Come c’era da aspettarselo
sopratutto dopo aver visto la prima stagione della serie di
LOKI,
nel film
Ant-Man and the Wasp:
Quantumania, abbiamo potuto
ammirare diverse varianti del personaggio di
Kang il Conquistatore interpretato
Jonathan Majors. Tra le milioni di varianti è salta
all’occhio una sorta di triade che dovrebbero rappresentare i i più
potenti eroi del multiverso che toccherà affrontare nel futuro.
Avengers: The Kang Dynasty fornirà
sicuramente alcune risposte in merito a questo ma oggi ci
concentreremo su alcune curiosità che abbiamo scovato proprio
riguardo a queste varianti. Nello specifico abbiamo scovato via CBM
alcune foto dietro le quinte appena pubblicate confermano che
rivelano come
Jonathan Majors abbia indossato molte protesi per dar
vita ad almeno una delle varianti viste. Non siamo sicuri di dove
abbiano avuto origine queste immagini, ma sono chiaramente
legittime.
Ant-Man and the Wasp: Quantumania è attualmente
nelle sale.
Nel film, che dà ufficialmente il
via alla
Fase 5 del Marvel Cinematic Universe, i Super
Eroi Scott Lang (Paul
Rudd) e Hope Van Dyne (Evangeline
Lilly) tornano per continuare le loro avventure
come
Ant-Man and The Wasp. Insieme ai genitori di Hope,
Hank Pym (Michael
Douglas) e Janet Van Dyne (Michelle
Pfeiffer), la famiglia si ritrova a esplorare
il Regno Quantico, a interagire con nuove strane creature e a
intraprendere un’avventura che li spingerà oltre i limiti di ciò
che pensavano fosse possibile. Diretto da Peyton
Reed e prodotto da Kevin Feige, p.g.a. e Stephen Broussard,
p.g.a., Ant-Man and the Wasp: Quantumania è
interpretato anche da Jonathan Majors nel ruolo di Kang,
David Dastmalchian nel ruolo di Veb, Katy O’Brian nel ruolo di
Jentorra, William Jackson Harper nel ruolo di Quaz
e Bill Murray in quello di Lord Krylar.
Abbiamo riportato
ieri sera la notizia che la Warner Bros è al lavoro su nuovi
film tratti da Il Signore degli Anelli. Adesso,
sempre tramite Variety, arriva
la conferma che Peter Jackson è stato non solo
informato, ma coinvolto dallo studio a ogni passo relativo a questa
nuova serie di film, per i quali non abbiamo però ancora
informazioni di titoli o argomenti.
Nessun regista è stato ancora
coinvolto nei progetti, ma in una dichiarazione a Variety, Jackson
e i suoi principali collaboratori de Il Signore degli
Anelli, Fran Walsh e Philippa Boyens,
hanno affermato che Warner Bros. ed Embracer “ci hanno tenuti
aggiornati in ogni fase del processo.” “Non vediamo l’ora di
parlare ulteriormente con loro per ascoltare la loro visione del
franchise che va avanti”, hanno detto Jackson, Walsh e
Boyens.
Non sappiamo ancora se questo vorrà
dire un coinvolgimento diretto di Peter Jackson nel progetto,
tuttavia possiamo essere rassicurati dal fatto che il regista sarà
informato, e forse anche consultato per la realizzazione di altre
storie per il cinema ambientate nella Terra di Mezzo.
In attesa
della notte degli
Oscar 2023, uno degli appuntamenti mondiali più
iconici dell’anno, che si terrà il prossimo 12 marzo presso il
Dolby Theatre di Los Angeles, The Space
Cinema offre agli spettatori un’occasione
imperdibile. Infatti, sarà possibile rivedere i grandi
titoli candidati agli Academy Awards in tutte le sale italiane del
circuito, grazie a un calendario speciale di
proiezioni.
Si
partirà lunedì 27 febbraio con il film
Marcel the
Shell, candidato come
miglior film d’animazione; il giorno
successivo, martedì 28 febbraio, sarà la
volta di Elvis,
opera dedicata alla leggendaria figura del cantante e attore
statunitense, che ha ottenuto ben 8
nomination; mercoledì 1 marzo spazio al film
rivelazione dell’anno, Everything Everywhere All at Once, che vanta
11 candidature tra cui quelle di miglior film e migliore
regia. Domenica 5 marzo sarà possibile
assistere alla proiezione anticipata del mattino di
tutti e tre i film.
L’iniziativa
proseguirà lunedì 6 marzo con Tár, candidato
a 6 premi Oscar, tra cui miglior film e migliore attrice per la
straordinaria interpretazione di Cate
Blanchett. Martedì 7 marzo sarà proiettato
l’action movie Top
Gun: Maverick, candidato a 5 statuette
d’oro; mercoledì 8 marzo in sala ci sarà
Gli
Spiriti dell’Isola, che concorre anche per la
statuetta destinata al miglior film. Infine, domenica
12 marzo sarà nuovamente
possibile partecipare alla proiezione mattutina dei
tre film.
Paramount+ presenta The English, la nuova serie originale
interpretata da Emily Blunt che sarà disponibile sul servizio
di streaming a partire da mercoledì 8 marzo.
The English è un western epico in sei
episodi con protagonisti Emily Blunt (“A Quiet Place”, Sicario) e
“Chaske Spencer” (“The Twilight Saga”, “Banshee”) ed è scritto e
diretto dal pluripremiato Hugo Blick (“The Honourable Woman”,
“Black Earth Rising”, “The Shadow Line”).
La serie prende i
temi centrali dell’identità e della vendetta per raccontare una
parabola unica e avvincente sulla razza, il potere e l’amore.
Un’aristocratica inglese, Lady Cornelia Locke, interpretata da
Emily Blunt, e un ex scout di cavalleria di Pawnee, Eli Whipp
(Chaske Spencer), si incontrano nel 1890 in America centrale per
attraversare un territorio violento costruito sui sogni e sul
sangue. Cornelia vuole vendicarsi dell’uomo che considera
responsabile della morte del figlio e convince Eli Whipp a
lasciarla viaggiare con lui, il quale scopre che la ragazza è molto
più capace e intraprendente in materia di sopravvivenza di quanto
ci si potesse aspettare.
Entrambi hanno un
chiaro senso del loro destino, ma nessuno dei due è consapevole che
esso è radicato in un passato comune. Devono affrontare ostacoli
sempre più terrificanti che li metteranno a dura prova, fisicamente
e psicologicamente. Ma ogni ostacolo li avvicina alla loro
destinazione finale, la nuova città di Hoxem, Wyoming. È qui che,
dopo un’indagine da parte dello sceriffo locale Robert Marshall
(Stephen Rea) e della giovane vedova Martha Myers
(Valerie Pachner) su una serie di bizzarri e
macabri omicidi irrisolti, che si comprenderà veramente tutta la
portata della loro storia intrecciata e si affronterà il futuro che
dovranno vivere.
Tra gli interpreti
anche Rafe Spall nel ruolo di David Melmont; Tom Hughes nel ruolo
di Thomas Trafford; Ciarán Hinds nel ruolo di Richard M Watts e
Toby Jones nel ruolo di Sebold Cusk.
The English è una serie prodotta dalla
pluripremiata casa di produzione Drama Republic (“Doctor Foster”,
“Us”) per BBC Two e BBC iPlayer nel Regno Unito, e Prime Video negli Stati Uniti, Canada, Australia
e Nuova Zelanda, in associazione con All3Media international.
Colin Wratten è
produttore; co-Produttore è Daniel Toland; Arnau Valls Colomer è il
direttore della fotografia; Phoebe de Gaye, costumista; Lesley
Lamont-Fisher è Hair and Make-Up Designer mentre Chris Roope è
Production Designer; il compositore è Federico Jusid.
Ha il sapore di un film
arrivato fuori tempo massimo, quest’ultimo,
Marlowe, del sempre amato Neil
Jordan. E forse proprio per questo non si riesce a non
volergli bene. Fin dalle prime scene, l’idea portante di
Marlowe sembra essere quella di un gruppo di
artisti che si sono uniti, decisi a creare qualcosa che piacesse
prima di tutto a loro, un prodotto con un sapore retrò che
abbracciasse un modo passato di intendere storia, personaggi e
messa in scena.
Ed ecco allora che già
partendo dalla sceneggiatura firmata dallo stesso Jordan insieme a
William Monahan – si tratta dell’adattamento del
romanzo the Black-Eyed Blonde: A Philip Marlowe Novel
scritto da Benjamin Black – si capisce chiaramente
quanto questo noir sia un qualcosa che non appartiene al cinema
contemporaneo, che vuole rendere omaggio non soltanto al
personaggio creato dal genio letterario di Raymond
Chandler ma anche a quella stagione cinematografica che lo
rese celeberrimo.
Marlowe, un omaggio
revisionista
Certo, ci sono evidenti
strizzate d’occhio al revisionismo degli anni ‘70 – ad esempio si
trovano sparsi nel film almeno un paio di riferimenti espliciti a
un altro capolavoro quale Chinatown di
Roman Polanski – ma l’anima di
Marlowe appartiene in tutto e per tutto agli anni
‘40, a quel mondo in cui il detective privato pur col suo cinismo
manteneva comunque intatto il suo codice morale che ne faceva un
eroe capace di battersi contro la decadenza di una società allo
sbando.
Sotto questo punto di
vista perfetto si rivela immediatamente Liam Neeson nel ruolo principale, un attore
che si compiace in maniera evidente nel riabbracciare il lato
umano, addirittura malinconico di questo tipo di ruolo. Col suo
sguardo pacato, il tono della voce profondo e sussurrato, un
linguaggio del corpo che sottolinea la fatica psicologica ed
emotiva del suo lavoro, Neeson si trasforma in un Marlowe gentile,
magari un po’ stanco ma comunque implacabile nel voler portare a
termine il suo incarico. In un paio di momenti poi Jordan riesce a
farci arrivare tutto il dramma, il dolore di un uomo che assiste
impotente ad atti criminosi capaci di ferire la sua anima.
Il cast asseconda l’anima del
film
Accanto a lui un cast che
comprende benissimo e asseconda con classe l’anima del film:
Diane Kruger e Jessica Lange
lavorano con efficacia ai rispettivi ruoli di figlia e madre che
sono troppo simili per non detestarsi. Il vero valore aggiunto di
marlowe sono però i caratteristi a supporto, un gruppo di attori
britannici “rispolverati” da Jordan per aiutarlo e divertirsi
insieme e lui.
Nelle scene in cui
recitano insieme a Neeson Ian Hart, Colm
Meaney e soprattutto un istrionico Alan
Cumming elevano questo noir calandosi perfettamente nei
rispettivi ruoli. A completare l’equazione di un lungometraggio in
fin dei conti riuscito ci pensa poi Neil Jordan,
il quale certamente non possiede più la vena creativa degli anni
‘80 e soprattutto ‘90, ma con altrettanta certezza sa ancora come
si gira un film, e riesce a comporre alcune scene di sicuro impatto
estetico e densità emotiva. Un bell’aiuto arriva anche dal
direttore della fotografia Xavi Giménez,
intelligente ad operare alcune dominanti cromatiche per definire
spazi e ambientazioni in sintonia con l’evoluzione narrativa della
storia.
Marlowe è il tipo di film
che ci sentiamo di consigliarvi se avete voglia di fare un tuffo
nel passato in maniera intelligente ed elegante. Chia ancora oggi
ricorda con affetto il detective privato interpretato tra gli altri
da Humphrey Bogart (Il grande
sonno) o Elliott Gould (Il lungo
addio), non rimarrà deluso dalla nuova versione che Neil
Jordan e Liam Neeson ne propongono.
Se invece il noir
classico non fa per voi e cercate un tipo di intrattenimento
maggiormente “contemporaneo”, allora questo lungometraggio può
rappresentare un qualcosa di vetusto e noioso. A noi ha divertito,
pur con tutte le sue imperfezioni. E una volta tanto vedere un film
di genere in cui non ci sono eroi che fanno stragi di cattivi, o
effetti speciali strabordanti che producono spettacolo inutile per
la storia, è un discreto toccasana…
Torna al cinema, a 35 anni dalla sua
prima uscita nelle sale, AKIRA
di Katsuhiro Ōtomo, il film che ha incassato, tra repliche
cinematografiche e vendite home-video, oltre 50 milioni di euro,
conquistando il pubblico giapponese e rivoluzionando la percezione
degli anime in tutto il mondo occidentale.
Unanimemente considerato un
capolavoro e inserito da Empire Magazine tra i 100
migliori film in lingua straniera della storia del cinema, AKIRA è
diretto da uno dei maestri indiscussi del cinema d’animazione e del
fumetto giapponese. Tra le numerose collaborazioni e produzioni di
Katsuhiro Ôtomo figurano, tra le altre, “Steamboy”, con cui
partecipò fuori concorso alla Mostra internazionale d’arte
cinematografica di Venezia del 2004, e la sceneggiatura del film
“Metropolis” di Rintaro (tratto dal manga di Osamu Tezuka).
L’appuntamento per i fan italiani è
fissato per il 14 marzo (proiezioni in lingua originale con
sottotitoli in italiano) e 15 marzo (proiezioni in versione
doppiata in italiano fedele all’originale), quando la Stagione
degli Anime al Cinema, progetto esclusivo di Nexo
Digital distribuito in collaborazione
con Dynit, porterà nelle
sale AKIRAin formato 4K e per la prima volta
anche in lingua originale (elenco cinema su nexodigital.it). Nel 2013 le celebrazioni del
25esimo anniversario di Akira, sempre organizzate da Nexo Digital e
Dynit, avevano raccolto oltre 20.000 spettatori in un solo giorno,
con sold out diffusi in tutti i cinema italiani che avevano
programmato il film.
Uscito nelle sale per la prima volta
nel 1988 e ispirato al manga ormai giunto alla centesima ristampa
del suo primo volume, Akira è ambientato nel 2019, in un’epoca in
cui le grandi metropoli sono state spazzate via dopo la Terza
Guerra Mondiale. Tokyo è teatro di scontri tra bande di
motociclisti, tra cui di distingue la gang dei giovani Kaneda e
Tetsuo. La polizia segreta, intanto, cerca di mettere un freno alla
minaccia per poter continuare lo sviluppo del segretissimo progetto
Akira…
La Stagione degli Anime al Cinema è
un progetto esclusivo di Nexo Digital distribuito in collaborazione
con Dynit e col sostegno dei media partner MYmovies.it, Lucca Comics & Games e
VVVVID.
Jon Favreau sta attualmente intraprendendo un
tour stampa globale per promuovere l’imminente terza stagione di
The
Mandalorian e recentemente è apparso a Madrid, in
Spagna, per una sessione di domande e risposte sulla serie che
debutterà presto su Disney+.
Prima di occuparsi di questo angolo
dell’universo di Star Wars,
Jon Favreau era forse meglio conosciuto per il
suo lavoro nel franchise diIron
Man per i Marvel Studios. Dopotutto, era lì proprio
all’inizio della creazione dell’MCU, e il regista conferma
che vedere come tutto si è unito ha direttamente ispirato il suo
approccio alla narrazione nel “Mando-Verse“.
“[L’MCU] è diventato incredibilmente
più complesso col passare del tempo e fino ai fratelli Russo e agli
ultimi film dei Vendicatori”, dice nel
video “E la cosa interessante era che potevano fare
capitoli che non erano nelle trame specifiche dei personaggi che
avrebbero influenzato i personaggi”.
“Quindi, come quando è stato presentato
Captain Marvel,
Black Panther… ho imparato molto osservando quanto fosse
sofisticato il pubblico, e le persone sono molto veloci nel
raccontarsi a vicenda”, continua Favreau.
“Quindi mi sentivo come se avessi la libertà di non passare tutto
il tempo con quei due personaggi separati in The
Mandalorian e trascorrere quel tempo in
The Book of Boba Fett come capitoli che erano come un romanzo
in cui c’erano capitoli che trattavano di personaggi diversi.
“
Tuttavia, per quelli di voi che non
sono fan sfegatati di Star Wars,
Favreau afferma che ci saranno riepiloghi che aiuteranno ad
aggiornare gli spettatori occasionali (il che sarà particolarmente
utile se avete perso The Book of Boba Fett). Din
Djarin e Grogu si sono ovviamente riuniti in quella serie spin-off,
e lo showrunner avrebbe continuato a confermare che c’è un salto
temporale verso la terza stagione. “Grogu si è
sviluppato molto e ora è persino passato del tempo da The Book of
Boba Fett e da quando si è allenato con
Luke”, scherza Favreau, “quindi, come
vedrai, i suoi poteri della Forza sono diventati più
grandi”.
The
Mandalorian torna su Disney+ il 1° marzo. La serie è
interpretata da
Pedro Pascal, Katee Sackhoff, Carl Weathers, Amy Sedaris, Emily
Swallow e Giancarlo Esposito. Tra i registi degli otto
episodi della terza stagione ci sono Rick Famuyiwa, Rachel
Morrison, Lee Isaac Chung, Carl Weathers, Peter Ramsey e
Bryce Dallas Howard. Jon Favreau è showrunner/capo sceneggiatore ed
executive producer insieme a Dave Filoni, Rick Famuyiwa, Kathleen
Kennedy e Colin Wilson. Karen Gilchrist e Carrie Beck sono i
co-executive producer.
Arriva in prima tv l’avvincente action-comedyBullet Train, con protagonista l’attore premio
Oscar® Brad Pitt, alle 21.15 su Sky Cinema Uno (e alle
21.45 anche su Sky Cinema Collection –
Brad Pitt Mania), in streaming su NOW e disponibile on
demand.
Diretto da
David Leitch (Deadpool
2, Fast & Furious – Hobbs & Shaw) e
tratto dal romanzo di Kōtarō Isaka I sette killer dello
Shinkansen. Bullet train, vede nel cast, assieme a
Brad Pitt, anche Joey King,
Aaron Taylor-Johnson, Brian Tyree
Henry, Andrew Koji, Hiroyuki
Sanada,
Michael Shannon, Benito A Martínez
Ocasio e Sandra Bullock.
In Bullet Train,
Brad Pitt interpreta Ladybug, uno sfortunato assassino determinato
a fare il suo lavoro in pace dopo che un incarico di troppo è
andato storto. Tuttavia, il destino potrebbe avere altri piani,
quando l’ultima missione di Ladybug lo mette in rotta di collisione
con avversari letali da tutto il mondo, tutti con obiettivi legati
tra loro e in conflitto, sul treno più veloce del mondo… e deve
ancora capire come fare a scendere. Dal regista di Deadpool 2,
David Letich, il capolinea è solo l’inizio di un emozionante
viaggio senza sosta attraverso il Giappone moderno.
E, in occasione
della prima visione del film Bullet Train, da sabato 25 febbraio a
venerdì 3 marzo Sky Cinema Collection si trasforma in
Sky Cinema Collection – Brad Pitt Mania, con una
programmazione dedicata al grande divo di Hollywood.
Tanti i titoli
previsti: l’intrattenimento è assicurato con la rilettura di
Quentin Tarantino della Seconda guerra mondiale di BASTARDI
SENZA GLORIA con Christoph Waltz, premiato a Cannes e con
l’Oscar®, e la commedia dei fratelli Coen BURN AFTER
READING – A PROVA DI SPIA con George Clooney. Non
mancheranno poi pellicole struggenti come il film su amore e morte
VI PRESENTO JOE BLACK, con Anthony Hopkins, e il
film di David Fincher vincitore di tre Oscar® IL CURIOSO
CASO DI BENJAMIN BUTTON con Cate Blanchett. Infine, sono
da non perdere la storia del celebre e amato bandito del West
L’ASSASSINIO DI JESSE JAMES PER MANO DEL CODARDO ROBERT
FORD con Casey Affleck; il dramma giudiziario di Barry
Levinson SLEEPERS, con Robert De Niro e Dustin
Hoffman; il kolossal ispirato al poema omerico
TROY, con Eric Bana e Orlando Bloom; il
coinvolgente biopic sul baseball L’ARTE DI VINCERE
con Jonah Hill e Philip Seymour Hoffman; e l’avvincente film
bellico FURY con Shia LaBeouf.
Bullet Train – Lunedì 27 febbraio in prima tv alle 21.15
su Sky Cinema Uno (e alle 21.45 anche su Sky Cinema Collection –
Brad Pitt Mania), in streaming su NOW e disponibile on
demand.
Ieri sera, abbiamo appreso che la
Warner Bros. ospiterà la
prima proiezione di The
Flash al
CinemaCon ben sei settimane prima che il film arrivi nei
cinema. Lo studio chiaramente non è preoccupato per gli
spoiler e con la prima uscita da solista di Scarlet Speedster ora è
più concentrata a preparare il terreno per il riavvio del
DCU da parte del DC Studios. Ebbene sarà
molto interessante sentire quanto è cambiato rispetto ai tagli
precedenti. Indipendentemente da ciò, abbiamo sentito molte voci
positive su questo film e questa prima proiezione ha senza dubbio
lo scopo di creare entusiasmo tra i fan.
Le controversie che circondano l’attore di Barry Allen
Ezra Miller (loro/loro) sono state in gran parte
dimenticate e The
Flash potrebbe essere un successo abbastanza grande da
salvare la sua carriera e dare a questa versione di Scarlet
Speedster un posto nel nuovo DCU. Il regista Andy Muschietti sta senza dubbio
dando gli ultimi ritocchi al film e recentemente ha pubblicato su
Instagram alcuni dei primi storyboard con il Batman di Ben Affleck.
The
Flash segnerà l’ultima volta che Ben Affleckinterpreterà
il Cavaliere Oscuro, anche se i DC Studios sperano che si metta
dietro la macchina da presa per dirigere uno dei loro film (alcuni
rimuros lo danno come papabile regista del nuovo film di Batman
The Braveand The
Bold). “Ho abbozzato il primo
storyboard per The
Flash in cui il nostro amico pipistrello fa
‘shpoonk!'”, dice il regista nel post qui
sotto. Questo momento sembra essere stato tratto da una delle
prime sequenze di inseguimenti nel film che vede Batman e Barry
collaborare per affrontare l’elemento criminale di Central
City.
Prima della formazione dei DC
Studios, Ben Affleck avrebbe dovuto tornare nei panni
di Bruce Wayne in Aquaman
e il mondo perduto e nel film Crisis
on Infinite Earths, ma i piani sono cambiati e il suo
tempo per indossare il mantello e il cappuccio sta volgendo al
termine.
La casa di produzione
Camaleo è lieta di annunciare le riprese a Gasperina (CZ)
del film Runner, diretto da Nicola
Barnaba, con Matilde Gioli e Francesco Montanari. Nel cast accanto ai due
protagonisti, anche Ilenia Calabrese,
Saverio Malara, Vincenzo
Scuruchi.
Prodotto da
Camaleo, società di produzione cinematografica, distribuito
da Plaion Pictures che ne ha acquisito i diritti all
rights, finanziato con il Bando per il sostegno alle
produzioni audiovisive in Calabria – 2022, dalla Calabria
Film Commission e con il contributo del Ministero
della Cultura,Runner è un action thriller con protagonista Lisa una
giovane di 25 anni
con il sogno del cinema da quando era bambina. Per lei il ruolo del
runner è un traguardo importante: è il suo arrivo nel mondo del
cinema, ma anche il punto di partenza per una fulgida
carriera. È
finalmente su un set, intreccia una relazione con Sonja,
protagonista e star del cinema. Cosa potrebbe volere di più dalla
vita? Cosa
potrebbe andare storto? Ma l’attrice ha un passato oscuro che torna
a cercarla nel momento più impensato. Accusata dell’omicidio di
Sonja, la ragazza è costretta a scappare. Lisa corre, corre per
salvarsi la vita e per trovare le prove che la scagionino e
permettano di condannare il vero assassino.
Runner è un
film adrenalinico e claustrofobico, interamente ambientato in un
albergo isolato dal mondo. Il modello narrativo è ispirato a film
come “Die Hard” e “Trappola in alto mare“. L’idea è
di narrare la storia in tempo reale, 90 minuti che partono da
quando all’alba la troupe ha finito le riprese e Lisa riaccompagna
Sonja nell’albergo poco distante. Un film d’azione ambientato al
giorno d’oggi con una scansione ritmica che terrà lo spettatore
incollato alla sedia.
L’episodio
della scorsa settimana di The
Last of Us si è concluso con un grande
cliffhanger, con Joel che è crollato dopo esser stato
ferito con Ellie che è sembrata disperatamente preoccupata del loro
destino.
Ebbene ora grazie alle foto diffuso
dal
settimo episodio possiamo anticipare alcune delle cose che
vedremo nella prossima puntata e a giudicare dalle immagino oltre a
scoprire il destino di Joel, scopriremo molto di più sul passato di
Ellie e vedremo la sua amica e potenziale interesse amoroso Riley
(Storm Reid). Nelle immagini le vediamo irrompere
in un centro commerciale off-limits per un’ultima notte di
divertimento prima che Riley si unisca ai Fireflies.
Ellie ha menzionato questo
incidente a Tess all’inizio della stagione, e se hai
giocato al primo videogioco di Naughty Dog, saprai
certamente come vanno le cose, a meno che gli showrunner non
abbiano deciso di apportare alcune modifiche. Dai un’occhiata ad
alcuni nuovi fotogrammi promozionali di seguito.
The Last of
Us racconta una storia che si svolge vent’anni
dopo la distruzione della civiltà moderna. Joel, un sopravvissuto,
viene incaricato di far uscire Ellie, una ragazzina di 14 anni, da
una zona di quarantena sotto stretta sorveglianza. Un compito
all’apparenza facile che si trasforma presto in un viaggio brutale
e straziante, poiché i due si troveranno a dover attraversare gli
Stati Uniti insieme e a dipendere l’uno dall’altra per
sopravvivere.
Nel cast Pedro Pascal nel ruolo di Joel e Bella Ramsey nel ruolo di Ellie. Gabriel Luna è Tommy, Anna Torv interpreta Tess, l’attrice
britannica Nico Parker è Sarah. Murray
Bartlett veste i panni di Frank, Nick
Offerman quelli di Bill, Storm Reid è
Riley, Merle Dandridge è Marlene. Il cast include
anche Jeffrey Pierce nel ruolo di Perry,
Lamar Johnson in quello di Henry, Keivonn
Woodard nel ruolo di Sam, Graham Greene
nel ruolo di Marlon, Elaine Miles nel ruolo di
Florence. E con Ashley Johnson e Troy Baker.
The Last of
Us è scritta da Craig Mazin (Chernobyl) e
Neil Druckmann (il videogioco The Last Of Us) che ne sono
anche i produttori esecutivi. The Last Of Us è una
co-produzione Sony Pictures Television con Carolyn Strauss, Evan
Wells, Asad Qizilbash, Carter Swan, e Rose Lam come produttori
esecutivi. La serie è prodotta da PlayStation Productions, Word
Games, The Mighty Mint, e Naughty Dog.
01 Distribution ha diffuso il
trailer di Educazione
Fisica, il nuovo film diretto da Stefano Cipani
con protagonisti Angela Finocchiaro,
Giovanna Mezzogiorno, Raffaella
Rea,
Sergio Rubini e Claudio Santamaria.
Educazione
Fisica è tratto dal testo teatrale La
Palestra di Giorgio Scianna, la
sceneggiatura è firmata da Damiano e Fabio
D’Innocenzo, a Fabio Cianchetti è
affidata la direzione della fotografia, la scenografia è di
Ivana Gargiulo mentre i costumi sono a cura di
Catia Dottori ed il montaggio di Jacopo
Quadri.
Educazione
Fisica è una coproduzione italo-polacca. Una
produzione Paco Cinematografica con Rai
Cinema in coproduzione con Agresywna
Banda, in collaborazione con Cinecittà
SpA. Il film sarà interamente girato presso il Teatro 8 di
Cinecittà.
I genitori di tre alunni vengono
convocati dalla preside di una scuola media di provincia: è
successo un fattaccio, di cui i loro figli sono i responsabili. Ma
è difficile da credere e da accettare. La palestra si trasforma in
un’aula di tribunale improvvisata, dove ha inizio un processo
feroce nel tentativo ostinato di smentire e nascondere la
verità.
Quando il film horror di
BlumhouseM3GAN
(recensione)
uscirà in digitale questo venerdì negli USA e in EUROPA, i fan
potranno vedere la versione non classificata del film. In alcune
clip condivise giovedì, sembra che questa versione includerà più
violenza e un po’ più di sangue rispetto a quanto abbiamo visto
nella versione cinematografica.
Sull’account Twitter ufficiale di M3GAN, sono
apparsi due nuove clip per l’imminente uscita del film, che
mostrano due delle uccisioni di M3GAN in un modo
ancora più raccapricciante. la prima clip vede M3GAN spruzzare
qualcuno con una idropulitrice, con effetti un po’ più cruenti
inclusi. Nel frattempo, il secondo vede l’androide strappare
parzialmente l’orecchio di qualcuno, mostrando molto più sangue e
sangue rispetto a quello che c’era nel film. Puoi dare
un’occhiata a entrambe le nuove clip qui sotto:
Nell’edizione americano oltre alla versione senza
classificazione del film, i bonus previste per le uscite includono
quanto segue:
Una nuova visione dell’orrore – I registi e il cast
spiegano come è stato creato il mondo di M3GAN, inclusa l’idea
iniziale, attraverso la produzione sotto la guida del regista
Gerard Johnstone
Dare vita a M3GAN – Guarda come l’animatronica, i pupazzi
e l’attore Amie Donald hanno contribuito a rendere M3GAN il più
reale possibile
Getting Hacked – Uno sguardo dietro le quinte su come il
cast e la troupe hanno realizzato alcune delle complesse acrobazie
e delle morti cruente del film
M3GANè diretto da Gerard Johnstone
(Housebound) da una sceneggiatura scritta da
Akela Cooper ( Malignant , The Nun
2) basata su una storia di Akela Cooper e James
Wan. Il film è interpretato da Allison
Williams, Violet McGraw, Ronny Chieng, Brian Jordan Alvarez, Lori
Dungey e Stephane Garneau-Monten.
La Warner Bros. Pictures sta
rinnovando il franchise cinematografico de Il Signore degli Anelli. Il CEO di Warner
Bros. Discovery, David Zaslav, ha annunciato che i
nuovi leader dello studio Mike De Luca e
Pam Abdy hanno negoziato un accordo per realizzare
“più” film basati sugli amati libri di JRR
Tolkien.
I progetti saranno sviluppati
attraverso l’etichetta WB New Line Cinema. La prima trilogia de
Il Signore degli Anelli, diretta da Peter
Jackson, ha incassato quasi 3 miliardi di dollari in tutto
il mondo; la trilogia successiva di Jackson basata su Lo
Hobbit è stata ugualmente un successo di pubblico.
Freemode, una divisione di Embracer
Group, ha stipulato l’accordo sui diritti adattivi per libri tra
cui Il Signore degli Anelli e Lo
Hobbit. Il patto sarà fatturato sotto il nome di
Middle-earth Enterprises.
In particolare, De Luca e Abdy hanno
lasciato la MGM l’anno scorso per prendere il timone della Warner
Bros. La loro uscita ha seguito l’acquisizione della MGM da parte
di
Amazon: il gigante della tecnologia possiede i diritti
televisivi de Il Signore degli Anelli e ha
prodotto una
sola stagione televisiva a il prezzo sbalorditivo di oltre $
450 milioni nel 2022.
“In seguito alla nostra recente
acquisizione di Middle-earth Enterprises, siamo entusiasti di
intraprendere questo nuovo viaggio di collaborazione con New Line
Cinema e Warner Bros. Pictures, portando l’incomparabile mondo di
J.R.R. Tolkien sul grande schermo in modi nuovi ed
entusiasmanti”, ha affermato Lee Guinchard, CEO di Freemode.
“Comprendiamo quanto siano apprezzati questi lavori e lavorando
insieme ai nostri partner di New Line Cinema e Warner Bros.
Pictures, intendiamo onorare il passato, guardare al futuro e
aderire al più alto livello di qualità e valori di
produzione”.
De Luca e Abdy hanno ricordato che
la New Line aveva precedentemente “fatto un atto di fede senza
precedenti per realizzare le storie, i personaggi e il mondo
incredibili de ‘Il Signore degli Anelli’ sul grande schermo… due
trilogie, l’universo vasto, complesso e abbagliante immaginato da
J.R.R. Tolkien rimane in gran parte inesplorato.”
I progetti inaugurali e le
tempistiche non sono stati immediatamente resi noti. La prima
trilogia di Jackson era interpretata da Elijah
Wood, Ian McKellen, Liv
Tyler, Viggo Mortensen, Sean
Astin e Cate Blanchett. La trilogia di
film è stata nominata per 30 Academy Awards e ha portato a casa 17
statuette.
The
Marvels dei Marvel Studios è stato recentemente ritardato
di un paio di mesi e, secondo un recente rapporto di TheWrap, il
motivo dietro i ritardi ha a che fare con le fasi di
post-produzione del film.
Affrontando la questione sul
ritardo del film, il noto sito americano ha rivelato di aver
ottenuto informazioni da alcuni addetti ai lavori dello Studios che
hanno riferito che il ritardo di The
Marvels ha avuto molto a che fare con il dare al
film più tempo per finire la post-produzione.
Sebbene non sia chiaro esattamente
cosa ciò voglia dire nello specifico, è molto probabile che questo
faccia riferimento all’aggiunta e la rifinitura degli effetti
visivi e o magari a fare alcuni reshoot aggiuntivi che fanno spesso
parte del processo di post-produzione. La nuova data di uscita che
colloca The
Marvels a Novembre il team di lavoro sulla post produzione può
beneficiare di bel po’ di tempo per far funzionare le cose senza
dover affrettare nessun aspetto del film. Originariamente
programmato per la premiere il 28 luglio 2023, The
Marvels uscirà ora più di tre mesi dopo, il 10
novembre 2023.
Tutto ciò che sappiamo su The
Marvels
The
Marvels arriverà nei cinema il 10 novembre 2023, come
parte della
Fase Cinque dell’MCU. The
Marvels, il sequel del cinecomic Captain
Marvel con protagonista il premio
Oscar Brie
Larson che ha incassato 1 miliardo di dollari al
box office mondiale, sarà sceneggiato da Megan McDonnell,
sceneggiatrice dell’acclamata serie WandaVision.
Sfortunatamente, Anna
Boden e Ryan Fleck, registi del
primo film, non torneranno dietro la macchina da presa: il sequel,
infatti, sarà diretto da Nia DaCosta, regista
di Candyman. Nel
cast ci saranno anche Iman
Vellani (Ms. Marvel, che vedremo
anche nell’omonima serie tv in arrivo su Disney+)
e Teyonah Parris (Monica Rambeau, già
apparsa in WandaVision). L’attrice Zawe
Ashton, invece, interpreterà il villain principale, del
quale però non è ancora stata rivelata l’identità.
HBO Max sta ufficialmente andando
avanti con la serie prequel di It
attualmente intitolata Welcome to Derry. Lo show è stato
segnalato per la prima volta in fase di sviluppo nel marzo 2022,
mentre Variety ha riferito in esclusiva
che il progetto aveva radunato i suoi co-showrunner a novembre.
Come riportato in precedenza, la serie è stata sviluppata per la
televisione da Andy Muschietti, Barbara
Muschietti e Jason Fuchs.
“Da adolescenti, leggevamo a
turno i capitoli di ‘It’ di Stephen King finché il grosso tascabile
non cadeva in pezzi”, hanno detto i Muschietti. “‘It’ è
una storia epica che contiene moltitudini, ben oltre ciò che
potremmo esplorare nei nostri film. Non vediamo l’ora di
condividere la profondità del romanzo di Steve, in tutto il suo
cuore, umorismo, umanità e orrore”. I dettagli esatti della
trama sono tenuti nascosti, ma il logline ufficiale afferma:
“Ambientato nel mondo dell’universo di ‘It’ di Stephen King,
‘Welcome to Derry’ è basato sul romanzo di King ‘It’ ed espande la
visione stabilita dal regista Andy Muschietti nei lungometraggi
‘It’ e ‘It Chapter Two.’”
Andy ha diretto entrambi i nuovi
film di It, prodotti da Barbara. Fuchs è stato
co-produttore di It:
Capitolo 2. I due nuovi film hanno incassato
complessivamente oltre 1,1 miliardi di dollari al botteghino
globale al momento della loro uscita, con il secondo film
ambientato 27 anni dopo gli eventi del primo, con un nuovo cast di
adulti che ha preso il posto dei bambini nella prima parte.
It è stato precedentemente adattato in una
miniserie in due parti per la ABC nel 1990, con l’iconica
interpretazione di Tim Curry nei panni di
Pennywise.
Non è chiaro chi interpreterà Yeun
nel film, le cui riprese dovrebbero iniziare a giugno. Anche la
star emergente Ayo Edebiri, vista in The
Bear si è recentemente unita al cast in un ruolo non
ancora rivelato.
Uno dei più interessanti registi
attualmente in attività è David Lowery, passato
negli anni da un dramma come Senza santi in paradiso al
disneyano Il drago invisibile, dal
film-omaggio a Robert RedfordOld Man & The Gun
fino al cavalleresco Sir Gawain e il CavaliereVerde. Precisamente a metà tra questi quattro titoli,
nel 2017, Lowery ha invece realizzato quello che ancora oggi è il
suo film più estremo da un punto di vista contenutistico, formale e
teorico: Storia di un fantasma (il cui
titolo originale è A Ghost Story). Un’opera che
rappresenta un momento di passaggio nella filmografia del regista,
nonché incarnazione dei suoi principali interessi di ricerca
cinematografica.
Proprio come poi avverrà con Sir
Gawain e il Cavaliere Verde, con Storia di un
fantasma Lowery cerca di rapportarsi con la sua visione
pessimistica del futuro del pianeta e dell’umanità. Il regista ha
infatti raccontato di aver concepito il racconto del film mentre
viveva un momento di forte crisi esistenziale, ponendo dunque in
tale storia tutte le sue paure relative alla fine dei rapporti, al
dover abbandonare luoghi cari e al sentirsi intrappolati in
situazioni che vanno al di là delle proprie possibilità. Il film è
così diventato una profonda meditazione su tematiche universali
come il tempo, la morte e i ricordi.
Tematiche poi espresse e rafforzate
grazie a precise scelte stilistiche, a partire dall’atipico formato
1.33:1. Questo conferisce all’inquadratura un aspetto tendente al
quadrato, facendo così avvertire ulteriormente il senso di
oppressione del protagonista, costretto a vivere per sempre in
determinate situazioni, senza potervi mai sfuggire. Allo stesso
tempo, però, Lowery smussa gli angoli dell’inquadratura, dandogli
un effetto tondeggiante che ricorda quello di certe diapositive,
simbolo della memoria, di qualcosa appartenente al passato. E
ancora i tempi dilatati, i piani sequenza, l’esiguità dei dialoghi,
l’irrefrenabile scorrere del tempo, sono queste alcune delle
caratteristiche attraverso cui il regista ci porta a contatto con
l’atmosfera del film.
La trama e il cast di Storia di un fantasma
Ma di cosa parla dunque Storia
di un fantasma? Protagonista del racconto è
C, la cui vita si interrompe bruscamente a causa
di un incidente stradale. Poco prima di morire, egli aveva
acconsentito a lasciare la casa dove vive con sua moglie
M per portarla in una nuova e migliore abitazione,
dove vivere al meglio il loro grande amore. Forse spinto dal
desiderio di tornare dalla donna che ama o dal rimpianto per non
essere riuscito a portare a termine i suoi propositi, C si riveglia
sotto forma di fantasma nella casa. Qui assiste impotente ai
tentativi di sua moglie di elaborare il lutto e, in seguito, di
andare avanti con la propria vita senza di lui. Nel mentre, il
tempo inizia a scorrere in modo strano e il fantasma si troverà a
fare esperienza di ciò che sarà, di ciò che è stato e di ciò che
è.
Per i ruoli dei due protagonisti, C
ed M, Lowery ha voluto gli attori Casey Affleck e
Rooney Mara,
con i quali aveva già lavorato per Senza santi in
Paradiso. Entrambi, nel partecipare a questo film, dovettero
però confrontarsi con sfide per loro inedite. Affleck, ad esempio,
ha dovuto recitare nel film quasi interamente mascherato dal
lenzuolo che rappresenta il fantasma. Questo, in particolare,
richiese un lavoro particolarmente elaborato nella sua
realizzazione e quando fu pronto si notò che accentuava ogni
movimento dell’attore, con il risultato di dar vita ad un fantasma
fin troppo dinamico. La recitazione di Affleck, dunque, dovette
basarsi interamente sul dar vita a movimenti lenti o sul rimanere
il più rigido possibile.
Mara, invece, è protagonista di una
delle scene più discusse del film, quella in cui mangia voracemente
per diversi minuti ininterrotti una torta. L’attrice ha raccontato
di non essere affatto un amante di questo tipo di dolci e di aver
faticato molto nel mangiare in quel modo. Il disgusto che le si può
vedere in volto è dunque reale. Nel film sono poi presenti alcuni
altri sporadici personaggi, ma il più importante di tutti è senza
dubbio il Pronosticatore, interpretato da Will
Oldham. Il suo monologo sulla fine del mondo è il più
lungo brano parlato dell’intero film e racchiude tutte le paure e
le ansie a partire dalle quali Lowery ha concepito tale film.
Storia di un
fantasma, il significato dei ricordi e l’amore contro il
tempo
Partendo da un amore che si spezza
bruscamente e dalle paure nei confronti del mondo, Lowery
concepisce dunque una concreta manifestazione dei ricordi che
sopravvivono nel tempo. Il fantasma del protagonista sembra
rappresentazione proprio ciò, aggirandosi lì dove l’uomo che era in
vita ha vissuto emozioni ed eventi che non svaniscono al
sopraggiungere della morte corporea. Lowery si affida dunque alla
figura del fantasma che si aggira nella casa rendendolo simbolo di
ciò che è stato e che, anche se invisibile all’occhio umano,
continua ad essere. Una presenza nell’assenza, che rimane vicino
alla donna amata anche se lei non può percepirla. Allo stesso
tempo, il fantasma del protagonista è guidato dall’incapacità di
lasciare determinati luoghi o affetti.
Si sviluppa così un forte senso di
malinconia, con il protagonista chiamato a fare i conti con quanto
si è lasciato indietro e verso il quale ora non possiede più alcun
controllo. L’intero film diventa dunque una metafora sul rapporto
che si instaura con i luoghi, con le persone e con il loro ricordo.
Ed è proprio nello scontro tra amore e tempo che Storia di un
fantasma trova un altra delle sue riflessioni più importanti.
Mentre il protagonista impara a riconoscere l’impatto della sua
presenza sulla donna amata, capirà di conseguenza anche
l’immortalità dell’amore, un sentimento che continua a fare il
proprio percorso anche al di là dell’esistenza di chi lo ha
destato. Quando comprende ciò, ritrovando il biglietto lasciato nel
muro da M, può finalmente congedarsi dal mondo.
Il trailer di Storia di un
fantasma e dove vedere il film in streaming e in TV
Il film è presente,
in prima TV, nel palinsesto televisivo di
giovedì 23 febbraio alle ore
23:00 sul canale Rai Movie. Se
possibile possibile vederlo in tale occasione, sarà comunque
possibile fruire di Storia di un fantasma
grazie alla sua presenza su due delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile per
il noleggio o l’acquisto nei cataloghi di Google
Play e Amazon Prime Video. In alternativa, si
può anche acquistare il DVD o blu-ray del film, comprensivi di
numerosi contenuti speciali di grande valore,
come ad esempio il commento audio del regista.
Negli anni il regista M.
Night Shyamalan ci ha abituato a film carichi di tensione,
dove a far paura è più ciò che si teme avverrà piuttosto di ciò che
poi realmente avviene. Opere come Unbreakable – Il predestinato,
The Visit e Split sono esemplari a
riguardo, presentando atrmosfere suggestive e inquietanti e
dimostrando tutta la maestria del regista nel rendere questo il
punto di forza dei suoi lavori. Un altro celebre titolo della sua
filmografia, distintosi a sua volta per la tensione che si genera
nell’attesa del finale, è Signs, thriller
di fantascienza del 2002 incentrato su un’annunciata invasione
aliena.
Come al solito per Shyamalan, prima
di arrivare al climax della storia si hanno a disposizione soltanto
elementi attraverso cui si costruisce la tensione vera e propria.
Indizi, segnali, avvenimenti inspiegabili, tutto ciò porta a
sviluppare una certa inquietudine senza però aver realmente visto
qualcosa di spaventoso. Ancora oggi Signs è considerato
uno dei film più affascinanti del regista, un diretto prodotto
della paura che si è rapidamente diffusa negli Stati Uniti post 11
settembre. È proprio alla luce di tale evento che va guardato
questo film, il quale riflette sulla paura dello straniero, in
questo caso l’alieno, ma anche sulla speranza e la fede necessarie
a superare ogni momento buio.
Con un incasso di oltre 400 milioni
di dollari, si tratta di uno dei maggiori successi del regista, un
esempio brillante di costruzione della suspence che non manca di
suscitare ammirazione ancora oggi. Prima di intraprendere una
visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune
delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella
lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli
relativi alla trama e al cast di
attori. Infine, si elencheranno anche le principali
piattaforme streaming contenenti il film nel
proprio catalogo.
La trama di Signs
Protagonista del film è il pastore
protestante Graham Hess, il quale si trova a
vivere una profonda crisi spirituale in seguito alla morte della
moglie Colleen per un tragico incidente stradale.
Abbandonata la professione e la fede in seguito a tale evento,
Graham vive ora in una isolata fattoria con il figlio asmatico
Morgan, la figlia Bo e suo
fratello minore Merrill, un giocatore di baseball
ormai fallito. La loro tranquillità viene nuovamente sconvolta nel
momento in cui una serie di cerchi e segni nel grano compaiono
tanto nella loro piantagione quanto in altre parti del mondo.
La comparsa di strane luci nel cielo
e alcuni spaventosi avvistamenti di strane creature non faranno che
togliere ogni dubbio. Ben presto, alla popolazione mondiale diventa
infatti chiaro che un’invasione aliena sta per avere luogo. Graham
non è però disposto a perdere un altro membro della sua famiglia e
decide pertanto di barricarsi dentro la sua casa per proteggere i
suoi cari. Sarà a quel punto che gli extraterresti si
manifesteranno, con intenzioni ancora ignote. Nel momento in cui
qualcosa tenterà violentemente di entrare dentro la loro casa,
però, Graham si troverà a dover escogitare un piano di
sopravvivenza.
Il cast di attori e gli alieni di Signs
Per interpretare il protagonista
Graham Hess, Shyamalan sapeva sin da subito di volere l’attore
Mel Gibson. Per
lui, infatti, egli incarna il tipo d’uomo che farebbe di tutto pur
di proteggere la propria famiglia. L’attore, in realtà, ha
raccontato di essersi trovato destabilizzato dal personaggio del
pastore, non essendo abituato ad interpretare ruoli così
introspettivi. Dopo aver letto la sceneggiatura, tuttavia, si rese
conto di non riuscire a non pensare alla storia in essa raccontata,
decidendo dunque di accettare la parte. Ad aiutarlo ad entrare nel
personaggio ci ha poi pensato il trovarsi faccia a faccia con i
cerchi nel grano realizzati dalla produzione, da Gibson giudicati
estremamente suggestivi.
Nel ruolo di suo fratello Merrill
avrebbe dovuto esserci l’attore Mark Ruffalo,
il quale però dovette rinunciare a poche settimane dalle riprese
per via di una delicata operazione al cervello. Al suo posto è
stato scelto Joaquin
Phoenix, mentre i figli di Graham, Morgan e Bo, sono
interpretati da Rory Culkin e Abigail
Breslin, quest’ultima al suo debutto cinematografico.
Gli attori Cherry Jones e Patricia
Kalember interpretano invece l’ufficiale Paski e Colleen,
la moglie di Graham. Nel film compare poi anche lo stesso Shyamalan
nei panni di Ray Reddy, l’uomo coinvolto nell’incidente in cui
perde la vita la moglie del protagonista.
Per quanto riguarda gli alieni
presenti nel film, originariamente Shyamalan voleva che questi
fossero invisibili. Non riuscendo però ad ottenere l’effetto
desiderato, decise di scartare tale idea. Gli alieni, inoltre,
avrebbero dovuto avere dei corpi e dei movimenti prevalentemente
femminili, ma in fase di prova l’effetto risultò poco minaccioso e
si decise dunque di abbandonare anche questa idea. Un’altra idea
scartata è stata quella di dotare gli alieni di abilità di
camuffamento simili a quelle usate dagli alieni del film
Predator. Nonostante si parli di tali creature per tutto
il film, inoltre, queste si manifestano in realtà soltanto per
circa un minuto e mezzo.
Il trailer di Signs e dove
vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire di
Signs grazie alla sua presenza su alcune
delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete.
Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Chili Cinema,
Google Play, Apple iTunes, Amazon Prime Video e Disney+. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
giovedì 23 febbraio alle ore
21:10 sul canale Rai Movie.
Cinque anni dopo che Netflix ha firmato il suo
primo contratto per una serie europea con i creatori di
Dark, Baran bo Odar e
Jantje Friese, lo studio ha rinnovato la
collaborazione con il duo con un patto a otto cifre che coinvolge
anche un pezzetto di Italia con Something Is Killing The
Children.
Gli scrittori-creatori tedeschi, che
di recente hanno realizzato il dramma giallo ad alto budget
1899 per lo streamer, chiuso dopo una stagione,
stanno ora rivolgendo la loro attenzione all’adattamento di
Something Is Killing The Children, il fumetto
edito da Boom! Studios! che parteciperà alla produzione.
Ecco la sinossi completa del
fumetto: “Quando i bambini di Archer’s Peak iniziano a
scomparire, tutto sembra senza speranza. La maggior parte dei
bambini non torna mai, ma quelli che lo fanno hanno storie
terribili, storie impossibili di creature terrificanti che vivono
nell’ombra. La loro unica speranza di trovare ed eliminare la
minaccia è l’arrivo di un misterioso sconosciuto, uno che crede ai
bambini e pretende di vedere ciò che loro possono vedere. Si chiama
Erica Slaughter. Uccide mostri.“
Pubblicato da Boom! Studios e
co-creato dallo sceneggiatore DC Comics James
Tynion (Batman) e il nostro Werther
Dell’Edera, Something Is Killing The
Children è una delle serie a fumetti originali in lingua
inglese di maggior successo degli ultimi cinque anni, ha venduto
più di due milioni di copie in tutto il mondo e ha vinto numerosi
Eisner Awards, incluso l’Eisner Award 2022 per la migliore serie
continua.
Eugene Levy è il
viaggiatore riluttante di In viaggio con Eugene
Levy (in originale The Reluctant
Traveller), disponibile su Apple TV+
dal 24 febbraio 2023. Ecco cosa ha raccontato della sua esperienza
in questa serie atipica.
In viaggio con Eugene
Levy è prodotto per Apple TV+
da Twofour e lo stesso Levy, oltre a essere protagonista, è
produttore esecutivo insieme a David Brindley. La
serie si aggiunge alla crescente gamma di docuserie acclamate dal
pubblico e premiate dalla critica presenti su Apple TV+,
tra cui la serie di documentari “The Big Conn”, che racconta la più
grande frode previdenziale della storia; il pluripremiato
documentario evento “Prehistoric Planet”, con la voce narrante del
nominato agli Oscar Sir David Attenborough; “Make or Break”, la
docuserie sulla World Surf League; la docuserie sull’home-design
nominata agli Emmy “Home”; la docuserie sulla guerra moderna
nominata agli Emmy “The Line”; la serie di documentari in quattro
parti “They Call Me Magic”, che racconta la vita e la carriera del
due volte NBA Hall of Famer e icona culturale Earvin “Magic”
Johnson; la docuserie “Watch the Sound with Mark Ronson”, nominata
agli Emmy; “Gutsy”, il documentario delle produttrici esecutive e
conduttrici Hillary e Chelsea Clinton che è un viaggio intimo alla
scoperta di alcune delle donne più straordinarie del mondo.
Apple TV+
offre serie drammatiche e commedie avvincenti e di qualità,
lungometraggi, documentari innovativi e intrattenimento per bambini
e famiglie, ed è disponibile per la visione su tutti i tuoi schermi
preferiti. Dopo il suo lancio il 1° novembre 2019, Apple TV+
è diventato il primo servizio di streaming completamente originale
a essere lanciato in tutto il mondo, ha presentato in anteprima più
successi originali e ha ricevuto riconoscimenti più velocemente di
qualsiasi altro servizio di streaming. Ad oggi, i film, i
documentari e le serie originali Apple sono stati premiati con 299
vittorie e 1.274 nomination ai premi, tra cui la commedia
pluripremiata agli Emmy “Ted Lasso”
e il vincitore dell’Oscar come Miglior film di quest’anno “CODA“.
Dopo la presentazione in
anteprima mondiale all’ultima Mostra Internazionale d’Arte
Cinematografica della Biennale di Venezia e dopo 4 mesi di
permanenza su Prime Video,
Argentina, 1985 di Santiago Mitre
arriva anche in sala. Per presentare al meglio questo evento che
porta al cinema uno dei migliori film dell’anno, nominato anche
agli Oscar 2023 come Miglior film internazionale, il regista ha
incontrato la stampa romana.
Il film è ispirato
alla vera storia dei procuratori Julio Strassera e Luis Moreno Ocampo, che
nel 1985 vennero incaricati di indagare e perseguire i responsabili
della fase più sanguinosa della dittatura militare argentina. Senza
lasciarsi intimidire dall’ancora notevole influenza che l’esercito
aveva sulla loro fragile, nuova democrazia, Strassera e Moreno
Ocampo formarono un giovane team legale di improbabili eroi per
ingaggiare la loro battaglia di Davide contro Golia. Costantemente
minacciati, insieme alle loro famiglie, lottarono contro il tempo
per dare giustizia alle vittime della giunta militare.
Argentina, 1985 racconta quindi una pagina gloriosa e
dolorosa della storia del Paese, che in pochissimo tempo è riuscita
a riconquistare la democrazia usurpata e a punire i colpevoli:
“Il processo e le sentenze che ci sono state nel 1985 siano
state una tappa fondamentale per la democrazia e per il
rafforzamento delle istituzioni in Argentina – spiega Mitre
– Per noi argentini, il fatto che a un anno dalla fine di
questa dittatura sia stato possibile celebrare questo processo è
stato fondamentale ed è stato la base per mettere in chiaro quali
fossero i pilastri di quella che sarebbe poi stata la nostra
democrazia e il sistema della giustizia argentino.”
La giustizia è quindi
stata un balsamo per le ferite inflitte dalla dittatura ai
cittadini? “Nel caso di questo processo non so se è riuscita a
curare le ferite inflitte dalla dittatura, ma sicuramente ha creato
un paradigma per quanto riguarda questo particolare tipo di
crimini. Quando abbiamo cominciato a lavorare al film, la prima
cosa fatta da me e dal mio co-sceneggiatore, Mariano Llinás, è
stato proprio verificare quanto la gente sapesse ancora di questi
fatti, quanto ricordassero, chi li ricordasse. Quanto di quello che
era successo era rimasto nella memoria collettiva, e quindi quanto
i giovani sapessero di quello che era accaduto, quanto era stata
importante quella fase per recuperare la democrazia. Abbiamo
scoperto che la memoria di quei fatti era andata perduta e che
soprattutto i più giovani non sapevamo nulla. E quindi questi
giovani che non sapevano e che non capivano la portata storica di
quanto accaduto sono diventati i nostri interlocutori.”
Il processo è stato uno
degli episodi più importanti della storia del Paese, a Mitre ne era
perfettamente consapevole, già in fase di ricerca e studio:
“Sicuramente decidendo di raccontare questa storia ci siamo
presi una responsabilità enorme, per la Storia, per quello che era
successo e per le persone coinvolte. Abbiamo lavorato con un gruppo
di ricercatori e abbiamo studiato per due anni tutto quello che era
disponibile, andando anche a parlare con i testimoni, i giudici e
tutti quelli coinvolti in prima persona nel processo. Mi sono
scontrato con una realtà molto dolorosa, ho imparato molto, sia di
ciò che è accaduto sia su me stesso.”
Argentina, 1985 si
caratterizza non solo per la storia importante e dolorosa ma anche
per un tono particolarmente efficace che mette in equilibrio
un’ironia pungente e costante dei protagonisti con il dolore e i
terribili fatti reali che vengono raccontati, una scelta che è nata
dalla ricerca, come spiega Santiago Mitre: “La prima cosa che
abbiamo dovuto fare per scrivere il film è stata guardare i filmati
del processo, è stato molto duro, drammatico. Poi abbiamo
incontrato i funzionari del tribunale, le persone in carne e ossa,
e ci siamo accorti che pur raccontandoci cose molto tristi e serie,
ogni tanto ridevano, gli scappava un sorriso, e quindi abbiamo
capito che forse si poteva raccontare questa storia utilizzando
anche l’ironia. A volte è un meccanismo di difesa, come quando si
raccontano le barzellette a un funerale. Poi abbiamo scoperto la
personalità di Strassera, aveva un senso dell’umorismo molto forte,
nonostante potesse apparire burbero. Questo ci ha dato fiducia
nell’usare un tono così ironico. Poteva essere una maniera per
stemperare la tensione della storia, avevamo paura di raccontare un
film troppo cupo. Il Festival di Venezia è stato il primo test,
perché lì per la prima volta abbiamo visto la reazione del pubblico
che rideva e piangeva, si emozionava, e abbiamo finalmente capito
che avevamo fatto la scelta giusta.”
Prime
Video torna in Scozia per la seconda stagione della
serie soprannaturale The Rig. Lo show di
successo globale è il secondo Original drama del Regno Unito ad
essere rinnovato negli ultimi mesi, dopo il successo di
The Devil’s Hour.
Gli elicotteri hanno
portato l’equipaggio sopravvissuto del Kinloch Bravo in una nuova
posizione rischiosa, dove nuovi pericoli li attendono. L’equipaggio
dovrà affrontare le conseguenze emotive e fisiche dell’epico finale
della prima stagione e dovrà affrontare cospirazioni turbinose,
conflitti e nuove minacce che arrivano dalle profondità oscure
degli oceani. La seconda serie di The Rig
continuerà ad affrontare temi di interesse globale sul passato,
presente e futuro del pianeta, offrendo emozioni epiche e un’azione
avvincente grazie ad un cast coinvolgente.
Torneranno per la seconda stagione
molti componenti della prima, tra cui Iain
Glen (Game of Thrones – Il Trono di
Spade), Martin Compston (Line of
Duty), Emily Hampshire (Schitt’s
Creek), Rochenda Sandall (Criminal:
UK), Owen Teale (Game of Thrones – Il
Trono di Spade), Mark Addy (Game of
Thrones – Il Trono di Spade) Molly Vevers
(The Spanish Princess), Abraham Popoola
(Crudelia), e Stuart McQuarrie
(Des), al loro fianco nuovi volti prenderanno parte della
squadra.
“La popolarità di
The Rig in tutto il mondo è una testimonianza del
fantastico cast e della visione dei creatori, la troupe dietro la
troupe”, ha detto Dan Grabiner, head of Originals UK & Northern
Europe, Prime
Video. “Non vediamo l’ora di dare il bentornato a
Iain, Martin ed Emily, e scoprire quello che lo scrittore e
creatore David Macpherson ha in serbo per il team Kinloch
Bravo”.
“Siamo rimasti
entusiasti della risposta del pubblico alla prima stagione e non
vediamo l’ora di tuffarci di nuovo nella seconda, continuando il
viaggio dei nostri personaggi con un cast di grande talento e il
team creativo“, ha detto Derek Wax, managing director di Wild
Mercury.
“Il mio obiettivo
è sempre stato quello di costruire una storia che parta dalla
Scozia, ma parli a un pubblico globale di temi globali”, ha
detto David Macpherson, scrittore e creatore. “Nella seconda
serie, non vedo l’ora di espandere il mondo del nostro show
attraverso gli occhi del nostro superbo cast, cercando di dare
ancora più colpi di scena ed emozioni, e approfondire sia i nostri
personaggi e la nostra mitologia originale espansione dello
show“.
La produzione torna
nei FirstStage Studios di Edimburgo per l’inizio delle riprese che
avranno inizio quest’anno. La nuova serie sarà disponibile su
Prime
Video in oltre 240 Paesi e territori nel mondo.
Gli executive producers sono Derek Wax per Wild Mercury (a Banijay
UK company), David Macpherson, e John Strickland. La produttrice è
Suzanne Reid, e il coproduttore e Matt Brown.
La seconda serie di
The Rig rappresenta la crescente ardesia
originale del Regno Unito su Prime
Video, insieme a nuove serie prodotte nel Regno Unito
e film lanciati in tutto il 2023. Tra questi 007’s Road to a
Million, una serie unscripted di avventura ispirata a James
Bond; l’attesissima seconda serie di Clarkson’s Farm,
che racconta un nuovo anno nella fattoria Diddly Squat con il
celebre contadino Jeremy Clarkson e i suoi soci
agricoli; How to Date Billy Walsh, un commedia
romantica in una scuola britannica; Gassed Up, thriller
d’azione ambientato a Londra; le docuserie tra fiction e realtà
The Greatest Show Never Made e Fake Sheikh;
thriller psicologico e storia d’amore contorta Wilderness;
e Fifteen Love, una serie drammatica ambientata nel mondo
del tennis.
The Rig
S2 si unirà a migliaia di film, show e serie già
presenti nel catalogo di Prime Video, tra cui le produzioni italiane
Original The Bad Guy, Prisma, Bang Bang Baby, Gianluca Vacchi: Mucho Más,
Laura Pausini – Piacere di conoscerti, The Ferragnez –
La serie, All or Nothing: Juventus, Anni da
cane, Dinner Club S1 e S2, FERRO,
Celebrity Hunted – Caccia all’uomo S1, S2 e
S3, e LOL: Chi ride è fuori S1 e
S2; le serie pluripremiate
Fleabag e The Marvelous Mrs. Maisel e i
grandi successi come Jack Ryan, The
Boys, Borat – Seguito di film cinema, Il
principe cerca figlio, Senza Rimorso,
Good Omens e Carnival Row, oltre
a contenuti in licenza disponibili in oltre 240 Paesi e territori
nel mondo, e le dirette in esclusiva in Italia delle 16 migliori
partite del mercoledì sera della UEFA Champions League, oltre che
della Supercoppa UEFA, per sei stagioni dal 2021/22 al 2026/27.
Altre produzioni Original già annunciate sono la serie Original
italiana dall’universo Citadel, Everybody
Loves Diamonds e The Ferragnez – La Serie
S2.
Sebbene il film rimanga
relativamente autonomo per quanto riguarda gli altri membri degli
Avengers, molti personaggi di supporto del
MCU vengono
citati durante gli eventi di Quantumania, spesso in modi esilaranti e del
tutto inaspettati.
Agente Jimmy Woo
L’agente dell’FBIJimmy Woo di Randall Park, amante
della magia, fa un cameo a sorpresa nel montaggio iniziale di
Quantumania. L’ex agente di custodia di
Scott Lang, visto per la prima volta in Ant-Man and the Wasp, sembra aver instaurato
una forte amicizia con il Vendicatore dall’ultima volta che sono
stati visti insieme.
Sebbene il loro ultimo incontro
sullo schermo abbia visto Lang rifiutare goffamente l’invito a cena
di Woo, Quantumania mostra i due a cena insieme anni
dopo, lasciando intendere che la loro amicizia è sbocciata fuori
dallo schermo. Ancora meglio, la breve inquadratura si conclude con
un riferimento al famigerato trucco di magia di Scott
Lang, che estrae dal nulla una carta di credito per pagare
il pasto, impressionando ancora una volta l’agente dell’FBI.
Spider-Man
Mentre il pubblico attende
notizie sul prossimo film di Spider-Man nel
MCU,
l’arrampica-muri ha ricevuto un’impertinente citazione nel
montaggio d’apertura di Ant-Man and the Wasp: Quantumania. Mentre si
gode i benefici della fama appena acquisita, Scott
Lang si ferma nel suo caffè preferito.
Credendo di riconoscere il
supereroe, il proprietario del negozio gli offre la colazione, ma
lo confonde in modo esilarante con il più famoso Vendicatore nel
filone degli insetti. Questa gag può far ridere, ma allude anche
allo status dell’Uomo Ragno nel MCU
dopo Spider-Man: No Way Home, confermando che i
cittadini sono ancora consapevoli dell’esistenza del supereroe
nonostante i loro ricordi di Peter Parker siano
stati cancellati.
The Hulk
Sebbene il MCU
abbia recentemente introdotto il figlio di Hulk,
Skaar, in She-Hulk:
Attorney at Law, Ant-Man
evidentemente associa ancora il Vendicatore irradiato dai raggi
gamma a un altro bambino, come chiarisce una scena di Quantumania.
In una scena iniziale del film appare un frammento del libro di
Scott Lang, Look Out for the Little Guy,
in cui egli ricorda i primi esperimenti di Bruce Banner con i
viaggi nel tempo, visti durante gli eventi di Avengers:
Endgame.
Scott racconta i suoi pensieri e la
sua totale confusione dopo che il primo test lo ha trasformato in
un bambino. In modo esilarante, racconta anche di essersi chiesto
per un attimo se fosse tecnicamente il figlio di
Hulk prima di essere riportato alla sua giusta
età.
Captain America
Quantumania
fa riferimento a uno dei più forti supersoldati del MCU,
Captain America, già nel primo atto, continuando
un’esilarante gag iniziata in Ant-Man and the Wasp. Avendo luogo dopo gli
eventi di
Captain America: Civil War, il secondo film di Ant-Man
ha reso evidente quanto Scott Lang fosse
orgoglioso di aver combattuto al fianco di Steve
Rogers e degli altri Vendicatori.
Quantumania riprende questa battuta quando gli
amici e la famiglia di Scott lo prendono in giro insinuando che
abbia combattuto contro Capitan America durante la
guerra civile dei supereroi. Scott si affretta a precisare che ha
combattuto al fianco del Vendicatore, affermando che sarebbe stato
“folle” combattere contro di lui.
Dale
Anche se le numerose
varianti di Kang presenti in Quantumania potrebbero essere il principale
argomento di discussione del film per gli anni a venire, un
sorprendente cameo dal primo film di Ant-Man non
dovrebbe passare inosservato. Greg Turkington
riprende il ruolo di Dale, il direttore generale
di Baskin Robbins che licenziò Scott
Lang dopo essere venuto a conoscenza della sua attività
criminale, nonostante in privato fosse d’accordo con le sue
azioni.
In Quantumania, Dale nomina Scott “Impiegato del
secolo” dopo che lui e i Vendicatori hanno salvato il mondo da
Thanos. In seguito, l’entusiasta manager di Baskin
Robbins esce dalla pensione per preparare la torta di compleanno di
Cassie che, come Scott si rende conto nei momenti
finali del film, è assolutamente disgustosa.
Thor
Il futuro di
Thor nel MCU
si fa oscuro in seguito a una terrificante allusione in Quantumania. Dopo che Scott e
Cassie Lang sono stati catturati dagli scagnozzi
di Kang il Conquistatore nel Regno
Quantico, il cattivo multiversale cerca di riordinare i
suoi ricordi sparsi dei precedenti incontri con i Vendicatori.
Afferma di aver ucciso innumerevoli
Vendicatori in passato e si chiede se Scott sia “quello con il
martello”. Scott corregge Kang, dicendogli che sta pensando a Thor,
ma coglie anche l’occasione per affermare che l’equivoco è
relativamente comune. Il riferimento di Kang, tuttavia, lascia presagire che Thor
potrebbe morire per mano sua durante gli eventi di Avengers: The Kang Dynasty.
Loki
Dopo aver incontrato la
variante Kang di Colui che resta alla
fine dei tempi, Loki appare nella scena dei titoli
di coda di Ant-Man and the Wasp: Quantumania, che scova
un’altra variante del supercriminale che conquista l’universo.
In quella che probabilmente è una
scena della seconda stagione di Loki, il dio
dell’inganno osserva con orrore una variante di Kang, che si fa
chiamare Victor Timely, all’inizio del XX secolo,
e svela i suoi primi progetti per una macchina che viaggia nel
tempo. Riconoscendo Timely come una variante di
Kang, Loki conferma al suo
partner, l’Agente Mobius, che questo è l’uomo che
stanno cercando, delineando la loro missione durante gli eventi
della prossima stagione della serie Disney+.
In piedi accanto a Loki alla
presentazione di Victor Timely, Mobius osserva con
nonchalance che la variante di Kang non sembra così terrificante
come il dio dell’inganno lo aveva fatto credere. Sebbene il breve
cameo di Owen Wilson riveli ben poco sulla trama del
suo personaggio, indica che Mobius continuerà a lavorare al fianco
di Loki nelle sue prossime avventure, pur non
avendo alcun ricordo della loro precedente collaborazione.
Veb
Uno dei migliori camei di
Quantumania è rappresentato dal nuovissimo
personaggio di Veb. Il gelatinoso abitante del
Regno Quantico, memorabile per la sua infatuazione
per i numerosi buchi nell’anatomia umana di Scott
Lang, offre l’opportunità a un membro chiave del cast di
Ant-Man di tornare in un ruolo da doppiatore.
È David Dastmachian, che ha interpretato l’ex
detenuto Kurt in Ant-Man e
Ant-Man and the Wasp, a dare la voce a
Veb. Dastmachian è uno dei numerosi membri del cast
del franchise il cui personaggio non è tornato per il sequel e,
sebbene si sia sicuramente sentita la mancanza del suo personaggio
principale, il suo nuovo ruolo in Ant-Man and the Wasp: Quantumania si rivela un
punto di forza del film.
Outer Banks 3 inizia subito con il
botto. Prima però è bene ricordarci dove ci eravamo lasciati. Pochi
colpi di scena hanno alimentato il finale della seconda stagione.
Dopo essere fuggiti dal padre di Sarah saltando
dalla sua nave, i sei protagonisti di rifugiano su un’isola
deserta, che chiamano amorevolmente Poguelandia. Ma lo
sconvolgimento maggiore è stata la scoperta che il padre di
John B. è vivo e per tutto questo tempo ha aiutato
il figlio con il quale vuole ricongiungersi. Proprio questo aspetto
è una delle linee narrative principali che svilupperà questa terza
stagione.
La serie Netflix ha spopolato sui social creando
una vera e propria fanbase di utenti affezionati. Il successo – a
cui viene in aiuto i costi bassi di produzione della serie – hanno
favorito l’ascesa di Outer Banks 3 che arriva su
Netflix il 23 febbraio e di cui è stata
confermata la quarta stagione.
Outer Banks, un nuovo cattivo dà la
caccia ai Pogues
Pogues e
Kooks è sempre stato così e sempre sarà. E la voce
narrante di ogni episodio proverà a ricordarcelo più e più volte.
Outer Banks 3 inizia narrativamente poco dopo gli
eventi della stagione passata. I Pogues – John B (Chase
Stokes), Sarah (Madelyn
Cline), Kiara (Madison
Bailey), Pope (Jonathan
Daviss), JJ (Rudy Pankow) e la nuova
arrivata nel gruppo Cleo (Carlacia Grant) – sono
bloccati su un’isola dei Caraibi. Ward – in coma – e suo figlio,
Rafe (Drew Starkey), hanno rubato la Croce d’oro
di Santo Domingo, una reliquia di valore inestimabile legata agli
antenati di Pope.
La serie con Chase
Stokes e Madelyne Cline si è
contraddistinta tra i teen drama di Netflix per una trama più
articolata, misteriosa ma alle volte non sempre lineare. Oltre
all’alone di mistero e suspense che circonda anche questa stagione,
Outer Banks 3 inizia nel vivo della vicenda.
Lasciati alle spalle i momenti spensierati trascorsi a Poguelandia,
i sei protagonisti sono subito messi di fronte alla nuova minaccia
della stagione: Carlos Singh (Andy
McQueen). Singh è un uomo molto potente con il quale
nessuno vuole avere a che fare. Possiede un esercito di mercenari a
sua disposizione ed è anche lui dalla ricerca di El Dorado. Non si
limiterà a questo perché cercherà in tutti i modi di impedire che i
protagonisti raggiungano l’obiettivo.
Se fino a quel momento i problemi di
John. B, Sarah e il resto del gruppo erano legati a Cameron
Ward – il padre di Sarah – scopriranno presto che qualcuno
di ancora più spietato sta cercando il tesoro. Inizia così la loro
avventura che, su varie linee narrative, ha il compito di
raggiungere un obiettivo ben preciso: El Dorado.
Il viaggio per la città perduta però, ovviamente, non è costellato
di buoni propositi perché tutti i personaggi vogliono raggiungere
il tesoro e questo non farà che gettare ancora più acrimonia tra i
Pogues e i Kooks. Ma quello che
viene messo a dura prova in Outer Banks 3 sono le
relazioni: Ward e Rafe si portano
dietro le loro angosce di padre e figlio, e lo stesso Big
John e John B. Il personaggio
interpretato da Charles Halford è tornato dopo la
sua grande rivelazione a sorpresa alla fine della seconda stagione
ed è desideroso di conquistare El Dorado insieme al figlio.
L’unione fa la forza
Quello che la seconda stagione ha
cercato di costruire, questo Outer Banks 3 cerca
di distruggere. Bloccati su un’isola deserta i sei protagonisti
hanno scoperto l’importanza dei legami. La famiglia, infatti, è
qualcosa che i Pogue si sono scelti. La chimica
tra i personaggi principali rimane innegabile, ed è per questo che
vederli separati per quasi tutta la stagione è un mistero, più
complicato della strada per El Dorado. John B si
fa trasportare dal padre e da leader del gruppo si trasforma nel
primo traditore di Poguelandia. La caccia al tesoro nascosto
porterà infatti a dividere i protagonisti.
Outer Banks 3 però
prende sempre strade complicate per confermare ancora di più l’idea
che quando i Pogues sono insieme e sono uniti riescono nelle
imprese più gloriose. Così sui dieci episodi che compongono questa
terza stagione assistiamo a un andamento lineare
dove avviene un susseguirsi degli stessi meccanismi, un po’
ripetitivo. Anche la presentazione del cattivo
all’inizio della stagione perde rilievo e importanza, e soprattutto
perde di intensità, considerando che la sua presenza passa proprio
inosservata. Sicuramente i fan della serie avranno invece notato la
presenza di Ward Cameron, sembre più ingombrante.
Il personaggio di Singh non può competere con
Ward Cameron che, anche in questa stagione
dimostra di essere il vero villain della serie.
Mentre ancora una volta i
Pogues cercano di riunirsi, la strada per El
Dorado sembra ancora più vicina e i motivi per trovarla sono
diversi approfonditi su diversi livelli da tutti i personaggi.
John B. e Big John fanno gran
parte del lavoro trovando il pezzo mancante del totem ma manca un
passaggio fondamentale: decifrare il linguaggio
inciso che condurrebbe direttamente al tesoro.
Pope aiutato da Cleo trova
proprio il tassello mancante ma proprio sul finale una serie di
eventi diluiscono la trama. Riusciranno ad aiutare il padre di
John B. a riuscire nell’impresa prima che
Singh prenda il tesoro?
La strada per El Dorado
Un’aggiunta chiave a Outer
Banks 3 è l’elemento mistico che accomuna la ricerca per
la strada per El Dorado. Non è solo il tesoro in se ma quello che
il tesoro significa per tutti i protagonisti e il potere che questa
ricerca ha su di loro. Lo vediamo con il padre di John
B. che arriva ad uccidere a sangue freddo sotto lo sguardo
del figlio, inerme. Ma anche in John B. stesso
quando perde la calma perché sa che sta per perdere il suo tesoro
più prezioso, Sarah. Questo tesoro che tutti
bramano e che divide gli stessi amici che sono costretti a mentirsi
a vicenda.
Sul finale di Outer Banks
3, che chiude con un episodio
lungometraggio da un’ora e venti, l’avventura e il mistero
già assaporati all’inizio della stagione ritornano. La grande
impresa di Big John si è finalmente compiuta
grazie all’intrepido John B. e alla geniale
Sarah, che ancora una volta portano avanti questa
terza stagione tra intrighi amorosi e avventure al
cardio palma. La folle avventura di ritrovare il tesoro di
El Dorado si è conclusa, anche se in modo rocambolesco e
scombussolato, però rimane in linea con la serie stessa. Alla fine
della terza stagione, per, quando crediamo che le avventure per i
Pogues siano concluse, ecco che riceviamo un input
per la prossima – confermata – quarta stagione.
Nel mondo misterioso delle
Outer Banks non esiste il concetto stesso di
normalità perché tutto è attraversato da importanti imprese
gloriose, come se questi adolescenti fossero nati come dei
piccoli Indiana Jones. Outer Banks 3 infatti si
conclude con una ulteriore rottura di questa normalità. Un ricco
signore chiede aiuto ai sei protagonisti per la ricerca di un
tesoro ancora più prezioso, un’impresa epica che riguarda il re dei
pirati: Edward Teach, meglio conosciuto come
Barbanera.
Co-produzione tra Regno
Unito e Francia, la serie thriller in sei puntateLiaison esplora i pericoli del cyber-terrorismo,
raccontando la battaglia degli agenti governativi e di spie che
affrontano sul campo minacce fin troppo occulte. Scritto da
Virginie Brac e diretto interamente da quello che un tempo era uno
specialista dell’action-thriller Stephen Hopkins – chi ricorda i
suoi passati successi sul grande schermo Predator 2 e Blown Away? –
lo show vede un cast di rilievo che comprende
Vincent Cassel,
Eva Green, Peter Mullan,
Gérard Lanvin e la sempre amata Irène
Jacob, indimenticata protagonista de La doppia
vita di Veronica e Tre Colori: Film Rosso
per Krzysztof Kieslowski.
Liaison, una serie problematica
Partiamo subito con il
dichiarare che, se siete minimamente esperti nel genere che Liaison
propone al pubblico di Apple
TV+, allora non è decisamente il prodotto che fa per voi. Il
primo, lampante difetto sta in una costruzione narrativa che da una
parte risulta inficiata di buchi logici e sviluppi della trama
piuttosto insensati, mentre dall’altra risulta decisamente
stiracchiata per arrivare a coprire l’arco delle sei puntate: si ha
fin troppo spesso la sensazione che alcuni twist nella trama e le
conseguenti scene siano state inseriti per arrivare ai cinquanta
minuti richiesti dalle puntate del format. Per questo praticamente
tutti i personaggi secondari non riescono realmente a sviluppare la
bidimensionalità necessaria perché la tensione emotiva venga creata
dai loro dilemmi o dai rapporti conflittuali tra gli stessi.
Ed è un vero peccato poiché
quando si ha a disposizione un cast del genere ci si aspetta
giustamente che ogni attore riesca a dare spessore al proprio
ruolo, non semplicemente tentare di “riempire” i vuoti creati da
sceneggiature incapaci di elevarsi rispetto alle ovvietà del genere
stesso. Se avere un solo regista al comando aiuta Liaison a
mantenere una certa coerenza estetica, bisogna al tempo stesso
ammettere che Stephen Hopkins davvero nulla aggiunge alla qualità
della produzione, con una messa in scena che si limita alla lezione
calligrafica senza sfruttare a dovere almeno un paio di situazioni
che avrebbero richiesto di lavorare con originalità sul montaggio e
sugli effetti speciali.
L’impressione è quella
che forse – e questo potrebbe essere un motivo plausibile – Liaison
a livello produttivo abbia risentito pesantemente delle limitazioni
imposte dalla pandemia e sia stata quindi realizzata con
tentennamenti, o magari addirittura con eccessiva fretta. Tale
problema spiegherebbe uno show il quale spreca quasi tutte le
potenzialità che in nuce avrebbe potuto possedere, prima tra tutte
quella dell’ambientazione europea.
Vincent Cassel, elettrico e
ambiguo
Perché allora vi
consigliamo comunque di dare una possibilità a Liaison e vedervela
magari tutta d’un fiato? Il motivo è semplice, e ha un nome e un
cognome:
Vincent Cassel. Se come chi scrive apprezzate questo
attore con la sua perenne aura da mascalzone che sa farsi amare, se
non riuscite a sottrarsi al suo fascino elettrico e ambiguo, ebbene
Liaison non farà che confermare tutto questo. Cassel tiene
letteralmente in piedi Liaison con la sua presenza scenica unica,
rendendo vulnerabile e fallibile il suo mercenario con un cuore
pulsante. Più della parte thriller infatti la serie funziona quando
esplora le stanze del melodramma romantico, con l’attore che riesce
a farci arrivare tutto il dolore del personaggio anche attraverso
uno sguardo o un silenzio. La sottotrama amorosa che vede
co-protagonista
Eva Green (purtroppo non altrettanto efficace) è il
fattore più riuscito di Liaison, e riesce a salvare almeno in parte
un prodotto altrimenti privo di appeal. A parte, come vale la pena
ribadire, il suo magnetico protagonista.
Dopo una attesa di dieci anni,
Dreamworks Animation presenta un’avventura tutta nuova all’interno
dell’universo di Shrek con IL GATTO CON GLI STIVALI 2 – L’ULTIMO
DESIDERIO, disponibile in digital download dal 9
febbraio e in BLU-RAY™, DVD e Collezione 2 film in DVD dal 23
febbraio 2023 con Universal Pictures Home Entertainment. Nominato
per il miglior film d’animazione sia agli Academy Awards® che ai
BAFTA Film Awards, l’ultima avventura del Gatto con gli stivali ora
include oltre un’ora di contenuti speciali, compreso un nuovissimo
cortometraggio animato esclusivo “Il Tridente”, scene eliminate, un
lyric video , e un cast di personaggi.
Il vostro intenditore di leche preferito, il più spavaldo e
impavido felino, Il Gatto Con Gli Stivali ritorna in una nuova
avventura dall’universo di Shrek, in cui l’audace fuorilegge
pagherà un prezzo alto per la sua famigerata passione per
l’avventura e le missioni eroiche. Nonostante abbia perso il conto
lungo la strada, il Gatto ha bruciato otto delle sue nove vite. Per
riaverle indietro Il Gatto Con Gli Sivali si imbarcherà nella sua
più grande impresa che lo porterà attraverso la Foresta Nera alla
ricerca della leggendaria Stella dei Desideri. Con una sola vita
rimasta, il Gatto è costretto a umiliarsi e a chiedere aiuto alla
sua ex compagna e nemesi: Kitty “Zampe di Velluto”. Si unisce al
loro viaggio un randagio allegro e chiacchierone di nome Perro.
Insieme, il nostro trio di eroi dovrà stare un passo avanti
rispetto ai criminali più astuti del regno delle fiabe, tra cui
Riccioli d’oro e i tre orsi.
Il film è diretto da Joel Crawford (I Croods 2 – Una nuova era),
prodotto da Mark Swift (I Croods 2 – Una nuova era e la saga di
Madagascar) co-diretto da Januel Mercado, e scritto da Paul Fisher
(I Croods 2 – Una nuova era) e Tommy Swerdlow e interpretato da
Antonio Banderas, Salma Hayek Pinault, Harvey Guillén, Florence
Pugh, Olivia Colman, Ray Winstone, Samson Kayo, John Mulaney,
Wagner Moura. La colonna sonora è di Heitor Pereira.
CONTENUTI SPECIAL DISPONIBILI INBLU-RAY™, DVD E COLLEZIONE 2 FILM IN
DVD:
MINI-FILM ESCLUSIVO “IL TRIDENTE” – Quando sei
il leggendario Gatto con Gli Stivali, la vita e la morte vanno a
braccetto. In questo epico cortometraggio originale, il Gatto
racconta una delle sue più pericolose sfide di sempre.
SCENE ELIMINATE
L’ORA DEI BISOGNINI
AMORE E MORTE
LA PARETE SERPENTINA
UN CAST DI PERSONAGGI – Conosci le loro voci,
ora guarda le face dietro tutti gli amati personaggi de IL GATTO
CON GLI STIVALI.
GATTO CON GLI STIVALI
KITTY ZAMPE DI VELLUTO
RICCIOLI D’ORO E GLI ORSI
JACK HORNER
ALL’INIZIO – Vieni dietro le quinte con i
filmmaker de IL GATTO CON GLI STIVALI 2 – L’ULTIMO DESIDERIO e
scopri come hanno dato vita a questa grande storia.
NEI PANNI DI JACK HORNER – Jack Horner dice
tutto in questa serie di fuori scena.
“UNA LEGGENDA” LYRIC VIDEO – Canta anche tu da
casa!
DISEGNA IL GATTO CON GLI STIVALI – Impara con
il regista Joel Crawford e il Co-Regista Januel Mercado a disegnare
i nosti personaggi preferiti.
GATTO CON GLI STIVALI
KITTY ZAMPE DI VELLUTO
CREA IL PERRITO DI CARTA – Tutti gli eroi
hanno bisongo di un aiutante e questo tutorial ti aiuterà a creare
il tuo personale.
SOTTO L’OCCHIO DI KITTY – Siediti, rilassati e
relax and goditi un festoso gruppo di gattini mentre si divertono e
giocano.
COMMENTO AL FILM – con il regista Joel
Crawford, il co-regista Januel Mercado, il produttore Mark Swift,
il montatore James Ryan e la sceneggiatrice Heidi Jo Gilbert
FILMMAKERS Cast: Antonio Banderas, Salma Hayek Pinault, Harvey
Guillén, Florence Pugh, Olivia Coleman, Ray Winstone, Samson Kayo,
John Mulaney, Wagner Moura, Da’Vine Joy Randolph, e Anthony
Mendez.
Colonna Sonora di: Heitor Pereira Soggetto di: Tommy Swerdlow e Tom Wheeler Scenggiatura di: Paul Fisher e Tommy Swerdlow Produttori esecutivi: Andrew Adamson e Chris
Meledandri Prodotto da: Mark Swift p.g.a Co-regista: Januel P. Mercado Diretto da: Joel Crawford
Celebre per film come La
rivincita delle bionde, Tutta colpa dell’amore e Se solo
fosse vero, l’attrice premio Oscar Reese
Witherspoon si è affermata come una delle regine della
commendia romantica statunitense. Certo, ha poi nel corso della sua
carriera recitato anche in film di ben altro genere, ma è al film
di stampo sentimentale che è ora tornata con Da me o da
te (qui la recensione), che segna il
suo ritorno come protagonista di un lungometraggio a qualche anno
di distanza dall’ultimo. Disponibile su Netflix dal 10 febbraio, è infatti questa
una piacevole commedia che gioca sullo scambio come elemento di
partenza per risvolti romantici.
Il film è scritto da Aline
Brosh McKenna, sceneggiatrice nota per film come
Il diavolo veste Prada, 27 volte
in bianco e La mia vita è unozoo, che debutta con Da me o da te anche alla
regia. Questa sua opera prima, per via della distanza che
intercorre tra i due protagonisti, è stata da alcuni paragonata ad
un classico della commedia romantica come L’amore non va in
vacanza, interpretata da Kate Winslet e
Cameron Diaz.
Le somiglianze si limitano però appunto allo scambio di vita tra i
protagonisti, i quali devono però confrontarsi primariamente l’uno
con la quotidianità dell’altro.
Tra rimorsi, vecchi sentimenti mai
del tutto dimenticati, desideri di successo personale e nuove
riscoperte, il film esplora dunque il tema delle relazioni da un
punto di vista diverso dal solito. Attualmente al primo
posto dei film più visti su Netflix in Italia, Da me o
da te sembra dunque aver trovato ed appassionato il proprio
pubblico di riferimento. Prima di intraprendere una visione del
film, però, sarà certamente utile approfondire alcune curiosità
relative ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti
possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama e al cast di attori.
La trama di Da me o da te
Protagonisti del film sono
Debbie e Peter, conosciutisi
durante una notte passata insieme, sono due ventenni di Los
Angeles, i cui obiettivi sono rispettivamente diventare una
redattrice e un affermato scrittore. Vent’anni dopo, durante i
quali sono rimasti grandi amici, tuttavia, le cose sono molto
cambiate: Debbie è divorziata e ha un figlio di 13 anni di nome
Jack pieno di allergie e senza amici, mentre Peter
ha un ottimo lavoro ed è un incallito donnaiolo. Inoltre, lui si è
trasferito a New York, in quanto è rimasto troppo amareggiato dopo
la gravidanza di Debbie (essendone innamorato senza mai averlo
rivelato), inventandosi la scusa di essersene andato per i
terremoti.
Quando però Debbie deve recarsi a
New York per svolgere un esame in modo da ottenere una promozione,
Peter si offre di recarsi da lei a Los Angeles per fare da
babysitter al figlio. Perciò i due amici si trasferiscono ciascuno
nella casa dell’altra. Peter inizia così ad instaurare un rapporto
con Jack, il quale soffre molto l’assenza di un padre nella sua
vita. Debbie, al contrario, conosce l’affascinante scrittore
Theo, con il quale inizia a frequentarsi mentre è
a New York. La lontananza e il trovarsi a confronto l’uno con la
quotidianità dell’altro, però, farà riscoprire ad entrambi molto
del loro rapporto, riportando alla luce sentimenti e desideri.
Da me o da te: il cast del film
Ad interpretare Debbie vi è dunque
l’attrice Reese
Witherspoon, che torna con questo film a recitare in
un lungometraggio a cinque anni dal fantasy Nelle pieghe del tempo.
Negli ultimi anni l’attrice si è infatti dedicata principalmente a
serie televisive come Big Little Lies, The Morning Show e Tanti piccoli fuochi.
Affascinata dal progetto, la Whiterspoon ha deciso non solo di
recitarvi ma anche di produrlo con la sua società Hello
Sunshine. Accanto a lei, nel ruolo di Peter, si può invece
ritrovare l’attore Ashton Kutcher,
a sua volta celebre per commedie romantiche come Oggi sposi…
niente sesso, Indovina chi e Amici, amanti e….
Anche lui assente da diversi anni
dal cinema, ha affermato di aver deciso di recitare in Da me o
da te per poter lavorare con la Witherspoon, attrice verso la
quale nutre una forte ammirazione. I due hanno raccontato di aver
sviluppato un ottimo legame sul set, cosa che li ha aiutati a
rendere più vero anche il rapporto tra i loro due personaggi. Ad
interpretare Jack, il figlio di Debbie, vi è il giovane
WesleyKimmel, mentre Jesse Williams,
noto soprattutto per il ruolo del Dr. Jackson Avery nella serie
Grey’s Anatomy, interpreta l’affascinante
scrittore Theo. Sono poi presenti anche gli attori Zoe
Chao nei panni di Minka, Tig Notaro
in quelli di Alicia e Steve Zahn nel ruolo di
Zen.
Il trailer di Da me o da
te e dove vedere il film in streaming
Come anticipato, è possibile fruire
di Da me o da te grazie alla sua presenza
nel catologo di Netflix. Per vederlo, basterà
sottoscrivere un abbonamento generale alla piattaforma scegliendo
tra le opzioni possibili. Si avrà così modo di guardarlo in totale
comodità e al meglio della qualità video, avendo poi anche accesso
a tutti gli altri prodotti presenti nel catalogo.
Ecco il trailer di L’ultima
Notte di Amore, il trailer del film di Andrea
Di Stefano che verrà presentato venerdì 24 febbraio al 73º
Festival Internazionale del Cinema di Berlino nella sezione
Berlinale Special Gala. Nel cast del film
Pierfrancesco Favino, Linda Caridi, Antonio
Gerardi e Francesco Di Leva.
L’ultima notte di amore la
trama
Di Franco Amore si dice che è Amore
di nome e di fatto. Di sé stesso lui racconta che per tutta la vita
ha sempre cercato di essere una persona onesta, un poliziotto che
in 35 anni di onorata carriera non ha mai sparato a un uomo. Queste
sono infatti le parole che Franco ha scritto nel discorso che terrà
all’indomani della sua ultima di notte in servizio. Ma quella notte
sarà più lunga e difficile di quanto lui avrebbe mai potuto
immaginare. E metterà in pericolo tutto ciò che conta per lui: il
lavoro da servitore dello Stato, il grande amore per la moglie
Viviana, l’amicizia con il collega Dino, la sua stessa vita. In
quella notte, tutto si annoda freneticamente fra le strade di una
Milano in cui sembra non arrivare mai la luce.
Dopo il trionfo al
Festival di Sanremo dove hanno vinto il Premio della Critica “Mia
Martini” e il Premio della Sala Stampa “Lucio Dalla” con il brano
“Splash”, Colapesce e Dimartino
collezionano un altro grande successo con il loro film d’ esordio
La primavera della mia vita – evento speciale
nei cinema dal 20 al 22 febbraio – che ha incassato €213.000
(dati Cinetel), piazzandosi per il terzo giorno consecutivo sul
podio del box office .
La primavera della mia vita rappresenta così
il secondo film evento per incassi del 2023. Il percorso del film
prosegue ora in alcune sale selezionate sul territorio nazionale
dove rimane in programmazione. Il film è diretto da Zavvo
Nicolosi, alla sua opera prima. La sceneggiatura è di
Michele Astori, Antonio Di Martino, Lorenzo Urciullo e Zavvo
Nicolosi da un soggetto firmato Di Martino, Urciullo e Nicolosi.
Colapesce e Dimartino firmano anche la colonna
sonora originale pubblicata da CAM Sugar, di cui fa parte il brano
“Splash” (Numero Uno/Sony Music), che accompagna i
titoli di coda della pellicola.
La primavera della mia vita è prodotto da
Wildside, società del gruppo Fremantle, e Vision Distribution,
coprodotto da Sugar Play in collaborazione con Sky e con Prime Video con il sostegno della Regione
Siciliana, Assessorato del Turismo dello Sport e dello Spettacolo,
Sicilia Film Commission, ed è uscito nei cinema come evento
speciale con Vision Distribution.