Sabato 28 e domenica 29 maggio, i
dinosauri di Jurassic
World – Il dominio arriveranno a Roma per un
evento speciale che si svolgerà in occasione del lancio del film di
Colin Trevorrow, al cinema dal 2 giugno.
L’appuntamento, organizzato da
Universal Pictures International Italy in collaborazione con
Fondazione Cinema per Roma e Alice nella Città, si svolgerà in una
location d’eccezione, l’imponente complesso archeologico delle
Terme di Caracalla, che si trasformerà in un’area di studio, dove
adulti e bambini potranno entrare nel mondo di Jurassic
World – Il Dominio e vivere un’esperienza davvero
“giurassica”. I paleontologi dell’associazione “Bigger Boat”
accoglieranno i visitatori, li aggiorneranno sugli ultimi
avvistamenti rilevati in città e li inviteranno a sperimentare un
vero e proprio scavo alla ricerca di reperti fossili. Il pubblico
potrà approfondire, eseguire rilevamenti e interagire con i
dinosauri. Universal Pictures International Italy intende così
regalare un’emozione concreta ai fan della saga, costruendo un
evento unico nel cuore della città grazie anche alla collaborazione
con lo studio Amblin Entertainment di Steven Spielberg.
Dopo l’evento dedicato ai dinosauri
di Jurassic
World – Il dominio, la collaborazione fra Fondazione
Cinema per Roma e Alice nella Città proseguirà per tutto il corso
dell’estate con una serie di appuntamenti cinematografici che
coinvolgeranno altri iconici luoghi della Capitale.
Non manca troppo all’uscita di
Batgirl, il nuovo film della
DC sulla supereroina Barbara Gordon. Anche se non si sa ancora molto del
film HBO-Max, i fan vedranno sicuramente la
crescita del personaggio di Gordon (interpretato da
Leslie Grace) sotto l’occhio vigile del suo
mentore cupo Batman (Michael
Keaton).
Batgirl e
Batman dovranno affrontare una serie di
supercriminali, ma non saranno soli. La loro rete di colleghi
della Bat-Famiglia dimostra che, oltre ai superpoteri, un
eroe deve saper controllare e affinare le proprie capacità per
avere il coraggio di dispiegarle in difesa degli altri. In effetti,
all’interno dell’Universo
DC ci sono una serie di personaggi che, seppur privi
di poteri soprannaturali, sanno farsi valere: la vasta
conoscenza di questi eroi permette loro di fermare le cattive
intenzioni dei nemici prima ancora che una catastrofe significativa
colpisca.
Batman
Bruce
Wayne possiede sicuramente strumenti tecnologici potenti e
tutt’altro che ordinari, si pensi solo alla
Batmobile. Tuttavia, sotto la maschera e il costume,
Batman è un essere umano. Con questo non intendiamo dire che sia
una persona mediocre, anzi: Wayne è dotato di un
intelletto incredibile, di un corpo che è macchina da guerra e
possiede incredibili abilità di combattimento.
Batman è uno dei migliori
supereroi della DC proprio perché è l’esemplare di
umano perfetto, che si è guadagnato potere e rispetto attraverso
una seria disciplina e una buona dose di astuzia. Non è però
potenziato da abilità innate o poteri soprannaturali. Nonostante
ciò, Wayne ha affrontato faccia a faccia
supereroi come Superman, Freccia Verde,
Catwoman, Lex Luther, Joker ed è
uscito dallo scontro spesso vittorioso.
Alfred Pennyworth
Alfred Pennyworth
è parte integrante dell’identità di Bruce Wayne. Non è
soltanto il maggiordomo di Batman: Alfred svolge
il ruolo di figura paterna per Bruce e, grazie al suo
passato sul campo militare, diventa un insegnante in grado di
addestrare il figliastro al combattimento.
Alfred diventa un eroe
della DC per caso: inizialmente è l’umile
maggiordomo della tenuta dei Wayne, ma quando un
rapinatore uccide i suoi datori di lavoro, diventa tutore legale di
Bruce. Anche se questo personaggio non ha mai preso
le armi contro i criminali come il resto degli eroi, è la spina
dorsale del Cavaliere Oscuro! Senza Alfred, non
ci sarebbe nessun Batman.
Oracolo
Nell’Universo
DC, il nome di Barbara Gordon è
solitamente associato a Batgirl, ma non dimentichiamo
l’altra figura eroica impersonata dal personaggio. Nei panni di
Oracolo, Barbara Gordon è specializzata in
hacking, indagini tecnologicha e piani strategici. Con i suoi
colleghi crea un gruppo esclusivo di supereroine chiamato Birds
of Prey.
Nonostante l’atrocità compiuta da
Joker contro di lei nel fumetto “The Killing
Joke“, Gordon è rimasta fedele alla sua missione per aiutare
gli innocenti. A causa di un proiettile sparato su di lei da
Joker, Barbara è infatti costretta a vivere
su una sedia a rotelle. Con un’immensa forza interiore,
Oracolo potenzia ancora di più le sue capacità e diventa
il cuore e il cervello del Bat Clan.
Robin
Come il suo tutore e
mentore, Dick Grayson possiede un intelletto brillante,
una mente strategica, ha padronanza delle arti marziali e sa come
usare varie armi e attrezzature high-tech. Il Ragazzo Meraviglia è inoltre dotato di una grande
agilità, tratto che ha ereditato dalla famiglia di acrobati da cui
proviene.
In quanto primo
Robin della
DC, Dick guida i Teen
Titans, un gruppo composto da eroi non-umani e ultra-potenti.
Nello spin-off di Cartoon Network Teen
Titans Go! “Super Robin”, Grayson cerca di ottenere
dei superpoteri. Prevedibilmente, possedere super-abilità non è
così bello come sembra inizialmente. Infine, Robin si
rende conto che i poteri possono essere una maledizione tanto
quanto un beneficio: dipende da chi li possiede e da come vengono
sfruttati.
Red Robin
Timothy Drake è
l’unico aiutante che non è stato selezionato direttamente da
Bruce Wayne. Drake è ben servito di gadget, è
agile e sa combattere come i due Robin che lo hanno
preceduto. In quanto Red Robin, Drake è un membro
fondatore dei Gotham Knights e di altri gruppi di
supereroi della DC.
Drake è la versione
“perfetta” di Robin ed è apprezzato dai fan della
DC in quanto è il supereroe per antonomasia:
reattivo, competente, coraggioso, disciplinato, empatico, umile,
intelligente, moralmente corretto, appassionato, paziente e
altruista.
Spoiler
Come abbiamo visto,
Bruce Wayne ha un vero e proprio talento nell’attrarre a
sé apprendisti e trasformarli in supereroi. Stephanie
Brown non fa eccezione. Stanca del menefreghismo di suo padre
per la famiglia, Stephanie ha deciso di spifferare i
suoi piani nefasti agli eroi, soprannominandosi giustamente
Spoiler. Nelle storie della DC,
Brown è l’unico personaggio ad essere sia
Batgirl (la numero cinque) che
Robin (il quarto).
Anche se Brown è un po’
avventata, il suo cuore è da vera eroina. Spoiler è
imperfetta, ma dimostra costantemente che può correggere gli errori
che compie. La sua dedizione alla vita da supereroe e l’incessante
desiderio di aiutare gli altri rendono Spoiler un eroe
notevole, anche se non è così dotata come gli altri membri del
Bat Clan.
Black Bat
Nonostante la sua orribile
storia di abusi, Cassandra Cain non sviluppa mai reali
tendenze sociopatiche. I genitori l’hanno cresciuta per diventare
un’assassina in grado di rilevare e reagire agli attacchi
semplicemente guardando il linguaggio del corpo degli
avversari. Per i fan della DC, Cain
incarna la dicotomia della natura umana, in cui bontà e male sono
sempre in conflitto.
Cassandra ha la capacità di
scegliere il proprio destino e possiede resilienza di fronte alla
tentazione della malvagità. E, poiché rifiuta tutto ciò che ha
caratterizzato la sua infanzia, Cain incarna
l’autonomia. Come parte del Bat
Clan, Cassandra rimane fedele ai suoi
membri e alla sua causa. La sua superiorità nelle arti marziali la
mette a confronto con Bruce
Wayne. Come Black Bat, l’eroina è la
rappresentante di Batman a Hong Kong.
Cappuccio Rosso
Dalla strada alla vita
eroica: Jason Todd sostituisce Dick Grayson come
Robin. Todd è cresciuto per strada e per
sopravvivere ha dovuto spesso mettere in discussione il suo senso
del bene e del male. Come allievo di Batman è
sfacciato, feroce e spesso disobbediente. Tuttavia, Bruce
Wayne vede del potenziale nell’adolescente spericolato. Sotto
la guida di Batman infatti, Todd impara a
controllare la propria violenza.
Quando Todd rinasce
come Cappuccio Rosso assume una personalità simile a
quella del suo mentore, ma è meno indulgente e molto più letale.
Todd è ciò che Wayne potrebbe diventare se
cedesse alla sua aggressività più pura.
Question
Reneé Montoya ha
avuto una carriera tumultuosa all’interno del Dipartimento di
Polizia di Gotham City (GCPD). Dopo aver quasi ucciso una
persona, si è dimessa e, per il trauma emotivo, ha sofferto di
alcolismo.
Fortunatamente, Charles Victor
Szasz, Question, l’ha salvata da questa completa
spirale discendente. Alla morte del suo mentore, Montoya
ha preso il soprannome del suo salvatore. In questo modo ha potuto
tornare all’opera: attraverso Question, può usare il
pensiero critico, l’attenzione ai dettagli e la comprensione del
comportamento e della psicologia per rintracciare i
colpevoli. Montoya ritrae quindi il lato legittimo
della DC nella
lotta al crimine.
Batwoman
Dei membri della Famiglia
Bat, Kate Kane è una delle personalità più
complete. La sua vasta esperienza spazia dalle attività banali a
quelle più oscure. Sa fare di tutto: tiro con l’arco, aviazione,
equitazione, ginnastica. Kane è dotata di intelligenza,
capacità d’indagine, conosce le arti marziali e la medicina.
Abbatterla non è un’impresa facile: non a caso prende il nome di
Batwoman.
Prima di diventare
Batwoman, Kane vive un periodo oscuro. Sentendosi
senza scopo e con troppi soldi e tempo da perdere, si rifugia
nell’alcool. Grazie all’incontro con Batman, la sua vita
cambia definitivamente. Kane è uno dei pochi membri
del Bat Clan ad essere stata reclutata da Batman.
Bruce Wayne le offre un ruolo nella sua squadra per
allenare e addestrare la nuova generazioni di eroi della DC.
In Doctor
Strange 2 ci sono riferimenti al mondo dei fumetti che
i fan più accaniti potrebbero aver raccolto, ma forse gli
spettatori occasionali non conoscono tutti i collegamenti
alla Marvel Comics presenti nel film. Diamo
un’occhiata a cosa l’MCU ha tratto dalla carta
stampata!
Il Professor X può entrare nella
mente altrui
Anche in Doctor Strange nel
Multiverso della Follia, il Professor X
mantiene il suo aspetto originale: Patrick Stewart è sull’iconica sedia a rotelle
gialla. Nei fumetti, Charles Xavier ha anche l’abilità di
entrare nelle menti degli altri e creare illusioni in cui egli può
camminare.
Doctor Strange 2
adatta questa abilità del Professor X. Xavier entra nella
mente di Scarlet Witch per cercare la variante della
strega su Terra-838. Come nei fumetti, anche in
questa scena il Professor X acquisire l’uso delle gambe:
ecco quindi un sottile riferimento al materiale sorgente.
Varianti cattive dei personaggi
eroici
Nei fumetti, Doctor
Strange possiede delle varianti moralmente cattive. Spesso
queste versioni vengono poste come antagoniste per ribadire la
bontà del personaggio principale.
Nel film MCU accade qualcosa di
simile. Le versioni Sinister Strange e Defender
Strange sono degli ostacoli per l’eroe protagonista. Altre
varianti di personaggi eroici che diventano antagonisti nel film
sono gli Illuminati di Terra-838, che tentano per due
volte di uccidere Stephen.
Le origini degli Illuminati
Rispetto a quello della
Marvel Comics, il team degli Illuminati introdotto in Doctor Strange
2 presenta due membri in più: Capitan Marvel e Capitan
Carter. La storia del team viene leggermente modificata
nell’MCU ma, come sulla carta
stampata, anche qui la squadra si forma in seguito ad un grande
conflitto.
Nei fumetti, gli Illuminati nascono dopo la prima
guerra Kree-Skrull. È Iron Man che
propone di formare il gruppo. Doctor Strange 2
dichiara invece che gli Illuminati di Terra-838
sono nati per combattere contro Thanos nella loro versione
della Guerra dell’Infinito.
Il Libro dei Vishanti e il
Darkhold
Il Darkhold era
già stato introdotto nell’MCU dalla serie Disney+WandaVision. In aggiunta, Doctor
Strange nel Multiverso della Follia porta nel
franchise un altro tomo di magia: il Libro dei Vishanti.
Come anche nei fumetti, i due scritti sono contrapposti, in quanto
contengono rispettivamente le più potenti formule di magia nera e
di magia bianca.
Un altro dettaglio adattato dalla
Marvel Comics è la ricerca del
Libro dei Vishanti da parte di Doctor Strange.
Anche nel film infatti, il personaggio viene associato alla magia
bianca del Libro dei VIshanti, che egli stesso nasconde e
usa per respingere il Darkhold.
L’arrivo di Tribunale Vivente in
Doctor Strange 2
Tra i personaggi della
Marvel
Comics introdotti da Doctor Strange nel Multiverso della Follia c’è
anche Tribunale Vivente. Il personaggio è dotato di tre
teste ed è in grado di emettere giudizi e sentenze sulle questioni
relative al Multiverso.
I fan della Marvel Comics avranno sicuramente
riconosciuto il personaggio nel film. Come nei fumetti, l’entità
possiede tre teste anche nell’MCU,
ma qui vengono rappresentate in modo diverso. La versione
live-action di Tribunale Vivente non ha tre teste
attaccate, ma sono l’una indipendente dall’altra.
La morte della sorella di Doctor
Strange nel Multiverso della Follia
Doctor Strange
2 rivela un dettaglio intimo del passato di
Stephen: lo stregone vive con un trauma, da quando sua
sorella è morta in giovane età. Questo aspetto del passato di
Strange proviene direttamente dai fumetti.
Nella Marvel Comics, attraverso un
flashback, viene svelato l’evento traumatico. La sorella di
Stephen si chiamava Donna Strange ed è morta
annegata mentre stava nuotando. Ciò che ha generato il trauma in
Stephen è stato il senso di colpa per non aver potuto
salvare Donna. Il film è rimasto fedele alla carta
stampata, poiché il ricordo dell’evento è particolarmente doloroso
per lo stregone.
L’arrivo di Clea dalla Dimensione
Oscura
Nella
scena tra i titoli di coda, un personaggio mai visto prima in
live-action si presenta al cospetto di Doctor Strange per
chiedere aiuto allo stregone. Gli spettatori occasionali
dell’MCU
potrebbero non riconoscere la strega, ma i fan della Marvel Comics avranno sicuramente capito
che si tratta di Clea.
Clea proviene dalla
Dimensione Oscura ed è la nipote di Dormammu,
personaggio che Stephen ha già incontrato nei fumetti.
Inoltre, nella Marvel ComicsClea e
Strange sono amanti. Con questa breve
scena, l’MCU crea un legame con il
materiale sorgente: non c’è da stupirsi se Clea si
rivelerà un’alleata e un interesse amoroso per
Strange.
La comparsa di Gargantos in Doctor
Strange 2
Nella Marvel Comics, esiste un mostro di
Shuma-Gorath. Dopo essere stata cacciata, questa antica
forza del caos cerca di tornare sulla Terra attraverso la
mente dell’Antico, ma il suo discepolo Doctor
Strange è costretto ad ucciderla.
Doctor Strange 2
incorpora lo stesso design e le stesse abilità di
Shuma-Gorath in Gargantos, solo opta per un nuovo
nome. Il motivo è dovuto al fatto che la Marvel non possiede i
diritti sul nome originale, ma l’aspetto di Gargantos è un
riferimento chiaro all’antagonista dei fumetti.
Numeri e nomi attraverso il
Multiverso
Con Doctor Strange nel
Multiverso della Follia l’MCU si diverte a dare
nuovi nomi agli universi. Da Terra-616 si passa a
Terra-838. Già Spider-Man:
Far From Home fa dire a Mysterio di provenire da
un’altra realtà e chiama l’MCUTerra-616,
quando precedentemente l’MCU era chiamata
Terra-199999.
Tutti questi nomi e numeri sono
delle novità per i fan dell’Universo Cinematografico
Marvel, ma la pratica di
assegnare cifre agli universi va avanti da decenni nel materiale
sorgente. Nella Marvel Comics, Terra-616 dovrebbe
essere la designazione dell’universo principale. Con Doctor
Strange 2, l’MCU entra quindi a piè
pari nella realtà della carta stampata, sconvolgendo e collegando
mondi prima ben distinti.
Ecco il trailer di Marcel!, il film esordio alla regia di
Jasmine Trinca, che sarà presentato al Festival
di Cannes 75 nella sezione Séances spéciales, e in uscita nelle
sale italiane il 1° giugno, distribuito da Vision Distribution.
Marcel! è una produzione Cinemaundici e Totem
Atelier con Rai Cinema, in collaborazione con Phon Films, in
collaborazione con Vision Distribution.
Una bambina ama sua madre, ma sua
madre ama Marcel, il suo cane. Un evento imprevedibile le porterà
in viaggio, avvicinandole e svelando loro, oltre ogni dolore, le
vie grandi e segrete dell’amore.
“Tutto questo – racconta
Trinca – parte da una fotografia. Ritraeva mia madre che mi
teneva per mano sul ciglio di un bosco. Dietro di noi un paesaggio
assolato, ma davanti? Il colore di quella foto lo avrei definito il
colore della memoria. Non della nostalgia, come una foto a colori
virata seppia, ma proprio un colore indefinibile e sfumato,
bruciato dal sole, appena attraversato e ispirato dalla “selva
oscura” pronta ad accogliere e proteggere quel passo a due. Tra
sogno e realtà. È qui che si situa questo film. Una rielaborazione
fiabesca o meglio favolistica del vissuto, cercando di
comprenderlo, esorcizzarlo, renderlo universale. Panni sporchi che
non si lavano in casa ma che diventano bandiere da sventolare, inni
programmatici: «All’arte si deve la vita». In fondo, tutto quel
vissuto, quel bagaglio pesante impossibile da lasciare, sarà pure
servito a qualcosa. A fare un film. E invece no. Nulla è più
importante ed effimero che vivere. Neanche un film che resta (o
forse no). Alla vita si deve dunque la vita”.
AppleTV+ ha
diffuso il trailer del film Cha Cha Real Smooth di
Cooper Raiff che scrive, dirige e recita insieme a
Dakota Johnson, Brad Garrett,
Leslie Mann e agli esordienti Vanessa Burghardt ed
Evan Assante in questa storia di amore non convenzionale che
trabocca di onestà emotiva.
La trama di Cha Cha Real
Smooth
Fresco di college e senza idee
chiare sul futuro, il ventiduenne Andrew vive ancora a casa con la
sua famiglia nel New Jersey. Ma se c’è una cosa che spicca nel suo
curriculum inesistente, è come saper organizzare una festa, dote
che gli conferisce il titolo per il lavoro perfetto: far ballare le
persone ai bar e bat mitzvah per i compagni di classe del
fratello minore. Quando Andrew fa amicizia con una mamma del posto,
Domino, e sua figlia, Lola, intravede finalmente un futuro che
desidera, anche se potrebbe non essere il suo.
Ad aver contribuito alla
rivoluzione dello streaming, che ormai da diversi anni caratterizza
il panorama audiovisivo mondiale, ci ha pensato Netflix. Espansasi sempre più nel mondo,
l’azienda è oggi una delle realtà più consolidate nella produzione
e distribuzione di contenuti in streaming e nel giro di pochi anni
ha dato vita ad alcuni dei prodotti più popolari degli ultimi
tempi. Che siano lungometraggi o serie di vari formati, Netflix si
sta dimostrando maestra nella realizzazione di opere capaci di
parlare a spettatori di ogni provenienza geografia, età e genere
sessuale. Le serie TVNetflix, in
particolare, sono tra le più apprezzate degli ultimi anni,
distintesi per varietà e capacità emotive.
Dai titoli più strettamente pensati
per un pubblico di adolescenti a quelli per un pubblico di soli
adulti, le serie Netflix si colorano di ogni genere possibile,
dalla commedia al thriller, dall’horror al giallo investigativo.
Con produzioni di successo provenienti non solo dagli Stati Uniti,
ma anche dall’Inghilterra, la Spagna, la Germania, la Francia, il
Giappone, la Corea del Sud, l’Italia e tanti altri, Netflix si è
ormai costruita un pubblico di fedeli spettatori, i quali non
vedono l’ora che escano i nuovi episodi dei loro titoli preferiti.
Per non perdersi tra la grande offerta di serie presenti nel
catalogo della piattaforma, ecco di seguito un utile guida a tutti
i migliori titoli, con informazioni sulla trama e il cast.
Serie TV Netflix: tutti i titoli da vedere
After Life
(2019-2022) – 3 stagioni. Tony cambia completamente dopo la morte
della moglie: da ex bravo ragazzo, l’uomo decide di vivere giorno
per giorno dicendo e facendo solo quello che gli piace. Ciò
comporta però naturalmente delle conseguenze e il percorso per
elaborare il lutto sarà più difficile del previsto. Scritta,
diretta e interpretata da Ricky Gervais, questa
serie campione di ascolti è un gioiellino di delicatezza, umorismo
e tante profonde riflessioni sulla vita.
Alice in
Borderland (2020-in corso) – 1 stagione. Arisu, un
giovane studente universitario appassionato di videogiochi, si
ritrova in una Tokyo desolata in cui lui e i suoi amici dovranno
competere in una serie di giochi estremamente pericolosi per
riuscire a sopravvivere. Tra distopia e thriller, Alice in
Borderland è una delle serie più apprezzate su Netflix, che
offre uno sguardo sulle capacità dell’industria giapponese con
questo genere.
Better Call Saul (2015-2022) – 6
stagioni. Jimmy McGill ha tutte le qualità per essere un brillante
avvocato, ma non riesce a fare a meno di usare metodi ai limiti
della legalità. Spin off della celebre serie Breaking Bad,
ideata da Vince Gilligan e Peter Gould, questa serie interpretata
da Bob Odenkirk si è
affermata come una delle migliori serie prodotte negli ultimi anni,
che offre una nuova discesa negli inferi dell’animo umano.
Black Mirror
(2011-2019) – 5 stagioni. Black Mirror è la popolare serie
antologica che esplora le peggiori paure legate alla tecnologia,
con storie che attingono ai disagi collettivi del mondo moderno.
Ogni episodio è una cupa storia a sé stante, capace di generare
tanta attrattiva quanto orrore. Nel corso della serie, si possono
ritrovare episodi interpretati da attori come Bryce Dallas
Howard, Hayley Atwell,
Daniel Kaluuya,
Miley Cirus, Jesse Plemons,
Jon Hamm,
Anthony Mackie
e Mackenzie
Davis.
Cobra Kai
(2018-in corso) – 4 stagioni. Diversi anni dopo gli eventi narrati
dal primo film della serie Karate Kid, Lawrence,
trasformatosi in un fallito di mezza età che vive alla giornata,
decide di riaprire il famigerato dojo di karate Cobra Kai. Questa
serie, interpretata da William Zabka,
Ralph Macchio e Tanner Buchanan
riprende l’eredità di Karate Kid e porta avanti il
racconto dei suoi protagonisti, tra risate a colpi di karate.
Dark (2017-2020)
– 3 stagioni. La scomparsa di due bambini in un piccolo villaggio
in Germania mette in pericolo la vita e le relazioni di quattro
famiglie. Le indagini per ritrovare i piccoli portano a galla
torbidi segreti sugli abitanti del posto. Serie di produzione
tedesca, Dark è conosciuta principalmente per essere una
delle serie Netflix dalla trama più complicata di sempre, che mette
a dura prova lo spettatore, lasciandolo però con il forte bisogno
di andare avanti episodio dopo episodio.
Disincanto (2018-2022)
– 4 stagioni. Le disavventure di Bean, una giovane principessa
amante dell’alcol, insieme al suo esuberante compagno Elfo e il
demone personale Luci, nell’elettrizzante regno medievale di
Dreamland. Nuova serie animata di Matt Groening,
il papà de I Simpson, Disincanto è un
divertentissimo racconto che mescola ambientazione medievale e
fantasy, con tanta irriverenza e avventure da seguire fino
all’ultimo.
Élite (2018-in corso) – 5
stagioni. Quando tre adolescenti provenienti da famiglie della
classe operaia vengono ammessi in un’esclusiva scuola privata, le
tensioni tra loro e gli studenti più ricchi creano situazioni
inaspettatamente pericolose. Serie di produzione spagnola,
Élite ha raccolto ampi consensi presso un pubblico di
giovani, affermandosi come una delle serie più seguite in assoluto
su Netflix.
Inventing Anna
(2022) – 1 stagione. Un giornalista indaga sul particolare e
misterioso caso di Anna Delvey, la leggendaria ereditiera di
Instagram che ha rubato i cuori e i soldi della società elitaria di
New York. Interpretata da Julia Garner, la serie è
ispirata ad una storia vera e anche per questo si è affermata come
un prodotto di forte richiamo. Il pubblico di Netflix l’ha premiata
facendola divenire una delle serie più viste sulla
piattaforma.
La casa di carta (2017-2021) –
5 stagioni. Un criminale ha un piano per realizzare la più grande
rapina della storia, da realizzare alla Zecca Reale di Spagna. Per
realizzare i propri scopi, l’uomo recluta otto persone che non
hanno nulla da perdere. Interpretata da attori ormai iconici come
Alvaro Morte,
Ursula Corbero,
Itziar Ituño,
Alba Flores,
Jaime Lorente e
Miguel Herran,
questa serie spagnola è diventata un fenomeno globale, capace di
andare oltre i propri confini per entrare nell’immaginario
collettivo. Neanche a dirlo, è uno dei titoli di punta di
Netflix.
La regina di
scacchi (2020) – 1 stagione. La piccola Beth, confinata in
un orfanatrofio, individua come unica via di fuga dalla realtà il
gioco degli scacchi. I successi sulla scacchiera, tuttavia, non
risparmiano a Beth la necessità di combattere contro i propri
demoni. Con protagonista Anya
Taylor-Joy, questa miniserie ha battuto ogni record
affermandosi come una delle più viste di sempre su Netflix. Tra
dramma, coming of age e thriller, La regina di
scacchi è un titolo da non perdere assolutamente.
Love (2016-2018)
– 3 stagioni. Due ragazzi dagli stili di vita completamente
diversi, la ribelle Mickey e il dolce Gus, si ritrovano a
sperimentare le gioie e le frustrazioni delle relazioni amorose
contemporanee. Interpretata da Gillian Jacobs
e da Paul Rust, questa simpatica serie comedy
affronta la nascita di un amore in modo particolarmente sincero e
realistico, mostrando tanto gli aspetti più belli quanto quelli più
problematici della nascita di un sentimento forte come
l’amore.
Love Death + Robots
(2019-in corso) – 3 stagioni. In questa pazza serie d’animazione
antologica, ognuno degli episodi è realizzato da un team di
animatori differente e proveniente da diversi paesi. Gli episodi
abbracciano vari generi, tra cui fantascienza, horror e commedia,
tutti legati dalle tematiche dell’amore, della morte e dei robot.
Si tratta di un prodotto imperdibile, che offre tanto
intrattenimento e colpi di scena.
Lupin (2021-in corso) –
2 stagioni. Assane Diop vuole giustizia verso la famiglia
benestante che ha incastrato il padre di furto, il quale muore
suicida in carcere. Per ottenere la sua vendetta, egli decide di
trarre ispirazione dal romanzo Arsenio Lupin, il ladro gentiluomo,
regalatogli a suo tempo dal padre. Interpretato da Omar
Sy, la serie è liberamente ispirata ai romanzi di
Maurice Leblanc e offre tante situazioni
indimenticabili.
Maid (2021) – 1
stagione. Alex, una madre single, si dedica alle pulizie di casa
per sbarcare il lunario. Nel frattempo, fugge da una relazione
violenta e supera la condizione di senzatetto per creare una vita
migliore per sua figlia, Maddy. Con protagonista Margaret
Qualley, attrice vista anche in C’era una volta a…
Hollywood e Fosse/Verdon, questa serie è un
intenso racconto sul rapporto tra madre e figlia, che riflette su
tale legame e offre spunti di riflessione particolarmente attuali e
urgenti.
Mindhunter (2017-2019)
– 2 stagioni. Gli agenti di un’unità investigativa speciale
dell’FBI
stanno sviluppando nuove tecniche che permettano loro di catturare
assassini seriali, stupratori e altre tipologie di criminali.
Ideata da Joe Penhall e prodotta da David
Fincher, questa serie crime porta lo spettatore a
ripercorrere gli studi che portarono alla definizione di “serial
killer”. Nulla viene mostrato, tutto viene raccontato ed è proprio
questo a generare un’atmosfera di costante timore.
Ozark (2017-2022) – 4
stagioni. La famiglia Byrde conduce una vita molto tranquilla fino
a quando Marty, il capofamiglia, si ritrova coinvolto nel mondo del
riciclaggio di denaro sporco per conto di un cartello della droga
messicano. Interpretata da Jason Bateman e
Laura Linney,
Ozark è una delle serie Netflix
più premiate di sempre, straordinaria nella sua fredda
rappresentazione di una famiglia sempre più dedita a costruire un
impero economico. È questa una serie molto spesso accostato a
Breaking Bad.
Russian Doll
(2019-in corso) – 2 stagioni. Una donna di nome Nadia viene
catturata in un misterioso circolo vizioso: partecipa ripetutamente
alla stessa festa e muore alla fine della notte, per poi svegliarsi
il giorno dopo, illesa. Con protagonista Natasha Lyonne,
questa serie a metà tra la commedia e il giallo è un prodotto
ideale per chi ha voglia di misurarsi con i rompicapo, alla ricerca
di cosa sta generando il loop narrativo e in che modo la sua
protagonista può uscirne illesa.
Sense8 (2015-2018) – 2
stagioni. Otto sconosciuti in tutto il mondo si trovano
inaspettatamente interconnessi. Mentre cercano possibili soluzioni
a quest’enigma, una misteriosa organizzazione li insegue, con
l’intento di distruggerli. Ideata da Lily e
Lana Wachowski, le autrici della saga di Matrix, quest’ambiziosa
serie è un tripudio di fantascienza e azione, con numerose location
ed effetti speciali ad arricchire il tutto. Oltre alle due
stagioni, su Netflix si trova anche un lungometraggio che conclude
la narrazione.
Sam Taylor/Netflix
Sex Education (2019-in
corso) – 3 stagioni. Otis, il figlio insicuro di una sessuologa, e
Maeve, una ribelle, sono due studenti delle scuole superiori che
decidono di avviare una consulenza sessuale improvvisata nel loro
liceo. Tra i prodotti più amati, irriverenti ed emotivamente
coinvolgenti di Netflix, questa serie ha il merito di affrontare la
sessualità in modo esplicito, permettendo di abbattere tanti
inutili tabù su questo argomento. Tra gli attori più celebri:
Asa
Butterfield, Ncuti Gatwa, EmmaMackey, Mimi Keene e
Gillian
Anderson.
Squid Game (2021-in
corso) – 1 stagione. Centinaia di persone che hanno problemi
finanziari accettano uno strano invito a una competizione con una
varietà di gioco per bambini. Un grosso premio in denaro li
attende, ma la posta in gioco è alta e mortale. Serie sudcoreana di
estremo successo, in particolare per il suo carattare distopico,
Squid
Game è un concentrato di violenza, momenti epici e grandi
emozioni. Anche questa serie è divenuto un vero e proprio fenomeno
mondiale.
Stranger Things
(2016-in corso) – 4 stagioni. Hawkins anni 80. Un gruppo di amici
fa esperienza di una serie di eventi soprannaturali. In seguito
alla misteriosa sparizione di un ragazzino, Jane fa la propria
apparizione in città dopo essere scappata da un laboratorio
segreto. Altra punta di diamante delle serie targate Netflix,
Stranger Things è un
altro fenomeno mondiale, divenuto un vero e proprio franchise e con
il merito di aver lanciato la carriera della giovane Millie Bobby
Brown. Accanto a lei, si ritrovano attori noti come
Winona Ryder e
David
Harbour.
Strappare lungo i
bordi (2021) – 1 stagione. Ambientata nell’universo
del fumettista Zerocalcare, la serie racconta, attraverso flashback
e aneddoti, le vicende di Sarah e Secco, diretti verso qualcosa di
incredibilmente difficile. Prima serie italiana animata e rivolta
ad un pubblico di adulti, Strappare lungo i bordi è un
compendio della poetica di Zerocalcare, tra situazioni epiche,
momenti di pura comicità e profonde riflessioni sulla vita che
spingono alle lacrime.
The End of the F***ing
World (2017-2019) – 2 stagioni. James e Alyssa, due
adolescenti piuttosto confusi, decidono di fuggire dalle loro
famiglie e di intraprendere un viaggio in macchina alla ricerca del
padre di lei, che l’aveva abbandonata. Lungo il percorso, le loro
vite cambieranno per sempre. Ricca di humor inglese, questa
brillante serie Netflix interpretata da Alex
Lawther e Jessica Barden è un vero e
proprio coming of age, diviso tra ribellione giovanile e
ricerca del proprio posto nel mondo.
The Haunting of Hill
House (2018) – 1 stagione. La famiglia Crain, dopo
aver trascorso un’estate a Hill House, la villa comprata dai
genitori, viene stravolta da una tragedia e negli anni si disgrega.
Quasi quindici anni dopo, il padre Hugh e i cinque fratelli vivono
ancora nel ricordo delle esperienze paranormali vissute in quella
casa, ognuno cercando di affrontarle a modo suo. Quando si ritrova
a dover fronteggiare un nuovo lutto che sembra collegato a Hill
House, la famiglia Crain si vede costretta ad affrontare anche i
fantasmi del passato, svelando finalmente il mistero dietro alla
tragedia e alla casa.
The Last Dance
(2020) – 1 stagione. Nella stagione 1997 e 1998, Michael Jordan e i
Chicago Bulls mirano a vincere il loro sesto campionato di basket
in otto anni. Oltre a questa stagione turbolenta, la serie
ripercorre anche le pietre miliari della carriera di Jordan e i
trionfi dei Bulls nelle stagioni precedenti. Premiata come miglior
serie documentario agli Emmy, The Last Dance è un prodotto
incredibile, ricco di ritmo, conflitto e personaggi tanto complessi
quanto avvincenti. Semplicemente un titolo imperdibile.
The Umbrella
Academy (2019-in corso) – 3 stagioni. Dopo la morte
del padre, alcuni fratelli e sorelle con poteri straordinari si
riuniscono e vengono a conoscenza di sorprendenti segreti di
famiglia, oltre alla notizia di una minaccia imminente per
l’umanità. Bizzarra serie fantasy, The Umbrella Academy si
caratterizza per la sua atmosfera caotica, la colonna sonora e un
gruppo di personaggi tanto problematici quanto affascinanti. Tra
gli attori principali: Elliot Page,
Tom Hopper, Aidan Gallagher e
Robert Sheehan.
The Witcher
(2019-in corso) – 2 stagioni. In un mondo abitato da diverse
creature magiche, Geralt, un cacciatore di mostri mutante dagli
incredibili poteri, deve combattere per salvare le specie pacifiche
da quelle bellicose. Henry Cavill
interpreta il protagonista in questa acclamata serie fantasy basata
sulla Saga di Geralt di Rivia dell’autore polacco
Andrzej Sapkowsk.
You (2018-in
corso) – 3 stagioni. Un geniale libraio incontra un’aspirante
scrittrice, che presto diviene la sua ossessione. Usando i social
media e Internet, l’uomo cerca di avvicinarsi a lei, arrivando a
rimuovere qualsiasi ostacolo si frapponga tra lui e lei.
Interpretata da Penn Badgley,
You è una popolarissima serie di genere thriller
psicologico, che rielabora la figura dello stalker per farne
qualcosa di nuovo.
I Minions, prodotti da Illumination,
arrivano per la prima volta a Taormina. Il Teatro Antico ospiterà
la Première italiana del nuovo film di animazione
Minions 2 – Come Gru diventa cattivissimo
diretto da Kyle Balda, che sarà presentato il 30 giugno alla
68esima edizione del Festival. Il nuovo capitolo del più grande
franchise d’animazione della storia sarà distribuito negli Stati
Uniti il 1° luglio e il 18 agosto in Italia.
L’anteprima del film verrà preceduta
da una speciale introduzione di Max Giusti che, per la quinta volta
voce italiana del perfido Gru, interagirà con i Minions in
ologramma 3D.
“Desideriamo ringraziare
Illumination e Universal che hanno concesso la proiezione di
Minions 2 – Come Gru diventa cattivissimo per
un pubblico di tutte le età al Teatro Antico, un’esperienza
entusiasmante per il Taormina Film Fest” – hanno dichiarato i
direttori del Festival Francesco Alò, Alessandra De Luca e Federico
Pontiggia. “E questa volta gli impertinenti Minions e Gru, il più
grande supercattivo del mondo, saranno mostrati non solo nel film
ma anche sul palco con Max Giusti. Questo nuovo capitolo della saga
d’animazione campione di incassi, inaugurata nel 2010 da
“Cattivissimo Me”, è l’ennesima conferma dell’eccellente qualità di
una linea editoriale sotto la guida di Chris Meledandri, fondatore
e Ceo di Illumination”.
Minions 2 – Come Gru diventa cattivissimo
racconta le origini della storia in cui il più grande supercattivo
del mondo incontra per la prima volta i “Minions”, forma la truppa
più spregevole del cinema e affronta la più inarrestabile forza
criminale mai assemblata.
Molto tempo prima di diventare il
signore del male, Gru (Max Giusti) è solo un dodicenne di periferia
che trama per conquistare il mondo dal suo seminterrato.
Ma non sta andando particolarmente
bene. Quando Gru si imbatte nei Minion, fra cui Kevin, Stuart, Bob
e Otto – un nuovo Minion che sfoggia un apparecchio per i denti e
un disperato bisogno di compiacere – questa famiglia improbabile
unisce le forze. Insieme, costruiscono la loro prima tana,
progettano le loro prime armi e si impegnano per portare a termine
le loro prime missioni.
Quando il famigerato supergruppo di
supercattivi, i Malefici 6, caccia il loro leader, il leggendario
combattente di arti marziali Wild Knuckles, Gru, il loro fanboy più
sfegatato, fa un colloquio per diventare il loro nuovo membro. I
Malefici 6 all’inizio non restano impressionati dal minuscolo,
aspirante cattivo, ma poi Gru li batte in astuzia (e li fa
infuriare) e diventa improvvisamente l’acerrimo nemico dei più
cattivi del mondo. Con Gru in fuga, i Minion cercano di imparare
l’arte del kung fu per salvarlo, e Gru scopre che anche i cattivi
hanno bisogno di un piccolo aiuto dai loro amici.
Caratterizzato da un’azione più
spettacolare di ogni altro film nella storia di Illumination e
ricco di quell’umorismo sovversivo che è la cifra del franchise,
Minions 2 – Come Gru diventa cattivissimo è
prodotto da Chris Meledandri e dai suoi collaboratori di lunga data
Janet Healy e Chris Renaud. Il film è diretto dal regista Kyle
Balda, che torna a dirigere il franchise dopo “Cattivissimo me 3” e
“Minions”, con Pierre Coffin, l’iconica voce dei Minions, e una
fantastica colonna sonora anni ’70 per gentile concessione del
leggendario produttore musicale Jack Antonoff, vincitore di un
Grammy. La 68ma edizione del Taormina Film Fest si svolgerà dal 26
Giugno al 2 Luglio 2022.
Il regista candidato all’Oscar
Richard Linklater dirigerà Hitman,
una storia vera su un investigatore sotto copertura. Oltre alla
regia, Linklater scriverà la sceneggiatura insieme a Glen
Powell, che interpreterà anche il protagonista. Powell
recita nel ruolo di Hangman nel prossimo Top Gun:
Maverick della Paramount, e ha già lavorato con Linklater
in Everybody Wants Some!! e Apollo 10½: Un’infanzia nell’era spaziale.
Come riportato da Variety, Linklater dirigerà
Hitman,
che racconta la vera storia di Gary Johnson, raccontata in un
articolo del 2001 del giornalista Skip
Hollandsworth sul Texas Monthly. Mentre prestava
servizio come investigatore per l’ufficio del procuratore
distrettuale della contea di Harris, a Johnson è stato chiesto
dalla polizia di lavorare sotto copertura, fingendosi un sicario.
Nella zona di Houston, Johnson è diventato uno degli assassini
professionisti più ricercati, essendo stato assunto per più di 60
lavori, solo per informare la polizia su ogni cliente.
Linklater non è estraneo a
raccontare storie vere, avendo già diretto The Newton
Boys, su una vera famiglia di rapinatori di banche, e
Bernie, la storia di un truffatore condannato per
omicidio. Il regista sta anche lavorando a due film biografici
senza titolo su John Brinkley, un truffatore che
si è fatto strada verso fama e fortuna fingendosi un medico, e
Bill Hicks, il lodato cabarettista scomparso nel
1994. Hitman continua la relazione amorosa di
Linklater con il Texas, dove è nato, e dove molti dei suoi film
sono ambientati. Attualmente, il film è in fase di sviluppo e le
informazioni sulla sua uscita sono ancora scarse. Ulteriori
dettagli sulla vera storia di Hitman di Linklater arriveranno man
mano che il progetto si sviluppa.
Emily Blunt reciterà in Pain
Hustlers, un nuovo film di cospirazione criminale del
regista David Yates (Animali fantastici e Harry
Potter). Blunt ha fatto irruzione per la prima volta nella sfera
della cultura pop con il suo ruolo di supporto in Il
diavolo veste Prada. Dopo aver ottenuto molti consensi per
quest’ultimo, la sua stella è cresciuta e presto ha iniziato a
essere la protagonista di grandi successi. Ora considerata una
delle migliori star del cinema del mondo, Blunt ha recentemente
entusiasmato il pubblico guidando Il ritorno di Mary
Poppins, A Quiet Place, Jungle Cruise e molti altri. Gli
appassionati di intrattenimento sono sempre ansiosi di vedere cosa
farà dopo.
Secondo Variety,Emily Blunt si unirà a Yates per realizzare
Pain Hustlers. Scritto da Wells
Tower (The True American), si dice che il
film si scontri con il concetto di sogno americano in maniera
simile a quanto fatto da film di successo come American
Hustle e The Wolf of Wall Street. Il
logline ufficiale del film recita:
“Sognando una vita migliore per
lei e la sua giovane figlia, Liza Drake (Blunt), che ha abbandonato
le scuole superiori, trova lavoro in una start-up farmaceutica in
fallimento in un centro commerciale nella Florida centrale. Il
fascino, il coraggio e la determinazione di Liza catapulteranno lei
e la compagnia nella vita mondana, dove presto si ritrova al centro
di una cospirazione criminale dalle conseguenze mortali.”
Il Professor X di Patrick
Stewart ha fatto un cameo importante in Doctor Strange nel Multiverso della Follia, ma
un easte egg preciso ci fornisce un indizio del suo Universo di
appartenenza.
Charles Xavier compare in occasione
della presentazione degli Illuminati di Terra 838, il gruppo è
formato da Reed Richards, Captain Marvel di Maria Rambeau, Black Bolt
degli Inhumans, Barone Mordo, Captain Carter e lo stesso
Professor X. Il pubblico non li ha davvero
conosciuti, dato che un’ultra potente Scarlet Witch si è presentata
per eseguire un vero e proprio massacro.
Tuttavia, è stato fornito un indizio
sull’universo da cui proviene questo Professor X, nel momento in
cui è stato visto per la prima volta sullo schermo, si sente un
breve frammento del classico tema dei cartoni animati degli
X-Men degli anni ’90. Questo brano musicale – e la
sua sedia gialla a forma di mouse – implicano fortemente che il
Professor X di Doctor Strange 2
provenga dall’universo di X-Men ’97 (per il quale è stata già annunciata
una serie animata!).
La sceneggiatura del film porterà la
firma di Jade
Bartlett e Michael Waldron.
Oltre a Cumberbatch e Olsen, nel sequel ci saranno
anche Benedict
Wong (Wong), Rachel
McAdams(Christine
Palmer), Chiwetel
Ejiofor (Karl Mordo) e Xochitl
Gomez (che interpreterà la new entry America Chavez).
Nel cast è stato confermato anche Patrick Stewart nel ruolo di Charles Xavier.
Doctor Strange nel Multiverso della Follia è
al cinema dal 4 maggio 2022. Le riprese sono
partite a Londra a novembre 2020 e avranno luogo anche a New York,
Los Angeles e Vancouver. Nel sequel dovrebbe apparire in un cameo
anche Bruce Campbell, attore feticcio
di Sam Raimi. Al momento, però, non esiste
alcuna conferma in merito.
La star di La Ruota del tempo, Rosamund Pike, reciterà in un nuovo film del
regista di Emerald Fennell dal titolo
Saltburn. Fennell è nota, oltre che per il suo
Una donna promettente, per il quale ha vinto
l’Oscar alla migliore sceneggiatura originale, anche per avere una
solida carriera da attrice, e l’abbiamo vista in The
Crown, Call the Midwife e Vita & Virginia. Oltre a La
ruota del tempo, Pike ha ricevuto una nomination agli Oscar per
L’amore bugiardo – Gone Girl, e ha partecipato a
Die Another Day e I Care a Lot.
Ora, secondo Deadline (via
Screenrant), il prossimo film tanto atteso di Fennell avrà
come protagonista Pike e si intitola Saltburn.
Molti dettagli della trama sono ancora sconosciuti, ma quello che
si sa è che il film seguirà una sontuosa e aristocratica famiglia
inglese.
Adam Driver reciterà nel prossimo film di
Francis Ford Coppola, Megalopolis,
e farà parte di un cast stellare. Coppola è uno dei registi più
celebrati e famosi nella storia di Hollywood, avendo realizzato
alcuni dei film più iconici tra cui la trilogia de Il
Padrino, Apocalypse Now, Dracula
di Bram Stoker e molti altri. Il regista ora scommette
tutto quello che ha su un altro progetto appassionato, un film
intitolato Megalopolis.
Secondo THR,Adam Driver (Star Wars: Il risveglio della
forza) si unisce al resto del cast di Megalopolis,
formato da Nathalie Emmanuel (Furious 7),
Laurence Fishburne (The Matrix), Jon
Voight (Midnight Cowboy) e Forest
Whitaker (L’ultimo re di Scozia). Questo segnerà il
secondo film di Coppola di Fisburne poiché uno dei primi ruoli
dell’attore è stato in Apocalypse Now.
Ambientato nella moderna New York
ma raccontato come una grande epopea simile a
Ben-Hur, Coppola si autofinanzia Megalopolis,
che secondo quanto riferito ha un budget che varia da $ 100 a $ 120
milioni di dollari. Coppola aveva venduto la sua azienda vinicola
per aiutare a finanziare il film e all’epoca stava guardando a star
come Oscar Isaac, Zendaya e Cate
Blanchett. Più recentemente Robert
Duvall, che ha recitato in quattro dei film di Coppola, ha
detto che Christian Bale era stato preso in
considerazione per il ruolo principale. Anche se sembra che molti
di quegli attori fossero impegnati con altri progetti, Coppola è
comunque riuscito ad accaparrarsi un cast di grande talento e tutti
gli attori coinvolti sono certamente più che grati di lavorare al
fianco di una leggenda di Hollywood.
“Sì, è un vero spasso.
Probabilmente è la mia sequenza preferita nel film. L’idea non era
nella mia bozza; stavo scrivendo la prima bozza e credo di aver
sentito, come ho detto, che il film avesse bisogno di ubriacarsi.
Sembrava che fossimo al punto in cui dovevo trovare la follia nel
multiverso. Non avevo idea: sarei stato in grado di usare questi
personaggi? Sarebbe anche possibile? Ma lo sapevo, con Sam [Raimi],
che se l’avessimo fatto in questo modo, sarebbe stato fantastico, e
così l’ho scritto.
Pensavo molto a
Aliens mentre scrivevo. Perché il tono del film è
thriller ma è anche un inseguimento. Adoro il modo in cui
Aliens fa di tutto per dirti quanto sono tosti gli
Space Marines – e poi vengono massacrati. Quindi hai davvero paura
degli xenomorfi per il resto del film, ed è quello che volevo
ottenere con Wanda, alla fine di quella sequenza degli Illuminati.
Spero che tu fossi davvero terrorizzato da Scarlet Witch. È stato
fantastico essere al cinema ad ascoltare gli applausi, poi i
sussulti e i gemiti. [Ride] Voglio dire, sai, le persone provavano
qualcosa al cinema. Va bene!”
La sceneggiatura del film porterà la
firma di Jade
Bartlett e Michael Waldron.
Oltre a Cumberbatch e Olsen, nel sequel ci saranno
anche Benedict
Wong (Wong), Rachel
McAdams(Christine
Palmer), Chiwetel
Ejiofor (Karl Mordo) e Xochitl
Gomez (che interpreterà la new entry America Chavez).
Nel cast è stato confermato anche Patrick Stewart nel ruolo di Charles Xavier.
Doctor Strange nel Multiverso della Follia è
al cinema dal 4 maggio 2022. Le riprese sono
partite a Londra a novembre 2020 e avranno luogo anche a New York,
Los Angeles e Vancouver. Nel sequel dovrebbe apparire in un cameo
anche Bruce Campbell, attore feticcio
di Sam Raimi. Al momento, però, non esiste
alcuna conferma in merito.
La Warner Bros. annuncia
indirettamente che sta andando avanti con
MonsterVerse, poiché Dan Stevens
è stato scelto come nuovo protagonista umano in Godzilla
vs. Kong 2. La Warner Bros. ha lanciato un nuovo universo
cinematografico nel 2014 con un film solista di Godzilla e ha utilizzato gli anni
successivi per dare corpo a una nuova versione della lucertola
gigante e della sua controparte scimmia, Kong, prima di unirli in
Godzilla vs. Kong nel 2021. Il film a lungo
ritardato si è rivelato un solido successo per la Warner Bros.,
poiché ha guadagnato quasi $ 500 milioni in tutto il mondo durante
la pandemia. È per questo motivo che il MonsterVerse
continuerà.
La WB ha accettato di confermare il
regista Adam Wingard per un sequel. Il film è
attualmente conosciuto come Godzilla
vs. Kong 2, anche se ci sono state anche
segnalazioni che potrebbe essere intitolato Son of
Kong. Con la produzione che dovrebbe iniziare in Australia
entro la fine dell’anno, la mancanza di annunci su chi altro sarà
coinvolto nel film è stata un po’ sorprendente.
Ora, un nuovo reporet di
Deadline afferma che Dan Stevens
interpreterà un nuovo personaggio umano e sarà il protagonista del
cast di Godzilla vs. Kong 2. Non ci sono dettagli
su chi interpreterà esattamente Stevens, ma è l’unico membro del
cast attualmente legato al sequel. Godzilla
vs. Kong 2 segna una riunione tra l’attore e Wingard,
poiché la coppia aveva già collaborato al film cult The Guest.
L’arma
dell’inganno – Operation Mincemeat è il nuovo film di
John Madden (Shakespeare in love,
Il mandolino del capitano Corelli, Marigold Hotel,
Miss Sloane), basato su un evento realmente
accaduto sul finire della Seconda Guerra Mondiale organizzato dal
dipartimento di controspionaggio per la sicurezza del Regno Unito
(MI5), che era dedicato nello specifico alla protezione navale.
I fatti erano già
comparsi in un altro film del 1956 dal titolo L’uomo che
non è mai esistito di Ronald Neame,
uscito un paio di anni dopo che lo stesso protagonista ne aveva
scritto un libro.
L’arma dell’inganno – Operation
Mincemeat, la trama
A capo dell’operazione
c’era infatti l’ex giudice Ewen Montagu – interpretato dalla
svettante eleganza di
Colin Firth – a cui si affiancò Charles Cholmondeley
(Matthew
Macfadyen). Insieme costruirono e inscenarono
«l’inganno più spettacolare nella storia dello spionaggio», come
venne definito, traendo spunto da un documento redatto
dall’ammiraglio John Godfrey (Jason
Isaacs) e dal tenente Ian Fleming (Johnny
Flynn), proprio lui: il creatore di James
Bond, l’agente segreto per antonomasia.
L’arma
dell’inganno – Operation Mincemeat è tra le pellicole
la cui uscita al cinema è stata posticipata a causa della pandemia.
Ciò significa che faccia rabbrividire una volta di più riflettere
su immagini e dialoghi che, con ottime probabilità, staranno
svolgendosi anche oggi, non molto lontano da noi. L’amara
coincidenza, conferma quanto la mediazione dell’arte abbia sempre
una forza e una delicatezza tutte proprie nel riuscire a far
fermare e ascoltare. O quanto almeno tenti di farlo.
Tratto da una storia
vera
Ad ogni modo, la
peculiarità dell’angolazione dalla quale il regista ha voluto
narrare questo racconto, è un parallelo tra due tipi di guerra:
quella sul campo di battaglia e quella che si combatte nell’ombra,
ad opera di chi la Storia la scrive davvero, in tutti i sensi.
Ewen Montagu e Charles
Cholmondeley portano avanti un’idea teoricamente geniale, ma dalle
eventualità catastrofiche e dal cui esito dipende la vita di
centinaia di migliaia di persone. Con il nullaosta di Winston
Churchill (Simon Russell Beale) e la perplessità di molti, tra cui
i loro stessi originari ideatori, sviluppano il cosiddetto
“haversack ruse” (letteralmente: “stratagemma della bisaccia”), una
tattica di depistaggio che prevede il ritrovamento da parte dello
schieramento nemico di una serie di documenti all’interno di una
sacca, appunto, con informazioni false che lo conducano lì dove
l’esercito britannico vuole che vada. Naturalmente il ritrovamento
deve sembrare totalmente casuale, proprio per far credere che la
documentazione sia vera e preziosa. Perciò non dovrà capirsi in
alcun modo che sia stato tutto messo lì apposta.
Neanche nella migliore
fantasia nella testa del migliore degli scrittori sarebbe potuto
sorgere un tale labirinto d’incastri. O forse sì.
L’arma
dell’inganno – Operation Mincemeat diventa dunque una
storia nella Storia, dove la creatività diviene il mezzo per la
difesa di un numero altissimo di persone. E chi viene scelto come
corriere per il trasporto delle finte informazioni che dovranno
leggere i nazisti? Un cadavere.
A completare
l’incredibile messinscena si uniscono anche la fedele e acuta
governante di Montagu, Hester Leggett (Penelope
Wilton) e l’assistente Jean Leslie (Kelly
Macdonald). Così, con un ottimo ritmo narrativo, e la
nascita di un breve e struggente triangolo amoroso, si combinano
più piani di senso in cui l’uno condiziona l’altro. E, nel tessere
le trame degli eventi, viene mostrato come le scelte più piccole,
personali e personalizzate dalla propria passione, siano in grado
d’influenzare, creare e cambiare. Anche e soprattutto con l’audacia
del proprio istinto.
Le vittorie agli Oscar
2022 sancite dai fan in favore di Zack
Snyder potrebbero essere state truccate dai bot. La 94a
edizione degli Academy Awards è stata controversa
per una serie di motivi, dalla decisione di tagliare 8 premi dalla
trasmissione in diretta alla creazione di nuove categorie votate
dai fan. Tutto questo si è aggiunto a quello che sarebbe stato il
momento più discusso della serata, che non è stata la vittoria per
il miglior film a CODA – I segni del cuore, ma invece
l’alterco tra Will Smith e Chris
Rock che ha portato alla sospensione di Smith
dall’Accademia.
I risultati votati dai fan hanno
colto di sorpresa molte persone, poiché le due categorie di
Best Cheer Moment e Fan Favorite Movie del 2021 non sono andate a
Spider-Man: No Way Home come molti sospettavano.
Invece, sono andati rispettivamente a Justice League e Army of the
Dead di Zack Snyder. Snyder si è rivolto
ai social media per celebrare la doppia vittoria, poiché era la
prima volta che un suo film vinceva un qualsiasi tipo di Oscar. I
premi significano anche che entrambi i film sono ora considerati
vincitori di Oscar su siti di archivi come IMDb.
La validità di quei voti è ora in
dubbio poiché in un recente report di The Wrap, sembra che
i premi Fan Favorite e Cheer
Moment dell’Academy siano stati truccati da account online
automatizzati. Non è stata rilasciata alcuna dichiarazione
ufficiale.
Tweetbinder, uno strumento di
monitoraggio dell’analisi degli hashtag, afferma che i contributori
più attivi con i due sondaggi erano programmi web autonomi che
hanno espresso migliaia di voti falsi. Nel frattempo, il professore
dell’Università del Maryland David Kirsch, che
studia i fan bot, afferma che gli account pro-Snyder
“certamente non sembrano essere stati generati da un utente
umano”, ma non li definisce definitivamente come bot.
Tuttavia, l’Academy è ancora in
attesa dei risultati del sondaggio. Un insider osserva che sono
state messe in atto alcune regole, come ad esempio che c’era un
limite di 20 voti per handle di Twitter, account con meno di 24 ore
di vita non potevano partecipare e i risultati includevano voti
espressi sul sito web dell’Academy, che vedeva Army of the
Dead come il chiaro vincitore.
Elisabetta II è una
regnante da record: 96enne, è a capo di un regno che dura da
settant’anni e ha 150 milioni di sudditi. Figura onnipresente nella
storia contemporanea dell’Inghilterra, la
regina è anche un’icona della cultura popolare. Per celebrare
il settantesimo anniversario del suo regno, arriva in sala
dal 16 al 18 maggioElizabeth, un
documentario realizzato da Roger Mitchell che ripercorre i punti salienti
della vita pubblica e privata di Sua Maestà la Regina.
Settant’anni di regno per la Regina
Elisabetta
Primogenita figlia del re
Giorgio VI, Elizabeth Alexandra
Mary nasce a Londra nel 1926. In seguito alla morte del
padre, Elisabetta diventa regina all’età di soli
venticinque anni. Pur ricoprendo una funzione più che altro
formale, la regina è il simbolo dell’unità e dell’identità
nazionale. Nel corso del suo regno, Elizabeth ha
costruito abilmente la propria immagine ed è diventata un’icona
della cultura popolare.
Dal 1952 in poi, Elisabetta
II rappresenta il potere monarchico del Regno Unito. Con
il suo regno di settant’anni, la sovrana ha attraversato la storia
britannica e globale. Dall’avvento della televisione alla Guerra
Fredda, dalla decolonizzazione fino alla pandemia di COVID-19. Tra
momenti lieti e memorabili – come le nozze e i vari giubilei – e
scandali ingombranti – come la morte di Lady Diana e l’allontanamento di Harry e
Meghan dalla famiglia reale, il documentario
Elizabeth ripercorre le tappe salienti che hanno
caratterizzato il regno di The Queen.
Elizabeth: un documentario a
capitoli
Il grande regista Roger
Mitchell conclude la sua carriera con un documentario
tutt’altro che ordinario. Scomparso nel settembre del 2021,
Mitchell è l’autore di pellicole come
Persuasione, il
cultNotting Hil (Hugh
Grant, Julia Roberts) e il recente Il ritratto del Duca. Mettendo da parte il racconto di
finzione, con Elizabeth il regista ripercorre
l’intera vita della regina Elisabetta II attraverso
filmati di repertorio, interviste, servizi televisivi, video
amatoriali, film e serie che
parlano di lei.
La particolarità di
Elizabeth risiede nella struttura che viene data:
il documentario è diviso in capitoli, è ”A Portrait in
Part(s)”, un ritratto in più parti. Ogni capitolo ha un titolo
diverso a seconda dell’argomento che viene trattato: l’infanzia,
l’incoronazione, il palazzo reale, la storia d’amore con Filippo,
la passione per i cavalli, gli scandali…
Il ritratto imparziale della regina
Elisabetta
Con Elizabeth,
Robert Mitchell fa un ritratto imparziale della
sovrana: il documentario non è altro che un collage di tutto ciò
che, nel corso dei novantasei anni di vita
di Elisabetta, ha parlato di lei. Ci sono i filmini
fatti tra i famigliari, le interviste e i discorsi pubblici, i
programmi televisivi, gli sketch comici e le parodie. Nulla viene
escluso, né gli elogi né gli insulti. Il regista costruisce un
documentario originale: sceglie per Elizabeth una
serie di parole chiave – i titoli dei capitoli – e li utilizza per
fare un ritratto allegorico di Sua Maestà.
Nel documentario, non c’è una voce
narrante che guida le immagini. A raccontare la regina sono i segni
lasciati da Elisabetta nella cultura popolare. I suoi
discorsi più seri, le battute, i commenti fatti da chi l’ha
incontrata, le opinioni delle persone comuni e dei suoi sudditi.
Questa enorme mole di materiale potrebbe sembrare eccessiva ed
ingombrante, ma viene magistralmente organizzata. In questo
modo, Elizabeth risulta un documentario
divertente e variopinto, in grado di far sorridere e di
emozionare.
La dimensione sonora di
Elizabeth
Ciò che rende particolarmente
coinvolgente e piacevole il documentario è l’aspetto sonoro: le
musiche scelte sono il collante per le immagini giustapposte
in Elizabeth. Si passa dalla musica classica,
ai Beatles, ai motivetti per bambini, fino alle canzoni
pop, tutti suoni in qualche modo legati alla famiglia reale e alla
regina.
Un altro dettaglio interessante
riguarda i collage dei discorsi fatti da
Elisabetta. I montaggi non sono creati per sminuire
le parole della sovrana, anzi permettono di vedere come la regina
sia cambiata nel corso degli anni. Proprio il montaggio, mostrando
il mutamento di Elisabetta II in termini
d’aspetto e di atteggiamento, esalta l’autenticità e i tratti
distintivi di una sovrana unica e di una figura storica
memorabile.
Elizabeth è un
omaggio sincero e divertente alla ”carriera” della regina. Come un
dono fatto da un figlio alla madre, fa sorridere ed emozionare. Il
documentario mostra con l’onestà di un bambino gli aspetti salienti
di una donna che, nel bene e nel male, ha segnato la storia.
Il grande regista di horror e film
d’azione Sam Raimi è tornato in sala con un nuovo
lungometraggio ricco di sequenze di inseguimenti e di battaglie
eroiche. Doctor Strange nel Multiverso della Follia è
un film di supereroi MCU, ma non solo. La firma del regista
aggiunge tinte horror e comiche al mondo Marvel, garantendo la riuscita di grandi
scene d’azione, che sanno essere coinvolgenti e terrificanti
allo stesso tempo.
Doctor Strange vs Mordo
Mentre il resto degli
Illuminati tenta di fermare l’azione della
Strega Scarlatta, c’è un membro che rimane indietro. Si
tratta di Karl Mordo che, dopo aver catturato
Stephen, resta a sorvegliare il suo prigioniero.
Inevitabilmente, tra i due personaggi scoppia un combattimento.
L’aspetto interessante è che, per
quasi l’intera sequenza d’azione, Strange è ammanettato.
Mentre i due stregoni si lanciano da una parte all’altra della
stanza, Cumberbatch cerca anche di liberarsi dalle
manette. A parte ciò, la lotta tra Stephen e
Mordo è tutt’altro che emozionante e non è sicuramente la
migliore del film.
L’attacco di Scarlet Witch a
Kamar-Taj
Strange, dopo aver
appreso che America Chavez è in pericolo, porta la ragazza a
Kamar-Taj. In questo modo, America può
nascondersi dalla minacciosa strega che la insegue. Sempre per
aiutare la giovane, Strange si reca dall’unica strega che
conosce, Wanda Maximoff, per poi scoprire che è proprio
lei quella che sta cercando America.
Inconsapevolmente, Strange dice al predatore dove si
trova la sua preda.
Scarlet si reca quindi
subito a Kamar-Taj, diventata una fortezza per
fermare l’azione della strega. Nonostante l’unione delle forze dei
più grandi stregoni, Wanda riesce a fare incurisione
abbastanza facilmente. Dopo vari inseguimenti e combattimenti corpo
a corpo, all’ultimo secondo, America apre un portale e lei
e Stephen si spostano in un altro universo. Questa
sequenza iniziale di Doctor Strange nel
Multiverso della Follia è per certi versi molto simile
ai combattimenti soliti dei film Marvel. Tuttavia, gli
omicidi degli stregoni sono più cruenti rispetto alla media
MCU.
Doctor Strange lotta con una
variante malvagia di sé
Verso la fine del secondo
atto di Doctor Strange nel Multiverso
della Follia, Stephen si ritrova
bloccato in un universo che è stato distrutto dall’incursione
causata da una sua variante. Quando si dirige verso
il Sanctum Sanctorum di quell’universo per
incontrare quest’altro sé, lo stregonescopre che in
esso vive una sua versione malvagia che è stata corrotta dal
fascino del Darkhold.
Questa non è la sequenza d’azione
più potente nel film, ma è una delle più sbalorditive a livello
visivo e sonoro. Mentre i due Stephen combattono
l’uno contro l’altro a colpi di magia, utilizzano come armi delle
note musicali strappate dalle pagine degli spartiti.
L’inizio di Doctor Strange nel
Multiverso della Follia
All’inizio di
Doctor Strange nel Multiverso della Follia,
America Chavez fa il suo ingresso su Terra-616
mentre viene inseguita da un demone dalle sembianze di polpo.
Stephen è ospite alle nozze di Christine
Palmer, ma vedendo cosa sta accadendo, indossa la sua cappa e
vola in aiuto. Strange fa schizzare fuori l’occhio
gigante del demone sulla strada affollata e, così facendo, annienta
il mostro.
Con questa sequenza, il filma
apre l’azione: un mostro lovecraftiano, una degna introduzione per
Wong e una carneficina per le strade di New York sono gli
elementi che Raimi sceglie per introdurre il suo
stile “splatstick” nell’MCU.
Il finale di Doctor Strange nel
Multiverso della Follia
Se i primi due atti di
Doctor Strange nel Multiverso della Follia sono
lenti e incentrati sul dialogo, il terzo è quello che mette in
scena il pieno dell’azione. Strange, grazie al
dreamwalking, entra nel cadavere di una sua variante. Per fare
ciò, Stephen deve prima combattere le anime dei dannati e
assumere il controllo del cadavere. Lo stregone
riesce nell’impresa: domina gli spiriti dannati e li guida verso lo
scontro diretto con la Strega Scarlatta.
Sorprendentemente, il conflitto
con Scarlet non si risolve con una stravagante
esibizione di superpoteri. In una scena commovente,
Strange invita Chavez a prendere il controllo dei
suoi poteri. In questo modo, America manda Wanda su Terra-838 per mostrarle la paura che è in
grado di generare nei suoi bambini. Con una presa di coscienza,
Scarlet compie il sacrificio finale per salvare l’umanità
dal Darkhold.
Scarlet Witch massacra gli
Illuminati
Nonostante le scene
descritte sopra siano potenti, originali e in pieno stile
Raimi, la sequenza più memorabile di
Doctor Strange nel Multiverso della Follia è il
combattimento tra Wanda e gli Illuminati.
Scarlet, zombificata, riesce ad annientare l’intera
squadra in un colpo solo. La brutalità di questo massacro chiarisce
efficacemente quanto sia potente la Strega Scarlatta e
fino a che punto Wanda sia stata corrotta dal
Darkhold.
Non si tratta dell’antieroe
moralmente grigio che i fan della Marvel hanno visto in
WandaVision.
Scarlet è qui un assassino di massa in piena
regola. Non uccide i membri degli Illuminati in modo rapido e indolore, ma sceglie per
ognuno un assassinio crudele e insolito. Fa a brandelli Mr.
Fantastic, schiaccia Capitan Marvel sotto una statua,
taglia il capitano Carter a metà con il suo scudo di
vibranio, costringe Freccia Nera a sfondarsi il cranio e,
infine, spezza il collo del Professor X.
L’idea che Doctor Strange 2 avrebbe esplorato il
multiverso ha aumentato le aspettative sui diversi mondi che
Strange avrebbe visitato e, tutto sommato, possiamo dire che il
film ha fatto centro. Anche se non tutti i cameo di cui si
vociferava si sono concretizzati, ci siamo comunque goduti la
sorpresa di alcune apparizioni speciali nel film e Sam
Raimi ha lasciato aperta la porta a entusiasmanti
possibilità per il futuro del MCU.
Grazie ai poteri di America Chavez, il Doctor Strange del MCU
è stato in grado di visitare diversi universi, tra cui uno che
assomiglia davvero parecchio al MCU, ma che presenta comunque
alcune importanti differenze. Anche se alcuni di questi universi
appaiono sullo schermo solo per pochi secondi, quello di Terra-838
è stata una parte essenziale del film.
Gli Inumani sono diversi
Sebbene le 2 sequenze in
cui ci vengono presentati gli Illuminati in Doctor Strange
non siano entrate nel dettaglio del background dei suoi membri, è
lecito affermare che Black Bolt – e di conseguenza
gli Inumani – di quell’universo sono molto diversi da quelli del
MCU.
La differenza più grande è
ovviamente l’aspetto di Black Bolt: nonostante sia interpretato
dallo stesso attore della serie tv
Inhumans, Anson Mount,
il Black Bolt di Terra-838 indossa un costume molto più accurato
rispetto a quello della serie. È anche importante ricordare che il
fatto che Inhumans faccia o meno parte
del canone del MCU
è diventato un argomento complicato dopo la disastrosa prima e
unica stagione dello show, il che significa che Terra-838 e il
multiverso potrebbero essere stati l’unico modo che il MCU
ha trovato per sfruttare al meglio il potenziale degli Inumani.
Mordo e Strange sono amici
Se il
Mordo del MCU
voleva uccidere il Dottor Strange, su Terra-838 le
cose sono andate molto più lisce per il duo di maghi. Il Mordo di
Terra-838 non sembra aver rinunciato all’uso della magia come la
sua versione del MCU, il che significa che
non ha mai giurato che Doctor Strange fosse un suo nemico, anzi,
erano amici.
Detto questo, Mordo di Terra-838
aveva comunque delle riserve sul Doctor Strange del suo universo,
che si sono rivelate giustificate visti i danni che Doctor Strange
ha causato a Terra-838.
Thanos muore su Titano
I
Vendicatori del MCU
hanno sconfitto Thanos, ma sembra che gli Illuminati siano riusciti a fermare il Titano
Pazzo ancor prima dello Snap. Su Terra-838, Thanos è morto su
Titano dopo aver affrontato gli Illuminati, il che significa che
tutto ciò che ha comportato lo Snap nel MCU,
e quindi il Blip, non si è mai realmente verificato.
È interessante notare che, pur
avendo sconfitto Thanos, gli Illuminati hanno
dovuto affrontare un altro essere onnipotente pronto a causare
distruzioni di massa: Doctor Strange.
Gli X-Men esistono
Un’altra grande differenza
tra Terra-838 e il MCU è che gli
X-Men esistono in quello che può essere definito
il canone di Terra-838. Con il cameo del Professor X in Doctor Strange2, un membro degli X-Men è
apparso ufficialmente, e per la prima volta, nel MCU, senza togliere loro lo status
di mutanti, e non sembra che il suo nome o le sue abilità abbiano
ricordato a Doctor Strange qualcuno che già
conosca.
I piani del MCU
per i mutanti sono ancora un mistero, e introdurre un elemento dei
fumetti come gli X-Men in un universo che esiste da quasi 15 anni
non sarà un’impresa facile. Al momento, l’alternativa che il
MCU
ha trovato per utilizzare già i mutanti dopo l’acquisizione della
Fox da parte della Disney è,
appunto, il multiverso.
Wanda ha figli
La differenza tra Terra-838
e Terra-616 e le loro versioni dei figli di Wanda
è ciò che alla fine ha determinato lo sviluppo della trama del
film. La Scarlet Witch del MCU,
ora diventata cattiva, non si sarebbe fermata prima di aver
raggiunto i suoi figli, non fosse che si trattava dei figli di
un’altra Wanda. Su Terra-838, infatti, Wanda vive una vita felice
con Tommy e Billy, senza alcun
accenno alla magia o al multiverso.
È interessante notare che
Visione non era presente in Doctor Strange
2, quindi è difficile dire se fosse proprio lui il
padre dei figli di Wanda di Terra-838. In effetti, in un universo
in cui Ultron ha funzionato, è possibile che
Visione non esista nemmeno. In ogni caso, poco prima della morte di
Scarlet Witch alla fine di Doctor Strange nel Multiverso della Follia,
Wanda del pianeta Terra-838 ha assicurato alla
Wanda del MCU che
Tommy e Billy sarebbero stati
amati.
Il Capitano Carter è stato il primo
Vendicatore
Proprio come mostrato in
What If…?, su Terra-838 è Peggy
Carter a diventare un super-soldato, anziché Steve
Rogers. Considerando che il Capitano Carter è stato
descritto in Doctor Strange 2 come il primo Vendicatore, deve
esserci una spiegazione del perché sia attivo nel presente. La
ragione potrebbe essere la stessa di What If…?, in cui il Capitano Carter è stato
trasportato nel futuro, oppure potrebbe essere accaduto qualcosa di
simile a ciò che è successo a Steve Rogers nel MCU,
che l’ha portata a essere congelata per 70 anni.
La presenza di Reed
Richards in Doctor Strange nel Multiverso della Follia ha
importanti implicazioni per Terra-838 e il MCU. È la prima volta che
un membro dei Fantastici Quattro appare nel franchise e, grazie al
multiverso, Doctor Strange 2 ha potuto avere un
Mister Fantastic, interpretato da John Krasinski,
che ha agito a fianco di altri eroi per molto tempo. Ci saranno i
Fantastici Quattro nel MCU, dato che è già stato
confermato un film per la famiglia di supereroi, ma è chiaro che il
Mister Fantastic di Terra-838 ha già avuto un ruolo importante
nella storia del “suo” universo.
Maria Rambeau è Capitan Marvel
La presenza di
Capitan Marvel è una delle
similitudini tra Terra-838 e l’MCU, ma è Maria
Rambeau a portare questo titolo nell’universo mostrato in
Doctor Strange 2. Le abilità mostrate da
Captain Marvel in Doctor Strange 2
sono simili a quelle della sua controparte nel MCU, il che significa che
probabilmente anche la loro storia d’origine e il modo in cui hanno
ottenuto i loro poteri sono simili.
La spiegazione più logica è che, su
Terra-838, l’esplosione del motore del Tesseract ha colpito Maria e
non Carol, spiegando così perché la prima è diventata Capitan
Marvel in questo universo di Doctor
Strange 2.
Ultron ha funzionato
Terra-838 ha dovuto
affrontare la sua parte di problemi, e sembra che gli
Illuminati di Doctor Strange 2 siano riusciti a occuparsi di
alcune problematiche che nel MCU
si sono estese a dismisura. Thanos ne è un chiaro esempio, ma anche
Ultron: l’idea di Tony Stark
di unità autonome che fungono da protettori sembra aver funzionato
e l’IA di Ultron sembra disposta a servire gli Illuminati.
Ciò che potrebbe essere stato
decisivo per questa differenza tra Doctor Strange
nella Terra-838 del Multiverso della Follia e
l’universo che il pubblico conosce così bene è la presenza di
Reed Richards, l’uomo più intelligente del
pianeta, che il MCU
non ha ancora incontrato.
Come visto inDoctor
Strange nel Multiverso della Follia con America Chavez e Clea, l’MCU continua
a portare in live-action i personaggi della Marvel
Comics. Insieme alle new entry però, storia dopo
storia, si accumulano i congedi e gli addii. Salutare un
personaggio amato non è mai semplice, ma l’MCU è sempre riuscita a
dare spessore ai momenti d’addio.
Che si tratti del sacrificio di
Tony Stark o del congedo di Steve Rogers, ci
sono alcune uscite dall’MCU che hanno
celebrato i personaggi con una grande partenza. È interessante
rivedere come si sono concluse alcune grandi storie: ecco i dieci
addii più emozionanti dell’Universo Cinematografico
Marvel.
Loki
L’addio di Loki
dall’MCU è particolarmente
sofferto. Il personaggio, nato come un malvagio, arriva ad essere
una figura positiva alla fine del suo arco narrativo. Se in
precedenza Loki avrebbe lasciato morire suo fratello
Thor, in Avengers: InfinityWar, il Dio
dell’inganno muore proprio nel tentativo di salvare il dio da
Thanos.
Considerando l’abitudine di
Loki a pugnalare alle spalle, vederlo fare qualcosa di
veramente altruista è stato sorprendente: finalmente, l’evoluzione
del personaggio era completata. Anche se ha incontrato una fine
dolorosa Loki ha lasciato l’MCU nel momento esatto in
cui la sua storia è giunta a conclusione.
Odino
L’austero Odino, svela la
sua emotività in punto di morte. Se nei primi due film di Thor
il personaggio è indaffarato a sbrogliare gli errori che ha fatto
con i suoi figli, nella sua ultima apparizione riesce a risolvere
tutte le questioni.
In Thor: Ragnarok, è Odino a muovere l’azione.
Ritrovato in punto di morte da Thor e Loki, il
padre costringe i due figli a scontrarsi con la malvagia
sorella Hela. Poco prima di spirare, Odino
perdona Loki per averlo intrappolato sulla Terra
e rivela a cuore aperto l’amore per i suoi figli. La morte
dell’anziano è emozionante ed è una delle poche pacifiche che
l’MCU abbia mai
rappresentato.
Colui Che Rimane
Nella serie di Disney+Loki, ci sono interessanti anticipazioni e
prefigurazioni. Tra le altre cose, ricordiamo il ruolo di Colui
Che Rimane. Anche se il personaggio è morto non molto tempo
dopo aver debuttato in live-action, l’uscita di scena di Colui
Che Rimane è stata essenziale per far sapere agli spettatori
che sarebbero successi grandi eventi.
È Colui Che Rimane
che ha dato a Loki e Sylvie la possibilità
di ucciderlo per rompere il Multiverso. Il suo
passaggio sulla scena ha dato a posteriori senso a tutto ciò che
riguarda la TVA e ha anticipato l’arrivo di Kang il
Conquistatore come minaccia.
Natasha Romanoff
Anche se poi l’abbiamo rivista nel
prequel Black Widow, Natasha Romanoff è morta in
Avengers: Endgame. Il vero congedo del
personaggio avviene infatti nel suo film da solista. Molti si
erano lamentati del fatto che Avengers: Endgame non
mostrasse con sufficiente profondità l’impatto della morte di
Natasha.
Al contrario, il film da solista ha
detto tutto quello che c’era da sapere sul personaggio amato dai
fan MCU. Black Widow ha esplorato per bene la storia
dell’eroina, fornendo al pubblico dettagli sull’infanzia, sulla
famiglia e su ciò che è successo a Budapest.
T’Challa
Oltre alla morte della variante di
T’Challa che abbiamo visto in What If…?, anche nella linea temporale principale
dell’MCUPantera Nera
ha affrontato la morte. In Avengers: Endgame, T’Challa combatte al
fianco dei suoi amici supereroi per salvare tutto l’universo
dall’ira di Thanos e, nell’operazione, perde la
vita.
T’Challa è stato visto l’ultima volta in compagnia
della sua famiglia mentre celebrava il ritorno di tutti coloro che
si erano persi nello Snap.
Yondu Udonta
Il personaggio di Yondu ha
avuto un’evoluzione incredibile nel corso della sua storia. Infine,
inGuardiani
della Galassia- Vol. 2, Yondu sacrifica la
propria vita per salvare Star-Lord. Inoltre, in punto
di morte, Yondu vive un momento rivelatorio e comprende
che il suo più grande traguardo è stato diventare il padre di
Star-Lord.
In questo modo, il personaggio
ottiene dai suoi pari il rispetto che cercava: per lui viene
allestito dai Ravager un vero e proprio funerale. Molti
personaggi MCU farebbero la firma per
un congedo simile.
Peter Parker di Andrew
Garfield
Anche se nel franchise di
Sam Raimi non è mai stato fatto un congedo
adeguato per Spider-Man, nell’MCUPeter Parker
di Andrew Garfield ha ottenuto una degna
fuoriuscita. In Spider-Man: No Way Home, è lui a salvare MJ.
Quest’azione non è soltanto un gesto eroico, ma è come una
redenzione per quel Peter che non era riuscito a
salvare Gwen nella sua realtà.
Arrivato nell’MCU ancora
amareggiato per tutto ciò che gli era successo nel suo universo,
ne è uscito come un uomo più soddisfatto. L’incursione del
Peter di Garfield dall’MCU ha permesso ai fan di
vedere questa versione nuovamente felice. Dopo aver incontrato le
sue controparti, Peter è tornato nel suo universo con una
visione diversa della vita.
Thanos
Nelle prime tre
fasi dell’MCU, Thanos è
stato il cattivo principale. La storia del Titano Pazzo
volge al termine in Avengers:
Endgame. Dal momento che esistono due versioni di Thanos,
il personaggio ha ricevuto due congedi, entrambi validi.
L’addio di Thanos non è
stato sofferto troppo dal cattivo, che ormai aveva raggiunto il suo
obiettivo. Una volta distrutte le Pietre dell’Infinito, la
sua vita aveva ottenuto uno scopo e poteva anche essere ucciso. Il
congedo di Thanos risulta ben fatto in termini di storia:
la sua morte pone fine per sempre alla Guerra
dell’Infinito, e permette l’unione di tutti gli eroi
dell’universo, entrambi eventi che non sarebbero mai accaduti
altrimenti.
Steve Rogers
Dopo aver vissuto a lungo come un
uomo fuori dal tempo e dopo aver combattuto guerre universali,
Steve Rogers ha avuto modo di chiudere il suo viaggio come
un vero eroe. In Avengers: Endgame, l’Odisseo
dell’MCU ha potuto
ricongiungersi con la sua dolce metà Peggy
Carter.
In questo modo Steve ha
trovato un senso di appartenenza che gli era sempre
sfuggito ed ha potutoessere veramente felice per la
prima volta nella sua vita. Finalmente soddisfatto, Steve
ha svolto volentieri il suo ultimo dovere: passare il mantello di
Capitan America a Sam Wilson.
Tony Stark
Con Tony Stark è nato l’MCU: serviva
necessariamente un congedo adeguato per un personaggio
simile. Tony
si è sacrificato per completare Snap necessario a
sconfiggere Thanos. Con la sua azione, Stark
ha posto fine per sempre alla Guerra
dell’Infinito. In questo modo, è stato riconosciuto in
tutto l’universo come un eroe.
Inizialmente Iron Man è una
persona egoista, mentre alla fine della sua storia è diventato un
martire. Ciò che rende memorabile il congedo di Tony sono le sue ultime parole. Durante il suo
funerale, la famiglia e gli amici ascoltano un ultimo messaggio
vocale in cui Stark dice “Ti amo 3000“. Queste
parole strappalacrime resteranno a lungo incastonate nella mente
dei fan MCU.
Dopo essere stata tagliata via dal
film originale di Doctor
Strange, Doctor Strange nel Multiverso della Follia ha
finalmente raccontato la tragica storia della sorella di
Stephen Strange, Donna. Il primo
film doveva in origine esplorare questo aspetto del passato di
Strange, ma alla fine non ne è rimasto niente nel minutaggio
finale. Non era chiaro se i film del MCU avrebbero mai trovato
un modo per incorporare questa storyline dei fumetti ma ora, grazie
al sequel firmato da Sam Raimi, è tempo di
scoprire qualcosa in più sulla figura di
Donna.
Una scena tagliata di Doctor
Strange mostrava la morte di Donna Strange
Il primo film di Doctor
Strange ha tagliato una scena che avrebbe potuto
rivelarsi cruciale per l’arco del personaggio di
Strange, ovvero quella della morte di sua sorella
Donna. Infatti, nei fumetti, Stephen
Strange ha due fratelli minori: Donna e
Victor. Victor morì in un incidente d’auto e,
sopraffatto dal senso di colpa, Strange tentò di resuscitarlo con
un incantesimo tratto dal Libro dei Vishanti, che finì per farlo
rivivere come vampiro. In seguito, Victor arrivò addirittura ad
assumere il mantello di Barone Sangue. Donna, invece, è andata
incontro a un destino ancora più tragico. È stata una parte molto
importante della vita di Stephen, poiché è proprio grazie a lei che
ha scoperto il suo interesse per la medicina. All’età di nove anni,
ebbe un incidente mentre pattinava e Stephen la soccorse; quando
aveva 17 anni, le venne invece un crampo mentre stava nuotando e,
nonostante i tentativi di Stephen di salvarla, annegò. Stephen, da
allora, si è sentito responsabile della sua morte e non se lo è mai
perdonato.
Il cast del primo film di Doctor
Strange inizialmente prevedeva che l’attrice
Lulu Wilson interpretasse Donna,
ed effettivamente questa girò alcune scene per la pellicola, tra
cui quella della sua morte. Tutte le scene in cui è apparso il
personaggio di Donna sono però state tagliate dal prodotto finale e
Scott Derrickson, regista di Doctor Strange, ha spiegato che,
nonostante quella della morte di Donna fosse una “grandissima
sequenza”, non si inseriva al meglio nella narrazione. Sperava
venisse inclusa nella versione home video del film, ma così non è
stato. Eppure, siamo certi che questa sequenza avrebbe conferito
ancora più valore all’arco di Strange, spiegando la sua costante
frustrazione e il perché si concentri così tanto sull’essere il
miglior medico possibile.
Doctor Strange 2 ha introdotto la
figura di Donna nella vita di Stephen
Verso la fine di Doctor Strange nel Multiverso della Follia,
Strange e Christine Palmer di
Terra-838 vengono inviati da Wanda nella realtà di Sinister
Strange, una variante di Doctor Strange
corrotta dal Darkhold. Strange ha bisogno
dell’aiuto di Sinister Strange per tornare sulla Terra-616 e
impedire a Wanda di uccidere America Chavez. Per
fargli credere di essere la stessa persona, Strange gli racconta
qualcosa che solo lui avrebbe potuto sapere: la morte della loro
sorella, Donna.
I dettagli sulla morte di
Donna nel Multiverso della follia differiscono
leggermente dai fumetti: Strange afferma che è
deceduta annegando in un lago ghiacciato mentre stavano giocando.
E’ sempre però a causa dell’incapacità di Stephen di salvarla che
ha deciso poi di diventare medico. La morte di Donna, inoltre, ci
dice molto sul carattere di Strange: abbiamo sempre avuto a che
fare con le sue manie di controllo ma questo episodio ci aiuta a
capire che Stephen non vuole mai arrivare a sentirsi impotente come
in passato. La morte di Donna ha chiaramente avuto un effetto
tremendo sulla vita e sull’emotività di Strange e, con un po’ di
fortuna, un futuro film sull’eroe approfondirà la loro relazione e
l’impatto che questo infausto incidente ha avuto sulla sua
psiche.
Mentre cresce l’attesa per il
debutti di La Brea 2, oggi arriva la notizia da
Deadline che Tonantzin Carmelo e Michelle Vergara Moore sono
stati promossi a regular nella prossima stagione. Entrambi
gli attori erano guest star ricorrenti della prima stagione di
La
Brea. La produzione del secondo turno dello show è
attualmente in corso in Australia.
Carmelo tornerà al 10.000 aC nel
ruolo di Paara che è della tribù Tongva e capo del villaggio al
Forte. È forte e imponente con uno spirito ragionevole e
comprensivo. Salva la vita di Ty (Chiké Okonkwo) ma nella
seconda stagione, quando i sopravvissuti alla radura entrano in
conflitto con gli abitanti del villaggio del forte, si ritrova
sempre più combattuto tra la sua lealtà verso i suoi amici e la sua
crescente relazione con Paara.
Vergara Moore è tornata nei panni
di Ella Jones, un’artista sulla quarantina che arriva a rendersi
conto che le visioni inspiegabili che disegna nelle sue opere
d’arte sono in realtà ricordi della sua vita passata nel 10.000
aC. Dopo aver incontrato Gavin (Eoin Macken), Ella scopre di
essere passata attraverso la luce fino al 1988 da ragazza di nome
“Lilly”. Cercando di salvare la sua amica Veronica (Lily
Santiago) che Ella sa dai suoi ricordi è rimasta intrappolata in un
artiglio d’orso nel 10.000 aC, salta attraverso la dolina di
Seattle con Gavin e Izzy (Zyra Gorecki).
La Brea 2
La Brea 2 è
la seconda stagione della serie tv La
Brea a creata da David Appelbaum per il network
americano NBC. Nella serie Quando un’enorme voragine si apre nel
mezzo di Los Angeles e attira centinaia di persone ed edifici nelle
sue profondità, coloro che vi cadono si ritrovano in una terra
primordiale misteriosa e pericolosa, dove non hanno altra scelta
che unirsi per sopravvivere. Lo spettacolo segue una famiglia,
distrutta dagli eventi, che cerca di tornare insieme.
In La Brea 2 torneranno gli
interpreti Natalie Zea come Eve Harris,
Eoin Macken come Gavin Harris, Chiké
Okonkwo come Ty Coleman, Karina Logue
come Marybeth Hill, Zyra Gorecki come Izzy Harris
e Jack Martin come Josh Harris. Nel cast
anche Natalie Zea come Eve Harris, Eoin
Macken come Gavin Harris, Chiké Okonkwo
come Ty Coleman, Karina Logue come Marybeth Hill,
Zyra Gorecki come Izzy Harris, Jack
Martin come Josh Harris, Veronica St.
Clair come Riley Velez, Rohan
Mirchandaney come Scott, Lily Santiago
come Veronica, Chloe De Los Santos come Lily,
Jon Seda come Dr. Sam Velez e Angel
Parker.
Christopher Walken
si è unito al cast di Dune 2 di Denis
Villeneuve e il report di Deadline riferisce che
interpreterà l’Imperatore. Walken reciterà accanto a
Timothée Chalamet,
Rebecca Ferguson,
Zendaya e Josh Brolin, che dovrebbero
riprendere i loro ruoli, oltre a
Florence Pugh e Austin Butler.
La Legendary Pictures non ha
commentato la notizia. La produzione dovrebbe iniziare in autunno,
con il film che uscirà il 20 ottobre 2023. Jon
Spaihts tornerà a collaborare alla sceneggiatura con
Villeneuve.
Viaggio mitico ed emozionante di un
eroe, Dune narra la storia di Paul Atreides,
giovane brillante e dotato di talento, nato per andare incontro a
un destino più grande della sua immaginazione, che deve raggiungere
il più pericoloso pianeta dell’universo per assicurare un futuro
alla sua famiglia e al suo popolo. Mentre forze malvage combattono
per l’esclusivo possesso della più preziosa risorsa esistente sul
pianeta — una spezia capace di liberare tutte le potenzialità della
mente umana — solo coloro i quali sapranno sconfiggere le proprie
paure sopravviveranno.
Denis
Villeneuve ha diretto Dune
e ha scritto la sceneggiatura insieme a Jon Spaihts ed Eric Roth,
basata sul romanzo omonimo scritto da Frank Herbert. Il film è
prodotto da Mary Parent, Denis Villeneuve, Cale Boyter e Joe
Caracciolo, Jr. I produttori esecutivi sono Tanya Lapointe, Joshua
Grode, Herbert W. Gains, Jon Spaihts, Thomas Tull, Brian Herbert,
Byron Merritt e Kim Herbert.
Ecco il trailer e il poster di
Le Otto Montagne, il film diretto
da Felix van Groeningen eCharlotte
Vandermeersch con Luca Marinelli, Alessandro
Borghi, Filippo Timi, Elena Lietti, Elisabetta Mazzullo e
in concorso a Cannes 75. Il film vede riunirsi la coppia formata da
Luca Marinelli e Alessandro
Borghi, a sette anni da Non essere
cattivo.
Le Otto Montagne, la trama
“Le otto montagne” racconta la
storia di un’amicizia. Un’amicizia nata tra due bambini che,
divenuti uomini, cercano di prendere le distanze dalla strada
intrapresa dai loro padri ma, per le vicissitudini e le scelte che
si trovano ad affrontare, finiscono sempre per tornare sulla via di
casa. Pietro è un ragazzino di città, Bruno è l’ultimo bambino di
uno sperduto villaggio di montagna. Negli anni, Bruno rimane fedele
alle sue montagne, mentre Pietro è quello che va e viene. Il loro
incontro li porterà a sperimentare l’amore e la perdita,
riconducendo ciascuno alle proprie origini e facendo sì che i loro
destini si compiano, mentre i due scopriranno cosa significa essere
amici per sempre.
Io e
Lulù è il film che suggella l’ingresso nel mondo
della regia per
Channing Tatum. L’attore quarantaduenne ha tratto
ispirazione per la storia dalla sua vita personale. Aveva infatti
un cane proprio di nome Lulù con il quale aveva stretto un rapporto
strettissimo e dopo la cui morte ha deciso di farne un film per
trasformarne il dolore della perdita.
La sceneggiatura è stata
affidata a Reid Carolin, che ha anche supportato
l’attore nella direzione del film, e che aveva già curato la
sceneggiatura di un’altra pellicola in cui era comparso Tatum:
Magic Mike di Steven
Soderbergh. L’ispirazione sui dettagli della trama viene,
tra l’altro, da un documentario che l’attore aveva prodotto nel
2017, War dog: a soldier’s best friend,
diretto da Deborah Scranton.
La piccola Lulù del titolo, è una
vivace cagnolina che viene da una vita di addestramento militare,
tanto da essere stata la fedele compagna di missioni in Medio
Oriente del sergente Nogales, finché questi non muore in un
incidente d’auto. Al ranger Jackson Briggs (Channing
Tatum), amico del defunto commilitone, spetterà il
compito di accompagnare la cagnetta dal carattere ribelle al
funerale del sergente, la cui presenza è tanto desiderata dalla
famiglia di lui, per il profondo legame che il cane aveva
instaurato nel tempo col suo padrone.
Così inizia un’avventura
on the road lungo la costa del Pacifico, durante la quale il ranger
dovrà affrontare continui e frustranti disagi causati da Lulù e
dalla sua imprevedibilità, che lo condurranno, però, alla
riconciliazione con i suoi mostri interiori, e con i traumi causati
dalla guerra. Di cui, forse, anche il cane ha subito le
conseguenze.
Un legame ancestrale
L’intenzione di
Channing Tatum è quella di narrare un legame
viscerale e quasi ancestrale come quello che riesce a crearsi tra
uomo e animale, in particolare tra una persona e il suo cane. Il
lavoro di addomesticamento, che arriva fino a rendere il dolce
quadrupede un elemento della propria vita al pari di un familiare,
è fatto dalla costruzione paziente di reciproca fiducia, che ha in
sé qualcosa di misterioso.
Il film indaga i silenzi
e gli sguardi a cui “manca la parola” – come si suol dire
riferendosi alla chiarezza di certe espressioni che il cane sembra
assumere –, approfondisce e cerca di soffermarsi sull’appagamento
provato dal ranger Briggs nel trovare una crescente corrispondenza
nelle risposte comportamentali di Lulù.
È chiaro, insomma, e
comprensibile che voglia essere una dichiarazione di amore
incondizionato, al pari di quello che il cane dà gratuitamente
all’uomo, ma nello scorrere del viaggio dei protagonisti c’è
qualche cosa che sfugge.
Channing Tatum sembra essere così intimamente
coinvolto nel trasporre i propri sentimenti, che appare sfuggente e
quasi distratto nel raccontare le tappe del percorso e i relativi
canonici incontri lungo la via.
Io e
Lulù mostra rapidamente le persone incrociate per
caso durante i giorni del viaggio, col risultato che quei tipici
elementi del road movie risultano frettolosi e l’effetto è
paradossalmente freddo e distaccato.
Così, se è vero che il
rapporto tra il ranger e la cagnolina cambia tonalità, pare che il
merito sia solo dovuto alla convivenza forzata, più che a una reale
evoluzione del protagonista. Quasi che sia stato unicamente il
temporaneo bisogno di affetto e cure ad aver messo il protagonista
nella condizione di relazione col cane, rendendo dunque il
quadrupede oggetto di attenzioni non necessarie e vagamente
umanizzate.
Ad ogni modo, di
cinematografia se n’è sprecata intorno all’affetto nei confronti
degli amici a quattro zampe, e sicuramente Io e
Lulù non è da meno. In fondo fa quello che
probabilmente aveva preventivato solo marginalmente: suscitare
molta dolcezza, con toni di accennata inquietudine per il contesto
ferito e solitario della guerra a cui fa riferimento.
Generazione
low cost è il secondo lavoro a due dei registi e
sceneggiatori Julie Lecoustre e Emmanuel
Marre, il primo insieme era stato un mediometraggio del
2018, Castle to Castle.
Presentato l’anno scorso
al Festival
di Cannes con il titolo originale Rien à
foutre, che in inglese è stato tradotto praticamente
alla lettera in Zero fucks given, nel
corrispettivo in italiano viene spostata un po’ l’attenzione da ciò
che evidentemente era il senso principale che i due autori del film
volevano indicare.
Generazione low cost la
trama
Cassandre (Adèle
Exarchopoulos) è una giovane assistente di volo della
compagnia – ovviamente – low cost Ryanair. Fa base a Lanzarote dove
abita insieme ad altre sue colleghe con cui parla solo in inglese,
perché ognuna di loro viene da un paese diverso.
Lei è belga e fa questo
lavoro in maniera meccanica, quasi serrata, trascinata da
un’inerzia blanda, raccontandolo col suo volto dall’espressione
spesso appesa, annoiata o forse, più semplicemente, alienata.
Generazione
low cost riprende in modo molto furbo le necessità di
una precisa categoria sociale, quando affronta un’altrettanta
precisa fase della vita, in un contesto solitario e sempre meno
capace di relazione.
Con un piglio che ha
molto dei tratti del documentario, il film segue e quasi pedina i
movimenti dell’attrice, fissando insistentemente il suo viso in
ogni fase appartenente a giornate scandite da ritmi freddi, che
distaccano da legami profondi. Così facendo, i registi s’infiltrano
nella vita della ragazza, che si rotola sdrucita e noncurante su
letti sfatti per pochissime ore di sonno, e offre alla macchina da
presa la naturalezza del suo corpo, pieno d’inquietudine
adolescenziale e di desiderio di trovare se stessa e la sua
vita.
La gradazione utilizzata
nella luce di scena accompagna il percorso interiore della
protagonista, e inizia con l’essere accecante e totale sulle piste
d’atterraggio e negli aeroporti, e diventa via via sempre più tenue
man mano che Cassandre torna sui propri passi andando verso casa.
Lì, nelle penombre illuminate solo dalle luci che dalla strada
penetrano nelle finestre di casa, il film crea il proprio contrasto
con le sequenze iniziali, raccontando soprattutto attraverso
l’atmosfera costruita dentro le immagini ciò che sta accadendo
attorno.
È interessante,
Generazione low cost è un prodotto
evidentemente assemblato con un linguaggio chiaro, e per nulla
didascalico, che utilizza una spontaneità che pare sempre al limite
della disorganizzazione fuori controllo mentre, al contrario, nel
suo stesso stile narrativo spiega ciò che vuole dire. Nella prima
parte della storia tutto è quasi caotico: Cassandre è inseguita
dallo spettatore nelle sue giornate da hostess vissute come
l’alunna ribelle di un liceo. Ma la realtà che viene mostrata è
presa da un piccolo mondo in disparte, molto comune nella sua
apparente originalità, dove giovani donne animate dal desiderio di
evasione, mascherato da amore per i viaggi, gettano le basi per
diventare adulte ciniche e disilluse.
La bravura di
Julie Lecoustre e Emmanuel Marre sta nel non
scivolare mai ad assecondare tali sentimenti, ma nello scorrere
oltre e mostrare di più con una punta di sarcasmo. Continuando a
seguire i passi e la faccia imbronciata della protagonista,
s’innamorano del modo in cui lei stessa, l’attrice Adèle Exarchopoulos, racconta del proprio
accennato distacco sulle cose accompagnato da picchi emotivi, che
vive ridacchiando sotto i baffi, ma cercando il supporto affettivo
della sua famiglia (Mara Taquin e
Alexandre Perrier) per ricomporre se stessa, o
iniziare ad imparare a farlo.
I registi mantengono,
dunque, quello stesso sguardo un po’ adolescenziale che spera in un
domani gettandosi in avanti non preoccupandosi troppo
dell’equipaggiamento che si ha con sé. Ma lo fanno con un grande
uso della cinepresa: sfruttandone la capacità di frugare nei volti,
nelle storie, trasformandosi da oggetto indagatore a strumento
narrativo.
In un recente profilo di Variety,
Michelle Williams ha riflettuto su molti dei
suoi ruoli passati, incluso il recente franchise come
Venom.
Durante l’intervista, Williams ha
offerto il suo punto di vista su come per il suo ruolo di Anne
Weying (una deviazione significativa da molti dei suoi personaggi
emotivamente turbati) la sfida sia stata molto impegnativa e come
anche quel ruolo in un film ritenuto non un successo artistico
l’abbia comunque aiutata a crescere come interprete. In particolare
Michelle Williams fa riferimento alla scena
del film in cui viene posseduta dal simbionte.
“Fingere che un mostro entri nel
tuo corpo e poi prenda il controllo e poi che lo lasci, è
difficile. Voglio continuare a crescere e Venom è un passo
importante nella mia crescita.”
Si svolgerà domenica 5 giugno la
cerimonia di premiazione degli MTV Movie and TV
Awards 2022 e di seguito ecco le nomination che vedono
trionfare
Spider-Man: No Way Home con il maggior numero di
candidature!
Ralph Fiennes apparirà insieme a un cast
di star tra cui Stanley Tucci e John
Lithgow in un adattamento del libro di Robert
Harris,Conclave. Pubblicato
originariamente nel 2016, Conclave è ambientato
interamente all’interno delle mura del Vaticano durante le 72 ore
che compongono l’incontro in cui i cardinali devono scegliere un
nuovo papa. Nel libro, il cardinale Lomeli, decano del Collegio
cardinalizio e responsabile del Conclave, deve presiedere
l’assemblea e destreggiarsi tra le ambizioni dei papabile, prima
che l’arrivo di un cardinale ancora sconosciuto mescoli le
carte.
Per Variety, Ralph Fiennes interpreterà il ruolo di Lomeli
nell’adattamento cinematografico, insieme al cardinale Tremblay di
Lithgow e al cardinale Bellini di Tucci. Insieme a loro ci sarà
Isabella Rossellini nei panni di Suor Agnes, con
Edward Berger alla regia. La sceneggiatura è stata
scritta dal drammaturgo britannico Peter
Straughan, che ha scritto l’adattamento del 2011 de
La Talpa e Il cardellino del
2019.
David Cronenberg,
che la prossima settimana porterà a
Cannes il suo nuovo filmCrimes of the Future,
ha annunciato il suo progetto successivo The
Shrouds. È un periodo impegnativo per il regista canadese,
poiché Crimes of the Future sta diventando uno dei
film più discussi al prossimo festival, ancor prima di essere
visto, principalmente a causa del suo contenuto apparentemente
violento.
Cronenberg ha detto che si aspetta
reazioni forti durante i cinque minuti di apertura, il che
rispecchia gli eventi del festival del 1996 in cui il suo film
Crash è stato accolto con diserzioni e fischi
simili, sebbene abbia anche ricevuto un premio speciale della
giuria.
A quanto pare, The
Shrouds potrebbe rivelarsi un’altra tacca sulla cintura
delle polemiche di Cronenberg a Cannes. Secondo Deadline,
il nuovo film avrà come protagonista Vincent Cassel, collaboratore di Cronenberg in
La promessa dell’assassino e A
Dangerous Method, nei panni di Karsh, un uomo che inventa
un dispositivo che consente alle persone di guardare i loro cari
sepolti decomporsi. Le riprese di The Shrouds
dovrebbero iniziare nel marzo 2023 e saranno prodotte dalla stessa
squadra dell’ultimo film di Cronenberg, Maps To The Stars.