Sembra che un nuovo Dpcm debba
essere diffuso nelle prossime ore, forse già domani, un nuovo
documento che potrebbe mettere definitivamente la parola fine alla
sala. Secondo le prime notizie non ufficiali, sembra che il testo
del decreto riporti le seguenti affermazioni:
Sono sospese le attività di sale giochi, sale scommesse e
sale bingo e casinò. Sono sospesi gli spettacoli aperti al pubblico
in sale teatrali, sale da concerto, sale cinematografiche e in
altri spazi anche all’aperto.
Questo significherebbe che le sale
cinematografiche, insieme a tutte le altre attività di
intrattenimento e spettacolo dal vivo, si troverebbero ad
affrontare un nuovo periodo di chiusura che ne sancirebbe, forse
per sempre, la morte. Senza contare che chiudere i cinema non solo
mette in ginocchio la struttura-sala, ma anche l’industria a tutti
quelli che ci lavorano, e non si parla di attori e registi famosi,
ma di tecnici, elettricisti, macchinisti, manovalanza numerosa che
necessita di lavorare, perché se il cinema non è una priorità il
lavoro lo è per tutti.
La situazione sanitaria italiana sta
precipitando nella tenaglia della seconda ondata di contagi,
tuttavia i dati relativi alle attività legate al cinema sono stati
più che positivi, registrando un timido ritorno alla normalità e
un’incidenza pari a zero rispetto ai nuovi contagi. Nella sale, nei
teatri, il flusso di pubblico è controllato, è tracciabile, è
sicuro.
Il settore intero, da chi il cinema
lo crea, lo produce, lo fruisce, fino anche a chi lo racconta
(anche Cinefilos.it fa parte di questa filiera) scongiura una nuova
chiusura: #NonChiudeteICinema.
Punta sacra, Il
film-documentario di Francesca Mazzoleni, si
aggiudica due premi nell’ambito di Alice nella
Città: il Premio Speciale della
Giuria assegnato dalle due giurie di
Alice – quella dei ragazzi e quella degli
esperti composta da Eva Cools, Agostino
Ferrente, Caterina Guzzanti, Claudio Noce e Roberta Torre
– e la Menzione speciale alla colonna
sonora nell’ambito del Premio Rolling
Stone alla Miglior Colonna Sonora, assegnato da una giuria
composta da Morgan (presidente), Alessandro Giberti
(Direttore Rolling Stone), Louis Siciliano (musicista e
compositore), Pino Farinotti (critico cinematografico) e
Gianni Santoro (La Repubblica).
“Il Premio Speciale
della Giuria va a Francesca Mazzoleni per aver saputo
raccontare in modo mai banale una comunità dalle mille
sfaccettature, riuscendo a mostrare bellezza e malinconia, luci e
ombre di chi la vive quotidianamente” – questa la motivazione
espressa dalle due giurie di Alice, quella dei ragazzi e quella
degli esperti.
Questa la motivazione relativa alla
Menzione speciale alla colonna sonora: “La
regista ha lavorato con due nomi già noti alla scena cine-musicale
italiana, Lorenzo Tomio e Theo Teardo, ma vi ha affiancato i brani
originali del rapper Chiky Realeza e il suo mix tra urban nostrano
e atmosfere classiche sudamericane, da Héctor Lavoe a Victor Jara.
Un risultato sperimentale, controcorrente e libero per il panorama
italiano, come il film a cui fa da commento sonoro”.
La regista Francesca
Mazzoleni: “Questi premi hanno per me e per tutte le
persone che mi hanno aiutato a realizzare questo film un valore
davvero speciale. Li voglio dedicare alle ragazze, alle madri, alle
nonne, meravigliose, folli e combattive dell’Idroscalo di Ostia, e
a tutte le persone che oggi, in ogni parte del mondo, stanno
combattendo per ottenere i loro naturali diritti. Spero che,
guardando mondi apparentemente lontani più da vicino, le distanze
finalmente si accorcino e i pregiudizi crollino. E spero e chiedo
che da oggi per Punta Sacra ci sia un futuro, e finalmente più
ascolto, dialogo e confronto”.
La storia di Peter
Pan è nota a grandi e piccoli, ma probabilmente meno si sa
del suo scrittore, James Matthew Barrie. Vissuto
tra la seconda metà dell’Ottocento e la prima del Novecento egli ha
trovato nuova popolarità al cinema grazie al film biografico a lui
dedicato e intitolato Neverland – Un sogno per
lavita, diretto da Marc
Forster (Ritorno al Bosco del
100 Acri). Il film narra infatti in maniera piuttosto
fedele quella che è la vita dello scrittore al momento
dell’ideazione del celebre personaggio di fantasia nonché della
celebre Isola che non c’è, in inglese chiamata appunto
Neverland.
Il film è basato sull’opera teatrale
The Man Who Was Peter Pan, scritta nel 1988 da
Allan Knee. Composto da un cast di celebri
interpreti, il film è stato presentato Fuori Concorso alla Mostra
Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia nel 2004. Qui è
stato accolto in maniera particolarmente positiva dalla critica,
che lo ha definito un gioioso e magico racconto su una delle più
celebri storie della letteratura. Spinto da tali pareri, come anche
dai nomi legati al film, al momento della sua uscita al cinema il
titolo si è rivelato anche un buon successo di box office. A fronte
di un budget di 25 milioni di dollari, questo ne ha infatti
incassati globalmente circa 118.
Neverland – Un sogno per la
vita è poi stato anche uno dei principali protagonisti durante
la stagione dei premi. Il film guadagnò infatti ben 11 nomination
ai Bafta Awards e 5 ai Golden Globe. Ai prestigiosi premi Oscar si
presentò poi con 7 candidature, tra cui quella per il miglior film,
il miglior attore protagonista e la miglior sceneggiatura non
originale. Vinse però soltanto come miglior colonna sonora,
composta dal polacco Jan Andrzej Paweł
Kaczmarek. Prima di una visione del titolo in
streaming o in TV, proseguendo nella lettura sarà possibile
scoprire i principali dettagli sulla trama e il cast di attori
presenti nel film.
Neverland – Un sogno per la vita:
la trama del film
Nei primi del Novecento James
Matthew Barrie è uno stimato autore teatrale. Nonostante i suoi
lavori trovino spesso l’approvazione del pubblico, egli continua a
sentire in essi la mancanza di quel qualcosa che potrebbe
permettergli di ottenere un successo ancor più ampio. Mentre egli è
alla ricerca di un perfezionamento delle sue storie, è costretto a
dover buttar giù sempre più copioni, richiesti a gran voce dal
produttore dei suoi spettacoli, Charles Frohman, disperato per gli
incassi non eccellenti. Per Barrie tutto cambia nel momento in cui,
intento a scrivere su di una panchina, si imbatte in Sylvia Llewlyn
Davies e i suoi quattro figli. In questi ultimi, lo scrittore trova
una preziosa fonte di ispirazione, avvertendo in sé la nascita di
una storia dal grande potenziale.
James inizia così a trascorrere
sempre più tempo con i bambini, impegnandosi nel trovare per loro
degli intrattenimenti con cui possano divertirsi. In particolare,
egli stringe un rapporto speciale con Peter, il più taciturno dei
quattro. Questi è poco incline al sorriso, rimasto profondamente
turbato dalla scomparsa del padre. Per aiutarlo ad esprimere le sue
paure, James lo invoglia alla scrittura. Sarà però proprio Peter a
dare origine a quello che diventerà il personaggio noto come Peter
Pan. Mentre si cimenta nella stesura della sua nuova promettente
opera, James deve però fare i conti con la malattia di Sylvia,
affetta da tubercolosi. Capirà allora di avere una grande
responsabilità nei confronti di quella famiglia e in particolare
nei confronti dei bambini.
Neverland – Un sogno per la vita:
il cast del film
Per garantire un buon successo al
film, i produttori si sono assicurati di poter aver in questo
alcuni tra i maggiori attori di quel momento. Nel ruolo di James
Matthew Berrie è così possibile ritrovare Johnny
Depp, che grazie a questo film ottenne la sua seconda
nomination al premio Oscar. Per la sua interpretazione, egli si
documentò molto sulla vita e le opere dello scrittore, cercando
attraverso tali fonti di ricostruire il suo personaggio. Per lui fu
inoltre importante sviluppare un ottimo rapporto con i giovani
interpreti dei bambini. Ciò avrebbe permesso loro di risultare
ancor più realistici nell’interazione tra i loro personaggi. In
particolare, Depp rimase particolarmente colpito da Freddie
Highmore, che ricopre qui il ruolo di Peter.
Questi divenne noto proprio grazie a
tale film. Una delle prime scene da lui girate, inoltre, fu proprio
una delle più intense del personaggio, dove scoppia a piangere e
distrugge una casa per le bambole. La sua interpretazione di tale
momento gli fece guadagnare le attenzioni e il rispetto di tutti
gli altri membri del cast. Nel film è poi presente la premio Oscar
Kate
Winslet nel ruolo di Sylvia Llewelyn Davies, la madre
dei ragazzi. Anche in questo caso, l’attrice ricevette numerosi
riconoscimenti per il suo ruolo, ancora oggi ricordato come uno dei
suoi più noti. In ruoli di rilievo si ritrovano poi anche due
celebri veterani della recitazione. Il primo è Dustin
Hoffman, il quale interpreta l’impresario Charles
Frohman. La seconda è l’attrice Julie Christie,
nei panni della madre di Sylvia.
Neverland – Un sogno per la vita:
il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV
Per gli appassionati del film, o per
chi desidera vederlo per la prima volta, sarà possibile fruirne
grazie alla sua presenza nel catalogo di alcune delle principali
piattaforme streaming oggi disponibili. Neverland – Un sogno
per la vita è infatti presente su Chili Cinema, Google
Play e Now TV. Per poter usufruire del film, sarà
necessario sottoscrivere un abbonamento generale o noleggiare il
singolo film. In questo modo sarà poi possibile vedere il titolo in
tutta comodità e al meglio della qualità video, senza limiti di
tempo. Il film è inoltre in programma in televisione
per venerdì 23 ottobre alle
ore 21:15 sul canale Paramount
Channel.
Arriva a Roma nella
Selezione Ufficiale della Festa
delCinema il nuovo film del regista
premio Oscar con Belle Époque,
Fernando Trueba. El olvido que
seremos vuole coniugare pubblico e privato in un
affresco familiare, sociale e politico della Colombia recente,
mostrando un esempio di rara virtù ma anche di profonda umanità e
umiltà. A interpretare il medico e attivista per i diritti umani
Hector Abad Gomez, un bravissimo JavierCámara (Parla con lei,
Truman – Un vero amico è per sempre).
El olvido que seremos, la
trama
Colombia 1983. Héctor Jr,
Juan Pablo Urrego, studia all’università di Torino
quando viene richiamato in Colombia, dove vive la sua famiglia, per
la cerimonia d’addio del padre, Héctor Abad Gómez, Javier
Cámara, all’insegnamento universitario. Medico impegnato
in campagne di salute pubblica, insegnante ad Antiochia e noto
attivista per i diritti umani, Abad Gómez è sempre stato inviso
alle autorità per le sue aspre critiche al governo e alle sue
politiche e viene spedito in pensionamento anticipato. Il viaggio
verso casa è l’occasione per il figlio di ripensare all’infanzia a
Medellín nei primi anni ’70, allo stretto rapporto col padre, alla
felice vita di famiglia con la madre e le sorelle. Un periodo aureo
in cui la figura del padre è stata per Héctor un punto di
riferimento indiscusso. Il presente non è altrettanto roseo e
mentre il clima in città si fa pesante, con uccisioni e sparizioni
ad opera di gruppi paramilitari, che mirano a colpire qualsiasi
forma di dissenso o opposizione sociale e politica, anche Abad
Gómez è sempre più a rischio.
Héctor Abad Gómez,
l’apostolo dei diritti umani
Sembra lo chiamassero così gli
abitanti di Antiochia, soprattutto i meno fortunati, perché è stato
il primo ad occuparsi di loro, a dire che la salute pubblica doveva
essere un diritto di tutti e ad impegnarsi in prima persona
affinché ciò si realizzasse: per far avere a tutti l’accesso
all’acqua potabile, con massicce campagne di vaccinazione e di
igiene pubblica, ma anche fornendo quando poteva, un aiuto che
andava al di là della sua professione. Héctor Abad Gómez è
descritto come un uomo dalla sconfinata bontà, che faceva del bene
con estrema naturalezza e spontaneità. È con altrettanta facilità e
naturalezza che sarà ucciso da gruppi paramilitari in una Colombia
dominata dalla violenza. Attraverso le sue scelte Abad Gómez era
entrato a far parte di un’opposizione libera: con la fondazione del
Comitato per la difesa dei diritti umani ad Antiochia; con la sua
attività di editorialista per diversi giornali del paese, in cui
denunciava le condizioni di arretratezza e di mancanza delle più
elementari misure sanitarie in molta parte della Colombia; con
l’attività di politico nel Partito Liberale; fino alla candidatura
a sindaco di Medellín per questo stesso partito.
Tuttavia, ciò che interessa a
Fernando Trueba non è etichettare politicamente il
personaggio. Infatti nel film – adattamento ad opera di
David Trueba, fratello del regista, del romanzo
El olvido que seremos, scritto dal figlio di Abad Gómez e
diventato un testo di culto in America Latina – il protagonista
lamenta di essere bersaglio di critiche sia da destra che da
sinistra. Intento del regista è dipingere un uomo che aveva a cuore
la sua professione e il prossimo e solo in virtù di questo, dei
valori umani più alti, non di una appartenenza politica, si
impegnava.
Un saga familiare e uno
sguardo ampio alla collettività
Si potrebbe dire che il
padre domina sull’attivista in questo ritratto, che si sarebbe
potuto esaltare di più la lotta e l’impegno del protagonista. Non è
poi così vero, Trueba trova un equilibrio tra pubblico e
privato. Ed è proprio attraverso il secondo che riesce a
coinvolgere lo spettatore, facendo presa anche su chi era
politicamente lontano dal protagonista. Abad Gómez è un
padre di famiglia premuroso e gioviale, con un rapporto
privilegiato con l’unico figlio maschio, ma che adora la moglie e
le figlie. La vicenda della famiglia nella prima parte del film ha
toni allegri e leggeri, e il personaggio principale non può non
creare empatia, grazie ad una interpretazione di grande livello da
parte di Javier Cámara. La gioiosità del suo
personaggio, pur costretto ad operare in contesti difficili in un
paese dalle forti criticità, è contagiosa e va di pari passo con la
scelta dell’immagine a colori.
Nella seconda parte domina invece il
bianco e nero. In quell’universo sereno si affaccia il dolore, la
scomparsa di una figlia. L’allegria dell’inizio lascia il posto a
una malinconia che non impedisce però al protagonista di dedicarsi
a ciò in cui crede. Cámara dà al personaggio moltissime sfumature e
tocca diversi registri.
L’ultima parte, la più poetica, è
quella in cui sembra essere contenuto il messaggio principale del
film. Molti come Abad Gómez sono diventati eroi loro malgrado:
volevano solo fare del bene alla collettività, non avevano nessun
desiderio di apparire, di essere riconosciuti, non erano mossi da
ambizioni personali. Il protagonista, insomma, non fa ciò che fa
per essere ricordato. È questo il senso della poesia Aquì,
hoy, un testo attribuito a Jorge Luis Borges, che compare nel
film e contiene le parole del titolo, El olvido que
seremos – l’oblio che saremo.
Tutto il cast del film offre buone
prove: un gruppo di donne che si muovono quasi all’unisono intorno
a Héctor e Héctor Jr: la moglie Cecilia, interpretata da
Patricia Tamayo, le figlie Mariluz, Maria
Teresa Barreto, Clara, Laura Londoño ,
Vicky, Elizabeth Minotta, Martha, Kami
Zeha e Sol Camila Zárate. Anche i
due bambini che interpretano Hector e Sol da piccoli,
Nicolás Reyes Cano e Luciana
Echeverry, sono molto spontanei e credibili, cosa non
facile da ottenere.
El olvido que
seremos è prodotto da Caracol
Televisión e Dago García Producciones.
Per il momento è prevista un’uscita in Francia a primavera. La
speranza è di vederlo presto anche in Italia.
Dopo il
primo trailer la ABC ha diffuso il secondo trailer
ufficiale di The Good Doctor 4, l’attesissima
quarta stagione di The Good
Doctor.
The Good Doctor 4
The Good Doctor 4
è la quarta stagione della serie tv The Good
Doctor creata da David Shore per il network americano
della ABC. In The Good Doctor 4
Il dottor Shaun Murphy, un giovane chirurgo con autismo e sindrome
del savant, continua a usare i suoi straordinari doni medici presso
l’unità chirurgica del St. Bonaventure Hospital. Man mano che le
sue amicizie si approfondiscono, Shaun continua ad affrontare il
mondo degli appuntamenti e delle relazioni romantiche e lavora più
duramente di quanto abbia mai fatto prima, navigando nel suo
ambiente per dimostrare ai suoi colleghi che il suo talento di
chirurgo salverà vite. La serie vede nel cast Freddie Highmore nei
panni del dottor Shaun Murphy, Antonia Thomas nei panni della
dottoressa Claire Browne, Hill Harper nei panni del dottor Marcus
Andrews, Richard Schiff nei panni del dottor Aaron Glassman,
Christina Chang nei pann
In The Good
Doctor protagonisti Freddie Highmore come Dr. Shaun Murphy,
Antonia Thomas come Dr. Claire Browne,
Nicholas Gonzalez come Dr. Neil Melendez,
Hill Harper come Dr. Marcus Andrews,
Richard Schiff come Dr. Aaron Glassman,
Christina Chang come Dr. Audrey Lim, Fiona
Gubelmann nel ruolo del Dr. Morgan Reznick, Will
Yun Lee nel ruolo del Dr. Alex Park, Paige
Spara nel ruolo di Lea Dilallo e Jasika
Nicole nel ruolo del Dr. Carly Lever.
Il network americano
FOX ha diffuso il teaser promo “Help Is On The
Way” di 9-1-1 4, l’annunciata
quarta stagione di 9-1-1.
9-1-1 4
9-1-1 4 è la
quarta stagione della serie 9-1-1
creata da Ryan Murphy e Tim Minear per
il network americano FOX. Dai creatori Ryan Murphy e Brad
Falchuk (il franchise di “American Horror Story”, “Nip /
Tuck”), il nuovo dramma procedurale 9-1-1
esplora le esperienze ad alta pressione di agenti di polizia,
paramedici e vigili del fuoco che sono spinti nel più situazioni
spaventose, scioccanti e strazianti. Questi soccorritori devono
cercare di bilanciare il salvataggio di coloro che sono più
vulnerabili nel risolvere i problemi della propria vita.
In 9-1-1
4 protagonisti sono Athena Carter Nash,
(stagione 1-in corso), interpretata da Angela
Bassett, Robert “Bobby”
Nash (stagione 1-in corso), interpretato
da Peter Krause, Evan “Buck”
Buckley (stagione 1-in corso), interpretato
da Oliver Stark, Henrietta “Hen”
Wilson (stagione 1-in corso), interpretata
da Aisha Hinds, Howard
“Howie”/”Chimney” Han (stagione 1-in corso), interpretato
da Kenneth Choi, Michael
Grant (stagione 1-in corso), interpretato
da Rockmond Dunbar, Abigail “Abby”
Clark (stagione 1, guest star stagione 3), interpretata
da Connie Britton, Madeline “Maddie”
Buckley Kendall (stagione 2-in corso), interpretata
da Jennifer
Love Hewitt, Edmundo “Eddie”
Diaz (stagione 2-in corso), interpretato da Ryan
Guzman, May Grant (ricorrente
stagione 1, stagioni 2-in corso), interpretata
da Corinne Massiah, Harry
Grant (ricorrente stagione 1, stagioni 2-in corso),
interpretato da Marcanthonee Jon Reis.
C’è uno strano senso di timore che
investe il critico che si approccia ad analizzare l’opera di
Aaron Sorkin. Tra le mani, lo sentiamo, lo
sappiamo, abbiamo una reliquia preziosa, un’opera dotata di
unicità, saldata dalla forza iconica delle parole e di un’alacrità
che vive sulla scia di un talento più unico che raro. Ogni parola
viene soppesata, calibrata, esaminata dal mirino di un telescopio
verso cui ci pieghiamo, consci che nessun aggettivo potrà mai
veramente consegnare la bellezza di quanto impresso prima su carta,
poi su schermo, da Sorkin.
Da The West Wing,
passando per The Newsroom, arrivando a The
Social Network, questo sceneggiatore ha dimostrato negli
anni la sua abilità da prestigiatore delle parole; il vero salto
nel buio era estendere questo talento nel campo della regia. Un
tentativo riuscito a metà con Molly’s Game, dove
lo sguardo ancora acerbo del Sorkin regista non era ai livelli di
quello del Sorkin sceneggiatore, e che proprio per questo ha
ammantato di curiosità l’uscita del suo nuovo film, Il processo ai Chicago 7.
Ama Sorkin approcciarsi con i
lasciti del passato, soprattutto quelli in cui l’umanità affronta
le cadute nel baratro, tra incriminazioni, processi, e
rivendicazioni personali. E così il gioco clandestino di
Molly’s Game lascia spazio con Il processo ai Chicago 7a
rivolte soppresse con la forza, imbrogli e omertà da parte di
istituzioni accecate di pregiudizio e ideali politici. Il risultato
che ne consegue è quello di uno dei migliori film di questo 2020.
Certo, la concorrenza è ridotta quasi a zero, complice i continui
rinvii di titoli più o meno attesi dal grande pubblico, ma la
sontuosità della sceneggiatura, l’adrenalina di un montaggio che
vola tra passato, presente e futuro, e un cast incredibilmente in
parte, regalano una gemma da custodire nella mente con delicatezza
e rispetto.
Chicago,1968. La guerra del Vietnam
impazza continuando a mietere vittime innocenti quando, in
occasione della convention del Partito Democratico, un gruppo di
attivisti guida una manifestazione contro Nixon e la sua
scelleratezza bellica. Lo scontro tra manifestanti, polizia e
Guardia Nazionale, era prevedibile, ma ciò che non era stato
previsto è un processo/farsa dal sapore chiaramente politico che
segna una pagina nerissima (e molto nota) della recente storia
americana. In un colpo solo il governo del neo-eletto presidente
Nixon tenta di eliminare l’opposizione sradicando la controcultura
di sinistra attraverso l’incriminazione dei suoi leader, accusati
ingiustamente di cospirazione e incitamento alla sommossa.
Tutto il mondo è teatro, o un
processo politico
Arduo il compito di scrivere una
critica su un’opera come Il processo ai Chicago 7, perché se è facile
parlare di film colmi di errori e cadute di stile, il discorso
cambia quando hai davanti un’opera in cui ogni elemento è al suo
posto e nessuna tessera in questo puzzle cinematografico
perfettamente oliato è andata perduta. Ad aprire il sipario su un
teatro della vita camuffato da processo non civile o penale, ma
politico, è un prologo che vive della stessa furia di bottiglie
infiammate lanciate contro le vetrate degli uffici di reclutamento
americani. Quelli che corrono davanti gli occhi dello spettatore
sono dieci minuti di puro godimento.
Un antipasto dal sapore esplosivo di
una vera e propria bomba giocata sull’alternanza perfetta tra
materiali di repertorio e girato filmico. È una giostra di immagini
che non hanno paura di investire e colpire a un ritmo serratissimo
gli occhi del proprio pubblico, iniettandoli di meraviglia, quella
che introduce il film di Sorkin; un piccolo assaggio delle due ore
successive, che non fanno altro che esaltare quanto il pubblico si
appresterà ad assistere da lì a poco. Quando decidi di affrontare
un film interamente fatto di dialoghi, devi dimostrarti davvero
bravo con le parole, e Sorkin è un burattinaio del verbo. Il
processo attorno a cui ruota l’intero intreccio poteva tramutarsi
in corpo vestito di tedio e noia insofferente. Un battibecco
continuo tra incoerenza e colpe celate, disseminate, scoperte.
Sorkin prende ogni lembo di quel corpo per rivestirlo di ironia e
con esso colpire a fondo lo spettatore, perché una volta dissipato
il ricordo della risata, a risiedere in bocca è un sapore di
bruciante amarezza per un’ingiustizia mai veramente scomparsa, ma
perpetuamente in procinto di ritornare più cruenta di prima.
L’aula del tribunale si
sveste così del suo significato primario per rivelarsi nella sua
anima più cruda, violenta. È un far west dove non ci sono
pallottole a volare libere, ma parole, attacchi edulcorati dalla
forza del black-humor, sparate con la forza del caustico umorismo.
Le arringhe degli avvocati e il racconto dei testimoni chiamati
alla sbarra, sono partite di tennis giocate tra il passato e il
presente, dove la pallina è un barlume mnemonico lanciato con forza
da una domanda, un suggerimento, pronto a catapultare lo spettatore
tra i ricordi di un passato volto a colmare passaggi indispensabili
alla comprensione totalizzante della storia.
I sette samurai del 1968
È un meccanismo perfettamente
congegnato, Il processo ai Chicago 7. Uno sguardo sui pregiudizi di
diritti sottratti, e sentenze manipolate sulla scia di ideali
politici e favori personali. Ricalcando la struttura vertebrale su
cui si sorregge The Social Network, Aaron Sorkin
investe di umanità la propria opera, tramutandola in un saggio
scritto con la forza dell’empatia e della mancanza di retorica. E
se il cuore della pellicola batte tra le mura di un tribunale, a
fare da arterie lungo cui lasciare scorrere il sangue delle
rivendicazioni di diritti tanto personali, quanto universali, sono
i corpi degli attori che compongono un cast corale a dir poco
sbalorditivo. Senza interpreti perfettamente in parte, anche la
sceneggiatura più fresca e impeccabile cadrebbe nell’ombra,
ingoiata dal buio della superficialità. E invece ogni attore riesce
a riportare qui in vita i propri personaggi, tra atteggiamenti
deplorevoli, come quelli del giudice Julius Hoffman
(un Frank Langella talmente in parte da
risultare straordinariamente odioso) a stralci di onestà
intellettuale e sensibilità sorprendenti (si pensi al Richard
Schultz di Joseph Gordon Lewitt). A dominare sullo
schermo questo gruppo assortito e coeso sono soprattutto i
due yippies Abbie Hoffman e Jerry Rubin
(rispettivamente Sacha Baron
Cohen e Jeremy Strong).
Un duo capace di dar vita a
siparietti tanto comici quanto carichi di spunti di riflessioni.
Strong e Baron Cohen sono micce pronte a far scattare il fuoco
della rivolta a ritmo di risate, calamite attrattive che chiamano a
sé lo sguardo degli spettatori, per poi canalizzarli verso il cuore
dei loro comprimari, tra cui spiccano un Eddie
Redmayne finalmente libero da smorfiette e mimiche
facciali fin troppo marcate, un sempre e ingiustamente
sottovalutato John Carroll Lynch e, soprattutto, del solito,
carismatico Mark Rylance nei panni dell’avvocato William Kunstler.
I corpi che si muovono, gli sguardi che infiammano gli spazi
dell’aula di tribunale, la nebbia che avvolge i manifestanti
durante le rivolte, o le vetrate di locali eleganti frantumate dal
peso di ribelli lanciati dalla polizia, sono tante schegge di una
giostra impazzita che lascia a bocca aperta lo spettatore, offrendo
la stessa importanza mediatica rivestita più di cinquant’anni prima
dagli eventi reali dei Chicago 7.
Riflettere il passato sullo
specchio del presente
Flashback dai colori freddi, che
lasciano spazio a un presente dalle tonalità calde che di rosso
hanno solo il fuoco della passione che scorre inesorabile nelle
vene di questi personaggi; un montaggio serratissimo, che passa con
facilità (ma senza disorientare per questo il proprio pubblico) tra
passato e presente, coinvolgendo ogni spettatore in questi salti
temporali vertiginosi; una sceneggiatura che colpisce con la stessa
forza dei manganelli sui corpi dei manifestanti, Il processo ai Chicago 7 è uno specchio
del passato sul nostro presente. Non c’è nessun Narciso a rimanere
colpito dal proprio riflesso, ma spettatori di tutto il mondo
pronti a elevare ognuno di questi sette samurai del 1968 come
modello di vita, attraverso cui rivendicare i propri diritti,
sorvolando pregiudizi atti a infangare e accecare anche chi
dovrebbe difenderci, tramutandosi da difensore a boia, da vittima a
carnefice.
Perché gli anni passano, ma il
sangue che copre le manifestazioni civili, e i bavagli che tentano
di soffocare le voci di coloro che si sostituiscono a chi voce non
ne ha, si ritrova un po’ di 1968 in questo 2020. Ed è dunque
nell’America di ieri che si può raccontare al meglio l’America di
oggi. E non c’era penna migliore di quella di Aaron Sorkin per
creare, pezzo dopo pezzo, questo specchio meraviglioso, bramoso di
passione, uguaglianza, democrazia.
“The World is watching” si
sente urlare nel corso dell’opera. E il mondo continua a guardare
questo processo rivedendo se stesso, qui raccontato da Sorkin nel
suo spirito più profondo e con semplicità, dimostrando quanto la
doppia faccia dell’America continui a sopravvivere, alimentata dal
fuoco delle ribellioni, dell’odio, di un potere che supera il
raziocinio, di una vittoria che sa di sconfitta, e viceversa.
Poche cose sono certe nella vita e
una di queste è accendere la tv e trovare almeno un episodio di
Law and Order in onda. Nata nell’ormai lontano
1990 dal genio di Dick Wolf, la famosa serie crime negli anni è
diventata il prodotto televisivo più longevo e amato al mondo.
Dal 1990, la serie Law and
Order – I Due Voltidella Giustizia ha
superato ogni record, arrivando al 2010 con ben 20 stagioni e 456
episodi all’attivo, senza contare il numero impressionante di
spin-off nati nel corso degli anni. Quello creato da Dick
Wolf si è infatti trasformato in un vero e proprio
media franchise che, oltre alla serie madre, comprende
anche cinque spin-off, un film per la tv e un remake televisivo
affidato ai media britannici. Abbiamo quindi le serie Law &
Order – Unità vittime speciali, Law & Order:
Criminal Intent, Law & Order – Il
verdetto, Conviction e Law &
Order: LA, il film tv Omicidio a
Manhattan e il remake inglese Law & Order:
UK.
Law and Order trama
La struttura della serie non è
particolarmente complessa e ogni episodio è pressocchè simile al
precedente. Law and Order racconta più da vicino dei due volti
della giustizia americana, quello investigativo e
quello legale. L’incipit di ogni puntata, infatti,
è sempre lo stesso e recita:
“Nel sistema penale, lo stato è
rappresentato da due gruppi distinti, eppure di uguale importanza:
la polizia, che indaga sul crimine, e i procuratori distrettuali,
che perseguono i criminali. Queste sono le loro storie.”
In ogni episodio si analizza un
particolare crimine e, mentre la polizia indaga e raccoglie prove,
il dipartimento collabora a stretto contatto con l’ufficio del
procuratore distrettuale affinché i colpevoli vengano assicurati
alla giustizia. La prima parte di ogni episodio ha come
protagonista quindi la Polizia di New York. Nello
specifico, ci sono una coppia di detective che giunge sulla scena
del crimine e, insieme ai tecnici della scientifica, raccoglie
prove e testimonianze.
I detective cominciano a elaborare
le prime teorie sulla dinamica del delitto e fermano alcuni
sospettati. Man mano che le indagini proseguono, le supposizioni
iniziali vengono confermate o cambiano e i detective sono costretti
a trovare strade alternative per la risoluzione del caso. Quando
finalmente si giunge a una conclusione, la palla passa all’accusa e
la scena si sposta dalla centrale di polizia all’ufficio del
procuratore.
Ogni cittadino americano, per
legge, ha diritto a una difesa ed è quindi compito dei magistrati,
trovare il modo giusto per riuscire a far condannare il colpevole.
L’azione quindi si sposta nelle aule di tribunale dove l’accusa e
la difesa dovranno esporre le loro ragioni dinnanzi a un giudice e
alla giuria. Quest’ultima, ascoltando attentamente le ragioni
dell’una e dell’altra parte e analizzando le prove, dovrà emettere
una sentenza di colpevolezza o innocenza.
Law and Order cast completo
Non sempre la giuria si esprime in
favore dell’accusa e capita spesso che pericolosi criminali vengano
rilasciati. Il meccanismo complesso della giustizia americana
mostra quindi le sue falle e debolezze non riuscendo troppo spesso
a garantire il rispetto della legge.
Per le persone che si adoperano
ogni giorno a combattere la violenza nelle strade della Grande
Mela, ogni fallimento del sistema giudiziario è una ferita che non
si rimargina. Fare il detective o il magistrato ed essere costretti
a fare i conti giornalmente con la crudeltà umana, è qualcosa che
ti logora dall’interno.
Per questo motivo (e non solo), i
protagonisti di Law and Order sono cambiati spesso nel corso del
tempo. Dal 1990 al 2010 la serie ha subito diversi avvicendamenti
di cast, modificando le fila dei ruoli principali e secondari. Tra
i personaggi che hanno fatto la storia di Law & Order ricordiamo il
detective Mike Logan, interpretato da
Chris Noth attivo per ben cinque stagioni.
Ancora, il Capitano Donald
Cragen, alias Dann Florek, al comando
della squadra anticrimine fino alla terza stagione. Il suo
personaggio lascia quindi la serie madre per trasferirsi all’unità
crimini speciali, diventando la punta di diamante dello spin-off
Law and Order – Unità Vittime Speciali (SVU).
A sostituire Cragen all’inizio
della quarta stagione arriva il tenente Anita Van
Buren, interpretata da S. Epatha
Merkerson. Il suo personaggio, a differenza di altri,
resta attivo nella serie dalla quarta fino alla ventesima e
conclusiva stagione. Tra i veterani di Law & Order, inoltre, c’è
anche il grande J. K.
Simmons che dall’ottava alla ventesima stagione
interpreta il Dr. Emil Skoda, psichiatra spesso
impiegato dalla polizia per i casi più difficili. In pianta stabile
nella serie troviamo anche il vice-procuratore Jack
McCoy, interpretato da Sam Waterson,
attivo dalla quinta alla ventesima stagione.
Law and Order – Unità Vittime
Speciali (SVU)
Capita di rado che il pubblico
finisca col preferire uno spin-off alla sua serie madre eppure
questo è proprio il caso di Law and Order SVU.
Dopo il grandissimo successo ottenuto con le prime nove stagioni di
Law & Order, nel 1999 Dick Wolf lancia in tv una
nuova serie dal titolo Law and Order – Unità Vittime
Speciali (in inglese Special Victim Unit).
In questo spin-off i protagonisti
sono sempre la polizia e il dipartimento di New York e la struttura
narrativa degli episodi resta pressochè invariata. A cambiare,
tuttavia, è la tipologia di casi seguiti dalla squadra,
specializzata in crimini particolarmente cruenti e a sfondo
sessuale. Questo cambio di rotta si ripercuote un po’ su tutti gli
aspetti fondamentali della serie, partendo dall’incipit che nello
spin-off recita così:
“Nel sistema giudiziario
statunitense, i reati a sfondo sessuale sono considerati
particolarmente esecrabili. A New York opera l’Unità Vittime
Speciali, una squadra di detective specializzati che indagano su
questi crimini perversi. Ecco le loro storie.”
Law and Order SVU,
a differenza della serie madre, è molto meno edulcorata e in ogni
episodio la squadra si trova a dover affrontare crimini talvolta
difficili anche solo da immaginare. La serie tocca infatti diversi
argomenti scottanti come lo stupro, la prostituzione, la pedofilia,
il traffico di esseri umani e molto altro ancora. Inoltre,
trattandosi di crimini complessi da risolvere, in quasi tutti gli
episodi, a prevalere è sempre la parte investigativa a discapito di
quella giudiziaria.
Ma la vera forza della serie sta
nei suoi personaggi, meno sfuggenti e molto più emotivi.
Protagonista indiscussa di Law and Order SVU è la
coppia di detective formata da Elliot Stabler (Christopher
Meloni) e Olivia Benson (Mariska
Hargitay), i personaggi più amati dell’intero
franchise di Law & Order.
Law and Order – Unità Vittime
Speciali cast
Scelti da Dick
Wolf in persona tra centinaia di attori,
Christopher Meloni e Mariska
Hargitay hanno lavorato insieme alla serie SVU per ben 12
stagioni, dal 1999 al 2011. Nel corso degli anni il pubblico ha
imparato a conoscere i personaggi di Olivia e
Elliot, entrambi detective in gamba ma con un passato
difficile e doloroso alle spalle.
Elliot
Stabler è un ex marine specializzato nel combattimento
corpo a corpo, nonché uno dei detective più ‘anziani’ della
squadra. Cresciuto in una famiglia cattolica, è un uomo molto
devoto e soprattutto alla sua famiglia. Elliot vive nel Queens, è
sposato con la bella Kathy e ha cinque splendidi figli, Maureen,
Kathleen, Dick, Lizzie e Eli. Uomo fiero e tutto d’un pezzo, di
rado accetta aiuto da parte di amici e colleghi e spesso si trova
ad agire d’impulso. Sarà proprio un caso finito male a spingerlo
alle dimissioni.
A fare da partner a Elliot c’è
Olivia
Benson, una donna molto forte, determinata e
passionale, perseguitata dai fantasmi del suo passato. Nata a
seguito di uno stupro subito da sua madre, nel corso delle stagioni
è la stessa Olivia a restare vittima di un’aggressione durante una
missione sotto copertura. Grazie però alle sue esperienze, la
Benson riesce a essere molto più empatica con le vittime di crimini
a sfondo sessuale delle quali riesce subito a guadagnare la
fiducia. Dopo la dimissioni di Elliot, Olivia continua a cambiare
periodicamente partner fino a quando, facendo carriera nel
dipartimento, non prende il posto vacante prima di sergente e poi
di capitano.
A supportare la coppia
Stabler-Benson nelle indagini c’è il detective John Munch
(Richard Belzer), uno dei più anziani del
dipartimento che, prima di approdare all’unità, aveva fatto parte
della polizia di Baltimora. Il partner di Munch è il detective
Odafin Tutuola, detto Fin (Ice-T), ex marine
nonché ex detective della narcotici, entra a far parte della
squadra dalla seconda stagione.
Capitano dell’intera squadra
crimini speciali è Donald Cragen (Dann Florek), un
uomo mite ma fermo e giusto nelle sue decisioni. E’ un capo molto
amato e stimato dai suoi colleghi e sottoposti così come lo è anche
in famiglia. Cragen è sposato da tanti anni ed è padre adottivo di
un bambino che adora. La sua vita e la sua carriera vanno in pezzi
quando viene coinvolto in uno scandalo sessuale – che più tardi si
scoprirà essere una montatura -, evento che lo spinge al
pensionamento.
Nonostante le defezioni prima di
Christopher Meloni e poi di Dann Florek, Law and Order SVU è ancora
in onda e ad oggi è arrivato a 21 stagioni e 478 episodi. La
ventiduesima stagione, già annunciata, è purtroppo ferma a casa
della pandemia da Coronavirus ancora in corso.
Law and Order: Criminal
Intent
Grazie all’incredibile successo
ottenuto da Law & Order SVU, qualche anni più
tardi Dick olf decide di produrre un nuovo show, collegato alla
serie madre. E così nel 2001 nasce Law and Order: Criminal
Intent secondo spin-off del franchise Law &
Order.
A differenza del suo predecessore,
Criminal Intent si concentra unicamente sulla
parte investigativa tralasciando completamente l’aspetto
giudiziario dei casi. La serie, sempre ambientata a New York, ha
come protagonisti infatti i membri della squadra crimini maggiori.
Trattandosi di casi complessi e di crimini ad ampio raggio, l’unità
adotta un approccio più psicologico, servendosi delle prove per
delineare il profilo del criminale. In questo modo la squadra
riesce a capire e talvolta ad anticipare le sue mosse.
“Nella guerra al crimine della
città di New York, i peggiori criminali sono perseguiti dai
detective della Major Case Squad. Queste sono le loro
storie.”
https://youtu.be/fGZpbkO6VpI
I detective della crimini maggiori
sono Robert Goren (Vincent
D’Onofrio) e Alexandra Eames (Kathryn
Erbe). I due più che semplici detective, svolgono quasi
l’attività di profiler, tracciando il modus operandi del criminale
attraverso le prove raccolte. Anche in Criminal Intent, però, negli
anni ci sono stati diversi avvicendamenti di cast.
Tra la quinta e l’ottava stagione,
la serie prende in prestito da Law and Order – I Due Volti della
Giustizia, il detective Mike Logan (Chris Noth) e
la sua partner, la detective Megan Wheeler (Julianne
Nicholson). Successivamente, dalla nona stagione,
assistiamo all’ennesimo cambio di protagonisti ed entra in campo la
coppia di detective formata da Zach Nichols (Jeff
Goldblum) e Serena Stevens (Saffron
Burrows).
Nonostante i continui cambiamenti
nel cast, la serie Law & Order: Criminal Intent è
andata in onda per ben 10 stagioni e 197
episodi ospitando anche varie guest star come Whoopi
Goldberg, Fran Drescher,
Brooke Shields e Bobby
Cannavale.
Law and Order streaming
Tutte le stagioni di Law
and Order – I Due Volti della Giustizia e degli spin-off
Law and Order – Unità Vittime Speciali e
Law and Order: Criminal Intent, sono disponibili
in streaming sulla piattaforma a pagamento di Amazon Prime Video.
Sin dalla prima scena
Sang-ho Yeon ci riporta indietro nel tempo, e
subito è come se fossimo ancora su quel Train to Busan che nel 2016 entusiasmò il
Festival di Cannes diventando un vero caso internazionale e
imponendo il nome del suo regista all’attenzione internazionale.
Quest’anno sulla Croisette non si sono accese le luci, ma il sequel
di quel cult dell’action horror ha trovato ospitalità proprio alla
Festa di Roma, dove abbiamo potuto vedere
Peninsula, altresì noto come Train to Busan 2.
Tornano gli zombi coreani
Sono passati quattro anni dallo
scoppio dell’epidemia zombi che avevamo visto devastare la penisola
coreana, ma abbandonati i protagonisti di allora stavolta scopriamo
il dramma di Jung-seok, sopravvissuto a caro prezzo al disastro e
rifugiatosi in una Hong Kong ostile nei confronti dei profughi come
lui. L’occasione per tornare indietro gli viene offerta da un
criminale locale, intenzionato a recuperare il ricco carico di un
camion abbandonato nel centro di Seul. Ma come trovarlo,
sopravvivere a orde di morti viventi affamati e tornare alla base
entro tre giorni? Soprattutto considerata la misteriosa Unità 631
che controlla la città e il rischio che qualcosa di imprevisto
possa apparire sul suo cammino…
Quattro anni sono passati anche dal
poco noto prequel animato Seoul Station – uscito solo un mese dopo
il film originario e distribuito in Italia allegato alla sua
versione Home Video – che fa sì che si possa effettivamente parlare
di vera e propria trilogia. Che qui pare chiudersi. Al di là di
ragionevoli dubbi, e del desiderio e la curiosità di vedere Sang-ho
Yeon mettersi alla prova con qualcosa di diverso, è interessante
godere di questo ultimo capitolo seguendone l’evoluzione, e i vari
cambi di direzione.
Azione spettacolare e ottimi
maestri
Ritorna l’atmosfera
claustrofobica che aveva costituito la vera cifra, e l’anima, del
precedente, per quanto principalmente nel prologo, ma sono altri
gli escamotage sfruttati dal furbo regista in questa nuova
avventura. Stabilita la connessione che in molti si aspettavano,
non può che esser giudicata positivamente la scelta di prendere le
distanze da quel successo tentando una nuova strada. Che purtroppo
tanto nuova non è. Difficile aggiungere qualcosa di originale allo
zombi movie come genere, d’altronde… ci son riusciti in pochi. Yeon
incluso. Che però stavolta punta su una ragionata ed equilibrata
commistione di action, moralismo e buone idee già viste al cinema.
Per esempio in 1997: Fuga da New York e
Mad Max.
Il tasso di adrenalina resta alto,
con zombi ipercinetici capaci di incredibili contorsionismi e
acrobazie scenografiche, ma la vicenda scricchiola quando si
incaponisce nello spiegarci i contesti etici e sentimentali dei
protagonisti. Persino interrompendo l’azione ed eccedendo in fermi
immagine, pause a effetto e insistiti temi musicali buoni per un
Anime strappacuore. Un didascalismo davvero poco
necessario.
Sensi di colpa epici ed
espiazione
Come da tradizione, sono molti i
temi sottesi allo sviluppo narrativo generale. A partire
dall’immancabile rappresentazione degli espatriati bisognosi di
asilo e mal sopportati dalla popolazione locale, fino alla lotta
tra poveri che ne deriva (si direbbe) immancabilmente o al senso di
colpa degli adulti nei confronti di una generazione costretta a
vivere in un mondo devastato e ormai ben oltre l’orlo del baratro
ecologico. Ovviamente anche a muovere l’Eroe è il desiderio di
espiare una macchia inaccettabile, ma le tappe del suo percorso di
redenzione sono forse troppo convenzionali. Persino le regole
destinate a essere infrante sembrano enunciate esclusivamente con
quello scopo, sin dall’inizio. Alla fine l’apparizione più gustosa
rimane sicuramente quella delle due giovanissime componenti di un
‘Rescue Team’ molto particolare, per le loro abilità e creatività
tanto quanto la capacità di riciclare strumenti di un’età passata e
forse mai vissuta. Esempi della possibilità di una rivincita che
non prescinda da una buona dose di innocenza e divertimento.
Ecco le nuove cover di Empire
Magazine che raffigurano i protagonisti di The Suicide
Squad, il nuovo film di James Gunn che
racconta, ancora una volta, lo sgangherato gruppo di villain della
DC Comics.
Con il film del 2014 Selma – La
strada per la libertà, la regista Ava
DuVernay si è imposta all’attenzione dell’industria e del
pubblico. All’interno del film dà infatti vita ad un’avvincente
rievocazione delle marce capitanate da Martin Luther King svoltesi
tra le città di Selma e Montgomery. Nel 1965, queste
rappresentarono uno dei principali momenti nella rivolta per il
diritto di voto ai cittadini afroamericani. Nel ritrarre questo
preciso evento, la regista dà così vita ad un racconto storico
ancora oggi estremamente attuale e bisognoso di essere tramandato e
ricordato.
Inizialmente scritto come storia
originale dallo sceneggiatore Paul Webb, il film
subì diversi ritardi produttivi, dovuti in particolare al cambiare
delle produzioni coinvolte come anche del nome del regista. Una
volta confermata la DuVernay, però, la realizzazione di Selma –
La strada per la libertà poté inifine concretizzarsi.
Decisivo, tra gli altri, fu il supporto ricevuto dalla Plan B
Entertainment di Brad
Pitt e dalla Harpo Film di Oprah
Winfrey. Dopo un’anteprima all’American Film Institute, il
film ebbe modo di arrivare nelle sale di tutto il mondo,
affermandosi come un grande successo.
Al box office il film arrivò
infatti ad un guadagno globale di circa 67 milioni di dollari, a
fronte di un budget di soli 20. Particolarmente entusiasta fu anche
l’accoglienza della critica, la quale lodò la regia come anche
l’interpretazione dei protagonisti. Il film si affermò poi come un
forte contendente durante la stagione dei premi. Agli Oscar,
tuttavia, ottenne solo due nomination, come miglior film e miglior
canzone originale Glory, vincendo poi in quest’ultima
categoria. L’assenza di nomination per la regia e l’attore
protagonista portò a diverse polemiche, ma i mancati riconoscimenti
nulla devono togliere al valore del film.
Selma – La strada per la libertà:
la trama del film
Ambientato nel 1964, il film ha
inizio con il conferimento del premio Nobel alla pace a Martin
Luther King. Questi viene poi ricevuto dal presidente degli Stati
Uniti Lyndon B. Johnson, a cui chiede di garantire il pieno diritto
di voto ai cittadini di colore. Questo è infatti loro negato,
specialmente negli stati del Sud, dove non possiedono alcun
rappresentante ai seggi. Le richieste di King non vengono però
soddisfatte, ma anzi vengono viste in modo molto negativo da parte
dei segregazionisti, tra cui si ritrova il governatore dell’Alabama
George Wallace. L’attivista inizia allora a pensare a nuovi modi
per ottenere una maggior visibilità a livello nazionale, arrivando
ad organizzare una prima marcia politica.
Durante questa, però, una
spedizione punitiva dei poliziotti finisce con il dar vita ad un
morto. Si tratta del giovane Jimmie Lee Jackson, ucciso a sangue
freddo da un agente. Tale evento sconvolge profondamente King, il
quale è ora più determinato che mai ad ottenere giustizia per il
suo popolo. Egli organizza così una seconda marcia di protesta non
violenta, la quale però suscita ancor di più l’ira di Wallace. Un
nuovo scontro si prospetta all’orizzonte, ma King è determinato a
portare alla luce i soprusi dei bianchi, e non si arrenderà pur
consapevole dei rischi a cui va incontro. Partito da Selma con al
seguito un folto gruppo, ha così per lui inizio una delle proteste
più celebri, rimaste impresse nella storia del paese.
Selma – La strada per la libertà:
il cast del film
Per interpretare il ruolo di Martin
Luther King, era necessario trovare un attore in grado di poter dar
vita nel modo migliore al carismatico leader. La scelta ricadde sin
da subito sull’attore britannico David Oyelowo,
divenuto noto grazie a film come L’alba del pianeta delle
scimmie e Lincoln. L’attore insistette per ben 7
anni pur di riuscire ad ottenere tale parte, dimostrando infine di
essere il candidato migliore. Fu lui a proporre poi la DuVernay
come regista del film, convinto delle sue capacità. Per prepararsi
alla parte, Oyelowo studiò a lungo la figura di King e i suoi
discorsi, cercando di interpretarlo nel modo più realistico
possibile tanto nella modo di parlare che in quello di comportarsi.
Il coinvolgimento emotivo fu talmente tanto che al momento di
girare l’ultima scena, l’attore scoppiò in lacrime.
Accanto a lui si ritrovano poi
diversi noti interpreti dell’industria statunitense.
Tim Roth è
presente nel ruolo del governatore dell’Alabama George Wallace.
L’attore ha affermato di ricordare bene la figura del politico, e
di aver lavorato a lungo per poter riprodurre la sua cattiveria,
cercando però di non giudicarlo. Tom Wilkinson è
invece il presidente Lyndon B. Johnson, mentre il rapper
Common recita nel ruolo di James Bevel. L’attrice
Carmen Ejogo dà invece vita a Coretta Scott King,
moglie di Martin e a sua volta attivista per i diritti ai neri.
Compaiono poi anche celebri nomi come Oprah
Winfrey nei panni di Annie Lee Cooper, Cuba
Gooding Jr. in quelli di Fred Gray e Keith
Sanfield per Jimmie Lee Jackson. Alessandro
Nivola interpreta John Doar, mentre Tessa
Thompson è Diane Nash.
Selma – La strada per la libertà:
il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV
Per gli appassionati del film, o
per chi desidera vederlo per la prima volta, sarà possibile fruirne
grazie alla sua presenza nel catalogo di alcune delle principali
piattaforme streaming oggi disponibili. Selma – La strada per
la libertà è infatti presente su Rakuten TV, Chili
Cinema e Apple iTunes. Per poter usufruire del film, sarà
necessario sottoscrivere un abbonamento generale o noleggiare il
singolo film. In questo modo sarà poi possibile vedere il titolo in
tutta comodità e al meglio della qualità video, senza limiti di
tempo. Il film è inoltre in programma in televisione per
venerdì 23 ottobre alle
ore 23:40 sul canale Rai
Movie.
Maestro del body horror,
il regista David Cronenberg ha negli anni abituato
i suoi spettatori a storie particolarmente conturbanti, e con il
suo ultimo film Maps to the
Stars non è stato da meno. Presentato in concorso
al Festival di Cannes nel 2014, questo propone una critica al
rapporto tra il mondo dello spettacolo e la cultura occidentale,
andando a rivelare la natura malsana che si nasconde dietro il
mondo del cinema e nella vita delle sue celebrità. Con fare
satirico, il regista porta così con sé lo spettatore in un viaggio
attraverso le stelle di Hollywood, le quali da vicino si rivelano
però meno attraenti del previsto.
Prima di prendere forma, però, il
progetto è dovuto passare attraverso diverse rielaborazioni. Lo
sceneggiatore Bruce Wagner scrisse la prima
versione della sceneggiatura nel 2007, ma il progetto faticò a
trovare fondi per la sua realizzazione e venne infine cancellato.
Wagner decise allora di pubblicare la storia sotto forma di romanzo
con il titolo Dead Stars. Questa arrivò infine
all’attenzione di Cronenberg, il quale se ne interessò e ricercò
una produzione per il progetto. Con il coinvolgimento del regista,
il film prese così vita e le riprese poterono iniziare, svolgendosi
tra Los Angeles e Toronto.
Il film arrivò infine in sala,
accolto da una buona accoglienza da parte della critica. Questa
lodò in particolare le interpretazioni dei protagonisti e la
capacità di Cronenberg di dar vita a situazioni particolarmente
grottesche. Maps to the Stars non ottenne però un
particolare successo al box office, dove a fronte di un budget di
circa 13 milioni di dollari arrivò ad incassarne solo 4 a livello
globale. Il titolo poté però fregiarsi di alcuni importanti
riconoscimenti. Il più prestigioso tra questi è certamente quello
vinto da Julianne
Moore come miglior interprete femminile a Cannes.
Maps to the Stars: la trama del
film
Protagonista del film è Agatha
Weiss, giovane dal turbolento passato, la quale ritorna a Los
Angeles dopo esserne stata allontanata anni prima. Coinvolta in un
terribile incendio, durante il quale si è procurata le terribili
ustioni che sfoggia sulle braccia, è ora determinata a trovare una
propria redenzione nella città degli angeli, ricongiungendosi con
la sua famiglia. Suo padre Sanford è un famoso terapista di
celebrità, mentre la madre Cristina si occupa a tempo pieno della
carriera del figlio adolescente, star della televisione. Essendo
tutti così strettamente legati al mondo dello spettacolo, anche
Agatha decide di iniziare a cercare un proprio posto in questo.
Aiutata dal bell’autista di limousine Jerome riesce a diventare
l’assistente personale della grande attrice Havana Segrand. Nessuno
di questi è a conoscenza del fatto che le loro vite stanno per
cambiare radicalmente.
Maps to the Stars: il cast del
film
Ad interpretare la giovane Agatha
Weiss vi è l’attrice Mia
Wasikowska, divenuta celebre per essere stata la
protagonista di Alice in Wonderland. Grazie a tale ruolo
l’interprete ha potuto sfoggiare nuove sfumature drammatiche,
ottenendo ulteriori consensi da parte dell’industria. Il ruolo di
Havana Sagrand è invece interpretato dalla premio Oscar
Julianne Moore (Still Alice), la quale ha
per questo ricevuto numerosi premi. Attratta dalla complessità del
ruolo, l’attrice ha accettato di tingersi i capelli di biondo,
dando vita ad un personaggio tanto sgradevole quanto attraente.
Originariamente, però, questo era stato offerto all’attrice
Rachel Weisz
(La favorita), la quale dovette rifiutare per via di altri
impegni.
Nel ruolo del dottor Stafford Weiss
vi è invece John
Cusack (Essere John
Malkovich). Anche lui, come i suoi colleghi, rimase
particolarmente colpito dalla sceneggiatura, accettando senza
esitazione di prendere parte al progetto. Tale ruolo era però
inizialmente stato offerto a Viggo
Mortensen (Il Signore degli Anelli), il quale
aveva già collaborato con Cronenberg per La promessa
dell’assassino. L’attrice Olivia Williams
(Il sesto senso) è invece presente nel ruolo di Christina
Weiss, madre di Agatha, mentre il giovane Evan
Bird, noto per la serie The Killing, interpreta
Benjie Weiss. Maps to the Stars segna puoi una nuova
collaborazione tra il regista e Robert
Pattinson, già protagonista del precedente
Cosmopolis. Fu l’ingresso nel cast del celebre attore a
permettere la definita realizzazione del film.
Maps to the Stars: la spiegazione
del film
Con Maps to the Stars
Cronenberg ha potuto ribadire una volta di più il suo disprezzo nei
confronti dell’industria hollywoodiana, giudicata falsa e ipocrita.
Attraverso i personaggi rappresentati egli porta alla luce i
principali aspetti e difetti di questo mondo, molti dei quali si
ritrovano nel complesso personaggio di Havana Sagrand. In lei si
ritrovano le varie contraddizioni e ossessioni spesso riscontrabili
in molte reali celebrità. La stessa Moore, interprete del ruolo, ha
affermato di essersi basata su persone simili da lei realmente
conosciute. Le gesta del personaggio sono perfettamente coerenti
con il mondo che la circonda. La sua voglia di prevalere a
discapito di tutto e tutti diventa così il tratto prevalentemente
messo alla gogna dal regista.
Per la comprensione del film sono
poi esemplari anche i personaggi di Stafford e Benjie Weiss. Il
primo, che di professione svolge il lavoro di psicologo per
celebrità, si rivela essere una personalità manipolatrice, con più
cura per i propri interessi che per i problemi manifestati dai suoi
clienti. Cusack, interprete del ruolo, ha descritto tale
personaggio come una delle più aggressive accuse alla fama e ai
segreti di Hollywood. Il ruolo del giovane Benjie Weiss incarna
invece tutti quei bambini che iniziano a recitare sin dalla tenere
età. Egli nasconde inoltre seri problemi di droga, che vengono
continuamente nascosti dai genitori e dagli agenti. Anche
attraverso il suo ritratto si può ritrovare la spietata critica di
Cronenberg verso questi giovani interpreti, il più delle volte
vittime precoci dell’industria.
Maps to the Stars: il trailer e
dove vedere il film in streaming e in TV
Per gli appassionati del film, o
per chi desidera vederlo per la prima volta, sarà possibile fruirne
grazie alla sua presenza nel catalogo di alcune delle principali
piattaforme streaming oggi disponibili. Maps to the Stars
è infatti presente su Rakuten TV, Chili Cinema, Google
Play, Rai Play e Tim Vision. Per poter usufruire del film,
sarà necessario sottoscrivere un abbonamento generale o noleggiare
il singolo film. In questo modo sarà poi possibile vedere il titolo
in tutta comodità e al meglio della qualità video, senza limiti di
tempo. Il film è inoltre in programma in televisione
per venerdì 23ottobre alle
ore 00:35 sul canale Rai
2.
Arriva a poco più di 10 giorni
dalle elezioni presidenziali 2020 negli USA Borat: seguito
di film, il secondo capitolo delle avventure del reporter
kazako ideato e interpretato da Sacha Baron Cohen e conosciuto in tutto il
mondo con il primo trascinante capitolo nel 2006.
In tempo di fake news,
nessuno sa gestire la materia meglio di Cohen, che con il suo
lavoro le ha in qualche modo inventante, portando il genere del
mockumentary (il finto documentario) ad un livello altissimo di
satira politica. Nel 2020, il raffinato interprete torna con il suo
personaggio in un mondo, e in un’America, che è profondamente
diversa da quella di 14 anni fa.
Borat: seguito di film, la recensione
E già la realizzazione del film è
un piccolo miracolo, visto che è stato girato e ultimato in piena
pandemia, oltre ad essere un atto comico di rivolta con una potenza
mediatica e una portata virale davvero incredibile, e sarà
sicuramente uno strumento di coinvolgimento importantissimo per gli
elettori, laddove non arrivano pubblicità e propaganda seri.
Come il suo precedente, anche
questo film ha le sembianze di un documentario approvato dal
regime, ed ha lo scopo di riabilitare il nome della nazione agli
occhi del mondo attraverso la captatio benevolentiae degli
Stati Uniti e quindi del suo presidente e dei suoi sostenitori.
Presi nel mirino ci sono in particolare il Vice Presidente
Mike Pence e l’ex sindaco di New York e
sostenitore di Trump, Rudolph Giuliani (che
sicuramente dovrà dare delle spiegzioni a seguito del film). Ma non
solo i personaggi politici, Borat “tocca” anche l’aborto, le teorie
complottiste, il razzismo ovviamente, fa apparire il Ku Klux Klan,
tutti elementi che, agli occhi del reporter, piacciono al “nuovo
magnifico premier”, McDonald Trump.
Ebbene sì, perché di
fronte ad un personaggio come Trump, che ha dimostrato una totale
impermeabilità alla parodia, Baron Cohen e il suo team di co-autori
sgretolano il personaggio Trump presentando un Borat che venera il
presidente, un uomo che dalla Stanza Ovale sostiene razzismo e
misoginia, trovandosi totalmente allineato con lui. Un’ammirazione
a distanza, quella del reporter per il presidente, che nasconde
tutta la chiave della satira di Sacha Baron Cohen.
Quando la politica diventa
ridicola, il lavoro della satira si fa più difficile, e a questo
risponde Borat: seguito di film, che fa fronte anche ad
un’altra difficoltà. Il film prende in giro non solo il presidente,
ma anche tutti i suoi sostenitori, e che tipo di effetto può avere,
oggi, che Borat in quanto personaggio è ormai famosissimo? Non a
caso Baron Cohen passa moltissima parte del film con travestimenti
buffi e improponibili invece che con il suo distintivo completo
grigio, cosa che gli ha permesso di infiltrarsi alla manifestazione
di estrema destra lo scorso giugno e che è finita nel film,
perfettamente in trama con ciò che la storia racconta.
Satira raffinata e comicità demenziale
Proprio la narrazione è una novità
rispetto al film precedente, dal momento che Borat: seguito di film
cinema ha una trama strutturata e precisa, che sicuramente toglie
freschezza e senso di improvvisazione, ma che rende questo prodotto
un oggetto forse più facile da fruire e sicuramente con meno
momenti sgradevoli e grevi rispetto al primo film (non che qui
siano assenti, tranquilli).
All’inzio del film troviamo Borat
in un lager, mentre è condannato ai lavori forzati per aver gettato
la vergogna sul suo paese, il Kazakistan (inteso come stato
generico geograficamente incollocabile da parte dell’americano
medio). Convocato dal ministro della propaganda, gli viene
assegnata la missione di ingraziarsi il favore e il rispetto di
Trump, e quindi del mondo, con un regalo. Prima viene scelta una
scimmia, poi, a seguito di problemi logistici, Borat decide di
offrire la sua figlia quindicenne, interpretata da Maria
Bakalova (anche qui troviamo finalmente una spiegazione ad
un’altra infiltrazione di Baron Cohen, questa volta alla CPAC,
travestito da Trump).
L’intuizione di Borat: seguito di film è quella di giocare
sullo stesso territorio dell’assurdo dell’obbiettivo della sua
satira. Certo, con un pubblico vigile e attento, che riconosce
Borat per strada, è difficile valutare, ora, quanto sia stato
documentato e quanto sceneggiato, resta però notevole la maniera in
cui Sacha Baron Cohen cammina sulla linea tra
umorismo becero e acuta satira politica.
ANICA, a SNGCI, AGIS e ANEC hanno
ricevuto una lettera da parte dei giornalisti cinematografici
italiani in cui si chiede una maggiore tutela e sicurezza in tempo
di Covid, pratiche da applicare in occasione delle anteprime e
delle attività stampa allo scopo di garantire agli stessi
giornalisti di settore di lavorare in sicurezza. Di seguito il
testo:
“Tutti noi giornalisti e critici
cinematografici dopo il lockdown siamo tornati alavorare con
fiducia e cautela. Abbiamo ricominciato a seguire proiezioni e
conferenze stampa in sala. Abbiamo partecipato e stiamo
partecipando a rassegne e festival che si sono attrezzati per
garantire le adeguate misure di sicurezza anti-Covid19. Tutti
insieme stiamo cercando di ripartire, con responsabilità e
attenzione, per far sì che il cinema in sala rimanga vivo e che il
giornalismo di settore continui a raccontarlo al meglio delle sue
possibilità. Abbiamo dato fiducia ai protocolli seguiti dalle
aziende e dalle istituzioni che ci hanno chiamato a partecipare ai
loro eventi e dobbiamo tutti essere certi che questi protocolli
funzionino.
Sappiamo però che lunedì 12
ottobre, in occasione dell’attività stampa per la promozione del
film Lockdown all’italiana, una persona, poi risultata positiva al
coronavirus, ha partecipato agli incontri in programma. Lo abbiamo
saputo per vie informali dal momento che non è partita alcuna
procedura di tracciamento e controllo dello stato di salute di chi
era presente all’attività stampa nonostante avessimo lasciato i
nostri nomi e i nostri contatti come richiesto. La cosa ci ha
allarmato perché l’organizzazione di quell’attività stampa ci è
sembrata esemplare per le misure di sicurezza prese: dunque i
protocolli non funzionano?
Alla luce di questo episodio –
non sappiamo se altre anteprime possano aver avuto lo stesso
problema, siamo certi di questo caso e anche dell’eccellenza dei
controlli effettuati in loco – ci sembra importante sollevare la
questione e proporre di individuare insieme, e poi mettere in atto,
delle procedure ancora più stringenti che ci facciano sentire tutti
pienamente tutelati nell’esercizio della nostra professione.ci
sembra importante sollevare la questione e proporre di individuare
insieme, e poi mettere in atto, delle procedure ancora più
stringenti che ci facciano sentire tutti pienamente tutelati
nell’esercizio della nostra professione.
Ad esempio ci sentiremmo più
tranquilli se, come alla Mostra di Venezia (e non solo), potessimo
sederci sempre in posti assegnati e registrati, in modo da poter
risalire con precisione al tracciamento dei contatti in seguito a
eventuali contagi. E se, in caso di positività di qualcuno dei
partecipanti all’attività stampa, l’informazione – ovviamente nel
rispetto della privacy dell’interessato – fosse comunicata con
tempestività. Confrontiamoci, troviamo soluzioni condivise e
facciamolo velocemente, perché purtroppo la situazione sanitaria,
come sapete, peggiora di ora in ora”.
I
firmatari:
Pedro Armocida Mauro Donzelli Michela Greco Ilaria Ravarino Gabriele Acerbo Stefano Amadio Valentina Ariete Gianluca Arnone Elena Balestri Martina Barone Giovanna Barreca Nicole Bianchi Giulia Bianconi Emanuele Bigi Federico Boni Margherita Bordino Antonio Bracco Valerio Cappelli Eva Carducci Paola Casella Francesco Castelnuovo Claudia Catalli Daniela Catelli Oscar Cosulich Alberto Crespi Antonio Cuomo Giacomo D’Alelio Piera Detassis Antonio D’Olivo Alessandro De Simone Carmen Diotaiuti Simone Emiliani Elisabetta Esposito Ilaria Feole Fabio Ferzetti Andrea Fornasiero Marzia Gandolfi Emanuela Genovese Mauro Gervasini Andrea Giordano Federico Gironi Silvio Grasselli Andrea Guglielmino Chiara Guida Luca Liguori Silvia Locatelli Giulia Lucchini Stefano Masi Raffaele Meale Domenico Misciagna Emiliano Morreale Chiara Nicoletti Gabriele Niola Emanuele Paglialonga Mattia Pasquini Anna Maria Pasetti Cristiana Paternò Francesca Pierleoni Federico Pontiggia Carola Proto Angela Prudenzi Emanuele Rauco Baba Richerme Valerio Sammarco Giulio Sangiorgio Marina Sanna Sonia Serafini Paola Schettino Nobile Ilaria Solari Boris Sollazzo Barbara Sorrentini Chiara Ugolini Alessandra Ventimiglia Giorgio Viaro Aurelio Vindigni Ricca Akim Zeijari Emiliano Morreale Angela Prudenzi Baba Richerme
Guarda due clip di I
predatori, il debutto alla regia di Pietro
Castellito, presentato in Concorso in
Orizzonti alla 77° Mostra Internazionale d’Arte
Cinematografica di Venezia e vincitore del Premio Migliore
Sceneggiatura alla Mostra del Cinema di
Venezia.
Protagonisti sono Massimo
Popolizio, Manuela Mandracchia, Pietro Castellitto, Giorgio
Montanini, Dario Cassini, Anita Caprioli, Marzia Ubaldi, Antonio
Gerardi, Nando Paone, Vinicio Marchioni, Claudio Camilli, Liliana
Fiorelli, Renato Marchetti, Giulia Petrini, Francesco
Borghese.
I Predatori, la trama
Nel film I
predatori È mattina presto, il mare di Ostia è calmo.
Un uomo bussa a casa di una signora: le venderà un orologio. È
sempre mattina presto quando, qualche giorno dopo, un giovane
assistente di filosofia verrà lasciato fuori dal gruppo scelto per
la riesumazione del corpo di Nietzsche. Due torti subiti. Due
famiglie apparentemente incompatibili: i Pavone e i Vismara.
Borghese e intellettuale la prima, proletaria e fascista la
seconda. Nuclei opposti che condividono la stessa giungla, Roma. Un
banale incidente farà collidere quei due poli. E la follia di un
ragazzo di 25 anni scoprirà le carte per rivelare che tutti hanno
un segreto e nessuno è ciò che sembra. E che siamo tutti
predatori.,
I predatori è
una produzione FANDANGO con RAI
CINEMA prodotto da Domenico Procacci e Laura
Paolucci, opera realizzata con il sostegno della Regione Lazio
Fondo regionale per il cinema e l’audiovisivo.
La Paramount ha
pubblicato il trailer ufficiale del film del regista Miles
Joris-Peyrafitte Dreamland con
protagonisti
Margot Robbie. Il film è un thriller drammatico nel
quale l’attrice interpreta una rapinatrice di banche ricercata con
una grande taglia sulla testa. Nel cast del film anche da Finn
Cole, noto per il suo ruolo in Peaky Blinders
Dreamland arriverà
in sale selezionate negli USA il 13 novembre e sarà disponibile
anche su VOD il 17 novembre.
Dreamland, il film
Ambientato nella lotta americana
durante la Grande Depressione,
Dreamland segue Eugene Evans, un giovane che
sogna di fuggire dalla sua piccola città del Texas. La sua
vita normale prende una svolta quando scopre un rapinatore di
banche ferito e fuggitivo Allison Wells (Robbie) che si nasconde
più vicino di quanto possa mai immaginare. Diviso tra la
rivendicazione della taglia per la sua cattura e la sua crescente
attrazione per il seducente criminale, niente è come sembra, ed
Eugene deve prendere una decisione che influenzerà per sempre la
vita di tutti coloro che ha amato.
Il film è interpretato dalla candidata
all’Oscar Margot
Robbie( I
Tonya , Birds of Prey ),
Finn Cole (Peaky Blinders),
Travis Fimmel
(Warcraft, Vikings), Kerry
Condon (Avengers: Infinity War) Lola Kirke
(American Made), Garrett Hedlund (Tron:
Legacy) e Darby Camp (Big Little
Lies).
Dreamland è
diretto da Miles Joris-Peyrafitte da una sceneggiatura scritta da
Nicolaas Zwart. Il film è prodotto da Margot Robbie,
Tom Ackerley e Josey McNamara di Lucky Chap Entertainment
e Brian Kavanaugh-Jones e Rian Cahill di Automatik. Brad Feinstein
di Romulus Entertainment sta producendo e finanziando. Il film è
stato presentato in anteprima mondiale lo scorso anno al Tribeca
Film Festival 2019.
Cresce l’attesa dietro
all’annunciato Thor: Love
and Thunder che sarà diretto ancora una volta da
Taika Waititi e oggi l’attrice Natalie Portman, che come sappiamo ritornerà
nel franchise, ha parlato nuovamente della pellicola che
entrerà in produzione a Gennaio 2021. Ebbene sappiamo
che l’attrice ha già iniziato gli allenamenti e la sua
trasformazione, ma oggi la Portman ha parlato di che tipo di film sarà
questo nuovo capitolo del Dio del Tuono.
L’occasione perfetta è stata la sua
partecipazione al The Tonight Show With Jimmy Fallon:
“Sarà davvero buffo, divertente e fantastico” ha
commentato l’attrice. “Abbiamo Taika Waititi, che è
meraviglioso, non vedo l’ora di lavorare con tutti loro“.
Vi ricordiamo che l’uscita
diThor: Love and
Thunder è prevista per l’11 febbraio 2022. Ad
oggi non sappiamo se Love and
Thunderaffronterà apertamente il tema del
cancro al seno di Jane Foster, come accaduto nei fumetti. Tempo fa,
in merito alla questione, Taika
Waititi aveva dichiarato: “Non lo
sappiamo. Quell’arco narrativo nei fumetti è stato di grande
ispirazione e ha influenzato le prime bozze della sceneggiatura. Ma
alla Marvel, cambiamo sempre tutto.
Potrei dire una cosa adesso, e tra due anni sarebbe completamente
l’opposto, addirittura quella cosa potrebbe non esistere più.
Continuiamo a scrivere anche in fase di
post-produzione.”
Thor: Love and
Thunder è il titolo ufficiale del quarto capitolo
sulle avventure del Dio del Tuono nel MCU, ma ad impugnare il
Mjolnir stavolta sarà Jane Foster, interpretata di nuovo
daNatalie
Portman, come confermato sabato durante il
panel dei Marvel Studios al Comic-Con. L’uscita nelle sale è
fissata invece al 11 febbraio 2022.
Taika Waitititornerà alla regia di un film dei
Marvel Studios dopo Thor:
Ragnarok, così come Chris
HemswortheTessa
Thompson riprenderanno i rispettivi ruoli di Thor
e Valchiria dopo l’ultima apparizione in Avengers:
Endgame. L’ispirazione del progetto arriva dal fumetto
“The Mighty Thor”, descritto da Waititi come “la perfetta
combinazione di emozioni, amore, tuono e storie appassionanti con
la prima Thor femmina dell’universo”
Mentre è attualmente impegnato sul
set della serie The Falcon and The Winter Soldier,
l’attore Anthony Mackie è tornato a parlare in un
intervista e ha colto l’occasione per ricordare il compianto
collega, amico e attore Chadwick Boseman, con il quale ha recitato in
diversi film del Marvel Cinematic
Universe.
“Ho
molti ricordi di Chad. Ci tenevo moltissimo a lui, come amico. La
prima volta che l’ho incontrato è stato nel 1998. Sono andato da
Howard e lui stava dirigendo uno spettacolo lì. La mia ragazza di
allora mi ha portato nel teatro per vedere la collezione Elizabeth
Catholic, ed era in quella scatola nera su una sedia da ufficio che
girava per la stanza”– Howard gli chiede “Ehi
Chad, voglio che tu incontri il mio compagno di classe alla
Juilliard, Anthony. – Lui risponde “Aspetta, mi sto concentrando.
Non interrompere la mia vibrazione”.Si limitava a
girare per la stanza e ho detto “È un piacere conoscerti,
amico”, lui risponde “Ci sono quasi!”
[Ride] …. tempo dopo quando le nostre carriere sono
decollate gli ho detto: “Ricordi la prima volta che ci
siamo incontrati?” e lui mi ha detto tipo “Sì, non
voglio parlarne. Stavo attraversando molte strani fase in giovane
età.”
L’attore
si è anche divertito a scherzare in merito al lavoro sul set ai
tempi della Pandemia: “Tutti hanno molta paura l’uno
dell’altro”, ha ammesso. “Il cibo è
pessimo perché devono impacchettarlo da qualche altra parte e
portarcelo in buste ziploc. Sì, è orribile. Stai letteralmente
vivendo in quarantena. Non è come la bolla NBA dove avevano un
barbiere e amici per uscire con.”“[Se] ti
avvicini a un metro e ottanta da qualcuno, c’è un tizio ceco che
viene e ti colpisce con un bastone dicendo: ‘Devi muoverti. Quindi
è dura’”, ha aggiunto
Mackie.
Sarà il regista, sceneggiatore e
produttore Simon Kinberg ha scrivere e produrre un
nuovo film di Battlestar Galactica per la
Universal Pictures. Ad annunciarlo è stato il noto
sito americano THR che dunque
rivela nuovi aggiornamenti sul progetto che è stato allungo
sviluppato da Universal.
Il sito
riferisce che il regista diDark
PhoenixSimon Kinberg ha
firmato per scrivere e produrre il progetto, che ha anche arruolato
Dylan Clark (War For The Planet of the Apes,
Birdbox) come produttore. “Battlestar Galactica è
un Santo Graal della fantascienza e non potrei essere più
entusiasta di portare qualcosa di nuovo al franchise, onorando ciò
che lo ha reso così iconico e duraturo” ha detto
Kinberg in una dichiarazione. “Sono così grato che
Dylan e i miei partner alla Universal si siano fidati di me con
questo incredibile universo.”
L’universo di Battlestar Galactica è iniziato con
la serie tv cult omonima degli anni ’70 prima di essere
reinventato in BSG nel 2004. Un
progetto per il piccolo schermo è ancora in sviluppo dal
creatore di Mr. Robot Sam Esmail. Si
prevede che questo nuovo adattamento introdurrà nuove
interpretazioni su artisti del calibro di Adama, Apollo, Starbuck e
quei Cylon fracking, ma dettagli specifici della trama non sono
stati ancora rivelati. Vi ricordiamo che Simon
Kinberg è anche il regista, sceneggiatore e produttore di
The 355, il cui
primo trailer è stato rilasciato qualche settimana fa
e che vede protagonista un cast stellare composto da
Jessica Chastain,
Penelope Cruz,
Lypita Nyong’O,
Diane Kruger e Bingbing Fan.
L’attrice Scarlett Johansson che presto vedremo
protagonista in Black
Widow ha firmato per diventare la protagonista di
The
Bride, il nuovo film che sarà diretto dal regista
Sebastián Lelio, che ha diretto tra gli altri i
successi di Gloria, Disobedience e il recente Gloria
Bell.
The
Bride, che da quanto apprendiamo sarà molto
influenzato per toni e atmosfere a La moglie di Frankenstein (Bride
of Frankenstein) il cult horror gotico del 1935 diretto da James
Whale, sarà scritto da Lauren Schuker Blum e
Rebecca Angelo, che stanno attualmente lavorando
al remake di The Wolfman di Blumhouse con Ryan Gosling. La trama seguirà “una donna
creata per essere una moglie ideale – la singolare ossessione di un
brillante imprenditore. Quando rifiuta il suo creatore, è costretta
a fuggire dalla sua esistenza confinata, affrontando un mondo che
la vede come un mostro. È in questa corsa che trova la sua vera
identità, il suo potere sorprendente e la forza di rifarsi come una
sua creazione”.
Da quello che sembra il film sarà
una nuova rilettura del cult come già accaduto a L’uomo
Invisibile, l’apprezzatissimo film scritto e diretto da
Leigh Whannel con Elisabeth Moss. Scarlett Johansson sarà anche produttrice del
film insieme al suo partner Jonathan Lia attraverso il loro società
These Pictures. “È atteso da tempo una nuova
rilettura ed è tempo che Bride (La Sposa) esca dall’ombra della sua
controparte maschile e stare da solo”ha
commentato l’attrice
Scarlett Johansson – “Lavorando al fianco di
Rebecca Angelo e Lauren Schuker Blum, Sebastian ed io siamo
estremamente entusiasti di emancipare questo classico anti-eroina e
rianima la sua storia per riflettere il cambiamento che vediamo
oggi.”
The
Bride è l’ultimo team-up per il gigante della
tecnologia e lo studio indipendente. Apple e A24 hanno
pubblicato il doc Boys State e sono i produttori dietro a
On the Rocksdi
Sofia Coppola con Bill Murray e Rashida Jones, così
come l’adattamento del romanzo di YA The Sky is
Everywhere.
Al via Digital Movie Days,
l’iniziativa promossa da Univideo in collaborazione con
Apple Tv, CG Digital, Chili, TheFilmClub, Amazon Prime Video, Rakuten Tv, Tim
Vision, intende promuovere l’offerta legale digitale di
prodotti audiovisivi, offrendo al grande pubblico, al prezzo
ribassato di oltre il 50%, un’ampia varietà di film per tutte le
età, fruiti attraverso i più evoluti standard tecnologici (4k Ultra
HD). Scopri il sito ufficiale e tutti i titoli che partecipando
alla promozione https://www.univideo.org/digitalmoviedays.html
In questo particolare e delicato
momento l’industria dell’audiovisivo ha voluto dare un contributo
importante promuovendo il “Digital Movie Days” dieci giorni
di promozione dove, grazie alla collaborazione di sette tra le più
importanti piattaforme di offerta audiovisiva legale, sarà
possibile acquistare 120 titoli tra novità e catalogo al prezzo di
4,99 euro, meno della metà rispetto a periodi normali. Film ad alta
definizione e per tutte le età: al via per dieci giorni una
campagna a favore della legalità e dell’offerta digitale dell’home
entertainment.
I Film rappresentano il contenuto
audiovisivo più cercato e fruito dagli italiani: secondo i dati
rilevati da GfK Italia per Univideo, sono stati il genere on demand
più visto durante il lockdown, superando anche le serie tv;
tendenza che si è mantenuta anche al termine della quarantena e che
ha allargato a nuove componenti della popolazione con una
accelerazione verso la riduzione del divario generazionale nella
fruizione dei media.
Nel 2019, sempre secondo GfK Italia
gli acquirenti di DVD e Blu Ray sono stati 2,3 milioni con una
propensione di spesa media pro-capite di quasi 50 euro, mentre il
numero di fruitori digitali è stato pari a 21, 2 milioni.
Un’affezione del grande pubblico verso i prodotti audiovisivi
marcata in modo particolare durante il periodo di quarantena in cui
si è registrata una crescita sostanziale (+32% rispetto alla fase
pre Covid) del tempo medio che le famiglie italiane hanno dedicato
alla fruizione di contenuti di intrattenimento. Tendenza che si è
confermata anche in questi ultimi mesi dove il ritrovato senso di
comunità e di condivisione di esperienze in famiglia ha riportato
tante persone a stare insieme guardando un film o una serie tv.
“La terza edizione dei Digital
Movie Days –spiega Lorenzo Ferrari Ardicini,
Presidente UNIVIDEO e Presidente CG Entertainment – ha un
significato molto particolare, viviamo un quotidiano incerto e
delicato e ciascuno di noi deve fare la propria parte per tutelare
non solo la salute delle persone ma anche l’economia e la coesione
sociale. L’industria audiovisiva è scesa in campo per essere al
fianco degli italiani provando, attraverso questa iniziativa, a
rafforzare quel senso di unione e di famiglia che aiuta a non
perdere di vista i veri valori. L’iniziativa che ci accingiamo a
vivere sarà importante perché permetterà a chiunque di poter
acquistare in digitale film di ogni genere a prezzi davvero unici e
con una qualità tecnologica altissima. Una scelta di responsabilità
quella compiuta dalle nostre imprese ma anche un segnale forte
contro la pirateria che rimane un problema rilevante per tutto il
nostro settore”.
UNIVIDEO è
l’associazione di categoria che rappresenta gli Editori Audiovisivi
su media digitali (DVD, Blu-ray, 4K Ultra HD) e online (piattaforme
di distribuzione digitale) www.univideo.org.
Con protagonista
Margot Robbie, Birds of Prey (e la fantasmagorica rinascita di Harley
Quinn), già disponibile su Infinity in 4K,
arriverà su Infinity Premiere dal 6 al 12 novembre. Quando il
malvagio narcisista di Gotham Roman Sionis e il suo zelante braccio
destro Zsasz prendono di mira la piccola Cass, la città viene messa
sotto sopra per trovarla. Le strade di Harley, Huntress, Black
Canary e Renee Montoya si incrociano, e l’improbabile quartetto non
ha altra scelta che allearsi per sconfiggere Roman.
Dal 13 al 19 novembre arriverà su Infinity Premiere Me contro Te Il Film – La vendetta del Signor
S. Una nuova avventura per Luì e Sofi (Me contro
Te), ancora una volta contro il malefico Signor S che sta tramando
vendetta e lavora ad un piano per diventare il padrone del mondo. I
Me contro Te dovranno impedirglielo, regalando ai loro piccoli fan
e a tutte le famiglie divertimento e tante sorprese.
Disponibile anche in 4K e interpretato da
Rebel Wilson,
Liam Hemsworth e Adam DeVine,
Non è romantico? è in arrivo su Infinity
Premiere dal 20 al 26 novembre. Natalie è un’architetta di New York
che lavora sodo, ma senza successo, per farsi notare dai suoi
superiori. Dopo un colpo in testa che le fa perdere i sensi,
Natalie, che in amore è un’inguaribile cinica, si risveglia e
scopre che la sua vita si è trasformata nel suo peggior incubo: una
commedia romantica di cui è la protagonista femminile.
Il Diritto di Opporsi, basato su fatti realmente
accaduti, sarà disponibile su Infinity Premiere dal 27 novembre al
3 dicembre. Già disponibile in 4k e interpretato da Michael B.
Jordan e dai premi Oscar Jamie Foxx e Brie Larson, il film segue il
giovane avvocato Bryan Stevenson e la sua storica battaglia per la
giustizia: dopo essersi laureato ad Harvard, Bryan avrebbe potuto
scegliere fin da subito di svolgere dei lavori redditizi ma, al
contrario, si dirige in Alabama con l’intento di difendere persone
condannate ingiustamente, con il sostegno dell’avvocatessa locale
Eva Ansley.
Per tutti gli appassionati dell’orco verde più celebre, su
Infinity sono in arrivo il terzo e il quarto capitolo della serie
cinematografica: Shrek terzo dal 3
novembre e Shrek e vissero felici e
contenti dal 4 novembre. Mentre dal 6 novembre sarà
disponibile anche lo spin-off Il Gatto con gli
stivali.
Le Regine del Crimine sarà disponibile
su Infinity dal 4 novembre. Con protagoniste Melissa McCarthy,
Tiffany Haddish ed Elisabeth Moss, il film segue le vicende di tre
casalinghe del quartiere di Hell’s Kitchen nel 1978, mogli di
mafiosi mandati in prigione dall’FBI. Lasciate da sole a gestire
gli interessi personali dei coniugi, le donne dovranno prendere in
mano le azioni criminali della mafia irlandese, dimostrandosi
inaspettatamente abili in tutto: dalla gestione del giro di racket,
fino all’eliminazione – letterale – della concorrenza.
Dal 5 novembre, arriverà su Infinity A Quiet Place –
Un posto tranquillo, con protagonisti Emily Blunt e
John Krasinski. Una famiglia vive un’esistenza isolata nel silenzio
più assoluto, per paura di una minaccia sconosciuta che segue solo
il suono e attacca a qualsiasi rumore.
Sarà disponibile su Infinity dal 12 novembre Lost
River, una storia oscura sull’amore, la famiglia e la
lotta per la sopravvivenza di fronte al pericolo. Esordio alla
regia di Ryan Gosling, il film vede nel cast la presenza di
Christina Hendricks, Saoirse Ronan, Iain De Caestecker e Matt
Smith.
Interpretato da Joaquin Phoenix, che ha ottenuto il Premio
Oscar® come Miglior attore protagonista,
Joker arriverà su Infinity dal 14
novembre. Disponibile anche in 4k, il film diretto da Todd Phillips
è incentrato sulla figura dell’iconico villain: l’esplorazione di
Phillips su Arthur Fleck è quella di un uomo che lotta per trovare
la sua strada in una società fratturata come Gotham. Durante il
giorno lavora come pagliaccio, di notte si sforza di essere un
comico di cabaret… ma scopre che lo zimbello sembra essere proprio
lui.
Dal 19 novembre sarà disponibile su Infinity Amici
come prima, con Christian De Sica e Massimo Boldi:
Cesare è lo stimato direttore di un hotel di lusso di Milano che
però, con l’arrivo di nuovi soci cinesi intenzionati a
rivoluzionare tutto, viene licenziato da Luciana, la figlia dello
storico proprietario dell’hotel. La prospettiva di uno stipendio
allettante spinge Cesare, rimasto senza lavoro, a travestirsi da
donna e candidarsi come badante per il padre di Luciana. Tra
esilaranti imprevisti e situazioni equivoche, nascerà un’intesa
perfetta.
Conta su di me, disponibile su
Infinity dal 23 novembre, è un commovente racconto sulla gioia e la
speranza per il futuro e sulla nascita di un’intensa amicizia tra
Lenny, un trentenne scapestrato che pensa solo a divertirsi, e
David, un quindicenne con una grave malformazione cardiaca la cui
quotidianità ruota attorno a cliniche e sale operatorie.
Con Stefano
Accorsi, Edoardo
Leo e
Jasmine Trinca, La Dea
Fortuna è in arrivo su Infinity dal 25 novembre.
Arturo e Alessandro sono una coppia da più di quindici anni ma
nonostante la passione e l’amore si siano trasformati in un affetto
importante, la loro relazione è in crisi da tempo. L’improvviso
arrivo nelle loro vite di due bambini lasciatigli in custodia per
qualche giorno da Annamaria, la migliore amica di Alessandro,
potrebbe però dare un’insperata svolta alla loro stanca routine. La
soluzione sarà un gesto folle. Ma d’altronde l’amore è uno stato di
piacevole follia.
Club Life sarà disponibile su Infinity
dal 26 novembre. Johnny Dadon, un grintoso ragazzo di Brooklyn con
dei grandi sogni nel cassetto, è stanco di vedere la bella vita
passargli accanto mentre è alla guida della limousine del padre. Ma
con quest’ultimo all’ospedale e i conti da pagare che si
accumulano, è tutto quello che può fare per arrivare alla fine del
mese. La vita di Johnny cambia drasticamente quando una notte
incontra Mark Cohen, il re della vita notturna di New York.
Le SERIE TV
Dal 4 novembre arriverà su Infinity
la seconda stagione completa di God Friended
Me, andandosi ad aggiungere alla prima stagione già
disponibile su Infinity. La serie è incentrata su Miles Finer, un
ragazzo intelligente, ottimista e pieno di speranza che sogna di
sfondare come autore e speaker di podcast sull’ateismo. La vita di
Miles viene stravolta quando riceve una richiesta di amicizia su
Facebook da un account di nome Dio.
La quarta e ultima stagione completa di The Good
Place sarà disponibile su Infinity dall’8 novembre,
andandosi ad aggiungere alla terza stagione già disponibile su
Infinity. Con un cast d’eccezione come l’irresistibile Kristen Bell
e il pluripremiato Ted Danson, nella quarta stagione i protagonisti
sono finalmente pronti a superare i loro limiti terreni e accedere
finalmente al “The Good Place”.
Per tutti i fan del più amato fisico teorico, Sheldon Cooper,
gli ultimi undici episodi della terza stagione di Young
Sheldon saranno disponibili dal 9 novembre con un
episodio a settimana. Spin-off e prequel di The Big Bang
Theory, la serie è incentrata sull’infanzia di Sheldon Cooper,
un bambino fuori dal comune che, per le sue eccezionali doti nelle
materie scientifiche, anziché frequentare la quarta elementare
viene direttamente ammesso alle superiori, nella stessa classe del
fratello maggiore Georgie. Su Infinity sono disponibili le prime
due stagioni complete di Young Sheldon, oltre al cofanetto
completo di The Big Bang Theory.
Dal 14 novembre sarà disponibile su Infinity la quinta stagione
completa di Chicago Med, medical drama e
secondo spin-off di Chicago Fire, in cui un coraggioso
gruppo di medici e infermieri affronta casi complessi e forma
impetuose relazioni nel pulsante pandemonio del nuovo centro traumi
all’avanguardia di Chicago.
Servan 2 è la
seconda stagione della serie
Servan prodotta da M. Night
Shyamalan e creata e scritta da Tony
Basgallop per Applet
TV+. M. Night Shyamalan, regista
autore di enormi successi di critica e di pubblico quali Il
Sesto Senso, Signs, Unbreakable e non ultimo
GLASS è anche produttore esecutivo.
Servan 2: quando esce e dove vederla in streaming
Servan 2 debutterà sul servizio streaming di
Apple il 15 Gennaio 2021.
Servant 2: trama e cast
La serie segue i genitori Dorothy e
Sean Turner, una coppia di Filadelfia in lutto dopo
un’indicibile tragedia che ha portato alla morte del loro piccolo
bambino. Il trauma crea una spaccatura nel loro matrimonio che
tentano di risanare con l’acquisto di una bambola molto realistica
per cercare di sopperire il dolore e la mancanza del proprio
bambino. La coppia assume anche un giovane tata Leanne per aiutare
a prendersi cura del loro bambino appena nato. Col passare del
tempo, diventa chiaro che “le cose non sono esattamente come
sembrano e la cosa sembra aver apre le porte a una forza misteriosa
che entra nella loro casa.
Nella seconda stagione Dorothy,
avendo visto la bambola Jericho per quello che è, crede che la vera
Jericho sia stata rubata. Chiama la polizia. Julian e
Natalie arrivano dai Turner, dove insieme a Sean escogitano
rapidamente un piano. Quando arriva la polizia, uno degli
agenti rivela che era presente il giorno della morte di
Jericho. Sean, Julian e Natalie riescono a convincere gli
ufficiali che Dorothy soffre di problemi psicologici perché si
rende conto che la bambola è solo una bambola. Gli ufficiali
se ne vanno nonostante Dorothy abbia spiegato la sua teoria sulla
zia May di Leanne che ha rubato il vero Jericho. Sean decide
di trovare Jericho anche se il bambino non è mai stato
suo. Dopo aver ispezionato le sue gravi ustioni sulla mano,
che non può sentire, Sean attraversa l’ex stanza di
Leanne. Trova un passaggio nella sua Bibbia con il suo nome
accanto – il brano elenca le prove della lebbra. Dorothy
ordina a Julian e Sean di distribuire poster mancanti per Jericho e
zia May, ma i due eliminano immediatamente i poster. Sean
suggerisce a Dorothy che Jericho potrebbe non essere
vivo. Dorothy poi dice a Sean che se Jericho fosse morta, si
sarebbe suicidata.
Nella stanza dei bambini, Julian
prende una delle scarpe di Jericho. 48 ore dopo la scomparsa
di Jericho, arriva un biglietto dai Turner con la scarpa di Jericho
attaccata. La nota recita: “Dillo a nessuno, il bambino
vive”. Julian va a riciclare la bambola Jericho, ma Sean la
salva all’ultimo minuto. Più tardi, Sean fa il bagno alla
bambola. Sean suggerisce a Dorothy che Jericho potrebbe non
essere vivo. Dorothy poi dice a Sean che se Jericho fosse
morta, si sarebbe suicidata. Nella stanza dei bambini, Julian
prende una delle scarpe di Jericho. 48 ore dopo la scomparsa
di Jericho, una nota arriva dai Turner con la scarpa di Jericho
attaccata. La nota recita: “Dillo a nessuno, il bambino
vive”. Julian va a riciclare la bambola Jericho, ma Sean la
salva all’ultimo minuto. Più tardi, Sean fa il bagno alla
bambola. Sean suggerisce a Dorothy che Jericho potrebbe non
essere vivo. Dorothy poi dice a Sean che se Jericho fosse
morta, si sarebbe suicidata. Nella stanza dei bambini, Julian
prende una delle scarpe di Jericho. 48 ore dopo la scomparsa
di Jericho, arriva un biglietto dai Turner con la scarpa di Jericho
attaccata. La nota recita: “Dillo a nessuno, il bambino
vive.” Julian va a riciclare la bambola Jericho, ma Sean la
salva all’ultimo minuto. Più tardi, Sean fa il bagno alla
bambola.
Nella seconda stagione di
Servant Lauren
Ambrose nel ruolo di Dorothy Turner (nata Pearce), una giornalista
televisiva locale, madre recentemente in lutto e moglie di Sean,
Toby Kebbell nei panni di Sean Turner, uno chef
consulente casalingo, padre e marito di Dorothy recentemente
defunti Nell. Tiger Free come Leanne Grayson, una
giovane tata misteriosa del Wisconsin assunta dai Turner e Rupert Grint nei panni di Julian Pearce,
fratello di Dorothy e cognato di Sean
Nei ruoli ricorrenti ci sono anche
Mason e Julius Belford come Gerico, Phillip James Brannon nei panni
di Matthew Roscoe, l’amico detective privato di Julian, Tony
Revolori è Tobe, il commis chef di Sean, SJ Son è Wanda, una baby
sitter con cui Leanne fa amicizia, Molly Griggs nel ruolo di
Isabelle Carrick, una reporter emergente di 8News dove lavora
Dorothy, Boris McGiver come zio George, lo zio di Leanne, Jerrika
Hinton nei panni di Natalie Gorman, amica e terapista di Dorothy e
Todd Waring è Frank Pearce, il padre di Dorothy e Julian.
In merito alla serie il regista
M. Night Shyamalan ha battezzato un nuovo format
televisivo: “Siamo cresciuti con commedie di situazione di 30
minuti, la sitcom; questo è un sit-thriller – con la
televisione, puoi avere una diversa traiettoria di movimento
[rispetto a un film più lungo]; perché stai producendo qualcosa che
dura solo 30 minuti, quindi puoi divorarli. Non c’è grasso
sull’osso.”
Gli episodi di Servant 2
In Servant 2×01
che si intitolerà “Bambola” Jericho e Leanne sono scomparsi. Dorthy
escogita un piano di gioco di 72 ore, mentre Sean e Julian
continuano a nascondere la verità.
In Servant 2×02
che si intitolerà “Spaceman” con l’aiuto di Natalie, Sean e Julian
scoprono dettagli inquietanti sul culto. Dorothy sacrifica la sua
reputazione professionale per la sua famiglia.
In Servant 2×03
che si intitolerà “Pizza” I Turner aprono un’azienda di famiglia
come copertura per una missione più importante.
Curiosità sulla serie tv:
Il 27 febbraio 2018, è stato
annunciato che Apple aveva dato alla produzione un ordine in serie
per una prima stagione composta da dieci episodi. La serie è stata
creata da Tony Basgallop, che ha anche scritto per la serie e la
produzione esecutiva insieme a M. Night Shyamalan , Ashwin Rajan,
Jason Blumenthal, Todd Black e Steve Tisch. Le società di
produzione coinvolte nello spettacolo includeranno Blinding Edge
Pictures.
Il 22 agosto 2018, è stato
annunciato che Lauren Ambrose e Nell Tiger Free erano stati scelti
per ruoli da protagonista. Il 30 novembre 2018, è stato riferito
che Rupert Grint si era unito al cast principale. Il 4 dicembre
2018, è stato annunciato che Toby Kebbell era stato scelto per un
ruolo da protagonista.
Cresce l’attesa per il debutto di
Grey’s Anatomy 17, l’annunciata
diciassettesima stagione di Grey’s
Anatomy, e oggi dopo il
secondo promo la ABC ha diffuso i titoli dei primi due
episodi.
L’episodio 17.01 è intitolato “All
Tomorrow’s Parties” mentre l’episodio 17.02 è intitolato “The
Center Won’t Hold”. Entrambi gli episodi andranno in onda il 12
novembre come parte di un evento crossover di 3 ore con la stazione
19.
La diciassettesima stagione di
Grey’s Anatomy uscirà giovedì 12 novembre 2020. Vincitrice del
Golden Globe Award 2007 per la migliore serie televisiva drammatica
e nominata per più Emmy, inclusa la serie drammatica “Grey’s
Anatomy” è considerato uno dei più grandi programmi televisivi del
nostro tempo. Il medical drama ad alta intensità, giunto alla
diciassettesima stagione, segue Meredith Gray e il team di medici
del Grey Sloan Memorial che devono affrontare quotidianamente
decisioni di vita o di morte. Cercano conforto l’uno dall’altro e,
a volte, qualcosa di più della semplice amicizia. Insieme
scoprono che né la medicina né le relazioni possono essere definite
in bianco e nero.
In
Grey’s Anatomy 17ritorneranno i personaggi
Meredith Grey (stagioni 1-in corso), interpretata da Ellen
Pompeo, Alexander “Alex” Michael Karev (stagioni 1-in
corso), interpretato da Justin
Chambers, Miranda Bailey (stagioni 1-in corso),
interpretata da Chandra
Wilson, Richard Webber (stagioni 1-in corso),
interpretato da James
Pickens, Jr., Owen Hunt (stagioni 5-in corso),
interpretato da Kevin
McKidd, Teddy Altman (stagioni 6-8, 15-in corso,
ricorrente 14), interpretata da Kim
Raver, Jackson Avery (stagione 7-in corso,
ricorrente 6), interpretato da Jesse
Williams, Josephine “Jo” Alice Wilson (stagione 10-in
corso, ricorrente 9), interpretata da Camilla
Luddington, Margaret “Maggie” Pierce (stagione 11-in
corso, guest 10), interpretata da Kelly
McCreary, Greg
Germann come Tom Koracick, Benjamin Warren
(stagioni 12-14, ricorrente 6-in corso, guest 7), interpretato
da Jason George, Andrew DeLuca
(stagione 12-in corso, guest 11), interpretato da Giacomo
Gianniotti e Caterina
Scorsone nei panni di Amelia Shepherd.
Grey’s Anatomy 17 è stato creato ed è prodotto da
Shonda Rhimes (“Scandal”, “How to Get Away with Murder”, “Station
19”). Betsy Beers (“Scandal”, “How to Get Away with Murder”,
“Station 19”), Mark Gordon (“Saving Private Ryan”), Krista Vernoff
(“Shameless”), Debbie Allen, Zoanne Clack, Fred Einesman, Andy
Reaser e Meg Marinis sono i produttori esecutivi. “Grey’s Anatomy”
è prodotto da ABC Signature, che fa parte dei Disney Television
Studios, insieme a 20th Television e Touchstone Television.
Popolare commedia del 2002, il film
La cosa più dolce è diretto dal regista
Roger Kumble, noto per titoli come Cruel
Intentions e il recente After 2.
Questo si è affermato grazie alla sua irriverenza ma anche per i
sinceri sentimenti che animano la storia delle protagoniste. Queste
sono interpretate da alcune delle principali attrici di Hollywood,
qui riconfermatesi vere e proprie regine della commedia
sentimentale statunitense.
L’idea per il film nasce dalla penna
della sceneggiatrice Nancy Pimental, celebre per
essere una delle autrici della serie Shameless. Per la
storia questa si è ispirata alla sua reale amicizia con l’attrice
Kate Walsh, nota per il personaggio di Addison
Montgomery nella serie televisiva Grey’s Anatomy. Sul loro
rapporto è così basato quello tra i due personaggi femminili
protagonisti del film. Nonostante tali premesse, al momento della
sua uscita in sala il film non venne accolto in modo positivo da
parte della critica.
In particolare, a ricevere le
maggiori critiche sono stati gli eventi che si susseguono nel corso
della pellicola. Questo non deve però essere stato un problema per
gli spettatori, i quali hanno premiato il film al box office. A
fronte di un budget di circa 40 milioni di dollari, di cui molti
utilizzati per il cast, La cosa più dolce è infatti
arrivato ad incassarne oltre 68 in tutto il mondo. Ciò lo ha
portato ad essere una delle commedie di maggior successo dell’anno.
Del film, diverse sono le curiosità legate agli attori
protagonisti, ma proseguendo nella lettura sarà possibile anche
scoprire dove trovare il film in streaming.
La cosa più dolce: la trama del
film
Protagonista del film è Christina,
avvenente ragazza di 28 anni, la quale in compagnia delle sue due
amiche Courtney e Jane si diverte a sedurre e poi abbandonare una
lunga sfilza di uomini. La sua idea è infatti quella di non legarsi
mai sentimentalmente, vivendo in modo del tutto libero. Le cose
sono però destinate a cambiare per lei nel momento in cui organizza
una serata in discoteca con le amiche. Qui, infatti, incontra
Peter, il quale è tra gli invitati ad un addio al celibato.
Christina rimane da subito conquistata da lui e dai suoi modi di
fare. Alla fine della serata, però, i due si separano. Desiderosa
di rivederlo, la ragazza non può far altro che basarsi sull’unico
indizio da lui fornitole: la data e il luogo del matrimonio.
Durante il viaggio verso la meta
prestabilita, Christiana e l’amica Courtney si imbatteranno in
diverse disavventure. A causa di queste dovranno continuamente
riorganizzare il proprio arrivo, cercando di presentarsi nel modo
migliore possibile. Giunta infine al matrimonio, Christina scopre
con orrore che a sposarsi è proprio Peter. La giovane inizia così a
sentirsi una sciocca, ricordando a sé stessa del perché non si
lascia mai coinvolgere sentimentalmente in questo modo. Tornata a
casa, deve ora fare i conti con la delusione amorosa. Ciò che però
non sa è che il destino ha in serbo ancora diverse sorprese per
lei, e non tutto sembra perduto.
La cosa più dolce: il cast del
film
Al momento della realizzazione del
film, per il ruolo di Christina si considerò l’attrice Cameron
Diaz, divenuta celebre grazie a commedie romantiche
come Tutti pazzi per
Mary e film più complessi come Essere John
Malkovich. L’attrice si dichiarò interessata al ruolo, ma
in quello stesso periodo era impegnata sul set del film Gangs
of New York di Martin
Scorsese. Pur di averla, però, i produttori decisero
di attendere la sua disponibilità, ritardando così l’inizio delle
riprese. Quando la Diaz fu libera dal precedente impegno, ebbe così
modo di dar vita al personaggio di Christina, per il quale ricercò
nuovi elementi di comicità. La sua interpretazione fu poi
particolarmente apprezzata dal pubblico, conquistato tanto dal
fascino dell’attrice quanto dal suo carisma.
Nel film sono poi presenti diverse
note attrici di Hollywood, le quali ricoprono ruoli più o meno di
rilievo. La principale tra queste è Christina
Applegate, nota per i film Anchorman – La leggenda di
Ron Burgundy e BadMoms. Qui ricopre il ruolo di Courtney, amica della
protagonista e sua compagna di viaggio verso il matrimonio.
Selma
Blair è invece presente nel ruolo di Jane, l’altra
grande amica di Christina. È infine presente la celebre
Parker Posey, attrice icona degli anni Novanta
grazie a film come La vita è un sogno e Scalciando e
strillando. Ad interpretare l’affascinante Peter Donahue
vi è invece l’attore ThomasJane,
recentemente visto in The Predator. Il celebre Jason
Bateman, invece, è Roger Donahue, fratello di
Peter.
La cosa più dolce: il trailer e
dove vedere il film in streaming e in TV
Per gli appassionati del film, o per
chi desidera vederlo per la prima volta, sarà possibile fruirne
grazie alla sua presenza nel catalogo di alcune delle principali
piattaforme streaming oggi disponibili. La cosa più dolce
è infatti presente su Rakuten TV, Chili Cinema, Tim Vision
e Apple iTunes. Per poter usufruire del film, sarà
necessario sottoscrivere un abbonamento generale o noleggiare il
singolo film. In questo modo sarà poi possibile vedere il titolo in
tutta comodità e al meglio della qualità video, senza limiti di
tempo. Il film è inoltre in programma in televisione per
giovedì 22 ottobre alle
ore 21:10 sul canale Paramount
Channel.
Lucca Comics & Games è ormai alle
porte, dal 29 ottobre al 1 novembre il festival che
tutti conosciamo lascerà spazio a Lucca Changes, una manifestazione
nuova, nata dall’imprescindibile necessità di cambiamento. Un
programma ricco di eventi ai quali sarà possibile assistere
comodamente da casa, online e grazie alla collaborazione con RAI.
Infatti, tutti gli eventi che si svolgeranno a Lucca saranno
fruibili anche in streaming, trasformando le sale cittadine in veri
e propri studi di broadcasting con una minima presenza di pubblico
(che dovrà necessariamente acquistare un biglietto per accedere),
per non tradire il tradizionale connubio tra il patrimonio
monumentale cittadino e i nuovi linguaggi tipici della cultura pop,
a cui da sempre è dedicato il festival.
Alla luce dell’ultimo DPCM è
stato necessario rimodulare gli eventi che si
terranno a Lucca. Lucca Crea (società organizzatrice di Lucca
Comics & Games) ha portato a conoscenza le Autorità di Pubblica
Sicurezza (Prefettura e Questura) sulle nuove modalità con cui si
svolgeranno le attività nel centro storico: piazza del Giglio
diventerà ancora di più il fulcro del festival, gli spettacoli e
gli incontri infatti, si terranno solo all’interno delle tre Sale
Teatrali e Cinematografiche (Teatro del Giglio, Teatro San Girolamo
e Cinema Astra) riducendo da dieci a tre il numero delle sale,
escludendo come da ultimi dispositivi le sale convegno. Sempre
nell’ottica di un’applicazione della norme in maniera conservativa,
in modo da interpretare strettamente gli intenti del legislatore,
non realizzeremo il Cosplay Palace e il Pop-Up Store, ma sarà
possibile trovare le principali novità editoriali all’interno dei
negozi dei nostri partner: Il Collezionista (piazza San Giusto e
via San Paolino) per fumetti e gadgettistica, Dungeon Store (via
Pisana Sant’Anna) invece coprirà’ il comparto ludico. Nello store
online di Inuit Bologna (store.inuitbookshop.com)
sarà disponibile tutta la selezione di titoli dell’autoproduzione e
della microeditoria italiana e straniera.
Resta confermata la mostra
Dream On a Palazzo Ducale (inaugurazione spostata dal
24 ottobre al 29 ottobre), mentre Casa Rodari (prevista
inizialmente a Villa Bottini) prenderà corpo sia a Lucca che sul
web. A Lucca si terranno la mostra, negli spazi della
Ex-Cavallerizza, e due spettacoli in programma domenica 1 novembre
al Teatro del Giglio: “Dodò e l’avventura spaziale” a cura di RAI
Ragazzi, alle ore 14 e “La freccia azzurra” con Ascanio Celestini,
alle 21:00. Le attività di formazione e gli incontri con gli autori
saranno invece disponibili in forma di webinar e in streaming. Sia
Dream on a Palazzo Ducale sia la mostra “Rodari 100” saranno
visitabili soltanto dai possessori di un biglietto per gli incontri
in programma. La visita dovrà’ essere effettuata nel medesimo
giorno dello spettacolo goduto.
Cambia quindi anche la
biglietteria: saranno rimborsati i biglietti degli
incontri cancellati che non si terranno più dal vivo in presenza e
quelli del Pop-Up Store a Lucca, mentre chi aveva acquistato il
biglietto delle mostre sarà contattato dall’organizzazione per
conoscere le nuove modalità di fruizione delle mostre e per
valutare la possibilità di rimborso oppure la possibilità di
effettuare un cambio. Inoltre, a titolo compensativo, chiunque
richiederà il rimborso per gli eventi cancellati avrà diritto
all’acquisto del biglietto ridotto per l’edizione 2021 di Lucca
Comics & Games. Questa facilitazione sarà inoltre estesa anche a
tutti coloro che hanno acquistato il Campfire Pass 2020 di Lucca
Changes (utile ad accedere alle attività esclusive organizzate nei
campfire, ad oggi non più garantite).
Rimane intatta la rete dei 115
campfire (i negozi specializzati, le fumetterie e le librerie
indipendenti che hanno deciso di diventare degli avamposti locali
del festival) con la ricca offerta di uscite, anteprime di prodotto
e di attività, necessariamente limitate alla luce delle nuove
normative.
Lucca Changes, dunque, continua ad
adattarsi alla mutevolezza del periodo e il sito www.luccachanges.com
aggregherà tutta l’offerta digitale trasmessa attraverso le più
note piattaforme di streaming e il palinsesto dei contenuti
festivalieri proposti da RAI.
LA RAI PER LUCCA COMICS &
GAMES – EDIZIONE CHANGES
Attraverso la Main Media Partnership
con Rai, le attività in programma potranno essere seguite, anche a
distanza, da un più ampio pubblico di appassionati. L’elemento
innovativo di questa collaborazione, infatti, riguarda proprio il
ruolo di Rai che diventa a tutti gli effetti uno dei luoghi
attraverso il quale sarà possibile “partecipare”, fruire del
programma della manifestazione. Per questo, sul sito https://www.luccachanges.com/it,
un’intera sezione dedicata agli editori Rai coinvolti, con i
rimandi diretti agli eventi in palinsesto, un accesso esclusivo
agli incontri per tutti quelli che vorranno vivere Lucca Comics &
Games comodamente da casa. Radio 2 è la radio ufficiale di questa
edizione e seguirà l’evento con interviste esclusive ai
protagonisti e live social direttamente dai palchi di Lucca; Rai
Play ospiterà un’intera sezione realizzata ad hoc per la
manifestazione nella quale saranno disponibili contenuti inediti, i
servizi che andranno in onda nelle altre reti del gruppo, e una
programmazione della migliore offerta Rai che sino a fine febbraio
2021 – quindi anche durante tutto il periodo natalizio – farà
compagnia a tutti gli appassionati; Rai4 dedicherà all’evento tre
speciali di Wonderland in seconda serata di cui un’esclusiva
assoluta: dalla cerimonia di apertura al racconto del festival 2020
passando per i Lucca Comics & Games Awards (gli “oscar” italiani
del fumetto e del gioco) che saranno annunciati ufficialmente solo
da Rai 4 il 31 ottobre in seconda serata; Rai Cultura affronterà i
temi di Lucca Changes in una puntata speciale di Terza Pagina che
andrà in onda su Rai5; a completare la copertura assicurata dal
Servizio pubblico, l’impegno di Rai Ragazzi che proporrà uno show
case in streaming dedicato a Topo Gigio, nella nuova animazione
tutta italiana, in onda su Rai Yoyo e Rai Play; Rai Italia, invece,
racconterà cosa accadrà nei campfire all’estero, ossia gli Istituti
Italiani di Cultura con cui Lucca Comics & Games ha organizzato
attività di promozione del fumetto italiano nell’ambito della XX
Settimana della lingua italiana nel mondo promossa dal MAECI;
infine, tutte le testate giornalistiche daranno spazio, nelle varie
edizioni quotidiane dei notiziari, agli eventi in corso nei giorni
del festival del fumetto. In particolare la testata regionale Tgr e
Rai News24 dedicheranno a Lucca Comics & Games servizi e
collegamenti in diretta dai 115 Campfire diffusi in tutta
Italia.
IL PROGRAMMA DELL’AREA
MOVIE
Con una speciale sorpresa per il
pubblico verranno presentati a Lucca in anteprima dei contenuti
esclusivi di Diabolik, l’attesissimo film diretto dai Manetti Bros.
in uscita il 31 dicembre con 01 Distribution. 01 Distribution
presenterà inoltre a Lucca dei contenuti speciali di Freaks Out, il
nuovo film di Gabriele Mainetti nelle sale italiane dal 16
dicembre.
In occasione dell’uscita di The
turning – La casa del male, esclusiva per l’Italia Leone Film Group
in sala dal 29 ottobre per 01 Distribution, il pubblico di
appassionati potrà incontrare sui canali digitali del festival la
regista Floria Sigismondi, artista poliedrica che ha lavorato per
il cinema e la tv (The Runaways, The Handmaid’s Tale), ma anche
come acclamata regista di video musicali a fianco delle più grandi
star da David Bowie a Justin Timberlake, da Bjork a Rihanna e molti
altri. Durante l’incontro la regista parlerà di The turning – La
casa del male, il giallo della casa stregata ispirato al romanzo
“Il giro di vite” di Henry James, ma anche della sua carriera.
A Lucca Changes sarà presentata una
delle serie tv più attese della stagione: Matteo Rovere terrà
infatti una masterclass online dove presenterà Romulus, la serie tv
creata dallo stesso Rovere, da lui diretta con Michele Alhaique ed
Enrico Maria Artale e prodotta da Sky, Cattleya e Groenlandia, dal
6 novembre su Sky e in streaming su NOW TV. Un mondo primitivo e
brutale, governato dalla natura e dagli dèi, da cui sorgerà uno
degli imperi più grandi e potenti di sempre. Fra storia e leggenda,
al centro di Romulus, l’epico racconto della nascita di Roma
interpretato da un cast guidato da Andrea Arcangeli, Marianna
Fontana e Francesco Di Napoli, con la sceneggiatura di Filippo
Gravino, Guido Iuculano e dello stesso Matteo Rovere.
Verrà inoltre mostrato in anteprima
il documentario esclusivo Romulus: making of di una leggenda,
prodotto da Sky e Groenlandia, diretto da Marco Pianigiani e
scritto da Emanuele Cava che si potrà vedere prossimamente su Sky e
NOW TV. Per il pubblico di Lucca Changes sarà dunque possibile
scoprire come viene concepita una serie imponente come Romulus e
come i produttori muovono i primi passi, trasformando un’intuizione
in un prodotto seriale così ambizioso.
Dal mondo delle serie tv, un
imperdibile appuntamento con Rai4 che presenterà le novità della
prossima stagione, con contenuti esclusivi in prima visione
assoluta di Tribes and Empires: La Profezia di Novoland, serie
epic-fantasy cinese tratta dall’omonimo romanzo di Jin Hezai
incentrata sui giochi di potere di diverse famiglie reali, e
Ransom, serie poliziesca ispirata alla figura di Laurent
Combalbert, esperto di negoziati e crisi internazionali. Durante
l’incontro di presentazione sarà in collegamento anche Frank
Spotnitz, sceneggiatore e produttore che ha iniziato la sua più che
ventennale carriera con The X-Files, fino ai successi più recenti
con The Indian Detective, Ransom, I Medici e l’attesissimo
Leonardo. Rai4 presenterà inoltre in anteprima il primo episodio di
Project Blue Book, serie di fantascienza su un programma top secret
dell’aviazione americana attivo negli anni ’50 e dedicato
all’avvistamento degli UFO.
Sabato 31 ottobre, Warner Bros.
Entertainment Italia presenta “Good Morning DC!”, l’evento
incentrato sui personaggi femminili dell’universo DC Comics:
origini, significati, e impatto culturale delle DC ladies, da
Wonder Woman, passando per Harley Quinn e Supergirl, fino a
Catwoman. A seguire, Infinity in collaborazione con Warner Bros.
porterà a Lucca Comics & Games “Birds of Prey (e la fantasmagorica
rinascita di Harley Quinn)”, con una speciale proiezione del film
diretto da Cathy Yan, con Margot Robbie protagonista che torna a
vestire i panni di Harley Quinn. “Birds of Prey (e la
fantasmagorica rinascita di Harley Quinn)”, disponibile su Infinity
in 4K, è una storia contorta raccontata dalla stessa Harley, come
solo lei sa fare. Quando il malvagio narcisista di Gotham, Roman
Sionis (Ewan McGregor), e il suo zelante braccio destro, Zsasz,
prendono di mira la piccola Cass, la città viene messa sotto sopra
per trovarla. Le strade di Harley, Huntress, Black Canary e Renee
Montoya si incrociano, e l’improbabile quartetto non ha altra
scelta che allearsi per sconfiggere Roman.
Domenica 1° novembre, Mediaset Play
dà appuntamento al pubblico di appassionati per annunciare l’evento
di celebrazione del trentennale di Fantaghirò, miniserie cult
fantasy degli anni Novanta, che si terrà nel 2021. La saga completa
di Fantaghirò – diretta da Lamberto Bava con Alessandra Martines,
Kim Rossi Stuart, Brigitte Nielsen, Nicholas Rogers, Angela Molìna
e Ursula Andress – è disponibile su Mediaset Play.
DAL CINEMA, PASSANDO PER LE
SERIE TV, PER ARRIVARE AL FUMETTO
Tra gli appuntamenti al cinema
Astra, in una perfetta commistione tra musica e fumetto, due
“eroine” del contemporaneo si incontreranno per parlare di identità
di genere. M¥SS KETA, icona pop che con il suo brano cult “Le
ragazze di Porta Venezia” ha scritto un vero e proprio manifesto
della sorellanza, del girl power, della queer culture e della
libertà, e Fumettibrutti, grande fenomeno del fumetto italiano e
voce della sua generazione che ha consolidato il suo successo con
l’ultimo P. La mia adolescenza trans, saranno protagoniste
dell’incontro “M¥SS KETA e Fumettibrutti – Gender Power” (venerdì
30 ottobre, live dal Cinema Astra, ore 18.00, disponibile anche in
streaming sul sito www.luccachanges.com).
Quando Max Pezzali incontra Roberto
Recchioni nasce “Qualcosa di nuovo e qualcosa di classico”, un
dialogo per parlare del nuovo album del cantautore ma anche delle
icone degli anni ’90, dagli zainetti alle autoradio, passando per
Dylan Dog e gli 883.
Korea comes to
Italy! C&C Revolution Inc. è un’azienda Koreana
focalizzata sui webtoons e sulla creatività senza limiti, che
sviluppa contenuti, dalla progettazione e creazione alla
pubblicazione e distribuzione. Questa agenzia sbarca a Lucca
Changes per raccontare al pubblico del festival la meraviglia dei
webtoon coreani e realizzando alcuni panel digitali con il
coinvolgimento di due artisti d’eccezione come Kim Jung Gi e
Pang-E! E ancora, Pang-E ci mostrerà come dipingere i webtoon
mentre disegnerà una pagina del suo popolare fumetto A Royal
Princess with Black Hair per mostrare come i webtoons coreani
vengono disegnati e colorati digitalmente (30 ottobre, 12:00,
online); mentre il maestro dell’illustrazione Kim Jung Gi
realizzerà la sua versione del poster di Lucca Changes (24 ottobre,
18.00, online); infine Kim Jung Gi e Pang-E lavoreranno insieme per
completare una bellissima illustrazione (31 ottobre,12.00,
online).
Edizioni BD e J-POP Manga si
presentano a questa edizione di Lucca Comics & Games con una
ricchissima offerta, a partire da cinque contenuti esclusivi
direttamente dal Giappone per raccontare e celebrare il Manga in
tutte le sue forme, disponibili su RaiPlay dal 29 ottobre.
Appuntamento in streaming dunque per godersi “Le fiabe in
chiaroscuro con: Nagabe”: l’autore del successo “Girl from The
Other Side” si racconta ai fan italiani in un’intervista showcase.
Dal suo amore per gli animali antropomorfi al messaggio
d’inclusione nelle sue opere, scopriamo il mondo interiore di
questo autore dal tratto forte ma delicato, osservandolo mentre
disegna delle illustrazioni esclusive! “Go Nagai: il costruttore di
mitologie”: il leggendario autore di Jeeg Robot e Mazinga si
racconta in una speciale intervista rilasciata per il pubblico
italiano. In occasione del giubileo dantesco, Go Nagai racconta la
sua “Commedia” in stile manga, un’opera di altissimo valore
riconosciuta a pieno titolo come contributo fondamentale alla
divulgazione di Dante nel mondo. Partendo dalle ispirazioni
stilistiche su Gustave Doré, il grande Nagai racconta di come si è
formato il suo immaginario creativo e di come l’importanza dei suoi
titoli, da Goldrake a Devilman, sia ad oggi ancora determinante
nella nostra cultura.”Migiwa Kamimura: le donne e le strade di
Kazuo Kamimura”: in occasione degli ’80 anni dalla nascita del
maestro Kazuo Kamimura, abbiamo intervistato la figlia Migiwa che
da anni si occupa dell’archivio artistico e delle attività di
divulgazione del padre.
Narratore di storie in bilico tra
temi sociali e amori liquidi, incontrollabili. Kamimura ha saputo
raccontare le donne regalando ai suoi lettori una galleria infinita
di personaggi femminili che spesso si raccontano negli archetipi di
Amore, Eros e Vendetta. Durante il suo breve viaggio in Italia
scopre “Bianca” di Guido Crepax. Sono due autori che, sebbene nati
e cresciuti in paesi diversi, hanno percorso strade molto simili,
ricche di medesime suggestioni e interessi, legate a una concezione
della tavola diversa dalle impostazioni tradizionali. Quentin
Tarantino ha una grande devozione per Kamimura al punto che gli
rende omaggio con il personaggio di O Ren Ishii nel suo Kill Bill.
“Makoto Tezuka: l’eredità del Dio del Manga”: Macoto Tezuka è il
figlio del grande autore Osamu Tezuka, noto come “il dio dei manga”
e ha da poco diretto un film dal vivo ispirato al titolo di suo
padre: Barbara. Christopher Doyle, noto per il suo lavoro nei film
di Wong Kar-Wai ad Hong Kong, ha partecipato in modo attivo nella
realizzazione del progetto. La post produzione del film è stata
gestita in Germania e il teaser trailer del film è stato progettato
nel Regno Unito. In questa intervista il giovane Tezuka ci racconta
della figura di Osamushi, paragonabile a Walt Disney per il Sol
Levante, e l’importanza della sua opera e della sua eredità
artistica ancora attuale.”Preparare Halloween con: Junji Ito”:
Junji Ito, uno dei fumettisti horror più famosi al mondo, si
racconta in questa intervista a tema Halloween. Intagliando una
zucca ci racconterà della sua carriera, delle sue ispirazioni, e
dei suoi personaggi. Che spaventosa zucca creerà questo maestro
dell’orrore?
Torna finalmente il momento degli
annunci lucchesi sulle future novità editoriali di Edizioni Star
Comics, movimentati quest’anno in un esilarante e toccante
incontro-scontro fra Italia e Giappone, da una guest star
d’eccezione: la stella nascente della scena stand-up comedy
italiana Yoko Yamada (venerdì 30 ottobre, 12.30, live dal Teatro
San Girolamo); e poi ancora appuntamento con Memeko Arii:
l’acclamata mangaka autrice dei Boys Love di grande successo
Hitorijime My Hero e Hitorijime Boyfriend si esibirà in un live
drawing in esclusiva per i suoi fan italiani, in cui disegnerà
utilizzando la tecnica digitale e ci racconterà di lei, della sua
professione, delle sue opere (giovedì 29 ottobre, 20.00, online);
sempre con Star Comics andremo dietro le quinte di Edens Zero in
una chiacchierata con Hiro Mashima il celeberrimo mangaka
giapponese. L’autore di best seller di calibro internazionali come
Rave – The Groove Adventure, Fairy Tail e il succitato Edens Zero,
si racconterà ai fan italiani in un’intervista esclusiva in cui ci
svelerà curiosità sul suo lavoro, sulla sua vita privata e sui
suoi segreti di mangaka (sabato 31 ottobre, 20.00, online); infine
uno showcase in compagnia degli autori di Mask’D -The Divine
Children (Fiore Manni, Michele Monteleone e Ilaria Catalani) per
vedere come nasce un’opera dall’idea alla matita (sabato 31
ottobre, 15.00, online).
Dalla collaborazione con ASI e
Panini/Disney arriva “Lo Spazio raccontato da Topolino”. Che cosa
accumuna il mondo del fumetto a quello delle missioi nello spazio?
La risposta è semplice: la forza di immaginare scenari che vadano
oltre i confini della realtà e dell’universo conosciuto. Partendo
da questa forza comune Panini/Disney e ASI (Agenzia Spaziale
Italiana) hanno realizzato su Topolino, nel corso degli ultimi
anni, otto storie che raccontano lo spazio italiano e mondiale, ora
racchiuse in un unico volume pubblicato in occasione di Lucca
Changes 2020. Al suo interno anche una storia inedita Paperino e la
missione improbabile, per la sceneggiatura di Alessandro Sisti e i
disegni di Stefano Zanchi. Una realtà fino a ieri pioneristica,
oggi entrata definitivamente nel nostro quotidiano. E se il fumetto
ieri era veicolo culturale di quel concetto pioneristico, oggi è
narratore di una attività che ci sarà sempre più familiare. Se oggi
ci rapportiamo con la realtà dei nativi digitali, in un futuro
assai prossimo saluteremo nel nostro cammino i nativi spaziali
(venerdì 30 ottobre, 21.00, online, in streaming dalla sede ASI)
con il direttore di Topolino Alex Bertani, il disegnatore Stefano
Zanchi, lo sceneggiatore Alessandro Sisti e Pier Luigi Gaspa, Lucca
Comics & Games. In collegamento da Washington interverrà
l’astronauta dell’Agenzia Spaziale Europea Roberto Vittori. Modera
Fabrizio Zucchini, ASI.
Tra presente, passato e futuro, una
serie di appuntamenti per festeggiare alcune delle figure e dei
personaggi che hanno fatto (e stanno facendo) la storia della
Sergio Bonelli Editore. Si parte con l’”Incontro Dampyr il Film”
(venerdì 30 ottobre, alle ore 16.00 alle 16.45, online); al
“Keynote: “Sergio Bonelli Editore: Uno sguardo al futuro – Le
novità editoriali e multimediali”, condotto da Michele Masiero
(sabato 31 ottobre, 17.00, online) e all’“Incontro su Gianluigi
Bonelli e Sergio Bonelli” (sabato 31 ottobre, 19.00, online); fino
ad arrivare all’“Incontro Nathan Never & ASI decollano di nuovo
insieme: destinazione Luna!”. Dopo il successo di Nathan Never –
Stazione Spaziale Internazionale, Sergio Bonelli Editore e
l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) tornano a collaborare per un
nuovo volume cartonato da libreria. 80 pagine a colori, con una
storia a fumetti inedita di Nathan Never, scritta da Bepi Vigna e
disegnata da Sergio Giardo, accompagnata da un dossier a cura
dell’ASI. Scienza e fantascienza si uniscono per raccontare la
nuova avventura dell’Uomo sulla Luna, punto di partenza per
l’esplorazione del cosmo (domenica 1 novembre, 21.00, online); con
il giornalista Emilio Cozzi, Francesco Rea di ASI, lo sceneggiatore
Bepi Vigna, il disegnatore Sergio Giardo e il Redattore capo
centrale di Sergio Bonelli Editore Luca Del Savio. Interverrà anche
l’astronauta dell’ESA il colonnello Luca Parmitano, protagonista
con Nathan Never della storia a fumetti “Nathan Never – Stazione
Spaziale Internazionale”.
LA MOSTRA
DIGITALE
One of Those
Days
Raccontare il proprio quotidiano,
come coppia e poi come neogenitori, filtrandolo attraverso un velo
di ironia che permetta a chiunque viva dinamiche simili, in tutto
il mondo, di sorridere e ritrovarsi in quei micro-racconti a
fumetti. È questa la formula del successo internazionale di One of
Those Days, popolarissimo webcomic di Yehuda e Maya Devir, artisti
con più di 5 milioni di follower su Instagram.
Lucca ChaNGes dedica agli autori una
mostra digitale visitabile sul sito del Festival curata da
Alessandro DocManhattan Apreda, ed un Panel virtuale con Q&A
previsto per il 31 ottobre alle 11. Operazione realizzata con il
contributo dell’Ufficio Culturale dell’Ambasciata di Israele in
Italia.
GLI
IMMANCABILI
Tanti Auguri Super Mario
Bros!
Il 2020 è l’anno del 35esimo
anniversario di Super Mario Bros, probabilmente la più celebre
serie di videogiochi al mondo, creata da Shigeru Miyamoto nel 1983
per Nintendo. Da allora, innumerevoli sequel e spin-off ne hanno
accresciuto la fama fino a farla diventare una vera icona della
cultura pop contemporanea. Lucca non poteva non festeggiarlo, e ha
creato per lui 3 appuntamenti che si svolgeranno nelle giornate
venerdì 30, sabato 31 e domenica 1 novembre, nei quali due autori
alla volta affronteranno una chiacchierata su Mario, la sua
influenza sul loro lavoro e sulla cultura nerd, e ovviamente molto
altro – il tutto sfidandosi con i nuovissimi Mario Kart Live: Home
Circuit, dei go kart radiocomandati con i quali il videogioco
prende vita in casa E sullo schermo. Attraverso una console
Nintendo Switch, infatti, è possibile controllare il kart e
osservarlo reagire agli eventi che si verificano nel gioco, in una
vera esperienza di Realtà Aumentata. La telecamera montata sul kart
trasmette le immagini sullo schermo della console o della TV,
permettendoti di seguire l’azione dalla prospettiva del pilota.
Drawings&Dragons
Progetto nato nel 2018 dall’incontro
di professionisti del mondo del fumetto e del mondo ludico,
accomunati dall’amore per il gioco di ruolo, che hanno deciso di
riunirsi attorno a un tavolo e giocare assieme, Drawing & Dragons
trova il suo naturale sfogo in Lucca Changes. Infatti, l’epica
avventura finale della campagna di gioco che vede uniti Lorenzo
Fantoni, Lorenzo Magalotti, Roberto Recchioni, Dario Sicchio,
Riccardo Torti e Denise Venanzetti, masterati dall’arbitro Nicola
DeGobbis, si svolgerà fisicamente all’interno di uno dei più bei
palazzi storici Lucchesi (Atelier Ricci), per essere però anche
trasmessa sui canali online del festival, alle 21.00 di venerdì 30.
Per l’occasione si unirà al gruppo Daniele Bossari, da sempre
appassionato del mondo ludico, per un finale scoppiettante!
LUCCA E GLI
ESPORTS
Tornano gli Italian Esports Open
2020 by Vodafone di ESL a Lucca ChaNges, per una edizione davvero
unica che vedrà le luci della celeberrima Esports Cathedral
accendere i riflettori anche quest’anno ma in formula totalmente
digitale sul torneo esport di riferimento per la kermesse toscana.
L’esport del Comics è “targato” ESL, che è sinonimo di competizione
e adrenalina, le stesse che si vivranno nel corso dei tornei in
compagnia dei migliori player italiani e talent tra i più noti nel
mondo gaming, dei 2 giochi selezionati: Valorant di Riot Games, che
darà vita al “Valorant Lucca Showdown 2020 by Vodafone” i giorni 30
e 31 ottobre e Clash of Clans di Supercell con il “Clash of Clans
Lucca Open 2020 by Vodafone” il 1 novembre, che a Lucca ChaNges
vivranno la loro conclusione. Le dirette saranno disponibili sul
canale twitch.tv/esl_it
SPAZIO AL
FANTASTICO
Un parterre internazionale di
altissimo profilo per gli eventi in streaming dedicati alla
narrativa e all’illustrazione fantastica. Per il fantasy, oltre ai
già annunciati Terry Brooks, R.A. Salvatore, Todd Lockwood, Iain Mc
Caig e Armand Baltazar sarà Cassandra Clare, autrice bestseller
della saga urban fantasy di Shadowhunters, la guest of honor di
questa passerella virtuale che accoglierà anche Leigh Bardugo,
Christopher Paolini, Shamim Sarif e Patrick Ness, Jonathan
Stroud.
Quindi a tu per tu con Cassandra
Clare con “Tutto ciò che avresti voluto sapere su Shadowhunters”.
Clare arriva virtualmente a Lucca per raccontare l’universo degli
Shadowhunters,i cacciatori di demoni protagonisti della sua saga,
in occasione dell’uscita de Il Libro Bianco Perduto (Mondadori),
secondo volume della trilogia The Eldest Curses. Tra anticipazioni
e dietro le quinte, scrittori amati e segreti del mestiere,
un’occasione unica per incontrare e conoscere meglio una scrittrice
amatissima dai fan italiani.
“GrishaVerse: universo e personaggi,
con Leigh Bardugo – La trilogia fantasy che ha incantato il mondo”;
il GrishaVerse creato da Leigh Bardugo è un mondo
straordinariamente ricco permeato di scienza e magia. L’autrice,
ormai punto di riferimento per tutti gli amanti della narrativa
fantasy young adult, lo racconta ai lettori italiani per la prima
volta in compagnia di Miss Fiction.
“Dormire in un mare di stelle, con
Christopher Paolini – L’enfant prodige di Eragon alla sua prima
prova con la fantascienza”; dopo la saga di Eragon, forte di un
successo di oltre 40 milioni di copie, Christopher Paolini affronta
una nuova sfida con “Dormire in un mare di stelle” (Rizzoli), un
romanzo sci-fi a cui ha lavorato per dieci anni appena e il cui
secondo e ultimo volume è appena arrivato nelle librerie italiane.
Paolini dialoga con Francesco Dimitri, poliedrico autore de il
potere della meraviglia (Rizzoli), per una chiacchierata tra
scrittori appassionati di fantastico.
“Athena Protocol, con Shamim Sarif e
Patrick Ness – La narrativa fantastica e i grandi temi sociali”;
Shamim Sarif è una scrittrice britannica, sceneggiatrice e regista
per il piccolo e il grande schermo, molto conosciuta per affrontare
temi di genere, razza e sessualità. Athena Protocol (Longanesi) è
un thriller al femminile che sta conquistando proprio tutti: tra i
suoi estimatori il grande Patrick Ness, scrittore di “Sette minuti
dopo la mezzanotte” e sceneggiatore.
“Quale Fantasy? Jonathan Stroud e
Licia Troisi – Due voci illustri del fantastico alla scoperta di
come nascono le storie”; due autori a confronto in una doppia
intervista con il creatore della tetralogia di Bartimeus (Salani),
e l’autrice fantasy italiana più conosciuta nel mondo, Licia Troisi
(Mondadori). Dai loro maggiori successi alle novità di domani, una
chiacchierata tra personaggi, storie, ispirazioni e trucchi di due
autori sorprendenti.
QUANDO I RAGAZZI SONO
PROTAGONISTI
“Eoin Colfer – Da Artemis Fowl a
Fowl Twins: quando il crimine è un tratto di famiglia”; un
appuntamento prezioso per conoscere meglio Eoin Colfer, creatore
della saga di Artemis Fowl in occasione dell’uscita per Mondadori
di “The Fowl Twins”, il nuovo capitolo che racconta le peripezie
dei fratelli minori di Artemis, i gemelli Myles e Beckett. Un
incontro durante il quale incontreremo anche le sue passioni, fra
cui la celebre “Guida Galattica per Autostoppisti” di cui ha
scritto l’ultimo libro dopo la morte di Douglas Adams.
“Raina Telgemeier e Federico Taddia
– Bisogna avere coraggio per affrontare le proprie paure”; regina
mondiale delle graphic novel per ragazzi, Raina Telgemeier è
l’autrice che più di ogni altra sta compiendo oggi una rivoluzione
nel mondo del fumetto per ragazzi conquistando anche i lettori più
difficili. Ospite a Lucca Comics & Games 2017, la sua carriera ha
inanellato un successo dopo l’altro, non fa eccezione
“Guts-Coraggio”, il suo nuovo libro in uscita in Italia (Il
Castoro) che negli Stati Uniti appena uscito è subito diventato il
più venduto della settimana. Ad intervistarla Federico Taddia,
giornalista e divulgatore, conduttore di “Screensaver” su Rai3,
“Nautilus” su Rai Cultura, “Big Bang” su Dea Kids.
“Kami Garcia, Louise Simonson e
Mariko Tamaki – Un trio di autrici d’eccezione per reinterpretare
tre eroi”; tre donne, tre straordinarie professioniste che hanno
avuto l’onore di reinterpretare recentemente in chiava young adult
tre eroine dell’universo DC Comics: Wonder Woman, Harley Quinn e
Raven (Il Castoro). Un racconto a tre voci su come nascono e si
sviluppano le buone storie e su come ci si approccia a tre
personaggi che hanno segnato l’immaginario collettivo, portandoli
all’attenzione dei più giovani e costruendo una nuova generazione
di fan. A condurre questo appuntamento Andrea Fornasiero,
giornalista e autore televisivo di programmi come “Wonderland” su
Rai 4.
Oltre al ricco parterre
internazionale, non mancano gli scrittori italiani, fra i quali
Licia Troisi e Leo Ortolani che ci parleranno di Fandom, Luca
Tarenzi per presentare il suo nuovo romanzo ”L’ora dei dannati”
(Giunti), Guido Sgardoli con la sua “Anomalya” (Giunti), Melissa
Panarello con “Cuori Arcani” (Mondadori), Manlio Castagna e Paolo
Barbieri con “I Venti del Male”, Massimo Polidoro e Carlo Martigli
per parlarci di misteri e fake news nella storia, Giovanni Eccher
in un omaggio a Howard Phillips Lovecraft e molti altri.
IL DESK ITALIA EUROPA
CREATIVA A LUCCA CHANGES
Non mancano i momenti dedicati agli
operatori del settore culturale e creativo, grazie alle iniziative
portate a Lucca Changes dal Desk Italia Europa Creativa: uno spazio
dedicato agli incontri con gli operatori e gli artisti del settore
per far conoscere le opportunità del Programma Europa Creativa
Cultura e Media, e un convegno on line, nel quale si racconterà il
Programma anche attraverso le esperienze di chi vi ha partecipato,
e alle principali situazioni in ambito nazionale ed europeo.
L’incontro “FUMETTO E
VIDEOGAMES. SCENARI ATTUALI E FUTURI NEL PROGRAMMA EUROPA
CREATIVA” sarà introdotto dal Dott. Fabio De Chirico,
Coordinatore del Desk, Dirigente Servizio I Imprese culturali e
creative, moda e design della Direzione Generale Creatività
contemporanea, e vedrà confrontarsi Fiona Deuss Frandi, Policy
Officer, Education, Audiovisual and Culture Executive Agency –
Commissione Europea; Luca Maggi, Dirigente Servizio III –
Architettura contemporanea della Direzione Generale Creatività
contemporanea; Paolo Giulierini, Direttore del Museo Archeologico
Nazionale di Napoli; Sofia Pescarin, ricercatrice presso il CNR
ISPC – Istituto delle Scienze del Patrimonio Culturale; Francesco
Piraino, Matteo Gaspari e Matteo Stefanelli della Fondazione Cini,
dell’Associazione Hamelin e dell’Università Cattolica che
presenteranno il progetto Invisible lines; Maria Loi e Piero
Attanasio dell’Associazione Italiana Editori con il progetto
Strenghten Distribution of European digital Comics; Riccardo
Bandera di CEO di Curtel Games con il progetto The Ballad Singer –
Knights Templar.
Il Desk fornirà inoltre una serie di
approfondimenti sul successo del Programma 2014 – 2020 e illustrerà
i nuovi orientamenti della futura programmazione 2021 – 2027.
Un’importante occasione di dibattito e confronto sul fumetto e il
videogames, attraverso temi chiave quali la transnazionalità, la
cooperazione tra artisti e organizzazioni europee, il dialogo
interculturale, la mobilità di operatori e artisti, l’audience
development e audience engagement. 30 ottobre, 15.30, online sul
sito web di Lucca Changes.
LUCCA SBARCA ALL’ESTERO – I
CONTEMPORARY COMICS E IL PROJECT CONTEST WORLWIDE IN 42 ISTITUTI
ITALIANI DI CULTURA SPARSI NEL MONDO
L’edizione 2020 del festival non
solo travalicherà i confini cittadini, approdando nei 115 Campfire
diffusi in tutto il territorio nazionale ma supererà anche le
frontiere, all’insegna di un vero evento di portata internazionale.
Grazie alla collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri e
della Cooperazione Internazionale (MAECI), le luci dei Campfire si
accenderanno infatti anche negli Istituti Italiani di Cultura, con
una serie di iniziative speciali – organizzate in ben metà degli
Istituti di tutto il mondo – che prenderanno il via in occasione
della XX Settimana della lingua italiana nel mondo (19/25 ottobre
2020) che avrà come titolo L’italiano tra parola e immagine:
graffiti, illustrazioni, fumetti.
Dodici Istituti saranno protagonisti
di una serie di iniziative speciali (riunite con il nome di
Contemporary Comics) realizzate in collaborazione con Lucca Comics
& Games con la finalità di diffondere e promuovere la cultura del
fumetto italiano: Shanghai, Istanbul, Praga, Los Angeles, Belgrado,
Il Cairo, Madrid, Jakarta, Dakar, Lione, Bucarest e Abu Dhabi
ospiteranno infatti la mostra dedicata al graphic novel italiano
curata da Giovanni Russo (Lucca Crea) e prodotta da Lucca Comics &
Games. Le attività in programma prevedono sia installazioni in loco
sia fruizioni digitali, tramite la proposizione di video interviste
e altri contributi multimediali, che saranno inseriti in una
piattaforma dedicata. Il progetto internazionale racconta le opere
e il lavoro di molti artisti italiani tra i quali: Paolo Bacilieri,
Dino Buzzati, Sara Colaone, Manuele Fior, Fumettibrutti, Francesca
Ghermandi, Gabriella Giandelli, Vittorio Giardino, Gipi, Igort,
LRN, Lorenzo Mattotti, Giacomo Monti, Leo Ortolani, Andrea
Pazienza, Hugo Pratt, Davide Reviati, Tuono Pettinato, Vanna Vinci,
Zerocalcare. Saranno inoltre previsti dei veri e propri incontri
con gli autori in live streaming, in cui il fumetto farà da ideale
trait d’union tra le nazioni.
Abu Dhabi sarà anche al centro di un
progetto speciale dedicato al Covid, che avrà tra i protagonisti
Leo Ortolani. Ma non finisce qui: uno dei grandi temi di
quest’anno è lo sguardo verso il futuro, per continuare a sognare
insieme. E proprio per questo una delle iniziative patrocinate dal
MAECI riguarda il Lucca Project Contest, il concorso promosso da
Lucca Comics & Games realizzato in collaborazione con Edizioni BD,
che da sedici anni valorizza i nuovi talenti del fumetto italiano,
un vero e proprio progetto di talent scouting. Grazie al Ministero
degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, è stato
realizzato uno spazio multimediale che ospiterà virtualmente le
opere dei 15 finalisti di questa edizione, fin dalla loro genesi: a
partire dalla Settimana della Lingua Italiana nel mondo e fino a
fine anno, gli Istituti Italiani di Cultura di tutto il mondo
potranno accedere a questo sito multilingue (inglese, francese,
spagnolo e coreano) per scoprire come si realizza il progetto, chi
sono i partecipanti, chi il vincitore, e quale è il percorso che
porta dall’ideazione di un fumetto alla sua pubblicazione. Oltre
alla piattaforma web, le opere dei finalisti del Project Contest
saranno portate in mostra grazie a una serie di pannelli con
immagini ad alta definizione, che sarà esposta in ben 30 Istituti
Italiani di Cultura. I visitatori potranno accedere a queste
esposizioni live, riunite sotto il cappello Project Contest
Worldwide, negli IIC di Addis Abeba, Algeri, Baku, Barcellona,
Belgrado, Berna, Budapest, Chongqing, Cipro, Colombo (Sri Lanka),
Karthoum, Kuala Lumpur, Lisbona, Madrid, Miami, Naypydaw (Myanmar),
New Delhi, Mascate (Oman), Pechino, Perth, Podgorica, Pretoria,
Quito, Rabat, Rosario, Santiago, Sidney, Sofia, Varsavia,
Vienna.
La collaborazione 2020 con Il MAECI
si espleta infine con la 34ª edizione del “GIOCO INEDITO – Miglior
Proposta di Gioco”, il concorso organizzato da Lucca Crea e DV
Giochi (uno degli editori più conosciuti in ambito ludico) che
premia il miglior progetto internazionale di game design emergente,
che verrà potenziato grazie a questo sodalizio di grande spessore e
significato. Il tema e il relativo bando saranno annunciati
all’inizio di novembre.
DAL 20 OTTOBRE IN TUTTE LE
LIBRERIE, IL LIBRO DEDICATO A LUCCA COMICS & GAMES
È finalmente arrivata il libreria la
prima monografia illustrata di Lucca Comics & Games edita da
Rizzoli per Mondadori Electa: LUCCA COMICS & GAMES: Storie e
immagini del Festival dell cultura pop. A cura di Christian Hill*.
Il volume (acquistabile anche qui https://www.amazon.it/dp/8891828017/?psc=1)
rappresenta un viaggio unico tra i volti e le immagini del festival
per come tutti lo ricordiamo. Fotografie, racconti, aneddoti,
curiosità e interviste con i protagonisti e gli ospiti di maggior
spicco. A guidare il lettore sarà la visione di Christian Hill,
alla scoperta dei valori del community event più noto d’Europa e
dei suoi lati nascosti, imprevedibili e incredibili.
Dopo il successo dell’esordio
God’s Own Country, Francis
Lee porta alla Festa del Cinema di Roma
la sua opera seconda Ammonite, in cui,
puntando sulla coppia Winslet-Ronan, torna ad
affrontare il tema delle relazioni e della loro difficoltà in un
mondo duro e aspro come le scogliere del Dorset, in cui il lavoro e
il sostentamento della famiglia vengono sempre prima della propria
felicità.
Ammonite– la trama
Anni ’40 dell’Ottocento. La
paleontologa autodidatta Mary Anning, Kate Winslet, lavora solitaria sulle coste del
Dorset alla ricerca di fossili – l’ammonite è appunto il fossile
più comune. Le sue scoperte passate sono lontane e ora lavora solo
per vendere qualcosa ai turisti e guadagnare ciò che serve per il
sostentamento suo e dell’anziana madre. Ciò che le riesce appena.
Quando un ricco turista, Roderick Murchison, James
McArdle si presenta da lei con la giovane moglie
Charlotte, Saoirse Ronan, e le chiede di assistere al suo
lavoro in cambio di un lauto pagamento, lei non è in condizione di
rifiutare. Lo stesso avviene quando Murchison decide di affidare
Charlotte, che si sta riprendendo da un momento difficile, nelle
mani di Ann, mentre lui prosegue il suo tour per l’Europa. Le due
donne scopriranno una comune solitudine e tra loro nascerà
un’appassionata storia d’amore.
Mary Anning, una figura
femminile poco valorizzata
Nell’incentrare il suo secondo
lavoro sulla figura poco nota della paleontologa Mary Anning, il
regista e sceneggiatore Francis Lee intendeva,
come lui stesso ha chiarito: “continuare il lavoro iniziato con
God’s Own Country sulle relazioni e su come ci
muoviamo all’interno di esse. Quindi, parlare di Mary in una
relazione intima”. Dunque l’interesse di Lee
era sì mostrare il lavoro di Mary come scienziata, ma ancor più
focalizzarsi sui suoi bisogni dal punto di vista emotivo e
relazionale, a lungo relegati in un angolo, che trovano
nell’incontro con Charlotte lo spazio per esprimersi.
Ecco dunque l’inserimento di una
storia d’amore omosessuale, liberamente inventata da
Lee, che scompagina l’austero equilibrio della
protagonista. Della figura di Mary infatti si sa poco e non vi è
quasi nulla di scritto, ancor meno sulla sua vita privata. Dunque,
con assoluta libertà creativa il regista ha immaginato la relazione
con la giovane e ricca Charlotte.
Nonostante la bravura
delle protagoniste, Kate Winslet e SaoirseRonan – il regista
ritrova anche Alec Secareanu e Gemma
Jones – l’idillio amoroso è poco coinvolgente e non sembra
apportare un vero cambiamento nella vita delle due donne. Non si
sente insomma, quella sensazione di ineluttabilità dello stare
insieme, quella necessità che fa si che la relazione cambi davvero,
radicalmente e per sempre, le vite delle protagoniste. Il laconico
finale ne è una conferma. Non si è emotivamente trascinati,
nonostante l’amore passionale. L’incedere del film è lento, ricco
di pause e silenzi, scanditi dai brani al pianoforte della colonna
sonora.
Lee non coglie a
pieno l’opportunità offerta dalla figura di donna forte ed
emancipata che Mary Anning rappresenta. Una donna della working
class, che ha dovuto rimboccarsi le maniche fin da bambina a
causa della precoce morte del padre, completamente autodidatta, la
cui scoperta paleontologica più importante, fatta a 11 anni – un
fossile di ittiosauro – è conservata al British Museum. Una donna
che ha dovuto farsi strada in un mondo di uomini e che, svanita la
fama, ha continuato ad occuparsi con dedizione del suo lavoro. Le
tematiche sociali, sia in relazione all’appartenenza di classe, che
di genere avrebbero meritato più attenzione e spazio, dando così il
giusto risalto ad uno spirito libero ed indipendente in un’epoca
ancora fortemente influenzata da dogmi e convenzioni.
Una messa in scena realistica
Visivamente
Ammonite è curatissimo e l’aspra natura
delle coste inglesi del Dorset, con il freddo, l’umidità, la terra
e il costante rumore del mare vanno di pari passo con l’animo di
Mary, indurito da anni di fatica e solitudine. Il regista ha voluto
una messinscena più realistica possibile e si è affidato per la
fotografia a Stéphane Fontaine e per i
costumi a Michael O’Connor. Tuttavia,
Lee perde sia l’opportunità di aggiungere qualcosa
alla geografia dei sentimenti disegnata fin qui, sia quella di
allargare maggiormente il discorso alla sfera sociale e culturale,
rendendo il lavoro di più ampio respiro.
Dopo tanto tempo e tanti rimandi,
la produzione di Uncharted
è finalmente cominciata, e ora il protagonista Tom
Holland si mostra nei panni di Nathan Drake.
In Uncharted, Tom
Holland sarà Nathan Drake, mentre Mark
Wahlberg vestirà i panni di Sully Sullivan. Non
tutti sanno che, inizialmente, Wahlberg avrebbe dovuto interpretare
l’eroe del titolo anni fa quando David O.
Russell era coinvolto nel progetto, mentre negli
anni la Sony ha deciso di sviluppare il film come
una origin story.
La sceneggiatura del film, che
arriverà al cinema il 16 luglio 2021, è stata firmata
da Art Marcum, Matt
Holloway e Rafe Judkins, e
racconterà le avventure del protagonista Nathan Drake nei suoi anni
giovanili mentre diventa il cacciatore di tesori che tutti
conosciamo.
Vi ricordiamo che Uncharted sarà
la prima produzione cinematografica di Sony PlayStation
Productions, divisione interna della Sony fondata lo scorso anno da
Asad Qizilbash e Carter Swan in collaborazione con PlayStation
Productions, Chuck Roven, Avi Arad, Alex Gartner e Ari Arad.
Il teaser trailer del film
originale Netflix diretto da Ryan
MurphyThe
Prom, con
Meryl Streep, James Corden, Nicole
Kidman, Keegan-Michael Key, Andrew Rannells, Ariana
DeBose, Kerry
Washington e Jo Ellen
Pellman.
In The Prom Dee
Dee Allen (la tre volte vincitrice del premio Oscar Meryl Streep) e
Barry Glickman (il vincitore del Tony Award James Corden) sono star
del palcoscenico di New York City alle prese con una situazione
critica: il loro nuovo e costoso spettacolo di Broadway è un grosso
flop che ha improvvisamente distrutto le loro carriere. Nel
frattempo, in una piccola città dell’Indiana, la studentessa del
liceo Emma Nolan (l’esordiente Jo Ellen Pellman) sta vivendo un
dispiacere molto diverso: nonostante il sostegno del preside del
liceo (Keegan-Michael Key), il capo dall’associazione
genitori-insegnanti (Kerry Washington) le ha vietato di partecipare
al ballo di fine anno con la sua ragazza, Alyssa (Ariana DeBose).
Quando Dee Dee e Barry decidono che la difficile situazione di Emma
è la causa perfetta per aiutarli a riabilitare la propria immagine
pubblica, si mettono in viaggio con Angie (la vincitrice del premio
Oscar Nicole Kidman) e Trent (Andrew Rannells), un’altra coppia di
cinici attori in cerca di un’ascesa professionale. Ma il loro
egocentrico attivismo, tipico delle celebrità, gli si ritorce
inaspettatamente contro e i quattro si trovano a capovolgere le
proprie vite mentre si riuniscono per offrire a Emma una notte in
cui può celebrare chi è veramente.
Diretto da Ryan Murphy e interpretato anche da Tracey Ullman,
Kevin Chamberlin, Mary Kay Place, Logan Riley, Nico Greetham, Sofia
Deler e Nathaniel J. Potvin, The Prom è lo spettacolare adattamento
cinematografico e dal grande cuore del pluripremiato musical di
Broadway di Chad Beguelin, Bob Martin e Matthew Sklar, candidato ai
Tony Award. La sceneggiatura è scritta da Bob Martin e Chad
Beguelin; il film è prodotto da Ryan Murphy, Dori Berinstein, Bill
Damaschke, Alexis Martin Woodall e Adam Anders.
La Universal
Pictures ha diffuso il trailer di Notizie dal
mondo conTom
Hanks, una commovente storia scritta e diretta da
Paul Greengrass che per la prima volta torna a
lavorare con l’interprete del suo
Captain Phillips – Attacco in mare aperto, candidato
all’Oscar come miglior film nel 2013.
Cinque anni dopo la fine della
Guerra Civile, il Capitano Jefferson Kyle Kidd (Tom
Hanks), un veterano di tre conflitti, si sposta di
città in città narrando storie vere condividendo con chi lo ascolta
vicende di presidenti e regine e racconti di faide gloriose,
catastrofi devastanti ed emozionanti avventure vissute in remoti
angoli del globo. Nelle pianure del Texas, il suo percorso incrocia
quello di Johanna (Helena Zengel, System Crasher), una ragazzina di
dieci anni adottata sei anni prima dai membri della tribù nativa
dei Kiowa che l’hanno allevata come una di loro. Johanna, ostile ad
un mondo mai conosciuto prima, viene rimandata dagli zii biologici
contro la propria volontà.
Kidd acconsente a riportare la bambina là dove la legge
stabilisce debba vivere. E nel corso del loro viaggio di centinaia
di miglia in un territorio caratterizzato da una natura ostile, i
due sono costretti ad affrontare immensi ostacoli sia di natura
umana che naturale, mossi entrambi dal desiderio di trovare
finalmente un luogo da poter chiamare casa.
“Notizie dal mondo è
ambientato in un mondo pericoloso e tristemente diviso, ed è un
viaggio che conduce sia il capitano Jefferson Kyle Kidd (Tom
Hanks) che la ragazzina, Johanna (Helena Zengel), ad
una grande scoperta. Sono due personaggi “persi”, anche se in modo
diverso, e sono entrambi alla ricerca di un proprio luogo di
appartenenza. Ed è proprio questa la grande forza emotiva alla base
del loro viaggio. Kidd e Johanna vivono grandi avventure
affrontando grandi pericoli e, in pratica, il film è la storia di
un viaggio verso la redenzione”.
Tom Hanks sul suo personaggio (Captain Jefferson
Kyle Kidd) nel film:
“Mi piace sia ascoltare una magnifica storia che raccontarne
una, per questo ero così entusiasta all’idea di interpretare il
capitano Jefferson Kyle Kidd. È un gran divulgatore, è motivato, si
emoziona, ha un animo nobile ed è spinto dal desiderio di scoprire
la verità. Kidd desidera trasmettere al suo pubblico un’onesta
visione di ciò che accade nel mondo perché è consapevole del fatto
che, insieme ad informare e a divertire, la lettura delle notizie
può trasformarsi in un momento altamente educativo”.
Tom Hanks su Helena Zengel, attrice dodicenne che
interpreta “Johanna” nel film:
“Non posso far altro che insistere sull’incredibile carisma
della giovane Helena Zengel. Credo che attori si nasca. Non si
impara ad essere attori, lo si è e basta. I suoi silenzi, i suoi
occhi, il suo istinto: magari non è consapevole delle varie regole
della recitazione, ma le conosce già”.