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Il Signore degli Anelli: 15 fatti su Aragorn che solo i veri fan conoscono

signore degli anelli

Aragorn è uno dei personaggi principali e più eroici de Il Signore degli Anelli. Ha scortato gli Hobbit fino a Gran Burrone, e li ha salvati dalle grinfie dei Nazgul. È stato parte del Consiglio di Elrond, dove ha giurato fedeltà al nuovo portatore dell’Anello Frodo. Aragorn è uno dei più grandi combattenti della Terra di Mezzo, ha il dono di una vita lunga proprio dei Nùmenòreani, e ha decenni di esperienza in battaglia. Quando si arriva alle vicende de Il Signore degli Anelli, è più che preparato a ciò che sta arrivando. Inoltre, è anche il discendente di Isidur, il Re di Gondor. Dato che il reame non ha un re ma un Sovrintendente, Aragorn deve anche cercare di riaffermare la propria autorità, per riprendere la corona e ricostruire il mondo degli Uomini. È questo il suo viaggio nella trilogia, ma nei film ci sono molte cose sui personaggi che vengono tralasciate. Ecco 15 fatti su Aragorn, o King Elessar, che solo i fan conoscono.

1Ha quasi avuto un ruolo ne L’Hobbit

signore degli anelli

Quando Tolkien ha scritto Lo Hobbit, questo raccontava la storia abbastanza ridotta e autonoma di un hobbit che diventa un famoso ladro e aiuta i Nani della Montagna Solitaria a ritornare alla propria casa occupata da un drago. Era una storia di un libro soltanto, ma dopo il successo de Il Signore degli Anelli, la Warner Bros ha deciso di trasformarlo in un’altra trilogia. Sfortunatamente, il risultato è stata una storia un po’ gonfiata e piena di personaggi senza scopo, e riferimenti non troppo sottili e fini a se stessi alla trilogia precedente. Tra i vari cameo, come quelli di Saruman, Galadriel e Legolas, un altro personaggio avrebbe potuto fare la propria comparsa ne Lo Hobbit: Aragorn. I produttori chiesero a Viggo Mortensen se fosse disponibile a riprendere il ruolo per Lo Hobbit. Ma l’attore ha letto il libro e sembra che abbia risposto dicendo: “Lo sapete perché Aragorn non compare nel romanzo, giusto? Sapete che c’è uno scarto temporale di 60 anni tra i libri?”. Dopotutto, va bene così: forse la comparsa di Aragorn sarebbe stata solo un’altra distrazione.

Fonte: CBR.com

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Cannes 2018: A Genoux Les Gars, intervista al regista e alle attrici del film

Presentato nella sezione Un Certain Regard del Festival di Cannes 2018, A Genoux Les Gars (Sextape) è il nuovo film di Antoine Desrosières, con le giovani attrici Souad Arsane e Inas Chanti. Il film tratta le tematiche della sottomissione e dell’emancipazione femminile con grande ironia. La protagonista, Yasmina, si ritrova coinvolta e costretta ad un perverso gioco organizzato dal suo ragazzo, Salim, e il suo amico Majid. L’atto sessuale a cui la ragazza è costretta viene segretamente filmato con la minaccia di diffusione, cosa che getta Yasmina in una spirale di vergogna e desiderio di rivalsa.

Sulla Terrasse Unifrance di Cannes abbiamo avuto modo di incontrare il regista e le due attrici protagoniste del film per un intervista privata con loro, per scoprire la genesi del film e le sue caratteristiche.

– Le vicende che vediamo accadere nel film sono, purtroppo, all’ordine del giorno. L’ispirazione per il film nasce da eventi di questo tipo o ha un concepimento diverso?

A.D: Abbiamo pensato da subito ad una storia di questo tipo, ispirati sia da eventi realmente accaduti sia da un film che abbiamo girato precedentemente, Haramiste, dove affrontavamo sempre dei tabù legati alle ragazze. Haramiste mostrava le frustrazioni che i tabù possono generare, Sextape è invece un’ulteriore passo in avanti, e arriva a mostrare come la frustrazione conduca alla violenza. L’ispirazione per questo nuovo film nasce da lì, dal voler mostrare cosa accade dopo.

– Una delle cose più interessanti del film è certamente il parlare di eventi così scomodi con un’ironia che invece li rende molto fruibili. Da dove nasce l’idea e la volontà di inserire questo tono da commedia?

A.D: Il punto è, come possiamo fare un film che parli anche ai ragazzi che spesso si macchiano di questi atti (Il termine usato dal regista è: asshole)? Se avessimo realizzato un film drammatico, dubito che sarebbero venuti a vederlo, ma con un film divertente, con un titolo divertente, forse verranno. Ed è una trappola, perché così si troveranno invece a guardare qualcosa di più profondo che li faccia riflettere sulle loro azioni, e magari li spinga a comportarsi meglio verso il prossimo.

– I dialoghi, scritti insieme alle due attrici protagoniste, sono davvero brillanti. Rispecchiano perfettamente il modo naturale di parlare dei giovani. Com’è stato il processo di scrittura di una simile sceneggiatura?

A.D: Abbiamo scritto secondo una prospettiva di improvvisazione sulle scene richieste dal film. Ognuno era libero di aggiungere qualcosa per portare maggior freschezza ai dialoghi. Abbiamo provato e scritto le scene per diversi mesi, per poi arrivare a girare il film in soli diciotto giorni. Credo che il lavoro sui dialoghi, dove abbiamo inserito le tipiche frasi incoerenti o inconcludenti del parlato quotidiano, abbiano aiutato molto ad eliminare i classici cliché e stereotipi.

I.C: Come ha detto Antoine, abbiamo provato davvero a lungo prima di girare. Seguivamo tutti i suoi consigli per capire cosa desiderava ottenere e insieme arricchivamo la sceneggiatura di suggerimenti, facendo modifiche anche fino all’ultimo. Personalmente non ho portato molto di mio al personaggio, ma al suo modo di parlare sì. Come avrai notato, quello nel film è un modo di esprimersi davvero familiare.

Nel film è possibile riscontrare un feeling molto forte tra gli attori. Com’è stato lavorare sul set e quali riflessioni sono scaturite tra di voi riguardo questo particolare argomento?

I.C: In realtà il lavoro sul set è stato davvero molto breve, e quando abbiamo iniziato a girare il film avevamo alle spalle già diversi mesi di prove, i quali sono stati fondamentali per conoscerci e sviluppare i legami di cui avevamo bisogno per dare credibilità ai rapporti tra i personaggi.

S.A: Antoine ha fatto delle scelte di casting basandosi sulla sintonia tra gli attori. Lui già conosceva me e Ines, e ha scelto gli altri due ragazzi protagonisti dopo alcune sessioni di prove con noi, per vedere se poteva realmente nascere qualcosa che potesse portare freschezza al film.

A.D: Al momento del casting io non cercavo solo degli attori, ma anche dei co-autori. Ne avevo bisogno per essere certo di riuscire a portare elementi divertenti al film. Ho selezionato dei ragazzi che dimostrassero di avere immaginazione, che fossero in grado di improvvisare a lungo. Una volta trovati ero certo della mia scelta, e i mesi di prove non hanno fatto che confermare che mi ero circondato delle persone giuste per il film.

 
 

Mission Impossible: Fallout, Tom Cruise in azione nel nuovo trailer

Mission Impossible: Fallout

Come annunciato poco fa, la Paramount Pictures ha diffuso il nuovo trailer ufficiale di Mission Impossible: Fallout, sesta adrenalinica avventura dell’agente segreto Ethan Hunt, interpretato ancora una volta da Tom Cruise.

Potete dargli un’occhiata qui sotto.

Mission Impossible: Fallout, Tom Cruise pronto a un salto nel vuoto – foto

Vi ricordiamo che Mission Impossible: Fallout uscirà nelle nostre sale il 30 agosto 2018. Nel cast anche Rebecca FergusonSimon PeggHenry Cavill e Angela Basset.

A causa di un infortunio di Tom Cruise mentre eseguiva un salto da un edificio all’altra, il film ha subìto una pesante battuta d’arresto durante la produzione. Sappiamo che la scena è stata ripresa e montata addirittura nel trailer rilasciato durante la notte del Superbowl. Qui potete dare uno sguardo al video dell’incidente.

Il regista ha inoltre commentato il titolo del film, dando anche qualche indizio sulla trama: “Fallout ha più significati nel film, da quello letterale, come la minaccia di terrorismo nucleare che pende sulla trama, ad altri più metaforici, come l’idea che quello che succede nel film sia il risultato delle scelte che Ethan Hunt ha fatto nella sua vita. È il suo passato che ritorna a cercarlo. È la “conseguenza negativa” di tutte le sue buone intenzioni.”

Mission Impossible: Fallout, oggi il trailer. Ecco un’anticipazione e una nuova foto

 
 

Solo: A Star Wars Story, il making of del film nella nuova featurette

Solo: A Star Wars Story

Presentato ieri in anteprima al Festival di Cannes, Solo: A Star Wars Story arriverà fra pochi giorni anche nelle nostre sale. Nel frattempo, per ingannare l’attesa, la Lucasfilm ha rilasciato una nuova featurette in cui vengono raccontate le fasi della lavorazione dello spin-off sul giovane Han Solo.

Potete dargli uno sguardo qui sotto.

Solo: A Star Wars Story, il primo trailer

Diretto da Ron Howard, il cast di Solo: A Star Wars Story comprende Alden Ehrenreich (Ave, Cesare!, Segreti di famiglia), Woody Harrelson (Tre manifesti a Ebbing, Missouri, Oltre le regole- The Messenger), Emilia Clarke (Io prima di te, Game of Thrones), Donald Glover (Spider-Man: Homecoming, Sopravvissuto – The Martian), Thandie Newton (Gringo, Crash: Contatto fisico), Phoebe Waller-Bridge (Fleabag, Killing Eve) e Paul Bettany (Captain America: Civil WarMaster & Commander – Sfida ai confini del mare). Joonas Suotamo (Star Wars – Gli ultimi Jedi) torna a vestire i panni di Chewbecca.

Scritto da Jonathan Kasdan & Lawrence Kasdan, Solo: A Star Wars Story è prodotto da Kathleen Kennedy, Allison Shearmur e Simon Emanuel. I produttori esecutivi sono Lawrence Kasdan, Jason McGatlin, Phil Lord e Christopher Miller.

Sali sul Millennium Falcon e viaggia nella galassia lontana lontana in Solo: A Star Wars Story, un’avventura completamente nuova con il farabutto più amato della galassia. Attraverso una serie di audaci fughe nel profondo, oscuro e pericoloso mondo criminale, Han Solo incontra il suo potente futuro copilota, Chewbacca e anche il famoso giocatore d’azzardo Lando Calrissian, in un viaggio che racconterà l’inizio di uno degli eroi più improbabili della saga di Star Wars.

Solo: A Star Wars Story, ecco cosa ne pensa Rian Johnson

 
 

Mission Impossible: Fallout, oggi il trailer. Ecco un’anticipazione e una nuova foto

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Arriverà nelle prossime ore il secondo trailer ufficiale di Mission Impossible: Fallout, sesta avventura dell’agente segreto Ethan Hunt che vedrà fra i protagonisti anche Henry Cavill.

L’attore compare nella nuova immagine del film, pubblicata da Empire, e nell’anticipazione del trailer che trovate qui sotto.

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Mission Impossible: Fallout, Tom Cruise pronto a un salto nel vuoto – foto

Vi ricordiamo che Mission Impossible: Fallout uscirà nelle nostre sale il 30 agosto 2018. Nel cast anche Rebecca FergusonSimon PeggHenry Cavill e Angela Basset.

A causa di un infortunio di Tom Cruise mentre eseguiva un salto da un edificio all’altra, il film ha subìto una pesante battuta d’arresto durante la produzione. Sappiamo che la scena è stata ripresa e montata addirittura nel trailer rilasciato durante la notte del Superbowl. Qui potete dare uno sguardo al video dell’incidente.

Il regista ha inoltre commentato il titolo del film, dando anche qualche indizio sulla trama: “Fallout ha più significati nel film, da quello letterale, come la minaccia di terrorismo nucleare che pende sulla trama, ad altri più metaforici, come l’idea che quello che succede nel film sia il risultato delle scelte che Ethan Hunt ha fatto nella sua vita. È il suo passato che ritorna a cercarlo. È la “conseguenza negativa” di tutte le sue buone intenzioni.”

Mission Impossible: Fallout, trailer ufficiale con Henry Cavill

 
 

Zack Snyder rivela che Injustice è stata una fonte d’ispirazione per il DCEU

zack snyder

Sembra proprio che una delle maggiori fonti di ispirazione di Zack Snyder nella creazione dell’universo cinematografico DC sia stata la costola videoludica di Injustice, videogioco di combattimento tra personaggi del DC Universe sviluppato da NetherRealm Studios e pubblicato nel 2013.

La conferma è arrivata dallo stesso Snyder in risposta ad una domanda di un fan che gli chiedeva quanto Injustice avesse condizionato l’arco narrativo dei film. “Oh si“, ha scritto il regista de L’Uomo d’acciaio, Batman v Superman e Justice League. Che ne pensate?

Zack Snyder conferma il legame di Batman v Superman con la mitologia greca

Justice League è disponibile dal 21 Marzo nei formati DVD, Blu-ray, Blu-ray 3D e in 4k Ultra HD, distribuito da Warner Bros. Entertainment Italia.

Diretto da Zack Snyder, il film presenta una invidiabile lineup di SuperEroi DC: Ben Affleck nei panni di Batman, Henry Cavill come Superman, Gal Gadot nel ruolo dell’irresistibile Wonder Woman, Ezra Miller come The FlashJason Momoa nei panni di Aquaman e Ray Fisher come Cyborg.

Contenuti Speciali delle edizioni Blu-ray permetteranno ai fan di scoprire tutti i segreti della Justice League, conoscere meglio i nuovi membri, il loro lavoro di squadra e la tecnologia che dà loro una marcia in più. L’edizione 4k Ultra HD del fim contiene anche il disco Blu-ray, oltre ad una scena inedita non presente nel film al cinema.

Justice League: recensione del film con Ben Affleck, Gal Gadot e Henry Cavill

 
 

Guardiani della Galassia 3: James Gunn conferma il titolo del film

Guardiani della Galassia Vol. 3 film

È stato confermato dallo stesso James Gunn che il terzo capitolo del franchise sui Guardiani della Galassia seguirà la scia dei due precedenti e si intitolerà Guardiani della Galassia Vol.3.

L’ufficializzazione è arrivata, come di consueto, su Twitter in risposta ad una domanda di un fan:

https://twitter.com/JamesGunn/status/996539352195842049?ref_src=twsrc%5Etfw&ref_url=https%3A%2F%2Fscreenrant.com%2Fguardians-galaxy-3-title-confirmed%2F

Guardiani della Galassia Vol. 3: James Gunn svela quando arriverà nelle sale

Per quanto riguarda Guardiani della Galassia Vol.3, sappiamo che i Marvel Studios sono soliti iniziare la produzione immediatamente prima di un anno dall’ uscita del titolo precedente, e dato che James Gunn ha confermato che la pellicola  arriverà nei cinema nel 2020, è logico pensare che la pre-produzione sia già in corso ai Pinewood Atlanta Studios nella contea di Fayette, in Georgia.

Al momento la lista dei titoli oltre la Fase Tre non è stata resa nota, anche se sappiamo che c’è il sequel di Spider-Man Homecoming in sviluppo. Lo studios ha già annunciato altre dare di uscita senza proferire ulteriori informazioni e la data del 1° Maggio 2020 con ogni probabilità sarà quella assegnata al terzo capitolo dei Guardiani. Le altre date annunciate sono il 7 agosto 2020 e l’11 novembre 2020.

Guardiani della Galassia Vol. 3: ecco chi potrebbe interpretare Mark Hamill

 
 

Chris Hemsworth lascerà il MCU dopo Avengers 4?

Con le riprese di Avengers: Infinity War e Avengers 4, Chris Hemsworth ha concluso il suo impegno contrattuale con i Marvel Studios, proprio come il collega Chris Evans, tuttavia nelle settimane successive all’uscita di Thor: Ragnarok l’attore si è detto disponibile a prolungare la sua permanenza nel MCU ad una condizione.

“Sentiamo di aver reinventato alla grande il personaggio con l’ultimo film. Sembra nuovo e pieno di energia. Potremmo aver avuto delle conversazioni per un altro film ammesso che ci sia un grande script da cui attingere. Ma al momento non c’è.”, aveva raccontato Hemsworth in un’intervista.

Ora, secondo alcuni, il video-messaggio pubblicato sul suo profilo Instagram lascerebbe intendere che ci sia un futuro per l’interprete di Thor oltre Avengers 4, ultimo film del contratto, e che la produzione stia lavorando per dare al personaggio un seguito all’altezza.

Chris Hemsworth disposto ad altri film su Thor, a una condizione

Grazie mille, a tutti coloro che continuano a supportare questi personaggi e l’Universo Marvel“, ha scritto l’attore. “Continueremo a lavorare per voi, se ce lo permetterete“. Che ne pensate? Che sia un timido annuncio da parte di Hemsworth?

Come già annunciato nelle settimane scorse, i Marvel Studios salteranno il rituale passaggio al Comic Con di San Diego il prossimo Luglio, dunque non dovremmo aspettarci alcun trailer o materiali ufficiali nei mesi precedenti.

Avengers 4 è ancora un grande mistero. Il film sarà diretto dai Fratelli Russo ma non sappiamo ancora da chi sarà composto il cast né di cosa parlerà il film. Le dichiarazioni di Kevin Feige in merito hanno reso molto chiaro il fatto che il titolo ufficiale del film rappresenta spoiler per Avengers Infinity War, per cui non sarà rivelato fino all’uscita al cinema del film che conclude la Fase 3 dei Marvel Studios.

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Avengers 4: tornerà anche la Jane Foster di Natalie Portman?

 
 

Cannes 2018: il ritorno di Lars Von Trier al Festival

Dopo essere stato dichiarato “persona non grata” ed essere stato espulso dal Festival di Cannes nel 2011, Lars Von Trier torna nel concorso 2018 con The House That Jack Built, con protagonista Matt Dillon.

The House That Jack Built, trailer del film di Lars Von Trier

Il film, a oggi il più divisivo del concorso, è stato aspramente criticato per la violenza di alcune scene e ha aperto il dibattito, sulla croisette, tra chi è pro e chi contro l’idea del regista.

Il Festival di Cannes 2018 si svolgerà dall’8 al 19 maggio. Segui il nostro speciale.

Fonte foto

 
 

Cannes 2018: uno Spike Lee agguerrito presenta BlacKkKlansman

Punta il dito contro gli Stati Uniti, ma anche contro l’Europa Spike Lee, il regista sessantunenne che è arrivato in concorso a Cannes 2018 con BlacKkKlansman, il suo ultimo film con protagonisti John David Washington e Adam Driver, entrambi al Festival.

In conferenza stampa però è stato un one man show, o un comizio: Lee parla come fosse a un comizio, appellando “figlio di puttana” il presidente Trump e aggiungendo: “Io non ho la palla di cristallo su cosa ancora potrà accadere, ma vi assicuro che il mio cinema è un flusso in costante allarme. Vorrei vedeste questo film come un film sulla speranza. Ma nessuno è sordo o cieco, io sono consapevole di cosa sta accadendo, il problema è globale, e succede dove abito. Bisogna smuovere le persone dalle loro certezze.”

Guarda il trailer di BlacKkKlansman

Poi aggiunge: “Non darò risposte ma porrò domande, provocazioni e discussioni. Non possiamo farcele scivolare addosso, tutti conosciamo intimamente la differenza fra il giusto e lo sbagliato”. Uno Spike Lee sul piede di guerra, che si scaglia violentemente contro il suo Paese, ma che tira in ballo anche gli Europei e le emergenze che affliggono il Vecchio Continente: “Non è vero che gli Stati Uniti sono un paese fondato sulla democrazia, sono un paese fondato sulla schiavitù e sul genocidio. Vi chiedo un favore: non guardate a questo film come una storia che riguarda solo l’America, è un problema globale che coinvolge tutti i paesi. Pensate a come vengono trattati i musulmani, i migranti.”

Infine, commentando Donald Trump e il suo operato all’indomani degli scontri di Charlottesville la scorsa estate, Spike Lee ha dichiarato: “C’è un tipo alla Casa Bianca, non dirò il suo nome, che nel momento della tragedia non ha saputo dire una parola nella giusta direzione, non ha ricordato che l’amore può battere l’odio”.

BlacKkKlansman di Lee si chiude sui filmati di quegli scontri, un pugno allo stomaco dello spettatore, uno schiaffo per svegliarlo: “Quella tragedia è avvenuta dopo che noi avevamo finito le riprese e appena ho visto cosa era successo ho capito che doveva essere il finale del nostro film”.

Il Festival di Cannes 2018 si svolgerà dall’8 al 19 maggio. Segui il nostro speciale.

 
 

Cannes 2018: Valeria Golino presenta Euforia

Valeria Golino Maria
Foto di Luigi de Pompeis © Cinefilos.it

La settantunesima edizione del Festival di Cannes vede trai suoi protagonisti, in Un Certain Regard, Valeria Golino, che, dopo Miele, torna alla regia con Euforia, in cui dirige Riccardo Scamarcio, Valerio Mastandrea, Jasmine Trinca, Isabella Ferrari e Valentina Cervi.

Il tema affrontato in Euforia, che racconta la storia di due fratelli che si ritrovano per causa di forza maggiore, ricorda in maniera tangente quello di Miele, che ruota intorno alla morte. Che la Golino regista sia interessata a sviluppare questo argomento?

“Quando faccio un film poi lo collego agli altri con il senno di poi – spiega Valeria – Sembra anche a me. Mi fa piacere pensare che ci sia un legame. Quando ho deciso di fare Euforia non pensavo a questo tema per esempio. Quindi se c’è questa connessione, esiste inconsciamente.”

Ma quindi da dove è arrivata l’idea per il film?

“È difficile per me raccontare qualcosa che non sia una situazione drammatica in merito ai problemi del mondo. Se devo raccontare l’intimità mi rivolgo alle cose che non cambiano, e la morte è la regina di queste cose (…) Stavo cercando di lavorare al mio secondo film ma non ero mai completamente contenta della storia e non sentivo nessuna urgenza di raccontare qualcosa. Durante questo periodo, ho cominciato a vivere una situazione personale, una cosa accaduta a una persona che mi è molto cara. E da questa cosa è nata l’idea del film. Ho trovato qui lo spunto per la storia, e da lì ci siamo messi a lavorare con cautela, cercando di allontanarci dal privato e dal personale.”

Protagonista del film è Riccardo Scamarcio, che attribuisce alla sceneggiatura la caratterizzazione così attenta dei personaggi: “Scrittura, e sintonia sul set sono stati fondamentali. In alcuni casi abbiamo aggiunto delle cose, ma il lavoro principale è stato fatto in fase di scrittura. Il testo però non era così semplice, è una sceneggiatura molto sofisticata e letteraria e abbiamo avuto delle difficoltà. Non è un linguaggio colloquiale, è un testo preciso e la sfida è stata quella di restituirlo nell’interpretazione. Ogni personaggio è tratteggiato con estrema attenzione. Ogni personaggio ha la sua frequenza, la sua chiave e questa cosa ce l’ha regalata Valeria, che in quanto regista è il primo spettatore del film.”

Valerio Mastandrea, co-protagonista, aggiunge: “Io invece di aggiungere ho tolto qualcosa, perché penso che alcuni risultati li raggiungi anche solo con i tempi. Il mio personaggio non era semplice. Per me, il film è la storia di un uomo che crede di avere tutti gli strumenti per risolvere ogni cosa, e quando si trova ad affrontare un dolore così grande cerca di comportarsi allo stesso modo. Ma non funziona e deve spogliarsi di tutto ciò che crede di sapere.”

Sul fatto che è stata scelta per la sezione collaterale Un Certain Regard e non per il concorso ufficiale, Valeria Golino è molto sincera: “Il mio desiderio intimo era quello di essere a Cannes in Un Certain Regard, se Fremaux ci avesse offerto il concorso saremmo corsi comunque, ma il mio desiderio era questa sezione, forse perché voglio stare ancora un po’ nell’ombra.”

E perché la Golino regista non ha ritagliato un ruolo per la Golino attrice, in Euforia?

“Non ho mai pensato di essere presente nel film anche come attrice. Avrei potuto interpretare solo il ruolo di Isa (Isabella Ferrari, ndr), ma io volevo lei fortemente. Siamo amiche da tanto, la inseguo da 30 anni e la fotografo ogni volta che posso, volevo che fosse lei.”

Il Festival di Cannes 2018 si svolgerà dall’8 al 19 maggio. Segui il nostro speciale.

 
 

Bohemian Rhapsody: Rami Malek nel primo trailer del film su Freddie Mercury

Come annunciato ieri, ecco arrivare online il primo trailer ufficiale di Bohemian Rhapsody, film dedicato al frontman dei Queen Freddie Mercury (interpretato sullo schermo da Rami Malek) e diretto da Bryan Singer.

Nel cast di Bohemian Rhapsody anche Gwilym Lee (Brian May), Ben Hardy (Roger Taylor), Joe Mazzello (John Deacon) e Gwilym Lee (Brian May).

Vi ricordiamo che il biopic uscirà nelle sale americane il 2 novembre 2018.

Bohemian Rhapsody: prime foto ufficiali dal Cinemacon

Bohemian Rhapsody, recensione del film con Rami Malek

 
 

Le grand Bain: recensione del film di Gilles Lellouche #Cannes71

le grand bain

Al suo esordio in solitaria dietro la macchina da presa, Gilles Lellouche presenta nel fuori concorso della selezione ufficiale di Cannes 2018, Le grand Bain, una commedia con un cast stellare il cui titolo internazionale è Skin or Swim (Affonda o nuota).

Un gruppo di uomini quasi tutti di mezza età cerca di trovare un nuovo scopo nella vita nella partecipazione a un campionato europeo amatoriale di nuovo sincronizzato. Ognuno con le sue paure, i suoi problemi di famiglia o lavoro e le sue insicurezze, troverà nuovo spirito in questa avventura.

Commedia alquanto convenzionale, Le grand Bain sfrutta il carisma del super cast di star francesi, guidato da Guillaume Canet, Virginie Efira e Mathieu Amalric, e lo inserisce in un contesto assurdo, il nuovo sincronizzato maschile. Tuttavia l’intuizione del film si esaurisce in questo, in quanto le risate arrivano ma la scrittura sacrifica i talenti e non presenta particolare spirito.

Una commedia per il grande pubblico che si riveste di qualche cliché di troppo nel tratteggiare gli uomini in crisi di mezza età e che alla fine resta un piacevole passatempo senza troppe pretese. Dalle crisi di coppia, alla depressione post licenziamento, sono molti i momenti di difficoltà che affrontano i nostri aspiranti nuotatori, e dopo qualche difficoltà iniziale, ognuno trova conforto nella disgrazia dell’altro, trasformando lo spogliatoio della piscina in un luogo di confronto e di conforto.

Peccato perché il potenziale comico del cast era notevole e le poche scene davvero ispirate sono esilaranti e trascinanti, probabilmente affidate al talento recitativo dei protagonisti.

 
 

Shoplifters: recensione del film di Hirokazu Kore-eda

oscar 2019 Hirokazu Kore-eda Un affare di famiglia

Hirokazu Kore-eda racconta la famiglia, il legame naturale, quello di sangue e quello istintivo, la differenza che passa tra il nascere famiglia e diventarlo. Il suo nuovo film, in concorso a Cannes 2018, Shoplifters, si colloca alla perfezione nella sua poetica, senza aggiungere nessun elemento di novità nel suo approccio ma affrontando lo stesso argomento con una rinnovata ferocia e impotenza.

Il titolo internazionale è traducibile con “taccheggiatori”, e questo fanno Osamu e suo figlio, arrotondando così il piccolissimo introito familiare. Tornando a casa da una “seduta” al supermercato, i due trovano una bimba di 5 anni, apparentemente abbandonata, decidono di portarla a casa con loro. Quella che doveva essere una sola notte, si ripete perché la coppia capisce che la bambina veniva maltrattata e decidete di proteggerla tenendola con sé. Con loro vivono anche l’anziana nonna e la sorella di Hatsue.

Le dinamiche familiari appaiono tradizionali, anche se in alcuni dialoghi, in certi dettagli dell’intimità, si intuisce qualcosa che tradizionale non è. Scopriamo solo dopo un po’ che la famiglia in questione è tale per scelta. Tutti i membri della stessa non hanno legami di sangue, si sono scelti, trovati per caso, e vivono insieme facendosi l’un l’altro scudo, contro la città e la sua fredda indifferenza.

Kore-eda intavola così un discorso che mette al centro la scelta di amare e non la condizione per cui si è “obbligati” a farlo dalla nascita e dalle circostanze. Il tono del film è leggero, allegro, con un ritratto di vita domestica quotidiana che alterna i giochi dei bambini, al lavoro da prostituta della sorella minore, ai taccheggi nei piccoli negozi, alla passione tra Osamu e Hatsue. Vita quotidiana di anime sole che si sostengono con l’affetto reciproco.

A questo aspetto, per certi versi idilliaco, si contrappone un’ultima parte del film che mette a nudo la crudeltà distaccata della legalità. La famiglia protagonista è un nucleo illegale, i bambini non possono andare a scuola perché non sono figli naturali della coppia genitoriale, la nonna, che si spegne nella notte, non può avere un funerale dignitoso. E quando un incidente metterà la famiglia di fronte alla necessità di uscire allo scoperto, l’idillio finirà.

L’amore viscerale, istintivo, si scontra con la burocrazia, la legalità. In questo, Kore-eda si rivela estremamente feroce nel rappresentare la durezza con cui la burocrazia e la legge sono disposti a rimandare una bambina a vivere con i genitori naturali, genitori che la terrorizzano e la picchiano, piuttosto che lasciarla con in un contesto che invece aveva regalato soltanto affetto e cura alla piccola.

La disperazione di Hatsue, condannata per rapimento e forse per omicidio, è l’emblema di questo scontro, nel finale del film, l’eterna e sempre attualissima contrapposizione tra il significato di essere madri (e padri), la differenza tra l’essere e lo scegliersi, consapevolmente, volontariamente, d’istinto. Di fronte però all’istinto di amore e conservazione, le regole, la legalità sono più forti. E di fronte a questa ferocia, lo spettatore rimane con gli occhi pieni di malinconia, di tristezza, a guardare, sullo schermo, la bambina di nuovo abbandonata a una famiglia che non la ama.

 
 

Guardiani della Galassia: James Gunn rivela a cosa si è ispirato per una scena di Groot

guardiani della galassia

Mentre si prepara ad iniziare la produzione di Guardiani della Galassia Vol.3, James Gunn ha rivelato su Twitter quale film l’ha ispirato per una poetica sequenza del primo capitolo del franchise che vedeva protagonista Groot, una bambina e un fiore.

Queste è la fonte d’ispirazione per la scena di Groot che offre alla bambina un fiore in Guardiani della Galassia Vol.1: i film di James Whale sono magici e spero che i bambini continuino a guardarli ancora.

Il regista ha allegato un frame di Frankenstein, pellicola del 1931 diretta appunto da James Whale, in cui il mostro porge ad una bambina un fiore senza ucciderla (proprio come accade a Groot).

Guardiani della Galassia Vol.3: ecco quando inizieranno le riprese

Per quanto riguarda Guardiani della Galassia Vol.2, sappiamo che i Marvel Studios sono soliti iniziare la produzione immediatamente prima di un anno dall’ uscita del titolo precedente, e dato che James Gunn ha confermato che la pellicola  arriverà nei cinema nel 2020, è logico pensare che la pre-produzione sia già in corso ai Pinewood Atlanta Studios nella contea di Fayette, in Georgia.

Al momento la lista dei titoli oltre la Fase Tre non è stata resa nota, anche se sappiamo che c’è il sequel di Spider-Man Homecoming in sviluppo. Lo studios ha già annunciato altre dare di uscita senza proferire ulteriori informazioni e la data del 1° Maggio 2020 con ogni probabilità sarà quella assegnata al terzo capitolo dei Guardiani. Le altre date annunciate sono il 7 agosto 2020 e l’11 novembre 2020.

 
 

Cannes 2018: Adam Driver presenta BlacKkKlansman di Spike Lee

cannes 71 Cannes 2018

È arrivato, a Cannes 2018, il giorno di Spike Lee che porta sulla croisette, in competizione BlacKkKlansman, con Adam Driver che catalizza l’attenzione degli obbiettivi. L’attore, star mondiale grazie a Star Wars, ha presentato la pellicola insieme al vero protagonista del film, John David Washington e il resto del cast.

Guarda il trailer di BlacKkKlansman

Ecco le immagini dalla serata di presentazione e dal photocall pomeridiano.

Il Festival di Cannes 2018 si svolgerà dall’8 al 19 maggio. Segui il nostro speciale.

Foto: Zimbio

 
 

Cannes 2018: è il giorno di Spike Lee con BlacKkKlansman, ecco il trailer

A Cannes 2018 sarà il giorno di Spike Lee e del suo nuovo film, BlacKkKlansman, che vede nel cast John David Washington, Adam Driver, Topher Grace, Corey Hawkins, Laura Harrier, Ryan Eggold, Jaspar Pääkkönen e
Ashlie Atkinson.

Nel frattempo la Universal ha diffuso in rete il primo trailer ufficiale insieme alla sinossi, che trovate di seguito:

Cannes 2018: Spike Lee in concorso con BlacKkKlansman

Sono i primi anni ’70, un periodo di grandi sconvolgimenti sociali mentre negli Stati Uniti infuria la lotta per i diritti civili. Ron Stallworth (John David Washington) è il primo detective afroamericano del dipartimento di polizia di Colorado Springs, ma il suo arrivo è accolto con scetticismo ed ostilità dai membri di tutte le sezioni del dipartimento. Imperterrito, Stallworth decide di farsi un nome e di fare la differenza nella sua comunità. Si imbarca quindi in una missione molto pericolosa: infiltrarsi nel Ku Klux Klan ed esporne i crimini.

Fingendosi un estremista razzista, Stallworth contatta il gruppo e presto penetra all’interno della sua cerchia più ristretta. Coltiva anche una relazione con il Gran Maestro del Klan, David Duke (Topher Grace), che elogia l’impegno di Ron ai fini del progresso dell’America Bianca. Man mano che l’indagine sotto copertura procede, diventando sempre più complessa, il collega di Stallworth, Flip Zimmerman (Adam Driver), partecipa insieme a Ron agli incontri privati con membri del gruppo razzista, vendendo così a conoscenza dei dettagli di un complotto mortale. Stallworth e Zimmerman fanno squadra e uniscono gli sforzi per riuscire a distruggere l’organizzazione il cui vero obiettivo è modificare la propria retorica violenta per ottenere il consenso della massa.

 
 

Henry Cavill parla dei reshoot di Justice League e dei commenti negativi sul film

justice league

Dopo mesi di polemiche, scherzi e parodie del web, Henry Cavill è tornato a parlare della questione “baffi” (quelli rimossi dal volto di Superman), dei lunghi reshoot di Justice league e dei commenti negativi sul film dopo l’arrivo nelle sale lo scorso Novembre.

“Tutta la situazione creatasi intorno ai reshoot mi ha leggermente sorpreso. Quando abbiamo deciso di rimuovere digitalmente i baffi dal mio volto non mi aspettavo certo una reazione del genere, così come non mi aspettavo che i reshoot fossero così lunghi. Ecco perché si sono creati dei problemi con un altro film che stavo girando all’epoca, Mission Impossible 6“.

Sui commenti negativi al film che hanno caratterizzato le settimane successive dall’uscita nelle sale, Cavill ha commentato elegantemente che “Ci sono molte ragioni per le quali il pubblico ha risposto nel modo in cui ha risposto. Sono tutte lezioni che ci serviranno per ciò che verrà dopo e che faremo in futuro“.

Justice League: ecco perché Superman non ha indossato il costume nero

Justice League è disponibile dal 21 Marzo nei formati DVD, Blu-ray, Blu-ray 3D e in 4k Ultra HD, distribuito da Warner Bros. Entertainment Italia.

Diretto da Zack Snyder, il film presenta una invidiabile lineup di SuperEroi DC: Ben Affleck nei panni di Batman, Henry Cavill come Superman, Gal Gadot nel ruolo dell’irresistibile Wonder Woman, Ezra Miller come The FlashJason Momoa nei panni di Aquaman e Ray Fisher come Cyborg.

Contenuti Speciali delle edizioni Blu-ray permetteranno ai fan di scoprire tutti i segreti della Justice League, conoscere meglio i nuovi membri, il loro lavoro di squadra e la tecnologia che dà loro una marcia in più. L’edizione 4k Ultra HD del fim contiene anche il disco Blu-ray, oltre ad una scena inedita non presente nel film al cinema.

Henry Cavill crede che vedremo Superman insieme a Shazam! e Black Adam nel DCEU

 
 

This Is Us rivela finalmente come è morto Jack

Jack Pearson This Is Us

La pluripremiata serie drammatica della NBC This Is Us ha finalmente rivelato come è morto Jack Pearson (Milo Ventimiglia). La serie ha anticipato questo evento sconvolgente sin dalla prima stagione, lasciando sempre i fan con il fiato sospeso. Ci sono state molte speculazioni sulla morte dell’amato personaggio: dall’essere ucciso da Miguel (Jon Huertas) al morire in un incidente stradale causato dall’alcol. Tuttavia, la risposta era semplice: è morto per arresto cardiaco dopo aver inalato del fumo durante un incendio.

La morte di Jack ha avuto un impatto duraturo su sua moglie Rebecca (Mandy Moore) e sui figli Kate (Chrissy Metz), Kevin (Justin Hartley) e Randall (Sterling K. Brown). Era il pilastro della famiglia e spesso teneva tutti uniti con le sue parole sagge e la sua presenza rassicurante. Nonostante la lotta contro i propri demoni, è riuscito a superare la dipendenza dall’alcol e a rafforzare il legame con la moglie. La sua morte è stata anticipata nel corso della serie, ma non è mai stata rivelata, se non per il fatto che ciascuno dei figli Pearson si sente in qualche modo responsabile di averla causata.

Prima della morte di Jack, This Is Us ha iniziato a dare ai fan indizi su un incendio. Nel primo episodio della seconda stagione, “A Father’s Advice”, è stato rivelato che questo incendio avrebbe distrutto la casa della famiglia e che era in qualche modo collegato alla morte di Jack. Rebecca è stata vista piangere fuori dalle rovine bruciate della casa con una borsa con le cose di Jack sul sedile dell’auto accanto a lei. Questo è stato il primo vero indizio su come Jack potesse essere morto. Nell’episodio 12, “Clooney”, l’ultima scena ha rivelato che Rebecca e Jack avevano dimenticato di sostituire le batterie del rilevatore di fumo. Poi, nell’episodio successivo, “That’ll Be the Day”, è stato mostrato un Crock-Pot difettoso che ha provocato il fatidico incendio. Tutti i pezzi stavano andando al loro posto.

Poi c’era il cane. L’adolescente Kate (Hannah Zeile) era molto affezionata al cane di famiglia, Louie, in un modo che gli altri membri del clan Pearson non erano. Molti fan hanno ipotizzato che Jack sarebbe morto tornando nella casa in fiamme per salvare il cane. Naturalmente, da papà eroico qual era, Jack è tornato dentro la casa, ma è riuscito a portare fuori Louie con solo alcune ustioni di secondo grado e intossicazione da fumo. È anche riuscito a salvare gli album di foto di famiglia e il nastro dell’audizione di Kate per la scuola di musica.

Jack è stato portato in ospedale per far controllare le ustioni, ed è lì che è morto. Ha avuto un arresto cardiaco a causa dell’inalazione di fumo. È stato un colpo di scena sorprendente perché non era affatto un colpo di scena. Era qualcosa di abbastanza semplice. E nonostante sapessimo cosa stava per succedere, è stato comunque molto emozionante.

Questo evento ha cambiato per sempre i Pearson. Ancora oggi, nella linea temporale attuale, stanno ancora soffrendo per la perdita, specialmente Kate, che si incolpa per la morte del padre, sapendo che lui avrebbe fatto qualsiasi cosa per renderla felice. Tuttavia, questo episodio ha anche mostrato che la famiglia è riuscita in parte a chiudere con il passato. Kevin è finalmente riuscito a trascorrere un po’ di tempo con sua madre. Kate è riuscita a lasciarsi andare e a celebrare il suo amore con Toby (Chris Sullivan). E Randall è riuscito ad accettare il proprio ruolo di padre e la forza che questo gli dà. La fine dell’episodio mostra un Randall più anziano con una Tess adulta, chiudendo così il cerchio della storia e aprendo il prossimo capitolo dedicato ai padri e ai loro figli.

 
 

Deadpool 2: recensione del film con Ryan Reynolds

deadpool

Nell’infinito e prolifico universo Marvel, tra X-Men e Infinity War, trova il suo posto, seppur sgomitando, Deadpool, un personaggio che del supereroe ha probabilmente solo il costume, nascondendo i suoi sentimenti tra battute al vetriolo e un ego smisurato. Ma di un supereroe, anzi antieroe così ce ne era bisogno: ce ne era bisogno nel 2016 e ce n’è bisogno oggi, dove un carattere come il suo mina a sdrammatizzare tutti gli altri film che hanno sbaragliato la concorrenza al botteghino negli ultimi mesi. Dopo il successo di pubblico e critica del primo capitolo, il Wade Wilson di Ryan Reynolds torna al cinema il 15 maggio con “Deadpool 2”.

Il “mercenario chiaccherone” Wade Wilson (Ryan Reynolds) è rimasto sfigurato in seguito a gli esperimenti svolti dal medico inglese Francis Freeman, che hanno risvegliato in lui il gene mutante, donandogli il potere di rigenerarsi e facendolo così guarire dal tumore da cui era affetto. Ma il suo orribile aspetto è la cosa che più lo sconvolge, convinto di non poter tornare dalla sua fidanzata Vanessa (Morena Beccarin) finché Francis non lo farà tornare al suo aspetto originale.

Ma l’inglese non può guarirlo e in uno scontro finale, Deadpool decide di non voler essere un “eroe” e uccide Francis. Vanessa lo perdona per essere sparito e lo accetta anche con il volto deturpato ed è così ci ritroviamo all’inizio di questo sequel. Deadpool ha ampliato i suoi confini, continuando a fare il mercenario in giro per il mondo ma tornando poi sempre a casa dalla sua Vanessa.  A seguito di una tragedia, viene coinvolto da Colosso (Andre Tricoteux) e Testata Mutante Negasonica (Brianna Hildebrand) nell’aiutare un giovane mutante ribelle (Julian Dennison) che ha problemi ha controllare i suoi poteri e che viene minacciato da Cable (Josh Brolin), un soldato mutante stile Terminator che arriva dal futuro. Per proteggere il ragazzo, Deadpool si trova costretto a formare una squadra chiamata X-Force, di cui farà parte anche la famosa Domino (Zazie Beetz) oltre a personaggi nuovi o già noti a gli appassionati di fumetti.

Deadpool 2

Cable e Deadpool: venti curiosità sulla loro relazione

L’arrivo di Cable ci era stato preannunciato già nelle scene finali del primo film, dove un Deadpool in accappatoio chiedeva al pubblico chi sarebbe stato l’attore che lo avrebbe interpretato (Keira Knightley magari?): la scelta è caduta su non altri che Josh Brolin, già al cinema recentemente sotto le sembianze di Thanos in Avengers: Infinity War. Una scelta forse che confonde un po’, lasciando ampio spazio a battute da parte di Deadpool ma un ruolo perfetto per Brolin, che tiene benissimo testa all’antieroe irriverente interpretato da Ryan Reynolds, che ormai si è cucito addosso alla sua personalità il personaggio. Nel cast ritroviamo anche il barista Weasel di T.J. Miller, Blind Al interpretata da Leslie Uggams, Karan Soni con il suo Dupinder, ma anche Terry Crews, Bill Skarsgard e Lewis Tan tra gli altri.

A causa di “divergenze creative” con Reynolds, che figura in questo sequel anche tra gli sceneggiatori (insieme a Rhett Reese e Paul Wernick) oltre che produttori, c’è stato un passaggio di regia da Tim Miller a David Leitch. Il regista di Jonh Wick e Atomica Bionda non fa notare più di tanto il cambio di direzione, riuscendo a mantenere tutti gli elementi che hanno reso un successo il primo film, dal ritmo serrato e le scene di azione, all’infrangere la quarta parete con grandissima ironia.

Deadpool 2

Rispetto ad altri sequel dei cine-comics, la difficoltà di Deadpool 2 stava nel riuscire a mantenere alto il livello di comicità e possiamo ammettere che sono riusciti nell’impresa, per lo meno in lingua originale. Raccomandiamo di mantenere gli occhi e le orecchie ben aperte, perché la valanga di citazioni visive o che escono dalla bocca del protagonista sono talmente tante che certe volte vi ritroverete a pensare stupiti “Ma ho visto bene?” o “Ma ha davvero detto quello?”.

Già nei vari trailer usciti in questi mesi si può capire che il mercenario non ha peli sulla lingua nemmeno questa volta, sparando a zero su ruoli passati di Brolin, il mood dark degli eroi della concorrente DC ma c’è anche ancora posto per la sua ossessione per Wolverine e per dei titoli di testa davvero spettacolari, accompagnati dalla colonna sonora cantata da Celine Dion (che crede di averli fatti per Spiderman!).Tanti morti, tante decisioni sbagliate e tanto black humor caratteristico di Deadpool, ma anche spazio per buoni sentimenti e qualche valore familiare del tutto inaspettato, che rendono questo sequel davvero godibile.

Ryan Reynolds non crede in un terzo Deadpool

 
 

Avengers: Infinity War, Iron Man, Spider-man e l’Ordine Nero nelle nuove immagini

Grazie a DNEGFramestore, e Weta Digital, possiamo dare uno sguardo alle nuove immagini ufficiali tratte da Avengers: Infinity War, l’epico cinecomic targato Marvel Studios che celebra i primi dieci anni di vita del franchise.

Alcune di queste mostrano nel dettaglio le sequenze con i membri dell’Ordine Nero mentre cercano di recuperare sulla Terra le gemme dell’infinito nelle mani di Visione e Doctor Strange. Insieme a loro anche Iron Man, Spider-Man, Scarlet Witch, Vedova Nera, Falcon e Steve Rogers.

Avengers: Infinity Warrecensione del film Marvel Studios

Vi ricordiamo che Avengers: Infinity War, diretto da Anthony e Joe Russo e prodotto da Kevin Feige. Louis D’Esposito, Victoria Alonso, Michael Grillo e Stan Lee, è arrivato nelle nostre sale lo scorso 25 aprile.

La sinossi: Un viaggio cinematografico senza precedenti, lungo dieci anni, per sviluppare l’intero Marvel Cinematic Universe, Avengers: Infinity War di Marvel Studios porta sullo schermo il definitivo, letale scontro di tutti i tempi. Gli Avengers e i loro alleati supereroi devono essere disposti a sacrificare tutto nel tentativo di sconfiggere il potente Thanos prima che il suo attacco improvviso di devastazione e rovina metta fine all’universo.

Avengers: Infinity War, ecco quali scene non sono finite nel film

 
 

È morta Margot Kidder, indimenticabile Lois Lane di Superman

margot kidder
(Photo credit should read FILE/AFP/Getty Images)

Si è spenta a 69 anni nella sua casa di Livingston Margot Tidder, indimenticabile Lois Lane nei quattro film originali di Superman al fianco di Christopher Reeve.

Nel frattempo sul profilo twitter ufficiale della DC Comics arrivano parole di cordoglio per la scomparsa dell’attrice con questo messaggio: “Grazie per essere stata la Lois Lane con cui tanti di noi sono cresciuti“.

Nata il 17 ottobre 1948 in Canada, la Kidder ha iniziato la sua carriera in film e serie televisive locali prima di recitare con Gene Wilder in Quackser Fortune Has a Cousin in the Bronx. Più tardi è apparsa in Sisters, The Great Waldo Pepper con Robert Redford e in The Amityville Horror.

Dal 1978 al 1987 ha vestito i panni di Lois Lane, giornalista del Daily Planet e interesse amoroso di Clark Kent in tutti e quattro i film di Superman, mentre di recente l’abbiamo vista in ruoli minori nelle serie Smallville, Brothers & Sisters e The L Word.

https://www.youtube.com/watch?v=yOJtLC2pRII

 
 

Mission Impossible: Fallout, Tom Cruise protagonista del nuovo poster internazionale

Mission Impossible: Fallout

Tom Cruise svetta in cima agli altri protagonisti nel nuovo poster internazionale di Mission Impossible: Fallout, sesto titolo del franchise sull’agente segreto Ethan Hunt.

Potete dargli un’occhiata qui sotto.

mission impossibile fallout

Mission Impossible: Fallout, Tom Cruise pronto a un salto nel vuoto – foto

Vi ricordiamo che Mission Impossible: Fallout uscirà nelle nostre sale il 30 agosto 2018. Nel cast anche Rebecca FergusonSimon PeggHenry Cavill e Angela Basset.

A causa di un infortunio di Tom Cruise mentre eseguiva un salto da un edificio all’altra, il film ha subìto una pesante battuta d’arresto durante la produzione. Sappiamo che la scena è stata ripresa e montata addirittura nel trailer rilasciato durante la notte del Superbowl. Qui potete dare uno sguardo al video dell’incidente.

Il regista ha inoltre commentato il titolo del film, dando anche qualche indizio sulla trama: “Fallout ha più significati nel film, da quello letterale, come la minaccia di terrorismo nucleare che pende sulla trama, ad altri più metaforici, come l’idea che quello che succede nel film sia il risultato delle scelte che Ethan Hunt ha fatto nella sua vita. È il suo passato che ritorna a cercarlo. È la “conseguenza negativa” di tutte le sue buone intenzioni.”

Mission Impossible: Fallout, trailer ufficiale con Henry Cavill

 
 

Deadpool 2: Wade Wilson ironizza sulla battuta di Martha di Batman v Superman [clip]

deadpool 2

Nella nuova clip tratta da Deadpool 2 Wade Wilson ironizza sull’infelice “battuta di Martha” pronunciata in Batman v Superman che è stata oggetto di critiche e ironia da parte del web dopo l’uscita del film.

Ovviamente il mercenario chiacchierone non poteva esimersi dal citare, a modo suo, quel particolare momento del cinecomic DC inserendo il riferimento in un dialogo con la fidanzata Vanessa.

Potete dare uno sguardo alla clip qui sotto:

https://youtu.be/87D30b5MZPk

Deadpool 2: Hugh Jackman dice “no” alla reunion con Ryan Reynolds

Diretto da David LeitchDeadpool 2 arriverà nelle nostre sale il 15 maggio. Nel cast Ryan Reynolds nei pani del Mercenario Chiacchierone della MarvelZazie Beetz in quelli di Domino e Josh Brolin in quelli di Cable.

Dopo essere sopravvissuto a un quasi fatale attacco di mucche, uno chef sfigurato che lavora in una cafetteria (Wade Wilson) lotta con il suo sogno di diventare il barista più sexy di Mayberry mentre impara a scendere a patti con il fatto che ha perso il senso del gusto.

Cercando di riconquistare la sua spezia per la vita, così come un condensatore di flusso, Wade deve combattere i ninja, la yakuza e un branco di cani sessualmente aggressivi, mentre viaggia in giro per il mondo per scoprire l’importanza della famiglia, dell’amicizia e del sapore. Un nuovo gusto per l’avventura e per ottenere l’ambito titolo di tazza di caffè del World’s Best Lover.

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Deadpool 2: il trailer vietato del film con Ryan Reynolds

 
 

Gambit: Simon Kinberg rassicura i fan e svela quando inizieranno le riprese

Intervistato sul red carpet di Deadpool 2, il produttore del franchise sugli X-Men Simon Kinberg ha svelato qualche aggiornamento su Gambit, rassicurando i fan sull’inizio delle riprese:

Abbiamo una sceneggiatura che amiamo e che Channing [Tatum] ama. Abbiamo incontrato diversi registi nelle ultime due settimane e speriamo di sceglierne uno prima possibile, così da iniziare le riprese già alla fine dell’estate.

Gambit: il cinecomic con Channing Tatum è ancora vivo

Nonostante le varie tegole piombate sul progetto (l’addio del regista, vari rimandi all’inizio delle riprese) sembrerebbe tutto pronto a ripartire per Gambit, il cinecomic con Channing Tatum la cui uscita è prevista nel 2019.

A confermare che il film è ancora vivo è stato proprio il produttore Simon Kinberg che di recente ha dichiarato:

Non abbiamo ancora avuto alcuna discussione sull’acquisizione  da parte della Disney dei diritti cinematografici della Fox per le proprietà Marvel, perché ritengo che legalmente io non sia autorizzato a parlarne fino a quando non sarà terminato. Posso dire che, per ora, stiamo semplicemente andando avanti con i nostri progetti, la X-Force e Gambit. La speranza è di continuare fino a quando non ci verrà detto il contrario.

Gambit: Gore Verbinski non dirigerà più il film

 
 

Cannes 2018, la stampa boccia il nuovo film di Lars Von Trier: “Disgustoso, un inferno”

Presentato ieri fuori concorso a Cannes 2018, il nuovo film di Lars Von Trier sta già facendo discutere per quanto accaduto ieri sera durante la proiezione per la stampa a cui sono seguiti i primi commenti generalmente negativi su Twitter.

Da alcuni liquidato con un sonoro “Disgustoso“, The House That Jack Built segna il ritorno del regista sulla croisette sette anni dopo i commenti antisemiti che esternò durante la conferenza stampa di Melancholia e che lo etichettarono come “persona non grata” al Festival. Tuttavia questo atteso ricongiungimento fra l’autore danese e la kermesse non sembra iniziare con il piede giusto.

Il reporter di Variety Ramin Setoodeh ha affermato che quasi un centinaio di giornalisti ha abbandonato la sala dove si stava proiettando il film, mentre sui social sono piovute una dopo l’altra le prime reazioni. Ve ne riportiamo qualcuna qui sotto:

Cannes 2018: The House That Jack Built, trailer del film di Lars Von Trier

https://twitter.com/OscarPredictor/status/996152868590714881?ref_src=twsrc%5Etfw&ref_url=http%3A%2F%2Fwww.indiewire.com%2F2018%2F05%2Fthe-house-that-jack-built-first-reactions-lars-von-trier-cannes-1201963300%2F

La storia di Von Trier, ambientata in America negli anni ’70, segue il protagonista Jack attraverso i cinque omicidi che determinano la sua nascita e il suo percorso di crescita  come serial killer. Jack sta cercando di creare l’opera d’arte definitiva: una raccolta di tutti i suoi omicidi in una casa che costruisce. Lungo la strada però Jack deve combattere  contro la propria personalità ed evitare di attirare l’attenzione della polizia nel suo processo di creazione.

Oltre a Uma Thurman Matt Dillon, nel cast ci sono Riley Keough, Siobhan Fallon Hogan e Sofie Gråbøl. In precedenza Von Trier ha annunciato che The House That Jack Built sarà la sua opera più violenta, e sia la sinossi che le nuove immagini suggeriscono che non sta affatto mentendo.

 
 

Lazzaro felice: recensione del film di Alice Rohrwacher

lazzaro felice

Lazzaro felice è la rappresentazione della bontà, quella che non riconosce il male, quella totale che spiazza, quella che, nel mondo, sembra essere scomparsa. Alice Rohrwacher decide, per il suo terzo lungometraggio presentato in concorso al Festival di Cannes 2018, di raccontare questa purezza attraverso gli occhi di Lazzaro, un adolescente che fa parte di un gruppo di mezzadri che lavorano nella tenuta dell’Inviolata, al servizio della Marchesa Alfonsina De Luna. Disponibile con tutti, gentile e molto ingenuo, Lazzaro sembra quasi “lo scemo del villaggio”, fino a che non incontra Tancredi, figlio viziato e “cittadino” della Padrona. Per il giovane contadino questo rapporto diventa qualcosa di strabiliante, un prezioso legame del tutto nuovo che il ragazzo è intenzionato a coltivare e difendere.

Al terzo racconto per il cinema la Rohrwacher sfocia nella fiaba, partendo da un realismo atemporale, quasi magico, che si condisce di critica sociale (leggermente) e di senso religioso, quasi mistico. Il nome del personaggio parla chiaramente all’immaginario cattolico, per cui alcune svolte del film possono essere anticipate, con una decisa sospensione della credibilità della storia e con lo spettatore che resta completamente spaesato di fronte a uno slittamento temporale e di fronte al miracolo senza prodigio di cui è testimone.

Quello che la  Rohrwacher sembra voler raccontare è la natura completamente rivoluzionaria del personaggio e del suo sguardo sul mondo. Siamo così disabituati alla gentilezza e alla bontà, dice Alice, che una persona che lo è profondamente e completamente risulta “stupida” all’occhio superficiale.

Lazzaro felice parla tanto attraverso la metafora, quella del lupo e di San Francesco, per esempio, raccontata da una delle giovani protagoniste, o quella della città contro la campagna, scontro da quale nessuno dei due ambienti risulta vincitore.

Diviso in due parti in maniera netta, Lazzaro felice è decisamente più armonico nella prima macro sequenza, in cui lo spettatore segue il protagonista, i ritmi della natura, la cattiveria della Marchesa e l’ingenuità dei mezzadri. Nella seconda parte, a cui lo spettatore fa fatica abituarsi, prende il sopravvento Lazzaro e il suo sguardo si un posto che non conosce, la città. Si tratta di un luogo inospitale, popolato da persone cattive e disperate che non si limitano a sfruttarlo, come la sua stessa famiglia faceva in campagna, ma lo raggirano e non capiscono la sua assenza di malizia.

Lazzaro felice è un’ode all’ingenuità e alla bontà, a quella disposizione d’animo che permette di accogliere il mondo in maniera sempre positiva, onesta, pensando sempre il bene di tutti. Proprio questo coraggio selvaggio nel mettere in scena un personaggio così contrario ai tempi, rende il film un’opera imperfetta e anche confusa, ma fa di quella confusione un ottimo mezzo per parlare al cuore.

Il film di Alice Rohrwacher, come il suo protagonista, parla a un animo limpido, senza sovrastrutture, a uno spettatore disposto ad accogliere la bontà assoluta senza sospettare mai il male.

 
 

Cannes 2018: The House That Jack Built, trailer del film di Lars Von Trier

È stato diffuso il primo trailer di The House That Jack Built, il nuovo film di Lars Von Trier che sarà presentato il 15 maggio 2018 durante il Festival di Cannes

La storia di Von Trier, ambientata in America negli anni ’70, segue Jack attraverso i cinque omicidi che determinano la sua nascita e il suo percorso di crescita  come serial killer. Jack sta cercando di creare l’opera d’arte definitiva: una raccolta di tutti i suoi omicidi in una casa che costruisce. Lungo la strada però Jack deve combattere  contro la propria personalità ed evitare di attirare l’attenzione della polizia nel suo processo di creazione.

Oltre a Uma Thurman e Matt Dillon, nel cast ci sono Riley Keough, Siobhan Fallon Hogan e Sofie Gråbøl. In precedenza Von Trier ha annunciato che The House That Jack Built sarà la sua opera più violenta, e sia la sinossi che le nuove immagini suggeriscono che non sta affatto mentendo.

The House That Jack Built debutterà Fuori Concorso a Cannes il prossimo mese. La premier segna il ritorno di Lars von Trier alla kermesse francese dopo essere stato etichettato dal festival “persona non gradita” nel 2011, per i commenti che fece durante la conferenza stampa di Melancholia

 
 

Box Office ITA: Avengers Infinity War sempre primo

MCU Fase 3

Avengers: Infinity War conferma la prima posizione al box office italiano, seguito dalle new entry Loro 2 e Show Dogs.

box officeAlla sua terza settimana di programmazione, Avengers: Infinity War resta per un soffio in testa al box office italiano incassando 1,1 milioni di euro cui cui arriva a ben 17,3 milioni di euro.

Loro 2 apre in seconda posizione e sfiora il tetto della classifica con 1 milione di euro di incasso registrato in 538 copie. Il film di Paolo Sorrentino ottiene la media per sala più alta, pari a duemila euro.

Show Dogs – Entriamo in scena debutta al terzo posto con 580.000 euro incassati in 386 copie.

Arrivano i prof perde una posizione rispetto all’esordio raccogliendo altri 413.000 euro per un globale di 1,6 milioni.

Loro 1 arriva a quota 3,7 milioni con altri 365.000 euro.

Tonno spiaggiato esordisce in sesta posizione con soli 213.000 euro incassati in 318 sale disponibili ed è seguito da due pellicole in calo: Escobar – Il fascino del male (213.000 euro) e Game Night – Indovina chi muore stasera (180.000 euro), giunti rispettivamente a 3,2 milioni complessivi e 820.000 euro totali.

L’isola dei cani precipita al nono posto con altri 108.000 euro con cui totalizza 628.000 euro.

Chiude la top10 la novità Si muore tutti democristiani, che debutta con appena 94.000 euro in quasi 160 sale a disposizione.

 
 

Avengers 4: tornerà anche la Jane Foster di Natalie Portman?

avengers 4

Il personaggio di Jane Foster è stato visto l’ultima volta in Thor: The Dark World, ma niente esclude un suo possibile ritorno nel MCU già a partire da Avengers 4, il capitolo che chiuderà il sipario sulla Fase 3 del franchise.

A tal proposito è sembrata criptica la risposta di Anthony e Joe Russo in occasione di un’intervista con l’Huffington Post, dove è stato chiesto ai due registi di svelare il destino di Jane e se il suo nome sfila nella lista dei sopravvissuti allo schiocco delle dita di Thanos:

Non possiamo dire nulla. Quando diciamo spoiler, intendiamo potenziali spoiler…

Che cosa avranno voluto dire i fratelli Russo? Sappiamo che Natalie Portman si è detta favorevole ad un suo eventuale ritorno nel MCU, ora che le vecchie incomprensioni fra lei e gli studios si sono del tutto risolte, tuttavia le modalità con cui Kevin Feige e co. decideranno di re-inserirla nella narrazione sono ignote.

Avengers 4: ecco i 16 personaggi che torneranno sicuramente

C’è chi ipotizza un suo cameo in Avengers 4 (d’altronde Jane Foster è una delle astrofisiche più dotate della Terra, e la sua conoscenza delle specie aliene e di Asgard potrebbe essere utile ai Vendicatori), chi invece spera di vederla in azione come nuova Thor, o Dea del Tuono. In questo caso la faccenda si farebbe davvero intrigante…che ne pensate?

Come già annunciato nelle settimane scorse, i Marvel Studios salteranno il rituale passaggio al Comic Con di San Diego il prossimo Luglio, dunque non dovremmo aspettarci alcun trailer o materiali ufficiali nei mesi precedenti.

Avengers 4 è ancora un grande mistero. Il film sarà diretto dai Fratelli Russo ma non sappiamo ancora da chi sarà composto il cast né di cosa parlerà il film. Le dichiarazioni di Kevin Feige in merito hanno reso molto chiaro il fatto che il titolo ufficiale del film rappresenta spoiler per Avengers Infinity War, per cui non sarà rivelato fino all’uscita al cinema del film che conclude la Fase 3 dei Marvel Studios.

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