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Amadeus: il trailer della nuova serie Sky Original

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Rilasciato il trailer ufficiale della serie Sky Original AMADEUS, con Will Sharpe (Giri/Haji, The White Lotus) nei panni del prodigio musicale Wolfgang “Amadeus” Mozart, Paul Bettany (WandaVisionA Very British Scandal) nel ruolo dell’invidioso compositore di corte Antonio Salieri e Gabrielle Creevy (In My SkinBlack Doves) nel ruolo di Constanze Weber, la moglie di Mozart. La serie, i cui primi due episodi apriranno, l’1 dicembre, la trentacinquesima edizione del Noir In Festival di Milano, arriverà dal 23 dicembre in esclusiva su Sky e in streaming solo su NOW.

Basata sull’acclamata opera teatrale di Peter Shaffer, audacemente adattata da Joe Barton (Black DovesGiri/HajiProgetto Lazarus), questa spettacolare rivisitazione in cinque episodi esplora l’ascesa fulminea e la leggendaria caduta di uno dei compositori più iconici del XVIII secolo: il virtuoso, la rockstar Wolfgang “Amadeus” Mozart.

Quando il venticinquenne Amadeus arriva nella vivace Vienna del Settecento, non più un bambino prodigio e alla ricerca di libertà creativa, il suo mondo si intreccia con due figure cruciali: la futura moglie Constanze Weber, pronta a sostenerlo con ostinata lealtà, e il devotissimo compositore di corte Antonio Salieri. Mentre il genio di Amadeus continua a fiorire nonostante i suoi demoni interiori, una reputazione controversa e lo scetticismo della corte conservatrice, Salieri si sente sempre più tormentato da ciò che appare come un dono divino. Amadeus minaccia tutto ciò che Salieri considera sacro: il suo talento, la sua reputazione e persino la sua fede in Dio. Salieri giura di distruggerlo. Ciò che inizia come una rivalità professionale si trasforma in un’ossessione profonda e personale, destinata a durare trent’anni, culminando in una confessione di omicidio e in un disperato tentativo di legare per sempre il proprio nome all’eredità di Mozart.

Accanto a Will Sharpe, Paul Bettany e Gabrielle Creevey, un grande cast corale: Rory Kinnear (The DiplomatSkyfall) nel ruolo dell’Imperatore Giuseppe, Lucy Cohu (Becoming Jane) è Cecilia Weber, Jonathan Aris (The Sixth Commandment) interpreta Leopold Mozart, Ényì Okoronkwo (Renegade NellProgetto Lazarus) è Da Ponte, Jessica Alexander (La sirenetta) è Katerina, Hugh Sachs (Bridgerton) interpreta Von Strack, Paul Bazely (Such Brave Girls) è Von Swieten, Rupert Vansittart (Il Trono di Spade) è Rosenberg, Anastasia Martin (In From The Cold) interpreta Aloysia Weber, Nancy Farino (Masters of the Air) è Josepha Weber, Olivia-Mai Barrett (Invasion) è Sophie Weber e Viola Prettejohn (The Crown) veste i panni della Principessa Elisabetta, mentre Jyuddah Jaymes (Erano ragazzi in barcaHijack – Sette ore in alta quota) interpreta Franz Süssmayr.

AMADEUS è prodotta da Two Cities Television (parte di STV Studios) in collaborazione con Sky Studios. Megan Spanjian è produttrice esecutiva per Sky Studios. Michael Jackson (Patrick Melrose) e Stephen Wright (Blue Lights) sono produttori esecutivi per Two Cities Television. Il produttore esecutivo della serie è John Griffin. Julian Farino (Giri/Haji – Dovere/Vergogna) e Alice Seabright (ChloeSex Education) sono i registi. Barton, Sharpe, Bettany e Farino figurano come produttori esecutivi. Seabright è anche Co-Executive Producer. NBCUniversal Global TV Distribution si occupa delle vendite internazionali della serie per conto di Sky Studios.

AMADEUS | Dal 23 dicembre in esclusiva su Sky e in streaming solo su NOW

Zootropolis 2: recensione del film Disney

C’è voluto più del previsto, ma alla fine Judy Hopps e Nick Wilde sono tornati sul grande schermo per Zootropolis 2! Era il 2016 quando Zootropolis (qui la recensione) si affermava come il film animato Disney dell’anno, conquistando il pubblico grazie ai suoi carismatici protagonisti, un’idea narrativa forte e gag entrate ormai nell’immaginario collettivo. Il successo è stato consacrato poi dalla vittoria del premio Oscar come Miglior film d’animazione. Quel film, tuttavia, aveva il merito di reintrodurre una serie di discorsi sociali e politici in un contesto da film per famiglie.

Si parla infatti di differenze di classe e di specie, di soprusi dei più forti e rivincite dei più piccoli. Il mondo popolato da animali antropomorfi concepito in casa Disney ben si presta a questo tipo di tematiche, che vengono così riproposte anche nel sequel, diretto da Jared Bush e Byron Howard. Come avvenuto per Inside Out 2 e Oceania 2, c’è voluto un po’ per poter vedere questo Zootropolis 2, ma l’attesa è ben ripagata da un secondo capitolo che diverte ed emoziona, lanciando nuovi moniti su questioni che trovano corrispettivi molto attuali nel nostro presente.

La trama di Zootropolis 2

Nel nuovo film d’animazione Zootropolis 2, i poliziotti alle prime armi Judy Hopps e Nick Wilde si trovano ora sulle tracce di un grande mistero quando il serpente Gary De’Snake arriva a Zootropolis e mette sottosopra la città animale. Il rettile afferma di voler ristabilire l’onore della sua famiglia, cosa che spinge i due agenti a chiedersi cosa si nasconda nella leggenda della fondazione di Zootropolis. Per risolvere il caso, i due, sotto copertura, sono costretti ad avventurarsi in nuove e inaspettate aree della città, dove la loro continua collaborazione verrà però messa alla prova come mai prima d’ora.

Judy Hopps e Nick Wilde in Zootropolis 2
Cortesia di Disney

Alla scoperta di Zootropolis

Dopo il primo film, la speranza dei fan era che un sequel portasse ad esplorare quegli ambienti così variegati della città che dà il titolo al film e che nel primo erano solo accennati. Era forse anche scontato che il sequel prendesse questa direzione, piuttosto doverosa non solo per mostrare qualcosa di nuovo quanto per aprire ulteriormente la portata del suo racconto. Ci allontaniamo dunque dalle strade della metropoli animale per andare ad esplorare ambienti come quello desertico, quello innevato e quello umido in cui prosperano tutta una serie di nuovi animali, a partire dai rettili.

I due registi e il loro folto team di animatori (guarda la nostra intervista ad Alessandro Jacomini, Lighting Artist del film) si sono così potuti sbizzarrire sul proporre nuovi scenari, che sa da un lato permettono a Zootropolis 2 di poter contare su un effetto novità, dall’altro offrono quella varietà iconografica che permette al racconto di risultare dinamico e non ripetitivo. Aiutano in questo anche una serie di nuovi animali, dal serpente al gatto delle nevi, dal castoro al tricheco, fino al ritorno dei più amati del film precedente (il bradipo Flash su tutti). Ognuno con il proprio momento di gloria, i personaggi continuano a dimostrarsi elemento ben pensato e caratterizzato di questo franchise, proponendo anche stavolta gag particolarmente riuscite e divertenti.

Infine, fa sempre una certa impressione notare quanto l’animazione abbia compiuto passi da gigante anche a pochi anni di distanza. Lo si afferma spesso, ma lo si comprende in modo più incisivo nel momento in cui si guarda l’uno dopo l’altro il primo Zootropolis e questo sequel, che gode di una cura del dettaglio e del realismo che si fa sempre più strabiliante. Ancor più colorato e vivace del film del 2016, Zootropolis 2 è l’ennesima gioia per gli occhi proposta dalla Disney, che riesce qui a non risultare pigra come invece avviene in alcuni altri suoi lavori.

Zootropolis 2 Disney
Cortesia di Disney

Scontro tra popoli

Andando oltre l’impatto visivo, Zootropolis 2 – come si diceva in apertura – ha il merito di non riproporre una copia sia narrativa che tematica di quanto già proposto con il primo capitolo. Si pone invece come naturale evoluzione, spostando l’attenzione dagli stereotipi e i pregiudizi ai soprusi di certe classi sociali nei confronti di altre. Si configura così una convincente allegoria di quei popoli cacciati dai loro territori natii in nome di un espansionismo geografico e di una supposta superiorità etnica portati avanti senza alcun riguardo.

Un argomento spinoso, non solo per gli Stati Uniti e la storia della loro fondazione, quanto ormai per l’intero mondo. Esempi concreti nel nostro presente vengono alla mente in modo piuttosto veloce. Così, ancora una volta il franchise torna a parlare di comunità e coesistenza, di rispetto e uguaglianza, lanciando con il giusto linguaggio tali messaggi sia ai più piccolo che ai più grandi. Gli stessi Hopps e Wilde, qui chiamati a dover lavorare sulle loro differenze, risultano essere i primi rappresentati di quella necessità di riconoscere nella diversità il più grande punto di forza.

Così, ancora una volta la Disney riesce ad trovare una felice coniugazione tra intrattenimento e impegno politico, esplorando come la storia scritta dai “vincitori” non necessariamente sia quella dei buoni né quella da tramandare. Il franchise di Zootropolis, con i suoi animali dotati di vizi e virtù umani, si conferma il terreno più fertile e ideale – tra le tante proprietà Disney di questi anni – per affrontare simili dinamiche. Zootropolis 2 riesce in ciò in un modo ancor più complesso, sottile ed elegante rispetto al precedente film, suggerendo senza mai strillarli i propri livelli di interpretazione, affinché il pubblico possa trovare piacere non solo per gli occhi ma anche per la mente.

Matt Damon: 10 cose che forse non sai sull’attore

Matt Damon è uno degli attori più apprezzati degli ultimi trent’anni. Ma non solo: è anche uno sceneggiatore e produttore di successo. Premiato con i riconoscimenti più prestigiosi del cinema, come l’Oscar e il Golden Globe, ha sempre dimostrato il suo talento con scelte coraggiose e mai uguali tra loro, venendo apprezzato per la sua versalità e l’abilità di fare propri tutti i personaggi che interpreta. La sua lunga e gloriosa filmografia ne è una testimonianza insindacabile.

Ecco, allora, quello che forse non sapevate su Matt Damon.

I film in cui ha recitato Matt Damon

I film di Matt Damon da giovane

1. Ha recitato in celebri film. Nel 1988 debutta al cinema in Mystic Pizza, in un piccolo ruolo. Ottiene la sua prima parte importante per il film Il coraggio della verità (1996). Successivamente recita in L’uomo della pioggia (1997), Will Hunting – Genio ribelle (1997) e Salvate il soldato Ryan (1998), con i quali si consacra. In seguito recita in Il giocatore – Rounders (1998), Dogma (1999), Il talento di Mr. Ripley (1999), La leggenda di Bagger Vance (2000), Ocean’s Eleven – Fate il vostro gioco (2001), Gerry (2022), The Bourne Identity (2022), The Bourne Supremacy (2004), Ocean’s Twelve (2004), I fratelli Grimm e l’incantevole strega (2005), Syriana (2005), The Departed – Il bene e il male (2006), The Good Shepherd (2006), Ocean’s Thirteen (2007), The Bourne Ultimatum (2007), The Informant! (2009), Invictus – L’invincibile (2009), Green Zone (2010), Hereafter (2010), Il Grinta (2010), I guardiani del destino (2011), Contagion (2011), Promised Land (2012), Elysium (2013), Dietro i candelabri (2013) e The Zero Theorem (2013).

I film di Matt Damon oggi

Negli ultimi dieci anni l’attore ha preso poi parte ai film Monuments Men (2014), Interstellar (2015), Sopravvissuto – The Martian (2015), Jason Bourne (2016), The Great Wall (2016), Suburbicon (2017), Downsizing – Vivere alla grande (2017), Le Mans ’66 – La grande sfida (2019), La ragazza di Stillwater (2021), The Last Duel (2021), Air – La storia del grande salto (2023), Oppenheimer (2023), Drive-Away Dolls (2024) e The Instigators (2024). Nel 2026 sarà invece protagonista di Odissea di Christopher Nolan.

Matt Damon in The Bourne Identity
Matt Damon in The Bourne Identity

Matt Damon ha girato un film in Italia

Tra i film di Damon, ve ne è uno che è stato girato in diverse località italiane. Si tratta di Il talento di Mr. Ripley, le cui riprese si sono svolte a Roma, nella Penisola sorrentina, a Marina di Camerota, Procida, Ischia, Casinò di Anzio (per la scena sanremese), Venezia, Napoli (la Galleria Principe e il Teatro San Carlo), Monte Argentario, Livorno e la Chiesa della Martorana (Palermo).

I film con Matt Damon su Netflix

Sono diversi i film con Matt Damon attualmente disponibili su Netflix, a partire da uno degli ultimi da lui girato, il dramma ispirato ad una storia vera La ragazza di Stillwater. Vi è poi Jason Bourne, il quinto capitolo della saga e il quarto con protagonista Damon, i fantascientifici Interstellar ed Elysium, il fantasy The Great Wall e il film di guerra Salvate il soldato Ryan, tra i titoli che hanno contribuito alla sua fama.

I 10 film di Matt Damon che hanno incassato di più

Di seguito, ecco i 10 film dal maggior incasso nella filmografia di Matt Damon: 1. Interstellar ($673 M.) – 2. Sopravvissuto – The Martian ($630 M.) – 3. Salvate il soldato Ryan ($482 M.) – 4. Ocean’s Eleven – Fate il vostro gioco ($451 M.) – 5. The Bourne Ultimatum ($443 M.) – 6. Jason Bourne ($415 M.) – 7. Ocean’s Twelve ($363 M.) – 8. Ocean’s Thirteen ($311 M.) – 9. The Departed – Il bene e il male ($290 M.) – 10. The Bourne Supremacy ($289 M.).

2. Ha lavorato anche come doppiatore. Oltre a recitare davanti la macchina da presa, Damon ha lavorato anche come doppiatore, sia per film animati che per film live action. Ciò è avvenuto per Titan A.E (2000), The Majestic (2001), film con Jim Carrey dove Damon da voce a Luke Trimble, Spirit – Cavallo selvaggio (2002), Ponyo sulla scogliera di Hayao Miyazaki (2008), Inside Job (2010), dove è la voce narrante, Happy Feet 2 (2011), IF – Gli amici immaginari (2024).

Quanti Oscar ha vinto Matt Damon?

3. Vanta molteplici candidature all’Oscar. Il rapporto di Damon con gli Oscar è iniziato subito nel migliore dei modi, quando alla sua prima partecipazione nel 1998 vinse l’Oscar per la Miglior sceneggiatura di Will Hunting – Genio ribelle insieme all’amico Ben Affleck. Quello stesso anno era candidato anche come Miglior attore per il medesimo film. In seguito, Damon è stato candidato altre tre volte: come Miglior attore non protagonista per Invictus – L’invincibile, come Miglior attore per Sopravvissuto – The Martian e come produttore del Miglior film Manchester by the Sea.

The Departed - Il bene e il male Jack Nicholson Matt Damon
Jack Nicholson e Matt Damon in The Departed – Il bene e il male. Foto di © 2006 Warner Bros. Entertainment Inc.

Matt Damon in Sopravvissuto – The Martian

4. Ha recitato in isolamento. Per interpretare l’astronauta Mark Watney in Sopravvissuto – The Martian, il quale si ritrova bloccato su Marte, è stato scelto l’attore Matt Damon. Questi svolse le proprie scene quando tutto il resto del cast aveva già terminato le proprie, e si trovò pertanto a vivere una reale condizione di isolamento. Questa gli ha però permesso di entrare ulteriormente nella mente di un uomo abbandonato alla più totale solitudine su un altro pianeta.

Matt Damon sarà Ulisse per Christopher Nolan

5. Si è allenato molto per il ruolo. Matt Damon sarà Ulisse nel nuovo e attesissimo Odissea di Christopher Nolan, un progetto che promette un approccio realistico ed epico al mito greco. Per interpretare l’eroe di Itaca, l’attore si è sottoposto a un intenso programma di preparazione fisica, con allenamenti quotidiani mirati a sviluppare resistenza e agilità, fondamentali per le numerose sequenze d’azione girate in ambienti naturali. Damon ha inoltre studiato testi classici e consulenze storiche per restituire un Ulisse credibile, più umano e psicologicamente complesso rispetto alle versioni tradizionali.

Matt Damon in Oppenheimer

6. Ha studiato per diventare un credibile militare. In Oppenheimer Damon interpreta il generale Leslie Groves, figura chiave del Progetto Manhattan e responsabile militare dell’operazione che portò alla costruzione della bomba atomica. Per prepararsi al ruolo, l’attore ha studiato documenti e biografie su Groves, concentrandosi sul suo carattere inflessibile e sulla sua leadership pragmatica. Damon ha raccontato di aver lavorato con un consulente militare per affinare postura, tono di comando e protocollo dell’epoca, così da restituire un Groves credibile e all’altezza della ricostruzione storica voluta da Nolan.

Matt Damon e Ben Affleck

7. Sono grandi amici. L’amicizia tra Damon e Ben Affleck è probabilmente la più celebre nel mondo di Hollywood. I due sono cresciuti insieme e insieme sono andati alla conquista del mondo del cinema, ottenendola grazie all’oscar per Will Hunting – Genio ribelle. Da quel momento hanno collaborato insieme a più progetti, principalmente come produttori ma talvolta anche recitando insieme sul grande schermo, come in The Last Duel e Air – La storia del grande salto.

Will Hunting - Genio ribelle trama
Ben Affleck e Matt Damon in Will Hunting – Genio ribelle. © 1997 Miramax Pictures- all rights reserved

Matt Damon ha una malattia?

8. Ha rischiato di cadere in depressione. Come rivelato dall’attore in una recente intervista, c’è stato un momento della sua carriera in cui ha rischiato di sviluppare una forma di depressione. Ciò si è verificato durante la lavorazione di un film che non lo motivava affatto ma di cui non ha voluto rivelare il nome. Secondo il parere di alcuni fan, il film potrebbe essere The Great Wall. Ad ogni modo, l’attore ha aggiunto che grazie al supporto di sua moglie è riuscito ad uscire da quel brutto momento.

La moglie e le figlie di Matt Damon

9. È sposato e ha tre figlie. Il 9 dicembre 2005 l’attore si è sposato con l’argentina Luciana Barroso, conosciuta in un bar di Miami mentre girava il film Fratelli per la pelle, diventando il patrigno di Alexia, la figlia che la Barroso ha avuto da una precedente relazione. Dall’unione dei due sono poi nate tre figlie: Isabella, nata l’11 giugno 2006, Gia Zavala Damon, nata il 20 agosto 2008, e Stella Zavala Damon, nata il 20 ottobre 2010.

L’età e l’altezza di Matt Damon

10. Matt Damon è nato l’8 ottobre del 1970 a Cambridge, Massachusetts, Stati Uniti. L’attore è alto complessivamente 1,78 metri.

Fonti: IMDb, biography, BusinessInsider

Noir in festival XXXV: ecco le giurie e l’ultimo film in programma

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È il tesissimo noir spagnolo Golpes di Rafael Cobos con Luis Tosar e Jesús Carroza l’ottavo e ultimo titolo del concorso per il cinema alla XXXV edizione di Noir in festival, in programma a Milano dall’1 al 6 dicembre.

Golpes, che esce al cinema in Spagna il 5 dicembre, sarà presentato al Cinema Arlecchino – Cineteca il 3 dicembre alle ore 21.00. Opera prima di un autore molto noto come creatore di serie di successo come Anatomia di un istante, ma anche sceneggiatore di film di qualità come 7 Vergini, La isla minima, Prison 77! e Los Tigres, racconta il lungo viaggio tra legalità e crimine di due fratelli legati da sempre. Figli di un prigioniero politico dell’era franchista, i destini di Migueli e Sabino si dividono già negli anni ’80: il primo finisce in prigione per rapina, il secondo si arruola in polizia. Quando Migueli, scontata la pena, riunisce la vecchia banda tocca proprio al fratello mettersi sulle sue tracce.

A chiudere il festival, il 6 dicembre (Cinema Arlecchino – Cineteca, ore 21.00) sarà invece Primate / Ben – Rabbia Animale diretto dallo specialista Johannes Roberts, un natural horror che promette di diventare il caso dell’anno (dopo l’impatto della critica) e che uscirà in Italia a gennaio per Eagle Pictures insieme all’arrivo sugli schermi americani con Paramount.

“Questi due titoli – sottolinea Giorgio Gosetti – raccontano bene la varietà degli stili della selezione e l’attenzione che rivolgiamo sia agli appassionati del cinema indipendente di qualità che ai gusti del pubblico giovanile, protagonista in questi mesi del trionfale ritorno dell’horror come parte dell’universo noir. Primate infatti non è soltanto un viaggio adrenalinico nella paura, ma un’inquietante e spettacolare metafora sul futuro prossimo”.

Ad assegnare il Black Panther 2025 per il miglior film in concorso sarà quest’anno una giuria guidata dallo sceneggiatore, regista, produttore e scrittore Santiago Amigorena (sua la sceneggiatura del recente I colori del tempo di Cédric Klapisch), e composta dall’attrice e modella Giulia Maenza (The Bad Guy), l’attrice e regista Donatella Finocchiaro (I leoni di Sicilia, L’amore che ho), il musicista e presidente di A.C.M.F. Associazione Compositori Musiche per Film Pivio (Diabolik con Aldo De Scalzi), lo sceneggiatore e regista Paolo Strippoli (La valle dei sorrisi).

“Ritroviamo al festival – dicono Marina Fabbri e Giorgio Gosetti – due grandi amici della nostra storia recente come il vincitore dell’ultimo SIAE Music Award per la colonna sonora originale, Roberto Pischiutta in arte Pivio e Donatella Finocchiaro, tra le protagoniste dell’omaggio al maestro Andrea Camilleri per il centenario e applaudita alla Festa del Cinema con Pirandello – il gigante innamorato di Costanza Quatriglio. Salutiamo una giovane e promettente cinefila come Giulia Maenza che è un luminoso volto del giovane cinema italiano e un talento ormai consacrato come Paolo Strippoli, vincitore del Premio Caligari al Noir nel 2022 con Piove. Infine, leggiamo nella storia e nell’opera di Santiago Amigorena quell’unione tra cinema e letteratura che è il nostro marchio di fabbrica e che in lui si divide tra successi di critica come il film Quelques jours en septembre e romanzi amatissimi (Il ghetto interiore, Prix Goncourt – Le choix de l’Italie)”.

Brady Corbet svela dettagli sul nuovo film: 4 ore di durata, pellicola 70 mm e ambientazione anni ’70

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In un’intervista con THR, Brady Corbet, il regista di The Brutalist, ha chiarito alcuni dettagli sul suo prossimo film. Corbet conferma l’intenzione di girare il suo western senza titolo in 70 mm, con la produzione prevista per la prossima estate, e che sarà effettivamente classificato NC-17, o “X”, secondo le sue stesse parole. Tuttavia, sebbene il film sia “ispirato” allo stile dei film degli anni ’70 come Non aprite quella porta, non sarà un film horror.

È vero che il film è vietato ai minori e che è ambientato principalmente negli anni ’70, ma la storia copre un arco temporale che va dal XIX secolo ai giorni nostri; è solo che si concentra prevalentemente sugli anni ’70. Il film è davvero molto ben definito dal punto di vista del genere. Ma è stato riportato che il film ha qualcosa a che fare con “Non aprite quella porta”, il che non è affatto vero. È semplicemente inesatto. Penso che il motivo per cui è stato frainteso sia che stavo parlando di realizzare un film ambientato negli anni ’70”, spiega il regista.

Corbet ha aggiunto che il film affronta “l’economia della California settentrionale”. Attualmente sta conducendo dei test di ripresa, il terzo round, utilizzando “formati davvero rari che di solito sono stati utilizzati per singole riprese nei film, ma mai per interi film”. In precedenza, Corbet aveva detto a Kyle Buchanan del New York Times che il film avrebbe avuto una durata di quattro ore. In un’altra intervista ha anche detto che avrebbe esplorato ancora una volta il processo di immigrazione, questa volta dalla Cina alla California. Inoltre, ha affermato che girerà il progetto con telecamere 65 mm a otto perforazioni, molto rare.

Al momento non sono stati rivelati dettagli sul cast o sulla trama, ma con le riprese previste per la prossima estate verrà nei prossimi mesi fatta chiarezza a riguardo. Questo sarà così il quarto lungometraggio di Corbet dopo L’infanzia di un capo, Vox Lux e il già citato The Brutalist, quest’ultimo candidato a 10 premi Oscar e vincitore di tre, tra cui Miglior Attore (Adrien Brody), Miglior Fotografia (Lol Crawley) e Miglior Colonna Sonora Originale (Daniel Blumberg).

James Cameron ritiene che i film Netflix non dovrebbero competere agli Oscar

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Netflix continua a dominare il panorama dell’intrattenimento con oltre 300 milioni di abbonati, ma il premio Oscar per il Miglior Film rimane ancora fuori portata. Il desiderio dello streamer di vincere il riconoscimento più prestigioso sembra legato alla volontà di legittimare il proprio approccio, in particolare riguardo alla distribuzione cinematografica, spesso ridotta a brevi passaggi in sala. Recenti indiscrezioni confermano inoltre l’interesse di Netflix per l’acquisizione di Warner Bros., promettendo di rispettarne le strategie teatrali. Su questo tema è intervenuto James Cameron, intervistato da Matt Belloni di The Town, esprimendo posizioni molto critiche nei confronti dello streamer.

Penso che Paramount sia la scelta migliore [come acquirente]. Netflix sarebbe un disastro. Sarandos ha dichiarato che i film per il cinema sono morti”. Riguardo alla promessa di Netflix di mantenere la distribuzione in sala, Cameron ha aggiunto: “È solo un’esca. ‘Metteremo il film in sala per una settimana o dieci giorni. Così sarà idoneo all’Oscar.’ Penso che sia fondamentalmente sbagliato. Un film dovrebbe essere realizzato come film per il cinema, e gli Academy Awards non significano nulla se non hanno significato per il cinema in sala. Penso che siano stati cooptati, ed è orribile.

Alla domanda se dunque Netflix dovrebbe essere autorizzata a competere per gli Oscar, Cameron ha risposto: “Dovrebbero poter competere solo se distribuiscono il film in modo significativo, in 2.000 cinema per un mese.” Cameron critica così l’approccio dello streamer, che punta su progetti di prestigio e film candidabili agli Oscar, ma li sottrae presto alle sale cinematografiche. Questa strategia ha sollevato preoccupazioni nell’industria, che teme per il futuro della tradizionale esperienza cinematografica.

Nonostante ciò, Netflix continua a partecipare alla corsa agli Oscar, investendo su titoli come Frankenstein, Train Dreams e Jay Kelly, spesso con una distribuzione limitata a poche settimane e a un numero ridotto di schermi. Secondo Cameron, senza una reale esperienza in sala, il confronto con i film tradizionali rimane parziale e poco significativo. È questa una diatriba che va avanti sin dal 2018, da quando cioè Netflix tento di vincere l’Oscar al Miglior film con Roma e poi nel 2019 con The Irishman, senza però riuscirci. Non resta che scoprire se le cose cambieranno nei prossimi anni.

Odissea: Christopher Nolan ha usato effetti pratici per Polifemo e le creature mitologiche

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Arrivano nuovi dettagli sullo sviluppo di Odissea di Christopher Nolan, attualmente in fase di post-produzione. Come riprotato da Word of Reel, secondo fonti presenti sul set in Grecia durante le riprese estive, le scene con Polifemo e i Ciclopi sono state realizzate mantenendo un approccio il più possibile autentico. In particolare, in località iconiche come la Grotta di Nestore e la spiaggia di Voidokilia, è stato utilizzato un pupazzo antropomorfico meccanico di 6×6 metri costruito all’interno della grotta.

Oltre a possibili ritocchi in post-produzione con CGI, la scelta di effetti pratici conferma la volontà di Nolan di dare realismo alle creature mitologiche. Tra gli esperti coinvolti nel progetto figura Adam Wright, noto per lavori su Frankenweenie, La sposa cadavere, The Legend of Ochi e Fantastic Mr. Fox. Wright, specialista in animatronica e effetti pratici, ha contribuito alla costruzione di macchine e pupazzi fisici e dettagliati, il che lascia intendere che personaggi come Polifemo, Scilla e le Sirene appariranno come creature reali sul set, piuttosto che essere completamente digitali.

Nolan è noto per prediligere effetti in-camera, dove la presenza fisica degli elementi scenici aumenta il senso di autenticità. L’ultimo esempio di questa scelta è Oppenheimer, dove il regista ha ricreato l’esplosione atomica senza CGI, utilizzando miniature e detonazioni controllate per simulare la nube a fungo. L’impiego di animatronica permette agli attori di interagire direttamente con le creature mitologiche, aumentando il realismo e l’intensità delle performance. Il film si prospetta dunque come un ritorno alle tecniche pratiche di Nolan, confermando la sua attenzione a un cinema visivamente tangibile e immersivo.

LEGGI ANCHE: Odissea: il primo trailer trapelato on-line. Ecco una descrizione

Quello che sappiamo sul film Odissea di Christopher Nolan

Il film vanta un ricco cast composto da Matt Damon, Tom Holland, Anne Hathaway, Zendaya, Lupita Nyong’o, Robert Pattinson, Charlize Theron, Jon Bernthal, Benny Safdie, John Leguizamo, Elliot Page, Himesh Patel, Mia Goth e Corey Hawkins. Per quanto riguarda la trama, questa segue Odisseo, il leggendario re greco di Itaca, nel suo pericoloso viaggio di ritorno a casa dopo la guerra di Troia. La narrazione descrive i suoi incontri con esseri mitici come il ciclope Polifemo, le sirene e la maga Circe, culminando nel suo tanto atteso ricongiungimento con la moglie Penelope.

Ad oggi sappiamo unicamente che Matt Damon interpreta Odisseo, mentre Tom Holland è suo figlio Telemaco e Charlize Theron è la Maga Circe. L’identità dei personaggi degli altri interpreti è ad oggi segreta. Sappiamo inoltre che Nolan ha girato il film interamente in formato IMAX, avvalendosi di nuove tecnologie realizzate appositamente per Odissea. Il regista ha inoltre limitato quanto più possibile l’uso di CGI, con l’obiettivo di ricreare quanto più possibile in modo pratico l’epico mondo descritto da Omero con il suo poema epico.

Odissea sarà distribuito al cinema da Universal Pictures dal 16 luglio 2026.

Harry Potter: Rupert Grint condivide il consiglio dato al nuovo Ron Weasley

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Da quando è stata annunciata la serie TV di Harry Potter della HBO, c’è grande curiosità nei confronti di questo adattamento dei romanzi di J. K. Rowling. Nel cast, a parte Warwick Davis nel ruolo del professor Vitious – trovero tutti nuovi attori nei ruoli dei vari personaggi che compongono la storia, per cui avremo dei nuovi Harry, Ron ed Hermione. Come già rivelato da Daniel Radcliffe (l’Harry Potter del cinema), anche Rupert Grint, il Ron Weasley del grande schermo, ha confermato di aver contattato il suo successore, Alastair Stout.

Durante una recente intervista con la BBC, l’attore ha infatti dichiarato: “Gli ho scritto una lettera, prima che iniziassero, per passare il testimone, per così dire”, ha detto l’attore dell’undicenne. “Era solo per augurargli buona fortuna. Mi sono divertito tantissimo ad entrare in questo mondo e spero che anche lui viva la stessa esperienza”.

Riflettendo sulla sua esperienza con Harry Potter, Grint ha aggiunto: “Ha cambiato tutta la mia vita in poco tempo. Ero un grande fan dei libri, quindi per me è stato come entrare nei libri, ed è stato davvero speciale”. “Ha un significato molto profondo per molte persone della mia generazione, e ancora di più per le generazioni che lo stanno scoprendo ora. È fantastico. Mi rende molto orgoglioso. È stata una cosa enorme“, ha spiegato.

Non credo che riuscirò mai a uscire completamente dalla sua ombra, ma mi sta bene così“, ha concluso Grint. Ciascuno dei giovani attori che hanno recitato nei film di Harry Potter ha infatti dovuto accettare che il franchise li seguirà per sempre. Alcuni lo hanno accolto con favore (Tom Felton è recentemente tornato nei panni di Draco Malfoy a teatro), mentre altri hanno fatto il possibile per andare avanti. Ora, toccherà però ad una nuova generazione assumersi questo importante incarico.

Cosa sappiamo della serie HBO su Harry Potter

La prima stagione sarà tratta dal romanzo La pietra filosofale e abbiamo già visto alcuni altri momenti chiave del romanzo d’esordio di J.K. Rowling essere trasposti sullo schermo. La prima stagione di Harry Potter dovrebbe essere girata fino alla primavera del 2026, mentre la seconda stagione entrerà in produzione pochi mesi dopo. Ogni libro dovrebbe costituire una singola stagione, il che significa che avremo sette stagioni nell’arco di quasi un decennio.

HBO descrive la serie come un “adattamento fedele” della serie di libri della Rowling. “Esplorando ogni angolo del mondo magico, ogni stagione porterà ‘Harry Potter’ e le sue incredibili avventure a un pubblico nuovo ed esistente”, secondo la descrizione ufficiale. Le riprese dovrebbero avere inizio nel corso dell’estate 2025, per una messa in onda prevista per il 2026.

La serie è scritta e prodotta da Francesca Gardiner, che ricopre anche il ruolo di showrunner. Mark Mylod sarà il produttore esecutivo e dirigerà diversi episodi della serie per HBO in collaborazione con Brontë Film and TV e Warner Bros. Television. La serie è prodotta da Rowling, Neil Blair e Ruth Kenley-Letts di Brontë Film and TV, e David Heyman di Heyday Films.

Come già annunciato, Dominic McLaughlin interpreterà Harry, Arabella Stanton sarà Hermione e Alastair Stout sarà Ron. Il cast principale include John Lithgow nel ruolo di Albus Silente, Janet McTeer nel ruolo di Minerva McGranitt, Paapa Essiedu nel ruolo di Severus Piton, Nick Frost nel ruolo di Rubeus Hagrid, Katherine Parkinson nel ruolo di Molly Weasley, Lox Pratt nel ruolo di Draco Malfoy, Johnny Flynn nel ruolo di Lucius Malfoy, Leo Earley nel ruolo di Seamus Finnigan, Alessia Leoni nel ruolo di Parvati Patil, Sienna Moosah nel ruolo di Lavender Brown, Bertie Carvel nel ruolo di Cornelius Fudge, Bel Powley nel ruolo di Petunia Dursley e Daniel Rigby nel ruolo di Vernon Dursley.

Si avranno poi Rory Wilmot nel ruolo di Neville Paciock, Amos Kitson nel ruolo di Dudley Dursley, Louise Brealey nel ruolo di Madama Rolanda Hooch e Anton Lesser nel ruolo di Garrick Ollivander. Ci sono poi i fratelli di Ron: Tristan Harland interpreterà Fred Weasley, Gabriel Harland George Weasley, Ruari Spooner Percy Weasley e Gracie Cochrane Ginny Weasley.

La serie debutterà nel 2027 su HBO e HBO Max (ove disponibile) ed è guidata dalla showrunner e sceneggiatrice Francesca Gardiner (“Queste oscure materie”, “Killing Eve”) e dal regista Mark Mylod (“Succession”). Gardiner e Mylod sono produttori esecutivi insieme all’autrice della serie J.K. Rowling, Neil Blair e Ruth Kenley-Letts di Brontë Film and TV, e David Heyman di Heyday Films. La serie di “Harry Potter” è prodotta da HBO in collaborazione con Brontë Film and TV e Warner Bros. Television.

Come Jonathan Bailey ha reso ancora più doloroso il momento in cui Fiyero lascia Glinda in Wicked: Parte 2

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Jonathan Bailey non giustifica del tutto le decisioni di Fiyero in Wicked: Parte 2 (Wicked: For Good), affermando che questo approccio rivela le sfumature della storia. Il seguito di Wicked del 2024, entrambi i film diretti da Jon M. Chu, è finalmente arrivato nelle sale il 21 novembre. Wicked: For Good sta battendo i record al botteghino precedentemente stabiliti da Wicked, aiutato dal successo del primo film.

Wicked: Parte 2 (Wicked: For Good) descrive la fine della storia di Elphaba (Cynthia Erivo) e Glinda (Ariana Grande) nel mezzo di una lotta per il futuro di Oz. Oltre a trovarsi su fronti opposti del conflitto, Elphaba e Glinda sono separate dal Fiyero di Bailey, che è fidanzato con Glinda, ma come è abbastanza evidente nella campagna promozionale del film, la lascia per Elphaba a metà film.

La decisione apparentemente impulsiva di Fiyero dopo essere stato con Glinda per anni può essere criticata dal pubblico; inoltre, lui non sembra essere impressionato dal suo nuovo ruolo nella campagna contro Elphaba, ma continua comunque a stare con lei. Bailey ha affrontato questa parte dell’evoluzione del suo personaggio riflettendo sulle sue emozioni contrastanti, ma afferma anche di non aver cercato di “attenuare il colpo”.

Jonathan Bailey 2024
Jonathan Bailey arriva alla premiere di Los Angeles del film “Wicked” della Universal Pictures. Foto di Image Press Agency via Depositphotos.com

Le sfumature e le zone grigie della moralità all’interno di queste relazioni sono ciò che rende Wicked una storia davvero interessante”, dice Bailey in un’intervista a The Hollywood Reporter.Penso che il tradimento sia tradimento, e che l’amore e il perdono siano trasmessi con grande complessità. Non bisogna rifuggire da questo.” Fiyero non ha molto altro da dire a Glinda se non che gli dispiace.

Elphaba è meno dispiaciuta, anche se è arrabbiata con Glinda per altri motivi quando si rivedono dopo il matrimonio rovinato. Ma il film si concentra anche sulla loro riconciliazione, quando sono successe così tante cose brutte che hanno bisogno della loro amicizia più che mai. Nonostante il litigio, Elphaba, Glinda e Fiyero si vogliono bene e si proteggono a vicenda.

Wicked: Parte 2 (Wicked: For Good)ha attualmente un punteggio del 70% su Rotten Tomatoes contro l’88% di Wicked. Nonostante le opinioni contrastanti, la maggior parte dei critici continua a elogiare le potenti interpretazioni di Erivo e Grande, così come la forte performance di Bailey nel suo ruolo secondario. Wicked: Parte 2 (Wicked: For Good) non ha ancora un ruolo definito nella prossima stagione dei premi, dopo che il suo predecessore è stato nominato per 10 Oscar.

Wicked: Parte 2 (Wicked: For Good) rimane comunque un ottimo adattamento del secondo atto dello spettacolo di Broadway, che molti avevano già riconosciuto come problematico per quanto riguarda il ritmo e la trama. Le recensioni di Wicked: For Good sembrano concordare sul fatto che i suoi elementi più forti siano le trame emotive, principalmente tra Elphaba e Glinda, ma Bailey dimostra anche una profonda comprensione del suo personaggio imperfetto che rende la sua trama degna di nota.

Run Away: la prossima serie di Netflix dedicata a Harlan Coben svela le prime immagini

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Run Away svela un primo sguardo al nuovo mistero contorto di un attore che ritorna. La prossima serie di Harlan Coben per Netflix vede protagonista James Nesbitt, che in precedenza ha recitato in Missing You (2025), nei panni di un padre la cui vita perfetta va in pezzi dopo la scomparsa improvvisa della figlia.

Ora, Netflix ha pubblicato diverse nuove immagini di Run Away, che possono essere viste sul loro sito.  Harlan Coben, produttore esecutivo di Run Away, ha dichiarato a Netflix:

Run Away parla della famiglia, di ciò che siamo disposti a fare per mantenerla unita, dei segreti che custodiamo al suo interno e di quelli che custodiamo come famiglia. Ogni volta che passiamo davanti a una casa, dietro quella porta si nasconde un intero universo di cui nessuno di noi conosce il contenuto.

La sinossi completa di Run Away di Netflix, basata sull’omonimo romanzo di Harlan Coben del 2019, recita quanto segue:

Simon (Nesbitt) aveva una vita perfetta: una moglie e dei figli che lo amavano, un ottimo lavoro, una bella casa. Ma poi sua figlia maggiore Paige è scappata di casa e tutto è andato in pezzi. Ora, quando la ritrova vulnerabile e tossicodipendente in un parco cittadino, ha finalmente l’occasione di riportare a casa la sua bambina. Ma scopre che lei non è sola e una discussione degenera in una violenza scioccante. In seguito, Simon perde di nuovo sua figlia e la sua ricerca per ritrovarla lo porterà in un pericoloso mondo sotterraneo, rivelando segreti profondi che potrebbero distruggere la sua famiglia per sempre.

James Nesbitt apparirà al fianco di Ruth Jones, Minnie Driver, Alfred Enoch e Lucian Msamati, tutti presenti nelle immagini appena pubblicate.

Il cast, che Harlan Coben definisce “un imbarazzo della ricchezza”, include anche Jon Pointing, Ellie de Lange, Adrian Greensmith, Ellie Henry, Tracy-Ann Oberman, Annette Badland, Ingrid Oliver, Maeve Courtier-Lilley, Finty Williams, Joe McGann e Amy Gledhill.

Adrian Greensmith è già apparso in Shelter (2023) di Harlan Coben.

Harlan Coben ha visionato numerosi provini per trovare l’attore perfetto per interpretare Paige, e ora non vede l’ora che il pubblico possa ammirare Ellie de Lange dare vita a questo personaggio complesso:

Ellie ha saputo cogliere sia la forza che la fragilità del personaggio di Paige, ciò che sta vivendo e i segreti che nasconde. Questo personaggio le richiede di evocare e trasmettere molte emozioni.

Harlan Coben aggiunge di aver immediatamente riconosciuto James Nesbitt come la scelta ideale per il ruolo:

Jimmy ha una gamma espressiva davvero ampia. È sempre molto naturale e autentico. È un attore empatico, nel senso che prova emozioni e poi tu provi emozioni per lui.

Run Away, proprio come Missing You e Fool Me Once, uscirà il 1° gennaio su Netflix.

Il destino di Avatar 4 e 5 sarà deciso a breve

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Dopo che Avatar ha battuto tutti i record al botteghino, James Cameron ha elaborato un piano ambizioso per la sua saga fantascientifica. Un sequel non era abbastanza. E nemmeno una trilogia. Il maestro del cinema ha sviluppato quattro sequel mentre scriveva la sceneggiatura, e la 20th Century era più che disposta a seguirlo in questa avventura, con Avatar 4 e Avatar 5 che al momento hanno come date di uscita il 2029 e il 2031.

Originariamente previsti per il 2024 e il 2025, rispettivamente, l’insistenza di Cameron nell’attendere che la tecnologia fosse abbastanza avanzata da poter dare vita correttamente a ciò che aveva in mente e non affrettare il lavoro immersivo degli effetti speciali ha fatto sì che il pubblico abbia visto solo uno dei quattro sequel di Avatar finora. La situazione cambierà presto con l’uscita di Avatar: Fuoco e cenere il 19 dicembre, data inizialmente prevista per Avatar 5.

Piuttosto che vedere il culmine della visione di Cameron, ora potremo vedere il capitolo centrale. Tuttavia, in un affascinante scherzo del destino o di Eywa, il 19 dicembre potrebbe ancora essere il giorno in cui la saga di Avatar giungerà al termine, dato che lo status di Avatar 4 e 5 non è ancora definito.

Avatar 4 e 5 dipendono dal successo di Fire & Ash al botteghino

Alcune riprese di Avatar 4 sono già state effettuate, con Cameron che ha anticipato potenziali problemi facendo girare ai membri più giovani del cast le parti necessarie prima che si verifichi un salto temporale di sei anni. Tuttavia, la maggior parte della produzione non è ancora iniziata e il regista ha confermato che non inizierà sul serio fino a dopo l’uscita di Fuoco e Cenere.

Dare a Cameron tutto il tempo necessario per completare il terzo film di Avatar è stata sicuramente una parte dell’equazione di questa mossa, ma è anche una precauzione da parte sua e degli studios. Piuttosto che buttarsi a capofitto in altri due sequel di costosi blockbuster con effetti speciali, hanno deciso di aspettare e vedere prima come andrà Fuoco e Cenere per determinare se c’è abbastanza interesse per altri film.

Potrebbe sembrare un modo di pensare sciocco dopo che Avatar: La via dell’acqua ha incassato oltre 2,3 miliardi di dollari al botteghino. Tuttavia, permangono dubbi sui risultati finanziari di Fuoco e Cenere. E non si tratta solo di critiche online. Anche Cameron ha espresso preoccupazioni sul fatto che il terzo film avrà abbastanza successo. Ha dichiarato a Variety:

Il grande cambiamento in tutto questo è: riusciremo a guadagnare con Avatar 3? Voglio dire, guadagneremo qualcosa. Ma la domanda è: quale sarà il margine di profitto, se ce ne sarà uno, e quanto sarà incentivante per continuare in questo universo?

Questo mette ulteriore pressione sul botteghino di Fire and Ash. Se il calo di interesse sarà tale da ridurre i guadagni per Disney e 20th Century, allora c’è la possibilità che Avatar 4 e 5 non vengano realizzati.

Si tratta comunque di produzioni da oltre 200 milioni di dollari. Cameron ha confermato che Way of Water doveva incassare oltre 2 miliardi di dollari per essere redditizio, con stime che collocano il budget tra i 250 e i 460 milioni di dollari. Secondo quanto riferito, Fuoco e Cenere è costato solo 250 milioni di dollari, e considerando che Cameron ha sottolineato quanto siano aumentati i costi degli effetti speciali, non c’è motivo di pensare che Avatar 4 e 5 non costeranno lo stesso, se non di più.

Si tratta di un altro investimento di mezzo miliardo di dollari che lo studio dovrà sostenere per completare questi due film.

Ciò avverrà solo se Fuoco e Cenere dimostrerà la domanda per il franchise e dimostrerà che non si è trattato solo di un successo passeggero. Fortunatamente, le proiezioni al botteghino per il weekend di apertura sono molto favorevoli. Un forte weekend di apertura sul mercato interno e un nuovo successo sui mercati internazionali garantiranno al film un ottimo inizio.

E anche se i weekend di apertura non determinano tutto, sapremo abbastanza rapidamente quanto sarà grande il successo o la delusione di Avatar: Fuoco e Cenere. Se sarà il primo, Avatar 4 e Avatar 5 vedranno la luce.

One Piece – Stagione 3 ottiene un importante aggiornamento della produzione con grandi cambiamenti nel cast

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La terza stagione di One Piece ha ricevuto un importante aggiornamento sulla produzione, insieme a una serie di cambiamenti significativi nel cast, mentre continua l’adattamento live-action di Netflix. In vista dell’arrivo di One Piece – stagione 2 su Netflix all’inizio del 2026, la serie d’avventura basata sull’acclamato manga di Eiichiro Oda è stata rinnovata per la terza stagione. La storia dovrebbe continuare ad adattare la saga di Alabasta.

Ora Netflix ha confermato che le riprese della terza stagione di One Piece sono iniziate oggi, 24 novembre 2025, a Città del Capo, in Sudafrica. Oltre ai membri del cast principale che fanno parte dei Pirati di Cappello di Paglia, Mikaela Hoover nel ruolo di Chopper, Joe Manganiello nel ruolo di Mr. 0, Lera Abova nel ruolo di Miss All Sunday e Sendhil Ramamurthy nel ruolo di Nefartari Cobra saranno personaggi fissi della serie.

L’aggiornamento sulle riprese e i cambiamenti nel cast di One Piece sono stati accompagnati da un’immagine promozionale che mostra un teschio, un coltello nel fodero e un Log Pose, utilizzato per navigare nella Grand Line. I tre oggetti circondano una sceneggiatura della premiere della terza stagione. Tutti e quattro gli oggetti si trovano in un deserto, che ricorda l’ambientazione di Alabasta del manga:

La prima pagina della sceneggiatura rivela che il titolo dell’episodio 1 della One Piece – stagione 3 è “Where There’s Smoke”. L’episodio è stato scritto da Ashley Wigfield e sarà diretto da Christoph Schrewe. Oltre ai membri del cast esistente e alle promozioni del cast, Cole Escola si unirà al cast nel ruolo di Bon Clay, mentre Xolo Maridueña interpreterà Portgas D. Ace.

La storia della terza stagione di One Piece riprenderà durante l’arco narrativo di Alabasta, la parte finale della saga di Alabasta del manga. La prima stagione di One Piece si è conclusa con l’introduzione di questa saga, presentando brevemente Smoker e accennando alla prossima avventura del gruppo nella Grand Line. La terza stagione sarà il culmine della prima grande minaccia che dovranno affrontare.

Sebbene non sia stato confermato se la terza stagione coprirà solo l’arco narrativo di Alabasta, la lunghezza della trama rispetto ad altri archi narrativi più brevi rende questa possibilità molto probabile. Ciò significa che l’attenzione sarà concentrata principalmente sugli eventi che saranno impostati nella seconda stagione, compreso il coinvolgimento della Baroque Works nella trama generale come minaccia a lungo termine.

Con la terza stagione di One Piece ora in fase di riprese, probabilmente non passerà molto tempo prima che vengano rivelate ulteriori informazioni sui prossimi episodi. L’inizio delle riprese mesi prima della premiere della seconda stagione indica anche che potrebbe esserci un tempo di attesa più breve tra una stagione e l’altra. È anche un buon segno della fiducia che Netflix ripone nell’adattamento del manga in corso.

One Piece stagione 2 — intitolata One Piece: Into the Grand Line — arriva martedì 10 marzo 2026 su Netflix.

Robert Pattinson entra ufficialmente nella sua era da cattivo nel 2026

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Robert Pattinson ha avuto finora una carriera affascinante. Dopo aver interpretato Cedric Diggory in Harry Potter e il calice di fuoco ed Edward nella saga di Twilight, è diventato per il pubblico un eroe affascinante, ma negli anni successivi ha cercato di distruggere quell’immagine. Negli ultimi dieci anni ha interpretato una grande varietà di personaggi in film indipendenti e si è guadagnato la reputazione di attore che accetta ruoli strani e spesso sgradevoli.

Tuttavia, è importante sottolineare che non è noto per aver interpretato personaggi malvagi. Certamente lo ha fatto, ad esempio con il suo odioso reverendo in Il diavolo tutto il tempo, ma se non interpreta un eroe in tutto e per tutto, i suoi personaggi sono spesso antieroi complessi che finiscono per essere difficili da definire.

Quando finalmente è tornato nei blockbuster negli anni 2020, prima con Tenet e poi con The Batman, era dalla parte dei “buoni”.

Ma le cose stanno per cambiare in modo significativo. Nel 2026, Pattinson interpreterà i cattivi in due dei film più importanti dell’anno, che potrebbero benissimo ridefinire ancora una volta la sua immagine di star.

The Odyssey & Dune: Parte Tre potrebbero ridefinire Robert Pattinson sullo schermo

Robert Pattinson ha attualmente tre film in programma per il 2026. Il primo, The Drama, è previsto per il 3 aprile e probabilmente non rientrerà in questa tendenza. Il nuovo film del regista di Dream Scenario Kristoffer Borgli vedrà Pattinson recitare al fianco di Zendaya in quella che viene descritta come una commedia romantica drammatica, che sicuramente attingerà al doppio filone del protagonista maschile e dell’eccentrico indie che hanno caratterizzato la sua carriera fino ad ora.

Gli altri suoi film (che curiosamente vedono anche la partecipazione di Zendaya) sono The Odyssey di Christopher Nolan e Dune: Parte Tre di Denis Villeneuve, due dei progetti più attesi in un anno cinematografico piuttosto entusiasmante. Nel primo, che ha tardato a rivelare quali personaggi interpreterà il suo cast stellare, Pattinson è stato confermato nel ruolo di Antinoo, uno dei pretendenti che contendono la mano di Penelope, moglie di Ulisse.

A parte Poseidone, per volontà del quale Ulisse è trattenuto così a lungo in mare, Antinoo è la figura più vicina a un cattivo principale nell’epopea di Omero. È il capo de facto dei pretendenti di Penelope e il più apertamente irrispettoso della casa di Ulisse, arrivando persino a complottare per allontanare il figlio, Telemaco, dopo che questi ha cercato di affermarsi come padrone di casa. Se Nolan affronterà questo personaggio in modo fedele, il pubblico passerà gran parte del tempo desideroso di vederlo ottenere ciò che si merita.

Il ruolo esatto di Pattinson in Dune: Parte Tre deve ancora essere confermato, ma lui stesso ha ammesso che interpreterà un cattivo, confermando le prime indiscrezioni secondo cui sarebbe stato scelto per interpretare Scytale. Il romanzo Dune Messiah è in parte la storia di una cospirazione per assassinare Paul, che ha regnato per dodici anni come imperatore dalla sua ascesa nel climax di Dune. Scytale è il partecipante più attivo a questa cospirazione e un personaggio ricorrente attraverso il quale viene raccontata la storia.

Quanto Pattinson sarà presente in Dune 3 dipenderà in gran parte da come Villeneuve intende affrontare Scytale. Il personaggio è un Face Dancer, un mutaforma geneticamente modificato in grado di copiare perfettamente il corpo e la personalità di chiunque. È facile immaginare un adattamento cinematografico in cui diversi attori collaborano per interpretare il ruolo, ma se Pattinson è stato davvero scritturato, è più probabile che lo vedremo cambiare e poi tornare indietro, utilizzandolo come forma di riferimento.

In ogni caso, il grande pubblico potrà ammirare un lato diverso di Pattinson il prossimo anno, e questo potrebbe segnare l’inizio di una nuova fase della sua carriera. È curioso che entrambi questi cambiamenti di rotta mettano l’attore 39enne contro Tom Holland (che interpreta Telemaco in The Odyssey) e Timothée Chalamet, due dei protagonisti più importanti della generazione più giovane. Forse, con l’arrivo di nuove star nei ruoli da eroi, Robert Pattinson diventerà colui che avrà il compito di rovinare loro la giornata.

Percy Jackson – Stagione 2 rivela un’altra serie di titoli esilaranti tratti direttamente dal libro

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La Disney ha rivelato i titoli di tutti gli episodi della seconda stagione di Percy Jackson e gli dei dell’Olimpo, e i fan dei libri saranno molto felici di questo annuncio. Rick Riordan, autore della serie di libri Percy Jackson, è molto coinvolto nell’adattamento televisivo in qualità di produttore esecutivo.

Oltre ad eccellere nella scrittura di storie fantasy epiche, l’autore è noto per l’umorismo che caratterizza i suoi libri, evidente anche nei titoli degli episodi della prima stagione.

Ora, a poche settimane dalla premiere della seconda stagione di Percy Jackson, sono stati rivelati i titoli degli episodi, che continuano la tradizione delle frasi esilaranti per coinvolgere i fan nei personaggi e nelle trame.

La premiere della seconda stagione di Percy Jackson e gli dei dell’Olimpo si intitolerà “I Play Dodgeball with Cannibals” (Gioco a dodgeball con i cannibali). Gli altri episodi hanno i seguenti titoli comici: “Demon Pigeons Attack” (L’attacco dei piccioni demoniaci) (episodio 2), “We Board the Princess Andromeda” (Saliti a bordo della Princess Andromeda) (episodio 3), “Clarisse Blows Up Everything” (Clarisse fa saltare in aria tutto) (episodio 4), “We Check In to C.C.’s Spa & Resort” (episodio 5), “Nobody Gets the Fleece” (episodio 6), “I Go Down with the Ship” (episodio 7) e “The Fleece Works Its Magic Too Well” (episodio 8).

Percy Jackson – Stagione 2 Titoli
Episode 1 (Season Premiere) “I Play Dodgeball with Cannibals”
Episode 2 “Demon Pigeons Attack”
Episode 3 “We Board the Princess Andromeda”
Episode 4 “Clarisse Blows Up Everything”
Episode 5 “We Check In to C.C.’s Spa & Resort”
Episode 6 “Nobody Gets the Fleece”
Episode 7 “I Go Down with the Ship”
Episode 8 (Season Finale) “The Fleece Works Its Magic Too Well”

I fan dei libri di Rick Riordan sanno che questi esilaranti titoli degli episodi sono tratti direttamente dai titoli dei capitoli di Il mare dei mostri, il secondo libro della serie Percy Jackson e gli dei dell’Olimpo. Gli episodi della prima stagione sono stati intitolati in modo simile ai titoli dei capitoli del primo libro, Il ladro di fulmini.

I titoli degli episodi della prima stagione includono “I Accidentally Vaporize My Pre-Algebra Teacher” (Ho accidentalmente vaporizzato il mio insegnante di pre-algebra), “I Become Supreme Lord of the Bathroom” (Divento il signore supremo del bagno), “We Visit the Garden Gnome Emporium” (Visitiamo l’emporio degli gnomi da giardino), “Mi tuffo verso la morte”, “Un dio ci compra dei cheeseburger”, “Portiamo una zebra a Las Vegas”, “Scopriamo la verità, più o meno” e “La profezia si avvera”.

Percy Jackson – Stagione 1 Titoli
Episode 1 (Series Premiere) “I Accidentally Vaporize My Pre-Algebra Teacher”
Episode 2 “I Become Supreme Lord of the Bathroom”
Episode 3 “We Visit the Garden Gnome Emporium”
Episode 4 “I Plunge to My Death”
Episode 5 “A God Buys Us Cheeseburgers”
Episode 6 “We Take a Zebra to Vegas”
Episode 7 “We Find Out the Truth, Sort Of”
Episode 8 (Season Finale) “The Prophecy Comes True”

Due dei film più importanti del 2026 usciranno esattamente lo stesso giorno

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Ci sono alcuni film importanti all’orizzonte nel 2026 – e due dei film più importanti dell’anno usciranno lo stesso giorno. Il calendario delle uscite cinematografiche del 2026 contiene già una vasta gamma di titoli entusiasmanti, con quasi tutti i generi che hanno in programma una grande uscita per quest’anno – che si tratti di un film come 28 Years Later: The Bone Temple, Toy Story 5 o The Mandolorian And Grogu.

Sebbene queste uscite siano per lo più distribuite in modo uniforme durante l’anno, alcuni periodi sono più intensi di altri, soprattutto se storicamente sono stati momenti che hanno visto risultati migliori per i film. Questo sembra influire sul motivo per cui due dei film più importanti del 2026 usciranno esattamente lo stesso giorno, cosa non molto comune per film di questa portata.

Il 19 dicembre è l’attuale data di uscita di due grandi film del 2026

Sebbene il 19 dicembre sia una data importante per il 2025, poiché segna la data di uscita di Avatar: Fuoco e cenere, questo giorno specifico è destinato a ospitare non una, ma ben due uscite colossali anche nel 2026. A seguito del ritardo di Avengers: Doomsday, sia questo film dell’MCU che Dune: Parte Tre sono attualmente previsti per il debutto il 19 dicembre 2026, il che è affascinante da notare dato che questi sembrano essere anche due dei film più importanti dell’anno.

Con la timeline dell’MCU che è diventata uno dei mondi cinematografici interconnessi più vasti e apprezzati di tutti i tempi – e con nessun film degli Avengers che abbia ancora incassato meno di 1 miliardo di dollari grazie al loro status di importanti film crossover – il potenziale di Avengers: Doomsday è evidente, anche se il film stesso arriva in un momento complesso per il franchise, visti i risultati più contrastanti ottenuti da alcune delle sue recenti uscite.

Allo stesso modo, Dune: Parte Tre ha un grande potenziale in quanto film che dimostrerà se la serie reboot di Dune ha la capacità di adattare l’intera serie di libri di Frank Herbert e se è in grado di gestire alcuni dei più grandi colpi di scena dell’intera storia con il pathos necessario e meritato.

Dato che Dune: Parte Due ha incassato quasi il doppio dell’originale, il successo di questo film potrebbe apparentemente portare Dune: Parte Terza a incassare circa 1 miliardo di dollari, il che avrebbe implicazioni colossali.

Perché l’uscita nello stesso giorno di Avengers: Doomsday e Dune: Parte Terza potrebbe rivelarsi positiva per entrambi

È facile capire come l’uscita nello stesso giorno di Avengers: Doomsday e Dune: Parte Terza possa rappresentare una sfida unica per entrambi i film, poiché sono in competizione più diretta per la possibilità di diventare il film principale che il pubblico andrà a vedere nel periodo invernale. Tuttavia, abbiamo già visto in passato che questo non è sempre uno scenario negativo, come dimostra forse in modo più evidente il fenomeno “Barbenheimer” del 2023, che apparentemente ha contribuito al successo sia di Barbie che di Oppenheimer incoraggiando il pubblico ad andare a vedere entrambi.

Sebbene sia improbabile che Barbenheimer porti a uno scenario simile a quello di “Duneday”, Avengers: Doomsday e Dune: Parte Tre sono abbastanza simili da far credere agli spettatori che hanno apprezzato uno dei due film che potrebbero apprezzare anche l’altro. Fortunatamente, sembra che i film siano comunque abbastanza diversi da non scoraggiare gli spettatori dall’idea di vederli entrambi in un breve lasso di tempo. Pertanto, se entrambi i film riceveranno recensioni positive, il loro successo potrebbe potenzialmente avvantaggiare l’uno e l’altro.

Sebbene ci sia ancora più di un anno prima di vedere come l’uscita nello stesso giorno di Avengers: Doomsday e Dune: Parte Tre influenzerà i due film, e ci sia sempre la possibilità che uno o entrambi i film finiscano per cambiare data di uscita per qualsiasi motivo, i prossimi mesi dovrebbero far luce su cosa aspettarsi da questa data di debutto congiunta, man mano che verranno rivelati ulteriori dettagli sui due film in questione.

Y: Marshals, il nuovo spin-off di Yellowstone potrebbe aver confermato il destino di Monica Dutton

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Il trailer ufficiale della CBS per Y: Marshals potrebbe aver confermato il destino di Monica Dutton (Kelsey Asbille). Creata da Taylor Sheridan, David C. Glasser e Spencer Hudnut, Y: Marshals riprende la storia di Kayce Dutton (Luke Grimes) dopo il finale della serie Yellowstone, in cui ha venduto il ranch Dutton e si è trasferito a East Camp con sua moglie Monica e suo figlio Tate (Brecken Merrill).

Kayce Dutton era l’eroe d’azione riluttante di Yellowstone, ma Y: Marshals riporta in azione il figlio minore del defunto John Dutton III (Kevin Costner). Kayce viene reclutato dagli U.S. Marshals per affrontare le pericolose “bande, i cartelli e i guerrieri razziali” che minacciano la pace del “paese di Dio”, il Montana.

Insieme a Tate Dutton, Y: Marshals riporta in scena volti noti di Yellowstone come Gil Birmingham nei panni di Thomas Rainwater e Mo Brings Plenty nei panni di Mo per tenere compagnia a Kayce nelle sue nuove avventure ricche di azione sulla CBS.

Ora, la domanda ricorrente sul perché Kelsey Asbille non sia elencata nel cast di Y: Marshal nei panni di Monica Dutton potrebbe aver trovato una risposta.

Il trailer di Y: Marshal potrebbe aver confermato la morte di Monica Dutton

Il trailer ufficiale di Y: Marshal inizia con la narrazione di Kayce Dutton su come ha lottato per “liberarsi dal peso di Yellowstone”. Mentre Kayce sale su una tomba in cima a una collina, dice: “Ho perso i miei compagni di squadra, i miei genitori, persino i miei fratelli…” Tuttavia, la tomba davanti alla quale Kayce si inginocchia è relativamente recente. Potrebbe trattarsi del luogo di sepoltura di Monica Dutton.

Sebbene Kayce e Beth Dutton (Kelly Reilly) abbiano venduto il ranch Yellowstone Dutton alla riserva Broken Rock, il cimitero della famiglia Dutton si trova su quel terreno. Kayce si trova in un appezzamento diverso che assomiglia all’East Camp nel trailer di Y: Marshal. Anche se Kayce non menziona sua moglie nella sua narrazione, questo potrebbe essere un indizio visivo della morte di Monica.

Y: Marshals introduce una serie di nuovi personaggi che si uniscono a Kayce nelle sue missioni ricche di azione, tra cui i colleghi U.S. Marshals Belle Skinner (Arielle Kebbel) e Andrea Cruz (Ash Santos).

Y: Marshals potrebbe aver scelto di liberare Kayce dal fardello del suo tumultuoso matrimonio con Monica.

Dato che Kayce è protagonista di una nuova serie su un nuovo network, è possibile che gli sia stato assegnato un nuovo interesse amoroso. Y: Marshals potrebbe aver scelto di liberare Kayce dal fardello del suo tumultuoso matrimonio con Monica.

La storia di Kayce in Yellowstone prende una piega oscura senza Monica

Yellowstone

Kayce è il combattente più temibile dei moderni Dutton. Kayce era un Navy SEAL ed era il commissario per il bestiame durante Yellowstone. Kayce ha partecipato a numerosi scontri a fuoco e ha ucciso molti nemici della famiglia Dutton. Eppure Kayce aborrisce la violenza e ha cercato ripetutamente di sfuggirle.

Monica e Kayce si sono ritirati a East Camp con Tate per vivere una vita tranquilla, credendo che con la vendita del ranch Yellowstone Dutton, il ciclo di violenza che Kayce ha dovuto perpetuare per mantenere la terra della sua famiglia sarebbe finalmente finito. Tuttavia, se Monica è morta, questo distrugge la possibilità di Kayce di ottenere la pace e la felicità domestica che desiderava.

Y: Marshals capisce che se Monica viene sottratta dalla vita di Kayce, è più facile rimandarlo in azione. Che Monica sia effettivamente morta o che lo abbia lasciato, il personaggio triste interpretato da Kelsey Asbille non è un personaggio fisso in Y: Marshals, e questo libera Kayce di diventare nuovamente un eroe d’azione.

Il destino di Monica Dutton sembra ovvio, ma Y: Marshals potrebbe ancora aggiungere un colpo di scena o una rivelazione inaspettata. Tuttavia, lo scenario più probabile, dati gli indizi contestuali, è che Monica sia morta in Y: Marshals e che il ritorno in azione di Kayce come U.S. Marshal sia, in parte, un modo per sfuggire al dolore e alla solitudine causati dalla perdita della moglie.

Sadie Sink risponde ai rumor sul suo ruolo in Spider-Man: Brand New Day

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Uno dei più grandi misteri di Spider-Man: Brand New Day è l’aggiunta di Sadie Sink al Marvel Cinematic Universe. Sin dalla sua scrittura per il prossimo film MCU, ci sono state infinite voci e teorie su chi interpreterà la star di Stranger Things nel film con Tom Holland del 2026. In una nuova intervista con Entertainment Weekly, alla Sink è stato finalmente chiesto di più sulle foto dal set di Spider-Man: Brand New Day, dato che sta girando il film della Fase 6.

La nuova arrivata nell’MCU ha dichiarato: “Tom può salutare i fan perché la gente sa chi è, ma poi si intravede me, e io sono come un pinguino. Sembra che la situazione rimarrà così per un po’”. Con le voci che circolano sul fatto che Sink sia Jean Grey nell’MCU, ha sottolineato come questo fosse già noto prima ancora che lei entrasse a far parte del prossimo film di Spider-Man, dicendo: “Questo stava già accadendo prima ancora che sapessi che avrei lavorato a questo progetto”. Anche Sink era scioccata dalle voci, dicendo: “Ero tipo: ‘Aspettate! Di cosa sta parlando la gente?’”.

Dato che le voci sull’MCU sono cambiate rapidamente nel corso dei mesi, Sink ha dato una risposta intelligente a coloro che pensano che interpreterà Rachel Cole-Alves, un’alleata di Punisher, con Jon Bernthal che riprenderà il ruolo di Frank Castle. L’attrice ha commentato: “Molte persone dimenticano che il colore dei capelli può cambiare, ma sì, capisco tutte le teorie”. Ha poi concluso aggiungendo: “La gente dovrà solo aspettare e vedere. Sono entusiasta che tutto questo possa finalmente essere chiarito”.

Dato che il cast di Spider-Man: Brand New Day sta girando da mesi, ci sono anche teorie secondo cui lei potrebbe essere Gwen Stacy dell’MCU. Al momento della pubblicazione di questa notizia, Sony Pictures e Marvel Studios non hanno ancora confermato chi interpreterà effettivamente. Anche la trama è tenuta segreta, poiché il film della Fase 6 sarà l’ultimo film dell’MCU prima di Avengers: Doomsday e Avengers: Secret Wars. Inoltre, non è ancora noto se Holland sarà presente nei crossover degli Avengers nei panni di Peter Parker.

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Quello che sappiamo su Spider-Man: Brand New Day

Ad oggi, una sinossi generica di Spider-Man: Brand New Day è emersa all’inizio di quest’anno, anche se non è chiaro quanto sia accurata.

Dopo gli eventi di Doomsday, Peter Parker è determinato a condurre una vita normale e a concentrarsi sul college, allontanandosi dalle sue responsabilità di Spider-Man. Tuttavia, la pace è di breve durata quando emerge una nuova minaccia mortale, che mette in pericolo i suoi amici e costringe Peter a riconsiderare la sua promessa. Con la posta in gioco più alta che mai, Peter torna a malincuore alla sua identità di Spider-Man e si ritrova a dover collaborare con un improbabile alleato per proteggere coloro che ama.

L’improbabile alleato potrebbe dunque essere il The Punisher di Jon Bernthal recentemente annunciato come parte del film – in una situazione già vista in precedenti film Marvel dove gli eroi si vedono inizialmente come antagonisti l’uno dell’altro salvo poi allearsi contro la vera minaccia di turno.

Di certo c’è che il film condivide il titolo con un’epoca narrativa controversa, che ha visto la Marvel Comics dare all’arrampicamuri un nuovo inizio, ponendo però fine al suo matrimonio con Mary Jane Watson e rendendo di nuovo segreta la sua identità. In quel periodo ha dovuto affrontare molti nuovi sinistri nemici ed era circondato da un cast di supporto rinnovato, tra cui un resuscitato Harry Osborn.

Il film è stato recentemente posticipato di una settimana dal 24 luglio 2026 al 31 luglio 2026. Destin Daniel Cretton, regista di Shang-Chi e la Leggenda dei Dieci Anelli, dirigerà il film da una sceneggiatura di Chris McKenna ed Erik Sommers. Tom Holland guida un cast che include anche Zendaya, Jacob Batalon, Mark Ruffalo, Sadie Sink e Liza Colón-Zayas e Jon Bernthal. Michael Mando è stato confermato mentre per ora è solo un rumors il coinvolgimento di Charlie Cox.

Spider-Man: Brand New Day uscirà nelle sale il 31 luglio 2026.

The Rookie: North, lo spin-off ingaggia la prima star dopo un importante aggiornamento sulla produzione

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Il prossimo spin-off di The Rookie è ufficialmente in arrivo sulla ABC dopo aver ricevuto un ordine per il pilot e aver rivelato il nome del protagonista. Creato da Alexi Hawley, The Rookie è una serie poliziesca che ha riscosso un grande successo per il network. Lo spin-off, anch’esso creato da Hawley, si intitola The Rookie: North.

La ABC ha ora annunciato di aver acquistato l’episodio pilota di The Rookie: North, con Jay Ellis, protagonista di Running Point e All Her Fault, nel ruolo principale. Oltre ad essere il creatore dello spin-off, Hawley è anche il regista, lo sceneggiatore e il produttore esecutivo dell’episodio pilota. Il protagonista della serie originale Nathan Fillion sarà un altro produttore esecutivo, ed Ellis è anche coinvolto nella produzione.

The Rookie Nathan Fillion

The Rookie: North ha una trama simile a quella della serie principale, con Ellis nei panni di Alex Holland, un uomo di mezza età che entra a far parte delle forze di polizia locali ed è il rookie più anziano tra i suoi colleghi. Di seguito la sinossi ufficiale della serie:

Alex Holland (Ellis) credeva che la sua mezza età non fosse degna di una crisi. Ma dopo che una violenta irruzione in casa ha risvegliato uno scopo dormiente, Alex combatte una vita di impegni falliti entrando a far parte del dipartimento di polizia della contea di Pierce come recluta più anziana. Pattugliando dalla costa urbana alla foresta rurale, dove i rinforzi non sono a soli 5 minuti di distanza, Alex deve dimostrare al suo scettico ufficiale addestratore, ai suoi colleghi reclute e a se stesso che ha finalmente trovato qualcosa per cui vale la pena lottare.

Secondo quanto riferito, la finalizzazione dell’accordo con Ellis ha comportato alcune difficoltà di programmazione a causa del numero sempre crescente di progetti in cui recita. Oltre al ruolo ricorrente nella seconda stagione di Running Point, la star di Insecure e Top Gun: Maverick sarà uno dei protagonisti della serie comica di Hulu Not Suitable for Work. L’accordo finale garantisce che, se il pilot di The Rookie: North sarà seguito da un ordine per una serie completa, potrà recitare sia nello spin-off che nella commedia di Hulu.

A settembre, Hawley ha fornito un aggiornamento sulle riprese di Rookie: North, rivelando che il piano era di girare il pilot alla fine dell’inverno o nella primavera del 2026. Ora che la ABC ha scelto il pilot e il cast principale, lo spin-off sembra essere sulla buona strada per rispettare la data di inizio della produzione.

Un ordine completo per la serie renderebbe questo spin-off il secondo della franchise poliziesca, dopo che The Rookie: Feds è stato cancellato dopo una sola stagione nel 2023. The Rookie: Feds è stato co-creato da Hawley e interpretato da Niecy Nash-Betts e Frankie Faison.

Prima del nuovo spin-off, The Rookie – stagione 8 farà il suo debutto su ABC il 6 gennaio. Questa data di premiere assicura che la popolare serie eviti la pausa di metà stagione che molti programmi televisivi subiscono e avrà interruzioni minime con il suo programma di uscita settimanale.

Le domande senza risposta della settima stagione di The Rookie stanno per trovare risposta nella premiere dell’ottava stagione, ormai alle porte, ma le storie di John Nolan (Fillion), Tim Bradford (Eric Winter) e Lucy Chen (Melissa O’Neill) non sono l’unico modo in cui il franchise può esplorare ora che il pilot dello spin-off di The Rookie sta andando avanti.

Y: Marshals: trailer svela il prossimo capitolo ricco di azione di Kayce Dutton dopo Yellowstone

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Luke Grimes torna in azione nel primo trailer della nuova, straziante puntata di Yellowstone, Y: Marshals. La serie, creata da Taylor Sheridan, David C. Glasser e Spencer Hudnut, riprende qualche tempo dopo gli eventi del finale della serie principale, in cui Kayce Dutton, interpretato da Luke Grimes, si ritrova a riflettere su quale dovrebbe essere il suo scopo al di là del ranch.

Questo porta Kayce ad arruolarsi negli U.S. Marshals, unendo le sue abilità di cowboy da ranch a quelle di veterano dei Navy SEAL per affrontare varie questioni di ordine pubblico in tutto lo stato.

Oltre a Grimes, il cast di Y: Marshals include volti nuovi e già noti della serie Yellowstone, tra cui Logan Marshall-Green, Arielle Kebbel, Ash Santos, Tatanka Means, Brecken Merrill nel ruolo di Tate, Gil Birmingham nel ruolo di Thomas Rainwater e Mo Brings Plenty nel ruolo di Mo.

A poco più di tre mesi dalla prima, prevista per il 1° marzo, la CBS ha pubblicato il trailer ufficiale di Y: Marshals. Il video offre un assaggio più ampio del ritorno ricco di azione di Kayce, che incontra la sua nuova squadra di colleghi U.S. Marshal, oltre ad affrontare violente tensioni nella riserva, sparatorie con bande criminali e le prime immagini del ritorno di Brecken Merrill nei panni del figlio di Kayce, Tate, e di Gil Birmingham nei panni di Thomas Rainwater. Guarda il trailer qui sotto:

Oltre a puntare su scene d’azione più coerenti rispetto alla serie originale, una delle cose principali che il trailer di Y: Marshals finalmente svela è come proseguirà la storia dopo il finale della serie Yellowstone. Per cominciare, la riserva indiana di Broken Rock sembra rimanere un elemento chiave nella trama dello spin-off, con Kayce che aiuta a gestire una sorta di conflitto tra i membri della riserva e altri allevatori.✕Rimuovi pubblicità

Ciò è ulteriormente supportato dal fatto che Rainwater sarà uno dei protagonisti fissi della prima stagione di Y: Marshals. Anche se si potrebbe sostenere che il fatto che Kayce continui a vivere nell’East Ranch farà sì che i due interagiscano inavvertitamente, sarebbe sensato che Rainwater andasse più spesso da Kayce nella speranza di lavorare per mantenere la pace tra la riserva e coloro che la circondano, soprattutto ora che possiedono il più grande appezzamento di terra dello stato.CorrelatiLe 10 domande più importanti rimaste senza risposta dopo la fine di YellowstoneIl finale di Yellowstone ha risposto a molte domande e chiuso varie trame, ma l’episodio non è riuscito a risolvere tutti i misteri della quinta stagione.5Di Sarah Little18 dicembre 2024

Una cosa che il trailer non chiarisce, tuttavia, è se Monica, interpretata da Kelsey Asbille, tornerà per Y: Marshals. Considerando che Kayce sembra essere in uno stato mentale piuttosto sconvolto all’inizio del trailer e che la breve apparizione di Tate è caratterizzata da uno sguardo rabbioso, c’è la possibilità che i due si siano separati dopo il finale di Yellowstone. Considerando quanto fossero amati sia il personaggio che la relazione tra lei e Kayce nella serie originale, sembra improbabile che lo spin-off spieghi la sua assenza come conseguenza della morte di Monica.

Y: Marshals debutterà sulla CBS il 1° marzo.

Scarlett Johansson protagonista de L’esorcista di Mike Flanagan

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Scarlett Johansson sembra aver trovato il suo primo vero film horror con L’esorcista di Mike Flanagan. Dopo la deludente accoglienza della critica e del pubblico riservata a L’esorcista – Il credente del 2023, Blumhouse e Morgan Creek Entertainment hanno infatti abbandonato i loro piani per una trilogia con David Gordon Green per ricominciare da capo con Flanagan, che ha firmato per scrivere, dirigere e produrre il film nel giugno 2024.

Nonostante il progetto iniziale prevedesse l’uscita nelle sale nel marzo 2026, il reboot de L’esorcista di Flanagan è stato rinviato a data da destinarsi, poiché il regista ha deciso di concentrarsi prima sull’adattamento televisivo di Carrie di Stephen King, dedicando parte della sua attenzione ai diritti e simili. Tuttavia, il regista ha sempre assicurato che sarebbe tornato a lavorare al reboot horror, con Blumhouse che ha descritto la sua visione come una versione “radicalmente nuova” del classico franchise.

Ora, la Universal Pictures ha dunque annunciato che Johansson è diventata la prima star ad unirsi al reboot de L’esorcista di Flanagan. Fonti esterne riferiscono che Blumhouse e Morgan Creek hanno avuto diversi incontri con talenti di prim’ordine per dirigere il film, con Johansson nel mirino dopo il suo successo con Jurassic World – La rinascita, e che è stato necessario concordare le date tra Flanagan e l’agenda futura della candidata all’Oscar, ma probabilmente sarà il loro prossimo progetto.

Flanagan ha scritto della scelta di Johansson nella seguente dichiarazione: “Scarlett è un’attrice brillante le cui interpretazioni accattivanti sembrano sempre realistiche e autentiche, dai film di genere ai blockbuster estivi, e non potrei essere più felice di averla nel cast di questo film dell’Esorcista”.

La scelta di Johansson per il reboot de L’esorcista di Flanagan è una gradita sorpresa per diversi motivi, il primo dei quali è che segna il primo vero film horror della star. Prima di questo film, l’unica esperienza della candidata all’Oscar in questo genere era stata la partecipazione nel 2003 a Eight Legged Freaks, una parodia umoristica dei film di serie B sui mostri.

Inoltre, la scelta della Johansson offre il primo aggiornamento dopo mesi sui progressi compiuti dal film L’esorcista di Flanagan. Il regista ha annunciato la fine delle riprese di Carrie poco prima di Halloween, rivelando anche durante un panel di ScreenRant con lui e Kate Siegel al Motor City Comic Con poco dopo che aveva appena trascorso del tempo a montare l’episodio 5 dell’adattamento di King.

Con questo slancio in avanti del film, la domanda diventa allora quando L’esorcista di Flanagan potrebbe arrivare nelle sale. Se lui, la Universal e la Blumhouse spingessero davvero per una produzione rapida, il film potrebbe uscire in tempo per il 55° anniversario del romanzo di William Peter Blatty che ha dato il via alla serie horror. Tuttavia, dato che Flanagan è noto per il suo approccio meticoloso alla realizzazione dei film e che lo studio probabilmente vuole assicurarsi che il prossimo sia un successo dopo la delusione di Believer, si può supporre che il film non arriverà prima del 2028.

Glinda ottiene il suo spin-off meno di una settimana dopo l’uscita di Wicked: For Good

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A meno di una settimana dall’uscita nelle sale di Wicked – Parte 2 (Wicked: For Good), Glinda sta per ottenere ufficialmente il suo spin-off. L’amato personaggio è interpretato da Ariana Grande-Butera in Wicked e Wicked – Parte 2 (Wicked: For Good). Il secondo capitolo ha registrato un debutto al botteghino da record, incassando 150 milioni di dollari a livello nazionale e 226 milioni di dollari in tutto il mondo.

Ora, Harper Collins ha annunciato che il 29 settembre 2026 uscirà un romanzo intitolato Galinda: A Charmed Childhood di Gregory Maguire. Come indica il titolo, il libro esplorerà l’infanzia di Galinda prima che frequentasse la Shiz University, prima che la sua vita cambiasse per sempre dopo l’incontro con Elphaba e prima che cambiasse il suo nome in Glinda.

Il romanzo è anche descritto come un “volume gemello” del bestseller Elphie: A Wicked Childhood, un libro sull’infanzia di Elphaba scritto da Maguire e pubblicato il 25 marzo 2025. È ora disponibile un numero limitato di edizioni deluxe di Galinda, con i bordi stampati, le pagine di guardia disegnate e altre caratteristiche. Date un’occhiata al post di annuncio qui sotto:

Uno dei modi in cui Wicked – Parte 2 (Wicked: For Good) cambia il musical di Broadway è che presenta dei flashback sull’infanzia di Glinda, che mostrano come fin da piccola avesse un profondo desiderio di fare magie e abbia sempre voluto impressionare gli altri. Questi flashback saranno ora ampiamente ampliati con un intero libro dedicato alla storia della giovinezza di Glinda, che viene anticipata nella sinossi ufficiale del libro:

 

 

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Chi era Glinda, la strega buona, prima di scendere con la sua bolla per salutare Dorothy? Chi era Glinda prima di diventare la magnetica e popolare compagna di stanza di Elphaba Thropp alla Shiz University?

Beh, prima di allora era Galinda. Con la “ga”.

La più giovane di quattro figli di una famiglia nobile in disgrazia, Galinda è sia coccolata che ignorata. La sua grazia naturale promette di elevarla nelle competizioni di danza del distretto, ma questi sforzi la distraggono dal vedere il crescente risentimento dei commercianti locali che disapprovano le strategie commerciali della sua famiglia. Impantanata nell’autocompiacimento e nelle timidezze senza nome dell’infanzia, Galinda non trova in sé né l’astuzia né la necessità di coltivarla. Tuttavia, mentre suo padre aggira abilmente le trappole e le insidie tese dai suoi concorrenti, Galinda inizia a danzare verso una vita che potrebbe elevarla al di sopra della sua infanzia orgogliosa, anche se difficile.

Galinda rivela la ragazza che si nasconde dietro il cliché effervescente e superficiale, offrendo ai fan di Wicked il loro primo sguardo più approfondito sulla vita di un personaggio amato e iconico.

La storia di Gregory Maguire con Wicked precede il debutto del musical di Broadway nel 2003. Wicked: The Life and Times of the Wicked Witch of the West di Maguire è stato pubblicato nel 1995 ed è diventato l’ispirazione per il musical, con molte differenze di tono e trama tra le due versioni della storia. È importante tenerlo presente con Galinda, poiché esisterà nella continuità delle storie pubblicate da Maguire e non del musical di Broadway o dei film.

Maguire ha poi continuato la storia che aveva iniziato scrivendo i sequel della serie The Wicked Years, tra cui Son of a Witch nel 2005, A Lion Among Men nel 2008 e Out of Oz nel 2011. Questa serie si concentra principalmente sul figlio di Elphaba, Liir, e sulla sua nipote, Rain. Dieci anni dopo, la storia di Rain è stata ulteriormente ampliata nella serie Another Day di Maguire.

Un nuovo film sull’universo di Wicked è in fase di sviluppo, con discussioni già in corso, ma nulla è ancora ufficiale. Detto questo, Galinda: A Charmed Childhood è la prossima storia confermata in questo universo per i fan dopo Wicked: For Good, anche se si svolgerà in una continuità diversa rispetto al musical e ai film.

Far Cry: annunciata la serie tv con Noah Hawley come showrunner

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Due settimane dopo il rinnovo di Alien – Pianeta Terra, Noah Hawley è stato confermato alla regia di una serie televisiva basata sui videogiochi Far Cry. In precedenza, secondo alcune indiscrezioni, Hawley e Rob Mac, creatore e protagonista di It’s Always Sunny in Philadelphia, precedentemente noto come Rob McElhenney, stavano lavorando a un adattamento televisivo di Far Cry.

FX Networks ha ora annunciato che la serie televisiva Far Cry di Hawley e Mac sta ufficialmente andando avanti. Oltre al suo ruolo dietro le quinte, Mac reciterà nella serie FX, che sarà un’antologia con personaggi, trama e ambientazione diversi in ogni stagione. Hawley e Mac saranno anche i produttori esecutivi della serie.

L’annuncio ufficiale anticipa che “vi aspettano follia, caos e un tocco di ambiguità morale”. Come nel caso di Alien: Pianeta Terra– stagione 1, Far Cry andrà in onda su Hulu negli Stati Uniti e su Disney+ a livello internazionale.

 

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Hawley ha spiegato che la decisione creativa di rendere lo show un’antologia gli consentirà di rimanere fedele alla serie di videogiochi. Lo ha paragonato a Fargo, un’altra serie FX a cui ha lavorato in precedenza, e ha condiviso il suo entusiasmo nel sviluppare l’adattamento insieme a Mac. Di seguito la dichiarazione di Hawley:

Ciò che amo della serie di videogiochi Far Cry è che si tratta di un’antologia. Ogni gioco è una variazione di un tema, proprio come ogni stagione di Fargo è una variazione di un tema. Creare una grande serie d’azione che può cambiare di anno in anno, esplorando sempre la natura dell’umanità attraverso questa lente complessa e caotica, è un sogno che diventa realtà. Sono entusiasta di collaborare con Rob e di portare sullo schermo la nostra sensibilità irriverente e ambiziosa.

Mac ha espresso il proprio entusiasmo per l’opportunità di lavorare con Hawley e di poter adattare un universo videoludico “iconico” come Far Cry.

Lavorare al fianco di Noah Hawley è un sogno che si avvera. Ubisoft è stata straordinariamente generosa, affidandoci uno dei mondi videoludici più iconici mai creati. E in tutto questo, la mia famiglia FX continua a sostenermi con la sua costante fiducia e il suo supporto.

Il presidente di FX Entertainment, Nick Gad, ha espresso la sua fiducia in Hawley e Mac per l’adattamento di Far Cry, sottolineando la loro lunga storia con il network.

FX ha avuto magnifiche collaborazioni con Rob Mac e Noah Hawley per un totale di sei serie e 32 stagioni televisive, e non potremmo essere più entusiasti che stiano collaborando per Far Cry. Non ho alcun dubbio che racconteranno questa storia in modo originale, avvincente e incredibilmente divertente. Vogliamo anche ringraziare i nostri partner di Ubisoft per averci affidato questa amata proprietà”.

Insieme alla notizia del rinnovo di Alien: Pianeta Terra per la seconda stagione, è stato annunciato che Hawley ha firmato un nuovo accordo globale con Disney Entertainment Television. Questo lo porterà a sviluppare altre serie per FX, con Far Cry che ora rappresenta un’importante aggiunta alla sua lista in continua crescita.

Oltre ad Alien: Pianeta Terra e Fargo, Hawley ha creato la serie di successo FX show Legion, insieme a My Generation e The Unusuals. La serie di Mac It’s Always Sunny in Philadelphia è giunta alla sua diciassettesima stagione ed è stato confermato che tornerà per la diciottesima. Mac è anche protagonista e produttore della serie comica sportiva di FX Welcome to Wrexham insieme a Ryan Reynolds.

Con molti giochi Far Cry da cui attingere, Hawley e Mac hanno ampio materiale di riferimento su cui lavorare mentre sviluppano la loro nuova serie per FX. Dopo il successo di The Last of Us della HBO e Fallout di Prime Video, Far Cry ha ora il potenziale per diventare la prossima serie di videogiochi di successo adattata per la televisione.

Scissione – Stagione 3: conferma e tutto quello che sappiamo

La serie fantascientifica e misteriosa di Apple TV+ Scissione (Severance) è finalmente tornata dopo una pausa di diversi anni all’inizio del 2025, e Lumon aprirà presto i battenti nella terza stagione. Creata per il piccolo schermo da Dan Erickson, la serie racconta la storia dei dipendenti di una società chiamata Lumon Industries che accettano di sottoporsi a un processo chiamato “severance” in cui i loro ricordi lavorativi e personali vengono separati chirurgicamente. Mark Scout (Adam Scott) è uno di questi dipendenti, ma presto scopre che la sua vita ‘interna’ e quella “esterna” iniziano a sovrapporsi, portandolo a imbattersi in misteri che non avrebbe mai dovuto vedere.

La prima stagione di Severance è stata un vero e proprio successo e, al suo debutto nel 2022, è diventata uno dei programmi originali di maggior successo di Apple TV+. Purtroppo, una serie di eventi reali e vari ritardi nel settore hanno tenuto la serie misteriosa fuori onda per quasi tre anni. Fortunatamente, il programma prodotto da Ben Stiller non ha perso un colpo e ha ripreso Mark nella seconda stagione, mentre lui sprofonda sempre più nei misteri di Lumon e nell’impatto dell’azienda sulla sua vita “outie”. Il destino di Scissione (Severance) non è mai stato davvero in pericolo e Apple TV+ ha deciso di rinnovare lo show per una terza stagione.

Ultime notizie su Scissione (Severance) – Stagione 3

Scissione - Stagione 2, Episodio 8

Lo show è stato rinnovato per la terza stagione

In concomitanza con l’attesissimo finale della seconda stagione, le ultime notizie confermano che Scissione è stato rinnovato per una terza stagione. La decisione non è particolarmente sorprendente, considerando l’enorme successo dell’originale Apple TV+ e il fatto che le discussioni sulla terza stagione erano iniziate non appena la seconda stagione aveva iniziato ad andare in onda all’inizio del 2025. Anche se al momento si sa poco della prossima stagione, i cervelli dietro l’operazione sono tutti pronti a tornare ai loro ruoli.

Il produttore Ben Stiller, la star Adam Scott, il creatore della serie Dan Erickson e il responsabile della programmazione di Apple TV+ Matt Cherniss hanno rilasciato le seguenti dichiarazioni riguardo alla terza stagione:

Stiller: Realizzare “Severance” è stata una delle esperienze più stimolanti dal punto di vista creativo a cui abbia mai partecipato.

Anche se non ne ho alcun ricordo, mi è stato detto che realizzare la terza stagione sarà altrettanto divertente, anche se qualsiasi ricordo di questi eventi futuri sarà per sempre e irrevocabilmente cancellato dalla mia memoria.

Scott: Non potrei essere più entusiasta di tornare a lavorare con Ben, Dan, il cast e la troupe incredibili, Apple e tutto il team di “Severance”. Oh, ehi, non è una cosa importante, ma se vedete il mio ombelico, per favore non ditegli nulla di tutto questo. Grazie.

Erickson: L’idea di poter realizzare altri episodi di “Severance” con il miglior cast e la miglior troupe del mondo mi emoziona più di tutti i giochi con le dita del mondo messi insieme. Non vedo l’ora di continuare a diffondere dolore, allegria, terrore e malizia con queste persone davvero incredibili.

Cheriss: Quello che Ben, Dan, Adam e il talentuoso cast e la troupe dietro “Severance” hanno portato sullo schermo è una magia innegabile. Siamo molto orgogliosi di essere la casa di questa brillante serie e non vediamo l’ora che il pubblico scopra cosa ha in serbo la terza stagione.

La terza stagione di Scissione è confermata

Sebbene Apple TV+ abbia già ottenuto alcuni grandi successi in passato, non c’è dubbio che Severance sia diventata l’immagine televisiva del marchio tecnologico. Per questo motivo, le discussioni sulla terza stagione erano già in corso quando è stata trasmessa la seconda, e sembrava che il rinnovo della serie fosse solo una questione di tempo. L’ordine è finalmente arrivato lo stesso giorno del finale della terza stagione, e Apple TV+ ha ufficialmente rinnovato Severance per una terza stagione. Per ora non si sa quasi nulla della stagione e la tempistica rimane incerta.

Severance – stagione 2 è stata trasmessa per la prima volta il 17 gennaio 2025 e si è conclusa il 21 marzo.

Una cosa quasi certa riguardo alla terza stagione di Severance è che non ci vorrà così tanto tempo prima che arrivi come la sua immediata predecessora. La seconda stagione è stata ritardata dagli scioperi di Hollywood del 2023 e da una serie di eventi che hanno bloccato la produzione per mesi. Non si prevede che la terza stagione dovrà affrontare tali difficoltà e, considerando la popolarità della serie, probabilmente arriverà sullo schermo prima piuttosto che dopo.

Dettagli sul cast della terza stagione di Severance

Chi tornerà al lavoro nella terza stagione?

Sebbene non ci siano conferme riguardo al cast della terza stagione di Severance, la serie ha tracciato un percorso piuttosto chiaro per molti dei personaggi che torneranno. Si presume che Mark Scout (interpretato da Adam Scott) tornerà, poiché è stata la sua discesa personale nei misteri di Lumon a portare avanti la serie fino a questo punto. Si prevede che torneranno anche i suoi colleghi “innies” e “outies”, tra cui Dylan George di Zach Cherry e Helly Riggs di Britt Lower. Inoltre, altri colleghi di Mark come Irving Bailiff (interpretato da John Turturro) torneranno probabilmente insieme a Seth Milchick di Tramell Tillman.

Harmony Cobel, interpretata da Patricia Arquette, è stata licenziata dalla Lumon nella seconda stagione, ma la sua missione di distruggere la Lumon è solo all’inizio. Nel frattempo, Gemma/Ms. Casey (interpretata da Dichen Lachman) si è rivelata una figura chiave per gli obiettivi della Lumon nella seconda stagione e dovrà tornare per concludere la sua storia.

Ammazzare Stanca: guida al cast e ai protagonisti del film

Al cinema dal 4 dicembre distribuito da 01 Distribution, Ammazzare stanca – Autobiografia di un assassino è il nuovo film di Daniele Vicari, liberamente ispirato al libro Ammazzare stanca di Antonio Zagari, edito da Compagnia Editoriale Aliberti.

Il film è la storia di un ragazzo che si ribella al proprio destino criminale. Antonio Zagari, figlio di un boss calabrese trapiantato in Lombardia, capisce di non essere adatto alla malavita: uccidere per lui è fisicamente insostenibile. A poco più di vent’anni, dopo aver ammazzato, rapinato, rapito, finisce in galera. Dove decide di fermare tutto: scrivendo.

A metà degli anni ’70, mentre i suoi coetanei si ribellano nelle fabbriche, nelle università, nelle piazze, Antonio lotta contro il padre, e lo farà con una vendetta peggiore della morte.

Il film è stato presentato nella sezione Spotlight della 82ª Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.

Ammazzare stancaEcco una guida al cast di Ammazzare Stanca

Gabriel Montesi: attore italiano cresciuto ad Aprilia (LT). La sua passione per la recitazione nasce da adolescente grazie al laboratorio teatrale “Teatro Finestra”; poi si diploma nel 2019 alla Scuola d’Arte Cinematica Gian Maria Volonté.

Al cinema si fa notare con film come Il primo re di Matteo Rovere, e ottiene grande visibilità con Favolacce dei fratelli D’Innocenzo, che gli vale una candidatura ai David di Donatello. Ha recitato anche in serie come Romulus e Speravo de morì prima. Si è fatto notare anche in Christian, serie originale di Sky.

Tra i suoi film recenti figurano Siccità di Paolo Virzì e Esterno notte di Marco Bellocchio. Nel film di Vicari in uscita il 4 dicembre ha finalmente un ruolo da protagonista.

Vinicio Marchioni: attore, regista e scrittore italiano. Ha debuttato sul palco già nel 1995 ed è diventato noto al grande pubblico grazie al ruolo de Il Freddo nella serie televisiva Romanzo Criminale – La serie. Al cinema ha recitato in titoli come 20 sigarette, che gli ha procurato una candidatura ai David di Donatello, Scialla!, To Rome with Love e Tutta colpa di Freud. In anni recenti ha partecipato anche a C’è ancora domani (2023) di Paola Cortellesi in cui è un meccanico vulnerabile, mentre in Un altro Ferragosto (2024) di Paolo Virzì è il coatto Cesare. Nel 2025 è protagonista di L’isola di Andrea di Antonio Capuano, dove offre una riflessione profonda sulla fragilità maschile.

Oltre alla recitazione, è anche scrittore: ha pubblicato il suo primo romanzo, Tre notti, in cui esplora la sua infanzia e la solitudine creativa. Interpreta Giacomo Zagari, boss della ’ndrangheta, nel film Ammazzare Stanca di Daniele Vicari.

Selene Caramazza: attrice italiana emergente, cresciuta a Favara in Sicilia. Dopo il diploma ha iniziato gli studi in giurisprudenza, ma ben presto ha seguito la sua vera passione trasferendosi a Roma per studiare recitazione alla Scuola “Teatro Azione”. Ha esordito in fiction come Catturandi – Nel nome del padre e Squadra antimafia, per poi debuttare al cinema con Cuori Puri di Roberto De Paolis, presentato a Cannes. Per questo ruolo ha ricevuto diversi premi come attrice emergente.

Nel corso della sua carriera ha partecipato anche a serie TV come Il Cacciatore, Il Commissario Montalbano, ma soprattutto The Bad Guy e film come Spaccaossa. Inoltre, è stata premiata come “Working Actress of the Year” all’Ischia Global Film & Music Festival.

Andrea Fuorto: giovane attore italiano, formatosi alla Scuola d’arte cinematografica “Gian Maria Volonté” dopo aver frequentato il liceo classico nella sua città natale. Ha esordito sul grande schermo nel film L’Arminuta (2020) di Giuseppe Bonito, interpretando il ruolo di Vincenzo. In seguito ha recitato in La Prima Regola di Massimiliano D’Epiro, dove interpreta Nicolas, uno studente problematico. Fa parte anche del cast di Maschile Singolare e dell’apprezzato Patagonia.

Fuorto si distingue per la sua capacità di interpretare personaggi complessi e “cattivi fragili”, mescolando sensibilità e tensione emotiva. Di recente è entrato nel cast del film Ammazzare stanca – Autobiografia di un assassino di Daniele Vicari.

Rocco Papaleo: attore, regista, sceneggiatore e musicista italiano, noto per il suo umorismo caldo e la sua sensibilità artistica. Nato in Basilicata e trasferitosi a Roma per gli studi, ha iniziato la sua carriera teatrale negli anni ’80, arrivando presto al piccolo e grande schermo. Ha recitato in film di registi come Leonardo Pieraccioni, Paolo Virzì e Giovanni Veronesi, distinguendosi soprattutto in ruoli comici ma con sfumature poetiche.

Nel 2010 ha esordito come regista con Basilicata Coast to Coast, commedia on the road premiata con il David di Donatello. Nel corso degli anni ha alternato cinema, teatro e musica, pubblicando anche album come “Che non si sappia in giro”. Cantautore raffinato, porta spesso in scena spettacoli che mescolano recitazione, musica e poesia, confermandosi una figura unica nel panorama artistico italiano. Nel film Ammazzare Stanca di Daniele Vicari interpreta il ruolo di Don Peppino Pesce.

Mothers’ Instinct, la spiegazione del finale del film

Mothers’ Instinct non è solo una lezione magistrale di recitazione tra le due protagoniste, con Anne Hathaway e Jessica Chastain eccellenti in tutte le scene in cui si confrontano nei panni dei loro personaggi Céline e Alice. È anche un’affascinante esplorazione di come le aspettative sociali nei confronti delle donne, la salute mentale e la maternità possano avere conseguenze disastrose. Un tempo migliori amiche disposte a fare qualsiasi cosa l’una per l’altra, Alice e Céline si spingono a vicenda al limite della sanità mentale a seguito di una tragedia impensabile. Tuttavia, il finale cupo di Mothers’ Instinct ci fa ripensare all’intero film, mettendo in evidenza il gaslighting che era in atto e lasciandoci con sentimenti leggermente irrisolti nei confronti di Céline e delle sue azioni.

Di cosa parla Mothers’ Instinct?

Alice e Céline sono vicine di casa e amiche di famiglia e, sebbene tutto sembri idilliaco tra le due famiglie, fin dall’inizio c’è una tensione in Mothers’ Instinct che ci dice che non tutto va bene. Nonostante viva il tipico sogno americano degli anni ’50, Alice desidera maggiore indipendenza, ma è limitata dal marito Simon (Anders Danielsen Lie), che crede che lei debba stare a casa. L’unica lamentela di Céline riguardo alla sua vita è che non può avere altri figli a causa delle complicazioni avute durante il parto di suo figlio Max (Baylen D. Bielitz). Entrambe le donne hanno reazioni valide e opposte a come la società si aspetta che si comportino. Ciò che hanno in comune, però, è la loro capacità di confidarsi l’una con l’altra e di trovare sostegno nelle difficoltà della vita.

Tuttavia, quell’amicizia va in frantumi in seguito a un tragico incidente in cui Max cade dal tetto e muore. Alice inizia a credere che Céline la incolpi della morte di Max dopo che Céline si avvicina a Theo in situazioni che mettono Alice a disagio, come portare Theo sullo stesso tetto o lasciare fuori dei biscotti a cui lui è allergico. Tuttavia, mentre la paranoia di Alice cresce – portandola a credere che Céline sia responsabile della morte di sua suocera – viene sempre più rimproverata dal marito, che attribuisce le sue illusioni ai suoi problemi di salute mentale del passato. Theo costringe le due donne a fare pace, minacciando di saltare dallo stesso tetto da cui è caduto Max. Nonostante la loro risoluzione, Alice e la sua famiglia decidono di trasferirsi.

Mothers’ Instinct ci regala un colpo di scena che ci catapulta in un finale teso e caotico

Mothers' Instinct film 2023

Nonostante il conflitto sia ormai superato, c’è una tensione latente che trova il suo culmine quando Céline versa del cloroformio nel drink di suo marito Damian (Josh Charles) e gli taglia i polsi per inscenare un suicidio. Céline usa questo stratagemma per ingannare Alice e Simon e convincerli a lasciarla stare con loro quella notte, e mentre lei giace al piano di sopra, Alice va a casa sua per raccogliere alcune cose. Durante queste scene, è uno shock per il pubblico rivedere gli eventi precedenti del film, che Alice era stata indotta a credere non fossero malvagi, con la consapevolezza che lei aveva ragione fin dall’inizio. Siamo costretti a stare a guardare le fatali ripercussioni del rifiuto di Simon di credere ad Alice.

Céline approfitta di questo momento per sedare Simon e Theo, ed è particolarmente angosciante vedere con quanta attenzione si occupa di Theo, perché questo conferma le nostre teorie sulle sue vere motivazioni: lo vuole per sé. Céline è disposta a tutto pur di avere un altro figlio, dato che non può più rimanere incinta, e questo dimostra come essere madre sia l’unica lente attraverso cui percepisce se stessa. Sembra quasi inaccettabile per lei non essere la moglie e la madre perfetta che gestisce il PTA a scuola come faceva all’inizio del film.

Céline e Alice lottano per Theo in un brutale scontro

Alice scopre che Simon e Theo sono sedati, e assistiamo a un violento e selvaggio scontro tra le due donne prima che Céline riesca a cloroformiare Alice. Ciò che rende la lotta ancora più feroce è l’ambientazione in una casa di periferia così dolce, che mette davvero in risalto quanto sia diventato estremo questo conflitto, con la paranoia e l’inganno che sfociano nella brutalità. Dopo aver portato Theo fuori e aver adagiato Alice sul divano con suo marito, Céline stacca il tubo del gas, inscenando una morte accidentale per i due genitori, e poi adotta Theo con la sua benedizione.

La scena finale, con Céline e Theo sulla spiaggia, è inquietante, poiché entrambi cercano l’uno nell’altro la guarigione, nonostante Céline sia l’unica responsabile del dolore di Theo. Certamente, la tragedia più grande qui è quella di Alice, una donna innocente che è stata manipolata a causa della sua salute mentale e poi uccisa. Tuttavia, il finale di Mothers’ Instincts ritrae anche la complessa simpatia che proviamo per Céline. Sebbene sia stata lei a commettere direttamente i crimini, capiamo come entrambe le donne fossero condizionate a vedere la loro vita attraverso la lente di ciò che ci si aspettava da loro piuttosto che attraverso quella dell’accettazione di sé. Le loro vulnerabilità, la salute mentale di Alice e la percezione che Céline aveva di sé stessa sono state prese di mira fino a quando non sono state spinte oltre il limite di ciò che la società, la vera colpevole, considererebbe civile.

Gangs of New York, la spiegazione del finale del film di Martin Scorsese

Il finale di Gangs of New York conclude un film complesso e intenso di Martin Scorsese. Il dramma del 2002 vede Leonardo DiCaprio nel ruolo principale di Amsterdam Vallon, affiancato da Daniel Day-Lewis nei panni del malvagio William “Bill il Macellaio” Cutting. All’inizio del film, Bill uccide il padre di Amsterdam, e questo dà il tono al resto del film. Gangs of New York fa poi un salto in avanti di 16 anni, quando Amsterdam ha un piano per vendicare la morte di suo padre. Lungo la strada, incontra Jenny Everdeane, interpretata da Cameron Diaz, e si innamora di lei nonostante alcuni conflitti iniziali nella loro relazione.

Gangs of New York è vagamente ispirato a una storia vera, che Martin  Scorsese ha scoperto dopo aver letto il libro di Herbert Asbury The Gangs of New York: An Informal History of the Underworld. Il libro copre lo stesso periodo del film di Scorsese, ma gran parte della trama di quest’ultimo è stata romanzata. Tuttavia, molti personaggi sono stati ispirati da persone reali, come Bill (basato su William Poole) e Amsterdam (apparentemente basato su John Morrissey). Il personaggio di DiCaprio sembrava però essere per lo più frutto di fantasia. Indipendentemente da ciò, il film trasmette un messaggio significativo sulla storia, che risplende in modo particolare nel finale di Gangs of New York.

Amsterdam uccide Bill per vendicare la morte di suo padre

Leonardo DiCaprio, Daniel Day-Lewis in Gangs of New York (2002)
© 2002 – Miramax

Amsterdam usa il coltello di suo padre per uccidere Bill

Amsterdam alla fine riesce a raggiungere esattamente l’obiettivo che si era prefissato, anche se le cose non vanno secondo i piani. All’inizio di Gangs of New York, Amsterdam progetta di uccidere Bill perché questi ha assassinato suo padre 16 anni prima. Tuttavia, lungo il percorso, Amsterdam diventa il protetto di Bill e, anche se questo sembra facilitare il suo compito, Bill scopre la verità su Amsterdam e questo manda all’aria i suoi piani.

Johnny capisce chi è Amsterdam quando si incontrano e, più avanti nel film, rivela a Bill la vera identità di Amsterdam e il suo piano di ucciderlo. Tuttavia, durante lo scontro finale alla fine di Gangs of New York, Bill viene ferito da una scheggia, dando ad Amsterdam l’opportunità di sconfiggerlo definitivamente. Amsterdam usa il coltello di suo padre per uccidere Bill in un finale che chiude il cerchio del film.

Perché Amsterdam seppellisce il coltello vicino alle tombe di suo padre e di Bill

Amsterdam ammette di aver compreso ciò che suo padre gli ha insegnato

Dopo aver ucciso Bill alla fine di Gangs of New York, Amsterdam seppellisce il coltello da barba di suo padre vicino alle tombe di suo padre e di Bill. All’inizio del film, il padre di Amsterdam si taglia con il coltello e quando il ragazzo cerca di pulire il sangue, il padre risponde: “No, figliolo. Il sangue resta sulla lama. Un giorno capirai.” Questa è una citazione significativa perché trasmette il messaggio del film di Scorsese.

Amsterdam non ha più nulla per cui lottare.

Non c’è modo di cancellare il passato, quindi pulire il sangue dalla lama non cambierà il fatto che un tempo c’era del sangue su di essa. Seppellendo il coltello, Amsterdam sta assicurando a suo padre che, come gli aveva detto da bambino, ora capisce il significato del suo messaggio. Significa anche che Amsterdam non ha più nulla per cui lottare, quindi sta consegnando l’arma e restituendola a suo padre.

Come il cambiamento dello skyline di New York si collega all’ultima battuta di Amsterdam

Daniel Day-Lewis e Leonardo DiCaprio in Gangs of New York
Leonardo DiCaprio, Daniel Day-Lewis in Gangs of New York (2002)

Questo significa che il mondo andrà avanti

Gangs of New York termina con lo skyline di New York che passa dall’ambientazione del film, gli anni ’60 del XIX secolo, al suo aspetto moderno degli anni 2000. L’ultima battuta del film viene pronunciata mentre questo accade, con Amsterdam che spiega che dopo tutto quello che è successo, nessuno lo ricorderà negli anni a venire. Amsterdam dice: Per il resto del tempo, sarà come se nessuno avesse mai saputo che siamo stati qui.

Lo skyline in continua evoluzione esemplifica queste parole. Mentre le tombe si arrugginiscono e poi presto si sgretolano del tutto, lo skyline continua a cambiare. Il mondo continua a evolversi e ad andare avanti mentre il passato si disintegra in una storia di cui non si parla spesso.

Cosa è successo ad Amsterdam e Jenny dopo Gangs of New York?

Daniel Day-Lewis in Gangs of New York
Leonardo DiCaprio, Daniel Day-Lewis in Gangs of New York (2002)

I due potrebbero essersi trasferiti in California

Gangs of New York non offre una risposta chiara su cosa sia successo ad Amsterdam e Jenny, anche se si suggerisce che lui abbia lasciato New York con lei per trasferirsi a San Francisco. All’inizio del film, dopo che Bill ha attaccato Amsterdam, Jenny ha suggerito ad Amsterdam di andare con lei sulla costa occidentale. Tuttavia, Amsterdam è determinato a vendicarsi di Bill, quindi torna a Five Points per farlo. Alla fine del film, però, sembra probabile che si unisca a Jenny nel trasferimento sulla costa occidentale.

Ora che ha finalmente ottenuto la sua vendetta, non c’è più nulla per Amsterdam a New York.

Jenny rimane accanto ad Amsterdam mentre lui seppellisce il coltello, e quando ha finito se ne vanno insieme. I due svaniscono mentre la battuta finale di Amsterdam nel film viene riprodotta in voce fuori campo, suggerendo che rimarranno insieme e molto probabilmente porteranno a termine il piano di Jenny. Non c’è più nulla per Amsterdam a New York ora che ha finalmente ottenuto vendetta per la morte di suo padre. Sarebbe meglio per entrambi se non rimanessero lì, perseguitati dalle tragedie di cui sono stati parte.

Quanti newyorkesi sono morti nella vita reale?

Gangs of New York storia vera
Leonardo DiCaprio, Daniel Day-Lewis in Gangs of New York (2002)

Il numero ufficiale dei morti è 119, ma le stime si avvicinano a 1.200

Sebbene gran parte di Gangs of New York sia romanzata, il film è basato sulla vera violenza delle gang che ha avuto luogo a Five Points, New York, nel XIX secolo. Nel film, le rivolte contro la leva militare scoppiano perché gli uomini sono indignati per essere stati arruolati nella guerra civile e l’unica via d’uscita è pagare una tassa di 300 dollari che la persona media non può permettersi. Questo avviene nello stesso momento in cui le bande si preparano a combattere e Amsterdam uccide Bill.CorrelatiTutti i film di Leonardo DiCaprio classificati dal peggiore al migliore (incluso Don’t Look Up)Da Titanic a The Revenant e oltre, Leonardo DiCaprio è una delle più grandi star del cinema, ma come si classificano i suoi film dal peggiore al migliore?

Nella vita reale, le rivolte della guerra civile portarono alla morte di 119 persone, anche se le stime parlano di circa 1.200 vittime (History.com). Gli afroamericani furono quelli che soffrirono di più durante le rivolte, come mostrato brevemente in Gangs of New York nella scena della morte di Jimmy. Tuttavia, gli effetti reali delle rivolte della guerra civile furono molto più dannosi.

Il vero significato del finale di Gangs of New York

Gangs of New York
Leonardo DiCaprio, Daniel Day-Lewis in Gangs of New York (2002)

Non si può cancellare la storia

Il significato del finale di Gangs of New York potrebbe essere ricondotto alla citazione del padre di Amsterdam. Si può lavare via il sangue, ma non si può cancellare la storia, anche se il mondo intero cerca di dimenticare le tragedie del passato. Il messaggio che Scorsese voleva trasmettere era che la storia si ripete se la società non la riconosce.

Le riprese di Gangs of New York sono terminate prima degli attacchi dell’11 settembre 2001, il che significa che nelle riprese dello skyline di New York City sono visibili le torri gemelle. Questa scena finale è sufficiente a trasmettere il messaggio del film, poiché gli attacchi dell’11 settembre continuano a tormentare la società. Anche se le giovani generazioni sembrano distaccate e hanno cercato di andare avanti come se nulla fosse successo, proprio come le tombe distrutte durante i disordini della Guerra Civile, non c’è modo di sfuggire alla storia.

Come è stato accolto il finale di Gangs of New York

Gangs of New York è un film che è stato certificato fresco su Rotten Tomatoes, ma che nel tempo è sceso al 72% di freschezza, mentre il punteggio del pubblico rimane più alto, all’81%. Tuttavia, non tutti gli spettatori erano soddisfatti, poiché alcuni hanno ritenuto che fosse un ottimo film, ma hanno scritto: “È semplicemente troppo lungo. Ha diversi momenti in cui è un film epico con molto da offrire al pubblico, il migliore dei quali è la performance di Daniel Day Lewis.

Sebbene gli abbia dato una recensione positiva (3,5 su 4 stelle), Roger Ebert non era sicuro che gli piacessero i personaggi, nemmeno gli eroi, di Gangs of New York:

“I gangster dei suoi film precedenti sono motivati dall’avidità, dall’ego e dal potere; amano le belle auto, le scarpe, gli abiti, le cene, le donne. Uccidono come costo per fare affari. I personaggi di “Gangs of New York” uccidono perché gli piace e perché lo vogliono. Sono assetati di sangue e motivati dall’odio. Penso che a Scorsese piacessero gli eroi di “Goodfellas”, ‘Casino’ e “Mean Streets”, ma non sono sicuro che gli piaccia questa gente”.

Per quanto riguarda le ultime scene del finale di Gangs of New York, c’era un thread su Reddit che lo analizzava. L’autore del post ha scritto: “Quando l’ho visto per la prima volta, mi è sembrato che danneggiasse l’atmosfera che era stata creata e mi ha lasciato l’amaro in bocca quando ho finito di guardarlo… Rivedendolo, la scena mi piace.“ Questo ha portato a una discussione sul significato di quella scena. Mentre una persona ha visto il simbolismo dell’11 settembre, un’altra ha scritto: ”Mostrava il passare del tempo e come nulla duri per sempre.”

Le verità nascoste, la spiegazione del finale del film con Harrison Ford

Il film horror del 2000 diretto da Robert Zemeckis, Le verità nascoste, presenta diversi livelli di mistero, ma ecco perché Claire era perseguitata dai fantasmi. Le verità nascoste è stranamente passato un po’ in secondo piano negli ultimi anni, nonostante sia stato diretto da uno dei registi più premiati di Hollywood e abbia visto protagonisti due attori di prim’ordine, entrati nella Hall of Fame. Sebbene le recensioni della critica fossero contrastanti, Le verità nascoste ha avuto un grande successo al botteghino, quasi triplicando il suo budget di 100 milioni di dollari in tutto il mondo.

Sebbene Le verità nascoste sia stato accolto bene sia dal pubblico che dalla critica, è possibile che la trama intricata abbia creato una certa confusione su ciò che è realmente accaduto a Claire (Michelle Pfeiffer) e sul motivo per cui il fantasma la perseguitava. Il film mescolava molti aspetti dell’horror psicologico e soprannaturale, con la verità dietro ciò che stava accadendo nel classico film di fantasmi volutamente lasciata nel vago fino alla fine. Tuttavia, una volta spiegato completamente il finale di Le verità nascoste, la verità dietro ciò che sta accadendo a Clair diventa chiarissima.

Spiegazione del finale di Le verità nascoste

Michelle Pfeiffer in Le verità nascoste (2000)
Harrison Ford e Michelle Pfeiffer in Le verità nascoste (2000)

Il fantasma che perseguitava Claire era l’amante di suo marito

In tutto il film Le verità nascoste, Claire (Pfeiffer) è perseguitata da un fantasma femminile e all’inizio crede che si tratti della sua vicina, che sembra essere scomparsa dopo una lite con il marito. Tuttavia, la vicina alla fine ritorna e si scopre che questa apparizione è molto più personale. Il fantasma è una giovane donna di nome Madison Elizabeth Frank (Amber Valetta), che aveva una relazione con il professore e marito di Claire, Norman (Harrison Ford).

Come spesso accade nei film horror, la brillante esistenza suburbana di Norman e Claire era solo una facciata che nascondeva una realtà oscura, poiché nemmeno un matrimonio apparentemente ideale era bastato a impedire a Norman di tradire sua moglie. Dato che Madison è un fantasma, Claire inizia subito a sospettare che Norman sia coinvolto nella sua morte.

Norman nega, ma le sue scuse sembrano tutt’altro che convincenti, soprattutto dopo che Claire torna a casa e lo trova mentre sembra tentare il suicidio per il senso di colpa dovuto alla relazione. Alla fine di Le verità nascoste diventa chiaro che il marito di Claire è stato tutt’altro che sincero e che la relazione era, semmai, la più innocente delle sue bugie. Norman ha davvero ucciso Madison, gettando il suo corpo in un lago, il che spiega perché gli incidenti inquietanti continuavano a ruotare intorno all’acqua.

Madison, studentessa di Norman, aveva minacciato di raccontare la loro relazione al preside dell’università di Norman. Una volta smascherato, Norman tenta di uccidere anche Claire, ma il suo piano fallisce e la coppia finisce nel lago, portando Madison a vendicarsi del suo assassino. Il film horror vietato ai minori di 13 anni si conclude con Claire che depone una rosa sulla tomba di Madison, con entrambe le donne finalmente libere dall’inganno e dalle tendenze omicide di Norman.

Il vero significato del finale di Le verità nascoste

Harrison Ford ne Le verità nascoste
© 2000 DreamWorks LLC. and Twentieth Century Fox Film Corporation.

L’orrore spettrale era un avvertimento sul pericolo dei segreti mortali

Il finale di Le verità nascoste può sembrare a prima vista una semplice storia di vendetta soprannaturale, ma ha significati tematici più profondi. I momenti finali del film horror del 2000 rafforzano l’idea che i segreti tendono a essere rivelati e i crimini tendono a essere scoperti, e che tentare di seppellirli (a volte letteralmente) porta solo a problemi peggiori per tutte le persone coinvolte. Il passato di Norman torna a perseguitarlo, o meglio, sua moglie, in senso molto letterale.

Tuttavia, il film horror di Robert Zemeckis ribalta anche diversi tropi delle tradizionali storie di fantasmi. Madison, lo spirito che perseguita Claire, sembra essere un’antagonista per gran parte di Le verità nascoste. Questo è in linea con la maggior parte dei film sui fantasmi, poiché i fantasmi e gli spettri sono quasi sempre fonte di terrore e la principale minaccia per i protagonisti. Tuttavia, Le verità nascoste ribalta questa idea, con Norman che diventa la presenza più pericolosa nella vita di Claire. Il fantasma di Madison non è lì per fare del male a Claire, ma per aiutarla, e una volta che Claire capisce la verità, i due diventano alleati contro un mostro molto più sinistro di un semplice spirito con questioni in sospeso.

Tutto sommato, il messaggio centrale di Le verità nascoste si riflette anche nella struttura stessa del film. La rivelazione che Madison non è il male principale nel film horror sovverte le aspettative del genere. Questo è per molti versi un riflesso sottile ed estremamente intelligente della situazione di Claire: Norman, il marito un tempo amorevole che inizialmente cerca di aiutarla quando lei si rende conto di essere perseguitata, si rivela essere la presenza più malvagia della sua vita. Questa profondità tematica è senza dubbio parte di ciò che ha reso Le verità nascoste un tale successo quando è uscito per la prima volta nel 2000, e il motivo per cui rimane un gioiello cult tra i film sui fantasmi e sulle apparizioni anche a distanza di decenni.

Fast & Furious 8: la spiegazione del finale del film

Fast & Furious 8 (il cui titolo originale è The Fate of the Furious), uscito nel 2017, rappresenta un punto di svolta nella celebre saga automobilistica iniziata nel 2001. Diretto da F. Gary Gray, il film continua a esplorare l’universo dei corrieri ad alta velocità e delle operazioni criminali internazionali, ma introduce novità significative sia nella narrazione sia nel cast. La trama ruota attorno a Dominic Toretto, che tradisce apparentemente la sua famiglia per unirsi a un misterioso antagonista noto come Cipher, una cyber-terrorista internazionale interpretata da Charlize Theron. Questo tradimento interno aggiunge una nuova dimensione di conflitto emotivo e morale, spostando l’attenzione dal semplice azione-spettacolo a dilemmi personali e dinamiche di fiducia.

Il film amplia ulteriormente la portata globale della saga, ambientando sequenze d’azione in luoghi iconici come Cuba, Islanda e New York, e introduce personaggi nuovi che arricchiscono il gruppo già consolidato: l’agente dell’MI6 Mr. Nobody (Kurt Russell) assume un ruolo chiave nell’operazione per fermare Cipher, mentre la hacker Ramsey (Nathalie Emmanuel) diventa centrale per le sequenze tecnologiche ad alta tensione. La presenza di Cipher come villain con motivazioni complesse segna un cambio di paradigma: non si tratta più solo di corse e rapine, ma di minacce globali e manipolazioni sofisticate.

Tematicamente, Fast & Furious 8 continua a esplorare i valori ricorrenti della saga, come la famiglia, la lealtà e il senso di comunità, ma li arricchisce con questioni di tradimento, controllo e redenzione. La tensione narrativa nasce proprio dal dilemma centrale: come reagire quando il leader del gruppo, il simbolo stesso della fiducia familiare, sembra diventare nemico? Allo stesso tempo, il film anticipa dinamiche e sviluppi che saranno fondamentali nei successivi sequel, preparando il terreno per la lotta contro Cipher e le sfide globali che attendono Dominic e la sua squadra. Nel resto dell’articolo si analizzerà in dettaglio il finale del film, spiegando come chiude questa fase della saga e allo stesso tempo apre le porte ai capitoli successivi.

Fast & Furious 8 cast

La trama di Fast & Furious 8

Con l’uscita di scena di Brian, allontanatosi dall’ambiente per vivere in tranquillità con la propria famiglia, tutti i membri della squadra sembrano aver trovato un nuovo equilibrio. Il letale Deckard Shaw è infatti stato consegnato alla giustizia, e Dominic Toretto può finalmente godersi la sua luna di miele con la ritrovata compagna Letty. La sua pace dura però ben poco, spezzata nel momento in cui riceve la chiamata di quella che si presenta come Chiper, una letale terrorista. Questa avverte Toretto di aver rapito la sua ex fiamma, Elena Neves, e il figlio avuto da lei. Se vuole che vengano rilasciati incolumi, egli deve aiutarla in misterioso e controverso piano.

Toretto si ritrova così a dover tradire il suo gruppo, venendo inevitabilmente accusato di complicità con Chiper. Alle sue calcagna si porranno dunque gli amici di sempre, tra cui l’inarrestabile Luke Hobbs. Ben presto però questi capiscono però che non riusciranno a fermare la terrorista da soli, ed è così che devono rivolgersi al loro acerrimo nemico: Deckard Shaw. Liberato dalla sua prigionia, l’uomo accetta di aiutarli a patto di poter mantenere la propria libertà al termine della missione. Nel frattempo, Toretto si ritrova a dover rubare un pericoloso ordigno nucleare, che Chiper intende usare per scopi che potrebbero porre in serio rischio la pace mondiale. Ancora una volta, salvare il mondo sarà una vera e propria corsa con il tempo.

La spiegazione del finale del film

Nel terzo atto di Fast & Furious 8, la tensione raggiunge l’apice quando Dominic Toretto, costretto a collaborare con la cyberterrorista Cipher, deve affrontare la difficile realtà delle sue scelte. Con l’intera squadra all’inseguimento, Dom riesce a sabotare il controllo remoto di Cipher sulle auto della città e a proteggere Ramsey, impedendo che il suo programma di sorveglianza cada nelle mani sbagliate. La minaccia nucleare diventa concreta quando Cipher prende possesso di un sottomarino armato. Nel frattempo, Deckard Shaw, apparentemente morto, riappare e si unisce a Owen e agli altri per salvare il figlio di Dom, rendendo possibile la controffensiva finale.

Il racconto si risolve con un susseguirsi di scontri ad alta tensione: Dom riesce a fermare Rhodes e impedire l’uso del sottomarino da parte di Cipher, mentre la squadra collabora per neutralizzare gli henchmen. L’azione culmina con la distruzione del sottomarino e l’eliminazione delle minacce più immediate, mentre Cipher riesce a sfuggire con un paracadute. La sequenza finale mostra Dom riunito con Letty e il figlio Brian, simbolo della ricomposizione della famiglia, e Deckard che guadagna la fiducia della squadra, suggellando l’unità del gruppo dopo il tradimento e i conflitti.

Fast & Furious 8 sequel

Il finale porta così a compimento i temi centrali del film, in particolare la famiglia e la lealtà, mostrando come la fiducia e il legame tra i membri del gruppo possano superare persino il tradimento più doloroso. La minaccia globale diventa uno strumento per testare la determinazione della squadra e la resilienza morale di Dom. La sua scelta di proteggere il figlio e gli amici dimostra che la famiglia va oltre il sangue e che le responsabilità personali e la dedizione reciproca sono il vero motore delle azioni del protagonista.

Inoltre, la conclusione rafforza il tema della redenzione e della collaborazione: Deckard Shaw, inizialmente antagonista, viene integrato nella famiglia grazie alla fiducia guadagnata, e Cipher, pur rimasta in fuga, rappresenta il ritorno della minaccia che spinge la squadra a unirsi ulteriormente. Il film sottolinea l’equilibrio tra azione spettacolare e dinamiche emotive, mostrando che la risoluzione dei conflitti passa sia attraverso il coraggio individuale sia attraverso la solidarietà collettiva del gruppo.

Il messaggio principale che il film lascia è l’importanza dei legami affettivi e della fiducia reciproca, anche di fronte a tradimenti e pericoli apparentemente insormontabili. La famiglia, nel contesto della saga, non è solo un nucleo biologico ma una rete di supporto costruita con rispetto, lealtà e sacrificio. Dom e la sua squadra dimostrano che il senso di responsabilità verso chi si ama e la volontà di proteggere gli altri sono valori imprescindibili, in grado di superare qualsiasi ostacolo, anche in scenari ad alto rischio globale.

I sequel di Fast & Furious 8

Questo finale, inoltre, prepara i sequel della saga, lasciando aperta la minaccia di Cipher e anticipando ulteriori sviluppi con la famiglia Toretto e la sua squadra. La presenza di nuovi membri come Deckard Shaw nella cerchia dei protagonisti amplia le dinamiche narrative future, permettendo l’introduzione di nuove missioni internazionali e conflitti, mentre la continuità dei valori di lealtà e famiglia assicura coerenza nella costruzione della saga nei capitoli successivi: Fast & Furious – Hobbs & Shaw, Fast & Furious 9 – The Fast Saga e Fast X.

Gangs of New York: la storia vera dietro il film

Martin Scorsese ha impiegato quasi 30 anni per realizzare Gangs of New York del 2002. Negli anni ’70, Scorsese si imbatté in un libro intitolato “The Gangs of New York: An Informal History of the Underworld” (Le bande di New York: una storia informale della malavita), scritto da Herbert Asbury. Il libro descriveva in dettaglio le bande e i movimenti politici nella New York del XIX secolo, prima del dominio della mafia. Sebbene oggi sia ampiamente considerato un’esagerazione degli eventi dell’epoca, il libro di Asbury ha fortemente ispirato Scorsese.

Italo-americano cresciuto a Little Italy, Scorsese amava la sua città e la sua storia di bande. Era affascinato dalla storia e dalla descrizione della vecchia Five Points di New York descritta nel libro, che oggi ospita Chinatown, Columbus Park e il Manhattan Civic Center. In una vecchia puntata della NPR, Scorsese è citato mentre spiega con parole sue che “Questo film rappresenta in un certo senso le fondamenta su cui si basano tutti i miei altri film. Crea una sorta di mondo in cui si inseriscono quelli che descrivo in Mean Streets, Quei bravi ragazzi e Toro scatenato”, una sorta di antefatto al genere del gangster movie.

Gangs of New York segna inoltre la prima collaborazione tra l’ormai leggendario duo Scorsese-Leonardo DiCaprio. Gran parte del film è finzione, o verità non confermate, come l’esistenza della spaventosa Hellcat Maggie (Cara Seymour). Tuttavia, è stato elogiato per la sua rappresentazione dello storico quartiere Five Points e per aver richiamato l’attenzione sugli eventi storici dell’epoca. Gangs of New York segue Amsterdam Vallon, interpretato da DiCaprio, figlio del prete Vallon (Liam Neeson).

Il film inizia 16 anni prima degli eventi narrati, con uno scontro tra le bande del Five Points, in cui il prete cattolico Vallon viene ucciso da Bill “The Butcher” Cutting (Daniel-Day Lewis). Amsterdam inizia dunque a tramare la sua vendetta contro l’assassino di suo padre, e veniamo trasportati nel 1862, l’epoca in cui è ambientato il film. Gangs of New York è incentrato sulle bande reali della New York della metà del XIX secolo, tra cui The Plug Uglies, The Forty Thieves, The O’Connell Guards, The Shirt Tails, The Chichesters, The Daybreak Boys, The Swamp Angels e molte altre, ma la trama centrale è di fantasia.

Quanto di Gangs of New York è vero?

Guardare Gangs of New York nel 2025 significa ricordare che la storia tende a ripetersi, o che alcune parti della storia non finiscono mai veramente. Uno dei temi principali del film è la tensione tra cattolici, immigrati e “nativi” protestanti nella New York del XIX secolo, in particolare nella Little Italy, all’epoca città natale di Scorsese. Come affermato dalla Khan Academy, molti degli immigrati erano cattolici, mentre molti degli americani nativi erano protestanti. Il film riflette un sentimento di xenofobia nei confronti dell’elevato afflusso di immigrati che alla fine ha portato gran parte della popolazione degli Stati Uniti a diventare cittadini naturalizzati.

Coloro che erano nati negli Stati Uniti e quindi si consideravano “nativi” temevano che la crescente popolazione di immigrati e di americani naturalizzati potesse influenzare negativamente la loro vita sia dal punto di vista politico che economico. Di conseguenza, molti iniziarono a organizzare società politiche la cui missione era quella di sostenere i politici nativi o incoraggiare la candidatura di leader politici nativi, privando al contempo gli immigrati e i cittadini naturalizzati dei diritti civili. Questi gruppi entrarono a far parte del Native American Party, conosciuto colloquialmente come “Know Nothings” (i “Non so nulla”), perché quando ai membri veniva chiesto delle loro organizzazioni, veniva loro insegnato a rispondere: “Non so nulla”.

William “The Butcher” Poole

Un membro famoso dei Know Nothings era William “The Butcher” Poole, che ispirò il personaggio di William Cutting. Come riportato da History Daily, Poole era un macellaio di professione, ma era conosciuto come “The Butcher” per la sua reputazione spietata di pugile che distruggeva fisicamente i suoi avversari. Poole faceva parte della banda dei Bowery Boys che, come la banda di Day-Lewis, era incentrata sulle idee nativiste.

Poole avrebbe incontrato la sua fine in modo simile a Cutting, per mano di un uomo amico di un immigrato irlandese con cui aveva avuto un conflitto in precedenza. Si dice che le sue ultime parole siano state: “Addio ragazzi, muoio da vero americano”, che sono quasi congruenti con le ultime parole di Day-Lewis nei panni di Cutting: “Grazie a Dio. Muoio da vero americano”. I Know-Nothing furono una forza potente con cui fare i conti per un certo periodo, ma furono decimati durante la guerra civile, poiché molti si concentrarono sulla politica della schiavitù.

Daniel Day-Lewis in Gangs of New York

Le rivolte di New York contro la leva militare

La lotta tra Cutting e Amsterdam ebbe luogo durante le rivolte di New York contro la leva militare, che si verificarono nel luglio 1863. I commercianti di New York City non accolsero con favore l’inizio della guerra civile, poiché temevano di perdere il Sud come partner commerciale redditizio. I politici e i periodici contrari alla guerra e alla libertà degli schiavi nel Sud instillarono paura in molti cittadini bianchi della classe operaia, avvertendoli che avrebbero sostituito la manodopera precedentemente fornita dagli schiavi.

Quando fu firmata la Proclamazione di emancipazione, ciò sconvolse la classe operaia e coloro che apprezzavano la conservazione dell’Unione, ma non necessariamente la libertà degli uomini e delle donne di colore nel Sud. Questo tono razzista è presente in tutto il film Gangs of New York. Pertanto, quando fu approvata la legge sulla coscrizione militare della guerra civile del 1863, ciò portò allo scoppio di disordini civili tra i residenti di New York. Gangs of New York menziona anche una norma che consentiva agli uomini di essere esentati dalla coscrizione se potevano pagare una tassa di 300 dollari.

La maggior parte degli uomini non poteva permettersi la tassa, il che aumentava la loro rabbia. Uomini, donne e persino bambini di colore divennero bersaglio di violenze, così come gli abolizionisti, gli edifici governativi e quelli militari. Le rivolte durarono solo pochi giorni, ma causarono migliaia di vittime. Sono ricordate come una delle rivolte più sanguinose della storia americana.

Daniel Day-Lewis e Leonardo DiCaprio in Gangs of New York

I Dead Rabbits e la Five Points Gang

I Dead Rabbits, guidati da Priest Vallon nel film, erano anch’essi una vera banda composta da immigrati irlandesi. Come riportato da History.com, si ritiene che Hellcat Maggie facesse parte della banda dei Dead Rabbits, così come nel film Gangs of New York. I membri dei Dead Rabbits, insieme a diverse altre bande dell’epoca, avrebbero poi formato la Five Points Gang. La Five Points Gang sarebbe sopravvissuta fino agli anni ’10 e avrebbe ospitato due dei membri di bande più famigerati del XX secolo: Al Capone e Lucky Luciano, inaugurando così una nuova generazione di bande a New York.

Mentre dagli altoparlanti risuona “The Hands That Built America” degli U2, il passato si trasforma gradualmente in presente fino a quando vediamo New York City per quella che molti un tempo conoscevano. Il film mostra lo skyline dal ponte di Brooklyn, comprese le Torri Gemelle. Gangs of New York è stato girato prima dell’11 settembre, quindi il World Trade Center rimane nell’ultima inquadratura. In un certo senso, questo sembra profondamente patriottico quando si parla di un film basato sugli anni formativi ma movimentati degli Stati Uniti, in particolare di New York City.

Guardare Gangs of New York oggi ricorda a molti di noi giorni ormai passati, lontani nella periferia della memoria, ma importanti oggi come lo erano allora. Giorni inizialmente segnati dall’incertezza, ma ricordati come giorni in cui una città ha perseverato e è cresciuta. Un simbolo di forza e speranza, come a dire che, a volte, romanticizzare il passato è esattamente ciò di cui abbiamo bisogno, perché non si tratta di vera e propria romanticizzazione. È un ricordo onesto della storia, della sopravvivenza e dello spirito.

Escape Plan – Fuga dall’inferno: la spiegazione del finale del film

Il finale contorto di Escape Plan – Fuga dall’inferno (qui la recensione) ha spiegato tutto sul personaggio di Arnold Schwarzenegger, Rottmeyer. Questo thriller d’azione del 2013 è uno dei numerosi film con Sylvester Stallone e Schwarzenegger e vede il primo nei panni dello specialista di fughe Ray Breslin. Ray viene mandato in una prigione “inviolabile”, La Tomba, gestita dal crudele direttore Hobbes (Jim Caviezel). Ray stringe presto amicizia con Rottmeyer, che gestisce la sicurezza per un misterioso ladro chiamato Mannheim, che ruba ai ricchi per dare ai poveri. Insieme, i due uomini cercano i punti deboli nella struttura di La Tomba e pianificano attentamente la loro fuga.

Si scopre anche che il socio in affari di Breslin, Clark (Vincent D’Onofrio), è in combutta con Hobbes e vuole che Ray rimanga intrappolato in quell’inferno, che alla fine si rivela essere una nave prigione. Il film Escape Plan – Fuga dall’inferno si conclude però con Breslin e Rottmeyer che mettono in atto il loro piano e, dopo una serie di sparatorie e scazzottate, riescono a fuggire su un elicottero di soccorso. Ray scopre poi che Rottmeyer è in realtà Mannheim, mentre la figlia di quest’ultimo, Jessica (Caitríona Balfe), si era finta un’agente della CIA per far entrare Ray nella Tomba e salvare suo padre.

Perché Victor Mannheim si è travestito da Emil Rottmayer

Sebbene non sia una grande sorpresa, Ray è comunque scioccato nell’apprendere che Rottmeyer era in realtà il benevolo Mannheim. I furti di Mannheim gli hanno procurato molti nemici che faranno di tutto per fermarlo. Quando è stato catturato, Mannheim si è travestito da capo della sua sicurezza per (comprensibilmente) evitare di essere torturato per ottenere informazioni e possibilmente giustiziato. Naturalmente, “Rottmeyer” è stato comunque sottoposto a un interrogatorio brutale, anche se Hobbes lo ha lasciato in gran parte in pace, sperando che alla fine avrebbe ceduto e tradito il suo “capo”.

Il grande colpo di scena di Escape Plan – Fuga dall’inferno rivela anche che il nome Rottmeyer è un codice che ha avvisato sua figlia del suo arresto. Lei si è quindi finta un’agente della CIA durante l’incontro con Breslin, Clark e la loro squadra, riferendosi alla Tomba come alla prova definitiva delle abilità di Ray. Nonostante le bugie e gli inganni, Mannheim e Breslin si separano in modo amichevole; nonostante ciò, Schwarzenegger non è tornato per Escape Plan 2 – Ritorno all’inferno né per il terzo film. Al suo posto, Dave Bautista si è unito al franchise nei panni di un nuovo personaggio chiamato DeRosa.

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Sylvester Stallone in Escape Plan – Fuga dall’inferno. Foto di Alan Markfield – © 2013 Summit Entertainment, LLC. All rights reserved.

Il vero piano di fuga di Breslin

Una volta imprigionato, il grande compito di Ray è capire dove si trova La Tomba. Ray è sbalordito nell’apprendere che la prigione è contenuta all’interno di un’enorme nave, il che rende naturalmente più difficile la fuga. Nonostante ciò, si mette a riflettere e, durante il finale, inganna Hobbes facendogli credere che organizzerà una rivolta in un certo blocco di celle. Il direttore della prigione invia la maggior parte della sua squadra di sicurezza in quella zona, ma Ray e Rottmeyer organizzano una rivolta nella zona centrale mentre solo una manciata di guardie è in servizio.

Da lì, è essenzialmente una corsa disperata verso la cima della nave per arrivare in tempo all’elicottero. Lungo la strada, Breslin trova il tempo di uccidere la brutale guardia Drake (Vinnie Jones) e alla fine fa saltare in aria anche Hobbes. Va detto che il piano di fuga di Breslin è piuttosto rudimentale e improvvisato e non sembra adatto a un presunto genio della fuga. La sua fuga iniziale è molto più creativa e originale, mentre quella finale in Escape Plan sembra improvvisata.

Chi ha costruito la prigione La Tomba e perché?

La Tomba è stata costruita per “far sparire” alcune persone scomode senza un regolare processo. I detenuti di alto valore possono anche essere torturati da Hobbes e dal suo staff per ottenere informazioni, come nel caso di Rottmeyer, con il direttore e Clark assunti da banche di tutto il mondo per trovare Mannheim prima della sua prossima rapina. La prigione di massima sicurezza di Escape Plan – Fuga dall’inferno è un’operazione a scopo di lucro gestita da misteriosi finanziatori, che rimangono tali fino alla fine del film.

Il gruppo si rivela in seguito essere il gestore della prigione HADES nel primo sequel. Sembra che anche loro abbiano una vendetta personale contro Breslin, presumibilmente a causa della fuga di Ray da La Tomba. Il finale sospeso di Escape Plan 2 – Ritorno all’inferno lasciava intendere che un terzo film avrebbe visto Ray dare la caccia a questa oscura cricca, ma Escape Plan 3 – L’ultima sfida ha completamente ignorato questa trama quando è uscito l’anno successivo.

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Arnold Schwarzenegger in Escape Plan – Fuga dall’inferno. Foto di Alan Markfield – © 2013 Summit Entertainment, LLC. All rights reserved.

La spiegazione del tragico passato di Ray Breslin

Gli eroi di Escape Plan – Fuga dall’inferno passano da alleati riluttanti a compagni, con Ray che in seguito rivela le ragioni che lo spingono a svolgere un lavoro così strano. Si scopre che nella sua vita precedente era un procuratore con una moglie e un figlio, ma la sua famiglia è stata poi aggredita e uccisa da un detenuto che Ray aveva perseguito, il quale ha promesso a Breslin che avrebbe ottenuto la sua vendetta.

Questo detenuto ha trascorso anni determinato a mantenere la sua promessa prima di evadere dal carcere per compiere la sua vendetta. Dopo che la sua famiglia è stata uccisa, Ray ha dedicato la sua vita a garantire che i potenziali difetti di progettazione nelle prigioni di massima sicurezza fossero individuati ed eliminati. Breslin ha letteralmente scritto il libro su come progettare prigioni a prova di errore. Ciò risulta ironico, poiché Hobbes informa in seguito Breslin che il suo libro è stato fondamentale per la progettazione della Tomba.

Perché Clark ha tradito il suo socio Ray

Clark è il socio in affari di Ray, che viene attirato dalla CIA con l’offerta del doppio della tariffa abituale di Breslin per testare La Tomba. A metà film, si rivela che Clark non solo lavora per le persone dietro La Tomba, ma che vuole che Ray rimanga lì per sempre per dimostrare che la prigione è davvero inespugnabile. Non c’è altra motivazione dietro le azioni di Clark se non l’avidità, ed è molto ben pagato dai finanziatori di La Tomba per tradire il suo socio.

Dopo che Ray è riuscito a fuggire da La Tomba, il finale di Escape Plan – Fuga dall’inferno vede Clark che cerca di scappare. Viene presto intercettato dal tecnico di Breslin, Hush (50 Cent), e più tardi lo si vede rinchiuso in un container su una nave da carico, mentre viene portato in un luogo sconosciuto.

Escape Plan - Fuga dall'inferno Sylvester Stallone Arnold Schwarzenegger
Arnold Schwarzenegger e Sylvester Stallone in Escape Plan – Fuga dall’inferno. Foto di Alan Markfield – © 2013 Summit Entertainment, LLC. All rights reserved.

Il figlio di Clark cerca vendetta contro Ray in Escape Plan 3

Mentre Escape Plan 2 – Ritorno all’inferno non ha rivelato il destino di Clark, Escape Plan 3 – L’ultima sfida ha confermato che è morto in quel container. Questo porta suo figlio Lester Clark Jr. (Devon Sawa) a intraprendere una missione di vendetta contro Ray, durante la quale rapisce la fidanzata di Ray, Abigail (Jaime King), oltre alla figlia di un ricco uomo d’affari cinese, per chiedere un riscatto. In una svolta rispetto alla formula, Ray e la sua squadra devono irrompere in una prigione soprannominata “Devil’s Station” per salvare Abby e gli altri ostaggi.

Il terzo film della trilogia si conclude però con una nota cupa: mentre gli altri ostaggi vengono liberati, Abigail viene uccisa, mentre Ray picchia selvaggiamente Clark Jr prima di tagliargli la gola. Ray aveva intenzione di ritirarsi dopo questo episodio e, dato che non sono previsti nuovi film, ha mantenuto la parola data.

Il vero significato del finale di Escape Plan – Fuga dall’inferno

Il significato generale del finale di Escape Plan – Fuga dall’inferno è quello di superare le grandi imprese, che spesso cercano di opprimere e distruggere i poveri. Mannheim era in prigione perché era un ladro alla Robin Hood, che rubava ai ricchi per dare ai poveri. Tuttavia, non era in una prigione vera e propria, ma in una prigione segreta nascosta dove le persone venivano rinchiuse senza che nessuno lo sapesse. Questo ci porta a Ray, il cui intero libro sulla costruzione di prigioni inespugnabili è stato utilizzato per progettare questa, rendendo Ray un uomo molto ricco.

Tuttavia, Ray non ha contribuito a influenzare questo perché voleva diventare ricco. Lo stava facendo per assicurarsi che ciò che era successo alla sua famiglia non accadesse mai a nessun altro. D’altra parte, il suo socio, Clark, era interessato solo al denaro. Ecco perché aveva rinchiuso Ray nella prigione segreta con l’intenzione di assicurarsi che rimanesse lì, permettendo a Clark di prendere il controllo dell’azienda e diventare ancora più ricco grazie ai suoi contatti con la società che gestiva la prigione. Con Mannheim interessato ad aiutare i poveri e Ray a proteggere gli innocenti, Escape Plan – Fuga dall’inferno mette in scena la battaglia perfetta contro l’élite.