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Parthenope: nuova immagine del film di Paolo Sorrentino in concorso a Cannes

Parthenope
Parthenope di Paolo Sorrentino - Foto Credit Hollywood Authentic/ Greg Williams

Parthenope, del regista premio Oscar Paolo Sorrentino, sarà presentato in anteprima mondiale al 77° Festival di Cannes (qui l’intera selezione ufficiale).

Il film racconta, nelle parole di Paolo SorrentinoIl lungo viaggio della vita di Parthenope, dal 1950, quando nasce, fino a oggi. Un’epica del femminile senza eroismi, ma abitata dalla passione inesorabile per la libertà, per Napoli e gli imprevedibili volti dell’amore. I veri, gli inutili e quelli indicibili, che ti condannano al dolore. E poi ti fanno ricominciare. La perfetta estate di Capri, da ragazzi, avvolta nella spensieratezza. E l’agguato della fine. Le giovinezze hanno questo in comune: la brevità.

E poi tutti gli altri, i napoletani, vissuti, osservati, amati, uomini e donne, disillusi e vitali, le loro derive malinconiche, le ironie tragiche, gli occhi un po’ avviliti, le impazienze, la perdita della speranza di poter ridere ancora una volta per un uomo distinto che inciampa e cade in una via del centro. Sa essere lunghissima la vita, memorabile o ordinaria. Lo scorrere del tempo regala tutto il repertorio di sentimenti. E lì in fondo, vicina e lontana, questa città indefinibile, Napoli, che ammalia, incanta, urla, ride e poi sa farti male.

Nel cast, in ordine alfabetico, Dario Aita, Celeste Dalla Porta, Silvia Degrandi, Isabella Ferrari, Lorenzo Gleijeses, Biagio Izzo, Marlon Joubert, Peppe Lanzetta, Nello Mascia, Gary Oldman, Silvio Orlando, Luisa Ranieri, Daniele Rienzo, Stefania Sandrelli Alfonso Santagata.

Il film, girato tra Napoli e Capri, è una co-produzione Italia-Francia. Scritto e diretto da Paolo Sorrentino, è un film Fremantle prodotto da Lorenzo Mieli per The Apartment Pictures, una società del gruppo Fremantle, Anthony Vaccarello per Saint Laurent, Paolo Sorrentino per Numero 10 e Ardavan Safaee per Pathé. Il direttore della fotografia è Daria D’antonio, il Costume Artistic Director è Anthony Vaccarello per Saint Laurent, il costumista è Carlo Poggioli, il montatore è Cristiano Travaglioli, lo scenografo è Carmine Guarino, il casting è di Annamaria Sambucco e Massimo Appolloni.

Di seguito, dopo alcune prime foto, ecco la nuova immagine ufficiale del film:

Parthenope
Parthenope by Paolo Sorrentino. Da sinistra Celeste Dalla Porta e Stefania Sandrelli. Foto di GIanni Fiorito.
 
 

28 anni dopo: Nia DaCosta in trattative per dirigere il secondo film della trilogia

28 Giorni Dopo / 28 anni dopo

Come riportato da Variety, la regista Nia DaCosta è in trattative per dirigere la seconda parte dell’imminente trilogia di 28 anni dopo di Danny Boyle e Alex Garland. DaCosta, ad oggi, ha diretto e co-sceneggiato The Marvels con Brie Larson, Teyonah Parris e Iman Vellani, e Candyman, un sequel spirituale contemporaneo dell’omonimo classico horror di culto del 1992 per Universal e Monkeypaw Productions.

Quest’ultimo ha conquistato il primo posto al botteghino, facendo di DaCosta la prima regista donna di colore a conquistare la vetta della classifica degli incassi negli Stati Uniti. DaCosta ha debuttato nel lungometraggio con l’acclamato Little Woods, che ha scritto e diretto. Si attendono dunque ora aggiornamenti su questo nuovo progetto che potrebbe vedere DaCosta alla regia di uno zombie movie.

Il primo film 28 giorni dopo

Il primo film vedeva Cillian Murphy nei panni di un uomo che si risveglia dal coma dopo un incidente in bicicletta e scopre che l’Inghilterra è stata invasa dagli “Infetti”. Il virus trasforma le sue vittime in assassini furiosi, ma a differenza dei soliti “zombie”, queste creature possono muoversi con una velocità spaventosa.

L’uomo si mette quindi in viaggio per scoprire cosa sta succedendo, incontrando lungo la strada i compagni sopravvissuti interpretati da Naomie Harris e Brendan Gleeson, oltre a un maggiore dell’esercito squilibrato interpretato da Christopher Eccleston.

Cosa sappiamo su 28 anni dopo? 

I dettagli sulla trama di 28 anni dopo sono ancora sconosciuti, ma il periodo suggerisce che si svolgerà in un futuro prossimo, il che significa che il film potrebbe essere più orientato verso la fantascienza che verso l’horror vero e proprio. Danny Boyle, il cui ultimo film è stato la commedia romantica del 2019 Yesterday, è destinato a dirigere il primo film della prevista trilogia di 28 anni dopo. Alex Garland, che ha diretto film come Ex Machina, Annihilation e, più di recente, Civil War è incaricato di scrivere i film.

 
 

X-Men ’97: Beau DeMayo rompe il silenzio sul controverso episodio “Ricordalo”

X-Men '97

Nell’episodio recentemente rilasciato di X-Men ’97Ricordalo, le Sentinelle hanno devastato Genosha, causando la morte scioccante di personaggi come Magneto e Gambit. Il viaggio nel tempo potrebbe alla fine ritrattare queste morti, ma se così fosse, si correrebbe il rischio di diminuire la posta in gioco delle future avventure di questa squadra.

Poco prima della première di due episodi di X-Men ’97, abbiamo appreso che lo showrunner Beau DeMayo è stato licenziato dai Marvel Studios. Non è stato fornito alcun motivo, anche se in seguito abbiamo saputo che potrebbe essere legato ai suoi problemi dietro le quinte o anche all’account OnlyFans non di nudo del regista.

Sebbene DeMayo non abbia ancora rotto il suo silenzio, poco dopo la pubblicazione di Ricordalo è intervenuto su X per commentare gli strazianti eventi visti nell’episodio. Rispondendo a decine di fan per ringraziarli del loro sostegno e dei loro apprezzamenti, DeMayo ha anche rilasciato alcune interessanti informazioni, confermando che Gambit è morto e condividendo le intuizioni sull’enorme quantità di lavoro svolto per raccontare questa storia.

Ha poi anche rivelato: “Il mio piano era che la prima metà della stagione avrebbe fatto sentire il pubblico della serie originale come se si trovasse in un momento storico pre-11 settembre, ricco di nostalgia e comfort. Poi doveva avvenire un evento simile all’11 settembre, o a Tulsa o ad altre tragedie di massa, che avrebbe ribaltato tutto ricordandoci di quanto il mondo non sia sicuro…

Cosa c’è da sapere su X-Men ’97?

La nuovissima serie X-Men ’97, composta da 10 episodi, è arrivata in streaming a partire dal 20 marzo. X-Men ’97 rivisita l’epoca iconica degli anni ‘90, mentre gli X-Men, un gruppo di mutanti che usa i propri poteri straordinari per proteggere un mondo che li odia e li teme, vengono messi alla prova come mai prima d’ora, costretti ad affrontare un nuovo futuro pericoloso e inaspettato. Il cast delle voci nella versione originale include Ray Chase (Ciclope), Jennifer Hale (Jean Grey), Alison Sealy-Smith (Tempesta), Cal Dodd (Wolverine), JP Karliak nel ruolo di Morph, Lenore Zann nel ruolo di Rogue, George Buza nel ruolo di Bestia, AJ LoCascio (Gambit), Holly Chou (Jubilee), Isaac Robinson-Smith (Alfiere), Matthew Waterson (Magneto) e Adrian Hough (Nightcrawler).

 
 

Cannes 77: annunciata la Selezione Ufficiale. Paolo Sorrentino in concorso!

Cannes 77

Il Festival di Cannes 77 – che si svolgerà dal 14 al 25 maggio – ha svelato il suo programma completo e tra i nomi riportati dal delegato generale del festival Thierry Frémaux spiccano i già annunciati Francis Ford Coppola, David CronenbergPaul Schrader e Yorgos Lanthimos. Per quanto riguarda invece l’avventura italiana sulla croisette, quest’anno è il turno di Paolo Sorrentino con Parthenope nel concorso e di  Roberto Minervini nella sezione Un certain regard con il film Les Damnés. 

Come già annunciato, il film di apertura sarà Le Deuxième Acte (The Second Act) di Quentin Dupieux con protagonisti Léa Seydoux, Vincent Lindon e Louis Garrel. Nel Fuori Concorso spicca la presenza dell’attesissimo Furiosa: A Mad Max Saga, di George Miller, e di Horizon: An American Saga di Kevin Costner. Ricordiamo invece che il papà di Star WarsGeorge Lucas, riceverà la Palma d’oro alla carriera. Ulteriori titoli, come di consueto, potrebbero aggiungersi nelle prossime settimane.

Ecco di seguito la selezione ufficiale.

Festival di Cannes 77: la selezione ufficiale

Concorso

  • BIRD – Andrea ARNOLD
  • MEGALOPOLIS Francis Ford COPPOLA
  • EMILIA PEREZ – Jacques AUDIARD
  • THE APPRENTICE – Ali ABBASI
  • MOTEL DESTINO – Karim AÏNOUZ
  • THE SHROUDS David CRONENBERG
  • ANORA – Sean BAKER
  • THE SUBSTANCE – Coralie FARGEAT
  • GRAND TOUR – Miguel GOMES
  • MARCELLO MIO – Christophe HONORÉ
  • FENG LIU YI DAI (CAUGHT BY THE TIDES) – JIA Zhang-Ke
  • ALL WE IMAGINE AS LIGHT – Payal KAPADIA
  • KINDS OF KINDNESS – Yórgos LÁNTHIMOS
  • L’AMOUR OUF Gilles LELLOUCHE
  • DIAMANT BRUT (WILD DIAMOND) – Agathe RIEDINGER (opera prima)
  • OH CANADA – Paul SCHRADER
  • LIMONOV – THE BALLAD – Kirill SEREBRENNIKOV
  • PARTHENOPE – Paolo SORRENTINO
  • PIGEN MED NÅLEN (THE GIRL WITH THE NEEDLE) –Magnus VON HORN

Fuori Concorso

Un Certain Regard

  • NORAH – Tawfik ALZAIDI
  • THE SHAMELESS – Konstantin BOJANOV
  • LE ROYAUME – Julien COLONNA (opera prima)
  • VINGT DIEUX! – Louise COURVOISIER (opera prima)
  • LE PROCÈS DU CHIEN (WHO LET THE DOG BITE?) – Lætitia DOSCH (opera prima)
  • GOU ZHEN (BLACK DOG) – GUAN Hu
  • THE VILLAGE NEXT TO PARADISE – Mo HARAWE (opera prima)
  • SEPTEMBER SAYS – Ariane LABED (First film)
  • L’HISTOIRE DE SOULEYMANE – Boris LOJKINE
  • LES DAMNÉS (THE DAMNED) – Roberto MINERVINI
  • ON BECOMING A GUINEA FOWL – Rungano NYONI
  • BOKU NO OHISAMA (MY SUNSHINE) – Hiroshi OKUYAMA
  • SANTOSH – Sandhya SURI
  • VIET AND NAM – TRUONG Minh Quý
  • ARMAND – Halfdan ULLMANN TØNDEL (opera prima)

Cannes Premiere

  • MISÉRICORDE – Alain GUIRAUDIE
  • C’EST PAS MOI – Leos CARAX
  • EVERYBODY LOVES TOUDA – Nabil AYOUCH
  • EN FANFARE (THE MATCHING BANG) – Emmanuel COURCOL
  • RENDEZ-VOUS AVEC POL POT – Rithy PANH
  • LE ROMAN DE JIM – Arnaud LARRIEU, Jean-Marie LARRIEU

Special Screening 

  • LA BELLE DE GAZA – Yolande ZAUBERMAN
  • APPRENDRE – Claire SIMON
  • L’INVASION (THE INVASION) – Sergei LOZNITSA
  • ERNEST COLE, PHOTOGRAPHE (ERNEST COLE, LOST AND FOUND) – Raoul PECK
  • LE FIL – Daniel AUTEUIL

Midnight Screenings

  • TWILIGHT OF THE WARRIOR WALLED IN – Soi CHEANG
  • I, THE EXECUTIONER – Seung Wan RYOO
  • THE SURFER – Lorcan FINNEGAN
  • LES FEMMES AU BALCON (THE BALCONETTES) – Noémie MERLANT
 
 

Five Nights at Freddy’s 2 ufficialmente in lavorazione presso Universal e Blumhouse

Five Nights at Freddy's film

Five Nights at Freddy’s (qui la recensione), l’horror-thriller ambientato in un locale infestato avrà ufficialme un sequel (ad ora intitolato Five Nights at Freddy’s 2) nell’autunno del 2025. Come riportato da Variety, la Universal Pictures e la Blumhouse Productions, che ha finanziato il primo film, hanno confermato la notizia al CinemaCon, la convention annuale dei proprietari di sale cinematografiche che si sta svolgendo a Las Vegas. Non è però stata ancora condivisa una data di uscita esatta, né i dettagli della trama o i membri del cast che ritorneranno per il seguito.

Cosa c’è da sapere su Five Nights at Freddy’s?

Adattato dal popolare videogioco, lo scorso ottobre il film ha fatto il botto al botteghino con 297 milioni di dollari in tutto il mondo ed è diventato il film della Blumhouse che ha incassato di più in assoluto. Queste vendite di biglietti sono state particolarmente impressionanti perché il film, a basso budget, è stato accolto da recensioni pessime ed è approdato contemporaneamente su Peacock, il servizio di streaming di proprietà di NBCUniversal.

Per la maggior parte dei film, le uscite ibride tendono a ridurre le vendite dei biglietti. Ma non sembra che questo abbia danneggiato Five Nights at Freddy’s, che ha invece beneficiato della sua classificazione PG-13 e della data di uscita in prima serata per Halloween. “È così divertente quando funziona“, ha scritto Jason Blum su X all’epoca. Una versione cinematografica del videogioco era in cantiere dal 2015, ma solo negli ultimi anni si è riuscita a concretizzarla.

Volevamo che fosse perfetto per i fan. È l’unica cosa su cui ci siamo concentrati“. Josh Hutcherson, che nell’originale interpreta una guardia di sicurezza notturna del Freddys Fazbear’s Pizza, dove le mascotte animatroniche sono inclini a commettere omicidi, ha precedentemente espresso il suo desiderio di un sequel. “Non vedo l’ora di tornare sul set. Emma Tammi, la nostra regista, è stata fantastica, ed è stato un mondo così divertente in cui giocare. Non vedo l’ora di vedere cosa faranno in seguito“.

 
 

Nosferatu: la descrizione del trailer visto al CinemaCon

Nosferatu Lily-Rose Depp film horror 2024
Lily-Rose Depp è Ellen Hutter in 'Nosferatu'. Crediti foto: FOCUS FEATURES

Robert Eggers ha condiviso un primo trailer della sua terrificante rivisitazione di Nosferatu in occasione del CinemaCon di questa settimana. Nel trailer – stando a quanto descritto da Variety – Lily-Rose Depp, che interpreta una giovane donna devota, prega ardentemente a lume di candela. “Vieni da me, vieni da me, ascolta la mia chiamata“, intona prima che una mano si allunghi per afferrarle il collo. La macchina da presa di Eggers si muove a quel punto tra villaggi invernali, castelli fatiscenti pieni di segreti e topi che strisciano sui ciottoli, facendo presagire una sorta di forza primordiale che sta per gettare un’ombra su tutto.

Il film evoca dunque il meglio dell’horror classico: è lunatico, inquietante e anche inquietantemente bello, sono i commenti riportati da chi ha visto il trailer. Ma non è solo arte fine alla soddisfazione dell’occhio. Si riporta anche la presenza di molto sangue che sgorga dai colli (è un film di vampiri, dopotutto) e bande di abitanti del villaggio armati di paletti che sperano di usare il folklore per combattere queste forze invisibili. “Il male viene da dentro di noi o dall’aldilà?“. chiede Depp in un’altra parte del trailer. In base al filmato, la risposta in Nosferato sembra provenire da entrambi i luoghi.

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Cosa sappiamo su Nosferatu

Nosferatu è interpretato da Bill Skarsgård, che sostituisce il trucco da clown di Pennywise con le zanne affilate del Conte Orlock, nonché da Nicholas Hoult, Aaron Taylor-Johnson, Emma Corrin e Lily-Rose Depp. Il film riunisce inoltre Eggers con Willem Dafoe, che ha interpretato in modo memorabile un ex marinaio irascibile in The Lighthouse e che è apparso anche nel precedente film del regista, The Northman. L’epopea vichinga vedeva protagonista il fratello di Skarsgård, Alexander Skarsgård, nel ruolo di un guerriero norreno con una massa grassa impressionante e addominali formidabilmente cesellati.

Nosferatu è basato sul capolavoro espressionista tedesco del 1922 diretto da F. W. Murnau – la realizzazione di quel film ha ispirato il film del 2000, completamente fittizio, L’ombra del vampiro, che ha visto protagonista Dafoe, candidato all’Oscar, nel ruolo di un succhiasangue realmente esistito, arruolato per interpretare il ruolo di Orlock. Qui l’attore interpreta invece un assassino di vampiri. Nosferatu è stato anche rifatto nel 1979 da Werner Herzog come Nosferatu il vampiro, con il suo frequente collaboratore Klaus Kinski, che masticava scenari, colli di nubili e qualsiasi cosa in vista nei panni del vampiro titolare. Il Nosferatu arriverà ora al cinema a partire dal 25 dicembre.

 
 

Obi-Wan Kenobi: Ewan McGregor rivela dei piani originali molto più cupi

Obi-Wan Kenobi Episodio 6

Obi-Wan Kenobi doveva essere un film, ma la Disney, desiderosa di potenziare la sua offerta di streaming, lo ha poi trasformato in una serie televisiva di sei episodi. Nonostante alcuni elementi divisivi, questa si è affermata come un grande successo e ha colmato con il vuoto tra gli eventi de La vendetta dei Sith e Una nuova speranza. La Lucasfilm ha trovato persino il modo di regalare ai fan non uno, ma ben due scontri con la spada laser tra Obi-Wan e Darth Vader, con la conseguente scena già iconica in cui si intravede Anakin Skywalker sotto l’elmo del Signore dei Sith.

All’inizio della serie, Kenobi è ancora su Tatooine, tagliato fuori dalla Forza e vive un’esistenza miserabile, vegliando su Luke Skywalker e affrontando il disturbo da stress post-traumatico dopo la caduta dell’Ordine Jedi nell’Episodio III. Ci viene dunque presentato un protagonista piuttosto cupo ma, a quanto pare, avrebbe potuto esserlo ancora di più. “Il primo episodio iniziava con me come cameriere in un bar“, ricorda l’attore protagonista Ewan McGregor durante un’intervista.

Sai, come se avesse davvero perso la strada, Obi-Wan. Lavoro in un bar, bevo troppo, vengo picchiato. La gente mi prende a calci e io me la prendo e poi me ne vado, sai, nella notte“. “Voglio dire, questa era comunque la nostra prima idea. C’era una bozza in cui iniziava così“. “A quel punto stavamo parlando di un film, non di una serie TV“, aggiunge l’attore, suggerendo che questa era un’idea presa in considerazione prima del passaggio dalle sale allo streaming. “Disney+ non c’era ancora. Ho detto: ‘Tutto quello che vedo è lui distrutto dun po’ di tempo dopo ‘Episodio III’, ed è in un posto davvero oscuro’“.

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La trama e il cast di Obi-Wan Kenobi

La storia di Obi-Wan Kenobi inizia 10 anni dopo i drammatici eventi di Star Wars: Episodio III – La vendetta dei Sith, in cui Obi-Wan Kenobi ha affrontato la sua più grande sconfitta, la caduta e la corruzione del suo migliore amico e apprendista Jedi, Anakin Skywalker, che è passato al lato oscuro diventando il malvagio Signore dei Sith, Darth Vader. La serie è interpretata da Ewan McGregor, che riprende il suo ruolo nei panni dell’iconico Maestro Jedi, e segna anche il ritorno di Hayden Christensen nel ruolo di Darth Vader. Si uniscono al cast anche Moses Ingram, Joel Edgerton, Bonnie Piesse, Kumail Nanjiani, Indira Varma, Rupert Friend, O’Shea Jackson Jr., Sung Kang, Simone Kessell e Benny Safdie.

 
 

Wonder Woman: Zack Snyder delinea l’idea di una storia prequel mai realizzata

Gal Gadot Wonder Woman 3

Come i fan di Wonder Woman ricorderanno, il regista di Batman v Superman: Dawn of Justice Zack Snyder aveva condiviso sui social media già nel 2021 una foto di Diana (Gal Gadot) molto particolare. Lo scatto mostrava l’iconica eroina della DC Comics circondata da guerrieri sul campo di battaglia mentre teneva in mano un trio di teste mozzate. I fan hanno discusso sul fatto che Wonder Woman avrebbe mai mostrato trofei così macabri dei suoi nemici caduti, ma Snyder ha fatto notare che si trattava di una versione “dell’altro mondo” del personaggio nel suo post.

Ora, Snyder ha rivelato che quella foto era alla base di un’idea per una storia prequel incentrata su una Wonder Woman un po’ più spietata che viaggia per il mondo prima degli eventi narrati nel film del 2017. “Era un’idea iniziale che stavamo sviluppando: una volta che Wonder Woman ha lasciato l’isola alla ricerca di Ares, cosa le è successo nelle sue diverse incarnazioni?“, spiega il regista a Empire. “La mia idea era che avrebbe viaggiato per il mondo alla ricerca di Ares e sarebbe andata in ogni luogo dove c’era un conflitto“.

Sui campi di battaglia trovava questi amanti, guerrieri, che però invecchiavano mentre lei era immortale“, spiega. “Erano i suoi amanti per dieci anni o potevano morire in battaglia, e probabilmente era triste per molti ragazzi perché la vedevano iniziare a essere gentile con il prossimo giovane soldato e pensavano: “Oh, mi stanno rimpiazzando”. Ma tutti i ragazzi che aveva con sé erano quei guerrieri leali che aveva trovato sui campi di battaglia di tutto il mondo“.

Abbiamo parlato del fatto che Steve Trevor fosse lì in Crimea“, aggiunge, lasciando forse intendere che a un certo punto si è parlato di collegare questa storia a Wonder Woman 84 di Patty Jenkins. “Non è mai stata una sceneggiatura, ma ne abbiamo parlato così tanto che in un certo senso ha avuto vita propria“. Di seguito, ecco l’immagine a cui si fa riferimento:

Cosa avremmo visto in Wonder Woman 3?

Come sappiamo, Wonder Woman 3 è un progetto ufficialmente cancellato e non ci sono notizie certe riguardo ciò che sarebbe stato incluso al suo interno. Secondo l’insider @CanWeGetSomeToast il film sarebbe stato ambientato ai giorni nostri, successivamente agli eventi di Justice League e al cameo di Diana in The Flash. Secondo quanto riferito, altri personaggi DC, incluso il Batman di Ben Affleck, sarebbero apparsi nel film. Questi sono solo dettagli non ufficialmente confermati, ma l’ambientazione contemporanea sembra decisamente probabile, considerando che il primo film si svolge durante la Seconda guerra mondiale e il suo sequel passa poi al 1984. Ciò avrebbe permesso di raccontare Wonder Woman nel presente, comprendendo anche i rapporti con i suoi colleghi supereroi.

 
 

Gloria!, recensione dell’esordio alla regia di Margherita Vicario

Gloria recensione Creuza de Mà

In un anno cinematografico in cui l’esordio da regista di un’attrice ha rappresentato il centro del racconto cinematografico del nostro Paese, parliamo ovviamente di Cortellesi e del suo C’è Ancora Domani, arriva in sala un altro esordio di un’attrice (e cantante), Margherita Vicario, che con Gloria! (qui il trailer) aveva già concorso a Berlino 2024, e che adesso si approccia al pubblico italiano dall’11 aprile con 01 Distribution.

Gloria! la trama

La storia è ambientata “all’alba dell’Ottocento”, in un decrepito istituto femminile, il Sant’Ignazio, nei pressi di Venezia. Qui, le orfane ospiti della struttura studiano musica e sognano in grande, chi di comporre le proprie opere, chi di trovare marito e essere felice, chi di avere la libertà di essere se stessa, ma tutte vogliono lasciare quel posto che per quanto le abbia protette, adesso limita la loro vita e le loro aspirazioni. Ma con loro c’è anche “la muta”, Teresa, la giovane sguattera che si occupa della pulizia dell’istituto e che ha un dono: riesce a sentire la musica in ogni suono e rumore che la circonda, ha un ritmo interno che le fa immaginare meravigliose e insolite melodie. Quando il suo cammino si incrocerà con alcune delle orfane della struttura, la rivoluzione sembrerà possibile.

Margherita Vicario fa il suo ingresso nel mondo del cinema con un irruento scoppio di creatività in cui racconta una piccola grande ribellione. La sue giovani protagoniste si schierano contro le leggi sociali e religiose del tempo, diventando delle piccole guerriere e combattendo per realizzare i propri sogni. Alla base di questa storia c’è l’archetipo narrativo della ricerca di sé e del proprio posto nel mondo, della realizzazione dei propri sogni, soprattutto c’è un racconto puro e onesto di sorellanza che con spirito di iniziativa e grande brio si schiera contro le regole del patriarcato, rappresentato da Don Perlina (un fantastico Paolo Rossi).

gloria!Un patriarcato depotenziato

Proprio nella rappresentazione del “Patriarcato”, il film di Vicario rivela la sua natura gioiosa e brillante: i cattivi del film sono un prete/musicista presumibilmente omosessuale e completamente in crisi creativa e il direttore dello stesso Istituto (Natalino Balasso), un uomo buffo e minuto, con debolezze e peccati da tenere nascosti. Con eleganza e leggerezza Gloria! di Margherita Vicario mette alla berlina gli uomini di potere, contrapponendoli a giovani donne “senza mezzi” che nella comunione tra di loro riescono a trovare la propria voce. O la propria musica, è il caso di dire.

Proprio l’aspetto musicale ricopre un ruolo fondamentale in Gloria!, sia perché le sue protagoniste sono delle musiciste e compositrici, sia perché il film ha a sua volta un andamento fluido ed estremamente “intonato”. Vicario dimostra di saper gestire la macchina da presa e, forte di una storia avvincente, regala al pubblico un esordio divertente e gioioso, che per una volta racconta il riscatto femminile lontano dai toni drammatici e polemici che di solito si adottano per questo tipo di racconto.

Le splendide protagoniste di Gloria!

Vicario si avvale poi di uno straordinario cast, che oltre al citato Rossi e a Elio in un piccolo e tenero ruolo, vanta la presenza di giovani interpreti come Galatea Bellugi, Carlotta Gamba, Maria Vittoria Dallasta, Sara Mafodda e Veronica Lucchesi (dei La Rappresentante di Lista), un quartetto di archi e voce splendido.

Al netto di alcuni formalismi e ingenuità registiche, Gloria! è un buon esordio, un coming of age in costume, che strizza l’occhio alle commedie per ragazzi e che apre a Margherita Vicario (anche) le porte della settima arte dal punto di vista della sedia di regia. La sua estetica pittorica e luminosa ricorda le opere di Alice Rohrwacher e Pietro Marcello, ma con un pizzico di brio e di gioventù in più, in cui poi risiede l’aspetto più interessante e personale del film.

 
 

The Peacemaker – Stagione 2: John Cena aggiorna sulle riprese

Peacemaker stagione 2

Intervenendo al Pat McAfee Show di ESPN, John Cena ha condiviso un generico programma dei suoi impegni futuri dopo WrestleMania XL, tra cui c’è ovviamente anche The Peacemaker – Stagione 2. Sebbene egli abbia rivelato di voler tornare per un’ultima volta a tempo pieno nel wrestling, non sembra che ne avrà il tempo prima del prossimo anno. “Abbiamo iniziato a girare un film prima dello sciopero, intitolato Heads of State con Priyanka Chopra Jonas e Idris Elba“, ha rivelato Cena.

E poi da lì siamo passati direttamente alla seconda stagione di Peacemaker, che ci terrà occupati fino a Natale. Sto incrociando le dita delle mani e dei piedi e il mio cuore, e forse – forse solo forse – posso dire al mondo di Hollywood di frenare per un po’ e tornare dalla mia famiglia per un’ultima volta. Spero, non lo so. Spero, ci sto provando, vedremo cosa succederà“, ha affermato Cena, riferendosi appunto ad un suo possibile ritorno in WWE.

Le riprese di The Peacemaker – Stagione 2 si svolgeranno a partire da quest’estate e dureranno dunque fino all’inverno, un periodo che dunque renderà improbabile la partecipazione a questa stagione di James Gunn in qualità di regista. In precedenza Gunn aveva scritto tutti gli episodi della stagione 1 di Peacemaker, dirigendone 5 su 8. Egli ha poi rivelato di aver scritto tutta la seconda stagione, ma in quanto impegnato sul set di Superman difficilmente sarà in grado di dirigere qualche episodio se non almeno un paio verso l’autunno.

Chi ci sarà in The Peacemaker – Stagione S?

La prima stagione di James Gunn ha visto protagonisti John Cena nel ruolo di Peacemaker, Danielle Brooks nel ruolo di Leota Adebayo, Jennifer Holland nel ruolo di Emilia Harcourt, Freddie Stroma nel ruolo di Adrian Chase/Vigilante, Steve Agee nel ruolo di John Economos, Chukwudi Iwuji nel ruolo di Murn, Robert Patrick nel ruolo di Auggie Smith/White Dragon e altri ancora. Non è chiaro quali personaggi torneranno nel prossimo capitolo, ma James Gunn ha già detto che ha intenzione di stabilire più collegamenti con la DC nel prossimo capitolo, dopo le apparizioni a sorpresa di Ezra Miller e Jason Momoa nel finale della prima stagione. Gunn, tuttavia, ha anche affermato che quasi tutto il cast ritornerà nella seconda stagione.

 
 

Deadpool & Wolverine: un poster dal CinemaCon mostra i protagonisti con i loro costumi

Deadpool & Wolverine film 2024

Nelle ultime ore sono arrivate notizie contrastanti sulla presenza di nuovi filmati di Deadpool & Wolverine alla presentazione della Disney al CinemaCon, ma la quantità di materiale promozionale esposto sul palco dell’evento sembra suggerire che qualcosa verrà mostrato durante il panel. Tra questi è c’è anche un poster che offre la possibilità di uno sguardo più approfondito a Wolverine (Hugh Jackman) nel suo classico costume giallo e blu – maschera inclusa – insieme a Deadpool (Ryan Reynolds) dotato invece della sua tipica katana.

Ad oggi, non abbiamo ancora visto l’iconico cappuccio di Wolverine, che in realtà non compare neanche nel trailer se non brevemente come ombra che si scaglia su Deadpool. Ma sicuramente quando verrà rilasciato un nuovo filmato il celebre mutante sarà stavolta presente in scena. Qui di seguito, intanto, ecco il poster avvistato al CinemaCon, che conferma dunque il costume di Wolverine dopo che questo era già stato visto su altri oggetti di merchandising.

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Tutto quello che sappiamo su Deadpool & Wolverine

Deadpool & Wolverine riunisce il protagonista Ryan Reynolds con Shawn Levy, regista di Free Guy e The Adam Project, che ha firmato la regia dell’atteso progetto. Hugh Jackman uscirà finalmente dal suo pensionamento da supereroi per riprendere il ruolo di Wolverine. Sebbene i dettagli ufficiali della storia di Deadpool & Wolverine, con protagonista Ryan Reynolds, non siano infatti ancora stati rivelati, si presume che la trama riguarderà il Multiverso. Il modo più semplice per i Marvel Studios di unire la serie di film di Deadpool – l’unica parte del franchise degli X-Men sopravvissuta all’acquisizione della Fox da parte della Disney – è stabilire che i film di Reynolds si siano svolti in un universo diverso.

Ciò preserva i film degli X-Men della Fox nel loro universo, consentendo al contempo a Deadpool e Wolverine, di nuovo interpretato da Hugh Jackman, viaggiare nell’universo principale dell’MCU. Nel film saranno poi presenti anche personaggi presenti nei primi due film di Deadpool, come Colossus e Testata Mutante Negasonica. Da tempo, però, si vocifera che anche altri X-Men possano fare la loro comparsa nel film, come anche alcuni altri supereroi della Marvel comparsi sul grande schermo nei primi anni Duemila, in particolare il Daredevil di Ben Affleck.

Una voce recente afferma che anche Liev Schreiber sia presente riprendendo il suo ruolo Sabretooth. Di certo, Morena Baccarin (Vanessa), Karan Soni (Dopinder), Leslie Uggams (Blind Al), Rob Delaney (Peter) e Shioli Kutsuna (Yukio) torneranno tutti nei panni dei rispettivi personaggi, e a loro si uniranno i nuovi arrivati in franchising Emma Corrin (The Crown) e Matthew Macfadyen (Succession), i cui ruoli sono ancora segreti. Un recente report afferma inoltre che la TVA di Loki, incluso l’agente Mobius (Owen Wilson) e Miss Minutes, saranno coinvolti nel film. Deadpool & Wolverine uscirà nei cinema il 26 luglio 2024.

 
 

Coincidenze d’amore, recensione del film di e con Meg Ryan

coincidenze d'amore recensione

Lo scopo di Coincidenze d’amore è chiaro, peccato che la sua regista e protagonista Meg Ryan perda la strada, o forse non l’ha mai davvero imboccata. La regina delle rom-com del passato tenta un ripescaggio, è il caso di dire, con una commedia dai toni talvolta amari che non riesce proprio a tenere in carreggiata, nonostante la presenza dell’ottimo David Duchovny.

Icona della commedia romantica anni ’90, Meg Ryan è alla sua seconda volta dietro alla macchina da presa e si cimenta con l’adattamento cinematografico di una piece teatrale di Steven Dietz.

Coincidenze d’amore, la trama

La storia è quella di due ex, che per un caso bizzarro portano lo stesso nome, e per una serie di circostanze, tra cui maltempo, ritardi e annullamenti di aerei, si ritrovano in un aeroporto, bloccati, senza poter ripartire. Questa coabitazione forzata li porterà a parlarsi, chiarirsi e a raccontarsi. Cosa è accaduto nei 25 anni in cui non si sono visti? Dove sono le loro vite? Cosa sarebbe successo se invece di lasciarsi fossero riusciti a trovare il modo di rimanere insieme?

L’impianto teatrale, a location unica e con pochi interpreti, è sempre una grande sfida. Bisogna mantenere alta l’attenzione dello spettatore avendo al proprio servizio pochi artifici e cercando di catalizzare ogni fibra di chi guarda e ascolta con dialoghi e interpretazioni vincenti.

E se da un lato Meg Ryan dimostra di saper dirigere attori capaci ed esperti come David Duchovny, che si destreggia abilmente nel ruolo del manager in crisi, nonché se stessa, nei panni di una donna smarrita, dall’altro la mancanza di una direzione artistica precisa, di una visione stilistica compromette l’intero film. Le piccole finestre di fantasia che si aprono nella storia, come la voce che proviene dalla filo diffusione che sembra dar loro suggerimenti, e il realismo generale con cui è approcciata la storia portano a un risultato confusionario.

coincidenze d'amoreTra la commedia romantica e il dramma personale

Coincidenze d’amore oscilla tra momenti da commedia romantica classica e momenti più seri e riflessivi, senza che le due componenti tonali della storia abbiamo una vera e propria armonia, senza che questi vengano amalgamate come si deve. Il risultato è disomogeneo e ad aggravare la situazione contribuisce l’ambientazione. Un aeroporto è un non luogo, un posto dove tutto è possibile, un luogo di passaggio, quasi uno scenario fantastico, già sfondo di tanti altri racconti, anche per il cinema, tuttavia questa indefinitezza di base non fa altro che aumentare la mancanza di coesione della storia, spingendo i due protagonisti dappertutto e da nessuna parte.

Willa e Bill si raccontano, si indagano, si accusano, fanno pace con se stessi, ma non riescono mai a stabilire una vera e propria connessione con l’altro e questo aspetto è il maggiore ostacolo che lo spettatore sente con i protagonisti. Meg Ryan mantiene le distanze dai due personaggi, non ci fa entrare nelle loro emozioni, e con così pochi strumenti a disposizione per intrattenere e “farci innamorare” questa freddezza diventa un vero e proprio limite.

A differenza della carriera del passato di Ryan, questa sua seconda regia, Coincidenze d’amore, non riesce a fare breccia. L’incanto dell’evocazione di ben altre commedie che l’hanno vista protagonista si spezza subito, e al suo posto resta lo spettro di un modo di raccontare storie e di fare cinema che forse ha superato il suo tempo massimo.

 
 

Ballerina: la descrizione del trailer dal CinemaCon, c’è anche Keanu Reeves

Ballerina

Lanciafiamme, judo, Anjelica Huston, un cameo di Keanu Reeves e danza classica sono solo alcune delle cose che vedrete quando la Lionsgate distribuirà il primo trailer di Ballerina. Gli addetti ai lavori hanno potuto vederlo oggi al CinemaCon.

Ti è stata tolta l’infanzia“, dice la matriarca Huston all’assassina Ana de Armas, feroce sia fuori scena che in scena.

Il film Ballerina diretto da Len Wiseman e prodotto da Chad Stahelski alza la posta in gioco e si distingue dal canone di John Wick con tutti i personaggi più amati, tra cui il defunto Charon di Lance Reddick al Continental e il Winston di Ian McShane.

Che piacere rivederti!” dice Winston quando Ballerina esce dall’ascensore.

John Wick in persona si presenta per offrire a Ballerina consigli in modo tale da tranquillizzarla. Conosce bene lo stress di rotolare giù per le scale, come abbiamo visto in John Wick 4 l’anno scorso. Questo spin-off offre nuove scene d’azione, con vetri che si infrangono e uomini che vengono accoltellati dall’inguine in su come non avete mai visto prima, il tutto con scene di treni innevati alla Doctor Zvigo.

Adam Fogelson, presidente della Lionsgate Motion Picture, ha sottolineato che si tratta effettivamente del primo look del film, poiché negli ultimi due anni sono state diffuse molte immagini false

 
 

Joker: Folie à Deux, Todd Phillips parla di Lady Gaga come Harley Quinn e degli elementi musicali del sequel

Joaquin Phoenix e Todd Phillips Venezia 76
Joaquin Phoenix, Todd Phillips a Venezia 76 - Foto di Luigi De Pompeis - © Cinefilos.it

Il primo trailer di Joker: Folie à Deux ha debuttato ieri sera durante il CinemaCon prima di essere diffuso online, offrendoci un intrigante scorcio di alcune immagini del sequel DC “Elseworlds” di Todd Phillips.

Cambiando la consueta dinamica dei personaggi, viene rivelato che Arthur Fleck (Joaquin Phoenix) incontra Harley Quinn (Lady Gaga) come paziente del manicomio di Arkham e sembra che sarà lei a esercitare la sua influenza su di lui.

I due innamorati pianificano la loro fuga e vediamo alcune riprese dei tanto discussi numeri musicali, anche se nessuno canta una parola.

Durante il panel del CinemaCon, Phillips ha minimizzato gli elementi musicali. “Non ne abbiamo mai parlato in questo modo, ma mi piace dire che è un film in cui la musica è un elemento essenziale. Per me non si discosta troppo dal primo film. Arthur [Fleck] è strano e distaccato e tutte queste cose, ma ha la musica dentro di sé. Ha una certa grazia. Questo ha influenzato molti dei balli del primo film. Qui non mi è sembrato un passo così grande. È diverso, ma credo che avrà senso quando lo vedrete“.

Anche se non è ancora stato confermato, si pensa che queste sequenze di canzoni e balli saranno in realtà parte delle illusioni condivise da Joker e Harley (da cui il titolo), il che potrebbe spiegare perché Todd Phillips esita a descrivere il film come un musical vero e proprio.

Per quanto riguarda la scelta di Lady Gaga, megastar del pop e attrice, per il ruolo di Quinn, sembra che non sia stata una scelta obbligata per il regista. “Abbiamo scelto Gaga perché è magica. Ero un produttore di A Star Is Born. È stata la prima volta che l’ho incontrata e che ho avuto modo di vederla lavorare. Mentre scrivevamo la sceneggiatura, Scott [Silver], con cui l’ho scritta, continuava a fare riferimento a lei“.

Joker: Folie à Deux, quello che sappiamo sul film

Joker: Folie à Deux presenterà il ritorno di Joaquin Phoenix nel ruolo del cattivo DC Joker. Il sequel presenterà anche il ritorno della Sophie di Zazie Beetz  insieme ai nuovi arrivati ​​Brendan Gleeson, Catherine Keener, Jacob Lofland e Harry Lawtey. Nel cast c’è anche Lady Gaga che darà vita a Harley Quinn. I dettagli della trama sono ancora per lo più nascosti, ma sappiamo che la maggior parte del film si svolgerà ad Arkham Asylum e conterrà significativi “elementi musicali”. Rumors recenti hanno anche suggerito che la versione di Gaga su Harley Quinn avrà un ruolo più importante di quanto originariamente riportato, con la storia che si svolge interamente dal suo punto di vista.

Il film di Todd Phillips del 2019 è stato un successo sia di critica che commerciale con un incasso mondiale di oltre 1 miliardo di dollari al botteghino, rendendolo il film con il maggior incasso di tutti i tempi. Ha ricevuto riconoscimenti da numerosi importanti enti premiati, tra cui due Oscar e due Golden Globe, sia per il miglior attore che per la miglior colonna sonora. Il sequel di Joker sarà conosciuto come un progetto Elseworlds, secondo il co-presidente dei DC Studios James Gunn. I film con questa denominazione sono al di fuori della continuità principale del DCU. Altri progetti Elseworlds includono The Batman – Parte II e la serie The Penguin. L’uscita in sala del sequel è attualmente fissata al 4 ottobre 2024.

 
 

Veneciafrenia: le location dove è stato girato il film

Veneciafrenia location film

Il regista spagnolo Álex de la Iglesia si è affermato per i suoi film di carattere grottesco come Il giorno della bestia, Ballata dell’odio e dell’amore, Oxford Murders – Teorema di un delitto e Le streghe son tornate. È invece del 2021 il suo penultimo film, che ha fatto parlare di sé per molteplici motivi. Si tratta di Veneciafrenia, primo di una serie di film horror della collana The Fear Collection (con la quale de la Iglesia ha prodotto anche Venus), che nascono dalla collaborazione produttiva tra Sony Pictures International e Amazon Studios.

Con questo suo lungometraggio, de la Iglesia esprime un chiaro omaggio a quei film incentrati su un gruppo di giovani in viaggio che si ritrova vittima di spietati assassini, come il celebre Hostel di Eli Roth. Ma Vaneciafrenia presenta anche un sentito omaggio ai gialli italiani degli anni Settanta, da Suspiria di Dario Argento a Ecologia del delitto di Mario Bava. Al di là di questi riferimenti cinematografici, però, il film affronta un tema particolarmente sentito a Venezia quale quello della gentrificazione e dell’angoscia di “vedere la propria città trasformarsi in una sorta di contenitore vuoto a uso e consumo dei soli turisti“, come ha dichiarato il regista.

Nasce così un vero e proprio slasher ambientato nelle strade di Venezia, con il genere horror che diventa il mezzo attraverso cui amplificare e affrontare paure realmente percepite. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a Veneciafrenia. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alle location dove si sono svolte le riprese. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Veneciafrenia trama

La trama e il cast del film di Veneciafrenia

Venezia, considerata una delle città più belle del mondo, è da tempo meta ambitissima per il turismo internazionale. Ma lo sfruttamento indiscriminato degli ultimi decenni che ha causato l’agonia e lo spopolamento della città ha fatto crescere l’ira dei veneziani, i quali per frenare quella che viene percepita come una vera e propria invasione si sono organizzati, dando sfogo alla loro rabbia e seguendo l’istinto di sopravvivenza. In tale contesto, un gruppo di turisti spagnoli arriva nella città lagunare con l’intenzione di divertirsi, volutamente ignari dei problemi che li circondano: si troveranno costretti a combattere per salvare le proprie vite.

Si tratta nella fattispecie di cinque giovani, tre ragazze e due ragazzi, che hanno in mente tutto ciò che potrebbe interessare a chiunque abbia la loro età: ubriacarsi, fare sesso, farsi foto e, soprattutto, postarle sui propri social network. Al porto, però, trovano ad attenderli una folla di veneziani, la cui presenza minacciosa sarà una costante per tutto il resto della storia. Ed è così che pian piano il gruppo si troverà a doversela vedere con un assassino in maschera, un teatro inondato e con isole-cimitero piene di cadaveri devastati dalla peste.

Ad interpretare Isa, membro del gruppo di turisti e principale protagonista del film, vi è l’attrice Ingrid García Jonsson, nota per essere stata la protagonista del film Ballo Ballo, musical basato sulle canzoni di Raffaella Carrà. Accanto a lei, nel ruolo del fratello José, vi è l’attore Alberto Bang, mentre Nico Romero è Alfonso, il marito di Isa.  Nicolás lloro interpreta Javi e Goize Blanco è Arantza, la ragazza di Javi. Silvia Alonso interpreta Susana, mentre gli attori italiani Enrico Lo VersoArmando di Razza Caterina Murino recitano rispettivamente nel ruolo di Giacomo, Brunelli e Claudia. Infine, Cosimo Fusco interpreta il Dottore, il giullare assassino del film.

Veneciafrenia cast

Le location di Veneciafrenia: ecco dove è stato girato il film

Venezia è dunque la grande protagonista di questo racconto da brivido e ci ricorda di quanti bellissimi luoghi essa possegga. Nel film, ad esempio, si possono ritrovare l’isola di San Servolo, l’isola di Sant’Andrea, il ponte della Paglia e la riva degli Schiavoni. Vi sono poi calle delle Rasse, calle del Paradiso, campo Santa Maria Formosa e Santissimi Giovanni e Paolo, Fondamenta Felzi, il Canal Grande, il ponte del Cristo, campiello dei Miracoli, la corte e gli interni del Teatro Malibran, il tetto della biblioteca Marciana, calle del Forno e Fondamenta della Fornase. Invece a Chioggia sono state girate delle scene all’interno dello storico palazzo Mascheroni-Lisatti.

Il trailer del film e dove vederlo in streaming e in TV

Sfortunatamente Veneciafrenia non è presente su nessuna delle piattaforme streaming attualmente attive in Italia. È però presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 10 aprile alle ore 21:20 sul canale Rai 4. Di conseguenza, per un limitato periodo di tempo sarà presente anche sulla piattaforma Rai Play, dove quindi lo si potrà vedere anche oltre il momento della sua messa in onda. Basterà accedere alla piattaforma, completamente gratuita, per trovare il film e far partire la visione.

 
 

The Burning Plain – Il confine della solitudine: il significato del finale

The Burning Plain - Il confine della solitudine significato finale

Guillermo Arriaga è l’acclamato sceneggiatore di film quali Amores perros, 21 grammi e Babel, tutti diretti dall’amico regista Alejandro González Iñárritu. Si è però poi distinto anche per la sceneggiatura dei film Le tre sepolture e Ti guardo. Dopo essersi occupato solo di scrittura, nel 2008 Arriaga ha però deciso di debuttare alla regia con il film The Burning Plain – Il confine della solitudine, da lui anche scritto e presentato in concorso alla 65ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia. Come già avvenuto per i suoi precedenti film diretti da Iñárritu, anche in questo caso Arriaga ricorre ad un racconto dove si intrecciano più storie separate nel tempo e nello spazio.

Storie apparentemente scollegate ma che si rivelano in realtà essere parte della medesima vicenda, raccontata però attraverso una narrazione non lineare che permette allo sceneggiatore e regista di esplorare e approfondire gli effetti nel tempo di determinate cause senza dover ritardare il loro completo manifestarsi. Il risultato, che può inizialmente sembrare straniante, acquista senso una volta giunti al finale, dove tutte le vicende sfociano verso un’unica conclusione che dona senso a quanto fino a quel momento mostrato.

Per gli appassionati di storie di questo tipo, dunque, è questo un film da non perdere, scritto da uno dei più brillanti autori cinematografici in fatto di esplorazione dell’animo umano. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a The Burning Plain – Il confine della solitudine. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla spiegazione del finale. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

The Burning Plain - Il confine della solitudine trama

La trama e il cast di The Burning Plain – Il confine della solitudine

In una piccola cittadina di frontiera nel New Mexico vive Gina, moglie e madre di quattro bambini, che ha una relazione clandestina con un uomo sposato, Nick Martinez. Senza che i due se ne accorgano, però, la figlia adolescente della donna, scopre del segreto della madre. In preda alla rabbia e alla delusione per quel tradimento verso il padre, la giovane decide di attuare un piano di “vendetta” nei loro confronti, con conseguenze drammatiche. Nel mentre, una giovane di nome Mariana conosce e inizia a frequentarsi con un ragazzo di nome Santiago, del quale rimane incinta e con cui  deciderà di scappare in Messico.

Vi è infine la storia di Sylvia, una donna che lavora in un lussuoso ristorante in Oregon e che conduce una vita solitaria senza particolari imprevisti, con un’anonima routine in cui sembra aver trovato la propria dimensione. Tuttavia anche per lei le cose cambieranno drasticamente quando, un giorno, un uomo misterioso inizia a seguirla e Sylvia capirà che il suo passato è tornato a cercarla. Chiamate a fare i conti con le loro azioni, le storie di queste tre donne si intrecceranno in modi inaspettati, portando alla luce profondi legami e traumi con cui fare i conti.

Ad interpretare Mariana vi è l’attrice Jennifer Lawrence, qui al suo primo ruolo di rilievo e grazie al quale ha vinto il Premio Marcello Mastroianni alla 65ª Mostra del Cinema di Venezia. Ad interpretare Mariana da adulta, che si fa chiamare Sylvia, vi è invece la premio Oscar Charlize Theron, la quale ha in seguito affermato di non aver avuto alcun problema a girare le scene di nudo previste. L’attrice Kim Basinger, invece, è Gina, madre della protagonista. Gli attori JD Pardo e Danny Pino interpretano Santiago da ragazzo e da adulto, mentre Joaquim de Almeida è Nick Martinez. Infine, L’attrice Tessa Ía interpreta Maria, la figlia ormai adolescente della protagonista.

The Burning Plain - Il confine della solitudine cast

La spiegazione del finale e il significato del film

Nel finale del film, capiamo che Sylvia e Mariana non sono altro che la stessa donna in età diverse, mentre Gina è la madre. Stabilito tale legame tra le tre, risulta dunque chiaro che Maria è la figlia che Sylvia/Mariana ha avuto da Santiago, figlio dell’uomo con cui Gina aveva una relazione. La protagonista ha così l’occasione di conoscere la figlia Maria e abbracciando il suo ruolo di madre dal quale invece era fino a quel momento rifuggita. Una difficoltà a riconoscersi genitore, la sua, dovuta a quanto compiuto in gioventù nei confronti della sua stessa madre. Sylvia inizia però ora a capirsi meglio, a riconoscere i propri errori e ad intraprendere così un percorso di espiazione.

Dopo aver stabilito dunque questo primo contatto con Maria, Sylvia accetta anche di recarsi nell’ospedale dove si trova Santiago, in attesa di essere operato a seguito di un terribile incidente. Sylvia non sa se l’uomo che ha amato si risveglierà e decide pertanto di confessargli la sua colpa, ovvero quello di essere l’artefice dell’incendio nel quale sono periti sua madre e il padre di Santiago. Non è dato sapere se quest’ultimo ha avuto modo di sentire le parole di Sylvia, ma il solo fatto che lei le abbia pronunciate ad alta voce testimonia il suo processo di guarigione in corso. Quando più tardi viene annunciato che Santiago e fuori pericolo, Maria corre da lui seguita da Sylvia.

Riguardo al film e al significato del suo racconto, lo sceneggiatore e regista ha descritto la premessa narrativa affermando che: “Ci sono storie d’amore molto intense che si svolgono in luoghi e tempi diversi, con personaggi che cercano di trovare i poteri curativi dell’amore, del perdono e della redenzione“. Amore, perdono e redenzione sono due i valori portanti del film, che si manifestano nel corso del tempo e dello spazio, trovando sempre il modo per emergere in tutta la loro forza. È così che nonostante tutto il dolore passato, The Burning Plain – Il confine della solitudine può concludersi su note di speranza.

Il trailer di The Burning Plain – Il confine della solitudine e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di The Burning Plain – Il confine della solitudine grazie alla sua presenza su una delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nel catalogo di Infinity+. Per vederlo, basterà sottoscrivere un abbonamento generale alla piattaforma e si avrà a quel punto modo di guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 10 aprile alle ore 21:00 sul canale Iris.

 
 

Superman: un’altra foto rivela un altro sguardo al logo ispirato a KINGDOM COME

Superman Kingdom Come

Superman è stato menzionato ieri sera durante la presentazione della Warner Bros. Discovery al CinemaCon, ma sembra che dovremo aspettare il prossimo anno per vedere il film presentato all’evento.

Questo ha senso, visto lo stato di avanzamento delle riprese del reboot. Tuttavia, molti fan sono rimasti delusi dalla mancanza di aggiornamenti sul DCU, per non parlare del fatto che il contributo dei DC Studios si è ridotto a un breve messaggio di James Gunn e a un logo sfocato.

Il design ispirato a Kingdom Come ha già diviso le opinioni, ma è possibile dargli un’altra occhiata grazie a una foto del set emersa di recente.

Sebbene questo logo sia stato utilizzato nel crossover Crisis on Infinite Earths di The CW, quando Brandon Routh lo indossò per interpretare una versione più vecchia del Clark Kent di Superman Returns, quelle serie televisive DC non erano esattamente mainstream.

Di conseguenza, molti spettatori vedranno questa versione per la prima volta quando Superman sarà completamente svelato e sarà interessante vedere cosa ne penseranno. La grande domanda che ci si pone ora è se Superman abbia o meno le mutante.

The Engineer rimane l’unico personaggio avvistato sul set e, dato che James Gunn ha confermato che non sarà presente al Comic-Con, potrebbe essere saggio ridimensionare le aspettative per un evento DCU di grande impatto.

Dopotutto, è possibile che la nostra prima occhiata all’Uomo del Domani si presenti sotto forma di una foto di scena o di un’immagine che debutti con una pubblicazione come Entertainment Weekly o PEOPLE in un giorno a caso della settimana. Vedremo.

Per ora, date un’occhiata più da vicino all’interpretazione di Superman di questo emblema iconico nel post X qui sotto.

 

Superman, tutto quello che sappiamo sul film di James Gunn

Superman, scritto e diretto da James Gunn, non sarà un’altra storia sulle origini, ma il Clark Kent che incontriamo per la prima volta qui sarà un “giovane reporter” a Metropolis. Si prevede che abbia già incontrato Lois Lane e, potenzialmente, i suoi compagni eroi (Gunn ha detto che esistono già in questo mondo e che l’Uomo di domani non è il primo metaumano del DCU). Il casting ha portato alla scelta degli attori David Corenswet e Rachel Brosnahan come Clark Kent/Superman e Lois Lane. Nel casta anche Isabela Merced, Edi Gathegi, Anthony Carrigan, Nicholas HoultNathan Fillion.

Il film è stato anche descritto come una “storia delle origini sul posto di lavoro“, suggerendo che una buona parte del film si concentrerà sull’identità civile di Superman, Clark Kent, che è un giornalista del Daily Planet. Secondo quanto riferito, Gunn ha consegnato la prima bozza della sua sceneggiatura prima dello sciopero degli sceneggiatori, ma ciò non significa che la produzione non subirà alcun impatto in futuro.

“Superman è il vero fondamento della nostra visione creativa per l’Universo DC. Non solo Superman è una parte iconica della tradizione DC, ma è anche uno dei personaggi preferiti dai lettori di fumetti, dagli spettatori dei film precedenti e dai fan di tutto il mondo”, ha detto Gunn durante l’annuncio della lista DCU. “Non vedo l’ora di presentare la nostra versione di Superman, che il pubblico potrà seguire e conoscere attraverso film, film d’animazione e giochi”. Il film uscirà nelle sale l’11 luglio 2025.

 
 

Mission: Impossible III, tutto quello che c’è da sapere sul film con Tom Cruise

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Quando parliamo di saghe action, i titoli che vengono subito in mente sono Die Hard, Arma Leatale, Jason Bourne, Fast & Furious e Mission: Impossible. Di quest’ultima è arrivato in sala lo scorso anno il settimo capitolo, Mission: Impossible – Dead Reckoning, mentre si attende ora l’oottavo film previsto per il 2025. In attesa di ciò, riscoprire i precedenti film di questa, tutti interpretati da Tom Cruise, è quantomai doveroso. In particolare, Mission: Impossible III, uscito nel 2006, è il capitolo spartiacque che ha permesso alla serie di ottenere l’attenzione e la forza necessarie a dar vita all’universo narrativo che conosciamo oggi.

Uscito a sei anni di distanza da Mission: Impossible 2 e seguito 5 anni dopo da Mission: Impossible – Protocollo fantasma, questo terzo film ha infatti non solo riacceso l’interesse nei confronti della saga, ma ha anche contribuito ad una sua più approfondita definizione, tra canoni del genere action, personaggi arricchiti di sfumature e imprese produttive sempre più estreme. Il film è inoltre il debutto alla regia di un lungometraggio per J. J. Abrams, fino a quel momento distintosi principalmente grazie alle serie televisive Alias e Lost. Regista talentuoso, Abrams permise dunque al film di acquisire novità importanti, che lo rendono ancora oggi uno dei titoli più apprezzati della saga.

A volerlo alla guida del progetto fu lo stesso Cruise, alla ricerca di un regista dopo che David Fincher, inizialmente scelto per tale compito, decise di tirarsi indietro per via di divergenze creative. Per quanto sarebbe stato interessante vedere un film di questo tipo diretto dal regista di Fight Club, forse oggi non si avrebbe la saga così come la conosciamo senza aver avuto Abrams come regista del terzo capitolo. Prima di intraprendere una visione di questo, però, sarà utile approfondirlo meglio. Proseguendo qui nella lettura sarà possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e altro ancora. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

La trama di Mission: Impossible III

L’agente Ethan Hunt continua a lavorare per l’Impossible Mission Force, ma ha ormai abbandonato la prima linea. Se in precedenza si era occupato delle missioni più pericolose e segrete, adesso conduce una vita più tranquilla occupandosi dell’addestramento delle nuove reclute. Anche la vita sentimentale di Ethan procede al meglio, grazie alla nuova fidanzata, un’infermiera di nome Julia, con la quale dorvà presto sposarsi e che, però, è assolutamente ignara del vero lavoro di Ethan. Nonostante l’intenzione di rimanere lontano dai pericoli per lei, Ethan sarà però costretto a rientrare in azione quando una delle sue allieve, Lindsey Farris, viene catturata.

Comincia così per lui una missione di salvataggio in piena regola, il cui esito è quantomai incerto. La situazione precipiterà ulteriormente quando Ethan capirà che Lindsey è stata fatta prigioniera in virtù delle informazioni che possiede riguardo un’arma chiamata “Zampa di Lepre”. Egli si ritroverà dunque invischiato in una missione impossibile di prima categoria, che lo condurrà fino a Città del Vaticano. Il nemico, pur rimanendo nell’ombra, si rivela essere una pericolosa organizzazione terroristica che, nel tentativo di sogiogare l’ordine mondiale, farà di tutto pur di contrastare il protagonista, compreso, oltre ad aver rapito la sua alliena, far prigioniera anche la sua promessa sposa Julia.

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Il cast di attori di Mission: Impossible III e le location a Roma del film

Tom Cruise riprende dunque qui il ruolo dell’agente Ethan Hunt, cimentandosi nella stragrande maggioranza delle acrobazie previste per il suo personaggio, senza voler ricorrere a controfigure. La maggior parte di queste è eseguita senza gravi lesioni. Tuttavia, in un’occasione si è rotto un paio di costole quando ha girato troppo velocemente la parte superiore del busto. Nel ruolo di Owen Davian, leader del gruppo terroristico, vi è invece l’attore premio Oscar Philip Seymour Hoffman, il quale torna a lavorare insieme a Cruise a qualche anno di distanza dal film Magnolia. Gli attori Ving Rhames e Maggie Q interpretano invece Luther Stickell e Zhen Lei, alleati di Hunt.

Laurence Fishburne è invece Theodore Brassel, direttore dell’IMF che assegna ad Ethan la nuova missione, mentre Billy Crudup è John Musgrave, collega del protagonista. Fanno poi parte del cast gli attori Jonathan Rhys-Meyers nel ruolo dell’agente IMF Declan Gormley, Michelle Monaghan in quelli di Julia, promessa sposa di Ethan, e Keri Russell in quelli di Lindsey Farris, ruolo per il quale era inizialmente stata considerata anche Katie Holmes, moglie di Cruise dal 2006 al 2012. Simon Pegg assume invece il ruolo dell’agente Benjamin “Benji” Dunn, dopo che questo fu lasciato vacante da Ricky Gervais, inizialmente l’attore scelto dai produttori, per via di altri impegni.

Per quanto riguarda le location del film, oltre ad essere stato girato negli Stati Uniti, in Cina (Shanghai e Xitang) e in Germania (Berlino), Mission: Impossible III vanta anche delle riprese svolte in Italia, più precisamente a Roma e a Caserta, ma anche a Città del Vaticano. Le scene ambientate proprio in quest’ultima località, in realtà, sono state quasi tutte girate all’interno della Reggia di Caserta. A Roma, invece, per via di una folla di curiosi che rischiava di rovinare le riprese, venne allestito uno piccolo set fasullo con diverse ragazze in bikini e diverse donne anziane vestite da suore, così da attirare qui l’attenzione delle persone mentre venivano effettuate, altrove e senza disturbi, le vere riprese del film.

I sequel di Mission: Impossible III e dove vedere il film in streaming e in TV

Come anticipato, il grandissimo successo di questo film ha dato vita ad una fortunata sagha, composta ad oggi da ben sei capitoli, più altri due di prossima uscita. Dopo Mission: Impossible III, dunque, nel 2011 Cruise riprese i panni di Ethan Hunt per Mission: Impossible – Protocollo fantasma, seguito poi da Mission: Impossible – Rogue Nation e Mission: Impossible – FalloutMission: Impossible – Dead Reckoning – Parte Uno settimo capitolo della saga è uscito al cinema il 13 luglio 2023, mentre Mission: Impossible – Dead Reckoning – Parte Due, che sarà anche l’ultimo, ha invece una data di uscita fissata al 2025.

È possibile fruire di Mission: Impossible III grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes, Netflix, Paramount+ e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì aprile alle 21:00 sul canale 20 Mediaset.

Fonte: IMDb

 
 

I 30 film di maggior incasso di tutti i tempi

Film di maggior incasso di tutti i tempi

Ogni tanto arriva un film di successo che sbanca il botteghino, entrando a far parte della lista dei film di maggior incasso di tutti i tempi.

Molti dei film che si trovano in cima a questa lista sono usciti nell’ultimo decennio, beneficiando dei prezzi più alti dei biglietti di oggi, ma tutti i film qui presenti hanno dimostrato una forza di resistenza al botteghino mondiale tale da battere un record dopo l’altro.

Ciò rende il titolo numero 1, “Avatar“, ancora più impressionante, poiché l’epopea è uscita 15 anni fa, quando i prezzi dei biglietti erano più bassi, eppure è ancora in cima alla lista mondiale. Il suo sequel, “La via dell’acqua“, è poco distante, al n. 3. Il risultato? Non sottovalutare mai James Cameron, che detiene ben tre posizioni in questa classifica e sono tutte al vertice.

Si noti che questa lista non è equiparata per l’inflazione; determinare i migliori film di tutti i tempi al momento della loro uscita è una scienza imperfetta. Considerando solo le uscite nazionali (Stati Uniti e Canada), si stima che i film più importanti aggiustati per l’inflazione siano “Via col vento“, “Guerre stellari“, “Tutti insieme appassionatamente“, “E.T. L’extra-terrestre” e “Titanic“.

1Avatar (2009)

Avatar

  • Incasso mondiale: $2.923.706.026
  • Lordo nazionale: 785.221.649 dollari

L’epopea fantasy e fantascientifica di James Cameron, “Avatar“, ha infranto i record e rimane il campione d’incassi in carica. Sam Worthington interpreta l’ex marine paralizzato Jake Sully, che trova una nuova vita sul pianeta Pandora quando inizia ad abitare una versione avatar dei suoi abitanti.

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Flaminia: intervista a Michela Giraud e Rita Abela

flaminia

Ecco la nostra intervista a Michela Giraud e Rita Abela, in occasione della presentazione di Flaminia, il film che vede la stand-up comedian per la prima volta dietro alla macchina da presa. Flaminia è al cinema dall’11 aprile distribuito da Vision Distribution.

Sceneggiato dalla stessa Giraud con Francesco Marioni, Greta Scicchitano e Marco Vicari, la stand up comedian ne è anche protagonista nei panni della giovane donna piena di ambizioni e prossima al matrimonio che dà il titolo al film. Per la sua opera prima Giraud sceglie un tono spensierato e sagace per raccontare una storia che affronta temi importanti e delicati, rivelando un altro lato della sua sensibilità di artista.

Prendendo spunto dalle difficoltà e dalle ipocrisie che si celano dietro le porte delle case borghesi Michela Giraud ci racconta una storia divertente e toccante e se qualcuno vi dirà che è una storia vera, non credetegli.

Il film è una produzione Eagle Original Content e Pepito Produzioni in collaborazione con Vision Distribution e con Prime Video.

 
 

The Beach Boys: trailer del nuovo documentario in esclusiva su Disney+

Sono disponibili il trailer e la key art di The Beach Boys, il nuovo documentario che arriverà in streaming in esclusiva su Disney+ a partire dal 24 maggio.

The Beach Boys è una celebrazione della leggendaria band che ha rivoluzionato la musica pop e dell’iconico e armonioso sound che hanno creato, incarnando il sogno californiano e affascinando i fan per generazioni. Il documentario ripercorre la storia della band dalle umili origini familiari e include filmati inediti e interviste mai viste prima con Brian Wilson, Mike Love, Al Jardine, David Marks, Bruce Johnston dei Beach Boys e altri luminari del mondo della musica, tra cui Lindsey Buckingham, Janelle Monáe, Ryan Tedder e Don Was. Il pubblico avrà l’opportunità di ascoltare le parole di Carl e Dennis Wilson, insieme a una nuova intervista a Blondie Chaplin e a registrazioni audio di Ricky Fataar. Prodotto da Kennedy/Marshall e White Horse Pictures, The Beach Boys è diretto da Frank Marshall e Thom Zimny, con la sceneggiatura di Mark Monroe. Il film è prodotto da Frank Marshall, Irving Azoff, Nicholas Ferrall, Jeanne Elfant Festa e Aly Parker, mentre Nigel Sinclair, Mark Monroe, Tony Rosenthal, Cassidy Hartmann, Glen Zipper, Thom Zimny, Beth Collins, Jimmy Edwards, Susan Genco, Marc Cimino, Jody Gerson, Bruce Resnikoff e Ben J. Murphy sono i produttori esecutivi.

Sono molto contento di come è stato realizzato il documentario, hanno fatto un lavoro straordinario”, ha dichiarato Brian Wilson. “Mi ha davvero riportato a quei giorni con i ragazzi, al divertimento e alla musica. E naturalmente a quelle incredibili armonie”.

La colonna sonora ufficiale di The Beach Boys, con canzoni tratte dal film, sarà disponibile in streaming e download dal 24 maggio, mentre l’iconico album del gruppo del 1964, “Shut Down, Vol. 2”, è disponibile in edizione limitata in vinile colorato (https://shop.universalmusic.it/products/beach-boys-shut-down-volume-2-vinile-colorato). Inoltre, l’unico libro ufficiale del gruppo, “The Beach Boys by The Beach Boys” (edizione inglese), è stato pubblicato lo scorso 2 aprile da Genesis Publications (per ulteriori informazioni e per ordinarlo: https://geni.us/beachboysbook)

 
 

Premi David di Donatello 2024: a Milena Vukotic il Premio alla Carriera

Milena Vukotic
Milena Vukotic - Credits ph. Fiorenzo Niccoli

Milena Vukotic riceverà il Premio alla Carriera nel corso della 69ª edizione dei Premi David di Donatello. Il riconoscimento sarà assegnato venerdì 3 maggio nell’ambito della cerimonia di premiazione in diretta, in prima serata su Rai 1, dagli studi di Cinecittà e trasmessa per la prima volta in 4K (sul canale Rai4K, numero 210 di Tivùsat), con la conduzione di Carlo Conti e Alessia Marcuzzi. Sul red carpet ci sarà Fabrizio Biggio.

Grazie al suo talento unico, Milena Vukotic ha attraversato, con grazia e ironia, sessant’anni di storia del cinema, del teatro e della televisione in Italia. Attrice di grande eleganza, è stata protagonista di interpretazioni ricche di poesia e intelligenza che hanno affascinato molti grandi autori: da Federico Fellini (Giulietta degli spiriti) a Mario Monicelli (i primi due episodi della trilogia “Amici miei”), da Luis Buñuel (Il fascino discreto della borghesia, Il fantasma della libertà, Quell’oscuro oggetto del desiderio) a Ettore Scola (L’arcidiavolo, La terrazza), da Carlo Lizzani (La casa del tappeto giallo, Cattiva) a Dino Risi (Il giovedì, I seduttori della domenica), da Alberto Lattuada (Venga a prendere il caffè… da noi) a Carlo Verdone (Bianco, rosso e Verdone) fino a Ferzan Özpetek (Saturno contro, Un giorno perfetto). Accanto a Paolo Villaggio, nel ruolo iconico di Pina, è stata protagonista di sette dei dieci capitoli cinematografici dedicati al ragionier Ugo Fantozzi. Nel corso degli anni, Milena Vukotic ha ottenuto tre nomination al David come Miglior attrice non protagonista: nel 1983 per il film Amici miei – Atto II di Mario Monicelli, nel 1991 per Fantozzi alla riscossa di Neri Parenti, nel 2014 per La sedia della felicità di Carlo Mazzacurati. Accanto alla sua carriera cinematografica, che conta circa cento film, già a partire dalla metà degli anni Sessanta Milena Vukotic ha lavorato come interprete teatrale, diretta da registi come Giorgio Strehler e Franco Zeffirelli, e televisiva, dal celebre sceneggiato “Il giornalino di Gian Burrasca” di Lina Wertmüller fino alla serie di successo “Un medico in famiglia”.

Milena Vukotic
Milena Vukotic – Credits ph. Fiorenzo Niccoli
 
 

The Blair Witch Project: Jason Blum al lavoro su una nuova versione del film

The Blair Witch Project

Il maestro dell’horror Jason Blum sta facendo rivivere The Blair Witch Project per Lionsgate. Blumhouse è nota per il suo approccio al terrore a basso budget e l’originale The Blair Witch Project aveva un prezzo tanto basso che è diventato poi uno dei film più redditizi di sempre. Blumhouse è dietro i franchise da brivido Paranormal Activity e The Purge, così come i nuovi successi di successo come M3GAN e Five Nights at Freddy’s. I film di Blumhouse hanno incassato quasi 6 miliardi di dollari al botteghino mondiale, senza una spesa troppo alto in costi di produzione.

L’annuncio è stato fatto al CinemaCon, la fiera annuale del cinema che si sta attualmente svolgendo a Las Vegas. Questo film segna il primo di un accordo multi-film con Blumhouse che reinventa i classici horror per la Lionsgate. Blumhouse, che ha un accordo di first-look con la Universal Pictures, ha recentemente collaborato con la Lionsgate su Imaginary, un thriller su un sinistro orsacchiotto.

I dettagli della trama non sono stati rivelati, ma il presidente del Lionsgate Motion Picture Group, Adam Fogelson, ha definito il film una “nuova visione per Blair Witch che reintrodurrà questo classico dell’orrore per una nuova generazione”. “Sono stato incredibilmente fortunato a lavorare con Jason molte volte nel corso degli anni. Abbiamo stretto un forte rapporto con “The Purge” quando ero alla Universal e abbiamo lanciato STX con il suo film “The Gift”. Non c’è nessuno migliore in questo genere del team di Blumhouse”, ha dichiarato Fogelson in un comunicato. “Non potremmo essere più felici di lavorare con loro su questo e altri progetti che non vediamo l’ora di rivelare presto”.

Blum collaborerà al nuovo “Blair Witch” con il produttore Roy Lee, che in precedenza ha prodotto il reboot di “Blair Witch” del 2016”. L’originale “The Blair Witch Project” del 1999 è presumibilmente basato sulla storia vera di tre studenti registi che scompaiono mentre giravano un film sulla leggenda di Blair Witch. Ha incassato la cifra esorbitante di 248 milioni di dollari e ha dato vita a due franchise cinematografiche. Lionsgate attualmente gestisce una Escape room a tema Blair Witch a Las Vegas chiamata Escape Blair Witch.

“Sono molto grato ad Adam e al team della Lionsgate per averci permesso di giocare nel loro sandbox. Sono un grande ammiratore di “The Blair Witch Project”, che ha portato l’idea del film horror trovato al pubblico mainstream ed è diventato un vero fenomeno culturale”, ha affermato Blum. “Non penso che ci sarebbe stata una ‘Paranormal Activity’ se prima non ci fosse stata una ‘Blair Witch’, quindi sembra un’opportunità davvero speciale e sono entusiasta di vedere dove porterà.”

 
 

Monopoly: LuckyChap con Lionsgate e Hasbro per il film

Monopoly

Lionsgate e Hasbro hanno stretto un accordo con il produttore di Barbie LuckyChap per guidare lo sviluppo e produrre Monopoly, un film basato sul classico gioco da tavolo. Il progetto è attualmente in fase di sviluppo e la Hasbro Entertainment si occuperà anche della produzione. La notizia è arrivata durante la presentazione della Lionsgate al CinemaCon questa mattina a Las Vegas.

Lionsgate ha esteso i propri diritti di sviluppo del gioco con l’acquisto di eOne, completato nel dicembre 2023. Con una notorietà globale del 99%, Monopoly è il marchio di giochi da tavolo più popolare al mondo ed è disponibile in più di 100 paesi. Ha venduto quasi mezzo miliardo di copie a partire dal 1935.

LuckyChap, la pluripremiata società di produzione guidata da Margot Robbie, Tom Ackerley e Josey McNamara, ha dichiarato oggi: “Monopoly è una proprietà di punta – gioco di parole pienamente inteso. Come tutte le migliori IP, questo gioco ha avuto risonanza in tutto il mondo per generazioni e siamo così entusiasti di dargli vita insieme ai meravigliosi team coinvolti in Lionsgate e Hasbro”.

Adam Fogelson, presidente del Lionsgate Motion Picture Group, ha dichiarato: “Non potrei immaginare un team di produzione migliore di LuckyChap per questo amato e iconico marchio. Sono produttori eccezionali che scelgono i loro progetti con grande attenzione e cura e si uniscono a Monopoli con un punto di vista chiaro. Siamo estremamente entusiasti di lavorare con l’intero team di LuckyChap su quello che tutti crediamo possa essere il loro prossimo successo”.

Zev Foreman, Head of Film di Hasbro Entertainment, ha aggiunto: “Essendo uno dei giochi più iconici al mondo, Monopoly offre un’incredibile piattaforma per opportunità di narrazione. Siamo entusiasti di avere al nostro fianco la visione unica di LuckyChap e Lionsgate per portare questo pezzo storico di cultura popolare sul grande schermo”.

LuckyChap ha recentemente prodotto il fenomeno mondiale Barbie, oltre a Saltburn di Emerald Fennell e l’imminente uscita My Old Ass, un successo al Sundance con Aubrey Plaza e Maisy Stella. James Myers sta supervisionando Monopoly per conto di Lionsgate. Robert Melnik ha guidato le trattative dello studio.

 
 

Una spiegazione per tutto, trailer del film dal 1° maggio al cinema

Arriverà nei cinema italiani il 1 maggio Una spiegazione per tutto (Explanation for Everything), nuovo lungometraggio del regista ungherese Gàbor Reisz, con protagonisti Adonyi-Walsh Gáspár, István Znamenáke András Rusznák, in sala dopo il passaggio alla 80° Mostra Internazionale di Arte Cinematografica di Venezia dove ha vinto il premio Orizzonti come miglior film ottenendo il plauso della critica. Il film sarà distribuito da ARTHOUSE, la label di I Wonder Pictures dedicata al cinema d’autore più innovativo, in collaborazione con Unipol Biografilm Collection.

Ambientato nell’Ungheria odierna governata da Orbàn, Una spiegazione per tutto (Explanation for Everything) è uno spaccato della società ungherese, polarizzata e spaccata da molteplici tensioni. Abel, uno studente di Budapest che deve affrontare l’esame di maturità, si trova al centro di uno scandalo nazionale scaturito da una questione privata: durante l’esame orale il ragazzo indossa una spilla con i colori della bandiera ungherese, che rappresenta l’appartenenza alla nazione: ne nasce uno scontro con il professore di storia, progressista, che coinvolgerà il padre di Abel e si estenderà oltre ogni immaginazione.

“L’esibizione delle spille da parte dai nazionalisti durante gli eventi e le manifestazioni di partito ha cambiato sensibilmente il significato di questo simbolo negli ultimi 20 anni”, commenta il regista Gàbor Reisz, e continua: “se un tempo rappresentava l’indipendenza ungherese e il legame con il Paese, oggi chi la indossa è considerato un sostenitore della nazione e chi non la indossa ne è, invece, un oppositore. La situazione si è aggravata a tal punto che ogni raduno di amici o parenti sfocia presto in una presa di posizione e, di conseguenza, la gente è sempre meno interessata all’opinione altrui e ad ascoltarsi l’un l’altro. Sono convinto che, se la normale comunicazione umana cessasse, nessuno potrebbe crescere”. Nella primavera in cui l’Unione Europea è chiamata alle urne Una spiegazione per tutto (Explanation for Everything) manda un forte messaggio politico e sociale rivolto a tutti i cittadini, raccontando l’oggi in tutta la sua complessità.

Una spiegazione per tutto (Explanation for Everything) – la trama

Budapest, oggi. Abel prepara il suo esame di maturità schiacciato tra le aspettative della famiglia e l’amore non confessato per la sua amica Janka. Quando l’esame va storto, la bocciatura del ragazzo diventa la scintilla che incendia lo scontro tra suo padre, convinto conservatore, e il suo professore di storia, progressista. Finché l’accaduto non diventa scandalo mediatico e il conflitto si sposta su un piano ancora più ampio… Ambientato nell’Ungheria di Orbán e acclamato al Festival di Venezia, Una spiegazione per tutto racconta l’oggi con raffinata umanità e restituisce il ritratto di un Paese (e di un’Europa?) spaccato in due, dove nessuno sa o vuole comunicare apertamente con l’altro.

Una spiegazione per tutto sarà nei cinema italiani dal 1 maggio con Arthouse, la label di I Wonder Pictures dedicata al cinema d’autore più innovativo, in collaborazione con Unipol Biografilm Collection.

 
 

Bellaria Film Festival 2024: il programma della 42° edizione

Bellaria FIlm Festival 2024

È stato presentato il programma completo della 42.ma edizione del Bellaria Film Festival, che si terrà dall’8 al 12 maggio a Bellaria Igea Marina (Rimini). La conferenza stampa di presentazione, tenutasi presso la Sede della Regione Emilia-Romagna di Bologna, è stata aperta dall’intervento del Sottosegretario di Stato al Ministero della Cultura Lucia Borgonzoni. Hanno preso parte alla conferenza anche l’Assessore alla Cultura Regione Emilia-Romagna Mauro Felicori, l’Assessore alla Cultura Bellaria Igea Marina Michele Neri, il responsabile della Emilia-Romagna Film Commission Fabio Abagnato, il Direttore Amministrativo del Comune Bellaria Igea Marina Ivan Cecchini, la direttrice artistica Daniela Persico, il direttore organizzativo del Bellaria Film Festival, Sergio Canneto e il co-proprietario della Giometti Cinema, Massimiliano Giometti.

Patrocinato dal Ministero della Cultura e realizzato grazie al Comune di Bellaria Igea Marina, col sostegno della Direzione Generale Cinema e Audiovisivo – MiC e della Regione Emilia-Romagna, il Festival è affidato per il terzo anno consecutivo alla direzione artistica di Daniela Persico ed è organizzato da Approdi, start-up di cinema d’autore. Il Bellaria Film Festival è la casa del cinema indipendente italiano, una casa speciale, sul mare: punto di riferimento di nuove e coraggiose sperimentazioni del linguaggio cinematografico, unisce il passato e il presente del cinema più libero e coraggioso.

Articolato in cinque giornate, da quest’anno il Bellaria Film Festival affianca alle due sezioni competitive dedicate al cinema italiano (Casa Rossa e Gabbiano) una selezione competitiva di film internazionali (Casa Rossa Internazionale) presentati in anteprima italiana, una sezione retrospettiva dedicata alla storia del Festival (Controcampo Italiano), un focus sulla serialità e tanti eventi speciali.

In un anno di grandi conflittualità internazionali, il cinema interroga il passato per guardare con nuovi occhi al futuro. “Il futuro è un mare antico” è il claim della quarantaduesima edizione del Bellaria Film Festival che si aprirà con due eventi importanti:

–        La proiezione in prima italiana de L’Empire di Bruno Dumont, rivisitazione burlesca di uno scontro di entità aliene che rielabora in maniera sapiente l’eredità culturale dell’Occidente con le sue regge (il film è stato in parte girato a Caserta) e le sue cattedrali: presentato quest’anno in concorso al Festival Internazionale del Cinema di Berlino, dove ha ricevuto l’Orso d’argento Premio della giuria, e coprodotto da Ascent Film, il film uscirà al cinema il 6 giugno distribuito da AcademyTwo. Per l’occasione Bruno Dumont sarà ospite al Bellaria Film Festival, dove terrà una masterclass sul suo cinema. Il film sarà il primo titolo a inaugurare il circuito di Sale Anteprima, una serie di schermi d’essai tra Emilia-Romagna, Marche e Toscana nate dalla collaborazione tra Giometti Cinema e Bellaria Film Festival.

–       L’assegnazione per il primo anno del Premio Filmidee: i film che liberano la testa assegnato a La chimera di Alice Rohrwacher, come film più significativo dell’anno. Per l’occasione presso il Palazzo del Turismo di Bellaria verrà allestita una mostra fotografica dal titolo “Tra le rovine, la luce” degli scatti della fotografa di scena Simona Pampallona e avrà luogo un incontro con la regista.

Seguendo queste due linee, il BFF continuerà a occuparsi – come sempre – del cinema indipendente italiano ma con un’apertura all’internazionale. Da quest’anno, infatti, il Concorso Casa Rossa si sdoppia cinque film italiani e cinque internazionali per riunire a Bellaria i migliori giovani cineasti, spalancando l’immaginario contemporaneo e mettendo a confronto diverse pratiche cinematografiche.

Premio Casa Rossa internazionale: i confini sono un tema ricorrente, che siano quelli identitari come succede per Dreaming & Dying di Nelson Yeo (Singapore), commedia romantica che si apre all’immaginifico con una grazia che l’ha segnalato come uno dei migliori esordi di quest’anno cinematografico, allo spagnolo On the Go di Maria Gisèle Royo e Julia de Castro, on the road transfemminista con al centro il desiderio di maternità. Dalla Berlinale arriva Sleep with Your Eyes Open, già vincitore di Encounters, che continua l’indagine sulla globalizzazione attraverso lo smarrimento linguistico della regista Nele Wohlatz. Concentrati sulla pervasività del lavoro e sull’invisibile confine del capitalismo sono il greco Animal di Sofia Exarchou, sul mondo del turismo all inclusive, e il francese Spirit of Ecstasy di Héléna Klotz, sul mondo della finanza e con un cast importante che include la cantante Pomme, Niels Schneider e Anna Mouglalis. Infine Arthur & Diana, presentato fuori concorso, porta in Italia Sara Summa, autrice tedesca che lavora tra Germania, Francia e Italia su una nuova generazione dalle origini europee.

In lizza per il Premio Casa Rossa nazionale, dedicato alle opere prime o seconde più interessanti del panorama cinematografico italiano ci sono: Quell’estate con Irène di Carlo Sironi, prodotto da Giovanni Pompili, mirabile ritratto del ritorno alla vita per due adolescenti colpite dalla malattia, presentato in Generations alla Berlinale, e Animale/Umano di Alessandro Pugno, prodotto da Daniele Segre, riflessione ricercata sulla tauromachia e il suo potere arcaico, unico film italiano in Concorso a Mar del Plata (in uscita a giugno con Draka Distribution). Alla selezione si uniscono: Gli oceani sono i veri continenti di Tommaso Santambrogio, storia di migrazione con protagonista una coppia di giovani artisti cubani, Patagonia di Simone Bozzelli, duro racconto di formazione di periferia che muove i passi da La strada di Fellini, e Rossosperanza di Annarita Zambrano, ritratto disinibito di una generazione di adolescenti sovversivi negli anni ‘90. Tutti i registi saranno presenti al Festival.

Il futuro del cinema viene premiato dai giovani: il Premio Casa Rossa (che ammonta a 5000,00), infatti, verrà assegnato da una giuria di 20 giovani studenti di cinema, proprio per avvicinare alla sala e dare voce al nuovo pubblico del cinema italiano indipendente. Il premio Casa Rossa per Miglior Film sarà realizzato come lo scorso anno da Le Casine – EnAIP Cesena – EnAIP Rubicone, consolidando questa collaborazione.

Il Premio Casa Rossa internazionale (del valore di 5000,00 €) sarà invece assegnato da una giuria composta da Tommaso Colliva dei Calibro 35 (produttore discografico), Federica Illuminati (agente) e Chiara Malta (regista).

Il PREMIO CASA ROSSA PER LA MIGLIOR INTERPRETAZIONE quest’anno è assegnato a Barbara Ronchi per la miglior interpretazione per Io e il secco di Gianluca Santoni, presentato in anteprima assoluta, film fiabesco che riflette sulla violenza domestica filtrata dallo sguardo di un bambino (il piccolo Francesco Lombardo, di Riccione). La presentazione del film, girato sul territorio grazie al supporto dell’Emilia-Romagna Film Commission.

Il Concorso Gabbiano, che seleziona opere in anteprima assoluta (italiana, internazionale e/o mondiale) capaci di spingere più in là il confine tra cinema di finzione e cinema documentario con una giuria quest’anno presieduta dal regista Alessandro Comodin, dalla programmer Carla Vulpiani e dal produttore Roberto Cavallini che assegnerà i premi come Miglior Film (del valore di 3.000,00€) e al Miglior film per l’innovazione cinematografica (del valore di 2.000,00€).

I cinque film del Concorso Gabbiano sono: Il Re Fanciullo di Alessandra Lancellotti, poetico ritratto girato in pellicola di un castellano collezionista d’arte e mecenate per i giovani recentemente scomparso, Horkos di Marta Anatra, forme di resistenza in Sardegna tra nuovi collettivi ecologisti e storie operaie funestate dai fanghi rossi, Song of All Ends di Giovanni C. Lorusso, una sorprendente scoperta da Rotterdam di un autore italiano che racconta con passione e raffinatezza figurativa le storie di sopravvissuti palestinesi in un campo nomadi in Libano, Ludendo docet di Luca Ferri, singolare messa in scena del rimosso culturale del nostro paese sapientemente orchestrata come una fiera di paese, e Mycelia di Alessandra Stefani, rivisitazione del mito delle ninfe per raccontare le tensioni femminili nel contemporaneo, grazie alle interpretazioni di Dacia Manto e Laura Pizzirani.

Inoltre saranno presentati tre mediometraggi: Le cime di Asclepio di Filippo Ticozzi, Impressio in urbe #3 – Brescia di Giuseppe Spina e Giulia Mazzone e La fine che hai fatto di Giuliana Crociata, film di diploma del CSC Palermo.

Fuori concorso: What’s Behind the Hill? di Alessandro Lucarini e Ma’ di Arianna Maria Casati, Jasna Camilla Grossi e Bianca Maria Thiebat, film finale della Scuola Civica di Cinema Luchino Visconti.

Torna il Premio Speciale Gabbiano, dedicato agli autori che hanno continuato nella strada dell’indipendenza portando avanti un modo unico di fare cinema in Italia: quest’anno il premio sarà conferito a Simone Massi, che con il suo primo lungometraggio Invelle, presentato a Orizzonti a Venezia e prodotto da MinimumFaxMedia, ha segnato un nuovo orizzonte per il cinema d’animazione, ripercorrendo da un punto di vista inedito la storia del nostro Paese. A lui sarà dedicato un omaggio completo dei suoi numerosi cortometraggi per il cinema.

Il Premio Zefiro, arricchirà con una serata di gala il Festival. Alla presenza di esponenti del Ministero della Cultura e della Direzione Cinema, rappresentanti di Cinecittà e Rai Cinema, verranno assegnati premi alle eccellenze del cinema italiano che si sono distinte nell’ultimo anno, prestando un’attenzione particolare ai giovani talenti con premi a loro riservati.

Nella sezione Eventi Speciali, dedicata ad alcuni film e ospiti che hanno segnato l’anno con le loro ultime opere, aprendo il cinema ad altri ambiti: la musica, la politica, l’arte, l’impegno sociale. Tra questi, la prima di Nouveau Monde! (Le monde à nouveau) di Nicolas Klotz ed Elisabeth Perceval, film in cui la coppia di autori ritorna all’essenzialità del gesto cinematografico sulle tracce di Jean Epstein sull’isola di Ouessant. Un poema lirico, in cui prende forma un gesto di resistenza politica e di omaggio alla bellezza del mondo. In prima regionale sarà mostrato il pluripremiato film d’animazione Linda e il pollo (in sala con I Wonder Pictures) di Chiara Malta e Sébastien Laudenbach, alla presenza della regista.  Infine il documentario musicale Booliron, evento di chiusura del Festival, diretto da  Francesco Figliola, prodotto da Flash Future, che racconta la Romagna come luogo di creatività dal dopoguerra ad oggi: un fermento danzereccio e musicale che ha dato vita a nuove tendenze musicali, come la scena dell’hip hop italiano che ha visto nell’Indelebile 94 di Rimini uno dei suoi massimi momenti di riferimento, per cui sono passati tra gli altri Fabri Fibra, il Piotta, Colle der Fomento, Frankie hi nrg e Tormento, che sarà presente per la serata.

Il Bellaria Film Festival quest’anno si apre anche alle serie tv attraverso sguardi femminili che provengono dal cinema del reale. Partendo dalla serie tv Antonia, si terrà una conversazione tra Chiara Malta, regista della serie – Chiara Martegiani – interprete principale e autrice della serie – e Francesca Mazzoleni – che ha firmato la regia di alcuni episodi di Supersex, la serie Netflix sulla vita di Rocco Siffredi.

Antonia, attraverso una narrazione seriale, propone un’indagine approfondita sui conflitti sociali che il genere femminile è ancora costretto ad affrontare all’interno della contemporaneità italiana, mostrando anche gli effetti spesso drammatici di una patologia poco conosciuta come l’endometriosi.

Grazie all’Accademia dei David di Donatello partirà da Bellaria la circuitazione della cinquina dei cortometraggi finalisti di quest’anno, mentre insieme a Lago Film Festival si attiva il progetto Principi italiani: sei corti in prima visione dei più promettenti registi italiani per una doppia proiezione tra Bellaria e Revine Lago. I corti sono: hết di Santiago Torresagasti, Ci saranno i droni di Giulia Valenti, Lose voice tool kit di Adele Dipasquale, Racconto d’inverno di Andrea Lenci, A Missed Call di Francesco Manzato, L’architetta Carla di Davide Minotti e Valeria Miracapillo. Inoltre saranno mostrati i tre corti realizzati a Naufragare – Summer School, con la supervisione di Alessandro Comodin: Luna di Nicolò Sala, Scaglie di Camilla Fragasso, Domani che fai di Emanuele Tresca, Maria Elena Franceschini.

Come già annunciato, Bellaria sarà anche il luogo per rendere omaggio ad alcuni autori italiani degli anni Novanta, con il volume Controcampo italiano – 5 registi per immaginare un Paese, edito da MinimumFax accompagnato da una retrospettiva con i film che nel tempo hanno segnato le edizioni del Festival: protagonisti i registi Paolo Benvenuti, Antonio Capuano, Giuseppe Gaudino, Franco Maresco e Corso Salani. Saranno presentati i loro film presentati al Casa Rossa di passate edizioni del Festival: Vito e gli altri di Antonio Capuano, Confortorio di Paolo Benvenuti, Giro di lune tra terra e mare di Giuseppe Gaudino, Lo Zio di Brooklyn di Daniele Ciprì e Franco Maresco, Gli occhi stanchi di Corso Salani e i corti Illuminati di Daniele Ciprì e Franco Maresco, Il cartapestaio di Paolo Benvenuti, Aldis di Giuseppe Gaudino. Alcuni di loro saranno presenti a Bellaria e saranno protagonisti di una masterclass aperta al pubblico.

Il Festival continua a essere anche un punto di riflessione critica e quest’anno ospita Goffredo Fofi per la presentazione della nuova edizione di Breve storia del cinema militante (ed. Elèuthera, 2023), e Alberto Crespi con una riflessione sul ritorno dei classici, in occasione della pubblicazione del suo Il mondo secondo John Ford (ed. Jimenez, 2023).

Il Bellaria Film Festival apre sempre di più uno spazio per i professionisti del settore del giovane cinema italiano: sotto la direzione di Francesco Giai Via, sono state strutturate due giornate di talk, presentazione di nuovi progetti e meeting tra registi e produttori (giovedì 9 e venerdì 10 maggio). Grazie alla collaborazione con l’Emilia-Romagna Film Commission le giornate si apriranno con il panel sugli esordi al femminile, con protagonista l’attrice Greta Scarano, che ha appena terminato le riprese in Regione per il suo primo film da regista con GroelandiaFilm. Le giornate si concluderanno con una festa per i dieci anni della legge cinema, organizzata dall’Emilia Romagna Film Commission, sulla spiaggia di fronte al Cinema Apollo.

Continua la collaborazione con Cinecittà, grazie alla quale si è strutturato (in)emergenza, programma di sostegno per il cinema indipendente italiano: un percorso professionale accompagnato da tutor d’eccezione come Dario Zonta e Aline Hervé dedicato a giovani registi e produttori che riceveranno un sostegno per chiudere i loro primi film (grazie a premi in denaro e alla post-produzione). Al programma si unisce Itineranze DOC, un atelier di sviluppo di opere prime, unico in Italia, che unisce festival dedicati al cinema indipendente, sotto la direzione di Luciano Barisone: Sole e Luna Doc Film Festival a Palermo, PerSo – Perugia Social Film Festival a Perugia, Front Doc – Festival Internazionale del Cinema di Frontiera ad Aosta e il Festival dei Popoli, a Firenze.

Inoltre saranno ospitati un totale di 70 ragazzi e ragazze, tra cui i 20 membri della Giuria Giovani, che parteciperanno durante i giorni del festival a percorsi di formazione e masterclass dedicati al cinema.

Infine non mancheranno anche in questa edizione le attività destinate agli studenti, Bellaria Film festival For School: tutti i giorni studenti delle scuole medie avranno la possibilità di partecipare a proiezioni e incontri con autori e autrici.

 
 

The Matrix 5: Cailee Spaeny vorrebbe entrare nel cast del sequel di Drew Goddard

The Matrix 5

Cailee Spaeny spera davvero di avere la possibilità di recitare in The Matrix 5. Parlando con The Hollywood Reporter, a Cailee Spaeny è stato chiesto se sarebbe interessata a interpretare un ruolo in Matrix 5, che sarà diretto da Drew Goddard. Goddard e Spaeny hanno già lavorato insieme in Bad Times at the El Royale del 2018, un film diretto da Goddard che vedeva la star di Priscilla interpretare un personaggio di nome Rose Summerspring.

Mettiamo le cose in chiaro. Ho anche il mio cappotto di Matrix qui. Farei qualsiasi cosa con Drew Goddard“, ha detto Spaeny. “È una mente geniale e sono davvero entusiasta per lui. Quindi, sì, facciamolo e vediamo cosa succede. Manifestiamolo“.

Oltre a interpretare Priscilla Presley nel film 2023 di Sofia Coppola, la Spaeny ha recitato in film come Pacific Rim Uprising del 2018, On the Basis of Sex del 2018, Vice del 2018 e The Craft: Legacy. Prossimamente la vedremo in Civil War di A24, che uscirà nelle sale il prossimo weekend, e in Alien: Romulus di Fede Álvarez, in arrivo ad agosto.

Cosa sappiamo di The Matrix 5?

È stata diffusa la notizia che la Warner Bros. stava procedendo con un quinto film di Matrix il 3 aprile 2024.

The Matrix 5 sarà il primo film del franchise a non essere diretto da Lana o Lilly Wachowski, anche se Lana sarà produttrice esecutiva del film. I dettagli sulla trama non sono ancora stati resi noti, ma si parla di “una nuova versione per ampliare il franchise“.

Non è un’iperbole dire che i film di Matrix hanno cambiato il cinema e la mia vita”, ha dichiarato Goddard in un comunicato su Matrix 5. “Lana e Lilly hanno fatto un lavoro straordinario e hanno fatto un’ottima scelta.La squisita maestria di Lana e Lilly mi ispira quotidianamente e sono oltremodo grato per la possibilità di raccontare storie nel loro mondo“.

Non sono state ancora annunciate pubblicamente le scelte di casting per Matrix 5 e non è chiaro se Keanu Reeves riprenderà il suo ruolo di Neo nel film. Al momento Matrix 5 non ha una data di uscita.

 
 

Festival di Cannes 2024 lancia la sua Immersive Competition

Immersive Competition

Nel 2024, il Festival di Cannes lancia una nuova Immersive Competition dedicata alle opere immersive. Nel 2017, Alejandro González Iñárritu ha fatto la storia alla 70a edizione del Festival di Cannes con la sua innovativa opera di realtà virtuale, Carne y Arena (Virtually Present, Physically Invisible), che segna la prima opera immersiva mai presentata nella selezione ufficiale in un importante festival cinematografico. Riconosciuto per la sua visione pionieristica, Iñárritu ha ricevuto un Oscar speciale per il progetto e continua a essere una figura di spicco al Festival di Cannes (divenendo anche presidente della giuria nel 2019).

Poiché ora ci sono opere originali che stanno ampliando i confini della narrazione, il Festival di Cannes introdurrà un nuovo concorso, il “Immersive Competition” per la sua 77a edizione. A sette anni dalla sua prima selezione immersiva e in linea con l’impegno del Marché du Film nell’esplorare nuove tecnologie e forme d’arte attraverso i suoi programmi incentrati sull’innovazione, il Festival di Cannes è entusiasta di annunciare la creazione del nuovo Concorso Immersivo per la sua prossima 77a edizione. Il concorso mira a mettere in luce la prossima generazione di artisti internazionali che stanno ridefinendo la narrazione e inventando nuove esperienze basate sulla narrazione che vanno oltre il tradizionale schermo cinematografico bidimensionale.

Le opere selezionate saranno accessibili ai partecipanti al Festival di Cannes e al Marché du Film durante tutto il Festival, dal 15 al 24 maggio. Le opere saranno esposte in uno spazio espositivo di 1300 m2 presso il Cannes Cineum e il Georges Méliès Campus, un’istituzione universitaria dedicata alla scrittura creativa e al cinema.

Le opere in concorso concorreranno per il premio Miglior Opera Immersiva. Una giuria internazionale composta da personaggi di spicco del cinema e dell’arte immersiva presenterà il premio durante una speciale cerimonia di chiusura, celebrando la creatività e l’innovazione degli artisti immersivi.

 
 

Kevin Costner aggiorna sul possibile ritorno a Yellowstone

yellowstone 5 kevin costner

Kevin Costner ha dichiarato che gli “piacerebbe” tornare per gli ultimi episodi di Yellowstone per concludere la sua storia con il suo personaggio John Dutton.

L’attore era al CinemaCon per promuovere il suo prossimo film Horizon: An American Saga, quando gli è stato chiesto se sarebbe tornato alla serie drammatica di successo Yellowstone della Paramount Network dopo il suo turbolento apparente abbandono del progetto (con tanto di minaccia di querela l’anno scorso).

Nei suoi commenti pubblici più dettagliati sulla situazione, Kevin Costner ha dichiarato a Entertainment Tonight: “Mi piacerebbe poterlo fare, ma non ci siamo riusciti… Pensavo di fare sette [stagioni], ma al momento siamo a cinque. Quindi, se funziona, spero che funzioni, ma ci sono molti show diversi in corso. Forse sarà così. Forse questo tornerà a me. Se lo farà e mi sentirò davvero a mio agio, mi piacerebbe farlo“.

Il commento “se mi sentirò davvero a mio agio” è forse un po’ un nodo cruciale, poiché secondo quanto riferito Kevin Costner avrebbe voluto approvare il destino del suo personaggio nella serie. Ma il co-creatore Taylor Sheridan, come la maggior parte degli showrunner, di solito non permette agli attori di determinare le proprie trame.

[Dutton] ha bisogno di essere proattivo in ciò che accade e io ho una specie di fantasia su come potrebbe essere [l’arco finale del personaggio]“, ha aggiunto Kevin Costner. “Ma questa è una cosa di Taylor. Gliel’ho detto tempo fa. Ho pensato a come potrebbe accadere, ma dobbiamo solo vedere“.

Il tempo sta per scadere per trovare un accordo. Sebbene Yellowstone non abbia annunciato una data di inizio della produzione, le riprese dovrebbero iniziare presto e le sceneggiature sono già state scritte. La newsletter dei media Puck ha precedentemente riferito che “anche se Costner riduce significativamente le sue richieste di impegno finanziario e di tempo, Sheridan potrebbe non volersi preoccupare di riaprire le sue sceneggiature finite per ospitare un addio per John Dutton“.

Quando ritornerà in onda Yellowstone?

Il network ha annunciato in precedenza che la seconda metà della quinta stagione di Yellowstone, che chiuderà la serie principale, sarà trasmessa in anteprima a novembre. Anche se al momento non è chiaro se questo obiettivo sarà ancora realizzabile.

I precedenti commenti di Kevin Costner sulla situazione di stallo sono stati fatti durante la sua testimonianza all’udienza di divorzio alla fine del 2023, in cui ha affermato di essere in debito di 12 milioni di dollari per la seconda parte della quinta stagione, non ancora girata, dopo che la Paramount ha “abbandonato” le trattative. Il vincitore del Golden Globe ha anche detto che potrebbe portare lo show in tribunale per risolvere le loro divergenze.

 
 

I primi cento: omaggio a Dylan Dog e al contempo attenta analisi del rapporto tra personaggi e lettori.

I primi cento

È disponibile in pre-order (uscita ufficiale 18 aprile) sul sito dell’editore Weird Book (www.weirdbook.it) la graphic novel I primi cento, scritta da Andrea Guglielmino e Marco Scali e disegnata da Luciano Costarelli.

Damien Donovan è un detective dell’occulto che opera a New York, “da qualche parte negli anni Ottanta”, ha un assistente che ricorda un comico famoso, un look molto delineato (non sembra un po’ James Spader?), fascinoso, sensibile, vegetariano, astemio. E soprattutto, ha degli ammiratori molto invadenti, che vogliono assolutamente dire la loro sul suo operato… Dicono che Damien non sia più quello di una volta, che si sia rammollito, che i suoi casi non siano più interessanti come un tempo… che erano meglio i primi cento.
Ma quando Damien entra in contatto con i suoi ammiratori, si scatenano le forze oscure più temibili che si possano immaginare, quelle del fandom tossico che tutto mette in discussione e a volte tutto distrugge. Perché l’incubo peggiore di un personaggio, a volte, sono proprio i suoi fan…

Ma cos’è I primi cento? Uno scherzo? Una parodia? Un tentativo di plagio di Dylan Dog?
Niente di tutto questo. È piuttosto un omaggio a Dylan Dog e al contempo attenta analisi del rapporto tra personaggi e lettori, soprattutto nella linea di confine in cui diventa tossico.
«Se vi ricorda Dylan», sottolinea l’ideatore Andrea Guglielmino, «è esattamente quello che volevamo. Al limite, è un omaggio. L’omaggio più sentito e sincero che potessimo realizzare. Pensate a quello che fa Watchmen con la Justice League. Usare degli alias per analizzare il fumetto supereroistico dall’interno, scardinandone i punti d’appoggio e al contempo rifondandolo. Quando leggerete l’albo, ricordatevi sempre che il protagonista non è Damien Donovan, ma i suoi lettori. E quindi, siete voi. Anzi, mi ci metto dentro anche io. Siamo noi».

SCHEDA TECNICA
Titolo: I primi cento
Autore: A. Guglielmino, M. Scali, L. Costarelli
Editore: Weird Book
Collana: Weird Comics
Genere: Fumetto
Pagine: 108
Prezzo: 17,90 €
Formato: 17 x 24 cm
ISBN: 979-12-81603-12-7