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Maxton Hall – Il mondo tra di noi avrà una seconda stagione

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Maxton Hall – Il mondo tra di noi avrà una seconda stagione

Maxton Hall – Il mondo tra di noi viene rinnovata per una seconda stagione su Prime Video dopo il successo mondiale. La seconda stagione della serie è stata confermata, con il ritorno di Damian Hardung e Harriet Herbig-Matten nei ruoli principali di James e Ruby.

Maxton Hall – Il mondo tra di noi è stato rinnovato per una seconda stagione su Prime Video dopo il successo mondiale La serie originale tedesca raggiunge la più grande audience globale di un titolo non americano nella sua settimana di lancio nella storia di Prime Video

Maxton Hall – The World Between Us è al primo posto della classifica Prime Video in oltre 120 paesi e territori. Questa moderna storia d’amore ha anche un indice di gradimento del 95% su Rotten Tomatoes.

Prime Video conferma il rinnovo della seconda stagione di questa serie di successo mondiale

Maxton Hall – The World Between Us è un successo globale su Prime Video. La serie, prodotta da UFA Fiction, ha raggiunto nella sua prima settimana di lancio il più alto numero di visualizzazioni globali per un titolo originale non americano nella storia di Prime Video. Dal suo lancio, la serie originale tedesca è stata al primo posto della classifica Prime Video in oltre 120 Paesi e territori su Prime Video e al terzo posto in oltre 50 Paesi e territori, tra cui Stati Uniti, Gran Bretagna, Australia, Canada, Messico, Brasile e Sudafrica.

I fan di tutto il mondo sono entusiasti di Maxton Hall – The World Between Us e hanno assegnato alla serie un indice di gradimento del 95% su Rotten Tomatoes. La moderna storia d’amore tra James Beaufort ( Damian Hardung ) e Ruby Bell ( Harriet Herbig-Matten ) è anche attualmente il titolo più visto su Prime Video in Germania ed è al primo posto nella classifica Prime Video Germania dal suo lancio il 9 maggio.

Prime Video ha inoltre annunciato oggi la conferma della seconda stagione della serie, con il ritorno di Damian Hardung e Harriet Herbig-Matten nei ruoli principali di James e Ruby. I nuovi episodi sono basati sulla seconda parte della serie di romanzi bestseller Save You dell’autrice Mona Kasten e sono nuovamente prodotti da UFA Fiction. Maxton Hall – The World Between Us è disponibile in esclusiva su Prime Video come parte dell’abbonamento Prime. I membri Prime hanno accesso a un fantastico intrattenimento e a servizi convenienti, il tutto con un’unica iscrizione e al prezzo contenuto di 8,99 euro al mese o 89,90 euro all’anno.

“Maxton Hall – Il mondo tra di noi dimostra ancora una volta che i contenuti locali con storie avvincenti hanno il potere di raggiungere il pubblico di tutto il mondo”, ha dichiarato James Farrell, VP International Originals di Amazon MGM Studios. “Dopo l’originale francese Medellín e Culpa Mía e Reina Roja dalla Spagna, Maxton Hall – The World Between Us è il prossimo successo europeo che delizia il pubblico globale. Non vediamo l’ora di vedere la seconda stagione”.

Maxton Hall – Il mondo tra di noi, la trama

Maxton Hall – Il mondo tra di noi racconta una storia d’amore universale tra due persone provenienti da mondi diversi che ha affascinato gli spettatori di tutto il mondo”, afferma Philip Pratt, Head of German Originals di Amazon MGM Studios per Prime Video. “Non vediamo l’ora di iniziare la produzione della nuova stagione e di continuare a raccontare la storia di Maxton Hall – The World Between Us”.

Ceylan Yildirim , produttore di UFA Fiction, afferma: “Iniziata come produzione locale per il mercato tedesco, Prime Video ha prima diffuso l’entusiasmo per il nostro progetto internamente e poi lo ha portato in tutto il mondo. Siamo sopraffatti dalle reazioni euforiche di tutto il mondo alla nostra prima stagione e siamo molto grati di poter continuare a raccontare la commovente storia d’amore di Mona Kasten! Il cast, la troupe e noi siamo entusiasti e pronti per la seconda stagione!“.

Informazioni su Maxton Hall – Il mondo tra di noi Stagione 1

Quando Ruby Bell diventa testimone involontaria di un segreto esplosivo all’istituto privato Maxton Hall, l’arrogante erede milionario James Beaufort deve fare i conti con l’arguta borsista, nel bene e nel male. Da quel momento in poi, il bel studente cerca di comprare il silenzio di Ruby. E sebbene i due provengano da mondi diversi, presto rischieranno tutto per stare insieme…

Maxton Hall – Il mondo tra di noi completa la vasta gamma di migliaia di film ed episodi di serie su Prime Video, tra cui originali tedeschi come LOL: Last One Laughing , Die Therapie di Sebastian Fitzek, Der Greif , LUDEN – Könige der Reeperbahn, Die Discounter, Joko Winterscheid Presents : The World’s Most Dangerous Show , Silver e Sachertorte, i vincitori dell’Emmy The Marvelous Mrs. Maisel e Lizzo’s Watch Out for the Big Grrrls, la serie satirica drammatica di supereroi nominata all’Emmy The Boys , nonché AIR – Il grande lancio, Il Signore degli Anelli: Gli anelli del potere, Citadel, Tom Clancy’s Jack Ryan, Creed III, Samaritan, Thirteen Lives, Being the Ricardos, The Tomorrow War, Reacher e The Prince of Zamunda 2. È inoltre disponibile un’ampia gamma di contenuti su licenza.

I membri Prime guardano Prime Video tramite l’app Prime Video, disponibile su numerosi smart TV, tra cui i modelli Samsung e LG, nonché su dispositivi mobili, Amazon Fire TV, Fire TV Stick, tablet Fire, Apple TV, Magenta TV, PlayStation, Roku, Sky Q e online. Una panoramica dei dispositivi compatibili con l’app Prime Video è disponibile nella scheda informativa di Amazon.

Maid, la spiegazione del finale: Cosa succede ad Alex e Maddy?

Maid, la spiegazione del finale: Cosa succede ad Alex e Maddy?

Al giorno d’oggi ci sono molti programmi da guardare attraverso i tanti servizi di streaming, e molti di essi sono solo a scopo di intrattenimento o per spegnere il cervello e non dover pensare per un po’. Tuttavia, alcuni spettacoli lasciano un’impressione duratura e risuonano con molti spettatori. Se si conosce qualcuno che ricorda il protagonista o se ci si può relazionare personalmente con ciò che accade nello show, si guarda e si sente tutto. Maid è una di queste serie. Maid (la recensione) è una serie drammatica di Netflix del 2021 che segue Alex (Margaret Qualley) e la sua giovane figlia Maddy (Rylea Nevaeh Whittet) mentre sfuggono a una relazione abusiva con il fidanzato di lunga data di Alex, Sean (Nick Robinson).

Con pochissimo in tasca quando esce dalla porta della roulotte che condivide con Sean, Alex sa di essere sola ma è meglio che si occupi di Maddy. Diventa una cameriera per provvedere a Maddy e aiutarla a costruirsi una vita lontano dagli abusi.

La serie racconta alcuni alti e bassi che Alex sperimenta come sopravvissuta a un abuso domestico e madre single e come può progredire e sfuggire alla loro attuale situazione. Basato sul libro di memorie di Stephanie Land, Maid: Hard Work, Low Pay, and a Mother’s Will to Survive, la miniserie in dieci episodi è davvero avvincente da guardare.

Nel corso degli episodi, Alex e Maddy finiscono in un centro di accoglienza per donne, dove Alex lotta per ricevere i sussidi per l’assistenza all’infanzia o per dimostrare di essere in grado di essere la badante principale di Maddy. Alex è alle prese con la sua salute mentale, con Sean che la maltratta mentalmente e fisicamente e con i clienti con cui deve lavorare.

Mentre cerca di far crescere la sua attività di cameriera, inizia a scrivere dei suoi clienti e alla fine si unisce a un gruppo di terapia che le fa immaginare una vita migliore per lei e Maddy. Questo spinge Alex a iscriversi al college di Missoula, nel Montana, dove era stata accettata prima di rimanere incinta. Alex viene ammessa e sa che è arrivato il momento di mettere le cose a posto, in modo che le due possano lasciare Washington. Cosa succederà alla fine per Alex e Maddy? Vediamo l’episodio finale.

La base clienti e la crescita personale di Alex

MAI TRECCE ALEX

Nell’ultimo episodio di questa serie emotivamente sconvolgente, Alex si libera dalle catene dell’abuso e può finalmente respirare di nuovo. In quest’ultimo episodio, Alex pulisce la casa di un’accaparratrice, anche se il lavoro da svolgere è di gran lunga superiore a quello che il cliente può pagare.

Poiché la cliente è anche una madre single, Alex la aiuta a pulire tutta la casa senza pagare gli straordinari. Grazie a ciò, la cliente presenta Alex al gruppo di hoarder che frequenta, dandole una base di clienti con cui lavorare. Alex tiene anche un corso di scrittura creativa ad altre persone nel rifugio per violenze domestiche in cui era ospitata, dimostrando la sua passione per la scrittura e come la scrittura sia il suo biglietto d’uscita dall’abuso.

Sean si rende conto dei suoi veri colori

PAULA E BASIL MAID

Anche la battaglia per l’affidamento in corso tra Sean e Alex giunge a una svolta. Con l’aiuto di uno dei suoi clienti e dell’avvocato Regina (Anika Noni Rose), i due notificano a Sean un’ordinanza restrittiva a causa dei suoi abusi. Sean contesta la mozione e ora Alex deve dimostrare che Sean era violento, il che la spinge a chiedere a suo padre, Hank (Billy Burke), di testimoniare sugli abusi.

Poiché Hank e Sean si stanno entrambi disintossicando dall’alcol, Hank si rifiuta di testimoniare contro di lui, anche se ciò potrebbe significare che Alex non riuscirà ad arrivare in tempo in Montana per la scuola. Alex si rende conto che Hank non testimonierà contro Sean perché anche Hank in passato ha abusato della madre di Alex nello stesso modo in cui Sean lo fa con Alex. Gli uccelli di una stessa piuma si uniscono e Alex rompe i legami con il padre per il bene della sua salute mentale.

Quando tutto sembra perduto per riuscire a tenere Maddy lontana da Sean, le tendenze violente di quest’ultimo traspaiono. Durante una visita in tribunale tra Maddy, Sean e Paula (Andie MacDowell), la madre di Alex, Sean perde le staffe. Maddy fa i capricci in un parco giochi e, poiché Sean è stato 24 ore senza bere, perde le staffe con Maddy. Quando Alex e Sean parlano dell’accaduto, Sean rivela che se non ci fosse stata Paula, Sean avrebbe portato Maddy con sé in un negozio di liquori o in un bar per bere. In quel momento, Sean si rende conto di come sarebbe stata la relazione con Maddy e rinuncia ai suoi diritti, dando la custodia completa ad Alex.

Paula cambia idea… Di nuovo

Maid Andie MacDowell

Alex cerca di convincere Paula a venire con lei e Maddy in Montana dopo aver trovato la madre che dormiva nella sua auto in un parcheggio di Walmart. Paula cerca di dire che dorme lì perché le piace vivere uno stile di vita nomade, ma Alex sa che non è così. Alex vuole aiutare a prendersi cura della madre, visto che non può farlo da sola. Paula all’inizio rifiuta, non volendo lasciare il luogo in cui hanno vissuto generazioni della loro famiglia.

Dopo la visita a Sean e Maddy, Paula cambia idea e dice ad Alex che verrà in Montana con la figlia e la nipote. Ma la cosa dura poco, perché Paula decide di andare a vivere con il suo fidanzato, Micah. Alla fine Micah butta fuori la moglie per Paula e si trasferisce da lei. Anche se Alex sa che Paula ha un’altra relazione che non durerà, smette di mettersi all’ultimo posto e continua a progettare di trasferirsi in Montana con Maddy.

La mossa finale di Alex e Maddy

Maid finale Margaret Qualley

L’episodio si conclude in modo molto sentito. Alex raccoglie le ultime cose dal rifugio e dalla roulotte di Sean. Anche se Alex porge un ramoscello d’ulivo dicendo che Sean può visitare i due quando vuole, lui dice che non lo farà finché non sarà sobrio. Gli spettatori si rendono conto che Alex non è l’unica ad essere cresciuta nel corso della stagione e che, dopotutto, potrebbe esserci una speranza per Sean. Per tutta la durata della puntata, sullo schermo appare un indicatore di denaro, in modo che chi guarda possa tenere il conto di quanti soldi ha o non ha Alex.

Alla fine dell’episodio, il rilevatore di denaro si trasforma in un rilevatore di chilometri, mentre Maddy e Alex salgono sulla station wagon e partono per il Montana. Mentre stanno guidando, lo show torna indietro all’ultimo giorno di terapia di gruppo di Alex, dove lei parla del suo giorno più felice. Alex aveva scritto di un futuro giorno più felice invece di scegliere un giorno felice del passato. Questo giorno comprende un’escursione con Maddy sul monte Sentinel, dove possono ammirare la loro nuova città e ricominciare da capo. Questa parte va avanti e indietro tra la scrittura di Alex e la coppia madre-figlia che vive realmente quel giorno più felice.

Ci sarà una seconda stagione di Maid?

Maid serie tv netflix

Lo spettacolo si conclude con una nota così leggera e promettente, che lascia a chi lo guarda una sensazione di speranza. Chiunque abbia vissuto un’esperienza simile o conosca qualcuno che l’ha vissuta può capire che c’è una luce alla fine del tunnel per tutti. Sebbene Netflix non abbia in cantiere una seconda stagione, la storia di Alex e Maddy è stata lasciata aperta. Anche se questa è la fine della strada per Alex e Maddy, Maid è uno show che rimarrà impresso a chiunque lo guardi.

Vanessa Kirby: 10 cose che non sai sull’attrice

Vanessa Kirby: 10 cose che non sai sull’attrice

Sono bastati pochi anni all’attrice Vanessa Kirby per diventare uno dei nomi più affermati e richiesti della sua generazione. Attiva tanto al cinema quanto in televisione, l’attrice è oggi in rapida ascesa, e con due film attualmente presenti nel concorso della Mostra del Cinema di Venezia sembra ora vivere il momento della sua consacrazione. Dalla serie The Crown al film Pieces of a Woman, la Kirby è certamente uno dei volti del momento.

Ecco 10 cose che non sai di Vanessa Kirby.

Vanessa Kirby: i suoi film e le serie TV

1. Ha recitato in noti lungometraggi. Il primo ruolo di rilievo per il cinema ricoperto dall’attrice è quello per il film Charlie Countryman deve morire (2013), con Shia LaBeouf. Successivamente, prende parte a Questione di tempo (2013), Queen & Country (2014), Jupiter – Il destino dell’universo (2015), con Mila Kunis, Everest (2015), Genius (2016), Io prima di te (2016), con Emilia Clarke, Mission: Impossible – Fallout (2018), Fast & Furious – Hobbs & Shaw (2019) e Mr. Jones (2019), con Peter Sarsgaard. Nel 2020 è invece protagonista dei film Pieces of a Woman e The World to Come, con Casey Affleck. Nel 2022 ha recitato nel film The Son, mentre tra i suoi prossimi progetti si annoverano Mission: Impossible – Dead Reckoning Parte Uno (2023) e Mission: Impossible – Dead Reckoning Parte Due (2024).

Napoleon Vanessa Kirby

Vanessa Kirby sarà Sue Storm nel film The Fantastic Four

È stato annunciato che Vanessa Kirby farà parte del cast dell’annunciato reboot The Fantastic Four targato Marvel Studios. L’attrice sarà Sue Storm alias la donna invisibile nel film che sarà diretto da Matt Shakman nel quale reciterà al fianco di Pedro Pascal, Joseph Quinn, Ebon Moss-BachrachRalph Ineson, Julia Garner, Natasha Lyonne e John Malkovich. L’attrice ha anche finito la lavorazione del thriller Night Always Comes di Benjamin Caron e nel nuovo film di Ron Howard, Eden che reciterà al fianco di Star come Sydney Sweeney e Ana de Armas.

2. È nota anche per i suoi ruoli televisivi. La Kirby è particolarmente nota per i suoi ruoli televisivi, che le hanno permesso di sfoggiare tutto il suo talento. Il primo di questi risale al 2011, quando è Ruth Elms in The Hour. Successivamente recita nella miniserie Grandi speranze (2011), nel ruolo di Estella, e in Labyrinth (2012). Grande notorietà la ottiene grazie a The Frankenstein Chronicles (2015-2017), con Sean Bean, e in particolare con la serie The Crown (2016-2017), dove nelle prime due stagioni interpreta la principessa Margaret, recitando accanto all’attrice Claire Foy.

3. Ha ottenuto importanti riconoscimenti. Grazie al suo ruolo nella serie The Crown, l’attrice ha avuto modo non solo di affermare definitivamente tutta la sua grazia e il suo talento, ma anche di ricevere alcuni tra i principali riconoscimenti dell’industria. È infatti stata nominata al prestigioso premio Emmy Awards come miglior attrice non protagonista nel 2018. Nello stesso anno ha vinto il Bafta TV Awards nella medesima categoria, dove era già stata candidata anche l’anno prima. È inoltre stata candidata ai SAG Awards nella categoria per il miglior cast, insieme ai suoi colleghi di serie.

Vanessa Kirby The Crown

Vanessa Kirby in The Crown

4. Al provino rischiò di non ottenere la parte. Oggi risulta pressoché impossibile immaginare il personaggio della giovane principessa Margaret con un volto diverso da quello della Kirby. Eppure, per poco l’attrice non rischiò di perdere la parte. Il giorno del suo provino, infatti, l’attrice decise di applicare dell’autoabbronzante sulle proprie caviglie, tentando di nascondere il proprio pallore. Al momento di vestirsi, tuttavia, dimenticò tale dettaglio e pertanto finì con l’indossare un abito che delle sue gambe mostrava ben più che le sole caviglie. La differenza di colore della sua pelle sembra aver distratto molto gli addetti al casting, che quasi si persero l’interpretazione a cui l’attrice stava dando vita.

5. È rimasta affascinata dal ruolo. Una volta ottenuta la parte, l’attrice decise di compiere una serie di ricerche sulla vita della principessa Margaret, così da poterla comprendere meglio e calarsi in modo realistico nei suoi panni. Nel fare ciò, la Kirby ha affermato di essere rimasta particolarmente colpita dai tanti aspetti poco noti della donna. L’attrice ha ritrovato nella vita di lei numerosi conflitti, personali o con il resto della propria famiglia, a cui poi ha avuto modo di dar vita nelle corso della prime due stagioni della serie. Esplorare un tale personaggio, si è così rivelato per lei un compito estremamente affascinante e ricco di sorprese.

Vanessa Kirby: Tom Cruise e il suo fidanzato

6. Si credeva avesse una relazione con il noto attore. Nel corso del 2017, mentre era impegnata con le riprese del film Mission: Impossible – Fallout, molte testate di gossip riportarono la notizia secondo cui l’attrice stava intraprendendo una relazione con il collega Tom Cruise. Per mettere a tacere tali voci, rivelatesi dunque false, la Kirby si decise a rendere nota la sua relazione con l’attore Callum Turner, conosciuto sul set del film Queen & Country. La coppia, molto riservata, aveva infatti deciso di non rendere nota la propria storia d’amore. Nel febbraio del 2020, tuttavia, hanno annunciato la separazione.

Vanessa Kirby in Mission: Impossible

7. Fa parte della nota saga. Con il film Mission: Impossible – Fallout, l’attrice ha fatto il suo esordio nella celebre saga action con il ruolo di Alanna Mitsopolis, alias Vedova Bianca, una trafficante d’armi e la figlia di Max, che Hunt ha arrestato durante gli eventi del primo film. Ad aver fortemente voluto la Kirby per tale ruolo è stato Cruise in persona, rimasto particolarmente colpito dall’interpretazione di lei in The Crown. La presenza nel film dell’attrice è poi stata così apprezzata anche dai fan da convincere i produttori a farla diventare parte del gruppo di protagonisti, permettendole così di riprendere il ruolo anche per il settimo e ottavo capitolo.

Vanessa Kirby Venezia

Vanessa Kirby in The World to Come

8. È tra i protagonisti del film. In The World to Come l’attrice dà vita a Tallie, donna nell’America rurale di fine Ottocento che si trova a dover combattere contro le ingiustizie dell’epoca. Per l’attrice, un ruolo del genere è stato un vero e proprio dono, poiché da diverso tempo cercava di interpretare un personaggio che avesse nell’opposizione alle restrizioni sociali il proprio scopo. Per la Kirby, infatti, è fondamentale dare voce a quelle figure che troppo spesso non ne hanno, e se anche il film è ambientato in un epoca lontana, questa sembra per lei sempre troppo spesso simile all’attualità.

Vanessa Kirby è su Instagram

9. Ha un account personale. L’attrice è presente sul social network Instagram con un profilo personale e verificato seguito da 1,8 milioni di persone. All’interno di questo, la Kirby è solita condividere numerosi post relativi ai propri progetti da interprete, dalle interviste alle premiere a cui ha preso parte. Non mancano, inoltre, le foto di questi giorni che la ritraggono sul red carpet di Venezia. Ma all’interno del profilo si possono ritrovare anche post di altro tipo, da quelli relativi ai suoi momenti di svago a quelli incentrati su luoghi o attività da lei svolte.

Vanessa Kirby: età e altezza

10. Vanessa Kirby è nata a Londra, Inghilterra, il 18 aprile del 1988. L’attrice è alta complessivamente 170 centimetri.

Fonte: IMDb

Zodiac: la vera storia dietro il film di David Fincher

Zodiac: la vera storia dietro il film di David Fincher

I film thriller dove alla fine l’assassino viene catturato e condannato per i suoi crimini sono belli e rincuoranti, ma sfortunatamente nella realtà non sempre le cose vanno così. Molto spesso il killer rimane anonimo, e le sue vittime private di giustizia. Un caso esemplare di questo tipo è il film Zodiac, diretto nel 2007 da David Fincher. Affermatosi come uno dei più importanti registi della sua generazione, questi si è in particolare distinto come maestro del thriller, realizzando film iconici come Seven, Gone Girl, il recente The Killer e la serie Mindhunter. Con il film qui approfondito ha però saputo raggiungere nuovi livelli di tale genere, raccontando una storia estremamente adatta alle sue corde e alla sua poetica.

La sceneggiatura del film, firmata da James Vanderbilt, è tratta dai libri che il vignettista e scrittore Robert Graysmith ha dedicato alla figura del Killer dello Zodiaco. Quando Fincher venne a sapere del progetto dedicato al celebre serial killer se ne interessò subito. Il regista, infatti, aveva dei vaghi ricordi delle gesta di Zodiac, che nella sua immaginazione era diventato l’uomo nero per eccellenza. Ad attrarlo in particolare vi era naturalmente il finale irrisolto, fedele a quanto avviene nella vita reale. Per poter rimanere ulteriormente vicino a questa, Fincher e Vanderbilt iniziarono una lunga ricerca, intervistando testimoni e consultando i rapporti della polizia. Fu proprio grazie al loro film che il caso di Zodiac tornò alla ribalta.

Zodiac è ancora oggi considerato uno dei più importanti thriller degli ultimi decenni, pur con tutte le sue atipicità. All’interno di una “normale” sfida tra investigatori e serial killer, il regista ha infatti inserito una cornice ricca di eventi che legano il caso di Zodiac al suo periodo storico, rendendo i due pressoché inseparabili. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla storia vera dietro il film. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

La trama di Zodiac

Il film ruota intorno alla vicenda del serial killer Zodiac, il quale a partire dal 4 luglio del 1969 inizia ad uccidere una serie di innocenti coppie utilizzando sempre le stesse modalità. Il caso diventa di grande interesse nel momento in cui l’assassino inizia ad inviare una serie di strane lettere in codice ai giornali locali, chiedendo che vengano pubblicate. I primi giornalisti coinvolti sono quelli del San Francisco Chronicle, tra cui l’eccentrico Paul Avery e il fumettista Robert Graysmith, i quali iniziano a condurre una serie di ricerche per conto loro. Allo stesso tempo, il detective David Toschi indaga sul caso alla disperata ricerca di indizi. Mentre il killer continua ad uccidere, la caccia nei suoi confronti si fa sempre più serrata, ma le possibilità di acciuffarlo sembrano sempre più lontane.

Zodiac trama

Zodiac: il cast del film

Per il personaggio del fumettista Robert Graysmith, Fincher non ha avuto dubbi: l’attore perfetto era Jake Gyllenhaal. Questi venne scelto per la sua capacità di dar vita sia all’ingenuità del personaggio quanto ai suoi aspetti più compromettenti. Dopo aver accettato la parte, per prepararsi a questa Gyllenhaal decise di incontrare il vero Graysmith. Da lui apprese tutto ciò che c’era da sapere sul caso, e lo studiò per assumerne comportamenti e modi di fare. Il giornalista Paul Avery è invece interpretato da Robert Downey Jr.. Il rapporto tra questi e Fincher non fu dei migliori e l’attore lamentò in più occasioni il desiderio del regista di dar vita a numerose ripetizioni della stessa scena. Alla fine, tuttavia, i due riuscirono a trovare un punto d’incontro.

Mark Ruffalo interpreta il detective David Toschi, un ruolo a cui inizialmente non era interessato. Dopo aver parlato con Fincher, però, si è lasciato entusiasmare dal progetto, accettando la parte. Per dar vita a Toschi, l’attore ha letto tutto ciò che ha potuto su di lui e il caso, arrivando anche ad incontrare il vero detective, da cui ha potuto ottenere informazioni preziose. L’attore Anthony Edwards è invece presente nei panni del detective Bill Armstrong, mentre Brian Cox in quelli dell’avvocato Malvin Belli. Chloe Sevigny compare invece nei panni di Melanie, la compagna di Graysmith. Infine, l’attore John Carroll Lynch interpreta Arthur Leigh Allen, principale sospettato di essere il killer Zodiac.

La storia vera dietro il film

Il Killer dello Zodiaco è lo pseudonimo del serial killer mai identificato che operò nella California settentrionale alla fine degli anni Sessanta. La sua vicenda è stata descritta come il più famoso caso di omicidio irrisolto della storia americana ed è diventato un punto fermo della cultura popolare e un punto di riferimento per gli sforzi dei detective dilettanti. Zodiac è noto per aver ucciso cinque vittime conosciute nell’area della baia di San Francisco tra il dicembre 1968 e l’ottobre 1969, operando in ambienti rurali, urbani e suburbani. Prese di mira giovani coppie e un tassista solitario. Gli attacchi noti hanno avuto luogo a Benicia, Vallejo, nella contea di Napa e nella città di San Francisco.

Due delle sue vittime ferite sono però sopravvissute. Oltre loro, Zodiac ha però anche affermato di aver ucciso un totale di trentasette vittime. È infatti stato collegato a numerosi altri casi irrisolti, alcuni dei quali nella California meridionale o al di fuori dello Stato, ma per la maggior parte di questi non è stato possibile verificare la sua effettiva colpevolezza. Per quanto riguarda il suo nome, Zodiac lo ha coniato a partire da una serie di messaggi di scherno inviati a giornali regionali, in cui minacciava omicidi e attentati se non fossero stati stampati. Alcune delle lettere includevano crittogrammi, o cifrari, in cui l’assassino affermava di raccogliere le sue vittime come schiavi per l’aldilà.

Zodiac cast film

Dei quattro cifrari prodotti, due rimangono irrisolti e uno è stato decifrato solo nel 2020. Sebbene siano state avanzate molte teorie sull’identità dell’assassino, l’unico sospettato che le autorità hanno nominato pubblicamente è Arthur Leigh Allen, un ex insegnante di scuola elementare e condannato per reati sessuali, morto però nel 1992. Sebbene lo Zodiaco abbia cessato le comunicazioni scritte intorno al 1974, la natura insolita del caso ha suscitato un interesse internazionale che si è protratto negli anni. Il Dipartimento di Polizia di San Francisco ha dichiarato il caso “inattivo” nell’aprile 2004, ma lo ha riaperto prima del marzo 2007.

Il killer Zodiac ha davvero scritto al giornale?

Zodiac Storia vera

Il 31 luglio 1969 furono inviate tre lettere rispettivamente al Vallejo Times-Herald, al San Francisco Chronicle e al San Francisco Examiner. Erano per lo più identiche e riportavano i dettagli delle armi e delle munizioni utilizzate per gli omicidi. Dichiarava: “Mi piace uccidere perché è molto divertente” e minacciava di uccidere ancora se le testate si fossero rifiutate di pubblicare il suo cifrario allegato.

Un’altra lettera fu inviata all’Examiner cinque giorni dopo, in cui si prendeva in giro la polizia per non essere riuscita a risolvere il cifrario. “Quando lo decifreranno, mi avranno”. Questa lettera contiene il primo uso del nome “Zodiaco”. Il San Francisco Chronicle pubblicò il codice, ma non fermò gli omicidi. Nel settembre successivo, gli studenti universitari Bryan Hartnell e Cecelia Shepard furono entrambi accoltellati da un uomo che indossava un costume con cappuccio e il simbolo dello Zodiaco. Shepard morì per le ferite riportate, mentre Hartnell sopravvisse.

Un mese dopo, il tassista Paul Stine, 28 anni, fu colpito alla testa e gli fu asportato un pezzo di camicia. Dave Toschi della polizia di San Francisco indagò sulla scena del crimine e presto sarebbe diventato l’ispettore più famoso legato al caso. La fama e lo stile di Toschi avrebbero ispirato film come Dirty Harry e Bullitt. Toschi considerò la morte di Stine come una rapina di routine, fino a quando l’assassino non inviò una lettera al San Francisco Chronicle che includeva il pezzo mancante della camicia macchiata di sangue di Stine per dimostrare la sua legittimità. Nel film, Paul Avery del Chronicle legge la lettera, riunendo finalmente Toschi (Ruffalo), Avery (Downey Jr.) e il vignettista Robert Graysmith (Gyllenhaal), divenuto ossessionato dallo Zodiaco.

Zodiac e Paul Avery sono diventati improbabili amici di penna nella realtà

Zodiac lettera film

Il Chronicle divenne presto la principale corrispondenza dello Zodiaco per la pubblicazione, inviandogli altre due lettere quell’anno. Le lettere includevano codici cifrati e resoconti della polizia che lo aveva quasi catturato ma che lo aveva ignominiosamente lasciato andare. Nel corso del 1970, Avery ricevette molte altre lettere dallo Zodiaco, alcune delle quali negavano il coinvolgimento nei recenti crimini, mentre altre ne rivendicavano la responsabilità.

Approfittando della fama che gli articoli di Avery gli avevano procurato, nell’aprile 1970 lo Zodiaco pretese che gli abitanti della Bay Area di San Francisco indossassero “bottoni dello Zodiaco” con il suo simbolo. Nel luglio 1970, Avery si lamentò della mancanza di “bottoni dello Zodiaco”. Il Chronicle decise di non pubblicare alcune lettere di Zodiac in questo periodo, con Avery che controllava la narrazione in prima persona. Di conseguenza, l’assassino probabilmente si sentì frustrato e iniziò a prendere di mira Avery personalmente.

Un anno dopo aver ricevuto per posta gli abiti insanguinati di Paul Stine, Avery ricevette un biglietto di Halloween che recitava: “Dal tuo amico segreto”, “Cucù – sei condannato” e il numero “4-teen”, che implicava che lo Zodiaco avesse rivendicato una quattordicesima vittima non identificata o che potesse essere lo stesso Avery. A differenza di quanto suggerisce il film, in questa busta non c’era alcun panno insanguinato, poiché gli abiti di Paul Stine erano stati ricevuti l’anno precedente.

Tuttavia, come suggerisce il film, questa nuova corrispondenza mirata diretta specificamente ad Avery (o “Averly”, come Zodiac spesso sbagliava a scrivere) significava che Avery portava sempre con sé un revolver calibro 38 da allora. Il film fa anche notare correttamente che i dipendenti del Chronicle, compreso lo stesso Avery, in seguito avrebbero indossato per scherzo le spille “Io non sono Avery” per evitare di diventare la prossima vittima di Zodiac.

Il caso Zodiac rimane irrisolto

Il caso rimane aperto anche nella città di Vallejo e nelle contee di Napa e Solano. Il Dipartimento di Giustizia della California ha mantenuto un fascicolo aperto sugli omicidi di Zodiac dal 1969. L’indagine su Zodiac rimane tuttora in corso anche in altre giurisdizioni, ma la verità sull’identità dell’assassino rimane un mistero. L’11 dicembre 2020, come anticipato, è stata pubblicata la notizia, confermata dall’FBI, che lo statunitense David Oranchak, il programmatore belga Jarl Van Eycke e l’australiano Sam Blake hanno decriptato il testo cifrato di 340 caratteri inviato da Zodiac al San Francisco Chronicle l’8 novembre 1969. Il messaggio, comprensivo di errori, recita:

«SPERO CHE VI STIATE DIVERTENDO MOLTO CERCANDO DI PRENDERMI QUELLO NELLO SHOW TELEVISIVO CHE HA FATTO IL PUNTO SU DI ME NON ERO IO NON HO PAURA DELLA CAMERA A GAS PERCHÉ MI MANDERÀ IN PARADISO PRIMA PERCHÉ ORA HO ABBASTANZA SCHIAVI CHE LAVORANO PER ME DOVE TUTTI GLI ALTRI NON HANNO NIENTE QUANDO ANDRANNO IN PARADISO PERCIÒ LORO SONO SPAVENTATI DALLA MORTE E IO NON SONO SPAVENTATO PERCHÉ SO CHE LA MIA VITA SARÀ UNA VITA FACILE IN MORTE PARADISO»

Il trailer di Zodiac e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Zodiac grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Apple iTunes, Now, Netflix e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di sabato 16 marzo alle ore 21:00 sul canale Iris.

Zodiac in streaming è disponibile sulle seguenti piattaforme:

 

Fonte: IMDb, HistoryvsHollywood

Rosalie: recensione del film con protagonista Nadia Tereszkiewicz

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Rosalie è un dramma storico ed è stato presentato in anteprima, durante la scorsa edizione, nella sezione Un Certain Regard al Festival di Cannes 2023. Questo è il secondo film della regista e sceneggiatrice francese Stéphanie Di Giusto, che torna dopo il successo della sua opera prima Io danzerò, con un nuovo racconto al femminile ambientato nell’800.

La trama di Rosalie

Questo lungometraggio è ambientato nel 1870 dove la protagonista Rosalie, l’attrice Nadia Tereszkiewicz, vive in una rurale fattoria francese con il padre vedovo interpretato da Gustave Kervern. All’insaputa di tutti la giovane donna ha un segreto, soffre di irsutismo, una malattia causata dagli ormoni e che provoca la crescita eccessiva di peli in zone del corpo timpicamenti maschili. Dopo decenni passati a radersi il viso quotidianamente e a tenerla il più possibile lontana da occhi indiscreti, il padre di Rosalie ha combinato per l’unica figlia un matrimonio con Abel, l’attore francese Benoît Magimal, proprietario di una taverna in un villaggio operario in Bretagna.

Quest’uomo ancora ostacolato dalle ferite riportate sul campo di battaglia in gioventù, infatti porta un busto per aiutarlo nella postura, però è alla disperata ricerca della dote di Rosalie per salvare i suoi affari. Ben consapevole dei problemi di Abel, il padre della ragazza non rivela le particolarità della figlia e si assicura che lei non lo riveli fino a quando non si saranno spostati. Durante la prima notte di nozze Rosalie purtroppo non può più nascondere la sua condizione, Abel si arrabbia ma decide comunque di far rimanere la sua neo sposa che nel frattempo inizia a lavorare come cameriera nel suo locale.

L’atteggiamento solare e la presenza attraente di Rosalie, inizia ad attirare molti clienti tra gli operai e un giorno la giovane fa una scommessa con un cliente per vedere chi riesce a farsi crescere dei baffi migliori tra i due. Il marito è ovviamente scontroso e furioso, ma la ragazza sostiene che la sua barba potrebbe attirare visitatori, come in uno spettacolo “freak show“, il circo con fenomeni da baraccone che ai tempi andavano in voga nelle grandi città. In effetti, è esattamente così che va a finire e in breve tempo la gente del posto rimane affascinata da Rosalie, che mantiene un comportamento molto femminile nonostante la sua rigogliosa e molto notabile folta barba.

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Una storia vera ma non una biografia

L’ispirazione di Stéphanie Di Giusto per Rosalie è stata Clémentine Delait, una donna che viveva con orgoglio la sua condizione di “donna barbuta” nella stessa epoca del film. La regista però ha specificatamente scelto, con la sceneggiatrice Sandrine Le Coustumer, che non voleva realizzare un biopic. Proseguendo la storia Rosalie fa anche amicizia con Jeanne, l’attrice e figlia d’arte Anna Biolay, una giovane donna della fabbrica affascinata dalla sua presenza ma anche con una bambina che vuole adottare con il marito. Da metà film però la magia della curiosità per la moglie di Abel viene spezzata per colpa di ben due abitanti del villaggio: Pierre il vecchio compagno di guerra di Abel, l’attore Guillaume Gouix, e il propretario della fabbrica Barcelin, interpretato da Benjamin Biolay. 

I due uomini odiano Rosalie però per due motivi differenti; uno perchè è il classico maschio che ha paura delle donne diverse degli standard del tempo e il secondo invece perchè con il successo del locale lui non può attuare il suo piano di chiudere la taverna. Per fortuna alla fine di tutto finalmente Abel, che viene mostrato fin dall’inizio come un uomo di poche parole ma buono, accetterà Rosalie e si innamorerà veramente della moglie. Purtroppo però il finale, molto confusionario, lascia un pò perplessi sulla scelta di finire con la coppia che si lancia nel fiume senza una spiegazione logica.

Nadia Tereszkiewicz l’anima del film

Per concludere questo secondo film di Stéphanie Di Giusto è realizzato con una prospettiva decisamente più moderna del procedimento del classico dramma storico e con uno sguardo femminista. Le scene che rappresentano al meglio quest’idea sono quelle dove si mostra il desiderio sessuale di Rosalie nei confronti dell’uomo che ha sposato, nell’autoerotismo quando è sola nel bosco ma anche in una precisa sequenza di seduzione che omaggia il celebre Lezioni di piano

Rosalie è un lungometraggio che si basa sulla bravura straordinaria dei suoi interpreti principali interpretati da Benoît Magimal e Nadia Tereszkiewicz. Ovviamente quella che spicca di più è l’attrice che porta sul grande schermo una performance emotiva, che ti fa tifare per tutta la durata per la sua protagonista e forse accettare il finale senza capire se effettivamente i due sopravviveranno al tuffo nell’acqua.

Gasoline Rainbow: recensione del road movie dei Ross Brothers

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Gasoline Rainbow: recensione del road movie dei Ross Brothers

Gasoline Rainbow è stato presentato in anteprima durante la scorsa edizione della Mostra internazionale del cinema di Venezia nella sezione Orizzonti. Questo film diretto da Bill Ross IV e Turner Ross fonde, fin dalle prime inquadrature, un coming of age con un documentario amatoriale in grado di raccontare la vacanza, rito di qualsiasi nuova generazione, di un gruppo di diplomati tra la fine del liceo e quello verrà. Non importa cosa succederà poi, tra proseguire gli studi o scegliere altre strade l’importante è vivere al meglio quest’ultima avventura con gli amici di sempre, senza aver ancora la consapevolezza dell’età adulta e le responsibile che ormai sono dietro l’angolo.

La trama di Gasoline Rainbow

Gasoline Rainbow dei fratelli Ross segue un gruppo di neodiplomati mentre intraprendono un viaggio verso la costa del Pacifico alla ricerca della famosa “Festa alla Fine del Mondo”. I protagonisti sono cinque amici: Tony Abuerto, Micah Bunch, Nichole Dukes, Nathaly Garcia, Makai Garza, tutti accreditati come loro stessi. I registi ci tengono a spiegarlo subito all’inizio del film con un montaggio delle loro personali tessere di riconoscimenti come studenti della Wiley High School. Tre ragazzi e due ragazze lasciano quindi la loro piccola cittadina dell’Oregon e si dirigono verso la costa del Pacifico, ammassati in un van con solo uno zaino ciascuno e un playlist che fonde vari generi musicali d’ascoltare e cantare durante il lungo viaggio che gli aspetta.

Come insegnano tutti i road movie, la strada però non sarà priva d’ostacoli, e il primo è quello di ritrovarsi, dopo una notte passata a bere e conoscere nuova gente, privi delle ruote del loro pulmino. Da qui il gruppo dopo aver sfogato tutta la rabbia nei confronti dei ladri, che sono effettivamente i giovani che gli hanno invitati alla festa della sera precedente, cammineranno per kilometri interminabili nel deserto. Arrivati ad una tipica tavola calda americana fanno amicizia con una coppia di vagabondi, di neanche vent’anni, che gli consignano di prendere un treno per continuare l’avventura.

I protagonisti quindi ascoltano i nuovi amici, in modo molto illegale, prendono al volo un treno merci che li porta direttamente a Portland dove gli aspetta, finalmente, un vero letto su cui dormire. Infatti Tony, Micah, Nichole, Nathaly, Makai vengono accolti a casa di un parente stretto di un dei tre ragazzi. Questa parte forse è quella in cui più si svelano i cinque neodiplomati che esprimono le loro paure e incertezze sul loro futuro, il pensiero comune di ogni nuova generazione pronta per diventare adulta. Il viaggio del gruppo continuerà, anche navigando su una barca, raggiungendo la metà che hanno inseguito per tutta la durata del film che si rivelerà una festa con un falò di fuoco sulla spiaggia. Alla fine però di questo racconto di formazione i giovani diplomati realizzeranno la triste realtà che da qui in poi la loro vita sarà piena solo di responsibilità ma che potranno sempre contare sulla loro forte e profonda amicizia.

Un vero spaccato della Generazione Z

Girato in quello che è diventato il tipico stile dei Ross Brothers, con fotocamera del cellulare e filmati amatoriali come in un documentario, di una versione inedita della voglia di viaggiare d’oggi degli adolescenti. La mancanza di una sceneggiatura si vede, ma questa è un aspetto vincente che lascia spazio al cast, alle prime prove attoriali, per colmare le lacune e creando un ritratto così più autentico della gioventù contemporanea della Gen Z.

I cinque sono infatti figli di quella profonda provincia americana dove le scelte sono poche, ancora adesso, come le possibilità per borse di studio e frequentare università o una famiglia benestante ancora molti optano per l’esercito inconsapevoli di quello che gli aspetta. Questa opzione è quella che ricorre nei pensieri dell’unico maschio bianco del quintetto che non sa cosa fare e sceglie la svolta più facile in una nazione guerrafondaia. Per fortuna la coppia di registi non si sofferma solo su questo aspetto, ma mostra quanto la Generazione Z è fluida e capace d’accetarsi, si mostra benissimo nelle scene girate sulla barca dove anche i ragazzi si truccano come quando vai ad un Pride.

Per concludere con Gasoline Rainbow i fratelli Ross rifiutano i cliché che sono endemici in un film del genere, come atleti o cheerleaders, ma giovani di buon cuore, provenienti dai margini della società, che trovano anime e nuovi amici che la pensano allo stesso modo nella loro ricerca della felicità e di un futuro migliore.

Warner Bros. Discovery e Moleskine lanciano la nuova The Harry Potter Spells Collection

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Warner Bros. Discovery e Moleskine lanciano “The Harry Potter Spells Collection”, una selezione di taccuini e agende che celebra la magia di Harry Potter, un mondo che da decenni appassiona milioni di fan in tutto il mondo.

La collezione è innanzitutto composta da due taccuini e due agende la cui grafica esclusiva celebra gli incantesimi iconici di una delle saghe più amate al mondo.

Le copertine rigide hanno dettagli fosforescenti che aggiungono un ulteriore tocco di magia illuminandosi visibilmente e a lungo al buio. Particolarità che ovviamente si aggiungono ai dettagli tipici di Moleskine, come gli angoli arrotondati delle copertine, la pagina color avorio e l’inimitabile “in caso di smarrimento, si prega di restituire a” sulla carta di copertina. Sono disponibili anche un taccuino cahier con copertina morbida e set regalo confezionati in preziose scatole che combinano un taccuino, una penna Kaweco fosforescente di Harry Potter e un set di washi tape anch’essi fosforescenti.

The Harry Potter Spells Collection

Nel mondo magico, un incantesimo evoca una potente magia: per i fan di Harry Potter ogni incantesimo familiare sblocca anche ricordi, evoca emozioni e fornisce ispirazione. La vera magia, naturalmente, avviene quando la penna tocca la carta; questi taccuini e diari sono un promemoria quotidiano che annotare idee a mano è il primo passo per farle prendere vita!

Moleskine è lieta di collaborare con uno storytelling così iconico”, afferma Daniela Riccardi, CEO di Moleskine.

Come narratori, sappiamo che la scrittura a mano dà forma fisica alla creatività”, afferma Philippe Roucoule, Senior Vice President of EMEA Consumer Products, Warner Bros. Discovery. “Siamo lieti di unirci a Moleskine per ispirare i fan a liberare la loro immaginazione attraverso gli incantesimi di queste avventure magiche.”

Theo James si unisce a Aaron Taylor-Johnson nel heist movie Fuze

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Theo James si unisce a Aaron Taylor-Johnson nel heist movie Fuze

Dopo aver interpretato il ruolo di Eddie Horniman in The Gentlemen, Theo James ha trovato il suo prossimo ruolo. Secondo Variety, l’attore si è unito al cast di Fuze, il prossimo film diretto da David Mackenzie che seguirà una rapina che avrà luogo dopo un’evacuazione provocata da una bomba inesplosa della Seconda Guerra Mondiale trovata in un cantiere edile a Londra. Il ruolo che James interpreterà non è stato confermato, ma non è l’unico attore legato al film in uscita, le cui riprese inizieranno attualmente a luglio.

Aaron Taylor-Johnson si era già unito al cast di Fuze, mentre David Mackenzie si prepara affinché le telecamere inizino a girare il suo prossimo thriller sulla rapina. Taylor-Johnson è stato recentemente visto nel ruolo di Tom Ryder in The Fall Guy, dove il personaggio presentato come una star del cinema imprudente si è rivelato essere il principale antagonista della storia. Il prossimo grande progetto in cui vedremo l’attore sarà Kraven – Il Cacciatore, l’emozionante avventura che si svolgerà nello stesso universo di Venom e Madame Web. Proprio come per Theo James, il ruolo che Taylor-Johnson interpreterà in Fuze non è stato ancora rivelato.Aaron Taylor-Johnson

Theo James ha raggiunto la popolarità dieci anni fa, quando ha interpretato Four in Divergent, un adattamento di un libro uscito nelle sale dopo che Twilight e The Hunger Games avevano dimostrato che i lettori erano molto disposti a vedere i loro personaggi preferiti fare il salto dalla pagina al il grande schermo. James è noto anche per aver interpretato Cameron Sullivan nella seconda stagione di The White Lotus, la pluripremiata serie della HBO.

Fuze sarà diretto da David Mackenzie. Il regista ha recentemente lavorato in Under the Banner of Heaven, una serie televisiva in cui Andrew Garfield interpreta un detective che inizia a perdere la sua fede religiosa quando nella sua città si verificano brutali omicidi. Prima di ciò, il regista ha ricevuto molti elogi per il suo lavoro in Hell or High Water, un film poliziesco in cui Chris Pine e Ben Foster interpretano due fratelli che compiono rapine in banca nel tentativo di salvare la fattoria della loro famiglia.

Molly Ringwald afferma: “Non si può essere una giovane attrice a Hollywood senza avere intorno dei predatori”

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L’attrice Molly Ringwald ha partecipato al podcast “WTF” di Marc Maron e ha rivelato di aver cercato di convincere la figlia ventenne a non diventare un’attrice a causa di quanto sia difficile per le giovani donne a Hollywood. La Ringwald, icona dei film adolescenziali degli anni ’80 grazie ai ruoli in “The Breakfast Club”, “Bella in rosa” e altri, ha detto di essere stata sfruttata come giovane attrice e che è quasi impossibile non esserlo a Hollywood. “Non mi sono mai sentita parte di una comunità quando ero a Hollywood, solo perché ero così giovane”, ha detto Ringwald.

Non mi piaceva andare in giro per locali. Mi sembra di essere più socievole ora di quanto non lo fossi allora. Ero solo troppo giovane”. “Si sono approfittati di me”, ha continuato poi Molly Ringwald. “Non si può essere una giovane attrice a Hollywood e non avere intorno dei predatori”. L’attrice ha dunque raccontato di essersi trovata “sicuramente in situazioni discutibili” da giovane attrice, ma di essersi affidata al suo “incredibile istinto di sopravvivenza e a un superego piuttosto grande” per “trovare un modo per proteggermi” dai predatori del settore.

Breakfast Club
Molly Ringwald in Breakfast Club.

Può essere straziante”, ha aggiunto la Ringwald. “E ora ho una figlia di 20 anni che sta per intraprendere la stessa professione, anche se ho fatto di tutto per convincerla a fare qualcos’altro. Ed è difficile”. In un’intervista al Times di Londra, Molly Ringwald aveva invece raccontato di aver recentemente rivisto “Breakfast Club” con la figlia e di aver notato che: “Ci sono molte cose che amo davvero del film, ma ci sono elementi che non sono invecchiati bene – come il personaggio di Judd Nelson, John Bender, che essenzialmente molesta sessualmente il mio personaggio”. “Sono contenta di poterlo guardare e di poter dire che le cose sono davvero diverse ora”, ha detto.

Blade Runner 2099: ecco quando e dove si svolgeranno le riprese

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Blade Runner 2099: ecco quando e dove si svolgeranno le riprese

Collider ha appreso che le riprese dell’attesissima serie sequel di Prime Video, Blade Runner 2099, inizieranno nel giugno 2024, con location confermate sia a Praga che in Spagna. La produzione della serie, che durerà fino a dicembre, promette di continuare la leggendaria saga di Blade Runner con la stimata Michelle Yeoh in prima linea nel cast. La serie ha avuto originariamente il via libera alla fine dell’estate del 2022 e ora inizierà finalmente quasi due anni dopo.

Michelle Yeoh, un’attrice vincitrice dell’Oscar nota per i suoi ruoli in Everything Everywhere All at Once, Star Trek: Discovery e La tigre e il dragone guiderà il cast in quella che sarà un’estensione rivoluzionaria dell’universo di Blade Runner. Il coinvolgimento di Michelle Yeoh aggiunge un significativo livello di prestigio ed entusiasmo al progetto, segnando un momento cruciale sia per i fan che per i nuovi arrivati. A tornare al timone come produttore è il visionario Ridley Scott, che ha diretto il film originale del 1982 e prodotto il suo sequel acclamato dalla critica, Blade Runner 2049. L’influenza di Scott assicura che la prossima serie rimarrà fedele alle radici del franchise mentre esplora nuovi orizzonti.

Silka Luisa, nota per il suo lavoro su Shining Girls e per la produzione di Strange Angel e Halo, sarà la showrunner ed è pronta a garantire che ci sia una nuova prospettiva nel mondo distopico di Blade Runner. Anche se l’elenco completo dei registi degli episodi rimane segreto, è confermato che Jonathan van Tulleken, che ha diretto i primi due episodi di Shogun di FX, dirigerà i primi episodi della serie. Originariamente, Jeremy Podeswa, famoso per Il Trono di Spade, avrebbe dovuto dirigere la première, ma ha dovuto dimettersi a causa di conflitti di programmazione.

blade runner 2049Michael Green, che ha co-scritto la sceneggiatura di Blade Runner 2049 e recentemente ha co-creato la serie di successo di Netflix Blue Eye Samurai, fungerà da produttore esecutivo. Il suo coinvolgimento garantisce continuità nella narrazione. La storia di Blade Runner 2099 è avvolta nel mistero, con solo il dettaglio allettante che sarà ambientata cinquant’anni dopo gli eventi del sequel. La serie è pronta a esplorare ulteriormente le questioni filosofiche ed etiche che hanno definito la saga di Blade Runner, esplorando nuovi aspetti della convivenza umana e replicante in una società futura.

Da’Vine Joy Randolph protagonista di Eternity, nuova rom-com di A24

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Fresca di una vittoria all’Oscar nel 2023 in The Holdovers – lezioni di vita, Da’Vine Joy Randolph si è unita al cast della prossima commedia romantica A24, Eternity. Randolph si unisce alla star di Top Gun: Maverick Miles Teller e alla veterana della Marvel Elizabeth Olsen nel cast. Anche Callum Turner, visto in Masters of the Air di Apple TV+ con Barry Keoghan e Austin Butler, sarà il protagonista, e David Freyne, che in precedenza ha diretto Dating Amber and The Curse, dirigerà il film.

I dettagli della trama del film sono tenuti segreti, ma secondo quanto riferito è descritto come una commedia romantica in cui i personaggi devono decidere con chi vogliono trascorrere l’eternità. Patrick Cunnane ha scritto la sceneggiatura di Eternity dopo aver precedentemente fatto il suo debutto come scrittore nella serie TV Netflix Designated Survivor. Trevor e Tim White produrranno il film per Star Thrower Entertainment, e le star Teller e Olsen fungeranno anche da produttori esecutivi di Eternity. Il film non ha ancora una data di uscita ufficiale, ma la produzione inizierà quest’estate.

The Holdovers lezioni di vita recensioneSono stati anni importanti per la Randolph, che è stata recentemente nominata e ha vinto il suo primo Oscar per la sua interpretazione di Mary Lamb in The Holdovers – lezioni di vita, la commedia natalizia interpretata anche da Paul Giamatti e Dominic Sessa. È apparsa anche con una forte interpretazione nel docudrama Netflix Rustin al fianco di Colman Domingo, anche lui nominato agli Oscar l’ultimo anno (ha però perso in favore di Robert Downey Jr.).

Ha anche interpretato un ruolo ricorrente nel ruolo della detective Donna Williams nella serie TV Only Murders in the Building, che tornerà con la quarta stagione entro la fine dell’anno. I fan possono anche sentire la sua voce nel film d’animazione del 2022 Il gatto con gli stivali: L’ultimo desiderio, che è stato nominato all’Oscar come miglior film d’animazione. Si conferma che Da’Vine Joy Randolph apparirà accanto a Mark Strong e Omar Sy in Shadow Force, il thriller d’azione di prossima uscita dello scrittore/regista Joe Carnahan (Smokin Aces, Copshop, Narc).

If You Love: la nuova serie turca in arrivo su Mediaset Infinity

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If You Love: la nuova serie turca in arrivo su Mediaset Infinity

Arriva gratis e in esclusiva su Mediaset Infinity la nuova serie turca If You Love (Ya Çok Seversen). La romantic comedy in 40 episodi, ha come protagonisti Kerem Bürsin (già noto al pubblico italiano per il ruolo di Serkan in Love is in the Air) e Hafsanur Sancaktutan.  A firmare la sceneggiatura Yeşim Çıtak, sceneggiatrice di alcuni dei più grandi successi della serialità turca, come Love is in the air e Dreams and Realities – La forza dei sogni.

La trama di If You Love

Ates Arcali (Kerem Bürsin) è il cinico rampollo di una famiglia benestante di Istanbul. Cresciuto in collegio a seguito della morte della madre, ha trascorso la sua vita all’estero imparando molto presto a bastare a se stesso e a diffidare da chiunque. Leyla (Hafsanur Sancaktutan) non ha mai conosciuto la sua famiglia d’origine e si guadagna da vivere organizzando truffe matrimoniali e ingannando il prossimo. Le vite di Ates e Leyla si incroceranno per caso e il destino farà presto la sua parte, costringendoli a collaborare.

If You Love si è aggiudicata il premio di Best Romantic Comedy TV Series ai Golden Butterfly Awards 2023, la più prestigiosa cerimonia di premiazione di musica e televisione turca. Kerem Bürsin e Hafsanur Sancaktutan hanno inoltre ottenuto il premio come Miglior Attore e Migliore Attrice per le loro interpretazioni nei ruoli di Ates e Leyla.

If You Love è in arrivo dal 3 giugno, gratis e in esclusiva, su Mediaset Infinity con la pubblicazione di un episodio al giorno, da lunedì a venerdì. Guarda qui i primi tre minuti in anteprima di If You Love.

Disney+: tutte le uscite di Giugno 2024

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Disney+: tutte le uscite di Giugno 2024

Con Maggio che volge al termine approfondiamo tutte le uscite di Giugno 2024 in arrivo su Disney+ 

I film in uscita su Disney+ a Giugno 2024

Diane von Furstenberg: Woman in Charge, dal 25 Giugno

Diane von Furstenberg: Woman in Charge

La storia dell’iconica pioniera conosciuta in tutto il mondo con le sue iniziali DVF. Figlia di un sopravvissuto all’Olocausto, principessa per matrimonio e fondatrice di un marchio di moda. Con interviste a Oprah Winfrey, Marc Jacobs, Hillary Rodham Clinton e altri ancora.

Uno sguardo inedito sulla vita irrefrenabile di una luminare della cultura. In un momento in cui l’uguaglianza di genere e la questione femminile sono in primo piano, la vita di Diane von Furstenberg è un esempio di empowerment, resilienza, imprenditorialità e stile. Con la sua caparpietà, Diane von Furstenberg è un’ispirazione per le donne. Non si è mai vista come una vittima del sessismo, ma ha abbracciato la sua femminilità in modo forte e profondo, tracciando un percorso per sua figlia e per la prossima generazione di donne.

Poche donne incarnano la gravitas, la grazia e il gusto di Diane von Furstenberg. Cittadina del mondo e figlia di un sopravvissuto all’Olocausto, la sua storia e il suo operato sono stati di grande aiuto per molte persone in tutto il mondo. Nel 1974, Diane von Furstenberg ha trasformato non solo il suo destino, ma anche quello di innumerevoli donne con l’introduzione dell’iconico “wrap dress”, un capo unico che ha conferito immediatamente stile e sicurezza a chi lo indossava, indipendentemente dalle proprie forme, dal background o dallo status.

Alla vigilia della sua mostra retrospettiva, che segna i 50 anni di carriera, Diane von Furstenberg riflette sul suo percorso pionieristico in un regno dominato dagli uomini, che l’ha portata a costruire un multimilionario impero della moda e a sfidare lo status quo con l’audace domanda “Perché una donna non può fare ciò che fa un uomo?”.

Con risoluta determinazione, ha affrontato diverse sfide: è stata una donna single in grado di gestire una carriera, crescere due figli e affrontare coraggiosamente il cancro. Niente l’ha fermata, anzi, gli ostacoli hanno alimentato la sua missione: ispirare le donne di tutto il mondo a perseguire con uguale passione i propri obiettivi e a progettare la propria vita. Diane von Furstenberg è nata per essere una donna al comando e per ispirare altre donne a prendere in mano il proprio destino.

Billy & Molly: An Otter Love Story, Speciale national Giographic

Quando una lontra selvaggia in bisogno di aiuto arriva sul loro pontile nelle remote isole scozzesi delle Shetland, Billy, sua moglie Susan e il loro devoto cane da pastore Jade si ritrovano con un nuovo membro in famiglia. Prodotto da National Geographic e Silverback Films, Billy & Molly: An Otter Love Story è una storia commovente diretta da Charlie Hamilton James e girata in 4K. Questo documentario ci mostra come l’amore possa risvegliarci alla bellezza della natura.

Le serie tv in uscita su Disney+ a Giugno 2024

The Acolyte: La Seguace, dal 5 Giugno

Mae (Amandla Stenberg) in The Acolyte

I primi due episodi della serie originale live action targata Lucasfilm. In The Acolyte: La Seguace, un’indagine su una scioccante serie di crimini mette un rispettato Maestro Jedi (Lee Jung-jae) contro una pericolosa guerriera del suo passato (Amandla Stenberg). Man mano che emergono nuovi indizi, i due percorrono un sentiero oscuro dove forze sinistre rivelano che non tutto è come sembra…

Becoming Karl Lagerfeld, dal 7 Giugno

Becoming Karl Lagerfeld

Nel 1972, Karl Lagerfeld ha 38 anni e non porta ancora il suo iconico taglio di capelli. È uno stilista di prêt-à-porter, sconosciuto al grande pubblico. Quando incontra e si innamora del sensuale Jacques de Bascher, un giovane dandy ambizioso e problematico, il più misterioso degli stilisti osa sfidare il suo amico (e rivale) Yves Saint Laurent, genio dell’haute couture sostenuto dal discusso uomo d’affari Pierre Bergé. Tra glamour e conflitti personali, feste grandiose e passioni distruttive, questa serie svelala storia di Karl prima di Lagerfeld.

Abbott Elementary, la terza stagione dal 12 Giugno

Abbott Elementary - stagione 3

La serie originale su Disney+ con i primi episodi – Abbott Elementary è una comedy ambientata sul posto di lavoro che segue un gruppo di insegnanti dediti e appassionati – e una preside un po’ fuori dalle righe – alle prese con il sistema scolastico pubblico di Filadelfia. Nonostante le difficoltà, sono determinati ad aiutare i loro studenti ad avere successo nella vita e, sebbene questi incredibili dipendenti pubblici siano in minoranza e sottopagati, amano quello che fanno, anche se non concordano con l’atteggiamento non proprio esemplare del distretto scolastico nei confronti dell’educazione dei bambini.

WELCOME TO WREXHAM – terza stagione, dal 12 giugno

Nel 2020, Rob McElhenney e Ryan Reynolds si sono uniti per acquistare il Wrexham Football Club, una squadra di quinta categoria, nella speranza di creare una storia di riscatto per cui tutto il mondo potesse tifare. Il mondo ne ha preso atto e il cambiamento è in corso. Dopo 15 dolorose stagioni nella National League, il club ha finalmente ottenuto la promozione nella English Football League. Il Wrexham AFC sarà all’altezza della sfida e saprà risollevarsi?

We Were the Lucky Ones, dal 19 Giugno

We Were the Lucky Ones

La serie originale su Disney+ con tutti gli episodi – Basato sul romanzo bestseller del New York Times di Georgia Hunter, l’adattamento televisivo di We Were the Lucky Ones è una serie limitata ispirata all’incredibile storia vera di una famiglia ebrea che viene divisa all’inizio della Seconda Guerra Mondiale. La serie segue i vari membri della famiglia attraverso i continenti mentre fanno di tutto per sopravvivere e per ritrovarsi.

The Veil, dal 26 Giugno

The Veil Elisabeth Moss

La serie originale su Disney+ con tutti gli episodi – Con Elisabeth Moss, la serie FX The Veil è uno spy thriller che esplora la singolare e complicata relazione tra due donne coinvolte in un pericoloso gioco di verità e bugie, in un viaggio tra Istanbul, Parigi e Londra. Mentre una delle donne nasconde un segreto, l’altra ha il compito di svelarlo prima che migliaia di vite siano messe in pericolo. Nel frattempo, i responsabili delle missioni della CIA e della DGSE francese devono mettere da parte le loro divergenze per evitare un potenziale disastro.

Baz Luhrmann abbandona la regia dell’adattamento di “Il maestro e Margherita”

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Il regista Baz Luhrmann non è più legato all’atteso adattamento in lingua inglese del romanzo russo “Il maestro e Margherita”, come ha appreso Variety. Nel 2019 era stato riferito per la prima volta che Luhrmann aveva intenzione di sviluppare un film basato sull’iconico libro attraverso la sua società in joint-venture con Len Blavatnik, Baz & Co. Ma il film ha tardato a concretizzarsi e Baz Luhrmann è a quel punto passato a dirigere il biopic “Elvis”, nominato agli Oscar, e la serie limitata “Faraway Downs”. Ora, il regista si è ritirato completamente dal progetto. Secondo Variety, c’erano dubbi sui diritti del libro. I produttori del film hanno rifiutato di commentare, anche se una fonte contesta la confusione sui diritti.

Di cosa parla Il maestro e Margherita?

Romanzo fondamentale del XX secolo, Michail Bulgakov ha scritto per la prima volta “Il Maestro e Margherita” nell’Unione Sovietica negli anni ’30, ma fu pubblicato solo alcuni decenni dopo la morte dell’autore. La storia fantastica, ispirata al Faust, vede il Diavolo visitare l’Unione Sovietica e include elementi di satira, cristianesimo, commedia e soprannaturale. La trama è poi incentrata sulla storia d’amore tra uno scrittore e drammaturgo anonimo (definito il “Maestro”) e Margherita Nikolaevna, sulle persecuzioni politiche inflitte a costui da parte delle autorità sovietiche degli anni trenta, e il suo riscatto.

Il testo controverso è da tempo oggetto di discordia. È stato pubblicato postumo alla fine degli anni ’60 in Francia e, secondo l’esito di una causa intentata dai presunti eredi di Bulgakov, la sua prima pubblicazione non era conforme alle leggi statunitensi sul copyright, facendolo cadere nel pubblico dominio. Dopo il crollo dell’Unione Sovietica e la formazione della Federazione Russa, sono state emanate diverse leggi internazionali che hanno ripristinato il diritto d’autore sull’opera, che alla fine è passata a Sergey Shilovsky e a sua sorella Daria Shilovskaya.

Gli Shilovsky non sono discendenti diretti dell’autore, ma sostengono di aver ereditato il libro dalla nonna, terza moglie di Bulgakov. Nonostante ciò, la coppia è stata ferocemente protettiva nei confronti dell’opera. Nel 2014 hanno intentato una causa a New York per una traduzione in inglese del libro pubblicata mentre era fuori copyright. (Il tribunale non ha messo in dubbio la proprietà dei diritti degli Shilovy, ma ha dato ragione all’editore). Anche una versione russa completata nel 1994 dell’opera di Yuri Kara sarebbe stata bloccata a causa dei diritti.

A parte le questioni legate ai diritti, nel corso degli anni decine di altri registi hanno tentato e fallito di realizzare una versione cinematografica de “Il maestro e Margherita”, tra cui, si dice, Roman Polansky, Federico Fellini e Terry Gilliam. Nel 2008 il produttore Scott Steindorff avrebbe acquisito i diritti per realizzare una versione in lingua inglese che non è mai stata realizzata. “I diritti sono stati acquistati, le sceneggiature scritte, i diritti decaduti, i soldi sperperati, le location esplorate”, ha scritto Mia Taylor in un articolo del 2000 per la rivista letteraria Tin House sui vari tentativi falliti di realizzare il film.

Sono stati realizzati anche adattamenti oscuri, che sembrano impossibili da rintracciare. Ma qualcosa sembra inevitabilmente ostacolare questi sforzi. Trentatré anni dopo la pubblicazione del libro, il film definitivo non è ancora stato realizzato”. Baz Luhrmann, come anticipato, si era interessato all’adattamento ormai cinque anni fa, ma oltre alle preoccupazioni sui diritti si dice che a farlo ora uscire dal progetto ci sia stato anche un disaccordo sulla sceneggiatura. Tuttavia, secondo Variety, Luhrmann, che è stato a lungo un fan del libro, non avrebbe del tutto rinunciato a tornare un giorno su questo adattamento.

Spider-Man: Far From Home è il film del franchise con l’apertura più bassa nelle ri-distribuzioni di SONY

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Mentre Sony Pictures continua a ripubblicare tutti gli otto film live-action di Spider-Man nelle sale, l’ultima avventura di Spidey che torna sul grande schermo è Spider-Man: Far From Home del 2019.

Anche se i primi film hanno funzionato abbastanza bene, sembra che questi episodi più recenti della serie siano semplicemente troppo freschi nella mente di molte persone, dato che la seconda uscita da solista di Tom Holland nei panni del Lanciaragnatele ha incassato solo $ 265.000 lunedì, mettendo a segno il giorno di apertura più basso delle riedizioni, fino a questo momento.

È interessante notare che questa versione di Far From Home include una scena che non era presente nella versione cinematografica originale del film, con Spidey che elimina alcuni scagnozzi nel suo costume di Iron Spider.

Per quanto riguarda la prossima volta che vedremo il personaggio sul grande schermo in una nuova avventura, sappiamo che un quarto film di Spider-Man è nelle prime fasi di sviluppo, ma il progetto deve ancora essere annunciato ufficialmente.

Tom Holland e Zendaya torneranno nei panni di Peter Parker e MJ, e si dice che questo film sarà il primo capitolo di una nuova trilogia, anche se Holland non sembra entusiasta di rimanere nel ruolo del personaggio ancora per molto. Durante una recente intervista, l’attore ha detto di sentirsi troppo abituato alla “coperta di sicurezza di Spider-Man”.

Gli sceneggiatori di No Way Home Chris McKenna e Erik Sommers stanno attualmente lavorando alla sceneggiatura, ma non sappiamo ancora quale dei suoi temibili nemici causerà problemi a Peter e soci. La maggior parte dei principali cattivi di Spidey sono già stati utilizzati nei film precedenti (Green Goblin, Doctor Octopus, ecc.), ma una voce recente afferma che il sequel ancora senza titolo conterrà un cattivo che non abbiamo ancora visto in live-action.

Tom Holland: 10 cose che non sai sull’attore

Tom Holland: 10 cose che non sai sull’attore

Tom Holland ha conquistato Hollywood e i cuori del pubblico all’età di 21 anni. La sua carriera è appena cominciata, eppure tutti vogliono sapere di più su di lui. Come, ad esempio, di quella volta che era stato Billy Elliot. Cosa non sapete su Tom Holland? Ecco dieci curiosità su di lui:

Tom Holland: film e carriera

1. Thomas Stanley Holland è nato in Inghilterra nel 1996. È figlio di una fotografa, Nicola Elizabeth Frost, e di un comico e attore, Dominic Holland, ed è il più grande di quattro fratelli. Ha cominciato a ballare hip hop alla Nifty Feet Dance School di Wimbledon, a Londra, ed è stato scoperto dalla coreografa Lynne Page, durante un’esibizione della scuola ad un festival di danza nel 2006. Fu lei a mandarlo alle audizioni per Billy Elliot, dove Tom Holland impressionò il regista Stephen Daldry. Billy Elliot fu il primo ruolo di tutta la carriera di Tom.

Tom Holland 2021
Tom Holland arriva alla première di “Spider-Man: No Way Home” – Foto di imagepressagency via Depositphoto.com

2. Tom Holland, i film. Il primo ruolo al cinema fu in quanto doppiatore, per il ruolo di Shô nella versione inglese di Arrietty – Il mondo segreto sotto il pavimento (2010). In seguito, recitò in The Impossible al fianco di Naomi Watts (2012), in Locke (2013), in Come vivo ora (2013), nella serie tv Wolf Hall (2015), Heart of the Sea – Le origini di Moby Dick (2015). La carriera continuava a procedere, ma abbastanza in secondo piano, nonostante l’attenzione attirata soprattutto con The Impossible e l’immortale successo di Billy Elliot (Elton John stesso era un fan della sua performance). Nel 2020 presta la sua voce per i film Onward – Oltre la magia e Dolittle.  E’ protagonista inoltre del film originale Netflix Le strade del male.

Tom Holland è Spiderman nel MCU

La svolta, per Tom Holland, è arrivata con il ruolo di Spider-Man, che fece la sua prima apparizione in Captain America: Civil War (2015). Nel 2016 ha poi recitato in Il volto della verità, Civiltà perduta e Terre selvagge, prima che finalmente arrivasse Spider-Man: Homecoming nel 2017. Uno degli attori più amati del pubblico del MCU, ha poi recitato in The Current War e spezzato i cuori del fan in Avengers: Infinity War e in Avengers: Endgame. Il 2019 è anche l’anno del secondo capitolo della nuova saga su Peter Parker Spider-Man: Far From Home. Nel 2021 ritornerà ad interpretare Peter Parker nell’attesissimo Spider-Man: No Way Home. diretto ancora una volta da diretto da Jon Watts.

Tom Holland SpiderMan No Way HomeTom Holland protagonista di Uncharted

Sono in arrivo parecchi titoli con Tom Holland. Sarà infatti protagonista di Chaos Walking, Cherry – Innocenza perduta e dell’attesissimo Uncharted nel quale reciterà nei panni di Nathan Drake, il protagonista dell’omonimo franchise videoludico.

tom holland unchartedTom Holland in Billy Elliot

3. Il primo ruolo di Tom Holland? Billy Elliot al West End di Londra. Il West End è la Broadway londinese, e Tom Holland ci è arrivato senza aver mai recitato prima. Ha fatto otto audizioni e si è sottoposto a due anni di training per arrivare finalmente al palcoscenico, ma nel 2008 ha debuttato nei panni del giovane ballerino. Originariamente, era entrato a far parte del cast nei panni di Michael, il migliore amico di Billy, ma si conquistò il ruolo di protagonista dopo solo due mesi. Non sapeva solo ballare, ma era diventato famoso per le proprie acrobazie sul palcoscenico. Tom Holland è stato Billy Elliot per due anni, e ha lasciato lo show appena prima di compiere quattordici anni.

4. Tom Holland è particolarmente agile. Il ruolo di Billy Elliot ha lanciato la carriera di un attore particolarmente abile fisicamente. Non solo sul palcoscenico, ma anche sul set: il che lo rende perfetto per interpretare un eroe agile come Spider-Man. Tom Holland ama girare scene particolarmente difficili dal punto di vista della resistenza fisica: “Sono stato buttato di qua e di là cui cavi, trascinato sott’acqua eccetera. E l’ho adorato” aveva raccontato parlando di The Impossible: “Un’altra cosa che ho apprezzato è che (il film) mi ha insegnato che non devi interamente contare sulla tua abilità recitativa per rappresentare delle emozioni. Puoi usare ciò che ti circonda per aiutarti”.

5. E non finisce qui. Oltre a essere un ottimo ballerino e un amante dell’azione, Tom Holland ha un altro talento nascosto: ne sa qualcosa di parkour. Che sia tornata utile per il ruolo di Spider-Man?

6. Tom Holland è l’attore più giovane ad aver mai interpretato Spider-Man. Tom Holland è nato nel 1996, e Captain America: Civil War è uscito nel 2016. Il che vuol dire che, al momento del casting, Tom era ancora un teenager, ed è anche l’attore più giovane ad aver mai interpretato il supereroe: Tobey Maguire aveva 27 anni, e Andrew Garfield ne aveva 26 anni quando furono scelti per il ruolo.

7. Tom Holland ha scoperto di aver ottenuto il ruolo di Spider-Man su Instagram. “Ero a letto a guardare instagram” ha raccontato all’Hollywood Reporter, “era passato circa un mese dalla mia audizione, e Marvel aveva appena postato una foto dicendo di andare sul loro sito per scoprire chi sarebbe stato il prossimo Spider-Man. Dal mio computer, sono andato sul sito della Marvel, ed era lì: “Il nuovo Spider-Man è Tom Holland”. Sono impazzito completamente”.

8. Il suo gadget di Spider-Man preferito. È la Morte Nera Lego! “Era delicata, ne avevamo solamente sette e le dovevamo rompere” ha raccontato Tom, “e Jacob (che interpreta Ned) continuava a romperle troppo presto”. Costavano 500$ l’una.

Tom Holland, gli Avengers e gli spoiler

9. Tom Holland ha un problema con gli spoiler. Quando si è parte di un franchise come quello del MCU, si hanno grandi responsabilità: tra cui quella di tenere la bocca chiusa. Cosa che Tom Holland fa fatica a fare, come quella volta che ha rovinato Avengers: Infinity War ad una proiezione del film, appena prima che il pubblico vedesse il film. Per fortuna, ogni tanto c’è Benedict Cumberbatch: che gli fa un po’ da baby-sitter durante le interviste e gli impedisce di fare uno spoiler dopo l’altro. Gli spoiler di Tom Holland sono diventati una cosa talmente frequente che anche la Marvel stessa l’ha utilizzata in un video promozionale chiamato “Say No to Spoilers” nel quale tutti gli attori del cast di Infinity War si rifiutano categoricamente di rivelare dettagli sul film. Tranne Tom Holland, che ha la bocca tenuta ben chiusa da del nastro adesivo nero.

10. Tom Holland ha un cane, e le vuole tanto bene. Si chiama Tess, è un adorabile pitbull, e l’Instagram di Tom Holland è costellato di foto sue. A quanto pare, quando non sono insieme, Tom la vede su Face Time, e più di una volta l’ha portata con sé alle interviste. Tom ha addirittura un ritratto di lei, che lui ha definito “il miglior regalo di sempre”.

Tom Holland fidanzata

Tom Holland è stato fidanzato con Nadia Parkes, classe ’96, anche lei è attrice d è apparsa tra gli altri nelle serie tv Doctor Who e The spanish princess. Dal luglio del 2017 Tom Holland è impegnato in una relazione con Zendaya, sua co-star nel franchise di Spider-Man.

Fonti: Her Campus, Biography, IMDb, She Knows, Polygon

Tom Holland alla 29esima edizione dei Critics’ Choice Awards tenutasi – Foto di imagepressagency via Depositphoto.com

Ben Affleck e Jon Bernthal nelle foto dal set di The Accountant 2

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Ben Affleck e Jon Bernthal si preparano a un’altra giornata di riprese. Ben Affleck, 51 anni, è stato visto indossare una camicia blu e dei kaki mentre chiacchierava con un membro della troupe sul set di The Accountant 2 martedì (28 maggio) a Los Angeles.

Dall’altra parte del set, Jon Bernthal, 47 anni, ha preso un telefono mentre si dirigeva alla sua roulotte per prepararsi a girare alcune scene.

Ben Affleck e Jon Bernthal stanno girando il film da diverse settimane. La notizia di un sequel è stata confermata per la prima volta a marzo: scoprite cosa sappiamo del cast del film!

Nelle ultime settimane è stato riferito che Ben Affleck e la moglie Jennifer Lopez hanno avuto problemi nel loro matrimonio. È stato anche rivelato che Ben Affleck si è trasferito dalla loro casa comune. Di seguito le foto:

 

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Adria Arjona sarà Greta Watson nell’adattamento di Criminal

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Adria Arjona sarà Greta Watson nell’adattamento di Criminal

A gennaio, è arrivata la notizia che è in sviluppo per Amazon Prime Video una serie basata sul fumetto vincitore dell’Eisner Award di Ed Brubaker e Sean Phillips, Criminal, e il progetto ha ora aggiunto un altro membro principale del cast. Insieme a Richard Jenkins nei panni di Ivan ci sarà Adria Arjona nei panni di Greta Watson (sembra che per qualche motivo abbiano eliminato la “t” dal nome del personaggio).

Questa versione di Greta è descritta come “una ladra d’auto e pilota di alto livello dalla lingua tagliente e la madre vedova di Angie. Da quando suo marito è morto in un colpo in banca andato male, Greta ha lottato con se stessa per sfuggire all’unica vita che abbia mai conosciuto – e all’unico posto in cui abbia mai prosperato. Il problema è che è brava in questo. Sta cercando un grosso risultato, una somma di denaro che può usare come una pistola per sparare via lei e Angie da questa vita e in un’altra.”

Adria Arjona è stata un vago interesse amoroso di Jared Leto in Morbius, ma ha avuto la possibilità di brillare nei panni di Bix in Andor, ed è pronta a riprendere il ruolo per la seconda stagione. Apparirà prossimamente al fianco di Glen Powell nella commedia thriller di Netflix, Hit Man, e nel debutto alla regia di Zoe Kravitz, Blink Twice. I suoi altri crediti cinematografici e televisivi includono Triple Frontier, Six Underground, Emerald City, True Detective, Irma Vep, Good Omens e Narcos.

Ed Brubaker è a bordo come co-showrunner e produttore esecutivo insieme a Jordan Harper. Sean Phillips è anche produttore esecutivo, così come Sarah Carbiener e Phillip Barnett. I registi di Captain Marvel Ryan Fleck e Anna Boden dirigeranno i primi quattro episodi.

“Criminal è un’amata graphic novel creata dal team più iconico della storia dei fumetti. So che i nostri clienti Prime Video a livello mondiale apprezzeranno immediatamente questa storia e non vedo l’ora di lavorare con Ed, Jordan e il team per portarla a sullo schermo”, ha detto Nick Pepper, capo degli Amazon MGM Studios, quando lo spettacolo è stato annunciato per la prima volta.

Brubaker ha aggiunto: “Sean e io abbiamo costruito questo mondo nei nostri libri per oltre un decennio, e ora essere in grado di portarlo in vita per Amazon è semplicemente incredibile. E avere Amazon che sostiene il progetto come ha fatto, e mostra così tanta fiducia nella visione mia e di Jordan per lo show è ancora più incredibile.”

Douglas Booth nel primo trailer di Shoshana

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Douglas Booth nel primo trailer di Shoshana

Vision ha diffuso il primo trailer di Shoshana, il nuovo film di diretto da Michael Winterbottom che vede protagonisti Douglas Booth, Irina Starshenbaum, Harry Melling, Aury Alby e Ian Hart.

Ispirato a eventi realmente accaduti, Shoshana è un thriller politico ambientato negli anni Trenta che affronta il modo in cui l’estremismo politico e la violenza creino una separazione tra le persone costringendole a scegliere da che parte stare. Prodotto da Revolution Films, Bartlebyfilm con Vision Distribution, in collaborazione con Sky.

Il film Shoshana segui due agenti di polizia britannici, Thomas Wilkin e Geoffrey Morton, nella loro caccia al carismatico poeta e combattente per la libertà sionista Avraham Stern, che stava complottando per sfrattare le autorità britanniche.

Carrie Fisher: James Blunt dichiara che le pressioni di Disney affinchè l’attrice dimagrisse hanno contribuito alla sua morte

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Nel dicembre del 2016, il mondo ha detto addio alla sua Principessa, al suo Generale: dopo un collasso su un volo verso Los Angeles, Carrie Fisher si spense. L’icona di Star Wars ha subito un arresto cardiaco e, dopo aver trascorso quattro giorni in terapia intensiva, è morta all’età di 60 anni, in ospedale.

Il coroner ha stabilito che al momento del decesso, nel suo corpo c’erano tracce di sostanze stupefacenti. L’attrice ha trascorso anni alle prese con problemi di abuso di droghe e il caro amico di Carrie, James Blunt, ha affermato che Disney e Lucasfilm le avevano fatto “pressione affinché dimagrisse”.

James Blunt e Carrie Fisher divennero improbabilmente amici all’inizio degli anni 2000 e scrissero il suo primo album, “Back to Bedlam” del 2004, mentre erano a casa di lei. Dopo la sua morte, Blunt ha eseguito un omaggio all’attrice che potete ascoltare di seguito:

“Ero con lei il giorno prima che morisse, quando è venuta a casa mia”, ha detto al pubblico dell’Hay Festival nel Regno Unito (tramite SFFGazette.com). “E aveva davvero maltrattato il suo corpo, e aveva appena ottenuto di nuovo il lavoro di interpretare la Principessa Leila in un nuovo film di Star Wars.”

“Quindi era davvero su di giri e positiva, ma avevano esercitato molta pressione su di lei affinché dimagrisse. Ha parlato delle difficoltà che le donne hanno nel settore, di come agli uomini è permesso di invecchiare, e alle donne certamente no nel cinema e in TV.” “E ha messo davvero molta pressione su se stessa, ha iniziato di nuovo a usare droghe e quando è salita sull’aereo, si era effettivamente uccisa”, ha continuato Blunt. “Dicono che si sia trattato di qualche tipo di insufficienza cardiaca, ma aveva preso abbastanza farmaci per organizzare una festa davvero bella.”

Star Wars Gli Ultimi JediL’insinuazione qui sembra essere che la pressione dei capi dello studio per farle perdere peso per il suo ritorno in Star Wars abbia contribuito all’uso di droga e alla morte di Fisher. L’attrice aveva finito di girare il ruolo della Principessa Leia in Star Wars: Gli ultimi Jedi di Rian Johnson quando morì ed era apparsa in precedenza in Il risveglio della Forza. Quando J.J. Abrams è tornato nel franchise per L’Ascesa di Skywalker, i filmati inutilizzati delle scene cancellate sono stati utilizzati per dare un saluto a Leia.

Nella sua autobiografia, Blunt ha detto che la figlia di Fisher, Billie Lourd, lo ritiene in parte responsabile della morte di sua madre. “Charlie, il suo migliore amico, l’ha affrontata in modo più diretto e le ha detto che aveva bisogno di smettere di drogarsi”, ha scritto. “Ho adottato un approccio diverso e mi sono fatto con lei, fingendo con me stesso che un giorno l’avrei guidata verso la redenzione, ma non quel giorno. Di conseguenza, sua figlia Billie mi incolpa in parte per la sua morte e non mi parla più.”

Sandokan: prime foto dal set, ecco Can Yaman a Ed Westwick in azione!

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Come anticipato qualche settimana fa sono in corso le riprese di Sandokan, l’annunciato nuovo adattamento seriale della saga di romanzi di Emilio Salgari. La produzione è in queste ore impegnata in Calabria, sul set a Le Castella, località dal fascino intramontabile. Sul set sono stati fotografati tutti principali attori della serie Tv Sandokan, da Can Yaman a Ed Westwick, passando per John Hannah e Alessandro Preziosi, poi ancora Alanah Bloor, Mark Grosy, Gilberto Gliozzi e tanti altri.

La Calabria sta vivendo una nuova rinascita come set cinematografico. Sono molte le produzioni che si sono alternate negli ultimi anni, senza dimenticare la serie tv The Good Mather prodotta per Disney+ che ha ottenuto molto riconoscimenti nel mondo.  Di seguito le foto:

 

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Cosa sappiamo sul nuovo Sandokan?

La serie è un nuovo adattamento della storica saga di romanzi di Emilio Salgari, sviluppata per la televisione da Alessandro Sermoneta, Scott Rosenbaum e Davide Lantieri, e diretta da Jan Maria Michelini e Nicola Abbatangelo. Sandokan andrà in onda prossimamente su Rai1 e sarà distribuita in tutto il mondo da Fremantle International e in Spagna da Mediterráneo Mediaset España Group.

Vedremo Can Yaman nei panni della Tigre della Malesia, in una veste originale, affiancato dall’esordiente Alanah Bloor nel ruolo di Marianna. Con loro ci saranno Ed Westwick (Gossip Girl, I figli degli uomini) nel ruolo dell’affascinante antagonista Lord Brooke, mentre sarà Alessandro Preziosi (I Medici,  Black Out, La vita bugiarda degli adulti) a dare il volto all’iconico Yanez de Gomera. Si uniranno al cast anche John Hannah (The last of us, Quattro Matrimoni e un funerale, Sliding Doors, La Mummia),Madeleine Price, Gilberto Gliozzi (Loro, I delitti del Barlume), Mark Grosy (Zero Zero Zero) e Samuele Segreto (Stranizza d’amuri, L’Ora).

Sandokan – la trama

Borneo, metà del 1800. Un paradiso abitato dalle tribù native dei Dayak, che vivono secondo le loro antiche tradizioni, ma dominato dalla spietata legge degli inglesi, all’apice del loro potere coloniale. Sandokan vive alla giornata, senza schierarsi: combatte per se stesso e per la sua ciurma di pirati, tra cui il fidato Yanez. Ma la sua vita cambia quando, durante un’incursione, incontra Marianna, la bella figlia del console britannico di Labuan. È l’inizio di una storia d’amore impossibile tra due anime inaspettatamente simili: Marianna, di sangue nobile, ma con lo spirito selvaggio di chi è cresciuto in un paradiso tropicale, e Sandokan, leader pirata e avventuriero, che porta in sé il sangue di re guerrieri. Sulle loro tracce si metterà il leggendario cacciatore di pirati, Lord James Brooke, che non si fermerà davanti a niente pur di catturare Sandokan e conquistare il cuore di Marianna.

Sandokan è un racconto di avventura e di amore, in cui i protagonisti scopriranno se stessi e capiranno di appartenere a una storia molto più grande, fatto di rivoluzione, di amore per la natura e di lotta per la libertà.

Da un’idea di Luca Bernabei, Sandokan sarà una grande epopea con un tratto da fiaba e un forte legame con l’ambiente. La serie racconterà le origini della Tigre della Malesia, che torna finalmente sul piccolo schermo. Vedremo nascere il mito di Sandokan, la sua scoperta di essere figlio di un antico re guerriero, vivremo con lui l’amore con Marianna, l’amicizia con Yanez e la rivalità con Lord Brooke: avventura, azione, eroismo ed una rivoluzionaria storia d’amore, in un racconto pronto a incantare adulti e bambini, unendo tutta la famiglia.

Oceania 2 il primo poster del sequel animato Disney; in attesa del trailer che arriva oggi!

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La Walt Disney Pictures ha annunciato che il primo trailer del suo prossimo sequel animato, Oceania 2 (Moana 2), sarà pubblicato online oggi e la star Dwayne “The Rock” Johnson ha condiviso sui social media il primo poster per le sale.

Dwayne “The Rock” Johnson riprenderà il ruolo del semidio polinesiano mutaforma Maui, insieme ad Auli’i Cravalho, che sarà ancora una volta la voce del personaggio principale.

Oceania 2, sequel di Oceania era stato originariamente concepito come una serie Disney+, ma si dice che i dirigenti dello studio siano rimasti così colpiti dal lavoro dello sceneggiatore e regista David G. Derrick Jr. sugli episodi iniziali che hanno deciso di rinnovare le sue idee per un unico film per il grande schermo.

È in lavorazione anche un remake live-action di Oceania, la cui uscita è attualmente prevista per il 2026. Dwayne “The Rock” Johnson tornerà nel ruolo di Maui, ma Cravalho non interpreterà il suo personaggio.

Dwayne “The Rock” Johnson ha recentemente rivelato che un’attrice è stata scritturata per il ruolo, ma non è ancora stata annunciata ufficialmente.

Cosa ha detto Dwayne “The Rock” Johnson su Oceania 2

Una delle cose più emozionanti è stata trovare la nostra Moana e quanto sia stato emozionante. La ricerca globale per trovare la nostra Moana – che, detto tra noi, abbiamo trovato – non ve lo dico ancora. [È stato molto emozionante”.

Cravalho ha detto quanto segue riguardo alla sua sostituzione l’anno scorso. “Non vedo l’ora di aiutare a trovare la prossima attrice che possa rappresentare lo spirito coraggioso, l’innegabile arguzia e la forza emotiva di Moana. Sono davvero onorata di passare il testimone alla prossima giovane donna di origine delle isole del Pacifico, per onorare le nostre incredibili culture e comunità del Pacifico che hanno contribuito a ispirare la sua storia. E non vedo l’ora di assistere a tutte le bellissime rappresentazioni del Pacifico che verranno”.

Cosa sappiamo su Oceania 2?

Oceania 2, l’epico musical animato dei Walt Disney Animation Studios, porta il pubblico in un nuovo viaggio con Vaiana, Maui e un nuovo equipaggio di improbabili marinai. Dopo aver ricevuto un’inaspettata chiamata dai suoi antenati, Vaiana deve viaggiare verso i mari lontani dell’Oceania e in acque pericolose e lontane per un’avventura diversa da qualsiasi altra che abbia mai affrontato. Diretto da Dave Derrick Jr. con le musiche dei vincitori del Grammy Abigail Barlow ed Emily Bear, del candidato al Grammy Opetaia Foa’i e del tre volte vincitore del Grammy Mark Mancina (Lin-Manuel Miranda non tornerà nel ruolo), Oceania 2 uscirà nelle sale il 27 novembre 2024.

Gli attori Auli’i CravalhoDwayne Johnson riprenderanno i loro ruoli da doppiatori rispettivamente per Vaiana e Maui. Sappiamo però che inizialmente la Disney aveva previsto di continuare la storia di Oceania come serie in streaming su Disney+. Tuttavia, quando il progetto ha iniziato a prendere forma e la popolarità dell’originale è aumentata, la Disney ha deciso di trasformare la serie in un lungometraggio per le sale cinematografiche. È dunque stato annunciato che Oceania 2 arriverà nelle sale il 27 novembre, rispettando la tradizione di distribuire ogni anno un film d’animazione nel giorno del Ringraziamento.

 

Andrew Scott si unisce al cast di Knives Out 3

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Andrew Scott si unisce al cast di Knives Out 3

Dopo l’annuncio che gli attori Josh O’Connor Cailee Spaeny si sono uniti al film Knives Out 3, Variety riporta ora che anche Andrew Scott si è unito al cast del terzo film scritto e diretto da Ryan Johnson e con protagonista Daniel Craig. L’attore di “Ripley”, “Fleabag” ed “Estranei sarà dunque tra i protagonisti del whodunit, che sappiamo ora essere intitolato “Wake Up Dead Man: A Knives Out Mystery“. Ad ora, non è stato rivelato il ruolo che questi attori – eccezion fatta per Craig – avranno all’interno del film.

Tutto quello che sappiamo su Knives Out 3

Recentemente è stato riporta che l’inizio delle riprese del film è previsto per novembre, il che permetterebbe di rispettare l’ancora generica uscita nel 2025. Non si sa molto dell’imminente terzo capitolo della serie di film gialli, ma Daniel Craig dovrebbe riprenderà il suo ruolo di detective privato Benoit Blanc. I primi due film, come noto, sono valsi allo sceneggiatore e regista Rian Johnson una nomination all’Oscar per la migliore sceneggiatura non originale. C’è dunque da aspettarsi una nuova storia particolarmente avvincente e convincente.

I dettagli della trama non sono ancora stati rivelati, ma Johnson e Craig hanno anticipato che si tratta del “caso più pericoloso di Blanc”. Nel cast, ad oggi, sono confermati gli attori Josh O’Connor, Cailee Spaeny e Andrew Scott. Johnson starebbe attualmente ultimando la sceneggiatura di questo sequel di ‘Knives Out’ del 2019 e ‘Glass Onion del 2022. “Sta venendo fuori“, ha detto Johnson in una precedente intervista dopo la fine dello sciopero della WGA. “Ovviamente non ho potuto lavorare durante lo sciopero, e ora che è finito, mi sto tuffando a tutta forza, e quindi sta venendo fuori. Ho la premessa, ho l’ambientazione, ho in testa il film. Si tratta solo di scriverlo“.

Io vi troverò: quanta storia vera c’è nel rapimento del film con Liam Neeson

Nel film Io vi troverò (Taken), Bryan Mills, interpretato da Liam Neeson, permette alla figlia di fare un viaggio a Parigi con la sua amica. Appena scese dall’aereo, le due ragazze fanno amicizia con un giovane affascinante che propone loro di condividere un taxi per il centro di Parigi. È un viaggio fatale, poiché le ragazze non solo rivelano di essere in viaggio da sole, ma anche dove alloggeranno.

Il giovane, Peter, non perde tempo e passa queste informazioni a una banda di trafficanti di sesso albanesi, che si presentano all’appartamento delle ragazze e le rapiscono con violenza. Poco prima di essere rapita, la figlia di Mills (Maggie Grace) riesce a telefonare al padre, ex agente della CIA. In una breve conversazione con uno dei rapitori, Mills giura di rintracciare la banda e di ucciderla.

Il resto del film Io vi troverò (Taken) è un’avventura d’azione dal ritmo serrato, in cui Mills rintraccia la banda, uccide la maggior parte delle persone coinvolte e alla fine scopre che l’amico della figlia è morto e che la sua stessa figlia è stata venduta a un’esclusiva asta sessuale a un ricco sceicco. Tutto finisce bene: padre e figlia si ricongiungono e sia i trafficanti che i clienti ottengono ciò che spetta loro.

La storia del film Io vi troverò (Taken)

Per molti anni si è creduto che la storia fosse basata su eventi reali che coinvolgevano William G. Hillar, che sosteneva di essere un agente delle Forze Speciali in pensione la cui figlia era stata rapita, tenuta come schiava sessuale e poi uccisa. Hillar è stato in seguito smascherato come un impostore, che ha guadagnato enormi somme di denaro raccontando la sua storia nel circuito delle conferenze, dopo che è stato rivelato che non era stato nell’esercito né aveva perso la figlia a causa dei trafficanti di esseri umani. Questo ci porta a chiederci: quanto della storia di Io vi troverò (Taken) si basa su fatti e non sulla finzione?

Io vi troverò (Taken) film storia vera

La realtà in Io vi troverò (Taken)

Sebbene gran parte della trama del film sia stata inventata per creare una grande avventura d’azione, ci sono alcuni aspetti della storia che purtroppo riflettono la vita reale.

Il Traffico di esseri umani

La tratta di esseri umani è in aumento. Secondo il Dipartimento di Stato americano, ogni anno vengono trafficate attraverso i confini internazionali dalle 600.000 alle 800.000 persone, di cui l’80% sono donne e la metà bambini. I bambini vengono trafficati per una serie di motivi diversi: lavoro forzato, lavoro domestico, come bambini soldato, cammellieri, per l’accattonaggio, per l’edilizia e l’industria mineraria e per il lavoro agricolo.

Tuttavia, la stragrande maggioranza delle donne e delle ragazze viene trafficata a scopo di sfruttamento sessuale. Molte ragazze, inizialmente trafficate per il lavoro forzato o domestico, finiscono per essere sfruttate sessualmente a causa della loro vulnerabilità. Le ragazze giovani sono una facile preda per i trafficanti, poiché possono essere facilmente manipolate e hanno un alto potenziale di guadagno.

Come molti crimini organizzati, l’ascesa della tratta di esseri umani è stata guidata da semplici ragioni economiche. La tratta di esseri umani è la terza più grande industria criminale internazionale (dopo il traffico illegale di droga e di armi). Si tratta di un’industria da 32 miliardi di dollari l’anno, di cui 15,5 miliardi di profitti sono realizzati nei Paesi industrializzati.

Adescamento

Come la maggior parte dei predatori sessuali, i trafficanti sono esperti nella manipolazione. La situazione delle ragazze nel film inizia quando incontrano un giovane uomo affascinante. I trafficanti sanno che le ragazze sono meno diffidenti nei confronti di giovani uomini belli e affascinanti. Nel film, il personaggio di Peter usa sapientemente lo stratagemma di essere un giovane turista per conquistare la fiducia delle ragazze. Questo è coerente con la vita reale della tratta: la maggior parte delle vittime è stata adescata o si è impegnata volontariamente con gli autori del reato all’inizio.

Liam Neeson in Io vi troverò (taken)

Un territorio sconosciuto

I trafficanti di esseri umani prendono di mira le persone vulnerabili. In realtà, questo significa che la maggior parte delle vittime sono bambini svantaggiati provenienti da Paesi poveri, fuggiaschi o senzatetto. Tuttavia, il fatto che i giovani turisti si trovino in un territorio sconosciuto, senza la loro abituale rete di supporto o persone che si prendono cura di loro, li rende facili prede. Non esistono statistiche sul numero di ragazze che cadono vittime dei trafficanti in questo modo, ma qualsiasi forma di vulnerabilità rende le ragazze un bersaglio.

Legame con l’Albania e coinvolgimento di alti funzionari

Il film descrive i rapitori come una banda di trafficanti albanesi. È probabile che questa non sia stata una scelta casuale dei registi. Le Nazioni Unite hanno rilevato che il traffico di bambini dall’Europa dell’Est è un problema significativo, poiché la povertà e l’inazione delle autorità hanno permesso a questo traffico di prosperare.

Anche la rappresentazione di un funzionario corrotto nel film non è un caso isolato. Nei Paesi poveri, dove la maggior parte delle vittime viene presa di mira, i funzionari possono spesso essere corrotti o intimiditi per chiudere un occhio su ciò che accade.

I miti

Vittima occidentale benestante

Sebbene qualsiasi giovane possa essere vittima della tratta e dello sfruttamento sessuale, l’agiata adolescente americana protagonista del film rappresenta sicuramente una piccola minoranza. È molto più probabile che i trafficanti prendano di mira le persone più vulnerabili: cercano ragazze in affidamento, scappate di casa o senza fissa dimora, immigrate clandestine o tossicodipendenti.

Chiunque non abbia una famiglia o una rete sociale forte che si prenda cura di lui è una facile preda. I trafficanti sfruttano le vulnerabilità per adescare le loro vittime; spesso offrono loro qualcosa che non hanno, come denaro, rifugio o affetto. Inoltre, la maggior parte delle persone trafficate proviene da Paesi poveri, dove la promessa di un lavoro o di una vita migliore li attira nelle braccia dei trafficanti.

Io vi troverò (Taken) film

Rapimento violento

La rappresentazione del rapimento violento nel film  Io vi troverò (Taken) non è il metodo abituale utilizzato dai trafficanti di esseri umani. Il rapimento aggiunge un altro crimine a quello già grave della tratta di esseri umani e rappresenta un rischio aggiuntivo per le bande criminali. Adescare e adescare è un modo molto più semplice e sicuro per prendere di mira le vittime a scopo di sfruttamento sessuale. Se una persona è stata rapita, dovrà anche essere tenuta prigioniera e questo richiede sforzi e denaro da parte dei rapitori. È molto più facile tenere una persona che è stata manipolata emotivamente per farla restare con sé, piuttosto che tenerla sotto chiave.

Aste di schiavi

Non è così comune che i trafficanti di esseri umani “vendano” le loro vittime. Il semplice fatto è che è più redditizio costringere le vittime a prostituirsi, dove possono essere “vendute” più e più volte.

Il lieto fine di Io vi troverò (Taken)

Il film Io vi troverò (Taken) si conclude con Bryan Mills che salva sua figlia prima che le venga fatto del male. Purtroppo, la maggior parte delle vittime della tratta di esseri umani nel mondo reale non può aspettarsi un tale lieto fine.

Anche se gli orrori mostrati nel film Io vi troverò (Taken) non sono per molti versi realistici, dato che il tasso di traffico di esseri umani è in aumento a livello globale, vale la pena di essere vigili e di far conoscere ai nostri figli, soprattutto alle nostre ragazze, come operano i trafficanti di esseri umani.

Pretty Woman: sorprendenti retroscena sul film con Richard Gere e Julia Roberts

Pretty Woman è un innegabile classico moderno. Ha lanciato l’allora sconosciuta Julia Roberts verso la superstar ed è diventato un vero e proprio fenomeno, incassando quasi mezzo miliardo di dollari in tutto il mondo. Ma il film ha affrontato una strada difficile, costellata da problemi di casting, cambiamenti di studio e riscritture totali prima di essere finalmente realizzato. Nonostante il suo status di icona, siamo pronti a scommettere che ci sono molte cose che non sapete di “Pretty Woman”.

Il finale originale di Pretty Woman era super oscuro

Pretty Woman è la quintessenza della commedia romantica, ma il finale originale del film era piuttosto intenso.

Nella sceneggiatura originale, l’amico di Vivian, Kit, muore di overdose e Edward e Vivian non finiscono insieme. Edward butta Vivian fuori dalla sua auto, insieme ai soldi che le aveva dato per il weekend. Wow. È piuttosto triste.

Probabilmente il film non avrebbe avuto il successo che ha avuto se fosse stato così. Ma quando la Disney è intervenuta come produttore, sono stati apportati cambiamenti drastici alla sceneggiatura per trasformarla in una favola moderna e piacevole per il pubblico.

Julia Roberts ha fatto due provini

Diverse attrici fecero il provino per il ruolo di Vivian prima che Julia Robert venisse scelta. Tuttavia, quando il film passò di mano e finì alla Disney, i dirigenti erano piuttosto contrari alla presenza della Roberts nel film. Si trattava di un volto abbastanza nuovo, con pochi crediti a suo nome.

pretty woman richard gere finale

All’improvviso la Roberts non ebbe più la parte e fu costretta a fare una seconda audizione. Il ruolo fu offerto a diverse altre attrici, ognuna delle quali non era disponibile per le riprese del film o rifiutava categoricamente la parte. Alla fine, la Roberts è stata scritturata (di nuovo).

Il film era originariamente intitolato “3.000 dollari”.

Quando è entrato in produzione, Pretty Woman era un film molto diverso. Si intitolava “3.000 dollari” e Vivian era una tossicodipendente. La sua relazione con Edward è puramente transazionale e il titolo si riferisce alla somma di denaro che Edward le paga.

Quando il progetto è stato accettato dalla Disney, la Roberts ha dovuto fare un’audizione per il nuovo regista, Garry Marshall, che all’inizio non era interessato al suo ruolo. Quando il film è passato da un dramma cupo a una commedia romantica più leggera, la Roberts è diventata la scelta più ovvia.

Era difficile far ridere la Roberts davanti alla telecamera

L’America si è innamorata della risata della Roberts in Pretty Woman, ma non molti sanno quanto sia stato difficile far ridere davvero l’attrice. Certo, Richard Gere l’ha fatta abbaiare di sorpresa durante la scena del portagioie, ma un incidente precedente si è rivelato ancora più faticoso.

Durante la scena in cui Vivian guarda le repliche di I Love Lucy, la Roberts aveva difficoltà a ridere in modo convincente. Così, Garry Marshall si posizionò appena fuori dallo schermo e solleticò i piedi della Roberts per ottenere i risultati desiderati. È una scena memorabile, ma tanto sconcertante quanto affascinante: Vivian è così deliziata che si potrebbe pensare che non le sia mai stato permesso di avvicinarsi a un televisore, tanto meno a uno che mostra immagini in movimento di una donna che mangia cioccolato da un nastro trasportatore.

Richard Gere ha rifiutato il film più volte

La decisione di ingaggiare Richard Gere non è stata facile. Ma anche quando Marshall capì che Richard Gere era la persona giusta per interpretare Edward, l’attore non la pensava allo stesso modo. Richard Gere rifiutò l’offerta di recitare in Pretty Woman non una ma più volte.

Come ultima risorsa, Marshall portò Julia Roberts a New York per parlare personalmente con Richard Gere e cercare di convincerlo. Julia Roberts scrisse “per favore, dì di sì” su un post-it e lo mostrò a Gere mentre era al telefono con Marshall, e Gere alla fine accettò.

Pretty Woman film Julia Roberts e Richard Gere

Un costume importante è stato comprato per strada

Una delle parti più memorabili di Pretty Woman sono i costumi indossati dai vari personaggi, in particolare da Vivian. Si tratta di un buon mix di stile cool di fine anni ’80 e di smoking e abiti da favola. Uno degli abiti più iconici del film è stato comprato per strada.

La giacca rossa indossata da Vivian quando Edward la vede per la prima volta sull’Hollywood Boulevard è stata notata in modo analogo dai costumisti che stavano guidando in cerca di ispirazione. La giacca era indossata da una persona a caso e loro l’hanno comprata proprio lì per una manciata di soldi.

La Roberts non sapeva guidare

All’epoca delle riprese Julia Roberts aveva 21 anni e non aveva ancora preso la patente. Questo non ha impedito al suo personaggio, Vivian, di salire al volante della Lotus Esprit di Edward e di scorrazzare per Los Angeles. L’eccitazione del suo personaggio era assolutamente genuina.

In effetti, l’entusiasmo della Roberts era così genuino durante queste scene che spesso guidava così veloce che le troupe avevano difficoltà a starle dietro. Non sorprende che la Roberts abbia dichiarato che queste sono state alcune delle sue scene preferite da girare.

La gag del fazzoletto non era programmata

In Pretty Woman c’è una buona dose di improvvisazione e di ad-libbing, compresa la scena in cui Vivian si soffia rumorosamente il naso in un fazzoletto. Nella scena, l’irascibile direttore dell’hotel all’inizio la perseguita per sapere cosa ci fa nel suo albergo, ma quando lei inizia ad agitarsi, lui cede e le porge il suo fazzoletto, che lei sporca prontamente in modo comico.

Questa gag non era prevista dal copione, ma è stata una cosa che la Roberts ha fatto sul momento. Era preoccupata che la gag venisse inserita nel film finito, perché non la riteneva particolarmente divertente, ma alla fine ha portato un po’ di necessaria leggerezza in una scena tesa.

Il bagnoschiuma ha tolto tutto il colore ai capelli della Roberts

Nel film, Vivian ha i capelli biondi tagliati corti quando Edward la incontra inizialmente, ma in seguito si scopre che indossava una parrucca e che i suoi capelli reali sono lunghi e vivacemente rossi. In realtà, i capelli della Roberts sono scuri e sono stati tinti di rosso per il film. Questo è diventato un problema durante la famosa scena del bagno con le bolle.

Per far sì che la vasca da bagno trabocchi di bolle, è stato necessario riempirla con un’enorme quantità di detersivo. Il detersivo è risultato così forte da togliere il colore ai capelli della Roberts. La troupe ha dovuto fare una sessione di tintura d’emergenza a tarda notte per riportare i capelli al colore rosso che ha il suo personaggio nel film.

L’intera troupe ha fatto uno scherzo alla Roberts durante la scena della  vasca da bagno

Pretty Woman scena vasca da bagno

Durante le riprese della memorabile scena in cui Vivian è immersa in un bagno di schiuma e canta a squarciagola con il suo walkman, la troupe decise di fare un elaborato scherzo a Julia Roberts. Nel film, Vivian si immerge completamente sott’acqua e risale per accettare l’offerta di Edward di rimanere con lui per una settimana.

Durante una ripresa della scena, dopo che la Roberts si è completamente immersa, Richard Gere e l’intera troupe sono usciti dalla stanza mentre lei era sott’acqua. Quando lei tornò a galla, il set era completamente vuoto. Il filmato dello scherzo e la reazione della Roberts sono disponibili su YouTube.

Il cast e la troupe giurarono di non fare mai un sequel di Pretty Woman

Pretty Woman è stato un successo di botteghino e un vero e proprio fenomeno culturale, quindi si presume che un sequel sarebbe stato autorizzato quasi immediatamente. Ovviamente non è stato così, perché 30 anni dopo non c’è nessun Pretty Woman 2 in vista.

Ebbene, a quanto pare, Richard Gere, Julia Roberts e il regista Garry Marshall avevano giurato di non realizzare un sequel a meno che non fossero coinvolti tutti e tre. Considerando che Marshall è recentemente scomparso, sembra piuttosto improbabile che un sequel venga realizzato. Tuttavia, la squadra si è riunita per il film Runaway Bride del 1999.

Uno dei momenti iconici del film è stato improvvisato

Il classico momento in cui Edward regala a Vivian una splendida collana, per poi chiudere scherzosamente il portagioie mentre lei la prende, è uno dei momenti più memorabili di Pretty Woman. Il momento è stato molto presente nel marketing del film ed è stato parodiato all’infinito in programmi come Family Guy.

Tuttavia, Edward che chiude di scatto il portagioie non era previsto dal copione. Avevano fatto alcune riprese in cui Gere presentava semplicemente la collana alla Roberts, ma Marshall pensava che fosse noioso. Così ha preso da parte Gere e gli ha detto di far scattare la scatola quando la Roberts prendeva la collana. La reazione della Roberts nel film è genuina al 100%.

Il film è musicato da Richard Gere

Il film contiene una serie di canzoni memorabili, tra cui la hit di Elvis Costello “O, Pretty Woman” che ha ispirato il titolo del film. Ma anche la star Richard Gere ha contribuito alla colonna sonora, con un brano musicale composto da lui stesso.

La scena in cui vediamo Edward suonare il pianoforte è stata interpretata da Gere. La canzone che sta suonando è un brano che aveva scritto personalmente. È possibile che non ci abbia nemmeno pensato e che abbia iniziato a suonare la canzone a memoria muscolare quando si è seduto dietro al pianoforte.

La famosa collana era accompagnata da una guardia armata

L’incredibile collana che Edward regala a Vivian perché la indossi all’opera è in realtà estremamente preziosa nella vita reale. Vale un quarto di milione di dollari e i produttori hanno dovuto accettare alcune richieste molto rigide e specifiche per poterla utilizzare nel film.

Il budget per l’intero film era di soli 14 milioni di dollari, quindi non avevano intenzione di acquistare un pezzo così costoso. Fortunatamente, una gioielleria era disposta a prestare la collana per le riprese, a condizione che fosse sempre presente una guardia armata. Proprio così: in ogni scena in cui si vede Vivian indossare la collana, c’è una guardia armata in piedi appena fuori dalla macchina da presa.

La Roberts era molto ansiosa di girare una scena d’amore

Pretty Woman è una commedia romantica vietata ai minori con protagoniste due attraenti star del cinema, quindi è ovvio che ci sarà una scena d’amore. Tuttavia, quando è arrivato il momento di girare la sequenza intima tra Vivian ed Edward, Julia Roberts era incredibilmente nervosa.

Infatti, era così ansiosa per la scena d’amore tra lei e la sua star Richard Gere che le è scoppiata l’orticaria. Garry Marshall è salito sul letto con le due star per cercare di aiutarla a sentirsi più a suo agio e le è stata data una lozione alla calamina per alleviare la sua pelle irritata.

Una mega star degli anni ’80 doveva originariamente interpretare Vivian

Julia Roberts fu l’ultima scelta di Garry Marshall per il ruolo principale di Vivian. Inizialmente, la parte era stata offerta a Molly Ringwald. La Ringwald aveva ottenuto una serie di successi negli anni ’80, come Pretty in Pink e Sixteen Candles, ed era considerata una star di successo per il ruolo di Pretty Woman.

Tuttavia, la Ringwald rifiutò il ruolo. Non le piaceva il contenuto del film e non si sentiva a suo agio nel ruolo di una prostituta. In seguito si è pentita più volte. A sua discolpa, è probabile che abbia rifiutato il ruolo molto più cupo del film originale 3.000 dollari, perché il film è stato cambiato in Pretty Woman solo dopo che la Roberts è stata scritturata.

Pretty Woman cast

Julia Roberts non appare nella locandina del film

La locandina di Pretty Woman è iconica quasi quanto il film stesso. Ma la storia che c’è dietro è sorprendentemente bizzarra, a cominciare dal fatto che la star del film, Julia Roberts, in realtà non vi compare affatto. Pazzesco, vero? Continua a leggere.

In quello che potrebbe essere considerato un fallimento di Photoshop se non fosse stato creato anni prima che il programma Photoshop esistesse, la donna in posa nel poster è in realtà la controfigura della Roberts, con la testa della Roberts sovrapposta al suo corpo. Inoltre, i capelli di Richard Gere sono quasi neri, nonostante la sua chioma sia quasi interamente grigio-argento nel film.

La Roberts è stata sottoposta a un provino con 10 attori diversi

La ricerca dell’attore giusto per interpretare il ricco playboy Edward è stata una sfida altrettanto ardua che trovare la giusta Vivian. La Roberts ha infatti fatto un provino con 10 attori diversi per vedere quale condividesse la giusta chimica con l’attrice protagonista.

È chiaro che i produttori e il regista Garry Marshall non avevano un’idea molto chiara di ciò che volevano in Edward: l’elenco degli attori invitati ai provini comprendeva Charles Grodin, noto per la sua interpretazione di intellettuali sarcastici, e il famoso e intenso Al Pacino. Alla fine il ruolo andò al gentile ma sofisticato Richard Gere.

Due grandi case automobilistiche si sono rifiutate di inserire le loro auto nel film

Nel film, Edward è un playboy che vive una vita costosa ma emotivamente insoddisfacente, quindi ovviamente doveva avere un’auto sportiva appariscente. In origine, i registi avevano previsto che Edward girasse per Los Angeles a bordo di una Porsche o di una Ferrari, ma si sono imbattuti in problemi inaspettati.

Sia la Porsche che la Ferrari hanno rifiutato di far apparire le loro auto in Pretty Woman, perché non volevano che fossero associate alla prostituzione, il che fa pensare che non sappiano come vengono usate le loro auto nella vita reale. Tuttavia, Lotus è stata più che felice di far apparire la sua Esprit nel film come carrozza preferita di Edward, e le vendite di questo modello sono triplicate dopo il successo del film.

Sono state girate anche alcune scene molto più cupe

Ci sono alcune scene eliminate che riflettono il tono più cupo della sceneggiatura originale, tra cui una scena in cui Vivian viene affrontata da spacciatori di droga e deve essere salvata da Edward. Vivian aveva anche un vocabolario molto più colorito nella versione originale.

Ad esempio, Vivian inizialmente ringrazia Edward per averla salvata con la seguente citazione: “Ho picchiato a sangue un pappone che ha cercato di costringermi a entrare nella sua scuderia. Potrei spaccare il culo anche a te! Mi sono quasi messa a urlare al ristorante, tanto ero arrabbiata”. È difficile immaginare che la fidanzata d’America faccia queste battute.

L’Ambassador Hotel offre un’esperienza da “Pretty Woman”.

L’hotel del film dovrebbe essere il Beverly Wilshire, ma in realtà è stato girato all’Ambassador Hotel di Los Angeles. Mentre l’Ambassador è stato demolito, il Beverly Wilshire offre un’esperienza “Pretty Woman”, se avete 1.000 dollari da spendere. Cosa comporta questa esperienza?

Secondo il sito web dell’hotel, sarete sottoposti a una terapia di vendita al dettaglio con un personal stylist e un consulente di guardaroba, e sarete accompagnati in giro per Rodeo a bordo di una Mercedes-Benz. La suite VIP vi aspetta, ma non dimenticate il massaggio di coppia, i piatti fuori menu preparati dallo chef esecutivo e un bagno disegnato a mano con bolle di aromaterapia. In pratica, 1.000 dollari per fingere di essere una prostituta fortunata per un giorno, senza nemmeno il piacere di vestire i dipendenti della boutique che lavorano su commissione. Come direbbe Vivian: “Grande errore! Enorme!”

A diversi attori è stato offerto il ruolo di Edward

C’era una lunga fila di attori davanti a Richard Gere per Pretty Woman. Ad Albert Brooks e Sylvester Stallone fu offerto il ruolo di Edward, ma entrambe le star rifiutarono. Marshall prese in considerazione anche Daniel Day-Lewis, Kevin Kline e Denzel Washington. Anche John Travolta fece un’audizione e Christopher Reeve si spinse fino alla lettura di un tavolo.

A quanto pare, la Roberts non era disponibile a fare la lettura con Reeve e un direttore del casting ha letto la sua parte al suo posto. A quanto pare, il regista ha fatto così male che Reeve si è arrabbiato, ha strappato il copione e se n’è andato infuriato. Un gioco divertente da fare qualche volta: provate a immaginare quale scena Reeve abbia fatto il provino e quanto possa essere stato cattivo il direttore del casting per farlo arrabbiare così tanto.

Gere si è rotto un dente durante le riprese

Nella scena in cui Edward sorprende Stuckey mentre cerca di aggredire Vivian, lo licenzia e lo butta fuori, Gere si è effettivamente rotto la corona di un molare durante la scena. Se guardate, potete vederlo muovere la lingua in bocca per ispezionare il danno.

Non sarebbe stata l’ultima volta che Gere si sarebbe rifiutato di lasciare che un infortunio fermasse la produzione. Nel 2006, mentre interpretava un reporter nel film The Hunting Party, Gere si ruppe una costola sul set e dovette essere trasportato d’urgenza in un ospedale croato. Nonostante il dolore, si è subito riunito al cast per girare il resto del film, un vero peccato perché alla fine il film è stato un fiasco.

I produttori erano preoccupati per l’accento della Roberts

Julia Roberts è cresciuta in Georgia e, quando ha iniziato a recitare, il suo accento del sud era leggermente più evidente. Quando sono iniziate le riprese di Pretty Woman, i produttori erano preoccupati che l’accento della Roberts potesse sfuggire mentre pronunciava le battute.

I registi hanno trovato un modo creativo per coprirsi le spalle nel caso in cui fosse emerso un po’ del twang della Roberts. È stata aggiunta rapidamente una linea di dialogo in cui Vivian spiega di essere cresciuta in Georgia, come la stessa Roberts. In questo modo, qualsiasi strascico di sudismo che si fosse intrufolato sarebbe stato considerato conforme al personaggio.

Per la parte di Vivian sono state prese in considerazione diverse attrici di grande nome.

Julia Roberts affrontò un’enorme battaglia nel tentativo di ottenere la parte di Vivian in 3.000 dollari. Quando finalmente ottenne il ruolo, il progetto passò di mano e finì alla Disney, che fece rielaborare la sceneggiatura in Pretty Woman e offrì il ruolo principale a Meg Ryan. All’epoca la Ryan era una stella nascente, ma rifiutò.

Ryan e Roberts non erano le uniche attrici presto famose in lizza. Sia Jennifer Connelly che Winona Ryder fecero il provino per Vivian, ma Garry Marshall le rifiutò entrambe perché le riteneva troppo giovani. All’epoca, la Ryder aveva 18 anni, mentre la Connelly ne aveva 19. Quando la Roberts ottenne la parte, aveva solo 21 anni.

Pretty Woman è stato il primo ruolo di una grande star dei “Simpson”.

Hank Azaria appare brevemente nel ruolo di un detective che indaga sul corpo di una prostituta morta trovata nel cassonetto. (Si tratta del suo primo ruolo da attore in un film, ed è un ruolo infausto: il suo nome nella sceneggiatura è letteralmente Detective, e la sua unica motivazione è “impedire ai turisti di fotografare un cadavere nella spazzatura”.

Ironia della sorte, Azaria sarebbe diventato uno dei doppiatori più famosi dei nostri tempi per il suo lavoro nei Simpson, dove interpreta, tra i tanti personaggi, l’imbranato capo della polizia Wiggum, che ha fatto la sua prima apparizione nell’episodio “L’Odissea di Homer” nel 1990… lo stesso anno di Pretty Woman.

Pretty Woman è stato adattato in un musical teatrale

Un adattamento teatrale del musical Pretty Woman ha aperto a Broadway nel 2018 con le musiche di Bryan Adams e Jim Vallance, che ha scritto i testi di molte delle canzoni di successo di Adams, tra cui “Summer of ’69”. All’inizio sembrava un successo teatrale, battendo i record di incassi del Nederlander Theater prima della sua apertura ufficiale. Poi sono arrivate le recensioni.

Alcuni critici hanno lodato le interpretazioni dei protagonisti Samantha Barks e Andy Karl e del cast di supporto, ma molti hanno trovato le canzoni smielate e il messaggio retrogrado. “È chiaro che il team creativo, composto da soli uomini, non ha analizzato la storia”, ha scritto Michael Schulman sul New Yorker, “al di là della vendita di magliette che abbinano il titolo a frasi come ‘Funny Woman’ e ‘Strong Woman'”.

Richard Gere è stato difficile da conquistare

Richard Gere non era molto colpito dal ruolo di Edward e non immaginava che il film avrebbe avuto un tale successo mondiale. In un’intervista ha dichiarato: “Come si fa a saperlo? Era un copione sciocco e quando mi è stato proposto, la parte era un vestito. Era come mettere qualcuno nel costume, in pratica”. Sono contento che nessuno gli abbia mai chiesto di fare Batman.

Bisogna ricordare che il ruolo di spicco di Gere è stato American Gigolo, in cui ha vestito i panni dell’affascinante prostituta di Los Angeles e che lo ha trasformato in un sex symbol. Poi è arrivato Ufficiale e gentiluomo, che ha ottenuto sei nomination agli Oscar. Gere potrebbe essersi sentito troppo qualificato per interpretare il ruolo di un uomo onesto rispetto all’effervescente Vivian di Robert in una commedia romantica, anche se dubitiamo che oggi abbia dei rimpianti.

La Disney chiese di cambiare il film

L’allora presidente della Disney, Jeffrey Katzenberg, chiese che il film fosse riscritto come una favola moderna piuttosto che come il racconto cupo e ammonitore che lo sceneggiatore J.F. Lawton aveva originariamente previsto. Il film fu riscritto e distribuito sotto la Touchstone Pictures, l’etichetta Disney dedicata agli adulti. Il titolo fu cambiato da 3.000 dollari, perché la Disney pensava che sembrasse un film di fantascienza.

Per quanto riguarda Lawton, Pretty Woman ha segnato la sua prima e ultima incursione nel mondo delle commedie romantiche. Il suo primo lungometraggio, Cannibal Women in the Avocado Jungle of Death, era più emblematico dei film che avrebbe scritto in seguito: Under Siege, Le avventure di Fartman di Howard Stern e Blankman, un supereroe di Damon Wayans, tra gli altri.

A Werner Herzog fu offerta la possibilità di dirigere

Quando il film era ancora un dramma a tinte fosche, Richard Gere era stato scritturato e Diane Lane era vicina al ruolo di Vivian, arrivando fino alla prova dei costumi. Pare che in quel periodo Werner Herzog, leggendario regista di film che non sono commedie romantiche, sia stato contattato e gli sia stato chiesto di dirigere il film. Werner Herzog rifiutò, secondo un’intervista rilasciata nel 2009.

Pare che non siano stati i produttori, ma Gere stesso a chiedere personalmente al regista di Fitzcarraldo di partecipare al film. Ancora oggi, Gere considera Herzog un amico e un’ispirazione, il che spiega molto bene i temi di fondo di Runaway Bride, ovvero l’oscurità, la perdita e la futilità della ricerca di un significato in un mondo di caos.

La Roberts ha trascorso una settimana in una clinica gratuita per studiare il suo ruolo

La Roberts ha trascorso diversi giorni di volontariato in una clinica gratuita di Los Angeles per prepararsi al suo ruolo. La moglie del regista Gary Marshall lavorava lì come infermiera; ironia della sorte, il marito non ha mai messo piede lì dentro. Barbara Marshall disse in seguito: “Garry non veniva mai a trovarmi in clinica, perché era ipocondriaco e aveva paura di ammalarsi. Ma mi chiese se Julia poteva venire a parlare con alcuni pazienti”.

Inizialmente preoccupato di come l’attrice si sarebbe inserita tra i pazienti, Marshall ha pagato due clienti abituali della clinica 35 dollari per passare del tempo con la Roberts. Ma non doveva preoccuparsi: Venti minuti dopo averli incontrati, la Roberts ha lasciato la clinica per portarli a fare un giro in macchina.

The Acolyte: La Seguace, ecco quante stagioni vuole realizzare Leslye Headland

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Leslye Headland sa già cosa vuole per l’arco narrativo della seconda stagione di The Acolyte: La Seguace, e ora sa anche quante stagioni vuole. In precedenza ha dichiarato di aver concepito The Acolyte: La Seguace come uno show multi-stagione, con numerosi fili narrativi lasciati in sospeso alla fine della prima stagione e, sebbene la Headland non sia una fan dei cliffhanger emotivi, mira a fornire agli spettatori un senso di catarsi e soddisfazione emotiva dopo ogni stagione. Ambientata durante la fine dell’era dell’Alta Repubblica, circa 50 anni prima de La minaccia fantasma, L’accolito promette un mistero Jedi diverso da tutti gli altri.

In una recente intervista con Perri Nemiroff di Collider, Headland e la star Amandla Stenberg hanno parlato del loro entusiasmo e della visione a lungo termine di The Acolyte: La Seguace. Con l’avvicinarsi della data della première del 4 giugno su Disney+, con un debutto in due episodi, i fan sono ansiosi di saperne di più su cosa aspettarsi da questa nuova aggiunta all’universo di Star Wars. Nemiroff ha chiesto a Headland quante stagioni prevedeva per The Acolyte: La Seguace se avesse potuto avere piena libertà creativa per raccontare l’intera storia di questi personaggi. La risposta della Headland è stata ambiziosa ed entusiasta.

Almeno tre. Almeno tre. Voglio dire, mi piacerebbe continuare a farlo per sempre“, ha detto. Stenberg, altrettanto entusiasta del progetto, ha aggiunto: “Sarei tranquilla se questo fosse il mio unico lavoro per molto tempo”.

Amandla Stenberg adora andare all’Università di Star Wars

Mae (Amandla Stenberg) in The Acolyte

La Headland ha continuato a esprimere la sua passione per la serie e il suo desiderio di continuare a lavorarci il più a lungo possibile. “È quello che provo anch’io! Questo è il lavoro dei miei sogni. Dico tre perché spero che me lo permettano, ma se potessi schioccare le dita, sarebbe semplicemente questo il mio lavoro fino alla pensione. Non riesco a pensare a un picco creativo o di carriera più alto che lavorare a Star Wars. Quindi, sono davvero a posto. Non ho bisogno di fare altro”.

La Stenberg ha fatto eco a questi sentimenti, rivelando quanto profondamente abbia abbracciato il suo ruolo in The Acolyte. “Sarei così rilassata con questo ruolo. Mi riferisco anche spesso, con l’ipotesi di poter continuare per tutto il tempo che vogliamo, alla Star Wars University con tutti i miei amici e la mia famiglia. Quando ho fatto questa scelta, ho pensato: “Penso che andrò all’Università di Star Wars””.

Chi è il cast di Star Wars: The Acolyte?

Star Wars: The Acolyte è scritto e prodotto esecutivamente da Leslye Headland (Russian Doll), che sarà anche showrunner. Insieme alla Stenberg ci sono Lee Jung-jae (Squid Game), Dafne Keen (His Dark Materials), Rebecca Henderson (Inventing Anna), Dean-Charles Chapman (1917), Carrie-Anne Moss (The Matrix), Manny Jacinto (The Good Place), Jodie Turner-Smith (After Yang), Charlie Barnett (Russian Doll) e l’ex stao della trilogia sequel di Star Wars, Joonas Suotama, che interpreta un nuovo personaggio sotto forma di maestro Jedi Wookiee.

Deathstroke: James Gunn conferma i piani del DCU e aggiorna sui Teen Titans

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Teen Titans e Deathstroke potrebbero essere più vicini di quanto pensiamo. A marzo, abbiamo appreso che la drammaturga diventata sceneggiatrice di lungometraggi Ana Nogueira era stata scelta per scrivere la sceneggiatura di Teen Titans dopo aver impressionato i capi dello studio James Gunn e Peter Safran con il suo lavoro su Supergirl: Woman of Tomorrow.

Nogueira è stata assunta per scrivere un film di Supergirl per la Warner Bros. quando lo studio stava sviluppando uno spin-off di The Flash diretto da Sasha Calle. L’uscita solista del Velocista Scarlatto era in post-produzione in quel momento, ma il progetto fu scartato quando Gunn e Safran presero la direzione dei DC Studios e abbandonarono il programma DCEU pianificato da Walter Hamada.

Al co-CEO dei DC Studios James Gunn è stato appena chiesto su Threads delle voci sul fatto che le riprese di Teen Titans inizieranno alla fine del 2024. Il regista di Superman deve ancora confermare che il progetto è in sviluppo e ha risposto con “No” in merito alla data d’inizio.

Parlando di Slade Wilson, a Gunn è stato chiesto su Instagram di rispondere con un occhiolino se ha “piani” per Deathstroke. Il regista lo ha fatto, intendendo presumibilmente che è in programma qualcosa di grosso per un personaggio che una volta avrebbe svolto un ruolo cruciale nel DCEU.

Quei piani prevedevano che il cattivo scoprisse l’identità segreta di Batman nella scena post-crediti di Justice League (per gentile concessione di Lex Luthor), ponendo le basi per lo scontro in The Batman. L’idea fu scartata quando Ben Affleck decise di non dirigere il film e le riprese di Justice League di Joss Whedon videro invece Slade Wilson arruolato nella Injustice Society. Per un certo periodo ci sono state anche voci su uno spin-off di Deathstroke diretto da Gareth Evans di The Raid.

“James [Gunn] è un mio amico, e James e io ne abbiamo parlato perché Jim Lee della DC Comics voleva che creassi una serie di graphic novel basata sulla sceneggiatura che avevo scritto per il film sulle origini di Deathstroke”, ha spiegato Joe Manganiello già a febbraio. “Quando stavano smantellando il DCEU, anche quello è andato nel dimenticatoio”, ha continuato l’attore. “Jim l’ha letto e voleva che fosse una serie di graphic novel, ma nessuno poteva assicurarmi che, se avesse attirato l’attenzione di registi e produttori, non avrei potuto affezionarmi. Quindi ho dovuto lasciarlo andare. James Gunn mi ha fatto capire di lasciar perdere.

Creato da Marv Wolfman e George Pérez, Deathstroke è apparso per la prima volta in The New Teen Titans n. 2 nel 1980. Un maestro assassino e tattico, Deathstroke possiede forza, agilità e intelletto potenziati grazie a un siero sperimentale.

Fire Country: lo showrunner conferma che la terza stagione risolverà un importante cliffhanger

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Il cliffhanger della seconda stagione di Fire Country farà attendere gli spettatori per vedere cosa è successo durante il grande giorno di Diego e Gabriela. Molto di quello che succederà nella terza stagione dipende dalla risposta di Gabriela, ma visto quello che Max Theriot ha detto a Collider sulla crescita di Bode, le cose andranno diversamente. Lo showrunner di Fire Country ha anticipato a TV Line una direzione diversa per lo show dopo aver rivelato che Rafael De La Fuente tornerà per la terza stagione. “Vedremo un po’ di Diego“, ha detto. La stagione deve risolvere il cliffhanger del giorno del matrimonio e anche se non ha rivelato come ciò avverrà, “Dobbiamo scoprire come è finito quel matrimonio, no?”, ha stuzzicato.

Al momento non è chiaro se De La Fuente tornerà come series regular o come recurring star. La decisione di Gabriela avrà un forte impatto sulla quantità di Diego che i fan vedranno. Se Gabriela dirà “lo voglio”, Diego sarà una presenza fissa nella sua vita e nello show. Se invece accadrà il contrario, Diego potrebbe non essere così presente. Thieriot ha fatto un accenno alla prima ipotesi, dicendo che Bode “crede che Diego sia un grande partner”.

Di cosa parlerà la terza stagione di Fire Country?

Oltre a risolvere la disordinata relazione tra Bode e Gabriela, la serie porterà avanti nella terza stagione anche gli archi narrativi della seconda stagione. Dopo aver lasciato il campo dei detenuti, Bode ha lottato per trovare il suo posto nel mondo esterno. Ha lottato con un mondo cambiato che non lo trattava come si aspettava. Thieriot ha rivelato che la serie non ha chiuso con il campo, anche se Bode non è più un detenuto, dicendo,

Il campo antincendio dei detenuti è un elemento fondamentale della serie e non possiamo fare a meno di raccontarlo. Ovviamente fa una grande differenza ed è qualcosa che lo fa sentire come una storia unica, quindi la storia della redenzione sarà sempre in corso. Ma ora si tratta solo di trovare modi diversi per raccontare creativamente quelle storie senza che Bode sia al campo di tiro. Penso che sarà divertente perché saremo in grado di raccontare quelle storie in modi che il pubblico non si aspetta”.

Fire Country – stagione 3 esplorerà storie come il destino di Manny, il ritorno del padre biologico di Genevieve e la salute di Vince. Il mondo di Fire Country si espanderà anche con Sherrif Country, che è stato ordinato come serie per la stagione televisiva 2025/2026. La terza stagione potrebbe vedere alcuni cenni in questa direzione mentre la nuova serie prepara il suo debutto.

Fire Country – stagione 3 tornerà in autunno. Recuperate le stagioni 1 e 2 su Paramount+.

Jeremy Renner racconta perché ha abbandonato il franchise di Mission: Impossible

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Abbiamo conosciuto il William Brandt di Jeremy Renner per la prima volta in Mission: Impossible – Ghost Protocol del 2011. Interpretato dalla star di Occhio di Falco è stato ampiamente elogiato, e all’epoca si immaginava che potesse essere l’ìerede di Tom Cruise nel franchise. Si dice che la scarsa prestazione del Bourne Legacy l’anno successivo abbia portato alla demolizione di quei piani, parallelamente al fatto che come Cruise decise di voler restare nei panni di Ethan Hunt.

Renner, tuttavia, ritornò per Mission: Impossible – Rogue Nation, solo per scomparire quando arrivò Fallout (è stato brevemente menzionato che il personaggio “si era ritirato”). Parlando con Collider (tramite ActioNewz.com) della terza stagione di Mayor of Kingstown, Renner ha spiegato il suo abbandono del franchise Mission: Impossible, e sembra che sia stato lui a scegliere di abbandonare il popolare franchise d’azione.

“Sì. Ho dovuto lasciarlo. Avrei dovuto fare di più con loro”, ha spiegato. “Adoro quei ragazzi. Adoro Tom [Cruise] così tanto. Ci siamo divertiti così tanto e amo molto quel personaggio. Richiede molto tempo lontano da casa. È tutto a Londra. Dovevo diventare papà. Allora semplicemente non avrebbe funzionato.”

Nonostante ciò, la star di Avengers: Endgame non sta chiudendo la porta alla possibilità di riprendere il ruolo, se richiesto. “Forse ora che mia figlia è più grande potrebbe succedere. Vorrei sempre lanciarmi in Mission: Impossible in qualsiasi momento e tornare in Brandt. È fantastico”, ha detto Jeremy Renner.

Mission Impossible - Rogue Nation trama film
Tom Cruise e Jeremy Renner in Mission: Impossible – Rogue Nation. Foto: David James – © 2015 Paramount Pictures. All Rights Reserved.

Brandt era stato inizialmente incaricato dal Fondo Monetario Internazionale di proteggere Ethan Hunt e sua moglie Julia in Croazia. Dopo che la sua squadra non è riuscita a farlo e Julia è stata presumibilmente uccisa, Brandt ha chiesto di essere rimosso dal servizio sul campo, perché non voleva affrontare di nuovo una situazione di vita o di morte.  Brandt divenne quindi capo analista del segretario del FMI. È diventato di nuovo un agente sul campo dopo una nuova missione con Ethan Hunt e la sua squadra.

Booster Gold: ecco i tre probabili “finalisti” per il ruolo

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Booster Gold: ecco i tre probabili “finalisti” per il ruolo

Sappiamo che le priorità di DC Studios sono Superman e Supergirl, come primi personaggi ad arrivare sul grande schermo. Ma chi sarà il prossimo? Sembra che Green Lanterns stia prendendo forma, mentre si dice che anche Booster Gold sia vicino all’inizio della produzione (si dice che il personaggio del titolo sia stato segretamente scelto).

Anche se non si tratta di una notizia ufficiale, Film Front afferma di aver appreso chi sono i tre favoriti per interpretare Booster Gold del DCU. Secondo il sito, Dylan Playfair, Fionn Whitehead e Patrick Schwarzenegger stanno tutti facendo dei provini per il ruolo di Booster. Non è chiaro chi di loro sia stato potenzialmente scelto o se qualcuno di loro sia ancora in corsa. Playfair è meglio conosciuto per il suo lavoro nel franchise di Letterkenny and the Descendants. Whitehead, nel frattempo, si è fatto un nome con Dunkerque, Black Mirror: Bandersnatch e Great Expectations. Per quanto riguarda Schwarzenegger, è il figlio dell’icona dello schermo Arnold Schwarzenegger e si è affermato come una star a pieno titolo grazie ai ruoli di spicco in The Terminal List e Gen V. Se questi nomi sono un indizio concreto, DC Studios è alla ricerca di un Booster Gold giovane. Se invece non c’è verità in questa voce, James Gunn sicuramente la smentirà molto presto.

Il regista ha precedentemente affermato che la serie comedy esplorerà la “sindrome dell’impostore come supereroe”. Il co-CEO dei DC Studios, Peter Safran, ha descritto il personaggio come “un perdente del futuro che utilizza la tecnologia per tornare al presente” e finge di essere un supereroe.

Booster Gold è un personaggio dei fumetti creato da Dan Jurgens, pubblicato dalla DC Comics. La sua prima apparizione è in Booster Gold (prima serie) n. 1 (febbraio 1986).

È un supereroe, membro della Justice League proveniente dal XXV secolo. Peculiarità del personaggio è il fare il supereroe per professione, ovvero dedicarsi a imprese eroiche (sempre enfatizzate) a scopo di lucro, utilizzando numerosi sponsor e pubblicizzando dei prodotti. Booster è sempre accompagnato da Skeets, un robottino dorato sarcastico che lo punzecchia e prende in giro in continuazione. Era anche un grande amico di Ted Kord, il secondo Blue Beetle, insieme al quale ha dato vita a numerosi sketch comici durante la gestione di Keith Giffen e J.M. DeMatteis della Justice League International.

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