Home Blog Pagina 356

Il rapporto Pelican: libro, trama e cast del film con Julia Roberts

Il genere noto come thriller legale o thriller giudiziario è particolarmente popolare a livello internazionale, e sempre più le storie di avvocati, processi o questioni legate al mondo giudiziario si ritagliano il proprio posto di rilievo nel mercato cinematografico. Film come Schegge di paura, La parola ai giurati o The Judge sono solo alcuni dei più celebri film a riguardo. Tra questi si colloca anche Il rapporto Pelican, opera del 1993 sceneggiata e diretta da Alan J. Pakula. All’interno di questo si ritrovano dunque questioni legate a tale ambito, con intrighi particolarmente complessi che rendono la vita dei protagonisti quanto mai complessa.

Il film non è però una storia nata per il cinema, bensì si tratta dell’adattamento dell’omonimo romanzo di John Grisham, pubblicato nel 1992. Mentre ancora lo stava scrivendo, l’autore vendette i diritti per una sua trasposizione alla Warner Bros. Pictures. Per lo studios aver acquistato la possibilità di portare l’opera in sala si rivelò un grande affare, perché al momento della sua uscita il romanzo divenne un vero e proprio best seller. Il film allo stesso modo, divenne un grande successo, merito anche del coinvolgimento di grandi attori nei ruoli dei protagonisti. Costato 45 milioni di dollari, Il rapporto Pelican arrivò a guadagnarne 193 in tutto il mondo.

Ad attrarre del film, in particolare, vi è naturalmente la sua complessa vicenda, intricata e imprevedibile come ogni buon thriller richiede. Ancora oggi, infatti, Il rapporto Pelican è indicato come uno dei migliori del suo genere, che non manca di sorprendere i propri spettatori ad ogni visione. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

La trama di Il rapporto Pelican

La storia si apre sulla misteriosa uccisione di due giudici della Corte Suprema degli Stati Uniti d’America. Il primo di questi è Rosenberg, ucciso con un colpo di pistola nella sua stanza, mentre il secondo è Jensen, soffocato mentre era in un cinema a luci rosse. Coinvolta in questi due casi, la giovane studentessa di legge Darby Shaw segue con interesse la vicenda insieme al suo insegnante e amante Thomas Callahan, collaboratore di uno dei due giudici morti. Darby inizia così a fare alcune ricerche per proprio conto nella speranza di trovare qualcosa che accomuni i due omicidi. Lavorando duramente e con grande passione, scopre infine quel qualcosa.

Dalle informazioni ottenute scrive così quello che in breve diventa famoso come il Rapporto Pelican. L’aver passato ciò che sa all’FBI, però, la pongono in serio pericolo. Nel tentativo di non finire nel mirino degli assassini, si rivolge al giornalista del Washington Herald Gray Grantham, a cui rivela i particolari del complotto scoperto. Insieme cercheranno di far arrivare il Rapporto fino ai vertici della sicurezza nazionale, andando però incontro a numerosi pericoli che coinvolgeranno tanto loro quanti coloro con cui entrano in contatto. Difendere la giustizia e la verità sarà dunque un lavoro tanto pericoloso quanto necessario.

Il rapporto Pelican cast

Il rapporto Pelican: il cast del film

Il ruolo della giovane studentessa di legge Darby Shaw era stato scritto dall’autore del romanzo pensando proprio all’attrice Julia Roberts. Quando questa lesse il libro, accettò di recitare nella parte senza neanche il bisogno di leggere la sceneggiatura. Per prepararsi al ruolo, l’attrice decise di spendere del tempo presso una scuola di legge, seguendo anche alcuni corsi. Così facendo ebbe modo di comprendere meglio le dinamiche di tale materia, potendo così risultare più realistica nella sua interpretazione. Nei panni del suo insegnante e amante Thomas Callahan, invece, si ritrova il celebre attore e drammaturgo Sam Shepard. Tony Goldwyn è Fletcher Coal e John Heard interpreta Gavin Verheek.

Ad interpretare il giornalista Gary Grantham si trova il due volte premio Oscar Denzel Washington. Per prepararsi al ruolo, questi decise di frequentare alcuni giornalisti di Washington, al fine di comprendere come si svolge il loro lavoro e con quali dinamiche. L’attore, inoltre, richiese di eliminare dalla sceneggiatura la sottotrama relativa al coinvolgimento sentimentale che nel libro Grantham sviluppa per Darby. Secondo Washington, infatti, questo avrebbe distolto l’attenzione dalla vera storia del film. Tra gli altri attori noti presenti nella pellicola si citano inoltre Stanley Tucci nei panni di Khamel e Cynthia Nixon, celebre per il ruolo di Miranda in Sex and the City, è Alice Stark. John Lithgow, infine, è Smith Keene.

Il trailer di Il rapporto Pelican e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Il rapporto Pelican è infatti disponibile nel catalogo di Rakuten TV, Now, Google Play, Apple TV e Prime Video. Per vederlo, basterà sottoscrivere un abbonamento generale alla piattaforma in questione o noleggiare il singolo film. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà a disposizione soltanto un dato periodo temporale entro cui vedere il titolo. In alternativa, il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di sabato 3 febbraio alle ore 23:40 sul canale Rete 4.

Fonte: IMDb

Margo’s Got Money Troubles: la serie A24 con Nicole Kidman per Apple Tv+

0

L’annunciata serie tv Margo’s Got Money Troubles, con protagonista Nicole Kidman , ha trovato una casa: Apple TV+ ha infatti vinto la guerra per la serie drammatica.

L’Hollywood Reporter ha rivelato che Margo’s Got Money Troubles ha ricevuto da Apple un ordine per otto episodi, direttamente a serie, dopo una guerra di offerte tra gli streamer. Il romanzo su cui si baserà la serie sarà pubblicato da William Morrow – un’impronta della casa editrice HarperCollins – il prossimo giugno.

Figlia di una cameriera di Hooters e di un ex lottatore professionista, Margo ha sempre saputo che avrebbe dovuto farcela da sola“, si legge nella descrizione del libro. “Così si iscrive alla scuola media locale, anche se non riesce a immaginare come potrà mai guadagnarsi da vivere. Sta ancora cercando di capire le cose e non ha mai pianificato di avere una relazione con il suo professore di inglese – e anche se la loro relazione è breve, non è abbastanza breve da impedirle di rimanere incinta. Nonostante i consigli di tutti, decide di tenere il bambino, soprattutto per ingenuità e desiderio di qualcosa di più grande.

Ora, a vent’anni, Margo è sola con un bambino, disoccupata e sull’orlo dello sfratto. Ha bisogno di un’iniezione di denaro, e in fretta. Quando Jinx, il padre da cui si è allontanata, si presenta alla sua porta e le chiede di trasferirsi da lei, accetta in cambio di un aiuto per la cura dei bambini. A quel punto Margo inizia a formulare un piano: avvierà un OnlyFans come esperimento e presto si troverà ad adattare alcuni dei consigli di Jinx dal mondo del wrestling. Ad esempio, come creare un personaggio convincente e far innamorare il pubblico. Prima di rendersene conto, lo trasforma in un successo inarrestabile“.

Chi produrrà Margo’s Got Money Troubles?

Matthew Tinker sarà produttore esecutivo per la David E. Kelley Productions insieme a Elle Fanning, Dakota Fanning, Brittany Kahan Ward di Lewellen Pictures, Nicole Kidman con la sua Blossom Pictures e Per Saari con l’autore Thorpe per A24.

Longlegs: trailer del prossimo horror con Nicolas Cage e Maika Monroe

0

Dopo settimane di teaser e poster criptici, Neon ha finalmente svelato il trailer completo di Longlegs, anteprima del prossimo film horror con Nicolas Cage e Maika Monroe.

L’ultimo trailer di Longlegs ci offre il primo sguardo lungo sul prossimo film horror, la cui anteprima è prevista per il 12 luglio 2024. In esso si vede il personaggio di Maika Monroe indagare in vari luoghi, oltre a brevi clip di quello che sembra essere Nicolas Cage nel suo ruolo di serial killer.

Cosa sappiamo di Longlegs?

Finora non si sa molto del misterioso film horror, a parte il fatto che Nicolas Cage sarà il protagonista del progetto nei panni di un serial killer, mentre Maika Monroe reciterà al suo fianco nel ruolo di un’agente dell’FBI incaricata ad acciuffarlo. Anche Alicia Witt e Blair Underwood reciteranno nel film in ruoli ancora sconosciuti.

Negli ultimi due mesi, Neon ha rilasciato lentamente dei teaser criptici sul progetto, tra cui uno solo due settimane fa che mostrava il maggior numero di immagini del film che abbiamo visto finora. Longlegs è diretto da Osgood Perkins (The Blackcoat’s Daughter, I Am the Pretty Thing That Lives in the House) e la sua uscita è prevista per il 2024.

“L’agente dell’FBI Lee Harker viene assegnato a un caso irrisolto di serial killer che prende pieghe inaspettate, rivelando prove dell’occulto. Harker scopre un legame personale con l’assassino e deve fermarlo prima che colpisca di nuovo”, si legge nella sinossi ufficiale del film.

Back to Black: nuovo trailer originale del biopic sulla cantante Amy Winehouse

0

È stato pubblicato un nuovo trailer di Back to Black, che offre agli spettatori una migliore visione del prossimo biopic sulla cantante e cantautrice inglese Amy Winehouse. Il film debutterà nelle sale degli Stati Uniti venerdì 17 maggio 2024.

“La straordinaria storia dell’ascesa al successo di Amy Winehouse, dagli esordi a Camden fino alla realizzazione del suo album rivoluzionario, Back to Black, che ha catapultato la Winehouse alla fama mondiale“, recita la sinossi. “Raccontato attraverso gli occhi di Amy e ispirato ai suoi testi profondamente personali, il film esplora e abbraccia i molti strati dell’artista iconica e la tumultuosa storia d’amore al centro di uno degli album più leggendari di tutti i tempi.”

Back to Black su Amy Winehouse

Winehouse era una cantante inglese nota soprattutto per la sua voce e per l’utilizzo di vari generi nella sua musica. Il suo album di debutto, Frank, è stato pubblicato nel 2003 con il plauso della critica, mentre l’album successivo, Back to Black, pubblicato nel 2006, è stato un vero e proprio successo. L’album è diventato uno dei più venduti nella storia del Regno Unito e il singolo “Rehab” rimane immensamente popolare.

Il film Back to Black è diretto da Sam Taylor-Johnson  e si basa su una sceneggiatura scritta da Matt Greenhalgh, che ha già collaborato al film Nowhere Boy del 2009. La pellicola seugue la vita e la musica di Winehouse, che ha iniziato come cantante jazz per diventare infine una superstar della musica vincitrice di un Grammy. La sua vita sarebbe stata interrotta nel 2011 all’età di 27 anni, dopo una lunga battaglia con alcol e droghe.

Suddenly: il regista smentisce le voci sul comportamento “inappropriato” di Jake Gyllenhaal

0

Il regista Thomas Bidegain ha risposto alle voci sull’uscita di Jake Gyllenhaal e Vanessa Kirby dal film indipendente Suddenly, dopo che sono emerse voci sul comportamento tenuto da Jake Gyllenhaal.

All’inizio di questa settimana è emersa la notizia che Jake Gyllenhaale la Vanessa Kirby hanno lasciato il progetto, che stava per terminare la pre-produzione. Secondo quanto riportato,  Jake Gyllenhaal ha mostrato un comportamento poco professionale mentre si trovava in Islanda, saltando in un lago ghiacciato, chiedendo di riscrivere il film e persino deridendo le battute con un “accento alla Pepe Le Pew“.

Parlando con la rivista francese Technikart (via Variety), Bidegain non ha parlato apertamente di queste affermazioni, ma ha fatto notare che il trio semplicemente non aveva la stessa visione del film e ha deciso di fermarsi prima dell’inizio delle riprese.

Il regista riconosce che il trio aveva delle divergenze creative

Quando abbiamo iniziato a leggere la sceneggiatura nella stessa stanza, ci siamo resi conto che non avevamo affatto la stessa visione di ciò che il film doveva essere“, ha detto Bidegain. “Volevano sempre più cambiamenti. È normale che ci siano modifiche alla sceneggiatura prima delle riprese, ma in questo caso era diverso. Ognuno di noi aveva la propria idea di quale fosse il messaggio del film. Ho cercato di appianare le cose una volta, due volte – e poi ho capito che non avrebbe funzionato, quindi ho dovuto smettere“.

Bidegain ha anche smentito le voci secondo cui il progetto sarebbe stato abbandonato proprio nel momento in cui si stava girando, affermando che mancavano ancora “otto settimane” alle riprese effettive e che si erano semplicemente incontrati in Islanda perché era quella la location delle riprese. Il regista ha anche affermato che sia Jake Gyllenhaal e Vanessa Kirby volevano che il film fosse incentrato su cose diverse, il che ha portato alla rottura.

Alana Haim e Teyana Taylor si uniscono a Leonardo DiCaprio nel nuovo film di Paul Thomas Anderson

0

Alana Haim, Teyana Taylor e altri sono stati scritturati al fianco di Leonardo DiCaprio in BC Project, il nuovo film di Paul Thomas Anderson.

Secondo The Hollywood Reporter, Haim, Taylor, Wood Harris e Shayna McHayle si uniranno a Leonardo DiCaprio, Sean Penn e Regina Hall nel nuovo film di Anderson, ancora senza titolo. La trama del film non è ancora stata resa nota. Il film è attualmente in fase di produzione.

In quali film hanno recitato Alana Haim, Teyana Taylor, Wood Harris e Shayna McHayle?

La Haim ha già lavorato con Anderson in Licorice Pizza del 2021, candidato come miglior film alla 94ª edizione degli Academy Awards e interpretato anche da Cooper Hoffman, Penn, Tom Waits, Bradley Cooper e Benny Safdie.

Taylor, invece, è nota per essere apparsa in The After Party del 2018, Coming 2 America del 2021, Mille e uno del 2023 e il remake di White Men Can’t Jump del 2023. Recentemente ha anche interpretato il ruolo di Maria Maddalena in The Book of Clarence di Jeymes Samuel, attualmente in programmazione nelle sale cinematografiche statunitensi.

Harris ha precedentemente interpretato il ruolo di Tony “Little Duke” Evers nella serie Creed, mentre ha partecipato anche a Dredd del 2012, Ant-Man del 2015, Blade Runner 2049 del 2017 e Space Jam: A New Legacy del 2021.

McHayle, il cui nome d’arte professionale è Junglepussy, ha recitato in Support the Girls del 2018 e The Perfect Find del 2023.

Inoltre, Chase Infiniti, che non è accreditato in nessun film o serie televisiva precedente, si unirà al film di Anderson, che per il momento viene indicato come “BC Project“.

Paul Thomas Anderson, invece, è noto per aver realizzato film come Boogie Nights del 1997, Magnolia del 1999, Punch-Drunk Love del 2002, There Will Be Blood del 2007, The Master del 2012, Inherent Vice del 2014, Phantom Thread del 2017 e, più recentemente, Licorice Pizza del 2021.  Paul Thomas Anderson sta anche producendo con Sara Murphy il nuovo film con Leonardo DiCaprio, che non ha ancora una data di uscita.

La zona d’interesse: un video svela il dietro le quinte del dramma candidato all’Oscar

0

A24 ha pubblicato un nuovo video di La zona d’interesse, l’acclamato film drammatico di Jonathan Glazer sulla Seconda Guerra Mondiale, che ha recentemente ottenuto cinque nomination agli Oscar, tra cui quella per il Miglior Film.

La featurette dietro le quinte mostra Jonathan Glazer che parla della premessa del film, che racconta di un uomo che vive una vita idilliaca con la sua famiglia nella casa dei loro sogni, che si trova vicino al campo di concentramento di Auschwitz. Il direttore della fotografia Lukasz Zal ha parlato anche del processo di ripresa, rivelando che hanno cablato l’intera casa con telecamere visibili e nascoste.

Chi è coinvolto in La zona d’interesse?

Tratto dal romanzo di Martin Amis del 2014, La zona d’interesse è scritto e diretto da Jonathan Glazer, che torna alla regia dopo dieci anni da Under the Skin del 2013. Il film è interpretato da Christian Friedel nel ruolo del comandante del campo di Auschwitz Rudolf Höss, Sandra Hüller nel ruolo di Hedwig Höss, Johann Karthaus nel ruolo di Klaus Höss, Nele Ahrensmeier nel ruolo di Inge-Brigitt Höss, Lilli Falk nel ruolo di Heidetraut Höss e Medusa Knopf nel ruolo di Elfriede.

La zona d’interesse è prodotto da Reno Antoniades, Daniel Battsek, Len Blavatnik, Danny Cohen, Ke’Lonn Darnell, David Kimbangi, Ollie Madden e Tessa Ross. I produttori sono Bugs Hartley, Ewa Puszczynska, Bartek Rainski e James Wilson. Il film ha vinto il Grand Prix al Festival di Cannes 2023.

World Breaker: Luke Evans e Milla Jovovich protagonisti di un film d’azione fantascientifico

0

Secondo Variety, la star di Dracula Untold Luke Evans e la star di Resident Evil Milla Jovovich hanno firmato per i ruoli principali del prossimo thriller d’azione fantascientifico intitolato World Breaker. La produzione dovrebbe svolgersi in Irlanda del Nord.

Guidato da due delle più forti star del genere e sotto la direzione del bravissimo Brad Anderson, World Breaker è un film confezionato che non può mancare e che ha una fortissima commercialità universale“, ha dichiarato in un comunicato Nat McCormick, capo di The Exchange.

Oltre a World Breaker, Luke Evans è attualmente impegnato nella serie drammatica britannica The Way della BBC One, creata dal co-creatore e co-protagonista Michael Sheen. Nel frattempo, Milla Jovovich sarà protagonista in In the Lost Lands di Paul W.S. Anderson e nel thriller d’azione Breathe di Stefon Bristol.

Chi è coinvolto in World Breaker?

World Breaker sarà diretto da Brad Anderson (The Call) da una sceneggiatura scritta da Joshua Rollins. Il film è prodotto da Martin Brennan per 23ten, mentre The Exchange si occuperà delle vendite internazionali.

La storia è incentrata su un padre e sua figlia“, si legge nella sinossi. “Cinque anni prima, uno strappo nel tessuto della realtà ha portato nel nostro mondo creature provenienti da una dimensione alternativa e intenzionate a distruggerci. Il padre nasconde la figlia su un’isola per tenerla al sicuro, mentre la prepara alla sopravvivenza e alle battaglie che verranno. Ma nessun luogo è sicuro“.

Carl Weathers: il tributo di hollywood per la scomparsa di “Apollo Creed”

0

Dopo la tragica notizia della scomparsa di Carl Weathers, innumerevoli celebrità sono intervenute sui social media per rendere omaggio alla leggenda della recitazione.

In una serie di tweet di venerdì, Adam Sandler – che è apparso al fianco di Weather nell’iconica commedia Happy Gilmore – ha riflettuto sul suo passato con Weathers, definendo l’attore “un vero grande uomo“.

Grande padre. Grande attore. Grande atleta”, ha detto Sandler nei suoi tweet. “Così divertente da avere sempre intorno. Intelligente come l’inferno. Leale come l’inferno. Divertente come l’inferno. Amava i suoi figli più di ogni altra cosa. Che uomo! Tutti lo amavano. Io e mia moglie ci siamo divertiti tantissimo con lui ogni volta che lo abbiamo visto. Con affetto a tutta la sua famiglia e Carl sarà sempre conosciuto come una vera leggenda“.

Su Instagram, anche Pedro Pascal ha reso omaggio, dicendo di non avere parole per la scomparsa della sua co-star di The Mandalorian.

 

Visualizza questo post su Instagram

 

Un post condiviso da Pedro Pascal he/him (@pascalispunk)

Molto toccante anche l’omaggio di Sylvester Stallone che ha scritto quello che poi sarebbe diventato l’iconico personaggi interpretato da Carl Weathers di Apollo Creed.

 

Visualizza questo post su Instagram

 

Un post condiviso da Sly Stallone (@officialslystallone)

Altri tributi sono arrivati dal mondo della recitazione e dello sport, tra cui il giornalista di boxe Michael Benson, Dana White dell’UFC e altri ancora. Di seguito è possibile consultare un elenco di omaggi da parte di altri attori, giornalisti e social media nel loro complesso:

Cillian Murphy potrebbe tornare in 28 anni dopo di Danny Boyle e Alex Garland

0

Di recente abbiamo appreso che il regista e lo sceneggiatore del classico “zombie” del 2002 28 anni dopo uniranno ancora una volta le forze per almeno un sequel (forse una trilogia), e ora abbiamo un aggiornamento (potenzialmente) molto eccitante.

Anche se non siamo sicuri del motivo per cui hanno deciso di saltare 28 mesi, Danny Boyle (Trainspotting, TheMillionaire, Yesterday) e Alex Garland (Ex machina, Annientamento) si riuniranno per 28 anni dopo, il progetto del sequel che ha trovato casa presso la Sony Pictures dopo quella che viene descritta come “una lunga guerra di offerte per aggiudicarsi i diritti del pacchetto sequel“.

Secondo THR, Cillian Murphy, che ha interpretato il protagonista del film originale, è a bordo come produttore esecutivo e potrebbe riprendere il suo ruolo anche nel nuovo film (o almeno nel primo).

Cillian Murphy in 28 anni dopo ?

Cillian Murphy è candidato all’Oscar come miglior attore per la sua interpretazione in Oppenheimer, quindi una vittoria potrebbe influenzare la sua decisione! Un vincitore dell’Oscar sarà in una posizione migliore per negoziare un compenso, dopo tutto.

28 anni dopo è stato un grande successo ed è ancora considerato un film incredibilmente influente nel genere horror. Ha già generato un seguito meno apprezzato (ma che vale comunque la pena di vedere), 28 settimane dopo del 2007.

Tuttavia, Boyle e Garland erano coinvolti solo come produttori esecutivi in quel progetto, quindi molti fan considereranno questo nuovo film come il primo vero sequel. Boyle dovrebbe dirigere il primo capitolo, mentre Garland dovrebbe scrivere tutti e tre i film. Il budget per ogni film si aggirerebbe intorno ai 75 milioni di dollari.

Il primo film 28 giorni dopo

Il primo film vedeva Cillian Murphy  nei panni di un uomo senza nome che si risveglia dal coma dopo un incidente in bicicletta e scopre che l’Inghilterra è stata invasa dagli “Infetti”. Il virus trasforma le sue vittime in assassini furiosi, ma a differenza dei soliti “zombie” de La notte dei morti viventi e di altri classici del genere, queste creature possono muoversi con una velocità spaventosa.

L’uomo si mette quindi in viaggio per scoprire cosa sta succedendo, incontrando lungo la strada i compagni sopravvissuti interpretati da Naomie Harris e Brendan Gleeson, oltre a un maggiore dell’esercito squilibrato interpretato da Christopher Eccleston.

I dettagli sulla trama di 28 anni dopo non sono ancora stati resi noti, ma il periodo suggerisce che si svolgerà in un futuro prossimo, il che significa che il film potrebbe includere alcuni elementi fantascientifici. Nel precedente rapporto non si faceva menzione dei personaggi sopravvissuti (interpretati da Murphy e Harris), ma si era ipotizzato che Boyle e Garland avrebbero arruolato un nuovo cast.

Rebel Moon – Parte 2: La Sfregiatrice, Sofia Boutella è pronta per la guerra nel nuovo sguardo al sequel di Zack Snyder

0

Netflix ha condiviso un nuovo sguardo alla Kora di Sofia Boutella nella seconda parte dell’epopea sci-fi di Zack Snyder, Rebel Moon – Parte 2: La Sfregiatrice, e abbiamo anche qualche frammento di nuovo filmato grazie a un breve video teaser che evidenzia alcuni dei prossimi progetti dello streamer.

Alla fine di Rebel Moon – Parte 1: Figlia del fuoco è riuscita a sconfiggere il malvagio Ammiraglio Noble (Ed Skrein), ma abbiamo scoperto che il cattivo è in realtà sopravvissuto (sembra essere una sorta di cyborg) ed è stato riportato in vita  dal suo padrone, il Reggente Balisarius (Fra Fee), per cercare vendetta.

Rebel Moon – Parte 2: La Sfregiatrice, di cosa tratterà?

Kora e i suoi alleati non hanno idea che l’Imperium stia per arrivare, ma la guerriera impavida sembra più che pronta alla guerra in questa nuova foto.

Rebel Moon - Parte 2: La Sfregiatrice, Sofia Boutella

Di seguito il breve teaser di Rebel Moon – Parte 2: La Sfregiatrice.

 

Durante un recente podcast della DGA Director’s Cut con il regista Louis Leterrier come moderatore, Zack Snyder ha rivelato che la versione vietata ai minori di Rebel Moon – Parte 1 arriverà quest’estate. Non sono stati menzionati né il mese né la data, ma almeno ora abbiamo un calendario approssimativo.

In una precedente intervista, Snyder ha parlato del director’s cut e di come si differenzierà dalla versione PG-13. “Molto più brutale. Più bizzarro. Stile Verhoeven. Più RoboCop che altro… nel modo in cui usa la violenza come un altro personaggio. E c’è molto sesso e fantasia fantascientifica“. Snyder ha anche condiviso su Vero una nuova immagine del film, e sembra che passeremo più tempo con Jimmy il Robot.

 

Rebel Moon – Parte 1: Figlia del fuoco è ora su Netflix. Il sequel, Rebel Moon – Parte 2: La Sfregiatrice, debutterà il 19 aprile 2024.

Rebel Moon – Parte 2: La Sfregiatrice riprende l’epica saga di Kora e dei guerrieri sopravvissuti, pronti a sacrificare tutto combattendo al fianco dei coraggiosi abitanti di Veldt per difendere un villaggio un tempo pacifico dove ha trovato rifugio chi ha perso la propria casa nella guerra contro il Mondo Madre. Alla vigilia della battaglia i guerrieri devono affrontare il proprio passato rivelando uno a uno il motivo per cui combattono. Quando la scure del Regno si abbatte sulla nascente ribellione, si formano legami indissolubili, emergono eroi e nascono nuove leggende.

Superman: Legacy, John Murphy comporrà la colonna sonora del reboot!

0

La colonna sonora di Superman: The Movie di John Williams rimane iconica e, in misura minore, anche quella di Hans Zimmer in Man of Steel. Ora, il co-CEO dei DC Studios e sceneggiatore/regista di Superman: Legacy, James Gunn, ha confermato che il compositore John Murphy presterà il suo talento al prossimo reboot.

John Murphy, compositore britannico che ha collaborato con artisti del calibro di Danny Boyle, Guy Ritchie, Michael Mann, Matthew Vaughn e Stephen Frears, collaborerà per la quarta volta con Gunn.

In precedenza ha firmato le colonne sonore di Suicide Squad – Missione Suicida e Peacemaker e successivamente si è unito al regista nel MCU per Guardiani della Galassia Holiday Special e Guardiani della Galassia Vol. 3. Ha lavorato anche al film a fumetti del 2010, Kick-Ass. Tra gli altri crediti figurano Sunshine, Miami Vice e 28 giorni dopo.

Le dichiarazioni di James Gunn sul compositore di Superman: Legacy

Sono felice di annunciare che il mio frequente collaboratore [John Murphy] sta realizzando la colonna sonora di [Superman: Legacy]”, ha dichiarato oggi James Gunn su Instagram. “John è stato una delle prime persone che ho chiamato quando ho finito la sceneggiatura, molti mesi fa, perché sapevo quanto fosse incredibilmente importante la colonna sonora per questa produzione“.

Da allora John ha lavorato instancabilmente, creando ore e ore di musica che suoneremo sul set durante le riprese [e] utilizzeremo nel montaggio [e] che alla fine sarà registrata con una gloriosa sinfonia per tutti voi”. Benvenuto alla DCU, John!“.

Quando sentiremo per la prima volta il suo nuovo tema di Superman? La produzione del film inizierà a marzo, il che significa che James Gunn potrebbe avere qualcosa da mostrare per il Comic-Con di luglio; tuttavia, fino a quando non verrà rilasciato un vero e proprio trailer, probabilmente non potremo ascoltare appieno ciò che Murphy ha sognato per il nuovo Uomo del Domani del DCU.

 

The Brave and the Bold: James Gunn aggiorna sul film, il prossimo cast sarà quello di Batman del DCU?

0

Quando i DC Studios hanno annunciato il loro programma per il DCU, tra i progetti più interessanti c’era The Brave and the Bold. Una nuova versione di Batman, che vedrà l’eroe scoprire di essere padre quando incontrerà Damian Wayne e prenderà il ragazzo sotto la sua ala come nuovo Robin.

Purtroppo, questo significa anche che la trilogia di The Batman di Matt Reeves rimarrà un franchise Elseworlds. Molti fan hanno poi sostenuto che è stato un errore da parte dei DC Studios non portare il Bruce Wayne di Robert Pattinson nel DCU, anche se è sempre stato improbabile che fosse disposto a diventare un attore del franchise e unirsi alla Justice League.

Il co-CEO dei DC Studios James Gunn ha recentemente risposto a un fan su Threads che gli ha chiesto se The Brave and the Bold uscirà solo dopo la conclusione della trilogia di Matt Reeves. Chiarendo di non essere preoccupato per eventuali sovrapposizioni, il regista ha risposto con un semplice “No“.

Di cosa parlerà The Brave and the Bold?

Altre notizie: dopo il casting di Superman e Supergirl, sembra che Batman potrebbe essere il prossimo protagonista del DCU a trovare un attore. “Ho sentito che le agenzie stanno anticipando che un bando di casting uscirà molto presto e che i DC Studios accenderanno il Bat-Segnale“, ha dichiarato di recente lo scooper Charles Murphy su X. Che le speculazioni abbiano inizio!

Parlando l’anno scorso dei piani dei DC Studios per The Brave and the Bold, James Gunn ha detto: “Questa è l’introduzione del Batman del DCU. È la storia di Damian Wayne, il vero figlio di Batman, di cui non conoscevamo l’esistenza per i primi otto-dieci anni della sua vita. È stato cresciuto come un piccolo assassino e assassina. È un piccolo figlio di puttana. È il mio Robin preferito“. “È basato sulla run di Grant Morrison, che è una delle mie run preferite di Batman, e la stiamo mettendo insieme proprio in questi giorni“.

Il co-CEO dei DC Studios, Peter Safran, ha aggiunto: “Ovviamente si tratta di un lungometraggio che vedrà la presenza di altri membri della ‘Bat-famiglia’ allargata, proprio perché riteniamo che siano stati lasciati fuori dalle storie di Batman al cinema per troppo tempo“.

Quandi arriverà The Brave and the Bold?

L’uscita di The Batman- Parte 2 di Matt Reeves è prevista per il 2025, e ci aspettiamo che il Crociato incappucciato del DCU faccia il suo debutto – insieme a Robin – un po’ più avanti nel tempo, in base a un precedente aggiornamento del co-CEO dei DC Studios James Gunn. Alla domanda dello scorso novembre su un possibile annuncio del casting di Bruce Wayne, il regista ha risposto: “No. Non abbiamo ancora una sceneggiatura”.

È ancora molto presto per questo progetto e probabilmente non arriverà nelle sale prima del 2027. Il regista Andy Muschietti, che Gunn ha ingaggiato dopo essere rimasto impressionato dal suo lavoro su The Flash, si pensa si stia concentrando sulla serie televisiva Welcome to Derry, quindi la pazienza sarà fondamentale quando si tratterà di vedere il Cavaliere Oscuro del DCU sui nostri schermi… a meno che non si presenti prima della sua uscita in solitaria, ovviamente!

A differenza di Supergirl, questo non accadrà in Superman: Legacy, poiché James Gunn ha recentemente confermato che Batman non sarà tra gli eroi che appariranno nel prossimo reboot dell’Uomo del Domani. Continuate a seguirci per le ultime novità su The Brave and the Bold.

Spider-Man 4: nuovo aggiornamenti sul prossimo film con Tom Holland!

0

I Marvel Studios hanno introdotto il Peter Parker del MCU in Captain America: Civil War, con Tom Holland che ha preso il posto di Andrew Garfield dopo aver interpretato l’eroe nei film di The Amazing Spider-Man.

Era il 2016 e l’anno successivo uscì nelle sale Spider-Man: Homecoming. Jon Watts è salito a bordo per dirigere quel reboot, tornando poi in cabina di regia per Spider-Man: Far From Home e per Spider-Man: No Way Home, che ha battuto il record (contribuendo a rilanciare il cinema) nel 2021.

Iscriviti a Disney+ per guardare le più belle storie Marvel, e molto altro. Dove vuoi, quando vuoi.

Non è un segreto che Jon Watts abbia faticato a concludere la sua trilogia, soprattutto a causa della vastità del film e delle difficoltà imposte alla produzione dal COVID-19. Da allora, il regista ha abbandonato la regia del reboot dei Fantastici Quattro dei Marvel Studios per dedicarsi allo sviluppo di Star Wars: Skeleton Crew per Lucasfilm e Disney+. La domanda ora è: tornerà a occuparsi di Spider-Man 4?

Da tempo si vociferava che non sarebbe tornato e, secondo lo scooper @MyTimeToShineH, “sono riuscito a confermare che Jon Watts non tornerà a dirigere lo Spider-Man 4 di Tom Holland“.

Chi dirigerà Spider-Man 4?

Drew Goddard, che in precedenza ha lavorato a Daredevil e allo sfortunato Sinister Six, è stato nominato come probabile sostituto e una nuova trilogia potrebbe trarre beneficio da una serie di occhi nuovi. Il lavoro di Watts su Spider-Man è stato comunque stellare e la sua visione del wall-crawler ci mancherà senza dubbio.

Quando stavamo preparando [Spider-Man] Homecoming, le discussioni erano sempre incentrate su come fare qualcosa che non si fosse mai visto prima con Peter Parker“, ha detto il regista a proposito della sua visione della trilogia lo scorso anno. “Questo ti porta a percorrere un paio di strade diverse e a fare cose come far scoprire al suo migliore amico la sua identità, far scoprire a sua zia e poi, alla fine dell’ultimo film, far scoprire al mondo intero“.

È stato divertente giocare con questi nuovi aspetti. Ma alla fine è stato bello poter far confluire tutto nella semplice storia di Spider-Man. Ci siamo presi tutto il tempo necessario per raccontare il primo numero di Spider-Man, la storia delle origini“.

Non si sa ancora quando Spider-Man 4 uscirà, ma con le voci che girano sul fatto che Peter sarà uno dei protagonisti del prossimo film degli Avengers, sicuramente dovrà arrivare nelle sale prima del 2026.

Recentemente è stato riferito che i Marvel Studios e la Sony Pictures sono ai ferri corti sulla scelta di fare del film un’avventura di strada o un’altra avventura multiversale con Tobey Maguire e Andrew Garfield.

The Penguin: Colin Farrell più simile al fumetto nelle ultime foto e video dal set!

0

Come molte altre produzioni, l’imminente spin-off di Max The Batman, che ruota attorno a uno dei cattivi più iconici del Crociato, The Penguin, è stato costretto a una pausa a causa degli scioperi di Hollywood, ma le riprese sono riprese lo scorso novembre e ora sono apparse online alcune nuove foto del set.

Gli scatti ritraggono la star Colin Farrell mentre gira le scene nei panni di Oswald “Oz” Cobblepot, e l’attore sfoggia un aggiornamento al costume accurata ai fumetti sotto forma di un cappotto foderato di pelliccia che è diventato sinonimo del personaggio (a seconda dell’artista) nel corso degli anni.

Il prossimo passo saranno il monocolo e l’ombrello? Potrebbe essere un passo eccessivo per questa interpretazione più concreta del personaggio, ma non si sa mai. La scena in questione di The Penguin sembra trovare Oz all’indomani di un’esplosione, mentre si trova faccia a faccia con un nemico. Sembra che il boss della mafia decida di attaccare, ma si ritrova a fare i conti con un manganello allungabile.

 

Siamo ancora in attesa di un trailer completo di The Penguin, ma Max ha condiviso un teaser “In Production” all’inizio di quest’anno, dandoci un primo assaggio di alcune immagini della serie. In esso vediamo Cobblepot che si afferma come “nuovo Kingpin di Gotham” dopo il vuoto lasciato nella malavita della città dalla morte di Falcone alla fine di The Batman.

The Penguin non ha una data di uscita, ma si dice che uscirà nel terzo trimestre del 2024. The Batman – Parte 2 uscirà nelle sale il 3 ottobre 2025.

Cosa aspettarsi dal Pinguino?

Ambientato nel mondo di The Batman del 2022, The Penguin si concentrerà sul passato di Oswald Cobblepot e mostrerà la sua ascesa al potere nel ventre squallido di Gotham piuttosto che rappresentarlo come un boss affermato. Il personaggio ha una ricca storia di apparizioni dal vivo, poiché Danny DeVito ha interpretato il famoso Pinguino in Batman Returns mentre Robin Lord Taylor lo ha interpretato in Gotham.

Il dramma limitato sarà basato sui personaggi DC creati da Bob Kane e Bill Finger. È stato scritto da Lauren LeFranc, che è anche la showrunner. I primi due episodi saranno diretti da Craig Zobel. Insieme a Colin Farrell recitano nella serie Cristin Milioti (Made for Love) nel ruolo della figlia di Carmine, Sofia Falcone; Michael Zegen (The Marvelous Mrs. Maisel) nel ruolo del figlio di Carmine, Alberto Falcone; e Clancy Brown (John Wick: Capitolo 4) nei panni di Salvatore Maroni, gangster di Gotham. A loro si uniscono Rhenzy Feliz, Michael Kelly, Shohreh Aghdashloo, Deirdre O’Connell, Carmen Ejogo, François Chau e David H. Holmes.

Si dice anche che Robert Pattinson potrebbe apparire nei panni di Bruce Wayne/Batman. I produttori esecutivi sono Dylan Clark e Matt Reeves di The Batman, Farrell, LeFranc, Daniel Pipski, Adam Kassanand e Rafi Crohn. È un progetto congiunto tra 6th e Idaho, DC Entertainment, Dylan Clark Productions e Warner Bros. Television.

Daredevil: Born Again, le foto mostrano lo scontro con Kingpin, lo slogan da sindaco e il ritorno di [SPOILER]

0

Dopo la foto di ieri altre foto dal set di Daredevil: Born Again sono state diffuse online e sono ricche di momenti importanti e di divertenti rivelazioni sulla prossima serie Disney+.

Iniziamo con quello che sembra un altro teso confronto tra Matt Murdock (Charlie Cox) e The Kingpin (Vincent D’Onofrio). È difficile dire cosa stia accadendo, ma pensiamo che questo sia legato alla ricerca di Wilson Fisk di diventare sindaco di New York (se non lo è già a questo punto).

Iscriviti a Disney+ per guardare Daredevil: Born Again, le più belle storie Marvel e molto altro. Dove vuoi, quando vuoi.

Sembra inoltre che il sergente Brett Mahoney farà il suo ritorno dopo essere apparso in Daredevil, Jessica Jones e The Punisher. L’attore Royce Johnson ha accennato al suo ritorno nel MCU e sembra che sia tra gli attori sopravvissuti alla precedente versione di Daredevil: Born Again.

ff

Sebbene questa inquadratura sembri mostrare Charlie Cox che si diverte tra una ripresa e l’altra, rivela anche uno sguardo più ravvicinato a un berretto con lo slogan di Fisk. Ha scelto “FISK CAN FIX IT“, un’allusione al fatto che il cattivo ha promesso di rendere New York City di nuovo grande, probabilmente liberando la Grande Mela dai suoi fastidiosi vigilanti.

In questo video dietro le quinte, vediamo Murdock e la Heather Glenn di Margarita Levieva che si avvicinano, solo che la loro passeggiata viene interrotta da un gruppo di sostenitori di Fisk estremamente appassionati e chiassosi. A questo punto, siamo certi che avrete capito il parallelismo tra la candidatura di Fisk a sindaco e un certo candidato alla presidenza degli Stati Uniti nella vita reale!

@mickmicknyc So much drama on the Daredevil filming set today!!! This is pure BTS and why sometimes I prefer to avoid going…. #daredevil #drama #filmingset #bts #fyp #foryou #charliecox #press #nyc #newyork ♬ original sound – New York Mickey

Cosa sappiamo su Daredevil: Born Again

Daredevil: Born Again durerà 18 episodi e vedrà il ritorno delle star principali Charlie Cox e Vincent D’Onofrio, che riprenderanno i rispettivi ruoli di Matt Murdock/Daredevil e Wilson Fisk/Kingpin.

Lo scorso ottobre è stato reso noto che Daredevil: Born Again stava subendo un “significativo reboot creativo” dopo la pausa produttiva dovuta agli scioperi della WGA e della SAG-AFTRA. Gli sceneggiatori Chris Ord e Matt Corman sono stati tolti dal progetto insieme ai registi della serie, mentre alcune scene ed episodi già terminati saranno mantenuti con l’aggiunta di ulteriori elementi seriali.

Entrambi i personaggi hanno debuttato nel Marvel Cinematic Universe nel 2021. Kingpin è stato guest-star nella serie Disney+ Hawkeye e Matt Murdock è apparso brevemente in Spider-Man: No Way Home. Cox è stato anche guest-star in due episodi di She-Hulk: Attorney at Law, dove ha mostrato un lato più leggero dell’eroe. Kingpin, invece, è stato tra i protagonisti della recente serie Echo.

Carl Weathers: morto a 76 anni l’Apollo Creed della saga di Rocky

0

Carl Weathers, interprete di Apollo Creed nei primi quattro film di Rocky al fianco di Sylvester Stallone, è morto martedì, come ha confermato a Variety il suo manager Matt Luber. L’attore aveva 76 anni. Oltre alla saga di Rocky, Weathers ha recitato anche in Predator del 1987 e ha avuto un ruolo memorabile in Happy Gilmore con Adam Sandler. Più recentemente, era stato nominato per un Primetime Emmy Award come Miglior Guest Star in una serie drammatica per il suo lavoro nella serie di Star Wars, The Mandalorian, dove ha interpretato il capo della gilda di cacciatori di taglie Greef Karga.

Weathers è però noto per aver anche doppiato Combat Carl nei film di Toy Story e aver interpretato una versione romanzata di sé stesso in un ruolo ricorrente in Arrested Development. Tra gli altri suoi crediti figurano le serie televisive Street Justice, Colony, The Shield, Chicago Justice e Brothers, e i film Incontri ravvicinati del terzo tipo, Death Hunt e The Comebacks. Prima di diventare un attore, Weather si era però costruito una carriera da giocatore di football professionista, giocando per una stagione nei Oakland Raiders, nel ruolo di linebacker. Nel 1971 passò al football canadese, nei British Columbia Lions, per rimanervi fino al 1974, data del suo ritiro dall’attività agonistica.

La consacrazione arriva poi nel 1976, quando viene scelto per interpretare Apollo Creed, il pugile antagonista di Rocky Balboa nella pellicola Rocky di John G. Avildsen, ruolo che tornerà a interpretare per i successivi tre seguiti. Sylvester Stallone scelse Carl Weathers ai provini del film per via del suo carattere e il suo temperamento, simili a quelli di Muhammad Ali, pugile da cui Stallone aveva tratto ispirazione per il personaggio di Apollo Creed. Grazie a quel ruolo, oggi iconico, Weathers si è scolpito un posto nella storia del cinema, dove continuerà a vivere.

Il ritratto del Duca: la vera storia dietro al film

Il ritratto del Duca: la vera storia dietro al film

Uno dei film più apprezzati del 2021, sia dalla critica che dal pubblico, è Il ritratto del Duca, l’ultimo film diretto da Rogert Michell (meglio noto per aver diretto Notting Hill) prima della sua scomparsa, con cui va a raccontare una storia tanto singolare quanto appassionante. Il film è infatti ispirato alla vera vicenda di Kempton Bunton e all’incredibile caso del furto del ritratto del Duca di Wellington, firmato dal celebre pittore Francisco Goya. Una storia forse oggi poco nota ai più, ma passata alla storia per essere stato il primo e unico caso di furto avvenuto alla prestigiosa National Gallery di Londra.

Attraverso questa vicenda si propone dunque allo spettatore non solo una divertente commedia dall’inconfondibile sapore british, ma anche un racconto ricco di desiderio di rivalsa sociale e amore per il prossimo. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori, per poi passare a scoprire la vera storia dietro il film. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il titolo nel proprio catalogo.

La trama e il cast di Il ritratto del Duca

Protagonista del film è Kempton Bunton, un inguaribile idealista pervaso da un forte senso civico, che impiega il suo tempo e le sue energie a sostenere e promuovere battaglie sociali a favore delle persone svantaggiate. Sua moglie Dorothy, che lavora come donna di servizio, porta invece avanti la famiglia e disapprova lo “stile di vita” del marito. Quando però un giorno Kempton si ritrova coinvolto nel furto del ritratto del Duca di Wellington di Francisco Goya, sarà l’occasione, per tutta la famiglia, di “ritrovarsi” e, per la signora Bumpton, di capire e comprendere, finalmente approvandolo, l’animo e il pensiero di suo marito.

Ad interpretare il ruolo di Kempton Bunton vi è il premio Oscar Jim Broadbent. L’attore era la prima e unica scelta per questo ruolo. Nel ruolo di sua moglie Dorothy vi è l’attrice Helen Mirren. Fionn Whitehead, invece, interpreta Jackie Bunton. Recitano poi nel film anche Matthew Goode nel ruolo di Jeremy Hutchinson e Anna Maxwell Martin in quelli di mrs. Gowling. Joshua McGuire ricopre il ruolo di Eric Crowther, l’assistente di Hutchinson, mentre John Heffernan ha il ruolo di Neddie Cussen, avvocato dell’accusa. Andrew Havill è Sir Philip Hendy, direttore della National Gallery, mentre James Wilby ha il ruolo ruolo di Carl Aarvold, giudice del caso Kempton.

Il ritratto del Duca cast Jim Broadbent Helen Mirren

La storia vera dietro Il ritratto del Duca

Come anticipato, quella narrata in Il ritratto del Duca è una storia vera. Nel 1961 Kempton Bunton era un autista di autobus disabile in pensione che guadagnava la misera cifra di 8 sterline a settimana (equivalenti a 189 sterline nel 2021). In quell’anno, Charles Bierer Wrightsman, un ricco collezionista d’arte americano che si guadagnava da vivere nel settore petrolifero, acquistò il dipinto di Goya Ritratto del Duca di Wellington per la somma di 140.000 sterline (390.000 dollari, equivalenti a 3.315.375 sterline nel 2021). Il governo britannico decise però di riacquistare il dipinto, per la stessa cifra, per evitare che lasciasse la Gran Bretagna. La mossa fece però infuriare Bunton, scontento dal modo in cui il governo impiegava i soldi.

Secondo il suo stesso racconto, Bunton apprese da conversazioni con le guardie della National Gallery che l’elaborato sistema elettronico di sicurezza, composto da sensori a infrarossi e allarmi, veniva disattivato la mattina presto per consentire le pulizie. La mattina del 21 agosto 1961, Bunton si introdusse allora nel museo da una finestra di una toilette, staccò il dipinto incorniciato dall’espositore ed uscì nuovamente dalla finestra, portando così a compimento il furto del prestigioso dipinto. L’agenzia di stampa Reuters ricevette poi una lettera in cui si chiedeva una donazione di 140.000 sterline in beneficenza per pagare le licenze televisive per i meno abbienti e si chiedeva un’amnistia per il ladro.

Bunton, infatti, si opponeva al canone televisivo, ritenendo che la TV dovesse essere messa a disposizione di tutti coloro che ne avevano bisogno. Si è più volte battuto per la gratuità delle licenze televisive per i pensionati ed era stato imprigionato più volte per essersi rifiutato di pagare la licenza. Nel 1965, quattro anni dopo il furto, Bunton contattò un giornale e, tramite un deposito bagagli della stazione ferroviaria di Birmingham New Street, restituì volontariamente il dipinto. Sei settimane dopo, si consegnò anche alla polizia, che inizialmente lo scartò come sospetto, ritenendo improbabile che un pensionato di 61 anni potesse aver compiuto il furto.

Il ritratto del Duca storia vera

Durante il successivo processo, la giuria condannò poi Bunton solo per il furto della cornice, che non era stata restituita. Il team di difesa di Bunton, guidato da Jeremy Hutchinson, ha sostenuto con successo che Bunton non ha mai voluto tenere il dipinto, il che significa che non poteva essere condannato per il furto. Tuttavia, Bunton è poi stato effettivamente condannato e ha scontato tre mesi di carcere. Nel 1996 però, ben trent’anni dopo la restituzione del dipinto, la National Gallery rilasciò una documentazione sul caso riguardante John Bunton, il figlio di Kempton, senza, tuttavia, scendere nei dettagli per ragioni di privacy.

Nel 2012, invece, l’Archivio Nazionale rilasciò un file confidenziale risalente addirittura al 1969 dove si rivela che fu proprio John con la complicità del fratello Kempton Jr l’autore materiale del furto del Duca. Non furono però intraprese ulteriori azioni legali da parte del Governo. L’ammissione di colpa di John era infatti troppo circostanziale e in ogni caso non sufficiente per riaprire il caso né tanto meno per perseguire Kempton per falsa testimonianza. In risposta al caso, fu però emanata la Sezione 11 del Theft Act 1968, che rendeva reato la rimozione senza autorizzazione di qualsiasi oggetto esposto in un edificio pubblico. La BBC decise poi – forse pensando a Bunton – di annullare il canone per i cittadini over 75.

Il trailer di Il ritratto del Duca e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Il ritratto del Duca grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Google Play, Apple TV e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di venerdì 2 febbraio alle ore 21:20 sul canale Rai 3.

John Rambo: trama, cast e curiosità del film con Sylvester Stallone

Nato come film per denunciare una volta di più gli orrori della guerra in Vietnam, Rambo è in breve diventato un grande classico, nonché uno dei più apprezzati film del suo anno, il 1982. È inoltre il film che, insieme a Rocky, ha contribuito a lanciare la carriera dell’attore Sylvester Stallone. Oggi inserito tra i più grandi personaggi della storia del cinema, il combattivo veterano si è visto diventare protagonista di un’intera saga, oggi composta da ben 5 film realizzati tra il 1982 e il 2019.

Nel 2008 è uscito in sala il quarto film a lui dedicato, JohnRambo, scritto e diretto dallo stesso Stallone. Questo venne realizzato a ben vent’anni di distanza dal precedente capitolo, e i motivi di tale attesa sembrano ritrovarsi nella mancanza di una storia che risultasse convincente agli occhi dell’interprete protagonista. Con il successo del film Rocky Balboa, l’altro grande personaggio di Stallone, anche Rambo venne riportato all’attenzione ed ottenne infine una nuova storia tutta per sé.

Stallone, che aveva accettato di interpretare nuovamente il personaggio, si dichiarò però scettico alla richiesta di dirigere anche il film. Si trovò però a cambiare idea nel momento in cui decide di girare la pellicola come se il regista fosse proprio Rambo, imprimendo dunque all’opera la stessa personalità del suo protagonista. L’operazione si rivelò particolarmente vincente, e portò il film a guadagnare un totale di circa 113 milioni a livello mondiale, a fronte di un budget di 50. Nel 2019, Stallone darà poi vita al quinto e attualmente ultimo capitolo della saga: Rambo: Last Blood.

La trama di John Rambo

Sono passati ormai molti anni dalle sue ultime avventure. Rambo continua la sua pacifica vita lavorando su un battello al confine tra la Thailandia e la Birmania. Su questo riceve un giorno la visita di alcuni missionari, i quali gli chiedono di accompagnarli nel territorio birmano dove si sta svolgendo un conflitto, con l’intento di portare aiuti umanitari ai soldati. Inizialmente riluttante, Rambo infine accetta, consapevole che il territorio è cosparso di pericolose mine antiuomo. A missione compiuta, scopre però che quello stesso gruppo di missionari è stato ora catturato e rinchiuso in un campo di prigionia. Insieme ad un gruppo di mercenari, il veterano parte allora in loro salvataggio.

La missione va a buon fine, e Rambo riesce a salvare il gruppo di ostaggi, che durante la loro prigionia avevano subito atroci torture. Durante la fuga, però, l’esercito birmano scopre l’accaduto ed organizza una tempestiva caccia all’uomo. Rambo è così costretto a rifugiarsi nella giungla, dove darà nuovamente prova delle sue capacità di sopravvivenza e combattimento. A finire nei guai sono però ora i mercenari che lo avevano aiutato nell’impresa. Il suo nuovo obiettivo sarà dunque ora quello di organizzare un ultimo colpo, annientando l’esercito birmano e salvando i suoi alleati.

John Rambo cast

John Rambo: il cast del film

Riprendere un ruolo come Rambo non è stato facile per Sylvester Stallone. Pur non avendo mai del tutto perso la sua celebre forma fisica, l’attore dovette sottoporsi ad ulteriori allenamenti intensivi al fine di guadagnare la muscolatura necessaria per poter eseguire le spericolate acrobazie presenti nel film. Alcuni incidenti sono però stati inevitabili. L’attore, infatti, finì per strapparsi un quadricipite realizzando una scena che lo vedeva correre attraverso la giungla. Riuscì però a recuperare alla svelta, tornando presto sul set. L’allenamento gli è inoltre tornato utile anche per poter sollevare le vere e pesanti armi presenti nel film. Stallone ebbe infatti degli iniziali problemi a gestire queste, ma lavorando sui suoi noti bicipiti ha potuto acquisire credibilità nel manovrare tali oggetti.

Stallone, che aveva deciso di ambientare il film nel contesto del poco noto conflitto birmano, decise di portare il cast a recitare in location vicine a quelle dei reali scontri a fuoco. L’attore ha poi ricordato l’esperienza come particolarmente spaventosa. Dal set era loro possibile udire il rumore degli spari e in più occasioni rischiarono di entrare in conflitto con i soldati birmani. L’esperienza fu però particolarmente utile al film, poiché portò tutti gli attori ad essere particolarmente realistici e ben calati nei panni dei rispettivi personaggi. Stallone chiarì in seguito che il suo intento, nell’ambientare lì il film, era quello di portare l’attenzione su una guerra poco conosciuta ma ugualmente brutale alle tante altre presenti nel mondo.

Nel cast del film sono poi presenti diversi noti attori di cinema e televisione. La prima di questi è Julie Benz, che ricopre qui il ruolo della missionaria Sarah Miller. L’attrice è nota in particolare per il ruolo di Rita Bennett nella serie televisiva Dexter. Stallone la volle in John Rambo proprio dopo averla vista nella serie crime, di cui si è dichiarato un grande fan. Paul Schulze, noto per le serie I Soprano, 24 e Nurse Jacke – Terapia d’urto, interpreta invece Michael Burnett, anche lui facente parte del gruppo dei missionari. L’attore Graham McTavish interpreta invece Lewis, il leader del gruppo di mercenari. Questi è in seguito divenuto noto per aver recitato in numerosi episodi della serie Preachers. Infine, nei panni dello spietato Pa Tee Tint, si ritrova l’attore Maung Maung Khin.

Il trailer di John Rambo e dove vedere il film in streaming e in TV

Per gli appassionati del film, o per chi desidera vederlo per la prima volta, sarà possibile fruirne grazie alla sua presenza nel catalogo di alcune delle principali piattaforme streaming oggi disponibili. John Rambo è infatti presente su Rakuten TV, Google Play, Apple iTunes, Prime Video e Now. In base alla piattaforma scelta, sarà possibile noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale al catalogo. In questo modo sarà poi possibile fruire del titolo in tutta comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre in programma in televisione per venerdì 2 febbraio alle 21:20 sul canale Italia 1.

Fonte: IMDb

The Warrior – The Iron Claw: la vera storia dietro al film con Zac Efron

Con il film The Warrior – The Iron Claw (qui la recensione), il wrestling torna sul grande schermo, proponendo l’appassionante ma triste vicenda della famiglia Von Erich, storica dinastia di questa disciplina caratterizzatasi per i suoi successi ma anche per i numerosi lutti che l’hanno sconvolta. Il film, diretto da Sean Durkin e con protagonisti gli attori Zac Efron, Lily James, Jeremy Allen White, Harris Dickinson e Holt McCallany, si è affermato come uno dei lungometraggi più apprezzati di questa stagione, tanto da venire inserito nell’elenco dei Dieci migliori film del 2023 stilato dal National Board of Review. Pur proponendo una storia molto coinvolgente – anche per i non fan del wrestling – il film si prende però diverse libertà rispetto alla vera vicenda dei Von Erich. Scopriamo allora qui di seguito la vera storia dietro al film.

La vera storia dietro al film The Warrior – The Iron Claw

Le origini della dinastia Von Erich

Per cominciare, è bene sapere che Von Erich non è il vero cognome della famiglia. Il capostipite, Fritz Von Erich, è infatti nato il 16 agosto del 1929 con il nome Jack Barton Adkisson. Egli assunse il personaggio di Von Erich solo dopo essere diventato un affermato wrestler professionista. Prima di intraprendere tale carriera, però, Fritz tentò senza successo di perseguirne una nel football. Capendo che non sarebbe mai diventato un professionista, iniziò ad allenarsi come wrestler sotto la guida di Stu Hart, patriarca della famiglia Hart che in seguito produrrà il cinque volte campione dei pesi massimi Bret “the Hitman” Hart. Iniziò a lottare allo Sportatorium di Dallas con il personaggio di Fritz Von Erich, un cattivo nazista di Berlino che le folle amavano odiare.

Poco dopo il debutto, aggiunse al proprio repertorio il suo attacco caratteristico, l’Iron Claw (Artiglio di ferro) – da qui il titolo del film -, che prevedeva di afferrare e stringere le tempie dell’avversario con una mano. Una mossa poi tramandata anche al resto della famiglia. Fuori dal ring, nel 1950 Fritz sposò Doris, sua fidanzata del liceo. Con la crescita della notorietà di Von Erich, iniziò a crescere anche la sua famiglia. Lui e Doris diedero il benvenuto ai figli Jack Jr. nel settembre 1952, Kevin nel maggio 1957 e David nel luglio 1958. Ma solo un anno dopo la nascita di David, persero il loro figlio maggiore. Nel 1959, all’età di appena 6 anni, Jack Jr. morì a causa di una forte scossa elettrica e al conseguente annegamento in uno stagno.

The Warrior - The Iron Claw Von Erich Zac Efron

I Von Erich salgono sul ring

La morte di Jack Jr. fu un evento che sconvolse profondamente la famiglia, ma non impedì a Fritz e Doris di avere altri figli. Nel 1960 nacque Kerry, seguito poi da Mike e Chris (quest’ultimo omesso dal film) rispettivamente nel marzo 1964 e nel settembre 1969. Con i suoi cinque figli, Fritz si alternava tra padre amorevole e severo disciplinatore. Insegnò loro a cacciare, ad andare in moto e a reagire ai bulli. Più di ogni altra cosa, però, Fritz insegnò loro l’arte del wrestling, iniziando dunque a tramandare ciò che sapeva di quella disciplina e formando così la seconda generazione Von Erich. Dal canto loro i cinque figli, pur non essendo certi di apprezzare il wrestling, non si opposero, desiderosi di poter essere come il padre.

Quanto da Fritz seminato, diede ben presto i suoi frutti. I fratelli maggiori Kevin, David e Kerry sono diventati il fulcro della federazione di Fritz, la World Class Championship Wrestling. I loro spettacoli andarono in onda in tutti gli Stati Uniti e persino in Giappone e in Medio Oriente. Questo ha aiutato l’intera famiglia a costruire una base di fan devoti, anche se i fratelli hanno avuto diversi gradi di successo sul ring. David era considerato il miglior wrestler del gruppo, ma Kerry ha ottenuto la vittoria più memorabile, battendo la superstar Ric Flair per il titolo mondiale NWA nel 1984. Kevin è invece ricordato per i suoi feud memorabili contro wrestler come Chris Adams, Fabulous Freebirds, e il già citato Flair.

La maledizione dei Von Erich

Il periodo di maggior splendore della famiglia subì però una brusca incrinatura proprio nel 1984, quando il terzo figlio, David, venne ritrovato morto nella propria stanza d’albergo in Giappone. La causa ufficiale del decesso sarebbe stata un’enterite acuta, ma nell’ambiente in molti si convinsero che fosse morto per overdose. Solo tre anni dopo, Mike – a quanto si dice il meno interessato a diventare un wrestler – si infortunò ad una spalla durante un tour in Israele e si dovette operare. Dopo l’intervento si scoprì che soffriva di sindrome da shock tossico, una patologia rarissima nei maschi adulti. Qualche tempo dopo, Mike fu costretto a ritirarsi dal ring non essendo più in grado di combattere a tempo pieno. Si suicidò il 12 aprile 1987 a Denton, Texas, ingerendo grandi quantità di tranquillanti.

La successiva tragedia arrivò nel 1991, quando Chris si è suicidato all’età di 21 anni sparandosi alla testa con una pistola. Alto circa un metro e mezzo, Chris soffriva di asma e aveva ossa particolarmente fragili e per via di ciò, nonostante i tanti sforzi, non raggiunse mai il livello di successo dei suoi fratelli. Iniziò allora a sviluppare una forma di depressione e devastato anche dalla morte del fratello Mike finì vittima della dipendenza dalle droghe. Il regista Sean Durkin ha scelto di non inserirlo nel film perché “sarebbe stata tragedia in più che il film non avrebbe potuto davvero sostenere“. Infine, nel 1993 anche Kerry si uccise sparandosi al petto. Sette anni prima, un incidente in moto gli aveva provocato l’amputazione di un piede.

The Warrior - The Iron Claw storia vera famiglia Von Erich

L’eredità della famiglia Von Erich

La morte dei figli aveva avuto ripercussioni sull’orgoglio del padre e il cancro ai polmoni e al cervello ha intaccato il suo benessere fisico, ma anche il suo matrimonio. Fritz e Doris divorzieranno infatti nel 1992. Lui, morirà il 10 settembre 1997. Kevin, rimasto solo, ha ammesso di aver dovuto lottare contro pensieri suicidi, ma è riuscito infine a trovare la pace. Dopo una serie di risultati minori ottenuti in varie federazioni, si ritirò definitivamente dal wrestling nel 1995. Oggi lui e la moglie Pam hanno quattro figli e undici nipoti. Oggi, un nuovo ramo dei Von Erich continua l’eredità di famiglia. I figli di Kevin, Ross e Marshall, competono come tag team Von Erich e hanno lavorato in promozioni come la Major League Wrestling.

La WWE, la più importante federazione di wrestling al mondo, ha poi inserito la famiglia Von Erich nella Hall of Fame nel 2009, facendo così in modo che i loro successi sul ring possano essere ricordati da generazioni di fan. Kevin ha poi dato il suo consenso alla realizzazione del film, ritenendosi soddisfatto del risultato. Quando gli è stato chiesto cosa vuole che le persone traggano da The Warrior – The Iron Claw, ha detto: “La vita è dura e le cose accadono, e ci sono molte persone che hanno avuto cose peggiori di me, ma la mia era pubblica. Ma non bisogna arrendersi. Combattete con forza. Combattete ancora di più e seguite Dio. Questo mi ha portato a superare le mie tragedie. Non è facile, ma potete farcela. Combattete per questo“.

The Last of Us – Seconda stagione: Catherine O’Hara nel cast

0
The Last of Us – Seconda stagione: Catherine O’Hara nel cast

Secondo quanto appreso da Variety, l’attrice Catherine O’Hara è stata scritturata per la seconda stagione di The Last of Us della HBO. I dettagli sul personaggio che la O’Hara interpreterà non sono però stati resi noti. L’attrice si unisce così ai protagonisti Pedro Pascal e Bella Ramsey nella serie di successo, insieme ai nuovi membri del cast Isabela Merced nel ruolo di Dina, Young Mazino nel ruolo di Jesse e Kaitlyn Dever nel ruolo di Abby.

O’Hara è una delle attrici comiche più celebri dei tempi moderni, avendo esordito durante la sua partecipazione all’acclamata serie di sketch comedy “SCTV”. Di recente è nota soprattutto per il suo ruolo di protagonista nella serie comica “Schitt’s Creek“, in cui ha interpretato Moira Rose per tutte le sei stagioni dello show. Per questa serie ha vinto il premio come miglior attrice in una commedia nel 2020 per la stagione finale. Ha poi recitato in celebri film come Beetlejuice – Spiritello porcello, Mamma ho perso l’aereo e Mamma ho riperso l’aereo: Mi sono smarrito a New York. A settembre di quest’anno tornerà al cinema con Beetlejuice 2.

La serie tv The Last of Us

La prima stagione di The Last of Us ha presentato Joel come un padre amorevole, prima di perdere la figlia la notte in cui l’epidemia è scoppiata e il mondo è andato fuori controllo. Anni dopo aver dovuto escogitare diversi modi per sopravvivere agli infetti, Joel si imbatte in Ellie, una ragazza che ha imparato a prendersi cura di se stessa nel pericoloso mondo dell’adattamento dei videogiochi. Le tensioni iniziarono a salire quando Joel fu informato che la sua missione era in realtà quella di portare Ellie dall’altra parte del Paese perché il suo sangue poteva essere la risposta a una cura per il virus, a costo della vita della ragazza. Joel non avrebbe permesso che accadesse qualcosa alla persona che per lui significava una seconda possibilità per essere un PADRE.

La seconda stagione di The Last of Us si baserà sul secondo gioco della serie, in cui Ellie inizia a innamorarsi di Dina. Come ogni adattamento di un videogioco prodotto per la televisione, The Last of Us potrebbe allontanarsi dalla trama e dai nodi emotivamente intensi del videogioco, ma in base alla prima stagione della serie, il team dietro lo show ama rimanere molto fedele. Jesse, ex fidanzato di Dina, non sarà a suo agio con l’idea che Ellie si innamori di lei, mentre tutti cercano di stare lontani dagli infetti e dai membri della Firefly in cerca di risposte. La prima stagione di The Last of Us è attualmente in streaming su NOW.

Sonic 3: un teaser conferma il ritorno di Jim Carrey, mentre nuovi attori si uniscono al film

0

È ufficiale: Jim Carrey riprenderà il ruolo dello scienziato pazzo dalla formidabile peluria facciale, il Dr. Robotnik, in Sonic 3. La notizia arriva nonostante il fatto che (seguono spoiler) il secondo film della serie si sia concluso con la caduta del Dr. Robotnik da un robot gigante al suolo, una caduta potenzialmente fatale. Nella scena post-credits del film, tuttavia, viene rivelato che il corpo del Dr. Robotnik non è stato trovato, ponendo le basi per un drammatico ritorno del principale antagonista di Sonic.

Ritorno che viene dunque ora confermato da un primo teaser del nuovo film, diffuso su X (ex Twitter), nel quale si può ascoltare la risata di Robotnik. Jeff Fowler, che ha supervisionato i primi due film, tornerà a dirigere anche questo nuovo sequel, che uscirà nelle sale il 20 dicembre 2024. Recentemente inoltre, era stato confermato con una foto che nel film farà il suo ingresso anche Shadow the Hedgehog, il cui arrivo era stato preannunciato dalla scena post credits di Sonic – Il film 2. Di seguito, ecco il teaser di Sonic 3:

Il cast di Sonic 3

A dare voce a Sonic ci sarà nuovamente Ben Schwartz, mentre Colleen O’Shaughnessey darà voce a Miles “Tails” Prower) e Idris Elba a Knuckles the Echidna. James Marsden riprenderà il ruolo di Tom Wachowski, mentre Tika Sumpter tornerà nel ruolo di Maddie Wachowski. Oltre al confermato ritorno di Jim Carrey, IGN riporta che sei nuovi attori si uniranno al sequel. Tra le nuove star ci sono Krysten Ritter (Jessica Jones) James Wolk (Zoo), Alyla Browne (Ascolta i fiori dimenticati), Jorma Taccone (Cattivi vicini), Sofia Pernas (Blood & Treasure) e Cristo Fernández (Ted Lasso), anche se non è ancora chiaro chi interpreteranno questi attori.

Mark Gustafson, vincitore dell’Oscar per il Pinocchio di Guillermo del Toro, muore a 64 anni

0

Mark Gustafson, vincitore di un Oscar lo scorso anno per aver co-diretto il film d’animazione “Pinocchio di Guillermo del Toro“, è morto giovedì, come riportato da The Oregonian. Gustafson aveva 64 anni. Guillermo del Toro, suo co-regista per la rivisitazione in chiave dark del classico racconto di Pinocchio, ha pubblicato su X un tributo a lui venerdì mattina. “Ho ammirato Mark Gustafson, anche prima di conoscerlo“, ha scritto del Toro su social network. “Un pilastro dell’animazione in stop motion – un vero artista. Un uomo compassionevole, sensibile e mordacemente spiritoso. Una leggenda e un amico che ha ispirato e dato speranza a tutti coloro che lo circondavano. È morto ieri. Oggi lo onoriamo e ci manca“.

Del Toro ha poi continuato nel suo tributo a Gustafson affermando che: “Lascia un’eredità titanica nell’animazione che risale alle origini della claymation e che ha plasmato la carriera e il mestiere di innumerevoli animatori. Lascia amici e colleghi e una filmografia storica. Le preghiere e i pensieri vanno alla sua amata moglie, Jennifer. Si dice: “Non incontrare mai i tuoi eroi”… Io non sono d’accordo. Non si può essere delusi dal fatto che qualcuno sia umano. Lo siamo tutti. Bruciare l’olio di mezzanotte durante la post-produzione, o fare i cambi di animazione giornalieri via Zoom durante il COVID o essere intrappolati in un ascensore in un cinema di Londra… Sono felice di aver conosciuto Mark, l’uomo, così come sono stato onorato di aver conosciuto l’artista“.

Come ho detto, lo ammiravo prima di conoscerlo. Mi è piaciuto molto aver avuto la possibilità di condividere con lui il tempo e lo spazio durante gli alti e i bassi. Sempre e per sempre“. Gustafson ha iniziato la sua carriera di animatore negli anni ’80 e si è cimentato in diversi tipi di animazione. I suoi lavori di claymation sono visibili nello speciale televisivo del 1987 “Claymation Christmas Celebration“, nella serie “The PJs” e nello speciale televisivo “Meet the Raisins“, con i California Raisins. È stato anche il regista dell’animazione del film di Wes AndersonFantastic Mr. Fox“, candidato all’Oscar nel 2009, e ha lavorato alla claymation di “A Very Harold and Kumar Christmas“.

Guillermo del Toro e Mark Gustafson: il loro Pinocchio

Diretto da Guillermo del Toro e Mark Gustafson, il film d’animazione, premiato agli Oscar, presenta un cast vocale stellare con Ewan McGregor nei panni del Grillo Parlante, David Bradley in quelli di Geppetto, mentre l’esordiente Gregory Mann presta la voce a Pinocchio. Nel cast vocale figurano anche Finn Wolfhard, la vincitrice dell’Oscar Cate Blanchett, John Turturro, Ron Perlman, Tim Blake Nelson, Burn Gorman, insieme al premio Oscar Christoph Waltz e alla vincitrice dell’Oscar Tilda Swinton.

Il film reinventa il grande classico di Carlo Collodi dedicato al burattino di legno che prende magicamente vita per riscaldare il cuore di Geppetto, intagliatore in lutto. Questo stravagante film in stop-motion si seguono dunque le spericolate e indisciplinate avventure di Pinocchio nella sua ricerca di un posto nel mondo. Il racconto è però ambientato negli anni della Seconda guerra mondiale, cosa che porterà Pinocchio anche a scontrarsi con il fascismo e le sue rigide regole di ordine e disciplina.

Adesso vinco io – Marcello Lippi: intervista a Simone Paragnani e Paolo Geremei, registi del documentario

0

L’Italia lo ricorda principalmente come il condottiero che ha portato la nostra nazionale sul tetto del mondo nel 2006, i tifosi juventini come l’uomo che ha indirizzato la loro squadra del cuore su binari vincenti dopo anni di purgatorio, il mondo del calcio lo celebra ancora oggi come uno degli allenatori più vincenti della storia di questo sport.

Simone Paragnani e Paolo Geremei lo raccontano nel documentario Adesso vinco io – Marcello Lippi, presentato al Festival di Torino e scelto come film d’apertura della sezione DOC del Sudestival 2024 presentato il 1° febbraio a Monopoli. Abbiamo raggiunto telefonicamente i due registi che ci hanno raccontato la genesi del film e la collaborazione con Lippi, i suoi ex atleti e la famiglia.

Dopo Torino, Adesso vinco io – Marcello Lippi viene presentato al Sudestival. Che importanza ha il circuito dei festival per promuovere e portare avanti questi progetti? 

Paragnani: I festival sono essenziali. Il consumo cinematografico sta cambiando, lo abbiamo visto con il film di Paola Cortellesi (C’è ancora domani). Non era un film pensato per un grande pubblico, ma per un pubblico raffinato, un cinema d’autore per cui chi l’ha fatto si aspettava molto meno in termini di incassi. Invece sta cambiando qualcosa. Questo grazie anche al proliferare dei festival e di occasioni per mostrare un cinema diverso, che offre sguardi laterali. Il pubblico cinematografico è diventato un po’ più raffinato, forse il pubblico popolare trova più interesse nelle piattaforme. Essere stati al festival di Torino ci ha dato visibilità e siamo felici di essere qui al Sudestival e di essere nella selezione dei Nastri d’Argento, il film è stato visto, quindi trovo essenziale che ci siano queste occasioni, soprattutto sul territorio.

Geremei: I festival, grandi o piccoli che siano, sono fondamentali. Molti documentari hanno una vita televisiva, ma il confronto diretto con la sala può essere brusco. Invece i festival sono una cartina di tornasole, ai festival si respira un calore, una sincerità, è un’occasione di confronto che è raro trovare in altre circostanze. Poi un prodotto festivaliero è considerato sempre un progetto d’autore, che magari farà pochi soldi, invece molte volte anche i film che vengono presentati ai festival accolgono il favore del pubblico, indipendentemente da quello che raccontano. La chiave forse è proprio confrontarsi con un pubblico vario.

Come mai si è deciso di raccontare Marcello Lippi?

Paragnani: Marcello è una persona straordinaria, appartiene a quel tipo di persone che hanno l’X Factor, ha il superpotere del carisma. La cosa incredibile è che lui da calciatore non ha vinto nulla, ma da allenatore si è trasformato in questa macchina inesorabile di vittorie, pur avendo a che fare con grandissimi campioni e grandi personalità e li ha convinti tutti. È una personalità dominante, e noi abbiamo cercato di raccontare questo maestro del calcio, e attraverso il calcio, siamo arrivati a raccontare anche il suo privato.

Geremei: Umberto Cartoni e Francesco Palazzi, insieme allo stesso Simone, tutti e tre produttori, hanno espresso la volontà di raccontare la storia umana e sportiva di questo personaggio così carismatico. Ed è incredibile che questa storia non sia stata raccontata prima, abbiamo colmato una grande lacuna.

Adesso vinco io – Marcello Lippi racconta il pubblico e il privato dell’allenatore, del padre, del marito, dell’amico. Quale aspetto è stato più complicato mettere su pellicola?

Paragnani: Quarto Potere racconta la ricostruzione quasi documentaria della storia di Charles Foster Kane. Il personaggio di Joseph Cotten, Jedediah Leland, un giornalista, indaga sul mistero della grandezza di quest’uomo. Alla fine del film non risolve il mistero, ha sempre fatto le giuste domande ma non ha trovato le risposte che cercava. Ha chiesto cosa fosse questa ‘Rosebud’, ma a lui non viene svelato quel mistero, allo spettatore invece sì. Questo per dire che in realtà entrambi gli aspetti, quello pubblico e quello privato, sono difficili da raccontare, ma il documentarista deve esercitare la maieutica ed essere presente per raccogliere quello che viene raccontato. Ad esempio Davide Lippi, il figlio di Marcello, si è molto aperto nel film, ha detto delle cose che non erano mai state dette, la sua esplosione emotiva è autentica. Allo stesso modo, Marcello non è uno che parla tanto, spingeva e guidava gli eventi senza spiegare e infatti il figlio ha capito dopo quello che il padre ha fatto per lui.

Geremei: Nessuno dei due aspetti, anche se io come autore e regista ho un certo interesse nel raccontare le vicende umane nel loro intimo. Non ho provato grande difficoltà perché mi sono trovato in una situazione propizia. Davide, il figlio, era in una disposizione d’animo favorevole, voleva raccontare quelle cose del loro privato che non erano mai state dette. Abbiamo aperto un cassetto che conteneva delle cose che non vedevano l’ora di mostrarsi, nonostante la sofferenza passata e presente per certe scelte che sono state fatte. Sarebbe stato un problema se invece Davide non fosse stato così tanto disposto, se Marcello stesso fosse stato chiuso. Invece abbiamo trovato apertura e schiettezza. Il bello del documentario è anche questo: ti trovi a confrontarti con delle situazioni che non sono previste in scrittura ma che, se si verificano, diventano un vantaggio per tutti, per il soggetto intervistato ma soprattutto sono a vantaggio del film. L’unica difficoltà è stata quella di cercare di capire dove far pendere l’ago e riuscire a farsi raccontare le sconfitte. È un aspetto che a me interessa molto, ma Marcello non è un personaggio che ama raccontare le sue sconfitte, ma non gli va neanche troppo di rivangane le vittorie, è uno che ragiona molto poco con i ‘se’ e con i ‘ma’.

Com’è stato lavorare con Lippi per la realizzazione di Adesso vinco io – Marcello Lippi?

Paragnani: È stato complicato. Marcello è una persona affascinante per qualsiasi interlocutore, poi è proprio bello, non riesci a non subire il suo fascino, ma è comunque una persona che è abituata a comandare, può decidere in autonomia se parlare o meno di qualcosa. Può dire anche ‘no, questo non voglio dirlo’. Io e Paolo ci siamo avvicinati con grande rispetto e curiosità alla sua storia umana.

Geremei: Marcello non ha cercato di dare una direzione al documentario, semplicemente quando non voleva rispondere chiedeva di andare avanti e passare ad un altro argomento, faceva capire con grande serenità che non era disposto. Ma per il 95% delle nostre richieste o domande abbiamo avuto disponibilità totale, dalla famiglia, alle partite, agli schemi che utilizzava, ci ha risposto con partecipazione e disponibilità. È stato un lungo viaggio. Tutti gli atleti coinvolti sono stati molto generosi, ognuno aveva piacere a dire la sua sull’uomo, non solo sull’allenatore, e non è frequente trovare atleti che dopo 25 o 30 anni sono così affezionati al proprio allenatore.

Adesso vinco io – Marcello Lippi racconta una vicenda emozionante, anche per chi non tifa le squadre che vengono raccontate nel film, anche per chi non segue affatto il calcio. Perché la storie sportive sono sempre emozionanti?

Paragnani: Penso che lo sport ci coinvolge perché ci affezioniamo alla storia personale. A me non piace la boxe, ma in film Toro Scatenato o Rocky mi faccio coinvolgere dalla storia personale di Balboa o Marciano. Lo sport, drammaturgicamente, ha un andamento cinematografico. Ci sono delle tappe obbligate nella struttura del film sportivo che sono capaci di coinvolgere. A me piacerebbe tantissimo che questo documentario facesse nascere la voglia di fare un film su Marcello Lippi. Lancio un appello, il film è pronto, bisogna trovare solo qualcuno abbastanza bello da interpretare Marcello.

Geremei: E’ vero che lo sport è metafora della vita, nella sua difficoltà, per le sconfitte, i sacrifici, le vittorie. È tutto vero, per quanto a volte questo concetto sia banalizzato. Ma un film sportivo ripercorre una carriera apparentemente già strutturata che in realtà è imprevedibile, esattamente come la vita. Si ripercorrono gli alti e bassi, i momenti, le sliding doors, perché replica un percorso che è come quello della vita e poi perché spesso sono storie aspirazionali, sono storie che vengono condizionate dalla volontà, dalla determinazione, la fortuna non esiste nei film sportivi. Sono storie che raccontano questa determinazione.

Presentato in apertura nella sezione DOC del Sudestival 2024 il 1° febbraio a Monopoli, Adesso vinco io – Marcello Lippi arriva al cinema dal 26 al 28 febbraio.

Me Contro Te Il Film – Vacanze in Transilvania in streaming sulle principali piattaforme

Dopo il sensazionale successo dei loro primi quattro film, I Me Contro Te, i personaggi più amati dai bambini, sono tornati con una nuova avventura ‘da brividi’: questa volta in viaggio in Transilvania! ‘Me Contro Te Il Film – Vacanze in Transilvania’ arriva oggi, venerdì 2 febbraio, su tutte le principali piattaforme digitali per Warner Bros. Home Entertainment. Il film è disponibile per l’acquisto e il noleggio su Apple TV app, Prime Video, Youtube, Rakuten TV, Timvision, Microsoft Film & TV e a noleggio su Sky Primafila e Mediaset Infinity.

I Me contro Te hanno inoltre presentato sul loro canale YouTube ufficiale i primi dieci minuti del film in anteprima…

Me Contro Te Il Film – Vacanze in Transilvania, sempre per la regia di Gianluca Leuzzi, è una produzione Warner Bros. Entertainment Italia, Colorado Film Production e Me Contro Te.

Me Contro Te Il Film – Vacanze in Transilvania, la trama

 Nel laboratorio ormai abbandonato del Signor S., Viperiana, Perfidia e la banda dei Malefici stanno tramando un piano malvagio per distruggere i Me Contro Te e il mondo intero: oscurare il Sole con il prezioso diamante delle paure e rendere la Terra un posto buio e desolato. Ma il diamante è nascosto nel posto più spaventoso del Pianeta: il Castello del Conte Dracula in Transilvania! Sofì, Luì, Chicco, Tara e Ajar partono così per la Transilvania, mentre il Signor S. si mette sulle tracce dei Malefici. Qui i nostri amici dovranno vedersela con il Conte Dracula in persona, il suo fedele servitore Patumièr, e sua figlia Ombra.

Da un soggetto di Luigi Calagna e Sofia Scalia, Me Contro Te Il Film – Vacanze in Transilvania è scritto da Emanuela Canonico, Andrea Boin, Luigi Calagna, Sofia Scalia e Gianluca Leuzzi.

La fotografia del film è di Vito Trecarichi (A.I.C.), il montaggio di Davide Cerfeda, la scenografia di Mario Torre e i costumi di Tecla Turiaco. Le musiche originali del film sono di Matteo Curallo.

 

Me Contro Te Il Film – Vacanze in Transilvania è una produzione Warner Bros. Entertainment Italia, Colorado Film Production e Me Contro Te. Il film è stato distribuito nelle sale da Warner Bros. Pictures.

Disney+ ha diffuso il nuovo trailer di Shōgun

0
Disney+ ha diffuso il nuovo trailer di Shōgun

Disney+ ha diffuso il nuovo trailer di Shōgun, l’attesissima serie evento globale di FX, che debutterà martedì 27 febbraio sulla piattaforma streaming in Italia. La serie composta da 10 episodi arriverà con i primi due, seguiti da un nuovo episodio ogni settimana.

Iscriviti a Disney+ per guardare Shōgun e molto altro. Dove vuoi, quando vuoi.

Shōgun, adattamento originale del romanzo bestseller di James Clavell, è ambientata in Giappone nell’anno 1600, all’alba di una guerra civile che segnerà un secolo. Il produttore Hiroyuki Sanada interpreta il ruolo di “Lord Yoshii Toranaga” che sta lottando per la sua vita mentre i suoi nemici nel Consiglio dei Reggenti si coalizzano contro di lui.

Quando una misteriosa nave europea viene ritrovata abbandonata in un vicino villaggio di pescatori, il suo pilota inglese, “John Blackthorne” (Cosmo Jarvis), arriva portando con sé segreti che potrebbero aiutare Toranaga a ribaltare le sorti del potere e a distruggere la temibile presenza dei nemici di Blackthorne, i preti gesuiti e i mercanti portoghesi.

I destini di Toranaga e Blackthorne diventano inestricabilmente legati alla loro interprete, “Toda Mariko” (Anna Sawai), una misteriosa nobildonna cristiana, ultima di una stirpe caduta in disgrazia. Mentre serve il suo signore in questo scenario politico difficile, Mariko deve conciliare il suo legame ritrovato con Blackthorne, il suo impegno verso la fede che l’ha salvata e il suo dovere nei confronti del padre defunto.

La serie Shōgun si avvale di un acclamato cast giapponese, senza precedenti per una produzione americana, tra cui Tadanobu Asano nel ruolo di “Kashigi Yabushige”, un noto traditore e stretto alleato di Toranaga; Hiroto Kanai nei panni di “Kashigi Omi”, il giovane leader del villaggio di pescatori dove viene trovata la nave di Blackthorne; Takehiro Hira nel ruolo di “Ishido Kazunari”, un potente burocrate che è il principale rivale di Toranaga; Moeka Hoshi in quello di “Usami Fuji”, una vedova che deve trovare un nuovo scopo nel mezzo della guerra del suo signore; Tokuma Nishioka nel ruolo di “Toda Hiromatsu”, il generale fidato e il più caro amico di Toranaga;

Shinnosuke Abe nei panni di “Toda Hirokatsu” (“Buntaro”), il marito geloso di Mariko; Yuki Kura in quelli di “Yoshii Nagakado”, lo sfacciato figlio di Toranaga che ha un forte desiderio di mettersi in gioco; Yuka Kouri nel ruolo di “Kiku”, una cortigiana rinomata in tutto il Giappone per la sua abilità artistica e Fumi Nikaido nel ruolo di “Ochiba no Kata”, la venerata madre dell’erede che non si fermerà davanti a nulla pur di porre fine a Toranaga e alla sua minaccia al potere del figlio.

Shōgun è stata creata per la televisione da Rachel Kondo e Justin Marks, con Marks in veste di showrunner e produttore esecutivo insieme a Michaela Clavell, Edward L. McDonnell, Michael De Luca e Kondo. La serie è prodotta da FX Productions.

Death By Lightning: Matthew Macfadyen e Michael Shannon nella serie Netflix

0

Come riportato da Deadline, per una nuova serie Netflix l’attore Michael Shannon interpreterà il Presidente degli Stati Uniti James Abraham Garfield, assassinato nel 1881. Ad interpretare il suo assassino, Charles Guiteau, vi sarà l’attore Matthew Macfadyen, reduce dalla vittoria all’Emmy per Succession. Questa serie, dal titolo Death By Lightning, è stata ideata dallo sceneggiatore di Bad Education Mike Makowsky, mentre sarà diretta da Matt Ross (regista di Captain Fantastic) e prodotta dalla coppia di Game of Thrones David Benioff e D.B. Weiss, i quali hanno come noto un accordo con Netflix.

Per Benioff e Weiss si tratta dunque di un nuovo progetto con l’azieda di streaming, che li porterà lontani dal genere fantasy che li ha resi celebri. Dopo Game of Thrones, i due porteranno ora su Netflix dal 21 marzo la serie Il problema dei 3 corpi, altro titolo molto atteso. Per Death By Lightning i due si sono dunque ora garantiti la presenza di due apprezzati attori. Di questa serie, ad oggi sappiamo che Makowsky, Benioff, Weiss, Bernie Caulfield e Ross sono i produttori esecutivi e che Ross dirigerà tutti gli episodi.

Death By Lightning: di cosa parlerà la serie Netflix

Basata sul libro Destiny Of The Republic di Candice Millard, la serie racconterà dunque la storia vera, più strana che fittizia, di James Abraham Garfield, riluttante 20° presidente degli Stati Uniti, e dell’avvocato disoccupato Charles Guiteau, l’uomo che sarebbe poi arrivato a ucciderlo. Guiteau, infatti, si disse scontento del trattamento ricevuto nonostante egli affermasse di essere stato determinante nell’elezione di Garfield. Una vicenda piuttosto particolare, che vedrà dunque contrapposti due personaggi altrettanto particolari.

DCU: 10 cattivi che meritano una seconda possibilità

DCU: 10 cattivi che meritano una seconda possibilità

Il nuovo universo DCU di James Gunn e Peter Safran è all’orizzonte e con esso arriveranno inevitabilmente nuove versioni di popolari cattivi della DC. Sebbene sia difficile superare interpretazioni iconiche come quella di Heath Ledger nei panni del Joker, il nuovo franchise può anche servire come seconda opportunità per i cattivi che non sono ancora stati ben rappresentati in un film o in una serie televisiva. La DC ha molti grandi cattivi che stanno ancora aspettando la loro occasione per brillare sul grande schermo, soprattutto dopo alcune versioni passate poco brillanti. Eccone allora 10 che meritano una seconda possibilità.

Poison Ivy

Sfortunatamente, l’unico adattamento in live action di Poison Ivy in Batman e Robin l’ha resa come una cattiva stereotipata. Per fortuna, il DCU ha un sacco di ottimo materiale da cui attingere per correggere questo errore. Nel corso degli anni, Poison Ivy è diventata un personaggio sempre più complesso. Ivy è la protettrice della forza elementale della DC che rappresenta la natura, quindi parte della sua cattiveria percepita è in realtà al servizio di un bene superiore. Lo sviluppo di Ivy in un personaggio più complesso è spesso legato anche alla sua relazione con Harley Quinn, che ha permesso a entrambi i personaggi di diventare più completi e meno monocorde.

Bane

Bane

Dopo l’anteprima IMAX di Il cavaliere oscuro – Il ritorno, la voce di Bane è stata modificata per essere più chiara. Il risultato finale era stranamente stonato e, sebbene iconico, divenne anche uno degli aspetti più parodiati e derisi del film. Questo ha trasformato uno dei più grandi nemici di Batman in una grande barzelletta. Poiché Christopher Nolan si è allontanato così tanto dai fumetti con il suo ritratto di Bane, il DCU dovrebbe riuscire a distinguere facilmente la sua versione reintroducendo lo steroide Venom che gli conferisce forza sovrumana e ridando a Bane la sua maschera caratteristica.

Darkseid

Originariamente tagliato fuori da Justice League del 2017, Darkseid ha fatto il suo debutto in live-action nella Zack Snyder’s Justice League del 2021. Tuttavia, questo film era stato originariamente pensato come il primo di tre film sulla Justice League. Ciò significa che nel DCEU Darkseid è stato sconfitto e si è dato alla fuga. Si vede che alla fine giura di tornare, ma senza un film che mostri di cosa è capace, la sua apparizione è piuttosto piatta.

Lex Luthor

Lex Luthor è tradizionalmente un cattivo intelligente e affascinante, pericoloso perché piace alla gente. In alcune versioni dei fumetti, Luthor era persino abbastanza popolare da essere eletto Presidente degli Stati Uniti. Questi tratti fondamentali di Lex non sono emersi nell’interpretazione di Jesse Eisenberg in Batman V Superman. Se il DCU vuole rendere Luthor il cattivo avvincente e longevo che merita di essere, dovrà assicurarsi che Nicholas Hoult – l’attore scelto per interpretare il personaggio in Superman: Legacy incanali gli aspetti fondamentali di Luthor che sono stati precedentemente elusi dalle sue iterazioni adattate in live-action.

I Rogues

rogues

I Rogues sono una delle squadre di supercriminali più interessanti della DC Comics per via delle loro regole severe. Per loro è una priorità non uccidere le persone e accettano solo membri che si fidano di seguire le regole. Al contrario, la prima apparizione dei Rogues nella serie The Flash è stata quando Capitan Cold e Heatwave si sono uniti con l’obiettivo esplicito di uccidere Barry Allen. I poteri stravaganti e il codice ammirevole dei Rogue li renderebbero un’ottima scelta per una versione più comica del DCU.

Cheetah

Wonder Woman: 1984 ha dedicato molto tempo a riportare in vita Steve Trevor nel modo più strano possibile e a sviluppare il suo cattivo principale, Maxwell Lord. Questo non ha lasciato molto tempo per sviluppare la versione di Cheetah di Kristen Wiig. È un peccato perché Cheetah è uno dei più grandi nemici di Wonder Woman, quindi vederla messa da parte è stato un duro colpo per i fan di lunga data.

Sinestro

Sebbene il fatto che Sinestro sia stato il mentore di Hal Jordan aggiunga una dinamica interessante al loro rapporto, probabilmente non è necessario che occupi molto tempo sullo schermo, se non addirittura nessuno. È probabile che l’Universo DC prenda il via dopo che Sinestro si è rivoltato contro il Corpo. Questo permetterà al DCU di concentrarsi maggiormente sugli ideali contrastanti di Sinestro con le Lanterne Verdi, e non perdere tempo cercando di rendere il suo heel turn una grande rivelazione.

Doomsday

Doomsday ha cementato il suo posto nella storia dei fumetti quando ha ucciso Superman. Purtroppo, la sua apparizione in Batman V Superman: Dawn of Justice è sembrata più un’aggiunta tardiva che una vera e propria apparizione del personaggio. Doomsday compare solo alla fine del terzo atto e serve solo a dimostrare che Superman e Batman hanno superato le loro difficoltà. Doomsday è uno dei pochi personaggi abbastanza forti da poter far male a Superman, il che lo rende una minaccia unica per l’Uomo d’Acciaio.

Talia Al Ghul

La relazione tra Bruce Wayne e Talia Al Ghul non è sempre stata rappresentata bene, e più di una volta ha sconfinato in un territorio discutibile e problematico. Tuttavia, nelle versioni migliori, viene mostrata come un’attrazione reciproca tra i due, con un affetto genuino. Due persone che si amano veramente, ma che non riescono a superare gli altri ostacoli che li trattengono, sono molto più avvincenti di quanto non lo sia uno dei due che semplicemente inganna l’altro in una trappola. Purtroppo, l’apparizione di Talia in Il cavaliere oscuro – Il ritorno ha seguito quest’ultima strada, con risultati poco brillanti. Vedere Talia e Bruce alle prese con i sentimenti che provavano un tempo l’uno per l’altro e al tempo stesso giocare al braccio di ferro sulla lealtà del figlio potrebbe aggiungere molta più profondità alle loro interazioni.

Anarky

anarky

Anarky è stato originariamente presentato come un giovane molto intelligente e molto idealista che entra in conflitto con Batman a causa delle loro diverse filosofie. Batman cerca di preservare l’ordine, mentre Anarky sostiene che certe istituzioni sociali devono essere abbattute per migliorare le condizioni di vita di coloro che vi abitano. La rappresentazione di Arrow del personaggio ha reso chiaro che la serie non era interessata ad affrontare nessuna di queste sfumature, rendendo invece Anarky motivato in gran parte dal guadagno personale e dalla vendetta.

Beetlejuice 2: svelato il titolo e il primo poster del film di Tim Burton

0

Tramite il profilo Instagram ufficiale del film, è stato svelato un primo poster del film Beetlejuice 2, sequel del classico diretto nel 1988 da Tim Burton, che torna ora a dirigere questo nuovo film atteso in sala il 6 settembre 2024, come confermato proprio dal poster. In esso vediamo infatti le mani di Beetlejuice tenere una lunga striscia piena di numeri, un riferimento al numero di accettazione della sala d’aspetto in cui egli si ritrova alla fine del lungometraggio del 1988. Sembra dunque che il tempo che Beetlejuice ha dovuto aspettare stia per terminare, pronto dunque a tornare in sala. Il poster sembra inoltre rivelare anche quello che sarà il titolo definitivo del film: Beetlejuice Beetlejuice.

Beetlejuice 2 poster

Tutto quello che sappiamo su Beetlejuice 2

Beetlejuice 2 sarà diretto ancora una volta da Tim Burton. Questo segna il suo ritorno alla regia quattro anni dopo aver diretto il live-action Dumbo della Disney. Dopo aver lavorato insieme nella serie Netflix Mercoledì la star di Scream VI, Jenna Ortega si riunisce a Tim Burton e accanto a lei vi saranno le star del film del 1988: Michael Keaton, Winona Ryder e Catherine O’Hara. Il sequel introdurrà però anche nuovi personaggi che avranno il volto di Justin Theroux, Monica Bellucci e Willem Dafoe .

Beetlejuice, uscito nel 1988, era interpretato da Michael Keaton, Winona Ryder, Catherine O’Hara, Jeffrey Jones, Alec Baldwin e Geena Davis. Quel film è incentrato su una coppia di coniugi deceduti che ricorre ai servizi dell’antipatico e dispettoso poltergeist dell’aldilà per spaventare i nuovi residenti della loro vecchia casa. Fin dal suo debutto, il film ha ottenuto un successo sia di critica che commerciale, con un incasso di oltre 73 milioni di dollari, rendendo Burton particolarmente celebre ad Hollywood. Non si hanno invece ad ora dettagli sulla trama di Beetlejuice 2, ma sappiamo che il film uscira nelle sale il 6 settembre 2024.

Doc – Nelle tue mani 3: recensione degli episodi 7 e 8 del medical drama

Ormai siamo arrivati a metà di Doc – Nella tue mani 3 e per ora non ci sono le risposte giuste alle mille domande di questa nuova stagione. Il Dottor Andrea Fanti, Luca Argentero, ha sempre più paura delle allucinazioni e non riesce più a capire cosa è realmente vero e non nelle sue visioni. Però, in questi due episodi, finalmente vengono mostrati di più i tre specializzandi e le loro vite al di fuori del reparto di Medicina Interna.

La trama di Doc – Nelle tue mani 3 episodio 7

Il primo episodio intitolato “Fantasmi” si focalizza ancora una volta su Giulia, Matilde Gioli, più specificamente sul fratello Fabio affetto da sclerosi multipla. Il giovane viene curato al Policlinico Ambrosiano, accompagnato dalla compagna Marcella e dalla loro bambina Aurora, perché pensa che la sua malattia sia progressiva. Per fortuna Doc risolve e scopre che la causa di tutto invece è un avvelenamento da piombo.

Nelle stesse ore viene ricoverata Patrizia, una donna che ha tentato il suicidio che, almeno inizialmente, sembra soffra di psicosi e allucinazioni ossessive. Doc ovviamente non crede in questa diagnosi e scoprirà che la vera causa è alla base di un tumore all’ovaio, ma per fortuna è curabile. Questo caso clinico è anche l’occasione per far avvicinare Federico, il giovane specializzando ormai affascinato dal suo lavoro da medico, con Lin che mente dicendo alla sua famiglia che studia all’università, ma alla facoltà di Finanza ed Economia.

Intanto la dottoressa Giordano e Andrea sono sempre più in sintonia sia sul lavoro e come coppia ufficiale. Giulia oltre a passare l’episodio come zia della piccola nipotina e ripensare al figlio che ha perso, riesce a trovare la donna del mistero del dottore Fanti.

Doc - Nelle tue mani 3
Foto di Virginia Bottoja

La trama di Doc – Nelle tue mani 3 episodio 8

Nell’ottavo episodio “Salto nel buio” sembra invece che gli sceneggiatori di Doc – Nelle tue mani si siano ricordati dell’esistenza anche del bel dottore Damiano Cesconi. Dal pronto soccorso dell’ospedale arriva Luna, una bellissima modella caduta durante una sfilata della Milano Fashion Week, che si scoprirà immediatamente essere la fidanzata di Adriano, il fratello di Cesconi.

Come si era già mostrato anche in “Fantasmi”, Martina e Riccardo sono sempre più vicini. Il momento del bacio scatta sulla terrazza, anche per loro, ma dopo aver passato un’intera serata a compilare il database sui pazienti che tanto interessa ad Agnese. Lo specializzando senior, interpretato da Pierpaolo Spollon, dopo aver finalmente trovato un momento di gioia con la collega, dovrà assistere alla morte di un suo paziente andato in attacco cardiaco. Il deceduto era un giovane personal trainer che soffriva di vigoressia, cioè l’ossessione di possedere un fisico perfetto e muscoloso, ragione per cui aveva iniziato a fare ampio uso di steroidi e che l’hanno portato al ricovero.

Per smorzare i toni più tragici di questo episodio – composto da una scioccante morte e dalle allucinazioni sempre più frequenti ed inspiegabili di Fanti – per fortuna, arriva un simpatico Giacomo Giorgio nei panni di Federico. Lo specializzando figlio di papà, per uno scherzo del destino, finisce a casa della collega con origini asiatiche e rivela alla famiglia di Lin che in realtà la figlia svolge il ruolo di praticante all’Ambrosiano, mettendo la ragazza nei guai con i genitori. La scena finale che lascia altri dubbi, è quella della direttrice sanitaria, interpretata da Sara Lazzaro, sempre più immischiata in qualcosa di losco e che si sta trasformando nella “villian” di questa terza stagione.

Doc – Nelle tue mani 3 tra problemi con i fratelli e la vita segreta degli specializzandi

La puntata che segna il traguardo della prima metà di Doc – Nelle tue mani 3, mostra dunque un Doc in crisi e che non riesce più a distinguere il vero dal falso e viceversa. Intanto sono sempre più presenti e importanti i nuovi specializzandi, che hanno tutte le carte in regola per diventare degli ottimi medici ma anche degli ottimi personaggi ed entrare nel cuore degli spettatori. Il prossimo appuntamento con Doc – Nelle tue mani sarà dopo Sanremo, fermandosi dunque per una settimana per dare spazio al festival canoro più famoso della televisione italiana.

Pubblicità
Pubblicità
Pubblicità