Dopo la
prima clip, una nuova terrificante
clip di Saw X è
arrivata online. Mostra una nuova trappola di tortura che
apparirà nel film. L’ultima clip vede una manciata di persone in
una stanza guardare mentre qualcuno viene portato fuori su una
sedia, con un dispositivo attaccato alla testa. L’iconico Billy il
burattino arriva presto in bicicletta con alcuni strumenti medici e
una cassetta da riprodurre. Nella parte superiore della
trappola c’è una telecamera, puntata verso la testa rasata
dell’uomo. Proprio quando inizia a dire che non parteciperà,
la trappola scatta. Dai un’occhiata alla nuova clip di Saw X qui
sotto:
Il regista ha anche notato che
spera di mantenere il titolo provvisorio di Saw
X come nome del film, sottolineando che “torna
alle radici di ciò che rende Saw così
speciale”. Ha poi elogiato l’intero cast, inclusa la star di
ritorno Tobin Bell, così come altri che hanno lavorato al
film. “Spero che potremo usare il titolo Saw
X perché questo capitolo torna davvero
alle radici di ciò che rende Saw così
speciale per me e per tutti gli altri che amano la saga di John
Kramer“, ha detto Greutert. “Grazie di cuore a tutto
il cast, non tutti quelli che posso nominare qui ma inclusi Tobin
Bell, Shawnee Smith, Synnøve Lund, Steven Brand, Renata Vaca… e
tutti gli altri che hanno contribuito a realizzare tutto questo,
così come i produttori Mark Burg, Oren Koules, Ulrich Maier, Erick
Ahedo e Lionsgate per avermi affidato questa bestia sputa sangue di
una storia. Questo è un giorno incredibile per me, non vedo
l’ora che il mondo veda il film finale“.
Di cosa
parla Saw X?
“Ambientato tra gli eventi di Saw I
e II, un John malato e disperato si reca in Messico per una
procedura medica rischiosa e sperimentale nella speranza di una
cura miracolosa per il suo cancro – solo per scoprire che l’intera
operazione è una truffa per frodare i più vulnerabili. ”, si legge
nella sinossi ufficiale del film. “Armato di un nuovo scopo,
il famigerato serial killer torna al suo lavoro, ribaltando la
situazione sui truffatori nel suo caratteristico modo viscerale
attraverso trappole subdole, squilibrate e ingegnose.”
L’ultimo film di
Saw,Spiral, è stato scritto da Josh Stolberg e
Pete Goldfinger e diretto da Darren Lynn Bousman, che in precedenza
aveva diretto Saw II, Saw
III e Saw IV. Il
film è stato generalmente considerato una delusione, con il
progetto che ha ricevuto recensioni contrastanti e ha incassato
solo circa $ 40 milioni al botteghino. Saw
X uscirà negli USA il 29 settembre 2023.
È stato finalmente
pubblicato il teaser trailer di
Argylle,il thriller di spionaggio costellato di
star di Matthew Vaughn, con
Bryce Dallas Howarddi
Jurassic World e il premio Oscar
Sam Rockwell.Argylle
attualmente dovrebbe debuttare nelle sale il 2 febbraio 2024. Sarà
poi seguito dalla sua uscita su Apple
TV+, che deve ancora essere annunciata. Il video
mostra il personaggio di Rockwell mentre lascia cadere un gatto
dalla cima dell’edificio, mentre il personaggio di Howard guarda
scioccato e inorridito. Il teaser suggerisce anche il ruolo più
importante del misterioso gatto nel film in uscita. Dai un’occhiata
al trailer teaser di Argylle
qui sotto:
Chi è l’autore di Argylle?
Quando il progetto fu
annunciato per la prima volta, fu descritto come un adattamento
cinematografico di un romanzo scritto da un’autrice emergente di
nome Elly Conway. Nuovi dettagli sul film
hanno finalmente chiarito l’identità della misteriosa scrittrice,
rivelando che in realtà è uno dei personaggi di
Argylle. È stato confermato che
Bryce Dallas Howard interpreterà il ruolo di Elly
Conway, un’autrice di best-seller che scopre che le sue popolari
storie di spionaggio hanno in qualche modo iniziato a riflettere la
realtà.
“Nel film, Elly Conway è
un’autrice solitaria di una serie di romanzi di spionaggio
best-seller, la cui idea di felicità è una notte a casa con il suo
computer e il suo gatto, Alfie.” si legge sulla sinossi.
“Ma quando le trame dei libri di fantasia di Elly, incentrati
sull’agente segreto Argylle e sulla sua missione di svelare un
sindacato di spionaggio globale, iniziano a rispecchiare le azioni
segrete di un’organizzazione di spionaggio nella vita reale, le
serate tranquille a casa diventano un ricordo del passato.
Accompagnata da Aiden (Rockwell), una spia allergica ai gatti,
Elly (portando Alfie nel suo zaino) corre attraverso il mondo per
stare un passo avanti agli assassini mentre il confine tra il mondo
immaginario di Elly e quello reale inizia a
confondersi.
Oltre a Howard e Rockwell,
nel cast di Argyllefigurano anche
Henry Cavill (The
Witcher, Justice League),
John Cena (The Suicide Squad),
Samuel L. Jackson (film del MCU), Bryce Dallas
Howard (Jurassic World: Dominion), Catherine O’
Hara (Schitt’s Creek),
Bryan Cranston (Breaking Bad), l’attore premio
Oscar Sam Rockwell (Tre cartelloni pubblicitari a
Ebbing, Missouri), Ariana DeBose (West Side Story), Rob Delaney
(Deadpool 2) e la cantante vincitrice del Grammy Dua
Lipa al suo debutto come attrice. Dua Lipa
canterà anche la musica originale per la traccia che
accompagnerà l’uscita in sala e la colonna sonora.
È uscito un
nuovo video di L’esorcista
– Il credente (The Exorcist:
Believer), che mostra in anteprima il
prossimo sequel horror in una nuova
anteprima. L’ultimo video è una featurette che
include contenuti dietro le quinte e interviste con alcune delle
star del film, tra cui Leslie Odom Jr., Ann Dowd, Raphael
Sbarge e altri. Mostra il fascino universale degli
esorcismi in tutto il mondo.
“Dalla morte della moglie
incinta in un terremoto haitiano 12 anni fa, Victor Fielding ha
cresciuto da solo la loro figlia Angela“, si legge nella
sinossi. “Ma quando Angela e la sua amica Katherine
scompaiono nel bosco, per poi ritornare tre giorni dopo senza alcun
ricordo di ciò che è successo loro, si scatena una catena di eventi
che costringerà Victor ad affrontare il punto più basso del male e,
nel suo terrore, e disperazione, cerca l’unica persona viva che ha
già assistito a qualcosa di simile: Chris MacNeil.
L’esorcista
– Il credente (The Exorcist:
Believer) è il seguito diretto del film horror
originale, adattato dal romanzo di William Peter Blatty.David Gordon Green dirigerà il
film da una sceneggiatura che sta scrivendo insieme a Scott
Teems, Danny McBride e Peter Sattler. Il film vede il
ritorno della vincitrice dell’Oscar Ellen Burstyn,
a cui si uniranno Leslie Odom Jr., Ann Dowd, Raphael Sbarge
e Jennifer Nettles, con le nuove arrivate Lidya
Jewett e Olivia Marcum. Il sequel è prodotto da Jason
Blum, David Robinson e James Robinson, con Green, McBride, Couper
Samuelson e Stephanie Allain come produttori esecutivi. È una
coproduzione tra Blumhouse e Morgan Creek Production.
Huluha pubblicato il
trailer ufficiale di Living for the
Dead, la sua nuova serie di realty incentrata
su cinque cacciatori di fantasmi queer mentre indagano con stile su
luoghi infestati in tutta l’America. La docuserie, che sarà
presentata in anteprima il 18 ottobre, è firmata dalla candidata
all’Oscar Kristen Stewart, che in questo caso ha narrato
e prodotto lo show. In Italia la serie dovrebbe debuttare su STAR,
canale per adulti di Disney+.
“È così bello e
stimolante che io e il mio migliore amico CJ Romero abbiamo avuto
questa idea divertente e ora è uno spettacolo”, ha detto
Stewart in una nota. “Tutto è iniziato come un ipotetico,
stupido sogno irrealizzabile e ora sono così orgoglioso di aver
guidato qualcosa che è tanto commovente e significativo quanto lo è
davvero un vecchio periodo gay. Il nostro cast mi fa ridere e
piangere e hanno avuto il coraggio e il cuore di portarci in posti
in cui non andrei da solo. Ed è un fantastico viaggio
inaugurale per l’azienda che ho fondato con i miei soci Dylan Meyer
e Maggie McLean. Questo è solo l’inizio per noi e per ‘Living
for the Dead’. Vorremmo un giorno attraversare l’intero paese
spettrale. Forse il mondo!”
Il video presenta la favolosa
squadra di cacciatori di fantasmi dello show, ognuno dei quali ha
un ruolo importante durante le indagini. Vengono inoltre
anticipati i luoghi infestati che visiteranno, tra cui: The Clown
Motel a Tonopah, Nevada; Copper Queen Hotel a Bisbee,
Arizona; il famigerato Waverly Hills Sanatorium a Louisville,
Kentucky; Palace Theatre di Louisville, Kentucky; e Il
Palomino a Las Vegas, Nevada.Dai un’occhiata al
trailer di Living for the Dead
Cosa aspettarsi da Living for the
Dead?
Il team paranormale di Living
For the Dead è composto dall’esperto di tecnologia Alex Le
May, dalla strega Juju Bae, dal lettore
di tarocchi Ken Boggle, dal sensitivo
Logan Taylor e dal ricercatore paranormale
Roz Hernandez. È prodotto da David
Collins, Michael Williams, Rob Eric, Renata Lombardo, CJ Romero ed
Ellaine White.
“Dai creatori di “Queer Eye”,
cinque favolosi cacciatori di fantasmi queer attraversano il paese,
aiutando i vivi curando i morti”, si legge nella sinossi. “Mentre
esplorano alcuni dei luoghi infestati più famigerati del mondo,
faranno luce su quelli mai visti e illumineranno storie non
raccontate. Insieme spingeranno oltre i confini per portare
l’accettazione agli incompresi – vivi e morti”.
L’attore messicano Gael
García Bernal è oggi uno dei più popolari attori attivi
nell’ambito cinematografico, noto tanto per celebri film
sudamericani quanto per produzioni internazionali, che gli hanno
permesso di divenire un volto riconosciuto e amato. Nota è la sua
poliedricità, che gli ha permesso di sfoggiare numerosi talenti nel
corso del tempo e ancora oggi Bernal continua a sorprendere con le
sue scelte coraggiose e impegnate politicamente.
Ecco 10 cose che non sai su Gael García
Bernal.
Gael García Bernal: i suoi film e le serie TV
1. Ha recitato in celebri
film. Nel corso della sua carriera Bernal ha recitato in
molti celebri film, sia sudamericani che di stampo internazionale.
Il suo esordio sul grande schermo è avvenuto nel 2000 con
Amores perros e da quel momento ha recitato in film come
Y tu mama también (2001), I diari della
motocicletta (2004), La mala educacion (2004),
Babel (2006), Rudo y Cursi (2007), Blindness
– Cecità (2008), Letters to Juliet
(2010), No – I giorni
dell’arcobaleno (2012), Neruda
(2016), Museo – Folle rapina a Città del
Messico (2018), Lontano da qui (2018),
Ema (2019), Wasp Network (2019),
Il paradiso probabilmente (2019), Old
(2021), The Mother(2023) e
Cassandro (2023).
2. Ha preso parte anche a
serie TV. Non solo cinema nella carriera di Bernal, che ha
anche avuto modo di recitare per la televisione in diverse
occasioni. All’inizio della sua carriera ha infatti recitato in
telenovelas come Teresa (1989) e Un amore di
nonno (1992). È poi stato protagonista della popolare serie
Mozart in the Jungle (2014-2018), per poi recitare nella
serie Station Eleven (2021) e nel film televisivo Licantropus (2022).
3. È anche regista,
sceneggiatore e produttore. Oltre ad essere un noto
attore, Bernal si è in diverse occasioni distinto anche come
regista, sceneggiatore e produttore. Ha infatti diretto i film
Déficit (2007) e Chicuarotes (2019), ma anche
episodi di film corali come 8 (2008), Revolucion
(2010) e Madly (2016). Del primo e dell’ultimo di questi
tre ha anche scritto la sceneggiatura del proprio segmento, oltread
averla scritta per la serie TV Aquì en la Tierra (2018).
Ha poi invece prodotto i film Abel (2010), Chi è Dayani Cristal?
(2013), Manto acuifero (2013) e Gueros
(2014).
4. Si è preparato a lungo
per il suo ruolo. Per il film La mala educacion
Bernal doveva essere in grado di riprodurre un accento spagnolo
convincente prima che Pedro Almodóvar gli
permettesse di ottenere il suo ruolo nel film. Bernal ha poi dovuto
anche padroneggiare il linguaggio del corpo spagnolo, prendendo
lezioni di flamenco per aiutarlo a riuscirci. Ha studiato anche i
film di Barbara Stanwyck e dell’icona spagnola
Sara Montiel, così come le precedenti protagoniste
di Almodovar, Carmen Maura e Victoria
Abril.
Gael García Bernal in No – I
giorni dell’arcobaleno
5. Ha vissuto in Cile per
prepararsi al film. In No – I giorni
dell’arcobaleno Bernal interpreta René Saavedra, giovane
pubblicitario che con risorse piuttosto scarse escogita un piano
per liberare il Cile dalla dittatura di Pinochet. Per ottenere un
accento cileno credibile per il film, Bernal ha vissuto in Cile per
un po’, anche usando la metropolitana di Santiago e frequentando
quanto più possibile altri ambienti simili in cui poter ritrovare
una parlata cilena normale e quotidiana.
Gael García Bernal canta Un poco loco in
Coco
6. Ha cantato uno dei brano
più celebri del film. Nel film d’animazione della Pixar
Coco, Bernal dà voce al personaggio Héctor Rivera, intorno
a cui si costruisce il racconto del lungometraggio. Per il film,
Bernal si è cimentato anche nel canto – altra attività per cui è si
è distinto nel tempo – eseguendo in particolare il brano Un
poco loco, divenuto tra i più celebri del film insieme a
Remember Me, premiata con l’Oscar alla miglior canzone
originale.
Gael García Bernal e Diego Luna
7. Si conoscono sin da
quando erano appena nati. Bernal e Diego Luna sono
amici di lunghiissima data, in quanto erano soliti vedersi sin dai
primi mesi di vita perché le loro madri erano legate da una stretta
amicizia. Insieme hanno condiviso le passioni (per il cinema, il
calcio e la politica) e i loro progetti cinematografici. Hanno
recitato insieme in diverse occasioni, come in Y tu mamá también
– Anche tua madre, Rudo y Cursi e Casa de mi
padre. Hanno però collaborato anche in molte altre occasioni,
non solo recitando l’uno accanto all’altro.
8. Ha una casa di
produzione con l’amico attore. I due hanno infatti poi
fondato insieme la Canana Films, casa di produzione e distribuzione
specializzata in opere dal contenuto sociopolitico, con la quale
hanno anche prodotto alcune opere da loro dirette. Bernal e Luna
hanno poi anche istituito il Festival Ambulante Gira de
documentales, il più importante festival di cinema documentario
dell’America Latina.
Gael García Bernal e Natalie Portman
9. Ha avuto una relazione
con la nota attrice. Bernal è noto anche per aver avuto
diverse celebri fidanzate, dall’attrice messicana Cecilia Suárez
all’attrice argentina Dolores Fonzi (con la quale ha avuto due
figli) e fino ad Andrea de la Torre Suárez, designer messicana, a
cui è attualmente legato. La più nota delle sue compagne è però
stata senza dubbio l’attrice premio Oscar Natalie
Portman, alla quale Bernal è stato legato dal 2003 al
2004 e poi di nuovo nel 2007. La loro relazione è poi terminata, ma
i loro fan li considerano ancora oggi una splendida coppia del
mondo dello spettacolo.
Gael García Bernal: età e altezza dell’attore
10. Gale GarcíaBernal è nato il 30 novembre 1978 a Guadalajara,
Messico.L’attore è alto complessivamente 1,70
metri.
Lo sciopero della Writers
Guild of America (WGA) è ufficialmente terminato. Nel
148esimo giorno di interruzione del lavoro, il consiglio della WGA
West e il consiglio della WGA East hanno votato all’unanimità
martedì per revocare l’ordine di sciopero a partire dalle 00:01 PT
di mercoledì, a seguito di un accordo provvisorio su un nuovo
contratto con l’Alleanza dei produttori cinematografici e
televisivi (AMPTP). Ciò significa che gli sceneggiatori potranno
tornare al lavoro già da mercoledì, anche prima del voto finale di
ratifica.
Il voto di ratifica si terrà dal 2
al 9 ottobre. Questa settimana la WGA terrà riunioni dei membri su
entrambe le coste di persona e su zoom per discutere i dettagli del
contratto. Dato l’appoggio entusiastico del comitato negoziale
della WGA, ci si aspetta che venga facilmente ratificato dai
membri, stanchi dello sciopero.
Il voto per revocare l’ordine di
sciopero ha fatto seguito al voto unanime del comitato negoziale
della WGA, del consiglio della WGA West e del consiglio della WGA
East di inviare il contratto ai membri per la ratifica.
La WGA ha anche pubblicato il
contratto completo di 94 pagine e un riepilogo dei nuovi termini.
L’accordo prevede aumenti in compensi, un nuovo requisito per
livelli minimi di personale nelle sale degli autori televisivi,
migliori termini di pagamento per gli sceneggiatori e protezioni
per l’uso dell’intelligenza artificiale nel processo di scrittura.
Secondo l’accordo della gilda:
L’intelligenza artificiale non può scrivere o riscrivere
materiale letterario e il materiale generato dall’intelligenza
artificiale non sarà considerato materiale originale ai sensi
dell’MBA, il che significa che il materiale generato
dall’intelligenza artificiale non può essere utilizzato per minare
il credito o i diritti separati di uno scrittore.
Uno sceneggiatore può scegliere di utilizzare l’intelligenza
artificiale quando esegue servizi di scrittura, se la società
acconsente e a condizione che lo sceneggiatore segua le politiche
aziendali applicabili, ma la società non può richiedere allo
scrittore di utilizzare software AI (ad esempio ChatGPT) quando
esegue servizi di scrittura.
La Società deve rivelare allo sceneggiatore se qualsiasi
materiale fornito allo sceneggiatore è stato generato da AI o
incorpora materiale generato da AI.
La WGA si riserva il diritto di affermare che lo sfruttamento
del materiale degli sceneggiatori per addestrare l’intelligenza
artificiale è proibito dall’MBA o da altre leggi.
“Possiamo dire, con grande orgoglio,
che questo accordo è eccezionale – con guadagni significativi e
protezioni per gli sceneggiatori in ogni settore”, ha detto
domenica la WGA in una dichiarazione che annunciava l’accordo
provvisorio.
WGA e AMPTP devono ancora rilasciare
i dettagli dell’accordo provvisorio, che i membri della WGA
voteranno per ratificare nei prossimi giorni. Prima che il
contratto arrivi alla gilda per quel voto, il comitato di
negoziazione WGA deve prima votare per inviarlo ai consigli di WGA
West e WGA East per l’approvazione, e i consigli devono approvare
il documento prima che venga inviato ai membri più grandi per un
voto di ratifica.
Il SAG-AFTRA sta ancora picchettando
l’AMPTP, in attesa del suo turno per tornare al tavolo delle
trattative. Lo sciopero è in vigore da 75 giorni.
Il concetto di
Intelligenza Artificiale ha da sempre ispirato il grande cinema e
The
Creator, nuovofilm di
Gareth Edwards al cinema dal 28 settembre con The
Walt Disney Company Italia, vuole inserirsi in quella tradizione
narrativa. Da 2001: Odissea nello Spazio a
Terminator, passando per Blade Runner e più di recente per
Lei e Ex
Machina, il racconto di come una macchina intelligente
diventa cosciente ha sempre affascinato i narratori, che attraverso
toni e generi diversi ne hanno raccontalo le infinite possibilità.
Nel 2023, quando l’Intelligenza Artificiale ormai esiste davvero e
il suo utilizzo sta effettivamente cambiando il modo in cui l’uomo
sta al mondo, il film immaginato da Edwards sembra quindi molto più
possibile e realistico di quello che potevano sembrare i suoi
illustri predecessori. Senza togliere fascino a quella fantascienza
che comincia a somigliare sempre di più alla realtà.
The Creator, la
storia
Nel mondo di The Creator,
le Intelligenze Artificiali si sono evolute talmente da
rappresentare una minaccia per l’uomo che quindi ha iniziato una
guerra globale per terminare tutti gli esseri sintetici attivi,
così da impedire loro di distruggere a loro volta l’umanità. In
un’ultima disperata missione per vincere il conflitto, Joshua
(John
David Washington), un ex agente delle forze speciali
in lutto per la scomparsa della moglie (Gemma
Chan), viene reclutato per dare la caccia e uccidere
il Creatore, l’inafferrabile architetto dell’avanzata AI, noto con
il nome di Nirmata, che ha sviluppato una misteriosa arma con il
potere di porre
fine
alla guerra
e
all’umanità
stessa. Joshua oltrepassa così le linee nemiche, ma scopre che
l’arma apocalittica che è stato incaricato di distruggere è un’AI
con le sembianze di una bambina (Madeleine Yuna
Voyles).
Un’immaginario visivo
credibile
Girato in location reali
arricchite in un secondo momento dalle scenografie futuristiche,
The Creator si distingue subito dai blockbuster degli ultimi mesi,
che visivamente sciatti hanno affollato le nostre sale. Il lavoro
di Gareth Edwards, sempre portatore di
un’immaginario ricco e specifico, di un world building solido e di
una visione tanto epica quanto attenta al cuore della narrazione,
si conferma ancora una volta decisivo per mettere in piedi un
universo credibile e strutturato.
La realtà raccontata nel
film è verosimile, tanto più che si focalizza su un contrasto
acceso e sanguinoso tra esseri umani e intelligenze artificiali.
Come detto in cima a questa recensione di The
Creator, il confronto uomo vs macchina può essere
considerato fondativo di un certo tipo di sci-fi che mette appunto
a confronto i creatori con le loro creature.
E i riferimenti di Edwards sono
chiaramente quelli relativi ai suoi stessi gusti cinematografici,
Star
Wars in primis, ovvero quel miscuglio di tecnologia e
polvere, di etnie diverse che si mescolano in armonia (in questo
caso l’etnia estranea è quella delle creature sintetiche), ma anche
la messa in scena di determinate entità minacciose quanto la Morte
Nera e un gusto per la narrazione classica in cui l’eroe, pur
sostenuto da una resistenza contro il male, fa i conti dal solo con
lo scontro finale.
Macchine più umane degli umani
Nel caso di Edwards, il
film fa i conti con antenati del calibro di Blade
Runner, in cui oltre a capacità intellettive, gli esseri
sintetici hanno sviluppato anche sentimenti e affetti, ambizioni e
desideri propri. Questa scoperta sarà fondamentale nel “viaggio
dell’eroe” di Joshua che percorre una parabola completa. Il lavoro
di Gareth Edwards è quindi compiuto in un percorso
totalizzante che riesce a prendere spunto da diverse storie, molti
immaginari visivi, un’umanità immediata e viscerale e mescolare
tutto, dando al suo film uno spessore insolito per un blockbuster
contemporaneo.
E tutto il cammino etico,
che cerca di definire in cosa consiste l’umanità, culmina nel
momento in cui la creatura ridona la vita al suo creatore in una
nuova forma più evoluta, forse addirittura perfezionata.
The Creator offre nel finale un momento autentico
di riflessione su esistenza e identità, su quello che significa
essere davvero presenti nel proprio tempo. Il finale, esplosivo e
concitato, è affidato agli effetti visivi, all’azione, a
quell’ansia di spettacolarità che forse toglie un pizzico di
intimità al significato ultimo del film.
A parte qualche risvolto
di trama pretestuoso, The Creator si distingue per
originalità, riuscendo a realizzare un puzzle coerente di
influenze, portando avanti un discorso se non innovativo quantomeno
coerente con l’evoluzione del personaggio principale. Trasportato
in una realtà dei fatti che non era pronto ad accogliere in un
primo momento, Joshua diventa a sua volta uno strumento al servizio
di quelle macchine che tanto ha odiato, per compiere un destino che
non era consapevole di dover seguire.
Uno dei generi di maggior successo
al cinema è senza dubbio quello del film distopico. Tali opere
permettono di avere uno sguardo ipotetico su un mondo dove gli
aspetti peggiori dell’umanità hanno preso il sopravvento, dando
vita a società e contesti particolarmente cupi e di complessa
natura. Ognuno di questi film propone una visione e una riflessione
diversa, e tra le più interessanti degli ultimi anni si afferma
quella di Seven Sisters (qui la recensione), titolo del
2017 diretto da TommyWirkola,
regista norvegese già autore di Dead Snow e Hansel &
Gretel – Cacciatori di streghe. In questa sua nuova opera,
nella società distopica presentata vige la legge del figlio
unico.
La sceneggiatura, scritta da
Max Botkin, circolava già dal 2001, ed era stata
inserita nell’elenco della Black List, comprendente i migliori
scritti ancora non prodotti. All’interno di questo, attraverso
elementi fantascientifici, si presentano una serie di
trasformazioni sociali in realtà già attualmente in corso. Si parla
infatti di sovrappopolazione, di carenza di risorse e di come ciò
porti alla formazione di governi sempre più stringenti nei
confronti delle libertà individuali dei cittadini. Seven
Sisters affronta dunque diversi temi, tutti di
particolare urgenze e attualità, e lo fa utilizzando il contesto
distopico, il quale ormai è divenuto il mezzo privilegiato per
affrontare tale tipo di discorsi.
Con un cast composto da grandi
attori, tra cui diversi candidati all’Oscar, il film si è così
affermato come un titolo di richiamo tra gli appassionati del
genere. Con un budget di 20 milioni di dollari e riprese svoltesi
interamente in alcune località della Romania, Seven
Sisters è un titolo da non perdere. Prima di intraprendere una
visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune
delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella
lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli
relativi alla trama e al cast di
attori. Infine, si elencheranno anche le principali
piattaforme streaming contenenti il film nel
proprio catalogo.
Seven Sisters: la trama del film
Il film è Ambientato nel 2073, in un
mondo post-apocalittico dove la sovrappopolazione e la scarsità di
risorse stanno devastando il pianeta. Tensioni civili e politiche,
guerre ed emigrazioni di massa hanno trasformato in maniera
irreversibile il contesto mondiale, costringendo i governi in
carica ad emanare una legge che permette alle famiglie il
concepimento di un solo figlio per nucleo. Ciò dovrebbe, in teoria,
aiutare a ridurre il sempre più preoccupante sovraffollamento. A
gestire la faccenda vi è la dottoressa Nicolette
Cayman, direttrice dell’organizzazione per il controllo
delle nascite. I figli in eccesso sono dunque condannati
all’ibernazione fino a data ignota.
In tale contesto vivono sette
sorelle gemelle, la cui madre è morta al momento del parto.
Cresciute sotto la tutela del nonno Terence
Settman, questi decide di chiamare le bambine come i
giorni della settimana. Le sette sono dunque costrette ad uscire
una per volta nel giorno corrispondente al loro nome, dovendo fare
molta attenzione a fingere di essere la stessa persona. Nessuno
dovrà mai scoprire il loro segreto, altrimenti potrebbero andare
incontro a grandi pericoli. Un giorno, però,
Lunedì scompare nel nulla. Per risolvere la
situazione, toccherà alle altre investigare sulla scomparsa della
maggiore, anche se questo significa uscire al di fuori del giorno
stabilito.
Seven Sisters: il cast del
film
Originariamente, la sceneggiatura
prevedeva sette gemelli maschi come protagonisti. Con il subentro
di Wirkola alla regia, però, questi chiese di cambiare i
protagonisti in sette gemelle femmine. La sua intenzione era
infatti quella di affidare il ruolo all’attrice Noomi Rapace,
divenuta celebre per il ruolo di Lisbeth Salander nella trilogia di
Uomini che odiano le donne. Affascinata dalla sfida di dar
vita a sette personaggi differenti, l’attrice si è subito dichiara
disponibile a partecipare. Per poter dividersi tra questi ruoli,
l’attrice ha dovuto girare ogni scena tante volte quante sorelle
erano presenti in questa. Ciò le ha richiesto una grande
preparazione, tanto fisica quanto psicologica. Ogni sorella
presenta infatti caratteristiche personali molto differenti l’una
dall’altra.
L’attrice ha raccontato di aver
sviluppato un forte legame verso ognuna delle sette personalità, ma
di considerare Sabato la sua preferita, avendo ritrovato molto di
sé da poter riportare nell’interpretazione. Accanto a lei, nei
panni del nonno Terence vi è invece l’attore Willem Dafoe.
Questi ha accettato il ruolo subito dopo aver letto la
sceneggiatura, affascinato tanto dal contesto descritto quanto dal
suo personaggio e dalle premure che dimostra. Nei panni della
severa Nicolette Cayman, invece, vi è la candidata all’Oscar
Glenn Close.
Non nuova a ruoli da cattiva, l’attrice ha raccontato di aver
costruito il personaggio cercando di far trasparire le sue ragioni
per fare quel che fa. Ad interpretare le sette sorelle Settman da
bambine, invece, vi è la giovane Clara Read.
Seven Sisters: il trailer
e dove vedere il film in streaming e in TV
In attesa di vedere tale sequel, è
possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle
più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete.
Seven Sisters è infatti disponibile nei
cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple
iTunes e Tim Vision. Per vederlo, una volta scelta la
piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o
sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È
bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite
temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente
nel palinsesto televisivo di martedì 26 settembre
alle ore 21:25 sul canale
Cielo.
Un mistero che si dipana fra il 1990
e il presente, ma anche amicizia, leggerezza e tanta, tantissima
nostalgia per come eravamo sono il cuore di Un’estate fa,
la nuova serie Sky Original prodotta da
Sky Studios e da Fabula Pictures
in esclusiva su Sky e in streaming solo su NOW dal 6 ottobre.
Protagonisti Lino Guanciale e Filippo
Scotti, che guidano un cast di talenti italiani in un
thriller transgenerazionale diretto da Davide Marengo e Marta
Savina. La serie andrà tutti i venerdì in prima serata su Sky
Atlantic con due nuovi episodi disponibili anche on demand.
Due diverse linee narrative, quindi,
per una storia a tinte crime interpretata anche da Claudia Pandolfi, Antonia Fotaras,
Nicole Grimaudo, Paolo Pierobon, Alessio Praticò, Tobia De Angelis,
Martina Gatti, Luca Maria Vannuccini, Sofia Iacuitto, Anna
Ferzetti, Orlando Cinque, Alessio Piazza, Ginevra Francesconi,
Francesco Foti, Denis Fasolo, Luciano Scarpa, Massimo De Santis,
Francesco Della Torre, Giovanni Buselli, Giulio Tropea, Giulio
Turbolente, Giovanni De Giorgi, Eleonora Giovanardi, Claudio
Bigagli, Paolo Triestino, Elisabetta De Palo, Agnese Nano, Massimo
Dapporto.
Effetto nostalgia
Un elemento chiave della serie è
l’effetto nostalgia che prende vita tra una canzone e una partita a
biliardino in questa estate infinita del 1990. Nils Hartmann, che
ha da sempre guidato le produzioni originali di Sky
Italia, ha commentato Un’estate fa come un progetto
ambizioso e difficile: “Quando ho letto per la prima volta
l’idea mi ha conquistato subito l’unione tra il meccanismo del
flashback e la dramedy. Lo abbiamo considerato anche molto
complicato e questo mi ha spaventato. Abbiamo fatto però un bel
lavoro con il team per trovare il quadro della situazione che
rendesse coerente tutta la commistione di generi e trame. Il
flashback ci ha permesso di mettere a confronto due generazioni con
attori eccezionali. Con Davide Marengo ci rincorrevamo da dieci
anni e sono contento di aver potuto finalmente lavorare con lui e
Marta Savina alla regia“.
Oltre a Sky, Un’estate fa è
anche prodotta da Fabula Picture di Marco e Nicola De
Angelis. “Il poter fare viaggiare diverse generazioni
è stata la grande scommessa della serie. È un progetto coraggioso
che mette non solo le generazioni a confronto ma le proietta negli
anni 90, e la cosa più difficile è far immergere tutti in quelle
vibe. Quando abbiamo girato in Puglia gli attori più piccoli erano
proprio immersi negli anni 90, ed è stata la scommessa più grande e
credo anche una scommessa vinta a questo punto. Sono molto
riconoscente a Niels e a Sky“, conclude Marco De Angelis. “Ci
troviamo in coda agli anni ’80 e dobbiamo trasmettere quella
nostalgia tipica di quegli anni. Selezionare la musica non è stato
facile perché era un decennio pieno di titoli importanti e
famosi. Non è facile fare una serie con una ricchezza musicale
del genere”, continua Nicola De Angelis.
Il tema del doppio
Mettendo a confronto due
generazioni, il tema del doppio è un tema molto importante in
Un’estate fa. Non solo per Elio – il personaggio di
Lino Guanciale – ma anche per Costanza –
interpretata da Claudia Pandolfi. Lino Guanciale ha parlato
dei giorni di riprese e di questo sentimento di abnegazione anche
da parte del cast più piccolo: “Mi hanno parlato di questa idea
diversi anni fa e rimasi conquistato dal progetto e ho chiesto
subito di farne parte. L’idea di mischiare così tanto le carte mi
piaceva, io credo che il futuro della produzione culturale in sé
sta nell’aprire nuove strade e sperimentare, farlo con una grande
attenzione. Quello che ho trovato eccezionale è stata la
disposizione ad andare in contro a questa sfida con abnegazione.
Soprattutto con i ragazzi, c’era molta allegria e leggerezza. Mi
tengo caro questo ricordo“.
Anche Filippo Scotti, che nella serie interpreta la
versione giovane di Elio, ha dei bei ricordi: “Con Lino ci
siamo riconosciuti e abbiamo cercato di costruire al meglio il
nostro personaggio. È stato interessante il concetto tornare nel
passato con la mente di un adulto e riscoprire la semplicità e la
bellezza anche solo di un amicizia. I miei compagni sono stati
splendidi, abbiamo passato dei bei momenti“.
Personaggio controverso e cinico è
quello di Costanza, interpretata da Claudia Pandolfi nel presente del racconto:
“Io sono l’unica che vuole bene a Costanza. È un punto di
riferimento di Elio, suo malgrado. Da piccola si aspettava una
certa risposta dal suo sguardo affettuoso. Invece lui la usava e la
usa ancora nel presente, torna come punto di riferimento perché
ancora una volta empatizza con lui. È una donna fortissima che è
stata debole ma si è creata una corazza“.
Apple Original
Films ha presentato il trailer di Fingernails – Una diagnosi d’amore, il
film interpretato da Jessie Buckley,
Riz Ahmed, Jeremy Allen White e Luke
Wilson in uscita il 3 novembre su Apple
TV+. Anna (Jessie Buckley) e Ryan (Jeremy Allen White)
hanno trovato il vero amore. È stato dimostrato da una nuova e
controversa tecnologia. C’è solo un problema: Anna non ne è ancora
sicura. Poi accetta un posto in un istituto di sperimentazione
amorosa e incontra Amir (Riz Ahmed).
Fingernails – Una diagnosi d’amore è il
secondo lungometraggio e il primo film in lingua inglese del
visionario regista/scrittore/produttore Christos Nikou,
il cui debutto alla regia è stato l’acclamato “Apples”.
Fingernails – Una diagnosi d’amore è scritto da
Christos Nikou con Stavros Raptis e Sam Steiner ed è prodotto,
oltre allo stesso Nikou, da Cate Blanchett, Andrew
Upton e Coco Francini per Dirty Films e Lucas Wiesendanger
per FilmNation Entertainment. “Fingernails – Una diagnosi d’amore”
è prodotto esecutivamente da Glen Basner, Milan Popelka, Alison
Cohen e Ashley Fox della FilmNation Entertainment insieme a Kevin
Lafferty e Jerome Duboz.
A distanza di ben sette anni dal
suo ultimo film (Rogue
One: A Star Wars Story), Gareth
Edwards si prepara ancora una volta a trasportare i suoi
spettatori in un mondo fantascientifico con The
Creator, la sua nuova storia al cinema dal 28
settembre in sala.
“Ho immaginato un robot,
costruito in una fabbrica, che ad un certo punto esce alla luce del
sole, e vede il cielo, l’erba, per la prima volta. Come deve
essere?” Ha spiegato Edwards nel corso di un
incontro on line con la stampa. “Ho visto questa fabbrica
abbandonata in mezzo a un campo di erba alta, ho cominciato a
pensare a cosa potesse esserci lì dentro. E da questa suggestione è
nata questa storia. Ero in vacanza, in viaggio, e arrivato a
destinazione avevo già elaborato tutta la base per il
film.”
Un film che parla di Intelligenza
Artificiale e sembra effettivamente molto contemporaneo, ma che
Gareth Edwards ha pensato nel 2018, quando molte
delle AI ora in uso erano ancora solo delle
ipotesi. “Ho iniziato a scrivere The
Creator nel 2018, quando l’intelligenza artificiale era un
concetto astratto, come le macchine volanti e la vita sulla luna.
Sai, era più un’ipotesi. Ho la sensazione che ogni grande svolta
tecnologica avvenuta nell’ultimo secolo o giù di lì, come
l’elettricità, i computer, Internet, abbia sempre portato
cambiamenti sismici nelle industrie. Ma d’altro canto, quando
poi le acque si calmano, tutti sono grati per quegli sviluppi
tecnici. Io sono felice che abbiamo l’elettricità, che abbiamo i
computer. Sono felice che abbiamo Internet. E penso che la
questione legata all’Intelligenza Artificiale avrà la stessa
parabola. Ad esempio, i prossimi anni saranno probabilmente un po’
complicati. Ma penso che il lato positivo sia che si tratta di uno
strumento così potente e che aiuterà così tante cose nel mondo, che
penso che gli aspetti positivi supereranno quelli negativi. E lo
dico perché quando arriverà davvero l’apocalisse dei robot, loro
vedranno questa registrazione e decideranno di non schiavizzarmi
come accadrà al resto di voi.”
Come è già capitato nei film
precedenti di Gareth Edwards, l’ambientazione
reale della storia, le location, sono sempre state parte integrante
della storia, nella sua stessa realizzazione. Una storia come
quella di The
Creator richiedeva una varietà geografica importante e
soprattutto impegnativa da un punto di vista economico, tanto che
la prospettiva di girare tutto in location reali aveva non poco
spaventato i produttori.
E così Edwards ha
trovato la soluzione: “Se l’organico della troupe era formato
da poche persone, il costo sarebbe stato così basso che sarebbe
stato più economico farli volare in qualsiasi parte del mondo che
costruire un set. E così, all’improvviso, l’idea di scegliere ogni
singola location migliore in base alla scena è diventata realtà. E
così, abbiamo scelto i vulcani dell’Indonesia, i templi buddisti
dell’Himalaya, le rovine della Cambogia, i villaggi galleggianti e
tutto il resto – ha spiegato il regista – Sono andato
in otto paesi diversi e, in una certa misura, ho girato il film più
come si gira film indipendente che un film dall’alto
budget.”
E questo lavoro è stato premiato
perché poi il budget risparmiato è stato investito tutto con i VFX,
aspetto per il quale il film sicuramente eccelle: “Quando
abbiamo finito le riprese, avevamo una grossa fetta del budget per
Industrial Light and Magic e alcuni altri fornitori.
Fondamentalmente, abbiamo montato il film, ottenuto fotogrammi da
ogni inquadratura del film e li abbiamo consegnati allo scenografo
e al concept artist. E quello che normalmente accade un anno e
mezzo prima, accadeva poi durante il montaggio. Dipingevano e
progettavano la fantascienza sulle scene già girate.”
Il risultato, almeno dal punto di
vista visivo, è certamente stupefacente e lo si potrà vedere al
cinema dal 28 settembre distribuito da The Walt Disney Company
Italia. The
Creator, scritto e diretto da Gareth
Edwards, vede protagonisti
John David Washington, Madeleine Yuna
Voyles,
Gemma Chan, Allison Janney e
Ken Watanabe.
I Golden Globe Awards introdurranno due nuove
categorie nella loro prossima edizione, prevista per gennaio,
riferisce in esclusiva Variety. Le categorie onoreranno
i film di successo di portata globale sia al botteghino che in
streaming, oltre a riconoscere la migliore interpretazione in uno
speciale di stand-up comedy.
Il primo nuovo premio è il
Golden Globe per i risultati cinematografici e al
botteghino. I candidati idonei saranno scelti tra i lungometraggi
con i maggiori guadagni o più visti dell’anno che offrono anche
eccellenza creativa.
I titoli devono aver incassato
almeno 150 milioni di dollari al momento del rilascio, di cui 100
milioni devono provenire dal botteghino nazionale. I film in
streaming con un numero di spettatori proporzionato saranno presi
in considerazione sulla base dei dati provenienti da “fonti
industriali riconosciute”, hanno affermato i Globes. Otto film
potranno beneficiare della nomination in quella categoria e
potranno anche competere per categorie come Miglior film drammatico
o Commedia purché soddisfino i criteri per tali campi.
La seconda nuova categoria, Miglior
interpretazione in una stand-up comedy televisiva, riconosce il
lavoro eccezionale di un comico in un formato stand-up
tradizionale. Verranno presi in considerazione gli speciali comici
trasmessi via radio, cavo base e premium, streaming e cavo
pay-per-view. I progetti devono avere un distributore riconosciuto
e gli account personali sui social media non saranno idonei.
“I Golden Globes hanno una ricca
storia di sostegno e celebrazione del lavoro dei comici, e siamo
entusiasti di onorare la loro genialità insieme alle eccezionali
performance cinematografiche e televisive dell’anno”, ha
affermato la presidente dei Golden Globes Helen
Hoehne. “Inoltre, siamo orgogliosi di riconoscere il
duro lavoro e l’innovazione necessari per realizzare un film che
sia allo stesso tempo un blockbuster e artisticamente
eccezionale”.
Il vicepresidente esecutivo dei
Golden Globes, Tim Gray, ha aggiunto che i film di
successo “in genere non sono stati riconosciuti tra i premi del
settore, ma dovrebbero esserlo”.
01 Distribution ha diffuso il
trailer di Comandante,
il film di Edoardo De Angelis con
protagonista Pierfrancesco
Favino. Nel cast del film
anche Massimiliano Rossi, Johan
Heldenbergh e con Silvia D’Amico. La
sceneggiatura è scritta da Sandro Veronesi
e Edoardo De Angelis dalla quale è
tratto l’omonimo romanzo edito da
Bompiani. Le musiche del film sono composte
da Robert Del Naja.
Comandante
presentato come film d’apertura in concorso alla
80ª Mostra Internazionale dell’Arte Cinematografica di
Venezia, una produzione Indigo è
Film, O’Groove con Rai
Cinema, Tramp LTD, VGroove, Wise Pictures in
associazione con Beside Production, in
collaborazione con Paramount+ ed
è prodotto da Pierpaolo Verga, Nicola Giuliano,
Attilio De Razza, Edoardo De Angelis, Francesca Cima, Carlotta
Calori, Viola Prestieri in associazione con
Mariagiovanna De Angelis e Antonio
Miyakawa, in collaborazione con Marina
Militare, Cinecittà. Il film sarà distribuito in Italia da
01 Distribution e uscirà nelle sale dal 31
ottobre.
La trama del film
All’inizio della Seconda guerra
mondiale Salvatore Todaro comanda il sommergibile Cappellini della
Regia Marina. Nell’ottobre del 1940, mentre naviga in Atlantico,
nel buio della notte si profila la sagoma di un mercantile che
viaggia a luci spente, il Kabalo, che in seguito si scoprirà di
nazionalità belga e carico di materiale bellico inglese, che apre
improvvisamente il fuoco contro il sommergibile e l’equipaggio
italiano. Scoppia una breve ma violenta battaglia nella quale
Todaro affonda il mercantile a colpi di cannone. Ed è a questo
punto che il Comandante prende una decisione destinata a fare la
storia: salvare i 26 naufraghi belgi condannati ad affogare in
mezzo all’oceano per sbarcarli nel porto sicuro più vicino, come
previsto dalla legge del mare. Per accoglierli a bordo è costretto
a navigare in emersione per tre giorni, rendendosi visibile alle
forze nemiche e mettendo a repentaglio la sua vita e quella dei
suoi uomini. Quando il capitano del Kabalo, sbarcando nella baia di
Santa Maria delle Azzorre, gli chiede perché si sia esposto a un
tale rischio contravvenendo alle direttive del suo stesso comando,
Salvatore Todaro risponde con le parole che lo hanno reso una
leggenda: “Perché noi siamo italiani”.
C’era una volta un asino molto
loquace che accettò di fare da custode della palude di Shrek e prima di rimettersi in viaggio, decise
di invitare le persone a trascorrere una notte da orchi proprio
nella palude, disponibile ora per un soggiorno unico solo su
Airbnb.
Situata tra le colline delle
Highlands scozzesi, la casa nella palude di Shrek è un rifugio
decisamente grezzo e appartato, adatto a un orco in cerca di
solitudine e, per la prima volta in assoluto, anche ai suoi più
grandi fan.
“La palude di Shrek è
incantevole, semplicemente bellissima. È il luogo perfetto per
intrattenere gli ospiti”, racconta Ciuchino, aggiungendo:
“Sai qual è la cosa che mi piace di più? Tutto, dal paesaggio
incolto agli interni modesti, fino alle rocce! Non vedo l’ora che
gli ospiti possano scoprire questa fangosa fetta di
paradiso”.
Con Ciuchino al comando, gli ospiti
avranno la possibilità di vivere un soggiorno “a strati” per due
incredibili notti stellate – ma senza torce, forconi e indiscreti
cavalieri Duloc.
Il soggiorno nella palude
di Shrek
Un tempo rifugio per le creature
delle fiabe, la casa nella palude di Shrek dà un significato
completamente nuovo al concetto di casa sull’albero. Grazie alla
combinazione di natura, interni deliziosamente rustici e una
caratteristico bagno in dependance, il soggiorno nella palude offre
sicuramente un’esperienza unica nel suo genere. E visto
l’inestimabile valore che il rifugio di Shrek ha rappresentato per
le creature fiabesche di ogni tipo, sarà prenotabile in maniera
gratuita per due notti, dal 27 al 29 ottobre, per un massimo di tre
ospiti*.
Durante il soggiorno in questo
spettacolare paesaggio paludoso, gli ospiti potranno:
Rilassarsi a lume di candela (di cerume);
Distendersi sul divano gustando un delizioso parfait;
Raccontarsi storie attorno al falò fino a notte fonda;
Divorare una montagna di waffle appena sfornati al
mattino;
Godere della privacy senza paragoni che solo un bagno in
dependance (sapete benissimo quale) può offrire.
Come prenotare
Gli appassionati di cipolle e orchi
possono richiedere di prenotare la casa nella palude di Shrek a
partire dal 13 ottobre alle 19:00 su airbnb.com/shrek. Gli ospiti
sono responsabili del proprio viaggio di andata e ritorno dalla
Scozia.
Per celebrare i bei ricordi
d’infanzia che durano tutta la vita, Airbnb farà una donazione una
tantum all’ente di beneficenza
HopScotch Children’s Charity, che offre ai bambini scozzesi più
vulnerabili e svantaggiati la possibilità di intraprendere viaggi
educativi e dinamici.
Dopo Avengers: Endgame del 2019 e la conclusione
della Saga dell’Infinito, i Marvel Studios hanno introdotto svariati nuovi
eroi nella Fase 4 del MCU,
e con loro sono arrivati nuovi formidabili nemici. Ciò che rende i
villain dei Marvel Studios così interessanti è
che raramente si propongono di dominare il mondo o di uccidere
senza motivo. Al contrario, spesso hanno intenzioni ragionevoli o
nutrono vendette personali contro i supereroi del MCU,
il che significa che alcuni sono stati rappresentati come molto più
malvagi di altri. Nella Fase 4 del MCU
sono stati introdotti in totale 18 cattivi primari, che
classifichiamo per voi dal meno al più malvagio.
Taskmaster
Black
Widow del 2021 ha introdotto Olga
Kurylenko nel ruolo di Taskmaster, un
soldato della Stanza Rossa del generale Dreykov,
dove era stata addestrata Natasha Romanoff.
Taskmaster aveva la capacità di imitare perfettamente gli stili di
combattimento degli altri, compresi diversi membri dei Vendicatori,
il che la rendeva un nemico spaventoso per Romanoff e
Yelena Belova. Tuttavia, in seguito è stato
rivelato che Taskmaster era in realtà la figlia di Dreykov,
Antonia, che era stata costretta a operare come
cattiva attraverso il controllo mentale – cosa da cui si è
allontanata immediatamente dopo che il controllo è stato
interrotto, dimostrando che non aveva alcuna intenzione
malvagia.
Maya Lopez
Prima del suo debutto nella Fase 5 del MCU,
Echo, Alaqua Cox ha debuttato
come Maya Lopez in Hawkeye del 2021. Maya è una talentuosa
combattente che nutre un sentimento di vendetta personale contro il
misterioso Ronin, che ha ucciso suo padre nei cinque anni del Blip.
Questo l’ha portata a scontrarsi con Clint Barton
e Kate Bishop in Hawkeye, anche se ben presto ha capito gli errori
commessi e si è messa contro il suo braccio destro Kazi e suo “zio”
Wilson Fisk, alias Kingpin. Una
svolta che presuppone un futuro più eroico per Maya nel MCU,
nonostante la sua esperienza come villain nella Fase 4.
Flag Smashers
Falcon
and the Winter Soldier ha esplorato lo stato del
mondo dal ritorno di metà della popolazione dopo il Blip, con
un’organizzazione terroristica nota come i Flag
Smasher che voleva ricreare un mondo senza confini. Queste
buone intenzioni sono diventate contorte, dato che il gruppo si è
spinto a misure estreme per ottenere i propri scopi, tra cui il
bombardamento di un deposito del Consiglio Globale per il Rimpatrio
(GRC) e la minaccia della vita dei membri del GRC durante una
conferenza, il tutto con l’aiuto di un nuovo siero per
super-soldati. Anche se avevano buone intenzioni, i Flag
Smasher non hanno avuto considerazione per la vita
umana.
Sylvie
La stagione 1 di Loki ha introdotto il concetto di
multiverso nel MCU,
il che ha comportato il debutto di diverse varianti del Dio
dell’inganno, tra cui la Sylvie di Sophia
Di Martino. Catturata dalla Time Variance
Authority (TVA) da bambina, la missione di vendetta di
Sylvie contro la TVA, i Custodi del Tempo e in seguito Colui che
Resta significava che non avrebbe permesso a niente e a nessuno di
ostacolarla. Sylvie ha causato molti danni nella
prima stagione di Loki, interamente per motivi personali, ma
purtroppo ha finito per scatenare un cattivo ancora più forte, il
nemico principale della Saga del Multiverso, Kang il
Conquistatore.
Namor
Nonostante sia uno dei
supereroi originali della Marvel Comics, Namor non è stato introdotto nel MCU
fino a Black Panther: Wakanda Forever, il film
conclusivo della Fase 4. Il Namor di Tenoch Huerta poteva
essere l’antagonista principale di Wakanda Forever, ma stava
muovendo guerra al Wakanda solo nel tentativo di proteggere la
propria nazione, la città sottomarina di Talokan, dalla CIA e da
Riri Williams. Tuttavia, le azioni di Namor hanno
portato alla scomparsa della regina Ramonda, spingendo Shuri a
sintetizzare la sua erba artificiale a forma di cuore e a diventare
Pantera Nera, ma lasciando un’eredità duratura e catastrofica nella
storia del Wakanda.
Xu Wenwu
I Dieci
Anelli sono stati introdotti in Iron Man
del 2008, ma il loro enigmatico leader, lo Xu
Wenwu di Tony Leung, non è apparso nel
MCU
fino a Shang-Chi e la Leggenda dei Dieci Anelli
(Fase
4). Padre di Shang-Chi e
Xialing, Wenwu ha impugnato per secoli i Dieci
Anelli, che non solo gli hanno permesso di creare un enorme impero
criminale, ma lo hanno anche collegato all’Abitante delle Tenebre
intrappolato a Ta Lo. Camuffandosi con la voce
della moglie morta, l’Abitante nelle Tenebre manipolò
Wenwu per liberarlo, il che avrebbe potuto portare
alla devastazione, ma Wenwu alla fine donò al figlio i
Dieci Anelli dopo aver appreso la verità.
Gorr il Macellatore di Dei
Thor:
Love and Thunder è diventato uno dei progetti più
controversi del MCU
dopo la sua uscita nel 2022, e molti ritengono che il film abbia
sprecato il potenziale del suo cattivo, il Gorr il Macellatore di Christian Bale. Corrotto dalla Necrospada dopo
aver rinunciato agli dèi del MCU
in seguito alla morte di sua figlia Love, Gorr ha
deciso di liberare l’universo da tutti gli dèi. Sebbene Gorr fosse
certamente malvagio in qualche misura, la sua ricerca è iniziata
perché la Necropada ha percepito il suo dolore per
la perdita della figlia, anche se la sua personale missione di
vendetta avrebbe potuto segnare la fine di tutti gli dei del
MCU,
compresi Thor e gli Asgardiani.
Scarlet Witch
Doctor
Strange nel Multiverso della Follia ha introdotto nel
MCUAmerica Chavez, un’adolescente con la capacità
di aprire portali verso altre realtà. Questo incredibile potere
l’ha resa un bersaglio per la Strega Scarlatta, la Wanda
Maximoff di Elizabeth Olsen, che voleva rivendicare per sé
il potere di Chavez per poter viaggiare in un universo alternativo
e riunirsi ai suoi figli. Scarlet Witch può essere stata
rappresentata come veramente malvagia in Multiverse of Madness, soprattutto dopo essere
stata corrotta dal Darkhold, ma la sua malvagità aveva radici
semplicemente nel desiderio di stare con i suoi figli e di essere
una madre protettiva.
I ClanDestine (Ms Marvel)
Guidati dalla
Najma di Nimra Bucha, i
ClanDestine si sono avvicinati a Kamala Khan in
Ms Marvel della Fase 4 per reclamare il suo misterioso
braccialetto, apparentemente in grado di aprire un varco nella
Dimensione Noor che avrebbe permesso ai Clandestini di tornare a
casa. Nonostante la loro missione fosse guidata dalla speranza di
tornare nella loro dimensione natale, i ClanDestine non avrebbero
permesso a nessuno di ostacolarli, come dimostra l’uccisione da
parte di Najma della bisnonna di Kamala, Aisha, nel 1942. Non è
chiaro se i ClanDestine si siano resi conto che la Dimensione Noor
avrebbe conquistato il mondo se fosse stato aperto un portale, ma è
possibile che avessero intenzioni ancora più malvagie di quanto
abbiano lasciato intendere.
Ikaris
Eternals
ha presentato i Devianti come cattivi per la
maggior parte dell’avventura, ma alla fine è stato rivelato che uno
degli Eternals stessi aveva intenzioni più malvagie.
L’Ikaris di Richard Madden si è rivoltato contro la sua
stessa famiglia per cercare di far emergere il Celestiale
Tiamut e, sebbene le sue intenzioni fossero solo
quelle di assicurarsi che la missione degli Eterni fosse portata a
termine, ciò sarebbe avvenuto al costo di tutta la vita sulla
Terra. La maggior parte degli altri membri degli Eterni lottarono
per uccidere Tiamut e salvare la Terra, ma Ikaris
non ha mai smesso di cercare di ostacolarli, volando fino al sole
dopo aver fallito.
Intelligencia (She-Hulk)
She-Hulk:
Attorney at Law ha segnato la prima legal comedy
dei Marvel Studios e la prima volta che
un personaggio importante ha infranto la quarta parete, con la
She-Hulk di Jennifer Walters alle
prese con diversi cattivi minori nel corso della serie. Tuttavia,
l’antagonista principale di She-Hulk è stato il gruppo d’odio
Intelligencia, che ha ritenuto Walters non
meritevole dei poteri solo in quanto donna. Sono proprio il
sessismo e la misoginia a rendere Intelligencia così malvagia e il
fatto che abbiano manipolato e ingannato Walters per rubarle il
sangue, permettendo a Todd Phelps di diventare
HulkKing – anche se per poco, prima che She-Hulk
riscrivesse il finale della sua serie.
Verussa
La prima presentazione
speciale dei Marvel Studios, Licantropus, ha introdotto il pubblico del
MCU
in un mondo di mostri e cacciatori di mostri, questi ultimi guidati
da Verussa Bloodstone di Harriet Sansom
Harris. La dispotica e intimidatoria vedova di Ulysses
Bloodstone aveva davvero poche qualità da esprimere in Werewolf By
Night e aveva preso di mira non solo il Jack
Russell di Gael Garcia Bernal ma anche decine di altri
mostri nella storia del MCU,
arrivando persino a esibire alcuni di loro a Bloodstone
Manor. Bloodstone era veramente malvagio, ma non
minacciava la vita su grande scala.
Arthur Harrow
Oscar
Isaac ha debuttato nel ruolo di Marc
Spector in Moon Knight della Fase 4, l’avatar del dio egizio Khonshu, ed è
stato contrapposto ad Arthur Harrow, il precedente avatar di
Khonshu che lavorava per il dio in disgrazia Ammit. Ammit e Harrow
cercavano di giudicare gli abitanti della Terra: quelli ritenuti
indegni venivano uccisi sul posto e le loro anime venivano usate
per alimentare il potere di Ammit dopo che questa era stata
liberata dalla sua tomba Ushabti. Harrow e Ammit avrebbero
assistito all’uccisione di molte vite se non fossero stati
sconfitti da Moon
Knight, Scarlet Scarab e
Khonshu.
Agatha Harkness
Sebbene alcuni possano
sostenere che la stessa Strega Scarlatta fosse il cattivo della
Fase 4 di WandaVision, la prima serie Disney+ dei Marvel Studios, nella serie
l’Agatha Harkness di Kathryn Hahn ha rappresentato una minaccia per
molte persone, non solo per i residenti di Westview. Inizialmente
fingendo di essere Agnes, la vicina ficcanaso di Wanda e Visione,
Agatha ha manipolato diversi eventi e persone di Westview per
giocare con la Strega Scarlatta. Voleva rubare la magia del caos di
Wanda per usarla a suo vantaggio, con intenzioni puramente
malvagie, ma si prevede che Agatha diventerà un’eroina quando
tornerà nella prossima serie del MCU,
Agatha: Darkhold Diaries.
Green Goblin
Dopo aver debuttato come
Norman Osborn, alias Green
Goblin, in Spider-Man di Sam Raimi nel 2002,
Willem Dafoe è tornato in Spider-Man: No Way Home del 2021 come cattivo
multiversale trascinato nel MCU.
Norman Osborn è diventato Green Goblin dopo essersi iniettato un
siero sperimentale per supersoldati, corrompendo la sua mente con
un alter ego puramente malvagio. Il Green Goblin è tornato in
Spider-Man: No Way Home, rimanendo
inizialmente nascosto, ma apparendo successivamente quando Peter
Parker ha minacciato di “curare” Osborn, il che ha portato alla
morte di zia May e a una tragica battaglia presso la Statua della
Libertà.
General Dreykov
Mentre
Taskmaster è stato rappresentato come un
antagonista minore in Black Widow, il Generale
Dreykov di Ray Winstone
era l’uomo che tirava le fila e il leader della Stanza Rossa. Per
costruire il suo esercito di Vedova Nera, Dreykov ha rapito,
trafficato e torturato centinaia di giovani ragazze per decenni,
servendosi della sua capacità di controllo delle loro menti. Questo
comportamento ripugnante ha reso Dreykov un cattivo terrificante e
assolutamente privo di qualità redentrici, soprattutto dopo che è
stato rivelato che ha fatto questo persino a sua figlia.
Fortunatamente, Dreykov è stato ucciso da Yelena Belova, che ha
finalmente ottenuto la sua vendetta.
Infinity Ultron
Dopo l’apertura del
multiverso in Loki, il film What If…? dei Marvel Studios ha esplorato realtà
alternative e varianti di alcuni degli eroi più amati del MCU.
Uno di questi universi alternativi si è chiesto cosa sarebbe
successo se Ultron fosse riuscito a trasferirsi nel corpo di
Visione in Avengers: Age of Ultron, culminato con
l’acquisizione da parte dell’intelligenza artificiale di tutte e
sei le Gemme dell’Infinito e l’avvio di una missione per
distruggere l’universo. Dopo essere riuscito in questa impresa,
Infinity Ultron è venuto a conoscenza dell’Osservatore e del
multiverso e avrebbe spazzato via tutto se non fosse stato per i
Guardiani del Multiverso.
Colui che rimane
Mentre Infinity
Ultron ha minacciato di cancellare il multiverso e ha
fallito, Colui che rimane ci è riuscito. L’He Who
Remains di Jonathan Majors ha creato la TVA per catturare
le varianti e sfrondare le linee temporali che avevano il
potenziale di creare varianti più malvagie di Kang il Conquistatore. Sebbene le sue
intenzioni potessero essere buone – cercare di evitare che
nascessero le sue varianti più malvagie – Colui che resta è
certamente il cattivo più malvagio della Fase 4, poiché non si è curato dei trilioni di
vite che ha preso. Le varianti di Colui che Resta continueranno a
rappresentare un’enorme minaccia per il futuro del MCU,
anche dopo la morte di questo villain.
Apple TV+ ha svelato il
trailer del nuovo documentario in quattro parti The Enfield
Poltergeist, che racconta l’avvincente storia della più
famosa infestazione di poltergeist di sempre. Combinando più di 250
ore di rari audio d’archivio, la ricostruzione meticolosa
dell’ambientazione dell’infestazione e interviste inedite con le
persone coinvolte nel caso, la docuserie è un’ambiziosa storia di
genere che esplora il fascino dell’inspiegabile e il suo impatto su
coloro che lo hanno vissuto personalmente. Tutti gli episodi
saranno trasmessi in anteprima mondiale il 27 ottobre su Apple TV+.
Nel 1977, la terrificante
infestazione paranormale che ha coinvolto una famiglia di Enfield,
a Londra, ha dominato i titoli dei giornali di tutto il Regno Unito
con il conseguente, enorme impatto su un’intera generazione di
bambini. Il misterioso caso cambiò per sempre le idee sul
soprannaturale e sul fatto che non fosse limitato a castelli e case
signorili, ma che potesse essere vissuto da chiunque, ovunque.
L’agghiacciante storia ha ispirato versioni romanzate del caso, tra
cui il film
The Conjuring – Il caso Enfield, una serie televisiva e due
opere teatrali.
Nel corso di quattro episodi, gli
eventi di Enfield vengono ricostruiti utilizzando le registrazioni
reali catturate da Maurice Grosse, un investigatore del paranormale
che ha archiviato tutte le interviste raccolte con le persone
colpite dal fenomeno. Grazie alla costruzione di una replica della
casa in cui si sono verificati gli episodi, gli interpreti mettono
in scena ciò che si sente nei nastri delle registrazioni reali
dell’epoca, consentendo un’interazione tra le voci d’archivio e le
apparizioni delle persone originariamente coinvolte nell’incidente
attraverso interviste attuali.
The Enfield
Poltergeist è prodotto per Apple TV+ da MetFilm e
Concordia Studio, gli stessi produttori di STILL: la storia
di Michael J. Fox, il documentario più nominato agli Emmy
di quest’anno. La docuserie è diretta da Jerry
Rothwell. I produttori esecutivi sono Al Morrow, il
vincitore del BAFTA Stewart le Maréchal, il premio Oscar® Davis
Guggenheim, Jonathan Silberberg e Nicole Stott.
OFFICINE UBU annuncia
l’arrivo nei cinema italiani un’incredibile storia vera che ha
commosso tutto il mondo ed entusiasmato più di un milione di
spettatori in Giappone. Foto di Famiglia, in
arrivo in sala il 19 ottobre, racconta l’emozionante storia
vera del fotografo Masashi Asada che, grazie al potere della
fotografia, ha riportato il sorriso sui volti di molte persone.
Tutto ha inizio in casa Asada, una
famiglia unita dove tutti hanno un sogno nel cassetto: il padre
avrebbe voluto fare il pompiere, il fratello maggiore il pilota di
Formula 1 e la madre si è sempre immaginata come la moglie di un
gangster della Yakuza. Masashi, dotato di una spiccata passione per
la fotografia, ha un’intuizione folgorante: ritrarre la propria
famiglia ricreando tutte le vite che avrebbero voluto vivere.
Grazie a questi scatti, Masashi
diventa un fotografo affermato e stimato, la cui peculiarità è
ritrarre con originalità non solo la sua, ma numerose altre
famiglie del paese, regalando loro ricordi indelebili. Il ragazzo
si trova però costretto a interrompere il suo lavoro quando il
Giappone viene colpito dal drammatico terremoto del 2011.
Intenzionato a fare qualcosa di utile, si unisce a un gruppo di
volontari che svolgono una missione unica nel suo genere: “salvare”
le foto e gli album di famiglia smarriti nel crollo delle case,
recuperandoli e restituendoli ai legittimi proprietari. Grazie al
lavoro dei volontari, in pochi mesi sono state restituite ai
proprietari più di 60.000 foto: i ricordi lasciati dai dispersi
assumono per i sopravvissuti un valore inestimabile e il racconto
di questa impresa fa il giro del mondo.
FOTO DI FAMIGLIA, la
sorprendente storia di Masashi Asada diretta da Ryôta
Nakano, sarà nei cinema italiani dal 19 ottobre con OFFICINE
UBU.
La trama di Foto di FamigliaNella famiglia Asada tutti hanno un sogno nel cassetto: il padre
avrebbe voluto fare il pompiere, il fratello maggiore il pilota di
Formula 1 e la madre si è sempre immaginata come la moglie di un
gangster della Yakuza! Masashi, il figlio minore, grazie ai sogni
della famiglia riesce a realizzare il suo: affermarsi come
fotografo, specializzandosi nel ritrarre con originalità altre
famiglie, regalando loro ricordi indelebili. La carriera di Masashi
subisce però un arresto quando il Giappone viene colpito dal
terremoto del 2011. Intenzionato a fare qualcosa di utile, si
unisce a un gruppo di volontari in un’importante missione:
recuperare le foto e gli album di famiglia andati perduti nel
crollo delle case e restituirli ai proprietari.
Foto di famiglia racconta
l’incredibile storia vera di Masashi Asada, che grazie al potere
della fotografia, ha riportato il sorriso sui volti di molte
persone.
L’autunno ha
spalancato le sue enormi porte colorate. Con esso la natura si
trasforma, il foliage invade i parchi regalando cornici variopinte
e incantevoli, sapori diversi si intrecciano fra loro e i vestiti
estivi fanno spazio a coperte e maglioncini. L’autunno è però anche
il tempo della magia, scandita soprattutto dall’arrivo di
Halloween, una delle feste dell’anno più attese e sentite. Ma è
anche momento di serate passate davanti alla televisione, mentre
fuori la prima pioggia fresca inizia a battere sull’asfalto e il
profumo della cioccolata calda invade la casa.
I film ci
accompagnano in questa stagione di transito, piena di cambiamenti,
e lasciarsi cullare da una buona storia dai toni morbidi e
suggestivi è un’occasione che non ci si può far sfuggire. Le
pellicole che si sposano bene con l’autunno sono tante, e vanno
dalle narrazioni d’amore ai racconti di crescita fino ad
attraversare mondi incantati, enfatizzate spesso da fotografie
calde e tenui che ne facilitano l’immersione e l’emozione. E allora
noi vogliamo inaugurare il periodo consigliandovi alcuni
buoni film a tema da gustarsi a luci soffuse e con una
bevanda fumante, per iniziare al meglio questo nuovo
autunno.
Chocolat
Immaginate la Francia, un piccolo
borgo medievale arroccato e il profumo della cioccolata che si
impregna fra le mura della cittadina sospesa nel tempo. Siamo
dentro Chocolat, commedia firmata da Lasse
Hallström, con protagonisti Juliette Binoche e Johnny Depp. È il 1959, e in una serata molto
fredda arriva nell’immaginario paesotto di Lansquenet-sur-Tannes
Vianne insieme alla figlia Anouk, pronte a deliziare i suoi
abitanti con l’apertura di una cioccolateria.
Le due sono però ignare che il Conte
Paul De Reynaud, sindaco del borgo, ha chiuso nella sua morsa
bigotta e tradizionalista l’intera comunità. Le giornate sono
infatti scandite dai sermoni domenicali e, ciliegina sulla torta,
nel periodo in cui le due forestiere arrivano è appena iniziato il
digiuno quaresimale. Vianne, contraria a quelle regole così rigide
e soffocanti, cercherà in tutti i modi di rompere gli schemi e far
scivolare i suoi abitanti nel piacere del palato. Chocolat è un film di libertà, di amore, di gusto per
il cioccolato, di passioni che esplodono, di condivisione; tutto
enfatizzato da una fotografia dai colori caldi che avvolge i suoi
protagonisti, rendendo l’atmosfera ancora più dolce e piacevole,
adatta alla stagione autunnale. La pellicola è tratta dall’omonimo
romanzo dell’inglese Joanne Harris, e fece
guadagnare a Binoche una candidatura agli Oscar nella categoria
migliore attrice protagonista.
Harry, ti presento Sally…
L’autunno non segna solo il tempo
dei nuovi inizi, o delle ripartenze, ma è anche stagione
dell’amore, in cui tutto, dai sapori ai colori fino alle atmosfere
suggestive, tende a rendere magici i momenti di coppia. Ecco perché
davanti a un buon tè, o anche una cioccolata fumante, non si può
fare a meno di godersi una commedia romantica come Harry, ti presento Sally. Il film merita un posto
d’onore nella categoria dei migliori film da vedere in
autunno, e una delle ragioni risiede proprio nel suo
essere un cult del genere, che contribuì all’epoca, siamo nel 1989,
a dare una spinta alla carriera del suo regista, Rob
Reiner.
La storia ruota attorno a Sally e
Harry, amici conosciutisi all’università, i quali dopo la
conclusione del loro percorso di studi, decidono di trasferirsi a
New York con l’obiettivo di costruirsi una carriera. I due hanno
pareri diversi sulla vita: il primo è convinto che ogni essere
umano possegga un lato oscuro, mentre l’altra dice di essere sempre
positiva. Fra l’altro, Harry è sicuro che non possa esistere
amicizia fra uomo e donna che non venga intralciata dal sesso. In
Harry, ti presento Sally seguiamo per intero
l’evoluzione del rapporto dei protagonisti, il quale ad un certo
punto si trasforma in una epica love story. Una delle scene dalle
vibrazioni più autunnali, è sicuramente quella al parco di
Washington Square, in cui si può ammirare il foliage del parco.
Fantastic Mr. Fox
Che Wes Anderson
fosse amante di Roald Dahl è chiaro da diversi
anni, e il suo ultimo mediometraggio, The Wonderful Story of Henry Sugar, ne è solo
conferma. Fra i suoi racconti di forma ed estetica, Fantastic Mr. Fox è quello più adatto da fruire nelle
serate d’autunno. In primis, per i colori: la palette usata in
questo film è piena di sfumature e tonalità calde, dal giallo
all’arancio, fino al marrone, di cui vengono sfruttate tutte le
gradazioni. Ogni colore contribuisce ad arricchirne
l’ambientazione, componendo dei piccoli quadri molto autunnali, pur
essendo la storia impiantata su una volpe ladra.
Fantastic Mr. Fox
ha come protagonista per l’appunto il Signor Fox, uomo (o potremmo
dire volpe) di famiglia, il quale non riuscendo a sopperire i suoi
istinti, torna a condurre una vita da ladrone dopo aver iniziato
una carriera da giornalista. Fino a quando tre agricoltori, molto
vicini alla sua nuova abitazione, non decidono di voler uccidere
lui e tutta la sua specie. Realizzata con la tecnica della stop
motion, la pellicola ha ricevuto due candidature agli Oscar: una
nella categoria Miglior film d’animazione, l’altra in quella
Miglior colonna sonora.
Will Hunting – Genio ribelle
Come abbiamo detto in precedenza
l’autunno, che combacia con l’arrivo di settembre, segna un periodo
di ripartenze oppure di inizi tutti nuovi. E quando si parla di
inizi, di avventure da assaporare, di slanci verso un nuovo
percorso, non si può fare a meno di pensare a un altro film che si
sposa bene con i mesi autunnali: Will Hunting – Genio ribelle. Al centro della storia
Will, un ragazzo rimasto orfano che vive in un quartiere povero di
Boston e si guadagna da vivere facendo le pulizie al Massachussets
Institute of Technology.
In realtà, il giovane è un vero e
proprio genio della matematica, tanto che un giorno riesce a
risolvere un problema difficilissimo scritto sulla lavagna di un
corridoio del dipartimento. Will, però, è anche molto problematico:
non riesce a rapportarsi con nessuno se non con gli amici della sua
cerchia, e soprattutto è spesso protagonista di risse, la cui
ultima lo porta a finire in carcere. Il professore di matematica
coglie però il suo essere brillante e così, andando a trovarlo in
prigione, gli propone un accordo: avrà la libertà se seguirà le
lezioni di matematica e andrà al tempo stesso in terapia da uno
psicologo. Le sedute con lo psichiatra Sean Maguire, interpretato
da un bravissimo Robin Williams, alla fine aiuteranno Will a
riprendersi, conducendolo sulla retta via.
Hocus Pocus
Autunno non è pero solo
romanticismo, scorci colorati o paesaggi variopinti, ma è anche la
stagione di Halloween, fatta di zucche, spiritelli, vampiri e notti
oscure all’insegna della magia soprannaturale. Se si cerca
un’atmosfera accogliente ma al tempo stesso mistica, Hocus
Pocus è il film giusto da guardare durante una serata piovosa,
magari con qualche candela accesa per entrare ancor di più nella
vigilia di Ognissanti. Ma perché preferire questa pellicola a tante
altre rientranti nel genere horror? Per il suo tono da commedia.
Nonostante l’ironia e la simpatia delle sorelle Sanderson,
protagoniste della storia, il film non manca comunque di
affascinare il suo pubblico, coinvolgendolo in un viaggio
fortemente suggestivo e stregato.
Hocus Pocus è diretto da
Kenny Ortega e segue le vicende di tre streghe che
dopo 300 anni resuscitano nella notte di Halloween grazie a Max, un
giovane scettico che per sbaglio accende la Candela della Fiamma
Nera. Le sorelle hanno un solo obiettivo: impossessarsi del libro
degli incantesimi. Compito del ragazzo è quello di non farlo finire
nelle loro grinfie, e ci riuscirà con l’aiuto della sorella Dani e
della sua nuova amica Allison.
L’attimo fuggente
Robin William nel 1989 è protagonista di un altro film che ben
si sposa con la stagione, e che fra l’altro inizia proprio in
autunno. Parliamo de L’attimo fuggente, diretto da Peter
Weir e inserito dall’American Film Institute al
cinquantaduesimo posto nella classfica 100 Cheers. In un collegio
maschile di Welton, nel Vermont, il professore John Keating conduce
lezioni molto particolari con i suoi studenti. L’approccio non è
infatti il solito, ma è anzi molto originale e anticonvenzionale,
che permette di creare un ponte empatico fra lui e loro e loro e
gli studi.
La missione di Keating è di
alimentare la creatività nei ragazzi, e il loro senso di libertà.
Questi atteggiamenti verranno visti dal preside e da alcuni
genitori come poco ortodossi e non educativi, creando non pochi
problemi sia al professore che agli studenti stessi. In Italia,
L’attimo fuggente fu presentato fuori concorso alla
46esima Mostra di Venezia e riscosse un grande successo.
Racconto d’autunno
Chi dice che si possa rifiorire solo
in primavera, si sbaglia. Lo conferma Racconto d’autunno,
film che chiude il ciclo delle quattro stagioni di Eric
Rohmer, in cui al centro troviamo ancora una volta la
Francia e l’amore. Il mese è quello di settembre: Magali è una
donna rimasta sola che fa la viticultrice a Saint Paul Trois
Chateau. Un giorno, una sua cara amica Isabelle va a trovarla per
invitarla al matrimonio della figlia, che a breve convolerà a
nozze.
È in quel momento che la donna si
rende conto di quanto a Magali non piaccia la sua solitudine: la
spinge perciò a scrivere su una rubrica di cuori solitari, ma
l’amica rifiuta. Sarà così la stessa Isabelle a farlo, fingendo di
essere lei. Da lì, due uomini si presenteranno per bussare alla sua
porta. Rohmer compone un racconto dalle dolci sinfonie, in cui i
buoni sentimenti e l’amicizia ne pervadono le immagini dall’inizio
alla fine. Inoltre la Francia, con le sue vinge, offre paesaggi
naturalistici mozzafiato in cui tuffarsi a capofitto. Un film da
guardare per lasciarsi trasportare in un mondo sospeso e farsi
cullare un po’.
Nightmare Before Christmas
Torniamo ad Halloween perché fra i
film più affascinanti da guardare in autunno entra di diritto
Nightmare Before Christmas, diretto da Henry
Selick e ideato e co-prodotto dal genio di Tim Burton. Realizzato anch’esso con la stop
motion, Nightmare Before Christmas, dopo un grande
successo di pubblico e critica, è diventato un cult. La storia
ruota intorno all’oramai famoso Jack Skeletron, un abitante di
Halloween Town, stufo di passare il suo tempo a spaventare. Un
giorno, Jack si ritrova a seguire degli alberi sopra i cui tronchi
ci sono delle porte incise, ognuna delle quali trasporta in un
mondo diverso.
Lo scheletro viene attratto da
quella in cui è raffigurato un albero di Natale e, attraversandola,
si ritrova proprio nel regno di Babbo Natale. Jack ne rimane
folgorato e si innamora dell’atmosfera, delle luci, di quella
festività carica di gioia, decidendo così di portarsela dietro… ma
rapendo Santa Claus. Le ambientazioni del film sono molto evocative
e la cura minuziosa dei pupazzi contribuisce a sviluppare la magia.
Rimanerne rapiti è inevitabile: Nightmare Before Christmas
è perfetto da guardare nella notte di Halloween, ma anche in
qualche serata autunnale po’ più buia e tempestosa.
La saga di Harry Potter
L’autunno non inizia senza una buona
maratona di Harry Potter.
Perché, se si parla di magia, stregoneria, incantesi e pozioni,
niente è paragonabile al mondo creato dalla penna di
J.K. Rowling. Hogwarts è la casa di
tutti i babbani che si sono immersi in questo racconto dalle
atmosfere mozzafiato, e che ha fatto sognare intere generazioni di
ricevere la famosa lettera da uno dei gufi della Scuola di Magia e
Stregoneria. La narrazione si costruisce principalmente attorno al
maghetto Harry Potter, la cui cicatrice sulla fronte segna un
conflitto fra lui e Lord Voldemort, un mago oscuro colpevole di
aver ucciso i suoi genitori quando era molto piccolo. L’avventura
di Harry inizia quando arriva a Hogwarts, luogo in cui comincia a
conoscere davvero tutto su di sé e sul suo nemico.
La saga di Harry Potter è perfetta
da gustare in questa stagione sia in versione cinematografica che
cartacea, e permette di entrare in un universo talmente ben
costruito che risulta poi difficile separarsene. Restando però sui
film, sicuramente Harry Potter e la Pietra Filosofale e Harry Potter e la Camera dei Segreti, per toni,
fotografia e colori sono quelli più adatti a questo periodo, poiché
risultano più accoglienti e in tema soprattutto grazie
alle tonalità calde. Infatti, via via che si procede con la storia
e cambiano i registi, le pellicole assumono un tono sempre più cupo
e freddo. I primi due film citati sono diretti da Chris
Columbus. Il primo ottenne tre candidature agli Oscar:
Miglior scenografia, Migliori costumi e Miglior colonna sonora; il
secondo ebbe quattro nomination ai BAFTA, fra cui Miglior film.
Autumn in New York
Concludiamo con uno film pienamente
autunnale, quello anche più toccante e drammatico rispetto ai
precedenti. Parliamo di Autumn in New York, diretto da Joan
Chen con protagonisti Winona Ryder e
Richard Gere. Will è un donnaiolo oramai di mezza
età, che non riesce a innamorarsi di nessuna donna. La sua vita,
però, cambia radicalmente quando incontra Charlotte, figlia di una
sua vecchia fiamma, con la quale stringe un legame molto forte.
L’uomo si innamora perduamente di lei, fin quando non scopre il suo
infausto destino: la giovane è infatti malata di neuroblastoma al
cuore, che la porterà inevitabilmente alla morte. Will deciderà
comunque di rimanerle accanto, fino a quando non esalerà l’ultimo
respiro, offrendole felicità e amore, seppur con alti e bassi.
Sin dal poster del film si può
dedurre su che toni e atmosfere esso vira: l’ambientazione è molto
autunnale, e a rendere la love story ancor più incantata vi è una
New York immersa nelle tonalità arancio e gialle. Sono l’amore con
la sua forza passionale e il dramma romantico a dominare Autumn
in New York, definendola una pellicola intensa e profonda,
dall’animo sentimentale e accogliente. Impossibile resisterle.
Il giovane attore Jeremy
Irvine ha debuttato al cinema sotto la regia di
Steven Spielberg e da quel momento
la sua carriera è stata continuamente un’ascesa verso il successo.
Diviso tra film indipendenti e progetti più mainstream, Irvine è
tutt’ora in cerca del ruolo che possa consacrarne il talento,
mentre si gode gli apprezzamenti di critica e pubblico.
Ecco 10 cose che non sai sull’attore Jeremy
Irvine.
Jeremy Irvine: i suoi film e le serie TV
1. Ha recitato in celebri
film. Irvine ha debuttato al cinema nel 2011 con il ruolo
del protagonista di War Horse, di Steven
Spielberg. In seguito ha recitato in Now Is
Good (2012), Grandi speranze (2012),
Le due vie del destino
(2013), The Reach – Caccia all’uomo
(2014), Stonewall (2015) e Fallen (2016). Ha
poi recitato in This Beautiful Fantastic (2016), Mamma Mia! Ci risiamo
(2018) e Billionaire Boys Club (2018), con Kevin Spacey,
Il professore e il
pazzo (2019), con Mel Gibson,
Paradise Hill (2019), Era mio figlio
(2020), Benediction (2021) e This Christmas
(2022).
2. Ha preso parte anche a
note serie TV. Oltre che al cinema, l’attore ha avuto modo
di recitare anche in alcune serie televisive, tra cui Life
Bites (2009) e Treadstone (2019). Nel 2021 interpreta
invece Charles Masterson nella serie L’ispettore
Dalgliesh. Nel 2021 era inoltre stato annunciato come Alan
Scott nella serie televisiva di HBO Max Green Lantern che
doveva essere parte integrante del DC
Extended Universe. Tuttavia, la serie è stata riformulata e al
momento Irvine sembra non farne più parte.
3. Ha diversi progetti in
arrivo. Ad Irvine non mancano però i progetti in arrivo
nel prossimo futuro, a partire dal horror Baghead,
previsto per il 2024, a cui farà poi seguito un altro horror,
Return to Silent Hill,
di cui sarà protagonista nel ruolo di James. Sono poi in fase di
produzione i film Arsenic Lane, un thriller poliziesco, e
Leopardi&Co., una commedia sentimentale.
Jeremy Irvine in Mamma Mia! Ci risiamo
4. Interpreta il
personaggio di Pierce Brosnan da giovane. Nel sequel
Mamma Mia! Ci risiamo, Irvine interpreta il giovane Sam,
il personaggio che da adulto ha le fattezze di Pierce Brosnan,
nelle sequenze dedicate alla giovinezza di Donna, interpretata
invece da Lily James e
Meryl Streep
nelle due sue differenti versioni. Precedentemente, in Le due
vie del destino, Irvine aveva interpretato la versione giovane
del personaggio di ColinFirth, presente anche in Mamma Mia! Ci
risiamo.
5. Ha dovuto indossare una
parrucca. Ambientate nel passato, le scene con
protagonista l’attore richiedevano un look retrò, tra cui una folta
chioma di capelli lunghi. L’attore tuttavia è solito portarli
corti, e non avendo il tempo per farli crescere ha dovuto indossare
una parrucca per l’intero periodo delle riprese.
Jeremy Irvine in
Fallen
6. Aveva rinunciato a ruoli
simili in precedenza. Nel film Fallen Irvine
interpreta l’angelo Daniel Grigori, protagonista maschile del film.
Questo è il primo film adattamento di un romanzo young
adult per Irvine, il quale in precedenza aveva rifiutato
i ruoli di Peeta Mellark in Hunger Games
e Tobias ‘Four’ Eaton in Divergent.
Irvine aveva infatti affermato di non volere la fama che deriva da
quel tipo di ruoli. Dopo essersi imbattuto nell’angelo Daniel
cambiò però idea, accettando la parte.
Jeremy Irvine in Grandi speranze
7. È il protagonista del
film. Nel film adattamento dell’omonimo romanzo di
Charles Dickens, Irvine interpreta Pip, un
ragazzino proletario al quale vengono fornite grandi speranze da un
misterioso benefattore, che gli permette di accedere ad una vita
molto più agiata, non senza risvolti sorprendenti. Inizialmente il
ruolo era stato offerto all’attore Alex Pettyfer,
interprete di Stormbreaker, il quale
però rifiuto portando i produttori a rivolgersi ad Irvine.
Jeremy Irvine: chi è la sua fidanzata
8. È molto
riservato. Come da lui dichiarato, Irvine è solito evitare
i riflettori e cercare di mantenere la propria privacy. Recenti
notizie riportano però del suo fidanzamento con la sua compagna di
lunga data Jodie Spencer. Di loro si sa in realtà
molto poco e non ci sono notizie recenti riguardo il loro rapporto,
appunto perché i due preferiscono mantenere un profilo basso così
da non attirare attenzioni indesiderate.
Jeremy Irvine è su Instagram
9.Ha un
profilo sul social network. L’attore è naturalmente
presente sul social network Instagram, con un profilo seguito
attualmente da 353 mila persone. Su tale piattaforma egli ha ad
oggi pubblicato oltre 700 post, molti dei quali relativi alle sue
attività come attore o modello. Si possono infatti ritrovare
diverse immagini relative a momenti trascorsi sul set ma anche foto
promozionali dei suoi progetti. Non mancano però anche post
relativi a suoi momenti di svago lontani dai set o dai riflettori.
Seguendolo si può dunque rimanere aggiornati sulle sue
attività.
Jeremy Irvine: età e altezza dell’attore
10. Jeremy Irvine è nato il
18 giugno del 1990 a
Gamlingay, Regno Unito.L’attore è alto complessivamente 1,83
metri.
Nata per te, il nuovo lavoro da regista di
Fabio Mollo, arriva dopo diverse incursioni nel
mondo della serialità televisiva e su piattaforma – tra queste,
Tutto può succedere 3 (2018), Curon (2020) – e
due film a cavallo tra 2021 e 2022,
Anni da cane, My soul summer. Il film nasce
dall’incontro con una storia che per Mollo è “la storia”, quella
che ha sempre voluto raccontare. Nata per
te è quindi, come ha affermato in conferenza stampa,
il film che ha sempre voluto fare. Si ispira alla vera vicenda di
Luca Trapanese, primo single ad adottare una bambina disabile in
Italia. Al suo attivo, anni di lavoro con i disabili, oggi
Trapanese è anche assessore alle politiche sociali del Comune di
Napoli. É stato lui stesso a trasformare la propria storia in un
libro, Nata per te, scritto con Luca Mercadante, da cui è
stato tratto il film.
Nata per te, la trama
Quello tra Luca, Pierluigi
Gigante, e Alba è un incontro del destino. Lui è un
giovane operatore di una casa famiglia per ragazzi disabili, mite e
gentile, con un grande desiderio di diventare padre. Lei è una
neonata con sindrome di Down. Sua madre l’ha abbandonata in
ospedale dopo il parto e Alba ha bisogno di una famiglia. Tutto
potrebbe essere molto facile. Luca ha dato la sua disponibilità per
diventare un genitore affidatario, anche di bambini disabili, vista
la sua lunga esperienza in questo campo. Però, è un uomo, è single.
Come single, non può adottare, ma solo avere in affido per un
periodo transitorio. Inoltre, al colloquio con la giudice minorile,
Barbora Bobulova, Luca decide di dichiarare la sua
omosessualità. Inizia così un percorso lungo e tortuoso in cui
Luca, con l’aiuto dell’avvocata,
Teresa Saponangelo, e con il supporto della sua
famiglia allargata – la madre, Iaia Forte, il
fratello, i parenti, gli stessi utenti della comunità in cui lavora
– cercherà di trasformare in realtà il suo sogno e di dare ad Alba
tutto ciò di cui ha bisogno.
La poetica di Fabio Mollo e il
ruolo del protagonista
Con Nata per
te Fabio Mollo sembra voler riprendere il discorso
interrotto nel 2017 con
Il padre d’Italia. Il film inizia dove Il
padre d’Italia si concludeva. Un uomo si trova tra le braccia
un neonato, di cui è chiamato a prendersi cura. A rafforzare
l’impressione di continuità non sono solo gli occhi chiari del
protagonista Pierluigi Gigante, ma anche un
trucco, un taglio di capelli simili a quelli scelti per
Luca Marinelli nel precedente film. Seppure
quella di Nata per te si presenti come
una storia a sé, che traspone una vicenda reale, dunque, si
inserisce perfettamente nel discorso filmico di Mollo. Si tratta di
un racconto corale, in cui ci si sarebbe aspettati un protagonista
più incisivo. Mollo lo scruta e cerca di carpirne le emozioni con
ricorrenti primi piani del volto. L’interpretazione è minimale e
trattenuta, forse troppo.
Set del film “Nata per te” di Fabio Mollo.
Nella foto Pierluigi Gigante e Barbora Bobulova.
Foto di Gianni Fiorito
Questa fotografia è solo per uso editoriale, il diritto d’autore è
della società cinematografica e del fotografo assegnato dalla
società di produzione del film e può essere riprodotto solo da
pubblicazioni in concomitanza con la promozione del film.
E’ obbligatoria la menzione dell’autore- fotografo: Gianni
Fiorito.
Set of “Nata per te” by Fabio Mollo.
in the picture Pierluigi Gigante and Barbora Bobulova.
Photo by Gianni Fiorito
This photograph is for editorial use only, the copyright is of the
film company and the photographer assigned by the film production
company and can only be reproduced by publications in conjunction
with the promotion of the film.
The mention of the author-photographer is mandatory: Gianni
Fiorito.
Solo a tratti riesce ad essere
davvero intensa. L’emozione passa soprattutto grazie alla regia,
che sa creare i giusti contrappunti attraverso le inquadrature,
l’uso della musica e delle canzoni, per portare lo spettatore a
partecipare emotivamente. Il protagonista è l’uomo perfetto per il
compito che si candida a svolgere: cattolico, ex seminarista, è
stato volontario nel sud del mondo e lavora coi disabili, un
ragazzo con un “curriculum” ineccepibile. Tanto che sembrerebbe una
forzatura degli sceneggiatori, se non ricalcasse la vera biografia
di Luca Trapanese. Mollo gli conferisce una sorta di umile
sacralità, a tratti retorica, che può allontanare soprattutto il
pubblico non credente. La sua è una visione cristiana della
paternità.
I ruoli femminili in Nata per
te
Altro passo hanno invece i ruoli
femminili. Qui la scrittura a sei mani di Furio
Andreotti, Giulia Calenda e
Mollo stesso dà il suo meglio. Queste donne sono
figure complesse, dalle molteplici sfaccettature. Colpisce, oltre
alla bravura delle attrici che le interpretano, la capacità di
raccontare interi mondi anche attraverso pochi particolari. Così,
ci si può riconoscere nell’avvocata single, madre di due gemelli,
ben interpretata da Teresa Saponangelo, che come
tante donne, lotta ogni giorno per farcela da sola. Ma vi sono
anche la giudice, cui dà vita Barbora Bobulova,
stretta tra la rigidità delle norme e le difficoltà della realtà, o
la madre di Luca, Iaia Forte. Una madre che forse
non comprende del tutto il figlio, ma decide di stargli comunque
accanto. C’è la pragmatica infermiera interpretata da
Antonia Truppo, senza dimenticare parenti e amici,
che insieme danno vita a una famiglia allargata, in efficaci scene
corali colorate e chiassose.
Uno stile riconoscibile
Lo stile di Mollo è riconoscibile.
Ha una capacità di guardare al dettaglio insolito. La sua Napoli è
fatta di angoli nascosti, non turistica, ma quotidiana. Si
caratterizza poi per l’uso emotivo della musica, con scelte adatte
ad accompagnare i momenti più emotivamente coinvolgenti e di
maggiore libertà, come la scena del ballo. Si va dalla canzone
napoletana, usata per presentare il personaggio di Iaia Forte, ai
Placebo, passando per Battisti. Vi è anche un buon uso del
flashback, sempre contestuale, adatto a chiarire l’evoluzione
esistenziale del protagonista, non esercizio di stile fine a sé
stesso.
La famiglia, le famiglie, la
disabilità in Nata per te
Nata per
te è senz’altro un lavoro coeso e coerente, che pone
delle domande e mostra delle possibilità, senza dare giudizi.
Possibilità diverse e molteplici rispetto a un concetto di famiglia
che oggi va indubbiamente allargato e adeguato alla società
attuale, con una riflessione seria e senza pregiudizio sul tema
degli affidi e delle adozioni. Possibilità e contraddizioni anche
rispetto al tema della disabilità, che resta ancora al margine del
dibattito pubblico e delle decisioni politiche, nonostante
riguardi, in varie forme, un’ampia fetta della società. Prodotto da
Cattleya e distribuito da Vision
Distribution, Nata per te sarà
nelle sale italiane dal 5 ottobre.
Sono iniziate, oggi, lunedì 25
settembre 2023 le riprese del film biografico C’è anche
domani, ispirato alla vita di Ennio Doris, fondatore di Banca
Mediolanum, con la regia di Giacomo Campiotti (tra i film della sua
carriera,
Bianca come il latte, rossa come il sangue del 2012,
Mai più come prima del 2005 e Come due
coccodrilli del 1994), prodotto da Movie Magic
International.
Le riprese del film avranno una
durata di sette settimane e termineranno alla metà di novembre
2023. L’opera sarà girata a Milano e in Lombardia, a Portofino, in
Veneto, regione del cuore e di nascita di Ennio Doris. Saranno
coinvolti i luoghi più rappresentativi della storia del banchiere
e imprenditore responsabile e visionario, che con la sua
intraprendenza e lungimiranza ha contribuito al cambiamento della
finanza italiana realizzando il suo sogno: creare una Banca di
famiglia per la famiglia.
Nel cast, tra i protagonisti,
l’attore Massimo Ghini, che interpreterà Ennio Doris in età
matura, affiancato dall’attrice Lucrezia Lante della Rovere, nelle
vesti della moglie dell’imprenditore, Lina Tombolato.
La casa di produzione, Movie Magic
International S.r.l., fondata all’inizio degli anni ’90, ha presto
conquistato una posizione di leadership nel panorama italiano
affermandosi poi sul mercato internazionale. Si avvale dei migliori
registi di cinema e pubblicità, italiani e stranieri, per grandi
produzioni TV, film più piccoli e creativi, e contenuti destinati
all’universo digitale.
Ecco il trailer italiano di
Saw
X, diretto da Kevin
Greutert con la sceneggiatura di Peter
Goldfinger e Josh Stolberg. Nel film ci
sono Tobin Bell, Shawnee Smith, Synnøve Macody Lund, Steven
Brand, Michael Beach e Renata Vaca. Il
film si colloca temporalmente tra il primo e il secondo capitolo
della saga.
Saw X, la trama
John Kramer (Tobin
Bell) è tornato. Il più macabro e disturbante capitolo
della saga di SAW si addentra nel gioco più intimo e personale di
Jigsaw. Nel film, ambientato nell’arco temporale che unisce SAW I e
SAW II, John, malato e disperato, si reca in Messico per sottoporsi
a una rischiosa procedura medica sperimentale nella speranza di una
cura miracolosa per il suo cancro. Il suo sogno svanisce quando
scopre che l’intera operazione non è altro che una truffa per
frodare i più vulnerabili. Con un nuovo scopo, vendicarsi dei suoi
truffatori, il famigerato serial killer torna al suo lavoro con il
suo subdolo e inconfondibile stile.
Shark 2 – l’Abisso, un’avventura che fa
seguito a quella del blockbuster del 2018, è disponibile da oggi
per l’acquisto e il noleggio su Apple TV app, Prime Video, Youtube, Rakuten TV, Timvision,
Microsoft Film & TV e a noleggio su Sky Primafila e Mediaset
Infinity/p.
Tuffatevi in acque
sconosciute con Jason Statham e
con l’icona globale dell’action Wu Jing che guideranno una squadra
di coraggiosi esploratori nelle profondità più recondite
dell’oceano. Il loro viaggio si trasformerà in una spirale di caos
quando una diabolica operazione mineraria minaccerà la loro
missione e li costringerà ad una rischiosa lotta per la
sopravvivenza. Messi alle strette da colossali Megalodonti e da
implacabili saccheggiatori dell’ambiente, i nostri eroi dovranno
superare i loro spietati predatori in una corsa contro il tempo al
cardiopalma. Immergetevi nell’esperienza cinematografica più
elettrizzante dell’anno con Shark 2 – l’Abisso –
dove le profondità dell’oceano saranno pari solo alle vette
dell’emozione pura e inarrestabile!
Warner Bros.
Pictures e CMC Pictures, presentano “SHARK 2 – L’ABISSO” con
Statham e Jing alla guida di un cast corale che include, Sophia Cai
(“Shark – Il primo squalo”), Page Kennedy (“Shark – Il primo
squalo”), Sergio Peris-Mencheta (“Rambo: Last Blood”), Skyler
Samuels (“The Gifted”) e Cliff Curtis (la saga di “Avatar”).
Shark 2 –
l’Abisso è diretto da Ben Wheatley (“In the Earth”,
“Free Fire”), da una sceneggiatura di Jon Hoeber & Erich Hoeber
(“Shark – Il primo squalo”, “Transformers: Rise of the Beasts”) e
Dean Georgaris (“Shark – Il primo squalo”, “Tomb Raider – La culla
della vita”), e un soggetto di Dean Georgaris e Jon Hoeber & Erich
Hoeber, basata sul romanzo di The Trench di Steve Alten. Il film è
prodotto da Lorenzo di Bonaventura (“Shark – Il primo squalo”,
“Bumblebee”) e Belle Avery (“Shark – Il primo squalo”, “Onora il
padre e la madre”). I produttori esecutivi sono Jason Statham, Cate
Adams, Ruigang Li, Catherine Xujun Ying, Wu Jing, E. Bennett Walsh,
Erik Howsam, Gerald R. Molen e Randy Greenberg.
Il team di
filmmakers al fianco del regista Wheatley è composto dal direttore
della fotografia Haris Zambarloukous (“Belfast”, “Assassinio sull’Orient
Express”), lo scenografo Chris Lowe (“The Gray Man”, “No Time
to Die”) e il montatore Jonathan Amos (“Baby Driver”, “Paddington
2”). Il supervisore agli effetti visivi è Pete Bebb (“Animali fantastici e dove
trovarli”, “Inception”) e la costumista è Lindsay Pugh (“Matrix
Resurrections”, “Krypton”). Le musiche sono di Harry
Gregson-Williams (“Shark – Il primo squalo”, “The Martian”).
Warner Bros.
Pictures e CMC Pictures presentano, in associazione con DF
Pictures, una produzione di Bonaventura/Apelles Entertainment,
Inc., un film di Ben Wheatley, Shark 2 – l’Abisso.
Il film è stato distribuito nelle sale italiane da Warner Bros.
Pictures.
Taika Waititi è il
narratore dell’ultimo trailer della sua prossima dramedy sportiva,
Next Goal
Wins, che vede gli ultimi sfavoriti dello sport
tentare di ottenere la loro prima vittoria in assoluto. Con
Michael Fassbender nei panni di Thomas
Rongen, un allenatore di calcio olandese coinvolto in una
sfida inaspettata, il film si svolge mentre Rongen assume il ruolo
di allenatore della squadra di calcio meno vincente del mondo,
situata dall’altra parte del globo. Il trailer unisce alcuni
filmati di Waititi che presenta il film, con scene dal film stesso
e immagini dal backstage.
Dopo una devastante sconfitta da
record mondiale in una partita di calcio internazionale – un
demoralizzante 31-0 contro l’Australia – la squadra nazionale delle
Samoa Americane intraprende un’impresa per portare alla luce una
scintilla nascosta tra le sue fila nominando un allenatore
innovativo con idee non convenzionali. Questo straordinario
viaggio, documentato in un film del 2014 intitolato Next Goal Wins, ha
catturato l’attenzione di Waititi.
Testimone del potenziale e delle
promesse del documentario, Waititi è stato ispirato a dare al film
il suo tocco distintivo. Sebbene il dramma sportivo abbia iniziato
il suo percorso di sviluppo in concomitanza con Thor: Love and Thunder,
l’insorgere di ritardi legati alla pandemia e i frequenti
aggiustamenti del programma dello studio hanno ostacolato il suo
percorso verso il grande schermo. Tuttavia, la storia tanto attesa
della squadra nazionale delle Samoa americane è finalmente pronta
per onorare il grande schermo (almeno quello USA).
Gli eventi di Next Goal
Wins seguiranno il personaggio di Fassbender mentre
tenta di galvanizzare la peggior squadra del calcio internazionale
durante le qualificazioni per la coppa del mondo 2014. La storia è
stata originariamente realizzata grazie al documentario Next
Goal Wins di Steve Jamieson e Mike
Brett.
Chris Pine è stato
spesso paragonato a un principe Disney nella vita reale, ma in
Wish
– dei registi Chris Buck e Fawn
Veerasunthorn – ha invece interpretato una versione di un
principe azzurro inedita, un personaggio malvagio, una specie di
controparte maschile di Malefica. Senza dubbio, Pine ha a portata
di mano un personaggio intrigante e accattivante che può rendere
suo e che potrebbe probabilmente essere aggiunto alla galleria di
cattivi iconici dalla House of Mouse.
Entertainment Weekly ha svelato un
nuovo sguardo al personaggio di Chris Pine, Re
Magnifico, che regna su Rosas e ha la capacità di esaudire i
desideri delle persone e “può fare anche altre cose”,
osserva Buck.
Sebbene la maggior parte dei
dettagli su Re Magnifico e sulla trama siano
tenuti strettamente nascosti, Veerasunthorn spiega che come
registi, “Siamo sempre stati attratti dall’idea che il cattivo
e l’eroe, per un momento, potessero allinearsi
filosoficamente”. Questo tema ben eseguito può offrire ai fan
un cattivo avvincente come la Casa di Topolino non ha da tempo. Il
regista spiega inoltre:
“Nella comprensione di cosa
significano i desideri per le persone, la parte più importante di
te è ciò che guida il tuo cuore. Asha e Magnifico ne comprendono
l’importanza, ma ciò che li separa è il modo in cui riesci a
realizzare il tuo desiderio.”
In Wish,
la brillante sognatrice Asha esprime un desiderio così potente che
viene accolto da una forza cosmica, una piccola sfera di sconfinata
energia chiamata Star. Insieme, Asha e Star affrontano un nemico
formidabile – il sovrano di Rosas, Re Magnifico – per salvare la
sua comunità e dimostrare che quando la volontà di un umano
coraggioso si unisce alla magia delle stelle, possono accadere cose
meravigliose.
Il film è diretto dal regista premio
Oscar® Chris Buck (Frozen, Frozen 2 –
Il Segreto di Arendelle) e Fawn Veerasunthorn
(Raya e l’ultimo drago), prodotto da Peter Del
Vecho (Frozen, Frozen 2 – Il Segreto di
Arendelle) e co-prodotto da Juan Pablo Reyes
(Encanto). Jennifer Lee (Frozen,
Frozen 2 – Il Segreto di Arendelle) è la produttrice
esecutiva, oltre che sceneggiatrice del progetto insieme a Allison
Moore (Notte stellata, Manhunt). Le canzoni
originali sono firmate dalla cantautrice nominata ai Grammy® Julia
Michaels e dal produttore/cantautore/musicista vincitore del
Grammy® Benjamin Rice, mentre la colonna sonora è composta da Dave
Metzger.
Alcuni dei più famosi sequel di
film di fantascienza sono in realtà
migliori dei film originali. Sorprendentemente, molti dei più
grandi episodi di questi franchise di fantascienza sono stati
realizzati dopo il primo film, e alcuni di essi sono arrivati anni
dopo il film originale o con diversi sequel meno ispirati nel
mezzo. Il celebre Mad Max: Fury Road
(2015) è probabilmente il miglior film del franchise di George Miller
ed è uscito solo 36 anni dopo il primo film, con due sequel in
mezzo. Allo stesso modo, il film d’azione Prey del 2022 può
essere considerato il più grande capitolo del franchise di
Predator,
nonostante siano passati 35 anni tra l’originale e il prequel
originale di Hulu. Ecco 10 sequel di fantascienza che sono migliori
dei loro predecessori.
Aliens
Alien (1979) è stato
l’innovativo film horror fantascientifico di Ridley Scott che ha dato vita allo Xenomorfo,
un’orribile razza aliena parassita che vive nelle profondità dello
spazio. Alien ha dato vita all’improbabile eroe Ripley (Sigourney
Weaver), che sarebbe diventato il volto del franchise
tornando nel sequel Aliens di James Cameron nel 1986. Cameron diede nuova
vita al sequel che aveva aspettato sette anni prima di uscire,
fornendo la sua solita visione spettacolare e sequenze piene
d’azione che si basavano e miglioravano il concetto horror e i
personaggi originali di Scott.
Terminator 2 – Il giorno del giudizio
Cameron ha superato se stesso questa
volta con il seguito del film Terminator del 1984,
Terminator 2 – Il giorno del giudizio del 1991. Cameron ha
aggiornato il suo franchise di Terminator in modo simile
ai suoi sforzi per Aliens, concentrandosi sull’azione e
sulla spettacolarità per migliorare l’esperienza di visione per il
pubblico. Mentre Terminator è più simile a un thriller con
un’atmosfera più guerrigliera e indipendente, Terminator 2 è senza
dubbio un grande film d’azione e d’avventura, la cui portata (e il
cui costo) è evidente grazie agli eccezionali effetti speciali,
alle acrobazie e alle scenografie.
Avatar: La via dell’acqua
Cameron è finalmente riuscito a
realizzare il tanto atteso seguito di Avatar del 2009 con
Avatar: La via
dell’acqua del 2022. Il primo dei numerosi sequel di
Avatar previsti offre una storia meno generica rispetto al
film originale, che consisteva in gran parte nella lotta per
Pandora tra gli umani e i Na’vi. Ciò consente un maggiore sviluppo
dei personaggi e delle relazioni familiari ne La via
dell’acqua, in particolare con l’aggiunta dei nuovi arrivati
Kiri e Spider. Sebbene la visuale originale di Avatar sia ancora
valida, le tecnologie avanzate alla base de La via
dell’acqua creano molte immagini maestose e mozzafiato.
Apes Revolution –Il pianeta delle
scimmie
L’alba del pianeta delle
scimmie, del 2011, del regista Rupert Wyatt, è stato un forte reboot di una
serie di film di fantascienza che era rimasta intatta da
Battaglia per il pianeta delle scimmie del 1973. Serkis è
stato formidabile e convincente nel ruolo di Cesare, lo scimpanzé
superintelligente che guida una ribellione di scimmie in un
movimento di liberazione contro l’umanità. Apes Revolutions – Ilpianeta delle scimmie del 2014, sotto la nuova guida
dell’eventuale regista di The
BatmanMatt Reeves, ha
alzato il livello del franchise, superando di gran lunga le
aspettative sia come divertente spettacolo estivo che come potente
dichiarazione.
Blade Runner 2049
Blade Runner 2049 di
Denis
Villeneuve supera il film originale di Ridley Scott
del 1982 modernizzando e migliorando il franchise in quasi tutti
gli aspetti creativi. Scott era stato originariamente annunciato
come regista del seguito da Alcon Entertainment nel 2011, ma non ha
potuto realizzarlo a causa di conflitti di programmazione con il
suo progetto Alien: Covenant del 2017. Con Blade Runner 2049, Villeneuve ha onorato i toni cupi e
futuristici dell’originale di Scott, implementando al contempo
miglioramenti visivi e profondità dei personaggi e degli sviluppi
della trama. Il risultato finale ha creato una storia poliziesca
ricca di sfumature e di atmosfera, con idee filosofiche avanzate,
pur mantenendo il tono e la narrazione onirica dell’originale.
Star Wars: Episodio V – L’Impero colpisce ancora
Non sorprende che Star Wars: Episodio V – L’Impero
colpisce ancora abbia superato il suo predecessore
Una nuova speranza, nonostante il film originale fosse
incredibilmente innovativo e redditizio. L’Impero colpisce
ancora, che è probabilmente il miglior film di Guerre
Stellari mai realizzato, ha la storia migliore di
qualsiasi capitolo di Star
Wars e con essa il miglior finale. L’ascesa di Luke da Padawan
a Maestro Jedi è solo uno dei grandi archi narrativi del film, che
ha intrecciato diverse grandi trame e ha infine ampliato l’universo
di Star Wars e determinato la sua eredità pluridecennale.
Mad Max 2
Se Mad Max: Fury Road potrebbe essere il miglior film del
franchise, Mad Max 2: Il guerriero della strada è stato
anche un eccezionale sequel dell’originale del 1979. Il guerriero della strada contiene sequenze d’azione
avvincenti e sapientemente realizzate che migliorano notevolmente
il film originale, affidandosi al suo ritmo feroce senza sosta e ad
acrobazie esilaranti, proprio come il suo sequel del 2015,
vincitore di un Oscar.
Star Trek II – L’ira di Khan
Star Trek II: L’ira di Khan è uno dei più vecchi e
migliori film della saga di Star
Trek ed è un significativo miglioramento rispetto al film
originale del 1979. Anche con l’aggiunta dei tre reboot di Star Trek firmati da J.J. Abrams e Justin Lin, L’ira di Khan è ancora considerato da alcuni fan il
più grande di tutti. L’originale Star Trek lasciava un ampio
margine di miglioramento con la sua mancanza di azione e la
sceneggiatura pesantemente dialogata, che rappresentava un inizio
deludente per il franchise. L’ira di Khan è stato un
grande ritorno con un grande cattivo, una narrazione ben bilanciata
e ricca di azione e momenti memorabili sia di umorismo che di
tragedia.
Hunger Games: La ragazza di fuoco
Seguito di The Hunger Games del 2012, La ragazza di fuoco trae vantaggio dall’evitare
l’impostazione espositiva del mondo del primo film e dal tuffarsi
direttamente negli elementi d’azione più divertenti del sequel.
Hunger Games: Catching Fire è stato anche considerato il
miglior libro della trilogia originale, il che ha spinto il sequel
a superare anche il primo film. Lo sviluppo di Katniss Everdeen in
una vera eroina protagonista la rende più divertente da tifare e
l’aggiunta del Plutarch Heavensbee di Philip Seymour Hoffman sembra aumentare il
livello di tutte le interpretazioni sullo schermo.
La moglie di Frankenstein
La moglie di Frankenstein è stato un improbabile
seguito del popolare classico Frankenstein del 1931 che ha
sorprendentemente superato il suo predecessore. Spesso considerato
il capolavoro dell’acclamato regista horror James Whale, La moglie di
Frankenstein è stato uno dei più grandi film nati dall’era
dei film a tema mostruoso degli Universal Studios negli anni ’30 e
’40, che comprendeva anche opere come L’uomo invisibile, La mummia e Dracula. La moglie di Frankenstein migliora l’originale grazie
a elementi stilistici e movimenti di macchina migliorati e allo
sviluppo del personaggio di Frankenstein come entità parlante in
cerca di amore. È un classico innovativo e uno dei migliori sequel
di fantascienza mai realizzati.
Uno dei pregi di Quentin
Tarantino è il non aver mai costruito storie troppo
contorte o poco chiare, pur essendo queste scritte e pensante per
avere vari livelli di lettura. Sono pochi, soprattutto, i misteri
all’interno delle trame, e se qualcuno di questi non è mai stato
risolto, molti altri invece hanno trovato una spiegazione in
seguito all’uscita del film. Il regista, ad ogni modo, ha sempre
cercato di chiarire qualsiasi punto lasciato in sospeso, al fine di
soddisfare il suo pubblico che, nel frattempo, non ha mai smesso di
fabbricare teorie. Perciò, in attesa di sapere di più sull’ultimo
film, The Movie
Critic, che metterà un punto fermo alla sua
carriera nella direzione dei lungometraggi, scopriamo quali sono i
misteri svelati e i dubbi risolti.
Pulp Fiction: cosa c’è
nella valigetta?
In Pulp Fiction è presente
un mistero molto grande, che per diverso tempo ha incuriosito il
pubblico. Parliamo di cosa ci fosse nella valigetta di Marsellus
Wallace: nelle prime scene del film, Jules e Vincent arrivano
nell’appartamento di uno dei soci d’affari di Marsellus, Brett, per
recuperare proprio l’oggetto. Quando Vincent poi la apre, per poter
verificare che il suo contenuto sia effettivamente lì, ne rimane
ipnotizzato. D’altro canto, però, se lui ha “la fortuna” di aver
scoperto cosa si nasconde al suo interno, lo spettatore vede solo
una luce arancione. Nelle battute finali di Pulp Fiction, la
valigetta viene riaperta quando Jules ne mostra il contenuto a
Pumpkin, rimanendone anche lui affascinato. Quentin
Tarantino non ha mai mostrato cosa si celasse dentro, e
questo ha fatto sì che venissero costruite diverse ipotesi. Lo
stesso regista è poi arrivato in soccorso, per cercare di
rispondere all’enorme punto interrogativo del pubblico. Cosa ha
detto? Solo che la valigetta è stata inserita per essere un
semplice MacGuffin, quindi non essenziale ai
fini della storia. La risposta non ha però soddisfatto i suoi fan,
i quali nonostante la spiegazione hanno continuato a fabbricare
congetture e teorie, tanto che qualcuno ha addirittura ipotizzato
che dentro ci fosse Dio.
Cosa è successo alla moglie di
Cliff Booth?
L’ultimo film di Quentin
Tarantino, C’era una volta a..
Hollywood, si incentra sull’attore Rick Dalton e il suo
stuntman nonché migliore amico Cliff Booth. Quest’ultimo è finito a
fare un lavoro poco soddisfacente dopo che l’industria
cinematografica lo ha rifiutato a causa di voci che lo incolpavano
di aver ucciso la moglie. Il regista non ha mai dato una vera
spiegazione a riguardo, anzi ha indotto il pubblico a chiedersi per
tutto il tempo se fosse o meno davvero stato lui (ricordiamo la
scena flashback in cui lei e Cliff stanno discutendo sulla barca e
lui ha una pistola in mano ma non sappiamo se spara). A rispondere
al dubbio è poi arrivato l’omonimo romanzo, scritto da Tarantino
stesso, il quale conferma l’omicidio perpetrato dall’uomo. Ne dà
anche i particolari, scrivendo che Cliff le spara un po’ sotto
l’ombelico, strappando il suo corpo a metà. Dopo il gesto, Booth si
è però subito pentito e ha tentato di tenere i suoi pezzi insieme
fino all’arrivo dei soccorsi.
Il destino di Mr. Blue
Continuiamo con Le iene, esordio alla
regia di Quentin Tarantino. Il focus sono un
gruppo di ladri, ognuno di essi con un nome di un colore, il quale
dopo un colpo ad una gioielleria andato male si ritrova diviso e
dimezzato. Molto del film ruota principalmente attorno a Mr. White
e Mr. Orange, con una buona fetta di spazio anche per Mr. Blonde e
Mr. Pink. Sono quindi solo Mr. Brown, interpretato dallo stesso
regista come spesso accade nei suoi lavori, e Mr. Blue, ad essere
presenti esclusivamente nelle prime scene. Sappiamo che il primo
viene colpito alla testa da un poliziotto subito dopo l’inconclusa
rapina, mentre il secondo non viene più mostrato. In seguito il
capo del gruppo, Joe Cabot, arriva al magazzino (dove sono gli
altri) dicendo che Mr. Blue è stato ucciso, ma non è davvero chiaro
cosa gli sia successo dopo il colpo. A rispondere alla domanda che
nel tempo è affiorata nel pubblico, ci ha pensato un videogioco del
2006 basato proprio su Le iene, che ne seguiva
pedissequamente la trama arricchendola però con alcuni elementi
inediti. Fra questi c’è proprio il destino di Mr. Blue, il quale
fugge dalla gioielleria e si nasconde in un cinema, dove viene poi
trovato e assassinato dalla polizia.
Il destino di Hans Landa
Proseguiamo con un altro mistero
risolto facente parte di Bastardi senza gloria. In questo film Quentin
Tarantino rilegge la Seconda Guerra Mondiale, o meglio ne dà una
versione alternativa, riguardante soprattutto il periodo del
nazismo. L’obiettivo principale dei Bastardi, un gruppo che mira a
catturare e scotennare i nazisti (quelli che poi rimanevano vivi
ricevevano una svastica sulla fronte), è non solo quello di
arrivare a uccidere Hitler ma anche l’ufficiale delle SS Hans
Landa, il quale viene presentato al pubblico nell’iconica scena
iniziale in una campagna francese. Alla fine di Bastardi senza
gloria, il leader Aldo Raine riesce a vendicarsi su di lui,
incidendogli una svastica sulla fronte. Dopodiché, ciò che si sa è
che in seguito al suo “capolavoro” Raine lo lascia andare. Dunque
il destino di Landa rimane sconosciuto o comunque non si sa niente
di come prosegue la sua vita. In soccorso, ancora una volta, arriva
il regista, il quale in un podcast (Happy Sad Confused), dice che
intanto Hans Landa nei libri di storia è stato riconosciuto come un
eroe per il suo coinvolgimento nella fine della guerra, e infine
afferma che dopo alcuni anni l’ufficiale si trasferisce sull’isola
di Nantucket, dove inizia una nuova carriera come detective.
Come prosegue la carriera di Rick
Dalton?
Abbiamo parlato dell’infelice
carriera di Cliff Booth in C’era una volta a… Hollywood, ma non di quella di
Rick Dalton,
anch’essa non proprio soddisfacente per il suo protagonista. Nel
film, infatti, facciamo la conoscenza di un attore in declino. Nel
finale, dopo che Dalton affronta i seguaci di Charles Manson
intenzionati ad uccidere sia lui che il suo stuntman, lo vediamo
parlare per l’ultima volta con Sharon Tate e Jay Sebring, i quali
lo invitano a bere qualcosa insieme a loro (anche qui
Quentin Tarantino dà un epilogo diverso
all’attrice, moglie di Polanski, nella realtà morta per mano di
Manson). Come prosegue, dunque, la sua carriera? A rispondere
arriva il romanzo omonimo il quale scrive che Rick inizia ad
acquistare nuova fama grazie al suo essere ospite fisso del Tonight
Show Starring Johnny Carson. Il regista poi, prima dell’uscita del
libro, in un’intervista con The Wrap ha sottolineato che Rick
Dalton è riuscito ad avere più successo nel mondo del cinema dopo
gli eventi presenti nel film. Inoltre, si apprende che nel 1988 si
ritira dalla recitazione trasferendosi alle Hawaii con la moglie
Francesca Capucci, e incontra anche Tarantino all’Hawaii
International Film Festival del 1996.
Beatrix uccide Elle Driver?
Concludiamo con l’ultimo mistero
svelato riguardante Kill Bill: Vol. 2. Protagoniste sono Beatrix Kiddo
(aka La Sposa/Black Mamba) e Elle Driver, uno dei sicari coinvolti
nel tentato assassinio della prima. In questo secondo capitolo,
Beatrix continua la sua missione di vendetta contro la squadra di
Bill (vero artefice di tutto), e ora il suo obiettivo è Elle
Driver. Le due le incontriamo nella roulotte di Budd (altro membro
del gruppo), in uno scontro corpo a corpo dalle sequenze
fenomenali. Nell’intenso combattimento, ad avere la meglio è
Beatrix, la quale riesce a strappare anche l’altro occhio a Elle,
che inizia a scalpitare dal dolore mentre lei se ne va. Dentro la
roulotte, però, pur essendosene andata, Elle ha a che fare con un
black mamba, usato poco prima dell’arrivo della Sposa per uccidere
Budd, uno dei suoi partner in crime. Quentin
Tarantino non rivela in quel momento se la donna verrà
morsa dal serpente oppure no, lasciando con il dubbio se sia morta
o meno. Il mistero si infittisce nei titoli di coda del film:
quando passa il nome di Elle Driver e Daryl Hanna (la sua
interprete) c’è un punto interrogativo. È il regista a rispondere
alla domanda ad un podcast di Joe Rogan nel 2021 (via The
Playlist), affermando che Elle è sopravvissuta.
L’heist movie è da sempre
un sottogenere particolarmente apprezzato al cinema. Attraverso il
racconto di spericolate rapine e della loro organizzazione
maniacale, si possono infatti dar luogo a racconti particolarmente
ricchi di tensione, dove in ogni momento la sfida tra successo e
fallimento è quantomai incerta. Questa tipologia di film può però
anche essere ricca di humor, proprio come dimostra un esempio
celebre quale Ocean’s Eleven. Diretto nel
2001 dal regista premio Oscar Steven
Soderbergh, il film è infatti un perfetto concentrato
tra gli elementi tipici del genere e la comicità derivata dai
brillanti personaggi protagonisti.
Il film, scritto da Ted
Griffin, è un remake della pellicola del 1960 Colpo
grosso (il cui titolo originale è proprio Ocean’s
11), di Lewis Milestone. Questo film, in
particolare, è noto per il suo cast composto da divi come
Frank Sinatra, Dean Martin,
Sammy Davis Jr. e altri personaggi di spicco degli
anni Sessanta conosciuti con il nome di Rat Pack.
Allo stesso modo, in Ocean’s Eleven si può ritrovare un
cast stellare, composto da alcuni tra i maggiori divi del cinema
contemporaneo, molti dei quali veri amici tra loro nella realtà.
Proprio per il suo genere e i nomi di richiamo legati al film,
questo si è affermato come un grande successo.
Accolto in modo positivo da critica
e pubblico e con un incasso pari ad oltre 450 milioni di dollari in
tutto il mondo, il film ha poi avuto due sequel, Ocean’s
Twelve, uscito nel 2004, e Ocean’s Thirteen, uscito
nel 2007. Nel 2018, invece, è stato realizzato lo spin-off al
femminile Ocean’s 8. Prima di
intraprendere una visione del primo capitolo, però, sarà certamente
utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a
questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile
ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e
al cast di attori. Infine, si elencheranno anche
le principali piattaforme streaming contenenti il
film nel proprio catalogo.
Ocean’s Eleven: la trama
del film
Dopo quattro anni di reclusione,
Danny Ocean esce di prigione. Non passa però molto
tempo prima che violi la libertà vigilata per recarsi in California
dal suo compagno di crimine Rusty Ryan, per
proporgli subito una nuova rapina. Danny intende infatti compiere
un furto ai danni dei tre più importanti casinò di Las Vegas nel
corso di una stessa notte. Per mettere a punto un piano
impeccabile, i due si recano dall’amico Reuben
Tishkoff, ex proprietario di casinò. Questi, che conosce
perfettamente tutti i sistemi di sicurezza dei casinò, è
inizialmente riluttante ad accettare, ma si convince quando scopre
che i tre locali da scassinare appartengono a Terry
Benedict, da sempre suo rivale.
I tre fissano la data del colpo nel
giorno in cui è programmato l’incontro di pugilato del secolo,
prevedendo che il caveau del Bellagio contenga più di 160 milioni
di dollari. Resta solo da completare il team: Danny e Rusty
reclutano quindi otto ex colleghi e criminali specializzati, tra
cui Linus Caldwell, un giovane e talentuoso
borseggiatore; Frank Catton, un truffatore di
professione; Virgil e Turk
Malloy, una coppia di meccanici; Livingston
Dell, esperto di elettronica e sorveglianza;
Basher Tarr, un esperto di esplosivi; Saul
Bloom, un truffatore anziano; e “The Amazing”
Yen, un acrobata. Gli “undici di Ocean” sono ora pronti a
portare a termine il più ambizioso colpo della storia.
Ocean’s Eleven: il cast
del film
Ad interpretare il carismatico Danny
Oceans vi è l’attore George Clooney,
che proprio grazie a questo ruolo ottenne rinnovata popolarità
internazionale. Il suo collega Rusty Ryan è invece interpretato da
Brad Pitt, il
quale accettò la parte dopo che Clooney stesso gli chiese di
partecipare. È ormai noto che all’interno del film si può vedere
Rusty intento a mangiare in quasi ogni scena. A suggerire la cosa
fu lo stesso Pitt, il quale la riteneva una gag divertente per il
personaggio. Accanto a loro, nei panni di Reuben Tishkoff vi è
invece l’attore Elliott Gould, il quale con questo
film è tornato alla ribalta dopo diversi insuccessi.
Nel ruolo del borseggiatore Linus
Caldwell vi è invece Matt Damon,
grande amico di Clooney e Pitt. Originariamente, però, per la parte
era stato contattato l’attore Mark Wahlberg, il
quale preferì infine recitare in Il pianeta delle scimmie.
Frank Catton è interpretato da Bernie Mac, mentre
Livingston Dell è Eddie Jemison. I fratelli Turk e
Virgil Malloy sono interpretati da Scott Caan e
Casey Affleck,
ai quali è stata data ampia libertà di improvvisazione. Completano
il gruppo Don Cheadle nel
ruolo di Basher Tarr, Carl Reiner con
quello di Saul Bloom e Shaobo Qin nei panni di
Yen. La premio Oscar Julia Roberts
interpreta Tess, ex compagna di Danny e ora legata a Terry
Benedict, il proprietario dei casinò interpretato da Andy
Garcia.
Ocean’s Eleven: il trailer
e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire del film grazie
alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. Ocean’s
Eleven è infatti disponibile nei cataloghi di
Rakuten TV, Google Play, Apple iTunes, Netflix e Amazon Prime Video. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un
dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è
inoltre presente nel palinsesto televisivo di lunedì 25
settembre alle ore 21:00 sul canale
Iris.
Negli anni Novanta Jim
Carrey era l’attore più popolare del mondo, nonché
uno dei primi a ricevere compensi milionari per i suoi film
campioni di incassi. Nel solo 1994 egli ha recitato in tre
lungometraggi che lo hanno consacrato come re della commedia
statunitense. Si tratta di Scemo & più scemo, Ace Ventura –
L’acchiappanimali e The Mask – Da zero a
mito. Diretto da Chuck Russell
(regista anche noto per Blob – Il fluido che uccide, L’eliminatore e La mossa del diavolo),
il film è basato sul celebre personaggio dei fumetti ideato nel
1989 da John Arcudi e Doug
Mahnke. Con l’arrivo sul grande schermo, questo ottenne
una popolarità che si protrae ancora oggi.
The Mask è stato il
primo titolo per il grande schermo prodotto dalla Dark
Horse Entertainment, la divisione cinematografica
dell’omonica casa editrice di fumetti nota anche per Sin
City ed Hellboy). Il fumetto, tuttavia, è noto per il
suo tono cupo e la violenza grafica. Sulla base di ciò, si pensava
inizialmente di trarne una nuova saga horror, ripiegando però
infine su un prodotto più per famiglie, meno tetro e con maggiori
elementi di comicità. L’ingresso nel cast di Carrey confermò poi
questa volontà, rendendo The Mask – Da zero a
mito un’opera estremamente divertente ancora oggi.
Con un budget di 20 milioni di
dollari ed un incasso globale di 350, il film si affermò come uno
dei maggiori profitti del suo anno e non solo. Nonostante siano
passati quasi 30 anni, The Mask – Da zero a mito rimane
ancora oggi un titolo a suo modo insuperato nel suo genere. Prima
di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile
approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo.
Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare
ulteriori dettagli relativi alla trama e al
cast di attori. Infine, si elencheranno anche le
principali piattaforme streaming contenenti il
film nel proprio catalogo.
La trama di The Mask – Da zero
a mito
Protagonista del film è
Stanley Ipkiss, impiegato in una banca di Edge
City caratterialmente romantico, timido e debole. Gli unici amici
che ha, sono il collega Charlie e l’adorato
cagnolino Milo. Una mattina una seducente bionda,
Tina Carlyle, entra in banca per aprire un conto e
si dirige da Stanley, che alla vista della ragazza rimane
folgorato. In realtà, la donna sta filmando l’interno della banca
per favorire una rapina, progettata dal suo fidanzato
Dorian Tyrel, un gangster che necessita di liquidi
per intraprendere uno scontro fra bande e conquistare il primato
locale. La vita di Stanley prenderà però una piega inaspettata
proprio in quello che lui considera il giorno peggiore della sua
vita.
A conclusione di questo, infatti,
l’auto di Stanley si ferma improvvisamente su un ponte,
manifestando un guasto al motore. Disperato, egli trova però in
quell’imprevisto la sua fortuna. Questa si concretizza sotto la
forma di una maschera antica che raffigura Loki, il dio norvegese
dell’astuzia e dell’inganno. Incuriositò dall’oggetto, Stanley
decide di raccoglierla e portarla a casa. Quando per gioco la
indosserà, si vedrà trasformare in The Mask, un instabile
personaggio dalla faccia verde, dotato di invulnerabilità fisica e
di altri bizzarri poteri. Con queste nuove abilità, deciderà di
conquistare ciò che fino ad ora non ha potuto permettersi.
The Mask – Da zero a mito: il cast del film
L’intero film si fonda sulle
capacità istrioniche del protagonista, per il quale era dunque
necessario trovare il giusto interprete. Inizialmente si presero in
considerazione attori come Rick Moranis, Robin
Williams e NicolasCage.
Il regista, tuttavia, rimase colpito dalla comicità di Jim Carrey, in
quel momento popolare grazie al programma In Living Color.
Quando l’attore ebbe modo di leggere la sceneggiatura, sentì che
quello di The Mask era un personaggio scritto su misura per lui. Il
contributo dato da Carrey fu preziosissimo. Non solo i suoi
movimenti fisici risultarono talmente tanto cartooneschi da non
necessitare di effetti speciali in post-produzione, ma egli
improvvisò anche molti dei momenti più iconici.
Accanto a lui, nel ruolo di Tina
Carlyle, vi è l’attrice Cameron Diaz,
qui al suo primo ruolo cinematografico. Pur non avendo esperienze
pregresse nella recitazione, l’attrice fu scelta tra tante per il
suo essere una persona divertente e per la chimica di coppia
dimostrata con Carrey. L’attore Peter Greene
interpreta l’antagonista Dorian Tyrell, mentre Orestes
Matacena è Niko, il boss mafioso rivale di Dorian. Gli
attori Peter Riegert e Jim
Doughan sono invece i detective della polizia Mitch
Kellaway e Doyle, impegnati nella cattura di The Mask.
Indimenticabile è anche il cane Milo, appartenente al protagonista,
interpretato da un vispo Jack Russell.
The Mask – Da zero a mito:
il sequel, il trailer e dove vedere il film in streaming e in
TV
In seguito al grandissimo successo
del film è stata realizzata una serie animata, molto apprezzata dai
fan. Ci è però voluto il 2005 perché il personaggio tornasse al
cinema in The Mask 2. Il personaggio è
però qui interpretato da JamieKennedy, in quanto Carrey si disse non interessato
a riprendere il ruolo. Questa nuova trasposizione si affermò
tuttavia come un cocente flop di critica e pubblico e per anni non
si parlò più di dedicare ulteriori film a The Mask. Solo di
recente, però, lo stesso Carrey ha aperto alla possibilità di
riprendere il ruolo. L’unica condizione perché ciò avvenga,
tuttavia, sarebbe la presenza di un regista visionario con cui
l’attore possa avere interesse a collaborare. Il futuro di The
Mask rimane dunque ancora incerto.
È possibile fruire di
The Mask – Da zero a mito grazie alla sua
presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming
presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi
di Rakuten TV, Google Play, Apple iTunes, Now e
Amazon Prime Video. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
lunedì 25 settembre alle ore
21:10 sul canale TwentySeven.
Vi sono attori divenuti vere e
proprie icone del cinema d’azione, che dagli anni Ottanta ad oggi
hanno contribuito ad impreziosire il genere con i loro film. Nel
2010, molti di questi hanno avuto modo di riunirsi in I mercenari – The
Expendables, scritto, diretto e interpretato da
Sylvester Stallone. Il celebre protagonista di
film come Rambo e Rocky
ha così dato vita ad un vero e proprio evento cinematografico,
capace di attirare generazioni e generazioni di spettatori
cresciuti con questo genere cinematografico e i suoi
indimenticabili protagonisti. Il film ha poi avuto due seguiti,
I mercenari 2 nel 2012
e I mercenari3
(qui la recensione) nel 2014.
Diretto stavolta da Patrick
Hughes, regista anche della commedia d’azione Come ti
ammazzo ilbodyguard, questo terzo capitolo, scritto
sempre da Stallone, ripropone gli ingredienti del successo dei
primi due. In particolare, la formula vincente è ancora una volta
il grande cast di stelle del cinema d’azione, con il film che
diventa un vero e proprio omaggio al genere da loro reso popolare.
Non mancano però ovviamente gradite novità, da nuove dinamiche
narrative a sequenze ad alto tasso adrenalinico e fino ad un
villain d’eccezione interpretato dal premio Oscar Mel
Gibson.
Chi ha apprezzato i primi due
esplosivi capitoli, dunque, non resterà deluso da I mercenari
3, specialmente sapendo che, a distanza di quasi dieci anni da
questo terzo capitolo, un quarto film dedicato al gruppo di
mercenari è in fase di realizzazione. Prima di intraprendere una
visione del terzo film, però, sarà certamente utile approfondire
alcune delle principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui
nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli
relativi alla trama, al cast di
attori e a quanto poi è oggi noto
sull’annunciatosequel. Infine,
si elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
La trama di I mercenari
3
In questo terzo capitolo i valorosi
Expendables liberano l’ex mercenario Doc, amico di
vecchia data di Barney Ross, dalla prigionia per
convincerlo ad unirsi alla loro nuova missione. I mercenari,
infatti, hanno intenzione di intercettare una nave carica di bombe
a scopo militare diretta in Somalia. Giunti sul luogo, tuttavia, i
coraggiosi uomini si imbattono in Conrad
Stonebanks e rimangono coinvolti in una feroce sparatoria.
Conrad, infatti, ha intenzione di vendicarsi di Ross che anni prima
tradì il loro legame per venderlo al governo. Tornati negli Stati
Uniti, Ross ha un incontro con l’agente della CIA Max
Drummer, che gli concede una seconda occasione per
catturare Stonebanks e farlo processare per i sui atroci crimini di
guerra.
Spaventato però dall’idea di perdere
uno dei suoi uomini, in quella che si preannuncia una missione
impossibile, Ross riunisce i mercenari e gli comunica la volontà di
voler continuare da solo l’inseguimento di Stonebanks. Giunto a Las
Vegas, Ross chiede all’amico Bonaparte di formare
un nuovo team composto da reclute giovani e scaltre. Mentre
Bonaparte arruola l’ex-marine John Smilee e
rifiuta l’ex soldato spagnolo Galgo, a causa della
sua età avanzata, Ross incontra Trench Mausser e
lo coinvolge nella cattura di Stonebanks. Il loro piano sembra
inizialmente funzionare, ma Stonebanks può avvalersi dell’aiuto di
molti alleati e riuscirà ben presto a ribaltare la situazione. Per
salvare i suoi uomini, Ross sarà dunque costretto ad accettare
l’aiuto di Galgo e a rischiare la vita del suo vecchio team.
I mercenari 3: il cast di
attori del film
Nuovamente protagonista nei panni di
Barney Ross è l’attore Sylvester
Stallone. Per evitare di incorrere nei numerosi
infortuni riscontrati durante le riprese dei precedenti film,
l’attore si è per l’occasione allenato ancor più intensamente,
sviluppando una capacità fisica particolarmente impressionante.
Accanto a lui tornano gli attori Jason Statham
nei panni di Lee Christmas, Jet Li in quelli di
Yin Yang, Dolph Lundgren in quelli di Gunnar
Jensen, Terry Crews come Hale Caesar e Arnold
Schwarzenegger nel ruolo di Trench Mauser.
Bruce Willis non ha
invece ripreso il ruolo dell’agente Mr. Murch, in quanto chiese un
aumento di compenso poi non approvato.
Al suo posto è dunque subentrato
l’attore Harrison Ford,
con il ruolo dell’agente Max Drummer. Antonio
Banderas interpreta invece il controverso soldato
Galgo, mentre Kelsey Grammer è Bonaparte. Wesley Snipes
assume invece il ruolo di Doc. Stallone avrebbe voluto l’attore sin
dal primo film, ma questi non poté partecipare per via di alcuni
problemi giudiziari. Al film partecipano poi anche KellanLutz nei panni di John Smilee, Randy
Couture nel ruolo di Toll Road, la lottatrice di arti
marziali e di wrestling Ronda Rousey nel ruolo di
Luna e, infine, Mel Gibson nei panni
del villain Conrad Stonebanks. A lui era stata offerta anche la
possibilità di dirigere il film, ma preferì limitarsi al recitare
in esso.
I mercenari4: il
sequel del film
Per via dello scarso risultato
ottenuto al box office da I mercenari 3, a lungo si è
pensato che quello sarebbe rimasto l’ultimo film con protagonisti
gli Expendables. Intorno al 2016, tuttavia, Stallone ha affermato
che un quarto ed ultimo film era in fase di sviluppo, salvo poi
abbandonare il progetto per via di divergenze creative. Nel 2018
egli è però tornato a far parte del film. Dopo anni di incertezze,
infine, è stato annunciato anche il quarto film della serie,
I mercen4ri – Expendables (qui la recensione), in uscita al
cinema il 21 settembre e con un cast composto dagli interpreti dei
film precedenti più Curtis “50 Cent” Jackson, Megan Fox, Tony Jaa, Iko Iwais,
Jacob Scipio, Levy Tran e Andy
Garcia.
Il trailer di I mercenari
3 e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire di I
mercenari 3 grazie alla sua presenza su alcune delle
più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è
infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Google
Play, Apple iTunes e Amazon Prime Video. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
lunedì 25 settembre alle ore
21:20 sul canale Italia 1.