Home Blog Pagina 432

Box office: Assassinio a Venezia ancora primo

0
Box office: Assassinio a Venezia ancora primo

Dalla sua uscita nelle sale il 14 settembre, Assassinio a Venezia ha scalato le classifiche del box office, superando lo stesso Oppenheimer! La pellicola, appartenente alla serie cinematografica di film adattamenti dei romanzi di Agatha Christie su Hercule Poirot, incassa nel week end appena concluso €578.088 a fronte di un totale che supera i 5 milioni.

Al secondo posto ritroviamo Oppenheimer; la pellicola autobiografica diretta da Christopher Nolan mantiene ancora degli incassi alti, dopo più di un mese dalla sua uscita nei cinema il 23 agosto. Oppenheimer raggiunge un incasso di €320.624, a fronte di un totale di più di 26 milioni di euro dal suo approdo nelle sale italiane.

Terzo classificato è Gran Turismo: la storia di un sogno impossibile, pellicola biografica che racconta le vicende di Jann Mardenborough, il quale da giocatore di Esport diviene un pilota professionista della Nissan. Il film incassa €270.986 su un totale che supera il milione di euro dalla sua uscita nei cinema il 20 settembre.

Box office: il resto della classifica

Al quarto e quinto posto si ritrovano rispettivamente Io Capitano e The Nun 2. Io Capitano, dramma su tematiche attuali di immigrazione, incassa €245.306 a fronte di un guadagno totale di quasi 2 milioni di euro, mentre The Nun 2, horror sequel di The Nun, raggiunge un incasso di €186.550 su un totale di 6 milioni di euro dalla sua uscita il 6 settembre. Al sesto posto si classifica I Mercen4ri – Expendables, quarto capitolo della saga cinematografica degli Expendables con Sylvester Stallone e Meghan Fox. La pellicola incassa €142.531 nel week end.

Settimo ed ottavo classificato sono Felicità, pellicola italiana presentata quest’anno in concorso al festival di Venezia, nella sezione Orizzonti, e Tartarughe Ninja: caos mutante. Felicità raggiunge un incasso di €97.164, mentre Tartarughe ninja guadagna €57.972 a fronte di un totale che supera il milione e mezzo di euro.

Ultimi due film nella classifica del box office del week end appena concluso sono Barbie e La casa dei fantasmi. Dopo più di due mesi dalla sua uscita nei cinema, la pellicola di Greta Gerwig sulla bambola più famosa del mondo perde quota nei suoi incassi, guadagnando solo €36. 289, a fronte di un imponente totale di 32 milioni di euro dal  suo arrivo nelle sale il 20 luglio. La casa dei fantasmi, remake dell’omonimo film con Eddie Murphy, incassa €32.680 su un totale di più di 2 milioni e mezzo di euro dal suo approdo nei cinema il 23 agosto.

Everybody Loves Diamonds: trailer della serie con Kim Rossi Stuart ed Anna Foglietta

0

Prime Video ha svelato oggi il trailer di Everybody Loves Diamonds, la nuova serie heistcon risvolti da commedia interpretata da Kim Rossi Stuart, Anna Foglietta, Gian Marco Tognazzi, Carlotta Antonelli e Leonardo Lidi, e con la partecipazione di Rupert Everett e Malcolm McDowell nel ruolo di Kahn. La serie Original italiana è ispirata al “Colpo di Anversa” del 2003, definito dai media internazionali “il più grande furto di diamanti al mondo”, e sarà disponibile dal prossimo 13 ottobre in esclusiva su Prime Video in oltre 240 paesi e territori nel mondo.

La serie Everybody Loves Diamonds in otto episodi segue uno squinternato gruppo di ladri capeggiati da Leonardo Notarbartolo (Kim Rossi Stuart), che, con un piano geniale, riesce ad aggirare il sistema di sicurezza all’avanguardia dell’Antwerp Diamond Centre e a rubare pietre preziose per milioni di dollari. Everybody Loves Diamonds è diretta da Gianluca Maria Tavarelli, prodotta da Mario Gianani e Lorenzo Gangarossa per Wildside, una società del gruppo Fremantle, e scritta da Michele Astori, Stefano Bises, Giulio Carrieri e Bernardo Pellegrini. Nel cast internazionale anche Johan Heldenbergh, Synnøve Macody Lund, Remo Girone, Jean Janssens, Issam Dakka, Peter Van Den Begin, Elia Schilton, Slavko Sobin e Athaya Mokonzi.

Improvvisamente a Natale mi sposo: trailer della nuova commedia in arrivo al cinema!

0

Notorious Pictures ha diffuso il trailer della nuova commedia natalizia in arrivo al cinema, Improvvisamente a Natale mi sposo, sequel del fortunato Improvvisamente Natale. Il Natale, quest’anno, arriva in anticipo! Dal 16 novembre, infatti, in tutte le sale cinematografiche sbarca Improvvisamente a Natale mi sposo, sequel del fortunato Improvvisamente Natale, diretto ancora una volta da Francesco Patierno, dove ritroviamo Diego AbatantuonoNino FrassicaMichele Foresta (Mago Forrest), Violante Placido insieme alle new entry ElioPrimo Reggiani e il ritorno sul grande schermo di Carol Alt.

In questo nuovo capitolo, sarà il nonno a radunare tutti per dare loro una grande novità: a Natale si sposa. Tra una figlia sospettosa, un prete ficcanaso e un integerrimo sindaco in eterno conflitto, una promessa sposa dall’incerto passato e una nipote alle prese con la prima cotta, Improvvisamente a Natale mi sposo è una commedia spassosa e delicata, distribuita da Notorious Pictures.

La trama di Improvvisamente a Natale mi sposo

Mancano pochi giorni a Natale e, come ogni anno, la famiglia di Lorenzo (Diego Abatantuono) converge verso il suo albergo per le vacanze natalizie. Lorenzo li ha avvisati che non possono mancare per niente al mondo, visto che ha un annuncio importante da fare: si sposerà! La notizia lascia tutti senza parole ma la più sconvolta è Alberta (Violante Placido), che non vuole proprio accettare la novità. Anzi, si convince che Serena (Carol Alt), la promessa sposa dal passato misterioso, sia una sorta di cacciatrice di dote. Da qui ha inizio una girandola di situazioni esilaranti, tra scoperte e inattese rivelazioni, che porteranno a piccoli e grandi colpi di scena.

 

MCU: qual è il futuro dei Vendicatori originali?

MCU: qual è il futuro dei Vendicatori originali?

Dato il numero sempre crescente di eroi nel MCU, molti si chiedono che fine abbiano fatto i sei Vendicatori originali introdotti in The Avengers del 2012. Nella Saga dell’Infinito, gran parte della storia del MCU ruotava proprio attorno ai sei Vendicatori principali: Capitan America, Iron Man, Hulk, Thor, Vedova Nera e Occhio di Falco. Anche se naturalmente sono stati introdotti altri personaggi per aiutarli, questi sei sono stati considerati la squadra principale delle prime tre Fasi del MCU. Con l’inizio della Fase 4, tuttavia, c’è più confusione rispetto a chi effettivamente formi parte della squadra centrale dell’universo Marvel, soprattutto considerato l’espansione in termini di personaggi e storie degli ultimi anni, unito all’assenza di alcuni dei sei Vendicatori originali. Ecco un riepilogo definitivo della posizione dei sei Vendicatori originali nel MCU e del loro futuro.

Iron Man

Iron Man Robert Downey Jr Costume HelmetProbabilmente uno dei Vendicatori originali più importanti per il MCU in termini di storia è Tony Stark/Iron Man. Il personaggio ha fatto alcune apparizioni nel MCU prima di debuttare per la prima volta come Vendicatore del MCU nel 2012 con The Avengers. In quell’occasione, ha fatto squadra con gli altri cinque membri principali per sconfiggere l’invasore Loki e salvare New York City dai conquistatori alieni. Da allora, il viaggio di Iron Man si è evoluto molto nel MCU. Il suo PTSD per gli eventi di The Avengers è stato esplorato in Iron Man 3, prima di salvare nuovamente il mondo da una minaccia che altera l’universo di sua creazione in Avengers: Age of Ultron. In seguito, la divergenza di opinioni tra lui e Capitan America sugli Accordi di Sokovia ha portato allo scioglimento dei Vendicatori in Captain America: Civil War, che ha spinto Iron Man a diventare il mentore di Spider-Man nel MCU. Poi, Avengers: Infinity War e Avengers: Endgame hanno visto Tony Stark riunire i Vendicatori e combattere contro il Titano Pazzo Thanos in un conflitto che è stato il culmine dell’intera Saga dell’Infinito e del viaggio di Tony.

In Avengers: Endgame, Tony ha sacrificato la sua vita per usare il Guanto dell’Infinito, causando la scomparsa di Thanos e dei suoi scagnozzi, salvando il cosmo Marvel e assicurando il futuro della sua nuova famiglia. Dopo la sua morte in Endgame, Tony non è più apparso nel MCU, a parte brevi flash in Spider-Man: Far From Home o altri riferimenti alla sua vita. La sua eredità continua a vivere nel MCU, cosa che diventerà ancora più chiara nel futuro del franchise.

Il futuro di Iron Man

MCU Endgame Iron ManAnche dopo la sua morte, ci sono alcuni modi in cui Iron Man tornerà in futuro. La seconda stagione di What If…? dovrebbe avere come protagonista Tony Stark, dato che il progetto consiste in episodi antologici che esplorano il vasto multiverso del MCU. Inoltre, il personaggio di Riri Williams/Ironheart è stato introdotto in Black Panther: Wakanda Forever come vero successore di Iron Man dopo aver costruito un’armatura Stark Tech, il che significa che l’eredità di Tony si farà probabilmente sentire nella prossima serie Ironheart. Inoltre, l’imminente progetto Armor Wars sarà incentrato sulla tecnologia di Tony che finisce nelle mani sbagliate, un’altra storia del MCU che probabilmente vedrà Tony protagonista in qualche modo nonostante la sua scomparsa. Allo stesso modo, l’aspetto multiversale del MCU potrebbe vedere il ritorno di Iron Man. Le indiscrezioni su Avengers: Secret Wars affermano che nel film torneranno le varianti MCU dei Vendicatori originali. Se così fosse, Iron Man potrebbe tornare per l’ultimo film della Fase 6.

Capitan America

Captain America avengersProbabilmente il secondo Vendicatore originale più importante per la storia complessiva del MCU è stato Steve Rogers/Captain America. Etichettato come Primo Vendicatore nell’omonimo film del 2011, Steve è diventato il leader dei Vendicatori nel film del 2012. Assumendo il controllo della battaglia di New York, la sua mente tattica e il suo coraggio ispiratore hanno portato i Vendicatori alla vittoria contro Loki. Ha continuato a combattere l’HYDRA, una divisione scientifica nazista che aveva combattuto durante la Seconda Guerra Mondiale, dopo che questa era riemersa sotto la maschera dello SHIELD. Steve ha poi aiutato i Vendicatori contro Ultron prima di guidare una sezione dei Vendicatori durante Civil War. Data la sua opposizione ad Iron Man e agli Accordi di Sokovia, Steve e i suoi alleati si nascosero per cinque anni dopo essere diventati latitanti, per poi tornare in azione quando Thanos invase la Terra in Avengers: Infinity War .

Steve ha combattuto nella Battaglia di Wakanda, senza riuscire a impedire a Thanos di decimare il 50% di tutta la vita nell’universo. Cinque anni dopo, in Avengers: Endgame, ha guidato i Vendicatori per l’ultima volta in una missione per recuperare le Gemme dell’Infinito, riportare indietro tutti coloro che erano andati perduti e sconfiggere Thanos. Steve è stato determinante in questa missione prima di tornare segretamente a vivere con il suo primo amore Peggy Carter negli anni ’40, dopo aver utilizzato il Regno Quantico per riportare le Gemme dell’Infinito al loro giusto posto nel tempo. Steve è tornato anziano dopo aver vissuto una vita piena, ritirandosi dai Vendicatori e passando il suo mantello a Sam Wilson.

Il futuro di Capitan America

Chris EvansSebbene i progetti successivi abbiano fatto riferimento al fatto che Steve è morto nel MCU a causa della sua età avanzata, non è ancora stato confermato cosa gli sia successo esattamente. Per questo motivo, potrebbe riapparire fisicamente in futuro, ma se così non fosse, la sua eredità sarà comunque ben presente, così come quella di Iron Man. Il prossimo Captain America: Brave New World, incentrato su Sam Wilson, farà sicuramente riferimento a Steve e vedrà Sam impegnato a mantenere l’eredità del primo. Inoltre, lo Steve Rogers animato dovrebbe tornare nella seconda stagione di What If…? e una variante multiversale potrebbe apparire in Avengers: Secret Wars  insieme ad Iron Man.

Thor Odinson

ThorA completare l’iconico trio della Saga dell’Infinito è Thor Odinson, uno dei più potenti dei sei Vendicatori originali del MCU. Come Steve e Tony, Thor è diventato ufficialmente un Vendicatore in The Avengers del 2012, dopo aver imparato a essere degno del suo mitico martello Mjolnir in Thor del 2011. Da allora, Thor ha salvato il cosmo da Malekith l’Elfo Oscuro, ha contribuito a sconfiggere Ultron insieme ai suoi compagni Vendicatori e ha lasciato la Terra per indagare sulle Gemme dell’Infinito. Questo lo ha portato in conflitto con la sorellastra Hela, che ha sconfitto insieme al fratello Loki scatenando il Ragnarok e distruggendo Asgard.

Thanos ha quindi rintracciato gli Asgardiani in fuga da Thor, ne ha uccisi la metà e ha preso il Tesseract che conteneva la Pietra Spaziale, uccidendo nel frattempo Loki e il migliore amico di Thor, Heimdall. Thor si è poi opposto a Thanos insieme agli altri Vendicatori in Avengers: Infinity War e Avengers: Endgame, sconfiggendolo alla fine. Il fallimento autoimposto di Thor nel primo caso lo ha portato alla depressione e all’aumento di peso nel secondo, un aspetto affrontato nel film successivo a Endgame, Thor: Love and Thunder. Thor ha ripreso i contatti con la sua ex fidanzata Jane Foster, che è diventata degna di Mjolnir mentre lottava contro il cancro. Insieme a Jane e a Valchiria, Thor ha salvato Nuova Asgard da Gorr il Macellatore di Dei, perdendo però la vita di Jane. L’ultima volta che Thor è stato visto nel MCU ha preso in custodia la figlia di Gorr, diventando così un padre adottivo nel MCU.

Il futuro di Thor

Chris Hemsworth Thor in Love and Thunder StormbreakerMolto più di Iron Man e Captain America, il potenziale di Thor per le storie future del MCU è decisamente maggiore. Anche se nulla è confermato, Thor 5 potrebbe essere una possibilità. In caso contrario, è probabile che Thor ritorni in Avengers: The Kang Dynasty per combattere Kang il Conquistatore. Come Steve e Tony, Thor apparirà probabilmente anche come variante multiversale nella seconda stagione di What If…?.

Hulk

L-incredibile-hulk-filmUn altro dei Vendicatori originali più potenti é Hulk/Bruce Banner. Dopo The Avengers, il viaggio di Hulk nel MCU è stato raccontato in diversi ruoli di supporto a causa delle complicazioni dei diritti cinematografici di Hulk tra Marvel e Universal. Responsabile di aver aiutato Tony a creare Ultron, Bruce ha rimediato al suo errore sconfiggendo l’IA malvagia. Hulk è rimasto bloccato su Sakaar dopo essere volato via dalla Terra in Age of Ultron, riunendosi con Thor dopo essere stato Hulk per due anni. In questo periodo Hulk ha acquisito una parvenza di autonomia, separando ulteriormente la sua divisione da quella di Banner.

Hulk ha aiutato Thor a causare il Ragnarok, per poi essere inviato sulla Terra da Heimdall prima della morte di quest’ultimo per avvertire gli altri Vendicatori dell’invasione di Thanos. Bruce ha poi combattuto in Avengers: Infinity War utilizzando l’armatura Hulkbuster di Iron Man, dopo che la nuova indipendenza di Hulk gli ha fatto rifiutare i desideri di Banner. Durante il salto temporale di cinque anni tra Infinity War e Endgame, Bruce ha scoperto un modo per combinare la sua mente con il corpo di Hulk, diventando il Professor Hulk del MCU. Il Professor Hulk ha usato il Guanto dell’Infinito per riportare in vita il 50% dell’universo che ha subito un’interruzione, prima di combattere nella Battaglia della Terra contro Thanos. Più recentemente, Hulk è apparso in She-Hulk: Attorney at Law. Durante questa serie, è stato rivelato che Hulk ha generato un figlio durante il suo periodo di due anni su Sakaar, chiamato Skaar. Skaar è tornato sulla Terra con suo padre alla fine di She-Hulk, segnando così le ultime apparizioni di entrambi nel MCU.

Il futuro di Hulk

she-hulk bruce bannerPer quanto riguarda il futuro di Bruce, la sua storia potrebbe continuare con Captain America: Brave New World. Anche se non è stata confermata la sua apparizione, Thunderbolt Ross, Betty Ross e The Leader, tutti provenienti da L’incredibile Hulk del 2008, faranno la loro comparsa. Questo rende Captain America 4 essenzialmente un sequel dell’Incredibile Hulk, il che significa che Bruce potrebbe benissimo tornare nella Fase 5. In caso contrario, la storia di Hulk continuerà in Avengers: The Kang Dynasty e Avengers: Secret Wars , a meno che i Marvel Studios non mantengano in qualche modo i diritti per un film solista di Hulk nel frattempo.

Black Widow

Black Widow Captain America AvengersDopo aver contribuito a respingere l’invasione di Loki, Natasha ha aiutato Steve a scoprire l’HYDRA e ha sconfitto Ultron insieme alla sua squadra. Si è poi schierata con Iron Man durante Captain America: Civil War, prima di cambiare schieramento e fuggire con Steve. Durante questo periodo, Natasha ha riallacciato i contatti con la sua famiglia, compresa la sorella Yelena Belova, e ha affrontato Dreykov, il leader della Stanza Rossa dove era stata cresciuta per diventare un’assassina. Dopo aver sconfitto Dreykov, la Vedova è tornata da Steve e ha contribuito alla battaglia di Wakanda. Durante il Blip di cinque anni, Natasha ha tentato di continuare il lavoro dei Vendicatori prima che venisse attuato il piano per sconfiggere Thanos. Per recuperare la Pietra dell’Anima in Avengers: Endgame, Natasha si è sacrificata affinché Hulk potesse riportare tutti in vita e sconfiggere Thanos.

Il futuro di Black Widow

Data la sua morte in Avengers: Endgame, è improbabile che Natasha appaia di nuovo nel MCU al di fuori della stagione 2 di What If…?. La sua eredità si è fatta sentire in Hawkeye, grazie al lutto del personaggio principale e alla continua apparizione di sua sorella, Yelena. Come Steve e Tony, Natasha potrebbe tornare in Avengers: Secret Wars come variante multiversale.

Hawkeye

Hawkeye-Avengers-Age-Of-UltronL’ultimo membro della squadra originale dei Vendicatori era Occhio di Falco/Clint Barton. Dopo essere stato controllato mentalmente da Loki in The Avengers, Occhio di Falco ha ripreso conoscenza e ha combattuto contro l’Asgardiano. Tornò poi per la battaglia contro Ultron, dove si scoprì che aveva una famiglia, prima di schierarsi con Capitan America nella Civil War. Barton ha poi accettato un patteggiamento con il governo degli Stati Uniti che gli ha permesso di vivere con la sua famiglia agli arresti domiciliari, prima che venissero eliminati da Thanos. Spinto dal dolore e dalla rabbia, Barton è diventato Ronin, un samurai errante che si vendica delle organizzazioni criminali sopravvissute durante il Blip. Barton rinunciò alle sue abitudini quando gli fu detto che i Vendicatori potevano riportare indietro tutti quelli che avevano perso, unendosi al furto del tempo e aiutando a sconfiggere Thanos. Da Avengers: Endgame, Barton ha fatto da mentore al nuovo Occhio di Falco, Kate Bishop, e si è ritirato con la sua famiglia. Per questo motivo, attualmente è ancora vivo nel MCU.

Il futuro di Hawkeye

HawkeyePer quanto riguarda il futuro di Barton, un’eventuale seconda stagione di Hawkeye lo vedrebbe tornare. Oltre a questa – e alla stagione 2 di What If…? – è difficile prevedere quale sarà la prossima apparizione di Barton. La scelta più logica è Avengers: The Kang Dynasty, con Barton che lascerà la pensione per combattere contro Kang insieme agli altri membri rimasti da The Avengers del 2012.

Nessuno ti salverà: recensione del film horror fantascientifico di Disney+

0

Nessuno ti salverà è il nuovo film horror fantascientifico di Disney+ con Kaitlyn Dever dove l’assenza quasi totale di dialoghi mette in risalto l’interpretare dell’attrice protagonista che ricorda Buffy l’Ammazzavampiri ma con gli extraterrestri. La componente horror è fin da subito presente: una giovane donna vive da sola in una casa isolata nel bosco. Non conosce nessuno, ma cerca nel suo piccolo di interagire con gli altri abitanti del suo paese. Una mattina come tutte le altre si sveglia per svolgere la sua routine, dettata dal lavoro – creazione di abiti che poi spedisce. Quando però si accorge che sul suo prato c’è un cerchio: la sua casa è stata marchiata dagli alieni. Mentre svolge le sue commissioni, scrivendo lettere alla sua amica – di cui ancora non sappiamo nulla – Brynn va a dormire, ignara del fatto che la notte la sua vita cambierà per sempre.

Nessuno ti salverà, la trama

Una storia di invasione di forme aliene, Nessuno ti salverà, di Brian Duffield fa qualcosa che nessun film horror di fantascienza ha mai fatto prima: non mette al centro i dialoghi – anche perché Brynn non conosce nessuno nel suo quartiere, è completamente sola – ma l’interpretazione della protagonista che per quasi tutto il film non dice una parola.  Nel film Brynn si immedesima in una cacciatrice di alieni che hanno preso di mira la sua casa, intenzionati a farla fuori. Alla trama fantascientifica, Duffield affianca il dramma familiare: Brynn custodisce un segreto che svela la sua solitudine – segreto che lo spettatore conoscerà solo alla fine del film. Per il momento basti sapere che Brynn è un’aliena nel suo mondo e la vita quotidiana scandita costantemente da input sociali alla quale vuole sopporsi, persone che tenta di avvicinare ma che le ridono in faccia.

Sì, perché Brynn tenta di raccontare quanto le è successo la notte dell’attacco alieno alla polizia ma ovviamente viene presa per pazza. Nessuno ti salverà, Brynn perché sei sola in questa battaglia contro gli alieni. Le forme di vita che provengono dallo spazio sono molto di più di un E.T. che si è smarrito e vuole tornare a casa: sono aggressivi e utilizzano la telecinesi per spaventare e fare del male. Quello che però sorprende ancora di più Brynn è che combattendo riesce a uccidere l’alieno che ha invaso la sua casa ma scopre anche che non si tratta di un incidente isolato e che gli abitanti della sua città non sono stati altrettanto fortunati. Alcuni sono stati posseduti dagli extraterrestri che assumono tra l’altro forme diverse, alcune davvero spaventose.

Nessuno ti salverà film

Un’aliena nel suo mondo

L’atmosfera nel film inizia a incalzare lo spettatore, tra la colonna sonora e i momenti di massima tensione. Tra possedimenti alieni e combattimenti, Nessuno ti salverà arriva alla sua conclusione dopo aver messo Brynn a dura prova per tutto il corso del film, fisicamente ed emotivamente. La giovane donna ne esce sconfitta e viene portata sulla navicella dove gli alieni si impossessano della loro mente. In quel momento, come un flashback scopriamo il segreto nascosto nella mente di Brynn. Il mistero legato alla sua amica Maude, alla quale scrive lettere scusandosi per degli eventi di dieci anni prima. Vediamo che, quando era più giovane ha avuto una colluttazione nel bosco fuori casa. In un momento di rabbia, ha scagliato un sasso contro un’altra ragazza di nome Maude. Senza svelare troppo sul mistero che avvolge Nessuno ti salverà, Brynn si chiude in se stessa.

Usa la casa dei genitori defunti per mondi fantastici con i suoi modellini, evadendo dalla realtà che la circonda e diventando un’aliena nel suo stesso mondo. Questa riflessione, la stessa che fanno gli alieni dopo aver visto i suoi ricordi, chiude il film e cambia ancora una volta la vita della giovane protagonista. Gli alieni si dimostrano più umani degli esseri umani stessi che non sono molto inclini a concedere seconde possibilità. Danno a Brynn uno scopo che la porta a prendere una decisione per la sua vita in un finale un po’ inquietante. Nella nuova vita di Brynn in Nessuno ti salverà è tutto capovolto, come se fosse una realtà parallela nella quale è stata catapultata. Non deve più sforzarsi di sorridere ma i suoi sorrisi autentici adesso sono ricambiati. Torna alla routine quotidiana dell’inizio, negli abitanti del suo paesino sono tutti gentili e amichevoli. Adesso Brynn non balla più da sola.

L’esorcista: perché è (e probabilmente rimarrà) il film più terrificante mai realizzato

Per tentare di comprendere la paura bisogna partire dal concetto di negazione. Quando l’ordine costituito viene messo in discussione da un evento o un personaggio che arriva a sottrarre certezze, valori o addirittura il senso stesso della realtà su cui quell’ordine stesso si poggia, ecco che subentrano l’incertezza e l’inquietudine, pronte a trasformarsi in terrore dell’ignoto col reiterarsi degli agenti destabilizzanti. Quello che l’essere umano non può comprendere con il bagaglio culturale, psicologico, emotivo che ha accumulato nei secoli genera spavento. Ciò che nega il fondamento stesso di questi valori provoca terrore.

Nessun altro film come L’esorcista di William Friedkin ha saputo sviluppare con tale portata e coraggio l’idea di negazione applicata al cinema horror, portandola alle estreme conseguenze.

L’esorcista, il terrore ineguagliato al cinema

Come tassello di partenza di questo processo c’è la sceneggiatura di William Peter Blatty, trasposizione cinematografica del suo stesso romanzo: lo sviluppo narrativo del suo script diventa scena dopo scena un devastante atto di negazione dell’innocenza, in quanto la possessione di Regan MacNeil da parte di Pazuzu non ha alcun motivo, nessun appiglio logico che la spieghi. Nel trasformarsi nell’essere blasfemo con cui si dovranno confrontare Padre Merrin e Padre Karras, il personaggio viene progressivamente spogliato di quell’umanità specifica appartenente ai bambini. La spensieratezza, la gioia, la dimensione eterea di quell’età vengono scena dopo scena negati da una metamorfosi inspiegabile quanto radicale. Non c’è ragione, soltanto l’orrore. Tra l’altro la grandezza della sceneggiatura sta anche nel “negare” il testo di partenza, spostando il fulcro emotivo da un personaggio all’altro: se infatti nel romanzo il dramma principale è quello di Chris MacNeil, madre che deve impotente alla tortura che sua figlia deve subire, nel film invece il centro del discorso si sposta su Padre Karras, uomo di fede che, proprio nel momendo in cui la sta perdendo, deve ritrovarla al fine di combattere il Male incarnato.

L’impatto de L’esorcista

E adesso la parte più difficile da spiegare e a conti fatti probabilmente anche quella maggiormente opinabile, poiché motivata da una visione profondamente soggettiva de L’esorcista. Il capolavoro di William Friedkin ha avuto un impatto radicale e indelebile su chi scrive perché, creando un paradosso concettuale quanto ontologico, tenta di negare l’orrore stesso in nome di quel realismo che lo stesso autore era riuscito a inserire nel cinema americano mainstream con il precedente Il braccio violento della legge. Prima di tutto Friedkin sembra voler adoperare la progressione narrativa di Blatty per impedire all’orrore di entrare nel film: nella prima parte i segnali suscettibili di interpretazione, poi lo scatenarsi cadenzato di eventi inquietanti, infine la lunga sequenza delle analisi cliniche svolte per cercare di capire lo stato di Reagan rappresentano una dilazione quasi disperata dell’inevitabile: prima di arrivare all’accettazione della possessione demoniaca Chris e con lei il film stesso tentano ogni strada percorribile per rimanere nella sfera di ciò che è tangibile, logico, umano.

Una volta negata ogni altra opzione percorribile, Friedkin tratta la parte soprannaturale del suo film realismo estremo, e per questo ancora più terrificante: ne L’esorcista non ci sono ad esempio i cosiddetti “Cheap thrills”, neppure la celeberrima scena della zuppa di piselli vomitata dal demone in faccia padre Karras può essere considerata tale, in quanto si tratta un’azione volta a negare (ancora una volta) la logica con cui l’uomo di fede tenta di imprigionare il non-senso di cui l’entità è portatrice. A livello puramente estetico poi Friedkin adopera il set designing dell’abitazione e in particolar modo la straordinaria fotografia di Owen Roizman – artista a cui non verrà mai concesso abbastanza credito per la riuscita del film – affinché l’atmosfera creata rimanga sempre tangibile.

In un film che progressivamente precipita nell’ombra e nell’oscurità visiva ed emotiva, i punti luce sono quasi sempre interni all’inquadratura, volti ad aumentare appunto il realismo dell’oppressione e della claustrofobia. In questo impianto visivo che non permette mai allo spettatore di “abbandonare” veramente la tangibilità di quello che sta vedendo/vivendo, ecco che poi l’autore inserisce piccoli scarti di senso, piccole variazioni capaci di smentire/negare la realtà stessa delle immagini. Il sogno di Padre Karras con l’immagine subliminale di Pazuzu ne è il preambolo, mentre l’allucinazione di cui lo stesso personaggio è vittima verso la fine del film ne è l’epitome. Quando Karras vede sul letto la madre costretta nella camicia di forza con cui era deceduta, quello a nostro avviso è il momento che “spiega” al meglio L’esorcista: un’immagine improntata sul realismo con un piccolissimo scarto che non viene quasi mai notato a livello logico ma lavora a livello inconscio per spiazzare, inquietare: il lenzuolo che copre il materasso è tirato. La donna non ha alcun peso.

Prima di vedere o rivedere L’esorcista, nel caso decidiate di farlo, provate a fermarvi un attimo a pensare quali sono i vostri valori: etici, religiosi, culturali, decidete voi. E alla fine del film provate a capire quanti di questi sono stati negati da William Friedkin e dalla sua opera. Ecco, in questo sta lo scarto tra l’orrore che passa e quello che resta. Che non se ne vuole andare.

Fabio Mollo, Luca Trapanese e il cast presentano Nata per te

Fabio Mollo, Luca Trapanese e il cast presentano Nata per te

Fabio Mollo presenta a Roma il suo ultimo lavoro per il cinema, Nata per te, in uscita il 5 ottobre in duecento sale italiane. Il film è ispirato alla storia vera di Luca Trapanese, il primo uomo single ad adottare una bambina disabile in Italia, raccontata da lui stesso nel libro, Nata per te. Con loro, per parlare dell’esperienza del film e dei suoi temi – affidi, adozioni e disabilità – il ricco cast: gli sceneggiatori, Giulia Calenda e Furio Andreotti  – con Fabio Mollo – e gli interpreti, Pierluigi Gigante, che veste i panni di Luca, Alessandro Piavani, Iaia Forte, Teresa Saponangelo, Barbora Bobulova e Antonia Truppo.

Nata per te, secondo Fabio Mollo

Il regista e sceneggiatore, Fabio Mollo, dice entusiasta che con Nata per te ha realizzato il sogno di una vita: “Era quello che sognavo di fare da tanto tempo. Un film che potesse emozionare, ma raccontare anche una storia che avesse un’urgenza, mia personale, e riguardo i tempi che viviamo”. In questo senso, prosegue, “l’ho vissuto come un grande privilegio”. “Oggi per me è una festa e sono felice che la vita mi abbia regalato questo film”. Per quanto riguarda la genesi del film, Mollo racconta: “La prima volta che ho sentito parlare della storia di Luca e Alba mi sono emozionato, […] perché risuonava molto con delle esperienze della mia vita personale. […] La loro storia mi dava coraggio e forza. Ho sentito lo slancio di vita che la loro esperienza trasmetteva. […] Giulia Calenda e Furio Andreotti, nel frattempo, avevano letto il libro, si erano fiondati sulla storia e avevano iniziato a lavorarci. Dopo, quando sono stato coinvolto nel progetto e sono entrato nella squadra, ho sentito […] anche una grande responsabilità, perché sentivo che era una storia molto importante non solo per me, ma per tutti quelli che avevano conosciuto la storia di Luca e Alba e avevano provato le mie stesse emozioni”.

Nata per te, secondo Luca Trapanese

Viene da chiedersi come invece abbia vissuto il progetto del film e come viva il momento del suo arrivo nelle sale il protagonista della storia. Luca Trapanese descrive il suo stato d’animo con queste parole: “Per me il momento è strano. Avere un film che racconta la tua vita mentre sei ancora vivo, […] crea ansia, aspettativa. Questa storia è nata sotto una buona luce. […] Quando ho scelto di diventare padre e ho pensato di poter essere pronto per prendere in affido un bambino disabile, non pensavo a cosa potesse succedere dopo. […] Però questa storia suscitava una serie di domande e voleva per forza trovare dei colpevoli”. Un approccio, quello del giudizio, che Trapanese non condivide: “Ci dobbiamo fare delle domande dal punto di vista sociale. Perché un figlio disabile fa ancora paura? Perché le famiglie sono sole in questa società, se hanno un figlio disabile? Cos’è la sindrome di down?”. “Sul percorso per l’adozione” prosegue, “la legge è ferma al 1983, sono 40 anni”. Poi ci tiene a sottolineare: “Io non sono un eroe, sono una persona come tutti gli altri, che ha avuto la fortuna di vivere un percorso nel volontariato. […] Sono partito dall’esperienza della disabilità. […] Sono arrivato preparato […] alla scelta di voler essere padre di una bambina disabile”. Anche nel lavorare al film assieme a tutto il cast Trapanese afferma di essere stato fortunato: “ad incontrare persone che avevano una sensibilità e volevano affrontare i temi di quella storia senza mai essere violenti”. Sottolinea poi il lavoro fatto dal regista nel raccontare la disabilità: “Fabio ha voluto raccontare la verità anche della disabilità”.

A chi domanda se questo sia anche un film sull’omosessualità e l’affido alle coppie gay, Trapanese risponde così: “Non abbiamo deciso di fare un film sull’omosessualità, abbiamo raccontato un film fatto di persone. La nostra è la storia di una coppia, al pari di qualunque altra coppia. Alla fine, c’è chi ce la vuole fare e chi non lo vuole fare. […] Potrebbe succedere anche in una coppia etero. […] Quando sono stato giudicato dal tribunale, dai servizi sociali e psicologi, nessuno mi ha chiesto se fossi omosessuale. […] Sono io che ho detto loro di esserlo, perché mi sono detto che questa cosa la volevo fare nella verità, senza dare l’opportunità ad altri di strumentalizzarla”.

Il lavoro con i ragazzi disabili

Il coinvolgimento nel progetto di alcuni ragazzi disabili, ospiti delle comunità create da Luca Trapanese, come attori chiamati a interpretare sé stessi, è parte integrante del film. Fabio Mollo parla di questa scelta: “Conosciuta la storia di Luca, abbiamo capito che dovevamo raccontare il suo sguardo sulla disabilità. Per lui la disabilità è un’opportunità. […] La disabilità forse è il grosso tabù che la nostra società vive oggi, più ancora dell’omosessualità. […] E’ stato forse un tabù anche al cinema”. Si è così deciso di raccontare la disabilità “attraverso la verità. Non volevamo edulcorarla”. “L’abbiamo vissuta in prima persona, […] con il cast. Siamo andati nei centri che Luca ha costruito. Abbiamo passato l’estate coi ragazzi …. per conoscerli. […] Girare con loro è stato forse registicamente uno dei momenti più emozionanti della mia carriera”. “Affidare ai ragazzi del centro il loro racconto personale era la cosa più onesta che potevamo fare. Per me è stato un momento di crescita come regista”.

La scrittura di Nata per te

La sceneggiatrice, Giulia Calenda, racconta così l’incontro con la storia di Luca e Alba: “Cercavamo un film sull’oggi e siamo incappati in questa coppia pazzesca. Io e Furio Andreotti ci siamo innamorati di quest’uomo e di questa bambina. Erano chiaramente destinati a essere una famiglia, era sotto gli occhi di tutti. Eppure, c’era qualche follia per cui non potevano essere una famiglia”. Calenda sottolinea come non esista solo la famiglia biologica, dei genitori naturali, ma anche quella logica, che ciascuno sceglie di creare attorno a sé: “Luca ha intorno a sé […] un gruppo di persone che ama questa bambina e ha creato una famiglia che ci ha conquistato”. Ecco allora la motivazione a scriverne, per far emergere problematiche e contraddizioni che rendono difficile a tanti single poter diventare genitori.

Gli interpreti raccontano la loro esperienza sul set

Pierluigi Gigante, che interpreta Luca Trapanese, descrive così l’esperienza: “Ero teso quando dovevo conoscere Luca. […] Poi, quando abbiamo iniziato a parlare si è creata una bolla dove eravamo io, lui e Fabio e questo mi ha agevolato. Non è stato facile, ma prima ancora dell’interpretazione e del lavoro, viene l’umanità, quello che Luca e questa storia mi hanno dato a livello umano. […] Mi ha arricchito in maniera enorme”.

Barbora Bobulova, che veste i panni della giudice chiamata a decidere dell’affido di Alba, definisce il film “una delle più belle storie d’amore tra un padre e una figlia”. “Il mio personaggio”, aggiunge, “è un personaggio delle istituzioni. Mi ha messo un po’ in soggezione. È una giudice che […] deve applicare quelle leggi che sono fatte ormai 40 anni fa. […] Come si fa ad applicare una legge di 40 anni fa sui casi di oggi? Credo ci sia anche molta paura nella società di oggi verso il cambiamento, che capisco anche un po’. Tutti abbiamo paura dei cambiamenti. Forse perciò, questo film e questa storia dovrebbero essere degli esempi. Invece spesso, la società mostra anche ai giovani esempi ormai obsoleti […]. Farei vedere questo film a tutte le scuole, ai ragazzi, come esempio di una storia d’amore”.

Per Teresa Saponangeloquesto film ha rappresentato in primis la possibilità di raccontare oggi dove siamo, a che punto è la nostra società, dove può andare, che potenzialità ha”. Poi racconta un’esperienza personale: “E’ un tema che mi ha sempre interessato personalmente. Prima di conoscere Luca Trapanese, sono andata in una delle sedi del Comune per capire che potenzialità avessi come genitore single, divorziato, nel poter prendere in affido un bambino. Quindi ho attraversato l’iter psicologico, incontri con gli operatori e psicologi”. Tra le domande che le sono state rivolte, dice, vi erano: “la professione, se lei torna alle 14 a casa”. Di fronte a queste indicazioni, afferma, “non critico, perché loro di fronte a dei bambini sofferenti devono garantire una presenza, ma questi dettami, queste indicazioni […] sono troppo restrittive rispetto a una società che è cambiata. Perciò, anche attraverso questo film, che è uno strumento emotivo, quindi tocca il pubblico più dei comizi elettorali, dobbiamo far capire che la società è cambiata e l’adozione, gli affidi devono necessariamente seguire l’evoluzione della società”.

Alessandro Piavani col personaggio di Lorenzo ha il compito di rappresentare un punto di vista differente rispetto a quello del protagonista, che definisce “una possibilità ulteriore”. “È anche questa la bellezza del film. Spinge a chiederti […] cosa vuol dire costruire una famiglia e quali sono le varie realtà che possono essere definite famiglia. […] Il messaggio del film è anche questo: tutte le possibilità di famiglia dove c’è amore, sono valide”. Aggiunge che quello trattato in Nata per teè un tema molto attuale, ma famiglie non considerate tradizionali esistono da tanto tempo nel nostro paese. […] Qualcuno deve pur riconoscerle […] e forse siamo anche un po’ in ritardo”.

Cosa è cambiato su affidi e adozioni dalla vicenda di Alba ad oggi

Luca Trapanese ha preso in affido la piccola Alba sei anni fa, approfittando dell’articolo 44 della legge del 1983, che prevede proprio la fattispecie riguardante il caso della bambina. Non per tutti, spiega però Trapanese, è possibile usufruire di questa possibilità, perché ogni vicenda è un caso a sé. Nota poi che, nonostante i pregiudizi ancora presenti nella società dei primi anni ’80, quella legge era ed è all’avanguardia, poiché: “immaginava che un single potesse diventare famiglia per un bambino disabile”. In questi anni, prosegue, “sicuramente abbiamo lavorato su Napoli. […] Siamo riusciti a ricollocare […] tanti bambini disabili, ma è un percorso difficile, perché presuppone il single, il bambino disabile, o con l’Hiv, o di colore. La lista che Luca compila nel film è vera, è una lista di bambini esclusi, che non riescono a essere collocati e possono essere dati a chi fa richiesta di affido, ma non è detto che poi lo voglia trasformare in adozione. Se siamo qui e ne stiamo parlando è perché si tratta di un problema legale e giuridico per chi vorrebbe, da single, diventare genitore e non ne ha la possibilità”. Nata per te arriva nelle sale dal 5 ottobre, prodotto da Cattleya e distribuito da Vision Distribution. Il film verrà anche proposto nelle scuole e successivamente sarà disponibile su Sky.

Rocky II: tutte le curiosità sul film con Sylvester Stallone

Rocky II: tutte le curiosità sul film con Sylvester Stallone

Il film del 1976 Rocky è una delle più celebri pellicole della stori del cinema, un classico intramontabile del genere sportivo capace di vincere l’Oscar come miglior film e lanciare la carriera del suo attore e sceneggiatore Sylvester Stallone. Il successo fu tale che i produttori decisero poi di dar vita ad un sequel, uscito nel 1979 con il semplice titolo di Rocky II, e che riprende la storia del celebre pugile lì dove il precedente film l’aveva lasciata. Ancora una volta scritto e interpretato da Stallone, questo secondo capitolo è anche da lui diretto, permettendo così di dar voce a tutto il grande talento cinematografico dell’attore.

Le idee per questo sequel erano tante, a partire dalla volontà di Stallone di far interprendere al suo Rocky una carriera politica. Egli decise però poi di abbandonare questa trama a favore di una più vicina al film originale e anche in questo caso Stallone incorporò nella sceneggiatura elementi biografici, come il concetto che gli eroi del passato possono essere subito dimenticati. Dopo Rocky, infatti, Stallone aveva faticato a trovare un nuovo ruolo di rilievo. Il film segna così la rivincita del personaggio, che dimostra nuovamente tutto il suo valore dentro e fuori dal ring.

Rocky II fu un altro strepitoso successo, con un incasso globale di 200 milioni di dollari a fronte di un budget di soli 7. Pur non raggiungendo le vette del precedente, questo secondo capitolo consolidò l’influenza del personaggio nell’immaginario collettivo, rendendolo una vera e propria icona. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e al finale alternativo. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Rocky II: la trama del film

Ambientato pochi mesi dopo il primo film, Rocky II vede Rocky Balboa reduce da un’incredibile fama in seguito al suo incontro con il campione Apollo Creed. Ben presto, però, la gente inizia a dimenticarsi di lui e Rocky sceglie dunque di allontanarsi dal mondo del pugilato per dedicarsi all’amata Adriana e al loro figlio in arrivo. Pur non essendo più un pugile, Rocky continua però a condurre una vita particolarmente dispendiosa, che lo costringe a cercarsi quanto prima un nuovo lavoro. Le continue umiliazioni e la nostalgia del ring lo rendono però sempre più depresso e incapace di godersi gli affetti di cui è circondato.

L’occasione per ritornare a fare ciò che ama si presenta quando proprio Apollo Creed lo invita a sostenere un nuovo match contro di lui. Il campione, infatti, è stato accusato di non aver dato il massimo contro Rocky e spaventato dall’idea di non essere più il migliore decide di dare ulteriore prova delle sue capacità. Accettando l’incontro, pur andando contro il parere di Adriana, Rocky inizia dunque ad allenarsi con il fido coach Mickey, preparandosi a quello che potrebbe essere l’incontro più importante della sua vita. Arrivare sul ring, però, sarà più difficile del previsto, complici gli ostacoli della vita.

Rocky II cast

Rocky II: il cast del film

Come anticipato, ad interpretare il ruolo di Rocky vi è naturalmente ancora una volta Stallone. Egli ricopre però qui anche il ruolo di regista, ed è stata questa la sua seconda prova in tale ruolo, avendo diretto l’anno prima il poco fortunato Taverna Paradiso. Della sua partecipazione a questo sequel, è particolarmente noto l’incidente che Stallone ebbe in fase di allenamento. Un peso di 100kg cadde infatti sul suo petto, causandogli uno strappo del muscolo. Dopo tale evento, Stallone fu costretto a modificare lo stile di combattimento di Rocky, il quale colpisce con la sola mano destra pur essendo mancino. Per rendere convincente la scena dello scontro finale, ci vollero ben otto mesi al montaggio.

Accanto a Stallone, l’attrice Talia Shire riprende il ruolo di Adriana Pennino, la quale però non poté essere presente durante le riprese del combattimento finale per via di un impegno su un altro set. Stallone riscrisse dunque la sceneggiatura facendo in modo che Adriana rimanesse a casa a guardare il match in televisione. Carl Weathers torna ad interpretare Apollo Creed, il rivale di Rocky. Tra lui e Stallone vi furono però alcuni diverbi e al termine del secondo round entrambi continuano a prendersi a pugni pur essendo suonata la campanella. In quel momento i due si stavano realmente malmenando, furiosi l’uno con l’altro. Stallone giudicò poi il momento talmente tanto buono da tenerlo nel film.

Rocky II: il finale alternativo, il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

Come accennato, il finale del film fu in parte riscritto per ovviare all’impossibilità di Talia Shire ad essere sul set. Stallone trovò dunque uno stratagemma per far sì che il suo personaggio seguisse il combattimento in televisione, permettendo dunque di girare questa scena in seguito. Da alcune foto sparse su internet, però, sembrerebbe che inizialmente l’attrice ebbe modo di essere presente in alcuni momenti del finale, potendo dunque festeggiare insieme a Rocky la sua vittoria. Probabilmente, però, il sopraggiunto impegno rese impossibile alla Shire completare la sua presenza in scena e per tanto si decise di rimuoverla del tutto.

È possibile fruire di Rocky II grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di sabato 23 settembre alle ore 21:25 sul canale Rete 4.

Fonte: IMDb

Red Dragon: trama, cast e curiosità sul film con Anthony Hopkins

Red Dragon: trama, cast e curiosità sul film con Anthony Hopkins

Con Il silenzio degli innocenti, Hannibal Lecter è diventato uno dei personaggi più iconici del cinema, merito anche dell’interpretazione da Oscar di Anthony Hopkins. Protagonista poi anche di diverse opere successive al film del 1991, Lecter era in realtà già apparso sul grande schermo nel 1986 con il celebre film Manhunter – Frammenti di un omicidio, diretto dal maestro del cinema d’azione Michael Mann. Di questo è poi stato realizzato un remake nel 2002 dal titolo Red Dragon, diretto stavolta da Brett Ratner, regista anche di film come The Family Man e After the Sunset.

Oltre ad essere un remake del film dell’86, Red Dragon è però anche il secondo adattamento del romanzo Il delitto della terza luna, scritto da Thomas Harris e pubblicato nel 1981. Questo ha rappresentato la nascita letteraria di Lecter, poi nuovamente protagonista dei seguiti Il silenzio degli innocenti e Hannibal. Entrambi sono diventati a loro volta film, dove il personaggio è interpretato sempre da Hopkins. Con Red Dragon, dunque, si conclude una vera e propria trilogia, anche se la storia narrata si svolge prima di quella dei due film succitati.

Il film ottenne poi un buon successo, con un incasso di oltre 200 milioni di dollari in tutto il mondo. Anche in questo caso il personaggio di Lecter si affermò per la sua iconicità, ottenendo ampi consensi di critica. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Red Dragon: la trama del film

Protagonista del film è l’ex agente Will Graham, ora andato in pensione anticipata dopo aver subito gravi ferite fisiche e psichiche in seguito ad uno scontro con il serial killer cannibale Hannibal Lecter. Sapendo ora il criminale dietro le sbarre di una prigione di massima sicurezza, Graham può godersi il suo meritato riposo insieme alla sua famiglia, cercando di dimenticare quanto accadutogli. La comparsa di un nuovo assassino, che si fa chiamare Lupo Mannaro, scuote profondamente la sua tranquillità. Il killer si è infatti distinto per il suo agire unicamente durante il periodo della luna piena ed ha all’attivo già due famiglie sterminate.

A Graham viene dunque chiesto di tornare in azione per dedicarsi al caso, in quanto solo lui conosce talmente bene la mente criminale da poterla anticipare. Non sapendo resistere all’offerta, Graham decide infine di dedicarsi a questo nuovo caso. Il suo metodo investigativo, però, richiede di immedesimarsi nella parte dell’assassino, il che è ora per lui estremamente gravoso sul piano emotivo. Per poter riuscire a portare a termine quel caso, l’agente si vedrà dunque costretto a rivolgersi alla persona di cui più ha terrore al mondo: Hannibal Lecter. Quest’ultimo, accogliendo le richieste dell’agente, medita però una propria vendetta.

Red Dragon tattoo

Red Dragon: il cast del film e il tattoo di Ralph Fiennes

Come anticipato, per la terza volta Anthony Hopkins torna a rivestire il ruolo di Hannibal Lecter. Inizialmente scettico, l’attore si convinse solo con la condizione che questo sarebbe stato per lui l’ultimo film dedicato al personaggio. Con questa nuova occasione di dar vita al celebre assassino, Hopkins decise inoltre di ristabilire il fatto che Lecter fosse una personalità quantomai malvagia, poiché avvertiva che tra gli spettatori fosse visto più come un anti eroe. Per lui una significativa sfida fu però quella di interpretare una versione più giovane del personaggio, cosa per la quale gli fu necessario perdere circa dieci chili. Nel ruolo dell’agente Will Graham si ritrova invece Edward Norton. Per questo personaggio erano stati considerati anche Ethan Hawke e Matt Damon.

Nel film sono poi presenti Mary-Louise Parker nei panni di Molly Graham e Emily Watson in quelli di Reba McClane. Harvey Keitel è l’agente Jack Crawford, mentre Philip Seymour Hoffman è Freddy Lounds. Nei panni di Francis Dolarhyde, alias Lupo Mannaro, si ritrova invece Ralph Fiennes. Per interpretare questo complesso personaggio, l’attore si è allenato così da ottenere un fisico più muscoloso. Egli spendeva poi circa 8 ore al giorno per farsi applicare il complesso tatuaggio che Dolarhyde sfoggia sulla schiena, come anche la caratteristica cicatrice al labbro. L’attore, infine, decise di costruire la follia del personaggio affinché questa non fosse troppo esternamente visibile. Ciò gli permise di distinguersi dalpersonaggio di Lecter.

Red Dragon: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Red Dragon grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Google Play, Apple iTunes e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di sabato 23 settembre alle ore 21:00 sul canale Iris.

Fonte: IMDb

Transformers 3: trama e cast del film con Shia LaBeouf

Transformers 3: trama e cast del film con Shia LaBeouf
Tra le saghe cinematografiche più acclamate degli ultimi anni vi è senza ombra di dubbio quella di Transformers, basata sugli omonimi giocattoli e serie animate della Hasbro e Takara Tomy degli anni ’80. Con cinque film, questa ha ad oggi superato i 4 miliardi di incasso a livello mondiale. Il primo film, uscito nel 2007 ha così dato inizio a questa epica narrazione che vede contrapposta la specie umana ai robotici alieni capaci di trasformarsi e adattarsi ad ogni situazione, i quali non hanno però tutti intenzioni ostili. Dopo un primo sequel nel 2009, nel 2011 è arrivato al cinema Transformers 3 (qui la recensione).
Per questo terzo capitolo si decise inoltre di sfruttare la tecnologia 3D resa popolare da Avatar. Pur con un iniziale scetticismo di Michael Bay, ancora una volta regista della saga, il 3D di Transformers 3 è stato giudicato come uno dei migliori dopo il film di Cameron. Questa, insieme a nuovi personaggi e grandiosi effetti speciali, ha portato il film a suscitare un rinnovato interesse nei fan rimasti delusi dal precedente capitolo. Uscito al cinema, questo ottenne infatti un incasso record di 1.124 miliardi di dollari, affermandosi come uno dei maggiori guadagni nella storia del cinema.
Ciò portò naturalmente alla realizzazione di ulteriori sequel e svariati media legati a questo terzo capitolo. Ancora oggi, per la varietà di eventi, effetti speciali ed elementi è considerato uno dei capitoli migliori dell’intera saga. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Transformers 3: la trama del film

In questo nuovo capitolo della saga gli Autobot Bumblebee, Ratchet, Ironhide e Sideswipe, guidati da Optimus Prime, tornano in azione contro i crudeli Decepticon, che sono determinati a vendicare la sconfitta subita due anni prima. A cambiare le sorti dello scontro vi è la scoperta di una tecnologia cybertroniana arenatasi decenni prima sul lato oscuro della luna. Qui questa è rimasta sotto la sorveglianza di Sentinel Prime, predecessore di Optimus come leader. Spaventato dalla forza di quella tecnologia, Optimus cerca di comprenderne le origini, assicurandosi che questa non finisca nelle mani sbagliate.

Nel frattempo, sulla terra, dopo aver salvato il mondo più volte Sam Witwicky è frustrato di non poter lavorare con gli Autobot e di non riuscire a trovare un’occupazione valide. L’insoddisfazione lo porta anche a diventare invidioso della stretta relazione tra la sua nuova fidanzata, Carly Spencerc, e il suo capo Dylan Gould. Ben presto, però, il ragazzo sarà nuovamente chiamato ad aiutare gli Autobot nella guerra per la salvezza del pianeta Terra. I Decepticon, infatti, scoperta la pericolosa tecnologia sono pronti a tutto pur di impossessarsene. A tutto ciò si aggiunge anche la minaccia rappresentata da Shockwave, un Transformer a capo di Cybertron.

Transformers 3 cast

Transformers 3: il cast del film

Ancora una volta ad interpretare il protagonista umano, Sam Witwicky, è l’attore Shia LaBeouf. Prima del primo film, Bay pensava che egli fosse troppo adulto per interpretare il ruolo di un teenager. LaBeouf, però, lo convinse presentandosi al provino truccato in modo tale da sembrare più giovane. Per prepararsi al suo ruolo, inoltre, l’attore si è allenato per tre mesi, guadagnando diversi chili di muscoli, solo per scoprire poi che il regista voleva un personaggio più agile che forte. Per lui questa è stata l’ultima presenza all’interno della saga. L’attrice Megan Fox non ha qui invece ripreso il ruolo di Mikaela Banes, essendo stata licenziata in seguito a diverbi con i produttori. Al suo posto è arrivata Rosie Huntington-Whiteley, con il nuovo personaggio di Carly Spencerc.

Nel film sono poi presenti gli attori Josh Duhamel nei panni del capitano Lennox, Ramon Rodriguez come Leo Spitz e Tyrese Gibson come Epps. Kevin Dunn interpreta Ron Witwicky, padre di Sam, mentre John Turturro è l’agente Simmons. Fanno invece qui il loro ingresso John Malkovich nei panni di Bruce Brazos, datore di lavoro di Sam, Patrick Dempsey in quelli di Dylan Gould e la premio Oscar Frances McDormand come Charlotte Mearing, direttrice della sicurezza nazionale statunitense. A dare voce al transformers Optimus Prime vi è Peter Cullen, il quale aveva già doppiato il personaggio nella serie animata degli anni Ottanta. Mark Ryan è invece la voce originale di Bumblebee, mentre Leonard Nimoy, il celebre Spock di Star Trek, è Sentinel Prime.

Transformers 3: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Transformes 3 grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Apple iTunes, Netflix, Now, Paramount+ e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di domenica 24 settembre alle ore 21:00 sul canale 20 Mediaset.

Fonte: IMDb

Il Cavaliere Oscuro: il co-creatore della trilogia voleva Jake Gyllenhaal nel ruolo di Batman

0

David S. Goyer è il co-scrittore della trilogia “Dark Knight” Il Cavaliere Oscuro di Christopher Nolan. Quest’ultimo lo ha reclutato Goyer per aiutarlo a dare corpo alla storia e a co-scrivere “Batman Begins” del 2005, prima che Christopher Nolan e suo fratello Jonathan scrivessero le sceneggiature di “The Dark Knight” del 2008 e “The Dark Knight Rises” del 2012 basate su storie inventate da David S. Goyer. Ebbene, oggi proprio Goyer ha parlato ampiamente di quella trilogia e anche di un potenziale quarto film rivelando che è improbabile.

Non credo che accadrà mai“, ha detto Goyer quando nel podcast “Happy Sad Confused” gli è stato chiesto se Christopher Nolan stesse girando un altro film. “E non vorrei nemmeno fare un altro progetto su Batman.” Lo YouTuber HugoDécrypte aveva precedentemente chiesto a Christopher Nolan durante il tour stampa di “Oppenheimer” se avrebbe realizzato “un altro film di supereroi“. Nolan ha risposto senza mezzi termini : “No“. Il suo attore di Batman, Christian Bale, ha dichiarato a  ScreenRant  la scorsa estate che avrebbe interpretato Batman solo per la quarta volta se Nolan avesse diretto il film. Avevo un patto con Chris Nolan“, ha rivelato Christian Bale in quell’intervista. “Abbiamo detto: ‘Ehi, guarda. Facciamo tre film, se siamo abbastanza fortunati. E poi andiamo via. Non indugiamoci troppo a lungo.” Nella mia mente, sarebbe qualcosa se Chris Nolan dicesse a se stesso: “Sai una cosa, ho un’altra storia da raccontare”. E se volesse raccontare quella storia con me, sarei presente”.

Durante la sua intervista su “Happy Sad Confused”, Goyer ha confermato i rapporti secondo cui il suo favorito durante il casting era Jake Gyllenhaal come Batman invece che Christian Bale. Anche se ha notato, “Bale è fantastico“. Durante l’intervista ha anche ricordato che il capo della Warner Bros. gli aveva chiesto personalmente di inserire l’Enigmista in “Il Cavaliere Oscuro Il Ritorno” e di farlo interpretare da Leonardo DiCaprio. L’Enigmista è stato precedentemente interpretato da Jim Carrey in “Batman Forever” di Joel Schumacher (1995).

Dopo ‘Il Cavaliere Oscuro‘, il capo della Warner Bros. alla premiere ha detto: ‘Devi fare l’Enigmista’. Leo nei panni dell’Enigmista. Devi dirlo a Chris, Leo è l’enigmista.’ E non è così che lavoriamo”. Goyer ha detto che lui e Nolan non hanno mai scelto prima i cattivi. Invece avrebbero analizzato la storia di Batman per ogni film e scelto il cattivo corrispondente per abbinarlo a quella storia. Bane (Tom Hardy) è stato selezionato per “Il Cavaliere Oscuro – Il Ritorno” poiché il film lottava con l’età e la fisicità di Batman dopo la guerra più intellettuale contro il Joker (Heath Ledger) in “Il Cavaliere Oscuro”.

Per quanto riguarda il finale della trilogia, Goyer ha risposto “sì, certo” quando gli è stato chiesto se l’ufficiale di polizia di Joseph Gordon-Levitt, John Blake, assumerà il ruolo di Batman dopo gli eventi di “The Dark Knight Rises”. Il film si è concluso con John che entra nella Batcaverna, lasciando la porta aperta per l’inizio del suo mandato su Batman.

Assassinio a Venezia: Il produttore parla di potenziali altri film di Poirot

0

L’ultimo adattamento di Agatha Christie di Kenneth Branagh Assassinio a Venezia (A Haunting in Venice), ha fatto ottimi numeri nei cinema nordamericani ormai da una settimana, segnalando l’inizio di una stagione che si presenta corposa con un cast ricco di attori del calibro di Tina Fey, Jamie Dornan e la vincitrice dell’Oscar Michelle Yeoh e la star di “Yellowstone Kelly Reilly.

Gli attori di Kenneth Branagh (e lo stesso regista) non hanno potuto promuovere il film a causa degli scioperi della WGA e del SAG-AFTRA. Variety ha incontrato la produttrice veterana Judy Hofflund (che ha realizzato i primi due film di Poirot con Branagh, “Assassinio sull’Orient Express” e “Assassinio sul Nilo“) per discutere del viaggio di Tina Fey verso lo status di protagonista femminile in un film di quest’epoca, come così come il futuro dell’investigatore baffuto interpretato da Kenneth Branagh.

“Venice” ha avuto il via libera poco dopo l’acquisizione della 20th Century Fox da parte della Disney. Come hanno influito sul franchise l’uscita di “Morte sul Nilo” e il nuovo regime? Il secondo film è uscito purtroppo durante il periodo del COVID, ma penso che sia andato così bene in streaming che sia stata una vera iniezione di fiducia per [Disney]. Avevamo già assunto Michael Green per iniziare a scrivere il terzo. Penso che loro credessero in Ken e Agatha Christie e nell’intero franchise. Erano entusiasti di fare qualcosa che fosse veramente diverso. Questa è una Venezia del secondo dopoguerra: inquietante, spaventosa, tempestosa e tutto si svolge in una notte. Siamo personalmente entusiasti di realizzare un film per questo periodo dell’anno, quando tutti vogliono avere paura.

Ovviamente, i cast corali sono fondamentali per questo formato. Perché queste stelle particolari? Tina è stata la prima persona che abbiamo scelto e per me questo ha dato il tono. Adoro Tina e Ken insieme, il loro rapporto è così divertente e ricco e si tengono sempre all’erta. Inoltre, scegliere Kelly Reilly per un ruolo così opposto a quello [del suo personaggio di “Yellowstone”] è stato molto divertente e lei lo interpreta magistralmente. Abbiamo anche potuto riunire Jamie Dornan e Jude Hill dopo “Belfast”, in un film con sentimenti completamente diversi. Sembra che Tina Fey si sia lanciata verso questo tipo di ruolo per tutta la sua carriera. C’è un’atmosfera transatlantica in questo a cui fa riferimento in molte delle sue commedie, tra cui “30 Rock”.

Siamo ancora coinvolti in questi scioperi, ma devo chiedervi: ci sono piani per un altro film di Poirot? Non ancora. Ci sono state alcune conversazioni su cosa vorrebbero fare dopo. So cosa voglio dopo, ma non posso dirti di cosa si tratta.

Cosa ti aspetta dopo, quando finiranno gli scioperi? Ken e io abbiamo un piccolo progetto insieme e la sceneggiatura è pronta. Non l’abbiamo inviato, ovviamente. È una specie di progetto della mia passione. È scritto da un giovane scrittore basandosi su una mia idea. Si intitola “Grace and Lizzie” e dovrebbe essere realizzato a un prezzo molto basso. È un po’ come se “Thelma e Louise” incontrasse “Giovane Promessa”.

Gareth Edwards parla di Rogue One e si sente “incredibilmente fortunato” ad aver realizzato un film di Star Wars

0

Gareth Edwards ha finalmente condiviso i suoi pensieri sulla realizzazione di Rogue One: A Star Wars Story. Gareth Edwards è stato il regista di Rogue One, ma diversi rapporti hanno affermato che Lucasfilm ha assunto Tony Gilroy, un co-sceneggiatore del film, per supervisionare e condurre cinque settimane di riprese.

Mentre parlava con Variety, Gareth Edwards ha evitato di affrontare direttamente le notizie mai confermate sulla supervisione di Tony Gilroy. Invece, Edwards ha espresso gratitudine per aver avuto l’opportunità di realizzare un film di Star Wars, in una galassia molto, molto lontana.

Cosa ha detto Gareth Edwards su Rogue One?

Senti, l’unica cosa che posso dire è che sono stato incredibilmente fortunato“, ha detto Edwards. Devo fare un film di Star WarsHo vinto alla lotteria, in questo senso. L’idea di qualcuno privilegiato come me che in qualche modo implica che sia stata qualcosa di diverso dall’esperienza straordinaria che è stata in una certa misura – tipo, non ho alcuna empatia per quella persona, e non voglio essere così nemmeno una persona.”

Ci sono state molte speculazioni sulla produzione di Rogue One. Quanto del successo del film dovrebbe essere attribuito a Edwards? Gilroy, che ha co-scritto Rogue One con Chris Weitz, merita più credito per aver rimodellato l’atto finale? Dave Filoni ha filmato la scena finale che coinvolge Darth Vader? Variety ha notato che il punto in cui Edwards si è avvicinato di più all’affrontare la controversia su Rogue One è stato quando ha parlato della perdita del “controllo sul processo”. “Il modo in cui realizzi un film è importante quanto la sua sceneggiatura“, ha detto Edwards. “Sceglierei sempre il pieno controllo del processo e una sceneggiatura mediocre invece di una sceneggiatura davvero buona e zero controllo sul processo.

Gilroy è tornato nell’universo di Star Wars nel 2022 con Andor per Disney+. La serie è una sorta di prequel di Rogue One, e segue il viaggio di Cassian Andor (Diego Luna) da ladro a eroe della ribellione. La serie è stata elogiata dalla critica e dai fan, molti l’hanno definita il miglior spettacolo di Star Wars .

Gareth Edwards è passato da Star Wars ed è entrato nella guerra contro l’intelligenza artificiale nel suo nuovo thriller fantascientifico, The Creator. Il film segue Joshua (John David Washington), un ex agente delle forze speciali incaricato di uccidere la mente dell’intelligenza artificiale conosciuta come “il Creatore”. The Creator arriva nelle sale il 29 settembre 2023.

Squid Game: 10 bizzarre teorie dei fan che potrebbero avere senso

La premessa unica della serie tv Netflix Squid Game e gli scioccanti colpi di scena hanno scatenato innumerevoli bizzarre teorie da parte dei fan riguardo alle relazioni dei personaggi, i numeri simbolici e altro ancora.

Man mano che sempre più fan notano sottili dettagli nello show televisivo, affascinanti speculazioni sulle relazioni dei personaggi, sul simbolismo e sulla portata della competizione stanno scatenando dibattiti online. Alcune di queste teorie dei fan sono eccentriche ma comunque plausibili. Le migliori presentano prove convincenti a sostegno delle loro affermazioni o hanno spiegazioni convincenti e spesso strabilianti: scopriamole assieme!

I tre colori principali sono simbolici

squid game simboli Il valore simbolico dei colori predominanti di Squid Game è ormai assodato, con alcuni dei più notevoli di questi presenti nei costumi iconici della serie. Secondo utenti di Reddit, infatti, questi colori non sono scelti a caso e rappresentano le scelte e i ruoli dei personaggi nella competizione.

Gli utenti hanno mostrato un diagramma di Venn con tre colori principali – magenta, ciano e giallo. La teoria sostiene che il colore ciano rappresenta le persone nello show, il magenta è legato a un sistema, e il giallo significa denaro. Il resto delle immagini fornisce esempi di combinazioni dei colori, come “Quando il ciano (persona) insegue il giallo (denaro), diventa verde (giocatore)”. La parte più intrigante del post è la sua conclusione che dice che il Front Man ha tutti i colori, in quanto è una persona (ciano) che si è trasformata in un giocatore (verde) e ha ottenuto denaro (giallo) – ecco perché il suo vestito è nero.

I colori delle carte Ddajki determinano i ruoli dei partecipanti

squid game valore carteUna delle teorie più popolari dei fan ruota intorno a come i giocatori e le guardie vengono reclutati per la competizione. Alcuni utenti Twitter si soffermano sulla concatenazione tra il valore delle carte e il ruolo ottenuto nella competizione: poiché Gi-Hun ha scelto la carta blu dal venditore”, si è svegliato come giocatore. Tuttavia, “se lui o gli altri giocatori avessero scelto la carta rossa, sarebbero stati i lavoratori/guardie”.

Ciò potrebbe avere senso, dal momento che non è mai stato chiarito da dove vengano le guardie in Squid Game. Non c’è una particolare demografia che li lega nello show – una scena rivela che una delle guardie è sorprendentemente giovane e un altro lavoratore con Jun-ho sembra essere sui 30 anni.

L’aereo di Gi-Hun è truccato

squid game gi hunNell’episodio finale dello show, Gi-hun decide di tornare indietro all’ultimo momento e non riesce a salire sul suo aereo. Questa decisione gli è stata molto probabilmente favorevole dal momento che, attuando in questo modo, uno dei personaggi più simpatici di Squid Game potrebbe essere stato risparmiato dalla carneficina.

Secondo alcuni utenti Reddit: “Stavano per far saltare l’aereo”, probabilmente riferendosi a In-ho e ai VIP. Essi sottolineano come questo sia stato preannunciato in un episodio precedente in cui qualcuno dice “Ricchi o poveri, in un incidente aereo siete tutti uguali”. Se dimostrata vera, questa teoria cambierebbe il significato dietro l’insistenza del Front Man che Gi-hun dovrebbe salire sull’aereo per il suo bene.

La morte di ogni personaggio principale è prefigurata

morti squid gameMolti spettatori dall’occhio d’aquila hanno notato che le morti strazianti dei personaggi principali in Squid Game  non sono così casuali come sembrano. In diversi hanno twittato riguardo a: “parallelismi e prefigurazioni” nello show, dicendo che “continuano a vederne altri”.

I fan che riguardano la serie attentamente possono notare questi parallelismi. Per esempio, la morte di Deok-su è prefigurata in una scena in cui salta da un ponte per sfuggire agli esattori. Nel quinto gioco, muore cadendo da una piattaforma alta. Un altro esempio è il momento di tensione di Sae-byeok con un contrabbandiere, dove lei minaccia di tagliargli la gola – e alla fine incontra proprio questo orribile destino. Anche Byeong-gi, Ali e Mi-nyeo hanno esperienze simili che prefigurano le loro morti.

I VIP sono gli spettatori

vip squid gameAlcuni utenti Reddit hanno un’affascinante teoria su ciò che rappresentano i VIP nello show. Pensano che la loro “esistenza sia intenzionale in un modo molto meta,” in quanto si suppone che siano in realtà “gli abbonati ai servizi di streaming”. Scrivono di come gli spettatori “possono permettersi Netflix” e guardare la gente morire “come uno spettacolo”.

Questa teoria non è troppo inverosimile, considerando come lo show non si sottrae a simbolismi come forme e colori che rappresentano la gerarchia. Il commento di un utente che afferma che “niente batte davvero la cosa reale da vicino” conferma ulteriormente questa tesi. I fan che amano guardare spettacoli violenti come Squid Game potrebbero non apprezzare il confronto con gli orribili VIP, ma è una connessione che vale la pena esplorare.

E’ una competizione internazionale

squid game jun ho gunÈ agghiacciante pensare che gli eventi più orribili di Squid Game possano accadere da qualche altra parte nel mondo, ma questo è esattamente ciò che il Redditor Maximum-Range propone. Fanno notare che “due dei VIP fanno un commento interessante” nello show, con uno di loro che dice che “i giochi di questa edizione sono stati incredibili” e l’altro che afferma come “il concorso in Corea è stato il migliore”, forse riferendosi alla Corea del Nord.

Questa è sicuramente una prova convincente che ci potrebbero essere versioni internazionali della brutale competizione. Non si può dire fino a che punto la ricchezza e l’influenza dei VIP possano estendersi. Un commentatore del post fa un ulteriore passo avanti, ipotizzando che i VIP ospitino a turno i giochi nei loro paesi, ed è per questo che continuano a riferirsi a Il-nam come l’ospite.

I numeri di Gi-Hun e Il-Nam sono simbolici

squid game 2Il Redditor 7DSPride anticipa la sua teoria dicendo che è “principalmente simbolica”. Pensano che Gi-hun “rappresenti la fine di Squid Game come istituzione di lunga durata” perché è l’ultimo giocatore che ottiene l’ultimo numero, 456. D’altra parte, Il-nam è “numerato 001, perché rappresenta l'[origine] del gioco”.

Dato che è implicito nel finale che Gi-hun troverà il modo di tornare ai giochi per mettere fine alla competizione incasinata, questa teoria potrebbe essere corretta. Se lo show otterrà una seconda stagione, si spera che i fan scoprano se il protagonista riuscirà a fermare con successo la prossima competizione.

Jun-Ho non è davvero morto

squid game jun ho gunLa scomparsa di Jun-ho è stata una delle morti più dolorose da vedere nello show, ma potrebbe non essere la fine per il poliziotto. Un post su Twitter fa notare che “i personaggi dei film sono morti” solo quando gli spettatori vedono il corpo.

L’utente continua spiegando come la storyline di Jun-ho non sia mai completata correttamente, dato che le sue ultime parole a In-ho sono “Fratello, perché?” e ciò potrebbe avere la sua risposta nella seconda stagione. I fan possono solo sperare che sopravviva a quel colpo alla spalla e che trovi un modo per nuotare in sicurezza verso la riva.

C’è una serie extra di biglie nella casa di Il-Nam

squid game morte biglieNonostante la finta morte di Il-Nam faccia infuriare i fan che scoprono la sua vera identità verso la fine della serie, è stato comunque un momento straziante quando ciò si è verificato durante il quarto gioco. Secondo alcuni Redditor, tuttavia, questa infausta morte avrebbe potuto essere completamente evitata.

Essi dettagliano come quando Il-nam, durante lo svolgimento del gioco, “stava effettivamente per rivelare un modo” per lui e Gi-hun di superare il livello in sicurezza insieme. Se Gi-hun avesse aspettato che lui entrasse in casa sua, avrebbe potuto avere una serie extra di biglie. Sottolineano come Il-nam dice che avrebbero potuto fare una scommessa finale “con tutto quello che ho ancora QUI”, mentre stava “cercando di dire a Gi-Hun che aveva delle biglie in casa”. Quella partita sarebbe potuta finire molto diversamente se il protagonista si fosse fermato ad ascoltare.

Il-Nam è il padre di Gi-Hun

squid game oh il namLa più sconvolgente teoria dei fan su Squid Game finora è ben dettagliata in un post su Twitter dell’utente yoonyoonlover. L’utente condivide un video di Tiktok che evidenzia due scene specifiche nello show. La prima sequenza mostra Il-nam che commenta su come Gi-hun deve essere stato rimproverato molto di frequente da bambino, cosa che lui sa perché anche suo figlio l’ha fatto. È la seconda scena che è più persuasiva, in quanto riproduce il momento in cui Il-nam dice a Gi-hun che il quartiere nel quarto gioco gli sembra familiare, al che il protagonista risponde che è simile a dove è cresciuto anche lui.

L’utente porta la teoria oltre proponendo che Il-nam ha creato la competizione “per trovare suo figlio” perché “soffre di alzheimer” e vuole che Gi-hun “continui la tradizione” e sia il capo dei giochi. È una teoria incredibile che potrebbe avere enormi implicazioni sull’origine e lo scopo dell’intera competizione.

Squid Game: The Challenge, teaser e data di uscita del reality show di Netflix

0

Netflix ha lanciato un nuovissimo teaser trailer di Squid Game: The Challenge per la sua nuova competizione reality show, ispirata all’omonimo film drammatico di grande successo dello streamer. Il debutto dello spettacolo è previsto per il 22 novembre.

Il video mostra in anteprima i 456 concorrenti provenienti da tutto il mondo che competono per avere la possibilità di vincere 4,56 milioni di dollari, che è il più grande premio in denaro forfettario nella storia dei reality. Come nella serie originale, i giocatori indosseranno tute verdi durante il resto della competizione.

Chi ha realizzato Squid Game: La Sfida?

Squid Game: The Challenge è prodotto da Nicola Brown, Tim Harcourt, John Hay, Toni Ireland, Anna Kidd e Stephen Lambert. Proviene da Studio Lambert (The Circle) e The Garden (24 Hours in A&E), parte di ITV Studios. Le riprese della prima stagione si sono svolte nel Regno Unito lo scorso gennaio.

“456 giocatori reali parteciperanno alla competizione alla ricerca di una ricompensa che cambierà la loro vita di 4,56 milioni di dollari”, si legge nella sinossi. “Mentre competono attraverso una serie di giochi ispirati allo show originale – oltre a nuove sorprendenti aggiunte – le loro strategie, alleanze e personaggi verranno messi alla prova mentre i concorrenti vengono eliminati intorno a loro.

Squid Game 2 sta attualmente girando la sua seconda stagione di Squid Game con Lee Jung-jae, Wi Ha-joon, Gong Yoo e Lee Byung-hun che riprendono i rispettivi ruoli. A loro si unirà un cast stellare composto da Im Si-wan, Kang Ha-neul, Park Sung-hoon, Yang Dong-geun, Jo Yu-ri, Park Gyu-young e altri.

Grazie al suo successo di critica e commerciale, la serie originale ha ottenuto tre nomination ai Golden Globe, tra cui quella del veterano sudcoreano O Yeong-su, che ha vinto il premio come miglior attore non protagonista in una serie per la sua interpretazione di Oh Il-nam/Giocatore 001. Ha anche fatto la storia diventando il primo spettacolo non inglese a ricevere quattro importanti nomination ai SAG, con Lee Jung-jae e Jung Ho-yeon che hanno vinto la prestazione eccezionale di un attore maschio e la prestazione eccezionale di un attore donna.

Fargo: clip dalla quinta stagione in arrivo su Disney+

0
Fargo: clip dalla quinta stagione in arrivo su Disney+

Una nuova clip della quinta stagione di Fargo è stata diffusa. Il nuovo contributo video si concentra sul personaggio interpretato da Juno Temple. La star di Ted Lasso interpreta un personaggio pericoloso nel quinto capitolo della serie antologica criminale. Guarda la clip della stagione 5 di Fargo qui sotto:

Quando debutterà la quinta stagione di Fargo?

La quinta stagione di Fargo, composta da dieci episodi, debutterà negli USA il 21 novembre su FX. Gli episodi saranno disponibili anche su Hulu. In Italia la serie sarà programmata su, STAR, canale per adulti di Disney+. La sinossi della quinta stagione di Fargo recita in parte: “Dopo una serie inaspettata di eventi che mettono Dorothy ‘Dot’ Lyon (Temple) nei guai con le autorità, questa apparentemente tipica casalinga del Midwest viene improvvisamente ripiombata in una vita che pensava di aver abbandonato”. Il cast della quinta stagione di Fargo anche Jon Hamm, Jennifer Jason Leigh, Joe Keery, Richa Moorjani, Lamorne Morris, Dave Foley, David Rysdahl, Sam Spruell, Jessica Pohly e Nick Gomez.

Fargo è prodotto da Hawley, che funge da showrunner, scrittore e regista, e dalla sua società di produzione 26 Keys, dal produttore esecutivo Warren Littlefield e dalla sua società di produzione The Littlefield Company.  I produttori esecutivi sono Steve Stark, Kim Todd, Joel ed Ethan Coen. La serie è prodotta da MGM Television e FX Productions, con MGM Television che funge da studio principale. È distribuito a livello internazionale da Amazon e MGM Studios Distribution.

Smile 2: fissata la data di uscita per l’horror sequel della Paramount

0

La Paramount ha fissato la data di uscita di Smile 2 per il prossimo sequel del film horror di successo Smile. Finn ha parlato a ComingSoon del potenziale di un sequel in un’intervista l’anno scorso.“Mai in un milione di anni avrei pensato che la gente mi avrebbe chiesto un altro di questi film, il che è fantastico! Penso che ci siano molte cose interessanti che potrebbero essere fatte nel mondo di Smile. Ci sono molti angoli che ho lasciato di proposito inesplorati e cose che avrei voluto fare nel primo film, ma semplicemente non c’era spazio per fare”, ha detto Finn. “Sarebbe davvero emozionante. Ciò che penso sia davvero importante in Smile è la storia del personaggio al centro e come l’emotività e i temi del personaggio siano così legati a ciò che sta accadendo. E questo è davvero importante, penso, che se mai ci fosse una considerazione per un sorriso in più, questo sarebbe parte di ciò che sta facendo e sembrerebbe… forse inaspettato da quello che abbiamo sperimentato nel primo film.

Quando è la data di uscita nelle sale di Smile 2?

La data di uscita di Smile 2 è fissata per il 18 ottobre 2024. È una data di uscita opportunamente inquietante poiché esce proprio prima di Halloween. Il film originale ha incassato oltre 217 milioni di dollari in tutto il mondo e ha incassato 105 milioni di dollari a livello nazionale. Il regista Parker Finn tornerà per dirigere anche questa nuova storia mentre il cast è ancora tutto da definire. 

Smile è stato scritto e diretto da Parker Finn. Nel cast Sosie Bacon, Jessie T. Usher, Kyle Gallner, Caitlin Stasey, Kal Penn e Rob Morgan. Il film sarà disponibile in formato digitale dal 15 novembre presso Paramount Home Entertainment.

One Piece 2: Jamie Lee Curtis esprime sostegno ai fan che la vorrebbero come la dottoressa Kureha

0

In seguito alla conferma ufficiale del rinnovo della seconda stagione di One Piece, i fan hanno iniziato a scegliere gli attori che secondo loro dovrebbero interpretare i nuovi personaggi che saranno introdotti nel prossimo capitolo dell’adattamento live-action di Netflix. Uno di questi è Jamie Lee Curtis nei panni del Dr. Kureha, un personaggio apparso per la prima volta durante l’Arco di Drum Island. Questo potrebbe finalmente essere possibile, dato che l’attrice premio Oscar ha recentemente espresso il suo interesse ad interpretare il personaggio preferito dai fan.

Jamie Lee Curtis ha condiviso su Instagram una fan art di Kureha, promettendo ai fan di One Piece che farà pressione personalmente per il ruolo una volta terminato lo sciopero SAG-AFTRA. Non è un segreto che la star di Halloween sia una fan di lunga data degli amati manga e anime di Eiichiro Oda. In precedenza aveva rivelato che il suo personaggio preferito di One Piece è l’adorabile Tony Tony Chopper, che è il medico residente della ciurma di Cappello di Paglia.

 

Visualizza questo post su Instagram

 

Un post condiviso da Jamie Lee Curtis (@jamieleecurtis)

One Piece 2, quando uscirà?

Considerato il rinnova confermato poco dopo l’uscita, la seconda stagione di One Piece potrebbe debuttare nel 2025! Al momento però non c’è una dichiarazione ufficiale in merito all’uscita di One Piece 2!

Dal lancio dello show il 31 agosto, One Piece è stato il numero 1 nella Top 10 interna di Netflix. Tratta dalla serie manga più venduta della storia del Giappone e scritta da Eiichiro Oda, One Piece è un’impareggiabile avventura leggendaria ambientata in alto mare. Monkey D. Luffy è un giovane avventuriero da sempre alla ricerca di una vita libera. Luffy abbandona il suo villaggio per intraprendere un viaggio pericoloso alla ricerca del leggendario tesoro ONE PIECE e diventare il re dei Pirati! Tuttavia, per trovare l’inestimabile premio Luffy dovrà assoldare la ciurma dei suoi sogni, trovare una nave, scandagliare in lungo e in largo il vasto mare azzurro, seminare i Marine e farla in barba a temibili rivali.

Iñaki Godoy (Monkey D. Luffy), Mackenyu (Roronoa Zoro), Emily Rudd (Nami), Jacob Romero (Usopp) e Taz Skylar (Sanji) interpretano l’avventura piratesca live action ONE PIECE, ideata in collaborazione con Shueisha e prodotta da Tomorrow Studios con Netflix. Matt Owens e Steven Maeda ricoprono il ruolo di sceneggiatori, produttori esecutivi e showrunner. Anche Eiichiro Oda, Marty Adelstein e Becky Clements si occupano della produzione esecutiva. Il cast confermato in precedenza include Vincent Regan, Ilia Isorelýs Paulino, Morgan Davies, Aidan Scott, Langley Kirkwood, Jeff Ward, Celeste Loots, Alexander Maniatis, McKinley Belcher III, Craig Fairbrass, Steven Ward e Chioma Umeala.

La serie è stata creata da Matt Owens e Steven Maeda, vede nel cast anche Mackenyu nei panni di Roronoa Zoro, Emily Rudd nei panni di Nami, Jacob Romero Gibson nei panni di Usopp e Taz Skylar nei panni di Sanji. La serie manga è stata pubblicata per la prima volta nel 1997 e ha venduto più di 460 milioni di copie in tutto il mondo. È stato anche adattato in una serie anime, videogiochi e una serie di lungometraggi in Giappone.

Loki 2: Tom Hiddleston corre contro il tempo per salvare il Multiverso nel nuovo video

0

Disney+ ha pubblicato un altro video della seconda stagione di Loki per l’attesissimo prossimo capitolo della serie fantasy fantascientifica. La clip presenta il ritorno di Tom Hiddleston come il dio dell’inganno preferito dai fan. Il ritorno è previsto giovedì 5 ottobre. Il video evidenzia il tentativo di Loki di salvare il multiverso dopo essere finito in una realtà alternativa. Con l’aiuto di Mobius e del resto della Time Variance Authority, l’antieroe titolare deve correre contro il tempo per risolvere le conseguenze della morte di Colui che Resta prima che sia troppo tardi.

Iscriviti a Disney+ per guardare le più belle storie Disney, Pixar, Marvel, Star Wars, National Geographic e molto altro. Dove vuoi, quando vuoi.

 

Loki 2, tutto quello che sappiamo sulla seconda stagione

LOKI 2 sarà la “prima seconda stagione in assoluto” dello studio, e che tornerà a raccontare le imprese  del Dio dell’Inganno e dei suoi tentativi di preservare l’integrità del Multiverso. La sinossi ufficiale rilasciata dalla Disney recita: “la seconda stagione di Loki riprende all’indomani dello scioccante finale di stagione, quando Loki si ritrova coinvolto in una battaglia per l’anima della Time Variance Authority. Insieme a Mobius, Hunter B-15 e a una squadra di personaggi vecchi e nuovi, Loki naviga in un Multiverso in continua espansione e sempre più pericoloso alla ricerca di Sylvie, Judge Renslayer e Miss Minutes per comprendere su cosa significhi possedere il libero arbitrio e uno scopo glorioso“.

Tom Hiddleston interpreterà naturalmente il Dio dell’inganno, mentre è confermato anche il ritorno di Owen Wilson e Sophia DiMartino, così come l’arrivo della new entry Ke Huy Quan, reduce dalla vittoria dell’Oscar per Everything Everywhere All at Once. Jonathan Majors tornerà invece nel ruolo di Kang, anche se il suo personaggio non viene citato nel sinossi. La seconda stagione di Loki, infatti, dovrebbe fornire agli spettatori maggiori indizi su quello che sarà il suo futuro nell’MCU. Il debutto della nuova stagione è previsto su Disney+ per il 6 ottobre.

The Creator: le prime reazioni lo definiscono uno dei migliori film dell’anno

0

Il nuovo blockbuster di fantascienza di Gareth Edwards, The Creator, ha impressionato i primi spettatori mentre le prime reazioni cominciano ad arrivare. Il nuovo film del regista di Rogue One immagina un futuro in cui gli esseri umani sono in guerra con un’intelligenza artificiale altamente avanzata. Ha come protagonista John David Washington nei panni di un ex agente delle forze speciali reclutato per dare la caccia al Creatore, il misterioso architetto dell’intelligenza artificiale avanzata. Tuttavia, in seguito scopre che l’arma di fine mondo che gli è stato ordinato di distruggere è un robot che ha preso la forma di un bambino chiamato Alfie (interpretato da Madeleine Yuna Voyles).

Le prime reazioni a The Creator ne hanno elogiato l’originalità, con alcuni che lo hanno etichettato come il miglior film di fantascienza originale degli ultimi anni. Altri hanno sottolineato la performance di Voyles, la sua cinematografia e la sua profondità emotiva. Di seguito alcune delle reazioni dei critici di seguito.

Il critico di Variety Courtney Howard ha scritto su Twitter : “Sebbene tragga ispirazione da ispirazioni identificabili, #TheCreator è uno dei migliori film epici di fantascienza originali degli ultimi anni. Enormemente divertente, avvincente e profondo a tutti i livelli. Gareth Edwards costruisce un mondo coinvolgente e riempie con personaggi avvincenti. Assolutamente radicale.”

Il commentatore cinematografico Brandon Davis ha concluso : “#TheCreator è sorprendentemente buono. Miglior film dell’anno e miglior film di fantascienza degli ultimi anni, secondo me. Gareth Edwards ribalta le aspettative in modo davvero impressionante per una storia viscerale, toccante e creativa dell’umanità. Sinceramente l’ho adorato. Devi vederlo.”

Sono così impressionato da ciò che #GarethEdwards ha realizzato con #thecreator“, ha twittato il critico di Collider Steven Weintraub.”Ha realizzato un film di fantascienza originale in un’epoca in cui realizzare film originali su questa scala è quasi impossibile e il film offre così tanti livelli. Cercatelo e guardatelo assolutamente in un cinema.”

Joseph Deckelmeier di Screen Rant ha twittato: “#TheCreator è un capolavoro e uno dei migliori film dell’anno. Colpisce su così tanti livelli con l’intelligenza artificiale che è un argomento così caldo. Gareth Edwards fa un lavoro magistrale nel mantenere il pubblico coinvolto in ogni fase del processo.” . Madeleine Yuna Voyles deve essere presente nelle conversazioni per gli Oscar.”

“Non solo The Creator è visivamente sbalorditivo, ma la storia è anche davvero emozionante”, ha concluso la critica Tessa Smith . “Ne sono rimasto completamente affascinato abbastanza presto. Alphie è adorabile! Mi sono completamente innamorato di lei! Amo gli importanti temi di fondo dell’accettazione di coloro che sono diversi da te.”

“Visivamente #TheCreator è FENOMENALE”, scrive Perri Nemiroff di Collider . “Se cerchi un direttore della fotografia in ascesa da tenere d’occhio, quello è Oren Soffer. Questo film è un fotogramma straordinario dopo l’altro.” Tuttavia, ha anche condiviso alcune critiche al film, aggiungendo che l’atto finale sembra “notevolmente affrettato e contorto in confronto”.

Anche Germain Lussier di Gizmodo è stato positivo  ma ha condiviso anche le sue critiche. “#TheCreator è una delizia audace, divertente e fantascientifica”, ha twittato. “Ha una storia avvincente, grafica meravigliosa, temi risonanti e azione epica. Il mio problema principale è che non mi ha fatto piangere. Ci prova. MOLTO difficile. Ma una piccola mancanza di connessione significa che *SOLO* gli manca essere un perfetto pacchetto. Ma solo *solo*.”

The Creator uscirà al cinema il 28 settembre 2023. Distribuito da Walt Disney Pictures Italia.

Sicario 3 è ancora in lavorazione con Benicio del Toro

0
Sicario 3 è ancora in lavorazione con Benicio del Toro

Sicario 3 è ancora in lavorazione, secondo i produttori Basil Iwanyk ed Erica Lee. Parlando con The Messenger, Iwanyk e Lee hanno confermato che un terzo film di Sicario era ancora in lavorazione con Benicio del Toro. Secondo Lee, il film è stato in parte scritto quando è iniziato lo sciopero della Writers Guild of America (WGA) nel maggio 2023. La WGA e la Screen Actors Guild-American Federation of Television and Radio Artists (SAG-AFTRA) fanno pressione per ottenere una migliore retribuzione scrittori e attori, protezione contro l’intelligenza artificiale e altro ancora. 

Mancavano le matite, ma l’idea è fantastica“, ha detto Lee. Iwanyk ha aggiunto: “Non vedo l’ora che arrivi Sicario 3 Potrei guardare Benicio interpretare quel ragazzo per sempre. Voglio dire, posso guardare Benicio in qualsiasi cosa, ma con quel personaggio non invecchia.” Diretto da Denis Villeneuve, Sicario è uscito nel 2015. Con Benicio del Toro, Josh Brolin, Emily Blunt, Daniel Kaluuya e Jon Bernthal, il film ha incassato 85 milioni di dollari al botteghino mondiale con un budget di 30 milioni di dollari. Ha ottenuto nomination agli Oscar per la migliore fotografia, la migliore colonna sonora originale e il miglior montaggio sonoro all’88esima edizione degli Academy Awards.

Sicario: Day of the Soldado è uscito nel 2018. Mentre Emily Blunt non è tornato per il sequel, del Toro e Brolin lo hanno fatto entrambi, ai due si sono uniti Isabela Moner, Catherine Keener e Shea WhighamStefano Sollima ha diretto il film, che ha incassato 75,8 milioni di dollari al botteghino mondiale con un budget stimato di 35-45 milioni di dollari. Trent Luckinbill, che ha prodotto Sicario: Day of the Soldado, ha dichiarato a Screen Rant nel 2018 che Sicario 3 sarebbe stato “assolutamente” realizzato. Nell’aprile 2023, tuttavia, Josh Brolin ha messo in dubbio il progetto, come ha detto a Variety: “Sicario 3, abbiamo cercato di farlo bene e di farlo funzionare, ma perché non è successo? Quanto tempo puoi aspettare? Un film difficile da realizzare anche se i due hanno fatto soldi e la gente se lo chiede continuamente.

Eyes Wide Shut: tutto quello che c’è da sapere sul film

Eyes Wide Shut: tutto quello che c’è da sapere sul film

Eyes Wide Shut è stato l’ultimo film che ha visto Stanely Kubrick imporsi, ancora una volta, nel mondo del cinema. Prodotto, diretto e co-scritto dal regista americano, di questo film si è parlato sempre da punti di vista diversi, soprattutto riguardo i suoi significati celati e i suoi sottotesti. Tratto dal romanzo Doppio Sogno di Arthur Schnitzler, anche questo film è diventato celebre per le manie di perfezionismo tipiche del regista, per i lunghi mesi dedicati alle riprese e per il fatto che sia uscito postumo: Kubrick, infatti, morì nel 1999, appena cinque giorni dopo aver completato il montaggio. Egli aveva espresso il desiderio di lavorare all’adattamento del romanzo di Schnitzler già ai tempi dell’uscita di Arancia Meccanica, e cioè già dal 1971.

Oltre alla trama, Eyes Wide Shut aveva suscitato un certo interesse molto prima della sua uscita per tanti diversi fattori: basti pensare che i protagonisti, e cioè Tom Cruise e Nicole Kidman, era due star dell’epoca e in quel tempo sposati nella vita reale. In breve, l’aura intorno al film crebbe a dismisura, anche considerando che il precedente film di Kubrick, Full Metal Jacket, risaliva al 1987. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori, alla colonna sonora e al suo significato. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Eyes Wide Shut: la trama e il cast del film

Il film ha per protagonisti William “Bill” Harford e sua moglie Alice. La coppia entra in crisi quando la donna decide di raccontare al marito i suoi sogni di tradimento. Da quel momento per William ha inizio una notte di avventure sessuali, dedattata dal suo turbamento interiore. Dopo diversi incontri poco fortunati, però, si imbatte in un vecchio amico, Nick Nightingale, che gli racconta di strane feste sessuali in cui viene richiesto di suonare il piano con gli occhi bendati. Tutti gli uomini alla festa sono in costume e indossano maschere mentre le donne sono tutte giovani e belle. Harford, con un costume appropriato e si dirige a tale evento. Una volta lì, però, viene avvertito da qualcuno che lo riconosce, nonostante la maschera, che è in grave pericolo. Ben presto, le minacce nei suoi confronti si rivelano piuttosto reali e sinistre.

Come anticipato, ad interpretare i protagonisti William e Alice vi sono gli attori Tom Cruise e Nicole Kidman. Per esagerare la sfiducia tra i personaggi interpretati dai due, il regista decise di dirigere ogni attore separatamente e vietava loro di condividere le rispettive note. Ciò portò spesso Cruise e Kidman a confrontarsi con risvolti inaspettati l’uno dell’altro. Per i due attori, però, quella di Eyes Wide Shut fu un’esperienza unica, particolarmente intensa, che li portò a dare completa fiducia a Kubrick. Si dichiararono inoltre disposti a rimanere nel film anche se le riprese fossero durate più del previsto, come poi accadde. Secondo alcuni, il rapporto che Cruise e la Kidman svilupparono per interpretare i rispettivi personaggi, fu talmente tanto morboso da essere poi divenuto uno dei motivi del loro divorzio.

Eyes Wide Shut significato

Eyes Wide Shut: la colonna sonora del film

Se la colonna sonora, generalmente, è una delle parti essenziali che danno davvero vita a un film, in Eyes Wide Shut il suo ruolo è quanto mai decisivo. Nell’ultimo film di Kubrick il sonoro contribuisce infatti a dare vita e a far percepire, sia ai protagonisti, che al pubblico, le varie atmosfere, l’evoluzione di sentimenti apparentemente stabili e la nascita di altri di natura cupa e torbida. La musica è ricercata, ogni brano è stato scelto per dare un preciso risvolto e assume uno specifico significato in riferimento al contesto con cui viene associato, determinando un voluto accostamento tra il classico e il moderno. Tutto studiato e costruito per dare vita alle innumerevoli sfaccettature della vita di chi fa parte della media borghesia americana. Il film si apre con Musica ricercata n. 2 di Ligeti, per poi proseguire con Valzer n. 2 Jazz Suite di Dmitrij Šostakovič.

I due brani fanno in modo di delineare la gelosia che si introduce nelle vite dei protagonisti, il ritorno alla vita quotidiana della coppia. Sulle note di Baby Did a Bad Bad Thing vengono invece delineate le tentazioni subite, un anticipo dei sogni di Alice che verranno rivelati poco dopo. Con Naval Officer di Jocelyn Pook, si da forma alla paranoia di Bill, al suo turbamento psichico che evolve con The Dream, fatto di ansie e cupi pensieri. Jocelyn Pook ha musicato anche le scene che si svolgono all’interno del palazzo: con Masked Ball e Migrations, l’autrice ha dato vita ad una assenza di ritmo, al rito sessuale, all’orgia fisica e psicologica. Gli stessi brani, in seguito, verranno riproposti in maniera variabile, atti a sottolineare il turbinio di emozioni, il vortice che rinchiude Bill nella follia, la ricerca della vita di uscita che Bill non trova.

Eyes Wide Shut: il significato del film

Di questo film si è sempre cercato di capire quanti e quali siano i sottotesti presenti nel racconto. Quello che è certo, è che Eyes Wide Shut non è altro che una allegoria della società (in particolare quella statunitense) moderna, di cui vengono analizzate, estrapolate ed esposte le parti più mistiche, la sua ipocrisia, la corruzione della mente e del corpo. La sessualità nel film non è che merce di scambio, un’apparente soluzione ai problemi di coppia, quel momento in cui tutto sembra andare bene ed in realtà non è che solo il principio del turbamento. “Eyes wide shut”, è un ossimoro, dal momento che “wide” ha significato di “largo” e “shut” di “chiuso”. “Occhi spalancati chiusi” si riferisce dunque a una persona, spesso ingenua o sprovveduta, che si rifiuta di vedere qualcosa di evidente a causa di nozioni preconcette o tabù.

Questa è una frase che è stata attribuita ai componenti delle società segrete ed usata nel casi in cui essi fossero chiamati a testimoniare, uno contro l’altro, circa il presunto svolgimento di attività legate al mondo dell’occulto. Questa frase viene adattata e messa in scena da Kubrick per mediare e esporre, in tutta la sua nudità, i temi del nucleo familiare e della fiducia coniugale. Questi si nutrono di apparenza, di cose scontate, mescolandosi all’ossessione per la paranoia e per il tradimento. Tutto questo delinea le sintomatologie e i disturbi di una società (o classe sociale) che vive in un mondo fatto di ossessioni e nella volontà di non darle a vedere nonostante potenzialmente siano alla mercé di tutti.

Eyes Wide Shut: il trailer e dove vederlo in streaming e in TV

È possibile fruire di Eyes Wide Shut grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Google Play, Apple iTunes, Prime Video, Infinity e Netflix. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di venerdì 22 settembre alle ore 21:00 sul canale Iris.

Fonti: Noisey.vice, IMDb

Next: trama, cast e curiosità sul film con Nicolas Cage

Next: trama, cast e curiosità sul film con Nicolas Cage

Tutti vorremmo saper prevedere il futuro, sapere cosa succederà a pochi minuti, giorni o anni dal presente in cui ci troviamo. Per quanto questo potere non sia proprio dell’uomo, è possibile ritrovare numerose opere letterarie o cinematografiche che permettono a loro modo di renderlo possibile. Si entra dunque nel pieno campo della fantascienza e tra i film più affascinanti sull’argomento si può ritrovare il titolo del 2007 Next, diretto da Lee Tamahori. Si tratta di una pellicola liberamente ispirata ad un racconto del celebre scrittore di fantascienza Philip K. Dick, intitolato The Golden Man (in italiano, Noi saremo noi).

 Le differenze tra il racconto e il film sono in realtà numerosissime, con il primo ambientato in futuro post-apocalittico e con protagonista un mutante dalla pelle dorata e la capacità di vedere fino ad una certa distanza temporale nel futuro. Di questi elementi, come noto, rimane solo il potere della preveggenza, mentre il contesto del film è contemporaneo e legato principalmente a dinamiche da film thriller. Originariamente, in realtà, una prima bozza delle sceneggiatura si manteneva più fedele al racconto, ma si decise poi di optare per una storia grossomodo diversa e originale.

Nonostante i tanti elementi di interesse, il film finì per divenire un flop al box office, coprendo appena il budget di 78 milioni di dollari. Negli anni Next è però stato parzialmente riscoperto e rivalutato, con alcune dinamiche che trovano ancora oggi tra gli appassionati del genere una certa fortuna. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Next: la trama del film

Protagonista del film è Chris Johnson, in arte noto come Frank Cadillac, è dotato di una speciale particolarità. Egli può infatti vedere il proprio futuro, ma solo per due minuti in avanti rispetto al presente. Con questa capacità, egli si guadagna da vivere lavorando come mago e medium negli alberghi di Las Vegas. Quando conosce Elizabeth Cooper, donna di cui si innamora subito, scopre però che per lei può vedere il futuro senza alcun limite temporale. Quella che sembrava una vita priva di grandi avventure cambia poi drasticamente per Chris nel momento in cui viene raggiunto dall’agente dell’FBI Callie Ferris.

La donna, scoperta l’abilità di lui, capisce che Chris è l’unico che può aiutarla a portare a termine una delicatissima missione. Un gruppo terroristico ha infatti promesso di far esplodere un ordigno nucleare, non fornendo ovviamente né il giorno né il luogo della detonazione. Con il suo potere Chris potrebbe arrivare a scoprire tali dettagli, salvando la vita di milioni di persone. Egli si troverà dunque a dover fare delle scelte molto rischiose, che metteranno in continuo pericolo sia lui sia l’amata Elizabeth. Ben presto, inoltre, si renderà conto che il futuro e il presente possono spesso confondersi.

Next cast

Next: il cast del film

Ad interpretare il protagonista Chris Johnson vi è l’attore premio Oscar Nicolas Cage. Dichiaratosi affascinato dal progetto, egli contribuì attivamente nell’aggiungere dettagli sul suo personaggio. In particolare, fu lui ad avere l’intuizione che vede Chris usare il proprio potere per dar vita a trucchi di magia. Per gran parte del film, inoltre, l’attore indossa un giacchetto color oro. Si tratta di un preciso riferimento all’originale racconto di Dick, dove il protagonista presenta una pelle squamata color oro. Accanto a lui, nel ruolo di Elizabeth Cooper, vi è invece Jessica Biel, nota anche per i film Blade: Trinity e The Illusionist.

La premio Oscar Julianne Moore interpreta l’agente dell’FBI Callie Ferris, un ruolo grossomodo inedito per l’attrice, la quale ha dichiarato di aver accettato perché interessata dall’intreccio e dall’atmosfera del film. Nel casti si ritrova poi anche Thomas Kretschmann, attore tedesco visto in Blade II, King Kong e Avengers: Age of Ultron, qui nei panni di Mr. Smith. Tory Kittles è Cavanaugh, mentre Jason Butler Harner interpreta Jeff Baines. Nel film vi è anche un breve cameo del celebre attore Peter Falk, noto per la serie TV Colombo, il quale compare nei panni dell’anziano Irv, padre del protagonista.

Next: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Next è infatti disponibile nei cataloghi di Now, Infinity e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di venerdì 22 settembre alle ore 21:00 sul canale 20 Mediaset.

Fonte: IMDb

MCU: i villain anticipati ma non ancora del tutto utilizzati

MCU: i villain anticipati ma non ancora del tutto utilizzati

Ci sono svariati villain dell’universo Marvel che sono stati presi in considerazione nel MCU, ma che non sono ancora stati pienamente sfruttati. Nel corso dei 15 anni di storia del franchise, alcuni di questi nemici sono stati presentati fin dalle origini cinematografiche del MCU, mentre altri sono stati accennati solo in progetti più recenti. Per questo motivo, si spera che il debutto di alcuni di questi supercattivi avvenga al più presto, dato che il MCU continua a espandersi (soprattutto con l’emergere del multiverso): scopriamo assieme quali di questi sono i villain più attesi!

Nightmare

Il villain di Doctor Strange noto come Nightmare è stato potenzialmente citato in un commento di circostanza dell’agente Mobius M. Mobius, nella prima stagione di Loki. Riferendosi a un intero “dipartimento degli incubi” presso la TVA, Nightmare potrebbe essere già una minaccia in corso nel MCU che non ha ancora reso nota la sua presenza. A tal fine, potrebbe venire utilizzato come antagonista principale per il vociferato Doctor Strange 3.

Dark Mordo

Chiwetel-Ejiofor-Barone-Mordo-in-Doctor-Strange-Post-Credits-MarvelUn altro cattivo di Doctor Strange di cui si è parlato è l’evoluzione più oscura di Karl Mordo della Terra 616. Ritenendo che il mondo abbia troppi stregoni, nella scena post-credits del primo Doctor Strange, Mordo era destinato a diventare una minaccia importante per il furto della magia nel MCU principale. Tuttavia, Doctor Strange nel Multiverso della Follia presentava solo il Mordo della Terra-838 che aveva preso il posto di Doctor Strange come Stregone Supremo. Pertanto, si suppone che il Mordo originale del MCU sia ancora in circolazione come minaccia per gli utenti della magia.

Scorpion

Alla fine di Spider-Man: Homecoming del 2017, Mac Gargan, alias Scorpion, è stato presentato come un prossimo cattivo che cerca di vendicarsi dell’Uomo Ragno per averlo messo in prigione, sebbene l’Avvoltoio di Adrian Toomes abbia protetto l’identità di Peter Parker. Tuttavia, Gargan non è ancora apparso nel MCU dopo questa scena iniziale post-credits. Ciò suggerisce che Scorpion dovrà uscire di prigione (se mai ci riuscirà).

Venom

Venom 3 film 2024Spider-Man: No Way Home ha anche anticipato l’eventuale debutto di Venom nel MCU. Sebbene l’Eddie Brock di Tom Hardy e il suo simbionte siano arrivati nel MCU insieme ad altri cattivi multiversali, alla fine del film sono stati prontamente rispediti nell’universo di Spider-Man della Sony prima ancora di incontrare l’Uomo Ragno. Tuttavia, un pezzo del simbionte è rimasto, presumibilmente per suggerire l’arrivo di un nuovo Venom e di un nuovo ospite nel MCU principale. Inoltre, questo potrebbe indicare che lo stesso Peter Parker potrebbe avere un’evoluzione oscura con il simbionte, seguendo il suo arco narrativo nei fumetti originali.

Green Goblin

Sebbene il Green Goblin di Willem Dafoe della trilogia di Spider-Man diretta da Sam Raimi provenisse da un altro universo, come molti altri nemici di Spider-Man: No Way Home, sono state fatte delle ipotesi sul fatto che un Norman Osborn potrebbe esistere anche nel MCU principale. Tuttavia, si tratterebbe di un personaggio che non è ancora diventato la più grande nemesi di Spider-Man nei fumetti. Questo include il riferimento di un Norman confuso in No Way Home al fatto che qualcun altro viveva nella sua casa, non rendendosi ancora conto di essere stato trasportato in un altro universo.

Ares

Ares ThorSebbene l’Incredibile Hulk sia stato il guerriero preferito dal Gran Maestro nella Contesa dei Campioni, in Thor: Ragnarok sono stati presentati anche i giganteschi busti dei campioni del passato. Tra questi, il dio greco della guerra noto come Ares, un personaggio importante visto nei fumetti originali. A tal proposito, forse il debutto di Ares nel MCU è imminente, considerando la prima apparizione dello Zeus di Russell Crowe in Thor: Love and Thunder e la presenza dell’Hercules di Brett Goldstein nella scena post-credits.

Jake Lockley

Moon KnightNonostante Steven Grant e Marc Spector abbiano stabilito il loro ritmo insieme in Moon Knight della Marvel, nessuno dei due è a conoscenza della terza personalità oscura che lavora ancora per il dio egizio della luna Khonshu. Chiamata Jake Lockley, questa terza personalità è quella che ha preso il controllo del corpo di Steven e Marc nell’atto finale della serie MCU ed è stata vista uccidere Arthur Harrow nella scena post-credits della serie. Con un po’ di fortuna, Steven e Marc faranno i conti con Jake nella seconda stagione.

Gli Zombie del Regno Quantico

La minaccia di un’epidemia di zombie nell’Universo Marvel è stata finora lasciata ai confini di un’altra realtà, quella di What If…? Tuttavia, in questa realtà alternativa, l’infezione zombie in questione ha avuto origine dal Regno Quantico, avendo infettato Janet van Dyne quando Hank Pym è andato a salvarla a livello subatomico (come visto in Ant-Man and the Wasp). Vale la pena notare che l’unica differenza nel MCU principale è che Janet non è stata infettata. Questo implica che, finché le esplorazioni negli spazi subatomici continueranno ad avvenire (come nel caso della compagnia di Hope van Dyne), la potenziale minaccia degli zombie Marvel nel MCU principale è possibile.

Sharon Carter (Power Broker)

Una grande rivelazione in The Falcon and The Winter Soldier è stata la scoperta che l’ex agente dello SHIELD e della CIA Sharon Carter è diventata cattiva durante il Blip, trasformandosi in Power Broker che opera a Madripoor come importante trafficante di armi sul mercato nero. Allo stesso modo, ora ha accesso a diversi segreti governativi dopo il suo reintegro nella CIA alla fine della serie e ha confermato la sua intenzione di usare tali segreti e risorse a suo vantaggio. Per questo motivo, è probabile che il MCU non abbia ancora visto l’ultima volta il Power Broker e tutto ciò di cui è capace.

The Leader

Il primo anno del MCU è stato caratterizzato dalla notizia che Samuel Sterns sarebbe diventato il principale cattivo di Hulk dei fumetti, noto come il Leader. Ciò è avvenuto dopo che alcune gocce del sangue di Hulk irradiato dai raggi gamma sono cadute sulla tempia di Sterns nel film L’incredibile Hulk del 2008, iniziando immediatamente a mutare il suo cervello. Tuttavia, il Leader non è mai stato visto nel MCU dopo questo teaser, anche se è stata confermata la sua apparizione in Captain America: Brave New World, presumibilmente nei panni del suo personaggio più cattivo.

Red Hulk

10 personaggi: Red HulkDestinato a diventare il Presidente degli Stati Uniti in Captain America: Brave New World, Thaddeus “Thunderbolt” Ross è pronto a tornare nel MCU (ora interpretato da Harrison Ford). Originariamente interpretato dal compianto William Hurt e apparso più volte dopo il suo debutto ne L’incredibile Hulk nel tentativo di catturare e utilizzare l’Hulk di Bruce Banner, è molto probabile che Ross realizzi finalmente la sua classica evoluzione dai fumetti originali con una trasformazione in Red Hulk. A questo proposito, non è una coincidenza che Sterns sarà presente anche nel prossimo film, dato che il Leader è stato direttamente coinvolto nella creazione di Red Hulk nei fumetti.

Prowler

Aaron Davis, un criminale comune interrogato da Spider-Man che è anche lo zio dello Spider-Man di Miles Morales nei fumetti originali. Tuttavia, questa apparizione era probabilmente precedente alla sua evoluzione come Prowler, caratterizzata da una tuta e un equipaggiamento altamente tecnologici indossati nei fumetti e nei film animati dello Spider-Verse della Sony. È interessante notare che Glover è tornato per un cameo a sorpresa in Across the Spider-Verse nei panni del protagonista Aaron Davis, questa volta indossando la suddetta tuta. Per questo motivo, una nuova apparizione di Glover nei panni di un Prowler in piena forma in un futuro film di Spider-Man potrebbe essere sicuramente contemplata.

Mefisto

Ironheart MephistoC’è stato solo un riferimento diretto al Signore dei Demoni Mefisto nel MCU, quando il suo nome è apparso su un file dello SHIELD in Avengers del 2012. Tuttavia, nel MCU ci sono stati diversi elementi dell’iconografia del diavolo che potrebbero far pensare a un eventuale debutto di Mefisto. Questi elementi si trovano principalmente in WandaVision, Loki e in un possibile riferimento in She-Hulk che coinvolge una capra demoniaca. Allo stesso modo, l’attore Sacha Baron Cohen è stato indicato per il ruolo in relazione alla prossima serie Agatha e all’imminente show Ironheart del MCU.

Once Upon a Studio: il trailer del corto che celebra i 100 anni di Disney

0

Disney+ ha diffuso il trailer e il poster di Once Upon a Studio, il nuovo cortometraggio originale Walt Disney Animation Studios che debutterà il 16 ottobre in esclusiva sulla piattaforma streaming.

In Once Upon a Studio, gli amatissimi personaggi dei Walt Disney Animation Studios si ritrovano in una divertente ed emozionante reunion, per realizzare una spettacolare foto di gruppo in occasione del 100° anniversario Disney. Con 543 personaggi da oltre 85 lungometraggi e corti Disney, il corto accoglie eroi e antagonisti, principi e principesse, aiutanti e stregoni – in un nuovo stile che unisce animazione tradizionale e computer grafica – per celebrare 10 decenni di storytelling, talento e successi tecnologici.

Il cortometraggio è scritto e diretto da Dan Abraham e Trent Correy e prodotto da Yvett Merino e Bradford Simonsen.

disney 100

Diabolik chi sei? il trailer ufficiale del film dei Manetti Bros

0
Diabolik chi sei? il trailer ufficiale del film dei Manetti Bros

È stato diffuso il Trailer Ufficiale di Diabolik chi sei?l’ultimo capitolo della trilogia dedicata al Re del Terrore diretta dai Manetti bros. Il film verrà presentato alla Festa del Cinema di Roma nella sezione Grand Public (18 – 29 ottobre 2023) e uscirà nelle sale il 30 novembre distribuito da 01 Distribution.

Dietro la maschera del Re del Terrore Giacomo Gianniotti, Miriam Leone è l’affascinante Eva Kant, Valerio Mastandrea l’instancabile ispettore Ginko e Monica Bellucci la carismatica e anticonvenzionale Altea.

A completare il ricco cast di questa ultima avventura, tra gli altri, Pier Giorgio Bellocchio, nel ruolo del sergente Palmer, Chiara MartegianiMassimiliano RossiMario SguegliaFrancesco Turbanti, Emanuele LinfattiMichele RagnoAmanda CampanaAndrea ArruMax GazzèCarolina CrescentiniPaolo CalabresiLorenzo ZurzoloBarbara Bouchet.

Con il soggetto dei Manetti bros. e Mario Gomboli, tratto dalla storia originale di Angela e Luciana Giussani, la sceneggiatura scritta dai Manetti bros. e Michelangelo La NeveDiabolik chi sei? è una produzione Mompracem con Rai Cinema, prodotto da Carlo MacchitellaManetti bros. Pier Giorgio Bellocchio in associazione con Astorina e con Bleidwin, con il sostegno dell’Emilia-Romagna Film Commission e Friuli-Venezia Giulia Film Commission con il contributo di Calabria Film Commission.

Il film uscirà nelle sale distribuito da 01 Distribution.

Diabolik chi sei? la trama

Catturati da una spietata banda di criminali, Diabolik e Ginko si trovano faccia a faccia.
Rinchiusi in una cella, senza via di uscita e certi di andare incontro a una morte inevitabile, Diabolik rivela all’ispettore il suo misterioso passato. Intanto, Eva Kant e Altea sono alla disperata ricerca dei loro uomini. Le strade delle due rivali si incroceranno?

I Leoni di Sicilia: trailer della serie in arrivo su Disney+

0
I Leoni di Sicilia: trailer della serie in arrivo su Disney+

La nuova serie originale italiana Disney+ I Leoni di Sicilia, la saga familiare tratta dall’omonimo bestseller di Stefania Auci, sarà presentata in anteprima alla diciottesima edizione della Festa del Cinema di Roma. Disney+ ha inoltre diffuso il primo trailer della serie tv. I Leoni di Sicilia debutterà il 25 ottobre in esclusiva sulla piattaforma streaming con i primi quattro episodi, mentre i restanti quattro saranno disponibili a partire dal 1° novembre.

Dal regista Paolo Genovese, che ne è anche produttore creativo, la serie in otto episodi è prodotta da Francesco e Federico Scardamaglia per Compagnia Leone Cinematografica e da Raffaella Leone e Marco Belardi per Lotus Production, una società Leone Film Group. I Leoni di Sicilia è una serie scritta da Ludovica Rampoldi e Stefano Sardo.

I Leoni di Sicilia è l’avvincente storia della famiglia Florio. I fratelli Paolo e Ignazio sono due piccoli commercianti di spezie fuggiti da una Calabria ancorata al passato e in cerca di riscatto sociale. In Sicilia s’inventano un futuro, dove a partire da una bottega malmessa danno vita a un’attività florida che il giovane figlio di Paolo, Vincenzo, con le sue idee rivoluzionarie, trasformerà poi in un impero. Tuttavia, a travolgere la vita di Vincenzo, e quella di tutta la famiglia, è l’arrivo dirompente di Giulia, una donna forte e intelligente, in contrasto con le rigide regole della società del tempo. I Leoni di Sicilia è un’epopea fatta di amore, famiglia, successi, guerre e rivoluzioni, che si svolge nella Sicilia dell’Ottocento fino all’Unità d’Italia del 1861.

La serie è interpretata da Michele Riondino nel ruolo di Vincenzo Florio, Miriam Leone in quello di Giulia Portalupi, Donatella Finocchiaro in quello di Giuseppina, Vinicio Marchioni nei panni di Paolo Florio, Eduardo Scarpetta nel ruolo di Ignazio Florio (figlio di Vincenzo), Paolo Briguglia in quello di Ignazio Florio, Ester Pantano nel ruolo di Giuseppina giovane e Adele Cammarata in quello di Giovanna D’Ondes.

Un efficace sistema di parental control assicura che Disney+ rimanga un’esperienza di visione adatta a tutti i membri della famiglia. Oltre al “Profilo Bambini” già presente sulla piattaforma, gli abbonati possono impostare dei limiti di accesso ai contenuti per un pubblico più adulto e creare profili con accesso tramite PIN, per garantire massima tranquillità ai genitori.

Taxi Driver: Paul Schrader dice la sua riguardo la teoria sulla morte di Travis Bickle

0

Lo sceneggiatore di Taxi Driver Paul Schrader esprime la propria opinione riguardo una teoria riguardante il finale del film e la possibile morte di Travis Bickle. Uscito nel 1976, il film diretto da Martin Scorsese rimane una delle opere più acclamate del regista, in cui Robert De Niro interpreta in modo memorabile il ruolo da protagonista di Bickle, un veterano instabile con desideri sempre più violenti. Il climax del film, come noto, vede Bickle ferito in una raccapricciante sparatoria da lui provocata. Ora, in una risposta a una domanda su Facebook, Schrader chiarisce le sue intenzioni riguardo al finale di Taxi Driver.

Come noto, tale finale è sorprendentemente violento. Travis, decidendo di salvare Iris (Jodie Foster), una prostituta adolescente, entra nel bordello dove lavora e uccide il suo magnaccia e uno dei clienti di Iris, riportando diverse ferite da arma da fuoco nel processo. Egli sembra però sopravvivere a tale scontro a fuoco, venendo poi riconosciuto come un vero e proprio salvatore, quando solo poche scene prima aveva cercato di portare a termine un attentato alla vita di un politico. In ogni caso, dopo la sparatoria Travis torna a fare il suo lavoro di tassista, di fatto ritrovandosi in un certo senso di nuovo intrappolato nella propria quotidianità.

Una teoria popolare che circola da tempo, però, presuppone che Bickle in realtà muoia durante la sparatoria culminante e che le scene finali del film siano in realtà frutto della sua immaginazione, prima di spegnersi per sempre. Schrader, tuttavia, afferma che non è così che vede il finale. Il commento a cui ha replicato chiedeva infatti sé “l’ultima sequenza è la fantasia morente di Travis”, al quale Schrader ha dunque risposto con un “non era nostra intenzione ma è un’interpretazione legittima“. Se dunque da una parte Schrader afferma che non c’è niente di sbagliato nel credere che Bickle muoia davvero, egli non condivide questa possibilità, la quale negherebbe il senso ultimo del film.

Festa del Cinema di Roma: svelato il programma della 18esima edizione

0

È stata annunciata la selezione ufficiale della Festa del cinema di Roma 2023, che si svolgerà dal 18 al 29 ottobre 2023 all’Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone sotto la direzione artistica di Paola Malanga insieme al Presidente della Fondazione Cinema per Roma Gian Luca Farinelli e a Francesca Via, Direttrice Generale. Ad aprire la Festa, come già annunciato, sarà il film C’è ancora domani, diretto ed interpretato da Paola Cortellesi. Per quanto riguarda invece i premi alla carriera, alla Festa del Cinema di Roma quest’anno tali riconoscimenti saranno assegnati all’attrice Isabella Rossellini e Shigeru Umebayashi, compositore giapponese Shigeru Umebayashi è autore di alcune fra le più iconiche colonne sonore della storia del cinema mondiale.

Di seguito, ecco il programma della 18esima edizione della Festa del Cinema di Roma:

CONCORSO PROGRESSIVE CINEMA – VISIONI PER IL MONDO DI DOMANI

Concorso internazionale senza distinzione tra film di finzione, documentari e film in animazione.

UN AMOR
di Isabel Coixet, Spagna, 2023, 128’

ASHIL (ACHILLES)
di Farhad Delaram, Iran, Germania, Francia, 2023, 116’ | Opera prima |

AVANT QUE LES FLAMMES NE S’ETEIGNENT (AFTER THE FIRE)
di Mehdi Fikri, Francia, 2023, 96’ | Opera prima |

BLACK BOX
di Asli Özge, Germania, Belgio, 2023, 120’

Film di apertura
C’È ANCORA DOMANI
di Paola Cortellesi, Italia, 2023, 118’ | Opera prima |

COMME UN FILS (LIKE A SON)
di Nicolas Boukhrief, Francia, 2023, 105’

EN DAG KOMMER ALLT DET HÄR BLI DITT (ONE DAY ALL THIS WILL BE YOURS)
di Andreas Öhman, Svezia, 2023, 105’

LA ERECCION DE TORIBIO BARDELLI (THE ERECTION OF TORIBIO BARDELLI)
di Adrián Saba, Perù, Brasile, 2023, 82’

FREMONT
di Babak Jalali, Stati Uniti, 2023, 88’

HOLIDAY
di Edoardo Gabbriellini, Italia, 2023, 102’

HYPNOSEN (THE HYPNOSIS)
di Ernst De Geer, Svezia, Norvegia, Francia, 2023, 98’ | Opera prima |

MI FANNO MALE I CAPELLI
di Roberta Torre, Italia, 2023, 83’

THE MONK AND THE GUN
di Pawo Choyning Dorji, Bhutan, Stati Uniti, Francia, Taiwan, 2023, 107’

PEDÁGIO (TOLL)
di Carolina Markowicz, Brasile, Portogallo, 2023, 101’ | Opera prima |

PELURI – KUOLEMA ON ELÄVIEN ONGELMA (LA MORTE È UN PROBLEMA DEI VIVI)
di Teemu Nikki, Finlandia, Italia, 2023, 97’

UN SILENCE (A SILENCE)
di Joachim Lafosse, Belgio, Francia, Lussemburgo, 2023, 100’

SWEET SUE
di Leo Leigh, Regno Unito, 2023, 97’ | Opera prima |

UROTCITE NA BLAGA (BLAGA’S LESSONS)
di Stephan Komandarev, Bulgaria, Germania, 2023, 114’

FREESTYLE

Sezione non competitiva composta da titoli di formato e stile liberi.

FILM

ACCATTAROMA
di Daniele Costantini, Italia, 2023, 85’

DISPARARON AL PIANISTA (THEY SHOT THE PIANO PLAYER)
di Fernando Trueba, Javier Mariscal, Spagna, Francia, 2023, 103’ | Animazione |

GLI IMMORTALI
di Anne-Riitta Ciccone, Italia, 2023, 128’

JE’VIDA
di Katja Gauriloff, Finlandia, 2023, 99’

MOTHER, COUCH
di Niclas Larsson, Stati Uniti, Danimarca, Svezia, 2023, 96’ | Opera prima |

THE PERSIAN VERSION
di Maryam Keshavarz, Stati Uniti, 2023, 107’

À LA RECHERCHE
di Giulio Base, Italia, 2023, 90’

SEGNALI DI VITA
di Leandro Picarella, Italia, Svizzera, 2023, 106’ | Doc |

TROPPO AZZURRO
di Filippo Barbagallo, Italia, 2023, 88’ | Opera prima |

WANTED
di Fabrizio Ferraro, Italia, 2023, 90’

ARTS

ALLO LA FRANCE
di Floriane Devigne, Francia, Svizzera, 2023, 78’ | Doc |

AND THE KING SAID, WHAT A FANTASTIC MACHINE
di Axel Danielson, Maximilien Van Aertryck, Svezia, Danimarca, 2023, 85’ | Doc |

FELA, IL MIO DIO VIVENTE
di Daniele Vicari, Italia, 2023, 90’ | Doc |

GRANDMOTHER’S FOOTSTEPS
di Lola Peploe, Francia, 2023, 64’ | Doc |

IN BED WITH GONDRY
di François Nemeta, Francia, 2023, 52’ | Doc |

JEFF KOONS. UN RITRATTO PRIVATO
di Pappi Corsicato, Italia, 2023, 100’ | Doc |

KIM’S VIDEO
di David Redmon, Ashley Sabin, Stati Uniti, 2023, 88’ | Doc |

NINO MIGLIORI. LA FESTA CHE ROVESCIA IL MONDO PER GIOCO
di Elisabetta Sgarbi, Italia, 2023, 35’ | Doc |

OBSESSED WITH LIGHT
di Sabine Krayenbühl, Zeva Oelbaum, Stati Uniti, Francia, Germania, 2023, 90’ | Doc |

LA PITTURESSA
di Fabiana Sargentini, Italia, 2023, 80’ | Doc |

SHAKESPEA RE DI NAPOLI
di Ruggero Cappuccio, Nadia Baldi, Italia, 2023, 90’

LA SOLITUDINE È QUESTA
di Andrea Adriatico, Italia, 2022, 98’ | Doc |

TAKING VENICE
di Amei Wallach, Stati Uniti, 2023, 98’ | Doc |

TEHACHAPI
di JR, Francia, 2023, 92’ | Doc |

WHO TO LOVE
di Giorgio Testi, Italia, 2023, 30’

SERIE

I LEONI DI SICILIA
di Paolo Genovese, Italia, 2023, 2 ep., 111’ | Serie |

In coproduzione con Alice nella città
MARE FUORI 4
di Ivan Silvestrini, Italia, 2023, 2 ep., 100’ | Serie |

LA STORIA
di Francesca Archibugi, Italia, Francia, 2023, 1 puntata, 100’ | Serie |

SUBURRÆTERNA
di Ciro D’Emilio, Alessandro Tonda, Italia, 2023, 2 ep., 90’ | Serie |

GRAND PUBLIC

Sezione non competitiva dedicata al cinema per il grande pubblico.

CENTO DOMENICHE
di Antonio Albanese, Italia, 2023, 94’

COTTONTAIL
di Patrick Dickinson, Regno Unito, Giappone, 2023, 94’ | Opera prima |

DALL’ALTO DI UNA FREDDA TORRE
di Francesco Frangipane, Italia, 2023, 90’ | Opera prima |

DIABOLIK CHI SEI?
di Antonio Manetti, Marco Manetti, Italia, 2023, 124’

DREAM SCENARIO
di Kristoffer Borgli, Stati Uniti, 2023, 101’

EILEEN
di William Oldroyd, Stati Uniti, 2022, 97’

THE END WE START FROM
di Mahalia Belo, Regno Unito, 2023, 102’ | Opera prima |

ET LA FÊTE CONTINUE!
di Robert Guédiguian, Francia, Italia, 2023, 106’

FINGERNAILS
di Christos Nikou, Stati Uniti, 2023, 113’

JULES
di Marc Turtletaub, Stati Uniti, 2023, 87’

In coproduzione con Alice nella città
KIMITACHI WA DŌ IKIRU KA (IL RAGAZZO E L’AIRONE)
di Hayao Miyazaki, Giappone, 2023, 124’ | Animazione |

I LIMONI D’INVERNO
di Caterina Carone, Italia, Polonia, 2023, 110’

NUOVO OLIMPO
di Ferzan Ozpetek, Italia, 2023, 111’

PALAZZINA LAF
di Michele Riondino, Italia, 2022, 99’ | Opera prima |

THE PERFORMANCE
di Shira Piven, Stati Uniti, 2023, 112’

THE ROYAL HOTEL
di Kitty Green, Australia, 2023, 91’

SALTBURN
di Emerald Fennell, Regno Unito, 2023, 127’

SECOND TOUR
di Albert Dupontel, Francia, 2023, 97’

TE L’AVEVO DETTO
di Ginevra Elkann, Italia, 2023, 100’

VOLARE
di Margherita Buy, Italia, 2023, 100’ | Opera prima |

WIDOW CLICQUOT
di Thomas Napper, Francia, Regno Unito, 2023, 89’

PROIEZIONI SPECIALI

Sezione non competitiva.

LA BUSSOLA – IL COLLEZIONISTA DI STELLE
di Andrea Soldani, Italia, 2023, 75’ | Doc |

ENIGMA ROL
di Anselma Dell’Olio, Italia, 2023, 94’ | Doc |

HIGH & LOW – JOHN GALLIANO
di Kevin Macdonald, Francia, Stati Uniti, Regno Unito, 2023, 116’ | Doc |

L’IMPERO DELLA NATURA. UNA NOTTE NEL PARCO DEL COLOSSEO
di Luca Lancise, Marco Gentili, Italia, 2023, 100’

IO, NOI E GABER
di Riccardo Milani, Italia, 2023, 135’ | Doc |

KRIPTON
di Francesco Munzi, Italia, 2023, 107’ | Doc |

MARIA CALLAS LETTERE E MEMORIE – MONICA RACCONTA MARIA
di Tom Volf, Italia, 2023, 80’ | Doc |

LA MEMORIA INFINITA (THE ETERNAL MEMORY)
di Maite Alberdi, Cile, 2023, 84’ | Doc |

MISERICORDIA
di Emma Dante, Italia, 2023, 95’

MUR
di Kasia Smutniak Italia, 2023, 107’ | Doc |

POSSO ENTRARE? AN ODE TO NAPLES
di Trudie Styler, Italia, 2023, 107’ | Doc |

ROMA, NUDA E SANTA
di Roberto D’Agostino, Marco Giusti e Daniele Ciprì, Italia, 2023, 91’ | Doc |

QUATTRO QUINTI
di Stefano Urbanetti, Italia, 2022, 66’ | Doc |

RULE OF TWO WALLS
di David Gutnik, Ucraina, 2023, 77’ | Doc |

SCARROZZANTI E SPIRITELLI. 50 ANNI DI VITA DEL TEATRO FRANCO PARENTI
di Michele Mally, Italia, 2023, 71’ | Doc |

TANTE FACCE NELLA MEMORIA
di Francesca Comencini, Italia, 2023, 80’

UNFITTING
di Giovanna Mezzogiorno, Italia, 2023, 9’

UOMINI IN MARCIA
di Peter Marcias, Italia, 2023, 75’ | Doc |

VIA SICILIA 57/59. GIORGIO ALBERTAZZI. IL TEATRO È VITA
di Pino Strabioli, Fabio Masi, Italia, 2023, 60’ | Doc |

ZUCCHERO – SUGAR FORNACIARI
di Valentina Zanella, Giangiacomo De Stefano, Italia, 2023, 100’ | Doc |

BEST OF 2022

Sezione non competitiva composta da film provenienti da altri festival internazionali, considerati tra i migliori della stagione.

ANATOMIE D’UNE CHUTE
di Justine Triet, Francia, 2023, 150’

CATCHING FIRE: THE STORY OF ANITA PALLENBERG
di Alexis Bloom, Svetlana Zill, Stati Uniti, 2023, 112’ | Doc |

LA CHIMERA
di Alice Rohrwacher, Italia, Francia, Svizzera, 2023, 134’

EUREKA
di Lisandro Alonso, Francia, Argentina, Germania, Portogallo, Messico, 2023, 146’

FIREBRAND
di Karim Aïnouz, Regno Unito, 2023, 120’

KISS THE FUTURE
di Nenad Čičin-Šain, Stati Uniti, Irlanda, 2023, 103’ | Doc |

ORLANDO, MA BIOGRAPHIE POLITIQUE
di Paul B. Preciado, Francia, 2023, 98’ | Doc |

LA PASSION DE DODIN BOUFFANT (THE POT AU FEU)
di Tràn Anh Hùng, Francia, 2023, 134’

PAST LIVES
di Celine Song, Stati Uniti, 2022, 106’

THE ZONE OF INTEREST
di Jonathan Glazer, Stati Uniti, Regno Unito, Polonia, 2023, 106’

STORIA DEL CINEMA

Sezione non competitiva dedicata all’approfondimento della storia del cinema italiano e internazionale, ai film in versione restaurata e agli omaggi.

DOCUMENTARI

CALLAS, PARIS, 1958
di Tom Volf, Francia, 1958-2023, 90’ | Doc |

CHAMBRE 999 (ROOM 999)
di Lubna Playoust, Francia, 2023, 85’ | Doc |

UNE CHRONIQUE AMERICAINE
di Alexandre Gouzou, Jean-Claude Taki, Francia, 2023, 66’ | Doc |

FELLINI, L’ENTRETIEN RETROUVÉ
di Jean-Christophe Rosé, Francia, 2023, 61’ | Doc |

Omaggio a Jean-Luc Godard
GODARD PAR GODARD
di Florence Platarets, Francia, 2023, 60’ | Doc |

IO, IL TUBO E LE PIZZE
di Ugo Gregoretti, Italia, 2023, 81’ | Doc |

JOSEPH LOSEY, L’OUTSIDER
di Dante Desarthe, Francia, 2023, 60’ | Doc |

KENNEDY A ROMA
di Ciro Giorgini, Italia, 1999, 90’ | Doc |

LUI ERA TRINITÀ
di Dario Marani, Italia, 2023, 90’ | Doc |

LA NOSTRA MONUMENT VALLEY
di Alberto Crespi, Steve Della Casa, Italia, 2023, 60’ | Doc |

Omaggio a Dario Argento
PROFONDO ARGENTO
di Giancarlo Rolandi, Steve Della Casa, Italia, 2023, 65’ | Doc |

QUEL MALEDETTO FILM SU VIRZÌ
di Stefano Petti, Italia, 2023, 88’ | Doc |

IL RITORNO DI MACISTE
di Maurizio Sciarra, Italia, 2023, 90’ | Doc |

Omaggio a Isabella Rossellini
A SEASON WITH ISABELLA ROSSELLINI
di Marian Lacombe, Francia, 2023, 55’ | Doc |

Omaggio a Lorenza Mazzetti
TOGETHER WITH LORENZA MAZZETTI
di Brighid Lowe, Argentina, 2023, 55’ | Doc |

LA VOCE SENZA VOLTO
di Filippo Soldi, Italia, 2023, 85’ | Doc |

RESTAURI

CIAO NÌ!
di Paolo Poeti, Italia, 1979, 90’

DIVISIONE FOLGORE
di Duilio Coletti, Italia, 1954, 84’

MENGLONG GUOJIANG (L’URLO DI CHEN TERRORIZZA ANCHE L’OCCIDENTE)
di Bruce Lee, Hong Kong, 1972, 100’

OCHAZUKE NO AJI (IL SAPORE DEL RISO AL TÈ VERDE)
di Yasujirō Ozu, Giappone, 1952, 115’

L’ODORE DELLA NOTTE
di Claudio Caligari, Italia, 1998, 101’

OVOSODO
di Paolo Virzì, Italia, 1997, 100’

UNDERGROUND
di Emir Kusturica, Jugoslavia, Germania, Francia, Ungheria, Repubblica Ceca, 1995, 167’

OMAGGIO A ISABELLA ROSSELLINI, PREMIO ALLA CARRIERA 2023

ANIMALS DISTRACT ME
di Isabella Rossellini, Stati Uniti, 2011, 48’ | Doc |

DARWIN, WHAT?
di Isabella Rossellini, Paul David Magid, Grecia, 2020, 2 ep., 9’ | Serie |

FOX FILM
di Isabella Rossellini, Stati Uniti, 5′

GREEN PORNO
di Jody Shapiro, Isabella Rossellini, Stati Uniti, 2008, 18 ep., 36’ | Serie |

MAMMAS
di Isabella Rossellini, Stati Uniti, 2013, 10 ep. 21’ | Serie |

SEDUCE ME
di Isabella Rossellini, Stati Uniti, 2010, 10 ep., 20’ | Serie |

BLUE VELVET (VELLUTO BLU)
di David Lynch, Stati Uniti, 1986, 121’

DEATH BECOMES HER (LA MORTE TI FA BELLA)
di Robert Zemeckis, Stati Uniti, 1992, 104’

LEFT LUGGAGE
di Jeroen Krabbé, Regno Unito, Stati Uniti, Paesi Bassi, Belgio, 1998, 96’

MY DAD IS 100 YEARS OLD
di Guy Maddin, Canada, 2005, 16’

THE SADDEST MUSIC IN THE WORLD (LA CANZONE PIÙ TRISTE DEL MONDO)
di Guy Maddin, Canada, 2003, 100’

L’ALTRA DOMENICA: I REPORTAGE DI ISABELLA ROSSELLINI DA NEW YORK

Scelto da Isabella Rossellini
HÖSTSONATEN (SINFONIA D’AUTUNNO)
di Ingmar Bergman, Francia, Germania, Svezia, 1978, 92’

Scelto da Isabella Rossellini
STROMBOLI (TERRA DI DIO)
di Roberto Rossellini, Italia, 1950, 102’

Storia del Cinema – Documentari
A SEASON WITH ISABELLA ROSSELLINI
di Marian Lacombe, Francia, 2023, 55’ | Doc |

Best of 2023
LA CHIMERA
di Alice Rohrwacher, Italia, Francia, Svizzera, 2023, 134’

OMAGGIO A SHIGERU UMEBAYASHI, PREMIO ALLA CARRIERA 2023

FA YEUNG NIN WA (IN THE MOOD FOR LOVE)
di Wong Kar-wai, Hong Kong, 2000, 98’

SHI MIAN MAI FU (LA FORESTA DEI PUGNALI VOLANTI)
di Zhang Yimou, Cina, 2004, 119’

A SINGLE MAN
di Tom Ford, Stati Uniti, 2009, 99’

OMAGGIO A MARIA GRAZIA BUCCELLA

BASTA GUARDARLA
di Luciano Salce, Italia, 1970, 106’

SISSIGNORE
di Ugo Tognazzi, Italia, 1968, 105’

OMAGGIO A MARIA CALLAS

CALLAS, PARIS, 1958
di Tom Volf, Francia, 1958-2023, 90’ | Doc |

MARIA CALLAS LETTERE E MEMORIE – MONICA RACCONTA MARIA
di Tom Volf, Italia, 2023, 80’ | Doc |

MEDEA
di Pier Paolo Pasolini, Italia, Francia, Germania Ovest, 1969, 118′

OMAGGIO A RUGGERO DEODATO

DEODATO, NON SOLO HORROR
In collaborazione con ANAC e i figli di Ruggero Deodato, un blob di clip dai suoi titoli più importanti.

OMAGGIO A JEAN-LUC GODARD

GODARD PAR GODARD
di Florence Platarets, Francia, 2023, 60’ | Doc |

OMAGGIO A LORENZA MAZZETTI

THE COUNTRY DOCTOR
di Lorenza Mazzetti, Stati Uniti, 1953, 10’

K (METAMORPHOSIS)
di Lorenza Mazzetti, Regno Unito, 1954, 28’

TOGETHER
di Lorenza Mazzetti, Regno Unito, 1956, 48’

TOGETHER WITH LORENZA MAZZETTI
di Brighid Lowe, Argentina, 2023, 55’ | Doc |

Sex Education 4: recensione della stagione conclusiva della serie Netflix

0

Dopo una terza stagione che aveva annacquato fin troppo il divertente e pruriginoso concept iniziale, con un’ansia di rappresentazione che sovrastava il bene del racconto, Sex Education torna con un quarto e ultimo ciclo, disponibile su piattaforma dal 21 settembre. Lo fa con un addio lungo otto episodi, una manciata di personaggi nuovi, qualche dramma più o meno serio e tutte le sfumature della sessualità che riescono ad entrare in otto ore di serie tv targata Netflix.

Sex Education 4, la trama

Avevamo lasciato i protagonisti del liceo di Moordale alle prese con la chiusura della loro scuola. Una location simbolica nello show, che era stata teatro di disagio adolescenziale, controversie e incomprensioni, epidemie di clamidia, capre maltrattate e situazioni al limite dell’inverosimile. Ora i giovani uomini, donne e non etichettabili hanno compiuto il passo verso un territorio sconosciuto, il Cavendish Sixth Form College, un campus con una rinomata reputazione di progressismo, autogestito dagli studenti in un’atmosfera irreale e variopinta in cui sembra esserci spazio per chiunque. Ed è in effetti quello che Otis, Eric e gli altri si trovano davanti: una scuola accogliente, attenta alle esigenze di tutt*, senza barriere architettoniche, in cui la comunità queer è non solo integrata, ma è il vero centro della vita scolastica, che promuove la gentilezza come approccio alla vita. Un balzo in avanti davvero notevole, ma allo stesso tempo destabilizzante, dal momento che il Moordale, invece, era tutto ciò che poteva esistere di grigio, gretto e chiuso. E mentre Maeve è partita per gli Stati Uniti alla volta della prestigiosa Wallace University, inseguendo il suo sogno di diventare scrittrice, a Moordale Otis sembra non cavarsela altrettanto bene, con una vera e propria rivoluzione in famiglia, l’arrivo della piccola Joy, e una nuova realtà in cui trova occupato quello che pensava potesse essere il suo posto.

Sex Education Season 4. (L to R) Edward Bluemel as Sean, Emma Mackey as Maeve in Sex Education Season 4. Cr. Samuel Taylor/Netflix © 2023.

Educazione sentimentale

Sex Education 4 porta ancora con sé i segni di quella che era la prima brillante stagione ideata da Laurie Nunn, ma da molto tempo gli spettatori hanno potuto vedere come quella che era partita come un’educazione sessuale si è poi trasformata in una educazione sentimentale, sempre teneramente piccante, ma più incentrata sulle relazioni e la loro gestione, che sulla natura sessuale dei rapporti.

Fatta la pace con tale assunto, questo ultimo ciclo decide di sconfinare sul piano dell’assurdo, non solo mettendo in scena sogni premonitori e visioni divine ma anche offrendo delle risoluzioni quasi sempre conciliatorie e rassicuranti a molti dei suoi personaggi. Tutto il parterre di rappresentazione che ha sfilato in maniera meccanica nella terza stagione, viene adesso ulteriormente arricchito ed esplorato con un risultato senza dubbio più credibile e interessante. A raccogliere i maggiori benefici di questo lavoro di scrittura è forse Eric (Ncuti Gatwa), il personaggio con l’arco narrativo più completo.

Un’utopia in mezzo al mondo reale

La serie propone uno spazio utopico, sicuro, in cui l’esigenza di ascolto e l’effettivo essere ascoltati vanno di pari passo e la diversità viene effettivamente vista come una ricchezza da valorizzare. È un mondo immaginario e difficilmente rintracciabile nella quotidianità, tuttavia questo non deve essere per forza un limite: la serie offre un punto di vista, un vero e proprio mondo immaginario che non risparmia sofferenza e drammi ma che mantiene una sua coerenza e una sua tendenza alla risoluzione dei conflitti, promuovendo il culto della gentilezza. Un’isola felice in un mondo, quello reale, dove la tolleranza sembra appartenere ancora e troppo a nicchie circoscritte.

Tuttavia, per quanto sia alta e nobile questa intenzione, Laurie Nunn si conferma più attenta alle dichiarazioni di intenti che al suo stesso racconto. Il processo di svilimento del personaggio di Otis ne è l’esempio migliore. Da adolescente complessato ma saggio e propositivo, con una cotta per la misteriosa Maeve, diventa un maschietto che si sente minacciato nella sua “professione”, che prova a tarpare le ali alla sua compagna, che sfrutta chi ha un debole per lui, che trascura gli amici. Il povero Otis non sembra avere più una collocazione, è l’unico personaggio che non fa nessun passo avanti e il cui arco narrativo non ha nessuna spinta verso una conclusione.

Sex Education Season 4. Ncuti Gatwa as Eric Effiong in Sex Education Season 4. Cr. Samuel Taylor/Netflix © 2022 – SexEd4_Day19_Ep403_ST-164.arw

Otis rimane indietro

A differenza di quanto invece succede a Maeve, a Ruby, e soprattutto al citato Eric. Sembra che arrivati alla quarta stagione, gli showrunner non sapessero esattamente cosa farsene di dell’unico etero normale della storia (forse perché non rappresentante di una minoranza che va valorizzata?), schiacciato tra le personalità del suo interesse amoroso che ormai è una donna ambiziosa, con i suoi dolori e i suoi sogni, una ex bulletta in cerca di redenzione e l’”amico gay” che finalmente trova il coraggio di risolvere dentro di sé un conflitto profondissimo che lo ha sempre definito come personaggio, ovvero far conciliare il suo essere fieramente gay con il suo essere devotamente cristiano, vivendo allo scoperto in una comunità che mal sopporta i queer.

Quest’incapacità di servire il racconto rispetto alla necessità di mettere in scena situazioni che possano essere una rappresentazione della molteplicità degli spettatori stessi è il principale problema di Sex Education 4, che, rispetto alla stagione 3 ha l’aggravante di trapiantare i personaggi in un luogo che è tutt’altro che ostile al loro percorso. E succede che in nome dell’inclusione e della rappresentazione, entrambe sacrosante, si rinuncia a raccontare la storia, il conflitto, che dovrebbe essere invece il motore degli avvenimenti. Forse la naturale conclusione dello show era quella di costruire un mondo dove la “sex education” non serve più, perché utopisticamente sono tutti consapevoli, esperti, accettati  e felici di essere come sono. Alleluja! Purtroppo chi paga le conseguenze di questa “felicità” è proprio il gusto per la narrazione, che evita ogni curva e si fa percorso dritto, obbligato.

SEX EDUCATION SEASON 4

Cosa resta di Sex Education

Nel corso degli anni, Sex Education ha attraversato tante fasi, mostrandosi di volta in volta come una commedia irriverente che prometteva di rispondere a domande e curiosità sul sesso, un teen drama dal sapore anni ’80, una riflessione sul diventare adulti e fare delle scelte, una vetrina per la rappresentazione della varietà umana intesa come ricchezza e bellezza, con la conseguente e comprensibile difficoltà di stare al mondo che l’essere queer comporta, una dramedy che non risparmia sofferenze grandi e piccole ai suoi protagonisti.

Si chiude eliminando ogni forma di conflitto, ogni ostacolo, offrendo ai suoi protagonisti una strada spianata da percorrere, una realtà in cui le difficoltà sono tutte superabili, i mondi tutti accessibili, insomma, uno spirito estremamente contemporaneo in cui molti spettatori, soprattutto i più giovani, si troveranno a proprio agio, capiti e accolti. E se da una parte appare questa la direzione che le nuove generazioni vogliono per un mondo nuovo, dall’altra l’arte del racconto è la principale vittima di un mondo in cui il conflitto non ha più nessun valore narrativo.

Sex Education Season 4. (L to R) Mimi Keene as Ruby, Asa Butterfield as Otis in Sex Education Season 4. Cr. Samuel Taylor/Netflix © 2023.
Pubblicità
Pubblicità
Pubblicità