Alla premiere mondiale
di Onward – Oltre la
magia, il nuovo film Disney/Pixar che
arriverà nelle nostre sale il prossimo 5 marzo, ha partecipato
anche Bob Iger, CEO della Disney. Il film
originale vede la partecipazione di Chris Pratt e Tom
Holland in qualità di doppiatori: entrambi gli attori
fanno parte del MCU, nelle vesti rispettivamente di
Peter Quill/Star-Lord e Peter Parker/Spider-Man.
In seguito alla premiere, Iger ha
voluto ironizzare sul fatto che l’Uomo Ragno di Holland sia
“rimasto” all’interno dell’Universo Cinematografico Marvel dopo il
nuovo accordo raggiunto da Sony e Disney per i diritti di
sfruttamento del personaggio. Attraverso il suo profilo Twitter ufficiale, infatti, Iger ha
condiviso due scatti sul red carpet del film in cui lo vediamo in
compagnia proprio di Pratt e Holland.
Nella didascalia che ha accompagnato
le foto, ha scritto: “La prima di ieri sera dell’ultimo
film Pixar, Onward, mi ha dato la possibilità di vedere gli amici
dei Marvel Studios Chris Pratt e Tom Holland. Tom mi deve una
‘pinta’ per aver salvato Spider-Man!”
Le parole di Bob
Iger fanno probabilmente riferimento
alle passate
dichiarazioni dello stesso Tom
Holland, il quale aveva racconta che, proprio durante una
telefonata con il boss Disney in merito al nuovo accordo con la
Sony, era seduto in un bar, con la sua famiglia, ed era
ubriaco!
Tom Holland si
è unito al MCU nei panni di Peter Parker nel 2016: da allora, è
diventato un supereroe chiave all’interno del franchise. Non solo è
apparso in ben tre film dedicati ai Vendicatori della Marvel, ma
anche in due standalone: Spider-Man:
Homecoming e Spider-Man: Far
From Home. La scorsa estate, un nuovo
accordo siglato tra Marvel e Sony ha permesso al
personaggio dell’Uomo Ragno di restare nel MCU per ancora un altro
film a lui dedicato – l’annunciato Spider-Man
3– e per un altro film in cui lo ritroveremo al
fianco degli altri eroi del MCU.
Stando a quanto dichiarato da
Chris Pratt, l’attesissimo
Jurassic World 3 – che vedrà il ritorno
del cast originale del franchise, ossia degli attori Sam
Neill, Laura Dern e Jeff Goldblum – sarà
l’Avengers:
Endgame della saga fantascientifica ispirata
al romanzo di Michael Crichton.
Considerato l’alto numero di
personaggi che faranno ritorni nel film (anche personaggi apparsi
nel primo Jurassic World), ha senso che l’attore abbia
paragonato l’atteso nuovo capitolo della saga al cinecomic Marvel campione d’incassi. Ospite
dello show di Ellen DeGeneres in
occasione della promozione di Onward, parlando
proprio del film di Colin Trevorrow, Pratt ha
spiegato: “Ci saranno tutti. Ci saranno quasi tutti nel film.
So che forse ho appena detto qualcosa che non potevo dire, ma non
mi interessa. Tutto il cast dell’originale Jurassic Park farà
ritorno. Sembra quasi la stessa operazione che la Marvel ha fatto
con Endgame, quando ci ha riuniti tutti insieme.”
Ovviamente non possiamo sapere con
certezza a quali membri del cast del film originale le parole di
Pratt facciano riferimento: e se in Jurassic World
3 dovessero fare ritorno anche Joseph
Mazzello e Ariana Richards, interpreti
dei piccoli Timothy e Alexis nel film di Steven Spielberg del 1993?
Potete vedere il video dell’intervento di Chris Pratt da Ellen
di seguito:
Nel frattempo apprendiamo da
Deadline che l’attore
statunitense Scott Haze, visto in Venom di
Richard Fleischer ma anche in altri film come Midnight
Special e Fire Squad – Incubo di fuoco, si è unito
ufficialmente al cast di Jurassic World 3
in un ruolo misterioso.
Jurassic World
3 vedrà sia Pratt che Howard tornare nei loro
ruoli. Insieme a loro, ritroveremo anche Justice
Smith, Daniella Pineda, Jake
Johnson e Omar Sy.
Ma non saranno i soli a tornare. Nel
film vedremo infatti di nuovo anche i personaggi del film
originale. Laura Dern e Sam
Neill riprenderanno rispettivamente i ruoli che
avevano in Jurassic Park, rispettivamente la Dr. Ellie Sattler e il
Dr. Alan Grant. I personaggi sono stati visti per l’ultima volta
nel Jurassic Park 3 del
2001.
Un altro eroe
originale, Ian Malcolm, interpretato
da Jeff Goldblum, ha firmato per tornare
in Jurassic World 3. Goldblum è
stato visto l’ultima volta in Jurassic World: Il
Regno Distrutto. Il ritorno di Ian Malcolm è stato
fortemente anticipato nei trailer, ma alla fine è stato poco più
che un cameo, pertanto, i fan sono rimasti immensamente delusi. I
ruoli di Dern, Neill e Goldblum in Jurassic World
3, tuttavia, sono considerati molto più
importanti.
Le riprese di Jurassic
World 3, affidato nuovamente al
regista Colin Trevorrow con la
sceneggiatura scritta da Emily Carmichael (Pacific Rim 2
– La Rivolta), inizieranno nei primi mesi del 2020, e
possiamo aspettarci nei prossimi giorni qualche dettaglio in merito
alla trama e ai nomi che affolleranno il set.
Anche Mamoudou
Athie farà parte del cast del film, come confermato
da Deadline, e si unirà dunque a Chris
Pratt e Bryce
Dallas Howard sul set. L’attore è tra i
protagonisti della serie Sorry For Your
Loss (disponibile ora su Facebook Watch) al fianco
di Elizabeth Olsen, e di
recente è apparso in The Circle, The Front
Runner. Prossimamente lo vedremo nel dramma Prentice
Penny Uncorked di Netflixe
nella pellicola prodotta da 20th Century Fox Underwater con Kristen
Stewart.
Lo stesso Trevorrow ha recentemente
pubblicato il cortometraggio Battle at Big
Rock, i cui eventi sono ambientati un anno
dopo Jurassic World –
Il regno distrutto mostrando i dinosauri che
vivono nel nostro mondo e lottano per la sopravvivenza. Vi
ricordiamo che Jurassic
World 3 uscirà nelle sale l’11 giugno 2021.
Arriva da Deadline la
notizia che l’attore statunitense Brian J. Smith,
noto per il ruolo di Will Gorski nella serie Sense
8, si è unito ufficialmente al cast di
Matrix
4, il nuovo capitolo della celebre saga
fantascientifica con protagonista Keanu Reeves,
attualmente in fase di produzione.
Il ruolo che Smith interpreterà nel
film non è stato rivelato. L’attore aveva già lavorato con la
regista Lana Wachowski proprio in
Sense 8. Si tratta del quarto attore
della nota serie Netflix a prendere parte al cast del nuovo capitolo
di Matrix: nel film, infatti, appariranno
anche Max Riemelt, Toby Onwumere e
Eréndira Ibarra.
Matrix
4 vedrà nel cast il ritorno di Keanu
Reeves, Carrie-Ann Moss e Jada
Pinkett-Smith al fianco delle new
entry Yahya Abdul-Mateen II, Neil Patrick Harris,
Jonathan Groff, Jessica
Henwicke Toby
Onwumere.
Il nuovo capitolo del franchise
sarà diretto da Lana Wachowski. La
sceneggiatura del film è stata firmata a sei mani con Aleksandar
Hemon e David Mitchell, mentre diverse fonti sostengono che le
riprese dovrebbero iniziare nei primi mesi del 2020. “Molte
delle idee che Lilly ed io abbiamo esplorato vent’anni fa a
proposito della nostra realtà sono ancora più rilevanti ora. Sono
molto felice di avere questi personaggi nella mia vita e sono grata
per questa possibilità di lavorare ancora con i miei brillanti
amici“, ha detto la Wachowski.
“Non potremmo essere più
entusiasti di rientrare in The Matrix con Lana“, ha dichiarato
Toby Emmerich, presidente della Warner Bros, “Lana è una vera
visionaria, una regista creativa e originale e siamo entusiasti che
stia scrivendo, che dirigerà e produrrà questo nuovo capitolo
dell’universo di Matrix“.
Lo scorso 9 febbraio, Parasite ha
scritto ufficialmente la storia degli Oscar, diventando il
primo film non in lingua inglese a vincere la statuetta più ambita,
quella per il miglior film. L’acclamato capolavoro di Bong
Joon-ho è riuscito a portare a casa anche i premi per la
miglior regia, la miglior sceneggiatura originale e il miglior film
internazionale.
In occasione di un recente comizio
a Colorado Springs, in Colorado, il Presidente degli Stati Uniti
Donald Trump ha criticato la decisione
dell’Academy di premiare Parasite come
miglior film: “Quanto sono stati brutti gli Oscar di
quest’anno”, ha dichiarato Trump. “E il vincitore è stato…
un film della Corea del Sud. Di che diavolo parlava? Abbiamo già
abbastanza problemi con la Corea del Sud, a causa del commercio. E
come se non bastasse, lo premiano anche come miglior film
dell’anno. Era un buon film? Non lo so. Ridateci Via col vento, per
favore! Viale del tramonto… così tanti film straordinari.”
Sempre durante il medesimo comizio,
Trump ha criticato anche il discorso di ringraziamento di
Brad
Pitt in occasione della sua vittoria nella categoria
miglior attore non protagonista per C’era una
volta a Hollywood. Salito sul palco del Dolby
Theatre, Pitt ha fatto riferimento alla fine della procedura di
impeachment contro il Presidente: “E poi c’è Brad Pitt. Non
sono mai stato un suo grande fan”, ha dichiarato Trump.
“Si è alzato e ha detto una cosa da saputello. È un piccolo
saputello.”
In seguito alle dichiarazioni di
Donald Trump su
Parasite, è arrivata la reazione di
Neon, il distributore americano del film di Bong
Joon-ho, che su Twitter –
condividendo il video dell’intervento di Trump – ha scritto: “È
comprensibile, non sa leggere.”
La replica ironica di Neon fa
riferimento al fatto che il Presidente, durante il suo discorso, ha
parlato di Parasite come di “miglior film
straniero”, nonostante da quest’anno la categoria sia stata
rinominata “miglior film internazionale”.
Parasite
è stato un successo di pubblico e critica, ha guadagnato 148
milioni di dollari in tutto il mondo e 28,5 milioni solo negli
Stati Uniti. Recentemente ha fatto la storia ai SAG Awards
diventando il primo film non in lingua inglese ad aver mai vinto
per una performance d’insieme. Nominato a sei Oscar, incluso quello
per il miglior film, è il primo film coreano (e Bong
Joon-Ho il primo regista coreano) ad aver trionfato nelle
due categorie principali. Ha anche vinto il Golden Globe per il
miglior film in lingua straniera.
Birds of
Prey, il cinecomic che ha visto il ritorno di
Margot Robbie nei panni di Harley
Quinn, non è riuscito ad ottenere i risultati sperati dalla Warner
Bros. al box office mondiale: tuttavia, nulla esclude che col tempo
– come spesso accade a quei film che non raggiungono grandi
risultati al botteghino – il cinecomic di Cathy
Yan possa diventare un piccolo cult.
Probabilmente, una delle cose che
non hanno funzionato nel film – soprattutto se messo a paragone con
Joker di
Todd Phillips – è stata la rappresentazione della
città di Gotham City, molto lontana da quel luogo ormai allo
sbando, in preda al caos e alla violenza, che avevamo visto nel
cinecomic con Joaquin Phoenix.
Nelle ultime ore sono approdati
online alcuni fantastici scatti di Birds of
Prey, opera del concept artist Aleksey Pollack, che mettono a
confronto le immagini del film “prima e dopo” l’intervento degli
effetti visivi. I frame a confronto permettono di farci un’idea su
come sia stata ricreata l’immaginaria location dei fumetti (il film
è stato girato a Los Angeles), confermando che da un punto di vista
prettamente “visual”, il film ha molto in comune con i precedenti
cinecomic appartenenti al DCEU. Potete vedere alcune delle immagini
di seguito. Per tutti gli altri splendidi lavori di Aleksey
Pollack, vi rimandiamo ai suoi profili Instagram e Facebook:
Birds of
Prey, diretto
da CathyYan, arriverà
nelle sale il 7 febbraio 2020. Nel cast
anche Mary Elizabeth Winstead, Jurnee
Smollett-Bell (rispettivamente Cacciatrice e Black
Canary), Rosie Perez (Renee Montoya)
e Ella Jay Basco (Cassandra Cain).
Ewan McGregor interpreta invece uno dei
due principali villain del film, Maschera
Nera, alter ego di Roman Sionis.
Chi conosce i fumetti lo ricorderà come uno dei più grandi
nemici di Batman (negli anni Ottanta esplose proprio come nemesi
del Cavaliere Oscuro) nonché temibile boss mafioso di Gotham
City.
Di seguito la nuova sinossi ufficiale:
“Avete mai sentito la storia
del poliziotto, dell’uccello canoro, dello psicopatico e della
principessa mafiosa? Birds of Prey (e la fantasmagorica rinascita
di Harley Quinn) è una storia contorta raccontata dalla stessa
Harley, come solo Harley può farlo. Quando il malvagio narcisista
di Gotham, Roman Sionis, e il suo zelante braccio destro, Zsasz,
puntano gli occhi su una ragazza di nome Cass, la città si rivolta
per cercarla. I percorsi di Harley, Cacciatrice, Black Canary e
Renee Montoya si incontrano e l’improbabile quartetto non ha altra
scelta che allearsi per abbattere Roman.”
Due poster estremamente rari di
Avengers: Infinity War e
Avengers: Endgame sono stati
svelati attraverso il profilo Twitter ufficiale
dell’artista Paolo Rivera. Ora che la “Saga dell’Infinito” è
ufficialmente giunta al termine, Rivera ha potuto rivelare
attraverso il noto social due bellissimi poster che gli sono stati
commissionati dai Marvel Studios e che lo stesso
artista ha realizzato in esclusiva per il cast e la crew di
entrambi i cinecomic.
Entrambi i poster riflettono
chiaramente la trama dei rispettivi film. Dal momento che in
Infinity War il personaggio di
Thanos ha fatto il suo debutto nel MCU, ha senso
che per il poster del film in oggetto, il Titano Pazzo interpretato
da Josh Brolin sia stato posizionato al centro del
manifesto, circondato dai membri dell’Ordine Nero.
Per quanto riguarda il poster
dedicato ad Endgame, invece, è naturale
che l’attenzione si sia spostata sui Vendicatori protagonisti e su
tutti gli altri eroi che hanno preso parte alla battaglia finale
che ha visto riuniti sul grande schermo tutti i personaggi più
amati dell’Universo Cinematografico Marvel: il poster in questione,
infatti, è proprio un chiaro riferimento a quell’epica
sequenza.
Potete ammirare i due bellissimi poster di seguito:
Ricordiamo
che Avengers: Endgame è il film
di maggiore incasso dell’anno, nonché il più grande successo dei
Marvel Studios, che con l’avventura diretta da Anthony
e Joe Russo hanno chiuso un arco narrativo lungo 22
film e 11 anni, portando a termine un esperimento produttivo senza
pari.
Il regista Roland
Emmerich, ha un’idea per Independence Day
3. Molto tempo dopo il primo film,
Independence Day, è arrivato in sala il
sequel, Independence Day – Rigenerazione,
e sembrava che l’idea di una terza parte fosse morta e sepolta,
data l’accoglienza riservata al film. Tuttavia, Emmerich
afferma di aver pensato ad un terzo film, un “viaggio
intergalattico”.
Il primo Independence
Day è uscito nel 1996, con protagonisti Will
Smith, Jeff Goldblum, Bill
Pullman, e racconta la storia di un gruppo di persone che
cercano di mettersi in salvo quando si verifica un’invasione
aliena. Nel film, la gente reagisce e vince la propria battaglia
contro la razza extraterrestre. Il film è stato un grande successo
di pubblico ed è diventato un successo cult degli anni ’90. Il film
ha anche incassato oltre $ 817 milioni in tutto il mondo a fronte
di un budget di $ 75 milioni.
Il sequel del 2016, tuttavia, non ha
raggiunto le stesse vette del suo predecessore. Ambientato venti
anni dopo il primo film, Rigenerazione
racconta la storia di un’altra invasione aliena, solo che questa
volta si verifica dopo che le Nazioni Unite credono di aver creato
un programma che li proteggerà dagli attacchi alieni. Il film è
stato criticato per essere prevedibile, contenente buchi di trama e
anche perché, per spiegare l’assenza di Smith, hanno deciso di
uccidere il suo personaggio (fuori dallo schermo). Tuttavia, ora il
padre del franchising sembra avere un’idea di una terza
puntata.
In un’intervista con Screen Rant durante
la promozione del suo film Midway,
Emmerich ha parlato delle varie proprietà della Fox che Disney è
ora intenzionata a riavviare, come Il Pianeta delle Scimmie e Mamma
ho perso l’aereo. Quando gli è stato chiesto se fosse interessato a
lavorare a Independence Day 3 con la Casa
di Topolino, Emmerich ha risposto dicendo: “Sì, assolutamente.
In realtà ho una grande idea per un sequel.”
Anche se la serie di film sugli
X-Men di Fox è quasi finita, l’attrice di
X-Men:
ApocalypseLana Condor ha
espresso l’interesse di tornare a vestire i panni di
Jubilee. I fan erano molto felice all’idea di
vedere il personaggio per la prima volta in primo piano in un film
live action, tuttavia, il ruolo di Jubilee nel film si è rivelato
essere molto piccolo, poco più di un cameo.
Alcune scene con Condor sono state
eliminate dal montaggio finale, ed è stata esclusa da Dark Phoenix,
nonostante tutto il resto del giovane cast è tornato nel film
arrivato in sala nella scorsa stagione cinematografica.
Da allora, Condor è diventata un
nome familiare al grande pubblico al suo ruolo di Lara Jean
Covey nel film NetflixTutte le volte che ho scritto ti
amo. Il sequel P.S. Ti Amo
Ancora è stato presentato in anteprima sullo streamer
la scorsa settimana e il terzo e ultimo film della serie è già
stato girato. Di recente, Condor ha ammesso di voler interpretare
una Spider-Man al femminile.
Allo stesso tempo, Condor non è
ancora disposto a rinunciare a Jubilee. Durante un’intervista con
The Wrap,
Condor ha confessato di avere ancora la speranza che Jubilee possa
fare un’altra apparizione sul grande schermo. Ha anche rivelato che
le piacerebbe rendere giustizia al personaggio.
“Penso che ora sia un buon
momento e mi piacerebbe davvero renderle giustizia perché non
cinque anni fa non ha avuto giustizia, e non è mai successo. È un
personaggio fantastico e ora penso sia il momento perfetto per
darle quello che merita, quindi mi piacerebbe tornare indietro e
fare qualcosa con lei.
Non ho [sentito nulla dalla
Disney], ma ho visto alcuni dei cineasti alla [festa degli Oscar di
Vanity Fair] l’altra sera e ho detto loro di non dimenticarsi di
lei”.
Il futuro degli
X-Men è ora nelle mani della Disney, che
distribuirà The New
Mutants e poi si avvierà lungo il cammino di un
reboot che dovrebbe portare i mutanti Marvel nel
MCU.
L’attore britannico Jeremy
Irons, presidente della giuria internazionale di
quest’anno al Festival del cinema di Berlino, ha
parlato delle precedenti controversie relative alle sue presunte
opinioni su abusi sessuali, matrimonio tra persone dello stesso
sesso e aborto.
Irons ha aperto la conferenza stampa
della giuria, definendolo un “privilegio” quello di essere stato
nominato presidente, ed ha colto l’occasione per rispondere ad una
serie di polemiche emerse nel momento in cui è stata annunciato che
sarebbe stato lui il Presidente dell’edizione numero 70 della
Berlinale.
“Vorrei, non come presidente
della giuria, ma a livello personale, rispondere a vari commenti
che ho fatto in passato e che sono riemersi in alcune sezioni della
stampa nelle ultime settimane. Vorrei non dover dedicare tempo a
questo aspetto, ma non voglio che le polemiche siano una
distrazione dalla Berlinale”, ha detto ai giornalisti.
Irons ha affermato in un’intervista
del 2011 con Radio Times Regno Unito che “se un uomo mette una
mano sul sedere di una donna, qualsiasi donna degna del proprio
valore può affrontare la cosa”, aggiungendo: “È
comunicazione. Non possiamo essere amichevoli?”
L’attore ha anche difeso il diritto
della Chiesa a chiamare l’aborto un peccato e ha suggerito in
un’intervista del 2013 con l’Huffington Post che legalizzare il
matrimonio gay potrebbe incoraggiare i padri a sposare i loro figli
al fine di evitare le tasse di successione.
Dopo aver dichiarato di essersi già
scusato per tali commenti, Irons ha affermato di voler affrontare i
temi dell’abuso sessuale, del matrimonio tra persone dello stesso
sesso e dell’aborto. “Consentitemi di chiarire una volta
per tutte le mie opinioni su questi argomenti particolari. In primo
luogo, sostengo con tutto il cuore il movimento globale per
affrontare la disuguaglianza dei diritti delle donne e per
proteggerle dalle molestie abusive, dannose e irrispettose, sia a
casa che sul posto di lavoro”.
“In secondo luogo, applaudo alla
legislazione sul matrimonio tra persone dello stesso sesso, ovunque
sia stata raggiunta, e spero che tale legislazione illuminata
continuerà a diffondersi in sempre più società. E in terzo luogo,
sostengo con tutto il cuore il diritto delle donne ad abortire,
qualora lo decidessero (…) Questi tre diritti umani sono, credo,
passi fondamentali verso una società civile e umana, per la quale
tutti dovremmo continuare a lottare. Ci sono molte parti del mondo
in cui questi diritti non esistono ancora, in cui tali modi di
vivere portano alla prigionia e persino alla morte”.
Ha continuato: “Spero che alcuni
dei film che guarderemo risolveranno questi problemi, tra molti
altri che dovremo affrontare nel nostro mondo, e non vedo l’ora di
guardare film nella Berlinale di quest’anno che ci stimoleranno a
mettere in discussione atteggiamenti, pregiudizi, e percezioni
mondiali della vita come la conosciamo. Spero che abbia messo a
letto i miei commenti precedenti.”
Megan
Fox, che ha trovato la fama mondiale con il franchise
di Transformers, ha firmato per recitare
in Aurora, il nuovo thriller per il quale
Arclight Films avvierà le vendite in tutto il mondo all’European
Film Market di Berlino.
Aurora, diretto da Lazar
Bodroža (A.I. Rising), racconta
la storia di un’astronauta di stanza nello spazio per monitorare le
tempeste solari che mettono in pericolo la Terra. L’astronauta
scopre che le onde d’urto delle tempeste solari stanno piegando il
tempo, spingendo la donna ad affrontare una lotta emotiva e
psicologica con il suo passato e presente.
La Arclight, guidata da Gary
Hamilton, ha unito le forze con Jordan Gertner (“Spring Breakers”,
“The Virgin Suicides”) e Toby Gibson (“The Lego Movie”) per
produrre e finanziare il film. La sceneggiatura è scritta da Pete
Bridges, Toby Gibson e Stuart Willis (“Restoration”). Tim Peternel
sarà produttore esecutivo. La produzione inizierà a maggio in
Serbia.
“Aurora è un progetto visivamente
molto bello, ricco d’azione e ambientato nello spazio e Megan è
perfetta per interpretare un personaggio in lotta contro i demoni
del suo passato”, ha dichiarato Hamilton.
Il progetto potrebbe rappresentare
un rilancio per la carriera di attrice di Megan
Fox, che di recente si è concentrata maggiormente nella
sua attività di designer di biancheria intima femminile.
A due anni da La stanza delle meraviglie e a
quattro da
Carol, quello che è uno dei suoi migliori film,
Todd Haynes torna dietro alla macchina da presa
con una storia che sembra stonare con la sua filmografia
precedente, ma nella quale infonde il suo rigore e la sua capacità
di scavare con occhi vigile oltre la superficie dei fatti
raccontati: Cattive Acque.
Cattive Acque, la storia vera di
Robert Bilot
Il film racconta della lunga
battaglia processuale dell’avvocato Robert Bilot, interpretato da
Mark
Ruffalo, che si ritrova a fare causa al colosso
dell’industria chimica DuPont. La storia comincia infatti
nel momento in cui Bilot diventa socio di un prestigioso studio
legale che difende le compagnie come la DuPont.
Proprio nel momento in cui la sua
carriera appare florida e in ascesa, l’uomo si troverà di fronte ad
un conflitto personale ed etico: un fattore del West
Virginia, dove lui stesso è nato e cresciuto, gli chiede
aiuto contro il colosso della chimica, che da anni, impunito,
scarica rifiuti altamente tossici nelle falde acquifere di tutto lo
Stato. L’uomo decide di mettere da parte sicurezza economica,
serenità familiare e carriera per rincorrere la giustizia, e si
troverà solo, per 19 anni, a combattere contro un sistema che lo
ostacola e contro l’omertà del mercato che consapevolmente ha
avvelenato migliaia di famiglie americane.
Un film voluto da Ruffalo
Mark Ruffalo,
ambientalista convinto, ha sottoposto la storia ad Haynes che si è
lasciato coinvolgere, adottando un occhio particolarmente acuto e
fuggendo dal film processuale, preferendo invece i toni del
thriller, tesi e oscuri. Insieme a questa perizia di linguaggio,
che nella giustapposizione di ritmi e di tempi dilatati trova la
sua massima efficacia, Haynes si avvale anche di un protagonista
che ancora una volta conferma di essere capace di dare dignità
all’uomo comune, all’eroe di tutti i giorni.
Ruffalo è l’attore che meglio di
tutti i suoi colleghi, nel panorama odierno, riesce a dare spessore
a questi eroi di tutti i giorni. E il suo Robert non fa eccezione:
è la rappresentazione dell’eroe americano come non viene più
raccontato, nelle sue fallibilità e nei suoi momenti di sconforto,
ma mosso dalla sete di giustizia e del sentimenti di rivalsa contro
chi volontariamente crea danni (molto gravi) alla salute di quella
classe americana di periferia, che abita in case bianche e
fatiscenti, ai margini di ciò che in genere il cinema mostra.
L’America nascosta, il Midwest
Proprio questo contrasto tra
l’America nascosta e quella lussuosa di grattacieli e corporazioni
viene messo al centro di un discorso sociale che Haynes porta
avanti, un discorso che prende corpo nel confronto tra il Paese
reale, quello che denuncia l’avvelenamento delle falde acquifere
nel Midwest, e l’istituzione governativa, lontana e inefficace,
distante dalle necessità e dalle verità che affliggono il popolo.
In mezzo a questi due poli che non trovano un punto di incontro né
di comunicazione, si inserisce l’industria, la corporazione, quella
che da una parte avvelena i proprio operai e dall’altra fornisce
spazi, servizi, palliativi ad una situazione di vita insostenibile
che, alla fine, porterà alla morte (non di certo naturale) di
quegli stessi operai.
Contro questi tre vertici che
coesistono nel loro vizioso equilibrio si staglia l’eroe comune,
Robert Billot, che per 19 anni ha portato avanti la sua battaglia
per la giustizia, una motivazione rarissima eppure potente che ha
permesso all’uomo di mettere con le spalle al muro la DuPont.
Accanto a Mark
Ruffalo, nel cast compare anche Anne
Hathaway, nei panni della moglie di Bilot. Il ruolo,
per quanto apparentemente marginale, simboleggia quello a cui il
nostro eroe è costretto a rinunciare per portare avanti la sua
lotta, e questo lo rende addirittura più umano e “sacrificato” alla
sua causa.
Cattive Acque, oltre il dramma
processuale
Di film come questi ce ne sono
molti, anche nel recente passato del cinema, come
Promised Land di Gus Van
Sant, ma in Cattive AcqueTodd Haynes, con il sostegno fondamentale di
Ruffalo, riesce ad andare oltre il dramma processuale e il rischio
ambientale, disegnando una parabola di vita che si erge ad esempio
e monito in mezzo alle brutture del mondo.
Bilot è un eroe che paga sulla
propria pelle la sua sete di giustizia, un uomo solo contro un
sistema avverso, in difesa degli ultimi e di quell’ambiente che
ormai in maniera imperativa dovrebbe rappresentare la priorità di
ogni governo ed essere umano.
L’arrivo di Black Widow
nelle sale di tutto il mondo è sempre più vicino: i vari trailer
che continuano a stuzzicare la curiosità dei fan, si sovrappongono
ormai alle varie teorie su ciò che potrebbe effettivamente
raccontare la prima avventura in solitaria di Natasha
Romanoff.
Di seguito abbiamo raccolto le
teorie dei fan più accreditate, quelle che potrebbero davvero
trovare un senso in riferimento alla possibile trama del film con
Scarlett
Johansson, e quelle invece che risultano estremamente
improbabili:
Una timeline alternativa (Fan Theory improbabile)
Ci sono
molte speculazioni sul fatto che Black Widow possa essere
ambientato in una timeline alternativa, in cui Vedova Nera è
sopravvissuta agli eventi di Endgame. La fan theory in
questione suggerisce che alla fine del film un personaggio
proveniente da una diversa linea temporale riporterà Natasha alla
timeline principale.
Tuttavia,
sembrerebbe essere un modo fin troppo elaborato e a tratti anche
pericoloso ai fini narrativi per il ritorno del personaggio.
Un’espediente del genere potrebbe davvero rendere le cose troppo
confuse per lo spettatore, dal momento che Black Widow –
almeno dalle info in nostro possesso ad oggi – non dovrebbe seguire
la continuity del MCU.
Più incarnazioni di Taskmaster (Fan Theory probabile)
Nella tradizione fumettistica,
l’eredità di Taskmaster viene raccolta da un singolo personaggio,
ossia Anthony “Tony” Masters. Tuttavia, seconda una fan theory, in
Black Widow si saranno più personaggi che indosserano la
maschera del supercriminale.
Taskmaster è noto per i suoi
“riflessi fotografici”, che gli permettono di imitare perfettamente
i movimenti di chiunque, a prescindere dalla difficoltà. Il fatto
che altri personaggi appaiano nelle vesti del mercenario
spiegherebbe perché gli stessi hanno una varietà di abilità tra le
quali poter scegliere. Ciò spiegherebbe anche perché Red Guardian
in un momento può combattere contro Taskmaster, e in quello
successivo può usare lo scudo mentre sfoggia l’elemetto a forma di
scheletro.
La rinascita di Vedova Nera (Fan Theory improbabile)
Ci sono molti fan che sperano che
Black Widow possa in qualche modo portare alla rinascita
di Natasha Romanoff. Alla fine di Endgame, Steve Rogers è tornato
indietro nel tempo per mettere al loro posto tutte le Gemme
dell’Infinito, cosa che potrebbe in qualche modo aver riportato in
vita Nat: in realtà, è molto più probabile che la morte del
personaggio sia definitiva.
Black Widow è ambientato
molti anni prima degli eventi che hanno condotto alla morte di
Natasha, quindi sarà più una sorta di prequel che si svolgerà
durante l’era degli Accordi di Sokovia. Una rinascita di Nat
ridurrebbe l’impatto che la sua morte ha avuto sugli eventi
raccontati in Endgame.
Un cameo di Occhio di Falco (Fan Theory probabile)
Alcuni dei momenti migliori di
Vedova Nera nel MCU sono legati alla sua relazione con Occhio di
Falco. È quel tipo di amicizia che ha contribuito a rendere
quest’universo cinematografico così unico, concedendo a determinate
situazioni una profondità forse inaspettata per il tipo di
franchise. Il legame emotivo che esiste tra i due personaggi ha
giocato un ruolo chiave anche nella morte di Natasha.
Dal momento che Clint Barton ha
avuto un ruolo così importante nella sua vita, avrebbe senso una
piccola apparizione del personaggio in Black Widow. E ci
sono molti modi in cui l’inserimento dell’arciere nella storia
potrebbe essere giustificato…
Natasha non è morta (Fan Theory improbabile)
Mentre alcuni fan vogliono che
Natasha Romanoff venga riportata in vita, altri pensano che in
realtà non sia veramente morta. Ci sono diversi modi in cui un eroe
del MCU può sopravvivere ad un attacco apparentemente mortale.
L’uso degli Skrull potrebbe essere
una delle opzioni, così come i “life model decoy” già introdotti in
passato. Un’altra alternativa potrebbe essere la maschera facciale
in grado di cambiare l’aspetto di un eroe e renderlo completamente
diverso. È probabile, però, che nulla di tutto ciò verrà
effettivamente utilizzato come espediente in Black
Widow.
I flashback di Budapest (Fan Theory probabile)
Nel MCU viene menzionato in più di
un’occasione il fatto che Clint e Natasha hanno combattuto insieme
a Budapest: prima o poi, una testimonianza tangibile di tutto ciò
dovrà essere mostrata al pubblico. Quale occasione migliore se non
il film in solitaria su Vedova Nera?
È una teoria che può avere
completamente senso. In che modo? Potrebbero essere introdotti nel
film alcuni flashback di Budapest, forse con i due personaggi
intenti a combattere alcuni dei nemici più pericolosi di Natasha, o
magari facendo giocare a quel periodo storico un ruolo
assolutamente rivelante all’interno della trama.
Un crossover con gli altri Avengers
(Fan Theory improbabile)
Trattandosi
dell’Universo Cinematografico Marvel, c’è sempre la possibilità che
in un film siano presenti dei camei. Dal momento che sembra quasi
certa l’apparizione di Tony Stark, molti fan hanno ipotizzato che
in realtà in Black Widow saranno presenti tutti i
Vendicatori originali.
Tuttavia, ciò
potrebbe distogliere l’attenzione da una delle questione principali
legate al film, e cioè il fatto che Vedova Nera ha finalmente
“ottenuto” il suo standalone. Sembra strano, quindi, che i Marvel
Studios decidano di riunire tutti gli altri eroi per l’occasione.
Inoltre, a questo punto della continuity, gli Accordi di Sokovia
sono già entrati in vigore…
Un traditore all’interno del team (Fan Theory probabile)
Molte teorie dei fan in
circolazione speculano sul fatto che ci sia un traditore nella
squadra di Nat, qualcuno che forse agirà per conto di Taskmaster.
Dato l’elevato numero di personaggi in ballo, questo plot
twist potrebbe essere addirittura scontato.
È difficile immaginare che nel film
non ci sia davvero qualcuno pronto a tradire Natasha. La vera
domanda è, dunque, un’altra: chi sarà il traditore?
Collegamenti con Stranger Things
(Fan Theory improbabile)
Il primo
teaser trailer ufficiale della quarta stagione di Stranger
Things ci ha mostrato il personaggio di Jim Hopper lavorare
per la Russia. Ciò ha dato vita ad una nuova speculazione: essendo
David Harbour interprete sia di Hopper che di Red Guardian in
Black Widow, sono in molti ad essere convinti che in
realtà si tratta della stessa persona.
Ci sono molte teorie divertenti sul
fatto che sia proprio Jim Hopper a nascondersi
dietro Red Guardian e che il Sottosopra possa essere
introdotto nel MCU. Questo, naturalmente, non accadrà mai!
Una nuova Vedova Nera (Fan Theory probabile)
Quasi sicuramente Black
Widow imposterà parte del futuro del MCU. Soprattutto, è quasi
certo che il film introdurrà ufficialmente la nuova Vedova Nera. La
contendente principale al titolo è, ovviamente, Yelena Belova, che
ha raccolto l’eredità di Natasha già nei fumetti.
Interpretata da Florence Pugh,
sembra che tra Yelena e Natasha si verranno a creare le dinamiche
necessarie a far sì che la prima diventi la nuova Vedova Nera e
possa continuare ad agire al posto della seconda nel MCU.
Dopo aver spaventato
milioni di spettatori in The Boy, la bambola
Brahms è tornata, pronta a seminare nuovamente terrore, in
The
Boy – La maledizione di Brahms. Ecco il trailer
ufficiale.
The Boy – La maledizione di Brahms, la trama
Ignara della terrificante
storia della villa in cui si è trasferita, una giovane famiglia è
pronta a iniziare una nuova vita. Qui il piccolo Jude trova un
amico: una bambola di porcellana apparentemente innocua, che però
prende vita ogni qualvolta le sue regole non vengono rispettate. Il
legame tra il bimbo e la bambola si fa di giorno in giorno più
morboso, fino a quando Liza (Katie Holmes) capisce che dietro quel
volto lucido e sempre sorridente si nasconde in realtà una presenza
oscura.
Riuscirà a risalire
all’origine degli eventi inspiegabili e inquietanti che si
manifestano nella casa e svelare la maledizione di Brahms? Nel cast
del film The Boy – La
maledizione di Brahms diretto da William Brent
Bell: Katie Holmes, Christopher Convery, Ralph Ineson, Owain
Yeoman, Anjali Jay, Joely Collins.
Grazie a Just Jared, arrivano
online nuove immagini dal set di The
Suicide Squad, l’atteso cinecomic DC scritto e
diretto da James
Gunn, che riporterà sul grande schermo la celebre Task
Force X dei fumetti dopo l’iterazione del 2016 ad opera di
David Ayer.
Nelle nuove immagini è possibile
notare, oltre ad Harley Quinn (Margot Robbie), Ratcatcher
(Daniela Melchior), Polka-Dot Man (David
Dastmalchian) e Idris Elba (che dovrebbe
interpretare Vigilante), è possibile dare anche un primissimo
sguardo a Steve Agee con la tuta per il mo-cap
necessaria alla creazione in digitale del personaggio di
King Shark.
Potete vedere tutte le foto cliccando sul tweet di seguito:
More photos from the set of
#TheSuicideSquad are rolling in – see Margot Robbie, Idris Elba
in character, and the first glimpse of Polka-Dot Man! https://t.co/eizfY4rN1k
Il cast ufficiale
di The Suicide
Squadcomprende i veterani Margot
Robbie (Harley Quinn), Viola
Davis (Amanda Waller), Joel
Kinnaman (Rick Flag) e Jai
Courtney (Captain Boomerang) insieme alle new entry
Idris Elba, Michael Rooker, Peter Capaldi, Nathan Fillion, Sean Gunn,
David Dastmalchian, Storm Reid, Taika
Waititi e John Cena. Nel film
reciteranno anche Pete Davidson, Juan Diego Botto, Joaquin Cosio,
Flula Borg, Tinashe Kajese, Jennifer Holland, Julio Ruiz, Alice
Braga, Steve Agee e Daniela Melchior.
Secondo le ultime
indiscrezioni, Nathan Fillion dovrebbe
interpretare Arm-Fall-Off-Boy, che i lettori dei fumetti
ricorderanno come il criminale con la capacità di staccare i propri
arti e usarli come armi, potere guadagnato grazie ad un elemento
metallico antigravità. Altri nomi circolati nelle ultime settimane
sono Ratcatcher e Peacemaker, ma i report segnalano
che Sean Gunn potrebbe vestire i panni
di Weasel e Flula Borg quelli di
Javelin; Pete Davidson potrebbe
interpretare Blackguard, mentre Michael Rooker
Savant.
Dopo la fine dell’accordo che aveva
seminato il panico tra i fan dell’Universo Cinematografico Marvel, la Sony
Pictures e i Walt Disney Studios sono
riusciti a trovare un nuovo accordo per far sì che il personaggio
di Spider-Man potesse continuare ad “esistere”
all’interno del MCU per almeno un altro standalone e un altro film
che dovrebbe vedere riuniti ancora una volta i Vendicatori sul
grande schermo.
In occasione di una recente
roundtable organizzata da THR, il boss della
Sony Tom Rothman e il boss della Disney
Alan Horn hanno discusso di ciò che stava
accadendo quando sembrava che Spidey fosse destinato a lasciare
l’Universo Cinematografico Marvel:
“La fanbase, che è importante
per tutti noi, sembrava aver risposto in maniera positiva a ciò che
Tom
Holland e il team di Spider-Man avevano fatto fino a quel
momento”, ha spiegato Alan Horn. “Hanno
amato il personaggio e il fatto che Kevin Feige e il MCU fossero coinvolti. Quando
abbiamo sentito i loro feedback, il fatto che volevano che unissimo
nuovamente le forze, abbiamo pensato che probabilmente era una
buona idea.”
Naturalmente, per i fan è bello
sapere che Spidey continuerà ad esistere all’interno del MCU, ma
gli stessi sono anche consapevoli che si tratterà di qualcosa che
non durerà nel tempo, dal momento che dopo i due film citati
all’inizio dell’articolo, i diritti di sfruttamento del personaggio
torneranno esclusivamente alla Sony.
Per quanto possa valere, Tom
Rothman ha così risposto in merito alla possibilità che
l’accordo con la Disney prosegua anche dopo l’uscita di
Spider-Man
3: “Io lo spero. Penso che quest’ultimo accordo sia
stata una vittoria per tutti. Una vittoria per la Sony. Una
vittoria per la Disney. Un vittoria per tutti gli spettatori.
L’unica cosa che vorrei dire è che le notizie e la durata di certe
negoziazioni si sovrappongono inevitabilmente… credo che saremmo
arrivati comunque ad un accordo, solo che le voci e i rumor hanno
preceduto tutto.”
Tom Holland si
è unito al MCU nei panni di Peter Parker nel 2016: da allora, è
diventato un supereroe chiave all’interno del franchise. Non solo è
apparso in ben tre film dedicati ai Vendicatori della Marvel, ma
anche in due standalone: Spider-Man:
Homecoming e Spider-Man: Far
From Home. La scorsa estate, un nuovo
accordo siglato tra Marvel e Sony ha permesso al
personaggio dell’Uomo Ragno di restare nel MCU per ancora un altro
film a lui dedicato – l’annunciato Spider-Man
3– e per un altro film in cui lo ritroveremo al
fianco degli altri eroi del MCU.
Netflix ha acquistato i diritti di Don’t
Look Up, la nuova commedia satirica di Adam
McKay (regista de La grande
scommessa e Vice – L’uomo
nell’ombra) che avrà come protagonista il premio Oscar
Jennifer Lawrence.
La notizia è stata riportata in
esclusiva da Variety. Il film, che
vedrà McKay coinvolto anche in qualità di sceneggiatore, racconterà
la storia di due astronomi che intraprendono un tour mediatico per
avvisare l’umanità dell’avvicinamento alla Terra di un asteroide
che potrebbe distruggere il pianeta.
“Sono veramente emozionato
all’idea di fare questo film con Jennifer”, ha dichiarato
McKay. “Lei è ciò che il pubblico del 17° secolo era solito
chiamare ‘uno spettacolo eccezionale’. E il fatto che Netflix veda
questo film come una commedia adatta a tutti alza ancora di più le
aspettative per me e per il mio team, in un modo emozionante e
motivante.”
Le riprese di Don’t Look
Up dovrebbero partire il prossimo aprile. McKay si
occuperà anche della produzione del film insieme a Kevin Messick e
alla sua Hyperobject Industries.
Salita alla ribalta grande al
franchise di Hunger Gamaes,
Jennifer Lawrence si è imposta all’attenzione di
pubblico e critica anche grazie al ruolo di Mystica nella saga di
X-Men e ai ruoli in Un gelido
inverno, Il lato positivo, American Hustle e
Joy, tutti film che le hanno regalato una
candidatura agli Oscar (l’ambita statuetta è arrivata nel 2013 per
Il lato positivo). Prossimamente la vedremo nel dramma
Red, White and Water di Lila
Neugebauer, attualmente in fase di post-produzione, in cui figurerà
anche come produttrice.
Dopo le prime immagini
ufficiali di Robert Pattinson con il nuovo
costume del Crociato di Gotham, il regista Matt
Reeves ha deciso di continuare a stuzzicare la curiosità
dei fan in merito a The Batman, questa
volta senza condividere nuovo materiale del suo film in uscita il
prossimo anno, ma fornendo nuovi indizi sulla possibile trama.
Il 19 febbraio è il giorno del
compleanno di Bruce Wayne, e poche ore fa è stato lo stesso Reeves
a festeggiare l’avvenimento attraverso un post che ha subito dato
il via a tutta una serie di speculazioni. Il regista, infatti, ha
condiviso una tavola di “Batman: Anno Uno“, la
miniserie a fumetti che narra le origini dell’Uomo
Pipistrello, scritta da Frank Miller e
disegnata da David Mazzucchelli.
Ora, non sappiamo se il film di
Matt Reeves sarà un adattamento fedele di
“Anno Uno“: forse, il regista ha voluto indicare
quali saranno in linea generale le atmosfere che seguirà la sua
pellicola. È interessante notare come la tavola in questione, che
appare a pagina 10 della miniserie a fumetti, raffigura il ritorno
di Bruce Wayne a Gotham dopo anni di addestramento all’estero,
mentre si prepara ad una missione di ricognizione nell’East End,
una dele zone più malfamate della città.
Inoltre, la tavola in questione
ricorda tantissimo il film Taxi Driver di
Martin Scorsese, tra le principali fonti d’ispirazione del Joker di Todd
Phillips. La domanda sorge dunque spontanea: Reeves ha voluto
anticipare non solo che il suo film sarà ispirato ad “Anno Uno”, ma
anche che sarà molto simile – per toni e atmosfere – al cinecomic
campione d’incassi con Joaquin Phoenix?
Il cast di The
Batman è formato da molti volti noti: insieme
a Robert
Pattinson nei panni di Bruce Wayne, ci saranno
anche Andy
Serkis (Alfred), Colin
Farrell(Oswald
Chesterfield/Pinguino), Zoe
Kravitz (Catwoman), Jeffrey
Wright (Jim Gordon) e Paul
Dano (Enigmista). Infine, John
Turturro sarà il boss Carmine Falcone. Nel cast
anche Peter
Sarsgaard, ma c’è ancora mistero sul suo ruolo.
HN Entertainment ha suggerito che le
riprese del cinecomic si svolgeranno presso i Leavesden Studios di
Londra (gli stessi della saga di Harry Potter ma anche
di Batman v Superman: Dawn of
Justice, Justice League, Wonder Woman e del
sequel Wonder Woman 1984) mentre l’uscita nelle sale
è stata già fissata al 25 giugno 2021.
“The
Batman esplorerà un caso di detective“,
scrivono le fonti, “Quando alcune persone iniziano a morire in
modi strani, Batman dovrà scendere nelle profondità di
Gotham per trovare indizi e risolvere il mistero di una
cospirazione connessa alla storia e ai criminali di Gotham
City. Nel film, tutta la Batman Rogues Gallery sarà
disponibile e attiva, molto simile a quella originale fumetti e dei
film animati. Il film presenterà più villain, poiché sono tutti
sospettati“.
Continuano a San Francisco le
riprese dell’attesissimo Venom
2. I nuovi video dal set emersi su Twitter nelle ultime ore ci mostrano il
personaggio di Carnage (non Woody
Harrelson, ma presumibilmente uno stunt con una tuta per
il motion capture) fare a pezzi la macchina di Eddie Brock, mentre
lo sfortunato giornalista inveisce contro la nemesi dalla finestra
del suo appartamento.
Sembrerebbe una sequenza
apparentemente comica, con Carnage che urlerebbe ad Eddie:
“Vuoi che mi faccia avanti e ti mostri cosa vuol dire
combattere veramente?”. Data la mancanza di ulteriori
dettagli, è molto difficile stabilire cosa stia accadendo davvero
tra i due personaggi e definire un contesto preciso. Al di là di
quanto potrebbero essere “paradossali” i toni di questo sequel
(considerando anche la natura del primo film), ciò che emerge da
questi video è il fatto che il personaggio di Carnage – anche a
causa della sua corporatura – sarà un nemico da non sottovalutare.
Potete vedere i video di seguito:
Come già annunciato dal
finale del precedente capitolo, in Venom 2 assisteremo
allo scontro tra il simbionte e Cletus
Kasady, aka Carnage, uno degli antagonisti più
celebri dei fumetti su Spider-Man. Nel cast del sequel
anche Michelle
Williams (Fosse/Verdon) nei panni di Anne
Weying, Woody
Harrelson (Zombieland: Double Tap) nei panni di
Cletus Kasady/Carnage, Naomie Harris (No
Time to Die) nei panni di Shriek e l’attore
inglese Stephen Graham.
Nel frattempo è stato
ufficializzato anche il nome di Robert
Richardson in qualità di direttore della fotografia.
“Ciò che era rimasto inesplorato nel primo film esploderà nel
secondo, soprattutto grazie al personaggio centrale” ha
dichiarato Richardson, “Ma ora abbiamo Woody Harrelson, che
ovviamente farà la sua grande entrata, vedremo cos’altro accadrà
con la collaborazione tra Sony e Marvel.”
Vi ricordiamo
che Tom
Hardy tornerà a interpretare Eddie Brock anche
nel sequel di Venom, progetto già in sviluppo
dopo l’inaspettato successo al box office dello scorso autunno, e a
confermarlo è stata la produttrice Amy Pascal.
Le riprese di Spider-Man
3 dovrebbero iniziare ufficialmente quest’estate. In
occasione del red carpet della premiere mondiale di Onward, il nuovo film
Disney/Pixar in cui Tom
Holland figura in qualità di doppiatore, IGN ha chiesto all’attore
aggiornamenti in merito al futuro dell’Uomo Ragno sul grande
schermo.
Naturalmente, Holland non ha potuto
rivelare nulla, ma quando gli è stata posta una domanda alquanto
bizzarra, il giovane attore ha dato una risposta decisamente…
controversa! All’ultima incarnazione del simpatico arrampicamuri,
infatti, è stato chiesto quale personaggio del MCU vorrebbe riportare in vita se
ne avesse la possibilità: Ben Parker (quindi suo
zio) o Tony Stark (il suo mentore)?
Peter Parker ha scelto Iron Man. Il
motivo? Tom Holland amerebbe lavorare ancora una
volta con Robert Downey Jr. Se da un lato la
risposta potrebbe aver riempito di gioia il cuore di certi fan,
dall’altro ha scatenato le ire dei puristi dei fumetti: su Reddit, ad esempio,
non tutti sembrano aver gradito la risposta data dall’attore.
Sempre in occasione della premiere
mondiale, Variety ha chiesto ad
Holland quali sono stati i colleghi che gli hanno dimostrato
maggiore supporto durante la momentanea fine dell’accordo tra Sony e
Disney. Questa la sua risposta:
“Sono stati tutti d’aiuto.
Davvero, tutti. Soltanto che io e Chris Pratt eravamo insieme dietro le quinte
prima di essere chiamati sul palco del D23 per promuovere Onward.
Gli avevo appena detto della notizia. Lui non l’aveva ancora
saputo. Continuava a ripetere: ‘No, non accadrà. Troveranno una
soluzione. E anche se non ci riusciranno, le cose andranno alla
grande per te. Starai bene’.”
“È stato davvero bello averlo
con me in quel momento”, ha aggiunto Holland. “Si tratta
di una persona che rispetto e apprezzo tantissimo. Sono felice che
siamo buoni amici.”
Tom Holland si
è unito al MCU nei panni di Peter Parker nel 2016: da allora, è
diventato un supereroe chiave all’interno del franchise. Non solo è
apparso in ben tre film dedicati ai Vendicatori della Marvel, ma
anche in due standalone: Spider-Man:
Homecoming e Spider-Man: Far
From Home. La scorsa estate, un nuovo
accordo siglato tra Marvel e Sony ha permesso al
personaggio dell’Uomo Ragno di restare nel MCU per ancora un altro
film a lui dedicato – l’annunciato Spider-Man
3– e per un altro film in cui lo ritroveremo al
fianco degli altri eroi del MCU.
In occasione della premiere mondiale
di Onward, il nuovo film
Disney/Pixar in cui Chris Pratt figura in qualità di
doppiatore, all’interprete di Star Lord è stato chiesto di
aggiornare – seppur brevemente – in merito all’attesissimo
Guardiani della Galassia Vol. 3.
Nel corso dell’intervista, è stata
fatta una domanda alquanto “provocatoria” all’attore: IGN, infatti, ha dato per
scontato – nonostante il finale di Avengers: Endgame – che il personaggio
di Thor non apparirà nel film.
La risposta di Chris
Pratt è stata naturalmente “diplomatica”: “Come fate a
dire che Thor non sarà nel terzo Guardiani? Non lo abbiamo ancora
girato!”, ha detto ironicamente l’attore, per poi aggiungere:
“Potrebbe far parte del terzo Guardiani. Non lo sappiamo. Non
c’è ancora una risposta definitiva in merito.”
Thor: Love and Thunder
arriverà al cinema prima di Guardiani della Galassia
Vol. 3, quindi è probabile che nel film di
Taika Waititi vedremo il Dio del Tuono separarsi
momentaneamente dal resto del team; al contrario, potremmo invece
vedere il personaggio di Thor ai margini della storia, proprio
perché impegnato a fare squadra con Star Lord & co.
Da quello che sappiamo,
Thor: Love and Thunder dovrebbe ruotare
attorno all’ascesa di Jane Foster come nuova Dea del Tuono seguendo
la run di Jason Aaron, ma anche al ruolo di Valchiria come erede al
trono di Asgard. Tempo fa abbiamo provato ad analizzare 10 teorie sul ruolo
che il Dio del Tuono potrebbe avere nel film.
Scritto e diretto
da James
Gunn, Guardiani della Galassia Vol.
3 non ha ancora una data di uscita ufficiale. Le
riprese del film dovrebbero partire ufficialmente a Febbraio
2021.
Il romanzo di Jack
London, Il Richiamo della
Foresta, trova una nuova trasposizione
cinematografica grazie all’occhio della macchina da presa guidata
da Chris Sanders. Lo scrittore statunitense vanta
infatti una fama sempre attuale che suscita costante interesse in
chi si occupa di cinema: si pensi a Zanna
Bianca, al recente Martin
Eden che è valso la Coppa Volpi a Venezia a
Luca Marinelli, o al capitolo All Gold
Canyon episodio del film Ballata di
Buster Scruggs dei fratelli
Coen.
Il selvaggio West, e tutto il
filone delle storie legate ai cercatori d’oro, è un elemento
fondante della storia americana, ed è diventato parte integrante
del nostro immaginario, in ogni sua sfumatura, stile narrativo e
tematiche suscitate, grazie alla costante rappresentazione che se
n’è fatta.
È per questo che si ha un senso di
profonda familiarità nel seguire le vicende del cane Buck,
protagonista de Il Richiamo della
Foresta, interamente creato in CGI, insieme a tutti
gli altri personaggi del film appartenenti al regno animale.
Il Richiamo della Foresta, la trama
La storia segue per grandi linee
quella del romanzo, e ripercorre la crescita e la “formazione” del
vivace quadrupede, partendo dai primi anni da nababbo, nutrito
abbondantemente e con accondiscendenza dal personale della villa di
un magistrato, nella soleggiata California, per poi virare nella
seconda parte arrivando al cuore della narrazione.
Buck viene rapito proprio con lo
scopo di essere sfruttato per trainare le slitte di trafficanti
d’oro, vittime loro stesse di quella febbre dell’oro esplosa negli
Stati Uniti, e si ritrova perciò catapultato nel gelo del Canada,
appena oltre il confine con l’Alaska. Lì farà la conoscenza del suo
futuro salvatore John Thornton (Harrison
Ford) e della simpatica coppia di postini interpretata
da Omar Sy e Cara Gee. A questo
punto del film, l’atmosfera divergerà molto da quella descritta da
Jack London, in maniera tutto sommato
comprensibile.
Il regista Chris
Sanders ha una lunga esperienza come sceneggiatore e
regista di film d’animazione: da La Bella e la
Bestia, Aladdin, Il Re Leone,
Mulan, Lilo e Stitch, fino ad arrivare a
I Croods e Dragon Trainer della Dreamworks. È evidente,
quindi, che la sfumatura che il regista dà al racconto è
chiaramente virata ai toni più leggeri per un pubblico molto
giovane.
Il Richiamo della Foresta
per famiglie
Buck lotta per la propria
sopravvivenza, nella storia d’inizio Novecento, difendendosi al
prezzo del sangue di tante vite umane e animali, proprio come
accadeva realmente in quell’epoca. La durezza di quelle terre così
inospitali e il valore della propria unicità, erano costantemente
in guerra, ed era talmente facile soccombere che la legge del più
forte era ciò che di più scontato ci potesse essere.
Oggi Il Richiamo della
Foresta ha tutt’altro senso. Partendo dal
presupposto che l’intento di Chris Sanders sia
senz’altro quello di rivolgersi a delle famiglie, ciò che il
protagonista scopre via via è il valore profondo della vita, ma,
questa volta, dal punto di vista esistenziale, non biologico.
Il selvaggio
Richiamo del titolo parla oggi
dell’importanza della (ri)scoperta di chi Buck sia veramente, quale
sia la sua specificità, senza schiacciare gli altri, ma sfruttando
le ingiustizie subite per permettersi di emergere.
È quasi inevitabile che ogni racconto, per quanto antico, una
volta riletto, venga riscritto con un filtro adatto ai bisogni del
tempo presente. Ed è ciò che più affascina delle storie,
soprattutto di quelle per bambini.
È passato molto tempo da quando
Harry, Hermione e Ron sono riusciti a trovare e distruggere tutti
gli Horcrux di Voldemort e salvare il mondo magico di
Harry
Potter. Ma solo perché tutto è finito bene, non
significa che i fan non abbiano ancora domande sugli oggetti
adibiti a contenere un pezzo dell’anima dei Maghi Oscuri.
Ecco di seguito alcune domande che ancora non hanno trovato
risposta sugli Horcrux:
Perché Tom Riddle non ha cercato
prima la Pietra Filosofale?
All’epoca del primo libro di
Harry Potter, Voldemort era quasi morto, una forma
incorporea che cercava di mettere le sue mani sulla Pietra
Filosofale per tornare in vita completamente. Ma perché non l’ha
cercata prima? Per un mago oscuro intenzionato a diventare
immortale, sembrerebbe stato logico provare ad eliminare Nicolas
Flamel quando era ancora un giovane forte e in ascesa.
Chiaramente, era a conoscenza
dell’esistenza della Pietra, perché si tratta di un oggetto magico
molto noto, e Flamel, nonostante fosse immortale, era già molto
vecchio e debole. Perché Riddle è andato prima alla ricerca degli
Horcrux?
Come ha fatto Harry a diventare un
Horcrux se c’era bisogno di un incantesimo?
J.K. Rowling non
ha mai descritto in modo esplicito l’incantesimo per creare un
Horcrux, come del resto ha fatto per altri incantesimi della
saga; eppure, esiste un vero e proprio incantesimo anche per dare
vita ad un Horcrux.
Tuttavia, quando Voldemort ha trasformato Harry in un Horcrux,
sappiamo che è stato un incidente. Ciò potrebbe essere accaduto a
causa del fatto l’anima del Lord era già divisa, ma come è potuto
accadere senza un vero e proprio incantesimo?
Chi commette un omicidio può
accidentalmente creare un Horcrux?
Se Voldemort è stato in grado di creare
accidentalmente un Horcrux grazie alla sua anima già divisa in
seguitoagli omicidi commessi, significa che
tutti coloro che commettono un assassinio hanno la possibilità di
creare accidentalmente degli
Horcrux?
L’omicidio è parte del processo che
conduce alla creazione di un Horcrux, e sicuramente ci sono molti
assassini nel mondo dei maghi. Stanno lasciando pezzi delle loro
anime in giro per l’universo, se l’incantesimo non è necessario per
danneggiare gravemente anime?
Come ha fatto Herpo il Folle a
morire se ha creato il primo Horcrux?
Nella saga di Harry
Potter, l’unico altro mago ad aver creato un
Horcrux si chiamava Herpo il Folle, ma non è mai stato chiarito
cosa gli sia successo. Gli
Horcrux rendono un mago potenzialmente immortale, quindi
perché Herpo non è più in circolazione e perché non ci sono prove
di come l’Horcrux
da lui creato sia stato distrutto?
Perché ha ricevuto una carta per
le sue Cioccorane?
Tutto ciò che sappiamo di Herpo, a
parte la creazione del primo Horcrux, è che stato anche il creatore
delle celebri cioccorane (il cioccolato a forma di rana), nonché il
primo ad allevare un Basilisco.
Si tratti di risultati
ragguardevoli, talmente notevoli da essere inseriti nei libri di
storia, ma è comunque sorprendente che l’inventore della magia più
oscura di tutte sia lo stesso alla quale è stata dedicata una carta
da collezione destinata ai bambini. Ha senso dal punto di vista di
coloro che ci intravedono un modo per la Rowling di insegnare ai
fan la storia dei maghi, ma sembra comunque qualcosa di molto
bizzarro.
Perché “I segreti delle Arti
Oscure” era reperibile nella libreria di Hogwarts?
L’unico libro in cui è contenuto
l’esatto incantesimo per la creazione di un
Horcrux è “I segreti dell’Arte Oscura” che apparentemente
faceva parte della collezione della biblioteca di Hogwarts. Silente
lo spostò dalla biblioteca al suo ufficio, ma chiaramente era
troppo tardi, visto che Tom Riddle riuscì a consultarlo. Ma anche
nell’ufficio del preside o nella Sezione Riservata (dov’era prima),
cosa diavolo ci faceva quel libro in una biblioteca scolastica?
Perché gli Horcrux di Voldemort si
comportano in maniera diversa?
I fan lo hanno sottolineato molte
volte, ma sembra che gli Horcrux di Voldemort si comportino in modo diverso a
seconda di ciò che viene raccontato nella storia. Il primo vero
Horcruz che il Trio incontra è il diario, ed è così potente che
è in grado di possedere Ginny e spingerla a comportarsi come un
automa.
Tuttavia, gli
Horcrux successivi iniziano ad avvelenare la mente della persona
che ne entra in possesso (come il medaglione con Ron), ma
occasionalmente sembrano non fare assolutamente nulla. Ciò è perché
alcuni di essi sono necessari per portare maggiormente avanti la
trama, anche se sarebbe necessaria una spiegazione più
esaustiva.
Quanti Horcrux possono essere
creati da una singola persona?
Sembra che
Voldemort abbia raggiunto il limite massimo di
Horcrux
realizzabili, dato che la sua anima si è “divisa” alla fine del suo
attacco a Harry e ai suoi genitori. Tuttavia, non è chiaro se
questo fosse un numero reale e, soprattutto, da cosa è
dipeso.
Inoltre, non è
chiaro se alcune persone possano essere in grado di gestire la
creazione di più Horcrux rispetto ad altre: la Rowling suggerisce
che è la natura intrinseca dell’omicidio ad essere al centro degli
Horcrux, ma questo vale per Voldemort, che scelse omicidi specifici per la
creazione dei suoi Horcrux. Quindi che dire degli altri
assassini?
L’artista italiano Maurizio
Campidelli ha realizzato dei coloring book molto
particolari, con protagonisti alcuni degli attori che compaiono tra
le liste degli uomini più desiderati del pianeta. Tra questi
compaiono Keanu Reeves e
Dwayne Johnson e ovviamente Jason Momoa, l’attore hawaiano che interpreta
Aquaman per
la DC/Warner Bros.
I nerboruti attori in questione sono
entrati nell’immaginario collettivo a suo di botte, tuttavia,
Campidelli li ritrae, con il suo tratto pulito, mentre sono intenti
a svolgere lavori domestici, in pose rilassate nella vasca da
bagno, dipingendo quello che sembra essere un immaginario
abbastanza comune tra le donne.
Si tratta di una variante molto
divertente degli antistress da colorare con le parolacce o gli
insulti. Si tratta di uno hobby abbastanza diffuso, che produce,
sembra, gli stessi benefici della meditazione. E adesso, oltre ai
classici intricati mandala o agli improperi, ci sono anche questi
omaccioni dal fisico statuario e il sorriso bonario.
Ecco alcuni esempi:
L’ultima volte che abbiamo visto
l’attore in azione, è stato in occasione dello spot del superbowl
in cui si “spogliava” dei suoi muscoli e dei suoi capelli. Qui potete
vederlo.
Quest’anno, Cannes Classics
celebrerà il 20° anniversario di In the Mood for
Love di Wong Kar-wai, prima della
sua uscita sul grande schermo nell’estate del 2020 in tutto il
mondo!
Presentato nella Selezione Ufficiale
e in Concorso nel 2000, In the Mood for
Love, diretto dal regista di Hong Kong Wong
Kar-wai, ha vinto il Premio Interpretazione maschile al
suo attore protagonista Tony Leung e si è
aggiudicato il Gran Premio della Commissione tecnica superiore.
Il restauro in 4K del film
realizzato dal negativo originale è stato condotto da Criterion e
L’Immagine Ritrovata sotto la supervisione di Wong
Kar-wai.
In the Mood for
Love, presentato per la prima volta il 20 maggio
2000, sarà proiettato al 73 ° Festival di Cannes, con la partecipazione
di Wong Kar-wai.
In the Mood for Love di Wong
Kar-wai con Tony Leung e Maggie Cheung. Direttore della fotografia: Christopher Doyle. Musica: Shigeru Umebayashi.
Restauro 4k dal negativo originale
supervisionato da Wong Kar-wai ed eseguito da Criterion (New-York)
e L’Immagine Ritrovata (Bologna).
Il film sarà distribuito in tutto il
mondo grazie a Janus Films (USA, Regno Unito, Australia / Nuova
Zelanda), The Jokers Films (territori di lingua francese), Koch
Films (territori di lingua tedesca), Avalon DA (Spagna), Leopando
Filmes ( Portogallo), Inoekino (CIS), Asmik Ace (Giappone),
Catchplay Inc. (Taiwan), NK Contents (Corea del Sud).
Winter
Ladies è una raccolta di illustrazioni originali
realizzate da venti artiste italiane alle quali è stato
chiesto di rappresentare ognuna una figura iconica femminile, reale
o di fantasia, in una ambientazione invernale o natalizia. Il
progetto nasce per sostenere le attività a sostegno delle donne in
difficoltà promosse da Lucha alla
Città e, in particolare la Casa
delle Donne Lucha Y Siesta, che da 11 anni provvede a dare
rifugio e sostegno a donne in difficoltà, che subiscono
discriminazioni e violenza di genere.
Un luogo materiale e simbolico di
autodeterminazione delle donne, un progetto femminista, nonché
punto di incontro tra casa rifugio, casa di semiautonoma e centro
antiviolenza.
Se raccolta fondi avrà
successo, la parentesi invernale sarà solo la prima parte di un
serie in quattro volumi dedicati a tutte le stagioni.
Il progetto dell’artbook è stato
ideato e promosso dalla Lovelace
– The Geek Ladies’ Allegiance, associazione
femminista sui generis, che si occupa della riscoperta e della
promozione della figura femminile nella cultura presente e
passata.
Per maggiori informazioni sugli
obbiettivi del comitato Lucha alla Città, consultate il
sito Luchaysiesta.com.
Per tutte le informazioni
necessarie e per partecipare al crowdfounding, clicca
qui.
È da un po’ di tempo che si parla
della possibilità che Matt Reeves possa introdurre
nell’attesissimo The Batman una nuova
versione del personaggio di Robin. Adesso, nuovi
dettagli in merito al casting del film suggeriscono che
l’indiscrezione potrebbe avere un fondo di verità.
Come apprendiamo da ComicBookMovie,
infatti, sembra che la Warner Bros. abbia indetto un casting call
per cercare attori e comparse con abilità circensi. La cosa fa
inevitabilmente pensare all’Haly’s Circus, il
circo legato alle origini di Dick Grayson e alla
sua successiva storia come Robin.
E se nel film con Robert Pattinson vedremo davvero il
celebre gruppo di trapezisti noto come Flying
Graysons, con Dick che si appresta a diventare il primo
pupillo di Bruce Wayne e – magari in un eventuale sequel –
l’originale Robin?
Al momento si tratta soltanto di un rumor. Vi terremo
aggiornati.
Il cast di The
Batman è formato da molti volti noti: insieme
a Robert
Pattinson nei panni di Bruce Wayne, ci saranno
anche Andy
Serkis (Alfred), Colin
Farrell(Oswald
Chesterfield/Pinguino), Zoe
Kravitz (Catwoman), Jeffrey
Wright (Jim Gordon) e Paul
Dano (Enigmista). Infine, John
Turturro sarà il boss Carmine Falcone. Nel cast
anche Peter
Sarsgaard, ma c’è ancora mistero sul suo ruolo.
HN Entertainment ha suggerito che le
riprese del cinecomic si svolgeranno presso i Leavesden Studios di
Londra (gli stessi della saga di Harry Potter ma anche
di Batman v Superman: Dawn of
Justice, Justice League, Wonder Woman e del
sequel Wonder Woman 1984) mentre l’uscita nelle sale
è stata già fissata al 25 giugno 2021.
“The
Batman esplorerà un caso di detective“,
scrivono le fonti, “Quando alcune persone iniziano a morire in
modi strani, Batman dovrà scendere nelle profondità di
Gotham per trovare indizi e risolvere il mistero di una
cospirazione connessa alla storia e ai criminali di Gotham
City. Nel film, tutta la Batman Rogues Gallery sarà
disponibile e attiva, molto simile a quella originale fumetti e dei
film animati. Il film presenterà più villain, poiché sono tutti
sospettati“.
Spider-Man:
Far From Home ci ha regalato una rivisitazione
alquanto sorprendente del personaggio di Mysterio
interpretato da Jake Gyllenhaal. Alla fine del
film il personaggio di Quentin Beck muore, ma trattandosi del
Maestro dell’Illusione, un suo eventuale ritorno sul grande schermo
non dovrebbe sorprendere più di tanto i fan.
Apprendiamo infatti da The
Illuminerdi che la Sony Pictures vorrebbe nuovamente
Jake Gyllenhaal per uno standalone interamente
dedicato a Mysterio, un’idea che lo studio aveva
accarezzato ancor prima che l’attore candidato all’Oscar venisse
ingaggiato per il ruolo del villain nel sequel di Spider-Man:
Homecoming.
Nessun ulteriore dettaglo sul
possibile spin-off è stato rivelato: tra film in solitaria prossimi
alla release (Morbius), altri in
fase di produzione (Venom
2) e alcuni sul cui sviluppo circolano voci
insistenti (Kraven il
Cacciatore), sembra che la Sony stia
effettivamente preparando il terreno per un’eventuale film dedicato
ai Sinistri Sei, un progetto al quale lo studio
sta lavorando da anni.
Ovviamente, non
sarebbe necessario esplorare la storia delle origini di Mysterio,
dal momento che è stato già fatto; tuttavia, uno standalone
potrebbe tranquillamente raccontare del suo ritorno dall’aldilà e
dei suoi piani per vendicarsi di Spider-Man.
Al momento, comunque, si tratta soltanto di un rumor. Vi terremo
aggiornati.
Ana de Armas è la
protagonista della cover del nuovo numero di Vanity Fair e nel
pezzo che ha accompagnato il bellissimo servizio fotografico,
l’attrice cubana (reduce dal successo di Cena con delitto –
Knives Out) ha rivelato nuovi dettagli sul personaggio che
interpreterà in No Time to Die,
l’attesissimo 25esimo capitolo della saga di James
Bond in arrivo nelle nostre sale il prossimo 9
aprile.
“Quando mi hanno ingaggiata non
la smettevo di saltare da una parte all’altra, ero molto
emozionata”, ha rivelato l’attrice. “Ma dovevo essere
sicura che non avrebbe messo a rischio il lavoro che stavo facendo,
che non rovinasse tutto. E le donne di Bond, per me, sono sempre
state dei personaggi in cui non mi sono mai identificata.”
“Dovrei essere sempre così
fortunato da lavorare con una donna così”, ha detto Craig a
proposito della collega. “Questo è un film dove succedono un
sacco di cose, c’è tanta grande recitazione, che riguarda anche me
stesso, ma è lei a brillare perché è lei la grande scommessa. Ha
dei tempi comici straordinari. Non ha una parte grandissima, ma è
arrivata e subito è riuscita a farla sua.”
“Non si è mai preoccupata di
quello che è successo durante la produzione: le sceneggiature
riscritte, i continui cambiamenti che le venivano letteralmente
scaraventati addosso. Non era mai preoccupata”, ha continuato
Craig.
“Non c’era un’altra
scelta”, ha spiegato la storica produttrice del franchise
Barbara Broccoli. “Era Ana che volevamo tutti.
Il suo personaggio è qualcuno che ha appena cominciato a lavorare
per la CIA, e quindi si suppone abbia delle abilità che sono minime
quando incontra Bond. Ci si aspetta che non sia l’agente più abile
del mondo, ma diciamo che… sa come agire.”
“C’erano quest’umorismo e questa
natività così specifici”, ha dichiarato la de Armas ricordando
la prima volta che ha letto la sceneggiatura del film. “Il mio
personaggio è una donna vera. Ma sapete, noi possiamo evolverci,
crescere, incorporare la realtà, ma Bond è una fantasia. Alla fine,
si tratta sempre di prendere qualcosa e di provare a non
snaturarla.”
Il film, atteso nelle sale l’8
aprile 2020, vede nel cast Daniel
Craig (James Bond), Ralph
Fiennes (M), NaomieHarris (Eve
Moneypenny), Ben
Whishaw (Q), Rory
Kinnear (Bill Tanner) e Jeffrey
Wright (Felix Leiter). Le new entry del cast sono
invece Rami
Malek, Billy Magnussen, Lashana
Lynch e Ana de Armas.
Vi ricordiamo che la produzione ha
assunto Phoebe Waller-Bridge per
“ravvivare” lo script di Bond 25 sotto
speciale richiesta di Craig, grande fan
di Fleabag e Killing
Eve, le due serie prodotte e scritte dall’attrice. Era dal
1963 (l’ultima fu Johanna Hardwood con Dr.
No e From Russia With Love) che la casa di
produzione non assumeva una donna per dare voce ai personaggi del
franchise, una scelta oggi più che mai “rilevante”.
In No Time To
Die, Bond si gode una vita tranquilla in
Giamaica dopo essersi ritirato dal servizio attivo. Il suo quieto
vivere viene però bruscamente interrotto quando Felix Leiter, un
vecchio amico ed agente della CIA, ricompare chiedendogli aiuto. La
missione per liberare uno scienziato dai suoi sequestratori si
rivela essere più insidiosa del previsto, portando Bond sulle
tracce di un misterioso villain armato di una nuova e pericolosa
tecnologia.
Carl Lumbly, già
apparso in Supergirl e nel recente film
Doctor Sleep, si è unito al cast di The Falcon e The
Winter Soldier che è attualmente in lavorazione ad Atlanta e sarà
presentato in anteprima sul servizio di streaming in abbonamento ad
agosto.
Come accade spesso con i Marvel
Studios non sono stati rivelati ulteriore dettagli in merito al
personaggio che l’attore dovrà interpretare, dunque non resta che
aspettare ulteriori notizie.
The Falcon and The Winter Soldier è la serie di
prossima uscita nel quale
Anthony Mackie e Sebastian Stan riprenderanno i loro
ruoli nei panni del titolo Falcon (alias Sam Wilson) e The Winter
Soldier (alias Bucky Barnes) che sarà diretta da Kari Skogland.
Vi ricordiamo che nel cast di
The Falcon and The Winter Soldier è
previsto anche il ritorno di due volti noti dell’universo
cinematografico, ovvero Emily VanCamp, Sharon Carter in Captain America: The Winter Soldier e
Civil War e Daniel Bruhl, nei panni
del Barone Zemo. Per quanto concerne la serie di
The Falcon and The Winter Soldier, il lancio è fissato
in autunno 2020 e Kari Skogland (The
Handmaid’s Tale, Penny Dreadful, Boardwalk Empire, The Killing, The
Walking Dead, Fear the Walking Dead, Under the Dome, Vikings,
The Americans, House of Cards e The Punisher) dirigerà tutti i
sei episodi.
Probabile, visti gli esiti di
Avengers:
Endgame, che lo show si concentrerà sulla
dinamica del rapporto tra le due figure più vicine a Captain
America (nonché suoi eredi) e sulle imprese dei supereroi per
garantire la sicurezza mondiale.
Una recente immagine promozionale di
Black Widow, il cinecomic Marvel dedicato al personaggio di
Natasha Romanoff/Vedova Nera, ci permette di dare un nuovo sguardo
– sicuramente più dettagliato – al costume del personaggio di
Taskmaster. A pochi mesi dall’uscita del film
nelle sale di tutto il mondo, i Marvel Studios continuano a
mantenere segreta la vera identità del villain.
Fortunatamente, il marketing del
film ha permesso ai fan di poter già dare uno sguardo al look del
personaggio, come ad esempio i vari trailer che hanno già rivelato
che il personaggio (un lui o una lei?) si scontrerà contro Nat e i
suoi alleati. Adesso, una nuova immagine promozionale proveniente
da una serie di carte da collezione dedicate al film, diffusa
online da Topps (via Marvel Stuff), ci
permette di dare un sguardo ancora più dettagliato al costume blu e
arancio che il villain (o la villain?) sfoggerà nel film di
Cate Shortland.
La regia di Black
Widow è stata affidata a Cate
Shortland, seconda donna (dopo Anna Boden di Captain
Marvel) a dirigere un titolo dell’universo cinematografico Marvel,
mentre la sceneggiatura è stata riscritta nei mesi scorsi
da Ned Benson (The Disappearance of
Eleanor Rigby). Insieme alla Johansson ci saranno
anche David Harbour, Florence
Pugh, e Rachel
Weisz.
Dopo lo straordinario successo
di Avengers:
Endgame, diventato il maggiore incasso mondiale
di sempre, Scarlett
Johansson riprende il suo ruolo di Natasha
Romanoff/Black Widow.