Avevamo sentito dire che le riprese
di Superman:
Legacy sarebbero iniziate all’inizio di marzo e,
durante la telefonata di venerdì dedicata ai guadagni del quarto
trimestre, il CEO di Warner Bros. DiscoveryDavid Zaslav ha rivelato che le riprese del reboot
del DCU inizieranno ufficialmente la
prossima settimana.
Sebbene Zaslav si sia detto
ottimista riguardo a Superman:
Legacy e al futuro del nuovo DCU
in generale, ha ammesso che lo studio non ha ottenuto i risultati
sperati. “In definitiva, lo studio ha avuto un rendimento
insufficiente, anche alla fine dell’anno, quando abbiamo avuto
qualche difficoltà, ma siamo molto ottimisti per l’anno in corso,
che ci ha dato la possibilità di avere molti vantaggi nei prossimi
due anni“.
Gunnar Wiedenfels, CFO di Warner
Bros. Discovery, ha anche osservato che lo studio ha dovuto
affrontare “sfide” per quanto riguarda la produzione di
supereroi.
“Per quanto riguarda i film, è
ovvio che continuerà ad essere un’attività guidata dai successi.
L’anno scorso è stato un grande esempio, con il più grande successo
nella storia dello studio cinematografico, e alcune sfide reali in
tutto il settore sul lato dei supereroi. Il colore
viola” e il sequel di supereroi “Aquaman e il regno
perduto” non hanno avuto grandi risultati“.
Ecco la fan art che dopo avervi
rivelato quello che potrebbe essere
il nuovo logo, ci da un’idea di come potrebbe essere il nuovo
superman:
Superman: Legacy, tutto
quello che sappiamo sul film
Superman:
Legacy, scritto e diretto da James Gunn, non
sarà un’altra storia sulle origini, ma il Clark Kent che
incontriamo per la prima volta qui sarà un “giovane reporter” a
Metropolis. Si prevede che abbia già incontrato Lois Lane e,
potenzialmente, i suoi compagni eroi (Gunn ha detto che
esistono già in questo mondo e che l’Uomo di domani non è il primo
metaumano del DCU).
Il film è stato anche descritto
come una “storia
delle origini sul posto di lavoro“, suggerendo che una
buona parte del film si concentrerà sull’identità civile di
Superman, Clark Kent, che è un giornalista del Daily Planet.
Secondo quanto riferito, Gunn ha consegnato la prima bozza della
sua sceneggiatura prima dello sciopero degli sceneggiatori, ma ciò
non significa che la produzione non subirà alcun impatto in
futuro.
“Superman: Legacy è il vero
fondamento della nostra visione creativa per l’Universo
DC. Non solo Superman è una parte iconica della tradizione DC,
ma è anche uno dei personaggi preferiti dai lettori di fumetti,
dagli spettatori dei film precedenti e dai fan di tutto il
mondo”, ha detto Gunn durante l’annuncio della lista DCU. “Non vedo
l’ora di presentare la nostra versione di Superman, che il pubblico
potrà seguire e conoscere attraverso film, film d’animazione e
giochi”. Superman:
Legacy uscirà nelle sale l’11 luglio 2025.
Il terzo spin-off di Harry
Potter, Animali
fantastici – I segreti di Silente (qui
la recensione), aveva promesso un’espansione del mondo magico
di J.K. Rowlings ricca di
riferimenti, e così è stato. L’ambientazione negli anni ’30 può
rendere impossibile un cameo del trio di protagonisti di Harry
Potter, ma è subito evidente che il ritratto della storia
d’amore e dell’esplosiva
spaccatura tra Silente e
Grindelwald sa esattamente a quale mondo
appartiene. E nonostante le recensioni negative del film è
assolutamente un miglioramento rispetto a I crimini di Grindelwald. Ci sono comunque molti
riferimenti, richiami e battute interessanti che strizzano l’occhio
allo spettatore fan di Harry Potter. Ecco tutti gli easter
egg del mondo magico in Animali
fantastici: I segreti di Silente.
1“Sempre”
Dato il suo arco di redenzione, Animali
Fantastici: I Segreti di Silente cerca chiaramente di
trasformare il Credence Barebone di Ezra Miller in una nuova versione di
Piton, aggiungendo tragedie e traumi alla sua storia. Come
ultimo cenno a questa trasformazione, quando Credence rivela ad
Aberforth di essere in fin di vita, chiede al padre se ha pensato a
lui. La risposta di Aberforth è un semplice “Sempre”, in un
evidente richiamo al tributo di Piton a Lily Potter che da allora è
diventato un simbolo duraturo del fandom del mondo
magico.
L’amministratore delegato della
Disney Bob Iger ha recentemente annunciato i piani
per Oceania
2, un nuovo film su Oceania,
che arriverà nelle sale il prossimo luglio (meno di un anno dopo
averne appreso l’esistenza). Se da un lato la notizia ha generato
entusiasmo tra i fan della Disney Animation, dall’altro ha lasciato
molte persone perplesse.
Già nel 2020 era stata annunciata
una serie TV Disney+ su
Moana, con l’idea di fungere da seguito libero come i sequel di
Big Hero 6, Zootopia e Cars.
Quindi, cosa è cambiato?
Secondo The Wrap, tutto ciò fa
parte della strategia Disney per aumentare le
entrate dopo l’impatto che COVID e la gestione dell’amministratore
delegato Bob Chapek hanno avuto sui profitti dello studio.
Durante il suo mandato, per
aumentare gli abbonamenti a Disney+ è
stato sviluppato un flusso apparentemente infinito di contenuti
costosi e molti film, soprattutto quelli della Pixar, hanno saltato
completamente le sale.
Gli addetti ai lavori rivelano che
l’evoluzione di Oceania
2 è stata avviata solo pochi mesi fa, quando i
dirigenti Disney hanno avuto l’opportunità di guardare gli episodi
quasi finiti della serie.
Lo sceneggiatore e regista
David G. Derrick Jr. deve aver superato le
aspettative, perché si è deciso di unire gli episodi in un unico
racconto per il grande schermo. Si dice che lo studio abbia
“lottato” con l’idea, tenendo libero lo slot del Giorno del
Ringraziamento 2024 nel caso in cui uno dei suoi altri film –
Zootopia
2, per esempio – potesse occuparlo.
Parte della ragione di questo
cambiamento inaspettato è il guadagno che la Disney può creare al
di là della semplice vendita dei biglietti; tornando a franchise
già collaudati, si spera di aumentare l’interesse per le nuove
attrazioni del parco a tema e, in ultima analisi, di incrementare
le vendite di merchandising (che saranno inevitabilmente più alte
per un film che per una serie TV che passa su
Disney+ un
mercoledì a caso).
Sarà molto interessante vedere se
questa strategia andrà a buon fine; ci risulta difficile credere
che la versione per il piccolo schermo avrebbe arruolato
Dwayne Johnson per più di un cameo, visto quanto è
costoso il suo tempo, ma probabilmente le cose saranno cambiate ora
che Oceania
2 è un film.
Sicuramente questo ha portato a
cambiamenti radicali nella storia e alla necessità di creare nuove
scene in fretta e furia.
Cosa sappiamo su Oceania 2?
Oceania
2, l’epico musical animato dei Walt Disney Animation
Studios, porta il pubblico in un nuovo viaggio con Moana,
Maui e un nuovo equipaggio di improbabili marinai.
Dopo aver ricevuto un’inaspettata
chiamata dai suoi antenati, Moana deve viaggiare verso i
mari lontani dell’Oceania e in acque pericolose e lontane per
un’avventura diversa da qualsiasi altra che abbia mai
affrontato.
Diretto da Dave Derrick
Jr. con le musiche dei vincitori del Grammy Abigail Barlow
ed Emily Bear, del candidato al Grammy Opetaia Foa’i e del tre
volte vincitore del Grammy Mark Mancina (Lin-Manuel Miranda non
tornerà), Oceania
2 uscirà nelle sale il 27 novembre 2024.
Dune: Parte
Due non ha ancora debuttato nelle sale di tutto il
mondo, ma solo in base alle prevendite dei biglietti, il sequel di
Denis Villeneuve, acclamato dalla critica, si
preannuncia un successo molto più grande del film precedente.
Il primo film è uscito
durante la pandemia, debuttando nelle sale e in streaming nello
stesso periodo. Questo, insieme alla durata di oltre 2 ore e mezza,
ha fatto sì che le aspettative fossero un po’ più ridimensionate,
ma il film è riuscito comunque a incassare oltre 400 milioni di
dollari al botteghino globale (niente di spettacolare se paragonato
alla media dei film del MCU, è stato abbastanza da
giustificare un seguito).
Ora, Erik Davis di Fandango riporta
che Dune: Parte
Due si è già affermata come la più grande
prevendita del regista Denis Villeneuve fino ad
oggi, superando Blade
Runner 2049 e Arrival
allo stesso punto del ciclo di vendita e vendendo il doppio dei
biglietti di Dune: Parte
Uno.
Naturalmente, Dune: Parte
Due avrebbe sempre beneficiato del fatto di
essere uscito dopo la pandemia e di essere la diretta continuazione
del suo apprezzato predecessore. Anche le recensioni stellari
dovrebbero aiutare (il punteggio su Rotten Tomatoes è ora del
98%).
“Dune è senza dubbio la grande
saga di fantascienza dei nostri tempi (assieme ad Avatar di James Cameron). Lo è per le ambizioni che
Villeneuve dimostra nelle sue idee di messa in scena; per la sua
ostinata fedeltà al romanzo di Herbert; per la sua ricerca
dell’elemento materiale accanto all’effetto speciale in CGI;”
– si legge nella
nostra recensione “...per il suo pretendere il meglio dal
comparto del sonoro, della scenografia, della fotografia e da ogni
altro aspetto tecnico; per il suo dimostrare i forti richiami al
presente di un racconto composto ormai circa sessant’anni fa; ma
soprattutto per il suo essere un’opera con precisi intenti
autoriali rivolta però ad un pubblico di massa“.
Cosa aspettarsi da Dune: Parte Due?
“Questo film successivo
esplorerà il mitico viaggio di Paul Atreides mentre si unisce a
Chani e ai Fremen mentre è su un sentiero di guerra di vendetta
contro i cospiratori che hanno distrutto la sua famiglia“, si
legge nella sinossi ufficiale. “Di fronte alla scelta tra
l’amore della sua vita e il destino dell’universo conosciuto, tenta
di prevenire un futuro terribile che solo lui può
prevedere.”
Nel film vedremo Timothée Chalamet nei panni di Paul Atreides,
Zendaya nei panni di Chani, Rebecca Ferguson nei panni di Lady Jessica,
Josh Brolin nei panni di Gurney Halleck, Javier Bardem nei panni di Stilgar, Austin Butler nei panni di Feyd-Rautha,
Florence Pugh nei panni della Principessa
Irulan, Dave Bautista nei panni della Bestia. Rabban,
Léa
Seydoux nel ruolo di Lady Margot, Stellan
Skarsgård nel ruolo del Barone e Christopher
Walken nel ruolo dell’Imperatore Shaddam IV.
Dune: Parte
Due è diretto da Villeneuve da una sceneggiatura che
ha scritto insieme a Jon Spaihts. Il film è basato sull’innovativo
romanzo di fantascienza Dune del 1965 di Frank Herbert. Dune: Parte
Dueuscirà nei
cinema il 28 Febbraio 2024!
Il secondo capitolo continuerà la
storia di Dune: Parte
Uno, che, nonostante la sua controversa uscita, è
stato un solido successo al botteghino nel 2021, incassando oltre
402 milioni di dollari su un budget di produzione stimato di 165
milioni di dollari. Tuttavia, WB ha sicuramente maggiori speranze
per il sequel, che potrà trarre vantaggio da un’uscita globale su
larga scala in formati standard e premium, incluso IMAX.
Blade
è passato attraverso diversi team creativi e date di uscita,
portando alla convinzione diffusa che il film abbia incontrato
serie difficoltà.
Dopo tutto, è passato quasi mezzo
decennio da quando è stato annunciato, anche se la pandemia può
aver provocato almeno una parte dei ritardi.
Sembra che i Marvel Studios stiano lottando per
il ritorno sul grande schermo del Daywalker, anche se ora
abbiamo un aggiornamento positivo da parte dello scooper
Daniel Richtman.
Smentitre le recenti affermazioni
secondo cui il premio Oscar Mahershala Ali starebbe pensando di lasciare
Blade e
conferma che Michael Green (Blade Runner 2049) sta
riscrivendo la sceneggiatura. Mahershala Ali sarebbe soddisfatto delle
modifiche apportate e sembra che sarà il regista Yann
Demange a portare il film al traguardo.
L’informatore ha anche menzionato che Midnight
Sons è ancora in lavorazione presso i Marvel
Studios, con l’idea attuale che la squadra sarà composta
da personaggi che non si sono riuniti al fianco dei Vendicatori. Di
conseguenza, è improbabile che Doctor Strange
compaia.
Per quanto riguarda i Fantastici
Quattro, Richtman conferma le recenti affermazioni di
Jeff Sneider, secondo cui Javier Bardem è l’attuale è l’attore in
trattative per interpretare Galactus, e fa notare che i Marvel
Studios sperano di ingaggiare almeno altri due cattivi.
Per quanto riguarda il casting del robotioc
H.E.R.B.I.E., si sta cercando un comico – uomo o
donna – per assumere il ruolo e questo ha spinto Ricky Gervais a
scrivere un post su X:
Marvel Studios is reportedly interested in
casting a comedian for the role of H.E.R.B.I.E. in ‘THE FANTASTIC
FOUR’.
L’uscita del film Fantastici
Quattro nelle sale è prevista per il 25 luglio 2025.
Per quanto riguarda Blade,
l’uscita è ancora prevista per il prossimo novembre, ma dovrebbe
slittare al 2026. Potrebbe arrivare anche più tardi, naturalmente,
ma i Marvel Studios hanno davvero bisogno di premere il grilletto
su questo film prima che passi troppo tempo!
Del nuovo Bladee
si sa ancora molto poco se non che esplorerà la natura del
personaggio, un vampiro in grado di camminare alla luce del sole
che usa i suoi poteri per dare la caccia ai suoi simili malvagi. Il
personaggio era già stato raccontato al cinema con i film
Blade, Blade II e Blade: Trinity, dove ad
interpretare il personaggio vi era l’attore Wesley Snipes.
La scelta di Mahershala Ali per assumere ora tale ruolo
sembra aver messo d’accordo
tutti, con l’attore indicato perfettamente idoneo sia a livello
estetico che di carisma.
Il Bladedi
Ali, come noto, ha già avuto un suo piccolo ingresso nell’MCU. Sua è infatti
la voce che si può ascoltare nella scena post titoli di coda del
film Eternals, quella in cui
compare anche l’attore Kit Harington e
la celebre Lama d’Ebano, che a sua volta sembra comparirà in
Blade.
Nel finale della seconda stagione di Loki,
il Dio dell’inganno è diventato il Dio delle storie quando ha
salvato il Multiverso ponendosi al centro di esso.
Ora tiene insieme i tanti fili della realtà, condannandosi a
un’infinità di tempo trascorso da solo mentre ogni linea temporale
esistente prospera.
Naturalmente, il Multiverso non
sarà al sicuro per molto tempo, poiché la minaccia incombente delle
incursioni e di Kang (o forse di
Beyonder) è ancora in agguato.
Loki è destinato a tornare e, in Deadpool &
Wolverine, faremo di nuovo visita all’Autorità per le
variazioni temporali.
Sappiamo che ora sorvegliano tutte
le diverse linee temporali (invece di tagliarle), ma cosa vogliano
dal Mercante con la Bocca larga resta da vedere.
Inutile dire che è molto probabile
che Loki
venga citato in qualche modo, ma
Tom Hiddleston potrebbe essere tra gli attori che
faranno un cameo? Se non altro, ci aspettiamo di incontrare il
cattivo diventato eroe in una scena post-credits.
Alla domanda se apparirà in
Deadpool
& Wolverine durante una recente convention,
Tom Hiddleston ha risposto: “Non lo so, e se lo
sapessi… potrei non essere autorizzato a dirvelo. Non lo so
davvero, la Marvel protegge correttamente le
sue informazioni“.
Si dice che questo film porti
direttamente ad Avengers
5, quindi una sorta di tessuto connettivo con la più ampia saga
del Multiverso è sicuramente inevitabile. Date un’occhiata ai
commenti di
Tom Hiddleston per intero qui sotto e, come sempre,
restate sintonizzati con noi per ulteriori informazioni sul
MCU.
Tutto quello che sappiamo su
Deadpool & Wolverine
Deadpool &
Wolverine riunisce il protagonista Ryan Reynolds con Shawn Levy, regista di
Free Guy e The Adam Project, che ha firmato la regia
dell’atteso progetto. Hugh Jackman
uscirà finalmente dal suo pensionamento da supereroi per riprendere
il ruolo di Wolverine. Sebbene i dettagli
ufficiali della storia di Deadpool &
Wolverine, con protagonista Ryan Reynolds,
non siano infatti ancora stati rivelati, si presume che la trama
riguarderà il Multiverso. Il modo più semplice per i Marvel Studios di unire la
serie di film di Deadpool – l’unica parte del
franchise degli X-Men sopravvissuta all’acquisizione
della Fox da parte della Disney – è stabilire che i film di
Reynolds si siano svolti in un universo diverso.
Ciò preserva i film degli X-Men
della Fox nel loro universo, consentendo al contempo a Deadpool e
Wolverine, di nuovo interpretato da Hugh Jackman,
viaggiare nell’universo principale dell’MCU. Nel film saranno poi presenti anche personaggi
presenti nei primi due film di Deadpool, come Colossus e
Testata Mutante Negasonica. Da tempo, però, si vocifera che anche
altri X-Men possano fare la loro
comparsa nel film, come anche alcuni altri supereroi della
Marvel comparsi sul
grande schermo nei primi anni Duemila, in particolare il Daredevil di Ben
Affleck.
Una voce recente afferma che anche
Liev Schreiber
sia presente riprendendo il suo ruolo Sabretooth. Di certo,
Morena Baccarin
(Vanessa), Karan Soni (Dopinder), Leslie
Uggams (Blind Al), Rob Delaney (Peter) e
Shioli Kutsuna (Yukio) torneranno tutti nei panni
dei rispettivi personaggi, e a loro si uniranno i nuovi arrivati in
franchising Emma Corrin (The Crown) e Matthew
Macfadyen (Succession), i cui ruoli sono ancora
segreti. Un recente report afferma inoltre che la TVA di Loki,
incluso l’agente Mobius (Owen Wilson) e
Miss Minutes, saranno coinvolti nel film. Deadpool &
Wolverineuscirà nei cinema il 26 luglio
2024.
Finalmente Doc – Nelle tue
mani 3 ha deciso di prendere lezioni dalle serie d’oltre
oceano lasciando il suo fedele pubblico a bocca aperta. Se
l’undicesimo episodio è molto classico e negli standard della
fiction, il dodicesimo invece punta sul “disaster episode”
in perfetto stile Grey’s
Anatomy, in cui il Policlinico Ambrosiano
viene colpito da una calamità naturale che colpisce tutta
Milano.
La trama di Doc – Nelle
tue mani 3episodio 11
L’undicesimo
episodiodella
serieDoc – Nelle tue mani 3 intitolato
“Lontani” si focalizza su Doc,
Luca Argentero, di nuovo in crisi e questa volta è colpa di
Diana. La donna che Andrea vedeva giovane, come una sorta
d’allucinazione qualche puntata fa, e che ora si
trova nell’ospedale perchè la figlia sta male. Intanto in reparto
c’è una crisi di letti, che deve risolvere
la caposala Teresa, invece Giulia,
Matilde Gioli, è a Roma per la sua ricerca per il futuro
trasferimento. Nelle stesse ore viene ricoverata
Elisabetta, la giovane donna seguita dal dottore
Damiano Cesconi, affetta da la
porpora, una malattia rara che sta curando da anni e che
prima seguiva la dottoressa Giordano.
Federico, l’attore
Giacomo Giorgio e Lin continuano a vivere
inisieme, nel frattempo poi appare, per la prima volta nella serie,
il padre del ragazzo che invita il figlio a
visitare la sua clinica oculistica. Nel frattempo
Martina è andata a chiedere aiuto ad un avvocato e
Riccardo, Pierpaolo Spollon, ha ricevuto la
proposta ufficiale di diventare medico sportivo della squadra
paraolimpica di pallanuoto di cui fa parte
Laura.
Il finale dell’undicesimo episodio
di Doc – Nelle tue mani 3 è forse quello che
più fa riflettere, mostrando una realtà troppo nota e che sentiamo
ogni giorno alla televisione. In realtà la figlia di Diana è stata
ricoverata per delle complicazioni a furia di ricevere le
botte dal suo compagno, quello che per tutti era il
classico bravo ragazzo, che invece come ci insegna la cronaca non
era. La causa di questa violenza era perchè la giovane donna non
riusciva a rimanere incinta, ma per fortuna Andrea
Fanti scopre tutto, il fidanzato viene denunciato e Diana
si scusa con Doc.
La trama di Doc – Nelle tue mani
3episodio 12
Eccoci qui con
“La scossa”, il “disaster episode” e quello che si può
ritenere il più riuscito e più bello di tutte le tre stagioni fino
ad ora. La prima scena svela subito il momento più
drammatico e da cardio palma dell’intero episodio, per poi
tornare indietro a ben 48 minuti prima. Sono le
8.00 del mattino e il dottore Fanti è pronto per
il suo turno, solo che avviene una scossa improvvisa, ammettiamolo
un po’ lunghina per essere successa a Milano, ma che per fortuna
non crea danni, a parte che Doc rimane bloccato dentro un
ascensore con un infermiera diretta alla sala
parto in compagnia di una paziente incinta.
Le cose da qui si complicano, certo
l’ospedale non cade anche perchè è un edificio
antisismico, ma ovviamente i pazienti sono spaventati
anche per delle possibile altre scosse di assestamento. Andrea
rinchiuso scopre che la gestante soffre di una bolla
d’aria, che potrebbe complicare la situazione il parto
imminente, quindi con i pochi mezzi che trova nella borsa della
collega effetua un piccolo intervento chirurgico
alla futura madre. Intanto Federico supera una
prova con se stesso, pratica una tracheotomia ad
una donna che rischia di soffocare, operazione che
il giovane non riusciva mai a superare quando faceva le prove con
il manichino.
Quando sembra che tutto si sia
risolto arriva una seconda scossa, Doc e
l’infermiera fanno partorire la donna, Riccardo
porta in braccio in sala operatoria una signora che deve essere
operata d’urgenza e Giulia dirige il reparto. Nel momento che viene
fatto funzionare l’ascensore, siamo al momento più drammatico
dell’intero episodio, la paziente che ha appena dato alla luce il
suo primo figlio, che sta benissimo, va in arresto cardiaco e Doc
per fortuna prima con un continuo massaggio cardiaco e poi con
l’aiuto di un defibrillatore riesce a salvarla. L’episodio di
Doc – Nelle tue mani 3 poi si conclude nei
migliori dei modi, cioè con un bacioappassionato tra Andrea e
Giulia.
L’episodio 12 un grande esempio di
serialità
In “La scossa” si cerca di mostrare
come anche in Italia si possa osare, senza troppo traumatizzare il
pubblico della Rai, non rischiando mai il famoso “salto
dello squalo”, che ormai i medical drama americani hanno
purtroppo superato da tempo. Per concludere il secondo episodio di
questa sesta serata di Doc – Nelle tue
mani 3 è un ottimo esempio di come si scrive una
sceneggiatura in grado di tenere il respiro, il pubblico a casa sul
divano, fino all’ultimo minuto.
Scarlett Johansson sta componendo il cast per
il suo debutto alla regia e stando a quanto riportato da Variety i primi nomi ad unirsi
al progetto sono quelli di June Squibb, l’attrice
candidata all’Oscar per “Nebraska“,
Chiwetel Ejiofor, candidato all’Oscar per
“12 anni
schiavo“, la veterana di Broadway Jessica
Hecht e da Erin Kellyman. Il film,
intitolato “Eleanor the Great“, ha per protagonista
Eleanor Morgenstein (Squibb), una donna di 90 anni che cerca di
ricostruire la sua vita dopo la morte della sua migliore amica. Per
questo motivo, si trasferisce di nuovo a New York City dopo aver
vissuto in Florida per decenni.
La sceneggiatura è stata scritta da
Tory Kamen, mentre TriStar Pictures e Sony
Pictures Classics, che collaborano per la prima volta,
distribuiranno il film nelle sale in una data ancora da definire.
La Johansson produce anche il film con Jonathan
Lia e Keenan Flynn per la These Pictures,
Kara Durrett e Jessamine Burgum
per la Pinky Promise e Celine Rattray e
Trudie Styler della Maven Screen Media. Questo è
il secondo ruolo da protagonista per la Squibb, dopo la commedia
nonagenaria “Thelma“. Ejiofor lo si potrà invece vedere
prossimamente nei film The Life of Chuck e Venom
3.
“Eleanor the Great” riunirà
poi Scarlett Johansson con Hecht dopo che le due hanno recitato
nella commedia di Broadway “A View From The Bridge” (che è
valsa a entrambe una nomination ai Tony). Recentemente la Hecht è
poi tornata sul palcoscenico, al fianco di Laura Linney, nella commedia “Summer,
1976“. Ora che il cast del film si sta dunque formando, non
resta che attendere informazioni riguardo alle riprese, così da
poter poi poter stabilire anche la data di uscita del film. Al
momento, questo è quanto noto del film, che rappresenterà dunque un
momento importante nella carriera di Johansson.
Dei tanti film d’azione di serie B
prodotti ogni anno, la maggior parte dei quali vengono poi spesso
distribuiti direttamente in home-video (come ad esempio White Elephant o Fortress), Castle Falls è
uno dei più degni di nota. Film del 2020 diretto ed interpretato
dall’iconico Dolph Lundgren (l’Ivan
Drago di Rocky IV), specializzatosi in questo genere di opere,
Castle Falls ha il pregio di saper sfruttare adeguatamente
la sua quasi unica ambientazione, un pericoloso edificio in via di
demolizione al cui interno si trova un vero e proprio tesoro.
Con abili sequenze d’azione
magnificamente coreografate, Castle Falls offre dunque
un’esperienza di visione particolarmente soddisfacente, dotata di
sano intrattenimento, solidi colpi di scena e un uso degli spazi
capace di trasmettere tutta la tensione e la pericolosità della
vicenda. Passato in sordina per via della pandemia di Covid-19, il
film è stato poi primariamente distribuito in home-video,
nonostante un breve passaggio in un numero limitato di sale
cinematografiche.
Per tutti gli appassionati del
genere, questo film ispirato ai classici degli anni Ottanta è
dunque un titolo da non perdere e grazie al suo passaggio
televisivo è ora possibile scoprirlo o riscoprirlo. Prima di
intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile
approfondire alcune delle principali curiosità relative ad esso.
Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare
ulteriori dettagli relativi alla trama, al
cast di attori e alle location.
Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
La trama di Castle Falls
Dopo decenni di abbandono, il
Castle Heights Hospital, simbolo del passato
segregazionista della città in cui si trova, è stato riempito di
dinamite ed è pronto per essere demolito. Nessuno sa però che il
capo di una gang, Damian Glass, ora in
prigione, ha nascosto i 3 milioni di dollari in contanti rubati ai
suoi rivali proprio all’interno dell’edificio abbandonato. Il primo
a scoprirlo è l’ex pugile ora membro della squadra di demolizione
di nome Mike Wade, il quale tenta da subito di
recuperare il denaro.
A lui faranno seguito la guardia
carceraria Richard Ericson – disposta a tutto
pur di pagare le cure per il cancro della figlia – e una spietata
banda che sostiene di essere la legittima proprietaria del denaro.
Tra le tre parti ha dunque inizio una vera e propria caccia al
tesoro senza esclusione di colpi. Avranno però a disposizione solo
90 minuti, dopodiché gli esplosivi si detoneranno e i 3 milioni
verranno sepolti per sempre sotto cumuli di macerie, insieme a
chiunque non si sia allontanato in tempo da quel luogo.
Il cast di Castle Falls
Ad interpretare la guardia
carceraria Richard Ericson vi è l’attore Dolph
Lundgren, celebre per aver interpretato l’imponente pugile
sovietico di nome Ivan Drago nel film
Rocky IV, accanto a Sylvester Stallone. Nel ruolo della figlia di
Richard, Emily, vi è Ida Sigrid Lundgren, che come
si può intuire è la figlia di Dolph, da lui avuta nel 1996. Nel
ruolo dell’ex pugile Mike Wade vi è invece l’attore
ScottAdkins, visto anche in
X-Men le origini: Wolverine nel ruolo dell’Arma XI e
in John Wick
4 nel ruolo di Killa Harkan.
Recitano poi nel film gli attori
Jim Chandler nel ruolo di Foreman, Kim
Delonghi in quello di Kat, Dave Halls in
quello di Vince e Kevin Wayne in quello di James.
Robert Berlin interpreta il boss Damian Glass,
mentre Scott Hunter è suo fratello Deacon Glass.
Il wresler e stuntman LukeHawx,
visto anche in successi al botteghino come Logan
– The Wolverine e
Fast & Furious 8, recita qui nel ruolo di uno dei
detenuti.
Dove è stato girato Castle Falls?
L’ospedale destinato alla
demolizione (chiamato nel film Castle Falls) è stato “interpretato”
dall’edificio del Carraway Methodist Medical
Center di Birmingham,
Alabama, allora in disuso. Il Carraway Hospital fu
aperto all’inizio del 1900 come struttura segregata, per poi venire
desegregato alla fine degli anni Sessanta. Una grande stella sul
tetto, originariamente una decorazione natalizia ma poi mantenuta
sull’edificio tutto l’anno, è diventata un simbolo di Birmingham;
la stella è ancora visibile in alcune inquadrature di questo
film.
All’inizio degli anni Duemila
l’ospedale era caduto in difficoltà finanziarie e chiuse
definitivamente nel 2008. L’edificio era ancora inutilizzato
all’epoca delle riprese del film nel 2020, ma alla fine del 2021
una società immobiliare annunciò l’intenzione di ristrutturarlo per
farne un complesso a uso misto chiamato “The Star Uptown”, con
riferimento all’elemento più riconoscibile dell’edificio. I
graffiti che si vedono all’interno e intorno all’ospedale nel film
sono autentici, alcuni dei quali fanno addirittura riferimento alle
gang locali di Birmingham, Alabama.
Il trailer di Castle Falls
e dove vedere il film in streaming e in TV
Sfortunatamente il film non è
presente su nessuna delle piattaforme streaming attualmente attive
in Italia. È però presente presente nel palinsesto televisivo di
venerdì 23 febbraio alle ore
21:20 sul canale Rai 4. Di
conseguenza, per un limitato periodo di tempo sarà presente anche
sulla piattaforma Rai Play, dove quindi lo si
potrà vedere anche oltre il momento della sua messa in onda.
Basterà accedere alla piattaforma, completamente gratuita, per
trovare il film e far partire la visione.
Uno degli episodi più sconvolgenti
di terrorismo svoltosi dal 2000 ad oggi è quello avvenuto a nella
capitale indiana Mumbai, nel 2008. Un episodio così drammatico e in
cui persero la vita così tante persone che all’inizio sembrava
impossibile raccontarlo in modo onesto. A farlo ci ha però poi
pensato, nel 2018, l’esordiente Anthony Maras,
rimansto impressionato dai tanti esempi di coraggio emersi nel
corso di quell’attacco, da volervi a tutti i costi rendere omaggio,
celebrando così le gesta di quanti si sono opposti al male per
preservare l’umanità. È così nato il film Attacco a
Mumbai – Una vera storia di coraggio.
Maras si è infatti concentrato su
uno specifico episodio di quelle tre giornate infernali, che hanno
contribuito a scuotere ulteriormente il precario equilibrio
dell’India ma anche del mondo intero, portando avanti l’intento di
essere quanto più fedele possibile a quanto avvenuto. Per
riuscirci, ha avuto accesso alle trascrizioni originali delle
chiamate intercettate tra i vari terroristi, ma portando avanti
anche ore e ore di interviste ai sopravvissuti a quell’evento. Il
regista, anche sceneggiatore JohnCollee, ha così potuto dar forma sì all’orrore
verificatosi ma anche al coraggio che vi si è opposto.
Attacco a Mumbai è dunque
un film capace di riproporre quanto avvenuto affinché non venga
dimenticato, rispolverando dunque la sempre valida capacità del
cinema di immortalare per sempre pagine della storia per
tramandarle ai posteri. Prima di intraprendere una visione del
film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle
principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella
lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli
relativi alla trama e al cast di
attori. Si ripercorrerà poi la vera
storia e le sue differenze con il
film. Infine, si elencheranno anche le principali
piattaforme streaming contenenti il titolo nel
proprio catalogo.
La trama e il cast di Attacco a Mumbai
Basato sulla storia vera del
devastante attacco terroristico al Taj Mahal Palace Hotel nel 2008,
in cui diversi terroristi diffusero odio e morte per la città, il
film si concentra sul personale dell’hotel che gli ospiti chiamati
a compiere sacrifici impensabili per proteggersi e tenere tutti al
sicuro, in attesa dei soccorsi. Tra questi vi sono lo chef
Hemant Oberoi e un umile cameriere sikh di noem
Arjun, che cercheranno di organizzarsi per mettere
in salvo quanti più individui possibile trovando una via di fuga.
Accomunati nient’altro che dal destino, uomini e donne di diversa
provenienza ed estrazione sociale si ritroveranno dunque uniti
nella lotta per la sopravvivenza.
L’attore Dev Patel, noto
per i film The Millionaire e Lion, ricopre il ruolo
di Arjun. Patel, di origini indiane, all’epoca dell’attacco rimase
particolarmente sconvolto dalla vicenda e quando ha saputo che era
in fase di sviluppo un film su tale drammatico evento ha fatto di
tutto pur di poter ottenere un ruolo. Ad interpretare lo Chef
Hemant Oberoi vi è invece Anupam Kher, il quale ha
poi ricevuto i complimenti dal vero Oberoi per l’interpretazione
data di lui. L’attore Armie Hammer
interpreta David, mentre Nazanin Boniadi è sua
Zahra Kashani, ed entrambi sono tra gli ostaggi del Taj Mahal.
Recitano poi nel film anche Tilda Cobham-Hervey
nel ruolo di Sally e Jason Isaacs in
quello di Vasili.
Attacco a Mumbai: la storia vera e le differenze con
il film
Come accennato, il film si propone
di raccontare i drammatici attentati di Mumbai, svoltisi il
26 novembre 2008. Alle 21.30 di quel giorno, a
Mumbai hanno avuto luogo una serie di attacchi verso cittadini
stranieri, concentrati principalmente nel quartiere turistico e
nella stazione ferroviaria. Tutti gli attacchi, tranne quello alla
periferia nord di Mumbai che ha visto l’esplosione di un’autobomba,
sono stati caratterizzati da sparatorie per mezzo di fucili AK-47,
lancio di granate e presa di ostaggi. Il più grave degli attacchi
ha avuto luogo nella sala d’aspetto della stazione, dove uomini
armati hanno sparato e lanciato granate contro la folla.
Successivamente sono stati poi presi
d’assalto gli hotel di lusso della città con la presa di numerosi
ostaggi. Gli hotel assaltati sono stati: Oberoi,
Taj Mahal e Trident. Al Taj
Mahal, in particolare, si sono registrate numerose esplosioni e
incendi. In ognuno di questi casi, testimoni hanno riferito che i
terroristi cercavano persone con passaporto britannico o
statunitense, ma tra i vari obiettivi vi era anche un centro di
studio ebraico dove hanno perso la vita il rabbino, sua moglie e
altri ostaggi. Circa 400 soldati dei reparti speciali dell’Esercito
e 300 appartenenti allo Special Action Group della Guardia di
Sicurezza Nazionale sono stati mandati a Mumbai per prestare
soccorso.
Questi corpi di élite sono
infatti stati protagonisti di numerose operazioni per stanare i
terroristi e liberare gli ostaggi sia negli hotel che nel centro
ebraico. In seguito, gli attentati sono stati rivendicati dai
Deccan Mujahideen, un’organizzazione terroristica
fino a quel momento poco conosciuta. Nella mattina del 29 novembre,
a circa 60 ore dall’inizio degli attentati, il blitz ha fine, con
gli ultimi tre terroristi asserragliati dentro il Taj Mahal che
vengono uccisi. Le operazioni vengono a quel punto dichiarate
concluse, ma a quel punto 195 persone hanno perso la vita negli
attacchi, e più di 300 hanno riportato ferite.
Le differenze tra il film e la storia vera
Il film di Maras si concentra in
particolare proprio sugli eventi svoltisi all’interno del Taj
Mahal, l’ultimo degli hotel ad essere liberato. Benché la
rappresentazione di ciò che avvenne all’interno della struttura
segue fedelmente quanto realmente avvenuto, il personaggio Arjun è
in realtà l’amalgama di due persone reali: un cameriere in uno dei
ristoranti del Taj e una guardia di sicurezza disarmata che ha
aiutato a stabilire la posizione dei quattro terroristi. Allo
stesso modo gli altri ostaggi non sono basati su specifiche persone
reali, ma molti dei loro tratti e azioni sono basati su quelli di
chi venne realmente reso ostaggio quel giorno.
Per il regista, la scelta di
romanzare questi personaggi è sembrata più rispettosa della privacy
di coloro che sono sopravvissuti agli attacchi, così come della
memoria di coloro che non sono sopravvissuti. L’unico personaggio
ispirato ad una reale persona è lo Hermant Oberoi, che ha servito
come chef esecutivo al Taj per decenni ed è conosciuto come una
delle principali stelle della cucina indiana. Si tratta di una
persona così famosa che non c’era modo di romanzarla, in quanto
tutti avrebbero colto che ci si stava riferendo proprio a lui. In
generale, comunque, Maras cercò di rimanere fedele nella
rappresentazione del coraggio mostrato dallo staff del Taj Mahal
nel difendere gli ospiti dell’hotel.
Il trailer di Attacco a
Mumbai e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire di Seven grazie
alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei
cataloghi di Rakuten TV, Google Play, Apple TV e
Prime Video. Per vederlo, una volta
scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo
film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il
film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
venerdì 23 febbraio alle ore
21:20 sul canale Italia 1.
Sulla scia de I Crimini di
Grindelwald, Animali fantastici: I segreti di Silente ha
apportato alcune
retcon al franchise di Harry
Potter. Alcuni di questi sono dettagli e non sono
rilevanti, ma altri vanno a scuotere le fondamenta di quello che
era il percorso narrativo perfetto che JK Rowling
aveva affidato alle sue pagine. Ecco di seguito le retcon
di Animali fantastici: I segreti di Silente al franchise di
Harry
Potter.
1La maledizione che uccide
Animali
fantastici: I segreti di Silente apporta un
cambiamento al metodo per lanciare l’anatema che uccide. Lo stesso
Harry
Potter è, ovviamente, l’unica persona conosciuta ad
essere mai sopravvissuta alla maledizione, e oltre a questo il
canone di Harry
Potter ha stabilito un paio di altre regole: che Avada
Kedavra non poteva essere bloccato da nessun tipico incantesimo
protettivo e che uccideva immediatamente il bersaglio previsto. Le
eccezioni sono arrivate esclusivamente con Harry stesso, grazie
alla protezione fornitagli dell’amore di sua madre, e poi al suo
legame con
Lord Voldemort e al legame condiviso tra le loro bacchette, ma
Animali
fantastici: I segreti di Silente offre un paio di
altre eccezioni.
Nell’atto di apertura del film, la madre Qilin
viene colpita da due anatemi che uccidono, eppure dopo una lunga
sequenza di inseguimenti che coinvolge
Newt, il piccolo Qilin e i seguaci di Grindelwald, si vede la
madre ancora morente, ma non ancora morta. È possibile, ovviamente,
che questa retcon di Harry
Potter sia spiegato dal grande potere magico di Qilin,
dal momento che è una creatura così rara, ma sembra più che altro
importante per servire la trama e presentare il gemello di
Qilin.
Passando rapidamente all’atto finale del film,
Grindelwald punta una maledizione mortale contro
Credence, con Albus e Aberforth Silente che lanciano
incantesimi protettivi per bloccarlo. Non è chiaro quali
incantesimi utilizzino – producendo una magia dorata che suggerisce
qualcosa di molto più grande di qualsiasi incantesimo scudo visto
in precedenza – ma il risultato è che salvano la vita di
Credence.
Ancora una volta, è possibile che ci siano
spiegazioni per questa scelta: potrebbe essere uno scenario simile
a quello di
Lily Potter che salva Harry, dove l’amore è la ragione per cui
l’Avada Kedavra non funziona; potrebbe anche essere collegato al
patto di sangue di Silente e Grindelwald, che si rompe in questo
momento, ma comunque lo si voglia leggere, è un altro modo di
Animali
fantastici: I segreti di Silente che stride con la
tradizione di Harry
Potter.
Capita sempre più di frequente che
attori e attrici del nostro cinema decidano di compiere il
passaggio dietro la macchina da presa, che sia per dar vita ad una
nuova carriera come registi o solo per provare anche fosse per una
volta il brivido di dirigere un proprio film. È quanto capitato
solo negli ultimi mesi a Micaela
Ramazzotticon Felicità, Alessandro
Rojacon Con la grazia di un
Dioe a Paola
Cortellesi con C’è ancora domani,
quest’ultimo presentato nella cornice della Festa del
Cinema di Roma. In questa stessa occasione si può però
assistere anche ad un’altro esordio alla regia: quello di Margherita Buy,
che ha assunto tale ruolo per il film intitolato
Volare.
Per dar vita ad un proprio film
occorre avere qualcosa da dire, è la base, e questo qualcosa deve
poter coinvolgere non solo chi lo dice ma anche chi ascolta. Di
certo, Buy non ha dubbi su cosa dire, scegliendo infatti per questo
suo esordio di parlarci di un qualcosa che la riguarda in prima
persona: la paura di volare. La realizzazione del suo film diventa
dunque un modo per esorcizzare (o quantomeno provarci) questa
paura, scherzarci sù e cercare di intercettare quanti a loro volta
ne sono affetti. Tuttavia, se pure l’argomento c’è, quel che in
parte manca è invece uno sviluppo di esso tale da rendere
insindacabile la volontà di parlarne.
La trama di Volare
Nel film Margherita
Buy interpreta Annabì, un’attrice di successo che però,
per sua sfortuna, soffre di aviofobia, ovvero la paura di volare.
Proprio a causa di ciò, sono molte le occasioni lavorative di
carattere internazionale che le sono sfuggite, l’ultima delle quali
relativa ad un ruolo pronto per lei in Corea. Annabì, dunque, si
vede costretta ad accettare continuamente parti in fiction
televisive tanto longeve quanto scadenti, sviluppando però così
continue nevrosi. Quando però sua figlia le annuncia che andrà a
studiare in California, Annabì, desiderosa di accompagnarla,
deciderà che è giunto il momento di sconfiggere tale fobia.
Parlare di ciò che si conosce
Per il suo film d’esordio, dunque,
Buy sceglie di parlare di un qualcosa che conosce bene, il che è
evidentemente positivo, perché – insieme agli sceneggiatori
Doriana Leondeff e Antonio
Leotti – può mettere in campo tutta una serie di elementi,
dettagli e riflessioni proprie di chi soffre della paura di volare.
Ciò porta dunque il film a sfoggiare una certa precisione nella
trattazione di questo argomento, anche grazie ad un gruppo di
comprimari variegati, ognuno dei quali (anche se con qualche
stereotipo di troppo) porta avanti una specifica sfumatura di
questa paura. Da questo punto di vista Volare funziona
dunque bene, ma l’esordiente regista non si fa sfuggire l’occasione
per introdurre anche altri aspetti della propria vita.
La prima mezz’ora di film, ad
esempio, è una divertente presa in giro di sé stessa e del suo
ambiente lavorativo. Andando dalla competizione tra attrici (dove
ad interpretare la sua “rivale” ritroviamo una Elena Sofia
Ricci che si presta con generosità al gioco) fino alla
carenza di idee dell’industria, che continua ad esempio a proporre
sempre nuove stagioni di fiction di dubbio valore, Volare
riesce ad essere particolarmente divertente. In questa prima parte
di film, infatti, non mancano battute semplici ma genuinamente
divertenti, proposte con il giusto ritmo, come ad esempio la
risposta che la protagonista dà alla figlia che le suggerisce di
trovarsi un nuovo uomo da avere accanto: “ma no perché
poverino”.
Buy costruisce dunque un inizio che
fa ben sperare per il film, che tuttavia rallenta nel momento in
cui ha inizio un corso di gruppo specificatamente pensato per
aiutare a superare l’aviofobia. A partire da quel momento, e
sostanzialmente per il resto del film, è sullo svolgersi di tale
terapia collettiva che si articola il film, tra confessioni,
esercizi per tranquillizzarsi e chiarimenti da parte degli esperti.
Ecco allora che Volare sembra da qui in poi adagiarsi
troppo su tali dinamiche, provando sì ad approfondire le vicende
dei singoli personaggi ma senza aggiungere nulla di particolarmente
significativo o interessante al racconto.
Vincere le proprie paure ridendone
Certo, l’obiettivo è chiaro: poter
ridere ulteriormente, grazie a questo corso, delle paure che
caratterizzano chi proprio non ne vuol sapere di volare, oppure chi
vorrebbe riuscirci ma senza risultati. La risata come terapia,
dunque, anche se appunto riesce a risultare molto più brillante in
tal senso la prima parte di film. Questo perché molto più
autoironica, a confronto invece con uno sviluppo che si dilunga
talvolta in modo eccessivo su sottotrame che non vengono però poi
portate a compimento, ma che anzi vedono un accumularsi di elementi
che sottraggono tempo alla costruzione di un arco narrativo più
completo per Annabì e il modo in cui riesce (o non riesce) a
sconfiggere questa sua paura.
Volare è allora davvero da
intendere come un film non tanto interessato a raccontare una
storia (che è sostanzialmente quella di una donna che cerca di
vincere le proprie paure e riprendere il controllo della propria
vita) quanto far accomodare gli spettatori (meglio se aviofobici)
accanto ai personaggi in questa seduta di gruppo e ridere con loro
di questa paura. Se apprezzare o meno questa trattazione così
statica del problema dipenderà dal proprio gusto, ma c’è il rischio
per coloro che non sono vittime della medesima paura della
protagonista, di perdere interesse e finire quindi con il ridere
solo a metà.
I film fantasy sono particolarmente apprezzati
per la loro narrazione creativa e i personaggi “larger than
life“, in primis i cattivi, che risultano più malvagi che in
qualsiasi altro genere. Difatti, la loro enorme forza e il potere
che esercitano all’interno della storia li rendono ancora più
capaci di mettere in atto la loro crudeltà sul mondo. Questi film
sono spesso basati sulle migliori saghe di libri fantasy, che si
preoccupano di dare corpo ai loro antagonisti, conferendogli
profondità e motivazioni valide, il che non fa che accrescere il
loro sinistro fascino. Se un film fantasy non dedica al cattivo lo
stesso trattamento riservato all’eroe, la posta in gioco viene
indubbiamente meno e il conflitto sembra unilaterale. Non è il caso
dei 10 cattivi più malvagi di sempre nei film fantasy, che ripercorriamo con voi in
questo articolo, dal Re Stregone di Angmar all’iconico Voldemort della saga di Harry Potter.
1Voldemort – Harry
Potter
La
saga di Harry
Potter è definita tanto dal suo eroe, Harry
(Daniel
Radcliffe) quanto dal suo oscuto villain, Voldemort (Ralph
Fiennes). Non importa quante volte
Harry abbia affrontato Lord Voldemort – e sia sempre riuscito a
fuggire – ma questo non significa che Voldemort non fosse un nemico
formidabile. Con il progredire della serie, il pubblico scopre di
più sul passato di Voldemort e su come sia arrivato al punto di
sentirsi giustificato a uccidere senza pietà e a mettere in atto un
regime totalitario.
Voldemort è un nemico
particolarmente insidioso perché non ambisce solo al potere, ma è
alimentato dal pregiudizio e dall’odio per particolari gruppi di
persone, motivazione che si ricollega direttamente alle lotte del
mondo reale, e che rende un film fantasy sempre attuale.
Harry si cala nel ruolo di eroe perché gli viene
richiesto a causa delle azioni di Voldemort, che priva
Harry della vita che avrebbe dovuto avere e porta
a una perdita esponenziale intorno a lui.
Mark Ruffalo sarebbe ad una svolta nella sua
carriera: “Sono stufo di essere così educato“, dice
l’attore parlando con Deadline. “Voglio solo
portare la nave il più vicino possibile alla barriera corallina
senza farla schiantare davvero. E forse mi schianterò anch’io. Non
me ne frega più niente“. L’attore avrebbe iniziato a
manifestare questo desiderio grazie al film Povere
creature!, dove interpreta Duncan Wedderburn, un uomo
narcisista e dedito al vizio che sottrae la protagonista Bella a
suo padre e al suo promesso sposo per portarla con sé in un viaggio
all’insegna del sesso e dell’alcol attraverso l’Europa.
Prima di questo ruolo, Ruffalo ha
quasi sempre interpretato personaggi positivi, dall’adorabile
migliore amico della protagonista di 30 anni in 1 secondo all’ispettore Toschi in Zodiac; dall’attivista ambientalista Rob Bilott in
Cattive
acque al giornalista Mike Rezendes in
Il caso Spotlight. Persino il suo
Hulk della Marvel è un personaggio
particolarmente meno minaccioso e addomesticato di quanto non sia
la sua controparte a fumetti. Ci sono naturalmente le eccezioni
nella lunga carriera dell’attore, ma è con Povere
creature! che egli sarebbe ora giunto ad un punto di
svolta.
Dove vedremo prossimamente Mark Ruffalo?
Dopo Povere creature!, per
il quale è stato nominato per la quarta volta agli Oscar come
Miglior attore non protagonista, Ruffalo sarà tra i protagonisti
del film fantascientifico di Bong Joon-hoMichey17,
interpretato anche da Robert Pattinson e
atteso al cinema per il 31 gennaio 2025. Sarà poi nella serie
Hal & Harper e in una miniserie dramma ancora senza titolo
della HBO. Si attendono poi maggiori indicazioni su quanto Ruffalo
ricomparirà nel ruolo di Hulk all’interno del Marvel Cinematic
Universe, dove la sua ultima comparsa nei panni del gigante verde
risale alla serie She-Hulk: Attorney at Laws.
Uncharted
2 ha appena ricevuto un sorprendente aggiornamento da
Mark Wahlberg. ScreenRant ha infatti incontrato
l’attore per un intervista, durante la quale a proposito
dell’atteso sequel egli ha rivelato che: “In realtà, mi hanno
chiamato proprio oggi per dirmi che hanno ricevuto la
sceneggiatura.Non riesco a farmi crescere una vera barba
e baffi, ma mi hanno detto: ‘Inizia a farti crescere i baffi. Ci
vorrà un po’ di tempo’. Sarei interessato a vedere com’è la storia
e dove ci porterà l’avventura. Ma sono entusiasta; so che il
pubblico ha amato molto il primo film, quindi vedremo“.
Dopo l’aggiornamento fatto a
dicembre da Wahlberg, dove si riportava che la sceneggiatura era in
fase di scrittura, arriva dunque ora quello riguardo al
completamento del testo. Questo sembrerebbe indicare che le cose
stanno andando nella giusta direzione per Uncharted 2,
considerando anche chea la Sony ha dichiarato di ritenere che
Uncharted
(qui
la recensione del primo film) abbia le carte in regola per
diventare un vero e proprio franchise.
Cosa sappiamo su Uncharted 2?
Uncharted
è uscito nelle sale cinematografiche nel febbraio 2022. Diretto da
Ruben Fleischer, il film è interpretato da
Tom Holland nel ruolo di Nathan
Drake, Antonio Banderas nel ruolo di Santiago
Moncada, Sophia Ali nel ruolo di Chloe Frazer,
Tati Gabrielle nel ruolo di Jo Braddock e
Ruby Pankow nel ruolo di Sam Drake insieme a
Mark Wahlberg. Uncharted ha
guadagnato 407,1 milioni di dollari al botteghino mondiale a fronte
di un budget di circa 120 milioni di dollari.
Le voci su un possibile
Uncharted 2 sono rimaste relativamente
contenute dopo l’uscita del primo film, anche se è stato riferito
che la Sony stava appunto cercando di trasformare la proprietà in
un franchise. Il produttore Charles Raven ha
dichiarato a The Hollywood Reporter nell’agosto 2023: “Ci siamo
divertiti molto con quel film. Il film è piaciuto molto ai fan e
anche a chi non conosceva il gioco è piaciuto molto. Quindi stiamo
sicuramente cercando di farne un altro“. Con la sceneggiatura
di questo sequel ora apparentemente pronta, le riprese potrebbero
avvenire già nel 2024.
I fan di John Wick hanno ricevuto un sorprendente aggiornamento
questa settimana, con la notizia che il film spinoff Ballerina
non debutterà più nel 2024. Lionsgate ha ufficialmente posticipato
Ballerina
di quasi un intero anno solare, portandolo all’estate del 2025, il
che significa che il pubblico dovrà aspettare ancora a lungo per
vedere lo spinoff con protagonista Ana de Armas. In una recente apparizione a
The One Show, l’attore Ian McShane, che riprenderà il ruolo di
Winston in Ballerina,
ha spiegato ulteriormente il motivo del ritardo. Come ha confermato
McShane, il ritardo di Ballerina è dovuto all’aggiunta di ulteriori
sequenze d’azione, per far sì che il film sia in linea con il più
ampio franchise di John Wick.
“Non si tratta di reshoots, ma
di nuove riprese“, ha spiegato McShane. “Stanno girando
per Ballerina, che è lo spinoff con Ana de Armas del franchise di
John Wick. È come se dovessero proteggere il franchise. E
ovviamente l’ho fatto, quando è stato? L’abbiamo fatto circa un
anno fa, abbiamo fatto il film Ballerina e loro l’hanno guardato,
ed è arrivato Chad Stahelski, il regista che ha diretto tutti i
film di John Wick, e vogliono migliorarlo. Perché devono
proteggerlo. Perché c’è anche Keanu e si svolge tra John Wick 3 e
John Wick 4“. Stando alle parole dell’attore, dunque,
sembrerebbe che quanto ad oggi realizzato non ha soddisfatto i
produttori, portando così a nuove riprese per far cambiare aspetto
al film.
Ian McShane on
#TheOneShow is great because I love the honesty – talking about
how Ballerina wasn’t good so they need to shoot more stuff to
protect the franchise and then how they don’t talk about The
Continental show because they just made it without consulting Keanu
and him 😭 pic.twitter.com/LwbQrTzLpU
Ballerina sarà ambientato
tra gli eventi di John Wick: Capitolo 3 – Parabellum e
John Wick: Capitolo 4, e seguirà la ballerina-assassina
Rooney mentre dà la caccia agli assassini della sua famiglia. Il
film sarà interpretato da Ana de Armas e dagli attori Ian McShane, Gabriel Byrne,
Catalina SandinoMoreno, Norman Reedus e Lance
Reddick, apparso nel film prima della sua morte nel 2023.
Come confermato in più occasioni, sarà presente nella pellicola
anche Keanu
Reeves, di nuovo nel ruolo di John Wick, anche se non
è chiaro in che misura egli sarà coinvolto nel progetto. La
sceneggiatura di Ballerina è scritta da Shay
Hatten e il film è prodotto da Basil
Iwanyk, Erica Lee e Chad
Stahelski.
Demon Slayer: Kimetsu no
Yaiba – Verso l’allenamento dei Pilastri è un vero e
proprio regalo per tutti i fans della serie omonima e tratta, a sua
volta, dal manga di Koyoharu Gotōge. Un evento sul grande schermo,
grazie a Crunchyroll, che ripete quello già fatto
a Marzo 2023, quando in sala è stato proiettato l’anime precedente
Demon Slayer:Kimetsu No Yaiba – Verso Il Villaggio Dei Forgiatori Di
Katana. Questo nuovo capitolo cinematografico
infatti proietta prima il finale della terza
stagione e poi rivelare l’anticipazione
dell’inizio della quarta, in cui
i Pilastri si uniscono per allenare i futuri
cacciatori di demoni.
Demon Slayer: l’amore fraterno tra
Tanjiro e Nezuko
I primi minuti del film d’animazione
giapponese sono i riassunti musicati di rito delle
precedenti stagioni, un modo anche per spiegare un po’ a chiunque,
cosa racconta Demon Slayer. La storia è ambientata
nel passato, in Giappone nei primi anni del 1900.
Il protagonista è il giovane Tanjiro Kamado che
vuole vendicare la sua famiglia sterminata e salvare la sorella
minore Nezuko trasformata in un
demone. Tuttavia, la ragazzina a differenza degli
altri demoni, non è cattiva e agisce solo per proteggere il suo
amato fratello maggiore.
Dopo l’intro ritroviamo Tanjiro nel
bel mezzo di una difficile battaglia, in cui i
suoi vari alleati hanno per una ragione o per l’altro dovuto farsi
da parte. Intanto sta per sorgere il sole e questo crea il dubbio
al protagonista che deve scegliere se combattere oppure proteggere
la sorella indemoniata Nezuko, che rischierebbe di bruciare viva.
Proprio quest’ultima prende in mano la situazione e si sacrifica.
Il giovane sconvolto dalla scelta della sorellina, recupera tutte
le forze, una nuova katana e distrugge definitivamente il malvaggio
demone Hantengu, che prima di morire, rivede tutta
la sua vita di quando era umano e un ladro.
Questa prima parte si conclude però
con un colpo di scena in cui Nezuko è viva, al
contrario di qualsiasi altro demone, perchè misteriosamente ha
sviluppato una resistenza alla luce solare, creando una vera e
propria immunità durante la battaglia contro Hantengu. Questo
ovviamente non passerà inosservato neanche al nemico di Tanjiro
cioè Kibutsuji Muzan. Il potente sovrano di tutti i
demoni, che possiede l’abilità di iniettare alle sue
vittime il suo sangue per trasformarle in demoni e ora dopo questa
scoperta vuole assorbire il nuovo potere di Nezuko.
I Pilastri e la futura grande
battaglia
La seconda parte di Demon
Slayer: Kimetsu no Yaiba – Verso l’allenamento dei
Pilastri riprende dal termine della battaglia vinta
da Tanjiro, che sfinito, sviene e viene ricoverato. Qui si cambia
subito location e vengono presentati un gruppo di personaggi, che
ovviamente chi ha letto il manga o visto la serie conosce da tempo
come i Pilastri.
Questi guerrieri con la katana, sono
un team di formidabili spadaccini, ognuno con abilità particolari,
che sono i potenti della Squadra degli
Ammazzademoni. Nove demon slayer d’èlite di questa antica
organizzazione formata da centinaia di cacciatori, un gruppo che
protegge l’umanità dai demoni anche se non è stato ufficialmente
riconosciuto dal governo giapponese. In sostanza i
Pilastri di Demon Slayer sono un po’ il corrispondente
delle guerriere sailor dell’indimenticabile serie animata
Sailor Moon, anche lei tratta da un omonimo manga,
visto che ogni componente possiede un potere tratto da
un’elemento naturale come il vento, la nebbia,
l’acqua o la fiamma.
Quello che segue poi è una semplice
preparazione degli eventi che si racconteranno
nella prossima stagione ossia l’allenamento, citato nel
sottotitolo, a cui i Pilastri dovranno partecipare. Allenamento che
non si mostra se non per alcune poche scene finali, tutte prive dei
giovani personaggi principali, tipo Tanjiro ancora a letto
impeganto solo a mangiare tipici piatti giapponese, ma solo con
allievi sconosciuti e futuri cacciatori di
demoni.
Demon Slayer – un film ancora solo
per i fans
Purtroppo Demon Slayer:
Kimetsu no Yaiba – Verso l’allenamento dei Pilastri, come
già è successo con i film precedenti della saga,
non si conclude con un vero finale. Inutile negare
che questo titolo non è altro che la fusione di due episodi, che
visti sul grande schermo sono visivamente ancora più belli, per
prepararsi poi al lancio della quarta stagione
dell’anime di Demon Slayer e basata sui
capitoli 128–136 del manga. Uno degli aspetti più
riuscito di questa versione cinematografica è la perfetta unione
tra i momenti tragici che vengono alternati con la tipica comicità
dei manga che smorza i toni e riprende quella che si vede nella
serie non tradendo mai fans più fedeli.
Nel
finale della seconda stagione di Loki, il
Dio dell’Inganno è diventato il Dio delle storie quando ha salvato
il Multiverso ponendosi letteralmente al centro di esso. Ora Loki
tiene dunque insieme i tanti fili della realtà, condannandosi
a un’infinità di tempo da trascorrere da solo mentre ogni linea
temporale esistente prospera. Naturalmente, il Multiverso non
rimarrà al sicuro per sempre, poiché la minaccia incombente delle
incursioni e di Kang (o forse di Beyonder) è ancora in agguato. Si
prevede dunque che Loki sia destinato a tornare in scena prima o
poi e c’è chi suggerisce che ciò potrebbe avvenire già in Deadpool
& Wolverine, dove si farà di nuovo visita
all’Autorità per le Variazioni Temporali.
Sappiamo che la
TVA ora sorveglia tutte le diverse linee temporali (invece di
potarle), ma resta da vedere cosa voglia dal mercenario Deadpool.
Inutile dire che è molto probabile che Loki venga citato in qualche
modo, ma
Tom Hiddleston rimane molto vago circa la sua
effettiva presenza in scena. “Non lo so, e se lo sapessi…
potrei non essere autorizzato a dirvelo. Non lo so davvero, la
Marvel protegge correttamente le
sue informazioni“. Come già emerso in passato, si dice che gli
eventi di questo film porteranno direttamente ad Avengers
5, quindi una sorta di tessuto connettivo con la più ampia
saga del Multiverso è sicuramente inevitabile. Non resta allora che
attendere l’arrivo in sala del film per scoprire se e in che modo
Loki potrebbe comparire o essere menzionato nel racconto.
Deadpool &
Wolverine riunisce il protagonista Ryan Reynolds con Shawn Levy, regista di
Free Guy e The Adam Project, che ha firmato la regia
dell’atteso progetto. Hugh Jackman
uscirà finalmente dal suo pensionamento da supereroi per riprendere
il ruolo di Wolverine. Sebbene i dettagli
ufficiali della storia di Deadpool &
Wolverine, con protagonista Ryan Reynolds,
non siano infatti ancora stati rivelati, si presume che la trama
riguarderà il Multiverso. Il modo più semplice per i Marvel Studios di unire la
serie di film di Deadpool – l’unica parte del
franchise degli X-Men sopravvissuta all’acquisizione
della Fox da parte della Disney – è stabilire che i film di
Reynolds si siano svolti in un universo diverso.
Ciò preserva i film degli X-Men
della Fox nel loro universo, consentendo al contempo a Deadpool e
Wolverine, di nuovo interpretato da Hugh Jackman,
viaggiare nell’universo principale dell’MCU. Nel film saranno poi presenti anche personaggi
presenti nei primi due film di Deadpool, come Colossus e
Testata Mutante Negasonica. Da tempo, però, si vocifera che anche
altri X-Men possano fare la loro
comparsa nel film, come anche alcuni altri supereroi della
Marvel comparsi sul
grande schermo nei primi anni Duemila, in particolare il Daredevil di Ben
Affleck.
Una voce recente afferma che anche
Liev Schreiber
sia presente riprendendo il suo ruolo Sabretooth. Di certo,
Morena Baccarin
(Vanessa), Karan Soni (Dopinder), Leslie
Uggams (Blind Al), Rob Delaney (Peter) e
Shioli Kutsuna (Yukio) torneranno tutti nei panni
dei rispettivi personaggi, e a loro si uniranno i nuovi arrivati in
franchising Emma Corrin (The Crown) e Matthew
Macfadyen (Succession), i cui ruoli sono ancora
segreti. Un recente report afferma inoltre che la TVA di Loki,
incluso l’agente Mobius (Owen Wilson) e
Miss Minutes, saranno coinvolti nel film. Deadpool &
Wolverineuscirà nei cinema il 26 luglio
2024.
Con il licenziamento di
Melissa Barrera da Scream
VII, la serie dovrà, secondo quanto riferito,
apportare alcune importanti modifiche alla trama del nuovo film,
poiché la star del
film originaleSkeet Ulrich (interprete di
Billy Loomis) sostiene che l’attrice doveva essere al centro di un
arco di tre film. In Scream del 2022, la Sam Carpenter di Barrera è
diventata il punto focale, in quanto ha scoperto di essere la
figlia del Billy Loomis, l’assassino del primo film, e l’arco
narrativo doveva esplorare il modo in cui si confrontava con queste
sue origini. Scream VI, uscito nel 2023, esplorava ulteriormente la
sua tentazione verso il male, con la maschera di Ghostface che
sembrava evocare il suo lato omicida.
L’uscita di scena della Barrera dal
settimo film, così come anche l’assenza della sorella di Sam, Tara
(per via di altri impegni della sua interprete Jenna Ortega), significa che la narrazione
dovrà probabilmente reimmaginare completamente il suo futuro.
Parlando con Screen Rant della possibilità di
esplorare meglio la psiche di Sam, Ulrich ha confermato:
“Speravo proprio in questo, ed è l’idea che mi è stata proposta
un paio di anni fa. Che si trattasse di un arco di tre film, con
questo obiettivo in mente. Ora, non ho mai visto nessuna delle
bozze del 7 o di qualsiasi altra cosa… E non so, voglio dire, è
possibile che non includesse nulla di tutto ciò. Ma sì, la mia
speranza era che se avesse avuto un significato, avrebbe avuto un
impatto diretto sulla trama“.
Scream VII: tutto quello che sappiamo sul film
Dopo mesi di attesa, è stato
confermato che Scream
VII è ufficialmente in fase di sviluppo. Nel
2022, il franchise slasher preferito dai fan è stato ripreso sotto
la guida del duo di registi Tyler Gillett e
Matt Bettinelli-Olpin, che fanno parte del
collettivo di cineasti noto come Radio Silence. I
due hanno diretto sia Scream
del 2022 che Scream
VI del 2023, che è diventato il capitolo di
maggior incasso del franchise a livello nazionale. Gillett e
Bettinelli-Olpin, membri del collettivo Radio Silence, che
comprende anche il produttore Chad Villella, non
dirigeranno il film ma rimarranno però a bordo del progetto come
produttori esecutivi.
Il cassetto
segreto, diretto da Costanza Quatriglio, è un’opera
documentaristica che fonde memoria personale e memoria collettiva
in un intenso viaggio attraverso la storia e la cultura della
Sicilia, dell’Italia e del mondo. Il film prende forma
dall’imponente lavoro di catalogazione e donazione dell’archivio
del padre della regista, Giuseppe Quatriglio,
giornalista di fama storica e figura centrale nel panorama
culturale siciliano.
Il cassetto segreto, la nascita del
progetto
“La scoperta di oltre
60.000 negativi fotografici scattati da mio padre dal 1947 in poi,
decine di bobine 8mm e centinaia di ore di registrazioni sonore, mi
ha fatto comprendere che avevo la possibilità straordinaria di
realizzare un film che ponesse al centro un intreccio di vicende e
vite vissute che riverberano nella storia di noi tutti – ha
dichiarato la regista Costanza Quatriglio –
Così la casa dove sono cresciuta è divenuta il set per un
racconto personale e articolato che si dipana dalle sue mura per
abbracciare la Sicilia, l’Europa e il mondo, in un secolo di
storia.”.
La Sicilia, il mondo, una
casa, una biblioteca. Nel gennaio 2022 Costanza
Quatriglio torna nella casa dov’è cresciuta, chiusa da
tempo, e apre le porte ad archivisti e bibliotecari per donare alla
Regione Sicilia l’universo di conoscenza appartenuto al padre
giornalista. È la biblioteca e l’archivio di Giuseppe
Quatriglio, firma storica del Giornale di Sicilia e di
altre importanti testate, scrittore, saggista e amico di uomini di
cultura del Novecento. Comincia così un viaggio sentimentale
attraverso fotografie, bobine 8mm, registrazioni sonore realizzate
dal padre dagli anni ‘40 in poi in Europa e nel mondo, e le riprese
effettuate dalla regista tra il 2010 e il 2011 con lui quasi
novantenne. La memoria personale e la memoria collettiva si
mescolano in un fitto dialogo tra presenza e assenza, dove il punto
di osservazione diventano Palermo e la Sicilia.
Aprire, sfogliare, catalogare, scoprire
Il documentario si apre
con una registrazione del padre della regista che la apostrofa,
fintamente risentito, dicendole che è andata ad aprire proprio
“quei cassetti segreti”, ovvero quegli archivi personali che
daranno poi inizio alla storia, che si rivelerà ricchissima, densa
e soprattutto universale. All’inizio del racconto,
Costanza/personaggio/voce narrante ritorna nella casa in cui è
cresciuta, chiusa da tempo, per dare inizio al processo di
donazione dell’archivio del padre alla Regione Sicilia. Il gesto di
aprire, sfogliare, catalogare il lavoro di una vita di suo padre dà
inizio a un viaggio sentimentale attraverso fotografie,
registrazioni sonore, bobine 8mm e altre testimonianze del lavoro e
della vita di Giuseppe Quatriglio. Attraverso questo viaggio, il
film esplora non solo la vita del giornalista, ma anche la storia e
la cultura della Sicilia, offrendo uno sguardo intimo e toccante
sulla memoria collettiva dell’isola.
Uno degli strumenti più
efficaci nelle mani di Quatriglio è senza dubbio il montaggio che
utilizza con destrezza per creare un flusso narrativo coerente,
accompagnando lo spettatore in un viaggio emotivo attraverso le
varie tappe della vita e della carriera di Giuseppe Quatriglio. Il
documentario offre infatti uno sguardo unico sulla storia del
Novecento, dai momenti di gioia e di celebrazione ai periodi più
bui e tumultuosi.
Un racconto personale che diventa universale
A questo aspetto, che
mette in evidenza la componente pubblica e collettiva del racconto,
la regista alterna l’auto-rappresentazione di sé nel gesto di
aprire, sfogliare, ascoltare, guardare, leggere. Immersa nelle
carte paterne, Quatriglio diventa Costanza che ascolta i suoi
vagiti, guarda le sue foto, ricostruisce i momenti in cui lei,
bimba, posava per i famosi artisti che frequentavano la sua
casa.
In questo perfetto
equilibrio tra le parti, Il cassetto segreto è sì un omaggio
commovente a papà Giuseppe, ma anche una testimonianza
dell’intellettuale Quatriglio e del suo lascito in termini di
osservazione e contributo alla siciliana e italiana. Attraverso le
parole e le immagini lasciate dall’uomo, il film celebra il suo
spirito avventuroso, la sua passione per il giornalismo e la sua
dedizione alla memoria e alla storia.
Un’immagine emersa online potrebbe
aver rivelato l’aspetto del nuovo logo di Superman in Superman:
Legacy. Se tale logo fosse confermato come quello
ufficiale del film e del personaggio, potrebbe rivelare alcuni
collegamenti ad una storia dei fumetti molto amata sull’Uomo
d’acciaio. L’immagine con il logo arriva grazie a Isabela Merced, che nel film interpreta
Hawkgirl e che in occasione della lettura collettiva della
sceneggiatura ha scattato una foto della targhetta con il suo nome
e il suo ruolo, dove è però presente anche quello che sarebbe
dunque il logo.
I fan di Superman dall’occhio di
falco hanno immediatamente riconosciuto che il simbolo è molto
simile a quello indossato da Superman in Kingdom
Come di Mark Waid e Alex
Ross del 1996. In quella serie di fumetti, la storia è
ambientata in un futuro alternativo dell’Universo DC, dove una
nuova generazione di eroi è diventata sconsiderata e violenta come
i cattivi che combatte. Si arriva così allo scontro fra questi e i
supereroi della “vecchia guardia” Superman, Wonder Woman, Batman e
gli altri membri della Justice League, in un conflitto che definirà
cosa sia veramente l’eroismo e determinerà il futuro del
pianeta.
Si tratta di una serie molto
apprezzata, anche per i suoi toni cupi e violenti. Se davvero il
riferimento al logo del Superman di Kingdom Come
fosse confermato, potrebbe spiegare la grande presenza di
personaggi con superpoteri nel film e l’eventuale introduzione di
una prima squadra di eroi. Se anche il rimando fosse confermato,
però, non è però detto che il racconto del film segua fedelmente il
fumetto, il quale non è mai stato citato tra le
fonti di ispirazione.
The 'SUPERMAN: LEGACY' logo shown at the
table read is very similar to the one from 'Kingdom Come'
Superman: Legacy, tutto
quello che sappiamo sul film
Superman:
Legacy, scritto e diretto da James Gunn, non
sarà un’altra storia sulle origini, ma il Clark Kent che
incontriamo per la prima volta qui sarà un “giovane reporter” a
Metropolis. Si prevede che abbia già incontrato Lois Lane e,
potenzialmente, i suoi compagni eroi (Gunn ha detto che
esistono già in questo mondo e che l’Uomo di domani non è il primo
metaumano del DCU).
Il film è stato anche descritto come
una “storia
delle origini sul posto di lavoro“, suggerendo che una
buona parte del film si concentrerà sull’identità civile di
Superman, Clark Kent, che è un giornalista del Daily Planet.
Secondo quanto riferito, Gunn ha consegnato la prima bozza della
sua sceneggiatura prima dello sciopero degli sceneggiatori, ma ciò
non significa che la produzione non subirà alcun impatto in
futuro.
“Superman: Legacy è il vero
fondamento della nostra visione creativa per l’Universo
DC. Non solo Superman è una parte iconica della tradizione DC,
ma è anche uno dei personaggi preferiti dai lettori di fumetti,
dagli spettatori dei film precedenti e dai fan di tutto il
mondo”, ha detto Gunn durante l’annuncio della lista DCU. “Non vedo
l’ora di presentare la nostra versione di Superman, che il pubblico
potrà seguire e conoscere attraverso film, film d’animazione e
giochi”. Superman:
Legacy uscirà nelle sale l’11 luglio 2025.
Secondo quanto appreso da Variety, l’attrice Eva Longoria si è unita alla
quarta stagione di “Only Murders in the
Building” su Hulu con un ruolo ricorrente. Longoria è
l’ultimo nuovo membro del cast annunciato per la nuova stagione
della popolare serie comica, con Molly Shannon che
apparirà accanto ai protagonisti della serie Steve
Martin, Martin Short e Selena Gomez. Anche Meryl Streep riprenderà il suo ruolo dalla
terza stagione. I dettagli esatti sul personaggio che la Longoria
interpreterà sono ad ora stati tenuti nascosti, così come la
maggior parte dei dettagli sulla trama della nuova stagione. Si sa
però che la quarta stagione vedrà i protagonisti fare un viaggio a
Los Angeles prima di tornare a New York.
Longoria è nota soprattutto per il
suo ruolo di protagonista nella serie di successo della ABC
“Desperate Housewives“, per il quale ha ottenuto una
nomination ai Golden Globe nel 2006. È nota anche per aver recitato
in serie come “The Young and the Restless” e
“Telenovela“, di cui è stata anche produttrice esecutiva.
Prossimamente sarà protagonista della serie Apple
TV+ “Land of Women“, di cui è anche produttrice
esecutiva. Negli ultimi anni la Longoria è stata sempre più attiva
dietro la macchina da presa, avendo prodotto come executive show
come “Devious Maids“, “Grand Hotel” e
“Gordita Chronicles“. Ha anche diretto episodi di questi e
di altri show, mentre ha fatto il suo debutto alla regia nel 2023
con il film “Flamin’ Hot“.
Only Murders in the
Building: tutto quello che c’è da sapere
Only Murders in the
Building ha dimostrato di essere molto popolare per
Hulu sia tra il pubblico che tra la critica. Lo spettacolo ha
ottenuto 29 nomination agli Emmy e quattro vittorie fino ad oggi.
La serie ha avuto il suo debutto in onda a gennaio, quando la ABC
ha trasmesso tutti i 10 episodi della terza stagione nel corso di
quattro settimane, durante le quali la serie ha raggiunto 11
milioni di spettatori lineari.
Only Murders in the
Building nasce dai co-creatori e scrittori Steve
Martin e John Hoffman (Grace and Frankie,
Looking). Martin e Hoffman sono i produttori esecutivi
insieme a Martin Short, Selena Gomez, il creatore di This
Is Us Dan Fogelman e Jess Rosenthal. La terza stagione
vede Charles, Oliver e Mabel (interpretati da Steve Martin,
Martin Short e Selena Gomez) indagare su un omicidio dietro
le quinte di uno spettacolo di Broadway. Ben Glenroy (Paul
Rudd) è una star di film d’azione di Hollywood il cui
debutto a Broadway viene interrotto da una morte prematura. Aiutato
dalla co-protagonista Loretta Durkin (Meryl
Streep), il trio si imbarca nel caso più difficile che
abbia mai affrontato, mentre il regista Oliver tenta disperatamente
di rimettere insieme il suo spettacolo. Su il sipario!
Deadline riporta che Warner
Bros. e Legendary Entertainment sono in trattative per un film
ancora senza titolo del due volte premio Oscar Alejandro G.
Iñárritu con protagonista Tom Cruise. Il progetto segnerebbe il primo
film in lingua inglese di Iñárritu dopo il suo successo del 2015
con Leonardo DiCaprio, The
Revenant. Il film è prodotto e diretto da Iñárritu con una
nuova sceneggiatura che ha co-scritto nel 2023 con Sabina
Berman e con Alexander Dinelaris e
Nicolas Giacobone, suoi co-sceneggiatori in
Birdman.
Questo è anche il primo film per Cruise (che sarà anche produttore)
dopo l’annuncio della sua
partnership strategica con la Warner Bros il mese scorso.
Questo progetto è stato trattato
come top secret e non sono ad ora disponibili dettagli sulla trama,
se non che si tratta di una nuova storia originale ideata dallo
stesso Iñárritu. Quello che si sa è che nelle ultime settimane il
regista premio Oscar ha incontrato alcuni attori selezionati e
Cruise è stato uno dei primi. L’attore si sarebbe detto molto
interessato adi incontrare il regista una volta saputo che stava
procedendo con il suo prossimo grande film in studio e non appena
l’incontro è terminato, Cruise è salito a bordo del progetto.
Il progetto sembrerebbe essere è in
linea con quanto Cruise, l’amministratore delegato della Warner
Bros. Discovery David Zaslav e i capi degli
studios della Warner Bros. Michael De Luca e
Pam Abdy avevano in mente quando Cruise ha firmato
la sua partnership strategica il mese scorso, in particolare
qualcosa di originale e destinato a essere visto sui più grandi
schermi del mondo. Il film segnerà dunque anche il primo grande
film in studio di Iñárritu dopo la regia di The Revenant, a seguito del
quale si è preso una pausa per dirigere poi nel 2022 Bardo, un progetto che desiderava realizzare da tempo.
Non resta ora che scoprire di cosa tratterà questo suo nuovo
film.
Nella foto Noée Abita e
Camilla Brandenburg_(c) foto di Marie Gioanni
Dopo che la sua opera prima,
Sole, ha debuttato in concorso nella sezione
Orizzonti alla
76. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia,
Carlo Sironi torna sul grande schermo con
Quell’estate con Irène, presentato alla 74°
Berlinale. Si tratta di un’opera cinematografica che declina in una
luce nuova un’intensa età di passaggio, dall’adolescenza all’età
adulta, raccontando un’estate particolare, che potrebbe essere
quella vissuta da ognuno di noi, ma che si arricchisce anche del
racconto di una malattia, un destino segnato e ineluttabile.
Quell’estate con Irène, la trama
Ambientato nell’estate del 1997, il
film offre uno sguardo delicato sul viaggio emotivo di due ragazze,
Clara e Irène, che si incontrano durante una gita organizzata
dall’ospedale che le sta curando. Pur provenendo da mondi diversi,
le due ragazze sono unite, oltre che dal fatto di essere coetanee,
dalla sfida comune di vivere con una malattia che getta un’ombra
costante sulle loro vite.
In Quell’estate con
Irène, Sironi dipinge un quadro sospeso eppure verosimile
di questa insolita amicizia, focalizzandosi sui dettagli intimi e
sui momenti rubati che definiscono la loro esperienza, momento
quotidiani, piccoli gesti, piccole confessioni, abbracci, sorrisi.
Il regista sceglie l’unità di misura del primo piano per catturare
l’essenza di una giovinezza in bilico, vissuta con grande
consapevolezza, una giovinezza doppiamente effimera per le giovani
protagoniste, come le loro vite (una volta di più) e come la
stagione stessa. Questo sentimento di precariato dell’esistenza non
impedirà loro di affrontare piccole sfide con determinazione né di
gioire delle scoperte del mondo. Semplicemente, per loro, la
malinconia della fine dell’estate si carica di una malinconia di
fine imminente.
La grande chimica tra le protagoniste
Noée Abita e
Camilla Brandenburg (Skam
6), nelle loro interpretazioni rispettivamente di
Irène e Clara, portano vita e profondità ai loro personaggi,
trasmettendo la complessità dei loro sentimenti e il desiderio di
libertà e normalità. Il regista indugia molto anche sui loro corpi,
con affetto e tenerezza, esaltando questa fisicità esile, che
spezza le promesse che dovrebbe poter fare una vita giovane. E la
chimica tra le due attrici è palpabile, accentuata anche dalle
differenze, di colori, di carattere, di approccio alla vita. Hanno
in comune il desiderio di costruirsi per loro un’esperienza
indimenticabile, un ricordo prezioso, sono assetate di tutta la
vita che possono conquistarsi, senza guardare mai al futuro, ma
sempre all’oggi.
Non solo per una componente
linguistica, ma anche per scelte fotografiche e paesaggistiche, il
cinema di Carlo Sironi e questo
Quell’estate con Irène ricorda una certa
cinematografia francese, Rohmer e Assayas, una componente che rende
il film ancora più raffinato principalmente dal punto di vista
della qualità visiva. Il suo sguardo si conferma unico, nitido,
personale nel panorama italiano.
Quell’estate con
Irène è una meditazione garbata e toccante sulla natura
effimera del tempo e della vita, che si anima nei corpi e nelle
menti di due giovanissime donne che cercano un tempo in cui non
sentirsi provvisorie, nonostante tutto.
Blade
è decisamente uno dei film dei Marvel Studios più problematici di
sempre, passato – e ad oggi non ancora del tutto uscito –
attraverso diversi conflitti produttivi, diversi team creativi,
rinvii nella date di uscita e ai malumori del suo protagonista,
Mahershala Ali. Sono passati quattro anni da
quando il film è stato annunciato, con la pandemia che ha
naturalmente contribuito ai ritardi accumulatisi. Sembra però che
le cose potrebbero andare meglio d’ora in avanti, con l’insider
Daniel Richtman che riporta alcuni
incoraggianti aggiornamenti sul film.
Non solo le affermazioni secondo cui
il premio Oscar Ali avrebbe lasciato Blade sarebbero
false, ma Richtman conferma anche che Michael
Green (Blade
Runner 2049) sta riscrivendo la sceneggiatura. Ali sarebbe
soddisfatto dei cambiamenti apportati e sembra che sarà il regista
Yann Demange (’71,
Cocaine – La vera storia di White Boy Rick) a dirigere il
film, portandolo finalmente in sala. Richtman riporta anche che il
film sui Midnight Sons sarebbe ancora in lavorazione,
con una squadra composta da personaggi che non si sono riuniti al
fianco dei Vendicatori. Di conseguenza, è improbabile che Doctor
Strange compaia.
Blade, tutto quello che
sappiamo sul film
Del nuovo Bladee
si sa ancora molto poco se non che esplorerà la natura del
personaggio, un vampiro in grado di camminare alla luce del sole
che usa i suoi poteri per dare la caccia ai suoi simili malvagi. Il
personaggio era già stato raccontato al cinema con i film
Blade, Blade II e Blade: Trinity, dove ad
interpretare il personaggio vi era l’attore Wesley Snipes.
La scelta di Mahershala Ali per assumere ora tale ruolo
sembra aver messo d’accordo
tutti, con l’attore indicato perfettamente idoneo sia a livello
estetico che di carisma.
Il Bladedi
Ali, come noto, ha già avuto un suo piccolo ingresso nell’MCU. Sua è infatti
la voce che si può ascoltare nella scena post titoli di coda del
film Eternals, quella in cui
compare anche l’attore Kit Harington e
la celebre Lama d’Ebano, che a sua volta sembra comparirà in
Blade. Con il periodo di riprese annunciato, è solo
questione di tempo prima che inizio ad arrivare ulteriori notizie
sul film, sia per quanto riguarda il cast sia per quanto riguarda
il look del protagonista e dell’opera in sé. Ad oggi non è noto
quando il film arriverà in sala.
La prima immagine diffusa del
film The Fantastic Four
Ora che il cast principale del film
Fantastici
Quattro
è stato svelato, si attendono annunci riguardo a chi
interpreterà i villain –
i vociferati ma ancora non confermati Galactus e Dottor Destino
-, o altri ruoli secondari. Con la conferma che nel film sarà
presente anche il robot H.E.R.B.I.E., ci si chiede ora chi potrebbe
dargli voce. Secondo quanto riportato dall’insider Daniel Richtman,
per tale personaggio i Marvel Studios sarebbero alla
ricerca di un comico o una comica. Al tweet con la notizia
riportato da Fantastic Four Updates ha prontamente riposto
l’irriverente Ricky Gervais, commentando con “Posso
imprecare?”. Non è chiaro se ciò dovrebbe far pensare a sue
possibili trattative con i Marvel Studios, ma sarebbe certamente
interessante il suo coinvolgimento nel film.
Fantastici Quattro: quello che c’è da sapere sul
film
Come al solito con la Marvel, i dettagli
della storia rimangono segreti. Ma nei fumetti, i Fantastici
Quattro sono astronauti che vengono trasformati in
supereroi dopo essere stati esposti ai raggi cosmici nello spazio.
Reed acquisisce la capacità di allungare il suo corpo fino a
raggiungere lunghezze sorprendenti. Sue, la fidanzata di Reed (e
futura moglie), può manipolare la luce per diventare invisibile e
lanciare potenti campi di forza. Johnny, il fratello di Sue, può
trasformare il suo corpo in fuoco che gli dà la capacità di volare.
E Ben, il migliore amico di Reed, è completamente trasformato in,
beh, una Cosa, con dei giganteschi massi arancioni al posto del
corpo, che gli conferiscono una super forza – e un perpetuo cuore
pesante per il suo aspetto apparentemente mostruoso.
Matt Shakman
(“WandaVision”, “Monarch: Legacy of Monsters”) dirigerà Fantastici
Quattro, da una sceneggiatura di Josh
Friedman, Jeff Kaplan e Ian
Springer. La notizia del casting di Pascal era già
trapelata a novembre, mentre anche gli altri nomi erano usciti da
recenti indiscrezioni. Pedro Pascal è noto al mondo per le sue
interpretazioni in The
Mandalorian, The Last of
Us e prima ancora in Game of
Thrones. Vanessa Kirby ha fatto parte del franchise di
Mission Impossible e di
Fast and Furious, mentre Joseph
Quinnè diventato il beniamino dei
più giovani per la sua interpretazione di Eddie in Stranger Things 4. Ebon
Moss-Bachrach sta vivendo un momento d’oro grazie al
suo ruolo del cugino Ritchie in The Bear. Il film è atteso al
cinema il 25 luglio 2025.
Secondo il Dipartimento per lo Sviluppo dell’Ohio,
il film Superman:
Legacy di James Gunn dovrebbe essere girato sia a
Cleveland che a Cincinnati. La
cosa è interessante, in quanto queste due città hanno dei
precedenti con l’Uomo d’Acciaio e i fan si stanno infatti già
chiedendo se alcuni specifici edifici potrebbero comparire nel
film. Cleveland, innanzitutto, è dove è nato Superma per mano di
Jerry Siegel e Joe Shster, ma a
destare particolare interesse è la scelta di Cincinnati, dove si
trova il Cincinnati Union Terminal, struttura
architettonica che è già stata l’ispirazione visiva per la
Hall of Justice di Super Friends (un
insieme di serie televisive animate basate sui personaggi dei
fumetti della Justice League of America).
Una versione modificata
dell’edificio è stata anche utilizzata nell’Arrowverse per le
riprese esterne della Hall of Justice negli eventi
“Invasion!” e “Crisis on Infinite Earths“.
Sarebbe dunque strano scegliere Cincinnati come luogo delle riprese
e non includere tale edificio. La sua presenza nel film potrebbe
anticipare risvolti futuri e l’ingresso nel DC
Universe del gruppo di eroi principale per questo universo
condiviso. Dopo
una prima foto di gruppo del cast scattata a seguito della
prima lettura della sceneggiatura, con le riprese previste ora a
marzo ci si attende di poter avere qualche dettaglio in più sul
film e magari anche proprie sulle location che verranno
effettivamente utilizzate.
Superman: Legacy, tutto
quello che sappiamo sul film
Superman:
Legacy, scritto e diretto da James Gunn, non
sarà un’altra storia sulle origini, ma il Clark Kent che
incontriamo per la prima volta qui sarà un “giovane reporter” a
Metropolis. Si prevede che abbia già incontrato Lois Lane e,
potenzialmente, i suoi compagni eroi (Gunn ha detto che
esistono già in questo mondo e che l’Uomo di domani non è il primo
metaumano del DCU).
Il film è stato anche descritto come
una “storia
delle origini sul posto di lavoro“, suggerendo che una
buona parte del film si concentrerà sull’identità civile di
Superman, Clark Kent, che è un giornalista del Daily Planet.
Secondo quanto riferito, Gunn ha consegnato la prima bozza della
sua sceneggiatura prima dello sciopero degli sceneggiatori, ma ciò
non significa che la produzione non subirà alcun impatto in
futuro.
“Superman: Legacy è il vero
fondamento della nostra visione creativa per l’Universo
DC. Non solo Superman è una parte iconica della tradizione DC,
ma è anche uno dei personaggi preferiti dai lettori di fumetti,
dagli spettatori dei film precedenti e dai fan di tutto il
mondo”, ha detto Gunn durante l’annuncio della lista DCU. “Non vedo
l’ora di presentare la nostra versione di Superman, che il pubblico
potrà seguire e conoscere attraverso film, film d’animazione e
giochi”. Superman:
Legacy uscirà nelle sale l’11 luglio 2025.
L’arcano
incantatore è il film del 1996 di Pupi
Avati con protagonisti Stefano
Dionisi, Carlo Cecchi, Eliana Miglio, Vittorio
Duse e Consuelo Ferrara.
La trama del film L’arcano incantatore
L’arcano
incantatore: XVIII secolo. Giacomo (Stefano Dionisi),
giovane seminarista colpevole d’aver ingravidato e costretto
all’aborto una giovane, deve lasciare Bologna per sfuggire a una
pesante condanna. Stringe un patto di sangue con una misteriosa
dama (può vederne soltanto gli occhi) che lo invia in una sperduta
contrada appenninica presso il maniero di un Monsignore (Carlo
Cecchi) malvisto dalla Curia per i suoi interessi esoterici.
Giacomo prende il posto di Nerio,
precedente servitore del religioso, morto avvolto da un alone
sinistro. Il giovane fuggiasco aiuta il Monsignore nei suoi
esperimenti esoterici, lo aiuta nella compilazione e nello
smistamento di lunghi messaggi cifrati, nelle ricerche tra gli
scaffali della sconfinata libreria. Giacomo, incalzato da un prete
investigatore inviato dalla Curia – vuole usarlo per saperne di più
sull’oscuro sacerdote – e tormentato da visioni ricorrenti di
presunte vittime di Nerio, si trova incastrato in una ragnatela di
dubbi e timori, non senza cominciare a provare un po’ d’affetto
verso il cupo e affascinante Monsignore. Tuttavia, proprio cercando
di aiutare il padrone, Giacomo giunge a una sconvolgente
rivelazione, destinata a legarlo per sempre al patto di sangue
stretto all’inizio del suo sinistro esilio…
L’horror fantasy di Pupi Avati
C’è lo spaghetti western, c’è il
tortellini horror-fantasy: ed è cosa di Pupi Avati. Le puntate del
prolifico cineasta bolognese nei territori del brivido e del
sovrannaturale non sono frequenti, ma ben distribuite in una
quarantennale filmografia generalmente sviluppata su altri toni (ma
inaugurata cercando di procurare qualche tremore con
Balsamus, l’uomo di Satana e Thomas e gli
indemoniati).
L’arcano
incantatore, uscito nel 1996, è il penultimo lavoro di
questo filone (Il nascondiglio, del 2007, è il più
recente). Dominato dalla performance di Carlo Cecchi, capace di
dare ambigua e tenebrosa consistenza al Monsignore,
L’arcano incantatore di Avati riesce a tener
desta l’attenzione dello spettatore fino alla fine: il buio di
Giacomo è il buio di chi guarda, difficile quindi annoiarsi. La
vicenda è raccontata dal protagonista, imprigionato nel patto
demoniaco stipulato prima di lasciare Bologna, a un frate che
speranzoso lo interroga sulla sua vicenda; in altre parole, la
storia principale è un lungo flashback che s’ingenera da un’esile
cornice, incarnandosi in immagini e suoni a partire dalla voce
sofferente del protagonista.
Il cattolico Pupi elegge la Chiesa
a solido scoglio e luce, nonostante tutto; la verità e la quiete,
alla fine, altro non sono che il recinto buono di una parrocchia.
Nessuna voglia di negare il trascendente e ridurlo ad
allucinazione, incubo, visione; né di radiosi sollievi razionali.
Anzi: c’è il Maligno, diffuso nella campagna e nel mondo, lesto a
far leva sugli errori e le sviste degli uomini, a offrirsi in
qualità di servo – come si dice ne L’arcano
incantatore – per farsi subito padrone.
Qualche assonanza con Il
nome della rosa di Jean-Jacques Annaud (su temi ed
elementi assai rilevanti anche nel romanzo di Eco): la biblioteca
buia e un po’ labirintica, i messaggi in codice, la conturbante
presenza delle converse (in una casa poco distante dal maniero) che
richiama l’animalesca foga dell’indemoniata che inizia Adso ai
piaceri della carne.
Le converse – espulse dal convento,
rifiutate dalla loro case – sono terreno fertile per richiamare
l’amato (da Pupi)
Fellini: vesti svolazzanti di candore, fianchi torniti,
sorrisi. E le ostie vivacemente impastate e ritagliate dalle
giovani si offrono ingannevoli alla cinepresa, per pochi istanti,
come grasse e non sacre sfoglie pronte a chiudersi su un ripieno di
carne, saziando l’ossessione culinaria dell’autore e quasi facendo
esclamare: “Mancan sol Gianni Cavina e il jazz”.
La regista e sceneggiatrice
Greta Gerwig è attualmente impegnata con la
stagione dei premi, in vista degli
Oscar che si svolgeranno il 10 marzo dove il suo film
Barbie è candidato a 8 Oscar, di
cui quello per lei stessa nella categoria Miglior sceneggiatura
originale. Una volta conclusosi questo periodo, però, Gerwig avrà
da occuparsi dei due film di Le Cronache di
Narnia che realizzerà per Netflix. L’anno
scorso la regista aveva dichiarato di essere
“adeguatamente spaventata“ dall’idea di adattare i
romanzi sacri di C.S. Lewis, ma all’epoca ha anche
osservato: “Penso che quando ho paura sia sempre un buon segno.
Forse quando smetterò di avere paura, sarà come dire: ‘Forse non
dovrei farlo’. No, ne sono terrorizzata. È straordinario. Ed è
emozionante“.
Ora, nella sua nuova intervista alla
rivista Time, Gerwig ha rivelato di aver
completato una bozza della sceneggiatura prima ancora che
iniziassero le riprese di Barbie. “Sapere che avevo
gettato le basi per ‘Narnia’ e che volevo tornarci, probabilmente è
qualcosa che mi sono imposta psicologicamente“, ha detto la
Gerwig. “Perché so che la cosa giusta, per me comunque, è
continuare a fare film. Qualunque cosa accada, buona o cattiva,
devi continuare ad andare avanti. Non mi stupisce mai che qualcuno
ti dia dei soldi per fare un film“. La Gerwig ha poi
sottolineato di aver voluto fare i film di Narnia perché attratta
dalla qualità “euforicamente onirica” della scrittura di
Lewis.
“È legato al folklore e alle
storie di fate dell’Inghilterra, ma è una combinazione di
tradizioni diverse“, ha detto. “Da bambino, accetti tutto:
sei in questa terra di Narnia, ci sono i fauni e poi arriva Babbo
Natale. Non ti viene nemmeno in mente che non sia schematico. Mi
interessa abbracciare il paradosso dei mondi creati da Lewis,
perché è questo che li rende così avvincenti”. Proseguono
dunque i lavori sui due film, con le riprese che dovrebbero
svolgersi già nel 2024. Ad oggi non si hanno informazioni
riguardanti il cast ma è possibile che degli annunci a riguardo
verranno fatti nei prossimi mesi.
Le Cronache di Narnia arriva su Netflix
Nel 2018 Netflix aveva firmato un
accordo pluriennale con la The C.S. Lewis Company
per poter sviluppare film e serie televisive basati su tutti e
sette i romanzi di Narnia. “È meraviglioso sapere che
le persone di tutto il mondo non vedono l’ora di vedere di più su
Narnia e che i progressi nella tecnologia di produzione e
distribuzione ci hanno permesso di far riprendere vita alle
avventure di Narnia portandole tutto il mondo“, aveva
dichiarato Douglas Gresham, figliastro di Lewis.
Ad ora sono stati annunciati solo i due film affidati a Greta
Gerwig, ma gli accordi originali prevedono anche una serie televisiva,
quindi potrebbe esserci altro in serbo per il futuro.
A qualche giorno dalla messa in onda
dell’ultimo episodio della quarta stagione (qui
la recensione e
qui la spiegazione del finale), True
Detective è ora stata rinnovata dalla HBO per una
quinta stagione, stando a quanto riportato da
Variety. Issa López, già autrice della quarta
stagione nota come True
Detective: Night Country, si occuperà di gestire anche la
prossima appena annunciata. Un rinnovo che non risulta una grande
sorpresa, dato che Night Country, interpretata da Jodie Foster e Kali Reis è
stata la più vista finora, con 12,7 milioni di spettatori su più
piattaforme. Il finale di stagione del 18 febbraio è stato poi
l’episodio più visto della stagione, con 3,2 milioni di spettatori
su HBO e Max. Si tratta di un aumento del 57% rispetto alla prima
puntata di gennaio.
“Dalla concezione alla
realizzazione, ‘Night Country’ è stata la collaborazione e
l’avventura più bella di tutta la mia vita creativa“, ha
dichiarato López. “La HBO si è fidata della mia visione fino in
fondo e l’idea di dare vita a una nuova incarnazione di ‘True
Detective’ con Casey, Francesca e tutta la squadra è un sogno che
si realizza. Non vedo l’ora di ripartire“. “Issa Lopez è
un talento unico e raro che parla direttamente allo spirito
creativo della HBO“, ha aggiunto Francesca
Orsi, vicepresidentessa esecutiva della programmazione HBO
e responsabile delle serie drammatiche e dei film HBO.
“Ha diretto ‘True Detective:
Night Country” dall’inizio alla fine, senza mai vacillare dalla sua
lodevole visione e ispirandoci con la sua resilienza sia sulla
pagina che dietro la macchina da presa. Insieme alle impeccabili
interpretazioni di Jodie e Kali, ha reso questo capitolo del
franchise un enorme successo, e siamo davvero fortunati ad averla
come parte della nostra famiglia“. Non resta ora che attendere
maggiori informazioni su questa quinta stagione, a partire da quali
attori verranno scelti come protagonisti e con quale vicenda si
troveranno ad avere a che fare.
Cosa succede in True Detective: Night Country?
In
True Detective: Night Country, quando la lunga notte
polare scende su Ennis, Alaska, gli otto uomini che lavorano
all’interno della Tsalal Arctic Research Station svaniscono senza
lasciare traccia. Per risolvere il caso, le detective Liz Danvers
(Foster) e Evangeline Navarro (Reis) dovranno prima confrontarsi
con il loro lato oscuro, e scavare tra le inquietanti verità che
giacciono sepolte sotto i ghiacci perenni. Quando le detective
ritroveranno i corpi scomparsi, dovranno decifrare complessi
messaggi e rispolverare un vecchio caso, prima che il ghiaccio,
sciogliendosi, riporti in superficie gli orrori del passato. Come
ama ripetere la detective Danvers: qual è la domanda giusta da
porsi?
Issa López è showrunner, creatrice,
regista ed executive producer. Jodie Foster, oltre ad essere protagonista, è
anche executive producer insieme a Mari Jo Winkler, Barry
Jenkins, Adele Romanski e Mark Ceryak di PASTEL, Chris
Mundy, Alan Page Arriaga, Steve Golin, Richard Brown,
Matthew McConaughey, Woody Harrelson, Cary Joji
Fukunaga e Nic Pizzolatto. Produttori Princess Daazhraii Johnson;
Cathy Tagnak Rexford; Sam Breckman.