I Marvel Studios non hanno ancora annunciato ufficialmente un sequel di Eternals, ma persistono voci secondo cui un secondo film è in fase di sviluppo, anche se, comprensibilmente, potrebbe non essere una priorità per lo studio in questo momento.
I sequel del MCU sono un evento regolare, ovviamente, ma Eternals è l’unico film dei Marvel Studios a scendere allo status di “marcio” sull’aggregatore di recensioni Rotten Tomatoes, e l’epopea di supereroi che ha diviso il pubblico ha terminato la sua corsa negli Stati Uniti con una deludente cifra di 164,9 milioni di dollari, dandogli il il bottino nazionale più basso di qualsiasi film ambientato nel MCU a parte L’incredibile Hulk del 2008 ($ 134 milioni).
Tuttavia, il primo film ha lasciato alcuni “fili pendenti” nella trama che non sono ancora stati affrontati (quel gigantesco Celestiale che spunta dall’oceano, per esempio), ed è difficile immaginare che Kevin Feige possa semplicemente decidere di dimenticare questi personaggi.
Ora, Alex Perez di My Cosmic Circus riferisce che il sequel di Eternals è ancora in lavorazione, ma per il momento è stato messo da parte. Tuttavia, crede che tutti i personaggi – presumibilmente anche quelli del calibro di Ikaris e Ajak che erano stati apparentemente uccisi nel primo film – torneranno in futuro, e li vedremo prossimamente in forma animata nella prossima serie Marvel Zombies Disney+.
La trama e il cast di Eternals
Eternals, il terzo film della Fase Quattro dell’Universo Cinematografico Marvel diretto dalla regista vincitrice dell’Academy Award Chloé Zhao, è arrivato il 3 novembre 2021 nelle sale italiane. Il film targato Marvel StudiosEternals presenta un nuovo team di supereroi dell’Universo Cinematografico Marvel: l’epica storia, che abbraccia migliaia di anni, mostra un gruppo di eroi immortali costretti a uscire dall’ombra per unirsi contro il più antico nemico dell’umanità, i Devianti.
Il cast di Eternals comprende Richard Madden, che interpreta l’onnipotente Ikaris; Gemma Chan, che interpreta Sersi, amante dell’umanità; Kumail Nanjiani, che interpreta Kingo, dotato dei poteri del cosmo; Lauren Ridloff, che interpreta la velocissima Makkari; Brian Tyree Henry, che interpreta l’intelligente inventore Phastos;Salma Hayek, che interpreta la leader saggia e spirituale Ajak; Lia McHugh, che interpreta Sprite, eternamente giovane e al tempo stesso piena di saggezza; Don Lee, che interpreta il potente Gilgamesh; Barry Keoghan, che interpreta il solitario Druig; e Angelina Jolie, che veste i panni dell’impetuosa guerriera Thena.Kit Harington interpreta Dane Whitman.
Ad aprile era arrivata la notizia che le riprese di Daredevil: Born Again erano terminato. La notizia ha fatto scalpore dato che i Marvel Studios hanno interrotto le riprese a metà lavorazione per licenziare il team creativo un affare più grande del solito perché le riprese erano iniziate originariamente all’inizio dell’anno scorso, solo per essere interrotte quando i Marvel Studios hanno deciso di licenziare il team creativo e revisionare una serie che apparentemente non funzionava.
Alcuni filmati e idee originali verranno inseriti nella nuova versione, anche se difficilmente sapremo come era stata pensata la precedente iterazione di questo seguito di Daredevil. Tuttavia, in base a ciò che abbiamo sentito, Foggy Nelson, Karen Page e Bullseye erano assenti, così come il costume dell’Uomo Senza Paura per gran parte del revival di 9 episodi.
È un’immagine unica che apparentemente rende omaggio al cattolicesimo di Daredevil con un fumo che somiglia ad un’aureola sospesa sopra la testa dell’eroe. Inutile dire che questa serie continuerà ad esplorare il tumulto interiore di Matt Murdock.
Cosa sappiamo su Daredevil: Born Again?
Lo sceneggiatore di The Punisher, Dario Scardapane, è salito a bordo come nuovo showrunner della serie Daredevil: Born Again, le cui riprese sono concluse da poco.
I dettagli specifici della trama sono ancora nascosti, ma sappiamo che Daredevil: Born Again vedrà Matt Murdock/Daredevil (Charlie Cox) confrontarsi con la sua vecchia nemesi Kingpin (Vincent D’Onofrio), che abbiamo visto tornare di corsa a New York nel finale di stagione di Echo. È probabile che Fisk sia in corsa per la carica di sindaco di New York o che sia già stato nominato a tale carica quando la storia prenderà il via.
Non è previsto che la serie Daredevil: Born Again si protragga per i 18 episodi inizialmente annunciati. Secondo una recente indiscrezione, la serie dovrebbe andare in onda per 9 (forse 6) episodi prima di fare una pausa a metà stagione. Daredevil: Born Again non ha ancora una data di uscita ufficiale, ma è ancora inserita nel calendario aggiornato della Disney per il 2024.
Eagle e Sony hanno diffuso un nuovo divertente trailer di Fly Me to the Moon – Le due facce della Luna con Scarlett Johansson e Channing Tatum. Diretto da Greg Berlanti, il film è scritto da Rose Gilroy ed è basato sulla storia di Bill Kirstein e Keenan Flynn. I produttori sono Scarlett Johansson, Jonathan Lia, Keenan Flynn, Sarah Schechter e Robert J. Dohrmann è il produttore esecutivo.
Completano il cast Nick Dillenburg, Anna Garcia, Jim Rash, Noah Robbins, Colin Woodell, Christian Zuber, Donald Elise Watkins con Ray Romano e Woody Harrelson. Fly Me to the Moon – Le due facce della Luna sarà al cinema dall’11 luglio distribuito da Eagle Pictures.
La trama del film Fly Me to the Moon – Le due facce della Luna
Interpretato da Scarlett Johansson e Channing Tatum, Fly Me to the Moon – Le due facce della Luna è un’intelligente ed emozionante commedia drammatica, ambientata nel contesto dello storico allunaggio NASA dell’Apollo 11. Assunta per rilanciare l’immagine pubblica della NASA, Kelly Jones (Johansson), ragazza prodigio del marketing, si scontrerà con Cole Davis (Tatum), direttore del programma di lancio, creando scompiglio nel suo già difficile compito. Quando la Casa Bianca ritiene che la missione sia troppo importante per fallire, Kelly Jones viene incaricata di inscenare un finto sbarco sulla Luna come piano di riserva. A quel punto il conto alla rovescia inizia davvero.
Quando Sir Ridley Scott ha rimesso mano al franchise di Alien, i fan hanno gioito. Sfortunatamente, i suoi prequel – Prometheus e Alien: Covenant – erano poco ricchi di azione e horror e ricchi di temi fantascientifici profondi… che non hanno avuto la risonanza che il regista sperava.
L’acquisizione della 20th Century Fox da parte della Disney ha visto i diritti del franchise passare di mano e ora quest’ultimo si amplierà con una serie TV dallo showrunner di FargoNoah Hawley e un film, Alien: Romulus, diretto da Fede Alvarez. Ora, grazie a SFFGazette.com, abbiamo un nuovo teaser per Alien: Romulus (che puoi vedere qui) dopo che il film è stato pubblicizzato sulla copertina di una rivista di prossima uscita.
Gli Xenomorfi sono finalmente tornati e ora sono più terrificanti di quanto non fossero da molto tempo; per quelli di voi che se lo chiedono, nel poster si vede il personaggio di Cailee Spaeny, Rain, che fissa il mostro.
“È un talento straordinario”, ha recentemente detto Alvarez dell’attrice. “L’ho incontrata qualche anno fa, e in un certo senso è stata una totale coincidenza. È merito del suo talento, ma quando abbiamo iniziato a scrivere il film qualche anno fa, io e il mio co-sceneggiatore [Rodo Sayagues] avevamo già la sua foto sulla lavagna.”
“Abbiamo messo le foto dei volti sulla lavagna solo per avere un volto del personaggio a cui rivolgerci quando dice una battuta. ‘Come parlerebbe quella persona?’ Quindi abbiamo avuto la sua faccia sul tabellone fin dall’inizio, e dico sempre a Cailee: ‘Ho scritto questo film per te.'”
Alien: Romulus, tutto quello che sappiamo sul film
Il film Alien: Romulus è interpretato da Cailee Spaeny (Priscilla), David Jonsson (Agatha Christie’s Murder is Easy), Archie Renaux (Tenebre e ossa), Isabela Merced (The Last of Us), Spike Fearn (Aftersun) e Aileen Wu. Alien: Romulus è diretto da Fede Alvarez (La casa, Man in the Dark) da una sceneggiatura scritta dallo stesso Alvarez insieme al suo frequente collaboratore Rodo Sayagues (L’uomo nel buio – Man in the Dark), basata sui personaggi creati da Dan O’Bannon e Ronald Shusett.
Nel film, stando alla sinossi ad oggi riportata, un gruppo di giovani coloni spaziali, mentre rovista nelle profondità di una stazione spaziale abbandonata, si ritrova faccia a faccia con la forma di vita più terrificante dell’universo. Dovranno allora cercare di sopravvivere e impedire che quel male possa diffondersi. Il film è atteso in sala a partire dal 16 agosto.
Netflix sbarcherà a Lucca Comics & Games 2024 il 31 ottobre con un appuntamento imperdibile: Squid Game 2! Il creatore, scrittore e regista Hwang Dong-hyuk e i protagonisti Lee Jung-jae e Wi Ha-Jun saranno a Lucca per incontrare i fan e per svelare a tutto il mondo alcune novità dell’attesissima seconda stagione, che sarà disponibile solo su Netflix entro la fine del 2024.
Squid Game, la serie che ha avuto un successo senza paragoni su Netflix, rimanendo tutt’oggi la serie più popolare su Netflix dopo più di due anni dalla sua uscita, sta per fare il suo ritorno trionfale, e tutto il mondo è in fermento.
Oltre al suo enorme successo di pubblico, la serie ha fatto la storia vincendo 6 Emmy Awards tra cui Miglior Regia per Hwang Dong-hyuk e Miglior Attore Protagonista per Lee Jung-jae, oltre ad altri premi prestigiosi come il Gotham Award per la “Serie rivelazione” e un “AFI Honor nel 2021”.
Le prime immagini disponibili di questa seconda stagione mostrano Gi-hun mentre prende una decisione critica. Interpretato da Lee Jung-jae, che per il ruolo ha vinto come Attore Protagonista in una Serie Drammatica ai 74esimi Emmy®, Gi-hun abbandona i suoi piani di andare negli Stati Uniti dopo una telefonata misteriosa e si imbarca in una missione.
La nuova stagione accoglierà anche altri amati personaggi della prima stagione, come Front Man (Lee Byung-hun) e il Reclutatore (Gong Yoo). Oltre ai nuovi membri del cast Yim Si-wan, Kang Ha-neul e Park Gyu-young.
Il visionario regista Hwang Dong-hyuk ritorna alle redini del progetto. In seguito alla sua storica vittoria ai 74esimi Emmy, primo asiatico ad aggiudicarsi la Miglior Regia in una Serie Drammatica, Hwang riprende il suo ruolo di regista, scrittore e produttore. Insieme a un cast da sogno al suo fianco, le aspettative sono alte per il genio dietro al colosso Squid Game.
La storia di Squid Game
Squid Game ha sconvolto il mondo con la sua uscita nel 2021, diventando presto una delle serie più viste su Netflix a livello globale. Accumulando più di 1,65 miliardi di ore di visualizzazione da parte di più di 142 milioni di famiglie nei suoi primi 28 giorni, la serie ha raggiunto il posto #1 nella Top 10 di 94 Paesi.
Oltre al suo enorme successo di pubblico, la serie ha vinto premi prestigiosi ed è stata lodata per il suo fresco commento su una società moderna immersa in una spietata competitività, il tutto raccontato in contrasto con lo sfondo di nostalgici giochi da bambini, trasformando tutto ciò che è Squid Game – la sua arte, musica, estetica e i suoi giochi – in un fenomeno culturale globale.
Dettagli sulla serie
SCRITTORE/REGISTA: Hwang Dong-hyuk
PRODUTTORE ESECUTIVO: Kim Ji-yeon
PRODOTTA DA: Firstman Studio
CAST PRINCIPALE: Lee Jung-jae, Lee Byung-hun, Yim Si-wan, Kang Ha-neul, Wi Ha-jun, Park Gyu-young, Lee Jin-uk, Park Sung-hoon, Yang Dong-geun, Kang Ae-sim, Lee David, Choi Seung-hyun, Roh Jae-won, Jo Yuri, Won Ji-an, Gong Yoo (special appearance)
Da Amazon MGM Studio arriva il trailer ufficiale di Uno rosso, diretto da Jake Kasdan con protagonisti Dwayne Johnson e Chris Evans. Fanno parte del cast stellare anche Kiernan Shipka, Lucy Liu, Bonnie Hunt, Kristofer Hivju, Nick Kroll, Wesley Kimmel e J.K. Simmons. Da una storia di Hiram Garcia, la sceneggiatura del film è di Chris Morgan.
Prodotto da Hiram Garcia, p.g.a., Dwayne Johnson, p.g.a., Dany Garcia, Chris Morgan, p.g.a., Jake Kasdan p.g.a. e Melvin Mar, ‘UNO ROSSO’ sarà distribuito nelle sale italiane da Warner Bros. Pictures a novembre.
Uno Rosso, il poster e le prime immagini
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uno rosso film
Uno Rosso, la trama
Dopo che Babbo Natale – nome in codice: UNO ROSSO – viene rapito, il capo della sicurezza del Polo Nord (Dwayne Johnson) deve fare squadra con il più famigerato cacciatore di taglie del mondo (Chris Evans) in una missione travolgente e ricca di azione per salvare il Natale.
“Non è Max. È HBO.” Variety parafrasa la famosa pubblicità per commentare la nuova politica di Casey Bloys, CEO di HBO e Max Content, che sta cambiando la definizione tra cosa sia uno “spettacolo HBO” e un “spettacolo Max”, spostando la maggior parte dei prossimi progetti IP Warner Bros. ad alto budget di Max sotto l’ombrello della HBO.
Ciò significa che la prossima serie tv Harry Potter, così come la serie prequel di ItWelcome to Derry e l’adattamento di Lanterna Verde appena annunciato Lanterns ora saranno tutti marchiati come HBO Originals.
HBO e Max separano le loro identità creative
Si tratta di un cambiamento rispetto alla decisione più recente di inserire tutte le serie basate sulla proprietà intellettuale di Warner Bros. nel segmento Max, stabilita per la prima volta quando Bloys ha aggiunto la supervisione di Max nel 2020.
“Ci sentivamo come se dovessimo distinguere tra uno spettacolo della HBO e uno spettacolo di Max”, ha detto Bloys di questa distinzione iniziale. “L’idea di utilizzare la proprietà intellettuale della Warner Bros. come delineazione per Max sembrava giusta. Almeno questo ti dà una corsia libera. Ma quando abbiamo iniziato a produrre quegli spettacoli, stavamo usando gli stessi metodi, lo stesso tipo di pensiero, su come avremmo affrontato gli spettacoli della HBO. In molti casi, gli stessi talenti che ha lavorato negli spettacoli della HBO.
In Lanterns, ad esempio, gli sceneggiatori includono Chris Mundy, che ha lavorato a True Detective della HBO, e Damon Lindelof, la cui produzione HBO ha incluso The Leftovers e Watchmen. Anche il co-responsabile dei DC Studios, Peter Safran, ha descritto Lanternscome “un enorme evento di qualità HBO” che è “molto sulla scia di ‘True Detective'”.
“Ciò che abbiamo ottenuto sono serie di questa portata e scala che sembrano fantastici, e grandi narrazioni e talenti con cui abbiamo lavorato”, ha aggiunto Bloys. “L’idea della delineazione ha iniziato a sembrare inutile. Tipo, perché lo stiamo facendo? Chiamiamoli semplicemente per quello che sono: programmi HBO.”
Il cambiamento entrerà ufficialmente in vigore con il lancio le serie previste per il 2025. Ciò significa che “The Penguin” e “Dune: Prophecy”, entrambi presentati in anteprima entro la fine dell’anno, dovrebbero essere ancora chiamati Max Originals. Quegli spettacoli erano già stati venduti all’estero con l’etichetta Max – e anche la scorsa settimana, HBO ha inviato un teaser di “Penguin” che includeva ancora il marchio Max.
“Inizieremo nel 2025, anche se ‘The Penguin’ sarebbe ovvio come un originale HBO”, ha detto Bloys. “Sfortunatamente, il processo di concessione della licenza a livello internazionale è già iniziato.”
Spiegando i tempi della decisione di riallineare la scuderia delle serie HBO e Max Originals, Bloys ha osservato che gli è diventato ancora più chiaro che questi grandi spettacoli avrebbero dovuto ottenere l’etichetta HBO mentre Max ha iniziato a sviluppare serie che sono più nella tradizione televisiva. Tra questo tipo di serie ci sono il medical drama The Pitt, con Noah Wyle, così come il thriller poliziesco Duster, di J.J. Abrams e LaToya Morgan, che rimangono entrambi la serie Max.
Nel corso degli anni l’attore Matt Smith ha saputo staccarsi dall’immagine che i suoi ruoli iconici gli avevano conferito per dimostrare di essere un attore completo, capace di destreggiarsi tra generi diversi e con diverse tipologie di personaggio. Oggi è un attore apprezzato, che specialmente negli ultimi progetti ha dimostrato una maturità artistica che gli ha permesso di ottenere le attenzioni di un pubblico particolarmente ampio.
Scopriamo qui di seguito 10 curiosità su di lui e il suo lavoro.
2 Le serie TV. L’attore è probabilmente più noto per la sua carriera televisiva, essendo apparso in serie come Diario di una squillo perbene (2007), Le avventure di Sarah Jane (2010), e Doctor Who (2010-2014), dove diviene celebre interpretando l’Undicesimo Dottore. Successivamente prende parte alla serie The Crown (2016-2023) ricoprendo il ruolo del Principe Filippo nelle prime due stagioni, accanto all’attrice Claire Foy. Dal 2022 interpreta invece il principe Daemon Targaryen in House of the Dragon, recitando accanto a Emma D’Arcy, Olivia Cooke e Rhys Ifans.
Matt Smith è stato il Dottore in Doctor Who
3. È stato il Dottore più giovane di sempre. Quando fu scelto per interpretare il ruolo del Dottore nell’iconica serie Doctor Who – battendo numerosi altri attori tra cui Chiwetel Ejiofor – Smith aveva solo 26 anni, il che fece di lui il più giovane attore ad aver vestito i panni del personaggio. Smtih era infatti di tre anni più giovane di Peter Davison – scelto per il ruolo nel 1981 – al momento del suo casting.
4. In pochi credevano in lui. Quando Smith venne scelto per il ruolo, la BBC si dimostrò cauta riguardo al suo ingaggio perché sentivano che un ventiseienne non poteva interpretare il Dottore nel modo giusto. Alcuni fan della serie, allo stesso modo, credevano che Smith fosse inesperto e troppo poco noto per il ruolo. Il produttore Steven Moffat, però, insistette per avere lui, rimasto particolarmente colpito dal suo provino. Alla fine Smith dimostrò le giuste qualità e il suo Dottore si è affermato come uno dei più apprezzati.
Matt Smith è Daemon Targaryen in House of the Dragon, prequel di Il Trono di Spade
5. Ha dimostrato di essere perfetto per il suo ruolo. Nella serie prequel di Il Trono di Spade, House of the Dragon, Smith interpreta il principe Daemon Targaryen. Inizialmente, i fan dei libri si erano opposti al casting dell’attore per tale personaggio, poiché ritenevano che Smith non fosse abbastanza carismatico per interpretare questo controverso principe. L’interpretazione dell’attore, tuttavia, ha dimostrato che i suoi critici si sbagliavano e ora è uno degli idoli dei fan della serie.
6. Ha ricevuto consigli da Emilia Clarke. Emilia Clarke ha interpretato Daenerys Targaryen nelle otto stagioni di Il Trono di Spadee prima delle riprese di House of the Dragon ha dato alcuni consigli a Smith, che interpreta un antenato di Daenerys. L’attrice, in particolare, ha avvisato il collega di tenersi pronto per il lungo processo necessario ad applicare la parrucca bionda tipica dei Targaryen. “Ne ho parlato con Emilia e lei mi ha detto: ‘Dio, devo passare un’ora e mezza ogni giorno a mettermi la parrucca, ed è stancante.’ Ma sembra davvero figo, quindi ne vale la pena“.
Matt Smith in The Crown
7. Si è allenato con un dialect coach per il suo ruolo. Nelle prime due stagioni di The Crown, Smith ha interpretato il principe Filippo. Pur essendo britannico, Smith si è comunque dovuto preparare al ruolo con un dialect coach, William Conacher, che ha in seguito raccontato di essersi trovato davanti ad una sfida particolare a Claire Foy e Matt Smith, dovendo insegnare loro la corretta pronuncia di termini semplici come “grazie” e “era”, affinché risultassero simili a come pronunciati dalla vera regina Elisabetta II e il principe Filippo.
7.Non possiede un profilo sul social network. L’attore ha in più occasioni dichiarato di non essere un grande fan dei social network, dove troppo spesso la vita privata si mescola con quella pubblica. Proprio per perseguire il desiderio di non condividere troppo di sé, Smith ha deciso di non possedere alcun account ufficiale sul social Instagram né su altri social. Si possono tuttavia ritrovare alcune fan page grazie alle quali sarà possibile rimanere aggiornati sui suoi progetti.
Matt Smith non ha le sopracciglia?
8. Molti suoi fan si chiedono il perché di questo particolare dettaglio. Una delle curiosità non legate al lavoro di Smith che più spopola tra i suoi fan è l’assenza in lui di sopracciglia. Alcuni fan hanno teorizzato che l’attore potrebbe essere affetto da madarosi, che comporta appunto la perdita di ciglia e sopracciglia. Se anche fosse questa la risposta a questa sua particolarità, ciò non impedisce all’attore di distinguersi come un vero talento della recitazione.
Matt Smith e la fidanza Caroline Brady
9. È stato fidanzato con una nota attrice. L’attore è stato fidanzato dal 2014 al 2019 con l’attrice Lily James, con cui ha condiviso il set di PPZ – Pride + Prejudice + Zombie. Nel corso della loro relazione, i due si sono dimostrati molto riservati riguardo la loro vita privata, non condividendo particolari notizie né foto sui social network. I due si sono poi separati, rimanendo però in buoni rapporti. Dal 2021, invece, Smith sarebbe impegnato con l’imprenditrice Caroline Brady, anche se la cosa non è ancora stata da loro confermata.
Matt Smith: età e altezza dell’attore
10. Matt Smith è nato a Northampton, in Inghilterra, il 28 ottobre 1982. L’attore è alto complessivamente 1.82 metri.
Una complicata questione della gestione dei diritti di sfruttamento del personaggio ha impedito per molti anni ai Marvel Studios di introdurre Namor nell’universo cinematografico Marvel, ma l’antieroe sottomarino ha finalmente fatto il suo debutto in Black Panther: Wakanda Forever.
L’attore di NarcosTenoch Huerta ha interpretato il personaggio, inizialmente nemico di Shuri (Letitia Wright), ma poi insperato alleato contro una minaccia esterna. L’anno scorso, Huerta è stato colpito dalle accuse di violenza sessuale da parte della sassofonista María Elena Ríos, che ha accusato l’attore di essere un “predatore sessuale” in una serie di tweet. La storia è stata ripresa e ampiamente diffusa online, e Huerta ha successivamente rilasciato una dichiarazione negando categoricamente le affermazioni di Rios e definendole “false e completamente infondate”.
“Circa un anno fa sono uscito con Elena per diversi mesi”, ha scritto Huerta. “È stato sempre del tutto consensuale, come innumerevoli altri possono attestare. E per tutto il tempo è stata una relazione amorevole, calorosa e di reciproco sostegno. Dopo la fine, però, Elena ha cominciato a travisare le nostre interazioni sia in privato che di fronte a gruppi di amici comuni”.
“Di conseguenza, alcuni mesi fa, ho incaricato un team legale di avviare le azioni appropriate per proteggere la mia reputazione e confutare queste accuse irresponsabili e false che possono causare grandi pregiudizi e danni”, ha continuato. “Anche se non sono affatto perfetto, so che queste accuse sono semplicemente false. E anche se lavorerò sempre per migliorarmi, devo contestare le affermazioni che sono allo stesso tempo false e offensive”.
Huerta ha poi abbandonato il suo progetto successivo, un film Netflix intitolato Fiesta en la Madriguera, poco dopo per “continuare il processo di ripristino della mia reputazione”, e da allora non abbiamo più avuto sue notizie.
Ora, Daniel Richtman riferisce che un progetto solista di Namor (non siamo sicuri se si tratti di un film o di una serie Disney+) è in lavorazione ai Marvel Studios. Non si parla di Huerta, ma c’è la possibilità che venga sostituito nel ruolo a seguito di queste accuse?
Jonathan Majors è stato licenziato dal ruolo di Kang, ma ciò è avvenuto dopo che l’attore è stato dichiarato colpevole di aggressione e, per quanto ne sappiamo, Tenoch Huerta non è mai stato nemmeno formalmente accusato. In ogni caso, se il report di Richtman è accurato, il progetto è probabilmente nelle primissime fasi di sviluppo.
Alla luce del fatto che è stato anche confermato che Namor è un mutante nel MCU, il personaggio avrebbe altri momenti e situazioni in cui potrebbe comparire dal momento che i Mutanti e gli X-Men in particolare sono il prossimo grande obbiettivo del Marvel Studios. Inoltre, la sua relazione con Sue Storm nei fumetti potrebbe renderlo un personaggio che plausibilmente avrebbe ragione di apparire anche in The Fantastic Four (al netto delle problematiche legate alla posizione del film sulla time line MCU).
Black Panther: Wakanda Forever, la trama
Nel film Marvel Studios Black Panther: Wakanda Forever, la Regina Ramonda (Angela Bassett), Shuri (Letitia Wright), M’Baku (Winston Duke), Okoye (Danai Gurira) e le Dora Milaje (tra cui Florence Kasumba) lottano per proteggere la loro nazione dalle invadenti potenze mondiali dopo la morte di Re T’Challa. Mentre gli abitanti del Wakanda cercano di comprendere il prossimo capitolo della loro storia, gli eroi devono riunirsi con l’aiuto di War Dog Nakia (Lupita Nyong’o) e di Everett Ross (Martin Freeman) e forgiare un nuovo percorso per il regno del Wakanda. Il film presenta Tenoch Huerta Mejía nel ruolo di Namor, sovrano di una nazione sottomarina nascosta, ed è interpretato anche da Dominique Thorne, Michaela Coel, Mabel Cadena e Alex Livinalli. Black Panther: Wakanda Forever, diretto da Ryan Coogler e prodotto da Kevin Feige e Nate Moore, è ora disponibile al cinema.
Disney+ ha distribuito un teaser per il quinto episodio di The Acolyte, in cui sembra che potremmo avere altri flashback. L’episodio della scorsa settimana si è concluso con il misterioso “Maestro” che ha fatto sentire la sua presenza attaccando il gruppo di Jedi che era andato a Khofar nel tentativo di impedire a Mae di assassinare Kelnacca.
All’insaputa dei nostri eroi, Mae aveva già deciso di arrendersi allo Jedi Wookiee una volta scoperto che sua sorella gemella, Osha, era ancora viva, ma scopre che il suo capo del Lato Oscuro aveva già compiuto l’atto. Il Maestro scatena una potente esplosione di Forza.
Sembra che questo episodio riprenderà immediatamente dopo quel cliffhanger, ma sembra che avremo anche più flashback, poiché vediamo Kelnacca attaccare quello che sembra essere un altro Jedi con la sua spada laser. Forse il Wookiee stava cercando di impedire ciò che accadde alla congrega di Brendock? Ecco lo spot!
The Acolyte: La Seguaceè scritto e prodotto esecutivamente da Leslye Headland (Russian Doll), che sarà anche showrunner. Insieme alla Stenberg ci sono Lee Jung-jae (Squid Game), Dafne Keen (His Dark Materials), Rebecca Henderson (Inventing Anna), Dean-Charles Chapman (1917), Carrie-Anne Moss (The Matrix), Manny Jacinto (The Good Place), Jodie Turner-Smith (After Yang), Charlie Barnett (Russian Doll) e l’ex stao della trilogia sequel di Star Wars, Joonas Suotama, che interpreta un nuovo personaggio sotto forma di maestro Jedi Wookiee.
The Acolyte: La Seguace è l’annunciata serie tv parte del franchise di Star Wars creata da Leslye Headland. La serie tv è ambientato alla fine dell’era dell’Alta Repubblica prima degli eventi dei principali film di Star Wars.
The Acolyte: La Seguace è ambientato alla fine dell’era dell’Alta Repubblica in un mondo di “segreti oscuri e poteri emergenti del lato oscuro”, circa 100 anni prima di Star Wars: Episodio I – La minaccia fantasma (1999). Un’ex Padawan si riunisce con il suo Maestro Jedi per indagare su una serie di crimini, ma le forze che affrontano sono più sinistre di quanto avessero mai previsto.
Nel cast della serie tv protagonisti sono Amandla Stenberg come ex padawan, Lee Jung-jae come Maestro Jedi, Manny Giacinto, Dafne Keen come una giovane Jedi, Jodie Turner-Smith, Rebecca Henderson nei panni di Vernestra Rwoh, un cavaliere Jedi prodigio. Charlie Barnett come un giovane Jedi, Dean-Charles Chapman, Carrie-Anne Moss come una Jedi, Margherita Levieva, Joonas Suotamo nei panni di Kelnacca, un maestro Jedi Wookiee.
Le riprese di Superman a Cliveland continuano a far trapelare immagini dal set del film di James Gunn e sembra adesso che sia arrivato il turno di… Clark Kent! Siamo abituati al fatto che il look del ragazzone buono che viene da una fattoria del Kansas non sia estremamente cool, nonostante l’evidente prestanza fisica, tuttavia le foto che sono arrivate on line mostrano un David Corenswet con un aspetto davvero insolito.
In genere, l’Uomo d’Acciaio si traveste con un paio di occhiali e un leggero cambiamento nell’acconciatura; nel caso di Christopher Reeve, ad esempio, i suoi capelli elegantemente pettinati sono stati sostituiti con l’ormai iconico “ricciolo di Superman”.
Il regista James Gunn sembra essersi ispirato proprio a quel Superman, anche se a un livello un po’ più estremo. Come potete vedere di seguito, Clark della DCU ha una zazzera disordinata di capelli ricci per mascherarsi meglio. Con il fatto che gli copre gran parte della fronte, potrebbe essere più realistico che i suoi colleghi del Daily Bugle non riconoscano in lui Superman.
Non è esattamente quello che ci aspettavamo, ma suggerisce che Corenswet cambierà completamente la sua fisicità nei panni di Clark Kent, una decisione creativa presa in prestito da Reeve che nessun attore è stato in grado di replicare con successo da allora (anche se Brandon Routh ci ha provato in Superman Returns).
Da notare anche il fatto che Clark indossa occhiali rotondi che sembrano molto simili a quelli indossati dalla versione del reporter di Reeve.
Quali sono i progetti DCU più interessanti del momento?
Sebbene l’attesa per Superman sia appena cominciata, con il film attualmente in uscita l’11 luglio 2025, ci sono diversi progetti DC in arrivo che intrattengono i fan nel frattempo. Uno show poco conosciuto ma molto amato è My Adventures with Superman, attualmente in onda con la seconda stagione, che vede come protagonisti l’attore di The Boys Jack Quaid nel ruolo di Superman, Alice Lee in quello di Lois Lane e Ishmel Sahid in quello di Jimmy Olsen.
Nel corso dell’anno arriverà su Max anche la serie animata Creature Commandos, che ha messo in piedi un cast di tutto rispetto, tra cuiViola Davis nel ruolo di Amanda Waller, Sean Gunn nel ruolo di G.I. Robot e Weasel, David Harbour nel ruolo di Eric Frankenstein e Frank Grillo nel ruolo di Rick Flag Sr. Grillo porterà il suo talento anche nel live-action, visto che Gunn ha recentemente annunciato che si scontrerà con il Christopher Smith di Cena nella seconda stagione di Peacemaker.
Superman, scritto e diretto da James Gunn, non sarà un’altra storia sulle origini, ma il Clark Kent che incontriamo per la prima volta qui sarà un “giovane reporter” a Metropolis. Si prevede che abbia già incontrato Lois Lane e, potenzialmente, i suoi compagni eroi (Gunn ha detto che esistono già in questo mondo e che l’Uomo di domani non è il primo metaumano del DCU). Il casting ha portato alla scelta degli attori David Corenswet e Rachel Brosnahan come Clark Kent/Superman e Lois Lane.
Il film è stato anche descritto come una “storia delle origini sul posto di lavoro“, suggerendo che una buona parte del film si concentrerà sull’identità civile di Superman, Clark Kent, che è un giornalista del Daily Planet. Secondo quanto riferito, Gunn ha consegnato la prima bozza della sua sceneggiatura prima dello sciopero degli sceneggiatori, ma ciò non significa che la produzione non subirà alcun impatto in futuro.
“Superman è il vero fondamento della nostra visione creativa per l’Universo DC. Non solo Superman è una parte iconica della tradizione DC, ma è anche uno dei personaggi preferiti dai lettori di fumetti, dagli spettatori dei film precedenti e dai fan di tutto il mondo”, ha detto Gunn durante l’annuncio della lista DCU. “Non vedo l’ora di presentare la nostra versione di Superman, che il pubblico potrà seguire e conoscere attraverso film, animazione e giochi”.
Con Hit Man, presentatofuori concorso alla Mostra del Cinema di Venezia 2023, Richard Linklater firma un’altra commedia brillante pronta a consolidarsi come un vero e proprio cult. Rinnovando la collaborazione con l’esilarante Glen Powell– dopo la partecipazione a Tutti vogliono qualcosa – il regista della Before Trilogy propone una miscela frizzante di action comedy, meet cute e screwball, tutta costruita attorno al mito dell’hit man, elaborando al contempo una riflessione sulle maschere dietro cui ci nascondiamo e la tendenza dell’animo umano a migliorarsi sempre.
Hit Man: sicario per finta
Gary Johnson è il killer professionista più richiesto di New Orleans. Per i suoi clienti è come se fosse uscito da un film: il misterioso sicario da ingaggiare. Ma se lo si assolda per fare fuori un marito infedele o un boss violento, è bene stare in guardia, perché lui lavora per la polizia. Quando infrange il protocollo per aiutare una donna disperata che cerca di scappare da un fidanzato violento, si ritrova ad assumere una delle sue false identità: si innamorerà della donna e accarezzerà l’idea di diventare lui stesso un criminale.
Tutti vogliono sbarazzarsi di qualcosa: di questo, Gary Richards ne è pienamente consapevole. La filosofia e lo studio dei comportamenti umani sono il suo pane quotidiano, anche se è più bravo a impartirne i concetti che a metterli in atto. Tuttavia, la continua esposizione alle storie altrui, forse farà scattare anche in Gary il desiderio di agire e, ancor prima di cambiare, capire che persona è. L’urgenza conoscitiva del falso sicario verrà intercettata da un personaggio femminile fortissimo, Madison, interpretata dalla splendida Adria Arjona, che alzerà sempre più la posta in gioco per il protagonista, eccitandolo sessualmente e intellettualmente, mentendogli, innamorandosi dell’alter ego più cool di Gary.
Meet Cute o Meet Dead
Hit Man costruisce tutta la sua narrazione su due caposaldi tematici: invenzione e parodia per elaborare, come spesso in Linklater, una riflessione sul comportamento umano, trasferendo questa ricerca di significato ad ogni reparto, senza mai farla risultare stucchevole. La mitologia dell’hit man – figura sostanzialmente inventata dal cinema – spinge Gary a voler incarnare questa fantasia, non a distruggerne il significato.
Per Gary, fingere di essere un sicario, significa fare ricerca sul campo per quello che definisce “il lavoro che non mollerò mai“, le sue lezioni di filosofia all’università. I suoi alter ego, molto più interessanti rispetto a lui, diventano maschere da mettersi e togliersi a piacimento, senza mai essere giudicati perchè ci si presenta come in una posizione di potere, diventando depositario dei segreti più folli e privati di persone che ha incontrato da appena cinque minuti.
Con tempi comici perfetti, Hit Man è l’ennesima conferma del talento di uno dei registi contemporanei più apprezzati e riconosciuti. Il massimo controllo di Linklater sull’immagine e sulla narrazione permette a questa inedita comedia di svilupparsi senza mai scivolare, piuttosto soprendendoci di continuo. Se il potenziale di Glen Powell non era stato percepito ancora chiaramente da qualcuno, Hit Man lo consacrerà come grandissimo talento del cinema statunitense.
Film fantascientifico scritto e diretto da Carl Strathie, Solis – Trappola nello spazio è incentrato sui tentativi di sopravvivenza di un singolo uomo, lanciato a tutta velocità verso una fine apparentemente inevitabile. Si tratta di una premessa che non può non far pensare a film come Gravity, Sopravvissuto – The Martian o Moon, in cui una singola persona è costretta a confrontarsi con un contesto quantomai ostile e letale quale è quello dello spazio o comunque di un pianeta con condizioni ben diverse da quelle terrestri.
Strathie, qui al suo primo lungometraggio dopo una serie di apprezzati e premiati cortometraggi, costruisce dunque un racconto che condensa in un’ora e mezza azione, tensione e claustrofobia, permettendo al protagonista di dar vita ad un vero e proprio one man show con cui tenere lo spettatore incollato alle proprie disavventure. Solis – Trappola nello spazio, purtroppo, non ha goduto di un’adeguata distribuzione ed è dunque passato grossomodo in sordina.
Ecco perché il suo passaggio televisivo è un’ottima occasione per riscoprire questo titolo che non mancherà di affascinare tutti gli appassionati di questo genere di racconti e opere. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a Solis – Trappola nello spazio. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla spiegazione del finale. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
La trama e il cast di Solis – Trappola nello spazio
Protagonista del film è l’astronauta Troy Holloway, che a seguito di un incidente nello spazio si risveglia in una capsula di salvataggio che scopre essere alla deriva verso il Sole: l’ossigeno scarseggia e ha solo novanta minuti prima che il calore trasformi la capsula in una trappola incandescente. L’unica speranza di salvezza per Holloway è il comandante Roberts, che si trova in contatto radio con lui e sta conducendo una missione di salvataggio. Insieme, dovranno trovare un modo per uscire da quella situazione.
Il film è essenzialmente interpretato da un attore che compare in scena e un’attrice presente solo a livello vocale. Nel ruolo di Troy Holloway si ritrova Steven Ogg, conosciuto principalmente per essere il doppiatore di Trevor Philips nel videogioco Grand Theft Auto V e per il ruolo di Simon in The Walking Dead. A dare voce al comandante Roberts vi è invece l’attrice Alice Lowe, nota soprattutto per il ruolo della dottoressa Haynes in Black Mirror: Bandersnatch.
Come finisce Solis – Trappola nello spazio? Ecco la spiegazione del finale
Nel corso del film, mentre Roberts tenta un salvataggio con l’Hathor 18, Holloway effettua le riparazioni alla sua capsula, riportando però diverse ferite. Nonostante ciò, il finestrino dell’abitacolo inizia a creparsi e l’astronauta comincia a perdere le speranze. Esorta Roberts a tornare indietro e a evitare quel tentativo di salvataggio per salvare invece la sua vita e quella dei suoi compagni di equipaggio. Lei, tuttavia, lo informa che ha ordini precisi dal Controllo di salvare almeno un membro dell’Aten 2024 DEC, la navicella di cui faceva parte Holloway.
Mentre la capsula si avvicina sempre di più al Sole, Holloway continua a fare riparazioni, tra cui una all’esterno della nave. Mentre i suoi livelli di ossigeno diminuiscono ed è prossimo a perdere conoscenza, esorta ancora una volta Roberts a tornare indietro a causa del rischio che entrambe le navi corrono per la vicinanza al Sole, ma lei si rifiuta di rinunciare. I due sono finalmente pronti per il contatto che potrebbe salvare la vita dell’astronauta, ma è a questo punto che Solis – Trappola nello spazio diventa ambiguo.
Holloway informa infatti il comandante Roberts che salterà dal finestrino della capsula e le chiede di lanciarsi verso di lui per afferarlo. L’astronauta si tuffa dunque contro il finestrino mandandolo in frantumi e gettandosi nello spazio aperto. Proprio in quel momento, però, i suoi livelli di ossigeno si esauriscono e il film termina senza che si abbia una risposta chiara su ciò che accade ad Holloway. L’opzione più probabile è che, a prescindere da sé Roberts riesce ad afferarlo o meno, egli muoia per mancanza d’aria.
Il trailer di Solis – Trappola nello spazio e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire di Solis – Trappola nello spazio grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Chili Cinema, Google Play, Apple TV, Prime Video e Rai Play. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di martedì 25 giugno alle ore 21:20 sul canale Rai Movie.
Una delle principali problematiche che affliggono gli Stati Uniti è quella della facilità di accesso ad armi da fuoco, cosa che rende tristemente frequenti episodi di sparatorie e conseguenti vittime. Troppo spesso, poi, episodi di questo tipo si verificano all’interno di istituti scolastici. Il tema è ampiamente dibattuto e anche il cinema ha cercato di unirsi al discorso con alcuni film su questo argomento. Tra questi vi è Run Hide Fight – Sotto assedio, scritto e diretto nel 2020 da Kyle Rankin.
Il titolo “Run Hide Fight” (Corri, nasconditi, combatti) si riferisce alla linea d’azione consigliata durante una sparatoria. Per prima cosa si deve scappare; se non si può scappare, ci si deve nascondere; e se non ci si può nascondere, si deve combattere l’aggressore. Come si può immaginare, il film porta dunque lo spettatore nel vivo di una di queste situazioni, per restituire tutta la paura, la tensione e l’orrore che si verificano in tali circostanze.
Il film, che presenta molte somiglianze con Die Hard – Trappola di cristallo(1988), è dunque un titolo da non perdere, dotato di azione, ritmo e lucido commento sociale. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a Run Hide Fight – Sotto assedio. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla storia vera a cui si ispira. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
Una scena di Run Hide Fight – Sotto assedio. Foto di Darin Moran
La trama e il cast di Run Hide Fight – Sotto assedio
Protagonista del film è Zoe Hull, una ragazza di 17 anni, alla quale è morta recentemente la madre. Zoe non ha ancora superato la perdita del genitore e per di più è costretta a vivere con il rigido padre, con il quale ha un pessimo rapporto. L’unica persona su cui può contare è Lewis, il suo migliore amico, che è innamorato di lei. Zoe non vede l’ora di finire l’ultimo anno, lasciarsi il liceo alle spalle e iniziare una nuova vita al college, ma questo suo sogno rischia ora di andare in frantumi.
In quello che sembrava un giorno come un altro, un gruppo di studenti armati fa irruzione nell’istituto, sparando a chiunque capiti loro sotto tiro. Il tutto viene ripreso dal capobanda, Tristan, con una diretta streaming e quando rimangono pochi sopravvissuti i folli assassini decidono di farne degli ostaggi. Zoe, rimasta miracolosamente in vita, si serve delle tecniche di sopravvivenza insegnatele dal padre, un ex militare, per cercare di fuggire e salvare anche gli altri ostaggi. Il rischio di morire, però, è dietro l’angolo.
Ad interpretare Zoe Hull vi è l’attrice Isabel May, nota per il ruolo di Katie Cooper nella serie TV Alexa & Katie e per la serie 1883, di cui è una dei protagonisti. Accanto a lei, nel ruolo del padre Todd, vi è l’attore Thomas Jane, celebre per aver interpretato il protagonista nel film del 2004 The Punisher, mentre Radha Mitchell è Jennifer, madre di Zoe. Recitano poi nel film anche Olly Sholotan nel ruolo dell’amico Lewis e EliBrown, celebre per la serie Gossip Girl, in quelli di Tristan, capobanda del gruppo di studenti armati.
Quando parliamo di storia vera, è bene sottolineare che Run Hide Fight – Sotto assedio non ripropone esplicitamente un preciso evento di questo tipo, ma si ispira liberamente alle tante tristi sparatorie di massa avvenute negli Stati Uniti all’interno di scuole e università e nelle quali hanno perso la vita numerosi studenti e docenti. Questo tipo di vicende è inoltre stato già brillantemente affrontato in film come Elephant e il documentario premiato agli Oscar Bowling for a Columbine.
Secondo alcuni studi, i fattori alla base delle sparatorie nelle scuole includono il facile accesso alle armi da fuoco, le disfunzioni familiari, la mancanza di supervisione da parte della famiglia e le malattie mentali, oltre a molti altri problemi psicologici. Tra i motivi principali degli aggressori vi sono: bullismo/persecuzione/minaccia (75%) e vendetta (61%), mentre il 54% ha riferito di avere numerosi motivi. Gli altri motivi includono il tentativo di risolvere un problema (34%), il suicidio o la depressione (27%) e la ricerca di attenzione o riconoscimento (24%).
Le sparatorie nelle scuole sono ad ogni modo un “fenomeno moderno” e sebbene negli Stati Uniti la tendenza più recente è stata quella di una diminuzione dopo i picchi degli anni ’90, allo stesso tempo la tendenza per questi attacchi è quella di una maggiore probabilità di essere premeditati ed eseguiti con un piano preciso in mente. Uno studio della Northeastern University ha rilevato che “all’inizio degli anni ’90 il numero di bambini uccisi nelle scuole era quattro volte superiore a quello attuale“.
Il trailer di Run Hide Fight – Sotto assedio e dove vederlo in streaming e in TV
È possibile fruire di Run Hide Fight – Sotto assedio grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Apple TV, Google Play e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di martedì 25 giugno alle ore 21:20 sul canale Rai 4.
Diversi anni prima che il Marvel Cinematic Universe diventasse una realtà consolidata, alcuni dei suoi supereroi già calcavano autonomamente il grande schermo. Tra questi si annoverano Spider-Man, i Fantastici 4 e Blade, arrivato al cinema per la prima volta nel 1998. Nel 2004 è invece stato il momento di Blade: Trinity, scritto e diretto dal noto David S. Goyer, e nuovamente affermatosi come un avvincente film di carattere horror, con il protagonista impegnato nello scontro con una potente e malvagia razza di vampiri.
Per il terzo film la regia venne affidata a Goyer, che era già stato lo sceneggiatore dei precedenti due capitoli. Il set si rivelò però particolarmente complesso, con l’attore protagonista che non apprezzando le scelte creative diede vita a diverse proteste, rifiutandosi di rigirare alcune scene e di comunicare con gli altri membri della troupe. Nonostante tali problemi il film presenta diversi elementi di interesse, tra cui l’introduzione del personaggio di Dracula.
Al momento della sua uscita in sala, anche questo sequel si dimostrò un grande successo ed è oggi ricordato come il film migliore della trilogia. Tale riscontro spinse infatti i produttori a realizzare un sequel, convincendo anche i Marvel Studios a dar vita ad altri film basati sui suoi supereroi. La trilogia di Blade fu dunque da questo punto di vista un precursore, che a suo modo contribuì a gettare le basi per il grande impero cinematografico che oggi tutti conosciamo.
Al centro della vicenda del terzo film c’è la ricerca da parte delle forze dell’ordine del cacciatore di vampiri Blade. Questi è infatti accusato di aver ucciso un umano “familiare”, ovvero soggiogato alla volontà di un vampiro. Arrestato, si ritrova coinvolto in un’operazione che comprende ben presto essere una messa in scena. Gli agenti che lo hanno preso in custodia, infatti, si rivelano a loro volta essere di “familiari”. Proprio quando sembra essere spacciato, Blade viene però salvato da Hannibal King e Abigail Whistler, la figlia del suo defunto mentore Abraham.
Da loro Blade apprende che è in atto un’operazione di riesumazione che potrebbe potenzialmente portare all’estinzione dell’umanità. Un gruppo di vampiri, capitanati dalla spietata Danica Talos, hanno infatti ritrovato nel deserto siriano l’antica tomba di Dracula, il primo della loro specie. Una volta riesumato, questi sarà in grado di condurre i vampiri verso il loro perfezionamento, permettendogli di poter sopravvivere al luce del sole e liberarsi delle debolezze che li limitano. Per Blade ha così inizio la caccia più importante della sua vita.
Il cast del film
L’attore Wesley Snipestorna per la terza volta nei panni del cacciatore di vampiri Blade. L’interprete si era affermato negli anni precedenti grazie a diversi titoli d’azione, dove sfoggiava le sue abilità con le arti marziali. Anche per questo sequel, dunque, egli richiese un tipo di azione tipica delle pellicole di Hong Kong, da lui molto amate. Nel film si ritrova poi nuovamente anche Kris Kristofferson, noto per i suoi numerosi film di successo, che recita nei panni del mentore di Blade, Abraham Whistler. Come avvenuto per i precedenti film, anche il terzo introduce una serie di nuovi personaggi.
I principali tra questi sono Hannibal King interpretato da Ryan Reynolds, e Abigail Whistler interpretata da Jessica Biel. Per poter interpretare il ruolo del cacciatore di vampiri, Reynolds dovette sottoporsi ad un duro allenamento fisico, che lo portò ad acquisire diversi chili di muscoli. La Biel, invece, sviluppo delle grandi qualità da arciere, arrivando perfino a colpire e distruggere una costosa macchina da presa. L’attore Dominic Purcell è invece Dracula, ruolo per cui ha sviluppato abilità da spadaccino. L’icona degli anni Novanta Parker Posey è invece la vampira Danica Talos.
La caccia nei confronti di Dracula ha infine un esito positivo per Blade e i suoi alleati. Il più potente dei vampiri viene distrutto e ridotto a pochi resti. Questi vengono prelevati dalle forze dell’ordine, le quali inizialmente li associano a Blade, salvo poi ricredersi e apprendere della reale minaccia dei vampiri. Rispetto al film esiste un finale alternativo, presente nella versione DVD, dove Dracula non è realmente morto. Al momento dell’autopsia su di lui, questi si risveglia e uccide brutalmente i medici presenti, salvo uno, il cui destino rimane in sospeso. Così facendo, si desiderava lasciare aperte le porte ad un nuovo scontro tra i due acerrimi nemici.
Ad oggi un nuovo film dedicato a Blade è effettivamente in programma, ma si tratta di un reboot. Ad interpretare il personaggio sarà ora il premio Oscar Mahershala Alì. Questo progetto, però, sin dal suo annuncio è stato tormentato da problemi di produzione, passando attraverso una serie di registi e scrittori. Si vocifera che Ali sia insodisfatto dalle prime versioni della sceneggiatura e che abbia richiesto approfondite riscritture. Ad oggi non è noto quando inizieranno le riprese, anche se dovrebbero avere luogo entro la fine dell’anno.
Il trailer di Blade: Trinity e dove vedere il film in streaming e in TV
Per gli appassionati del film è possibile fruire di questo grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Blade: Trinity è infatti disponibile nel catalogo di Google Play, Apple TV e Prime Video Per vederlo, basterà sottoscrivere un abbonamento generale o noleggiare il singolo film. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di martedì 25 giugno alle ore 21:00 sul canale 20 Mediaset.
In un clima al confine con il paradossale, Caccia all’eredità (titolo originale Spadek) è una nuova pellicola comica dal retrogusto amaro diretta da Sylwester Jakimow. La commedia polacca, prodotta dagli Orphan Studio e distribuita in Italia da Netflix, racconta le bizzarre vicende della lotta tra eredi per l’ottenimento della cospicua eredità di un ricco zio.
Il cast è formato principalmente da figure poco note nel panorama cinematografico internazionale: Jan Peszekinterpreta lo zio Wladyslaw Fortuna, mentre Adam Ferency (Cold war) è nel ruolo del fedele maggiordomo. Altri personaggi rilevanti sono interpretati da Maciej Stuhr, Piotr Pacek e Joanna Trzepiecinska.
Caccia all’eredità: la corsa all’oro
Che cosa non farebbero le persone per denaro, vero?
Questa frase, che rappresenta l’intera essenza della storia, apre il film: lo zio Fortuna sembra venir sparato dal suo stesso maggiordomo e sembra essere deceduto. Tutti i nipoti, Dawid, Natalia e Karol, insieme ai rispettivi compagni e figli, vengono convocati nella imponente tenuta per l’apertura del testamento. Pur essendo a tutti gli effetti legati dal vincolo familiare, l’avidità porta tutti a fare di tutto pur di ottenere la propria ampia parte di eredità.
Dopo l’apertura di un finto testamento con cui lasciava tutto il proprio denaro alla creazione di un orfanotrofio, il signor Fortuna si presenta più vivo che mai, compiacendosi della riunione di famiglia dopo trent’anni. Ma l’eredità va pur sempre guadagnata e per accedervi tutti dovranno partecipare a un gioco organizzato appositamente dallo zio. Ma l’assenza dello stesso Fortuna e la presenza della polizia renderanno più che difficile trovare la soluzione ai tanti indovinelli. Solo un mistero resta irrisolto fino alla fine: l’omicidio di Wladyslaw Fortuna.
L’incredibile avidità umana
copyright przemo paczkowski
Tema focale di Caccia all’eredità è per l’appunto l’incolmabile sete di denaro che attanaglia ogni essere umano. Tale elemento viene presentato allo spettatore in maniera abbastanza ironica già dalle prime scene del film: dopo essersi incontrati tutti nuovamente nella stazione di servizio, Natalia, Karol e Zosia danno il via a una inutile gara automobilistica lungo le curve per raggiungere la magione Fortuna.
L’unico tra gli eredi a dimostrarsi più immune al fascino dei milioni è Dawid: fin dalla prima cena nella casa, mentre tutti pensano ai lussi che si potranno permettere grazie ai soldi dello zio, Dawid sottolinea come non sia il denaro a fare la felicità.
Subito dopo essersi mostrato nuovamente alla famiglia, lo zio Fortuna troverà la giusta occasione per parlare con tutti i suoi nipoti e consorti. Karol e Natalia colgono l’occasione per chiedere del denaro per saldare dei debiti una e trasferirsi comodamente in Portogallo l’altro. Fortuna concede alla nipote di darle i soldi necessari ad una condizione: che almeno ricordi il compleanno dello zio. Nel momento in cui la donna non riesce a ricordare neanche una semplice data, diviene chiaro come l’unico elemento che abbia riportato tutti in quella casa sia solo la sete di ricchezza.
Caccia all’eredità: un gioco di squadra
copyright przemo paczkowski
Il punto di svolta in Caccia all’eredità è il gioco a cui tutti sono invitati a partecipare per ottenere alla fine i tanti brevetti dello zio. Mentre all’inizio la strategia comune sembrava essere raggiungere il traguardo in maniera autonoma prima degli altri, alla fine i vari eredi sono costretti dagli indovinelli stessi alla collaborazione. Ed è proprio a questo punto che tutti i personaggi iniziano a conoscersi meglio a vicende: il legame familiare inizia a riaccendersi.
Durante la permanenza nella magione Fortuna Natalia, David, Karol e gli altri non avranno ottenuto i milioni, ma hanno trovato qualcosa di maggior valore: la loro famiglia.
Commedia da umorismo nero
In Caccia all’eredità è interessante come le scene canonicamente tragiche vengono ridicolizzate al punto di divenire quasi comiche; un esempio è proprio la morte, finta e poi vera dello zio. A questi momenti si alternano degli elementi pienamente ironici quali il momento in cui molti dei personaggi assumono delle caramelle sperimentali che li costringono a dire la verità e in parte la scena del combattimento finale contro i poliziotti (o presunti tali). Un personaggio del film che viene rappresentato praticamente come una caricatura è uno dei due poliziotti, il quale a mal a pena riesce a esprimersi correttamente.
Caccia all’eredità si rivela essere una commedia di ottimo intrattenimento, con un interessante messaggio sul valore del denaro e sull’importanza dei legami familiari.
Nelle ultime settimane è diventato ovvio che ci vorrà un miracolo affinché Blade rispetti la data di uscita pianificata per il 7 novembre 2025. La Disney ha anche confermato che verranno rilasciati solo tre film del MCU in un anno, il che significa che il 2025 apparterrà probabilmente a Captain America: Brave New World, Thunderbolts* e The Fantastic Four.
Le riprese di quest’ultimo non sono ancora iniziate, il che ha fatto temere ai fan che il riavvio possa slittare da luglio e prendere il posto di Blade a novembre. Ora, però, abbiamo un aggiornamento positivo dall’attore che interpreterà Johnny Storm/La Torcia Umana Joseph Quinn. “Non posso dire nulla, verranno a uccidere le persone a cui tengo”, ha esordito prima di aggiungere, “Il Gladiatore è finito, è fatto. È stata un’esperienza fantastica e alla fine stiamo per iniziare ‘The Fantastic Four‘ a luglio.”
Anche la sua co-protagonista di A Quiet Place – Giorno 1, Lupita Nyong’O (Black Panther), era presente e, quando a Quinn è stato chiesto se poteva unirsi a lui in The Fantastic Four, ha risposto: “Saremmo fortunati ad averla.” A questo proposito, Nyong’o ha scherzato: “Gli ho dato i 10 comandamenti della Marvel”.
“Ho incontrato Ebon [Moss-Bachrach] molto brevemente, Vanessa Kirby con cui ho molti amici in comune”, ha detto recentemente Quinn dei suoi co-protagonisti. Conosce già Pedro Pascal perché hanno lavorato insieme a Il Gladiatore II di Ridley Scott, ma c’è un membro del cast, in particolare, con cui è entusiasta di condividere lo schermo: John Malkovich.
“È uno dei miei veterani”, ha riconosciuto, prima di rivelare in seguito che è stato presso i Marvel Studios per una prova costume e ha iniziato ad allenarsi per la sua trasformazione da supereroe nel rubacuori dei Fantastici Quattro.
“Sto mangiando cose e sollevando oggetti. Sto lavorando con qualcuno di eccezionale: se dovessi scegliere qualcuno come personal trainer, prenderesti lui, è un uomo rinoceronte”, ha osservato Quinn. “È molto bravo nel suo lavoro, mi fa fare le cose che non voglio fare. Non puoi pensare. Devi solo accettarlo.”
The Fantastic Four: quello che c’è da sapere sul film
Il film è atteso al cinema il 25 luglio 2025. Come al solito con la Marvel, i dettagli della storia rimangono segreti. Ma nei fumetti, i The Fantastic Four sono astronauti che vengono trasformati in supereroi dopo essere stati esposti ai raggi cosmici nello spazio. Reed acquisisce la capacità di allungare il suo corpo fino a raggiungere lunghezze sorprendenti. Sue, la fidanzata di Reed (e futura moglie), può manipolare la luce per diventare invisibile e lanciare potenti campi di forza. Johnny, il fratello di Sue, può trasformare il suo corpo in fuoco che gli dà la capacità di volare. E Ben, il migliore amico di Reed, viene completamente trasformato in una Cosa, con dei giganteschi massi arancioni al posto del corpo, che gli conferiscono una super forza.
Al momento circolano voci su una possibile ambientazione nel passato del film, indicativamente negli anni Sessanta, stando all’aspetto delle prime immagini ufficiali ad oggi rilasciate. Ci sono però anche rumor sul fatto che il film potrebbe essere ambientato in una realtà diversa da quella di Terra 616. Ad oggi sappiamo poi che l’attrice Julia Garner è stata scelta per interpretare Shalla-Bal nella sua versione Silver Surfer, presenza che sembrerebbe confermare anche quella di Galactus come villain principale. Franklyn e Valeria Richards, figli di Reed e Sue, potrebbero comparire nel film, mentre Dottor Destino potrebbe avere un semplice cameo nel finale.
Deadpool & Wolverine riuscirà a compiere l’impresa che tutti pensavano impossibile, ovvero mettere insieme, nello stesso film, il Mercenario Chiacchierone e il Mutante Artigliato. X-Men Origins: Wolverine ha offerto uno sguardo deludente a quello che sarebbe potuto essere per Ryan Reynolds e Hugh Jackman apparire insieme in un film Marvel. Tuttavia, Marvel Studios adesso hanno la possibilità di realizzare qualcosa di veramente emozionante.
A complicare le cose c’è Logan del 2017. In quel film, Jackman diede quello che sembrava essere un addio permanente al personaggio quando il fattore di guarigione ha ceduto all’avvelenamento da adamantio e ha perso lo scontro contro X-24.
Ci aspettiamo dunque che questo Wolverine sia una variante proveniente da altre parti del Multiverso, qualcosa a cui Ryan Reynolds e il regista Shawn Levy hanno alluso durante una recente intervista a Vanity Fair. “Inizialmente, avevamo un’idea molto vaga su come riportare Wolverine in modi che non necessariamente interagissero o interferissero con Logan e la sua eredità”, ha spiegato Reynolds. “So che Kevin, come Shawn, io e Hugh, eravamo tutti molto preoccupati per questo.”
“Avevamo davvero bisogno di proteggerlo e permetterci comunque di raccontare la storia di Wolverine più coinvolgente che potessimo mai immaginare, il che per noi è stato semplicemente un enorme privilegio snervante”.
Levy aggiunge: “L’eredità di Logan come film e come personaggio significa molto per Hugh, ovviamente, ma anche per Ryan, Kevin e me. C’è consapevolezza di quell’eredità anche all’interno del film? La risposta è sì. E questo è un altro modo per proteggerlo.”
Liberato dal dover legarsi a Logan, Deadpool & Wolverine può fare qualcosa di diverso con il personaggio del titolo. Tuttavia, ciò non includerà il fatto che lui rompa la quarta parete e si rivolga al pubblico, nello stile di Wade Wilson.
Wolverine non romperà la quarta parete
Anche se non ci aspettavamo necessariamente che Wolverine lo facesse, un video proiettato nei cinema in cui il duo dice al pubblico di mettere a tacere il cellulare ha portato a speculare che questo sarebbe potuto succede. Ma ecco cosa hanno spiegato Hugh Jackman, Ryan Reynolds e Levy:
Levy: Molti attori entrano in un film di Deadpool e dicono: “Fantastico, posso parlare con la telecamera e rompere la quarta parete”. Diciamo: “No, no, no”. In realtà qui esiste un sistema.’ E questo rende il tono di Deadpool unico per lui.
Ryan Reynolds: Ci sono delle regole. Regole molto specifiche. Diminuiresti la posta in gioco nel film se tutti, o anche chiunque altro, fossero consapevoli della quarta parete o di qualsiasi tipo di meta-aspetto. Deadpool è l’unico personaggio che ha questa capacità per farlo. Se tutti lo facessero, non investiresti più così tanto in quel personaggio. Vuoi davvero credere che il cattivo sia un cattivo. Vuoi davvero credere che anche il personaggio della tua costar sia vero. Deadpool può minarlo – e lo fa – perché non vuoi che il pubblico lo prenda sul serio.
Hugh Jackman: Ho fatto lo stesso errore il primo giorno. Ho dato il suggerimento ed è stato strano…
Ryan Reynolds: Mi sento sempre un vero stronzo quando cerco di spiegare: ho bisogno che le persone siano coinvolte il più umanamente possibile in ogni altro personaggio pur sapendo che solo Deadpool è il narratore inaffidabile.
Hugh Jackman: Ryan descrive magnificamente il cervello di Deadpool come una frittata mezza cotta. E quindi, qualunque cosa stia facendo – parlare con una telecamera, con Wolverine – è solo un altro strato di fastidiose stronzate che devo sopportare. Chissà cosa diavolo sta facendo? Ma è solo un’altra scusa per dargli un pugno in faccia.
Deadpool & Wolverineriunisce il protagonista Ryan Reynolds con Shawn Levy, regista di Free Guy e The Adam Project, che ha firmato la regia dell’atteso progetto. Hugh Jackman uscirà finalmente dal suo pensionamento da supereroi per riprendere il ruolo di Wolverine. Sebbene i dettagli ufficiali della storia di Deadpool & Wolverine, con protagonista Ryan Reynolds, non siano infatti ancora stati rivelati, si presume che la trama riguarderà il Multiverso. Il modo più semplice per i Marvel Studios di unire la serie di film di Deadpool – l’unica parte del franchise degli X-Men sopravvissuta all’acquisizione della Fox da parte della Disney – è stabilire che i film di Reynolds si siano svolti in un universo diverso.
Ciò preserva i film degli X-Men della Fox nel loro universo, consentendo al contempo a Deadpool e Wolverine, di nuovo interpretato da Hugh Jackman, viaggiare nell’universo principale dell’MCU. Nel film saranno poi presenti anche personaggi presenti nei primi due film di Deadpool, come Colossus e Testata Mutante Negasonica. Da tempo, però, si vocifera che anche altri X-Men possano fare la loro comparsa nel film, come anche alcuni altri supereroi della Marvel comparsi sul grande schermo nei primi anni Duemila, in particolare il Daredevil di Ben Affleck.
Una voce recente afferma che anche Liev Schreibersia presente riprendendo il suo ruolo Sabretooth. Di certo, Morena Baccarin (Vanessa), Karan Soni (Dopinder), Leslie Uggams (Blind Al), Rob Delaney (Peter) e Shioli Kutsuna (Yukio) torneranno tutti nei panni dei rispettivi personaggi, e a loro si uniranno i nuovi arrivati in franchising Emma Corrin (The Crown) e Matthew Macfadyen(Succession), i cui ruoli sono ancora segreti. Un recente report afferma inoltre che la TVA di Loki, incluso l’agente Mobius (Owen Wilson) e Miss Minutes, saranno coinvolti nel film. Deadpool & Wolverineuscirà nei cinema il 24 luglio 2024.
Dopo essere stato scelto dai fan in diversi fanta-casting di supereroi/cattivi – incluso il Professor Charles Xavier – nel corso degli anni, abbiamo recentemente saputo che Giancarlo Esposito (Breaking Bad, The Boys, The Mandalorian) si era unito al Marvel Cinematic Universe in un ruolo non rivelato.
Giancarlo Esposito è riuscito a non vuotare il sacco mentre parlava con Deadline sul tappeto rosso della première mondiale di MaXXXine, ma si è riferito al suo personaggio in Captain America: Brave New World come un “tosto” e ha indicato che lo vedremo molto coinvolto fisicamente nell’azione, più di quanto non abbia fatto nei progetti precedenti.
“Quando mi vedrai nel MCU, vedrai un tipo tosto e ne sono entusiasta. Recitare significa usare ogni parte del tuo corpo, le tue emozioni, i tuoi sensi, i tuoi sentimenti per ritrarre qualcosa. Non mi hai davvero visto usare il mio corpo nel modo in cui lo userò. L’MCU è emozionante. Non posso dirti chi interpreto, ma sarai emozionato quando lo vedrai.”
Dal momento che le foto dal set che lo ritraggono lo mostrano in tenuta tattica da combattimento, armato di pistole e coltelli, sembrava già chiaro che il suo personaggio sarebbe stato destinato a moltissima azione corpo a corpo.
Quello che sappiamo sul film Captain America: Brave New World
Captain America: Brave New World riprenderà da dove si è conclusa la serie Disney+The Falcon and the Winter Soldier, seguendo l’ex Falcon Sam Wilson (Anthony Mackie) dopo aver formalmente assunto il ruolo di Capitan America. Il regista Julius Onah (Luce, The Cloverfield Paradox) ha descritto il film come un “thriller paranoico” e ha confermato che vedrà il ritorno del Leader (Tim Blake Nelson), che ha iniziato la sua trasformazione radioattiva alla fine de L’incredibile Hulk del 2008.
Secondo quanto riferito, la star di Alita: Angelo della BattagliaRosa Salazar interpreta la cattiva Diamondback. Nonostante dunque avrà degli elementi al di fuori della natura umana, il film riporterà il Marvel Cinematic Universe su una dimensione più terrestre e realista, come già fatto anche dai precedenti film dedicati a Captain America. Ad ora, il film è indicato come uno dei titoli più importanti della Fase 5.
Anthony Mackie ha recentemente dichiarato che questo film è “10 volte più grande” della sua serie Disney+ e ha parlato della dinamica tra Cap e il nuovo Falcon, Joaquin Torres. “Sono in coppia alla pari“, ha scherzato. “Sono entrambi militari. Io ero il suo ufficiale comandante. Tra noi c’è più amicizia rispetto al modo in cui ammiravo Steve o al modo in cui non mi piaceva Bucky“.
“Questo film è un chiaro reset. Ristabilisce davvero l’idea di cosa sia e cosa sarà questo universo“, ha aggiunto Mackie. “Penso che con questo film, si stia ottenendo un chiaro, nuovo marchio di ciò che la Marvel vuoole essere nello stesso modo in cui hanno fatto con Captain America: The Winter Soldier“.
Disponibile su Apple TV+ con tutti e sei gli episodi, Tierra de mujeres – Intrecci di viteè un simpatico e stuzzicante passatempo, una serie comfort con una brillante Eva Longoria che, come sempre, porta sul piccolo schermo charme ed eleganza da vendere. Già dal titolo si capisce che questa miniserie, basata dal romanzo di Sandra Barned, è incentrata su tre generazioni di donne tutte alle prese con un momento particolare della loro vita. Ci troviamo in Spagna e Gala (Eva Longoria), l’anziana madre Julia (Carmen Maura) e la figlia adolescente Kate (Victoria Bazua) devono fuggire via e imbarcarsi in una avventura che, inevitabilmente, cambierà il corso della loro vita.
Tierra de mujeres – Intrecci di vite, la recensione
Si dice che le colpe dei padri ricadano sui figli, ma nessuno dice mai che le colpe dei mariti ricadono sempre sulle mogli. È quello che succede a Gala in Tierra de mujeres – Intrecci di vite quando, felice di aver inaugurato il suo nuovo progetto, viene minacciata da dei sicari venuti a riscattare il debito miliardario del marito. Il personaggio di Eva Longoria ricorda moltissima la Gabrielle Salis di Desperate Housewives perché anche in questo caso, con carisma da vendere, non si lascia sopraffare dagli eventi ma trova sempre una soluzione. Organizza così un viaggio, che in realtà è una fuga, per scampare ai criminali che minacciano lei e la sua famiglia.
Il road movie, espediente usato per raccontare il presente ma anche il passato delle tre protagoniste, diventa così incalzante e man mano che ci avviciniamo alla fine degli episodi scopriamo attraverso diversi colpi di scena parti della vita di queste tre donne, diverse tra loro. Per esempio, una tappa del viaggio è la città di La Muga dove da piccola viveva Julia, la mamma di Gala. In questa tappa scopriamo in realtà che le donne non sono ben accette, anzi, per via della cattiva reputazione di Julia che si traduce in cattiva reputazione per tutta la famiglia. Non basta il fluente spagnolo sviscerato dalla Longoria per avvicinare la popolazione di La Muga, composta solo da donne per altro. Ma tra tutte queste donne c’è Amat (Santiago Cabrera) che Gala dovrà ingraziarsi perché proprietario della casa d’infanzia di Julia.
Una serie multigenere
Episode 1. Eva Longoria, Victoria Bazúa and Carmen Maura in “Land of Women,” premiering June 26, 2024 on Apple TV+.
Quando parliamo di multigenere ci riferiamo alle numerose corde che tocca Tierra de mujeres – Intrecci di vite: è una commedia, un crime, una serie drammatica. Forse questa mescolanza di generi la rende alle volte difficile da inquadrare ma non da guardare perché come abbiamo detto prima risulta anche un piacevole passatempo. Questa mescolanza di generi riflette anche le dinamiche relazionali tra le protagoniste: stiamo parlando di tre donne molto carismatiche di cui riassumere la vita e le peculiarità è difficile. Questo viaggio però così improvvisato quanto pazzo e imprevedibile serve da monito per tre le donne che hanno anche l’opportunità di consolidare il loro legame e scoprire aspetti nuovi del carattere. Alla fine, sono rimaste da sole, simbolo di una lotta stoica contro la figura maschile che le ha abbandonate. Il rapporto del trio è infatti uno dei punti forti della serie che dimentica quasi di caratterizzare i personaggi di contorno, incluso il villain di questa serie che appare piatto
Ciononostante, le interpretazioni magnetiche dello show (in particolare quella di Maura) e il suo splendido scenario sono abbastanza piacevoli da offrire agli spettatori un accogliente senso di evasione. Sebbene Tierra de mujeres – Intrecci di vite sarebbe stata migliore se avesse avuto una posta in gioco più alta, in particolare quando si tratta della costante paura di Gala di veder scoperto il suo nascondiglio, ottiene punti per la dinamica ben sviluppata tra il trio di protagonisti della serie. Mischiare molti generi, come abbiamo scritto, non è stata forse la scelta più giusta a questo tipo di trama che nel suo saper argomentare e filtrare le caratteristiche delle tre protagoniste è stata molto lineare. Le microtrame (che poi avrebbero dovuto essere principali dato il contesto in cui inizia la serie) hanno poca spinta e quel poco di crime e tensione che dovrebbero esserci sparisce in confronto al trio protagonista.
Episode 1. Carmen Maura in “Land of Women,” premiering June 26, 2024 on Apple TV+.
Oggi Apple TV+ ha svelato le prime immagini di “Disclaimer“, la nuova serie limitata di sette episodi che farà il suo debutto l’11 ottobre con i primi due episodi, seguiti da nuovi episodi ogni venerdì fino al 15 novembre.
“Disclaimer” è un avvincente thriller psicologico interpretato dai premi Oscar® Cate Blanchett e Kevin Kline. Scritta e diretta dal cinque volte premio Oscar® Alfonso Cuarón, è basata sull’omonimo best-seller di Renée Knight.
Disclaimer, la trama
L’acclamata giornalista Catherine Ravenscroft (Blanchett) ha costruito la sua reputazione rivelando le malefatte e le trasgressioni degli altri. Quando riceve un romanzo da un autore sconosciuto, si rende conto con orrore di essere la protagonista di una storia che mette a nudo i suoi segreti più oscuri.
Mentre Catherine lotta contro il tempo per scoprire la vera identità dello scrittore, è costretta a confrontarsi con il suo passato prima che questo distrugga la sua vita e i suoi rapporti con il marito Robert (Sacha Baron Cohen) e il figlio Nicholas (Kodi Smit-McPhee). Il cast comprende Lesley Manville, Louis Partridge, Leila George e Hoyeon.
Disclaimer, nuova serie Apple TV+
“Disclaimer” è prodotta da Esperanto Filmoj e Anonymous Content. Cuarón è produttore esecutivo insieme a Gabriela Rodriguez di Esperanto Filmoj e David Levine e Steve Golin di Anonymous Content. Renée Knight è co-produttrice esecutiva. Il premio Oscar® Emmanuel Lubezki (“Gravity”, “Birdman”, “The Revenant”) e il candidato all’Oscar® Bruno Delbonnel (“Macbeth”, “A proposito di Davis”, “L’ora più buia”) sono direttori della fotografia e produttori esecutivi, come pure Donald Sabourin e Carlos Morales. La colonna sonora è composta dal vincitore di più premi Oscar® e GRAMMY Finneas O’Connell (“Barbie”, “No Time to Die”).
Oggi, Apple TV+ ha annunciato il rinnovo della terza stagione di “In viaggio con Eugene Levy“, la serie di viaggi condotta e prodotta dal vincitore dell’Emmy Eugene Levy (“Schitt’s Creek”). La nuova stagione di otto episodi seguirà il celebre conduttore in un’avventura in giro per il mondo con l’obiettivo di stilare la sua “lista definitiva dei viaggi da fare”. Se vuole avvicinarsi sempre più a diventare un vero viaggiatore, dovrà spuntare dal suo elenco alcune delle esperienze più imperdibili al mondo… Il problema è che non ha la minima idea da dove cominciare!
Sin dal suo debutto, “In viaggio con Eugene Levy” ha ricevuto grandi consensi dalla critica di tutto il mondo. Salutata come “abbagliante, deliziosa… e magnificamente girata”, “forse la miscela perfetta di documentario di viaggio e commedia pura”, è condotta da un Levy che è “un vero piacere da guardare” ed è “infinitamente divertente”. La serie è stata anche recentemente premiata come Miglior spettacolo di viaggio/avventura e Miglior serie non strutturata ai Critics Choice Real TV Awards. La prima e la seconda stagione complete sono disponibili in streaming su Apple TV+.
«Apprezzo davvero ciò che questo show sta cercando di fare per me», ha detto il conduttore e produttore esecutivo Eugene Levy. «Ma per essere un vero viaggiatore esperto, devi avere un forte senso di avventura e curiosità e mi vergogno di dire che nelle ultime due stagioni non ho sviluppato nessuna di queste qualità, però devo ammettere che mi sto divertendo molto a impegnarmici. Quindi il viaggio continua, a quanto pare».
Dopo aver sconfitto alcune delle sue più grandi paure nel corso della prima e della seconda stagione, Levy ammette che i suoi viaggi lo hanno cambiato in meglio. Ora è di nuovo pronto per un’avventura che promette di ampliare i suoi orizzonti più di ogni altra. Unisciti a lui per questo nuovissimo viaggio sorprendente!
La serie è prodotta per Apple TV+ da Twofour e i produttori esecutivi sono Levy, David Brindley, Nic Patten, Sara Brailsford, Iain Peckham e Lily Fitzpatrick.
“In viaggio con Eugene Levy” si aggiunge alla sempre più numerosa gamma di docuserie acclamate dal pubblico e premiate dalla critica presenti su Apple TV+, tra cui “The Dynasty: New England Patriots”, la docuserie sui New England Patriots, di Brian Grazer. e Imagine Documentaries di Ron Howard, in associazione con NFL Films; “Hollywood Con Queen”, il documentario che racconta la storia incredibile di una delle più grandi truffe di Hollywood del produttore esecutivo Chris Smith; “Il mondiale di Messi: l’apice di una leggenda”, la docuserie in quattro parti che offre uno sguardo inedito ed esclusivo sul dietro le quinte delle cinque partecipazioni di Messi alla Coppa del Mondo FIFA e della sua trionfale vittoria nel 2022 con la Nazionale argentina e molto altro ancora.
Il mondo lo ha amato da subito per il suo personaggio di Eddie Munson in Stranger Things stagione 4, e Joseph Quinn ha già dimostrato un potenziale enorme, diventando ben presto una delle giovani star più desiderate di cinema e televisione. Lo abbiamo visto già in diversi contesti impegnativi, ma quello che lo aspetta sul grande schermo lo rende uno dei volti da tenere d’occhio nel prossimo futuro.
In attesa di vederlo in A Quiet Place – Giorno 1, in sala dal 27 giugno con Eagle Pictures, al fianco del premio Oscar Lupita Nyong’O, ecco come e dove abbiamo visto o vedremo Joseph Quinn.
Joseph Quinn co-protagonista di A Quiet Place – Giorno 1
Diretto da Michael Sarnoski su una sceneggiatura che ha co-firmato con John Krasinski (anche autore del soggetto e dei primi due titoli del franchise) e Bryan Woods, A Quiet Place – Giorno 1 e un prequel d’eccellenza. A Quiet Place – Un posto tranquillo è diventato un piccolo cult quando è uscito, nel 2018, arrivando addirittura a una nomination agli Oscar, tanto che nel giro di appena sei anni, ha prodotto un sequel e questo nuovo progetto che racconta l’inizio dell’apocalisse in cui si svolge l’azione.
Il Giorno 1del titolo indica appunto il giorno in cui gli alieni hanno attaccato la Terra e l’hanno costretta al silenzio. La storia approfondirà questi aspetti che per ora sono ancora misteriosi e sposterà anche l’azione in città, laddove i due film precedenti erano ambientati in periferie. Joseph Quinn fa parte del cast principale e affianca Lupita Nyong’O nella nuova avventura che ci porterà a scoprire come gli alieni hanno preso il controllo della Terra. Siamo pronti a scommettere che Joseph non avrà problemi a far sentire la sua voce anche al fianco di un Premio oscar.
Come accennato, Joseph Quinn ha trovato la fama mondiale grazie alla quarta stagione di Stranger Things di Netflix, in cui interpreta Eddie Munson. Il suo personaggio è decisamente particolare: capellone e con gusti musicali da vero duro (vi dicono niente i Metallica?), è in realtà un ragazzo dal cuore d’oro, appassionato di D&D e molto affezionato a Dustin. Sarà lui a provare ad aiutare Chrissy quando diventa la vittima designata di Vecna.
Sappiamo che Eddie non riuscirà a salvare la bella cheerleader ma più avanti nella serie sarà il suo sacrificio a permettere ai protagonisti di sopravvivere e di portare a termine il loro piano contro il temibile ultimo villain. Sicuramente il suo sacrificio non sarà dimenticato, e nella quinta e ultima stagione di Stranger Things ci sarà forse spazio per un flashback o per una commemorazione del coraggioso Eddie che ha combattuto nel Sottosopra a suon di Master of Puppets.
Alle prese con il cinema indipendente in Hoard
Ospite nella selezione ufficiale della Settimana della Critica 2023 nell’ambito della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia, Hoard di Luna Carmoon è uno dei progetti più bizzarri e interessanti a cui abbia preso parte Joseph Quinn fino a questo momento e in cui riesce a offrire un primo sguardo alla sua duttilità di interprete.
1984: C’è una discarica nel nostro salotto – Il mondo di Madre e di Maria è una costante sensazione di brividi che corrono lungo la schiena, ogni giorno è Natale nel loro piccolo nidus d’amore – 1994: Lui me la riconsegnò, l’importanza mi colpì in ondate di sensazioni – È l’ultimo giorno di scuola di Maria. Al suo rientro a casa, in cima alle scale, due piedi scalzi ad attenderla. Un uomo alto, dall’aspetto insolito, uno sconosciuto che ha l’odore familiare di un trauma, un dolore d’infanzia, una duplicità di deliberate provocazioni – Michael (Joseph Quinn).
Si tratta di uno dei film più attesi dei prossimi mesi e Joseph Quinn è stato capace di fare breccia nel cuore di Ridley Scott tanto da farsi affidare il ruolo dell’Imperatore Geta. La Storia non era un grande riferimento per il primo film, quindi non possiamo fare affidamento sui fatti per cercare qualche anticipazione sul suo personaggio, ma quello che possiamo ipotizzare è che si tratterà di un uomo mite, immerso in un ambiente tossico al quale soccomberà.
Dati i suoi lineamenti delicati e il sorriso gentile, non sarà difficile per il pubblico vedere Quinn in un ruolo simile, ma siamo anche sicuri che se pure Scott gli abbia chiesto di interpretare un degno erede del Commodo di Joaquin Phoenix, Joseph Quinn sarebbe stato perfettamente all’altezza del compito. Qualunque sia il caso, lo scopriremo presto: attualmente il film dovrebbe arrivare nelle sale il 22 novembre 2024.
La nuova Torcia Umana di The Fantastic Four
Pur dimostrando interesse verso il cinema di nicchia e per quello dei grandi autori, Joseph Quinn è pure sempre un ragazzo nato nel 1994 e per questo pienamente investito dall’ondata dei film Marvel e dalla passione per i cinecomic. Questo elemento è stato fondamentale per permettergli di affacciarsi a uno dei casting che gli cambierà la vita, forse in maniera ancora più incisiva di quanto non accaduto con Stranger Things. E’ lui infatti il prescelto per dare corpo alla Torcia Umana, Johnny Storm, nel prossimo adattamento per il cinema di The Fantastic Four, il primo in seno ai Marvel Studios.
Quinn raccoglie il testimone di Chris Evans e Michael B. Jordan e dovrà fare del suo meglio per essere all’altezza delle due interpretazioni precedenti, tenendo però presente che questa volta Johnny Storm sarà raccontato dal punto di vista dei suoi “padri”. L’appuntamento, per ora, è previsto per il 25 luglio 2025.
Il primo trailer italiano di Paddington in Perù, terzo capitolo con protagonista il personaggio creato dallo scrittore inglese Michael Bond. Il film è diretto da Dougal Wilson e da una sceneggiatura scritta da Mark Burton, Jon Foster e James Lamont.
Nel cast, oltre al candidato Premio Oscar® Antonio Banderas e il Premio Oscar® Olivia Colman, anche Hugh Bonneville (Downton Abbey), Emily Mortimer (Il ritorno di Mary Poppins), Julie Walters (Mamma Mia! Ci risiamo), Madeleine Harris (Paddington 2), Samuel Joslin (Paddington 2), Carla Tous (30 Coins – Trenta denari) e il Premio Oscar® Jim Broadbent (Harry Potter e i Doni della Morte – Parte 2). La voce italiana di Paddington è Francesco Mandelli.
Paddington in Perù sarà nelle sale italiane dal 16 gennaio 2025 distribuito da Eagle Pictures.
Paddington parte per far visita all’amata zia Lucy, che ora vive nella “casa per orsi in pensione”. Con la famiglia Brown al seguito, un’emozionante avventura li conduce in un viaggio inaspettato attraverso la foresta amazzonica e le cime delle montagne del Per
La serie TV live-action One Piece di Netflix ha scelto i primi nuovi attori per la sua prossima seconda stagione, aggiungendo quattro volti nuovi che interpreteranno altrettanti cattivi del fumetto.
L’attore di “Raised by Wolves” Daniel Lasker interpreterà Mr. 9, Camrus Johnson di “Batwoman” è stato scelto come Mr. 5, Jazzara Jaslyn (“Warrior”) sarà Miss Valentine e l’iconico David Dastmalchian assumerà il ruolo di Mr. 3.
Questi quattro personaggi sono tratti direttamente dal manga One Piece, creato da Eiichiro Oda, e dal suo successivo adattamento in serie TV anime, dove sono membri chiave del sindacato criminale Moroccan Works.
One Piece, i nuovi membri del cast della seconda stagione
Nella prima stagione Iñaki Godoy era l’aspirante re dei pirati Monkey D. Luffy, insieme a lui la ciurma di Cappello di Paglia era formata da Mackenyu nei panni di Roronoa Zoro, Emily Rudd nei panni di Nami, Jacob Romero nei panni di Usopp e Taz Skylar nei panni di Sanji, e tutti riprenderanno i loro ruoli per la seconda stagione. La prima stagione di One Piece è stata lanciata il 31 agosto 2023 su Netflix ottenendo un solido numero di spettatori in streaming e elogi da parte della critica.
Creata in collaborazione con Shueisha, editore di manga di One Piece e prodotta da Tomorrow Studios (un partner di ITV Studios) e Netflix, la serie TV live-action è prodotta esecutivamente dal creatore di manga e anime Eiichiro Oda, così come da co-showrunner Matt Owens e Joe Tracz.
Prime Video ha svelato oggi il trailer ufficiale de Il Ministero della Guerra Sporca, invitando gli spettatori a non perdere l’ultimo successo del regista Guy Ritchie. Il film action-comedy, ispirato alla prima operazione di forze speciali della storia, è pronto a deliziare il pubblico internazionale a partire dal 25 luglio, quando debutterà su Prime Video in Italia e in Paesi selezionati nel resto del mondo.
Basato su documenti recentemente desecretati del Dipartimento della Guerra britannico e ispirato a fatti realmente accaduti, Il Ministero della Guerra Sporca è un action-comedy, incentrato sulla prima organizzazione di forze speciali della storia, formata durante la Seconda Guerra Mondiale dal Primo Ministro britannico Winston Churchill e da un piccolo gruppo di ufficiali, tra cui lo scrittore Ian Fleming. L’unità di combattimento top-secret, composta da un gruppo eterogeneo di furfanti e cani sciolti, parte per un’audace missione contro i nazisti, servendosi di tecniche di combattimento assolutamente non convenzionali e decisamente “sporche”. Il loro approccio temerario alla guerra ha cambiato il corso della storia, gettando le basi per i Servizi Aerei Speciali britannici e le moderne missioni segrete.
Diretto da Guy Ritchie (Sherlock Holmes, The Gentlemen, La furia di un uomo – Wrath of Man), qui anche sceneggiatore, e prodotto da Jerry Bruckheimer (Top Gun: Maverick, Pirati dei Caraibi, Il mistero dei Templari – National Treasure), Il Ministero della Guerra Sporcavede protagonisti Henry Cavill(L’uomo d’acciaio, Mission: Impossible – Fallout), Eiza González (Baby Driver– Il genio della fuga), Alan Ritchson (Reacher), Alex Pettyfer (In Time), Hero Fiennes Tiffin (la saga di “After”), Babs Olusamokun (Dune), Henrique Zaga (Oltre l’universo), Til Schweiger (Bastardi senza gloria), con Henry Golding (Crazy & Rich) e Cary Elwes (La storia fantastica).
Scritto e diretto dal pluripremiato regista israeliano Savi Gabizon, frutto di una collaborazione tra Stati Uniti, Canada e Israele, Era mio figlio (titolo originale Longing) è il remake in lingua inglese del precedente film di Gabizon del 2017, Ga’agua, girato in lingua ebraica, premio del Pubblico ai Venice Days del 2017 alla Mostra del Cinema di Venezia e vincitore del premio per la Miglior Sceneggiatura agli Israeli Academy Awards.
Distribuito da Lucky Red, il film arriva al cinema il 18 luglio.
Era mio figlio, la trama
Daniel, un ricco scapolo newyorkese (Richard Gere), è costretto a rivedere le sue scelte di vita quando scopre che l’ex fidanzata canadese (Suzanne Clément) ha avuto un figlio dopo la loro separazione avvenuta 20 anni prima.
La nave dei pazzi è pronta a mollare gli ormeggi e a riprendere il suo viaggio. Dal 26 settembre la seconda stagione di Tutto chiede salvezza, prodotta da Picomedia e diretta da Francesco Bruni, sarà disponibile, solo su Netflix.
5 episodi, ciascuno per ogni settimana in cui si sviluppa il racconto. 5 settimane, quindi, in cui Daniele (Federico Cesari) dovrà dimostrare di aver ripreso in mano la sua vita e di poter essere un buon padre per la piccola Maria, la bambina nata dalla relazione con Nina (Fotinì Peluso). 5 settimane durante le quali le vite dei personaggi già conosciuti si intrecceranno a quelle dei nuovi, tra il reparto di psichiatria e il mondo esterno.
La proiezione in anteprima del primo episodio sarà al centro della giornata inaugurale della 54ª edizione del Giffoni Film Festival, il prossimo 19 luglio.
Scritta da Francesco Bruni, Daniele Mencarelli e Daniela Gambaro, la serie vedrà il ritorno nel cast, oltre che di Federico Cesari (Daniele) e Fotinì Peluso (Nina), anche di Andrea Pennacchi (Mario), Vincenzo Crea (Gianluca), Lorenzo Renzi (Giorgio), Vincenzo Nemolato (Madonnina) e Alessandro Pacioni (Alessandro), che nella prima stagione condividevano la stanza nel reparto di psichiatria insieme a Daniele. Ricky Memphis (Pino), Bianca Nappi (Rossana) e Flaure BB Kabore (Alessia) tornano nei ruoli dell’infermiere e delle infermiere del reparto, mentre Filippo Nigro (Dott. Mancino) e Raffaella Lebboroni (Dott.ssa Cimaroli) in quelli dei medici della clinica. Lorenza Indovina (Anna), Michele La Ginestra (Angelo), Arianna Mattioli (Antonella), Giacomo Mattia (Giovanni), madre, padre, sorella e fratello di Daniele. Carolina Crescentini (Giorgia) è la mamma di Nina.
Sono trascorsi due anni da quando abbiamo lasciato Daniele e la nave dei pazzi. Molte cose sono cambiate: Daniele e Nina sono diventati i genitori della piccola Maria e poco dopo la sua nascita si sono allontanati. Li ritroviamo che si contendono l’affidamento della bambina con il supporto delle rispettive e diversissime famiglie. Daniele, dopo l’intensa esperienza vissuta durante la settimana di TSO, ha scelto di diventare infermiere e, grazie all’intervento della dottoressa Cimaroli, sta per entrare come tirocinante nell’ospedale in cui era stato ricoverato. Ha cinque settimane per dimostrare al giudice che quello può diventare un impiego stabile, accreditandosi come un genitore affidabile. In questa nuova veste, Daniele conosce i nuovi pazienti della camerata, che lo costringono a riflettere sul suo eccesso di empatia verso il dolore degli altri e che rischiano di farlo deragliare di nuovo.
Mia Goth, che arriverà il 21 agosto al cinema con MaXXXine di Ti West e che è ancora legata al progetto Marvel StudiosBlade, sembra prendere molto sul serio il suo impegno con la Casa delle Idee e anticipa che quello che aspetta gli spettatori è davvero speciale.
Di recente, il film dedicato a Blade ha perso un nuovo regista e l’uscita è stata rimandata più volte. Yann Demange ha lasciato il film, così come Bassam Tariq, che in precedenza avrebbe dovuto dirigere la produzione le cui riprese dovevano cominciare all’inizio dell’autunno 2022.
Parlando con Deadline alla première mondiale del suo ultimo film A24 MaXXXine, Mia Goth ha detto che per quanto riguarda i ritardi di Blade, quelli dietro il film “si preoccupano davvero, lo fanno con attenzione. Vogliono fare un grande film. Questa è la sensazione che ho da loro e mi fa sentire bene”.
Secondo quanto riferito, Goth farà il suo debutto nel MCU in Blade nei panni di Lilith, un personaggio dei fumetti, un cattivo soprannaturale chiave. Lilith cerca di prendere il sangue dalla figlia di Blade.
Blade, tutto quello che sappiamo sul film
Del nuovo Bladee si sa ancora molto poco se non che esplorerà la natura del personaggio, un vampiro in grado di camminare alla luce del sole che usa i suoi poteri per dare la caccia ai suoi simili malvagi. Il personaggio era già stato raccontato al cinema con i film Blade, Blade II e Blade: Trinity, dove ad interpretare il personaggio vi era l’attore Wesley Snipes. La scelta di Mahershala Ali per assumere ora tale ruolo sembra aver messo d’accordo tutti, con l’attore indicato perfettamente idoneo sia a livello estetico che di carisma.
Il personaggio di Ali, come noto, ha già avuto un suo piccolo ingresso nell’MCU. Sua è infatti la voce che si può ascoltare nella scena post titoli di coda del film Eternals, quella in cui compare anche l’attore Kit Harington e la celebre Lama d’Ebano, che a sua volta sembra comparirà in Blade. Come noto, il film sta però affrontando numerosi problemi produttivi, con Ali che sembra essere stato scontento delle prime versioni della sceneggiatura.
Sarebbe dunque stata attuata una forte fase di riscrittura, che ha però naturalmente portato il progetto a subire ritardi sia sull’inizio delle riprese che sull’uscita in sala, attualmente fissata al 7 novembre 2025. Recentemente, inoltre, Yann Demange ha abbandonato la regia del film, presumibilmente per via di alcuni contrasti con Ali. Bladeè dunque ora alla ricerca di un nuovo regista.
Fin dal suo primo lungometraggio Shotgun Stories, Jeff Nichols è stato un regista interessato alle rappresentazioni autentiche della condizione umana. Che si tratti del brutale coming-of-age di Mud, dell’intimo romanticismo storico di Loving, della mitologia sovversiva dei supereroi di Midnight Specialo dei temi catastrofici di Take Shelter, Nichols è in grado di prendere premesse straordinarie e di fondarle su una legittima posta in gioco emotiva.
L’ultimo lungometraggio di Nichols, The Bikeriders, è un ritorno alle classiche pellicole “contro il sistema” come Easy Rider e Rebel Without a Cause, incentrato su un gruppo di motociclisti ribelli negli anni Sessanta. Sebbene sia un film che mostra l’ampiezza dell’immaginazione di Nichols, The Bikeriders è stato liberamente ispirato da testimonianze reali degli anni ’60.
La storia di The Bikeriders è stata raccontata con passione da Nichols per anni. Secondo Michael Shannon, il regista ne aveva “parlato in un bar di Memphis mentre stavamo girando” un cortometraggio e aveva sviluppato le prime bozze della storia per quasi un decennio. The Bikeriders prende il titolo da un libro fotografico del 1967 di Danny Lyons, che raccontava le prove e le tribolazioni della banda di motociclisti Outlaws MC. Pur avendo avuto una certa influenza, il libro di Lyons non ha fornito alcun parallelo diretto con il film di Nichols; The Bikeriders è ancora classificato come un’opera completamente “originale” dalla WGA. Tuttavia, la storia di The Bikeriders ha molto in comune con il vero club motociclistico Outlaws MC.
Ambientato negli anni ’60, The Bikeriders esplora l’ascesa del Vandals MC, un club di motociclisti sorto nei sobborghi di Chicago, Illinois. Il giovane ribelle Benny (Austin Butler) diventa un potente membro del gruppo, aiutando il suo amico Johnny (Tom Hardy) a diventarne il leader de facto. Tuttavia, si verifica una spaccatura quando i due uomini iniziano a prendere strade diverse. Mentre Benny si innamora di Kathy (Jodie Comer), Johnny inizia a coinvolgere la banda in varie organizzazioni criminali. Mentre la banda diventa sempre più pericolosa, Benny è costretto a scegliere a chi essere fedele, perché diventare il nuovo leader dei Vandals potrebbe significare abbandonare ogni speranza di avere una vita familiare normale.
Uno degli elementi chiave di The Bikeriders è un’intervista condotta da una versione romanzata di Lyon, interpretato dalla star di Challengers Mike Faist. Anche se i personaggi di Nichols sono originali, i segmenti dell’intervista in The Bikeriders si basano sul lavoro reale che Lyon ha svolto per comprendere la banda di motociclisti. Nichols ha rivelato di essere rimasto impressionato dalle interviste di Lyon e di averle “inserite” nella sceneggiatura. Tuttavia, ha anche dichiarato che il processo di “prendere parole e immagini e in qualche modo aggiungerle insieme, per dare una sensazione di nostalgia” è stato “difficile da fare”.
Se Nichols è certamente riuscito a creare alcune delle immagini più iconiche del libro di Lyons in modo avvincente, The Bikeriders gioca sul fatto che si tratta di una narrazione soggettiva degli eventi. Poiché l’intero film è raccontato in flashback dal punto di vista di Kathy, si suggerisce che in alcuni momenti ella possa volontariamente ingannare Lyon, e talvolta nascondere la verità. Questo potrebbe spiegare perché The Bikeriders non si addentra troppo nelle attività più oscure a cui partecipavano i Vandals. Il film celebra l’esperienza comunitaria che derivava da un gruppo di appassionati di moto che si riunivano per eventi sociali. Accenna solo brevemente all’aumento della violenza a Chicago alla fine degli anni Sessanta e al coinvolgimento dei Vandals in una serie di crimini legati alla mafia.
Che fine ha fatto il vero MC fuorilegge?
Nichols ha certamente creato un ritratto accattivante dei Vandals, ma la vera storia dell’Outlaw MC è molto più oscura di quella di The Bikeriders. L’Outlaw MC fu fondato per la prima volta a McCook, nell’Illinois, nel 1935, ed è uno dei club motociclistici più antichi della nazione. John Davis guidò il gruppo durante la fase iniziale, prima che la Seconda Guerra Mondiale portasse a un breve declino delle attività del club, poiché molti dei suoi membri furono arruolati o arruolati per il combattimento.
Tuttavia, l’Outlaw MC crebbe di popolarità nel periodo immediatamente successivo, partecipando a un raduno a Soldier Field nel 1946. Dopo essersi trasferito nel South Side di Chicago negli anni Cinquanta, l’Outlaw MC iniziò a fondere i suoi membri con gli ex rivali, tra cui il club di motociclisti Cult di Voorheesville, New York, i Gypsy Outlaws di Milwaukee, Wisconsin, e i Gypsy Raiders di Louisville, Kentucky. È in questo periodo che il vero Lyon trascorse quattro anni vivendo a fianco del club e imparando a conoscere il loro stile di vita.
Purtroppo, le intenzioni originarie dell’Outlaw MC vennero compromesse negli anni Settanta, quando i suoi membri vennero dominati da una fazione di motociclisti più violenti e sconclusionati, interessati a eseguire hit per la band di Chicago. Davis fu in seguito estromesso dalla sua posizione di leader e ucciso per essersi rifiutato di portare il club in questa direzione.
Le tensioni aumentarono quando l’Outlaw MC sviluppò una brutale rivalità con il gruppo Hells Angels di Fort Lauderdale, in Florida. Dopo che gli Hells Angels dichiararono guerra all’Outlaw MC nel 1975, la faida si inasprì, causando numerose vittime da entrambe le parti. Oggi l’Outlaw MC è ufficialmente designato come organizzazione criminale dal Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti.
The Bikeriders analizza i cambiamenti culturali americani
L’accuratezza forse non era la priorità di Nichols, ma The Bikeriders analizza acutamente i cambiamenti culturali dell’America all’indomani della Seconda guerra mondiale. Molti giovani cercavano lo stesso affiatamento che i soldati avevano nell’esercito e formavano gruppi sociali che celebravano i loro interessi simili. The Bikeriders mostra il movimento anti-establishment in America che divenne più dominante negli anni Sessanta.
A causa di una serie di controversie politiche e del conflitto in corso in Vietnam, molti uomini americani non erano più convinti delle intenzioni del loro governo. Nonostante la brutta direzione che prendono, i Vandali di The Bikeriders sono inizialmente intenzionati a passare del tempo con persone che la pensano come loro. The Bikeriders è ora nelle sale.