Con il grande successo di Il
ragazzo e l’airone (qui
la nostra recensione), lo
Studio Ghibli, con
Hayao Miyazaki, ha confermato la sua bravura e
la sua profondità d’espressione, inducendo così chi non lo
conosceva a fondo a recuperare la sua filmografia, anche i titoli
più particolari o datati. In realtà, se l’animazione e le tematiche
messe in campo dal maestro nipponico sono apprezzate, e l’universo
da lui creato affascina, oltre alle sue pellicole ci sono
alcuni anime simili al di fuori dello
Studio Ghibili che però condividono con esso
argomenti, rappresentazioni
paesaggistiche, caratterizzazione dei personaggi
ed elementi di fantasia. E meritano d’essere guardati,
soprattutto se si è fan dello Studio. Scopriamo quali sono.
Kotaro abita da solo

Kotaro abita da solo è
un dorama (tipo di serie tv nipponica) tratto
dall’omonimo manga scritto e disegnato da Mami
Tsumura, che segue le vicende di Kotaro, un bambino di
quattro anni che, come spiega il titolo, vive da solo. Prima
maltrattato e poi fuggito, Kotaro matura rapidamente, ma nessun
livello di maturità è in grado di cancellare l’innocenza di una
persona così giovane. Alla fine, i vicini di Kotaro scoprono la sua
poco felice situazione e si impegnano per farlo sentire al sicuro e
benvenuto. Il personaggio di Kotaro ricorda quello del film Ghibli
La tomba delle lucciole, diretto dal cofondatore di
Miyazaki, Takahata Isao.
Fruits Basket

Fruits Basket è un
commovente anime tratto dall’omonimo manga shojo
(categoria di manga indirizzati prevalentemente a un pubblico
femminile) che ha avuto un primo adattamento nel 2001 e poi un
remake nel 2019. Il racconto ha al centro Tohru, una liceale che
vive in una tenda nel bosco a causa del nonno che l’ha spinta a
trovarsi una sistemazione tutta sua finché la sua casa non viene
ristrutturata. In seguito, scopre che la sua sistemazione si trova
nel cortile della stimata tenuta Souma. La ragazza si imbatte nella
famiglia, ed è lì che scopre un segreto sorprendente: i membri
della famiglia Souma si trasformano in animali dello zodiaco quando
vengono abbracciati, e il loro aspetto simpatico, collegato alle
premesse fantastiche, fanno essere la serie molto simile a quella
del film
La città incantata dello Studio Ghibli.
Chihayafuru – Il gioco di Chihaya

Un altro anime che assomiglia a quelli dello
Studio Ghibli, in questo caso non per tematiche ma per struttura
narrativa e focalizzazione dei personaggi, è
Chihayafuru – Il gioco di Chihaya, tratto
dall’omonimo manga josei (anch’esso è indirizzato
principalmente a giovani ragazze e donne). La serie racconta la
storia di Chihaya Ayase, una ragazza che, conosciuto Arata Wataya,
uno dei più bravi giocatori di karuta, comincia ad appassionarsi al
gioco e decide di impegnarsi anch’ella nella stessa sua attività,
diventando la migliore giocatrice di karuta in Giappone. L’anime
intreccia una storia coesa ed esilarante di sviluppo personale e la
promozione delle relazioni. Inoltre, il racconto di Chihayafuru è
maggiormente elevato grazie alle sue caratteristiche poetiche e
alla forte attenzione ai personaggi, qualità che ricordano quelle
di molti film di Miyazaki.
Barakamon

Continuiamo con
Barakamon, anime tratto dall’omonimo
manga scritto e disegnato da Satsuki Yoshino. La
storia ruota attorno a Handa Seishuu, un calligrafo di talento, il
quale si trasferisce nelle remote isole Goto per ordine del padre
in seguito a un’aggressione fisica rivolta a un veterano critico
d’arte che non apprezza i suoi lavori. Arrivato sulle isole Goto,
soprendentemente, Seishuu è ben accolto nella piccola comunità,
molto più calorosamente di quanto si aspettasse, tanto da iniziare
a instaurare con loro forti legami. A ricordare i film dello Studio
Ghibli non sono solo gli scenari paesaggistici, con la natura della
campagna, ma anche alcuni bambini, come per esempio il personaggio
di Naru, una piccola ed energica ragazza che Seishuu incontra, la
quale è simile a personaggi come Markl di
Il castello errante di Howl.
The Ancient Magus’ Bride

The Ancient Magus’s
Bride è una serie anime tratta dall’omonimo
manga shōnen (categoria di manga destinata
prevalentemente a un pubblico maschile), che racconta la storia di
Hatori Chise, una ragazza umana che viene venduta all’asta a Elias
Ainsworth, un mago la cui testa ricorda il cranio di un cervo. Ciò
che sorprendente del racconto è il fatto che Chise rinuncia
volontariamente alla sua libertà ed entra lei stessa nella sala
dell’asta. Fortunatamente, la gentilezza di Elias la guida in un
mondo magico molto simile a quello costruito da Miyazaki e dai suoi
colleghi dello Studio Ghibli.
Violet Evergarden

Proseguiamo con Violet
Evergarden, adattamento anime dell’omonima
light novel scritta da Kana
Akatsuki e illustrata da Akiko Takase. La trama si
costruisce attorno a Violet, una ragazza di 14 anni logorata dalla
guerra, la quale è riuscita a sopravvivere a brutali battaglie,
perdendo però sia le braccia che l’unica persona che si prendeva
cura di lei, il maggiore Gilbert Bougainvillea. Violet, essendo
stata per lungo tempo sfruttata come un’arma, è incapace di provare
sentimenti, perciò quando viene reintegrata nella società, e
comincia a prestare servizio come bambola di scrittura automatica,
si trova a dover rimettere in prospettiva la sua vita. Inzia così
un viaggio interiore alla scoperta delle emozioni e della parola
“Ti amo”, elementi che sono molto vicini ai film dello Studio
Ghibili.
Un marzo da leoni

Un marzo da leoni è
tratto dall’omonimo manga scritto e disegnato da Chika
Umino e, oltre ad avere un avvincente storia, presenta
alcune delle migliori e più frequenti dimostrazioni di abilità di
animazione appartenenti agli anime moderni. Dagli slow-motion
drammatici, alla caduta di singole lacrime che accentuano sia la
tristezza che la felicità provata dai personaggi, l’anime è ricco
di dettagli, tanto da ricordare molti film dello Studio Ghibli. La
storia ruota attorno a Rei Kiriyama, un giocatore professionista di
shōgi, che a diciassette anni vive da solo poiché orfano. Tutta la
narrazione si incentra sulla crescita del ragazzo, e sul
raggiungimento della maturità mentre si relaziona alle persone.
Natsume degli spiriti

Un altro manga shōjo, qui
scritto e disegnato da Yuki Midorikawa, diventato
un anime, è Natsume degli spiriti, che
racchiude dentro di sé aspetti spirituali e soprannaturali, e al
cui centro vi è la solitudine umana. La serie presenta molte
caratteristiche che ricordano quelle di
La città incantata: la storia infatti segue le vicende
di Natsume, un giovane che è stato isolato a causa della sua
capacità unica di vedere gli yokai, spiriti del folklore
giapponese. Un giorno entra in possesso del Yūjinchō (Libro degli
Amici), in cui al suo interno sono conservati i nomi degli spiriti
sconfitti dalla nonna Reiko (colei da cui ha ereditato i poteri),
resi suoi servitori. Chi entra in possesso del libro, riesce anche
ad avere il controllo su di loro e ciò lo rende molto appetibile
per gli stessi yōkai. Il ragazzo decide così di restituire i nomi
ai loro proprietari, ma il cammino che intraprende è fatto di
insidie e pericoli, poiché molti spiriti vogliono lo Yūjinchō.
Mushishi

La premessa di
Mushishi ricorda subito le idee e i temi
preponderanti nei film dello Studio Ghibli come
Principessa Mononoke e
Naussicaä della Valle del vento. Centrale è infatti il
rapporto con la natura e gli spiriti che abitano il mondo. La
storia si incentra su Ginko, un uomo misterioso che studia le forme
di vita più elementari chiamate Mushi, né animali né insetti, la
cui convivenza con Ginko porta a problematiche che soltanto un
Mushishi, un esperto di questa specie, può risolvere.
Lupin III

Chiunque conosca Lupin, il famoso ladro
gentilumo che ha riempito le giornate di qualsiasi bambino e
adulto, e che ora ha anche una serie Netflix
ispirata all’iconico malandrino, non può non sapere che la prima
serie di Lupin III, in particolare, ha
visto la partecipazione proprio di
Hayao Miyazaki, il che la rende ancora più speciale. In
particolare, il regista nipponico ha diretto – insieme a
Isao Takahata, suo collega – gli episodi 7, 8, 10, 11,
13-23. Quindi, se si vuole conoscere fino in fondo questo
incredibile artista, è bene risalire alle sue origini, con le sue
prime esperienze d’animazione, e Lupin III ne è l’inizio
perfetto.