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Thor 5: Taika Waititi conferma che non dirigerà il film

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Thor 5: Taika Waititi conferma che non dirigerà il film

In un’intervista rilasciata a Business Insider, il regista neozelandese Taika Waititi ha parlato del suo futuro nel franchise di Thor, del quale – stando a voci ancora non confermate – sarebbe in fase di sviluppo un quinto capitolo. Waititi, che ha detto di non sapere se ciò sia vero o meno, ha potuto confermare di non essere più coinvolto nel Marvel Cinematic Universe e che quindi, nell’ipotesi di un Thor 5, non sarà lui il regista. Waititi, come noto, ha diretto gli ultimi due film della serie, Thor: Ragnarok e Thor: Love and Thunder.

Mentre il primo è stato un grande successo per la Marvel, con un totale di 855 milioni di dollari guadagnati in tutto il mondo (diventando il film di Thor che ha incassato di più), il secondo è stato accolto in modo molto più contrastante, incassando sì 760 milioni di dollari ma ottenendo pareri di critica e fan meno positivi. Da tempo ora si parla di un possibile Thor 5, che possa permettere anche al Dio del Tuono di avere il suo degno finale cinematografico, congedandosi dunque come gli si addice. Ad ora però, come già riportato, non vi sono certezze legate a questo progetto.

In ogni caso, Waititi ci ha tenuto a sottolineare che non corre cattivo sangue tra lui e lo studio, affermando: “Amo la Marvel, amo lavorare con loro. Amo Chris“, riferendosi all’attore Chris Hemsworth. Ha poi aggiunto che se la Marvel dovesse effettivamente andare avanti con un altro film di Thor senza di lui, la cosa non lo offenderebbe: “Non mi sentirei mai come se mi stessero tradendo“, ha detto il regista, ora impegnato nella promozione del suo nuovo film, Chi segna vince. “Abbiamo una relazione aperta e sarebbe come se volessero vedere altre persone, ne sarei felice. Potrei comunque tornare a letto con loro, un giorno“.

Supergirl: Woman of Tomorrow, trovata la sceneggiatrice del film!

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Ci sono progressi per Supergirl: Woman of Tomorrow, il film basato sull’eroina DC Comics che, stando al The Hollywood Reporter, avrebbe ora trovato la sua sceneggiatrice in Ana Nogueira. Drammaturga ma anche attrice, sebbene non abbia ancora scritto titoli importanti per il cinema, Nogueira stava segretamente lavorando alla sceneggiatura di Supergirl, lo spin-off dedicato al personaggio interpretato da Sasha Calle in The Flash. Quella prima versione del progetto, è però stata ora scartata in favore di una nuova versione, appunto Supergirl: Womand of Tomorrow. Sembra però che a James GunnPeter Safran sia piaciuto così tanto quello a cui Nogueira aveva già lavorato che hanno deciso di ingaggiarla anche per questa nuova storia.

Il film, come noto, farà parte di ciò che James Gunn e Peter Safran hanno pianificato per il futuro del marchio DC, dopo che l’attuale iterazione dell’universo condiviso si concluderà con Aquaman e il Regno Perduto, al cinema dal 20 dicembre. Uno dei personaggi kryptoniani più popolari dei fumetti sta dunque per fare il suo debutto ufficiale, con una sceneggiatrice che sembra dunque avere ben chiara la direzione da far prendere a Supergirl. Non è ancora stata fissata una data di uscita per l’avventura di Kara Zor-El sul grande schermo, con  Superman: Legacy l’unico film del nuovo Universo DC a poter oggi vantare ciò. Attualmente previsto nelle sale statunitensi per l’11 luglio 2025, il film sarà il primo capitolo del DC Universe di Gunn e Safran.

Anche Supergirl: Woman of Tomorrow farà però parte di questo primo capitolo del nuovo franchise, intitolato “Gods and Monsters“. Ad oggi però non si sa ancora cosa la Warner Bros. abbia in mente per tale progetto, né chi interpreterà il personaggio, anche se molti fan vorrebbero il ritorno di Sasha Calle. Per il momento, Gunn assicura però che la storia della nuova Kara Zor-El è in buone mani, scrivendo sul proprio account Instagram che “Ana è una scrittrice straordinaria che ha adattato la sceneggiatura di Woman of Tomorrow al di là di ogni mia aspettativa. Siamo entusiasti di andare avanti con lei per questa interpretazione unica di Supergirl in questo bellissimo racconto stellare“.

Terminator 2 – Il giorno del giudizio: trama, cast e curiosità sul film

Quella di Terminator è una delle saghe fantascientifiche più note di sempre, e ancora oggi i primi due film sono considerati degli imprescindibili capisaldi di tale genere. Negli anni, infatti, l’universo e i personaggi qui rappresentati sono diventati parte della cultura popolare, la quale non è mai più stata la stessa dopo la loro uscita. Il secondo film, in particolare, è unanimemente indicato come il vero capolavoro della saga, ricco di azione, una grande messa in scena ed effetti speciali estremamente innovativi. Si tratta di Terminator 2 – Il giorno del giudizio, uscito in sala nel 1991 per la regia del premio Oscar James Cameron, il quale ancora una volta si conferma un vero e proprio maestro di questo genere.

Dal rilascio del primo film (qui la recensione), nel 1984, ci sono voluti ben sette anni prima che questo primo sequel potesse prendere vita. Tale attesa è stata dettata dalla necessità del regista di potersi avvalere di effetti speciali mai visti prima di allora, che hanno permesso al film di diventare un vero e proprio apripista nell’utilizzo sempre più massiccio della CGI. Proprio a causa di ciò, il budget arrivò ad un totale di circa 100 milioni, il più alto fino a quel momento nella storia del cinema. Un tale investimento fu però ben ripagato, poiché al momento della sua uscita in sala il film arrivò a guadagnare ben 520 milioni di dollari. Tale risultato lo portò ad essere così il maggior incasso del suo anno.

Ancora oggi in cima alle classifiche di gradimento, Terminator 2 – Il giorno del giudizio non sembra invecchiato di un solo giorno. Conserva inalterato il suo fascino, ed è sempre più evidente il debito che tanti film dello stesso genere hanno nei suoi confronti. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e ai suoi effetti speciali. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

La trama di Terminator 2 – Il giorno del giudizio

Ambientato diversi anni dopo gli eventi del primo film, questo ha per protagonisti Sarah Connor e il figlio di dieci anni John. I due, come già avvenuto in passato, si ritrovano ad essere inseguiti da un nuovo Terminator più avanzato, il T-1000, inviato indietro nel tempo per uccidere il bambino e impedirgli di diventare il capo della resistenza umana contro le macchine. Ad aiutare madre e figlio interviene però un secondo Terminator, identico a quello inviato nel 1984 per uccidere Sarah. Superando l’iniziale diffidenza, la donna e il bambino capiranno che l’unico modo che hanno per sopravvivere è proprio quello di unirsi al cyborg, andando alla ricerca di un modo per evitare che il giorno del giudizio diventi realtà.

Terminator 2 - Il giorno del giudizio cast

Terminator 2 – Il giorno del giudizio: il cast del film

Ad interpretare il celebre Terminator T-800 vi è nuovamente l’attore Arnold Schwarzenegger. Questi, che era inizialmente stato riluttante a ricoprire il ruolo per il primo film, fu invece ben lieto di ridarvi vita per questo sequel. L’attore, in particolare, era affascinato dalla possibilità di rappresentare il cyborg come un eroe, specialmente nei suoi tentativi di risultare un credibile umano. Per Schwarzenegger, tuttavia, interpretare il personaggio non fu facile. Egli dovette in più occasioni portare un pesante trucco prostetico sul volto, che gli limitava i movimenti e le espressioni. Per il personaggio di Sarah Connor torna invece l’attrice Linda Hamilton. Per prepararsi alla parte, questa si sottopose ad un allenamento di diverse settimane, arrivando ad ottenere una forma fisica che le permise di interpretare personalmente anche le scene più complesse.

Il giovane Edward Furlong è invece l’interprete di John Connor. Questi fu scoperto dalla direttrice del casting in seguito ad un’ampia ricerca. Per lui si trattò del suo primo ruolo cinematografico, e fu proprio Schwarzenegger a prenderlo sotto la sua protezione, sviluppando con il giovane un rapporto padre figlio poi riproposto anche nel film. Il Terminator T-1000 ha il volto di Robert Patrick. Questi venne scelto per via del suo essere un buon compromesso rispetto a Schwarzenegger. L’attore, infatti, riusciva ad essere minaccio quanto necessario e rappresentare l’opposto del Terminator T-800. Infine, Joe Morton è presente nei panni di Miles Bennett Dyson, l’uomo che nel futuro darà vita al pericoloso programma Skynet, da cui avrà origine la guerra tra umani e macchine.

Gli effetti speciali di Terminator 2 – Il giorno del giudizio

Terminator 2 – Il giorno del giudizio è stato un vero e proprio precursore nell’utilizzo della CGI. Questa venne qui utilizza in modo estremamente ambizioso nella costruzione dei due cyborg protagonisti. In particolare, la computer-generated imagery si rece necessaria nella realizzazione della particolare struttura di metallo liquido sfoggiata dal modello T-1000. Questa richiese un costo di circa 5 milioni di dollari, un team di oltre 35 persone tra animatori, informatici e artisti, e circa dieci mesi di lavoro. Nonostante ciò, tali effetti di CGI compaiono nel film per un totale di appena 5 minuti. Particolarmente presente è però anche l’utilizzo di pupazzi ed effetti protesici, che rendono ulteriormente credibili e minacciosi gli scheletri dei cyborg presenti nel film.

Il trailer del film e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Terminator 2 – Il giorno del giudizio grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Google Play, Apple TV e Netflix. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di martedì 14 novembre alle ore 21:00 sul canale 20 Mediaset.

Fonte: IMDb

Loki: cos’è l’albero del multiverso? La spiegazione del significato nel MCU

L’episodio finale di Loki, di cui abbiamo scritto nella nostra recensione, ha visto la nascita di un nuovo Dio, il Dio delle Storie con Loki seduto al trono di un albero multiversale. Alla fine, Loki si è infatti reso conto che per salvare la TVA deve diventare il vero e proprio Dio delle Storie. Ciò ha comportato una scelta e un sacrificio importanti per l’eroe al momento del finale dell’episodio della seconda stagione. Facendo questa scelta, Loki ha essenzialmente ristrutturato la TVA in qualcosa di completamente nuovo, ora manifestato da un albero multiversale in contrapposizione al Telaio Temporale. Alla luce di ciò, qual è il significato dell’iconografia dell’albero multiversale e come si collega non solo al viaggio di Loki, ma all’intera storia del MCU a partire dalla Fase 1?

Yggdrasil: L’albero del multiverso di Loki

Tom Hiddleston Loki seconda stagione

Dopo essersi reso conto che qualcuno deve supervisionare le linee temporali ramificate per tenerle tutte al sicuro, invece di dedicarsi a salvaguardare solo la Sacra Linea Temporale, Loki si dirige verso il Telaio Temporale. Usa la sua magia per rompere il Telaio, lottando a mani nude contro i rami del multiverso che si espandono all’infinito. Si reca quindi sul trono alla Fine del Tempo con il multiverso letteralmente nel palmo delle mani e vi rimane, legando fisicamente e magicamente il multiverso. Questo si manifesta come un albero multiversale che si collega alle origini norrene di Loki. Nella mitologia norrena, si dice che i nove regni siano infatti tenuti insieme dai rami di Yggdrasil, l’albero del mondo. Dato il nuovo titolo di Loki nel MCU come Dio delle Storie, questo è diventato una realtà letterale, con Loki che riscrive il multiverso e forma Yggdrasil per tenere insieme il multiverso in un albero infinito di linee temporali ramificate.

Un ritorno alla Fase 1

Loki

Se Yggdrasil è importante per la mitologia norrena del mondo reale, l’albero era stato già citato anche nel MCU come parte della cultura asgardiana. L’Albero del Mondo, o Albero della Vita, è stato infatti menzionato già in Thor del 2011. Il Dio del Tuono dice a Jane che l’Albero del Mondo è ciò che tiene insieme il cosmo e la serie Disney+ ha finalmente dato seguito a questo riferimento, ma in modo molto diverso. Invece di Yggdrasil che tiene insieme i regni del cosmo nel MCU, Loki tiene insieme l’intero multiverso. Loki ha dunque sostanzialmente rimodellato l’Albero del Mondo nell’intera struttura del Multiverso che verrà ora portato avanti nel racconto che l’MCU sta facendo di tale concetto. Sarà da vedere se tale nuova struttura avrà avuto un qualche impatto evidente o se verrà ripresentata in futuri progetti del Marvel Cinematic Universe.

Prendi Il Volo: nuovo trailer ufficiale, dai creatori di Cattivissimo ME

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Questo Natale, Illumination, i creatori dei blockbuster Minions, Cattivissimo Me, Sing e Pets – Vita da animali, vi invitano a volare nell’emozione dell’ignoto con una divertente e piumata vacanza in famiglia nella nuova commedia ricca di azione, Prendi Il Volo.

La famiglia Mallard è intrappolata nella sua routine. Mentre papà Mack è felice di mantenere la sua famiglia al sicuro navigando all’infinito nel loro stagno del New England, mamma Pam è intenzionata a dare una scossa alla loro vita e mostrare ai loro figli – il figlio adolescente Dax e la papera Gwen – il mondo intero. Dopo che una famiglia di anatre migratorie si posa sul loro stagno raccontando entusiasmanti storie di luoghi lontani, Pam convince Mack a intraprendere un viaggio di famiglia, passando per New York City, fino alla Jamaica tropicale.

Man mano che i Mallard si dirigono verso sud per l’inverno, i loro piani ben architettati vanno rapidamente in rovina. L’esperienza li stimolerà a espandere i loro orizzonti, ad aprirsi a nuovi amici, a realizzare più di quanto avessero mai immaginato, ma soprattutto insegnerà loro più cose sull’altro – e su se stessi – di quanto avessero mai pensato.

Dalla sceneggiatura di Mike White, il creatore vincitore di un Emmy per The White Lotus e lo sceneggiatore di School of Rock, il film vanta un cast comico di alto livello guidato dall’attore candidato all’Oscar e all’Emmy Kumail Nanjiani (The Big Sick – Il matrimonio si può evitare… l’amore no, Eternals) nel ruolo dell’ansioso papà Mallard Mack e dalla candidata all’Emmy Elizabeth Banks (Hunger Games e Pitch Perfect) nel ruolo di Pam, la coraggiosa e pronta di spirito matriarca dei Mallard.

Caspar Jennings interpreta Dax, il figlio sicuro e inquieto dei Mallard, e, nel suo debutto cinematografico, Tresi Gazal interpreta Gwen, la figlia innocente e adorabile della famiglia.

La vincitrice del Golden Globe Awkwafina (Shang-Chi e la Leggenda dei Dieci Anelli) dà voce al capo coraggioso di una banda di piccioni di New York City; l’Emmy winner e candidata all’Oscar Carol Kane (La storia fantastica) interpreta Erin l’airone, la prima amicizia che i Mallard fanno durante il loro viaggio; l’Emmy winner Keegan-Michael Key (Super Mario Bros. Il Film, Il Re Leone) presta la voce a un pappagallo giamaicano nostalgico rinchiuso in un ristorante di Manhattan, e il vincitore del BAFTA David Mitchell (Peep Show) interpreta il leader yogico di una misteriosa fattoria di anatre. Il leggendario vincitore di un Emmy e candidato all’Oscar Danny DeVito (C’è sempre il sole a Philadelphia) appare nel ruolo dello zio avventuroso di Mack, dal carattere scorbutico.

Diretto da Benjamin Renner, il regista candidato all’Oscar di Ernest e Celestine – L’avventura delle 7 Note e La Volpe Cattiva e altri Racconti, Prendi Il Volo è uno spettacolo visivo senza precedenti nell’acclamata storia di Illumination; caratterizzato da una tecnica espressiva elevata, un umorismo sovversivo e un animo autentico tipici di Illumination, Prendi Il Volo vanta personaggi indimenticabili e una colonna sonora straordinaria.

Prodotto dal fondatore e CEO di Illumination, Chris Meledandri, Prendi Il Volo è un film che racconta argomenti universali, come superare le proprie paure e aprirsi al mondo e alle sue opportunità. Il film è co-diretto da Guylo Homsy (responsabile della fotografia di Sing e Sing 2), montato da Christian Gazal (Happy Feet, Peter Rabbit) e il direttore artistico è Colin Stimpson (Pets – Vita da animali 2).

Cineteca di Bologna annuncia l’evento per inaugurare il Modernissimo

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Un parterre di ospiti che va da Wes Anderson al protagonista del film La mosca, Jeff Goldblum, da Marco Bellocchio a Marco Tullio Giordana, da Toni Servillo a Paola Cortellesi, da Giuseppe Tornatore a Giorgio Diritti, da Alice Rohrwacher a Vinicio Capossela da Jeremy Thomas a Marisa Paredes, da Alessandro Bergonzoni a Ermanno Cavazzoni,  da Luca Bigazzi a Giancarlo Basili da Alina Marazzi ai Manetti Bros, da Mario Martone a Enzo D’Alò, da Paolo Mereghetti a Vittorio Lingiardi, ai registi delle più divertenti commedie francesi, Eric Toledano e Olivier Nakache.

Wes Anderson sarà a Bologna per l’inaugurazione del Cinema Modernissimo. Torna a vivere la sala d’inizio Novecento nel cuore di Bologna, in Piazza Maggiore, uno scrigno sotterraneo, un viaggio nel tempo e nella bellezza di uno spazio che non ha eguali: una discesa nel Paradiso dei cinefili, sotto uno dei palazzi simbolo della modernità novecentesca bolognese, Palazzo Ronzani, che si erge all’angolo tra via Rizzoli e Piazza Re Enzo.

Dieci giorni di inaugurazione quelli previsti per festeggiare la rinascita del Cinema Modernissimo: dal 21 al 30 novembre, con un parterre di ospiti che va appunto dal regista Wes Anderson (che sarà protagonista di diversi appuntamenti da sabato 25 a lunedì 27 novembre) all’attore protagonista del film La mosca, Jeff Goldblum, registe, registi, attrici, attori come Paola Cortellesi, Alice Rohrwacher, Alina Marazzi, Marco Bellocchio, Giuseppe Tornatore, Marco Tullio Giordana, Mario Martone, Giorgio Diritti, tutti per presentare film non realizzati da loro stessi, bensì scelti dal cilindro della storia del cinema, esattamente nello spirito di una sala come sarà il Cinema Modernissimo, dedicata a tutto il cinema, dalle sue origini ai giorni nostri.

Il programma completo è online sul sito della Cineteca di Bologna www.cinetecadibologna.it. Primo appuntamento con il presidente della Cineteca Marco Bellocchio, che terrà una conversazione martedì 21 novembre alle ore 16.30: “Apre il Modernissimo – dice proprio Farinelli –, è un momento così a lungo desiderato che non potevamo fermarci a una sola proiezione d’inaugurazione, abbiamo quindi pensato che fossero necessari dieci giorni, cioè tante inaugurazioni, condotte da tanti artisti e amici che hanno accettato di portarci un film importante per la loro vita, un film da condividere per riaccendere il Modernissimo e iniziare la relazione con il pubblico di questa nuova sala ricca di storia”.

“Il Modernissimo – prosegue Farinelli – sarà una sala come sono stati per secoli i luoghi dello spettacolo, qualcosa di unico, speciale, per riattivare quell’idea, quell’abitudine ora dimenticata, di uscire di casa, non per andare a vedere un dato film, ma per andare al cinema, per raggiungere un luogo dove godere, con fiducia, di una programmazione altrettanto unica”.

Il progetto del Modernissimo sarà presentato in anteprima per la stampa martedì 21 novembre alle 12.00.

Noir in Festival: Manuele Fior firma il manifesto della 33° edizione

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Il Noir in Festival torna a Milano dal 1 al 7 dicembre 2023 con un programma poliedrico che attraversa secoli e generi, autori e visioni, finendo per specchiarsi nel cinema e nella letteratura contemporanei. Un’inquietudine di fondo risuona tra le pieghe della 33a edizione del festival, che trova il suo ideale baricentro a metà strada tra l’agitazione di un autore milanese doc come Andrea G. Pinketts, storico frequentatore del Noir scomparso esattamente cinque anni fa, e il manifesto malinconico e allo stesso tempo proiettato verso il futuro firmato da un maestro del fumetto nostrano, Manuele Fior.

noir in fest 2023

Tra i più apprezzati artisti di graphic novel e illustratori, recentemente uscito in libreria con le graphic novel Celestia (Oblomov edizioni, 2019-2020) e Hypericon (Coconino Press, 2022), Fior ha all’attivo collaborazioni con i più importanti nomi dell’editoria italiana e internazionale: Coconino Press, Oblomov, La Repubblica, La Stampa, Internazionale, Einaudi, Feltrinelli, Mondadori, La nave di Teseo, Dargaud, Futuropolis, L’école des loisirs, Gallimard, Le Monde, The New Yorker, Dark Horse, etc. Negli anni la sua opera è stata premiata con alcuni tra i massimi riconoscimenti del settore: il Fauve d’or al festival di Angoulême, il Micheluzzi Award del Napoli Comicon, il Gran Guinigi e il Yellow Kid di Lucca Comics & Games e l’Inkpot award al San Diego Comic-Con. Il Noir in Festival l’ha scelto per firmare l’immagine della 33° edizione, unendosi alla galleria di artisti eccellenti che ha visto sfilare, dal 1991 ad oggi, nomi come Paolo Bacilieri, Gigi Cavenago, Lorenzo De Felici, Mario Alberti, Hugo Pratt, Lorenzo Mattotti, Bill Plympton, Charles Schultz, Mojmir Jezek e molti altri.

Una collaborazione, quella tra Manuele Fior e il Noir in Festival, che ha il sapore della predestinazione. Sue, infatti, sono le recenti copertine dei romanzi editi da La Nave di Teseo di Giorgio Scerbanenco, autore al quale il festival intesta dal 1997 il premio per la miglior opera di narrativa italiana dell’anno di genere noir. Il segno magico e onirico di Fior, sospeso tra il blu notte di Eyes Wide Shut e le fascinazioni cyberpunk di Ghost in the Shell, ci trasporta nello scenario misterioso di una Piazza Duomo insolita e immersa nel silenzio, dove si aggira una figura enigmatica: un detective? Un assassino? O il riflesso delle angosce di cui è portatore sano l’uomo contemporaneo?

“L’essenza del genere noir”, dichiarano i direttori Giorgio Gosetti e Marina Fabbri, “è quella di rimescolare le carte in tavola, rifuggire lo status quo, evadere dalle consuetudini. E quale modo migliore di rappresentare la sua anima più moderna se non giocare sul contrasto che Manuele Fior, potentemente, rappresenta nell’immagine di quest’anno: la Milano del Duomo, quella da cartolina che tutti conosciamo, si scontra con la Milano del futuro, un groviglio di grattacieli luminescenti che rappresenta la finanza, il virtuale, le intelligenze artificiali. Da questo attrito tra vecchio e nuovo nascono non rovine ma dubbio, curiosità, dibattito e conoscenza. Questo è esattamente lo spirito che anima l’edizione 2023 e ringraziamo Manuele per averlo affrescato in modo così preciso e appassionato.”

Assassinio a Venezia in streaming dal 22 Novembre su Disney+

Assassinio a Venezia in streaming dal 22 Novembre su Disney+

La morte è solo l’inizio! Il leggendario Hercule Poirot di Agatha Christie torna in un racconto inquietante con l’arrivo di Assassinio a Venezia (recensione) su Disney+ il 22 novembre. Basato sul romanzo di Agatha Christie del 1969, “Poirot e la strage degli innocenti”, la pellicola è Certified-Fresh su Rotten Tomatoes ed è il film della saga maggiormente apprezzato dalla critica. “Branagh ha realizzato il suo miglior film su Poirot” (Maureen Lee Lenker, Entertainment Weekly) e “cattura ciò che rende l’opera di Agatha Christie senza tempo” (Valerie Complex, Deadline).

Assassinio a Venezia è stato prodotto e diretto da Kenneth Branagh (Assassinio sull’Orient Express, Assassinio sul Nilo) che è anche il protagonista insieme a un cast brillante che include Kyle Allen, Camille Cottin, Jamie DornanKelly Reilly, Tina Fey, Jude Hill, Ali Khan, Emma Laird, Riccardo ScamarcioMichelle Yeoh.

Iscriviti a Disney+ per guardare Assassinio a Venezia e le più belle storie Disney, Pixar, Marvel, Star Wars, National Geographic e molto altro. Dove vuoi, quando vuoi.

Assassinio a Venezia sarà disponibile in streaming per gli abbonati su Disney+ dal 22 novembre. Gli abbonati a Disney+ potranno godersi il magistrale detective di Agatha Christie non solo in Assassinio a Venezia, ma anche in Assassinio sull’Orient Express e Assassinio sul Nilo, poiché l’intera trilogia di Poirot sarà disponibile sulla piattaforma.

La trama di Assassinio a Venezia

Ambientato nell’inquietante Venezia del secondo dopoguerra, alla vigilia di Ognissanti, Assassinio a Venezia è un terrificante mistero che vede il ritorno del celebre investigatore Hercule Poirot. Ormai in pensione e in esilio volontario nella città più affascinante del mondo, Poirot partecipa con riluttanza a una seduta spiritica in un palazzo decadente e spettrale. Quando uno degli ospiti viene assassinato, il detective si ritrova in un mondo sinistro di ombre e segreti.

Il cast di Assassinio a Venezia

Il film, che riunisce molti dei filmmaker di Assassinio sull’Orient Express del 2017 e Assassinio sul Nilo del 2022, è diretto da Kenneth Branagh con una sceneggiatura del candidato all’Oscar Michael Green, basata sul romanzo di Agatha Christie “Poirot e la strage degli innocenti” pubblicato in Italia negli Oscar Mondadori. Il film è prodotto da Kenneth Branagh, Judy Hofflund, Ridley Scott e Simon Kinberg, mentre Louise Killin, James Prichard e Mark Gordon sono i produttori esecutivi. Un cast brillante interpreta una serie di personaggi indimenticabili, inclusi Kenneth Branagh, Kyle Allen (Rosaline), Camille Cottin (Call My Agent), Jamie Dornan (Belfast), Tina Fey (30 Rock), Jude Hill (Belfast), Ali Khan (6 Underground), Emma Laird (Mayor of Kingstown), Kelly Reilly (Yellowstone), Riccardo Scamarcio (L’ombra di Caravaggio), e la recente vincitrice dell’Oscar Michelle Yeoh (Everything Everywhere All at Once).

Fantasticon Film Fest, svelato il programma, ecco come entrare nell’ambito di Milan Games Week & Cartoomics 2023

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Svelato il programma definitivo del Fantasticon Film Fest (FFF), il nuovo festival dedicato ai film di genere che si svolgerà dal 24 al 26 novembre presso l’auditorium di Fiera Milano Rho nell’ambito di Milan Games Week & Cartoomics 2023 (MGW CMX 2023): all’interno del più grande evento pop culture, gaming & entertainment del Nord Italia, con più di 150.000 visitatori attesi, un’avveniristica sala da 900 posti allestita con impianto audio/video di ultima generazione è pronta ad accogliere e coinvolgere il pubblico per un’inedita esperienza totalmente cinematografica.

Già da oggi prenotabile al seguente link https://www.fantasticonfilmfest.it/prenotazione/ (ingresso incluso con il biglietto MGW CMX 2023, biglietti disponibili fino ad esaurimento posti). Fantasticon Film Fest (FFF) vi aspetta per una prima edizione spettacolare dal 24 al 26 novembre presso l’auditorium di Fiera Milano Rho.

Organizzato da Echo e Fiera Milano in collaborazione con Fandango Club Creators e con la direzione artistica di Manlio Gomarasca, il FFF fin da questa prima edizione aveva promesso 3 intense giornate ricche di panel, incontri, anticipazioni esclusive e proiezioni che ruotassero intorno a tre filoni principali: anime, fantasy e horror. Il programma annunciato conferma un palinsesto differenziato e pieno di appuntamenti imperdibili, una vera e propria immersione nei generi sia per gli appassionati di tutte le età che per nuovi spettatori curiosi, grazie non solo alle proiezioni previste, ben 14, ma anche alla presenza di numerosi ospiti e incontri a tema.

Il mondo anime potrà contare su 3 titoli già annunciati ma si arricchisce di una importante novità – proprio nel giorno di chiusura – con due episodi in versione doppiata di una delle serie più apprezzate di sempre:

  • City Hunter The Movie: Angel Dust: per celebrare i 35 anni della serie animata, arriva il nuovo film tratto dal mitico manga di Tsukasa Hojo, fenomeno cult negli anni ’80 che ha segnato un’epoca conquistando fan in tutto il mondo, proiezione in anteprima italiana OV con sub ITA venerdì 24 novembre;
  • Blue Giant: un emozionante e avvincente anime sui sogni e sulla passione nel mondo della musica, tratto dal premiato manga di Shinichi Ishizuka con 11 milioni di copie vendute e diretto con maestria da Yuzuru Tachikawa, campione di incassi in Giappone, proiezione in anteprima italiana OV con sub ITA sabato 25 novembre;
  • Mind Game: pluripremiato anime underground, con indice di gradimento 100% su Rotten Tomatoes, realizzato dall’innovativo STUDIO 4℃ e che vede alla regia, per la prima volta sul grande schermo, il geniale Masaaki Yuasa con un’avventura all’avanguardia. La proiezione OV con sub ITA domenica 26 novembre sarà introdotta da Dario Moccia, uno degli streamer più seguiti d’Italia e punto di riferimento per gli amanti della cultura pop e nerd.
  • I Cavalieri dello Zodiaco: Saint Seya – Sould of Gold: in esclusiva per la prima volta doppiati in italiano i primi due episodi della serie commemorativa dell’amata saga creata dal sensei Masami Kurumada, per celebrarne i quaranta anni di carriera. La trama originale si svolge durante I Capitoli di Ade e vede come protagonisti i dodici Cavalieri d’Oro, che si ritrovano inspiegabilmente nelle terre ghiacciate di Asgard dopo il loro sacrificio: proiezione doppiata in ITA domenica 26 novembre.

L’anima più fantasy del festival sarà dedicata al mondo di Diabolik e ai Manetti bros., i fratelli registi, sceneggiatori e produttori più estroversi del cinema di genere italiano che saranno presenti sabato 25 novembre per incontrare il pubblico e introdurre l’anteprima di Diabolik chi sei? in uscita il 30 novembre, prodotto da Mompracem con Rai Cinema in associazione con Astorina e con Bleidwin, distribuito da 01 Distribution.

Molto spazio anche al genere horror con numerose proiezioni di film e contenuti pronti a spaventare e catturare anche i più coraggiosi spettatori. Erano già stati annunciati:

  • Slotherhouse: in anteprima nazionale l’attesissimo film horror sulle gesta del bradipo assassino all’interno di una confraternita universitaria femminile. Per il prestigioso quotidiano The Guardian «Le persone devono andare a vedere Slotherhouse. E ce ne devono andare tante quanto per Barbie, è un instant cult». Proiezione in anteprima italiana OV con sub ITA sabato 25 novembre;
  • Terrifier 2 è Il campione di incassi diretto da Damien Leone che ha sconvolto l’America lanciando l’iconografico villain Art the Clown e la scream queen Lauren LaVera. Accompagnato da mille polemiche per le scene gore al limite del sopportabile, Terrifier 2 è un film controverso, impressionante, ma anche irresistibilmente divertente. Di sicuro il film culto del 2022, con proiezione OV con sub ITA venerdì 24 novembre;
  • The Well, l’atteso e scioccante nuovo lungometraggio di Federico Zampaglione, che dopo Shadow, ritorna al cinema horror di respiro internazionale con un film sanguinario e spietato, ricco di creature demoniache. Definito dalla critica anglosassone come “un horror gotico dal sorprendente gusto moderno”, The Well si propone come il film italiano più estremo e raccapricciante di tutti i tempi, con un cast al femminile da brivido: Claudia Gerini e Lauren LaVera di Terrifier 2. La proiezione OV con sub ITA venerdì 24 novembre sarà introdotta dal regista Federico Zampaglione, artista musicale poliedrico e nuova stella del cinema gore italiano.

A questo trittico della paura si aggiungono:

  • Mad God: un interessante film d’animazione sperimentale ambientato in un mondo di mostri, scienziati pazzi e maiali da guerra. In questo lavoro portato avanti per passione nell’arco di 30 anni, il regista Phil Tippett – creatore degli effetti speciali di Jurassic Park e Star Wars qui alla sua opera prima – ha coniugato diverse innovative tecniche di animazione, facendone un titolo perfetto per il festival. Proiezione OV con sub ITA sabato 25 novembre;
  • Mad Heidi è la commedia horror ispirata alla più famosa orfanella di montagna: in questo caso, dopo che i magnati del formaggio svizzero hanno giustiziato il suo fidanzato Peter e costretto la giovane a prendere parte al brutale festival del wrestling, Heidi diventa un’amazzone ribelle determinata a porre fine ai fascisti del formaggio e a vendicare la morte del suo amato e lo splatter è assicurato. Proiezione OV con sub ITA venerdì 24 novembre;
  • Vermin è il primo lungometraggio di Sébastien Vaniček, vincitore di numerosi premi internazionali per i suoi cortometraggi, e considerato una giovane promessa del nuovo cinema horror francese. Aracnofobia incontra Les Miserables in un film di genere al cardiopalma che non lascia tregua e con un importante messaggio, dove l’invasione dei ragni funge da allegoria sociale. Proiezione OV con sub ITA sabato 25 novembre.
  • L’armata delle tenebre – director’s cut: in occasione del trentesimo anniversario verrà presentata la director’s cut del film di Sam Raimi (terzo capitolo della trilogia di La casa) che ha generato un vero e proprio fenomeno di culto e che ha reso il commesso dei magazzini S-Mart Ash Williams uno dei personaggi più iconici della storia del cinema. La proiezione OV con sub ITA domenica 26 novembre sarà introdotta da Roberto Recchioni, una delle rockstar del fumetto italiano, sceneggiatore di Dylan Dog, scrittore di Tex, Diabolik e Topolino, recentemente passato alla regia con Carne Fredda.

Venerdì 24 novembre grandi nomi saranno protagonisti del CINECOMIX PANEL sullo stretto rapporto che lega la settima arte alla graphic novel, un’interessante masterclass moderata dallo scrittore e giornalista Luca Crovi, volto di riferimento del giallo all’italiana:

  • Paolo Barbieri, illustratore e autore di fama internazionale, che ha realizzato innumerevoli copertine per autori di culto quali Michael Crichton, George R. R. Martin, Umberto Eco, Marion Zimmer Bradley, Herbie Brennan e Wilbur Smith e tante altre prestigiose firme. Nel 2001 è stato direttore del reparto colori alle scenografie in Aida degli alberi, film d’animazione italiano di Guido Manuli e con la colonna sonora di Ennio Morricone.
  • Lamberto Bava, grande icona del cinema horror italiano famoso in tutto il mondo per aver diretto la visionaria e feroce opera pop-rock-punk Demoni e aver portato il mondo delle fiabe moderne in televisione con la serie Fantaghirò. Lamberto Bava è stato anche aiuto-regista del padre sul set del primo, indimenticabile, adattamento cinematografico di Diabolik;
  • Daniele Serra, tre volte vincitore del British Fantasy Award come “Best Artist” (2012, 2017 e 2021) e finalista al World Fantasy Award 2021, ha realizzato cover, illustrazioni interne e adattamenti a fumetti per autori del calibro di Stephen King, Clive Barker, Ramsey Campbell, Joe R. Lansdale e Joyce Carol Oates.

Domenica 26 novembre sarà invece il turno di Dario Argento, tra i più grandi registi italiani viventi: l’indiscusso maestro del brivido, riceverà il Legend Award, il premio alla carriera riservato alle grandi personalità del cinema fantastico, e introdurrà la proiezione di Dario Argento Panico, l’acclamato documentario di Simone Scafidi sulla sua vita e sulla sua carriera, che vanta la partecipazione straordinaria di Guillermo Del Toro, Gaspar Noé e Nicolas Winding Refn; il premio gli verrà consegnato dall’attrice Ilenia Pastorelli, l’altra grande protagonista della giornata e che è stata diretta dallo stesso Argento in Occhiali Neri.

Durante le 3 giornate della manifestazione non mancheranno le anticipazioni “Coming Soon” di contenuti esclusivi di film di prossima uscita, a partire dai primi 5 minuti di Silent Night – Il Silenzio Della Vendetta, l’adrenalinico revenge movie natalizio in uscita il 30 novembre con Plaion Pictures, che segna il ritorno alla regia del grande maestro dell’action John Woo, il regista di Hong Kong che ha riscritto le regole del genere action americano. La proiezione sabato 25 novembre sarà introdotta da Roberto Recchioni.

Prevista inoltre la proiezione del trailer internazionale di The Animal Kingdom – dove in un mondo affetto da misteriose mutazioni che trasformano alcuni esseri umani in animali, François tenta di ritrovare sua moglie, scomparsa dopo aver manifestato i sintomi della mutazione, con l’aiuto del figlio sedicenne, Emile. L’impresa cambierà per sempre le vite di entrambi – in uscita a febbraio 2024 con I Wonder Pictures; e alcune scene in anteprima tratte da Robot Dreams, prima incursione nel cinema d’animazione del pluripremiato regista Paolo Berger, presentato fuori concorso a Cannes, una storia di amicizia tra un cane e un robot, sempre in uscita con I Wonder Pictures a febbraio 2024.

Tra le sorprese anche un contenuto esclusivo – alla presenza del regista Andrea Niada – dal film Home Education – Le regole del male, nuovo horror psicologico in arrivo al cinema giovedì 30 novembre distribuito da Warner Bros. Pictures. Il film segna l’esordio alla regia di un lungometraggio di Niada, regista italiano con base a Londra, e vanta un cast internazionale che vede come protagonisti Julia Ormond (Vento di Passioni), Lydia Page (Blue Jean) e Rocco Fasano (SKAM Italia). Il film è una produzione Warner Bros Entertainment Italia, Indiana Production, BlackBox Srl e con Squareone Productions GmbH.

Infine tra le anticipazioni assolutamente da non perdere la programmazione per la prima volta sul grande schermo del trailer di Godzilla Minus One, il nuovo impressionante capitolo del fenomeno globale Godzilla, trentesimo e attesissimo film sul Re dei Mostri prodotto dall’iconica Casa di produzione TOHO e al cinema solo dal 1 al 6 dicembre come evento speciale distribuito da Nexo Digital.

Hunger Games: Rachel Zegler svela le somiglianze tra Katniss Everdeen e Lucy Gray

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La star di Hunger Games: La ballata dell’usignolo e del serpente (qui la recensione), Rachel Zegler, ha dichiarato che il suo personaggio, Lucy Gray Baird, ha molto in comune con la protagonista originale di Hunger Games Katniss Everdeen, interpretata da Jennifer Lawrence. Parlando con ComicBook, l’attrice protagonista del nuovo film prequel, ha infatti rivelato quelle che ritiene essere le somiglianze tra i due personaggi. “Sento che Lucy Gray è un’adolescente devastata dalla guerra a cui è stato strappato tutto ciò che conosce, eppure continua a fare del suo meglio“, ha detto l’attrice.

Quindi era molto simile a Katniss da quel punto di vista, ma la sua dinamica è molto diversa per via dell’essere posta in un’arena di fronte a un gruppo di persone e dover fare in modo che il mondo faccia il tifo per lei. Si rivela molto brava in questo. È molto persuasiva nelle sue performance e molto brava a portare il pubblico dalla sua parte“, ha continuato Zegler. “Quindi è stato molto divertente interpretarla. Ma credo che ci siano elementi di Katniss in lei, e questo rende ancora più divertente tornare a guardare la trilogia originale e vedere come Snow rimanga perseguitato da Lucy Gray anche nella sua vita successiva, perché rivede echi di lei in Katniss Everdeen“.

La Zegler ha poi condiviso la propria ammirazione per l’interpretazione di Katniss da parte di Lawrence nei quattro film che compongono la saga originale. “Come attore, guardare l’interpretazione di Jennifer nella trilogia originale significa assistere a una masterclass sulla recitazione in generale. Per quanto riguarda l’approccio a Lucy Gray, mi è sembrato di non doverla studiare“, ha aggiunto Zegler, ribadendo dunque come molto di ciò che ha portato nella sua interpretazione di Lucy lo ha imparato guardando la Katniss di Lawrence.

La trama del film Hunger Games – La ballata dell’usignolo e del serpente

Anni prima di diventare il tirannico presidente di Panem, il diciottenne Coriolanus Snow è l’ultima speranza per il buon nome della sua casata in declino: un’orgogliosa famiglia caduta in disgrazia nel dopoguerra di Capitol City. Con l’avvicinarsi della decima edizione degli Hunger Games, il giovane Snow teme per la sua reputazione poiché nominato mentore di Lucy Grey Baird, la ragazza tributo del miserabile Distretto 12. Ma quando Lucy Grey magnetizza l’intera nazione di Panem cantando con aria di sfida alla cerimonia della mietitura, Snow comprende che potrebbe ribaltare la situazione a suo favore. Unendo i loro istinti per lo spettacolo e l’astuzia politica, Snow e Lucy mireranno alla sopravvivenza dando vita a una corsa contro il tempo che decreterà chi è l’usignolo e chi il serpente.

Basato sul romanzo prequel del 2020 di  Suzanne Collins, Hunger Games – La ballata dell’usignolo e del serpente è ambientato diversi decenni prima degli eventi della trilogia di Hunger Games, dove una diciottenne Snow viene assegnata a mentore della ragazza tributo del Distretto 12 ai decimi Hunger Games. Insieme a Zegler e Blyth ci sono Viola Davis, Peter Dinklage, Hunter Schafer, Jason Schwartzman, Josh Andrés Rivera, Max Raphael, Zoe Renee, Ayomide Adegun, Kaitlyn Akinpelumi, Amelie Hoeferle, Sofia Sanchez, Nick Benson, Laurel Marsden, Lilly Cooper, Luna Steeples.

Daredevil: Born Again, i registi della serie ammettono “È il giorno 0”

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I registi di Daredevil: Born Again Justin Benson e Aaron Moorhead hanno fornito ai fan un aggiornamento su quanto è avanzata la produzione della serie Disney+. Come molti di voi sapranno la serie ha subito una radicale rivisitazione in seguito allo stop di produzione legato agli scioperi ad Hollywood. 

In un’intervista con The Wrap, Benson e Moorhead hanno parlato un po’ della prossima serie dei Marvel Studios Daredevil: Born Again. Dopo aver scherzato dicendo che avevano appena scoperto di avere un ufficio da usare, hanno rivelato che, al momento, sono principalmente concentrati nel raccogliere tutto il materiale originale di Daredevil che possono.

È il giorno zero”, ha osservato Moorhead. “Al momento stiamo solo consumando contenuti di Daredevil , non solo lo show Netflix ma tutto il materiale possibile. Stiamo solo accrescendo il nostro bagaglio di informazioni sul personaggio.”

Sia Daredevil che Kingpin hanno fatto il loro debutto nel Marvel Cinematic Universe nel 2021. Kingpin ha recitato come guest star nella serie Disney+ Hawkeye e Matt Murdock è apparso brevemente in  Spider-Man: No Way HomeCharlie Cox ha anche recitato in due episodi di She-Hulk: Attorney at Law, dove ha mostrato un lato più leggero dell’eroe.

Cosa sappiamo sulla serie Daredevil: Born Again

I fan della Marvel stavano aspettando da tempo Daredevil: Born Again, poiché continua la storia del supereroe interpretato da Charlie Cox, comparso brevemente anche in Spider-Man: No Way Home, e il villan Kingpin di Vincent D’Onofrio. Inizialmente prodotta da Netflix, la prima serie su Daredevil è andata avanti per tre stagioni prima di essere cancellata. Cox è però ora stato chiamato a riprendere il ruolo ed è comparso anche in She-Hulk: Attorney at Law. D’Onofrio, invece, è tornato come Kingping in Hawkeye. Ora entrambi i personaggi torneranno ad essere leader di una loro serie, Daredevil: Born Again, la cui uscita dovrebbe avvenire nel 2024.

Denzel Washington sarà Annibale per il film di Antoine Fuqua prodotto da Netflix

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Netflix ha ufficialmente affidato a Denzel Washington il ruolo dell’antico generale cartaginese Annibale in un dramma epico, ancora senza titolo, che lo riunirà con Antoine Fuqua, regista con il quale Washington ha lavorato numerose volte, la più recente delle quale per The Equalizer 3 – Senza tregua. Come riportato da Deadline, John Logan, lo sceneggiatore tre volte nominato all’Oscar e autore di film come Il gladiatore, The Aviator e Hugo Cabret, ma probabilmente al lavoro anche su The Brave and the Bold della DC, sta scrivendo la sceneggiatura di questo nuovo progetto di genere storico. Fuqua, Washington, Erik Olsen e Adam Goldworm produrranno il film, mentre Jeremy Lott e Frank Rodriguez Moll saranno i produttori esecutivi del film.

È questo un progetto di cui Washington desidera essere protagonista da più di 20 anni. Originariamente il film avrebbe dovuto essere prodotto dalla Fox, la quale però sembra volesse realizzarlo in un momento in cui Washington non voleva stare lontano dai suoi figli per un lungo periodo. Ora però, il momento di realizzare un film su Annibale sembra essere giunto, solo con Netflix alla produzione. Come noto, durante la Seconda Guerra Punica combattuta tra Roma e Cartagine dal 218 al 202 a.C., Annibale superò le Alpi e attaccò Roma da nord, rappresentando all’epoca la più grande minaccia per la Repubblica.

Le sue vittorie militari nel corso di quella guerra sono leggendarie e la storia di Annibale è qualcosa che Hollywood cerca di realizzare da anni. Vin Diesel avrebbe dovuto dirigere ed interpretare un film dal titolo Hannibal the Conqueror, che non è però mai stato realizzato. Nel 1959 era però stato realizzato un Annibale, di produzione italiana diretto da Carlo Ludovico Bragaglia ed Edgar G. Ulmer. Ora, con questa nuova versione, sembra che l’intenzione sia quella di concentrarsi sulle battaglie cruciali che Annibale condusse contro la Repubblica Romana. Si attendono pertanto maggiori informazioni sullo sviluppo di questo progetto.

Avengers: The Kang Dynasty, lo sceneggiatore Jeff Loveness non sarebbe più legato al progetto

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Ci sono molte speculazioni intorno agli attuali piani della Saga del Multiverso dei Marvel Studios, soprattutto dopo la reazione ampiamente negativa nei confronti di Ant-Man and The Wasp: Quantumania all’inizio di quest’anno. Insieme alla serie Loki, il film avrebbe dovuto gettare le basi per fare di Kang il Conquistatore il grande cattivo della Saga, culminando in Avengers: The Kang Dynasty. purtroppo, però, così non è stato. Ci sono poi i ben noti problemi legali affrontati dall’attore di Kang, Jonathan Majors. A seconda di come andrà il suo imminente caso giudiziario, il suo tempo nel MCU sembra potrebbe presto giungere al termine, ammesso che non sia già terminato.

Parlando al podcast House of R di The Ringer, l’autrice di MCU: The Reign of Marvel Studios Joanna Robinson ha condiviso un aggiornamento sulla situazione di Avengers: The Kang Dynasty e ha confermato quello che da tempo si vociferava, ovvero che lo sceneggiatore Jeff Loveness non sarebbe più incaricato di scrivere il film. “Ho sentito da qualcuno recentemente… lo sceneggiatore Jeff Loveness, che ha scritto Quantumania, avrebbe dovuto scrivere The Kang Dynasty… comunque, è confermato. Mi è stato confermato che non lavora più per la Marvel“, ha affermato la Robinson.

Ho chiesto il motivo a quella persona e mi hanno risposto che il motivo è che era tutto preso da questa storyline dei Kang mentre, probabilmente, i Marvel Studios vogliono allontanarsene“. Stando a quanto da lei riportato, sembra dunque che i Marvel Studios abbiano perso la fiducia nella capacità di Loveness di portare avanti la storia di Kang, anche se il problema più grande potrebbe essere la possibile intenzione di abbandonare del tutto il suo personaggio. Il finale della seconda stagione di Loki è stato potenzialmente d’aiuto in questo senso, e sarebbe a questo punto abbastanza facile per un nuovo grande cattivo prendersi il merito di aver distrutto il Consiglio dei Kang.

Ad oggi dunque i dubbi sul prossimo film degli Avengers e in generale sul ruolo di Kang nell’MCU rimangono irrisolti. Fino a quando i Marvel Studios non faranno degli annunci ufficiali, sarà difficile avere un’idea di cosa ha in serbo il futuro del franchise. Probabilmente, Kevin Feige sta attendendo la risoluzione del processo nei confronti di Majors per prendere una decisione, mentre se l’allontanamento di Loveness fosse confermato definitivamente, sorgerebbe anche il problema di chi avrà il compito di scrivere il prossimo film sugli Avengers, atteso in sala per il maggio 2026 e la cui storia potrebbe dunque essere ancora tutta da definire.

Circeo: intervista al co-protagonista Angelo Spagnoletti

Circeo: intervista al co-protagonista Angelo Spagnoletti

Arriva in prima serata su Rai 1 il 14, 21 e 28 novembre, la serie Circeo, diretta da Andrea Molaioli da un’idea di Flaminia Gressi, che ripercorre il drammatico evento passato alla storia come il Massacro del Circeo. Svoltosi a partire dal settembre del 1975, non è soltanto una delle pagine più tristemente note della cronaca nera italiana, ma rappresenta anche uno spartiacque nel cammino di emancipazione delle donne italiane. Il caso, che ha saputo scuotere profondamente l’opinione pubblica dell’epoca, è diventato la miccia per il movimento femminista per pretendere la revisione della legge sulla violenza sessuale, considerata allora come un reato contro la morale e non contro la persona.

In Circeo si racconta per la prima volta questa storia dalla parte delle donne: le vittime, la sopravvissuta e i loro avvocati. Il dramma, ma ancora di più il processo, la battaglia, la rabbia e la speranza di una sopravvissuta e di tutte le donne. Il tutto mentre sullo sfondo si agita un’Italia sempre più sconvolta dagli scontri politici e dal terrorismo. In Circeo si mescolano personaggi reali ad altri fittizi, attraverso cui si possono così offrire punti di vista nuovi sulla vicenda, cercando di fornire risposte ma anche di porre nuove domande su quanto accaduto. Tra i personaggi scritti appositamente per la serie vi è quello del fotografo Saverio Vitale, interpretato dall’attore Angelo Spagnoletti.

Il mio personaggio, Saverio Vitale, è un fotografo paparazzo che si ritrova un po’ per caso a scattare la foto relativa al massacro. – racconta Spagnoletti – Per caso perché lui di solito fa le foto ai divi però in questo caso ci troviamo in un periodo dove iniziano ad avere una maggiore rilevanza gli omicidi che avvenivano in quel periodo. Avendo bisogno di soldi, Saverio diventa quindi un po’ una specie di avvoltoio, capisce che può sfruttare queste altre foto per ottenere maggiori guadagni e così si ritrova a scattare quella famosissima di questa triste vicenda. Una vicenda dalla quale poi non esce, ma anzi ci si avvicina sempre di più, inizialmente per un proprio tornaconto, per avere esclusive da poter rivendere. Piano piano però inizia ad empattizzare con questa vicenda, a capire che non è giusto lucrarci sopra“.

C’è una scena in particolare, dove sfida gli avvocati difensori, – spiega l’attore parlando ancora del suo Saverio – che considero il “bit del personaggio”, come si dice in gergo. Ovvero quando un personaggio ha un conflitto e trova poi la risoluzione di esso e in un certo senso di sé stesso. Quella è la mia scena preferita. Anche perché Saverio è il punto di vista del popolo. Nella serie c’è quello delle vittime, quello di chi detiene il potere e poi c’è lui, che inizia ad indagare e si fa voce popolare. Quella scena è emblematica perché nessuno pone domande scomode agli avvocati, mentre lui decide di metterli in difficoltà, ponendoli di fronte ad una scomoda verità. Da lì acquisisce una consapevolezza più ampia, capisce di avere una responsabilità, di doversi schierare e di non poter rimanere indifferente a quella vicenda“.

Quella di Circeo è una storia sempre attuale

Spagnoletti offre poi il proprio punto di vista sulla vicenda narrata in Circeo, spiegando che “non solo è una storia attualissima ma è anche necessaria. Fatti come questi accadono ancora oggi. Bisognerebbe parlarne apertamente da tutti i punti di visti, sia femminile che maschile. Purtroppo, vuoi o non vuoi, è il maschio il carnefice di questi eventi. Forse la soluzione è l’empatia. Se un uomo si ritrova, per un qualunque motivo, in una condizione di questo tipo, se riuscisse a rivedere nella vittima la propria madre, sorella, un’amica, sé stesso o comunque un essere umano, penso che non ci possa essere nessuna parte di lui in gradi portare a termine quella violenza”. L’attore continua poi affermando che “credo quindi che bisogna tornare a fortificare e preservare l’empatia, che è alla base dell’amore. L’uomo deve tornare a capire che amare, empatizzare, è un innalzamento del proprio essere, un dovere. Se no diventiamo tutti mostri“.

Circeo Greta Scarano Angelo Spagnoletti
Greta Scarano e Angelo Spagnoletti in una scena di Circeo

Il punto di vista di Circeo

La serie, diretta da Andrea Molaioli, si configura più come un procedurale che non come un crime vero e proprio, proponendo dunque una ricostruzione del processo molto precisa che non lascia dunque troppo spazio agli aspetti più macabri della vicenda narrata. Di questa particolare scelta Spagnoletti spiega che “le sceneggiatrici [Flaminia Gressi, Lisa Nur Sultan e Viola Rispoli] ma anche il regista, hanno volutamente scelto di costruirla in questo modo, differenziandosi quindi da altre opere esistenti che hanno trattato l’argomento [ad esempio il recente La scuola cattolica]. Qui si voleva porre l’attenzione su Donatella, sul suo punto di vista e le sue vicissitudini quotidiane, lasciando quindi quanto più possibile fuori dal racconto la brutale vicenda che l’ha coinvolta e di cui sappiamo già abbastanza. Abbiamo quindi evitato di proporre della violenza gratuita, che quasi mai è funzionale“.

Il ruolo sociale dell’attore e del cinema

Alla luce di quest’importanza del cinema e della televisione nel raccontare certe storie, Angelo Spagnoletti spiega poi ulteriormente la propria idea di “ruolo sociale dell’attore e del cinema”. “Credo molto in una visione più nobile possibile dell’attore, che non può fare a meno della partecipazione sociale. Cito sempre Elio Petri e Gian Maria Volonté perché ritengo che i loro film incarnino appieno l’affrontare il cinema in questo modo, trattando dei contenuti forti in cui credevano e che erano necessari. Quando mettiamo in scena qualcosa non deve essere fine a sé stesso, per quanto è sacrosanto l’intrattenimento che fa distrarre e rilassare, certo, ma ci deve essere anche un cinema più partecipato che parli di un qualcosa di più esteso, che faccia riflettere, che faccia porre domande agli spettatori, è lo scopo più alto“.

Se ciò non avviene il cinema è sterile, non riesce a piantare dei semi che possono poi avere un tornaconto positivo per la società. – continua Spagnoletti – A me personalmente certi film hanno davvero cambiato la vita, il modo di pensare, perché ci sono opere che possono davvero ampliare la visione di sé stessi o del sé stesso in una società e quindi far porre domande sociali più ampie. Penso che un cinema di questo tipo sia necessario perché trovo che non stiamo vivendo un periodo di progresso. Tecnologico forse, ma in quanto ad umanità siamo in evidente regresso, ed è compito del cinema non far essere solo spettatori ma anche parte attiva di qualcosa che riguarda tutti. Negli ultimi anni, purtroppo, si è un po’ perso questo ruolo sociale.

Angelo Spagnoletti, dai The Jackal ad Indiana Jones

Oltre a Circeo, l’attore è stato visto anche nella serie Netflix Generazione 56K, in quella di Prime Video Pesci piccoli. Un’agenzia. Molte idee. Poco budget., entrambe dei The Jackal, ma anche con un piccolo ruolo in Indiana Jones e il Quadrante del Destino, dove ha condiviso il set con Harrison Ford ed è stato diretto da James Mangold, regista e sceneggiatore nominato agli Oscar. Riguardo al percorso intrapreso dalla propria carriera, Angelo Spagnoletti ha raccontato che “sicuramente un progetto mi interessa se ha un personaggio ben scritto, tridimensionale, che si presta ad un’interpretazione profonda. Se poi tutto il progetto ha una sua qualità è un valore aggiunto. Ad oggi ancora non sono in quella fase della carriera in cui ho l’imbarazzo della scelta ma per ora sono stato fortunato e ciò che ho fatto è stato comunque in un certo senso il frutto di scelte, guidate dal desiderio di essere quanto più versatile possibile“.

The Marvels: Iman Vellani commenta le scene post credits del film

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Ora che The Marvels è nei cinema – e gli scioperi sono finiti – sono state pubblicate online alcune interviste rivelatrici con il cast e THR ha condiviso una chiacchierata particolarmente ricca di spoiler con Iman Vellani (Kamala Khan).

Se non avete ancora visto The Marvels, seguono spoiler!

Alla fine del sequel di Captain Marvel, Khan realizza la sua “Nick Fury interiore” quando recluta Kate Bishop (Hailee Steinfeld) nei Giovani Vendicatori (resta da vedere se quello sarà il nome della squadra). Quando gli è stato chiesto della scena, Vellani ha rivelato che Kamala sarebbe originariamente andata a far visita a un diverso “Giovane Vendicatore”, ma non ha nominato il personaggio.

“C’era una versione di questa scena in una vecchia sceneggiatura, ma non l’abbiamo mai girata. E poi circolavano voci secondo cui l’avremmo realizzata con riprese aggiuntive, ma con un giovane Vendicatore diverso. Quindi non ho mai capito la sceneggiatura fino a quando subito prima di girare altre scene e poi sono andata in tilt. Ho immediatamente riguardato Iron Man e ho mandato un messaggio a Nia con il testo tutto in maiuscolo. Ho pensato: “Non posso credere all’onore che sto ricevendo in questo momento. È pazzesco!”. Non avevo bisogno di rivedere l’intero film, ma non mi ha fatto male. Sono rimasta stordita per tutto il tempo. Eravamo tutti fuori di testa. È stata anche l’ultima scena che abbiamo girato per il film, ed è l’ultima scena del film.”

Vellani è intervenuta anche nella scena dei titoli di coda con Bestia e Binary, e sembra che sia stata tenuta all’oscuro di ciò che la sequenza comportava fino all’ultimo minuto. “Hanno girato la scena dei mid credits durante le riprese principali. L’hanno girata prima, quindi sapevano cosa stavano facendo. Ma pensavo che sarebbe stato qualcos’altro. Non avevo realizzato che Bestia [Kelsey Grammer] fosse nel film. Sapevo che l’avevano girato, ma mi aspettavo di vedere qualcos’altro. Ed ecco, hanno tenuto il segreto anche con me. Ho letteralmente fatto un salto e ho avuto un infarto sul mio letto quando l’ho visto per la prima volta. Ho mandato messaggi a ogni singola persona con cui abbiamo lavorato, e io ho pensato, ‘Come hai potuto tenermelo nascosto?’ Ma almeno ho avuto modo di sperimentare la sorpresa come fan, il che è stato fantastico. Sono così entusiasta di vedere cosa ne faranno in futuro.”

Forse la scena relativa agli X-Men potrebbe avere qualcosa a che fare con il fatto che Khan è stata già etichettata come una mutante? “Sì, penso che stiano collegando molte cose. Stanno cospargendo l’universo di mutanti qua e là. Abbiamo visto [Charles Xavier] in Multiverso della Follia. Quindi onestamente non sono a conoscenza di cosa stanno facendo con il gli X-Men e il modo in cui li incorporeranno, ma è estremamente bello e davvero una grande flessibilità averne uno nel nostro film. Beh, due, se mi conti.”

Infine, Iman Vellani ha valutato le possibilità di una seconda stagione di Ms. Marvel. “Sono paziente e, onestamente, spero che tutto l’amore che Kamala riceve da questo film ispiri le persone a essere più esplicite nel volere una seconda stagione. Mi piacerebbe assolutamente continuare questa storia, e Kamala e tutta la sua comunità hanno così tanto da raccontare”.

Mercoledì, la seconda stagione entra in produzione ad aprile in Irlanda

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La seconda stagione di Mercoledì entrerà in produzione ufficialmente ad aprile, con le riprese che si svolgeranno in Irlanda e non più in Romania.

La prima stagione di otto episodi, che ha debuttato lo scorso novembre su Netflix, è stata girata in Romania da settembre 2021 a marzo 2022. Dopo aver battuto diversi record di serie in streaming, incluso il maggior numero di ore viste per una serie in lingua inglese nella prima settimana con oltre 341 milioni di spettatori, la serie è stata rinnovata per la seconda stagione a gennaio.

Mercoledì segue Jenna Ortega nei panni del personaggio della “Famiglia Addams”, che si iscrive alla Nevermore Academy. Secondo la descrizione ufficiale della prima stagione, Mercoledì “cercherà di padroneggiare le sue capacità psichiche emergenti, di contrastare una mostruosa follia omicida che ha terrorizzato la città locale e di risolvere il mistero soprannaturale che ha coinvolto i suoi genitori 25 anni prima, il tutto mentre esplora la sua nuova e molto intricata vita di relazioni interpersonali a Nevermore.”

Insieme a Ortega, il cast della prima stagione di Mercoledì comprendeva Gwendoline Christie, Jamie McShane, Percy Hynes White, Hunter Doohan, Emma Myers, Joy Sunday, Naomi J. Ogawa, Moosa Mostafa, Georgie Farmer, Riki Lindhome e Christina Ricci. Catherine Zeta-Jones è apparsa anche nel ruolo di Morticia Addams insieme a Luis Guzmán nel ruolo di Gomez e Isaac Ordonez nel ruolo di Pugsley.

Alfred Gough e Miles Millar hanno sviluppato la serie, oltre a essere co-showrunner e produttori esecutivi. Tim Burton ha diretto i primi quattro episodi ed è anche produttore esecutivo della prima stagione insieme a Steve Stark di Toluca Pictures, Andrew Mittman di 1.21 Entertainment, Kevin Miserocchi di The Tee and Charles Addams Foundation, Kayla Alpert, Jonathan Glickman di Glickmania, Gail Berman, Tommy Harper e Kevin Lafferty. La MGM Television è lo studio.

Coyote vs. Acme, dopo la cancellazione di Warner Bros, il film è sul mercato delle piattaforme

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Coyote vs. Acme è ufficialmente sul mercato. Poco tempo dopo che la Warner Bros. ha annunciato che avrebbe accantonato il film già pronto ispirato ai Looney Tunes come sgravio fiscale di 30 milioni di dollari, lo studio ha permesso ai cineasti di mettere in vendita il film per altri distributori. Puck, una newsletter che copre il settore, e Deadline hanno riferito per la prima volta che sono state organizzate proiezioni per Amazon Prime Video, Apple e Netflix per acquisire il film, le cui riprese sono terminate nel 2022 e che  doveva essere proiettato nei cinema.

Amazon e Netflix sono stati acquirenti attivi durante la pandemia poiché gli studi cinematografici tradizionali dirottavano i film per guadagnare denaro extra, ma nulla è stato risolto per Coyote vs. Acme. Fonti vicine alle negoziazioni dicono che il film non è stato ancora proiettato. In questi casi i diritti vanno al miglior offerente. Non è chiaro se un’altra società vorrebbe acquistare un film che la Warner Bros. ritiene indegno di essere distribuito sul grande o piccolo schermo. Ma i servizi di streaming hanno sempre bisogno di nuovi contenuti, soprattutto di quelli adatti alle famiglie, per mantenere gli abbonati. E gli scioperi di sceneggiatori e attori (il secondo dei quali si è finalmente concluso venerdì) hanno interrotto la produzione per gran parte dell’estate e dell’autunno, ritardando qualsiasi progetto in cantiere.

Coyote vs. Acme, un ibrido di animazione live-action da 70 milioni di dollari con John Cena e Lana Condor, è il terzo film in due anni a cui la Warner Bros. ha tagliato gli incentivi fiscali. Una situazione simile si è verificata poco più di un anno fa, quando la Warner Bros. ha scartato Batgirl e il film per bambini Scoob! Ritrovo festivo. Lo studio ha posizionato quella decisione come una cancellazione fiscale una tantum, che ha reso la notizia di “Coyote vs. Acme” ancora più sconvolgente per la comunità creativa.

Tutti e tre i film hanno avuto il via libera sotto l’ex capo dello studio Jason Kilar e due di loro, Batgirl e Scoob, sono stati realizzati per HBO Max. Il successore di Kilar, il CEO di Warner Bros. Discovery David Zaslav, ha riportato le priorità dello studio al cinema e un portavoce ha detto che questi film non si adattavano alla nuova direzione creativa della compagnia.

Il regista Dave Green ha espresso il suo disappunto per la decisione della Warner di annullare Coyote vs. Acme, un film su cui ha lavorato per tre anni. “Durante il viaggio, siamo stati accolti da un pubblico di prova che ci ha premiato con colonne sonore fantastiche”, ha scritto il regista sui social media. “Sono più che orgoglioso del prodotto finale.”

Masters of the Universe: Netflix abbandona il progetto, avanza Amazon MGM Studios

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Mentre in Masters of the Universe, la nemesi di He-Man è il malvagio mago Skeletor, a Hollywood il più grande nemico dello show è stata la lunga lista di partner di studio che lo hanno escluso dal grande schermo per quasi due decenni.

Il barbaro biondo, che nasce come un giocattolo Mattel e diventa poi una serie animata, potrebbe infine finalmente arrivare in versione live action. Secondo diversi addetti ai lavori, Amazon MGM Studios è in trattative serie per realizzare un film live-action di Masters of the Universe di Adam e Aaron Nee, il team di sceneggiatori e registi dietro The Lost City. Sono in corso conversazioni con Amazon dopo che Netflix ha abbandonato una versione pianificata del film dei fratelli Nee a luglio.

Netflix ha speso quasi 30 milioni di dollari in due anni per lo sviluppo del progetto, che avrebbe dovuto avere come protagonista Kyle Allen (A Haunting in Venice). Lo streamer ha lasciato quando il budget del blockbuster, originariamente fissato per oltre 200 milioni di dollari, non poteva essere ridotto in modo significativo.

Le trattative con Amazon sono deboli, avverte un’altra fonte, ma se lo studio dovesse avanzare, dovrà concludere nuovi accordi con i Nees per una rifinitura della sceneggiatura e per la regia. Allen è ancora nel progetto per interpretare He-Man. Anche la Mattel e il produttore Todd Black, che si è dedicato al film in diversi ex studios, tra cui Warner Bros. e Sony, si impegnano a far uscire il film al cinema in una data significativa, cosa che non era contemplata da Netflix. Amazon MGM e Mattel non hanno commentato.

Superman: Legacy, James Gunn conferma la data di uscita, nessun ritardo in vista

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Il co-CEO dei DC Studios James Gunn ha rivelato se la data di uscita di Superman: Legacy è stata influenzata o meno dagli scioperi WGA e SAG-AFTRA.

In un post sul suo account Twitter ufficiale, Gunn ha confermato che Superman: Legacy sarà effettivamente in grado di rispettare la data di uscita originale dell’11 luglio 2025, il che significa che il film DC Universe non subirà ritardi a causa degli scioperi di quest’anno.

Il regista attribuisce questo merito agli “sforzi della nostra talentuosa troupe, che non ha mai perso la fiducia durante gli scioperi più lunghi della storia di Hollywood e che non ha mai lasciato il piede sull’acceleratore, continuando a spingere in avanti, creando i personaggi e le scenografie più incredibili che abbia mai visto visto in tutta la mia carriera“.

Puoi vedere il tweet stesso qui sotto:

Superman: Legacy, tutto quello che sappiamo sul film

Superman: Legacy, scritto e diretto da James Gunn, non sarà un’altra storia sulle origini, ma il Clark Kent che incontriamo per la prima volta qui sarà un “giovane reporter” a Metropolis. Si prevede che abbia già incontrato Lois Lane e, potenzialmente, i suoi compagni eroi (Gunn ha detto che esistono già in questo mondo e che l’Uomo di domani non è il primo metaumano del DCU). Il casting, come già detto, ha portato alla scelta degli attori David Corenswet e Rachel Brosnahan come Clark Kent/Superman e Lois Lane.

Il film è stato anche descritto come una “storia delle origini sul posto di lavoro“, suggerendo che una buona parte del film si concentrerà sull’identità civile di Superman, Clark Kent, che è un giornalista del Daily Planet. Secondo quanto riferito, Gunn ha consegnato la prima bozza della sua sceneggiatura prima dello sciopero degli sceneggiatori, ma ciò non significa che la produzione non subirà alcun impatto in futuro.

“Superman: Legacy è il vero fondamento della nostra visione creativa per l’Universo DC. Non solo Superman è una parte iconica della tradizione DC, ma è anche uno dei personaggi preferiti dai lettori di fumetti, dagli spettatori dei film precedenti e dai fan di tutto il mondo”, ha detto Gunn durante l’annuncio della lista DCU. “Non vedo l’ora di presentare la nostra versione di Superman, che il pubblico potrà seguire e conoscere attraverso film, film d’animazione e giochi”. Superman: Legacy uscirà nelle sale l’11 luglio 2025.

Jacob Elordi ha rifiutato di fare un provino per Superman: “Troppo oscuro per me”

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Star in ascesa che tutto il mondo di Hollywood si contende, Jacob Elordi ha rivelato in una nuova intervista con la rivista GQ di aver rifiutato una richiesta di provino per Superman. Sebbene l’attore non abbia nominato un progetto specifico legato all’Azzurrone, è probabile che si riferisse al film di James Gunn che uscirà nel 2025, Superman: Legacy, dal momento che i casting per il film sono stati fatti la scorsa primavera.

Alla fine, David Corenswet è stato designato nuovo volto di Superman, e Rachel Brosnahan lo affiancherà nel ruolo di Lois Lane. Jacob Elordi ha detto a GQ che non crede che parteciperà molto presto a un film di supereroi.

“Mi è sempre stato detto di dare una risposta completa altrimenti il mio agente si arrabbierà con me. ‘Tutto può succedere!’”, ha detto. “E ovviamente tutto può succedere, ma in questa fase della mia vita non mi vedo interessato a questo tipo di film. Mi piace lavorare a film che io stesso vorrei guardare e divento molto irrequieto guardando quei film.” “Dovrei terminare questa risposta con un ‘Mai dire mai!’, però mi hanno già chiesto di fare un provino per Superman. E ho detto subito di no, è troppo oscuro per me.”

Elordi ha recitato nell’ultimo anno in Priscilla di Sofia Coppola e Saltburn di Emerald Fennell, mentre ora è al lavoro con Paul Schrader al film Oh, Canada, mentre, ovviamente, parteciperà alla terza stagione di Euphoria, che verrà girata l’anno prossimo. Sicuramente il giovanissimo interprete offrirà molti altri ruoli interessanti al grande schermo, non ci resta che aspettare.

Hunger Games – La ballata dell’usignolo e del serpente: recensione del film di Francis Lawrence

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Hunger Games – La ballata dell’usignolo e del serpente è pronto a sbarcare in sala. Il prequel della celebre saga ideata dalla scrittrice statunitense Suzanne Collins sarà infatti al cinema a partire dal 15 novembre.

Distribuito da Notorius Pictures e diretto da Francis Lawrence – autore dei tre precedenti capitoli – il film riavvolge il nastro di oltre 60 anni, risalendo lungo la mitologia del brand fino ai decimi Hunger Games e provando a raccontare una Capitol City diversa da quella che abbiamo conosciuto.

Tra i numerosi interpreti presenti ricordiamo Rachel Zegler, Tom Blyth, Jason Schwartzman, Peter Dinklage e Viola Davis. Per un film che, tracciando l’origin story del malvagio Coriolanus Snow – ritratto prima della sua malefica ascesa al potere – si sforza di raccontare la genesi del male che ha afflitto Panem per quasi sei decenni.

Hunger Games – La ballata dell’usignolo e del serpente: la trama

In Hunger Games – La ballata dell’usignolo e del serpente Coriolanus (Tom Blyth), giovane rampollo diciottenne appartenente alla potente famiglia degli Snow – caduta in disgrazia dopo gli anni di Guerra e il tristo trascinarsi dei Giorni Bui – vive nell’attico di proprietà a Capitol City insieme alla cugina Tigris (Hunter Schafer) e alla nonna paterna, con le quali prova a tirare avanti tra avvisi di pignoramento e pasti raffazzonati.

Hunger Games - La Ballata dell'usignolo e del serpente

Il ragazzo, studente modello della propria Accademia, alla ricerca di una via di fuga dalla misera condizione sociale che lo affligge, spera che i buoni voti bastino a garantirgli l’ottenimento del prestigioso Premio Plinth, una cospicua somma di denaro – predisposta da un ricco magnate della città – che potrebbe consentirgli di finanziare i propri studi universitari e risollevare le sorti della Casata. Quando il decano Casca Highbottom (Peter Dinklage) stabilisce però che l’ambito riconoscimento sarà assegnato al migliore dei ventiquattro mentori selezionati tra il corpo studentesco per la Decima Edizione dei “neonati” Hunger Games, Coriolanus si ritrova coinvolto nella competizione. E tra inganni, sotterfugi, mosse e contromosse, il giovane Snow è chiamato a modellare il proprio destino sulla pelle dell’affascinante Lucy Gray Baird (Rachel Zegler), tributo femmina proveniente dal distretto 12. Fino a quando…

Un prequel anti-spettacolare per Hunger Games – La ballata dell’usignolo e del serpente

A otto anni di distanza dalla conclusione della saga d’origine, Hunger Games – La ballata dell’usignolo e del serpente riparte dall’ambivalenza dell’organismo prequel, in precario equilibrio – distributivo quanto percettivo – tra novità e reminescenza, tra indipendenza e citazione. Francis Lawrence, regista feticcio del brand, rispolvera dunque i caposaldi visivo-concettuali del franchise, proiettandosi all’origine del capitalismo informazionale di Capitol City per porre le basi della iconica e feroce gamification del paradigma orwelliano su cui la lore si fonda.

Hunger Games - La ballata dell'usignolo e del serpente Rachel Zegler

In “attesa” di una onnipresenza dello schermo di cui iniziano a intravedersi i primi terrificanti germogli, la nuova (o vecchia?) battle royale propagandistica orchestrata su grande schermo diviene l’occasione per un’intrigante anti-spettacolarizzazione metacinematografica. Quasi che il regista, alla stregua degli inesperti organizzatori delle prime edizioni degli Hunger Games, sia chiamato a lavorare in sottrazione; a tentare cioè di riproporre l’opulenza cerimoniosa di un meta-passato ancora da realizzarsi, usufruendo però di un immaginario vetusto, antico quanto le apparecchiature a schermo.

Demolire l’arena

Lungo il solco tracciato dalla controparte cartacea – seguita come di consueto ai limiti del pedissequo – Lawrence tenta di rielaborare i termini dell’equazione, “demolendo” – anche fisicamente –  l’arena, per poterne riassemblare i frammenti in una struttura diversa dall’autografo cine-letterario.

Il melò a tinte folk che ne deriva, che nulla di fatto aggiunge alla riflessione politica e sociale del franchise, stringe dunque l’inquadratura su Coriolanus, rendendolo parte attiva del gioco e cercando di tratteggiare il percorso che porterà il ragazzo a scalare i vertici di Panem – e aderire così alla variante futura (o passata?) di villain. Il regista, insomma, estromette per larga parte il contesto, concentrandosi sul riproporre una lineare ripartizione in tre atti che, pur nel rispetto del materiale di partenza, fatica però a spiccare il volo.

Hunger Games - La ballata dell'usignolo e del serpente Peter Dinklage

Costretto nei panni di ghiandaia imitatrice di se stesso e dei propri antecedenti cinematografici, Hunger Games – La ballata dell’usignolo e del serpente tenta così invano di costruire un’identità propria, ma, affaticato dagli oltre 150 minuti di durata, ricade invece nelle medesime trappole individuabili nell’opera di Collins. Il film di Lawrence, paradossalmente prolisso e insieme frettoloso, gode solo di qualche rara trovata registica e musicale; piccoli e marginali sprazzi di lucidità che, tuttavia, faticano ad opporsi alla sensazione di una narrativa rimasticata e pensata ad hoc. A tal punto vincolata alle esigenze dettate dal ruolo di prequel, da scadere in forzature tanto necessarie quanto ingombranti.

“Are you, are you
Coming to the tree?
Where dead man called out
For his love to flee.
Strange things did happen here
No stranger would it be
If we met at midnight
In the hanging tree”

Tom Hiddleston sul finale della seconda stagione di Loki: “È la conclusione di 14 anni della mia vita”

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La star del Marvel Cinematic Universe Tom Hiddleston ha parlato un po’ del finale della seconda stagione di Loki che ha debuttato la scorsa settimana e di come questo rappresenti la conclusione di un viaggio.

Apparso al The Tonight Show con Jimmy Fallon, a Hiddleston è stato chiesto del finale della seconda stagione dello show Disney+. Tom Hiddleston non ha spoilerato nulla per coloro che non l’hanno visto, ma ha descritto come questo episodio sia stato la conclusione di qualcosa di più della semplice stagione 2 di Loki.

Dirò questo: il cerchio si chiude“, ha spiegato l’attore . “È anche la conclusione della stagione 2. È anche la conclusione delle stagioni 1 e 2. È anche la conclusione di sei film, 12 episodi e 14 anni della mia vita… Avevo 29 anni quando sono stato scelto, ora ne ho 42. È stato un viaggio… Nel finale ci sono echi e risonanze di ogni versione di Loki che ho interpretato.”

La seconda stagione di Loki è stata diretta da Justin Benson  e  Aaron Moorhead, che hanno diretto la serie Moon Knight. Oltre aTom Hiddleston, prevede il ritorno di Sophia Di Martino nei panni di Sylvie, Owen Wilson nei panni di Mobius, Gugu Mbatha-Raw nei panni del giudice Renslayer, Wunmi Mosaku nei panni di Hunter B-15 e Jonathan Majors. A loro si sono uniti i nuovi arrivati ​​​​in franchising Ke Huy Quan, Rafael Casal, Kate Dickie e altri.

 

Cosa succede nella seconda stagione di Loki?

“La prossima stagione riprenderà all’indomani dello scioccante finale di stagione, quando Loki si ritrova in una battaglia per l’anima della Time Variance Authority”, si legge nella sinossi. “Insieme a Mobius, Hunter B-15 e una squadra di personaggi nuovi e di ritorno, Loki esplora un Multiverso in continua espansione e sempre più pericoloso alla ricerca di Sylvie, del giudice Renslayer, di Miss Minutes e della verità su cosa significhi possedere la libertà. volontà e scopo glorioso”.

Tom Hiddleston è tornato nel ruolo del dio del male nella seconda stagione di Loki, insieme alle star della prima stagione come Owen Wilson, Gugu Mbatha-Raw, Sophia Di Martino, Tara Strong e la nuova aggiunta Ke Huy Quan.

Eric Martin è il capo sceneggiatore e produttore esecutivo della seconda stagione. Hiddleston è anche produttore esecutivo insieme al capo dei Marvel Studios Kevin Feige e Stephen Broussard, Louis D’Esposito, Victoria Alonso, Brad Winderbaum, Kevin R. Wright, Justin Benson e Aaron Moorhead e Michael Waldron. Trevor Waterson è co-produttore esecutivo. Benson & Moorhead, Dan Deleeuw e Kasra Farahani sono stati i registi della stagione. I nuovi episodi di Loki debuttano giovedì alle 21:00 ET/18:00 PT su Disney+.

2 Fast 2 Furious: trama, cast e le auto nel film con Paul Walker

2 Fast 2 Furious: trama, cast e le auto nel film con Paul Walker

Da quando si sono accesi i motori di Fast & Furious, nel lontano 2001, la saga è cresciuta film dopo film, arrivando ad essere uno dei franchise più redditizi della storia del cinema. Inizialmente incentrata sulle corse d’auto, la serie ha poi progressivamente mutato le proprie caratteristiche, aggiungendo elementi che l’accomunano sempre di più ai fortunati filoni di film action e di spionaggio. Ormai iconica, la saga ha negli anni visto crescere l’apprezzamento del pubblico. Questo attende infatti come un vero e proprio evento l’uscita di ogni nuovo capitolo. Il primo dei tanti sequel è arrivato nel 2003 con il titolo 2 Fast 2 Furious.

Diretto stavolta dal celebre regista John Singleton, autore di noti film come Boyz n the Hood e Shaft. I piani per dar vita ad un sequel nacquero una volta confermatosi il grande successo di pubblico del primo film. Questo fortunato primo capitolo era stato ideato a partire dall’articolo Racer X, scritto da Ken Li per la rivista Vibe. All’interno di questo si descrivevano le corse clandestine di auto nella città di New York. Ambientato dunque sempre in questo mondo, anche il sequel si muove tra spettacolari sequenze d’azione e tanti sentimenti, gli stessi che sono ancora oggi parte integrante della serie.

Con un budget di soli 76 milioni di dollari, 2 Fast 2 Furious si affermò a sua volta come un successo straordinario, guadagnandone ben 236 in tutto il mondo. Ciò ha spinto a far proseguire la saga ancora oggi in corso. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alle auto presenti nel film. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il titolo nel proprio catalogo.

2 Fast 2 Furious: la trama del film

Il sequel 2 Fast 2 Furious è incentrato prevalentemente su Brian O’Connor, il quale dopo aver coperto gli illeciti di Dominic Toretto si trova ora a condurre una vita da ricercato. I tentativi di rimanere nell’anonimato falliscono però nel momento in cui viene arrestato dalla polizia. Brian si vede però posto davanti ad una scelta: andare in galera o collaborare con le forze dell’ordine per catturare il malvivente Carter Verone. Vedendo in ciò l’unica possibilità per non finire dietro le sbarre, egli accetta di fare da infiltrato. Per riuscirci si avvale della collaborazione con il vecchio amico d’infanzia Roman Pearce, il quale a sua volta non è nuovo alla vita criminale.

I due dovranno dunque infiltrarsi nella squadra del facoltoso ricercato, il quale però per testarne le capacità, li sottopone ad una gara d’auto. Piano piano, i due amici riescono a conquistare la fiducia di Verone, attendendo il momento giusto per poterlo incastrare. Brian e Roman, però, non sanno che già da mesi un altro infiltrato mina l’interno del gruppo di Verone. Si tratta di Monica Fuentes. Nel momento in cui tutti e tre verranno inevitabilmente scoperti, la fuga sembra essere l’unica possibilità di sopravvivenza. Ma sfuggire al potente criminale si rivela essere più rischioso e difficile del previsto.

2 Fast 2 Furious cast

2 Fast 2 Furious: il cast del film

Dopo il grande successo del primo film, i produttori aspiravano a riformare sul grande schermo la coppia composta da Dominic Toretto e Brian O’Connor. Vin Diesel, interprete del primo, ha però preferito rinunciare al sequel, dedicandosi invece al film The Chronicle of Riddick. Paul Walker, interprete di Brian, ha invece accettato di riprendere il suo ruolo, essendo ancora affascinato dalla possibilità di interpretare un poliziotto sotto copertura, tipologia di personaggio a cui aspirava dopo aver visto il film del 1997 Donnie Brasco. Anche per questo sequel, egli si distinse dando vita personalmente a tutte le spericolate sequenze a bordo di auto presenti nel film.

Accanto a lui, nei panni di Roman Pearce, fa invece la sua comparsa l’attore Tyrese Gibson. A volerlo è stato lo stesso regista, con cui Gibson aveva già collaborato precedentemente. Per il ruolo era però stato considerato anche il rapper 50 Cents. Nel ruolo del criminale Carter Verone si ritrova invece Cole Hauser, mentre altri ingressi celebri nel film sono quelli di Chris “Ludacris” Bridges nel ruolo di Tej Parker e Devon Aoki nei panni di Suki. L’attrice di origine cubana Eva Mendes interpreta invece l’agente sotto copertura Monica Fuentes. Originariamente, il suo personaggio avrebbe dovuto essere il nuovo interesse amoroso di Brian, ma l’attrice decise di non comparire nei successivi film.

Le auto di 2 Fast 2 Furious, il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

Elemento immancabile nei film della saga sono le auto da corsa, vere e proprie fonti di attrattiva che ancora oggi caratterizzano Fast & Furious. Tra i veicoli utilizzati, in particolare, si annoverano una Nissan Skyline GT-R di colore argento e blu guidata da Brian. Sempre lui è poi ritrovabile alla guida di auto come Mitsubishi Lancer Evolution e Chevrolet Camaro Yenko. Roman Pearce guida invece le auto Mitsubishi Eclipse Spyder, Dodge Challenger Hemi R/T e Chevrolet Monte Carlo. Tej Parker guida una Acura NSX e una Dodge Ram mentre Suki una Honda S2000. Carter Verone, invece, guida nel film una Ferrari 360 Spider di colore rosso.

Per gli appassionati della saga è possibile fruire di 2 Fast 2 Furious grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Apple TV, Google Play e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di lunedì 13 novembre alle ore 23:20 sul canale 20 Mediaset.

Fonte: IMDb

Film slasher: i 10 tropi più amati dai fan dell’horror

Film slasher: i 10 tropi più amati dai fan dell’horror

I film slasher che raccontano le storie di serial killer mascherati che terrorizzano persone innocenti si sono guadagnati la reputazione di uno dei migliori sottogeneri dell’horror. Con personaggi iconici come Jason Voorhees in Venerdì 13, Freddy Kreuger in Nightmare – Dal profondo della notte e Michael Myers in Halloween di John Carpenter, gli slasher hanno radunato una fanbase vastissima, consapevole dei tropi ben definiti di queste storie, che amano vedere prendere vita sullo schermo. Dal ritorno – in più forme e modi – degli amati villain apparentemente morti, al modo in cui i personaggi vengono uccisi, le caratteristiche che analizziamo in questo articolo hanno consacrato gli slasher e la loro natura come prodotti di intrattenimento.

I cattivi sono veloci (nonostante camminino soltanto)

Michael Myers filmUno dei temi costanti dei film slasher è l’idea di un antagonista che non corre mai, ma che in qualche modo riesce a raggiungere rapidamente le sue vittime. L’esempio migliore è quello di Michael Myers, un personaggio che non abbiamo mai visto camminare a passo svelto, ma che in qualche modo è sempre in agguato dietro le spalle dei protagonisti. Per i fan dell’horror è una specie di barzelletta il fatto che, indipendentemente dalla velocità con cui le vittime scappano, l’assassino finisce sempre per rimanergli indietro di pochi secondi. Venerdì 13 del 2009 ha aggiunto un’interessante novità a questa caratteristica definita dal genere, grazie ai tunnel sotterranei di Jason, che gli permettevano di sbucare ovunque senza essere visto.

La finta vittoria

Molti film horror hanno giocato sull’idea di assassini che ingannano le loro vittime per farle uccidere le persone sbagliate. Uno degli esempi più famosi è quello alla fine di Halloween: H20, in cui Michael Myers fugge schiacciando la laringe di un pompiere e mettendo la sua maschera sull’uomo, rendendolo incapace di parlare. Un altro ancora è stato visto in Wrong Turn 4 – La montagna dei folli, quando i fratelli Odets hanno giocato sulle paure della loro vittima e hanno messo un sacco su un uomo ferito, portando il gruppo ad attaccarlo. Queste scene dei film slasher consentono ai personaggi una vittoria effimera, per poi aggravare l’orrore quando si rendono conto di aver preso la persona sbagliata.

Gli idioti ottengono ciò che si meritano

Nella maggior parte dei franchise slasher c’è almeno un personaggio che si distingue per essere l'”idiota” del gruppo, che spesso maltratta gli altri personaggi. Ormai la maggior parte dei fan degli slasher sa che questi personaggi servono solo a dare al pubblico un personaggio contro cui tifare: non vengono semplicemente uccisi nel corso del film, ma spesso subiscono il destino peggiore di qualsiasi altro personaggio sullo schermo. Esempi notevoli sono Melissa di Venerdì 13 Parte VII e John Strode in Halloween: La maledizione di Michael Myers, entrambi uccisi in modo brutale.

Dividersi come in Scooby-Doo

Una delle decisioni più strane e ricorrenti dei personaggi dei film slasher è quella di dividersi, anche quando sanno che c’è un assassino a piede libero. Questo tropo è stato reso popolare dal franchise non horror Scooby-Doo, che in realtà ha reso popolari molti tropi horror, ed è famoso per la battuta “dividetevi e cercate indizi“. La separazione dei personaggi non ha assolutamente senso in uno slasher, ma permette di prolungare la carneficina e di aumentare il numero di vittime che cadono preda dell’assassino. Infatti, molti film horror iniziano con un gruppo abbastanza numeroso da sconfiggere facilmente l’assassino, che poi si divide in gruppetti che…. non fanno di certo una bella fine.

Resurrezioni soprannaturali

La-casa-2013Nel corso della storia del sottogenere slasher, le final girl e i final boy si sono spesso imposti nel finale di svariati film, riuscendo a uccidere i loro aggressori. Tuttavia, non si tratta quasi mai di una mossa definitiva e i registi si possono trovare ad affrontare la sfida di dover resuscitare questi assassini per un sequel. Anche se le resurrezioni dei cattivi variano nel metodo, il modo più comune per riportare in vita questi personaggi è attraverso mezzi soprannaturali. Per questo motivo, è stato stabilito che Michael Myers è tenuto in vita da una setta satanica, che Jason è sotto l’influenza del Necronomicon e altro ancora.

Peccare significa morte

It Follows film horrorMolti fan dei film slasher hanno notato subito la relazione quasi da PSA tra sesso, droga e rock and roll e una morte atroce. Questo tropo è particolarmente comune negli slasher ambientati nei boschi, tra i tutor e i partecipanti ai camping, gli escursionisti o i turisti, e aiuta gli spettatori a prevedere quali personaggi moriranno. Non è mai chiaro quanto questo possa essere considerato un commento sociale ironico o semplicemente la continuazione di un tropo, ma è certo che i fan vanno matti per questo tipo di rappresentazione. Non solo questa abitudine degli slasher è tipicamente accompagnata da scene di sesso gratuite e da buffi personaggi fattoni, ma di solito rappresento le morti più comiche di un film horror.

Lo “strambo” a cui i personaggi dovrebbero dare ascolto

Scream-VI-recensioneReso popolare dal franchise di Venerdì 13, molti slasher presentano l’arrivo di uno strambo personaggio locale che fondamentalmente avverte i personaggi del loro destino, se decideranno di proseguire per una strada definita impervia fin dall’inizio. Uno dei migliori esempi di questa abitudine degli slasher è ravvisabile all’inizio di Venerdì 13 Parte 3, in cui i protagonisti trovano un senzatetto in possesso di parti del corpo smembrate. Questi personaggi vengono inseriti per dare ai protagonisti una facile via d’uscita, e il pubblico ama guardare queste scene sapendo che gli avvertimenti saranno ignorati.

L’ironia del “torno subito

Randy di Scream

Una delle migliori fonti di umorismo nei film slasher proviene da personaggi che assicurano efficacemente la loro morte con ultime parole ironiche. Questo tropo è stato reso popolare in Scream da Randy, che affermava che la frase “Torno subito” significava morte certa, cosa che si riflette in tutto il cinema horror. Le battute ironiche sulla morte e le prefigurazioni sono diventate più comuni con il progredire del genere, e non è raro che i personaggi descrivano involontariamente la loro morte prima che avvenga. Uno dei casi migliori è quello di Julius che sfida Jason Voorhees a “fare il tuo colpo migliore” dopo averlo preso a pugni, facendo sì che Jason gli stacchi letteralmente la testa dalle spalle.

Il fattone stranamente saggio

Quella Casa nel BoscoL’archetipo di personaggio più accattivante del genere horror è probabilmente quello del fattone saggio. Esemplificato al meglio da Marty in Quella casa nel bosco, questi personaggi sono tipicamente pieni di saggezza per la situazione, ma si comportano in modo distaccato. Molti hanno attribuito questo archetipo a Shaggy Rogers di Scooby-Doo, che era sempre il primo a consigliare alla banda di non farsi coinvolgere nei misteri. Questi saggi fattoni diventano rapidamente i preferiti dai fan del gruppo, superando persino la final girl come personaggio più avvincente. Uno degli esempi più significativi è stato rappresentato da Randy di Scream, un appassionato di cinema che non era propriamente un fattone, ma che comunque rispondeva ai requisiti dell’archetipo.

Un ultimo spavento

i-migliori-film-horror-del-2019Sin dall’ascesa fulminea del sottogenere horror slasher negli anni ’80, i registi hanno imparato la forma d’arte di cullare gli spettatori in un falso senso di sicurezza, in modo che l’assassino possa tornare per un ultimo, grandioso, spavento. Queste scene si verificano quando i protagonisti credono di aver finalmente ucciso il loro maniaco aggressore, per poi vederlo tornare all’ultimo minuto. Il tropo dell'”ultimo spavento” si presenta in molte forme: in alcune l’assassino si vendica, in altre l’eroe uccide definitivamente il suo nemico. Alcuni dei migliori film dell’orrore si assicurano che l’ultima inquadratura si concluda con uno spaventoso cliffhanger, assicurandosi già il pubblico per un sequel!

Box office: terza settimana di C’è ancora domani primo

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Box office: terza settimana di C’è ancora domani primo

Al netto del box office del week end appena concluso, C’è ancora domani, esordio alla regia dell’attrice italiana Paola Cortellesi, sembra aver conquistato indissolubilmente il cuore del pubblico italiano. Presentato alla Festa del cinema di Roma, il film diventa il miglior incasso italiano dall’inizio della pandemia; la pellicola ha incassato nel solo fine settimana appena concluso €1.890.089 a fronte di un totale che sfiora i 13 milioni di euro dalla sua uscita il 26 ottobre.

Al secondo posto ritroviamo invece The Marvels, pellicola del MCU con Brie Larson e Iman Vellani nei panni rispettivamente di Captain Marvel e Ms. Marvel. Il film incassa €523.697 a fronte di un totale di quasi due milioni di euro dal suo arrivo nelle sale l’8 novembre.

Terzo classificato al box office è Trolls 3 – tutti insieme, pellicola animata per bambini prodotta dalla Dreamworks Animation. Il cartone incassa €420.229 nel week end e poco più di un milione dal suo approdo nelle sale il 9 novembre.

Box office: il resto della classifica

Al quarto e quinto posto ritroviamo rispettivamente Comandante, pellicola con Pierfrancesco Favino, e Five nights at Freddy’s, horror americano con Josh Hutcherson. Comandante raggiunge un incasso di €284.092su un totale che supera i 2 milioni e mezzo dalla sua uscita il 31 ottobre, mentre Five nights at Freddy’s incassa €248.145 nel week end appena concluso e quasi cinque milioni dal suo arrivo nelle sale il 2 novembre. Come sesto classificato ritroviamo Killers of the flower moon, ultima opera del grande regista Martin Scorsese con Roberto De Niro e Leonardo Di Caprio; il film incassa €106.097 a fronte di un totale di quasi 5 milioni.

Al settimo ed ottavo posto si stabiliscono Me contro te il film – vacanze in Transilvania, terza pellicola della coppia di youtubers, e Saw X, decimo capitolo della saga cinematografica horror. I me contro te incassano €94.990 a fronte di un totale di 4 milioni e mezzo, mentre Saw X raggiunge un guadagno di €71.680 nel week end e poco più di 3 milioni dalla sua uscita nelle sale il 25 ottobre.

Le ultime due pellicole della classifica box office sono Anatomia di una caduta, pellicola francese vincitrice della palma d’oro a Cannes,  e Lubo. Anatomia di una caduta incassa €54.021 mentre Lubo €29.671.

Wonder – White Bird: trailer del sequel di Wonder, dal 4 gennaio al cinema!

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Notorious Pictures in collaborazione con Medusa Film ha diffuso il trailer del film Wonder – White Bird, l’atteso sequel del film di successo Wonder. Il trailer arriva nella giornata mondiale della gentilezza.

La magia di Wonder – il celebre libro poi divenuto film che ha dato vita al movimento “Choose Kind”, letteralmente, ‘Scegli la gentilezza’ – torna ad emozionarci con un nuovo capitolo tratto dalla graphic novel di R. J. Palacio: Wonder – White Bird, al cinema dal 4 gennaio.

Il film, diretto dall’acclamato regista di Neverland e Non così vicino Marc Forster e interpretato da Ariella Glaser, Orlando Schwerdt, Bryce Gheisar, Gillian Anderson ed Helen Mirren, è infatti lo spin-off del celebre film campione d’incassi Wonder (Stephen Chbosky, 2017).

Se nel film di Stephen Chbosky veniva raccontata la coinvolgente storia di August Pullman, detto Auggie che, nato con una rara malattia, si trovava ad affrontare il mondo della scuola per la prima volta, riuscendo a trovare il suo posto nel mondo e nel cuore dei compagni di scuola grazie alla sua travolgente gentilezza, in Wonder – White Bird ci si concentra sul bullo Julian.

Dopo essere stato espulso dalla sua vecchia scuola per come aveva trattato Auggie, Julian – interpretato dal giovane talento Bryce Gheisar – cerca con fatica di ambientarsi nel nuovo istituto. Vedendolo in difficoltà, sua nonna Sara (Helen Mirren) decide di raccontargli la dolorosa storia della sua infanzia. Di come lei, giovane ragazza ebrea (interpretata da Ariella Glaser) nella Francia occupata dai nazisti, fu nascosta e protetta da un compagno di classe, Julien (Orlando Schwerdt). Di come la sensibilità e il coraggio di questo ragazzo le abbiano salvato la vita. Ma, soprattutto, di quanto può essere forte il potere della gentilezza, tale da cambiare il mondo.

Esattamente come Wonder, anche Wonder – White Bird è una storia emozionante sul modo in cui, anche nelle circostanze più drammatiche, l’empatia per gli altri possa davvero fare la differenza nel mondo.

Ted Sarandos di Netflix parla della fine dello sciopero durante la première hollywoodiane con star di The Crown

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Quattro giorni dopo la fine dello sciopero del SAG-AFTRA, domenica Netflix ha steso il tappeto blu per la prima première hollywoodiana post-sciopero di un’importante produzione a cui hanno partecipato anche gli attori: la sesta stagione del dramma britannico dello streamer The Crown.

Il co-CEO di Netflix, Ted Sarandos, uno dei quattro CEO dello studio che ha contribuito a mediare gli accordi sia con WGA che con SAG-AFTRA in prima persona con e ultime trattative con la Gilda. 

È un brivido“, ha detto Sarandos a Deadline riguardo alla partecipazione alla prima importante première con attori e scrittori in più da sei mesi a questa parte. Non esco da mesi, quindi questa è anche la mia prima serata fuori. È ottimo.”

Sarandos ha anche fatto i suoi primi commenti pubblici su come si sente riguardo alla fine dello sciopero SAG-AFTRA. Sono semplicemente entusiasta di essere tornato ed entusiasta di riavere tutti“, ha detto.

Questo è stato il primo fine settimana libero da molto tempo per Sarandos che, insieme al CEO della Disney Bob Iger, al CEO della Warner Bros. Discovery David Zaslav e al presidente di NBCUniversal Studio Group Donna Langley erano impegnati in una maratona di trattative che hanno portato a un accordo dopo settimane di discussioni.

È soddisfatto dell’accordo e di come si è concluso alla fine? “Sì, sicuramente.” Ore dopo che SAG-AFTRA e gli studi cinematografici hanno raggiunto un accordo provvisorio, la gilda ha dichiarato la fine dello sciopero e le produzioni cinematografiche e televisive stanno ora correndo per tornare sul set per riprendere la lavorazione.

Il consiglio nazionale SAG-AFTRA venerdì ha approvato l’accordo con l’86% (non all’unanimità), e ora viene inviato ai membri per la ratifica. Lo spero“, ha detto Sarandos quando gli è stato chiesto se fosse ottimista riguardo al risultato. “Ora è tutto davanti ai membri, quindi spetta a loro ratificarlo.”

Sarandos era sul tappeto blu insieme ai membri del cast di The Crown, presenti Elizabeth Debicki, Jonathan Pryce e Khalid Abdala. Il CEO Ha camminato sul tappeto del Regency Village Theatre di Westwood, stringendo mani e scattando foto con i Talent insieme al Chief Content Officer di Netflix Bela Bajaria. Si è anche fermato per scattare foto con il suo telefono con alcuni dei costumi della sesta stagione che erano in mostra all’evento.

The Marvels registra l’apertura al Box Office più bassa di sempre, perché è andato cosi male?

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La spinta dell’ultimo minuto per The Marvels con l’apparizione della star Brie Larson al The Tonight Show di venerdì e in un teatro a New York dopo lo sciopero degli attori non ha aumentato gli incassi del fine settimana per l’ultimo film dei Marvel Studios. La pellicola si colloca per 3 giorni al minimo delle stime di ieri con 47 milioni di dollari ha fatto registrare il valore più basso di sempre per il Marvel Cinematic Universe della Disney.

Lo Studios e i commentatori non potranno giustificare la deludente performance con il minutaggio del film per questi deludenti risultati (dura appena 97 minuti rispetto ad altri titolo dell’MCU che hanno una media di oltre 2 ore). Il sabato di The Marvels è stato di solo 15,3 milioni di dollari nel North America, con un -30% rispetto alle anteprime/venerdì di 21,5 milioni di dollari. In tutto il mondo ha racimolato appena 110 milioni, che è anche il risultato più basso per l’MCU e inferiore ai 140 milioni di dollari previsto dagli analisti. 

A questi deludenti dati va aggiunto che il film The Marvels ha ottenuto uno dei tanti CinemaScores post-pandemia con una “B” esattamente come Doctor Strange nel multiverso della follia (B+), Thor Love & Thunder (B+), Eternals (B) e Ant-Man and the Wasp: Quantimania (B). Le uscite PostTrak di Comscore/Screen Engine sono peggiori, con 3 stelle e mezzo e un 73% di positività.

A detta di tutti e di tutte le fonti, è un risultato disastroso per un film dei Marvel Studios da 200 milioni di dollari. Ma secondo gli analisti di Deadline non è da imputare alla “stanchezza dei supereroi” o come alcuni sostengono che i grandi film tratti dai fumetti  stanno ora  affrontando una stanchezza simile a quella affrontata dai musical di Hollywood degli anni ’60. 

Secondo il noto sito non è questa la ragione, anche se riconosce che i fattori sono molteplici. Ma sottolinea anche che gli irriducibili fan della Marvel sono un gruppo devoto e quando sanno che c’è un buon film in uscita arrivano in massa al cinema. Solo un anno fa, il sequel Wakanda Forever: Black Panther ha ottenuto una A, ed è stato nel mix degli Oscar con cinque nomination (e una vittoria), e ha aperto con la massiccia cifra di 181,3 milioni di dollari, per poi raggiungere quasi mezzo miliardo negli Stati Uniti e 859 dollari in tutto il mondo.

Inoltre, Guardiani della Galassia Vol. 3 non è andato troppo male per la Disney, con un’apertura di $ 118,4 milioni e $ 359 milioni nel Nord America e $ 845 milioni WW, ecc. Ottimi film sui supereroi vendono, e probabilmente la verità è che non c’era particolare entusiasmo nel ritorno di The Marvels al Comic-Con di San Diego. Secondo il sito americano la strategia del Marketing Disney ha fallito.

Nonostante lo sciopero degli attori, non c’è stata una sufficiente campagna di promozione sul film negli eventi dove i fan arrivano in massa come il San Diego Comic-Con, un evento che la Disney ha deciso da tempo di non presidiare come un tempo. 

Secondo l’analista la Disney avrebbe potuto almeno lanciare una featurette o un trailer ai fan per stupire i fan all’evento nella Hall H e mandarli in una frenesia sui social media. Il sito si chiede perché perdere questa opportunità con i 150.000 partecipanti? Secondo il sito sembra che la Disney fosse quasi consapevole che questo sequel era un disastro e dunque un marketing debole è parte di una strategia per ridurre al minimo le perdite.

Tuttavia, il sito cita che un programma di marketing è stato concentrato a promuovere pesantemente il film negli sport e nelle serie femminili (iSpot afferma che gli spot Marvel hanno avuto le migliori impressioni pubblicitarie su SOV: NFL (23,2%), MLB (7,1%), The Voice (3,2%) , College Football (3,0%), Ballando con le stelle (2,4%)),  ma sottolinea anche che non c’era nulla nel primo “debole” trailer che scatenasse il desiderio di vedere i fan della Marvel, né c’era niente nel trailer finale, che ha introdotto il cattivo del sequel, Dar-Benn, e ha gareggiato per collegare la proprietà ai film principali dei Vendicatori.

In definitiva l’articolo sottolinea che, il tracollo dei Marvels non riguarda la stanchezza dei supereroi. Riguarda la sovraesposizione da parte della Disney del marchio Marvel Cinematic Universe su Disney+, e quei buchi di strategia stanno cominciando a mostrare una debole strategia di base. L’analista suggerisce che la Marvel dovrebbe mantenere ciò che è destinato al cinema nei cinema e ciò che è destinato a essere utilizzato in casa in casa. Ciò significa che l’intero piano generale di streaming in streaming nel film non funziona, né è realmente collegato in modo sbalorditivo, e con Ms. Marvel che non è una delle serie migliori dei servizi OTT (alla WandaVision e Loki per intenderci) , c’è un intero gruppo di fan che non hanno amato Ms Marvel, o che ne sono rimasti troppo delusi da non voler vedere The Marvels.

Secondo PostTrak, il 64% del pubblico di The Marvels ha Disney+. Ma più precisamente, Marvel Studios, The Marvels – con la sua serie crossover in streaming – sembra che sia stato costruito per essere visto nelle case, non per un pubblico che deve uscire di casa e andare al cinema.

È interessante notare che con l’imminente lancio di Echo su Disney+, Marvel ha marchiato la serie con una nuova etichetta, “Marvel Selects“, incoraggiando gli spettatori che questo tipo di contenuti non comporta loro un investimento nell’intero Marvel Cinematic Universe. Possono avvicinarsi a Echo come se fosse una serie unica. Questo cambiamento di posizionamento da parte dei Marvel Studios indica che si sta liberando dalla diffusione dell’MCU in programmi TV e film (questo nonostante il fatto che Echo  sia uno spin-off di Occhio di Falco e Daredevil).

L’idea di “diffondere lo spessore della Marvel su Disney+” è stata suggerita per la prima volta dal CEO Bob Iger, e poi portata avanti da Bob Chapek. Non è un segreto che la quantità di prodotti tutt’altro che stellari che la Marvel sta producendo dall’estendersi eccessivamente deriva da quel grande piano generale. Come ha spiegato Iger agli investitori in una recente conferenza sugli utili sulla scia di un anno poco brillante al botteghino Disney di Indiana Jones e il quadrante del destino, Ant-Man 3 ed Elemental: “Ho sempre pensato che la quantità possa essere in realtà un fattore negativo quando si tratta di qualità. E penso che sia esattamente quello che è successo. Abbiamo perso un po’ la concentrazione”.

Il ritardo della Disney nella prossima fase del MCU a causa dello sciopero degli attori – con Deadpool 3 che sarà l’unico film dello studio nel calendario del 2024, il 26 luglio – sebbene sia una maledizione immediata per i fan, potrebbe rivelarsi una benedizione  a lungo termine, poiché lo studio si concentrerà ora con più tempo sulla realizzazione di film migliori. Speriamo che l’assenza faccia riaffezzionare il cuore dei fan.

Loki 2: 10 domande lasciate in sospeso dal finale

Loki 2: 10 domande lasciate in sospeso dal finale

Il finale di Loki 2 chiude alcune storie, ma lascia dietro di sé molte domande sul futuro del Marvel Cinematic Universe. La seconda stagione di Loki si è conclusa in modo esplosivo, portando l’universo cinematografico Marvel su un percorso completamente nuovo. Nella serie Disney+, Loki e i suoi amici cercano disperatamente di riparare il Telaio del Tempo, portando il dio dell’Inganno a diventare una nuova versione del Dio delle Storie di un intero nuovo Multiverso. Ma ci sono alcuni misteri in sospeso che potrebbero essere risolti con una terza – non ancora confermata – stagione o un progetto correlato del MCU.

Che cos’era davvero la Guerra del Tempo?

Un punto importante della trama di entrambe le stagioni di Loki è l’enorme Guerra del Tempo che ha preceduto la creazione della TVA. Sebbene il pubblico sappia che la Guerra del Tempo è stata un conflitto tra le diverse varianti di Kang che ha quasi fatto a pezzi il multiverso, il MCU non ha ancora mostrato nulla della guerra stessa, ma questo potrebbe cambiare prima della fine della Saga del Multiverso. Con il multiverso completamente stravolto e il Consiglio dei Kang che progetta di conquistare le numerose nuove linee temporali, una nuova Guerra del Tempo è inevitabile. Avengers: La dinastia Kang e Avengers: Secret Wars potrebbero finalmente dare agli spettatori un’idea di come potrebbe essere una guerra del tempo nell’intero multiverso.

Qual è il futuro della TVA?

L’Autorità per le Variazioni Temporali ha subito alcune importanti riforme durante la seconda stagione di Loki. Non più una forza oppressiva usata per sfrondare le linee temporali, la TVA lavora ora per preservare il multiverso sotto la guida di Hunter-B15 e dei suoi associati. Sebbene la riforma della TVA sia in fin dei conti positiva, Loki non ha ancora mostrato i cambiamenti sostanziali che sono avvenuti. Ad esempio, i metodi precisi della TVA per proteggere la linea temporale rimangono in gran parte inesplorati, compreso il modo in cui si occupano delle varianti, come tengono a bada le forze di Kang e come affrontano le incursioni.

Cosa è successo a Ravonna Renslayer in Loki 2?

(Center): Gugu Mbatha-Raw as Ravonna Renslayer in Marvel Studios’ LOKI, Season 2, exclusively on Disney+. Photo by Gareth Gatrell. © 2023 MARVEL.

Ravonna Renslayer (Gugu Mbatha-Raw) ha dimostrato di essere uno dei cattivi più pericolosi di Loki. Tuttavia, la seconda stagione non esplora il suo destino finale, ma la lascia quasi completamente fuori dal finale di stagione. Alla fine ritorna per una sola scena, in cui si risveglia in quello che sembra essere il Vuoto prima di essere immersa in una misteriosa luce viola. Questa non è l’ultima volta che il pubblico vedrà Ravonna Renslayer. Il personaggio è troppo importante per la storia di Kang il Conquistatore nei fumetti Marvel Comics per finire così. È molto più probabile che si ritrovi faccia a faccia con Kang tra non molto, magari riunendosi con lui nel Vuoto alla fine dei tempi.

Miss Minutes è davvero cambiata?

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Miss Minutes ha preso una piega particolarmente oscura nella seconda stagione di Loki, dimostrando al pubblico una volta per tutte di essere veramente malvagia. Tuttavia, dopo che l’Autorità per la Variazione Temporale è stata riformata, Ouroboros ha ricreato Miss Minutes nella speranza che servisse a qualcosa di meglio in futuro. Ma nemmeno OB può dire con certezza se l’IA sia cambiata davvero e non tenti ancora di uccidere tutti.

Che ruolo ha Mobius in Deadpool 3?

Loki 2 Owen Wilson

Mentre il futuro della TVA stessa potrebbe essere alquanto incerto, l’Agente Mobius (Owen Wilson) ha almeno un’altra apparizione in programma. Il personaggio è stato confermato per Deadpool 3, la cui uscita è prevista per il 26 luglio 2024. Alla fine della seconda stagione di Loki, Mobius si lascia alle spalle la TVA e scopre finalmente quale fosse la sua vita nella linea temporale prima di essere rapito da Colui che Rimane. Nemmeno lui sapeva quale sia il suo piano dopo il ritiro dalla TVA, lasciandolo vagare per il multiverso alla ricerca di un nuovo scopo. Il suo viaggio potrebbe infatti condurlo nell’universo degli X-Men, dove inevitabilmente si incontrerà con Deadpool e Wolverine nel corso della loro prossima avventura.

Cosa è successo a Victor Timely?

La seconda stagione di Loki ha introdotto una nuova variante di Kang, Victor Timely, uno scienziato della fine dell’Ottocento che ha contribuito all’innovazione dalla tecnologia del suo tempo. Victor Timely è una variante di Kang apparentemente buona e si impegna a fondo per aiutare Loki e la sua squadra a preservare il multiverso. Tuttavia, la fine della stagione ha lasciato il suo futuro molto incerto. Il finale di stagione di Loki 2 non ha mostrato cosa sia successo a Timely dopo che Loki ha rimodellato il multiverso.

Loki ha sconfitto Colui che Rimane?

Nel finale di stagione di Loki 2, il Dio delle Storie apprende che Colui che Rimane ha costruito la TVA e il Telaio del Tempo con un unico scopo: difendere la Sacra Linea Temporale distruggendo ogni altra realtà ramificata. Intrappolato in un loop temporale che terminava sempre con il ritorno della variante Kang, Loki riesce a smuovere le acque prendendo in mano la situazione e riformando lui stesso il multiverso. Questa decisione distrugge tutto ciò che Colui che Rimane aveva costruito, lasciando che il multiverso esista insieme alla cosiddetta Sacra Linea Temporale. Inoltre, Colui che Rimane non è in grado di tornare dalla morte, segnando potenzialmente la fine del suo piano per governare il multiverso. Tuttavia, un personaggio così subdolo e lungimirante può sempre tornare, lasciando i fan a chiedersi se Loki lo abbia effettivamente sconfitto o se sia semplicemente caduto in un altro dei suoi piani.

Il nuovo multiverso di Loki è davvero migliore?

Loki 2x06 easter egg e riferimenti

Creando l’albero del multiverso per preservarlo, Loki ha cambiato l’intero flusso dello spazio e del tempo. Non più confinato in un’unica linea temporale, Loki afferma espressamente che questo nuovo universo è migliore di quello preservato da Colui che Rimane. Tuttavia, la veridicità della sua affermazione non è ancora stata dimostrata nel MCU. Il multiverso di Loki è nuovo e non è stato testato, il che suggerisce che potrebbe essere ancora suscettibile di gravi problemi.

Questa è la fine di Loki?

Loki

Loki è diventato uno dei personaggi più potenti del MCU nel finale di stagione, creando un multiverso completamente nuovo in cui è il nuovo “Colui che Rimane”. Anche se la seconda stagione di Loki segnerebbe una fine straordinaria per l’amato personaggio, il pubblico può contare di vederlo tornare almeno un’altra volta prima di fare l’ultimo inchino. Il personaggio è ormai troppo importante per la trama della Saga del Multiverso per non apparire in Avengers: Secret Wars. Tuttavia, anche se dovesse apparire nei futuri film del MCU, Hiddleston si sta probabilmente avvicinando alla fine della sua permanenza nel franchise.

Ci sarà una terza stagione?

A differenza della stagione precedente, la seconda stagione di Loki non si conclude con un cliffhanger. Il finale di stagione, invece, chiude in modo molto piacevole tutte le sue storie. Anche se c’è spazio per le stagioni future per espandere la storia di Loki, non c’è ancora nessuna conferma di una terza stagione da parte dei Marvel Studios. Sebbene la terza stagione di Loki sia incerta, i Marvel Studios hanno chiarito che stanno cercando di abbandonare le serie limitate per concentrarsi su show di più stagioni. Essendo di gran lunga la serie Disney+ più popolare del MCU, è probabile che Loki venga rinnovata per almeno un’altra stagione, in quanto stabilisce il formato per le future iniziative televisive del franchise.

Odio il Natale: la seconda stagione dal 7 Dicembre su Netflix

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Odio il Natale: la seconda stagione dal 7 Dicembre su Netflix

Netflix annuncia che la seconda stagione di Odio il Natale sarà disponibile dal 7 dicembre 2023 in tutti i Paesi in cui il servizio è attivo.

Tornano le disavventure di Gianna, che sembra poter finalmente affrontare il suo primo Natale in coppia. Ma ancora una volta sarà proprio il Natale a scombinare le carte, e Gianna si ritroverà a fare i conti con un nuovo countdown tra mille imprevisti.

Pilar Fogliati (Romantiche) torna nel ruolo di Gianna, affiancata da Beatrice Arnera (Titti), Fiorenza Pieri (Margherita), Glen Blackhall (Umberto), Nicolas Maupas (Davide), Massimo Rigo (Pietro), Sabrina Paravicini (Marta), Simonetta Solder (la Caposala).

Nel cast subentrano anche Pierpaolo Spollon (Filippo), Chiara Bono (Monica), Matteo Martari (Alessandro), Jenny De Nucci(Stella) e Fortunato Cerlino (Elio).

La seconda stagione di Odio il Natale, prodotto da Luca Bernabei e Matilde Bernabei, è diretta da Laura Chiossone. Elena Bucaccio è la Head Writer. La sceneggiatura del primo episodio è di Elena Bucaccio, Costanza Cerasi e Chiara Villa, quella degli episodi 2 e 5 è di Viola Rispoli, quella degli episodi 3 e 4 di Silvia Leuzzi e quella del sesto è di Elena Bucaccio e Costanza Cerasi.

La trama della seconda stagione di Odio il Natale

Chi avrà suonato alla porta di Gianna la Vigilia di Natale? È finalmente arrivato il momento di scoprirlo. Da quella fatidica sera è passato un anno, e ritroviamo la nostra Gianna che, a sorpresa, non è più single. Per la prima volta, il Natale che si avvicina sembra sorriderle, perché si sa, il Natale ama le coppie, no? Ma sarà proprio quest’ultimo, ancora una volta, a scombinare le carte, facendole commettere un errore imperdonabile che romperà la sua relazione. Proprio nel momento in cui tutto sembrava al proprio posto, ripartirà invece un nuovo countdown: Gianna, infatti, sa di aver bisogno della magia del Natale per riconquistare il suo ex, e, per questo, vuole farlo entro la cena della Vigilia che, a casa Belotti, è la cena che sistema ogni cosa. Una cena che, quest’anno, deve organizzare lei e che, come vedremo, porta con sé più di un imprevisto. Con l’aiuto delle sue amiche, Margherita e Titti e un bizzarro nuovo vicino di casa con la figlia adolescente, Gianna capirà che l’amore è come la Slitta di Babbo Natale: quando c’è, è impossibile non riconoscerlo.

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