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Joker: Folie à Deux, Lady Gaga e Joaquin Phoenix cantano e ballano sulla iconica scalinata!

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Dopo aver sentito cantare ieri Lady Gaga, queste ultime foto e video rivela Lady Gaga e Joaquin Phoenix cantano una piccola canzone e ballano insieme durante le riprese di nuove scene per Joker: Folie à Deux a New York domenica (2 aprile). La scena vede i protagonisti tornerà in un luogo familiare del primo film ad un certo punto del sequel di Todd Phillips.

Le due star sono state avvistate mentre camminavano su e giù, eseguendo il loro numero sulle scale “Joker”, che collegano le strade Shakespeare e Anderson nel Bronx. Ad un certo punto durante la scena, sia Gaga che Joaquin si sono precipitati ad aiutare un membro dell’equipaggio dopo essere caduto dalla ringhiera.

I due hanno aiutato a riportare il membro della troupe sul terreno solido delle scale e si sono assicurati che non fossero feriti prima di riprendere le riprese. Proprio il giorno prima, Gaga è stata vista senza trucco per Harley Quinn ed è andata a piedi nudi mentre chiacchierava con il regista Todd Phillips.

 

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Joker: Folie à Deux, il film

Joker: Folie à Deux presenterà il ritorno di Joaquin Phoenix mentre riprende il suo ruolo vincitore dell’Oscar come il cattivo DC JOKER. Il sequel presenterà anche il ritorno di Sophie di Zazie Beetz  insieme ai nuovi arrivati ​​Brendan Gleeson, Catherine Keener, Jacob Lofland e Harry Lawtey. Nel cast c’è Lady Gaga che darà vita a Harley Quinn. I dettagli della trama sono ancora per lo più nascosti, ma sappiamo che la maggior parte del film si svolgerà ad Arkham Asylum e conterrà significativi “elementi musicali”. Rumors recenti inoltre hanno anche suggerito che la versione di Gaga su Harley Quinn avrà un ruolo più importante di quanto originariamente riportato, con la storia che si svolge interamente dal suo punto di vista.

Il film di Todd Phillips del 2019 è stato un successo sia di critica che commerciale con un incasso mondiale di oltre 1 miliardo di dollari al botteghino, rendendolo il film con il maggior incasso di tutti i tempi. Ha ricevuto riconoscimenti da numerosi importanti enti premiati, tra cui due Oscar e due Golden Globe, sia per il miglior attore che per il miglior suono originale.

L’Appuntamento, recensione del film di Teona Strugar Mitevska

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L’Appuntamento, recensione del film di Teona Strugar Mitevska

Dopo il divertente Dio è donna e si chiama Petrunya, la regista macedone Teona Strugar Mitevska torna in sala, dal 6 aprile, con L’Appuntamento (The Happiest Man in the World), presentato in anteprima nella sezione Orizzonti della 79ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia.

L’Appuntamento (The Happiest Man in the World), la storia

Asja è una donna single di 40 anni che per incontrare l’anima gemella si iscrive a un buffo evento di speed dating, un appuntamento. Qui conosce Zoran, un uomo misterioso e di bell’aspetto con cui all’inizio sembra nascere una sintonia speciale. Ma Zoran non è lì per cercare l’amore bensì il perdono: c’è un segreto nel suo passato che riguarda proprio Asja. La sua presenza in quel posto non è casuale e presto entrambi scopriranno il vero senso di quello che li unisce e quello che li divide, l’eredità della guerra nei Balcani che hanno vissuto da giovani, da parti opposte, e la possibilità di costruire un futuro sulle macerie, fisiche ed emotive, che il conflitto si è lasciato dietro.

L'Appuntamento film 2022Come sempre il cinema di Strugar Mitevska si confronta con i rapporti tra passato e futuro, sia quando essi si riferiscono alle tradizioni da rivedere o da sostenere, sia quando passato e futuro sono due aspetti di una vita tagliata a metà dal conflitto e dalla guerra. Ed è questo quello che fa la regista, in particolare, con L’appuntamento: traccia delle linea di vita di persone che nella Sarajevo dei nostri giorni cercano di costruire una vita là dove la guerra ha lasciato solo macerie.

Il desiderio di una vita, il desiderio del perdono

L’appuntamento al buio, lo speed date, l’occasione goliardica e imbarazzata di un incontro combinato con altre esistenze che cercano quello che cerca la protagonista si fa teatro dell’assurdo nel momento in cui capiamo, con un crescendo di tensione pari a un thriller, che c’è qualcosa che Zoran cerca e desidera da Asja, un’esigenza di perdono che non capiamo bene da dove nasca ma che diventa piano piano una questione pubblica, argomento di discussione, centro nevralgico dello snodo narrativo fondamentale. Il gruppo è chiamato a giudicare e condannare, ma anche a difendere, un gruppo che in comune ha la ferita della guerra: quella vissuta, quella ereditata, quella desiderata.

Questa umanità ferita viene raccontata con toni che, oltre a strizzare l’occhio al thriller, come suggerito sopra, si abbandonano anche ad una controllata anarchia nel momento in cui è il gruppo a prendere il sopravvento, nei goffi momenti di gioco organizzati per lo speed date, nelle imbarazzate domande che si rivolgono i partecipanti, in un susseguirsi di situazioni che potrebbero essere esilaranti se non fosse che, nell’ingombrante sottotesto della messa in scena, si percepisce sempre un imminente confronto, uno svelamento tremendo di una verità terribile che porterà a un confronto difficile e doloroso.

Teona Strugar Mitevska

L’umorismo e il trauma

La natura più intima de L’Appuntamento si svela quindi proprio in questa doppia valenza. Da una parte la rappresentazione umoristica e realistica di un appuntamento al buio, i timori, gli imbarazzi, le curiosità mai troppo ostentate. Dall’altra l’elaborazione di un trauma, la presenza di esso nella vita di chi lo ha vissuto da ogni punto dei vista: chi lo ha subito senza poter fare nulla e che adesso cerca di costruire una vita nuova su quelle macerie; chi ha partecipato e adesso cerca la redenzione perché riconosce la stupidità di ciò a cui ha preso parte.

In una maniera molto più raffinata e sotto voce, L’appuntamento racconta anche di chi quel trauma lo ha solo ereditato, di chi è nato in un mondo distrutto che cerca di ricostruirsi e che vuole dimenticare quelle ferite di seconda generazione che porta suo malgrado.

Ryūichi Sakamoto, morto il compositore premio Oscar per L’ultimo imperatore

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Si è spento all’età di 71 anni il celebre compositore giapponese Ryūichi Sakamoto, celebre nel mondo del cinema per aver composto la colonna sonora dei film L’ultimo imperatore (1987), per cui ha vinto il Premio Oscar, Il tè nel deserto (1990) e Piccolo Buddha (1993), diretti da Bernardo Bertolucci. Ma anche Tacchi a spillo (1991), di Pedro Almodovar, Omicidio in diretta (1998) e Femme Fatale (2002) di Brian De PalmaThe Revenant (2015) di Alejandro Gonzáles Iñárritu.

La notizia della scomparsa del musicista è stata diffusa dal suo staff nella giornata del 2 aprile, ma la morte di Sakamoto è in realtà avvenuta qualche giorno prima, il 28 marzo, per via di un tumore al colon. Un male di cui il compositore aveva annunciato l’esistenza già nel gennaio del 2021 tramite il proprio sito ufficiale. Inoltre, nel 2014 Sakamoto era già stato colpito da un simile male alla faringe, dal quale era tuttavia riuscito a guarire. La morte di Sakamoto ha naturalmente generato subito grande commozione nel mondo della musica, del cinema e non solo.

Con circa 102 album pubblicati, dal finire degli anni Settanta ad oggi egli si è infatti affermato come uno dei pionieri della fusione tra la musica etnica orientale e le sonorità elettroniche occidentali. La sua vasta discografia solista ha toccato numerosi generi, dal pop alla musica elettronicha, dall’ambient alla world music e fino alla musica neoclassica, permettendogli di distinguersi come un vero e proprio genio della musica, capace di suscitare profonde emozioni con le sue composizioni. Nel 2017 gli è stato dedicato il documentario Ryuichi Sakamoto: CODA, dove si ripercorre la sua vita e si approfondisce la sua idea di musica.

Murder Mystery 2: spiegazione del finale del film con Jennifer Aniston

Con Murder Mystery 2 (qui la recensione), Adam Sandler e Jennifer Aniston tornano insieme nei panni di Nick e Audrey Spitz per risolvere un nuovo caso in questo sequel che riprende le vicende quattro anni dopo il primo film. La premessa del film vede i due protagonisti viaggiare su un’isola privata per un matrimonio di un vecchio amico, per poi vederlo rapito durante la sera della cerimonia. Inizia così la caccia al rapitore. Nick ed Audrey tentano stavolta di lavorare seriamente come detective, ma il rapimento del Maharajah prenderà una svolta inaspettata per i due, i quali da investigatori diventano i principali sospettati dell’agente M16 Connor Miller (Mark Strong). Per riscattarsi dalle accuse e smascherare il vero colpevole, Nick ed Audrey avranno tante avventure da portare a terminein giro per il mondo, che si chiuderanno con un brevissimo (giusto pochi minuti!) ma intenso finale. Scopriamo di più sulla conclusione del film.

Murder Mystery 2: spiegazione del piano del rapitore (e di tutti i complici)

Murder-Mystery-2-finale

 

Connor Miller e Saira (Kuhoo Verma) sono i veri rapitori di Murder Mistery 2: Nick e Audrey scoprono dunque infine il complicato complotto a cui i due colpevoli hanno lavorato insieme. L’idea è partita da Saira, sorella dello stesso Maharajah. Lei assume Connor e la sua squadra per rapire il fratello, il quale era sul punto di ereditare una enorme fortuna che, secondo la sorella, non sarebbe stato in grado di gestire. Di conseguenza,  lei lo rapisce per chiedere in cambio un altissimo riscatto. Il piano ha inizio con l’uccisione della guardia del corpo del Maharajah da parte della stessa Saira. Mentre tutti sono distratti dai festeggiamenti per il matrimonio, Connor ed i suoi uomini portano il rapito, vestito da bodyguard, su una barca per lasciare l’isola. A questo punto parte la chiamata per chiedere il riscatto, per uno scambio programmato da svolgersi a Parigi.

Il  complotto di Murder Mistery inizia però a diventare più complicato quando il piano di Connor va storto. Nick ed Audrey consegnano i 70 milioni di dollari a Connor pensando di aver ucciso alcuni dei rapitori e lui finge la sua morte facendo esplodere la sua macchina. L’uomo incaricato di recuperare la valigetta con i soldi viene ucciso dalla contessa Sekou e Imani, che si appropriano del denaro. Con la vera morte di Connor salta fuori il vero capo di tutto il complotto: Audrey nota che la tinta di Saira è rovinata, ed identifica la tinta come la stessa presente sui vestiti bruciati che appartenevano a chi ha iniziato la distrazione al matrimonio. A questo punto nella disperazione Saira cerca di uccidere il fratello, colpendo però il colonnello Ulenga.

Perché il pilota si scaglia contro Nick e Audrey nel finale di Murder Mystery 2

Murder Mistery

 

Murder Mystery 2 chiude in maniera sorprendente la storia di Nick ed Audrey: mentre si stanno avvicinando ad una nuova destinazione, il pilota ingaggiato dal Maharajah punta una pistola contro di loro per ottenere la valigetta col denaro. Il pilota, il quale lavora per Vikram, mette in atto una grande truffa, lavorando come pilota per poter fare una grande rapina: Nick ed Audrey diventano dunque il bersaglio perfetto!

Come il finale di Murder Mystery 2 ci prepara per Murder Mystery 3

Murder-Mystery-2-film

 

Il finale di Murder Mystery 2 ci lancia alcuni suggerimenti su un possibile terzo capitolo: Nick ed Audrey si trovano a dover fermare l’elicottero prima che questo si schianti. E’  possibile che i due aspiranti detective puntino a risolvere la propria rapina in Murder Mystery 3, oppure, dato che la serie di film si chiama sempre Murder Mystery, il prossimo capitolo potrà vedere Nick ed Audrey investigare sulla morte di qualcun altro avvenuta durante questa.

Perché i rapitori di Murder Mistery 2 parlano solo con Nick?

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Dato che queste persone lavorano per Connor, l’unica spiegazione plausibile è che tenere Nick al telefono è il modo con cui Connor cerca di raccogliere più prove incriminanti contro di loro, per incastrarli. Sarebbe stato più semplice per Connor gestire tutto da solo, ma avrebbe anche potuto complicare eccessivamente i piani.

Che cosa succede a Saira dopo la rivelazione del rapimento?

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Un aspetto del finale di Murder Mystery 2 che resta davvero un po’ un mistero è cosa succede a Saira. Dopo aver rivelato di essere  parte del complotto ed aver tentato di uccidere il fratello, il film non mostra più Saira dopo che Claudette la mette al tappeto. E’ improbabile che Claudette l’abbia uccisa colpendola, quindi presumibilmente Saira sarà stata arrestata per la partecipazione al complotto e per il tentato omicidio.

Com’è arrivata Susan sulla torre Eiffel (e dov’era Gary?)

Murder Mystery 2 recensione

Il caos creato dalla rivelazione del complotto e dalla minaccia di Connor di far saltare in aria il Maharajah e tutta la torre Eiffel è momentaneamente interrotto dall’arrivo in scena di una donna, Susan (Jillian Bell), salita in quello specifico punto per una vecchia questione romantica. È una parte interessante del finale, in quanto significa che per quanto il ristorante fosse stato comprato proprio per mantenere la privacy del momento, chiunque sarebbe potuto entrare attraverso l’ascensore.

La seconda questione riguarda Gary, l’uomo che Susan aveva incontrato dieci anni prima e che avrebbe dovuto rivedere quel giorno in quel punto. Gary, però, non viene trovato da nessuna parte in questa sequenza finale: non è chiaro se Gary si sia presentato in anticipo e sia stato portato via, o se non si sia completamente presentato all’incontro. Fortunatamente per Susan, lei sembra trovare un nuovo amore alla fine del film con l’ispettore Delacroix (Danny Boon).

Blue Beetle: ecco quando arriverà il primo teaser trailer

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Blue Beetle: ecco quando arriverà il primo teaser trailer

La scorsa settimana, l’attore di Blue Beetle George Lopez ha condiviso una foto su Instagram con gli altri membri del cast Xolo Maridueña, Harvey Guillén e il regista Ángel Manuel Soto, promettendo ai suoi follower che il primo trailer “arriverà presto”. Ora, un nuovo rapporto dell’affidabile scooper Daniel Richtman afferma che il primo trailer che dovrebbe durare 2 minuti e 27 secondi, sarà pubblicato online il prossimo lunedì 3 aprile. Se la notizia è vera, la Warner Bros. probabilmente farà un annuncio ufficiale, possibilmente con un trailer o un nuovo poster, durante il fine settimana.

“Il neolaureato Jaime Reyes (Xolo Mariduena) torna a casa pieno di aspirazioni per il suo futuro, solo per scoprire che la casa non è proprio come l’ha lasciata”. “Mentre cerca di trovare il suo scopo nel mondo, il destino interviene quando Jaime si ritrova inaspettatamente in possesso di un’antica reliquia della biotecnologia aliena: lo Scarabeo.” “Quando lo Scarabeo sceglie improvvisamente Jaime come suo ospite simbiotico, gli viene conferita un’incredibile armatura dotata di poteri straordinari e imprevedibili cambiando per sempre il suo destino mentre diventa il Super Eroe Blue Beetle”.

Potremmo essere di fronte ad un film in stile primo Shazam e speriamo che almeno il primo trailer venga rilasciato insieme all’arrivo nelle sale di Shazam! Fury of the Gods. Le foto sul set che mostrano il costume di Blue Beetle sono state ben accolte dai fan, ma è destinato ad avere un aspetto ancora migliore sullo schermo.

Nel cast di Blue Beetle ci sono Xolo Maridueña che interpreta il protagonista, insieme a Harvey Guillén, Bruna Marquezine, Sharon Stone, Raoul Max Trujillo, Susan Sarandon e Belissa Escobedo. Marquezine interpreterà Penny, la protagonista femminile e l’interesse amoroso di Jaime, mentre Escobedo interpreterà la sorella minore di Jaime, Milagros. Stone è Victoria Kord mentre Trujillo interpreterà il villain. L’uscita del film è prevista per il 18 agosto 2023.

Cosa sappiamo su Blue Beetle?

Blue Beetle è un personaggio immaginario dei fumetti; venne pubblicato negli Stati Uniti d’America da diverse case editrici a partire dal 1940; è un supereroe che ha avuto nel tempo diversi alter ego. Kord “è saltato” nell’universo DC Comics durante Cisis on Infinite Earths  insieme a un certo numero di altri personaggi di Charlton Comics. Il secondo Blue Beetle in seguito ha recitato nel suo fumetto di 24 numeri. Kord non ha mai avuto superpoteri, ma ha usato la scienza per creare vari dispositivi che lo aiutassero a combattere il crimine. È diventato un membro della Justice League of America ed è stato successivamente ucciso durante il crossover Infinite Crisis della DC Comics .

Dead Ringers: trailer della nuova serie Prime Video con Rachel Weisz

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Prime Video ha svelato il trailer dell’attesissimo thriller psicologico Dead Ringers. Rivisitazione in chiave contemporanea del thriller di David Cronenberg del 1988 con Jeremy Irons, Dead Ringers vede Rachel Weisz nel doppio ruolo di Elliot e Beverly Mantle, due gemelle che condividono tutto: droghe, amanti e un desiderio sfacciato di fare tutto il necessario – anche spingersi oltre i confini dell’etica medica – nel tentativo di sfidare pratiche antiquate e portare in primo piano l’assistenza sanitaria alle donne. Tutti i sei episodi saranno disponibili dal 21 aprile in esclusiva su Prime Video in oltre 240 Paesi e territori nel mondo.

https://www.youtube.com/watch?v=FA_XOruRFfU

Rachel Weisz è anche executive producer della limited-series creata e scritta dalla scrittrice e sceneggiatrice candidata agli Emmy Alice Birch (Normal People, Succession, Il prodigio), che ne è anche executive producer. Nel cast della serie anche Britne Oldford (The Umbrella Academy, American Horror Story: Asylum) nel ruolo di Genevieve, Poppy Liu (Hacks, Better Call Saul) nel ruolo di Greta, Michael Chernus (Scissione, Orange is the New Black) nel ruolo di Tom, Jennifer Ehle (Zero Dark Thirty, Saint Maud) nel ruolo di Rebecca ed Emily Meade (The Deuce: La via del porno, The Leftovers – Svaniti nel nulla) nel ruolo di Susan.

Il regista Sean Durkin (La fuga di Martha, The Nest – Il Nido, The Iron Claw) ha diretto i primi due episodi e ha co-diretto l’ultimo episodio della serie. Il team di regia include anche Karyn Kusama (Jennifer’s Body, Girlfight), Karena Evans (P-Valley, Snowfall) e Lauren Wolkstein (A Friend of the Family, Y: L’ultimo uomo).

Dead Ringers è co-prodotta da Amazon Studios e Annapurna Television. Alice Birch, che è la showrunner della serie, ed è executive producer insieme a Rachel Weisz per Astral Projection, Stacy O’Neil, Sue Naegle e Sean Durkin. Ali Krug è executive producer per Annapurna Television. Erica Kay, Anne Carey e Polly Stokes sono executive producers. James G. Robinson, David Robinson e Barbara Wall sono executive producer per Morgan Creek.

Una squadra di 12 orfani, la recensione del film con Luke Wilson

Una squadra di 12 orfani, la recensione del film con Luke Wilson

Il regista e produttore Ty Roberts dirige e scrive Una squadra di 12 orfani, il film tratto da una storia vera e a partire dalla quale lo scrittore Jim Dent, nel 2007, ha pubblicato un libro che ne racconta gli accadimenti in maniera dettagliata. Con un cast sia artistico che tecnico interamente texano, il film racconta un’importante fetta della storia della patria dei cowboy che ha lasciato un’impronta indelebile nella memoria sportiva ed emotiva dello Stato. Ambientato durante la Grande Depressione che colpì l’America a partire dagli anni ’20 e oltre i ’30 del secolo scorso, la storia dei dodici orfani diede una sferzata di speranza anche e soprattutto per le premesse dalle quali era partita.

Una squadra di 12 orfani, la trama del film

Ty Roberts aveva già diretto un film patriottico, La terra dell’oro nero, del 2018, che si svolge sempre in quello stesso periodo storico in Texas con protagonista Lane Garrison (che per Una squadra dei 12 orfani ha collaborato sia alla sceneggiatura che alla produzione, oltre ad essere parte del cast). Gli orfani di questo suo nuovo lungometraggio sono gli ospiti di un istituto aperto alla fine dell’Ottocento, così come ce ne furono tanti altri inaugurati all’epoca, proprio per far fronte ad una situazione demografica che rasentava la disperazione.

I ragazzi vengono però raggiunti dal coach Rusty Russell che si stabilisce nella Casa Massonica – questo è il nome dell’orfanotrofio – insieme alla sua famiglia per insegnar loro il football, dargli un’istruzione e regalargli una vita normale, cosa che era completamente preclusa a chi i genitori non li aveva. Ad interpretare il coach Russell vi è Luke Wilson, che dona al personaggio una fermezza paterna unita ad una tenerezza determinata con la quale affronta le prove derivanti dalle difficoltà dell’educazione e dall’ottusità utilitaristica delle autorità statunitensi.

Rusty Russell organizza la squadra dei Mighty Mites, li allena, inventa per loro – che erano esili e sgangherati – un nuovo metodo d’attacco che verrà integrato tra gli schemi di gioco del football: la “spread offence”, che trae la sua efficacia proprio dai punti deboli della squadra, e li sfrutta cogliendone i vantaggi. Nel cast ci sono anche Martin Sheen, la splendida figura del dottore della Casa Massonica, Wayne Knight, che dà laido corpo alla spregevole figura del direttore, Vinessa Shaw nei panni della moglie di Russell, e Robert Duvall che copre poche ma affascinanti battute dagli spalti di uno stadio.

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Un film di cuore, dove i vincitori sono gli ultimi

Ty Roberts riesce a raccontare la dolcezza inerme di questi ragazzi che non avevano nessuno dalla loro parte e che venivano trattati come delinquenti, senza scadere nel patetico, ma focalizzandosi sulla combattività della figura di Russell e di come riesca a infondere coraggio prima ai suoi e poi al resto della nazione, non comportandosi mai da leader. Il mondo del football americano, così come dello sport in assoluto nella cultura USA, è notoriamente diventato sempre più metafora dell’uomo vincente, che va dritto al massimo risultato e a cui non sono concessi cedimenti o debolezze.

Un modello assai noto e che già da decenni ha iniziato inesorabilmente (e fortunatamente) a scricchiolare, smascherando l“american dream” come qualcosa di irreale e, anzi, altamente tossico. Certamente in quegli anni si sono lentamente create le basi perché tali idee cominciassero ad attecchire. E sicuramente, per certi aspetti, contare sulle proprie forze era stato indispensabile per cavarsela in situazioni come quelle narrate in Una squadra di 12 orfani. Quello che di bello fa il regista, con una scrittura semplice, emotiva ma non melensa, è spostare la luce sulla vera e propria bellezza di una vita alla quale si ridà valore e quanto ciò sia contagioso e necessario.

Tanta della cinematografia americana intorno allo sport cerca di spiegare come sia liberante e benefico ascoltare storie di gente non perfetta ma, al contrario, dei loser. Ty Roberts fa dunque compiere al suo film i giusti passi, il che gli permette di annoverarsi tra quelle opere di formazione che arrivano dritte al punto. E anche al cuore.

Secret Invasion: un assaggio dal nuovo trailer in arrivo domani!

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Secret Invasion: un assaggio dal nuovo trailer in arrivo domani!

Dopo le prime foto ufficiale che vi abbiamo segnalato oggi, ecco arrivare un assaggio dal trailer di Secret Invasion che come recita il promo di seguito, arriverà domani nelle televisioni americane. Il contributo annuncia che un nuovo trailer uscirà domani, domenica 2 aprile. Secondo quello che vediamo dall’annuncio, il contributo dovrebbe debuttare durante la partita della MLB tra i Philadelphia Phillies e i Texas Rangers come parte del Sunday Night Baseball di ESPN, ma non sappiamo ancora l’ora esatta.

A giudicare da questi pochi secondi Secret Invasion si conferma la serie più attesa dell’universo Marvel e ci aspettiamo ancora che lo show introdurrà importanti ramificazioni per il più ampio MCU in quanto è più che probabile la storia che apre le porte al generale “Thunderbolt” Ross che diventa presidente “Thunderbolt” Ross!

Secret Invasion, la serie 

Samuel L. Jackson e Ben Mendelsohn riprenderanno i loro ruoli rispettivamente di Fury e Talos, e saranno affiancati da Olivia Colman, che si dice interpreterà un’incarnazione di Union Jack, ed Emilia Clarke, che potrebbe essere o meno raffigurante Abigail Brand. Kingsley Ben-Adir sarà il cattivo nei panni di Gravik. Ne cast di Secret Invasion rivedremo anche Cobie Smulders nei panni di Maria Hill, Don Cheadle nei panni di James “Rhodey” Rhodes e Martin Freeman nei panni di Everett K. Ross.Thomas Bezucha (Let Him Go) e Ali Selim (The Looming Tower) hanno diretto la miniserie, scritta da Kyle Bradstreet (Mr. Robot).

La serie sarà presentata in anteprima il 21 giugno 2023 su Disney+ e vede la partecipazione anche di Ben Mendelsohn, che riprende il ruolo di Skrull Talos, Olivia Colman, Emilia Clarke, Kingsley Ben-Adir, Christopher McDonald e Killian Scott. La serie di eventi comici crossover mette in mostra una fazione di Skrull mutaforma che si sono infiltrati sulla Terra per anni. La Smulders ha ripreso il ruolo in diverse foto Marvel tra cui Spider-Man: Far From Home, Captain America: Civil War e tutti i film degli Avengers. Di recente ha ricevuto ottime recensioni per la sua interpretazione di Ann Coulter in American Crime Story: Impeachment.

Joker: Folie à Deux, un video dal set suggerisce il numero musicale di Lady Gaga!

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Sono attualmente in corso le riprese di Joker: Folie à Deux, l’attesissimo sequel di The Joker e dopo le prime foto dal set di Lady Gaga, nella serata arriva un video nel quale possiamo sentire la voci di Lady Gaga che canta nei panni di Harley Quinn, dando ai fan un’anteprima della componente musicale che si dice sia fortemente presente nel sequel.

Nel video non appare  proprio Lady Gaga, ma è invece girato dall’esterno di una grande tenda. All’interno, possiamo sentire Gaga cantare quella che sembra essere “We’re a Couple of Swells“, una canzone comica interpretata da Judy Garland e Fred Astaire nel film del 1948 Easter Parade. Sebbene la canzone sia un duetto, non è chiaro se Joaquin Phoenix canterà insieme al suo partner nel film.

La canzone stessa racconta la storia di due poveri che immaginano come sarebbe la loro vita se fossero ricchi, il che potrebbe calzare a pennello per la coppia composta dal duo di Joker e Harley Quinn. Finora, non si sa molto del film in uscita, anche se recenti foto dal set hanno dato ai fan il loro primo vero sguardo a Lady Gaga nei panni di Harley Quinn, così come il Joker di Joaquin Phoenix che prende parte a un’elaborata scena di inseguimento, simile a quella che era presente nel primo film.

Joker: Folie à Deux, il film

Joker: Folie à Deux presenterà il ritorno di Joaquin Phoenix mentre riprende il suo ruolo vincitore dell’Oscar come il cattivo DC JOKER. Il sequel presenterà anche il ritorno di Sophie di Zazie Beetz  insieme ai nuovi arrivati ​​Brendan Gleeson, Catherine Keener, Jacob Lofland e Harry Lawtey. Nel cast c’è Lady Gaga che darà vita a Harley Quinn. I dettagli della trama sono ancora per lo più nascosti, ma sappiamo che la maggior parte del film si svolgerà ad Arkham Asylum e conterrà significativi “elementi musicali”. Rumors recenti inoltre hanno anche suggerito che la versione di Gaga su Harley Quinn avrà un ruolo più importante di quanto originariamente riportato, con la storia che si svolge interamente dal suo punto di vista.

Il film di Todd Phillips del 2019 è stato un successo sia di critica che commerciale con un incasso mondiale di oltre 1 miliardo di dollari al botteghino, rendendolo il film con il maggior incasso di tutti i tempi. Ha ricevuto riconoscimenti da numerosi importanti enti premiati, tra cui due Oscar e due Golden Globe, sia per il miglior attore che per il miglior suono originale.

Inconceivable: trama e cast del film con Nicolas Cage

Inconceivable: trama e cast del film con Nicolas Cage

Nel corso della sua carriera Nicolas Cage è stato protagonista di numerosi thriller, ognuno con sfumature diverse. È infatti passato dal thriller d’azione di Con Air al thriller fantascientifico di Next, fino ad arrivare al thriller crime di Trespass. Più di recente, nel 2017, ha invece recitato nel thriller psicologico Inconceivable, scritto da Chloe King e diretto da Jonathan Baker, qui al suo debuto come regista di un lungometraggio. In questo l’attore si ritrova coinvolto in una pericolosa spirale di ossessioni e violenza, che rischia di portarlo a perdere tutto ciò che possiede.

Tale progetto fu inizialmente presentato al Sundance Film Festival nel 2014, raccogliendo da subito molto interesse intorno a sé. Ci vollerò però tre anni prima che questo riuscisse a concretizzarsi. In particolare, per Baker, fu molto complessa la ricerca del giusto cast. Una volta composto questo, fu possibile dar vita al film, il quale venne girato in soli 15 giorni e con un budget particolarmente ridotto. Segnato dunque da diverse problematiche produttive, il film finì con il non ottenere un buon riscontro critico né tantomeno di pubblico.

Inconceivable passò dunque grossomodo inosservato, pur presentando una storia affascinante e dei personaggi tanto controversi quanto intriganti. Per gli appassionati del genere e dei film di Cage, si tratta dunque di un titolo da riscoprire. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Inconceivable: la trama del film

La storia ha per protagonisti Brian ed Angela, genitori di una bimba di quattro anni di nome Cora, i quali desidererebbero però più di ogni altra cosa avere una famiglia più numerosa. Un giorno, l’amica di Angela, Linda, le presenta Katie, una donna misteriosa ed enigmatica che si è trasferita da poco in città con la sua bambina Maddie per sfuggire a un passato di abusi. Le due donne andranno immediatamente daccordo, stringendo una profonda amicizia. Spinti dal crescente rapporto che li lega a Katie, i due coniugi decidono di invitare Katie e sua figlia a trasferirsi nella loro dependance per fare da baby sitter alla loro figlioletta.

Tutto sembra andare per il meglio, finché Angela non comincia ad avvertire in Katie strane manie e comportamenti. Giorno dopo giorno, infatti, la bella bambinaia sembra attaccarsi in maniera fin troppo morbosa alla piccola Cora, arrivando addirittura a fare finta che fosse sua figlia un pomeriggio al parco. Molto presto gli eventi prenderanno una piega inattesa e Angela comincerà a rendersi conto che le cose non sono come sembrano, bensì l’esatto opposto. La donna a cui ha permesso ingenuamente di entrare nella sua vita potrebbe infatti mirare a distruggere la sua famiglia dall’interno.

Inconceivable cast

Inconceivable: il cast del film

La prima attrice ad interessarsi al film e al ruolo di Katie è stata Lindsay Lohan. Per Baker lei era perfetta per il ruolo, ma i produttori decisero invece di cercare un’altra interprete per la parte. Il regista si impegnò dunque a ricercare un’altra nota attrice a cui poter affidare il ruolo, ma ognuna di quelle considerate finì con il rifiutare la parte. Alla fine Baker decise di affidare la parte di Katie a Nicky Whelan, celebre per la serie Neighbours e già vista accanto a Cage in Left Behind – La profezia e Dog Eat Dog. Nicolas Cage interpreta invece il ruolo di Brian, essendo dichiarato attratto dalla natura imprevedibile dei personaggi e della storia.

L’attrice Gina Gershon è invece Angela, la moglie di Brian. Anche lei aveva già recitato accanto a Cage, per la precisione nel celebre thriller Face/Off – Due facce di un assassino. Nel ruolo della figlia dei due coniugi, Cora, vi è l’attrice Harlow Bottarini, mentre Sienna Soho Baker è Maddie, la figlia di Katie. La premio Oscar per Quinto Potere Faye Dunaway recita qui nel ruolo di Donna, un’altra delle protagoniste femminili del film. Per il ruolo, originariamente, era stata considerata anche la due volte premio Oscar Jessica Lange. Nei panni di Linda, l’amica di Angela, si ritrova invece Natalie Eva Marie. Questa è meglio nota per essere una lottatrice di wrestling in WWE.

Inconceivable: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È comunque possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Inconceivable è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili, Google Play, Apple iTunes, Amazon Prime Video e Tim Vision. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di domenica 2 aprile alle ore 21:00 sul canale Iris.

Fonte: IMDb

Bait – L’esca: trama e cast del film con Jamie Foxx

Bait – L’esca: trama e cast del film con Jamie Foxx

Affermatosi come uno dei maggiori registi di film d’azione dal Duemila ad oggi, Antoine Fuqua ha firmato grandi successi come Shooter, The Equalizer – Il vendicatore e I magnifici 7. Tra i suoi titoli più apprezzati vi è poi Training Day, con il quale si è consacrato. Prima di questo, però, egli era andato incontro ad uno scottante insuccesso con la sua opera seconda, Bait – L’esca, uscita in sala nel 2000. Anche questo è un film d’azione, il quale però si macchia di elementi da commedia e da racconto giallo. Ad anni di distanza, è un titolo tutto da riscoprire.

Scritto da Andrew e Adam Scheinman, come anche da Tony Gilroy, affermatosi anche per aver sceneggiato celebri opere come L’avvocato del diavolo, The Bourne Identity e Michael Clayton, Bait – L’esca è stato un cocente flop per la Warner Bros., avendo incassato appena 15 milioni di dollari a fronte di un budget di 51. Eppure, nonostante i suoi difetti, il film si configura come un’opera particolarmente interessante tanto da un punto di vista contenutistico quanto visivo. Bait – L’esca fa infatti parte di quel filone di opere ultratecnologiche dove i sistemi di sorveglianza e di spionaggio diventano veri e propri protagonisti.

Attraverso tale utilizzo di dispositivi si costruisce dunque un racconto serrato, caratterizzato da buone interpretazioni, convincenti momenti di suspence ma anche situazioni comiche azzeccate. Per chi desidera approfondire la filmografia di Fuqua, si tratta di un’opera a suo modo importante. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Bait – L’esca: la trama del film

Protagonista del film è Alvin Sanders, un ladruncolo che, in una prigione di New York, incontra casualmente John Jaster, un criminale informatico gravemente malato di cuore. Jaster è sicuro di morire da un momento all’altro pertanto decide di affidare a Sanders, con il quale ha stretto una certa amicizia, un messaggio in codice che contiene il nascondiglio dei 42 milioni di dollari in oro rubati da lui e da Bristol, il suo socio in affari. Jaster chiede a Sanders, una volta uscito di prigione, di consegnare il messaggio a sua moglie, così che la donna possa vivere libera dai debiti che ora la attanagliano. In cambio, Alvin potrà tenere per sé parte della somma.

Sei mesi dopo, Sanders esce finalmente di prigione. Jaster è ormai morto, e Edgar Clenteen, investigatore del governo statunitense, non è ancora riuscito a recuperare l’oro. L’agente spera ora che Sanders lo porti a rintracciare Bristol, e a questo scopo gli fa impiantare nella mascella un localizzatore, in modo da poterne seguire ogni mossa. Deciso a tenere fede alla promessa fatta a Jaster, Alvin inizia così la sua ricerca, consapevole dei rischi che corre portandola avanti.

Bait - L'esca cast

Bait – L’esca: il cast del film

Ad interpretare il ladruncolo Alvin Sanders è l’attore Jamie Foxx. Oggi noto per film come Collateral, Ray e Django Unchained, al momento di girare Bait – L’esca egli vantava ancora pochi film in cui aveva recitato e questa fu una delle sue prime volte da protagonista. Sul set Foxx ebbe da subito diversi contrasti con il regista inizialmente scelto per dirigere il film, Stephen Surjik (oggi noto per aver diretto alcuni episodi di serie come The Umbrella Academy, The Witcher, See e The Punisher). Nonostante poi il film sia stato grossomodo criticato, l’interpretazione di Foxx è invece stata lodata da più voci.

Accanto a lui, nel ruolo dell’agente Edgar Clenteen, vi è l’attore David Morse. Questi è principalmente noto per aver avuto ruoli da caratterista in film come Il negoziatore, Il miglio verde, The Hurt Locker e nella serie Dr. House. Originariamente, in realtà, tale ruolo era stato offerto all’attore Kris Kristofferson, meglio noto per essere stato Whistler nei film Blade e Blade II. Robert Pastorelli, visto anche in Balla coi lui e L’eliminatore – Eraser, interpreta invece Jaster, mentre Doug Hutchison è Bristol. Completano il cast gli attori Kimberly Elise nei panni di Lisa Hill e Mike Epps in quelli di Stevie Sanders.

Bait – L’esca: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Bait – L’esca è infatti disponibile nei cataloghi di Chili Cinema, Google Play e Apple iTunes. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di sabato 1 aprile alle ore 21:00 sul canale Warner TV.

Fonte: IMDb

I Tre Moschettieri: una lunga storia d’amore con il cinema

I Tre Moschettieri: una lunga storia d’amore con il cinema

Tutti per uno, uno per tutti” è un motto entrato nel linguaggio comune che tutti usano e che quasi tutti sanno provenire da I Tre Moschettieri, di Alexandre Dumas (padre) che, insieme a Auguste Maquet, nel 1844 cominciò a pubblicare a puntate sul giornale Le Siècle quella che sarebbe diventata la più avvincente avventura mai raccontata. La storia di Athos, Porthos e Aramis, tre leggende al servizio di Luigi XIII Re di Francia e della Regina Anna, la loro lotta contro il potere del Cardinale Richelieu e contro le malizie di Milady de Winter, il loro farsi carico di quel guascone romantico di nome Charles D’Artagnan, è diventata mito letterario e, grazie al cinema, rivive periodicamente sul grande schermo da quando esiste la settima arte.

Dal 1909, quando è stato realizzato il primo cortometraggio ispirato alla storia de I Tre Moschettieri, fino al 2023, anno in cui arriva al cinema il 6 aprile I tre moschettieri – D’Artagnan, prima parte di un dittico che sarà completato alla fine dell’anno con l’uscita di I tre moschettieri – Milady, ecco una cronistoria della lunghissima relazione d’amore tra il cinema e I Tre Moschettieri.

I tre moschettieri – D’Artagnan

I tre moschettieri - D’Artagnan Il film, diretto da Martin Bourboulon è una riproposizione classica del romanzo che però per la prima volta divide i suoi avvenimenti in due capitoli. Il primo incentrato sul personaggio di D’Artagnan, da sempre il quarto moschettiere più amato dal pubblico, il secondo su quello della misteriosa e affascinante Milady de Winter. Giovane, sconsiderato, romantico, il guascone D’artagnan è la chiave del racconto ed è considerato generalmente un ruolo divertente da interpretare. Lo sa bene François Civil che per questo adattamento veste i suoi panni con spavalda disinvoltura. Civil però non è solo, perché il cast di questa irresistibile avventura è ricco di volti gravidi di fascino. A partire dagli interpreti dei Moschettieri stessi: Vincent Cassel è Athos il saggio, l’uomo di armi e di principi; Romain Duris è Aramis, il gesuita, che usa la sua conoscenza e la sua spada con uguale e impeccabile abilità; Pio Marmaï è Porthos, allegro viveur e letale combattente. E chi mai può tenere testa a questo quartetto se non una donna carismatica e affascinante come Eva Green?

L’attrice si carica di uno dei ruoli più seducenti della narrazione, quello di Milady de Winter, colei che con la sua astuzia, sfruttando la sua bellezza e la sua intelligenza riesce ad avere in pugno il Cardinale Richelieu, l’uomo più potente di Francia dopo Luigi XIII, che in questo film ha il volto di Louis Garrel. A dare corpo alla splendida Regina Anna c’è invece Vicky Krieps, che sembra impersonare alla perfezione l’enigma di questa sovrana che è tutto’altro che secondaria nelle avventure dei Moschettieri. Il cast stellare e la storia solida e divertente sono tutti ingredienti vincenti per un’avventura che, sebbene rispetti messa in scena e ambientazione dell’originale, con scenografie sontuose e ricchissimi costumi, si propone come una rilettura contemporanea del classico senza tempo. Dal 6 aprile al cinema.

La lettura di Giovanni Veronesi

Moschettieri del ReTra il 2018 e il 2020 sono usciti in Italia due adattamenti da Dumas. Il primo è Moschettieri del re – La penultima missione e il secondo Tutti per 1 – 1 per tutti. Alla regia e scrittura c’era Giovanni Veronesi che si è avvalso di un quartetto di assi d’eccezione per mettere in scena dei Moschettieri alla fine della loro carriera, con qualche acciacco, qualche considerazione più o meno disfattista sulla loro vita, ma con ancora tanto coraggio e dedizione alla cappa. Pierfrancesco Favino è D’Artagnan, Rocco Papale è Athos, Valerio Mastandrea è Porthos e Sergio Rubini è Aramis. A conferire grazia e bellezza a questi quattro moschettieri cialtroni, Margherita Buy nei panni della Regina Anna. L’esperimento in costume in una cornice immaginaria è vincente per quanto riguarda l’esito del box office e insolito per la produzione nazionale. Certo forse non brilla per fattura, ma il dittico di Veronesi è una lettura all’italiana divertente e sincera del classico.

La serie – The Musketeers

Anche la serialità ha provato a raccontare a suo modo I Tre Moschettieri. La serie in questione, trasmessa da BBC One, è andata in onda dal 19 gennaio 2014 al 1 agosto 2016. Creata da Adrian Hodges, è arrivata in Italia l’11 maggio 2015, in onda in streaming su Mediaset Infinity, mentre la terza stagione è finita direttamente su Netflix e mai trasmessa in chiaro. Sebbene sia arrivata a tre stagioni, la serie non può considerarsi un successo, forse anche a causa di un cast poco carismatico, in cui spiccava soltanto uno splendido Peter Capaldi nei panni del Cardinale Richelieu.

Moschettieri Action Packed

I tre moschettieri film 2011È il 2011 e il re di Resident Evil, Paul W.S. Anderson, realizza I tre moschettieri, un adattamento temporale in cui Milady fa Sky diving, i galeoni volano e l’azione è l’unica direttrice su cui si fonda tutta la storia, che è sempre la stessa, e per questo gli vogliamo comunque bene. Il film si avvale di un super cast, volti puliti, eroi senza macchia, fieri e scavezzacollo: Logan Lerman, Matthew Macfadyen, Luke Evans, Ray Stevenson, Orlando Bloom, Christoph Waltz, Juno Temple, Mads Mikkelsen, James Corden e, come in ogni film di Paul W.S. Anderson, l’irresistibile Milla Jovovich, ovviamente nei panni di una Milady de Winter irrefrenabile, letale e… acrobata. Un adattamento moderno nella misura in cui forza i canoni del film in costume, aggiunge (forse un po’ troppa) immaginazione e una dose massiccia di azione cinematografica allo stato più puro ed estremo, impossibile diremmo.

L’animazione – Barbie e Topolino

Alexandre Dumas scrive I Tre Moschettieri pensando anche a una storia di formazione, principalmente per il personaggio di D’Artagnan che, trasferitosi in città dalla provincia, entra nel corpo dei Moschettieri e salva l’onore della Regina Anna grazie a una missione segreta per suo conto. Ecco, storie del genere sono un piatto ricco per il cinema d’animazione tradizionalmente rivolto ai più piccoli. Sia Mattel che Disney ci hanno quindi pensato, realizzando il primo un adattamento a tema Barbie, dal titolo Barbie e le tre moschettiere, del 2009, e il secondo una bella versione dell’originale intitolata Topolino, Paperino, Pippo: I tre moschettieri, del 2004. Letture edulcorate che avvicinano però ancora oggi i più piccoli alle avventure di Athos, Porthos, Aramis e D’Artagnan.

Una versione All Stars

Chi ben conosce l’opera di Dumas, sa che la storia dei Moschettieri è l’inizio di una trilogia, che comprende Vent’anni dopo (1845) e Il visconte di Bragelonne (1850). In questi romanzi seguenti, Dumas ha raccontato anche l’età avanzata degli eroi, che fanno i conti con il passare del tempo e con i loro errori del passato. In questi romanzi, in particolare ne Il Visconte di Bragelonne, si racconta anche la vicenda de La Maschera di Ferro, portata diverse volte al cinema e che narra non solo di un gemello segreto per Luigi XIV, tenuto prigioniero dentro la Bastiglia e costretto a indossare una maschera di ferro per celarne l’identità, ma anche delle conseguenze dell’amore tra D’Artagnan e la Regina Anna. Come quella dei Moschettieri, anche questa storia ha ricevuto diversi adattamenti, ma La maschera di Ferro del 1998 ha un valore particolare per la generazione dei Millennials, dal momento che si tratta del primo film con Leonardo DiCaprio uscito nell’Era “post-Titanic”, in cui, non solo la star compare in un doppio ruolo (Luigi/Filippo), ma è anche circondata da quattro mostri sacri del cinema. Nel modesto film diretto da Randall Wallace, i quattro moschettieri erano interpretati da: John Malkovich, Jeremy Irons, Gerard Depardieu e Gabriel Byrne. E scusate se è poco.

Un classico moderno – I tre moschettieri (1993)

Siamo nel 1993 e si comincia già a respirare aria di classico per un pubblico moderno. Stephen Herek, regista che non ha mai brillato per la sua filmografia precedente e successiva, realizza una versione del romanzo di Dumas veramente vincente, avvalendosi non solo di una trama e di una atmosfera che conosciamo bene, ma soprattutto di un cast iconico: Charlie Sheen, Kiefer Sutherland, Oliver Platt, un giovanissimo Chris O’Donnell non ancora diventato Robin per Schumacher, Tim Curry, Julie Delpy, Michael Wincott e molti altri popolano una versione molto rassicurante e classica del romanzo, ma lo fa per un pubblico moderno, che parla agli anni ’90 e lo fa con grande efficacia.

Il classico: 1948 – 1973

George Sidney e Richard Lester sono i registi che hanno raccontato in quelle che per moltissimo tempo sono state le versioni più famose e viste de I Tre Moschettieri al cinema e in tv. Sia il film del 1948 che quello del 1973 presentano letture molto fedeli e tradizionali della storia originale, con una particolare menzione al titolo del 1948 in cui tutta la storia legata ai personaggi di Athos e Milady de Winter assume una statura tragica e epica che nessun altro adattamento è poi stato in grado di replicare. Certo quel linguaggio oggi non è più attuale, e proposto ad un pubblico di oggi forse sarebbe accolto con poca clemenza, ma resta uno dei momenti più alti di questo franchise con così tante teste e una storia così lunga.

Le origini: 1921 – 1935

Il cinema è ancora una creatura nuova eppure, sia gli anni ’20 che gli anni ’30 hanno avuto la loro “dose di Moschettieri”. Fred Niblo e Rowland V. Lee hanno firmato i due film che citiamo in questa circostanza, principalmente per tenere traccia di quella che è la fortuna di questa storia nel corso del tempo. Da subito il cinema è stato considerato strumento adatto a raccontare I Tre Moschettieri e da subito i cineasti si sono lasciati travolgere dall’avventura e dal ritmo incalzante delle parole di Dumas, tanto da tradurle in immagini.

Il principio – un cortometraggio italiano

Questo viaggio a ritroso nel tempo, attraverso la storia degli adattamenti basati sul romanzo di Dumas, ci porta fino al 1909, anno in cui si registra il primo adattamento della storia. Un cortometraggio omonimo a opera dell’italiano, Mario Cesarini. Distribuito nei principali paesi europei nello stesso anno, è un progetto avvolto nel mistero ma che per primo ha testimoniato la traducibilità e la modernità del linguaggio di Dumas.




Daredevil: Born Again, le foto dal set anticipano la corsa a sindaco di Kingpin

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Sono state pubblicate online nuove foto dal set di Daredevil: Born Again, la prossima serie Marvel Studios Disney+, che continuano a mostrare Vincent D’Onofrio nei panni di Wilson Fisk/Kingpin. Ebbene nelle nuove immagini possiamo vedere come Kingpin sia impegnato e pronto a candidarsi a sindaco di New York City .

Le ultime foto provengono da una varietà di post su Twitter e mostrano non solo D’Onofrio nei panni di Fisk, ma anche una scena ambientata a Times Square mentre la gente festeggia il capodanno. In quelle foto si possono vedere vari tipi di merchandising che sfoggiano il logo della fondazione PymVanDyne, suggerendo una connessione tra la serie e i l’universo cinematografico MCU. Di seguito le foto del nuovo set di Daredevil: Born Again

La nuova serie Daredevil: Born Again

Daredevil: Born Again è descritto come un revival di 18 episodi della serie Netflix originale, andata in onda per tre stagioni.  Vedrà il ritorno delle star principali Charlie Cox e Vincent D’Onofrio mentre riprendono i rispettivi ruoli di Matt Murdock/Daredevil e Wilson Fisk/Kingpin. Entrambi i personaggi hanno fatto il loro debutto nel Marvel Cinematic Universe nel 2021, con Kingpin come guest star nella serie Disney+ Hawkeye e Matt Murdock che è apparso brevemente in Spider-Man: No Way Home. Cox ha anche recentemente recitato in due episodi di She-Hulk: Attorney at Law, dove ha avuto modo di mostrare un nuovo lato dell’eroe.

Jon Bernthal tornerà nei panni di Frank Castle/The Punisher. E’ molto probabile che non vedremo nulla della serie fino al Comic-Con del prossimo anno, anche se abbiamo la sensazione vedremo molte foto dal set di New York che ci permetterò di avere piccole anteprime della serie! Cox è chiaramente impegnato a interpretare un nuovo Daredevil per l’MCU e, se si devono credere alle voci recenti, potrebbe andare direttamente da Born Again a Spider-Man 4. Daredevil: Born Again debutterà su Disney+ nel 2024.

Wonder Man: Ed Harris nel cast, farà il suo debutto nel MCU

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Wonder Man: Ed Harris nel cast, farà il suo debutto nel MCU

Dopo il recente casting di Demetrius Grosse per il ruolo di Grim Reaper, secondo quanto riferito, il noto attore tra le altre cose di Westworld Ed Harris è stato scelto per entrare a far parte del cast della serie tv Wonder Man dei Marvel Studios .

Durante un recente episodio del podcast The Hot Mic , lo scooper del settore Jeff Sneider ha rivelato che Harris avrebbe potenzialmente interpretato il ruolo chiave di Neal Saroyan. Saroyan è descritto come l’agente di Simon Williams, che, nei fumetti, è diventato anche una famosa celebrità di Hollywood.

La serie Wonder Man è stata sviluppata da Destin Daniel Cretton (Shang-Chi e la leggenda dei dieci anelli) e dallo sceneggiatore-produttore Andrew Guest (Brooklyn Nine-Nine, Community), con Guest come sceneggiatore capo e Cretton produttore esecutivo e regista di alcuni episodi. Il progetto farà parte dell’accordo generale di Cretton con lo studio. Oltre a Cretton, anche la regista di The Photograph Stella Meghie è stata ingaggiata come registe e dovrebbe dirigerà diversi episodi.

La serie  Wonder Man vedrà protagonista il vincitore dell’Emmy Yahya Abdul-Mateen II nei panni di Simon Williams/Wonder Man. Sarà affiancato dal premio Oscar Ben Kingsley, che riprenderà il suo ruolo preferito dai fan di Trevor Slattery. Il personaggio è apparso per la prima volta come attore finito in Iron Man 3, dove fingeva di essere il terrificante cattivo The Mandarin. Nel 2021, i fan dell’MCU hanno incontrato di nuovo inaspettatamente Trevor Slattery in Shang-Chi e la leggenda dei dieci anelli, dove è stato rivelato che era stato imprigionato dal vero mandarino.

Wonder Man è uno dei personaggi più antichi della lunga storia della Marvel ed è stato introdotto per la prima volta nel 1964 in un primo numero di Avengers. Il personaggio – chiamato Simon Williams – è stato creato da Stan Lee, Don Heck e Jack Kirby, ed è stato inizialmente presentato come un supercriminale che ha combattuto i Vendicatori.

Alla fine degli anni ’70, Wonder Man fu trasformato in un eroe e alla fine finì per unirsi ai Vendicatori durante varie iterazioni della squadra. Intriso di energia “ionica” dal barone Zemo, Wonder Man ha poteri simili ad altri supereroi, tra cui forza, velocità, resistenza, durata, riflessi e agilità potenziati. La produzione del dramma sui supereroi di Disney+ dovrebbe iniziare la prossima primavera.

Lilo & Stitch: la Disney ha trovato la sua Lilo per il live-action!

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L’annunciato remake live-action di Lilo & Stitch della Disney ha trovato la sua Lilo, poiché una giovane attrice è stata scelta per il ruolo principale. Come apprendiamo dal THR riferisce la nuova arrivata Maia Kealoha interpreterà Lilo Pelekai, la giovane ragazza che fa amicizia con Stitch e lo aiuta a cambiare i suoi modi. Kealoha si unisce a Zach Galifianakis, che è stato annunciato precedentemente come il protagonista del remake Disney proprio il mese scorso.

Il  remake live-action di Lilo & Stitch è stato sviluppato per la prima volta nel 2018. Pubblicato originariamente nel 2002,  Lilo & Stitch è il 42esimo film d’animazione della Disney. Il film è stato ben accolto e da allora è stato uno dei film preferiti da molti, con Stitch che è diventato rapidamente un’altra mascotte iconica della Disney. Dan Lin e Jonathan Eirich di Rideback produrranno il remake, mentre Ryan Halprin di Rideback sarà il produttore esecutivo del nuovo film.

“Lilo è una ragazza hawaiana solitaria che adotta un piccolo e brutto ‘cane’, che lei chiama Stitch”, recita la sinossi del film d’animazione originale. “Stitch sarebbe l’animale domestico perfetto se non fosse in realtà un esperimento genetico che è fuggito da un pianeta alieno ed è precipitato sulla Terra. Attraverso il suo amore, la sua fede e la sua fede incrollabile nell’ohana, il concetto hawaiano di famiglia, Lilo aiuta a sbloccare il cuore di Stitch e gli dà la possibilità di prendersi cura di qualcun altro.

Fantastici Quattro: cambiano gli sceneggiatori, cambio di tono del film?

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L’annunciato e atteso riavvio dei Fantastici Quattro targato Kevin Feige e Marvel Studios ha trovato un nuovo scrittore, e a giudicare dal curriculum sembra che il CEO voglia andare sul sicuro, dato la lunga lista di progetti già al suo attivo. Come apprendiamo dal THR, Josh Friedman, che ha lavorato ad Avatar: La via dell’acqua, Terminator: Destino Oscuro e La guerra dei Mondi del 2005, è stato scelto per scrivere il prossimo film dei Fantastici Quattro del Marvel Cinematic Universe. Friedman sostituirà precedenti sceneggiatori assunti lo scorso settembre, Jeff Kaplan e Ian Springer.

Jeff Kaplan e Ian Springer erano i precedenti sceneggiatori del progetto e l’ingaggio di Friedman potrebbe rappresentare un potenziale cambiamento di tono. Kaplan e Springer sono sceneggiatori agli albori delle loro carriere e sono principalmente noti per le loro sceneggiature comiche. Tra i lavori che hanno in fase di sviluppo ci sono la commedia con Rebel Wilson  K-Pop: Lost in America e Disaster Wedding, che sarà diretto dal regista di Palm Springs Max Barbakow.

Josh Friedman, d’altra parte come vi abbiamo anticipato, è un veterano del genere fantascientifico. Ha co-scritto La guerra dei Mondi di Steven Spielberg con Tom Cruise basato sul classico di HG Wells, e poi è stato scrittore-creatore di Terminator: The Sarah Connor Chronicles, la serie TV di Terminator che è stata la sua prima incursione nel mondo di James Cameron. Anni dopo, è tornato a lavorare su Terminator: Destino Oscuro del 2019 ed è stato uno degli sceneggiatori a cui Cameron si è rivolto per chiedere aiuto nella costruzione del mondo e nella creazione di storie per il suo franchise multi-film Avatar. E’ stato anche il co-creatore dello show di Foundation, l’ambiziosa serie Apple che adatta le storie di Isaac Asimov; la seconda stagione dovrebbe debuttare entro la fine dell’anno. E ha adattato per il piccolo schermo Snowpiercer, la versione di TNT del film di fantascienza di Bong Joon Ho, anche se ha lasciato lo spettacolo per divergenze creative.

Attualmente, si sa poco dell’imminente film dei Fantastici Quattro. Uno dei rumors più recenti rivelava che la star Adam Driver era dato come uno dei favoriti per interpretare Reed Richards, mentre altri rapporti hanno suggerito che la star di Elvis Austin Butler è stata scelta per interpretare il ruolo di  Johnny Storm, altrimenti noto come La torcia umana. Il film sarà diretto da Matt Shakman e farà il suo debutto durante la Fase 6 dell’MCU, il 14 febbraio 2025.

La serie di fumetti Marvel’s  Fantastic Four, creata da Stan Lee e Jack Kirby, ha debuttato nel 1961 ed è stato il primo titolo di una squadra di supereroi prodotto dalla Marvel Comics.

Secret Invasion: foto ufficiali svelano i ruoli di Emilia Clarke e Olivia Colman

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I Marvel Studios hanno diffuso le prime foto ufficiali di Secret Invasion, l’attesa prossima serie in arrivo su Disney+. Le prime immagino sono state rivelate attraverso Vanity Fair, e mostrano il suo cast stellare. Descritto come un thriller di spionaggio rivoluzionario, il dramma limitato dovrebbe essere presentato in anteprima il 21 giugno, esclusivamente su Disney+.

Le foto di Secret Invasion confermano anche alcuni dettagli del personaggio relativi ai nuovi arrivati ​​nel MCU Emilia Clarke, Olivia Colman e i ruoli di Kingsley Ben-Adir. È stato rivelato che Clarke interpreterà la figlia Skrull di Talos, G’iah, che farà parte di un gruppo radicalizzato di Skrull guidato dal leader della resistenza di Ben-Adir, Gravik.  In merito al suo ruolo l’attrice Emilia Clarke ha così commentato. Crescere in mezzo a una guerra costante rende difficile smettere di combattere. Vivere all’ombra di un genitore potente rende la situazione ancora più terribile, specialmente quando si tratta di un leader che viene visto come un fallito. Nel caso di G’iah, la resistenza era virtualmente inevitabile. “L’ha indurita, di sicuro. C’è una sorta di sentimento punk che provi da questa ragazza. È una ragazzina rifugiata che ha avuto Talos come padre, capisci cosa intendo? Forse il fatto che non sapessimo che avesse un figlio fino a questo punto ti dice tutto ciò che devi sapere sulla loro relazione“.

Il produttore esecutivo della serie Disney+Jonathan Schwartz, afferma che lo spettacolo prende spunto anche dai thriller di spionaggio della Guerra Fredda di John le Carré, così come da alcuni programmi televisivi contemporanei che hanno esplorato lo scontro tra lealtà e identità. “Siamo stati davvero ispirati da spettacoli come  Homeland e  The Americans“, dice. “Quello che scopri è che ci sono persone di cui ti fidi o pensi di poterti fidare, o di cui ti puoi fidare solo fino a un certo punto.”

Nella sua ricerca per svelare la trama estremista degli Skrull, Fury incontra un certo numero di figure che, come lui, hanno ricoperto posizioni di influenza segreta in tutto il mondo, spesso come parte dei servizi di intelligence nazionali. Inoltre, come lui, tendono a sentirsi a proprio agio operando al di fuori delle restrizioni della legge e dell’ordine. Tra loro c’è  Everett K. Ross di  Martin Freeman, l’agente della CIA che è già apparso in Captain America: Civil War e nei  film Black Panther. Ha una lunga carriera di lavoro con società avanzate e segrete che hanno problemi di fiducia.

Un altro è  James “Rhodey” Rhodes di Don Cheadle, il collegamento con le armi militari dei film di Iron Man che ha spesso combattuto in prima linea come War Machine  “Questo è un tipo diverso di Rhodey, un animale politico e non, sai, un ragazzo che ha un abito speciale“, ha commentato Samuel L. Jackson. “In questo è il braccio destro del presidente. Quindi è il ragazzo che prende molte decisioni, alcune buone, altre cattive.

Nel frattempo, Olivia Colman interpreterà un agente antagonista dell’MI6. “È un personaggio che non avevi mai vista interpretare prima”, ha detto il protagonista Samuel L. Jackson a proposito del misterioso personaggio interpretato da Olivia Colman. “È a sangue freddo e adora essere quella persona.” Sulla serie Jonathan Schwartz ha rivelato: “Gli Skrull sono molto più in grado di resistere alla radioattività e ci sono un sacco di siti radioattivi dismessi in Russia. È lì che Gravik ha stabilito la sua base operativa.” 

Secret Invasion, la serie 

Samuel L. Jackson e Ben Mendelsohn riprenderanno i loro ruoli rispettivamente di Fury e Talos, e saranno affiancati da Olivia Colman, che si dice interpreterà un’incarnazione di Union Jack, ed Emilia Clarke, che potrebbe essere o meno raffigurante Abigail Brand. Kingsley Ben-Adir sarà il cattivo nei panni di Gravik. Ne cast di Secret Invasion rivedremo anche Cobie Smulders nei panni di Maria Hill, Don Cheadle nei panni di James “Rhodey” Rhodes e Martin Freeman nei panni di Everett K. Ross.Thomas Bezucha (Let Him Go) e Ali Selim (The Looming Tower) hanno diretto la miniserie, scritta da Kyle Bradstreet (Mr. Robot).

La serie sarà presentata in anteprima il 21 giugno 2023 su Disney+ e vede la partecipazione anche di Ben Mendelsohn, che riprende il ruolo di Skrull Talos, Olivia Colman, Emilia Clarke, Kingsley Ben-Adir, Christopher McDonald e Killian Scott. La serie di eventi comici crossover mette in mostra una fazione di Skrull mutaforma che si sono infiltrati sulla Terra per anni. La Smulders ha ripreso il ruolo in diverse foto Marvel tra cui Spider-Man: Far From Home, Captain America: Civil War e tutti i film degli Avengers. Di recente ha ricevuto ottime recensioni per la sua interpretazione di Ann Coulter in American Crime Story: Impeachment.

Mission: Impossible – Fallout: trama, cast e sequel del film con Tom Cruise

Da quando nel 1996 il personaggio di Ethan Hunt è arrivato al cinema, si è subito imposto come uno degli agenti speciali più iconici e amati del cinema. A distanza di oltre vent’anni, il personaggio è ancora protagonista di film di grande successo di critica e pubblico. Nel 2018 è arrivato in sala il sesto film della serie, intitolato Mission: Impossible – Fallout (qui la recensione), diretto da Christopher McQuarrie, già autore del precedente Mission: Impossible – Rogue Nation. Protagonista nei panni di Hunt è sempre l’attore Tom Cruise, accanto al quale si ritrovano vecchie conoscenze e nuovi ingressi nel cast.

Dato il grande incasso del precedente capitolo, la Paramount ha da subito annunciato la realizzazione di un sesto film della serie, incentrato su un nuovo pericolo di terrorismo contro cui Hunt dovrà scontrarsi. Anche in questo caso il film si è avvalso di location internazionali, spostandosi da Parigi a Londra, da Abu Dhabi alla Norvegia, e di nuovo l’interesse nei confronti del film si è manifestato in modo forte e chiaro. Non solo il film è stato elogiato dalla critica, che lo ha indicato come uno dei migliori in assoluto della saga, merito anche di spettacolari scene d’azione, ma si è anche affermato come una grande successo di box office.

All’arrivo in sala, infatti, Mission: Impossible – Fallout ha incassato ben 791 milioni di dollari a livello globale a fronte di un budget di circa 178. Tale risultato lo ha portato ad essere il film più redditizio dell’intera saga, spingendo così alla realizzazione di ulteriori capitoli. Prima di gettarsi nella visione di questo, però, può essere utile essere a conoscenza di alcune curiosità legate al titolo, molte delle quali inerenti il cast di attori e quanto da loro realizzato per la partecipazione al film. Proseguendo nella lettura sarà possibile scoprire tutto ciò come anche le piattaforme dove è possibile ritrovare in streaming il film.

Mission: Impossible – Fallout: la trama del film

Due anni dopo gli eventi del precedente film, dalle ceneri dell’organizzazione Il Sindacato è nato un nuovo gruppo terroristico noto come gli Apostoli. Questi riescono ad impossessarsi di un prezioso nucleo di plutonio. A tentare di impedire che ciò avvenga vi è l’agente Ethan Hunt e i suoi colleghi Benji Dunn e Luther Stickwell. Il loro tentativo va però in fumo, costringendo Hunt ad essere affiancato da un supervisore della CIA di nome August Walker. Per i due ha ora inizio la caccia ai terroristi, prima che questi possano utilizzare quanto da loro ottenuto per scopi potenzialmente letali.

Direttisi a Parigi, Hunt e Walker vengono a conoscenza di una trattativa sul plutonio, la quale è mediata dalla pericolosa assassina nota come Vedova Bianca. L’evento finirà però in tragedia, ed Hunt si troverà a dover fuggire per evitare la morte. Ben presto, infatti, l’agente capirà di non potersi fidare di chi si dice suo alleato, intraprendendo una lotta solitaria per mantenere l’equilibrio mondiale.

Mission Impossible - Fallout cast

Mission: Impossible – Fallout: il cast del film

Ancora una volta l’attore Tom Cruise torna a vestire i panni dell’agente Hunt. Per questa sua sesta volta, Cruise ha deciso di dar vita a sequenze ancor più complesse e pericolose, eseguendo però da sé tutte queste senza ricorrere all’uso di controfigure. In particolare, l’interprete si è esercitato per oltre un anno prendendo lezioni di volo al fine di poter pilotare personalmente l’elicottero previsto per una sequenza di inseguimento. L’attore si è poi lanciato numerose volte da un aereo con paracadute, rifiutando anche in questo caso di essere sostituito. Accanto a lui, nel ruolo di August Walker, vi è invece l’attore Herny Cavill. Questo raccontò di essere rimasto particolarmente impressionato dalla preparazione fisica richiesta, sostenendo di essersi dovuto allenare come neanche il ruolo di Superman gli aveva richiesto.

Ving Rhames riprende il personaggio di Luther Stickell, riconfermandosi come l’unico attore oltre a Cruise ad aver preso parte a tutti i film della saga. Nel ruolo di Benji Dunn vi è invece Simon Pegg, il quale a sua volta ha raccontato di aver raggiunto una forma fisica mai avuta prima per poter eseguire personalmente quanto previsto per il suo personaggio. Rebecca Ferguson ritorna nel ruolo di Ilsa Faust, Sean Harris in quello di Solomon Lane, mentre Alec Baldwin è Alan Huntley. Nuovi ingressi sono invece quello di Angela Bassett nei panni di Erica Sloane, direttrice della CIA, e di Vanessa Kirby nel ruolo di Vedova Bianca. Quest’ultima è stata espressamente voluta da Cruise, il quale si è dichiarato attratto dalla bravura dell’attrice dopo averla vista recitare nella serie The Crown.

Mission: Impossible – Fallout: i sequel, il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

Dato il grandissimo successo del film, il regista McQuarrie e Cruise hanno da subito confermato la realizzazione di ulteriori due nuovi sequel della saga. Con questi, la saga di Mission: Impossible arriverà così ad un totale di otto capitoli. Mission: Impossible – Dead Reckoning – Parte Uno settimo capitolo della saga è ora previsto al cinema per il 13 luglio 2023, mentre Mission: Impossible – Dead Reckoning – Parte Due, che a quanto pare sarà anche l’ultimo, ha invece una data di uscita fissata al 28 giugno 2024. C’è grande attesa per questi due nuovi capitoli, in particolare per scoprire cosa Cruise e il regista abbiano realizzato di ambizioso stavolta, sia per quanto riguarda intere scene che per le singole spericolate acrobazie con cui l’attore continua a sorprenderci.

In attesa di vedere gli sviluppi della saga, per gli appassionati è possibile fruire di Mission: Impossible – Fallout grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Infinity, Apple iTunes, Netflix, Tim Vision e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di venerdì 31 marzo alle ore 21:20 sul canale Italia 1.

Fonte: IMDb

Inside, recensione del film con Willem Dafoe

Inside, recensione del film con Willem Dafoe

Oltre che essere indubbiamente uno degli attori maggiormente talentuosi dell’odierno panorama internazionale, Willem Dafoe si è sicuramente dimostrato il più coraggioso: nel corso della sua ormai leggendaria carriera non ha esitato a interpretare ruoli che possiamo tranquillamente definire al limite, sia a livello fisico che psicologico: pensiamo alle interpretazioni regalateci in L’ultima tentazione di Cristo (1988) di Martin Scorsese, Cuore selvaggio (1990) di David Lynch, Antichrist (2009) di Lars von Trier, tanto per citare quelle che amiamo. Anche in questo suo nuovo Inside, Dafoe ha accettato questo tipo di sfida, fornendo una prova che pochi altri interpreti avrebbero potuto sostenere.

Inside, la trama

Cominciamo dall’assunto di partenza del thriller diretto dall’esordiente al lungometraggio Vasilis Katsoupis: entrato di nascosto dell’attico di un ricco collezionista d’arte di New York per un furto, Nemo si trova improvvisamente bloccato dentro la lussuosa penthouse quando il colpo va storto. L’uomo si trova così ad affrontare una lotta estrema per la sopravvivenza dentro una gabbia dorata che contiene opere di enorme valore, ma nulla o quasi che possa sostenere un essere umano per un lungo periodo di tempo…

Come potete ben immaginare dalla trama o dal trailer in circolazione, Inside è in tutto e per tutto one-man show. Di film di questo tipo il cinema americano non ne produceva –  andiamo a memoria, per favore correggetemi in caso di errore – da circa un decennio, ovvero da quel All Is Lost di J.C. Chandor che vedeva protagonista un notevole Robert Redford. Anche in questo caso le battute del protagonista sono pochissime, dirette allo schermo che mostra le videocamere di sorveglianza all’esterno, oppure brevi monologhi per contrastare il silenzio e la solitudine.

Il film è volto, corpo, mimica di Dafoe

Tutto il resto è volto, corpo, mimica di Dafoe, che si muove nella notevole ambientazione studiandola, facendola propria, progressivamente decostruendola per ridefinire spazi e vuoti. Fin dalle prime scene il film di Katsoupis lascia indietro gli stilemi del cinema di genere per esplicitare la propria natura autoriale, offrendo al pubblico una riflessione personale e non scontata: Inside diventa scena dopo scena metafora sulla condizione del singolo individuo che, pur circondato dall’agiatezza e dal benessere che il sistema capitalistico contemporaneo può offrire, sta progressivamente perdendo connessione umana ed emotiva col prossimo.

Nelle intenzioni del regista c’è anche una critica alla vacuità di molta arte contemporanea – la penthouse è praticamente zeppa di fotografie autoreferenziali e dipinti visivamente non affascinanti – ma alla fine quello che arriva maggiormente allo spettatore è il senso di alienazione che l’ambientazione sa proporre. Il resto lo fa, come già anticipato, un Willem Dafoe da applausi. Sul suo corpo sempre capace di trasmettere energia, sul volto inimitabile, sugli occhi carichi di dolore, l’attore costruisce la storia di un uomo che deve perdere tutto per ritrovarsi, ancor prima che salvarsi. Il percorso di Nemo all’interno della prigione in cui si è rinchiuso possiede una potenza espressiva e concettuale di sicuro impatto, soltanto leggermente vanificata da alcune lungaggini e un paio di sottolineature eccessivamente esplicite.

Una dura prova per lo spettatore

Inside è per forza di cose un film che mette a dura prova lo spettatore, ma non lo fa in maniera gratuita o peggio ancora oscura, lascia comprendere chiaramente le proprie intenzioni e l’idea di fondo. Se fosse durato un po’ meno avrebbe quasi sicuramente acquistato maggiore forza di penetrazione, ma questo non toglie che il coraggio e l’intelligenza nella realizzazione siano evidenti.

Bisogna apprezzare un certo tipo di cinema per godersi Inside, un gioco al massacro viscerale e paradossalmente rarefatto, che si poggia interamente sulle spalle di un Willem Dafoe sfrontato quanto il film di cui è protagonista. Una sfida cinematografica che attore e regista propongono al pubblico, costringendolo a partecipare attivamente, a scegliere se abbracciarla o meno. Può non piacere, ci mancherebbe, ma almeno non consente di rimanere passivi se non addirittura inermi come molto, troppo cinema contemporaneo ormai richiede. A voi la scelta…

Prime Video, tutti i film e le serie tv in uscita ad Aprile 2023

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Prime Video, tutti i film e le serie tv in uscita ad Aprile 2023

Nell’ultimo giorno del mese di Marzo 2023, vi sveliamo tutte le uscite che Prime Video riserva nel mese di Aprile 2023. Trai titoli di maggior attesa c’è senza dubbio Citadel, l’annunciata serie action dal budget colossale prodotta dai Fratelli Russo. Ma non è la sola dato che debutta anche la quinta e ultima stagione di The Marvelous Mrs. Maisel. Ecco tutti i film e le serie tv in arrivo ad Aprile 2023.

I film in uscita ad Aprile 2023 su Prime Video

Grosso guaio all’Esquilino: La leggenda del Kung fu

Dal 6 aprile in anteprima esclusiva su Prime Video

Grosso guaio all'Esquilino: La leggenda del Kung fuIn Grosso guaio all’Esquilino: La leggenda del Kung fu Davide è un tredicenne timido e un po’ nerd con una grande passione per i minerali. Vive con sua madre Asia nel cuore del quartiere Esquilino, dove passa le giornate, insieme al suo amico Yang, a sfuggire dal bulletto della scuola, Nadir, e a sognare di conquistare il cuore di Yasmin. Grazie all’arrivo nella sua vita di Martino, un attore ormai in declino che gli insegnerà, a suo modo, l’arte del Kung fu, ritroverà la fiducia in se stesso e stringerà con lui una profonda amicizia.

Prodotto da Lucky Red in collaborazione con Prime Video, il film è diretto da YouNuts! e vede nel cast Lillo Petrolo, Carolina Crescentini, Riccardo Antonaci, Ludovica Nasti, Yoon C. Joyce, Ismaelchrist Carlotti, Mario Luciani con Giorgio Colangeli.

SULLE ALI DELLA SPERANZA

Dal 7 aprile in esclusiva su Prime Video

Questa straordinaria storia vera di fede e sopravvivenza segue lo straziante viaggio del passeggero Doug White (Dennis Quaid) per far atterrare in sicurezza un aereo e salvare tutta la sua famiglia da un pericolo insormontabile, dopo che il loro pilota muore inaspettatamente a metà volo. Diretto da Sean McNamara e scritto da Brian Egeston, nel cast troviamo Dennis Quaid, Heather Graham e Jesse Metcalfe.

SULLE ALI DELL’ONORE (DEVOTION

Dal 13 aprile in anteprima esclusiva su Prime Video

Devotion, un’epopea di guerra aerea basata sull’omonimo bestseller, racconta la straziante storia vera di due piloti di caccia d’élite della Marina statunitense durante la guerra di Corea. I loro eroici sacrifici li avrebbero resi i più celebri gregari della Marina. Diretto da J. D. Dillard, il film è basato sul libro di Adam Makos. Il cast è composto da Jonathan Majors, Glen Powell, Christina Jackson, Thomas Sadoski, Joe Jonas.

CACCIA ALL’AGENTE FREEGARD

Dal 20 aprile in anteprima esclusiva su Prime Video

Il seducente Robert Freegard (James Norton) si finge agente segreto dell’MI5 sotto copertura, circuendo innumerevoli vittime. La sua carriera di truffatore, però, è in bilico quando Alice (Gemma Arterton), una donna inizialmente innamorata di lui, incomincia a nutrire dei sospetti sulla sua vera identità. Parte, così, una caccia all’uomo ad alto rischio… Il film è diretto da Declan Lawn e Adam Patterson.

JUDY BLUME FOREVER

Dal 21 aprile in anteprima esclusiva su Prime Video

Generazioni di lettori si sono ritrovati in un libro di Judy Blume. Solo il suo nome fa scattare un’ondata di ricordi per chiunque abbia impugnato uno dei suoi numerosi tascabili. Per decenni, l’onestà radicale della Blume ha confortato e affascinato i lettori – e l’ha portata al centro di polemiche per la sua franchezza sulla pubertà e sul sesso. Ora l’amata autrice americana condivide candidamente la sua storia di adolescenza.

Le registe Davina Pardo e Leah Wolchok, vincitrici di un Emmy, ripercorrono il viaggio della Blume da bambina timorosa e fantasiosa a pioniera della narrazione che ha elevato la vita fisica ed emotiva di bambini e adolescenti, fino a scrittrice bandita che continua a lottare contro la censura ancora oggi. Animazioni divertenti e commoventi celebrano la magia e la goffaggine dell’essere giovani, mentre conversazioni intime con autori e artisti acclamati rivelano il profondo impatto di Blume sui lettori. I fan di lunga data condividono le lettere a cuore aperto che hanno scritto a Blume nel corso di decenni. Con umorismo, sensibilità e una sana dose di sdolcinatezza adolescenziale, Judy Blume Forever racconta la storia della donna i cui libri innovativi hanno cambiato il modo in cui milioni di lettori comprendono se stessi, la propria sessualità e il significato di crescere.

NUOVI FILM IN ARRIVO 

  • Prime e seconde visioni
    • Vicini di casa | 1 aprile
    • L’uomo sulla strada | 4 aprile
    • All My Life | 5 aprile
    • Moonage Daydream | 6 aprile
    • Il collezionista di carte | 14 aprile
    • Il ragazzo e la tigre | 17 aprile
    • One Way | 21 aprile
    • Baby Boss 2 | 23 aprile
    • State Of Consciousness | 24 aprile
    • La ragazza di Stillwater | 30 aprile
  • Altri film
    • Vicino all’orizzonte | 1 aprile
    • Essere John Malkovich | 1 aprile
    • Cape Fear – Il promontorio della paura | 1 aprile
    • Arrival | 1 aprile
    • Insidious: L’ultima chiave | 1 aprile
    • Life: Non oltrepassare il limite | 1 aprile
    • Il premio | 6 aprile
    • Gintama Movie 2: Kanketsu-Hen Yorozuya Yo Eien Nare | 14 aprile
    • Skyline | 14 aprile
    • Troy | 15 aprile
    • Trafficanti | 15 aprile
    • Moschettieri Del Re | 27 aprile

Le serie tv in uscita ad Aprile 2023 su Prime Video

Citadel

Citadel-Richard-Madden

Otto anni fa, Citadel è caduta. L’agenzia indipendente di spionaggio internazionale – nata con lo scopo di difendere la sicurezza di tutte le persone – è stata distrutta dagli agenti di Manticore, una potente associazione che nell’ombra manipola il mondo. Con la caduta di Citadel, tutti i ricordi degli agenti scelti Mason Kane (Richard Madden) e Nadia Sinh (Priyanka Chopra Jonas) sono stati cancellati, ma loro sono riusciti miracolosamente a salvarsi. Da allora sono rimasti nascosti, costruendosi una nuova vita con nuove identità, entrambi ignari del proprio passato. Fino alla notte in cui Mason viene rintracciato dal suo ex collega di Citadel, Bernard Orlick (Stanley Tucci), che ha disperatamente bisogno del suo aiuto per impedire a Manticore di stabilire un nuovo ordine mondiale. Mason si mette alla ricerca della sua ex collega Nadia, e le due spie intraprendono una missione che li porta in giro per il mondo nel tentativo di fermare Manticore, questo mentre devono fare i conti con una relazione costruita su segreti, bugie e un amore pericoloso ma senza tempo.

Richard Madden interpreta Mason Kane, al suo fiancoPriyanka Chopra Jonas veste i panni di Nadia Sinh, Stanley Tucci quelli di Bernard Orlick, Lesley Manville è Dahlia Archer, mentre Osy Ikhile è Carter Spence, Ashleigh Cummings è Abby Conroy, Roland Møller impersona Anders Silje e Davik Silje, Caoilinn Springall interpreta Hendrix Conroy, e ancora tanti altri.

Da Amazon Studios e AGBO dei Fratelli Russo, Citadel ha come executive producer Anthony Russo, Joe Russo, Mike Larocca, Angela Russo-Otstot e Scott Nemes per AGBO, con lo showrunner e executive producer David Weil. Josh Appelbaum,  André Nemec, Jeff Pinkner e Scott Rosenberg sono executive producer per Midnight Radio. Nel ruolo di executive producer ci sono anche Newton Thomas Sigel e Patrick Moran.

The Marvelous Mrs. Maisel

Dal 14 aprile in esclusiva su Prime Video i primi tre episodi, seguiti da nuovi ogni settimana

The Marvelous Mrs. Maisel 4 recensione serie tv

Dopo essersi fatta terra bruciata intorno ed essere stata esclusa dal tour, Midge Maisel ha tenuto duro per tutta la quarta stagione per ricostruire la sua carriera e reputazione. Gli ultimi momenti della precedente stagione avevano visto Midge lasciare il Carnegie Hall rinfrancata e pronta ad affrontare qualsiasi tempesta di neve le venisse incontro. Dopo un’epifania di fronte al cartellone innevato del The Gordon Ford Show, Midge è pronta ad “Andare avanti” e a lottare per la sua ascesa alla fama – munita solo della sua lingua brillante e affilata e niente da perdere.

Nella quinta e ultima stagione, Midge si trova più vicina che mai al successo che aveva sognato per poi scoprire che “più vicina che mai” è ancora molto lontano. The Marvelous Mrs. Maisel, dai celebri creatori Amy Sherman-Palladino e dall’executive producer Daniel Palladino, è scritta e diretta da Sherman-Palladino e Palladino e vede nel cast l’attrice premiata agli Emmy Rachel Brosnahan, il quattro volte vincitore degli Emmy Tony Shalhoub, Alex Borstein, vincitrice di tre Emmy Award, l’attrice nominata agli Emmy Marin Hinkle, Michael Zegen, Kevin Pollak, Caroline Aaron, il vincitore di un SAG Award Reid Scott, Alfie Fuller e Jason Ralph.

GREEK SALAD

Dal 14 aprile in esclusiva su Prime Video

Ambientata 20 anni dopo L’appartamento spagnolo, la serie Original francese Greek Salad segue le vite di Tom e Mia, i figli di Xavier e Wendy di L’appartamento spagnolo, mentre s’imbarcano in una nuova avventura ad Atene. Greek Salad segue i fratelli Mia, una diciannovenne dallo spirito libero e ribelle che non vuole per niente assomigliare ai suoi genitori, e Tom, un venticinquenne insicuro ma equilibrato, mentre le loro vite tornano a schiantarsi l’una contro l’altra quando ereditano un edificio ad Atene dopo la morte del nonno. Tom vola ad Atene per riallacciare il rapporto turbolento con la sorella, ma non è pronto per l’avventura che sta per intraprendere.

I due finiscono per condividere un appartamento con un gruppo di persone provenienti da tutta Europa, ma la loro esperienza è molto diversa dalla vita spensierata dei loro genitori a Barcellona nei primi anni 2000. Greek Salad metterà in luce la gioventù europea, le esperienze e i problemi che i giovani si trovano ad affrontare al giorno d’oggi. Diretta da Cédric Klapisch, Lola Doillon e Antoine Garceau (Chiami il mio agente!). Con Aliocha Schneider, Megan Northam, Romain Duris, Cécile de France, Kevin Bishop e Kelly Reilly.

ALEX BORSTEIN: CORSETS & CLOWN SUITS

Dal 18 aprile in esclusiva su Prime Video

Uno speciale comico unico che condurrà il pubblico nella mente di Alex Borstein attraverso un connubio di umorismo e musica, Corsets & Clown Suits è in parti uguali provocatorio e stravagante. Lo spettacolo, scritto dalla stessa Borstein, mette in scena la sua accattivante forma di narrazione con l’aiuto della sua musa e del suo maestro, i musicisti di Barcellona Eric Mills e Salva Rey.

Il comedy special è stato girato al Wolford Theatre, il club burlesque immaginario della quarta stagione di The Marvelous Mrs. Maisel. Lo speciale si è avvalso anche del pluripremiato team di artigiani di Mrs. Maisel: il production designer Bill Groom, il direttore della fotografia M. David Mullen, il supervisore musicale Robin Urdang, il consulente musicale Stewart Lerman, l’arredatrice Ellen Christiansen, il montatore del suono Ron Bochar, il mixer del suono Mathew Price e i montatori Tim Streeto e Zana Bochar. Alex Borstein, premiata tre volte agli Emmy e interprete nella serie di successo The Marvelous Mrs. Maisel, è un talento versatile, dà voce al personaggio di Lois Griffin de I Griffin della FOX e ha scritto per la serie di lunga durata Shameless di Showtime. Ha anche recitato accanto a Laurie Metcalf e Niecy Nash in Getting On della HBO, dove ha dato vita al personaggio vulnerabile di Dawn Forchette.

Dead Ringers

Dal 21 aprile in esclusiva su Prime Video

Dead Ringers Rivisitazione in chiave contemporanea del thriller di David Cronenberg del 1988 con Jeremy Irons, Dead Ringers vede Rachel Weisz nel doppio ruolo di Elliot e Beverly Mantle, due gemelle che condividono tutto: droghe, amanti e un desiderio sfacciato di fare tutto il necessario – anche spingersi oltre i confini dell’etica medica – nel tentativo di sfidare pratiche antiquate e portare in primo piano l’assistenza sanitaria alle donne.

Rachel Weisz è anche executive producer della limited-series creata e scritta dalla scrittrice e sceneggiatrice candidata agli Emmy Alice Birch (Normal People, Succession, Il prodigio), che ne è anche executive producer. Nel cast della serie anche Britne Oldford (The Umbrella Academy, American Horror Story: Asylum) nel ruolo di Genevieve, Poppy Liu (Hacks, Better Call Saul) nel ruolo di Greta, Michael Chernus (Scissione, Orange is the New Black) nel ruolo di Tom, Jennifer Ehle (Zero Dark Thirty, Saint Maud) nel ruolo di Rebecca ed Emily Meade (The Deuce: La via del porno, The Leftovers – Svaniti nel nulla) nel ruolo di Susan. Il regista Sean Durkin (La fuga di Martha, The Nest – Il Nido, The Iron Claw) ha diretto i primi due episodi e ha co-diretto l’ultimo episodio della serie. Il team di regia include anche Karyn Kusama (Jennifer’s Body, Girlfight), Karena Evans (P-Valley, Snowfall) e Lauren Wolkstein (A Friend of the Family, Y: L’ultimo uomo).

  • SERIE & SHOW
    • Scooby-Doo! Mystery Incorporated – la seconda stagione | 1 aprile
    • La scuola dei misteri – la terza stagione | 7 aprile
    • Summer & Todd: L’Allegra Fattoria – la prima stagione dall’episodio 40 al 52 | 1 aprile
    • The Powerpuff Girls – la prima stagione | 1 aprile
    • Gintama – la seconda stagione | 14 aprile
    • Lamù la ragazza dello spazio – la sesta stagione | 20 aprile
    • Gintama – la terza stagione | 21 aprile

L’assedio di Waco, la storia vera che ha ispirato la docuserie Netflix

L’ultima docuserie limitata di Netflix, L’assedio di Waco, segue gli eventi che si sono verificati all’interno di un compound al Mount Carmel di Waco, in Texas, per 51 giorni prima che un incendio di vaste proporzioni costringesse a fermare lo spargimento di sangue e il mistero attraverso una tragedia apocalittica. A quasi 30 anni dallo stallo di 51 giorni tra le autorità del governo federale e i Branch Davidians, una setta religiosa guidata da un uomo di nome David Koresh, l’ultima serie di Netflix cerca di mettere in luce le testimonianze dei partecipanti di entrambe le parti.

Mostrando filmati esclusivi di quello che si rivelò un sanguinoso assedio, L’assedio di Waco presenta prospettive diverse degli stessi eventi, mentre le forze dell’ordine, il personale dei media e i sopravvissuti offrono una versione del famigerato assedio di Waco che ritengono vera. L’assedio di Waco, iniziato il 28 febbraio 1993 e terminato il 19 aprile 1993, causò la morte di quattro agenti federali e di 82 Branch Davidians, tra cui 28 bambini. La docuserie di Netflix si concentra sulla tragedia umana che si è consumata in diretta televisiva e che ha sconvolto l’intera nazione.

L’ascesa al potere di David Koresh iniziò con un assedio

L'assedio di Waco Branch Davidians

I Branch Davidians furono fondati da Benjamin Roden nel 1955 come nuovo movimento religioso. Nascono dai Davidiani, che erano guidati da un immigrato bulgaro di nome Victor Houteff. Alla morte di Victor, sua moglie Florence assunse la guida dei Davidiani, che avevano sede presso il Mount Carmel di Waco. Quando una profezia apocalittica prevista da Florence non si avverò, Benjamin Roden si separò per formare i Branch Davidians. I Branch Davidians riponevano le loro convinzioni nella traduzione letterale della Bibbia e attendevano l’apocalisse come profetizzato nel libro. Dopo la morte di Benjamin, il regno passò nelle mani di Lois, la moglie di Benjamin. David Koresh si unì ai Branch Davidians nel 1981 e trovò rapidamente il favore dei membri del gruppo. La sua relazione con Lois lo mise in diretta competizione con il figlio di Benjamin e Lois, George Roden, per la leadership del gruppo.

Come accade nei culti religiosi, Roden sfidò Koresh a resuscitare un cadavere per dimostrare le sue capacità miracolose. Nel novembre 1987 ebbe luogo il primo assedio a Waco tra David Koresh e George Roden, quando Roden intercettò i tentativi di Koresh di entrare nel complesso e raccogliere prove per rinchiudere Roden nel tentativo di cedere il controllo del Mount Carmel. Si verificò un massiccio scambio di proiettili prima che le forze dell’ordine arrivassero e arrestassero gli uomini coinvolti. È interessante notare che Koresh uscì dall’intera vicenda da uomo libero, mentre Roden fu imprigionato per oltraggio alla corte. Di conseguenza, Koresh ha preso il controllo dei Branch Davidians.

Koresh usava la fede per influenzare i suoi seguaci

L'assedio di Waco seguaci

Koresh sosteneva di essere il profeta finale, il “Messia“, venuto per aiutare il gruppo a sopravvivere all’apocalisse destinata ad arrivare da un giorno all’altro alle loro porte. Utilizzò gli scritti del Libro dell’Apocalisse per costruire ulteriormente la sua immagine di profeta dei Branch Davidians. Come menzionato in L’assedio di Waco di Netflix, Koresh ha anche imposto ai suoi seguaci maschi di astenersi dall’avere rapporti sessuali con le loro partner, mentre sceglieva le mogli tra le donne del gruppo per generare figli che avrebbero guidato il gruppo in futuro.

Nella docuserie, una delle sopravvissute, Kathy Schroeder, cita addirittura l’atto di coinvolgimento sessuale con Koresh come mezzo per stare con il suo Dio. Tuttavia, l’aspetto più preoccupante della condotta del gruppo rimane il fatto che bambini di 12 anni venivano costretti ad avere rapporti sessuali con Koresh.

I Branch Davidians avevano un’enorme scorta di armi da fuoco

L'assedio di Waco militari

I Branch Davidian commerciavano armi da fuoco legalmente, il che spiega il facile accesso del gruppo alle armi. L’ATF (Bureau of Alcohol, Tobacco, Firearms and Explosives) sorvegliava il gruppo già mesi prima dell’assedio. L’ATF era anche riuscita a piazzare un agente sotto copertura, Robert Rodriguez, all’interno della setta. Un giorno dopo che un giornale locale aveva pubblicato un rapporto sull’accumulo di armi e sul dilagante abuso di bambini tra i Branch Davidians, l’ATF decise di eseguire un mandato di perquisizione a Mount Carmel il 28 febbraio 1993.

Sfortunatamente, i tentativi dell’ATF di condurre un’incursione a sorpresa non hanno dato i risultati sperati, poiché il gruppo è stato avvisato dell’incursione. Un fotografo aveva erroneamente informato un postino locale, membro del gruppo, del previsto raid. Non avendo più molto da fare, l’ATF decise di procedere con il raid senza dare ai Branch Davidians molto tempo per pensare alle loro prossime mosse.

Il raid dell’ATF al Mount Carmel di Waco è stato sventato fin dal primo giorno

L'assedio di Waco polizia

Alla notizia del raid, i Branch Davidians decisero di prepararsi al peggio e predisposero la loro difesa per affrontare qualsiasi eventualità. Anche l’ATF si preparò a condurre il raid con la minore resistenza possibile. A quanto pare, Koresh all’inizio voleva discutere con le autorità, come dice uno degli intervistati nella docuserie Netflix L’assedio di Waco. Ma quando si sentirono degli spari dall’altra parte, a Waco si scatenò l’inferno: l’ATF e i Branch Davidians si scatenarono l’uno contro l’altro. I dettagli su chi abbia sparato per primo rimangono tuttora poco chiari, poiché ogni gruppo attribuisce la colpa all’altro.

Alla fine del primo giorno di quello che si rivelò un assedio, quattro agenti dell’ATF e sei Branch Davidians erano morti e molti altri erano rimasti feriti. La devastante perdita di vite umane a Waco costrinse l’FBI ad agire. I negoziati dell’FBI con Koresh ebbero risultati alterni, con alcune donne e bambini rilasciati a intermittenza in varie fasi durante i 51 giorni di stallo. La richiesta di Koresh di trasmettere un suo video in televisione fu accettata in cambio della sua resa. Subito dopo però si rimangiò subito la parola. Come emerge dalle testimonianze dei membri della squadra di negoziazione in L’assedio di Waco, l’HRT agì spesso in contrasto con quanto suggerito dai negoziatori, portando Koresh a perdere fiducia nei tentativi di negoziazione.

L’FBI suonava musica ad alto volume fuori dal complesso di Koresh

L'assedio di Waco FBI

L’FBI era decisa a far arrendere Koresh il prima possibile. Per farlo, ricorse a mezzi violenti diretti e indiretti. Oltre a far sfilare una serie di carri armati e un esercito di agenti delle forze dell’ordine di circa novecento unità, l’FBI decise di costringere i Branch Davidians a uscire diffondendo musica ad alto volume attraverso altoparlanti fissati all’esterno del complesso.

Dai sermoni buddisti al suono delle grida di un coniglio mentre viene macellato, ogni tipo di suono fu indirizzato ai Branch Davidians.

Un incendio apocalittico pose fine all’assedio di Waco

L'assedio di Waco incendio

Il 14 aprile 1993, gran parte delle trattative tra l’FBI e Koresh si erano avviate verso un vicolo cieco, poiché ormai Koresh aveva promesso di arrendersi più volte prima di rimangiarsi la parola. Il 14 aprile rivelò di volere del tempo per scrivere un manoscritto per condividere gli insegnamenti sacri con il mondo. A questo punto, l’FBI decise di rivolgersi al Procuratore Generale Janet Reno per ottenere il permesso di entrare nel complesso. L’FBI aveva chiesto il permesso di usare i gas lacrimogeni per costringere i sopravvissuti ad arrendersi senza aprire il fuoco. L’assalto dell’FBI iniziò come previsto il 19 aprile, ma ben presto un incendio iniziò ad avvolgere il complesso dei Branch Davidian a Mount Carmel.

L’origine dell’incendio rimane controversa: molti sopravvissuti sostengono che sia stata l’FBI ad appiccare il fuoco. Ma i nastri rilasciati in seguito hanno rivelato che i Branch Davidians avevano discusso di appiccare il fuoco. Nel corso dell’assedio furono collocati all’interno del complesso diversi dispositivi di ascolto che permisero all’FBI di catturare tali registrazioni. Quando le fiamme si placarono, il complesso era stato raso al suolo, pagine di bibbie e corpi di uomini, donne e bambini morti e mezzo carbonizzati. L’autopsia rivelò che Koresh e il suo vice, Schneider, erano morti per le ferite dei proiettili. L’intera disfatta fu trasmessa in diretta dai notiziari televisivi, mentre il Paese assisteva al fatidico culmine dell’assedio di Waco, durato 51 giorni.

Sebbene alcuni degli eventi chiave rimangano tuttora oggetto di un acceso dibattito, l’assedio di Waco si tradusse in uno dei capitoli più fatali della storia americana moderna, in quanto vennero commessi errori evidenti e ammessi da entrambe le parti. Quasi 30 anni dopo, L’assedio di Waco cerca di rinfrescare la memoria di un evento che ha scosso tutti coloro che vi hanno assistito, sia sul posto che attraverso la televisione di casa. Cerca di umanizzare le parti in causa, che si sentono giustificate nelle loro azioni. Sebbene la docuserie di Netflix scelga di saltare alcuni dettagli, presenta una giusta opportunità per i membri di entrambe le parti di presentare il loro orribile racconto dell’apocalisse che si verificò a Waco nel 1993. Con l’uscita di Waco: The Aftermath di Showtime prevista per aprile, questa non è l’ultima volta che sentiremo parlare della tragedia di Waco.

Polite Society: trailer del film di Nida Manzoor

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Polite Society: trailer del film di Nida Manzoor

Universal Pictures International Italia ha diffuso il trailer di Polite Society, il nuovo film scritto e diretto da Nida Manzoor in arrivo al cinema dal 15 Giugno 2023.

Una divertente miscela di amore tra sorelle, delusione dei genitori e grande azione, Polite Society – Operazione Matrimonio è la storia di Ria Khan, aspirante artista marziale, che crede di dover salvare la sorella maggiore Lena dal suo imminente matrimonio. Potendo avvalersi dell’aiuto dei suoi amici, Ria tenta di mettere a segno il più ambizioso dei colpi nuziali in nome dell’indipendenza e della complicità tra sorelle.

Avatar: La via dell’acqua, spiegazione del finale del film

Avatar: La via dell’acqua, spiegazione del finale del film

Avatar: La via dell’acqua ha segnato, da qualsiasi punto di vista, una vittoria clamorosa per il cinema. James Cameron ha impiegato tredici anni per realizzare il sequel di Avatar del 2009, e delle tempistiche produttive tanto estese hanno dato i loro frutti.

Talmente tanto materiale narrativo e visivo è stato condensato in tre ore, che Cameron avrebbe potuto facilmente suddividere laa storia de La via dell’acqua in più capitoli. Quindi, se siete usciti dal cinema sentendovi sopraffatti, questo articolo in cui rassumiamo gli eventi principali di Avatar: La via dell’acqua e spieghiamo tutto quello che è successo durante l’esplosivo finale del film, fa assolutamente per voi.

Cosa hanno fatto Jake e Neytiri?

Avatar 2: la via dell'acqua
(L-R): Jake Sully and Neytiri in 20th Century Studios’ AVATAR: THE WAY OF WATER. Photo courtesy of 20th Century Studios. © 2022 20th Century Studios. All Rights Reserved.

Alla fine del primo Avatar, Jake Sully (Sam Worthington) aiuta i Na’vi a sconfiggere le forze militari del colonnello Miles Quaritch (Stephen Lang). Dopo la loro vittoria, i Na’vi cacciano la maggior parte degli umani da Pandora, consentendo agli indigeni di godere di un nuovo periodo di pace sulla luna paradisiaca. Nei quindici anni successivi agli eventi di Avatar, Jake e Neytiri (Zoe Saldaña) mettono su famiglia, dando alla luce due figli – Neteyam (Jamie Flatters) e Lo’ak (Britain Dalton) – e una figlia, Tuk (Trinity Jo-Li).

La coppia ha anche adottato Kiri (Sigourney Weaver), una bambina che è stata misteriosamente impiantata nell’utero dell’avatar disattivato della dottoressa Grace (Weaver). Infine, c’è Spider (Jack Champion), un ragazzo nato a Pandora e cresciuto in mezzo alla cultura Na’vi, che ha sviluppato un profondo affetto per i figli di Jake e Neytiri.

Chi sono i cattivi principali de “La via dell’acqua”?

Insieme, i Sully guidano la loro tribù Na’vi e imparano cosa significa veramente la felicità. Tuttavia, quindici anni dopo la loro vittoria contro gli umani, i colonizzatori tornano su Pandora, portando guerra e distruzione. Jake guida i Na’vi in feroci battaglie contro gli umani l’anno successivo, interrompendo le loro catene di approvvigionamento e cercando di contenere la loro esplorazione della vita nativa.

Sfortunatamente, gli umani si sono preparati ad affrontare i Na’vi e hanno portato la loro squadra di avatar per dare la caccia a Jake e alla sua famiglia. Questa nuova squadra, nota come Ricombinanti, è formata da corpi di avatar che ospitano i ricordi di guerrieri caduti, come Quaritch, che torna dalla morte per uccidere Jake e soffocare la ribellione dei Na’vi.

Perché la famiglia Sully lascia le foreste di Pandora?

Avatar: la via dell’acquaPer arrivare a Jake, Quaritch dà la caccia ai figli del guerriero, quasi uccidendone alcuni nel suo feroce attacco. Mentre tutti escono indenni, Spider viene rapito da Quaritch. Si scopre che Spider è il figlio di Quaritch e, anche se il ricombinante del colonnello dice di non provare affetto per il ragazzo, i due iniziano a legare. Spider si rivela inoltre fondamentale per la vendetta di Quaritch, poiché il ragazzo può insegnargli le usanze e la lingua dei nativi, dandogli un vantaggio tattico.

Per proteggere la sua famiglia da Quaritch, Jake decide che i Sully devono fuggire e nascondersi in un’altra tribù. La loro fuga proteggerebbe anche il resto della tribù, che è l’obiettivo principale di Quaritch. I Sully si rifugiano quindi nel clan dei Metkayina, noto anche come Popolo della Scogliera. Lì, dovranno imparare la via dell’acqua e adattarsi a questa nuova casa.

Chi è il nuovo clan dei Sully?

Avatar-2-guida-personaggiIl secondo atto di Avatar: La via dell’acqua si svolge nel villaggio dei Metkayina. Sebbene i Sully siano potenti guerrieri nella giungla, non conoscono affatto le usanze del popolo della barriera corallina; devono quindi imparare a cavalcare nuovi animali e quali creature sono sacre nella loro cultura.

Per esempio, i membri del clan Metkayina creano legami d’anima con i Tulkun, bestie gigantesche che assomigliano a balene terrestri.

Cosa sono i Tulkun?

Disney Italia Avatar 2: la via dell'acqua
(L-R): Lo’ak and a tulkun in 20th Century Studios’ AVATAR: THE WAY OF WATER. Photo courtesy of 20th Century Studios. © 2022 20th Century Studios. All Rights Reserved.

I Tulkun sono altamente intelligenti, possono comunicare con i Na’vi e sono creature sensibili; hanno anche una propria cultura, che predica la pace sopra ogni altra cosa. Lo’ak è l’unico membro della famiglia Sully ad aver legato con un Tulkun, un emarginato di nome Paykan, che ha cercato di vendicarsi degli umani che hanno ucciso sua madre, guidando un assalto contro una baleniera. Tuttavia, l’assalto fallì e molti Tulkun e Na’vi morirono. Paykan è ritenuto responsabile della loro morte e, poiché ha tradito la cultura del suo popolo scatenando una guerra, è ora condannato a nuotare da solo nell’oceano. Questo fino a quando Lo’ak non aiuta il gigante gentile togliendogli una lancia conficcata nella pinna.

Uccidere un Tulkun equivale ad attaccare uno dei Metkayina stessi, una provocazione che può portare alla guerra. Purtroppo, i Tulkun sono l’unica fonte di Amrita, un estratto liquido del loro cervello in grado di arrestare l’invecchiamento umano: questa nuova sostanza finanzia i recenti sforzi di colonizzazione di Pandora. Quando Quaritch dà la caccia a Jake, scopre che il suo nemico si è nascosto in un arcipelago che ospita decine di tribù Na’vi. Il generale inizia quindi a setacciacre ogni villaggio, bruciando case, picchiando i capi tribù e uccidendo animali innocenti. Quando questa strategia non funziona, Quaritch decide di portare Jake da lui; il colonnello prende il controllo di una baleniera e ordina all’equipaggio di dare la caccia a un Tulkun nel territorio dei Metkayina.

Come fa Quaritch a catturare i bambini Na’vi?

La morte di un Tulkun protetto è la goccia che fa traboccare il vaso e spinge i Metkayina alla guerra, ma Jake cerca comunque di convincere tutti a desistere. Il clan ha deciso di avvertire i Tulkun degli attacchi umani per tenerli al sicuro ed evitare il conflitto; Lo’ak avverte Paykan, sapendo che è un emarginato e che non verrà ascoltato dagli altri Tulkun. Lo’ak viene seguito dai suoi fratelli e dai figli del leader dei Metkayina, Tonowari (Cliff Curtis), e l’intero gruppo incontra Quaritch, che sta conducendo una caccia contro Paykan.

Jake e Tonowari radunano le truppe Metkayina per salvare i bambini, ma arrivano troppo tardi. Quando arrivano i rinforzi Na’vi, Quaritch ha già preso in ostaggio Lo’ak, Tuk e Tsireya (Bailey Bass). L’unica richiesta del Colonnello è che Jake si costituisca da solo; questi è pronto a seguire gli ordini del colonnello, ma all’ultimo momento Paykan attacca la baleniera per salvare Lo’ak. In mezzo al caos che ne consegue, i Na’vi trovano l’occasione perfetta per annientare gli umani.

Chi muore nella battaglia finale de “La via dell’acqua”?

Avatar: La via dell'AcquaLa più grande sequenza di battaglia di Avatar: La via dell’acqua avviene proprio alla fine. Durante questa, Jake e Tonowari guidano i Na’vi contro l’equipaggio della baleniera, mentre Paykan attacca da sotto l’acqua. Neteyam sale a bordo della baleniera per salvare i suoi fratelli e Tsireya ma, invece di portare tutti in salvo, viene arruolato da Lo’ak per salvare Spider. I due riescono a salvare il loro compagno umano, ma Neteyam viene colpito nello scontro e la morte del figlio annega i Sully nel dolore. Tuttavia, poiché Quaritch riesce a tenere Tuk e Kiri in ostaggio, Jake e Neytiri trasformano la loro tristezza in odio e attaccano da soli le forze del Colonnello.

Jake e Neytiri uccidono le truppe del Colonnello una ad una, finché Quaritch rimane l’ultimo uomo in piedi. Per proteggersi, Quaritch afferra Kiri, minacciandola con un coltello puntato sul colo. Mossa dal dolore, Neytiri fa lo stesso con Spider. In un primo momento, Quaritch dà credito al bluff di Neytiri ma, quando la guerriera Na’vi minaccia di squarciare del ragazzo umano, il Colonnello libera Kiri. Tutti sono sani e salvi, ma Jake decide di porre fine alla lotta abbattendo il Colonnello. I due avatar combattono quindi fino alla morte in una nave che sta affondando, intrappolati in una camera allagata. Neytiri viene risucchiata nella nave dopo che Tuk scivola in un condotto. Nonostante il padre abbia sempre trattato Neteyam come il suo figlio preferito, Lo’ak va in soccorso di Jake, mostrando di conoscere la via dell’acqua e usando gli insegnamenti dei Metkayina per salvarli. Nel frattempo, Kiri usa la sua speciale connessione con Eywa per chiedere a un banco di pesci luminescenti di illuminare la strada verso sua madre e sua sorella. E proprio così, Kiri e Lo’ak diventano eroi, salvando le loro famiglie dall’annegamento.

Di cosa parlerà “Avatar 3”?

Avatar 2 Sigourney WeaverDopo la battaglia alla baleniera, Neteyam viene sepolto vicino all’Albero della Vita dei Metkayina. Tonowari accoglie anche i Sully come uno di loro, conferendo alla famiglia il titolo di Popolo della Barriera Corallina. Prima dei titoli di coda, Jake promette di fare il suo ultimo passo nell’oceano. Gli umani attaccheranno i Na’vi dopo la distruzione della baleniera e il popolo di Pandora dovrà unirsi per sconfiggere ancora una volta gli invasori.

Quaritch è vivo anche alla fine del film, dopo essere stato salvato da Spider, anche se questi disprezza le azioni militari di Quaritch e vuole rimanere con i Na’vi. Tuttavia, non poteva lasciare che suo padre morisse. Ciò significa che Avatar 3 sarà probabilmente incentrato sull’ultimo duello tra Jake e Quaritch, quando i due guerrieri decideranno il destino di Pandora.

Riverdale 7, la final season deve dare a Cheryl e Toni l’happy ending

Una delle coppie più amate dai fan di Riverdale è sicuramente quella formata da Cheryl Blossom (Madelain Petsch) e Toni Topaz (Vanessa Morgan). Le due, unite da un amore travolgente e consapevole, non solo sono cresciute insieme, ma hanno anche scoperto sfumature nascoste del loro carattere, le quali hanno contribuito a rendere completi sia i loro character che la storyline. Il percorso di Cheryl è stato quello più impattante se si pensa al suo cambiamento fino alla sesta stagione e molto è stato merito di Toni. La ragazza è stata capace di arrotondare i suoi angoli spigolosi e renderla molto più vulnerabile, permettendole di farle esplorare il suo lato più dolce.

E Toni, dal suo canto, finalmente è stata accettata per quello che è. Il loro rapporto si è così costruito su sentimenti sani e autentici, tanto da definirle i personaggi più belli di tutta la serie. La loro rottura, avvenuta nella quarta stagione, ha lasciato il pubblico – che le supportava con enfasi – con l’amaro in bocca. Ecco perché, in vista della settima e ultima stagione, molti si chiedono se le due avranno il lieto fine oppure la loro relazione rimarrà sospesa. Noi crediamo che meriterebbero un happy ending, solo così Riverdale si concluderebbe degnamente, evitando di sfociare nell’incompletezza.

Grazie a Toni, Cheryl è molto più tenera

Cherly non era un personaggio molto apprezzato nella prima stagione di Riverdale. Lo show l’aveva presentata come la tipica ragazza dal temperamento aggressivo, una vera e propria ape regina malefica. Le cose sono poi cambiate in seguito, quando nella seconda stagione arriva Toni, la quale riesce pian piano ad ammorbidirla. All’inizio Cheryl non aveva visto di buon grado il suo trasferimento alla Riverdale High, finendo poi per abbassare la guardia a tal punto da permettere a Tony di rubarle il cuore. L’evoluzione di Cheryl nello show è stata emblematica: si è fatta trasportare dal puro sentimento dell’amore, ha concesso a Toni di distruggere quell’alto e duro muro che fino a quel momento aveva innalzato, e si è aperta a bellissime e profonde confessioni.

L’episodio al Pop’s Chocklit Shoppe è, sotto questo punto di vista, una delle scene più apprezzate dai fan. È in quell’occasione che, per la prima volta, Cheryl si confida a cuore aperto con qualcuno, facendo affiorare il suo passato e la sua sessualità. Quando però Penelope, madre di Cheryl, scopre del loro reciproco affetto, decide di mandarla in terapia dalle Sisters of Quiet Mercy. Ecco che arriva un altro gesto d’amore da parte di Toni, la quale riesce a salvarla con l’aiuto di Veronica e Kevin, fino a suggellare il loro amore – e la loro relazione – con un potente bacio.

Il loro amore è incerto, ora più che mai

Come in tutte le relazioni sentimentali, anche Cheryl e Toni affrontano una serie di ostacoli. Questo, però, non è mai stato motivo di rottura, anzi le ha rese nel tempo sempre più forti proprio a livello di coppia (pensiamo al fatto che Toni non si è allontanata neppure quando ha scoperto che Cheryl nascondeva il cadavere del fratello nella cantina). Essendosi sempre aiutate, supportate e spronate a vicenda, la fine del loro rapporto ha spiazzato tutti, rendendo il finale della 4 stagione di Riverdale molto doloroso.

In quell’episodio, Cheryl vorrebbe organizzare una cena con la famiglia di Toni, ma quest’ultima non è d’accordo. Inoltre, la ragazza invita Cheryl a non svelare davanti ai nonni la loro relazione. La situazione si complica quando la nonna di Toni le proibisce di uscire con la fidanzata, ma non perché sia una donna quanto piuttosto perché è una Blossom. E i Blossom, dice, hanno recato molti danni negli anni alla loro famiglia. A quel punto Cheryl decide di porre fine alla loro relazione, un ennesimo gesto d’amore, in quanto non vuole farle scegliere fra lei e i suoi cari.

Arriva così la 5 stagione con il suo salto temporale di ben sette anni, che spazza via la possibilità di rivederle ricongiunte. Qui, i fan scoprono che Cheryl è sempre rimasta a Thornhill, mentre Toni è diventata madre surrogata di Kevin e Fangs. Alla proposta di Toni di tornare insieme, Cheryl rifiuta, non essendo entusiasta della sua condizione. Quel che accade in seguito è quanto di più sconcertante: dopo la rottura fra Kevin e Fangs, all’improvviso, quest’ultimo e Toni decidono di sposarsi. La storia prende così una piega caotica e, per certi versi, troppo surreale. Lo show, compiendo questa scelta, non sembra disposto a far avere alla loro love story una svolta positiva. Fra l’altro, l’impostazione data alla 7 stagione, in cui si tornerà indietro nel tempo fino agli anni ’50, sembra cancellare via ogni speranza.

Cheryl e Toni meritano l’happy ending

Come ogni soap che si rispetti, e Riverdale lo è, la componente drammatica è una delle caratteristiche chiave per far progredire lo show. Spinge i personaggi a evolversi, ad affrontare un certo numero di intricate e complesse situazioni. Serve per farli crescere e per dare alla narrazione un taglio anche autentico, poiché non si vive senza difficoltà. Questo ha un senso se risulta funzionale al contesto e se, alla fine, permette ai protagonisti di concludere la loro storyline in maniera funzionale e logica.

Con Cheryl e Toni, gli autori non sembrano seguire questa strada, anzi al contrario hanno distolto l’attenzione dalla coppia, lasciando cadere nel vuoto le due ragazze. Nel corso delle stagioni entrambe sono maturate, hanno raggiunto una certa consapevolezza e affrontato spiacevoli dinamiche drammatiche. Con l’arrivo della settima stagione, pur volendo farle ricongiungere nel passato, rimane scoperta la linea temporale del presente. Questo vanificherebbe tutto il lavoro fatto sui character e sulla loro relazione.

Cheryl e Toni non sono quella tipologia di coppia nociva per cui ha senso un finale separato, anzi lo show ha più volte dimostrato quanto entrambe stiano meglio l’una accanto all’altra. Quanto siano anime gemelle e quanto qualsiasi avvenimento della vita le riporti comunque l’una dall’altra. Ciò vuol dire che Riverdale, per risultare valido, dovrebbe concludersi con il loro happy ending. Se così non fosse, lo show risulterebbe squilibrato e chiuderebbe la sua corsa lasciando un vuoto che, inevitabilmente, lo farebbe risultare incoerente e inefficace.

Quando, recensione del film di Walter Veltroni

Quando, recensione del film di Walter Veltroni

Walter Veltroni torna dietro la macchina da presa con Quando, superando il decimo lungometraggio della sua carriera cinematografica, tra documentari e film di finzione. Questa volta traspone un suo stesso romanzo, poiché anche nel settore della narrativa ha un discreto elenco di lavori prodotti, tra gli ultimi: i tre libri con protagonista il commissario Buonvino.

Quando è il titolo del film e anche della storia scritta su carta nel 2017 e racconta la vicenda di un diciottenne che, durante il funerale di Enrico Berlinguer, prende una botta in testa dal bastone di una bandiera che gli cade addosso e finisce in coma per la bellezza di trentuno anni, risvegliandosi, quindi, quarantanovenne.

Quando, la trama

Il non più ragazzo Giovanni (Neri Marcorè) si desta, perciò, in ospedale accudito da suor Giulia (Valeria Solarino) che mentre tenta di fargli la barba gli dà la triste notizia: non soltanto è finita la sua adolescenza, ma anche la sua giovinezza. Naturalmente per il grave impatto che potrebbe causare al paziente, la suora viene rimproverata, ma si prende comunque a cuore il caso (che comunque era diventato già popolare a livello mediatico) e lo porta in una struttura perché si riabiliti lentamente ma completamente. E non solo dal punto di vista fisico.

Il film dell’ex Primo Ministro scorre balzellando rapidamente su tutti i passaggi del protagonista che potrebbero sembrare più ostici: nonostante l’ovvia atrofia muscolare di un uomo allettato per tre decenni, in pochissimo tempo qualche passeggiata si ottiene senza problemi, così come il trauma psicologico si liquida in qualche battuta durante gli esercizi di fisioterapia insieme all’operatore Mario (Massimiliano Bruno) e altrettanto è l’immediato risultato positivo di un paziente ricoverato insieme a lui che è affetto da mutismo selettivo (Fabrizio Ciavoni), ma che in un lampo risolve tutto una mattina durante la colazione.

Ciò che poi accadrà a Giovanni sarà il rientro alla vita com’è oggi, con sfilze infinite di ricordi che già sono tali, con sospiri e dolcezze, senza che abbia il men che minimo accenno di corto circuito mentale, ma solo qualche sorriso strappato per le gaffe sulle incongruenze storiche.

In Quando non c’è nulla che possa avvicinarsi alla credibilità di una vicenda narrata e costruita nella quale – magari – immergersi e scoprire cos’ha da dire. Come già accaduto sistematicamente nelle pellicole di Veltroni, la personalità del regista e narratore è l’unica cosa che si avverta in ogni singolo fotogramma del film, dove la destinazione di ogni sequenza è la rimembranza del suo mondo emotivo o, al più, lì dove ha deciso che il racconto debba andare.

Un tuffo nostalgico in un passato visto con occhi ingenui

Al di là della specificità della trama – in cui tra l’altro risuona sempre quella nostalgia canaglia del mondo politico che fu che, chiaramente, non sarebbe certo un problema di per sé – la sceneggiatura di Veltroni (scritta insieme a Doriana Leondeff e Simone Lenzi) semplifica e banalizza ogni evento, sbrigandosi a passare da una sequenza all’altra rendendo tutto prevedibile, scontato e purtroppo anche estremamente ingenuo. Perdendosi in una tenera autoreferenzialità, suscita sentimenti di condivisone e comprensione a chi quei tempi li ha vissuti e capisce bene di cos’è che si tratti. Ma il punto è che sembra di ascoltare uomini di mezza età scambiarsi i propri memoriali giovanili mentre sorridono complici, senza che ci sia la voglia di usare una prospettiva  dalla quale descrivere e parlare anche a chi in quegli anni non c’era e non può, perciò, avere emozioni a loro connesse.

Ma è chiaro che non ci sia alcun tipo d’intenzionalità da parte di Walter Veltroni. Si vede da ogni immagine quanto sia appassionato e, probabilmente, anche intimo il suo racconto. Peccato che sia la solita vecchia differenza tra ciò che si prova e il canale che si sceglie per comunicarlo. Che è poi quell’abissale distinzione tra intenzioni e risultato.

I Migliori giorni dal 3 aprile in prima tv su Sky Cinema e NOW

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I Migliori giorni dal 3 aprile in prima tv su Sky Cinema e NOW

La Vigilia di Natale, Capodanno, San Valentino e l’8 marzo: i giorni di festa possono rivelarsi cartine al tornasole per indagare l’animo umano. Ed è quello che fa I Migliori giorni, in prima tv lunedì 3 aprile alle 21.15 su Sky Cinema Uno (alle 21.45 anche su Sky Cinema Comedy), in streaming su NOW e disponibile on demand.

Massimiliano Bruno e Edoardo Leo dirigono e interpretano una commedia a episodi con un grande cast corale: Anna Foglietta, Max Tortora, Paolo Calabresi, Luca Argentero, Valentina Lodovini, Greta Scarano, Claudia Gerini e Stefano Fresi vestono i panni di una serie di personaggi alle prese con legami famigliari e di coppia e con tematiche attuali. Il film è prodotto da Italian International Film e Vision Distribution, in collaborazione con Sky.

La trama di I Migliori giorni

A Natale tutti più buoni? A Capodanno tanti buoni propositi? A San Valentino amore amore amore e l’8 marzo viva le donne? Quattro episodi, ognuno incentrato su una festività, per un film corale che sonda l’animo umano nell’affrontare le feste. Una deputata invita alla cena della Vigilia di Natale il segretario del suo partito sperando in un futuro sostegno, ma la presenza dei suoi due fratelli, eterni rivali, mette a rischio serata e carriera.

Un ricco imprenditore tenta di rifarsi l’immagine passando il Capodanno alla mensa dei poveri, ma lì incontra il suo ex autista, ingiustamente licenziato e deciso a vendicarsi. Un San Valentino fin troppo affollato fra lui, lei, l’altra e la lei dell’altra per una coppia che, dopo 25 anni, lo festeggia ancora. Infine, l’8 marzo, una famosa conduttrice tv è costretta a chiedere scusa per la messa in onda di un servizio sulla “donna ideale” contestato sui social. Se questi sono i migliori giorni, figuriamoci i peggiori… Fra ironia e amarezza, una commedia che farà ridere e riflettere sull’umanità e anche rivalutare le nostre feste!

Lunedì 3 aprile in prima tv alle 21.15 su Sky Cinema Uno (alle 21.45 anche su Sky Cinema Comedy), in streaming su NOW e disponibile on demand.

Murder Mystery: cose da sapere sul film con Adam Sandler e Jennifer Aniston

Per tutti gli amanti dei film gialli e delle commedie, Netflix ha proposto nel 2019 quello che è in breve diventato uno dei suo titoli di punta: Murder Mystery. Il film, diretto da Kyle Newachek e scritto da James Vanderbilt (Zodiac, Scream), presenta dunque elementi da detective story misti però alla comicità che solo due grandi attori come Adam Sandler e Jennifer Aniston sanno apportare. Due generi cinematografici che si fondono a meraviglia, per un film che riesce a ricordare tanto i gialli di Agatha Christie quanto le commedie più spensierate e goliardiche per cui Sandler è famoso.

Un mix che ricorda in parte quello recentemente visto anche in film come Knives Out – Cena con delitto o Glass Onion. Naturalmente Murder Mystery risulta meno cervellotico e più incentrato sulla comicità, talvolta demenziale, riuscendo anche per queste sue caratteristiche a risultare un prodotto estramemente godibile. Non per niente, è stato il quinto titolo più popolare del 2019 tra i programmi di Netflix, terzo tra i film, ed è diventato il quinto film originale più visto di sempre su Netflix, con 73 milioni di visualizzazioni. Numeri che parlano chiaro, confermando il grande successo di un film che nessun amante del genere dovrebbe perdersi.

La trama e il cast di Murder Mystery

La trama del film ha per protagonista Nick Spitz, un poliziotto di New York decisosi a portare finalmente sua moglie Audrey in un viaggio in Europa, mantenendo dunque la promessa fattale anni prima. Sull’aereo, Audrey incontra il miliardario Charles Cavendish, che invita la coppia a unirsi a lui sullo yacht di famiglia per una festa che celebra l’imminente matrimonio del suo anziano zio, Malcolm Quince, con l’ex fidanzata di Charles. Dopo aver visto quanto sarebbe affollato e sgradevole il loro tour in autobus precedentemente pianificato, i due accettano. A bordo dello yacht, Nick e Audrey incontrano l’ex fidanzata di Cavendish, Suzi Nakamura, suo cugino e figlio di Quince, Tobey, l’attrice Grace Ballard e il colonnello Ulenga.

Ma anche la sua guardia del corpo Sergei, il Maharajah Vikram, il pilota di auto da corsa Juan Carlos e più tardi quella notte lo zio di Cavendish. In quell’occasione, Quince annuncia che la sua nuova moglie Suzi sarà l’unica a ricevere la sua eredità, credendo che gli altri fingano interesse per lui solo a causa dei suoi soldi. Prima che possa firmare il suo nuovo testamento, però, le luci si spengono e si riaccendono per rivelare che Quince è morto, pugnalato con un pugnale cerimoniale. Il romantico viaggio di Nick e Audrey si trasformerà così in un caso di omicidio da risolvere, con la consapevolezza che l’assassino è uno tra i presenti sullo yacht.

Murder-Mystery-sequel

Come anticipato, ad interpretare Nick e Audrey vi sono gli attori Adam Sandler e Jennifer Aniston, che tornano a recitare insieme dopo il film Mia moglie per finta, del 2011. Originariamente, però, protagonista femminile del film doveva essere Charlize Theron, la quale si è però tirata fuori dal progetto per via di altri impegni sopraggiunti. Accanto a Sandler ed Aniston si possono poi ritrovare gli attori Luke Evans nel ruolo di Charles Cavendish, Shiori Kutsuna in quelli di Suzi Nakamura e David Walliams come Tobias Quince. Vi sono poi Gemma Arterton nel ruolo di Grace, Ólafur Darri Ólafsson in quelli di Sergei e Terence Stamp come Malcolm Quince.

Murder Mystery 2, il sequel del film

Pochi mesi dopo l’arrivo di Murder Mystery su proprio catalogo, Netflix ha annunciato che il film avrebbe avuto un sequel. Murder Mystery 2 (qui la recensione) è infine arrivato sulla piattaforma il 31 marzo 2023, riproponendo la coppia composta da Nick e Audrey Spitz, interpretati sempre da Sandler e Aniston. Accanto a loro si ritrovano ora attori come Mark Strong, Mélanie Laurent, Jodie Turner-Smith e Dany Boon. Le riprese di questo secondo capitolo, con un nuovo caso da risolvere, si sono svolte sia alle Hawaii che a Parigi, dove i due protagonisti sono costretti a recarsi per cercare di scoprire cosa è accaduto ad un loro amico lì scomparso.

Il trailer di Murder Mystery e come vederlo su Netflix

Come anticipato, è possibile fruire di Murder Mystery unicamente grazie alla sua presenza nel catologo di Netflix, dove attualmente, per via dell’uscita del sequel, è al 3° posto nella Top 10 dei film più visti in Italia. Per vederlo, basterà dunque sottoscrivere un abbonamento generale alla piattaforma scegliendo tra le opzioni possibili. Si avrà così modo di guardare il titolo in totale comodità e al meglio della qualità video, avendo poi anche accesso a tutti gli altri prodotti presenti nel catalogo.

Fonte: IMDb

Vincent Cassel nella prima clip del film in arrivo al cinema I tre moschettieri – D’Artagnan

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Notorious Pictures ha diffuso la prima clip di I tre moschettieri – D’Artagnan che vede protagonista Vincent Cassel. Come molti di voi già sapranno ieri vi avevamo segnalato che il capolavoro della letteratura francese, I tre moschettieri di Alexandre Dumas, tornerà in un nuovo, colossale adattamento cinematografico.

Eva Green, Vincent Cassel e Louis Garrel saranno i protagonisti del primo dei due lungometraggi che completeranno il racconto, entrambi diretti da Martin Bourboulon (Eiffel, Papa ou Maman e Papa ou Maman 2), I tre moschettieri – D’Artagnan. Eva Green si calerà nei panni di Milady de Winter, Vincent Cassel interpreterà il ruolo di Athos Louis Garrelsarà Re Luigi XIII. Nei panni dell’iconico protagonista, François Civil (Wolf Call), affiancato da Romain Duris nei panni di Aramis e Pio Marmaï in quelli di Porthos, mentre Vicky Krieps sarà la regina consorte Anna d’Austria.

https://www.youtube.com/watch?v=3boQ2bhCUs8

Il film sarà distribuito in Italia da Notorious Pictures a partire dal 6 aprile. In contemporanea con l’uscita cinematografica, I tre moschettieri – D’Artagnan sarà in tutte le librerie con il romanzo e il manga ufficiali tratti dal film, entrambi editi da Gallucci.

La trama del film

D’Artagnan, giovane e vivace guascone, viene dato per morto dopo aver cercato di salvare una ragazza da un rapimento. Quando arriva a Parigi, cerca in tutti i modi di scovare gli aggressori ma non sa che la ricerca lo condurrà nel cuore di una vera guerra che mette in gioco il futuro della Francia. Alleandosi con Athos, Porthos e Aramis, tre Moschettieri del Re, D’Artagnan affronterà le macchinazioni del Cardinale Richelieu. Ma, innamorandosi di Constance, la confidente della Regina, si metterà in serio pericolo guadagnandosi l’inimicizia di colei che diventerà il suo peggior nemico: Milady.

Al Napoli COMICON si festeggiano i cinquant’anni de I 3 dell’Operazione Drago

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Arrivano al Napoli COMICON (Mostra d’Oltremare, 28 aprile – 1 maggio) due giorni dedicati alle Arti Marziali per festeggiare due imperdibili anniversari: i cinquant’anni de I 3 dell’Operazione Drago (Enter the dragon), film di Robert Clouse con Bruce Lee, e i vent’anni di Kill Bill vol. 1 di Quentin Tarantino.

Venerdì 28 aprile, arriverà a COMICON Tetsuro Shimaguchicoreografo della scena degli 88 Folli che cercano di fermare The Bride (Uma Thurman) in Kill Bill Vol.1. Per il 20° anniversario della pellicola di Quentin Tarantino, Shimaguchi racconterà come è stata creata una delle sequenze cinematografiche più iconiche del XXI secolo. La sua analisi e la dimostrazione pratica dello stunt dal vivo saranno uno spettacolo sensazionale per gli amanti del cinema d’azione e delle arti marziali.

In occasione delle celebrazioni per i 100 anni di Warner Bros., I 3 dell’Operazione Drago sarà presentato in anteprima a COMICON Napoli in versione restaurata (domenica 30 aprile). Il film, in questa nuova veste, sarà disponibile nelle sale cinematografiche italiane dal 14 al 16 agosto 2023. Un evento unico per scoprire e riscoprire il mito di Bruce Lee nel 50° anniversario di una pellicola diventata un cult.

A introdurre il film alcuni ospiti a sorpresa e una performance della Samurai Academy di Napoli, che si esibirà in una dimostrazione di arti marziali offrendo al pubblico la possibilità di vedere dal vivo le tecniche utilizzate in diverse discipline: Kendo – la via della spada, Laido – l’arte dell’estrazione della katana, Naginata – l’alabarda giapponese utilizzata soprattutto dalle compagne dei Samurai, Ninjutsu — l’arte dei ninja.

SUCCESSION: la quarta e ultima stagione dal 3 aprile su SKY e NOW

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L’attesa è finita per la quarta e ultima stagione di SUCCESSION, il pluripremiato cult HBO creato da Jesse Armstrong. La stagione finale, in dieci nuovi episodi, andrà in esclusiva su Sky e in streaming solo su NOW dal 3 aprile, con un nuovo episodio ogni lunedì.

SUCCESSION esplora i temi del potere e delle dinamiche familiari attraverso gli occhi del mogul dei media Logan Roy (Brian Cox) e dei suoi quattro figli, Kendall (Jeremy Strong), Siobhan (Sarah Snook), Roman (Kieran Culkin) e Connor (Alan Ruck).

Nella quarta stagione, la vendita della media company Waystar Royco al visionario del tech Lukas Matsson (Alexander Skarsgård) si avvicina sempre di più. La prospettiva di questa vendita epocale provoca angoscia e contrasti familiari tra i Roy, che prefigurano come saranno le loro vite una volta completato l’affare. La famiglia intravede un futuro in cui il proprio peso culturale e politico sarà fortemente ridimensionato, ne scaturirà quindi una lotta per il potere ancora più accesa.

Il cast della quarta stagione: Brian Cox, Jeremy Strong, Sarah Snook, Kieran Culkin, Alan Ruck, Matthew Macfadyen, Nicholas Braun, J. Smith-Cameron, Peter Friedman, David Rasche, Fisher Stevens, Hiam Abbass, Justine Lupe, Dagmara Domińczyk, Arian Moayed, Scott Nicholson, Zoë Winters, Annabelle Dexter Jones, Juliana Canfield e Jeannie Berlin. Si aggiungono al cast Alexander Skarsgård, che diventa regular dei nuovi episodi, Cherry Jones, Hope Davis, Justin Kirk e Stephen Root. E vengono annunciati oggi anche Annabeth Gish, Adam Godley, Eili Harboe e Jóhannes Haukur Jóhannesson. Fra gli attori delle precedent Stagioni che tornano nei nuovi episodi, annunciati anche Harriet Walter (Lady Caroline Collingwood), James Cromwell (Ewan Roy), Natalie Gold (Rava Roy), Caitlin Fitzgerald (Tabitha), Ashley Zukerman (Nate Sofrelli), Larry Pine (Sandy Furness), Mark-Linn Baker (Maxim Pierce), Pip Torrens (Peter Munion).

Creata da Jesse Armstrong; produttori esecutivi Jesse Armstrong, Adam McKay, Frank Rich, Kevin Messick, Jane Tranter, Mark Mylod, Tony Roche, Scott Ferguson, Jon Brown, Lucy Prebble, Will Tracy e Will Ferrell. Jesse Armstrong è lo showrunner.

Le prime tre stagioni di SUCCESSION hanno ottenuto 48 nomination agli Emmy® e 13 premi vinti, tra cui Miglior serie drammatica, per la seconda e la terza stagione. La terza stagione, che ha debuttato nell’ottobre 2021, ha ottenuto il SAG Award per il miglior cast e ha vinto ai WGA, DGA e PGA.

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