Secondo quanto riferito, la
produzione di Lanterns è
iniziata e speriamo che da un giorno all’altro venga rivelato un
primo sguardo ufficiale su Hal Jordan (Kyle
Chandler) e John Stewart (Aaron Pierre).
Nel frattempo, Pierre è apparso di recente a un evento sul tappeto
rosso e ha mostrato quello che secondo molti potrebbe essere il suo
nuovo look per interpretare il supereroe della DCU. L’attore di Mufasa:
Il Re Leone e Rebel Ridge ha abbandonato la sua caratteristica
peluria facciale per un look pulito e un taglio di capelli netto
che, a prima vista, fa sembrare che John sia uscito direttamente
dalla pagina.
“In questo momento sono
impegnato e concentrato su un progetto molto bello. Un progetto che
mi sta molto a cuore. Si tratta di Lanterns e interpreterò il
bellissimo personaggio di John Stewart, che amo molto”, ha
detto l’attore a un giornalista che gli ha chiesto dei suoi
prossimi progetti. “Farò tutto ciò che è in mio potere per
dargli vita in un modo che risuoni con la gente e che celebri quel
personaggio”. Secondo quanto riferito, Chandler ha firmato
solo per Lanterns, il che significa che John sarà
probabilmente proposto come la principale Lanterna Verde del
DCU in futuro. Di seguito, ecco il video della
breve intervista:
Di cosa parla Lanterns?
L’attesa serie Lanterns,
parte del rinnovato Universo DC guidato da Gunn e Safran, seguirà
le Lanterne Verdi Hal Jordan e John Stewart mentre indagano su un
misterioso omicidio legato a una cospirazione più ampia e
sconvolgente. La serie della HBO è descritta come una storia “alla
True Detective” che mescola intrighi cosmici con un tono
di ispirazione noir. Con una durata di otto episodi, Lanterns
promette di introdurre una versione fresca e dinamica degli amati
eroi intergalattici della DC.
Kyle Chandler e
Aaron Pierre sono stati confermati per Lanterns
e saranno i protagonisti della serie, rispettivamente nei panni di
Hal Jordan e John Stewart, segnando il loro attesissimo debutto
nell’Universo DC. Tra gli altri membri del cast finora confermati
figurano anche Kelly Macdonald, Garret Dillahunt e Poorna
Jagannathan. In quanto progetto cardine del rinnovato DCU,
Lanterns dovrebbe collegarsi direttamente ad archi
narrativi più ampi, pur offrendo una narrazione autonoma e
incentrata sui personaggi. Con la sua attenzione al mistero, al
dramma e alla mitologia cosmica della DC, Lanterns è
destinata a diventare un capitolo fondamentale dell’Universo DC in
evoluzione.
La serie si propone di mettere in
luce entrambi gli eroi in egual misura, offrendo una nuova
interpretazione della loro iconica collaborazione e rimanendo al
contempo fedele alla ricca storia dei fumetti dei personaggi. Con
la sua narrazione concreta e il tono ispirato al noir, la serie
dovrebbe fornire un nuovo livello di profondità al mito di
Lanterna Verde, attraendo sia i fan di lunga data che i
nuovi arrivati nell’Universo DC. I fan possono attendere il debutto
sulla HBO nel 2026.
In seguito a una recente
indiscrezione secondo cui i Marvel Studios/Sony Pictures avrebbero cercato
attori per interpretare un cattivo e un nuovo interesse amoroso per
il Peter Parker di Tom Holland in Spider-Man 4,
potremmo essere un passo più vicini a scoprire chi invece si calerà
nel ruolo dell’antagonista principale nel prossimo film solista di
Spidey. Secondo Daniel Richtman, un “grande
attore” ha ricevuto l’offerta di interpretare il cattivo principale
nel film. Purtroppo non è stato rivelato né il nome dell’attore né
il personaggio che potrebbe interpretare.
Una precedente indiscrezione ha
affermato che il film introdurrà un cattivo di Spider-Man mai visto
in live-action sino ad ora, il che potrebbe restringere il
campo. Tra le notizie correlate, Deadline ha riportato che
Zendaya girerà Dune 3 prima di Spider-Man
4, il che ha portato a speculazioni sul fatto che
quest’ultimo potrebbe non rispettare l’attuale data di uscita del
24 luglio 2026. Vale la pena notare che la MJ di Zendaya potrebbe
avere solo una parte minore nel film, le cui riprese potrebbero
dunque rimanere confermate per quest’estate.
Precedenti indiscrezioni hanno
affermato che Tom Rothman della Sony e
Kevin Feige, capo dei Marvel Studios,
hanno avuto dei disaccordi per quanto riguarda la storia di
Spider-Man 4, con quest’ultimo che sperava di
ridimensionare il Multiverso per un’avventura più piccola. Rothman,
invece, si dice che voglia capitalizzare il successo di No
Way Home riportando Tobey Maguire e
Andrew Garfield nei rispettivi ruoli di Peter
Parker.
Più di recente, abbiamo sentito che
entrambi gli studios si sono accordati su una storia
prevalentemente terrestre con alcuni elementi multiversali, anche
se il film viene ancora descritto come un “evento di livello
Avengers”. Oltre a Tom Holland, Zendaya
dovrebbe riprendere il suo ruolo di MJ. Si dice inoltre che
Sydney Sweeney potrebbe interpretare Black
Cat, mentre è stato ampiamente riportato – ma non confermato –
che Charlie
Cox, Vincent
D’Onofrio e Paul Rudd potrebbero a loro volta apparire
come Daredevil, The Kingpin e Ant-Man.
Si ritiene però che Holland sia “sempre più diffidente” nei
confronti del ruolo dell’iconico eroe, per cui questa potrebbe
essere la sua ultima uscita da solista nei panni del wall-crawler –
anche se quasi certamente avrà un ruolo in uno o entrambi i
prossimi film degli Avengers. Gli sceneggiatori di No
Way Home, Chris McKenna e Erik
Sommers, stanno scrivendo la sceneggiatura. Mentre a
dirigere il progetto vi sarà Destin Daniel
Cretton, già regista di Shang-Chi e la leggenda dei dieci anelli.
Come riportato da Deadline, il prossimo film
evento di Steven Spielberg con la Universal non arriverà
più al cinema il 15 maggio 2026, bensì il
12 giugno dello stesso anno, occupando uno slot
precedentemente occupato dal prossimo film senza titolo del duo
premio Oscar I Daniels (Everything
Everywhere All at Once). Il film, la cui trama è ancora
sotto chiave e che si dice parli di UFO, si trova ora in una
posizione migliore nel calendario, condividendo il fine settimana
con il reboot di Scary Movie e sulla scia di Masters of the Universe degli
Amazon MGM Studios e precedendo di una settimana Toy Story
5 della Disney/Pixar.
Nel complesso, si tratta quindi di
una finestra meno competitiva per il pubblico del film. Nella data
precedente, il film diretto da Spielberg e scritto da David
Koepp sarebbe stato affiancato dal nuovo Avengers:
Doomsday due settimane prima e The
Mandalorian & Grogu appartenente al franchise di
Star
Wars, una settimana dopo. Uscendo il 12 giugno, il nuovo
film di Spielberg potrà invece avere il giusto spazio per una
promozione che gli permetta di avere quanta più attenzione
possibile. A questo punto non resta che attendere maggiori
informazioni su questo misterioso progetto.
Cosa sappiamo sul nuovo film di Steven Spielberg
Il prossimo film, attualmente senza
titolo, segna il ritorno di Spielberg al genere fantascientifico
insieme allo sceneggiatore e collaboratore di lunga data
David Koepp. Il film dovrebbe richiamare i
precedenti film di Spielberg, che ricordano Incontri ravvicinati del terzo tipo ed E.T. Ancora senza titolo, il film dovrebbe inoltre
essere interpretato da
Emily Blunt, Josh O’Connor,
Colman Domingo,
Colin Firth, Wyatt Russell e Eve Hewson.
Al momento, però, non è noto quali ruoli questi attori ricopriranno
nel film.
In particolare, Spielberg non
realizza un blockbuster di fantascienza molto apprezzato da tempo.
Il suo ultimo sforzo nel genere è stato Ready
Player One nel 2018, che ha ricevuto reazioni
contrastanti. Prima di allora, La guerra dei mondi del 2005 è stata la sua ultima
uscita fantascientifica di rilievo. Tuttavia, il curriculum di
Spielberg nel genere è leggendario, con film come Minority Report e classici già citati
Incontri ravvicinati del terzo tipo ed
E.T. Mentre l’acclamato The Fabelmans si allontanava dai soliti blockbuster
del regista, l‘imminente progetto fantascientifico di Spielberg
segna il suo ritorno alla cinematografia su larga scala e ad alto
tasso di spettacolo.
Sembra che Denis
Villeneuve stia davvero puntando a girare il terzo
capitolo della sua serie di film di successo Dune quest’estate. Il team, stando a quanto
riportato da Deadline, è in pre-produzione e
si sta preparando da un po’ di tempo dietro le quinte per cercare
di preparare il set per un inizio estivo. Giugno sembra essere
troppo presto, ma l’estate è l’obiettivo, a patto che gli elementi
chiave vadano al loro posto (disponibilità degli attori, ecc.). Se
ciò venisse confermato, Dune 3entrerebbe dunque
in produzione ben prima di quanto inizialmente previsto.
Dune – Parte Due, interpretato da Timothée Chalamet e Zendaya, ha guadagnato più di 700 milioni di
dollari al botteghino mondiale dopo l’uscita dello scorso anno. Sia
Dune che Dune – Parte Due hanno ottenuto anche la
nomination agli Oscar come miglior film, confermando il successo
della serie all’interno dell’industria. Il terzo capitolo vedrà
Villeneuve completare la trilogia adattando il romanzo sequel di
Frank Herbert, Dune Messiah,
ovvero il completamento della storia di Paul Atreides.
Nel romanzo, Paul “Muad’Dib”
Atreides ha governato come imperatore per ormai 12 anni. Accettando
il ruolo di messia per i Fremen, ha scatenato una jihad che ha
conquistato la maggior parte dell’universo conosciuto, ma è
impotente a fermare gli eccessi letali del carrozzone religioso che
ha creato. Di certo, un inizio a metà tarda estate troverebbe
libera Zendaya, il cui calendario è piuttosto fitto
di impegni tra il nuovo film di Christopher Nolan, The
Odyssey, la terza stagione di Euphoria e il quarto film di Spider-Man della Marvel.
Non si sa ancora nulla sui luoghi
delle riprese, ma entrambi i film precedenti sono stati girati in
gran parte negli Origo Studios, in Ungheria, in Giordania e ad Abu
Dhabi. La Warner Bros/Legendary non ha ancora fissato la data di
uscita del film, anche se la scorsa estate è stato riferito che lo
studio aveva in serbo uno slot per il dicembre 2026 per un
“film evento di Denis Villeneuve”. Se le riprese del film
dovessero iniziare quest’estate, si tratterebbe di un periodo più
comprensibile per completare il tutto. Ad ora, inoltre, il titolo
del terzo film non è ancora stato stabilito ufficialmente, anche se
potrebbe essere semplicemente chiamato Dune –
Parte Tre.
Cosa significano le riprese nell’estate 2025 per Dune
3
L’estate del 2026 non è mai stata
una finestra realistica per l’inizio delle riprese di Dune
3, se Villeneuve intende davvero finire il film in tempo
per l’uscita di dicembre 2026. Iniziare le riprese a giugno di
quest’anno rende la data di uscita un obiettivo più raggiungibile,
dato il lungo processo di post-produzione e montaggio necessario
per un film di queste dimensioni. Villeneuve ha poi affermato che
questo sarà il suo ultimo film di Dune, ma spera
che altri si assumano il compito di adattare altri libri della
serie di Herbert.
Lo stesso Villeneuve ha recentemente
ipotizzato a Deadline che le riprese di Dune
3 sarebbero iniziate nel 2026, ma ha anche indicato che il
lavoro stava procedendo rapidamente e che avrebbe potuto
“tornare dietro la macchina da presa più velocemente di quanto
pensi”. Il regista ha anche avvertito che “questi film
richiedono molto tempo per essere realizzati, quindi è meglio non
dire ad alta voce quando potrei girare”. Villeneuve ha anche
detto di non voler affrettare il processo, quindi si può presumere
che non stia accelerando Dune 3 su sollecitazione
dello studio, ma che sia realmente pronto a partire.
John Malkovich, come noto, sarà tra gli
interpreti principali del film I Fantastici
Quattro: Gli Inizi, in uscita quest’estate e di
recente ha raccontato perché gli ci è voluto così tanto tempo per
recitare in un film della Marvel. In una nuova intervista,
Malkovich ha rivelato che il vero motivo per cui non era apparso
nel MCU fino ad ora era dovuto alla
retribuzione. “Il motivo per cui non li ho fatti non ha nulla a
che fare con considerazioni artistiche di sorta”, ha detto
Malkovich a GQ. “Non mi piacevano
affatto gli accordi che avevano fatto”.
Ha continuato: “Questi film sono
piuttosto estenuanti da realizzare…. Se avete intenzione di
appendermi a una gru davanti a uno schermo verde per sei mesi,
pagatemi. Se non volete pagarmi, va bene, ma allora non voglio
farlo, perché preferirei essere sul palco, o dirigere uno
spettacolo teatrale, o fare qualcos’altro”. Per
I Fantastici Quattro: Gli
Inizi si è dunque riusciti finalmente a trovare un
accordo con Malkovich e l’attore ha a riguardo affermato: “Non
è poi così diverso dal fare teatro”, aggiungendo:
“Immagini un mucchio di cose che non ci sono e fai la tua
piccola commedia”.
Il film I
Fantastici Quattro: Gli Inizi è atteso al cinema il
25 luglio 2025. Come al solito con
la Marvel, i dettagli
della storia rimangono segreti. Ma nei fumetti,
i Fantastici Quattro sono astronauti che
vengono trasformati in supereroi dopo essere stati esposti ai raggi
cosmici nello spazio. Reed acquisisce la capacità di allungare il
suo corpo fino a raggiungere lunghezze sorprendenti. Sue, la
fidanzata di Reed (e futura moglie), può manipolare la luce per
diventare invisibile e lanciare potenti campi di forza. Johnny, il
fratello di Sue, può trasformare il suo corpo in fuoco che gli dà
la capacità di volare. E Ben, il migliore amico di Reed, viene
completamente trasformato in una Cosa, con dei giganteschi massi
arancioni al posto del corpo, che gli conferiscono una super
forza.
Fanno parte del cast anche
Julia Garner, Paul
Walter Hauser, John
Malkovich, Natasha
Lyonne e Ralph
Ineson nel ruolo di Galactus. Come confermato
da Kevin
Feige, il film avrà un’ambientazione nel passato, in
degli anni Sessanta alternativi rispetto alla nostra realtà di
Terra-616, per cui sarà interessante capire come i quattro
protagonisti si uniranno agli altri eroi Marvel che
conosciamo. Franklyn e Valeria
Richards, figli di Reed e Sue, potrebbero inoltre
comparire nel film.
La previsione dei
Maya che il 21 dicembre 2012 avrebbe
portato alla fine del mondo si è rivelata errata, ma ciò non ha
impedito che il concetto venisse utilizzato come base per il film
di Roland Emmerich, 2012. Uscita
nel 2009, la pellicola ha visto il maestro dei film catastrofici
usare questo concetto come trampolino di lancio per un blockbuster
di ampio respiro che ha visto l’apocalisse emergere sotto forma di
maremoti, esplosioni vulcaniche e ogni altro disastro immaginabile.
All’interno della filmografia dell’autore di film come
Independence Day,
The Day After Tomorrow e Moonfall,
2012 ricopre dunque un posto speciale per
tutta la carica distruttiva che porta sullo schermo.
Da questo punto di vista, il film
mantiene indubbiamente le sue promesse. Il Washington Monument si
spacca a metà. La Basilica di San Pietro si rovescia, con tanto di
crepa estremamente evidente tra i polpastrelli di Dio e Adamo nella
famosa scena della Creazione di Adamo di Michelangelo. Los Angeles
sprofonda nei mari. La caldera di Yellowstone erutta in una grandinata di meteore
infuocate. Una portaerei viene sollevata a riva da un’onda enorme e
schiaccia la Casa Bianca. Ma come si svolge esattamente il tutto e
cosa cerca di dirci sulle persone e sulle interazioni con
l’ambiente?
La trama e il cast di 2012
Il film è incentrato sul padre
divorziato Jackson Curtis (John
Cusack) che cerca di aiutare i suoi figli,
Noah (Liam James) e
Lily (Morgan Lily), nonché la sua
ex moglie Kate Curtis (Amanda
Peet) e il suo fidanzato Gordon
(Tom McCarthy), a mettersi in salvo nel bel mezzo
dell’apocalisse. Allo stesso tempo, il geologo Adrian
Hemsley (Chiwetel
Ejiofor) viene a sapere che il governo si sta
preparando per questa esatta situazione, costruendo una gigantesca
arca in grado di ospitare il resto dell’umanità – o, almeno, le
persone che ogni governo ritiene degne di essere salvate.
Oliver Platt e Chiwetel Ejiofor in 2012
La spiegazione della profezia Maya
Nel film 2012, il
teorico della cospirazione Charlie Frost (Woody
Harrelson) presenta un’interpretazione della profezia
Maya che afferma che questa antica premonizione indica la fine del
mondo il 21 dicembre 2012 a causa dei cambiamenti
polari. Anche se inizialmente Jackson Curtis lo considera un pazzo,
Frost e le sue teorie cospirazioniste (tra cui una su come i
governi mondiali stiano tenendo segreta l’imminente fine del mondo)
si rivelano vere e aiutano Curtis a salvare la sua famiglia da un
terremoto catastrofico. Frost può essere riuscito ad aiutare il
protagonista del film, ma quando si tratta della sua accuratezza
sulla profezia Maya relativa al 21 dicembre 2012, si rivela molto
più scarso.
In realtà, la profezia
Maya è un po’ più complessa di come la presenta il film di
Emmerich. Per cominciare, la data del 21 dicembre 2012 aveva un
significato particolare per la cultura Maya, ma non per i motivi
che film come questo fanno pensare. Si trattava della fine di una
sezione del calendario mesoamericano del Conto
Lungo che durava da 5.126 anni. Questa
durata era correlata a un altro aspetto importante della cultura
Maya: secondo il testo Maya Popol Vuh, il mondo
abitato dagli uomini prima della Terra era durato 5.125 anni.
Questo dato è stato interpretato come la durata di vita prevista
per la Terra. Il modo in cui prevedevano la fine del mondo non è
mai stato specificato, né tantomeno è stato definito come
precisamente attribuibile agli spostamenti polari.
Sebbene l’idea che le civiltà Maya
prevedano un’apocalisse nel 2012 sia stata ampiamente divulgata da
autori come Michael D. Coe e William S.
Burroughs II, molti hanno sostenuto che gli antichi testi
Maya intendessero in realtà un momento di grande gioia. In effetti,
la poca arte arcana Maya sul 2012 che è stata scoperta raffigura
celebrazioni con gli dei piuttosto che un’apocalisse di fuoco.
Inoltre, molti manufatti delle antiche culture Maya mostrano opere
d’arte e astrologie che si svolgono ben oltre l’anno 2012. Mentre i
moderni teorici della cospirazione hanno interpretato il 21
dicembre 2012 come un giorno di sventura a lungo pensato, per le
culture Maya il 21 dicembre 2012 era visto quindi come qualcosa di
molto diverso.
John Cusack in 2012
2012 non è un
film sulla distruzione del mondo ma sulle classi sociali
Nel film, un eccesso di un nuovo
tipo di radiazione solare viene intrappolato nel nucleo della Terra
e la riscalda a livelli pericolosamente insostenibili. A parte
questa spiegazione, Emmerich non è però interessato alla meccanica
specifica del disastro. Come per il suo
The Day After Tomorrow, né i risultati né il processo con
cui i pericoli dati da questo cambiamento climati sono presentati
nel film, reggono all’esame scientifico. In 2012
non c’è speranza di invertire o mitigare il disastro in arrivo e un
anno dopo la scoperta di esso, i governi del mondo stanno già
costruendo una serie di enormi arcate destinate a preservare una
piccola parte dell’umanità dai cataclismi che verranno. Ed è in ciò
che ritroviamo il vero messaggio del film.
Piuttosto che analizzare il modo in
cui il mondo potrebbe mobilitarsi per rispondere a un disastro
incombente, il film mette in evidenza il cinismo con cui le persone
al potere trattano la popolazione generale. Le arche vengono
finanziate vendendo alcuni dei loro posti per 1 miliardo di euro
l’uno, e gran parte della quota rimanente viene assegnata a persone
ritenute abbastanza importanti da meritare di essere salvate. Tutti
gli altri sono abbandonati a loro stessi. Questo filo conduttore è
stato poi ripreso per la campagna marketing ancora prima che il
film arrivasse nelle sale.
Il primo teaser del film presenta un
testo che chiede: “Come farebbero i governi del mondo a
preparare sei miliardi di persone per la fine del mondo?” e
poi lo stesso teaser risponde alla domanda mentre una massiccia
marea di acqua alluvionale si riversa sull’Himalaia: “Non lo
farebbero”. Il trailer completo mostra il geologo Adrian
Helmsley che chiede al capo dello staff della Casa Bianca Carl
Anheuser: “Allora, quando lo farai sapere alla gente?”.
L’occhiata di sfida che Anheuser gli rivolge è sufficiente, ma il
trailer include la sua risposta sulla necessità di preservare la
continuità della specie e l’incredulità di Helmsley sul fatto che
non daranno alla gente la possibilità di lottare per la propria
vita.
John Cusack e Amanda Peet in 2012
La spiegazione del finale del
film
È esattamente quello che tenta però
di fare Jackson Curtis per i suoi due figli e la sua ex moglie
Kate. Curtis è uno scrittore di fantascienza in difficoltà che
lavora in nero come autista, che si imbatte in prove di ciò che sta
accadendo nel Parco Nazionale di Yellowstone e intraprende un
viaggio disperato per garantire la sopravvivenza sua e della sua
famiglia. Ma dalla loro parte c’è il poter contare su legami con
persone in grado di metterli al riparo. Kate esce con un medico con
brevetto di pilota che li aiuta a fuggire da una Los Angeles che
sta crollando. Jackson lavora invece per un miliardario russo il
cui aereo li porta in Cina per raggiungere le arche.
La famiglia, sprovvista di
biglietto, viene respinta all’ingresso, ma riesce a imbarcarsi
clandestinamente su un’altra arca, salvandola anche
dall’inondazione per buona misura. Il film parla quindi anche del
più antico dei temi: il desiderio totalizzante di un padre di
garantire la sicurezza della propria famiglia. Mentre la famiglia
Curtis viene salvata, fuori imperversano le inondazioni. La loro
famiglia di quattro persone ce l’ha fatta, ha sconfitto il sistema
e l’insensibile indifferenza di chi si stava preparando alla
catastrofe. Miliardi di altre persone non sono però state così
fortunate. Ventisette giorni dopo, le acque si stanno ritirando. Le
arche si avvicinano al Capo di Buona Speranza, mentre Adrian e
Laura iniziano una relazione e Jackson e Kate si riconciliano.
Il finale alternativo del film
Nel DVD del film, è stato insierito
anche un finale alternativo girato ma poi non utilizzato. In esso,
dopo che il capitano Michaels dell’Arca 4 annuncia che si stanno
dirigendo verso il Capo di Buona Speranza, Adrian apprende per
telefono che suo padre Harry e l’amico Tony Delgatto, sono
sopravvissuti a un megatsunami che ha rovesciato la loro nave da
crociera Genesis. Adrian e Laura stringono amicizia con la famiglia
Curtis, Kate ringrazia Laura per essersi presa cura di Lilly e
Laura dice a Jackson di aver apprezzato il suo libro Addio
Atlantide. Inoltre, Jackson e Adrian hanno una
conversazione che riflette sugli eventi della crisi mondiale.
Nell’ultima scena, l’Arca trova il Genesis naufragato e i suoi
sopravvissuti su una spiaggia.
La filmografia di Eli Roth è a dir poco
variegata. Roth ha debuttato con il macabro Cabin Fever
del 2002, un thriller ambientato nei boschi che mescolava l’orrore
corporeo con un umorismo anticonformista e un tono inesorabilmente
cupo che ricordava i più brutti successi degli anni ’70 del genere.
Roth ha proseguito con Hostel e Hostel II,
entrambi film horror molto famosi, e con il raccapricciante
cannibal movie del 2014 The Green Inferno. Il suo film del 2018, Il mistero della casa del tempo (qui
la recensione) è invece una divertente commedia horror
soprannaturale con protagonisti Jack
Blacke Cate
Blanchett. Il finale di questo film offre inoltre un
messaggio molto commovente sul dolore, la perdita e la
crescita.
Adattamento del romanzo
House With A Clock In Its Walls, il film racconta
l’avventura magica e misteriosa di un ragazzino di 10 anni,
Lewis Barnavelt (Owen Vaccaro),
che si trasferisce a vivere nella casa vecchia e scricchiolante
dell’eccentrico zio Jonathan (Jack
Black) in seguito alla morte dei genitori. In questa
strana dimora si nasconde un mondo segreto ricco di magie, misteri,
streghe e stregoni che si rivelerà quando Lewis scoprirà che suo
zio e la sua migliore amica Mrs Zimmerman
(Cate
Blanchett) sono due potenti maghi che lo
coinvolgeranno in una missione segreta: scoprire l’origine e il
significato del ticchettio di un orologio nascosto da qualche parte
nei muri di casa.
Il significato della Palla 8 magica
di Lewis
L’ultimo legame di Lewis con i suoi
genitori era una Palla 8 magica che gli avevano regalato. Il
giocattolo dice a Lewis di “dire addio” quando l’orologio
entra nella sua sequenza finale, e lui lo legge come un messaggio
per lasciar andare il dolore per la perdita dei genitori gettando
via il giocattolo. Questo interrompe il funzionamento interno
dell’orologio, fermando il suo conto alla rovescia. Per tutti i
numerosi easter egg di genere presenti in Il mistero della
casa deltempo, questo momento dimostra
che il vero orrore del film è la tragedia della perdita. Lewis
vuole disperatamente mantenere un legame con i suoi genitori morti
e i cattivi ne approfittano.
Selena
(Renée Elise Goldsberry), la moglie non-morta di
Isaac (Kyle MacLachlan), ha preso
le sembianze della defunta madre di Lewis per convincerlo a evocare
Isaac e, una volta che quest’ultimo è tornato in un corpo umano, è
in grado di usare la magia nera del demone Azazel per proteggere il
suo orologio del giorno del giudizio. Questa magia oscura evoca un
serpente gigante che Florence affronta nel locale della caldaia,
mentre un’altra delle trappole di Isaac e Selena trasforma Jonathan
in un bambino. Tutto ciò doveva avvenire in quanto Lewis doveva
essere solo nell’affrontare il suo dolore, sconfiggendo la sua
paura della perdita e trovando la forza di gettare via la sua Palla
8 magica.
Il motivo della creazione
dell’orologio
I cattivi Selena e
Isaac hanno creato l’orologio per tornare indietro
nel tempo e distruggere l’umanità dopo che Isaac era stato spinto
al nichilismo dalla Seconda Guerra Mondiale. Sia
Jonathan che Isaac sono stati segnati da ciò che
hanno visto durante la guerra, ma il loro trauma li ha portati su
strade molto diverse. Il trauma di Isaac lo ha portato a diventare
un cattivo, in quanto ha consultato il demone Azazel per creare un
orologio in grado di riportare indietro il tempo e annullare la
storia umana. Nel frattempo, Jonathan diventa lo strano ed
eccentrico stregone che è quando Lewis lo incontra.
Mentre lo faceva, il demone Azazel
convinse Isaac che distruggere l’umanità avrebbe annullato gli
orrori della Seconda Guerra Mondiale. A differenza di Lewis e
Jonathan, Isaac non è riuscito a dimenticare il suo trauma
abbastanza a lungo da capire questa bugia. Così, Isaac ha creato
l’orologio insieme a Selena, convinto che questo avrebbe in qualche
modo compensato gli orrori della guerra. Mentre Lewis poteva
accettare che nel suo passato gli fosse accaduto qualcosa di
terribile, Isaac è stato spinto al male dal desiderio di riscrivere
la realtà e Selena si è unita a lui in questo percorso oscuro e
dannato.
Dopo che Lewis ha salvato la
situazione, potrebbe sembrare un po’ strano che abbia usato la
magia per colpire il suo compagno di classe Tarby
con una palla da basket e umiliarlo. Tuttavia, questo film horror
vietato ai minori ha una buona giustificazione per questa scena
bizzarra. Il doppiogiochista Tarby aveva fatto brevemente amicizia
con Lewis all’inizio del film, per poi rivoltarsi contro di lui non
appena Tarby vince il titolo di rappresentante di classe. La magia
ha permesso quindi a Lewis di farsi valere, di vendicarsi del suo
ex amico e di conquistare un nuovo interesse amoroso.
La spiegazione del finale di
Il mistero della casa del tempo
Nel finale di Il mistero
della casa del tempo, Lewis e Isaac diventano immagini
speculari l’uno dell’altro. Sia l’orologio che la Palla 8 magica
sono artefatti che legano i due personaggi al loro passato e,
mentre la distruzione dell’orologio uccide Isaac per sempre, la
distruzione del giocattolo libera Lewis dal suo dolore e gli
permette di entrare nell’adolescenza senza il peso della tragedia.
Mentre il reboot di Piccoli brividi della Disney offre una
storia horror in cui bambini e adulti devono affrontare insieme le
loro paure, il film di Roth fa paura proprio perché Lewis non può
contare sui consigli degli anziani.
Nelle scene finali del film, Lewis
si rende quindi conto che i suoi genitori non torneranno e che,
anche tra i maghi, chiunque gli prometta il contrario si sta in
realtà approfittando di lui. La sua perdita è tragica, ma comprende
che può anche lasciar andare il suo passato e andare avanti,
andando incontro a nuova vita. Questo è qualcosa che Isaac non
riesce a fare, in quanto il suo trauma lo tiene ancorato al
passato. Così, Isaac muore per sempre, mentre l’eroe di Il
mistero della casa del tempo può avventurarsi con fiducia
nell’adolescenza.
Un particolare filone di film è
quello relativo ai disastri che avvengono in mare aperto. Che si
tratti di sottomarini (e qui si possono fare esempi come Kursko Black Sea), o di piattaforme petrolifere (Deepwater
– Inferno sull’Oceano), questi film suscitano sempre un
certo fascino per via del loro proporre vicende ai limiti in
contesti lontani e difficilmente raggiungibili. In questo filone si
può annoverare anche The North Sea, film norvegese
del 2021 diretto da John
Andreas Andersen.
Andersen aveva già realizzato un
film catastrofico quale The Quake – Il terremoto del
secolo, dimostrandosi capace di gestire un’opera di grande
portata di questo tipo. Con The North Sea, però,
pur mantenendo elementi drammatici di questo tipo, si concentra in
particolare sull’elemento umano, sul dramma di quegli uomini e
donne coinvolti in questo genere di eventi e sul coraggio con cui
hanno saputo affrontarli. Si tratta dunque di un film emotivamente
forte, con grandi colpi di scena e momenti di grande impatto.
Un titolo decisamente da non perdere
per gli appassionati del genere, che ritroveranno qui tutto ciò che
si può desiderare da questa tipologia di film. In questo articolo,
approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a
The North Sea. Proseguendo qui nella lettura sarà
infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama, al cast di attori e alla
storia vera a cui si ispira. Infine, si
elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
La trama e il cast di The North Sea
Nel Mare del Nord, una piattaforma
petrolifera crolla sulla costa norvegese e le cause sono attribuite
a un cedimento del terreno. I ricercatori cercano di capire quello
che sta accadendo e vengono convocati anche i ministri del petrolio
e dell’energia per affrontare l’emergenza. Tra coloro che lavorano
in quello che è considerato uno dei più grandi giacimenti
petrolifero del mondo, ci sono anche Stian e
Sofia, una coppia di fidanzata.
Mentre la situazione peggiora e gli
operai vengono fatti evacuare, Stian si offre di andare a chiudere
manualmente il pozzo perché non è possibile farlo dal
centro-ricerche. Nel farlo, però, resta intrappolato nelle
profondità del mare. Quando Sofia capisce che non sarà soccorso da
nessuno, cercherà lei stessa, assieme al suo collega
Arthur, di raggiungerlo per salvargli la vita.
Ad interpretare la principale
protagonista del film, Sofia, vi è l’attrice Kristine
Kujath Thorp, celebre anche per aver recitato in
Sick of Myself,
Ninjababy e La terrapromessa. Accanto a lei, nel ruolo
del compagno Stian, vi è invece l’attore Henrik
Bjelland, mentre Rolf Kristian
Larsen è Arthur. Recitano poi nel film Anders
Baasmo nel ruolo di Ronny, Bjørn Floberg
in quello di William Lie e Anneke von der Lippe in
quello di Gunn.
La vera storia dietro il film
Come anticipato, il film si ispira a
vicende realmente avvenute, non tanto per quanto riguarrda la parte
di racconto dedicata a Sofia e Stian, bensì a quella relativa ai
danni verificatisi alla piattaforma petrolifera. Un caso simile a
quello mostrato dal suo lungometraggio si è infatti verificato
negli anni Settanta, nel mari della Norvegia. Una piattaforma di
estrazione petrolifera esplose, con terribili conseguenze
sull’ambiente circostante.
Ogni giorno, tonnellate e tonnellate
di liquido fuoriuscivano dai resti della piattaforma, ricoprendo in
brevissimo tempo un’estensione enorme di mare. Per quanto riguarda
il giacimento di petrolio del film, le vicende relative ad esso
sembrano essere state ispirate dal Forties Oil
Field, il secondo più grande giacimento petrolifero del
Mare del Nord. È stato scoperto nel 1970 e ha prodotto per la prima
volta petrolio nel 1975 sotto la proprietà di British
Petroleum.
Infine, l’azienda Eelume,
protagonista del film, esiste davvero e i suoi robot subacquei
simili a serpenti sono prodotti reali. Attraverso il racconto di
questi giacimenti e delle strutture che vi vengono costruite sopra,
The North Sea punta dunque a dare un’idea di cosa
voglia dire lavorare in una di queste piattaforme e quale pericolo
esse possano rappresentare per l’ambiente e il benessere umano.
Il trailer di The North
Sea e dove vedere il film in streaming e in TV
Sfortunatamente il film non è
presente su nessuna delle piattaforme streaming attualmente attive
in Italia. È però presente nel palinsesto televisivo di
martedì 18 febbraio alle ore
21:20 sul canale Rai 4. Di
conseguenza, per un limitato periodo di tempo sarà presente anche
sulla piattaforma Rai Play, dove quindi lo si
potrà vedere anche oltre il momento della sua messa in onda.
Basterà accedere alla piattaforma, completamente gratuita, per
trovare il film e far partire la visione.
Prime Video svela il teaser trailer della nuova
serie di Maccio CapatondaSconfort
Zone, la comedy series in 6 episodi
disponibile in esclusiva su Prime Video dal 20 marzo. Nel cast
Francesca Inaudi, Giorgio Montanini, Valerio Desirò,
Camilla Filippi, Luca Confortini, Edoardo Ferrario, Gianluca Fru,
Valerio Lundini e con la partecipazione di Andrea
Delogu, Enzo Salvi, Dario Cassini, Samanta Togni, Maria Teresa Di
Clemente, Ilaria Galassi.
Mariottide, Jim Massew, Oscar
Carogna e Padre Maronno…non ci saranno! Così Maccio Capatonda
avverte i suoi fan in questo divertente teaser che annuncia
l’uscita della serie di cui è regista e protagonista. Una serie
seria – si legge nel teaser – che stuzzica la curiosità e
sorprenderà il pubblico con una nuova surreale sfaccettatura della
sua comicità.
La carriera dell’attore
Eduardo Scarpetta è iniziata solo da qualche anno
ma vanta già una serie di partecipazioni a film e progetti
televisivi di grande importanza. Ruolo dopo ruolo l’interprete ha
saputo distinguersi come vero e proprio mattatore, in grado di dar
vita tanto al dramma quanto alla commedia. Ora che è divenuto
particolarmente popolare a livello nazionale, lo si attende sempre
più presente tanto sul piccolo quanto sul grande schermo, potendosi
così affermare come uno dei volti più interessanti dell’attuale
panorama cinematografico italiano.
Ecco 10 cose che non sai di
Eduardo Scarpetta.
I film e i programmi TV di Eduardo
Scarpetta
1.Ha
recitato in alcuni celebri film per il cinema. La carriera
dell’attore ha avuto nel 2018 con il film Capri-Revolution,
presentato in concorso alla 75ª Mostra del Cinema di Venezia, dove
interpreta Vincenzo. Questi è il fratello della protagonista,
interpretata dall’attrice Marianna Fontana.
Divenuto in breve uno dei nomi più ricercati del cinema italiano,
questi è tornato sul grande schermo con il nuovo film del regista
Mario Martone, intitolato Qui rido io e con
protagonista l’attore Toni Servillo.
Nel 2021 ha recitato in La tristezza ha il sonno
leggero e in La donna
per me, dove ha recitato accanto ad Alessandra Mastronardi
e Stefano Fresi.
Ha poi recitato in Mafia Mamma (2023), Perfomance
(2024) e Vas (2024).
2. È noto in particolare per
i suoi ruoli televisivi. Dopo aver debuttato sul grande
schermo, l’attore ha avuto modo di raggiungere popolarità
internazionale grazie alla serie L’amica geniale, con
Ludovica Nasti
e Gaia Girace,
dove interpreta Pasquale Peluso. Questi è uno dei personaggi
principali, ricorrente tanto nella prima quanto nella seconda
stagione. Sempre in televisione raggiunge il grande successo nel
2021 con il film Carosello Carosone, dove ottiene il
ruolo del protagonista e recita accanto a Ludovica
Martino. Ha così la possibilità di interpretare il
celebre Renato Carosone, ottenendo ulteriori lodi da parte di
critica e pubblico. Nel 2022 fa parte del cast della serie
Le fate ignoranti, mentre nel 2023 recita al fianco
di
Matilda De Angelisin La
legge di Lidia Poët e al fianco di Miriam Leone in I Leoni di
Sicilia. Nel 2025 è protagonista della serie Netflix
Storia della mia famiglia.
Eduardo Scarpetta in Storia della mia famiglia – Credits: Claudia
Sicuranza / Netflix
La famiglia di Eduardo Scarpetta e l’albero genealogico
3. Appartiene ad una celebre
famiglia di attori e drammaturghi. Come suggerisce il
cognome, il giovane attore discende da una delle più note dinastie
teatrali e attoriali di Napoli, ovvero quella degli Scarpetta.
Questa ebbe inizio con l’omonimo Eduardo
Scarpetta, celebre commediografo vissuto tra il 1853 e il
1925. Questi ebbe ben nove figli, tutti non riconosciuti. L’attore
discende proprio da questi, essendo figlio di Mario
Scarpetta, nipote di Vincenzo Scarpetta,
primogenito di Eduardo.
4. È legato ai celebri De
Filippo. Il giovane attore può però vantare una lontana
parentela anche con altri celebri interpreti della tradizione
napoletana, considerati tra i più grandi di sempre: i De Filippo.
Tutto nasce sempre da Eduardo Scarpetta, che tra i suoi figli ebbe
anche Eduardo, Peppino e Titina,
da lui però mai riconosciuti. Questi crebbero dunque assumendo il
cognome della madre, intraprendendo però a loro volta il mestiere
del padre. L’appartenenza a tali grandi nomi della recitazione
napoletana non ha però mai rappresentato un peso per l’odierno
Scarpetta, che ha costruito da sé la propria carriera, tra fatica e
grandi successi.
Eduardo Scarpetta in L’amica
geniale
5. Ha empatizzato molto con
il suo personaggio. Prima di interpretare Carosone,
Scarpetta è divenuto celebre per il ruolo di Pasquale Peluso nella
serie televisiva L’amica geniale. Il suo personaggio,
ricorrente nella prima stagione e tra i protagonisti della seconda,
è il primogenito di Alfredo e Giuseppina, particolarmente
interessato alla giustizia sociale e alla lotta contro i potenti.
Scarpetta, che ha rivelato di aver letto solo i primi due libri
della serie, ha raccontato di aver particolarmente empatizzato con
il personaggio, condividendo molti dei suoi ideali e del suo punto
di vista sul mondo.
Eduardo Scarpetta su Netflix con
Storia della mia famiglia
6. Si è basato su vicende
personali per la sua interpretazione. In Storia
della miafamiglia, la nuova serie italiana
disponibile su Netflix, Scarpetta interpreta Fausto, che prossimo
alla morte, affida i suoi figli ad una famiglia improbabile e
sgangherata. Per la sua interpretazione, l’attore ha dichiarato di
essersi “informato sulla malattia del personaggio, che ho
vissuto in casa perché mio padre l’ha avuta. Poi ho studiato la
dispnea, che ti porta ad essere costantemente in una situazione di
affanno, quindi ho lavorato sul respiro e sulla tosse”.
Ludovica Martino ed Eduardo Scarpetta in Carosello
Carosone
Eduardo Scarpetta interpreta Renato
Carosone
7.Si è
esercitato nel canto e con il pianoforte. Per poter
interpretare Renato Carosone nel modo migliore e più realistico
possibile, l’attore si è esercitato per mesi con il pianoforte. Ha
raccontato di aver incontrato molteplici difficoltà
nell’esercitarsi con questo, ma è infine riuscito a raggiungere il
livello richiestogli. Allo stesso tempo, ha dato sfoggio di grandi
qualità canore. Scarpetta aveva infatti già studiato canto ai tempi
della frequentazione al Centro Sperimentale, ma per poter
interpretare le canzoni di Carosone ha deciso di avvalersi
nuovamente del suo insegnante dell’epoca, così da poter infine
registrare con la propria voce i brani da inserire nel film.
Eduardo Scarpetta è su Instagram
8. Ha un profilo sul celebre
social network. L’attore possiede inoltre un profilo
personale sul social network Instagram, dove vanta ad oggi un
totale di oltre 118 mila follower. Sul suo profilo è solito
condividere tanto fotografie relative ai propri progetti da
interprete, quanto immagini legate più alla sua vita al di fuori
delle scene. Seguendolo si può dunque rimanere aggiornati su tutte
le sue attività dentro e fuori lo schermo.
Eduardo Scarpetta ha una
fidanzata?
9. Ha calcato un red carpet
con la sua dolce metà. Alla Festa del cinema di Roma del
2023, l’attore si è presentato sul red carpet della
serie I
Leoni di Sicilia con la fidanzata Veronica
Ricci. I due sono apparsi particolarmente innamorati, tra
sguardi complici, tenerezze e anche qualche bacio. A parte questa
uscita pubblica, l’attore è molto riservato riguardo la propria
vita privata e non condivide troppi dettagli a riguardo. Tant’è che
su chi sia e che lavoro svolga la sua fidanzata non ci sono
informazioni.
L’età e l’altezza di Eduardo
Scarpetta
10. Eduardo Scarpetta è nato
il 14 aprile 1993 a Napoli. L’attore è alto 1,81
metri.
Sono bastati una manciata di film
alla giovanissima Mikey Madison per
conquistare le attenzioni di tutta Hollywood e lavorare con
importanti autori e attori. Oggi, l’attrice divenuta celebre grazie
al pluripremiato Anora è una
delle interpreti più in voga e più richieste del momento, avendo
dimostrato di possedere una capacità attoriale straordinaria.
Quello davanti a lei, si prospetta dunque essere un futuro
particolarmente radioso.
Ecco 10 cose che forse non sai di Mikey
Madison.
I film di Mikey Madison
1. Ha recitato in celebri
film. L’attrice inizia la sua carriera recitando nel
film Liza, Liza: Skies are Grey (2017), per poi recitare
in Nostalgia (2018), Monster (2018)
e C’era
una volta… a Hollywood di Quentin Tarantino (2019), dove ha una piccola
parte nel ruolo di uno dei membri della famiglia Manson (è la
ragazza a cui
Leonardo DiCapriodà fuoco con il lanciafiamme).
Nel 2021 recita in Rhino, mentre nel 2022 torna al
cinema in Scream,
dove recita accanto a Melissa
Barrerae Jenna Ortega. Nel 2023 recita in All
Souls e nel 2024 è protagonista assoluta di Anora.
2. Ha preso parte anche a
note serie TV. Oltre che per il cinema, Madison si è
distinta anche per la sua partecipazione ad un paio di serie TV
piuttosto popolari. La prima di queste è Better Things,
dove recita in 42 episodi tra il 2016 e il 2022. Tra il 2017 e il
2018, invece, prende parte a 2 episodi di Imposters. Nel
2024 recita invece nella serie La donna del lago.
Le candidature ottenute da Mikey
Madison, dai Bafta agli Oscar
3. Ha ottenuto importanti
riconoscimenti. Per la sua intensa e struggente
interpretazione in Anora (film
premiato con la
Palma d’Oro al Festival di Cannes), Madison ha conquistato
importanti riconoscimenti all’interno dell’industria
cinematografica. Ha infatti ottenuto candidature come Miglior
attrice ai
Golden Globe, ai
Gotham Independent Film Awards, agli Independent Spirit Awards,
ai
SAG Awards, ai
Critics Choice Awards, agli Oscar
e ai
Bafta Awards, vincendo proprio quest’ultimo. Madison è inoltre
lei la prima candidata all’Oscar in una categoria attoriale –
femminile e maschile – ad essere nata dal 1999 in poi.
4. Il ruolo è stato scritto
appositamente per lei. Il regista Sean
Baker ha dichiarato di essere un fan del lavoro di Mikey
Madison da quando l’ha vista in
C’era una volta… a Hollywood, al punto che lo ha rivisto
solo per vedere le sue scene. Mentre Anora era in
fase di sviluppo, ha visto la Madison in Scream con
la moglie e produttrice Samantha Quan. Mentre
uscivano dal cinema, ha voluto subito contattare il suo agente per
questa parte, che è dunque poi stata scritta appositamente per
lei.
5. Non ha avuto problemi con
le scene di sesso. A Mikey Madison è stato chiesto
dal regista Sean Baker se volesse o meno un
coordinatore dell’intimità. L’attrice ha affermato di non averne
bisogno e dunque tale figura non è stata coinvolta. Madison ha
inoltre rivelato che le scene di sesso si sono svolte nella più
completa tranquillità e che il regista stesso recitava le diverse
posizioni sessuali con sua moglie per dimostrare agli attori cosa
voleva che facessero.
Mikaey Madison ha recitato in Scream
6. Ha avuto un ruolo
“speciale” nel film. Quando a Mikey Madison è stato
detto che il suo personaggio nel quinto Scream
sarebbe stato Ghostface, ha pensato che fosse “molto
divertente” e che “mi piacerebbe assolutamente farlo. In
particolare, mi piacerebbe interpretare il personaggio di Ghostface
perché è una rivelazione così interessante e divertente e anche un
arco narrativo così folle e imprevedibile per un personaggio”.
L’attrice ha inoltre affermato di aver sottovalutato la reazione
furiosa dei fan a questa rivelazione e al fatto che il suo
personaggio è responsabile della morte dell’amato Dewey di
David Arquette, personaggio storico della
saga.
Mikey Madison non è su Instagram
7. Non possiede un profilo
sul social network. L’attrice ha in più occasioni
dichiarato di non essere una grande fan dei social network, dove
troppo spesso la vita privata si mescola con quella pubblica.
Proprio per perseguire il desiderio di non condividere troppo di
sé, ha deciso di non possedere alcun account ufficiale sul social
Instagram né su altri social. Si possono tuttavia ritrovare alcune
fan page grazie alle quali sarà possibile rimanere aggiornati sui
suoi progetti.
8. È molto
riservata. Madison recita ormai da diversi anni, ma
solo di recente è divenutata una star su cui si rivolgono le
attenzioni di tutti. Ciò ha naturalmente portato ad una maggiore
esposizione della sua attività come attrice ma anche della sua vita
privata. Madison ha però dimostrato di voler tenere questa quanto
più privata possibile al punto da non possedere neanche un account
social. In ogni caso, al momento, per quanto riguarda la sfera
sentimentale, l’attrice sembra essere single.
Chi sono i genitori di Mikey Madison?
9. I suoi genitori non
appartengono al mondo dello spettacolo. Per quanto
riguarda la sua famiglia, Madison non è figlia d’arte, in quanto i
suoi genitori sono due psicologi di origine ebraica, estranei
dunque al mondo dello spettacolo e di Hollywood.
Le origini di Mikey Madison
Nata Mikaela Madison Rosberg,
l’attrie può vantare origini che sono per tre quarti dell’Europa
dell’Est (Polonia, Lituania, Russia e Germania) e per un quarto
delle isole britanniche (inglesi e scozzesi).
L’età e l’altezza di Mikey Madison
10.Mikey
Madison è nata il 25 marzo
del 1999 a Los Angeles, California, Stati Uniti.
L’attrice è alta complessivamente 1,61 metri.
Death Before the
Wedding è una commedia drammatica polacca, arrivata su
Netflix,
che racconta la storia di una famiglia alle prese con una crisi
aziendale che sconvolge anche la loro vita privata. Tutto inizia
con una festa di laurea: Maja è una studentessa modello e suo
padre, Mirek, ha grandi progetti per il suo futuro.
Mirek sogna per lei un’istruzione
all’estero e una carriera brillante, ma Maja ha altri piani: vuole
sposare il suo fidanzato Milosz, tornare nella sua città natale e
aprire un laboratorio scientifico.
Perché Mirek accetta
improvvisamente il matrimonio di Maja?
Mirek è inizialmente contrario alle
nozze, ma una tragedia lo costringe a rivedere la sua posizione.
L’azienda di famiglia, la Little Delight Dairy, è
sull’orlo della chiusura. La società madre sta ridimensionando le
attività, eliminando quelle meno redditizie per investire in
iniziative più proficue.
Il CEO dell’azienda,
Rylski, fa una sosta alla latteria mentre è in
viaggio per le vacanze con la moglie Monika e i
loro due figli. Nonostante il decesso improvviso del direttore
della latteria, Szyszko, Rylski non esita ad annunciare la chiusura
dell’attività.
Le cose prendono una piega
inaspettata quando Monika stringe amicizia con
Regina, la madre di Maja. Durante una
conversazione, Regina le rivela che sua figlia sta per sposarsi.
Monika, da sempre appassionata di wedding planning, coglie
l’opportunità per realizzare il suo sogno. Così convince il marito
a concedere alla famiglia la possibilità di mantenere la latteria,
a patto che le venga affidata l’organizzazione del matrimonio di
Maja. Mirek, messo alle strette, è costretto ad accettare.
Cosa succede tra Milosz e
Maja?
Quando Maja presenta Milosz ai suoi
genitori, Mirek rimane scioccato nel vedere che il ragazzo è di
colore. Il padre di Maja fatica ad accettare la diversità del
futuro genero, tanto che Regina lo accusa di razzismo. Tuttavia,
con l’avvicinarsi del matrimonio, Mirek si sforza di accogliere
Milosz nella famiglia. Col tempo, i due iniziano ad andare
d’accordo e il giovane contribuisce attivamente con idee per
salvare la latteria.
Essendo laureato in produzione e
logistica, Milosz suggerisce strategie per migliorare la linea
produttiva e ha contatti utili per acquistare nuove attrezzature.
Maja, però, scopre che il matrimonio è solo un pretesto per salvare
l’azienda di famiglia. Nonostante tutto, decide di andare avanti
con le nozze. Nel frattempo, trascorre più tempo con Regina e le
altre donne che lavorano alla latteria, rimanendo colpita dalla
loro abilità. Decide così di affittare uno spazio per allestire il
suo laboratorio.
Alla fine, pur essendo consapevoli
della motivazione dietro il matrimonio, Maja e Milosz scelgono
comunque di sposarsi. Tuttavia, un acceso scontro tra Mirek e
Rylski interrompe la cerimonia. Dopo una riconciliazione, i due
giovani decidono di posticipare il matrimonio.
Perché le donne decidono di
sfidare gli uomini?
Regina, Karolina, Iza e
Hanka sono competenti quanto gli uomini che lavorano nel
caseificio, ma non hanno mai avuto ruoli di leadership. Karolina è
in grado di riparare qualsiasi macchina della linea di produzione,
Hanka gestisce casa e lavoro senza l’aiuto del marito, mentre Iza,
con il suo mezzo milione di follower su Instagram, è in grado di
confezionare 300 formaggi all’ora. Regina, invece, ha sempre
lavorato dietro le quinte, sostenendo Mirek senza mai imporsi come
leader.
Quando Rylski concede a Mirek
un’ultima possibilità di salvare la latteria, gli chiede di
presentare un piano di rilancio e di nominare un nuovo manager.
Mirek si auto-candida per il ruolo, ma le donne vogliono che sia
Regina a prendere il comando. Ne nasce così una competizione tra
uomini e donne, con entrambi i gruppi impegnati a elaborare le
migliori strategie per il futuro dell’azienda. Dopo due settimane,
il gruppo vincitore avrà il diritto di scegliere il nuovo
manager.
La Little Delight Dairy
chiude alla fine di Death Before the Wedding?
Durante il matrimonio di Maja e
Milosz, Mirek scopre che Rylski intende comunque vendere la
latteria. Per impedire che sua figlia e suo genero vengano
sfruttati, Mirek interrompe la cerimonia. Monika, delusa dal
comportamento del marito, lo obbliga a vendere l’azienda alla
famiglia di Maja a un prezzo scontato.
Nonostante lo sconto, la famiglia di
Maja non riesce a raccogliere la cifra necessaria. A questo punto,
entra in gioco il padre di Milosz, che rimane colpito dalla qualità
del formaggio prodotto dalla Little Delight Dairy
e decide di investire nell’azienda. Grazie al suo intervento, la
famiglia riesce a concludere l’acquisto, costringendo Rylski ad
accettare l’accordo per evitare l’ira della moglie.
Entrambi i gruppi avevano preparato
piani ambiziosi per salvare l’azienda. Mirek, determinato a
vincere, aveva persino ipotecato la casa all’insaputa di Regina per
acquistare nuovi macchinari. Tuttavia, la nuova attrezzatura si
rivela difettosa e non funziona come previsto.
Dall’altra parte, le donne puntano
tutto sui social media: organizzano una gara di formaggi,
solitamente dominata dagli uomini, e ne pubblicano il video online.
Purtroppo, l’iniziativa si conclude con le concorrenti ferite e
appena dodici visualizzazioni.
Come finisce Death
Before the Wedding?
Alla fine del film, Mirek riconosce
finalmente il talento di Regina e le cede il ruolo di responsabile
della latteria. Nel frattempo, il video della gara di formaggi
attira l’attenzione di un’importante azienda di produzione
casearia, la Cheese Rolling Company.
I rappresentanti dell’azienda si
presentano alla Little Delight Dairy subito dopo
la firma dell’accordo di vendita con Rylski, proponendo una
collaborazione esclusiva. Grazie a questa nuova opportunità, la
latteria è finalmente salva e si assicura un futuro stabile con un
importante contratto commerciale.
Love Forever
(Karlek Farever) è una nuova rom-com svedese in
streaming su Netflix
che utilizza tutti i classici tropi per raccontare una storia già
vista numerose volte. La trama segue due giovani, Hanna e Samuel,
che decidono di sposarsi nella casa di famiglia di quest’ultimo a
Gotland e devono affrontare le differenze tra le loro due famiglie,
il cui comportamento inizia a sfuggire di mano. Nel complesso,
Love Forever non introduce elementi innovativi,
limitandosi a riproporre idee stereotipate sul romanticismo e un
umorismo leggero.
Di cosa parla Love Forever
di Netflix?
Love Forever inizia
con Hanna, una psicoterapeuta professionista, che discute con una
cliente la quale le offre un consiglio deciso: evitare il
matrimonio, poiché esso rovina la vita. Il motivo di questa
conversazione diventa chiaro nella scena successiva, quando alcune
amiche della terapista irrompono nella sua clinica e la trascinano
via per festeggiare il suo addio al nubilato. Hanna si sta
preparando a sposare il fidanzato Samuel, con cui ha una relazione
da un anno. Durante il viaggio per la celebrazione, si verifica una
situazione imbarazzante quando una delle amiche si offende per non
essere stata invitata alla cerimonia, a differenza di Linda, amica
d’infanzia della sposa, l’unica ad aver ricevuto un invito.
Nel frattempo, viene introdotto il
futuro sposo, Samuel, impegnato nella gestione del suo ristorante a
Stoccolma insieme all’amico e socio Marco. Si scopre che Marco e
Linda avevano avuto una relazione seria in passato e che lui non è
ancora riuscito a superare la rottura. Nonostante il disagio per la
presenza di Linda al matrimonio, Marco finge di essere sereno.
Samuel, d’altro canto, è concentrato sull’organizzazione meticolosa
della cerimonia, avendo pianificato ogni dettaglio con attenzione,
senza voler lasciare nulla al caso.
Una delle principali fonti di
preoccupazione per Samuel è la location del matrimonio, che si
svolgerà nella sua casa natale a Gotland, un ambiente rurale dove
vivono i suoi genitori e fratelli. Questi ultimi, molto legati alle
tradizioni e alle usanze locali, si scontrano con la mentalità più
moderna di Samuel e, ancor più, con quella di Hanna, estranea alle
consuetudini della Svezia rurale. Come prevedibile, l’impatto
culturale tra le due realtà genera momenti di forte contrasto.
La poca credibilità della trama di
Love Forever emerge rapidamente, poiché la coppia
si appresta a sposarsi senza una reale conoscenza delle rispettive
famiglie. Samuel conosce e disapprova i ricchi genitori della
fidanzata, mentre Hanna ignora quasi completamente la famiglia del
compagno. Nonostante la sua preferenza per il lusso e la vita
cittadina, accetta di celebrare il matrimonio a Gotland,
incontrando i suoceri solo un giorno prima della cerimonia. Questa
scelta appare poco plausibile e porta a numerose difficoltà,
amplificate dalla presenza dei genitori di Samuel, Leif e Maj-Gun,
che si dimostrano estremamente invadenti.
Il film raffigura gli abitanti
dell’isola come persone semplici ma testarde, imponendo usanze e
tradizioni in modo soffocante. Maj-Gun insiste affinché Hanna
indossi un abito da sposa tradizionale di famiglia, scontrandosi
con la volontà della giovane, che aveva accuratamente scelto il
proprio vestito. Incapace di esprimere un rifiuto diretto, Hanna
finisce per sporcare l’abito con il cioccolato, eludendo così
l’imposizione familiare. Tuttavia, nuove tensioni sorgono quando
Maj-Gun tenta di farle indossare un velo ereditario, costringendo
Samuel a intervenire.
Samuel si rivela incapace di opporsi
ai genitori, nonostante non siano particolarmente severi.
L’atteggiamento passivo del protagonista risulta poco coerente con
il suo carattere, evidenziando ulteriori debolezze narrative. La
coppia si trova così in difficoltà, tra tradizioni ingombranti e un
mancato supporto reciproco.
Le dinamiche familiari e
sociali
I genitori di Samuel vogliono che la
cerimonia si svolga secondo le loro regole, invitando l’intero
vicinato nonostante la volontà degli sposi di mantenere un evento
intimo. Viene perfino organizzata un’esposizione pubblica della
sposa, considerata una tradizione, ma percepita come un atto
umiliante. Il fratello maggiore di Samuel, un personaggio
caratterizzato esclusivamente da atteggiamenti sprezzanti e
misogini, aggiunge ulteriore tensione alla situazione.
Nel frattempo, anche i genitori di
Hanna si dimostrano problematici. Martin, banchiere d’investimento,
considera la ricchezza una soluzione a qualsiasi problema e
disprezza apertamente Samuel per la sua professione. Questo
atteggiamento porta a una rissa tra le due famiglie, durante la
quale Helene, madre della sposa, prende una decisione drastica.
Dopo aver incontrato Lars, un vecchio amore di gioventù, decide di
lasciare il marito Martin per riappropriarsi della propria
indipendenza.
Le vicende di Marco e
Linda
Parallelamente alla trama
principale, il film segue la relazione tra Marco e Linda. Marco,
che aveva precedentemente tradito Linda (o finto di farlo per
suscitare una reazione), viene perdonato senza molte spiegazioni.
Linda prende l’iniziativa e, mentendo sulle circostanze della
proposta, accelera il loro matrimonio, che viene celebrato nella
chiesa di Lars a Gotland.
Il destino di Hanna e
Samuel
Hanna scopre che la proposta di
Samuel era stata motivata principalmente dal desiderio di
infastidire Martin, portando alla rottura della coppia il giorno
del matrimonio. Tuttavia, entrambi riconoscono di amarsi e decidono
di rimandare le nozze. Due mesi dopo, durante la cerimonia di Marco
e Linda, Hanna chiede a Samuel di sposarla e lui accetta,
suggerendo che il matrimonio sia nuovamente in programma. Il finale
sottolinea quanto i protagonisti siano volubili nelle loro
decisioni, mettendo in discussione la solidità della loro
relazione.
Love Forever si
rivela quindi una commedia romantica prevedibile, caratterizzata da
cliché sulle differenze tra cittadini e abitanti delle zone rurali,
senza offrire spunti narrativi particolarmente originali o
innovativi.
Captain America: Brave New World è in sala e, mentre i
fan sembrano divisi sulla qualità complessiva dell’ultimo film dei
Marvel Studios, un aspetto che sembra mettere
tutti d’accordo è il fatto che la scena post-credits del film sia
brutta.
Seguono spoiler
Nella scena, vediamo Sam Wilson
(Anthony
Mackie) passare dal Raft, la prigione galleggiante
dove vengono mandati i supercriminali del mondo, per incontrare il
dottor Samuel Sterns (Tim Blake Nelson). Dopo un
po’ di tira e molla sul fatto che non condividono lo stesso senso
dell’umorismo, The Leader fa qualche vago accenno a misteriosi
“altri” per i quali Sam e i suoi Nuovi Vendicatori dovranno
prepararsi, apparentemente preparando il prossimo grande film
evento dell’MCU, Avengers: Doomsday.
Si tratta davvero di una scena con
poco peso e brutta?
Abbiamo avuto alcuni eccellenti ed
emozionanti scene post credits nel corso della storia del MCU, ma a pensarci bene, la maggior
parte di esse non presenta cameo a sorpresa o grandi rivelazioni, e
spesso servono solo come piccoli teaser abbastanza standard per le
prossime uscite.
Se Brave New World
fosse stato un film davvero grandioso, allora questa particolare
scena post-credits avrebbe potuto essere una delusione. Ma se da
una parte una scena modesta per un buon film è normale, dall’altra
ci si aspettava qualcosa che avesse potuto significare il vero e
proprio ritorno dei Marvel Studios dopo un paio di
appuntamenti mancati nei mesi passati.
Captain America: Brave New
World riprenderà da dove si è conclusa la
serie Disney+The
Falcon and the Winter Soldier, seguendo l’ex Falcon
Sam Wilson (Anthony
Mackie) dopo aver formalmente assunto il ruolo di
Capitan America. Il regista Julius
Onah (Luce, The Cloverfield Paradox) ha
descritto il film come un “thriller paranoico” e ha
confermato che vedrà il ritorno del Leader (Tim Blake
Nelson), che ha iniziato la sua trasformazione radioattiva
alla fine de L’incredibile Hulk del 2008.
Secondo quanto riferito, la star di
Alita: Angelo della BattagliaRosa
Salazar interpreterà la cattiva
Diamondback, mentre Giancarlo Esposito sarà Sidewinder. Harrison Ford, invece, assume qui il ruolo di
Thaddeus “Thunderbolt” Ross, che a quanto rivelato dal primo
trailer si trasformerà ad un certo punto nel Hulk Rosso. Nonostante
dunque avrà degli elementi al di fuori della natura umana, il film
riporterà il Marvel Cinematic
Universe su una dimensione più terrestre e realista, come già
fatto anche dai precedenti film dedicati a Captain America. Il film
è al cinema dal 12 febbraio.
Sebbene il franchise abbia iniziato
a perdere il suo fascino con il passare del tempo, la Disney ha
comunque ottenuto un enorme successo con i suoi film di Pirati dei Caraibi. Johnny
Depp è artefice in gran parte di questo successo, ma le
sue recenti vicende giudiziarie che lo hanno coinvolto con la ex
moglie Amber Heard hanno portato la Disney ad
abbandonare i piani per un sesto film. La carriera di Depp a
Hollywood è stata messa in pausa – da allora ha tentato un ritorno
– e lo studio è tornato al tavolo da disegno con il franchise.
Non è chiaro esattamente chi stia
sviluppando la prossima iterazione, anche se l’aspettativa è che i
riflettori si sposteranno su un nuovo gruppo di pirati al posto
dell’iconico capitano Jack Sparrow. Ci sono
state voci su Margot Robbie che guida un riavvio
almeno negli ultimi anni. Ayo Edebiri, Austin
Butler e Hailee Steinfeld, nel frattempo,
sono tra coloro che presumibilmente sono stati adocchiati per
prendere il centro della scena al posto di Depp. Il produttore,
Jerry Bruckheimer, ha dichiarato: “Ci stiamo
lavorando“, ha detto. “Jeff Nathanson sta lavorando a una
sceneggiatura. Ne abbiamo un’altra… Ne abbiamo due e a questo punto
non sappiamo chi vincerà la corsa dei cavalli. Ma spero che nel
prossimo mese avrò una sceneggiatura e forse la Disney vorrà
realizzarla“.
Bene, secondo The
DisInsider (tramite ActioNewz.com), sembra che Johnny Depp tornerà per il prossimo film
Pirati dei Caraibi. Si dice che i Walt Disney
Studios si stiano preparando per iniziare la produzione e, sebbene
non ci sia una tempistica stabilita, è probabile che questa
prossima puntata vedrà Sparrow fare il suo atteso ritorno.
Questa notizia sarà accolta con
favore da molti fan visto che una nuova puntata del franchise
Pirati dei Caraibi senza Depp e Capitan Jack
sarebbe difficile da promuovere. Il suo ritorno, d’altra parte, è
destinato ad aumentare l’interesse.
La serie originale seguiva le
avventure del capitano Jack Sparrow (Johnny
Depp), con Hector Barbossa (Geoffrey
Rush), Will Turner (Orlando
Bloom), Elizabeth Swann (Keira
Knightley) e Joshamee Gibbs (Kevin
McNally).
Il franchise è iniziato nel 2003 con
Pirati dei Caraibi: La maledizione della prima
luna, un film che ha incassato 654 milioni di dollari in
tutto il mondo. Dopo il successo del primo capitolo, la Disney ha
continuato con due sequel, tra cui La maledizione del
forziere fantasma del 2006 e Ai confini del
mondo del 2007. Nel 2011, abbiamo ottenuto Oltre i
confini del mare, anche se La vendetta di
Salazar ha concluso le cose con una nota negativa nel
2017.
She-Hulk:
Attorney at Law del 2022 con Tatiana
Maslanyha suscitato da parte dei fan reazioni
miste. L’approccio unico del finale, la rottura della quarta parete
(caratteristica tipica dei fumetti di She-Hulk), inclusa una visita al quartier generale
dei Marvel Studios, ha diviso le opinioni, ma
sarebbe sbagliato dire che la serie non abbia diversi elementi di
interesse.
Tra i momenti salienti dello show
c’è stato il memorabile cameo di Daredevil.
Charlie Cox si è vestito con il costume
originale dei fumetti dell’Uomo senza paura per entrare nella
mischia al fianco di Jennifer. Matt ha trascorso la notte con
Jennifer Walters e si è presentato casualmente nel finale come
parte di diverse peculiari rotture della quarta parete che hanno
permesso a She-Hulk di riscrivere il finale della sua storia.
Lo showrunner di
Daredevil:
Rinascita, Dario Scardapane, ha già
confermato che il revival probabilmente non farà riferimento al
ruolo cameo del vigilante in She-Hulk:
Attorney at Law. Nonostante ciò, Tatiana Maslany ha
commentato così il suo possibile coinvolgimento nella serie su Matt
Murdock: “Rinascita?
Voglio dire, assolutamente, era fantastico. E’ stato molto
divertente recitare con lui”, ha detto di Charlie
Cox. “E penso che ciò che ha fatto così bene è stato
prendere un personaggio che esiste in un tono diverso e adattarlo
totalmente a questo nuovo tono, mantenendo comunque l’integrità del
personaggio, che in realtà è molto divertente. Vederlo scontrarsi
con questo tipo di mondo più leggero”.
Quando è stato chiesto a Tatiana
Maslany che avrebbe potuto dare una svolta seria a
She-Hulk, l’attrice ha risposto: “Sono
d’accordo. Ho una seria, beh, ho un sacco di ossa serie nel mio
corpo”. She-Hulk che diventa una serie
dal tono più serio potrebbe essere interessante. Tuttavia, anche se
non sappiamo quando o dove rivedremo l’eroe, Avengers: Doomsday sembra una
risposta probabile. In quel caso, il personaggio si adatterà al
tono del film, che difficilmente consentirà la rottura della quarta
parete.
Una voce recente sosteneva che la
star di It Ends With UsBrandon
Sklenar potrebbe essere sul radar dei Marvel Studios per interpretare Richard Rider
nella prossima serie Nova, ma se c’è del vero,
l’attore non è disposto a confermare nulla. Sklenar ha ammesso di
aver sentito i rumors mentre chiacchierava con The Playlist, ma ha
detto che qualsiasi potenziale accostamento del suo nome a Nova era
una “novità” per lui. Tuttavia, ha rivelato di avere un incontro
con Kevin Feige dei Marvel Studios in programma.
“Sì, ne ho sentito parlare. Per
me era una novità. Penso che mi sarei dovuto incontrare [Marvel Studios/Marvel Television] a un certo
punto… con [Kevin] Feige. Vedremo. Sarebbe fantastico”.
Brandon Sklenar tra Nova e Batman
Il nome di Brandon
Sklenar potrebbe essere diventato familiare ai fan
perché lui stesso si è candidato come nuovo Batman del DCU. Sebbene Sklenar non abbia effettivamente
avuto colloqui con i DC Studios in merito a The Brave and the Bold,
sembra proprio che Bruce Wayne sia il ruolo che preferirebbe
ottenere se gli fosse data la possibilità.
“Ho visto un sacco di
fan-casting per questa cosa di Batman, e questo è molto
interessante per me, adoro Batman. Sarebbe un sogno, di sicuro. Ma
vedremo cosa succederà, sono fatto per questo. Dovrebbe essere la
cosa giusta al momento giusto”.
Paddington
in Perù conclude la trilogia con una storia piena dello
stesso cuore e delle stesse risate dei suoi predecessori, senza
mancare di grandi colpi di scena. Invece di essere ambientato a
Londra, questa volta Paddington in Peru cambia location e si
sposta in Perù, il paese natale dell’adorabile orso. La storia è
incentrata sulla ricerca della zia Lucy di Paddington, scomparsa
dall’Orfanotrofio degli Orsi in Pensione. Seguendo quella che è
considerata uno dei migliori film di tutti i tempi, Paddington 2, Paddington in Perù ha avuto molta
pressione sulle spalle.
Anche se forse non raggiunge le
vette del suo predecessore, la storia si dimostra degna al momento
del finale di Paddington in Perù. Il film non solo contiene
lo stesso nucleo emotivo e comico dei primi due, ma la storia di
Paddington in Perù ha anche la sua parte di colpi di scena
nell’atto finale. Dalle rivelazioni sui cattivi del film
all’esplorazione di racconti mitologici e persino a qualche
preparazione per Paddington 4, il finale di Paddington in
Perù ha molto da esplorare.
Paddington trova zia Lucy nel
finale di Paddington in Perù?
Zia Lucy ha involontariamente
costretto Paddington a un viaggio attraverso l’Amazzonia
Come accennato, la storia di
Paddington in Perù ruota intorno alla scomparsa di zia Lucy,
che costringe il giovane orsetto e la sua nuova famiglia, i Brown,
a recarsi in Sud America. Una volta lì, la famiglia si avvale
dell’aiuto di Hunter Cabot, interpretato da Antonio Banderas, un
uomo che proviene da una lunga stirpe di cacciatori di tesori.
Anche se il cambio di scenario e la durata più lunga potrebbero
aver contribuito a rendere le recensioni di Paddington in
Perù leggermente più controverse rispetto a quelle dei suoi
predecessori, il film non perde mai di vista la sua storia
toccante, poiché il finale si concentra sul rapporto tra zia Lucy e
Paddington.
Dopo una serie di prove e
tribolazioni che coinvolgono gli aspetti più mitici di
Paddington in Perù, il giovane orso alla fine si riunisce
con sua zia. Con l’aiuto dei Brown, il viaggio di Paddington
attraverso la foresta pluviale amazzonica lo conduce infine in un
santuario degli orsi. Lì, la zia Lucy lo aspetta, rendendo la
sequenza finale commovente, che sfrutta uno degli aspetti
migliori della trilogia di Paddington: il suo cuore.
Paddington in Perù Connessioni
mitologiche: i Brown troveranno El Dorado?
La storia di Paddington 3 è più
profonda di quanto ci si potrebbe aspettare
All’inizio, la storia di
Paddington in Perù è presentata come una semplice ricerca di
un parente scomparso. Tuttavia, l’introduzione di Hunter Cabot
conferisce al film una trama più profonda che ruota intorno alla
mitologica città perduta di El Dorado. L’albero genealogico di
Hunter Cabot, cacciatore di tesori, rivela che la chiave per
trovare El Dorado è presumibilmente legata a un orso, che Hunter
interpreta come Paddington, dato il braccialetto di quest’ultimo
raffigurato nei libri di storia relativi alla leggendaria città
perduta d’oro.
Tutto il cast della famiglia Brown
ritorna per Paddington in Perù, tranne Sally Hawkins, che viene
sostituita da Emily Mortimer nel ruolo di Mary Brown.
Alla fine, i Brown e Hunter Cabot
deducono che zia Lucy è andata alla ricerca di El Dorado,
allineando i loro interessi per trovare l’oro e il parente perduto
di Paddington. Mentre Paddington in Perù si avvicina alla
fine, El Dorado viene trovato, ma non come ci si potrebbe
aspettare. Invece di una città perduta piena d’oro e gioielli,
il tesoro di El Dorado è un tesoro di arance perfettamente
mature, perfette per fare la marmellata per la tribù nascosta di
orsi che ospita. Zia Lucy ha trovato El Dorado perché sapeva che
Paddington l’avrebbe trovata lì, scoprendo così la sua storia
ancestrale.
La vera discendenza di
Paddington viene rivelata in Paddington in Perù
Paddington non è mai stato
orfano, solo perso
Nel finale di Paddington in
Perù, zia Lucy rivela che il suo braccialetto, che era la
chiave per trovare El Dorado, era originariamente di Paddington e
che era legato alla sua gamba quando lei e zio Pastuzo lo trovarono
da cucciolo. Il motivo è che Paddington era nato a El Dorado prima
di perdersi. Il braccialetto è il modo in cui avrebbe trovato la
strada di casa, qualcosa che zia Lucy aveva capito. Per aiutarlo a
trovare la sua vera casa, zia Lucy andò alla ricerca di Paddington,
sperando che lui la trovasse, come accadde nel finale di
Paddington in Perù.
La scelta finale di Paddington
e la spiegazione della preparazione di Paddington 4
Le nozioni di Paddington sulla
casa sono state messe alla prova
La rivelazione che Paddington è
nato a El Dorado pone l’orso di fronte a una scelta difficile nel
finale di Paddington in Peru. Paddington deve decidere se
rimanere con la sua specie o tornare a Londra con i Brown, che
gli hanno dato una nuova casa lontano dal Perù. Dopo averci
riflettuto attentamente, Paddington decide di tornare a Londra
perché, nonostante abbia scoperto da dove viene, sa che la famiglia
Brown è il suo posto.
È interessante notare che questo
prepara la storia del
recentemente annunciato Paddington 4. Nella sequenza
finale di Paddington in Perù, gli orsi di El Dorado vengono
a trovare i Brown a Londra. Questo potrebbe dare il via a una
storia in cui Paddington aiuta gli altri orsi ad abituarsi alla
vita in Inghilterra, portando con sé tutti i temi di malizia, caos
e commoventi che sono diventati sinonimo dei film di
Paddington.
La spiegazione del grande colpo
di scena del cattivo di Paddington in Perù
Chi era il cattivo finale di
Paddington in Perù?
Nel marketing di Paddington in
Perù, il film non chiariva necessariamente chi fosse il cattivo
della storia. Naturalmente, ciò era probabilmente dovuto al fatto
che superare il cattivo di Hugh Grant, che ha cambiato la carriera
di Paddington 2, sarebbe stato incredibilmente difficile.
Tuttavia, Paddington in Perù ha un cattivo: Hunter Cabot. Si
scopre che le origini di Hunter, cacciatore di tesori, gli hanno
trasmesso la febbre dell’oro, con i fantasmi dei suoi antenati che
lo spingono a rinunciare alla sua amicizia con Paddington e i
Brown, e persino al rapporto con sua figlia, per trovare El Dorado
a tutti i costi.
Si scopre che la suora
apparentemente benevola di Olivia Colman dell’Orfanotrofio per Orsi
in Pensione è in realtà la cugina di Hunter Cabot e soffre anche
lei della febbre dell’oro…
Questo porta Hunter Cabot a un
confronto diretto con Paddington e i Brown, ma un altro colpo di
scena attende nel finale di Paddington in Perù. Si scopre
che la suora apparentemente benevola di Olivia Colman
dell’Orfanotrofio per Orsi in Pensione è in realtà la cugina di
Hunter Cabot e soffre anche lei della malattia dell’oro. Minaccia i
Brown, Paddington e la figlia di Hunter, Gina, facendo uscire
Hunter dalla sua follia in modo che possa sconfiggerla. Hunter poi
parte con Gina mentre i Brown entrano a El Dorado e la Reverenda
Madre viene trasferita nella gelida Casa degli Orsi Polari in
Pensione.
Il vero significato di
Paddington nel finale del Perù
Come nel caso del finale di tutti i
film di Paddington, il finale di Paddington in Perù
ha al centro un messaggio commovente. Il film riafferma i temi
centrali dei suoi predecessori, ovvero essere gentili a tutti i
costi e trovare una casa in una famiglia di persone diverse, ma li
approfondisce aggiungendo il messaggio che la casa non è sempre
solo un luogo. Paddington in Perù trasmette il
messaggio che la casa può essere ovunque, in qualsiasi paese,
purché sia piena di persone che ti amano e si prendono cura di te,
come scopre l’orsetto protagonista.
La serie di Paddington
continuerà con un quarto film e una serie televisiva, dopo
l’imminente uscita di Paddington in
Perù. Il terzo film uscirà nelle sale cinematografiche del
Regno Unito a novembre, seguito dall’uscita nelle sale statunitensi
a gennaio. La prossima avventura di Paddington lo porta lontano
dall’ambientazione dei film precedenti a Londra, quando si reca in
Perù per far visita alla zia Lucy, insieme alla famiglia Brown, per
poi finire in una missione alla sua ricerca.
Parlando con The Hollywood
Reporter, Françoise Guyonnet, amministratore delegato di
StudioCanal, ha dichiarato che “stiamo anche lavorando a una
nuova serie TV e a un nuovo film che usciranno nel 2027,
28”. Il 2028 segnerà il 70° anniversario di Paddington, il
personaggio apparso per la prima volta nel libro per bambini A
Bear Called Paddington di Michael Bond nel 1958. Poiché
entrambi i progetti sono ancora nelle prime fasi di sviluppo, non
sono stati ancora rivelati ulteriori dettagli sulla trama o sui
personaggi.
Cosa significa questo per il
franchise di Paddington
Paddington in Perù non è
la fine
L’aggiornamento di Guyonet conferma
che Paddington in Perù non sarà la fine della storia
dell’orsetto protagonista. Il terzo film probabilmente
concluderà la prossima avventura di Paddington alla ricerca di zia
Lucy, ma potrebbe lasciare alcune trame aperte per preparare il
terreno al prossimo sequel. Ben Whishaw probabilmente tornerà a
dare la voce a Paddington nel quarto film, insieme ad altri membri
chiave del cast che riprenderanno i loro ruoli, anche se alcuni
potrebbero essere sostituiti se sceglieranno di abbandonare il
franchise come ha fatto Sally Hawkins prima di Paddington 2.
Se Paddington 4 uscirà come
previsto nel 2027 o 2028, ci sarà un’attesa più breve tra il
terzo e il quarto film rispetto a quella tra il secondo e il
terzo. Paddington 2 è uscito nel 2017, mentre
Paddington in Peru uscirà il 20 febbraio 2025. Per
quanto riguarda la serie televisiva, resta da vedere se sarà
live-action come i film o se sarà animata nello spirito delle
precedenti serie televisive di Paddington.
Il periodo di Henry Cavill come Superman è
giunto a una fine precoce per molti fan, dopo che la Warner Bros.
li aveva illusi con una scena a metà dei titoli di coda di
Black Adam, le riprese di Flash,
un sequel di Man of Steel e
probabili progetti tra cui Black Adam 2 e
Crisi sulle Terre infinite.
Quando James
Gunn e Peter Safran hanno fondato i
DC Studios, Henry Cavill è stato abbandonato e
David Corenswet è stato scelto per interpretare
l’eroe nel prossimo film di Superman che arriverà quest’estate.
L’attore britannico, che ha anche
detto addio a The
Witcher, non ha perso tempo a fare il salto nel
MCU per un cameo come variante di
Wolverine in Deadpool & Wolverine. Da allora si sono
susseguite voci secondo cui Henry Cavill sarebbe in lizza per
tornare, anche se non necessariamente come Logan.
Scooper @MyTimeToShineH ha affermato oggi
che “Henry Cavill è stato preso di mira per un ruolo nello
show di Nova”. Come al solito, questa affermazione
relativamente vaga non getta ulteriore luce su quale personaggio
interpreterebbe l’ex Superman, sebbene Richard Rider sia una
possibilità convincente.
I dettagli della trama di Nova sono
ancora per lo più segreti, ma secondo una recente indiscrezione di
Daniel Richtman, Annihilus sarà il cattivo della
serie. I Nova Corps sono stati introdotti nel primo
Guardiani della Galassia,
il che ha portato a speculazioni sul fatto che Richard Rider
avrebbe trovato la sua strada nel franchise GOTG. James
Gunn ha mostrato scarso interesse per il personaggio, ma
la serie Nova molto probabilmente si svilupperà a partire da quel
momento off screen di Infinity War in cui Thanos decima la maggior
parte della popolazione di Xandar.
Per quanto riguarda chi dovrebbe
interpretare Nova, ci sono infinite possibilità entusiasmanti e al
momento non sappiamo a quale fascia d’età lo studio si rivolgerà.
L’anno scorso, Brad Winderbaum, responsabile dello
streaming, dell’animazione e della televisione di Marvel Studios, ha affermato: “Amiamo
Nova. Siamo nelle prime fasi di sviluppo di Nova. Abbiamo un nuovo
sistema dietro le quinte presso Marvel Studios. Ora siamo più
simili a uno studio tradizionale. Stiamo sviluppando più di quanto
effettivamente produrremo”.
“Ci sono progetti per sviluppare
Nova. Amo Nova anch’io. Amo Richard Rider anch’io. Spero che arrivi
sullo schermo”, ha aggiunto. “Il mondo è sempre caos. Ci
sono sempre delle cose. Devi evocare queste cose per farle
accadere, ma mi piacerebbe vedere uno show di Nova, un
giorno”.
Nova nei fumetti
Creato dallo scrittore Marv
Wolfman e dall’artista John Romita Sr.,
Richard Rider è apparso per la prima volta in The Man Called Nova
n. 1 nel 1976. Ha ottenuto i suoi poteri quando l’ultimo centurione
sopravvissuto del Nova Corps, Rhomann Dey, gli ha trasferito le sue
abilità per combattere il cattivo Zorr. Siamo curiosi di scoprire
cosa riserva il futuro a Nova sullo schermo e
cosa significherà la sua introduzione per l’angolo cosmico del
Marvel Cinematic Universe.
Il titolo del film
Il seme del fico sacro si riferisce a una specie di
fico (Ficus religiosa) originaria del subcontinente
indiano. La sua natura invasiva la classifica come epifita, una
pianta o un organismo simile a una pianta che cresce sulla
superficie di un’altra pianta e trae umidità e sostanze nutritive
dall’aria, dalla pioggia o dai detriti che la circondano.
Classificato anche come “erbaccia ambientale”, il fico sacro, a
differenza della maggior parte delle piante epifite, diffonde i
suoi semi su altre piante, per cui le radici penetrano all’interno
del fusto della pianta ospite, spaccandola dall’interno.
La descrizione di cui sopra appare
sullo schermo come un’epigrafe, evidenziando un confronto non
troppo sottile con il governo teocratico dell’Iran, e il film
spiegherebbe come quell’ideologia soffocante e pervasiva alla fine
si imporrà nelle case, trasformando il “noi” collettivo,
spingendolo sempre più verso l’autocrazia man mano che il
ragionamento governato dalle buone intenzioni o dalla generosità
della fede diventa lentamente confuso.
L’obiettivo sui
privilegiati
Il seme del fico
sacro di
Rasoulouf sembra una presa in giro dei film epici pre-codice di
Hollywood, in particolare del film del 1933 Cavalcata. Quel film
descriveva le vite dei benestanti residenti di Londra e dei loro
amici intimi mentre importanti eventi storici come la seconda
guerra boera, l’affondamento del Titanic e la morte della regina
Vittoria colpivano direttamente la famiglia o facevano da
sfondo.
Mentre film come “Cavalcade” e
altri del suo genere non offrono commenti approfonditi su quegli
eventi, il film di Rasoulouf adotta un approccio decisamente
diverso, fungendo da critica acuta. La sua scelta è quella di
evidenziare la dissoluzione dei legami familiari all’interno dei
sostenitori dello stesso regime che costringerebbe il regista a
fuggire dalla teocrazia e come la distanza forzata dalla realtà
offerta dal privilegio non li protegga.
La sfida allo status quo, sia
apertamente che in modo infinitesimale
Forse non è una coincidenza che il
dramma della camera maggiore segua le vite delle tre donne in
assenza di Iman e come le regole e i regolamenti del patriarca
vengano messi sotto accusa dalla sua famiglia, dalla sua stessa
mente e dal mondo che lo circonda.
La sfida più evidente viene da
Rezvan e Sana, che all’inizio del film sono già disillusi a causa
della diffusione di informazioni parziali da parte dei media e di
come i social media diventino la loro unica fonte di informazione
sulle proteste. Il montatore Andrew Bird inserisce anche filmati
delle proteste vere e proprie per far capire la brutale realtà
della vita sotto la teocrazia. Quando Sadaf, amica di Rezvan, viene
attaccata durante le proteste e successivamente arrestata, Rezvan e
Sana perdono ulteriormente le speranze nei confronti della loro
famiglia, in particolare del padre. Questo porta anche alla forma
più evidente di ribellione da parte della stessa Sana, il furto
della pistola del padre.
La sfida infinitesimale, invece,
nasce da Najmeh. Se Iman è la controfigura del regime con tutti i
suoi ideali e il suo conformismo, Najmeh è la devota discepola. Ma
quando vede la sua vita accuratamente curata andare in pezzi a
causa dell’incapacità del marito di gestire la responsabilità di
essere un carnefice spietato e le sue figlie finiscono sotto tiro
quando il fanatismo del marito viene alla ribalta, anche lei inizia
lentamente a sfidare gli stami dell’autorità, offesa per essere
interrogata, cercando di proteggere le sue figlie prendendosi la
colpa su di sé, o alla fine rifiutandosi di sedersi, ricordando al
marito che “aveva già fatto tutto”.
Ma forse la sfida più incisiva allo
status quo è l’incapacità sia di Najmeh che di Iman di comprendere
il divario generazionale che sta emergendo, nonché le rivolte che
stanno sorgendo a causa dell’oppressione. Questo emerge in forme
minime, con Iman incapace di comprendere l’interesse di Sana nel
tingersi i capelli o dipingersi le unghie, ma forse il chiodo nella
bara non è nei momenti palesi di rappresentazione di filmati di
vita reale, ma piuttosto in quel momento centrale in cui Iman si
avvicina a una macchina guidata da una donna con i capelli corti e
un tatuaggio sul collo, con uno sguardo fulminante rivolto a Iman
che denota solo un’arroganza disinvolta. Non importa quanto un
regime cerchi di rinchiudere o controllare, il progresso troverà
sempre un modo per andare avanti senza ostacoli.
Il cambio di genere nell’atto
finale di Il seme del fico sacro
Mentre il cambiamento nell’atto
finale porta Iman a soffrire essenzialmente di un crollo
psichico, governato dalla paranoia e da una sensazione opprimente
di disagio e perdita di controllo di ciò che lo circonda, la scelta
della regia di plasmare l’intero epilogo come un thriller di
invasione domestica sembra deliberata, in quanto il cinema di
genere è forse un meccanismo di trasmissione più efficace per il
commento che Rasoulouf voleva ritrarre. È un discorso a parte che
il passaggio al terzo atto sia un po’ caotico per il suo bene.
Il decimo
film di
Mohammad Rasoulouf, l’ottavo lungometraggio, potrebbe essere
definito uno dei suoi film più incisivi, in cui critica apertamente
il governo iraniano. Il seme del fico sacro
(la
nostra recensione) sceglie di spostare l’obiettivo direttamente
nel cuore dell’amministrazione teocratica, per evidenziare la
fragilità e il marciume all’interno di una famiglia, mentre le
differenze ideologiche e morali minacciano di distruggerla.
Cosa succede in Il seme del fico sacro
La promozione di Iman e la
paranoia del lavoro
Avvocato onesto, devoto alla sua
fede e al governo, Iman vive con la moglie Namjeh e le due figlie,
Rezvan e Sara. La promozione lo vede come giudice istruttore alle
dirette dipendenze del Tribunale Rivoluzionario di Teheran.
Il Tribunale rivoluzionario si
occupa di quasi tutti i reati che potrebbero mettere a rischio la
salute interna ed esterna del paese o l’ideologia in generale. Dai
reati su larga scala come il contrabbando o lo spionaggio
all’istigazione alla calunnia contro il governo, tutto rientra
nella competenza di questo Tribunale rivoluzionario. A differenza
della magistratura ordinaria, i processi non sono pubblici, non
sono presieduti da una giuria ma da un singolo giudice e i dettagli
del processo vengono resi noti solo a discrezione del governo.
Iman, pur essendo stato promosso a
una posizione più alta e aver ricevuto una retribuzione sostanziosa
insieme a un appartamento più grande, scopre presto che la sua
nomina a giudice istruttore non è dovuta al suo talento
giudiziario, ma alla sua devozione all’amministrazione, che lo
renderebbe la mano perfetta per emettere condanne a morte,
indipendentemente dalle prove che indicano tale esito. Almeno
questo sarebbe il motivo per cui il suo superiore Ghaderi gli
avrebbe ordinato di firmare queste condanne a morte. Ciò a sua
volta lo avrebbe costretto a rimanere anonimo e a limitare le
informazioni anche ai suoi familiari.
La cena di quella sera,
apparentemente un modo per festeggiare la promozione di Iman, si
traduce invece nel fatto che Iman ordina alle sue due figlie
adolescenti di stare alla larga dai social media, oltre a garantire
che la notizia della sua promozione o posizione all’interno del
governo rimanga limitata tra le quattro mura del loro appartamento.
Per quanto riguarda la protezione, a Iman viene assegnata una
pistola, che Iman maneggia nervosamente, e anche sua moglie prende
nota di quella metodologia cauta.
L’attacco a Sadaf
In Il seme del fico
sacro Rasoulof, pur non riferendosi esplicitamente alle
proteste delle Ragazze di Parigi (protesta per il velo), si
riferirebbe a tali proteste o, cosa più importante, alle proteste
del 2022 contro la morte di Mahsa Amini in custodia della polizia,
che avrebbero portato a manifestazioni diffuse. Le crescenti
manifestazioni portarono Iman a firmare indiscriminatamente ordini
di esecuzione nel suo ufficio. I media riportano con veemenza
contro i manifestanti, dipingendoli come ribelli contro un sistema
giusto; sia Rezvan che Sana seguono le notizie reali e non
edulcorate su Instagram, su bobine in cui il filmato passa alle
riprese reali delle proteste.
Il rapporto tra le giovani donne
indipendenti e dallo spirito libero e la devota Najmeh era stato
inizialmente teso e in qualche modo messo alla prova da Rezvan che
aveva portato una vecchia amica del college, Sadaf, che si era
appena trasferita a Teheran e cercava un posto dove vivere diverso
dal suo dormitorio. La paranoia del lavoro di Iman implicava che
Najmeh non intrattenesse ospiti sotto la sua supervisione. Di
conseguenza, vedeva Sadaf come una delle personificazioni del mondo
esterno che influenzava le sue figlie in modi strani, portandole ad
agire contro la sua famiglia. Questo, tuttavia, raggiunge il
culmine quando, nel bel mezzo delle proteste, Rezvan e Sadaf si
ritrovano nel mezzo della manifestazione mentre vanno al college, e
Sadaf viene colpita al viso da un colpo di fucile.
Sia Najmeh che Sana tornarono a
casa perché la scuola di Sana era chiusa a causa delle proteste.
Quando Najmeh fu convinta da Sana a comprare generi alimentari di
emergenza, Sana aiutò Rezvan a portare di nascosto la ferita Sadaf,
con un occhio cucito e il viso coperto di sangue a causa della
ferita da pallettoni. Le ragazze esiterebbero a portare Sadaf in
ospedale a causa della professione del padre, e così quando Najmeh
torna a casa, è costretta a prestare soccorso a Sadaf contro la sua
volontà, ma si rifiuta di ospitarla per proteggerla. Invece, Sadaf
si travestirebbe e tornerebbe al suo dormitorio al college. Poco
dopo, sarebbe stata arrestata.
La scomparsa della pistola di
Iman
“Il seme del fico sacro” mette in
luce una famiglia che sta dalla parte del regime, i cui membri
lavorano direttamente per il regime e i suoi ideali, e mostra come
la loro lealtà vacilli o il loro stato mentale diventi fragile.
Mentre la scomparsa della pistola potrebbe essere individuata come
l’ovvia rottura mentale, il dilemma esistenziale di Iman
inizierebbe dal momento della sua promozione, quando la
responsabilità di firmare condanne a morte non esaminate
inizierebbe a pesare sulla sua anima, e Iman, a merito di
Rasoulouf, non ha la consapevolezza di sé per rendersi conto di
essere dalla parte dell’oppressore.
Le sue figlie, d’altro canto,
iniziano decisamente a schierarsi contro il padre e il regime che
rappresenta, etichettando chiaramente come bugie le notizie
sfornate dai media ed esprimendosi ad alta voce a tavola con grande
disappunto di Iman. Quando viene messa direttamente di fronte
all’affermazione del padre secondo cui lui sa meglio perché ha
lavorato all’interno del regime per anni, Rezvan ribatte senza
battere ciglio che suo padre non sa meglio. Poiché è uno dei loro,
ci crede e vuole preservarlo a tutti i costi.
Così, quando la sua pistola
scompare improvvisamente dal cassetto del comodino, inizia a
sospettare delle donne della sua famiglia e crede che una di loro
l’abbia rubata per dispetto. Il timore di Iman, così come quello di
Gadhieri, non è solo che Iman possa essere condannato fino a tre
anni di carcere, ma che il danno alla sua reputazione sia
irreparabile. Ciò influirebbe ulteriormente sulla sua futura
promozione. Rendendosi conto di essere con le spalle al muro e
convinto dal suo capo, costringe la moglie e le figlie a farsi
interrogare da Alireza, uno dei migliori interrogatori che lavora
sotto il regime.
La stretta amicizia tra le famiglie
di Iman e Alireza non aiuta Najmeh, Rezvan o Sana. Namjeh viene
interrogata direttamente da Alireza, che la interroga a fondo. Nel
frattempo, Rezvan e Sana vengono interrogati in stanze separate,
con gli occhi bendati e con una visione limitata per poter scrivere
le risposte alle domande poste. Anche con quella visione limitata,
Sana nota un anello di ossidiana nera che adorna le dita di uno
degli interrogatori. Si rende presto conto dell’identità di
quell’interrogatore quando vede l’anello sulla mano di suo padre
mentre la famiglia viene riaccompagnata a casa. Iman interroga lui
stesso le sue figlie, e Sana se ne rende conto.
Quando l’interrogatorio non dà
risultati, sia Iman che Najmeh cercano di fare appello alle loro
figlie. Per Rezvan, fanno il poliziotto buono e quello cattivo, con
Iman che fa il poliziotto buono e le ricorda l’amore e il rispetto
che già ha per lei, mentre Najmeh la provoca e la schiaffeggia
persino. Tuttavia, questo la porta solo a crollare e a supplicare
di essere lasciata in pace. Per Sana, provano un approccio diverso,
cercando di ingannarla con la promessa di lasciarle tingere i
capelli o dipingersi le unghie, ma senza alcun risultato. Sana non
fa la spia su Rezvan, forse perché sa che sua sorella non è
responsabile del furto della pistola.
Il viaggio in auto verso le
montagne
Quando Najmeh era alla ricerca di
Sadaf, aveva chiesto l’aiuto della moglie di Alireza. Durante
quella conversazione, Alireza aveva messo in guardia da un “gruppo
di persone senza scrupoli” che aveva pubblicato sui social media le
informazioni di contatto di tutti gli interrogatori e dei membri
del regime. Questo era il timore che aveva spinto sia Iman che
Ghadieri a mantenere l’anonimato della loro professione, nonché il
motivo per cui era stata assegnata la pistola.
Ma ora che le informazioni di
contatto di Iman sono state pubblicate sui social media, la sua
paranoia raggiunge il culmine. Su ordine del suo capo, decide di
scrivere una lettera al suo capo chiedendo un alloggio ufficiale
prima di sparire con la sua famiglia fino a quando la situazione
non si sarà risolta. Ghadieri gli dà una delle sue pistole in più
per protezione. Una volta a casa, Iman si occupa di proteggere la
sua impronta digitale attaccando dei nastri sulle fotocamere dei
telefoni di sua figlia e annotando i loro codici di accesso in modo
da potervi accedere. Fatto ciò, Iman prende la decisione chiave di
portare la sua famiglia nella casa di montagna della sua
infanzia.
Durante il viaggio in auto, la
famiglia incontra una coppia. Una metà della coppia lo riconosce
mentre sta facendo rifornimento a una pompa di benzina, e la
paranoia di Iman governa la sua azione in cui riesce a girare
intorno e ad avvicinarsi alla macchina della coppia, facendola
uscire di strada. Quando la coppia minaccia di registrare questi
episodi e caricarli sui social media, Sana informa il padre che i
loro cellulari al momento non hanno rete. Rincuorato dalla
rivelazione di quella vuota minaccia, Iman minaccia la coppia con
la sua nuova arma da fuoco. A sua insaputa, le sue figlie, ormai
disilluse dal padre, hanno iniziato lentamente a scappare. Con
grande orrore di Rezvan, Sana rivela che è stata lei a rubare la
pistola e che attualmente ce l’ha lei.
La spiegazione del finale
deIl seme del fico sacro
Perché Iman insegue la sua
famiglia in montagna?
Nella casa della sua infanzia, il
piano di Iman di essere “la famiglia che erano una volta” sembra
dare i suoi frutti, poiché iniziano a legare guardando vecchi video
dei loro viaggi di famiglia insieme ed esplorando la vecchia casa,
i souvenir e le fotografie. Tuttavia, Iman non ha dimenticato il
crimine che lo ha portato alla pazzia e decide di interrogarle
senza alcun tipo di maschera. Chiudendole in una stanza per un’ora,
ordina loro di rivelare la verità perché non gli interessano le
bugie, ma vuole il bugiardo.
Najmeh continua il suo sforzo
erculeo per proteggere le sue figlie dalla vera natura del padre,
cosa di cui era stata complice per tutto il loro matrimonio a causa
della sua eterna obbedienza e fiducia nel marito (leggi: il
regime). A tal fine, decide di addossarsi la colpa delle figlie,
confessando davanti alla videocamera di aver rubato la pistola e di
averla gettata nel canale di fronte al loro appartamento.
Iman, sposata da oltre 21 anni, non
le crede e, quando viene interrogata, la vede agitarsi. Rendendosi
conto che la situazione non sta andando da nessuna parte, Rezvan
decide di confessare di avere la pistola in giardino e che la
restituirà a suo padre a condizione che lui mandi sua madre e sua
sorella a casa sane e salve. Ma quando Rezvan, seguita dal padre,
cerca la pistola in macchina, non riesce a trovarla. Arrabbiata e
frustrata, Iman imprigiona sia Najmeh che Rezvan in celle separate
nella dependance.
Nel frattempo, Sana riesce a
sgattaiolare via con la pistola e si nasconde nella dependance,
dove, insieme a molti attrezzi, trova un impianto audio e
registrazioni del Corano. Quella notte, dopo aver installato i
megafoni in specifiche aree del bosco, riproduce vecchi ricordi
prima di mettere le registrazioni del Corano. Iman, ormai fuori di
sé, cerca disperatamente la fonte del rumore. Quando finalmente
individua la dependance ed entra, Sana, nascosta dietro la porta,
lo chiude dentro. Corre di nuovo verso la casa e libera sua madre e
sua sorella.
La fine de Il seme del fico
sacro è essenzialmente un lungo inseguimento attraverso
vecchie case di fango e rovine disabitate, mentre le tre donne
cercano di sfuggire alle grinfie di un Iman arrabbiato. Il film
termina con Iman che viene fermato dalla figlia Sana sotto la
minaccia di una pistola, mentre trascina Najma per il collo. Mentre
Sana minaccia di sparargli, Iman la provoca, ordinandole di andare
avanti. Spaventata e nervosa, Sana spara con la pistola sul
pavimento, facendo crollare il pavimento sotto Iman che cade e
muore, con la mano tesa che mostra l’anello nero rivolto verso
l’alto.
Il filmato termina con riprese
reali delle proteste e dei danni collaterali causati dalle
rappresaglie del regime.
L’uscita della quarta stagione di
Invincible
ha ricevuto un aggiornamento ottimistico dal creatore della serie
Robert Kirkman, che ha anticipato quanto potrebbe essere lunga
l’attesa tra le stagioni. La terza stagione di Invincible è attualmente in corso, lo
show tornerà 10 mesi dopo la fine della seconda stagione. Questa è
l’attesa più breve tra le stagioni che lo show sui supereroi abbia
mai avuto, con l’attesa tra la prima e la seconda stagione che è
durata più di due anni e mezzo. Anche se questo sembra essere un
buon segno per il futuro della serie, essendo già stata rinnovata
per la quarta stagione, non è chiaro quanto sarà lunga l’attesa tra
una nuova stagione e l’altra.
Parlando con DiscussingFilm,
Kirkman ha confermato i piani per l’uscita della
quarta stagione di Invincible all’inizio di febbraio
2026, con l’intenzione di pubblicare una nuova stagione della
serie ogni anno da questo momento in poi. Pur ammettendo che non è
chiaro se riusciranno a raggiungere l’obiettivo di uscire ogni anno
con nuove stagioni, ha spiegato che la troupe sta “lavorando a
ritmi vertiginosi” per far uscire nuovi episodi su base
annuale. Ecco cosa ha detto Kirkman:
Penso che il programma di uscita
in cui ci troviamo sia molto più quello che possiamo aspettarci in
futuro rispetto al programma di uscita in cui ci trovavamo tra la
prima e la seconda stagione. Stiamo lavorando a ritmi frenetici
dietro le quinte con [l’artista dello storyboard] Shaun O’Neil, [il
regista] Dan Duncan e l’intero team per mantenere questa fabbrica
in movimento e mantenere questo show in produzione in modo da poter
uscire con una clip abbastanza regolare.Non posso garantire
che torneremo a febbraio di ogni anno, ma posso dire che è
l’obiettivo.
Cosa significa per la serie il
calendario annuale di uscita di Invincible
La quarta stagione è già in
produzione
La quarta stagione di Invincible è
attualmente in produzione, con J.K. Simmons, che presta la voce
a Nolan Grayson/Omni-Man, che ha confermato di aver già registrato
alcune parti per i prossimi episodi. Ciò coincide con l’ultima
dichiarazione di Kirkman, che mostra quanto duramente stia
lavorando la troupe dietro lo show per garantire che un grande
divario come quello tra la prima e la seconda stagione non si
ripeta. È una buona notizia per lo show sui supereroi in
particolare a causa della sua traiettoria, con materiale di
partenza completato che il suo creatore vuole finire di adattare
entro la settima o l’ottava stagione.
Un programma di uscita annuale
distinguerebbe inoltre la serie da altri programmi in
streaming, che spesso possono avere lunghi tempi di attesa tra
l’uscita di nuovi episodi. Poiché il cast di Invincible
è composto da doppiatori anziché da attori, la serie può
anche aggirare i programmi delle sue star senza interrompere la
propria produzione. Questo può aiutare a mantenere il ritmo dietro
le quinte, rendendo più probabile che la serie rilasci nuovi
episodi a intervalli regolari, anche se non sempre entro l’inizio
di febbraio di ogni anno.
Stephen Amell ripercorre il periodo in cui ha
interpretato Oliver Queen nella serie Arrow
della CW e l’impatto che il personaggio della DC ha avuto sulla sua
vita. Arrow
è andata in onda per otto stagioni su The CW e ha dato il
via a un ampio franchise che comprende altre sette serie TV e un
enorme multiverso che si collega a innumerevoli film e spettacoli
DC. Arrow è stata una serie così influente che il suo
franchise ha preso in prestito il nome: l’Arrowverse. Mentre
l’Oliver Queen di Stephen Amell ha appeso arco e frecce al chiodo
molto prima della conclusione dell’Arrowverse,
Oliver è tornato in vita in Crisis on Infinite Earths per
un’ultima avventura insieme ai suoi compagni supereroi e
vigilanti.
In un’intervista con Variety,Stephen Amell, star di Arrow,
riflette sulla sua esperienza di interpretazione di Oliver Queen
per più di sette anni. Amell sottolinea il suo apprezzamento per
lo show, ma ammette che le riprese estremamente lunghe e “le
persone ipercritiche” sui social media hanno messo alla prova
la sua pazienza. Girando quasi tutto l’anno, la star di
Arrow ha continuato a pensare “Quanto tempo
abbiamo?”. Amell spiega:
“I primi due o tre anni di
‘Arrow’ ero molto teso. Avevo le mani e i polsi bianchi. Le ore
erano lunghe. Quando siamo arrivati al quinto episodio della prima
stagione, avevo lavorato a quello show più di quanto avessi mai
lavorato in tutta la mia vita. Non sono mai stato un mostro. Non
sono mai stato irrispettoso, ma avevo la miccia corta. E si impara
man mano che si va avanti.
“C’erano molte persone
ipercritiche, soprattutto con ‘Arrow’. La guardavo e cercavo quasi
di controllarla. (…) I social media sono diventati un gioco a somma
zero, non c’è vincitore. L’ho imparato a mie spese.”
Cosa significano i commenti di Stephen Amell su
Arrow
Le serie DC della CW sono intrinsecamente lunghe serie
televisive
Mentre le serie DC come Peacemaker
e The
Penguin spendono milioni di dollari per otto o nove
episodi, le serie televisive come Arrow e The
Flash hanno budget notevolmente inferiori e un numero di
episodi molto più elevato. Di conseguenza, i cast e le troupe di
serie come Arrow sono legati a un singolo progetto per molto
più tempo e le riprese si protraggono per tutto l’anno.
Aggiungiamo questo approccio a un franchise di supereroi in cui gli
eroi devono rimanere attivi mentre ne spuntano molti altri e si
svolgono crossover sempre più grandi come Crisis on Earth X
e Crisis on Infinite Earths nella stessa continuità.
Più di sei anni dopo che
Arrow ha iniziato a seguire le buffonate da vigilante di
Oliver Queen a Star City, l’Arrowverse è giunto al termine.
Grant Gustin di The Flash e
Melissa Benoist di Supergirl hanno dato l’addio ai loro eroi
dell’Arrowverse, e la DCU di
James Gunn è arrivata per sostituire sia l’Arrowverse
che la DCEU. Sebbene la DCU comprenda sia film che serie, ogni progetto
richiede molto meno tempo per essere completato, poiché ogni film e
serie è una parte molto più breve del franchise, rispetto a una
stagione completa di una serie dell’Arrowverse.
Captain America: Brave New World è il sequel di
L’incredibile Hulk, sotto molti aspetti. Uscito
originariamente nel 2008 come secondo film della MCU, L’incredibile Hulk vedeva
Edward Norton nel ruolo di Bruce Banner prima che questo fosse
ripreso da
Mark Ruffalo nel 2012 in The Avengers. Ora, il film
Brave New World riprende diversi fili e personaggi
introdotti per la prima volta nel primo film di Hulk, molti
dei quali non erano mai stati citati nei 17 anni trascorsi tra i
due film.
In The Incredible Hulk,
Bruce Banner era un fuggitivo in fuga mentre il
generale Thunderbolt Ross lo braccava ossessivamente usando
l’esercito, desiderando il suo potere per il governo degli Stati
Uniti e nutrendo risentimenti personali verso Banner che si era
innamorato di sua figlia Betty. 17 anni dopo, Hulk è ora un
Vendicatore riconosciuto nell’MCU, mentre Ross è diventato
presidente degli Stati Uniti. Tuttavia, Captain America: Brave
New World svela anche una massiccia cospirazione iniziata
durante gli eventi di L’incredibile Hulk del 2008. Ecco i
motivi principali per cui Captain America: Brave New
Worldè essenzialmente l’Incredibile Hulk
2.
che continua il suo arco
narrativo nell’universo cinematografico Marvel iniziato con
L’incredibile Hulk del 2008
Uno dei motivi principali per
cui Captain America: Brave New World è il sequel di
una scarpa da ginnastica di Hulk è il semplice fatto che
Thaddeus Ross è l’antagonista principale del film. Introdotto per
la prima volta nel film L’incredibile Hulk del 2008,
interpretato dal compianto William Hurt, Ross rispecchiava
abbastanza bene il suo omologo dei fumetti nella sua incessante
caccia a Banner dopo l’esperimento gamma che lo aveva trasformato
in Hulk. Tuttavia, da allora Ross ha continuato ad avere un ruolo
secondario nell’MCU.
Ora, Harrison Ford ha preso il
posto del defunto William Hurt nel ruolo di Ross in Brave New
World.Ross viene eletto presidente degli Stati Uniti in
questo nuovo film dell’MCU e alla fine si trasforma nel
mostruoso Hulk Rosso come si vede nei fumetti, diventando ciò che
aveva a lungo cacciato nel passato dell’MCU.
Brave New World rivela le
conseguenze di Harlem
Hulk contro
Abomination
Gran parte della cospirazione che
circonda la presidenza di Ross e gli scheletri nel suo armadio
hanno origine dalla Battaglia di Harlem. Nell’Incredibile
Hulk del 2008, l’Hulk di Banner combatte contro Emil Blonsky,
che si era trasformato in Abomination. Blonsky aveva ricevuto
trattamenti gamma dallo stesso Ross per sconfiggere Banner, che poi
chiese ancora più potere a Samuel Sterns (Tim Blake Nelson), lo
scienziato da cui Banner si era rivolto nel tentativo di curare
Hulk per sempre.
Brave New World rivela le
conseguenze di questa importante battaglia di Harlem. Non solo
Betty si rifiutò di parlare con suo padre, ma Ross fece recuperare
segretamente Sterns da una squadra e lo portò in un sito militare
segreto. Dopo che il suo cervello era stato potenziato dal sangue
di Banner, Ross aumentò la dose di raggi gamma e trasformò Sterns
nel suo laboratorio di ricerca privato, creando nuove armi e
contribuendo allo stesso tempo a sviluppare una cura per la sua
malattia cardiaca, promettendogli in continuazione il perdono una
volta diventato presidente. In realtà, Ross trasformò Sterns in un
capro espiatorio per gli eventi di Harlem, senza mai avere
intenzione di rilasciarlo.
Il mondo nuovo finalmente
ripaga Samuel Sterns, alias The Leader
Nascosto per 16 anni
nell’MCU
Quando le gocce di sangue irradiato
con raggi gamma di Banner caddero sulla tempia di Sterns in
L’incredibile Hulk e la sua testa iniziò a mutare, divenne
chiaro che l’MCU stava preparando la sua
evoluzione in Leader, la controparte supercriminale di Sterns nei
fumetti che acquisisce un intelletto a livello di genere grazie ai
suoi potenziamenti gamma. Tuttavia,
Samuel Sterns non è più apparso nell’MCU fino a Brave New
World. Ora, è stato rivelato che Sterns è stato
prigioniero di Ross per 16 anni, il che spiega la sua scomparsa
mentre sviluppava la sua vendetta segreta contro il nuovo
presidente dell’MCU.
Le radiazioni gamma giocano un
ruolo importante in Brave New World
Una cospirazione importante che
coinvolge Ross e Sterns
In generale, le radiazioni gamma
giocano un ruolo molto più importante in Captain America: Brave
New World rispetto alla maggior parte dei progetti
MCU a partire da L’incredibile
Hulk (un’eccezione degna di nota è She-Hulk: Avvocato e le origini della cugina di
Banner, Jen Walters). Non solo la mutazione gamma di Sterns è
mostrata per intero nel 35° film dell’MCU, ma viene anche rivelato che le
pillole create da Sterns per curare la malattia cardiaca di Ross
erano state contaminate con radiazioni gamma che sono entrate
gradualmente nel flusso sanguigno del presidente, provocandone la
mostruosa trasformazione in Hulk Rosso durante il terzo atto di
Brave New World.
Il ritorno di Betty Ross,
interpretata da Liv Tyler
Liv Tyler ed Edward Norton in L’incredibile Hulk
La sua prima apparizione
nell’MCU dopo L’incredibile Hulk del 2008
Interpretata da
Liv Tyler, Betty Ross è stata il primo amore di Bruce Banner e
la figlia del presidente Ross, da cui si era allontanato dopo gli
eventi de L’incredibile Hulk. Proprio come Sterns, Betty
Ross non era stata vista nell’MCU dal film del 2008, per poi fare
finalmente una nuova apparizione in Brave New World. La
missione principale di Thaddeus era mostrare a sua figlia che era
cambiato, e questo è stato il motivo principale che lo ha portato a
ritrasformarsi nella sua forma normale di mostro rosso rabbioso
alla fine del film.
Mentre la sua voce può essere
sentita al telefono prima della battaglia del terzo atto, Betty
fa un’apparizione completa sullo schermo quando va a trovare suo
padre che ora è detenuto sulla Zattera, cercando di cercare di
riparare il loro rapporto. Tuttavia, non è mai stato rivelato
esplicitamente perché lei e Bruce si sono lasciati, a parte
l’implicazione che probabilmente è stato Banner a rompere, dato che
era ancora ricercato come fuggitivo. Tuttavia, questo non spiega
ancora perché la coppia non sia mai tornata insieme, soprattutto
dopo che Hulk di Banner è diventato un Vendicatore ed è stato
riconosciuto come un eroe.
Red Hulk è il rivale perfetto
per Hulk di Bruce Banner
Il naturale passo successivo
per il “cacciatore di Hulk”
Purtroppo, l’Hulk di Bruce Banner
non fa la sua comparsa in Captain America: Brave New
World. Tuttavia,
il debutto completo nell’MCU dell’Hulk Rosso di Ross
preannuncia un futuro entusiasmante, in cui gli Hulk rosso e verde
potrebbero incontrarsi in futuro. Anche se potrebbero essere rivali
iniziali, è più probabile a questo punto che Hulk e Hulk Rosso
possano diventare improbabili alleati durante i prossimi
Avengers crossover.
Anche se Ross potrebbe essere
tenuto prigioniero sulla Zattera al momento, non è difficile
immaginare uno scenario in cui Ross venga reclutato per aiutare a
salvare il mondo, soprattutto se le cose diventano davvero
disperate. Inoltre, avere la possibilità di affrontare Banner è
probabilmente una delle ragioni principali per cui Ross è ancora
vivo alla fine del film, dopo la serie di riprese aggiuntive.
Dopotutto, i video originali del set del film avevano anticipato un
funerale per il presidente dell’MCU.
Ross finalmente paga per le sue
azioni in The Incredible Hulk
Captain America: Brave New World – Cortesia Disney
L’esercito contro Banner (e la
colpa di Sterns)
Il presidente Ross che paga
finalmente per tutte le sue azioni e i suoi segreti è sicuramente
un ponte narrativo soddisfacente tra TheIncredible
Hulk e Brave New World. Allo stesso modo, il fatto
che sia stato in grado di dimostrare la sua capacità di cambiare ed
essere migliore dell’uomo che era è un buon messaggio tematico a
tutto tondo. In definitiva, la possibilità per Ross di
riconciliarsi con sua figlia è molto più significativa e
soddisfacente se si pensa a dove è iniziato il loro rapporto
nell’MCU con il film del 2008.
L’inizio di una nuova squadra
di Vendicatori è anticipato
Riflettendo sulla fine di
L’incredibile Hulk
È anche divertente sottolineare che
sia L’incredibile Hulk che Captain America: Brave New
Worldterminano con la formazione di futuri gruppi
di Vendicatori. L’incredibile Hulk, dopo i titoli di coda,
mostra Tony Stark che incontra il generale Ross, che beve e fuma i
suoi dispiaceri in un bar, dopo aver perso Bruce Banner ancora una
volta. Stark allude quindi alla formazione di una squadra di
individui potenziati, lasciando intendere che Hulk di Banner è una
recluta desiderata per il primo gruppo di Vendicatori.
Al contrario, alla fine di
Captain America: Brave New World, Sam Wilson accetta la
precedente proposta di Ross di riformare gli Avengers. Ross aveva
immaginato una squadra che ricevesse ordini dalla Casa Bianca, ma
ora che è tenuto prigioniero su The Raft, presumibilmente non sarà
più così. Indipendentemente da ciò, Wilson accenna allo stesso
modo alla formazione di un nuovo gruppo di Vendicatori, e si
accenna anche al fatto che il Falcon di Joaquin Torres sarà uno dei
suoi membri oltre allo stesso Capitan America, proprio come
Hulk è stato accennato come una delle prime reclute dei Vendicatori
dopo Iron Man.
Mentre il film di Superman
di James
Gunn si prepara a uscire nelle sale quest’estate, molti fan
della DC continuano a discutere se il costume dell’eroe titolare
sia davvero all’altezza dell’originale dei fumetti. Fortunatamente,
un artista ha presentato un argomento convincente a favore del
nuovo abito sovversivo di David Corenswet, illustrandolo in modo
splendido e conquistando gli eventuali oppositori che potrebbero
rimanere.
L’artista della DC Comics Fico
Ossio, che attualmente sta lavorando a Black Lightning
insieme allo scrittore Brandon Thomas, ha condiviso una splendida
opera d’arte in un post su
Instagram che ritrae Superman che prende il volo, con Clark
Kent che si agita sullo sfondo. Ciò che colpisce dell’opera d’arte
è che Superman non è la versione dei fumetti, ma piuttosto
il Superman di David Corenswet.
La versione originale di Fico
Ossio, utilizzata come copertina alternativa per Action
Comics n. 1079, mostra una versione più standard dell’abito di
Superman, con cui i lettori di fumetti hanno familiarità. Ora,
ha rivelato la vera ispirazione dietro l’opera e ha aggiornato il
costume per farlo corrispondere a quello di Superman della DCU.
Il costume di Superman di David
Corenswet è più bello che mai in un’opera d’arte
sbalorditiva
Il Superman della DC Comics
riceve il restyling a fumetti che merita
Nell’opera di Ossio, Superman è
mostrato mentre si lancia in azione, ma il costume del
prossimo film di Supermandi quest’anno
ottiene i riflettori da questo abile artista invece del costume che
si vede tipicamente nei fumetti. Con un colletto che ricorda quello
di New 52’s Superman e un emblema sul petto che si ispira alla
continuity di Mark Waid e Alex Ross in Kingdom Come, il look
di David Corenswet si discosta dal design iniziale, pur mantenendo
l’essenza di come dovrebbe apparire Superman. Ossio modifica anche
il viso e l’acconciatura per assomigliare ulteriormente a
Corenswet, dando a questa brillante ricreazione il tocco finale
perfetto.
Fico Ossio non è l’unico artista
della DC Comics ad aver catturato le sembianze di David Corenswet
in forma di fumetto in previsione del film della DCU. Il celebre artista Dan Mora ha recentemente
disegnato la sua variante di copertina di Superman di Corenswet per
una ristampa di Action Comics #1 di Jerry Siegel e Joe
Shuster, rendendo omaggio alla prima apparizione in assoluto
dell’Uomo d’Acciaio in attesa del suo futuro sul grande schermo.
I creativi del mondo dei fumetti sono ansiosi di cimentarsi con
il nuovo costume di Superman e le loro interpretazioni dimostrano
quanto sia ben riuscito, sia sullo schermo che sulla
pagina.
Il costume di Superman della
DCU è diverso dal suo look classico, ma è proprio questo che lo
rende fantastico
Superman e Kripto in Superman. Cortesia di DC Studios
Il Superman di David Corenswet
si distingue dall’originale nei fumetti
Molti si lamentano del fatto che il
costume di David Corenswet per la DCU non assomigli al classico costume che tutti
conoscono e amano, ma è proprio questo che lo rende così
eccezionale. In opere d’arte come quella di Fico Ossio, è
immediatamente riconoscibile come Superman della DCU piuttosto che come una versione ordinaria
dell’Uomo d’Acciaio, a dimostrazione di quanto possa diventare
iconico nel tempo. Superman non dovrebbe limitarsi al suo
solito abbigliamento, e la versione di Corenswet dimostra che c’è
più di un modo per rendere il suo amato costume perfetto su diversi
supporti.
Daredevil:
Rinascita riporterà in vita diversi personaggi iconici
della Marvel, oltre a portare nuovi
attori nel mondo dell’MCU (Marvel Cinematic Universe). Dopo la
cancellazione della serie Netflix della Marvel Television nel 2019, il
destino dei Defenders e delle storie di Netflix era in bilico.
Tuttavia, nel marzo 2022 è stato annunciato che sarebbe stato
sviluppato un reboot di Daredevil per i Marvel Studios, con Matt Corman e Chris Ord
impegnati nella scrittura e nella produzione della serie Disney+. Il capo dei Marvel Studios Kevin Feige ha
confermato lo sviluppo di Daredevil:
Rinascita al SDCC 2022, regalando
all’imminente
uscita dell’MCU una monumentale prima stagione di 18
episodi.
Sotto il titolo provvisorio “Out
the Kitchen”, Daredevil: Rinascita vedrà
il ritorno di alcuni attori selezionati dagli show Netflix
della Marvel Television, due dei quali
sono già apparsi
nella timeline dell’MCU attraverso progetti come Spider-Man:
No Way Home, Hawkeye e She-Hulk: Attorney at Law. Come vigilante
protettore di Hell’s Kitchen, Daredevil si troverà a scontrarsi con
Kingpin nella sua imponente serie Disney+, ora saldamente ambientata nel
mondo dell’MCU.
Charlie Cox nei panni di Matt
Murdock, alias Daredevil
Daredevil: Rinascita da DISNEY ITALIA
Visto l’ultima volta in
Echo
L’attore inglese Charlie Cox ha
debuttato nel ruolo di Matt Murdock nella serie Daredevil,
trasmessa nel 2015 su Netflix, e ha ripreso il ruolo per l’evento
crossover di Netflix, The Defenders, nel 2017. Grazie alla
sua straordinaria interpretazione dell’eroe Marvel, è diventato difficile
immaginare qualcun altro che assumesse il ruolo per il reboot, ma
Cox è stato confermato per interpretare la versione MCU di Murdock dopo un’apparizione
a sorpresa in Spider-Man: No Way Home del 2021.
Dopo aver ripreso il ruolo in
She-Hulk: Attorney at Law – e aver instaurato una sorta di
storia d’amore con Jennifer Walters – Cox è apparso in Echo,
combattendo contro Maya in una sequenza drammatica all’interno del
primo episodio dello show Disney+ per aiutare a impostare la sua
trama con Kingpin di Vincent D’Onofrio. Charlie Cox è anche pronto
a doppiare una versione animata di Daredevil in Your Favorite
Neighborhood Spider-Man, dando all’attore un’altra apparizione
come l’eroe che potrebbe precedere Daredevil: Born Again.
Sono state apportate diverse modifiche a questa versione di
Daredevil, che lo differenziano dalle sue origini Netflix.
She-Hulk:
Attorney at Law ha mostrato un lato più comico di Daredevil
e ha persino visto l’eroe sfoggiare una nuovissima tuta rossa e
dorata, creata dallo stilista Luke Jacobson invece che da Melvin
Potter, di Daredevil. Sebbene la questione della canonicità
della serie televisiva Marvel rispetto all’MCU rimanga senza risposta,
Daredevil: Rinascita è destinata a dare una svolta
diversa al personaggio iconico e alla sua storia, attingendo anche
alla serie Netflix, creando, si spera, un autentico successore
della serie originale.
Vincent D’Onofrio nel ruolo di
Wilson Fisk, alias Kingpin
Proprio come Cox,
Vincent D’Onofrio ha ripreso il ruolo che aveva interpretato in
Daredevil durante la Fase 4 dell’MCU, facendo il suo debutto in
Occhio di Falco nei panni dell’uomo dietro la Tracksuit
Mafia e zio adottivo di Maya Lopez, alias Il ruolo di Kingpin
nell’MCU è stato ampliato con la serie
solista Echo, che ha approfondito la storia del protagonista
con il cattivo della Marvel, e la scena Echo finale post-crediti si è conclusa con l’ipotesi che
Wilson Fisk si candidi a sindaco di New York.
Durante la presentazione della
Marvel Studios al Comic-Con nel
2022, è stato anticipato che in Daredevil:
Rinascita Cox e D’Onofrio avrebbero condiviso la scena,
quindi la dinamica tra Matt Murdock e Wilson Fisk, alias Kingpin,
sarà esplorata in modo più approfondito. Non è chiaro se Fisk
conosca già a fondo Daredevil, la serie Netflix, o se i Marvel Studios stiano partendo da
zero in Born Again, ma il ritorno di D’Onofrio nei panni del
malvagio è incredibilmente emozionante.
Jon Bernthal nel ruolo di Frank
Castle, alias The Punisher
Immagine dal trailer di Daredevil: Born Again
Visto l’ultima volta nella
seconda stagione di The Punisher
Dopo che è stato confermato che Cox
e D’Onofrio riprenderanno i loro ruoli in Marvel Television per
Daredevil: Rinascita, sono iniziate le speculazioni su
quali altri attori di Netflix si uniranno a loro, se ce ne saranno.
Jon Bernthal, che ha interpretato Frank Castle, alias il
Punitore, nellaseconda stagione diDaredevil e nella sua serie spin-off, The
Punisher, ha confermato che riprenderà il ruolo nel marzo
2023.
Il Punitore di Bernthal è diventato
rapidamente uno dei preferiti dai fan, grazie alla magnetica
interpretazione di Bernthal nel ruolo del brutale antieroe. Poiché
non è ancora stato confermato che Daredevil:
Rinascita sarà vietato ai minori, c’è il timore che il
personaggio possa essere troppo edulcorato, ma il divieto ai minori
di Echo suggerisce che lo show di Daredevil potrebbe seguire
lo stesso percorso, in parte a causa della presenza del
Punitore.
Ayelet Zurer nel ruolo di
Vanessa Fisk
Visto l’ultima volta nella
terza stagione di Daredevil
Ayelet Zurer ha inizialmente
interpretato Vanessa Fisk in Daredevil, l’interesse amoroso
e poi moglie di Wilson Fisk. Mentre nel marzo 2023 è stato rivelato
che Sandrine Holt avrebbe assunto il ruolo per Daredevil:
Rinascita dopo il casting del dicembre 2022, questo è
stato nuovamente modificato nell’aprile 2024, con Zurer che ha
ripreso il ruolo di Vanessa Fisk per lo show MCU.
Ciò è particolarmente degno di nota
dato che il casting di Holt è stato il primo grande rifacimento di
un personaggio della Marvel Television per un progetto
della Marvel Studios, suggerendo
inizialmente che la serie Netflix – così come altri show spinoff
come Agents of SHIELD – forse non erano canonici per
l’MCU dopo tutto. Ora che il
responsabile dello streaming di Marvel Studios Brad Winderbaum ha
confermato che gli spettacoli Marvel di Netflix sono canonici
dell’MCU, ha più senso che Zurer
riprenda il personaggio ancora una volta, anche se Sandrine Holt
sembrava promettente per il ruolo.
Elden Henson nel ruolo di Foggy
Nelson
Immagine dal trailer di Daredevil: Rinascita
Visto l’ultima volta nella
terza stagione di Daredevil
Le prime notizie su Daredevil:
Rinascita suggerivano che Foggy e Karen non sarebbero
stati presenti nella serie, con molti che teorizzavano che ciò
fosse dovuto a una linea temporale alterata a seguito del cambio di
universo, o perché Karen e Foggy erano morti durante il periodo di
tempo non visibile tra la fine della terza stagione di
Daredevil e il punto in cui Daredevil:
Rinascita riprende. Tuttavia, alcune
foto recenti hanno rivelato sia Elden Henson che Deborah Ann Woll
sul set, confermando che riappariranno in qualche modo.
Deborah Ann Woll nei panni di
Karen Page
Daredevil: Rinascita da DISNEY ITALIA
Visto l’ultima volta nella
seconda stagione di Punisher
Come per Foggy Nelson interpretato
da Elden Henson, anche Karen Page, interpretata da Deborah Ann
Woll, era ritenuta assente da Daredevil: Rinascita, fino
all’uscita delle foto dal set che mostravano un’insegna “Nelson,
Murdock & Page” e alla successiva rivelazione che entrambi gli
attori erano sul set della serie. Il ritorno di Page, interpretata
da Deborah Ann Woll, è particolarmente interessante, data la storia
d’amore di Matt Murdock con il personaggio. Se fosse viva nella
linea temporale principale della serie, ciò complicherebbe
notevolmente l’incontro di Daredevil con She-Hulk nella serie
solista dell’eroe.
Detto questo, il ritorno di Woll e
Henson varrebbe la pena di qualsiasi complicazione, poiché entrambi
hanno aggiunto sfumature e profondità ai rispettivi ruoli durante
la serie originale di Daredevil. Tuttavia, il presunto ritorno di
un altro cattivo di Daredevil potrebbe rendere molto più incerte le
possibilità che siano vivi e vegeti in Daredevil:
Rinascita.
Wilson Bethel nel ruolo di
Benjamin Poindexter, alias Bullseye
Immagine dal trailer di Daredevil: Born Again
Visto l’ultima volta nella
terza stagione di Daredevil
Nel gennaio 2024,
Comicbook.com ha riportato che Bullseye, interpretato da
Wilson Bethel, tornerà in Daredevil: Rinascita.
Sarebbe perfettamente logico, dato che la terza stagione di
Daredevil si è conclusa con il personaggio che sembrava aver
terminato la sua storia di origine da cattivo per diventare
ufficialmente Bullseye, dopo aver subito un intervento chirurgico
sperimentale alla colonna vertebrale che, una volta completato, ha
lasciato gli occhi di Poindexter segnati dall’iconico motivo di
Bullseye.
Le foto dal set di Daredevil:
Rinascita hanno confermato che è così, con la nuova tuta di
Bullseye utilizzata nello show. Riportare il personaggio nella
serie per lo show della Marvel ha sicuramente senso, in
quanto assicura che la parte più emozionante della sua storia da
cattivo, il suo vero periodo come Bullseye, possa essere mostrata
al pubblico. Questo serve anche a bilanciare il ritorno degli eroi
e dei cattivi della serie originale, fornendo a personaggi come
Daredevil e Punisher un altro potente nemico da affrontare, anche
se Bullseye dovrebbe tornare solo per 3 episodi della serie.
Daredevil: Rinascita è
stato presentato in anteprima esclusiva nel segmento Marvel del panel D23 Entertainment
Showcase del 2024, e questo sembra aver fatto luce su cosa
aspettarsi dal personaggio di Wilson Bethel nell’MCU. Il filmato mostra Benjamin
Poindexter dietro le sbarre, ma lo mostra in particolare mentre
cammina, il che è un punto chiave della trama da notare, dato che
era paralizzato alla fine della serie originale di
Daredevil. Pertanto, sebbene ci siano alcuni ostacoli alla
piena rivelazione di Bullseye come cattivo nello show, sembra
probabile che Poindexter scapperà per affermarsi come cattivo in
Daredevil: Rinascita.
Margarita Levieva nel cast in
un ruolo non rivelato
Nuovo arrivo nel cast di
Daredevil
Meglio conosciuta per i ruoli in
Vanished, The Deuce, In From the Cold e Revenge, Margarita
Levieva è stata scritturata per Daredevil:
Rinascita nel dicembre 2022. Sebbene il suo ruolo non sia
stato ancora rivelato dalla Marvel Studios, è stato riferito
che avrà un ruolo importante nella serie, e si ipotizza che
potrebbe essere il ruolo dell’interesse amoroso di Matt Murdock.
Questo segnerebbe una grande deviazione dalla serie
Daredevil di Netflix, che ha anticipato l’eventuale
relazione tra Murdock e Karen Page interpretata da Elizabeth
Olsen.
Muse
Nuova aggiunta al cast di
Daredevil
Il filmato di Daredevil:
Rinascita, rivelato al panel del D23 Entertainment Showcase
del 2024, ha mostrato un nuovo personaggio inaspettato, presentando
Muse al pubblico. Nei fumetti Marvel, Muse è un supercriminale i
cui poteri gli permettono di sfuggire ai controlli, assicurando che
la sua “arte” sanguinaria possa essere portata avanti senza che la
gente lo noti. Questa rappresentazione sembra essere stata
riportata in Daredevil: Rinascita, poiché il filmato del
D23 mostra i suoi murales prima di rivelare il personaggio stesso,
suggerendo che è prevista un’iterazione simile del personaggio.
Anche se l’attore che interpreta
Muse non è stato ancora confermato – e probabilmente rimarrà tale,
dato che il personaggio è rappresentato principalmente con una
maschera bianca che copre tutto il viso – chiunque sia stato scelto
per il ruolo in Daredevil: Rinascita è senza dubbio
un attore di talento, dato che dovrà recitare apparentemente dietro
il costume che copre tutto il corpo e il viso di Muse. È
interessante notare che, date le macchinazioni omicide del
personaggio, sono sorte teorie secondo cui Muse potrebbe riunire
Daredevil e Kingpin come alleati per un certo periodo di tempo,
dato che sarebbe nel loro interesse fermare il cattivo.
Tigre Bianca
Immagine dal trailer di Daredevil: Born Again
Nuovo arrivo nel cast di
Daredevil
L’apparizione di White Tiger in
Daredevil: Rinascita è stata confermata insieme a
Muse nel panel del D23 Entertainment Showcase del 2024, anche se le
foto di scena avevano già accennato alla presenza del personaggio.
Il mantello di White Tiger era stato anticipato già nel 2015 con la
prima stagione di Jessica Jones, in cui veniva menzionata
Angela del Toro, un altro personaggio che ha già avuto il titolo di
eroe nei fumetti. Tuttavia, Born Again rivela che Hector
Ayala sarà il primo White Tiger sullo schermo, mostrandolo mentre
indossa la tuta e affermando che la gente ha bisogno di un
eroe.
Sebbene l’attore che interpreterà
White Tiger non sia ancora stato confermato ufficialmente,
Forbes ha riferito che Kamar de los Reyes ha interpretato il
ruolo di Hector Ayala nello show, e altre fonti hanno riportato la
stessa notizia. Purtroppo, Kamar de los Reyes è morto nel 2023,
rendendo la sua interpretazione di White Tiger il suo ultimo
ruolo.
Daredevil: Rinascita
cast e personaggi secondari
Michael Gandolfini – Michael
Gandolfini, che si è unito a Levieva da The Deuce, è stato
scritturato per un ruolo non rivelato in Daredevil: Born
Again nel dicembre 2022. Il ruolo di Gandolfini nella prossima
serie Disney+ non è stato rivelato, ma si
ipotizza che potrebbe interpretare il figlio di Wilson Fisk, anche
se ha dichiarato che il suo personaggio è di Staten Island e non di
Hell’s Kitchen, l’ambientazione tipica delle storie di Daredevil.
Gandolfini è stato il primo membro del cast a unirsi alla serie
dopo Charlie Cox e Vincent D’Onofrio, quindi è probabile che avrà
un ruolo importante in Daredevil: Born Again.
Nikki M. James – Dopo i
recenti ruoli in Spoiler Alert e Severance di Apple
TV+, Nikki M. James è stata scritturata in Daredevil: Born
Again nel gennaio 2023. Sebbene la natura esatta del suo ruolo
nell’universo cinematografico Marvel non sia stata rivelata, le
teorie più diffuse suggeriscono che potrebbe interpretare Kristen
McDuffie, l’assistente procuratore distrettuale che sospetta
fortemente che Matt Murdock sia il diavolo di Hell’s Kitchen.
Questo sospetto alla fine porta i due a iniziare una relazione
romantica, che potrebbe prestarsi alla versione molto più
affascinante di Daredevil vista in She-Hulk.
Michael Gaston – Noto
soprattutto per i ruoli in Prison Break, Jericho e
The Mentalist, Michael Gaston si è unito al cast di
Daredevil: Born Again nel marzo 2023. Gaston ha
precedentemente interpretato Gerald Sharpe, un membro del
Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti, durante la settima
stagione di Agents of SHIELD. Tuttavia, poiché questa trama
si svolgeva nel passato, è improbabile che riprenda questo ruolo
per Daredevil: Born Again. Non si sa ancora nient’altro sul
ruolo di Michael Gaston nella prossima serie MCU.
Arty Froushan – Arty
Froushan è stato scritturato per Daredevil: Born Again nel
marzo 2023 e, sebbene il suo ruolo non sia stato rivelato dalla
Marvel Studios, è stato riferito
che Froushan interpreterà un socio di Wilson Fisk di nome “Harry”.
La Marvel Studios non ha confermato la
notizia, ma l’inclusione dell’attore di Carnival Row e
House of the Dragon nella serie della
Fase 5 è molto eccitante.
Harris Yulin – Le foto di scena di Daredevil: Born
Again hanno suggerito nell’aprile 2023 che la leggenda di
Hollywood Harris Yulin si era unito al cast della prossima serie
MCU. Non si sa nulla del potenziale
ruolo di Yulin in Born Again, ma con crediti come
Scarface, Ghostbusters II, Clear and Present Danger e Training
Day al suo attivo, Yulin è un’aggiunta brillante al cast di
Daredevil: Rinascita.
Genneya Walton – Nel
febbraio 2024 è stato annunciato che Genneya Walton, nota
soprattutto per le sue apparizioni in Candy Cane Lane, BlackAF e
l’adattamento televisivo di School Of Rock, si è unita al cast di
Daredevil: Rinascita. Le notizie secondo
cui il personaggio di Walton sarà legato al giornalismo hanno
portato a ipotizzare che il suo ruolo sarà collegato al giornalista
di Daredevil Ben Urich, permettendo alla sua storia di
proseguire nell’MCU, ma nulla al riguardo è stato
ancora confermato.
Il regista di Alien:
Romulus, Fede Álvarez, rivela come il film sia
riuscito a mantenere segreto il suo momento più scioccante.
L’ultimo capitolo della saga di Alien, ambientato tra
Alien (1979) e Aliens (1986), era già stato accolto
con grandi aspettative per i suoi legami con l’originale di Ridley
Scott e come precursore del sequel di James Cameron. Una delle
sorprese più grandi è stata Rook, un androide con l’aspetto e
la voce di Ian Holm, nonostante la morte dell’attore nel 2020.
Nonostante sia stata un’impresa tecnologica impressionante, la
decisione di resuscitare digitalmente
Ian Holm in Alien: Romulus è stata oggetto di
controversie.
In una conversazione con Collider,Álvarez ha spiegato gli straordinari sforzi fatti per preservare
l’inaspettata rivelazione di Ian Holm. Il regista ha spiegato
che durante le proiezioni di prova di Alien: Romulus, gli
spettatori sono stati esortati a non rovinare il momento agli
altri, assicurandosi che il pubblico, qualche mese dopo, sarebbe
rimasto davvero scioccato nel vedere di nuovo il volto dell’iconico
cattivo e sentire la sua voce. Leggi qui sotto cosa aveva da
dire:
La presenza di Ian Holm nel film
è stata tenuta segretafino all’ultimo
secondo. La maggior parte di voi, si spera, non lo
sapeva fino alla prima. All’inizio, questo tizio aveva detto: “È
impossibile. La gente lo saprà. Ci saranno delle
proiezioni”.
Ma poi, durante le poche
proiezioni che abbiamo fatto prima del film, hopregato
tutti: “Per favore, non rovinate tutto agli altri. Non postate
nulla su Ian Holm nel film”.Lo faccio perché voglio che
le persone siano lì tra il pubblico e dicano: “Oh, c***o, c’è Ian
Holm!”. Se leggono già online che sarà nel film, gli rubi quel
momento.
Cosa significa il segreto più
sorprendente e controverso di Alien: Romulus
Un impressionante mix di
tecnologia e impegno
Ian Holm è apparso per la prima
volta nell’originale Alien nei panni di Ash, l’ufficiale
scientifico della Nostromo che si rivela essere un agente
dormiente per la Weyland-Yutani Corporation. Il suo comportamento
calcolato divenne un riflesso del sinistro programma della
Corporation, rendendolo uno dei cattivi più memorabili del
franchise. In Alien: Romulus, la somiglianza di Holm ritorna
sotto forma di Rook, un nuovo modello di androide con una
programmazione e direttive simili a quelle di Ash. Il regista
Álvarez ha assegnato a Rook un ruolo cruciale nel suo capitolo,
legando Romulus al più ampio franchise, poiché
l’androide ha continuato la missione di Weyland-Yutani di ottenere
ricerche relative agli
Xenomorfi sulla Renaissance abbandonata.
Grazie all’uso di CGI, deepfake AI
technology e animatronics, Legacy Effects e Metaphysic, alcuni
degli studi dietro le immagini di Romulus, candidate a
diversi premi, sono stati in grado di ricreare Ian Holm per
Alien: Romulus. Il successo di Alien: Romulus
nel mantenere segreto il ritorno di Ian Holm è sicuramente
un’anomalia in un settore in cui le fughe di notizie e gli
spoiler anticipati dilagano. Franchising amati come Star
Wars hanno avuto meno successo nel mantenere segrete le
apparizioni di alcuni personaggi, con il ritorno di Carrie Fisher
in Star Wars: L’ascesa di Skywalker e Peter Crushing in
Rogue One già noti prima
dell’uscita di ogni film.
Daredevil:
Rinascita non scherza con la sua classificazione
TV-MA, come mostra un nuovo trailer. L’eroe dell’universo
cinematografico Marvel interpretato da
Charlie Cox è già apparso in diversi
progetti della serie da quando l’attore è tornato nei panni di
Daredevil nel 2021. Tra meno di un mese, sarà finalmente lui a
guidare il cast di Daredevil: Rinascita, poiché
Cox è di nuovo in prima linea in una serie Marvel incentrata sul Diavolo di
Hell’s Kitchen. La nuova serie di Daredevil promette di offrire lo
stesso tipo di narrazione matura e azione violenta della serie
originale di Netflix, come evidenziato da un nuovo trailer.
Marvel Studios (tramite
@NexusPointNews/Twitter) ha pubblicato un nuovo spot
televisivo di Daredevil:
Rinascita che si concentra sui lati Matt
Murdock e Daredevil dell’eroe di Charlie Cox nell’universo
cinematografico Marvel.
New TV spot for ‘DAREDEVIL: BORN AGAINʼ has
been released.
Il nuovo trailer inizia
concentrandosi su come appare la vita di Matt nel
prossimo show televisivo MCU. Matt può essere visto camminare
fuori dal tribunale, cucinare, baciare e altro ancora nella sua
routine quotidiana. Poi, tutto cambia, con l’azione di Daredevil
che entra in scena. Vengono mostrate brevemente diverse scene di
combattimento, tutte energiche e di grande impatto, il che fa ben
sperare per la storia che Daredevil:
Rinascita ha da raccontare.
Cosa rivela il nuovo trailer di
Daredevil: Rinascita per la serie
Daredevil: Rinascita da DISNEY ITALIA
Il nuovo trailer di
Daredevil: Rinascita mostra maggiormente il
lato di Matt Murdock. Anticipa il tono della sua storia personale
al di fuori del mondo dei supereroi. Nella versione originale della
serie, prima che la Marvel Studios rivedesse la serie,
Matt avrebbe aspettato quattro episodi prima di indossare i
panni del supereroe. Pertanto, nonostante i cambiamenti, il
lato Matt Murdock della serie avrà ancora un ruolo chiave nella
storia generale della stagione, tanto quanto le sue buffonate da
supereroe. Matt sembra essere nervoso mentre affronta la sua vita
quotidiana, come anticipato dal trailer.
Quando il filmato passa al lato di
Daredevil, è chiaro che ora dietro al progetto c’è la Marvel Studios. Mentre il tono
delle sequenze d’azione è ancora lo stesso flusso oscuro e violento
della serie originale di Daredevil, nei disegni dei combattimenti
sono incorporati nuovi ritmi MCU. A partire da She-Hulk: Attorney at Law, il Daredevil di
Charlie Cox è diventato molto più acrobatico nell’MCU. Questo è fedele ai fumetti
e il nuovo trailer di Daredevil: Born Again mostra che ci
saranno molti salti e lanci dagli edifici, oltre a pugni duri e
ossa rotte.
Daredevil:
Rinascita
Matt Murdock (Charlie
Cox), un avvocato cieco con abilità elevate,
lotta per la giustizia attraverso il suo vivace studio legale,
mentre l’ex boss della mafia Wilson Fisk (Vincent
D’Onofrio) persegue i suoi sforzi politici a New York.
Quando le loro identità passate iniziano a emergere, entrambi gli
uomini si ritrovano su un’inevitabile rotta di collisione.
La serie Daredevil:
Rinascita vede la partecipazione anche di
Margarita Levieva, Deborah Ann Woll, Elden Henson, Zabryna
Guevara, Nikki James, Genneya Walton, Arty Froushan, Clark Johnson,
Michael Gandolfini, con Ayelet Zurer e
Jon Bernthal. Dario Scardapane è
lo showrunner.
Gli episodi sono diretti da
Justin Benson e Aaron Moorhead,
Michael Cuesta, Jeffrey
Nachmanoff e David Boyd; e i produttori
esecutivi sono Kevin Feige, Louis D’Esposito, Brad
Winderbaum, Sana Amanat, Chris Gary, Dario Scardapane, Christopher
Ord e Matthew Corman, e Justin Benson e Aaron
Moorhead.
Doveva essere l’avventura di una
vita per Gabby Petito, 22 anni, e il suo fidanzato
Brian Laundrie. Ispirati dai social media che raccontano vite
glamour on the road, nel 2021 i due hanno acquistato un furgone per
viaggiare attraverso l’America, desiderosi di esplorare le vaste
meraviglie naturali della nazione. Per quattro mesi, Petito e
Laundrie avrebbero soggiornato in diversi parchi nazionali
americani, mentre lei avviò un blog e un account YouTube per
raccontare il loro viaggio.
Ma la vacanza da sogno si è
conclusa in tragedia. Dopo almeno una lite domestica tra lei e
Laundrie, contraddetta dalla sua brillante presenza sui social
media, Petito è scomparsa nel 2021 e non sarebbe mai più tornata a
casa. Il suo corpo è stato ritrovato il 19 settembre 2021.
American Murder: Il caso Gabby Petito, una nuova
serie di documentari in tre parti, ora disponibile su Netflix,
racconta la storia della vita e della morte di Petito attraverso
interviste ai suoi amici e familiari, e ripercorre come la ricerca
di lei abbia suscitato l’interesse nazionale. Ecco cosa c’è da
sapere su American Murder: Il caso Gabby
Petito.
Come Gabby Petito e
Brian Laundrie sono diventati parte della
#vanlife
Petito e Laundrie sono diventati
amici dopo essersi conosciuti alla Bayport-Blue Point High School
di Bayport, New York. Dopo essersi diplomati nel 2017, i due hanno
iniziato a frequentarsi nel 2019 e Petito si è trasferita a North
Point, in Florida, per vivere con la famiglia di Laundrie. Vivere
lì è stata un’esperienza spiacevole per Petito, come racconta la
sua amica Rose Davis nella serie. Ha faticato a andare d’accordo
con la famiglia di Brian, soprattutto con sua madre Roberta. Il
disagio è stato aggravato dal comportamento sempre più controllante
di Laundrie. In un’occasione, ha rubato il portafoglio e la carta
d’identità di Petito per impedirle di uscire con Davis, come si
legge in American Murder, che mostra i messaggi di testo di
Petito e Laundrie. Petito e Laundrie condividevano l’interesse per
i lunghi viaggi in auto, i parchi nazionali e i viaggi negli Stati
Uniti, compreso il viaggio in auto da New York alla California. Nel
luglio 2020, la coppia si è fidanzata.
Per risparmiare per un’avventura
attraverso il paese, Gabby ha svolto vari lavori, tra cui quello di
tecnico di farmacia e di cameriera da Taco Bell. Ha acquistato un
Ford Transit Connect del 2012 e la coppia lo ha rimodellato per
renderlo vivibile per quella che doveva essere un’avventura di
quattro mesi alla scoperta di vari parchi nazionali. Il 2 luglio
2021, un anno dopo il loro fidanzamento, sono partiti da New York.
Petito aveva intenzione di documentare il viaggio su YouTube con
l’account Nomadic
Statik e sul suo account Instagram, il cui
profilo recita “viaggiare per il mondo nel nostro piccolo furgone
#vanlife”.
Gabby Petito è stata
data per dispersa, il che ha portato a
un’indagine
Il 12 agosto 2021, la polizia ha
ricevuto una chiamata al 911 a Moab, Utah, in cui si affermava che
un uomo stava aggredendo una ragazza in un furgone di passaggio. La
polizia ha trovato il veicolo ed è intervenuta: era il furgone di
Petito. Sulla base delle storie raccontate alla polizia da una
Petito in preda al panico e da una Laundrie calma, si è giunti alla
conclusione che Laundrie fosse vittima di una violenza domestica.
Rifiutandosi di sporgere denuncia, la coppia fu separata per la
sera: Laundrie fu portata in un hotel e Petito rimase nel furgone.
Il giorno dopo continuarono il viaggio. Una settimana dopo, fu
pubblicato il primo video di Petito su YouTube, intitolato “Van
Life | Building Our Van Life Journey”, pieno di immagini della
coppia che sorride, ride e si bacia.
Nonostante l’aspetto patinato sui
social media, le cose non stavano migliorando per la coppia. Il 25
agosto, Petito ha pubblicato su Instagram per l’ultima volta. In
quel periodo, Petito ha smesso di rispondere ai messaggi. La sua
famiglia e i suoi amici l’hanno contattata più volte, ma Petito non
ha mai risposto. Il 27 agosto, la madre di Petito ricevette uno
strano messaggio dal telefono di Gabby: “Puoi aiutare Stan,
continuo a ricevere i suoi messaggi vocali e le chiamate perse”. Il
messaggio si riferiva al nonno di Petito, ma Gabby non lo aveva mai
chiamato per nome.
L’11 settembre, la madre di Petito
ha denunciato la scomparsa della figlia al dipartimento di polizia
della contea di Suffolk, New York. Questo ha portato a una scoperta
sorprendente da parte della polizia nel sud-ovest della Florida.
Laundrie non solo era tornata a casa dei suoi genitori con il
furgone di Petito, ma non era con lui. La famiglia Laundrie ha
assunto un avvocato e si è rifiutata di aiutare le indagini della
polizia.
La storia di Petito ha suscitato un
notevole interesse a livello nazionale. Online, investigatori
amatoriali di TikTok hanno esaminato ogni dettaglio nell’archivio
dei suoi post e analizzato ogni nuovo sviluppo del caso. L’indagine
per ritrovarla si è estesa per oltre 3200 chilometri mentre la
polizia cercava di ripercorrere i passi di Petito.
Cosa è successo a Gabby
Petito?
Jim Schmidt e Nichole Schmidt American Murder: Il caso Gabby Petito
– Cortesia di Netflix
L’indagine ha portato la polizia in
diversi luoghi, tra cui il Grand Teton National Park nel Wyoming,
dove il suo telefono è stato utilizzato l’ultima volta, che copre
125.000 ettari. La polizia ha chiesto aiuto a chiunque avesse
informazioni potenziali, il che ha portato alla sorprendente
scoperta di un altro blogger di #vanlife che ha esaminato
attentamente i suoi filmati per trovare immagini del furgone di
Petito, situato a Spread Creek nel Grand Teton. Tre settimane dopo
l’inizio delle ricerche, il 19 settembre 2021, è stato trovato il
corpo di Petito. Gli investigatori ritengono che la scena sia stata
inscenata. Un’autopsia ha poi rivelato che Petito è morta per
strangolamento.
Gli amici e la famiglia di Petito
sono stati comprensibilmente devastati dalla notizia della sua
morte. “Sono crollato a terra”, ricorda il suo patrigno, Jim
Schmidt, che si era recato nel Wyoming per aiutare a trovare Gabby,
quando ha saputo la notizia. “E ho dovuto prendere il telefono,
riprendermi e chiamare Niki, Joe e Tara in una teleconferenza, e
dire loro, a 3.200 km di distanza, che nostra figlia era morta”.
Un’amica di Petito del liceo dice nella serie: ‘Quando è arrivata
la notizia che avevano trovato il suo corpo… volevo solo spegnerlo
o svegliarmi, come se fosse un brutto sogno o qualcosa del
genere’.
Che cosa è successo a
Brian Laundrie?
American Murder rivela i
dettagli dei tentativi di Laundrie di crearsi un alibi. Il 29
agosto ha fatto numerose telefonate ai suoi genitori dicendo che
Gabby era “sparita” e che aveva bisogno di aiuto, e loro hanno
chiamato immediatamente un avvocato. Laundrie ha fatto l’autostop
due volte per tornare al furgone dal luogo in cui aveva lasciato il
corpo di Petito. Lì, ha creato una conversazione tra lui e Gabby
tramite messaggi di testo sui loro telefoni per far sembrare che
non fossero fisicamente insieme. Laundrie ha anche effettuato una
transazione su Zelle, trasferendo 700 dollari dal conto di Petito
al suo, con la nota “Addio Brian, non ti chiederò mai più
nulla”.
La scoperta del corpo di Petito ha
permesso agli investigatori di ricostruire gli ultimi momenti della
sua vita. Il 27 agosto 2021, Petito è stata vista con Laundrie
intorno all’una di pomeriggio a Jackson, Wyoming, in un ristorante
chiamato Mary Piglets: un testimone ha detto che stavano litigando.
American Murder rivela che Petito ha chiamato il suo ex
fidanzato, ma lui era al lavoro e non poteva rispondere al
telefono. La coppia è stata poi individuata dalle telecamere di
sicurezza di un Whole Foods nelle vicinanze alle 14:13. Quel
filmato è l’ultima volta che Petito è stata vista viva. Dopo Whole
Foods, si sono diretti a Spread Creek, dove sono arrivati intorno
alle 18:00. Due ore dopo, alle 20:32, Petito stava riordinando i
file sul suo computer: la polizia ritiene che questi siano stati i
suoi ultimi momenti di vita.
Il 20 settembre 2021, il giorno
dopo il ritrovamento dei resti di Petito, la polizia ha eseguito un
mandato di perquisizione a casa di Laundrie, ma Brian era
scomparso, dicendo ai suoi genitori una settimana prima che sarebbe
andato a fare un’escursione. I genitori non denunciarono la sua
scomparsa, poiché si aspettavano che tornasse. Si trovava da
qualche parte nel Myakkahatchee Creek Environmental Park, che si
estende per oltre 20.000 acri. Trentasette giorni dopo la denuncia
di scomparsa di Laundrie, i suoi genitori scoprirono i suoi resti
il 20 ottobre a Carlton Reserve.
Insieme al corpo di Laundrie è
stata trovata una lettera in cui ammetteva di aver ucciso Gabby,
sostenendo di averla fatta morire dopo che aveva avuto uno strano
incidente e provava un dolore insopportabile, anche se questo non è
coerente con l’autopsia. Nel 2022, la famiglia Petito-Schmidt ha
intentato una causa per omicidio colposo contro i genitori di
Brian, Roberta e Chris, che è stata risolta per 3 milioni di
dollari. Non sono state presentate accuse penali contro la famiglia
Laundrie.