Incentrato su film d’autore e
artisticamente audaci, il Concorso Un Certain Regard
2022, nell’ambito di Cannes
75, ha
incluso 20 lungometraggi, sette dei quali opere prime in
competizione anche per la Caméra d’or.
Il film di apertura è stato
Father and Soldier di Mathieu
Vadepied. Presieduta dall’attrice-regista-produttrice
Valeria Golino, la
giuria comprendeva la regista Debra Granik,
l’attrice Joanna Kulig, l’attore-cantante
Benjamin Biolay e l’attore-produttore
Edgar Ramírez.
Un Certain Regard Prize
THE WORST
ONES
directed by Lise Akoka & Romane Gueret
Come abbiamo già visto nei
precedenti film da solista di Thor, Jane
Foster (Natalie
Portman) è l’interesse amoroso del Dio del
Tuono (Chris
Hemsworth). Jane è anche però una grande
eroina della Marvel:
non a caso, nell’ultimissimo trailer di Love and Thunder possiamo vedere la donna assumere
l’identità di Mighty Thor. Ma come ha fatto
ad ottenere i poteri necessari a brandire il Mjolnir?
Jane Foster nei fumetti
Sembra che nell’MCUJane/Mighty Thor seguirà le orme della sua controparte dei
fumetti. Nella Marvel Comics, la
prima apparizione di Jane avviene nel 1962 con Journey
into Mystery n.84. Jane è l’infermiera del
Dottor Donald Blake e si ritrova incastrata in un
triangolo amoroso tra Blake e Thor.
Solo più avanti, Jane scopre che si tratta del stesso
uomo: Blake è ”l’ospite mortale” di
Thor.
In seguito, Thor porta
Jane ad Asgard e lì le viene concessa
l’immortalità. Tuttavia Odino, credendo che la donna
non sia abbastanza coraggiosa, la spoglia dei suoi poteri.
Jane torna quindi sulla Terra senza poter
conservare alcun ricordo del suo tempo su Asgard. Tornata
alla normalità, Jane sposa il Dr. Keith Kincaid ma rimane
comunque legata al Dio del Tuono e alle sue avventure: la
vediamo coinvolte nella Guerra Civile (nel ruolo di
Capitan America) e nel Congresso dei Mondi.
Dopo anni, finalmente rivediamo il
personaggio eroico in Thor – Love and
Thunder: questa volta Mighty
Thor sembra poter brandire degnamente il Mjolnir.
Scopriamo nel dettaglio il percorso dell’eroina.
In che modo Jane Foster
diventa Mighty Thor?
Nella saga a fumetti
Thor Vol. 4, il Dio del Tuono perde la sua
capacità di brandire il martello Mjolnir. È Nick
Fury, con un suo sibilante sussurro, a rendere Thor
indegno dell’arma. Privo di padrone, il Mjolnir rimane bloccato sulla Luna. Al
termine della collana della
Marvel Comics però, una donna misteriosa giunge sulla
Luna e si impossessa del martello. Cambiando il
proprietario, anche la scritta sul Mjolnir si trasforma:
“Chiunque impugni questo martello, se ne sarà
degna, avrà il potere di… Thor.”
Successivamente si scopre che la
donna misteriosa è Jane Foster e che è stato il martello
stesso a cercarla telepaticamente. Quando Jane
ottiene il Mjolnir, si trasforma immediatamente e acquisisce i
poteri di Thor. Jane
decide però di mantenere segreta la propria identità e di
nascondersi sotto il nome di Mighty
Thor. Naturalmente, questi avvenimenti fanno
impazzire il Thor originale.
Lo scontro tra Thor e
Mighty Thor
Thor è infuriato e
approfitta dello scontro tra Malekith il Maledetto e i
Giganti di Ghiaccio per incontrare il suo successore.
Tuttavia, una volta appresa la forza di Mighty Thor, il Dio del Tuono fa un passo indietro e decide di darle
la sua benedizione per l’uso del martello. Da quel momento,
Thor prende il nome di Odinson.
Nonostante l’intervento di
Odino e di Cul Borson, il
Mjolnirresta in mano all’eroina. Negli anni
successivi, l’identità di Jane celata dietro a Mighty Thor
rimane un segreto per Asgard e per il resto del mondo. Nei
fumetti, la donna prende parte ai combattimenti di Secret
Wars e serve come membro dei Vendicatori.
Inoltre, per evitare di destare sospetti nel suo alter-ego,
Foster rimane anche senatore al Congresso dei
Mondi.
I poteri di Jane Foster
come Mighty Thor
Come è scritto sul
martello, insieme al Mjolnir, Jane acquisisce
tutti i poteri di Thor.Mighty
Thor può quindi volare, fare viaggi interdimensionali
e manipolare il tempo e l’elettricità. Inoltre, il Mjolnir
cambia notevolmente l’aspetto fisico della sua proprietaria: ogni
volta che brandisce il martello, Jane diventa più forte, i suoi capelli diventano
lunghi e biondi e acquisisce un costume che è l’equivalente
femminile del look iconico di Thor.
Putroppo però, non tutte le abilità
di Mighty Thor sono positive. Prima ancora di
brandire il Mjolnir, Jane scopre di avere un
cancro al seno. Foster decide di curarsi con la
chemioterapia ma, purtroppo, la terapia non si coniuga bene con i
poteri. Ogni volta che la donna si trasforma in Mighty
Thor, ha un peggioramento. Ciò avviene perché,
durante il processo di trasformazione, il martello elimina
tutte le tossine presenti nel corpo di chi lo brandisce, incluso il
trattamento a radiazioni per il cancro.
Jane perde i suoi poteri
Quando le sue condizioni sono ormai
pessime e il cancro è diffuso in tutto il corpo, Jane
chiede aiuto a Doctor Strange. Stephen è una delle poche persone che conosce la
sua vera identità e le consiglia spassionatamente di smettere di
trasformarsi in Mighty Thor: anche una sola volta
in più potrebbe ucciderla.
Purtroppo, la donna non ascolta il
consiglio di Strange. Per aiutare gli Asgardiani
in pericolo, brandisce nuovamente il martello, sacrificando il
Mjolnir e se stessa. Solo quando la donna è in punto
di morte, Odinson scopre l’identità di Mighty
Thor: rimane straziato nello scoprire che si tratta
di Jane. Infine, il Dio e Odino portano al
sicuro il corpo senza vita di Foster e riescono
miracolosamente a rianimarla. Odinson può così impugnare
di nuovo il martello, mentre Jane gli cede il mantello di
Thor per concentrarsi sulla sua chemioterapia.
Il ritorno di Natalie Portman nei
panni di Jane Foster
Dopo essere apparsa in
Thor e in Thor: The Dark World, Natalie Portman torna in Love and Thunder dopo anni a interpretare Jane
Foster. Il film MCU porta in scena un
personaggio già noto – Jane è apparsa anche in
Avengers: Endgame – ma in una veste completamente
nuova. Foster assumerà le sembianze di Mighty
Thor. Inoltre, probabilmente vedremo l’eroina
lottare non solo contro i suoi nemici, ma anche contro il cancro.
Nella Marvel Comics, la malattia ha svolto un ruolo
importante nel definire il personaggio: è proprio la sua
diagnosi di cancro e le sue lotte con la chemioterapia che rendono
Jane degna di brandire il Mjolnir nei
fumetti.
Quasi certamente, il regista
Taika Waititi ha scelto di trasportare sul
grande schermo la storia di un personaggio che, seppur non
protagonista, ha un ruolo avvincente nella Marvel. Se fino ad ora
abbiamo visto Jane Foster svolgere la sua parte sullo
fondo, probabilmente in Love and ThunderMighty Thor prenderà
il sopravvento, come già si può intuire dal
trailer. D’altronde, con un’attrice come Natalie
Portman le aspettative per il personaggio non possono che
essere alte.
I genitori sono parte integrante del
percorso di formazione dell’eroe: da quelli integerrimi come
Scott Lang ad altri dai comportamenti discutibili
come Odino, è il loro approccio coi figli che ne
determina la crescita.
Doctor Strange Nel Multiverso Della Follia
mostra esattamente quanto un genitore possa amare i propri figli,
ma ci sono molti momenti in cui questo amore può diventare tossico
e opprimente. Alcuni bambini diventano adulti e “guariscono” dai
traumi ed esperienze negative con i loro genitori, mentre altri
purtroppo non ne hanno la possibilità. In ogni caso, i genitori nel
MCU hanno
molto da imparare e per cui fare ammenda.
Hank Pym
L’unico motivo per cui
Hank Pym rientra in questa lista è che il modo in
cui ha affrontato la morte della moglie ha finito per fare più male
che bene alla figlia. Invece di passare del tempo con
Hope e assicurarsi di affrontare il lutto assieme,
ha scelto di diventare una specie di eremita e l’ha allontanata
dalla sua vita.
Il suo rapporto con
Hope è ovviamente migliorato ora, ma il modo in
cui si è comportato negli anni della sua crescita ha fatto sì che
lei pensasse di non essere abbastanza importante per lui, il che
l’ha portata chiaramente a sviluppare un trauma. È solo grazie
all’aiuto di Scott che Hope e
Hank riescono a riparare completamente il loro
rapporto e a costruire un legame che, si spera, non potrà che
rafforzarsi.
Howard Stark
Come Hank
Pym, Howard Stark è stato un padre molto assente
dalla vita di Tony Stark. Sfortunatamente, non
poteva attribuire questo comportamento a nessuna importante ragione
e e non ha mai avuto la possibilità di recuperare il rapporto con
il figlio. Per questo motivo, Tony è diventato un
adulto pieno di insicurezze, celate da un ego smisurato e deviate
dall’arroganza e dalla testardaggine.
Ancora una volta, il rapporto tra
Tony e suo padre migliora solo dopo aver trovato
un video in cui Howard dà voce alle proprie
emozioni in maniera inaspettata: “Quello che è e sarà
sempre la mia più grande creazione… sei tu“. Sebbene
Howard non abbia mai la possibilità di
sperimentare concretamente un successivo cambiamento nel loro
rapporto, si tratta di un momento davvero significativo e
necessario per Tony che, finalmente, capisce che
il padre gli vuole bene.
Xu Wenwu
Addolorato dalla morte di
Ying Li, Wenwu – noto anche come
il cattivo del film, il Mandarino – esercita un’immensa pressione su
un giovane Shang-Chi affinché vendichi la morte
della madre. Per prepararlo a questa vendetta,
Wenwu non solo spinge il figlio ai limiti fisici
nel tentativo di renderlo un assassino, ma ribadisce costantemente
che è colpa sua se non ha protetto la madre.
Inoltre, dedicando tutto se stesso
all’addestramento del figlio, finisce per trascurare – o, di fatto,
per ignorare completamente l’esistenza – della figlia
Xialing. Questo fa sì che entrambi i figli si
rivoltino contro il genitore, e fuggano dalla loro casa appena sono
abbastanza grandi per andarsene. Il comportamento di
Wenwu nei loro confronti mette anche un muro quasi
invalicabile tra i due fratelli.
Yondu
Alla fine di Guardiani della Galassia Vol. II si può
affermare che Yondu si è definitivamente
riscattato da ciò che era prima. Purtroppo, questo non significa
che sia sempre stato il genitore che Peter Quill
meritava, anche se è sicuramente un’alternativa migliore di
Ego, da cui ha protetto Peter per
molti anni.
Dopo aver rapito
Peter dalla Terra, Yondu lo
sfrutta come ladro personale grazie alla sua corporatura minuta,
che gli permette di infilarsi anche negli spazi più piccoli.
Inoltre, ha costantemente terrorizzato Peter
minacciando di mangiarlo se non avesse fatto ciò che gli era stato
detto. L’unico motivo per cui Yondu non si
classifica più in alto è che il suo amore per
Peter traspare comunque in alcuni momenti e, alla
fine, ha preso la decisione giusta.
Odino
Odino si
colloca in questa lista per il modo in cui ha alimentato il
conflitto tra Thor e Loki. Pur essendo ovviamente estremamente
orgoglioso di Thor, ha contribuito ad alimentare
la sua arroganza fino a un livello distruttivo. Dall’altra parte,
ha costantemente messo in paragone Loki e il
fratello, dando vita a un personaggio talmente pieno di insicurezze
che ha dedicato la sua vita a cercare di superare
Thor in qualsiasi modo.
Il generale Dreykov
In Black Widow, gli spettatori si trovano
finalmente faccia a faccia con l’uomo responsabile della creazione
di Natasha Romanoff, così come di Yelena
Belova e di innumerevoli altri. Purtroppo, i loro traumi
non sono i peggiori di cui Dreykov è responsabile
e, anche se ci sono molti casi che potremmo citare, il più
significativo è quello di sua figlia Antonia.
Non solo soggioga la figlia e la fa
soffrire immensamente, ma la priva anche del libero arbitrio
rendendola schiava dei suoi comandi. Anche se è improbabile che i
fan vedano una storia incentrata sulla rinascita di
Antonia, sarebbe bello vederla nei prossimi film
accanto a Yelena per assistere ai suoi progressi
mentre si libera da tutto ciò che il padre le ha fatto.
Thanos
Thanos
si è distinto come pessimo genitore in tanti modi diversi, il più
ovvio dei quali è stato quello di torturare i suoi figli con il
pretesto di addestrarli, con Nebula che ha
riportato la maggior parte dei traumi, dato che il padre amava
mettere Gamora e Nebula l’una
contro l’altra.
Alla fine di
Infinity War, capiamo che Thanos voleva
decisamente bene a Gamora e
Nebula, anche se a suo modo, in maniera contorta.
Tuttavia, dopo aver trascorso tutta la vita traumatizzata da suo
“padre” e aver visto sua sorella soffrire per mano sua, il fatto
che Gamora realizzi che il padre l’ha amata
davvero proprio prima di gettarla dalla scogliera di Vormir è uno
dei momenti più tragici del MCU.
Ego
Ego
è senza dubbio uno dei personaggi più spietati e insensibili mai
visti nel MCU. È anche il
peggior genitore – cosa che si può dire con certezza non solo per
come ha trattato Peter, ma anche per tutti gli
altri figli che lo hanno preceduto.
Non solo ha detto a
Peter che l’intero scopo della sua esistenza era
quello di rendere Ego più potente, ma gli ha
rivelato anche di aver ucciso sua madre. Sebbene
Peter possa essere riuscito a superare il colpo,
capendo che a suo padre non è mai importato nulla di lui, è
l’insinuazione che suo padre abbia ucciso la madre senza alcun
motivo, se non per la sua mancanza di autocontrollo, a condizionare
Peter per il resto della vita.
Wendy Spector
Il quinto episodio di
Moon Knight ha sicuramente messo in ginocchio
tutti i fan per la vera e propria carneficina emotiva che
ha causato. Dopo aver visto Marc e
Steven interagire tra loro, gli spettatori si
aspettavano che in questo episodio sarebbero accadute molte cose,
ma nessuno poteva prevedere quello che è successo in realtà.
La backstory di Marc
Spector è una delle più tragiche in assoluto del MCU. Non solo ha
perso il fratello e si incolpa per questo, ma anche sua madre lo
ritiene responsabile. Inoltre, ha sfogato su Marc
la rabbia che provava per la morte di Randall, e
da qui è nato Steven Grant, figura che ha
essenzialmente protetto Marc durante la sua
infanzia e gli ha fatto capire, da adulto, che non aveva mai avuto
colpe.
Durante un’intervista con Capital
FM per promuovere la prossima serie Disney+, Ewan McGregor ha rivelato qual è l’iconica
frase di Obi-Wan
Kenobi che non gli piace dire: la memorabile
citazione di due parole “Hello, there“.
Mentre Ewan McGregor ammette di dire la battuta in
privato di tanto in tanto, non gli piace quando gli estranei gli
chiedono di dirla in pubblico, cosa che secondo lui è “strana”.
“Ogni tanto lo dico “hello,
there” [in privato]. Mi viene chiesto di dirlo molto. Non mi piace
dirlo se mi viene chiesto da estranei per strada, penso che sia
strano. È Alec Guinness, però, l’ha detto per primo. Voglio dire,
era la sua prima battuta in Una nuova speranza, vero?”
Ewan
McGregor è da oggi su Disney+ con le prime due puntate di
Obi-Wan
Kenobi, miniserie di sei episodi prodotti dalla
Lucasfilm.
In Obi-Wan
Kenobi protagonisti saranno Ewan McGregor che riprenderà il ruolo di
Obi-Wan Kenobi e Hayden
Christensen che interpreterà
Darth Vader, a più di dieci anni da La Vendetta dei
Sith. Nel cast anche Moses Ingram,
Joel Edgerton, Bonnie Piesse, Kumail Nanjiani, Indira Varma,
Rupert Friend, O’Shea Jackson Jr., Sung Kang, Simone
Kessell e Benny Safdie.
Val Kilmer ritorna nei panni di Tom
“Iceman” Kazansky in Top
Gun: Maverick, e il suo personaggio ha pochissimi
dialoghi, per ragioni legate tanto al personaggio quanto al suo
interprete. Top Gun: Maverick vede il ritorno
di
Tom Cruise nei panni del pilota di successo Pete
“Maverick” Mitchell che ora ha il compito di addestrare i diplomati
TOPGUN per una missione aerea estremamente impegnativa.
Kilmer fa un cameo nei panni di
Iceman, il vecchio rivale di Maverick diventato amico, con i due
personaggi che parlano tramite SMS all’inizio del film e Iceman che
rivela di avere un cancro terminale alla gola. Mentre Maverick
inizia a dubitare di poter addestrare la sua squadra in tempo per
la missione, Iceman lo convoca a casa sua per fargli un discorso di
incoraggiamento. Iceman, ora un ammiraglio a quattro stelle, non
parla direttamente a Pete, ma lo fa servendosi di un computer.
Tuttavia, alla fine dell’incontro, si alza e si sforza di parlare
per incoraggiare vocalmente Maverick per la sua missione
impegnativa.
Il cancro alla gola è qualcosa che
Kilmer ha combattuto nella sua vita. Sebbene l’attore sia riuscito
a sconfiggere la condizione, gli effetti della malattia e i suoi
numerosi interventi chirurgici per combatterla hanno purtroppo
avuto un grave impatto sulla sua capacità di parlare. Kilmer ora
comunica attraverso una casella vocale artificiale, rendendo la sua
scena nel film Top Gun: Maverick ancora più
emozionante con il suo essere un sopravvissuto al cancro nella vita
reale. Per Iceman, lo sappiamo, non sarà così, ma è stato un modo
toccante e intelligente di permettere a Val Kilmer
di partecipare al ritorno del film iconico che ha contribuito non
solo alla carriera di Cruise, ma anche alla sua.
Top Gun: Maverick, il
film
Il Tenente Pete “Maverick” Mitchell
(Tom
Cruise), tra i migliori aviatori della Marina, dopo
più di trent’anni di servizio è ancora nell’unico posto in cui
vorrebbe essere. Evita la promozione che non gli permetterebbe più
di volare, e si spinge ancora una volta oltre i limiti, collaudando
coraggiosamente nuovi aerei. Chiamato ad addestrare una squadra
speciale di allievi dell’accademia Top Gun per una missione
segreta, Maverick incontrerà il Tenente Bradley Bradshaw
(Miles
Teller), nome di battaglia “Rooster”, figlio del suo
vecchio compagno di volo Nick Bradshaw “Goose”. Alle prese con un
futuro incerto e con i fantasmi del suo passato, Maverick dovrà
affrontare le sue paure più profonde per portare a termine una
missione difficilissima, che richiederà grande sacrificio da parte
di tutti coloro che sceglieranno di parteciparvi.
In un’intervista con
Variety, l’artista degli effetti visivi Alexis
Wajsbrot ha anticipato più universi in Doctor Strange nel Multiverso della Follia,
universi che potrebbero apparire altrove nel MCU. Ecco cosa ha dichiarato e cosa
a rivelato in merito alla progettazione e alla creazione degli
altri universi:
“Uno era un mondo di statue
Inca, che è finito nel film perché Kevin Feige ha
pensato: ‘Beh, quello potrebbe essere un mondo fantastico in cui
inserire il Tribunale Vivente.’ Così quel mondo è diventato il
mondo del Tribunale Vivente… Abbiamo proposto una giungla e Kevin
Feige ha detto: “Beh, potrebbe essere bello se fosse Savage World.”
È un mondo che esiste nell’Universo Marvel, quindi abbiamo dovuto
aggiungere i dinosauri. Abbiamo dovuto modellare, strutturare,
renderizzare e animare i dinosauri per due secondi, il che non è
estremamente conveniente.”
La sceneggiatura del film porterà la
firma di Jade
Bartlett e Michael Waldron.
Oltre a Cumberbatch e Olsen, nel sequel ci saranno
anche Benedict
Wong (Wong), Rachel
McAdams(Christine
Palmer), Chiwetel
Ejiofor (Karl Mordo) e Xochitl
Gomez (che interpreterà la new entry America Chavez).
Nel cast è stato confermato anche Patrick Stewart nel ruolo di Charles Xavier.
Doctor Strange nel Multiverso della Follia è
al cinema dal 4 maggio 2022. Le riprese sono
partite a Londra a novembre 2020 e avranno luogo anche a New York,
Los Angeles e Vancouver. Nel sequel dovrebbe apparire in un cameo
anche Bruce Campbell, attore feticcio
di Sam Raimi. Al momento, però, non esiste
alcuna conferma in merito.
Sul tappeto rosso alla
Star
Wars Celebration, Kathleen Kennedy ha
spiegato a Variety come mai la cerimonia non ha proposto
niente in merito al futuro cinematografico del franchise. La
Presidente della Lucasfilm ha detto che il motivo
della mancanza di notizie sui film di Star Wars
era dovuto al fatto che lo studio voleva concentrarsi su tutte le
serie televisive in arrivo.
Suggerisce che ci saranno altre
opportunità per annunciare i film e, sebbene non fornisca ulteriori
dettagli, Kennedy potrebbe accennare ad alcune importanti
rivelazioni al D23, che è previsto per il 9-11 settembre 2022.
“Abbiamo avuto così tanto da
valorizzare, dato che le nuove serie tv che stanno arrivando sono
tantissime. Avremo tutto il tempo per mostrare allo stesso modo
quello che stiamo facendo nello spazio cinematografico. Siamo tutti
davvero entusiasti di dove sta andando.”
Dal regista vincitore del Premio
Oscar Tom McCarthy (Il
Caso Spotlight) arriva in prima tv La
ragazza di Stillwater, potente e commovente film con
Matt Damon e Abigail Breslin, in onda lunedì 30
maggio alle 21.15 su Sky Cinema Uno e Sky Cinema 4K, in streaming
su NOW e disponibile on demand, anche in qualità 4K.
Presentato fuori concorso alla 74ª
edizione del Festival
di Cannes, scritto da Tom McCarthy, Marcus Hinchey e
Thomas Bidegain e Noé Debré, la pellicola è un intenso dramma
familiare, che abbraccia i temi del perdono e della redenzione e
scava anche nel confronto tra culture. Nel cast con Matt Damon e
Abigail Breslin anche Camille Cottin e Lilou Siauvaud.
La ragazza di Stillwater, la
trama
Bill Baker (il vincitore del Premio
Oscar
Matt Damon) è un operaio petrolifero senza lavoro.
Viaggia dall’Oklahoma fino a Marsiglia per visitare la figlia
Allison (l’attrice nominata per il Premio Oscar Abigail Breslin), con cui intrattiene
difficili rapporti. Imprigionata per un omicidio che afferma di non
aver commesso, Allison individua un nuovo elemento che potrebbe
liberarla e spinge il padre a coinvolgere gli avvocati. Ma Bill,
volenteroso di provare il proprio valore e a riguadagnare la
fiducia della figlia, decide di affrontare la questione in totale
autonomia. Velocemente rimane bloccato dalle barriere linguistiche,
dalle differenze culturali e da un complesso sistema legale, fino
all’incontro con un’attrice francese, Virginie, (Camille Cottin),
madre di una bambina di otto anni, Maya (Lilou Siauvaud). Questa
alleanza improvvisata li porta a intraprendere un viaggio di
scoperta, verità, amore e liberazione.
L’intervento dell’uomo sta
cambiando radicalmente il pianeta e gli ecosistemi ed è importante
intervenire a livello globale per riuscire ad arginare i danni e le
devastanti conseguenze delle azioni umane. In occasione della
Giornata Mondiale dell’Ambiente (5 giugno), il
canale culturale Arte in Italiano
(arte.tv/it) presenta
Toxic Tour, la serie in sei episodi che
accompagna alla scoperta del fascino malsano dei paesaggi europei
rovinati dall’industrializzazione, e Le quattro
stagioni (incerte), il concerto che, attraverso la
musica, vuole sensibilizzare sulla crisi climatica e sull’urgenza
di un’azione globale.
Tutti i titoli sono fruibili
gratuitamente, con sottotitoli in italiano, sul
sito arte.tv/it o sulle app ARTE
per smart TV, Fire TV, Apple TV e dispositivi mobili.
Francia: il fango
radioattivo
In Provenza, sulle
colline nei dintorni di Gardanne, una fabbrica di allumina scarica
tonnellate di fango rosso tossico nelle campagne e nei torrenti.
Questa situazione va avanti dagli anni Sessanta a causa del via
libera dato dalle autorità e dal comandante Cousteau. Ma ora si può
fare qualcosa per farli smettere?
Romania: il lago
avvelenato
In Romania, nel
cuore dei Carpazi, fino alla fine degli anni Settanta esisteva un
piccolo villaggio come tanti altri. Oggi, a causa di una decisione
del dittatore comunista Nicolae Ceaușescu, non solo il villaggio è
totalmente abbandonato, ma è anche sommerso dalle acque velenose di
un lago colmo dei rifiuti della vicina miniera di rame.
Spagna: il fiume
acido
I turisti adorano il paesaggio
quasi marziano del Rio Tinto, in Andalusia. Nelle
sue acque rosso sangue, però, non sopravvive nemmeno un pesce.
Acido e pieno di metalli pesanti, questo grande fiume brucia
infatti ogni cosa che incontra sul suo cammino.
Italia: schiuma
corrosiva
Con le sue acque turchesi e la
sabbia bianchissima, la spiaggia di Rosignano, in provincia di
Livorno, sembra un paradiso per surfisti. Ma
questo sito apparentemente immacolato è dovuto, in realtà, a una
fabbrica chimica che da più di un secolo scarica i rifiuti di
carbonato di sodio sulle coste limitrofe.
Germania: la miniera
affamata
In Renania, una
gigantesca miniera di carbone a cielo aperto sta inghiottendo
interi villaggi, gradualmente cancellati dalla mappa da
un’industria estremamente inquinante destinata alla produzione di
elettricità. Basteranno pochi attivisti per fermare la macchina
infernale che sta creando questo paesaggio lunare?
Ucraina: i lupi di
Chernobyl
Il 26 aprile 1986, il cuore del
reattore della centrale nucleare di Chernobyl, in
Ucraina, esplose. La zona è ancora oggi contaminata, reattiva e
inabitabile per l’essere umano, ma queste condizioni uniche ne
hanno fatto una riserva naturale senza precedenti. Questo
documentario esplora l’area seguendo le tracce dei lupi che sono
tornati in questi territori nuovamente selvaggi: ecco che forma
assumerebbe la natura dopo una catastrofe.
Le quattro stagioni
(incerte)
Le quattro stagioni
(incerte) è una “ricomposizione algoritmica”
dell’Autunno di Vivaldi. Sviluppata da compositori, musicisti,
scienziati del clima e informatici utilizzando le previsioni del
clima geospaziale per il 2050, descrive come potrebbe essere il
futuro del mondo se non dovessimo invertire la perdita di
biodiversità entro il 2030. A portarla in scena durante
l’iniziativa internazionale ALPHA MISSION –
ΔELOS, che si svolgerà in parallelo con la MISSIONE
ARTEMIS della NASA e che unirà mitologia, arte, scienza e
tecnologia spaziale, sarà la European Union Youth Orchestra (EUYO),
insieme a musicisti e solisti ucraini e russi.
L’evento, che mira a sensibilizzare
il pubblico sulla crisi climatica e sull’urgenza di un’azione
globale, si svolgerà lunedì 30 maggio (ore 19.30
CET) sull’isola greca di Delos, oggi Patrimonio
dell’Umanità UNESCO minacciato dall’innalzamento delle acque, e
sarà trasmesso in diretta dal canale culturale europeo ARTE e
proiettato sui grandi schermi allestiti in diverse città del
continente, tra cui Venezia. Lo spettacolo sarà poi disponibile in
streaming su ARTE fino alla fine di agosto.
Harrison Ford è apparso al panel della
Lucasfilm alla Star
Wars Celebration per annunciare che Indiana
Jones 5 uscirà nei cinema il 30 giugno 2023. Ford
torna a recitare nell’ultima
avventura del franchise. Oggi ha detto alla folla che il film è
quasi finito e avrà ancora la musica di John
Williams. Di seguito, la prima immagine ufficiale dal
film:
Williams si è unito all’evento per
dirigere l’orchestra dal vivo nel suo tema di Indiana
Jones prima dell’introduzione di Ford. Il maestro della
musica di Star Wars ha anche diretto l’orchestra per la prima
esibizione dal vivo del tema Obi-Wan Kenobi. La serie, con
Ewan McGregor e Hayden
Christensen, debutta con i primi due episodi su Disney+ il 27 maggio.
Cosa sappiamo di Indiana Jones
5
James
Mangold(Logan –
The Wolverine) sarà il regista di Indiana
Jones 5 al posto di Steven
Spielberg, che invece aveva diretto tutti gli altri
capitoli precedenti della saga. A bordo del progetto torna
invece John Williams, già compositore
dell’iconica colonna sonora che accompagna il personaggio da 40
anni. Nel cast, oltre a Harrison
Ford, ci sarà anche Phoebe
Waller-Bridge. Le riprese dovrebbe partire in
primavera.
Prima dell’ingaggio di Mangold, la
sceneggiatura era stata affidata a David
Koepp, he ha poi lasciato il progetto
insieme a Spielberg. Prima di Koepp, anche Jonathan
Kasdan (figlio dello sceneggiatore de I
predatori dell’arca perduta, Lawrence Kasdan) aveva messo le
mani sullo script. L’uscita nelle sale del film è già stata
posticipata diverse volte: inizialmente previsto per il 19 Luglio
2019, il film è stato rinviato prima al 10 Luglio 2020, poi al 9
Luglio 2021 e infine al 29 Luglio 2022. L’ultima data d’uscita
utile del film è il 30 giugno 2023.
Star
Wars: Skeleton Crew è la nuova serie Disney+ con Jude Law. L’attore reciterà in una nuova serie
Star
Wars in arrivo su Disney+. L’annuncio è stato
dato alla Star Wars Celebration ad Anaheim, in California. La serie
era stata precedentemente segnalata come in lavorazione all’inizio
di maggio come parte di una più ampia storia di “Star Wars”
pubblicata da Vanity Fair.
La descrizione che hanno dato è
stata: “La serie si svolge durante la ricostruzione post-‘Il
ritorno dello Jedi’ che segue la caduta dell’Impero, la stessa di
‘The Mandalorian’, ma la sua trama rimane un
segreto. È stata creata e prodotta dal regista Jon Watts e dallo
sceneggiatore Chris Ford, che ha realizzato Spider-Man: Homecoming per la Marvel. Un avviso di casting ha
chiamato quattro bambini, di età compresa tra gli 11 e i 12 anni.
All’interno di Lucasfilm, lo show viene descritto come una versione
galattica dei classici film d’avventura per adulti di Amblin degli
anni ’80”.
Watts e Ford saranno i produttori
esecutivi di
Star Wars: Skeleton Crew insieme a Jon
Favreau e Dave Filoni. I dettagli esatti su chi giocherà
Law nella serie rimangono nascosti.
Freschi della loro comparsata negli
episodi finali The Book of Boba Fett, Din Djarin,
alias Mando (Pedro Pascal), e il suo adorabile
compagno Grogu torneranno all’inizio del prossimo anno per la terza
stagione di The
Mandalorian.
Annunciata alla Star
Wars Celebration, la terza stagione di The
Mandalorian sarà presentata in anteprima su Disney+ a
febbraio 2023. Annunciato anche lo spinoff di Ahsoka, con Rosario Dawson
nei panni dell’ex Padawan di Anakin Skywalker, arriverà prima o poi
nel 2023.
The Mandalorian 3
è la terza stagione della serie tv live action
The
Mandalorian basata sull’universo di Star
Wars prodotta dalla LucasFilm per la piattaforma
streaming Disney+.
Ambientata nell’universo di Guerre
stellari dopo le vicende de Il
ritorno dello Jedi e prima di Star
Wars: Il risveglio della Forza, racconta le avventure
di un pistolero mandaloriano oltre i confini della Nuova
Repubblica. Dopo la caduta dell’Impero, nella galassia si è diffusa
l’illegalità. Un guerriero solitario vaga per i lontani confini
dello spazio, guadagnandosi da vivere come cacciatore di taglie.
Ambientata dopo la caduta dell’Impero e prima della comparsa del
Primo Ordine, The
Mandalorian racconta le difficoltà di un
pistolero solitario che opera nell’orlo esterno della galassia,
lontano dall’autorità della Nuova Repubblica. La serie ha come
protagonista Pedro Pascal nei panni del Mandaloriano.
La
serie è prodotta e scritta da Jon
Favreau (già produttore de Il Re
Leone e delle saghe
di Avengers e Iron Man). Nel
cast Carl Weathers (Apollo Creed nella
saga di Rocky), Nick
Nolte (Cape Fear, Il Principe delle
maree), Emily
Swallow (Supernatural, Le regole
del delitto perfetto), Taika
Waititi (premio Oscar 2019 per JoJo
Rabbit), Giancarlo
Esposito (Fa’ la cosa
giusta, Breaking Bad) e Omid
Abtahi (24, Homeland, Star
Wars: The Clone Wars).
The
Mandalorian, prodotta in esclusiva per Disney+ da Lucasfilm, è
la prima serie live-action di Star Wars e, nei suoi 8 episodi,
racconta vicende ambientate dopo la caduta dell’Impero, quando
nella galassia si è diffusa l’illegalità. Protagonista è un
guerriero solitario che vaga per i lontani confini dello spazio,
guadagnandosi da vivere come cacciatore di taglie. A
interpretarlo Pedro
Pascal (Game of
Thrones, Narcos).
In occasione
della Star
Wars Celebration è stato presentato il primo
trailer di ANDOR,
la serie del franchise che arriverà in estate e che vede
protagonista Cassian Andor,
interpretato da Diego Luna, nelle vicende che lo hanno coinvolto
prima dei fatti di Rogue One. Il personaggio, lo
ricordiamo, ha esordito nello stand alone del 2016, che racconta i
fatti che avvengono tra La Vendetta dei Sith e Una Nuova
Speranza.
ANDOR
arriverà il 31 agosto su Disney+ e sarà composta da 12 episodi,
che verranno seguiti da una seconda stagione sempre da 12 episodi
che ci condurrà agli eventi di Rogue One. Nel cast di ANDOR compaiono
Diego Luna, Adria Arjona, Denise Gough, Genevieve O’Reilly,
Stellan Skarsgard, Fiona Shaw e Kyle
Soller.
ANDOR
è incentrato su Cassian Andor (Luna), personaggio che è stato
introdotto in Rogue One e come membro della
ribellione contro l’Impero. La serie sarà un prequel del film, con
Toby Haynes che sarà il regista principale della prima stagione che
sarà composta da12 episodi. Gli altri registi coinvolti sono Ben
Caron e Susanna White, mentre Stephen Schiff e Tony Gilroy sono gli
sceneggiatori. ANDOR è
prodotto dallo showrunner Tony Gilroy, che ha
scritto e prodotto Rogue One. Inizialmente Gilroy
avrebbe dovuto dirigere i tre episodi, ma è stato costretto a
rinunciare a causa di problemi di viaggio legati alla pandemia.
In Rogue One un gruppo di improbabili eroi si unisce
in una missione per rubare i piani alla Morte Nera, l’ultima arma
di distruzione dell’Impero. Questo evento chiave nella cronologia
di Star Wars riunisce persone comuni che scelgono di fare cose
straordinarie e, così facendo, diventano parte di qualcosa di più
grande di loro stessi.
Mentre il Festival di Cannes
75 si avvia alla sua conclusione, cominciano a essere
annunciati i premi dell’edizione 2022. La giuria Cortometraggi e La
Cinef, presieduta da Yousry Nasrallah e composta
da Monia Chokri, Félix Moati, Jean-Claude
Raspiengeas e Laura Wandel, ha assegnato
i Premi La Cinef 2022 durante una cerimonia tenutasi al
Teatro Buñuel, seguita dalla proiezione di i film
vincitori. La Cinef Selection comprendeva 16 film studenteschi,
scelti tra 1.528 film provenienti da 378 scuole di cinema di tutto
il mondo.
Primo premio
IL BARBIERE COMPLOTTISTA (UN COMPLOTTISTA)
regia di Valerio Ferrara
Centro Sperimentale di Cinematografia, Italia
Secondo premio
DI ER (DA QUALCHE PARTE)
diretto da Li Jiahe
Hebei University of Science and Technology, School of Film and
Television, Cina
Terzo Premio Congiunto
RIVOLUZIONE GLORIOSA
regia di Masha Novikova
London Film School, Regno Unito
LES HUMAINS SONT CONS QUAND ILS S’EMPILENT
(Gli esseri umani sono stupidi quando sono stipati insieme)
regia di Laurène Fernandez
La CinéFabrique, Francia
Il Festival
di Cannes stanzia una borsa di studio di 15.000 euro per il
Primo Premio, 11.250 € per il Secondo e 7.500 € per il Terzo. I
film premiati saranno proiettati al Cinéma du Panthéon il 31 maggio
2022 alle 18:30.
Anche se la classificazione PG
rischia a volte di limitare la narrazione e il senso di un film,
molti di questi riescono comunque a conservarne le emozioni più
autentiche e un umorismo arguto e intelligente, che rende la
visione piacevole sia per gli adulti che per i più giovani. I
cinefili di Ranker hanno
dunque deciso quali film fantasy con classificazione PG meritano di
essere considerati dei classici imperdibili: ecco i risultati.
Una notte al museo (2006)
La componente fantasy si
amalgama ottimamente con quella comica in questo film del 2006 che
vede Ben Stiller nei panni di una nuova e
sfortunata guardia di sicurezza del Museo di Storia Naturale. Si
scopre, come da copione, che i reperti del museo hanno l’abitudine
di prendere vita dopo il tramonto, il che comporta non poche
difficoltà per questo buffo personaggio.
Con la partecipazione di Owen Wilson, Robin Williams e una serie di figure storiche,
Una Notte al museo è un’affascinante avventura
fantasy: non tutte le sequenze sono perfettamente calibrate, ma il
film è comunque realizzato con un perfetto senso dell’umorismo e
leggerezza tale da garantire una visione molto piacevole.
Dragon Trainer (2010)
Sin dalla sua uscita nel 2010, il
franchise di
Dragon Trainer, basato sull’omonima amata serie di
libri per bambini, è stato uno dei maggiori successi della
Dreamworks ed è facile capire perché.
Con un’eccellente animazione in 3D e
un cast vocale stellare che comprende Jay
Baruchel, Gerard Butler e Kristen
Wiig, il film era destinato fin da subito a essere un
successo. Inoltre, Dragon
Trainer presenta alcuni momenti ricchi di emozioni
davvero ben realizzati che contribuiscono a rendere il film ancora
più memorabile.
Beetlejuice (1988)
Anche quando Tim Burton realizza film adatti a un pubblico
più giovane, riesce comunque a trasmettere in toto la sua
immaginazione contorta e il suo oscuro senso dell’umorismo come
regista. Beetlejuice, la storia di una coppia appena
deceduta che chiede l’aiuto dell’iconico Betelgeuse per
perseguitare i nuovi abitanti della casa, ne è l’esempio
perfetto.
Beetlejuice contiene alcune battute esplicite
e diversi momenti horror ma paradossalmente questo contribuisce a
rendere la commedia fantasy un film perfetto per i più piccoli. Con
il successo dell’adattamento teatrale e un film sequel in
lavorazione con parecchio ritardo, è il momento perfetto per
rivisitare uno dei classici di Tim Burton.
Hook (1991)
Diretto da un maestro del fantasy
per famiglie come Steven Spielberg, Hook vede Dustin Hoffman nei panni del famigerato
capitano dei pirati e da Robin Williams in quelli dell’adulto e stanco
Peter Pan che deve tornare sull’Isola che non c’è
per riscoprire il suo passato. Con la presenza di nomi così
importanti e la colonna sonora di John Williams,
non sorprende che molti ricordino il film con affetto.
Prima che arrivasse Pirati
dei Caraibi, Hook rappresentava il film d’avventura sui
pirati che non si prendeva mai troppo sul serio per eccellenza.
Ancora oggi uno dei migliori film del genere,
Hook, grazie al suo fascino e un messaggio che
scalda il cuore, può essere apprezzato da chiunque si sia sentito,
almeno una volta nella vita, Peter Pan.
Il Signore degli Anelli (1978)
Da non confondere con l’adattamento
diPeter Jackson, classificato PG-13,
l’epopea fantasy animata di Ralph Bakshi ha
portato in vita il primo dei romanzi di Tolkien
nel lontano 1978. Interpretato dal compianto John
Hurt nel ruolo di Aragorn e da
Anthony Daniels, attore meglio conosciuto per aver
interpretato C3PO, nel ruolo di
Legolas, il film fu un tentativo carismatico di
adattare il lunghissimo romanzo.
Per certi versi, il film è ancora
più fedele ai romanzi rispetto alla sua controparte più recente, e
si concentra meno sulle parti di azione frenetica, prediligendo un
tono e un ritmo adatti a un pubblico di giovani spettatori. L’unico
aspetto negativo de Il Signore degli Anelli di
Bakshi è che non ha avuto sequel, dunque l’esperienza può
sembrare un po’ incompleta rispetto alla trilogia complessiva di
Jackson.
Harry Potter e il prigioniero di
Azkaban (2004)
Terzo film della serie di
Harry Potter e primo ad essere diretto da
Alfonso Cuarón, la cui visione registica
leggermente più dark non ha influito sulla classificazione di
questo capitolo, Harry Potter e il prigioniero di Azkaban è uno
dei film preferiti dai fan. Con l’introduzione di un assassino in
fuga, un nuovo misterioso insegnante e dei terrificanti
Dissennatori che infestano Hogwarts, il film contiene alcuni dei
momenti davvero più spaventosi del franchise.
Tuttavia, l’affascinante senso di
meraviglia che ha caratterizzato i primi due film è parte
integrante di ciò che rende il film perfetto per il pubblico più
giovane e nostalgico per gli spettatori un po’ più anziani.
Inoltre, essendo uno dei film di Harry Potter più
accurati dal punto di vista narrativo, c’è un motivo in più per
guardarlo anche per i lettori.
Jumanji (1995)
Anche se la serie di film è
proseguita nel 2010 in modo del tutto inaspettato, c’è molto da
apprezzare del primo film di Jumanji che
ha introdotto al pubblico un particolarissimo gioco da tavolo
soprannaturale. I personaggi principali sono costretti a
collaborare per sconfiggere il pericoloso gioco, e far fronte alle
minacce della giungla che li sconvolgono ad ogni angolo.
Un cast di attori di talento e
alcuni effetti speciali da film ad alto budget, che non sono
invecchiati così male come sarebbe facile supporre, completano il
tutto e il film ha abbastanza assi nella manica da risultare sempre
divertente. Anche a 25 anni dalla sua uscita, Jumanji ha
un fascino che potrebbe persino collocarlo al di sopra delle sue
controparti moderne.
Harry Potter e la camera dei
segreti (2002)
Harry Potter e la camera dei segreti ha fatto
un ottimo lavoro nel proseguire con il tono e le tematiche
impostate dal primo film, adattando con grande cura la storia del
libro in cui, durante il secondo anno di Harry
all’istituto magico, la Camera dei Segreti viene aperta, lasciando
via libera a un mostro terrificante nella scuola.
Essendo l’ultimo film di
Harry Potter diretto da Chris
Columbus e l’ultimo con il compianto Richard
Harris nel ruolo di Silente, Harry Potter e la Camera dei Segreti conserva
un fascino gentile che manca ai successivi film di Harry
Potter, pur piacevoli a modo loro.
Star Wars (1977)
Anche con i sequel, i prequel, i
reboot e gli spin-off televisivi, c’è una magia intrinseca a
Star Wars: Una nuova speranza, che lo rende
ancora oggi l’avventura perfetta per le famiglie. Dal punto di
vista narrativo, Star Wars
è la semplice storia di un giovane bracciante che sogna l’avventura
in una galassia sotto il controllo di un impero malvagio, ma per la
storia del cinema è stato molto di più.
Con un successo mondiale e la
nascita di star del calibro di Luke Hamill,
Carrie Fisher e Harrison Ford, vale la pena guardare
l’originale Star
Wars, anche se il franchise, con tutte le nuove
aggiunte, può risultare difficile da seguire ad oggi. Questo è
comunque il momento ideale per rivedere la mistica interpretazione
di Obi-Wan Kenobi da parte di
Alec Guinness, prima che la nuova serie arrivi su
Disney
Plus.
La storia fantastica (1987)
Anche se ogni anno escono nuove
avventure fantasy per famiglie, La storia Fantastica rimane ancora oggi il
migliore da guardare. Adattamento dell’omonimo romanzo di
William Goldman e sceneggiato dallo stesso, il
film mescola i topoi fiabeschi con la commedia e il romanticismo,
dando vita a una narrazione incredibilmente piacevole.
Ricco di personaggi iconici che
vengono citati frequentemente ancora oggi, la presentazione della
storia come se fosse letta da un vecchio a suo nipote non fa che
aumentarne l’atmosfera magica. Nonostante il modesto successo
ottenuto al momento dell’uscita, il film è oggi considerato a buon
diritto un classico del genere fantasy.
Tra le saghe cinematografiche più
acclamate degli ultimi anni vi è senza ombra di dubbio quella di
Transformers, basata sugli omonimi
giocattoli e serie animate della Hasbro e Takara Tomy degli anni
’80. Con cinque film, questa ha ad oggi superato i 4 miliardi di
incasso a livello mondiale. Il primo lungometraggio, uscito nel
2007 ha così dato inizio a questa epica narrazione che vede
contrapposta la specie umana ai robotici alieni capaci di
trasformarsi e adattarsi ad ogni situazione, i quali non hanno però
tutti intenzioni ostili. Dopo che la saga era a suo modo stata
riavviata nel 2014 con Transformers – L’era
dell’estinzione, nel 2017 è uscito il quinto capitolo:
Transformers – L’ultimo cavaliere.
Diretto sempre da Michael
Bay, questo nuovo film (qui la recensione), porta avanti
quanto introdotto dal precedente. Conclusasi la prima trilogia, i
produttori hanno infatti preferito dar vita a nuovi personaggi e
nuove vicende. Il cast di umani è dunque totalmente nuovo rispetto
ai precedenti film e ognuno dei Transformers è stato ridisegnato
con tanto di nuova forma veicolare. Alcuni degli attori dei primi
tre film tornano però in questo quinto capitolo, consolidando
dunque il legame interno tra i vari titoli della saga. Con ancor
più effetti speciali, questo è inoltre il capitolo più costoso tra
tutti e cinque.
Si tratta naturalmente di un puro
blockbuster d’intrattenimento, con strabilianti scontri, esplosioni
e chi più ne ha più ne metta. Per chi è dunque alla ricerca di un
film fracassone con robot che si scontrano tra loro, questo è il
titolo giusto. Prima di intraprendere una visione del film, però,
sarà certamente utile approfondire alcune delle principali
curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà
infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama, al cast di attori e al
futuro della saga. Infine, si elencheranno anche
le principali piattaforme streaming contenenti il
film nel proprio catalogo.
Transformers – L’ultimocavaliere: la trama del film
Negli ultimi anni gli Autobot,
guidati dall’irreprensibile leader Optimus Prime,
hanno difeso la terra dalle innumerevoli invasioni aliene di cui è
stata teatro. Prima i Decepticon di Megratron, poi
gli antichissimi Creatori, una dopo l’altra le truppe nemiche hanno
battuto in ritirata, sconfitte da Bumblebee e i
suoi giganteschi compagni. Ma da dove arriva il popolo dei
Transformers? La leggenda millenaria della loro esistenza,
tramandata in segreto per proteggere il pianeta, sta per tornare
alla luce a causa di una nuova minaccia che incombe sull’umanità.
Andato alla ricerca delle proprie origini, Optimus si imbatterà
infatti in Quintessa, una dea che afferma di
essere la sua creatrice.
Furiosa con Optimus per il suo
essersi alleato con gli umani e aver impoverito quello che è il suo
pianeta natale, Cybertron, Quintessa assoggetta al suo volere il
Transformers, incaricandolo di ritrovare un antico e potente
strumento. Grazie a questo, Cybertron potrà divorare la terra e
riacquisire il proprio splendore. Nel frattempo, sul pianeta
azzurro l’unica speranza sembra essere rappresentata
dall’improbabile alleanza tra il meccanico provetto Cade
Yeager, il fidato Bumblebee, un lord inglese e una
professoressa di Oxford. Ora più che mai dovranno tutti unirsi per
salvare la terra, dando nuova luce ad antiche leggende.
Transformers – L’ultimo
cavaliere: il cast e i Transformers presenti
Come anticipato, il cast del film è
composto sia da attori presenti solo nel quarto film, quanto anche
da alcuni che avevano invece recitato già nei primi tre. Nel ruolo
del protagonista umano Cade Yeager vi è Mark Wahlberg,
il quale riprende la parte anche solo per far contenti i suoi
figli, grandi fan dei Transformers. Per l’occasione, l’attore si è
nuovamente sottoposto ad un allenamento fisico intensivo che lo ha
portato a poter eseguire circa il 90% di tutti gli stunt previsti
per la sua parte. Accanto a lui sono presenti Anthony Hopkins
nei panni di Sir Edmund Burton e Laura Haddock in
quelli di Viviane Wembley.
Gli attori Josh Duhamel,
John Turturro e
Glen Morshower riprendono invece i loro personaggi
dei primi tre film, ovvero quelli del colonnello William Lennox,
dell’agente Seymour Simmons e del generale Morshower. L’attrice
Isabela Moner interpreta Izabella, mentre
Stanley Tucci è Mago
Merlino. A dar voce ai Transformers, invece, si ritrova ancora una
volta Peter Cullen per Optimus Prime, mentre
Frank Welker, storico doppiatore di Megatron,
interpreta proprio quest’ultimo. Sono poi presenti John Goodman
come voce di Hound, Ken Watanabe per Drift ed
Erik Aadahl per Bumblebee. Gemma Chan dà invece
voce all’antagonista principale, Quintessa.
Transformers – L’ultimocavaliere: il sequel, il trailer e dove vedere il film in
streaminge in TV
Questo quinto capitolo fu
particcolarmente deludente da un punto di vista degli incassi e
pose un brusco freno alla saga. La Paramount Pictures ha in seguito
affermato che al momento non è previsto un nuovo sequel e ha
preferito concentrarsi su alcuni spin-off. Il primo di questi,
Bumblebee, è uscito nel
2018. Attualmente, per il 2023, è previsto il sequel di
Bumblebee, il cui titolo ufficiale sembra
essere Transformers: Rise of the Beast, basato dunque
sulla storyline nota come Beast Wars. Nel febbraio
del 2022 è stato poi annunciato che, qualora il film ottennesse
buoni risultati economici, sarà il primo di una nuova trilogia.
In attesa di questi sequel, è
possibile fruire di Transformers – L’ultimo
cavaliere grazie alla sua presenza su alcune delle
più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è
infatti disponibile nei cataloghi di Chili Cinema, Google
Play, Netflix, Amazon Prime Video e Tim Vision. Per
vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà
noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale.
Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della
qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo
di giovedì 26 maggio alle ore
21:20 sul canale Italia 1.
Negli anni Novanta l’attore
Hugh Grant si afferma come uno dei principali
interpreti della commedia sentimentale con film come Quattro
matrimoni e un funerale, Imprevisti d’amore e
Notting Hill. Tra
questi suoi film, uno dei meno noti è Mickey occhi
blu. Diretto nel 1999 da Kelly
Makin, il film è oggi principalmente ricordato per i
numerosi collegamenti con I Soprano. Molti sono infatti
gli attori di questo lungometraggio che avrebbero poi recitato
nell’acclamata serie televisiva, e la stessa trama ruota in
entrambi i casi intorno all’attività mafiosa. Oltre a ciò, però,
Mickey occhi blu è un brillante commedia tutta da
riscoprire.
All’epoca della sua uscita, il film
non ottenne un particolare successo, riscontrando tiepide
recensioni e modesti incassi. Eppure, le paradossali situazioni
comiche in cui il protagonista non fa altro che cacciarsi sono
ancora oggi fonte di buon umorismo. Lo stesso Mickey del titolo
diventa a suo modo una parodia di certi veri mafiosi statunitensi.
In particolare, fonte di ispirazione è stato tra gli altri
Vincent Alo, gangster noto come “Jimmy Blue Eyes”,
e proprio dal suo soprannome nasce lo spunto per il film. Con il
tempo, la popolarità del film è poi cresciuta, fino ad ottenere
anche un remake di Bollywood dal titolo Welcome.
Per gli appassionati di commedie
particolarmente movimentate, o anche solamente di Hugh Grant,
Mickey occhi blu è un film tutto da riscoprire, che pur al
netto dei suoi difetti riesce a regalare del buon intrattenimento.
Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente
utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a
questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile
ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e
al cast di attori. Infine, si elencheranno anche
le principali piattaforme streaming contenenti il
film nel proprio catalogo.
Mickey occhi blu: la trama
del film
Protagonista del film è
Michael Felgate, inglese trasferitosi a New York
per lavorare come manager della galleria d’arte Cromwell’s. Ora che
la sua vita sembra aver trovato una stabilità lavorativa, egli
decide di chiedere alla sua fidanzata Gina Vitale
di sposarlo. Con sua sorpresa, però, la ragazza lo rifiuta non
senza dispiacersene. Dovendo spiegare il perché della sua
contrarietà al loro matrimonio, Gina racconta a Michael di come
tutta la sua famiglia sia composta da noti gangster, affiliati al
mondo della mafia locale. La ragazza, dunque, teme che il fidanzato
possa essere coinvolto nei loro loschi affari.
Michael, però, la tranquillizza
assicurandole di saper distinguere la legalità dall’illegalità, e
che pertanto non potrà accadergli di essere coinvolto in attività
controverse. Con questa promessa, Gina acconsente a sposarlo.
Durante la festa per il loro fidanzamento, tuttavia, Michael
conosce la famiglia di lei, e nel giro di breve si ritrova ad
infrangere suo malgrado quanto promesso. Iniziando con il fare un
favore, egli si ritrova intrappolato in un giro di illeciti sempre
crescenti. Nel momento in cui anche l’FBI
inizierà ad interessarsi alle strane attività di Michael, egli
dovrà riuscire da questa situazione senza pagarne le
conseguenze.
Mickey occhi blu: il cast
del film
Come anticipato, ad interpretare il
ruolo di Michael Felgate vi è l’attore Hugh Grant, il
quale si preparò a ruolo studiando approfonditamente la figura del
gangster del cinema. Per sua fortuna, ha potuto vantare la presenza
sul set dell’attore James Caan, noto per essere
stato Santino Corleone nel film Il padrino,
notoriamente ambientato nel mondo mafioso. In Mickey occhi
blu Caan è così tornato a recitare nel ruolo di un criminale,
in questo caso come Frank Vitale, zio di Gina. Sul set, l’attore ha
poi non solo dato consigli a Grant, ma gli ha anche affibbiato il
soprannome di Whippy, derivato dagli Whippet, una razza di cani
inglesi noto per il loro tremare molto.
Nel ruolo di Gina Vitale, la
fidanzata di Michael, vi è invece l’attrice Jeanne
Tripplehorn, anche nota per i film Basic Instinct
e Sliding Doors. Sono poi presenti gli attori Burt
Young nel ruolo di Vito Graziosi e James
Fox in quelli di Philip Cromwell. Joe
Viterelli è Vinnie D’Agostino, mentre Gerry
Becker è l’agente FBI Bob Connell. Altri attori presenti
sono ancora Maddie Corman nel ruolo di Caro e
Tony Darrow nei panni di Angelo. Tony
Sirico, noto in I Soprano per il ruolo di Paulie
Gualtieri, è qui il braccio destro di Risolli, quest’ultimo
interpretato da Joseph Rigano. Vincent
Pastore, che ne I Soprano è celebre per il ruolo
di Sal Bonpensiero, in questo film interpreta invece Al, della
famiglia Risolli.
Mickey occhi blu: il
trailer e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire del film grazie
alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. Mickey occhi
blu è infatti disponibile nei cataloghi di
Tim Vision e Mediaset Play. Per vederlo, una volta
scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo
film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È
bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite
temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente
nel palinsesto televisivo di giovedì 26 maggio
alle ore 21:10 sul canale
TwentySeven.
Il primo trailer di Mission:
Impossible – Dead Reckoning Part One, alias Mission:
Impossible 7, rivela nuovi dettagli sulla trama del
film, spettacolari acrobazie e stunts, personaggi familiari e tanto
grandissimo spionaggio. Il film vede ancora una volta protagonisti
Tom Cruise nel ruolo di Ethan
Hunt, Ving Rhames in quello di
Luther Stickell, Simon Pegg in
quello di Benji Dunn, Rebecca Ferguson come Ilsa
Faust e
Vanessa Kirbynei panni di Vedova
Bianca.
Tra i nuovi membri del cast figurano
poi Hayley Atwell nel ruolo di
Grace, Shea Whigham in quello di
Jasper Briggs, e personaggi non ancora noti
interpretati da Pom Klementieff, Esai
Morales, Rob Delaney, Cary
Elwes, Indira Varma, Mark
Gatiss, Charles Parnell, Greg
Tarzan Davis e Frederick Schmidt. Ritorna
nel franchise anche Henry Czerny nel ruolo di
Eugene Kittridge, apparso per l’ultima volta nel
primo Mission: Impossible, uscito nel 1996.
Scritto e diretto da
Christopher McQuarrie, Mission:
Impossible 7 è la prima parte di una storia ben più
lunga che continuerà in Mission: Impossible 8, le
cui riprese sono attualmente in corso e la cui uscita è prevista
per il 2024.
Inizialmente previste per il luglio
2021 e l’agosto 2022, la pandemia ha fatto slittare l’uscita di
entrambe le parti di due anni. Finalmente, sono state diffuse
immagini e riprese del prossimo capitolo del franchise e, come
abbiamo potuto appurare dal trailer, ci sarà tanto da scoprire.
Ethan Hunt e Kittridge di nuovo
faccia a faccia
La
prima volta che l’Hunt
di
Cruise
e il
Kittridge
di
Czerny
si sono trovati faccia a faccia è stato inMission: Impossible,
in cui
Kittridge
sospettava che
Hunt
fosse una talpa all’interno dell’IMF. Ora
Czerny
è tornato nel ruolo e il trailer mostra i due personaggi di nuovo
faccia a faccia, con
Kittridge
che dice a Hunt che deve “scegliere
da che parte stare“.
Pensiamo quindi che ci sia stato
mostrato un frammento di una sequenza conflittuale, per un ritorno
in grande stile che ricordo il loro ultimo incontro sullo schermo.
Hunt appare sia arrabbiato che sospettoso nei
confronti di Kittridge, e sembra che gli venga
data la possibilità di scegliere tra la lotta contro il governo e
la lotta per i suoi ideali, una situazione che Hunt ha affrontato
in ogni capitolo del franchise di Mission: Impossible.
Ethan Hunt e Ilsa innamorati – Dead
Reckoning ci mostrerà dei flashback?
Dopo la sua prima apparizione in
Mission: Impossible – Rogue Nation del 2015,
l’Ilsa di Rebecca Ferguson è diventata una vera e
propria protagonista del franchise, spesso indicata come un
potenziale interesse amoroso per Hunt e al tempo
stesso come una spia al suo stesso livello di ignegno e bravura.
Spia britannica che ha lavorato come doppiogiochista e assassina,
Ilsa è formidabile e pericolosa, ma è proprio
questa combinazione che affascina Hunt.
Dal trailer vediamo
Hunt e Ilsa che si abbracciano
calorosamente, come è naturale che sia dopo la fine di Mission: Impossible – Fallout, in cui si era
aperta per la coppia la possibilità di una relazione. Tuttavia,
Ilsa ci viene mostrata anche con i capelli biondi
e una benda sull’occhio e sembra esserci addirittura un confronto
fisico tra i due. La trama del film potrebbe dunque includere
flashback e salti temporali, oltre a qualche potenziale doppio
gioco lungo la strada.
Rivelato il ruolo del villain di
Pom Klementieff – Per chi potrebbe lavorare?
Fonte: https://screenrant.com/
Finora non era chiaro quale sarebbe
stato il ruolo della Klementieff in Mission:
Impossible – Dead Reckoning Part One, ma dal trailer è
evidente che interpreterà un villain, molto probabilmente
un’assassina. Sebbene il suo personaggio rimanga al momento senza
nome, la vediamo inseguire Hunt e
Atwell per le vie di Roma a bordo di un Humvee e
combattere Hunt corpo a corpo in un recinto
sotterraneo.
La si vede anche combattere contro
diversi assalitori su un treno, oltre a correrci sopra e saltare
tra i vagoni. Non è stato fornito molto contesto in termini di chi
potrebbe lavorare per lei, ma Morales è indicato
come il cattivo principale del film ed è probabile che
Klementieff sia quindi al suo servizio, a meno che
non ci sia un altro nemico che deve ancora essere rivelato, cosa
del tutto possibile in questo franchise. In definitiva,
Klementieff sembra essere una forza implacabile e
pericolosa con cui fare i conti.
Ethan Hunt a cavallo nel deserto –
Cosa sta cercando?
Fonte: https://screenrant.com/
Il franchise di Mission: Impossible ha utilizzato ogni sorta
di veicoli e stunts nel corso dei film ma, incredibile ma vero,
finora non ha ancora escogitato niente con i cavalli. Quello che
sembra essere un gruppo di agenti altamente addestrati che si
dirigono a cavallo verso una specie di accampamento durante una
tempesta di sabbia rivela che anche Cruise forma
parte di questo gruppo. Si vede anche Ilsa con i
capelli biondi e una benda sull’occhio, che sembra sparare al
gruppo da una posizione segreta all’interno dell’accampamento.
La squadra vi si infiltra e si vede
Hunt affrontare Ilsa, che porta
al collo una chiave a forma di croce. Proprio questo oggetto sembra
essere un elemento importante di Dead
Reckoning, poiché ricompare nel trailer in più momenti
e luoghi diversi. A primo acchito, questa sequenza fa pensare a un
flashback o a un salto temporale, poiché contraddice il rapporto
d’amore che si era già stabilizzato tra Ilsa e
Hunt, e la donna ha inoltre un aspetto molto
diverso dalla sua solita capigliatura bruna. In ogni caso, sembra
che abbia ciò che Hunt sta cercando, ovvero la
chiave a forma di croce che porta al collo.
Il nuovo look di Isla – Farà il
doppio gioco con l’IMF?
Fonte: https://screenrant.com/
Il doppio aspetto della Ferguson nei panni di Ilsa
nel trailer suggerisce, in ultima analisi, che la donna non si
limita ad aiutare Hunt e l’IMF in una missione
qualunque. Come di solito accade, Ilsa tende a
farsi coinvolgere da entrambe le parti, il che finisce sempre per
creare delle spaccature, e Dead
Reckoning sembra mantenere coerente questa
caratteristica del personaggio. I capelli biondi e la benda
sull’occhio di Isla suggeriscono che sta cercando
di nascondere il suo aspetto, e il fatto che Hunt
sembra inseguirla nel deserto significa che ha qualcosa che vale la
pena nascondere (probabilmente la chiave a forma di croce).
Al contrario, Isla
viene vista con i capelli scuri mentre lavora con l’IMF in varie
altre sequenze del trailer, e alla fine sfodera una spada mentre
combatte contro un Morales armato di coltello a
Venezia. Poiché Ilsa è stata sviluppata come un
personaggio chiave del franchise (e per di più conflittuale),
sembra plausibile che possa essere uccisa nel tentativo di spingere
Hunt a cercare vendetta.
Il cattivo senza nome di Esai
Morales ama i coltelli: ucciderà un agente dell’IMF?
Fonte: https://screenrant.com/
Nel trailer di Mission:
Impossible 7 ci viene dato un primo sguardo al cattivo
senza nome di Esai Morales, che sembra abbia un
debole per i coltelli. L’attore non pronuncia alcuna parola, né gli
viene dato un nome o una motivazione, ma il suo aspetto è
minaccioso e letale e sembra essere un individuo molto
determinato.
A un certo punto, lo si vede esibire
un coltello per affrontare Ilsa, armata di spada.
Più tardi, lo vediamo invece in borghese a bordo di un treno, poi
in cima ad esso mentre combatte contro Hunt,
coltello alla mano. Vale la pena notare che Ilsa
non appare in nessuna delle riprese del treno, il che suggerisce
che a quel punto potrebbe essere ferita o morta.
La Grace di Hayley Atwell e Ethan
Huntin in fuga tra le strade di Roma
Il misterioso personaggio della
Atwell, Grace, definito da
McQuarrie “una forza distruttiva della
natura“, sembra essere alleato di
Hunt almeno per parte del film, ma non è chiaro
per chi lavori o da che parte stia. In ogni caso, sia
Grace che Hunt sono alleati in un
inseguimento a Roma, dove il personaggio di
Klementieff li insegue a bordo di un Humvee.
Hunt viene visto
usare il suo “trucco magico” (un cenno al primo film) per mostrare
a Grace di essere in possesso della chiave a forma
di croce, oggetto che probabilmente li mette nei guai, dando il via
alla sequenza di inseguimento. Qualsiasi cosa nasconda questa
chiave a forma di croce, sembra che tutti in Mission:
Impossible 7 la vogliano e che valga la pena
distruggere Roma per ottenerla.
Mission: Impossibile torna
sott’acqua
È già stato riportato che il
franchise presenterà non una ma ben due sequenze sottomarine sia
per Mission:
Impossible 7 che per Mission: Impossible
8, rispettivamente. Il nuovo trailer ci dà un primo
assaggio di queste sequenze, che includono un’esplosione subacquea
vicino a un sottomarino e un confronto fisico con un uomo che
indossa una tuta subacquea. È probabile che si tratti di
Hunt, ma dato che il personaggio è completamente
coperto dalla tuta, potrebbe trattarsi di chiunque.
La sequenza delle bombe a gas – Chi
le innesca e chi aiuta Kittridge?
Fonte: https://screenrant.com/
A un certo punto del trailer di
Mission:
Impossible 7, un uomo anziano che indossa una strana
maschera antigas viene visto all’interno di quella che sembra
essere una sala riunioni in stile governativo con
Kittridge e altri funzionari. Con in mano due
piccole bombe a gas, l’uomo le lancia in aria e le fa esplodere,
mettendo apparentemente fuori combattimento tutti i presenti.
Tuttavia, lo stesso uomo anziano viene visto consegnare a
Kittridge una scatola all’inizio del trailer e
un’attenta analisi rivela che Kittridge indossa
una maschera simile quando le bombe esplodono, rendendolo immune al
loro effetto.
Il trailer mostra anche
Kittridge e Hunt seduti nella
stessa stanza a parlare, il che suggerisce che l’uomo più anziano è
probabilmente Hunt sotto mentite spoglie e che il motivo per cui dà
la maschera a Kittridge è semplice: ha bisogno di
parlargli da solo e non può farlo in nessun altro modo. Ciò
dimostra anche che Hunt è ancora una volta ai
ferri corti con la sua agenzia, soprattutto perché
Kittridge insinua che potrebbe essere dalla parte
sbagliata.
La sequenza di lotta sul treno –
Tutti a bordo per la sequenza finale del film
Fonte: https://screenrant.com/
L’ultima volta che il franchise di
Mission: Impossible è salito a bordo di un treno è
stata nel 1996, anno del suo debutto, e Mission:
Impossible 7 vuole in qualche modo riconnettersi a
quell’immaginario. Nel corso del trailer si vedono diversi
personaggi a bordo di un treno, tra cui Hunt,
Grace, la Vedova Bianca e i
cattivi di Morales e Klementieff,
il che suggerisce che sarà il palcoscenico del grande finale del
film. Possiamo notare i personaggi di Cruise e
Morales combattere in cima al treno e
Grace penzolare dal retro di un vagone.
In un’altra clip, si vede una
locomotiva del treno che si allontana dalla fine dei binari, il che
rappresenta probabilmente un momento critico in Mission:
Impossible 7. Cruise, inoltre,
indossa una tuta nera per tutta la sequenza del treno, che si
ricollega a un’altro grande stunt del film, forse il più
inaspettato e temerario, che prevede un salto mortale da una
montagna con la moto.
Ethan Hunt si lancia da una
montagna – Il più grande stunt di sempre del franchise?
Fonte: https://screenrant.com/
Nel nuovo trailer di Mission:
Impossible 7, Cruise viene visto
indossare una tuta nera in sella a una moto sulle Alpi prima di
lanciarsi da una montagna con il paracadute. Secondo quanto
riferito, questa acrobazia ha richiesto un’immensa preparazione ed
è stata la prima sequenza girata per il sequel di Mission:
Impossible, dato il pericolo che rappresentava. Si
tratta dello stunt clou del film, simile alle acrobazie dei film
precedenti in cui Cruise ha fatto veramente di
tutto, dalla scalata del Burj Khalifa al farsi legare alla parte
estrna di un aereo in fase di decollo.
Cip e Ciop sono
tornati in grande stile sui nostri schermi con il film Cip e Ciop: Agenti Speciali, a cui si sono
uniti tanti volti noti di vecchi e nuovi cartoni animati. In un mix
di live-action e animazione dalle tinte ironiche, gli ospiti
speciali non sono mancati, incorniciando l’ultima intricatissima
indagine del duo di scoiattolini.
La mucca Clarabelle e Horace
Horsecollar
La mucca
Clarabella, una delle amiche più intime di
Minnie, fa un cameo come insegnante di Cip
e Ciop nella sequenza di apertura del film, che racconta
il primo incontro tra i due. Il personaggio di
Clarabella è stato introdotto per la prima volta
nel 1927 ed è apparso in numerosi progetti Disney da allora. Pochi
attimi dopo, il fidanzato abituale di Clarabella,
Orazio, viene mostrato in un film in bianco e nero
che i due scoiattoli stanno guardando.
Blaster
Blaster,
un Autobot della serie di cartoni animati degli
anni ’80 The Transformers (e del controverso
Transformers: Il film), appare tra il pubblico
quando Cip e Ciop si esibiscono nel loro
caratteristico sketch comico al talent show della scuola. Il
Transformer Blaster riesce a farsi notare anche in
questo folle mix di reale e animato grazie alla sua enorme statura.
Tuttavia, nonostante il suo atteggiamento intimidatorio, sorride e
applaude insieme al resto del corpo studentesco all’esibizione di
Cip eCiop.
MC Skat Kat, i tre porcellini e
Roger Rabbit
Dopo che il cast originale
dei Rescue Rangers ha terminato la nuova stagione,
è naturale che si organizzi una grande festa per festeggiare. A
questo evento, il DJ è MC Skat Cat, famoso per
aver recitato nel video musicale di “Opposites Attract” di
Paula Abdul. Sulla pista da ballo, i Tre
Porcellini – Timmy,
Tommy e Jimmy – ballano al ritmo
di musica e Roger Rabbit sembra eseguire i passi
che portano il suo nome, dettaglio particolarmente degno di nota
considerando che Chi ha incastrato Roger Rabbit ha proprio
ispirato il film Cip e Ciop: Agenti Speciali.
I camei al Fan-Con
Dare vita su schermo a un
evento come il Fan-Con significa poter includere
facilmente camei di personaggi provenienti da diversi media.
Innanzitutto, Baloo appare, non nella sua forma
animata 2-D ma nella sua incarnazione CGI dal live-action Il libro
della giungla, cantando il suo famigliare motivetto, mentre
Trusty di Lily e il Vagabondo
suona il sassofono. Lumiere de La bella e la bestia è seduto
proprio accanto a Ciop, mentre
Tigra della Marvel gli è di
fronte.
Più tardi, quando i personaggi si
imbucano alla convention, Sweet Pete si trova di
fronte al Bimbo Sperduto Cubby di Peter
Pan, e Cip e Ciop vengono travolti da
un’ondata di My Little Pony. Ma non è finita qui
perché Skeletor e He-Man, a
quanto pare, mettono da parte le loro divergenze per condividere
uno stand e compare anche un Voltron gigante.
Infine, l’ultimo dei camei degni di nota al Fan-Con è quello di
Paul Rudd che fa una battuta su
Ant-Man, affermando che l’eroe si chiamava
originariamente “Zia-Man” e che il suo potere era semplicemente
quello di avere successo con le zie.
Il “brutto” Sonic
Uno dei camei più
inaspettati del film Cip e Ciop: Agenti Speciali è quello di
Ugly Sonic, prima versione di
Sonic che è stata oggetto di numerose critiche e
meme in risposta al trailer originale di Sonic the Hedgehog. Il design originale di
Sonic presentava infatti una dentatura
particolarmente pronunciata, che ha scatenato l’indignazione dei
fan. Alla fine il design è stato modificato per la versione finale
dei film Sonic e, nella narrazione di Cip
e Ciop, il “brutto” Sonic è stato
abbandonato da chiunque. Dopo essere diventato uno zimbello di
internet, ora partecipa alle convention, si fa chiamare
Ugly Sonic e, sicuramente, il suo è uno dei camei
più geniali di Cip e Ciop: Agenti Speciali.
La piccola casa
Un piccolo cameo della
Casetta compare quando Cip torna
a casa dal suo lavoro di assicuratore e la saluta come “Mrs.
House”. Little House è un cortometraggio Disney
del 1952 basato sull’omonimo libro per bambini, che tratta di una
Casetta che soffre molto sentendosi sola di notte, e si chiede se
ci sono altre case con cui può parlare, il che rende l’interazione
di Cip con lei ancora più genuina.
Flounder
Flounder,
il migliore amico di Ariel de La
Sirenetta, è purtroppo uno dei tanti personaggi amati
che sono stati rapiti e contrabbandati da Sweet
Pete. Fortemente in debito con il controverso cattivo di
Cip e Ciop: Agenti Speciali,
Flounder cerca disperatamente di contrattare con i
suoi scagnozzi, offrendo loro addirittura la forchetta con cui
Ariel si pettina i capelli. Nella versione in lingua originale, vi
si riferisce persino con la battuta di Ariel, “Isn’t it
neat?“, ripresa dalla canzone “Part of Your
World“, ma senza successo.
Wynnchel e Duncan
Un cameo perfettamente
inserito e sottovalutato è quello di Wynnchel e
Duncan, gli agenti della polizia delle ciambelle
di Ralph Spaccatutto. Compaiono in scena per
indagare sulla scomparsa di Monterey Jack,
arrivando direttamente da Sugar Dale per risolvere
il caso. Inizialmente impiegati come scagnozzi dal malvagio
King Candy/Turbo, sembra che alla fine siano
passati dalla parte giusta della legge.
Capitan Putty
Non si tratta di un cameo
esplicito, ma l’agente di polizia doppiogiochista Capitan
Putty è basato sul classico personaggio di
Gumby, protagonista di programmi per bambini e di
un lungometraggio, caratterizzato dalla personalità integerrima.
Questo rende la caratterizzazione del Capitano
Putty in Cip e Ciop ancora più geniale, in quanto
stravolge un personaggio familiare in un cattivo dal sangue
freddo.
Cars
Alcuni camei che non
passano inosservati provengono dalla serie di film Cars della Pixar. Mentre
Cip e Ciop sono alla ricerca di indizi sul loro
caso, un camion e un’auto con il caratteristico parabrezza animato
di Cars appaiono sulla strada accanto a loro.
L’aspetto sorprendente, però, è che il resto di ogni veicolo in
stile Cars è in live-action, mentre solo il
parabrezza è animato, il che dà vita a un nuovo tipo di auto mai
visto prima nell’universo Pixar.
I personaggi di Main Street
Main
Street, un riferimento all’iconica terra dei parchi a tema
Disney, nasconderebbe un oscuro mondo sotterraneo sotto la sua
dolce superficie in Cip e Cio: Agenti Speciali. Tra i suoi
abitanti, possiamo notare Linda Flynn-Fletcher,
madre di Phineas e Ferb, il
Colonnello della Carica dei 101
che soffia bolle di sapone e il produttore di formaggio
Bjornson, che sembra una parodia del famoso cuoco
svedese dei numerosi film e spettacoli televisivi dei
Muppet. Un personaggio molto oscuro è invece
Mr. Natural, il barbiere a cui
Ciop avrebbe venduto la sua pelliccia di
scoiattolo. Creato dal fumettista Robert Crumb, il
personaggio è stato un simbolo della controcultura degli anni
Sessanta e da allora è stato utilizzato per vari prodotti di
merchandising.
Peter Pan
Chiamato ironicamente
Sweet Pete nel film, Peter Pan si
trasforma qui dal ragazzo che non cresce mai in un cattivo di mezza
età. La sua storia sembra essere modellata in modo controverso su
Bobby Driscoll, la voce originale di Peter Pan, la
cui vita si è conclusa in tragedia. Sebbene Cip e Ciop: Agenti Speciali possa aver incluso
Peter come cattivo per sovvertire abilmente la sua iconografia di
personaggio classico della Disney, la svolta malvagia è modellata
sulla sofferenza della vita reale di chi gli ha dato voce.
Randy Marsh
Vedere un personaggio di
South Park in un film Disney è a dir poco
sconcertante. Randy, il padre di
Stan, fa un breve cameo nella sauna del bagno,
apparentemente godendosi un po’ di relax. L’idea di un personaggio
di South Park che condivide lo stesso schermo con
l’innocente duo di scoiattoli sembra davvero assurda a primo
acchito, ma funziona incredibilmente bene in termini di fattore
sorpresa.
Zio Paperone
In modo fugace, Zio
Paperone fa un cameo allo stabilimento balneare. Nel vero
stile di Scrooge, il papero antropomorfo si sta
facendo il bagno in una vasca di monete d’oro, tenendo fede al suo
titolo di “papero più ricco del mondo”. Il personaggio è doppiato
nuovamente da David Tennant, il famoso
Decimo Dottore, che ha doppiato Paperone anche nel
reboot di DuckTales.
I personaggi di Seth Rogen
Seth
Rogen è il protagonista assoluto del film, nel ruolo
di Bob il vichingo guerriero, un nano dall’aspetto
sorprendente in stile Uncanny Valley. Tuttavia,
anche le altre sue famose controparti dei cartoni animati fanno
splendide apparizioni. Quando Bob cade a terra al
Fan-Con, sopra di lui ci sono Pumba,
B.O.B e Mantis, rispettivamente
da Il
ReLeone, Mostri contro
Alieni e Kung Fu Panda. In un film in cui possono
confluire una marea di personaggi animati diversi, il repertorio da
doppiatore di Seth Rogen è un’ottima aggiunta.
Il detective Florez
Il detective
Florez della serie NetflixBig Mouth
fa una breve apparizione nella stazione di polizia. Questo perché
il comico John Mulaney, che presta la voce a
Cip nel film, è anche la voce di
Florez di Big Mouth. In una scena
precedente, sempre nella stazione di polizia, si vede sullo sfondo
l’icona della PSA, McGruff il cane del
crimine.
Pietro gamba di legno
Il famoso antagonista
Disney Pietro Gambadilegno ha il suo cameo in
Cip e Ciop: Agenti Speciali, essendo
ovviamente l’unico personaggio toon che appare
volontariamente nei bootleg di Sweet Pete e la cui
grafica non viene quindi alterata. In qualità del più
vecchio personaggio Disney in assoluto, apparso per la
prima volta nel 1925, è stato più che giusto garantirgli
un’apparizione. Viene mostrato in una versione bootleg di
Aladdin, vestito come il personaggio principale e
a cavallo di un tappeto magico e, mentre Cip e Ciop si
schiantano contro il set, vediamo uno striscione cadere a terra,
con su scritto “Benvenuto, Principe
Jhali!“, norme storpiato di Alì, il
principe che Aladdin finge di essere.
I personaggi dei film Bootleg
Cip e Ciop
continuano ad attraversare altri set di film bootleg, incontrando
Pooj (un gioco di parole con l’orso
Pooh di Winnie The Pooh) e
versioni alternative dei Simpson. Quando il duo
riesce poi a risolvere il caso, un’intera schiera di personaggi
bootleg mascherati viene liberata dalle casse di spedizione. Tra i
personaggi che fuggono dal porto ci sono: Phineas,
Gus-Gus, Bambi/Pegasus, lo
Stregatto/Tigro, il Grillo
Parlante, Woody Woodpecker,
Zazu, Abu/Diddy Kong, Fred
Flintstone, Patrick Star, Dipper
Pines, un orso Care Bear/Boo-Boo, la
Principessa Tiana in versione rana e un
Toby la Tartaruga davvero buffo.
Zummi Gummi
Il vecchio e saggio
Zummi Gummi della serie animata classica Disney
Adventures of the Gummi Bears (I Gummi)
fa la sua comparsa seduto su una panchina mentre beve
tranquillamente un caffè e consulta un dispositivo che assomiglia
moltissimo a un iPhone. Il mago del Gummi Glen ha
apparentemente abbandonato i suoi incantesimi per una nuova mania
mistica: la tecnologia del XXI secolo.
Darkwing Duck
Ultimo, ma certamente non
meno importante, è il cameo più nostalgico per molti spettatori.
Durante i titoli di coda di Cip e Ciop: Agenti Speciali, una Easter Egg di
Darkwing Duck mostra un’altra colonna portante
della programmazione televisiva pomeridiana Disney di una volta:
l’alter-ego supereroistico del papero Drake
Mallard. Dato che, secondo quanto riferito, un reboot di
Darkwing Duck è in cantiere per Disney+, il
suo mantra “Vogliamo Darkwing!” potrebbe
presto divenire realtà.
Gianluca Vacchi è una figura mitica dei nostri
tempi: azionista, imprenditore, influencer e dj. L’uomo si racconta
nel documentario Prime
VideoMucho Más, un percorso tra i
ricordi e le molteplici personalità di un cinquantenne tutt’altro
che ordinario.
Chi è Gianluca Vacchi?
Il protagonista del documentario
Mucho Más è Gianluca Vacchi. Nato a
Bolonga il 5 agosto 1967, Gianluca è figlio
dell’imprenditore MarcoVacchi. Dal padre, ha
ricevuto l’azienda IMA, ma anche un’educazione decisamente
severa. Fino a ventinove anni, Gianluca segue le orme
paterne da industriale: si laurea di Economia e Commercio e si
occupa dell’impresa di famiglia.
Ad un certo punto della sua vita
però, Vacchi decide di distaccarsi dall’IMA e di
trasformare la sua vita: si lancia in borsa e, grazie alla gestione
delle azioni di nomi importanti, riesce ad ottenere grandi
guadagni. Con un patrimonio che lievita sempre di più,
Gianluca può dedicare molto più tempo al lato giocoso di
sé: si lancia sui social e diventa virale. Come se non bastasse, a
quasi cinquant’anni decide di voler diventare un dj e ci riesce. E
ancora: trova l’amore, si sposa e diventa padre. Tra affari,
divertimento e famiglia, Gianluca rivela quella che per
lui è la formula magica per godersi la vita.
Un imprenditore, ma Mucho
Más!
Gianluca Vacchi si racconta
dall’inizio alla fine di Mucho Más e fa ciò
attraverso il suo linguaggio abituale. Filmati realizzati per i
social – e inseriti in formato smartphone – si alternano alle
narrazioni di Gianluca e delle persone a lui care: la
madre, la moglie Sharon Fonseca. Tutto viene riportato con
pathos ed emotività: non mancano gli aneddoti commoventi sull’amore
e sull’infanzia e neppure le orazioni motivazionali degne di un
mental coach.
L’auto-racconto e
l’auto-celebrazione
La stravaganza di Vacchi si
nota fin dai primi minuti, quando il protagonista di Mucho
Más rivela i suoi segreti di bellezza. Dal sonno nella
camera iperbarica, alla crioterapia, la manicure, i tatuaggi
auto-celebrativi: Gianluca ama sé stesso e non fa nulla
per nasconderlo. L’abilità più grande di quest’uomo è senza dubbio
il sapersi raccontare: riesce a rendersi da solo una figura mitica.
L’autostima di Vacchi però, sconfina decisamente in
vanità e narcisismo.
Prime Video sfrutta appieno la meta-narrazione
che l’imprenditore fa di se stesso. La tendenza di Amazon
a produrre documentari
su qualsiasi figura celebre del momento è ormai chiara: dal
documentario su Chiara
Ferragni,Laura
Pausinie Federica
Pellegrini, fino alla
serie I Ferragnez. Questo trend si
sposa benissimo con un personaggio effervescente e megalomane come
Vacchi. Rimane comunque il dubbio sull’utilità e
l’autenticità di questi prodotti: è davvero necessario documentare
la vita di una celebrity?
Un documentario svuotato del suo
senso
In Mucho Más
vediamo l’iper-documentazione della vita di una figura che, per
prima, si è resa mitica. Mostrando la costruzione del suo
personaggio, Gianluca Vacchi prova a svelare allo
spettatore i segreti del suo successo, rendendo ogni suo passo
eroico. In tutto ciò, Vacchi spiega come la sua origine
benestante sia stata poco determinante nel suo percorso. Per quanto
sia curioso ascoltare un individuo così stravagante, non si può
negare il contrasto netto tra le parole dette dal protagonista e lo
sfarzo mostrato sullo schermo.
In conclusione, Mucho
Más è molto più vicino ad un reality show che ad
un
documentario: mostra, tra realtà, finzione e costruzione, una
figura fatta per stare al centro dell’attenzione (e davanti al
pubblico).
Ray Liotta, il formidabile attore la cui
carriera è sbocciata con il classico di Martin
ScorseseQuei bravi ragazzi, è morto.
Deadline riporta che l’attore è
morto nel sonno nella Repubblica Dominicana, dove stava girando il
film Dangerous Waters. Liotta aveva 67 anni e
lascia una figlia, Karsen. Era fidanzato con Jacy
Nittolo.
La carriera di Ray Liotta stava attraversando una
rinascita. I suoi recenti titoli comprendono The Many
Saints of Newark, Marriage Story e
No Sudden Move. Ha terminato Cocaine
Bear, diretto da Elizabeth Banks, e
avrebbe dovuto recitare nel film della Working Title The
Substance al fianco di Demi Moore e
Margaret Qualley.
Ha anche recitato con Taron
Egerton nella serie Apple
TV+Black Bird.
Con Qualcosa di
travolgente di Jonathan Demme ha
ottenuto una nomination ai Golden Globe, e poi ha interpretato la
superstar Shoeless Joe Jackson in L’uomo
dei sogni. Ha poi seguito rapidamente il ruolo del
gangster Henry Hill in Quei bravi ragazzi di
Scorsese, al fianco di Robert De Niro e
Joe Pesci in quello che sarebbe stato il ruolo
decisivo della sua carriera. Ray Liotta era
un perfetto Henry Hill, che raccontava una storia della sua
crescita in una banda criminale organizzata, quella che ha portato
a termine la famosa rapina alla Lufthansa all’aeroporto
internazionale John F. Kennery nel 1978, rubando oltre 5 milioni di
dollari in contanti e gioielli conservati nell’edificio del cargo
aereo della compagnia aerea tedesca.
Sono bastati pochi ruoli tra cinema
e televisione a Miriam Dalmazio per affermarsi
come una delle attrici italiane più quotate del momento. Capace di
passare con naturalezza da un genere ad un altro, trasformandosi
radicalmente, è lei uno dei nomi della recitazione da tenere bene a
mente, pronta a dar vita a numerose altre prove che ne dimostrino
le capacità e il talento.
Ecco 10 cose che non sai su Miriam
Dalmazio.
Miriam Dalmazio: i suoi film e le serie TV
1. Ha recitato in celebri
film. Il debutto sul grande schermo con un ruolo di
rilievo arriva per lei nella commedia Sole a catinelle, con
protagonista Checco Zalone (alias Luca Medici).
In seguito ha recitato in Che strano chiamarsi Federico
(2013), Maldamore (2014), Una donna per amica
(2014) e Meraviglioso Boccaccio (2015). Nel 2021 è invece
stata protagonista del film Il mio corpo vi
seppellirà, dove interpreta Errè, recitando accanto ad
Antonia Truppo e Guido
Caprino.
2. È celebre per diverse
fiction. La Dalmazio inizia a recitare per la televisione
nel 2011 nel film Come un delfino, con Raoul Bova, e
nella popolare fiction Che Dio ci aiuti, dove con il ruolo
di Margherita Morbidelli rimmarrà fino al 2017. Ha poi preseo parte
ad altre note fiction come Sposami (2012), Il
commissario Montalbano (2016), Squadra mobile (2017),
Il cacciatore (2018-2021), La vita promessa
(2018-2020), I Medici (2018), Leonardo (2021) e
Anna (2021). Nel 2021 recita anche nel film per la TV
Appunti di un venditore di
donne, mentre nel 2022 recita nella serie Studio
Battaglia.
Miriam Dalmazio: chi è suo marito
3. È molto riservata sulla
sua vita privata. L’attrice ha sempre preferito evitare
che l’attenzione dei media si spostasse dalla sua attività
lavorativa alla vita privata. Di questa sappiamo dunque molto poco,
se non che da diversi anni è impegnata con un uomo di nome Paolo,
anch’egli siciliano e imprenditore, proprietario di un isola vicino
Bali. Nel 2016, infine, i due hanno dato alla luce un bambino,
chiamato Ian. Lui non è però solito comparire accanto a lei in
occasioni ufficiali, ulteriore segno del loro voler mantenere
privata la propria vita sentimentale.
Miriam Dalmazio in Che Dio ci aiuti
4. Si è ritrovata molto nel
suo personaggio. Nella fiction Che Dio ci aiuti
interpreta – nella prima, seconda e terza stagione – la timida e
impacciata dottoressa Margherita Morbidelli, una ragazza di
provincia trasferitasi nel convitto gestito da Suor Angela per
motivi di studio. L’attrice ha raccontato di essersi ritrovata
molto nel carattere del suo personaggio, anche se ha affermato
esserci differenze sul modo in cui lei e Margherita esprimo i
propri stati d’animo.
5. Ha lasciato la serie dopo
la terza stagione. Nel corso della terza stagione, come
noto, Margherita rimane incinta e vive profondi sconvolgimenti
emotivi. Al termine della stagione il suo personaggio viene fatto
uscire di scene e ciò ha significato anche l’abbandono della
Dalmazio. L’attrice ha poi avuto modo di comparire in alcuni
episodi della quarta stagione, ma per via di altri impegni non ha
potuto riprendere il suo ruolo a tempo pieno.
Miriam Dalmazio in Studio Battaglia
6. Ha fatto un sacrificio
per recitare nella serie. Per recitare nei panni
dell’avvocato Nina nella serie Studio Battaglia, l’attrice
ha dovuto sacrificare i suoi amati capelli ricci. Nella serie
compar infatti con un taglio più corto e liscio. Allo stesso tempo,
però, ha dovuto imparare a nascondere il suo accento palermitano
per sfoggiarne invece uno milanese, ovvero quello richiesto per il
ruolo.
Miriam Dalmazio in Sole a catinelle
7. È stato il suo primo
ruolo al cinema. Nel 2013 l’attrice ha l’occasione di
recitare nel film campione di incassi Sole a catinelle.
Qui interpreta Daniela Parisi, la protagonista femminile del film
nonché ex Moglie di Checco e Mamma di Nicolò. Ama tanto il figlio e
prova ancora sentimenti per il suo ex marito, sebbene lei lo abbia
lasciato per la crisi. È stato proprio questo ruolo a conferire
ulteriore notorietà all’attrice.
Miriam Dalmazio è stata Miss Italia?
8. Non ha partecipato al
noto concorso. Recentemente è circolata in rete la
convinzione che l’attrice, prima di divenire celebre, avesse
partecipato al concorso di bellezza Miss Italia. La notizia,
tuttavia, non ha trovato conferma. Prima della notorietà, infatti,
la Dalmazio ha piuttosto frequentato il Centro Sperimentale di
Cinematografia, studiando dunque per divenire attrice.
Miriam Dalmazio è su Instagram
9.Ha un
account personale. L’attrice è presente sul social network
Instagram con un profilo personale seguito da circa 60 mila
persone. All’interno di questo, con oltre 700 post, l’attrice è
solita condividere immagini o video relativi al suo lavoro, con
curiosità e dietro le quinte. Non mancano però anche post relativi
alla sua vita privata, con eventi, luoghi visitati o momenti di
svago insieme ad amici o famigliari. Seguendola, dunque, si potrà
rimanere aggiornati su tutte le sue attività.
Miriam Dalmazio: età e altezza dell’attrice
10. Miriam Dalmazio è nata
il 14 settembre del 1987 a Palermo, Italia. L’attrice è
alta complessivamente 168 centimetri.
Lucasfilm è felice di annunciare il
ritorno di Hayden Christensen nell’iconico ruolo
di Darth Vader nella serie Obi-Wan
Kenobi, disponibile in esclusiva su Disney+ da domani 27 maggio con i primi
due episodi.
Per questa occasione è stato
realizzato un divertente video in cui Hayden (41 anni) si confida
con il piccolo super-fan di Star
Wars Inathi Rozani (10 anni). Una sorprendente intervista che
mette alla prova l’attore di Anakin Skywalker e Darth Vader.
Nella commovente e divertente
intervista, Hayden rivela come la nuova serie sia “fondamentalmente
una grande partita a nascondino”, oltre a svelare i dettagli dello
speciale abbigliamento Sith che lo tiene al fresco durante le
riprese. Hayden ha inoltre rivelato il motivo per cui Ewan
McGregor sia l’attore più divertente sul set e perché, tra
tutti i personaggi dell’universo di Star Wars, Yoda sarebbe il suo
compagno ideale per una cena.
Inathi, vestito con l’incredibile
costume Rubies di Darth Vader, ha sfidato Hayden a costruire il set
X-wing Fighter di Luke Skywalker di Lego, mentre lo interrogava
sulla sua esperienza sul set. Ma il divertimento non finisce qui,
perché l’interprete di Darth Vader ha anche dato prova delle sue
capacità con la spada laser, insegnando a Inathi come manovrare la
Spada Laser Lightsaber Forge Darth Vader di Hasbro.
Obi-Wan
Kenobi debutterà in esclusiva su
Disney+ venerdì 27
maggio con i primi due episodi. Successivamente, la serie tornerà
in streaming ogni mercoledì, fino al finale previsto per mercoledì
22 giugno.
La Fase 4 dell’MCU è iniziata più di un
anno fa con l’uscita di Black
Widow. A differenza delle precedenti, questa fase non
include solo film, ma anche una serie di
programmi televisivi in uscita su Disney+. Il
grande obiettivo di Kevin Feige e dei Marvel
Studios è quello di ampliare quanto più possibile
l’MCU, cercando di inglobare
anche altri universi.
L’esplosione del Multiverso
ha aperto tante nuove possibilità per il franchise. Gli autori
hanno sfruttato l’immensità del materiale a disposizione per creare
grandi storie. Nell’ultimo anno, i colpi di scena e le sorprese
sono state numerose: vediamo le 10 rivelazioni più entusiasmanti
della Fase 4 dell’MCU.
L’introduzione di Blade
(Eternals)
Nonostante
tutti i personaggi introdotti nell’MCU
daEternals,
la più interessante rivelazione si trova nella scena post-credits.
In realtà, la new entry è un personaggio che non viene nemmeno
visto.
Nella scena post-credits, si
vede Dane Whitman che trova la Lama
d’Ebano ma viene colto di sorpresa da una voce sconosciuta.
Dopo molte speculazioni, sembra certo che la voce sia quella di
Mahershala
Ali, interprete di Blade. In questo
modo, il cacciatore di vampiri fa il suo ingresso
nell’MCU.
L’altro Quicksilver
(WandaVision)
In WandaVision, Wanda usa la sua magia per
riportare in vita Visione. Questo fatto ha portato i fan
dell’MCU a chiedersi se la
strega avrebbe potuto fare lo stesso con il suo defunto fratello,
Pietro Maximoff. In effetti, Wanda fa comparire
Quicksilver, ma non si tratta dell’originale.
Con grande sorpresa, si scopre nel
corso della serie che il Quicksilver che vediamo in
WandaVision
è un falso, un ragazzo di nome Ralph Bohner che non ha
nulla a che fare con Pietro.
Ikaris si mette contro la sua
squadra (Eternals)
Tra i membri degli Eterni, al
momento della loro introduzione nell’MCU, Ikaris era
forse il più celebre. Nel film come nei fumetti,
Ikaris è un leader potente e viene visto da molti come la
versione Marvel di Superman.
Nonostante ciò, alla fine di
Eternals
si scopre che il personaggio è a conoscenza della distruzione
pianificata della Terra. Non solo: contro ogni aspettativa, il
Ikaris è disposto a mettersi contro la sua stessa squadra
per permettere che questo accada.
La morte di
Zia May (Spider-Man: No Way Home)
Per quanto originale, la
presenza di Tobey Maguire e Andrew
Garfield in Spider-Man: No Way Home era un
fatto già noto prima dell’uscita del film. Il vero colpo di scena
di No Way Home è infatti un altro.
Il momento più straziante di tutto
il lungometraggio, nonché uno dei più tristi della Fase 4
MCU, è la morte di Zia
May. Nonostante il personaggio abbia sempre avuto un ruolo
marginale all’interno del franchise, il suo discorso in punto di
morte sul potere e sulla responsabilità è veramente toccante, per
Peter (Tom
Holland) come per lo spettatore.
L’arrivo di Clea (Doctor Strange In
The Multiverse Of Madness)
Interpretata da Charlize Theron, la maga appare per pochi
secondi, giusto il tempo di prelevare Stephen (Benedict
Cumberbatch) e trasportarlo chissà dove nel
Multiverso. Avendo scelto un’attrice da
Oscar per il ruolo di Clea, sicuramente
l’MCU ha grandi progetti per
il personaggio.
Sharon Carter è il Power Broker
(The Falcon And The Winter Soldier)
Con il film i fan MCU scoprono che
Sharon ha ora assunto il ruolo del cattivo
Power Broker. È decisamente sorprendente vedere un eroe
così altruista e benevolo improvvisamente trasformato in uno
spietato trafficante d’armi.
Il ritorno di Kingpin
(Hawkeye)
La serie Hawkeye ha
portato una bella boccata d’aria fresca nell’MCU: un’avventura breve e
aneddotica, ma ricca di momenti appassionanti. Nonostante la
leggerezza dello show, non sono mancati i colpi di scena, primo fra
tutti il ritorno di Kingpin.
Kingpin è uno dei
personaggi più acclamati della serie Daredevil di Netflix e i fan erano entusiasti di vedere
Vincent D’Onofrio tornare nel ruolo per
l’MCU. Inoltre, questo
passaggio ha anche aperto la porta del franchise ad altri attori
dello show Netflix.
Il mondo dimentica Peter Parker
(Spider-Man: No Way Home)
Se per tanti versi No Way Home è stato un film divertente, non sono
mancati gli aspetti tragici. Non solo la morte di Zia May,
ma anche il finale ha lasciato tutti con l’amaro in bocca. Il fatto
che Peter Parker venga dimenticato da tutti, soprattutto
da Ned e MJ, rappresenta un sacrificio immenso
per Spidey.
Nel tentativo di fermare altri
invasori in arrivo da tutto il Multiverso, Spider-Manconvince
il Doctor Strange a lanciare un incantesimo che farà
dimenticare a tutti chi è Peter Parker. Di conseguenza,
Peter termina il film da solo: probabilmente questo
momento segna la fine del viaggio di Tom Holland
nell’MCU.
L’arrivo di Kang (Loki)
Nella Fase 4 dell’MCU un ruolo essenziale è
giocato dal Multiverso. Parlando di Multiverso
non si può tralasciare
Colui Che Rimane. Il personaggio, introdotto dalla
serieLoki è l’essere che ha creato la TVA e
che sovrintende alla sacra linea temporale. Proprio per questo, la
sua morte getta il Multiverso nel caos.
In tutto ciò, una delle più grandi
minacce si rivela essere una variante di Colui Che Rimane,
il potente criminale MarvelKang il
Conquistatore. Già era stato detto che il cattivo sarebbe
apparso in Ant-Man and the Wasp:
Quantumania, ma questa prima comparsa a sorpresa
nell’MCU suggerisce che il
personaggio svolgerà un grande ruolo in futuro.
Gli Illuminati (Doctor Strange nel
Multiverso della Follia)
La presenza degli
Illuminati in Doctor Strange nel Multiverso della Follia era un
fatto già annunciato prima dell’uscita del film, ma di sicuro i fan
MCU non si aspettavano
un’uscita di scena così rapida e cruenta per il team.
Dopo una breve scena introduttiva in
cui gli Illuminati affrontano Strange, essi sono costretti a combattere Scarlet
Witch. La strega riesce in poco tempo a fare a pezzi
tutti questi potenti eroi, dal sibilante Black
Bolt a Charles Xavier di Patrick Stewart.
Durante una recente conferenza
stampa (tramite Insider) per Crimes of
the Future, in occasione del Festival
di Cannes 75, Kristen Stewart ha descritto come si è
sentita quando si è vista per la prima volta sullo schermo durante
la premiere del film di David Cronenberg.
L’attrice ha ammesso di non avere la
minima idea di cosa trattasse il film durante la produzione, ma
dopo aver visto il film lei stessa, i temi narrativi avevano tutti
un senso.
“Noi, gli attori, passavamo ogni
singolo giorno dopo il lavoro dicendo, ‘Che cazzo stiamo facendo?’
Ma poi ho guardato il film la scorsa notte ed è stato così chiaro
per me. È così esponenziale e sembra che tu stia sventrando organi
quando stai facendo qualcosa, e se non è così non lo è ne vale la
pena.”
In Crimes of the Future, Kristen Stewart interpreta Timlin, un
investigatore del National Organ Registry che sta indagando su Saul
Tenser (Viggo Mortensen), un artista performativo
affetto da una malattia unica chiamata Sindrome dell’evoluzione
accelerata che gli consente di far crescere nuovi organi
all’interno del suo corpo. Con l’aiuto della sua compagna Caprice
(Léa Seydoux), li estrae durante le performance
artistiche per il pubblico.
Non è
una congettura nuova quella che vorrebbe l’esordio di un nuovo
Robin in Batgirl.
Già altre foto dal set del film HBO Max avevano fatto presagire
questo risvolto, ma adesso è Leslie Grace che, in
una storia su Instagram, dà un suggerimento.
Quasi due mesi dopo la fine delle
riprese, Leslie Grace è andata su Instagram (tramite
CBR) per stuzzicare i fan che la attendono nei panni di
Batgirl.
In una storia ormai off-line, Grace ha condiviso un’immagine di
Detective Comics n. 526, un’edizione per l’anniversario che ha
segnato la 500esima apparizione di Batman nella serie a fumetti e
che include anche Batgirl e Robin, scatenando nuove speculazioni
sull’apparizione del Ragazzo Meraviglia nel nuovo film DCEU.
Batgirl doveva
essere diretto da Joss Whedon, regista
di The
Avengers e Avengers:
Age of Ultron, nonché della versione cinematografica
di Justice
League. Tuttavia, nel 2018, il regista ha deciso di
abbandonare il progetto, ammettendo di non essere riuscito a
“decifrare la storia”. Il film è diretto da Adil El
Arbi e Bilall Fallah.
Il protagonista di Elvis,
Austin Butler, dice di essere stato costretto a
letto dopo aver completato le riprese del film di Baz
Luhrmann. Butler interpreta il re del rock ‘n roll nel
film biografico, che seguirà gli umili inizi di Presley fino al suo
status di icona musicale e sullo schermo. Accanto a Butler, che
interpreta Elvis, c’è anche Tom Hanks nei panni del talent manager di
Elvis Presley, il colonnello Tom
Parker e Olivia DeJonge nei panni di
Priscilla Presley.
Sembra che l’etica del lavoro di
Butler abbia avuto dei lati decisamente negativi sul suo fisico.
Parlando con GQ, Butler ha rivelato di essere
stato costretto a letto dopo la produzione di Elvis.
Quando le riprese si sono concluse a marzo 2021, l’attore si è
sentito molto male dopo aver dedicato così tanta della sua energia
al personaggio di Presley per così tanto tempo. Dopo essere stato
trasferito in ospedale, a Butler è stato successivamente
diagnosticato un virus che “simula l’appendicite”.
“Il giorno dopo (la fine delle
riprese) mi sono svegliato alle quattro del mattino con un dolore
lancinante e sono stato portato d’urgenza in ospedale… Il mio corpo
ha iniziato a spegnersi il giorno dopo aver finito Elvis”.
Oltre allo stress per dover portare
sullo schermo una tale icona, Austin
Butler ha anche condiviso il set con un’altra icona
vivente, Tom Hanks, che gli ha dato il seguente
suggerimento:
“Ogni giorno cerco di leggere
qualcosa che non ha nulla a che fare con il lavoro che sto
facendo”. Questo mi ha fatto sentire in grado di farlo, perché fino
a quel momento leggevo solo tutto ciò che aveva a che fare con
Elvis. Ascoltavo solo Elvis. Erano le influenze di Elvis e lo
stesso Elvis e nient’altro.”
Dal regista candidato all’Oscar
Baz Luhrmann arriva Elvis
della Warner Bros. Pictures, con Austin Butler e il Premio Oscar
Tom Hanks. Il film esplora la vita e la musica
di Elvis Presley (Austin Butler ), viste attraverso il prisma della
sua complicata relazione con l’enigmatico manager, il colonnello
Tom Parker (Tom
Hanks). La storia approfondisce le complesse dinamiche
tra Presley e Parker nell’arco temporale di oltre 20 anni,
dall’ascesa alla fama di Presley che raggiunse un livello di
celebrità senza precedenti, sullo sfondo un panorama culturale in
evoluzione e la perdita dell’innocenza in America. Al centro di
questo viaggio, una delle persone più significative e influenti
nella vita di Elvis, Priscilla Presley (Olivia DeJonge).
Recitano al fianco di Tom Hanks e Austin
Butler, la pluripremiata attrice di teatro Helen
Thomson (“Top of the Lake: China Girl”, “Rake”) nei panni
della madre di Elvis, Gladys; Richard Roxburgh
(“Moulin Rouge!”, “Breath”, “La battaglia di Hacksaw Ridge”) in
quelli del padre di Elvis, Vernon, mentre Olivia
DeJonge (“The Visit”, “Stray Dolls”) interpreta Priscilla.
Luke Bracey (“La battaglia di Hacksaw Ridge”,
“Point Break”) interpreta Jerry Schilling; Natasha
Bassett (“Ave, Cesare!”) interpreta Dixie Locke;
David Wenham (“Il Signore degli Anelli” la
trilogia, “Lion – la strada verso casa”, “300”) è Hank Snow;
Kelvin Harrison Jr. (“Il processo ai Chicago 7”,
“L’assistente della star”) è BB King; Xavier
Samuel (“Two Mothers”, “Amore e inganni”, “The Twilight
Saga: Eclipse”) interpreta Scotty Moore, e Kodi
Smit-McPhee (“Il potere del cane”) interpreta Jimmie
Rodgers Snow.
Completano il cast Dacre
Montgomery (“Stranger Things”, “La galleria dei
cuori infranti”) nei panni del regista televisivo Steve
Binder, al fianco degli attori australiani Leon
Ford (“Gallipoli”, “The Pacific”) nei panni di Tom Diskin,
Kate Mulvany (“Il grande Gatsby”, “Hunters”) in quelli di
Marion Keisker; Gareth Davies (“Peter Rabbit,”
“Hunters”) come Bones Howe, Charles Grounds (“Crazy & Rich”,
“Camp”) come Billy Smith, Josh McConville (“Fantasy Island”) è Sam
Phillips, e Adam Dunn (“Home and away”) nei panni di Bill
Black.
Per ritrarre le altre icone della
musica del film, Luhrmann ha scelto la cantautrice Yola come Sister
Rosetta Tharpe; il modello Alton Mason come Little Richard; il
texano di Austin Gary Clark Jr., come Arthur Crudup, e l’artista
Shonka Dukureh come Willie Mae “Big Mama” Thornton.
Il candidato all’Oscar Luhrmann (“Il
Grande Gatsby”, “Moulin Rouge!”) ha diretto il film da una
sceneggiatura da lui scritta assieme a Sam Bromell, Craig Pearce e
Jeremy Doner, basata su una storia dello stesso Baz Luhrmann e
Jeremy Doner. I produttori del film sono Luhrmann, la vincitrice
dell’Oscar Catherine Martin (“Il Grande Gatsby”, “Moulin Rouge!”),
Gail Berman, Patrick McCormick e Schuyler Weiss, mentre i
produttori esecutivi sono Courtenay Valenti e Kevin McCormick.
Il team creativo che ha lavorato
dietro le quinte include la direttrice della fotografia Mandy
Walker (“Mulan”, “Australia”), la scenografa e costumista premio
Oscar Catherine Martin (“Il Grande Gatsby”, “Moulin Rouge!”), la
scenografa Karen Murphy (“A Star Is Born”), i montatori Matt Villa
(“Il grande Gatsby”, “Australia”) e Jonathan Redmond (“Il grande
Gatsby”), il supervisore degli effetti visivi nominato all’Oscar
Thomas Wood (“Mad Max: Fury Road”), il supervisore musicale Anton
Monsted (“Australia”, “Moulin Rouge!”) e il compositore Elliott
Wheeler (“The Get Down”).
Le riprese principali di Elvis
si sono svolte nel Queensland, in Australia, con il sostegno del
governo del Queensland, di Screen Queensland e del programma
Producer Offset del governo australiano. Warner Bros. Pictures
presenta, una produzione Bazmark Production, Jackal Group, un film
di Baz Luhrmann: Elvis,
che sarà distribuito in tutto il mondo dalla Warner Bros. Pictures.
Il film uscirà nelle sale italiane il 22 giugno 2022.
Secondo quanto riferito, la Warner
Bros. ha espresso frustrazione a seguito della mancanza di proposte
da parte di J.J. Abrams in merito a
progetti basati sui personaggi DC Comics per HBO Max.
Abrams è uno degli sceneggiatori, registi e
produttori più importanti a livello globale, grazie al suo lavoro
in franchise cinematografici di successo come Star Wars, Star Trek e Mission:
Impossible. Prima del suo lavoro cinematografico, Abrams
era noto per programmi TV di successo come Lost,
Alias e Felicity. Sembrava che il
regista avesse il tocco magico e ogni studio stava cercando di
coinvolgerlo per iniziare, rilanciare o assistere nel loro
franchise.
Nel 2019 Abrams e la sua società di
produzione Bad Robot hanno firmato un contratto
quinquennale con la Warner Bros. per produrre diverse proprietà,
con lo studio che sperava che Abrams potesse aiutare a
rivitalizzare i loro marchi DC. Abrams, dal canto suo, ha
annunciato l’intenzione di sviluppare proprietà basate sui
personaggi di Justice League Dark, inclusa una serie per i
personaggi di
John Constantine e Madame Xanadu. È anche produttore del
prossimo film di Zatanna con Emerald
Fennell di Promising Young Woman che
scriverà la sceneggiatura. Ha anche firmato come produttore di un
nuovo film di Superman con lo sceneggiatore
Ta-Nehisi Coates incentrato su un Superman nero.
Tuttavia, dopo tre anni di contratto, nessuno di questi progetti si
è concretizzato e, con il contratto che scadrà nel 2024, lo studio
sembra essere preoccupato.
Secondo THR, fonti
affermano che Warner Bros. Discovery è frustrata dal fatto che
J.J. Abrams abbia rivendicato molti personaggi
DC ma non abbia ancora ricevuto nulla da mandare in onda su HBO
Max. Secondo quanto riferito, lo studio ha visto le sceneggiature
per Constantine e il pilot di Madame X, ma sembra che non ci siano
date di inizio della produzione pianificate. Secondo quanto
riferito, l’amministratore delegato di Warner Bros. Discovery,
David Zaslav, è frustrato dalla mancanza di
risultati da parte di Bad Robot e sta esaminando
tutti gli accordi complessivi dello studio, incluso l’accordo da $
250 milioni di Bad Robot, mentre cerca di tagliare
$ 3 miliardi.
L’account Instagram ha condiviso un fan poster di
quello che potrebbe essere un Avengers 5. Nell’immagine, gli
Original Six, i sei Avengers originali, sono sostituiti con le loro
controparti che prenderanno quasi certamente il loro posto nelle
fasi successive del MCU.
Nell’immagine si possono vedere
schierati Kate Bishop al posto di Clint Barton, Mighty Thor al
posto di Thor, She-Hulk al posto di Hulk, Sam Wilson al posto di
Steve Rogers (unico passaggio di testimone ufficiale), War Machine
al posto di Iron Man e Yelena Belova al posto di Natasha Romanoff.
Vi piace il nuovo schieramento?
Esce oggi nelle sale italiane
Alcarràs, film della regista Carla
Simòn con Jordi Pujol Dolcet e
Anna Otin protagonisti. Vincitore
dell’Orso d’oro alla 72esima
edizione della Berlinale,
la pellicola è distribuita da I Wonder
Pictures.
L’estate dell’ultimo raccolto
Campi estesi e piantagioni, questa è
la cornice che muove la trama di Alcarràs. Tre
bambini si divertono all’interno di un’auto abbandonata,
immaginando una nuova avventura, ma il disperato mondo degli adulti
interrompe il gioco: i membri della famiglia Solé
si rendono conto che non potranno più coltivare il terreno dei
Pinyol, e i frutteti di pesco di cui si occupano
da generazioni. Senza documenti che legalizzino la presunta
cessione del terreno fatta dal nonno, l’erede
Pinyol ha deciso di vendere il terreno a
un’azienda energetica per installarvi sopra pannelli solari,
redditizi e sostenibili. Quest’estate è dunque l’estate
dell’ultimo raccolto per i Solé.
Un approccio introduttivo in tre
sequenze risolve rapidamente la trama principale del film. Il resto
dei 120 minuti di Alcarràs sono il cammino estivo
verso quella fine annunciata troppo presto, che sembra inevitabile
ma che nessuno vuole accettare. Il secondo lungometraggio di
Carla Simón (Verano
1993) si avvicina alla famiglia Solé durante questi
mesi di agonia. La possibilità della caduta in un abisso rovinoso
si apre per ciascuno di loro, che vuole dare un senso a questo
crepuscolo a partire dalla propria esperienza e dal proprio ruolo
all’interno di quello che si configura come un vero e proprio
clan: c’è chi si sottrae per scelta o perché non riesce a
capire, chi si arrabbia e chi rimane calmo, chi cerca vie d’uscita
e chi mantiene una cieca fedeltà, chi si preoccupa e chi si
rammarica.
Un film che pianta un seme
collettivo
Carla Simón traduce
in immagini ciò che molti cineasti neorealisti – e i loro magnifici
eredi, dall’Ermanno Olmi de L’albero
degli zoccoli all’Alice Rohrwacher
de Il paese delle meraviglie – hanno
incessantemente perseguito: la verità, questa volta di uno spazio e
di un tempo di cambiamento, che riguarda e si rivolge alla
collettività, senza tuttavia lasciare mai incolto il seme
dell’individuo. La macchina da presa, sembra suggerirci
Simòn, è sempre in grado di scrutare qualcosa che
l’occhio umano non riesce a percepire e, in questo modo, riesce a
raggiungere anche una certa essenza della vita, un momento sacro
che esplode come un’epifania. Epifania che ha incontrato il gusto e
il cuore di M. Night Shyamalan, presidente di
giuria a Berlino
72, che ha premiato Alcarràs “per
le sue straordinarie interpretazioni, da attori bambini ad attori
ottantenni, per la sua capacità di mostrare la tenerezza e la
comicità della famiglia e della sua lotta, e per il ritratto della
nostra connessione e dipendenza dalla terra che ci
circonda“.
Il testo di
Alcarràs può essere letto da molti punti di vista:
come rivendicazione dell’identità di un mestiere, quello del
contadino tradizionale, che si identifica con la terra e i suoi
frutti; come ritratto organico e vivace, scevro da manicheismi,
della crisi di una famiglia provocata da un dilemma morale; come
riflessione sul progresso che cancella le tracce della Storia; in
sostanza, su uno spaccato di vita che pulsa e respira attraverso i
volti di attori non professionisti, protagonisti del documentario
di un’estate che riserva loro un futuro incerto.
La famiglia come spazio per
ricostruire il futuro
Il film riunisce tutte queste
prospettive individuali e le lega al filo invisibile del nucleo
familiare, ultima barriera di fronte a un sistema economico che ne
divora i membri perché li considera già perduti. È in questo spazio
ridotto, scoraggiante ma pulsante di calore, perché condiviso con i
propri cari, che Alcarràs coinvolge
irrimediabilmente. Non per costruire un muro di semplice
resistenza, quasi di reazione, ma per piantare un seme sul cui
futuro, e raccolto, vogliamo e dobbiamo costruire insieme, per
renderlo meno minaccioso. Alcarràs ci avvicina,
dal territoriale e con i suoi attori non professionisti, a quello
spazio in cui il cinema sembra toccare la vita e le sue crepe che,
per quanto spaventose appaiano, siamo chiamati a ricostruire
insieme come pubblico.
Per quanta sofferenza possa causare
la perdita di un terreno perché il proprietario vuole installarvi
dei pannelli solari, c’è comunque il piacere del lavoro
comunitario, delle riunioni di famiglia con le lumache alla griglia
come piatto forte, dei giochi dei bambini negli orti dei vicini.
Ognuno in famiglia ha le sue ragioni, sembra dirci
Simòn e, in ogni discussione, c’è un’emozione
diversa, che questo film generoso condivide con lo spettatore senza
chiedere nulla in cambio. Ogni membro della famiglia necessita, in
questo senso, di riprese cucite su misura, di un aspetto e una voce
ben distinguibili, senza gerarchia alcuna, sempre disposti nel
quadro con luminosa chiarezza.
Sebbene abbia molti punti in comune
con Verano 1993 – nel suo meraviglioso
approccio alla psicologia infantile, ad esempio –
Alcarràs è più ambizioso e lascia respirare
ampiamente il soggetto narrativo, mai incastonandolo nel limite
della prospettiva unica. Piuttosto, riprende le fila del
cortometraggio Correspondencia, che
Simòn ha firmato a due mani con Dominga
Sotomayor, dove c’è già l’idea che le nostre vite, i
nostri progetti, sono in qualche modo attraversati dal contesto
socio-economico e, in ultima analisi, sempre politico in cui
viviamo. Nella cornice di Alcarràs, sostenuta
dagli echi della sua personalissima storia, Carla
Simón si libra nelle sue virtù registiche: gira con
precisione e passione, paziente nel raccogliere la verosimiglianza
dei simboli di un’estate, per testimoniare l’ingiustizia di un
sistema che cerca solo la redditività economica.