La prima volta che abbiamo
incontrato il personaggio di Cletus Kasady è stato nella scena
post-credit di Venom.
Ora, il personaggio interpretato da Woody Harrelson si prepara a fare il suo
ingresso trionfale nell’attesissimo Venom: La furia di
Carnage, dopo finalmente vedremo in azione il suo alter
ego.
Parlando con IGN (via
CBM), l’attore ha rivelato un curioso dettaglio a proposito
della sua apparizione nel primo film del franchise. Parlando
infatti del cambio di acconciatura di Cletus tra i due film,
Harrelson ha spiegato di non aver mai amato la parrucca della scena
post-credit e di aver apprezzato molto di più il lavoro fatto nel
sequel. “Nel primo, devo ammettere che non mi piaceva quella
parrucca”, ha confermato. “Era parecchio… era un po’
amatoriale. Mi piaciuto di più quello che abbiamo fatto con il
secondo film.”
Ovviamente, ciò che la maggior parte
dei fan sarà entusiasta di vedere è la trasformazione dell’attore
in Carnage, uno dei più grandi cattivi di Spider-Man che abbiano
mai onorato le pagine dei fumetti. Quel poco che abbiamo visto del
personaggio in azione nei vari trailer ha indubbiamente colpito nel
segno, e pare che il regista Andy Serkis si sia lasciato molto influenzare
dal materiale originale. Nonostante il rating PG-13, ci aspettiamo
comunque una carneficina alle stelle nel film.
Quello che sappiamo su Venom: La
furia di Carnage
Tom Hardy ritorna sul grande schermo nel
ruolo del “protettore letale” Venom, uno dei personaggi Marvel più enigmatici e complessi.
In Venom: La
furia di Carnage assisteremo allo scontro tra il
simbionte e Cletus Kasady, aka Carnage, uno degli antagonisti più
celebri dei fumetti su Spider-Man, interpretato da Woody
Harrelson.
Nel cast del sequel
anche Michelle
Williams(Fosse/Verdon) nei panni
di Anne Weying, Naomie
Harris(No Time to Die) nei panni
di Shriek e l’attore inglese Stephen
Graham (Boardwalk Empire, Taboo). Il film
uscirà in autunno al cinema.
Anime Factory, etichetta di
proprietà di Koch Media annuncia l’uscita dell’attesissimo film
anime Josée, la Tigre e i Pesci di Kotaro Tamura, da
oggi al cinema in un evento speciale di soli tre giorni, il
27-28-29 settembre 2021.
Realizzato dallo STUDIO BONES, celebre per molti titoli di
successo come My Hero Academia, Fullmetal Alchemist,
Josée, la Tigre e i Pesci è una storia di formazione
che racconta la relazione tra Josée, un’artista disabile di talento
e Tsuneo, un laureando in biologia marina, che si incontrano per
caso e si scoprono attratti l’uno dall’altro.
La
storia di Josée, la Tigre e i Pesci è stata
precedentemente trasposta in un film live action nel 2003, ma solo
attraverso l’animazione si è potuta esaltare la brillantezza della
vita quotidiana, il batticuore dell’amore e lo scintillio della
vita. La narrazione è stata adattata e ambientata in tempi recenti,
in modo che Josée e Tsuneo potessero rispecchiare al meglio le
attuali generazioni, per rappresentare in maniera delicata e
rispettosa tutte le persone che a causa della loro disabilità si
muovono solo su una sedia a rotelle.
Josée, la Tigre e i Pesciè
stato nominato come “Miglior film d’animazione” al Japan Academy
Film Prize, è stato il film di apertura al Festival Internazionale
del film d’animazione di Annecy e di chiusura del Festival
internazionale del cinema di Busan. Kotaro Tamura (regista della
serieNoragami e assistente alla regia di Wolf
Children) fa il suo debutto alla regia cinematografica con una
sceneggiatura scritta da Sayaka Kuwamura (Strobe Edge,
Drive). Il disegnatore di manga Nao Emoto (Savage
Season) si è occupato dell’ideazione dei personaggi, mentre
Haruko Iizuka (Horimiya) ha curato character design e
direzione generale delle animazioni. Le musiche del film sono di
Evan Call (Violet Evergarden) e le canzoni di Eve, che vanta
un totale di circa 500 milioni di visualizzazioni di video musicali
e ha un talento in grado di ritagliare con parole semplici e
melodie sofisticate i dolori e le gioie di tutti i
giorni.
Il
romanzo Josée, la Tigre e i Pesci è molto popolare in
Giappone e la storia dei due protagonisti ha avuto una grande
influenza su diverse generazioni. Parlando del momento in cui ha
deciso di realizzare un film animato legato all’opera di Seiko
Tanabe, il regista Kotaro Tamura ha affermato: “Il mio primo
approccio con «Josée, la Tigre e i Pesci» è avvenuto grazie al
romanzo originale. A dire il vero, Shuzo Kazahara [producer] aveva
preparato un bel po’ di romanzi dentro un sacchetto e dopo averli
letti tutti scrupolosamente è stato «Josée» a venire da me. In quel
momento mi sono ricordato di averne già sentito il titolo grazie al
film live action.”
La
sceneggiatrice Sayaka Kuwamura ha aggiunto: “Ho conosciuto per
la prima volta «Josée» attraverso il film live action, ma poco
prima entrando per caso in una libreria ne ho notato il romanzo.
Riflettendo sul fatto che non avevo mai letto nulla di
quell’autrice l’ho preso in mano e gli ho dato una rapida lettura.
L’ho riletto poi con attenzione e ho trovato il personaggio di
Josée pieno di fascino, così come «Josée», «la tigre», «i pesci».
Il gusto di scegliere quei tre nomi per il loro valore simbolico
era meraviglioso.”
Josée, la Tigre e
i Pesci, la trama
Josée
vive nel suo mondo fatto di hobby come la pittura, i libri e
l’immaginazione. Si muove su una sedia a rotelle fin da piccola e
un giorno, quando ne perde il controllo scendendo per un pendio
pericoloso, viene salvata da Tsuneo, uno studente universitario.
Tsuneo, laureando in biologia marina, trascorre il suo tempo
lavorando part-time mentre insegue il suo sogno di vedere un pesce
leggendario che vive solo in Messico. Josée vive insieme a sua
nonna Chizu, che offre a Tsuneo un nuovo lavoro part-time: esaudire
qualsiasi richiesta di Josée. Tuttavia la ragazza ha una lingua
affilata che colpisce Tsuneo in modo duro, portando i due a
scontrarsi più volte. In questa situazione dove entrambi svelano e
nascondono ciò che provano, la distanza tra i loro cuori si fa via
via più vicina. Insieme a Tsuneo, Josée decide finalmente di
aprirsi al mondo esterno, cosa che non pensava sarebbe riuscire a
fare.
Manca ormai sempre meno all’arrivo
nelle sale cinematografiche di Eternals,
che a quanto pare potrebbe diventare uno dei cinecomic più lunghi
mai realizzati dai Marvel Studios. Sappiamo che il film coprirà
un arco temporale lungo 7000 anni e che introdurrà tantissimi nuovi
personaggi: per questo motivo, non dovrebbe sorprendere la notizia
che la durata dovrebbe essere di 156 minuti, ossia 2 ore e 36
minuti.
A riportare la notizia è stato il
sito web russo Kino Metro: se
tale durata dovesse essere confermata (ed è molto probabile,
considerato che già in passato il sito aveva anticipato una serie
di informazioni che si sono poi rivelate esatte), Eternals
sarà il secondo film più lungo mai realizzato dai Marvel Studios dopo Avengers:
Endgame, la cui durata sfiora di pochissimo le 3 ore.
Al terzo posto, invece, troviamo Avengers:
Infinity War, che dura ben 2 ore e 29 minuti.
E sempre a proposito di Eternals,
Kino Metro riporta
un altro interessante aggiornamento a proposito del film della
regista premio Oscar Chloé Zhao: pare infatti che
in Russia il film abbia ricevuto un Rating-R, ossia un divietato ai
minori di 18 anni. Nessuna motivazione specifica è stata data per
questa scelta così restrittiva. Tuttavia,
CBM ha provato ad avanzare un’ipotesi…
Perché Eternals sarà vietato in
Russia?
Secondo il sito, infatti, la
decisione potrebbe dipendere dal fatto che nel film Phastos,
personaggio interpretato da Brian Tyree Henry,
verrà presentato come il primo supereroe apertamente gay del
MCU. Inoltre, secondo quanto emerso
in passato, nel film vedremo anche un bacio con suo marito. Questo
potrebbe spiegare l’accenno alla “sessualità” menzionato nella
valutazione dell’MPA ed essere, molto probabilmente, la ragione
dietro al divieto ai minori di 18 anni in Russia (paese
notoriamente diffidente nei confronti di qualsiasi contenuto LGBTQ+
in film o serie tv).
Eternals,
il terzo film della Fase Quattro dell’Universo Cinematografico
Marvel diretto dalla regista vincitrice dell’Academy
Award Chloé Zhao, arriverà il 3 novembre
nelle sale italiane. Il film targato Marvel Studios Eternals presenta
un nuovo team di supereroi dell’Universo Cinematografico
Marvel: l’epica storia, che abbraccia migliaia di anni, mostra
un gruppo di eroi immortali costretti a uscire dall’ombra per
unirsi contro il più antico nemico dell’umanità, The Deviants.
Il cast del film
comprende Richard
Madden, che interpreta l’onnipotente
Ikaris; Gemma
Chan, che interpreta Sersi, amante
dell’umanità; Kumail
Nanjiani, che interpreta Kingo, dotato dei poteri del
cosmo; Lauren Ridloff, che interpreta la
velocissima Makkari; Brian Tyree Henry, che
interpreta l’intelligente inventore Phastos;Salma
Hayek, che interpreta la leader saggia e spirituale
Ajak; Lia McHugh, che interpreta Sprite,
eternamente giovane e al tempo stesso piena di
saggezza; Don Lee, che interpreta il
potente Gilgamesh; Barry Keoghan, che interpreta il solitario
Druig; e Angelina
Jolie, che veste i panni dell’impetuosa guerriera
Thena.Kit
Harington interpreta Dane Whitman.
Arriva finalmente la prima foto
ufficiale di The Last of
US, l’attesissima serie tv adattamento dell’omonimo
videogames per playstation. La serie è scritta dal creatore di
ChernobylCraig Mazin al fianco di
Neil Druckmann, creatore dell’omonimo videogames e
debutterà nel 2022 su HBO MAX.
The Last Of Us, la serie tv
The Last of
US si svolge 20 anni dopo che la civiltà moderna è
stata distrutta da una malattia che rende le vittime mutanti
pericolosi e assetati di sangue. L’indurito sopravvissuto Joel
viene assunto per far uscire di nascosto Ellie, una ragazza di 14
anni, da un’oppressiva zona di quarantena. Quello che inizia come
un piccolo lavoro diventa presto un viaggio brutale e mozzafiato
poiché l’improbabile coppia dipenderà l’una dall’altra per la
sopravvivenza. La serie sarà disponibile su HBO e in streaming su
HBO Max.
The Last of
US è scritta dal creatore di ChernobylCraig Mazin al fianco diNeil
Druckmann, creatore dell’omonimo videogames. Il regista di
Beanpole Kantemir Balagov dirigerà il pilot. La serie è una
co-produzione con Sony Pictures Television ed è prodotta da
PlayStation, Word Games, The Mighty Mint e Naughty Dog. Druckmann e
Mazin sono produttori esecutivi insieme a Carolyn Strauss, Evan
Wells di Naughty Dog e Asad Qizilbash e Carter Swan di PlayStation
Productions.
Molto tempo fa, la Sony Pictures
stava lavorando ad un film dedicato ai Sinistri
Sei che doveva esistere nell’universo impostato dal
franchise di The Amazing Spider-Man. Ad un certo punto, quel
progetto vide coinvolto anche Drew Goddard in
qualità non solo di sceneggiatore, ma anche di regista, ma alla
fine è naufragato e Spider-Man si è fatto strada nel MCU.
Tuttavia, i fan continuano ancora
oggi a sperare che i più grandi nemeci dell’arrampicamuri possano
prima o poi ritrovarsi insieme, sul grande schermo, in un film
incentrato su di loro. Secondo un nuovo report, Sony starebbe
lavorando nuovamente per portare i Sinistri Sei sul grande schermo.
Prima di procedere con la lettura dell’articolo, però, è giusto
avvisarvi che potreste incappare in eventuali spoiler su Venom: La
furia di Carnage…
Come riportato da
Deadline, infatti, pare che Sony non solo sia intenzionata a
far decollare un nuovo progetto dedicato ai Sinistri Sei, ma pare
anche che il sequel di Venom si
collegherà direttamente alla versione di Spider-Man del MCU. Chiaramente, si tratta di
informazioni che, per quanto interessanti, devono essere prese con
le pinze (mancando ancora una conferma ufficiale). Tuttavia, è da
tempo ormai che si vocifera che non solo Venom: La furia di
Carnage si legherà al MCU, ma anche che sarà
Spider-Man: No Way Home ad introdurre una nuova
incarnazione dei Sinistri Sei.
Dopotutto, già nel 2018 la
produttrice Amy Pascal aveva rivelato che il progetto incentrato
sui Sinistri Sei non era morto. In effetti, considerando anche
l’apparizione di Avvoltoio alla fine del trailer di Morbius,
sembra proprio che l’obiettivo ultimo sia quello di spianare la
strada al tanto agognato debutto del gruppo di supercriminali al
cinema.
Nell’articolo di
Deadline si leggono le seguenti dichiarazioni del giornalista
Anthony D’Alessandro: “Sony ha sempre tenuto le sue cose
separate da quelle della Marvel, ma ora il sequel di Venom
si collegherà effettivamente all’universo di Spider-Man creato da
Disney con il MCU. So, inoltre, che uno dei loro
obiettivi a lungo termine è realizzare un film sui Sinistri Sei. È
un progetto che tutti stanno aspettando… la loro versione dei
cattivi dell’universo di Spider-Man.”
Venom: La Furia di Carnage
e Spider-Man: No Way Home spianeranno la strada ai
Sinistri Sei?
Che Venom: La
furia di Carnage si collegherà allo Spider-Man del
MCU è ormai chiaro. Tuttavia,
ancora non sappiamo quali sorprese ci riserverà il film con
protagonista Tom Hardy. Quel che è certo è che saranno
tante, dal momento che di recente l’attore, in vista dell’arrivo
del film nelle sale, ha invitato i fan – via Instagram
– a non fare spoiler dopo la visione del film, lasciando intendere
che quanto vedremo nel film avrà un grosso impatto sul futuro del
Sony’s Spider-Man Universe e non solo.
Andy Serkis ha interpretato il Leader Supremo
Snoke in Star Wars: Il Risveglio della Forza di J.J.
Abrams e in Star Wars: Gli Ultimi Jedi di Rian Johnson.
Sfortunatamente, Johnson non è riuscito a rispondere a nessuna
delle domande senza risposta lasciate da Abrams nell’episodio
precedente, e alla fine L’ascesa di Skywalker si è limitato a confermare in
maniera alquanto frettolosa che Snoke altri non era che un clone
utilizzato dall’Imperatore Palpatine.
Durante una recente intervista con
io9 in occasione della promozione di Venom: La furia di
Carnage, è stato proprio Serkis a riflettere su come si è
sentito quando ha dovuto dire addio ad uno dei personaggi più
controversi della celebre saga. “Ero devastato quando ho letto
la sceneggiatura, perché devo riconoscere che le cose stavano
andando davvero bene”, ha ammesso Andy Serkis.
“Pensavo sarebbe diventato un
personaggio chiave, un vero e proprio boss. Pensavo che mi sarebbe
piaciuto tantissimo interpretarlo, e alla fine non ci potevo
credere”, ha aggiunto l’attore, lasciando intendere che
probabilmente, al pari della maggior parte dei fan, neanche lui
credeva che sarebbe uscito di scena a quel punto della storia.
“Credevo che stesse andando
tutto per il meglio”, ha aggiunto riferendosi poi a come sono
state portate avanti le storyline di Rey e Kylo Ren. “Ho
adorato interpretate quel personaggio e adoro ancora oggi la scena
del confronto tra Rey e Kylo Ren. È stato fantastico”.
È innegabile che la Lucasfilm non
abbia saputo sfruttare le potenzialità di un personaggio come
Snoke, che all’interno della trilogia sequel avrebbe potuto avere
un ruolo completando diverso, di certo più in linea con quello che
Il Risveglio della Forza aveva fatto presagire
all’inizio.
C’è ancora spazio per la storia di
Snoke nell’universo di Star Wars?
Ad ogni modo, la serie tv The
Mandalorian ha anticipato la possibilità che, in
futuro, venga esplorata proprio la creazione di Snoke
(apparentemente per mano di Moff Gideon e delle sue restanti forze
imperiali). Considerato ciò, nulla esclude che a Serkis possa
essere concessa l’opportunità di riprendere il ruolo in qualche
forma, anche solo per spiegare perché Palpatine ha scelto di usare
questa creatura danneggiata come delegato per guidare il Primo
Ordine.
Transplant è la
nuova serie tv medical drama in arrivo su Sky
Serie e creata da Joseph Kay. Transplant
è una nuova serie di produzione e ambientazione canadese con al
centro un giovane e talentuoso medico siriano, rifugiato di guerra,
che non potendo recuperare i suoi diplomi di studio non riesce a
farsi assumere come dottore, e per sbarcare il lunario lavora in un
ristorante. Ma il caso è dalla sua parte: troverà il modo di
dimostrare con i fatti il suo valore e potrà cominciare a costruire
per lui e sua sorella una nuova vita.
Transplant: quando esce e dove
vederla in streaming
Transplant uscirà
in prima visione su Sky Serie da lunedì 27 settembre alle
21.15. Transplant in streaming è disponibile
su NOW.
Transplant è in arrivo suNOWe anche on demand su Sky.Iscriviti a soli 3
europer il primo mese e guarda
il film e molto altro.
Transplant: trama e
cast
Toronto. Il rifugiato siriano
Bashir (Bash) Hamed, un giovane dottore carismatico e di talento, è
stato costretto a fuggire dal suo Paese devastato dalla guerra
insieme alla sua sorellina di soli 12 anni, Amira. In Canada, Bash
che ha perso tutto e non è riuscito a recuperare i documenti
necessari per poter tornare a lavorare come medico, sopravvive
grazie a un lavoro decisamente lontano da ciò per cui ha studiato,
e si è reinventato cuoco in un ristorante di cucina mediorientale
della città. Un giorno, però, per puro caso si ritrova ad aiutare
diverse persone rimaste ferite nel locale in cui lavora a causa di
un grave incidente, e finalmente, grazie alle sue capacità e al suo
incredibile pronto intervento, ha la possibilità di farsi notare e
di riprendere la sua carriera in medicina d’urgenza. Riuscirà ad
unirsi a un team di medici in un affollato centro traumatologico,
lo York Memorial Hospital, dove Bash dovrà superare molte sfide
professionali e personali per integrarsi e costruire pezzo dopo
pezzo una nuova vita per lui e per sua sorella.
Protagonista di Transplant
è Hamza Haq, fra gli attori di Jett – Professione ladra.
Nel cast della serie creata da Joseph Kay anche John Hannah
(Spartacus)
che interpreta il primario dell’ospedale, Laurence Leboeuf, Ayisha
Issa, Jim Watson e la piccola Sirena Gulamgaus che veste i panni
della piccola sorella del protagonista.
Gli episodi della prima stagione di Transplant
Stagione 1, episodio 1: Quando si
verifica un tragico evento, Bashir Hamed, un rifugiato siriano che
era medico nel suo paese, non può fare a meno di usare la sua
formazione per salvare i feriti.
Stagione 1, episodio 2: Quando
Bash si unisce allo staff dello York Memorial, la sua esperienza
come medico durante la guerra in Siria informa il suo approccio non
convenzionale.
Stagione 1, episodio 3: Con il suo
futuro allo York Memorial incerto, Bash deve affrontare il
controllo a cui è sottoposto.
Stagione 1, episodio 4: Quando
l’amico di Bash dalla Siria lo chiama chiedendo il suo aiuto per
curare i pazienti, Bash deve capire come essere in due posti
contemporaneamente.
Stagione 1, episodio 5: Bash cerca
di rispettare le antiche tradizioni di famiglia e fatica ad aprirsi
sul suo passato.
Stagione 1, episodio 6: Il passato
di Bash torna in superficie in un modo che ha un impatto sul suo
lavoro.
Stagione 1, episodio 7: Bash vuole
sistemare le cose con Amira dopo che le loro vite sono state
capovolte ancora una volta.
Stagione 1, episodio 8: Bash deve
aiutare un paziente a prendere una decisione impossibile.
Stagione 1, episodio 9: Quando un
amico ha bisogno di cure mediche, Bash deve capire come essere il
suo medico.
Stagione 1, episodio 10:
Un’esplosione avviene nei pressi dello York Memorial Hospital,
mettendo a dura prova il pronto soccorso.
Stagione 1, episodio 11: Sulla
scia dell’esplosione, Bash è costretto a esaminare il suo
comportamento.
Stagione 1, episodio 12: Quando un
tossicodipendente da oppiacei viene ferito, Bash corre per scoprire
se i suoi sintomi mortali sono causati da droghe o da una malattia
misteriosa.
Stagione 1, episodio 13: Bash
cerca di proteggere l’eredità di Bishop e di salvarsi combattendo
per salvare un paziente quasi ucciso da un errore medico.
James McAvoy ha interpretato per la prima
volta Charles Xavier in X-Men: L’inizio del 2011. La sua ultima apparizione
nei panni del leader dei mutanti è arrivata circa otto anni dopo,
in X-Men: Dark Phoenix. Di certo, quello del Professor X
è uno dei ruoli più iconici della carriera dell’attore, che a
quanto pare sarebbe ben disposto ad interpretarlo di nuovo.
Ora che gli X-Men si preparano a
fare il loro debutto ufficiale nel MCU, è quasi certo che i Marvel Studios sceglieranno un nuovo attore
per il ruolo di Charles Xavier, ma sappiamo anche che ora che il
concetto di Multiverso è stato ufficialmente introdotto, tutto è
davvero possibile, anche un ritorno dei mutanti del Fox-Verse.
Ad ogni modo, durante una recente
intervista con
Collider, a James McAvoy è stato chiesto se, dal suo punto
di vista, l’arco narrativo del suo Professor X si è davvero
concluso, lasciando intendere di essere felice che d’ora in avanti
sia qualcun altro ad interpretare il personaggio. “Mi sento
come se avessi avuto l’opportunità di esplorare un sacco di cose
attraverso Charles Xavier, anche se non tutto ciò che avrei voluto
esplorare, perché c’è sempre di più quando si tratta di certi
personaggi”, ha spiegato McAvoy.
“Quindi, mi ritengo abbastanza
soddisfatto di ciò che sono riuscito ad ottenere da lui come
attore”, ha aggiunto. “Nella vita mai dire mai, come credo
abbia detto una volta James
Bond. Tuttavia, non sto scalpitando per tornare ad
interpretarlo. Se non dovesse accadere mai più, pazienza.”
Si apre su un sipario rosso il film
Il materiale emotivo, la nuova fatica da
regista di Sergio
Castellitto, perché come da lui affermato “la
rappresentazione della vita coinvolge ed emoziona molto più della
vita vera”. Scritto da Margaret Mazzantini a
partire da un’idea mai realizzata di Ettore Scola, Furio Scarpelli e
Silvia Scola, il film introduce così alla vicenda di un uomo
di nome Vincenzo (interpretato dallo stesso Castellitto), alle
prese con l’amore per la figlia Albertine (Matilda De
Angelis) e la sua libreria, situata in una piazzetta
di Parigi. L’uomo, la cui vitalità sembra essere sopita da tempo,
riscoprirà la forza delle emozioni grazie alla comparsa nella sua
vita di Yolande (Bérénice Bejo),
un’attrice esuberante e scombinata.
Il film, il settimo come regista per
Castellitto, è dunque un viaggio nella vita di un uomo arresosi
dinanzi ai troppi dolori, un uomo che trova rifugio nella
letteratura e nel passato poiché è l’attualità ad uccidere
definitivamente l’animo. Egli non è però l’unico prigioniero di sé
stesso in questo racconto definito “soave” dallo
stesso Castellitto. Come si scoprirà, infatti, ognuno vive in
propri personali carceri, con l’obiettivo di liberarsene o scendere
a compromessi con questi. Il racconto, dopo aver introdotto lo
spettatore oltre il sipario, porta dunque a confrontarsi con tutto
ciò, dando vita ad una giostra di personaggi ed emozioni piuttosto
varia.
Nessuno si salva da solo
Il titolo del romanzo del 2011 della
Mazzantini, Nessuno si salva da solo, racchiude in sé un
po’ di quanto si ritrova in Il materiale emotivo. Oltre a
vantare la stessa scrittrice, il film presenta come accennato in
apertura tre personaggi, ognuno con il proprio vissuto e la propria
prigionia autocostruita. Vincenzo, ad esempio, si è volontariamente
rinchiuso nella propria libreria, l’unico posto dove si sente al
sicuro. Da lì può controllare ogni cosa e può badare alla figlia
Albertine, costretta alla sedia a rotelle dopo un brutto incidente
e ammutolitasi in seguito a tale trauma. Come il padre, anche lei è
rinchiusa in uno spazio confinato, proprio come il pesce
nell’acquario che osserva giorno dopo giorno.
Il terzo personaggio, Yolande,
sembra invece essere diversa da loro. Lei non vive una costrizione
fisica imposta da un sol luogo, bensì una ben più ampia, che può
estendersi all’intera sua esistenza. Tanto problematica quanto
vitale, è lei ad entrare come un uragano nella libreria e nella
vita di Vincenzo, sconvolgendola per sempre. Solo grazie a lei
l’uomo inizierà piano piano a riappropriarsi di spazi perduti da
tempo. Vincenzo intraprende infatti un percorso che lo porta fuori
dalla propria libreria, tra le strade e ancor più lontano. Così,
dunque, nessuno sembra potersi salvare da solo. C’è
bisogno di un imput esterno, che smuova le cose, anche se poi il
passo decisivo spetta al diretto interessato.
Per Vincenzo ci voleva Yolande, per
Albertine ci vorrà a sua volta qualcosa proveniente da fuori la
riattragga verso la vita. Tutto ciò si agita in un ambiente
scenografico che ne rappresenta uno vero, volutamente lasciando
intendere la differenza (un po’ come avviene nel bellissimo La
Belle Époque), proprio a ribadire come sia la rappresentazione
della vita a generare più coinvolgimento e trasporto. Su questo
equilibrio si basa il film di Castellitto, affascinante per
l’occhio e seducente sotto molti punti di vista. Come affermato
anche dallo stesso Vincenzo, però, il materiale emotivo è
in sé un ossimoro bello e buono e tale si dimostra anche il
film.
Il materiale emotivo: la recensione
del film
Ciò che rammarica di un film tanto
ingegnoso e delicato, dove il “dramma” è spogliato di ogni tinta
più forte, è proprio l’ossimoro del raccontare di emozioni senza
però riuscire a trasmettere qualcosa di deciso. Probabilmente ci
vuole il giusto spettatore con la giusta sensibilità d’animo, ma
Il materiale emotivo sembra in fin dei conti rimanere
piuttosto distante rispetto a ciò che si propone. Per quanto lo
spettatore si possa ritrovare interessato dalla vicenda e dai
misteri legati al passato dei personaggi, qualcosa sembra non
funzionare come dovrebbe. La molla dell’emozione decisiva sembra
non scattare mai.
Da questo punto di vista, Il
materiale emotivo è un film che deve attentamente scegliere il
suo pubblico, trovare le giuste inclinazioni d’animo, poiché non
tutti potrebbero essere disposti a lasciarsi ammaliare da quanto
qui narrato. Ciò non toglie valore a quanto messo in scena, dalla
vivace scenografia all’interpretazione dei protagonisti, su cui
spicca la candidata all’Oscar Bérénice Bejo. Più che sull’aspetto
emotivo, dunque, il film sembra da premiare su quello materiale. E
con le colte citazioni disseminate nel corso della storia, in modo
più o meno velato, il film sembra soddisfare più l’intelletto che
non il cuore.
Arriva da
Variety la notizia che è in sviluppo un revival cinematografico
della serie di MTV Teen
Wolf per la piattaforma Paramount Plus come parte di un nuovo
accordo generale che il creatore della serie Jeff
Davis ha firmato con MTV Entertainment Studios.
L’accordo pluriennale di Davis lo
vedrà scrivere e produrre esecutivamente il film, con i colloqui
attualmente in corso con i membri del cast della serie originale
per il ritorno. La notizia arriva nel quarto anniversario del
finale originale di
Teen Wolf su MTV.
Secondo quanto apprendiamo nel
film Teen Wolf, un male terrificante emergerà nella città di
Beacon Hills. I lupi stanno ululando ancora una volta, chiedendo il
ritorno di Banshees, Werecoyotes, Hellhounds, Kitsune e ogni altro
mutaforma nella notte. Ma solo un lupo mannaro come Scott
McCall, non più un adolescente ma ancora un Alpha, può raccogliere
nuovi alleati e riunire amici fidati per combattere quello che
potrebbe essere il nemico più potente e mortale che abbiano mai
affrontato.
Arriva da
Deadline la notizia di diversi ingressi nel cast di
House Of The Dragon, l’attesa
serie prequel di Game of
Thrones. Si tratta degli attori Ryan Corr (Holding the
Man), Jefferson Hall (Devs), David Horovitch (Miss Marple), Graham
McTavish (Outlander), Matthew Needham (Chernobyl), Bill Patterson
(Fleabag) e Gavin Spokes (Brexit) che completano il cast di HBO la
prossima serie.
Corr appare come Ser Harwin
“Breakbones” Strong. ‘Breakbones’, si dice che Harwin sia l’uomo
più forte dei Sette Regni. Ser Harwin è il figlio maggiore di
Master of Laws Lyonel Strong ed erede di Harrenhal.
Hall affronta Lord Jason
Lannister, è il Lord di Castel Granito e gemello di Ser Tyland
Lannister. Interpreterà anche Tyland Lannister, il politico scaltro
e calcolatore, gemello di Lord Jason Lannister.
Horovitch interpreterà il Gran
Maestro Mellos, una voce della ragione e fidato consigliere di Re
Viserys.
McTavish si unisce al cast nei
panni di Ser Harrold Westerling. Ser Harrold ha servito nella
Guardia Reale dai tempi di re Jaehaerys; è un esempio di cavalleria
e onore.
Needham interpreterà Larys Strong,
il figlio minore di Master of Laws Lyonel Strong, portato in
tribunale da suo padre.
Paterson interpreterà Lord Lyman
Beesbury, Lord of Honeyholt e Master of Coin nel Concilio Ristretto
di Re Viserys.
Spokes si unisce come Lord Lyonel
Strong, il Maestro delle Leggi di Re Viserys e Lord di
Harrenhal.
House of the Dragon, la serie
tv
House
of the Dragon è l’annunciato prequel ambientato poche
centinaia di anni prima degli eventi di “Game of Thrones” e
racconta la storia di House Targaryen. Dovrebbe andare in onda
nel 2022. HBO ha dato allo show un ordine di 10 episodi, con
il casting iniziato durante l’estate. Martin ha co-creato la
serie con Ryan Condal, con lo spettacolo basato
sul libro di Martin “Fire & Blood“. Miguel
Sapochnik e Condal saranno co-showrunner e produttori esecutivi
insieme a Martin e Vince
Gerardis. Sara Lee Hess sarà anche
scrittrice e produttrice esecutiva. Sapochnik dirigerà anche il
pilota e gli episodi aggiuntivi. In precedenza ha diretto sei
episodi di “Game of Thrones”, tra cui “Hardhome”, “Battle of the
Bastards” e “Winds of Winter”.
Sex Education 4 è
la quarta stagione della serie
originale NetflixSex
Education, la comedy-drama creata Laurie Nunn per
Netflix. La serie è stata annunciata durante
l’evento globale TADUM di Netflix. Durante l’evento è stato
lanciato anche un video.
Sex Education 4: quando esce e dove vederla in streaming
Sex Education 4 in streaming uscirà nel 2022 su
Netflix
Sex Education 4: trama e cast
Attualmente non sappiamo molto della quarta stagione di Sex
Education. Non resta che aspettare ulteriore sviluppo.
Nel cast della quarta stagione
ritorneranno i personaggi Otis Milburn, interpretato da Asa Butterfield, un ragazzo fuori dalla norma,
infastidito dal lavoro della madre e dalla sua interferenza nella
sua vita scolastica e sessuale. Avendo passato tutta la vita ad
ascoltare le sedute di terapia della madre, è già molto esperto in
problemi relazionali, sesso e autostima. Dr Jean F. Milburn,
interpretata da Gillian Anderson, la madre di Otis, è una
rinomata sessuologa. Divorziata, frequenta diversi uomini, senza
impegni.
Eric Effiong, interpretato da
Ncuti Gatwa, migliore amico di Otis, è un ragazzo
omosessuale proveniente da una famiglia credente africana. È
estremamente appariscente, sia nell’aspetto sia nell’atteggiamento,
e desidera l’approvazione della sua famiglia. Maeve Wiley,
interpretata da Emma Mackey, la “cattiva ragazza” che, dopo
aver notato le capacità di Otis, apre con lui un’agenzia di
consulenza sessuale e di coppia, della quale lei gestisce il lato
organizzativo e finanziario. In breve i due diventano migliori
amici.
Adam Groff, interpretato da
Connor Swindells, il iglio del preside, bullizza
spesso Eric. Ha un rapporto controverso e teso con il padre. È il
primo “paziente” di Otis, ed è osservando come quest’ultimo riesca
ad aiutarlo che Maeve decide di aprire un’attività di terapia
sessuale a scuola. Jackson Marchetti, interpretato da Kedar
Williams-Stirling, rappresentante della Moordale Secondary
School e campione di nuoto, viene aiutato da Otis per diventare il
ragazzo di Maeve.
Ecco un video dal backstage di
The Umbrella Academy 3, la terza
stagione di The
Umbrella Academy in cui i protagonisti della serie
Netflix svelano 20 segreti dello show, 20 curiosità
sulla serie.
Il cast pronto a riprendere i loro
ruoli include
Elliot Page, Tom Hopper, David Castaneda, Emmy
Raver-Lampman, Robert Sheehan, Aidan Gallagher, Justin H. Min, Ritu
Arya e Colm Feore. Steve Blackman (Fargo, Altered Carbon)
tornerà come showrunner e produttore esecutivo.
I produttori esecutivi della terza
stagione insieme a Blackman includono Jeff F. King (EPID), Mike
Richardson (EP), Keith Goldberg (EP), Jesse McKeown (EP), Gerard
way (Co-EP) e Gabriel Bå (Co-EP). L’ordine della terza stagione
include 10 episodi di un’ora e sarà prodotto da IJCP, una divisione
di Universal Studio Group, per Netflix. La produzione inizierà a
febbraio a Toronto, in Canada. La
seconda stagione di The Umbrella Academy che
ha conquistato pubblico e critica è stata presentata in anteprima
il 31 luglio 2020.
The Umbrella Academy 3: trama e
cast
Netflix ha annunciato i primi nomi
del cast di The
Umbrella Academy che sono Justin Cornwell, Britne
Oldford, Genesis Rodriguez, Cazzie David e Jake Epstein che si
uniscono al cast.
JUSTIN CORNWELL (Jingle Jangle: A
Christmas Journey, I Am the Night) interpreterà MARCUS, Sparrow #
1. Un affascinante, cesellato, colosso. Onesto, virtuoso ed
esigente, Marcus tiene unita la famiglia. Grazioso ma letale,
calcolato ma compassionevole, è tanto intelligente quanto forte.
Marcus è disciplinato, razionale e in controllo. Trasuda fiducia e
leadership senza mai dover alzare la voce.
Netflix ha diffuso il primo video dal set di
The
Crown 5, la quinta attesa stagione di The
Crown in cui è la stessa Imelda
Staunton ad annunciare l’inizio delle riprese della
quinta stagione e il suo coinvolgimento nei panni della terza
incarnazione della Regina Elisabetta II.
Nella quinta
stagione di The
CrownImelda Staunton entra nel ruolo
della regina Elisabetta II. L’attrice britannica raccoglierà
l’eredita lasciata da Claire Foy o
Olivia Colman. La quinta stagione è prevista per il
2022. Nel cast ci saranno anche Jonathan Pryce nei panni del
Principe Filippo, Lesley Manville in quelli della principessa
Margaret e Jonny Lee Miller come John Major. Khalid
Abdalla sarà Dodi Al-Fayed, mentre Dominic
West ed Elizabeth
Debicky sostituiranno Emma Corrin e
Josh O’Connor nei panni di Carlo e Diana.
Ecco il trailer di Army of
Thieves. In questo prequel di Army of the Dead di Zack Snyder, il bancario
di provincia Dieter si fa travolgere da un’avventura irripetibile
quando una donna misteriosa gli propone di entrare in una banda di
criminali ricercati dall’Interpol. Insieme tenteranno di portare a
termine una serie di rapine leggendarie e al limite
dell’impossibile in giro per l’Europa.
Guarda Army of
Thieves su Netflix in tutto il mondo dal 29 ottobre. Il trailer
è stato distribuito nel corso di TUDUM, il primo evento Netflix dedicato ai
fan.
Nel corso di TUDUM, il primo evento Netflix dedicato ai fan, la piattaforma ha presentato
una gustosa anteprima di The
Sandman in cui facciamo la conoscenza di
Dream!
Il Signore dei sogni è stato
invocato e catturato da comuni mortali. Una volta libero, l’eterno
dominatore del mondo onirico si accorgerà che i suoi problemi sono
appena cominciati.
The
Sandman è la nuova serie Originale
Netflix basata sul fumetto del 1989-1996 scritto
da Neil Gaiman e pubblicato
dalla DC Comics. La serie è stata
sviluppata da Allan
Heinberg per Netflix –
con Heinberg, Gaiman e David S.
Goyer come produttori esecutivi ed è prodotta da DC
Entertainment e Warner Bros. Television.
The
Sandman racconta la storia di Dream, il titolo Sandman. Al
momento la trama della serie non è stata rivelata. Ma le premesse
ci dicono che ambientata nel 1916, Dream, il re delle storie e uno
dei sette Endless , viene catturato in un rituale occulto. Dopo
essere stato tenuto prigioniero per 105 anni, nel 2021 fugge e si
propone di riportare l’ordine nel suo regno dei sogni.
Ecco la prima clip di
Bridgerton 2, in cui ci viene presentato
un nuovo personaggio che sarà sicuramente chiave all’interno della
trama di questo secondo ciclo. Ecco un’anteprima della seconda
stagione di Bridgerton,
prodotta da Shondaland e in arrivo nel 2022, solo
su Netflix.
Shelley Conn (Liar) e Calam Lynch
(Benediction) sono le ultime nuove aggiunte al cast per la seconda
stagione di Bridgerton, Netflix e la famosissima serie drammatica
dell’era Regency di Shondaland basata sui romanzi rosa di Julia
Quinn.
Da Shondaland e dall’ideatore Chris
Van Dusen, Bridgerton
segue la storia della figlia maggiore della potente famiglia
Bridgerton, Daphne (Phoebe Dynevor), e del
suo debutto nel competitivo mercato matrimoniale londinese nell’età
della Reggenza. Daphne vuole seguire le orme dei genitori e trovare
il vero amore, e inizialmente le sue speranze sembrano ben riposte.
Ma quando il fratello maggiore inizia a scartare alcuni papabili
pretendenti, le cronache scandalistiche diffuse dalla misteriosa
Lady Whistledown rischiano di metterla in cattiva luce.
In società entra anche l’affascinante e ribelle duca di Hastings
(Regé-Jean Page), scapolo convinto e buon partito che cattura
l’attenzione di tutte le mamme delle debuttanti. Daphne e il duca
dicono di non avere nulla da offrirsi, ma la loro attrazione è
innegabile. Coinvolti in una battaglia di astuzia e sentimenti,
dovranno fare i conti con le aspettative dell’alta società per il
loro futuro.
Bridgerton
è una serie romantica, scandalosa e brillante che celebra il
carattere senza tempo dell’amicizia, delle storie di famiglia e
della ricerca dell’amore vero che vince su tutto. Alla serie
partecipano Golda Rosheuvel, Jonathan Bailey, Luke Newton, Claudia
Jessie, Nicola Coughlan, Ruby Barker, Sabrina Bartlett, Ruth
Gemmell, Adjoa Andoh, Polly Walker, Ben Miller, Bessie Carter e
Harriet Cains. Julie Andrews è la “voce” di Lady Whistledown nella
versione originale. La serie è ispirata ai romanzi bestseller di
Julia Quinn.
Ecco un nuovo video da Stranger Things4,
la quarta stagione di Stranger
Things che arriverà nel 2022. Il video è stato diffuso
da Netflix in occasione di TUDUM, il primo evento Netflix dedicato ai
fan.
https://www.youtube.com/watch?v=r2dyrpZg6VM
La trama di Stranger Things 4
Ambientata nella cittadina di Hawkins in Indiana, Stranger
Thingsè
una dichiarazione d’amore per i classici degli anni ’80 che hanno
entusiasmato un’intera generazione. La serie racconta la storia di
un ragazzino che scompare nel nulla. I suoi amici, la famiglia e la
polizia locale si mettono alla ricerca di indizi, ma vengono presto
coinvolti in una trama misteriosa, con esperimenti governativi top
secret, terrificanti poteri soprannaturali, una ragazzina molto
particolare e una pericolosa porta che collega il nostro mondo a un
regno potente ma sinistro. Le amicizie dei protagonisti saranno
messe alla prova e le loro vite cambieranno mentre ciò che
scopriranno trasformerà Hawkins e forse il mondo, per
sempre.
Dalla sua uscita nel 2016, il
fenomeno globale Stranger
Things ha ottenuto oltre 65
premi e 175 nomination alle più importanti
manifestazioni e festival, tra cui gli Emmy Awards, Golden Globes,
Grammy Awards, SAG Awards, DGA Awards, PGA Awards, WGA Awards,
BAFTA, Peabody Award, AFI Awards, People’s Choice Awards, MTV Movie
& TV Awards, Teen Choice Awards e molti altri. La serie candidata
tre volte agli Emmy Awards come miglior serie tv drammatica è uno
dei titoli Netflix più visti. La sola stagione 3 è
stata vista nei primi quattro giorni dal debutto in 40,7
milioni di case, più di qualsiasi altro film o serie
Netflix in quel periodo, e in 64 milioni
nelle prime quattro settimane.
Stranger
Things è creata dai fratelli Duffer e prodotta da
Monkey Massacre Productions e 21 Laps Entertainment. I fratelli
Duffer sono anche i produttori televisivi della serie, insieme a
Shawn Levy e Dan Cohen di 21 Laps Entertainment, e a Iain
Paterson.
Nel corso di TUDUM, il primo evento Netflix dedicato ai fan, la piattaforma ha diffuso
una clip da Red Notice, il nuovo film che arriverà
il 12 novembre con protagonisti Dwayne
Johnson,
Gal Gadot e
Ryan Reynolds.
Un Red Notice
emesso dall’Interpol è un avviso globale per dare la caccia e
catturare i criminali più ricercati al mondo. Ma quando un’audace
rapina riunisce il miglior profiler dell’FBI
(Johnson) e due criminali rivali (Gadot, Reynolds), non si può dire
cosa accadrà.
Sex Educaiton 3 –
È un nuovo anno: Otis fa sesso occasionale, Eric e Adam hanno
ufficializzato la loro relazione e Jean sta per avere un bambino.
Nel frattempo, la nuova preside Hope (interpretata da Jemima Kirke) cerca di ripristinare gli
standard di eccellenza della Moordale, Aimee scopre il femminismo,
Jackson si prende una cotta, mentre un messaggio vocale perduto
incombe ancora.
Tra i nuovi membri del
cast anche: Jason Isaacs nel ruolo di Peter Groff, il fratello
maggiore, di maggior successo e decisamente poco modesto del padre
di Adam; l’artista Dua Saleh, al debutto attoriale nel ruolo di
Cal, un nuovo studente non binario della Moordale; e Indra Ové nel
ruolo di Anna, la madre adottiva di Elsie, la sorellina di
Maeve.
Sex Education 3 è interpretata da:
Asa Butterfield,
Gillian Anderson,
Emma Mackey, Ncuti Gatwa, Connor Swindells, Aimee-Lou Wood,
Kedar Williams-Stirling, Chaneil Kular, Simone Ashley, Mimi Keene,
Tanya Reynolds, Mikael Persbrandt, Patricia Allison, Sami
Outalbali, Anne-Marie Duff, George Robinson, Chinenye Ezeudu,
Alistair Petrie, Samantha Spiro, Rakhee Thakrar e Jim
Howick.
Il Continente finisce sempre per
chiamarti. La stagione 2 di The
Witcher è in arrivo il 17 dicembre. Ecco la prima clip
della serie presentata da Netflix in occasione di TUDUM, il primo evento Netflix dedicato ai
fan.
Nel corso di TUDUM, il primo evento Netflix dedicato ai fan, la piattaforma ha annunciato
il sequel di Tyler Rake, il film con Chris
Hemsworth. Tyler Rake 2 è in arrivo
prossimamente.
La laureanda in astronomia Kate
Dibiasky (Jennifer Lawrence) e il professor Randall Mindy (Leonardo
DiCaprio) fanno una straordinaria scoperta: una cometa in orbita
all’interno del sistema solare. Il primo problema è che si trova in
rotta di collisione con la Terra. E l’altro? La cosa non sembra
interessare a nessuno. A quanto pare, avvisare l’umanità di una
minaccia delle dimensioni del monte Everest rappresenta un evento
scomodo da affrontare. Con l’aiuto del dottor Oglethorpe (Rob
Morgan), Kate e Randall partono per un tour mediatico che li porta
dall’ufficio dell’indifferente presidente Orlean (Meryl Streep) e
del suo servile figlio nonché capo di gabinetto Jason (Jonah Hill),
fino alla stazione di The Daily Rip, un vivace programma del
mattino condotto da Brie (Cate Blanchett) e Jack (Tyler Perry). A
sei mesi dall’impatto della cometa, gestire continuamente le
cronache e catturare l’attenzione del pubblico ossessionato dai
social media prima che sia troppo tardi risulta essere un’impresa
incredibilmente comica. Cosa spingerà il mondo intero a guardare in
alto?
Don’t
Look Up è scritto e diretto dal premio Oscar Adam
McKay (La grande scommessa) ed è anche interpretato da Mark
Rylance, Ron Perlman, Timothée Chalamet, Ariana Grande, Scott
Mescudi (alias Kid Cudi), Himesh Patel, Melanie Lynskey, Michael
Chiklis e Tomer Sisley.
Nel corso di TUDUM, il primo evento Netflix dedicato ai fan, la piattaforma ha diffuso un
nuovo trailer di Emily in Paris 2, con tanto di data d’uscita:
il 22 dicembre 2021!
Emily in Paris 2 è interpretata da
Lily Collins ed è prodotta da MTV Studios, Darren Star
Productions e Jax Media. Oltre a Star, Tony Hernandez e Lilly Burns
di Jax Media, e Andrew Fleming sono produttori esecutivi con Lily
Collins che è anche produttore della serie.
La
prima stagione di Emily in
Paris che ha debuttato il 02 ottobre raccontava
di Emily Copper una ragazza statunitense di venti anni proveniente
da Chicago, che si trasferisce a Parigi per un’opportunità di
lavoro inaspettata. Ha il compito esportare un punto di vista
americano a una venerabile società di marketing francese. Mentre si
manifesta inevitabilmente lo scontro tra le due culture, la giovane
si adatta alla vita di Parigi e si destreggia tra la sua carriera,
le nuove amicizie e la vita amorosa.
Nella seconda stagione di
Emily in
Paris ritorneranno i protagonisti
Lily Collins nei panni di Emily Cooper,
un’americana ventenne che si trasferisce da Chicago a Parigi per un
lavoro di strategia sui social media al
Savoir. Philippine Leroy-Beaulieu nel ruolo
di Sylvie, il duro capo francese di Emily al Savoir di Parigi,
Ashley Park come Mindy Chen, una tata e prima
amica di Emily a Parigi, Lucas Bravo nei panni di
Gabriel, l’attraente vicina di casa di Emily, che è uno chef e
l’interesse amoroso di Emily, Samuel Arnold nei panni di Julien, il
collega di Emily, trendy e drammatico, suona un divertente duo con
Luc, Bruno Gouery nei panni di Luc, l’altro
eccentrico collega di Emily, interpreta un duo divertente con
Julien e Camille Razat è Camille, la nuova amica
di Emily e la fidanzata di Gabriel, Kate Walsh nei panni di Madeline Wheeler, il
capo americano di Emily a Chicago che non può accettare il lavoro a
Parigi dopo aver appreso di essere incinta, William
Abadie nei panni di Antoine Lambert, il cliente di Emily
che possiede una compagnia di profumi chiamata Maison Lavaux e ha
una relazione con Sylvie e Arnaud Viard come Paul Brossard,
il proprietario di Savoir.
Come molte altre cinematografie,
anche quella scandinava vanta una lunga e gloriosa tradizione. È
infatti particolarmente noto il cinema svedese, ma anche la
Norvegia ha negli ultimi anni dato vita a titoli di grande
interesse culturale e vincitori di importanti premi internazionali.
Titoli come Kon-Tiki,The Wave e La
scelta del re sono solo alcuni tra i più noti realizzati di
recente. Tra i cineasti più importanti, invece, si annovera
Joachim Trier, autore di premiati lungometraggi
come Reprise e Segreti di famiglia.
Nel 2017 egli ha poi realizzato uno dei suoi film più apprezzati,
intitolato Thelma.
Da lui anche scritto insieme a
Eskil Vogt, il film è un thriller paranormale che
porta lo spettatore ad indagare i desideri e le pulsioni sessuali
della giovane protagonista. Attraverso la scoperta di possedere dei
poteri, questa inizia a dar vita ad una potente metafora sul
desiderio, sull’attrazione e, naturalmente, sulla complessa fase di
crescita che conduce all’età adulta. Si inseriscono poi nel film
anche elementi riguardanti le pressioni religiose e famigliari in
un contesto tutt’altro che semplice. Attraverso questo racconto di
genere, Trier costruisce dunque una vicenda particolarmente ricca
di tensione e ambiguità.
Acclamato a livello internazionale,
Thelma è stato anche selezionato per essere il
rappresentante della Norvegia ai premi Oscar 2018 nella categoria
al miglior film in lingua straniera. Pur non rientrando nella
shortlist dei finalisti, il film ha comunque guadagnato
un’attenzione rara, che lo ha fatto divenire un vero e proprio caso
cinematografico. Prima di intraprendere una visione del film, sarà
però utile approfondire alcune curiosità relative a questo.
Proseguendo qui nella lettura sarà possibile ritrovare dettagli
relativi alla trama e al cast di
attori. Infine, si elencheranno anche le principali
piattaforme streaming contenenti il film nel
proprio catalogo.
Thelma: la trama del film
Protagonista del film è
Thelma, una timida ragazza proveniente da una
famiglia molto religiosa. Per intraprendere gli studi universitari,
questa lascia i luoghi di campagna dove è cresciuta per trasferirsi
a Oslo. Da questo momento per Thelma ha inizio un difficile
adattarsi alla sua nuova vita, in un contesto a lei quantomai
estraneo. Un giorno, mentre si trova in biblioteca, viene colta da
un attacco epilettico e viene soccorsa dalla studentessa
Anja. Da quel momento, Thelma sviluppa un profondo
sentimento per la ragazza, riuscendo ad entrare nel suo gruppo di
amicizie pur di starle vicino.
Uscendo con i nuovi amici, Thelma si
trova inevitabilmente a provare cose nuove come l’alcol e il fumo.
Attraverso le nuove esperienze scopre a poco a poco di possedere
dei veri e propri poteri extrasensoriali, strettamente legati alle
sue crisi. Quando è agitata, Thelma riesce infatti ad ottenere
particolari effetti sugli animali, sui macchinari elettronici e
anche sugli umani. Mentre cerca di comprendere l’origine di questi
poteri, Thelma vede riaffiorare episodi della sua infanzia di cui
non aveva memoria. Ben presto imparerà a comprendere cosa le stia
accadendo e quale sia il suo vero potenziale.
Thelma: il cast del film e altre
curiosità
Ad interpretare la giovane Thelma vi
è l’attrice Eili Harboe, classe 1994, già presente
anche nel popolare film norvegese The Wave. Raccontato il
personaggio, la Harboe ha svelato una curiosità coincidenza, ovvero
quella di aver realmente frequentato la stessa università che
Thelma frequenta nel film. Il corso di laurea dell’attrice, però, è
quello relativo alla storia dell’arte. Per comprendere Thelma e le
sue azioni è anche utile fare riferimento all’etimologia del suo
nome. “Thelma” deriva dalla parola greca “thelema”, che significa
“volontà” o “volontà”. In greco classico, “thelema” si riferisce
piuttosto a “volontà appetitiva” o “desiderio”, mentre negli
scritti cristiani, “thelema” si riferisce alla volontà di Dio.
Ad interpretare l’amica Anja,
invece, vi è Kaya Wilkins, principalmente nota
come cantante. Alle due è stata fornita grande libertà di
improvvisazione e la scena che le vede fumare insieme su un balcone
è infatti stata totalmente gestita in libertà dalle due. Gli attori
Ellen Dorrit Petersen e Henrik
Rafaelsen interpretano rispettivamente la madre Unni e il
padre Trond. I due attori, che sullo schermo sfoggiano un’ottima
chimica di coppia, aveva già recitato il ruolo di marito e moglie
per il film Blind, del 2014.
Thelma: il trailer e dove vedere il
film in streaming e in TV
È possibile fruire del film grazie
alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. Thelma è
infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili,
Google Play, Apple iTunes e Amazon Prime Video. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un
dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è
inoltre presente nel palinsesto televisivo di venerdì 24
settembre alle ore 21:20 sul canale
Rai 4.
Regista già di film brillanti come
Boom e Ci vediamo domani, il regista
Andrea Zaccariello si è cimentato nel 2019 con il
suo terzo lungometraggio, stavolta appartenente ad un genere
totalmente opposto, quello del thriller. Intitolato Non
sono un assassino (qui la recensione), il film ha
rappresentato per lui un ritorno alle origini, avendo già dato vita
in precedenza a diversi cortometraggi che giocavano con i canoni
del giallo, del mistero e della tensione. Allo stesso tempo si è
trattato come di un nuovo debutto cinematografico, che lo ha visto
mettersi alla prova con un progetto più ambizioso e strutturalmente
complesso.
Non sono un assassino è
l’adattamento cinematografico dell’omonimo best-seller di
Francesco Caringella, grazie al quale Zaccariello
ha potuto affrontare una tematica per lui molto importante.
All’interno di una vicenda complessa come quella qui raccontata,
che intreccia piani temporali diversi tra loro, emerge infatti come
la chiave di ogni giustizia risieda non nella legge ma nello
spirito più intimo dell’uomo. La vicenda diventa quindi
un’investigazione che va al di là del thriller, esplorando il modo
in cui l’animo umano si modifica in base alle vicende che gli
ruotano attorno e che lo influenzano.
Apprezzato da critica e pubblico,
Non sono un assassino è così diventato un altro
affascinante caso di thriller italiano, un genere sempre più
presente nella produzione cinematografica italiana. Tra buona
tensione e un cast di grandi interpreti, è questo un film da non
lasciarsi sfuggire. Prima di intraprendere una visione del film,
però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali
curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà
infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama e al cast di attori.
Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
Non sono un assassino: la trama del
film
Protagonista della storia è il
vice-questore Francesco Prencipe, che un giorno
esce di casa per raggiungere il suo migliore amico, il giudice
Giovanni Mastropaolo. I due non si vedono da quasi
due anni, ma per incontrare dopo tutto questo tempo il suo caro
amico, Andrea percorre due ore di macchina per un colloquio di
poche parole. Due ore per una domanda e una risposta. Quella stessa
mattina, però, il giudice viene trovato morto, freddato da un colpo
di pistola alla testa. Francesco è l’ultimo ad averlo visto. Solo
sue le impronte nella casa. Solo suo il tempo per uccidere.
A interrogarlo e accusarlo vi è la
PM Paola Maralfa, che conosce il suo passato,
mentre a difenderlo vi l’avvocato Giorgio, amico
di una vita. L’unica cosa che Francesco sembra poter rivelare del
suo incontro con Giovanni solo il fatto che questi gli aveva
chiesto un parere da lui su un uomo politico che voleva arrestare,
ma di cui Francesco non sa il nome. Nell’attesa che lo separa dal
processo, le immagini del passato di Francesco si accavallano
incoerenti nel disperato tentativo di arrivare al vero assassino. E
alla verità di una vita intera.
Non sono un assassino: il cast del
film
Ad interpretare il ruolo del
misterioso Francesco Prencipe vi è l’attore Riccardo
Scamarcio, già distintosi in titoli di genere come
Il testimone invisibile, Pericle il nero e Lo spietato, egli si è
dichiarato particolarmente affascinato dall’ambiguità del
personaggio ma anche dalla storia in sé, la quale si presenta come
un racconto che, in fin dei conti, non parla che di amicizia. Per
costruire il suo Francesco, Scamarcio si è concentrato su pochi
elementi essenziali, lavorando in sottrazione per rendere quanto
più misterioso possibile il personaggio. Accanto a lui, nel ruolo
del giudice Giovanni Mastropaolo vi è invece l’attore
Alessio Boni. Per lui per interpretare il ruolo è
stato necessario sottoporsi ad ore di trucco e sfoggiare un
convincente accento pugliese.
L’attrice Claudia Gerini
interpreta la PM Paola Maralfa, personaggio sicuro di sé che
l’interprete ha caratterizzato con una voce bassa e roca. Come
Scamarcio, anche la Gerini si è detta attratta dalla complessità
della storia, motivo per il quale ha accettato di recitare nel
film. L’attore Edoardo Pesce, consacratosi grazie
al ruolo di Simoncino in Dogman, interpreta
invece l’avvocato Giorgio, uomo fragile e insicuro. Nel cast vi
sono poi anche Barbara Ronchi nel ruolo di
Vittoria e Sarah
Felberbaum in quelli di Beatrice. Caterina
Shulha è Katherine, mentre Silvia D’Amico
ricopre il ruolo di Alice.
Non sono un assassino: il trailer e
dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire del film grazie
alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. Non sono un
assassino è infatti disponibile nei cataloghi di
Rakuten TV, Chili, Apple iTunes, Tim Vision, Netflix e Amazon Prime Video. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un
dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è
inoltre presente nel palinsesto televisivo di venerdì 24
settembre alle ore 21:20 sul canale
Rai 3.
Nel romanzo di Eshkol
Nevo, come nell’adattamento cinematografico che Nanni
Moretti ne ha tratto nel suo ultimo Tre
piani, i livelli sono molti di più di quelli catastali
della palazzina in cui vivono vittime e carnefici di questo dramma
corale. Che, se nel libro erano chiusi ciascuno nella storia che li
riguardava, nel film diventano co-protagonisti di linee narrative
che si intrecciano, incontrano e scontrano. Una scelta coraggiosa,
che il regista romano affronta facendo un passo indietro,
rinunciando a molto del suo cinema e lasciando spazio alla
narrazione originaria. Con un’unica licenza, quella di portare gli
accadimenti – lasciati in sospeso sulla carta – fino in fondo, per
mostrarne le conseguenze e le ripercussioni sulla vita propria e
degli altri.
Una scelta coraggiosa, ma
che toglie qualcosa all’affresco, almeno a livello partecipativo.
Più o meno tutte le vicende messe in scena, a prescindere
dall’adeguatezza dei personaggi impegnati e dai dialoghi assegnati
loro, tendono a essere sottolineate oltremodo. Potremmo definirlo
un eccesso di didascalismo, volendo essere sintetici, ma con tante
situazioni a rubarsi la scena la generalizzazione è riduttiva più
che ingiusta. Conseguenza immediata ne è una sequela di confronti
dai quali è difficile sentirsi coinvolti, spesso a causa di scambi
o interpretazioni più banali del dramma che vorrebbero
esprimere.
Ed è un peccato
considerato i nomi messi in campo e la mano a dirigerli. Tra tutti,
spiccano particolarmente – per equilibrio, misura e risultato –
Elena Lietti (Sara) e Margherita Buy (Dora), moglie
cinematografica scelta da Moretti a contrastare un personaggio che
sullo schermo avrebbe forse potuto avere una parabola e una
caratterizzazioni maggiori di quella consentitagli dal libro. Senza
voler lontanamente ‘dare i voti’ a questo o quella, tutti
ugualmente molto coinvolti e visibilmente appassionati al ruolo
richiestogli, si resta spesso perplessi. Anche e soprattutto nei
goffi tentativi di inserire un contesto sociale e politico,
inevitabilmente distante anni luce da quello israelo-palestinese di
Nevo, o una parentesi surreal-musicale (ma la salsa aveva
funzionato meglio della milonga).
I Tre
piani di Nanni Moretti: chi sono i protagonisti
Al primo piano di una
palazzina vivono Lucio, Sara e la loro bambina di sette anni,
Francesca. Nell’appartamento accanto ci sono Giovanna e Renato, che
spesso fanno da babysitter alla bambina. Una sera, Renato, a cui è
stata affidata Francesca, scompare con la bambina per molte ore.
Quando finalmente i due vengono ritrovati, Lucio teme che a sua
figlia sia accaduto qualcosa di terribile. La sua paura si
trasforma in una vera e propria ossessione.
Al secondo piano vive
Monica, alle prese con la prima esperienza di maternità. Suo marito
Giorgio è un ingegnere e trascorre lunghi periodi all’estero per
lavoro. Monica combatte una silenziosa battaglia contro la
solitudine e la paura di diventare un giorno come sua madre,
ricoverata in clinica per disturbi mentali. Giorgio capisce che non
potrà più allontanarsi da sua moglie e sua figlia. Forse però è
troppo tardi.
Dora è una giudice, come
suo marito Vittorio. Abitano all’ultimo piano insieme al figlio di
vent’anni, Andrea. Una notte il ragazzo, ubriaco, investe e uccide
una donna. Sconvolto, chiede ai genitori di fargli evitare il
carcere. Vittorio pensa che suo figlio debba essere giudicato e
condannato per quello che ha fatto. La tensione tra padre e figlio
esplode, fino a creare una frattura definitiva tra i due. Vittorio
costringe Dora a una scelta dolorosa: o lui o il figlio.
Una speranza per il
futuro
Moretti lo aveva
espressamente dichiarato a Cannes di non volere attori spontanei, e
forse per non esagerare o ‘invadere’ il territorio di una storia
cui voleva essere fedele si è scivolati nell’eccesso opposto. Resta
sicuramente interessante il suo essersi messo alla prova con un
testo che gli offriva molti limiti, e in sospeso la domanda se
questa potrà essere una nuova strada sulla quale lo vedremo ancora.
Anche se i suoi fan più tradizionalisti apprezzeranno che stia
attualmente lavorando a un soggetto originale, di proprio
pugno.
Nel quale potremmo
trovare di nuovo alcuni dei topoi classici del suo cinema
come altri elementi psicanalitici, piuttosto cari al regista, il
quale in questo film stabilisce una evidente corrispondenza dei
piani fisici e dei personaggi centrali delle tre storie con la
tripartizione freudiana di Es, Io e Super-io. A
conferma che anche in un film tanto criticato come quest’ultimo,
continuano a essere molti gli spunti a disposizione degli
spettatori meno superficiali, che non si fermeranno alla visione di
figli manipolatori, uomini egoisti e donne in grado tanto di
mettere da parte il proprio bene in nome di altre priorità quanto
di riprendere in mano la propria vita e scegliere una nuova strada,
anche dolorosa. Un modo per superare le ossessioni che ci affossano
quotidianamente o di cedere loro definitivamente?
Diretto dal premio Oscar
Guillermo del Toro, il film targato Searchlight
Pictures La
Fiera delle Illusioni – Nightmare Alley arriverà
il 27 gennaio nelle sale italiane, distribuito da The Walt Disney
Company Italia. La Fiera delle Illusioni – Nightmare
Alley è interpretato dal candidato all’Academy Award
Bradley Cooper, dall’attrice premio Oscar
Cate Blanchett, dalla candidata all’Oscar
Toni Collette, dal candidato all’Oscar
Willem Dafoe, dal candidato all’Oscar Richard
Jenkins, dalla candidata all’Oscar
Rooney Mara, Ron Perlman e dal
candidato all’Academy Award David Strathairn.
La Fiera delle Illusioni – Nightmare Alley, trailer
italiano
Nel film La
Fiera delle Illusioni – Nightmare Alley, un
giovane e ambizioso giostraio (Bradley Cooper) con
un talento nel manipolare le persone con poche parole ben scelte
frequenta una psichiatra (Cate Blanchett) che è
ancora più pericolosa di lui. Al luna park lavorano anche Molly
(Rooney Mara), il capo imbonitore Clem
(Willem Dafoe) e Ron Perlman nei
panni di Bruno the Strongman. Richard Jenkins fa
parte del pubblico dell’alta società nel ruolo del ricco
industriale Ezra Grindle.
Il film è diretto dal premio Oscar
Guillermo del Toro e scritto dallo stesso del Toro
insieme a Kim Morgan. Il film è prodotto da
Guillermo del Toro e dal vincitore dell’Academy
Award J. Miles Dale ed è basato sul romanzo di
William Lindsay Gresham. Il film sarà supervisionato dai Presidents
of Production for Film and Television di Searchlight Pictures
David Greenbaum e Matthew
Greenfield e dal Vicepresidente Senior DanTram
Nguyen.
Arriva lunedì 27 settembre alle
21.15, in prima tv su Sky Cinema Uno, in streaming su Now e
disponibile on demand Everybreath
you take, un thriller psicologico con
Casey Affleck e
Sam Claflin, diretto da Vaughn Stein
e scritto da David Murray. La vita e la carriera
di uno psichiatra (Casey
Affleck) vengono sconvolte quando il fratello di una
sua paziente morta suicida si insinuerà nella sua vita familiare,
lacerandola. Nel cast, accanto a
Casey Affleck e
Sam Claflin,
Michelle Monaghan, India Eisley, Emily Alyn Lind e
Veronica Ferres
In Everybreath
you takePhilip Clark
(Casey
Affleck) è uno psichiatra con uno studio di successo.
Lui e la moglie (Michelle
Monaghan) però non hanno mai saputo affrontare il
dolore per la morte del figlio Evan in un incidente stradale.
Quando Daphne (Emily Alyn Lind), una paziente di Philip muore
suicida, James (Sam
Claflin), fratello di Daphne si insinua nella vita e
nella famiglia di Philip, in cerca di vendetta.
Everybreath
you take in prima tv su Sky Cinema Uno lunedì 27 settembre alle
21.15, in streaming su NOW e
disponibile on demand. E grazie a extra i clienti
Sky da più di tre anni e con Sky Cinema, lo vedranno prima di tutti
on demand nella sezione extra.
Giunto al suo settimo lungometraggio
da regista, Sergio
Castellitto torna al cinema dal 7
ottobre con Il materiale
emotivo, da lui anche interpretato insieme Matilda De
Angelis e Bérénice Bejo.
Il film, scelto per inaugurare il Festival del Cinema di Bari, si
basa su una storia che nasce tra le mani di Ettore Scola e all’epoca intitolata
Un drago a forma di nuvola”, il quale non è però mai
riuscito a tramutarla in film, ma solo in graphic novel.
Presentando il film a Roma, Castellitto parte proprio da questo
particolare per raccontare le origini del film, incentrato su
Vincenzo, un libraio vecchio stampo alle prese con
una figlia paraplegica segnata da un brutto trauma e con un’attrice
teatrale tanto problematica quanto seducente.
“Quando tre anni fa mi proposero
questa sceneggiatura, mi sembrò un ultimo, inaspettato dono che
Ettore mi faceva in nome della nostra amicizia. – esordisce
Castellitto – Io sono stato suo allievo, ho realizzato con lui
due film (La famiglia e Concorrenza sleale)
e l’idea di poter realizzare la sua ultima idea cinematografica
era per me un onore oltre che un piacere”. “Naturalmente, –
continua il regista – avevo bisogno di far diventare anche mia
quella storia. Ho così deciso di affidarmi a Margaret
Mazzantini per riscriverla nel modo che fosse per me più
congeniale. Molto è dunque cambiato, ma il cuore di quello spunto
originale è rimasto intatto”.
Chiamato a definire con una parola
il film, Castellitto afferma di non poter scegliere che
“soave”. “Soave perché abbiamo da subito deciso di
rinunciare a certe tinte forti da melodramma, a quegli
sconvolgimenti interiori che si esternano in modo straziante. Ho
piuttosto preferito dar spazio ai sentimenti taciuti, a quei
piccoli gesti che a volte passano inosservati ma valgono
tutto”.
Dalla sceneggiatura riscritta dalla
Mazzanti prende così vita un personaggio circondato dalla
letteratura e proprio la letteratura è una continua fonte di
ispirazione per quanto avviene nel film e ai suoi personaggi.
“In quanto scritto da Ettore, – spiega Castellitto –
le citazioni erano completamente staccate dalle vicende dei
personaggi, non li definiscono, non li raccontano. Questa era
proprio una cosa che volevo cambiare. In fase di scrittura abbiamo
così deciso di affidarci soltanto a citazioni che si legassero
strettamente ai personaggi e alla loro situazione. Opere come Il
barone rampante, Don Chisciotte de la Mancia e Le notti bianche
sono fondamentali da questo punto di vista”.
Passando ad analizzare il film in
modo ancor più approfondito, il regista sottolinea come uno dei
temi principali sia quello della prigionia. “I personaggi sono
tutti un po’ prigionieri di loro stessi, come anche degli ambienti
che li circondano. Ci si trova continuamente alle prese con tanti
carceri personali, alcuni dei quali si incastrano tra loro dando
vita ad una prigionia continua. L’obiettivo, a poco a poco, è
dunque quello di abbattere quest’oppressione, aprendosi alla vita.”
“Il mio obiettivo, in fin dei
conti, – afferma Castellitto concludendo la conferenza stampa
– è quello di portare ogni spettatore a chiedersi quale sia il
proprio personale materiale emotivo. Dobbiamo trovarlo, perché
l’attualità ci uccide, ci rende sterili e apatici a tutto ciò che è
reale. Attraverso la rappresentazione della vita data dal cinema e
dalla letteratura, invece, si può rimediare a ciò, si possono
scuotere le coscienze. Per quanto riguarda me, il mio materiale
emotivo è stato poter girare questo film. Avere questa fortuna ed
essere stato a mia volta travolto dalle emozioni qui
raccontate”.