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IT, parla Cary Fukunaga: “Volevo fosse come Shining, ma lo studio voleva Annabelle”

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Sulla scia del grande successo della prima stagione di True Detective, Cary Fukunaga divenne uno dei registi più richiesti di Hollywood. Prima che Andy Muschietti venisse ingaggiato dalla Warner Bros., doveva essere proprio il regista dell’attesissimo No Time to Die a dirigere l’adattamento cinematografico di IT, uno dei capolavori del maestro Stephen King.

Ora, proprio a margine della promozione del nuovo capitolo della saga di James Bond, è stato proprio Fukunaga a spiegare a The Hollywood Reporter i motivi per cui, all’epoca, decise di abbandonare IT, progetto al quale il regista teneva comunque moltissimo. “Abbiamo lavorato al progetto con Warner per quattro o cinque anni, e poi è subentrata la New Line, poco prima che iniziassimo la produzione”, ricorda il regista. “Penso che ciò che volesse la New Line era molto diverso dalla mia visione e da ciò che volevo io.”

“Il mio obiettivo era fare un dramma dalle venature horror, molto più vicino ad un film come Shining. Invece, penso che loro volessero fare qualcosa di molto più horror, alla Annabelle, in stile The Conjuring. Questo è stato essenzialmente il motivo che mi ha spinto ad abbandonare”, ha concluso Fukunaga.

Il grande successo dei due capitoli di IT

I due capitoli di IT, usciti nel 2017 e nel 2019 ed entrambi diretti da Andy Muschietti, sono stati un successo dal punto di vista commerciale, nonostante il secondo sia stato accolto in maniera meno entusiasta da parte della critica. In entrambe le parti, l’iconico personaggio di Pennywise/IT è stato interpretato da Bill Skarsgård.

La storia originale di IT è incentrata su sette bambini che affrontano un mostro in grado di mutare le proprie sembianze, il più delle volte simile a un clown, Pennywise. Anni dopo, torneranno nella loro città natale per affrontare nuovamente la creatura. Nel primo film è stata rappresentata la vicenda con protagonisti i personaggi bambini, mentre nel secondo la storia si focalizza sui personaggi una volta adulti.

Film commedia: i migliori film da vedere

Film commedia: i migliori film da vedere

Il genere del film commedia è più difficile di quello che sembra. Far ridere davvero, con gusto e con classe, è un’abilità che pochi hanno. Al cinema, la commedia è cominciata con Charlie Chaplin e Buster Keaton, ed è poi passata al cinema sonoro. Ecco una guida ai migliori film commedia da vedere, tra generi, paesi e anni. Partiamo però dall’ultimo anno!

Film commedia 2020

  • Toto Tolo di Checco Zalone. Dopo che il suo ristorante di sushi è fallito miseramente, Checco deve scappare dai suoi creditori e decide di rifugiarsi in Africa, dove si improvvisa cameriere in una struttura alberghiera.
  • Dolittle di Stephen Gaghan con Robert Downey Jr. Il dottor John Dolittle vive insieme ad alcuni animali esotici, con cui parla quotidianamente. Quando la giovane regina Vittoria si ammala, l’eccentrico dottore e i suoi amici si imbarcano in un’epica avventura per trovare la cura.
  • Odio l’estate di Massimo Venier. Le famiglie di Aldo, Giovanni e Giacomo, che non si conoscono e sono molto diverse tra loro, partono per una vacanza in Puglia e si ritrovano, a causa di un disguido, a dover condividere l’abitazione.
  • Palm Springs – Vivi come se non ci fosse un domani. Bloccato a un matrimonio a Palm Springs, Nyles incontra Sarah, damigella d’onore e pecora nera della famiglia. Dopo essere stata salvata da un brindisi disastroso, Sarah inizia ad essere attratta da Nyles.
  • Figli di Giuseppe Bonito. Nicola (Valerio Mastandrea) e Sara (Paola Cortellesi), una coppia innamorata e felice. Sposati da tempo, hanno una figlia di sei anni e una vita che scorre senza intoppi. Ma quella che era iniziata come una dolce fiaba romantica si trasforma in un vero incubo con l’arrivo di Pietro, il secondo figlio della coppia. Quella che sembrava una perfetta famiglia media inizia a mostrare i primi squilibri e i due coniugi si ritroveranno a scontrarsi con l’imprevedibile. Iniziano così a emergere vecchi rancori, insoddisfazioni che non riescono più a essere celate e ogni minimo disaccordo sembra essere motivo di litigio.

Film commedia romantica

Film commedia romanticaChiamata in inglese rom-com, combina l’umorismo (a volte sottile, a volte esagerato) con romanticismo e, sì, anche il lieto fine. L’elemento comico si intreccia con quello romantico e, come nel teatro classico, è spesso un intreccio di equivoci, occasioni mancate, allontanamenti e rappacificazione. Il maestro del genere è probabilmente Woody Allen, che ha cambiato il genere con Manhattan e Io ed Annie. Altri classici del genere? In America, ci sono i film con Meg Ryan e nel Regno Unito, i film scritti da Richard Curtis sono oramai classici.

  • Io ed Annie, di Woody Allen, 1977: un comico di New York si innamora di Annie, una donna incasinata, affascinante e un po’ svampita. Il racconto dell’evoluzione e del declino della storia. L’introduzione e la frase finale del film sono tra i momenti meglio scritti di Allen.
  • Harry ti presento Sally, di Rob Reiner, 1989: Harry e Sally sono amici da una vita, ma per anni evitano di ammettere che tra di loro ci sia di più, per timore che i sentimenti e il sesso rovinino tutto.
  • Il diario di Bridget Jones, di Sharon Maguire, 2001: un classico. L’inglesissima e impacciata Bridget decide di migliorarsi e cercarsi un uomo. E racconta i suoi esilaranti sforzi e avventure in un diario.

E recentemente?

  • La bella Epoque di Nicolas Bedos. Il cinico fumettista Victor si imbatte in un imprenditore che, grazie a bizzarri artifici, permette ai suoi clienti di tornare indietro nel tempo. Victor sceglie quindi di rivivere la settimana in cui, quaranta anni prima, incontrò il grande amore.
  • La La Land di di Damien Chazelle. Un musicista jazz e un’aspirante attrice si innamorano mentre sono entrambi impegnati a inseguire le proprie ambizioni e i propri sogni, ma le cose cambiano non appena cominciano a raggiungere il successo.
  • Bridget Jones’s Baby di Sharon Maguire. Dopo essersi separata da Mark, Bridget ha una relazione con l’affascinante Jack. Subito dopo, però, scopre di essere incinta, ma non sa chi dei due sia il padre del bambino.
  • Questione di tempo di Richard Curtis. All’età di ventuno anni, Tim Lake scopre di essere in grado di viaggiare nel tempo e decide di usare questa abilità per cambiare un po’ di cose.
  • 500 giorni insieme di Marc Webb. Tom è un giovane scrittore che crede ancora nel colpo di fulmine e si innamora perdutamente di Sole, la bellissima nuova segretaria del capo, che invece non crede nel rapporto duraturo. Ma 500 giorni della loro storia stravagante e bizzarra rivelano che la strada per la felicità può essere imprevedibile.

Film commedia americana

Film commedia americanaChi si ricorda i tempi della commedia classica americana? Quelli di Marylin Monroe e Billy Wilder (chi non ha mai visto A qualcuno piace caldo deve correre immediata mente ai ripari), quelli di Howard Hawks. La commedia americana contemporanea, invece, si allontana dall’ironia sottile per accentuare spesso e volentieri i toni demenziali. Ma non diffidate dell’eccesso, perché il genere ci ha donato dei gioielli del cinema e delle risate impareggiabili: film come Frankenstein Junior e Animal House hanno fatto storia.

  • Susanna!, di Howard Hawks, 1938: Un paleontologo svampito cerca di aggiudicarsi una donazione di un milione di dollari per il proprio museo da un’ereditiera. Lei è bellissima e irritante, e si innamorerà di lui. Una serie di episodi e battute esilaranti. E c’è anche un leopardo.
  • Borat, di Larry Charles e Sacha Baron Cohen, 2006: Il presentatore televisivo Kazako Borat arriva negli Stati Uniti per raccontare uno dei paesi più grandi e affascinanti del mondo, in compagnia della sua troupe. Ma il suo principale interesse diventerà trovare e sposare Pamela Anderson.

E ancora…

  • Il rompiscatole di Ben Stiller. Quando Steven prova a convincere l’uomo che installa i televisori a impostare tutti i canali, la reazione non è quella che sperava e finisce per essere perseguitato e tormentato dal tecnico.
  • American Pie di Paul Weitz. Jim, Kevin, Paul e Chris sono quattro amici che stanno per diplomarsi al liceo e sono ossessionati dalla loro verginità. Dopo un’altra festa passata in bianco, decidono di stringere un patto di reciproco aiuto al fine di fare sesso prima della fine dell’anno scolastico. L’ultima occasione è la festa a casa di Stifler in riva al lago, dove tutti si recano dopo il ballo di fine anno.
  • Una notte da leoni di Todd Phillips. Arrivato a Las Vegas per festeggiare l’addio al celibato del loro amico Doug, durante la notte il gruppetto si dà alla pazza gioia prendendo una sbornia colossale. Al risveglio, però, qualcosa non va.
  • Ti presento i miei di Jay Roach. Greg Focker, infermiere di Chicago, vuole chiedere la sua ragazza in sposa, tuttavia, quando scopre che secondo la tradizione di famiglia di Pam, deve rivolgersi a suo padre per chiedergli il permesso, decide di partire per parlare con lui. L’uomo è costretto ad affrontare molti imprevisti durante il viaggio e, una volta giunto a casa Byrnes, Jack avanza delle critiche nei suoi confronti riguardo le differenze tra lui e la sua famiglia.
  • I tenenbaum di Wes Anderson. In inverno ha luogo un’improvvisa e inattesa riunione della famiglia Tenenbaum. Royal e Etheline, i due genitori, si sono separati dopo aver avuto tre figli: Chas, che brilla nella finanza internazionale, Margot commediografa di successo che già al liceo aveva avuto una ricca borsa di studio e Richie, vincitore per tre anni consecutivi della nazionale juniores di tennis degli USA. Ma i successi dei tre figli sembrano cancellati dai disastri compiuti dal padre negli ultimi vent’anni.
  • Zoolander di Ben Stiller. Derek Zoolander vuole lasciare il mondo della moda quando al suo rivale, Hansel, viene assegnato il premio di modello dell’anno, ma si ritrova coinvolto in un complotto per l’assassinio di un leader mondiale.
  • Crazy Stupid Love di Glenn Ficarra, John Requa La storia di un uomo la cui vita trascorre tra l’incapacità di risolvere una crisi coniugale e i tentativi di gestire il rapporto con i figli.
  • Tutti pazzi per Mary (1998) di Peter Farrelly, Bobby Farrelly. Dopo averla persa di vista per anni, il goffo e impacciato Ted, decide di ritrovare la donna della sua vita, Mary. Quel che Ted non sa, però, è che la concorrenza è numerosa e spietata.
  • Come farsi lasciare in 10 giorni. Donald Petrie. Andie lavora per una famosa rivista mentre Benjamin è un creativo pubblicitario. Lei deve scrivere un articolo su come farsi lasciare dal proprio ragazzo in dieci giorni, mentre lui scommette col proprio capo di far innamorare una ragazza.
  • Old School di Todd Phillips. Tre uomini trentenni sono determinati a rivivere gli anni di spensieratezza del college e superare le delusioni d’amore. Per farlo decidono di fondare una confraternita al di fuori del campus universitario.
  • Una notte al museo di Shawn Levy. A New York, Larry Daley è un padre divorziato che vive di precariato. La situazione poco stabile dell’uomo non giova ai già difficili rapporti col figlio Nick, che ha dieci anni e vive con la madre. Finalmente il giovane trova lavoro come guardiano notturno al Museo di Storia Naturale. Un impiego semplice, a detta dei tre anziani predecessori di Larry, Cecil, Gus e Reginald che stanno per andare in pensione.
  • 2 single a nozze di David Bobkin. John e Jeremy, due mediatori legali e amici per la pelle non più giovanissimi, partecipano ai matrimoni senza essere invitati con lo scopo di mangiare gratuitamente e conquistare giovani donne. Durante la cerimonia della figlia del segretario del tesoro, però, qualcosa va storto.
  • Tenacious D e il destino del Rock di Liam Lynch. Il giovane Jack “JB” Black, fin da piccolo, ha il sogno di diventare un grande rocker, ispirandosi a miti della musica come i Black Sabbath e i Led Zeppelin. I suoi genitori non sono d’accordo, in quanto molto religiosi e convinti che il rock sia opera del Diavolo, ma dopo l’ennesima lite lo spirito di Ronnie James Dio prende vita da un poster nella sua camera e ordina a JB di seguire la via del Rock raggiungendo la “città degli angeli caduti”, ovvero Los Angeles.
  • Molto incinta di Judd Apatow. Alison, giornalista in carriera, ha appena ricevuto una promozione e decide di festeggiare in un club. Qui incontra Ben, un fannullone che gestisce un sito internet. La loro avventura prende una piega inaspettata quando lei scopre di essere incinta.

Film commedia all’italiana

Film commedia all'italianaLa stagione migliore della commedia italiana, quella che ha fatto storia, viene dopo la guerra, ed è quella che viene propriamente chiamata commedia all’italiana. Si considera iniziata con I soliti ignoti di Mario Monicelli, mentre il nome viene dal film storico di Pietro Germi, Divorzio all’italiana. Sono commedie brillanti e spesso satiriche, che si concentrano su temi sociali (come il sesso, il divorzio, la contraccezione, la crescita economica, l’influenza della religione cattolica) con forti temi di critica sociale, diluiti e rafforzati dalla comicità forte.

  • I soliti ignoti, di Mario Monicelli, 1958: Un quintetto di ladruncoli inetti decide di rapinare il Banco dei Pegni. Ma non sono troppo abili o esperti, e le cose si complicano.
  • Divorzio all’italiana, di Pietro Germi, 1961. Un barone siciliano è sposato, ma si innamora della cugina e decide di sposarla. Il divorzio è però illegale, e l’unico modo per uscirne è sbarazzarsi dell’attuale moglie, inscenando un delitto passionale.
  • Il sorpasso, di Dino Risi, 1962: Uno spaccone dal carattere impulsivo porta con sé un timido studente di legge in un viaggio lungo due giorni, attraverso la campagna romana e toscana.
  • Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto. Raffaella, la moglie di un ricco industriale milanese, si gode le vacanze a bordo di un lussuoso yatcht che la coppia ha noleggiato. Durante il soggiorno non fa altro che ostentare la propria posizione sociale nei confronti di Gennarino Carunchio, il nocchiere. Un giorno la donna si sveglia tardi e pretende che l’uomo l’accompagni sulla terraferma con una piccola imbarcazione per raggiungere alcuni amici, ma i due naufragano su un’isola deserta, dove si lasciano travolgere dalla passione.
  • Amici miei di Mario Monicelli. Quattro inseparabili amici toscani cercano di affrontare la propria crisi di mezza età con scorribande a base di scherzi a poveri malcapitati.
  • Come un gatto in tangenziale di Riccardo Milani. Due famiglie di estrazione sociale assai differente sono unite controvoglia dall’amore tra i figli adolescenti. Dopo una serie di vicissitudini al limite dell’assurdo, gli adulti imparano a comprendersi a vicenda.
  • Dramma della gelosia (tutti i particolari in cronaca) di Ettore Scola. Un muratore già sposato e una fioraia si incontrano e innamorano durante una manifestazione. La donna, però, non riesce a resistere al fascino di un pizzaiolo.
  • I nuovi mostri di Dino Risi, Ettore Scola, Mario Monicelli. Quattordici episodi di ordinaria mostruosità italiana: un marito impresario sfrutta la moglie cantante; un mafioso preso a fucilate nega l’accaduto; un cardinale riporta all’ordine un gruppo di fedeli in subbuglio; un commesso viaggiatore uccide un’autostoppista credendola un’evasa; un debosciato aristocratico soccorre un pedone, ma senza grandi risultati; il cuoco e il cameriere di una trattoria rustica si accapigliano nella cucina.
  • In nome del popolo italiano di Dino Risi. Un magistrato investiga sulla morte di Silvana, una giovane tossicodipendente, e risale a un industriale che tenta con ogni mezzo di ostacolarlo. Nel corso delle indagini, l’uomo scopre l’innocenza dell’indiziato, ma decide comunque di colpire attraverso la figura dell’imprenditore tutto il marcio di una società irrimediabilmente corrotta.
  • Ricomincio da tre di Massimo Troisi. Gaetano è un ragazzo napoletano in cerca di nuovi stimoli e decide così di lasciare casa, lavoro e amici per trasferirsi a Firenze dalla zia. Tra situazioni divertenti, il giovane conosce Marta e iniziA con lei un nuovo capitolo della propria vita.
  • Febbre da cavallo di Steno. Film che usa una serie di flashback per raccontare le vicende di tre amici, Mandrake, Pomata e Felice, la cui vita ruota attorno al mondo delle corse dei cavalli e alle scommesse.
  • Totò, Peppino e la… malafemmina. Totò e Peppino sono i buffi zii di uno studente universitario, presumibilmente traviato da una ballerina. I due cercano di risolvere la situazione a modo proprio, ma nonostante la brutta fama, la ragazza sogna solo una casa e tanti bambini.
  • Vacanze di Natale di Carlo Vanzina. Una galleria di esuberanti personaggi, ritratti di diverse tipologie di italiani, si ritrova a festeggiare il Natale a Cortina d’Ampezzo, dando vita ad esilaranti avventure e scomode storie d’amore, che si intrecciano con risultati imprevedibili e comici.
  • Non ci resta che piangere di Massimo Troisi e Roberto Benigni. Un maestro elementare e un bidello si ritrovano, per uno strano scherzo del caso, nel 1492. Decidono di recarsi a Palos, in Andalusia, per fermare Cristoforo Colombo e impedirgli di scoprire le Americhe.
  • Audace colpo dei soliti ignoti. Peppe, capo di una combriccola di ladruncoli romani, viene avvicinato da un collega milanese, che lo invita a partecipare coi suoi ad un grosso colpo. Si tratta di bloccare il furgone che ogni domenica porta al sicuro le somme delle giocate incassate dal Totocalcio.
  • Miseria e nobiltà di Mario Mattoli. In pieno Ottocento, Felice e Pasquale, due poveri napoletani, uno scrivano ed un fotografo, devono fingere di essere gli aristocratici parenti del marchese per cui lavorano per riuscire a sbarcare il lunario.
  • Pane, amore e fantasia di Luigi Comencini. Appena giunto nel piccolo paese cui è stato trasferito, il maresciallo dei carabinieri Antonio Carotenuto fa la conoscenza di Mariella, una bella e brava ragazza che sa difendersi dagli ammiratori troppo audaci.
  • Bianco, rosso e Verdone di Carlo Verdone. Film diretto e interpretato da Carlo Verdone, diviso in tre episodi in cui l’attore interpreta vizi e virtù dell’Italia contemporanea attraverso i personaggi del pedante Furio, dell’ingenuo Mimmo e dello sventurato Pasquale.

E oggi? L’Italia continua a produrre commedie. Ci sono film di alta qualità e film di qualità più discutibile, ma si ride. Ci sono i film di Checco Zalone: Cado dalle nubi, Che bella giornata, Sole a catinelle e Quo vado. E ancora: Happy Family di Salvatores è una perla, e tra gli altri ci sono anche Questione di Karma, Nove lune e mezza, Lasciati andare.

Film commedia Netflix

  • Amiche di sangue. In Connecticut, due adolescenti di buona famiglia riallacciano la loro vecchia amicizia, interrotta quando erano ragazzine. Insieme, le due sviluppano un piano suicida per risolvere i propri problemi.
  • Sotto il sole di Riccione. Mentre si trovano a passare le vacanze sulle spiagge di Riccione, alcuni ragazzi fanno amicizia tra loro e si aiutano a vicenda a gestire le relazioni romantiche e le cotte estive.
  • Un padre. Un padre si ritrova a dover crescere da solo la sua bambina dopo la morte inaspettata della moglie, venuta a mancare un giorno dopo la nascita della figlia.
  • Isi & Ossi. Una ricca e scontenta ereditiera di Heidelberg ha bisogno di scuotere i propri genitori, e finge di avere una relazione con un pugile in difficoltà che proviene da un quartiere popolare.
  • Work It. Una liceale geniale ma impacciata cerca di farsi ammettere nella ex università del defunto padre trasformando se stessa e una banda di disadattati in campioni di ballo.
  • Murder Mystery. Un poliziotto di New York e sua moglie vanno in vacanza in Europa per riaccendere la passione del loro matrimonio. Un incontro casuale li porta ad essere incriminati per l’omicidio di un anziano miliardario.
  • Holidate. Stanchi di essere single in vacanza, due sconosciuti desiderano solamente qualcuno con cui passare le feste e beffarsi degli altri. Senza stress né passione, tanto comunque non è amore.

Film  commedia 2019

  • Non ci resta che il crimine. Tre amici a Roma sono impegnati in un giro turistico nei luoghi che furono teatro delle infami gesta della Banda della Magliana. Improvvisamente il gruppo si trova catapultato nel 1982.
  • Croce e delizia. Due famiglie si scontrano e si alleano in vista di un matrimonio sgradito ad entrambe, quello tra i due padri che, scoperta la propria omosessualità, si innamorano e decidono di sposarsi.
  • Compromessi sposi. Una fashion blogger di Gaeta, figlia di un politico improvvisato, e un cantautore bergamasco di famiglia leghista, entrambi ventenni, si innamorano e decidono di sposarsi. I parenti cercano di impedire le nozze.
  • Ma cosa ci dice il cervello. Agente segreto sotto copertura, Giovanna Salvatori decide di vendicare alcuni vecchi amici dalle prepotenze di colleghi e clienti utilizzando tecnologie e competenze legate al proprio lavoro.
  • Alice e il sindaco. Dopo trenta anni di carriera politica, il sindaco di Lione Paul Théraneau si trova improvvisamente a corto di idee. Ad aiutarlo a superare la sua crisi esistenziale arriva una giovane e brillante filosofa di nome Alice Heimann.
  • Il primo Natale. Il ladro Salvo e il sacerdote Valentino vengono catapultati indietro nel tempo, ai tempi della nascita di Gesù Cristo nella Palestina di Erode. I due improbabili compagni di avventure si cacciano presto tra mille guai.
  • Un giorno di pioggia a New York. Innamorato di New York, Gatsby decide di trascorrere nella metropoli un fine settimana insieme alla sua ragazza Ashleigh, aspirante giornalista. Comincia così per i due ragazzi un’indimenticabile e divertente avventura sotto la pioggia.
  • Il giorno più bello del mondo. Arturo è un impresario teatrale senza talento per l’arte e gli affari. Quando un lontano parente gli affida la tutela del nipote, l’uomo scopre che questi è dotato di un potere fenomenale che potrebbe cambiare le sorti della sua attività.

Film  commedia 2016

Film commedia 2016Il 2016 è invece un anno brillante. In Italia, Checco Zalone fa uscire Quo Vado, ci sono i The Pills al cinema, ed esce un altro film, divertente e allo stesso tempo amaro, e di grande merito: Perfetti sconosciuti. In america, si ride molto e bene.

  • Perfetti sconosciuti, di Paolo Genovese. Un gruppo di sette amici si riunisce per una cena. Parlano di tecnologia, rapporti umani e segreti, e decidono che ogni messaggio o chiamata ricevuta nel corso della serata sarà pubblico. Emergono molti segreti e problemi, e gli equiibri si rovinano.
  • Deadpool, di Tim Miller. Un antieroe con la parlantina facile e un umorismo crudo è vittima di un esperimento. Rimane sfigurato e acquisice dei poteri e decide di usarli per avere la propria vendetta.
  • Ave, Cesare!, dei Fratelli Coen. Hollywood, primi anni Cinquanta. Eddie Mannix è incaricato di risolvere i problemi con attori e registi alla Capitol Pictures. Ma uno degli attori viene rapito.

Film commedia 2015

Il 2015 non è stato un anno di film famosi per quanto riguarda la commedia in senso stretto, ma ecco due film da non perdervi: Amy Schumer al cinema e una delicata commedia romantica ambientata alle Hawaii:

  • Un disastro di ragazza, di Judd Apatow e Amy Schumer. Una donna in carriera con la fobia delle relazioni impegnate incontra un bravo ragazzo. Dovrà rivalutare le proprie convinzioni e affrontare le proprie paure.
  • Aloha, di Cameron Crowe. Un militare di successo ritorna nel luogo dei suoi più grandi successi militari. Incontra un amore del passato e si innamora del soldato incaircato di seguirlo e tenerlo sotto controllo.

Film commedia 2014

Film commedia 2014È un anno con grandi registi: Woody Allen con Magic in the Moonlight e Wes Anderson con Grand Budapest Hotel. Ma i film indipendenti sono quelli che fanno ridere davvero, ecco le commedie consigliate del 2014:

  • Frank, di Lenny Abrahamson. Un aspirante musicista di nome Joh decide di unirsi ad una band eccentrica, guidata dal misterioso Frank, che indossa costantemente una testa di cartapesta.
  • The Interview, di Evan Goldberg e Seth Rogen. Dave Skylark e il suo produttore Aaron Rapoport ottengono un’intervista con il dittatore del Nord Corea, Kim Jong-un. L’imprevisto? Per l’occasione, vengono recrutati dalla CIA per ucciderlo.
  • Kingsman: servizio segreto, di Matthew Vaughn: un’organizzazione di spie gentlement recruta un ragazzo di strada dai modi poco raffinati, ma promettente. Mentre frequenta l’addestramento, una minaccia globale emerge.

Film commedia 2013

I Sogni segreti di Walter MittyArriviamo agli anni più recenti, con i film commedia da vedere degli ultimi anni.

  • Questione di tempo di Richard Curtis. All’età di 21 anni, Tim scopre che gli uomini della propria famiglia possono viaggiare nel tempo e cambiare il corso della propria vita. E lui cercherà di trovare la donna della propria vita, ma le cose sono più difficili di quello che crede.
  • Nebraska di Alexander Payne. Un padre anziano e confuso dall’alcol viaggia dal Montana al Nebraska con il figlio. Il motivo? Ritirare un presunto premio di un milione di dollari vinto online.
  • I sogni segreti di Walter Mitty di Ben Stiller. Walter è un sognatore, ma quando rischia di perdere il proprio lavoro, si mette all’opera per cambiare il mondo reale. Si imbarcherà in un viaggio che lo porta in giro per il mondo, e vivrà avventure più straordinarie della propria fantasia.

MCU: le 10 scene post-credit più importanti di sempre

MCU: le 10 scene post-credit più importanti di sempre

Le scene post-credit, nel MCU, sono diventate una parte integrante dell’esperienza cinematografica, ma anche – e soprattutto – della continuità narrativa. In molti casi, queste scene sono di vitale importanza non solo per il singolo film, ma anche per l’interno Marvel Cinematic Universe. Dopo oltre 10 anni, vediamo quali sono diventate, ad oggi, le scene dopo i titoli di coda più importanti:

Shang-Chi e la Leggenda dei Dieci Anelli

La scena a metà dei titoli di coda in Shang-Chi e la Leggenda dei Dieci Anelli è stata fantastica per tutta una serie di motivi. Uno dei più importanti è il fatto che la scena anticipa un grande mistero che potrebbe avere grandi impatti sul futuro del MCU: da dove vengono i Dieci Anelli?

Ci sono molte teorie possibili sull’origine dei Dieci Anelli, ma la cosa più intrigante è il modo in cui la scena ridimensiona le più ovvie. Captain Marvel fa la sua apparizione per mettere sul piatto una possibile origine cosmica, mentre Wong respinge il concetto di magia e Bruce Banner scarta un’origine terrena e secolare. Indipendentemente da dove provengano, l’origine dei Dieci Anelli è destinata ad avere importanti conseguenze. 

Captain America: The Winter Soldier

Captain America: The Winter Soldier si è concluso con una scena post-credits estremamente importante. Quella scena ha introdotto Wanda e Pietro Maximoff, spalancando le porte all’immensa portata della continuità narrativa del MCU.

Wanda è ora l’onnipotente Scarlet Witch, un personaggio chiave nell’espansione del Multiverso, destinato a toccare altri franchise cinematografici (anche se Evan Peters si è rivelato non essere il Quicksilver del Fox-Verse). L’importanza di questi due personaggi per l’immediato futuro del MCU, in particolare di Wanda, non può essere sopravvalutata.

Iron Man 2

Per quanto importante fosse l’introduzione di Quicksilver e Scarlet Witch, l’arrivo di Thor anticipato in Iron Man 2 è stato altrettanto seminale. La scoperta da parte dell’agente Phil Coulson del Mjolnir, il mistico martello del Dio del Tuono nella scena post-credit, è stata fondamentale per la Fase 1 del MCU.

All’epoca, il franchise si stava ancora espandendo, lentamente, dopo la grande accoglienza del primo Iron Man e le reazioni non proprio eccezionali a L’incredibile Hulk. Questa scena ha portato avanti il franchise con l’introduzione di uno dei personaggi fondamentali del MCU, con enormi conseguenze. 

Guardiani della Galassia Vol. 2

Guardiani della Galassia Vol. 2 è un ottimo esempio di scena post-credit di cui, in realtà, non abbiamo ancora visto le conseguenze. Il film si conclude con il personaggio di Ayesha che intende creare “Lui”, una figura che secondo molti fan potrebbe essere Adam Warlock, che nei fumetti era originariamente conosciuto come “Lui” e che, al pari di quello che si vede nella suddetta scena, è stato generato da un bozzolo.

La scena non ha ancora prodotto grandi risultati, principalmente a causa del ritardo del sequel del film, e forse nemmeno allora ci fornirà grandi domande. Ma dato che Adam Warlock è uno degli esseri cosmici più potenti dell’Universo Marvel, è probabile che prima o poi apparirà sul grande schermo. 

Black Widow

Anche l’importanza della scena post-credit di Black Widow deve ancora essere pienamente compresa. La sola cosa chiara è che la Contessa sta tramando qualcosa e decide di reclutare Yelena Belova per uccidere Occhio di Falco, cosa che avrà sicuramente delle conseguenze nell’attesissima serie Hawkeye.

La Contessa sta anche tramando nell’oscurità con U.S. Agent e sembra stia assemblando una squadra che secondo alcuni potrebbe essere una variante dei Thunderbolts o, addirittura, una qualche versione dei Dark Avengers. 

Black Panther

Black Panther si conclude con una scena post-credit dalle implicazioni enormi per il futuro del MCU. T’Challa rivela al mondo la verità sulle risorse del Wakanda, che è destinata ad avere conseguenze immediate e profonde per altre nazioni.

Il vero impatto di quella rivelazione deve ancora essere esplorato, principalmente a causa della massiccia interruzione causato dallo Snap, ma probabilmente verrà ripresa nell’atteso sequel di Black Panther previsto per il 2022 o forse nella serie World of Wakanda in arrivo su Disney+

Spider-Man: Far From Home

Spider-Man: Far From Home è tremendamente consequenziale per il personaggio di Peter Parker e potrebbe esserlo anche per il resto del MUC in modi che non sono così scontati. La falsa accusa che Spider-Man ha ucciso Mysterio ha avuto conseguenze immediate per Peter, ma l’apparizione di J.K. Simmons in una nuova versione di J. Jonah Jameson ha di certo implicazioni ancora più intriganti per il Multiverso.

Con la conferma che in Spider-Man: No Way Home appariranno cattivi apparsi in altri franchise cinematografici dell’Uomo Ragno, come Doctor Octopus ed Eletro, è chiaro che ora anche le domande su Jameson incombano. 

WandaVision

La scena post-credit di WandaVision ha decisamente il potenziale per influenzare il futuro del MCU. Non solo Scarlet Witch sta espandendo i suoi già considerevoli poteri imparando i segreti del Darkhold, ma sente anche le voci dei suoi figli, che fino a quel momento erano degli artefatti della sua stessa abilità magica.

Le prospettive su dove si trovano i suoi figli e chi potrebbero effettivamente essere sono ovviamente legate al più ampio multiverso del MCU, ma potrebbero anche portare a luoghi molto più mistici. I fan lo scopriranno sicuramente in Doctor Strange in the Multiverse of Madness, dove rivedremo Wanda.

The Avengers

Uno dei momenti più significativi del MCU si è verificato nella scena post-credit del primo film degli Avengers del 2012. Le conseguenze di quella rivelazione furono davvero cosmiche. Thanos sarebbe emerso come il grande cattivo della prima grande era del MCU, assemblando il Guanto dell’Infinito e spazzando via metà dell’universo.

L’attesa per questa rapida anticipazione è stata chiaramente ripagata in modi davvero epici ed è diventata una parte strutturale fondamentale dell’intero franchise. Da allora, la scena post-credit ha assunto ancora più importanza nel MCU.

Iron Man

La scena post-credit più importante di tutti i tempi, nel MCU, è la prima, che si verifica alla fine di Iron Man del 2008. Quando Nick Fury esce dall’ombra nell’appartamento di Tony Stark e parla dell’Iniziativa Avengers, parte una reazione a catena che darà poi vita all’intero franchise che tutti noi conosciamo oggi.

È stata una mossa audace da parte di una serie che, all’epoca, aveva poche garanzie di successo. Molti franchise hanno provato ad emulare questo assetto narrativo, senza ottenere però gli stessi risultati, rendendo questa scena e tutto ciò che comporta ancora più speciale.

The Tender Bar: Ben Affleck nella prima foto del film di George Clooney

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Amazon Studios ha diffuso la prima foto ufficiale di The Tender Bar, il nuovo film da regista di George Clooney  che vedrà protagonisti Ben Affleck, Lily Rabe, Tye Sheridan e Christopher Lloyd. La pellicola sarà presentata in anteprima alla Royal Festival Hall del Southbank Centre con la partecipazione di Clooney al 65mo BFI London Film Festival.

Il film racconta la storia di J.R. Moehringer (Ben Affleck), un uomo che non ha mai conosciuto suo padre, un dj di New York, e che, pur d’instaurare un tacito legame col genitore, durante l’infanzia ascoltava sempre la radio in attesa della voce paterna. Quando quella voce così confortante per J.R. ha smesso definitivamente di parlare, l’uomo ha iniziato a cercare conforto nei frequentatori del bar del quartiere, alla disperata ricerca di una surrogata figura paterna.

Lovely Boy in prima tv il 4 ottobre su Sky e NOW

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Lovely Boy in prima tv il 4 ottobre su Sky e NOW

Dopo la presentazione a Giornate degli Autori a Venezia 78, arriva in prima tv assoluta su Sky Cinema e in streaming su NOW Lovely Boy, il secondo film di Francesco Lettieri, con Andrea Carpenzano e Ludovica Martino.

Lovely Boy, tutto quello che non sai sul primo film sulla trap

Nic, in arte Lovely Boy, è l’astro nascente della scena trap romana. Tatuaggi in faccia, talento puro, completa strafottenza per il mondo. Inizialmente proiettato verso una folgorante ascesa musicale, rischia di essere risucchiato in una spirale di autodistruzione.

Scritto da Peppe Fiore e Francesco Lettieri, Lovely Boy ha tra i protagonisti Andrea Carpenzano (La terra dell’abbastanza, Il Campione)Ludovica Martino (Il Campione, Skam Italia, Sotto il sole di Riccione, Carosello Carosone) ed Enrico Borello (Il filo invisibile, Settembre), e si avvale della direzione della fotografia di Gianluca Palma, della scenografia di Marcella Mosca, dei costumi di Antonella Mignogna e del montaggio di Mauro Rodella.

Animali Fantastici: i Segreti di Silente darà finalmente giustizia a I Doni della Morte?

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La storia di Animali Fantastici: I Segreti di Silente sembra destinata a ripagare i fan della grande attesa di vedere sul grande schermo la storia di Silente, che negli adattamenti di Harry Potter e i Doni della Morte è stata fatta passare sotto silenzio a beneficio, comprensibilmente, della caccia agli Horcrux di Harry e i suoi.

I Segreti di Silente: da dove partiamo?

I film del 2010 e 2011 che portano al cinema il settimo libro della saga non si soffermano infatti troppo sul passato di Silente, sulla sua relazione con Gellert Grindelwald e su Ariana, la sorella di Silente morta tragicamente molto giovane. Entrambe le situazioni offrono molto spazio per raccontare meglio la figura di Silente.

L’immediato riferimento a un segreto che il preside di Hogwarts deve aver custodito tutta la sua vita potrebbe essere quello dell’esistenza di Aurelius Silente, il Credence interpretato da Ezra Miller la cui identità è stata svelata alla fine del I Crimini di Grindelwald.

Il colpo di scena, combinato con il titolo di Animali fantastici 3, chiarisce che la storia di Albus e di tutta la sua famiglia sarà sottoposta a un esame molto più approfondito nel prossimo film del Wizarding World, rispetto a quanto fatto fino a questo momento. Resta da vedere esattamente cosa verrà rivelato, ma il fatto che ci sia così tanta segretezza che circonda la vita passata di Albus e così tante scioccanti verità pronte a essere rivelate è qualcosa che è stato accennato in Harry Potter e i Doni della Morte Parte 2.

Aberforth

Lì, Aberforth, fratello minore di Albus, dice a Harry e compagni: “Conoscevo mio fratello, Potter. Ha succhiato la segretezza con il latte di mia madre. Segreti e bugie, è così che siamo cresciuti”. Nello stesso film si accenna alla sorte di Ariana, la più piccola della famiglia Silente (almeno per quanto ne sapevamo fino all’uscita del film del 2019), che è stata uccisa in un duello a tre tra Albus, Aberforth e Grindelwald. Animali fantastici: I segreti di Silente potrebbe raccontare e spiegare anche questa parte della storia.

Aurelius

Il titolo da solo – in particolare, che è Segreti, al plurale – indica che ci sarà più di un segreto da svelare su Albus Silente. Questa pluralità di segreti aggiunge un nuovo livello alla citazione dei Doni della Morte di Aberforth, poiché si potrebbe forse dedurre che entrambi sapevano dell’esistenza di un quarto fratello, Aurelius, e dovevano tenerlo segreto per il bene della loro madre, Kendra.

Ariana

Il titolo suggerisce anche che Animali Fantastici 3 potrebbe immergersi ulteriormente nel passato e mostrare cosa è successo ad Ariana. Dato che lo stesso Albus crede che il colpo mortale possa essere venuto dalla sua bacchetta, allora c’è la possibilità di mostrare il segreto più devastante della sua vita, aggiungendo ancora più peso a ciò di cui Aberforth ha avvertito Harry. Oltre a questi due segreti, potrebbero esserci ulteriori rivelazioni sulla famiglia Silente, dato che il franchise di Animali fantastici mira ad aggiungere nuovi livelli al franchise principale di Harry Potter, nonostante il rischio di creare delle incongruenze nella storia.

Grindelwald

C’è anche l’altro segreto di Silente, che è il suo amore per Grindelwald. I film non hanno mai esplorato esplicitamente il fatto che Silente fosse gay, né che fosse innamorato del suo vecchio amico diventato un grande rivale, anche perché fino a questo momento non era un elemento rilevante per la storia, ma è un argomento che Animali Fantastici 3 non potrà più ignorare. Proprio come Albus stesso non può continuare a mandare altri a combattere questa guerra per lui e evitare di affrontare Grindelwald, la serie non può continuare a evitare questa verità su chi sono questi personaggi e cosa provano l’uno per l’altro. Non è chiaro se lo stesso Aberforth sapesse dei sentimenti di Albus per Grindelwald, ma certamente sapeva che il preside di Hogwarts aveva molti segreti, forse più di quanto chiunque potesse immaginare.

X-Men più inclusivi: cambieranno nome per il MCU?

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X-Men più inclusivi: cambieranno nome per il MCU?

I mutanti della Marvel sono universalmente riconosciuti come X-Men fin dal loro debutto nel lontano 1963, nonostante nel corso degli anni il gruppo abbia ospitato al suo interno innumerevoli personaggi femminili.

Tuttavia, nel corso degli anni, il nome “X-Men” è stato spesso oggetto di alcune velate critiche in merito alla natura inclusiva della stessa dicitura, qualcosa su cui si è anche ironizzato nel film Dark Phoenix attraverso il personaggio di Mystica, interpretato da Jennifer Lawrence (ricordate la battuta “X-Women“?). Tuttavia, non si è mai parlato seriamente di dare alla squadra un nome più inclusivo. O forse sì?

In una vecchia intervista con Nuke the Fridge riportata alla luce da CBM, Victoria Alonso, la produttrice che lavoro per la Walt Disney Pictures e i Marvel Studios, aveva già chiarito che, dal suo punto di vista, il marchio “X-Men” è ormai diventato obsoleto. “Non so cosa accadrà in futuro”, ha risposto quando le è stato chiesto dell’acquisizione delle proprietà di Fox da parte di Disney. “È divertente che la gente chiami questo gruppo X-Men quando, in realtà, ci sono un sacco di supereroine al suo interno. Penso che ormai sia diventato obsoleto.”

È importante notare che quest’intervista risale al 2019, durante la promozione dell’uscita in home video di Captain Marvel, ma ciò non significa che le discussioni interne allo studio sul debutto dei mutanti nel MCU non fossero già avvenute. Inoltre, ora che Alonso ha acquistato maggiore prestigioso tra i ranghi della multinazionale, è chiaro che sarà destinata ad avere maggior influenza sui progetti che verranno.

A marzo di quest’anno era arrivata la notizia – ovviamente non confermata – che i Marvel Studios aveva pianificato di introdurre gli X-Men nel MCU attraverso un film che dovrebbe intitolarsi The Mutants. Da allora, però, non ci sono più stati aggiornamenti in merito. Tuttavia, quel titolo sembra suggerire che, in effetti, l’era dei mutanti identificati in qualità di gruppo come “X-Men” potrebbe essere ad una svolta significativa.

SEAL Team 5×01: promo e trama dall’episodio

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SEAL Team 5×01: promo e trama dall’episodio

Il network americano della CBS dopo il trailer ha diffuso promo e trama di SEAL Team 5×01, il primo episodio l’annunciata quinta stagione di SEAL Team.

In SEAL Team 5×01 che si intitolerà  “Trust, But Verify: Part 1” Tutti su Bravo sono scioccati quando apprendono che un esercizio di addestramento è davvero la copertura per una missione segreta per portare un esperto di armi fuori da uno dei paesi più pericolosi del mondo, nella premiere della quinta stagione di SEAL TEAM, che debutterà domenica 10 ottobre sulla CBS.

In SEAL Team 5×01 protagonisti sono  David Boreanaz (Jason Hayes) Max Thieriot (Clay Spenser) Neil Brown Jr. (Ray Perry) AJ Buckley (Sonny Quinn) Toni Trucks (Lisa Davis)

Guest star di SEAL Team 5×01 sono Justin Melnick (Brock Reynolds) Tyler Gray (Trent Sawyer) Parisa Fakhri (Naima Perry) Rachel Boston (Hannah Oliver) Alona Tal (Stella Baxter) Kerri Medders (Emma Hayes) Mike Wade (Lt. Soto) Jennifer Shelton (Sottosegretario) Keong Sim (Jin) Matthew Hancock ( Uomo vestito ) Gavin White (Mikey Hayes) Carolyn Ordonez (Eva) Jim Hanna (Generale Parham) MJ Kang (Kwan Jon-Wi)

SEAL Team 5×01

SEAL Team 5 è la quinta stagione della nuova serie tv SEAL Team creata da Benjamin Cavell per il network americano della CBS. Nel cast di SEAL Team 5 protagonisti David Boreanaz interpreterà il capitano Jason Hayes, Max Thieriot, Neil Brown Jr., A.J. Buckley, Jessica Paré e Tony Trucks.

I Seal non saranno solo impiegati sul suolo americano, ma anche in giro per il mondo dove dimostreranno il loro forte patriottismo e senso di appartenenza alla terra stelle e strisce. Lasciare figli e famiglia per partire in missione non è mai un compito facile, ma i nostri paladini saranno pronti a gettare il cuore oltre l’ostacolo per la difesa del proprio Paese. SEAL Team debutterà in America a Settembre 2017.

The Rookie 4×01: anticipazioni dalla season premiere

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The Rookie 4×01: anticipazioni dalla season premiere

Il network americano della ABC ha diffuso le anticipazioni di The Rookie 4×01, il primo episodio della quarta attesa  stagione di The Rookie.

In The Rookie 4×01 che si intitolerà “Life and Death”L’agente Nolan e l’intera squadra corrono contro il tempo per localizzare Lopez dopo che è stata rapita il giorno del suo matrimonio, non solo per salvarle la vita ma anche per lei bambino non ancora nato, nella premiere della quarta attesa stagione di The Rookie, che debutterà domenica 26 settembre su ABC.

Guest star di The Rookie 4×01 sono Camille Guaty come Sandra “La Fiera” De La Cruz, Kamar De Los Reyes come Detective Sgt. Ryan Caradine e Kyle Secor nei panni dell’agente Sam Taggart. “Life and Death” è stato scritto da Alexi Hawley e diretto da Bill Roe.

The Rookie  4×01

The Rookie 4 è la quarta stagione della  serie tv The Rookie creata da Alexi Hawley. The Rookie è basata su fatti realmente accaduti, e  segue John Nolan, un uomo di quarant’anni, che diventa il debuttante più anziano del dipartimento di polizia di Los Angeles. La serie segue John Nolan, un uomo di quarant’anni, che si sposta dalla sua confortevole vita in città a Los Angeles per perseguire il suo sogno di diventare un agente del dipartimento di polizia di Los Angeles. Deve, però, navigare nel pericoloso, umoristico e imprevedibile mondo di un poliziotto “giovane”.

In The Rookie 4 protagonisti sono Nathan Fillion come John Nolan, Afton Williamson come Talia Bishop, Eric Winter come Tim Bradford, Melissa O’Neil come Lucy Chen,  Richard T. Jones come Wade Grey, Titus Makin come Jackson West, Alyssa Diaz come Angela Lopez  e Mercedes Mason come Zoe Andersen.

What If… ?: le più grandi domande che ci lascia l’episodio su Party Thor

Il settimo episodio di What If… ? ha ufficialmente introdotto Party Thor, ossia una versione del Dio del Tuono cresciuta come figlio unico dopo che Odino ha restituito il neonato Loki alla sua famiglia invece di prenderlo con sé. Come da tradizione, l’episodio pone una serie di interrogativi alquanto interessanti, soprattutto a causa del ritorno scioccante di un vecchio cattivo del MCU. Scopriamo grazie a Screen Rant quali sono i principali…

Quanto è potente la madre di Thor?

La madre di Thor, Frigga, è sempre stata un personaggio minore nel MCU, ma grazie a What If… ? abbiamo finalmente la possibilità di scoprire qualcosa in più sul personaggio. Dopo che Odino entra nel sonno profondo e Frigga si allontana da Asgard, Thor è libero dalla supervisione dei genitori. Vista l’opportunità, decide di dare un party intergalattico sulla Terra, ma quado Thor sente che Frigga sta andando a Midgard per controllarlo e assicurarsi che stia studiando, come sostiene, si spaventa e inizia subito a cercare di annullare tutti i danni che ha causato al pianeta.

A questo punto, il terrore abietto di Thor pone un quesito interessante: quanto è potente Frigga, dal momento che è capace di generare nel figlio una tale angoscia? È chiaro che la cosa dipende molto dall’autorità che Frigga esercita su Thor (dopotutto, è pur sempre sua madre!), ma è possibile che Frigga sia addirittura più forte di suo figlio che brandisce il Mjolnir? Pochi dettagli sul passato del personaggio sono stati rivelati nel MCU. Tuttavia, è noto che Frigga possiede resistenza, forza e velocità tipiche di Asgard, che è stata allevata dalle streghe e che possiede abilità magiche estremamente potenti, alla pari di quelle di Loki (qualcosa che a Thor stesso manca). Si tratta, quindi, di un personaggio straordinariamente potente, anche se il MCU non ha ancora rivelato quanto possa essere forte Frigga al suo apice.

Captain Marvel è più forte di Thor?

Una buona parte dell’episodio 7 di What If… ? è dedicata alla battaglia tra Captain Marvel e Thor. La lotta si estende in tutto il mondo, con entrambi i titani che sfoggiano colpi di potere e ferocia giganteschi. Sebbene non vinca a titolo definitivo, tuttavia, Captain Marvel sembra piuttosto forte contro Thor e il Mjolnir, poiché è impermeabile ai suoi attacchi fulminei e può chiaramente eguagliare la sua forza.

Da quando è stata introdotta per la prima volta nel MCU, Captain Marvel è stata sempre identificata come l’Avenger più forte, e anche se il Party Thor che combatte in quest’episodio non è certamente la versione più forte del personaggio, il fatto che lei si scontri con il Dio del Tuono è la prova che, se messi direttamente l’uno contro l’altro, Captain Marvel ne uscirebbe vincitore.

In che modo Ultron ha ottenuto le Gemme dell’Infinito?

Il momento più intrigante del settimo episodio di What If… ? arriva proprio alla fine, quando Thor, Jane e l’Osservatore assistono al ritorno di Ultron, attraverso un portale aperto, che brandisce le Gemme dell’Infinito. Sembrerebbe che questo Ultron abbia avuto origine in una realtà completamente diversa, ma ciò non spiega necessariamente come abbia acquisito tutte le gemme.

Di alcune, come la Gemma dello Spazio, la Gemma della Mente e la Gemma della Realtà, Ultron avrebbe potuto impossessarsi semplicemente con la forza, ma per quanto riguarda le altre, come la Gemma dell’Anima e la Gemma della Mente, è la questione è leggermente più complicata. Ultron è potente, ma è lo è abbastanza da sconfiggere gli incantesimi di Doctor Strange? O dell’Antico? E a cosa dovrebbe rinunciare un’intelligenza artificiale in cambio della Gemma dell’Anima? Si spera che i prossimi episodi di What If… ? facciano maggiore chiarezza sulla ricerca di Ultron delle Gemme dell’Infinito.

Perché l’Osservatore è sorpreso dal ritorno di Ultron?

what ifUltron appare alla fine del settimo episodio di What If… ?, e il suo ritorno sembra sorprendere anche lo stesso Osservatore. Il presunto essere onnisciente ha previsto e supervisionato tutto ciò che è accaduto finora nella serie. Se Ultron avesse trascorso del tempo in altre realtà alla ricerca delle Gemme dell’Infinito, sicuramente l’Osservatore ne sarebbe stato consapevole.

Allora, com’è possibile che sia così scioccato nel vedere Ultron? Forse Ultron stava bloccando la sua visione usando il potere delle Gemme dell’Infinito? Forse stava operando in un angolo così remoto dell’universo da essere “invisibile” anche ai suoi occhi? O è possibile che l’Osservatore non sia così potente come ha voluto far credere?

Quanto è potente Ultron con le Gemme dell’Infinito?

In Avengers: Age of Ultron, il cattivo robotico era una forza da non sottovalutare. La sua immensa intelligenza artificiale, l’esoscheletro al vibranio e l’esercito di robot hanno richiesto tutta la potenza dei Vendicatori per essere sconfitti, e questo prima che possedesse anche solo una delle Gemma dell’Infinito.

Ora che in What If… ? le ha tutte, quanto è davvero forte Ultron? Forse potrebbe non possedere la forza fisica innata di Thanos, ma Ultron è un nemico ancora più formidabile in termini di tattiche, pianificazione e comando delle sue legioni. Inoltre, è molto probabile che abbia i medesimi poteri aggiuntivi che anche Thanos ha ottenuto dalle Gemme. Ciò significa che questa versione di Ultron con le Gemme è probabilmente ancora più pericolosa del Thanos di Avengers: Infinity War.

Super Mario: Chris Pratt a guida del cast vocale del film

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Super Mario: Chris Pratt a guida del cast vocale del film

Illumination Entertainment torna ad aggiornare sul film dedicato a Super Mario con un lungo elenco di nomi famosi che andranno a prestare le loro voci ai protagonisti del film d’animazione.

Il primo nome, che ovviamente darà voce a Mario, è Chris Pratt, al quale si affianca Anya Taylor Joy che è stata scelta per dar voce alla Principessa Peach. Seguono a ruota Charlie Day per Luigi, Jack Black per Bowser. Di seguito l’elenco completo dei nomi coinvolti nel progetto della divisione d’animazione Universal:

  • Chris Pratt nel ruolo di Mario
  • Anya Taylor-Joy nel ruolo di Peach
  • Charlie Day nel ruolo di Luigi
  • Jack Black nel ruolo di Bowser
  • Keegan-Michael Key nel ruolo di Toad
  • Seth Rogan nel ruolo di Donkey Kong
  • Kevin Michael Richardson nel ruolo di Kamek
  • Fred Armisen nel ruolo di Cranky Kong
  • Sebastian Maniscalco nel ruolo di Spike

L’uscita nelle sale di Super Mario Bros. è prevista nel 2022.

Questa la trama ufficiale del gioco:

Il Regno dei Funchi è un luogo pacifico in cui creature dalla testa a forma di fungo chiamate Toad vivono in perfetta armonia. Questa pace viene compromessa da Bowser il malvagio re dei Koopa Troopa e dal suo esercito che conquista il territorio e trasforma gli abitanti in blocchi di mattone. Successivamente rapisce la principessa del regno Peach Toadstool, l’unica in grado di spezzare l’incantesimo che grava sui Toad. Per molto tempo, nel Regno dei Funghi regnano le tenebre, ma quando la notizia giunge anche ai due fratelli italiani Mario e Luigi, questi si dirigono verso i confini del regno per salvare la principessa. Dopo un lungo viaggio attraverso 8 mondi, Mario e Luigi riescono a raggiungere il castello di Bowser e a sconfiggerlo in battaglia (facendolo cadere nella lava). È così che la principessa viene salvata e il Regno dei Funghi riportato alla pace. Dopo aver compiuto la missione, Mario e Luigi decidono di rimanere nel Regno dei Funghi per proteggerlo da eventuali minacce. Il rapporto tra Mario e la principessa Peach diventerà col tempo amore.

James Bond e il ruolo della donna: la critica del regista di No Time to Die

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Durante una recente intervista con The Hollywood Reporter, Cary Fukunaga, il regista dell’attesissimo No Time to Die, ha avuto modo di riflettere sul ruolo della donna nel franchise di Bond, lanciando una critica esplicita ad alcuni dei film della saga che hanno visto come protagonista il compianto Sean Connery, l’iconico attore a cui viene associato, da sempre, il volto di 007.

“Era Thunderball: Operazione Tuono, o forse Missione Goldfinger, quel film in cui il personaggio di Sean Connery, praticamente, violenta una donna?”, ha dichiarato Fukunaga. “Lei dice: ‘No, no, no’ e lui invece: “Sì, sì, sì”. Oggi non andrebbe bene un cosa del genere.”

Il regista ha poi cercato di approfondire il discorso attorno alla natura sessuale del personaggio di 007, ammettendo che certi cambiamenti, da un punto di vista narrativo, non possono succedere all’improvviso, ma che No Time to Die sarà di certo un passo verso un radicale cambio di prospettiva.

James Bond non può diventare un’altra persona da un momento all’altro”, ha spiegato Fukunaga. “Di certo può assolutamente cambiare il mondo che lo circonda e il modo in cui lui stesso si relaziona con il mondo. Alla fine è solo la storia di un uomo bianco che lavora come spia, ma è comunque importante impegnarsi per cercare di rendere i personaggi femminili molto più che dei semplici accessori.”

Tutto quello che sappiamo su No Time to Die

No Time to Die, atteso nelle sale italiane il 30 settembre 2021, vede nel cast Daniel Craig (James Bond), Léa Seydoux (Madeleine Swann), Ralph Fiennes (M), Naomie Harris (Eve Moneypenny), Ben Whishaw (Q), Rory Kinnear (Bill Tanner) e Jeffrey Wrigh (Felix Leiter). Le new entry del cast sono invece Rami Malek, Billy Magnussen, Lashana Lynch Ana de Armas.

In No Time to Die, Bond si gode una vita tranquilla in Giamaica dopo essersi ritirato dal servizio attivo. Il suo quieto vivere viene però bruscamente interrotto quando Felix Leiter, un vecchio amico ed agente della CIA, ricompare chiedendogli aiuto. La missione per liberare uno scienziato dai suoi sequestratori si rivela essere più insidiosa del previsto, portando Bond sulle tracce di un misterioso villain armato di una nuova e pericolosa tecnologia.

Black Widow: l’interprete di Rick Mason commenta la diatriba Johansson-Disney

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O.T. Fagbenle ha commentato la causa che Scarlett Johansson ha intentato ai danni della Disney in seguito all’uscita congiunta di Black Widow nelle sale e su Disney+. Nel film, l’attore britannico ha interpretato il ruolo di Rick Mason, amico e alleato di Natasha Romanoff dai tempi dello SHIELD.

Parlando con AP Entertainment, Fagbenle si è così espresso al riguardo: “Onestamente, non sono molto informato sull’accaduto. Mi piacerebbe parlarne con qualcuno per saperne di più, perché al momento non sono informato. Quello che posso dire, però, è che penso che tutti i lavoratori debbano essere pagati in maniera equa. Onestamente, i lavoratori a cui penso sono quelli che hanno il salario minimo… Penso, ad esempio, a quelli che lavorano nelle fabbriche, provvedono alla realizzazione dei vestiti che indossiamo e vengono sfruttati. Questa è la mia principale preoccupazione quando penso ad un tipo di lavoro ingiusto.”

La causa intentata da Johansson ha fatto scalpore alla Disney, e non solo perché l’attrice – almeno per ora – sembra essere stata esclusa da tutti i progetti futuri dello studio. Quando la notizia esplose, poco dopo è stato riferito che anche Emma Stone ed Emily Blunt, protagoniste rispettivamente di Crudelia e Jungle Cruise (entrambi uscite in contemporanea al cinema e su Disney+), fossero intenzionate ad intentare azioni legali.

La cosa non è mai avvenuta (anzi, entrambe hanno addirittura firmato per i sequel dei rispettivi film), e proprio di recente il CEO dello studio, Bob Chapek, ha annunciato che in futuro la Disney modificherà le sue politiche contrattuali per riflettere meglio la transizione verso lo streaming e l’epoca che stiamo ormai vivendo a seguito della pandemia di Covid-19.

La regia di Black Widow è stata affidata a Cate Shortland, seconda donna (dopo Anna Boden di Captain Marvel) a dirigere un titolo dell’universo cinematografico Marvel, mentre la sceneggiatura è stata riscritta nei mesi scorsi da Ned Benson (The Disappearance of Eleanor Rigby). Insieme a Scarlett Johansson ci saranno anche David HarbourFlorence Pugh e Rachel Weisz. Il film arriverà nelle sale il 7 luglio e su Disney+ con Accesso Vip il 9 luglio.

In Black Widow, quando sorgerà una pericolosa cospirazione collegata al suo passato, Natasha Romanoff dovrà fare i conti con il lato più oscuro delle sue origini. Inseguita da una forza che non si fermerà davanti a nulla pur di sconfiggerla, Natasha dovrà affrontare la sua storia in qualità di spia e le relazioni interrotte lasciate in sospeso anni prima che diventasse un membro degli Avengers.

Venom 2: Woody Harrelson voleva che fosse Andy Serkis a doppiare Carnage

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Ad un certo punto, durante le riprese di Venom: La furia di Carnage, Woody Harrelson voleva che fosse Andy Serkis a doppiare il personaggio di Carnage. Chi meglio dell’attore responsabile di aver creato personaggi indimenticabili attraverso la motion capture (basti pensare alle saghe de Il signore degli anelli e Il pianeta delle scimmie) avrebbe potuto assolvere l’arduo compito?

Parlando con ComicBook, Woody Harrelson ha spiegato che, all’inizio, il suo desiderio era che fosse proprio Andy Serkis a prestare la voce a Carnage nel sequl di Venom. Il celebre attore era molto nervoso all’idea di dover doppiare il personaggio, ma fortunatamente Serkis è riuscito a convincerlo. Nonostante le perplessità iniziali (legate soprattutto alle aspettative che i fan nutrono nei confronti del debutto della nemesi di Venom sul grande schermo), Harrelson ha ammesso che alla fine è stato contento di aver prestato al personaggio la sua voce.

“È stato fantastico. Mi è piaciuto davvero. È strano, perché in un certo senso è come se stessi interpretando due personaggi in uno”, ha spiegato Woody Harrelson. “Ne abbiamo parlato molto Tom e, ovviamente, anche con Andy Serkis, che ha diretto il film. Io continuavo a pensare che Andy avrebbe dovuto prestare la voce al personaggio, ma lui continuava a insistere che spettava a me farlo. E alla fine sono contento di com’è andata. Ovviamente, ci sono degli effetti sulla mia voce, ma in generale sono contento del processo.”

Quello che sappiamo su Venom: La furia di Carnage

Tom Hardy ritorna sul grande schermo nel ruolo del “protettore letale” Venom, uno dei personaggi Marvel più enigmatici e complessi. In Venom: La furia di Carnage assisteremo allo scontro tra il simbionte e Cletus Kasady, aka Carnage, uno degli antagonisti più celebri dei fumetti su Spider-Man, interpretato da Woody Harrelson.

Nel cast del sequel anche Michelle Williams (Fosse/Verdon) nei panni di Anne Weying, Naomie Harris (No Time to Die) nei panni di Shriek e l’attore inglese Stephen Graham (Boardwalk Empire, Taboo). Il film uscirà in autunno al cinema.

TUDUM programma: il primo evento globale per i fan di Netflix!

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TUDUM programma: il primo evento globale per i fan di Netflix!

Netflix ha svelato i dettagli della programmazione di “TUDUM: Un evento globale Netflix per i fan” che si terrà sabato 25 settembre, a partire dalle ore 18:00, live sui canali YouTube di Netflix in tutto il mondo, oltre che su Twitter, Twitch e Facebook.

Lilly Singh presenterà la prima ora dell’evento, durante la quale saranno trasmesse una clip esclusiva del nuovo film Red Notice, un primo sguardo alle nuove stagioni di Bridgerton e Ozark, oltre ad una speciale sorpresa riguardante Stranger Things.

Parlando di “Sottosopra”, i protagonisti di Stranger Things, Finn Wolfhard e Caleb McLaughlin, saliranno sul palco per condurre la seconda ora dell’evento, regalando ai fan l’anteprima di The Sandman, Vikings: Valhalla e della quarta stagione di Cobra Kai. Sarà inoltre annunciato il nuovo film Tyler Rake, presentato un estratto esclusivo della scena di apertura di Cowboy Bepop e ci sarà un panel con protagoniste le star dei film d’azione targati Netflix: Charlize Theron, Regina King, Zazie Beetz e non solo, accompagnate da Bozoma Saint John, Chief Marketing Officer di Netflix.

Presentatrice esclusiva della terza ora di TUDUM sarà Nicola Coughlan di Bridgerton. I momenti clou saranno l’annuncio della data di uscita della seconda stagione di Emily in Paris con tanto di trailer in anteprima, un augurio speciale alla nuova regina di The Crown, una clip esclusiva tratta dal nuovo film Don’t Look Up, un dietro le quinte con il cast di Umbrella Academy, il lancio del trailer di Army of Thieves, prequel Army of the Dead, e le ultime novità su The Witcher.

Più di 145 tra le nostre più grandi star e tra i più famosi creativi di tutto il mondo – in rappresentanza di 100 serie, film e contenuti speciali – saliranno sul palco virtuale per questa emozionante giornata ricca di esclusive e anteprime.

Ispirato al primo suono che si sente all’inizio di una serie o un film su Netflix, TUDUM è il primo evento globale Netflix per i fan. L’obiettivo è semplice: onorare e intrattenere i fan Netflix di tutto il mondo.

Come guardare TUDUM

L’evento in live streaming inizierà alle 18:00 ora italiana e sarà trasmesso sui canali YouTube di Netflix in tutto il mondo, oltre che su Twitter, Twitch e Facebook. La programmazione includerà anche alcuni speciali pre-show dedicati a serie e film coreani e indiani, ma anche a entusiasmanti contenuti anime, a partire dalle 14:00 su canali specifici.

Il programma completo di TUDUM

Spider-Man: No Way Home, siamo vicini all’arrivo del nuovo trailer?

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Sulle base di quanto è stato rivelato dal primo trailer ufficiale, è chiaro che tutti i fan dell’attesissimo Spider-Man: No Way Home non vedano l’ora di vedere un nuovo trailer del film che magari possa rivelare ancora di più in merito alla trama del misteriosissimo cinecomic che arriverà nelle sale a dicembre.

Ebbene, ora sappiamo quando potrebbe arrivare questo secondo trailer ufficiale. In base a quanto rivelato via Twitter da Daniel Ritchman, infatti, il nuovo trailer ufficiale di No Way Home (che di fatto sarebbe IL trailer ufficiale, considerando che quello arrivato online ad agosto era il teaser) dovrebbe fare il suo debutto a novembre, in concomitanza con la release al cinema di Eternals o con quella di Ghostbusters: Legacy.

Il primo trailer di Spider-Man: No Way Home ha battuto rapidamente il record stabilito da Avengers: Endgame, diventando il trailer più visto durante le prime 24 ore. Il primo sguardo alla terza avventura dell’Uomo Ragno ambientata nel MCU ha anche suscitato tutta una serie di teorie all’indomani della sua uscita, con i fan che hanno analizzato nel dettaglio il filmato, alla ricerca di easter eggs, camei nascosti e possibili indizi sulla trama.

Le riprese di Spider-Man: No Way Home si sono svolte ad Atlanta. Nel film vedremo Tom HollandZendaya, Jacob Batalon, Tony Revolori Marisa Tomei tornare nei loro personaggi del francise. Inoltre, il film vedrà, trai suoi interpreti, anche Benedict Cumberbatch nei panni di Doctor Strange, che poi vedremo in Doctor Strange in the Multiverse of Madness, diretto da Sam RaimiJamie Foxx che tornerà a vestire i panni di Electro, come in The Amazing Spider-Man 2, e infine Alfred Molina, che sarà di nuovo Doctor Octopus di Spiderman 2.

Il film è diretto da Jon Watts (già regista di Homecoming e Far From Home) e prodotto da Kevin Feige per i Marvel Studios e da Amy Pascal per la Pascal Production. Il film arriverà nelle sale americane il 17 dicembre 2021.

The Guilty, recensione del film con Jake Gyllenhaal

The Guilty, recensione del film con Jake Gyllenhaal

The Guilty, nuovo film di Antoine Fuqua, è il remake dell’omonimo film danese del 2018. Il film é stato presentato al Toronto International Film Festival l’11 settembre 2021, sarà distribuito limitatamente in alcune sale statunitensi dal 24 settembre e approderà su Netflix il 1 Ottobre.

The Guilty perde la freddezza claustrofobica dell’originale

Questa versione di The Guilty è ambientata a Los Angeles durante il culmine della stagione degli incendi e, come rivelano alcuni rapidi flash di cinegiornali, anche un periodo di disordini sociali. Incendi di ogni tipo imperversano e il fumo soffoca l’aria, ma l’agente Joe Baylor (Jake Gyllenhaal) non riesce a prendere fiato: ha un’asma furiosa e una vita personale e professionale piuttosto turbolenta. Costretto a faticare al centro di smistamento del 911 della città – una punizione per ragioni che si rivelano lentamente – il cattivo atteggiamento di Joe è a un punto critico.

Entra quindi in scena Emily. Il personaggio è uno dei tanti nel film che esiste solo come voce al telefono; i titoli di coda di Fuqua evitano di attribuire nomi ai personaggi che chiamano la centrale, anche se il cast di supporto stellare del film include Riley Keough, Peter Sarsagaard, Ethan Hawke, Eli Goree e Da’Vine Joy Randolph. Emily viene presentata proprio come la sua controparte nel film di Moller: Joe risponde al telefono, ma la donna singhiozzante finge di essere al telefono con suo figlio sconvolto. Joe riesce a superare il suo terribile umore e i suoi problemi familiari per capire cosa sta realmente accadendo; Emily è stata rapita e non può dire molto a Joe. Il poliziotto si mobilita quindi per cercare di risolvere un caso apparentemente inverosimile e tentare di salvare Emily prima che sia troppo tardi.

Dal punto di vista narrativo, le trame delle due versioni di The Guilty si equivalgono quasi totalmente: l’adattamento di Nic Pizzolato tende a rimanere piuttosto vicino alla versione originale, cercando di puntare tutto sul coinvolgimento patetico di Gyllenhaal, qui in veste anche di produttore del film. Pizzolato tenta di aggiungere ulteriori spunti di riflessione, come domande più profonde sul ruolo della polizia nel mondo moderno, che contrastano tuttavia con l’impianto da canonico thriller hollywoodiano che si viene a creare durante la visione del film. Questo remake di The Guilty sembra travisare completamente il minimalismo tensivo dell’originale, proponendone una versione adrenalinica in costante defibrillazione.

Gyllenhaal è focus nevralgico dell’intera pellicola e convoglia l’attenzione dello spettatore sulla mimica facciale e il controcampo visivo, rappresentato unicamente dai supporti tecnologici: computer e linea telefonica sono infatti gli unici mezzi di interlocuzione per Joe, ed effettivamente permettono di acuire il crescendo tensivo della pellicola nella stessa maniera dell’originale. Il fascino dell’originale di Moller risiede tuttavia nell’accezione estremamente “nordica”, serrata e altamente claustrofobica della pellicola; la traslazione della vicenda in California dà vita necessariamente a una patina da thriller poliziesco intrinsecamente americano, che funziona nel complesso, ma non consta del medesimo lavoro accurato in termini di scenografia e messa in scena dell’originale.

The Guilty Jake Gyllenhaal

The Guilty rimane nell’ombra dell’originale

La riflessione sulla colpa in senso lato e sull’identificazione di chi sia, effettivamente, più o meno colpevole e nei riguardi di cosa, viene meno nel remake di Fuqua. La forza propulsiva della sceneggiatura originale risiedeva infatti nell’analogia inizialmente suggerita tra protagonista e l’interlocutrice femminile: entrambi impenitenti e fuggitivi, divorati internamente dal timore generato da una colpa per loro impronunciabile. Si tratta di personaggi attanagliati da un presente statico, che trova in un’agorafobia degli spazi scenici la sua rappresentazione migliore.

Ciò che ha fatto spiccare il film originale è la sua attenzione su un caso singolare e pieno di suspense, girato in un’unica location con un uso eccellente del montaggio del suono, del missaggio e dell’editing, insieme a una notevole performance del protagonista per offrire un vero senso di suspense. The Guilty sembra invece leggermente più interessato a creare due trame parallele: la storia di Joe e quella del caso che sta disperatamente cercando di risolvere, creano due linee narrative che faticano ad intersecarsi e conferire alla trama un’organicità di fondo.

Questo va sia a vantaggio che a svantaggio del film: da un lato, offre una grande vetrina per le capacità recitative di Gyllenhaal, che riesce a mostrare ancora una volta la sua duttilità attoriale nel rendere la  vulnerabilità di un uomo che lotta per venire a patti con il suo passato mentre corre contro il tempo per salvare la vita di qualcuno. Con le telecamere di Fuqua che seguono infatti Joe in stile documentario, una miriade di primi piani del viso di Joe, dei suoi occhi, della sua bocca, mentre naviga attraverso uno tsunami infinito di chiamate d’emergenza, è evidente fin dall’inizio che Joe è sotto un grande stress lavorativo, ma anche nella vita personale.

D’altra parte, e nell’impiegare una parte maggiore di minutaggio indagando le “nuove” lotte di Joe, The Guilty si allontana da ciò che ha reso l’originale veramente efficace: perde l’attenzione sulla trama principale e lo spettatore non può fare a meno di sentire il distaccamento empatico dal personaggio, chiuso in problematiche raffazzonate e poco incisive, totalmente distanti dalle riflessioni etiche della controparte nordica.

Isla Fisher: 10 cose che non sai sull’attrice

Isla Fisher: 10 cose che non sai sull’attrice

Isla Fisher è negli anni diventa una vera e propria icona di stile, nonché apprezzata interprete, distintasi principalmente per i suoi ruoli comici. Non sono tuttavia mancati negli anni anche ruoli più drammatici, che le hanno permesso di sfoggiare una buona versatilità e riconosciute doti interpretative.

Ecco 10 cose che non sai di Isla Fisher.

Isla Fisher: i suoi film

1. È celebre per i suoi film comici. L’attrice esordisce al cinema con il film The Pool, per poi prendere parte a titoli come Scooby-Doo (2002), I ♥ Huckabess (2004) e 2 single a nozze (2005), con cui ottiene maggior notorietà. Dopo alcuni ruoli in film come Matrimonio per sbaglio (2006) e Hot Rod – Uno svitato in moto (2007), diventa celebre come protagonista del film I Love Shopping (2009). Dal quel momento viene chiamata per titoli di rilievo come Il Grande Gatsby (2013), Now You See Me – I maghi del crimine (2013), Life of Crime – Scambio a Sorpresa (2013), Grimsby – Attento a quell’altro (2016), dove recita accanto agli attori Sacha Baron Cohen, Mark Strong e Rebel Wilson, Le spie della porta accanto (2016), Animali Notturni (2016), Prendimi! (2018) e The Beach Bum (2019).

2. Ha recitato in celebri serie TV. Dopo aver esordito in televisione con le serie Bay City (1993) e Paradise Beach (1993), l’attrice ottiene una prima notorietà recitando nel ruolo di Shannon Reed nella soap opera Home and Away (1994-1997). Successivamente continuerà a recitare per il piccolo schermo comparendo in serie come Oliver Twist (1999), Neighbors from Hell (2010), Bored to Death (2011), Sofia la principessa (2015) e in Arrested Development, dove ricopre il ruolo di Rebel Alley in un totale di 16 episodi.

3. È stata anche doppiatrice. In diverse occasioni l’attrice ha prestato la propria voce per alcuni noti film d’animazione. Nel 2008 doppia infatti il personaggio della professoressa Losà in Ortone e il mondo dei Chi, mentre nel 2011 è la voce di Borlotta, la protagonista femminile del film Rango, premiato con l’Oscar al miglior film d’animazione. Nel 2012 dà invece voce al personaggio di Dentolina in Le 5 leggende.

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Isla Fisher e Sacha Baron Cohen

4. È sposata con il noto attore. Nel 2004 l’attrice si fidanza con Sacha Baron Cohen, che ha poi sposato nel 2010. La coppia si è in più occasioni distinta per l’affiatamento che li unisce, dando vita in più occasioni a divertenti gag anche sui rispettivi social network. La Fisher ha inoltre lavorato con il marito nel film Grimsby – Attento a quell’altro. I due hanno inoltre avuto tre figli, nati rispettivamente nel 2007, nel 2010 e nel 2015.

Isla Fisher e Amy Adams

5. Le due attrici vengono spesso scambiate l’una per l’altra. Negli anni è divenuta sempre più nota la somiglianza che intercorre tra la Fisher e l’attrice Amy Adams. Entrambe rosse di capelli, le due condividono anche una simile fisionomia del volto, ma la Fisher ha scherzosamente sottolineato che la vera differenza tra di loro è che la Adams è una nominata al premio Oscar, mentre lei no. Le due hanno poi avuto modo di recitare nel film Animali notturni.

Isla Fisher in I Love Shopping

6. Ha frequentato dei gruppi speciali per prepararsi al ruolo. Per dar vita a Rebecca Bloomwood, protagonista di I Love Shopping che manifesta appunto un’ossessione per il continuo acquisto di abiti fino ad indebitarsi, l’attrice ha frequentato diversi gruppi di recupero per persone affette da tale disturbo, cercando di comprenderne le motivazioni e la psicologia.

Isla Fisher in Scooby-Doo

7. Avrebbe potuto interpretare uno dei protagonisti. Ancora alle prime esperienze cinematografiche, la Fisher è stata la seconda classificata per il ruolo di Daphne nel film live-action di Scooby-Doo, prima che Sarah Michelle Gellar venisse infine scelta, poiché il regista Raja Gosnell voleva una coppia nella vita reale per interpretare Fred e Daphne. La sua audizione ha comunque impressionato i direttori del casting e come risultato le è stato assegnato il ruolo di supporto di Mary Jane.

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Isla Fisher in Now You See Me

8. Ha lavorato alla caratterizzazione del suo personaggio. Nel film Now You See Me l’attrice ricopre il ruolo di Henley, e in molti hanno notato come per tutto il film questa indossi dei guanti. La Fisher ha motivato tale scelta come parte di una caratterizzazione da lei ideata. Il personaggio è stato infatti pensato come germofobico, e per tanto indossa continuamente dei guanti.

9. Ha rischiato di affogare. Durante le riprese di una scena dove il personaggio interpretato dall’attrice doveva eseguire un numero di magia all’interno di una vasca piena d’acqua, la Fisher rischiò realmente di annegare, essendo rimasta bloccata. Tutti pensavano stesse solamente recitando, ma il rischio era reale. L’attrice riuscì fortunatamente a liberarsi e uscire dalla vasca.

Isla Fisher: età e altezza

10. Isla Fisher è nata a Muscat, nell’Oman, il 3 febbraio 1976, ma è cresciuta a Perth, in Australia. L’attrice è alta complessivamente 160 centimetri.

Fonte: IMDb

Eddie Redmayne: 10 cose che non sai sull’attore

Eddie Redmayne: 10 cose che non sai sull’attore

L’attore Eddie Redmayne ha costruito film dopo film una carriera di successo, arrivando ad ottenere alcuni dei maggiori riconoscimenti dell’industria hollywoodiana. L’interprete si è poi legato anche a film mainstream, che gli hanno permesso di ottenere una sempre più ampia popolarità, che lo rende tra gli attori più richiesti del momento.

Ecco 10 cose che non sai su Eddie Redmayne.

Eddie Redmayne: i suoi film e le serie TV

1. Ha recitato in celebri lungometraggi. L’attore esordisce al cinema con un ruolo da protagonista in Symbiosis – Uniti per la morte (2006), per poi recitare anche nei film The Good Shepherd – L’ombra del potere (2006), di Robert De Niro, Elizabeth: The Golden Age (2007), con Cate Blanchett, L’altra donna del re (2008), con Natalie Portman, Marilyn (2011), con Michelle Williams, e Les Misérables (2012), con Hugh Jackman e Anne Hathaway. Nel 2014 divente celebre grazie al ruolo di Stephen Hawking nel film La teoria del tutto. Da quel momento ottiene ruoli di sempre maggior rilievo in film come Jupiter – Il destino dell’universo (2015), The Danish Girl (2015), Animali fantastici e dove trovarli (2016), Animali fantastici – I crimini di Grindelwald (2018), con Johnny Depp, e The Aeronauts (2019), con Felicity Jones. Nel 2020 recita nel film candidato agli Oscar Il processo ai Chicago 7, con Sacha Baron Cohen. Nel 2022 tornerà invece al cinema con Animali fantastici: I segreti di Silente, con Mads Mikkelsen, e in The Good Nurse.

2. Ha recitato per la televisione. All’inizio della sua carriera Redmayne partecipa ad alcune serie TV come Doctors (2003) e Elizabeth I (2005). Ottiene in seguito il ruolo di Angel Clare nella miniserie Tess dei D’Urberville (2008), con protagonista l’attrice Gemma Arterton. È poi Jack in I pilastri della terra (2010), con Rufus Sewell e Matthew Macfadyen.

Eddie Redmayne, la moglie Hannah Bagshawe e i figli Iris Mary e Luke Richard

3. È sposato. Nel maggio 2014 l’attore annuncia di essersi fidanzato ufficialmente con Hannah Bagshawe, con cui si frequentava dal 2012. La coppia si sposa poi nel dicembre dello stesso anno, mantenendo una certa riservatezza a riguardo. I due hanno infatti raramente reso pubblica la propria vita privata, facendolo solo per annunciare la nascita dei figli, rispettivamente nel 2016 per Iris Mary Redmayne, e nel 2018 per Luke Richard Bagshawe. Come si può notare, Redmayne e la moglie hanno deciso di non dare ad entrambi i figli il cognome Redmayne, facendo utilizzare anche quello della madre.

Eddie Redmayne La teoria del tutto

Eddie Redmayne e gli Oscar

4. Ha vinto l’ambito premio. Per il suo ruolo nel film La teoria del tutto, dove interpreta il fisico Stephen Hawking, l’attore ha ricevuto la sua prima nomination ai premi Oscar come miglior attore. Nel corso della serata Redmayne ha poi vinto il prestigioso premio, divenendo uno dei più giovani ad ottenere tale riconoscimento.

5. È stato candidato una seconda volta. L’anno dopo aver vinto il premio, Redmayne è nuovamente tra i candidati al miglior attore per il film The Danish Girl, dove interpreta il ruolo del primo uomo ad essersi sottoposto ad un’operazione per il cambio di sesso. A vincere il premio quell’anno fu tuttavia Leonardo DiCaprio per il suo ruolo in The Revenant.

Eddie Redmayne in La teoria del tutto

6. Ha lavorato molto sulla fisicità del personaggio. Per prepararsi al ruolo l’attore ha studiato a lungo la vita del celebre scienziato, e si è dedicato per molte ore al giorno al lavoro sul corpo, cercando di riprodurre il degenerare della disabilità attraverso un processo di controllo totale dei suoi muscoli. Girando in ordine non cronologico, la vera sfida è stata per lui cercare di gestire le varie fasi della malattia in base alle riprese previste.

7. Ha ottenuto le lodi di Hawking. Nel vedere il film, lo scienziato Stephen Hawking ammise che in certe scene gli sembrava di vedere sé stesso. Egli lodò infatti la performance di Redmayne, affermando che l’attore aveva saputo dar vita in modo estremamente preciso alle particolarità della malattia e delle sue conseguenze sul corpo.

Eddie Redmayne Animali fantastici

Eddie Redmayne in Animali fantastici

8. Non ha dovuto sostenere alcun provino. Forte della fama datagli dal film La teoria del tutto, l’attore ottenne il ruolo di Newt Scamander, protagonista del film Animali fantastici, senza bisogno di dover sostenere alcun provino. Per la scrittrice, J. K. Rowling, l’attore aveva infatti già dato prova di essere perfetto per la parte con i suoi precedenti ruoli.

9. Ha avuto accesso a dettagli segreti. Prima di intraprendere le riprese del film, l’attore ha passato del tempo in compagnia della Rowling, la quale gli ha rivelato dettagli particolarmente segreti e privati della vita di Newt Scamander, al fine di permettere all’attore di calarsi meglio nel ruolo. Redmayne ha affermato che non rivelerà mai cosa gli fu detto.

Eddie Redmayne: età e altezza

10. Eddie Redmayne è nato a Londra, Inghilterra, il 6 gennaio 1982. L’attore è alto complessivamente 184 centimetri.

Fonte: IMDb

Spencer: il nuovo trailer del film di Pablo Larraìn con Kristen Stewart

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Ecco il nuovo trailer di Spencer, il nuovo film di Pablo Larraín sulla vita della principessa Diana interpretata da Kristen Stewart. Nel cast anche Timothy Spall, Jack Farthing, Sean Harris, Sally Hawkins. Il film è stato presentato in Concorso a Venezia 78.

La trama di Spencer

Il matrimonio della principessa Diana e del principe Carlo è da tempo in crisi. Sebbene le voci di tradimenti e di divorzio abbondino, in occasione delle feste di Natale nella residenza reale di Sandringham viene decretato un periodo di pace. Si mangia e si beve, si spara e si caccia. Diana conosce il gioco, ma quest’anno le cose saranno molto diverse. Spencer immagina cosa potrebbe essere accaduto durante quei pochi giorni decisivi.

Il commento del regista

Siamo tutti cresciuti sapendo cos’è una favola, ma Diana Spencer ne ha cambiato il paradigma e ha ridefinito le icone idealizzate della cultura pop, per sempre. Questa è la storia di una principessa che ha deciso di non diventare regina, ma ha scelto di costruirsi da sola la propria identità. È una favola al contrario. Sono sempre rimasto molto sorpreso dalla sua decisione e ho sempre pensato che deve essere stata molto dura da prendere. Questo è il cuore del film. Volevo approfondire il processo alla base delle scelte di Diana, mentre oscilla tra dubbio e determinazione, scegliendo, infine, la libertà. È stata una decisione che ha definito la sua eredità: un lascito di onestà e umanità che rimane ineguagliato. Si è scritto molto su Diana, c’è un’infinità di storie: di alcune si può dimostrare il fondamento, di altre no. Abbiamo fatto molte ricerche su di lei, sulle tradizioni del Natale della famiglia reale, e sugli aneddoti dei fantasmi nella residenza di Sandringham. Tuttavia, la famiglia reale è notoriamente discreta. Potrà anche apparire in pubblico in certe occasioni, ma a un certo punto le porte si chiudono e non c’è modo di sapere cosa stia accadendo dietro di esse. Ciò lascia molto spazio alla fantasia; e questo è stato il nostro lavoro. Non avevamo intenzione di fare un docudrama: volevamo creare qualcosa prendendo degli elementi dalla realtà e ricorrendo poi all’immaginazione per raccontare la vita di una donna con gli strumenti del cinema. Questo è il motivo per cui il cinema è così fantastico: c’è sempre spazio per l’immaginazione. Nel costruire il personaggio di Diana, non volevamo solo creare una sua replica, ma usare il cinema e i suoi strumenti per dar vita a un mondo interiore che trovasse il giusto equilibrio tra il mistero e la fragilità del suo personaggio. Tutto ciò che Diana vede riflette i suoi ricordi, le sue paure, i suoi desideri e forse anche le sue illusioni. Questi elementi attingono a qualcosa che sta accadendo dentro di lei e mostrano una vulnerabilità bellissima.

Eric Bana: 10 cose che non sai sull’attore

Eric Bana: 10 cose che non sai sull’attore

Durante i primi anni 2000 l’attore Eric Bana si è affermato per i suoi ruoli in noti film di genere, dove ha avuto modo di collaborare con noti attori e autori. In particolare, l’interprete è rimasto memorabile nel ruolo di Ettore, il principe troiano da lui ricoperto in Troy. Nel corso degli anni Bana ha poi saputo rinnovarsi, ricoprendo ruoli sempre diversi in pellicole di diverso genere.

Ecco 10 cose che non sai di Eric Bana.

Eric Bana: i film e le serie in cui ha recitato

1. Ha partecipato a noti lungometraggi. Il debutto cinematografico dell’attore avviene nel 1997 con il film Casa dolce casa, ma raggiunge l’apice del successo nel momento in cui partecipa ai film Chopper (2000), Black Hawk Down (2001), Hulk (2003), diretto da Ang Lee, Troy (2004), dove recita accanto a Brad Pitt, e Munich (2005), di Steven Spielberg. Successivamente continua a recitare in film di rilievo come Le regole del gioco (2007), L’altra donna del re (2008), Star Trek (2009), Funny People (2009), Un amore all’improvviso (2009), Hanna (2009), Lone Survivor (2013), Liberaci dal male (2014), L’ultima tempesta (2016), Il segreto (2016), King Arthur – Il potere della spada (2017) e Condannato a combattere (2017). Nel 2020 torna poi al cinema in Chi è senza peccato – The Dry, film crime di cui è protagonista nei panni di Falk. Nel 2022 sarà invece tra i protagonisti del dramma Blueback, con Mia Wasikowska.

2. Ha preso parte a produzioni televisive. Bana diventa inizialmente famoso grazie alla sua partecipazione alle serie Full Frontal (1993-1997), Eric (1997) e All Saints (1999-2000). Diventa particolarmente noto sul piccolo schermo grazie al ruolo di Joe Sabatini nella soap opera Something in the Air (2000-2001), mentre negli anni successivi si dedica esclusivamente al cinema. Torna in televisione con la serie Dirty John, dove dal 2018 al 2019 ricopre il ruolo di John Meehan. In questa recita accanto ad attori come Christian Slater, Connie Britton e Juno Temple.

3 Ha diretto un documentario. Grande appassionato di corse automobilistiche, nel 2009 l’attore esordisce come regista del documentario Love the Beast, che ripercorre attraverso testimonianze e ricordi la “storia d’amore” che ha legato Bana alla sua prima macchina, una XB Falcon Coupé, che andò distrutta nel 2007 per via di un incidente avvenuto durante una gara di rally in Tasmania, dove l’attore rimané fortunatamente illeso.

Eric Bana ha moglie e figli

4. È sposato. Dal 1997 l’attore è sposato con Rebecca Gleeson, di professione pubblicitaria. Particolarmente riservata, la coppia si è negli anni tenuta lontano dai riflettori, così come anche dai vari social network. Di loro si sa infatti poco o nulla, se non che hanno avuto due figli, nati rispettivamente nel 1999 e nel 2002.

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Eric Bana: il suo fisico

5. È noto per la sua forma fisica. Nei film che hanno reso celebre l’attore, questi è anche solito mostrarsi in più occasioni a torso nudo. Bana ha così potuto sfoggiare un’ottima forma fisica, merito dei lunghi e intensi allenamenti svolti per poter ricoprire ruoli come quello di Ettore o di Hulk. L’attore è infatti stato eletto in diverse occasioni come uno tra gli uomini più sexy di Hollywood.

Eric Bana in Troy

6. È stato voluto da Brad Pitt. Tra i motivi che hanno visto l’attore ricoprire il ruolo di Ettore in Troy, vi è la forte volontà a riguardo di Brad Pitt. Questi ha infatti dichiarato di aver particolarmente apprezzato l’interpretazione di Bana in Chopper, a tal punto da voler lavorare con lui. Sentendo che Ettore poteva essere un ruolo adatto all’attore, Pitt richiese che la produzione lo sottoponesse ad un provino.

7. Ha vinto una scommessa. Sia Bana che Pitt decisero di non utilizzare controfigure per il loro brutale scontro. Fecero piuttosto un patto, che prevedeva che per ogni colpo reale inferto, l’attore colpito venisse risarcito dall’altro. Alla fine, Pitt dovette pagare al collega 750 dollari, mentre Bana non gli dovette nulla.

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Eric Bana in Hulk

8. La sua forma fisica è stata camuffata con abiti appositi. Benché per interpretare Hulk fosse richiesto che l’attore avesse una muscolatura esemplare, per ricoprire i panni dello scienziato Bruce Banner era invece necessario che questi apparisse dotato di una corporatura normale. Per nascondere i suoi muscoli, dunque, la costumista lavorò per procurargli abiti più larghi e formali del dovuto.

9. Ha girato più volte le stesse scene. Per via della volontà del regista di realizzare numerosi split screen all’interno del film, gran parte delle scene del film furono rigirate più volte da più angolazioni differenti. Ciò ha posto l’attore ad un grande sforzo, fisico e di concentrazione.

Eric Bana: età e altezza

10. Eric Bana è nato a Melbourne, in Australia, il 9 agosto 1968. L’attore è alto complessivamente 189 centimetri.

Fonte: IMDb

Allison Williams: 10 cose che non sai sull’attrice

Allison Williams: 10 cose che non sai sull’attrice

Nonostante i pochi titoli ancora all’attivo, l’attrice Allison Williams si è affermata negli ultimi anni grazie alla sua presenza scenica e alle doti interpretative. Distintasi tanto al cinema quanto in televisione, la Williams ha dato prova di poter affrontare personaggi e generi sempre diversi, aspettando il momento in cui la sua carriera possa consacrarsi definitivamente.

Ecco 10 cose che non sai di Allison Williams.

Allison Williams: i film e le serie in cui ha recitato

1. Ha avuto un ruolo di rilievo in un noto film. L’attrice debutta al cinema nel 2014 con il film College Musical, dove ricopre il ruolo di Bianca. La vera notorietà arriva però grazie a Scappa – Get Out (2017), dove recita accanto all’attore Daniel Kaluuya nel ruolo di Rose Armitage. Il ruolo le permette di ottenere una maggiore visibilità, venendo poi scelta come protagonista del film The Perfection (2018). Nel 2020 recita in Horizon Line, mentre attualmente è impegnata nelle riprese del fantascientifico M3GAN.

2. Ha preso parte a produzioni televisive. Se la filmografia dell’attrice vanta per ora solo tre titoli per il cinema, ben più di più sono i progetti televisivi a cui ha preso parte. Dopo aver esordito in un piccolo ruolo nella serie American Dreams (2004), l’attrice si fa notare nel ruolo di Kate Middleton in Will & Kate: Before Happily Ever After (2011). Successivamente prenderà parte a serie come Jake and Amir (2011-2012), The Mindy Project (2013) e Girls (2012-2017), dove diventa celebre per il ruolo di Marnie Michaels, una delle protagoniste, recitando anche accanto a Jemima Kirke. Recita poi in un episodio di Patrick Melrose (2018) e Una serie di sfortunati eventi (2018-2019), dove nella terza stagione interpreta Kit Snicket, alleata dei tre orfani protagonisti.

Allison Williams è su Instagram

3. Ha un account personale. L’attrice è presente sul social network Instagram con un profilo seguito da 900 mila persone. All’interno di questo l’attrice è solita condividere sue foto durante momenti di svago, in compagnia di amici o colleghi. Non mancano però anche immagini tratte da eventi di gala a cui ha partecipato, come anche foto e video promozionali dei suoi progetti da attrice.

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Allison Williams in Scappa – Get Out

4. È stata scelta per una sua qualità. Parlando del personaggio della Williams, il regista Jordan Peel ha dichiarato di aver scelto l’attrice poiché gli ricordava la classica persona di cui ti innamori facilmente dopo averla conosciuta. Ciò tornava particolarmente utile ai fini del ruolo di Rose Armitage.

5. Ha faticato per calarsi nel ruolo. L’attrice ha descritto il suo personaggio come uno di quei cattivi per i quali non riesci a provare neanche un briciolo di comprensione. La stessa Williams ha affermato di aver dovuto lavorare molto su di sé per cercare di risultare realistica, isolandosi spesso dagli altri attori per cercare di scavare in tranquillità nella perversa mentalità del personaggio.

Allison Williams in Una serie di sfortunati eventi

6. Ha mantenuto il segreto sul suo personaggio. Uno dei ruoli più misteriosi ricoperti dalla serie è quello ricoperto dalla Williams. Nel dar vita a Kit Snicket, l’attrice sapeva quanto l’alone di mistero che l’avvolgeva fosse fondamentale, e per questo ha evitato di rivelare dettagli a riguardo con chiunque. All’interno della serie stessa passa diverso tempo prima che il personaggio si riveli realmente.

7. Non sapeva come sarebbe evoluto il personaggio. Per mantenere il mistero sul personaggio, all’attrice fu dato da leggere soltanto il copione dell’ultimo episodio della seconda stagione e i primi due della terza. L’attrice, dunque, non sapeva come sarebbe evoluto il personaggio, scoprendolo soltanto di volta in volta, senza disporre così di troppo tempo per lavorarci su.

8. Lavorare con Neil Patrick Harris è stato per lei entusiasmante. L’attrice ha dichiarato che tra i motivi che l’hanno spinta ad accettare il ruolo vi era la possibilità di lavorare con l’attore Neil Patrick Harris, qui nei panni del Conte Olaf. La Williams ricorda di come rimanesse sbalordita dal processo di trasformazione dell’attore nel proprio personaggio, provando in diverse occasioni timore nell’interagire con lui.

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Allison Williams in The Perfection

9. È la protagonista del film. Nel film The Perfection, rilasciato su Netflix, l’attrice interpreta una giovane violoncellista che darà vita ad una serie di terribili crimini pur di ottenere il successo che desidera. L’attrice ha dichiarato di aver accettato il ruolo dopo che leggendo la sceneggiatura questa le ha ricordato le sensazioni malsane di Scappa – Get Out.

Allison Williams: età e altezza

10. Allison Williams è nata a New Canaan, nel Connecticut, Stati Uniti, il 30 novembre 1988. L’attrice è alta complessivamente 167 centimetri.

Fonte: IMDb

Space Jam: New Legends, interviste ai protagonisti del film

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Space Jam: New Legends, interviste ai protagonisti del film

Ecco la nostra intervista a Don Cheadle, Sonequa Martin-Green e Malcolm D. Lee, rispettivamente protagonisti e regista di Space Jam: New Legends, al cinema dal 23 settembre, distribuito da Warner Bros.

Space Jam: New Legends, diretto da Malcolm D. Lee, è un frenetico mix di due mondi, che svela fino a che punto possano arrivare alcuni genitori per creare un legame con i propri figli. Quando LeBron James e il suo giovane figlio Dom vengono intrappolati in uno spazio digitale da una malvagia Intelligenza Artificiale, LeBron farà di tutto per tornare a casa sani e salvi guidando Bugs Bunny, Lola Bunny e l’intera banda dei notoriamente indisciplinati Looney Tunes verso la vittoria, sul campo di gioco, contro i campioni digitalizzati dell’Intelligenza Artificiale: una super potente squadra di basket piena di professionisti all stars mai vista prima.

Tunes contro Goons nella sfida con la posta in gioco più alta della sua vita, che ridefinirà il legame tra LeBron e suo figlio, mettendo in luce il potere di essere se stessi. Pronti all’azione, i Tunes sovvertono le convenzioni, sovraccaricando i loro talenti unici e sorprendendo anche “King” James con il loro modo di giocare. Nel cast anche Don Cheadle, Khris Davis, Sonequa Martin-Green, Cedric Joe, Jeff Bergman e Zendaya.

Space Jam: New Legends vanterà la produzione di Ryan Coogler, regista di Black PantherCreed – Nato per combattere Prossima fermata: Fruitvale Station, e uscirà nelle sale italiane il 23 settembre 2021.

 

Jemima Kirke: 10 cose che non sai sull’attrice

Jemima Kirke: 10 cose che non sai sull’attrice

Negli ultimi anni l’attrice britannica Jemima Kirke si è sempre più fatta notare per i suoi ruoli, specialmente quelli ricoperti in alcune popolari serie televisive. Sono però molte le attività che hanno visto la Kirke impegnata, alcune delle quali anche esterne al mondo dello spettacolo. Sempre più impegnata come vera e propria protagonista, il suo potrebbe diventare in breve tempo uno dei nomi e dei volti più presenti sul piccolo o grande schermo. Merito anche di un talento straordinario e di un carisma particolarmente evidente.

Ecco 10 cose che non sai di Jemima Kirke.

Jemima Kirke: i suoi film e le serie TV

1. Ha recitato in diversi lungometraggi. L’esordio sul grande schermo per l’attrice arriva nel 2010 grazie al film Tiny Furniture, film indipendente vincitore del premio come miglior lungometraggio narrativo al South by Southwest. Successivamente ha recitato in Ava’s Possessions (2015) e The Little Hours (2017), quest’ultimo liberamente ispirato alla prima e alla seconda novella della terza giornata del Decameron di Giovanni Boccaccio. In questo ha modo di recitare accanto a Alison Brie, Dave Franco e John C. Reilly. In seguito recita anche in Wild Honey Pie! (2018), Untogether (2018), con Jamie Dornan, All These Small Moments (2018) e Sylvie’s Love (2020), con Tessa Thompson.

2. È nota per alcune celebri serie. Il primo ruolo degno di nota, che permette all’attrice di farsi meglio conoscere dal grande pubblico, è quello di Jessa Johansson nella serie Girl, dove recita dal 2012 al 2017. Successivamente nel 2018 ricopre il ruolo di Adelaide nella miniserie Netflix Maniac, dove recita accanto a Jonah Hill ed Emma Stone. Nel 2021 è invece tra i protagonisti della terza stagione di Sex Education, sempre su Netflix. Per il 2022 è invece attesa nei panni di Melissa in Conversations with Friends, basata sull’omonimo romanzo di Sally Rooney.

Jemima Kirke in Sex Education

3. È tra i protagonisti della nuova stagione della serie Netflix. Attualmente l’attrice è presente sul piccolo schermo come uno dei nuovi membri del cast della popolare serie Netflix Sex Education. Nella terza stagione, infatti, assume il ruolo di Hope Haddon, la nuova preside del liceo di Moordale. Il personaggio, che inizialmente si mostra particolarmente giovanile e aperto al libero pensiero, acquisirà sempre più sfumature negative, divenendo una vera e propria despota pronta a riportare l’ordine e la disciplina. Nella serie l’attrice si trova a recitare in particolare accanto agli attori Asa Butterfield e Emma Mackey.

Jemima Kirke Sex Education

Jemima Kirke ha dei tatuaggi

4. Ha ben 23 tatuaggi. Benché ad un primo sguardo non si noti, l’attrice vanta sul proprio corpo un totale di 23 tatuaggi. La maggior parte di questi, essendo piuttosto piccoli, sfuggono alla vista. Tra quelli più celebri, tuttavia, si annoverano una ragnatela sulla mano destra; la scritta “Rozy” sul piede sinistro; un fiore sulla spalla sinistra; la scritta “mama” sul lato della mano sinistra; un cuore con numeri romani sul palmo della mano sinistra; alcuni disegni tribali sull’interno dell’avambraccio sinistro; una tigre sull’interno dell’avambraccio sinistro e una stella blu nell’interno dell’orecchio destro.

Jemima Kirke: chi è sua sorella

5. Anche sua sorella è un’attrice. Figlia del batterista Simon Kirke e della proprietaria della boutique vintage Geminola Lorrain Dellal, la Kirke ha due sorelle. La prima, Domino Kirke ha seguito la carriera da musicista, mentre la seconda, Lola Kirke, è anche lei un’attrice. In particolare, questa, è diventata celebre per i ruoli di Greta in L’amore bugiardo – Gone Girl e di Hailey nella serie Mozart in the Jungle. La si può però ritrovare anche in Mistress America, Fallen e Barry Seal – Una storia americana. Le due sorelle hanno poi recitato insieme in Untogether.

Jemima Kirke e Michael Mosberg

6. È stata sposata con un avvocato. La Kirke si è sempre dimostrata molto riservata circa la propria vita privata. È però noto che nel 2009 ha sposato l’avvocato Michael Mosberg, dal quale ha negli anni avuto due bambini. Della coppia si è poi saputo molto poco fino al gennaio del 2017, quando hanno annunciato la loro separazione. Proprio questo infelice evento è stato per lei fonte di ispirazione per dar vita ad alcuni dipinti con donne in abito da sposa, tra cui anche un autoritratto con indosso proprio tale tipologia di vestito.

7. Ha una nuova relazione. A partire dal luglio del 2017, invece, la Kirke ha una relazione con il musica e cantante australiano Alex Cameron. Anche in questo caso l’attrice è sempre stata molto attenta a mantenere ben distinte la sua vita pubblica da quella privata, evitando così un’intrusione esterna in quest’ultima. La Kirke ha poi avuto modo di dirigere alcuni videoclip di brani scritti dal compagno. Cameron, dal canto suo, ha invece rivelato che il suo album del 2019 Miami Memory è fortemente influenzato e basato sulla sua relazione con l’attrice.

Jemima Kirke tatuaggi

Jemima Kirke è su Instagram

8. Ha un account personale. La Kirke è presente sul social network Instagram con un profilo personale verificato, attualmente seguito da 515 mila persone. All’interno di questo, con oltre 200 post, l’attrice è solita condividere immagini legate al proprio lavoro da attrice, in particolare con i dietro le quinte di alcuni set. Non mancano però anche immagini legate ad altre sue attività e foto relative alla propria vita privata, con luoghi visitati, curiosità o momenti spesi insieme agli amici e ai famigliari. In ultimo, non mancano anche le immagini di molti dei dipinti da lei realizzati.

Jemima Kirke: i suoi dipinti

9. È laureata in arte e pittura. Oltre alla recitazione, un’altra grande passione della Kirke è la pittura. Prima di intraprendere la carriera nel mondo dello spettacolo, infatti, ha conseguito il Bachelor of Fine Arts in pittura alla Rhode Island School of Design. Da quel momento si è dedicata in modo piuttosto continuativo a questa sua passione, dando anche luogo ad alcune mostre dove esporre i suoi dipinti. In particolare, è da citarsi la mostra Sargeant’s Daughters, dove ha mostrato ritratti di donne, alcuni a collo alto e altri a figura intera, nei loro abiti da sposa.

Jemima Kirke: età e altezza dell’attrice

10. Jemima Kirke è nata a Londra, in Inghilterra, il 26 aprile del 1985. L’attrice è alta complessivamente 157 centimetri.

Fonte: IMDb

The Crown: ecco chi interpreterà Dodi Al-Fayed

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The Crown: ecco chi interpreterà Dodi Al-Fayed

La pluripremiata serie Netflix The Crown offrirà agli spettatori uno sguardo sulla relazione tra Diana, la principessa del Galles e l’erede dei grandi magazzini egiziani Dodi Al-Fayed, che si è conclusa con la loro tragica morte.

Variety rivela che il protagonista di Il cacciatore di aquiloni, Khalid Abdalla, è stato scelto per il ruolo di Dodi, e che reciterà al fianco di Elizabeth Debicki nell’attesissima quinta stagione dello show. Salim Daw è stato scelto per interpretare il padre di Dodi, il miliardario ed ex proprietario di Harrods Mohamed Al-Fayed. Sebbene i produttori non stiano rivelando alcuna trama, il casting suggerisce che gli spettatori potranno dare uno sguardo agli ultimi mesi della vita di Diana.

La principessa ha avuto una relazione sentimentale con Dodi, un produttore cinematografico considerato una specie di playboy, nell’estate del 1997. La loro breve unione ha causato una frenesia “gossippara” che si è conclusa solo quando entrambi sono morti in un tragico incidente automobilistico a Parigi, pochi mesi dopo, proprio per sfuggire ai flash dei paparazzi.

Nella quinta stagione di The Crown Imelda Staunton entra nel ruolo della regina Elisabetta II. L’attrice britannica raccoglierà l’eredita lasciata da Claire Foy o Olivia Colman. La quinta stagione è prevista per il 2022. Nel cast ci saranno anche Jonathan Pryce nei panni del Principe Filippo, Lesley Manville in quelli della principessa Margaret e Jonny Lee Miller come John Major.

The Hanging Sun: prime foto dal set del film Sky Original

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The Hanging Sun: prime foto dal set del film Sky Original

Sono in corso in Norvegia, tra Alesund e Fosnavag, le riprese del nuovo film Sky OriginalThe Hanging Sun, una coproduzione italo-britannica targata Sky, Cattleya e Groenlandia.

Diretto da Francesco Carrozzini e sceneggiato da Stefano Bises, il film è un thriller noir tratto dal romanzo “Sole di mezzanotte” di Jo Nesbø. La fotografia è di Nicolaj Bruel (Dogman, Pinocchio).

Nel cast, assieme ai già annunciati Alessandro Borghi (Sulla mia pelle, Diavoli, Il Primo Re, Suburra) nel ruolo di John, il protagonista, Jessica Brown Findlay (Brave New World, Harlots, Hamlet) nel ruolo di Lea e Sam Spruell (Small Axe: MangroveOutlaw King – Il re fuorileggeBiancaneve e il cacciatore) nei panni dei due gemelli Aaron e Nicolas, vengono annunciati oggi Fred Schmidt (Attacco al Potere 3, Brimstone, Mission: Impossible – Falloutnel ruolo di Michael, il fratello di John e il piccolo Raphael Vicas (Grantchester), nel ruolo di Caleb, figlio di Lea.  Con loro Peter Mullan (Riff-Raff – Meglio Perderli che Trovarli, Braveheart- Cuore Impavido, My Name is Joe) nei panni di Dad, il padre di John e Charles Dance (Mank, Godsford Park, Il Trono di Spade, The Imitation Game, The Crown) che interpreta Jacob, padre di Lea.

The Hanging Sun è un thriller noir ambientato tra le atmosfere rarefatte dell’estate norvegese dove il sole non tramonta mai, la vita e la morte si intrecciano, presente e passato si sovrappongono.

John (Alessandro Borghi) è in fuga. Ha tradito un potente boss criminale. Suo padre Dad (Peter Mullan). Per mettersi al riparo da lui e da suo fratello (Fred Schmidt), John punta verso l’estremo Nord, e trova riparo nel fitto della foresta, vicina a un villaggio isolato dell’estremo Nord, dove domina la religione, il sole non tramonta mai e le persone sembrano appartenere a un’altra epoca. Tra lui e il suo destino ci sono solo Lea (Jessica Brown Findlay), una donna in difficoltà ma dalla grande forza, e suo figlio Caleb (Raphael Vicas) un bambino curioso e dal cuore puro. Mentre il sole di mezzanotte confonde realtà e immaginazione, John dovrà affrontare il tragico passato che lo tormenta. Anche Lea ha i suoi demoni: la morte in mare del suo violento marito Aaron (Sam Spruell), e il sospetto da parte del villaggio che potrebbe essere stata lei a provocare quell’incidente.

The Hanging Sun arriverà prossimamente al cinema e poi disponibile in prima assoluta su Sky e NOW in Italia, Regno Unito, Irlanda, Germania e Austria. Il distributore internazionale del film è NBCUniversal Global Distribution per conto di Sky Studios.

SEAL Team 5: trailer dai nuovi episodi

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SEAL Team 5: trailer dai nuovi episodi

Il network americano della CBS ha diffuso il trailer di SEAL Team 5, l’annunciata quinta stagione di SEAL Team.

SEAL Team 5

SEAL Team 5 è la quinta stagione della nuova serie tv SEAL Team creata da Benjamin Cavell per il network americano della CBS. Nel cast di SEAL Team 5 protagonisti David Boreanaz interpreterà il capitano Jason Hayes, Max Thieriot, Neil Brown Jr., A.J. Buckley, Jessica Paré e Tony Trucks.

I Seal non saranno solo impiegati sul suolo americano, ma anche in giro per il mondo dove dimostreranno il loro forte patriottismo e senso di appartenenza alla terra stelle e strisce. Lasciare figli e famiglia per partire in missione non è mai un compito facile, ma i nostri paladini saranno pronti a gettare il cuore oltre l’ostacolo per la difesa del proprio Paese. SEAL Team debutterà in America a Settembre 2017.

Titane: la recensione del film di Julia Docurnau

Titane: la recensione del film di Julia Docurnau

Vincitore a sorpresa della Palma d’Oro al Festival di Cannes, Titane potrebbe purtroppo essere semplicisticamente ricordato come il film dove la protagonista viene messa incinta da un’automobile. Non sono in pochi ad aver deriso questo elemento della pellicola, tra cui anche note personalità di cinema, sminuendo però così un racconto e una visione molto più complesse di quanto apparentemente può sembrare. Il film diretto dalla francese Julia Docurnau, divenuta dunque la seconda donna a vincere il principale premio di Cannes (la prima è stata Jane Campion nel 1993 con Lezioni di piano) è infatti un’opera che sfrutta il genere e le sue perversioni per affrontare tematiche e dinamiche attuali e in continuo mutamento.

Queste, di cui si parlerà meglio tra poco, si incarnano in Alexia (Agathe Rousselle), la quale sin da bambina adora le automobili, specialmente dopo che un incidente d’auto con il padre le ha donato una placca di titanio nella testa. Da qui prende vita la sua storia e la sua follia. Cresciuta con questa particolarità, Alexia è infatti diventata una donna gonfia di rabbia e amore represso, elementi che la trasformano sempre più in un essere ibrido e nuovo. Costretta a nascondersi per via di alcuni brutali crimi da lei commessi, Alexia decide di fingersi il figlio scomparso di Vincent (Vincent Lindon), pompiere mentalmente problematico che non si accorge, o finge di non accorgersi, di avere a che fare con un impostore. Dal loro incontro, però, nascerà qualcosa di inaspettato che li porterà a riscoprire la propria umanità.

Tra corpo e genere

Qui alla sua opera seconda, la Docurnau si dimostra intenzionata a portare avanti elementi e simboli già comparsi nel suo primo film, Raw, del 2016. Indicato come uno degli horror più disturbanti degli ultimi anni, in questo si affrontava il cannibalismo legato ad un vero e proprio coming of age della protagonista. Il corpo, la carne e la lacerazione di questo ritornano dunque anche in Titane, legandosi non più solo alle trasformazioni e alla crescita personale, ma anche, ovviamente, a quella sessuale. Alexia si presenta dunque come il manifesto dell’ibridazione tra identità diverse, portando avanti questo suo aspetto con una forza e una violenza che contrasta ogni opposizione che trova sul proprio cammino.

All’interno del film Alexia diventa sempre più una metafora vivente per raccontare la ricerca di sé al di là di quanto la natura voglia raccontare. Si tratta di un personaggio che sfugge ad ogni definizione, se non per la sua volontà di rientrare in quella di “figlio/a”. Con l’ingresso in scena di Vincent viene infatti a consolidarsi quel rapporto genitoriale che da una parte sembra ribadire come i legami famigliari non siano definiti solo dalla biologia, e dall’altra mira a proporre nuovi riflessioni proprio su queste relazioni e sul loro valore nella società contemporanea.

Titane, come affermato anche dallo stesso Lindon, può allora essere visto come un storia d’amore, incentrata sulla ricerca di quegli elementi che ci rendono umani. Elementi che nella continua ibridazione tra carne e metallo sembrano anestetizzarsi senza però spegnersi mai. L’esplorazione che la Docurnau fa di tutto ciò la porta dunque a proporre un’opera ricca di temi oggi quotidianamente affrontati, ibridandoli a loro volta in una messa in scena ultra postmoderna, tanto nella costruzione visiva quanto nella successione di eventi e nella costruzione dei personaggi.

Titane recensione

Titane, la recensione del film

Alla luce di tutto ciò, Titane si presenta dunque come un’opera conturbante sotto più punti di vista, un esperimento a suo modo anche ostico che non lascerà di certo indifferenti quanti vi si misureranno. Tematiche sociali e attuali, certo, ma raccontate attraverso una miscela di generi il cui portabandiera è quel body horror reso tanto celebre da David Cronenberg. Pur presentando profondi debiti nei confronti del cinema del regista canadese, il film della Docurnau lascia intravedere una volontà di reggersi da solo senza il bisogno di paragoni e confronti. Titane vuole essere un’opera autonoma, come lo è la sua protagonista, e in molti momenti sembra avere la forza di esserlo, con un ritmo spesso particolarmente serrato o con emozioni capaci di colpire anche nei momenti più inaspettati.

Non mancano però anche dei momenti di maggior incertezza, specialmente nella seconda metà del film. Da lì in poi Titane sembra prendersi troppo sul serio, perdendo la dirompenza che aveva fino a quel momento mostrato e trovando in alcune ingenuità della sceneggiatura il suo principale freno. La Docurnau, come Alexia, sembra dunque ancora alla ricerca delle propria identità come regista, ma questo suo secondo lungometraggio anche al netto delle pecche le permette di affermarsi ancor di più come un nome da tenere d’occhio per il futuro. Titane, con la sua violenza, le sue musiche, le sue luci e i suoi personaggi fuori dal comune, è infatti ben più che “il film dove la protagonista viene messa incinta da un’automobile”.

Peacemaker è un eroe “sciovinista e razzista”? La replica di James Gunn

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Il personaggio di Peacemaker è stato sia un ero che un cattivo in The Suicide Squad e il prossimo anno lo ritroveremo in qualità di protagonista dell’annunciata serie a lui dedicata che vedrà il ritorno di John Cena e che debutterà in esclusiva su HBO Max.

È indubbio che la serie prenderà le mosse dalla seconda scene post-credits del film uscito nelle sale ad agosto, ma è anche probabile che scaverà nelle origini del personaggio. Durante un recente Q&A al TCA (via TV Line), James Gunn ha risposto alla domanda di un giornalista che ha insinuato che Peacemaker fosse “un ero americano sciovinista e razzista”.

Gunn riconosce che Peacemaker sia un eroe “problematico”, ma ha chiarito ancora una volta in merito al processo dietro la creazioni dei suoi personaggi, ribadendo che non ama crearne di “adorabili”, cercando di renderli invece “il più completi possibile”, nel bene e nale male. Peacemaker prende una serie di decisioni discutibili in The Suicide Squad, molte delle quali saranno probabilmente approfondite nella serie, e secondo Gunn il personaggio ha ancora “molto da imparare”.

“Una delle cose che mi ha fatto venire voglia di raccontare la storia di Peacemaker è che ha ancora molto da imparare…. molto da imparare”, ha dichiarato James Gunn. “Forse non gli basterà una sola stagione di una serie tv per imparare ancora tutte le cose che deve imparare. Ma è proprio la sua capacità di imparare che, ai miei occhi, lo rende più gradevole. I suoi punti deboli possono sembrare davvero terribili, ma in alcuni dipendono solo dalla sua ignoranza. Penso che sia una distinzione importante da fare.”

Il cast ufficiale di The Suicide Squad comprende i veterani Margot Robbie (Harley Quinn), Viola Davis (Amanda Waller), Joel Kinnaman (Rick Flag) e Jai Courtney (Captain Boomerang), insieme alle new entry Idris ElbaMichael RookerNathan FillionTaika WaititiJohn CenaPeter Capaldi, Sean Gunn, David Dastmalchian Storm Reid. Nel film reciteranno anche Pete Davidson, Juan Diego Botto, Joaquin Cosio, Flula Borg, Tinashe Kajese, Jennifer Holland, Julio Ruiz, Alice Braga, Steve Agee e Daniela Melchior.

“Benvenuti all’inferno, ossia a Belle Reve, la prigione con il più alto tasso di mortalità negli Stati Uniti d’America. Qui sono confinati i peggiori supercriminali, disposti a tutto pur di evadere, anche unirsi all’oscura e super segreta missione della Task Force X. L’incarico del giorno? Metti insieme una serie di truffatori (tra cui Bloodsport, Peacemaker, Captain Boomerang, Ratcatcher 2, Savant, King Shark, Blackguard, Javelin e la psicopatica preferita di tutti, Harley Quinn). Armali pesantemente e abbandonali sulla remota isola di Corto Maltese infusa dal nemico. Mettili alla prova grazie ad una giungla brulicante di avversari militanti e forze di guerriglia ad ogni angolo. La squadra è impegnata in una ‘search and destroy’ guidata dal colonnello Rick Flag, mentre i tecnici del governo di Amanda Waller seguono ogni loro movimento grazie a dei sistemi impiantati nelle loro orecchie. Come sempre… una sola mossa falsa e chiunque può morire (per mano degli avversari, di un compagno di squadra o della stessa Waller).”

Carnage: 10 cose da sapere sulla nemesi di Venom

Carnage: 10 cose da sapere sulla nemesi di Venom

Il personaggio di Carnage farà il suo debutto in live-action nell’attesissimo Venom: La furia di Carnage, e i fan non vedono l’ora di saperne di più su di lui. Nonostante la proverbiale infamia del personaggio, infatti, potrebbero esserci alcuni ettagli sulla sua ricca e intricata storia nei fumetti che il pubblico mainstream potrebbe, in realtà, non conoscere ancora.

Ha avuto più ospiti

Come altri simbionti nell’universo Marvel, anche Carnage ha avuto più ospiti nel corso degli anni. Il primo e più noto è, ovviamente, Cletus Kasady, serial killer sadico e squilibrato i cui tratti aggressivi vengono esacerbati dalla violenza del simbionte.

Sebbene Kasady sia l’ospite più noto di Carnage, il simbionte ha legato con numerosi altri personaggi, tra cui Eddie Brock. Altri ospiti includono il genetista Karl Malus, lo psichiatra Tanis Nieves e persino il figlio di J. Jonah Jameson, John Jameson. A un certo punto, Carnage si è legato persino ad un grande squalo bianco dopo essere stato abbandonato su un’isola deserta.

La sua infanzia è avvolta nel mistero

Gran parte delle origini di Cletus Kasady sono avvolte nel mistero. In base ai suoi vaghi ricordi, è nato al Ravencroft Institute da una madre con schizofrenia paranoide, morta poco dopo il parto. Dopo aver ucciso una donna violenta che, in realtà, poteva essere sua nonna, Cletus è andato a vivere con un uomo (che potrebbe essere il suo padre biologico) e sua moglie, altrettanto violenta.

Dopo aver sperimento l’affido familiare, alla fine Cletus diede fuoco all’orfanotrofio in cui era cresciuto, la casa per ragazzi nota come “St. Estes”. Tutta la sua infanzia è stata una sequela di aggressioni e torture che non hanno fatto altro che peggiora a mano a mano che Cletus cresceva, facendo sì che sviluppasse le sue tendenze violente e omicide.

Kasady è stato compagno di cella di Eddie Brock

Divenuto ormai un noto serial killer, Kasady alla fine si ritrovò imprigionato a Ryker’s Island e finì per condividere la cella con Eddie Brock. In passato, infatti, il giornalista caduto in disgrazia si era legato al simbionte Venom, ma si era separato da esso durante una lotta contro il suo eterno rivale, Spider-Man.

Brock rimase inorridito da Kasady e lo picchiò costantemente. Alla fine, Kasady si stancò e cercò di uccidere Brock, ma Venom arrivò prima che potesse farlo. Alla fine, la progenie di Venom ha finito per legare con Kasady, creando così la prima iterazione di Carnage.

L’evento “Maximum Carnage”

Dopo aver perso per la prima volta contro Spider-Man, Kasady venne mandato di nuovo a Ravencroft. Lì divenne ancora una volta Carnage dopo che un medico gli prelevò del sanue, consentendo la trasformazione. Infuriato come sempre, Kasady reclutò diversi supercriminali per conquistare New York.

L’evento, noto come “Maximum Carnage”, è tra le trame a fumetti più note del personaggio. Suddiviso in quattordici numeri, “Maximum Carnage” è stata una delle prime trame che hanno cementato il posto di Carnage come una delle principali minacce dei fumetti Marvel, unendosi ai ranghi di Green Goblin e Doctor Octopus.

Una volta Venom ha mangiato Carnage

Dopo la sua seconda sconfitta, Kasady venne spedito in una cella specializzata all’interno del Manhattan Correctional Facility. Mentre era lì, ricevette la visita di Venom, che strappò il simbionte dal suo corpo e iniziò a divorarlo.

Sia Venom che Carnage hanno preso parte ad alcuni combattimenti memorabili nel corso degli anni. Tuttavia, pochi sono così indimenticabili o scioccanti come la vista di un simbionte che ne mangia un altro. L’atto ha sancito una volta per tutte l’eterna rivalità tra Venom e Carnage, cementandola come uno dei conflitti più duraturi nei fumetti Marvel.

C’è stato uno Spider-Carange

Il supercriminale noto come Lo Sciacallo è uno dei nemici più famigerati di Spider-Man. È lui il responsabile della creazione di numerosi cloni, tra cui Ben Riley, un duplicato genetico di Peter Parker. Per un po’, questi credette di essere il “vero” Peter Parker e assunse persino il ruolo di Spider-Man.

Durante questo periodo, Riley incontrò Carnage, legandosi con lui per impedirgli di ferire gli altri. La forza di volontà di Riley si è dimostrata abbastanza, e alla fine riuscì a rispedire il simbionte a Ravencroft. Riley tentò anche di distruggere Carnage con un’esplosione di microonde, ma fallì, e il Simbionte alla fine trovò la strada per tornare a Kasady.

Esistono diversi duplicati di Carnage

Carnage e Cletus Kasady sono stati separati numerose volte nel corso della loro contorta storia, ma alla fine si sono sempre riuniti. Di solito, si ritrovano, ma Kasady può anche ricostruire il simbionte dai resti presenti nel suo flusso sanguigno.

Di conseguenza, ci sono più duplicati di Carnage nell’universo Marvel. L’esercito americano e le corporazioni come l’Alchemax controllano alcuni di questi duplicati, mentre lo stesso Kasady ne detiene altri.

Il legame con Osborn

Durante una delle sue numerose separazioni da Cletus, Carnage cadde sotto il dominio di Norman Osborn, che in quel momento si stava riprendendo da Green Goblin e pensava che il simbionte avrebbe potuto aiutarlo. I due strinsero un patto e, alla fine, Osborn divenne il temuto Red Goblin.

In uno dei suoi atti più crudeli di sempre, Osborn permise a Carnage di infettare suo nipote, Normie, trasformandolo in Goblin Childe. Alla fine, Spider-Man separò Carnage da Osborn, ma l’evento portò alla rottura della psiche dell’uomo. Per quanto riguarda Normie, fu l’Alchemax ad estrargli il simbionte, anche se una parte di Carnage rimase nascosta nel flusso sanguigno del bambino.

Una volta ha cercato di creare uno Stato sovrano

Durante la trama di “Carnage USA”, Carnage convinse Kasady a recarsi a Doverton, in Colorado. Una volta lì, Carnage infettò l’intera popolazione, progettando di dichiarare Doverton lo Stato sovrano dei simbionti.

I Vendicatori vennero mandati in aiuto della città, ma Carnage infettò con successo Captain America, Occhio di Falco, ma anche La Cosa e Wolverine, mentre Spider-Man rimase l’unico eroe non infetto. Al culmine di quella trama, Carnage prese il controllo di un intero zoo di animali fuggiti per difendersi da Venom. Alla fine, Carnage perse la battaglia e Scorn catturò ciò che restava della sua massa.

Ha ricevuto un “aiuto magico” dal Darkhold

Il pubblico generalista ricorderà il Darkhold come il libro attualmente in possesso di Scarlet Witch nel MCU. Nei fumetti, in realtà, il libro gioca un ruolo cruciale in diverse trame. Una volta, ha persino alterato il simbionte Carnage con la magia soprannaturale, dopo che il sangue di Cletus Kasady si era riversato sulle sue pagine.

Il Darkhold ha sradicato la debolezza di Carnage al suono, ma lo ha lasciato vulnerabile alla magia Ctonica. La magia ha anche modificato la sua capacità di legarsi ad un ospite, permettendogli di infettare gli altri con propaggini di se stesso, aumentando notevolmente la sua portata. Carnage avrebbe usato questo nuovo potere durante la trama di “Carnage USA” e durante il suo periodo come Red Goblin.

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