In scia con una serie di prodotti
di alto livello e di appeal internazionale, Sky ha proposto, a
partire da aprile anche in streaming su NOW la sua nuova
serie original ideata e diretta da Niccolò Ammaniti (che ha anche
sceneggiato insieme a Francesca Manieri), Anna,
una storia d’avventura, di crescita e di ricerca di
autodeterminazione e futuro in un mondo distopico. Di seguito
scoprirete tutte le cose che bisogna sapere per approcciarsi alla
serie disponibile su NOW e on demand su
Sky.
Basato sull’omonimo romanzo del
2015 Anna Sky Original è
ispirato al romanzo omonimo dello stesso Ammaniti. Uscito nel 2015
per Einaudi, è ambientata in una Sicilia post
apocalittica, che è stata distrutta da un virus che ha
risparmiato solo i bambini, immuni fino alla pubertà, e ha ucciso
tutti gli adulti.
La serie esce in un momento storico
in cui potrebbe sembrare che l’arte imiti la vita, ma naturalmente
non è così e la storia della serie è stata concepita pensando al
genere fantasy, dal momento che Ammaniti voleva approfondire una
realtà in cui i bambini venivano lasciati completamente da soli.
Inoltre, la serie, pur rispettando lo spirito del romanzo, estende
e amplia i personaggi del libro, regalando un passato e un futuro a
quelli che in origine erano marginali. Anna, la serie, è quindi una
specie di universo espanso del romanzo.


La Rossa

A questo punto è lecito chiedersi
che senso abbia dedicare il proprio tempo ad un racconto
post-apocalittico in cui un virus letale ha ucciso tutti gli
adulti. Sembra, di primo acchito, una storia troppo simile a ciò
che stiamo vivendo! Invece è importante specificare che Anna non
parla di pandemia, ma che la pandemia è solo un “pretesto”
narrativo per eliminare dal quadro gli adulti. Anna è infatti la
storia di una ragazzina coraggiosa che, di fronte ad un destino
segnato, osa sognare un futuro diverso.
La Rossa, questo virus letale, è
infatti centrale solo nell’antefatto, che ci viene spiegato nella
prima parte della serie, e poi cede il passo all’avventura vera e
propria. Quello che in Anna causa la fine della “vita di prima” è
una malattia che si manifesta con piccole macchie rosse sulla
pelle, che rimane silente nei piccoli e si manifesta solo al
raggiungimento dell’età prepuberale. Un espediente narrativo che
serve la volontà dell’autore.
La trama di Anna

La storia è ambientata in Sicilia.
A quattro anni dall’inizio di una epidemia di La Rossa, tutti gli
adulti sono morti, e i bambini resistono, come possono, in piccoli
gruppi, o branchi. Anna e il suo fratellino Astor vivono invece da
soli, isolati, nel bosco, nel Podere del Gelso. Anna esce tutti i
giorni di casa per andare a caccia di cibo, racconta storie di
fantasia al fratellino, storie di mostri e di cattivi, per
costringerlo a non uscire dai confini del podere, dal momento che è
ancora indifeso. Quando però un giorno torna dalla sua caccia e non
trova Astor, Anna si mette alla sua ricerca. Sul suo cammino
incontro i Blu, una piccola comunità comandata dalla perfida
Angelica, che tiene prigioniera la Picciridduna, l’unico adulto
sopravvissuto a La Rossa e che si pensa sia in grado di
sconfiggerla. Ma Anna trova pure un’altra strada, lungo il suo
cammino, la strada verso il futuro e la salvezza, che si trova
oltre lo stretto di Messina.
Il Libro delle cose
importanti
Uno degli elementi più emozionanti
di Anna è quello che viene chiamato Il Libro delle cose importanti.
Si tratta di un quaderno che la madre di Anna, prima di morire per
colpa del virus, scrive e compila. La donna sa che sta per morire e
tenta di lasciare ai figli, in particolare alla maggiore, delle
istruzioni per vivere in un mondo senza adulti. Si tratta di
indicazioni e consigli di ogni tipo, da come bollire il cibo per
mangiarlo, al controllare le scadenze sulle scatole, ma la mamma di
Anna affida alla figlia anche il ricordo, la memoria, il passato,
si raccomanda di insegnare al fratellino a leggere, racconta
storie.
È a tutti gli effetti un vademecum
per sopravvivere in un mondo nuovo e selvaggio, ma anche una
lettera d’amore da parte di una madre ai propri figli, un modo per
lasciare a loro una memoria di sé e dargli una possibilità in più
di sopravvivere quando lei non potrà più sostenerli e proteggerli.
Un modo per preservare il ricordo.
Il giovane cast

Anna è una fiaba oscura, ma anche
un racconto di formazione che ha per protagonisti bambini e
adolescenti. Ad interpretare questi piccoli protagonisti ci sono un
manipolo di attori esordienti, volti bellissimi scelti tra
tantissimi contendenti. C’è il piccolo Alessandro
Pecorella, che interpreta Astor, molto giovane ma già
molto professionale e preparato, stando a quanto ha dichiarato
Ammaniti, oppure Giulia Dragotto, che si è calata
nei panni di Anna alla sua prima prova da attrice
e ne ha restituito un ritratto intenso e realistico. I due mostrano
una buona alchimia e da subito i loro Anna e Astor entrano nel
cuore dello spettatore.
Con loro ci sono Giovanni
Mavilla che interpreta Pietro, il compagno di viaggio
di Anna, che si innamorerà di lei in una maniera molto dolce e
infantile e che diventerà più che un amico, un vero e proprio
membro della famiglia. Clara Tramontano invece è
la giovane e carismatica attrice che interpreta Angelica,
l’avversaria di Anna, per così dire, la perfida ragazza dalla pelle
bianca che darà del filo da torcere alla nostra eroina.
Le uniche due adulte del cast
principale sono due figure capitali nell’economia del racconto. Da
una parte c’è Elena Lietti, che interpreta la
mamma di Anna e Astor, Maria Grazia, e dall’altra Roberta
Mattei, la misteriosa Picciridduna. La prima è una figura
fondamentale per Anna, è colei che pure da morta le indica la via,
che fa sentire sempre la sua presenza e che impariamo a conoscere
nei flashback, la seconda è una figura tanto misteriosa quanto
simbolica e rappresenta una forma di speranza per Anna e i bambini
che non si arrendono.
La Sicilia come non l’abbiamo mai
vista
Vero e proprio personaggio della
serie è la Sicilia. In apertura di serie, vediamo l’isola lavica
nera sorgere dal mare blu, con la sue coste verdi, l’Etna, Porto
Empedocle e Messina, ma quello è il passato, il nostro presente.
Man mano che ci avventuriamo nel futuro distopico della storia, la
Sicilia diventa un non-luogo selvaggio, decadente, senza
speranza.
“Abbiamo trasformato vecchie
ville nobiliari in discariche, orfanotrofi abbandonati in campi di
battaglia tra bande di bambini dipinti di blu. Le strade sono state
ricoperte di terra. È stato un lavoro fisico, fatto di errori e
correzioni, affidato per lo più alle braccia degli scenografi. Gli
effetti digitali sono stati usati con parsimonia. Anche la
fotografia che abbiamo scelto doveva vivere di polvere che brilla
nel controluce, né troppo cupa né troppo luminosa” ha
dichiarato Ammaniti, raccontando il lavoro svolto per ottenere
quella scenografia inedita. E tutto il lavoro eccellente svolto
dalla produzione (la serie è prodotta da Wildside, società del
gruppo Fremantle, in coproduzione con ARTE France, The New Life
Company e Kwaï) si può ammirare su NOW.