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Steven Spielberg Collection, il cofanetto dedicato a tre film cult

Steven Spielberg Collection

Koch Media ha fatto uscire 16 luglio 2020 in DVD e Blu-Ray la Steven Spielberg Collection, un imperdibile cofanetto dedicato a tre film cult diretti dallo straordinario regista che non ha bisogno di presentazioni: Steven Spielberg. La Collection include 1941 – Allarme ad Hollywood (1979), Always – Per sempre (1989) e Sugarland Express (1974).

Il cofanetto presenta Sugarland Express, terzo film del regista culto con una mastrizzazione 2.35.1 ad ottima risoluzione a 1080p con formato DB-50 a doppio strato. Il secondo titolo è Allarme ad Hollywood, in due edizioni la nota theatrical cut e la extended cut con ben 20 min circa in più. Terzo film è il famosissimo Always che vede il regista tornare a lavorare con Richard Dreyfuss.

Steven Spielberg Collection1941 – Allarme a Hollywood

Pochi giorni dopo l’attacco a Pearl Harbor, a Los Angeles si sparge la voce che i giapponesi si apprestino ad attaccare gli Stati Uniti. Effettivamente un sommergibile nipponico sta cercando di individuare Hollywood per attaccarla. È il panico e la città è in preda al caos.
Nel cast del film Dan Aykroyd, Ned Beatty, John Belushi, Lorraine Gary, Murray Hamilton e Christopher Lee.

Always – Per sempre

Pete è un pilota addetto allo spegnimento degli incendi nelle foreste. Nel corso di una missione muore per un incidente, lasciando nella disperazione la fidanzata Dorinda. Una volta in cielo, accetta di fare da angelo custode all’amico Ted, non solo per trasmettergli la sua esperienza, ma anche per aiutarlo a conquistare Dorinda. Nel cast del film Richard Dreyfuss, Holly Hunter, Brad Johnson, John Goodman e, per l’ultima volta sullo schermo, Audrey Hepburn.

Sugarland Express

Clevis Poplin dovrebbe scontare ancora quattro mesi di galera: non ha motivi per evadere, perché l’hanno destinato a un penitenziario modello. Sua moglie, Lou Jean Poplin, che vuole riprendersi il fi glioletto affidato a un’anziana coppia di coniugi di Sugarland, decide però di farlo scappare. La fuga riesce, e per la coppia comincia un lungo viaggio attraverso gli Stati Uniti alla volta di Sugarland… Nel cast del film Goldie Hawn, Michael Sacks, William Atherton, Ben Johnson e Gregory Walcott. Questo nuovo cofanetto, disponibile in DVD e Blu-Ray, presenta anche due versioni di 1941 – Allarme a Hollywood: Theatrical (114’) ed Extendend (140’). Steven Spielberg Collection vi attende in DVD e Blu-Ray dal 16 luglio 2020 solo su IBS e Feltrinelli.

 
 

Festa del Cinema di Roma 2020: le prime anticipazioni della quindicesima edizione

Il Direttore Artistico Antonio Monda, d’intesa con Laura Delli Colli, Presidente della Fondazione Cinema per Roma, e Francesca Via, Direttore Generale, ha annunciato oggi alcune anticipazioni del Festa del Cinema di Roma 2020, la quindicesima edizione che si svolgerà dal 15 al 25 ottobre 2020 all’Auditorium Parco della Musica. Quest’anno la manifestazione fa parte di Romarama, il programma di eventi culturali promosso da Roma Capitale.

Fra le opere della prossima edizione della Festa del Cinema ci sarà Mi chiamo Francesco Totti di Alex Infascelli, pluripremiato regista di Almost Blue e S Is for Stanley. È la notte che precede l’addio al calcio e Francesco Totti ripercorre tutta la sua vita, come se la vedesse proiettata su uno schermo insieme agli spettatori. Le immagini e le emozioni scorrono tra momenti chiave della sua carriera, scene di vita personale e ricordi inediti. Un racconto intimo, in prima persona, dello sportivo e dell’uomo. Diretto da Alex Infascelli, soggetto e sceneggiatura di Alex Infascelli e Vincenzo Scuccimarra, il film è tratto dal libro Un Capitano scritto da Francesco Totti con Paolo Condò (edito da Rizzoli). Prodotto da Lorenzo Mieli, Mario Gianani e Virginia Valsecchi, una produzione The Apartment e Wildside, entrambe del gruppo Fremantle, con Capri Entertainment, Fremantle, con Vision Distribution e Rai Cinema, in collaborazione con Sky e Amazon Prime Video. Sarà distribuito da Vision Distribution nelle sale italiane, che ne curerà anche le vendite internazionali. Nel corso della prossima edizione, la Festa del Cinema ospiterà alcuni film della Selezione Ufficiale 2020 del Festival di Cannes in un evento speciale dedicato alla celebre manifestazione francese: i titoli saranno presentati dal Delegato Generale Thierry Frémaux.

Siamo entusiasti di poter organizzare un evento dedicato al Festival di Cannes durante la Festa del Cinema di Roma e onorati di far parte del tour di Cannes che include molti prestigiosi festival – ha dichiarato Antonio Monda, Direttore Artistico della Festa del Cinema di Roma – Per noi è un grande onore poter collaborare con il più importante festival cinematografico del mondo e avere Thierry Frémaux a Roma per presentare film della Selezione Ufficiale 2020”.

In quest’anno così particolare è più importante che mai sostenere i film e le sale cinematografiche così come essere vicini agli artisti e agli spettatori – ha detto Thierry Frémaux, Delegato Generale del Festival di CannesQuest’anno il Festival di Cannes non si è svolto ma è onorato di presentare i film della Selezione Ufficiale 2020 nei festival in cui vengono invitati. E a Roma, con la sua Festa, la sua storia e il suo spirito, il cinema è più vivo che mai!”.

Satyajit Ray, considerato uno dei più maggiori cineasti della storia della settima arte, sarà protagonista di una retrospettiva alla prossima Festa del Cinema, a cura di Mario Sesti. Produttore, regista, sceneggiatore e compositore dei temi per i suoi film, Satyajit Ray esplora nella sua opera i generi più diversi con stili e linguaggi sempre nuovi: forti le influenze della letteratura e della tradizione indiana, i richiami al neorealismo italiano e l’attenzione al contesto internazionale che lo porterà ad affrontare anche i conflitti ideologici con la cultura occidentale. Numerosi i riconoscimenti ottenuti nel corso degli anni, dal Leone d’Oro al Premio Oscar alla Carriera.

La quindicesima edizione della Festa del Cinema presenterà al pubblico due pietre miliari del cinema italiano: In nome della legge di Pietro Germi, nella versione restaurata da CSC – Cineteca Nazionale, e Padre padrone di Paolo e Vittorio Taviani, restaurato da CSC – Cineteca Nazionale e Istituto Luce Cinecittà. Il primo è uno dei principali successi del cineasta genovese, autore di straordinaria cultura in grado di affrontare con la stessa intensità dramma, commedia e satira, vincitore di un Oscar per la sceneggiatura di Divorzio all’italiana.

Padre padrone è considerato uno dei capolavori dei fratelli Taviani e una delle pellicole più rappresentative del cinema italiano. Palma d’oro al Festival di Cannes e Nastro d’argento, il film contiene tutti i tratti che hanno reso celebri i due registi toscani con continui richiami al realismo e alla poesia, alla letteratura e all’attualità dei temi civili e politici.

 
 

Sedicicorto Forlì International Film Festival 2020: voglia di ricominciare

Sedicicorto

Sedicicorto Forlì International Film Festival, in programma dal 2 all’ 11 ottobre 2020, annuncia la prima sezione competitiva. Si parte da CortoInLoco, concorso riservato alle produzioni realizzate nella Regione Emilia Romagna e ai suoi filmmaker. Una selezione quanto mai importante quella di quest’anno. Oltre che per i meriti dei quindici film selezionati perché dimostra la vitalità di un territorio e l’efficacia di un sistema in un momento di estrema e tragica crisi.

La maggior parte delle opere erano state completate prima del lockdown per il Covid-19, il che dà loro un valore ancora più profondo. La selezione di CortoInLoco è già testimonianza di un cinema di un’altra epoca. L’Anno Zero Dopo Covid, in cui un film come L’estasi di Oleg, storia di un pittore senza ispirazione che decide di mettersi in quarantena per ritrovarla, ha un significato completamente diverso rispetto a pochi mesi fa

Lo stesso vale per Il fagotto, ambientato in un futuro mondo da ripopolare, in cui le donne non potranno più scegliere se, ma solo quando essere madri. Le storie hanno un valore diverso, un’intensità differente. Il pullman berlinese di Vomag di Riccardo Salvetti sembra oggi un’utopia meravigliosa. Il sogno di Leo, protagonista di Senza vento, di diventare un centometrista è un collettivo desiderio di libertà. Le preoccupazioni di Christian per suo fratello Giulio a ricordarci dell’importanza della tutela dei più piccoli, come raccontato in Giusto il tempo di una sigaretta di Valentina Casadei. Il piccolo protagonista di Sam’s Castle, che costruisce un castello di sabbia che non finisce mai, è una metafora della primavera perduta del 2020. Come il guardare al suo passato per riuscire a ricostruire il suo futuro, che ci porta nella Gas Station di Olga Torrico. A valutare la selezione sono stati chiamati gli studenti della Scuola di Cinema di Cesena, realtà accademica sempre più riconosciuta in Regione

La determinazione di Sedicicorto Forlì International Film Festival nel realizzare la sua diciassettesima edizione, in forma ibrida, con i concorsi “proiettati” in streaming su MyMovies.it, partner tecnico della manifestazione, sta tutta nel desiderio di continuare a raccontare storie.

CortoInLoco è solo formalmente una sezione regionale, perché segnare dei confini ha sempre meno senso in un mondo che si è scoperto interconnesso nel modo più drammatico. L’augurio di Orfeo Orlando, Buon viaggio, corto girato durante il lockdown, è quanto mai gradito e necessario.

CortoInLoco – Selezione ufficiale 2020

Balkanika, di Lu Pulici

Buon viaggio, di Orfeo Orlando | Italy

Cheratina Rossa, Alessandro Fiori | Italy

Disambigua, Francesca Leoni | Italy

Gas Station, Olga Torrico | Italy

Giusto il tempo per una sigaretta, Valentina Casadei

Il Fagotto, Giulia Giapponesi

L’ Attesa di Daouda, Kristian Gianfreda

L’ Estasi di Oleg, Francesco Selvi

L’ Occasione di Rita, Francesco Barozzi

Quasi Attori, Alessandro Valbonesi

Salse Connection, Francesco Barozzi

Sam’s Castle, Giona Dapporto

Senza vento, Christian Betti, Nicola Rossi

Vomag, Riccardo Salvetti

XVII Sedicicorto Forlì International Film Festival, dal 2 al 11 Ottobre 2020, su MyMovies.it, sito ufficiale Sedicicorto, Sala  San Luigi e Auditorium Intesa Sanpaolo.

Sedicicorto Forlì International Film Festival è realizzato con il contributo di Comune di Forlì, Film Commission Emilia-Romagna, Regione Emilia-Romagna, DG Cinema e Audiovisivo – Mibact e Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì la sponsorship di Daniele Alessandrini Abbigliamento e Cantine DreiDonà, con il patrocinio del Parlamento Europeo.

 
 

Mattia Torre, omaggio di Sky ad un anno dalla scomparsa

«Mattia era tutto ciò che scriveva, diventava tutto ciò di cui si occupava, perché era curioso, entrava dentro le cose, guardava le stesse cose che tutti noi vediamo da un punto di vista nuovo», così Geppi Cucciari ricorda il suo amico e collega Mattia Torre, prematuramente scomparso esattamente un anno fa – il 19 luglio 2019 – all’età di 47 anni, in un passaggio della puntata speciale di 100X100 Cinema – nata da un’idea del suo amico e produttore storico Lorenzo Mieli e dell’Executive Vice President Programming di Sky Italia Nicola Maccanico – con cui Sky ha scelto di ricordare il geniale scrittore, sceneggiatore e regista e che andrà in onda domenica 19 luglio su Sky Cinema Uno. in

LO SPECIALE

L’intero palinsesto di Sky Cinema Uno sarà dedicato a Mattia, con in prima serata alle 20.45 lo speciale di 100X100 Cinema condotto da Francesco Castelnuovo, con i ricordi di alcuni degli amici e colleghi a lui più legati: Valerio Mastandrea, Pietro Sermonti, Paolo Calabresi, Valerio Aprea e Geppi Cucciari. Ad esempio, Valerio Mastandrea ricorda gli inizi della loro amicizia, nata da un litigio tra i due dopo aver dibattuto in modo sincero e franco su una sceneggiatura scritta da Torre, mentre Geppi Cucciari fu accolta in casa di Torre e della compagna in un momento difficile della sua vita. L’inconfondibile stile iperbolico e a tratti surreale di Mattia emerge anche negli SMS che mandava ai suoi amici, che ne daranno diretta testimonianza: tra questi anche Caterina Guzzanti messa in guardia dall’utilizzo smodato della parola “tema”, Ninni Bruschetta elogiato come cuoco e Giacomo Ciarrapico al quale Mattia faceva gli scherzi modificandogli le impostazioni del suo telefonino. Non mancherà il ricordo dei difficili momenti della malattia, come raccontato da Paolo Calabresi, vicino a lui proprio in quelle settimane più dure.

LA PROGRAMMAZIONE DEDICATA

Nella programmazione dedicata su Sky Cinema Uno saranno presenti alcuni dei lavori più amati di Mattia Torre: si inizierà alle 12.25 con i 4 episodi della mini-serie originale Sky “Dov’è Mario?”, da un’idea di Corrado Guzzanti scritta con Mattia Torre, in cui Guzzanti interpreta Mario Bambea, un intellettuale di sinistra molto glamour caduto in disgrazia, che dopo un incidente d’auto presenta degli strani disturbi di personalità. In particolare affiora in lui un ingombrante alter ego, il comico romano Bizio Capoccetti, che con la sua comicità truce e di bassa lega giunge presto ad un successo inaspettato.

A seguire, alle 15.25 andranno in onda gli 8 episodi della serie “La linea verticale”, basata sull’omonimo romanzo scritto da Mattia Torre e interpretata da Valerio Mastandrea. La serie nasce dall’esperienza ospedaliera dello stesso Torre e racconta, in tono surreale e satirico, la vita quotidiana del reparto di urologia oncologica di un ospedale italiano. La storia è raccontata dal punto di vista dei pazienti che, tramite uno stile di racconto libero e formalmente spregiudicato, dipingono un affresco realistico dei casi clinici e, soprattutto, di quelli umani.

Alle 19.00 si vedrà l’ultimo lavoro di Mattia Torre, “Figli”, concluso dopo la sua morte e nato proprio da un monologo che lo stesso Torre aveva scritto per l’amico Valerio Mastandrea, protagonista del film insieme a Paola Cortellesi. “Figli” racconta la storia di una giovane coppia, Sara e Nicola, sposati e innamorati. Hanno una bambina di 6 anni, Anna, e una vita felice. L’arrivo del secondo figlio, Pietro, sconvolge gli equilibri di tutta la famiglia dando vita a situazioni tragicomiche.

A chiudere la serata alle 21.45 –  dopo lo speciale di 100X100 Cinema“Boris – Il film”, lungometraggio realizzato dopo le tre stagioni dell’omonima serie tv, la più famosa scritta da Mattia, che per l’occasione torna tutta disponibile on demand su Sky e NOW TV. I personaggi del film sono quelli, indelebili, della serie: il regista René Ferretti (Francesco Pannofino) riesce finalmente a mollare la brutta fiction tv che ha fatto per anni e tenta il grande salto: un film d’autore, per il cinema. Ma il mondo del cinema con i suoi snobismi può essere perfino peggio di quello della tv. Soprattutto per una troupe, quella di Ferretti, a dir poco estranea all’Arte con la ‘a’ maiuscola. Tra cinematografari snob, attrici nevrotiche, sceneggiatori modaioli, eroinomani, squali e improvvisati vari, “Boris – Il film” mette a nudo un mondo, quello del cinema italiano, che aspira a una nuova giovinezza e vive invece solo una perenne immaturità.

Tutti questi film e serie tv, insieme allo speciale di 100X100 Cinema, saranno disponibili anche on demand su Sky e NOW TV.

 
 

Volevo Nascondermi, dal 19 agosto di nuovo al cinema

Volevo nascondermi

Dopo la vittoria dell’Orso d’argento per il Miglior Attore a Elio Germano, il premio come Film dell’Anno ai Nastri d’Argento e il Globo d’Oro come Miglior Film e Migliore Fotografia, VOLEVO NASCONDERMI di Giorgio Diritti con Elio Germano, prodotto da Palomar con Rai Cinema, uscirà di nuovo nelle sale con 01 Distribution da mercoledì 19 agosto.

SINOSSI

Volevo nascondermi…ero un uomo emarginato, un bambino solo,
un matto da manicomio, ma volevo essere amato.

Toni, figlio di una emigrante italiana, respinto in Italia dalla Svizzera dove ha trascorso un’infanzia e un’adolescenza difficili, vive per anni in una capanna sul fiume senza mai cedere alla solitudine, al freddo e alla fame. L’incontro con lo scultore Renato Marino Mazzacurati è l’occasione per riavvicinarsi alla pittura, è l’inizio di un riscatto in cui sente che l’arte è l’unico tramite per costruire la sua identità, la vera possibilità di farsi riconoscere e amare dal mondo.

“El Tudesc,” come lo chiama la gente è un uomo solo, rachitico, brutto, sovente deriso e umiliato. Diventerà il pittore immaginifico che dipinge il suo mondo fantastico di tigri, gorilla e giaguari stando sulle sponde del Po. Quella di Ligabue è una “favola” in cui emerge la ricchezza della diversità e le sue opere si rivelano nel tempo un dono per l’intera collettività.

 
 

European Film Academy, appello per il rilascio immediato di Moataz Abdelwahab

Moataz Abdelwahab

L’International Coalition for Filmmakers at Risk ICFR* e le sue istituzioni fondatrici, European Film Academy, lnternational Documentary Film Festival Amsterdam e International Film Festival Rotterdam, insieme a Human Rights Film Network, Movies that Matter Foundation e PEN America, e anche Accademia del Cinema Italiano – Premi David di Donatello, German Film Academy, Hellenic Film Academy, Icelandic Film- & TV Academy, Luxembourg Film Academy, Polish Film Academy, Swiss Film Academy e Ukrainian Film chiedono alle autorità egiziane il rilascio immediato e incondizionato del produttore Moataz Abdelwahab.

Moataz Abdelwahab (43 anni) ha prodotto il film WHEN WE’RE BORN (2019) del regista Tamer Izzat, presentato all’ El Gouna International Film Festival e Les Journées Cinématographique de Cartage nel 2019, oltre ad un paio di documentari assolutamente apolitici, tra cui KHAN’S FINGERPRINTS, ritratto del celebre regista egiziano Mohammad Khan, THE HEART OF CAIRO, che ripercorre la storia della città, e più di recente A CURFEW, film di imminente uscita del noto filmmaker egiziano Amir Ramses. Moataz Abdelwahab è scomparso il 5 maggio dal suo ufficio al Cairo, per ricomparire poi l’11 maggio per un’audizione presso la Corte Suprema per la Sicurezza dello Stato, nel corso della quale è stato accusato di “collaborare con un’organizzazione terroristica” e “diffondere false notizie” (caso 586).

Queste accuse arrivano dopo che ha prodotto una serie di documentari culturali che sono stati venduti e messi in onda da Aljazeera Documentary Channel.  Secondo gli esperti legali l’arresto si baserebbe su accuse false e inventate.

Siamo molto preoccupati per la sua sicurezza e per quella dei suoi familiari (è padre di due figli, Zeina (12 anni) e Yousef (6 anni)) e chiediamo alle autorità egiziane il rilascio immediato e incondizionato di Moataz Abdelwahab, invitando le istituzioni cinematografiche e culturali di tutto il mondo a fare altrettanto.

17 luglio 2020

*NOTA: Fondata da International Documentary Film Festival Amsterdam, International Film Festival Rotterdam e European Film Academy, la missione dell’International Coalition for Filmmakers at Risk è di sostenere e agire in solidarietà con i cineasti a rischio. La coalizione si attiva in caso di persecuzioni o minacce alla sicurezza personale di questi cineasti per difendere il loro diritto a continuare il proprio lavoro, attraverso la mobilitazione della comunità cinematografica internazionale.

 
 

Cursed: recensione della serie Netflix con Katherine Langford

Cursed recensione serie tv
Cr. ROBERT VIGLASKY/Netflix © 2020

In epoca di empowerment femminile, arriva su Netflix la serie che prende una delle leggende più maschili di sempre, il ciclo arturiano, e lo declina al femminile, mettendo al centro del racconto uno dei suoi personaggi secondari e reinventandone la storia. Cursed, serie Netflix originale basata sul romanzo scritto da Tom Wheeler e disegnato da Frank Miller (che producono anche lo show), arriva sulla piattaforma digitale il 17 luglio, pronta a mandare all’aria tutto ciò che sapevamo della leggenda, per raccontare una storia che porta avanti valori, temi e motivazioni differenti.

Cursed è ispirata al libro di Tom Wheeler e Frank Miller

A parte nomi e personaggi, il più importante punto di contatto tra Cursed e la leggenda di Re Artù è che entrambi i racconti sono, in qualche misura, storie di formazione in cui due giovani trovano il loro posto nel mondo. Mentre, nell’originale, Artù estrae la spada dalla roccia e diventa re, in questa storia Nimue è una fanciulla Fey, una specie che vive in boschi e caverne, prevalentemente pacifica e versata nelle arti magiche. I Fey sono però perseguitati dai Paladini Rossi, il braccio armato della chiesa cattolica, un gruppo di monaci che vestono tonache rosse e trucidano queste creature, responsabili di praticare la magia, assimilata a pratiche demoniache. Quando anche sua madre viene uccisa dai Paladini, Nimue riceve da lei un compito: portare a Merlino una spada misteriosa e prodigiosa. Da questa missione parte l’avventura di Nimue, che oltre ad appartenere al popolo Fey, è anche considerata “maledetta”, da un antico spirito che le ha conferito, suo malgrado, poteri sconosciuti e temuti dalla stessa ragazza.

Cursed
Cr. ROBERT VIGLASKY/Netflix © 2020

Cursed presenta tutti i personaggi della leggenda, da Artù, a Merlino, passando per Re Uther e il Cavaliere Verde, fino alla vera protagonista di questa storia, Nimue. Nella leggenda, il personaggio si identifica spesso con La dama del Lago, custode di Excalibur, ma qualche volta è anche la nemica di Merlino stesso, oppure la sua innamorata. Nella miniserie tv del 1998, Merlin, con Sam Neill nei panni del grande mago consigliere di Re Artù, Nimue, interpretata da Isabella Rossellini, è l’amore della sua vita, che viene sfregiata e si rifugia a vivere in un convento, per non mostrare al mondo il suo volto sfigurato.

In Cursed, Nimue, interpretata dalla Katherine Langford di Tredici, è un’adolescente alla ricerca di sé, una giovane donna che appartiene ad una minoranza perseguitata e che, nella sua stessa minoranza, è una reietta. La sua ricerca di identità e di appartenenza, il suo coming of age è quindi reso più complesso da questa sua peculiarità, oltretutto trattandosi di un’eroina che non sempre agisce nel giusto e che fatica un po’ a trovare la sua dimensione, porta con sé un grado di complessità che diventa un valore aggiunto.

L’immortalità del ciclo arturiano

L’ambientazione puramente fantasy colloca il prodotto nel cono d’interesse di quella fetta di spettatori appassionati del genere e, parallelamente, la storia del cinema e della tv ci insegna che la leggenda arturiana trova sempre una via per essere raccontata in maniera originale, dal classico dei classici firmato Disney, con l’amato Merlino con il cappello a punta blu, fino alla muscolare lettura di Guy Ritchie con Charlie Hunnam.

A tutti questi elementi accattivanti, Cursed unisce anche il fatto che si pone il problema di essere inclusivo, e così la protagonista è donna, Artù è di colore, i cattivi sono esponenti ottusi della chiesa cattolica, i perseguitati sono una piccola minoranza di un popolo che vive in maniera semplice. Sulla carta Cursed era la serie perfetta per l’estate 2020. Purtroppo dalla scrittura alla messa in scena, passando per la direzione degli attori, la serie Netflix si dimostra sciatta e approssimativa, proponendo un racconto molto semplice e facendo leva con enfasi e retorica sui suoi elementi di punta (la protagonista donna che diventa una leader) senza una vera e propria cura nel racconto e nella realizzazione.

Sapore di amatorialità per il prodotto indirizzato agli adolescenti

Cursed non è la prima serie targata Netflix nella quale si riscontra una produzione che sembra accontentarsi di un risultato finale che ha il sapore di amatorialità. Nonostante la piattaforma offra ancora prodotti del calibro di Dark, le tendenze in tutte le divisioni nazionali si stanno allineando verso una diffusa mediocrità che purtroppo coincide troppo spesso con la volontà di realizzare un prodotto dedicato ai teenager, come se il target teen potesse accettare anche serie tv scadenti. Si tratta chiaramente di una tendenza, ci sono ancora esempi virtuosi nella produzione della piattaforma, ma sono lontani gli inizi e i tempi in cui fare una serie su Netflix permetteva sperimentazione, libertà che coincidevano poi con una grande qualità del prodotto finito.

 
 

The New Mutants: tutti i segreti del nuovo trailer

Assolutamente a sorpresa, nelle ultime ore i Marvel Studios hanno diffuso online un nuovissimo teaser di The New Mutants, in attesa del panel dedicato all’ultimo film della saga degli X-Men sotto l’egida della Fox che si terrà durante il Comic-Con@Home. Screen Rant ha raccolto tutti i nuovi dettagli emersi sulla trama del film grazie al nuovo trailer. Ve li proponiamo di seguito:

1The New Mutants al Comic-Con@Home

Il nuovo trailer di The New Mutants termina non con la data di uscita, ma piuttosto con un’anticipazione del panel che si terrà in  occasione del Comic-Con@Home. È un approccio sorprendente, che potrebbe significare che la Marvel ha intenzione di far uscire il film direttamente in digitale. Anche se sarà un peccato non vederlo sul grande schermo, lo stesso regista ha espresso il suo supporto circa un’eventuale uscita in streaming. Il film è stato posticipato così tante volte che adesso è arrivato soltanto il momento di farlo uscire… indipendentemente dal formato.

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Secret Wars: il film potrebbe “sminuire” l’intera Saga dell’Infinito

In una recente intervista con BroBible, i registi Anthony e Joe Russo hanno parlato in maniera approfondita del loro viaggio attraverso la regia di ben quattro dei film dell’Universo Cinematografico Marvel e del loro contributo alla realizzazione di alcuni dei più maggiori successi cinematografici di tutti i tempi.

I due fratelli hanno parlato di cosa sarebbe necessario per spingerli ad accettare la regia di un nuovo film del MCU. Magari una storia come quella raccontata nella miniserie Secret Wars? Questa la risposta dei due registi: “Sai, ho letto quella serie quando avevo 10 o 11 anni”, ha spiegato Joe Russo. “Dentro c’erano praticamente tutti gli eroi dell’universo. È stata una delle prime miniserie a fare una cosa del genere. Per me è stato davvero il più grande esempio di racconto di eventi… di cosa succede quando metti insieme tante personalità diverse. E poi mi piaceva anche l’idea che i cattivi dovevano fare squadra con gli eroi. Io e mio fratello amiamo le relazioni complicate tra eroi e cattivi. Ci piacciono i cattivi che credono di essere degli eroi nelle loro run. E tutti questi aspetti sono chiaramente integrati in Secret Wars. Quello che abbiamo fatto in Infinity War era direttamente collegato al sogno di realizzare qualcosa come quella serie a fumetti, che naturalmente sarebbe un’impresa ancora più grande.”

Anthony Russo ha poi aggiunto: “Sarebbe il film più grande che si possa immaginare, ed è questo l’aspetto che che ci entusiasma davvero della storia: l’ambizione alla base della serie è ancora più grande dell’ambizione alla base dell’intera Saga dell’Infinito.”

Secret Wars potrebbe segnare il ritorno dei fratelli Russo nel MCU

Non è la prima volta che Anthony e Joe Russo tirano in ballo Secret Wars quando si parla di un loro ipotetico ritorno nell’Universo Marvel, ed è certamente interessante sentirli andare così in profondità in merito alle motivazioni che li spingerebbero a farsi carico di un progetto del genere. Quando hanno parlato dei “cattivi che devono fare squadra con gli eroi”, entrambi i registi hanno palesato di essere degli amanti delle complicate che possono instaurarsi tra i personaggi della serie, che a quanto pare potrebbe tranquillamente figurare tutti come degli eroi a sé stanti.

Anthony e Joe hanno già dato vita a titoli del MCU divenuti già dei classici, come Captain America: The Winter Soldier, Captain America Civil War e la monumentale combo Avengers: Infinity War e Avengers: Endgame. Sarebbe quindi necessario un altro grande progetto come Secret Wars per convincerli a ritornare nella grande famiglia Marvel.

 
 

Star Wars: tutti i film e le curiosità sulla celebre saga di fantascienza

Star Wars film

“Tanto tempo fa, in una galassia lontana lontana…”, queste le parole che aprivano, nel 1977, il primo film di una saga oggi diventata un vero e proprio fenomeno culturale. Da quel momento e ancora sino ad oggi, Star Wars è per eccellenza la più celebre serie cinematografica di fantascienza della storia del cinema, frutto del genio di George Lucas e della sua passione per la mitologia. Attualmente composta da 9 film, 2 spin-off, e diverse serie collegate, è oggi uno degli esempi più completi, riusciti ed apprezzati di universo narrativo.

La serie si è infatti negli anni ampliata fino a diventare un vero e proprio franchise, capace di estendersi tanto alla letteratura, quanto ai fumetti, ai videogiochi e al merchandising più vario. Ciò dimostra ulteriormente la grandissima influenza che la saga ha nella cultura di massa, e che oggi più che mai sembra espandere sempre di più i propri orizzonti. In seguito all’acquisizione della Disney, infatti, l’Universo di Star Wars è pronto per raccontare nuove storie, puntando sulla passione delle precedenti generazioni e attraendone di nuove.

Ad oggi, quello di Star Wars è il secondo franchise cinematografico più redditizio di sempre, con un incasso totale di oltre 10 miliardi di dollari. Il valore totale del marchio è inoltre stato stimato intorno ai 43 miliardi, e tali cifre possono ulteriormente chiarire il peso che la saga ha sull’immaginario collettivo. Con i suoi variegati mondi, le sue spaventose e affascinanti creature, i suoi coraggiosi eroi e i malvagi cattivi, Star Wars continua a raccontare l’antica lotta tra bene e male, con quell’atmosfera che da sempre affascina generazioni di spettatori.

Star Wars: l’ordine in cui vedere i film

Composta da ben tre trilogie e due spin-off, la saga ha negli anni reso sempre più complessa la propria linea temporale, costringendo i fan a dar vita a diverse teorie su quale sia l’ordine più consono per vedere i film. Finché esisteva soltanto la trilogia originale, infatti, non vi erano di questi problemi, ma con l’arrivo della trilogia prequel prima, e della trilogia sequel poi, si è reso necessario fare chiarezza a riguardo.

Le due teorie principali prevedono una scelta tra una visione secondo l’ordine di uscita in sala, oppure una visione secondo l’ordine cronologico degli eventi narrati nei film. Per aiutare nell’orientamento di quest’ultima opzione, la Disney ha recentemente rilasciato una mappa chiarificatrice dove viene illustrata in modo aggiornato e completo la timeline della saga, così da poter evitare confusione. All’interno di questa si vanno poi a ricollegare anche le varie serie realizzate nel corso degli anni.

L’ordine di visione secondo l’uscita in sala:

  1. Star Wars: Episodio IV – Una nuova speranza (1977)
  2. Star Wars: Episodio V – L’impero colpisce ancora (1980)
  3. Star Wars: Episodio VI – Il ritorno dello Jedi (1983)
  4. Star Wars: Episodio I – La minaccia fantasma (1999)
  5. Star Wars: Episodio II – L’attacco dei cloni (2002)
  6. Star Wars: Episodio III – La vendetta dei Sith (2005)
  7. Star Wars: Episodio VII – Il risveglio della forza (2015)
  8. Rogue One: A Star Wars Story (2016)
  9. Star Wars: Episodio VIII – Gli ultimi Jedi (2017)
  10. Solo: A Star Wars Story (2018)
  11. Star Wars: Episodio IX – L’ascesa di Skywalker (2019)

L’ordine di visione secondo la cronologia degli eventi:

  1. Star Wars: Episodio I – La minaccia fantasma (1999)
  2. Star Wars: Episodio II – L’attacco dei cloni (2002)
  3. Star Wars: Episodio III – La vendetta dei Sith (2005)
  4. Solo: A Star Wars Story (2018)
  5. Rogue One: A Star Wars Story (2016)
  6. Star Wars: Episodio IV – Una nuova speranza (1977)
  7. Star Wars: Episodio V – L’impero colpisce ancora (1980)
  8. Star Wars: Episodio VI – Il ritorno dello Jedi (1983)
  9. Star Wars: Episodio VII – Il risveglio della forza (2015)
  10. Star Wars: Episodio VIII – Gli ultimi Jedi (2017)
  11. Star Wars: Episodio IX – L’ascesa di Skywalker (2019)

Star Wars timeline

Star Wars: la trama dei film

Star Wars: Episodio IV – Una nuova speranza (1977)

Nel pieno del dominio dell’Impero Galattico, il malvagio Imperatore ha rafforza giorno dopo giorno il suo potere, mentre il suo allievo Darth Fener, seguace del Lato Oscuro della Forza e capo della Flotta Stellare Imperiale, è impegnato a spezzare la resistenza. Una nuova speranza si accende nel momento in cui l’Alleanza Ribelle riesce a rubare i piani della Morte Nera, la potente base spaziale dell’Impero. Le preziosi informazioni sono ora nelle mani della principessa Leila Organa (Carrie Fisher), la quale prima di essere catturata, riesce a nasconderle nella memoria del droide R2-D2. Questi, insieme al robot protocollare C-3PO, viene inviato sul pianeta Tatooine in cerca di aiuto.

Qui i due droidi verranno ritrovato da Luke Skywalker (Mark Hamill). Questi viene così chiamato alla battaglia, e grazie all’aiuto di Obi-Wan Kenobi (Alec Guinness) entrerà in contatto con la cultura dei Jedi, scoprendo inoltre che suo padre fu ucciso proprio da Darth Fener. Dotato ora di una spada laser, il giovane, aiutato dal contrabbandiere Ian Solo (Harrison Ford) e dal fido Chewbacca, parte in missione per salvare la principessa Leila, ignaro di andare incontro ad un destino imprevisto.

Star Wars: Episodio V – L’impero colpisce ancora (1980)

Nonostante i successi della Resistenza, la flotta imperiale continua a inviare droidi sonda per tutta la Galassia, al fine di scovare il rifugio dei ribelli. Scoperti, questi subiscono un feroce attacco che li costringe alla ritirata. Luke Skywalker decide dunque, su suggerimento del maestro Kenobi, di dirigersi su Dagobah, dove dovrà terminare il suo addestramento con il potente maestro Yoda. Seppur inizialmente riluttante, questi accetta infine di insegnare al giovane ciò che gli manca sapere sull’arte degli Jedi. La poca pazienza di Luke, tuttavia, si rivelerà un grande ostacolo, nonché il suo punto più debole.

Intanto l’astronave Millennium Falcon, con a bordo Ian, Leila, Chewbacca e i droidi, approda nella galleggiante Città delle Nuvole, sul pianeta gas di Bespin, gestito da un vecchio amico di Ian, Lando Calrissian (Billy Dee Williams). Quest’ultimo, tuttavia, tradisce i ribelli consegnandoli direttamente a Darth Fener, il quale intende usarli come esca per attirare Luke. Il giovane Skywalker, infatti, avvertito il pericolo decide di abbandonare il suo addestramento per andare a salvare i suoi amici, disobbedendo però all’avvertimento di Yoda a non cadere nella trappola.

Star Wars: Episodio VI – Il ritorno dello Jedi (1983)

Ultimo capitolo della trilogia originale, Il ritorno dello Jedi si apre con il tentativo di Luke e gli altri di salvare Ian Solo dal perfido Jabba the Hutt. Riuscitici dopo diverse peripezie e rischi, il gruppo è finalmente riunito, e ricongiuntosi con gli altri membri dell’Alleanza Ribelle iniziano a pianificare una strategia per distruggere l’Impero una volta per tutte. Questo, nel frattempo, ha iniziato la costruzione di una nuova Morte Nera, la quale se completata si rivelerà essere una pericolosissima arma di distruzione di massa. Questa si rivela dunque essere l’ultima possibilità per attaccare

Nell’attesa della battaglia, Luke decide di ritornare a Dagobah dal maestro Yoda. Questi, ormai in punto di morte, afferma di non avere più nulla da insegnarli, e che egli è un vero e proprio Jedi ora, forse l’ultimo rimasto e l’unico in grado di sconfiggere Darth Fener e l’Imperatore. Per Luke si avvicina dunque il momento culminante del suo destino, ma prima di impegnarsi nella battaglia finale dovrà fare i conti con alcune rivelazioni sul suo passato, che cambieranno per sempre il suo presente e il suo futuro.

Star Wars: Episodio I – La minaccia fantasma (1999)

Con la trilogia prequel, la saga porta lo spettatore a scoprire gli eventi accaduti prima dell’avvento dell’Impero, quando la Galassia era ancora governata da una repubblica democratica. Ambientato 32 anni prima di Una nuova speranza, il film segue le vicende del Maestro Jedi Qui-Gon Jinn (Liam Neeson) e il suo giovane apprendista Obi-Wan Kenobi (Ewan McGregor), i quali hanno il compito di proteggere la regina di Naboo, Padmé Amidala (Natalie Portman), e cercare di favorire una fine pacifica ad una disputa interplanetaria. Dovuti atterrare d’emergenza sul pianeta Tatooine, qui si imbattono in Anakin Skywalker (Jake Lloyd), bambino che subito manifesta una forte presenza della Forza.

Qui-Gon si convince che egli sia il “Prescelto” della profezia Jedi, che riporterà equilibrio nella Galassia. Per tale motivo, il Maestro chiede al Consiglio Jedi il permesso di addestrare Anakin, ottenendo però risposta negativa. Il Consiglio, composto tra gli altri da Yoda e da Mace Windu (Samuel L. Jackson), infatti, avverte particolare vulnerabilità nel giovane, risultando quindi potenzialmente incline al Lato Oscuro della Forza. Nel frattempo, gli scontri politici continuano, indebolendo l’autorità della Repubblica. A minare tale stabilità, si ripresenta inoltre la minaccia dei Sith, che per quasi un millennio si erano creduti estinti.

Star Wars: Episodio II – L’attacco dei cloni (2002)

Ambientato 10 anni dopo gli eventi del precedente film, L’attacco dei cloni presenta una Galassia sull’orlo della guerra civile, e la Repubblica è più debole che mai. La senatrice Padmé Amidala, impegnata nel tentativo di scongiurare tutto ciò, viene coinvolta in un tentativo di assassinio. Per tale motivo, viene nuovamente posta sotto la protezione del Maestro Jedi Obi-Wan Kenobi e del suo apprendista Anakin Skywalker, ormai cresciuto. Passando molto tempo con insieme, Anakin e Padmé finiscono per innamorarsi, decidendo però di tenere segreta la cosa.

Sul pianeta Geonosis, intanto, Obi-Wan scopre un raduno separatista guidato dal Conte Dooku (Christopher Lee). Obi-Wan trasmette le sue scoperte al Consiglio Jedi, il quale per contrastare la minaccia, decide di affidare poteri speciali al Cancelliere Supremo Palpatine (Ian McDiarmid). La cattura di Obi-Wan, tuttavia, sconvolge i piani, e Anakin e gli altri Jedi saranno costretti a ingaggiare una sanguinosa battaglia contro le forze del male pur di riportare l’equilibrio.

Star Wars: Episodio III – La vendetta dei Sith (2005)

La vendetta dei Sith, terzo ed ultimo capitolo della trilogia prequel, si apre con Obi-Wan Kenobi e il Anakin Skywalker intenti in una missione di salvataggio nei confronti del Cancelliere Supremo Palpatine. Questi è tenuto ostaggio dal Generale Grievous, comandante dei Separatisti e droide programmato per combattere i Jedi. A missione terminata, Anakin si riunisce con sua moglie Padmé Amidala, che gli rivela di essere incinta. Il Jedi, tuttavia, comincia ad avere visioni in cui Padmé muore in seguito al parto.

Intanto il Cancelliere Palpatine nomina Anakin suo rappresentante e informatore al Consiglio Jedi, il quale lo accetta come membro, ma rifiuta di assegnargli il grado di Maestro. Palpatine, accorgendosi della preoccupazione dello Jedi per Padmé, lo tenta con il Lato Oscuro della Forza, che gli permetterebbe di prevenire la morte della moglie. Anakin, vulnerabile, inizia a cedere alla tentazione, con conseguenze disastrose per la Repubblica e la Galassia. Dal suo tradimento, infatti, nascerà l’Impero, nonché il temibile Darth Fener.

Star Wars: Episodio VII – Il risveglio della forza (2015)

Ambientato circa trent’anni dopo Il ritorno dello Jedi, Il risveglio della forza è il primo capitolo della trilogia sequel, realizzata in seguito all’acquisizione della saga da parte della Disney. Nonostante l’Impero sia stato distrutto, una nuova forza malvagia si affaccia nella Galassia, con l’intento di governarla. Si tratta del Primo Ordine, i cui due esponenti principali sono il Generale Hut (Domhnall Gleeson) e il Sith Kylo Ren (Adam Driver). Consapevole di tale minaccia, la Resistenza si riarma pronta ad una nuova battaglia. A capitanarla vi è nuovamente Leila Organa.

Allo stesso tempo, anche la luce dei Jedi sembra rianimarsi, e nonostante la scomparsa di Luke Skywalker, una nuova eroina si propone sulla scena. Si tratta di Rey (Daisy Ridley), orfana in cerca di verità sul proprio passato, che scopre di possedere i poteri dei celebri Cavalieri. Chiamata a far parte della Resistenza da Poe Dameron (Oscar Isaac) e Finn (John Boyega), la ragazza dovrà per prima cosa mettersi sulle tracce di Skywalker, il quale è l’unico che possa addestrarla come si deve. Nel frattempo, Kylo Ren si trova diviso tra il lato oscuro e i suoi genitori, Leila e Ian Solo, e dovrà decidere una volta per tutte da che parte stare.

Star Wars: Episodio VIII – Gli ultimi Jedi (2017)

La coraggiosa Rey riesce a trovare la rotta per il nascondiglio segreto dove Luke Skywalker si è ritirato in esilio volontario. Attraversato l’universo fino al pianeta sperduto, arriva infine ad imbattersi nel leggendario guerriero che ha combattuto e sconfitto l’Impero. Questi, tuttavia, si rivela essere molto cambiato nel corso degli anni, ed è ora un vecchio deluso che ha abbandonato il credo degli Jedi. I motivi di ciò verranno lentamente ad emergere, e Rey dovrà fare i conti con il precario equilibrio tra bene e male che vive in ogni cosa, compresa lei. Luke accetterà infine di addestrarla, rimanendo però spaventato dal potere della giovane.

Nel frattempo, la Resistenza si trova coinvolta in una terribile imboscata. Il Primo Ordine sferra un attacco violentissimo dal quale questi riescono con gran difficoltà a difendersi. Ridotta a pochi membri, la Resistenza sembra sul punto di sparire per sempre, e solo l’intervento di Rey potrà salvarli. Prima, però, questa dovrà scontrarsi con Kylo Ren, con il quale è sempre più misteriosamente legata. Questi la porterà inoltre al cospetto dei malvagio Leader Supremo Snoke (Andy Serkis), il quale è la vera mente dietro ai piani del Primo Ordine.

Star Wars: Episodio IX – L’ascesa di Skywalker (2019)

L’ascesa di Skywalker è l’episodio finale dell’epica epopea sugli Skywalker. Un anno dopo gli eventi del precedente film, quello che rimane della Resistenza si prepara ad affrontare per l’ultima volta il Primo Ordine. Nessuno sembrava però pronto al ritorno dal passato di un’oscura minaccia: l’Imperatore Palpatine. Questi, apparentemente sopravvissuto agli eventi di Il ritorno dello Jedi, è pronto a riprendere il controllo della Galassia, richiamando a sé tutta la malvagità dei Sith. Per farlo, tuttavia, avrà bisogno di Kylo Ren, come anche di Rey e del suo potere.

La giovane Jedi si avverte infatti sempre più tentata dal Lato Oscuro, e percepisce ora più che mai la scissione da cui Luke Skywalker l’aveva messa in guardia. Mentre lei cerca di scoprire la propria forza, come anche la verità sulle proprie misteriose origini, allo stesso tempo Kylo Ren si sente sempre più richiamato dal bene che è in lui, e che i suoi genitori lo spingono a riabbracciare. Nel frattempo, la Resistenza chiama a raccolta quanti più aiuti possibili da ogni parte della Galassia, decisa ad annientare il male una volta per tutte con un’ultima epica battaglia.

Star Wars: gli spin-off della saga

Rogue One: A Star Wars Story (2016)

Primo spin-off della saga, Rogue One: A Star Wars, è ambientato subito prima degli eventi di Una nuova speranza. Il film si apre con lo scienziato Galen Erso (Mads Mikkelsen) il quale si è ora ritirato a vita privata. Le sue doti sono però particolarmente ambite dal Direttore Imperiale Orson Krennic (Ben Mendelsohn), che vuole costringerlo a completare il progetto della Morte Nera. Condotto via, sua figlia Jyn (Felicity Jones) viene presa sotto la custodia
del ribelle Saw Gerrera (Forest Whitaker), il quale la addestra a diventare una combattente. Tredici anni dopo, il pilota Bodhi Rook (Riz Ahmed) tradisce l’Impero e recapita un messaggio segreto da parte di Galen Erso.

Questi rivela infatti l’esistenza di alcuni progetti segreti che svelano i punti deboli della Morte Nera, da lui progettata. Insieme al pilota Cassian Andor (Diego Luna) e al droide K-2SO (Alan Tudyk), Jyn viene così incaricata di sottrarre tali progetti dal database imperiale del pianeta Scarif, con il codice ‘Rogue One’. Desiderosa di vendicare il padre, la ragazza organizza così un piano per riuscire nella missione, la quale si rivelerà essere la miccia che darà un nuova speranza all’Alleanza Ribelle nella lotta contro il malvagio Impero.

Solo: A Star Wars Story (2018)

Il secondo degli spin-off realizzati è dedicato ad uno dei personaggi più celebri della saga: Ian Solo. Ambientato pochi anni dopo La vendetta dei Sith, il film segue le avventure del giovane solo (Alden Ehrenreich), il quale si guadagna da vivere insieme al suo mentore, il criminale Beckett (Woody Harrelson). I suoi insegnamenti permettono al giovane di destreggiarsi tra i pericoli della Galassia, ma nel momento in cui si imbatterà nell’Impero, la sua vita cambierà drasticamente.

Incaricato dal misterioso Dryden Vos (Paul Bettany) di portare a termine una missione segreta, Solo manifesta il bisogno di possedere un’astronave adeguata. Si rivolge così all’ex contrabbandiere Lando Calrissian (Donald Glover), il quale si offre di aiutarli. Insieme a lui, vi è inoltre l’amata Qi’ra (Emilia Clarke), dalla quale era a lungo stato separato e verso cui nutre ora dei sospetti circa il suo coinvolgimento con l’Impero. Nel corso dell’avventura, Solo si troverà così a scontrarsi con alleati e rivali, imparando ad essere l’esuberante personaggio poi incontrato anni dopo nella taverna di Mos Eisley da Luke Skywalker e Obi-Wan Kenobi.

Star Wars: dove vedere i film in streaming

Con l’arrivo della piattaforma Disney+, è possibile ritrovare nel catalogo di questa tutti e nove i film della saga principale, nonché i due spin-off poc’anzi citati. Qui è possibile inoltre ritrovare anche le serie animate collegate alla saga: The Clone Wars, Rebels, Resistance e Forces of Destiny. Sono diverse anche le serie in versione LEGO ispirate alla saga. È inoltre presente la prima serie live-action di Star Wars, The Mandalorian, ideata da Jon Favreau con protagoniste Pedro Pascal nei panni di un misterioso e valoroso cacciatore di taglie.

Sempre sulla piattaforma è inoltre possibile ritrovare diversi extra e curiosità, con i quali è possibile approfondire la mitologia di Star Wars. Per poter vedere tutto ciò, basterà sottoscrivere un abbonamento generale alla piattaforma, potendo così fruire di tali titoli in totale comodità e al meglio della qualità video.

Fonte: Collider, IMDb

 
 

Jurassic World: Dominion, neve e lividi sul set

Jurassic World: Dominion

La scorsa settimana, dopo la paura forzata a causa dell’emergenza Covid-19, sono ufficialmente ripartite le riprese di Jurassic World: Dominion, l’attesissimo nuovo capitolo della mitica saga dedicata ai dinosauri, che sarà diretto ancora una volta da Colin Trevorrow, già regista di Jurassic World. 

I set del nuovo film, oltre a dover rispettare tutta una serie di norme per garantire la sicurezza di tutte le persone coinvolte, sono ovviamente blindatissimi. Ciononostante, il Sun è riuscito ad entrare in possesso di alcuni scatti dei Pinewood Studios di Londra dove pare sia stato ricreato un paesaggio artico.

Parallelamente, l’attrice Bryce Dallas Howard, che nel film tornerà a vestire i panni di Claire Dearing, ha condiviso attraverso il suo profilo Twitter ufficiale una serie di scatti dal set che testimoniano non solo la sua felicità per essere tornare a lavorare al fianco di Chris Pratt (interprete di Owen Grady), ma anche i lividi dovuti agli stunt e alle acrobazie a cui l’attrice si è già dovuta sottoporre.

Le riprese di Jurassic World: Dominion

In occasione delle riprese di Jurassic World: Dominion, la Universal Pictures ha dovuto implementare sul set tutta una serie di rigidi protocolli sanitari per permettere a tutti i membri coinvolti nella produzione di poter lavorare in sicurezza. Tra i protocolli che entreranno in vigore, figura anche un’area dedicata che gestirà tutti i requisiti medici della produzione, inclusi test sierologici e tamponi.

Jurassic World: Dominion vedrà sia Chris Pratt che Bryce Dallas Howard tornare nei loro ruoli. Insieme a loro, ritroveremo anche Justice Smith, Daniella Pineda, Jake Johnson e Omar SyLaura Dern e Sam Neill riprenderanno rispettivamente i ruoli che avevano in Jurassic Park, rispettivamente la Dr. Ellie Sattler e il Dr. Alan Grant. I personaggi sono stati visti per l’ultima volta nel Jurassic Park 3 del 2001. Un altro eroe originale, Ian Malcolm, interpretato da Jeff Goldblum, ha firmato per tornare in Jurassic World 3. Goldblum è stato visto l’ultima volta in Jurassic World: Il Regno Distrutto.

 
 

I’m Thinking of Ending Things di Charlie Kaufman: le prime immagini

I’m Thinking of Ending Things

Entertainment Weekly ha diffuso online le prime immagini ufficiali di I’m Thinking of Ending Things, il nuovo film di Charlie Kaufman (sceneggiatore di Essere John Malkovich, Il ladro di orchidee e Se mi lasci, ti cancello e regista di Anomalisa) che debutterà su Netflix a partire dal prossimo 4 settembre.

La sceneggiatura del film è tratta dal romanzo omonimo di Iain Reid, che a sua volta racconta la storia di Jake, in viaggio per andare a trovare i suoi genitori nella loro fattoria isolata in compagnia della sua fidanzata che sta pensando di terminare la loro relazione. Quando però il ragazzo prende una decisione inaspettata lasciandola senza prospettiva, la coppia entrerà in uno stato di palpabile tensione, fragilità psicologica e puro terrore.

Il cast del film annovera Jesse Plemons (Breaking Bad, Fargo), David Thewlis (Wonder Woman), Toni Collette (Hereditary – Le Radici del Male) e Jessie Buckley (Taboo, Chernobyl).

 
 

Premio Bookciak, azione! 2020, Mannarino presidente di Giuria

mannarino

Mannarino, tra i maggiori cantautori italiani contemporanei, è il presidente di Giuria della IX edizione di Bookciak, Azione! 2020, evento di pre-apertura delle Giornate degli Autori, in collaborazione con SNGCI. Il Premio, ideato e diretto da Gabriella Gallozzi, celebra l’intreccio tra cinema e letteratura attraverso i bookciak, corti ispirati a romanzi e graphic novel, realizzati da giovani filmmaker. La premiazione si svolgerà il 1° settembre al Lido di Venezia, durante la tradizionale serata di benvenuto alla stampa. Dopo la prima veneziana i bookciak vincitori andranno in tour per festival e premi, fino ad approdare a Parigi.

Mannarino si aggiunge così al lungo elenco di presidenti di giuria che Bookciak ha avuto in questi anni, fatto di grandi nomi del cinema (Ettore Scola, Citto Maselli, Ugo Gregoretti, Gabriele Salvatores, Daniele Vicari) del teatro (Ascanio Celestini) della letteratura (Lidia Ravera) e dell’arte (Lorenzo Mattotti).

In un anno così difficile segnato dalla pandemia, il premio Bookciak, Azione! sceglie la vitalità musicale di un artista fuori dagli schemi, un’icona culturale definito in Francia “poeta segreto”. Romano, classe 1979, figlio della borgata di San Basilio, Mannarino ha ricevuto numerosi riconoscimenti tra cui nel 2018 il prestigioso Premio De André, artista di cui ha sempre riconosciuto la profonda influenza, mentre nel 2019 si è aggiudicato il primo Premio Gabriella Ferri, nato in memoria della grande interprete della canzone popolare romana.
È tra queste coordinate che si muove il suo lavoro; un artista cittadino del mondo che mette insieme l’elettronica e canzone d’autore, attingendo sempre a ritmi d’Oltreoceano e a storie di vita vissuta.

Dall’esordio nel 2009 con Bar della rabbia a oggi, ha saputo dare dignità di poesia a canzoni indimenticabili: brani come Me so ‘mbriacato, Apriti Cielo o Marylou sono diventati dei grandi classici. Con l’ultimo album, Apriti cielo (2017) ha raggiunto la definitiva consacrazione: un inno alla vita, una visione libera del mondo e della sua ferocia, che si è guadagnato il disco di platino e un tour di nuova concezione che in appena un anno ha superato i 150mila spettatori.

Mannarino è inoltre il primo artista italiano ad essere stato invitato a suonare come ospite d’onore sotto la Navata Centrale del Musée d’Orsay di Parigi in occasione dell’evento Curieuse Nocturne, a gennaio 2020. In quell’occasione il cantautore ha annunciato il suo ritorno live con un tour nei palazzetti. Attualmente è in studio per la registrazione del nuovo album. Mannarino, in veste di presidente di giuria di Bookciak, Azione! 2020, sarà affiancato da Wilma Labate, Teresa Marchesi e Gianluca Arcopinto, componenti della giuria permanente di Bookciak, Azione!

La IX edizione del premio conferma le sezioni speciali Memory Ciak, in collaborazione con LiberEtà, Spi-CGIL e Premio Zavattini, quella di Rebibbia aperta alle allieve-detenute del Liceo artistico Enzo Rossi, interno al carcere romano e la nuova arrivata, Fuori sala, spazio di riflessione sul futuro, dopo quanto accaduto al pianeta.

Il premio dopo la prima veneziana porterà in tour i bookciak vincitori attraverso un prezioso circuito di festival (Solinas, Festival Premio Emilio Lussu, Festa Cinema del reale, Le giornate della Luce, Cinema d’iDEA) che quest’anno toccherà anche Parigi (Vo-VF. Le monde en livres).

Bookciak, Azione! è prodotto dall’Associazione culturale Calipso, Bookciak Magazine, col sostegno di MiBACT, MIAC, 8 e 1/2, Spi-CGIL, LiberEtà, Regione Lazio. In collaborazione con Giornate degli Autori, SNGCI, ANAC, Premio Zavattini, FICC, Nel Blu Studios. Col patrocinio di Biblioteche di Roma. RAI è mediapartner.

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Wonder Woman 1984: rivelati alcuni grossi spoiler sulla trama

Wonder Woman 1984 film 2020

Bleeding Cool ha condiviso una serie di possibili spoiler sulla trama di Wonder Woman 1984, emersi grazie ad alcune recenti pubblicazioni che pare abbiano rivelato molto su ciò che accadrà nel sequel diretto ancora una volta da Patty Jenkins e in arrivo nelle sale ad ottobre. Se non volete rovinarvi la sorpresa, vi consigliamo di non proseguire nella lettura dell’articolo.

ATTENZIONE: SEGUONO SPOILER!

Come farà Steve Trevor (Chris Pine) a tornare in vita? Questa è una domanda che i fan si sono posti fin dall’annuncio ufficiale del sequel: adesso, la fonte conferma che il personaggio risorgerà grazie alla Pietra del Sogno. Utilizzata nella serie a fumetti “Sandman”, in Wonder Woman 1984 avrà la forma di un anello custodito all’interno dello Smithsonian Institution. Concede la possibilità di esprimere un unico desiderio, ma essendo stato creato da Dream, uno degli Endless nella continuity di “Sandman”, questo potrebbe generare dei problemi.

Non viene spiegato di più in merito al destino di Steve, ma sappiamo che quando Maxwell Lord (Pedro Pascal) riuscirà a mettere le mani sopra la Pietra, la userà per i suoi loschi affari e per rendere la sua attività di nuovo proficua e di successo. Tuttavia, poiché l’anello può esaudire un solo desiderio alla volta, ha bisogno di indurre altri a crearne di nuovi. A questo punto, le cose diventeranno molto più complicate…

La Cheetah di Wonder Woman 1984 come la Catwoman di Batman – Il Ritorno?

Alle fine, le macchinazioni di Lord spingeranno il mondo sull’orlo della guerra, ed è qui che entrerà in gioco Wonder Woman. Per quanto riguarda Barbara Minerva (Kristen Wiig), amica di Diana ed estremamente gelosa della sua forza e e della sua bellezza, questa si alleerà con Maxwell Lord, entrando in contatto con i suoi poteri attraverso un “lapsus”. La sua discesa nella follia – che la spingerà poi a diventare cosciente delle sue abilità e a trasformarsi in Cheetah – viene paragonata a quella Catwoman in Batman – Il Ritorno

Wonder Woman 1984 uscirà il 2 ottobre 2020. Il film è stato definito dal produttore Charles Roven un sequel “inusuale“, che poterà in scena lo stesso personaggio grazie al lavoro dello stesso team creativo e che seguirà gli eventi del precedente capitolo, ma che i fan non dovrebbero aspettarsi un seguito tradizionale definendolo “la prossima iterazione della supereroina”.

L’ordine cronologico del personaggio di Diana Prince è stato già rimescolato, essendo stata introdotta nell’era contemporanea di Batman v Superman: Dawn of Justice per poi tornare al vecchio secolo con Wonder Woman. Il sequel vedrà ancora Gal Gadot nei panni di Diana Prince opposta a Kristen Wiig, scelta per interpretare la villain Cheetah. Nel cast figureranno anche Chris Pine (volto del redivivo Steve Trevor) e Pedro Pascal (nei panni di Maxwell Lord).

 
 

Chris Evans: più riconoscimenti per i film del MCU

chris evans

Chris Evans crede fermamente che i film Marvel meritino più riconoscimenti di quanti, in realtà, ne ottengano. Per quasi dieci anni, Evans ha interpretato Steve Rogers, ossia Captain America, nell’Universo Cinematografico Marvel, a partire da Captain America: Il primo vendicatore. Evans ha concluso la sua corsa all’interno dell’universo condiviso proprio lo scorso anno con Avengers: Endgame, che ha visto Steve fare ritorno negli anni ’40 per vivere una vita tranquilla insieme alla sua amata Peggy Carter. Anche se il suo contratto con la Marvel è ufficialmente terminato, di recente Evans ha ammesso di sentire già la mancanza dei tempi in cui ha interpretato l’eroe a stelle e strisce.

Nel corso degli anni, il MCU è diventato senza dubbio il più grande franchise cinematografico della cultura pop. Il pubblico continua ad amare e sostenere i film dell’universo condiviso, che regolarmente vengono accolti positivamente anche dalla critica. Ciononostante, i film Marvel (anche se, in realtà, è un discorso che potrebbe essere ampliato a qualsiasi film di supereroi) non riescono effettivamente ad ottenere importanti riconoscimenti da parte dell’industria e dei vari sindacati. Lo scorso anno Black Panther ha raggiunto un traguardo impensabile, conquistando ben 3 premi Oscar su 7 candidature, e diventando il primo film di supereroi ad essere candidato nella categoria miglior film. 

Secondo Evans, tuttavia, le cose dovrebbero cambiare. In una recente intervista con Deadline in occasione della promozione della serie Defending Jacob disponibile su Apple TV+, Evans ha parlato della qualità dei film Marvel e del motivo per cui sente che dovrebbero ottenere un serio riconoscimento: “C’è un enorme pensiero e un’enorme considerazione che riguardano questi aspetti della storia. Se togli il nome Marvel da questi film e se rendi i personaggi meno identificabili con i fumetti, allora verrebbero lodati. Non sto dicendo che ognuno di questi film rappresenta qualcosa di unico. Ma la Marvel ha dimostrato di essere in grado di realizzare film davvero impressionanti.”

Chris Evans sottolinea la qualità dei film del MCU

Il dibattito sul fatto che i grandi blockbuster di successo come i film del MCU siano degni di grandi riconoscimenti non è certamente nuovo, e per un breve periodo aveva anche ispirato l’Academy ad introdurre un riconoscimento per il “film più popolare”. Negli ultimi anni, ci sono stati diversi segnali che l’Academy si stia aprendo a film di grande blockbuster acclamati dalla critica (basti pensare non solo a Black Panther, ma anche al “caso” Joker), eppure la strada fare è ancora lunga. Evans ha sottolineato la qualità dei film Marvel: otterrebbero davvero maggiore attenzione durante la stagione dei se non venissero “commercializzati” come film dell’Universo Cinematografico Marvel?

 
 

Obi-Wan Kenobi: Hayden Christensen protagonista nella di Disney+?

Star Wars Ewan McGregor Obi-Wan Kenobi

Continuano ad arrivare aggiornamenti sull’annunciata serie Disney+ Obi-Wan Kenobi che estenderà ulteriormente l’universo di Star Wars della LucasFilms. Ebbene secondo quanto apprendiamo dal sito LRM Online, sembra che l’attore Hayden Christensen abbia firmato per essere uno degli attori regular di Obi-Wan Kenobi. Questa notizia va contro i recenti rumors che sostenevano che l’attore sarebbe apparso solo per un breve cameo.

Probabilmente la notizia verrà annunciata ufficialmente a ridosso dell’inizio della produzione, che è stata rimandato a causa dell’emergenza nel 2022. Inoltre alcuni aggiornamenti arrivati da Insider Daniel Richtman, hanno confermato che Darth Vader sarà presentato nella serie Obi-Wan Kenobi e anche se non è stato confermata la presenza di Christensen è probabile che l’attore possa essere coinvolto nella serie per riprendere il suo ruolo.

Ma se Hayden Christensen dovesse apparire veramente nella serie, come suggeriscono le voci, questo vorrà dire che il personaggio avrà un impatto significativo su la narrativa generale, rispetto a quanto pensato precedentemente. Ci sono alcuni modi in cui Anakin Skywalker potrebbe tornare per la serie di Obi-Wan Kenobi . Magari attraverso  flashback sugli eventi precedenti all’Ordine 66 che consentirebbero una maggiore esplorazione del rapporto tra Anakin e Obi-Wan, che è stato anche uno degli aspetti più interessanti di Star Wars: The Clone Wars. 

Che dire, non resta che aspettare ulteriori conferme e magari un annuncio ufficiale.

 
 

Onward – Oltre la Magia, anteprima italiana al #Giffoni50

onward

In occasione dell’anteprima del nuovo lungometraggio d’animazione Disney e Pixar Onward – Oltre la Magia, Favij è stato protagonista a #Giffoni50 che ieri ha dato il via alle celebrazioni della sua 50esima edizione. Il noto creator, che nel film presta la voce con uno speciale cameo a uno spiritello, ha presentato il film ai ragazzi, rispondendo alle loro domande.

Diretto da Dan Scanlon e prodotto da Kori Rae, la squadra creativa che ha realizzato Monsters University, Onward – Oltre la Magia include tra le voci italiane anche Sabrina Ferilli, Fabio Volo, Raul Cremona e David Parenzo. Sabrina Ferilli, nei panni di Laurel Lightfoot, è una mamma determinata e devota che lavora duramente e si impegna con tutto il cuore in tutto ciò che fa. Fabio Volo è Wilden Lightfoot, intelligente e sicuro di sé, che ha scoperto un modo creativo e al tempo stesso fantastico per rivedere i suoi figli molti anni dopo la sua morte. Raul Cremona interpreta un apprendista stregone, David Parenzo un cameriere.

Onward – Oltre la Magia è basato sulle esperienze personali vissute dal regista insieme a suo fratello: “La storia è ispirata al rapporto con mio fratello e al legame con nostro padre, che è venuto a mancare quando avevo circa un anno”, ha affermato Dan Scanlon. “Lui è sempre stato un mistero per noi. Un nostro parente ci ha inviato una registrazione su cassetta in cui lui pronunciava soltanto due parole: ‘ciao’ e ‘arrivederci’. Due parole. Ma per me e mio fratello era pura magia”.

Onward – Oltre la magia, la recensione del film Pixar

ONWARD – OLTRE LA MAGIA
Quando due fratelli elfi adolescenti, Ian e Barley Lightfoot, hanno l’inaspettata opportunità di trascorrere un giorno in più con il loro defunto padre, si imbarcano in una straordinaria avventura a bordo dell’epico furgone di Barley, Ginevra. Come ogni impresa che si rispetti, la loro avventura è ricca di incantesimi magici, mappe misteriose, ostacoli insormontabili e scoperte incredibili. Ma quando la coraggiosa mamma dei ragazzi, Laurel, si accorge che i suoi figli sono scomparsi, si allea con la Manticora, una ex guerriera in parte leone, in parte pipistrello e in parte scorpione, e inizia a cercarli. Nonostante le pericolose maledizioni, questo singolo magico giorno potrebbe significare molto più di quanto avessero mai immaginato.

 
 

LaRoyce Hawkins: 10 cose che non sai sull’attore

LaRoyce Hawkins in Chicago PD
LaRoyce Hawkins in "Chicago PD"

Il mondo dello spettacolo è sempre alla ricerca di nuovo gemme nascoste da scoprire. Una di queste è senza dubbio LaRoyce Hawkins, attore di film e serie tv attivo ormai da diversi anni. Gli appassionati di polizieschi lo ricorderanno sicuramente per Chicago PD mentre per tutti gli altri, diamo una rinfrescatina alla loro memoria.

Scopriamo insieme tutto quello che c’è da sapere su LaRoyce Hawkins.

LaRoyce Hawkins vita privata

10. Nato e cresciuto a Harvey, Illinois, Stati Uniti, nella periferia sud di Chicago, LaRoyce Hawking sin da bambino ha manifestato un interesse particolare per la recitazione e il mondo dello spettacolo. Al liceo ha cominciato a prendere confidenza con il palcoscenico esibendosi in spettacoli di stand-up comedy. Grazie alla sua dedizione e soprattutto alla sua passione, dopo il liceo, ha ricevuto una borsa di studio completa per la Illinois State University dove ha potuto finalmente studiare recitazione.

9. Molto attaccato alla sua città e alle sue radici, LaRoyce è sempre stato molto attivo all’interno della sua comunità. Oltre a fare della beneficenza, si è occupato di persona dei ragazzi meno fortunati, facendo loro da tutor e cercando con le sue parole di ispirare nuove giovani menti.

LaRoyce Hawkins film

8. Il primo ingaggio per LaRoyce arriva nel 2008 quando gli viene offerto un piccolo ruolo nel film The Express, diretto da Gary Fleder. Basato sulla biografica Ernie Davis: The Elmira Express di Robert Gallagher, il film racconta la storia di Ernie David, il primo campione di football afroamericano a vincere il trofeo Heisman. Questo premio, infatti, è il riconoscimento più importante legato al football universitario. Purtroppo Davis morì presto, a solo 23 anni, a causa della leucemia, proprio quando la sua carriera sportiva stava per cominciare.

Negli anni successivi prende parte a due cortometraggi, Reflection (2011) e Google Me Love (2013), prima di approdare nel mondo della televisione e delle serie tv.

LaRoyce Hawkins serie tv

7. Parallelamente alla sua carriera cinematografica, LaRoyce Hawkins inizia ad affacciarsi anche nel mondo della televisione. Dopo alcune ‘comparsate’ e piccoli ruoli in serie tv minori come House of Payne (2008), Detroit 187 (2011), Underemployed – Generazioni in saldo (2012), nel 2013 finalmente arriva la svolta.

In quell’anno LaRoyce viene scelto per interpretare il ruolo di Kevin Atwer nella serie Chicago PD.

LaRoyce Hawkins in Chicago PD

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6. Spinoff della serie televisiva Chicago Fire, creata da Dick Wolf nel 2012, Chicago PD segue le vicende della polizia di Chicago, sia l’unità di pattuglia che quella di intelligence. La squadra è composta da tredici elementi e a capo dell’unità intelligence c’è Henry “Hank” Voight (Jason Beghe), un poliziotto dai modi duri e che non si ferma davanti a niente e nessuno pur di arrivare alla verità. I suoi modi, infatti, sono spesso contestati dagli altri membri della squadra e non solo.

LaRoyce Hawkins interpreta Kevin Atwater, un giovane membro dell’intelligence, onesto e capace e dal passato difficile. Cresciuto in brutto quartiere e con il padre in galera, Kevin è riuscito a emergere dalla miseria e a diventare un bravo poliziotto. E’ molto in sintonia con gli altri membri della squadra, diventati per lui come una seconda famiglia, e ha un fratello e una sorella più piccoli di lui ai quali è molto affezionato.

5. Chicago PD, andata in onda per la prima volta nel 2014, a oggi è arrivata alla sua settimana stagione, facendo strage di pubblico. La serie ha dato la possibilità a LaRoyce di farsi conoscere e apprezzare dalle persone. L’attore, ancora impegnato con Chicago PD, è comparso anche nella serie madre Chicago Fire in ben nove episodi tra cui alcuni crossover e in un paio di episodi degli spinoff Chicago Justice e Chicago Med.

4. Parallelamente al suo lavoro sul set di Chicago PD, LaRoyce Hawkins ha anche lavorato in altre serie tv, ricoprendo ruoli minori, dal 2015 al 2019. In questo arco temporale lo vediamo quindi anche sui set di Ballers (2015), Boyband (2016), Special Skills (2017) e Southside (2019).

LaRoyce Hawkins è su Instagram

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3. Quando le riprese di Chicago PD vanno in pausa o comunque quando ha un po’ di tempo libro, LaRoyce si dedica a una delle sue passioni: la musica dal vivo. L’attore è il volto ufficiale di Let’s Gro, uno spettacolo che unisce musica, stand-up comedy e poesia tutto live.

2. Per restare connesso con i suoi fan, LaRoyce condivide su Instagram e in generale sui suoi account social, molti dei suoi spettacoli e in generale delle sue attività fuori dai set televisivi e cinematografici.

1. LaRoyce è anche molto attivo nella condivisione della sua musica preferita. Sul suo account Instagram c’è un link dal quale è possibile ascoltare alcuni brani della PWRFLMUSIC di Chicago. Su Soundcloud Hawkins ha messo a disposizione dei suoi fan una piccola selezione di musica della sua città natale e dei suoi artisti preferiti.

Fonte: IMDB, Instagram, Soundcloud

 
 

Alessio Lapice: 10 cose che non sai sull’attore

Alessio Lapice in Imma Tataranni - Sostituto Procuratore
Alessio Lapice in "Imma Tataranni - Sostituto Procuratore"

Tra gli attori italiani di nuova generazione Alessio Lapice è senza dubbio uno dei più amati dal pubblico. Nonostante la sua giovane età, la sua carriera è già piena di progetti interessanti. Se volete saperne di più, mettetevi comodi.

Scoprite insieme a noi tutto quello che c’è da sapere su Alessio Lapice.

Alessio Lapice serie tv

Alessio Lapice in Imma Tataranni
Alessio Lapice in “Imma Tataranni – Sostituto Procuratore”

10. Nato a Napoli il 12 agosto del 1991, fin sa subito Alessio Lapice mostra un grande interesse per il mondo del cinema e della televisione. Subito dopo il diploma, infatti, si trasferisce a Roma per studiare recitazione prima all’Accademia Duse International e poi presso il celebre Centro Sperimentale di Cinematografia, dove approda nel 2016.

9. La carriera d’attore di Alessio Lapice comincia nel 2015 grazie alla serie tv Sotto Copertura – La Cattura di Zagaria, prodotta dalla Rai. La fiction, andata in onda per due stagioni, racconta la storia di Antonio Iovine, boss del clan dei Casalesi. Gli episodi ricostruiscono perfettamente gli anni di latitanza del boss, le indagini della Polizia fino ad arrivare alla cattura del boss.

La serie, come la maggior parte di quelle italiane ispirate a fatti di cronaca, ha avuto un grande successo di pubblico e ha messo in luce le doti attoriale di Alessio. Il giovane Lapice ha saputo distinguersi, interpretando Rudy, anche se ha partecipato solo a due episodi.

Alessio Lapice e la tv

8. La sua carriera televisiva continua con diverse ‘comparsate’ in fiction più o meno note come Endless Summer di Valentina Vlasova (2015), Fuoco Amico TF45 – Eroe per amore – in cui recita al fianco di Raoul Bova – (2016) e Don Matteo 10 (2016), famosissima serie tv Rai con Terrence Hill.

Tuttavia la notorietà vera arriva per Alessio con la sua partecipazione all’ormai nota serie Gomorra diretta da Claudio Cupellini. Il giovanissimo Lapice compare negli episodi 11 e 12 della seconda stagione, andata in onda nel 2016, dove interpreta Alfredo Natale, braccio destro del boss Avitabile, incaricato di una missione molto importante e pericolosa.

7. Acquisita ormai una certa notorietà, Lapice viene scelto per un ruolo abbastanza importante nella fiction Rai, Imma Tataranni – Sostituto Procuratore (2019). La serie, liberamente tratta dai romanzi di Mariolina Venezia, racconta la storia di Imma Tataranni, sostituti procuratore della Procura di Matera, donna forte, combattiva e dalla moralità ineccepibile. Sul lavoro è uno squalo e non fa sconti a nessuno ma nella vita private riesce a essere anche una donna molto divertente e dolce.

Le sue indagini si svolgono sempre in Basilicata ed è sempre affiancata da Ippazio Calogiuri, interpretato da Alessio Lapice.

Alessio Lapice film

Alessio Lapice in Nato a Casal di Principe
Alessio Lapice in “Nato a Casal di Principe”

6. La carriera di Alessio, però, pur essendo solo agli inizi, non si limita solo alla televisione. Il giovane Lapice ha infatti partecipato anche a diversi film italiani. La sua prima esperienza riguarda il film del 2017 di Fabio Mollo dal titolo Il Padre d’Italia, in cui Alessio ha recitato al fianco di Luca Marinelli e Isabella Ragonese.

Il film racconta la storia di Paolo (Marinelli), un giovane omosessuale che una sera, in una dark room, incontra Mia (Ragonese), una ragazza incinta che gli sviene tra le braccia. Un incontro casuale e tante storie di umanità diverse che si intrecciano, storie di disagio sociale, dolore e speranza.

5. Nello stesso anno (2017), Lapice partecipa a un altro film molto importante, diretto da Bruno Oliviero e dal titolo Nato a Casal di Principe. La pellicola, presentata fuori concorso alla 74a edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia nella sezione Cinema Giardini, racconta la storia del giovane Amedeo Letizia (Alessio Lapice) costretto di punto in bianco a interrompere la sua carriera d’attore per tornare nella sua città natale. Da Roma il ragazzo torna quindi a Casal di Principe dove suo fratello Paolo è stato rapito. Nonostante la città sia notoriamente sotto il controllo della camorra casertana e la cattiva reputazione di Paolo Letizia, Amedeo non si dà per vinto e tenta di scoprire la verità dietro il rapimento del fratello.

Il film è stato accolto con grande entusiasmo sia dal pubblico che dalla critica che ha premiato l’interpretazione di Lapice. Il giovane Alessio ha infatti ottenuto nel 2018 il Premio Ischia – Breakout Actor Award all’Ischia Global Fest.

Alessio Lapice filmografia

Alessio Lapice in Il Primo Re
Alessio Lapice in “Il Primo Re”

4. A distanza di due anni dal successo di Nato a Casal di Principe, Alessio Lapice torna al cinema con Il Primo Re, film diretto da Matteo Rovere.

Il nostro giovane attore stavolta si mette alla prova con un genere completamente diverso; quello di Rovere è, infatti, un film storico ambientato nel 753 a.C., anno della fondazione di Roma, e che rivisita il mito di Romolo e Remo. Nel film Alessio Lapice interpreta Romolo ed è affiancato dal grande Alessandro Borghi che veste invece i panni di Remo.

In occasione dei David di Donatello 2020, il film si aggiudicato il premio per il migliore autore della fotografica.

3. Ci sono ancora due progetti che figurano sul curriculum di Alessio Lapice ma che purtroppo non hanno ancora visto la luce. Nel 2019 l’attore ha partecipato al film Io Sto Bene di Donato Rotunno, film che purtroppo è ancora fermo in fase di post-produzione. Stessa sorte per il film Weekend di Riccardo Grandi che, a causa della pandemia in corso, si è fermato in fase di pre-produzione.

Alessio Lapice è su Instagram

2. Nonostante la sua giovane età – Alessio ha solo 28 anni -, l’attore pare stia già facendo parlare di sé oltre oceano. Lapice è stato, infatti, inserito da Forbes Italia della classifica dei trenta giovani leader del domani nella categoria Under 30, ovviamente nella sezione intrattenimento.

1. Come tutti i quasi trentenni che si rispettino, anche Alessio ha un suo account Instagram aggiornato dove l’attore posta piccoli stralci della sua vita quotidiana e professionale. Se non volete perdervi nulla della sua carriera in ascesa, seguitelo su Instagram.

Fonte: IMDB

 
 

Anthony Mackie ricorda i problemi di “atterraggio” in Civil War

All’epoca dell’uscita in sala Captain America: Civil War, Anthony Mackie aveva già interpretato Sam Wilson/Falcon in ben 3 film del MCU: eppure, nonostante le precedenti apparizioni, è stato il terzo film dedicato a Steve Rogers ad accendere ufficialmente i riflettori sul guerriero alato.

Anche se guardando i vari film potrebbe sembrare che l’attore si sia divertito molto ad interpretare il ruolo, in una recente intervista con Entertainment Weekly è stato proprio Mackie a rivelare di aver faticato parecchio nell’atterraggio dopo alcune acrobazie. “Con i film Marvel mi sono messo alla prova per la prima volta con il genere action”, ha spiegato l’attore. “Quando ho incontrato per la prima volta il team, mi hanno detto: ‘Vogliamo che atterri come un uccello’. Essendo un attore abbastanza strano, e in memoria dei giorni in cui ho lavorato come mimo e clown, ho iniziato a studiare diversi tipi di uccelli per capire il modo in cui atterravano, decollavano, volavano… tutte cose del genere.”

“Il primo giorno sul set di Civil War dovevamo girare una scena con Visione e Rhodey e io dovevo atterrare”, continua Mackie. “Mi tirano su a circa 10 metri di altezza e mi misero su questo pendolo. Io avrei dovuto spingere le gambe e atterrare. Fino a quel momento non mi ero mai reso conto di quanto pesasse la parte inferiore del mio corpo, quindi caddi a faccia a terra e rimbalzai per alcuni metri. Tutto lo staff era piegato in due dalle risate. Stavano letteralmente morendo dal ridere.”

Anthony Mackie si prepara a diventare il nuovo Captain America

L’ultima volta che abbiamo visto Anthony Mackie nei panni di Falcon è stato in Avengers: Endgame: alla fine di quel film, Steve Rogers ha passato il suo scudo e la sua eredità a Sam Wilson, che nell’attesissima serie The Falcon and the Winter Soldier diventerà così il nuovo Captain America. Di recente l’attore ha fatto abbastanza parlare di sé dopo aver criticato l’atteggiamento della Marvel nei confronti della diversità, non solo in riferimento al cast dei film, ma anche e soprattutto alla troupe, quindi a tutte le persone che lavorano sul set.

 
 

Gabriel Byrne: 10 cose che non sai sull’attore

Gabriel Byrne
Gabriel Byrne nella serie "In Treatment"

Il Regno Unito ha dato i natali a tantissimi grandi attori e uno di questi è proprio Gabriel Byrne. Famoso sia al cinema che sul piccolo schermo, alcune delle sue interpretazione sono passate alla storia. Ma se ancora non conoscete Byrne e la sua lunga carriera, mettetevi comodi. Venite a scoprire con noi tutto quello che c’è da sapere su Gabriel Byrne.

Gabriel Byrne film: dal seminario al grande schermo

10. Nato a Dublino, in Irlanda, il 12 maggio del 1950, Gabriel Byrne è il primo di sei figli. La sua famiglia è molto numerosa e religiosa e i suoi genitori sono membri della classe lavorativa. Gabriel, così come i suoi fratelli, riceve la sua educazione presso i Fratelli Cristiani, un istituto maschile di diritto pontificio.

9. Conosciuti come i Marines della Chiesa Cattolica, i Fratelli Cristiani, a detta dello stesso attore, non erano particolarmente permissivi o tolleranti. Essere educati in un contesto del genere voleva dire seguire un rigido codice morale e di comportamento. Ogni trasgressione veniva condannata e il trasgressore punito severamente. In un’intervista rilasciata a The Hollywood Interview, Byrne afferma di essere stato picchiato più volte e di come quel metodo educativo non abbia giovato alla sua crescita emotiva e professionale.

Secondo l’attore, punire corporalmente un ragazzino che non riesce ad afferrare i basilari concetti della matematica o della grammatica non porta a nessun risultato. Le umiliazioni fisiche non fanno altro che minare l’autostima della persona che le subisce e può causare gravi problemi comportamentali.

Gabriel Byrne filmografia: dall’Irlanda a Hollywood

Gabriel Byrne
Gabriel Byrne nel film “Excalibur” Fonte: IMDB

8. Grazie (o a causa) della rigida istruzione cattolica ricevuta, Gabriel trascorre ben cinque anni in seminario, studiando per diventare un terapista ordinato dalla Chiesa. Ma ben presto capisce di voler intraprendere una carriera differente. Dopo aver, infatti, cimentato nei mestieri più disparati, Byrne si dedica anima e corpo al mondo della recitazione.

A Dublino frequenta l’Abbey Theatre e in seguito il Royal Court di Londra; studia recitazione per molti anni fino a quando la sua carriera prende il volo.

La sua prima apparizione sul grande schermo risale al 1981 quando debutta nel film Excalibur, diretto da John Boorman. Ma il suo talento non passa inosservato e nel corso degli anni ottanta partecipa a tante altre produzioni come Hanna K (1983), La fortezza (1983), Reflections (1984), Dossier confidenziale (1985), Gothic (1986), Cuor di leone (1987), Giulia e Giulia (1987), Bentornato fantasma (1987), Siesta (1987), Il corriere (1988) Spia per forza (1989) e L’ora del tè (1989).

Gabriel Byrne e i film degli anni novanta

Gabriel Byrne
Gabriel Byrne in “Piccole Donne”

7. Gli anni novanta sono senza dubbio i più importanti per la carriera di Gabriel Byrne che pian piano si fa strada verso Hollywood. Dal 1990 fino al 2000, l’attore prende parte a produzioni di grande pregio e comincia a lavorare con grandi registi e attori. I film di quegli anni sono Crocevia della morte (1990), Naufragio (1990), Fuga dal mondo dei sogni (1992), Into the West (1992), Nome in codice: Nina (1993), Una donna pericolosa (1993), Prince of Jutland (1994), Uno strano scherzo del destino (1994) e Il verdetto della paura (1994).

 

Uno dei film più amati e conosciuti che vede Gabriel Byrne tra i suoi protagonisti risale proprio al 1994. In quell’anno l’attore viene scelto per interpretare il professor Friedrich Bhaer nel remake di Piccole Donne, tratto dal celebre omonimo romanzo di Louisa May Alcott. Nel cast del film troviamo anche Susan Sarandon, Winona Ryder, Kirsten Dunst, Christian Bale e Claire Danes.

Successivamente, Byrne recita anche nei film I soliti sospetti (1995), Dead Man (1995), Il tempo dei cani pazzi (1996), L’ultimo dei grandi re (1996), Il senso di Smilla per la neve (1997), Crimini invisibili (1997), Fra odio e amore (1997), Amori e segreti (1998), La maschera di ferro (1998), Nemico pubblico (1998), Stigmate (1999) e Giorni contati – End of Day(1999)

Gabriel Byrne e i film del nuovo millennio

Gabriel Byrne in Canone Inverso
Gabriel Byrne in “Canone Inverso”

6. Gabriel Byrne continua la sua scalata nel mondo del cinema. Grazie alla notorietà acquisita tra gli anni ottanta e novanta, l’attore viene arruolato sempre più spesso e in produzioni internazionali ed è proprio il nuovo millennio a fare la sua fortuna. Lavora infatti con registi da tutto il mondo come Mira Nair, Ricky Tognazzi, David Cronenberg, Jean-François Richet, Wim Wenders e molti altri ancora.

Tra i suoi film più importanti ricordiamo Canone inverso (2000) La corsa di Virginia (2002), Spider (2002), Contratto con la morte (2002), Nave fantasma (2002), Shade (2003), La fiera della vanità (2004), P.S. Ti amo (2004), Il ponte di San Luis Rey (2004), Assault on Precinct 13 (2005), Emotional Arithmetic (2007), Attacco a Leningrado (2009) e 2:22 – La rapina ha inizio (2008).

Negli ultimi dieci anni, la sua carriera ha, tuttavia, subito un rallentamento. I film più importanti di questo periodo sono Le capital (2012), The Deadly Game (2013), Vampire Academy (2014), Nadie quiere la noche (2015), Segreti di famiglia (2015), The 33 (2015), No Pay, Nudity (2016) Mad to Be Normal (2017), Hereditary – Le radici del male (2018) e Lost Girls (2020).

Gabriel Byrne serie tv

5. Parallelamente alla sua carriera nel cinema, Gabriel Byrne inizia a lavorare anche per il piccolo schermo. Tra gli anni settanta e ottanta partecipa a diverse serie tv, con piccoli ruoli o ‘comparsate’. In questi anni ricordiamo Last of Summer (1978), The Burke Enigma (1978), The Riordans (1978-1979), Bracken (1980-1982), Wagner (1981-1983), The Search for Alexander the Great (1981), Strangers (1981) e i film tv Joyce in June (1982) e Treatment (1984).

Gabriel Byrne in Cristoforo Colombo

Gabriel Byrne
Gabriel Byrne nella miniserie “Cristoforo Colombo”

4. Una dei ruoli più famosi e amati dal pubblico, interpretati da Gabriel Byrne è senza dubbio quello di Cristoforo Colombo. L’attore irlandese, infatti, nel 1985 ha preso parte alla miniserie tv dedicata al navigatore italiano.

Lo sceneggiato in quattro puntate, prodotto dalla RAI nel 1984, narra le vicende del navigatore e cartografo genovese che precedono e seguono il suo viaggio verso le Indie che lo porterà invece alla scoperta di un nuovo continente.

Ma le avventure televisive di Byrne non finiscono qui. Tra gli anni ottanta e duemila lo vediamo in altre serie tv come Mussolini: The Untold Story (1985), Screen Two (1994), Glenroe (1997), Madigan Men (2000) e film tv come Buffalo Girls (1995), Draiocht – Magia (1996) e Weapons of Mass Distraction (1997).

Gabriel Byrne nella serie In Treatment

Gabriel Byrne nella serie In Treatment
Gabriel Byrne nella serie “In Treatment”

3. Il successo televisivo per Gabriel Byrne, tuttavia, arriva solo nel 2008 con In Treatment. La serie tv è andata in onda dal 2008 al 2010 per tre stagioni e un totale di 106 episodi ed è stata accolta molto bene dal pubblico e dalla critica.

Prodotta da Rodrigo Garcia e trasmessa dalla HBO, la serie racconta la vita dello psicoterapeuta Paul Weston, interpretato da Gabriel Byrne, il quale cerca di esorcizzare in qualche modo i suoi demoni interiori attraverso le sedute con i suoi pazienti. Disturbo da stress post traumatico, paura della morte, depressione, manie suicide, problemi relazionali e terapia di coppia; questi sono solo alcuni dei temi affrontati dalla serie, problemi che il dottor Weston dovrà trattare.

Insieme a Gabriel Byrne, nella serie troviamo anche attori come Melissa George, Blair Underwood, Mia Wasikowska e Hope Davis.

Tra le altre serie interpretate da Byrne ricordiamo Secret State (2012), Quirke (2014), Marco Polo (2016), Maniac (2018), War of the Worlds (2019 e attualmente in corso), ZeroZeroZero (2020) e ovviamente Vikings (2013).

Gabriel Byrne in Vikings

Gabriel Byrne nella serie Vikings
Gabriel Byrne nella serie “Vikings”

2. Gli amanti delle serie storiche e in costume ricorderanno sicuramente il ruolo di Gabriel Byrne nella famosa serie Vikings.

Nata da una co-produzione di Canada e Irlanda, la serie è andata in onda per bene sei stagioni e un totale di 79 episodi, tutti trasmessi a partire dal 2013. Ambientata nel IX secolo in Scandinavia e nei paesi del nord Europa, Vikings, così come suggerisce il titolo, racconta delle vicende (romanzate) della stirpe vichinga attraverso il personaggio di Ragnarr Sigurðsson una figura semi leggendaria di un re che dominato nelle terre di Svezia e Danimarca nel 1800. Ovviamente, oggi non ci sono prove certe dell’esistenza di questo valoroso re oppure non sono ancora state scoperte.

Gabriel Byrne nella serie ha interpretato il ruolo del Conte Haraldson, personaggio presente solo nei primi sei episodi della prima stagione di Vikings.

Gabriel Byrne moglie e figli: curiosità e vita privata

1. La vita sentimentale di Byrne è sempre stata molto chiacchierata. Dal 2001, anno d’uscita della sua autobiografia dal titolo Pictures in my Head, ormai quasi più nulla del suo privato è rimasto tale.

Nel 1988 Gabriel Byrne sposa Ellen Barkin, attrice, dalla quale negli anni successivi ha due figli Jack Daniel (1989) e Romy Marion (1992). La loro relazione, molto bella e intensa, purtroppo giunge al capolinea nel 1999, anno in cui i due divorziano ma in modo amichevole, mantenendo buoni rapporti. Tra flirt e brevi storie, Byrne non sembra intenzionato di nuovo a prendere moglie.

Soltanto nel 2014 l’attore decide si tornare sull’altare e di sposare la produttrice Hannah Beth King, con cui era già fidanzato da qualche anno.

Fonte: IMDB, The Hollywood Interview

 
 

Netflix Top 10: Tyler Rake in cima alla classifica dei film originali

Tyler Rake recensione

Tyler Rake con Chris Hemsworth ha debuttato su Netflix lo scorso marzo, in un momento in cui i cinema erano chiusi a causa della pandemia di Covid-19 e la fruizione di film e serie tv in streaming è aumentata in maniera esponenziale. Il film è stato diretto da Sam Hargrave, coordinatore degli stunt dell’Universo Cinematografico Marvel che ha firmato il suo debutto dietro la macchina da presa, ed è stato sceneggiato da Joe Russo, co-regista di Avengers: Infinity War e Avengers: Endgame

In precedenza era già stato rivelato che Tyler Rake stava per diventare il più grande film originale di Netflix, e adesso i dati condivisi da Bloomberg lo confermano. In base ai numeri ufficiali che mostrano quanti abbonati hanno visto quel determinato titolo durante le prime quattro settimane di disponibilità sulla piattaforma, il film con Chris Hemsworth è risultato il più visto di tutti.

La Top 10 dei film originali più visti su Netflix include Tyler Rake (99 milioni), Bird Box (89 milioni), Spenser Confidential (85 milioni), 6 Underground (83 milioni), Murder Mystery (73 milioni), The Irishman (64 milioni), Triple Frontier (63 milioni), La Missy sbagliata (59 milioni), Il buco (56 milioni) e The Perfect Date (48 milioni).

Questa notizia dovrebbe cementare la possibilità che Tyler Rake dia il via ad un nuovo franchise: di recente, infatti, era stato lo stesso Russo a confermare di aver già chiuso un accordo con il colosso dello streaming per occuparsi della sceneggiatura del sequel.

La sinossi ufficiale di Tyler Rake

In attesa di nuovi dettagli, ricordiamo che Tyler Rake racconta la storia di un mercenario che opera nel mercato nero e che non ha nulla da perdere quando viene ingaggiato per salvare il figlio rapito di un boss del crimine internazionale. Ma nel torbido mondo dei trafficanti di armi e di droga, questa missione, che da pericolosissima diventa pressoché impossibile, cambierà per sempre la vita di Rake e del ragazzo.

 
 

Black Adam: scelto l’attore che interpreterà Atom Smasher nel film

Black Adam

Arrivano finalmente le primissime conferme in merito al cast di Black Adam, l’atteso cinecomic DC che vedrà Dwayne Johnson nei panni del guerriero egiziano potenziato. Come apprendiamo grazie a The Hollywood Reporter, infatti, l’attore Noah Centineo, noto per Sierra Burgess è una sfigata e Tutte le volte che ho scritto ti amo (entrambi disponibili su Netflix), reciterà nel film.

Centineo (il cui nome è stato per molto tempo associato al travagliatissimo reboot di Masters of the Universe) interpreterà il ruolo di Atom Smasher, alter ego di Albert Rothstein, personaggio creato da creato da Roy Thomas e disegnato da Jerry Ordway. La sua capacità è quella di poter aumentare le sue dimensioni e, di conseguenza, la sua forza in maniera esponenziale. Il personaggio era già apparso nella seconda stagione della serie televisiva The Flash interpretato da Adam Joseph Copeland.

Inizialmente, le riprese di Black Adam sarebbero dovute partire questo mese, ma la pandemia di Covid-19 ha reso la cosa di fatto impossibile. Ad ogni modo, sembra che la produzione non subirà un ritardo particolarmente significativo: di recente “The Rock” ha affermato che la produzione potrebbe partire tra Agosto e Settembre, anche se le ultime voci parlano di un inizio delle riprese fissato per i primi mesi del 2021.

Tutto quello che sappiamo su Black Adam

Black Adam, affidato alla regia di Jaume Collet-Serra (Orphan, Paradise Beach – Dentro l’incubo), arriverà nelle sale il 22 Dicembre 2021. Il progetto originale della Warner Bros. su Shazam! aveva previsto l’epico scontro tra il supereroe e la sua nemesi, Black Adam, una soluzione esclusa dalla sceneggiatura per dedicarsi con più attenzione al protagonista e alla sua origin story. E come annunciato nei mesi scorsi, i piani per portare al cinema uno standalone con Dwayne Johnson sono ancora vivi, e a quanto pare il film dovrebbe ispirarsi ai lavori di Geoff Johns dei primi anni duemila.

“Questo progetto ha comportato dei rischi, ed è stato una sfida. Anni fa volevamo introdurre due origin story in un’unica sceneggiatura, e chi conosce i fumetti e la mitologia dei fumetti saprà che Shazam è collegato a Black Adam“, aveva raccontato l’attore in un video. “Questo personaggio è un antieroe, o villain, e non vedo l’ora di interpretarlo. Stiamo sviluppando il progetto che è nel mio DNA da oltre dieci anni. Dovremmo iniziare a girare in un anno e non potrei essere più eccitato all’idea.”

 
 

The New Mutants: il trailer ufficiale con Anya Taylor-Joy

È stato diffuso un nuovo trailer di The New Mutants, che viene definito trailer ufficiale e che oltre a mostrare delle immagini inedite, ci dà anche appuntamento al prossimo Comicon di San Diego, che si svolgerà completamente on line, che potrebbe essere la location ideale per la diffusione di nuovi contenuti del film.

The New Mutants è un thriller con sfumature horror, originale e ambientato in un ospedale isolato dove un gruppo di giovani mutanti è rinchiuso per cure psichiatriche. Quando iniziano ad avere luogo degli strani episodi, le loro nuove abilità mutanti e la loro amicizia saranno messe alla prova, mentre cercano di fuggire.

Diretto da Josh Boone e scritto da Boone e Knate Lee, il film vede nel cast la presenza di Maisie WilliamsAnya Taylor-Joy, Charlie Heaton, Alice Braga, Blu Hunt Henry Zaga.

ll film è prodotto da Simon KinbergKaren Rosenfelt Lauren Shuler Donner, mentre Stan Lee Michele Imperato Stabile sono i produttori esecutivi.

 
 

MCU: i personaggi delle serie Disney+, tra conferme e predizioni

Sono diverse le serie Marvel che debutteranno prossimamente su Disney+. Le prime ad arrivare sulla piattaforma di streaming della Casa di Topolino dovrebbero essere The Falcon and the Winter Soldier e WandaVision, mentre in futuro ci aspettano Hawkeye e Loki, ma anche She-Hulk, Ms. Marvel e Moon Knight. In attesa di capire meglio in che modo l’attuale situazione legata alla pandemia di Covid-19 avrà effetti sull’arrivo delle serie, The Direct ha raccolto i personaggi che potrebbe apparire in ogni show, divisi tra conferme, rumor e predizioni:

1Moon Knight

Personaggi confermati

Ms. Marvel, She-Hulk e Moon Knight vennero annunciate dai Marvel Studios in contemporanea. Su tutti e tre le serie i dettagli sono ancora scarsi: anche in questo caso, non sappiamo ancora il nome dell’attore che presterà le sue fattezze al personaggio di Marc Spector.

Rumor

Diversi sono i villain e gli alleati di Moon Knight che si vocifera appariranno nello show. Tra questi figurano Raoul Bushman, Stained Glass Scarlet, Licantropus e persino Dracula.

Predizioni

Dal momento che Moon Knight dovrebbe raccontare di avventure a sfondo soprannaturale, la serie sarebbe l’occasione perfetta per introdurre nel MCU i Figli della Mezzanotte, i successori di un antico ordine di protettori mistici.

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X-Men: il ruolo svolto da Kevin Feige nel primo film del 2000

X-Men film recensione

Kevin Feige ha avuto la sua grande occasione quando ha lavorato al primo film degli X-Men uscito nel 2000. All’epoca il produttore esecutivo Lauren Shuler Donner rese Feige produttore associato del film grazie alla sua approfondita conoscenza dell’Universo Marvel. La sua competenza colpì così tanto Avi Arad che successivamente venne designato come secondo in comando ai Marvel Studios, prima di diventarne ufficialmente presidente (nonché mente creativa del MCU) a partire dal 2007.

Durante un’intervista con Observer, al produttore esecutivo del primo film sugli X-Men, Ralph Winter, è stato chiesto di condividere alcuni dettagli sul ruolo che Kevin Feige ha svolto nel contribuire a dare forma al film di Bryan Singer. “Lo studio desiderava il pubblico più vasto possibile, il più grande botto in termini economici, come d’altronde meritano e richiedono”, ha spiegato Winter. “C’è stato un respingimento nell’essere fedeli al fumetto. Kevin Feige, che nel film figurava come assistente alla produzione di Donner, era proprio lì… in mezzo a tutto ciò”.

“Allora non aveva molta voce in capitolo, ma era attento e fedele ai personaggi e ci ricordava: ‘Ehi, puoi farlo, ma ecco da dove viene il personaggio. Ecco da dove sono iniziati i loro poteri. Quindi, tienilo a mente mentre lo fai”. Considerando che Singer vietò la lettura di fumetti sul set, è probabile che Feige abbia dovuto lottare per far sentire le sue idee, ma ha chiaramente fatto la differenza.

Winter ha parlato di altre sfide che il primo X-Men ha dovuto affrontare, tra cui la mancanza di denaro. “Il budget è stato una sfida. Non abbiamo pagato molto gli attori. Ian McKellen, Patrick Stewart…. Non hanno ricevuto un grande stipendio alla fine degli anni ’90, quando sono stati stipulati gli accordi. Dovevamo rientrare in un budget di 75 milioni di dollari. Gli effetti visivi non erano economici.”

Il primo X-Men ancora oggi nel cuore dei fan

Il primo X-Men viene ancora oggi ricordato con affetto dalla stragrande maggioranza dei fan, e mentre le accuse fatte contro Singer nel corso degli anni hanno in qualche modo offuscato la sua eredità, non si può negare che sia stato un punto di svolta per i film dedicati ai supereroi. Inoltre, cosa ancora più importante, ha messo Kevin Feige in una posizione che, successivamente, gli avrebbe permesso di farsi carico dell’interno Universo Cinematografico Marvel.

 
 

Guardiani della Galassia: la voce di Howard il Papero “ispirata” a Danny DeVito

Con Howard il Papero

Seth Green, l’attore che nella scena post-credits di Guardiani della Galassia presta la voce a Howard il Papero, ha rivelato di essersi ispirato a Danny DeVito per la sua performance. Il primo film della saga è stato un enorme successo, con i personaggi di Star Lord & co. che sono tornati non soltanto nel sequel, Guardiani della Galassia Vol. 2, ma anche in altri film del MCU, come Avengers: Infinity War e Avengers: Endgame

Essendo uno dei film più eccentrici del MCU realizzati fino ad oggi, è normale che Guardiani della Galassia includa la sua dose di strambi personaggi al di là del già bizzarro team di eroi principale. Tra gli artefatti che compongono la collezione dell’avido Collezionista interpretato da Benicio del Toro, figura forse il personaggio più strano della Marvel, ossia Howard il Papero. Appare solo brevemente durante la scena post-credits del film, ma quel piccolo ruolo è stato comunque una gradita sorpresa. Adesso, l’attore che ha dato la sua voce al papero antropomorfo ha spiegato in che modo si è approcciato alla parte.

In un’intervista con ComicBookMovie, Seth Green ha parlato di come abbia lavorato sulla voce che ha usato per doppiare Howard il Papero durante il cameo del personaggio nel primo Guardiani della Galassia, citando l’iconico Danny DeVito come fonte di ispirazione. James Gunn e io ne abbiamo appena parlato un po’ e ha detto di averlo visto come una specie di Danny DeVito”, ha spiegato l’attore. “Abbiamo sempre immaginato che fosse una specie di personaggio sarcastico, burbero e cinico. Howard non sa nemmeno cosa sia una specie di anatra terrestre e non pensa a se stesso in quel modo. È offeso da quella generalizzazione.”

Howard il Papero ha debuttato nei fumetti della Marvel nel lontano 1973, apparendo per lo più in storie parodistiche. Essendo un’anatra parlante antropomorfizzata, nei fumetti viene spiegato che Howard proviene da un’altra dimensione, e che è arrivato sulla nostra Terra a seguito di uno spostamento dell’Asse Cosmico. Sebbene non fosse un tradizionale eroe dei fumetti, è stato protagonista di un film a lui interamente dedicato molto prima della maggior parte dei supereroi della Marvel: Howard e il Destino del Mondo, uscito nel 1986. All’epoca il film si rivelò un fallimento colossale, ma non oscurò la reputazione del personaggio, che continua ancora oggi ad essere amatissimo dai fan. 

Il nuovo film dedicato ai Guardiani della Galassia

Per quanto riguarda il futuro di Guardiani della Galassia, ricordiamo che James Gunn è attualmente impegnato con la stesura dello script del Vol. 3. Il film non ha ancora una data di uscita ufficiale. Le riprese dovrebbero partire ufficialmente a Febbraio 2021. Nel cast torneranno Chris PrattZoe SaldanaDave BautistaPom Klementieff e Karen Gillan, con Vin Diesel e Bradley Cooper che offriranno ancora le loro voci. Nel film è atteso anche Chris Hemsworth nei panni di Thor.

 
 

Silver and Black: la regista rivela a che punto erano i lavori sullo spin-off

cinecomic

Dopo che la Sony Pictures ha deciso di mettere in stand-by lo spin-off Silver and Black ambientato nell’universo di Spider-Man, la regista Gina Prince-Bythewood si è dedicata a The Old Guard, il film con Charlize Theron attualmente disponibile su Netflix. In una recente intervista con Indiewire in occasione della promozione dell’action basato sull’omonimo fumetto, la Prince-Bythewood ha dichiarato che la possibilità di dirigere il film è arrivata proprio grazie al suo coinvolgimento nel progetto Marvel.

“Volevo fare qualcosa di più audace rispetto ad alcuni dei film Marvel”, ha spiegato la regista riflettendo sullo spin-off naufragato. “Era una questione di quanto potessi spingermi oltre in quell’universo”. In merito alle porte che le si sono aperte, ha aggiunto: “Silver & Black mi ha permesso di entrare a fare parte di certe discussioni, di essere considerata. Sapevo che tipo di film fanno alla Skydance. Era esaltante ma anche snervante. Sapevo di amare questo progetto, in parte perché avevo la possibilità di fare tutto ciò che avrei voluto fare con l’altro film: un film di supereroi tagliente con due donne.”

Durante l’intervista Prince-Bythewood ha confermato che per Silver and Black per aveva sviluppato sia i look per costumi che le scenografie, era andata a caccia di location, aveva progettato gli storyboard delle scene d’azione e persino lavorato con il team degli effetti visivi prima che Sony cambiasse idea. “Tutto accade per un motivo”, osserva la regista. “Ho imparato così tanto in quell’anno e mezzo. Stavo imparando a fare cose per un film di quella portata e avrei potuto trasferirle in The Old Guard. Non mi è sembrato un cambiamento enorme da affrontare.

Quale futuro per lo spin-off Silver and Black?

Le cose per Gina Prince-Bythewood si sono sicuramente evolute nel migliore dei modi, anche se è un peccato che non siamo riusciti a vedere cosa aveva realmente pianificato per Silver and Black. Al momento non sappiamo se il progetto è stato ufficialmente cancellato o se la Sony deciderà di svilupparlo nuovamente. Lo studio aveva confermato di aver iniziato a lavorare a due progetti separati, dedicati sempre ai personaggi di Silver Sable e Black Cat, ma da allora non ci sono più stati aggiornamenti.

 
 

Sean William Scott: 10 cose che non sai sull’attore

Sean William Scott
Sean William Scott nella serie "Lethal Weapon"

La generazione dei trentenni di oggi ricorda benissimo l’adolescenza passata in compagnia di boyband, stelline del pop e dei ragazzacci di American Pie. Come dimenticarsi di Sean William Scott e del suo iconico Steve Stifler? Impossibile. Eppure negli anni molte delle prodezze, delle conquisti e degli scivolini di Sean sono passati inosservati.

Oggi scopriamo quindi insieme tutto quello che c’è da sapere su Sean William Scott.

Sean William Scott in tv: gli inizi della sua carriera

sean william scott
Sean William Scott in “C’è sempre il sole a Philadelphia”

10. Sean William Scott è nato il 3 ottobre del 1976 a Cottage Grove, in Minnesota, Stati Uniti, ed è l’ultimo di ben sette figli. Considerato sin da piccolo come il figlio più creativo e ‘ribelle’, Sean si è avvicinato alla recitazione e al mondo dello spettacolo in modo decisamente anticonvenzionale.

Da ragazzo, infatti, lavorava in un piccolo cinema vicino casa dove, oltre che a risistemare le sale e a staccare i biglietti, aveva l’opportunità di vedere tantissimi film. L’atmosfera della sala, le luci spente e la magia del cinema l’hanno subito catturato. Tutto il suo tempo libero Sean lo passava a lavorare e a vedere film gratis: niente male, no?

9. Convinto di voler intraprende una carriera nel mondo dello spettacolo, dopo il diploma decide di trasferirsi a Los Angeles in cerca di fortuna. E la dea bendata decide di premiarlo. Nel 1996 partecipa alla sua prima serie tv dal titolo E Vissero Infelici per Sempre, interpretando il ruolo di Moondoggie nel secondo episodio della terza stagione.

L’anno successivo è stata la volta di un film per la tv dal titolo Born Into Exile che racconta la storia di una coppia di ragazzi, scappati dalla miseria in cerca di una nuova vita e soprattutto della felicità. Nel 1998 Sean ottiene un altro piccolo ruolo nella serie Troppi In Famiglia, partecipando al terzo episodio della seconda stagione.

I suoi ultimi lavori sul piccolo schermi risalgono tuttavia a tempi più recenti. Nel 2013 partecipa alla serie tv C’è Sempre Il Sole a Philadelphia, dove compare solo nel quinto episodio della nona stagione.

Sean William Scott in Lethal Weapon

Sean William Scott
Sean William Scott nella serie “Lethal Weapon”

8. Un ruolo decisamente più importante gli viene offerto solo nel 2018 quando accetta di partecipare alla serie tv Lethal Weapon. Si tratta di un telefilm poliziesco infarcito con una buona dose di comicità andato in onda per tre stagioni e quarantasei episodi, dal 2016 al 2019.

Sean William Scott ha interpretato Wesley Cole, il nuovo partner di Roger Murtaugh (Damon Wayans), dopo la morte di Martin Riggs (Clayne Crawford). Il suo personaggio, introdotto nella terza stagione, è rimasto attivo per un arco di undici episodi.

La serie, prodotta e trasmessa negli States dalla Fox, è andata in onda qui da noi su Italia 1 per poi passare al canale a pagamento Premium Crime di Mediaset.

Sean William in American Pie: un grande successo

Sean William Scott
Sean William Scott in “American Pie – Ancora Insieme”

7. Dopo i primi esperimenti televisivi, Sean decide di passare al cinema e decide di accettare una parte nel film American Pie. Per tutti coloro che finora hanno vissuto rinchiusi in una caverna e non conoscono American Pie, ecco un piccolo riassunto…

Sopravvivere al liceo è sempre un’impresa, soprattutto se si è nerd e un po’ sfigatelli. Il film racconta la storia di quattro amici, Jim Levenstein (Jason Biggs), Kevin Myers (Thomas Ian Nicholas), Paul Finch (Eddie Kaye Thomas) e Chris Ostreicher (Chris Klein) ossessionati dall’idea di perdere la propria verginità. Arrivati ormai all’ultimo anno del liceo, i quattro ragazzi stringono un patto: promettono di fare sesso prima della fine dell’anno scolastico. L’occasione perfetta gli viene offerta da un loro “amico”, Steve Stifler (Sean William Scott) che, in occasione ballo scolastico di fine anno, organizza una mega festa nella sua villa in riva al lago.

Sean William Scott
da sinistra: Chris Klein, Sean William Scott, Jason Biggs, Eddie Kaye Thomas e Thomas Ian Nicholas in “American Pie 2”

Ovviamente si tratta di una commedia per teenagers che però è diventata col tempo un vero cult di genere. Volgare, eccessiva e davvero troppo divertente, American Pie hanno fatto storia proprio come i suoi protagonisti. Nonostante, Sean ricoprisse un ruolo minore, il suo Steve Stifler è diventato un icona pop.

Sean William Scott
Sean William Scott in “American Pie 2”

Il film ha avuto un successo enorme tanto da diventare il primo di una saga. Al primo American Pie sono seguiti American Pie 2 (2001), American Pie – Il Matrimonio (2003) e American Pie – Ancora Insieme (2012). Sono stati prodotti anche degli spinoff che, a causa della mancanza del cast originale, sono stati dei veri e proprio flop.

6. Anni più tardi Sean William Scott ha rivelato un’indiscrezione relativa alla sua esperienza con il primo film di American Pie. Sembra infatti che l’attore, per interpretare il ruolo di Stifler, considerato di contorno, sia stato pagato solo ottomila dollari.

Sean William Scott film

Sean William Scott
Sean William Scott in “Road Trip”

5. Dopo una partenza col botto grazie ad American Pie, la carriera cinematografica di Sean ha preso il volo. Nei primi anni duemila, infatti, l’attore ha partecipato a tantissime produzioni come Final Destination (2000), Road Trip (2000), Fatti Strafatti e Strafighe (2000) e American Pie 2 (2001).

Dedito sempre a film dello stesso genere, ovvero commedia, azione e avventura, negli anni successivi lo vediamo anche nel cast di Crime Party (2002), Old School (2003), Il Tesoro dell’Amazzonia (2003), Il Monaco (2003) e American Pie – Il matrimonio (2003).

Sean William Scott
Sean William Scott in “Final Destination”

Nel 2005 partecipa al film Hazzard, diretto da Jay Chandrasekhar, ispirato all’iconia serie anni ottanta. A seguire abbiamo Southland Tales (2006), Mr Woodcock (2007), Role Models (2008), Una Carriera a Tutti i Costi (2008), Poliziotti fuori – Due Sbirri a Piede Libero (2010) e Jackass 3D (2010).

Negli ultimi anni la sua carriera cinematografica, a causa di problemi personali, ha però subito un rallentamento. Dal 2011 abbia Goon (2011), American Pie – Ancora Insieme (2012), Comic Movie (2013), Just Before I Go (2014), Goon – Last of the Enforcers (2017), Super Troopers 2 (2018), Bloodline (2018) e Already Gone (2019).

Sean William Scott curiosità

4. Forse pochi sanno che Sean, all’inizio della sua carriera, era riuscito a ottenere un provino per niente di meno che Baywatch, la famosa serie divenuta poi un vero e proprio cult televisivo. Stando a quanto dichiarato dallo stesso attore, sembra che quella stessa mattina, mentre si recava al provino, Sean fu aggredito da una gang di South Central L.A e derubato di tutto ciò che aveva, compresi camicia e scarpe.

3. Prima ancora di darsi al cinema e alla tv, nei primi anni della sua carriera, ebbe l’incredibili opportunità di lavorare con gli Aerosmith. Fu infatti scelto come comparsa per il video musicale della canzone del 1997 dal titolo Hole In My Soul.

2. Sean William Scott è un vero appassionato di doppiaggio. L’attore ha, infatti, prestato la sua voce a diversi progetti tra cui film d’animazione famosissimi come L’era Glaciale 2 – Il Disgelo (2006), L’era Glaciale 3 – L’alba dei Dinosauri (2009), L’era Glaciale 4 – Continenti alla Deriva (2012), L’era Glaciale – In Rotta di Collisione (2016) e Planet 51 (2009).

Nella saga de L’era Glaciale, l’attore doppia, nella versione originale, Crash, uno dei due pazzi opossum, amatissimi dai bambini. In Planet 51, invece, dà la voce a Skiff, un piccolo alieno verde appassionato, incredibilmente, di film sugli alieni.

Sean William Scott oggi

1. Sean è sempre stato un po’ una ‘testa calda’ e in passato il suo temperamento gli ha dato non pochi problemi. Nel 2011, ad esempio, è stato ricoverato in una struttura di recupero per far fronte a “problemi personali e di salute”. Queste sono state le motivazione divulgate dal suo agente e dal suo addetto stampa che non hanno fornito nessuna informazione aggiuntiva. Il nome della struttura dove è stato ricoverato non è mai stato rivelato ma sappiamo che un mese più tardi, dopo aver completato il suo trattamento, Sean è stato rimandato a casa.

Purtroppo oggi non si conoscono molti dettagli della sua vita privata né tantomeno della sua salute mentale e fisica. Sean è infatti poco presente sui social, non ha un account Instagram e il suo account Twitter non è aggiornato. Non ci resta che sperare di vederlo presto in tv o al cinema.

Fonte: IMDB, Throwbacks

 
 

Damon Wayans: 10 cose che non sai sull’attore

Damon Wayans
Damon Wayans in "Lethal Weapon"

Gli appassionati di televisione, sit-com americane e commedie, conoscono senza dubbio Damon Wayans, attore comico e sceneggiatore. In Italia è conosciuto principalmente per prodotti televisivi come Tutto in Famiglia e Lethal Weapon ma la carriera di Damon è molto ricca ma soprattutto molto lunga.

Scopriamo quindi insieme tutto quello che c’è da sapere su Damon Wayans.

Damon Wayans film: gli inizi della sua carriera

10. Secondogenito di ben dieci figli, Damon Wayans è nato nel 1960 a New York e ha deciso subito dopo il diploma di intraprendere una carriera nel mondo dello spettacolo. Il suo primo ingaggio, infatti, risale al 1984 anno in cui ha partecipato al film, diretto da Martin Brest, Beverly Hills Cop – Un Piedipiatti a Beverly Hills. Nonostante abbia più di trent’anni, questo film è un vero classico di genere, a metà strada tra un poliziesco e una commedia.

Negli anni ottanta ricordiamo anche altri film come Roxanne (1987), Hollywood Shuffle (1987), Colors (1988), Scappa Scappa…Poi ti Prendo! (1988), Le Ragazze della Terra Sono Facili (1988) e L’ultima Battuta (1989).

Damon Wayans
Damon Wayans e Eddie Murphy in “Beverly Hills Cop”

Gli anni novanta per Damon sono stati davvero una continua sorpresa; dopo aver fatto un bel po’ di gavetta, adesso sempre più registi iniziano a riconoscere il suo talenti. Uno tra questi è Tony Scott che nel 1991 lo scrittura per il film L’Ultimo Boy Scout. Seguono poi film come Pioggia di Soldi (1992), Last Action Hero (1993), Un Eroe Fatto In Casa (1994), Il Maggiore Payne (1995), Celtic Pride (1996), La Grande Promessa (1996), Bulletproof (1996), Harlem Aria (1999) e Goosed (1999).

Nel 2000 Damon lavora con il grande regista Spike Lee che lo sceglie come protagonista del suo film dal titolo Bamboozled. A seguire, gli ultimi due progetti cinematografici di Damon Wayans saranno Marci X (2000) e Behind the Smile (2006), film di cui è protagonista e regista.

Damon Wayans al Saturday Night Live

9. Forse poche persone sanno che la carriera televisiva di Damon Wayans – un po’ come quella di Will Forte – è cominciata proprio con il famoso Saturday Night Live. L’attore ha preso parte a ben undici episodi dello show, andati in onda dal 1985 al 1986. Grazie a questa incredibile esperienza, Damon è riuscito a esplorare il suo lato comico che negli anni successivi della sua carriera ha dato vita a perfetti prodotti televisivi d’intrattenimento.

Damon Wayans in tv

8. Ormai lanciato dal Saturday Night Live, Damon continua la sua spumeggiante carriera televisiva. Alla fine degli anni ottanta, Wayans partecipa a diversi progetti come il film tv Triplecross (1986) e alle serie Sweet Surrender (1987) e Tutti al College (1988). Ma per lui i ruoli più duraturi arrivano solo tra gli anni novanta e duemila con le serie tv In Living Color e Damon.

In Living Color è una serie tv statunitense fatta di sketch comici, creata da Keenen Ivory Wayans e lo stesso Damon Wayans. Gli sketch, ideati dai fratelli Wayans, avevano come tema centrale la differenza tra uomini e donne di colore. La serie ha avuto un grandissimo successo ed è andata in onda per ben cinque stagione e 127 episodi, dal 1990 al 1994.

Damon Wayans
Damon Wayans nella serie “In Living Color”

Damon, invece, è una serie andata in onda nel 1998 per una sola stagione che comprende tredici episodi. La storia ruota attorno a un detective di Chicago un po’ sopra le righe che propone sempre piani stranissimi ed esilaranti per risolvere i suoi casi. Ama passare il tempo e circondarsi di persone bizzarre come la sua squadra di colleghi, tutta composta da personaggi a dir poco naif, e da suo fratello Bernard (David Alan Grier) con cui divide l’appartamento.

Damon Wayans in Tutto in Famiglia

Damon Wayans
Damon Wayans in “Tutto in Famiglia”

7. Una delle sit-com più seguite soprattutto qui in Italia è proprio Tutto in Famiglia che vede Damon Wayans nei panni di protagonista e creatore della serie.

La serie, andata in onda per ben cinque stagioni e 123 episodi, dal 2001 al 2005, racconta la storia dei Kyle, una tipica famiglia afroamericana medio borghese composta dai genitori e tre figli. Michael Kyle (Wayans) è un padre decisamente particolare, goffo e un po’ immaturo mentre Janet (Tisha Campbell-Martin) è una moglie molto gelosa, un po’ nevrotica e preoccupata sempre del suo aspetto fisico. Abbiamo poi i tre figli di età assai diverse; c’è Junior (George O. Gore II ), figlio maggiore ma assai imbranato e poco sveglio; Claire (Jennifer Freeman), teenager carina, un po’ vanitosa e fin troppo interessata ai ragazzi; e infine la piccola Kady (Parker McKenna Posey) molto dolce e sveglia, una piccola combina guai.

Tutto in Famiglia ha ottenuto un grandissimo successo ma, dopo la fine dell’ultima stagione, la carriera di Damon Wayans è andata avanti. Tra i progetti più recenti abbiamo le serie The Underground (2006) e Happy Endings (2011) e i film tv Never Better (2008) e Herd Mentality (2011).

Damon Wayans in Lethal Weapon

Damon Wayans
Damon Wayans e Sean William Scott in “Lethal Weapon”

6. Secondo per successo solo a Tutto in Famiglia c’è la serie poliziesca Lethal Weapon, andata in onda dal 2016 al 2019.

Ideata da Matt Miller, la serie segue le vicende del detective Roger Murtaugh, interpretato da Damon Wayans, e del suo partner Martin Riggs (Clayne Crawford). I due agenti si ritrovano sempre nel pieno dell’azione, intenti a stanare pericolosi criminali. Nella terza stagione però c’è un grande plot twist; Riggs esce di scena e lascia il posto al nuovo partner di Murtaugh, il detective Wesley Cole, interpretato da Sean William Scott.

5. La serie è andata in onda per tre stagioni, con un totale di ben 55 episodi. Nonostante la risposta positiva del pubblico, non sono mancate le tensioni sul set.Durante le riprese, alcuni giornali americani avevano riportato la notizia di un ipotetico abbandono della serie da parte di Wayans proprio all’inizio della terza stagione. Ebbene solo di recente, proprio subito dopo l’annuncio della chiusura del telefilm, Matt Miller ha chiarito la situazione imputando malumore, stanchezza e irritabilità del protagonista ad un’agenda fin troppo piena di impegni. L’atteggiamento di Wayans, nonostante gli accomodamenti fatti per ridurre il carico di lavori, pare però non sia migliorato e in molto sembra si siano lamentati dei suoi continui sbagli d’umore. [fonte Cinemablend]

Damon Wayans curiosità

4. Nel 1992, proprio agli inizi della sua carriera nel mondo dello spettacolo, Damon Wayans ha preso parte al video musicale di The best things in life are free di Luther Vandross & Janet Jackson.

3. Damon, a differenza di molti suoi colleghi e coetanei, si è sposato molto giovane. Nel 1984 sposa Lisa Thorner dalla quale ha avuto ben quattro figli: Damon Jr, Michael, Cara Mia e Kyla. Purtroppo il matrimonio non è durato e i due hanno divorziato nel 2000. I rapporti tra i due ex coniugi sono rimasti buoni e anche quelli di Damon con i suoi figli. Soltanto un anno dopo il divorzio, Wayans è diventato nonno e l’intera famiglia ha accolto la bellissima Ava Marie Jean.

2. Nel 1990 Damon Wayans ha fatto la sua prima esperienza come doppiatore nel film Senti Chi Parla 2. Nella versione originale del film, infatti, l’attore presta la sua voce al piccolo Eddie, un dolcissimo bambino di colore amico di Mikey (Bruce Willis, voce). I due piccoli chiacchierano amabilmente dei loro problemi quotidiani e Mikey confessa a Eddie di non riuscire a fare a meno del pannolino. Eddie allora fa al suo amico una rivelazione scioccante; gli rivela infatti l’esistenza del “mostro del gabinetto” sempre pronto a mordicchiare i sederini dei poveri bambini che si siedono su di lui. Inutile precisare che questa informazione terrorizza il povero Mikey.

1. Damon Wayans pare abbia degli amici molto speciali. Oltre a essere un grandissimo attore comico apprezzato dai suoi colleghi, negli anni è riuscito a stringere alcune preziosissime amicizie come quella con l’attore Jim Carrey e quella con Michael Jordan, campione indiscusso e leggendario dell’NBA, con il quale condivide anche la grandissima passione per il basket, uno sport che pratica da tutta la vita.

 

Fonte: IMDB, Cinemablend, PopcornTv