Attrice e modella indiana,
Priyanka Chopra vanta una notevole carriera tra
Bollywood e Hollywood, dove si è affermata grazie alla sua
versatilità e al suo talento. Particolarmente prolifica e impegnata
in più rami dell’industria, la Chopra è oggi un’affermata
personalità dello spettacolo, divisa tra la recitazione e le sue
battaglie umanitarie. Nel 2000 venne anche eletta vincitrice del
concorso di bellezza Miss Mondo, consacrando così la propria
popolarità.
Ecco 10 cose che non sai di
Priyanka Chopra.
2Parte delle cose che non sai
sull’attrice
Priyanka Chopra è su Instagram
5. Ha un account personale.
L’attrice è presente sul social network Instagram con un profilo
seguito da 54,9 milioni di persone. All’interno di questo l’attrice
ha ad oggi condiviso oltre 3 mila post, incentrati prevalentemente
sulla propria quotidianità. Si possono infatti ritrovare immagini
relative a momenti di svago o a curiosità a lei legate. Non mancano
poi anche post relativi al suo lavoro di interprete, promosso
tramite il social, ma anche relativi a cause sociali sostenute
dall’attrice.
Priyanka Chopra in Baywatch
4. Il personaggio da lei interpretato
è stato modificato per lei. Nel 2017 l’attrice ricopre il
ruolo di Victoria Leeds nel film Baywatch. Questa si
dimostra essere la villain di turno, a capo del traffico di una
pericolosa droga. Nel raccontare il suo ruolo, l’attrice ha
affermato che originariamente questo era stato scritto per un uomo,
ma che in seguito al suo incontro con il regista questi decise di
riscrivere la parte affinché potesse essere la Chopra ad
interpretarla, dando così vita ad un’inedita cattiva.
3. Era una grande fan della serie
originale. L’attrice si è da sempre dichiarata
particolarmente legata alla serie Baywatch, andata in onda
tra la fine degli anni Ottanta e i primi Novanta. Era infatti
solita guardarla da ragazza nella propria abitazione in India.
Quando seppe che si stavano svolgendo i casting per il film
ispirato alla serie, la Chopra fece di tutto pur di ottenere un
ruolo, cosa che infine avvenne.
Priyanka Chopra: il suo patrimonio
2. È un’attrice molto pagata.
Grazie ai suoi numerosi successi internazionali, come anche ai
tanti ruoli da lei svolti in ambito cinematografico, l’attrice è
arrivata oggi a possedere un patrimonio stimato di circa 50 milioni
di dollari. Il suo salario medio è inoltre stabilito a 10 milioni,
il che la colloca tra le attrici meglio pagate di Hollywood. I suoi
numerosi progetti futuri non faranno poi che far crescere
ulteriormente tali cifre.
Priyanka Chopra: età e altezza
1. Priyanka Chopra è nata a
Jamshedpur, in India, il 18 luglio 1982. L’attrice è alta
complessivamente 165 centimetri.
Francisce
Lawrence, regista di Constantine del 2005
con protagonista
Keanu Reeves, ha rivelato di aver parlato con la star
delle saghe di Matrix e John Wick
circa la possibilità di realizzare un sequel del
film basato sul personaggio dei fumetti DC. La pellicola
originale, basata sulla serie “Hellblazer” edita da Vertigo, è
stata il debutto alla regia di Lawrence, che in seguito diventerà
famoso per Io Sono
Leggenda con
Will Smith e, soprattutto, per la saga di Hunger
Games con
Jennifer Lawrence.
All’epoca dell’uscita del film, il
casting di Reeves non venne accolto particolarmente bene dai fan.
Inoltre, il film non era molto fedele al materiale originale, cosa
che fece indispettire ancora di più i puristi del fumetto.
Tuttavia, nel corso degli anni il film ed il lavoro di Reeves sono
stati ampiamente rivalutati, nonostante le palesi differenze
rispetto al materiale originale. Proprio all’inizio di questo mese
abbiamo appreso che J.J. Abrams sarebbe coinvolto nella
realizzazione di
un nuovo film ispirato al detective dell’occulto che dovrebbe
debuttare su HBO Max, ma al momento i dettagli sono piuttosto
scarsi.
Adesso, in una
recente intervista con SlashFilm,
Lawrence ha gettato benzina sul fuoco rivelando di aver parlato con
Reeves e con il produttore Akiva Goldsman circa la possibilità di
realizzare un sequel. Lawrence ha dichiarato che tutti e tre hanno
sempre voluto realizzare un sequel vietato ai minori, dal budget
ridotto. Il regista ha ammesso che ne hanno riparlato di recente:
considerato lo status di piccolo cult che il film ha
assunto negli ultimi anni, girare un sequel potrebbe rivelarsi una
mossa intelligente. Tuttavia, Lawrence ha ammesso che non sa
nemmeno chi possiede i diritti del personaggio al momento,
nonostante ritenga che sia assurdo che nessuno studio voglia
realizzare un nuovo film con Reeves coinvolto.
“Penso che tutti vorremmo
farlo. Quel film ha avuto abbastanza successo. Volevamo fare un
sequel più responsabile, magari vietato ai minori. Per responsabile
intendo dire che avremmo fatto un film che non sarebbe costato
tanto quanto l’originale, che pensavamo sarebbe stato vietato ai
minori di 13 anni. Abbiamo lavorato al sequel per un po’. Ne
abbiamo parlato anche di recente. È sempre stato nei nostri
pensieri perché amiamo tutti quel film. Inoltre, sapendo quanto è
stato apprezzato in seguito, sarebbe divertente da fare”, ha
dichiarato Francisce Lawrence.
Francis Lawrence su un possibile
sequel di Constantine: “Keanu Reeves e io ne abbiamo
parlato.”
“Keanu ed io ne abbiamo parlato
davvero”, ha continuato il regista. “Sfortunatamente, non
ricordo nemmeno chi detiene i diritti, e con tutti questi universi
condivisi che esistono ora, con Constantine che è un parte di
Vertigo ma anche una parte della DC, c’è sicuramente qualcuno che
avrà dei piani. Probabilmente diversi Constantine, o cose del
genere. Al momento, non abbiamo quel personaggio a nostra
disposizione per la tv o per il cinema, il che è un peccato. Ci
siamo informati. Penso che sia folle quando uno studio sa che Keanu
vorrebbe realizzare un altro film, che noi tutti vorremmo
realizzare un altro film, ed ha comunque degli altri piani. Vedremo
cosa succederà.”
Se non si ha mai avuto modo di
vedere un film con Francesco Pannofino, si avrà
però certamente avuto occasione di sentire la sua voce. Interprete
di celebri film e serie TV, egli è infatti anche un notissimo
doppiatore, che ha prestato la propria voce ad alcuni tra i più
noti interpreti statunitensi. Versatile e carismatico, Pannofino è
considerato uno dei migliori interpreti dell’attuale panorama
cinematografico, con numerosi successi dalla sua parte.
Ecco 10 cose che non sai di
Francesco Pannofino.
2Parte delle cose che non sai
sull’attore
Francesco Pannofino è tifoso della
Lazio
5. È appassionato di calcio.
Pur affermando di non essere un fanatico del calcio, Pannofino non
ha mai nascosto la sua passione per tale sport, nata durante il
periodo in cui lavorava allo stadio come “bibitaro”. In
particolare, l’attore è un grande tifoso della Lazio, e squadra da
lui tifata sin dal 1974, anno dello scudetto. La possibilità di
essere presente per lavoro durante alcune delle loro partite gli
fece sviluppare un naturale legame con tale squadra, da lui ancora
oggi sostenuta, senza però gli estremismi da lui mal
sopportati.
Francesco Pannofino è su Instagram
4. Ha un account personale.
L’attore è presente sul social network Instagram con un profilo
seguito da 41,7 mila persone. All’interno di questo Pannofino è
solito condividere immagini e video relative ai suoi lavori da
interprete o doppiatore, svelando retroscena curiosità. Non mancano
però anche immagini legate alla sua quotidianità, con momenti di
svago in compagnia di amici o colleghi. Tramite il proprio profilo
l’attore è poi solito sostenere alcune cause sociali da lui
ritenute importanti.
Francesco Pannofino: la laurea
3. Non ha mai completato gli
studi. Durante un’intervista l’attore ha affermato di non
essersi mai laureato, ma di essersi iscritto all’Università per
poter evitare la leva militare. Qui sostenne tre esami, grazie ai
quali poté rimandare di circa un anno il suo coinvolgimento nelle
forze armate. Decise però poi di lasciare gli studi e svolgere il
suo periodo di leva, terminato il quale iniziò a dedicarsi alla
carriera di interprete e doppiatore.
Francesco Pannofino: moglie e
figlio
2. È sposato con un’attrice.
Pannofino è sposato con Emanuela Rossi, anche lei
celebre come attrice ma ancor più come doppiatrice. È infatti la
voce italiana delle attrici Michelle
Pfeiffer e Emma
Thompson. I due si conoscono durante la loro attività
di doppiaggio, e dalla loro unione nasce il figlio Andrea. La
coppia si separa nel 2006, per poi però tornare insieme e sposarsi
nel 2011. Per mantenere un loro equilibrio, tuttavia, hanno deciso
di vivere in case separate, come dichiarato dallo stesso
Pannofino.
Francesco Pannofino: età e altezza
1. Francesco Pannofino è nato a Pieve
di Teco, in provincia di Imperia, in Liguria, il 14
novembre del 1958. L’attore è alto complessivamente 173
centimetri.
Mentre aspettiamo, alquanto
impazientemente, di poter dare una prima occhiata all’attesissimo
Dune (rumor
non confermati vogliono che il primo trailer del film debutterà in
occasione del Comic-Con@Home), sembra che Denis
Villeneuve e il suo team si stiano preparando per
tornare sul set in vista delle riprese aggiuntive.
Di recente
Oscar Isaac – che nel film interpreterà il Duca
Leto Atreides –
aveva rivelato che i reshoot del film erano stati programmati
per metà Agosto. Adesso Rebecca
Ferguson – interprete di Lady Jessica – ha confermato
via Instagram
che presto tornerà a Budapest, in Ungheria, per “immergersi”
nuovamente nel mondo deserto di Arrakis.
Per chi non fosse avvezzo
all’universo di Dune,
Lady Jessica è la moglie del Duca Leto Atreides (intepretato da
Isaac) e la madre di suo figlio Paul (interpretato da
Timothée
Chalamet). Jessica è anche un membro
dell’organizzazione Bene Gesserit, e possiede abilità estremamente
potenti.
Quando vedremo il primo trailer di Dune
Di recente abbiamo appreso che il
primo trailer ufficiale di Dune
dovrebbe essere ufficialmente presentato in occasione del
Comic-Con@Home, che si svolgerà tra il 22 e il 26 luglio.
Successivamente, il trailer dovrebbe essere associato alle copie
statunitense di Tenet, il nuovo
film di Christopher Nolan in arrivo nelle sale il 3 agosto.
In una lunga intervista rilasciata
ad
Observer, David Hayter, sceneggiatore di
X-Men e di X-Men 2, ha rivelato alcuni dettagli inediti
circa la lavorazione del primo film e le tribolazioni che il team
creativo ha dovuto affrontare per portare la squadra mutante sul
grande schermo. Con la Fox che era molto attenta a non sforare il
budget, dal film sono state eliminate diverse sequenze, come una
scena d’azione ambientata nella Danger Room, una scena in cui
Wolverine combatte contro Magneto in cima ad una serie di autobus
in movimento, e una scena iniziale in cui Iceman avrebbe dovuto
congelare un’intera stanza piena di gente.
“Abbiamo dovuto far breccia sui
fan dei fumetti, ma abbiamo anche dovuto abbracciare gli altri
spettatori”, ha spiegato Hayter in riferimento ai costumi
originali dei supereroi che non sono finiti nella versione
cinematografica. “Abbiamo anche fatto una battuta sulle tute in
spandex giallo, perché sapevamo cosa volevano i fan. Ma per
giustificare un budget di 75 milioni di dollari, abbiamo dovuto
ampliare alcune cose in modo da poter gettare le basi sia per gli
amanti dei fumetti che per gli amanti dei film in
generale.”
Prima dell’inizio
delle riprese, lo studio era impegnato nella ricerca del cast, ma
ciò che nessuno si aspettava era che molti erano interessati ad
ottenere un ruolo nel film. “Ho molti ricordi affettuosi di
persone che sono venute e che hanno chiesto di voler essere nel
film”, ha ricordato il produttore esecutivo Ralph
Winter. “Michael Jackson era un grande fan dei fumetti
e voleva interpretare Charles Xavier. Shaquille O’Neal si presentò
negli uffici e voleva interpretare Forge, che però non era previsto
nel film.”
Charlize Theron ha rifiutato il ruolo di Jean Grey in
X-Men
Il regista Bryan
Singer e Hayter volarono a Vancouver per offrire a
Charlize Theron il ruolo di Jean Gray, ma
l’attrice rifiutò, mentre Terrence Stamp ha
insistito per interpretare Charles Xavier: “Patrick Stewart non voleva interpretare Charles Xavier. Ci è
voluto molto tempo per convincerlo”,ha
spiegato Hayter.“Terence Stamp mi ha
detto: ‘Sai perché Patrick non vuole farlo? A causa della sedia.
Non vuole rimanere bloccato su una sedia. A me invece non dispiace.
In effetti, ho anche un bell’aspetto da calvo’. Ogni giorno ero
sorpreso dalle facce che venivamo da me. Ad esempio, una volta
trovai Mariah Carey seduta nel mio ufficio che voleva parlare con
Bryan circa la possibilità di interpretare Tempesta, o qualcosa del
genere. Quindi è sempre scioccante.”
In base alla rivelazioni di
David Hayter, è quasi assurdo pensare a ciò che la
saga di X-Men sarebbe potuta essere. Ad ogni modo, ciò
che è accaduto con il franchise alla fine degli anni ’90 è indice
di quanto i mutanti siano amatissimi anche dalla stessa industria;
quindi, i Marvel Studios non dovrebbero avere
grosse difficoltà a trovare dei nuovi interpreti per questi iconici
personaggi.
Rob Liefeld, creatore del personaggio di
Deadpool,
è tornato a parlare del futuro del Mercenario Chiacchierone sul
grande schermo. Non sappiamo quanto Liefeld sia stato
effettivamente coinvolto nel processo di realizzazione dei due film
della Fox, ma le dichiarazioni che il fumettista ha rilasciato nel
corso degli ultimi mesi lasciano presupporre che abbia giocato un
ruolo fondamentale nel processo creativo.
Intervistato da
Collider, Liefeld ha parlato del tanto agognato Deadpool
3, rivelando di essere consapevole che un terzo film
con protagonista Wade Wilson – ora che la Fox è stata acquistata
dalla Disney – potrebbe non vedere mai la luce: “Sapete cosa?
Potrebbe non esserci un altro Deadpool, e a me andrebbe bene
così”, ha spiegato il fumettista. “Devo convivere con il
fatto di aver già avuto due esperienze straordinarie, due film di
cui sono estremamente orgoglioso. Adoro il fatto di conoscere tutti
in quei film. Adoro Ryan Reynolds, adoro Josh Brolin, adoro Zazie
Beets, adoro David Leitch, adoro Tim Miller. Li adoro
tutti.”
“Il lavoro che hanno fatto è
stato fantastico”, ha aggiunto. “Quei film sono qui per
resistere alla prova del tempo. Nel mondo in cui viviamo, nulla è
garantito. E ci vuole molto per fare un film”. Liefeld ha poi
spiegato perché ritiene che il personaggio di
Cable interpretato da
Josh Brolin in Deadpool
2 meriti il suo spin-off: “Può esistere
indipendentemente da Deadpool, in un batter d’occhio. È così da
anni. Se Deadpool è stato in circa 330 fumetti, Cable è stato in
circa 520. Sì, ho contato! Durante la lavorazione di Deadpool 2,
sia durante la pre-produzione che durante la post-produzione, mi
sono avvicinato molto a Josh. Ed era molto entusiasta all’idea di
esplorare Cable in possibili sequel.”
Cosa ha in serbo il futuro per il
personaggio di Deadpool?
Durante l’intervista, Rob Liefeld ha anche parlato del film dedicato
alla X-Force che non è mai stato realizzato e che,
a quanto pare, era proprio incentrato sul personaggio di Cable.
Soltanto il tempo ci dirà cosa il futuro ha in serbo per il
personaggio di Deadpool, anche se non è un segreto che
Ryan Reynolds abbia incontrato il presidente dei
Marvel Studios Kevin Feige,
presumibilmente per discutere proprio del futuro del
personaggio.
After 2 esce nei cinema italiani il 2
settembre, sequel della saga bestseller di Anna
Todd. Diretto da Roger Kumble e con
Josephine
Langford,Hero Fiennes Tiffin,e Dylan
Sprouse, un’esclusiva per l’Italia LEONE
FILM GROUP in collaborazione con RAI CINEMA.
Dopo il successo del
primo film, che nel 2019 ha incassato più di 6 milioni di euro al
box office italiano, il 2 settembre arriva nei cinema AFTER 2, sequel basato sul secondo capitolo
dei romanzi best seller di Anna Todd, con protagonisti Josephine
Langford (Tessa Young) e Hero Fiennes Tiffin (Hardin Scott).
Riuscirà l’amore a
cancellare il passato? AFTER è la
fortunata saga di libri di Anna Todd, nata online da una
fanfiction, divenuta in poco tempo un impressionante fenomeno
letterario young adult. La saga AFTER è stata pubblicata
successivamente in 30 paesi in tutto il mondo, e in Italia ha
venduto 1.6 milioni di copie (Sperling& Kupfer).
Netflix
ha diffuso il trailer di Project
Power, il film originale Netflix in arrivo questa
estate e diretto da Henry Joost & Ariel
Schulman. protagonisti del film un cast d’eccezione
composto da
Jamie Foxx,
Joseph Gordon-Levitt, Dominique Fishback,
Rodrigo Santoro, Colson Baker, Allen Maldonado, con
Amy Landecker e Courtney B.
Vance.
Project
Power arriverà su Netflix il 14 agosto, in tutti i
Paesi in cui il servizio è attivo.
Project Power,
la trama
Per le strade di New
Orleans comincia a diffondersi la voce di una misteriosa nuova
pillola che scatena superpoteri diversi a seconda di chi la prende.
Il problema? Non sai cosa succederà finché non la prendi. Mentre
alcuni sviluppano una pelle antiproiettile, il dono
dell’invisibilità o una forza sovrumana, per altri la reazione è
letale. Quando la pillola provoca un pericoloso aumento della
criminalità in città, un poliziotto locale (Joseph Gordon-Levitt)
si allea con una giovane spacciatrice (Dominique Fishback) e un ex
soldato motivato da una vendetta segreta (Jamie Foxx) per
combattere il potere ad armi pari, prendendo la pillola nella
speranza di riuscire a trovarne e a fermarne gli inventori.
Gli amanti delle serie tv e in
particolar modo delle comedy hanno già da tempo imparato a
conoscere e amare Max Greenfield. C’è chi lo
ricorda per famose ‘comparsate’ in tv o piccoli ruoli sul grande
schermo e chi invece si è fatto stregare dal suo Schmidt
nella serie New Girl. Ma voi quanto ne sapete
realmente di Max?
Venite a scoprire con noi tutto
quello che c’è da sapere su Max Greenfield.
Max Greenfield serie tv: l’inizio
di una fulgida carriera
10. Trasferitosi da
ragazzo da New York a Los Angelese, Max Greenfield ha cominciato la
sua carriera un po’ come tutte le star, una ‘comparsata’ alla
volta. La sua scalata verso il successo è quindi cominciata sul
piccolo schermo quando nel lontano 1999 ottiene il primo ingaggio
per un solo episodio nella serie Undressed. Grazie
al suo talento e al suo viso che buca lo schermo, a quel lavoro ne
seguirono molti altri.
Dopo aver lavorato in Boston
Public (2002), Max approda incredibilmente sul set di
Una Mamma per Amica.
Max Greenfield in Una Mamma per
Amica
Max Greenfield in “Una Mamma Per Amica”
9. Tra i suoi tanti
piccoli ruoli in tv, quello sul set della serie Una Mamma per
Amica (2003) resta il più importante. Greenfield è
riuscito a utilizzare quell’esperienza come trampolino di lancio;
dopo Gilmore Girls, infatti, la sua carriera ha preso il volo.
Per coloro che non lo ricordano,
l’episodio in questione è il quarto della quarta stagione, dal
titolo “Il Matrimonio di Dean”. In questa puntata Rory
(Alexis
Bledel) torna a casa da Yale per un weekend di
completo relax. Tuttavia incontra Dean (Jared
Padalecki), suo ex prossimo alle nozze, che la invita
al suo imminente matrimonio che si terrà nella piazza della città
proprio durante il weekend.
Nell’episodio in questione, Max
Greenfield interpreta Lucas, uno degli amici di Dean che
accompagnano lo sposo in giro a bere per il suo addio al celibato.
I ragazzi tuttavia finiscono nel locale di Luke (Scott
Patterson), alquanto infastidito da questa incursione non
autorizzata proprio in orario di chiusura.
Max Greenfield in The O.C.
Max Greenfield in “The O.C.”
8. Nel corso degli
anni, The. O.C. è diventata una vera e proprio
serie cult. Quando venne trasmessa la prima stagione nell’ormai
lontano 2003, gli adolescenti (e non) di tutto il mondo impazzirono
letteralmente per i personaggi di Orange County e per i loro
microcosmo fatto di glamour, segreti e tragedie.
Max Greenfield ha preso parte alla
serie nel 2007, comparendo nel tredicesimo episodio della quarta
stagione, dal titolo “La Forza del Destino”. In questo
episodio Ryan (Benjamin
McKenzie) riprende i contatti con suo padre, con
l’aiuto di Taylor (Autumn Reeser) mentre le altre
coppiette di O.C. si preparano a festeggiare San Valentino. Seth
(Adam
Brody) e Summer (Rachel Bilson)
decidono di consultare una cartomante per conoscere il loro futuro
come coppia e sapere se sono fatti l’una per l’altro. Nel frattempo
però Kirsten (Kelly Rowan) è tormentata dai sensi
di colpa e da un segreto, riguardante Jimmy Cooper (Tate
Donovan), che continua a ossessionarla.
I tormenti interiori di Kirsten sono
accompagnati nella serie da diversi flashback che in questo
particolare episodio coinvolgono Max Greenfield. L’attore infatti
interpreta un giovane Sandy Cohen, la cui versione adulta è invece
interpreta da Peter Gallagher.
Max Greenfield in Veronica
Mars
Max Greenfield in “Veronica Mars”
7. Dopo le tante
comparsate in serie tv anche molto importanti, finalmente per Max
Greenfield arriva un ingaggio a lunga scadenza. Nel 2005 viene,
infatti, scelto per un ruolo secondario in Veronica
Mars, celebre serie tv creata da Rob
Thomas. Max comparirà in un arco di ben undici episodi, in
onda dal 2005 al 2007, e interpreterà l’agente di polizia
Leo D’Amato.
Nel corso degli episodi, Leo aiuterà
Veronica (Kristen
Bell) ad accedere a prove e documenti riservati della
polizia e a dimenticare i suoi ex Duncan (Teddy
Dunn) e Logan (Jason Dohring).
Nel 2019, con l’uscita a sorpresa
della quarta stagione
di Veronica Mars, Greenfield è tornato sul set a
interpretare Leo per tre episodi.
Max Greenfield in Ugly Betty
Max Greenfield in “Ugly Betty”
6. Una volta
terminato il suo lavoro sul set di Veronica Mars. Max ottiene un
nuovo ingaggio anche in questo caso per un ruolo minore ma per un
numero maggiore di episodi. Nel 2007, infatti, lo vediamo comparire
per la prima volta sul set della serie Ugly Betty.
A cavallo tra il 2007 e il 2008, Greenfield sarà in un arco di ben
otto episodi e interpreterà il ruolo di Nick
Pepper, assistente di Alexis Meade (Elizabeth Penn
Payne), un personaggio cattivo, calcolatore e arrivista,
che farebbe di tutto pur di arrivare in vetta.
Max Greenfield fa il suo debutto
nella serie nel nono episodio della terza stagione e fin da subito
è chiaro agli spettatori che il suo personaggio sarà l’ennesimo
antagonista della povera Betty (America
Ferrera).
Ma per Max Ugly Betty
non è stato di certo un punto d’arrivo. L’attore negli anni
seguenti ha infatti preso parte a tantissime serie tv come
Greek (2008), Melrose Place
(2009), Avvocati a New York (2009),
Castle (2010), Lie to Me (2020),
No Ordinary Family (2010),
Undercovers (2010), Hot in
Cleveland (2011 e 2014) e Happy Endings
(2011).
Max Greenfield in New
Girl: un successo senza precedenti
Max Greenfield in “New Girl”
5.
Dopo aver sempre interpretato ruoli minori, finalmente per Max
arriva il primo vero ingaggio importante che cambierà per sempre la
sua vita e carriera nel mondo dello spettacolo. Nel 2011 viene
scelto per interpretare Schmidt nella nuovissima
serie della Fox dal titolo New Girl.
La serie, una comedy in
piena regola, segue le peripezie di Jess (Zooey
Deschanel) una ragazza un po’ matta e fuori dalle righe
che, dopo una brutta rottura sentimentale, alla soglia dei
trent’anni, deve rimettere in piedi la sua vita. In cerca di un
posto dove vivere, risponde all’annuncio di una stanza disponibile
e finisce in un loft abitato da tre ragazzi, Nick (Jake
Johnson), Winston (Lamorne Morris) e
Schmidt. Il primo lavora come barista, Winston invece è un ex
giocatore di basket decaduto e Schmidt, beh, è davvero uno
‘sciupafemmine’.
Nonostante l’imbarazzo
iniziale, Jess si trasferisce in casa dei ragazzi e per loro
comincia una convivenza a dir poco improbabile. Jess è imbranata,
pasticciona ed emotivamente instabile eppure, nonostante i suoi
difetti, i tre coinquilini si affezionano subito a lei, cercando di
guidarla non sempre verso la strada più giusta.
La serie è andata per
ben sette stagioni, dal 2011 al 2018 per un totale di 146
episodi.
Max Greenfield nel film “La Grande Scommessa”
Fonte: IMDB
4. La
carriera di Max Greenfield è particolarmente legata al mondo della
televisione, tuttavia l’attore, negli anni, è riuscito a
intrufolarsi anche sul grande schermo partecipando a diverse
produzione hollywoodiane anche molto importanti.
Il suo primo ruolo per
il cinema risale al 2004 con il film Cross Bronx,
diretto da Larry Golin. Negli anni successivi lo vediamo in
Pazzo Pranzo di Famiglia (2005) e in They
Came Together (2014). Nel 2014 Greenfield torna a vestire
i panni dell’agente Leo D’Amato in Veronica Mars –
Il Film, diretto come sempre da Rob
Thomas – autore anche della serie tv – e andato in onda su
Hulu.
Al film di Veronica
Mars sono seguiti About Alex (2014), Hello
My Name is Doris (2015) e La Grande
Scommessa (2015), diretto da Adam
McKay e con protagonista Christian Bale.
Successivamente partecipa come doppiatore al film d’animazione
L’era Glaciale – In Rotta di Collisione prestando
la sua voce a un piccolo e stravagante dakotaraptor. Dal 2017 al
2020 lo vediamo in Il castello di Vetro (2017),
La Fratellanza (2017), A Futile and Stupid
Gesture (2018), What Men
Want (2019) e Una Donna Promettente
(2020).
Max Greenfield
curiosità
3.
Forse pochi sanno o ricordano che nel 2015 Max ha girato uno spot
per McDonald pubblicizzando tre nuovi hamburger in
edizione limitata, i Sirloi Thirs Pound Burgers. Ecco il
video dello spot…
2.
L’attore, a differenza di moltissime star del cinema e della
televisione, è molto devoto alla sua famiglia. Per Max
Greenfield moglie e figli hanno la priorità assoluta.
Sposato da più di dieci anni con Tess Sanchez, i
due sono ormai genitori di due splendidi figli,
Lily e Ozzie.
All’epoca della
chiusura della serie New Girl, Max dichiarò in un’intervista di non
avere piani già predefiniti per il futuro; il suo desiderio più
grande era quello di poter passare più tempo con la sua famiglia e
occuparsi dei figli. “Fare il padre è il mio lavoro
preferito” [fonte: ETOnline]
1. Max
è forse una delle poche celebrità che ama i social e spessissimo
condivide stralci della sua quotidianità sul suo profilo
Instagram. Greenfield è, inoltre, un fanatico di
Twitter; è forse il social dov’è maggiormente
attivo e dove ama scrivere un po’ a flusso di coscienza tutto ciò
che pensa. Dalla vita privata a quella professionale, dalle
preferenze politiche a quelle legate al mondo dell’intrattenimento,
per Max Greenfield c’è sempre una buona ragione per twittare.
Restate quindi connessi
e seguite i suoi account ufficiali Instagram e
Twitter.
Ted
Lasso è l’annunciata serie tv AppleTv+ creata
da Bill Lawrence e Jason Sudeikis, ed è una continuazione del
personaggio interpretato da Sudeikis.
Ted
Lasso, la nuova serie originale di commedie di
Jason Sudeikis e Bill
Lawrence sarà presentata in anteprima mondiale su
Apple TV +, insieme a una serie di film e serie
originali acclamati e premiati, venerdì, agosto 14.
Ted Lasso: la trama e il cast
Sudeikis interpreta Ted Lasso, un
allenatore di football universitario del Kansas che è stato
ingaggiato per allenare una squadra di calcio professionista in
Inghilterra, nonostante non abbia esperienza di allenatore di
calcio.
In protagonisti sono Jason Sudeikis nel ruolo di Ted Lasso,
Stephen Manas nel ruolo di Richard Montlaur,
Colin Blyth come il fotografo, Brendan
Hunt nei panni del Coach Beard, Hannah
Waddingham nel ruolo di Rebeca, Bronson Webb come Bronson
Webb e Lampros Kalfuntzos come fotografo di stampa.
Oltre a recitare, Sudeikis è
produttore esecutivo, insieme a Lawrence (“Scrubs”) attraverso la
sua Doozer Productions, in associazione con Warner Bros. Television
e Universal Television, una divisione di NBCUniversal
Content. Jeff Ingold di Doozer è anche produttore esecutivo
con Liza Katzer come coproduttore esecutivo. La serie è stata
sviluppata da Sudeikis, Lawrence, Joe Kelly e Brendan Hunt e si
basa sul formato e sui personaggi preesistenti di NBC Sports.
“Ted Lasso” si unisce alla tanto
attesa serie Apple Original, che presto sarà presentata in
anteprima, tra cui le docuserie “Dear…”, del vincitore dell’Emmy e
del Peabody Award RJ Cutler; “Little Voice”, una storia fresca
e intensamente romantica del pluripremiato team di JJ Abrams, Sara
Bareilles e Jessie Nelson; documentario “Dads” del regista
Bryce Dallas Howard; “Greatness Code”, una nuova docuserie che
mette in luce storie non raccontate dei più grandi atleti del
mondo; così come serie originali pluripremiate e di successo
ora in streaming su Apple TV + tra cui “Defending Jacob”, “Mythic
Quest: Raven’s Banquet” e le serie nominate ai Golden Globe e
Critics Choice e SAG Award “The Morning Show”; così come
“Central Park” del vincitore dell’Emmy Award Loren Bouchard insieme
al vincitore del “Frozen” Grammy Josh Gad e il vincitore dell’Emmy
Nora Smith.
Secondo un rumor che circola ormai
da diverso tempo, Matt Reeves starebbe pensando ad una vera
e proprio nuova trilogia dedicata all’Uomo Pipistrello, con
l’attesissimo The
Batman che dovrebbe rappresentare il primo tassello di
questo ambizioso progetto. Probabilmente tutto dipenderà dal
successo del film con Robert Pattinson al box office mondiale,
ma in attesa di una conferma ufficiale circa gli effetti piani
della Warner Bros.,
The Direct ha raccolto 11 iconici villain che potrebbero
apparire nell’ipotetica trilogia immaginata da Reeves, proprio
sulla scia dei tanti supercriminali che vedremo già nel film in
arrivo al cinema il prossimo anno:
1Joker
Batman e il Joker hanno rappresentato i lati
opposti della stessa medaglia dal primo film di Tim Burton del
1989. Il Clown Principe del Crimine è stato interpretato da oltre
20 attori diversi, i più famosi dei quali includono Jack Nicholson,
Mark Hamill, Heath Ledger e Joaquin Phoenix. Gli ultimi due hanno
anche ricevuto Oscar per le loro performance.
Il
Joker vive senza regole, i suoi crimini sono progettati per
incitare l’anarchia senza rimorsi. Quindi quando incontra Batman
che vive secondo le regole di un vigilante, il Joker diventa
ossessionato dallo spingere l’eroe ad infrangere il proprio codice
morale. La storia di origine nel film Joker del 2019 è
stata un successo clamoroso. Un seguito logico sarebbe sfruttare la
run “Una Morte in Famiglia”, in cui Joker rapisce e
tortura il giovane assistente di Batman, Robin. Ci sono già voci
secondo cui è in corso un recasting per un nuovo Joker nella
trilogia di Reeves.
La Mostra
Internazionale del Nuovo Cinema compie 55 anni e per la sua 56esima
edizione, diretta da Pedro Armocida, a Pesaro dal
22 al 29 agosto 2020, sta preparando un programma che coniugherà il
suo passato stupefacente al futuro del nuovo cinema.
Oggi viene
svelato il manifesto, la cui illustrazione è stata affidata a
Virginia Mori, che così spiega l’idea per la sua narrazione
“Nouvelle vague”: «Il mare racchiuso nella montatura di
occhiali tipici anni ’70, a ricordare maestri quali Pasolini o
Godard, che con il loro cinema hanno stravolto e rivoluzionato il
concetto di visione, un’onda come riferimento ai cambiamenti e
movimenti intesi come trasformazioni in cui inevitabilmente
qualcosa si perde, creando comunque lo spazio per scoprire nuovi
eventi. Il volto verso l’alto a ricordare di non limitare lo
sguardo solo alla nostra altezza e coltivare
l’immaginazione».
E aggiunge:
«Ho vissuto la mia infanzia nel centro storico di Pesaro e sin
da quando ero bambina ho vissuto la Mostra Internazionale del nuovo
Cinema e le sue sale buie come una magia e come un piccolo rifugio
dalla luce accecante estiva di una città di mare, entravo in quelle
sale spesso senza conoscere il programma, sempre fiduciosa che
avrei imparato qualcosa di nuovo e così è sempre stato».
L’elaborazione
grafica del manifesto è a cura di COMMUNICATION LAB – Pesaro.
Virginia
Mori nasce a Cattolica nel 1981. Vive e lavora tra Pesaro e
Milano. Si perfeziona in Illustrazione e Animazione all’Istituto
Statale d’Arte di Urbino, esperienza formativa che contribuisce a
costruire e consolidare il suo immaginario artistico e le permette
di muovere i primi passi nella realizzazione di corti di animazione
tradizionale e nell’illustrazione. Le sue tecniche d’elezione sono la matita,
l’inchiostro e la penna bic su carta. Partecipa a diversi
eventi artistici in Italia e all’estero. Nel 2008 vince il premio
“SRG SSR Idée suisse” all’Annecy Call for Projects, che le permette
di realizzare Il gioco del silenzio, un corto di animazione
premiato e selezionato in diversi festival internazionali che, di
fatto, lancia la sua carriera d’illustratrice e regista di
animazione. Nel 2011 vince il premio “Abbaye de Fontevraud” grazie
al quale, sommato all’apporto di 25 Films Paris, realizza
Haircut, selezionato in concorso al Festival Internazionale
di animazione di Annecy 2015 e in molti altri festival in tutto il
mondo. Mori lavora inoltre freelance per editori, gallerie e altri
clienti, fra cui il collettivo Withstand con cui ha realizzato le
illustrazioni del videoclip musicale “Walt Grace’s Submarine Test”
di John Mayer, con la regia di Virgilio Villoresi, e il libro
animato Vento. Fra le altre collaborazioni può vantare Blu Gallery
(Bologna), Club Sensible Gallery (Paris), Echale Guindas gallery
(Madrid), Feinkunst Krueger Gallery (Hamburg), Pelledoca editore
(Milan), Penguin Random House, Einaudi Ragazzi, Vogue Arts, Gucci,
Fendi, Feltrinelli Editore, Bollati e Boringhieri, Libreria di
Frusaglia (Pesaro) e Modo Infoshop (Bologna).
Nadav Lapid ha
accettato l’invito delle Giornate degli Autori intendendolo come un
servizio al cinema in un’annata tanto difficile. Guiderà una giuria
anomala, composta da 27 giovani appassionati di cinema
provenienti da tutti i Paesi europei, nell’ambito del
progetto del Parlamento Europeo 27 Times Cinema
che a Venezia sarà coordinato dal direttore del festival di Karlovy
Vary, Karel Och. La giuria ufficiale delle Giornate, presieduta da
Nadav Lapid, assegnerà il GdA Director’s Award,
consistente in un premio di 20.000 euro al miglior film della
selezione ufficiale (composta da 10 titoli) nel corso di una
delibera pubblica, trasmessa in streaming sui canali social delle
Giornate venerdì 11 settembre.
Ha 45 anni, tre lungometraggi,
numerosi corti e documentari alle spalle e nel 2019 ha vinto l’Orso
d’oro alla Berlinale con Synonymes. Ha
studiato filosofia e si è diplomato in cinema al Sam Spiegel Film
and Television School di Gerusalemme. In patria è stimato anche
come scrittore ma il nuovo cinema israeliano si rispecchia in lui
che pure vive fra Tel Aviv e Parigi. È stato membro di giuria alla
Semaine de la Critique di Cannes e al Festival di Locarno.
“Da sempre intendiamo il nostro concorso – dice il
Delegato Generale Giorgio Gosetti – non come una semplice gara
di eccellenze ma come un’opportunità per sostenere il miglior
cinema indipendente dopo l’anteprima mondiale veneziana. Per questo
cerchiamo personalità di grande forza e lungimiranza come Nadav
Lapid per guidare la discussione di un gruppo eterogeneo di
spettatori appassionati che sanno guardare il cinema del futuro.
Desideriamo ringraziarlo di aver accettato e siamo certi che saprà
imprimere la sua visione alla prossima edizione della sezione
indipendente della Mostra, voluta dagli autori italiani per
promuovere talenti di ogni nazione”.
“Persino nel film più nichilista, misantropo, ironico e
disperato – scrive Nadav Lapid – c’è, inevitabilmente, una
radice di speranza. Di conseguenza un ottimismo. La fiducia nella
capacità di un certo suono e una certa immagine di coesistere e
fondersi. Bisogna credere che l’audiovisivo abbia un’eco sull’animo
umano, che le cose abbiano un senso e che tale senso possa essere
costruito sullo schermo. Questa radicata fiducia che tutto ciò
abbia un significato, che sia in connessione, rappresenta il modo
in cui mi sento per il ruolo che sono stato invitato a svolgere
come Presidente di giuria delle Giornate al prossimo Festival del
cinema di Venezia. In tempi normali, essere membro di una giuria è
qualcosa di funzionale, in qualche modo un atto burocratico, al
servizio della fragile e meravigliosa macchina del cinema
internazionale. Ma questa pandemia ci obbliga a guardare oltre
l’orizzonte del nostro universo cinematografico, a chiederci che
senso ha tutto questo? Quanto peso? È ancora tanto importante?
Dobbiamo ancora credere nel cinema? Forse, speriamo,
l’esistenza stessa della Biennale può essere una
risposta.”
“Siamo felici e orgogliosi di avere Nadav Lapid come
Presidente della Giuria – osserva Gaia Furrer, che da
quest’anno firma la selezione delle Giornate –. Nello
scandagliare i meandri della psiche umana nei suoi angoli più
remoti, il cinema di Lapid rappresenta un atto di risveglio,
rinascita e di rivolta. È un cinema ribelle, urgente e
catartico. E mai come adesso abbiamo bisogno di autori che sappiano
confrontarsi con il contemporaneo e che sappiano interrogare il
cinema e le sue possibilità”.
La giuria ufficiale delle Giornate è resa possibile dal progetto
27 Times Cinema, organizzato dalle Giornate degli Autori,
il Lux Film Prize del Parlamento europeo
ed Europa Cinemas, in collaborazione
con Cineuropa.
Nadav Lapid (Tel Aviv, 1975) ha studiato
filosofia all’Università di Tel Aviv. Dopo il servizio militare, si
trasferisce a Parigi, per tornare in Israele e laurearsi alla Sam
Spiegel Film & Television School di Gerusalemme. Il suo secondo
cortometraggio, Kvish, è stato proiettato nel 2005
alla Berlinale (Panorama). Nel 2011 vince il Premio speciale della
Giuria a Locarno con il suo film d’esordio, Hashoter.
Tre anni dopo partecipa alla Semaine de la critique di Cannes con
l’opera seconda, Haganenet. Nel
2015, Lama? è selezionato nella sezione Shorts
della Berlinale. È stato insignito della medaglia dell’Ordine
francese dei Cavalieri delle arti e delle lettere. Lo scorso anno
con Synonymes si è aggiudicato l’Orso d’Oro alla
Berlinale.
Monster
Hunter è soltanto l’ultimo blockbuster di Hollywood ad
essere rimandato a causa della pandemia di Covid-19. Inizialmente
previsto per il 4 settembre 2020, l’adattamento cinematografico del
celebre videogioco arriverà adesso nelle sale il 23 aprile del
prossimo anno.
Durante una recente intervista con
Empire (via
SYFY Wire), il regista di Monster
Hunter,
Paul W.S Anderson, ha rivelato nuovi dettagli a
proposito delle creature che vedremo nel film, confrontandole con i
dinosauri visti nella saga di Jurassic
World.
“Tutti i nostri mostri sono
alti tra i 15 e i 18 metri. Sono davvero fantastici. Li stiamo
realizzando in modo ancora più dettagliato dei dinosauri di
Jurassic World”, ha anticipato il regista. “Ed hanno un
aspetto ancora migliore, perché abbiamo girato in location reali in
Sud Africa e Namibia, il che dà agli animatori qualcosa ispirarsi
davvero: vento reale, polvere reale, veri raggi del sole. I mostri
sono l’unica cosa in CG.”
Curiosamente, il
regista ha continuato dicendo che la giustapposizione tra le
location e i mostri realizzati in CGI, durante le riprese, ha
spinto la troupe a pensare a Monster
Hunter come ad una sorta di “Lawrence
d’Arabia… ma con i mostri!”. Al momento non abbiamo
visto ancora nulla di Monster
Hunter per poter esprimere un giudizio, ma la speranza è
che il film possa rendere giustizia almeno agli appassionati
dell’omonimo videogame.
Tutto quello che sappiamo su
Monster Hunter con Milla Jovovich
Monster
Hunter è l’adattamento dell’omonimo videogioco
sviluppato da Capcom. Il film, scritto e diretto da Paul W.S. Anderson (regista della saga di
Resident
Evil), annovera nel cast
Milla Jovovich, Tony Jaa, T.I., Ron Perlman, Meagan
Good e Diego Boneta. L’uscita nelle sale
americane è fissata per il 23 aprile 2021.
Dietro il nostro
mondo, ce n’è un altro: un mondo di mostri pericolosi e potenti che
governano il loro dominio con ferocia mortale. Quando il tenente
Artemis (Milla
Jovovich) e i suoi fedeli soldati vengono trasportati
dal nostro mondo al loro, il tenente imperturbabile subisce uno
shock. Nella sua disperata battaglia per la sopravvivenza contro
enormi nemici con poteri incredibili e attacchi inarrestabili,
Artemis si unirà a un uomo misterioso che ha trovato il modo di
reagire.
Sono stati annunciati i vincitori
dei Globi d’Oro 2020, il premio cinematografico
italiano che viene assegnato con cadenza annuale dai giornalisti
della stampa estera accreditata in Italia. Di seguito tutte le
nomination.
Tutti i Globi d’Oro 2020
Miglior film – Volevo nascondermi – Giorgio
Diritti
Dopo la fusione tra Disney
e Fox dell’anno scorso, molti hanno ipotizzato il debutto
degli X-Men nell’universo cinematografico Marvel. Sembra chiaro che
Kevin Feige abbia il suo piano ben strutturato, ma
è anche chiaro che sarebbe bello sognare, magari con alcuni dei
membri della vecchia squadra che tornano nel MCU.
Sin dai primi giorni di Fox sotto
all’ombrello Disney, non sono mancate le congetture e speculazioni
su chi sarebbe stato scelto per dare nuova vita e linfa ai mutanti
Marvel. Parallelamente, molti attori delle incarnazioni precedenti
si sono detti disponibili a tornare a bordo. Ora, come evidenziato
da una recente intervista, un’altra veterana della serie X-Men di
Fox ha dato la disponibilità di salire sul ring del MCU.
In occasione del 20°
anniversario di X-Men, Famke Janssen, che nella saga originale ha
interpretato Jean Grey, ha parlato con Observer per riflettere sul
successo del film, ammettendo anche che “sarebbe disponibile” a
riprendere il suo ruolo iconico qualora si presentasse
l’opportunità:
“Penso che la domanda corretta
sia più se loro avrebbero interesse a riportarmi indietro. Con
Giorni di un Futuro Passato si è trovato un modo sorprendente di
reintrodurre alcuni personaggi che erano stati uccisi. In alcuni
casi, era per riportarli indietro alle versioni più giovani dei
loro personaggi. Sarei curiosa di vedere cosa succederà con i film
prodotti da Marvel Studios. Ma sì, sarei molto aperto ad
esso.”
Eppure questa dichiarazione si
scontra con ciò che l’attrice aveva dichiarato alla vigilia
dell’uscita al cinema di Dark Phoenix, quando aveva invece confermato
di aver
completato il suo percorso con il personaggio. Ma
evidentemente, l’esito di quel film e l’entrata in gioco della
Marvel potrebbero essere stati fattori determinanti a farle
cambiare idea.
Ovviamente non si sa nulla, per
ora, di quali sono i programmi dei Marvel Studios in merito ai
mutanti. Non si sa né quali personaggi saranno inseriti, né quando
saranno inseriti, tuttavia possiamo essere certi che alcuni di
questi personaggi saranno sicuramente presenti, e tra questi c’è
Jean Grey.
Qualunque sia la rosa di Mutanti
prescelti, la reintroduzione degli X-Men nell’MCU aprirà
sicuramente una nuova porta per le opportunità della storia,
fornendo anche vari personaggi che possono essere sfruttati in
singolo.
Stando a quanto riportato da
Discussing
Film, Gal Gadot è in trattative per interpretare il
ruolo della protagonista in un nuovo thriller spionistico della
Skydance. Non ci sono ancora molti dettagli sul progetto, ma pare
che l’obiettivo sia quello di dare vita ad un nuovo franchise in
stile James
Bond e Mission:
Impossible, con protagonista la star dell’atteso Wonder
Woman 1984.
La sceneggiatura del film porterà la
firma di Greg Rucka, autore del fumetto The Old
Guard da cui è stato tratto l’omonimo film
con Charlize
Theron attualmente disponibile su Netflix e in
cui lo stesso Rucka è stato coinvolto sempre in qualità di
sceneggiatore. Secondo le prime indiscrezioni, la trama dovrebbe
ruotare attorno ad una sfida tra due spie.
Nei piani originali, le riprese del
film sarebbero dovute partire quest’estate, ma la pandemia di
Covid-19 ha ovviamente fatto slittare tutto. Qualora le trattative
dovessero andare a buon fine, Gal Gadot sarà coinvolta nel progetto anche in
qualità di produttrice. Ricordiamo che prima di iniziare a girare
questo nuovo progetto, l’attrice dovrà terminare le riprese – non
ancora concluse a causa del lockdown – di Red Notice, action thriller targato Netflix in
cui reciterà al fianco di Ryan Reynolds e
Dwayne Johnson.
I prossimi progetti di Gal Gadot, tra cinema e tv
Ricordiamo che, oltre
all’attesissimo Wonder
Woman 1984 in cui tornerà a vestire i panni di
Diana Prince, rivedremo
Gal Gadot nei panni dell’iconica supereroina nella Snyder Cut di Justice
League in arrivo il prossimo anno su HBO Max. Tra i
prossimi progetti dell’attrice israeliana figurano anche Assassinio
sul Nilo di Kenneth Branagh e la serie Hedy Lamarr che debutterà su Apple
Tv+.
Anche se il suo personaggio è stato
completamente eliminato dalla versione cinematografica del film,
finalmente avremo la possibilità di vedere il
Darkseid di Ray Porter in azione
grazie alla release della Snyder
Cut di Justice
League il prossimo anno su HBO Max. Non sapremo
mai perché Joss
Whedon abbia deciso di tagliare il personaggio dal film e
sostituirlo con Steppenwolf: una delle tante
ipotesi emerse nel corso degli anni è che il personaggio sia stato
eliminato perché la regista Ava DuVernay aveva dei
piani molto diversi per lo stesso nel suo adattamento di New
Gods.
È passato molto tempo da quando
abbiamo avuto aggiornamenti su quel progetto, ma sappiamo con
certezza che prima o poi il film vedrà la luce, ed è impossibile
immaginare che Darkseid e
Apokolips non siano coinvolti in qualche modo. I
fan ansiosi di vedere Porter nei panni del Tiranno non sono
contenti del fatto che un nuovo attore possa essere scritturato per
l’iconico villain DC dopo l’arrivo della Snyder
Cut di Justice
League. Ciononostante, è stato lo stesso Ray
Porter ad esprimere il suo supporto alla visione di
DuVernay e alla possibilità di un recasting.
Sul suo profilo
Twitter, Porter ha scritto: “Ho letto molti commenti e
voglio dire che, anche se apprezzo molto di ciò che è stato detto,
Ava è una cineasta brillante e dovrebbe scegliere chi vuole per il
suo film New Gods”. Per tutta risposta, DuVernay ha replicato:
“Un gentiluomo e un vero artista. Grazie Sir.”
Tutto quello che sappiamo su New Gods
Creato e disegnato
da Jack Kirby, il fumetto originale
“New Gods” fu pubblicato la prima volta nel 1971,
portando al grande pubblico le storie dei Nuovi Dei, ovvero
i nativi dei pianeti gemelli di Nuova Genesi e
Apokolips. Oltre ad occuparsi della regia, Ava
DuVernay curerà la sceneggiatura del film insieme al
fumettista Tom King. A quanto pare il film
presenterà Mister Miracle e Big Barda come
protagonisti e Granny Goodness e le Furie
Femminili nel ruolo di antagoniste principali. Chi conosce i
fumetti DC saprà che la prima fa parte dell’Elite di Darkseid,
il signore di Apokolis, e gestisce l’orfanotrofio del pianeta con
una feroce disciplina, servendosi anche delle Furie per creare
un’élite di guerrieri attraverso il lavaggio del cervello e la
tortura.
Vi ricordiamo che
la Snyder
Cut di Justice
League uscirà nel 2021 sulla piattaforma
streaming di Warner Bros HBO Max che è disponibile negli USA
dall’Aprile scorso. Attualmente non sappiamo se in Italia la
versione debutterà su qualche piattaforma streaming dato che HBO
MAX non è disponibile nel nostro paese. Ma sappiamo che HBO in
Italia ha un accordo in esclusiva con SKY, dunque potrebbe essere
una valida teoria pensare che in Italia il film possa essere
programmato su SKY CINEMA o su SKY ATLANTIC. Tuttavia, quest’ultima
è solo una supposizione dunque non ci resta che aspettare ulteriori
notizie.
Scott
Derrickson, regista di Doctor
Strange, voleva dirigere l’adattamento cinematografico di
Hunger Games e voleva che il personaggio della
protagonista Katniss fosse interpretato da Naya Rivera, attrice e cantante statunitense,
nota principalmente per il ruolo di Santana Lopez in
Glee.
Purtroppo, la Rivera è scomparsa di
recente all’età di 33 anni. Lo scorso 8 luglio l’attrice era stata
dichiarata persona scomparsa dopo che suo figlio Josey, di quattro
anni, era stato ritrovato da solo nella barca che la stessa Rivera
aveva noleggiato per trascorrere del tempo sul lago Piru, in
California. Il corpo dell’attrice è stato rinvenuto soltanto
quattro giorni dopo, il 13 luglio: l’attrice è stata dichiarata
ufficialmente morta.
La protagonista
principale dei romanzi di Hunger Games e dei successivi adattamenti
cinematografici è Katniss Everdeen. Sebbene Katniss stesse solo
cercando di salvare sua sorella prendendone il suo posto nei
mortali Hunger Games, alla fine divenne il simbolo della ribellione
contro il malvagio governo di Panem. Il personaggio di Katniss è
stato molto amato dai fan proprio per la sua storia e per il modo,
del tutto imprevedibile, in cui è diventata un’eroina. Jennifer Lawrence venne scelta per
interpretare Katniss in tutti gli adattamenti cinematografici,
ruolo che contribuì a lanciare ufficialmente la sua carriera a
livello mondiale.
La notizia della morte di
Naya Rivera ha generato un’ondata di sinceri
omaggi all’attrice scomparsa da parte di tantissime altre
celebrità. Scott
Derrickson ha onorato la memoria di Rivera come
soltanto un regista avrebbe potuto fare: ha infatti rivelato
attraverso il suo profilo
Twitter che avrebbe probabilmente scelto l’ex star di
Glee per l’ambito ruolo di Katniss Everdeen in
Hunger Games, se fosse stato scelto come regista.
“Ho adorato il
primo romanzo di Hunger Games e ricordo vividamente la sua
descrizione di Katniss Everdeen a 16 anni come ‘snella con i
capelli neri e la pelle olivastra’. Quando ho incontrato il
produttore in merito alla possibilità di dirigerlo, ho detto che
leggendo il libro ho sempre immaginato Naya Rivera nel ruolo di
Katniss.”,ha scritto
Derrickson.
Scott
Derrickson è noto per aver diretto gli horror The
Exorcism of Emily Rose, Sinister e Liberaci dal male.
Nel 2016 dirige Doctor
Strange, cinecomic Marvel con protagonista
Benedict Cumberbatch. Avrebbe dovuto dirigere anche il sequel,
Doctor
Strange in the Multiverse of Madness, ma all’inizio di
quest’anno ha annunciato di aver abbandonato il progetto. Di
recente abbiamo appreso che il regista di occuperà del sequel di
Labyrinth, il fantasy cult del 1986 diretto da Jim
Henson e interpretato dal premio Oscar
Jennifer Connelly e dal compianto
David Bowie.
Il futuro della saga di Hunger Games
Per quanto riguarda il franchise di
Hunger Games, sappiamo ormai da diverso tempo
che
è in lavorazione un nuovo film della saga basato su
“The Ballad of Songbirds and Snakes“, romanzo
prequel della saga con protagonista Katniss Everdeen, scritto
ancora da Suzanne Collins. Il film sarà diretto
ancora una volta da Francis Lawrence e sarà
ambientato circa 64 anni prima dei fatti raccontati nella trilogia
letteraria originale.
20 luglio
1969: il giorno in cui un sogno
impossibile, conquistare la luna, è diventato
realtà. 20 luglio 2020: il giorno in cui
quello stesso sogno, a distanza di mezzo secolo,
diventerà un’icona di ripartenza… Comincia
qui, da un gioco di simmetrie poetiche e simboliche, la scommessa
che i produttori e i distributori hanno deciso di fare
su Il grande passo del
regista Antonio Padovan: un tour
di anteprime estive nelle
arene, iniziando da Bergamo, per
contribuire (appunto) alla ripartenza del
box office italiano.
Dal 20
agosto, la commedia lunare
con Battiston e Fresi –
distribuita da Tucker
Film e Parthenos –
raggiungerà le sale cinematografiche
italiane. Se tre mesi di buio hanno interrotto il
volo del nostro cinema, rendendo urgente e tassativo il suo
trasferimento online, ecco dunque approdare in
sala una sorridente favola
moderna che sulla speranza del volo ha costruito la
propria necessità narrativa. Uscire “fisicamente” in
sala, d’altronde, è stato fin da subito un obiettivo da
raggiungere e perseguire con determinazione, per amore del pubblico
e del grande schermo.
Questa storia dolceamara di razzi e di
allunaggi verrà lanciata da un campo-base fortemente
bisognoso di un volo e di un allunaggio: la città di
Bergamo. L’appuntamento, organizzato da SAS e
Conca Verde con Tucker Film, è fissato alle 21.30 al Cinema
all’aperto Arena Santa Lucia. Ospiti speciali: il regista Antonio
Padovan, il protagonista Giuseppe Battiston e la produttrice Betta
Olmi.
Prodotto
da Ipotesi Cinema e Stemal
Entertainment con Rai
Cinema, Il grande
passo unisce per la prima volta il Nordest
di Giuseppe Battiston e la Roma
di Stefano Fresi. Due “fratelli
cinematografici” che, al di là delle apparenze, non potrebbero
essere più diversi: l’impetuoso e geniale Dario
(Battiston), ossessionato dall’idea di raggiungere
la luna a bordo di un razzo, e il placido Mario
(Fresi), che gestisce un negozio di ferramenta
nella capitale. Tutto funziona bene, finché le loro strade non
s’incrociano…
«Raccontando questa
storia – commenta Padovan – ho voluto
rendere omaggio a due mondi del cinema che amo e che vivono dentro
di me. Quello americano, un po’ infantile e sentimentalista, con
cui sono cresciuto da bambino: il cinema di sognatori
come Steven Spielberg. E quello silenzioso e
sincero, il cinema della mia terra, creato da artigiani
come Carlo Mazzacurati. Questi due mondi
s’incontrano e si scontrano in una storia che parla del sogno di
andare sulla luna, e di due fratelli che imparano a
conoscersi».
Il
grande passo vede la partecipazione
di Roberto Citran, Camilla
Filippi, Vitaliano
Trevisan e Teco Celio. La
colonna sonora porta la firma leggendaria del
maestro Pino Donaggio. Un caloroso ricordo è
rivolto a Flavio Bucci, qui nella sua ultima
partecipazione straordinaria.
A quanto pare Deadpool
2 contiene un easter egg a Indiana
Jones e al primo capitolo della leggendaria saga,
I Predatori dell’Arca Perduta, che forse nessuno ha
notato. A rivelarlo è stato lo stesso Ryan Reynolds, interprete del Mercenario
Chiacchierone nei due film usciti sotto l’egida della Fox,
attraverso il suo account Instagram.
Utilizzando le storie del suo
profilo ufficiale, Reynolds ha postato un’immagine tratta dal film
diretto da David
Leitch e uscito nelle sale nel 2018 in cui Wade Wilson
fugge da un gruppo di scagnozzi: mentre corre si tiene una mano
sulla testa e si appresta a gridare a Dopinder di mettere in moto
l’auto.
Come spiegato dallo stesso Reynolds,
la sequenza in questione è un omaggio a I Predatori
dell’Arca Perduta e alla scena in cui Indiana Jones scappa
dai guerrieri dell’Amazzonia, gridando al pilota Jack di attivare
il velivolo che li assicurerebbe la salvezza. Inoltre, la mano che
Deadpool si appoggia sulla testa pur non indossando alcun cappello
è un ulteriore presa in giro all’iconico oggetto che da sempre
contraddistingue l’armamentario di Indy.
Il futuro di Deadpool sul grande schermo
Deadpool è
un personaggio molto amato, non solo dai lettori dei fumetti, e i
primi due film sotto l’egida della Fox sono stati un vero successo
al box office: non sorprende, dunque, che la Marvel abbia deciso di far
proseguire le avventure di Wade Wilson sul grande schermo. La vera
domanda adesso è un’altra: il film sarà vietato ai
minori? Deadpool 3
rappresenterà ufficialmente il primo film R-rated dei Marvel
Studios?
Vi ricordiamo che a confermare
l’ingresso di Deadpool nel
MCU era stato Alan Horn, presidente di Walt
Disney Studios, durante il CinemaCon di Las Vegas, rassicurando il
pubblico accorso al panel che presto arriverà un altro titolo della
serie di film con Ryan
Reynolds.
Alden
Ehrenreich, noto per aver interpretato il giovane Han
Solo nello spin-off
Solo: A Star Wars Story, ha parlato in una recente
intervista con
Esquire della sua esperienza sul set del film di Ron Howard (ad oggi l’unico vero grande
flop della saga di Star Wars) e della
decisione di prendersi una pausa dalla recitazione.
“Praticamente è stata
un’esperienza lunga tre anni, dalla pre-produzione fino all’uscita
del film in sala”, ha spiegato l’attore. “Io volevo
soltanto tornare a sentirmi normale, connettermi con le persone
della mia vita, trascorrere del tempo con loro e vivere come una
persona al di fuori di questo mondo. Poi, quello che accadrà…
nessuno lo può sapere.”
Parlando del futuro di Star
Wars, e della possibilità di tornare a vestire i panni
di Han Solo, Ehrenreich ha spiegato: “Dipende da cosa sarà.
Dipende da come sarà fatto. Dipende se avrà senso per la
storia”. L’attore ha poi ammesso di non aver visto L’Ascesa di Skywalker, e quando gli è stato
chiesto un commento su The
Mandalorian, ha risposto: “Non ne so nulla. Penso
che il nostro film sia stato tipo l’ultimo Star
Wars dell’era convenzionale.”
Alden Ehrenreich ha ufficialmente chiuso con Solo?
Alden
Ehrenreich ha quindi chiuso definitivamente con il
personaggio di Han Solo? Sembrerebbe di no, dal momento che nel
corso della medesima intervista ha lasciato intendere che potrebbe
esserci ancora qualcosa per lui in futuro: “Mi sono state
riferite alcune cose, ma niente di concreto.”
Solo: A Star Wars Story è un film del 2018
diretto da Ron
Howard con Alden
Ehrenreich, Woody
Harrelson, Emilia
Clarke, Donald
Glovere Thandie
Newton. Attraverso una serie di audaci bravate nel
profondo di un mondo criminale oscuro e pericoloso, Han Solo fa
amicizia con il suo futuro possente copilota Chewbacca e incontra
il famigerato giocatore d’azzardo Lando Calrissian, in un viaggio
che determinerà il futuro di uno degli eroi più improbabili della
saga di Star Wars.
Campione d’incassi, il film
Quo vado?, diretto da Gennaro
Nunziante e uscito in sala nel 2016, ha ulteriormente
confermato il trend positivo dei film con Luca
Medici, in arte Checco Zalone, al
cinema. Commedia satirica dove l’attore rilegge l’Italia e gli
italiani di oggi, il film ha infatti infranto tutti i precedenti
record stabiliti dal comico pugliese, affermandosi come il film
italiano più visto di sempre del XXI Secolo.
Con un notevole budget di oltre 10
milioni di euro, il film, uscito al cinema il 1° gennaio, è
riuscito ad incassarne 22 soltanto
nel primo weekend di programmazione, arrivando poi al termine
della sua corsa in sala, durata fino a fine marzo, ad aver
raggiunto la cifra record di 65,2 milioni di euro. Ad oggi è al
secondo posto dei film che hanno registrato il più grande incasso
della storia in Italia, dietro solo al film Avatar di
James
Cameron.
Il film venne inoltre
particolarmente apprezzato anche dalla critica, che riconobbe al di
là dell’intento comico di Zalone la volontà di affrontare
problematiche attuali del paese, come quella del precariato e del
posto fisso. Per questo, Quo vado? venne tenuto in buona
considerazione anche per prestigiosi premi come i David di
Donatello e i Nastri d’argento. Tale successo ha permesso a Zalone
di confermarsi come nuovo astro della commedia a sfondo
sociale.
Quo vado?: la trama e la
spiegazione del film
Protagonista della storia è Checco,
il quale apre il film raccontando la propria storia, e cosa lo
abbia condotto all’interno di una tribù di indigeni africani. Dalle
sue parole si apprende che nella vita Checco ha raggiunto tutti gli
obiettivi che si era prefissato, e a quasi 40 anni vive quella che
ritiene essere l’esistenza ideale. Si ritrova infatti servito e
riverito presso la casa dei genitori, evitando così una costosa
indipendenza. È inoltre eternamente fidanzato con una ragazza che,
tuttavia, non ha alcuna intenzione di sposare per non incorrere
nelle responsabilità del matrimonio. L’obiettivo più grande da lui
realizzato è però quello del posto fisso.
Sfortunatamente per lui, il governo
si decide ad approvare una riforma che decreta il taglio di diversi
dipendenti pubblici. La sua vita subisce a questo punto un drastico
cambiamento, assistendo a molti lavoratori come lui venire
licenziati con una cospicua buona uscita. Checco però non è
intenzionato a rinunciare al suo posto fisso, e pur di mantenerlo
accetta di essere trasferito. Desiderosa di ottenere le sue
dimissioni, la spietata dottoressa Sironi lo spedisce così in
diverse località italiane a ricoprire i ruoli più improbabili e
pericolosi. Checco però non sembra intenzionato a cedere, e in nome
del sacro posto fisso sarà disposto a tutto.
L’espressione Quo vado?,
che dà il titolo al film, è una scelta allo stesso tempo colta e
sarcastica, che ben evidenzia la volontà di Zalone di giocare con
la lingua e le sue forme, come anche con la natura migrante
dell’italiano. “Quo vado?” richiama infatti, con una storpiatura
ironica, la celebre locuzione latina “Quo vadis?”, significante
“Dove vai?”. Il titolo del film diventa invece una domanda che il
protagonista rivolge a sé stesso, sintetizzando così il bisogno del
personaggio principale di spostarsi in luoghi lontani e ostili pur
di mantenere il proprio posto fisso.
Quo vado?: il cast del film
Protagonista del film è
Luca Medici, che riporta sul grande schermo il
personaggio che lo ha reso famoso, ovvero quello di Checco
Zalone, già personaggio principale dei precedenti film.
Con Quo vado?, inoltre, Checco continua a dimostrare un
progressivo mutamento rispetto a quelle che erano le origini del
personaggio conosciuto nel corso del programma Zelig. Questi viene
infatti a perdere le marcate origini pugliesi, acquisendo un
accento e uno stile nettamente più italiano, che permette ad ogni
potenziale spettatore di ritrovare una maggiore identificazione nei
suoi confronti.
Del film fanno poi parte apprezzati
interpreti del cinema italiano come Lino Banfi, il
quale ricopre il ruolo del senatore Nicola Binetto, il quale
ricorda più volte a Checco della sacralità del posto fisso. Vi è
poi l’attrice Sonia Bergamasco nel ruolo della
dottoressa Sironi, colei che spedisce il protagonista verso sempre
nuove mete. Per la sua interpretazione, l’attrice ha ricevuto
importanti riconoscimenti, come la candidatura ai David di
Donatello nella categoria alla miglior attrice non protagonista.
Infine, Ninni Bruschetta è il ministro Magnu, che
sovrintende l’ufficio della Sironi.
Quo vado?: il trailer e dove
vedere il film in streaming
Per gli amanti del film, o per chi
volesse vederlo per la prima volta, è possibile fruirne grazie alla
sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming
presenti oggi in rete. Quo Vado? è infatti presente
nel catalogo di Infinity e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta
la piattaforma di riferimento, basterà sottoscrivere un abbonamento
generale, avendo così modo di guardare il film in totale comodità e
al meglio della qualità video.
Ad oggi la data di uscita di
Tenet,
il nuovo attesissimo film di Christopher Nolan, è fissata nelle sale
americane per il prossimo 3 agosto. Sappiamo però che si tratta di
una data tutt’altro che definitiva, dal momento che la Warner
Bros., a causa dell’aumento dei casi di Coronavirus negli Stati
Uniti, potrebbe decidere di posticipare ancora una volta l’uscita
del film.
In attesa di nuovi aggiornamenti,
arriva la notizia che la
Korea Media Ratings Board (via
CBM) ha ufficialmente classificato Tenet,
rendendone pubblica la durata: stando al sito, l’ultima fatica di
Nolan durerà 149 minuti. Si tratta del quarto film più lungo
diretto dal regista britannico: ad oggi il più lungo è Interstellar (169 minuti), seguito da Il
Cavaliere Oscuro – Il ritorno (165 minuti) e Il Cavaliere Oscuro (152 minuti).
Tutto quello che sappiamo su Tenet di Christopher Nolan
John David Washington è il nuovo protagonista
nel nuovo film di fantascienza, Tenet,
di Christopher Nolan. Armato di una
sola parola – Tenet – e in lotta per la sopravvivenza di
tutto il mondo, il Protagonista viaggia attraverso un crepuscolare
mondo di spionaggio internazionale per una missione che si svolgerà
in qualcosa al di là del tempo reale. Non un viaggio nel
tempo. Ma inversione.
Gli appassionati
del Saturday Night Live lo ricordano nei
panni del presidente George W. Bush, gli amanti delle commedie
brillanti invece per il film Tutto Può
succedere a Broadway, mentre i serie tv dipendenti lo
ricorderanno per How I Met Your
Mother. Insomma, avete capito di chi stiamo
parlando; Will Forte è un attore che ha
iniziato la sua scalata dalla tv fino ad arrivare alle più grandi
produzioni cinematografiche hollywoodiane.
Scopriamo adesso insieme
tutto quello che c’è da sapere su Will Forte
Will Forte al Saturday Night Live:
la sua carriera in tv
Will Forte al “Saturday Night Live”
10. Molti credono
che la carriera di Will Forte sia cominciata nel 2002 con il
Saturday Night Live. Ebbene non è così. Will ha cominciato a
lavorare in tv molto prima e sorprendentemente dietro la macchina
da presa. Il suo primo lavoro nel mondo dello spettacolo fu come
sceneggiatore per il David Letterman Show a New
York nel lontano 1997. Grazie a Letterman e ovviamente al suo
talento, Will Forte è poi approdato al SNL dove è rimasto fino al
2012.
9. Ancor prima di
approdare da Letterman, Will stava lavorando a un
comic book dal titolo 101 Things to
Definitely Not Do If You Want to Get a Chick (101 cose da
non fare assolutamente se vuoi conquistare una ragazza).
Incredibilmente fu proprio quel ‘fumetto’ a fare la sua fortuna; il
suo talento prima lo portò a lavorare come scrittore per il
Jenny McCarthy sketch show e poi dritto da
Letterman.
8. Will Forte
è una delle poche persone che non ha mai nascosto di soffrire
di disturbo ossessivo
compulsivo. Tuttavia questa condizione non ha mai
fermato la sua scalata nel mondo dello spettacolo; anzi, a detta
dell’attore stesso è stata proprio la sua malattia ad aiutarlo.
Forte non ha mai vissuto la sua
malattia come un handicap ma bensì se n’è servito per sviluppare le
sue gag comiche. Uno dei tratti distintivi del DOC è la
necessità di ripetere più volte di seguito azioni o parole, un po’
come Sheldon di The Big Bang
Theory bussa sempre tre volte alla porta. Will ha
utilizzato questo caratteristica del suo disturbo per preparare il
suo provino per il Saturday Night Live. A quanto
pare all’audizione ha portato un pezzo su di un artista di strada,
dipinto d’oro, che diceva sconcezze a ripetizione.
Will Forte e le serie tv: tra
piccoli ruoli e grandi successi
Will Forte in “The Last Man on Earth”
7. Will Forte si è
dedicato anche ad altri progetti durante gli anni di militanza al
Saturday Night Live. Sono, infatti, tantissime le ‘comparsate’ o
piccoli ruoli in serie tv come Campus Ladies
(2006), Funny or Die Presents (2010),
Parks and Recreation (2011), The
League (2011) e Up All Night (2011-2012).
Ovviamente non possiamo non citare la serie 30
Rock (2012), una comedy di grandissimo successo, con
Tina Fey e Alec Baldwin, in cui
Forte ha recitato in un arco di tredici episodi.
6. Uno dei più grandi successi televisivi
di Will Forte è senza alcun dubbio la serie The Last Man on
Earth di cui è sia protagonista che produttore esecutivo.
Nella serie – andata in onda per quattro stagioni dal 2015 al 2018
– Will interpreta Phil, unico sopravvissuto a una pandemia che ha
spazzato via l’intera razza umana. Il suo look nella serie ricorda
un po’ quello di Tom Hanks in Cast Away con barba
lunga e incolta. Ebbene, in un’intervista, Will forte ha raccontato
che quella barba gli ha creato non pochi problemi. Non solo ci sono
voluti ben sei mesi per farla crescere ma quando poi ha raggiunto
la sua lunghezza massima, Will stava quasi per impazzire; pare
infatti che l’eccessivo volume della barba gli impedisse di dormire
a pancia sotto poiché la sua faccia non riusciva a toccare il
cuscino.
Will Forte in How I Met Your
Mother
WIll Forte in “How I Met Your Mother”
5. Senza dubbio la
partecipazione di Will Forte alla sit-com How I Met Your
Mother è stata una delle più spassose per gli amanti della
serie e non solo. Nel 2008 Will è stato tra le guest star della
serie nel diciottesimo episodio della terza stagione, dal titolo
“La Strana Coppia”. In questa puntata Barney (Neil Patrick
Harris) cerca di sostituire Ted (Josh
Radnor) con un suo collega ‘rimorchione’, Randy,
interpretato proprio da Will Forte.
L’esperienza di Will sul set pare
sia stata fantastica al punto di spingere gli autori a escogitatare
uno stratagemma narrativo per poterlo far tornare. A volerlo di
nuovo nella serie è stato in particolare Craig
Thomas che ha dichiarato, dopo due anni, di sentire
la mancanza di Will. Ecco quindi che nel 2010 Forte torna sul set
di HIMYM in occasione del settimo episodio della sesta stagione,
dal titolo “Il Licenziamento”. In questa puntata Marshall
(Jason
Segel) licenzia Randy ma ben presto, preso dai sensi
di colpa, fa di tutto per farlo riassumere. In questo modo però,
senza saperlo, distrugge il sogno nel cassetto di Randy, ovvero
quello di usare i soldi della liquidazione per iniziare la sua
nuova carriera di produttore di birra.
Will Forte film: la sua carriera sul grande
schermo
Will Forte nel film “Nebraska”
4. Abbiamo parlato e
straparlato di comic show e serie tv ma la carriera di Will Forte
si è sviluppata anche sul grande schermo. Dopo aver acquisito una
certa notorietà con il Saturday Night Live, dal 2004 in poi Will si
è diviso tra tv e cinema. Al suo primo film, Il
Giro del Mondo in 80 Giorni ne sono seguiti molti
altri e di tantissimi generi differenti.
Tra i più famosi ricordiamo I Fratelli
Solomon (2007), Big Mama (2008),
Brief Interviews with Hideous Men (2009) con la
regia di John
Krasinski, Fanboys (2009) e
ovviamente MacGruber (2010). Quest’ultimo titolo è
particolarmente importante per Will Forte poiché si tratta
dell’adattamento cinematografico dell’omonimo sketch ideato per il
SNL da Jorma Taccone, regista anche del film. Lo sketch così come
la pellicola si prende gioco dell’iconica serie tv
MacGyver e del suo protagonista.
Successivi a quell’anno abbiamo moltissimi altri
film come A Good Old Fashioned Orgy (2011),
Rock of
Ages (2012), film musicale diretto da Adam
Shankman,Indovina Perchè Ti Odio (2012),
Vicini del Terzo Tipo (2012), Run &
Jump (2013) e Nebraska (2013). Con
Nebraska – presentato al Festival di Cannes e che ha
ottenuto ben sei candidature agli Oscar – Will Forte si
distacca un po’ dalle solite commedie filo ‘demenziali’ e abbraccia
il dramma, raccontando una storia dolce amara.
Tra i film più recenti di Will Forte ricordiamo, Un
Weekend da Bamboccioni 2 (2013), Tutto Può
Succedere a Hollywood (2014), Estate a Staten
Island (2015), Good Boys (2019),
La Rivincita delle Sfigate (2019) e in ultimo
Panama
Papers (2019) diretto dal grande Steven
Soderbergh.
Will Forte curiosità
Will Forte e Jane Krakowski nella serie “30 Rock”
3. In ambito
lavorativo e non, tutte le persone che hanno avuto il piacere di
incontrarlo, lo hanno definito un vero
gentleman. In tv e a Hollywood spesso ci si imbatte in
prime donne o attori fin troppo pieni di sé: Will invece pare sia
una delle poche anime gentili dello show business.
Non a caso, infatti, pare che Will sia anche molto
attivo nel campo della ricerca e della beneficenza. Da
solo ha finanziato diverse organizzazioni no-profit che aiutano i
senzatetto e le persone più disagiate e in più lavora da tempo con
più di un ente per la ricerca sulle cellule staminali. In
particolare queste associazioni si occupano di finanziare la
ricerca contro le malattie che colpiscono gli occhi e la vista.
2.
Nonostante sia approdato a Hollywood e abbia preso parte a
produzioni cinematografiche davvero importanti, Will Forte ha
confessato di essersi pentito di aver lasciato Saturday
Night Live. L’attore in più di un’occasione ha dichiarato
di averci messo un bel po’ di tempo per elaborare questo enorme
cambiamento. E’ stata una sua scelta quella di lasciare lo show
dopo otto anni ma tuttavia, a volte, dire addio a qualcosa che si è
amato per tanto tempo non è semplice. Alla fine però il suo
coraggio è stato ripagato.
1. Prima di
approdare in tv e al cinema, Will Forte ha fatto tantissimi lavori
diversi che non ci aspetteremmo da un personaggio così divertente e
fuori dagli schemi. Dopo il diploma, Will ha frequentato la UCLA
dove si è laureato in storia. I suoi piani post
college prevedevano l’inizio di una fulgida carriera
come broker, proprio come suo padre.
Dopo una breve parentesi in una società di brokeraggio, Forte ha
lavorato prima come insegnante di
matematica e poi in una casa
editrice specializzata in musica, prima di
affacciarsi al mondo dello spettacolo.
Purtroppo a oggi non esiste ancora un account ufficiale Will
Forte su Instagram ma se volete essere sempre aggiornati sulle
novità che lo riguardano, potete seguire le sue attività su
Twitter.
Attore dall’espressione grave e di
grande intensità drammatica, Tommy Lee Jones si è
negli anni affermato come uno dei migliori interpreti della sua
generazione, ottenendo alcuni tra i più importanti riconoscimenti
dell’industria cinematografica. Particolarmente versatile, sono
molte le sue interpretazioni rimaste impresse nell’immaginario
collettivo, e ancora oggi non manca di regalare interpretazioni
degne del suo valore. Ecco 10 cose che non sai di Tommy Lee
Jones.
Tommy Lee Jones: i suoi film da
attore e da regista
10. Ha recitato in celebri
lungometraggi. L’attore debutta al cinema con il film
Love Story (1970), ma la consacrazione arriva soltanto
grazie a JFK – Un caso ancora aperto (1991), con Kevin
Costner. Successivamente, continua a confermare il suo
successo grazie a titoli come Trappola in alto mare
(1992), Il fuggitivo (1993), con Harrison
Ford, Assassini Nati – Natural Born Killers
(1994), Batman Forever (1995), con Jim
Carrey e Man in Black (1997), con Will
Smith. Negli anni seguenti recita poi in Space
Cowboys (2000), Men in Black II (2002), Le tre
sepolture (2005), Non è un paese per
vecchi (2007), con Javier
Bardem, Nella valle di Elah (2007), The
Company Men (2010), Captain America – Il
primo vendicatore (2011), con Chris
Evans, Men in Black
3 (2012), Il matrimonio che
vorrei (2012), con Meryl
Streep, Lincoln
(2012), The Homesman
(2014), Jason Bourne
(2016) e Ad Astra
(2019).
9. È anche regista,
sceneggiatore e produttore. Negli anni Jones ha più volte
dimostrato il proprio interesse a ricoprire ruoli diversi da quello
dell’attore. Ha infatti debuttato dietro la macchina da presa nel
1995 con il film televisivo The Good Old Boy, da lui anche
scritto. Nel 2005 dirige invece il film per il cinema Le tre
sepolture, per poi dirigere anche Sunset Limited
(2011), con Samuel L.
Jackson, e The Homesman (2014), western da
lui anche scritto e prodotto, che vede nel cast anche l’attrice
Hilary
Swank.
8. Ha vinto un premio
Oscar. Grazie al film JFK – Un caso ancora
aperto, l’attore ottiene la sua prima nomination al premio
Oscar come attore non protagonista. Vince poi il premio, nella
medesima categoria, nel 1994 per il film Il fuggitivo.
Jones otterrà poi altre due nomination, nel 2008 come attore
protagonista per Nella valle diElah, e
nel 2013 come non protagonista per Lincoln. Jones vanta
inoltre numerosi altri importanti riconoscimenti, come il Prix
d’interprétation masculine al Festival di Cannes nel 2005.
Tommy Lee Jones ha una figlia
7. Ha avuto figli dal suo
secondo matrimonio. Nel corso della sua vita Jones è stato
sposato tre volte. Il primo matrimonio risale al 1971 con Kate
Lardner, dalla quale ha poi divorziato nel 1978. Dal suo secondo
matrimonio, avuto con Kimberlea Cloughley, ha avuto due figli:
Austin Leonard, nato nel 1982, e Victoria Kafka, nata nel 1991.
Dopo aver divorziato nuovamente, l’attore si è risposato nel 2001
con Dawn Laurel, con la quale vive nel ranch di sua proprietà in
Texas.
Tommy Lee Jones: il suo
patrimonio
6. Possiede un ricco
patrimonio. Nel corso della sua carriera Jones ha
dimostrato una notevole prolificità tra cinema e televisione.
Distintosi in diversi campi del settore cinematografico, l’attore
ha così avuto modo di guadagnare un notevole patrimonio, attestato
intorno ai 90 milioni di dollari. Ciò è merito anche della sua
presenza in alcuni film particolarmente redditizi, che gli hanno
permesso di consolidare il proprio status all’interno
dell’industria.
Tommy Lee Jones in Batman
Forever
5. Non ha avuto un buon
rapporto con uno degli attori del film. Avere un buon
rapporto con i propri colleghi di set è notoriamente uno degli
elementi più necessari per la riuscita del film. Dar vita ad una
buona chimica tra gli interpreti consente infatti di coinvolgere
ulteriormente il pubblico. Ciò non si è tuttavia verificato per
Jones e l’attore Jim Carrey, interprete
dell’Enigmista nel film. Stando a quanto raccontato da
quest’ultimo, Jones avrebbe in più occasioni espresso pareri negativi nei suoi
confronti e della sua intera filmografia, intrattenendo con lui
un rapporto particolarmente difficile.
4. Ha accettato il ruolo
per far felice suo figlio. Jones era la prima scelta per
il ruolo di Harvey Dent, alias Due Facce. L’attore ha raccontato di
aver accettato la parte per far contento suo figlio, il quale gli
aveva detto che quello era il suo personaggio preferito dei
fumetti. Per permettere a Jones di interpretare il ruolo, la Warner
Bros. dovette sciogliere il contratto con l’attore Billy Dee
Williams, il quale aveva interpretato il personaggio
nel primo film di Batman.
3. Ha dovuto sottoporsi a
diverse ore di trucco. Per poter dar vita al personaggio
di Due Facce, l’attore ha dovuto sottoporsi ogni giorno a circa
quattro ore di make up. Questo era infatti il tempo richiesto per
applicare sul volto dell’attore il trucco richiesto per fargli
assumere un doppio volto, di colore violaceo e che facesse
immaginare una terribile ustione. Per l’attore resistere a tutte
queste ore non è stata un’esperienza piacevole, ma resistette pur
di far contento suo figlio.
Tommy Lee Jones nel 2020
2. Sta lavorando a due
nuovi film. Dopo aver recitato nel fantascientifico Ad
Astra, Jones tornerà al cinema nel corso del 2020 con due film
di alto profilo. Questi sono il crime Wander, dove recita
accanto a Katheryn
Winnick e Heather
Graham, e la commedia The Comeback Trail,
dove dividerà la scena con il premio Oscar Robert De
Niro. Jones continua così a confermare la propria
instancabilità, così come il desiderio di continuare a recitare in
film particolarmente ricercati.
Tommy Lee Jones: età e
altezza
1. Tommy Lee Jones è nato a
San Saba, in Texas, Stati Uniti, il 15 settembre 1946.
L’attore è alto complessivamente 188 centimetri.
L’attore Sean Astin
è stato in grado, nel corso della sua carriera, di conquistare
diverse generazioni di spettatori grazie ai suoi iconici ruoli,
ottenendo popolarità e affetto da ogni dove. Interprete di film di
grande successo, come anche di note serie TV, Astin ha potuto così
dar prova del suo talento quanto del suo spiccato carisma.
Ecco 10 cose che non sai di
Sean Astin.
2Parte delle cose che non sai
sull’attore
Sean Astin in Il Signore degli
Anelli
5. Ha guadagnato molto peso per il
ruolo. Scelto per il ruolo dello hobbit Samwise Gamgee,
fidato compagno di Frodo, all’attore fu richiesto di mettere su
circa 13 chili, affinché potesse assumere un aria paffuta
funzionale al ruolo. L’attore si sottopose così ad una dieta mirata
per guadagnare peso, arrivando ad ottenerlo nel tempo previsto per
l’inizio delle riprese. Astin decise poi di mantenere il peso
raggiungo anche in vista dei successivi sequel, così da potersi
rimettere in forma soltanto alla fine della trilogia.
4. Fu incoraggiato dal suo padrino ad
accettare il ruolo. Principale motivo che ha visto
l’attore accettare la parte di Samwise è il consiglio ricevuto a
riguardo dal suo padrino John Astin, noto attore statunitense.
Questi aveva già lavorato con Peter Jackson per il
film Sospesi nel tempo (1996), ed espresse entusiasmo nei
confronti del regista. Astin si convinse così ad accettare il
ruolo, affascinato anche dall’idea di affrontare un film
d’avventura tanto visionario.
Sean Astin in Stranger Things
3. Il suo ruolo nella serie è stato
prolungato. Apparso nel corso della seconda stagione di
Stranger Things nel ruolo di Bob Newby, Astin sapeva che
il suo personaggio sarebbe morto abbastanza presto, risultando così
in un ruolo piuttosto piccolo. Tuttavia, dopo averlo visto recitare
la parte, gli autori della serie si convinsero che sarebbe stato un
peccato sprecare il talento di Astin, e decisero perciò di
espandere il ruolo fino alla fine della stagione, permettendogli di
ottenere un maggior sviluppo.
2. Era preoccupato per i riferimenti
ad un altro suo celebre ruolo. Come noto, Stranger
Things raccoglie a piene mani l’eredità della cultura degli
anni ’80, rielaborandola in modo nostalgico e citazionista. Tra le
fonti di ispirazione si ritrova anche il film I Goonies,
che vedeva Astin tra i protagonisti. Proprio per questo motivo
l’attore era inizialmente preoccupato all’idea di partecipare ad
una serie che contiene tanti riferimenti al film che l’ha reso
celebre, temendo che il pubblico l’avrebbe identificato soltanto
come un omaggio vivente all’opera del 1985. Per sua fortuna,
invece, gli spettatori apprezzarono il ruolo senza legarlo
necessariamente a quello interpretato da Astin in
gioventù.
Sean Astin: età e altezza
1. Sean Astin è nato a Santa
Monica, in California, il 25 febbraio 1971. L’attore è
alto complessivamente 170 centimetri.
“SCOOBY!”,
l’atteso film d’animazione per tutta la famiglia sulle origini di
Scooby-Doo e la Mystery Inc., arriva in Italia in esclusiva
anteprima digitale da mercoledì 15 luglio, disponibile per
l’acquisto e il noleggio premium su Amazon Prime Video, Apple Tv, Youtube, Google
Play, TIMvision, Chili, Rakuten TV, PlayStation Store, Microsoft
Film & TV e per il noleggio premium su Sky
Primafila e Infinity.
“SCOOBY!” ci svela
come gli amici di sempre Scooby e Shaggy si siano incontrati e, in
seguito, uniti ai giovani investigatori Fred, Velma e Daphne per
formare la famosa Mystery Inc. Con centinaia di casi risolti e
avventure condivise, Scooby e la banda ora dovranno affrontare il
loro mistero più grande e impegnativo di sempre: sventare un piano
volto a sguinzagliare il cane fantasma Cerberus nel mondo. Mentre
si apprestano a fermare questa “can-apocalisse globale”, i membri
della banda scoprono che Scooby ha un retaggio segreto e un destino
epico più grande di quanto potessero immaginare.
Nella versione originale di
“SCOOBY!” fanno parte del cast di doppiatori Will Forte (“La
rivincita delle sfigate”; la serie TV “The Last Man on Earth”),
come voce del migliore amico di Scooby-Doo, Shaggy; l’attore due
volte candidato all’Oscar Mark Wahlberg (“The Fighter”; “The
Departed – Il bene e il male”) è Blue Falcon; Jason Isaacs (i film
di “Harry Potter”; “The OA” in TV) è la voce del famigerato Dick
Dastardly; Gina Rodriguez (“Deepwater: Inferno sull’Oceano”; la
serie TV “Jane the Virgin”) è la voce di Velma; Zac Efron (“The
Greatest Showman”; la saga “Cattivi vicini”) quella di Fred; Amanda
Seyfried (i film “Mamma Mia!”; “Ted 2”) è Daphne; Kiersey Clemons
(“Cattivi vicini 2”; la serie TV “Angie Tribeca”) nei panni di Dee
Dee; Ken Jeong (“Crazy & Rich”; la trilogia di “Una notte da
leoni”) nel ruolo di Dynomutt; Tracy Morgan (“What Men Want”; “30
Rock” in TV) nel ruolo di Captain Caveman; mentre Frank Welker (il
franchise di “Transformers”) presta la voce a Scooby-Doo.
“SCOOBY!”, diretto da Tony Cervone,
candidato all’Annie Award per il film “Space Jam”, e due volte
candidato agli Emmy per il suo lavoro su “Duck Dodgers”, è già
disponibile per il pre-order su Youtube, Chili e Google Play.
Sono passati 20 anni dall’uscita in
sala, negli USA, di X-Men. A celebrarlo, sui social, è
Hugh Jackman, che nel film interpreta
Logan/Wolverine, e che a quel personaggio in particolare deve la
sua fama internazionale e l’affetto di molti fan.
Se in partenza non poteva essere
più diverso dal personaggio di Len Wein del 1974,
visto che l’originale di carta e inchiostro è basso, pelosetto,
canadese e non troppo affascinante, Hugh Jackman ha saputo conquistare il suo
pubblico, diventando l’unico attore a costituire una coincidenza
perfetta tra interprete e personaggio. Nessun altro attore del
vasto franchise degli X-Men ha mani interpretato Logan, e Logan è
in quasi tutti i film del franchise, contando anche un paio di
cameo.
Il primo film della saga è
raccontato dal punto di vista di Wolverine e Rogue, entrambi in
fuga da loro stessi, che trovano una casa presso la Scuola per
giovani dotati del professor Charles Xavier, mentre il mondo
comincia a sentire la minaccia di uno scontro iminente tra uomini e
mutanti. Dalla parte dei “mutanti cattivi”, compare Magneto,
signore del magnetismo, vecchio amico di Xavier e con un passato
tragico per il quale attribuisce la colpa all’ Homo Sapiens.
Wolverine e Rogue si troveranno a fare squadra con i ragazzi di
Xavier, Ciclope, Tempesta e Jean Grey, ed entreranno così negli
X-Men, un gruppo di mutanti che invece crede nella convivenza
pacifica tra mutanti e umani.
Diretto da Bryan
Singer, il film vede trai protagonisti, accanto a Hugh Jackman, anche Patrick Stewart, Ian McKellen, Anna Paquin,
James Marsden, Halle Berry e
Famke Janssen. Il film ha aperto la strada a
quello che sarebbe divenuto, di lì a pochi anni (ed è tutt’ora), il
“genere” cinematografico più remunerativo di sempre: il
cinecomic.
Amatissimo dalle donne, sia giovani che adulte,
e odiatissimo dai Grifondoro di tutto il mondo, Jason
Isaacs è uno degli attori inglesi più apprezzati degli
ultimi anni. Conosciuto principalmente per il ruolo del terribile
Lucius Malfoy nella saga di Harry
Potter, Isaacs ha più di trent’anni di carriera
attoriale alle spalle.
Sempre diviso tra cinema e televisione il caro
Jason pare abbia avuto il suo bel da fare soprattutto negli ultimi
anni. Con la fine di Harry Potter, l’attore si è potuto dedicare
finalmente ad altri progetti. Scopriamo insieme oggi le 10
cose che forse non sapete ancora su Jason Isaacs.
Jason Isaacs film: i primi anni
Jason Isaacs nel film “Il Patriota”
10. La carriera di Jason Isaacs
comincia nel lontano 1989 con il suo primo film Due Metri
di Allegria, nel quale recita al fianco di grandi attori
come Jeff Goldblum,
Emma
Thompson e Rowan
Atkinson. Gli anni novanta sono sono i più prolifichi
per l’attore che grazie a film come Dragonheart
(1996), Punto di Non Ritorno (1997),
Armageddon (1998), Soldier (1998) e Tutto
per Amore (1998), si guadagna il favore del pubblico.
La vera popolarità, tuttavia, per Jason Isaacs
arriva nei primi anni duemila grazie alla sua partecipazione a
grandi film, alcuni diventati poi cult del cinema, come Il
Patriota (2000) – film storico con Mel Gibson e Heath Ledger – Sweet November
(2001), Black Hawk Down (2001), Resident
Evil (2002). Uno dei suoi ruoli più amati è senza dubbio
quello di Hook nel film Peter Pan del
2003, diretto da P.J. Hogan.
Tuttavia, nonostante il suo già ricco curriculum
e la sua carriera in piena ascesa, Jason Isaacs conosce il successo
vero quando nel 2002 viene scelto per il ruolo di Lucius
Malfoy per Harry Potter e La Camera dei
Segreti, secondo film della saga del maghetto con gli
occhiali.
Dal 2002 fino al 2011, anno d’uscita di Harry Potter e I Doni della Morte – Parte 2,
ultimo film della saga, Isaacs si concede pochi progetti paralleli.
Tra questi, oltre al già citato Peter Pan, ricordiamo
I Nuovi Eroi (2004), Elektra
(2005), 9 Vite da Donna (2005),
Kidnapped (2005), Friends With
Money (2006), Good – L’indifferenza del
Bene (2008) e Green Zone (2010).
Jason Isaacs in Harry Potter: aneddoti e
curiosità
9. Che a Isaacs piaccia o no,
il suo volto sarà sempre associato a quello di Lucius Malfoy, uno
dei cattivi più snob e affascinanti del grande schermo. Eppure
sembra proprio che all’inizio questo ruolo non gli andasse tanto a
genio!
Solo di recente l’attore ha raccontato di come
Malfoy non fosse stata la sua prima scelta ma bensì un ‘ripiego’.
Isaacs si era infatti presentato ai provini per ricoprire il ruolo
di Gilderoy Allock, inizialmente assegnato a
Hugh Grant, in ultimo sostituito da
Kenneth Branagh. Durante il suo provino, il direttore
del casting pare gli abbia proposto il ruolo di Lucius che
Jason non voleva accettare. Fu il suo agente, in ultimo, a
spronarlo a continuare i casting per Malfoy.
8. Una volta accettato il suo
ruolo di eterno cattivo (almeno sul grande schermo), Jason Isaacs
fu assai coinvolto nella scelta del look di
Malfoy. Inizialmente i capelli di Lucius dovevano essere
più corti, simili a quelli di Draco, ma pare sia stato Jason a
cambiare le carte in tavola. I capelli lunghi e biondissimi erano
senza dubbio un azzardo e pare dessero parecchio fastidio a Isaacs
durante le riprese; il vento spingeva la chioma sempre davanti alla
faccia. E’ per questo motivo che Jason ha recitato quasi tutte le
scene con la testa leggermente all’indietro, cosa che ha dato al
suo Lucius un’aria decisamente snob. Insomma, cattivo si ma con
stile.
7. Se pensate che Jason Isaacs
si sia limitato a interpretare Lucius Malfoy, vi sbagliate di
grosso. Pare infatti che il regista Chris Columbus
abbia voluto proprio lui come voce (originale) del
terribile Basilisco ne La Camera dei Segreti, secondo film
della saga di Harry
Potter.
Jason Isaacs tra film e doppiaggio
6. Dicendo addio nel 2011 alle
sue avventure nel magico mondo di Hogwarts, Jason Isaacs è tornato
a spaziare tra generi cinematografici. Negli ultimi dieci anni,
Jason ha partecipato a numerosi progetti, girando film come
Abduction (2011), A Single Shot
(2013), Sweetwater (2013) e Fury (2014), particolarmente amato dal
pubblico. Si tratta di un film storico, ambientato nel 1945, ultimo
anno del secondo conflitto mondiale, film che ha visto Isaacs
recitare al fianco di attori come Brad Pitt e
Shia LaBeouf.
La sua carriera prosegue con After The
Fall (2014), Rosemary’s Baby (2014),
Field of Lost Shoes (2015), Red Dog –
L’inizio (2016), The Infiltrator (2016),
La Cura del Benessere (2016), Morto
Stalin Se Ne Fa Un Altro (2017). Gli ultimi film di Jason
Isaacs si fermano al 2018, anno in cui lo vediamo partecipare a ben
tre progetti cinematografici, London Field,
Attacco a Mumbai – Una Vera Storia di Coraggio e
Look Away – Lo Sguardo del Male.
5. Se la voce di Jason Isaacs
vi suona tanto familiare non è detto che sia solo per Harry Potter.
L’attore inglese ha infatti prestato la sua voce al
doppiaggio in numerose occasioni. Partendo dalla
serie animata Avatar: La Leggenda di Aang del
2005, il suo primo doppiaggio ufficiale, Isaacs ha partecipato a
tantissimi progetti, tra cui ricordiamo
Star Wars Rebels,
Cars 2 e Monster
Family.
Il mondo delle serie tv: Jason Isaacs in Star
Trek
Jason Isaacs nella serie “Awake”
4. Nella sua lunga carriera di
attore, Jason Isaacs non si è ‘limitato’ solo al
grande schermo e al doppiaggio ma è stato sempre molto attivo anche
nel mondo delle serie tv. Il suo primo esperimento duraturo sul
piccolo schermo risale alla fine degli anno ottanta; dal 1989 al
1990 fu infatti parte del cast di Capital City,
una serie tutta britannica.
A quel primo ‘esperimento’ ne sono seguiti tanti
altri. Tra le tante ‘comparsate’ in serie più o meno popolari,
spiccano invece i ruoli televisivi importanti in telefilm come
Brotherhood (2006-2008), Awake
(2012), Dig (2015), il famosissimo Star
Trek: Discovery (2017-2018) e ovviamente The
OA. Quest’ultima è una serie originale targata
Netflix cominciata nel 2016 e ancora in corso.
Curiosità su Jason Isaacs
3. Jason Isaacs è
indiscutibilmente un grande attore eppure la sua carriera è
cominciata un po’ per caso. All’età di diciannove anni,
durante la sua prima settimana al college, si è letteralmente
trovato nel posto sbagliato al momento giusto. In un’intervista non
troppo recente, l’attore ha raccontato che mentre stava vagando per
il campus, leggermente ubriaco, è entrato in una stanza dove
probabilmente qualcuno stava facendo dei casting. Dopo avergli
chiesto se era in grado di recitare con l’accento del nord, gli è
stato offerto il primo ruolo in uno spettacolo.
La sua capacità di imitare l’accento inglese del
nord gli ha fatto conquistare il suo primo ruolo. In effetti, a
quanto pare, Jason è uno dei pochi attori britannici in grado di
replicare alla perfezione qualsiasi accento inglese. Questa
peculiarità non è esattamente un dono naturale ma un’abilità che
l’attore ha acquisito e perfezionato fin da bambino. Isaacs ha
raccontato di essersi trasferito spesso da bambino e che ha
imparato presto a imitare gli accenti per integrarsi meglio. A
quanto pare gli inglesi, infatti, sono un po’ classisti e tendono a
giudicare le persone in pochi secondi, associando accenti diversi a
zone più o meno ‘prestigiose’ del Regno Unito.
2. Forse pochi sanno che Jason
Isaacs è un appassionato di tecnologia quasi al
livello patologico; sotto la parrucca bionda di Lucius Malfoy si
nasconde un vero nerd. Alla domanda “che cosa avresti fatto se non
fossi diventato un attore”, Jason ha risposto che avrebbe lavorato
volentieri in un Apple Store.
Sembra assurdo che un attore, un uomo che
letteralmente lavora con le emozioni tutti i giorni, sia così
ossessionato dalla tecnologia, eppure è proprio così. Isaacs è
molto attratto dalla logica, dalla meccanica e dal coding; a
differenza degli uomini, infatti, la logica non mente mai.
Jason Isaacs è su Instagram
1. Si dice che la maggior parte
degli attori britannici sia un po’ troppo rigida e snob eppure
Jason Isaacs non sembra rientrare in questa categoria. Basta
infatti leggere (o guardare) qualche sua recente intervista per
capire che il nostro caro Jason no snobismo non sa proprio cosa
sia. Divertente, buffo e estremamente diretto, Isaacs ama
condividere la sua quotidianità e le sue passioni con i suoi fan
anche attraverso i social.
Il suo profilo Instagram, infatti, è
molto attivo e di recente, durante il lungo periodo del lockdown,
l’attore si è divertito improvvisando una “Malfoy Family Reunion”.
Isaacs ha coinvolto Tom Felton in una sorta di
strana conversazione su Skype…
Ma questa è solo l’ultima delle stranezze di
Jason Isaacs. L’attore britannico ha tantissime abilità nascoste e
assi nella manica. Oltre a essere molto bravo a giocare a basket,
Jason è un vero campione sullo skateboard, abilità
perfezionata sin da piccolo. Sembra infatti che il caro Jason
all’età di quindici anni fosse un vero e proprio ragazzaccio. Era a
capo di una ‘banda’ di suoi coetanei tutti pazzi per lo skateboard.
Ancora oggi, infatti, si diverte a rubare lo skate di suoi figlio
per andarsene in giro.