Il presidente dei Marvel StudiosKevin Feige ha
recentemente parlato delle piattaforme di streaming e dell’impatto
che avrano sul futuro dell’Universo Cinematografico Marvel. Il MCU ha attraversato un anno come
nessun altro a causa della pandemia di Coronavirus. Dopo aver
distribuito regolarmente contenuti per oltre un decennio, il 2020 è
stato il primo anno senza la release di grandi progetti da parte
dello studio. L’ultimo film arrivato al cinema,
Spider-Man: Far From Home, è uscito a luglio
2019 e il prossimo, Black
Widow, non uscirà prima di maggio 2021.
Fortunatamente, le nuovissime serie Marvel destinate a Disney+ aiuteranno a placare l’attesa
per l’avvio della Fase 4.
La prima serie, WandaVision, debutterà il mese prossimo e darà
il via a una serie di show targati Marvel destinati esclusivamente al
servizio di streaming della Casa di Topolino. Già in passato
abbiamo visto diverse serie prodotte dalla Marvel Television, come Agents of
S.H.I.E.L.D. o The
Defenders. Tuttavia, quelle serie erano solo vagamente
collegate al MCU. Al contrario, le serie in
arrivo su Disney+ sono state realizzate dagli
stessi Marvel Studios e giocheranno un
ruolo importante nell’universo condiviso, nel senso che saranno
direttamente collegate ai film.
Kevin Feige ha
recentemente parlato con la rivista della Television
Academy per discutere di
WandaVision e dei suoi pensieri in merito alla
fruizione in streaming, in rapporto anche al MCU. “Lo streaming è al 100% il
futuro e il luogo in cui i consumatori vogliono guardare le
cose”, ha dichiarato Feige. “E si spera che vorranno
continuare a guardare la nostra serie narrativa di lunga durata.
Un’esperienza come WandaVision è qualcosa che non puoi ottenere in
un film. Vai al cinema per cose che non puoi vedere in streaming e
ti servi dello streaming per cose che non puoi avere al cinema. E,
naturalmente, alla fine tutto ciò che finisce al cinema arriva poi
in streaming.”
L’atteggiamento positivo di Feige
nei confronti dello streaming non è una sorpresa, considerando che
il suo studio si sta preparando all’arrivo di tantissime novità su
Disney+. Inoltre, lo streamer è
diventato una figura importantissima per quanto riguarda la Disney,
poiché quest’anno il numero di abbonati a Disney+ ha superato le aspettative, con
cinema e parchi a tema che sono stati chiusi per la maggior parte
del 2020. La pandemia, in generale, ha spinto l’industria
dell’intrattenimento a concentrarsi sullo streaming come forse non
era mai accaduto prima, quindi ha senso che Feige stia praticamente
cavalcando l’onda…
Mads Mikkelsen non ha ancora parlato con
Johnny Depp del ruolo di Gellert Grindelwald in Animali
Fantastici 3. Il film, diretto da David Yates, è il
terzo capitolo della serie prequel di
Harry Potter. Il film sarà ambientato a Berlino, in
Germania e a Rio de Janeiro e si svolgerà diversi anni dopo
I Crimini di Grindelwald. Sebbene la premessa del nuovo
film non sia stata ancora rivelata, è stato riferito che Animali
Fantastici 3 mostrerà gli eventi che hanno portato al
coinvolgimento del Mondo Magico nella Seconda Guerra Mondiale.
I primi due film di Animali
Fantastici hanno visto Johnny Depp nei panni del potente e
carismatico mago oscuro Gellert Grindelwald che terrorizzava il mondo
magico. Depp avrebbe dovuto interpretare il ruolo in tutti e cinque
i capitoli del franchise. Tuttavia, a seguito della perdita di una
causa per diffamazione contro il quotidiano britannico The Sun che
lo ha definito un “picchiatore di mogli”, la Warner Bros.
ha chiesto all’attore di abbandonare la saga.
Successivamente, è stato confermato
che Mads Mikkelsen avrebbe preso il posto di
Depp come nuove interprete del personaggio di Grindelwald. L’attore
danese ha già iniziato le riprese del film e in alcune recenti
interviste ha già anticipato che la sua iterazione del celebre mago
sarà molto diversa da quella offerta da Depp. Tuttavia, l’attore
non ha mai parlato con il collega né del personaggio né
dell’eredità che ha dovuto raccogliere.
Durante una recente chiacchierata
con
AP Entertainment (via
Screen Rant), Mads Mikkelsen ha confermato di non aver
ancora parlato con Johnny Depp del ruolo di Grindelwald in
Animali
Fantastici 3. Stando a quanto spiegato da Mikkelsen,
l’attore danese non conosce molto bene il collega statunitense: nel
corso degli anni, si sono incontrati soltanto una volta. Mikkelsen
ha specificato però che nonostante gli piacerebbe entrare in
contatto con Depp per saperne di più a proposito del personaggio,
non ha il suo numero di telefono. “No, non lo conosco. L’ho
incontrato una volta. Vorrei avere il suo numero di telefono, ma
sfortunatamente non è così.”
Margot Robbie promette che il suo film su
Barbie,
in cantiere ormai da diverso tempo, sarà molto diverso da ciò che
il pubblico si aspetta. L’attrice ha attirato l’attenzione di
Hollywood grazie al suo ruolo in The
Wolf of Wall Street di Martin Scorsese, anche se la fama a
livello internazionale è arrivato con il ruolo Harley Quinn nel
DCEU, interpretato in film quali Suicide
Squad e
Birds of Prey. Ad oggi, Robbie è una delle attrice più quotate,
anche grazie a ruoli particolarmente acclamati dalla critica come
Tonya,
C’era
una volta a… Hollywood e
Bombshell – La voce dello scandalo.
Un live action incentrato su
Barbie è
in sviluppo da diversi anni. La prima volta che si è parlato del
film è stato nel 2015, quando la Sony aveva annunciato che Amy Schumer sarebbe stata la protagonista del
film. In seguito, la comica statunitense decise di abbandonare il
progetto e per un po’ di tempo si parlò del premio Oscar Anne Hathaway come sua possibile sostituta. Il
film passò poi nelle mani della Warner Bros. e nel 2018 Robbie
firmò ufficialmente per recitare nel film e per figurare anche in
qualità di produttrice. Lo scorso anno è stato invece confermato
che ad occuparsi della sceneggiatura saranno Greta
Gerwig(Piccole
donne) e Noah Baumbach(Storia
di un matrimonio).
Adesso, in una nuova intervista
rilasciata a THR e dedicata principalmente alla sua cada di
produzione, la LuckyChap, Margot Robbie ha offerto alcune anticipazioni
su ciò che i fan dovranno aspettarsi da Barbie.
In sostanza, l’attrice ha rivelato che il live action sarà
completamente diverso da ciò che il pubblico potrebbe
aspettarsi.
Margot Robbie su Barbie:
“Daremo ai fan il film che non sapevano di volere.”
“Ci piacciono le cose che
sembrano allontanarsi dal centro, da quello che è il focus.
Prendiamo ad esempio Barbie: per via della proprietà, del nome stesso, le
persone credono di sapere cosa aspettarsi. Già le senti: ‘Oh,
Margot interpreta Barbie. Già so come sarà’. E invece il nostro
obiettivo è riuscire a stupirle. Il nostro obiettivo è regalare al
pubblico qualcosa di completamente diverso da ciò che credono di
sapere. Soprattutto, regalare loro il film che non sapevano di
volere.”
Barbie, che
rappresenta un marchio globale con vendite superiori a 3 miliardi
di dollari in tutto il mondo, ha “interpretato” più di 150 ruoli
attraverso i suoi oltre 50 anni di vita, tra cui principessa,
presidente, sirena e stella del cinema. L’adattamento
di Barbie segna l’esordio della Mattel Films
di Robbie Brenner, e la prima collaborazione tra Mattel Films
e Warner Bros. Pictures.
Considerato l’enorme successo
riscosso dalla campagna per la release della
Snyder Cut di Justice
League, il regista Zack Snyder ha dichiarato di voler vedere un
supporto simile anche nei confronti di altri colleghi e di altri
progetti, incluso Suicide
Squad di David Ayer. In origine, Snyder era
l’architetto originale del DCEU. Grazie al film L’uomo d’acciaio del 2013, ha dato vita ad una
narrativa interconnessa che sarebbe culminata con il film dedicato
al celebre team della DC Comics. Sfortunatamente, a causa di una
tragedia personale, Snyder è stato costretto ad abbandonare la
produzione di Justice
League: in sua assenza, Joss Whedon è stato chiamato a completare il
resto delle riprese, stravolgendo totalmente la storia inizialmente
concepita dal collega.
In seguito all’uscita del film nelle
sale, i fan hanno fatto sentire la propria voce affinché venisse
distribuita la versione originale del cinecomic, che potesse
finalmente raccontare la storia così come Snyder l’aveva
immaginata. Sorprendentemente, la campagna ha dato i suoi frutti,
dal momento che HBO Max ha annunciato che avrebbe finanziato
ulteriori riprese e rilasciato entro il 2021 la
Snyder Cut. Tuttavia, Justice
League non è stato l’unico film afflitto da
problemi durante la produzione.
Anche Suicide
Squad del 2016 è stato completamente stravolto,
con la versione cinematografica che rispecchiava poco o niente
della visione originale del regista David Ayer. Persino Wonder
Woman di
Patty Jenkins ha dovuto subire una serie di modifiche
all’ultimo minuto, quando la Warner Bros ha spinto per un’enorme
battaglia in CGI nell’atto finale del film. In seguito al sostegno
ricevuto negli ultimi anni, Zack Snyder vuole ora impegnarsi ad
aiutare altri registi a ricevere un supporto simile.
Zack Snyder sull’Ayer Cut di
Suicide Squad: “Non ne ho parlato con David Ayer, ma sono
sicuro che lo farò.”
Snyder ha parlato dell’argomento
durante una conversazione con
John Doe Movie Reviews (via
Screen Rant). Durante l’intervista, la conversazione è stata
indirizzata specificamente verso la Ayer Cut di
Suicide
Squad. A Snyder è stato quindi chiesto
direttamente se avesse avuto qualche tipo di conversazione con Ayer
riguardo a potenziali piani. Il famoso regista ha rivelato di non
averlo fatto, ma di essere intenzionato a contattare il
collega.
“Non ne ho parlato con David, ma
sono sicuro che lo farò. Lo conosco abbastanza bene. Sono stato
sommerso, sai, a causa del Covid, ma è sulla mia lista di cose di
cui parlargli. Voglio dire, sostengo qualsiasi regista che abbia
bisogno di vedere la propria versione del film o la sua visione,
proprio perché sai, sono stato il primo ad aver avuto un supporto
davvero generoso. Quindi, spero davvero che altre persone ottengano
la stessa cosa.”
Suicide
Squad è un film del 2016 diretto da David
Ayer con Will
Smith, Margot
Robbie, Jared
Leto, Joel
Kinnaman, Jai Courtney, Cara
Delevingne, Viola
Davis, Scott Eastwood, Raymond Olubawale, Jay Hernandez, Ike
Barinholtz, Ted Whittall, Robin Atkin
Downes e David
Harbour. Nel film i più temuti supercriminali del
mondo vengono reclutati in gran segreto da Amanda Waller per
costituire la Task Force X, una squadra di antieroi che in seguito
alla morte di Superman avrà il compito di difendere l’umanità da
ogni genere di minaccia.
Il canale americano
Showtime dopo
promo e trama del terzo episodio ha diffuso l’inedito
promo “Hall of Shame – Ian and Mickey” di Shameless 11, l’undicesima e
ultima stagione di
Shameless.
Shameless 11
L’ultima stagione di
Shameless vede
la famiglia Gallagher e il South Side a un bivio, con i cambiamenti
causati dalla pandemia COVID, dalla gentrificazione e
dall’invecchiamento per riconciliarsi. Mentre Frank (William H.
Macy) affronta la sua mortalità e i suoi legami familiari negli
anni del crepuscolo indotti da alcol e droghe, Lip (Jeremy Allen
White) lotta con la prospettiva di diventare il nuovo patriarca
della famiglia. Gli sposi Ian (Cameron
Monaghan) e Mickey (Noel Fisher) stanno cercando di
capire le regole e le responsabilità di una relazione impegnata
mentre Deb (Emma Kenney) abbraccia la sua individualità e maternità
single. Carl (Ethan Cutkosky) trova un’improbabile nuova carriera
nelle forze dell’ordine e Kevin (Steve Howey) e V (Shanola Hampton)
lottano per decidere se vale la pena combattere per una vita
difficile nel South Side.
SHAMELESS
11 è interpretato dal candidato all’Oscar e vincitore
dell’Emmy e del SAG Award William H.Macy,
Jeremy Allen White, Ethan Cutkosky, Shanola Hampton, Steve
Howey, Emma Kenney,
Cameron Monaghan, Christian Isaiah, Noel Fisher e Kate
Miner. Creata da Paul Abbott, la serie è prodotta da
Bonanza Productions in associazione con John Wells Productions e
Warner Bros.Television. Sviluppata per la televisione
americana da John Wells, la serie è prodotta da Wells, Nancy M.
Pimental, Joe Lawson, Iain MacDonald e Michael Hissrich.
Ray Fisher ha dichiarato che il comportamento
di Joss Whedon sul set di Justice
League è stato alimentato dalla scarsa
accoglienza riservata ad
Avengers: Age of Ultron, il film dei Marvel Studios diretto dal regista nel 2015.
Whedon è subentrato a
Zack Snyder dopo che quest’ultimo ha dovuto
abbandonare il progetto nel bel mezzo della produzione a causa di
una tragedia familiare. Sfortunatamente, le cose non sono andate
secondo i piani, dal momento che Whedon ha letteralmente stravolto
la storia inizialmente pensata da Snyder.
Quando Whedon è salito a bordo del
DCEU come timoniere ad interim di Justice
League, aveva già lavorato per i Marvel Studios. Dopo essersi
occupato della regia del grande successo
The Avengers, film che ha consolidato i piani di Kevin
Feige in merito ad un franchise cinematografico dalla narrazione
interconnessa, Whedon è stato confermato anche alla regia
Avengers:
Age of Ultron. Nonostante il sequel sia stato l’ennesimo
trionfo al botteghino, non è riuscito a raggiungere il successo
universale del suo predecessore.
Adesso, secondo
Ray Fisher, tutto ciò ha contribuito al presunto
comportamento tossico di Joss Whedon durante le riprese aggiuntive di
Justice
League. Secondo l’interprete di Cyborg, il
regista ha trattato male sia il cast sia la troupe del film,
definendo il suo comportamento “grossolano, offensivo, poco
professionale e completamente inaccettabile”. Ciò ha portato
WarnerMedia ad avviare un’indagine circa le sue accuse e i
comportamenti del regista.
Durante una chiacchierata nel corso
del podcast di
Poindexter Lounge (via
Screen Rant), Fisher ha parlato della sua esperienza con Whedon
e delle sue accuse, in merito alle quali ha ricevuto il sostegno
dei suoi colleghi Jason Momoa e Gal Gadot. L’attore ha ricordato che durante
le loro prime conversazioni con Whedon, ha appreso che il suo
comportamento sul set era in qualche modo motivato dal risentimento
del regista per alcune delle critiche mosse ad Age of
Ultron.
Ray Fisher sulle riprese
aggiuntive di Justice League: “Abbiamo ereditato i problemi di
Joss Whedon.”
“Joss ha portato molto del suo
risentimento personale e professionale – non riesco a trovare un
termine migliore – durante la lavorazione di Justice League. Una delle prime cose che mi
disse durante la nostra prima conversazione era che il pubblico
‘non aveva capito’ Age of Ultron. Ad un certo punto era diventata
una questione di ego. Ricordo che alcune cose mi portarono a
pensare: ‘Qui non si parla di lavoro, ma di ego’. E ancora: ‘Se ti
è piaciuta questa determinata cosa in questo film ti deve piacere
anche quell’altra’. E questo solamente dal punto di vista
creativo.”
L’attore ha poi aggiunto:
“Questa è una parte del perché ho detto che abbiamo ereditato
Joss Whedon. Abbiamo ereditato i problemi di Joss Whedon. Penso che
lui abbia veramente tante cose da risolvere. Spero che riesca a
risolverle per modo più sano possibile. Questo potrebbe già
compensare qualsiasi tipo di scusa che forse un giorno potrebbe
decidere di fare pubblicamente…”
Vi ricordiamo che
la Snyder
Cut di Justice
League uscirà nel 2021 sulla piattaforma
streaming di Warner Bros HBO Max che è disponibile negli USA
dall’Aprile scorso. Attualmente non sappiamo se in Italia la
versione debutterà su qualche piattaforma streaming dato che HBO
MAX non è disponibile nel nostro paese. Ma sappiamo che HBO in
Italia ha un accordo in esclusiva con SKY, dunque potrebbe essere
una valida teoria pensare che in Italia il film possa essere
programmato su SKY CINEMA o su SKY ATLANTIC. Tuttavia, quest’ultima
è solo una supposizione dunque non ci resta che aspettare ulteriori
notizie.
Da sempre impegnato nel portare al
cinema tematiche legate al razzismo, il regista Spike Lee
firma nel 2018 quello che è da subito stato considerato uno dei
suoi migliori film di sempre. Si tratta di BlacKkKlansman,
opera incentrata sul poliziotto Ron Stallworth, il quale sul finire
degli anni Settanta conduce un’operazione segreta infiltrandosi tra
i membri del temuto Ku Klux Klan. Un’incredibile storia vera che ha
trovato in Lee il regista perfetto, capace di esaltare tanto gli
aspetti più irriverenti quanto i più profondi discorsi storici,
politici e sociali legati alle problematiche razziali.
La sceneggiatura del film nasce dal
libro di memorie Black Klansman, scritto dallo stesso
Stallworth nel 2014. Con questo egli portava alla luce per la prima
volta tale storia, da subito divenuta motivo di particolare
interesse ad Hollywood. Prodotto da Jason Blum
della Blumhouse Productions, e dal regista premio Oscar
Jordan Peele, il film prese così vita avvalendosi
di un grande cast di attori e di minuziose ricostruzioni storiche.
Per Lee era inoltre fondamentale porre in aperta comunicazione gli
eventi narrati con l’attuale realtà razziale vigente negli Stati
Uniti, dimostrando come certe cose purtroppo non cambino mai.
Presentato con grande successo nel
concorso del Festival
di Cannes, dove vinse il Grand Prix Speciale della Giuria, il
film è da subito diventato uno dei principali contendenti alla
stagione dei premi. BlacKkKlansman arrivò infatti ad
ottenere, tra le altre, ben 6 nomination ai premi Oscar, vincendo
quello per la miglior sceneggiatura non originale. Anche da un
punto di vista economico il film si affermò come un grande
successo. Questo incassò ben 93 milioni di dollari a livello
globale a fronte di un budget di soli 15. Prima di procedere nella
visione di tale titolo, è consigliabile approfondire ulteriormente
la storia vera su cui si basa, come anche alcune curiosità relative
al cast di attori.
BlacKkKlansman: la trama del
film
La storia si apre nei primi anni
Settanta, dove grandi sconvolgimenti sociali animano gli Stati
Uniti. La lotta per i diritti civili delle persone di colore
infuriano senza sosta, generando non poco caos. Nel Colorado, Ron
Stallworth è il primo detective afroamericano del dipartimento di
polizia dello stato. Il suo arrivo è però naturalmente accolto con
scetticismo ed ostilità dai suoi colleghi. Egli decide però di non
farsi intimidire, desideroso di poter fare la differenza nella sua
comunità. Alla ricerca di una missione a cui potersi imbarcare,
Stallworth arriva infine a trovarsi di fronte ad un’occasione
irripetibile: infiltrarsi nel Ku Klux Klan e denunciarne i
crimini.
Fingendosi così un estremista
razzista, il poliziotto contatta il gruppo riuscendo a farsi
ammettere all’interno della setta. Man mano che l’indagine sotto
copertura procede, i rischi non fanno però che aumentare, rendendo
la situazione sempre più complessa. Al momento di dover fisicamente
incontrare i membri del Klan, Stallworth decide di avvalersi del
collega Flip Zimmerman, il quale si propone di infiltrarsi
personalmente nel gruppo. Qui, partecipando agli incontri privati,
egli arriva a conoscere il Gran Maestro del Klan, David Duke.
Partecipando a tali raduni scoprirà inoltre il progetto per un
attentato particolarmente pericoloso per la già instabile
situazione sociale. Impedire che ciò avvenga diventerà così il loro
obiettivo primario.
BlacKkKlansman: il cast del
film
Per portare sullo schermo la figura
di Ron Stallworth, il regista ha ricercato l’interprete più ideale
a tale delicata parte. La sua scelta è infine ricaduta sull’attore
John David
Washington, figlio di Denzel
Washington, con il quale Lee aveva già collaborato per
ben quattro film. Questi si dichiarò inizialmente incredulo essere
stato scelto dal celebre regista, accettando con grande entusiasmo
il ruolo. Per prepararsi a questo, il giovane attore si è così
dedicato allo studio del contesto in cui la storia è ambientata, e
per calarsi ulteriormente nei panni del vero poliziotto, egli ebbe
modo di incontrarlo personalmente. Grazie alle conversazioni con
Stallworth, Washington ebbe modo di capire come questi si era
comportato in determinate situazioni, cercando di risultare il più
realistico possibile nella sua interpretazione.
Accanto a lui nel film si ritrova
l’attore Adam
Driver. Questi interpreta il personaggio del detective
Flip Zimmerman, il collega di Stallworth che si infiltra
fisicamente nel Klan. Poiché non è nota la reale identità di tale
agente, l’attore dovette basarsi su proprie personali ricerche per
costruire il carattere del personaggio. L’attrice Laura
Harrier è invece Patrice Dumas, attività per i diritti
civili e amante di Stallworth. L’attore Topher
Grace dà invece vita al leader del Klan David Duke. Questi
ha in seguito dichiarato di essersi talmente tanto incupito nel dar
vita ad un personaggio così negativo da aver sfogato la propria
frustrazione rimontando la trilogia di Lo Hobbit in un
unico film. Infine, fanno parte del film anche gli attori
Jasper Pääkkönen nei panni di Felix, e
Paul Walter Hauser in quelli di Ivanhoe, entrambi
membri del Klan.
BlacKkKlansman: la vera storia
dietro al film
La storia di Ron Stallworth ha
inizio nel 1972, quando diventa il primo poliziotto di colore dello
stato del Colorado. Nel 1978, poi, egli intraprende l’ormai nota
operazione per infiltrarsi nel temuto Ku Klux Klan. I contatti con
questo avvengono inizialmente per via telefonica e postale. Per
convincere i membri delle sue serie intenzioni circa la volontà di
arruolarsi, egli si trovò a doversi inventare una storia. Raccontò
infatti di non sopportare l’idea che sua sorella frequentasse un
uomo di colore. Ma nel momento in cui si presentò l’occasione di
incontrare personalmente i membri, questi assegnò il compito al suo
collega, nel film chiamato Flip Zimmerman, ma di cui nella realtà
non è mai stata svelata l’identità. L’operazione andò avanti per
circa nove mesi, coinvolgendo diversi agenti del dipartimento.
L’operazione è però stata interrotta
nel momento in cui Stallworth si ritrovò ad essere indicato come
l’organizzatore di un prossimo raduno del Klan. Il capo della
polizia però temette ripercussione nel caso in cui l’operazione di
infiltrazione fosse stata scoperta, e spinse dunque affinché questa
venisse bloccata. Prima che ciò avvenisse, però, il vero Stallworth
riuscì ad incontrare personalmente David Duke, facendosi assegnare
come sua guardia del corpo personale per un evento. Una volta
conclusasi, l’operazione portò alla luce importanti rivelazioni,
tra cui progetti di attentati e l’identità di diversi membri
particolarmente pericolosi. Per sicurezza personale, Stallworth non
rivelò mai l’esistenza di tale caso fino alla pubblicazione delle
sue memorie nel 2014. L’ex agente di polizia ha infine affermato di
non vedere differenze tra le tensioni razziali degli anni Settanta
e quelle attuali.
BlacKkKlansman: il trailer e dove
vedere il film in streaming e in TV
È possibile vedere o rivedere tale
film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari
piattaforme streaming presenti oggi in rete.
BlacKkKlansman è infatti disponibile nel catalogo di
Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes, Tim
Vision e Amazon Prime Video. Per vederlo, basterà
semplicemente iscriversi, in modo del tutto gratuito alla
piattaforma. Si avrà così modo di guardare il titolo in totale
comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso
di noleggio si avrà a disposizione un determinato limite temporale
entro cui effettuare la visione. Il film sarà inoltre trasmesso in
televisione in prima visione il giorno
lunedì 21 dicembre alle ore 21:00
sul canale Iris.
L’acclamato regista Peter
Jackson ha rilasciato le prime esclusive immagini del suo
documentario The Beatles: Get Back per i fan di
tutto il mondo. Lo speciale contenuto di 5 minuti è disponibile su
TheBeatles.com e in streaming
su Disney+.
“Volevamo fare una sorpresa per
le feste ai fan dei Beatles di tutto il mondo, così abbiamo
preparato questo speciale contenuto di cinque minuti del film
The Beatles: Get Back”, ha affermato Jackson. “Speriamo che
porti un sorriso e un po’ di gioia in questo momento difficile in
cui ce n’è molto bisogno”.
The Beatles: Get Back arriverà nelle sale
cinematografiche americane il 27 agosto 2021.
https://youtu.be/BDFRi-pozLQ
The Beatles: Get
Back
The Beatles: Get
Back dell’acclamato regista Peter Jackson è un’esperienza
cinematografica unica che porta il pubblico indietro nel tempo alle
sessioni di registrazione private dei Beatles, in un momento
cruciale della storia della musica, mostrando il calore, lo spirito
di squadra e il genio creativo che hanno definito l’eredità
dell’iconico quartetto. Girato nel gennaio del 1969 e realizzato
grazie a oltre 60 ore di filmati inediti (registrati da Michael
Lindsay-Hogg) e più di 150 ore di registrazioni audio mai
ascoltate, straordinariamente restaurate, The Beatles: Get
Back è la storia di quando John Lennon, Paul
McCartney, George Harrison e Ringo Starr
hanno pianificato la loro prima esibizione dal vivo dopo oltre due
anni e registra la scrittura e le prove di 14 nuove canzoni,
originariamente destinate a essere pubblicate in un album live di
accompagnamento. Il film include, per la prima volta in versione
integrale, l’ultima esibizione dal vivo dei Beatles come gruppo,
l’indimenticabile concerto sul tetto di Savile Row, a Londra, così
come altre canzoni e composizioni classiche incluse negli ultimi
due album della band, Abbey Road e Let It Be.
The Beatles: Get
Back, presentato da The Walt Disney Studios in
associazione con Apple Corps Ltd. e WingNut Films Productions Ltd.,
è un’entusiasmante nuova collaborazione tra i Beatles e il regista
vincitore di tre Premi Oscar Peter Jackson (la trilogia de
Il Signore degli Anelli, They Shall Not
Grow Old – Per sempre giovani). The Beatles: Get Back
è diretto da Jackson e prodotto dallo stesso Jackson, Clare Olssen
(They Shall Not Grow Old – Per sempre giovani) e Jonathan
Clyde (The Beatles: Eight Days a Week – The Touring
Years), mentre Ken Kamins (trilogia de Lo Hobbit) e Jeff Jones (The Beatles: Eight Days a
Week – The Touring Years) di Apple Corps sono i produttori
esecutivi. Jabez Olssen (Rogue
One: A Star Wars Story) è il montatore del film e le
musiche sono mixate da Giles Martin (Rocketman)
e Sam Okell (Yesterday).
Molti fan sono rimasti sorpresi
quando è stato rivelato che Ben Affleck avrebbe partecipato alle
riprese aggiuntive della
Snyder Cut di Justice
League. Tuttavia, sappiamo anche che l’attore tornerà
a vestire i panni dell’eroe in The
Flash, quindi il suo rinnovato coinvolgimento sul set del
cinecomic di Zack Snyder non avrebbe dovuto sorprendere più di
tanto.
Tuttavia, è altrettanto scioccante
apprendere che Gal Gadot non ha partecipato in alcun
modo alle riprese aggiuntive della nuova versione del cinecomic in
arrivo su HBO Max: considerato quanto sia fondamentale Wonder Woman per l’epico ensemble movie di
Zack Snyder, lascia alquanto interdetti sapere
che il personaggio non sia stato coinvolto nelle nuove riprese.
Durante un’intervista con
MTV News in occasione della promozione di Wonder
Woman 1984, Gadot ha confermato di non aver girato
nulla di nuovo, né di aver visto alcuna scena della nuova
versione,ma che non vede l’ora che arrivi il taglio
di Zack.
“Sai, ora come ora, in questo
mondo, non sono sorpresa più da nulla”, ha aggiunto l’attrice
quando le è stato chiesto di esprimere i suoi pensieri sull’uscita
della Snyder Cut. “Se qualcuno mi avesse detto
un anno fa: ‘Sai, ci sarà una pandemia…’. Adesso, qualsiasi
scommessa non vale più nulla. Quindi non c’è nulla che possa
sorprendermi dato il momento che stiamo vivendo. Ma sono molto
felice per Zack e per la possibilità che ha avuto di far finalmente
vedere al mondo intero il suo film.”
Vi ricordiamo che
la Snyder
Cut di Justice
League uscirà nel 2021 sulla piattaforma
streaming di Warner Bros HBO Max che è disponibile negli USA
dall’Aprile scorso. Attualmente non sappiamo se in Italia la
versione debutterà su qualche piattaforma streaming dato che HBO
MAX non è disponibile nel nostro paese. Ma sappiamo che HBO in
Italia ha un accordo in esclusiva con SKY, dunque potrebbe essere
una valida teoria pensare che in Italia il film possa essere
programmato su SKY CINEMA o su SKY ATLANTIC. Tuttavia, quest’ultima
è solo una supposizione dunque non ci resta che aspettare ulteriori
notizie.
Il MCU si ispira molto ai fumetti; tuttavia,
esistono delle differenze sostanziali tra i due mondi. Alcuni dei
principali eventi accaduti sia nei fumetti che nell’universo
cinematografico sono stati rappresentati in modo diverso. Ad
esempio, i Vendicatori si sono formati in circostanze diverse e
Capitan America non era nemmeno uno dei membri fondatori, al
contrario di Wasp e Ant-Man. Per non palare del caso della Civil
War, che nei fumetti ha portato alla morte di Capitan America
(mentre al cinema sappiamo che le cose sono andate
diversamente).
Un altro cambiamento importante
riguarda l’aspetto e il look dei personaggi. Il più delle volte, il
loro ritratto nel
MCU è molto diverso dai fumetti, che si tratti di personaggi
secondari o eroi principali, come portato alla luce da Screen
Rant:
Occhio di Falco
Occhio di Falco sfoggia
molti più look nei fumetti, ma una cosa che è sempre stata diversa
rispetto alla sua rappresentazione nel MCU è la tavolozza dei colori. Nei
fumetti, Occhio di Falco indossa di solito abiti più sgargianti
rispetto a quelli che vediamo nel MCU, dove il colore nero sembra
essere predominante.
Ha inoltre i capelli biondi e gli
occhi azzurri, ed è alto più di un 1 metro e 80. Jeremy Renner,
d’altra parte, ha i capelli castani ed è molto più basso rispetto
alla versione fumettistica di Occhio di Falco: è alto circa 1 metro
e 75.
Thor
A differenza di Occhio di
Falco, sia nei fumetti che al cinema, Thor ha lunghi capelli biondi
e occhi azzurri. C’è però una differenza sostanziale, ed è relativa
all’altezza: il Thor dei fumetti è infatti leggermente più alto
rispetto a quanto lo sia
Chris Hemsworth nella realtà.
Dal punto di vista dei costumi, nei
film a Thor manca il suo iconico casco. In seguito ha anche perso
le sue iconiche ciocche lunghe, grazie all’incontro con il
parrucchiere di Stan Lee in Thor:
Ragnarok (2017).
Iron Man
Negli ultimi anni, Tony
Stark ha iniziato ad assomigliare sempre di più a
Robert Downey Jr. anche nei fumetti. Ma non è sempre stato
così. In precedenza, Tony Stark aveva i capelli neri, o talvolta
castano scuro.
E possedeva penetranti occhi
azzurri. È anche alto più di 1 metro e 80 (senza l’armatura),
mentre Downey Jr. è alto solo 1 metro e 74.
Captain America
A differenza del suo buon
amico (ma anche nemico occasionale) Iron Man, il Capitan America
del MCU sembra abbastanza simile alla
sua versione a fumetti. Entrambi hanno i capelli biondi e gli occhi
azzurri.
Anche se i capelli di
Chris Evans nel MCU non sono sempre stati biondo
chiaro, a volte erano molto più vicini al castano chiaro. In ogni
caso, sono abbastanza simili da essere riconoscibili, nonostante
una lieve differenza in merito all’altezza per quanto riguarda la
versione fumettistica.
Doctor Strange
Di tutti i supereroi del
MCU, Doctor Strange è uno di quelli abbastanza
vicini alla sua controparte nei fumetti. A seconda del materiale di
partenza, a volte la sua pettinatura differisce dai film.
Ciò che rimane è il colore scuro dei
suoi capelli (con sfumature di grigio) e freddi occhi grigio-blu.
La differenza più grande è che nei fumetti Stephen Strange è
leggermente più alto di quanto lo sia
Benedict Cumberbatch nella vita reale.
Captain Marvel
La Marvel ha la sua giusta quota di
supereroi biondi e dagli occhi azzurri. Questo è anche il caso di
Carol Danvers, aka Captain Marvel.
Simile al caso di Doctor Strange,
nei fumetti l’eroina assomiglia molto alla versione
cinematografica interpretata da
Brie Larson. La differenza principale è ancora una volta
l’altezza.
Scarlet Witch
Proprio come altri suoi
compagni Avengers, Scarlet Witch ha avuto più aspetti e look nei
fumetti. Tuttavia, il suo aspetto più iconico è quello con la
fascia. Per ora, quella versione non esiste nel MCU, ma potrebbe sfoggiare questo
look nell’attesa serie WandaVision.
Al di là di questo particolare la
Wanda Maximoff del MCU sembra abbastanza simile alla
sua controparte dei fumetti. Wanda ha gli occhi verdi, i capelli
ramati ed è alta circa 1 metro e 50. Anche
Elizabeth Olsen ha anche gli occhi verdi e sfoggia i capelli
ramati (bruno-rossastro) nel MCU. L’unica differenza
significativa è che Elizabeth Olsen è alta quasi un metro e 70.
Vedova Nera
La caratteristica più
riconoscibile di Vedova Nera sono i suoi capelli rossi. E oltre al
breve periodo con i capelli biondi nel MCU, Natasha Romanoff è rimasta per
lo più attaccata al colore rosso. Coloro che non leggono i fumetti
potrebbero non sapere che, proprio come la Vedova Nera del MCU, anche Natasha ha cambiato il
colore dei suoi capelli per un po’ nei fumetti.
Tranne che non è stata tinta di
biondo, ma è diventata invece nera. Natasha ha gli occhi azzurri,
mentre quelli di
Scarlett Johansson sono verdi. Per quanto riguarda l’altezza,
invece, non esiste una grossa differenza, con l’attrice che figura
tra i membri più bassi dell’universo condiviso.
Spider-Man
Perfino Stan Lee stesso ha
approvato il casting di Spider-Man di
Tom Holland e ha detto che Holland sembrava davvero Spider-Man,
o come Peter Parker dovrebbe realmente apparire. Peter Parker non è
il più alto dei supereroi nei fumetti. Tuttavia, Tom Holland è più
basso rispetto alla controparte fumettistica.
Ciò che invece è uguale è il colore
dei apelli e degli occhi. Proprio come Holland, il Peter Parker dei
fumetti ha i capelli e gli occhi castani.
Bruce Banner
Fisicamente, Bruce Banner
non attira troppa attenzione su se stesso quando non è Hulk.
Proprio come Spider-Man, è di altezza media. Ha i capelli castani e
gli occhi marroni nascosti dietro gli occhiali, e non è molto
muscoloso.
Mark Ruffalo è più vecchio della sua controparte dei fumetti,
il che spiega i suoi capelli neri e brizzolati.
Proprio come molti attori del
MCU, Ruffalo è anche più basso del
supereroe che interpreta. Ciò che rimane uguale è il colore dei
suoi occhi, marrone scuro… spesso anche leggermente nascosti dagli
occhiali.
Gli autori di Star Wars hanno accusato la Disney di
trattenere anni di pagamenti di royalty dai romanzi basati sui
film. Alan Dean Foster, uno dei più prolifici
romanzieri legati alla saga, ha scritto romanzi per il franchise
dal lontano 1976, quando ha adattato Star Wars: Episodio IV – Una nuova speranza su
richiesta di George Lucas. L’autore ha continuato la sua
carriera scrivendo diversi romanzi dell’universo fantascientifico.
Tra questi figurano Splinter of the Mind’s Eye del 1978,
sequel del film originale, e The Approaching Storm del
2002, ambientato prima degli eventi di
Stars Wars: Episodio II – L’attacco dei cloni.
Più di recente, Foster ha scritto il
romanzo basato su Star Wars: Il Risveglio della Forza nel 2015.
Foster è stato contattato da Shelly Shapiro di Del Rey Books per
adattare il film. L’autore ha avuto accesso alla sceneggiatura del
film, alle immagini dei personaggi e persino al set per scrivere il
libro, che in seguito alla sua uscita è divento un grandissimo
successo, diventando anche uno dei bestseller del New York
Times.
Adesso, secondo un report del
Wall Street Journal, Foster ha dichiarato che, dopo
l’acquisizione della Lucasfilm da parte della Disney, gli assegni
sui diritti d’autore per i suoi romanzi non sono più arrivati. Ma
non sarebbe l’unico. Anche gli autori di romanzi tratti da altre
proprietà, tra cui Indiana Jones e Buffy the Vampire
Slayer, sostengono che gli assegni sui diritti d’autore hanno
smesso di circolare. Foster ha spiegato che la Disney gli ha
chiesto di firmare un accordo di non divulgazione, in modo che la
società fosse l’unica a poter interagire con lui. La società ora
possiede anche i diritti sui romanzi della serie Alien che l’autore ha scritto dopo l’acquisizione
della 20th Century Fox: secondo Foster, neanche per quella serie di
romanzi sarebbe stato pagato.
Star Wars e la pratica di trasporre
in romanzi celebri franchise cinematografici
Trasporre in romanzi certe proprietà
molto note è ormai divenuta una prassi quando si tratta di
espandere popolari franchise cinematografici. Per
Star Wars, questa pratica è stata da sempre
molto importante. Negli anni trascorsi tra una trilogia e l’altra,
i romanzi hanno contribuito a rimpolpare l’universo che i fan
conoscono e amano. Molti di loro sono divenuti bestseller,
cementando non solo la loro popolarità all’interno del fandom, ma
anche la loro redditività per gli studi e gli autori.
Foster sostiene che le royalty non
sono più arrivate da quando Disney ha acquisito Lucasfilm nel 2012.
Sebbene l’integrazione delle aziende possa apparire come una spesa
massiccia e confusionaria, non dovrebbe essere difficile correggere
la situazione. Il successo al botteghino della Disney continua ad
essere alle stelle e gran parte di ciò proviene proprio dai film di
Star Wars che sono stati rilasciati dopo
l’acquisizione. Ora che la questione relativa alle royalty è stata
portata alla luce, dovrebbe essere facile garantire che Foster,
così come tutti gli altri autori che si sono fatti avanti, ricevano
il denaro dovuto.
Patty Jenkins stava per abbandonare la regia
di Wonder
Woman 1984. Dopo aver diretto il primo capitolo delle
avventure della Diana Prince del DCEU interpretata da
Gal Gadot, la regista di Monster è stata
confermata alla regia del sequel, anche grazie al successo ottenuto
dal film. Tuttavia, la produzione ha quasi rischiato che la Jenkins
abbandonasse il problema a causa di un problema di compenso.
Ambientato negli anni ’80, Wonder
Woman 1984 vedrà Diana al culmine della Guerra Fredda
tra Stati Uniti e Unione Sovietica. Lì, si troverà ad affrontare
due nuovi avversari: Barbara Ann Minerva/Cheetah e Maxwell Lord.
Chris Pine tornerà nei panni di Steve Trevor,
nonostante la morte del personaggio nel film originale. Al di là
dei numerosi ritardi causati dalla pandemia di Covid-19 e tutte le
polemiche nate attorno alla distribuzione congiunta (sia in sala
che su HBO Max), il sequel è stato accolto da recensioni
generalmente positive. Tuttavia, le cose sarebbero potute andare
diversamente se Jenkins si fosse allontanata dal blockbuster.
Durante una recente intervista con
Happy Sad Confused proprio in occasione della promozione stampa
di Wonder
Woman 1984, la regista ha rivelato di aver quasi
abbandonato il progetto. Questa decisione era frutto di alcuni
problemi legati ad un adeguato compenso economico. Nell’intervista,
Jenkins ha affermato di aver riconosciuto l’influenza che aveva
considerando il successo che il primo Wonder
Woman aveva rappresentato per la Warner Bros.
“All’inizio stavo per
abbandonare il film. Stavo davvero per andarmene. Ho anche detto
che sarei stata felice di andare a lavorare per un altro studio e
guadagnare un quarto in più, perché non era una questione di sequel
o no, ma di principio. È interessante, perché era assolutamente in
pase con me stessa e con tutta la questione, essendo una persona
che non aveva mai generato alcun profitto nella sua carriera fino a
Wonder Woman. All’inizio era: ‘Va bene, lo
capisco.’. Ma adesso è tipo: ‘Ascolta, non ho mai fatto soldi nella
mia carriera perché eravate sempre in vantaggio e io no’. Adesso le
cose sono diverse ed è arrivato il momento di cambiare le carte in
tavola.”
Wonder
Woman 1984 uscirà il 25 Dicembre 2020 in America
e il 14 Gennaio 2021 in Italia. Il film è stato definito dal
produttore Charles Roven un
sequel “inusuale“, che poterà in scena lo stesso
personaggio grazie al lavoro dello stesso team creativo e che
seguirà gli eventi del precedente capitolo, ma che i fan non
dovrebbero aspettarsi un seguito tradizionale
definendolo “la prossima iterazione della
supereroina”.
L’ordine cronologico del personaggio
di Diana Prince è stato già rimescolato, essendo stata introdotta
nell’era contemporanea di Batman v Superman: Dawn
of Justiceper poi tornare al vecchio secolo
con Wonder
Woman. Il sequel vedrà
ancora Gal
Gadot nei panni di Diana Prince opposta
a Kristen
Wiig, scelta per interpretare la villain Cheetah. Nel
cast figureranno anche Chris
Pine (volto del redivivo Steve Trevor)
e Pedro
Pascal (nei panni di Maxwell Lord).
Margot Robbie ha affermato che Birds of Prey
2 non è attualmente in fase di sviluppo. Robbie è
diventata una delle più grandi star del DCEU nel 2016, quando la
sua Harley Quinn ha debuttato ufficialmente in Suicide
Squad. La risposta al suo personaggio ha portato la
Warner Bros. e la DC a sviluppare diversi progetti che avrebbero
incorporato la Mattacchiona, con Robbie che si è fatta coinvolgere
in Birds of Prey
anche in qualità di produttrice. Il film è uscito nelle sale
all’inizio del 2020, prima dello scoppio della pandemia di
Covid-19.
Birds of Prey ha visto
Harley collaborare con un nuovo gruppo di eroine DC, tra cui Black
Canary (Jurnee
Smollett-Bell) e Huntress (Mary
Elizabeth Winstead). Il finale del film ha lasciato la
porta aperta al ritorno di Harley in The
Suicide Squad di James Gunn, previsto per il prossimo anno, ma
ha anche aperto la strada ad un eventuale sequel o spin-off.
Tuttavia, ad oggi non è stato annunciato né un sequel ufficiale di
Birds of Prey né un
eventuale nuovo film che potrebbe continuare la storia di questi
personaggi. Sembrava che Birds of Prey avrebbe in
qualche modo dato vita ad un nuovo franchise, ma pare che un sequel
non sia attualmente in fase di sviluppo.
Durante una recente intervista con
THR,
Margot Robbie ha discusso della sua fiorente
società di produzione e dei progetti futuri in cui è attualmente
coinvolta. Alla fine è stato chiesto all’attrice dello stato di
Birds of Prey 2, con la stessa che ha fornito un
breve aggiornamento parecchio deludente (almeno per i fan!). Alla
domanda se ci sarà un sequel, Robbie ha risposto: “Non lo so.
Niente di imminente in questa fase… niente che valga la pena
menzionare.”
Sebbene Birds of Prey sia stato
accolto in maniera generalmente positiva, il film non ha incassato
quanto previsto. A fronte di un budget di 80 milioni di dollari, il
film è riuscito a incassarne, una volta terminata la sua corsa in
sala, soltanto 200 milioni, configurandosi come una grossa perdita
per la Warner Bros. La deludente performance del film al botteghino
potrebbe essere uno dei motivi principali per cui le discussioni
attorno ad un potenziale sequel si sono ufficialmente arenate.
Birds of
Prey, diretto
da CathyYan, è uscito
nelle sale il 7 febbraio 2020. Nel cast Margot
Robbie(Harley Quinn), Mary
Elizabeth Winsteade Jurnee
Smollett-Bell (rispettivamente Cacciatrice e
Black Canary), ma anche Rosie
Perez (Renee Montoya) e Ella Jay
Basco (Cassandra Cain). Ewan
McGregorinterpreta invece uno dei due principali
villain del film, Maschera Nera, alter ego di Roman
Sionis; l’altro villain principale, Victor Zsasz, è intepretato
da Chris Messina.
Arriva da
Deadline la notizia che Lamon Archey e GG
Townson sono entrati a far parte del cast di
All
American 3, l’attesa terza stagione di All
American.
Archey ritorna in All
American come una guest star ricorrente nel finale della seconda
stagione. Interpreta il sovrintendente D’Angelo Carter, che ha
terminato la scorsa stagione con una proposta su larga scala per
convertire South Crenshaw in una scuola di magneti, gentrificando
efficacemente il quartiere circostante a velocità vertiginosa con
il pretesto di rivitalizzazione
urbana. Townson interpreterà Lil Jewel, una
cantante che lavora al suo prossimo album e un altro degli artisti
di JP. Sebbene possa sembrare un po ‘egoista, c’è molto di più
in lei di quanto sembri.
All American
3
All American 3 è la
terza stagione della serie tv All
American ideata da April Blair per il
network americano The CW ed è ispirata dalla vita dell’ex giocatore
di football americano Spencer Paysinger.
In All
American 3 protagonisti sono Spencer James,
interpretato da Daniel Ezra, Billy Baker, interpretato da Taye
Diggs, Olivia Baker, interpretata da Samantha Logan, Tiana “Coop”
Cooper, interpretata da Bre-Z, Leila Faisal, interpretata da Greta
Onieogou, Laura Fine-Baker, interpretata da Monet
Mazur, Jordan Baker, interpretato da Michael Evans Behling,
Asher, interpretato da Cody Christian, Grace James, interpretata da
Karimah Westbrook e Dillon James, interpretato da Jalyn Hall.
In All
American quando un giocatore di football delle scuole
superiori della South L.A. viene reclutato per giocare alla Beverly
Hills High, le vittorie, le perdite e le lotte di due famiglie di
mondi molto diversi, iniziano a scontrarsi.
Tessa Thompson, introdotta nei panni di
Valchiria in
Thor: Ragnarok, ha anticipato il ritorno di alcuni
personaggi chiave del MCU in Thor: Love and
Thunder. Thompson è apparso anche in
Avengers: Endgame, protagonista dell’epica battaglia
finale in sella al suo destriero Pegasus: alla fine di quel film è
stata anche proclamata nuovo re di Asgard. Valchiria ricomparirà in
Love and
Thunder, la quarta avventura in solitaria per il Dio del
Tuono, e il secondo film dell’universo condiviso diretto da
Taika Waititi.
Tessa
Thompson e Chris Hemsworth non sono gli unici personaggi
confermati, ad oggi, che torneranno per il film.
Natalie Portman farà ritorno nei panni di
Jane Foster, che finalmente assumerà il mantello del figlio di
Odino trasformandosi in Mighty Thor. Anche Jaimie Alexander tornerà ad interpretare Lady
Sif dopo essere stata assente in Ragnarok (al pari della Portman). Tra le new entry,
invece, figura Christian Bale, che interpreterà il villain
principale del film, ossia Gorr il Macellatore di Dei. Le riprese
del film partiranno a gennaio in Australia.
Parlando con
The Playlist, la Thompson ha confermato che si unirà al resto
del cast in Australia a gennaio e ha anche rilasciato alcune
anticipazioni riguarda la storia. L’attrice ha spiegato che,
all’inizio della storia, Valchiria sarà il re di New Asgard,
rivelando inoltre che il film non solo presenterà nuovi personaggi,
ma anche personaggi provenienti da altre parti del MCU e altri che abbiamo già visto
prima.
“Posso anticipare che Valchiria
è il re di New Asgard quando la ritroveremo”, ha spiegato
l’attrice. E come negli ultimi quattro, direi che fa parte di
un’avventura che ha coinvolto Thor, nel senso che il film si
intitola Thor: Love and Thunder. Posso dire,
inoltre, che succederanno molte cose interessanti. Ci saranno nuovi
personaggi; altri provenienti da altre ‘zone’ del MCU. E altri ancora che abbiamo
sicuramente già visto prima.”
Thor: Love and
Thunder è il titolo ufficiale del quarto capitolo
sulle avventure del Dio del Tuono nel MCU, ma ad impugnare il Mjolnir
stavolta sarà Jane Foster, interpretata di nuovo
daNatalie
Portman, come confermato sabato durante il
panel dei Marvel Studios al Comic-Con. L’uscita nelle
sale è fissata invece al 11 febbraio 2022.
Taika Waitititornerà alla regia di un film dei
Marvel Studios
dopo Thor:
Ragnarok, così come Chris
HemswortheTessa
Thompson riprenderanno i rispettivi ruoli di Thor
e Valchiria dopo l’ultima apparizione in Avengers:
Endgame. L’ispirazione del progetto arriva dal
fumetto “The Mighty Thor”, descritto da Waititi come “la
perfetta combinazione di emozioni, amore, tuono e storie
appassionanti con la prima Thor femmina dell’universo“.
Il regista Christopher Nolan ha spiegato come il suo
film del 2001, Memento, sia stato fonte d’ispirazione per il
suo ultimo epico Tenet.
La pellicola con protagonista
Guy Pearce è stata il secondo lungometraggio diretto da Nolan,
che lo fece conoscere a livello internazionale e che riuscì a
guadagnare oltre 39 milioni di dollari al botteghino. Da allora, le
opere del cineasta britannico hanno sempre riscosso un enorme
successo, dalla trilogia de Il Cavaliere Oscuro al più recente Dunkirk.
Nonostante la pandemia di Covid-19, Tenet è uscito
nelle sale lo scorso settembre ed è stata accolto in maniera
contrastante dalla critica.
In
Memento,
Guy Pearce interpreta Leonard Shelby, un uomo privo di memoria
a breve termine che dà la caccia all’assassino di sua moglie.
All’epoca della sua uscita, Memento venne lodato per la narrazione
non lineare e per il modo in cui mescolava i concetti di tempo e
memoria, nozioni che da allora sono diventate sempre più centrali
nell’opera di Nolan. Il successo del film ha permesso a Nolan di
imporsi come uno degli autori più influenti di Hollywood. Diversi
anni dopo Memento è arrivato Tenet, un
thriller su scala globale che vede una spia manipolare il tempo per
scongiurare una Terza Guerra Mondiale. La coerenza di Nolan
nell’esplorare il concetto di tempo ha incuriosito alcuni e
alienato altri, ma sembra che fosse parte integrante dei piani di
Nolan fin dall’inizio della sua folgorante carriera. La genesi
delle idee per la complicata trama di Tenet è
stata infatti concepita sin da
Memento.
In un’intervista con
Complex, Nolan ha discusso di Tenet e di
ciò che stava cercando di ottenere con il film. È entrato così nei
dettagli del processo creativo e produttivo, spiegando appunto come
Memento sia stato fonte d’ispirazione per il film. “Avevo
l’idea di un proiettile che veniva risucchiato fuori dal muro e
nella canna di una pistola. Per spiegare la struttura di Tenet
faccio riferimento ad un’immagine presente in Memento: il film
inizia letteralmente con un proiettile che vola fuori da un muro,
attraverso il cranio di un uomo, e di nuovo in una pistola. Ho
sempre nutrito questa ambizione di fare un film in cui i personaggi
dovevano affrontare la realtà fisica di tutto ciò. In un certo
senso, un’idea viene in primo piano quando il momento è giusto ed è
un processo difficile da quantificare, quindi nel mezzo sono stato
impegnato a fare tutte le altre cose che ho fatto.”
Nella backstory della narrativa
della versione di Justice
League ad opera di Zack Snyder, il Joker di Jared Leto ha rubato una delle Scatole Madri
per creare un tapis roulant cosmico che Flash utilizza per
viaggiare indietro nel tempo. Il Clown Principe del Crimine del
DCEU farà il suo ritorno nel franchise, anche in un modo non
convenzionale, attraverso l’imminente Snyder
Cut che debutterà nel 2021 su HBO Max, segnando
così la prima apparizione di Leto nei panni del personaggio dalla
sua introduzione in Suicide
Squad del 2016.
Dopo più di due anni di campagna
incessante grazie al movimento #ReleaseTheSnyderCut, la tanto
apprezzata versione di Justice
League ad opera del suo regista sta finalmente
per vedere la luce. Questa nuova versione conterrà la storia
originale pensata inizialmente da Snyder che è stata poi annacquata
dal montaggio della versione cinematografica dopo l’entrata in
scena di Joss Whedon. Tuttavia, oltre a provare a dare
una degna conclusione alla sua narrativa, Snyder ha aggiunto un
elemento in più nella sua miniserie in quattro parti, ossia
l’inclusione di Joker.
Parlando con
TheFilmJunkee su YouTube, Snyder ha rivelato per la prima volta
che stava pensando di dare vita ad un fumetto che includesse il
Batman di Ben Affleck e il Joker di Jared Leto come materiale di accompagnamento
della sua versione di Justice
League. Ha poi aggiunto che il Clown Principe del
Crimijne è in realtà parte integrante della storia: la sua
presenza, infatti, è legata ad una Scatola Madre che consente a
Flash di viaggiare indietro nel tempo usando il tapis roulant
cosmico.
Zack Snyder e il fumetto di
Justice League incentrato sulla morte di Robin
“Non credo che succederà nulla
subito, ma Jim e io abbiamo parlato un po’ di realizzare un libro o
un fumetto prima o poi, in modo da chiudere il cerchio. Se è una
cosa che potrebbe interessare i fan, allora potrebbero sempre
chiederlo a Jim (ride). Mi piacerebbe davvero realizzare
un fumetto. Ho detto a Jim: ‘Sai cosa sarebbe bello… cosa mi
piacerebbe fare… immagina di essere nel mondo post-apocalittico e
Darkseid – il mondo è caduto, e c’è la squadra di ragtag che è
rimasta in vita per cercare di rimetterlo a posto… all’interno di
quella storia, avremmo potuto anche raccontare il retroscena del
Joker che uccide Robin’.”
Il regista poi ha aggiunto:
“Ecco cosa sarebbe andate le cose. Il Joker è in qualche modo
coinvolto nel furto della Scatola Madre e nell’usarla per creare il
tapis roulant. Nella mia mentre, Cyborg aveva già intuito tutto.
Lui pensava: ‘Questo è quello che dobbiamo fare per tornare
indietro nel tempo avvertire Bruce’. Ma ho sempre pensato che il
conflitto che stava accadendo avesse a che fare con Bruce che
riviveva gli eventi: la morte di Robin e cosa aveva portato a
quella tragedia. Ho sempre pensato: ‘Sarebbe un fumetto divertente,
anche soltanto per la morte di Robin. Un bel pezzo
unico’.”
Vi ricordiamo che
la Snyder
Cut di Justice
League uscirà nel 2021 sulla piattaforma
streaming di Warner Bros HBO Max che è disponibile negli USA
dall’Aprile scorso. Attualmente non sappiamo se in Italia la
versione debutterà su qualche piattaforma streaming dato che HBO
MAX non è disponibile nel nostro paese. Ma sappiamo che HBO in
Italia ha un accordo in esclusiva con SKY, dunque potrebbe essere
una valida teoria pensare che in Italia il film possa essere
programmato su SKY CINEMA o su SKY ATLANTIC. Tuttavia, quest’ultima
è solo una supposizione dunque non ci resta che aspettare ulteriori
notizie.
La trama si svolge dopo gli eventi
di Avengers:
Endgame dove in qualche modo Visione tornerà in
vita e insieme all’amata Wanda inizieranno la loro vita di coppia
in una New York negli anni ’50. La nuova serie tv sarà strettamente
collegata con il film Doctor Strange in
the Multiverse of Madness previsto per il 2021
dove la Olsen riprenderà il suo ruolo in tale film come
co-protagonista accanto a Benedict
Cumberbatch l’interprete di Doctor Strange. La serie tv fa parte
della Fase 4 del franchise.
Elizabeth
Olsen e
Paul Bettany. riprendono rispettivamente i ruoli di
Wanda Maximoff / Scarlet Witch e Vision della serie
cinematografica. Anche Teyonah Parris,
Kat Dennings, Randall Park e Kathryn
Hahn sono i protagonisti.
Arriva anche in Italia
la seconda stagione di His Dark Materials – Queste oscure
materie, la serie fantasy targata HBO e BBC e basata
sull’omonima trilogia di Philip Pullman. L’appuntamento è per il 21
dicembre su Sky Atlantic e NOW TV.
Adattamento del secondo
romanzo della trilogia, La lama sottile, la seconda stagione di
His Dark Materials – Queste oscure materie vede la
protagonista Lyra – Linguargentina – Belacqua alle
prese con nuovi incontri, trai quali, in particolare, ci sono
Will Parry e la dottoressa Mary
Malone. La ragazzina non lo sa ancora, ma questi due
incontri saranno fondamentali per il suo viaggio, nonché possessori
di altri due oggetti che, insieme all’Aletiometro in suo possesso,
serviranno a sventare i piani del Magisterium e a mettere
sottosopra l’ordine mondiale (almeno del suo mondo). Intanto,
l’affascinante e senza scrupoli signora Marisa
Coulter, trama con il Magisterium stesso per scovare Lyra,
sfruttando e manipolando a suo piacimento uomini di chiesa che non
riescono a resistere al suo fascino. Contemporaneamente, la streghe
guidate da Serafina Pekkala prenderanno per la
prima volta parte a una disputa tra gli uomini, perché conoscono
una profezia e hanno visto la bambina che la compirà.
His Dark Materials – Queste oscure materie è
epica ed emozionate
Anche solo dopo la
visione dei primi due episodi della seconda stagione di His
Dark Materials – Queste oscure materie, ci rendiamo conto
che siamo di fronte ad un sontuoso adattamento, un lavoro forse
anche migliore di quello portato avanti con il primo ciclo, forse
perché per ora ci si muove in un mondo che è fondamentalmente il
nostro, e la componente fantastica è per ora meno presente.
L’incontro tra Will e
Lyra ha il giusto sapore, ci troviamo di fronte a due ragazzini in
fuga, due anime sole ma non solitarie che, con le dovute e
necessarie precauzioni, si riconoscono e trovano l’uno casa
nell’altra. E sicuramente il merito di questo incontro così felice
va ai direttori del casting della serie, che hanno messo accanto a
Dafne Keen il giovanissimo ma già affascinante Amir Wilson.
Magnetica è anche Ruth Wilson, che torna nei panni della signora
Coulter. Abbandonato il sorriso lezioso con il quale aveva tentato
e in parte riuscito ad abbindolare Lyra nella prima stagione,
Marisa cambia look, adotta per il suo abbigliamento sempre
impeccabile colori più scuri rispetto a prima, ma la cosa che
davvero si fa oscura è la sua mente, il suo intento di perseguire
la sua missione, rintracciando Lyra per uno scopo che per adesso
non ci è dato sapere.
Tutti contro il Magisterium
Il suo conflitto
interiore che mette l’una contro l’altra la madre e la seguace del
Magisterium sono in profondo contrasto, ma lei segue imperterrita
un piano preciso, con lo spettro di Lord Asriel che continua ad
aleggiare sul suo cammino e su tutta la vicenda.
Jack
Thorne e la sua squadra realizzano un lavoro che tiene
fede all’opera originale, non tanto nelle svolte narrative, che
pure sono coincidenti con i romanzi, ma nello spirito. Siamo di
fronte ad una storia epica, ad un viaggio pericoloso, ce ne
accorgiamo in ogni momento, siamo costantemente consci del fatto
che quella che stiamo vivendo è un’avventura irripetibile,
importante, il destino nel mondo è nelle nostre mani come in quelle
di Lyra e Will. Basta questa sensazione potente e costante per
risvegliare nello spettatore il bruciante desiderio di vedere tutto
lo show, per sapere come va a finire, per avere coscienza di ciò
che accadrà, per scoprire se Will troverà suo padre e se Lyra
riuscirà ad avere la possibilità di chiedere perdono a
Roger.
Chloé Zhao, la
regista di uno dei prossimi appuntamenti del Marvel Cinematic UniverseGli Eterni, ha confermato di essere stata lei, in
prima persona, ad approcciare i Marvel Studios per farsi affidare la regia di
un loro prossimo film. Prima di essere la prima regista donna di
origini asiatiche a dirigere un blockbuster Marvel, Zhao era già nota al cinema
indie per The Rider e adesso anche al circuito dei festival
prestigiosi, dato che è stato il suo Nomadland a
vincere il Leone d’Oro a Venezia 2020.
L’uscita de Gli
Eterni è stata spostata numerose volte a causa della
pandemia in corso, tuttavia questo non è il solo motivo per cui i
fan aspettano con grande ansia il film. Gli Eterni, infatti,
introdurrà moltissimi nuovi personaggi e nuovi mondi all’interno
del MCU oltre a proporre un cast di
volti molti noti e amati dal grande pubblico. Tra questi ci sono
Angelina Jolie, Salma Hayek, Gemma Chan, Kit
Harington e Kumail Nanjiani.
Durante una conversazione con
Barry Jenkins, regista di
Moonlight, per Variety, Chloé
Zhao ha spiegato il suo amore per i fumetti e per la
creazione di mondi intricati che ha visto al cinema nel MCU. La regista ha spiegato:
“Sono cresciuta con i
manga. Dico che quando sono cresciuta non avevamo i film sui
fumetti, non allo stesso modo di quelli che ci sono oggi, ma
possedevo armadi pieni di manga. Li divoravo. Quello è stato il mio
primo amore. Volevo realizzare manga, da piccola, ma non ero molto
brava a disegnare. Sono stata una fan accanita del MCU per tutti i passati dieci anni.
Per cui ho cominciato a far circolare la voce che avrei voluto
dirigere un film Marvel, e così è arrivato il
progetto giusto.”
Zhao ha specificato che ha
approcciato il lavoro al film sia come regista, sia come fan che
voleva lasciare un segno nel MCU. Ha continuato:
“Volevo lavorare con quella squadra. Costruire un mondo. È la
cosa che preferisco di più. Per questo amo Star
Wars. C’è un mondo così ricco, volevo entrare in un progetto
del genere e vedere cosa potevo fare.”
Gli Eterni, diretto
da Chloe Zhao, vedrà nel cast Angelina
Jolie (Thena), Richard
Madden (Ikaris), Kit
Harington (Black Knight), Kumail
Nanjiani (Kingo), Lauren
Ridloff (Makkari), Brian Tyree
Henry (Phastos), Salma
Hayek (Ajak), Lia
McHugh (Sprite), Gemma
Chan (Sersi) e Don
Lee (Gilgamesh). La sceneggiatura è stata scritta
da Matthew e Ryan
Firpo, mentre l’uscita nelle sale è stata fissata al 12
febbraio 2021.
Secondo gli ultimi aggiornamenti, il
cinecomic includerà nel MCU gli esseri superpotenti e quasi
immortali conosciuti dai lettori come Eterni e i mostruosi
Devianti, creati da esseri cosmici conosciuti come Celestiali. Le
fonti hanno inoltre rivelato a The Hollywood Reporter che un
aspetto della storia riguarderà la storia d’amore tra Ikaris, un
uomo alimentato dall’energia cosmica, e Sersi, eroina che ama
muoversi tra gli umani.
Il Festival di Berlino ha confermato
che annullerà l’edizione fisica prevista a febbraio. Dall’1 al 5
marzo, invece, la selezione ufficiale di Berlino sarà presentata
all’industria cinematografica e l’European Film Market e si
svolgerà in formato virtuale, con un’edizione fisica del festival
per il pubblico prevista a giugno, come rivelato in
esclusiva da Variety.
Le modalità saranno le seguenti: il
programma del festival sarà pubblicato a febbraio; la giuria
internazionale guarderà i film in concorso a marzo a Berlino e
sceglierà i vincitori. I vincitori e una selezione dei film saranno
presentati al pubblico berlinese a giugno.
Il direttore artistico Carlo
Chatrian ha dichiarato: “In risposta ai tempi che
stiamo vivendo, abbiamo deciso di suddividere la nostra offerta in
due eventi distinti ma collegati e in questo modo realizzare la
missione della Berlinale. Mentre a marzo l’industria
cinematografica si riunirà (online) e potrà supportare e dare luce
alla nostra selezione, in estate – come un nuovo inizio, a 70 anni
dalla prima edizione – il nostro pubblico potrà festeggiare i
registi e le loro squadre, nei cinema e a cielo aperto. Questo dà
l’opportunità di vivere le diverse sezioni e profili del festival,
di guardare i film del Concorso Internazionale e di festeggiare con
i vincitori degli Orsi d’Oro e d’Argento in un’atmosfera allegra
“.
Il direttore esecutivo della
Berlinale, Mariette Rissenbeek, ha affermato che
mentre c’è un “grande desiderio” di incontrarsi faccia a
faccia, la situazione attuale “non consente un festival fisico
a febbraio”.
“Allo stesso tempo, è importante
offrire all’industria cinematografica un mercato entro il primo
trimestre dell’anno. Con il cambio del format del festival nel
2021, avremo la possibilità di tutelare la salute di tutti gli
ospiti e di supportare la ripresa dell’industria cinematografica.
Con l’evento estivo, vogliamo celebrare un festival per il cinema e
offrire al pubblico della Berlinale la tanto attesa esperienza
comunitaria del cinema e della cultura”, ha spiegato
Rissenbeek.
La Berlinale è in trattative con i
suoi partner e il Ministro di Stato per la Cultura e i Media (BKM)
sul budget del festival. Il BKM ha già confermato un sostegno extra
alla Berlinale con i fondi del suo programma speciale per la
cultura, Neustart Kultur.
Il festival doveva svolgersi come
evento fisico dall’11 al 21 febbraio, ma l’aumento delle infezioni
da COVID-19 in Germania ha portato a un ripensamento. Si era invece
cercato di organizzare il festival come un evento fisico ad aprile,
ma il governo – che fornisce gran parte dei suoi finanziamenti –
non ha voluto impegnarsi per i costi quando non è chiaro se i tassi
di COVID-19 saranno migliorati per la primavera prossima. Il budget
della Berlinale nell’edizione 2020 era di 27,2 milioni di euro, e
ricordiamo che questo è stato l’ultimo Festival a svolgersi in
presenza, prima delle chiusure dei mesi scorsi.
Sono terminate le riprese di
Sulle
Nuvoleprimo progetto che vede alla regia
Tommaso Paradiso. Le riprese del film hanno avuto
una durata di sette settimane e si sono svolte interamente a Roma.
Protagonisti del film sono Marco Cocci,Barbara Ronchi e Paolo
Briguglia.
Scritto da Tommaso Paradiso, Luca
Infascelli, Chiara Barzini, Sulle Nuvole è prodotto da Cinemaundici
e Warner Bros Italia.
Sulle
Nuvole è un’intensa storia d’amore e musica.Nic Vega (Marco Cocci) ha un passato di successo nella musica,
con alle spalle una gloriosa carriera da cantante e una grande
storia d’amore chiusa da anni. Ormai in crisi da tempo, quando
realizza di aver perso tutto – fama, amici e ispirazione – Nic
decide di tornare da lei, Francesca (Barbara Ronchi), irrompendo
così nella sua vita serena e felice.Potranno i ricordi
riaccendere l’amore e la passione di una volta?
Fresco di un
prestigioso premio internazionale, assegnatogli
dall’’Associazione dei registi e delle registe della Catalogna per
‘il suo contributo alla valorizzazione di tutti quelli che fanno
del cinema la propria vita’, il documentario Nessun nome nei
titoli di coda di Simone Amendola arriva su Prime
Video (Italia, Usa e UK) proprio a ridosso del periodo
natalizio, con lo spirito di una nuova vita dopo la brusca
interruzione della distribuzione in sala a causa dell’emergenza
sanitaria.
Lanciato con
successo dalla 14. Festa del Cinema
di Roma, circuitato e premiato sia in Italia che
all’estero, Nessun nome nei titoli di coda è un racconto
vivo e intriso di tenerezza che fa di una comparsa un protagonista.
Il film s’immerge nella vita del re senza nome di
Cinecittà,Antonio Spoletini
(cercatore di facce, tra i tantissimi, di Federico Fellini)
immortalandolo nel momento in cui vorrebbe lasciare ‘un nome nei
titoli di coda’.
Un documentario
apprezzato da pubblico e critica, che ha fatto innamorare
personalità del cinema come il direttore della Cineteca di Bologna
Gian Luca Farinelli: ‘Un bel ritratto di uno che il
cinema l’ha fatto. Mi è molto piaciuto’ e il regista Pupi
Avati: ‘Un lavoro prezioso, mi ha molto colpito, a tratti
commosso. Mi auguro lo vedano in tanti’
Nessun nome nei titoli di coda, la
trama
Da che il cinema è cinema se dici
‘comparse’, dici Spoletini. Cinque fratelli che hanno
cercato le facce giuste per tutto il cinema italiano e
internazionale passato da Roma. Dei cinque, Antonio, a 80
anni suonati, è ancora lì, sul suo campo di battaglia,
Cinecittà.
All’approssimarsi dell’idea di una fine, come ogni uomo,
vorrebbe lasciare un nome nei titoli di coda.
C’è una sequenza, i funerali di Fellini, che è in
qualche modo la chiave del documentario. Mentre monta la commozione
negli occhi dei presenti (da Gassman alla Vitti ci
sono tutti) la regia si sofferma qualche istante su un gruppo di
uomini di mezza età, una decina circa. Paolo Frajese emozionato ce
li racconta: ‘Questi che vedete sono gli artigiani che hanno
fatto il cinema, volti a me e a voi sconosciuti ma che a
ognuno Fellini aveva dato un soprannome affettuoso’.
Al centro del gruppo, commosso, c’è Antonio
Spoletini.
A Cinecittà Antonio ha fatto un pezzo di strada con tutti, che siano lo
scenografo da Oscar Dante Ferretti, o il suo ex figurante
(ormai star) Marcello Fonte, ma c’è un luogo dove le
emozioni lo tradiscono ancora: il Teatro 5.
Nel film ilrapporto di
Antonio con ‘Federico’ è il filo drammaturgico che salda il
presente e la memoria: Antonio si mette alla ricerca di una
copia in pellicola di un film di Fellini cui ha lavorato e cui
è profondamente legato.
E questa ricerca diventa l’anima del film.
Simone Amendola(Roma, 1975) è cineasta e drammaturgo. Nel 2010 si fa
conoscere con il pluripremiato ‘Alisya nel paese delle meraviglie’,
che ha contribuito a far emergere il mondo delle seconde
generazioni. Nel 2013 realizza con l’attore Valerio Malorni lo
spettacolo ‘L’uomo nel diluvio’, considerato tra i lavori più
significativi della nuova drammaturgia, nel 2014 è premiato al
Premio Solinas e nel 2016 il suo documentario breve ‘Zaza, Kurd’ è
presentato nella sezione MigrArti al 73° Festival di Venezia. Nel 2019 Editoria &
Spettacolo raccoglie in volume i suoi copioni
teatrali.
In attesa che si
possa finalmente tornare al cinema, l’uscita nelle sale del film
DIABOLIK è spostata al 2021. Speriamo di potervi dare
presto il nuovo appuntamento sul grande schermo.
Il film, adattamento
cinematografico delle avventure del personaggio creato da
Angela e Luciana Giussani, è diretto dai Manetti bros., scritto da Michelangelo
La Neve e Manetti bros., che hanno
firmato anche il soggetto insieme a Mario
Gomboli.
Oltre a Luca Marinelli, Miriam
Leone e Valerio Mastandrea, nel
cast anche Alessandro Roia,Serena Rossi, Claudia Gerini, Roberto Citran.
DIABOLIK è una produzione Mompracem con Rai
Cinema, prodotto da Carlo
Macchitella e Manetti bros., in
associazione con Astorina, con il sostegno
di Emilia – Romagna Film Commission,Friuli Venezia Giulia Film Commission, Film Commission Vallee D’Aoste, distribuito
da 01 Distribution.
La colonna sonora originale di DIABOLIK è composta da Pivio & Aldo De
Scalzi mentre Manuel Agnelli è autore e interprete di due brani
inediti.
Tutti
per 1 – 1 per tutti,
un film Sky Original,
prodotto da Vision Distribution e Indiana – sarà
il 25 dicembre in prima assoluta su Sky e in
streaming su NOW
TV, disponibile anche on
demand.
Il film è il sequel di Moschettieri
del re – penultima missione, diretto da Giovanni Veronesi, e vede
nel cast
Pierfrancesco Favino,
Valerio Mastandrea,
Rocco Papaleo, Giulia
Michelini, Anna
Ferzetti, Federico
Ielapi, Sara
Ciocca, Giulio
Scarpati e Margherita
Buy. Assenti Matilde Gioli e Sergio Rubini, che invece
facevano parte del primo film.
La trama di Tutti per 1 – 1 per
tutti
Sempre goliardici ma più
arrugginiti, tornano i Moschettieri D’Artagnan (Pierfrancesco
Favino), Porthos (Valerio Mastandrea) e Athos (Rocco Papaleo),
richiamati dalla Regina Anna d’Austria (Margherita Buy) per
un’ultimissima missione segreta. Guidati stavolta da una singolare
veggente di nome Tomtom (Giulia Michelini), si lanceranno in una
nuova, mirabolante, avventura che intreccerà i destini della
piccola Principessa Ginevra (Sara Ciocca), figlia di Enrichetta
d’Inghilterra (Anna Ferzetti), e Buffon (Federico Ielapi), un
giovanissimo e riccioluto orfanello. In un viaggio costellato di
sfide di ogni genere e incontri fantastici, tra cui quello con
Cyrano (Guido Caprino), si troveranno ad affrontare la più dura
delle prove: scegliere tra la fedeltà alla Corona e quella
all’amicizia.
Sembrava impossibile per un film
del MCU riuscire ad evocare quell’attesa che solo
Avengers:
Endgame era riuscito a regalare, eppure il terzo film di
Spider-Man collegato all’universo condiviso sta raggiungendo in
maniei suoi eventi a livelli incredibili: ecco perché, nonostante
il film sia ancora in produzione e sulla trama non esistono ancora
notizie certe, è già diventato uno dei prossimi titoli del MCU più atteera impressionante le
medesime vette di hype. Il film, infatti, espanderà la portata dsi
di sempre. Screen
Rant ha raccolto tutto quello che sappiamo fino ad ora su
Spider-Man 3:
Lo Spider-Verse
Il MCU ha spesso cambiato nomi di
situazioni e personaggi rispetto ai fumetti, quindi c’è la
possibilità che lo Spider-Verse possa “etichettato” in maniera
diversa. Tuttavia, ciò che è certo è che in Spider-Man 3 ci saranno più iterazioni dell’Uomo
Ragno.
Per ora, sembra essere confermato
che sia Tobey Maguire che Andrew Garfield torneranno nel film, il
che significa che almeno due versioni alternative di Spider-Man
appariranno nel MCU. Questo aprirà sicuramente la
strada ad una possibile esplorazione di più universi, garantendo un
superbo climax per il film.
Il ritorno di Mary Jane
Ci sono stati parecchi
confronti tra la MJ del MCU e la Mary Jane della trilogia
originale di Spider-Man. Tra le cose che non sono invecchiate bene
della serie di film ad opera di Sam Raimi c’è sicuramente il finale
piuttosto ambiguo che è stato riservato per Mary Jane.
Tuttavia, le cose potrebbero
cambiare, poiché la Mary Jane di
Kirsten Dunst apparirà nel MCU. Il suo ruoloo non è ancora
chiaro, ma è confermato che sarà presente in qualche modo.
Considerando il lungo periodo di tempo intercorso tra le due
apparizioni, il terzo film di Spider-Man del MCU chiarirà probabilmente chi è
effettivamente MJ.
Il ritorno di alcuni volti noti
Tra tutti i personaggi che
torneranno dai precedenti film e dagli universi alternativi,
potrebbe sembrare che il cast di Spider-Man 3 sia stato completamente rinnovato,
un po’ com’è accaduto con Thor:
Ragnarok.
La buona notizia è che non sarà
così: tutti i principali personaggi dei precedenti film di
Spider-Man legati al MCU faranno ritorno anche in questa
nuova avventura. Siamo ovviamente parlando di MJ, Ned Leeds, Zia
May e persino Flash Thompson. Quindi, anche se il film si immergerà
allo scoperta dello Spider-Verse, rimarrà abbastanza radicato da
consentire ai personaggi esistenti nella timeline ufficiale
dell’universo condiviso di rimarcare la loro presenza.
Il nuovo mentore di Peter Parker
Il solito clamore che
circonda un film di Spider-Man ha generalmente a che fare con
l’apparizione dei cattivi, anche se il terzo film dell’Uomo Ragno
legato al MCU merita di essere al centro
dell’attenzione anche per il ritorno di un altro celebre
supereroe.
La dinamica di Doctor Strange e Spider-Man in Avengers:
Infinity War non è stata gettata nel marasma, ma aveva una
propria logica, come dimostra l’inclusione dello Stregone Supremo
in questo film. Dopo la tragica morte di Iron Man in Avengers:
Endgame, è quasi certo che sarà Stephen Strange
ad assumere l’identità di nuovo mentore di Peter.
Il ritorno di villain apparentemente morti
Lo Spider-Verse è
entusiasmante per i fan grazie alla possibilità che offre di vedere
insieme tutte le precedenti iterazioni del supereroe. Ciò che è
ancora più entusiasmante per il terzo film dell’Uomo Ragno
collegato al MCU è che riporterà indietro anche
i cattivi di entrambi i precedenti universi live-action.
Nel nuovo film, infatti,
ritroveremo il Doctor Octopus di Spider-Man 2 interpretato da Alfred Molina e l’Electro
di The Amazing Spider-Man 2 interpretato da Jamie Foxx. I
fan sanno che entrambi i personaggi sono morti nei rispettivi film,
rendendo poco chiaro ma comunque intrigante come verranno integrati
all’interno della nuova avventura di Spidey. Naturalmente, la loro
presenza ha già portato alla speculazione di altri cattivi che si
uniranno al film.
La relazione tra Peter e MJ
Sembra difficile credere
che un film come Spider-Man 3, così pieno zeppo di personaggi, avrà
anche il tempo per parlare di una storia romantica, ma sappiate che
sarà così. Come si è visto alla fine di Spider-Man:
Far From Home, Peter e MJ si sono dichiarati i loro
sentimenti e sono diventati una coppia.
Il terzo film si immergerà
ulteriormente nella loro relazione, questa volta esplorando le
dinamiche del romanticismo. Considerando come sono passati
dall’aver praticamente nulla a che fare l’uno con l’altro nel primo
film, a vivere attrazioni inespresse nel secondo, varrà la pena
verificare che se la stanno cavando come coppia.
Ned avrà un look diverso
Il ruolo di Ned finora è
stato quello di essere il fedele migliore amico di Peter, anche se
ha avuto un proprio arco personale in Spider-Man:
Far From Home grazie alla storia d’amore con Betty
Brant.
È interessante notare che l’attore
di Ned ha mostrato un fisico molto più snello per il terzo film,
confermando un ruolo più attivo per il personaggio. È escluso che
Ned del MCU diventi Green Goblin come
accaduto nei fumetti, ma il fatto che Jacob Batalon abbia perso
diversi kg è un’impresa notevole che ha certamente a che fare con
la sua presenza e la sua storyline nel film.
Un look diverso anche per Electro
Nonostante una
presentazione poco brillante in The Amazing Spider-Man 2, Electro riesce
comunque a classificarsi bene quando si tratta di sondaggi relativi
ai cattivi. Gran parte delle critiche avevano a che fare con il suo
aspetto blu e con un lavoro di CGI piuttosto scadente che non ha
catturato l’essenza de personaggio.
Questo non sarà un problema per il
film del MCU, dove Electro non verrà
mostrato – appunto – con la carnagine blu. Jamie Foxx ha fatto
sapere che il cattivo si presenterà come una minaccia ancora più
grande, qualcosa che sarà più facile da accettare con migliori
effetti in CGI.
Non sarà l’ultimo film di Spider-Man del MCU
Tutto sommato, considerate le premesse, non
è assurdo presumere che Spider-Man 3 possa condurre ad un gran finale che
porti ad una conclusione incredibile. Tuttavia, non è questo il
caso, poiché un quarto film era in programma prima ancora che la
terza parte entrasse in pre-produzione.
Questo è avvenuto durante il periodo della
situazione di stallo Disney-Sony, che da allora è stato risolto. Ha
senso continuare la storia a causa della giovane età di Peter
Parker: si potranno così avere molto più film del franchise di
Spider-Man nel corso degli anni, oltre ad altri ruoli in altri film
del MCU.
La connessione con il sequel di Doctor Strange
L’esistenza del Multiverso
è stata confermata per la prima volta con l’annuncio del sequel di
Doctor
Strange, con molte possibili trame già ipotizzate. Dal
momento che il terzo film di Spider-Man esaminerà l’esistenza di
universi alternativi, è facile capire perché Doctor Strange apprirà
nel film.
Proprio per questo, i legami con
questa storia si faranno sentire anche in
Doctor Strange in the Multiverse of Madness. Ciò rende lo
stile della narrazione molto intrigante, visto cheanche WandaVision si collegherà direttamente anche al
secondo film su Doctor Strange, legando così Spider-Man ad altre
due “voci” della Fase 4.
Ad agosto è arrivata la
notizia che presto arriverà un reboot de L’esorcista,
forse già nel 2021. La pellicola originale, uscita nel 1973, è
ancora oggi considerata il più grande horror di tutti i tempi. Il
film di William Friedkin venne nominato a 10 premi
Oscar (incluso miglior film), vincendo due statuette, e generò
anche due sequel e due prequel/spin-off.
Dopo il grande successo di critica
e pubblico del film originale, nel 1977 venne
rilasciato L’esorcista II – L’eretico;
tredici anni dopo, nel 1990, uscì invece L’esorcista
III, diretto da William
Peter Blatty, autore del romanzo originale che ispirò
il film di Friedkin, scomparso nel 2017. In nessuno dei due sequel
venne coinvolto Friedkin e nessuno dei due film ottenne il successo
del capostipite; tuttavia, nel 2004 venne realizzato un prequel
diretto da Lenny Harlin e dedicato alle
vicende di padre Lankester Merrin, seguito nel 2005 da un altro
prequel più o meno identico a quello dell’anno precedente, diretto
però da Paul Schrader.
Adesso, sembra che il franchise sia
finalmente pronto a tornare sul grande schermo. La Morgan Creek
Entertainment, infatti, sarebbe al lavoro su una nuova versione del
classico diretto da Friedkin negli anni ’70. Si tratta della stessa
casa di produzione responsabile della realizzazione de
L’esorcista III (1990) e dei due
prequel L’esorcista – La genesi (2004)
e Dominion: Prequel to the Exorcist
(2005).
Tuttavia, a differenza di quanto è
possibile leggere su IMDB, William Friedkin non
sarà in alcun modo coinvolto nel reboot. A confermarlo è stato lo
stesso regista via
Twitter: “Si dice su IMDB che io sia coinvolto in una nuova
versione de L’Esorcista. Questa non è un rumor, è semplicemente una
menzogna. Non ci sono abbastanza soldi al mondo o motivazione
sufficiente per convincermi a farlo.”
Al momento non sono stati rivelati
ulteriori dettagli sul progetto, dal momento che la notizia era
stata anticipata all’interno di un report più ampio dedicato ai
prossimi progetti della Morgan Creek Entertainment, in particolare
allo sviluppo di Dead Ringers, nuova serie con Rachel
Weisz basata sull’omonimo film di David
Cronenberg. Tuttavia, sappiamo che il nuovo adattamento
de L’esorcista potrebbe arrivare già nel 2021.
Sono state diffuse da Amazon Studios
le prime immagini ufficiali di Coming 2 America,
il sequel ufficiale de Il principe cerca moglie,
che vedrà Eddie Murphy tornare nel ruolo del principe di
Zumanda. Ecco le immagini:
1 di 8
Garcelle Beauvais stars in
COMING 2 AMERICA Photo Courtesy of Amazon Studios
James Earl Jones in Il
principe cerca figlio. Photo Courtesy of Amazon Studios
Eddie Murphy and Arsenio
Hall star in COMING 2 AMERICA Photo Courtesy of Amazon
Studios
Eddie Murphy and Arsenio
Hall star in COMING 2 AMERICA Photo Courtesy of Amazon
Studios
Eddie Murphy and Shari
Headley star in COMING 2 AMERICA Photo Courtesy of Amazon
Studios
Eddie Murphy stars in
COMING 2 AMERICA Photo Courtesy of Amazon Studios
Arsenio Hall and Eddie
Murphy star in COMING 2 AMERICA Photo Courtesy of Amazon
Studios
Eddie Murphy stars in
COMING 2 AMERICA Photo Courtesy of Amazon Studios
Diretto
da Craig Brewer Sceneggiatura di Kenya Barris, Barry W.
Blaustein & David Sheffield Soggetto di Barry W. Blaustein, David
Sheffield e Justin Kanew Basato sui personaggi creati da Eddie
Murphy Prodotto da Kevin Misher e Eddie Murphy Costumi di Ruth E. Carter
Executive
producer: Brian Oliver, Bradley Fischer, Valerii An,
Kenya Barris, Charisse Hewitt-Webster, Michele Imperato Stabile
e Andy Berman Con: Eddie Murphy, Arsenio Hall, Jermaine Fowler,
Leslie Jones, Tracy Morgan, KiKi Layne, Shari Headley, con Wesley
Snipes e James Earl Jones. A cui si uniscono John Amos, Teyana
Taylor, Vanessa Bell Calloway, Paul Bates, Nomzamo Mbatha, Bella
Murphy
Nel rigoglioso regno di Zamunda, Re Akeem (Eddie Murphy) è
appena stato incoronato e con il suo fidato consigliere Semmi
(Arsenio Hall) intraprende una nuova ed esilarante avventura che li
porta ad attraversare il globo partendo dalla loro meravigliosa
nazione africana fino al Queens, il quartiere di New York dove
tutto è iniziato.
All’inizio di questa settimana,
l’audio di Tom Cruise che sul set di Mission:
Impossible 7 ammonisce (con toni parecchio veementi)
due membri della produzione del film per aver infranto i protocolli
di sicurezza legati al Covid-19 ha fatto letteralmente il giro del
mondo, diventando a modo suo virale. Tuttavia, pare che da allora
le cose siano precipitate…
Come riportato dal
Sun (che per primo aveva riferito della furia di Cruise sul
set), nella giornata di martedì – dopo che il famigerato audio era
stato condiviso online – la star avrebbe perso nuovamente le
staffe, e ciò avrebbe spinto cinque membri della troupe ad
abbandonare il set. “La tensione è cresciuta nel corso degli
ultimi mesi e l’incidente testimoniato da quell’audio è stata la
goccia che ha fatto traboccare il vaso”, si legge grazie alla
fonte. “Da quando è diventato di dominio pubblico, ci sono
stati altri episodi di rabbia e diversi membri della troupe se ne
sono andati. Ma Tom non ce la fa più, soprattutto dopo tutto il
tempo che ha investito per permettere alla produzione di poter
partire. È arrabbiato, soprattutto perché vede che gli altri non
prendono le cose sul serio come fa lui.”
Non è chiaro se le due persone che
inizialmente hanno scatenato l’ira di Tom Cruise
siano tra i membri dello staff che hanno poi abbandonato la
produzione. In molti (tra cui anche George Clooney) hanno sostenuto
l’atteggiamento dell’attore, sostenendo che avesse il pieno diritto
di reagire in quel modo dopo aver assistito ad una violazione delle
restrizioni, mentre altri pensano che la star avrebbe dovuto
gestire la situazione con una maggiore calma.
Le date di uscita di Mission
Impossible 7 e 8
Nei prossimi due capitoli della saga
di Mission Impossible, Tom
Cruise e Rebecca
Ferguson torneranno nei panni di Ethan Hunt e
Ilsa Faust. I due film vedranno coinvolti anche Shea
Whigham(Kong: Skull Island),Hayley
Atwell(Captain America: Il primo
vendicatore),Pom
Klementieff(Guardiani della
Galassia) e Esai
Morales(Ozark). Christopher
McQuarrie scriverà e dirigerà i film, che faranno il
loro debutto nelle sale americane rispettivamente il 19 novembre
2021 e il 4 novembre 2022.
Andrew Lincoln ha dichiarato che le riprese
del film basato su The Walking Dead e incentrato su Rick Grimes
potrebbero finalmente partire nella primavera del 2021, se il
lancio del vaccino anti-Covid andrà come previsto. Lincoln è meglio
conosciuto per aver interpretato Rick Grimes per nove stagioni
della serie AMC di grande successo. Nonostante sia trascorso molto
tempo dall’ultima apparizione dell’attore nello show, e nonostante
il progetto di un film destinato al grande schermo sia stata
annunciato ormai da tempo, la produzione non è ancora partita.
Il direttore creativo di
The Walking Dead,Scott Gimple, ha
dichiarato che i piani sono ancora quelli di realizzare una
trilogia cinematografica ispirata alla serie. Non sappiamo su cosa
verteranno questi film. Tuttavia, l’idea potrebbe tranquillamente
essere quella di espandere il più ampio universo dello show
televisivo, dal momento che la serie prinicipale terminerà
ufficialmente con l’undicesima stagione. Annet Mahendru, la star
della serie spin-off
The Walking Dead: World Beyond, aveva confermato che la
serie porterà direttamente al primo film incentrato su Rick Grimes,
ma in che modo ciò accadrà non è stato ovviamente rivelato.
Il primo film di The Walking Dead è stato annunciato due anni
fa in occasione del Comic-Con di San Diego. L’emergenza sanitaria
mondiale ha ovviamente rallentato i piani legati all’inizio della
produzione. Adesso, in una recente intervista con
The Associated Press, è stato proprio
Andrew Lincoln ad aggiornare in merito allo stato del
progetto, rivelando che le riprese del film potrebbero
effettivamente iniziare nella primavera del 2021, anche grazie
all’arrivo dei vaccini. “Sembra che ci sia una certa atmosfera
positiva, e la cavalleria sta arrivando con i vaccini”, ha
dichiarato l’attore. “C’è un reale senso di rinnovo, si
spera.”
Di cosa parlerà il film basato su
The Walking Dead?
È da tempo che i fan si chiedono
come sarà il film incentrato su Rick Grimes. L’ultima volta che lo
abbiamo visto, Rick è stato messo in salvo su un elicottero, in
rotta verso una destinazione sconosciuta. Come Lincoln,
anche Danai
Gurira (Michonne) ha abbandonato lo show. Al suo
personaggio è stato dedicato un intero episodio nell’ultima
stagione, in cui ha scoperto che Rick potrebbe essere ancora
vivo.
Dunque, non è escluso che il
personaggio di Michonne possa appare nel film al fianco di Rick.
Anche se nulla è confermato al momento, avere il tempo necessario
per finalizzare la sceneggiatura durante questo periodo molto
difficile per l’industria hollywoodiana potrebbe garantire non solo
a Michonne ma anche ad altri personaggi della serie una maggiore
possibilità di apparire al cinema.