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The Conjuring 3: la formula della “casa infestata” si espanderà

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The Conjuring 3: la formula della “casa infestata” si espanderà

Stando a quanto rivelato dallo sceneggiatore David Leslie Johnson-McGoldrick, The Conjuring 3 non sarà un film incentrato su una casa infestata, come i precedenti due capitoli della saga. Il nuovo episodio, il cui titolo ufficiale sarà The Devil Made Me Do It, è atteso nelle sale per il prossimo settembre.

Johnson-McGoldrick, che è tornato ad occuparsi della sceneggiatura di The Conjuring 3 dopo aver già scritto The Conjuring 2 – Il caso Enfield, ha confermato durante un Q&A via Twitter che il prossimo capitolo del celebre franchise horror “sarà completamente diverso dai primi due film”. Lo sceneggiatore ha rivelato che “il franchise si espanderà al di là dell’ormai consolidata formula della ‘casa infestata’.”

Stando alle prime informazioni sulla trama, sappiamo che il nuovo film ruoterà attorno ad un processo per omicidio, un’espediente che potrebbe renderlo molto più simile a pellicole particolarmente riuscite come The Exorcism of Emily Rose di Scott Derrickson. Inoltre, si tratterà del primo film della saga a non essere diretto da James Wan, cosa che potrebbe comportare un cambio di rotta non solo narrativo ma anche stilistico.

LEGGI ANCHE – The Conjuring 3: The Devil Made Me Do It è il titolo ufficiale

The Conjuring 3 vedrà il ritorno di Ed e Lorraine Warren, di nuovo interpretati da Patrick Wilson Vera Farmiga, e sarà diretto dal regista di La Llorona, Michael Chaves. L’ultimo grande aggiornamento per i fan è stato quando Chaves ha pubblicato un logo per il film, ma ora è stato rivelato il titolo ufficiale del film.

Warner Bros. ha annunciato ufficialmente che The Conjuring 3 sarà intitolato The Conjuring: The Devil Made Me Do It. Insieme al titolo ufficiale del film, Warner. Bros ha anche pubblicato la prima trama ufficiale del film, che può essere letta di seguito:

The Conjuring: The Devil Made Me Do It rivela una storia agghiacciante di terrore, omicidio e male sconosciuto che ha scioccato persino gli investigatori paranormali realmente vissuri. Ed e Lorraine Warren. Uno dei casi più sensazionali dai loro archivi, inizia con una battaglia per l’anima di un giovane ragazzo, poi li porta oltre qualsiasi cosa abbiano mai visto prima, fino a raggiungere il primo caso nella storia degli Stati Uniti in cui un sospetto di omicidio rivendica la possessione demoniaca come alibi.”

Fonte: ScreenRant

Jared Leto inaugura il suo “Cinema Club” per combattere la reclusione

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La scorsa settimana Jared Leto ha fatto molto parlare di sé quando ha rivelato via Instagram di essere stato in ritiro nel deserto per 12 giorni e di aver scoperto soltanto al suo rientro della pandemia di Coronavirus e della situazione di emergenza che coinvolge attualmente la popolazione mondiale.

Nel post in questione, l’attore premio Oscar per Dallas Buyers Club aveva scritto: “Wow, 12 giorni fa ho cominciato una meditazione silenziosa nel deserto. Eravamo totalmente isolati. Niente telefoni, niente comunicazioni, ecc. Non avevamo idea di quello che stava succedendo fuori dalla nostra struttura. Siamo usciti ieri in un mondo molto diverso, che è cambiato per sempre. Una cosa folle, a dire il minimo. Sto ricevendo messaggi da familiari e amici da tutto il mondo e mi sto informando su quello che succede. Spero che voi e i vostri stiate bene, vi mando energia positiva. State dentro, state al sicuro.” 

Adesso, l’attore è tornato attivo sui social per lanciare un’iniziativa per cercare di sostenere i suoi follower e non solo in un momento di reclusione forzata particolarmente difficile. Via Twitter, infatti, Leto ha lanciato il “Jared Leto Cinema Club“, invitando gli utenti che alla visione di un determinato film in sua compagnia.

Il primo titolo scelto dall’ex incarnazione cinematografica del Joker è stato il cult Una pazza giornata di vacanza di John Hughes, uscito nel 1986. Leto si è lasciato andare ad una serie di commenti, anche ironici, durante tutta la visione del film.

Di seguito il primo che ha dato il via alla catena:

LEGGI ANCHE – Morbius: il primo trailer del film con Jared Leto

Ricordiamo che Jared Leto sarà il protagonista dello spin-off dedicato al personaggio dello Spider-Verse in produzione alla Sony, Morbius: il Vampiro Vivente. Il premio Oscar interpreta il Dr. Michael Morbius, un biochimico che tenta di curare una fatale malattia del sangue iniettandosi un siero derivato da pipistrelli. Diventando Morbius, ha tutte le qualità di un vampiro – incluso il gusto per il sangue umano.

Tyrese Gibbs, Adria Arjona Jared Harris completano il cast del film, che uscirà nelle sale il 31 luglio 2020. La Arjona interpreterà Martine Bancroft, l’interesse amoroso del protagonista Morbius: nei fumetti, Martine diventa una potenziale vittima della sua sete di sangue mentre è alle prese con la trasformazione che lo ha reso una strana versione da laboratorio dei vampiri soprannaturali della tradizione.

Con Morbius continua il piano della Sony per espandere un universo parallelo a quello dei Marvel Studios, inaugurato lo scorso anno da Venom di Ruben Fleischer. Il film sarà diretto da Daniel Espinosa (Safe House – Nessuno è al sicuro, Life – Non oltrepassare il limite), mentre la sceneggiatura è stata firmata da Matt Sazama e Burk Sharpless, che vantano nel proprio curriculum titoli come Power RangersDracula UntoldThe Last Witch Hunter – L’Ultimo Cacciatore di Streghe e Gods of Egypt.

Creato dallo scrittore Roy Thomas e dall’artista Gil Kane, il personaggio di Morbius è apparso per la prima volta nei panni di un criminale di Spider-Man nell’ottobre 1971 e si è evoluto in una specie di eroe dei fumetti nel corso dei decenni.

Fonte: ScreenRant

Harvey Weinstein positivo al coronavirus? Non c’è conferma ufficiale

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Harvey Weinstein sarebbe risultato positivo al tampone del coronavirus e messo in isolamento nella prigione di stato di New York, secondo un report di un giornale locale.

Il magnate dell’industria cinematografica caduto in disgrazia condannato a 23 anni per molestie e stupro di terzo grado, sta scontando la pena presso il Wende Correctional Facility, una prigione di massima sicurezza fuori Buffalo, N.Y.

Weinstein sarebbe uno dei due detenuti presso la Wende Correctional Facility ad essere risultato positivo al coronavirus, secondo la Niagara Gazette, un giornale locale con sede a Niagara Falls, New York.

Contattato da Variety, il portavoce di Weinstein ha dichiarato di non avere informazioni a riguardo. Né i legali di Weinstein né il personale carcerario, però, hanno confermato l’esito del tampone. “Non possiamo confermarlo, né preoccuparci di commentare la speculazione”, hanno dichiarato dalla prigione.

Harvey Weinstein condannato a 23 anni di prigione

Le fonti hanno riferito al quotidiano che si ritiene che Weinstein abbia contratto il virus quando è entrato nel sistema carcerario dello Stato mercoledì scorso, quando è stato trasferito dall’isola di Rikers a New York City. Prima di essere trasferito su Rikers, Weinstein è stato portato al Bellevue Hospital di New York City dove è stato monitorato per una patologia cardiaca e ipertensione, di cui soffre. Prima della sua condanna, Weinstein ha subito un’angioplastica a Bellevue.

Tuttavia al momento non ci sono commenti né comunicati ufficiali in merito allo stato di salute dell’ex produttore e la pagina del Niagara Gazette è stata oscurata per “regioni legali”.

Ghostbusters: Legacy sarà molto fedele alla saga originale

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Ghostbusters: Legacy sarà molto fedele alla saga originale

Finn Wolfhard, star di Stranger Things, ha parlato dell’attesissimo Ghostbusters: Legacy, rivelando che l’approccio al film scelto dal regista Jason Reitman sarà fedele ai film originali.

In una recente intervista con NME, Wolfhard ha spiegato che anche i fan di lunga data di Ghostbusters troveranno in Legacy “un approccio molto, molto fedele alla saga” e al film originale del 1984. In merito invece ai neofiti del franchise, l’attore ha invece specificato che “prima di tutto, Ghostbusters riguarda la famiglia e le relazioni che questi personaggi hanno costruito.”

Finn Wolfhard ha anche rivelato che il film sarà “molto divertente”. Ovviamente le dichiarazioni del giovane attore vanno prese con la massima cautela, soprattutto quelle in relazione alla fedeltà dell’approccio narrativo alla saga originale. Tuttavia, è interessante notare come Wolfhard abbia sottolineato gli aspetti legati alla famiglia e alle relazioni umane, qualcosa sulla quale Reitman avrà probabilmente lavorato molto bene, considerati anche alcuni dei suoi precedenti lavori come Juno, Young Adult e Tully. 

LEGGI ANCHE – Ghostbusters: Legacy, Bill Murray conferma il suo ritorno e parla della storia

A più di trent’anni dall’uscita nelle sale dell’iconico Ghostbusters, il cast originale, composto da Bill Murray, Dan Aykroyd, Ernie Hudson, Sigourney Weaver e Annie Potts di nuovo insieme per ridar vita a una delle saghe cinematografiche più amate della storia. Diretto da Jason Reitman, il film sarà nelle sale dall’estate 2020 prodotto da Sony Pictures e distribuito da Warner Bros. Entertainment Italia. Tra i protagonisti anche Mckenna Grace, Finn Wolfhard, Carrie Coon e Paul Rudd.

Ghostbusters: Legacy, diretto da Jason Reitman e prodotto da Ivan Reitman, è il nuovo capitolo della saga originale Ghostbusters. Arrivati in una piccola città, una madre single e i suoi due figli iniziano a scoprire la loro connessione con gli Acchiappafantasmi originali e la segreta eredità lasciata dal nonno. Ghostbusters: Legacy è scritto da Jason Reitman & Gil Kenan.

Christopher Nolan a sostegno dei cinema americani in tempi di Covid-19

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Poiché molte industrie – inclusa quella cinematografica – soffrono economicamente in seguito alle misure preventive varate dopo la pandemia di Coronavirus, il regista Christopher Nolan ha chiesto al Congresso degli Stati Uniti di stanziare dei fondi per le sale americane.

I governi statali hanno approvato tutta una serie di leggi che impongono la chiusura a tempo indefinito di bar, centri commerciali e cinema, provando in questo modo ad arginare  la diffusione del Covid-19. Le conseguenze economiche per questo tipo di attività ed aziende sono state indubbiamente catastrofiche. Il Congresso sta iniziando a discutere circa la possibilità di sostenere economicamente le imprese in difficoltà, in particolare il settore legato al turismo e all’industria dei viaggi.

Adesso, Christopher Nolan si è rivolto al Congresso tramite un saggio pubblicato sul Washington Post per chiedere che i fondi vengano assegnati anche al cinema. Nel suo articolo, Nolan spiega che questa è la più grande crisi che la settima arte abbia mai dovuto affrontare, soprattutto a causa del fatto che migliaia di persone si ritroveranno – quasi certamente – senza un posto di lavoro. Nolan chiede quindi al Congresso di permettere al settore di potersi riprendere e di continuare a garantire quel “senso di comunità” che, in generale, i cinema garantiscono alla popolazione durante la loro quotidiana apertura.

“Oltre all’aiuto che i dipendenti dei cinema hanno bisogno dal governo, la comunità degli esercenti ha bisogno di partnership strategiche e lungimiranti da parte degli studi. Le ultime settimane sono state un promemoria – qualora ne avessimo bisogno – che ci sono cose molto più importanti che andare al cinema. Ma, se si considera ciò che i cinema forniscono e regalano, forse non così tante come si potrebbe pensare.”, ha dichiarato Nolan.

LEGGI ANCHE – Tenet: cosa significa il titolo del nuovo film di Christopher Nolan?

Ricordiamo che il prossimo film di Christopher Nolan ad arrivare nelle sale sarà Tenet, che vede protagonista John David Washington insieme a Robert Pattinson e Elizabeth Debicki.

La trama è attualmente sconosciuta. Il progetto è descritto come un’epopea d’azione che ruota attorno allo spionaggio internazionale, ai viaggi nel tempo e all’evoluzione. Il film arriverà al cinema il 17 luglio 2020.

Protagonisti di Tenet oltre ai già citati Robert Pattinson e John David Washington ci sono anche Elizabeth Debicki, Michael Caine, Kenneth Branagh, Dimple Kapadia, Aaron Taylor-Johnson e Clémence Poésy. Il film, il primo lungometraggio di Nolan dal 2017, anno di Dunkirk, viene descritto come un’epica storia action che si svolge nel mondo dello spionaggio internazionale. Il regista ha scritto la sceneggiatura da un’idea originale e le riprese in sette paesi sono ora in corso.

Il team creativo di Nolan che ha lavorato dietro le quinte include il direttore della fotografia Hoyte van Hoytema, lo scenografo Nathan Crowley, la montatrice Jennifer Lame, il costumista Jeffrey Kurland e il supervisore degli effetti visivi Andrew Jackson. Musiche ad opera del compositore Ludwig Göransson. Warner Bros. Pictures distribuirà Tenet in tutto il mondo.

Fonte: ScreenRant

Aquaman: quando sarà ambientato lo spin-off sui Trench?

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Lo sceneggiatore di Aquaman, David Leslie Johnson-McGoldrick, ha aggiornato in merito all’annunciato spin-off del cinecomic con protagonista Jason Momoa che sarà dedicato ai Trench, le creature marine che nel film di James Wan attaccavano l’imbarcazione di Arthur Curry e Mera.

In un recente Q&A su Twitter, lo sceneggiatore ha spiegato dove si collocherà il film all’interno della timeline del DCEU. È importante chiarire che Johnson-McGoldrick ha scritto la sceneggiatura del primo Aquaman e che adesso è al lavoro su quella del sequel, ma non è in alcun modo coinvolto nello spin-off The Trench. Ciononostante, lo stesso è stato in grado di rispondere alla domanda di un fan che gli ha chiesto come si collocherà il nuovo film all’interno dell’universo condiviso.

Johnson-McGoldrick ha risposto: “Teoricamente, il film sarà ambientato tra il primo Aquaman e il secondo”. Lo sceneggiatore ha poi aggiunto che, da questo punto di vista, le cose sono ancora in fase di sviluppo.

The Trench, secondo quanto riportato negli ultimi aggiornamenti, si muoverà sui toni del genere horror (qualcosa che, anche solo formalmente, aveva già sperimentato James Wan con Aquaman) ma non è chiaro se vedremo, insieme ai mostri, anche qualche membro del cast del cinecomic uscito nelle sale nel 2018.

LEGGI ANCHE – Aquaman: Jason Momoa tornerà nello spin-off sui Trench?

Vi ricordiamo che Jason Momoa è atteso di nuovo nei panni dell’eroe nel sequel del film che ha rilanciato in positivo le sorti dell’universo cinematografico DC. Diverse fonti fanno sapere che gli studios vorrebbero riportare James Wan dietro la macchina da presa di Aquaman 2 ad una condizione: che sia lui a scegliere il gruppo di sceneggiatori e a seguire da vicino il processo di sviluppo.

David Leslie Johnson-McGoldrick, collaboratore ricorrente di James Wan (The Orphan, The Conjuring 2, The Conjuring 3) scriverà la sceneggiatura del film insieme a Will Beal, mentre il regista e Peter Safran saranno co-produttori.

Fonte: ScreenRant

Avengers: Infinity War, la morte di Vision da vicino

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Avengers: Infinity War, la morte di Vision da vicino

Ryan Meinerding, concept artist per i Marvel Studios, ha diffuso via Instagram due nuovi concept di Vision da Avengers: Infintiy War.

L’eroe sintetico, interpretato da Paul Bettany, viene mostrato nella sua versione grigia, senza vita, con il foto sulla fronte in corrispondenza della Gemma della Mente, da dove Thanos l’ha sradicata con la sue mani.

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Avengers: Infinity War è uscito al cinema cinema il 4 Maggio 2018. Christopher Markus e Stephen McFeely si sono occupatidella sceneggiatura del film, mentre la regia è stata affidata a Anthony e Joe Russo.

Il cast del film al momento è composto da Cobie Smulders, Benedict Cumberbatch, Chris Pratt, Vin Diesel, Scarlett Johansson, Dave Bautista, Karen Gillan, Zoe Saldana, Brie Larson, Elizabeth Olsen, Robert Downey Jr., Sebastian Stan, Chris Hemsworth, Chris Evans, Tom Holland, Bradley Cooper, Samuel L. Jacksson, Jeremy Renner, Paul Rudd, Peter Dinklage, Mark Ruffalo, Josh Brolin, Paul Bettany, Benedict Wong, Pom Klementieff e Chadwick Boseman.

Wonder Woman 1984: c’è una relazione trai due villain?

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Wonder Woman 1984: c’è una relazione trai due villain?

Alcune nuove foto di Wonder Woman 1984 ci mostrano una certa vicinanza, per non dire intimità, trai due nuovi personaggi che accompagneranno il ritorno di Gal Gadot nei panni di Diana Prince.

Parliamo dei personaggi di Kristen Wiig e Pedro Pascal, ovvero Barbara Ann Minerva aka Cheetah e Maxwell Lord. Dalla foto diffusa in rete, sembra che i due possano essere intimi, appunto, o comunque lavorare insieme.

Wonder Woman 1984: i segreti nascosti nel trailer

Vi ricordiamo che Wonder Woman 1984 uscirà il 6 giugno 2020. Il film è stato definito dal produttore Charles Roven un sequel “inusuale“, che poterà in scena lo stesso personaggio grazie al lavoro dello stesso team creativo e che seguirà gli eventi del precedente capitolo, ma che i fan non dovrebbero aspettarsi un seguito tradizionale definendolo “la prossima iterazione della supereroina”.

Il film racconterà un lasso di tempo completamente diverso e lo spettatore avrà solo un assaggio di ciò che che Diana ha fatto o affrontato negli anni intermedi. Abbiamo cercato di mettere insieme una storia del tutto diversa che potesse rispettare le stesse emozioni del passato, portare un sacco di umorismo e molta azione coraggiosa. E soprattutto, toccare le corde del cuore.

L’ordine cronologico del personaggio è stato già rimescolato, essendo stata introdotta nell’era contemporanea di Batman v Superman: Dawn of Justice per poi tornare al vecchio secolo con Wonder Woman. Il sequel vedrà ancora Gal Gadot nei panni di Diana Prince opposta a Kristen Wiig, scelta per interpretare la villain Cheetah. Nel cast figureranno anche Chris Pine (volto del redidivo Steve Trevor) e Pedro Pascal.

Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, Greg Grunberg anticipa grandi cose nel Home Video

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Greg Grunberg ha anticipato che la versione in Home Video di Star Wars: L’Ascesa di Skywalker conterrà moltissime sorprese e momenti molto intensi tagliati dal montaggio cinematografico.

Grunberg è stato amico del regista del film, J.J. Abrams, da quando erano bambini. È anche apparso in tutto ciò che Abrams ha diretto da Felicity a Il Risveglio della Forza. L’attore interpreta Snap Wexley, un pilota della Resistenza introdotto in Episodio VII, ma curiosamente assente da Gli Ultimi Jedi.

Star Wars: L’Ascesa di Skywalker è stato accolto con freddezza dalla maggior parte dei fan e dei critici che non hanno gradito lo sviluppo della storia. Prima dell’uscita del film, i fan erano entusiasti che Abrams tornasse al franchise, soprattutto perché quanto realizzato da Rian Johnson con Episodio VIII li aveva resi ancora più scontenti. Quando Abrams è tornato al timone dell’ultimo film, i fan speravano che almeno sarebbe stato ben accolto come la sua prima incursione nell’universo di Star Wars.

In una lunga e dettagliata intervista con THR, Grunberg suggerisce che alcune scene significative sono state lasciate fuori dal montaggio ed è fiducioso che alcune di esse alla fine vengano inserite nella versione home video del film. “Sono entusiasta di vedere gli extra del DVD – dice Grunberg – perché ci sono alcuni momenti fantastici che ho girato e che non vedo l’ora di vedere”.

L’attore continua poi dicendo che è stato particolarmente difficile per lui vedere alcune delle sue scene lasciate fuori dal montaggio del film prima di anticipare modifiche ancora più significative. “Ci sono così tante altre cose – e cose enormi – che penso che le persone apprezzeranno quando lo guarderanno (in Home Video)”, suggerisce.

Lucasfilm e il regista J.J. Abrams uniscono ancora una volta le forze per condurre gli spettatori in un epico viaggio verso una galassia lontana lontana con Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, l’avvincente conclusione dell’iconica saga degli Skywalker, in cui nasceranno nuove leggende e avrà luogo la battaglia finale per la libertà.

Il cast del film comprende Carrie Fisher, Mark Hamill, Adam Driver, Daisy Ridley, John Boyega, Oscar Isaac, Anthony Daniels, Naomi Ackie, Domhnall Gleeson, Richard E. Grant, Lupita Nyong’o, Keri Russell, Joonas Suotamo, Kelly Marie Tran, con Ian McDiarmid Billy Dee Williams.

Diretto da J.J. Abrams e prodotto da Kathleen Kennedy, Abrams e Michelle Rejwan, Star Wars: L’Ascesa di Skywalker è scritto da J.J. Abrams e Chris Terrio, mentre Callum Greene, Tommy Gormley e Jason McGatlin sono i produttori esecutivi.

Fonte: THR

Coronavirus, l’aiuto dell’amichevole Spider-Man di quartiere

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Coronavirus, l’aiuto dell’amichevole Spider-Man di quartiere

Da pochi giorni, lo stato di quarantena in cui l’Italia è costretta da 10 giorni si è esteso a tutto il mondo e anche negli Stati Uniti le persone stanno cominciando ad auto isolarsi in casa per evitare il proliferare del contagio.

Ovviamente, sono molti i messaggi di incoraggiamento dei personaggi famosi indirizzati ai loro fan. I consigli, sempre gli stessi: rimanere in casa, essere pazienti, trovare attività ricreative alternative.

Trai tanti personaggi che si sono uniti al coro di incoraggiamento, c’è anche Jake Johnson che si è offerto per un servizio ai fan molto particolare. L’attore ha doppiato Peter Parker nel film premio Oscar Spider-Man: Un Nuovo Universo e, da quanto è cominciata la quarantena, ha ricevuto molte email da parte di genitori che stavano approfittando di questo tempo a casa con i figli per recuperare il film.

Per questo, l’attore si è offerto di creare una specie di linea di assistenza di Peter Parker/Spider-Man. Inviando una email all’indirizzo [email protected] si avrà la possibilità di ricevere un messaggio registrato personalizzato da parte di Johnson, con la voce di Peter Parker! Il sogno di ogni piccolo fan dell’amichevole Spider-Man di quartiere.

Diretto da Bob Persichetti, Peter Ramsey e Rodney Rothman, il film ha introdotto ai fan il multiverso di Spider-Man. Mentre la storia del film era incentrata su Miles Morales (Shameik Moore), erano presenti anche una serie di altre Spider-persone come Spider-Gwen (Hailee Steinfeld), Spider-Ham (John Mulaney), Spider-Man Noir (Nicolas Cage), Peter B. Parker (Jake Johnson) e Peni Parker (Kimiko Glenn).

Ognuno con stile e toni unici, alla fine il gruppo ha unito le forze per salvare i rispettivi universi dalle macchinazioni di Wilson Fisk (Liev Schreiber) e da una inedita versione di Doctor Octopus femmina.

Spider-Man: Un nuovo universo è la sorpresa del 2018, il film, con protagonista Miles Morales, sta dominando la stagione dei premi e si avvia, incontrastato, a vincere il premio Oscar 2019 nella categoria Miglior Film d’animazione, prima volta per la SONY.

Spider-Man: Un Nuovo Universo 2, ecco la data di uscita

Cena con Delitto – Knives Out: i dettagli nascosti nel film di Rian Johnson

Cena con delitto – Knives Out è stato uno dei film più acclamati della passata stagione cinematografica, tanto dalla critica quanto dal pubblico. La pellicola di Rian Johnson, regista di Star Wars: Gli Ultimi Jedi, è un omaggio al mystery crime e ad un genere – il giallo, o whodunit – divenuto celebre grazie ai popolarissimi romanzi della scrittrice Agatha Christie.

In attesa di scoprire maggiori dettagli sul sequel ufficializzato di recente (e che vedrà il ritorno di Daniel Craig nei panni del detective Benoit Blanc), ecco 15 curiosi dettagli che forse non avete notato in Cena con delitto – Knives Out

Ovviamente, se non avete visto il film, ATTENZIONE AGLI SPOILER!

Il ritratto di Harlan Thrombey

Quando nel film ci viene mostrata per la prima volta la dimora dei Thrombey (l’ambientazione principale del film), una delle prime cose che balzano all’occhio è sicuramente il grande ritratto del patriarca di famiglia, Harlan Thrombey, interpretato da Christopher Plummer. Nel ritratto, lo sguardo stoico di Harlan suggerisce che la sua è una figura palesemente intimidatoria, in grado di dominare e persuadere gli altri componenti della famiglia.

Tuttavia, verso la fine del film, quando il dipinto viene nuovamente inquadrato, qualcosa è cambiato. Marta (Ana de Armas) viene scagionata dall’accusa di omicidio e riesce finalmente a prendere il controllo della casa: per un attimo, la ragazza si sofferma a guardare il ritratto di Harlan: adesso, lo sguardo severo sul volto del defunto è stato sostituito da un sorriso di approvazione decisamente furbetto.

Versioni differenti della stessa storia

Quando la grande famiglia Thrombey ci viene presentata per la prima volta, nessuno dei suoi membri sembra essere davvero una “cattiva persona”. Tuttavia, le loro personalità egocentriche e i loro modi di agire conniventi iniziano quasi subito a prendere il sopravvento. In particolare, ognuno dei figli del vecchio Harlan Thrombey si cimenta nel racconto della propria versione di quanto accaduto durante la notte della festa di compleanno del loro anziano papà.

Ogni versione della storia contiene di volta in volta un dettaglio che la rende diversa in base al personaggio che la racconta. Ognuno dei figli di Harlan fa di tutto, adesso, per apparire agli occhi di Benoit Blanc (Daniel Craig) come il “figlio perfetto”…

La macchia di sangue

Alla fine del film, Marta (Ana de Armas) chiede a Benoit Blanc (Daniel Craig) quando ha iniziato a sospettare che fosse coinvolta nella morte di Harlan (Christopher Plummer). Il detective le confessa che quando l’ha incontrata per la prima volta, subito ha notato la macchia di sangue su una delle sue scarpe. Quando rivediamo la scena del loro primo incontro, effettivamente Blanc getta subito un’occhiata ai piedi della ragazza.

Durante tutto l’arco del film, il detective accenna continuamente alla sua “osservazione”, senza che Marta se ne accorga mai: Benoit, infatti, continua a ripetere frasi come “Qualcosa è in atto” oppure “Il gioco è in atto”, indirizzate proprio a Marta e riferite proprio a quell’indizio principale che aveva notato fin da subito.

La palla da baseball

Considerato il grande intreccio narrativo del film, è facile che ad una visione più superficiale si possano trascurare tutta una serie di dettagli relative a trame secondarie. Una di queste riguarda Linda (Jamie Lee Curtis), la quale viene a sapere da suo padre Harlan che suo marito Richard (Don Johnson) la tradisce. Ma Richard non sarà così furbo come egli stesso crede, permettendo a sua moglie di scoprire da sola l’alto tradimento…

Quando Richard scopre che la lettera che Harlan ha scritto per Linda è vuota, lancia la palla da baseball del defunto scrittore di romanzi gialli fuori dalla finestra del suo studio. In seguito, il detective Blanc trova la palla e la lancia al cane; a sua volta, il cane porta la palla a Linda che la rimette al suo posto, scoprendo così la lettera del padre. Se Richard non avesse lanciato la palla, nessuna lettera sarebbe mai stata trovata da Linda.

Il mistero del telefono

Questo è uno dei dettagli più interessanti nascosti all’interno del film, ed è stato rivelato dallo stesso Rian Johnson. Tutti i personaggi della storia possiedono (o comunque usano) un iPhone: l’unico a non usare mai uno dei celebri smartphone prodotti da Apple è Ransom, il personaggio di Chris Evans, che alla fine si scoprirà essere il vero assassino.

Il dettaglio curioso – come spiegato dal regista del film – è che la Apple non consente mai alle produzioni cinematografiche di far usare i suoi apparecchi ai cattivi della storia: quindi, se il pubblico fosse venuto a conoscenza di questo dettaglio prima, avrebbe potuto facilmente intuire da subito chi era l’assassino.

Wanetta “Nana” Thrombey

La famiglia Thrombey è ricca di personaggi tanto interessanti quanto divertenti, bizzarri e sopra le righe. Probabilmente, il personaggio più sottovalutato della storia è quello di Wanetta “Nana” Thrombey, la nonna, una donna incredibilmente anziana che riesce a malapena a sentire e la cui vista non certamente delle migliori.

Ciononostante, l’anziana signora aiuta inavvertitamente a risolvere il caso, perché, al di là di una scarsa vista, è ancora dotata di una memoria di ferro. Il personaggio è interpretato da K Callan, prolifica attrice apparsa negli ultimi anni in serie come Justified e Veep. È interessante notare che, sebbene “Nana” interpreti la madre di Harlan Thrombey, nella realtà la Callan è di qualche anno più giovane di Christopher Plummer.

Il cameo di Joseph Gordon-Levitt

Il cast del film si compone di attori di grandissima fama e talento, ma i fan potrebbe non sapere che un’altra celebre stella di Hollywood ha preso parte alla pellicola. Joseph Gordon-Levitt ha recitato nel primo film diretto da Rian Johnson, Brick – Dose mortale, e da allora – in qualche modo – è sempre apparso in tutti i suoi lavori. 

L’attore è presente anche in Cena con delitto – Knives Out: Gordon-Levitt è infatti accreditato come interprete del detective Hardrock, ma nel film è possibile sentire soltanto la sua voce (chiaramente nella versione originale): è il poliziotto nella serie crime che la sorella di Marta sta guardando all’inizio del film. 

Le origini di Marta

Una delle grandi sorprese del film è che, nonostante tutti gli eccentrici membri della famiglia Thrombey, alla fine il vero grande protagonista della storia è l’infermiera di Harlan, Marta (interpretata da Ana de Armas). Attraverso il personaggio di Marta e  il modo in cui lo stesso viene trattato dai membri della famiglia Thrombey, il film affronta tutta una serie di questioni purtroppo ancora oggi intimamente connesse con il mondo in cui viviamo, come la lotta di classe e la “supremazia” della razza.

Anche se le viene costantemente ripetuto che fa parte della famiglia, è chiaro che nessuno  dei Thrombley – a parte Harlan – si sia mai preoccupato di conoscere davvero Marta, la sua vita e la sua storia. Durante tutto il film, i membri della famiglia fanno riferimento al paese d’origine di Marta, tranne ogni volta che nominano un altro paese sudamericano. In seguito viene dato per scontato che Marta sia nata in America.

Ricky Jay

A quanto pare, Rian Johnson adora impreziosire i suoi film attraverso la presenza di attori di grande talento. Sfortunatamente, uno di questi non ha potuto prendere parte a Cena con delitto – Knives Out. Stiamo parlando di Ricky Jay, noto per Boogie Nights e la serie Deadwood. Jay era anche un celebre illusionista e aveva già lavorato con Johnson in qualità di consulente per il suo film The Brothers Bloom. 

In origine, Jay avrebbe dovuto interpretare nel film il signor Proofroc, la guarda di sicurezza della famiglia Thrombey, ma purtroppo è deceduto prima dell’inizio delle riprese. La parte è stato poi affidata ad Emmett Walsh, ma un’immagine di Jay appare comunque sullo schermo poco prima che Walsh entri in scena per la prima volta.

Frank Oz

Sebbene ci siano molti volti noti nel film, un membro del cast potrebbe essere passato inosservato all’occhio dello spettatore. Sebbene sia molto famoso, non sempre è facile associare il suo volto al suo nome. Frank Oz, l’uomo dietro Miss Piggy e Yoda, appare nel film nei panni dell’avvocato che legge le volontà di Harlan alla sua famiglia.

Oz ha incontrato Rian Johnson mentre questi lavorava a Star Wars: Gli Ultimi Jedi, e i due sono diventati amici. Johnson ha convinto Oz a recitare  in un piccolo ruolo nel film, nonostante la reticenza di Frank ad apparire davanti la macchina da presa. E infatti, Cena con delitto – Knives Out rappresenta la prima apparizione cinematografica di Oz da oltre 20 anni.

La teoria della ciambella

Nell’interpretare un famoso detective privato, Daniel Craig ha avuto la possibilità di sfoggiare il suo lato più ironico e divertente. Una delle sue scene più memorabili del film è sicuramente l’epica ed esilarante riflessione su una buona tecnica d’investigazione, che Blanc paragona ad una ciambella col buco, la cui ricetta non è facile da realizzare. Sebbene sia un po’ difficile seguire il pensiero di Blanc, l’analogia ha sorprendentemente un senso…

Rian Johnson ha voluto arricchire maggiormente l’analogia in questione (rendendola anche visibile) con una dose maggiore di umorismo, grazie all’immagine del bersaglio di coltelli presente in molte scene, dagli interrogatori alla rivelazione dell’identità dell’assassino. Forse la connessione tra la ciambella e il bersaglio non balzerà subito all’occhio, ma è impossibile non notare come, in realtà, il bersaglio costituito da tanti coltelli assomigli proprio ad una gigantesca ciambella…

La punizione di Richard

Nonostante il cast così ricco di personaggi interessanti, Johnson decide di risolve non solo il mistero centrale a metà del film, ma anche alcune delle trame secondarie più divertenti. Ad esempio, scopriamo già all’inizio che Richard (Don Johnson) ha una relazione extraconiugale che Harlan minaccia di raccontare in una lettera a sua figlia Linda (Jamie Lee Curtis).

Anche se Richard trova la lettera dopo la morte di Harlan e scopre che è vuota, in seguito ci viene rivelato che Harlan ha scritto alla figlia Linda una lettera con inchiostro invisibile e che il segreto verrà comunque scoperto dalla stessa. L’ultima inquadratura di Richard ci mostra il personaggio con un occhio nero, presumibilmente per gentile concessione di Linda.

Ransom e i cani

Johnson ha trovato un modo geniale per creare un approccio totalmente nuovo al whodunnit e, allo stesso tempo, divertirsi con le convenzioni di genere. Ad un certo punto, nel film, sembra che ci venga detto esattamente chi è il responsabile della morte di Harlan; solo alla fine scopriamo la verità, e ciò che il vero colpevole è il personaggio di Ransom (Chris Evans).

Naturalmente, come ogni racconto giallo che si rispetti, questa rivelazione è in realtà disseminata lungo tutto il film. Un esempio lampante in tale senso è rappresentato dai cani della tenuta dei Thrombey. Quando Ransom appare per la prima volta in scena, viene attaccato dai cani che abbaiano, che lo avevano già avvistato mentre sgattaiolava durante la notte della morte di Harlan. 

Un vero coltello

La sceneggiatura di Johnson è piena di prefigurazioni talmente divertenti da rendere ogni nuova possibile visione una continua scoperta di dettagli nascosti. Non ci sono soltanto indicazioni sul fatto che Ransom (Chris Evans) sia il vero colpevole, ma anche alla sua eventuale caduta.

Dopo che Blanc (Daniel Craig) espoone tutte le prove che incriminano Ransom, con Marta (Ana de Armas) che lo induce ad ammettere l’omicidio di Fran, Ransom cerca di vendicarsi. Prende un coltello dalla “ciambella” e tenta di pugnalare Marta, solo per scoprire che il coltello è in realtà un falso. In precedenza, Harlan aveva criticato lo stile di vita del nipote, affermando che non era in grado di notare la differenza tra un oggetto di scena o e un vero coltello.

Il cuore del film

Il personaggio di Marta (Ana de Armas) è davvero il cuore del film, un personaggio per il quale è davvero facile fare il tifo. Lo spettatore vuole che riesca a nascondere le tracce a suo sfavore e che alla fine tutto si risolva nel migliore dei modi. In fin dei conti, Marta una brava persona; sono gli altri che la circondano ad essere persone egoiste e disoneste.

All’inizio del film, Marta e Harlan giocano a “Go” e Harlan continua a ripetere che non riesce a capire come la ragazza riesca a batterlo di continuo. Marca risponde: “Non sto giocando per batterti. Sto giocando per dare vita ad uno schema bellissimo”. Alla fine, tutti gli altri stavano cercando di ottenere quello che volevano, mentre Marta stava solo cercando di fare la cosa giusta. Ed è lei a vincere ancora una volta…

Fonte: ScreenRant

Harry Potter e il prigioniero di Azkaban: quello che non sai su Fierobecco

Il mondo di Harry Potter è pieno di creature magiche più o meno affascinanti o degne di nota. Tra le creature più affascinanti e regali che il maghetto incontra nel corso delle sue avventure c’è senza dubbio Fierobecco, l’ippogrifo che il protagonista conosce in Harry Potter e il prigioniero di Azkaban.

Sappiamo che l’ippogrifo diventa fondamentale nel finale della storia, perché sarà il “mezzo” di trasporto grazie al quale Sirius Black, padrino di Harry, riuscirà a trovare la salvezza, ma quanto conosciamo bene Fierobecco (e il processo che lo ha portato in vita, nel film di Alfonso Cuaron)? Ecco quello che non sai su Fierobecco.

Cose che non sai su Fierobecco

8. Un compromesso

Per realizzare il personaggio di Fierobecco è stato necessario un compromesso. Zoologicamente parlando, un animale della sua taglia avrebbe bisogno di ali molto più grandi e più lunghe per sostenerlo in volo, ma questo era ritenuto poco pratico per il design del suo personaggio. Il concept artist Dermot Power ha voluto rappresentare Fierobecco come una “bestia nobile” con “potenziale magico romantico”, ma il regista Alfonso Cuarón non ha approvato i suoi progetti.

7. Fierobecco e Harry Potter

Dal loro primo incontro, ci rendiamo conto che Harry e Fierobecco stabiliscono un legame profondo. La bestia è molto fiera e altera, tuttavia l’approccio di Harry, rispettoso e dimesso, la fa sentire a proprio agio e lo accoglie da pari, accettandolo come proprio cavaliere. Il film (e il libro) mostrano molto bene questo primo contatto e la nascita di questo legame. Lo stesso avverrà con Sirius, più avanti nella storia. Il suo rapporto sarà invece un po’ più turbolento con Hermione, che l’animale accetta come “peso” solo per intercessione di Harry. La poca simpatia è reciproca, nonostante il fatto che la ragazza si impegnerà più di tutti affinché l’animale sfugga al suo destino di morte.

Cose che non sai su Fierobecco

6. Fierobecco fa la cacca in scena

A circa trentaquattro minuti dall’inizio del film, quando viene presentato Fierobecco l’Ippogrifo, durante la lezione di Cura delle Creature Magiche, subito dopo che Ron spinge Harry in avanti, c’è una scena rapidissima in cui si vede l’animale che… fa la cacca! Il team della CGI riteneva che questo sarebbe stato il primo esempio di un animale in CGI che espleta i suoi bisogno in pubblico, ma la mini-serie della BBC Nel mondo dei dinosauri (1999) l’aveva fatto già prima. Resta comunque la prima volta che una scena del genere viene girata per un film.

5. Funko Pop e Peluche di Fierobecco

Nonostante l’aspetto fiero e austero della creatura magica, l’Ippogrifco Fierobecco si presta benissimo al merchandising del film, con pupazzi e peluche, nonché gli amatissimi Funko pop, che vanno ancora a ruba.

Cose che non sai su Fierobecco

4. Il boia Mangiamorte

Il carnefice inviato per uccidere Fierobecco si chiama Walden Macnair, che in seguito viene rivelato essere un Mangiamorte, nella scena del cimitero di Harry Potter e il calice di fuoco (2005), si tratta di uno dei fedeli di Voldemort che sono rimasti nell’ombra nel periodo della sua caduta. Successivamente, nel quinto capitolo, scopriremo che è Macnair il prescelto da Voldemort per andare a trattare con i Giganti durante il reclutamento del suo nuovo esercito. Nella scena che vede il boia protagonista, da piano di lavorazione, doveva essere presente anche un gongolante Lucius Malfoy, principale artefice della condanna a morte dell’Ippogrifo, ma dei conflitti di schedule di Jason Isaac non hanno permesso all’attore di essere presente per la scena in questione.

3. Fierobecco in inglese

In tutta la saga di Harry Potter i nomi sono molto spesso portatori di significato, ci danno indicazioni su quello che è il carattere del personaggio che “li porta”. Il nome di Fierobecco non fa eccezione, e così come in italiano possiamo cogliere il senso che formano le due parole che compongono il suo nome (fiero+becco), il nome di Fierobecco in inglese presenta la stessa caratteristica: Buckbeak che tradotto letteralmente vuol dire “becco che fa resistenza”.

Cose che non sai su Fierobecco

2. Fierobecco capisce l’inglese?

Nella scena in cui viene presentato ai ragazzi, Fierobecco ferisce Draco Malfoy, dopo che il ragazzo incauto lo ha offeso. Questo non vuole certo dire che l’ippogrifo ha capito cosa gli ha detto il Serpeverde, ma rende l’animale molto simile agli animali da compagnia che percepiscono l’atteggiamento che hanno gli umani con loro e agiscono di conseguenza. Percependo l’approccio ostile del ragazzo, Fierobecco ha attaccato per proteggersi.

1. Harry Potter e il prigioniero di Azkaban 23 marzo 2020

Il palinsesto di Italia Uno ha programmato l’intera saga di Harry Potter nel corso del lockdown che ha interessato tutta l’Italia a causa della pandemia da coronavirus.

Ultras, recensione del film di Francesco Lettieri

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Ultras, recensione del film di Francesco Lettieri

Dopo aver saltato la programmazione prevista per tre date in sala (9-10-11 marzo) a causa dell’emergenza sanitaria mondiale, Ultras, esordio al lungometraggio di Francesco Lettieri, arriva su Netflix, disponibile dal 20 marzo, per fare ulteriore compagnia agli abbonati in quarantena.

Famoso per i videoclip che ha realizzato per Calcutta, Motte e per Liberato, che firma anche la bella colonna sonora del film, Lettieri si cimenta con il lungometraggio in cui riversa la sua esperienza e anche la sua poetica, già rintracciabile nell’occhio con cui vede e racconta la musica degli artisti con i quali ha collaborato.

La trama di Ultras

La storia del film nasce da un soggetto scritto per un video di Motta, che ha rielaborato con Peppe Fiore e sviluppato in una sceneggiatura. L’ambientazione è quella della periferia napoletana, i protagonisti un gruppo di ultras che si fanno chiamare Apache e il loro ex leader, Sandro, un DASPO che non può più seguire la sua passione per il calcio e per il Napoli e che si trova in un momento cruciale della sua vita.

A cinquant’anni, l’uomo che tutti chiamano ‘O Mohicano, si confronta da una parte con il suo retaggio di capo ultras, di leader della tribù di tifosi, una dimensione che lo soffoca e lo attira a sé, dall’altra con la volontà di evadere per la prima volta dall’unica realtà che lui abbia mai conosciuto, possibilità di evasione che gli viene offerta dall’incontro con Terry, una donna vivace e in pace con se stessa, che pur trovando piacere nella sua compagnia, non sembra aver bisogno di lui, né di nessun altro uomo.

La realtà di Sandro deflagra nel momento in cui si rende conto che, prima di riuscire ad andare avanti con la sua vita e i suoi desideri, deve mettere ordine nel suo passato, appianando i conflitti tra vecchi e nuovi ultras ed espiare una colpa che ancora grava sulla sua anima.

La tribù degli ultras

Lettieri non racconta il calcio, né racconta i tifosi in senso stretto, il fuoco del suo racconto è sulla tribù e sull’umanità verace, a volte respingente, che in essa si agita, è sull’individuo protagonista, figura tragica ed eroica che prova a scappare dai suoi demoni. A dare corpo  a Sandro c’è Aniello Arena, già protagonista della fiaba garroniana di Reality e ora alle prese con un ruolo che lo pianta ben dentro il tessuto della realtà ma che l’occhio del regista trasfigura in eroe che combatte la furia degli dei e del caso per riuscire a salvarsi, a salvare i suoi, e ritrovare quell’umanità che nei fuochi di gioventù era andata perduta.

Intorno a Sandro si muovono moltissimi personaggi, ognuno con una propria complessità e una propria ragione, e ognuno di essi è mosso dalle proprie viscere. Con Ultras, Lettieri ci offre il ritratto veritiero appassionato eppure respingente di una fetta di umanità che nella dimensione tribale, tra bene e male, trova la sua identificazione.

L’inedita Napoli di Ultras

Trai tanti personaggi che popolano Ultras, un posto d’onore spetta alla città di Napoli. Come aveva fatto anche Claudio Giovannesi con La paranza dei bambini, Francesco Lettieri porta sullo schermo una Napoli nota eppure differente, lontana dalle immagini da cartolina, dagli scorci famosi, una Napoli che si ammanta di tutta la sua bellezza sporca e antica, magica e affascinante eppure implacabile.

Ultras racconta l’epica tragica di un uomo che fugge dal proprio passato ma che per lasciarselo alle spalle deve affrontarlo, tenendosi pronto anche a scontrarsi con i membri della sua stessa tribù.

Guardiani della Galassia Vol. 3: confermato il ritorno di Kraglin

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Continuano a piovere interessanti indiscrezioni sui prossimi progetti di James Gunn grazie ai Q&A che il regista e sceneggiatore continua a tenere via Instagram in questi giorni di reclusione forzata, causa Covid-19.

Di recente il regista ha confermato, in risposta alla domanda di un fan, che suo fratello Sean tornerà a vestire i panni di Kraglin in Guardiani della Galassia Vol. 3: “Che tipo di film dei Guardiani sarebbe senza Kraglin?”, ha risposto Gunn, confermando quindi che il fratello apparirà nel terzo capitolo dedicato alle avventure di Star Lord & co.

LEGGI ANCHE – Guardiani della Galassia Vol. 3 chiuderà le storie del Vol. 1

Naturalmente, c’è ancora una possibilità che Thor non appaia affatto in GOTG Vol. 3. La scorsa estate, è stato ufficialmente annunciato che il Dio del Tuono sarebbe stato il protagonista di un quarto film in solitaria, Thor: Love and Thunder, che arriverà nelle sale prima di Vol. 3. Di recente, è stato chiesto a Pratt della possibile inclusione di Thor in Vol. 3, e l’attore ha rifiutato di confermare se il Dio del Tuono si unirà ufficialmente ai Guardiani nella loro prossima avventura.

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Scritto e diretto da James GunnGuardiani della Galassia Vol. 3 non ha ancora una data di uscita ufficiale. Le riprese del film dovrebbero partire ufficialmente a Febbraio 2021.

Torneranno nel cast Chris PrattZoe SaldanaDave BautistaPom Klementieff e Karen Gillan, con Vin Diesel e Bradley Cooper che offriranno ancora le loro voci. Nel film è atteso anche Chris Hemsworth nei panni di Thor.

Fonte: ScreenRant

Justice League: Mortal, ecco la maschera del Batman di Armie Hammer

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Insieme a Superman Lives di Tim Burton, Justice League: Mortal è uno dei progetti mai realizzati che da sempre continuano ad affascinare gli appassionati di fumetti. Come sappiamo, il film doveva essere diretto da George Miller e avrebbe dovuto vedere nel cast – tra gli altri – anche Armie Hammer (Chiamami Col Tuo Nome) nei panni di Batman.

Nelle ultime ore il regista Ryan Unicomb, che sta lavorando ad un documentario sul backstage di Justice League: Mortal, ha condiviso attraverso il suo account Instagram uno scatto inedito che ci mostra la maschera (o una delle possibili maschere, come suggerito dallo stesso Unicomb) del Crociato di Gotham che Hammer avrebbe dovuto sfoggiare nel film.

Nella didascalia che ha accompagnato l’immagine, Ryan Unicomb ha scritto: “Dato che il mondo è in isolamento, penso che la comunità abbia bisogno di un’iniezione di ‘roba fica’. Ecco UNO dei cappucci di Armie Hammer da Justice League: Mortal.”

LEGGI ANCHE – Justice League Mortal: un doc sul film mai realizzato di George Miller

Proprio Armie Hammer ha di recente svelato in un’intervista che il suo Cavaliere Oscuro sarebbe stato ancora più dark delle altre versioni viste sul grande schermo:

Volevo che il personaggio fosse davvero dark. Anche nel look, che era un’idea di George, che rispecchiava quanto riportato nella sceneggiatura, e cioè quello che nessuno aveva mai raccontato prima: un uomo psicotico che sceglie di indossare un costume, tutto nero, e agisce di notte per combattere i criminali […] Bruce Wayne era la maschera che non avevamo mai visto veramente, un nevrotico e schizofrenico eroe borderline che non si fidava di nessuno, nemmeno dei membri della Justice League“.

Fonte: ScreenRant

Billions 5: promo ufficiale della quinta stagione

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Billions 5: promo ufficiale della quinta stagione

Showtime dopo il teaser promo ha diffuso il promo ufficiale di Billions 5, la quinta stagione di Billions con protagonista Damian Lewis e Paul Giamatti.

La stagione 5  di Billions sarà presentata in anteprima domenica 3 maggio su SHOWTIME. Nella quinta stagione di MILIARDI, Bobby Axelrod (Lewis) e Chuck Rhoades (Giamatti) vedono riaccendersi la loro feroce rivalità, mentre nuovi nemici si alzano e prendono la mira. Il pioniere dell’impatto sociale Mike Prince (Stoll) rappresenta una vera minaccia per il dominio di Axe e Chuck fa la febbre con un formidabile procuratore distrettuale. Taylor Mason (Asia Kate Dillon) è costretto a tornare ad Ax Capital, dove devono lottare per proteggere i loro dipendenti e le loro risorse. Wendy Rhoades (Maggie Siff) rivaluta la sua lealtà e crea sorprendenti nuove alleanze che la mettono in contrasto sia con Chuck che con Ax. In questa stagione, la lotta per il potere diventa una lotta per la sopravvivenza e tutti i personaggi devono adattarsi o rischiare l’estinzione. Margulies interpreterà Catherine Brant, professore di sociologia della Ivy League e autore di bestseller.

Billions 5

In Billions 5 protagonisti sono il premio Oscar, vincitore di Emmy e Golden Globe, Paul Giamatti e vincitore dell’Emmy e Golden Globe Damian Lewis, Billions è una delle serie drammatiche più importanti della rete, con una media di cinque milioni di spettatori settimanali su tutte le piattaforme. Le prime tre stagioni di BILLIONS sono andate in onda in Italia su Sky Atlantic e sono disponibili su Now Tv.

Quando tutti sono fuori per cercare vendetta, nessuno è al sicuro.  Bobby Axelrod (Lewis) e Chuck Rhoades (Paul Giamatti), ex nemici, e Wendy Rhoades (Maggie Siff), moglie del primo e fidata consigliere del se condo, si sono uniti per formare un’alleanza difficile da pensare ma molto efficace, mirata allo sradicamento di tutti i loro rivali, tra cui Grigor Andolov (guest star John Malkovich), Taylor Mason (Asia Kate Dillon), Brian Connerty (Toby Leonard Moore) e Waylon “Jock” Jeffcoat (guest star Clancy Brown). L’ambizione e il tradimento sono da sempre al centro di BILLIONS, e in questa stagione tutti i personaggi scoprono esattamente quanto è alto il prezzo che dovranno pagare per soddisfare tali esigenze. La serie vede protagonisti nel cast anche David Costabile, Condola Rashad, Kelly AuCoin, Jeffrey DeMunn e Malin Akerman.

BILLIONS 5 è stato creato e prodotto esecutivamente dagli showrunner Brian Koppelman e David Levien. La serie è stata creata anche da Andrew Ross Sorkin.

Spider-Man: in arrivo gli spin-off su Solo e Man-Wolf

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Spider-Man: in arrivo gli spin-off su Solo e Man-Wolf

Arriva da The Illuminerdi la notizia – non confermata ufficialmente – che la Sony Pictures avrebbe messo in cantiere altri due spin-off di Spider-Man, con l’intento di ampliare maggiormente lo Spider-Verse al di là del MCU e dei film con protagonista Tom Holland.

Secondo la fonte, sarebbe in sviluppoo sia uno spin-off dedicato a Solo che uno dedicato a Man-Wolf: Solo, alter ego di James Bourne, è stato creato da David MichelinieMarc Silvestri nel 1986, ed è apparso per la prima volta in “Web of Spider-Man” #19; Bourne faceva parte di una squadra antiterroristica della NATO, Omega Strike: dopo esserci entrato, gli vennero impiantati dei microchip nel cervello che gli donarono la capacità di teletrasportarsi. Si è scontrato al fianco dell’Uomo Ragno molte volte contro i Sinistri Sei ed un esperto nell’uso della spada e in molte armi da fuoco.

Man-Wolf, invece, alter ego di John Jameson, è stato creato da Stan Lee e Steve Ditko, ed è apparso fin dal primo numero di “Amazing Spider-Man” del 1963; Jameson è il figlio di J. Jonah Jameson, il direttore del giornale Daily Bugle, ed è un astronauta al servizio della NASA. Durante una passeggiata lunare trova una misteriosa gemma proveniente da un’altra dimensione: la gemma si fonde con il suo corpo e, una volta che John torna sulla Terra, essa reagisce con la luce della luna tramutandolo nell’Uomo Lupo. Il personaggio è già apparso in Spider-Man 2 di Sam Raimi, interpretato da Daniel Gillies.

Di recente è stato annunciato anche un altro misterioso spin-off di Spider-Man affidato a Roberto Orci, co-sceneggiatore di The Amazing Spider-Man 2, ingaggiato per scrivere la sceneggiatura.

LEGGI ANCHE – Spider-Man: Work From Home, la parodia che ci invita a “restare a casa”

In attesa di nuovi dettagli su tutti questi progetti, ricordiamo che le riprese di Spider-Man 3 dovrebbero partire ufficialmente quest’estate. Il film vedrà ancora una volta riuniti Tom Holland e il regista Jon Watts, che aveva già diretto Spider-Man: Homecoming del 2017 e Spider-Man: Far From Home dello scorso anno.

Lo Spider-Verse della Sony è stato ufficialmente inaugurato nel 2018 con Venom, il cinecomic con protagonista Tom Hardy. A luglio arriverà il secondo film dell’universo condiviso, ossia Morbius, con protagonista il premio Oscar Jared Leto. Attualmente è in fase di produzione Venom 2, che vedrà il ritorno di Hardy e che sarà diretto da Andy Serkis.

Cannes 2020: Spike Lee, presidente di giuria, commenta lo spostamento

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Ieri il comitato di organizzazione del Festival francese ha (finalmente) ufficialmente annunciato che Cannes 2020 non si svolgerà nelle date previste quest’anno (12-23 maggio) ma che sarà posticipato ad una data da decidersi tra fine giugno e inizio luglio.

Festival di Cannes 2020 ufficialmente rimandato

A commentare questa decisione è intervenuto Spike Lee, presidente designato della giuria ufficiale della 73° edizione del Festival. “Concordo al 100% con Thierry e il Cannes Film Festival. Il mondo è cambiato e lo sta facendo ancora ogni giorno. La gente sta morendo e il Presidente francese ha detto, varie volte, che siamo in guerra. È un periodo del genere, in effetti. Le cose che amiamo hanno dovuto fare un passo indietro: il cinema, la TV, lo sport, l’NBA è uno sport globale, il baseball. Cosi tante cose sono state spostate e concordo con questa decisione”. Ha dichiarato il regista a Variety.

“Non dimentichiamoci che è il più grande festival del mondo, il più grande palcoscenico per il cinema e sarò il primo presidente della giuria nero. Per cui, sapete, non posso pretendere di sapere cosa succederà domani. Tutti dobbiamo pregare, per uscirne trovando un vaccino e rialzarci, fisicamente, emotivamente e finanziariamente, in tutto il mondo. Non è uno scherzo, non è un film, la gente sta morendo”.

Infine, nel suo consueto approccio politico, ha rivolto una riflessione al Presidente Trump e al suo modo di gestire questa crisi mondiale: “Vorrei che Trump la smettesse di chiamarlo Chinese virus, per favore basta. Sta mettendo in pericolo gli asiatici americani in tutto il paese”.

What We Do In The Shadows 2: trailer ufficiale

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What We Do In The Shadows 2: trailer ufficiale

Il canale americano FX dopo teaser promo ha diffuso il trailer ufficiale di What We Do In The Shadows 2, l’attesa seconda stagione di What We Do In The Shadows.

What We Do In The Shadows 2

What We Do In The Shadows 2 è l’annunciata seconda stagione della serie What We Do In The Shadows creata da Jemaine Clement per il canale FX e basata sull’omonimo film del 2014 scritto da Clement e Taika Waititi. What We Do in the Shadows è ambientato a Staten Island e segue quattro vampiri che sono stati coinquilini per centinaia di anni.

Nella seconda stagione di What We Do In The Shadows ritorneranno i protagonisti Kayvan Novak nel ruolo di Nandor the Relentless, un vampiro che ha 757 anni e che una volta era un soldato dell’Impero ottomano. Matt Berry nei panni di Laszlo Cravensworth, un vampiro nobile inglese trasformato da Nadja e ora sposato con lei. Natasia Demetriou nel ruolo di Nadja, una vampira romana, sposata con Laszlo. Harvey Guillén nel ruolo di Guillermo, familiare “paziente” di Nandor. Mark Proksch nel ruolo di Colin Robinson, un vampiro energetico che vive con il trio.

Nei ruoli ricorrenti troviamo Doug Jones nel ruolo del barone Afanas, un antico vampiro del Vecchio Paese che crede che i vampiri dovrebbero governare il mondo. Beanie Feldstein nei panni di Jenna, una LARPer e vergine che Guillermo ha attirato per i banchetti dei vampiri. Jake McDorman nel ruolo di Jeff Suckler, una reincarnazionedell’ex amante umano di Nadja, Gregor, un cavaliere che è stato ucciso dalla decapitazione in ciascuna delle sue vite.

Star Wars: come Palpatine è sopravvissuto dopo Il Ritorno dello Jedi

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È ancora una volta il romanzo basato su Star Wars: L’Ascesa di Skywalker – uscito negli Stati Uniti il 17 marzo – a sciogliere alcuni dubbi che, purtroppo, il film di J.J. Abrams ha inevitabilmente instillato nello spettatore. Dopo la conferma che la versione di Palpatine che abbiamo visto nel film è a tutti gli effetti un “clone”, adesso veniamo finalmente a conoscenza di come l’Imperatore è riuscito a sopravvivere dopo il finale de Il Ritorno dello Jedi.

Verso la fine del libro, durante la scena in cui Rey finge di prendere parte al rituale “Sith”, l’autore del romanzo Rae Carson descrive un passaggio in cui Rey ha alcune visioni sul passato di Palpatine, a cominciare da quando è stato scagliato da Darth Vader nel reattore della Morte Nera. È qui che viene spiegato esattamente come è sopravvissuto l’Imperatore:

“Plagueis non aveva agito abbastanza in fretta al momento della sua morte. Ma Sidious, avvertendo la luce tremolante del suo apprendista, era invece pronto da anni. Quindi l’Imperatore, in declino e morente, invocò tutto il potere oscuro della Forza per spingere la sua coscienza molto, molto lontano, in un posto segreto al quale stava già pensando. Il suo corpo era morto, come una nave vuota, molto prima che trovasse il fondo del reattore, e la sua mente si scagliò verso una nuova consapevolezza in un nuovo corpo – doloroso, temporaneo.” 

LEGGI ANCHE – Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, tagliato un collegamento con Darth Vader

Lucasfilm e il regista J.J. Abrams uniscono ancora una volta le forze per condurre gli spettatori in un epico viaggio verso una galassia lontana lontana con Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, l’avvincente conclusione dell’iconica saga degli Skywalker, in cui nasceranno nuove leggende e avrà luogo la battaglia finale per la libertà.

Il cast del film comprende Carrie Fisher, Mark Hamill, Adam Driver, Daisy Ridley, John Boyega, Oscar Isaac, Anthony Daniels, Naomi Ackie, Domhnall Gleeson, Richard E. Grant, Lupita Nyong’o, Keri Russell, Joonas Suotamo, Kelly Marie Tran, con Ian McDiarmid Billy Dee Williams.

Diretto da J.J. Abrams e prodotto da Kathleen Kennedy, Abrams e Michelle Rejwan, Star Wars: L’Ascesa di Skywalker è scritto da J.J. Abrams e Chris Terrio, mentre Callum Greene, Tommy Gormley e Jason McGatlin sono i produttori esecutivi.

Fonte: ScreenRant

Supergirl: Michael Shannon tornerà nei panni di Zod?

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Michael Shannon, che ha interpretato il generale Zod ne L’Uomo d’Acciaio, ha commentato i rumor circa un suo ipotetico ritorno in Supergirl – l’annunciato cinecomic della Warner Bros. che dovrebbe introdurre il personaggio di Kara Danvers nel DCEU – e ha rivelato di sperare che il regista Zack Snyder venga in qualche modo coinvolto nel progetto.

In una recente intervista con Gold Coast Bulletin, è stato chiesto a Shannon di commentare i rumor che lo vorrebbe nuovamente nei panni di Zod nel film dedicato a Supergirl attualmente in sviluppo. L’attore è apparso alquanto sorpreso circa la domanda, rivelando di non essere a conoscenza del rumor. Proprio per questo, non si è sbilanciato a proposito di un suo eventuale ritorno, ma ha comunque ammesso che gli piacerebbe vedere Snyder coinvolto nel progetto:

“Lo giuro su Dio, non sto scherzando… non sapevo nulla di questa voce”, ha spiegato Michael Shannon. “Interpretare di nuovo Zod? Non lo so… è passato un bel po’ di tempo. Sono invecchiato adesso… non so se riuscirei ancora a fare tutte quelle mosse. Mi è piaciuto molto lavorare con Zack Snyder. È stato davvero fondamentale per me. Non so chi realizzerà il film dedicato a Supergirl, ma faccio davvero tesoro di quell’esperienza con Zack.”

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Il personaggio di Supergirl è apparso per la prima volta nei fumetti Action Comics #252 con le storie di Otto Binder e i disegni di Al Plastino. La storia seguiva le avventure di Kara Zor-El, nata e cresciuta ad Argo City, un frammento di Krypton che era sopravvissuto all’esplosione del pianeta. Quando la città di Kara è destinata alla distruzione, lei viene mandata sulla Terra dai suoi genitori per essere allevata dal cugino, Kal-El, noto come Superman. Supergirl adotta l’identità segreta dell’orfana Linda Lee e fa del Midvale Orphanage la sua casa.

La Warner Bros. e la DC Entertainment sono in una fase iniziale di messa in produzione di un film sull’eroina DC che negli ultimi anni abbiamo visto in tv, per The CW, interpretata Melissa Benoist. Lo studio ha assunto Oren Uziel per scrivere la sceneggiatura.

Dopo i tre film su Superman con Christopher Reeve, i produttori realizzarono un film su Supergirl, nel 1984, diretto da Jeannot Szwarc e scritto da David Odell. Helen Slater interpretava la protagonista e con lei, nel film, c’erano Faye Dunaway, Mia Farrow e Peter O’Toole.

Fonte: ScreenRant

Avengers: Endgame, Thanos può distruggere lo scudo di Cap?

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Avengers: Endgame, Thanos può distruggere lo scudo di Cap?

Ryan Meinerding, capo del Visual Departement dei Marvel Studios, ha condiviso attraverso il suo account Instagram, un concept inedito di Avengers: Endgame in cui è possibile vedere Thanos (Josh Brolin) mentre distrugge lo scudo di Captain America (Chris Evans).

Il concept ha lasciato alquanto perplessi i fan del MCU, dal momento che in molti si sono chiesti come il Titano Pazzo possa effettivamente distruggere lo scudo di Cap: sappiamo, infatti, che lo scudo è fatto di vibranio, uno dei metalli più forti e resistenti dell’Universo Marvel. Proprio per fugare ogni dubbio, è stato lo stesso Meinerding a spiegare l’idea alla base del concept da lui stesso condiviso:

“Ho immaginato che Thanos riuscisse ad indebolire lo scudo con una raffica consistente in colpi folli. Alla fine, il vibranio non sarebbe più stato in grado di contenere l’energia e si sarebbe frantumato.”

Potete vedere il concept art di seguito:

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Ricordiamo che Avengers: Endgame è il film di maggiore incasso dell’anno, nonché il più grande successo dei Marvel Studios, che con l’avventura diretta da Anthony e Joe Russo hanno chiuso un arco narrativo lungo 22 film e 11 anni, portando a termine un esperimento produttivo senza pari.

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Fonte: ScreenRant

Simon Pegg ricrea una scena de L’Alba dei Morti Dementi per il Covid-19

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Nel 2004, Simon Pegg e Nick Frost sono stati protagonisti de L’Alba dei Morti Dementi, commedia horror di Edgar Wright, primo capitolo di quella che sarebbe poi diventata la celebre “Trilogia del Cornetto”, di cui fanno parte anche Hot Fuzz (2007) e La fine del mondo (2013).

Adesso, per cercare di sensibilizzare il più possibile la popolazione mondiale a rispettare le norme di distanziamento sociale a causa della pandemia di Covid-19, i due attori hanno pubblicato su YouTube un video in cui hanno ricreato proprio una celebre scena del film di Wright. Nel video, sia Pegg che Frost si trovano ognuno a casa propria, sono al telefono; i due hanno voluto ricreare la famosa scena del “piano di Shaun”, però al contrario: Pegg, infatti, ricorda a Frost che la decisione presa dal suo personaggio nel film (ossia, recarsi al pub Winchester e aspettare la fine dell’epidemia zombie), non si è rivelata una mossa intelligente; per questo motivo, adesso, è consigliabile “restare a casa e aspettare che tutto finisca e, magari, chiamare le persone a cui vogliamo bene e che si sentono sole”. 

È palese quanto tutta Hollywood si stia mobilitando per cercare di sensibilizzare il più possibile le persone sull’emergenza Coronavirus, dal momento che in molti – in diverse parti del mondo – sembrano ancora non rendersi conto della gravità della situazione e faticano a restare chiusi in casa, contravvenendo alle norme che sono state stabilite per cercare di arginare il più velocemente possibile il virus.

Potete vedere il video di Simon Pegg e Nick Frost di seguito:

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Chiaro omaggio al film L’alba dei morti viventi di George A. Romero, L’Alba dei Morti Dementi è un film del 2004 diretto dal regista Edgar Wright. Divisa tra la parodia e l’horror, la pellicola è in breve tempo diventata un vero e proprio cult, ricevendo un apprezzamento unanime da parte di critica e pubblico, e affermandosi come uno dei migliori prodotti a tema zombi degli ultimi anni.

Fonte: ScreenRant

Harry Potter restaurato in 3D e 4K inaugurerà la riapertura dei cinema in Cina

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Warner Bros. ha dichiarato che un restauro in 3D e 4K di Harry Potter e la pietra filosofale sarà tra i primi film a uscire al cinema in occasione delle riaperture delle sale previste in Cina, un tentativo di attirare il pubblico dopo settimane di chiusure a causa della pandemia da coronavirus.

Lo studio ha annunciato la notizia con un nuovo poster che mostra la civetta bianca del protagonista, Edvige, che incombe con la lettera di accettazione indirizzata a Harry, vergata con inchiostro verde, accompagnata dalla tag-line: “La magia sta arrivando”. La data di uscita ufficiale non è ancora stata annunciata, ma i servizi di biglietteria on-line parlano di 30 Aprile. Questa data consentirebbe al film di attirare la folla durante le vacanze del Labor Day del 1 ° maggio, in genere uno dei fine settimana più affollati dell’anno.

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Molti hanno espresso il loro entusiasmo per il fatto di poter sperimentare un vecchio classico con tecniche modernissime. “Con il restauro 4K e 3D, sarà come un film completamente nuovo. Anche se hai già visto “Harry Potter” al cinema, questa sarà una nuova esperienza senza precedenti “ hanno commentato alcuni fan increduli ed esaltati on line.

La notizia arriva mentre la Cina tenta di rilanciare il suo settore in difficoltà a seguito della chiusura di massa a livello nazionale dalla fine di gennaio per prevenire la diffusione del coronavirus.

Una manciata di cinema cinesi hanno già tentato di riaprire in maniera molto cauta, ma finora la maggior parte del pubblico è ancora titubante all’idea di esporsi a situazioni pubbliche. E molti di loro hanno ragione, visto che provengono dalla regione occidentale del Xinjiang, dove non ci sono stati nuovi casi confermati di virus per settimane.

Ma dalla capitale, Pechino, alla provincia sud-occidentale dello Yunnan, i cinema di altre parti della Cina si stanno preparando a riaprire. Molti si trovano in regioni in cui le autorità questa settimana hanno ampiamente autorizzato il settore dei servizi e i luoghi di intrattenimento a riprendere l’attività, e stanno semplicemente aspettando una specifica approvazione governativa.

Festival di Cannes 2020 ufficialmente rimandato

Festival di Cannes 2020 ufficialmente rimandato

Dopo una comunicazione non troppo coordinata e conscia della situazione sanitaria mondiale e qualche polemica, l’organizzazione del Festival di Cannes ha ufficialmente annunciato che l’evento non si svolgerà quest’anno nelle date previste a causa della pandemia di coronavirus in corso.

“In questo momento di crisi sanitaria globale, i nostri pensieri vanno alle vittime del COVID-19 ed esprimiamo la nostra solidarietà a tutti coloro che stanno combattendo la malattia.

Oggi abbiamo preso la seguente decisione: il Festival di Cannes non può essere tenuto nelle date previste, dal 12 al 23 maggio. Diverse opzioni sono prese in considerazione al fine di preservare la sua esecuzione a Cannes, si tratta solo di un rinvio fino a fine giugno-inizio luglio 2020.
 
Non appena lo sviluppo della situazione sanitaria francese e internazionale ci consentirà di valutare la reale possibilità, renderemo nota la nostra decisione, in conformità con la nostra consultazione ancora in corso con il governo francese e il municipio di Cannes, nonché con il consiglio dei Membri del festival, i professionisti dell’industria cinematografica e tutti i partner dell’evento.
 
Nel frattempo, il Festival di Cannes presta il suo supporto a tutti coloro che invitano fermamente tutti a rispettare il blocco generale e chiedono di mostrare solidarietà in questi tempi difficili per il mondo intero.
 
Ci vediamo molto presto,
 
Il team del Festival di Cannes”

Festa del papà: i migliori del cinema!

Festa del papà: i migliori del cinema!

Nonostante il mondo stia vivendo un tempo sospeso a causa dell’emergenza sanitaria da coronavirus, sembra ancora più importante aggrapparsi alle cose belle delle vita, e tra queste ci sono senza dubbio i papà. Oggi, Festa del papà, vogliamo ricordare quei genitori che, nelle storie per il grande schermo, si sono distinti e hanno lasciato in qualche modo il segno.

Darth Vader (Star Wars)

Darth VaderÈ un classico, il primo personaggio in assoluto che viene in mente alla maggior parte dei cineamatori nerd quando si parla di papà cinematografici. Anakin Skywalker, Darth Vader: il Jedi “maledetto” che ha ceduto alla paura e alla rabbia, sprofondando nel Lato Oscuro per poi trovare la sua redenzione salvando la vita al figlio.

Nel film, Anakin Skywalker è interpretato da Hayden Christensen che non è esattamente il preferito dei fan ma che ha svolto il suo lavoro egregiamente, dando vita ad un personaggio che ha fatto la storia del cinema.

Tony Stark (Avengers: Endgame)

Il Tony Stark cinematografico si è aggiunto da poco al gruppo dei padri cinematografici più amati, visto che la prima e unica volta che lo vediamo in veste di padre è in Avengers: Endgame, film che si conclude con la sua morte. Tuttavia entra di diritto in questa classifica visto che, con le sue scelte e il suo operato in Endgame, trasforma tutto il destino dell’universo e lo fa proprio per un futuro migliore per la sua Morgan e per la sua famiglia allargata, i Vendicatori.

Jonathan Kent (L’uomo d’Acciaio)

Il papà terrestre di Superman, nella mitologia di Snyder, si sacrifica affinché il figlio mantenga segreta la propria identità. Una scelta stupida per molti degli spettatori che hanno criticato il film del 2014, tuttavia si tratta di un sacrificio davvero grande, perché fatto di fronte alla consapevolezza che la via più facile avrebbe tenuto tutti in vita ma esposto per sempre alla persecuzione il figlio.

Mufasa (Il re leone)

Forte, saggio, leale e coraggioso. Quello che dovrebbe essere ogni buon padre per il proprio figlio. Mufasa è l’esempio di bellezza e giustizia, sia agli occhi del piccolo Simba che a quelli del pubblico che, a ogni età, piange di fronte al suo sacrificio e alla sua morte ingiusta, per mano del fratello, “piccolo uomo” diremmo, invidioso e vizioso. Anche dal paradiso dei Re, Mufasa riesce a guidare al figlio, e fuor di metafora, potremmo dire che il suo insegnamento, tanto forte e profondo in vita, ha guidato il figlio anche dopo la sua morte.

Daniel Hillard (Mrs. Doubtfire)

Il film del 1993 ci racconta di un papà che farebbe davvero di tutto per stare con i figli. Il Robin Williams del film si traveste da donna, la simpatica bambinaia del titolo, per avere la possibilità di vedere i figli che gli sono stati tolti a causa degli eventi. Occupa un posto d’onore in questa classifica, anche solo per l’impegno che profonde nella sua articolata e faticosa (si pensi al make up necessario) messa in scena.

Guido Orefice (La vita è bella)

Altro padre cinematografico ed altro grande sacrificio che va ben oltre il salvare la vita del proprio figlio. Il Guido interpretato da Roberto Benigni è un’esplosione di vitalità ed esuberanza che riesce, in maniere che hanno del surreale, ovviamente, a tutelare il figlio dalla terribile storia che stanno vivendo, proteggendolo dalla realtà del campo di lavoro in cui finiscono rinchiusi. Il film ha riscosso, come sappiamo, grande successo, arrivando fino agli Oscar, ma ha anche raccolto qualche critica perché pare banalizzasse l’orrore del campo. Qualunque sia la lettura che si vuole dare al film, sembra inevitabile però sostenere che il ritratto di padre che ci offre la storia di Benigni è senza dubbio eroico.

Cooper (Interstellar)

InterstellarMatthew McConaughey ha offerto una performance molto intensa nel film di Christopher Nolan e soprattutto ha interpretato un genitore, un padre, che mantiene le promesse. L’uomo, un po’ come Tony Stark, sacrifica la sua intera vita per dare una possibilità al genere umano di continuare e progredire su altri pianeti, per questo abbandona i figli ma lo fa con una solida promessa di tornare da loro, soprattutto dalla figlia, che nel film è interpretata da Mackenzie Foy, Jessica Chastain e Ellen Burstyn, nelle sue diverse età. Alla fine, Cooper mantiene la promessa, ritrova la figlia, salva l’umanità.

Chris Gardner (La ricerca della felicità)

Il film di Gabriele Muccino racconta una “storia americana”, ovvero quella di un ultimo della società che dopo aver lottato e sofferto riesce a raggiungere la vetta, il suo obbiettivo, il lavoro dei sogni e l’affermazione. Questo però dopo essere stato messo duramente alla prova agli occhi del proprio figlio. Un padre, quello interpretato da Will Smith, che mette da parte anche l’orgoglio e le prova davvero tutte, mantenendo salda la sua moralità e il suo infinito amore per il figlio.

Professor Henry Jones (Indiana Jones e l’Ultima Crociata)

Esordisce nel film che chiude la (prima?) trilogia di avventure di Indiana Jones e ci conquista subito. Sean Connery è sempre una garanzia, ma la sua alchimia con il “figlio” Harrison Ford ci regala dei siparietti che hanno fatto la storia del cinema e che sono un piacere da guardare e riguardare.

Mac MacGuff (Juno)

Abbiamo assegnato il primo posto della classifica al dolcissimo e tenerissimo papà di Juno, la sedicenne che resta incinta nel film di Jason Reitman. L’uomo, interpretato da J.K. Simmons, è un papà “normale”, ha un carattere mite, prende abbastanza bene la gravidanza della figlia, sembra distratto a volte dalla figlia più piccola e dalla nuova compagna, ma, alla fine, sa scegliere bene le parole e sa cosa dire per consolare la sua giovane e coraggiosa figlia. Un papà normale, affettuoso, come la maggior parte del papà là fuori, e proprio per questo indimenticabile.

Alessandro Gassman testimonial della nuova campagna Sky Cinema

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Quanti non hanno mai sognato di essere il capo di una major cinematografica, con la possibilità di visitare in ogni momento i “propri” Studios e ricevere tutte le attenzioni del caso da attori, registi, comparse e maestranze? È questo il concept della nuova campagna di Sky Cinema – Dove il cinema vive, in programmazione sui canali Sky da oggi, giovedì 19 marzo, realizzata da M&C Saatchi e girata nei mitici Studios di Cinecittà.

Testimonial d’eccezione è Alessandro Gassmann: tra i volti simbolo del nostro cinema, sarà lui il Cicerone del nuovo “boss” giunto a sorpresa negli studi cinematografici e un po’ spaesato dalla loro magnificenza. Vediamo dunque Gassmann indossare gli abiti di un soldato della Prima Guerra Mondiale, mentre guida il nuovo capo tra zombie, ballerine di cabaret e attrici in abiti vittoriani, ognuno a testimonianza di numerosi generi filmici, in un luogo brulicante di grande cinema.

Quando Gassmann viene richiamato sul set, il nuovo boss si aggira da solo per gli Studios e, con la meraviglia negli occhi, vede i Ghostbusters che si ripuliscono dallo slimer di un fantasma appena catturato, passa per un set western, vede i doppiatori alle prese con i dialoghi di Shrek, ammira la realizzazione di una scena d’amore, arretra di fronte all’inquietante protagonista del film Halloween e finisce per sbaglio nell’inquadratura di Spider-Man. Ma al capo tutto viene perdonato…

Alla fine ecco Gassmann ritrovare il “boss” indossando uno smoking come gli attori alla Notte degli Oscar®, mentre gli presenta la sua nuova auto: la DeLorean di Ritorno al futuro, dove è già seduta la famiglia del boss. Perché tutto questo appartiene a loro.

Allo stesso modo ogni cliente Sky Cinema può sentirsi davvero il capo dell’offerta cinematografica di Sky, da sempre rivolta a tutta la famiglia, con tutti i generi del grande cinema: dalle attesissime prime visioni ai film d’autore, dalle collection dedicate alle saghe e agli attori più amati fino a commedie, thriller, horror, film drammatici, romantici, d’azione e per tutta la famiglia. Un’ampia offerta da vivere anche on demand e con una selezione di film disponibili anche in 4K HDR con Sky Q satellite.

Tra i prossimi titoli da non perdere spicca La favorita (domenica 29 marzo, alle 21.15 su Sky Cinema Due), che ha ottenuto il Gran premio della giuria al Festival di Venezia 2019 e che si è aggiudicato l’Oscar® per la miglior attrice a Olivia Colman, nel cast insieme a Emma Stone e Rachel Weisz. Mentre Clint Eastwood è il regista e il protagonista di Il Corriere – The Mule (venerdì 20 marzo, alle 21.15 su Premium Cinema), film tratto da una storia vera, quella dell’ultraottantenne Leo Sharp, veterano della Seconda Guerra Mondiale, che divenne il più anziano corriere della droga di sempre. Ancora, Men In Black: International (lunedì 30 marzo, alle 21.15 su Sky Cinema Uno), con Chris Hemsworth e Tessa Thompson, l’ultimo capitolo della saga nata 22 anni fa con Will Smith e Tommy Lee Jones.

Non mancano i grandi film del cinema italiano, dall’ultima commedia di Antonio AlbaneseCetto c’è senzadubbiamente (lunedì 23 marzo, alle 21.15 su Sky Cinema Uno) – a due vere sorprese dello scorso autunno cinematografico: la commedia fantastica scritta, diretta e interpretata da Alessandro Siani, Il giorno più bello del mondo (domenica 12 aprile, alle 21.15 su Sky Cinema Uno), e L’Immortale (lunedì 13 aprile, alle 21.15 su Sky Cinema Uno), uno dei maggiori successi al box office e primo film diretto e interpretato da Marco D’Amore, candidato ai David di Donatello per il racconto della storia di Ciro di Marzio, uno dei grandi protagonisti di Gomorra – La serie. Senza dimenticare anche Dolcissime (giovedì 19 marzo, alle 21.15 su Sky Cinema Uno), la delicata commedia diretta da Francesco Ghiaccio e scritta anche da Marco D’Amore, con la storia di tre ragazze derise per il loro aspetto fisico che cercano il riscatto in una gara di nuovo sincronizzato, Martin Eden (mercoledì 8 aprile, alle 21.15 su Sky Cinema Due), diretto da Pietro Marcello, con Luca Marinelli – Coppa Volpi al Festival di Venezia 2019 – nella libera trasposizione del romanzo di Jack London che ha ottenuto 11 candidature ai prossimi David di Donatello, e Mio fratello rincorre i dinosauri (lunedì 20 aprile, alle 21.15 su Sky Cinema Uno), dal romanzo di successo di Giacomo Mazzariol, una storia di formazione con Alessandro Gassmann e Isabella Ragonese.

Sempre presenti anche le collection tematiche: da Sky Cinema Spider-Man, attualmente in programmazione fino al 26 marzo con i film dedicati all’Uomo Ragno, al prossimo Sky Cinema Men In Black (dal 27 al 31 marzo) con i 4 film che compongono la saga del franchise dal successo planetario. Ad aprile sarà invece protagonista il cinema d’animazione: dall’1 al 19 aprile si accende Sky Cinema Dreamworks con il meglio delle animazioni nate nel famoso studio cinematografico. Tra i titoli proposti, solo per citarne alcuni, Shrek, Kung Fu Panda, Dragon Trainer, Z la formica, Baby Boss. Seguiranno, ad aprile, due collection dedicate a due grandi attori di Hollywood: Robert De Niro (20-24 aprile) e Sylvester Stallone (25-30 aprile) con la prima tv di Rambo – Last Blood lunedì 27 aprile.

Prossimamente su Sky Cinema anche l’ultimo capolavoro di Quentin Tarantino, C’era una volta a… Hollywood, con Leonardo DiCaprio, Brad Pitt (che ha vinto l’Oscar® come miglior attore non protagonista), Margot Robbie, Emile Hirsch e Margaret Qualley, e anche Fast & Furious – Hobbs & Shaw, con Dwayne Johnson, Jason Statham, Idris Elba, ultimo spin-off in ordine di tempo del franchise Fast & Furious.

Paramount Network per la Festa del Papà

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Su Paramount Network – canale di intrattenimento di ViacomCBS Networks Italia visibile sul 27 del digitale terrestre, sul 27 di Tivusat e sul 158 di Sky – anche la Festa del Papà diventa un’occasione per supportare la campagna #iorestoacasa. Giovedì 19 marzo il canale amato dagli story lovers invita a trascorrere la serata in compagnia di un film a tema, continuando a rispettare le regole di comportamento di questo momento storico e a rimanere tutti a casa.

Inoltre, per l’occasione, Paramount Network presenta anche i dati più significativi della ricerca Modern Dads, condotta da ViacomCBS Global Consumer Insights*. Cosa vuol dire essere padre oggi? Quale migliore occasione per chiedercelo se non La Festa del papà che vede la figura maschile sempre più coinvolta nella vita familiare e nella gestione dei figli in tutte le diverse attività quotidiane, ancora di più in queste giornate.

Oggi come non mai il ruolo del papà è cambiato grazie ad una svolta culturale e sociale che incoraggia sempre di più gli uomini a mostrare le proprie emozioni e la propria vulnerabilità. Uno scenario nuovo che si riflette positivamente nelle dinamiche familiari dove non esistono più regole fisse, basate sul genere, ma solo regole proprie. Il 70% dei papà in Italia infatti afferma che “un uomo è capace al pari della donna di crescere i figli.  Sono moltissimi i papà che definiscono la relazione con i propri figli “forte e sentita”: il 90% dei papà in Italia afferma che “avere figli è uno degli eventi più importanti della vita” e l’81% dice che “avere figli mantiene giovani”. E rientra a pieno titolo negli obiettivi di vita del mondo maschile: il 76% degli uomini senza figli afferma che vorrebbe diventare padre.

Rispetto al passato, le figure paterne oggi, sono più consapevoli e attente. Dichiarano di voler essere attivi e presenti durante la crescita dei figli e, soprattutto, desiderano essere per loro un buon esempio. Per questo curano il proprio benessere fisico e mentale: in Italia il 50% dei padri si mantiene in forma (vs. 48% dei maschi senza figli) e il 40% dichiara di saper gestire lo stress (vs 30%).

I ‘Modern Dads’ vogliono passare con i figli del tempo “di qualità” ed essere più coinvolti emotivamente nel rapporto con loro. Incoraggiano la comunicazione e la condivisione anche circa temi delicati e vogliono instaurare una relazione più aperta e autentica: il 74% dei papà intervistati in Italia desidera “essere un amico per i propri figli” e il 48% vuole “avere un rapporto diverso – per certi aspetti – rispetto a quello avuto con i propri genitori”. I benefici fisici ed emotivi dell’essere padre sono impagabili. Addirittura, per il 90% dei papà “stare con i propri figli rende allegri ogni giorno”. Sempre per il 90% dei papà intervistati “giocare con i figli è la prima attività che li rende felici”, in questi giorni diventata attività necessaria per trascorrere del tempo di qualità insieme in casa.

Non dimentichiamoci dunque di festeggiare questi papà così moderni, bravi e attenti! Su Paramount Network – il canale il 27 del digitale terrestre, sul 27 di Tivusat e sul 158 di Sky – per l’occasione va in onda, giovedì 19 marzo alle 21.10, la divertente commedia Due padri di troppo diretta da Ivan Reitman (anche regista di Ghostbusters) con l’attore premio Oscar Robin Williams, interprete di numerose pellicole di successo (tra cui ricordiamo L’attimo fuggente e Will Hunting – Genio ribelle con cui vinse ben due statuette) e l’amico e attore Billy Crystal, indimenticabile protagonista della commedia cult Harry, ti presento Sally… Il film mette al centro la fuga d’amore di un sedicenne che costringe la madre a chiedere aiuto ai due ex amanti: Jack, affermato avvocato di Los Angeles, e Dale, uno scrittore che prova a sbarcare il lunario a San Francisco. I due uomini si ritroveranno coinvolti nella disperata, quanto divertente, ricerca del loro pseudo figliolo innamorato.  Riusciranno nella loro impresa comune? Non ci resta che scoprirlo e augurare una buona visione a tutti i papà!

Tony Stark: 10 cose che non sai sull’eroe del Marvel Universe

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Tony Stark: 10 cose che non sai sull’eroe del Marvel Universe

Nel 1963, Stan Lee e Larry Lieber danno vita a Tony Stark, un personaggio complesso, non certo sempre positivo, ma intrigante e moderno. Nel 2008, il personaggio è nato di nuovo, con il volto di Robert Downey Jr., per il grande schermo e per il Marvel Cinematic Universe.

Di questo Tony Stark, più giovane e pop, vogliamo raccontarvi segreti e curiosità!

Parte delle cose che non sai su Tony Stark

10. L’ispirazione per Tony Stark

Stan Lee, il creatore di Iron Man, aveva originariamente basato Tony Stark su Howard Hughes, che riteneva fosse “uno degli uomini più sfaccettati del nostro tempo: un inventore, un avventuriero, un multimilionario, un signore e, infine, un pazzo”. Robert Downey Jr. ha inoltre descritto la sua interpretazione di Stark come “una sfida per trasformare un personaggio ricco, instabile, produttore di armi, energico, donnaiolo, in un personaggio simpatico e un eroe”.

9. Tony Stark, il geniale inventore

Una prima bozza della sceneggiatura rivela che Stark doveva essere il creatore dei tentacoli del Dr. Otto Octavius di Spider-Man 2 (2004). Octavius è un cattivo del fumetto di Spider-Man, per cui all’epoca questo collegamento non era possibile a causa dei conflitti di sfruttamento dei diritti delle PI tra SONY e Marvel.

Tuttavia, Sony e Marvel hanno trovato poi un punto di incontro sui diritti cinematografici legati al personaggio nel 2015, con Spider-Man / Peter Parker (Tom Holland) che ha debuttato per la prima volta nel MCU in Captain America: Civil War (2016), in cui è stato presentato a Stark (Robert Downey Jr.). In questa nuova Era di Spider-Man, il Dr. Otto Octavius non è ancora apparso nelle vesti di cattivo.

8. La casa di Tony Stark

Durante la progettazione della casa di Tony Stark, la linea guida che i progettisti hanno avuto è stata quella di renderla più adeguata a una persone che inventa e aggiusta cose, piuttosto che creare un ambiente futurista in cui vive un milionario.

Lo scopo era quello di rendere la sua abitazione grandiosa ma anche realistica. Lo scenografo J. Michael Riva si è ispirato alle fotografie di Julius Schulman, noto per le fotografie delle case di Los Angeles degli anni ’50 e ’60.

Parte delle cose che non sai su Tony Stark

7. Tony Stark ragazzo immagine per Audi

Stark guida una Audi R8 nel film, come parte di un accordo promozionale stretto dai Marvel Studios con la Audi Automobile Company. Anche altri due veicoli, la Audi S5 Coupé e la Audi Q7 SUV, fanno la loro comparsa nel film.

6. Tony Stark è il motore di Endgame

avengers: endgameSi è molto discusso su chi o cosa fosse il vero eroe in Avengers: Endgame, tanto che qualcuno ha addirittura dato il merito al grasso topo che ha riportato indietro Scott Lang da Regno Quantico, e non è detto che il suggerimento sia del tutto sbagliato. Quello che però deve essere chiaro è che senza Stark nulla sarebbe stato possibile, soprattutto alla luce del fatto che è lui quello che mette a repentaglio uno status quo che, bene o male, a lui andava comodo.

Era riuscito a ricostruirsi una vita, nonostante il costante rimorso per aver fallito (soprattutto alla luce della morte di Peter Parker) contro Thanos. Tuttavia, decide di rischiare, per il mondo, per i Vendicatori. Come fanno i veri eroi.

5. La morte di Tony Stark

Che la sua ultima battuta sia quell’emotivamente devastante “Io sono Iron Man” è un dato di fatto. Ma quello che schiocca le dita è Tony Stark, l’uomo, a volto scoperto, con l’armatura a pezzi, devastato dalla battaglia eppure ancora in grado di compiere il gesto estremo per far vincere i buoni. Alla fine, Stark ha avuto la risposta: l’eroe si serve soltanto dell’armatura, ma è quello che c’è dentro che conta. E la morte di Tony Stark ne è l’esempio più bello e limpido.

4. Gli occhiali di Tony Stark

Vezzo prima dell’attore Robert Downey Jr. e poi anche del personaggio, gli occhiali di Tony Stark diventano importanti in Spider-Man: Far From Home. Infatti, in essi Tony racchiude tutta la sua eredità intellettuale che consegna a uno scapestrato Peter Parker. Un utile device narrativo ma anche un modo, molto da lui, di trasmettere la sua eredità al futuro dei Vendicatori che è indubbiamente nelle mani di Peter Parker/Spider-Man.

Parte delle cose che non sai su Tony Stark

3. I meme su Tony Stark

Un giovane e rampante Stark allarga le braccia nel deserto e fa esplodere i suoi missili Jericho. Un affermato Iron Man guarda con superiorità e distacco un Supersoldato replica “Sono un genio miliardario playboy filantropo”. Ferito, scosso, mosso solo dalla volontà, un Tony Stark a pezzi esclama per l’ultima volta, guardando con tono di sfida Thanos: “Io sono Iron Man”. Tutta la carriera cinematografica di Tony Stark è stata caratterizzata da momenti diventati poi iconici, fotografie della cultura pop ideali per alcuni dei migliori meme in circolazione in rete.

2. Gli attori che volevano essere Tony Stark

La scelta di Robert Downey Jr. per il ruolo di Stark è stata la conclusione di un processo di casting lunghissimo che ha visto coinvolti nomi molto famosi del panorama cinematografico hollywoodiano. Il ruolo è stato offerto a Hugh Jackman, che però aveva già il suo eroe a cui badare (Wolverine, ovviamente). Si sono poi proposti per il ruolo anche Nicolas Cage, Tom Cruise e Clive Owen. Sam Rockwell, che si è visto respinto pe ril ruolo di Tony Stark, ha poi ottenuto il ruolo di Justin Hammer, oltre ad aver incontrato proprio su quel set Leslie Bibbs, sua attuale compagna.

1. Tony Stark è Iron Man

Contro tutti i dettami dell’eroe tradizionale, che nasconde la propria identità al mondo, Stark ha sbandierato da subito la sua identità eroica, vuoi per protagonismo, vuoi per pragmaticità. Questa mancanza di segretezza ha coinvolto in misura più o meno omogenea tutti gli eroi del Marvel Cinematic Universe, con l’eccezione di Spider-Man/Peter Parker (che comunque si è fatto scoprire da zia May!).

Jared Leto: 10 cose che non sai sull’attore

Jared Leto: 10 cose che non sai sull’attore

Noto frontman della band 30 Seconds to Mars, Jared Leto vanta anche una invidiabile carriera da attore, che lo ha portato a recitare in grandi produzioni e ad ottenere importanti riconoscimenti all’interno dell’industria. Personalità singolare, Leto si è sempre distinto per la sua grande devozione verso i personaggi ricoperti, arrivando a trasformarsi come pochi altri. Ecco 10 cose che non sai di Jared Leto.

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Jared Leto: i film in cui ha recitato

10. Ha recitato in celebri lungometraggi. Leto intraprende la propria carriera da attore nel 1995 con il film Gli anni dei ricordi. Successivamente reciterà in vari film, arrivando a farsi notare in particolare per i suoi ruoli in La sottile linea rossa (1998), Fight Club (1999) e American Psycho (2000), con Christian Bale. Ottiene ulteriore popolarità grazie al suo ruolo in Requiem for a Dream (2000), dove recita accanto all’attrice Jennifer Connelly. Negli anni successivi prende parte a Panic Room (2002), Alexander (2004), Lord of War (2005) e Chapter 27 (2007). Con Mr. Nobody (2009) ottiene nuove lodi, mentre arriva a consacrarsi con Dallas Buyers Club (2013), dove recita accanto a Matthew McConaughey. Negli ultimi anni ha poi preso parte a grandi produzioni come Suicide Squad (2016), Blade Runner 2049 (2017).

Nel 2021 ha partecipato da protagonista al fianco di Denzel Washington in Fino all’ultimo Indizio. Nello stesso hanno ha perso parte al cast stellare del film di Ridley Scott, House of Gucci. Nel 2022 è finalmente uscito l’atteso film Morbius, basato sull’omonimo personaggio dei Marvel Comics. Tuttavia il film non ha ricevuto un’accoglienza positiva, sia di pubblico che di critica. Nonostante tutto, il personaggio dovrebbe continuare a vivere nei prossimi sequel Marvel targati Sony Pictures. Nel 2022 è stato il protagonista della serie Apple Original WeCrashed al fianco di Anne Hathaway.

9. Ha diretto numerosi videoclip. In più occasioni Leto ha dimostrato un grande interesse per la regia, senza aver ancora però deciso di dirigere un lungometraggio tutto suo. Si è però distinto per aver diretto diversi videoclip per i brani della sua band, tra cui From Yesterday (2006), A Beautiful Lie (2008), Hurricane (2010), Up in the Air (2013), e City of Angels (2013). Fatta eccezione per quest’ultimo, gli altri sono stati firmati con lo pseudonimo di Bartholomew Cubbins.

8. Ha prodotto un suo film da interprete. Tra i ruoli più celebri di Leto vi è quello di Mark David Chapman, meglio noto come l’assassino del celebre musicista John Lennon. Leto era così coinvolto dal progetto che decise di aiutare nella sua produzione, ricoprendo per tanto il ruolo di produttore esecutivo e assicurandosi che il budget venisse utilizzato nel migliore dei modi.

Jared Leto è su Instagram

7. Ha un account personale. L’attore è presente sul social network Instagram, dove possiede un profilo seguito da 10,3 milioni di persone. All’interno di questo l’attore ha condiviso con i suoi fan oltre 3 mila post. In prevalenza essi riguardano luoghi visitati, momenti di svago, video delle sue esibizioni da musicista o ancora immagini promozionali dei suoi vari progetti.

Jared Leto: chi è la sua fidanzata

6. È particolarmente riservato. Negli anni Leto si è dimostrato piuttosto restìo a condividere dettagli della sua vita privata, tuttavia sono note alcune sue relazioni con celebri colleghe. Dal 1999 al 2003 ha infatti frequentato l’attrice Cameron Diaz, mentre in seguito vi sono soltanto speculazioni su sue ipotetiche fidanzate. Attualmente non è noto se l’attore sia single o meno.

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Jared Leto ha vinto un Oscar

5. Ha ottenuto l’ambito premio. Nel 2014 l’attore ottiene la sua prima nomination ai prestigiosi premi Oscar, per il suo ruolo del sieropositivo Rayon nel film Dallas Buyers Club. Nel corso della serata di premiazione l’attore ottiene poi la statuetta, consacrando un momento d’oro della sua carriera.

Jared Leto è Joker

4. Ha sperimentato diversi tipi di risata. Per prepararsi al ruolo del Joker nel film Suicide Squad, Leto ha lavorato molto sulla presenza scenica e sulla risata del personaggio. Per trovare quella più adeguata, infatti, ha condotto diversi esperimenti in pubblico, per osservare quale mettese più a disagio coloro che gli stavano intorno.

3. Non è mai uscito dal personaggio. Durante le riprese del film, Leto non ha mai abbandonato i panni del personaggio, continuando a pensare e comportarsi con la perversa mentalità del Joker. Per incutere timore, l’attore ha inoltre inviato strani regali ai suoi colleghi di set, come alcuni ratti vivi.

Jared Leto in Morbius

2. Ha recitato nel film Marvel di Sony Pictures. Il prossimo progetto cinematografico dell’attore è il film Morbius, che lo vedrà vestire i panni del celebre vampiro antieroe. La pellicola ha narrato il personaggio dalla sua genesi alla scoperta dei suoi superpoteri. Stando a quanto mostrato nel trailer, il film farebbe ufficialmente parte del Marvel Cinematic Universe.

Jared Leto: età e altezza

1. Jared Leto è nato a Bossier City, in Louisiana, Stati Uniti, il 26 dicembre 1971. L’attore è alto complessivamente 180 centimetri.

Fonte: IMDb

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