Stando a quanto rivelato dallo
sceneggiatore David Leslie Johnson-McGoldrick, The Conjuring 3 non sarà un film
incentrato su una casa infestata, come i precedenti due capitoli
della saga. Il nuovo episodio, il cui titolo ufficiale sarà
The Devil Made Me Do It, è atteso nelle
sale per il prossimo settembre.
Johnson-McGoldrick, che è tornato ad
occuparsi della sceneggiatura di The Conjuring 3 dopo aver già scritto
The Conjuring 2 – Il caso Enfield, ha confermato durante
un Q&A via Twitter
che il prossimo capitolo del celebre franchise horror “sarà
completamente diverso dai primi due film”. Lo sceneggiatore ha
rivelato che “il franchise si espanderà al di là dell’ormai
consolidata formula della ‘casa infestata’.”
Stando alle prime informazioni sulla
trama, sappiamo che il nuovo film ruoterà attorno ad un processo
per omicidio, un’espediente che potrebbe renderlo molto più simile
a pellicole particolarmente riuscite come The Exorcism of Emily
Rose di
Scott Derrickson. Inoltre, si tratterà del primo film della
saga a non essere diretto da
James Wan, cosa che potrebbe comportare un cambio di
rotta non solo narrativo ma anche stilistico.
The Conjuring 3 vedrà il ritorno di
Ed e Lorraine Warren, di nuovo interpretati
da Patrick
Wilsone Vera
Farmiga, e sarà diretto dal regista di La
Llorona, Michael Chaves. L’ultimo grande
aggiornamento per i fan è stato quando Chaves ha pubblicato un logo
per il film, ma ora è stato rivelato il titolo ufficiale del
film.
Warner Bros. ha annunciato
ufficialmente che The
Conjuring 3 sarà
intitolato The Conjuring: The Devil Made Me Do
It. Insieme al titolo ufficiale del film, Warner.
Bros ha anche pubblicato la prima trama ufficiale del film, che può
essere letta di seguito:
“The
Conjuring: The Devil Made Me Do It rivela una storia
agghiacciante di terrore, omicidio e male sconosciuto che ha
scioccato persino gli investigatori paranormali realmente vissuri.
Ed e Lorraine Warren. Uno dei casi più sensazionali dai loro
archivi, inizia con una battaglia per l’anima di un giovane
ragazzo, poi li porta oltre qualsiasi cosa abbiano mai visto prima,
fino a raggiungere il primo caso nella storia degli Stati Uniti in
cui un sospetto di omicidio rivendica la possessione demoniaca come
alibi.”
La scorsa settimana Jared Leto ha fatto molto parlare di sé
quando ha rivelato via Instagram di essere stato in ritiro nel
deserto per 12 giorni e di aver scoperto soltanto al suo rientro
della pandemia di Coronavirus e della situazione
di emergenza che coinvolge attualmente la popolazione mondiale.
Nel post in questione, l’attore
premio Oscar per Dallas Buyers Club aveva scritto: “Wow, 12 giorni
fa ho cominciato una meditazione silenziosa nel deserto. Eravamo
totalmente isolati. Niente telefoni, niente comunicazioni, ecc. Non
avevamo idea di quello che stava succedendo fuori dalla nostra
struttura. Siamo usciti ieri in un mondo molto diverso, che è
cambiato per sempre. Una cosa folle, a dire il minimo. Sto
ricevendo messaggi da familiari e amici da tutto il mondo e mi sto
informando su quello che succede. Spero che voi e i vostri stiate
bene, vi mando energia positiva. State dentro, state al
sicuro.”
Adesso, l’attore è tornato attivo
sui social per lanciare un’iniziativa per cercare di sostenere i
suoi follower e non solo in un momento di reclusione forzata
particolarmente difficile. Via Twitter,
infatti, Leto ha lanciato il “Jared Leto Cinema
Club“, invitando gli utenti che alla visione di un
determinato film in sua compagnia.
Ricordiamo che Jared Leto sarà il protagonista dello spin-off
dedicato al personaggio dello Spider-Verse in produzione alla Sony,
Morbius: il
Vampiro Vivente. Il premio Oscar interpreta il Dr.
Michael Morbius, un biochimico che tenta di curare una fatale
malattia del sangue iniettandosi un siero derivato da pipistrelli.
Diventando Morbius, ha tutte le qualità di un vampiro – incluso il
gusto per il sangue umano.
Tyrese Gibbs, Adria
Arjona e Jared
Harris completano il cast del film, che uscirà
nelle sale il 31 luglio 2020. La Arjona interpreterà Martine
Bancroft, l’interesse amoroso del protagonista Morbius: nei
fumetti, Martine diventa una potenziale vittima della sua sete di
sangue mentre è alle prese con la trasformazione che lo ha reso una
strana versione da laboratorio dei vampiri soprannaturali della
tradizione.
Con Morbius continua
il piano della Sony per espandere un universo parallelo a quello
dei Marvel Studios, inaugurato lo scorso anno
da Venom di Ruben
Fleischer. Il film sarà diretto da Daniel
Espinosa (Safe House – Nessuno è al sicuro, Life –
Non oltrepassare il limite), mentre la sceneggiatura è stata
firmata da Matt Sazama e Burk Sharpless, che vantano nel proprio
curriculum titoli come Power
Rangers, Dracula Untold, The Last Witch
Hunter– L’Ultimo Cacciatore di
Streghe e Gods of Egypt.
Creato dallo
scrittore Roy Thomas e
dall’artista Gil Kane, il personaggio di
Morbius è apparso per la prima volta nei panni di un criminale di
Spider-Man nell’ottobre 1971 e si è evoluto in una specie di eroe
dei fumetti nel corso dei decenni.
Harvey Weinstein
sarebbe risultato positivo al tampone del coronavirus e
messo in isolamento nella prigione di stato di New York, secondo un
report di un giornale locale.
Il magnate dell’industria
cinematografica caduto in disgrazia condannato a 23 anni per
molestie e stupro di
terzo grado, sta scontando la pena presso il Wende Correctional
Facility, una prigione di massima sicurezza fuori Buffalo, N.Y.
Weinstein sarebbe uno dei due
detenuti presso la Wende Correctional Facility ad essere risultato
positivo al coronavirus, secondo la Niagara Gazette, un
giornale locale con sede a Niagara Falls, New York.
Contattato da Variety, il portavoce
di Weinstein ha dichiarato di non avere informazioni a riguardo. Né
i legali di Weinstein né il personale carcerario, però, hanno
confermato l’esito del tampone. “Non possiamo confermarlo, né
preoccuparci di commentare la speculazione”, hanno dichiarato
dalla prigione.
Le fonti hanno riferito al
quotidiano che si ritiene che Weinstein abbia contratto il virus
quando è entrato nel sistema carcerario dello Stato mercoledì
scorso, quando è stato trasferito dall’isola di Rikers a New York
City. Prima di essere trasferito su Rikers, Weinstein è stato
portato al Bellevue Hospital di New York City dove è stato
monitorato per una patologia cardiaca e ipertensione, di cui
soffre. Prima della sua condanna, Weinstein ha subito
un’angioplastica a Bellevue.
Tuttavia al momento non ci sono
commenti né comunicati ufficiali in merito allo stato di salute
dell’ex produttore e la pagina del Niagara Gazette è stata
oscurata per “regioni legali”.
In una recente intervista con
NME, Wolfhard ha
spiegato che anche i fan di lunga data di Ghostbusters
troveranno in Legacy“un approccio molto, molto fedele
alla saga” e al film originale del 1984. In merito invece ai
neofiti del franchise, l’attore ha invece specificato che
“prima di tutto, Ghostbusters riguarda la famiglia e le
relazioni che questi personaggi hanno costruito.”
Finn Wolfhard ha anche rivelato che il film
sarà “molto divertente”. Ovviamente le dichiarazioni del
giovane attore vanno prese con la massima cautela, soprattutto
quelle in relazione alla fedeltà dell’approccio narrativo alla saga
originale. Tuttavia, è interessante notare come Wolfhard abbia
sottolineato gli aspetti legati alla famiglia e alle relazioni
umane, qualcosa sulla quale Reitman avrà probabilmente lavorato
molto bene, considerati anche alcuni dei suoi precedenti lavori
come
Juno,
Young Adult e Tully.
A più di trent’anni dall’uscita
nelle sale dell’iconico Ghostbusters, il cast
originale, composto da Bill Murray, Dan Aykroyd, Ernie
Hudson, Sigourney
Weaver e Annie Potts di
nuovo insieme per ridar vita a una delle saghe cinematografiche più
amate della storia. Diretto da Jason Reitman, il film sarà nelle
sale dall’estate 2020 prodotto da Sony Pictures e distribuito da
Warner Bros. Entertainment Italia. Tra i protagonisti
anche Mckenna Grace, Finn Wolfhard, Carrie
Coon e Paul
Rudd.
Ghostbusters: Legacy, diretto da Jason
Reitman e prodotto da Ivan
Reitman, è il nuovo capitolo della saga
originale Ghostbusters. Arrivati in una piccola
città, una madre single e i suoi due figli iniziano a scoprire la
loro connessione con gli Acchiappafantasmi originali e la segreta
eredità lasciata dal nonno. Ghostbusters:
Legacy è scritto da Jason Reitman & Gil Kenan.
Poiché molte industrie – inclusa
quella cinematografica – soffrono economicamente in seguito alle
misure preventive varate dopo la pandemia di Coronavirus, il
regista Christopher Nolan ha chiesto al Congresso
degli Stati Uniti di stanziare dei fondi per le sale americane.
I governi statali hanno approvato
tutta una serie di leggi che impongono la chiusura a tempo
indefinito di bar, centri commerciali e cinema, provando in questo
modo ad arginare la diffusione del Covid-19. Le conseguenze
economiche per questo tipo di attività ed aziende sono state
indubbiamente catastrofiche. Il Congresso sta iniziando a discutere
circa la possibilità di sostenere economicamente le imprese in
difficoltà, in particolare il settore legato al turismo e
all’industria dei viaggi.
Adesso, Christopher
Nolan si è rivolto al Congresso tramite un saggio
pubblicato sul
Washington Post per chiedere che i fondi vengano assegnati
anche al cinema. Nel suo articolo, Nolan spiega che questa è la più
grande crisi che la settima arte abbia mai dovuto affrontare,
soprattutto a causa del fatto che migliaia di persone si
ritroveranno – quasi certamente – senza un posto di lavoro. Nolan
chiede quindi al Congresso di permettere al settore di potersi
riprendere e di continuare a garantire quel “senso di
comunità” che, in generale, i cinema garantiscono alla
popolazione durante la loro quotidiana apertura.
“Oltre
all’aiuto che i dipendenti dei cinema hanno bisogno dal governo, la
comunità degli esercenti ha bisogno di partnership strategiche e
lungimiranti da parte degli studi. Le ultime settimane sono state
un promemoria – qualora ne avessimo bisogno – che ci sono cose
molto più importanti che andare al cinema. Ma, se si considera ciò
che i cinema forniscono e regalano, forse non così tante come si
potrebbe pensare.”,ha dichiarato
Nolan.
Ricordiamo che il prossimo film di
Christopher Nolan ad arrivare nelle sale sarà
Tenet, che
vede protagonista John David Washington insieme a
Robert Pattinsone
Elizabeth Debicki.
La trama è attualmente sconosciuta.
Il progetto è descritto come un’epopea d’azione che ruota attorno
allo spionaggio internazionale, ai viaggi nel tempo e
all’evoluzione. Il film arriverà al cinema il 17 luglio 2020.
Il team creativo di Nolan che ha
lavorato dietro le quinte include il direttore della
fotografia Hoyte van Hoytema, lo
scenografo Nathan Crowley, la
montatrice Jennifer Lame, il
costumista Jeffrey Kurland e il
supervisore degli effetti visivi Andrew
Jackson. Musiche ad opera del
compositore Ludwig Göransson. Warner Bros.
Pictures distribuirà Tenet in tutto il mondo.
Lo sceneggiatore di Aquaman,
David Leslie Johnson-McGoldrick, ha aggiornato in
merito all’annunciato spin-off del cinecomic con protagonista
Jason Momoa che sarà dedicato ai
Trench, le creature marine che nel film di
James Wan attaccavano l’imbarcazione di Arthur
Curry e Mera.
In un recente Q&A su Twitter, lo
sceneggiatore ha spiegato dove si collocherà il film all’interno
della timeline del DCEU. È importante chiarire che
Johnson-McGoldrick ha scritto la sceneggiatura del primo
Aquaman e che
adesso è al lavoro su quella del sequel, ma non è in alcun modo
coinvolto nello spin-off The Trench.
Ciononostante, lo stesso è stato in grado di rispondere alla
domanda di un fan che gli ha chiesto come si collocherà il nuovo
film all’interno dell’universo condiviso.
Johnson-McGoldrick ha risposto:
“Teoricamente, il film sarà ambientato tra il primo Aquaman e il secondo”. Lo sceneggiatore ha poi
aggiunto che, da questo punto di vista, le cose sono ancora in fase
di sviluppo.
The
Trench, secondo quanto riportato negli ultimi
aggiornamenti, si muoverà sui toni del genere horror (qualcosa che,
anche solo formalmente, aveva già sperimentato James Wan con Aquaman)
ma non è chiaro se vedremo, insieme ai mostri, anche qualche membro
del cast del cinecomic uscito nelle sale nel 2018.
Vi ricordiamo che Jason Momoa è atteso di nuovo nei panni
dell’eroe nel sequel del film che ha rilanciato in positivo le
sorti dell’universo cinematografico DC. Diverse fonti fanno sapere
che gli studios vorrebbero riportare James
Wan dietro la macchina da presa
di Aquaman
2ad una condizione: che sia lui a scegliere
il gruppo di sceneggiatori e a seguire da vicino il processo di
sviluppo.
David Leslie
Johnson-McGoldrick, collaboratore ricorrente di
James Wan(The Orphan, The Conjuring 2, The Conjuring
3) scriverà la sceneggiatura del film insieme a Will Beal,
mentre il regista e Peter Safran saranno co-produttori.
L’eroe sintetico, interpretato da
Paul
Bettany, viene mostrato nella sua versione grigia,
senza vita, con il foto sulla fronte in corrispondenza della Gemma
della Mente, da dove Thanos l’ha sradicata con la sue mani.
Avengers: Infinity
War è uscito al cinema cinema il 4 Maggio
2018. Christopher Markus e Stephen
McFeely si sono occupatidella sceneggiatura del film,
mentre la regia è stata affidata
a Anthony e Joe
Russo.
Il cast del film al momento è
composto da Cobie Smulders,
Benedict Cumberbatch, Chris Pratt, Vin Diesel,
Scarlett Johansson, Dave Bautista, Karen Gillan, Zoe Saldana,
Brie Larson, Elizabeth Olsen, Robert Downey Jr.,
Sebastian Stan, Chris Hemsworth, Chris Evans, Tom Holland, Bradley
Cooper, Samuel L. Jacksson, Jeremy Renner, Paul Rudd, Peter
Dinklage, Mark Ruffalo, Josh Brolin, Paul Bettany, Benedict
Wong, Pom Klementieff e Chadwick
Boseman.
Alcune nuove foto di Wonder Woman
1984 ci mostrano una certa vicinanza, per non
dire intimità, trai due nuovi personaggi che accompagneranno il
ritorno di Gal Gadot nei panni di Diana
Prince.
Parliamo dei personaggi di
Kristen Wiig e Pedro Pascal,
ovvero Barbara Ann Minerva aka Cheetah e Maxwell Lord. Dalla foto
diffusa in rete, sembra che i due possano essere intimi, appunto, o
comunque lavorare insieme.
Vi ricordiamo che Wonder Woman
1984 uscirà il 6 giugno 2020. Il
film è stato definito dal produttore Charles Roven un sequel
“inusuale“, che poterà in scena lo stesso personaggio
grazie al lavoro dello stesso team creativo e che seguirà gli
eventi del precedente capitolo, ma che i fan non dovrebbero
aspettarsi un seguito tradizionale definendolo “la prossima
iterazione della supereroina”.
“Il film racconterà un lasso di
tempo completamente diverso e lo spettatore avrà solo un assaggio
di ciò che che Diana ha fatto o affrontato negli anni intermedi.
Abbiamo cercato di mettere insieme una storia del tutto diversa che
potesse rispettare le stesse emozioni del passato, portare un sacco
di umorismo e molta azione coraggiosa. E soprattutto, toccare le
corde del cuore.“
L’ordine cronologico del personaggio
è stato già rimescolato, essendo stata introdotta nell’era
contemporanea di Batman v
Superman: Dawn of Justice per poi tornare al
vecchio secolo con Wonder Woman. Il sequel vedrà
ancora Gal Gadot nei panni di Diana
Prince opposta a Kristen
Wiig, scelta per interpretare la villain Cheetah. Nel
cast figureranno anche Chris Pine (volto del
redidivo Steve Trevor) e Pedro Pascal.
Greg Grunberg ha
anticipato che la versione in Home Video di Star Wars:
L’Ascesa di Skywalker conterrà moltissime
sorprese e momenti molto intensi tagliati dal montaggio
cinematografico.
Grunberg è stato amico del regista
del film, J.J. Abrams, da quando erano bambini. È
anche apparso in tutto ciò che Abrams ha diretto da
Felicity a Il Risveglio della
Forza. L’attore interpreta Snap Wexley, un pilota
della Resistenza introdotto in Episodio VII, ma curiosamente
assente da Gli Ultimi Jedi.
Star Wars:
L’Ascesa di Skywalker è stato accolto con
freddezza dalla maggior parte dei fan e dei critici che non hanno
gradito lo sviluppo della storia. Prima dell’uscita del film, i fan
erano entusiasti che Abrams tornasse al franchise, soprattutto
perché quanto realizzato da Rian Johnson con
Episodio VIII li aveva resi ancora più scontenti.
Quando Abrams è tornato al timone dell’ultimo film, i fan speravano
che almeno sarebbe stato ben accolto come la sua prima incursione
nell’universo di Star
Wars.
In una lunga e dettagliata
intervista con THR, Grunberg suggerisce che alcune scene
significative sono state lasciate fuori dal montaggio ed è
fiducioso che alcune di esse alla fine vengano inserite nella
versione home video del film. “Sono entusiasta di vedere gli
extra del DVD – dice Grunberg – perché ci sono alcuni
momenti fantastici che ho girato e che non vedo l’ora di
vedere”.
L’attore continua poi dicendo che è
stato particolarmente difficile per lui vedere alcune delle sue
scene lasciate fuori dal montaggio del film prima di anticipare
modifiche ancora più significative. “Ci sono così tante altre
cose – e cose enormi – che penso che le persone apprezzeranno
quando lo guarderanno (in Home Video)”, suggerisce.
Lucasfilm e il
regista J.J. Abrams uniscono ancora una volta
le forze per condurre gli spettatori in un epico viaggio verso una
galassia lontana lontana con Star Wars:
L’Ascesa di Skywalker, l’avvincente conclusione
dell’iconica saga degli Skywalker, in cui nasceranno nuove leggende
e avrà luogo la battaglia finale per la libertà.
Il cast del film
comprende Carrie Fisher, Mark Hamill, Adam Driver,
Daisy Ridley,
John Boyega,
Oscar Isaac, Anthony Daniels, Naomi Ackie, Domhnall Gleeson,
Richard E. Grant, Lupita Nyong’o, Keri Russell, Joonas Suotamo,
Kelly Marie Tran, con Ian
McDiarmid e Billy Dee
Williams.
Diretto da J.J. Abrams e prodotto da
Kathleen Kennedy, Abrams e Michelle Rejwan, Star Wars:
L’Ascesa di Skywalker è scritto da J.J.
Abrams e Chris Terrio, mentre Callum Greene, Tommy Gormley e Jason
McGatlin sono i produttori esecutivi.
Da pochi giorni, lo stato di
quarantena in cui l’Italia è costretta da 10 giorni si è esteso a
tutto il mondo e anche negli Stati Uniti le persone stanno
cominciando ad auto isolarsi in casa per evitare il proliferare del
contagio.
Ovviamente, sono molti i messaggi di
incoraggiamento dei personaggi famosi indirizzati ai loro fan. I
consigli, sempre gli stessi: rimanere in casa, essere pazienti,
trovare attività ricreative alternative.
Trai tanti personaggi che si sono
uniti al coro di incoraggiamento, c’è anche Jake Johnson che si è
offerto per un servizio ai fan molto particolare. L’attore ha
doppiato Peter Parker nel film premio Oscar Spider-Man:
Un Nuovo Universo e, da quanto è cominciata la
quarantena, ha ricevuto molte email da parte di genitori che
stavano approfittando di questo tempo a casa con i figli per
recuperare il film.
Per questo, l’attore si è offerto di
creare una specie di linea di assistenza di Peter
Parker/Spider-Man. Inviando una email all’indirizzo
[email protected] si avrà la
possibilità di ricevere un messaggio registrato personalizzato da
parte di Johnson, con la voce di Peter Parker! Il sogno di ogni
piccolo fan dell’amichevole Spider-Man di quartiere.
Diretto da Bob Persichetti,
Peter Ramsey e Rodney Rothman, il film ha introdotto ai
fan il multiverso di Spider-Man. Mentre la storia del film era
incentrata su Miles Morales (Shameik Moore), erano
presenti anche una serie di altre Spider-persone come Spider-Gwen
(Hailee Steinfeld), Spider-Ham (John
Mulaney), Spider-Man Noir (Nicolas Cage),
Peter B. Parker (Jake Johnson) e Peni Parker
(Kimiko Glenn).
Ognuno con stile e toni unici, alla
fine il gruppo ha unito le forze per salvare i rispettivi universi
dalle macchinazioni di Wilson Fisk (Liev
Schreiber) e da una inedita versione di Doctor Octopus
femmina.
Spider-Man: Un nuovo
universo è la sorpresa del 2018, il film, con protagonista
Miles Morales, sta dominando la stagione dei premi
e si avvia, incontrastato, a vincere il premio Oscar
2019 nella categoria Miglior Film d’animazione, prima
volta per la SONY.
Cena con delitto – Knives Out è stato uno
dei film più acclamati della passata stagione cinematografica,
tanto dalla critica quanto dal pubblico. La pellicola di Rian Johnson, regista di Star
Wars: Gli Ultimi Jedi, è un omaggio al mystery
crime e ad un genere – il giallo, o whodunit –
divenuto celebre grazie ai popolarissimi romanzi della scrittrice
Agatha Christie.
Ovviamente, se non avete visto il
film, ATTENZIONE AGLI
SPOILER!
Il ritratto di Harlan Thrombey
Quando nel film ci viene mostrata
per la prima volta la dimora dei Thrombey (l’ambientazione
principale del film), una delle prime cose che balzano all’occhio è
sicuramente il grande ritratto del patriarca di famiglia, Harlan
Thrombey, interpretato da Christopher Plummer. Nel ritratto, lo
sguardo stoico di Harlan suggerisce che la sua è una figura
palesemente intimidatoria, in grado di dominare e persuadere gli
altri componenti della famiglia.
Tuttavia, verso la fine del film,
quando il dipinto viene nuovamente inquadrato, qualcosa è cambiato.
Marta (Ana
de Armas) viene scagionata dall’accusa di omicidio e riesce
finalmente a prendere il controllo della casa: per un attimo, la
ragazza si sofferma a guardare il ritratto di Harlan: adesso, lo
sguardo severo sul volto del defunto è stato sostituito da un
sorriso di approvazione decisamente furbetto.
Versioni differenti della stessa storia
Quando la
grande famiglia Thrombey ci viene presentata per la prima volta,
nessuno dei suoi membri sembra essere davvero una “cattiva
persona”. Tuttavia, le loro personalità egocentriche e i loro modi
di agire conniventi iniziano quasi subito a prendere il
sopravvento. In particolare, ognuno dei figli del vecchio Harlan
Thrombey si cimenta nel racconto della propria versione di quanto
accaduto durante la notte della festa di compleanno del loro
anziano papà.
Ogni versione della storia contiene
di volta in volta un dettaglio che la rende diversa in base al
personaggio che la racconta. Ognuno dei figli di Harlan fa di
tutto, adesso, per apparire agli occhi di Benoit Blanc (Daniel
Craig) come il “figlio perfetto”…
La macchia di sangue
Alla fine del film, Marta (Ana
de Armas) chiede a Benoit Blanc (Daniel
Craig) quando ha iniziato a sospettare che fosse coinvolta
nella morte di Harlan (Christopher Plummer). Il detective le
confessa che quando l’ha incontrata per la prima volta, subito ha
notato la macchia di sangue su una delle sue scarpe. Quando
rivediamo la scena del loro primo incontro, effettivamente Blanc
getta subito un’occhiata ai piedi della ragazza.
Durante tutto l’arco del film, il
detective accenna continuamente alla sua “osservazione”, senza che
Marta se ne accorga mai: Benoit, infatti, continua a ripetere frasi
come “Qualcosa è in atto” oppure “Il gioco è in
atto”, indirizzate proprio a Marta e riferite proprio a
quell’indizio principale che aveva notato fin da subito.
La palla da baseball
Considerato il grande intreccio
narrativo del film, è facile che ad una visione più superficiale si
possano trascurare tutta una serie di dettagli relative a trame
secondarie. Una di queste riguarda Linda (Jamie
Lee Curtis), la quale viene a sapere da suo padre Harlan che
suo marito Richard (Don Johnson) la tradisce. Ma Richard non sarà
così furbo come egli stesso crede, permettendo a sua moglie di
scoprire da sola l’alto tradimento…
Quando Richard scopre che la
lettera che Harlan ha scritto per Linda è vuota, lancia la palla da
baseball del defunto scrittore di romanzi gialli fuori dalla
finestra del suo studio. In seguito, il detective Blanc trova la
palla e la lancia al cane; a sua volta, il cane porta la palla a
Linda che la rimette al suo posto, scoprendo così la lettera del
padre. Se Richard non avesse lanciato la palla, nessuna lettera
sarebbe mai stata trovata da Linda.
Il mistero del telefono
Questo è uno dei dettagli più
interessanti nascosti all’interno del film, ed è stato rivelato
dallo stesso
Rian Johnson. Tutti i personaggi della storia possiedono (o
comunque usano) un iPhone: l’unico a non usare mai uno dei celebri
smartphone prodotti da Apple è Ransom, il personaggio di
Chris Evans, che alla fine si scoprirà essere il vero
assassino.
Il dettaglio curioso – come
spiegato dal regista del film – è che la Apple non consente mai
alle produzioni cinematografiche di far usare i suoi apparecchi ai
cattivi della storia: quindi, se il pubblico fosse venuto a
conoscenza di questo dettaglio prima, avrebbe potuto facilmente
intuire da subito chi era l’assassino.
Wanetta “Nana” Thrombey
La famiglia Thrombey è ricca di
personaggi tanto interessanti quanto divertenti, bizzarri e sopra
le righe. Probabilmente, il personaggio più sottovalutato della
storia è quello di Wanetta “Nana” Thrombey, la nonna, una donna
incredibilmente anziana che riesce a malapena a sentire e la cui
vista non certamente delle migliori.
Ciononostante, l’anziana signora
aiuta inavvertitamente a risolvere il caso, perché, al di là di una
scarsa vista, è ancora dotata di una memoria di ferro. Il
personaggio è interpretato da K Callan, prolifica attrice apparsa
negli ultimi anni in serie come Justified e Veep.
È interessante notare che, sebbene “Nana” interpreti la madre di
Harlan Thrombey, nella realtà la Callan è di qualche anno più
giovane di Christopher Plummer.
Il cameo di Joseph Gordon-Levitt
Il cast del
film si compone di attori di grandissima fama e talento, ma i fan
potrebbe non sapere che un’altra celebre stella di Hollywood ha
preso parte alla pellicola.
Joseph Gordon-Levitt ha recitato nel primo film diretto da
Rian Johnson, Brick – Dose mortale, e da allora – in
qualche modo – è sempre apparso in tutti i suoi
lavori.
L’attore è presente
anche in
Cena con delitto – Knives Out: Gordon-Levitt è infatti
accreditato come interprete del detective Hardrock, ma nel film è
possibile sentire soltanto la sua voce (chiaramente nella versione
originale): è il poliziotto nella serie crime che la
sorella di Marta sta guardando all’inizio del
film.
Le origini di Marta
Una delle grandi sorprese
del film è che, nonostante tutti gli eccentrici membri della
famiglia Thrombey, alla fine il vero grande protagonista della
storia è l’infermiera di Harlan, Marta (interpretata da
Ana de Armas). Attraverso il personaggio di Marta e il
modo in cui lo stesso viene trattato dai membri della famiglia
Thrombey, il film affronta tutta una serie di questioni purtroppo
ancora oggi intimamente connesse con il mondo in cui viviamo, come
la lotta di classe e la “supremazia” della razza.
Anche se le viene costantemente
ripetuto che fa parte della famiglia, è chiaro che nessuno
dei Thrombley – a parte Harlan – si sia mai preoccupato di
conoscere davvero Marta, la sua vita e la sua storia. Durante tutto
il film, i membri della famiglia fanno riferimento al paese
d’origine di Marta, tranne ogni volta che nominano un altro paese
sudamericano. In seguito viene dato per scontato che Marta sia nata
in America.
Ricky Jay
A quanto pare,
Rian Johnson adora impreziosire i suoi film attraverso
la presenza di attori di grande talento. Sfortunatamente, uno di
questi non ha potuto prendere parte a
Cena con delitto – Knives Out. Stiamo parlando di Ricky
Jay, noto per Boogie Nights e la serie Deadwood.
Jay era anche un celebre illusionista e aveva già lavorato con
Johnson in qualità di consulente per il suo film The Brothers
Bloom.
In origine, Jay avrebbe dovuto
interpretare nel film il signor Proofroc, la guarda di sicurezza
della famiglia Thrombey, ma purtroppo è deceduto prima dell’inizio
delle riprese. La parte è stato poi affidata ad Emmett Walsh, ma
un’immagine di Jay appare comunque sullo schermo poco prima che
Walsh entri in scena per la prima volta.
Frank Oz
Sebbene ci
siano molti volti noti nel film, un membro del cast potrebbe essere
passato inosservato all’occhio dello spettatore. Sebbene sia molto
famoso, non sempre è facile associare il suo volto al suo nome.
Frank Oz, l’uomo dietro Miss Piggy e Yoda, appare nel film nei
panni dell’avvocato che legge le volontà di Harlan alla sua
famiglia.
Oz ha incontrato
Rian Johnson mentre questi lavorava a Star
Wars: Gli Ultimi Jedi, e i due sono diventati amici.
Johnson ha convinto Oz a recitare in un piccolo ruolo nel
film, nonostante la reticenza di Frank ad apparire davanti la
macchina da presa. E infatti,
Cena con delitto – Knives Out rappresenta la prima
apparizione cinematografica di Oz da oltre 20 anni.
La teoria della ciambella
Nell’interpretare un famoso
detective privato,
Daniel Craig ha avuto la possibilità di sfoggiare il suo lato
più ironico e divertente. Una delle sue scene più memorabili del
film è sicuramente l’epica ed esilarante riflessione su una buona
tecnica d’investigazione, che Blanc paragona ad una ciambella col
buco, la cui ricetta non è facile da realizzare. Sebbene sia un po’
difficile seguire il pensiero di Blanc, l’analogia ha
sorprendentemente un senso…
Rian Johnson ha voluto arricchire maggiormente
l’analogia in questione (rendendola anche visibile) con una dose
maggiore di umorismo, grazie all’immagine del bersaglio di coltelli
presente in molte scene, dagli interrogatori alla rivelazione
dell’identità dell’assassino. Forse la connessione tra la ciambella
e il bersaglio non balzerà subito all’occhio, ma è impossibile non
notare come, in realtà, il bersaglio costituito da tanti coltelli
assomigli proprio ad una gigantesca ciambella…
La punizione di Richard
Nonostante il cast così ricco di
personaggi interessanti, Johnson decide di risolve non solo il
mistero centrale a metà del film, ma anche alcune delle trame
secondarie più divertenti. Ad esempio, scopriamo già all’inizio che
Richard (Don Johnson) ha una relazione extraconiugale che Harlan
minaccia di raccontare in una lettera a sua figlia Linda (Jamie
Lee Curtis).
Anche se Richard trova la lettera
dopo la morte di Harlan e scopre che è vuota, in seguito ci viene
rivelato che Harlan ha scritto alla figlia Linda una lettera con
inchiostro invisibile e che il segreto verrà comunque scoperto
dalla stessa. L’ultima inquadratura di Richard ci mostra il
personaggio con un occhio nero, presumibilmente per gentile
concessione di Linda.
Ransom e i cani
Johnson ha
trovato un modo geniale per creare un approccio totalmente nuovo al
whodunnit e, allo stesso tempo, divertirsi con le
convenzioni di genere. Ad un certo punto, nel film, sembra che ci
venga detto esattamente chi è il responsabile della morte di
Harlan; solo alla fine scopriamo la verità, e ciò che il vero
colpevole è il personaggio di Ransom (Chris
Evans).
Naturalmente, come
ogni racconto giallo che si rispetti, questa rivelazione è in
realtà disseminata lungo tutto il film. Un esempio lampante in tale
senso è rappresentato dai cani della tenuta dei Thrombey. Quando
Ransom appare per la prima volta in scena, viene attaccato dai cani
che abbaiano, che lo avevano già avvistato mentre sgattaiolava
durante la notte della morte di Harlan.
Un vero coltello
La sceneggiatura di Johnson è piena
di prefigurazioni talmente divertenti da rendere ogni nuova
possibile visione una continua scoperta di dettagli nascosti. Non
ci sono soltanto indicazioni sul fatto che Ransom (Chris
Evans) sia il vero colpevole, ma anche alla sua eventuale
caduta.
Dopo che Blanc (Daniel
Craig) espoone tutte le prove che incriminano Ransom, con Marta
(Ana
de Armas) che lo induce ad ammettere l’omicidio di Fran, Ransom
cerca di vendicarsi. Prende un coltello dalla “ciambella” e tenta
di pugnalare Marta, solo per scoprire che il coltello è in realtà
un falso. In precedenza, Harlan aveva criticato lo stile di vita
del nipote, affermando che non era in grado di notare la differenza
tra un oggetto di scena o e un vero coltello.
Il cuore del film
Il personaggio di Marta (Ana
de Armas) è davvero il cuore del film, un personaggio per il
quale è davvero facile fare il tifo. Lo spettatore vuole che riesca
a nascondere le tracce a suo sfavore e che alla fine tutto si
risolva nel migliore dei modi. In fin dei conti, Marta una brava
persona; sono gli altri che la circondano ad essere persone egoiste
e disoneste.
All’inizio del film, Marta e Harlan
giocano a “Go” e Harlan continua a ripetere che non riesce a capire
come la ragazza riesca a batterlo di continuo. Marca risponde:
“Non sto giocando per batterti. Sto giocando per dare vita ad
uno schema bellissimo”. Alla fine, tutti gli altri stavano
cercando di ottenere quello che volevano, mentre Marta stava solo
cercando di fare la cosa giusta. Ed è lei a vincere ancora una
volta…
Il mondo di Harry
Potter è pieno di creature magiche più o meno affascinanti
o degne di nota. Tra le creature più affascinanti e regali che il
maghetto incontra nel corso delle sue avventure c’è senza dubbio
Fierobecco, l’ippogrifo che il protagonista conosce in
Harry Potter e il prigioniero di
Azkaban.
Sappiamo che l’ippogrifo diventa
fondamentale nel finale della storia, perché sarà il “mezzo” di
trasporto grazie al quale Sirius
Black, padrino di Harry, riuscirà a trovare la
salvezza, ma quanto conosciamo bene Fierobecco (e il processo che
lo ha portato in vita, nel film di Alfonso
Cuaron)? Ecco quello che non sai su Fierobecco.
Cose che non sai su Fierobecco
8. Un compromesso
Per realizzare il personaggio di
Fierobecco è stato necessario un compromesso. Zoologicamente
parlando, un animale della sua taglia avrebbe bisogno di ali molto
più grandi e più lunghe per sostenerlo in volo, ma questo era
ritenuto poco pratico per il design del suo personaggio. Il concept
artist Dermot Power ha voluto rappresentare Fierobecco come una
“bestia nobile” con “potenziale magico romantico”, ma il regista
Alfonso Cuarón non ha approvato i suoi progetti.
7. Fierobecco e Harry Potter
Dal loro primo incontro, ci rendiamo
conto che Harry e Fierobecco stabiliscono un legame profondo. La
bestia è molto fiera e altera, tuttavia l’approccio di Harry,
rispettoso e dimesso, la fa sentire a proprio agio e lo accoglie da
pari, accettandolo come proprio cavaliere. Il film (e il libro)
mostrano molto bene questo primo contatto e la nascita di questo
legame. Lo stesso avverrà con Sirius, più avanti nella storia. Il
suo rapporto sarà invece un po’ più turbolento con Hermione, che
l’animale accetta come “peso” solo per intercessione di Harry. La
poca simpatia è reciproca, nonostante il fatto che la ragazza si
impegnerà più di tutti affinché l’animale sfugga al suo destino di
morte.
Cose che non sai su Fierobecco
6. Fierobecco fa la cacca in
scena
A circa trentaquattro minuti
dall’inizio del film, quando viene presentato Fierobecco
l’Ippogrifo, durante la lezione di Cura delle Creature Magiche,
subito dopo che Ron spinge Harry in avanti, c’è una scena
rapidissima in cui si vede l’animale che… fa la cacca! Il team
della CGI riteneva che questo sarebbe stato il primo esempio di un
animale in CGI che espleta i suoi bisogno in pubblico, ma la
mini-serie della BBC Nel mondo dei dinosauri (1999) l’aveva fatto
già prima. Resta comunque la prima volta che una scena del genere
viene girata per un film.
5. Funko Pop e Peluche di
Fierobecco
Nonostante l’aspetto fiero e austero
della creatura magica, l’Ippogrifco Fierobecco si presta benissimo
al merchandising del film, con pupazzi e peluche, nonché gli
amatissimi Funko pop, che vanno ancora a ruba.
Cose che non sai su Fierobecco
4. Il boia Mangiamorte
Il carnefice inviato per uccidere
Fierobecco si chiama Walden Macnair, che in seguito viene rivelato
essere un Mangiamorte, nella scena del cimitero di Harry
Potter e il calice di fuoco (2005), si tratta di uno dei
fedeli di Voldemort che sono rimasti nell’ombra nel periodo della
sua caduta. Successivamente, nel quinto capitolo, scopriremo che è
Macnair il prescelto da Voldemort per andare a trattare con i
Giganti durante il reclutamento del suo nuovo esercito. Nella scena
che vede il boia protagonista, da piano di lavorazione, doveva
essere presente anche un gongolante Lucius Malfoy, principale
artefice della condanna a morte dell’Ippogrifo, ma dei conflitti di
schedule di Jason Isaac non hanno permesso all’attore di essere
presente per la scena in questione.
3. Fierobecco in inglese
In tutta la saga di Harry Potter i
nomi sono molto spesso portatori di significato, ci danno
indicazioni su quello che è il carattere del personaggio che “li
porta”. Il nome di Fierobecco non fa eccezione, e così come in
italiano possiamo cogliere il senso che formano le due parole che
compongono il suo nome (fiero+becco), il nome di Fierobecco in
inglese presenta la stessa caratteristica: Buckbeak che tradotto
letteralmente vuol dire “becco che fa resistenza”.
Cose che non sai su Fierobecco
2. Fierobecco capisce
l’inglese?
Nella scena in cui viene presentato
ai ragazzi, Fierobecco ferisce Draco Malfoy, dopo che il ragazzo
incauto lo ha offeso. Questo non vuole certo dire che l’ippogrifo
ha capito cosa gli ha detto il Serpeverde, ma rende l’animale molto
simile agli animali da compagnia che percepiscono l’atteggiamento
che hanno gli umani con loro e agiscono di conseguenza. Percependo
l’approccio ostile del ragazzo, Fierobecco ha attaccato per
proteggersi.
1. Harry Potter e il prigioniero di
Azkaban 23 marzo 2020
Il palinsesto di Italia Uno ha
programmato l’intera saga di Harry Potter nel corso del lockdown
che ha interessato tutta l’Italia a causa della pandemia da
coronavirus.
Dopo aver saltato la programmazione
prevista per tre date in sala (9-10-11 marzo) a causa
dell’emergenza sanitaria mondiale,
Ultras, esordio al lungometraggio
di Francesco Lettieri, arriva su
Netflix, disponibile dal 20 marzo, per fare
ulteriore compagnia agli abbonati in quarantena.
Famoso per i videoclip che ha
realizzato per Calcutta, Motte e per Liberato,
che firma anche la bella
colonna sonora del film, Lettieri si cimenta con il
lungometraggio in cui riversa la sua esperienza e anche la sua
poetica, già rintracciabile nell’occhio con cui vede e racconta la
musica degli artisti con i quali ha collaborato.
La trama di Ultras
La storia del film nasce da un
soggetto scritto per un video di Motta, che ha rielaborato con
Peppe Fiore e sviluppato in una sceneggiatura.
L’ambientazione è quella della periferia napoletana, i protagonisti
un gruppo di ultras che si fanno chiamare Apache e il loro ex
leader, Sandro, un DASPO che non può più seguire
la sua passione per il calcio e per il Napoli e che si trova in un
momento cruciale della sua vita.
A cinquant’anni, l’uomo che tutti
chiamano ‘O Mohicano, si confronta da una parte con il suo
retaggio di capo ultras, di leader della tribù di tifosi, una
dimensione che lo soffoca e lo attira a sé, dall’altra con la
volontà di evadere per la prima volta dall’unica realtà che lui
abbia mai conosciuto, possibilità di evasione che gli viene offerta
dall’incontro con Terry, una donna vivace e in pace con se stessa,
che pur trovando piacere nella sua compagnia, non sembra aver
bisogno di lui, né di nessun altro uomo.
La realtà di Sandro deflagra nel
momento in cui si rende conto che, prima di riuscire ad andare
avanti con la sua vita e i suoi desideri, deve mettere ordine nel
suo passato, appianando i conflitti tra vecchi e nuovi ultras ed
espiare una colpa che ancora grava sulla sua anima.
La tribù degli ultras
Lettieri non racconta il calcio, né
racconta i tifosi in senso stretto, il fuoco del suo racconto è
sulla tribù e sull’umanità verace, a volte respingente, che in essa
si agita, è sull’individuo protagonista, figura tragica ed eroica
che prova a scappare dai suoi demoni. A dare corpo a Sandro
c’è Aniello Arena, già protagonista della fiaba
garroniana di Reality e ora
alle prese con un ruolo che lo pianta ben dentro il tessuto della
realtà ma che l’occhio del regista trasfigura in eroe che combatte
la furia degli dei e del caso per riuscire a salvarsi, a salvare i
suoi, e ritrovare quell’umanità che nei fuochi di gioventù era
andata perduta.
Intorno a Sandro si muovono
moltissimi personaggi, ognuno con una propria complessità e una
propria ragione, e ognuno di essi è mosso dalle proprie viscere.
Con Ultras, Lettieri ci offre il ritratto
veritiero appassionato eppure respingente di una fetta di umanità
che nella dimensione tribale, tra bene e male, trova la sua
identificazione.
L’inedita Napoli di Ultras
Trai tanti personaggi che popolano
Ultras, un posto d’onore spetta alla
città di Napoli. Come aveva fatto anche Claudio
Giovannesi con La paranza
dei bambini, Francesco Lettieri
porta sullo schermo una Napoli nota eppure differente, lontana
dalle immagini da cartolina, dagli scorci famosi, una Napoli che si
ammanta di tutta la sua bellezza sporca e antica, magica e
affascinante eppure implacabile.
Ultras
racconta l’epica tragica di un uomo che fugge dal proprio passato
ma che per lasciarselo alle spalle deve affrontarlo, tenendosi
pronto anche a scontrarsi con i membri della sua stessa tribù.
Continuano a piovere interessanti
indiscrezioni sui prossimi progetti di James
Gunn grazie ai Q&A che il regista e sceneggiatore
continua a tenere via Instagram in
questi giorni di reclusione forzata, causa Covid-19.
Di recente il regista ha
confermato, in risposta alla domanda di un fan, che suo fratello
Sean tornerà a vestire i panni di Kraglin in
Guardiani
della Galassia Vol. 3:“Che tipo di film dei
Guardiani sarebbe senza Kraglin?”, ha risposto Gunn,
confermando quindi che il fratello apparirà nel terzo capitolo
dedicato alle avventure di Star Lord & co.
Naturalmente, c’è ancora una
possibilità che Thor non appaia affatto in GOTG Vol.
3. La scorsa estate, è stato ufficialmente annunciato che
il Dio del Tuono sarebbe stato il protagonista di un quarto film in
solitaria, Thor: Love and
Thunder, che arriverà nelle sale prima
di Vol. 3. Di recente, è stato chiesto a Pratt
della possibile inclusione di
Thor in Vol. 3, e l’attore ha rifiutato di
confermare se il Dio del Tuono si unirà ufficialmente ai Guardiani
nella loro prossima avventura.
Scritto e diretto da James
Gunn, Guardiani della Galassia Vol.
3 non ha ancora una data di uscita
ufficiale. Le riprese del film dovrebbero partire ufficialmente a
Febbraio 2021.
Insieme a Superman Lives di Tim Burton, Justice League: Mortal è uno dei
progetti mai realizzati che da sempre continuano ad affascinare gli
appassionati di fumetti. Come sappiamo, il film doveva essere
diretto da George Miller e avrebbe dovuto vedere nel cast
– tra gli altri – anche Armie
Hammer (Chiamami
Col Tuo Nome) nei panni di Batman.
Nelle ultime ore il regista
Ryan Unicomb, che sta lavorando ad un documentario
sul backstage di Justice League: Mortal,
ha condiviso attraverso il suo account Instagram
uno scatto inedito che ci mostra la maschera (o una delle possibili
maschere, come suggerito dallo stesso Unicomb) del Crociato di
Gotham che Hammer avrebbe dovuto sfoggiare nel film.
Nella didascalia che ha accompagnato
l’immagine, Ryan Unicomb ha scritto: “Dato che
il mondo è in isolamento, penso che la comunità abbia bisogno di
un’iniezione di ‘roba fica’. Ecco UNO dei cappucci di Armie Hammer
da Justice League: Mortal.”
Proprio Armie
Hammer ha di recente
svelato in un’intervista che il suo Cavaliere Oscuro sarebbe
stato ancora più dark delle altre versioni viste sul grande
schermo:
“Volevo che il personaggio fosse
davvero dark. Anche nel look, che era un’idea di George, che
rispecchiava quanto riportato nella sceneggiatura, e cioè quello
che nessuno aveva mai raccontato prima: un uomo psicotico che
sceglie di indossare un costume, tutto nero, e agisce di notte per
combattere i criminali […] Bruce Wayne era la maschera che non
avevamo mai visto veramente, un nevrotico e schizofrenico eroe
borderline che non si fidava di nessuno, nemmeno dei membri della
Justice League“.
Showtime dopo il
teaser promo ha diffuso il promo ufficiale di Billions 5, la quinta stagione di
Billions con protagonista
Damian Lewis e Paul Giamatti.
La stagione 5 di
Billions sarà presentata in anteprima domenica 3
maggio su SHOWTIME. Nella quinta stagione di MILIARDI, Bobby
Axelrod (Lewis) e Chuck Rhoades (Giamatti) vedono riaccendersi la
loro feroce rivalità, mentre nuovi nemici si alzano e prendono la
mira. Il pioniere dell’impatto sociale Mike Prince (Stoll)
rappresenta una vera minaccia per il dominio di Axe e Chuck fa la
febbre con un formidabile procuratore distrettuale. Taylor Mason
(Asia
Kate Dillon) è costretto a tornare ad Ax Capital, dove
devono lottare per proteggere i loro dipendenti e le loro risorse.
Wendy Rhoades (Maggie
Siff) rivaluta la sua lealtà e crea sorprendenti nuove
alleanze che la mettono in contrasto sia con Chuck che con Ax. In
questa stagione, la lotta per il potere diventa una lotta per la
sopravvivenza e tutti i personaggi devono adattarsi o rischiare
l’estinzione. Margulies interpreterà Catherine Brant, professore di
sociologia della Ivy League e autore di bestseller.
Billions 5
In Billions
5 protagonisti sono il premio Oscar, vincitore di
Emmy e Golden Globe, Paul Giamatti e vincitore dell’Emmy e Golden
Globe
Damian Lewis, Billions è
una delle serie drammatiche più importanti della rete, con una
media di cinque milioni di spettatori settimanali su tutte le
piattaforme. Le prime tre stagioni di BILLIONS sono
andate in onda in Italia su Sky Atlantic e sono disponibili su Now
Tv.
Quando tutti sono fuori per cercare
vendetta, nessuno è al sicuro. Bobby Axelrod (Lewis) e Chuck
Rhoades (Paul
Giamatti), ex nemici, e Wendy Rhoades
(Maggie
Siff), moglie del primo e fidata consigliere del se
condo, si sono uniti per formare un’alleanza difficile da pensare
ma molto efficace, mirata allo sradicamento di tutti i loro rivali,
tra cui Grigor Andolov (guest star
John Malkovich), Taylor Mason (Asia
Kate Dillon), Brian Connerty (Toby Leonard Moore) e
Waylon “Jock” Jeffcoat (guest star Clancy Brown). L’ambizione e il
tradimento sono da sempre al centro di BILLIONS, e in
questa stagione tutti i personaggi scoprono esattamente quanto è
alto il prezzo che dovranno pagare per soddisfare tali esigenze. La
serie vede protagonisti nel cast anche David Costabile, Condola
Rashad, Kelly AuCoin, Jeffrey DeMunn e
Malin Akerman.
BILLIONS 5 è stato
creato e prodotto esecutivamente dagli showrunner Brian Koppelman e
David Levien. La serie è stata creata anche da Andrew Ross
Sorkin.
Arriva da The
Illuminerdi la notizia – non confermata ufficialmente – che la
Sony Pictures avrebbe messo in cantiere altri due spin-off di
Spider-Man, con l’intento di ampliare maggiormente
lo Spider-Verse al di là del MCU e dei film con
protagonista Tom
Holland.
Secondo la fonte, sarebbe in
sviluppoo sia uno spin-off dedicato a Solo che uno
dedicato a Man-Wolf: Solo, alter
ego di James Bourne, è stato creato da David
Michelinie e Marc Silvestri
nel 1986, ed è apparso per la prima volta in “Web of
Spider-Man” #19; Bourne faceva parte di una squadra
antiterroristica della NATO, Omega Strike: dopo esserci
entrato, gli vennero impiantati dei microchip nel cervello che gli
donarono la capacità di teletrasportarsi. Si è scontrato al fianco
dell’Uomo Ragno molte volte contro i Sinistri Sei ed un
esperto nell’uso della spada e in molte armi da fuoco.
Man-Wolf, invece,
alter ego di John Jameson, è stato creato da Stan
Lee e Steve Ditko, ed è apparso fin
dal primo numero di “Amazing Spider-Man” del 1963; Jameson
è il figlio di J. Jonah Jameson, il direttore del giornale Daily
Bugle, ed è un astronauta al servizio della NASA. Durante una
passeggiata lunare trova una misteriosa gemma proveniente da
un’altra dimensione: la gemma si fonde con il suo corpo e, una
volta che John torna sulla Terra, essa reagisce con la luce della
luna tramutandolo nell’Uomo Lupo. Il personaggio è già apparso in
Spider-Man 2 di Sam Raimi, interpretato da Daniel
Gillies.
In attesa di nuovi dettagli su tutti
questi progetti, ricordiamo che le riprese di
Spider-Man 3dovrebbero partire
ufficialmente quest’estate. Il film vedrà ancora una volta
riuniti Tom
Holland e il regista Jon
Watts, che aveva già
direttoSpider-Man:
Homecoming del 2017 e Spider-Man:
Far From Home dello scorso anno.
Lo
Spider-Verse della Sony è stato
ufficialmente inaugurato nel 2018 con Venom,
il cinecomic con protagonista
Tom Hardy. A luglio arriverà il secondo film dell’universo
condiviso, ossia Morbius,
con protagonista il premio Oscar
Jared Leto. Attualmente è in fase di produzione Venom
2, che vedrà il ritorno di Hardy e che sarà
diretto da
Andy Serkis.
Ieri il comitato di organizzazione
del Festival francese ha (finalmente) ufficialmente annunciato che
Cannes 2020 non si svolgerà nelle date previste
quest’anno (12-23 maggio) ma che sarà posticipato ad una data da
decidersi tra fine giugno e inizio luglio.
A commentare questa decisione è
intervenuto Spike Lee, presidente designato
della giuria ufficiale della 73° edizione del
Festival. “Concordo al 100% con Thierry e il Cannes
Film Festival. Il mondo è cambiato e lo sta facendo ancora ogni
giorno. La gente sta morendo e il Presidente francese ha detto,
varie volte, che siamo in guerra. È un periodo del genere, in
effetti. Le cose che amiamo hanno dovuto fare un passo indietro: il
cinema, la TV, lo sport, l’NBA è uno sport globale, il baseball.
Cosi tante cose sono state spostate e concordo con questa
decisione”. Ha dichiarato il regista a Variety.
“Non dimentichiamoci che è il
più grande festival del mondo, il più grande palcoscenico per il
cinema e sarò il primo presidente della giuria nero. Per cui,
sapete, non posso pretendere di sapere cosa succederà domani. Tutti
dobbiamo pregare, per uscirne trovando un vaccino e rialzarci,
fisicamente, emotivamente e finanziariamente, in tutto il mondo.
Non è uno scherzo, non è un film, la gente sta morendo”.
Infine, nel suo consueto approccio
politico, ha rivolto una riflessione al Presidente Trump e al suo
modo di gestire questa crisi mondiale: “Vorrei che Trump la
smettesse di chiamarlo Chinese virus, per favore basta. Sta
mettendo in pericolo gli asiatici americani in tutto il
paese”.
Il canale americano FX dopo
teaser promo ha diffuso il trailer ufficiale di
What We Do In The Shadows 2, l’attesa seconda
stagione di What We
Do In The Shadows.
What We Do In The Shadows 2
What We Do In The Shadows
2 è l’annunciata seconda stagione della serie
What We
Do In The Shadows creata da Jemaine Clement per il
canale FX e basata sull’omonimo film del 2014 scritto da Clement e
Taika Waititi. What We Do in the Shadows è ambientato a Staten
Island e segue quattro vampiri che sono stati coinquilini per
centinaia di anni.
Nella seconda stagione di
What We
Do In The Shadows ritorneranno i protagonisti
Kayvan Novak nel ruolo di Nandor the Relentless,
un vampiro che ha 757 anni e che una volta era un soldato
dell’Impero ottomano. Matt Berry nei panni di
Laszlo Cravensworth, un vampiro nobile inglese trasformato da Nadja
e ora sposato con lei. Natasia Demetriou nel ruolo
di Nadja, una vampira romana, sposata con Laszlo. Harvey
Guillén nel ruolo di Guillermo, familiare “paziente” di
Nandor. Mark Proksch nel ruolo di Colin Robinson,
un vampiro energetico che vive con il trio.
Nei ruoli ricorrenti troviamo
Doug Jones nel ruolo del barone Afanas, un antico
vampiro del Vecchio Paese che crede che i vampiri dovrebbero
governare il mondo. Beanie Feldstein nei panni di
Jenna, una LARPer e vergine che Guillermo ha attirato per i
banchetti dei vampiri. Jake McDorman nel ruolo di
Jeff Suckler, una reincarnazionedell’ex amante umano di Nadja,
Gregor, un cavaliere che è stato ucciso dalla decapitazione in
ciascuna delle sue vite.
È ancora una volta il romanzo basato
su Star Wars: L’Ascesa di Skywalker –
uscito negli Stati Uniti il 17 marzo – a sciogliere alcuni dubbi
che, purtroppo, il film di J.J. Abrams ha inevitabilmente instillato
nello spettatore. Dopo la conferma che la versione di
Palpatine che abbiamo visto nel film è
a tutti gli effetti un “clone”, adesso veniamo finalmente a
conoscenza di come l’Imperatore è riuscito a sopravvivere dopo il
finale de Il Ritorno dello Jedi.
Verso la fine del libro, durante la
scena in cui Rey finge di prendere parte al rituale “Sith”,
l’autore del romanzo Rae Carson descrive un
passaggio in cui Rey ha alcune visioni sul passato di Palpatine, a
cominciare da quando è stato scagliato da Darth Vader nel reattore
della Morte Nera. È qui che viene spiegato esattamente come è
sopravvissuto l’Imperatore:
“Plagueis non
aveva agito abbastanza in fretta al momento della sua morte. Ma
Sidious, avvertendo la luce tremolante del suo apprendista, era
invece pronto da anni. Quindi l’Imperatore, in declino e morente,
invocò tutto il potere oscuro della Forza per spingere la sua
coscienza molto, molto lontano, in un posto segreto al quale stava
già pensando. Il suo corpo era morto, come una nave vuota, molto
prima che trovasse il fondo del reattore, e la sua mente si scagliò
verso una nuova consapevolezza in un nuovo corpo – doloroso,
temporaneo.”
Lucasfilm e il
regista J.J. Abrams uniscono ancora una
volta le forze per condurre gli spettatori in un epico viaggio
verso una galassia lontana lontana con Star
Wars: L’Ascesa di Skywalker, l’avvincente
conclusione dell’iconica saga degli Skywalker, in cui nasceranno
nuove leggende e avrà luogo la battaglia finale per la libertà.
Il cast del film
comprende Carrie Fisher, Mark Hamill, Adam
Driver,
Daisy Ridley,
John Boyega, Oscar Isaac, Anthony Daniels, Naomi Ackie,
Domhnall Gleeson, Richard E. Grant, Lupita Nyong’o, Keri Russell,
Joonas Suotamo, Kelly Marie Tran, con Ian
McDiarmid e Billy Dee
Williams.
Diretto da J.J. Abrams e prodotto da
Kathleen Kennedy, Abrams e Michelle Rejwan, Star Wars:
L’Ascesa di Skywalker è scritto da J.J. Abrams e Chris
Terrio, mentre Callum Greene, Tommy Gormley e Jason McGatlin sono i
produttori esecutivi.
Michael Shannon, che ha interpretato il
generale Zod ne L’Uomo d’Acciaio, ha commentato i rumor
circa un suo ipotetico ritorno in Supergirl
– l’annunciato cinecomic della Warner Bros. che
dovrebbe introdurre il personaggio di Kara Danvers nel DCEU – e ha
rivelato di sperare che il regista Zack Snyder venga in qualche modo coinvolto
nel progetto.
In una recente intervista con
Gold Coast Bulletin,
è stato chiesto a Shannon di commentare i rumor che lo vorrebbe
nuovamente nei panni di Zod nel film dedicato a
Supergirl attualmente in sviluppo. L’attore è
apparso alquanto sorpreso circa la domanda, rivelando di non essere
a conoscenza del rumor. Proprio per questo, non si è sbilanciato a
proposito di un suo eventuale ritorno, ma ha comunque ammesso che
gli piacerebbe vedere Snyder coinvolto nel progetto:
“Lo giuro su Dio, non sto
scherzando… non sapevo nulla di questa voce”, ha spiegato
Michael Shannon. “Interpretare di nuovo
Zod? Non lo so… è passato un bel po’ di tempo. Sono invecchiato
adesso… non so se riuscirei ancora a fare tutte quelle mosse. Mi è
piaciuto molto lavorare con Zack Snyder. È stato davvero
fondamentale per me. Non so chi realizzerà il film dedicato a
Supergirl, ma faccio davvero tesoro di quell’esperienza con
Zack.”
Il personaggio di
Supergirl è apparso per la prima volta nei fumetti
Action Comics #252 con le storie di Otto
Binder e i disegni di Al
Plastino. La storia seguiva le avventure di Kara Zor-El,
nata e cresciuta ad Argo City, un frammento di Krypton che era
sopravvissuto all’esplosione del pianeta. Quando la città di Kara è
destinata alla distruzione, lei viene mandata sulla Terra dai suoi
genitori per essere allevata dal cugino, Kal-El, noto come
Superman. Supergirl adotta l’identità segreta dell’orfana Linda Lee
e fa del Midvale Orphanage la sua casa.
La Warner Bros. e la DC
Entertainment sono in una fase iniziale di messa in produzione di
un film sull’eroina DC che negli ultimi anni abbiamo visto in tv,
per The CW, interpretata Melissa Benoist. Lo studio ha assunto
Oren Uziel per scrivere la sceneggiatura.
Dopo i tre film su Superman
con Christopher Reeve, i produttori realizzarono un film
su Supergirl, nel 1984, diretto
da Jeannot Szwarc e scritto
da David Odell. Helen
Slater interpretava la protagonista e con lei, nel
film, c’erano Faye Dunaway, Mia
Farrow e Peter O’Toole.
Ryan Meinerding,
capo del Visual Departement dei Marvel Studios, ha condiviso attraverso il suo
account Instagram, un
concept inedito di Avengers:
Endgame in cui è possibile vedere Thanos
(Josh
Brolin) mentre distrugge lo scudo di Captain America
(Chris
Evans).
Il concept ha lasciato alquanto
perplessi i fan del MCU, dal momento che in molti si
sono chiesti come il Titano Pazzo possa effettivamente distruggere
lo scudo di Cap: sappiamo, infatti, che lo scudo è fatto di
vibranio, uno dei metalli più forti e resistenti dell’Universo
Marvel. Proprio per fugare ogni
dubbio, è stato lo stesso Meinerding a spiegare l’idea alla base
del concept da lui stesso condiviso:
“Ho immaginato che Thanos
riuscisse ad indebolire lo scudo con una raffica consistente in
colpi folli. Alla fine, il vibranio non sarebbe più stato in grado
di contenere l’energia e si sarebbe frantumato.”
Ricordiamo che Avengers:
Endgame è il film di maggiore incasso
dell’anno, nonché il più grande successo dei Marvel Studios, che con l’avventura
diretta da Anthony e Joe Russo hanno
chiuso un arco narrativo lungo 22 film e 11 anni, portando a
termine un esperimento produttivo senza pari.
Nel 2004, Simon Pegg e Nick Frost sono stati protagonisti de L’Alba dei Morti Dementi, commedia horror
di Edgar Wright, primo capitolo di quella che
sarebbe poi diventata la celebre “Trilogia del Cornetto”, di cui
fanno parte anche Hot Fuzz (2007) e La fine del
mondo (2013).
Adesso, per cercare di
sensibilizzare il più possibile la popolazione mondiale a
rispettare le norme di distanziamento sociale a causa della
pandemia di Covid-19, i due attori hanno
pubblicato su YouTube
un video in cui hanno ricreato proprio una celebre scena del film
di Wright. Nel video, sia Pegg che Frost si trovano ognuno a casa
propria, sono al telefono; i due hanno voluto ricreare la famosa
scena del “piano di Shaun”, però al contrario: Pegg, infatti,
ricorda a Frost che la decisione presa dal suo personaggio nel film
(ossia, recarsi al pub Winchester e aspettare la fine dell’epidemia
zombie), non si è rivelata una mossa intelligente; per questo
motivo, adesso, è consigliabile “restare a casa e aspettare che
tutto finisca e, magari, chiamare le persone a cui vogliamo bene e
che si sentono sole”.
È palese quanto tutta Hollywood si
stia mobilitando per cercare di sensibilizzare il più possibile le
persone sull’emergenza Coronavirus, dal momento
che in molti – in diverse parti del mondo – sembrano ancora non
rendersi conto della gravità della situazione e faticano a restare
chiusi in casa, contravvenendo alle norme che sono state stabilite
per cercare di arginare il più velocemente possibile il virus.
Potete vedere il video di Simon Pegg e Nick Frost di
seguito:
Chiaro omaggio al
film L’alba dei morti viventi di George
A. Romero, L’Alba dei Morti
Dementiè un film
del 2004 diretto dal regista Edgar Wright. Divisa tra la parodia e
l’horror, la pellicola è in breve tempo diventata un vero e proprio
cult, ricevendo un apprezzamento unanime da parte di critica e
pubblico, e affermandosi come uno dei migliori prodotti a tema
zombi degli ultimi anni.
Warner Bros. ha dichiarato che un
restauro in 3D e 4K di Harry Potter e la pietra
filosofale sarà tra i primi film a uscire al cinema
in occasione delle riaperture delle sale previste in Cina, un
tentativo di attirare il pubblico dopo settimane di chiusure a
causa della pandemia da coronavirus.
Lo studio ha annunciato la notizia
con un nuovo poster che mostra la civetta bianca del protagonista,
Edvige, che incombe con la lettera di accettazione indirizzata a
Harry, vergata con inchiostro verde, accompagnata dalla tag-line:
“La magia sta arrivando”. La data di uscita ufficiale non
è ancora stata annunciata, ma i servizi di biglietteria on-line
parlano di 30 Aprile. Questa data consentirebbe al film di attirare
la folla durante le vacanze del Labor Day del 1 ° maggio, in genere
uno dei fine settimana più affollati dell’anno.
Molti hanno espresso il loro
entusiasmo per il fatto di poter sperimentare un vecchio classico
con tecniche modernissime. “Con il restauro 4K e 3D, sarà come
un film completamente nuovo. Anche se hai già visto “Harry Potter”
al cinema, questa sarà una nuova esperienza senza precedenti “
hanno commentato alcuni fan increduli ed esaltati on line.
La notizia arriva mentre la Cina
tenta di rilanciare il suo settore in difficoltà a seguito della
chiusura di massa a livello nazionale dalla fine di gennaio per
prevenire la diffusione del coronavirus.
Una manciata di cinema cinesi hanno
già tentato di riaprire in maniera molto cauta, ma finora la
maggior parte del pubblico è ancora titubante all’idea di esporsi a
situazioni pubbliche. E molti di loro hanno ragione, visto che
provengono dalla regione occidentale del Xinjiang, dove non ci sono
stati nuovi casi confermati di virus per settimane.
Ma dalla capitale, Pechino, alla
provincia sud-occidentale dello Yunnan, i cinema di altre parti
della Cina si stanno preparando a riaprire. Molti si trovano in
regioni in cui le autorità questa settimana hanno ampiamente
autorizzato il settore dei servizi e i luoghi di intrattenimento a
riprendere l’attività, e stanno semplicemente aspettando una
specifica approvazione governativa.
Dopo una comunicazione non troppo
coordinata e conscia della situazione sanitaria mondiale e qualche
polemica, l’organizzazione del Festival
di Cannes ha ufficialmente annunciato che l’evento non
si svolgerà quest’anno nelle date previste a causa della pandemia
di coronavirus in corso.
“In questo momento di crisi
sanitaria globale, i nostri pensieri vanno alle vittime del
COVID-19 ed esprimiamo la nostra solidarietà a tutti coloro che
stanno combattendo la malattia.
Oggi abbiamo preso la seguente
decisione: il Festival di Cannes non può essere tenuto nelle date
previste, dal 12 al 23 maggio. Diverse opzioni sono prese in
considerazione al fine di preservare la sua esecuzione a Cannes, si
tratta solo di un rinvio fino a fine giugno-inizio luglio
2020. Non appena lo sviluppo della situazione sanitaria francese e
internazionale ci consentirà di valutare la reale possibilità,
renderemo nota la nostra decisione, in conformità con la nostra
consultazione ancora in corso con il governo francese e il
municipio di Cannes, nonché con il consiglio dei Membri del
festival, i professionisti dell’industria cinematografica e tutti i
partner dell’evento. Nel frattempo, il Festival di Cannes presta il suo supporto a
tutti coloro che invitano fermamente tutti a rispettare il blocco
generale e chiedono di mostrare solidarietà in questi tempi
difficili per il mondo intero. Ci vediamo molto presto, Il team del Festival di Cannes”
Nonostante il mondo stia vivendo un
tempo sospeso a causa dell’emergenza sanitaria da
coronavirus, sembra ancora più importante
aggrapparsi alle cose belle delle vita, e tra queste ci sono senza
dubbio i papà. Oggi, Festa del papà, vogliamo
ricordare quei genitori che, nelle storie per il grande schermo, si
sono distinti e hanno lasciato in qualche modo il segno.
Darth Vader (Star Wars)
È un classico, il primo
personaggio in assoluto che viene in mente alla maggior parte dei
cineamatori nerd quando si parla di papà cinematografici. Anakin
Skywalker, Darth Vader: il Jedi
“maledetto” che ha ceduto alla paura e alla rabbia, sprofondando
nel Lato Oscuro per poi trovare la sua redenzione salvando la vita
al figlio.
Nel film, Anakin
Skywalker è interpretato da Hayden
Christensen che non è esattamente il preferito dei fan
ma che ha svolto il suo lavoro egregiamente, dando vita ad un
personaggio che ha fatto la storia del cinema.
Tony Stark (Avengers:
Endgame)
Il Tony Stark
cinematografico si è aggiunto da poco al gruppo dei padri
cinematografici più amati, visto che la prima e unica volta che lo
vediamo in veste di padre è in Avengers:
Endgame, film che si conclude con la sua morte.
Tuttavia entra di diritto in questa classifica visto che, con le
sue scelte e il suo operato in Endgame,
trasforma tutto il destino dell’universo e lo fa proprio per un
futuro migliore per la sua Morgan e per la sua famiglia allargata,
i Vendicatori.
Jonathan Kent (L’uomo
d’Acciaio)
Il papà terrestre di
Superman, nella mitologia di Snyder, si sacrifica affinché il
figlio mantenga segreta la propria identità. Una scelta stupida per
molti degli spettatori che hanno criticato il film del 2014,
tuttavia si tratta di un sacrificio davvero grande, perché fatto di
fronte alla consapevolezza che la via più facile avrebbe tenuto
tutti in vita ma esposto per sempre alla persecuzione il
figlio.
Forte, saggio, leale e
coraggioso. Quello che dovrebbe essere ogni buon padre per il
proprio figlio. Mufasa è l’esempio di bellezza e
giustizia, sia agli occhi del piccolo Simba che a quelli del
pubblico che, a ogni età, piange di fronte al suo sacrificio e alla
sua morte ingiusta, per mano del fratello, “piccolo uomo” diremmo,
invidioso e vizioso. Anche dal paradiso dei Re, Mufasa riesce a
guidare al figlio, e fuor di metafora, potremmo dire che
il suo insegnamento, tanto forte e profondo in vita, ha guidato il
figlio anche dopo la sua morte.
Daniel Hillard (Mrs.
Doubtfire)
Il film del 1993 ci
racconta di un papà che farebbe davvero di tutto per stare con i
figli. Il Robin
Williams del film si traveste da donna, la simpatica
bambinaia del titolo, per avere la possibilità di vedere i figli
che gli sono stati tolti a causa degli eventi. Occupa un posto
d’onore in questa classifica, anche solo per l’impegno che profonde
nella sua articolata e faticosa (si pensi al make up necessario)
messa in scena.
Guido Orefice (La vita è
bella)
Altro padre cinematografico
ed altro grande sacrificio che va ben oltre il salvare la vita del
proprio figlio. Il Guido interpretato da Roberto
Benigni è un’esplosione di vitalità ed esuberanza che
riesce, in maniere che hanno del surreale, ovviamente, a tutelare
il figlio dalla terribile storia che stanno vivendo, proteggendolo
dalla realtà del campo di lavoro in cui finiscono rinchiusi. Il
film ha riscosso, come sappiamo, grande successo, arrivando fino
agli Oscar, ma ha anche raccolto qualche critica
perché pare banalizzasse l’orrore del campo. Qualunque sia la
lettura che si vuole dare al film, sembra inevitabile però
sostenere che il ritratto di padre che ci offre la storia di
Benigni è senza dubbio eroico.
Cooper (Interstellar)
Matthew
McConaughey ha offerto una performance molto intensa
nel film di Christopher
Nolan e soprattutto ha interpretato un genitore, un
padre, che mantiene le promesse. L’uomo, un po’ come Tony Stark,
sacrifica la sua intera vita per dare una possibilità al genere
umano di continuare e progredire su altri pianeti, per questo
abbandona i figli ma lo fa con una solida promessa di tornare da
loro, soprattutto dalla figlia, che nel film è interpretata da
Mackenzie Foy, Jessica
Chastain e Ellen Burstyn, nelle sue
diverse età. Alla fine, Cooper mantiene la promessa, ritrova la
figlia, salva l’umanità.
Chris Gardner (La ricerca della
felicità)
Il film di Gabriele
Muccino racconta una “storia americana”, ovvero quella di
un ultimo della società che dopo aver lottato e sofferto riesce a
raggiungere la vetta, il suo obbiettivo, il lavoro dei sogni e
l’affermazione. Questo però dopo essere stato messo duramente alla
prova agli occhi del proprio figlio. Un padre, quello interpretato
da Will
Smith, che mette da parte anche l’orgoglio e le prova
davvero tutte, mantenendo salda la sua moralità e il suo infinito
amore per il figlio.
Professor Henry Jones (Indiana
Jones e l’Ultima Crociata)
Esordisce nel film che
chiude la (prima?) trilogia di avventure di Indiana Jones e ci
conquista subito. Sean Connery è sempre una garanzia, ma la sua
alchimia con il “figlio” Harrison Ford ci regala
dei siparietti che hanno fatto la storia del cinema e che sono un
piacere da guardare e riguardare.
Mac MacGuff (Juno)
Abbiamo assegnato il primo
posto della classifica al dolcissimo e tenerissimo papà di Juno, la
sedicenne che resta incinta nel film di Jason
Reitman. L’uomo, interpretato da J.K.
Simmons, è un papà “normale”, ha un carattere mite, prende
abbastanza bene la gravidanza della figlia, sembra distratto a
volte dalla figlia più piccola e dalla nuova compagna, ma, alla
fine, sa scegliere bene le parole e sa cosa dire per consolare la
sua giovane e coraggiosa figlia. Un papà normale, affettuoso, come
la maggior parte del papà là fuori, e proprio per questo
indimenticabile.
Quanti non hanno mai sognato di
essere il capo di una major cinematografica, con la possibilità di
visitare in ogni momento i “propri” Studios e ricevere tutte le
attenzioni del caso da attori, registi, comparse e maestranze? È
questo il concept della nuova campagna di Sky Cinema – Dove
il cinema vive, in programmazione sui canali Sky da oggi,
giovedì 19 marzo, realizzata da M&C Saatchi e girata nei mitici
Studios di Cinecittà.
Testimonial d’eccezione è
Alessandro Gassmann: tra i volti simbolo del
nostro cinema, sarà lui il Cicerone del nuovo “boss” giunto a
sorpresa negli studi cinematografici e un po’ spaesato dalla loro
magnificenza. Vediamo dunque Gassmann indossare gli abiti di un
soldato della Prima Guerra Mondiale, mentre guida il nuovo capo tra
zombie, ballerine di cabaret e attrici in abiti vittoriani, ognuno
a testimonianza di numerosi generi filmici, in un luogo brulicante
di grande cinema.
Quando Gassmann viene richiamato
sul set, il nuovo boss si aggira da solo per gli Studios e, con la
meraviglia negli occhi, vede i Ghostbusters che si
ripuliscono dallo slimer di un fantasma appena catturato, passa per
un set western, vede i doppiatori alle prese con i dialoghi di
Shrek, ammira la realizzazione di una scena d’amore,
arretra di fronte all’inquietante protagonista del film
Halloween e finisce per sbaglio nell’inquadratura di
Spider-Man. Ma al capo tutto viene perdonato…
Alla fine ecco Gassmann ritrovare
il “boss” indossando uno smoking come gli attori alla Notte
degli Oscar®, mentre gli presenta la sua nuova auto: la
DeLorean di Ritorno al futuro, dove è già seduta la
famiglia del boss. Perché tutto questo appartiene a loro.
Allo stesso modo ogni cliente Sky
Cinema può sentirsi davvero il capo dell’offerta
cinematografica di Sky, da sempre rivolta a tutta la famiglia, con
tutti i generi del grande cinema: dalle attesissime prime visioni
ai film d’autore, dalle collection dedicate alle saghe e agli
attori più amati fino a commedie, thriller, horror, film
drammatici, romantici, d’azione e per tutta la famiglia. Un’ampia
offerta da vivere anche on demand e con una selezione di film
disponibili anche in 4K HDR con Sky Q satellite.
Tra i prossimi titoli da non
perdere spicca La favorita
(domenica 29 marzo, alle 21.15 su Sky Cinema Due),
che ha ottenuto il Gran premio della giuria al Festival di Venezia 2019 e che si è
aggiudicato l’Oscar® per la miglior attrice a Olivia
Colman, nel cast insieme a Emma Stone e
Rachel Weisz. Mentre Clint Eastwood è il regista e il protagonista
di Il Corriere – The Mule (venerdì
20 marzo, alle 21.15 su Premium Cinema), film tratto da
una storia vera, quella dell’ultraottantenne Leo Sharp, veterano
della Seconda Guerra Mondiale, che divenne il più anziano corriere
della droga di sempre. Ancora, Men In Black:
International (lunedì 30 marzo, alle 21.15 su
Sky Cinema Uno), con Chris Hemsworth e Tessa Thompson,
l’ultimo capitolo della saga nata 22 anni fa con Will Smith e Tommy
Lee Jones.
Non mancano i grandi film del
cinema italiano, dall’ultima commedia di Antonio
Albanese – Cetto c’è
senzadubbiamente (lunedì 23 marzo, alle 21.15
su Sky Cinema Uno) – a due vere sorprese dello scorso
autunno cinematografico: la commedia fantastica scritta, diretta e
interpretata da Alessandro Siani, Il giorno più
bello del mondo (domenica 12 aprile, alle
21.15 su Sky Cinema Uno), e
L’Immortale (lunedì 13 aprile,
alle 21.15 su Sky Cinema Uno), uno dei maggiori successi
al box office e primo film diretto e interpretato da Marco
D’Amore, candidato ai David di Donatello per il racconto
della storia di Ciro di Marzio, uno dei grandi protagonisti di
Gomorra – La serie. Senza dimenticare anche
Dolcissime (giovedì 19 marzo, alle 21.15
su Sky Cinema Uno), la delicata commedia diretta da Francesco
Ghiaccio e scritta anche da Marco D’Amore, con la storia di tre
ragazze derise per il loro aspetto fisico che cercano il riscatto
in una gara di nuovo sincronizzato, Martin
Eden (mercoledì 8 aprile, alle 21.15 su Sky
Cinema Due), diretto da Pietro Marcello,
con Luca Marinelli – Coppa Volpi al Festival di
Venezia 2019 – nella libera trasposizione del romanzo di Jack
London che ha ottenuto 11 candidature ai prossimi David di
Donatello, e Mio fratello rincorre i
dinosauri (lunedì 20 aprile, alle 21.15 su Sky
Cinema Uno), dal romanzo di successo di Giacomo Mazzariol,
una storia di formazione con Alessandro Gassmann e Isabella
Ragonese.
Sempre presenti anche le collection
tematiche: da Sky Cinema Spider-Man, attualmente
in programmazione fino al 26 marzo con i film dedicati all’Uomo
Ragno, al prossimo Sky Cinema Men In Black (dal 27
al 31 marzo) con i 4 film che compongono la saga del franchise dal
successo planetario. Ad aprile sarà invece protagonista il cinema
d’animazione: dall’1 al 19 aprile si accende Sky Cinema
Dreamworks con il meglio delle animazioni nate nel famoso
studio cinematografico. Tra i titoli proposti, solo per citarne
alcuni, Shrek, Kung Fu Panda, Dragon Trainer, Z la
formica, Baby Boss. Seguiranno, ad aprile, due
collection dedicate a due grandi attori di Hollywood:
Robert De Niro (20-24 aprile) e Sylvester
Stallone (25-30 aprile) con la prima tv di
Rambo – Last Blood lunedì 27 aprile.
Prossimamente su Sky Cinema anche
l’ultimo capolavoro di Quentin Tarantino, C’era una
volta a… Hollywood, con Leonardo DiCaprio, Brad Pitt
(che ha vinto l’Oscar® come miglior attore non protagonista),
Margot Robbie, Emile Hirsch e Margaret Qualley, e anche
Fast & Furious – Hobbs & Shaw, con Dwayne
Johnson, Jason Statham, Idris Elba, ultimo spin-off in ordine di
tempo del franchise Fast & Furious.
Su Paramount Network
– canale di intrattenimento di ViacomCBS Networks Italia
visibile sul 27 del digitale terrestre, sul 27 di Tivusat e
sul 158 di Sky – anche la Festa del Papà diventa un’occasione per
supportare la campagna #iorestoacasa. Giovedì 19 marzo il
canale amato dagli story lovers invita a trascorrere la serata in
compagnia di un film a tema, continuando a rispettare le regole di
comportamento di questo momento storico e a rimanere tutti a
casa.
Inoltre, per l’occasione, Paramount
Network presenta anche i dati più significativi della ricerca
Modern Dads, condotta da ViacomCBS Global
Consumer Insights*. Cosa vuol dire essere padre
oggi? Quale migliore occasione per chiedercelo se non
La Festa del papà che vede la figura maschile
sempre più coinvolta nella vita familiare e nella gestione dei
figli in tutte le diverse attività quotidiane, ancora di più in
queste giornate.
Oggi come non mai il ruolo del papà
è cambiato grazie ad una svolta culturale e sociale che incoraggia
sempre di più gli uomini a mostrare le proprie emozioni e la
propria vulnerabilità. Uno scenario nuovo che si riflette
positivamente nelle dinamiche familiari dove non esistono più
regole fisse, basate sul genere, ma solo regole proprie.
Il 70% dei papà in Italia infatti afferma che “un uomo è
capace al pari della donna di crescere i figli”.
Sono moltissimi i papà che definiscono la relazione con i propri
figli “forte e sentita”: il 90% dei papà in Italia
afferma che “avere figli è uno degli eventi più importanti della
vita” e l’81% dice che “avere figli mantiene
giovani”. E rientra a pieno titolo negli obiettivi di vita del
mondo maschile: il 76% degli uomini senza figli
afferma che vorrebbe diventare padre.
Rispetto al passato, le figure
paterne oggi, sono più consapevoli e attente. Dichiarano di voler
essere attivi e presenti durante la crescita dei figli e,
soprattutto, desiderano essere per loro un buon
esempio. Per questo curano il proprio benessere fisico e
mentale: in Italia il 50% dei padri si mantiene in
forma (vs. 48% dei maschi senza figli) e il 40%
dichiara di saper gestire lo stress (vs 30%).
I ‘Modern Dads’ vogliono
passare con i figli del tempo “di qualità” ed essere più
coinvolti emotivamente nel rapporto con loro. Incoraggiano la
comunicazione e la condivisione anche circa temi delicati e
vogliono instaurare una relazione più aperta e autentica:
il 74% dei papà intervistati in Italia desidera “essere un
amico per i propri figli” e il 48% vuole “avere un rapporto diverso
– per certi aspetti – rispetto a quello avuto con i propri
genitori”. I benefici fisici ed emotivi dell’essere padre sono
impagabili. Addirittura, per il 90% dei papà “stare con i propri
figli rende allegri ogni giorno”. Sempre per il 90%
dei papà intervistati “giocare con i figli è la prima attività che
li rende felici”, in questi giorni diventata attività necessaria
per trascorrere del tempo di qualità insieme in casa.
Non dimentichiamoci dunque di
festeggiare questi papà così moderni, bravi e attenti! Su
Paramount Network – il canale il 27 del digitale
terrestre, sul 27 di Tivusat e sul 158 di Sky – per
l’occasione va in onda, giovedì 19 marzo alle
21.10, la divertente commedia Due padri di
troppo diretta da Ivan Reitman (anche regista di
Ghostbusters) con l’attore premio Oscar Robin
Williams, interprete di numerose pellicole di successo (tra
cui ricordiamo L’attimo fuggente e Will Hunting –
Genio ribelle con cui vinse ben due statuette) e l’amico e
attore Billy Crystal, indimenticabile protagonista della
commedia cult Harry, ti presento Sally… Il film mette al
centro la fuga d’amore di un sedicenne che costringe la madre a
chiedere aiuto ai due ex amanti: Jack, affermato avvocato di Los
Angeles, e Dale, uno scrittore che prova a sbarcare il lunario a
San Francisco. I due uomini si ritroveranno coinvolti nella
disperata, quanto divertente, ricerca del loro pseudo figliolo
innamorato. Riusciranno nella loro impresa comune? Non ci
resta che scoprirlo e augurare una buona visione a tutti i
papà!
Nel 1963, Stan Lee e
Larry Lieber danno vita a Tony Stark, un
personaggio complesso, non certo sempre positivo, ma intrigante e
moderno. Nel 2008, il personaggio è nato di nuovo, con il volto di
Robert Downey
Jr., per il grande schermo e per il Marvel Cinematic
Universe.
Di questo Tony Stark, più giovane e
pop, vogliamo raccontarvi segreti e curiosità!
Parte delle cose che non sai su Tony Stark
10. L’ispirazione per Tony
Stark
Stan Lee, il
creatore di Iron
Man, aveva originariamente basato Tony Stark su Howard
Hughes, che riteneva fosse “uno degli uomini più sfaccettati
del nostro tempo: un inventore, un avventuriero, un
multimilionario, un signore e, infine, un pazzo”. Robert Downey
Jr. ha inoltre descritto la sua interpretazione di
Stark come “una sfida per trasformare un personaggio ricco,
instabile, produttore di armi, energico, donnaiolo, in un
personaggio simpatico e un eroe”.
9. Tony Stark, il geniale
inventore
Una prima bozza della sceneggiatura
rivela che Stark doveva essere il creatore dei tentacoli del
Dr. Otto Octavius di Spider-Man 2
(2004). Octavius è un cattivo del fumetto di Spider-Man, per cui
all’epoca questo collegamento non era possibile a causa dei
conflitti di sfruttamento dei diritti delle PI tra SONY e Marvel.
Tuttavia, Sony e Marvel hanno trovato poi un punto
di incontro sui diritti cinematografici legati al personaggio nel
2015, con
Spider-Man / Peter Parker (Tom
Holland) che ha debuttato per la prima volta nel
MCU in Captain America: Civil War (2016), in
cui è stato presentato a Stark (Robert Downey
Jr.). In questa nuova Era di Spider-Man, il Dr. Otto
Octavius non è ancora apparso nelle vesti di cattivo.
8. La casa di Tony Stark
Durante la
progettazione della casa di Tony Stark, la linea
guida che i progettisti hanno avuto è stata quella di renderla più
adeguata a una persone che inventa e aggiusta cose, piuttosto che
creare un ambiente futurista in cui vive un milionario.
Lo scopo era quello di rendere la
sua abitazione grandiosa ma anche realistica. Lo scenografo
J. Michael Riva si è ispirato alle fotografie di
Julius Schulman, noto per le fotografie delle case
di Los Angeles degli anni ’50 e ’60.
Parte delle cose che non sai su Tony Stark
7. Tony Stark ragazzo immagine per
Audi
Stark guida una Audi
R8 nel film, come parte di un accordo promozionale stretto
dai Marvel Studios con la Audi Automobile Company.
Anche altri due veicoli, la Audi S5 Coupé e la
Audi Q7 SUV, fanno la loro comparsa nel film.
6. Tony Stark è il motore di
Endgame
Si è molto discusso su
chi o cosa fosse il vero eroe in Avengers:
Endgame, tanto che qualcuno ha addirittura
dato il merito al grasso
topo che ha riportato indietro Scott Lang da Regno Quantico, e
non è detto che il suggerimento sia del tutto sbagliato. Quello che
però deve essere chiaro è che senza Stark nulla sarebbe stato
possibile, soprattutto alla luce del fatto che è lui quello che
mette a repentaglio uno status quo che, bene o male, a lui andava
comodo.
Era riuscito a ricostruirsi una
vita, nonostante il costante rimorso per aver fallito (soprattutto
alla luce della morte di Peter Parker) contro Thanos. Tuttavia,
decide di rischiare, per il mondo, per i Vendicatori. Come fanno i
veri eroi.
5. La morte di Tony Stark
Che la sua ultima battuta sia
quell’emotivamente devastante “Io sono Iron
Man” è un dato di fatto. Ma quello che schiocca le dita è
Tony Stark, l’uomo, a volto scoperto, con l’armatura a pezzi,
devastato dalla battaglia eppure ancora in grado di compiere il
gesto estremo per far vincere i buoni. Alla fine, Stark ha avuto la
risposta: l’eroe si serve soltanto dell’armatura, ma è quello che
c’è dentro che conta. E la morte di Tony Stark ne
è l’esempio più bello e limpido.
4. Gli occhiali di Tony Stark
Vezzo prima dell’attore Robert Downey
Jr. e poi anche del personaggio, gli
occhiali di Tony Stark diventano importanti in Spider-Man:
Far From Home. Infatti, in essi Tony racchiude
tutta la sua eredità intellettuale che consegna a uno scapestrato
Peter Parker. Un utile device narrativo ma anche un modo, molto da
lui, di trasmettere la sua eredità al futuro dei Vendicatori che è
indubbiamente nelle mani di Peter Parker/Spider-Man.
Parte delle cose che non sai su Tony Stark
3. I meme su Tony Stark
Un giovane e rampante Stark allarga
le braccia nel deserto e fa esplodere i suoi missili Jericho. Un
affermato Iron Man guarda con superiorità e distacco un
Supersoldato replica “Sono un genio miliardario playboy
filantropo”. Ferito, scosso, mosso solo dalla volontà, un Tony
Stark a pezzi esclama per l’ultima volta, guardando con tono di
sfida Thanos: “Io sono Iron Man”. Tutta la carriera
cinematografica di Tony Stark è stata caratterizzata da momenti
diventati poi iconici, fotografie della cultura pop ideali per
alcuni dei migliori meme in circolazione in rete.
2. Gli attori che volevano essere
Tony Stark
La scelta di Robert Downey
Jr. per il ruolo di Stark è stata la conclusione di un
processo di casting lunghissimo che ha visto coinvolti nomi molto
famosi del panorama cinematografico hollywoodiano. Il ruolo è stato
offerto a Hugh
Jackman, che però aveva già il suo eroe a cui badare
(Wolverine, ovviamente). Si sono poi proposti per il ruolo anche
Nicolas
Cage, Tom
Cruise e Clive
Owen. Sam
Rockwell, che si è visto respinto pe ril ruolo di Tony
Stark, ha poi ottenuto il ruolo di Justin Hammer, oltre ad aver
incontrato proprio su quel set Leslie Bibbs, sua
attuale compagna.
1. Tony Stark è Iron Man
Contro tutti i dettami dell’eroe
tradizionale, che nasconde la propria identità al mondo, Stark ha
sbandierato da subito la sua identità eroica, vuoi per
protagonismo, vuoi per pragmaticità. Questa mancanza di segretezza
ha coinvolto in misura più o meno omogenea tutti gli eroi del
Marvel Cinematic Universe,
con l’eccezione di Spider-Man/Peter Parker (che comunque si è fatto
scoprire da zia May!).
Noto frontman della band 30
Seconds to Mars, Jared Leto vanta anche una
invidiabile carriera da attore, che lo ha portato a recitare in
grandi produzioni e ad ottenere importanti riconoscimenti
all’interno dell’industria. Personalità singolare, Leto si è sempre
distinto per la sua grande devozione verso i personaggi ricoperti,
arrivando a trasformarsi come pochi altri. Ecco 10 cose che
non sai di Jared Leto.
Jared Leto: i film in cui ha
recitato
10. Ha recitato in celebri
lungometraggi. Leto intraprende la propria carriera da
attore nel 1995 con il film Gli anni dei ricordi.
Successivamente reciterà in vari film, arrivando a farsi notare in
particolare per i suoi ruoli in La sottile linea rossa
(1998), Fight Club (1999) e American Psycho
(2000), con Christian
Bale. Ottiene ulteriore popolarità grazie al suo ruolo
in Requiem for a Dream (2000), dove recita accanto
all’attrice Jennifer
Connelly. Negli anni successivi prende parte a
Panic Room (2002), Alexander (2004), Lord of
War (2005) e Chapter 27 (2007). Con Mr.
Nobody (2009) ottiene nuove lodi, mentre arriva a consacrarsi
con Dallas Buyers
Club (2013), dove recita accanto a Matthew
McConaughey. Negli ultimi anni ha poi preso parte a
grandi produzioni come Suicide Squad
(2016), Blade Runner
2049 (2017).
Nel 2021 ha partecipato da
protagonista al fianco di
Denzel Washington in Fino
all’ultimo Indizio. Nello stesso hanno ha perso parte al
cast stellare del film di Ridley Scott, House of
Gucci. Nel 2022 è finalmente uscito l’atteso film Morbius, basato sull’omonimo personaggio dei Marvel Comics. Tuttavia il film non ha ricevuto
un’accoglienza positiva, sia di pubblico che di critica. Nonostante
tutto, il personaggio dovrebbe continuare a vivere nei prossimi
sequel Marvel targati Sony Pictures. Nel
2022 è stato il protagonista della serie Apple Original
WeCrashed al fianco di Anne Hathaway.
9. Ha diretto numerosi
videoclip. In più occasioni Leto ha dimostrato un grande
interesse per la regia, senza aver ancora però deciso di dirigere
un lungometraggio tutto suo. Si è però distinto per aver diretto
diversi videoclip per i brani della sua band, tra cui From
Yesterday (2006), A Beautiful Lie (2008),
Hurricane (2010), Up in the Air (2013), e
City of Angels (2013). Fatta eccezione per quest’ultimo,
gli altri sono stati firmati con lo pseudonimo di Bartholomew
Cubbins.
8. Ha prodotto un suo film
da interprete. Tra i ruoli più celebri di Leto vi è quello
di Mark David Chapman, meglio noto come l’assassino del celebre
musicista John Lennon. Leto era così coinvolto dal progetto che
decise di aiutare nella sua produzione, ricoprendo per tanto il
ruolo di produttore esecutivo e assicurandosi che il budget venisse
utilizzato nel migliore dei modi.
Jared Leto è su Instagram
7. Ha un account
personale. L’attore è presente sul social network
Instagram, dove possiede un profilo seguito da 10,3 milioni di
persone. All’interno di questo l’attore ha condiviso con i suoi fan
oltre 3 mila post. In prevalenza essi riguardano luoghi visitati,
momenti di svago, video delle sue esibizioni da musicista o ancora
immagini promozionali dei suoi vari progetti.
Jared Leto: chi è la sua
fidanzata
6. È particolarmente
riservato. Negli anni Leto si è dimostrato piuttosto
restìo a condividere dettagli della sua vita privata, tuttavia sono
note alcune sue relazioni con celebri colleghe. Dal 1999 al 2003 ha
infatti frequentato l’attrice Cameron Diaz, mentre in seguito vi sono
soltanto speculazioni su sue ipotetiche fidanzate. Attualmente non
è noto se l’attore sia single o meno.
Jared Leto ha vinto un Oscar
5. Ha ottenuto l’ambito
premio. Nel 2014 l’attore ottiene la sua prima nomination
ai prestigiosi premi Oscar, per il suo ruolo del sieropositivo
Rayon nel film Dallas Buyers Club. Nel corso della serata di
premiazione l’attore ottiene poi la statuetta, consacrando un
momento d’oro della sua carriera.
Jared Leto è Joker
4. Ha sperimentato diversi
tipi di risata. Per prepararsi al ruolo del Joker nel film
Suicide
Squad, Leto ha lavorato molto sulla presenza scenica e
sulla risata del personaggio. Per trovare quella più adeguata,
infatti, ha condotto diversi esperimenti in pubblico, per osservare
quale mettese più a disagio coloro che gli stavano intorno.
3. Non è mai uscito dal
personaggio. Durante le riprese del film, Leto non ha mai
abbandonato i panni del personaggio, continuando a pensare e
comportarsi con la perversa mentalità del Joker. Per incutere
timore, l’attore ha inoltre inviato strani regali ai suoi colleghi
di set, come alcuni ratti vivi.
Jared Leto in Morbius
2. Ha recitato nel film
Marvel di Sony Pictures.
Il prossimo progetto cinematografico dell’attore è il film
Morbius, che lo vedrà vestire i panni del celebre vampiro
antieroe. La pellicola ha narrato il personaggio dalla sua genesi
alla scoperta dei suoi superpoteri. Stando a quanto mostrato nel
trailer, il film farebbe ufficialmente parte del Marvel Cinematic
Universe.
Jared Leto: età e altezza
1. Jared Leto è nato a
Bossier City, in Louisiana, Stati Uniti, il 26 dicembre
1971. L’attore è alto complessivamente 180 centimetri.