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Supergirl: Michael Shannon tornerà nei panni di Zod?

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Michael Shannon, che ha interpretato il generale Zod ne L’Uomo d’Acciaio, ha commentato i rumor circa un suo ipotetico ritorno in Supergirl – l’annunciato cinecomic della Warner Bros. che dovrebbe introdurre il personaggio di Kara Danvers nel DCEU – e ha rivelato di sperare che il regista Zack Snyder venga in qualche modo coinvolto nel progetto.

In una recente intervista con Gold Coast Bulletin, è stato chiesto a Shannon di commentare i rumor che lo vorrebbe nuovamente nei panni di Zod nel film dedicato a Supergirl attualmente in sviluppo. L’attore è apparso alquanto sorpreso circa la domanda, rivelando di non essere a conoscenza del rumor. Proprio per questo, non si è sbilanciato a proposito di un suo eventuale ritorno, ma ha comunque ammesso che gli piacerebbe vedere Snyder coinvolto nel progetto:

“Lo giuro su Dio, non sto scherzando… non sapevo nulla di questa voce”, ha spiegato Michael Shannon. “Interpretare di nuovo Zod? Non lo so… è passato un bel po’ di tempo. Sono invecchiato adesso… non so se riuscirei ancora a fare tutte quelle mosse. Mi è piaciuto molto lavorare con Zack Snyder. È stato davvero fondamentale per me. Non so chi realizzerà il film dedicato a Supergirl, ma faccio davvero tesoro di quell’esperienza con Zack.”

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Il personaggio di Supergirl è apparso per la prima volta nei fumetti Action Comics #252 con le storie di Otto Binder e i disegni di Al Plastino. La storia seguiva le avventure di Kara Zor-El, nata e cresciuta ad Argo City, un frammento di Krypton che era sopravvissuto all’esplosione del pianeta. Quando la città di Kara è destinata alla distruzione, lei viene mandata sulla Terra dai suoi genitori per essere allevata dal cugino, Kal-El, noto come Superman. Supergirl adotta l’identità segreta dell’orfana Linda Lee e fa del Midvale Orphanage la sua casa.

La Warner Bros. e la DC Entertainment sono in una fase iniziale di messa in produzione di un film sull’eroina DC che negli ultimi anni abbiamo visto in tv, per The CW, interpretata Melissa Benoist. Lo studio ha assunto Oren Uziel per scrivere la sceneggiatura.

Dopo i tre film su Superman con Christopher Reeve, i produttori realizzarono un film su Supergirl, nel 1984, diretto da Jeannot Szwarc e scritto da David Odell. Helen Slater interpretava la protagonista e con lei, nel film, c’erano Faye Dunaway, Mia Farrow e Peter O’Toole.

Fonte: ScreenRant

Avengers: Endgame, Thanos può distruggere lo scudo di Cap?

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Avengers: Endgame, Thanos può distruggere lo scudo di Cap?

Ryan Meinerding, capo del Visual Departement dei Marvel Studios, ha condiviso attraverso il suo account Instagram, un concept inedito di Avengers: Endgame in cui è possibile vedere Thanos (Josh Brolin) mentre distrugge lo scudo di Captain America (Chris Evans).

Il concept ha lasciato alquanto perplessi i fan del MCU, dal momento che in molti si sono chiesti come il Titano Pazzo possa effettivamente distruggere lo scudo di Cap: sappiamo, infatti, che lo scudo è fatto di vibranio, uno dei metalli più forti e resistenti dell’Universo Marvel. Proprio per fugare ogni dubbio, è stato lo stesso Meinerding a spiegare l’idea alla base del concept da lui stesso condiviso:

“Ho immaginato che Thanos riuscisse ad indebolire lo scudo con una raffica consistente in colpi folli. Alla fine, il vibranio non sarebbe più stato in grado di contenere l’energia e si sarebbe frantumato.”

Potete vedere il concept art di seguito:

LEGGI ANCHE – Avengers: Endgame, un Thanos indebolito nel nuovo concept

Ricordiamo che Avengers: Endgame è il film di maggiore incasso dell’anno, nonché il più grande successo dei Marvel Studios, che con l’avventura diretta da Anthony e Joe Russo hanno chiuso un arco narrativo lungo 22 film e 11 anni, portando a termine un esperimento produttivo senza pari.

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Fonte: ScreenRant

Simon Pegg ricrea una scena de L’Alba dei Morti Dementi per il Covid-19

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Nel 2004, Simon Pegg e Nick Frost sono stati protagonisti de L’Alba dei Morti Dementi, commedia horror di Edgar Wright, primo capitolo di quella che sarebbe poi diventata la celebre “Trilogia del Cornetto”, di cui fanno parte anche Hot Fuzz (2007) e La fine del mondo (2013).

Adesso, per cercare di sensibilizzare il più possibile la popolazione mondiale a rispettare le norme di distanziamento sociale a causa della pandemia di Covid-19, i due attori hanno pubblicato su YouTube un video in cui hanno ricreato proprio una celebre scena del film di Wright. Nel video, sia Pegg che Frost si trovano ognuno a casa propria, sono al telefono; i due hanno voluto ricreare la famosa scena del “piano di Shaun”, però al contrario: Pegg, infatti, ricorda a Frost che la decisione presa dal suo personaggio nel film (ossia, recarsi al pub Winchester e aspettare la fine dell’epidemia zombie), non si è rivelata una mossa intelligente; per questo motivo, adesso, è consigliabile “restare a casa e aspettare che tutto finisca e, magari, chiamare le persone a cui vogliamo bene e che si sentono sole”. 

È palese quanto tutta Hollywood si stia mobilitando per cercare di sensibilizzare il più possibile le persone sull’emergenza Coronavirus, dal momento che in molti – in diverse parti del mondo – sembrano ancora non rendersi conto della gravità della situazione e faticano a restare chiusi in casa, contravvenendo alle norme che sono state stabilite per cercare di arginare il più velocemente possibile il virus.

Potete vedere il video di Simon Pegg e Nick Frost di seguito:

LEGGI ANCHE – Star Trek: Simon Pegg critica Paramount per la gestione della saga

Chiaro omaggio al film L’alba dei morti viventi di George A. Romero, L’Alba dei Morti Dementi è un film del 2004 diretto dal regista Edgar Wright. Divisa tra la parodia e l’horror, la pellicola è in breve tempo diventata un vero e proprio cult, ricevendo un apprezzamento unanime da parte di critica e pubblico, e affermandosi come uno dei migliori prodotti a tema zombi degli ultimi anni.

Fonte: ScreenRant

Harry Potter restaurato in 3D e 4K inaugurerà la riapertura dei cinema in Cina

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Warner Bros. ha dichiarato che un restauro in 3D e 4K di Harry Potter e la pietra filosofale sarà tra i primi film a uscire al cinema in occasione delle riaperture delle sale previste in Cina, un tentativo di attirare il pubblico dopo settimane di chiusure a causa della pandemia da coronavirus.

Lo studio ha annunciato la notizia con un nuovo poster che mostra la civetta bianca del protagonista, Edvige, che incombe con la lettera di accettazione indirizzata a Harry, vergata con inchiostro verde, accompagnata dalla tag-line: “La magia sta arrivando”. La data di uscita ufficiale non è ancora stata annunciata, ma i servizi di biglietteria on-line parlano di 30 Aprile. Questa data consentirebbe al film di attirare la folla durante le vacanze del Labor Day del 1 ° maggio, in genere uno dei fine settimana più affollati dell’anno.

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Molti hanno espresso il loro entusiasmo per il fatto di poter sperimentare un vecchio classico con tecniche modernissime. “Con il restauro 4K e 3D, sarà come un film completamente nuovo. Anche se hai già visto “Harry Potter” al cinema, questa sarà una nuova esperienza senza precedenti “ hanno commentato alcuni fan increduli ed esaltati on line.

La notizia arriva mentre la Cina tenta di rilanciare il suo settore in difficoltà a seguito della chiusura di massa a livello nazionale dalla fine di gennaio per prevenire la diffusione del coronavirus.

Una manciata di cinema cinesi hanno già tentato di riaprire in maniera molto cauta, ma finora la maggior parte del pubblico è ancora titubante all’idea di esporsi a situazioni pubbliche. E molti di loro hanno ragione, visto che provengono dalla regione occidentale del Xinjiang, dove non ci sono stati nuovi casi confermati di virus per settimane.

Ma dalla capitale, Pechino, alla provincia sud-occidentale dello Yunnan, i cinema di altre parti della Cina si stanno preparando a riaprire. Molti si trovano in regioni in cui le autorità questa settimana hanno ampiamente autorizzato il settore dei servizi e i luoghi di intrattenimento a riprendere l’attività, e stanno semplicemente aspettando una specifica approvazione governativa.

Festival di Cannes 2020 ufficialmente rimandato

Festival di Cannes 2020 ufficialmente rimandato

Dopo una comunicazione non troppo coordinata e conscia della situazione sanitaria mondiale e qualche polemica, l’organizzazione del Festival di Cannes ha ufficialmente annunciato che l’evento non si svolgerà quest’anno nelle date previste a causa della pandemia di coronavirus in corso.

“In questo momento di crisi sanitaria globale, i nostri pensieri vanno alle vittime del COVID-19 ed esprimiamo la nostra solidarietà a tutti coloro che stanno combattendo la malattia.

Oggi abbiamo preso la seguente decisione: il Festival di Cannes non può essere tenuto nelle date previste, dal 12 al 23 maggio. Diverse opzioni sono prese in considerazione al fine di preservare la sua esecuzione a Cannes, si tratta solo di un rinvio fino a fine giugno-inizio luglio 2020.
 
Non appena lo sviluppo della situazione sanitaria francese e internazionale ci consentirà di valutare la reale possibilità, renderemo nota la nostra decisione, in conformità con la nostra consultazione ancora in corso con il governo francese e il municipio di Cannes, nonché con il consiglio dei Membri del festival, i professionisti dell’industria cinematografica e tutti i partner dell’evento.
 
Nel frattempo, il Festival di Cannes presta il suo supporto a tutti coloro che invitano fermamente tutti a rispettare il blocco generale e chiedono di mostrare solidarietà in questi tempi difficili per il mondo intero.
 
Ci vediamo molto presto,
 
Il team del Festival di Cannes”

Festa del papà: i migliori del cinema!

Festa del papà: i migliori del cinema!

Nonostante il mondo stia vivendo un tempo sospeso a causa dell’emergenza sanitaria da coronavirus, sembra ancora più importante aggrapparsi alle cose belle delle vita, e tra queste ci sono senza dubbio i papà. Oggi, Festa del papà, vogliamo ricordare quei genitori che, nelle storie per il grande schermo, si sono distinti e hanno lasciato in qualche modo il segno.

Darth Vader (Star Wars)

Darth VaderÈ un classico, il primo personaggio in assoluto che viene in mente alla maggior parte dei cineamatori nerd quando si parla di papà cinematografici. Anakin Skywalker, Darth Vader: il Jedi “maledetto” che ha ceduto alla paura e alla rabbia, sprofondando nel Lato Oscuro per poi trovare la sua redenzione salvando la vita al figlio.

Nel film, Anakin Skywalker è interpretato da Hayden Christensen che non è esattamente il preferito dei fan ma che ha svolto il suo lavoro egregiamente, dando vita ad un personaggio che ha fatto la storia del cinema.

Tony Stark (Avengers: Endgame)

Il Tony Stark cinematografico si è aggiunto da poco al gruppo dei padri cinematografici più amati, visto che la prima e unica volta che lo vediamo in veste di padre è in Avengers: Endgame, film che si conclude con la sua morte. Tuttavia entra di diritto in questa classifica visto che, con le sue scelte e il suo operato in Endgame, trasforma tutto il destino dell’universo e lo fa proprio per un futuro migliore per la sua Morgan e per la sua famiglia allargata, i Vendicatori.

Jonathan Kent (L’uomo d’Acciaio)

Il papà terrestre di Superman, nella mitologia di Snyder, si sacrifica affinché il figlio mantenga segreta la propria identità. Una scelta stupida per molti degli spettatori che hanno criticato il film del 2014, tuttavia si tratta di un sacrificio davvero grande, perché fatto di fronte alla consapevolezza che la via più facile avrebbe tenuto tutti in vita ma esposto per sempre alla persecuzione il figlio.

Mufasa (Il re leone)

Forte, saggio, leale e coraggioso. Quello che dovrebbe essere ogni buon padre per il proprio figlio. Mufasa è l’esempio di bellezza e giustizia, sia agli occhi del piccolo Simba che a quelli del pubblico che, a ogni età, piange di fronte al suo sacrificio e alla sua morte ingiusta, per mano del fratello, “piccolo uomo” diremmo, invidioso e vizioso. Anche dal paradiso dei Re, Mufasa riesce a guidare al figlio, e fuor di metafora, potremmo dire che il suo insegnamento, tanto forte e profondo in vita, ha guidato il figlio anche dopo la sua morte.

Daniel Hillard (Mrs. Doubtfire)

Il film del 1993 ci racconta di un papà che farebbe davvero di tutto per stare con i figli. Il Robin Williams del film si traveste da donna, la simpatica bambinaia del titolo, per avere la possibilità di vedere i figli che gli sono stati tolti a causa degli eventi. Occupa un posto d’onore in questa classifica, anche solo per l’impegno che profonde nella sua articolata e faticosa (si pensi al make up necessario) messa in scena.

Guido Orefice (La vita è bella)

Altro padre cinematografico ed altro grande sacrificio che va ben oltre il salvare la vita del proprio figlio. Il Guido interpretato da Roberto Benigni è un’esplosione di vitalità ed esuberanza che riesce, in maniere che hanno del surreale, ovviamente, a tutelare il figlio dalla terribile storia che stanno vivendo, proteggendolo dalla realtà del campo di lavoro in cui finiscono rinchiusi. Il film ha riscosso, come sappiamo, grande successo, arrivando fino agli Oscar, ma ha anche raccolto qualche critica perché pare banalizzasse l’orrore del campo. Qualunque sia la lettura che si vuole dare al film, sembra inevitabile però sostenere che il ritratto di padre che ci offre la storia di Benigni è senza dubbio eroico.

Cooper (Interstellar)

InterstellarMatthew McConaughey ha offerto una performance molto intensa nel film di Christopher Nolan e soprattutto ha interpretato un genitore, un padre, che mantiene le promesse. L’uomo, un po’ come Tony Stark, sacrifica la sua intera vita per dare una possibilità al genere umano di continuare e progredire su altri pianeti, per questo abbandona i figli ma lo fa con una solida promessa di tornare da loro, soprattutto dalla figlia, che nel film è interpretata da Mackenzie Foy, Jessica Chastain e Ellen Burstyn, nelle sue diverse età. Alla fine, Cooper mantiene la promessa, ritrova la figlia, salva l’umanità.

Chris Gardner (La ricerca della felicità)

Il film di Gabriele Muccino racconta una “storia americana”, ovvero quella di un ultimo della società che dopo aver lottato e sofferto riesce a raggiungere la vetta, il suo obbiettivo, il lavoro dei sogni e l’affermazione. Questo però dopo essere stato messo duramente alla prova agli occhi del proprio figlio. Un padre, quello interpretato da Will Smith, che mette da parte anche l’orgoglio e le prova davvero tutte, mantenendo salda la sua moralità e il suo infinito amore per il figlio.

Professor Henry Jones (Indiana Jones e l’Ultima Crociata)

Esordisce nel film che chiude la (prima?) trilogia di avventure di Indiana Jones e ci conquista subito. Sean Connery è sempre una garanzia, ma la sua alchimia con il “figlio” Harrison Ford ci regala dei siparietti che hanno fatto la storia del cinema e che sono un piacere da guardare e riguardare.

Mac MacGuff (Juno)

Abbiamo assegnato il primo posto della classifica al dolcissimo e tenerissimo papà di Juno, la sedicenne che resta incinta nel film di Jason Reitman. L’uomo, interpretato da J.K. Simmons, è un papà “normale”, ha un carattere mite, prende abbastanza bene la gravidanza della figlia, sembra distratto a volte dalla figlia più piccola e dalla nuova compagna, ma, alla fine, sa scegliere bene le parole e sa cosa dire per consolare la sua giovane e coraggiosa figlia. Un papà normale, affettuoso, come la maggior parte del papà là fuori, e proprio per questo indimenticabile.

Alessandro Gassman testimonial della nuova campagna Sky Cinema

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Quanti non hanno mai sognato di essere il capo di una major cinematografica, con la possibilità di visitare in ogni momento i “propri” Studios e ricevere tutte le attenzioni del caso da attori, registi, comparse e maestranze? È questo il concept della nuova campagna di Sky Cinema – Dove il cinema vive, in programmazione sui canali Sky da oggi, giovedì 19 marzo, realizzata da M&C Saatchi e girata nei mitici Studios di Cinecittà.

Testimonial d’eccezione è Alessandro Gassmann: tra i volti simbolo del nostro cinema, sarà lui il Cicerone del nuovo “boss” giunto a sorpresa negli studi cinematografici e un po’ spaesato dalla loro magnificenza. Vediamo dunque Gassmann indossare gli abiti di un soldato della Prima Guerra Mondiale, mentre guida il nuovo capo tra zombie, ballerine di cabaret e attrici in abiti vittoriani, ognuno a testimonianza di numerosi generi filmici, in un luogo brulicante di grande cinema.

Quando Gassmann viene richiamato sul set, il nuovo boss si aggira da solo per gli Studios e, con la meraviglia negli occhi, vede i Ghostbusters che si ripuliscono dallo slimer di un fantasma appena catturato, passa per un set western, vede i doppiatori alle prese con i dialoghi di Shrek, ammira la realizzazione di una scena d’amore, arretra di fronte all’inquietante protagonista del film Halloween e finisce per sbaglio nell’inquadratura di Spider-Man. Ma al capo tutto viene perdonato…

Alla fine ecco Gassmann ritrovare il “boss” indossando uno smoking come gli attori alla Notte degli Oscar®, mentre gli presenta la sua nuova auto: la DeLorean di Ritorno al futuro, dove è già seduta la famiglia del boss. Perché tutto questo appartiene a loro.

Allo stesso modo ogni cliente Sky Cinema può sentirsi davvero il capo dell’offerta cinematografica di Sky, da sempre rivolta a tutta la famiglia, con tutti i generi del grande cinema: dalle attesissime prime visioni ai film d’autore, dalle collection dedicate alle saghe e agli attori più amati fino a commedie, thriller, horror, film drammatici, romantici, d’azione e per tutta la famiglia. Un’ampia offerta da vivere anche on demand e con una selezione di film disponibili anche in 4K HDR con Sky Q satellite.

Tra i prossimi titoli da non perdere spicca La favorita (domenica 29 marzo, alle 21.15 su Sky Cinema Due), che ha ottenuto il Gran premio della giuria al Festival di Venezia 2019 e che si è aggiudicato l’Oscar® per la miglior attrice a Olivia Colman, nel cast insieme a Emma Stone e Rachel Weisz. Mentre Clint Eastwood è il regista e il protagonista di Il Corriere – The Mule (venerdì 20 marzo, alle 21.15 su Premium Cinema), film tratto da una storia vera, quella dell’ultraottantenne Leo Sharp, veterano della Seconda Guerra Mondiale, che divenne il più anziano corriere della droga di sempre. Ancora, Men In Black: International (lunedì 30 marzo, alle 21.15 su Sky Cinema Uno), con Chris Hemsworth e Tessa Thompson, l’ultimo capitolo della saga nata 22 anni fa con Will Smith e Tommy Lee Jones.

Non mancano i grandi film del cinema italiano, dall’ultima commedia di Antonio AlbaneseCetto c’è senzadubbiamente (lunedì 23 marzo, alle 21.15 su Sky Cinema Uno) – a due vere sorprese dello scorso autunno cinematografico: la commedia fantastica scritta, diretta e interpretata da Alessandro Siani, Il giorno più bello del mondo (domenica 12 aprile, alle 21.15 su Sky Cinema Uno), e L’Immortale (lunedì 13 aprile, alle 21.15 su Sky Cinema Uno), uno dei maggiori successi al box office e primo film diretto e interpretato da Marco D’Amore, candidato ai David di Donatello per il racconto della storia di Ciro di Marzio, uno dei grandi protagonisti di Gomorra – La serie. Senza dimenticare anche Dolcissime (giovedì 19 marzo, alle 21.15 su Sky Cinema Uno), la delicata commedia diretta da Francesco Ghiaccio e scritta anche da Marco D’Amore, con la storia di tre ragazze derise per il loro aspetto fisico che cercano il riscatto in una gara di nuovo sincronizzato, Martin Eden (mercoledì 8 aprile, alle 21.15 su Sky Cinema Due), diretto da Pietro Marcello, con Luca Marinelli – Coppa Volpi al Festival di Venezia 2019 – nella libera trasposizione del romanzo di Jack London che ha ottenuto 11 candidature ai prossimi David di Donatello, e Mio fratello rincorre i dinosauri (lunedì 20 aprile, alle 21.15 su Sky Cinema Uno), dal romanzo di successo di Giacomo Mazzariol, una storia di formazione con Alessandro Gassmann e Isabella Ragonese.

Sempre presenti anche le collection tematiche: da Sky Cinema Spider-Man, attualmente in programmazione fino al 26 marzo con i film dedicati all’Uomo Ragno, al prossimo Sky Cinema Men In Black (dal 27 al 31 marzo) con i 4 film che compongono la saga del franchise dal successo planetario. Ad aprile sarà invece protagonista il cinema d’animazione: dall’1 al 19 aprile si accende Sky Cinema Dreamworks con il meglio delle animazioni nate nel famoso studio cinematografico. Tra i titoli proposti, solo per citarne alcuni, Shrek, Kung Fu Panda, Dragon Trainer, Z la formica, Baby Boss. Seguiranno, ad aprile, due collection dedicate a due grandi attori di Hollywood: Robert De Niro (20-24 aprile) e Sylvester Stallone (25-30 aprile) con la prima tv di Rambo – Last Blood lunedì 27 aprile.

Prossimamente su Sky Cinema anche l’ultimo capolavoro di Quentin Tarantino, C’era una volta a… Hollywood, con Leonardo DiCaprio, Brad Pitt (che ha vinto l’Oscar® come miglior attore non protagonista), Margot Robbie, Emile Hirsch e Margaret Qualley, e anche Fast & Furious – Hobbs & Shaw, con Dwayne Johnson, Jason Statham, Idris Elba, ultimo spin-off in ordine di tempo del franchise Fast & Furious.

Paramount Network per la Festa del Papà

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Su Paramount Network – canale di intrattenimento di ViacomCBS Networks Italia visibile sul 27 del digitale terrestre, sul 27 di Tivusat e sul 158 di Sky – anche la Festa del Papà diventa un’occasione per supportare la campagna #iorestoacasa. Giovedì 19 marzo il canale amato dagli story lovers invita a trascorrere la serata in compagnia di un film a tema, continuando a rispettare le regole di comportamento di questo momento storico e a rimanere tutti a casa.

Inoltre, per l’occasione, Paramount Network presenta anche i dati più significativi della ricerca Modern Dads, condotta da ViacomCBS Global Consumer Insights*. Cosa vuol dire essere padre oggi? Quale migliore occasione per chiedercelo se non La Festa del papà che vede la figura maschile sempre più coinvolta nella vita familiare e nella gestione dei figli in tutte le diverse attività quotidiane, ancora di più in queste giornate.

Oggi come non mai il ruolo del papà è cambiato grazie ad una svolta culturale e sociale che incoraggia sempre di più gli uomini a mostrare le proprie emozioni e la propria vulnerabilità. Uno scenario nuovo che si riflette positivamente nelle dinamiche familiari dove non esistono più regole fisse, basate sul genere, ma solo regole proprie. Il 70% dei papà in Italia infatti afferma che “un uomo è capace al pari della donna di crescere i figli.  Sono moltissimi i papà che definiscono la relazione con i propri figli “forte e sentita”: il 90% dei papà in Italia afferma che “avere figli è uno degli eventi più importanti della vita” e l’81% dice che “avere figli mantiene giovani”. E rientra a pieno titolo negli obiettivi di vita del mondo maschile: il 76% degli uomini senza figli afferma che vorrebbe diventare padre.

Rispetto al passato, le figure paterne oggi, sono più consapevoli e attente. Dichiarano di voler essere attivi e presenti durante la crescita dei figli e, soprattutto, desiderano essere per loro un buon esempio. Per questo curano il proprio benessere fisico e mentale: in Italia il 50% dei padri si mantiene in forma (vs. 48% dei maschi senza figli) e il 40% dichiara di saper gestire lo stress (vs 30%).

I ‘Modern Dads’ vogliono passare con i figli del tempo “di qualità” ed essere più coinvolti emotivamente nel rapporto con loro. Incoraggiano la comunicazione e la condivisione anche circa temi delicati e vogliono instaurare una relazione più aperta e autentica: il 74% dei papà intervistati in Italia desidera “essere un amico per i propri figli” e il 48% vuole “avere un rapporto diverso – per certi aspetti – rispetto a quello avuto con i propri genitori”. I benefici fisici ed emotivi dell’essere padre sono impagabili. Addirittura, per il 90% dei papà “stare con i propri figli rende allegri ogni giorno”. Sempre per il 90% dei papà intervistati “giocare con i figli è la prima attività che li rende felici”, in questi giorni diventata attività necessaria per trascorrere del tempo di qualità insieme in casa.

Non dimentichiamoci dunque di festeggiare questi papà così moderni, bravi e attenti! Su Paramount Network – il canale il 27 del digitale terrestre, sul 27 di Tivusat e sul 158 di Sky – per l’occasione va in onda, giovedì 19 marzo alle 21.10, la divertente commedia Due padri di troppo diretta da Ivan Reitman (anche regista di Ghostbusters) con l’attore premio Oscar Robin Williams, interprete di numerose pellicole di successo (tra cui ricordiamo L’attimo fuggente e Will Hunting – Genio ribelle con cui vinse ben due statuette) e l’amico e attore Billy Crystal, indimenticabile protagonista della commedia cult Harry, ti presento Sally… Il film mette al centro la fuga d’amore di un sedicenne che costringe la madre a chiedere aiuto ai due ex amanti: Jack, affermato avvocato di Los Angeles, e Dale, uno scrittore che prova a sbarcare il lunario a San Francisco. I due uomini si ritroveranno coinvolti nella disperata, quanto divertente, ricerca del loro pseudo figliolo innamorato.  Riusciranno nella loro impresa comune? Non ci resta che scoprirlo e augurare una buona visione a tutti i papà!

Tony Stark: 10 cose che non sai sull’eroe del Marvel Universe

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Tony Stark: 10 cose che non sai sull’eroe del Marvel Universe

Nel 1963, Stan Lee e Larry Lieber danno vita a Tony Stark, un personaggio complesso, non certo sempre positivo, ma intrigante e moderno. Nel 2008, il personaggio è nato di nuovo, con il volto di Robert Downey Jr., per il grande schermo e per il Marvel Cinematic Universe.

Di questo Tony Stark, più giovane e pop, vogliamo raccontarvi segreti e curiosità!

Parte delle cose che non sai su Tony Stark

10. L’ispirazione per Tony Stark

Stan Lee, il creatore di Iron Man, aveva originariamente basato Tony Stark su Howard Hughes, che riteneva fosse “uno degli uomini più sfaccettati del nostro tempo: un inventore, un avventuriero, un multimilionario, un signore e, infine, un pazzo”. Robert Downey Jr. ha inoltre descritto la sua interpretazione di Stark come “una sfida per trasformare un personaggio ricco, instabile, produttore di armi, energico, donnaiolo, in un personaggio simpatico e un eroe”.

9. Tony Stark, il geniale inventore

Una prima bozza della sceneggiatura rivela che Stark doveva essere il creatore dei tentacoli del Dr. Otto Octavius di Spider-Man 2 (2004). Octavius è un cattivo del fumetto di Spider-Man, per cui all’epoca questo collegamento non era possibile a causa dei conflitti di sfruttamento dei diritti delle PI tra SONY e Marvel.

Tuttavia, Sony e Marvel hanno trovato poi un punto di incontro sui diritti cinematografici legati al personaggio nel 2015, con Spider-Man / Peter Parker (Tom Holland) che ha debuttato per la prima volta nel MCU in Captain America: Civil War (2016), in cui è stato presentato a Stark (Robert Downey Jr.). In questa nuova Era di Spider-Man, il Dr. Otto Octavius non è ancora apparso nelle vesti di cattivo.

8. La casa di Tony Stark

Durante la progettazione della casa di Tony Stark, la linea guida che i progettisti hanno avuto è stata quella di renderla più adeguata a una persone che inventa e aggiusta cose, piuttosto che creare un ambiente futurista in cui vive un milionario.

Lo scopo era quello di rendere la sua abitazione grandiosa ma anche realistica. Lo scenografo J. Michael Riva si è ispirato alle fotografie di Julius Schulman, noto per le fotografie delle case di Los Angeles degli anni ’50 e ’60.

Parte delle cose che non sai su Tony Stark

7. Tony Stark ragazzo immagine per Audi

Stark guida una Audi R8 nel film, come parte di un accordo promozionale stretto dai Marvel Studios con la Audi Automobile Company. Anche altri due veicoli, la Audi S5 Coupé e la Audi Q7 SUV, fanno la loro comparsa nel film.

6. Tony Stark è il motore di Endgame

avengers: endgameSi è molto discusso su chi o cosa fosse il vero eroe in Avengers: Endgame, tanto che qualcuno ha addirittura dato il merito al grasso topo che ha riportato indietro Scott Lang da Regno Quantico, e non è detto che il suggerimento sia del tutto sbagliato. Quello che però deve essere chiaro è che senza Stark nulla sarebbe stato possibile, soprattutto alla luce del fatto che è lui quello che mette a repentaglio uno status quo che, bene o male, a lui andava comodo.

Era riuscito a ricostruirsi una vita, nonostante il costante rimorso per aver fallito (soprattutto alla luce della morte di Peter Parker) contro Thanos. Tuttavia, decide di rischiare, per il mondo, per i Vendicatori. Come fanno i veri eroi.

5. La morte di Tony Stark

Che la sua ultima battuta sia quell’emotivamente devastante “Io sono Iron Man” è un dato di fatto. Ma quello che schiocca le dita è Tony Stark, l’uomo, a volto scoperto, con l’armatura a pezzi, devastato dalla battaglia eppure ancora in grado di compiere il gesto estremo per far vincere i buoni. Alla fine, Stark ha avuto la risposta: l’eroe si serve soltanto dell’armatura, ma è quello che c’è dentro che conta. E la morte di Tony Stark ne è l’esempio più bello e limpido.

4. Gli occhiali di Tony Stark

Vezzo prima dell’attore Robert Downey Jr. e poi anche del personaggio, gli occhiali di Tony Stark diventano importanti in Spider-Man: Far From Home. Infatti, in essi Tony racchiude tutta la sua eredità intellettuale che consegna a uno scapestrato Peter Parker. Un utile device narrativo ma anche un modo, molto da lui, di trasmettere la sua eredità al futuro dei Vendicatori che è indubbiamente nelle mani di Peter Parker/Spider-Man.

Parte delle cose che non sai su Tony Stark

3. I meme su Tony Stark

Un giovane e rampante Stark allarga le braccia nel deserto e fa esplodere i suoi missili Jericho. Un affermato Iron Man guarda con superiorità e distacco un Supersoldato replica “Sono un genio miliardario playboy filantropo”. Ferito, scosso, mosso solo dalla volontà, un Tony Stark a pezzi esclama per l’ultima volta, guardando con tono di sfida Thanos: “Io sono Iron Man”. Tutta la carriera cinematografica di Tony Stark è stata caratterizzata da momenti diventati poi iconici, fotografie della cultura pop ideali per alcuni dei migliori meme in circolazione in rete.

2. Gli attori che volevano essere Tony Stark

La scelta di Robert Downey Jr. per il ruolo di Stark è stata la conclusione di un processo di casting lunghissimo che ha visto coinvolti nomi molto famosi del panorama cinematografico hollywoodiano. Il ruolo è stato offerto a Hugh Jackman, che però aveva già il suo eroe a cui badare (Wolverine, ovviamente). Si sono poi proposti per il ruolo anche Nicolas Cage, Tom Cruise e Clive Owen. Sam Rockwell, che si è visto respinto pe ril ruolo di Tony Stark, ha poi ottenuto il ruolo di Justin Hammer, oltre ad aver incontrato proprio su quel set Leslie Bibbs, sua attuale compagna.

1. Tony Stark è Iron Man

Contro tutti i dettami dell’eroe tradizionale, che nasconde la propria identità al mondo, Stark ha sbandierato da subito la sua identità eroica, vuoi per protagonismo, vuoi per pragmaticità. Questa mancanza di segretezza ha coinvolto in misura più o meno omogenea tutti gli eroi del Marvel Cinematic Universe, con l’eccezione di Spider-Man/Peter Parker (che comunque si è fatto scoprire da zia May!).

Jared Leto: 10 cose che non sai sull’attore

Jared Leto: 10 cose che non sai sull’attore

Noto frontman della band 30 Seconds to Mars, Jared Leto vanta anche una invidiabile carriera da attore, che lo ha portato a recitare in grandi produzioni e ad ottenere importanti riconoscimenti all’interno dell’industria. Personalità singolare, Leto si è sempre distinto per la sua grande devozione verso i personaggi ricoperti, arrivando a trasformarsi come pochi altri. Ecco 10 cose che non sai di Jared Leto.

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Jared Leto: i film in cui ha recitato

10. Ha recitato in celebri lungometraggi. Leto intraprende la propria carriera da attore nel 1995 con il film Gli anni dei ricordi. Successivamente reciterà in vari film, arrivando a farsi notare in particolare per i suoi ruoli in La sottile linea rossa (1998), Fight Club (1999) e American Psycho (2000), con Christian Bale. Ottiene ulteriore popolarità grazie al suo ruolo in Requiem for a Dream (2000), dove recita accanto all’attrice Jennifer Connelly. Negli anni successivi prende parte a Panic Room (2002), Alexander (2004), Lord of War (2005) e Chapter 27 (2007). Con Mr. Nobody (2009) ottiene nuove lodi, mentre arriva a consacrarsi con Dallas Buyers Club (2013), dove recita accanto a Matthew McConaughey. Negli ultimi anni ha poi preso parte a grandi produzioni come Suicide Squad (2016), Blade Runner 2049 (2017).

Nel 2021 ha partecipato da protagonista al fianco di Denzel Washington in Fino all’ultimo Indizio. Nello stesso hanno ha perso parte al cast stellare del film di Ridley Scott, House of Gucci. Nel 2022 è finalmente uscito l’atteso film Morbius, basato sull’omonimo personaggio dei Marvel Comics. Tuttavia il film non ha ricevuto un’accoglienza positiva, sia di pubblico che di critica. Nonostante tutto, il personaggio dovrebbe continuare a vivere nei prossimi sequel Marvel targati Sony Pictures. Nel 2022 è stato il protagonista della serie Apple Original WeCrashed al fianco di Anne Hathaway.

9. Ha diretto numerosi videoclip. In più occasioni Leto ha dimostrato un grande interesse per la regia, senza aver ancora però deciso di dirigere un lungometraggio tutto suo. Si è però distinto per aver diretto diversi videoclip per i brani della sua band, tra cui From Yesterday (2006), A Beautiful Lie (2008), Hurricane (2010), Up in the Air (2013), e City of Angels (2013). Fatta eccezione per quest’ultimo, gli altri sono stati firmati con lo pseudonimo di Bartholomew Cubbins.

8. Ha prodotto un suo film da interprete. Tra i ruoli più celebri di Leto vi è quello di Mark David Chapman, meglio noto come l’assassino del celebre musicista John Lennon. Leto era così coinvolto dal progetto che decise di aiutare nella sua produzione, ricoprendo per tanto il ruolo di produttore esecutivo e assicurandosi che il budget venisse utilizzato nel migliore dei modi.

Jared Leto è su Instagram

7. Ha un account personale. L’attore è presente sul social network Instagram, dove possiede un profilo seguito da 10,3 milioni di persone. All’interno di questo l’attore ha condiviso con i suoi fan oltre 3 mila post. In prevalenza essi riguardano luoghi visitati, momenti di svago, video delle sue esibizioni da musicista o ancora immagini promozionali dei suoi vari progetti.

Jared Leto: chi è la sua fidanzata

6. È particolarmente riservato. Negli anni Leto si è dimostrato piuttosto restìo a condividere dettagli della sua vita privata, tuttavia sono note alcune sue relazioni con celebri colleghe. Dal 1999 al 2003 ha infatti frequentato l’attrice Cameron Diaz, mentre in seguito vi sono soltanto speculazioni su sue ipotetiche fidanzate. Attualmente non è noto se l’attore sia single o meno.

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Jared Leto ha vinto un Oscar

5. Ha ottenuto l’ambito premio. Nel 2014 l’attore ottiene la sua prima nomination ai prestigiosi premi Oscar, per il suo ruolo del sieropositivo Rayon nel film Dallas Buyers Club. Nel corso della serata di premiazione l’attore ottiene poi la statuetta, consacrando un momento d’oro della sua carriera.

Jared Leto è Joker

4. Ha sperimentato diversi tipi di risata. Per prepararsi al ruolo del Joker nel film Suicide Squad, Leto ha lavorato molto sulla presenza scenica e sulla risata del personaggio. Per trovare quella più adeguata, infatti, ha condotto diversi esperimenti in pubblico, per osservare quale mettese più a disagio coloro che gli stavano intorno.

3. Non è mai uscito dal personaggio. Durante le riprese del film, Leto non ha mai abbandonato i panni del personaggio, continuando a pensare e comportarsi con la perversa mentalità del Joker. Per incutere timore, l’attore ha inoltre inviato strani regali ai suoi colleghi di set, come alcuni ratti vivi.

Jared Leto in Morbius

2. Ha recitato nel film Marvel di Sony Pictures. Il prossimo progetto cinematografico dell’attore è il film Morbius, che lo vedrà vestire i panni del celebre vampiro antieroe. La pellicola ha narrato il personaggio dalla sua genesi alla scoperta dei suoi superpoteri. Stando a quanto mostrato nel trailer, il film farebbe ufficialmente parte del Marvel Cinematic Universe.

Jared Leto: età e altezza

1. Jared Leto è nato a Bossier City, in Louisiana, Stati Uniti, il 26 dicembre 1971. L’attore è alto complessivamente 180 centimetri.

Fonte: IMDb

Il Signore degli Anelli, trilogia: 10 dettagli che non avevi notato

La trilogia de Il Signore degli Anelli di Peter Jackson si compone di tre film, appunto: La Compagnia dell’Anello, Le Due Torri e Il Ritorno del Re. Trattandosi di pellicole che superano le tre ore di durata, è più che comprensibile che all’occhio dello spettatore meno allenato e più distratto, ci siano una serie di dettagli che sono passati totalmente inosservati.

Tra storyline che si intrecciano, battaglie come se piovesse e così tanti nomi di luoghi e personaggi da ricordare, è davvero impossibile riuscire a tenere a mente ogni singolo dettaglio presente nell’epica trilogia di Jackson.

Ecco 10 cose che forse non avevi mai notato nella trilogia de Il Signore degli Anelli:

Le scarpe di Gandalf

Nella prima scena de Le Due Torri in cui appare Gandalf, è possibile notare un dettaglio che sicuramente è sfuggito anche all’occhio dello spettatore più attento: per una frazione di secondo, la macchina da presa inquadra il personaggio a figura intera, poco prima che lo stesso richiami il suo fido Ombromanto: proprio in quel momento è possibile notare Ian McKellen con ai piedi delle scarpe da ginnastica; probabilmente delle Converse, anche se risalire al modello esatto è molto difficile. Chiaramente, non sono i tradizionali stivali neri che l’attore sfoggia per tutta la durata del film.

L’esercito di Sauron

La battaglia di Minas Tirith ne Il Ritorno del Re è stata a lungo oggetto di forte dibattito tra i fan della saga. La difesa di Minas Tirith è organizzata da Gandalf e, anche grazie all’aiuto di Aragon, l’esercito di Sauron viene sconfitto. C’è una domanda però che fin dall’uscita del film sembra affliggere i fan più accaniti: perché poco dopo scopriamo che Sauron può contare ancora su decine di migliaia di Orchi, e che ciò – come suggerito da Gandalf – potrebbe impedire a Frodo di raggiungere il Monte Fato? Dov’erano prima questi Orchi?

Gli Orchi, Frodo e Mordor

Aragorn e Gandalf decidono di marciare verso il Nero Cancello, in modo da attirare su di loro l’attenzione di Sauron, distraendolo così da Frodo, il quale può recarsi all’interno del Monte Fato per distruggere finalmente l’Anello. Alle porte di Mordor, affrontano la Bocca di Sauron, che mostra loro la cotta di mithril di Frodo, strappata allo hobbit durante la sua prigionia. A quanto pare, però, all’epoca gli Orchi non avevano idea di chi fosse Frodo. Se la Bocca di Sauron sa che Frodo è a Mordor, significa che anche Sauron lo sa: ciò rende la narrazione alquanto controversa.

Tecnicamente, Frodo non distrugge l’Anello

Alla fine, Frodo arriva finalmente su Monte Fato, ma quando entra ed affronta la lava, ignora l’invito di Sam a distruggere l’Anello. Al contrario, guarda il suo amico negli occhi, esclama: “L’anello è mio”, lo mette al dito e diventa invisibile. Successivamente Gollum, con un morso, strappa il dito con l’Anello a Frodo e, durante la colluttazione, lo Hobbit cade nel vuoto e trascina con sé facendolo cadere nella lava, anche Gollum e l’Anello: l’Anello è finalmente distrutto, ma tecnicamente non è stato Frodo a distruggerlo, dal momento che era stato corrotto dal suo potere.

Sciogliere la Compagnia

Alla fine de La Compagnia dell’Anello, Frodo si distacca dai suoi compagni che hanno giurato di aiutarlo nella sua missione per distruggere l’Unico Anello. Persuaso da Gandalf e Galadriel, Frodo si è convinto di essere l’unico in grado di riuscire a terminare la missione: coinvolgere gli altri sarebbe un rischio troppo alto. Parte di questa decisione si fonda sull’assunto che lo Hobbit è l’unico in grado di non cedere alla corruzione dell’Anello. Il resto della storia, però, ci insegna che se Frodo fosse stato davvero solo, sarebbe morto diverse volte…

Il giusto tributo a Sam

Non appena ci si rende conto che l’Anello è stato distrutto, tutti invocano il nome di Frodo per celebrare il suo viaggio e il suo gesto eroico. Molti, però, dimenticano che Sam ha avuto un ruolo fondamentale nella missione dell’amico, sotto molteplici punti di vista. Al di là dell’aspetto semplice e modesto, Sam ha sempre dimostrato una tenacia fuori dal comune, unita ad una grande forza d’animo e ad uno spirito poetico. Purtroppo, nel film, è sempre Frodo ad essere celebrato, e mai Sam, al quale è legato da un profondo vincolo d’amicizia.

Gandalf e il Re Stregone di Angmar

Nella saga viene più volte affermato che “nessun uomo” può uccidere il Re degli stregoni di Angmar. Una regola che dev’essere presa alla lettera, dal momento che sia Merry sia Eowyn riescono a farlo sparire dal mondo, uno hobbit e una donna, appunto, non uomini. Quando però Gandalf, che fa parte degli Istari, ha cercato di ucciderlo, fallendo, non è mai stata data alcuna spiegazione del perché non ci sia riuscito. Gandalf è un mago, capace addirittura di uccidere i Balrog, i servitori più potenti di Sauron: deve essere per forza in grado di uccidere il Re Stregone…

Il lungo viaggio di Sam e Frodo

Il viaggio intrapreso da Sam e Frodo richiede che i due personaggi camminino molto durante tutta la storia. Una domanda sorge però spontanea: perché i due non si sono mai serviti di un cavallo? Nei film vediamo continuamente personaggi che percorrono immense distanze a cavallo, proprio mentre Sam e Frodo cercano affannosamente di spostarsi da un luogo all’altro. Chiaramente un espediente così semplice come quello del cavallo per i due amici, avrebbe di gran lunga accorciato la narrazione del film.

I personaggi femminili sono soltanto tre

Forse questo è l’aspetto più ovvio di tutti: nella trilogia de Il Signore degli Anelli ci sono soltanto tre personaggi femminili. Eppure, a ben pensarci, è qualcosa che ancora oggi lascia decisamente perplessi. Se si sono letti tutti i libri e visti tutti i film, è qualcosa che si dà ovviamente per scontato, sulla quale – forse – non ci si è soffermati mai realmente. Eppure, è così: tutti i personaggi della saga sono principalmente uomini. Per fortuna, i tre personaggi femminili della saga sono donne sfaccettate, forti e decisamente dure da sconfiggere. Siamo così abituati a vedere storie con protagonisti maschili che è importante soffermarsi su quest’aspetto e riflettere su quanto sia facile dare per scontato qualcosa che non dovrebbe esserlo…

Frodo lascia la Contea per Sam

Nella nota che lascia a Sam prima di lasciare definitivamente la Contea, Frodo afferma che il suo amico non può essere “diviso in due” per sempre. Sebbene venga palesato in modo ambiguo, c’è davvero poco a cui questa affermazione possa fare realmente riferimento, se non alla relazione di Frodo e Sam. Quest’ultimo adesso è sposato, ma conoscendo la sua devozione per l’amico, si preoccuperà sempre per lui. Al contempo, Frodo non si è mai realmente integrato nella vita della Contea, ed è perfettamente consapevole che dopo il viaggio sarà quasi impossibile tornare a quell’esistenza. Invece di restare e di permettere a Sam di continuare a prendersi cura di lui per sempre, Frodo decide di andare, permettendo a Sam di concentrarsi sulla sua famiglia e di scrivere finalmente un capitolo della vita che sia soltanto suo.

Fonte: ScreenRant

Gal Gadot: la “Image-challenge” ispirata da un italiano

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Gal Gadot: la “Image-challenge” ispirata da un italiano

Gal Gadot ha raccolto e montato i video di molti dei suoi colleghi e amici per mandare un messaggio positivo a tutto il mondo. Come dice l’attrice, l’idea le è venuta dal video di uno dei tanti reclusi italiani, in questi giorni surreali, che dal sul balcone ha suonato per tutto il vicinato Image di John Lennon, con la sua tromba.

Così, Gadot ha raccolto la sfida e ha realizzato un video con l’aiuto e la complicità di molti personaggi famosi, attori, presentatori, volti noti e meno noti, amici e sodali. Eccolo di seguito:

https://www.instagram.com/p/B95M4kNhbzz/

Modella e attrice israeliana, Gal Gadot è diventata famosa per aver conquistato il ruolo di Wonder Woman nel franchise Worner Bros. La vedremo di nuovo al cinema il 5 giugno, con Wonder Woman 1984 (sperando che per allora i cinema saranno di nuovo aperti e la vita avrò ripreso il suo corso).

The New Mutants: il regista non sente la pressione “grazie a” Dark Phoenix

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Josh Boone, regista di The New Mutants, ha rivelato di non sentire la pressione attorno al suo attesissimo spin-off della saga di X-Men “grazie” all’insuccesso commerciale di Dark Phoenix, il film di Simon Kinberg arrivato nelle sale lo scorso anno.

In una recente intervista con Empire (via Digital Spy), Boone ha ammesso di non sentirsi pressato per come verrà accolto The New Mutants, e questo proprio “grazie” a Dark Phoenix. Senza troppi giri di parole, il regista ha spiegato: “Le cose possono soltanto andare meglio dopo Dark Phoenix. Non voglio dire assolutamente nulla di negativo sulle persone che sono state coinvolte in quel film… semplicemente, era quello che era. Onestamente, sento meno la pressione adesso rispetto alla prima data di uscita fissata per il mio film. Abbiamo fatto numerosi test screening e il pubblico lo ha amato.”

Sfortunatamente, bisognerà attendere ancora prima di vedere il film dedicato ai “Nuovi Mutanti”: il cinecomic, infatti, è stato posticipato ancora una volta (la quarta!) a causa della pandemia di Covid-19; sarebbe dovuto arrivare nelle sale americane il 3 aprile e in quelle italiane il 2 dello stesso mese. Al momento una nuova data di uscita non è stata ancora ufficializzata.

LEGGI ANCHE – The New Mutants 2: Antonio Banderas doveva essere il villain

The New Mutants è un thriller con sfumature horror, originale e ambientato in un ospedale isolato dove un gruppo di giovani mutanti è rinchiuso per cure psichiatriche. Quando iniziano ad avere luogo degli strani episodi, le loro nuove abilità mutanti e la loro amicizia saranno messe alla prova, mentre cercano di fuggire.

CORRELATE:

Diretto da Josh Boone e scritto da Boone e Knate Lee, il film vede nel cast la presenza di Maisie WilliamsAnya Taylor-Joy, Charlie Heaton, Alice Braga, Blu Hunt Henry Zaga.

ll film è prodotto da Simon KinbergKaren Rosenfelt Lauren Shuler Donner, mentre Stan Lee Michele Imperato Stabile sono i produttori esecutivi.

Black Widow: i fan chiedono la release su Disney+

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Black Widow: i fan chiedono la release su Disney+

Ora che l’uscita nelle sale di Black Widow è stata ufficialmente posticipata a causa della pandemia di Covid-19, i fan della Marvel hanno iniziato a chiedere attraverso i social la release del film su Disney+, la piattaforma di streaming della Casa di Topolino, già disponibile negli USA, e che in Italia arriverà a partire dal prossimo 24 marzo. Sfortunatamente, è davvero improbabile che ciò accada…

Come fatto notare da ComicBook, i fan del MCU hanno dato vita ad una vera e propria campagna per chiedere la release dell’atteso cinecomic interamente dedicato al personaggio di Natasha Romanoff su Disney+.

Di recente, alcune case di distribuzione hanno annunciato la release sul mercato VOD di alcuni titoli le cui uscite al cinema sono state posticipate a causa dell’emergenza Coronavirus: i fan della Marvel hanno preso come esempio quest’iniziata e chiesto alla Disney di fare lo stesso per il cinecomic con protagonista Scarlett Johansson.

Purtroppo, però, i fan sembrano aver dimenticato che, nel caso specifico di un film come Black Widow, la situazione è un alquanto diversa…

Se l’atteso film in solitaria dedicato a Vedova Nera arrivasse davvero su Disney+, senza passare per le sale cinematografiche, la fruizione in streaming non garantirebbe alla multinazionale i medesimi guadagni che invece sarebbero certi grazie all’arrivo al cinema (basti considerare che, negli Stati Uniti, un utente può pagare appena 6 dollari per l’iscrizione alla piattaforma e guardare eventualmente il film in streaming): quindi, destinare un film del MCU esclusivamente a Disney+ significherebbe condannarne il successo e garantire alla Casa di Topolino una grave perdita in termini economici.

I fan dei Marvel Studios non devono far altro che pazientare e attendere l’annuncio ufficiale della nuova data di uscita di Black Widow.

LEGGI ANCHE – Black Widow: il rinvio avrà effetti sulla Fase 4 del MCU?

La regia di Black Widow è stata affidata a Cate Shortland, seconda donna (dopo Anna Boden di Captain Marvel) a dirigere un titolo dell’universo cinematografico Marvel, mentre la sceneggiatura è stata riscritta nei mesi scorsi da Ned Benson (The Disappearance of Eleanor Rigby). Insieme alla Johansson ci saranno anche David HarbourFlorence Pugh, e Rachel Weisz.

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Kevin Smith “sfrutta” la quarantena per terminare Clerks 3 e Mallrats 2

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Approfittando della reclusione da quarantena, causa Covid-19, Kevin Smith sta lavorando per terminare le sceneggiature di due progetti che i fan del suo cinema attendono da molto tempo: Clerks 3 e il sequel di Generazione X.

Ad annunciarlo è stato lo stesso Smith attraverso un post via Facebook. Purtroppo, la pandemia di Coronavirus costringe il mondo intero a trascorrere la maggior parte delle giornate in totale isolamento, chiusi ognuno nelle proprie case: Kevin Smith ha quindi annunciato che, proprio grazie al tempo a disposizione, avrà sicuramente modo di portare a termine le sceneggiature di Clerks 3 e di Mallrats 2, sequel di Generazione X. 

Nel post condiviso via Facebook, Smith sembra anche aver anticipato che il titolo ufficiale del sequel di Generazione X sarà Twilight of the Mallrats. Potete vedere il post originale di seguito:

LEGGI ANCHE – Star Wars: l’Ascesa di Skywalker, rivelato il cameo di Kevin Smith

A proposito di Clerks 3, in passato Kevin Smith aveva dichiarato che la sceneggiatura del film è stata modificata in seguito all’attacco di cuore avuto dal regista nel 2018, ispirando così il nuovo percorso del protagonista Randal. A quanto pare il film inizierà con il cinico cassiere di fast food interpretato da Jeff Anderson che, come Smith, ha appena subito un infarto e sta attraversando una crisi di mezza età.

“Randal ha un attacco di cuore, ed essendosi avvicinato così tanto alla morte, capisce che la sua vita non ha significato nulla, nessuno lo ricorderà e non ha famiglia o cose del genere”, ha dichiarato Smith. “E durante la ripresa, mentre si trova sotto effetto di fentanil, giunge alla classica conclusione di un uomo di mezza età che ha lavorato in un videonoleggio per tutta la sua vita e ha visto i film di altre persone: voglio fare il mio film. Ed è qui che Dante e Randal creano Clerks, e questa è la storia di Clerks 3.”

Per quanto riguarda, invece, il sequel di Generazione X, al momento non ci sono dettagli.

James Gunn ammette che il suo Joker preferito non è Jared Leto

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James Gunn ammette che il suo Joker preferito non è Jared Leto

James Gunn, regista dell’attesissimo The Suicide Squad, ha rivelato via Instagram qual è la sua incarnazione cinematografica preferita del Joker. Con grande sorpresa, non si tratta di Jared Leto, che ha interpretato l’iconico supercriminale proprio in Suicide Squad di David Ayer.

Sempre in occasione di un Q&A del regista attraverso il suo profilo Instagram, Gunn ha risposto di non saper in realtà scegliere il suo interprete del Joker preferito, e di essere fortemente indeciso tra le performance di Heath Ledger e Joaquin Phoenix, che hanno interpretato il villain rispettivamente ne Il cavaliere oscuoro e nel più recente Joker

James Gunn non ha quindi nominato Jared Leto, che ha interpretato Joker in Suicide Squad: in effetti, quella di Leto è stata una delle incarnazioni del celebre personaggio dei fumetti DC più discusse di sempre. Inoltre, a causa dei numerosi tagli operati in fase di post-produzione, sappiamo che il personaggio avrebbe dovuto avere molto spazio nel film arrivato al cinema nel 2016.

Sappiamo che The Suicide Squad sarà una sorta di sequel/reboot del film di Ayer: torneranno, infatti, alcuni degli attori già apparsi in quella pellicola, come Margot Robbie, Joel Kinnaman, Jai Courtney e Viola Davis.

LEGGI ANCHE – The Suicide Squad: James Gunn annuncia la fine delle riprese

Il cast ufficiale di The Suicide Squad comprende i veterani Margot Robbie (Harley Quinn), Viola Davis (Amanda Waller), Joel Kinnaman (Rick Flag) e Jai Courtney (Captain Boomerang) insieme alle new entry Idris ElbaMichael Rooker, Peter Capaldi, Nathan Fillion, Sean Gunn, David Dastmalchian, Storm Reid, Taika Waititi e John Cena. Nel film reciteranno anche Pete Davidson, Juan Diego Botto, Joaquin Cosio, Flula Borg, Tinashe Kajese, Jennifer Holland, Julio Ruiz, Alice Braga, Steve Agee e Daniela Melchior.

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Secondo le ultime indiscrezioni, Nathan Fillion dovrebbe interpretare Arm-Fall-Off-Boy, che i lettori dei fumetti ricorderanno come il criminale con la capacità di staccare i propri arti e usarli come armi, potere guadagnato grazie ad un elemento metallico antigravità.

Altri nomi circolati nelle ultime settimane sono Ratcatcher e Peacemaker, ma i report segnalano che Sean Gunn potrebbe vestire i panni di Weasel e Flula Borg quelli di Javelin; Pete Davidson potrebbe interpretare Blackguard, mentre Michael Rooker Savant.

Fonte: ScreenRant

Ewan McGregor è Obi-Wan Kenobi nel video deepfake di Una Nuova Speranza

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Ewan McGregor prende il posto di Sir Alex Guinness nei panni di Obi-Wan Kenobi nel video deepfake della trilogia originale di Star Wars. Sappiamo che McGregor tornerà a vestire i panni del Maestro Jedi nell’annunciata serie destinata a Disney+. L’attore aveva già interpretato il personaggio nella trilogia prequel della celebre saga fantascientifica.

Adesso, un nuovo video deepfake creato da Shamook con clip estratte da Una Nuova Speranza, immagina Obi-Wan Kenobi interpretato non da Alex Guinness, ma bensì proprio da Ewan McGregor.

Potete vedere il divertente esperimento di seguito:

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Obi-Wan Kenobi sarà il terzo titolo di Star Wars ad approdare su Disney+ (il cui lancio è previsto in Italia per il 24 marzo) dopo The Mandalorian, la serie prodotta da Jon Favreau, e un progetto ancora senza titolo descritto come un prequel di Rogue One del 2016 con protagonista Cassian Andor, l’ufficiale dell’Alleanza Ribelle interpretato da Diego Luna.

Vi ricordiamo che il personaggio è, ad oggi, l’unico personaggio della saga a comparire in tutti e sei i film “tradizionali” in diverse vesti. In Guerre Stellari è chiaramente il vecchio Ben Kenobi, mentre ne L’Impero colpisce ancora e ne Il Ritorno dello Jedi appare in forma di spirito, di Forza, a Luke, nei suoi momenti di difficoltà. In questo caso ha le sembianze di Alec Guinness.

Non tutti sanno che la voce di Obi-Wan si può ascoltare anche ne Il Risveglio della Forza, nel momento in cui Rey tocca per la prima volta la spada di Luke.

Fonte: ScreenRant

Ana de Armas è Poison Ivy in una bellissima fan art

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Ana de Armas è Poison Ivy in una bellissima fan art

Il celebre fan artist BossLogic ha immaginato l’attrice Ana de Armas nei panni di Poison Ivy nel DCEU e realizzato due nuove bellissime fan art ad hoc. Il personaggio dovrebbe apparire nell’attesissimo spin-off Gotham City Sirens, in cantiere alla Warner ormai da diverso tempo: il film, come rivelato da Margot Robbie, è stato sospeso per permettere la realizzazione di Birds of Prey, ma stando a quanto dichiarato dal regista David Ayer, il progetto non sarebbe assolutamente morto.

Nel film Harley Quinn dovrebbe apparire al fianco di Catwoman e Poison Ivy. Al momento non sappiamo se il cinecomic verrà mai realizzato e, soprattutto, chi saranno le attrice che andranno ad affiancare Margot Robbie. Nell’attesa di eventuali nuovi dettagli, BossLogic ha condiviso via Instagram due nuove fan art che immaginano Ana de Armas – reduce dal successo di Cena con delitto – Knives Out e nel cast dell’attesissimo No Time to Die – nei panni del personaggio di Pamela Lillian Isley.

LEGGI ANCHE – Ana de Armas, agente della CIA per il nuovo Bond e per Chopard

Ana de Armas è un’attrice e modella cubana. Si è fatta conoscere grazie all’horror Knock Knock con protagonista Keanu Reeves. La fama a livello internazionale è arrivata grazie al ruolo dell’intelligenza artificiale Joi in Blade Runner 2049 di Denis Villeneuve. Per la sua interpretazione in Cena con delitto – Knives Out ha ricevuto una candidatura al Golden Globe. A novembre la vedremo nelle sale di tutto il mondo in No Time to Die, venticinquesimo capitolo della saga di Bond.

Fonte: ScreenRant

Star Wars: Gli Ultimi Jedi, Rian Johnson avrebbe voluto un test screening

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A tre anni ormai dall’uscita di Star Wars: Gli Ultimi Jedi nelle sale, il regista Rian Johnson ha rivelato che avrebbe voluto organizzare dei test screening durante la post-produzione del film. Per chi non lo sapesse, i test screening sono delle proiezioni di prova che vengono effettuate per “testare” le reazioni del pubblico ad una prima versione (chiaramente non definitiva) di un determinato progetto cinematografico.

La rivelazione è stata fatta da Johnson in una featurette presente tra i contenuti speciali dell’edizione home video del suo ultimo film Cena con delitto – Knives Out, di cui è stato di recente annunciato il sequel. Il regista ha spiegato che per il film con protagonisti Daniel Craig, Chris Evans e Ana de Armas è stato possibile organizzare un test screening, dichiarando quanto segue:

“Sembrava di essere ad una festa, però al cinema. È stato veramente divertente. È stata la prima volta che ho pensato: ‘Wow. Allora funziona. È davvero un bel film’. È stato un bel momento, e purtroppo con Star Wars non è stato possibile, per tuta una serie di motivi diversi. Ho sempre odiato i test screening, eppure, mentre stavamo girando Gli Ultimi Jedi, ad un certo punto mi sono ritrovato a pensare: ‘Darei un braccio per trovarmi di fronte a 300 persona a Buerbank e vedere se il film funziona’.”

Nelle ultime ore, attraverso il suo profilo Twitter, Rian Johnson ha condiviso alcune immagini inedite dal backstage de Gli Ultimi Jedi che ritraggono la compianta Carrie Fisher, Oscar Isaac e Andy Serkis.

Potete vederle cliccando sullo screenshot di seguito:

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Mentre il futuro della saga di Star Wars sembra essere ancora avvolto nel più fitto mistero, di recente è arrivata la notizia che un nuovo film della saga è ufficialmente in sviluppo, e che potrebbe essere destinato al servizio di streaming Disney+.

In attesa di nuovi dettagli, ricordiamo che a Rian Johnson, regista de Gli Ultimi Jedi, è stata affidata la scrittura di una nuova trilogia basata su nuove storie e nuovi personaggi. In passato, anche ai creatori di Game of Thrones, David Benioff e D.B. Weiss, era stato affidato lo sviluppo di una trilogia parallela: sfortunatamente, il duo ha deciso poi di abbandonare il progetto. Inoltre, ci sarebbe anche un nuovo film al quale starebbe attualmente lavorando Kevin Feige, presidente dei Marvel Studios.

Fonte: ScreenRant, ScreenRant

Jodorosky’s Dune: il materiale di pre-produzione del film mai realizzato

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È stato diffuso il materiale di pre-produzione del Dune di Alejandro Jodorosky, il film mai realizzato a cui il regista lavoro nella seconda metà degli anni Settanta e che doveva essere il primo adattamento dal romanzo di Frank Herbert.

Nel 1975 Jodorosky va in Francia per iniziare a lavorare a un film che non fu mai realizzato: un colossale adattamento di Dune di Frank Herbert, in cui dovevano recitare Orson Welles, Salvador Dalí e altri, la musica era stata affidata ai Pink Floyd. Per lavorare a questo progetto, il regista mise insieme i talenti visionari di HR Giger, Dan O’Bannon e Jean “Moebius’ Giraud (Giger e O’Bannon hanno successivamente collaborato ad Alien). Tuttavia i finanziatori del progetto si sono ritirati e Dune è stato infine girato da David Lynch.

Sul progetto di Jodorosky è stato realizzato nel 2013 un documentario, dal titolo Jodorosky’s Dune, che racconta proprio la pre-produzione e la lavorazione del film mai realizzato:

A questo link trovate tutto il materiale condiviso su Google Share Photo.

Al momento, Denis Villeneuve sta girando un nuovo adattamento dai romanzi. Di seguito la prima sinossi ufficiale di Dune:

Percorso mitico e carico di emozioni, Dune racconta la storia di Paul Atreides, un giovane brillante e dotato nato sotto un grande destino al di là della sua comprensione, che dovrà viaggiare verso il pianeta più pericoloso dell’universo per assicurare alla sua famiglia e alla sua gente un futuro: mentre forze maligne esplodono in un conflitto per avere il controllo esclusivo del pianeta e della risorsa più preziosa esistente (una merce in grado di sbloccare il più grande potenziale dell’umanità), a sopravvivere saranno solo quelli che potranno sconfiggere la loro paura“.

In Dune Timothée Chalamet interpreterà il protagonista Paul Atreides, nato sul pianeta Caladan dal matrimonio fra il duca Leto Atreides I e la sua concubina Lady Jessica. Nel cast anche Javier BardemZendayaOscar IsaacRebecca FergusonStellan SkarsgardDave BautistaCharlotte Rampling Jason Momoa.

Iron Man: le cose che non sai sul film con Robert Downey Jr.

Iron Man: le cose che non sai sul film con Robert Downey Jr.

Iron Man è senza dubbio un film simbolico per tanti aspetti. Si tratta del primo titolo dei Marvel Studios, il film che (insieme a Sherlock Holmes di Guy Ritchie) ha visto risorgere la carriera di Robert Downey Jr., il film che ha messo sul piatto una scommessa enorme e che ha dato speranza e felicità a tantissimi lettori di fumetti che nella vita si erano sempre sentiti una nicchia di “sfigati”.

Con Iron Man nasce il cinecomic modernamente inteso e i Marvel Studios presentano i progetto che nel corso degli anni ha cambiato per sempre il profilo produttivo ed economico del mercato cinematografico mondiale. Ma quanto conoscete bene il film? Ecco alcuni segreti, dettagli e curiosità sul film con protagonista il genio, miliardario, playboy, filantropo.

Iron Man, il film

Come sappiamo, si tratta del primo film autofinanziato dei Marvel Studios. La sceneggiatura, nella parte relativa ai dialoghi, non era completamente finita quando sono iniziate le riprese, poiché i cineasti erano più concentrati sulla storia e sull’azione, quindi le battute sono state costruite durante le riprese. Il regista Jon Favreau ha ammesso che questa procedura ha reso più naturale la recitazione.

Alcune scene sono state girate con due telecamere, per catturare le battute improvvisate sul momento. E sembra che Robert Downey Jr. abbia chiesto molte riprese di ogni scena, dal momento che voleva provare qualcosa di nuovo. Gwyneth Paltrow, d’altra parte, ha avuto difficoltà ad entrare in sintonia con la sua co-star proprio perché non sapeva cosa avrebbe detto Downey.

Iron Man: il cast

Il regista Jon Favreau voleva Robert Downey Jr. perché sentiva che il passato dell’attore si rispecchiava nella parte. Ha commentato:

“I momenti migliori e peggiori della vita di Robert sono stati sotto gli occhi del pubblico. Ha dovuto trovare un equilibrio interiore per superare ostacoli che andavano ben oltre la sua carriera. Quello è Tony Stark. Robert porta una profondità che va oltre un personaggio dei fumetti che ha problemi al liceo o che non riesce ad avere la ragazza“. Favreau ha anche pensato che Downey potesse rendere Stark “un simpatico stronzo“, ma anche rappresentare un autentico viaggio emotivo una volta conquistato il pubblico.

Iron Man, l’intelligenza artificiale

Il sistema operativo del computer di Tony Stark si chiama J.A.R.V.I.S. (Just A Rather Very Intelligent System). Questo nome è un tributo a Edwin Jarvis, il maggiordomo di Howard Stark. Il personaggio è stato modificato e reso una intelligenza artificiale per evitare il paragone con l’Alfred di Batman. Nel fumetto Iron Man 2: Public Identity, il prequel a Iron Man 2 (2010), viene rivelato che Tony ha scelto questo nome perché dopo la morte dei genitori fu proprio Jarvis a prendersi cura di lui. James D’Arcy interpreta una giovane versione di Jarvis in Agent Carter e ha fatto il suo debutto nel MCU in Avengers: Endgame.

Iron Man in Home Video

Nella Regione 1, il primo disco della versione Home Video di Iron Man prevede un Easter Egg nascosto. La sezione Special Features nasconde il simbolo di un cerchio tra Preview e Main Menu. Premendo Enter lì, si ha la possibilità di vedere un video di Stan Lee e Robert Downey Jr. che parlano del cameo di Lee nel film.

Iron Man: le origini

Nei fumetti, Tony Stark partecipò alla guerra del Vietnam durante la quale “nacque” Iron Man. Più tardi, i fumetti hanno posticipato la sua nascita alla Guerra del Golfo. In questo film, l’origine del personaggio è stata leggermente cambiata e il territorio in conflitto su cui Tony diventa Iron Man è l’Afghanistan. La scelta è stata motivata dal regista Jon Favreau: l’intenzione non era quella di fare un film d’epoca ma di realizzare un ritratto contemporaneo dell’eroe.

Iron Man: chi è il regista?

Nell’ottobre 1999, Quentin Tarantino è stato contattato per scrivere e dirigere il primo progetto del film. Più tardi, Joss Whedon, un grande fan del fumetto, è stato in trattative per dirigere il film nel giugno 2001. Nel dicembre 2004, Nick Cassavetes è stato assunto come regista, e addirittura l’uscita del film era prevista per il 2006, ma tutto è fallito. Infine, Jon Favreau è stato assunto come regista nell’aprile 2006, lui per festeggiare si è messo a dieta! Whedon ha poi avuto la sua occasione di dirigere due volte il personaggio di Iron Man, in The Avengers (2012) e in Avengers: Age of Ultron (2015).

Iron Man: dove vederlo in streaming

Il film non fa parte dei titoli Marvel Studios che arriveranno su Disney+ a partire dal 24 marzo 2020, ma è possible vederlo in abbonamento su Timvision, oppure è disponibile a noleggio su Google Play, iTunes, Chili, Infinity, Rakuten Tv, Playstation Store e Microsoft Store.

Iron Man Cervia

Forse non tutti sanno che la Ironman (scritto attaccato) è la gara di triathlon più dura del mondo e la versione italiana si svolge a Cervia.

L’Ironman Italy’ è classificato al quinto posto come miglior evento nella categoria ‘Overall Celebration Day/Post Race Celebration Experience’ negli Athelete Choice Awards 2018. Una gara dall’appeal incredibile e dal sostegno e partecipazione eccezionale sia come supporto agli atleti sia per la grande tifoseria locale. Degli oltre 40 ‘Ironman’ che si svolgono nel mondo quello di Cervia si è rivelato il più partecipato in termini di iscritti.

Iron Man 2

Il film del 2010 esce con aspettative e in uno scenario completamente differente. Costituisce un blocco unico, un dittico, potremmo dire, con il film del 2008 e ne riporta a schermo la squadra: torna Robert Downey Jr., torna Gwyneth Paltrow, ma Terrence Howard è sostituito da Don Cheadle, che detiene tutt’ora il ruolo di Rhodey. Anche alla regia torna Jon Favreau. Il cattivo questa volta è Mickey Rourke e la storia si nobilita con i riferimenti a Demon in a bottle, una delle storie più cupe legate al personaggio di Tony Stark. Il successo è travolgente, ma la qualità narrativa è inferiore rispetto al primo “perfetto” capitolo, tuttavia adesso la strada è spianata per gli altri Vendicatori, visto che da lì a poco arriveranno Captain America e Thor.

Iron Man 3

Scheggia impazzita della trilogia, questo film vede Shane Black avvicendarsi alla regia con Jon Favreau che rimane nella produzione a interpretare Happy Hogan. Il film è quello della trilogia di Iron Man che ha incassato di più, raccogliendo recensioni miste ma soprattutto mettendo il pubblico davanti al twist legato al personaggio del Mandarino che ha in qualche modo riscritto le regole del MCU.

Iron Man 4

Il film non è mai stato realizzato. Si è pensato per un periodo a come continuare a raccontare la parabola di Tony Stark nei panni del Vendicatore con l’armatura, ma l’esito di Avengers: Endgame ha mostrato che non c’è un futuro per il personaggio. Robert Downey Jr. sembra intenzionato ad andare avanti con la sua carriera, mentre il Marvel Cinematic Universe è lanciato verso una Fase 4 che assumerà una nuova forma, dividerà i suoi canali narrativi tra cinema e tv (servizio streaming) e riprenderà a dare forma ai sogni dei fan, ma forse con modalità differente. Un Iron Man 4 sarà possibile, in futuro, certamente, ma forse con un altro eroe (o un’ieroina?) ad indossare l’armatura.

John Goodman: 10 cose che non sai sull’attore

John Goodman: 10 cose che non sai sull’attore

Tra i più noti attori e caratteristi del cinema hollywoodiano, John Goodman ha negli anni confermato il proprio status partecipando ad alcuni tra i più celebri film degli ultimi decenni. Grazie ai suoi ruoli cult, Goodman è ad oggi noto a spettatori di ogni età, che possono beneficiare della grande varietà di prodotti a cui ha partecipato nel corso della sua carriera.

Ecco 10 cose che non sai su John Goodman.

Parte delle cose che non sai sull’attore

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John Goodman: i suoi film e le serie TV

10. Ha recitato in celebri lungometraggi. L’attore intraprende la propria carriera nel 1983 con il film Come ti ammazzo un killer, per poi acquisire sempre maggior popolarità grazie a titoli come Arizon Junior (1987), Always – Per sempre (1989), Barton Fink – È successo ad Hollywood (1991), The Babe – La leggenda (1992), I flintstones (1994), I rubacchiotti (1997) e Il grande Lebowski (1998), dove recita accanto all’amico Jeff Bridges. Negli anni successivi prenderà parte a titoli quali Al di là della vita (1999), Fratello, dove sei? (2000), Un’impresa da Dio (2007), I Love Shopping (2009), The Artist (2011), con Jean Dujardin, Argo (2012), di Ben Affleck, Flight (2012), A proposito di Davis (2013), Monuments Men (2014), L’ultima parola – La vera storia di Dalton Trumbo (2015), con Bryan Cranston, 10 Cloverfield Lane (2016), Kong: Skull Island (2017), Atomica bionda (2017) e Captive State (2019).

9. Ha preso parte a produzioni televisive. Goodman raggiunge grande notorietà grazie al suo ruolo da protagonista nella serie comedy Pappa e ciccia (1998-2018), per poi apparire nuovamente sul piccolo schermo in diversi episodi del Saturday Night Live (1989-2013) e in alcune puntate delle serie West Wing – Tutti gli uomini del Presidente (2003-2004), con Rob Lowe, Treme (2010-2011), Damages (2011), Community (2011-2012), Alpha House (2013-2014), Black Earth Rising (2018) e The Righteous Gemstones (2019).

8. È un noto doppiatore. Goodman vanta una lunga filmografia anche in veste di doppiatore, diventando celebre come voce originale di Pacha in Le follie dell’imperatore (2000) e di Sullivan in Monster & Co. (2001). Tra gli altri film d’animazione da lui doppiati si annoverano anche Il libro della giungla 2 (2003), Le follie di Kronk (2005), Cars – Motori ruggenti (2006), La principessa e il ranocchio (2009), e Monsters University (2013).

John Goodman: chi è sua moglie

7. Ha conosciuto sua moglie ad un party. Durante le riprese del film Everybody’s All-American, del 1989, l’attore partecipa ad una festa di Halloween dove conosce Annabeth Hartzog. Innamoratisi, i due intraprendono una relazione che dura ancora oggi, rendendo la loro una delle storie d’amore più durature del panorama hollywoodiano.

6. Hanno avuto una figlia. Nel 1990 nasce l’unica figlia della coppia, chiamata Molly Evangeline Goodman. Questa, acquisendo la passione del padre per il cinema, intraprese una carriera come assistente di produzione.

Parte delle cose che non sai sull’attore

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John Goodman in Pappa e ciccia

5. È uno dei protagonisti. Nella serie sitcomedy Pappa e ciccia, che comprende dieci stagioni dal 1988 al 2018, l’attore ricopre il ruolo di Dan Conner, marito della famiglia intorno a cui ruotano le vicende principali. Egli è un personaggio tranquillo e rilassato, il quale si arrabbia raramente, al contrario di sua moglie, con cui forma per tanto un irresistibile duo comico.

4. Ha sofferto di depressione dopo la cancellazione della serie. Rinnovata per una decima stagione di nove episodi nel 2018, la serie viene infine cancellata per via di alcuni scandali legati alla protagonista femminile. Goodman, particolarmente affezionato al progetto e al proprio personaggio, ha affermato di aver lottato per mesi contro la depressione dopo aver appreso tale notizia.

John Goodman in Il grande Lebowski

3. È il suo film preferito tra quelli da lui interpretati. L’attore ha più volte dichiarato di essere rimasto particolarmente soddisfatto del risultato del film Il grande Lebowski, e che una serie di fattori lo spingono a considerarlo il suo film preferito tra quelli in cui ha recitato. Tra questi vi è l’amicizia nata con l’attore Jeff Bridges e il personaggio da lui interpretato, Walter Sobchak, divenuto un’icona.

2. Voleva un differente taglio di barba. Tra gli elementi di maggior successo del suo personaggio, vi è la sua particolare barba sagomata. L’attore ha ammesso che originariamente aveva in mente un look differente, ma che i fratelli Coen si imposero per quel taglio, che associato al taglio di capelli rendeva ulteriormente caratteristico il volto dell’attore.

John Goodman: età e altezza

1. John Goodman è nato a San Louis, nel Missouri, Stati Uniti, il 20 giugno 1952. L’attore è alto complessivamente 188 centimetri.

Fonte: IMDb

Kseniya Rappoport: 10 cose che non sai sull’attrice

Kseniya Rappoport: 10 cose che non sai sull’attrice

Di origini russe, l’attrice Kseniya Rappoport lavora stabilmente in Italia, dove ha conseguito importanti riconoscimenti che le hanno permesso di affermarsi all’interno del settore. L’interprete è inoltre nota per essere stata la protagonista di alcuni noti film d’autore, grazie a cui ha potuto dimostrare le proprie doti da interprete. Ecco 10 cose che non sai di Kseniya Rappoport.

Parte delle cose che non sai sull’attrice

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Kseniya Rappoport: i suoi film

10. Ha iniziato la sua carriera in Russia. Cresciuta a San Pietroburgo, l’attrice intraprende la propria carriera da attrice nella madre patria, partecipando a film come Izydi! (1991) e Anna Karenina (1997), di produzione statunitense ma girato in Russia. Il primo ruolo cinematografico di spessore arriva nel 1998 con Cvety kalenduly, il quale le permette di ottenere popolarità anche al di fuori dei confini nazionali. Suoi successivi successi sono anche Un cavaliere di nome morte (2004) e Yuri’s Day (2008).

9. È divenuta celebre in Italia. Divenuta ormai nota a livello europeo, l’attrice sbarca in Italia per ricoprire il ruolo di protagonista nel film La sconosciuta (2006), per poi partecipare a L’uomo che ama (2008), dove recita accanto all’attore Pierfrancesco Favino. Negli anni seguenti recita in Italians (2009), La doppia ora (2009), Il padre e lo straniero (2010), con Alessandro Gassmann, Noi 4 (2014), Il ragazzo invisibile (2014), La foresta di ghiaccio (2014) e Il ragazzo invisibile – Seconda generazione (2018).

8. Ha ottenuto importanti riconoscimenti. In Italia l’attrice ha potuto ottenere alcuni dei maggiori riconoscimenti della sua carriera. Al suo primo ruolo, quello in La sconosciuta, ottiene infatti il premio David di Donatello come miglior attrice. Per La doppia ora, invece, ottiene la Coppa Volpi per la miglior interpretazione femminile alla Mostra del Cinema di Venezia.

Kseniya Rappoport: chi è suo marito

7. È sposata. Poco si sa della vita privata dell’attrice, che non ama rivelare dettagli della sua vita sentimentale. È tuttavia noto il suo matrimonio con Dmitriy Borisov, imprenditore russo nel settore della ristorazione. La coppia vive in Russia, e anche per questo non si è soliti avere loro notizie.

6. Ha avuto due figli. Tra le poche notizie rilasciate dalla coppia vi è la nascita dei figli, di cui però non sono stati forniti ulteriori dettagli. La maternità è stata motivo per l’attrice di una lunga pausa dalle scene, che stando alle sue parole le ha permesso di maturare come persona e interprete.

Parte delle cose che non sai sull’attrice

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Kseniya Rappoport non è su Instagram

5. Non ha un account. L’attrice si è sempre dimostrata particolarmente riservata, preferendo non esporsi su social network come Instagram. Ecco perché non possiede un proprio profilo personale. È tuttavia possibile seguire alcune fan page dove trovare gli ultimi aggiornamenti su di lei e i suoi progetti.

Kseniya Rappoport in La sconosciuta

4. È stata fortemente voluta dal regista. Dopo averla vista in alcuni film, il regista Giuseppe Tornatore chiama l’attrice a recitare nel suo film La sconosciuta. L’attrice era la prima ed unica scelta per il ruolo, e dopo aver letto la sceneggiatura accettò il ruolo che le avrebbe aperto le porte per una carriera in Italia.

3. Ha avuto difficoltà con la lingua. L’attrice non aveva precedenti esperienze con l’italiano, così ha raccontato di essersi trovata in difficoltà durante il provino necessario per La sconosciuta. Qui la Rappoport seppe rispondere soltanto con parole come “sì”, “certo” e “piacere”. Durante le riprese ebbe modo di perfezionare la lingua fino al punto in cui poté recitare senza problemi.

2. Ha sfruttato il proprio senso di spaesamento. Trovandosi in un contesto totalmente nuovo, l’attrice ha raccontato di aver provato un forte senso di confusione e spaesamento durante le riprese del film. Questo le è tuttavia tornato utile per poter dar vita al proprio personaggio, che si trova a vivere una situazione simile.

Kseniya Rappoport: età e altezza

1. Kseniya Rappoport è nata a San Pietroburgo, in Russia, il 25 marzo 1974. L’attrice è alta complessivamente 176 centimetri.

Fonte: IMDb

 

Mackenzie Davis: 10 cose che non sai sull’attrice

Mackenzie Davis: 10 cose che non sai sull’attrice

La giovane Mackenzie Davis si è negli anni affermata come interprete dotata di grande versatilità ma con una predilezione per il genere fantascientifico. Con i ruoli fino ad ora ricoperti ha potuto sfoggiare anche una trasformazione fisica che l’ha in alcuni casi resa irriconoscibile, dimostrando le sue capacità di mimesi e di completa aderenza al personaggio. Ecco 10 cose che non sai di Mackenzie Davis.

Parte delle cose che non sai sull’attrice

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Mackenzie Davis: i suoi film e le serie TV

10. Ha recitato in film molto popolari. Dopo aver esordito in alcuni ruoli da caratterista in film come Smashed (2012), What If (2013), Passione innocente (2013) e Quel momento imbarazzante (2014), ottiene un ruolo di maggior rilievo nel film Sopravvissuto – The Martian (2015), dove recitano anche gli attori Matt Damon, Jessica Chastain e Kate Mara. Prende poi parte a Blade Runner 2049 (2017), recitando accanto a Ryan Gosling e Ana de Armas. Con la maggior popolarità acquisita entra a far parte del cast di Tully (2018), Terminator – Destino oscuro (2019), The Turning (2020) e Irresistible (2020).

9. Ha preso parte a una nota serie TV. La Davis ha una prima occasione per farsi notare recitando nella serie Halt and Catch (2014-2017), dove ricopre il ruolo del genio informatico Cameron Howe. Diventa poi estremamente popolare recitando nel ruolo di Yorkie nell’acclamato episodio San Junipero delle serie Black Mirror. Nel 2020 torna in televisione per la serie Station Eleven, dove recita nel ruolo di Kirsten.

Mackenzie Davis: chi è il suo fidanzato

8. È molto riservata. Divenuta celebre solo negli ultimi anni, l’attrice ha da subito mantenuto una certa distanza tra la propria vita personale e quella lavorativa. Non possedendo account social, infatti, la Davis ha evitato che circolassero troppe informazioni riguardo la propria vita sentimentale, anche se l’essersi fatta vedere durante eventi di gala con il modello Gus Thompson hanno lasciato ipotizzare una loro relazione.

Mackenzie Davis in Terminator

7. Ha recitato nuda. Nel film era prevista una sequenza dove il personaggio dell’attrice, Grace, combatteva nudo contro uno dei villain. Alla Davis fu proposto di indossare un costume che sarebbe poi stato rimosso in post-produzione, ma lei rifiutò affermando di voler girare la scena così come era scritta, in modo da poter sfruttare la sensazione dell’essere nudi a suo favore.

6. Era nervosa all’idea di accettare il ruolo in Terminator: Destino oscuro. Nel corso di un’intervista l’attrice ha affermato di essere stata inizialmente titubante all’idea di accettare il ruolo di Grace nel nuovo Terminator. La Davis non si sentiva infatti adeguata a tale parte, ma alla fine il suo desiderio di uscire dalla propria “comfort zone” ha prevalso, spingendola ad accettare.

Parte delle cose che non sai sull’attrice

mackenzie-davis-black-mirror

Mackenzie Davis: il suo fisico

5. Ha messo su molti muscoli per un ruolo recente. Per interpretare Grace nel post-apocalittico Terminator – Destino oscuro, l’attrice si è sottoposta ad un duro allenamento che ne ha particolarmente trasformato il fisico. La Davis è infatti stata seguita da un team di allenatori che l’hanno aiutata a guadagnare massa muscolare, così da poter prendere parte alle sequenze d’azione previste dal film.

Mackenzie Davis in Black Mirror

4. È una grande fan della serie. L’attrice ha dichiarato di essere da sempre fan della serie, ancor prima di ottenere il ruolo in San Junipero. Ha infatti raccontato di aver visto i primi due episodi della prima stagione in una sola serata in compagnia di amici, rimanendo stregata dalle tematiche trattate. Quando le fu offerta una parte non esitò dunque ad accettare.

3. Si è basata sulle sensazioni. Yorkie è pressoché l’avatar di una donna in coma da oltre 40 anni. Per l’attrice è stata una vera sfida cercare di dar vita ad un personaggio simile, dove ogni cosa che compie la compie praticamente per la prima volta, senza sapere se sia reale o meno. Per riuscire a rendere tutti questi aspetti, la Davis ha affermato di non essersi persa troppo in riflessioni, ma di essersi basata sugli effetti che le sensazioni provate dal personaggio potevano avere in lei.

2. È affascinata dal messaggio politico dell’episodio. L’attrice ha dichiarato che oltre ad essere stata colpita dalla storia in sé, di San Junipero ha particolarmente apprezzato il fatto che racconti di persone che altrimenti non avrebbero avuto una propria storia. Le due protagoniste dell’episodio sono inoltre libere di scegliere, una possibilità che non a tutti è concessa.

Mackenzie Davis: età e altezza

1. Mackenzie Davis è nata a Vancouver, in Canada, il 1 aprile 1987. L’attrice è alta complessivamente 178 centimetri.

Fonte: IMDb

Harry Potter: le differenze trai personaggi dei film e dei libri

Il palinsesto tv di Italia 1 sta offrendo il suo contributo ad alleviare le ore di quarantena degli italiani mettendo in programma, per quattro settimane, gli otto film della saga di Harry Potter.

Ma quanto conosciamo bene i personaggi protagonisti della saga? E quanto è stato fatto bene il lavoro di adattamento degli stessi, nel passaggio dalla pagina scritta allo schermo? Ecco le differenze trai personaggi dei film e dei libri della saga di Harry Potter.

HARRY POTTER

Daniel Radcliffe ha fatto un ottimo lavoro catturando la magia del personaggio protagonista, l’unico e solo maghetto con gli occhiali che tutto il mondo ama. Nei libri, J.K. Rowling descrive il ragazzo che è sopravvissuto come un ragazzino smilzo, magro, troppo piccolo per la sua età con i capelli neri disordinati di suo padre e gli occhi di sua madre.

Come sanno i veri fan dei libri, gli occhi di Harry sono descritti come verdi, ma Radcliffe ha gli occhi di un blu chiaro. Sfortunatamente, Daniel era allergico alle lenti che Chris Columbus, regista del primo film, voleva fargli indossare, per cui il dettaglio è rimasto invariato per tutti i film a seguire.

RONALD WEASLEY

Ron WeasleyRonald Weasley, interpretato da Rupert Grint, è sicuramente “il nostro re”. L’adorabile perdente e leale migliore amico è descritto nei libri come alto e dinoccolato con un lungo naso appuntito e lentiggini rosse.

Anche se non vorremmo sostituire Grint per nessuno, l’attore è un po’ diverso nell’aspetto, è più robusto di quanto dovrebbe essere Ron, con il naso tutt’altro che appuntito e con delle spalle larghe che, a ben pensarci, lo rendono molto più credibile come portiere della squadra di Quiddich di Grifondoro.

HERMIONE GRANGER

Hermione Granger, interpretata dalla straordinaria bellezza di Emma Watson, è il frutto di un adattamento per lo schermo non troppo fedele alla pagina. Si tratta di una operazione comune quando c’è da adattare un personaggio che sulla carta non è bello canonicamente parlando.

Questo è certamente il caso di Hermione, che dovrebbe avere capelli castani folti e crespi e denti sporgenti (almeno fino al quarto libro quando se li fa rimpiccioline da Madama Chips dopo un “incidente” con Draco Malfoy). Invece, Emma Watson sfoggia capelli quasi biondi nei film successivi e quasi sempre in piega, con onde ordinate, e i suoi denti sembrano perfetti. Tuttavia, nonostante le loro differenze, non vorremmo che nessun altro interpretasse la signorina Granger!

SEVERUS PITON

Il Severus Piton dei film è quasi perfetto rispetto alla descrizione del libro. Viene descritto con capelli lunghi neri e unticci, il naso lungo e adunco, e con sempre un’espressione severa, appunto, sul volto.

Anche se si suppone che abbia quarant’anni nei libri, Alan Rickman aveva cinquant’anni durante le riprese. Nonostante questa differenza di età, l’attore ha assolutamente indovinato il look e la performance di quello che, con il tempo, è diventato uno dei personaggi migliori della saga.

NEVILLE PACIOCK

Neville Paciock è uno dei personaggi con lo sviluppo più eroico dell’intera saga, partendo da re dei perdenti e arrivando a essere capo della ribellione e artefice di un gesto decisivo per la vittoria contro Voldemort, alla fine della storia. È descritto nei libri come basso e grassoccio con una faccia rotonda e capelli biondi.

Nei film, a parte i capelli castani, Matthew Lewis comincia con l’essere molto simile al ragazzotto delle pagine, ma crescendo, Lewis è diventato un ragazzo snello e prestante, un po’ difficile da paragonare a quello che i libri ci hanno raccontato.

DRACO MALFOY

harry potterDraco Malfoy non avrebbe potuto essere interpretato in modo più perfetto da nessuno che non fosse Tom Felton. Con il suo sorriso arrogante e l’atteggiamento spavaldo, l’attore che ha interpretato il cattivo purosangue ha dato davvero il massimo, rendendolo tanto odioso e spregevole come nei romanzi.

Mentre nella vita reale Felton è noto per essere un cuore d’oro, sa sicuramente come interpretare un prepotente! Malfoy è praticamente perfetto anche rispetto alla sua descrizione del libro che lo dipinge come un ragazzo con un viso pallido e appuntito e con i capelli bianco-biondi. Sì, è Felton, va bene.

DUDLEY DURSLEY

Zia Petunia potrebbe pensare che Dudley assomigli ad un “piccolo angelo”, ma Harry ha l’impressione più precisa che suo cugino assomigli ad un “maiale con una parrucca”. E ci sembra che Harry abbia una visione decisamente più realistica della situazione!

Nei libri, Dudley è descritto come un bimbo grasso e rosa, con i capelli biondi, non bruni, come nel film. A parte questo dettaglio dei capelli, l’interprete di Dudley è perfetto, e ci piace anche di più alla fine, quando trova il suo modo di ringraziare Harry e riscattarsi.

SIRIUS BLACK

Sirius Black, interpretato dal tanto talentuoso Gary Oldman, è abbastanza fedele nei film rispetto alla descrizione del personaggio del libro. Nel libro, Sirius è descritto come simile a un cadavere a causa della sua malnutrizione ad Azkaban, con una faccia scheletrica scarna e occhi lucenti.

Mentre nei film i suoi capelli arrivano appena alle spalle, nei libri i suoi ricci bruni scendono fino ai gomiti! Inoltre, nei libri si descrive bene il suo stato di cattiva salute a causa della prigionia, con denti gialli e occhi scavati, tuttavia, anche con il trucco, Oldman fatica a nascondere il suo naturale fascino.

LUNA LOVEGOOD

Luna Lovegood, interpretata dalla geniale Evanna Lynch, è sorprendentemente simile alla descrizione del suo personaggio nei libri. Si dice che abbia i capelli biondi arriffati che le arrivano fino alla vita e “occhi sporgenti” che la fanno sembrare costantemente sorpresa.

Non sembra esserci davvero nessuna differenza tra la Luna dei film e quella dei libri, soprattutto grazie alla delicata e divertente interpretazione di Evanna.

LORD VOLDEMORT

VoldemortIl Lord Voldemort dei film assomiglia molto alla sua descrizione nei libro, motivo per cui la maggior parte di noi ha avuto almeno un incubo sul mago oscuro, da piccolo, mentre cresceva leggendo e guardando Harry Potter.

Eppure nei libri, sembra essere ancora più terrificante di quanto non lo sia nei film a causa dei suoi occhi rossi stretti come fessure, da serpente. Nel film, invece, Voldemort ha semplicemente gli occhi del suo interprete, Ralph Fiennes.

Doctor Strange 2: i rumors che vorremmo fossero veri

Doctor Strange 2: i rumors che vorremmo fossero veri

Lasciato ormai Avengers: Endgame alle spalle, i fan non vedono l’ora che la Fase 4 del MCU abbia ufficialmente inizio (anche se l’uscita di Black Widow è stata ufficialmente posticipata). Uno dei film più discussi ed attesi è la nuova avventura di Doctor Strange, intitolata Doctor Strange in the Multiverse of Madness. A parte il titolo fantastico, l’attesa attorno al sequel è davvero spasmodica perché il film promette di essere qualcosa di completamente diverso rispetto a ciò che abbiamo visto finora nel MCU.

Ecco 5 rumor su Doctor Strange 2 che vorremmo fossero veri:

Incubo sarà il villain principale

Doctor Strange 2 potrebbe presentare una quantità infinita di personaggi, tra eroi e villain: è da tempo però che si parla della possibile presenza nel film di Incubo, il Signore della Dimensione dei Sogni, in grado di manipolare il subconscio. Per tanto tempo il regista Scott Derrickson ha espresso il suo desiderio di voler utilizzare il personaggio nel sequel, poi è arrivata la notizia del suo abbandono.

Se Sam Raimi dovesse essere confermato alla regia, siamo certi che il regista delle trilogie de La Casa e di Spider-Man potrebbe divertirsi tantissimo con un personaggio del genere. Inoltre, la Dimensione dei Sogni potrebbe davvero permettere al sequel di creare ambientazioni tanto affascinanti quanto sconvolgenti.

Scarlet Witch sarà una potenziale minaccia

Al Comic-Con di San Diego dello scorso anno è stato annunciato che WandaVision, la serie Disney+ con Elizabeth Olsen e Paul Bettany, sarà direttamente collegata a Doctor Strange 2: anche nel sequel, vedremo la Olsen tornare a vestire i panni di Scarlet Witch. Ciò, naturalmente, ha fatto sorgere tantissime domande su quale potrebbe essere il ruolo di Wanda Maximoff nelle nuove avventure dedicate allo Stregone Supremo.

Una delle voci più accreditate è quella secondo cui Scarlet Witch sarà la vera grande minaccia del sequel. I poteri di Wanda, non ancora sviluppati al loro massimo, potrebbe infatti sfuggire al controllo della superumana e danneggiare nei modo più impensabili il Mutilverso. Un modo per introdurla nella storia del sequel di Doctor Strange che sicuramente potrebbe apportare alla storia non soltanto la giusta dose di divertimento, ma anche una doverosa carica emotiva.

Lo Spider-Man di Sam Raimi nel film

Sappiamo da diverso tempo ormai che Doctor Strange esplorerà ancora più a fondo il Multiverso, che per anni ha giocato un ruolo importante tanto nei fumetti quando nel MCU. C’è, naturalmente, un potenziale narrativo sconfinato nell’esplorazione di altre realtà legate all’Universo Marvel.

Se Sam Raimi dovesse essere confermato davvero alla regia del film, sono in molti a sperare di vedere la sua versione di Spider-Man nel film, magari attraverso un breve cameo. Sarebbe un regalo meraviglioso non solo per i fan dei fumetti e dei film, ma anche un modo acuto e divertente per collegare i film Sony sull’Uomo Ragno realizzati sotto l’egida di Raimi al MCU.

Il debutto dei Vendicatori del Soprannaturale

Doctor Strange ha aperto una finestra sul lato mistico del MCU – sicuramente il più inedito -, che ha continuato ad avere un certo impatto sulle varie storie dell’Universo Cinematografico. Ci sono ancora molti personaggi interessanti che potrebbe apparire nel MCU e il sequel di Doctor Strange, in particolare, sembra l’occasione perfetta, con la sua esplorazione del Multiverso e tutto il resto…

Alcune voci ipotizzano che Doctor Strange servirà come debutto per i Vendicatori del Soprannaturale, un gruppo di supereroi che include personaggi come Ghost Rider, l’Uomo-Cosa e persino Blade (il cui standalone è stato ufficializzato lo scorso anno). L’introduzione di questi personaggi nel sequel di Doctor Strange potrebbe aver senso e permettere poi agli stessi di andare ad occupare il proprio spazio nella più ampia timeline del MCU.

Una versione alternativa degli eroi

È sempre divertente vedere gli eroi della MCU apparire in altri film dell’Universo Condiviso, soprattutto dopo l’epico finale di Avengers: Endgame, siamo certi che d’ora in poi i fan ne vorranno sempre di più. Alcune voci suggeriscono che Stephen Strange possa collaborare con altri eroi nel sequel, ma in un modo completamente diverso rispetto a quanto visto in passato.

Il rumor in questione suggerisce che il film introdurrà versioni alternative di alcuni dei più grandi eroi del MCU. Un personaggio di cui si è parlato molto è America Chavez/Miss America, una versione alternativa di Captain America. Potrebbero apparire anche personaggi come Hulk Rosso o il Wolverine della serie a fumetti “Vecchio Logan”…

Fonte: ScreenRant

Avatar: la produzione dei sequel si ferma per il Coronavirus

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Avatar: la produzione dei sequel si ferma per il Coronavirus

Anche la produzione dei sequel di Avatar è stata momentaneamente bloccata a causa della pandemia di Covid-19. La notizia è stata riportata da Deadline, secondo cui la produzione di tutti e quattro i sequel di Avatar è stata ufficialmente posticipata a data da definirsi.

Sia Avatar 2 che Avatar 3, già in fase di riprese avanzate in Nuova Zelanda (i film sono stati programmati per essere girati back to back, cioè consequenzialmente), sono stati bloccati: le riprese dovevano essere portate a termine entro la prossima primavera. Stando a quanto dichiarato da Jon Landau, produttore del franchise, la crisi globale in cui ci troviamo attualmente “non riguarda l’industria cinematografica”, e che la decisione di stoppare la produzione è stata presa come precauzione nei confronti della sicurezza di tutti.e

“Abbiamo posticipato la produzione”, ha spiegato Landau. “Siamo nel mezzo di una crisi globale e non si tratta dell’industria cinematografica. Penso che tutti noi debbano fare ciò che è in nostro potere per provare a fermare l’epidemia di Coronavirus.”

LEGGI ANCHE – Avatar, sequel: James Cameron parla di un complesso processo creativo

Avatar 2 debutterà il 17 dicembre 2021, seguito dal terzo capitolo il 22 dicembre 2023. Per il quarto e quinto capitolo, invece, si dovrà attendere ancora qualche anno: 19 dicembre 2025 17 dicembre 2027.

Il cast della serie di film è formato da Kate WinsletEdie FalcoMichelle YeohVin Diesel, insieme ad un gruppo di attori che interpretano le nuove generazioni di Na’vi. Nei film torneranno anche i protagonisti del primo film, ossia Sam WorthingtonZoe SaldanaStephen LangSigourney WeaverJoel David MooreDileep Rao e Matt Gerald.

Black Adam: Dwayne Johnson rivela da quanto è al lavoro sul film

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Dwayne Johnson ha rivelato che lo sviluppo dell’atteso cinecomic Black Adam è iniziato nel lontano 2008. Il viaggio del personaggio DC sul grande schermo è stato uno dei più complessi della recente storia dei film dedicati ai supereroi: per lungo tempo, infatti, il progetto è stato in una sorta di limbo senza mai rivedere il via libera ufficiale.

Dopo l’arrivo nelle sale di Shazam! (il film sullo storico rivale di Black Adam nei fumetti), le cose sono iniziate a cambiare: nonostante i rumor che si sono susseguiti per diverso tempo, il personaggio che Johnson porterà al cinema non ha debuttato nel film con protagonista Zachary Levi (e in cui “The Rock” figura in qualità di produttore esecutivo). Poi, ad ottobre dello scorso anno, il film su Black Adam è diventato finalmente realtà, con l’inizio delle riprese fissato per il prossimo luglio e una data di uscita fissata per il 22 dicembre 2021.

Adesso, in un nuovo video condiviso via Instagram, Dwayne Johnson ha rivelato per quanto tempo il film è stato in sviluppo, spiegando: “Nel 2008 ne abbiamo parlato per la prima volta, quindi ci è voluta una grandissima pazienza da parte di tutti i nostri partner”. Johnson ha poi aggiunto: “Sono un uomo e un attore totalmente diverso rispetto a 10 anni fa”, spiegando inoltre come tutti questi anni trascorsi lo abbiano spinto ad avere ancora più fiducia nel progetto.

Johnson ha poi ribadito che Black Adam sarà una storia di origini e che, pur contrapponendo la sua bussola morale a quella di Superman, l’approccio del personaggio nei confronti dei suoi nemici “spiazzerà il pubblico”. Tali dichiarazioni aggiungono un ulteriore tassello a quello che potrebbe essere il contesto generale del film, soprattutto alle luce delle precedenti dichiarazioni dell’attore, secondo le quali “Black Adam cambierà la gerarchia del potere nell’Universo DC”.

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Black Adam, affidato alla regia di Jaume Collet-Serra (Run all night, The Shallows), arriverà nelle sale il 22 Dicembre 2021, con le riprese che partiranno a Luglio 2020, come confermato nei mesi scorsi dallo stesso Johnson.

Il progetto originale della Warner Bros. su Shazam! aveva previsto l’epico scontro tra il supereroe e la sua nemesi, Black Adam, una soluzione esclusa dalla sceneggiatura per dedicarsi con più attenzione al protagonista e alla sua origin story. E come annunciato nei mesi scorsi, i piani per portare al cinema uno standalone con Dwayne Johnson sono ancora vivi, e a quanto pare il film dovrebbe ispirarsi ai lavori di Geoff Johns dei primi anni Duemila.

“Questo progetto ha comportato dei rischi, ed è stato una sfida. Anni fa volevamo introdurre due origin story in un’unica sceneggiatura, e chi conosce i fumetti e la mitologia dei fumetti saprà che Shazam è collegato a Black Adam.” aveva raccontato l’attore in un video. “Questo personaggio è un antieroe, o villain, e non vedo l’ora di interpretarlo. Stiamo sviluppando il progetto che è nel mio DNA da oltre dieci anni. Dovremmo iniziare a girare in un anno e non potrei essere più eccitato all’idea“.

Fonte: ScreenRant

La concessione del telefono: il film tv di Roan Johnson

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La concessione del telefono: il film tv di Roan Johnson

Debutterà su RAI 1 lunedì 23 marzo 2020, La concessione del telefono, il film tv diretto da  Roan Johnson e basato sull’omonimo romanzo di Andrea Camilleri. La collection C’era una volta Vigata si arricchisce di un nuovo capitolo con La concessione del telefono per la regia di Roan Johnson. Dopo il successo di La mossa del cavallo e La stagione della caccia, che hanno entrambi superato il 30% di share, l’immaginifico mondo di Vigàta nato dalla magica penna di Andrea Camilleri torna in tv, arena di una nuova avventura.

La concessione del telefono, tratto dall’omonimo romanzo storico, riporta alla ribalta l’immaginaria cittadina, resa unica dalla fantasia del grande scrittore siciliano. Il film tv d è una produzione PALOMAR in collaborazione con RAI FICTION prodotto da Carlo Degli Esposti e Nicola Serra con Max Gusberti.

La concessione del telefono: la trama e il cast

Tratto dal romanzo omonimo di ANDREA CAMILLERI edito da SELLERIO EDITORE, sceneggiatura di Andrea Camilleri, Francesco Bruni, Roan Johnson, La concessione del telefono vede protagonisti un cast d’eccezione con con Alessio Vassallo, Thomas Trabacchi, Federica De Cola, con Dajana Roncione, Corrado Fortuna, Ninni Bruschetta e con Corrado Guzzanti, con la partecipazione di Fabrizio Bentivoglio.

Pippo Genuardi, nato a Vigàta il 3 settembre 1856, è un commerciante di legnami. Ma sia chiaro: quella non è la sua occupazione maggiore, anzi, potremmo dire che il suo vero talento è quello di cacciarsi nei guai. Spiantato, ironico, amante delle donne e della tecnologia, Pippo sembrerebbe aver messo la testa a posto sposando Taninè Schilirò, figlia dell’uomo più ricco di Vigàta, ma il nostro protagonista è appunto un uomo che in realtà non si accontenta mai. E così, spedendo tre lettere al Prefetto Marascianno (un napoletano paranoico e complottista), mette in moto un meccanismo che lo porterà a trovarsi sotto due fuochi incrociati: lo Stato, che pensa di avere a che fare con un pericoloso sovversivo, e l’uomo “di rispetto” Don Lollò, che inizia a credere che il Genuardi lo stia prendendo per fesso. Per ottenere l’agognata “concessione del telefono”, infatti, Genuardi sarà disposto a tutto: cercare l’appoggio di suo suocero, ma anche della mafia; corrompere funzionari pubblici e tradire il suo vecchio amico Sasà. Il tutto sotto gli occhi del Questore Monterchi, venuto dal Nord, che osserverà sgomento e impotente il concatenarsi folle degli eventi.

La concessione del telefonoLa concessione del telefono, il film tv

La concessione del telefono è la storia di tre piccole palle di neve (che nel film hanno la forma di tre lettere inviate da Pippo Genuardi al prefetto Marascianno) che, rotolando piano piano, diventeranno una valanga che travolgerà il nostro povero protagonista. Il film è tratto dal romanzo omonimo di Camilleri che è un gioiello di ingegneria narrativa. Non solo per la struttura del libro così originale che alterna le “cose scritte” (lettere, documenti, articoli di giornale) con le “cose dette” (dialoghi secchi senza descrizioni). Ma anche perché la storia de La concessione del telefono è una sorta di bomba ad orologeria nascosta sotto un tavolo, di cui il lettore e lo spettatore possono solo intuire la presenza. E anche gli stessi personaggi e prima di tutto Pippo Genuardi non ne sentono il ticchettio, che aumenta di scena in scena. Pensano di essere più ‘sperti di molti, ma quando capiranno di essere più scemi di altri sarà troppo tardi.

Con il film abbiamo provato a rendere onore a questa originalità del libro di Camilleri, dividendo lo schermo in modo naturale per lasciare uno spazio in cui poter scrivere i vari documenti, e cercando con voci over e altre idee visive di mantenere la forza di come le parole sulle lettere e nei documenti raccontino cose diverse da quello che si vede o si sente. Così abbiamo provato a raccontare come la formalità della burocrazia diventi un gorgo in cui il nostro protagonista, e forse con lui il “senso” stesso della terra senza tempo in cui vive, verrà risucchiato. E la beffa è che dentro quella voragine dello Stato e in quelle spire della Mafia, il Genuardi ci si è cacciato da solo. Ma perché si è “amminchiato” così tanto con questa diavoleria del telefono? Lo scopriremo solo nel finale a sorpresa, come lo ha costruito il maestro siciliano, anche se nel film sono seminati indizi della verità al tempo stesso assurda e ovvia che sta sotto tutta questa vicenda.

Spider-Man 3: il Daredevil di Charlie Cox apparirà nel film?

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Spider-Man 3: il Daredevil di Charlie Cox apparirà nel film?

Kevin Smith ha condiviso un rumor secondo il quale il personaggio di Matt Murdock interpretato da Charlie Cox nella serie Daredevil apparirà in Spider-Man 3 prima di essere protagonista di un film a lui interamente dedicato.

Parlando dei prossimo film del MCU nell’ultimo episodio del suo podcast Fatman Beyond, Smith ha rivelato di aver sentito un rumor secondo il quale la Marvel vorrebbe portare il personaggio di Matt Murdock interpretato da Charlie Cox in Daredevil nell’attesissimo Spider-Man 3, le cui riprese partiranno ufficialmente il prossimo luglio. Smith ha anche rivelato che Murdock dovrebbe poi essere protagonista di un proprio standalone:

“Mi è arrivata questa notizia… hai sentito che in Spider-Man, nel nuovo film su Spider-Man, ci sarà un avvocato? Charlie Cox… la Marvel vuole Matt Murdock nel film.”, ha dichiarato Smith durante il podcast.

Subito dopo, però, Smith ha chiarito le sue dichiarazioni su Twitter, spiegando di non aver ricevuto da alcuna fonte interna ai Marvel Studios notizie su Spider-Man 3 o sull’inclusione di Daredevil:

Non è chiaro, dunque, dove Smith abbia sentito questa voce, ma la sua eccitazione per la prospettiva che Daredevil si unisca al MCU è senza dubbio condivisa dai fan della versione del personaggio interpretata da Cox (tra l’altro, in Spider-Man: Far From Home era presente proprio un omaggio alla serie Netflix).

Per ora non ci resta che attendere eventuali sviluppi…

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Spider-Man 3 vedrà ancora una volta riuniti Tom Holland e il regista Jon Watts, che aveva già diretto Spider-Man: Homecoming del 2017 e Spider-Man: Far From Home dello scorso anno. Le riprese del film dovrebbero partire quest’estate.

Tom Holland si è unito al MCU nei panni di Peter Parker nel 2016: da allora, è diventato un supereroe chiave all’interno del franchise. Non solo è apparso in ben tre film dedicati ai Vendicatori della Marvel, ma anche in due standalone: Spider-Man: Homecoming Spider-Man: Far From Home. La scorsa estate, un nuovo accordo siglato tra Marvel e Sony ha permesso al personaggio dell’Uomo Ragno di restare nel MCU per ancora un altro film a lui dedicato – l’annunciato Spider-Man 3 – e per un altro film in cui lo ritroveremo al fianco degli altri eroi del MCU.

Fonte: ScreenRant

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