Contrariamente a quanto riportato nei giorni scorsi da
Forbes, Harley Quinn potrebbe tornare anche in
Suicide Squad 2, nuovo
capitolo del franchise di cui è previsto il riavvio con la regia e
la sceneggiatura di James Gunn.
Ed è proprio il sito ad aggiornare
le voci sul film spiegando che fonti vicine alla produzione
hanno detto che il personaggio interpretato da Margot Robbie sarà
effettivamente presente in The Suicide Squad
(questo il titolo finora confermato) e che le riprese dovrebbero
iniziare entro la fine dell’anno.
Ovviamente non si tratta di una
notizia ufficiale, ma considerando che gran parte del successo del
primo capitolo era dovuto alla presenza dell’eroina e al responso
positivo del pubblico nei suoi riguardi, oltre al fatto che la
rivedremo presto al cinema nello spin-off di Birds of
Prey, è probabile che gli studios siano intenzionati a
creare una sorta di interconnessione coerente tra questo sequel e
il suo predecessore e gli altri titoli.
Rimarrà di sicuro l’impronta
personale di Gunn, che da quanto riportato nelle ultime settimane
vorrebbe introdurre nella trama nuovi personaggi come protagonisti.
Non sappiamo però che fine faranno il Deadshot di Will
Smith o la Amanda Waller di Viola Davis,
ma aspettiamo i prossimi aggiornamenti.
Una cosa sembra ormai assodata: la
corsa per il Joker di Jared Leto potrebbe essere
conclusa. La Warner Bros. ha accantonato i piani per lo spin-off
con Harley Quinn e le foto dal set di Birds of
Prey hanno suggerito che il legame tra i due amanti sia al
capolinea.
La Warner Bros ha
diffuso un nuovo inedito spot tv di
Pokémon Detective Pikachu, nel quale possiamo vedere
per la prima volta Bulbasaur e altri noti personaggi del mondo di
Pokémon.
La prima avventura Pokémon
live-action,
Pokémon Detective Pikachu, nella sua versione
originale vede Ryan Reynolds dare la voce a Pikachu, il volto
iconico del fenomeno globale Pokémon, uno dei marchi di
intrattenimento multigenerazionale più popolari al mondo ed il
franchise multimediale di maggior successo di tutti i tempi. I fan
di tutto il mondo potranno vedere Pikachu sul grande schermo come
mai visto prima, nel ruolo del Detective Pikachu, un Pokémon come
nessun altro. Il film mostra anche una vasta gamma di amati
personaggi Pokémon, ognuno con le sue abilità e personalità
singolari ed uniche.
La storia inizia quando il geniale
detective privato Harry Goodman scompare misteriosamente,
costringendo il figlio di 21 anni Tim a scoprire cosa sia successo.
Ad aiutarlo nelle indagini l’ex compagno Pokémon di Harry,
Detective Pikachu: un adorabile, esilarante e saggio
super-investigatore che soprende tutti, persino se stesso. Avendo
scoperto che i due sono equipaggiati per comunicare tra loro in
modo singolare, Tim e Pikachu uniscono le loro forze in
un’avventura elettrizzante per svelare l’intricato mistero. Si
trovano così ad inseguire gli indizi lungo le strade illuminate al
neon di Ryme City, una moderna e disordinata metropoli dove umani e
Pokémon vivono fianco a fianco in un iperrealistico mondo
live-action. Qui incontreranno una serie di Pokémon, scoprendo una
trama sconvolgente che potrebbe distruggere la loro coesistenza
pacifica con gli umani e minacciare l’universo stesso dei
Pokémon.
Pokémon Detective Pikachu, il film
Fanno parte del cast di
Pokémon Detective Pikachu anche Justice
Smith (“Jurassic World: Fallen Kingdom”) nel ruolo di Tim;
Kathryn Newton (“Lady Bird,” TV’s “Big Little
Lies”) nei panni di Lucy, una giovane reporter alle prese con la
sua prima storia importante; e il candidato Oscar Ken
Watanabe (“Godzilla,” “The
Last Samurai”) nel ruolo di Lt. Yoshida. Diretto da
Rob Letterman (“Goosebumps,” “Monsters Vs.
Aliens”), la squadra dietro le quinte di “POKÉMON Detective
Pikachu” comprende il direttore della fotografia John
Mathieson (“The Phantom of the Opera,” “Gladiator”) già
candidato a due premi Oscar, lo scenografo Nigel Phelps (“Pirates
of the Caribbean: Dead Men Tell No Lies”) ed il montatore premio
Oscar Mark Sanger (“Gravity”). Gli effetti visivi sono di Moving
Picture Company (“Wonder Woman”) e Framestore (“Guardians of the
Galaxy Vol. 2”).
Lanciato nel 1996 con una reazione
di pubblico travolgente, il marchio Pokémon è un successo globale
che ora comprende un ricco fandom di videogiochi con oltre 300
milioni di unità vendute in tutto il mondo; giochi di carte
collezionabili disponibili in 11 lingue con oltre 23,6 miliardi di
carte acquistate; una serie televisiva alla 20° stagione
disponibile in 98 Paesi; e film d’animazione che hanno incassato
oltre 700 milioni di dollari al botteghino; oltre a libri, fumetti
manga, musiche, giocattoli, merchandising e app, incluso Pokémon
GO, che è stato popolare e scaricato più di 650 milioni di volte ed
è apprezzato in tutto il mondo da fan di tutte le età. “POKÉMON
Detective Pikachu” arriverà nelle sale italiane il 9 maggio 2019.
Il film è distribuito in tutto il mondo da Warner Bros. Pictures,
mentre in Giappone da Toho Company, Ltd. ed in Cina da Legendary
East.
Si è concluso con la premiazione
oggi la Berlinale 2019, arrivata alla sua
sessantanovesima edizione e che ha visto la presenza di titolo
acclamati come il cinese “So Long, My Son” di Wang
Xiaoshuai e “By the Grace of God” di François
Ozon.
Ecco tutti i premiati della giuria
presieduta da Juliette Binoche con i membri
Justin Chang, Sandra Hüller, Sebastián Lelio, Rajendra
Roy, Trudie Styler.
(In aggiornamento):
Orso d’oro per il miglior
film : “Synonyms,” Nadav Lapid
Gran Premio della Giuria d’Argento : “By
the Grace of God,” François Ozon
Orso D’oro for Best
Director: Angela Schanelec, “I Was at Home, But”
Orso D’Argento Alfred
Bauer Prize: Nora Fingscheidt’s “System Crasher”
Orso D’Argento per la
miglior attrice: Yong Mei, “So Long, My
Son”
Orso D’Argento per il
miglior attore: Wang Jingchun, “So Long, My Son”
Orso D’Argento per la
miglior sceneggiatura: “La paranza dei
bambini” Maurizio Braucci, Claudio Giovannesi e Roberto
Saviano
Orso d’argento per
eccezionale contributo artistico, costume o
scenografia: “Out Stealing Horses,” Rasmus
Videbæk
Berlinale Glashütte
Original – Premio del documentario: “Talking About
Trees,” Suhaib Gasmelbari
Miglior Opera
prima: “Oray,” Mehmet Akif Büyükatalay
Orso d’oro per il miglior
cortometraggio: “Umbra,” Florian Fischer and Johannes
Krell
Orso d’argento per il
premio della giuria del cortometraggio: “Blue Boy,”
Manuel Abramovich
Premio Audi Short
Film : “Rise,” Bárbara Wagner and Benjamin de
Burca
Da oggi 15 febbraio, arriva su
Netflix The
Umbrella Academy, la nuova serie originale della
piattaforma di streaming basata sull’omonica graphic novel
supereroistica. In occasione della presentazione alla stampa a
Londra, abbiamo intervistato Mary J. Blige e
Cameron Britton, che nello show danno vita a
Cha-Cha e Hazel, i due killer atipici alle calcagna dei nostri
eroi.
The
Umbrella Academy (15 febbraio 2019) è una nuova serie
tratta dai popolari fumetti vincitori del premio Eisner, creati e
scritti da Gerard Way (frontman del gruppo My Chemical Romance),
illustrati da Gabriel Bá e pubblicati da Dark Horse Comics. La
serie, che ha per protagonisti Ellen Page, Tom Hopper, Emmy
Raver-Lampman, Robert Sheehan, David Castañeda, Aidan Gallagher,
Cameron Britton e Mary J. Blige, racconta una strana storia: nello
stesso giorno del 1989, quarantatré neonati nascono in diverse
parti del mondo, figli di donne che non si conoscono e che fino al
giorno prima non avevano mostrato segni di alcuna gravidanza.
Sette di loro vengono adottati da
Sir Reginald Hargreeves, un industriale miliardario, che dà vita
all’Umbrella Academy e addestra i suoi “bambini” a salvare il
mondo. I suoi piani vanno però in fumo. Negli anni
dell’adolescenza, fratture interne alla famiglia portano allo
scioglimento della squadra. La morte di Hargreeves fa riavvicinare
i sei membri sopravvissuti, che ormai hanno circa trent’anni.
Luther, Diego, Allison, Klaus, Vanya e Number Five collaborano per
cercare di scoprire cosa si cela dietro la misteriosa morte del
padre. Ma la famiglia così ricomposta è nuovamente divisa dalle
personalità divergenti e dalle abilità contrastanti, oltre che
dall’imminente minaccia di un’apocalisse globale.
Si è spento all’età di 77 anni
Bruno Ganz, attore svizzero diventato famosissimo
per aver interpretato Adolf Hitler nel film
La Caduta (2004). Tuttavia la sua carriera, lunga
oltre 50 anni, è stata costellata da grandissime collaborazioni,
tra cui quella con Wim Wenders, che lo diresse in L’amico
americano (1977), Il cielo sopra Berlino
(1987) e Così lontano così vicino (1993).
Tuttavia fu l’interpretazione di
Hitler negli ultimi giorni della sua vita, chiuso nel suo bunker,
che lo rese noto in tutto il mondo e lo portò anche alla nomination
agli Oscar.
Madre italiana e padre svizzero,
Ganz debuttò al cinema nei primi anni Sessanta, oltre a portare
avanti una lunga carriera teatrale. Alla fine degli anni ’70
arrivano le prime collaborazioni con il regista tedesco Wim
Wenders, che vengono coronate con il bellissimo Il
Cielo Sopra Berlino.
Nel 2000 anche il cinema italiano
onorò l’attore, quando Ganz vinse il David di
Donatello grazie alla sua partecipazione nel film
Pane e tulipani.
A partire dal 28 febbraio prossimo,
arriverà al cinema La casa di Jack, di
Lars Von Trier, uno degli ultimi film a cui
l’attore ha partecipato.
L’ormai certo futuro vincitore del
premio Oscar Spider-Man: Un Nuovo Universo ha
riscritto la storia del film d’animazione proponendo al pubblico
l’adattamento più fedele possibile della grafica dei fumetti
originali con un’esperienza visiva mozzafiato, unendo le avventure
di Miles Morales ad una riflessione su cosa
significhi essere un eroe e sulla società americana
multiculturale.
Ecco perché i nuovi titoli del
genere dovrebbero imparare queste lezioni dal capolavoro
di Bob Persichetti, Peter Ramsey e Rodney Rothman:
1La connessione con il
pubblico
Probabilmente, al netto dei punti illustrati
finora, l’aspetto più riuscito di Spider-Man: Un Nuovo
Universo è la sua capacità di connettersi umanamente ed
emotivamente con il pubblico.
Al
giorno d’oggi le società di produzione non possono semplicemente
puntare alla realizzazione di un film di supereroi che riesca a
guadagnare milioni di dollari, ma ci vuole dell’altro: per
distinguersi bisogna consegnare alle persone un racconto in cui
potersi rispecchiare e riflettere sulla società che ci circonda.
Come l’epica classica nel mondo antico, così le storie di supereroi
oggi…
Slitta di un mese l’uscita nelle
sale di Fast & Furious 9, il nuovo capitolo del
franchise la cui produzione dovrebbe iniziare ad aprile con il cast
originale e il ritorno dietro la macchina da presa
di Justin Lin: come annunciato nelle ultime
ore, la release originariamente prevista il 10 aprile
2020 è stata spostata al 22 maggio
2020.
Non sono state fornite spiegazioni
ufficiali che hanno motivato questa scelta, ma è evidente che nei
piani della Universal Pictures ci sia la volontà di garantire alla
saga il miglior posizionamento al box office possibile in una
stagione già ricchissima di blockbuster molto attesi.
Per quanto riguarda il film, tempo
fa era stato lo stesso Vin Disel a spiegare che
Lin sarebbe tornato anche per la regia dell’episodio 10, cosa che
faceva pensare che i due episodi venissero girati in contemporanea.
Il rumor non è stato confermato e, visti i numerosi impegni degli
attori, non sembra un’ipotesi facilmente realizzabile.
Si aspettano nel frattempo gli
aggiornamenti sul cast che, oltre ai soliti nomi, dovrebbe
presentare anche delle new entry ed un nuovo villan.
Intervistato da Rolling
Stone, Dwayne “The Rock”
Johnson aveva discusso di Fast and
Furious 9 e del futuro del franchise in generale,
valutando l’ipotesi di non figurare nel gruppo di attori. Come lui
anche Michelle Rodriguez si è detta “incerta” del
suo ritorno.
In concomitanza con i festeggiamenti
di San Valentino Sony Pictures ha annunciato l’inizio delle riprese
di Jumanji 3, sequel diretto di Jumanji
– Benvenuti nella Giungla e secondo capitolo del
riavvio del franchise che lo scorso anno è stato campione
d’incassi.
A rivelarlo è stato Dwayne
Johnson su Twitter pubblicando la prima immagine ufficiale
del film in cui vediamo parte del leggendario gioco d’avventura.
Sotto potete dare un’occhiata al post dell’attore e a quello di
Karen Gillan, anche lei presente sul set.
Jumanji – Benvenuti nella
giungla, recensione del film con
Dwayne Johnson
Vi ricordiamo
che Jumanji 3 arriverà nelle sale
il 13 dicembre 2019. A rivelarlo è stato
stesso Dwayne The Rock Johnson sui suoi social,
allegando un video di presentazione ufficiale. Con questa data è
chiaro che assisteremo ad un altro epico scontro al box office
con Star
Wars: Episodio IX.
Il sequel di Jumanji –
Benvenuti nella giungla è già in fase di sviluppo con
gli sceneggiatori Scott
Rosenberg e Jeff Pinkner a
lavoro sulla storia. Non c’è ancora un regista a cui è stato
affidato il progetto e non sappiamo se Jake
Kasdan sia stato contattato per tornare, dopo aver
diretto il primo film.
Nel cast, oltre a Johnson,
Jack Black, Kevin Hart e Karen Gillan
anche Danny De
Vito e Awkwafina.
Il nuovo set LEGO di
Avengers: Endgame sembrerebbe confermare il
ritorno in scena di personaggio amato dai fan di Tony Stark, visto
nel primo capitolo del franchise di Iron Man. Ma
di chi stiamo parlando?
Il film di Jon Favreu ci aveva
infatti mostrato la creazione dell’armatura originale dell’eroe
coadiuvata dall’aiuto di un assistente meccanico chiamato
Dum-E; questo popolare e divertente braccio
robotico sarebbe poi riapparso in The Avengers,
Iron Man 2 e Iron Man 3 (visto
che Stark era riuscito a salvarlo dalla distruzione della sua casa
di Malibu) e infine in un breve cameo in Spider-Man:
Homecoming.
A quanto pare Dum-E figurerà negli
eventi di Avengers: Endgame con un look inedito,
come rivelato dalle immagini leak dei LEGO che trovate qui
sotto.
Captain Marvel segnerà il
“debutto” nell’universo dei Marvel Studios di Anna
Boden e Ryan Fleck, registi del cinecomic
con Brie Larson che finora avevano lavorato
soltanto a piccole produzioni indipendenti come Half
Nelson e Mississippi Grind.
Proprio l’inesperienza in questo
genere di film, compensata con la voglia di raccontare la storia
delle origini dell’eroina che ha conquistato Kevin Feige, ha
necessitato l’intervento di due figure molto importanti all’interno
del MCU, ovvero Anthony e Joe Russo:
“Joe e Anthony, sono stati così
gentili con noi, dandoci consigli su cose che non pensavamo fossero
utili” hanno raccontato Boden e Fleck durante il tour
promozionale di Captain Marvel. “È stato grandioso lavorare con
loro, sono dei collaboratori preziosi. D’altronde hanno già girato
quattro film del MCU, senza contare che sono dei ragazzi
straordinari e grandi registi.“
A loro volta anche i registi hanno
collaborato insieme ai Russo per portare a compimento il racconto
incrociato fra lo standalone di Carol Danvers e
Endgame, il prossimo capitolo del franchise che la
vedrà protagonista insieme ai Vendicatori.
Captain Marvel è stato
diretto da Anna
Boden e Ryan
Fleck earriverà al cinema
il 6 marzo 2019.
Nel cast Brie
Larson, Samuel L.
Jackson, Ben
Mendelsohn, Djimon
Hounsou, Lee
Pace, Lashana
Lynch, Gemma
Chan, Algenis Perez
Soto, Rune
Temte, McKenna
Grace, Clark
Gregg, Jude
Law, Annette Bening.
La sinossi ufficiale:
Basato sul
personaggio dei fumetti Marvel apparso per la prima volta nel 1968,
il film segue Carol Danvers mentre diventa uno degli eroi più
potenti dell’universo. Quando la Terra viene coinvolta in una
guerra galattica tra due razze aliene, è lì che Captain Marvel
interverrà. Ambientato negli anni ’90, il cinecomic è un’avventura
tutta nuova che racconterà un periodo inedito nella storia
dell’universo cinematografico Marvel.
Hasbro ha rivelato la nuova
collezione di action figure e accessori dedicati a
Spider-Man: Fra From Home, terzo titolo dei
Marvel Studios in arrivo nel 2019
(dopo Captain Marvel e Avengers:
Endgame). La selezione di giocattoli sarà ufficialmente
mostrata questo weekend durante la fiera del New York Toy.
Come potete notare nelle immagini
qui sotto il merchandise non sembra anticipare nulla di sostanziale
sulla trama del film, compresi i segreti del costume inedito nero
di Spidey. Parte dell’uniforme nera è però applicata al vecchio
costume rosso e blu con una diversa maschera abbinata.
Spider-Man: Far From
Homeè stato diretto ancora una volta
da Jon Watts ed uscirà nelle sale
il 5 luglio 2019.
Confermati nel cast del film il
protagonista Tom
Holland nei panni di Peter
Parker, Marisa Tomei in quelli di zia
May e Zendaya in quelli di Michelle.
Secondo IMDb, nel cast sono presenti
anche Jake Gyllenhaal, Michael Keaton, Samuel L.
Jackson e Cobie Smulders.
Le riprese del film sono durate
circa tre mesi, e nella maggior parte delle foto circolate in rete
abbiamo visto Peter Parker alle prese con Michelle
(Zendaya). Naturalmente il film vedrà tornare
anche Flash Thompson (Tony Revolori) e Ned
Leeds (Jacob Batalon), gli altri compagni di
scuola di Peter. Ma cosa conosciamo realmente della trama e quali
teorie circolano intorno al nuovo titolo dei Marvel Studios?
Per quanto riguarda le novità del
sequel, la tuta di metallo di Peter dovrebbe essere una
versione rimodellata di quella di Iron Spider.
vista in Avengers: Infinity War. Questa nuova
tuta, prevede anche una nuova maschera, con degli occhiali al posto
delle orbite bianche, come da tradizione, questo perché è ovvio che
il personaggio abbia bisogno di una nuova maschera dopo che la sua
precedente è andata distrutta su Titano, durante il confronto con
Thanos e prima della sua disintegrazione.
Contrariamente a quanto riportato a
settembre, Bond
25 non uscirà più nelle sale il 14 Febbraio 2020 ma
l’8 Aprile 2020. Rimandata dunque di circa due
mesi la release, precedentemente confermata dalla MGM.
Il primo ciak ai Pinewood Studios è invece fissato al 4 marzo
2019 con la regia di Cary Joji Fukunaga.
Vi ricordiamo che
Fukunaga (True Detective) è
il primo regista nella storia del franchise a non essere
britannico, segno che forse per Bond
25 la produzione ha deciso di ampliare gli
orizzonti, e forse anche la scelta del prossimo Bond potrebbe
cadere su un attore non britannico.
Non ci sono ulteriori aggiornamenti
sul cast del film, esclusa l’indiscrezione secondo cui la
produzione avrebbe puntato gli occhi sul candidato all’oscar
Rami Malek
per il ruolo del villain.
Gli ultimi due film
di James Bond sono stati diretti
da Sam Mendes che ha incassato con i
suoi film rispettivamente 1,1 miliardo di dollari
per Skyfall (il Bond di maggior successo
di sempre, con un Oscar all’attivo) e 880 milioni
con Spectre. Dato il successo che Mendes ha
raggiunto con i film, quando ha annunciato che non avrebbe più
diretto un Bond Movie, la EON e la MGM si
sono date da fare per cercare un rimpiazzo all’altezza.
Cary
Fukunaga ha trovato il successo internazionale grazie
a True Detective, serie culto in cui ha dimostrato una grandissima
capacità e padronanza del mezzo cinematografico. Dopo la sfumata
regia dell’adattamento da Stephen
King di IT, passata
a Andy Muschietti, Fukunaga aspetta ancora la
sua grande occasione per tornare sullo schermo d’argento in grande
stile. E parlando dell’agente 007 e della sua nuova avventura,
siamo sicuri che lo stile non mancherà.
Dopo l’anteprima nazionale
del 2 febbraio al Seeyousound di Torino e dopo la
69° edizione del Festival di Sanremo con Solo
una canzone, gli Ex-Otago arrivano al cinemadal 18 al 20 febbraio con il documentario
EX-OTAGO – SIAMO COME GENOVA diretto da
Paolo Santamaria, un viaggio che ci porta alla
scoperta della band, tra le protagoniste del prossimo Festival di
Sanremo, raccontandone la storia, le ispirazioni e i
retroscena.
Per promuovere il nuovo album,
Corochinato, e il film stesso, il gruppo
parteciperà a un tour di dieci date in cui si esibirà dal vivo,
parteciperà a un firmacopie e presenterà il documentario stesso.
Grazie a Cinefilos.it sarà possibile partecipare gratuita
mente all’evento.
Ecco i dettagli della tappa
disponibile:
20 FEBBRAIO
PADOVA
FELTRINELLI // Via S. Francesco,7 – ore 18.00
firmacopie
CINEMA MPX // Via Antonio Francesco Bonporti, 22 – ore 20.30
live e proiezione
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svolgerà l’evento!
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Per avere la possibilità di vincere
un ingresso gratuito, scrivere una e-mail all’indirizzo
[email protected]:
inserendo in oggetto “EX-Otago + la città (che cambierà
a seconda della data)”.
Nel corpo dell’e-mail inserite nome e cognome
della persona interessata a partecipare (se si desidera chiedere un
biglietto per due, comunicare due nominativi).
Le e-mail mancanti di una di queste componenti non saranno
prese in considerazione.
Solo chi riceverà una e-mail di conferma sarà
autorizzato a partecipare.
Si accetteranno prenotazioni fino a esaurimento posti.
NB – saranno valide le prenotazioni che arriveranno
entro le ore 18.00 del giorno precedente alla data per cui si fa
richiesta.
EX-OTAGO – SIAMO COME
GENOVA parte dal rapporto della band con la propria città,
Genova, tema portante dell’album Marassi, nome di quel quartiere
che rappresente la Genova post moderna, rimasta fuori dalla canzoni
di De Andrè, un serpente di strade che arrivano fino al mare, un
quartiere che ben rappresenta i giorni nostri, un quartiere di
supermercati e palazzi, di relazioni sull’autobus, di vita. Un atto
d’amore per il luogo degli ultimi, ma anche cuore pulsante della
città, di cui tutti dovrebbero sentirsi parte.
Dai tour nei locali underground ai
sold out dei club nelle grandi città italiane, fino al
concerto in piazza de Ferrari a Genova, passando per il concerto ai
detenuti del carcere di Genova, i live e i racconti personali si
intrecciano in un ritratto appassionato di una band che crede
ancora nella forza della musica e della scrittura.
Paramount e Bad Robot, la società di
produzione di J.J.Abrams, hanno acquistato i
diritti cinematografici di Your Name e lavoreranno
insieme a Genki Kawamura e Lindsey Weber al remake americano
del capolavoro d’animazione giapponese uscito nel 2016 diretto da
Makoto Shinkai.
A dirigere queste nuovo adattamento
in live action sarà Mark Webb, regista di
500 Giorni Insieme, The Amazing Spider-Man
1 e 2 e The Only Living Boy In New York,
come confermato nelle ultime ore da Deadline.
La versione in arrivo avrà come
protagonisti una giovane nativa americana proveniente da una zona
rurale e un ragazzo di Chicago che scopriranno di poter cambiare
corpo in modo straordinario e continuativo. Purtroppo un disastro
rischierà di sconvolgere le loro vite, e i due dovranno viaggiare
salvando i rispettivi mondi.
Kawamura ha così commentato la
scelta di Webb:
“Marc è stato il nostro primo
candidato a dirigere questa interpretazione moderna del film,
perché grazie a 500 Giorni Insieme abbiamo capito quanto talento
avesse nel raccontare grandi storie d’amore […] Siamo certi che
riuscirà a coinvolgere i fan dell’originale e un pubblico
completamente nuovo con il bellissimo viaggio di questi personaggi.
Insieme a J.J. Abrams, Eric Heisserer alla sceneggiatura, questo
progetto ha ufficialmente il team che abbiamo sempre
sognato“.
Si sono ufficialmente concluse le
riprese di Star
Wars: Episodio IX. Il film, diretto ancora una volta
da J.J. Abrams, arriverà il prossimo Natale in
sala e da ieri sera le riprese principali si sono ufficialmente
concluse, dando al regista la possibilità di condividere la prima
foto da set.
Nell’immagine, che il regista ha
condiviso sui suoi social, compaiono Oscar Isaac, John
Boyega e Daisy Ridley che si abbracciano,
probabilmente da una scena del film. La foto è accompagnata da una
didascalia, un ringraziamento di Abrams alla sua
squadra: “Sembra impossibile, ma oggi Episodio IX ha completato
le riprese. Non c’è un modo adeguato per ringraziare questo cast e
questa crew, davvero magici. Sono per sempre in debito con
tutti.”
Intanto, John
Boyega, che interpreta Finn, ha condiviso anche l’immagine del regalo di fine
produzione ricevuto da Daisy Ridley (Rey). Si
tratta di una provetta di siero della Oscorp, direttamente da
The Amazing Spider-Man, la stessa che Peter e Gwen
hanno sintetizzato per curare il Dottor Connors dalla sua
trasformazione in Lizard. Non sappiamo però che tipo di legame
possa avere questo regalo con un film di Star
Wars!
Nel cast del film
tornano Daisy Ridley, Adam Driver, John Boyega, Oscar
Isaac, Lupita Nyong’o, Domhnall Gleeson, Kelly Marie Tran, Joonas
Suotamo e Billie Lourd. Si uniranno al
cast di Star Wars: Episodio IX Matt Smith, Naomi Ackie,
Dominic Monaghan e Richard E. Grant,
insieme ai veterani del franchise Mark Hamill, Anthony
Daniels e Billy Dee Williams, che
riprenderà il ruolo di Lando Calrissian.
Continuano i lavori sulla serie
spin-off dedicata a Loki e in arrivo sulla
piattaforma streaming di Disney + il prossimo anno che vedrà ancora
protagonista Tom Hiddleston nei panni del Dio dell’Inganno: ora è
l’Hollywood Reporter a confermare che lo showrunner e sceneggiatore
di Rick and Morty, Michael
Waldron, è stato ingaggiato dai Marvel Studios per scrivere il
primo episodio e figurerà anche come produttore esecutivo.
Avevamo lasciato il personaggio
durante il prologo di Avengers: Infinity War,
ucciso da Thanos, ma diverse fonti riportano che la serie seguirà
Loki in una diversa forma “umana” che influenzerà alcuni eventi
storici. Se la notizia dovesse rivelarsi fondata, sarebbe
esclusa la possibilità di vedere in azione la versione giovane del
villain (smentendo quelle voci sull’arrivo di
Kid Loki e del contributo di Hiddleston solo in veste di
narratore).
Evidentemente gli sceneggiatori
troveranno un modo per resuscitarlo dopo gli eventi della
Decimazione, con il Dio dell’Inganno che sopravvive in una realtà
alternativa.
Vi ricordiamo che gli altri titoli
in sviluppo, come riportato nelle ultime
settimane, saranno dedicati a Scarlet
Witch, Falcon e Soldato
d’Inverno, ed è probabile che vengano confermati (insieme
agli attori coinvolti) già nei prossimi giorni.
Creato da Stan Lee,
Jack Kirby e Larry
Lieber, Loki è uno
dei personaggi ricorrenti all’interno dell’universo cinematografico
Marvel ed è apparso in ben cinque cinecomic dei Marvel Studios (se
contiamo anche l’imminente Avengers: Infinity
War). Noto come “Il Dio
dell’Inganno“, è stato fra i primi villain davvero
apprezzati dai fan grazie soprattutto all’egregia interpretazione a
tinte shakespeariane di Tom
Hiddleston, l’attore che ne veste i panni
da Thor (2011).
La piattaforma streaming Disney ha
già ordinato nel suo catalogo una serie inedita
su Star Wars ideata da Jon
Favreau, un’altra basata sui film di High
School Musical e il live action di Lilli
e il Vagabondo.
Le nuove divise che i Vendicatori
indosseranno in Avengers: Endgame (quelle nere,
rosse e bianche mostrate nelle prime immagini leak del
merchandise) hanno ora un nome ufficiale: come rivelato dal
sito che venderà alcuni capi firmati a tema, Merchoid,
sarà Advanced Tech la denominazione di questi
speciali costumi presumibilmente adatti ad attraversare il Regno Quantico o difficili
viaggi nello spazio.
Fortunatamente non c’è spazio per
ulteriori spoiler sul film, ma non vediamo l’ora di scoprire quale
funzione avranno le uniformi nella disperata corsa contro il tempo
dei nostri eroi.
Di seguito potete dare uno sguardo a
due pezzi del merchandise ufficiale di Endgame.
Dopo le varie conferme dei membri
ufficiali del cast, Legendary Pictures ha annunciato la data di
arrivo nelle sale di Dune, il
nuovo adattamento del romanzo di Frank
Herbert (già portato sul grande schermo
da David Lynch nel 1984) e ora affidato
alla regia di Denis Villeneuve.
Il film uscirà infatti il
20 Novembre 2020, con la produzione che partirà
nei prossimi mesi a Budapest.
Vi ricordiamo che gli attori
protagonisti saranno Timothee
Chalamet, Paul
Atreides, Rebecca
Ferguson, Dave
Bautista, Stellan
Skarsgard, Charlotte
Rampling, Javier
Bardem, Josh
Brolin, Zendaya e Oscar
Isaac. Jason
Momoa si trova attualmente in trattative per
interpretare il ruolo di Duncan Idaho, lo spadaccino fedele
alla famiglia Atreides che nella versione di Lynch aveva il volto
di Richard Jordan.
Il regista, reduce
da Blade Runner 2049, aveva specificato tempo
fa che il film non sarà un remake dell’originale di Lynch ma una
lettura personale del testo di riferimento. Nel frattempo
Villeneuve, con le ultime dichiarazioni al Rendez-Vous
du Cinema Quebecois (dove ha tenuto delle lezioni di
cinema), ha svelato dettagli sulla lavorazione e forse sulla
possibilità che Dune possa diventare un
franchise:
“Probabilmente ci vorranno due
anni per finire Dune. L’obiettivo però è realizzare almeno due
film“.
Questo invece il suo commento delle
scorse settimane riguardo l’errata definizione di remake:
“Il film non sarà in nessun
modo collegato a quello del 1984. Tornerò al romanzo e cercherò di
tirare fuori le immagini che le pagine mi ispireranno” ha
commentato Villeneuve. “Sia chiaro, ho il massimo rispetto per
David Lynch, che considero tra i più grandi registi viventi, però
ricordo che all’epoca il suo adattamento aveva deluso le mie
aspettative e tradito i miei sogni. Per questo proverò a fare il
film dei miei sogni“.
L’Academy of Motion Picture
Arts and Sciences ha annullato la controversa decisione di
assegnare quattro Oscar durante le pause pubblicitarie della
trasmissione in diretta della notte degli Oscar
2019.
Dopo un incontro di giovedì sera con
i cineasti, la dirigenza dell’Academy, tra cui il presidente John
Bailey e l’amministratore delegato Dawn
Hudson, hanno promesso di mandare in onda ogni categoria
di premi dello spettacolo dal vivo, che si svolgerà tra otto
giorni.
“L’Academy ha ascoltato il
feedback dei suoi membri riguardo alla presentazione di quattro
premi Oscar: Cinematografia, Montaggio, Cortometraggio e Makeup e
Hairstyling. Tutti gli Academy Awards saranno presentati senza
modifiche, nel nostro formato tradizionale. Non vediamo l’ora che
arrivi domenica, 24 febbraio “, ha detto una dichiarazione
dell’Academy.
L’Academy è rimasta salda sulla sua
decisione per giorni nonostante le critiche da parte di filmmaker e
personaggi appartenenti alle quattro categorie interessate (e non
solo). uttavia, dopo la lettera aperta delle personalità del
cinema che definivano la scelta poco rispettosa e miope,
l’Academy ha dovuto ripensarci. Di conseguenza, anche gli Oscar
2019 dureranno più di tre ore.
Questo sembra essere soltanto
l’ultimo capitolo di una “road to Oscar” mai disastrosa come
quest’anno. Oltre a quest’ultima questione, ricordiamo anche la
spinosa faccenda di
Kevin Hart e dell’assenza di un presentatore e la
discussa decisione, poi ritirata, di inserire una categoria
“Miglior film popolare“.
La nona edizione dell’iniziativa
di Locarno Pro dedicata ai film in fase di
post-produzione punta il suo sguardo sulla Serbia,
accogliendo e sostenendo una cinematografia che negli ultimi anni
il Locarno Film Festival ha già fatto conoscere al proprio
pubblico.
Tra le iniziative promosse da
Locarno Pro, First Look si propone come un trampolino di
lancio per i film del futuro, opere in essere, ma non ancora
realizzate. L’occhio di First Look quest’anno si concentrerà sulla
Serbia, paese dalla cinematografia riconosciuta a livello
internazionale grazie anche ai recenti film presentati al Locarno
Film Festival, come In Praise of Nothing di
Boris Mitic , nella sezione Signs of Life del 2017, oppure i due
cortometraggi nella sezione Pardi di domani: Loop di Matija
Gluščević e Nikog nema (Nobody Here) di Jelena
Gavrilović. Ancora, nel 2016 il Locarno Film Festival presentò
sempre in Signs of Life il lungometraggio di Dane
Komljen Svi severni gradovi (All the Cities of
the North, 2016) e nella sezione Pardi di domani il film Tranzicija
(Transition) di Milica Tomovic. Infine non dimentichiamo nel
Concorso internazionale del 2010 il film Beli beli
svet, di Oleg Novković, che ha portato un Pardo per la miglior
interpretazione femminile all’attrice Jasna Djuricic.
Grazie alla collaborazione con
il Film Center Serbia First Look selezionerà dai 5 a 7
film in fase di post-produzione. I produttori dei progetti
selezionati parteciperanno al Locarno Film Festival e avranno modo
di presentare le loro opere ai professionisti del settore durante
le giornate cuore di Locarno Pro, dal 9 all’11 agosto. I film
saranno proiettati per un pubblico di venditori, compratori,
programmatori e rappresentanti dei fondi di sostegno alla
post-produzione al fine di promuoverne il completamento, la vendita
e la carriera festivaliera.
Il Film Center
Serbia raccoglierà le iscrizioni fino al 31 maggio 2019 e i
progetti selezionati dal team del Locarno Film Festival saranno
annunciati nell’ultima settimana di luglio.
Una giuria composta di direttori e
programmatori di festival internazionali assegnerà i First Look
Award, ovvero servizi per la finalizzazione del film in fase di
post-produzione del valore di 65’000 € offerti da Cinelab
Bucharest, il premio Le Film Français, che consiste in servizi
pubblicitari del valore di 5’600 € e il premio offerto
da Kaiju Cinema D/ffusion del valore di 5’000 €, per la
realizzazione del design di un poster internazionale.
First Look prosegue sulla scia di
successo delle sue recenti edizioni dedicate a Portogallo (2018),
Paesi baltici (2017), Polonia (2016), Israele (2015), Brasile
(2014), Cile (2013), Messico (2012) e Colombia (2011) tramite le
quali ha potuto promuovere film di successo come Golpe de
Sol (Sunburn, 2018) di Vicente Alves do Ó, il
film Portugal (2017) di Lauri
Lagle Ptaki spiewaja w Kigali (Birds are Singing
in Kigali, 2017) di Joanna Kos-Krauze e Krzysztof
Krauze, Sufat Chol (Sand Storm, 2016) di Elite
Zexer, Que Horas Ela Volta? (The Second Mother,
2015) di Anna Muylaert, Matar a un hombre (To
Kill a Man, 2014) di Alejandro Fernandez Almendras e La
Playa D.C. (2012) di Juan Andrés Arango.
La 72esima edizione del Locarno
Film Festival si terrà dal 7 al 17 agosto 2019.
Prodotto da J.J.
Abrams e diretto da Julius Avery (Son
of a Gun), il thriller spericolato Overlord arriva
in Dvd, Blu-ray e Digital HD il 6 marzo con Universal Pictures Home
Entertainment Italia.
Acclamato dai critici, Overlordè
(recensione)
Certified Fresh su Rotten Tomatoes ed è stato accolto come
un film “meravigliosamente teso e incredibilmente avvincente”
(Jonathan Barkan, Dread Central). Questo spericolato e
divertente mash-up di genere vanta un cast stellare, azione
non-stop e grande quantità di colpi di scena sorprendenti, da
vedere per credere.
I fan possono immergersi ancora più
in profondità all’interno delle linee nemiche con quasi un’ora di
contenuti extra esplosivi all’interno dell’edizione Blu-ray.
Nulla può prepararti al caos
sconvolgente che è Overlord,
un viaggio frenetico e assurdamente contorto che racconta di un
team di paracadutisti americani che si trova faccia a faccia con
dei super-soldati nazisti mai visti prima.
Il cast di
OVERLORD comprende Jovan Adepo, Wyatt
Russell, Pilou Asbaek, John Magaro, Bokeem Woodbine e Mathilde
Ollivier.
Overlord CONTENUTI BONUS ESCLUSIVI NEL
FORMATO BLU-RAY:
Compagni d’Armi
Morte sopra di noi
Morte sotto di noi
E molto altro ancora!
Overlord CONTENUTI BONUS NEI FORMATI
DVD E BLU-RAY:
Adam Driver è uno
dei migliori attori della sua generazione che negli ultimi anni ha
saputo farsi amare dal pubblico di mezzo mondo. Anticonvenzionale,
di una bellezza particolare e unica, è un vero e proprio antidivo
dello star system.
Da Girls a
BlacKkKlansman la strada è stata lunga e faticosa, ma
Driver non si è mai dato per vinto e ha continuato a lavorare sodo,
stando con i piedi saldamente ancorati a terra.
Ecco dieci cose da sapere
su Adam Driver.
Adam Driver: Girls
1. Adam Driver ha fatto
parte del cast di Girls. La carriera di Adam Driver, dopo
qualche sporadica comparsata in alcune serie tv e in qualche film,
comincia a prendere il volo con la serie Girls, ideata e
interpretata da Lena Dunham. Quello di Driver è uno dei ruoli
principali: nella serie, infatti, interpreta Adam
Sackler, ragazzo di Hannah, che fa il falegname ma
vorrebbe diventare un attore.
Adam Driver: Silence
2. Adam Driver ha perso una
ventina di chili. In un’intervista, Adam Driver ha
rivelato di non essersi mai così spinto all’estremo per
interpretare un ruolo. Per poter vestire i panni di Padre Francisco
Garupe in Silence, infatti, l’attore – su espressa richiesta di
Martin Scorsese – ha perso una ventina di
chili: “non pensavo che avrei mai potuto portarmi così all’estremo.
È un aspetto interessante. Sei talmente affamato e così stanco in
alcuni momenti che non niente che tu possa fare – non stai
aggiungendo nulla a quello che stai facendo. Hai solo l’energia
sufficiente per trasmettere ciò che stai facendo, ed è fantastico.
Ci sono altri momenti in cui una scena non funziona e non hai
l’energia per capire il perché non vada”.
3. Adam Driver ha trascorso
una settimana in ritiro spirituale. Per potersi
immedesimare meglio nel ruolo, Adam Driver ha trascorso una
settimana a St. Buenos, un ritiro dei gesuiti che si trova a St.
Asaph, vicino a Prestatyn, nel Galles. L’attore, che ha condiviso
l’esperienza insieme ad Andrew Garfield, co-protagonista del film, non
ha parlato per una settimana, seguendo le regole del ritiro, per
poter avere un’idea della spiritualità necessaria per i ruoli.
Adam Driver: Kylo Ren
4. Adam Driver conosce
l’arco narrativo di Kylo Ren. Recentemente, durante
un’intervista, Adam Driver ha rivelato di aver avuto tutte le
informazioni che riguardassero il suo personaggio, ovvero Kylo Ren, per tutto l’arco della storia, cioè
da Episodio VII e Episodio IX. L’attore, infatti, ha ammesso di
conoscere tutto l’arco narrativo così da potersi concentrare sul
cammino di Kylo.
5. Per Adam Driver girare
Star
Wars è come girare un film indipendente. Qualche anno
fa, in occasione dell’uscita de Il risveglio della Forza,
Adam Driver dichiarò che non gli era sembrato di girare un
blockbuster. Per lui l’esperienza non è stata diversa da quella di
un film indipendente, poi il film, girato da J.J. Abrams, girava intorno ai personaggi ed
alla storia: gli effetti speciali venivano ben dopo.
Adam Driver: film
6. Adam Driver: i film e la
carriera. Dopo essersi laureato alla Julliard nel 2009 ed
essere apparso in qualche spettacolo sia Broadway che off-Broadway,
Adam Driver comincia a farsi conoscere con qualche piccolo ruolo
televisivo, come nella serie Law & Order – I due volti della
giustizia (2010) e nel film tv You Don’t Know Jack – Il
dottor morte (2010), per poi approdare, nel 2012, nella serie
che lo ha reso famoso: Girls. Parallelamente, l’attore
americano comincia a recitare in qualche ruolo minore per poi
conquistare i primi ruoli da protagonista: appare in J. Edgar (2011), Lincoln (2012), Frances Ha (2012), A proposito di Davis (2013) e Trask – Attraverso
il deserto (2013). In seguito comincia a conquistarsi ruoli
sempre più da protagonista, lavorando in Hungry Hearts (2014), Giovani si diventa (2014), Star Wars: Il risveglio
della Forza (2015), Midnight Special (2016), Paterson (2016), Silence (2016), La truffa dei Logan (2017) e The Meyerowitz Stories (2017). I suoi ultimi film sono
Star Wars: Gli ultimi Jedi (2017), L’uomo che uccise Don Chisciotte (2018) e BlacKkKlansman (2018).
7. Adam Driver è anche un
doppiatore. L’attore americano ha prestato la propria voce
diverse volte per diversi ambiti: ha lavorato al doppiaggio di un
episodio de I Simpson (2015), ai videogiochi Disney
Infinity 3.0 (2015) e LEGO Star Wars: Il risveglio della
Forza (2016) e della serie tv Star Wars Resistance
(2018).
Adam Driver: altezza e fisico
8. Adam Driver è un
ragazzone. L’attore americano è veramente altissimo: con i
suoi 191 centimetri svetta praticamente sopra tutti. Eppure, la sua
vertiginosa altezza non gli ha mai causato dei problemi
particolari, riuscendo ad interpretare tanti e diversi ruoli.
9. Adam Driver è un uomo
molto fisico. Driver ha rivelato di apprezzare molto il
suo fisico e di avere una grande disinvoltura con il suo corpo.
Mostrarsi non lo preoccupa affatto e lo fa volentieri: non ha caso
sono molti i film in cui lo si vede a petto nudo o in cui mette in
mostra il suo fisico.
Adam Driver: moglie
10. Adam Driver è
sposato. Adam Driver è sposato dal 2013 con Joanne
Tucker, una sua collega. I due, infatti, si sono
conosciuti nel 2006, quando entrambi frequentavano la scuola di
recitazione. Il loro è un amore profondo e molto romantico e non è
chiaro se abbiano dei figli: nel novembre 2018, infatti, venne
rivelata la notizia che i due avevano avuto di nascosto un figlio,
che ora avrebbe due anni. I due, però, non hanno né confermato, né
smentito.
Entusiasta, preparata, briosa:
bastano pochi scambi per capire com’è Roberta
Rigano, attrice italiana, classe ’90, molto conosciuta da
noi, dove, tra spot televisivi, televisione e teatro, si sta
costruendo una carriera solida, differenziando il suo bagaglio e
continuando a studiare, a partire dal palcoscenico, il suo
“luogo magico”.
Proprio a teatro è impegnata in
questi giorni, con uno spettacolo, “Malìa” di
Luigi Capuana e regia di Armando
Pugliese, che la riporta al suo linguaggio naturale, quel
dialetto catanese a cui è tanto legata: “Il teatro è e rimane
il luogo magico in cui noi attori mettiamo realmente a nudo la
nostra anima. È un atto d’amore e sacricificio, che mi rende felice
come nient’altro al mondo. Con Malìa rimarremo in scena fino al 17
Marzo. È un’esperienza molto importante per me, è la prima volta
che porto in teatro il mio dialetto e ne sono fiera. La musicalità
e la ricchezza del catanese è preziosa, mi sento radicata e forte
ad usare la lingua della mia terra, la lingua dei miei
nonni.”
Dal teatro agli spot pubblicitari,
Roberta sembra non lasciarsi intimorire dai diversi mezzi
attraverso i quali può esprimersi: “La pubblicità è arrivata
per gioco, accompagnavo un amico ad un casting e feci un provino
anche io. Fu la prima prova in video, credo che la mia solarità
unito al fatto che sono un’eterna entusiasta probabilmente mi ha
resa una candidata perfetta per le pubblicità. Mi diverto
tantissimo su quei set, sono i set più felici, c’è sempre una
bellissima energia!”
Ma quella che al momento è per lei
la collaborazione della quale va più fiera è quella di
Prima che la notte, in cui è stata diretta da
Daniele Vicari: “Il talento e la generosità di
Vicari lo rendono il regista con il quale ogni attore desidererebbe
lavorare: crea le condizioni più favorevoli per raccontare una
storia con cuore e arte. È stato incredibile lavorare 5 settimane
sul set a Catania con lui.” Ha detto, dichiarando però che, a
voler “sognare fortissimo”, le piacerebbe essere la protagonista di
uno dei film di Damien Chazelle: “Da Whiplash
a La la land, la sua follia, il suo senso del ritmo, il valore
evocativo delle immagini che crea nello schermo, mi esaltano. Dopo
aver visto un suo film ti viene voglia di mangiarti il
mondo.”
Ma non c’è regista o grande attore
che tenga, quando le viene chiesto chi è la persona alla quale è
maggiormente debitrice in merito alla sua passione per la musica e
la recitazione, Roberta non ha dubbi: “A mio padre. Lui da
piccola mi ha insegnato a cantare, mi ha fatto il dono della
musica. A 4 anni mi ha buttata su un palcoscenico con un microfono
ed una orchestra. Cantavo “Nel blu dipinto di blu” di Modugno…ad
oggi è il mio ricordo più bello della mia infanzia. Penso che tutto
abbia avuto inizio così, “mi dipengevo le mani e la faccia di
blu..””
Se dovesse presentarsi a qualcuno
che non la conosce e non segue il suo lavoro, Roberta direbbe:
“Sogno, amo e corro forte!”. E questo piede lesto che la
fa spostare da un set all’altro e da un impegno a quello
successivo, nelle sue parole, “un’audace sfida oltreoceano mi
aspetta per questa estate, spero che possa essere motivo d’orgoglio
per la mia isola.”
Foto Credits: Riccardo Riande, Marco
Vitali, Marco Ragaini, Rodolfo Cardarelli.
Netflix ha diffuso il secondo
trailer ufficiale di Triple Frontier, il film
diretto da J.C.Chandor (Margin Call, All
Is Lost, A Most Violent Year) e in arrivo sulla
piattaforma streaming a partire dal 13 Marzo 2019. Nel
cast Ben Affleck, Oscar
Isaac, CharlieHunnam,
PedroPascal,
GarrettHedlund,
e AdriaArjona.
Di seguito il trailer e la sinossi ufficiale:
Un gruppo di ex agenti delle
forze speciali (Ben Affleck, Oscar Isaac, Charlie Hunnam, Garrett
Hedlund e Pedro Pascal) si riuniscono per pianificare una rapina in
una zona multi-confine scarsamente popolata del Sud America.
Per la prima volta nella loro prestigiosa carriera, questi non
celebrati eroi intraprendono la pericolosa missione per loro
stessi invece che per il proprio paese. Ma quando gli eventi
prendono una piega inaspettata e minacciano di andare fuori
controllo, le loro abilità, la loro lealtà e la loro morale
vengono spinte verso un punto di rottura in un’epica
battaglia per la sopravvivenza. Diretto dal candidato all’Oscar®
J.C. Chandor (Margin Call, All Is Lost, A Most Violent Year) e
co-scritto da Chandor insieme al vincitore dell’Academy Award® Mark
Boal (The Hurt Locker, Zero Dark Thirty).
Le riprese del film si sono svolte a
Marzo dello scorso anno tra Colombia, California e Oahu, un’isola
delle Hawaii.
Triple Frontier conclude così
l’epopea di un progetto iniziato anni fa e che aveva visto prima la
rinuncia dello stesso Affleck per motivazioni legate alla sua
dipendenza da alcool. All’epoca erano stati proposti i nomi
di Casey
Affleck e Mahershala Ali, anche
loro allontanatasi dalla produzione.
Il 27 giugno 2019
arriverà nelle nostre sale Toy Story
4, quarto capitolo della serie cinematografica
lanciata nel 1995 e ventunesimo film d’animazione targato Disney
Pixar.
Di seguito tutto ciò che sappiamo, dalla storia ai
personaggi:
1Il finale sarà straziante come quello
di Toy Story 3?
Ricorderete benissimo il finale di Toy
Story 3, con il gruppo di giocattoli destinato a morire
all’interno di un inceneritore e il trauma scampato; come se non
bastasse, arrivata il momento dell’addio a Andy e il passaggio alla
nuova generazione di bambini, in una sequenza che spezzato il
cuore.
Ebbene, sembra che anche il finale di
Toy Story 4 ci riserverà qualche sorpresa, o
almeno è ciò che fanno sapere i doppiatori Tim
Allen e Tom
Hanks: “In sala di doppiaggio abbiamo dovuto
resistere all’emozione. Questa è davvero una storia incredibilmente
bella, così emozionante, divertente, grande, con un’idea
meravigliosa. Non siamo nemmeno riusciti a superare l’ultima
scena...”.
Mentre i cinema italiani hanno
ancora in programmazione Bohemian Rhapsody che celebra il mito di
Freddie Mercury e i suoi fan, arriva in sala
Un’Avventura,
la storia d’amore che omaggio invece le canzoni di Battisti
e Mogol, senza ripercorrere la strada del biopic, ma
facendo propria la lezione di quell’Across the
Universe molto apprezzato nel 2007.
Là dove l’omaggio era ai Beatles e
alla loro musica, che, di brano in brano intesseva una storia
romantica, con tanto di titolo del film o di nomi di personaggi che
richiamavano i titoli delle canzoni (i protagonisti si chiamavano
Jude e Lucy!). Anche in questo caso abbiamo un film musicale,
diretto da Marco Danieli, il cui titolo è una
delle canzoni più famose dei due cantautori italiani e i personaggi
rimandano immediatamente ad alcune delle loro canzoni più famose
(peccato che la presenza di una Francesca e di una Linda facciano
subito indovinare che piega prenderà la storia!).
Un’Avventura è
quindi il racconto di un amore che nasce e si concretizza, e poi si
trasforma, arrivando a toccare ogni stadio di una relazione che i
brani di Battisti-Mogol hanno cantato così bene nel corso degli
anni. Uno spaccato di storia della cultura nazionale, non solo
musicale, un posto che brani come Acqua Azzurra, Acqua
Chiara oppure 10 Ragazze per me occupano di
diritto.
Il film è attentamente coreografato
e meticolosamente interpretato da Laura Chiatti e
Michele Riondino, che sono avvezzi al canto e che
per l’occasione si cimentano anche nel ballo, peccato però che il
risultato sia in più di una occasione buffo, a tratti
involontariamente trash.
I riferimenti si sprecano, dal
tango di Roxanne da Moulin Rouge, al tip tap sotto
la pioggia, omaggio spiccicato a Cantando sotto la
pioggia e La la Land contemporaneamente. Non c’è dubbio
che l’operazione sia stata studiata per bene e che i riferimenti
siano chiari nella mente di chi li ha messi in scena e nelle
intenzioni degli esecutori, tuttavia il risultato è goffo.
Non c’è la teatralità di Luhrman,
la regia di
Chazelle, né l’eleganza di Gene Kelly o
l’attenzione con cui Julie Taymor ha raccontato
una storia snodandola sulle note dei baronetti inglesi. E anche la
scrittura dei personaggi sembra oscillare tra un luogo comune e
l’altro, senza mai tracciare una vera identità a questi due
protagonisti che sono, oltretutto, circondati da figure
bidimensionali e che fanno fatica ad emergere.
L’omaggio alla grande musica della
nostra storia sarà sicuramente apprezzato dagli estimatori ma
Un’Avventura si limita ad essere soltanto un
incoraggiamento al karaoke in sala, cosa che sembra andare molto di
moda, di recente. Con buona pace delle bellissime e struggenti
canzoni protagoniste.
Da oggi 15 febbraio, arriva su
Netflix The
Umbrella Academy, la nuova serie originale della
piattaforma di streaming basata sull’omonica graphic novel
supereroistica. In occasione della presentazione alla stampa a
Londra, abbiamo intervistato Tom Hopper
e Emmy Raver-Lampman, interpreti di Luther e
Allison nello show.
The
Umbrella Academy (15 febbraio 2019) è una nuova serie
tratta dai popolari fumetti vincitori del premio Eisner, creati e
scritti da Gerard Way (frontman del gruppo My Chemical Romance),
illustrati da Gabriel Bá e pubblicati da Dark Horse Comics. La
serie, che ha per protagonisti Ellen Page, Tom Hopper, Emmy
Raver-Lampman, Robert Sheehan, David Castañeda, Aidan Gallagher,
Cameron Britton e Mary J. Blige, racconta una strana
storia: nello stesso giorno del 1989, quarantatré neonati nascono
in diverse parti del mondo, figli di donne che non si conoscono e
che fino al giorno prima non avevano mostrato segni di alcuna
gravidanza.
Sette di loro vengono adottati da
Sir Reginald Hargreeves, un industriale miliardario, che dà vita
all’Umbrella Academy e addestra i suoi “bambini” a salvare il
mondo. I suoi piani vanno però in fumo. Negli anni
dell’adolescenza, fratture interne alla famiglia portano allo
scioglimento della squadra. La morte di Hargreeves fa riavvicinare
i sei membri sopravvissuti, che ormai hanno circa trent’anni.
Luther, Diego, Allison, Klaus, Vanya e Number Five collaborano per
cercare di scoprire cosa si cela dietro la misteriosa morte del
padre. Ma la famiglia così ricomposta è nuovamente divisa dalle
personalità divergenti e dalle abilità contrastanti, oltre che
dall’imminente minaccia di un’apocalisse globale.
Dietro la maschera dell’eroe c’è
sempre un uomo con le sue fragilità e il suo essere “imperfetto”
nonostante le apparenze: è questo il caso di Steve
Rogers, che una volta assunto il siero del super-soldato e
impugnato lo scudo diventa Captain
America, uno degli eroi più amati del MCU.
Ecco di seguito 10
curiosità sul personaggio che solo i veri fan
conosceranno:
1Il suo compleanno ricorre il 4
Luglio
Captain America è nato il
4 luglio, Giorno dell’Indipendenza americana,
aneddoto che non fa che aumentare il senso di patriottismo
intrinseco nella figura che ha combattuto per il paese contro
Hitler e altri nemici.
La
scelta del compleanno è quindi adeguata, così da rappresentare i
migliori ideali d’America.
Le riprese dello standalone su
Vedova Nera inizieranno a giugno nel Regno Unito,
e Blue Bayou dovrebbe essere il titolo
di lavorazione del film affidato alla regia di Cate
Shortland e che vedrà di nuovo Scarlett
Johansson nei panni dell’eroina del MCU.
Questo nome non sembra dirci granché
sulla trama, essendo una canzone scritta da Roy Orbison e
riadattata dalla country rocker Linda Ronstadt nel 1977
raggiungendo il terzo posto nella classifica Hot 100 di
Billboard.
La prima sinossi riporta:
La nascita di Vedova Nera (alias
di Natasha Romanova) dipende dal KGB, un’organizzazione che la
spingerà a diventare il suo ultimo soldato: quando l’URSS cade a
pezzi, il governo cerca di uccidere l’agente segreto a New York,
dove lavora come freelance operativa. È lì che ritroveremo Natasha,
emigrata da quindici anni dopo la caduta dell’Unione
Sovietica.
Vedova Nera sarà a tutti gli effetti
un viaggio nel “passato” del MCU (come Captain
Marvel, ambientato in un’epoca mai esplorata
all’interno dell’universo condiviso). Lo
standalone riprenderà quindi le sorti
di Natasha Romanoff quindici anni dopo
la caduta dell’Unione Sovietica negli Stati Uniti ed è evidente che
si piazzerà in un momento della timeline antecedente
a Iron Man 2.
Come suggerito da alcune
indiscrezioni, il villain potrebbe essere un uomo di etnia non
identificata che si aggira intorno ai quarant’anni. Sfogliando la
storia dell’eroina nei fumetti, un personaggio che corrisponde a
questa descrizione è il Guardiano Rosso,
soldato russo tra i più amati dai fan; oppure potrebbe trattarsi
di Taskmaster, supercriminale mercenario
capace di duplicare perfettamente i movimenti di chiunque e
infiltrato nello SHIELD. Possibile, vista l’ambientazione in
Europa, anche la presenza di Night Raven,
apparso nella graphic novel Fury / Black Widow: Death
Duty. Viene inoltre menzionato che gli studios sono in
cerca di un’attrice di 50 anni che possa interpretare un villain
secondario.
Il giorno di San
Valentino è stato prescelto come il giorno in cui il mondo
finirà, almeno secondo la mitologia di
Ghostbusters. Non sembra un caso, quindi, che
proprio nel giorno di San Valentino sia stata diffusa la lista
ufficiale dei personaggi che vedremo in Ghostbusters
3, di Jason Reitman.
A seguito delle notizie che le
riprese del progetto inizieranno a maggio, il film (senza ancora un
titolo ufficiale) porterà avanti la continuity cinematografica
originale di Ghostbusters e seguirà le avventure di quattro giovani
adolescenti – due ragazzi e due ragazze – che indagheranno su
eventi soprannaturali in una piccola cittadina.
Senza nome (ragazzo protagonista
1): 13 anni. Un teorico della cospirazione appassionato di
fantasy.
Senza nome (ragazza protagonista
1): 12 anni. Una bambina di scienza che ha difficoltà a connettersi
con gli altri a livello emotivo, ha difficoltà a comprendere i
sentimenti e non è consapevole di quanto possano essere dolorosi a
volte i suoi commenti.
Senza nome (ragazzo protagonista
2): 12 anni. Pallido, capelli scuri, occhi blu penetranti,
lineamenti aquilini, zigomi alti, è prodigioso, brillante, arguto,
testardo, e rimane scherzoso nonostante le difficoltà. È un
brillante risolutore quando è sotto pressione, si trova a suo agio
con la tecnologia e ha una elevata facilità di risoluzione dei
problemi.
Senza nome (ragazza protagonista
2): 13 anni. Amante del divertimento, un po’ testa vuota. Sempre
curiosa, incantata, intontita.
Le descrizioni sono accompagnate
anche una breve sinossi che è un po’ più specifica, ma non fornisce
molti dettagli sulla trama del film: Una famiglia si trasferisce in
una casa in una piccola città, dove apprende di più in merito a
quelli che sono i segreti di questo nuovo posto.
Non è molto chiaro come questi nuovi
personaggi si legheranno ai film originali, o se questi giovani
nuovi Ghostbusters useranno la stessa attrezzatura per catturare i
fantasmi utilizzata dal team originale. Tuttavia, vale la pena
notare che l’Ecto-1 è stata
protagonista nel primo teaser del film.
Reitman sta dirigendo una
sceneggiatura che ha co-scritto con il regista Gil
Kenan, che ha diretto il film animato del 2006
Monster House, che a sua volta raccontava di un
giovane adolescente che indagava su una casa infestata dal
soprannaturale.
Non c’è stata ancora alcuna conferma
in merito alla partecipazione al film della squadra originale
(Bill Murray, Dan Aykroyd ed Ernie
Hudson). Tutti e tre hanno però partecipato in minima
parte al film del 2016, mentre questo nuovo film dovrà affrontare
l’assenza di Harold Ramis, uno dei quattro originali
Acchiappafantasmi e co-creatore del franchise, scomparso nel
2014.