La breve
esperienza di Dakota Johnson nella
versione americana di The
Office è stata apparentemente il
“periodo peggiore” della sua
vita. La 34enne è
apparsa in un recente episodio di Late Night
with Seth Myers,dove ha fatto un viaggio nel suo
passato con il conduttore.
Durante la
chiacchierata, Dakota ha ammesso che il suo piccolo ruolo nel
finale del 2013 quasi non valeva la pena e che la sua esperienza
non era quella che si aspettava. Per disfare le valigie, la
star di Madame
Web ha rivelato per la prima volta che
amava lo spettacolo “così tanto” e quando le è stato chiesto di
partecipare, è stato un ovvio “sì”.
Tuttavia,
secondo Dakota Johnson, è stato “il
periodo peggiore della mia vita” per una serie di ragioni.
Uno, nonostante il suo ruolo fosse solo minore, è stata richiesta
sul set molto più a lungo del necessario.
Anche se
inizialmente pensava che avrebbe dovuto “presentarsi, per circa
mezza giornata“, The Officesi è rivelato un impegno molto più grande di quanto si
aspettasse. “Sono stata lì per due settimane,
e sono a malapena presente nel fottuto spettacolo“, ha
ricordato.
Nel
frattempo, Dakotaha anche fatto luce sull’ambiente scomodo sul set, a causa
del fatto che alcuni dei membri del cast di lunga data non andavano
d’accordo in quel momento. “Erano
tristi“, ha confessato, prima di aggiungere: “E inoltre,
c’erano strane dinamiche che erano andate avanti negli ultimi 10
anni.”
Dakota ha poi spiegato che “alcune
persone non si parlavano“, il che la rendeva imbarazzante come
nuova arrivata. Ha detto: “Sono arrivata come, ‘Hahaha, sono
così entusiasta di essere qui‘, e nessuno voleva parlare
con me, a nessuno fregava un ca**o.“Ed ero
come sullo sfondo di tutte queste scene, faxando cose“, ha
concluso.
“Certi amori non finiscono,
fanno dei giri immensi e poi ritornano”, cantava Antonello
Venditti in Amici mai, uno dei suoi brani più famosi. Una
frase che rispecchia a pieno il rapporto di Emma e
Dexter, protagonisti già conosciuti nel
2011 con il filmOneDay diretto da Lone Scherfig, che
Netflix
ripropone in formato seriale con l’omonimo titolo. Sempre loro al
centro di una storia in cui amore e dolore si intrecciano, e il
tempo e la lontananza invece di separare avvicinano sempre più,
perché ci sono alcuni legami destinati a esistere (e resistere)
nonostante la vita prenda pieghe diverse. One
Day, la serie, doveva
essere il momento, o meglio l’occasione, per focalizzarsi su
concetti e incastri su cui, per questioni di lunghezza, il
lungometraggio precedente non si era potuto soffermare, scavando
nelle profondità d’animo dei personaggi e cogliendone le sfumature
più nascoste.
Un’operazione però non del tutto
riuscita, e lo diciamo a malincuore, considerato che le carte in
regola per essere un prodotto di assoluto valore narrativo le
aveva, ma non ha saputo sfruttare al meglio le sue potenzialità e
distaccarsi da quelle narrazioni romantiche in cui si è detto già
tutto e allo stesso identico modo. Neanche i protagonisti, astri
nascenti del panorama cinematografico britannico, sono riusciti a
sollevare le sorti di One Day, che come spiegheremo in questa
recensione fatica a brillare, soffocato in primis da uno script che
non esalta né gli attori – Leo Woodal (Dexter) e
Amika Mod (Emma) – né il contenuto
trasposto dal romanzo di David Nicholls.
One Day, la trama
15 luglio 1988, Edimburgo. Emma e
Dexter hanno raggiunto una delle prime tappe più importanti della
vita: la laurea. Ballano, bevono, si divertono nel cortile
dell’università dopo aver tagliato il traguardo, prima di pensare a
ciò che sarà il domani, fatto di responsabilità e lavoro.
Soprattutto perché il domani, almeno per Emma, segna l’ingresso
nell’età adulta, un passaggio che la porterà a raggiungere, magari,
uno dei suoi sogni più grandi: vivere di scrittura. Sono giovani,
Emma e Dexter, sono pieni di speranze, idee, desideri e proprio in
quella calda notte di divertimento puro si incontrano e hanno un
momento di intimità insieme, che però non sfocia nell’atto
sessuale.
Si baciano sì, ma parlano anche del
futuro, su ciò che diventeranno. Dopo quella sera, i due si
ripromettono di vedersi, ma per una strana coincidenza del destino
si incontreranno nuovamente solo ogni 15 luglio successivo, che
andrà a scandire non solo il tempo che passa e la loro crescita
personale, ma anche il loro rapporto, diventato un’amicizia
indissolubile nonostante le loro differenti personalità, ambizioni
e ceti sociali. Fino a quando, ad un certo punto, l’amore non bussa
alla porta…
Credit-Netflix
Una narrazione che non va da
nessuna parte
Sin dal primo episodio di
One Day ci si rende conto che nei
confronti del materiale cartaceo di partenza non ci si è voluti
quasi per nulla discostare, preferendo al contrario – e purtroppo –
seguirne pedissequamente gli eventi in maniera fin troppo
didascalica e noiosa. Nessuna licenza poetica, e quanto pare
nemmeno la voglia di esprimere una propria visione
artistica riguardo l’opera da cui la serie saccheggia ogni
minimo particolare senza però da una parte elaborarlo per il medium
televisivo, e dall’altra lasciare spazio a una fresca o quanto meno
studiata messa in scena, trasformandosi invece nel solito racconto
dall’estetica patinata – e facilmente scartabile – già visto in
piattaforma.
Non aggiunge niente di nuovo,
One Day, neppure rispetto al “fratello
gemello” del 2011, seppur il formato seriale dia modo – per tempi e
linguaggi – di poter approfondire certi aspetti tematici, come
poteva essere in questo specifico caso la storia di crescita di due
giovani che maturano insieme nonostante la distanza, i rapporti di
amicizia, l’amore che va oltre l’estrazione sociale, l’alcolismo di
Dexter o la determinazione di Emma nel trovare il proprio posto nel
mondo e far avverare i suoi sogni, andandoli tuttavia a sacrificare
tutti.
Argomenti, in realtà veri e propri
pilastri della narrazione, che avrebbero meritato un’attenzione in
più e soprattutto un impegno maggiore da parte dei vari comparti
tecnico-artistici, presentando invece dialoghi dalla bassa
qualità, scarni di contenuto e per nulla incisivi, una
regia poco ispirata ed episodi dal minutaggio breve – pur essendo
14 – che parlano di tutto non soffermandosi mai davvero su niente
che possa innalzare la portata drammatica e amorosa della serie, o
dare tridimensionalità ai protagonisti con i quali non si crea un
ponte empatico a tal punto da restare coinvolti emotivamente a
pieno nel finale.
Il risultato è un’occasione mancata
su ogni fronte: da un lato la possibilità di raccontare una
generazione che si evolve, le difficoltà che si incontrano lungo il
cammino, la caducità dell’esistenza, dall’altro regalare un
prodotto che pur parlando d’amore non si fermasse allo stereotipo –
lui bello, ricco e biondo, lei umile e sfortunata, che pensa siano
troppo diversi – ma guardasse oltre, superando un confine che
ancora forse per questo genere di opere non si è pronti a
scavalcare.
Jimmy Kimmel si
avvia verso Hollywood e verso il Dolby Theatre nello spot degli
Oscar 2024, ma lo fa in compagnia di Weird Barbie
(Kate McKinnon). Lo show man che torna sul palco
per presentare la serata dei 96ª Oscar si lascia
trascinare in uno spot che omaggia chiaramente Barbie
di Greta Gerwig, con tanto di cenno alla polemica
per la mancata nomination a Gerwig alla regia
e con la collaborazione non solo di McKinnon, ma anche di
America Ferrera e
Ryan Gosling, entrambi nominati per il film.
Disney Branded Television ha
annunciato di aver dato il via libera alla seconda stagione della
serie di successo Piccoli
Brividi per Disney+. Prodotta da Sony Pictures Television,
la nuova stagione sarà composta da otto episodi e presenterà un
nuovo capitolo della saga di “Piccoli Brividi“ con un tocco
antologico: una storia, un’ambientazione e un cast nuovi di zecca
basati sulla serie di libri di R.L. Stine, bestseller mondiali di
Scholastic. La notizia è stata annunciata durante il Television
Critics Association Winter Press Tour 2024 che si è tenuto a
Pasadena, in California.
Nella prossima stagione, due
fratelli adolescenti scoprono una minaccia nella loro casa. Da quel
momento si innescano una serie di eventi che li porterà a svelare
un mistero oscuro. Esplorando l’ignoto, i due si ritroveranno
invischiati nella storia di cinque adolescenti che scomparvero
misteriosamente nel 1994.
“Il pubblico di tutto il mondo
si è innamorato dei brividi, delle emozioni, del cuore e
dell’umorismo della serie, che l’ha resa uno degli show più visti
di Disney Branded Television dello scorso anno“, ha dichiarato
Ayo Davis, president, Disney Branded Television. “Non vediamo
l’ora di immergerci ancora di più nella brillante mente di R.L.
Stine e di collaborare ancora una volta con Sony Pictures
Television, Scholastic Entertainment e il nostro fantastico team
creativo per portare un mistero completamente inedito su Disney+ per la seconda
stagione“.
“Siamo incredibilmente
orgogliosi del lavoro dei nostri sceneggiatori, dei produttori, del
cast e della troupe e della visione che hanno portato nella prima
stagione, apprezzata da una nuova generazione di fan assieme a
quelli che sono cresciuti nell’iconico mondo di R.L. Stine“,
ha dichiarato Katherine Pope, president of Sony Pictures Television
Studios. “Come quando si apre un nuovo libro della serie
“Piccoli Brividi”, non vediamo l’ora di vedere come gli
sceneggiatori ribalteranno le aspettative esplorando la serie con
un taglio antologico. Grazie a Disney Branded Television, che
rimane un partner costante in questo viaggio meravigliosamente
spaventoso“.
Pubblicata da Scholastic negli Stati
Uniti, “Piccoli Brividi” è una delle serie di libri più vendute di
tutti i tempi, con oltre 400 milioni di libri stampati in 32
lingue. Nicholas Stoller (I Muppet) e Rob Letterman
(Pokémon: Detective Pikachu) hanno sviluppato la serie e
sono produttori esecutivi, insieme a Hilary Winston
(Community), Neal H. Moritz (il franchise di Fast &
Furious), Iole Lucchese (Clifford – Il grande cane
rosso) di Scholastic Entertainment, Pavun Shetty (The
Boys), Conor Welch (Platonic), Caitlin Friedman
(Acquasilente) di Scholastic Entertainment ed Erin
O’Malley (New Girl). La prima stagione di Piccoli
Brividi è ora disponibile in streaming su Disney+.
Dopo il successo avuto a dicembre
con My
Demon e La Creatura di Gyeongseong, Netflix Corea è pronta a
far parlare di nuovo di sé con un nuovo intenso thriller
psicologico che, ispirandosi allo stile registico dei
grandi maestri Bong Joon-ho (Parasite,
Snowpiercer) e Park Chan-wook (Decision
to Leave, Old Boy), esplora il sottile e
controverso confine tra giusto e sbagliato, buono e
cattivo, portando sul piccolo schermo una storia intrisa di
drammi sociali e dilemmi morali.
Scritta da Kim Da-min e diretta da
Lee Chang-hee, A Killer Paradox (titolo originale 살인자ㅇ난감)
è composta da 8 episodi (di circa 50 minuti) ed è
basata sull’omonimo Naver webtoon di Kkomabi. La
serie è disponibile dal 9 febbraio su Netflix.
A Killer Paradox Trama
Lee Tang,
interpretato da Choi Woo-shik (Parasite,
Our Beloved Summer), è un giovane universitario che – dopo
esser stato congedato dalla leva militare – si ritrova immerso in
una profonda apatia e insoddisfazione a causa
della mancanza di ambizioni e prospettive sul futuro.
Mentre sogna di partire per il
Canada o l’Australia con la speranza di riscattarsi socialmente e
non gravare più sulla sua famiglia, trascorre le giornate tra il
suo squallido e minuscolo appartamento e il lavoro part-time in un
(non sempre tranquillo) minimarket locale.
A Killer Paradox | In foto l’attore Choi Woo-shik (Lee
Tang).
Il noioso mondo di Tang viene
improvvisamente sconvolto una sera, quando si trova invischiato con
due uomini ubriachi e molesti. Dopo una violenta lite, Tang,
sopraffatto da uno scatto d’ira, uccide
accidentalmente uno di loro colpendolo in testa.
Spaventato e confuso, si rifugia in casa cercando di costruirsi un
solido alibi per ingannare la polizia ed evitare la prigione.
Tuttavia, poche ore dopo, accade l’impensabile: Tang scopre che
l’uomo ucciso era in realtà un pericoloso serial killer e che,
sorprendentemente, la polizia non trova prove che possano
collegare lui.
Pur non essendoci sue tracce, però,
il determinato detective Jang Nan-gam,
interpretato dal magnetico attore Son Suk-ku
(Sense8,
The Roundup, My Liberation Notes), inizia ad
avvicinarsi al giovane sempre più finché, a causa di un pericoloso
e minaccioso testimone, Tang si macchia di un nuovo inaspettato
omicidio da cui parte così un tragico e inquietante
“effetto domino della morte”.
Un mondo senza giustizia né eroi
Bullismo, corruzione, abusi di
potere, violenze sessuali, suicidi e tradimenti. A Killer
Paradox raccoglie i temi più dolorosi, critici e
problematici della società contemporanea – e soprattutto
di quella sudcoreana – per mescolarli a una storia in cui
la linea sottile che divide bene e male è così labile e
confusa da non lasciar spazio né a santi né eroi.
Quando Tang incontra il
solitario nerd Roh-Bin (Kim Yo-han), si convince di aver
finalmente compreso il suo destino nel mondo: quello di
giustiziere, un vigilante in grado di estirpare tutti quegli
individui che seminano odio, sofferenza e terrore. Seguendo
solamente i suoi impulsi, Tang elimina senza alcuna esitazione e
con altrettanta crudeltà assassini e criminali, guadagnandosi agli
occhi di Roh-Bin il titolo di un moderno Batman, un eroe con cui,
idealmente, forma un’alleanza sotto il nome “Only for
Heroes”, col fine di portare giustizia dove la
polizia non è riuscita a farlo.
A Killer Paradox | In foto l’attore Son Seok-koo nei panni del
detective Jang.
Ma per quanto Roh-bin si sforzi a
voler credere negli eroi, nessuno dei protagonisti agisce spinto da
un puro e sincero desiderio di giustizia. Tang, il detective
Nan-gam, il ricercato Song Chon (altro
protagonista chiave, interpretato da Lee Hee-Jun,
già visto recentemente in Badland Hunters) e lo stesso Roh-bin non sono alla
ricerca di giustizia, ma vendetta. Ognuno di loro,
infatti, porta con sé i profondi e tormentati segni di un
mondo che li ha calpestati, abbandonati, traditi e
rinnegati.
Una orrorifica e grottesca festa visiva
Al di là del cast di talenti e della
trama accattivante, che sotto alcuni aspetti ricorda il k-thriller
poliziesco Vigilante di Disney Plus con
Nam Joohyuk, la bellezza della serie di Lee Chang-hee risiede in
particolar modo nella maestria della regia e del
montaggio, elementi che giocano un ruolo fondamentale nel
creare un’esperienza visiva unica e avvincente per
il pubblico.
Attraverso l’uso sapiente delle
tecniche cinematografiche, infatti, A Killer Paradox
coinvolge lo spettatore in un “viaggio
noir” che – tra realtà, intimismo e
onirismo – riesce a trasmettere emozioni profonde e
contrastanti. Inoltre, la narrazione incalzante e frenetica
produce un climax di tensione e suspense che
ammalia e rapisce lo spettatore, mantenendo viva l’attenzione e
l’interesse fino all’ultima scena.
A Killer Paradox – In foto (da sinistra a destra) Choi Woo-shik e
Son Seok-koo.
Nonostante la mancanza di un
esaustivo approfondimento psicologico dei protagonisti, A
Killer Paradox si rivela un cocktail allucinante di
adrenalina e critica sociale che, insieme alla particolare
tecnica cinematografica e alla narrazione frenetica, riesce a
consacrarsi come la prima grande uscita Netflix sudcoreana del
2024.
Collider ha appreso che
Lilly Wachowski ha gli occhi puntati sul suo
prossimo progetto. Il sito rivela che Wachowski dirigerà
Trash Mountain, che avrà come protagonista
Caleb Hearon, una stella nascente nel mondo della
commedia. Il casting per il progetto è attualmente in corso sotto
l’occhio vigile del produttore Colin Trevorrow,
forse meglio conosciuto per il suo lavoro alla regia di
Jurassic World e Safety Not
Guaranteed, la cui società di produzione Metronome
Film Co. sta attualmente sviluppando numerosi progetti,
tra cui il film di fantascienza Atlantis per
Skydance, e la commedia poliziesca ambientata a Londra Deep Cover,
recentemente annunciata, entrambe destinate ad Amazon. Il film è
prodotto insieme a Eddie Vaisman e Julia
Lebedev alla Sight Unseen.
Hearon ha scritto la sceneggiatura
insieme a Ruby Caster e guiderà il progetto. La
storia segue un ventenne gay di Chicago che deve tornare nelle zone
rurali del Missouri per affrontare la morte di suo padre, un
accumulatore ossessivo che ha lasciato una casa piena di oggetti,
alcuni di valore e altri meno, da riorganizzare. Si dice che sia
una sceneggiatura divertente, calda ed emozionante a cui sia
Lilly Wachowski che Trevorrow si sono
immediatamente legati, impegnandosi a realizzarla.
Il progetto segnerà il debutto alla
regia da solista di Lilly Wachowski per un
lungometraggio e la sua prima volta dietro la macchina da presa da
Jupiter Ascending del 2015. Il suo lavoro più
recente è stato quello di showrunner, sceneggiatrice e regista di
Work in Progress, andato in onda per due stagioni
su Showtime e interpretato da Abby McEnany e
Julia Sweeney. Lilly è, ovviamente, conosciuta
soprattutto per il suo lavoro pionieristico nei
film Matrix con sua sorella Lana. La coppia ha
scritto e co-diretto i primi tre film dell’iconica trilogia,
con Lana che si è assunta la responsabilità esclusiva di
The Matrix Resurrections del 2021.
“Quando il mio amico Caleb
Hearon mi ha inviato “Trash Mountain”, ho colto al volo
l’opportunità di dirigerlo. Così bello, triste e divertente! La
rappresentazione e le storie queer sono vitali in questo momento in
cui veniamo spinti sempre più ai margini. I nostri fantastici
scrittori, Caleb e Ruby, sono una luce splendente in tutta questa
pericolosa oscurità”, ha detto Wachowski, in una dichiarazione
a Collider. Trevorrow ha aggiunto: “Caleb Hearon e Ruby Caster
sono veri originali e Lilly Wachowski è una leggenda vivente. Sono
follemente fortunato a chiamarli collaboratori e amici.”
Caleb Hearon è una
stella nascente nel mondo della commedia. Attualmente lavora come
sceneggiatore per Risorse umane di Netflix, uno
spin-off di Big Mouth. Nel 2020, è stato nominato
uno dei migliori comici da tenere d’occhio da Variety e Just For
Laughs lo ha nominato uno dei loro New Faces: Creators.
È anche apparso come guest star in
Work in Progress di Wachowski, ed è apparso in
Fargo di FX, oltre ad apparire accanto a
Phoebe Waller Bridgers nel video musicale di MUNA
per la canzone “Silk Chiffon”.
Wes Ball ha deciso
di intraprendere un compito davvero impegnativo raccontando
Il Regno del Pianeta delle Scimmie. E
per creare qualcosa di davvero epico, è meglio coinvolgere qualcuno
che abbia già lavorato su poemi epici in precedenza. Beh, non c’è
niente di più grande di Avatar nel cinema
contempo. Ecco perché Ball ha reclutato Josh
Friedman come sceneggiatore ideale per firmare la
sceneggiatura della storia che voleva raccontare.
Recentemente, Ball ha parlato con un
gruppo di giornalisti durante una visita nella sala di montaggio,
alla quale ha partecipato Meredith Loftus di
Collider. Ball
ha raccontato delle conversazioni con i produttori Rick
Jaffa e Amanda Silver, che avevano appena
finito di lavorare su Avatar con Friedman e lo ha
suggerito come sceneggiatore ideale per il prossimo film del
franchise. Friedman ha affermato che il film che Ball voleva fare
era simile a un film di Akira Kurosawa.
Uno dei giornalisti presenti ha poi
chiesto se il film avesse utilizzato la tecnologia Volume, resa
famosa dal lavoro svolto su The Mandalorian.
Tuttavia, Ball ha rivelato che Avatar era più una
linea guida per la produzione del film, poiché la tecnologia
utilizzata era nettamente diversa.
“Non abbiamo usato la tecnologia
di The Mandalorian. Tutto quello che abbiamo fatto è stato il
volume mocap, che è, questo è il punto, è diventato confuso. Una
volta il volume era solo un livello mocap. E ora Volume è diventato
Il palco sullo schermo 3D di Mandalorian quindi ora le tecniche si
confondono. Ma non è quello. Non abbiamo fatto niente di tutto ciò.
Fondamentalmente abbiamo girato sul posto come puoi vedere lì o
completamente in CG, siamo più vicini ad ‘Avatar’ come tecnologia
che a ‘The Mandalorian’.”
Tutto quello che sappiamo su Il
Regno del Pianeta delle Scimmie
La sinossi ufficiale di
Il Regno del Pianeta delle Scimmie (Kingdom of the Planet of
theApes) riporta:
“Alcuni gruppi di scimmie non hanno mai sentito parlare di
Cesare, mentre altri hanno distorto il suo insegnamento per
costruire imperi fiorenti.In questo scenario, un leader
delle scimmie inizia a schiavizzare altri gruppi per trovare la
tecnologia umana, mentre un’altra scimmia, che ha visto il suo clan
essere preso in ostaggio, intraprende un viaggio per trovare la
libertà. Una giovane donna umana, intanto, diventa la chiave per la
ricerca di quest’ultimo, anche se ha dei piani tutti
suoi.”
Il regista Wes Ball dà nuova vita
all’epico franchise ambientato diverse generazioni dopo il regno di
Cesare, in cui le scimmie sono la specie dominante che vive in
armonia e gli umani sono costretti a vivere nell’ombra. Mentre un
nuovo tirannico leader delle scimmie costruisce il suo impero, una
giovane scimmia intraprende uno straziante viaggio che la porterà a
mettere in discussione tutto ciò che conosceva sul passato e a fare
scelte che definiranno un futuro sia per le scimmie che per gli
umani.
Il Regno del Pianeta delle Scimmie è diretto da Wes
Ball (trilogia di Maze Runner) ed è interpretato da
Owen Teague (It), Freya
Allan (The Witcher), Kevin
Durand (Locke & Key), Peter
Macon (Shameless) e William H.
Macy (Fargo). La sceneggiatura è di Josh
Friedman (La guerra dei mondi), Rick Jaffa & Amanda Silver
(Avatar: La Via dell’Acqua) e Patrick Aison
(Prey), basata sui personaggi creati da Rick Jaffa &
Amanda Silver. Il film è prodotto da Wes Ball, Joe Hartwick Jr.
(Maze Runner), Rick Jaffa, Amanda Silver e Jason Reed
(Mulan), mentre Peter Chernin (trilogia de Il
Pianeta delle Scimmie) e Jenno Topping (Le Mans ’66 – La
grande sfida) sono i produttori esecutivi.
L’esplosivo trailer di Deadpool 3, ufficialmente confermato come
Deadpool &
Wolverine, ha mostrato diversi personaggi ad oggi
sconosciuti, tra cui l’agente della TVA Mr.
Paradox, un nuovo personaggio del MCU con un’origine e un set di
poteri molto specifici. Il primo trailer del film,
ricco di riferimenti ad altri progetti Marvel, mostra
Wade Wilson venire preso in custodia dalla TVA,
apparentemente reclutato per una missione speciale. Tra i vari
elementi di interesse vi è appunt Mr. Paradox, personaggio che
sembra ricoprire un ruolo molto importante nel film. In attesa di
poter sapere di più a riguardo, scopriamo qualcosa in più su di lui
grazie a ciò che ci dicono i fumetti.
1Chi sono i TVA del MCU?
L’Autorità per le Variazioni Temporali è stata
introdotta per la prima volta nella stagione 1 di Loki e da allora è diventata il punto focale della
linea temporale al centro della Saga del Multiverso del MCU.
Lo show spiega come l’organizzazione sia stata creata dalla
variante di
Kang,Colui che Rimane, per mantenere la Sacra
Linea Temporale “potando” le linee temporali ramificate create
dalle varianti che si discostano dalla sequenza di eventi ordinata
da Colui che Rimane. I Cacciatori della TVA sono fortemente
presenti nel trailer di Deadpool
3. Dagli eventi della seconda stagione di Loki,
tuttavia, la TVA ha il compito di coltivare nuove linee temporali
(e non distruggerle), il che solleva molti interrogativi sulle
motivazioni della TVA in Deadpool &
Wolverine e su ciò che Mr. Paradox potrà richiedere al
protagonista.
Ben Mendelsohn ha avuto un ruolo fondamentale
in Rogue One: A Star
Wars Story nei panni del principale antagonista del
film, Orson Krennic, il direttore della ricerca
sulle armi avanzate per l’esercito imperiale. Il suo personaggio ha
fatto una brutta fine sul pianeta Scarif, insieme al resto dei
protagonisti del film. Ma solo perché personaggi del calibro di
Cassian Andor di Diego Luna sono morte sulle spiagge sabbiose
del pianeta, non significa che la loro storia sia finita. Luna è
tornato nell’acclamata serie Andor,
ambientata prima degli eventi di Rogue One.
Quindi, se può tornare lui, perché non anche Krennic?
In un’intervista con Maggie
Lovitt di Collider, per promuovere il suo ruolo
in The New Look di Apple TV+, alla star australiana è stato chiesto
della prospettiva di riprendere il suo ruolo in Andor,
che si era concluso due giorni all’epoca dell’intervista in
questione. Mendelsohn, chiaramente di umore allegro, si è mostrato
molto cauto all’idea di partecipare alla serie, senza però
escludere nulla. Alla luce di quello che ci si aspetta dalla
seconda stagione, un cameo di un ufficiale imperiale di alto
rango avrebbe sicuramente molto senso.
“Oh, Andor? Sì, voglio dire,
forse? Non è finita? Pensavo che avessero circa cinque anni per
andare avanti”, ha detto l’attore. “Ascolta, penso che
Rogue One sia venuto fantastico. Quindi, aspetta. L’hanno già
girato?”. Ha continuato scherzando: “Beh, voglio dire, chi
lo sa in quel caso? Forse racconteranno semplicemente un retroscena
di Krennic, ma dovranno girarlo velocemente o usare molta CGI, sai?
Krennic il Giovane, o qualcosa del genere, e poi troveranno
qualcuno più economico per interpretarlo, ne sono sicuro. Potrei
essere lì come consigliere per aiutare l’attore più giovane, e dire
semplicemente: “Amico… Amico. Amico!” Sai?”.
Un coinvolgimento di Ben Mendelsohn nel futuro di Andor
potrebbe essere plausibile, ma chissà in che modo Tony Gilroy e
Diego Lunadecideranno di arrivare al finale
della serie e quali percorsi far fare a Cassian.
Come vi avevamo accennato pochi
giorni fa l’ultimo numero di Empire Magazine ha celebrato e
riportato sotto i riflettori i prequel di Star
Wars e, che li si ami o li si odi, i film
sembrano aver sviluppato un nuovo apprezzamento tra i fan negli
ultimi anni.
In un estratto condiviso dal
numero, Liam Neeson spiega come le feroci
critiche a Jar Jar Binks e all’attore Ahmed Best
abbiano influenzato sia lui che
Ewan McGregor. “Ahmed era così divertente e
inventivo“, dice l’attore. “Io ed Ewan siamo rimasti
personalmente feriti e offesi dalla reazione critica al
personaggio“.
Ewan McGregor, che ha parlato apertamente delle sfide
che questi film hanno affrontato tra le dure recensioni dei fan e
della critica, ha ancora molti ricordi positivi di questa
esperienza. “Ci sono momenti in ogni sceneggiatura che
diventano come piccoli pinnacoli, che c’è l’aspettativa di colpire
emotivamente. E questo è stato uno di quelli“, dice a
proposito della fine emotiva di Qui-Gon.
“Ero così affezionato a Liam
[Neeson]. È un uomo così generoso e meraviglioso – interpretarlo è
stato facilissimo, perché lui era proprio nel momento con me, e io
ero lì con lui“.
Naturalmente, ogni grande film di
Star
Wars ha bisogno di un formidabile cattivo contro
cui contrapporre eroi come questi e, nei prequel, si trattava di
una versione più giovane dell’Imperatore Palpatine.
Durante
La vendetta dei Sith, un confronto con Mace
Windu ha visto l’allora Cancelliere rivelare i suoi veri
colori, trasformandosi nel mostruoso Sith che
sappiamo nascondersi sotto la superficie.
La rivista ha chiesto a Ian
McDiarmid di parlare di quella scena, spingendolo a
ricordare la regia “unica e selvaggia” di George
Lucas. “George [Lucas] continuava a incitarmi su
quella scena. Io gridavo: “POTERE ASSOLUTO!”. Gli ho detto: ‘Vuoi
che ne faccia qualcuna più tranquilla, perché questa è un po’
troppo?‘ George ha detto: “No, vai oltre, vai oltre!”.
Così l’ho fatto, e sembra che ne abbia mantenuto la maggior parte:
non c’è niente da fare“.
Per quanto riguarda la battuta più
iconica che ritiene di aver pronunciato nei prequel di Star
Wars, McDiarmid ha aggiunto: “Quella che [i fan]
amano di più è: “Fallo!”. La gente la adora“.
Hayden Christensen
ha
recentemente parlato del modo in cui questi film sono stati
accolti dai fan e della sua grande scena con i giovani Jedi in
Episodio III.
Con Henry Cavill protagonista di un remake
dell’amato film del 1986 con Christopher Lambert
nei panni del leggendario spadaccino Connor MacLeod,
Lionsgate ha grandi speranze per lanciare un nuovo franchise di
Highlander.
Tre sequel, una popolare serie
televisiva con Adrian Paul, un cartone animato per bambini
e un film per la TV che ha fatto da ponte tra i film di Lambert e
la serie televisiva di Paul sono tutti ispirati al film del
1986.
Parlando con cautela, Henry Cavill ha rivelato di essere un
grande ammiratore del film e della serie televisiva originale e di
essere entusiasta di approfondire la storia del franchise durante
la sua apparizione al podcast Happy Sad Confused
per promuovere il suo prossimo ruolo nella spy-comedy thriller
Argylle.
Henry Cavill ha dichiarato: “Dovrò
rispondere con molta attenzione. Ero, sono, un fan di
Highlander.
Erano film molto divertenti. Ovviamente li ho guardati quando ero
molto più giovane e da allora li ho rivisti. Ma anche la serie
televisiva. Mi è piaciuta molto la storia che c’è dietro. L’idea di
un guerriero tragico, con una storia da raccontare più che un
semplice ragazzo figo con una spada figa che fa cose fighe. E
questo va ancora più a fondo“.
Henry Cavill ha esitato a divulgare qualsiasi
materiale prima che la Lionsgate fosse pronta a farlo perché non si
sa se interpreterà Connor, il personaggio principale della
serie televisiva Duncan MacLeod, o un membro del clan
MacLeod completamente nuovo.
All’inizio del 2023, Stahelski
aveva detto: “Penso che ora abbiamo alcuni elementi molto
buoni. Il trucco è che quando hai la tagline ‘ce ne può essere solo
uno’, non puoi uccidere tutti al primo colpo“.
Ha poi dichiarato: “La nostra
storia coinvolge molti degli stessi personaggi e cose del genere.
Ma abbiamo anche inserito elementi di tutte le serie televisive e
stiamo cercando di fare un po’ un prequel, un’ambientazione di The
Gathering, in modo da avere spazio per far crescere la
proprietà“.
“Stiamo cercando di fare un po’
un prequel, una preparazione a The Gathering. Quindi, abbiamo
spazio per far crescere la proprietà. Abbiamo idee per giorni su
come creare i personaggi più belli e farne uno show televisivo
epico. Penso solo che sia una mitologia ricca, ricca“.
Highlander
segue una storia fittizia che afferma l’esistenza di immortali,
nascosti nella società normale. Essi devono cacciare e uccidere
altri immortali decapitandoli in una gara nota come L’Adunata, che
vedrà l’ultimo immortale rimasto conquistare il potere supremo.
Sebbene le origini della gara non
siano mai state spiegate esplicitamente, il franchise in genere
sostiene che gli immortali sono esistiti fin dall’alba dei tempi e
che la gara tra loro deve rispettare solo tre regole ferree:
Con la crescita e l’espansione del
MCU, è sempre più
frequente che i personaggi vengano messi da parte per un periodo di
tempo significativo. Per esempio, la miniserie Moon
Knight ha debuttato il 30 marzo 2022 e si è
conclusa il 4 maggio dopo sei episodi. Da allora, non si è parlato
molto della prossima apparizione del Marc Spector/Steven
Grant interpretato da Oscar Isaac.
Parlando con The Geek House Show,
Oscar Isaac ha detto che, sebbene i Marvel
Studios possano avere i loro piani, lui ha sicuramente i suoi
desideri per quanto riguarda la prossima apparizione del
personaggio.
Isaac ha detto: “Ho pensato che
ci fosse un’opportunità interessante con i Midnight Sons. Ci sono
personaggi così interessanti e ora che abbiamo gettato le basi per
scoprire chi sono Marc, Steven e Jake, potrebbe essere
un’opportunità interessante vederlo come parte di una squadra e
quale sarebbe la dinamica. Quindi penso che sarebbe eccitante, per
me, spero proprio che ci sia spazio per esplorare questa
possibilità“.
Nonostante ciò che il gioco di
ruolo tattico del 2022 sviluppato da Firaxis Games vorrebbe far
credere, la formazione tipica dei Midnight Sons,
letteralmente Figli della Mezzanotte è composta da Blade,
Morbius, Ghost Rider e Hannibal King come membri
chiave della squadra. Il Dottor Strange è sempre un membro
della squadra e un consulente.
Con un indice di gradimento
dell’86% su Rotten Tomatoes e un punteggio aggregato di 7,65/10 da
oltre 200 recensioni, Moon
Knight è in realtà una delle serie Marvel
Disney+ recensite
più favorevolmente fino ad oggi.
È sorprendente che non sia stata
annunciata una seconda stagione. Il dettaglio chiave sul futuro di
Moon
Knight potrebbe essere il fatto che, per assicurarsi
Oscar Isaac, la Marvel si è rifiutata di
fargli firmare un contratto che richiedeva più apparizioni.
Nell’ottobre del 2022, al New York
Comic Con, Oscar Isaac ha confermato di aver iniziato a
parlare con la Marvel di ulteriori apparizioni, ma non è mai stato
annunciato un accordo ufficiale.
Naturalmente, con i
recenti commenti dell’amministratore delegato della
Disney Bob Iger sul suo desiderio di vedere
la Marvel ridurre il numero di progetti e concentrarsi sui suoi
franchise più forti, è lecito chiedersi cosa verrà abbandonato, in
particolare per quanto riguarda la produzione Disney+ della
Marvel.
Secondo voi, dove apparirà Moon
Knight? Sarà un personaggio di supporto in un altro
progetto dell’eroe principale del MCU o riceverà una seconda
stagione? C’è anche la possibilità che non compaia di nuovo prima
di Avengers 5 o di Avengers: Secret Wars.
Proprio alla fine del trailer,
mentre Wolverine (Hugh Jackman)
sta per “aiutare” Wade (Ryan
Reynolds) ad alzarsi, si vede per terra un fumetto di
Secret
Wars. Resta da vedere se questo avrà a che fare con la
trama o se è semplicemente qualcosa che fa parlare i fan, ma il
problema in questione potrebbe essere significativo.
Il numero 5 della serie di
Jonathan Hickman è incentrato su Beyonder e Molecule
Man e sul loro ruolo nella creazione/cancellazione del
Multiverso.
Questo potrebbe avvalorare le voci
secondo cui Deadpool &
Wolverine servirà come una sorta di reboot per il
Marvel Cinematic Universe o, per lo meno, farà
alcune importanti correzioni di rotta per gettare le basi per il
film Avengers:
Secret Wars. Date un’altra occhiata al
trailer qui.
Deadpool &
Wolverine riunisce il protagonista Ryan Reynolds con Shawn Levy, regista di
Free Guy e The Adam Project, che ha firmato la regia
dell’atteso progetto. Hugh Jackman
uscirà finalmente dal suo pensionamento da supereroi per riprendere
il ruolo di Wolverine. Sebbene i dettagli
ufficiali della storia di Deadpool &
Wolverine, con protagonista Ryan Reynolds,
non siano infatti ancora stati rivelati, si presume che la trama
riguarderà il Multiverso. Il modo più semplice per i Marvel Studios di unire la
serie di film di Deadpool – l’unica parte del
franchise degli X-Men sopravvissuta all’acquisizione
della Fox da parte della Disney – è stabilire che i film di
Reynolds si siano svolti in un universo diverso.
Ciò preserva i film degli X-Men
della Fox nel loro universo, consentendo al contempo a Deadpool e
Wolverine, di nuovo interpretato da Hugh Jackman,
viaggiare nell’universo principale dell’MCU. Nel film saranno poi presenti anche personaggi
presenti nei primi due film di Deadpool, come Colossus e
Testata Mutante Negasonica. Da tempo, però, si vocifera che anche
altri X-Men possano fare la loro
comparsa nel film, come anche alcuni altri supereroi della
Marvel comparsi sul
grande schermo nei primi anni Duemila, in particolare il Daredevil di Ben
Affleck.
Una voce recente afferma che anche
Liev Schreiber
sia presente riprendendo il suo ruolo Sabretooth. Di certo,
Morena Baccarin
(Vanessa), Karan Soni (Dopinder), Leslie
Uggams (Blind Al), Rob Delaney (Peter) e
Shioli Kutsuna (Yukio) torneranno tutti nei panni
dei rispettivi personaggi, e a loro si uniranno i nuovi arrivati in
franchising Emma Corrin (The Crown) e Matthew
Macfadyen (Succession), i cui ruoli sono ancora
segreti. Un recente report afferma inoltre che la TVA di Loki,
incluso l’agente Mobius (Owen Wilson) e
Miss Minutes, saranno coinvolti nel film. Deadpool &
Wolverineuscirà nei cinema il 26 luglio
2024.
La première mondiale di Madame
Web ha avuto luogo ieri sera e, mentre Dakota Johnson e
Sydney Sweeney hanno rallegrato il tappeto rosso
con la loro abbagliante presenza, la reazione di coloro che hanno
visto il film non è stata buona.
Sony Pictures ha diffuso un
solo trailer per il suo nuovo film Marvel che, quasi immediatamente, è
diventato una fonte di meme piuttosto che un’anteprima che avrebbe
dovuto suscitare entusiasmo tra i fan dei fumetti.
Ci sono state speranze che
Madame Web potesse superare le aspettative,
soprattutto con un cast impressionante, costumi da supereroi e un
regista con esperienza nei fumetti, ma le prime reazioni sembrano
abbastanza lontane da quello che potrebbe essere un film
soddisfacente. Le reazioni finora sono state incredibilmente
negative.
“#MadameWeb è un pasticcio
imbarazzante. Attrici di talento sprecate probabilmente nel peggior
film di fumetti che abbia mai visto. Pieno di dialoghi atroci,
editing imbarazzante e struttura complessivamente ridicola. Sono
rimasto seduto lì sconcertato, scena dopo scena, pensando che
qualcuno lo abbia approvato. I meme lo riscatteranno.
Anche se sono rimasto deluso,
guarda il film con i tuoi occhi e fatti una tua opinione🙏🏻 per te
alcuni aspetti positivi potrebbero superare quelli
negativi🤷🏻♂️
Cose che mi piacciono: -L’umorismo di Dakota Johnson -l’estetica dei primi anni 2000 (le ragazze ragno
cantano/ballano “Toxic” di Britney Spears e lo fanno bene) -Adam Scott” – Chris
Parker
“#MadameWeb è un film goffo, mal
scritto, disordinato e sciatto, ricco di editing e performance
mediocri. Anche se aveva una cinematografia solida e un concetto
interessante, non è stato possibile salvarlo a causa della sua
pessima esecuzione. La recensione completa uscirà alle 9:00. 🕸️”
–The Hollywood
Handle
“Ci sono alcuni enormi passi
falsi in #MadameWeb dal punto di vista della storia/fumetto. Dal
momento che qualcuno che ha tutte le varianti di copertina di THE
OTHER e SPIDER-VERSE, Ezekiel su Morlun continua il problema che ho
con gran parte dei film adiacenti di Spider-Man di Sony. Ma
rispetto a Morbius…” –K.E.V.I.N.
Fenix
“Purtroppo non sono stato
intrattenuto con successo. #MadameWeb è un susseguirsi di occasioni
mancate e sprecate e non solo per ovvi motivi…” – Darth Ro
La trama e il cast di Madame Web
Madame Web è la storia delle origini
di una delle eroine più enigmatiche dei fumetti Marvel.
Dakota Johnson interpreta la protagonista,
Cassandra Webb, un paramedico di Manhattan con poteri di
chiaroveggenza. Costretta a confrontarsi con alcune rivelazioni del
suo passato, stringe un legame con tre giovani donne destinate a un
futuro straordinario ma che dovranno sopravvivere a un presente
pieno di minacce.
Madame
Web è basato su un personaggio del mondo dei
fumetti Marvel creato da
Dennis O’Neil e John Romita Jr.
Il film è diretto da S. J. Clarkson
(Orange Is the New Black, Jessica
Jones, Anatomy of a Scandal) da una
sceneggiatura di Claire Parker e S. J.
Clarkson e interpretato da Dakota Johnson, nel ruolo di protagonista,
insieme a
Sydney Sweeney, Celeste O’Connor, Isabela
Merced, Tahar Rahim, Mike Epps,
Emma Roberts e Adam Scott. Madame
Web sarà nelle sale italiane dal 14 febbraio 2024
prodotto da Sony Pictures e distribuito da Eagle Pictures.
Preparatevi a vedere molto di
Isabela Merced nei prossimi anni. Dopo aver
recitato in Dora e la città d’oro perduta, la
vedremo in Madame
Web nel ruolo di Araña. Apparirà poi in Alien:
Romulus in un ruolo non rivelato, prima di partecipare
alla
seconda stagione di The
Last of Us nel ruolo di Dina, l’interesse
romantico di Ellie.
Il tutto culminerà con
l’apparizione di Isabela Merced in Superman:
Legacy di James Gunn nel ruolo della
feroce guerriera Thanagariana, Hawkgirl. Parlando con The Hollywood
Reporter, Isabela Merced ha descritto brevemente come è
stato il processo di screen test per Superman:
Legacy.
“Sono stata diretta da [Gunn]
durante il provino di [Superman: Legacy], perché ho fatto il
provino per questo. Ho avuto modo di fare [il provino] con gli
altri compagni di cast, ed è stato davvero bello. È stato molto
professionale; è stato quasi come un vero e proprio giorno di
riprese“, ha raccontato Merced a THR.
“Quindi ho già imparato molto
sul suo processo, e quest’uomo… ha il meglio del meglio che lavora
per lui e lavorano insieme da così tanto tempo che spetta solo a me
rovinare tutto”. L’attrice ha poi aggiunto che si sta
impegnando per dare ai fan la versione di Hawkgirl che
meritano.
“Spero di riuscire a capire e a
prendere appunti, di continuare ad allenarmi e di essere in salute
durante tutto questo. Allora sarò in grado di dare ai fan la
performance che meritano“.
Superman: Legacy, tutto quello che sappiamo sul
film
Superman:
Legacy, scritto e diretto da James Gunn, non
sarà un’altra storia sulle origini, ma il Clark Kent che
incontriamo per la prima volta qui sarà un “giovane reporter” a
Metropolis. Si prevede che abbia già incontrato Lois Lane e,
potenzialmente, i suoi compagni eroi (Gunn ha detto che
esistono già in questo mondo e che l’Uomo di domani non è il primo
metaumano del DCU). Il casting,
come già detto, ha portato alla scelta degli attori David Corenswet
e Rachel
Brosnahan come Clark Kent/Superman e Lois Lane.
Il film è stato anche descritto
come una “storia
delle origini sul posto di lavoro“, suggerendo che una
buona parte del film si concentrerà sull’identità civile di
Superman, Clark Kent, che è un giornalista del Daily Planet.
Secondo quanto riferito, Gunn ha consegnato la prima bozza della
sua sceneggiatura prima dello sciopero degli sceneggiatori, ma ciò
non significa che la produzione non subirà alcun impatto in
futuro.
“Superman: Legacy è il vero
fondamento della nostra visione creativa per l’Universo
DC. Non solo Superman è una parte iconica della tradizione DC,
ma è anche uno dei personaggi preferiti dai lettori di fumetti,
dagli spettatori dei film precedenti e dai fan di tutto il
mondo”, ha detto Gunn durante l’annuncio della lista DCU. “Non vedo
l’ora di presentare la nostra versione di Superman, che il pubblico
potrà seguire e conoscere attraverso film, film d’animazione e
giochi”. Superman:
Legacy uscirà nelle sale l’11 luglio 2025.
Durante una sessione di domande e
risposte sulla sua carriera tenutasi domenica al Santa
Barbara International Film Festival, Mark Ruffalo, candidato all’Oscar 2024 per
Povere
Creature, sembrava aver confermato il ritorno di
Hulk in Captain America: Brave New World della
Marvel. Alla domanda diretta della
moderatrice Anne Thompson, Ruffalo ha annuito e ha detto: “Sì”.
“Puoi parlarne?” chiese Thompson. “Sì”, ha detto Ruffalo. “Sarà
fantastico!”
Purtroppo, secondo diverse fonti,
Ruffalo in realtà non sarà in Brave New World. In occasione dell’intervista
quindi, Mark Ruffalo ha pensando che la domanda fosse relativa al
“prossimo film Marvel”, non alla sua presenza nel film.
Ciononostante, la risposta di
Ruffalo è diventata virale sui social media, soprattutto perché ha
contribuito ad alimentare le aspettative diffuse dei fan secondo
cui Harrison Ford, che
interpreta il presidente Thaddeus “Thunderbolt” Ross nel film
accanto al supereroe titolare interpretato da Anthony Mackie, si trasformerà anche in Red
Hulk.
L’equivoco si aggiunge alla
leggendaria reputazione di Ruffalo per le gaffe delle pubbliche
relazioni legate alla Marvel. Ha accidentalmente spoilerato il
finale di Avengers:
Infinity War durante un’intervista con “Good
Morning America” nel luglio 2017. Ha accidentalmente trasmesso
in live streaming i primi 20 minuti di Thor:
Ragnarok su Facebook dalla première mondiale del film
nel Ottobre 2017. E ha accidentalmente spoilerato il finale di
Avengers:
Endgame nell’aprile 2019.
Durante la sessione di domande e
risposte allo SBIFF, Ruffalo ha parlato a lungo di come ha portato
i personaggi di Hulk e il suo mite alter ego Bruce Banner
dall’essere in guerra tra loro alla ricerca di un modo per vivere
insieme in armonia – un arco narrativo a cui aveva pensato. Dopo
che Kevin Feige gli ha chiesto: “Cosa faresti
se avessi un film indipendente su Hulk?”, Ruffalo ha spiegato:
“Gli ho risposto: ‘Mi piacerebbe trasformarlo da maniaco
furioso in personaggio integrato’. E lui ha detto: ‘OK, lo faremo
nel corso di quattro film. Non vi daremo mai un “Hulk”
autonomo.’”
Quello che sappiamo sul film
Captain America: Brave New World
Captain America: Brave New World riprenderà da
dove si è conclusa la serie Disney+The Falcon and the
Winter Soldier, seguendo l’ex Falcon Sam Wilson
(Anthony Mackie)
dopo aver formalmente assunto il ruolo di Capitan America. Il
regista Julius Onah (Luce, The Cloverfield
Paradox) ha descritto il film come un “thriller
paranoico” e ha confermato che vedrà il ritorno del Leader
(Tim Blake Nelson), che ha iniziato la sua
trasformazione radioattiva alla fine de L’incredibile Hulk
del 2008.
Secondo quanto riferito, la star di
Alita: Angelo della BattagliaRosa
Salazar interpreta la cattiva
Diamondback. Nonostante dunque avrà degli elementi
al di fuori della natura umana, il film riporterà il Marvel Cinematic
Universe su una dimensione più terrestre e realista, come già
fatto anche dai precedenti film dedicati a Captain America. Ad ora,
Captain America: Brave New World è indicato come uno
dei titoli più importanti della Fase 5.
Lisa, membro delle
Blackpink, si è unita al cast
della terza stagione di The
White Lotus, lo apprendiamo da Variety. La pop star verrà
accreditata con il suo nome, Lalisa Manobal, nella
terza stagione della serie di successo della HBO.
Come per tutti i casting della terza stagione, il suo ruolo è stato
tenuto nascosto. La produzione di The
White Lotus inizierà a febbraio a Koh
Samui, Phuket e dintorni, e
Bangkok, Tailandia. I dettagli esatti della trama
sono tenuti nascosti, a parte il fatto che questa stagione seguirà
un nuovo gruppo di ospiti in una proprietà del resort White
Lotus.
L’ampio cast comprende già:
Leslie Bibb, Dom Hetrakul,
Jason Isaacs,
Michelle Monaghan, Parker Posey, Tayme Thapthimthong, Christian
Friedel, Morgana O’Reilly, Lek Patravadi, Shalini Peiris, Carrie
Coon, Francesca Corney, Nicholas Duvernay, Arnas Fedaravičius,
Natasha Rothwell, Walton Goggins, Patrick Schwarzenegger, Aimee Lou
Wood, Sarah Catherine Hook e Sam
Nivola.
Il ruolo di Manobal in The
White Lotus segnerà il suo debutto come attrice. Al
momento è il secondo membro delle Blackpink ad
apparire in una serie della HBO. Jennie (accreditata come
Jennie Ruby Jane) ha fatto il suo debutto come
attrice nel film drammatico The Idol, presentato
in anteprima nel giugno 2023.
Blackpink, formato
da Jisoo, Jennie, Rosé e Lisa, è uno dei gruppi musicali più famosi
al mondo. Hanno debuttato nell’agosto 2016 con il singolo album
“Square One” sotto la YG Entertainment. Il loro singolo “Boombayah”
ha raggiunto il primo posto nella classifica Billboard World
Digital Songs, stabilendo il record come video musicale di debutto
più visto di un gruppo coreano. Sono diventate il gruppo K-pop
femminile più alto in classifica nella Billboard Hot 100 con
“Ddu-Du Ddu Du”, raggiungendo il numero 55, e sono state il primo
gruppo femminile K-pop ad entrare e in cima alla classifica degli
artisti emergenti di Billboard. Il gruppo ha successivamente
collaborato con artisti come Dua Lipa, Lady Gaga, Cardi
B e Selena Gomez.
Quando inizia la produzione della
terza stagione di The White Lotus?
La produzione della terza stagione
di The
White Lotus inizierà il mese prossimo e le riprese si
svolgeranno a Bangkok, Phuket e Ko Samui. Per quanto riguarda la
storia, al momento non si sa molto della trama della terza stagione
di The
White Lotus.
The
White Lotusè stato un successo per la HBO. La prima
stagione, girata alle Hawaii, ha ricevuto 11 nomination ai 74°
Primetime Emmy Awards, vincendone cinque, tra cui Outstanding
Limited or Anthology Series. La seconda stagione, girata in Italia,
ha ottenuto 12 nomination ai 75° Primetime Emmy Awards, con la
vittoria di Jennifer Coolidge come miglior attrice non protagonista
in una serie drammatica.
Anche quest’anno la cinquina porta
su schermo una grande varietà di temi, narrazioni e scelte
estetiche. Una varietà che proviamo ora a ripercorrere, analizzando
singolarmente ogni pellicola e provando a capire quale, tra le
candidate, sia la grande favorita per il premio finale.
1Chi vincerà?
L’appuntamento è dunque fissato per la nottata tra il 10 e l’11
marzo, al solito Dolby Theatre, per la 96esima edizione dei
prestigiosi
Academy Awards.
E, come abbiamo già sottolineato, l’attesa per la scoperta del
vincitore cresce di giorno in giorno. Ma quali sono le nostre
previsioni? Quale film, tra i 5 candidati, ha maggiori possibilità
di portare a casa l’ambita statuetta?
Come già abbiamo anticipato il favorito dell’edizione corrente
sembra essere Il ragazzo e l’airone di
Hayao Miyazaki.
Un film che è una sorta di testamento artistico di uno dei registi
più iconici del mondo animato giapponese e internazionale. E che
dunque, oltre allo smisurato valore artistico, porta con sè l’idea
di un intero percorso ormai alle battute finali.
Spider-Man: Across the Spider-Verse
sembra essere l’unico vero rivale del cartone nipponico. La sola
pellicola che possa davvero rompere le uova nel paniere di
Miyazaki.
Tuttavia, sebbene vi sia più di una buona ragione per consegnare il
premio nelle mani di
Sony,
la divisione a metà del film – che troverà per l’appunto una sua
conclusione solo nel prossimo
Beyond the Spider-Verse
– potrebbe far propendere l’Academy
a premiare
Il ragazzo e l’airone,
con la consapevolezza di poter “rimediare” in occasione del terzo
capitolo dedicato a Miles Morales.
Tutto però è ancora in gioco. Non resta che attendere e godersi una
nottata da Oscar.
Da quando si sono accesi i motori di
Fast & Furious, nel lontano 2001, la
saga è cresciuta film dopo film, arrivando ad essere uno dei
franchise più redditizi della storia del cinema. Inizialmente
incentrata sulle corse d’auto, la serie ha progressivamente mutato
le proprie caratteristiche. Film dopo film si sono infatti aggiunti
elementi che l’accomunano sempre di più ai fortunati filoni di film
action e di spionaggio. Ormai iconica, la saga ha negli anni visto
crescere l’apprezzamento del pubblico. Questo attende infatti come
un vero e proprio evento l’uscita di ogni nuovo capitolo. Tra i più
apprezzati si annovera Fast & Furious 5
(qui la recensione),
uscito al cinema nel 2011 per la regia di Justin
Lin.
Ormai iconica, la saga ha negli anni
visto crescere l’apprezzamento del pubblico, il quale attende come
un vero e proprio evento l’uscita di ogni nuovo capitolo. Dal primo
capitolo, che guadagnò poco più di 200 milioni, si è infatti
passati con gli ultimi titoli ad incassi che superano il miliardo.
Ad oggi, la saga vanta un incasso complessivo di quasi 6 miliardi
di dollari. Come già accaduto, inoltre, anche questo quinto
capitolo ha visto l’ingresso di personaggi inediti, interpretati da
grandi attori hollywoodiani sempre più attratti dall’indiscutibile
fascino che ormai la saga può vantare. Questo quinto capitolo diede
così nuovo lustro alla saga, affermandosi come uno dei suoi
maggiori successi.
Con un budget di 125 milioni di
dollari, questo arrivò a guadagnarne circa 626 a livello globale. A
partire da Fast & Furious 5, inoltre, si introduce la
tanta adrenalina in più che caratterizzerà anche i successivi film.
Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente
utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a
questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile
ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e
al cast di attori. Infine, si elencheranno anche
le principali piattaforme streaming contenenti il
film nel proprio catalogo.
La trama di Fast & Furious
5
Il quinto film della saga si apre
con Brian O’Connor intento a lasciare il ruolo di
poliziotto per aiutare l’amico Dominic Toretto ad
evadere di prigione. Insieme a Mia Toretto, i due
si rifugiano poi a Rio de Janeiro, in casa di un amico di vecchia
data. Questi, in cambio dell’ospitalità, propone loro un colpo
facile e dal gran guadagno. Si tratta di rubare alcuni automobili
di lusso insieme ad un gruppo di malviventi locali. Dominic, Brian
e Mia, capiranno però ben presto di essere caduti in una trappola
particolarmente pericolosa, che li porterà ad essere incolpati
della morte di alcuni agenti DEA.
Tale evento porta l’infallibile
agente Luke Hobbs a mettersi sulle tracce della
banda di Toretto. Insieme alla collega Elena Neves
intraprenderà dunque la propria caccia, con l’obiettivo di
consegnare i criminali alla giustizia. Per potersi salvare da
quella situazione, Dominic, Brian e Mia dovranno riuscire a
dimostrare la colpevolezza del criminale Hernan
Reyes, entrando in possesso prima di lui di un chip
contenente una serie di dati relativi ai traffici illegali, i quali
valgono milioni di dollari. Avranno però bisogno di ricomporre la
squadra per poter portare a termine la loro missione. Per
dimostrare la loro innocenza, però, dovranno riuscire anche a
convincere di questa il temibile Hobbs.
Fast & Furious 5: il cast
e i personaggi del film
Ancora una volta il protagonista
assoluto è Vin Diesel, nei
panni dell’ormai iconico Dominic Toretto. Come sempre, l’attore ha
sfoggiato anche in questo caso un’invidiabile forma fisica, che gli
ha permesso di prendere personalmente parte a molte delle più
spericolate sequenze del film. Paul Walker
torna invece a vestire i panni di Brian O’Connor. Per l’occasione,
egli si è allenato in particolare nell’attività del parkour,
eseguendo molte delle acrobazie più spericolate senza l’uso di
controfigure. Tyrese Gibson è
Roman Pearce e Jordana
Brewster interpreta Mia Toretto. Sung
Kang ricopre il ruolo di Han Seoul-Oh, mentre Matt
Schulze è Vince. Tego Calderon interpreta
Tego Leo, e Don Omar è Rico Santos.
A partire da questo film viene
introdotto il personaggio di Luke Hobbs. Su suggerimento di una fan
che aveva affermato di voler vedere recitare insieme Diesel e
Dwayne Johnson,
quest’ultimo finì con l’ottenere la parte. L’attore, già noto per
il suo possente fisico, si è sottoposto ad un allenamento ancor più
massiccio e intensivo, così da raggiungere una forma fisica mai
avuta prima. L’attrice Elsa Pataky
interpreta invece l’agente Elena Neves, ruolo per cui si è a sua
volta preparata seguendo un addestramento speciale e imparando a
maneggiare le armi. L’attore Joaquim de Almeida
era invece incerto sull’accettare il ruolo del villain Hernan
Reyes, temendo di venire identificato solo con tale tipologia di
ruolo. Dopo una conversazione con il regista decise però di
accettare.
Fast & Furious 5: le auto
presenti nel film
Come al solito, in Fast &
Furious 5 sono presenti numerose spettacolari auto, usate
talvolta come semplice mezzo di lusso, talvolta come “strumento”
per incredibili acrobazie. Insomma, anche in questo quinto capitolo
della saga le macchine sono le grandi protagoniste e di seguito si
riporta un elenco di alcuni dei modelli che presenti nel film e
l’utilizzo che di esse si fa:
Blindato Gurkha LAPV su chassis Ford F550
(Mezzo corazzato di Luke Hobbs)
BMW Serie 5 E39 1995 (guidata da un uomo di
Reyes durante la rapina al primo deposito)
Chevrolet Corvette Stingray Grand Sport del
1965 (Terza ed ultima auto scesa dal treno, al volante
Dom, finirà in un fiume qualche secondo dopo.)
Opel Meriva (taxi che porta Roman alla “base
operativa”)
De Tomaso Pantera GTS (Prima auto scesa dal
treno, al volante Vince)
Dodge Challenger SRT8 2010 Widebody (Auto di
Dom nella scena finale)
Dodge Charger 1970 (scena dell’evasione,
guidata da Brian e poi da Dom all’arrivo a Rio, verrà distrutta dal
blindato dell’agente Luke Hobbs)
Dodge Charger SRT8 (presenti a decine, la
maggior parte sono della Polizia, due sono quelle che trainano la
cassaforte e molte sono state distrutte)
Dodge Ram (degli uomini di Reyes. Una
danneggiata durante l’imboscata a Hobbs, l’altra distrutta dalla
cassaforte lanciata da Dom)
Ducati Streetfighter (Guidata da Gisele Yashar
quando arriva alla “base operativa”)
Ford Econoline 1983 (guidato da Tego e Rico
durante le operazioni di tallonamento degli uomini e dei soldi di
Reyes e da Gisele Yashar durante il furto delle Dodge Charger SRT8
dalla centrale di polizia)
Ford Galaxie 1963 (guidata da Tej Parker
quando arriva alla “base operativa”)
Ford Maverick 1973 (guidata da Han durante le
operazioni di tallonamento degli uomini e dei soldi di Reyes)
Ford GT40 1964 (Seconda auto scesa dal treno,
al volante Mia. Con un chip installato nell’impianto stereo, viene
smontata da Dom e Brian e rimontata dalla squadra di Luke
Hobbs)
GMC Yukon 2500 (Sono i due fuoristrada che
accompagnano il blindato di Luke Hobbs, entrambi distrutti)
Honda NSX (scena dell’evasione, guidata da Mia
Toretto)
Koenigsegg CCXR Edition (Sono due, di Roman
Pearce e Tej Parker nelle scene finali del film)
Lexus LFA (Guidata da Han nelle scene
finali)
Nissan 370Z (Una delle auto usate per i test
contro le telecamere di sorveglianza)
Nissan GT-R (L’auto di Brian nella scena
finale)
Il trailer di Fast & Furious
5 e dove vedere il film in streaming e in TV
Per gli appassionati della saga è
possibile fruire di Fast & Furious 5
grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei
cataloghi di Rakuten TV, Google Play, Apple TV, Now,
Infinity+, Netflix e Amazon Prime Video. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
lunedì 12 febbraio alle ore 21:20
sul canale Italia 1.
This Is Me… Now rappresenta per
Jennifer Lopez qualcosa di diverso rispetto a
quanto fatto in precedenza. Diretto da Dave
Meyers, questo film-concerto si rivela un concentrato di
musical e vicenda autobiografica che strizza l’occhio alla storia
gloriosa di questo genere. In arrivo su Prime Video il
prossimo 16 febbraio, il progetto ci è stato raccontato con grande
sincerità dalla sua sceneggiatrice, produttrice e ovviamente
carismatica protagonista.
Questo progetto è differente da qualsiasi cosa lei
abbia fatto in precedenza. Come ha avuto l’idea di trasformare
l’album in un film? E perché proprio ora?
Sono molto fiera di
averlo fatto a questo punto della mia vita. Si tratta di un’idea
ispirata da momenti molto personali. Questa storia possiede
qualcosa che va oltre la musica, e volevo esprimerlo. Sentivo di
non poterlo fare con la formula classica del video musicale, di un
promo o delle solite altre forme. Sentivo che c’era un messaggio
più grande. Così ho chiamato il regista Dave Meyers abbiamo
iniziato a parlarne, gli ho fatto ascoltare alcune canzoni e gli ho
detto che volevo farne qualcosa di diverso, ma non sapevo ancora
cosa, e questo è il motivo per cui abbiamo creato qualcosa che non
è mai stato fatto in precedenza, che non può essere inquadrato in
una categoria specifica. Dopo alcuni giorni di incontri
emotivamente stremanti Dave mi ha detto: “Questa è la storia che mi
hai raccontato, questo è ciò che dovremmo farne.” Così abbiamo
iniziato a metterlo su carta, e allo stesso tempo descriverlo ad
alcune persone. Non l’hanno davvero capito, così abbiamo dovuto
scrivere una sceneggiatura in modo che lo capissero.
I fan di Jennifer Lopez e gli
spettatori in generale lo percepiranno come un film personale, una
versione drammatizzata della sua storia. Come ha organizzato
finzione e realtà in This Is Me… Now?
Non c’è un progetto
in cui sia stata coinvolta in cui non ho messo qualcosa della mia
vita, delle esperienze personali. Come artista devi fidarti della
tua esperienza o di quelle di coloro che ti circondano. Questo film
possiede questa qualità, arriva in un momento di svolta nella mia
vita, come donna e come artista, ho potuto finalmente guardarmi
indietro e vedere le cose in cui sono riuscita, mettere quello che
sapevo di me stessa nella storia. Ci sono parti fortemente
autobiografiche e altre che invece riflettono gli stati d’animo
provocati da cose che sono successe. This Is Me… Now è un film vero e onesto, anche
quando ci siamo presi alcune licenze per favorire la narrazione
drammatica. È un mix di sincerità e voglia di fantasticare, di
essere surreali. Abbiamo creato qualcosa di emozionante e insieme
reale.
Quali musical l’hanno
ispirata nella preparazione di This Is Me… Now?
Ogni musical che
abbia mai visto, sono una grande fan di questo genere. Mia madre lo
era e praticamente ci sono cresciuta. Ma anche crescere negli anni
‘80 e ‘90 con MTV e tutti quegli incredibili video musicali
realizzati all’epoca. Rifacendoci a tutto questo siamo stati capaci
di creare qualcosa di unico. Funny Girl, West Side Story, The Music
Man, tutti i film della Disney che abbia mai visto che contengono
canzoni. Ma anche tutti i film drammatici con cui sono cresciuta.
Al giorno d’oggi ci sono molti video fatti con un budget minimo e
girati con un iPhone, è un tipo differente di produzione artistica.
Crescendo però nella Golden Age dei video e del cinema, puoi vedere
che c’era un diverso tipo di immaginazione, qualcosa che volevo
riprodurre. Dave Meyers si è rivelato il partner ideale perché
possiede un genio visivo epico: quello che ha creato con questo
film, trasformando tutte le scene in green screen nello spettacolo
che potete vedere, è qualcosa di miracoloso. Avevamo un budget
adeguato ma non i 50, 60 milioni di dollari che invece sembrano
essere stati spesi per gli effetti speciali di This Is Me… Now.
Jennifer Lopez racconta This is me… Now
Cosa può invece
raccontare delle coreografie dei vari numeri musicali?
Sono tutte
differenti tra loro, ognuna è stata tratta come un
piccolo film
indipendente. Ogni canzone ha una personalità diversa, cosĩ mi sono
affidata a diversi coreografi che ritenevamo adatti per i vari toni
delle canzoni. C’è un tributo a Cantando sotto la pioggia che mi
preoccupava davvero perché volevo farlo in maniera maggiormente
contemporanea ma non avevo mai ballato in quello stile, più vicino
alla ballata classica. Ero molto nervosa a riguardo. Ho lavorato
con una coreografa fantastica, Tessa, che mi ha fatto capire come
la cosa importante era sentire l’emozione del ballo e lasciare che
il corpo reagisse ad essa. Ha fatto un lavoro magnifico sia con me
che con la coreografia, è uno dei miei momenti preferiti del
film.
Quale è stata la sfida
maggiore nel mettere in piedi un progetto come This is
Me…Now?
Tutto è stato una
sfida. Prima di tutto far capire alla gente cosa intendevamo fare.
I conigli al computer e tutti gli effetti speciali sono stati
realizzati a tempo di record. Lo stesso vale per le prove. Abbiamo
avuto un coreografo che ha dovuto lasciarci per preparare il Super
Bowl, abbiamo dovuto trovare un sostituto in tempi brevissimi.
Anche scrivere la sceneggiatura è stata una sfida. Ogni momento in
cui siamo sentiti ad un punto morto l’abbiamo preso come una sfida
ulteriore per elevare la qualità del progetto, anche quando non
pensavamo di poterlo fare.
Senza fare spoiler,
come Jennifer Lopez è riuscita ad avere così tanti
attori famosi nei vari cameo contenuti nel film?
Anche quella è stata
una sfida. Molti sono venuti nello stesso giorno, abbiamo dovuto
girare la sequenza improvvisando e adoperando tutti i mezzi che
avevamo a disposizione. Allo stesso tempo dovevamo riscrivere i
dialoghi per adattarli alla loro personalità o al modo di recitare.
Molti di loro sono amici intimi, non posso che ringraziarli per lo
sforzo che hanno fatto. Devo ammettere che non tutti hanno capito
perfettamente cosa stessero facendo, con quei costumi strani e il
green screen. “Fidati di me, andrà tutto bene, non ti farei mai
sembrare pazzo” dicevo loro, anche se alla fine un po’ pazzi lo
sembrano… Ma alla fine tutto è andato bene, hanno visto il film e
ne sono rimasti entusiasti.
Come vede This Is Me…
Now inserirsi nel suo percorso? Rappresenta un momento di
evoluzione di Jennifer Lopez come artista?
Di solito non scrivo
sceneggiature, non è il mio lavoro. Invece Ben mi ha detto: “Guarda
che invece lo fai. Inizia a prenderci confidenza”. Sento che in
qualche modo questo film chiude un viaggio di vent’anni, un sacco
di dubbi che avevo sull’amore e sul mio essere un’inguaribile
romantica. Allo stesso tempo mostra cosa significhi entrare in una
fase della tua vita più salutare, in cui ti accetti maggiormente.
Il film mostra che ci sono stati momenti duri che non volevo
condividere, tenere per me stessa. Poi ho sviluppato la fiducia
nell’essere vulnerabile, di ammettere certe cose di fronte al
mondo. Mi ha messo a mio agio con me stessa, mi ha reso più forte.
Adesso posso iniziare una nuova fase della mia vita, come artista
ed essere umano, un nuovo capitolo tutto per me. Oggi mi sento
libera di esprimermi in maniere diverse. E ne sono
eccitata.
È disponibile il Trailer
Ufficiale di Un
altro Ferragosto, il nuovo film di Paolo
Virzì, prodotto da Lotus Production, una
società Leone Film Group con Rai
Cinema, in associazione con
Tenderstories, e distribuito da 01
Distribution, al cinema dal 7 marzo.
Seguito dell’acclamato
Ferie d’Agosto del 1996, film cult che valse a
Paolo Virzì il David di Donatello come Miglior Film, Un
altro Ferragosto vede il ritorno a Ventotene delle due
famiglie di villeggianti, i Molino e i Mazzalupi.
E che vede tra gli altri
interpreti: Gigio Alberti, Claudia Della Seta, Lorenzo
Fantastichini, Liliana Fiorelli, Raffaella Lebboroni, Milena
Mancini, Maria Laura Rondanini, Ema Stokholma, Lele Vannoli, Silvio
Vannucci.
Gli attori di “Ferie d’Agosto” durante le riprese del nuovo film
di Virzì, hanno fatto un tuffo nel passato, per raccontare
quell’esperienza speciale, fatta di risate e serate in compagnia. I
loro ricordi sono stati racchiusi in un video.
La trama di Un altro
Ferragosto
In una sera d’agosto del 1996,
nella casa di Ventotene dove il giornalista Sandro Molino
trascorreva le vacanze, la sua compagna Cecilia gli rivelò di
essere incinta. Oggi Altiero Molino è un ventiseienne imprenditore
digitale e torna a Ventotene col marito fotomodello per radunare i
vecchi amici intorno al padre malandato e regalargli un’ultima
vacanza. Non si aspettava di trovare l’isola in fermento per il
matrimonio di Sabry Mazzalupi col suo fidanzato Cesare: la
ragazzina goffa figlia del bottegaio romano Ruggero, è diventata
una celebrità del web e le sue nozze sono un evento mondano che
attira i media e anche misteriosi emissari del nuovo potere
politico. Due tribù di villeggianti, due Italie apparentemente
inconciliabili, destinate ad incontrarsi di nuovo a Ferragosto, per
una sfida stavolta definitiva.
In occasione del Television Critics
Association Winter Press Tour di Los Angeles, Disney+ ha
annunciato che la serie originale Nell –
Rinnegata debutterà con tutti gli episodi il 29 marzo
in esclusiva su Disney+.
La serie originale, composta da otto episodi, è scritta e creata
dalla sceneggiatrice vincitrice del premio BAFTA Sally Wainwright
(Happy Valley) e diretta dal regista Ben Taylor (Sex
Education).
Nell Jackson, una giovane donna
scaltra e coraggiosa, si ritrova incastrata per un omicidio e
diventa inaspettatamente la più famosa fuorilegge dell’Inghilterra
del XVIII secolo. Ma quando appare uno spirito magico chiamato
Billy Blind, Nell capisce che il suo destino è più grande di quanto
avesse mai immaginato.
Nell –
Rinnegata è interpretato da Louisa Harland (Derry
Girls) nel ruolo principale di “Nell Jackson” con Frank
Dillane nei panni di “Charles Devereux”, Alice Kremelberg in quelli
di “Sofia Wilmot”, Ényì Okoronkwo nel ruolo di “Rasselas”, Jake
Dunn in quello di “Thomas Blancheford”, Bo Bragason nei panni di
“Roxy Trotter”, Florence Keen nel ruolo di “George Trotter”; Nick
Mohammed è “Billy Blind”, Joely Richardson interpreta “Lady Eularia
Moggerhangar” e Adrian Lester “Robert Hennessey, Conte di Poynton”.
Inoltre, Pip Torrens interpreta “Lord Blancheford” e Craig
Parkinson è “Sam Trotter”.
Nell –
Rinnegata è prodotta da Lookout Point. I produttori
esecutivi sono Sally Wainwright, Ben Taylor, Faith Penhale, Will
Johnston e Louise Mutter per Lookout Point e Johanna Devereaux per
Disney+. Anche Amanda Brotchie
(Gentleman Jack – Nessuna mi ha mai detto di no) e MJ
Delaney (Ted Lasso) dirigono gli episodi. Jon Jennings è
produttore della serie e Stella Merz è produttrice.
Uno dei tanti temi su cui in Italia
ancora c’è molto da discutere è quello delle adozioni. Un tema
difficile, delicato, in quanto coinvolge bambini spesso appena nati
bisognosi di amore e protezioni. La questione si complica quando si
parla di adozioni da parte di coppie o singoli di orientamento
sessuale diverso dall’eterosessualità. Su questa questione si è
spesso speso Luca Trapanese, molto attivo nel
social e sensibilizzatore di tale dinamiche attraverso la propria
vicenda personale. Una storia, la sua, ora trasformata in film
grazie a Nata
per te, diretto nel 2023 dal regista Fabio Mollo, che aveva
già realizzato un film di simile argomento nel 2017, Il padre
d’Italia.
Egli, a partire dall’autobiografia
di Trapanese, dirige ora una commovente storia d’amore e di
paternità, focalizzandosi in particolar modo sulla lotta forsennata
di un uomo che a tutti i costi vuole essere padre e per riuscirci
sfiderà una legge vecchia e non al passo con la varietà di
espressioni e orientamenti che caratterizza l’attuale società. Il
film non vuole però tanto essere un’opera politica quanto, appunto,
espressione di quel senso di genitorialità proprio di certi
individui e su come questa “vocazione” possa presentarsi nei
momenti e nei modi più imprevisti.
Nata per
te è dunque un film di grande sensibilità che mira a
rendere ulteriormente nota una vicenda a lieto fine, con la
consapevolezza che ce ne sono tante simili ancora in attesa di una
conclusione. Motivo per cui è bene continuare a riflettere su tale
importante tematica. Prima di intraprendere una visione del film,
però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali
curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà
infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama
e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali
piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
La trama e il cast di Nata per te
Protagonisti del film sono
Luca e Alba, un uomo e una
bambina che hanno disperatamente bisogno l’uno dell’altra, anche se
il mondo intorno a loro non sembra ancora pronto a vederli insieme.
Il tribunale di Napoli è infatti alla ricerca di una famiglia per
Alba, che ha la sindrome di down e, appena nata, è stata
abbandonata in ospedale. Luca, single, omosessuale, cattolico, da
sempre mosso da un forte desiderio di paternità, lotta allora per
ottenere l’affidamento di Alba, ma il suo non rientrare nel
concetto di “famiglia tradizionale” renderà la cosa più difficile
del previsto, mettendo in evidenza le perversioni di un sistema
incapace di tutelare la vita.
Ad interpretare Luca vi è l’attore
Pierluigi Gigante, già visto nella serie
Gomorra e ora alla sua prima prova da protagonista.
Accanto a lui, nel ruolo dell’avvocatessa Teresa Ranieri vi è
l’attrice Teresa Saponangelo, nota per aver
recentemente vinto il David di Donatello come Miglior attrice non
protagonista per
È stata la mano di Dio. L’attrice Barbora
Bobulova interpreta invece la giudice Livia Gianfelici,
incaricata di prendere una decisione sul caso di Luca. Completano
il cast Alessandro Piavani nel ruolo di Lorenzo,
compagno di Luca, e Antonia Truppo in quelli
dell’infermiera Nunzia. Iaia Forte interpreta
Antonia, madre di Luca, mentre Silvio
Minichiello è Luca Trapanese giovane.
La storia vera dietro Nata per te
Come anticipato, il film è tratto
dall’omonimo libro di Luca Trapanese e si ispira
alla storia da lui narrata su come ha combattuto una lunga
battaglia legale per ottenere l’affidamento di
Alba, una neonata con sindrome di Down,
abbandonata in ospedale subito dopo il parto. È il 2017 quando ciò
accade, a Napoli. Luca, che da tempo collabora con un’associazione
che aiuta persone con disabilità, desidera da tempo diventare padre
e di fronte ad un tribunale che reputa prioritarie le adozioni per
coppie eterosessuali, accetta di poter diventare il genitore
adottivo di un bambino con “problematiche”. Venuto a conoscenza del
caso di Alba, si fa avanti per poterla adottare.
Il suo orientamento omosessuale e il
fatto che sia single sembra però porlo in fondo alla lista, mentre
tutte le altre coppie “tradizionali” a cui Alba viene proposta
continuano a rifiutarla. Aiutato da un’avvocatessa, Luca riesce poi
ad ottenere prima l’affidamento temporaneo, poi confermato in
adozione nel 2018. Alba può così acquisire il cognome Trapanese e
Luca diventa il primo uomo gay single ad adottare una bambina in
Italia. Il suo caso diventa subito oggetto di interessa da parte
dei media nazionali e internazionali e Luca sceglie infine di farsi
portavoce di chi vive quotidianamente difficoltà come quelle da lui
vissute, cercando dunque di sensibilizzare verso una maggiore
apertura sul tema delle adozioni.
Il trailer di Nata per te
e dove vederlo in streaming e in TV
Il film è presente nel palinsesto
televisivo di lunedì 12 febbraio alle ore
21:15 sul canale Sky Cinema 1. In
alternativa, è possibile fruire di Nata
per te grazie alla sua presenza sulla piattaforma
Now, alla quale basta accedere (o sottoscrivere un
abbonamento qualora non già fatto) e selezionare il film dall’ampio
catalogo a disposizione.
Secondo Collider, la
Lucasfilm starebbe pensando a una data di uscita
nell’estate del 2024 per la sua prossima serie Disney+
Star Wars: The Acolyte, che si svolge più di 100 anni
prima della trilogia prequel di Star
Wars.
La produzione del dramma
epico-scientifico guidato da Amandla Stenberg si è conclusa
ufficialmente lo scorso giugno prima dello sciopero della
SAG-AFTRA.
Star Wars: The Acolyte è scritto e prodotto
esecutivamente da Leslye Headland (Russian Doll), che sarà anche
showrunner. Insieme alla Stenberg ci sono Lee
Jung-jae (Squid
Game),
Dafne Keen (His Dark Materials), Rebecca
Henderson (Inventing Anna), Dean-Charles
Chapman (1917), Carrie-Anne Moss (The Matrix), Manny
Jacinto (The Good Place), Jodie Turner-Smith (After Yang),
Charlie Barnett (Russian Doll) e l’ex stao della
trilogia sequel di Star
Wars, Joonas Suotama, che interpreta un nuovo
personaggio sotto forma di maestro Jedi
Wookiee.
Tutto quello che sappiamo su Star Wars:The Acolyte
Star Wars:The Acolyte è l’annunciata
serie tv parte del franchise di Star Wars creata
da Leslye Headland. La serie tv è ambientato alla
fine dell’era dell’Alta Repubblica prima degli eventi dei
principali film di Star
Wars.
Star Wars:The Acolyte è ambientato
alla fine dell’era dell’Alta Repubblica in un mondo di “segreti
oscuri e poteri emergenti del lato oscuro”, circa 100 anni prima di
Star Wars: Episodio I – La minaccia fantasma (1999). Un’ex
Padawan si riunisce con il suo Maestro Jedi per indagare su una
serie di crimini, ma le forze che affrontano sono più sinistre di
quanto avessero mai previsto.
Nel cast della serie tv protagonisti sono
Amandla Stenberg come ex padawan, Lee
Jung-jae come Maestro Jedi, Manny Giacinto,
Dafne Keen come una giovane Jedi,
Jodie Turner-Smith, Rebecca Henderson
nei panni di Vernestra Rwoh, un cavaliere Jedi prodigio.
Charlie Barnett come un giovane Jedi,
Dean-Charles Chapman,
Carrie-Anne Moss come una Jedi,
Margherita Levieva, Joonas Suotamo nei panni di
Kelnacca, un maestro Jedi Wookiee.
Dai produttori delle saghe di
Jurassic Park, Bourne e Indiana Jones, è in arrivo
Twisters,
una nuova versione del blockbuster del 1996 ambientato ai nostri
giorni. Diretto da Lee Isaac Chung,
regista/sceneggiatore candidato all’Oscar per ‘Minari’, in
Twisters
sono protagonisti la candidata ai Golden Globe Daisy Edgar-Jones (La ragazza della
palude, Normal People) e Glen Powell (Tutti tranne te, Top Gun:
Maverick), due forze opposte che si uniscono per cercare di
prevedere, e possibilmente domare, l’immensa potenza dei
tornado.
Daisy Edgar-Jones veste i panni di Kate
Cooper, ex cacciatrice di uragani segnata dall’incontro devastante
con un tornado durante i suoi anni al college. Kate, che ora studia
i percorsi degli uragani al riparo nel suo ufficio di New York
City, viene spinta a tornare in campo dal suo amico Javi per
testare un innovativo sistema di tracciamento. Il suo percorso
incrocia quello di Tyler Owens (Powell), un’affascinante e
spericolata superstar dei social media che si diverte a postare le
sue avventure a caccia di tempeste con il suo gruppo: più sono
pericolose, meglio è!
Con l’intensificarsi della stagione
delle tempeste, si scatenano fenomeni terrificanti mai visti prima
e Kate, Tyler e le loro rispettive squadre si ritrovano sulla
traiettoria di molteplici sistemi temporaleschi che convergono
sull’Oklahoma centrale e che metteranno a dura prova la loro
sporavvivenza.
In Twisters
sono protagonisti anche il candidato ai Golden Globe,
Anthony Ramos (Sognando a New York – In The
Heights) nel ruolo di Javi, accanto a David Corenswet (l’imminente Superman:
Legacy), assieme ad un nuovo ed entusiasmante cast che
comprende Brandon Perea nei panni di Nope, Sasha Lane
(American Honey), Daryl McCormack (Peaky
Blinders), Kiernan Shipka (Le terrificanti avventure di
Sabrina), Nik Dodani (Atypical) e la vincitrice del
Golden Globe, Maura Tierney (Beautiful Boy).
Dalla Amblin Entertainment,
Twisters
è prodotto dal candidato all’Oscar, Frank Marshall (le saghe di
Jurassic Park e Indiana Jones) e da
Patrick Crowley (le saghe di Jurassic
Park e Bourne). Scritto da Mark L. Smith,
sceneggiatore del film candidato all’Oscar® The Revenant,
‘Twisters’ sarà nelle sale italiane a partire dal 17 luglio,
distribuito da Warner Bros. Pictures.
Il
primo trailer di Deadpool
& Wolverine presenta una serie di interessanti
riferimenti e Easter eggs a diversi film Marvel. Con numerose richiami
all’attuale franchise di Deadpool, all’universo degli
X-Men concluso dalla Fox e all’intero MCU, Deadpool &
Wolverine promette di essere un’avventura
multiversale di proporzioni epiche. Iniziando con il compleanno di
Wade Wilson, questo primo trailer di conferma che quanto compiuto
da Deadpool con i suoi viaggi nel tempo alla fine di
Deadpool 2 erano permanenti e hanno portato a serie
conseguenze. Wade si trova dunque a dover renderne conto alla
TVA, con un confronto che sembra dunque integrare Deadpool nel
MCU. A tal fine, ecco tutti i riferimenti e gli easter egg ad altri
film Marvel presenti nel primo trailer di Deadpool &
Wolverine.
1Quale versione di Wolverine combatte
Deadpool?
Il
Wolverine di Hugh Jackman compare alla fine del trailer di
Deadpool &
Wolverine. Tuttavia, non è ancora chiaro quale
variante di Wolverine si unirà al Deadpool di Ryan Reynolds. Potrebbe provenire dal
franchise X-Men della Fox, dalla Terra-838 di Doctor Strange nel Multiverso della Follia, da una
versione live-action di X-Men: The Animated Series o da
una realtà completamente nuova. Verso la fine del trailer, inoltre,
Deadpool viene anche scagliato contro
il logo semisepolto della 20th Century Fox, una forte conferma
metaforica che l’universo originale della Fox è stato probabilmente
tagliato via dalla TVA, facendo dunque suppore che queste terre
desolate siano effettivamente il Vuoto alla Fine dei
Tempi.
Sono tutte storie d’amore
quelle proposte da Netflix per questo San
Valentino. Dall’amore romantico a quello filiale,
dall’amore fraterno all’amicizia, passando per l’affetto per il
proprio pet e il dating virtuale. Se il 14 febbraio è la festa
degli innamorati, ogni sfaccettatura del più universale dei
sentimenti merita di essere raccontata.
1DATING VIRTUALE
Love Hard – film già
disponibile –
Sfortunata in amore, una ragazza di Los Angeles perde la testa per
un ragazzo della East Coast su un’app di incontri e decide di
fargli una sorpresa per le vacanze, ma scopre di essere stata
ingannata. Questa commedia romantica e spensierata racconta il suo
percorso alla ricerca dell’amore.
Sierra Burgess è una sfigata – film già
disponibile –
SIERRA BURGESS È UNA SFIGATA è una commedia romantica, una versione
moderna delle vicende di Cyrano de Bergerac ambientata alle scuole
superiori. La protagonista è Sierra (Shannon Purser), adolescente
intelligente che non rientra nella categoria superficiale di
bellezza da liceo. Uno scambio di identità, e l’inaspettata storia
d’amore che ne consegue, la obbliga a collaborare con una compagna
più popolare (Kristine Froseth) per conquistare il ragazzo di cui
si è infatuata (Noah Centineo).
Esilarante, sexy, intelligente,
romantico, con una regia e una sceneggiatura che la critica ha
definito da applausi, Hit
Man ha sorpreso e conquistato l’ultima Mostra del
Cinema di Venezia e arriverà in Italia, in sala, dal 30 maggio con
BiM Distribuzione.
Diretta dal candidato
al Premio Oscar® e vincitore del Golden Globe
Richard Linklater con protagonista Glen
Powell (reduce dal successo al box office di Tutti
tranne te) e, al suo fianco, Adria Arjona
(True Detective, Pacific Rim: La rivolta), Hit
Man è una commedia esplosiva che segna il ritorno
sul grande schermo del regista cult della
trilogia Prima dell’alba, Before
Sunset – Prima del tramonto e Before
Midnight;School of Rock e
Boyhood.
Scritto a quattro mani da Linklater
e Powell, qui anche co-produttori, il film è ispirato
all’incredibile storia vera di Gary Johnson.
Hit Man, la trama del film
Gary Johnson (Glen
Powell) è un professore di psicologia un po’ impacciato,
che vive con i suoi gatti e collabora sotto copertura per il
dipartimento di polizia di New Orleans. Quando gli viene chiesto di
fingersi un killer per sventare possibili omicidi e incastrare i
mandanti, si rivela incredibilmente abile, grazie anche ai
camaleontici travestimenti di cui è capace. La sua doppia e solida
identità viene messa in crisi dall’affascinante Madison
(Adria Arjona), che gli commissiona l’uccisione
del marito. Tra i due nasce una relazione che ribalterà ruoli e
certezze in un travolgente e intenso mix di situazioni comiche,
bollenti e pericolose…
Dopo la grande accoglienza al
Festival di Venezia, dal regista cult Richard Linklater (Prima
dell’alba, School of Rock, Boyhood), uno film dei più attesi
del 2024, tratto da un’assurda storia vera, con protagonista la
star Glen Powell (Tutti tranne te, Top Gun: Maverick) –
qui anche sceneggiatore e co-produttore insieme a Linklater – e
Adria Arjona (True Detective, Pacific Rim: La
rivolta).
La Art Director Guild divide i suoi
premi cinematografici più importanti nelle categorie Fantasy,
Periodical e Contemporanei, che sono andati rispettivamente a
Povere
Creature, Oppenheimer
e Saltburn.
Da quando il premio è stato inaugurato nel 1996, 18 volte su 27 il
film premiato dagli ADG ha vinto anche l’Oscar di categoria.
Fondata nel 1937, l’Art Director
Guild – IATSE Local 800 – rappresenta 3.300 membri che lavorano nel
cinema, nella TV e nel teatro come scenografi e direttori
artistici.
Ecco i vincitori degli ADG
Awards per l’eccellenza nella scenografia 2024:
FANTASY FEATURE FILM
Poor Things
Production Designers: James Price, Shona Heath
TELEVISION MOVIE OR LIMITED SERIES
Beef
Production Designer: Grace Yun
ONE-HOUR FANTASY SINGLE-CAMERA SERIES|
The Last of Us: “Infected”
Production Designer: John Paino
CONTEMPORARY FEATURE FILM
Saltburn
Production Designer: Suzie Davies
ONE-HOUR CONTEMPORARY SINGLE-CAMERA SERIES
Succession: “America Decides”
Production Designer: Stephen Carter
VARIETY OR REALITY SERIES Squid
Game: The Challenge: “War”
Production Designers: Mathieu Weekes, Benjamin Norman
VARIETY SPECIAL
80th Golden Globe Awards
Production Designer: Brian Stonestreet
COMMERCIALS
(Tie)
Booking.com: “Somewhere, Anywhere,” The Musical
Production Designer: Florencia Martin
Apple:
The New Macbook Pro: “Scary Fast”
Production Designer: François Audouy
HALF HOUR SINGLE-CAMERA SERIES
Reservation Dogs: “Deer Lady”
Production Designer: Brandon Tonner-Connolly
MULTI-CAMERA SERIES
Frasier: “Moving In”
Production Designer: Glenda Rovello
ANIMATED FEATURE FILM
Spider-Man: Across the Spider-Verse
Production Designer: Patrick O’Keefe
PERIOD FEATURE FILM
Oppenheimer
Production Designer: Ruth De Jong
ONE-HOUR PERIOD SINGLE-CAMERA SERIES
The Great: “You the People,” “Fun,” “Peter and the Wolf”
Production Designer: Francesca di Mottola
SHORT FORMAT & MUSIC VIDEOS
Taylor Swift: “I Can See You”
Production Designer: Ethan Tobman
È disponibile il Trailer Ufficiale
di Un
Altro Ferragosto, il nuovo film di Paolo
Virzì, prodotto da Lotus Production, una società Leone
Film Group con Rai Cinema, in associazione con Tenderstories, e
distribuito da 01 Distribution, al cinema dal 7 marzo.
Seguito dell’acclamato Ferie
d’Agosto del 1996, film cult che valse a Paolo Virzì il David di
Donatello come Miglior Film, Un
Altro Ferragosto vede il ritorno a Ventotene delle due
famiglie di villeggianti, i Molino e i Mazzalupi.
E che vede tra gli altri interpreti:
Gigio Alberti, Claudia Della Seta, Lorenzo Fantastichini,
Liliana Fiorelli, Raffaella Lebboroni, Milena Mancini, Maria Laura
Rondanini, Ema Stokholma, Lele Vannoli, Silvio
Vannucci.
Gli attori di Ferie
d’Agosto durante le riprese del nuovo film di Virzì, hanno
fatto un tuffo nel passato, per raccontare quell’esperienza
speciale, fatta di risate e serate in compagnia. I loro ricordi
sono stati racchiusi in un video (che trovate sul canale Instagram
di 01 Distribution).
Un altro Ferragosto, la trama
In una sera d’agosto del 1996, nella
casa di Ventotene dove il giornalista Sandro Molino trascorreva le
vacanze, la sua compagna Cecilia gli rivelò di essere incinta. Oggi
Altiero Molino è un ventiseienne imprenditore digitale e torna a
Ventotene col marito fotomodello per radunare i vecchi amici
intorno al padre malandato e regalargli un’ultima vacanza. Non si
aspettava di trovare l’isola in fermento per il matrimonio di Sabry
Mazzalupi col suo fidanzato Cesare: la ragazzina goffa figlia del
bottegaio romano Ruggero, è diventata una celebrità del web e le
sue nozze sono un evento mondano che attira i media e anche
misteriosi emissari del nuovo potere politico. Due tribù di
villeggianti, due Italie apparentemente inconciliabili, destinate
ad incontrarsi di nuovo a Ferragosto, per una sfida stavolta
definitiva.