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Taron Egerton: 10 cose che non sai sull’attore

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Taron Egerton: 10 cose che non sai sull’attore

Taron Egerton è uno degli attori più brillanti degli ultimi anni, capace di esprimere tantissime abilità e in grado di coniugare fascino, magnetismo, talento e tanta passione per il mondo della recitazione. La sua carriera è attiva da qualche anno e ha già fatto diversi passi da gigante, in grado di imporsi in tutti i suoi film e di interpretare diversi ruoli iconici che hanno fatto innamorare il pubblico di tutto il mondo.

Ecco, allora, dieci cose da sapere su Taron Egerton.

Taron Egerton: i suoi film

1. Ha recitato in celebri film. Dopo un po’ di esperienza maturata in teatro, Taron Egerton debutta sul grande schermo grazie al film Kingsman – Secret Service (2014). Dopo questo film di successo, la sua carriera prosegue apparendo in Testament of Youth (2014), Legend (2015), Eddie the Eagle – Il coraggio della follia (2016) e Kingsman – Il cerchio d’oro (2017). Tra i suoi ultimi film vi sono Billionaire Boys Club (2018), Robin Hood – L’origine della leggenda (2018) e Rocketman (2019). Tra i suoi prossimi progetti si annoverano invece il film Tetris e la serie In with the Devil.

2. È anche doppiatore. Oltre a comparire fisicamente davanti la macchina da presa con i film da lui interpretati, Taron Egerton ha sperimentato negli anni anche l’arte del doppiaggio, prestando la propria voce per i film d’animazione Sing (2016) e Sing 2 (2021), dove interpreta Johnny. Ha però partecipato anche al doppiaggio delle serie La collina dei conigli (2018), a quello della serie Netflix Dark Crystal: la resistenza (2019), dove dà voce al personaggio di Rian, e alla serie Moominvalley (2020).

Taron Egerton: chi è la sua fidanzata

3. Taron Egerton è fidanzato. Della vita privata di Taron Egerton non si è mai saputo più di tanto, specialmente riguardo la sua vita sentimentale. Ciò che pare certo è che l’attore sia attualmente fidanzato con Emily Thomas: i due si sono conosciuti e hanno iniziato a frequentarsi nel novembre del 2016, partecipando anche a molti eventi e red carpet. Dopo una crisi di coppia e un breve allontanamento, i due sono ritornati insieme nel febbraio del 2019 e sembra che per ora le cose vadano a gonfie vele.

taron egerton

Taron Egerton è Elton John e canta I’m Still Standing

4. Ha dato una sua personale interpretazione di Elton John. Per dar vita alla leggenda del rock Elton John, Egerton si è messo in gioco affrontando una notevole trasformazione fisica. Attraverso il trucco, questi ha infatti avuto la possibilità di cambiare alcuni dei suoi tratti somatici al fine di assomigliare di più al cantante. Lo stesso Elton John gli ha però suggerito di non imitarlo, ma di trovare una sua interpretazione del personaggio. Tale consiglio si è poi rivelato la chiave vincente, che ha permesso ad Egerton di arrivare ad ottenere importanti premi.

5. Ha cantato le canzoni di Elton John. Per poter interpretare Elton John nel migliore dei modi, Taron Egerton si è studiato le sue performance realizzate con i suoi particolari costumi, si è fatto tagliare i capelli per come li aveva l’artista negli anni di ascesa al successo e ha cantato con la sua voce i suoi brani. L’attore, infatti, è dotato di una splendida voce e ha dimostrato più volte di saper cantare, tanto da esibirsi con Elton John durante l’Aids Foundation Academy Awards Viewing Party. Particolarmente memorabile rimane l’interpretazione fatta di Egerton del brano I’m Still Standing.

Taron Egerton è su Instagram

6. Ha un profilo Instagram ufficiale. Di recente, anche Taron Egerton si è lasciato conquistare dal fascino di Instagram, tanto da aprire un proprio account ufficiale che è seguito da qualcosa come 2,4 milioni di persone. L’attore gallese ha pubblicato il suo primo post nell’ottobre 2018, quando ormai le riprese di Rocketman erano già terminate e la maggior parte delle sue foto sono proprio in riferimento a questo suo film. Ad oggi, tuttavia, ha completamente stravolto il proprio profilo, su cui rimangono solo pochi post relativi ad alcune sue attività pubbliche.

Taron Egerton in Robin Hood – L’origine della leggenda

7. Per essere Robin Hood, ha imparato ad usare l’arco. Per il film Robin Hood – L’origine della leggenda, era importante che l’attore protagonista sviluppase alcune delle abilità richieste per interpretare il ruolo di Robin Hood. Così, Taron Egerton ha davvero imparato ad usare l’arco e a scagliare frecce grazie alle lezioni intensive tenute dall’arciere danese Lars Andersen, affinché la sua interpretazione potesse essere più realistica possibile.

Taron Egerton Elton John

Taron Egerton in Kingsman

8. Per Kingsman, Taron Egerton ha cambiato stile di vita. Per potersi preparare al ruolo di Gary “Eggsy” Unwin, Taron Egerton ha dovuto lavorare molto per rimettersi in forma prima delle riprese, rendendosi conto di dover cambiare il proprio stile di vita per essere protagonista del franchise, sia a livello fisico, che alimentare. Vedere il suo corpo trasformato, è stata una bella sensazione per il giovane attore.

Taron Egerton sarà Wolverine?

9. Ha commentato le voci sul suo casting. Da diverso tempo ormai girano molti rumor che vorrebbero Egerton quale sostituto ideale di Hugh Jackman nei panni di Wolverine, il celebre mutante degli X-Men. Egerton, che si è detto lusingato da tali richieste, ha però smentito di essere stato contattato per il ruolo, anche se ha dichiarato che gli piacerebbe molto poterlo interpretare davvero. Realmente amico di Jackman, Egerton non è dunque attualmente in contatto con la Marvel, ma con l’ingresso imminente degli X-Men nell’MCU, non è escluso che possa realmente ereditare il noto personaggio.

Taron Egerton e Richard Madden

10. Hanno recitato insieme. Nel 2019 l’attore Richard Madden, noto in particolare per la serie Il Trono di Spade, ha avuto uno dei suoi ruoli più celebri grazie al film Rocketman, biopic del celebre cantante Elton John. In questo interpreta il manager musicale John Reid, il quale ha inizialmente anche una relazione con lo stesso Elton, interpretato nel film dall’attore Taron Egerton. Sul set Madden e Egerton sono diventati buoni amici, entrando in sintonia e potendo così dar vita a delle realistiche scene d’amore di cui è si è a lungo discusso.

Fonti: IMDb, Just Jared, dailymail

Doctor Strange nel Multiverso della Follia: i primi toys mostrano il costume di America Chavez

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L’abbiamo vista nel trailer e sappiamo che sarà importante nel film, al fianco di Benedict Cumberbatch; lei è America Chavez, interpretata da Xochitl Gomez, e farà il suo debutto nel MCU in Doctor Strange nel Multiverso della Follia.

Di seguito, ecco le prime immagini dei giocattoli a lei dedicati, in cui possiamo vederla “in borghese” ma con un completo da apprendista stregone disponibile!

Guarda il trailer di Doctor Strange nel Multiverso della Follia

Doctor Strange nel Multiverso della Follia vedrà Benedict Cumberbatch tornare nel ruolo di Stephen Strange. Diretto da Sam Raimi, il sequel vedrà anche Wanda Maximoff/Scarlet Witch (Elizabeth Olsen) assumere un ruolo da co-protagonista dopo WandaVision.

La sceneggiatura del film porterà la firma di Jade Bartlett e Michael Waldron. Oltre a Cumberbatch e Olsen, nel sequel ci saranno anche Benedict Wong (Wong), Rachel McAdams (Christine Palmer), Chiwetel Ejiofor (Karl Mordo) e Xochitl Gomez (che interpreterà la new entry America Chavez). Doctor Strange nel Multiverso della Follia arriverà al cinema il 4 maggio 2022. Le riprese sono partite a Londra a novembre 2020 e avranno luogo anche a New York, Los Angeles e Vancouver. Nel sequel dovrebbe apparire in un cameo anche Bruce Campbell, attore feticcio di Sam Raimi. Al momento, però, non esiste alcuna conferma in merito.

Venom 3, anticipazioni: esplorerà davvero il multiverso?

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Venom 3, anticipazioni: esplorerà davvero il multiverso?

Nell’unica scena post-crediti di Venom: La Furia di Carnage, Eddie Brock viene trasportato nel Marvel Cinematic Universe, e il palcoscenico era apparentemente pronto per uno scontro con Peter Parker. Ciò non è accaduto, anche se abbiamo incontrato il giornalista alla fine di Spider-Man: No Way Home quando è stato rimandato nel suo mondo (subito dopo aver detto che doveva andare a cercare quell’arrampicamuri).

La scelta di rimandare Eddie Brock nel suo mondo, come gli altri cattivi, potrebbe aver rimandato per adesso lo scontro con Spider-Man, ma lo “scooper” Daniel Richtman (tramite CBR) ha ora affermato che il prossimo film di Venom “esplorerà il Multiverso” con “Venom che finalmente incontra e combatte contro l’Uomo Ragno.”

In Venom: La Furia di Carnage abbiamo appreso che il simbionte conosce innumerevoli realtà (probabilmente significa che sa che Spider-Man è Peter Parker), quindi forse sarà Venom a trovare un modo per viaggiare tra i mondi? Ma l’incantesimo di Strange non gli avrebbe fatto dimenticare quella informazione?

Un pezzo del simbionte è stato lasciato nel MCU, quindi non è fuori dal regno delle possibilità che l’alieno possa usarlo per viaggiare tra i mondi… con o senza Eddie al seguito!

La teoria prevalente in questo momento è che Sony Pictures utilizzerà Venom 3 per riportare Andrew Garfield nei panni di Spider-Man. È certamente una possibilità, ma con Morbius che fa riferimento a Venom, i graffiti che raffigurano lo Spider-Man di Tobey Maguire, l’edificio della Oscorp di The Amazing Spider-Man e un cameo del cattivo del MCU Adrian Toomes (Michael Keaton), quel film potrebbe finalmente chiarire molte cose.

Chris Evans è il “re dei cameo” del 2021, toglie la corona a Matt Damon

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Chris Evans ha rubato la corona del “re dei cameo” a Matt Damon nel 2021. Fino a quest’anno, Damon è stato senza dubbio il re dei cameo di Hollywood, ma, ora che ha finito con i suoi impegni da Steve Rogers, anche Evans ha un sacco di tempo a disposizione, e lo sta usando per intrufolarsi in diversi film.

Matt Damon vanta una lunga serie di partecipazioni a sorpresa in diversi film che lo ha reso il re dei cameo per diverso tempo. Tra quelli più famosi ci sono il cameo in Thor: Ragnarok, in Unsane e in Jay and Silent Bob Reboot.

Sfortunatamente per Matt Damon, i suoi giorni in cima alla lista del re dei cameo sono giunti al termine. Chris Evans ha fatto coming out nel 2021, prima con un’esilarante apparizione in Free Guy, con Ryan Reynolds. Il cameo di Evans è durato solo un secondo, ma è stato esilarante, dal momento che compare a schermo mentre guarda la diretta di Guy, quando impugna lo scudo di Cap.

Più di recente, Evans ha fatto un cameo divertente in Don’t Look Up di Netflix nei panni dell’attore Devin Peters, che recita in un film che descrive la “storia vera” dell’imminente collisione della cometa raccontata nel film di Adam Mckay.

Sappiamo però che Matt Damon tornerà al suo “ruolo” in Thor: Love and Thunder, per cui il titolo di Chris Evans non è ancora al sicuro!

Justice League Dark: i dettagli del film mai realizzato di Guillermo Del Toro

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Guillermo Del Toro rivela i piani per quella che doveva essere la sua versione della Justice League Dark. DC Comics ha una vasta gamma di eroi e squadre a tema soprannaturale, tra cui le Sentinelle della Magia e la TrenchCoat Brigade, ma nel 2011 durante il lancio del New 52, ​​hanno raccolto un notevole successo con la Justice League Dark. La squadra iniziale era composta da Zatanna, John Constantine, Deadman, Etrigan il Demone, Madame Xanadu, Shade the Changing Man e infine Swamp Thing.

Nel 2012, appena un anno dopo il debutto della squadra nei fumetti, Guillermo Del Toro è entrato in trattative per dirigere un adattamento cinematografico di Justice League Dark. Del Toro è rimasto collegato al progetto, che era sotto il titolo di Dark Universe prima che la Universal lo usasse come nome per il loro universo cinematografico pianificato fino al 2015. Tuttavia, il film è rimasto bloccato in fase di sviluppo alla Warner Bros. Dopo la sua partenza, Doug Liman ( The Bourne Identity) ha firmato per dirigere il film nel 2016 ma ha lasciato il progetto nel 2017.

In un’intervista con Josh Horowitz durante una puntata del Podcast Happy Sad Confused (tramite Comicbookmovie.com) Guillermo Del Toro ha rivelato alcuni dettagli sui suoi piani per adattare Justice League Dark sul grande schermo. Del Toro rivela che la sua squadra sarebbe stata formata Zatanna, Deadman, Swamp Thing, John Constantine e Kloarian the Witch Boy. Ha espresso il suo affetto per l’Universo DC e ha spiegato come volesse attingere materiale anche dal Costantine di Alan Moore.

“Ho preso un po’ ispirazione dell’apertura dal Constantine di Alan Moore. E ho preso le dinamiche tra [Abby Arcane] e Swamp Thing, e ho preso il tipo di momenti rivelatori in cui Deadman entra in un corpo, il modo in cui sperimenterebbe la coscienza di quell’essere. E uno dei miei preferiti di tutti i tempi è il demone Etrigan. Adoro quel personaggio. Zatanna è, per me, un altro personaggio che è davvero potente e interessante. Avevo provato anche a mescolarlo con Klarion the Witch Boy… Sono stato [sempre] un ragazzo della DC”.

Spider-Man: No Way Home, due attori non hanno firmato fino a metà delle riprese!

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Chris McKenna e Erik Sommers, gli sceneggiatori di Spider-Man: No Way Home, hanno rivelato che i personaggi che a sorpresa sono arrivati nel secondo atto del film non hanno firmato per partecipare fino a metà delle riprese.

Dallo scorso aprile era stato ufficializzato che Jamie Foxx, Alfred Molina e Willem Dafoe sarebbero tornati a interpretare i rispettivi villain, mentre non era mai stato confermato che Andrew Garfield e Tobey Maguire sarebbe tornati ad interpretare i loro Spider-man.

E a quanto pare la conferma della loro partecipazione al film non è arrivata che a riprese inoltrate. In un’intervista con THR, McKenna e Sommers hanno rivelato che Maguire e Garfield non hanno firmato fino a quando Spider-Man: No Way Home non era già a metà del suo programma di riprese. No Way Home ha iniziato la produzione nell’ottobre del 2020 e, sebbene i piani per il film fossero grandiosi, Maguire e Garfield non hanno firmato ufficialmente il progetto fino a dicembre del 2020.

In quanto sceneggiatori, McKenna e Sommers hanno dovuto lavorare come se avessero già gli attori, anche se non erano stati confermati, e McKenna ha dichiarato: “Tutto quello che puoi fare è comportarti come se avessimo già avuto tutti gli attori che volevamo per la storia e lasciare che i poteri in questione raggiungessero gli accordi e capissero se quell’idea poteva effettivamente diventare una realtà.” Fortunatamente, Maguire e Garfield si sono uniti a No Way Home e il piano è stato realizzato per la gioia degli sceneggiatori e del pubblico di tutto il mondo.

Spider-Man: No Way Home, leggi la recensione

Spider-Man: No Way Home è uscito in sala il 15 dicembre. Nel film tornano Tom HollandZendaya, Jacob Batalon, Tony Revolori Marisa Tomei. Inoltre, nel film ci sono anche Benedict Cumberbatch nei panni di Doctor Strange, che poi vedremo in Doctor Strange in the Multiverse of Madness, diretto da Sam RaimiJamie Foxx che veste i panni di Electro, come in The Amazing Spider-Man 2, Willem Dafoe nei panni di Norman Osborne/Green Goblin e infine Alfred Molina, di nuovo Doctor Octopus di Spiderman 2.

Spider-Man: No Way Home è diretto da Jon Watts (già regista di Homecoming e Far From Home) e prodotto da Kevin Feige per i Marvel Studios e da Amy Pascal per la Pascal Production.

Yellowstone 4×10: anticipazioni dall’episodio

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Yellowstone 4×10: anticipazioni dall’episodio

Paramount+ dopo il nono episodio ha diffuso le anticipazioni di Yellowstone 4×10, il decimoo episodio della quarta stagione di Yellowstone, l’acclamata serie tv con protagonista Kevin Costner.

In Yellowstone 4×10 che si intitolerà “Grass on the Streets and Weeds on the Rooftops” Denim Richards, Jefferson White e Ian Bohen analizzano la feroce rivalità di Beth e Caroline, la scelta fatidica di Jamie sotto ricatto e la reazione di Mia alla notizia del fidanzamento di Jimmy.

Yellowstone 4×10

Yellowstone 4 è la quarta stagione della serie tv Yellowstone creata da Taylor Sheridan e John Linson per il Paramount Network con Kevin Kostner.

In Yellowstone 4 protagonisti sono Kevin Costner nel ruolo di John Dutton, è un patriarca miliardario della sesta generazione della famiglia Dutton, che controlla il Yellowstone Dutton Ranch, il più grande ranch contiguo degli Stati Uniti. Luke Grimes nei panni di Kayce Dutton, un ex SEAL della Marina degli Stati Uniti e uno dei figli di John ed Evelyn. Kelly Reilly nei panni di Beth Dutton, una finanziera e figlia di John ed Evelyn. Wes Bentley nei panni di Jamie Dutton, avvocato, aspirante politico e uno dei figli di John ed Evelyn. Cole Hauser nel ruolo di Rip Wheeler, caposquadra del ranch di Yellowstone e del braccio destro di John. Kelsey Asbille nel ruolo di Monica Long Dutton, moglie dei nativi americani di Kayce. Brecken Merrill nel ruolo di Tate Dutton, figlio di Kayce e Monica e unico nipote di John. Jefferson White nel ruolo di Jimmy Hurdstrom, un ranch di Yellowstone. Danny Huston nel ruolo di Dan Jenkins, un miliardario sviluppatore di terreni dalla California con l’aspirazione di costruire su parti di Yellowstone.

Peacemaker: prima clip “Meet the Team”

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Peacemaker: prima clip “Meet the Team”

Dopo la prima clip ecco un nuovo inedito contributo “Meet the Team” di Peacemaker, l’attesa serie tv creata da James Gunn per il servizio di streaming.

Peacemaker, la serie tv

Peacemaker è la serie tv creata da James Gunn per il servizio di streaming HBO Max e si basa sull’omonimo personaggio della DC Comics. Lo show è la primaserie televisiva del DC Extended Universe (DCEU) e spin-off del film del 2021 The Suicide Squad. La serie tv è ambientata dopo gli eventi di The Suicide Squad (2021), ed esplora le origini di Peacemaker e le sue successive missioni.

In Peacemaker protagonisti sono John Cena come Christopher Smith / Peacemaker: un killer spietato che crede nel raggiungimento della pace ad ogni costo. Lo showrunner James Gunn ha descritto il personaggio come un “supereroe/supercattivo/[il] più grande coglione del mondo”. Steve Agee come John Economos: il direttore del penitenziario di Belle Reve e un aiutante di Amanda Waller. Danielle Brooks è Leota Adebayo. Gunn l’ha descritta come una co-protagonista della serie con una visione politica diversa da quella di Peacemaker.  Robert Patrick come Auggie Smith: il padre di Peacemaker.  Jennifer Holland come Emilia Harcourt: un agente della NSA che è un aiutante di Amanda Waller.  Freddie Stroma come Adrian Chase/Vigilante : un procuratore distrettuale e combattente del crimine che può guarire rapidamente dalle ferite.  Chukwudi Iwuji come Clemson Murn.

The Marvels: Brie Larson aggiorna sui suoi allenamenti

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The Marvels: Brie Larson aggiorna sui suoi allenamenti

Già quando ha esordito nei panni di Carol Danvers, Brie Larson ha preso molto seriamente il suo allenamento fisico per ottenere un corpo e una forza fisica che fossero degne del potentissimo personaggio che andava ad interpretare. Con The Marvels, seguito di Captain Marvel, l’attrice premio Oscar sta replicando il duro allenamento e ci tiene ad aggiornare i suoi fan con nuovi video che ne attestano i progressi.

Ecco di seguito l’ultimo video che ha condiviso sui social in cui mostra una forma allenatissima e tutta la sua forza di volontà, dichiarando che non ci sono vacanze per gli allenamenti!

https://twitter.com/brielarson/status/1476244605494444032?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1476244605494444032%7Ctwgr%5E%7Ctwcon%5Es1_&ref_url=https%3A%2F%2Fscreenrant.com%2Fcaptain-marvel-2-brie-larson-training-pullup-video%2F

Tutto ciò che sappiamo su The Marvels

The Marvels, il sequel del cinecomic Captain Marvel con protagonista il premio Oscar Brie Larson che ha incassato 1 miliardo di dollari al box office mondiale, sarà sceneggiato da Megan McDonnell, sceneggiatrice dell’acclamata serie WandaVision.

Sfortunatamente, Anna Boden e Ryan Fleck, registi del primo film, non torneranno dietro la macchina da presa: il sequel, infatti, sarà diretto da Nia DaCosta, regista di CandymanNel cast ci saranno anche Iman Vellani (Ms. Marvel, che vedremo anche nell’omonima serie tv in arrivo su Disney+) e Teyonah Parris (Monica Rambeau, già apparsa in WandaVision). L’attrice Zawe Ashton, invece, interpreterà il villain principale, del quale però non è ancora stata rivelata l’identità.

Nessun dettaglio sulla trama del sequel è stato rivelato, ma l’ambientazione del film dovrebbe spostarsi dagli anni ’90 ai giorni nostri. Naturalmente, Brie Larson tornerà nei panni di Carol Danvers. Il sequel di Captain Marvel arriverà il 17 febbraio 2023.

Fast and Furious: Dwayne Johnson replica a Diesel e chiude definitivamente la porta

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A circa due mesi di distanza dall’appello di Vin Diesel, Dwayne Johnson risponde al collega e rifiuta, definitivamente, di unirsi a lui e al resto della “famiglia” nel capitolo conclusivo di Fast and Furious.

In un’intervista con la CNN Entertainment, Johnson esprime la sua convinzione che il recente appello di Diesel per il suo ritorno in Fast & Furious 10 sia un esempio della “manipolazione” dell’attore. Johnson spiega che lui e Diesel hanno avuto conversazioni private in cui lui ha chiarito che non sarebbe tornato nel franchise di Fast & Furious. Johnson afferma di essere stato “risoluto ma cordiale nelle [sue] parole” e che avrebbe “sempre sostenuto il cast”; tuttavia, continua dicendo che “non c’è alcuna possibilità che [lui] torni”.

“Sono rimasto molto sorpreso dal recente post di Vin. Lo scorso giugno, quando io e Vin ci siamo effettivamente messi in contatto non tramite i social media, gli ho detto direttamente – e in privato – che non sarei tornato al franchise. Sono stato fermo ma cordiale nelle mie parole e ho detto che avrei sempre sostenuto il cast e fatto il tifo per il successo del franchise, ma che non c’era alcuna possibilità che sarei tornato. Ho parlato in privato anche con i miei partner alla Universal, i quali mi hanno supportato e capiscono il problema.

Il recente post pubblico di Vin è stato un esempio della sua manipolazione. Non mi è piaciuto che nominato i suoi figli nel post, così come la morte di Paul Walker. Lasciali fuori. Ne avevamo parlato mesi fa e siamo arrivati ​​a un’intesa chiara. Il mio obiettivo è sempre stato quello di concludere il mio fantastico viaggio con questo incredibile franchise di “Fast & Furious” con gratitudine e grazia. È un peccato che questo dialogo pubblico abbia confuso le acque. Indipendentemente da ciò, sono fiducioso nell’universo “Fast” e nella sua capacità di offrire costantemente al pubblico intrattenimento, e auguro davvero ai miei ex co-protagonisti e membri della troupe buona fortuna e successo nel prossimo capitolo”.

Fast and Furious 10, quello che sappiamo

The Book of Boba Fett: guida al cast della serie tv

The Book of Boba Fett: guida al cast della serie tv

La serie Disney+ The Book of Boba Fett sembra presentarsi come un’altra emozionante avventura di Star Wars, sostenuta dal suo promettente cast. Anche se poche informazioni sullo spin-off di The Mandalorian sono state rivelate prima del rilascio, alcuni membri del cast erano già noti e il primo episodio ha rivelato una serie di nuovi protagonisti accanto alle star di casa Temuera Morrison e Ming-Na Wen. Dal momento che le serie di Star Wars della Disney stanno tutte mirando verso un qualche evento crossover culminante, la storia di Boba Fett non è mai stata così stimolante.

Gli eventi di The Book of Boba Fett si collocano dopo la seconda stagione di The Mandalorian e parallelamente agli eventi di Ahsoka, la serie che segue l’ex Jedi titolare. Nella serie, i cacciatori di taglie Boba Fett e Fennec Shand cercano di assicurarsi il controllo sul pianeta desertico Tatooine. Con l’ex leader criminale Jabba the Hutt morto, Fett e Shand sono in grado di usurpare la carica dell’amministratore della malavita, come anticipato nell’ultimo episodio di The Mandalorian. Come i due mercenari se la caveranno come capi di un enorme, ultraterreno sindacato del crimine sarà determinante in Boba Fett.

Parte di ciò che ha reso la precedente serie di Star Wars della Disney, The Mandalorian, di successo è stato proprio il suo cast stellare. Sembra che il cast altrettanto promettente di Boba Fett ne rappresenterà un degno seguito, con due tra gli attori principali che riprenderanno loro iconici ruoli. Bilanciare l’azione fantascientifica con gli intrighi criminali è la chiave del successo di Boba Fett, un’impresa per la quale questi interpreti esperti sono assolutamente più che qualificati: ecco una guida al cast e ai personaggi di The Book of Boba Fett.

Temuera Morrison come Boba Fett

temuera morrison the book of boba fettTemuera Morrison interpreta Boba Fett. Figlio clonato del famigerato mercenario Jango Fett, Boba è anche un cacciatore di taglie, anche se desidera raggiungere la fama e il successo solo con le proprie armi. Morrison è estremamente adatto ad interpretare Boba nella serie, dopo averne già assunti i panni in molti film e serie, incluso The Mandalorian; inoltre, ha interpretato Jango e i suoi cloni in Star Wars: Attack of the Clones. Morrison dimostra un innato talento nell’ interpretare i padri di personaggi iconici, tra cui quello di Aquaman e quello di Moana; dopo Boba Fett, Morrison riprenderà il suo ruolo di Thomas Curry in Aquaman and the Lost Kingdom.

Ming-Na Wen come Fennec Shand

Riprendendo il personaggio precedentemente interpretato in The Mandalorian, Ming-Na Wen si adatta perfettamente al ruolo di Fennec Shand. Compagno mercenario e partner di Boba Fett, Fennec mira ad aiutare Boba a conquistare il mondo del crimine a Tatooine. Wen ha una lunga storia di interpretazioni di guerrieri enigmatici; ha doppiato l’eroina animata Mulan, e ha interpretato la super-agente Melinda May in Marvel’s Agents of S.H.I.E.L.D. Alcuni degli altri ruoli di Wen sono stati in The Bad Batch, nella serie animata The Batman, e nel dramma medico ER: Wen apparirà prossimamente nella serie animata HBO Max Gremlins: Secrets of the Mogwai.

Il cast di supporto di The Book of Boba Fett

Matt Berry come UK2-B

Matt Berry interpreterà UK2-B, un droide fusore della serie 8D che lavora al servizio di Boba Fett, avendo precedentemente servito Jabba the Hutt. Matt Berry è meglio conosciuto per il suo lavoro in What We Do In The Shadows, Toast of London e Disenchantment.

Jennifer Beals come Garsa Fwip

Questa aliena dai capelli con forma tentacolare era in precedenza assoggettata agli Hutt e al servizio di Jabba assieme agli altri residenti e proprietari di affari di Mos Espa. Garsa Fwip gestisce la taverna di Mos Espa e offre subito la sua lealtà a Boba. Beals è meglio conosciuta per la sua interpretazione principale in Flashdance, così come i suoi ruoli in The Book of Eli, la serie drammatica Taken, e The L Word: Generation Q, di cui è anche produttrice. La Beals parteciperà poi al film giallo di prossima uscita Luckiest Girl Alive.

David Pasquesi come maggiordomo twi’lek di Mok Shaiz

Un altro Twi’lek, questo innominato inviato del misterioso (e vagamente minaccioso) sindaco di Mos Espa si appella a Boba ottenere un tributo come estensione del suo potere. Pasquesi è un attore comico affermato, essendo apparso in Groundhog Day, Curb Your Enthusiasm, e Veep, tra gli altri show comici. Si dice che Pasquesi apparirà inoltre nel film di fiction storica Anita.

Robert Rodriguez come Dokk Strassi

Il regista Robert Rodriguez compare nel primo episodio di Book Of Boba Fett (di cui si è anche occupato della regia) nel ruolo del leader Trandoshan Dokk Strassi, che dona a Boba una pelliccia Wookiee.

Xavier Jimenez come Capo Tuksen

Il capo della capsula Tusken che inizialmente cattura Boba Fett, è  interpretato da Xavier Jimenez, che è apparso in precedenza nella stagione 2 di The Mandalorian, interpretando un altro Tusken.

Wesley Kimmel come Tusken Kid

Il giovane che conduce Boba Fett a cercare l’acqua e si meraviglia che abbia ucciso l’enorme mostro di sabbia è interpretato dall’attore Wesley Kimmel, apparso di recente come il giovane nella pubblicità di Scarlet Witch in WandaVision.

Joanna Bennett come guerriera Tusken

La donna Tusken che combatte (e batte) Boba Fett dopo il suo tentativo di fuga è interpretata dall’attrice Joanna Bennett, una stunt performer che ha lavorato con la Marvel, in particolare come controfigura di Brie Larson per Captain Marvel.

Dawn Dininger come prigioniera Rodian

L’alieno voltagabbana che dà l’allarme quando Boba Fett tenta di fuggire dal campo Tusken è interpretato da Dawn Dininger, parte integrante del team degli effetti speciali, e che ha collaborato anche per quanto riguarda trucco e parrucco, per cui è anche accreditata.

Barry Lowin come Garfalaquox

Il primo alieno – un Aqualish – visto portare un omaggio a Boba Fett, è interpretato da Barry Lowin, che in precedenza ha lavorato agli stunt di The Mandalorian.

Frank Trigg e Collin Hymes come guardie Gamorrean

Entrambe le guardie Gamorrean sono interpretate da stuntman veterani.

Daniel Logan come giovane Boba Fett

L’attore che ha precedentemente interpretato Boba Fett sia in Star Wars: Episodio II – L’attacco dei cloni che in Star Wars: The Clone Wars ritorna nel flashback iniziale di The Book of Boba Fett.

La bella e la bestia: cast e curiosità del film con Emma Watson

La bella e la bestia: cast e curiosità del film con Emma Watson

Con il successo di Alice in Wonderland, la Disney ha iniziato negli ultimi anni a realizzare una fortunata serie di live-action dei propri classici d’animazione. Hanno così preso vita film come Maleficent, Cenerentola, Il libro della giungla e Il re leone. Tra i più apprezzati e acclamati si annovera anche La bella e la bestia (qui la recensione), ispirato all’omonimo film del 1991 e qui ampliato con nuovi eventi e dettagli. Si tratta di uno dei titoli più importanti nella storia dello studios cinematografico, che contribuì al cosiddetto Rinascimento Disney, e divenne il primo titolo d’animazione ad ottenere una nomination all’Oscar come miglior film. Realizzarne una nuova versione era dunque un compito tanto delicato quanto fondamentale.

La base del racconto è anche in questo caso l’omonima fiaba di Jeanne-Marie Leprince de Beaumont. Alla scrittrice francese si deve infatti la più popolare tra le tante versioni di questo racconto. Pubblicato intorno al 1756, questo divenne estremamente popolare, dando vita a numerosi adattamenti e riscritture. Per il cinema, tra i più recenti, si ritrova anche l’omonimo film con protagonista l’attrice Lea Seydoux. Alla regia del nuovo film Disney si ritrova invece Bill Condon, già popolare grazie a The Twilight Saga: Breaking Dawn. Per realizzare tale live action, egli decise di avvalersi di grandi scenografie, incantevoli costumi e sbalorditivi effetti speciali. Senza dimenticare la colonna sonora, nuovamente composta dal premio Oscar Alan Menken.

Tutti questi elementi, imprescindibili per dar vita alla storia d’amore tra Belle e la Bestia, contribuirono significativamente al successo del film. A fronte di un budget di circa 160 milioni di dollari, La bella e la bestia arrivò ad un incasso complessivo di circa 1.2 miliardi. Tale risultato ha portato il film ad essere il secondo maggior risultato dell’anno. Prima di lanciarsi in una visione di tale titolo, però, è bene approfondire ulteriormente alcuni dettagli relativi alla trama e al cast. Proseguendo qui nella lettura sarà possibile scoprire tutto ciò, come anche le principali piattaforme streaming dove poter ritrovare il titolo per una comoda visione casalinga.

La bella e la bestia: la trama del film

Ambientato nel piccolo paesino di Villeneuve, in Francia, il film ha per protagonista la giovane Belle. Figlia di un eccentrico artista locale, questa trascorre una monotona esistenza alternandosi tra lo studio in biblioteca e le proprie invenzioni utili alla comunità. Nonostante tutto ciò le procuri una certa gioia, ella non può far a meno di sentirsi annoiata da quella monotonia, ritrovandosi in più occasioni a sognare una vita decisamente più avventurosa. La sua tranquillità viene spezzata nel momento in cui l’anziano padre viene fatto prigioniero all’interno di un tetro castello dalla bestia che lo abita.

Per salvare il genitore, Belle capirà che l’unica possibilità è prendere il suo posto come prigioniera. Acconsentendo allo scambio, la bestia decide di liberare l’anziano e prendere con sé la giovane. Ritrovatasi così a dover trascorrere il resto della propria vita in un luogo a lei misterioso, la giovane inizierà ad esplorare i segreti del castello, scoprendo che una maledizione aleggia su questo. La stessa maledizione che ha trasformato i suoi abitanti in oggetti d’arredo e il suo padrone in una sgarbata e orribile bestia. Non tutto è però perduto, poiché l’incantesimo può essere spezzato con la forza del vero amore.

La bella e la bestia cast

La bella e la bestia: il cast del film

Per dar vita ad una versione live-action di tale storia era necessario trovare gli attori che meglio potessero incarnare il fascino e il carisma dei personaggi protagonisti. Ad interpretare Belle è così stata scelta l’attrice Emma Watson. Affascinata dal ruolo, questa decise di rinunciare a La La Land pur di prendervi parte. Da sempre impegnata in battaglie per la pari dignità della donna, l’attrice decise però di conferire alla giovane protagonista alcuni elementi in più rispetto alle precedenti versioni. Fu infatti lei a suggerire di rendere Belle un’inventrice, permettendo così al personaggio di distinguersi ed esprimere tutto il proprio ingegno. Sempre la Watson richiese diverse scene in cui Belle viene vista leggere dei libri, cosa mai vista fare prima al personaggio. Per interpretare questa, inoltre, l’attrice ha preso diverse lezioni di canto e di ballo, eseguendo così personalmente tali attività.

A dar vita alla bestia è invece l’attore Dan Stevens. Originariamente, questi avrebbe dovuto indossare del pesante trucco prostetico in scena, così da permettere agli attori attorno a lui di avere un’idea più precisa di questa. Ciò venne però accantonato, preferendo non appesantire l’attore e permettendogli più facilità di movimento sul set. La bestia è così stata realizzata tramite la tecnologia della motion capture. Sono poi presenti, nel ruolo del cacciatore Gaston e del suo maldestro aiutante Le Tont gli attori Luke Evans e Josh Gad. A dar voce agli oggetti animati che vivono nel castello vi sono invece diversi noti attori. Ewan McGregor è Lumière, il maître del castello, mentre Ian McKellen è Tockins, il colto maggiordomo. Emma Thompson dà invece voce a Mrs. Bric, la governante, e Stanley Tucci a Maestro Cadenza, il musicista. Gugu Mbatha-Raw è invece Spolverina.

La bella e la bestia: la colonna sonora, il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

Come già anticipato, a comporre la colonna sonora del film vi è Alan Menkel, già autore delle musiche del film d’animazione del 1991, grazie al quale vinse ben due Oscar. I brani presenti in questa versione live-action comprendono canzoni già presenti nell’originale e nuovi titoli appositamente realizzati per l’occasione. I cantanti Ariana Grande e John Legend si esibiscono qui in una nuova versione di Beauty and the Beast, mentre la premio Oscar Céline Dion canta How Does a Moment Last Forever. Celebri brani come Gaston, Be Our Guest e Something There sono invece cantati dagli stessi interpreti del film.

È possibile fruire di La bella e la bestia grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Il film è infatti disponibile nel catalogo di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes, Amazon Prime Video e Disney+. Per vederlo, basterà sottoscrivere un abbonamento generale o noleggiare il singolo film. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si ha soltanto un determinato periodo di tempo entro cui vedere il titolo. Il film sarà inoltre trasmesso in televisione il giorno mercoledì 29 dicembre alle ore 21:25 sul canale Rai 1.

Fonte: IMDb

58esima edizione della Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro: dal 18 al 25 giugno 2022

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La Fondazione Pesaro Nuovo Cinema è lieta di annunciare le date della 58esima edizione della Mostra Internazionale del Nuovo Cinema che si terrà a Pesaro dal 18 al 25 giugno 2022 con il contributo del Ministero della Cultura – Direzione Generale Cinema e Audiovisivo, del Comune di Pesaro e della Regione Marche.

Il festival, diretto da Pedro Armocida, annuncia le date e, contemporaneamente, apre i bandi del Concorso Pesaro Nuovo Cinema – Premio Lino Miccichè, per film senza alcun vincolo di formato, genere, durata e lingua, del concorso di critica cinematografica dedicato ai più giovani e del primo concorso italiano di video saggi rivolto agli studenti di cinema di tutto il mondo. 

Dopo il successo della scorsa edizione, la Mostra Internazionale del Nuovo Cinema sta preparando un programma sempre più attento alle nuove forme e ai nuovi linguaggi del cinema. L’Evento Speciale sul cinema italiano, in collaborazione con il Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale, sarà dedicato a Mario Martone. Attraverso la retrospettiva dei suoi film, la pubblicazione di una monografia edita da Marsilio e una tavola rotonda aperta al pubblico, la Mostra Internazionale del Nuovo Cinema omaggerà il grande regista napoletano reduce dal successo di pubblico e di critica di Qui rido io, presentato alla scorsa Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, e dalle riprese del suo nuovo film Nostalgia, con Pierfrancesco Favino, dal romanzo omonimo di Ermanno Rea. 

Mario Martone ha così commentato l’omaggio a lui dedicato: «Sono felice e onorato che il direttore Pedro Armocida e il comitato scientifico del festival di Pesaro mi abbiano proposto di presentare la retrospettiva dei miei film, e li ringrazio. Lo spirito che ha sempre animato il festival fa di Pesaro un appuntamento bellissimo per chi ama il cinema. Mi sono sempre ritrovato pienamente da spettatore in quello spirito e spero che i miei film costituiscano ora un nuovo punto di vista nel grande panorama delle retrospettive del festival. Mai come adesso vogliamo un cinema che si veda in sala, che si discuta tra le persone a fine proiezione, che costituisca un’esperienza viva. Appuntamento a Pesaro, dunque!»

L’accesso ai bandi e tutte le informazioni sono sul sito www.pesarofilmfest.it; tutti gli aggiornamenti saranno disponibili anche sui canali social ufficiali: Facebook, Instagram, Twitter.

Harry Potter 20th Anniversary: ​​Return to Hogwarts, dal 1° gennaio su Sky e NOW

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Arriverà il 1° gennaio, a Capodanno, alle 9 del mattino l’attesissima retrospettiva targata Max Original, Harry Potter 20th Anniversary: ​​Return to Hogwarts, che in Italia sarà in prima tv assoluta su Sky su un canale interamente dedicato, Sky Cinema Harry Potter e in streaming su NOW, in contemporanea con gli USA.

Come annunciato, la speciale retrospettiva regalerà ai fan un magico viaggio in prima persona alla scoperta di una delle saghe cinematografiche più amate di sempre, proponendo una reunion fra Daniel RadcliffeRupert GrintEmma Watson e ad altri stimati membri del cast e i registi che hanno partecipato alla realizzazione degli otto film della saga Harry Potter. Questo evento televisivo unico – nato per celebrare l’anniversario del primo capitolo del franchise, Harry Potter e la Pietra Filosofale – offrirà una chiacchierata inedita con il cast, approfondimenti da parte del team creativo dietro alla magia della saga e i commenti della creatrice J.K. Rowling.

Alla memorabile reunion della saga parteciperanno anche Helena Bonham Carter, Robbie Coltrane, Ralph FiennesJason IsaacsGary Oldman, Tom Felton, James PhelpsOliver PhelpsMark Williams, Bonnie Wright, Alfred Enoch, Ian Hart, Toby Jones, Matthew LewisEvanna Lynch, il produttore David Heyman e i registi Chris Columbus, Alfonso Cuarón, Mike Newell e David Yates. 

Oltre allo speciale della reunion il canale Sky Cinema Harry Potter, che si accederà dall’1 al 16 gennaio, ospiterà tutti gli otto film della saga.

Jessica Chastain: 10 cose che non sai sull’attrice

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Jessica Chastain: 10 cose che non sai sull’attrice

Jessica Chastain è una delle migliori attrici degli ultimi anni, che ha saputo conquistare il mondo con la sua bellezza acqua e sapone, con la sua eleganza e soprattutto con il suo innato talento per la recitazione. Conosciuta per aver interpretato ruoli iconici e di un certo spessore, per arrivare a farlo l’attrice californiana si è costruita una solida carriera, fatta anche di tanta gavetta.

Ecco, allora, dieci cose da sapere su Jessica Chastain.

Jessica Chastain: i suoi film

 

1. Ha recitato in celebri film. La Chastain debutta sul grande schermo con Jolene (2008), per poi recitare in Il debito (2010), Take Shelter (2011) e The Tree of Life (2011). La sua carriera continua con The Help (2011), Wilde Salomé (2011), Lawless (2012), Zero Dark Thirty (2012) e La madre (2013), proseguendo con La scomparsa di Eleanor Rigby (2013), Interstellar (2014), 1981: Indagine a New York (2014), Crimson Peak (2015), e Sopravvissuto – The Martian (2015). Tra i suoi ultimi film vi sono Il cacciatore e la regina di ghiaccio (2016), Miss Sloane – Giochi di potere (2016), La signora dello zoo di Varsavia (2017), Molly’s Game (2017), X-Men – Dark Phoenix (2019), It – Capitolo due (2019), Ava (2020), Gli occhi di Tammy Faye (2021) e The 355 (2022).

2. Ha recitato anche per la televisione. Prima di approdare al cinema, l’attrice aveva recitato in alcuni episodi di serie TV come E.R. – Medici in prima linea (2004), Veronica Mars (2004), Law & Order – Il verdetto (2005-2006) e Poirot (2010). Dopo essersi dedicata al cinema per un intero decennio, è poi tornata sul piccolo schermo con la miniserie Scene da un matrimonio (2021), di cui è stata anche produttrice esecutiva. Nel 2022 tornerà a recitare in una serie dal titolo George & Tammy, basata sull’amore tra i musicisti country George Jones e Tammy Wynette, recitando al fianco di Michael Shannon.

jessica chastain

Jessica Chastain: suo marito Gian Luca Passi di Preposulo

3. Jessica Chastain è sposata con un conte italiano. L’attrice americana si è sposata il 10 giugno del 2017 con il conte italiano Gian Luca Passi di Preposulo a villa Tiepolo Passi, villa di famiglia di lui, situata nella provincia di Treviso. I due si erano conosciuti ben cinque anni prima nel backstage di una sfilata di Armani e da allora non si sono più lasciati, senza diventare volti noti al gossip.

4. Jessica Chastain ha imparato gestacci e parolacce dal marito. Sembra che l’attrice americana abbia imparato dal marito tanti diversi modi di dire tutti all’italiana, senza dimenticare parolacce, gestacci e riti scaramantici. L’attrice ha rivelato di conoscerli molto bene e di sapere quando suo marito sta per compiere un rito scaramantico, presupponendo che tutti gli italiani reagiscano esattamente come lui, ovvero toccandosi le parti basse come scongiuro a qualcosa di brutto che potrebbe accadere.

Jessica Chastain ha una figlia

5. Jessica Chastain ha una bimba nata da madre surrogata. Jessica Chastain ha sempre mantenuto il più alto riservo circa la sua vita privata e suo marito ha sempre fatto altrettanto. Tuttavia, nel novembre 2018 ha rivelato di essere diventata mamma per la prima volta. La bimba, che si chiama Giulietta Passi Chastain, sarebbe nata da mamma surrogata nell’agosto di quell’anno.

Jessica Chastain in Interstellar

6. Per Jessica Chastain, Interstellar parla d’amore. Durante alcune interviste effettuate in occasione dell’uscita del film Interstellar, Jessica Chastain ha avuto modo di rivelare che questo film, per lei, non si sofferma solo sul concetto spaziale, ma va ben oltre, parlando soprattutto d’amore. In questo senso, per l’attrice il film si trova molto in linea con, ad esempio, The Tree of Life.

7. Ha ricevuto il copione di Interstellar su carta rossa. La storia del film di Christopher Nolan, ambientata nel futuro, era davvero unica ed era necessaria tenerla sotto copertura, evitando che qualcuno potesse rubare la sceneggiatura e svelarla al mondo. Così, per ovviare ad ogni possibile problema, quando la Chastain ha letto per la prima volta lo script, questo era stato stampato su carta rossa. Un rosso così acceso, per prevenire copiature ed evitare che trapelassero dettagli top secret. La stessa attrice ha ammesso che la il colore era di un rosso molto acceso e che tutti, tra cui Matthew McConaughey e Anne Hathaway, avevano ricevuto questa sceneggiatura rossa con le lettere nere, roba da mal di testa immediato, con ciascuno dei loro nomi scarabocchiati su ogni pagina.

Jessica Chastain Oscar Isaac

Jessica Chastain in The Help

8. Per interpretare Celia Foote, Jessica Chastain ha mangiato tantissima soia. Per ammissione della stessa attrice, in The Help avrebbe dovuto essere formosa e per farlo ha mangiato tantissima soia. La Chastain, che è vegana da diverso tempo, ha dichiarato di aver comprato confezioni su confezioni di gelato alla soia, di averlo messo nel microonde e di esserselo bevuto. Anche se tutto ciò è stato disgustoso, la soia aiuta a far diventare il proprio corpo più soffice perché contiene estrogeni e tutto ciò l’ha aiutata a mettere su quei sei chili richiesti.

Jessica Chastain e Oscar Isaac

9. Ha recitato con l’attore in una miniserie. Nel settembre 2021 la Chastain è stata protagonista, insieme ad Oscar Isaac, della miniserie Scene da un matrimonio, prodotta da HBO e adattamento di quella omonima realizzata nel 1973 da Ingmar Bergman, incentrata sulla difficile situazione di una coppia in crisi. La Chastain e Isaac, in realtà, si conoscevano da ben vent’anni prima di recitare qui insieme, avendo frenquentato la stessa accademia. Grandi amici, i due hanno dunque potuto sfoggiare la forte chimica presente tra di loro e affrontare anche delle scene di nudo senza troppo imbarazzo.

Jessica Chastain è su Instagram

10. Ha un profilo sul social network. Come molti suoi colleghi, anche la Chastain possiede un proprio profilo verificato sul social network Instagram. Qui è seguita da 4 milioni di persone e con i suoi quasi duemila post l’attrice è solita condividere fotografie o video relative alla propria attività lavorativa, con post promozionali o retroscena di particolare interesse. Non mancano però anche post di carattere diverso, relativi alle sue attività quotidiane, a suoi pensieri su quanto accade nel mondo, a cause sociali da lei sostenute, a luoghi visitati o a semplici momenti di svago in compagnia di amici o della sua famiglia.

Fonti: IMDb, Hollywood Reporter, Detroit Free Press, Vulture, cinemablend

Don’t Look Up: la classifica dei protagonisti più intelligenti

Don’t Look Up: la classifica dei protagonisti più intelligenti

ATTENZIONE: L’articolo contiene spoiler del film Don’t Look Up È incredibile l’hype che ruota attorno Don’t Look Up, l’ultimo film di Adam McKay. Uscito nelle sale italiane l’8 dicembre scorso, dal 24 è disponibile su Netflix. Il lungometraggio è diventato il protagonista delle feste. Complici del successo sono sicuramente il racconto della contemporaneità, in un mix di fantascienza, commedia e satira, per non parlare del cast variopinto: Leonardo DiCaprio, Jennifer Lawrence, Maryl Streep, Timothée Chalamet, ma anche Robert Morgan, Jonah Hill e perfino Ariana Grande!

Don’t Look Up gioca tantissimo sul concetto di intelligenza. Scienziati si confrontano con politici, più o meno scaltri, masse insubordinate, negazionisti e geni incompresi. In una presa in giro alla società moderna e alla gestione delle situazioni di emergenza,  il film mostra, attraverso i suoi protagonisti, diversi tipi (e gradi) di intelligenza. Ecco quindi una classifica dei personaggi di Don’t Look Up, dal meno sveglio al più smart.

Benedict Drask: il cafone di Don’t Look Up

Dont-Look-UpIn Benedict Drask c’è tutta la parodia di una buona fetta del popolo americano. Ron Perlman (Hellboy) veste i panni di un alleato della campagna di Orlean, che ha l’incarico di pilotare la navicella spaziale destinata a deviare la cometa lontano dalla Terra.

Rozzo, arrogante, tutto il contrario del politicamente corretto, Drask non è esattamente il simbolo dell’intelligenza e dell’empatia. Viene spesso giustificato con fare bonario per i suoi atteggiamenti inappropriati e i suoi discorsi retrogradi perché è ”un uomo di altri tempi”. In Drask si colgono, in termini satirici, molti tratti dell’estrema destra americana che, specialmente negli scorsi anni, abbiamo visto invadere i media e conquistare le folle.

Jason Orlean e il grido ‘Don’t Look Up!’

Jason Orlean e il grido Do't Look UpLa co-star di Leonardo DiCaprio, Jonah Hill (The Wolf of Wall Street) è presente anche in Don’t Look Up. Jason Orlean, il capo del gabinetto della Casa Bianca, è un cafone, ricco e arrogante. Jason non sembra competente in nulla, è stato messo nella posizione solo perché è il figlio della presidente Orlean. Non mostra alcuna abilità e non fa il minimo sforzo per sembrare capace nel suo lavoro.

Si sente protetto, nella sua ignoranza. Spara frecciatine, come un vero bullo delle medie ed è l’esempio perfetto del nepotismo e del sistema di privilegi nel mondo della politica. Non conosce l’umiltà o il ripensamento: anche quando la cometa è visibile in cielo, Jason non è disposto a cambiare la propria ottusa idea e preferisce gridare ‘Don’t Look Up!’, ‘Non guardate insù!’.

Yule

Yule Dont-Look-UpGrande anno il 2021 per Timothée Chalamet: dopo Dune e The French Dispatch, lo vediamo anche in Don’t Look Up. L’eterno ragazzino interpreta un adolescente ribelle, come nel film di Wes Anderson, ma nettamente meno sveglio e rivoluzionario.

Yule è il ragazzo un po’ idiota e perdigiorno di cui si innamora la giovane scienziata Kate Dibiasky. Fa sorridere e trasmette tenerezza: anche se non è sveglio, sicuramente Yule è un personaggio simpatico e positivo, che dà un po’ di dolcezza alla seconda parte di un film che per lo più evita il romanticismo. È un peccato vederlo per così poco sulla scena.

Riley Bina: l’Ariana Grande di Don’t Look Up

Riley Bina: l'Ariana GrandeAriana Grande interpreta se stessa? No, ma quasi. Riley Bina è la famosissima pop star per cui tutti in America e nel mondo impazziscono. È così popolare da catalizzare tutta l’attenzione mediatica sulla sua rottura con DJ Chello, rubando la scena alla notizia di una catastrofe imminente.

Di nuovo siamo di fronte ad un personaggio sciocco ma buono: Riley, per quanto inizialmente costruita e superficiale, in Don’t Look diventa un’arma potentissima nel dar voce agli scienziati. Nell’assurdità del mondo rappresentato, che è in fin dei conti l’assurdità del nostro mondo, può essere una canzone pop lo strumento ideale, anche per la scienza, per farsi ascoltare dai più.

Janie Orlean

Janie Orlean Don't Look UpA metà classifica mettiamo Janie Orlean. Il presidente degli Stati Uniti di Don’t Look Up ricorda chiaramente qualche capo politico del mondo reale. Maryl Streep qui, in modo non troppo diverso da Miranda ne Il diavolo veste Prada, si comporta da capo: egoista, falsa, fissata con il proprio successo.

Janie non è un bravo presidente, ma è senza dubbio astuta: all’inizio, non crede nemmeno che la cometa sia una minaccia, ma in seguito la vede come un’opportunità per aumentare la sua popolarità nei sondaggi. Usa la potenziale catastrofe come strumento per migliorare la sua reputazione, riuscendo a recuperare la fiducia del pubblico dopo uno scandalo sessuale.

Brie Evantee

Dont-Look-UpCate Blanchett è Brie Evantee in Don’t Look Up, la co-conduttrice del talk show The Daily Rip. Lo show è tra i più seguiti d’America: la formula che utilizza, un miscuglio di news e gossip trattati in modo ironico e superficiale piace al pubblico.

Visto l’atteggiamento di Brie come conduttrice (e come amante), inizialmente la Blanchett sembra un personaggio poco profondo. Ma sotto il trucco, le ciglia finte e i capelli biondi, si nasconde una persona complessa. Brie sceglie di mostrarsi superficiale, è una falsa-stupida: per lei è più facile nascondere la sensibilità e apparire imperturbabili, così da manipolare tutti a proprio piacimento.

Kate Dibiasky

Jennifer Lawrence Don't Look UpJennifer Lawrence è il volto femminile protagonista di Don’t Look Up. La dottoranda è scaltra, diretta, sveglia e non ha alcuna intenzione di sottomettersi al sistema, se non rispecchia la sua ideologia. Nel corrotto e paradossale mondo del film però, è il personaggio a cui praticamente nessuno crede e dà fiducia.

La giovane dottoranda, per quanto meno potente delle donne appena descritte, è sicuramente più intelligente. Senza Kate, non reggerebbe la trama di Don’t Look Up: è lei a scoprire la cometa, è lei ad alzare la voce in nome della scienza, a portare avanti la campagna di protesta contro il presidente.

Randall Mindy: lo scienziato sexy di Don’t Look Up

Leonardo DiCaprio Don't Look UpLeonardo DiCaprio è il protagonista maschile di Don’t Look Up, il Dottor Randall Mindy.  Non il solito Leo, l’astronomo di basso livello che interpreta è ansioso e debole, una pedina facilmente manovrabile dal governo, e dalle donne affascinanti.

La debolezza del personaggio è innegabile, dall’inizio alla fine del film. Nonostante Mindy abbia l’intelligenza necessaria per calcolare da solo la traiettoria e il percorso della meteora, non ha il carattere sufficiente per imporsi sugli altri personaggi, più stupidi ma anche con più personalità.

Peter Isherwell

Dont-Look-UpIl personaggio più fastidioso è sicuramente Peter Isherwell: è il terzo uomo più ricco al mondo, l’amministratore delegato di BASH e convince il presidente Orlean ad interrompere gli sforzi per deviare la cometa e a procedere invece con una missione volta a estrarre molti preziosi minerali dalla cometa.

Interpretato dal premio Oscar Mark Rylance, Isherwell ha i tratti del cattivo: calcolatore, intelligentissimo, difficile e antipatico, riesce a sabotare il piano ‘giusto’ e a plasmare, con il suo potere economico, le scelte dei vertici politici sul destino dell’umanità intera.

Dottor Teddy Oglethrope

Dont-Look-UpRob Morgan è l’aiutante buono in Don’t Look Up. Teddy Oglethrope è il capo dell’Ufficio di Coordinamento della Difesa Planetaria. Accompagna Katy e Randall durante tutte le fasi della scoperta della cometa. Si trova in una posizione intermedia: tra i vertici politici e gli scienziati.

Teddy è rassicurante, estremamente calmo in ogni situazione e, evidentemente, è il più intelligente di tutti: riesce a stare concentrato su ciò che è importante, ossia fermare la cometa, senza distrarsi dalla confusione che si crea intorno a lui. Insomma, Oglethrope dimostra la sua intelligenza più e più volte, riuscendo a distinguersi in mezzo alla totale incompetenza che lo circonda.

Matrix Resurrections, recensione del film con Keanu Reeves

Matrix Resurrections, recensione del film con Keanu Reeves

Il primo fattore che deve essere sottolineato per comprendere fino in fondo il nuovo Matrix Resurrections firmato da Lana Wachowski – il che non significa necessariamente apprezzarlo – è che si tratta di un’opera estremamente personale. Tanto personale da diventare probabilmente un film-manifesto. E come succede spesso in questi casi si rischia di perdere il senso della misura.

Non che Wachowski abbia particolarmente dimostrato di possederne in precedenza: rimanendo all’interno di questo universo cinematografico se il primo Matrix era perfettamente orchestrato, il secondo Reloaded già possedeva problemi di equilibrio (pur ostentando una messa in scena portentosa), mentre il terzo Revolutions esplodeva in una conflagrazione di battaglie praticamente ininterrotta.

Matrix Resurrections è un’opera estremamente personale

Matrix Resurrections è decisamente meglio strutturato rispetto all’ultimo episodio, eppure quasi da subito si impantana in un gioco metacinematografico con lo spettatore che affossa il ritmo della narrazione. Lana Wachowski intende mettere le cose in chiaro fin da subito: questo è il suo film, può farne ciò che vuole, prima di tutto divertirsi con esso. Nel groviglio di rimandi, di specchi che (non) mostrano la differenza tra finzione e realtà, il film perde molto presto un filo narrativo che fortunatamente ritroverà in parte nella seconda metà, maggiormente incentrata sulla storia d’amore tra Neo e Trinity – anche se in questo caso sarebbe meglio chiamarli Thomas Anderson e Tiffany.

Ed è proprio andando avanti nello sviluppo della storia che si comprende in pieno quanto Lana Wachowski abbia messo di se stessa, della sua vicenda personale in questo lungometraggio: il protagonista interpretato da Keanu Reeves viene infatti traghettato nuovamente nella Matrice dal nuovo personaggio di Bugs, interpretato da Jessica Henwick.

Bugs come l’alter ego di Lana

Si tratta piuttosto chiaramente di un alter ego della regista stessa, una sorta di Caronte che aiuta Neo a riconnettersi con la parte femminile, ovvero Tiffany/Trinity, fondamentale per completare la sua natura e arrivare a fronteggiare il dominio delle macchine. Matrix Resurrection è, dietro lo spettacolo mainstream della messa in scena roboante e degli effetti speciali, una parabola sul cambiamento, sulla scoperta e accettazione della propria natura.

Purtroppo nel corso del film la passione di Lana Wachowski diventa troppo spesso ostentazione, problema che rende il suo discorso fin troppo esplicito nel messaggio e molto meno fluido nello sviluppo drammatico. Nonostante qualche buon momento dovuto alla passione cinefila dell’autrice nei confronti del cinema di genere – l’omaggio agli zombie movie e in particolar modo a Train to Busan è molto divertente – Matrix Resurrections sembra essere un lungometraggio che non sembra possedere un’identità separata da quella della sua autrice, e ciò paradossalmente nuoce proprio ai due personaggi protagonisti: Thomas Anderson è una figura decisamente troppo “agita” nel corso della narrazione, viene trasportata da Bugs e Morpheus verso il suo destino senza veramente avere una parte attiva che ne renda l’arco narrativo robusto.

E quando finalmente arriva a ottenere il proprio traguardo, deve passare il testimone dell’azione a Tiffany. Questo di certo non aiuta Keanu Reeves a Carrie-Anne Moss a “resuscitare” i personaggi, fallendo nel tentativo di renderli ancora una volta le icone cinematografiche che erano diventati col primo capitolo del franchise.

Matrix Resurrections è da bocciare?

È dunque da bocciare in toto questo nuovo Matrix Resurrections? Volendo essere obiettivo non c’è davvero molto da promuovere, o anche da salvare. Come però abbiamo scritto all’inizio si tratta di un’opera che pur con tutti i suoi evidenti difetti risulta personale, sfrontata, iperbolica. Il coraggio di sbagliare mostrato da Lana Wachowski alla fine risulta molto più interessante e stimolante per la mente di quanto non lo siano la stragrande maggioranza dei blockbuster contemporanei, tanto “perfetti” nella costruzione narrativa o nella messa in scena quanto realmente inermi a livello intellettivo. Per carità, il cinema non deve per forza essere un’esperienza cognitiva, l’intrattenimento rimane parte fondante dell’esperienza.

Resta comunque il fatto che, anche nel suo essere in fin dei conti deludente, Matrix Resurrections rimane preferibile a quasi tutto il cinema hollywoodiano mainstream visto quest’anno.  

The Amazing Spider-Man 3 e Sinister Six: dieci cose che non sapete sui film mai realizzati

Il franchise di The Amazing Spider-Man non è durato a lungo, con solo due film approdati nelle sale prima che la Sony staccasse la spina alla serie. Il personaggio di Peter Parker è poi però stato riavviato nel MCU – una sorpresa gradita, ma comunque abbastanza sconcertante quando tutti i fan pensavano che Sony avesse dei piani così ambiziosi per l’eroe. Un terzo e un quarto film, insieme a spinoff sui Sinistri Sei e Venom, si diceva fossero tutti in lavorazione. Non è mai stato rivelato nulla su The Amazing Spider-Man 4, ma molti dettagli sorprendenti sono trapelati online sul trequel scartato e sul team-up guidato dai cattivi.

Anche se nessun fan sta veramente piangendo la perdita di questa serie, è ancora interessante volgere lo sguardo a ciò che avrebbe potuto essere, specialmente quando alcuni dei piani più bizzarri della Sony includevano una Gwen Stacy posseduta da Carnage, un Sandman gigante, e un possibile crossover con il MCU. Spider-Man: No Way Home ha appena rivisitato questo franchise, quindi quale momento migliore per vedere assieme quale sarebbe stato il futuro dello Spider-Man interpretato da Andrew Garfield? #MakeTASM3 è stato un hashtag in tendenza su Twitter questa settimana, con i fan che sperano che la Sony prenderà in considerazione il completamento della visione di Marc Webb per l’arrampica-muri.

I Sinistri Sei reclutano l’Uomo Ragno

The Amazing Spider-Man 2 si concludeva con la rivelazione che Harry Osborn e Gustav Friers erano riusciti a mettere le mani su una tecnologia in grado di equipaggiare una squadra di cattivi. Questo avrebbe significato prendere uno svincolo narrativo differente da ipotetiche origin story dei personaggi, una decisione alquanto bizzarra considerato che non si trattava solo di cattivi in abiti eleganti, ma di personaggi dalla complessa caratterizzazione.

Sinister Six doveva scaturire dagli eventi di questo sequel, con il film di Drew Goddard che doveva presentare il Dottor Octopus reclutare Spidey nella sua squadra con falsi pretesti prima che i suoi veri intenti fossero rivelati. Un’altra idea era quella di far indossare all’Uomo Ragno il simbionte Venom per chiedere l’aiuto della squadra per fermare Carnage, anche se questa idea sembra essere stata scartata dopo che il costume alieno è stato tagliato dalla sequenza finale di The Amazing Spider-Man 2 che mostrava ciò che era nascosto nelle viscere della Oscorp.

Norman Osborn ritorna

Norman Osborn è morto in The Amazing Spider-Man 2, mettendo quindi Harry Osborn sulla strada per diventare il successivo Green Goblin. Si trattava di una nuova direzione intrapresa dai personaggi, dato che nei fumetti è sempre stato Norman a rivestire i panni del goblin. Tuttavia, i piani futuri per la versione di Chris Cooper di questo iconico villain erano differenti.

In una scena tagliata dal sequel, doveva essere rivelato che Gustav Friers conservava la testa di Norman nella Oscorp pianificando di riportarlo indietro dal regno dei morti. Come avrebbe dovuto svilupparsi poi un corpo per il villain non è chiaro, anche se si è accennato ad altri mezzi attraverso cui avrebbe potuto portare a compimento questa “resurrezione”. Ne parleremo più avanti, ma è probabile che questo Goblin assomigli alla sua controparte Ultimate.

L’Uomo Ragno resuscita i morti

I dettagli completi non sono mai stati condivisi sui piani di Marc Webb per The Amazing Spider-Man 3, ma la premessa del film era che Peter Parker trovasse un modo per sfruttare il suo sangue per resuscitare i suoi cari.

Denis Leary aveva firmato per tornare nel ruolo del capitano George Stacy, e questo avrebbe probabilmente spiegato anche il miracoloso ritorno di Norman Osborn; sembra tuttavia che ci sarebbe stato un tranello, e questi amici e alleati precedentemente morti sarebbero tornati in stile Pet Sematary. È difficile credere che tutto ciò fosse in lavorazione, ma è stato confermato da più fonti, dichiarando inoltre che vi sarebbero state influenze della trama di “The Clone Saga”, ma senza specificare se ciò potesse includere ulteriori piani per la Gwen Stacy di Emma Stone.

Piani ambiziosi per superare i Marvel Studios con Sinister Six

Con i Marvel Studios che hanno trovato il successo che la Sony Pictures desiderava disperatamente con i propri personaggi Marvel, le email di Sony Hack hanno rivelato piani ambiziosi per superare la concorrenza.

Con Doctor Strange all’orizzonte, i dirigenti della Sony credevano che sottrarre Tom Hardy alla Marvel (l’attore era allora tra le prime scelte per interpretare lo Stregone Supremo) fosse la loro strada verso il successo. Il piano era di lanciarlo nel ruolo di Sandman, e rendere il cattivo ancora più imponente che in Spider-Man 3. “Alla fine invaderà Londra come God-f***ing-zilla”, si leggeva in una mail. “Queste non sono parole a vanvera: sarà alto quanto un grattacielo nel terzo atto del film. Cosa ha il Dr. Strange? Trucchi di magia? F******vi trucchi magici – abbiamo un gigantesco Tom Hardy che distrugge gli edifici!!!!”

Emma Stone ritorna… come Gwen Stacy Carnage!

Emma Stone era ancora una stella nascente nel 2014 quando The Amazing Spider-Man 2 è stato rilasciato, quindi è abbastanza intuibile perché la Sony fosse desiderosa di tenersela stretta con un ruolo fisso nel franchise.

Si trattava solo di una voce, ma se fosse stata vera, l’attrice sarebbe tornata nei panni di una versione di Gwen Stacy combinata con il simbionte Carnage. Ciò avrebbe ripreso le vicende del fumetto Ultimate Spider-Man, che ottenne critiche miste e controverse da parte dei fan, quindi non possiamo dire con certezza come questi avrebbero potuto rispondere a una storyline del genere. Ci sono stati commenti contrastanti su come questa linea narrativa avrebbe dovuto collegarsi al film di Venom sviluppato da Alex Kurtzman, ma vedere Spidey confrontarsi con la sua ragazza, in parte umana e in parte mostro, avrebbe potuto essere divertente da vedere. Non è comunque chiaro se la Stone fosse d’accordo con questo tipo di direzione per il suo personaggio.

Il cast di serie A di Sinister Six

Sembra che la progettazione di Sinister Six sia passata attraverso varie fasi di ideazione, ma c’era una cosa che ogni modello narrativo aveva in comune: un cast di serie A che la Sony sperava potesse sbaragliare la concorrenza.

Una versione della squadra avrebbe visto l’Uomo Ragno combattere insieme al Dottor Octopus, l’Avvoltoio, Sandman, Mysterio e la Gatta Nero. Idris Elba, Francis McDormand, Bryan Cranston e Jackie Chan erano desiderati per ruoli non ancora dichiarati, così come Woody Harrelson, Channing Tatum, Joel Edgerton e Jason Clarke.

Chris O’Dowd, Michael Peña, Seth Rogen e Danny McBride erano tra gli attori che lo studio sperava potessero portare le loro abilità comiche allo spinoff, anche se non è mai stato rivelato se la Sony potesse effettivamente ingaggiare qualcuno di loro.

L’ultimo film di Marc Webb su Amazing Spider-Man

the amazing spider-man 3È un fatto poco noto che, nonostante la Sony avesse dichiarato pubblicamente i propri piani per fare uscire The Amazing Spider-Man 3 e The Amazing Spider-Man 4, Marc Webb avrebbe diretto solo il primo. Questi aveva intenzione di assumere un ruolo di consulente per il quarto film, affidando il lavoro di regia ad un altro regista: all’epoca, era stato ampiamente speculato online che Drew Goddard avrebbe potuto prendere in mano il franchise principale dopo aver lavorato a Sinister Six per lo studio.

Sicuramente si sarebbe trattato di una scelta solida da un punto di vista registico, ma è interessante che Webb si stesse preparando ad andare avanti, interessandosi ad altre opere non solo in termini di cinecomics: sembra che fosse pronto a lasciare il franchise in altre mani, per condurre l’arco di Peter verso nuove direzioni.

Felicity Jones nei panni della Gatta Nera

Felicity Jones ha avuto una piccola parte in The Amazing Spider-Man 2, ma dovete sapere che c’erano piani futuri per “Felicia” in questo Universo Marvel: il  nome del personaggio è da se un chiaro indizio; la Jones avrebbe indossato la tuta da gatto per interpretare Felicia Hardy, la Gatta Nera, in Sinister Six e The Amazing Spider-Man 3, potenzialmente servendo come nuova alleata e interesse amoroso per Peter Parker.

È probabile che fosse entrata in scena alla Oscorp con un piano per sottrarne la tecnologia da Harry Osborn, ma nel momento in cui questa serie è stata cancellata, lo sono stati anche i piani per portare Black Cat sul grande schermo. Silver & Black è stato sviluppato in seguito, naturalmente, ma non era ambientato in questo mondo e non c’era alcuna menzione del fatto che la Jones fosse stata contattata per riprendere il ruolo: è un gran peccato, perchè sarebbe davvero stata un’ottima scelta!

Gli Spider-Slayer

Si dice che gli Spider-Slayers faranno parte di Spider-Man 3 della Marvel, una decisione appropriata se Peter Parker è in fuga dopo essere stato incastrato per l’omicidio di Quentin Beck. Le prime voci per The Amazing Spider-Man 3, tuttavia, sostenevano anche che ci fossero dei piani per questi nemici robotici dell’Uomo-Ragno: ciò non è una grande sorpresa dal momento che B.J. Novak ha interpretato Alistair Smythe nel secondo film, anche se sembra dubbio che J. Jonah Jameson sarebbe stato coinvolto vista la sua assenza da questa versione del mondo di Spider-Man.

C’erano chiaramente svariati piani in termini di ideazione del progetto e un logico passo successivo sarebbe stato che Smythe inviasse questi robot contro Peter per ordine della Oscorp. Non possiamo dire di avere il cuore spezzato, ma sarebbe stata comunque un’interazione divertente da guardare.

Crossover con i MCU

Le email di Sony Hack hanno reso chiaro che Sony era entusiasta dell’idea di un cross-over con il MCU, e le voci di corridoio persistenti durante la lavorazione di The Amazing Spider-Man alludevano a idee che avrebbero incluso l’Avengers Tower come Easter Egg. Un crossover del MCU era in cima alla lista delle priorità dello studio, e una delle prime speranze era che Captain America potesse apparire nel trequel, preparandone una possibile apparizione in Civil War.

Mentre questi colloqui progredivano, e Andrew Garfield è caduto in disgrazia con i capi della Sony in Giappone, è diventato chiaro che i Marvel Studios volevano riavviare la figura dell’arrampica-muri. Tuttavia, è difficile non chiedersi come sarebbe stato per questa versione di Spidey unirsi al MCU.

Divorzio all’italiana: tutto quello che c’è da sapere sul film con Marcello Mastroianni

L’acclamato regista Mario Monicelli, autore di film come L’armata Brancaleone e Amici miei, definì la “commedia all’italiana” come il trattare con termini comici e ironici degli argomenti che invece sono drammatici. È proprio questo connubio ossimorico che distingue quella italiana da tutte le altre commedie. Sviluppatosi nel corso degli anni Cinquanta, questo filone trovo ampio successo negli anni Sessanta e Settanta grazie a capolavori ancora oggi amati e studiati. Uno dei titoli più importanti, nonché quello da cui fu coniata l’espressione “commedia all’italiana“, è Divorzio all’italiana, film del 1961 diretto da Pietro Germi.

Questi, dopo aver dedicato la prima parte della sua carriera a pellicole di stampo drammatico, caratterizzate da una forte critica sociale e politica, iniziò infatti a dedicarsi alla commedia, divenendone uno dei massimi esponenti. Pur cambiano genere, però, egli non smise di occuparsi della realtà italiana, affrontandola piuttosto sotto punti di vista e con toni diversi. Per Divorzio all’italiana, Germi e gli altri due sceneggiatori Ennio De Concini e Alfredo Giannetti, hanno adattato il romanzo Un delitto d’onore, di Giovanni Arpino, in un racconto ironico dove si opera un ritratto della mentalità e delle pulsioni di una certa Sicilia di provincia.

Con questo film, in particolare, si presero di mira due situazioni di arretratezza legislativa dell’Italia dell’epoca. La prima era quella relativa alla mancanza di una legge sul divorzio, che verrà introdotta solo nel 1970 dopo numerose battaglie sociali. La seconda, invece, era quella riguardante l’articolo 587 del codice penale, che regolava il delitto d’onore. Questo verrà poi abolito soltanto vent’anni dopo l’uscita del film. A partire da questi elementi si costruisce dunque un racconto particolarmente drammatico e ben calato nella realtà dell’epoca, trattando però il tutto con quei toni graffianti e umoristici che avrebbero poi costituito un modello per i film successivi di questo filone.

Presentato al Festival di Cannes, Divorzio all’italiana vinse il premio come miglior commedia, ed arrivò anche ad ottenere tre candidature agli Oscar come miglior regia, miglior attore e miglior sceneggiatura originale, vincendo poi in quest’ultima categoria. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e altro ancora. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Divorzio all’italiana: la trama del film

Il racconto del film è ambientato nella Sicilia di inizio anni Sessanta. Protagonista di questo è il barone Ferdinando Cefalù, detto Fefè, il quale è sposatocon Rosalia, una donna tanto brutta quanto insopportabile. Insoddisfatto della sua vita matrimoniale, Fefè finisce con l’innamorarsi di sua cugina Angela, una bellissima ragazza di 16 anni, la quale sembra ricambiare il sentimento. Ad impedire il compiersi del loro amore, però, vi è l’impossibilità di lui di divorziare e per tale motivo Fefè inizia a cercare ogni modo possibile per liberarsi della moglie. Lo stratagemma ideale sembra essere quello di appellarsi al delitto d’onore e così Fefè inizia a progettare un modo per far cadere Rosalia in intimità con un altro uomo, ignaro però delle conseguenze.

Divorzio all'italiana cast

Divorzio all’italiana: il cast di attori del film

Ad interpretare il protagonista, Ferdinando Cefalù, vi è uno dei maggior interpreti della commedia all’italiana: Marcello Mastroianni. Grazie a questo film egli ottenne numerosi riconoscimenti da ogni dove, vincendo ai Golden Globe, ai Bafta Awards e venendo nominato come miglior attore al premio Oscar. Accanto a lui, nel ruolo della moglie Rosalia, vi è Daniela Rocca, la quale si è imbruttita per il personaggio. Stefania Sandrelli, all’epoca quindicenne e qui al suo terzo film, è invece la giovane Angela. Fanno poi parte del cast anche gli attori Leopoldo Trieste nei panni del pittore Carmelo Patanè e Lando Buzzanca in quelli di Rosario Mulé. Odoardo Spadaro, noto cantautore dell’epoca, è invece don Gaetano Cefalù.

Divorzio all’italiana: le location del film

La vicenda del film si svolge nella fittizia città di Agramonte, per rappresentare la quale è stato in realtà utilizzato il comune di Ispica, in provincia di Ragusa, nella Sicilia sud-orientale. Per determinati luoghi presenti nel film, tuttavia, ci si è avvalsi anche di ulteriori location. Si ritrova infatti il Duomo di San Giorgio, nel Ragusano, e il porto di Ognina, nel Catanese. Nel corso del film vi sono poi alcune scene girate all’interno di un cinematografo dove Fefè si reca per spiare sua moglie, mentre assiste alla proiezione di La dolce vita (altro noto film con Mastroianni protagonista. Tale location si può ritrovare nel teatro Bellini di Adrano, piccolo comune della città metropolitana di Catania.

Divorzio all’italiana: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Divorzio all’italiana grazie alla sua presenza su una delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nel catalogo di Rai Play. Per vederlo, basterà accedere alla piattaforma ed effettuare un’iscrizione del tutto gratuita. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Per chi desidera invece vederlo in televisione, il film è inoltre presente nel palinsesto di martedì 28 dicembre alle ore 21:10 sul canale Rai Movie.

Fonte: IMDb

The Bourne Supremacy: trama, cast e sequel del film con Matt Damon

Con l’arrivo al cinema nel 2002 di The Bourne Identity un nuovo agente segreto si impose nei cuori degli spettatori. Si tratta di Jason Bourne, ex membro della CIA che si risveglia improvvisamente senza ricordare nulla del proprio passato. Tutto ciò che sa è che qualcuno gli sta dando la caccia, e prima di scoprire cosa gli è accaduto dovrà prima riuscire a salvarsi la pelle. Nel 2004 è poi arrivato in sala il primo dei sequel del film. Si tratta di The Bourne Supremacy, diretto da Paul Greengrass e scritto da Tony Gilroy. La storia si basa anche in questo caso sui romanzi di spionaggio scritti da Robert Ludlum tra il 1980 e il 1990.

The Bourne Supremacy è infatti basato sul libro Doppio inganno, secondo titolo della fortunata trilogia dedicata al personaggio. Pubblicato nel 1986, questo presenta però diverse differenze rispetto alla sua trasposizione cinematografica. La principale di queste riguarda l’ambientazione, che se nel testo letterario è fissata in Cina, nel film viene invece spostata in Germania. Allo stesso tempo, si preferì concentrarsi sul proseguire su quanto narrato nel precedente film, piuttosto che rimanere fedeli al romanzo. Ciò non ha però distratto dal vero cuore del film, ovvero la continua ricerca del protagonista di scoprire quanto ancora rimasto un mistero del suo passato.

Al momento dell’arrivo in sala, il film si affermò da subito come un grande successo. A fronte di un budget di circa 75 milioni di dollari, il film riuscì infatti a guadagnarne ben 290 in tutto il mondo. Tale risultato spinse lo studios di produzione a mettere in cantiere un ulteriore sequel, sempre basato sui successivi romanzi di Ludlum. Molto del successo di The Bourne Supremacy è dato ancora una volta dal cast di attori che lo compone. Diverse sono le curiosità legate proprio al coinvolgimento di questi, e proseguendo nella lettura sarà possibile scoprire le principali e le più affascinanti. Si vedrà infine anche dove è possibile ritrovare in streaming il film.

The Bourne Supremacy: la trama del film

In seguito agli eventi del primo film, Jason Bourne si trova ora a vivere un momento di tranquillità a Goa, in India. Qui trascorre la proprio quotidianità in compagnia di Marie, che aiuta l’uomo nel tentativo di ricostruire il proprio passato. Bourne, infatti, è ancora attanagliato da una serie di incubi che gli permettono di avere brevi flash sul proprio passato da sicario per la CIA. Mentre a lui avviene ciò, a Berlino la vicedirettrice dei servizi segreti Pamela Landy è intenta a portare a termine un’impresa che le permetterà di scoprire l’identità di una talpa infiltratasi nella sua divisione. L’operazione viene però mandata in fumo dall’intrusione del letale killer russo di nome Kirill. Questi riesce infatti a rubare i preziosi file, facendo in modo che proprio Bourne risulti colpevole del furto e dell’omicidio di due agenti.

Bourne in persona si ritrova infine rintracciato e raggiunto da Kirill, che tenta di eliminarlo. Sfuggito all’aggressione, l’agente si trova così a doversi nuovamente scontrare contro una serie di forze che si muovono contro di lui. Allo stesso tempo, la Landy indaga su Bourne e il suo passato, arrivando a scoprire della misteriosa operazione della CIA denominata Treadstone. Riesce anche ad entrare in contatto con Ward Abbott, vicedirettore della missione, il quale però le rivela ben poco. Sospettando che vi sia dietro qualcosa di losco, la Landy riesce a rintracciare Bourne, il quale nel frattempo è arrivato in Germania. I due si troveranno così a collaborare, scendendo ancor di più nel passato dell’agente e della misteriosa operazione per cui era stato arruolato.

The Bourne Supremacy cast

The Bourne Supremacy: il cast del film

Un ruolo come quello di Jason Bourne è sempre molto ambito, ecco perché il regista si è trovato a svolgere numerosi provini, tenendo in considerazione anche nomi come Brad Pitt, Russell Crowe e Sylvester Stallone. La scelta ricadde però su Matt Damon. Affermatosi grazie ai film Will Hunting – Genio ribelle e Salvate il soldato Ryan, questi non aveva mai interpretato un ruolo d’azione, ma convinse da subito Liman e i produttori circa le sue capacità a riguardo. Per poter meglio interpretare il personaggio, Damon decise di addestrarsi nell’uso delle armi, nel pugilato e nelle arti marziali. Un duro allenamento fisico gli ha infine permesso di eseguire in prima persona una notevole quantità di scene d’azione, come i combattimenti a mani nude, senza il bisogno di ricorrere a controfigure.

Accanto a lui si ritrovano altri noti attori di provenienza internazionale. La tedesca Franka Potente ricopre nuovamente il ruolo di Marie, alleata di Bourne. L’attrice era divenuta popolare nel 1998 grazie al film Lola corre, di cui è protagonista, ed è proprio grazie a tale titolo che venne scelta. La candidata all’Oscar Joan Allen interpreta il ruolo della vicedirettrice della CIA Pamela Landy, mentre Karl Urban è l’assassino Kirill. Nel film è inoltre nuovamente presente Brian Cox, attualmente impegnato nella serie HBO Succession, che interpreta qui Ward Abbott, capo dell’organizzazione Treadstone. L’attrice Julia Stiles compare invece con il ruolo di Nicky Parsons, che trova qui ulteriore sviluppo rispetto al precedente capitolo.

The Bourne Supremacy: i sequel, il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

Confermatosi a sua volta come un grande successo di critica e di pubblico, il film trovò seguito in un terzo capitolo del 2007, intitolato The Bourne Ultimatum – Il ritorno dello sciacallo. Questo arriverà poi anche a vincere tre premi Oscar per il sonoro e il montaggio. Nel 2012, invece, è stato portato al cinema il film The Bourne Legacy, spin-off incentrato sul personaggio di Aaron Cross interpretato da Jeremy Renner. Il non particolare successo di questo, però, spinse i produttori ad un ritorno al personaggio di Bourne. Questi è infatti nuovamente protagonista con Jason Bourne, uscito in sala nel 2016 e diretto sequel del terzo film della saga.

Prima di vedere tali sequel, gli appassionati del secondo film possono fruirne grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. The Bourne Supremacy è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes, Amazon Prime Video e Netflix. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film verrà inoltre trasmesso in televisione martedì 28 dicembre alle ore 21:25 sul canale Rete 4.

Fonte: IMDb

Richard Madden: 10 cose che non sai sull’attore

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Richard Madden: 10 cose che non sai sull’attore

Richard Madden è uno dei migliori attori della sua generazione. Ha saputo conquistare il pubblico di tutte le età grazie ai suoi ruoli iconici, al suo fascino e al suo talento indiscutibile. Di certo, Madden si è fatto una bella gavetta per potersi cotruire una carriera solida, risultando uno dei migliori attori degli ultimi anni e pronto a dare il massimo anche in futuro.

Ecco, allora, dieci cose da sapere su Richard Madden.

Richard Madden: i suoi film e le serie TV

1. Richard Madden: i film e la carriera. Madden ha debuttato sul grande schermo con il film Complicity, del 2000. È tornato a recitare per il cinema nei film I segreti della mente (2010), Una promessa (2013) e Cenerentola (2015), con Cate Blanchett. In seguito l’attore ha recitato in Bastille Day – Il colpo del secolo (2016), con Idris Elba, Ibiza (2018), con Gillian Jacobs, Rocketman (2019), 1917 (2019) e Eternals (2021), con Angelina Jolie.

2. Ha recitato anche in celebri serie televisive. Per quanto riguarda il piccolo schermo, Madden ha debuttato su questo grazie alla serie Barmy Aunt Boomerang (1999-2000). In seguito ha recitato nelle serie Taggart (2002), Hope Springs (2009) e Sirens (2010). Il grande successo arriva grazie a Il Trono di Spade (2011-2013), dove recita accanto a Kit Harington. Più di recente è invece comparso nelle serie Klondike (2014), I Medici (2016) e Bodyguard (2018). Prossimamente apparirà anche nella miniserie Citadel, con Priyanka Chopra.

Richard Madden: chi è la sua fidanzata

3. Richard Madden ha avuto diverse fidanzate attrici. Della vita sentimentale di Richard Madden non si è mai detto più di tanto, ma quello che è certo è che sia stato fidanzato con alcune sue colleghe. L’attore, infatti, dal 2012 al 2015 ha avuto una relazione con Jenna Coleman, nota per le serie Doctor Who e Victoria, mentre dal 2017 al 2018 ha frequentato l’attrice e modella Ellie Bamber, vista in Animali notturni. Nel mezzo sembra aver avuto alcuni flirt, come quello con Suki Waterhouse. Non è invece noto se l’attore sia o meno attualmente impegnato.

richard madden

Richard Madden in Cenerentola

4. Richard Madden ha avuto qualche problema con la calzamaglia. Del film Cenerentola è risaputo che gli attori hanno avuto qualche problema con i costumi, soprattutto la protagonistaEternals. A differenza di quanto si possa pensare, anche Richard Madden ha avuto dei problemi con i propri panni, in special modo con la calzamaglia. Sembra che l’attore abbia provato per diversi giorni di evitare che i pantaloni attillati rivelassero più di quanto dovevano e tutto ciò per ovviare al jock strap, un indumento intimo maschile che ha la funzione di contenimento.

5. Ha dovuto imparare a ballare. Per poter interpretare il principe azzurro di Cenerentola, Richard Madden ha dovuto fare dei corsi intensivi per imparare a ballare. Il ruolo, infatti, prevedeva un lungo momento di ballo e, non essendo molto pratico, l’attore ha dovuto sottostare a corsi di tre/quattro giorni a settimana per i due mesi precedenti alla riprese, danzando con i vestiti di scena solo durante le riprese definitive.

Richard Madden in Il Trono di Spade

6. Ha avuto un ruolo nella celebre serie. Il titolo che ha consacrato Madden è stata la serie Il Trono di Spade, di cui è entrato a far parte nel 2011. In questa, tratta dalla saga di romanzi Cronache del ghiaccio e del fuoco di George R. R. Martin, egli ha ricoperto i panni di Robb Stark nelle prime tre stagioni, comparendo per un totale di 21 episodi. Come parte del cast ha ricevuto due nomination, nel 2012 e nel 2014, agli Screen Actors Guild Awards nella categoria di miglior cast in una serie drammatica.

Richard Madden in I Medici

7. Per Richard Madden girare in Italia è stata la cosa migliore che potesse capitargli. Richard Madden è uno dei principali protagonisti della serie I Medici che è stata girata in Italia. Per l’attore scozzese questa è stata un’occasione che gli ha consentito di visitare meglio il nostro paese e che lo ha fatto sentire ancora una volta più a casa che a Londra.

richard madden

Richard Madden e Taron Egerton

8. Hanno recitato insieme. Nel 2019 Madden ha avuto uno dei suoi ruoli più celebri grazie al film Rocketman, biopic del celebre cantante Elton John. In questo interpreta il manager musicale John Reid, il quale ha inizialmente anche una relazione con lo stesso Elton, interpretato nel film dall’attore Taron Egerton, noto anche per Kingsman: Secret Service e il suo sequel. Sul set Madden e Egerton sono diventati buoni amici, entrando in sintonia e potendo così dar vita a delle realistiche scene d’amore di cui è si è a lungo discusso.

Richard Madden è su Instagram

9. Ha un profilo Instagram seguitissimo. Come tanti altri suoi colleghi, anche l’attore scozzese si è lasciato sedurre dal fascino di Instagram, tanto da avere un proprio account ufficiale che è seguito da qualcosa come 2,1 milioni di persone. La sua bacheca è piena di foto che lo ritraggono protagonista di servizi fotografici, interviste, spot promozionali, ma anche mentre condivide la gioia dei premi o rende partecipi i suoi follower dei suoi viaggi e progetti lavorativi.

Richard Madden sarà James Bond?

10. Richard Madden è stato considerato come potenziale James Bond. Ormai Daniel Craig è stato confermato da tempo per vestire nuovamente i panni di James Bond nel 25° film del franchise. Quello che non è chiaro è chi li possa vestire nel periodo post Craig. Nella fattispecie, pare che si sia fatta una lista di attori papabili per il ruolo e che Richard Madden sia uno dei favoriti. Tuttavia, l’attore ha confermato che non sarà 007, di non vedere il ruolo di James Bond nel suo futuro che quello che è stato detto in merito va preso semplicemente come un rumor infondato.

Fonti: IMDb, The Sun, Entertainment Weekly

The King’s Man – Le Origini: nuovo trailer, al cinema dal 5 gennaio

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Diretto da Matthew Vaughn, il nuovo lungometraggio 20th Century Studios The King’s Man – Le Origini arriverà il 5 gennaio nelle sale italiane, distribuito da The Walt Disney Company Italia. Quando i peggiori tiranni e menti criminali della storia si riuniscono per organizzare una guerra per spazzare via milioni di vite, un uomo dovrà correre contro il tempo per fermarli. The King’s Man – Le Origini rivela la nascita della prima agenzia di intelligence indipendente.

The King’s Man – Le Origini è diretto da Matthew Vaughn ed è interpretato da Ralph Fiennes, Gemma Arterton, Rhys Ifans, Matthew Goode, Tom Hollander, Harris Dickinson, Daniel Brühl, con Djimon Hounsou e Charles Dance. Il film è prodotto da Matthew Vaughn, David Reid e Adam Bohling, mentre Mark Millar, Dave Gibbons, Stephen Marks, Claudia Vaughn e Ralph Fiennes sono i produttori esecutivi. The King’s Man – Le Origini è basato sul fumetto “The Secret Service” di Mark Millar e Dave Gibbons, il soggetto è di Matthew Vaughn e la sceneggiatura è firmata dallo stesso Vaughn & Karl Gajdusek.

Le riprese di alcune scene di The King’s Man – Le Origini si sono svolte in location torinesi e piemontesi come il Castello di Racconigi, la Reggia di Venaria e Palazzo Reale di Torino, mentre le scene in esterno hanno toccato Lungo Po Diaz a Torino e il comune di Venaria, in via Andrea Mensa.

Yellowjackets 1×08: promo e trama dall’episodio

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Yellowjackets 1×08: promo e trama dall’episodio

Il canale americano Showtime ha diffuso il promo e la trama  di Yellowjackets 1×08, il l’ottavo episodio di Yellowjackets, l’annunciata nuova serie tv generazionale creata e prodotta da Ashley Lyle e Bart Nickerson per Showtime.

In Yellowjackets 1×08 che si intitolerà  “Flight Of The Bumblebee ” Durante il triage dopo un attacco feroce, gli Yellowjackets sono lasciati a scovare il meglio delle loro peggiori idee. Shauna si diletta in un po’ di cyberstalking leggero. Scritto da: Cameron Brent Johnson e Liz Phang Diretto da: Ariel Kleiman

Yellowjackets 1×08

Yellowjackets racconta la storia di una squadra di calciatrici di talento liceale che diventano le sopravvissute a un incidente aereo nel deserto dell’Ontario. La serie racconta la loro discesa da una squadra complicata ma fiorente a clan in guerra e cannibali, mentre tiene traccia delle vite che hanno tentato di ricostruire quasi 25 anni dopo.

Nel cast di Yellowjackets protagonisti sono Sophie Nélisse nei panni di un’adolescente Shauna Sheridan – Melanie Lynskey interpreta una Shauna adulta. Jasmin Savoy Brown da adolescente Taissa – Tawny Cypress interpreta una Taissa adulta Sophie Thatcher come Natalie adolescente – Juliette Lewis interpreta una Natalie adulta. Sammi Hanratty come Misty adolescente  Christina Ricci interpreta una Misty adulta. Ella Purnell come Jackie, Steven Krueger come Ben Scott,  Amy Okuda come Cat Wheeler e Warren Kole da adulto Jeff Sadecki.

A casa tutti bene – la serie: episodio 3 e episodio 4

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A casa tutti bene – la serie: episodio 3 e episodio 4

Il testamento di Pietro è una vera e propria tempesta che si abbatte, inattesa, sulla serenità familiare dei Ristuccia, costretti a dividere la gestione del ristorante con i Mariani e per questo sempre più divisi nel nuovo appuntamento con A casa tutti bene – la serie, il primo progetto per la TV di Gabriele Muccino reboot del suo omonimo film da domani su Sky Serie e in streaming su NOW con terzo e quarto episodio, dalle 21.15. Prodotto da Sky e Marco Belardi per Lotus Production – società di Leone Film Group, A casa tutti bene – la serie è un family drama in otto episodi girati da Gabriele Muccino e da lui scritti insieme a Barbara Petronio (anche produttrice creativa), Andrea Nobile, Gabriele Galli, Camilla Buizza.

Un grande cast corale interpreta i membri della numerosa famiglia, nei suoi due rami, al centro della storia: Laura Morante (Lacci, Ciliegine, Ricordati di me) e Francesco Acquaroli (Fargo, Suburra – la serie, Alfredino – Una storia italiana) guidano il cast nei ruoli di Alba e Pietro Ristuccia, proprietari del ristorante San Pietro, a Roma, e genitori di Carlo, Sara e Paolo interpretati rispettivamente da Francesco Scianna (Baarìa, La mafia uccide solo d’estate, Latin Lover), Silvia D’Amico (The Place, Hotel Gagarin, Christian) e Simone Liberati (Petra, La profezia dell’armadillo, Suburra).  Euridice Axen (Gli Infedeli, Loro, Il Processo) è Elettra, ex moglie di Carlo, mentre l’esordiente Sveva Mariani interpreta Luna, la figlia della coppia, legata a Manuel, il cuoco del San Pietro interpretato da Francesco Martino (L’oro di Scampia, Catturandi – Nel nome del padre). Nei panni di Ginevra, attuale compagna di Carlo, Laura Adriani (Tutta colpa di Freud, Non c’è più religione). Antonio Folletto (Gomorra – La serie, Capri-Revolution, I bastardi di Pizzofalcone) è invece il compagno di Sara, Diego.  Quindi i Mariani: Paola Sotgiu (Suburra – la serie) interpreta Maria Mariani, sorella di Pietro e madre di Sandro e Riccardo Mariani, nei cui panni figureranno Valerio Aprea (Boris, Figli, Smetto quando voglio) e Alessio Moneta (1992, Baciami ancora). Emma Marrone (Gli anni più belli) interpreta la compagna di Riccardo, Luana, mentre Milena Mancini (La terra dell’abbastanza, A mano disarmata) sarà Beatrice, la compagna di Sandro.  Nel cast anche il giovanissimo Federico Ielapi (Pinocchio, Quo vado?, Tutti per 1 – 1 per tutti), Maria Chiara Centorami (Come saltano i pesci, Universitari – Molto più che amici) e Mariana Falace (Gli anni più belli, Si vive una volta sola).

A casa tutti bene – la serie, episodio 3

Il primo pranzo di famiglia dopo la scomparsa di Pietro fa emergere nuove tensioni tra i fratelli. Carlo cerca di convincere Paolo a sostenerlo nel progetto in Sardegna e il fratello minore fa da tramite con Riccardo, che nel frattempo ha invitato un po’ di amici al ristorante per festeggiare. Intanto, Paolo e Giovanni sfiorano la tragedia durante una gita a Fregene e Beatrice cerca di trovare un lavoretto a Sandro per farlo sentire utile.

A casa tutti bene – la serie, episodio 4

Carlo ottiene una proroga da Mandolesi mentre Salemi impedisce a Riccardo di prelevare una grossa cifra dal conto corrente del ristorante senza l’approvazione dei suoi soci. Nel tentativo di aggirare il problema e trovare un’altra soluzione, Riccardo si mette contro i Ristuccia e spinge Alba a chiedere l’intervento di Maria. Intanto, Sara fa una visita a sorpresa a Diego e Paolo cerca, a fatica, di preservare la sua vacanza con Giovanni.

Being the Ricardos: recensione del film con Nicole Kidman e Javier Bardem

Aaron Sorkin (Il processo ai Chicago 7) dirige Nicole Kidman e Javier Bardem in una pellicola che vuole omaggiare Lucille Ball e Desi Arnaz: Being the Ricardos. La coppia, nell’America degli anni Cinquanta era protagonista del piccolo schermo con la sitcom Lucy ed io. Partner in tv e nella vita, Lucy e Desi sono il ritratto dell’amore da sogno tra le star: travolgente, complicato, fatti di grandi gesti e di infedeltà.

La trama di Being the Ricardos

Lucille (Nicole Kidman) e Desi (Javier Berdem) sono una delle coppie più note d’America. Si conoscono nelle quinte degli studi cinematografici e si innamorano follemente. Lei è un’attrice non troppo nota, lui un performer: canta e recita nei musical. Si sposano e cominciano la loro avventura insieme: le carriere si uniscono nella sitcom televisiva I love Lucy (Lucy ed io), che li vede recitare fianco a fianco nei panni dei protagonisti, i coniugi Ricardos. Per entrambi è la svolta: il successo dello show è immenso. Nel pieno del maccartismo però, l’accusa di essere un membro del partito comunista rivolta a Lucy sembra mettere in crisi non solo il programma televisivo: è una scossa che fa vacillare completamente la coppia, dentro e fuori dallo schermo…

Lucy ed io

È tutto vero. Lucille Ball e Desi Arnaz sono persone (e personaggi) realmente esistite. Il loro show è una pietra miliare della televisione non solo americana, nonché un modello per le sitcom venute successivamente. I protagonisti sono Lucy e Ricky Ricardo, affiancati dalla coppia di amici Ethel e Fred Mertz, interpretati in Being the Ricardos da Nina Arianda e J. K. Simmons. I love Lucy è un programma fatto di scene coniugali, divertenti e famigliari al grande pubblico. Uno show così apprezzato da raggiungere i dieci milioni di telespettatori.

Being the Ricardos parla di televisione

In Being the Ricardos, il racconto del mondo dello spettacolo è parte essenziale. Nell’infinità di film con star anni Cinquanta come protagoniste, per una volta, in questa pellicola il cinema di Hollywood viene lasciato leggermente in secondo piano. Il focus è la televisione, le sue dinamiche, i suoi produttori e i suoi programmi. La tv qui non è solo il ”piccolo schermo”, l’alternativa di qualità inferiore rispetto al cinema ma finalmente viene ritratta con rispetto.

La narrazione fatta da Sorkin, giorno per giorno, della lavorazione per la realizzazione di un episodio, o del lavoro degli sceneggiatori, è realistica e affascinante. A tratti potrebbe risultare un po’ troppo dettagliata, se non si nutre di un interesse personale per il settore, ma sembra che il regista voglia fare esattamente ciò che si vede: mostrare cosa c’è dietro lo schermo, farci entrare nella macchina produttiva. Togliere la patina che avvolge il mondo dello spettacolo, non solo per quanto riguarda gli aspetti tecnici, ma anche per il racconto delle persone al centro dello show.

Un tuffo negli anni Cinquanta

Non si può dire nulla della ricostruzione fatta in Being the Ricardos. I costumi e le ambientazioni non solo permettono di calarci nel lussuoso mondo anni Cinquanta delle star, fatto di ville, decappottabili e gioielli. Il bello della pellicola è l’esplorazione degli studi televisivi, degli uffici della CBS o della RKO, fatti di poltrone in pelle, grandi tavoli, sigarette e lavagne scritte a mano.

La fotografia naviga tra le scene guidando lo spettatore nelle stanze e tra i volti e gli abiti di tutti quelli che adornano questo mondo. Inoltre, viene ripreso lo stereotipo degli anni Cinquanta solo marginalmente, mai in modo evidente o disturbante.

Scavare dentro i Ricardos

L’introspezione dei due protagonisti di Being the Ricardos è un’arma potente del film. Di Lucy e Desi sono mostrati tanti aspetti, e in diversi momenti della loro vita. Non mancano i salti temporali, in avanti e a ritroso: il primo incontro, i litigi sostanziosi, la presa di decisioni importanti. Il film mostra l’evolversi di un amore, gli alti e i bassi, gli scivoloni, l’invecchiare insieme. Il tutto in un contesto scintillante che è quello del mondo dello spettacolo.

Nicole Kidman, con il suo personaggio dal carattere forte, riesce a tenere testa al performer cubano. L’anima latina di uno, a tratti un po’ retrograda, sembra incastarsi con l’operosità e la voglia di emancipazione dell’altra. Non senza scontri e discussioni, la coppia vive sul filo di un rasoio ma sembra reggere, spinta da un affetto che tenta di superare ogni ostacolo.

La coppia e l’amore

Being the Ricardos è principalmente il racconto di un amore. Un amore fatto di rispetto e stima, di supporto e di parità. Un amore robusto, ma bombardato su molti fronti: la carriera, i gossip, la tensione politica che invade gli anni Cinquanta.

Riusciranno i Ricardos a sormontare tutto questo?

MCU: la classifica delle serie tv e dei film del 2021, dal peggiore al migliore

Che anno è stato per il MCU! Dopo i ritardi causati dalla pandemia COVID-19, il 2021 ha finalmente visto i Marvel Studios approdare su Disney+ con ben cinque inedite serie tv. Nei cinema, abbiamo invece visto uscire quattro film (due dei quali hanno introdotto tutta una serie di nuovi personaggi), culminati con Spider-Man: No Way Home, un blockbuster che ha salvato il box office.

È stato un periodo entusiasmante per essere un fan di questo fruttuoso franchise che, con alti e bassi, ci ha tenuto compagnia per tutto il 2021: vediamo assieme la classifica di tutti i film e le serie tv di casa Marvel uscite nel corso dell’anno.

What If…?

what ifWhat If…? è stato certamente un’incursione di successo nell’animazione per i Marvel Studios, ma soprattutto è stato un prodotto divisivo: alcuni episodi si sono rivelati assolutamente superbi, come quelli incentrati su T’Challa come Star-Lord e Doctor Strange Supreme, per esempio. Altri, come il mistero dell’omicidio con Nick Fury e il team-up di Erik Killmonger con Tony Stark, tuttavia, hanno mostrato il fianco sul fronte della logica narrativa. Nel complesso, ci troviamo di fronte ad una serie audace, che ha spinto le tecniche dell’animazione verso terreni sconosciuti per l’universo Marvel.

Siamo decisamente entusiasti per la stagione 2 di What If…?, ma potrebbe non essere una cattiva idea per i Marvel Studios assicurarsi che le storie raccontate in queste realtà alternative siano impattanti ed efficaci quanto i film da cui prendono in prestito. Siamo sicuramente grati per l’introduzione di The Watcher e di alcune varianti, però!

The Falcon and The Winter Soldier

the falcon and the winter soldierThe Falcon and The Winter Soldier è stata una brillante maniera per esplorare i personaggi di Sam Wilson e Bucky Barnes, senza Steve Rogers a sostenerli. La decisione di Sam di non brandire lo scudo – e di diventare Capitan America – è stata gestita in maniera efficace, anche se noi sosteniamo che la storia di John Walker è stata altrettanto avvincente.

Sfortunatamente, la serie ha davvero deluso a causa del trattamento riservato ai villain: la rivelazione del Power Broker si è rivelata per nulla convincente (non siamo ancora sicuri di cosa pensare di Sharon Carter in quel ruolo), mentre Flag-Smasher è stato a mani basse uno dei peggiori cattivi del MCU. La storia di Karli Morgenthau sembrava avesse qualche picco di luce, ma alquanto radi e frammentati. L’unica nota positiva riguarda il Barone Zemo di Daniel Bruhl, che è impossibile da criticare! Nel complesso, The Falcon and The Winter Soldier ha instradato efficacemente i suoi protagonisti, ponendo le basi per alcune emozionanti storyline future.

Black Widow

I fan stavano bramando un film su Vedova Nera da anni e rilasciarne uno dopo la morte del personaggio in Avengers: Endgame è stata una scelta coraggiosa. Non siamo sicuri che riempire il vuoto tra Captain America: Civil War e Avengers: Infinity War fosse del tutto necessario, e una origin story (che ci riporta al primo incontro di Natasha Romanoff con Clint Barton) avrebbe forse potuto essere più divertente.

Nonostante ciò, Black Widow è stato comunque un notevole film da solista del personaggio; passare del tempo con la famiglia di Natasha è stato uno spasso, così come la scelta narrativa coinvolgente del concentrarsi su assassini che si riprendono il loro libero arbitrio. L’introduzione di Yelena Belova è stata, naturalmente, il punto culminante del film e le scene d’azione sono state alcune delle migliori del MCU. Sfortunatamente, per quanto Taskmaster fosse formidabile, ci sarebbero stati sicuramente modi migliori per sfruttare le potenzialità del personaggio … Tuttavia, Black Widow può essere classificato come un Bourne che incontra Bond e Terminator… con due protagoniste femminili eccezionali e toste. Ricco di azione, divertente e a volte sorprendentemente straziante, la visione di Cate Shortland per il MCU è audace, potente e assolutamente imperdibile.

Prima del 2021, è giusto dire che nessuno di noi si sarebbe aspettato che Eternals fosse il primo film classificato come “Rotten” dei Marvel Studios. Per qualsivoglia motivo, molti critici non hanno risposto in maniera positiva a questo blockbuster, ed è difficile non chiedersi se ciò sia in parte dovuto al fatto che essi ritenevano che la vincitrice dell’Oscar Chloé Zhao non dovesse “abbassarsi” al genere supereroistico (volevano forse fargliela pagare?).

Eternals

eternalsPrima del 2021, è giusto dire che nessuno di noi si sarebbe aspettato che Eternals fosse il primo film classificato come “Rotten” dei Marvel Studios. Per qualsivoglia motivo, molti critici non hanno risposto in maniera positiva a questo blockbuster, ed è difficile non chiedersi se ciò sia in parte dovuto al fatto che essi ritenevano che la vincitrice dell’Oscar Chloé Zhao non dovesse “abbassarsi” al genere supereroistico (volevano forse fargliela pagare?).

Eternals non è affatto un film completo, ma è comunque dignitoso: troppi salti temporali e un nucleo di protagonisti troppo vasto lo hanno indebolito, eppure si posiziona più in alto rispetto a Black Widow per la portata ambiziosa del progetto e l’impianto visivo mozzafiato. Ci sono stati alcuni autentici momenti stupefacenti, configurandosi come un’espansione mitologica del MCU che, si pensa, avrà un impatto di lunga durata, partendo dal fatto che ora c’è un enorme pietra Celeste che spunta dall’Oceano Indiano e dobbiamo capire cosa comporterà l’introduzione sconvolgente del personaggio di Starfox. Un’esplorazione potente e travolgente dell’amore, della vita e della storia del MCUEternals occasionalmente inciampa ma, quando impenna, questo è sicuramente il Marvel Studios al suo meglio.

Hawkeye

Hawkeye MCUBeh, dire che questa serie ha superato le aspettative non sarebbe ingiusto: il povero Clint Barton è spesso scritto come il “noioso” Vendicatore, ma la serie Hawkeye ha dimostrato che c’era sicuramente una storia dietro al personaggio che valeva la pena raccontare. Tuttavia, Hailee Steinfeld ha indubbiamente rubato la scena nel ruolo di Kate Bishop, facendo ufficialmente il suo ingresso all’interno del MCU.

Lo show è riuscito a mettere tanta carne al fuoco nel corso dei suoi sei episodi; Swordsman probabilmente avrebbe meritato più spazio, ma non possiamo lamentarci del trattamento riservato a Yelena Belova e Maya Lopez. Per quanto Florence Pugh sia stata fantastica, dobbiamo evidenziare il lavoro di Alaqua Cox, soprattutto perchè si è trattato del suo primo vero ruolo importante; dire che ora siamo molto curiosi per la serie Echo sarebbe un eufemismo. L’introduzione di Kingpin è stato un altro punto forte della serie (siamo ancora indecisi su come la sua storia sia apparentemente finita), ma la grande attrazione di questo prodotto è stata l’irresistibile e interessante dinamica tra Clint e Kate.

WandaVision

wandavision mcuSappiamo che molti di voi non hanno perdonato i Marvel Studios per le prese in giro di Mefisto che non hanno portato da nessuna parte, ma a parte questi aspetti da riprendere in un secondo momento (magari nel secondo capitolo di Doctor Strange), questo è stato un inizio superbo per le serie TV Disney+ del MCU. Posizionare Wanda Maximoff e Visione all’interno di una sitcom ha funzionato sorprendentemente bene, specialmente con quei frangenti ben assestati su ciò che stava realmente accadendo a Westview.

Quando WandaVision ci ha riportato nel mondo reale, abbiamo acquisito una origin story per Scarlett Witch, con dei poteri affinati di tutto punto, pronti ad essere sprigionati nel corso dell’intera fase 4. Questa serie è stata un punto di svolta all’interno del palinsesto Disney+, fornendo ai fan Marvel ottimi episodi su cui discutere e speculare ogni settimana. Elizabeth Olsen, Paul Bettany e Kathryn Hahn hanno padroneggiato la scena, riservandoci momenti shock e rivelazioni sorprendenti in episodi dalla portata emotiva sorprendente.

Shang-Chi e la leggenda dei dieci anelli

shang-chi mcuSarebbe ingiusto dire che ci siamo approcciati alla visione di Shang-Chi e la leggenda dei dieci anelli con basse aspettative, ma che si rivelasse un potenziale candidato all’Oscar (sembra che Kevin Feige speri che segua le orme di Black Panther) è stato letteralmente uno shock. Con le migliori scene di lotta del MCU e un cast incredibilmente talentuoso che dà il massimo, questo film dall’aspetto visivo magnifico è stato una delizia dall’inizio alla fine. Azione a parte, la relazione padre/figlio come cuore pulsante di Shang-Chi è stata un altro innegabile punto saliente del film.

Marvel Studios hanno puntato in alto con Shang-Chi e, una volta apparsi sullo schermo i titoli di coda, ci siamo ritrovati con uno dei nuovi eroi più brillanti e migliori del MCU. Non c’è da meravigliarsi che un sequel e una serie spinoff Disney+ siano entrambi in arrivo, e sembra più che logico che Shang-Chi entri di diritto a far parte dell’universo: non vediamo l’ora che questo Nuovo Vendicatore incontri altri suoi colleghi eroi.

Loki

loki mcuNel corso di sei episodi, Loki si è saldamente affermato come il miglior show televisivo dei Marvel Studios del 2021. È stato annunciato come un team-up tra il Dio dell’Inganno e Mobius nell’Autorità della Variazione Temporale, ma si è rapidamente dimostrato molto più ambizioso. Oltre a un’inaspettata storia d’amore tra Loki e la sua doppelganger femminile, Sylvie, la serie ha anche esplorato il MCU in nuovi modi: proponendosi inizialmente come un’avventura di viaggio nel tempo, Loki ha presto aperto la porta all’esplorazione dell’intero Multiverso Marvel e il personaggio titolare che incontra tutte le proprie varianti… non è decisamente qualcosa che dimenticheremo presto.

Un finale che cambia le carte in tavola, ha introdotto la prima variante di Kang il Conquistatore (“Colui Che Rimane”), interpretato da uno straordinario Jonathan Majors, e ha posto le basi per una seconda stagione che promette di puntare ancora più in alto: la regista Kate Herron e il team di scrittura ci hanno consegnato qualcosa di grandioso con questo prodotto, e non vediamo l’ora di incontrare di nuovo Loki.

Spider-Man: No Way Home

Spide-Man: No Way HomeSpider-Man: No Way Home è appena approdato nei cinema di tutto il mondo, ma questo non è solo il miglior film di supereroi del 2021… è anche il più grande adattamento dei fumetti Marvel Comics che sia mai stato realizzato sul grande schermo. Ora, siamo sicuri che non tutti sarete d’accordo ma, se siete fan di Spider-Man – in particolare per quanto riguarda i film precedenti – amerete ogni singolo secondo di questo grandioso progetto.

Sulla carta, questa avventura multi-versale avrebbe fatto fatica a funzionare, ma il regista Jon Watts è riuscito a combinare in maniera ottimale tutti i personaggi sullo schermo e grandi intuizioni, per offrire un’esperienza perfetta di blockbuster. Una lettera d’amore alla storia del nostro arrampica-muri e una spettacolare rivisitazione del Peter Parker del MCU, è difficile trovare difetti in Spider-Man: No Way Home. È un film di cui parleremo per molto tempo e, anche se molto probabilmente sarà ben difficile ambire ancora più in alto, il palcoscenico è pronto per accogliere altre avventure future di Peter Parker.

Samuel L. Jackson: 10 cose che non sai sull’attore

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Samuel L. Jackson: 10 cose che non sai sull’attore

Samuel L. Jackson è uno di quegli attori che ha fatto letteralmente la storia del cinema. Sono tanti i ruoi memorabili da lui interpretati, aiutando a far diventare diversi film dei veri e propri cult in tutto il mondo. Questo attore ha sempre dato il massimo e ha combattutto per poter recitare nei film che lo hanno fatto diventare un’icona (come è successo per Pulp Fiction), costruendosi una carriera solida e concreta.

Ecco, allora, dieci cose da sapere su Samuel L. Jackson.

Samuel L. Jackson: i suoi film

 

1. Ha recitato in celebri film. Samuel L. Jackson debutta nel mondo della recitazione nel 1972 con il film Together for Days, per continuare a recitare in Exterminator (1980), Ragtime (1981) e Il principe cerca moglie (1988). Successivamente, l’attore appare in Seduzione pericolosa (1989), Quei bravi ragazzi (1990), Giochi di potere (1992), Jurassic Park (1993), Pulp Fiction (1994), Die Hard – Duri a morire (1995) e Jackie Brown (1997). La sua carriera continua l’ascesa grazie a film come seconda trilogia di Star Wars: La minaccia fantastma (1999), L’attacco dei cloni (2002) e La vendetta dei Sith (2005). Recita poi in Unbreakable – Il predestinato (2000), Kill Bill: Volume 2 (2004), Snakes on a Plane (2006) e Iron Man 2 (2010). Tra i suoi ultimi film si citano The Avengers (2012), Django Unchained (2012), Oldboy (2013), Captain America: The Winter Soldier (2014), Kingsman – Secret Service (2014), The Hateful Eight (2015), The Legend of Tarzan (2016), Kong: Skull Island (2017), Glass (2019), Captain Marvel (2019), Spider-Man: Far From Home (2019), Shaft (2019), Spiral – L’eredità di Saw (2021) e Hitman’s Wife’s Bodyguard (2021).

2. Samuel L. Jackson è anche doppiatore e produttore. Oltre al suo ruolo di attore, che lo ha portato anche a recitare per il piccolo schermo, in serie come Spenser (1986-1987), Un uomo chiamato Falco (1989), Ghostwriter (1992) e Agents of S.H.I.E.L.D. (2013-2014), Samuel L. Jackson ha vestito anche i panni del doppiatore e narratore, lavorando ai film Gli Incredibili – Una “normale” famiglia di supereroi (2004), Bastardi senza gloria (2009), Astro Boy (2009), Turbo (2013) e Gli Incredibili 2 (2018). Inoltre, Jackson ha lavorato alla produzione di alcuni film come La baia di Eva (1997), Codice 51 (2001), Cleaner (2007) e Fury (2012) e di alcune mini-serie come Afro Samurai (2007) e Enslaved (2020).

Samuel L. Jackson in Pulp Fiction

3. Ha lavorato in Pulp Fiction dopo non essere stato scelto per Le Iene. Nel corso della sua carriera, Jackson ha fatto molti provini e uno di questo era per poter lavorare nel film di Tarantino Le Iene. Al di là del fatto di aver letto le sue battute con il regista in persona senza aver capito che il film era suo, non venne preso per quel film ma venne tenuto in considerazione per Pulp Fiction, film per il quale Tarantino stava scrivendo una parte apposita per lui. Al momento di realizzare questo, però, Jackson stava quasi per perdere il personaggio in favorie di Paul Calderón, che stupi regista e produzione con un provino pazzesco. Capendo che il suo ruolo era in pericolo, Jackson tornò per ripetere il suo provino comportandosi come il suo personaggio e guadagnano a pieno titolo l’ingaggio.

samuel l. jackson

Samuel L. Jackson in Django Unchained

4. Il personaggio di Stephen è stato scritto appositamente per lui. Nel 2013 Jackson e Quentin Tarantino hanno dato vita alla loro quinta collaborazione. Il film è Django Unchained, facente parte della trilogia del revisionismo storico e incentrato sullo schiavismo degli afroamericani negli Stati Uniti dell’Ottocente. Jackson ricopre il personaggio di Stephen, braccio destro dello spietato proprietario terriero Calvin Candie. Come già avvenuto per Pulp Fiction, anche in questo caso Tarantino scrisse il personaggio pensando proprio a Jackson.

Samuel L. Jackson in Star Wars

5. Samuel L. Jackson avrebbe voluto tornare in Star Wars. Quando venne dato l’annuncio che una nuova trilogia di Star Wars avrebbe preso vita, Samuel L. Jackson dichiarò subito la sua volontà di poter ritornare in quel mondo. Anche se il suo personaggio non fa una bella fine in La vendetta dei Sith, l’attore ha legittimamente pensato che magari il suo personaggio sarebbe potuto tornare in altre vesti, magari anche sotto forma di ologramma. Mace Windu, lo Jedi da lui interpretato, è però presente soltanto con un breve cameo nel terzo film della trilogia sequel, ovvero Star Wars IX – L’ascesa di Skywalker.

Samuel L. Jackson è Nick Fury

 

6. Samuel L. Jackson vuole esplorare il passato di Fury. Negli ultimi anni, Jackson è entrato nell’immaginario comune, soprattutto dei più giovani, grazie alla sua interpretazione di Nick Fury, vestendone i panni più volte. Durante un’intervista in occasione dell’uscita di Captain Marvel, l’attore ha rivelato “Mi piacerebbe parlare dei suoi record al servizio dell’organizzazione e del fatto che ha lavorato come spia per un po’ di tempo. Dov’era, cosa stava facendo, come ha incontrato questa persona in particolare? Sappiamo che ad un certo punto della sua vita ha conosciuto Natasha Romanoff… insomma, vorrei esplorare un po di quel passato, oppure sapere cosa ha fatto dopo gli eventi di Captain America: Winter Soldier quando è stato incaricato di andare in Europa e scoprire cosa stava succedendo.”

7. Non è pronto a lasciare il ruolo di Nick Fury. Dopo nove film, Captain Marvel ha segnato la fine del contratto di Jackson con i Marvel Studios, ma l’attore non è pronto ad abbandonare il suo personaggio che, è apparso per l’ultima volta in Spider-Man: Far From Home. Tuttavia, l’attore è già stato confermato nei panni del personaggio per il sequel di Captain Marvel e per la miniserie Marvel’s Secret Invasion, che sarà disponibile su Disney+.

Samuel L. Jackson Nick Fury

Samuel L. Jackson: chi è sua moglie

8. Samuel L. Jackson è sposato da quasi 40 anni. Non sono molti i matrimoni davvero longevi nella storia di Hollywood, ma quello tra Samuel L. Jackson e LaTanya Richardson lo è per davvero. I due si sono sconosciuti quando andavano al college, per poi sposarsi nel 1980. Dal loro amore è nata una figlia nel 1982, di nome Zoe, che è diventata una produttrice cinematografica e televisiva. Di loro, Jackson ha detto di essere stato formato, insieme alla nonna, la mamma e la zia, apprendendo valori importanti come il saper ascoltare e l’essere gentile.

9. È andato in rehab grazie alla sua famiglia. L’attore di recente ha ammesso di aver fumato un certo quantitativo di crack tra gli anni ’80 e ’90 mentre si trovava a vestire i panni del sostituto di Charles Dutton nello spettacolo di Broadway The Piano Lesson. Mentre lo spettacolo si svolgeva, Jackson si fermava tutte le sere sui gradini del teatro a fumare crack, facendola diventare un’abitudine. Ma quando la moglie e la figlia lo hanno trovato in cucina riverso sul pavimento, hanno insistito perche l’attore andasse in rehab, accettando ed rimanendone fuori da allora.

Samuel L. Jackson Instagram

10. Ha un profilo Instagram seguitissimo. Se c’è un attore con un profilo Instagram molto seguito, quell’attore è Samuel L. Jackson. L’attore, infatti, ha aperto un proprio account ufficiale che è seguito da qualcosa come 7.5 milioni di persone. La sua bacheca pullula di post che lo vedono protagonista di momenti lavorativi e di divertimento, ma sono diversi anche quelli dedicati alla sua famiglia e ai suoi colleghi.

Fonti: IMDb, The Hollywood Reporter, Biography

7 donne e un mistero, recensione del film di Alessandro Genovesi

7 donne e un mistero, recensione del film di Alessandro Genovesi

Alessandro Genovesi firma la sua ultima pellicola, 7 donne e un mistero, e lo fa ispirandosi alla prima versione del film diretta dal francese di François Ozon uscita quasi vent’anni fa, che anch’essa traeva spunto dall’omonima opera teatrale risalente al 1958, scritta da Robert Thomas.

7 donne e un mistero, un adattamento

L’immediata differenza apportata da Genovesi rispetto alla storia di partenza, è, prima di ogni altra, nel titolo: le donne là erano otto. La seconda riguarda il genere, in quanto Ozon aveva fondamentalmente fatto un musical, anche se ciò che permane e che il regista di 10 giorni con Babbo Natale mantiene viva rielaborandola, è senza dubbio la linea comica.

La pièce uscita alla fine degli anni 50, infatti, era stata parte di un genere che stava iniziando a diffondersi proprio in quegli anni: la commedia thriller. E l’effetto finale che regala 7 donne e un mistero, è proprio un condensato dei due stili, con tutte le chicche del caso.

Le protagoniste

Innanzi tutto, il cast di cui il film dispone è orchestrato in maniera ideale. La capofamiglia è Margherita (Margherita Buy) signora borghese e snob, sposata con Marcello e madre di Caterina (Benedetta Porcaroli) e Susanna (Diana Del Bufalo), che è appena rincasata da Milano per le festività natalizie. Insieme a loro vivono la nonna (una spassosa Ornella Vanoni) e la zia Agostina (Sabrina Impacciatore) e a servire tutti nella grande casa barocca e dalle note kitsch, c’è l’affascinante governante Maria (Luisa Ranieri).

I costumi, le pettinature e i colori con cui tutto è assemblato, sono parte integrante della storia e della linea dei personaggi, nonché dell’intenzione narrativa e stilistica che il regista, insieme alla sceneggiatrice Lina Nur Sultan, tracciano percorrendo un giallo deduttivo intriso di sarcasmo, chiaramente portato avanti dalle interpretazioni delle attrici mattatrici.

L’Enigma della camera chiusa

La trama è strutturata attorno al cosiddetto “enigma della camera chiusa”, nel quale un gruppo di persone si trovano in uno spazio comune e, quando all’improvviso si scopre l’assassinio di uno di loro, s’innesca la caccia al colpevole con relative reciproche accuse e – soprattutto – svelamento degli altarini di ciascuno. In particolar modo nei confronti del rapporto che ognuno aveva veramente col morto.

L’atmosfera ricreata dagli ambienti, dall’aria che si respira tramite la messinscena e la recitazione spesso impettita delle donne, fa calare nello charme degli anni 30, nonostante la semplicità dei dialoghi e la forzatura nella resa di alcune battute.

Ma questo non importa molto, a dire il vero. 7 donne e un mistero regala la complicità relazionale che le interpreti hanno instaurato tra loro nel corso delle riprese, e lascia trasparire il loro divertimento nel calarsi in quei ruoli, una su tutte: Ornella Vanoni.

Un crime a base di leggerezza

L’impianto crime del film dà un sapore elegante anche all’attrazione che la storia suscita. E rende davvero il prodotto finale perfetto per l’intrattenimento da festività natalizie, non fosse altro che il periodo in cui i fatti si stanno svolgendo è proprio quello. Ciò che in assoluto fa funzionare tutto è la leggerezza con cui viene condotta la storia e quel senso svagato che man mano restituiscono i movimenti che s’innescano tra i personaggi, una sorta di distacco da quello che in parte era stato promesso, a favore di un’armonia tutta al femminile, in barba agli uomini che le fanno bisticciare. In fondo il caso da risolvere e i rospi che le protagoniste via via sputano, sono un pretesto per poi dire qualcos’altro, anche se viene accennato sempre con quella noncuranza paciosa e goliardica. E quel che resta è il gusto per i grandi classici che funzionano sempre, anche quando all’acqua di rose.

Don’t Look Up: recensione del film di Adam McKay

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Don’t Look Up: recensione del film di Adam McKay

Dopo un’analisi puntuale della crisi finanziaria del 2008 e un ritratto affilatissimo di Dick Cheney, vice di Bush alle presidenziali del 2000, Adam McKay abbandona la cronaca satirica della contemporaneità per dedicarsi, con Don’t Look Up, ad una storia di fiction ambientata però nello stesso presente che abitiamo e del quale il regista e sceneggiatore si è dimostrato attentissimo osservatore.

La trama di Don’t Look Up

La premessa di Don’t Look Up è molto semplice: durante una sessione di osservazione dell’esplosione delle stelle, una dottoranda di Astronomia all’università del Michigan, Kate Dibiasky, scopre una cometa. Dopo un primo momento di euforia condiviso con il suo professore, il dott. Randall Mindy, e i suoi colleghi dottorandi, arriva la rivelazione sconcertante: dopo averne calcolato l’orbita, i due scienziati scoprono che la cometa, di considerevoli dimensioni (grande quanto l’Everest) è in rotta di collisione con la Terra.

Le conseguenze dell’impatto saranno irreversibili, la razza umana, tutte le specie viventi saranno spazzate via. I due si rivolgono immediatamente alle autorità, e vengono mandati direttamente nella stanza Ovale, dove vengono accolti dalla Presidente degli Stati Uniti. Ma qui faranno una scoperta ancora più terribile di quella precedente.

Una “disaster-satira” sulla contemporaneità

Don’t Look Up è un ibrido strano; la storia del cinema è piena di disaster movie in cui il Governo degli Stati Uniti si incarica di deviare o eliminare un asteroide che promette di distruggere la Terra. Trattasi dunque di questo genere, che però, con la sua scrittura affilata, McKay amalgama perfettamente con il suo approccio satirico, per il quale si è fatto conoscere negli anni passati.

Il film è uno sguardo lucido a ciò che è diventato il mondo, oggi, vissuto attraverso il filtro dei social, un mondo in cui si preferisce dubitare, essere scettici piuttosto che affidarsi alla scienza, un mondo di complottisti, negazionismi, incapaci di ascoltare e guardare, concentrati sui loro schermi, specchi neri (black mirrors) della nostra umana paura di avere torto e di finire, di morire miseramente su una roccia che gira nello spazio, senza avere un vero senso nel mondo.

Don't Look Up film recensioneAdam McKay non fa prigionieri

Il personaggio di Leonardo DiCaprio si fa voce dello sfogo brutale di McKay, grida la sua fede nella scienza, in chi studia e in chi per lavoro difende l’umanità. Concepito durante il primo lockdown e girato in piena pandemia, Don’t Look Up e la risposta lucida di Adam McKay al momento storico senza precedenti che stiamo vivendo.

Il regista non fa prigionieri, mettendo alla berlina non solo la classe politica e quella dell’informazione, ma anche quella dei comuni cittadini, quegli stessi cittadini che in Vice – L’Uomo nell’Ombra erano poveri pesci presi all’amo, e adesso sono complici della miopia e dell’ignoranza che impera nei palazzi del potere. E sarà stata davvero una bella soddisfazione, per Meryl Streep, occupare proprio quel palazzo del potere e parodiare, con la sua esilarante presidentessa, proprio “quello lì”, che l’aveva definita “sopravvalutata”. 

Un cast stellare

Ma Streep non è l’unica a giocare con la sceneggiatura di McKay. Don’t Look Up si arricchisce di personaggi straordinari che si fanno più divertenti da guardare, a mano a mano che scivolano sempre più verso il surreale, come il magnate della tecnologia Mark Rylance, oppure lo skater Timothée Chalamet, o ancora la presentatrice tv Cate Blanchett.

Ma tutti si fanno da parte di fronte al talento infinito di Jonah Hill, che riesce a farsi disprezzare ma anche a farsi voler bene e a strappare genuine risate allo spettatore. Su tutti aleggiano DiCaprio e Jennifer Lawrence, che abbracciano con dedizione il ruolo di eroi senza macchia, confermando che il loro talento è versatile e, anche se declinato il più delle volte in toni drammatici, performa benissimo (se non meglio) anche con i toni leggeri ma insidiosi della farsa che McKay gli propone con la sua sceneggiatura.

Don't Look Up leonardo dicaprio jennifer lawrenceL’indulgenza di McKay verso chi ci ha provato

Don’t Look Up non presenta però la spregiudicatezza con cui Adam McKay maneggiavano crisi finanziarie e personalità pubbliche; manca il graffio, l’artiglio appuntito che ferisce tutti ma che in fondo non riguarda nessuno. In Don’t Look Up siamo tutti coinvolti, tutti chiamati in causa come responsabili di una trasformazione sociale che rischia soltanto di peggiorare, verso la rovina, e forse per questo il finale del film si addolcisce, si tinge di rassegnazione e di malinconia, quasi di compassione, come una garbata e comprensiva pacca sulla spalla da parte di chi ci dice che, tutto sommato, non si poteva fare di più.

Adam McKay conferma la lucidità del suo sguardo sul presente, dimostrandosi capace anche di maneggiare la metafora come mezzo espressivo per proporre un’analisi della società contemporanea che forse è ancora troppo immersa dentro alla Storia, per essere in grado di alzare gli occhi e rendersi conto della sua stessa condizione. La società come collettività sembra aver fallito, la scelta viene affidata dunque al singolo: rimanere con gli occhi fissi sulle proprie scarpe, non guardare su, oppure alzare gli occhi al cielo e affrontare la realtà, anche se dovesse essere troppo tardi.

The Batman: a sorpresa nuovo trailer “The Bat and The Cat” con tante scene inedite!

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Warner Bros Pictures ha diffuso a sorpresa il nuovo trailer “The Bat and The Cat” di The Batman è, l’attesissimo nuovo film sul pipistrello interpretato da Robert Pattinson. Il nuovo contributo video “The Bat and The Cat” mostra diverse scene inedite mai viste prima del pipistrello e della gatta!

Vi ricordiamo che The Batman arriverà nelle sale il 4 marzo 2022. 

Il cast di The Batman è formato da molti volti noti: insieme a Robert Pattinson nei panni di Bruce Wayne, ci saranno anche Colin Farrell (Oswald Chesterfield/Pinguino), Zoe Kravitz (Catwoman), Jeffrey Wright (Jim Gordon), Paul Dano (Enigmista) e Andy Serkis (Alfred). Infine, John Turturro sarà il boss Carmine Falcone. Nel cast anche Peter Sarsgaard che sarà Gil Colson, il Procuratore Distrettuale di Gotham.

The Batman esplorerà un caso di detective“, scrivono le fonti. “Quando alcune persone iniziano a morire in modi strani, Batman dovrà scendere nelle profondità di Gotham per trovare indizi e risolvere il mistero di una cospirazione connessa alla storia e ai criminali di Gotham City. Nel film, tutta la Batman Rogues Gallery sarà disponibile e attiva, molto simile a quella originale fumetti e dei film animati. Il film presenterà più villain, poiché sono tutti sospettati“.

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