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Villain: i migliori interpretati da attori che in genere sono eroi

Nell’era contemporanea, è un fatto che i villain siano diventati i personaggi favoriti degli spettatori, molto di più di quanto in passato lo erano gli eroi o i protagonisti principali. E anche chi in genere si è ritrovato ad interpretare personaggi “positivi” sul grande schermo, almeno una volta nella sua carriera si è dovuto confrontare con ruoli decisamente più “scomodi”.

Ecco di seguito 10 ruoli da “villain” interpretati da attori come Denzel Washington, Leonardo DiCaprio, Tom Cruise e non solo, riconosciuti generalmente per i loro ruoli da “eroi”:

Denzel Washington (Training Day)

In molti hanno sempre sostenuto che l’Oscar sarebbe dovuto arrivare già nel 1993 per il suo ruolo in Malcolm X di Spike Lee, ma l’Academy conferì l’ambita statuetta a Denzel Washington – come miglior attore protagonista – soltanto nel 2001 per il suo ruolo del poliziotto corrotto Alonzo Harris in Training Day di Antoine Fuqua. Molti sono gli “eroi” interpretati da Washington sullo schermo, in ultimo quello del giustiziere Robert McCall nella saga The Equalizer. 

Kevin Bacon (Sleepers)

Tra i numerosi personaggi “scomodi” interpretati da Kevin Bacon, probabilmente quello più celebre è Sean Nokes, sadica guardia carceraria nel bellissimo Sleepers di Barry Levinson. Anche se ha vestito spesso i panni di un ufficiale della legge, come in Mystic River o nel più recente Cop Car, Bacon è sempre stato trattato dall’industria cinematografica hollywoodiano come “un antagonista di lusso”.

Scarlet Johannson (Don Jon)

Amata a livello mondiale non soltanto per la sua bellezza e per il suo talento, ma anche per il ruolo di Vedova Nera nel MCU, Scarlett Johansson si ritrovo nel 2013 ad interpretare – forse per la prima volta – un personaggio egoista, poco comprensivo e all’apparenza senza cuore. In molti, infatti, associarono per la priva volta l’attrice ad una “cattiva” grazie al suo ruolo di Barbara Sugarman in Don Jon

Michael B. Jordan (Black Panther)

Dopo Fruitvale Station (2013) e Creed (2015), Ryan Coogler pensò ad un ruolo molto diverso per il suo attore feticcio Michael B. Jordan. Da eroe a cattivo in Black Panther, dove l’attore ha interpretato Erik Killmonger in quello che sarebbe poi diventato il primo cinecomic ad essere nominato agli Oscar come film.

Uma Thurman (La mia super ex-ragazza)

Dopo un breve periodo lontana dalla scene, Uma Thurman decise di dedicarsi a progetti meno impegnativi ma che hanno comunque rappresentato una sfida dal punto di vista attoriale, come avvenuto ad esempio ne La mia super ex-ragazza, commedia romantica al fianco di Luke Wilson, in cui la musa di Tarantino ha interpretato una drama queen spietata, super gelosa e super potente.

Robin Williams (Insomnia)

Il compianto re della commedia, amatissimo per i suoi ruoli in Hook, Mrs. Doubtfire, Jumanji e Patch Adams, aveva già dimostrato la sua versatilità grazie a pellicole quali L’attimo fuggente e Will Hunting – Genio ribelle. Nel 2002 Christopher Nolan gli offrì la possibilità di interpretare un serial killer al fianco di Al Pacino nel thriller Insomia, genere fino a quel momento inesplorato per Robin Williams. Da allora, l’attore sembrò prenderci gusto, tant’è che continuò ad interpretare personaggi oscuri in film come Eliminate Smoochy, One Hour Photo, The Final Cut e Una voce nella notte.

Leonardo DiCaprio (Django Unchained)

Anche se arriva a metà del film, il personaggio di Calvin J. Candie è una delle cose più tarantiniane che l’idolatrato regista abbia mai tirato fuori dal suo cilindro. Il personaggio del famigerato e crudele  latifondista interpretato da Leonardo DiCaprio in Django Unchained è senza dubbio il personaggio più deplorevole da un punto di vista morale che l’attore abbia mai interpretato. 

Henry Fonda (C’era una volta il West)

c'era una volta il westCon C’era una volta il West, Sergio Leone ha cercato di ottenere esattamente ciò che il pubblico non si sarebbe mai aspettato: un Henry Fonda come nessuno lo aveva mai visto prima. La star di Furore e La parola ai giurati era l’eroe per eccellenza del grande schermo durante l’era d’oro di Hollywood. Eppure, il suo debutto da “cattivo ragazzo” nell’acclamato western ha contribuito a spianare la strada ad altri colleghi di spicco nell’abbracciare ruoli da cattivo, come Jack Nicholson o Al Pacino.

Tom Cruise (Collateral)

Raramente ha accettato di recitare nei panni di un anti-eroe, ma tra i pochi bady guys interpretati da Tom Cruise, quello più iconico è sicuramente il killer dai capelli argentei nel thriller mozzafiato Collateral, diretto da Michael Mann. Il film ha contribuito a rafforzare una nuova immagine di Cruise nella mente di tutti coloro che si erano stancati di vederlo interpretare personaggi alquanto prevedibili.

Heath Ledger (Il cavaliere oscuro)

Salito alla ribalta grazie al suo ruolo in 10 cose che odio di te, se c’era un’etichetta dalla quale Heath Ledger si è sempre voluto distanziare era quella di “rubacuori”. Dopo aver rifiutato il ruolo di Peter Parker nella trilogia di Spider-Man di Sam Raimi, Ledger era alla ricerca di qualcosa di molto più grande, sempre collegato al mondo dei fumetti: alla fine è diventato il Joker forse più incredibile mai rappresentato al cinema ne Il cavaliere oscuro di Christopher Nolan, con tanto di Oscar postumo conferito alla sua incredibile performance.

Fonte: Screen Rant

Star Wars: la spiegazione di un grande buco di trama su R2-D2

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Star Wars: la spiegazione di un grande buco di trama su R2-D2

R2-D2 è uno dei personaggi più iconici di Star Wars e probabilmente il più grande robot nella storia del cinema. Le sue memorabili interazioni con C-3PO hanno segnato l’iconica epopea di fantascienza dal punto di vista dell’assetto narrativo comico; tuttavia, nella saga esiste un enorme buco nella trama che coinvolge Artoo; buco che a quanto pare nemmeno Mark Hamill sarebbe in grado di spiegare.

Se R2 era infatti il droide personale di Anakin Skywalker nella trilogia prequel, lo stesso non si è mai preso la briga di rivelare a Luke Skywalker la verità su suo padre. Alla fine de La vendetta dei Sith, C-3PO si è cancellato la memoria, mentre quella di Artoo non ha mai subito danni o alterazioni durante tutto l’arco narrativo dell’intera saga.

Se George Lucas ed il suo team probabilmente non hanno mai pensato che R2-D2 potesse avere un ruolo significativo negli eventi prima di Una nuova speranza, la Lucasfilm ha deciso di aggiungere il famoso droide e il suo inseparabile compagno anche nei prequel, nonostante la cosa non avesse una coerenza logica. Il loro cameo in Rogue One può avere una ragion d’essere, ma R2-D2 e C-3PO sono dei personaggi chiave al pari di Anakin o di Obi-Wan Kenobi. In Episodio IV, quando incontra il duo, Obi-Wan afferma anche: “Non mi ricordo di aver posseduto un droide”, nonostante nei prequel abbia diviso la scena con loro diverse volte.

Tutto ciò sembra dunque essere un grandissimo buco di trama, ma ci sono diverse (e ragionevoli) spiegazioni sul perché R2-D2 non rivela mai la verità su Anakin. Ne La vendetta dei Sith, R2-D2 accompagna Anakin a Mustafar: il futuro Darth Vader ha il compito di assassinare i leader della Confederazione dei Sistemi Indipendenti. A quel punto del film, Anakin è già stato spinto dall’imperatore Palpatine a convertirsi al Lato Oscuro e ha già ucciso i membri del Tempio Jedi; R2-D2, però, non è a conoscenza delle azioni di Anakin e continua a seguirlo.

Anakin ordina al suo droide di rimanere con la nave su Mustafar; pertanto, non riesce a vedere nessuno degli eventi che condannano il “Prescelto”. Nella scena in cui Padme Amidala si confronta con Anakin, sia Artoo che C-3PO (che hanno accompagnato Amidala e Obi-Wan su Mustafar), non appaiono in scena, così come non è possibile vederli durante il duello tra Obi-Wan e Anakin: è ipotizzabile, quindi, che R2-D2 non abbia assistito all’esperienza della morte di Anakin, né alla sua sopravvivenza. 

Tutti coloro che sono sopravvissuti all’Ordine 66, presumevano che Anakin sarebbe morto con loro, tranne Obi-Wan e Yoda. Probabilmente, R2-D2 non sarebbe stato informato da nessuno che il suo ex maestro era vivo e che ora agiva come Vader. Se si considera il fatto che Artoo e C-3PO vennero successivamente affidati alla famiglia Organa, ha ancora più senso che nessuno dei droidi venga informato della situazione. Eppure, c’è ancora una domanda che lascia più di un dubbio: perché cancellare la memoria di C-3PO, ma non quella di Artoo?

r2-d2 Star Wars Gli Ultimi Jedi

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Non è comune per i non-droidi parlare la lingua di Artoo, quindi non c’era da preoccuparsi sul fatto che gli Organa e Leia comprendessero quando accaduto nei prequel, nonostante la presenza di C-3PO. Anche se C-3PO può comprendere il linguaggio del suo inseparabile compagno, una volta che i suoi ricordi sono stati cancellati, neanche C-3PO avrebbe potuto credere alle parole di R2-D2.

L’unico altro personaggio che riesce a comunicare con R2-D2 è Luke. Sul pianeta Dagobah, Luke interpreta i pensieri di R2-D2 in un modo che non corrisponde alle effettive parole pensate dal droide, quindi ancora una volta non dovrebbe esserci alcun pericolo che R2-D2 possa essere creduto. Anche se Luke avesse capito veramente cosa stesse dicendo Artoo, è improbabile che ciò avrebbe influito eccessivamente sulla storia.

Luke non ha interagito direttamente con Darth Vader in Una nuova speranza, nel senso che non avrebbe avuto il tempo di dire a Vader la verità se avesse voluto. Nel frattempo, ne L’Impero Colpisce Ancora, Luke rifiuta di credere che Vader sia suo padre. Se Luke non è disposto a credere allo stesso Vader, è improbabile che abbia voglia di credere alle affermazioni di un droide quando nessun altro – al di fuori del cattivo – potrebbe verificarne l’autenticità.

Quando finalmente Luke accetta la verità, redimere suo padre diventa la sua missione, compito che è stato poi completato ne Il ritorno dello Jedi. Se avesse saputo da Artoo la verità, avrebbe potuto essere più suscettibile agli approcci di suo padre in Episodio IV. Invece di Obi-Wan e Yoda, Vader sarebbe potuto diventare la sua guida; tuttavia, sappiamo quanto sia forte la morale di Luke, quindi è probabile che l’esito della trilogia originale sarebbe stato lo stesso a prescindere.

Se non altro Luke, venendo a conoscenza della verità su Vader da R2-D2, avrebbe potuto evitare di scontrarsi con Leia, che si rivelerà essere sua sorella. Ciò solleva un ulteriore domanda, ancora più grande: come sarebbero andate le cose se Leia avesse scoperto chi erano davvero i suoi genitori da R2-D2? Gli eventi dell’intera trilogia originale sarebbero stati modificati e Leia sarebbe potuta diventare la principale apprendista Jedi al posto di Luke.

Per questo motivo, non ha senso che Bail Organa abbia cancellato la memoria di C-3PO mantenendo intatta quella di Artoo, poiché erano comunque con Leia quando questa è cresciuta. Il ruolo piccolo, ma chiave, di Bail in Rogue One mostra quanta influenza ha avuto sugli eventi della trilogia originale; ai suoi occhi, mantenere intatta la memoria di R2-D2 non era un problema, e la saga di Star Wars dimostra quanto fosse giusto non preoccuparsene.

Fonte: CBR

Premi David di Donatello 2020: stasera la premiazione

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Premi David di Donatello 2020: stasera la premiazione

Carlo Conti conduce la 65ª edizione dei Premi David di Donatello, in diretta dallo studio 2 di Via Teulada, domani su Rai 1 dalle ore 21.25, con la regia di Maurizio Pagnussat.

La serata più importante del nostro cinema ha deciso di non fermarsi e si presenta, per la prima volta, in una versione più tecnologica rispetto al passato con l’obiettivo di lanciare un messaggio positivo, forte e autorevole, a sostegno della rinascita del cinema italiano, sottolineandone la centralità dal punto di vista culturale, economico e occupazionale. La 65ª edizione dei Premi David di Donatello sulla rete ammiraglia della Rai si svolgerà dunque attraverso una formula innovativa che vedrà i grandi protagonisti del cinema italiano partecipare alla premiazione attraverso collegamenti in diretta, rispettando le disposizioni governative. Sarà un’edizione che unirà il rispetto della tradizione con uno sguardo fiducioso rivolto al futuro.

In quest’ottica, Rai Movie trasmetterà in simulcast con Rai 1 e, sul profilo Instagram del canale, Alberto Farina e Paola Jacobbi commenteranno la serata in diretta, mentre su Raiplay sarà visibile anche per gli italiani all’estero.

Nel corso della serata, saranno consegnati venticinque David di Donatello e il David Speciale che quest’anno andrà a un’icona dello spettacolo e della cultura italiana, Franca Valeri, in grado di rivoluzionare la comicità e l’immagine femminile dal secondo dopoguerra anche attraverso l’invenzione di una lunga serie di memorabili personaggi.

Il David dello Spettatore quest’anno andrà a Il Primo Natale, diretto e interpretato da Salvo Ficarra e Valentino Picone. Il riconoscimento è assegnato al film più visto dal pubblico nei cinema italiani fra quelli usciti in sala entro il 31 dicembre 2019.

A cento anni dalla nascita, l’Accademia del Cinema Italiano celebrerà due fra i maggiori protagonisti della storia del nostro cinema, Federico Fellini e Alberto Sordi. Il regista cinque volte premio Oscar® sarà ricordato proprio attraverso le parole e gli aneddoti del grande attore romano con cui ha condiviso esordi, vita artistica ed esperienze sul set per film come Lo sceicco bianco e I vitelloni. Vicende ed episodi della vita e della carriera di Alberto Sordi saranno invece affidati ai contribuiti di interpreti quali Paola Cortellesi, Christian De Sica, Sabrina Ferilli, Alessandro Gassmann, Luciana Littizzetto, Leonardo Pieraccioni, Vincenzo Salemme e Carlo Verdone.

I Premi David di Donatello sono organizzati dalla Fondazione Accademia del Cinema Italiano – Premi David di Donatello e dalla RAI: Piera Detassis è il Presidente e Direttore Artistico dell’Accademia, il Consiglio Direttivo composto da Francesco Rutelli, Carlo Fontana, Nicola Borrelli, Francesca Cima, Edoardo De Angelis, Domenico Dinoia, Giancarlo Leone, Luigi Lonigro, Mario Lorini, Francesco Ranieri Martinotti. La 65 edizione della manifestazione si svolge sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, con il contributo del MiBACT Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo – Direzione Generale Cinema e Audiovisivo, d’intesa con AGIS e ANICA e con la partecipazione, in qualità di Soci Fondatori Sostenitori, di SIAE e Nuovo IMAIE.

I PREMI DELLA 65a EDIZIONE
Sono 23 i film di lungometraggio candidati ai Premi David di Donatello 2020. Tra questi, hanno ricevuto il maggior numero di candidature Il traditore di Marco Bellocchio (18), Il primo re di Matteo Rovere (15), Pinocchio di Matteo Garrone (15), Martin Eden di Pietro Marcello (11), 5 è il numero perfetto di Igort (9), Suspiria di Luca Guadagnino (6).

Premi David di Donatello 2020: tutte le candidature

Spider-Man: Un Nuovo Universo, come il linguaggio del fumetto è entrato nel film

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Spider-Man: Un Nuovo Universo, primo film d’animazione con protagonista l’Uomo Ragno, nonché debutto cinematografico del personaggio di Miles Morales, contiene al suo interno numerosi riferimenti ai fumetti. Eppure, la produzione del film ha dovuto attenersi ad una serie di regole alquanto rigide in merito a ciò che poteva essere citato direttamente dal materiale originale.

In occasione del #QuarantineWatchParty dedicato proprio al film, il produttore Chris Miller ha rivelato attraverso il suo profilo Twitter ufficiale che la Sony aveva imposto loro quanto segue circa l’impiego del linguaggio tipico dei fumetti: “Nessun balloon o elementi che ricordassero troppo i fumetti, almeno fino a quando Miles non veniva morso.”

Sempre in occasione del #QuarantineWatchParty dedicato al film, Miller ha parlato anche dell’annunciato sequel di Spider-Man: Un Nuovo Universo, rivelando di aver iniziato a lavorare al nuovo film da un paio di giorni e che rivedere il primo episodio lo ha reso ancora più emozionato in riferimento a ciò che lui e il suo team hanno in serbo per il secondo capitolo.

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Spider-Man: Un Nuovo Universo racconta le vicende del teenager Miles Morales e delle infinite possibilità dello Ragno-Verso, dove più di una persona può indossare la maschera. Una visione fresca di un nuovo Universo Spider-Man con uno stile visivo innovativo e unico nel suo genere.

Il film è diretto da Bob Persichetti, Peter Ramsey e Rodney Rothman, con Shameik Moore e Jake Johnson. Uscito al cinema il 25 dicembre 2018. Durata 117 minuti. Distribuito da Warner Bros. Italia.

Il cast di doppiatori americano comprendere gli attori Shameik Moore, Jake Johnson, Mahershala Ali, Brian Tyree Henry, Lily Tomlin, Liev Schreiber, Luna Lauren Velez, Zoë Kravitz Nicolas Cage.

Charlize Theron e Luca Marinelli nelle prime foto di The Old Guard

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Netflix ha diffuso via Vanity Fair le prime immagini ufficiali di The Old Guard, film diretto da Gina Prince-Bythewood (Love & Basketball, Beyond The Lights) e basato sull’omonima serie graphic novel di Greg Ruck, illustrata da Leandro Fernández. Le immagini ci mostrano il premio Oscar Charlize Theron (Atomica Bionda) al fianco del “nostro” Luca Marinelli (Lo chiamavano Jeeg Robot). 

BY AIMEE SPINKS/NETFLIX.
BY AIMEE SPINKS/NETFLIX.
BY AIMEE SPINKS/NETFLIX.

The Old Guard con Charlize Theron dal 10 luglio su Netflix

Basata sull’omonima serie graphic novel di Greg Ruck e illustrata da Leandro Fernández, The Old Guard racconta la storia di un piccolo gruppo di mercenari divenuti immortali, che deve combattere per tenere unita la squadra dopo aver scoperto l’esistenza di un nuovo immortale e che i loro super poteri sono a rischio. Il film arriverà su Netflix a partire dal prossimo 10 luglio.

Il resto del cast di The Old Guard annovera KiKi Layne, Marwan Kenzari, Matthias Schoenaerts e Chiwetel Ejiofor. La sceneggiatura è dello stesso Rucka e di Gina Prince-Bythewood. Il film è prodotto da David Ellison, Dana Goldberg Don Granger per Skydance, insieme a Marc Evans, Charlize Theron, Beth Kono AJ Dix per Denver and Delilah. Stan Wlodkowski Greg Rucka sono produttori esecutivi.

Andy Serkis è di nuovo Gollum per beneficenza

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Andy Serkis è di nuovo Gollum per beneficenza

Andy Serkis ha annunciato un reading de Lo Hobbit in streaming per raccogliere fondi a scopo benefico. L’attore è noto per aver interpretato, attraverso l’utilizzo della motion capture, il personaggio di Gollum nelle trilogie de Il Signore degli Anelli e de Lo Hobbit, appunto. Durante la sua carriera, Serkis si è imposta come un vero e proprio “re” della performance capture, grazie anche ai suoi ruoli in King Kong e nella saga de Il Pianeta delle Scimmie.

Adesso, l’attore tornerà alle origini con uno speciale reading di ben 12 ore – nella giornata di oggi 8 maggio – del romanzo “Lo Hobbit” del 1937 di J.R.R. Tolkien che ha ispirato la seconda trilogia di Peter Jackson basata sull’opera del celebre scrittore britannico. Attraverso il suo account Twitter, Serkis ha annunciato: “Voglio condurvi in una delle più grandi avventure fantasy che siano mai state scritte. Unitevi a me in una speciale maratona di ben 12 ore in cui leggerò ‘Lo Hobbit’, a supporto di due incredibili associazioni benefiche che stanno facendo un lavoro straordinario in questo momento molto difficile! @NHSuk @bestbeginnings #hobbitathon.”

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Ricordiamo che Andy Serkis è attualmente impegnato con la produzione di Venom 2, sequel del cinecomic Sony che vedrà il ritorno di Tom Hardy nei panni dei temibile simbionte. Il sequel – il cui titolo ufficiale sarà Venom: Let There Be Carnage – vedrà nel cast anche Michelle Williams e Woody Harrelson, e arriverà al cinema il 25 giugno 2021. Il film segnerà la terza esperienza dietro la macchina da presa per Serkis, dopo Ogni tuo respiro e Mowgli – Il figlio della giungla.

Hercules: i Russo anticipano un live action originale

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Hercules: i Russo anticipano un live action originale

La scorsa settimana è arrivata l’ufficializzazione del live action di Hercules, il classico d’animazione del 1997, diretto da Ron Clements e John Musker. Il remake vedrà Anthony e Joe Russo, registi di  Avengers: Endgame, impegnati in qualità di produttori, mentre Dave Callaham (Wonder Woman 1984) firmerà la sceneggiatura.

Adesso, in una recente intervista con Collider, sono stati proprio Anthony e Joe Russo a condividere i primissimi dettagli sul progetto. A quanto pare, l’intento dei due registi e produttori sarà quello di realizzare un film completamente originale: “Regaleremo al pubblico una storia molto diversa”, hanno dichiarato i fratelli. “Faremo un film che sarà ovviamente ispirato al classico originale, ma al tempo stesso ci saranno tanti nuovi elementi”. 

Al momento non sappiamo né chi dirigerà il film né gli attori che saranno chiamati ad interpretare gli iconici personaggi del classico originale. Il film, a differenza del più recente Lilli e il Vagabondo, non sarà destinato a Disney+, ma arriverà sul grande schermo e sarà prodotto anche da Jeffery Silver (Il re leone, Tron: Legacy) Karen Gilchrist (Il re leone, The Mandalorian). 

Come già accaduto per La Bella e la Bestia, Aladdin e per l’attesissimo La sirenetta, anche la colonna sonora del live action di Hercules sarà composta da brani già presenti nel classico originale e da nuove canzoni.

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Hercules è il primo film di animazione Disney basato sulla mitologia greca e racconta le avventure di Eracle, che viene però chiamato con il suo nome latino Hercules, concentrandosi principalmente non tanto sulle famose dodici fatiche quanto sulla meno nota Gigantomachia.

Ricordiamo tra i prossimi live action Disney in cantiere, figurano Cruella con Emma StonePinocchio di Robert Zemeckis, ma anche Biancaneve e i sette nani, Bambi e La spada nella roccia

Spider-Man: lo screen test R-Rated di Tobey Maguire

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Spider-Man: lo screen test R-Rated di Tobey Maguire

L’ultima volta che abbiamo visto Tobey Maguire nei panni dell’Uomo Ragno è stato in Spider-Man 3, il terzo e ultimo capitolo della trilogia di Sam Raimi, che arrivò a conquistare 894 milioni di dollari al box office mondiale. Per molto tempo si parlò della possibilità di uno Spider-Man 4, ma alla fine il progetto venne definitivamente accantonato, con la Sony che decise di riavviare le avventure cinematografiche dell’iconico personaggio con il casting di Andrew Garfield e l’uscita di The Amazing Spider-Man di Marc Webb.

Di recente è stato caricato su YouTube un video che ci mostra lo screen test di Tobey Maguire per il primo Spider-Man di Sam Raimi. Lo screen test dimostra come la prima versione del film era molto diversa da ciò che abbiamo poi visto sul grande schermo. In una scena in particolare, vediamo un Maguire a torso nudo assalire un gruppo di teppisti: le espressioni e la gestualità dell’attore lasciano intuire uno Spider-Man molto più aggressivo, per un film che probabilmente avrebbe dovuto avere dei toni molto più cupi. Nel video è possibile vedere anche gli screen test degli altri membri del cast, tra cui Kirsten Dunst, Willem Dafoe e J.K. Simmons.

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Ricordiamo che Sam Raimi ha di recente confermato che dirigerà  Doctor Strange in the Multiverse of Madness, l’atteso sequel del cinecomic Marvel con protagonista Benedict Cumberbatch. Il film arriverà nelle sale il 5 novembre 2021.

New Gods: confermata la presenza di un oscuro personaggio

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New Gods: confermata la presenza di un oscuro personaggio

Nonostante le produzioni cinematografiche siano al momento sospese a causa della pandemia di Covid-19, la pre-produzione di tantissimi progetti continuano direttamente dalle case degli artisti coinvolti nel loro sviluppo. Tra questi rientra anche New Gods, progetto targato DC e affidato alla regista di Selma e Nelle pieghe del tempo Ava DuVernay.

Di recente la regista è tornata ad aggiornare brevemente sul film attraverso il suo profilo Twitter, rivelando di essere attualmente al lavoro sulla quarta bozza della sceneggiatura, che la stessa sta curando in collaborazione con il fumettista Tom King. La DuVernay ha inoltre confermato che nel film sarà presente nientemeno che All-Widow, la regina degli insetti che vivono sul pianeta New Genesis.

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Creato e disegnato da Jack Kirby, il fumetto originale fu pubblicato la prima volta nel 1971, portando al grande pubblico le storie dei Nuovi Dei, ovvero i nativi dei pianeti gemelli di Nuova Genesi e Apokolips.

Vi ricordiamo che, anni fa, la DuVernay è stata ad un passo dal dirigere un altro atteso cinecomic, ovvero Black Panther, finito poi nelle mani di Ryan Coogler. Secondo alcune indiscrezioni, New Gods non sarà collegato all’universo cinematografico DC, dunque la speranza di vedere nel film i personaggi già introdotti è pari a zero.

A quanto pare il film presenterà Mister Miracle e Big Barda come protagonisti e Granny Goodness e le Furie Femminili nel ruolo di antagoniste principali. Chi conosce i fumetti DC saprà che la prima fa parte dell’Elite di Darkseid, il signore di Apokolis, e gestisce l’orfanotrofio del pianeta con una feroce disciplina, servendosi anche delle Furie per creare un’élite di guerrieri attraverso il lavaggio del cervello e la tortura.

Star Wars: l’Ascesa di Skywalker: l’edizione blu-ray

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Star Wars: l’Ascesa di Skywalker: l’edizione blu-ray

Star Wars: l’Ascesa di Skywalker ha già elettrizzato i fan di tutto il mondo, superando il miliardo di incassi al box office globale. Finalmente, l’affascinante conclusione dell’epica saga degli Skywalker diretta da J.J. Abrams sarà disponibile dal 4 maggio in 4 diversi formati Home Video (4K UHD, Blu-Ray, Blu-Ray 3D e DVD).

I contenuti extra includono Star Wars: l’Ascesa di Skywalker, documentario inedito sulla realizzazione del film, diretto da Debs Paterson, che esplora con il cast e i filmmakers l’eredità della saga degli Skywalker. Le feature includono un approfondimento delle splendide sequenze ambientate nel deserto di Pasaana, come l’inseguimento mozzafiato degli Speeder o l’astronave in cui Rey scopre i segreti della sua famiglia e incontra il piccolo droide D-O. I fan potranno anche ascoltare il punto di vista di Warwick Davis, interprete del personaggio Wicket l’Ewoc, e del team creativo che ha dato vita al record di 584 tra creature e droidi presenti nel film.

Dal 4 maggio, inoltre, in concomitanza con l’uscita in Home Video di Star Wars: l’Ascesa di Skywalker, sarà disponibile anche il Boxset completo di tutti gli episodi della saga, per la prima volta in assoluto anche in formato 4K UHD.

I contenuti extra di Star Wars: l’Ascesa di Skywalker includono:

  • L’Eredità di Skywalker – Ci sono storie destinate a durare per sempre. Questo documentario in versione integrale ripercorre il processo di creazione di Star Wars: l’Ascesa di Skywalker.
  • Pasaana: creare l’inseguimento degli Speeder – Approfondimento sulla realizzazione dell’epico insegumento degli Speeder, per capire in che modo ha preso forma questa spettacolare sequenza.
  • Alieni nel deserto – Un assaggio degli sforzi intrapresi per ricreare le scene nel deserto di Pasaana, dai problemi di prospettiva e complessità delle riprese al dettaglio dei colori.
  • D-O: chiave del passato – Per esplorare l’astronave che connette Rey al mistero dei suoi genitori scomparsi e conoscere da vicino il nuovo, irresistibile droide D-O.
  • Warwick e figlio – Warwick Davis, interprete di Wicket in Star Wars: il Ritorno dello Jedi, torna ancora una volta a indossare il costume da Wok, questa volta in compagnia di suo figlio Harrison.
  • Cast di creature – Il team dietro le indimenticabili creature del film rivela i segreti di costumi, trucco, protesi ed effetti digitali che le hanno portate in vita.

Il nono e ultimo episodio della saga degli Skywalker vede il ritorno dei personaggi originali di Luke Skywalker, il Generale Leia Organa, Chewbacca, C-3PO, R2-D2, l’Imperatore Palpatine e Lando Calrissian, insieme all’ultima generazione di eroi e villain, tra cui Rey, Finn, Poe, BB-8, Maz, Rose, il generale Hux e Kylo Ren. I nuovi arrivi includono Jannah, un nuovo alleato della Resistenza, il Generale Pryde del Primo Ordine e Zorii Bliss.

Star Wars: l’Ascesa di Skywalker è disponibile in diversi formati per garantire a tutti fan un’esperienza in-home su misura. L’edizione Home Video è distribuita in formato 4K UHD, Blu-Ray, Blu-Ray 3D e DVD.

Il cast di Star Wars: l’Ascesa di Skywalker comprende Carrie Fisher (Leia Organa), Mark Hamill (Luke Skywalker), Adam Driver (Kylo Ren), Daisy Ridley (Rey), John Boyega (Finn), Oscar Isaac (Poe Dameron), Anthony Daniels (C-3PO), Naomi Ackie (Jannah), Domhnall Gleeson (Generale Hux), Richard E. Grant (Generale Pryde), Lupita Nyong’o (Maz Kanata), Keri Russell (Zorii Bliss), Joonas Suotamo (Chewbacca), Kelly Marie Tran (Rose Tico), con Ian McDiarmid (Imperatore Palpatine) e Billy Dee Williams (Lando Calrissian).

Il film è diretto da J.J. Abrams e prodotto da Kathleen Kennedy, Abrams e Michelle Rejwan, mentre Callum Greene, Tommy Gormley e Jason McGatlin sono i produttori esecutivi. La sceneggiatura è scritta da Chris Terrio & J.J. Abrams da un soggetto di Derek Connolly & Colin Trevorrow e J.J. Abrams & Chris Terrio, basato sui personaggi creati da George Lucas.

Premi David di Donatello 2020: le sale riaccendono le luci. Il flashmob

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In contemporanea con la 65a edizione dei Premi David di Donatello, in diretta venerdì 8 maggio su Rai 1 dalle ore 21.25, le sale cinematografiche italiane riaccenderanno, per una sera, le insegne e gli schermi, in attesa della riapertura e di un ritorno alla normalità.

Il flash mob, organizzato da ANEC con hashtag #riaccendilcinema, intende lanciare un messaggio simbolico agli spettatori, agli operatori e alle istituzioni con il quale si sottolinea l’importante funzione sociale che le sale svolgono quotidianamente sul territorio come luoghi di incontro, partecipazione e scambio culturale, e si evidenzia la necessità di un progetto strategico per il rilancio del settore. A seguito del lockdown, infatti, 1.600 sale cinematografiche hanno sospeso la loro attività, per un totale di 4.200 schermi su tutto il territorio nazionale.

“Le sale cinematografiche italiane riaccendono le proprie luci con l’augurio di un ritorno alla piena normalità a nome di tutta l’industria del cinema – ha detto Mario Lorini, Presidente dell’ANEC – Vogliamo lanciare un segnale importante per ricordare a tutto il pubblico che le sale cinematografiche ci sono e attendono il momento giusto per riaprire. In quel momento, avremo bisogno di tutto il calore e la passione dei nostri spettatori”.

Hunger Games: 10 differenze tra il libro e il film

Hunger Games: 10 differenze tra il libro e il film

La saga di Hunger Games sembra essere giunta al termine così velocemente com’è iniziata. Tutti e quattro i film sono usciti tra il 2012 e il 2015, e non tutti sono stati apprezzati da pubblico e critica. La performance di Jennifer Lawrence è stata ampiamente elogiata, così come le sequenze d’azione, ma non sempre la trasposizione dell’eccezionale materiale di partenza è riuscita a mettere d’accordo i fan.

Di seguito abbiamo raccolto 10 cose che avvengono nel primo libro della saga di Hunger Games e che sono state completamente omesse o cambiante dal film diretto da Gary Ross:

I genitori di Peeta

L’unica cosa che abbiamo davvero imparato sulla vita di Peeta, grazie ai film, è l’intera questione della panetteria di famiglia. Negli adattamenti cinematografici, però, non si parla mai di sua madre o di suo padre, dal momento che entrambi i personaggi non vengono mai mostrati sullo schermo.

Nei film sembra che solo la madre di Katniss, la sorella e Gale siano in grado di far visita ai tributi dopo la Mietitura; eppure, tutta la storia di Peeta e della sua famiglia avrebbe potuto essere citata, anche se non mostrata direttamente. Nel libro, Katniss riceve persino dei biscotti dal padre di Peeta, nonostante il fatto che la ragazza pensi che dovrà uccidere suo figlio.

Il dietro le quinte degli Hunger Games

Una delle più grandi differenze tra il film e il libro riguarda la rappresentazione degli Hunger Games e di come i Giochi vengano effettivamente creati. Se il libro si concentra principalmente sull’esperienza di Katniss senza menzionare particolari scenari al di là della foresta, nel film le cose dovevano per forza essere diverse.

Proprio per questo, durante il film vediamo spesso il dietro le quinte degli Hunger Games, con gli operatori e gli Strateghi che manipolano l’arena e creano ologrammi e trappole per mettere in difficoltà i tributi.

I problemi di alcolismo di Haymitch

Nel film il personaggio di Haymitch interpretato da Woody Harrelson sembra essere un grande amante del whisky, ma la verità è che ha dei problemi ben più seri con l’alcool, in generale. Nel film questa sorta di dipendenza viene raggirata e sfruttata per sottolineare i tratti più divertenti del personaggio, mentre nel libro l’entità reale del problema viene affrontata da una prospettiva decisamente più autentica.

Dopotutto, se Haymitch è un Mentore, vuol dire che ha vinto un’edizione degli Hunger Games, ed ha quindi ucciso dei coetanei per vincere. In particolare, Haymitch è il vincitore dell’edizione numero 50 degli Hunger Games, un’edizione della Memoria (proprio come lo sarà l’edizione numero 75, raccontata nel secondo film/libro), il che vuol dire che si tratta di un’edizione speciale. Nell’anno di Haymitch, la particolarità del gioco è stata che i tributi erano il doppio. I problemi di Haymitch con l’alcol derivano proprio dal trauma di quell’esperienza.

I Muttations

Nel libro gli Ibridi vengono rappresentati in modo molto diverso, in maniera più grafica e inquietante. Piuttosto che essere una specie di enorme cane ibrido con altri animali feroci, nel libro gli occhi di questi esseri sono in realtà quelli appartenenti ai tributi morti.

Si tratta di un elemento molto più particolare, specifico e soprattutto spaventoso, in grado di innescare anche una connessione molto personale con Katniss: quando deve ucciderli, è come se  la ragazza stesse nuovamente uccidendo i tributi!

Peeta e Katniss mano nella mano

Nel film vediamo Peeta prendere la mano di Katniss durante la parata. Questo crea unità tra la coppia, che finisce per conquistare il supporto dello spettatore fin all’inizio, e forse chiarisce anche che tipo di sentimenti Peeta nutre verso Katniss.

Nel libro, invece, quest’idea viene a Cinna, elemento che rafforza l’intelligenza del personaggio nel romanzo, ma che forse nel film non avrebbe giovato alla costruzione dello stesso, soprattutto in vista dei cambiamento apportati. 

Il Distretto 11

Dopo che Rue è stata uccisa, il film ci mostra la reazione del Distretto 11. La gente inizia a ribellarsi contro i Pacificatori, provocando numerose morti e un aumento palpabile di tensione tra i suoi membri. Questo non succede nel libro, poiché restiamo fermamente concentrati su Katniss. Nel romanzo non veniamo informati della reazione del Distretto 11 fino a quando Katniss non esce dall’arena.

Il pane in dono

Nonostante il film mostri la ribellione del Distretto 11, non viene comunque mostrato il dono del pane. I ribelli del Distretto 11 mostrano comunque sostegno a Katniss, ma togliere la scena del pane non rende così evidente che anche gli altri Distretti stanno facendo il tifo per lei.

Nel libro, il pane in dono arriva anche in un momento importante, dandole sostentamento proprio quando la ragazza ne ha bisogno.

I Senza-Voce

Nella serie di libri, Suzanne Collins chiarisce quanto siano importanti i Senza-Voce, ossia coloro che hanno già tentato di ribellarsi al governo tirannico che li controlla e di conseguenza sono stati puniti.

Mentre i personaggi dei Senza-Voce verranno introdotti successivamente nella saga cinematografica, sono stati praticamente eliminati dal primo film. Un esempio in tal senso avviene quando Katniss riconosce un Senza-Voce durante la cena con Effie Trinket e Cinna.

L’inizio dei Giochi

Quando Katniss emerge per la prima volta dal tubo di vetro e finisce nella Cornucopia, possiamo assumere che la ragazza abbia già visto l’arco e la freccia. Peeta scuote la testa e si rende conto che probabilmente sarebbe troppo rischioso prenderle, quindi Katniss corre via.

Nel libro, questa scena si svolge in modo completamente diverso, dando a entrambi i personaggi diverse intenzioni: Katniss è abbagliata dal sole quando vede Peeta, quindi non sa se ha scosso la testa o no; prima che riesca a decidere se prendere l’arco e la faretra, ha già iniziato a correre.

La morte di Cato

Cato ci viene presentato come un killer spietato che è stato addestrato a prendere parte agli Hunger Games da quando è nato. È un avversario forte e temibile per Katniss, ed è l’unico che arriva fino alla fine insieme alla ragazza e Peeta. Nel libro, mantiene la sua personalità furiosa e contorta fino alla sua morte. Nel film, invece, lo vediamo quasi redimersi, mentre si lascia andare ad un discorso in cui ammette di essere soltanto una pedina, addestrato per combattere per Capitol City. 

Emily Blunt e Dwayne Johnson coppia di supereroi in Ball and Chain

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Arriva da Deadline la notizia che Emily Blunt (A Quiet Place, Il ritorno di Mary Poppins) e Dwayne Johnson (San Andreas, Rampage – Furia animale) saranno i protagonisti di Ball and Chain, nuovo film di genere supereroistico basato sull’omonima miniserie a fumetti, in quattro parti, del 1999.

La sceneggiatrice candidata all’Oscar Emily B. Gordon (The Big Sick, Little America) si occuperà di scrivere la sceneggiatura. Al momento ci sarebbero diversi studi interessati ad acquistare i diritti per la distribuzione, ma pare che ad accaparrarsi il film sarà con molta probabilità Netflix. Non sappiamo ancora chi si occuperà della regia.

Il fumetto originale racconta la storia di Edgar e Mallory Bulson, coppia che dopo tre anni alquanto tumultuosi di matrimonio, decide di gettare la spugna. La coppia è sul punto di separarsi, ma un’improvvisa e misteriosa pioggia di meteoriti investe la coppia di alcuni poteri extraterrestri, trasformandoli in due supereroi. I due saranno costretti a rivedere i loro piani e a restare insieme per difendere la Terra. Chi lo sa che questi nuovi poteri non aiutino anche il loro matrimonio…

Emily Blunt e Dwayne Johnson in una commedia romantica ambientata nel mondo dei supereroi

Una commedia romantica ambientata nel mondo dei supereroi, a metà tra Hancock con Will Smith e Mr. & Mrs. Smith con Brad Pitt e Angelina Jolie. Scott Lobdell, Ale Garza e Richard Bennett hanno scritto il fumetto originale, le cui quattro parti sono state pubblicate tra il novembre del 1999 e il febbraio del 20000.

Per Emily Blunt e Dwayne Johnson si tratterà del secondo film insieme, dopo  Jungle Cruise, live action Disney ispirato all’omonima storica attrazione di Disneyland in California, che arriverà nelle sale il 20 luglio 2021.

Fantastici Quattro di Josh Trank: la “verità” sulle riprese aggiuntive

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In una recente intervista con Polygon – la stessa in cui ha parlato del suo Venom mai realizzato -, il regista Josh Trank è tornato a parlare del reboot dei Fantastic 4 – I fantastici quattro da lui diretto nel 2015. All’epoca della produzione del film, subito dopo un primissimo montaggio, la Fox definì il girato “decisamente scomodo”, ordinando subito una serie di riprese aggiuntive.

A quanto pare, la Fox assunse un nuovo team di sceneggiatori per occuparsi delle nuove scene da girare, gruppo che a quanto pare non entrò mai in contatto con Trank. Secondo quanto riportato dalla fonte, il regista “scrisse diverse nuove pagine del copione nella speranza di poter avere nuovamente voce in capitolo, ma il suo lavoro venne deliberatamente ignorato”. Per questo motivo, Trank si recò alla Director’s Guild (la corporazione di registi cinematografici e televisivi statunitensi), sostenendo che i suoi diritti non venivano rispettati. Così si arrivò alla stipulazione di un nuovo contratto tra lo studio e il regista, in cui venne stabilito che entrambi avrebbero continuato a lavorare alle proprie versioni del film e che entrambe sarebbero state mostrate per dei test screening.

Tuttavia, la Fox non sembrava essere già più interessata alla versione del film di Trank, concentrata esclusivamente sul proprio taglio da dare al film, curato dal montatore Stephen Rivkin. Nel ricordare l’intera lavorazione del film, Trank ha dichiarato: “Mi sentivo come castrato, mentre altre persone prendevano il controllo sul set.”

LEGGI ANCHE – Fantastic 4 – I Fantastici Quattro: recensione del film

L’esperienza di Josh Trank con Fantastic 4 – I fantastici quattro è soltanto uno dei numerosi esempi di registi che spesso si sono trovati a dover lottare contro gli studi cinematografici, ma in tal senso ne rappresenta sicuramente uno dei più estremi. Quanto accaduto con la Fox ha inoltre spinto Trank ad accontonare il suo spin-off della saga di Star Wars dedicato a Boba Fett e l’adattamento del videogame Shadow of the Colossus. Il regista ha ribadito di non essere più interessato a trasporre sul grande schermo “videogame o proprietà di altro genere.”

Ricordiamo che l’ultima fatica cinematografica di Josh Trank è Capone, film in cui Tom Hardy interpreta Al Capone, il noto mafioso statunitense di origine italiana. La pellicola uscirà negli Stati Uniti, direttamente in VOD, il prossimo 12 maggio.

Scream 5: Neve Campbell possibilista sul suo ritorno

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Scream 5: Neve Campbell possibilista sul suo ritorno

Neve Campbell potrebbe tornare nel nuovo capitolo della celebre saga di Scream diretta dal compianto Wes Craven. Grazie a Rotten Tomatoes, è emerso che l’attrice ha parlato con i registi Matthew Bettinelli-Olpin e Tyler Gillett del nuovo film del remunerativo franchise horror che è stato commissionato loro dalla Spyglass Media.

Al momento non sappiamo se il nuovo film sarà un prosieguo della saga originale o un reboot a tutti gli effetti: quel che è certo è che i due registi starebbero cercando di coinvolgere in tutti i modi la Campbell a tornare nei panni iconici di Sidney Prescott. Al giornalista Jake Hamilton, l’attrice ha spiegato quanto segue:

“Ne abbiamo parlato. I registi mi hanno contattata. Anche se adesso le cose sono un tantino complicate a causa del Covid-19. Tutto è iniziato circa un mese e mezzo fa. Ci vorrà un po’ di tempo prima di riuscire davvero a capire come la cosa potrebbe funzionare. Stiamo negoziando, quindi vedremo. I due registi mi hanno scritto una lettera davvero toccante in cui mi hanno parlato di Wes Craven e di come abbia influenzato il loro lavoro. Vogliono onorare la sua memoria con il nuovo film e ciò è importantissimo per me. Quindi, vedremo! Sono veramente grata alla saga di Scream… adoro Sidney Prescott. Mi sono sempre divertita ogni volta che dovevo tornare sul set per un film della saga. Credo che anche questa volta potrebbe esserlo per me. L’importante è fare un altro buon film.”

Di recente Matthew Bettinelli-Olpin e Tyler Gillett hanno diretto Finché Morte Non Ci SepariIl duo, in collaborazione con Chad Villela, figurerà anche come produttore esecutivo. Al momento non sappiamo ancora chi si occuperà della sceneggiatura.

LEGGI ANCHE – Scream 4: recensione del film di Wes Craven

Scream è una serie slasher diretta da Wes Craven e scritta da Kevin Williamson e Ehren Kruger, sceneggiatore del terzo film. È ispirata agli omicidi operati da Danny Rolling nel 1990.

La trama principale è incentrata su un serial killer psicopatico travestito con un costume di Halloween che cerca di uccidere Sidney Prescott (interpretata da Neve Campbell) e le persone che fanno parte della sua vita. Ogni film inizia con l’omicidio di una coppia, per poi svilupparsi fino alla rivelazione dell’identità del killer e al suo scontro finale con Sidney.

La serie originale è composta da quattro film, tutti diretti da Craven e interpretati dalla Campbell. Nel 2015 è stata realizzata da MTV una serie ispirata al franchise. Tra i numerosi attori apparsi nei film della saga di ricordano David Arquette, Courtney Cox, Liev Schreiber, Jamie Kennedy, Rose McGowan, Sarah Michelle Gellar, Jada Pinkett Smith e Drew Barrymore.

Spider-Man: il crossover Holland-Maguire-Garfield “bloccato” da Sony

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In occasione del #QuarantineWatchParty dedicato a Spider-Man: Un Nuovo Universo, primo film d’animazione con protagonista l’Uomo Ragno, nonché debutto cinematografico del personaggio di Miles Morales, il produttore Chris Miller ha rivelato che la Sony Pictures ha bocciato l’idea di un cameo nel film di Tobey Maguire, Andrew Garfield e Tom Holland, i tre interpreti di Spider-Man sul grande schermo.

Come spiegato da Miller su Twitter: “Avevamo proposto alla Sony un cameo forse ambizioso che avrebbe coinvolto Tobey, Andrew e Tom. Loro ci hanno risposto che era ‘ancora troppo presto’.”

La possibilità di un crossover di Spider-Man che veda coinvolti Holland, Maguire e Garfield è qualcosa su cui i fan stanno speculando da tantissimo tempo. In passato Tom Holland aveva dichiarato in merito: “Certo che mi piacerebbe fare un film con quei ragazzi. Sarebbe fantastico! Inoltre, è qualcosa che i fan vogliono. Tutto dipende da Sony e Marvel. Non dipenda da me.”

Rodney Rothman, co-regista di Spider-Man: Un Nuovo Universo, era invece stato molto più incisivo sulla questione: “Ci sono state una serie di discussioni. Ci sono delle idee su cosa potremmo fare con Tobey Maguire e gli altri. Penso che dopo questo film, quei pensieri potrebbero trasformarsi in qualcosa di concreto.”

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Spider-Man: Un Nuovo Universo racconta le vicende del teenager Miles Morales e delle infinite possibilità dello Ragno-Verso, dove più di una persona può indossare la maschera. Una visione fresca di un nuovo Universo Spider-Man con uno stile visivo innovativo e unico nel suo genere.

Il film è diretto da Bob Persichetti, Peter Ramsey e Rodney Rothman, con Shameik Moore e Jake Johnson. Uscito al cinema il 25 dicembre 2018. Durata 117 minuti. Distribuito da Warner Bros. Italia.

Il cast di doppiatori americano comprendere gli attori Shameik Moore, Jake Johnson, Mahershala Ali, Brian Tyree Henry, Lily Tomlin, Liev Schreiber, Luna Lauren Velez, Zoë Kravitz e Nicolas Cage.

Supergirl: il film non è più una priorità della Warner Bros.

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Supergirl: il film non è più una priorità della Warner Bros.

A quanto pare, sembra che il chiacchieratissimo nuovo film dedicato a Supergirl non sia più una priorità della Warner Bros. Nel 2018 la major, in accordo con la DC Entertainment, aveva iniziato a lavorare alla messa in produzione di un film sull’eroina DC che negli ultimi anni abbiamo visto in tv, per The CW, interpretata Melissa Benoist.

Lo studio aveva anche assunto Oren Uziel per scrivere la sceneggiatura, con la produzione che sarebbe dovuta partire già all’inizio di quest’anno, ma un report delle ultime ore suggerisce che il progetto è stato momentaneamente accantonato. Secondo quanto riportato da Heroic Hollywood, infatti, un “insider che sarebbe a conoscenza della situazione” avrebbe spifferato che la Warner ha deciso di mettere in stand-by il film su Supergirl per concentrarsi invece sul futuro cinematografico di Superman.

Al momento non sappiamo a che punto erano i lavori su Supergirl, né sappiamo quale sarà il destino di Superman: secondo i rumor più accreditati, la Warner vorrebbe ingaggiare un nuovo attore, mentre Henry Cavill continua a sostenere che il ruolo appartiene ancora a lui. Quel che è certo è che il personaggio di Superman e il proseguimento delle sue avventure al cinema – esattamente come accaduto con Batman -, continuano ad essere una priorità per lo studio cinematografico.

LEGGI ANCHE –  Supergirl: ecco le prime indiscrezioni su trama, regia e villain

Il personaggio di Supergirl è apparso per la prima volta nei fumetti Action Comics #252 con le storie di Otto Binder e i disegni di Al Plastino. La storia seguiva le avventure di Kara Zor-El, nata e cresciuta ad Argo City, un frammento di Krypton che era sopravvissuto all’esplosione del pianeta. Quando la città di Kara è destinata alla distruzione, lei viene mandata sulla Terra dai suoi genitori per essere allevata dal cugino, Kal-El, noto come Superman. Supergirl adotta l’identità segreta dell’orfana Linda Lee e fa del Midvale Orphanage la sua casa.

Dopo i tre film su Superman con Christopher Reeve, i produttori realizzarono un film su Supergirl, nel 1984, diretto da Jeannot Szwarc e scritto da David Odell. Helen Slater interpretava la protagonista e con lei, nel film, c’erano Faye Dunaway, Mia Farrow e Peter O’Toole.

Yellowstone 3: trailer ufficiale della terza stagione

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Yellowstone 3: trailer ufficiale della terza stagione

Paramount Network ha diffuso il trailer ufficiale di Yellowstone 3, l’attesa terza stagione della serie tv con Kevin KostnerLa terza stagione di Yellowstone debutterà il 21 Giugno 2020.

Yellowstone 3

Yellowstone 3 è la terza stagione della serie tv Yellowstone drammatica creata da Taylor Sheridan e John Linson che è stata presentata in anteprima il 20 giugno 2018 su Paramount Network.

Yellowstone segue “la famiglia Dutton, guidata da John Dutton, che controlla il più grande ranch contiguo degli Stati Uniti . Il ranch è costantemente attaccato da coloro che confina con gli sviluppatori di terre, una riserva indiana e il primo Parco Nazionale degli Stati Uniti d’America . È uno studio intenso di un mondo violento lontano dall’esame dei media, in cui la conquista della terra guadagna miliardi di sviluppatori e i politici vengono acquistati e venduti dalle più grandi società petrolifere e di legname del mondo. Laddove gli omicidi irrisolti non sono una novità, sono una conseguenza della vita in la nuova frontiera. È il migliore e il peggio degli Stati Uniti visto attraverso gli occhi di una famiglia che rappresenta entrambi “.

In Yellowstone 3 protagonisti sono Kevin Costner nel ruolo di John Dutton, è un patriarca miliardario della sesta generazione della famiglia Dutton, che controlla il Yellowstone Dutton Ranch, il più grande ranch contiguo degli Stati Uniti. Luke Grimes nei panni di Kayce Dutton, un ex SEAL della Marina degli Stati Uniti e uno dei figli di John ed Evelyn. Kelly Reilly nei panni di Beth Dutton, una finanziera e figlia di John ed Evelyn. Wes Bentley nei panni di Jamie Dutton, avvocato, aspirante politico e uno dei figli di John ed Evelyn. Cole Hauser nel ruolo di Rip Wheeler, caposquadra del ranch di Yellowstone e del braccio destro di John. Kelsey Asbille nel ruolo di Monica Long Dutton, moglie dei nativi americani di Kayce. Brecken Merrill nel ruolo di Tate Dutton, figlio di Kayce e Monica e unico nipote di John. Jefferson White nel ruolo di Jimmy Hurdstrom, un ranch di Yellowstone. Danny Huston nel ruolo di Dan Jenkins, un miliardario sviluppatore di terreni dalla California con l’aspirazione di costruire su parti di Yellowstone.

Deadpool nel MCU: per Ryan Reynolds ci sono infinite possibilità

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Deadpool nel MCU: per Ryan Reynolds ci sono infinite possibilità

Ryan Reynolds è stato ospite dell’ultima puntata dello show di Jimmy Fallon, che in seguito alla pandemia di Covid-19 ha cambiato “formula” e adesso si svolge interamente attraverso lo streaming e i collegamenti dalle proprie abitazioni tanto del conduttore quanto dei suoi ospiti. Nel corso dell’intervista, Reynolds è tornato a parlare del futuro di Deadpool, non ancora chiarito dai Walt Disney Studios dopo l’acquisizione dei 20th Century Studios (ex 20th Century Fox).

Un terzo capitolo di Deadpool sembra essere quasi certo, ma ad oggi non si conoscono ancora i dettagli sul tipo di film (visti i toni politicamente scorretti dei precedenti due capitoli) che potrebbe essere realizzato sotto l’egida della Casa di Topolino. Deadpool 3 sarà ancora vietato ai minori? Per ora non ci è ancora dato saperlo.

Lo scorso gennaio, lo sceneggiatore Rhett Reese era apparso decisamente fiducioso sul fatto che Deadpool 3 sarà vietato ai minori. Lo sceneggiatore aveva infatti dichiarato: “Assolutamente! Anche perché non credo che verrà distribuito sotto il marchio Disney. Non credo che quando andrete a vedere Deadpool 3, apparirà prima il magico castello della Disney. Credo che verrà distribuito sotto il marchio Fox. Quindi sì, sarà vietato ai minori”.

Nel frattempo, Ryan Reynolds ha spiegato da Fallon: “Deadpool era di proprietà della Fox e adesso è passato alla Marvel, di proprietà della Disney. In entrambi i casi, vedo infinite possibilità. Se Deadpool dovesse davvero finire nell’Universo Cinematografico Marvel, sarebbe esplosivo e straordinario. Sarebbe un territorio straordinario in cui giocare. E anche se dovesse continuare a fare universo a sé, intravedo sempre infinite possibilità. Sto scrivendo il terzo film con Rhett Reese e Paul Wernick, due ragazzi geniali e straordinari in tantissimi modi diversi. Ci divertiamo veramente tanto insieme. Di solito lavoriamo al film proprio nella stanza in cui mi trovo adesso. E ce la spassiamo alla grande. C’è ancora tanto da raccontare. Speriamo di realizzare questo film prima o poi. Più prima, che poi.”

LEGGI ANCHE – Deadpool 3 sarà ancora vietato ai minori secondo gli sceneggiatori

Deadpool è un personaggio molto amato, non solo dai lettori dei fumetti, e i primi due film sotto l’egida della Fox sono stati un vero successo al box office: non sorprende, dunque, che la Marvel abbia deciso di far proseguire le avventure di Wade Wilson sul grande schermo. La vera domanda adesso è un’altra: il film sarà vietato ai minori? Deadpool 3 rappresenterà ufficialmente il primo film R-rated dei Marvel Studios?

Vi ricordiamo che a confermare l’ingresso di Deadpool nel MCU era stato Alan Horn, presidente di Walt Disney Studios, durante il CinemaCon di Las Vegas, rassicurando il pubblico accorso al panel che presto arriverà un altro titolo della serie di film con Ryan Reynolds.

Avatar 2: le riprese subacquee negli scatti dal backstage

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Avatar 2: le riprese subacquee negli scatti dal backstage

Attraverso l’account Twitter ufficiale della saga, sono stati diffusi due nuovi scatti dal backstage dei sequel di Avatar che ci mostrano James Cameron impegnato con la realizzazione delle scene subacquee dei film.

Negli scatti è possibile vedere Cameron alle prese con la direzione degli attori, prima che questi si immergano sott’acqua per la performance capture. Le palline bianche presenti sulla superficie dell’acqua servono per evitare che le luci esterne interferiscano con le riprese. Gli scatti risalgono ovviamente a prima che la produzione dei sequel venisse bloccata a causa della pandemia di Covid-19. Potete vederli di seguito:

LEGGI ANCHE – Avatar: la produzione dei sequel si ferma per il Coronavirus

Avatar 2 debutterà il 17 dicembre 2021, seguito dal terzo capitolo il 22 dicembre 2023. Per il quarto e quinto capitolo, invece, si dovrà attendere ancora qualche anno: 19 dicembre 2025 17 dicembre 2027.

Il cast della serie di film è formato da Kate WinsletEdie FalcoMichelle YeohVin Diesel, insieme ad un gruppo di attori che interpretano le nuove generazioni di Na’vi. Nei film torneranno anche i protagonisti del primo film, ossia Sam WorthingtonZoe SaldanaStephen LangSigourney WeaverJoel David MooreDileep Rao e Matt Gerald.

Jodie Comer: 10 cose che non sai sull’attrice

Jodie Comer: 10 cose che non sai sull’attrice

Apprezzata e premiata interprete televisiva, Jodie Comer si è negli anni distinta per i suoi ruoli da protagonista, che l’hanno portata a diventare uno dei volti più noti del piccolo schermo. Ma nel corso della sua carriera non sono mancate anche le incursioni cinematografiche, dove ha potuto ulteriormente mettere alla prova la propria versatilità.

Ecco 10 cose che non sai di Jodie Comer.

Parte delle cose che non sai sull’attrice

Jodie Comer Instagram

Jodie Comer: i suoi film e le serie TV

10. È nota per i suoi ruoli televisivi. Dopo aver guadagnato una prima notorietà recitando nella mini-serie Justice (2011), l’attrice si è poi fatta notare apparendo in episodi di titoli come Casualty (2012), L’ispettore Gently (2014), Remember Me (2014), My Mad Fat Diary (2013-2015), Doctor Foster (2015-2017), Thirteen (2016) e The White Princess (2017). Diventa celebre grazie al ruolo di Villanelle in Killing Eve (2018-in corso), dove è protagonista insieme all’attrice Sandra Oh.

9. Ha recitato per il cinema.  Del 2017 è il primo titolo cinematografico a cui ha preso parte l’attrice, England Is Mine, film biografico sul cantante Steven Patrick Morrissey. Nel 2019 l’attrice è invece stata vista recitare in Star Wars: L’ascesa di Skywalker, con Daisy Ridley e Adam Driver. Nel 2020 invece sarà al cinema con Free Guy – Eroe per gioco, con Ryan Reynolds, e The Last Duel, con Ben Affleck e Matt Damon.

Jodie Comer ha vinto un Emmy

8. Ha ottenuto importanti riconoscimenti. Ad aver reso celebre l’attrice è il ruolo ricoperto nella serie Killing Eve. Grazie a questo ha potuto ottenere alcuni tra i principali riconoscimenti dell’industria hollywoodiana, tra cui le nomination come miglior attrice ai SAG Awards e ai Golden Globe. Nel 2019 ha invece vinto, per il medesimo ruolo, il Bafta Tv Awards e l’Emmy Awards.

Jodie Comer è su Instagram

7. Ha un account personale. L’attrice è presente sul social network Instagram, con un profilo seguito da 1,3 milioni di persone. All’interno di questo l’attrice è solita condividere fotografie scattate in momenti di svago quotidiano, ma anche diverse curiosità personali. Non mancano poi immagini tratte dagli eventi di gala a cui la Comer ha preso parte o foto promozionali dei suoi progetti da interprete.

Jodie Comer in Star Wars

6. Ha avuto un cameo nell’ultimo film. I fan dell’attrice possono ritrovare il suo volto nel film Star Wars: L’ascesa di Skywalker, dove interpreta la madre della protagonista Rey, e dunque la nuora dell’Imperatore Palpatine. Il personaggio ha soltanto una breve apparizione nel film, comparendo in alcuni flashback, ma in molti hanno subito notato la sua presenza.

Parte delle cose che non sai sull’attrice

Jodie Comer Killing Eve

Jodie Comer in Killing Eve

5. Ha ricevuto la chiamata per il provino mentre era in vacanza. L’attrice ha raccontato che si trovava a Barcellona con amiche quando ricevette la chiamata dai produttori della serie, che volevano incontrarla per un provino. Nonostante stesse smaltendo i postumi di una sbornia, la Comer prese il primo volo per Los Angeles, della durata di 13 ore, e dopo aver incontrato i produttori questi le offrirono la parte.

4. Ha ascoltato una particolare band musicale per prepararsi al ruolo. Tra le principali fonti di ispirazione per il mood del suo personaggio, la Comer ha indicato il gruppo svedese Little Dragon, celebri per la loro musica elettronica. Tali sonorità hanno permesso all’attrice di interpretare la sociopatica assassina Villanelle.

3. Ha adorato recitare in italiano. All’interno della serie, il personaggio ricoperto dall’attrice si trova a parlare in diverse lingue, e tra tutte la Comer ha affermato che la sua preferita è stata l’italiano. Questo è motivato dal fatto che tale lingua è stata per lei la più facile da imparare in confronto alle altre.

Jodie Comer in The Last Duel

2. Ha un ruolo chiave nel film. Nel film The Last Duel, ambientato nella Francia del 14° secolo, l’attrice ricopre il ruolo di Margerite, moglie di Jean de Carrouges, interpretato da Matt Damon. Questa è al centro della disputa che porta il marito a sfidarsi con il suo scudiero Jacques Le Gris, interpretato invece da Adam Driver.

Jodie Comer: età e altezza

1. Jodie Comer è nata a Liverpool, Inghilterra, l’11 marzo 1993. L’attrice è alta complessivamente 173 centimetri.

Fonte: IMDb

Antonio Banderas: 10 cose che non sai sull’attore

Antonio Banderas: 10 cose che non sai sull’attore

Tra i più celebri attori spagnoli ad aver raggiunto il successo a livello mondiale, Antonio Banderas vanta una carriera ricca di importanti titoli e prestigiosi riconoscimenti. Negli anni ha oltrepassato i confini nazionali per affermarsi anche in quel di Hollywood, dove ha avuto modo di diventare un interprete sempre più quotato e apprezzato.

Ecco 10 cose che non sai su Antonio Banderas.

Parte delle cose che non sai sull’attore

Antonio Banderas Dolor y gloria

Antonio Banderas: i film in cui ha recitato

10. Ha preso parte a celebri lungometraggi. Banderas esordisce sul grande schermo con il film Labirinto di passioni (1982), di Pedro Almodovar, con il quale tornerà a recitare anche per Matador (1986), Donne sull’orlo di una crisi di nervi (1988) e Légami (1989). Negli anni successivi recita poi in titoli come La casa degli spiriti (1993), con Meryl Streep, Philadelphia (1993), con Tom Hanks, Intervista col vampiro (1994), Four Rooms (1995), Evita (1996), La maschera di zorro (1998), con Anthony Hopkins, Femme fatale (2003), Frida (2002), con Salma Hayek, C’era una volta in Messico (2003), Incontrerai l’uomo dei tuoi sogni (2010), La pelle che abito (2011), I mercenari 3 (2014), Knight of Cups (2015), Black Butterfly (2017), La vita in un attimo (2018), Panama Papers (2019), Dolor y gloria (2019), con Penelope Cruz, e Dolittle (2020).

9. È un noto doppiatore. Banderas si è inoltre fatto apprezzare per aver prestato la voce al personaggio del gatto con gli stivali nei film d’animazione Shrek 2 (2004), Shrek terzo (2007) e Shrek e vissero felici e contenti (2010), dove ha collaborato con Eddie Murphy e Cameron Diaz, anche loro doppiatori per i film. Ha poi avuto uno spazio tutto suo con lo spin-off Il gatto con gli stivali (2012), dedicato esclusivamente alle avventure del proprio personaggio.

8. Ha ricevuto una nomination al premio Oscar. Nel 2020 Banderas ottiene una nomination come miglior attore per il film Dolor y gloria ai prestigiosi premi Oscar. Nonostante le tante apprezzate interpretazioni della sua carriera, questa era la prima volta che Banderas veniva nominato al premio, e anche se non ha riportato la vittoria, ha simbolicamente inaugurato una nuova fase della propria attività di attore.

Antonio Banderas: chi è sua moglie

7. È stato sposato con una nota attrice. Nel 1996 Banderas ha sposato l’attrice Melanie Griffith, celebre protagonista del film Una donna in carriera. Nello stesso anno è nata la loro unica figlia. Negli anni la coppia ha anche recitato insieme in alcuni film, come Pazzi in Alabama e il fantascientifico Automata. Nel 2014, tuttavia, i due annunciano di essersi separati, divorziando poi ufficialmente nel 2015.

Antonio Banderas: il suo patrimonio

6. È un attore molto ricco. Particolarmente prolifico, negli anni Banderas non si è limitato alla sua attività di interprete, ma ha ricoperto anche ruoli di regista e produttore. È stato inoltre protagonista di numerose campagne pubblicitarie. Tutte i lavori da lui svolti lo hanno portato ad ottenere uno status sempre maggiore, che gli ha permesso di arrivare a importanti guadagni, con un patrimonio oggi stimato di circa 45 milioni di dollari.

Parte delle cose che non sai sull’attore

Antonio Banderas Zorro

Antonio Banderas è Zorro

5. Ha rifiutato l’utilizzo di controfigure. Data la grande presenza di sequenze dinamiche e di combattimento, la produzione aveva previsto una serie di controfigure che potessero sostituire Banderas. Questi, tuttavia, fu irremovibile a riguardo, volendo eseguire da sé ogni scena del film, anche la più rischiosa. Preparatosi a dovere, l’attore fu dunque in grado di non avere necessità di essere sostituito.

4. Si è esercitato con la spada. Elemento imprescindibile di Zorro è la sua spada. Per poterla maneggiare al meglio e in totale sicurezza, l’attore è stato addestrato da Bob Anderson, vera e propria leggenda nell’uso di tale arma. Banderas si è inoltre esercitato con il team olimpico spagnolo di scherma. Stando a quanto da questi riportato, egli si è distinto come uno spadaccino formidabile.

Antonio Banderas in Dolittle

3. Ha avuto un ruolo nel nuovo film dedicato al personaggio. Nel 2020 l’attore torna al cinema con il film Dolitte, con protagonista Robert Downey Jr.. Qui Banderas interpreta re Rassouli, a capo di una celebre isola di ladri. Questi nutre particolare odio nei confronti del protagonista, per un particolare legame che li unisce. Tuttavia, nel momento del bisogno non mancherà di rivelarsi magnanimo.

Antonio Banderas in Dolor y gloria

2. Ha lavorato molto sul personaggio. In Dolor y glori, Banderas è il regista Salvador Mallo, ispirato proprio allo stesso Almodovar. Per la sua interpretazione, Banderas ha dichiarato di aver lavorato molto sul decostruire l’animo del personaggio, cercando di esaltare le sue piccole particolarità. Per l’attore, era importante non dar vita ad un’imitazione di Almodovar, quanto ricercare invece una diversa versione di quella stessa personalità.

Antonio Banderas: età e altezza

1. Antonio Banderas è nato a Málaga, in Spagna, il 10 agosto 1960. L’attore è alto complessivamente 175 centimetri.

Fonte: IMDb

Aidan Gillen: 10 cose che non sai sull’attore

Aidan Gillen: 10 cose che non sai sull’attore

L’attore Aidan Gillen è noto per aver recitato nel corso degli anni in alcune tra le più apprezzate serie televisive di sempre, passando da The Wire a Il Trono di Spade. In aggiunta a ciò, Gillen ha preso parte anche a celebri lungometraggi per il cinema, collaborando con importanti registi e attori, e rendendo sempre più solida la propria popolarità. Ecco 10 cose che non sai di Aidan Gillen.

Parte delle cose che non sai sull’attore

Aidan Gillen Peaky Blinders

Aidan Gillen: i suoi film e le serie TV

10. Ha recitato in celebri lungometraggi. Dopo aver esordito con il film La segreta passione di Judith Hearne (1987), l’attore si è distinto in pellicole come Il corriere (1988), Amiche (1995), Una scelta d’amore (1996), 2 cavalieri a Londra (2003), 12 Round (2009), con John Cena, Doppio gioco (2012), Il cavaliere oscuro – Il ritorno (2012), con Christian Bale, Calvario (2014), Maze Runner – La fuga (2015), Sing Street (2016), e King Arthur – Il potere della spada (2017), con Charlie Hunnam e Jude Law. Nel 2018 riprende il ruolo di Janson in Maze Runner – La rivelazione (2018), e nello stesso anno è John Reid in Bohemian Rhapsody, con Rami Malek.

9. È celebre per i suoi ruoli televisivi. Tra i primi significativi ruoli di Gillen in televisione vi sono quelli per le serie Queer as Folk (1999-2000) e Dice (2001). Il vero successo arriva però con la celebre The Wire (2004-2008), dove ricopre il ruolo di Tommy Carcetti, recitando accanto a Dominic West. Dal 2011 al 2017 l’attore recita nel ruolo di Petyr Baelish nella serie Il Trono di Spade, con Emilia Clarke. Lasciata anche tale serie inizia a recitare in Peaky Blinders (2017-2019), con Cillian Murphy, e Project Blue Book (2019-2020).

Aidan Gillen in Il cavaliere oscuro – Il ritorno

8. Ha avuto un cameo nel film. All’inizio del terzo film su Batman, si può riconoscere l’attore nella scena d’apertura del film, dove compare con un cameo nel ruolo di un agente della CIA. Parlando della sua partecipazione al film, l’attore ricorda di essere stato costretto a mantenere il massimo riserbo, dovendo stare attento a non divulgare alcuna notizia sulla sua parte né sul film.

Aidan Gillen in Peaky Blinders

7. Ha recitato nella celebre serie. L’attore è comparso in Peaky Blinder a partire dalla quarta stagione, recitando nel ruolo di Aberama Gold, alleato di etnia zingara della famiglia Shelby. Il personaggio interpretato dall’attore è diventato sempre più centrale all’interno della storia, guadagnando l’affetto del pubblico. L’attore ha poi ripreso il ruolo nel corso della quinta stagione, comparendo dunque in un totale di dieci episodi.

6. Ha modificato il look del personaggio. Se nella quarta stagione il personaggio era diventato caratteristico per il suo look, dall’estrema eleganza ai lunghi capelli, nella quinta tutto ciò viene ad essere profondamente cambiato. L’attore ha infatti raccontato che, intercorrendo un periodo di alcuni anni tra le due stagioni, ha ragionato sul dare un cambiamento estetico al personaggio, per indicare anche il suo cambiamento interiore.

Parte delle cose che non sai sull’attore

Aidan Gillen Il Trono di Spade

Aidan Gillen in Il Trono di Spade

5. Non ha mai giudicato il proprio personaggio. All’interno della serie Il Trono di Spade, l’attore ha dato vita al personaggio di Petyr Baelish, meglio noto come Ditocorto. Questi è tra le personalità più disprezzate e cattive della serie, ma nonostante ciò Gillen ha cercato di non giudicare le sua azioni. L’attore ha raccontato di averlo interpretato come se la sua malvagità fosse una patologia, poiché crede che sia cattiveria sia dovuto unicamente dalle esperienze vissute.

4. Non conosceva le sorti del suo personaggio. L’attore ha più volte dichiarato che non sapeva come si sarebbe conclusa la vicenda del suo personaggio nella serie, e che in ogni modo non avrebbe voluto saperlo. Questo per evitare di rendere meno credibile o inaspettato il momento in questione.

3. Si è ispirato a personaggi realmente esistiti. Per dar vita al personaggio di Ditocorto, l’attore ha affermato di essersi ispirato in primo luogo a Machiavelli, cercando di riportare quel tipo di personalità nel ruolo a lui assegnato. Per quanto riguarda l’aspetto si è invece rifatto al politico inglese Peter Mendelson, definito “principe dell’oscurità”.

Aidan Gillen in Queer as Folk

2. Era tra i protagonisti della serie. Il primo ruolo televisivo a conferire notorietà all’attore è stato quello di Stuart Alan Jones nella serie Queer as Folk, incentrata sulla vita di tre ragazzi omosessuali a Manchester. Per la sua interpretazione, Gillen ricevette anche una nomination ai Bafta TV Award come miglior attore, nel 2000.

Aidan Gillen: età e altezza

1. Aidan Gillen è nato a Dublino, in Irlanda, il 24 aprile 1968. L’attore è alto complessivamente 175 centimetri.

Fonte: IMDb

I Goonies 2: la sceneggiatura è pronta, dopo il lockdown al via il film?

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Nonostante se ne parli da molto tempo ormai, pare che questa volta sia ufficiale: I Goonies 2 si farà. A dirlo è lo sceneggiatore del film, Adam F. Golberg che, su Twitter, ha condiviso una foto della sceneggiatura.

Sembra che Golberg abbia cominciato anni fa, a tempo perso e per gioco, a scrivere una sceneggiatura sequel del film di Richard Donner, salvo poi terminarla e realizzarla così bene da definirla lui stesso “il mio capolavoro”.

Sembra che lo sceneggiatore si sia poi effettivamente incontrato con il regista e che, appena rientrerà l’emergenza coronavirus, il film entrerà in produzione! Non abbiamo altri dettagli, ma dopo 35 anni dal film originale, questa sembra davvero un’ottima notizia.

Da poco abbiamo avuto modo di vedere una reunion al completo dell’intero cast dei Goonies, proprio nei giorni del lockdown.

Alla reunion hanno partecipato i membri del cast (Sean Astin, Josh Brolin, Martha Plimpton, Kerri Green, Jeff Cohen, Corey Feldman, Jonathan Ke Quan, Joe Pantaliano e Robert Davi), il regista Richard Donner, lo sceneggiatore Chris Columbus, e perfino Steven Spielberg (autore del soggetto del film) e Cyndi Lauper (interprete del brano portante della colonna sonora, “The Goonies ‘R’ Good Enough).

Il video della reunion de I Goonies

Mio Cinema: la nuova piattaforma digitale per gli appassionati di cinema d’autore

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Grazie ad una collaborazione tra Lucky Red, Circuito Cinema e My Movies, nasce Mio Cinema, un nuovo modo di distribuire il grande cinema d’autore, che sostiene gli esercenti, i distributori e gli spettatori che, in tempo di lockdown, vogliono ancora, più che mai, “andare” al cinema.

Cliccando su www.miocinema.it dal 18 maggio tutti gli appassionati di cinema d’autore avranno a disposizione una piattaforma a loro dedicata, focalizzata sul grande cinema di qualità.

Non una semplice piattaforma on demand, ma uno strumento dinamico per chi ama andare al cinema in grado di offrire oltre alla visione in sala, film in streaming, promozioni, contenuti originali, servizi, informazioni, masterclass, anteprime esclusive e altro.

Due gli obiettivi primari di MioCinema: creare la prima comunità del cinema d’autore in Italia, diventando un punto di riferimento per il vasto pubblico di appassionati, e contestualmente lavorare insieme alle sale ad un sistema integrato di offerta e comunicazione, che ribadisca il ruolo centrale del cinema come punto di riferimento sociale e culturale sul territorio.

«L’accelerazione dei processi di digitalizzazione a cui abbiamo assistito in queste settimane non ha lasciato indifferenti i cinema, luogo nevralgico di tutta la filiera cinematografica grazie al colloquio diretto con i propri spettatori. Oggi con MioCinema quelle attenzioni, cura e calore – inestimabili virtù di chi gestisce una sala cinematografica – possono essere amplificate e trovare valore finalmente anche online: MioCinema, con la sua rete di sale dislocate su tutto il territorio, si prefigge lo scopo di arrivare alle persone con un colloquio prossimo e diretto, che la rende ineguagliabile tra tutte le altre offerte attualmente online».

Gianluca Guzzo, MYmovies.it

«Vorrei dire subito una cosa: senza la presenza delle sale cinematografiche la piattaforma MioCinema non esisterebbe, non avrebbe motivo di esistere. Fin dall’inizio noi tutti abbiamo sentito la necessità di mantenere aperto il dialogo fra le nostre sale ed il nostro pubblico, accompagnandolo in questi mesi difficili – che noi consideriamo solo transitori – e soprattutto accompagnandolo al momento della riapertura delle sale. MioCinema è per noi un luogo privilegiato dove coltivare la propria passione per il buon cinema, dove prepararsi per quando potremo nuovamente e finalmente dire “questa sera andiamo al cinema”».

Antonio Medici, Circuito Cinema

«MioCinema nasce con l’idea di portare in rete le persone che amano il buon cinema visto sul grande schermo. Sembra un paradosso ma non lo è. Queste persone sono oggi private di questa esperienza a causa dell’emergenza che stiamo vivendo. Vogliamo offrire loro la possibilità di vedere i grandi film che sarebbero andati in sala, attraverso una piattaforma digitale. Uno strumento che serva anche a tenere informato il pubblico sui film che usciranno quando le sale riapriranno. L’auspicio è che la piattaforma diventi, quando la situazione sarà tornata normale, un’estensione digitale del cinema, dove poter trovare tutto quello che non è più in sala, nel rispetto delle finestre di sfruttamento».

Andrea Occhipinti, Lucky Red

The Great: trailer e data di uscita

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The Great: trailer e data di uscita

STARZPLAY, il servizio di streaming premium internazionale di Starz, ha diffuso il trailer ufficiale della tanto attesa serie commedia  The Great.  L’anteprima della serie sulla piattaforma sarà giovedì 18 giugno in Gran Bretagna, Repubblica d’Irlanda, Germania, Austria, Spagna, Francia, Italia, Svizzera, Belgio, Paesi Bassi, Lussemburgo e America Latina.

Dallo sceneggiatore candidato all’Oscar, Tony McNamara (La Favorita), “The Great” è una commedia satirica su Caterina la Grande nella sua ascesa da outsider a imperatrice,  rimasta poi al potere più a lungo di tutte le altre donne nella storia della Russia. Accanto a Elle Fanning e Nicholas Hoult, nella serie recitano Phoebe Fox (Eye in the Sky), Adam Godley (“The Umbrella Academy”, “Breaking Bad”), Gwilym Lee (Bohemian Rhapsody), Charity Wakefield (“Bounty Hunters”, “Wolf Hall”), Douglas Hodge (Joker, “Black Mirror”), Sacha Dhawan (After Earth), Sebastian de Souza (“Medici”), Bayo Gbadamosi (“Dr. Who”) e Belinda Bromilow (“Doctor Doctor”).

https://youtu.be/GFYM3uzLnZU

The Great è creato e scritto da McNamara, che ne è anche produttore esecutivo, altri produttori esecutivi sono Marian Macgowan, Josh Kesselman e Ron West della Thruline, Brittany Kahan Ward della Echo Lake, Doug Mankoff e Andrew Spaulding, Elle Fanning, Mark Winemaker e Matt Shakman. Il progetto è prodotto dal Civic Center Media in associazione con MRC Television.

Il servizio di streaming premium di STARZPLAY è disponibile sulla app Apple TV  e offre agli abbonati accesso a premiate serie come “The Act,” e “Ramy;”  a “Pennyworth;” prequel dei fumetti di Batman della DC Comics, alla serie horror psicologico di Stephen King e J.J. Abrams “Castle Rock” insieme ad una crescente selezione di esclusive serie originali  STARZ, nello stesso giorno del loro lancio negli Stati Uniti, ivi compresa “The Spanish Princess” ed il crime-drama di prossima uscita “Hightown”, lo stesso giorno del loro lancio negli Stati Uniti, insieme ad un listino di lungometraggi  blockbuster contenente migliaia di titoli.

Gli abbonati al canale STARZPLAY sulla App Apple TV possono guardare online o scaricarsi e godersi offline i loro programmi e film preferiti disponibili attraverso STARZPLAY, che è disponibile su iPhone, iPad, Apple TV  e selezionate smart TV Samsung.

Parasite, il film premio Oscar su Sky Cinema

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Parasite, il film premio Oscar su Sky Cinema

È stato definito da più parti il film dell’ultimo anno, giudizio confermato dai numerosi premi che la pellicola diretta dal regista sudcoreano Bong Joon-Ho ha raccolto in giro per il mondo. Ed ora arriva in prima tv esclusiva su Sky Cinema. Stiamo parlando di Parasite (distribuito in Italia da Academy Two), trionfatore a Cannes lo scorso anno dove ha vinto la Palma d’Oro e dominatore degli ultimi Oscar con ben 4 statuette, tra cui le due più ambite, Miglior Film e Miglior Regia. Il film sarà trasmesso in prima visione tv giovedì 7 maggio, alle 21.15 su Sky Cinema Due e alle 21.45 su Sky Cinema #IoRestoACasa 2, disponibile anche on demand su Sky e in streaming su NOW TV.

Parasite racconta la storia della famiglia Kim – padre, madre, figlio e figlia – tutti molto uniti, ma anche molto disoccupati, che hanno davanti a loro un futuro incerto. La speranza di un’entrata regolare si accende quando il figlio, Ki-woo, viene raccomandato da un amico, studente in una prestigiosa università, per un lavoro ben pagato come insegnante privato. Con sulle spalle il peso delle aspettative di tutta la famiglia, Ki-woo si presenta al colloquio dai Park. Quando il ragazzo, falsificando diploma e identità, diventa il tutor privato dell’erede della ricchissima famiglia, i quattro escogitano un piano diabolico per sistemarsi definitivamente. Ma anche una strategia perfetta nasconde conseguenze imprevedibili.

«Sebbene il titolo possa far pensare a un film di mostri o di fantascienza, Parasite è a tutti gli effetti quella che definirei una commedia umana, fortemente imbevuta di contemporaneità», così il regista Bong Joon-Ho ha descritto il suo film di maggior successo. «Anche se il plot è composto da una serie di situazioni uniche e peculiari, è comunque una storia che potrebbe accadere nel mondo reale. In questo senso è un dramma molto realistico. Ma è pur vero che nel mondo reale, i percorsi di una famiglia come quella composta dai nostri quattro protagonisti disoccupati e della famiglia Park non si incrocerebbero mai. L’unica possibilità di un incontro tra queste classi è un rapporto di lavoro, come quando qualcuno viene assunto come tutor o lavoratore domestico. In queste situazioni ci sono momenti in cui le due classi sociali sono così a stretto contatto da poter sentire l’uno il respiro dell’altro e vengono entrambe trascinate in una situazione in cui anche il più piccolo passo falso può portare a fratture ed esplosioni». 

Con l’arrivo di “Parasite” su Sky Cinema, sull’on demand di Sky nasce una nuova sezione, quella de “I film più premiati”, una nuova collezione dedicata agli amanti del cinema di qualità con una selezione di titoli che hanno ricevuto i più importanti riconoscimenti italiani e internazionali, tutti accompagnati dalle presentazioni di Gianni Canova negli episodi de “Il Cinemaniaco presenta”. Tra gli altri titoli presenti si segnalano, ad esempio, “Green Book”, “Vice – L’uomo nell’ombra”, “C’era una volta… a Hollywood”, “Martin Eden”, “Il traditore”, “La paranza dei bambini”, insieme ad alcuni grandi classici come “Il dottor Stranamore”, “Casa Howard” e “C’era una volta in America”.

Kim Basinger: 10 cose che non sai sull’attrice

Kim Basinger: 10 cose che non sai sull’attrice

Attrice simbolo degli anni Ottanta e Novanta, Kim Basinger si è resa celebre per la sua partecipazione ad alcune tra le pellicole più celebri di quel tempo, affermandosi per le sue doti e la sua bellezza. Ancora oggi viene indicata come una vera e propria icona, capace di attirare su di sé tutte le attenzioni di critica e pubblico.

Ecco 10 cose che non sai su Kim Basinger.

Parte delle cose che non sai sull’attrice

Kim Basinger Instagram

Kim Basinger: gli anni ’80

10. È stata protagonista di celebri lungometraggi. L’attrice esordisce al cinema nel 1981 con il film Paese selvaggio, per poi ottenere i primi riconoscimenti con I miei problemi con le donne (1983), Il migliore (1984), con Robert Redford, e Follia d’amore (1985). A consacrarla è però la pellicola 9 settimane e ½ (1986), con Mickey Rourke. Continua poi a guadagnare fama con titoli come Nessuna pietà (1986), con Richard Gere, Appuntamento al buio (1987), Nadine – Un amore a prova di proiettile (1987), Ho sposato un’aliena (1988), e Batman (1989), con Jack Nicholson.

Kim Basinger: i suoi film

9. Ha recitato in altri celebri film. Nei decenni successivi, il successo dell’attrice continua a crescere, grazie anche alle sue interpretazioni in Bella, bionda… e dice sempre sì (1991), Prêt-à-Porter (1994), ed L.A. Confidential (1997), dove recita accanto a Kevin Spacey, Russell Crowe e Guy Pierce. Negli anni successivi recita in film come 8 Mile (2002), Se ti investo mi sposi? (2004), The Burning Plain (2008), Third Person (2013), con Liam Neeson, Il grande Match (2013), con Robert De Niro, e The Nice Guys (2016), di Shane Black. Ricopre poi il ruolo di Elena Lincoln in Cinquanta sfumature di nero (2017) e Cinquanta sfumature di rosso (2018), con Dakota Johnson e Jamie Dornan.

8. Ha ottenuto importanti riconoscimenti. Il ruolo che più di ogni altro ha portato fama e prestigio all’attrice è stato quello di Lynn Bracken in L.A. Confidential. Grazie a questo ottenne infatti una nomination ai Bafta Awards come miglior attrice non protagonista, mentre, nella medesima categoria, vinse il Golden Globe, il SAG Awards e il prestigioso premio Oscar. Nel 1992, l’attrice ricevette inoltre la celebre Stella sulla Hollywood Walk of Fame.

Kim Basinger è su Instagram

7. Ha un account personale. L’attrice è presente sul social network Instagram con un profilo seguito da 75,5 mila persone. Anche se non utilizzato in modo frequente (dal 2018 ad oggi vi sono solo 27 post), qui la Basinger è solita condividere in prevalenza immagini a supporto delle proprie campagne animaliste, come quella in associazione con la PETA. Non mancano però anche foto di momenti di svago o di curiosità a lei legate.

Kim Basinger: chi è suo marito

6. È stata sposata con un noto attore. Sul set del film Bella, bionda… e dice sempre sì, la Basinger conosce l’attore Alec Baldwin, con il quale intraprenderà una relazione che li porterà al matrimonio, nel 1993. La coppia rimane insieme per circa nove anni, annunciando la separazione nel 2002. In seguito, finirono entrambi sotto i riflettori per la dura battaglia legale riguardante l’affidamento della loro unica figlia, nata nel 1995.

Parte delle cose che non sai sull’attrice

Kim Basinger Batman

Kim Basinger in Batman

5. Aveva rifiutato il ruolo nel film. L’attrice era la prima scelta dei produttori per ricoprire il ruolo di Vicky Vale nel film Batman, ma questa rifiutò per via di altri impegni precedentemente presi. Fu allora sostituita con un’altra interprete, la quale però si infortunò durante le prove sul set. A quel punto, la Basinger fu ricontattata una settimana prima che iniziassero le riprese, e i produttori la scongiurarono di accettare il ruolo. Liberatasi dai precedenti impegni, l’attrice fu libera di accettare la parte.

4. Non era prevista nel finale. Inizialmente, secondo sceneggiatura, lo scontro finale tra Batman e Joker non prevedeva altri personaggi coinvolti. L’attrice tuttavia suggerì di aggiungere Vicky Vale, poiché mettendo in pericolo l’interesse amoroso del supereroe si sarebbe alzato il livello della tensione. I produttori acconsentirono, e fecero così riscrivere il finale.

3. È divenuta nota per le sue grida. Essendo legata sentimentalmente a Bruce Wayne, il personaggio di Vicky Vale viene inevitabilmente più volte esposto al pericolo. All’interno del film, la Basinger si è così esibita in ben ventitre grida, nei momenti in cui si trova, o crede di trovarsi, in pericolo. Questo dettaglio ha più volte fatto indicare l’attrice come una possibile “scream queen”.

Kim Basinger: dov’è oggi?

2. Non recita da alcuni anni. Nell’ultimo decennio le presenze al cinema dell’attrice si sono piuttosto diradate, e il suo ultimo ruolo ufficiale è quello nel film Cinquanta sfumature di rosso. Inoltre, attualmente la Basinger non sembrerebbe avere film in programma, e molti fan attendono il suo ritorno sulle scene.

Kim Basinger: età e altezza

1. Kim Basinger è nata a Athens, in Georgia, Stati Uniti, l’8 dicembre 1953. L’attrice è alta complessivamente 172 centimetri.

Fonte: IMDb

MCU: tutti i record infranti dai film al botteghino

MCU: tutti i record infranti dai film al botteghino

Tralasciando titoli come L’Incredibile Hulk e Captain America: Il primo Vendicatore, i film del MCU hanno sempre riscosso un incredibile successo al box office mondiale. La vera sfida, adesso, è capire se, dopo l’incredibile successo di Avengers: Endgame, l’uscita di scena di personaggi iconici quali Tony Stark e Steve Rogers, e con l’inizio della Fase 4, l’Universo Cinematografico Marvel sarà ancora in grado di mantenere alta la sua reputazione in termini di incassi.

In attesa di scoprire – una volta che i cinema riapriranno – quale sarà il futuro dei titoli del MCU al cinema (a partire dall’uscita dell’attesissimo Black Widow), ripercorriamo insieme i 10 maggiori record infranti dai cinecomic Marvel al botteghino:

Lo standalone con il maggior incasso

Su 23 titoli che compongono il MCU ad oggi, soltanto quattro film sono stati dedicati agli Avengers. Il resto, sono stati tutti standalone dedicati a personaggi più o meno noti. Al di là del successo della trilogia di Spider-Man di Sam Raimi o della trilogia de Il cavaliere oscuro di Christopher Nolan (per non parlare del successo inaspettato di Wonder Woman e Aquaman, appartenenti al DCEU), è comunque la Marvel a detenere il record per lo standalone – in ambito supereroistico – con il maggior incasso della storia: si tratta di Black Panther, che ha raggiunto ben 1.3 miliardi in tutto il mondo.

Il più grande incasso dei Walt Disney Studios

Non è un segreto che la Disney sia una macchina da soldi. La Casa di Topolino rappresenta un marchio collaudato di cui le famiglie si fidano ormai ciecamente; ecco perché è facile che tutto ciò che lo studio tocchi, si trasformi in oro! Inizialmente, la distribuzione dei film del MCU era stata affidata alla Paramount Pictures, ma non appena la Disney ha capito quanto ghiotta – in termini economici – potesse essere l’occasione grazie alla rimuneratività dei cinecomics, in poco tempo i Marvel Studios vennero acquistati dalla multinazionale. E così The Avengers è diventato il film distribuito dai Walt Disney Studios con il maggiore incasso della storia. Da allora, la Disney ha superato il suo stesso record in diverse occasioni…

Il miglior esordio per un film in IMAX

Il record per un film in IMAX con il più grande weekend d’apertura era detenuto da Il cavaliere oscuro di Christopher Nolan. Tuttavia, nel 2015, anno di uscita di Avengers: Age of Ultron, il film di Joss Whedon riuscì a stabilire un nuovo record, arrivando a 25.2 milioni di dollari incassati nel primo weekend di programmazione.

Il lunedì più redditizio in Nord-America

Nell’era dello streaming, gli studi cinematografici fanno sempre più fatica ad attirare il pubblico in sala. D’altra parte, è sempre stato difficile attirare il pubblico al cinema nella giornata o serata del lunedì. Eppure, Black Panther è stato un punto di riferimento culturale talmente grande da stabilire un nuovo importantissimo record, diventando il film più visto all’inizio della settimana nella storia del botteghino nordamericano, con ben 40.15 milioni incassati.

Record per la vendita di biglietti

È facile battere un record al botteghino quando non si tiene conto dell’inflazione: il costante cambiamento relativo al valore del dollaro americano stabilisce che i biglietti per il cinema continuino a costare sempre di più col passare del tempo. Ma Avengers: Endgame ha battuto un record decisamente adeguato all’inflazione, detenuto fino al momento della sua uscita soltanto da Il ritorno dello Jedi. Con 8.502 biglietti venduti (e tenendo conto dell’inflazione e dell’ampia distribuzione), Endgame ha avuto la media più alta per fine settimana. Il record de Il ritorno dello Jedi si aggirava attorno ai 7.293 biglietti venduti.

Il più alto incasso per un film diretto da un regista afroamericano

Di recente, il MCU si è dimostrato molto più aperto al concetto di “diversità”, realizzando film incentrati su supereroi di colore o film interamente dedicati a supereroine. Per il già citato Black Panther, la Marvel ha reclutato il regista afroamericano Ryan Coogler: con un pionieristico 1.3 miliardi di dollari, il cinecomic con protagonista Chadwick Boseman è diventato il film più redditizio di sempre girato da un regista di colore.

La settimana d’apertura più redditizia

Avendo acquistato i Marvel Studios, la Lucasfilm, la Pixar e più di recente la Fox – senza contare le produzioni originali a marchio Disney -, è innegabile quanto, oggi come oggi, il più grande nemico della Casa di Topolino al botteghino sia semplicemente la stessa multinazionale! Avengers: Endgame ha stabilito il record per la settimana di apertura più redditizia, con ben 473 milioni di dollari, superando Star Wars: Il Risveglio della Forza (che nella prima settimana aveva raggiunto 390 milioni).

Il più grande weekend d’apertura della storia

L’industria hollywoodiana e le case di produzione insistono da sempre sul fatto che il weekend di apertura sia il momento più importante nella corsa in sala di un film. Nel suo weekend di apertura, Avengers: Infinity War ha battuto “il record dei record” con 640 milioni di dollari incassati, superando i 541 milioni di Fast and Furious 8. Un anno dopo, Endgame ha quasi raddoppiato i 640 milioni di Infinity War, con un weekend di apertura a dir poco vertiginoso, pari a 1.223 miliardi.

Il miliardo d’incasso raggiunto nel minor tempo possibile

Un altro caso in cui la Marvel è riuscita a battere un suo stesso record. Avengers: Endgame ha battuto una serie di record già stabiliti in precedenza da Infinity War. In soli tre giorni, Endgame ha battuto il record dei cinque giorni di Infinity War in termini di “500 milioni” incassati; in cinque giorni, ha battuto il record degli 11 giorni di Infinity War in termini di “1 miliardo” incassati; in otto giorni, ha battuto il record dei 18 giorni di Infinity War in termini di “1.5 miliardi” incassati; in 11 giorni ha battuto il record dei 47 giorni di Avatar in termini di “2 miliardi” incassati.

Il più grande incasso di tutti i tempi

Prima dell’uscita di Avengers: Endgame, il record del più grande incasso di tutti i tempi era detenuto da Avatar. Poco prima della fine della sua corsa in sala, si temeva che il cinecomic di Anthony e Joe Russo non riuscisse a superare i 2.778 miliardi del kolossal di James Cameron. Così, il film venne ridistribuito nelle sale con l’aggiunta di alcune scene inedite, arrivando a 2.779 miliardi e diventando ufficialmente il più alto incasso nella storia del cinema.

Fonte: ScreenRant

Patty Jenkins: “La DC Films non deve emulare i Marvel Studios”

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Patty Jenkins: “La DC Films non deve emulare i Marvel Studios”

I fan del DCEU sono consapevoli che l’universo condiviso basato sulle storie dei personaggi DC non avrà mai la coerenza stilistica e narrativa che è invece uno dei capisaldi del MCU. Basti pensare ai recenti Aquaman, Shazam! e Birds of Prey, titoli molto diversi tra loro per toni e intenzioni, ma anche – e soprattutto – a Joker (nonostante il film di Todd Phillips non appartenga ufficialmente al DCEU). Per questo motivo, è doveroso credere che anche l’atteso Wonder Woman 1984 sarà qualcosa di molto diverso.

Questa diversificazione, però, sembra essere uno degli elementi favoriti dalla regista Patty Jenkins, che in una recente intervista con Total Film ha parlato delle differenze che esistono tra i cinecomic Marvel e DC. La regista ha sottolineato quanto sia importante questa unicità all’interno dei singoli film del DCEU e quanto sia altrettanto importante che la DC non prenda la Marvel come modello di riferimento:

“Sono convinta che determinate aspettative siano state causate dal grande successo che i Marvel Studios sono riusciti a raggiungere grazie al loro universo condiviso, ma questa non deve essere la regola, lo status quo. C’è un enorme varietà di fumetti, con toni e mondi radicalmente diversi. A volte funzionano bene insieme, altre volte no.”

La Jenkins ha poi aggiunto: “Sono davvero felice che i film DC (e in realtà anche la Marvel lo sta facendo molto di più, con film come Doctor Strange, Thor: Ragnarok, Black Widow…) presentino toni molto diversi tra loro. È questo che amo della DC. Ho sempre pensato che fosse una cosa bellissima che tutte queste storie tratte dai fumetti fossero così diverse tra loro.”

LEGGI ANCHE – Patty Jenkins temeva il flop di Thor: The Dark World

Vi ricordiamo che Wonder Woman 1984 uscirà il 14 agosto 2020. Il film è stato definito dal produttore Charles Roven un sequel “inusuale“, che poterà in scena lo stesso personaggio grazie al lavoro dello stesso team creativo e che seguirà gli eventi del precedente capitolo, ma che i fan non dovrebbero aspettarsi un seguito tradizionale definendolo “la prossima iterazione della supereroina”.

“Il film racconterà un lasso di tempo completamente diverso e lo spettatore avrà solo un assaggio di ciò che che Diana ha fatto o affrontato negli anni intermedi. Abbiamo cercato di mettere insieme una storia del tutto diversa che potesse rispettare le stesse emozioni del passato, portare un sacco di umorismo e molta azione coraggiosa. E soprattutto, toccare le corde del cuore.“ 

L’ordine cronologico del personaggio è stato già rimescolato, essendo stata introdotta nell’era contemporanea di Batman v Superman: Dawn of Justice per poi tornare al vecchio secolo con Wonder Woman. Il sequel vedrà ancora Gal Gadot nei panni di Diana Prince opposta a Kristen Wiig, scelta per interpretare la villain Cheetah. Nel cast figureranno anche Chris Pine (volto del redidivo Steve Trevor) e Pedro Pascal.