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Johnny Depp sul set di Modi, le prime foto ufficiali

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Johnny Depp sul set di Modi, le prime foto ufficiali

Johnny Depp torna al lavoro e soprattutto torna dietro alla macchina da presa per Modi, il suo racconto dell’artista italiano Modigliani. Variety ha diffuso le prime foto dal suo set che lo vede dirigere Al Pacino, Riccardo Scamarcio e Luisa Ranieri.

Il film sarà un biopic sul famoso pittore e scultore italiano Amedeo Modigliani. Per l’attore si tratta del ritorno alla regia dopo molti anni dal suo debutto in tale ruolo, avvenuto nel 1997 con Il coraggiosoIn quell’occasione Depp era anche protagonista del film, accanto all’amico Marlon Brando, mentre a capo del cast di Modi ci sarà un’altra leggenda del cinema, Al Pacino, affiancato da volti molto familiari al cinema italiano, Riccardo ScamarcioLuisa Ranieri.

Il film, basato su un’opera teatrale di Dennis McIntyre e adattato per lo schermo da Jerzy e Mary Kromolowski, racconterà la vita dell’artista italiano durante il suo soggiorno a Parigi, nel 1916. L’opera metterà sicuramente alla prova Johnny Depp che nel ritorno alla regia troverà sicuramente nuovi stimoli e nuove forme di racconto per continuare ad ammaliare il suo pubblico.

Al Pacino sta producendo Modì insieme al suo manager e produttore di lunga data Barry Navidi. IN.2, la divisione europea della società di produzione Infinitum Nihil, sostiene il film. Anche il gruppo italiano ILBE, guidato da Andrea Iervolino e Monika Bacardi, si è unito come produttore. Il film segna la quarta collaborazione del produttore Navidi con Pacino, con il quale ha lavorato in Il Mercante di Venezia (2004), Wilde Salomé (2011) e Salomé (2013). Le riprese di Modì dovrebbero spostarsi in Italia dopo diverse settimane a Budapest, che sostituisce Parigi.

Pedro Pascal su un futuro progetto con Kieran Culkin: “Solo se è gentile con me”

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Continua la divertente (e finta) faida tra Pedro Pascal e Kieran Culkin nel corso di questa stagione dei premi che ha visto i due scontrarsi in più di una occasione. Pascal e Culkin sono stati entrambi candidati nella categoria Migliore attore in una serie Drammatica ai Golden Globe, agli Emmy e ai Critics Choice Awards, il primo per The Last of Us e il secondo per Succession.

Con disappunto dei fan della serie tratta dall’omonimo videogame, Kieran Culkin ha vinto in ogni occasione di scontro diretto, e non ha potuto fare a meno di rinfacciarlo al collega Pascal, già dalla notte dei Golden Globe, quando durante il suo discorso di ringraziamento ha rivolto a Pascal un “pensiero” (“suck it, Pedro”) dicendo che il premio era suo. In risposta, durante gli Emmy, Pedro Pascal ha pensato bene di confessare le ragioni per cui portava un tutore al braccio: “Kieran Culkin mi ha picchiato a morte”. Chiaramente si tratta di un gioco trai due contendenti che però ha tenuto banco nel corso delle ultime due settimane in maniera scherzosa. Entrambi gli attori sono infatti noti per essere particolarmente gioviali.

Proprio per questo, in occasione della sua presenza al Sundance Film Festival per presentare suo nuovo film, Freaky Tales, Pedro Pascal è comparso finalmente senza la benda al braccio e quando gli è stato chiesto se fosse interessato a collaborare in un progetto futuro con Kieran Culkin, lui ha risposto: “Mi piacerebbe, lo spero. Se mi vorrà”, ha detto Pascal prima di aggiungere, “e se è gentile con me”.

A questo punto, la coppia Pedro Pascal – Kieran Culkin è tutto ciò che vogliamo vedere sul grande schermo.

Domhnall Gleeson in Fountain of Youth di Guy Ritchie

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Domhnall Gleeson in Fountain of Youth di Guy Ritchie

Domhnall Gleeson si è unito al cast di Fountain of Youth di Apple, un film basato su un’idea originale che sarà diretto da Guy Ritchie e proviene da Skydance Media. Con la partecipazione di Natalie Portman e John Krasinski, il film sarà prodotto per Apple da Skydance, Vinson Films e Project X Entertainment.

Scritta da James Vanderbilt, la pellicola segue i fratelli (Krasinski e Portman) che collaborano in una rapina globale per trovare la mitologica Fonte dell’Eterna Giovinezza. Dovranno usare la loro conoscenza della storia per seguire gli indizi in un’avventura epica che cambierà le loro vite e forse li porterà all’immortalità.

Fountain of Youth è diventato una priorità assoluta per Skydance dopo aver ricevuto la sceneggiatura da Vanderbilt che, secondo le fonti, “ha lasciato senza fiato i dirigenti”, ma lo studio aveva bisogno del giusto pacchetto di star prima di andare avanti con il film. Ritchie aveva tenuto d’occhio il progetto fin dalla primavera, mentre anche Krasinski lo teneva d’occhio. Come è accaduto a tantissimi altri progetti, il doppio sciopero del 2023 ha messo in stand-by il film.

Una volta risolti gli scioperi, entrambi hanno offerto la loro disponibilità, e il ritardo ha dato la possibilità anche a Portman di ottenere l’altro ruolo principale. Il piano è di girare durante il primo trimestre di quest’anno.

Domhnall Gleeson è stato recentemente visto protagonista della serie limitata FX The Patient accanto a Steve Carell, per la quale Gleeson è stato nominato sia per un Golden Globe che per un Critics Choice Award. Recentemente ha anche recitato nella serie limitata della HBO White House Plumbers di David Mandel, nel ruolo di John Dean al fianco di Woody Harrelson e Justin Theroux.

Prossimamente sarà il protagonista del film Echo Valley per Apple insieme a Julianne Moore e Sydney Sweeney, e della serie limitata Alice & Jack accanto ad Andrea Riseborough, di cui è stato anche produttore esecutivo.

Cos’altro ha diretto Guy Ritchie?

Guy Ritchie ha avuto una lunga carriera cinematografica, dirigendo film come Snatch del 2000 ed entrambi i film di Sherlock Holmes con Robert Downey Jr. e il remake live-action di Aladdin della Disney. Il regista è attualmente impegnato nella regia del rifacimento live-action di Hercules della Disney.

Oliver Stone si scaglia contro “l’infantilizzazione di Hollywood”

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In un’intervista rilasciata a Yahoo, il regista premio Oscar Oliver Stone ha espresso il proprio parere sui moderni film di Hollywood, criticando in particolar modo due successi del 2023 quali Barbie e John Wick 4. Parlando del film diretto da Greta Gerwig, Stone ha in particolare affermato che “Ryan Gosling sta sprecando il suo tempo se fa queste cose per soldi. Dovrebbe fare film più seri. Non dovrebbe far parte di questa infantilizzazione di Hollywood“. Stone ha poi ripreso il pensiero del regista Martin Scorsese sui film Marvel, che a suo dire hanno compromesso la qualità delle uscite hollywoodiane degli ultimi anni.

Ora è tutto fantasy, fantasy, fantasy, compresi tutti i film di guerra: fantasy, fantasy“, ha osservato Oliver Stone. “Anche i film di Fast and Furious, che mi piacevano, sono diventati come i film della Marvel. Voglio dire, quanti incidenti si possono vedere?“. Il regista poi passato anche a criticare John Wick, un franchise che ha praticamente rivitalizzato il genere dei film d’azione negli ultimi anni. “In aereo ho guardato John Wick 4, che dura tre ore e qualcosa“, ha detto Stone, “e mi sono addormentato circa 778 volte. Continuavo a svegliarmi e a dovermi confrontare con lui che uccideva altre persone. È come se il mondo fosse degenerato nella non-logica“.

I film di oggi hanno perso il contatto con la realtà. Al pubblico forse piacciono i videogiochi, ma a me annoiano”, ha poi aggiunto Stone. “Se facessi uno dei miei film oggi, non credo che durerei. Sarei diffamato. Sarei attaccato, svergognato. Avrei dovuto calpestare così tante sensibilità. Per fare un film bisogna avere una certa libertà, purtoppo. Devi essere scortese. Porca miseria, pensate che oggi avrei potuto fare uno qualsiasi di quei film?”, ha concluso Oliver Stone, che tra i suoi più celebri lungometraggi vanta titoli come Platoon, Wall Street, Nato il quattro luglio e JKF – Un caso ancora aperto, ricordati anche per le forti e controverse posizioni politiche espresse dal regista.

Dune – Parte Due: confermata la durata del film, superiore al precedente capitolo

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Circa un mese fa era stata riportato il rumor secondo cui la durata di Dune – Parte Due avrebbe avuto una durata di circa 166 minuti, cosa che lo rendeva non solo più lungo del Dune del 2021 ma anche il film più lungo tra quelli ad oggi diretti dal regista canadese Denis Villeneuve. Digital Spy ha ora riferito che, secondo l’Ufficio di classificazione cinematografica irlandese, Dune – Parte Due durerà in totale 165 minuti, ovvero due ore e quarantacinque minuti. Un solo minuto di differenza rispetto a quanto prima indicato, dunque, che conferma in ogni caso l’imponenza di un film che si conferma tra i più attesi del 2024.

Cosa aspettarsi da Dune: Parte Due?

Questo film successivo esplorerà il mitico viaggio di Paul Atreides mentre si unisce a Chani e ai Fremen mentre è su un sentiero di guerra di vendetta contro i cospiratori che hanno distrutto la sua famiglia“, si legge nella sinossi ufficiale. “Di fronte alla scelta tra l’amore della sua vita e il destino dell’universo conosciuto, tenta di prevenire un futuro terribile che solo lui può prevedere.”

Nel film vedremo Timothée Chalamet nei panni di Paul Atreides, Zendaya nei panni di Chani, Rebecca Ferguson nei panni di Lady Jessica, Josh Brolin nei panni di Gurney Halleck, Javier Bardem nei panni di Stilgar, Austin Butler nei panni di Feyd-Rautha, Florence Pugh nei panni della Principessa Irulan, Dave Bautista nei panni della Bestia. Rabban, Léa Seydoux nel ruolo di Lady Margot, Stellan Skarsgård nel ruolo del Barone e Christopher Walken nel ruolo dell’Imperatore Shaddam IV.

Dune – Parte Due è diretto da Villeneuve da una sceneggiatura che ha scritto insieme a Jon Spaihts. Il film è basato sull’innovativo romanzo di fantascienza Dune del 1965 di Frank Herbert ed uscirà nei cinema il 28 Febbraio 2024.

Il secondo capitolo continuerà la storia di Dune – Parte Uno, che, nonostante la sua controversa uscita, è stato un solido successo al botteghino nel 2021, incassando oltre 402 milioni di dollari su un budget di produzione stimato di 165 milioni di dollari. Tuttavia, WB ha sicuramente maggiori speranze per il sequel, che potrà trarre vantaggio da un’uscita globale su larga scala in formati standard e premium, incluso IMAX.

Ryan Coogler e Michael B. Jordan tornano a collaborare per un film di genere

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L’attore Michael B. Jordan e il regista Ryan Coogler torneranno a collaborare nuovamente per un film di genere originale ancora avvolto nel mistero. Il progetto, come riportato da Variety, segna la prima sceneggiatura di Coogler attraverso la sua società di produzione, Proximity Media e lo riunirà con Jordan per la quinta volta, dato che l’attore è apparso in tutti i film del regista, da Prossima fermata: Fruitvale Station a Creed – Nato per combattere e fino a Black Panther e Black Panther: Wakanda Forever.

Il primo di questi, presentato al Sundance Film Festival del 2013 con il plauso della critica, ha posto entrambi nei radar di Hollywood, mentre con Creed, spinoff del franchise di Rockysi sono ulteriormente affermanti entrambi. Sebbene Coogler si sia poi allontanato dalla direzione della serie, Jordan ha recitato in altri due film, assumendo la regia del terzo. Nel frattempo, Coogler è entrato a far parte della famiglia Marvel, dirigendo Black Panther, con Michael B. Jordan che ha lì interpretato l’antagonista Erik Killmonger nel primo film e che è tornato per un cameo nel sequel del 2022 Wakanda Forever.

I quattro film di Ryan Coogler hanno guadagnato complessivamente più di 2,4 miliardi di dollari al box office mondiale e c’è dunque molta curiosità riguardo questo suo quinto film da regista, il primo lontano dai Marvel Studios. Si tratterà anche del primo lungometraggio originale di Coogler dopo il suo film esordio e sarà interessante scoprire a quale genere il regista deciderà di dedicarsi dopo il dramma, il film sportivo e i cinecomic d’azione. Non resta dunque che attendere maggiori dettagli riguardo questo misterioso progetto.

Demon Slayer: Kimetsu no Yaiba – Verso L’Allenamento Dei Pilastri al cinema

Demon Slayer: Kimetsu no Yaiba – Verso L’Allenamento Dei Pilastri nelle sale italiane da giovedì 22 febbraio, diretto da Haruo Sotozaki, è il nuovo capitolo in due episodi per il grande schermo del celebre anime. Campione d’incassi in tutto il mondo è tratto dalla saga di Koyoharu Gotoge, che con oltre 150 milioni di copie è tra i primi dieci manga più venduti della storia.

Demon Slayer ha inizio quando Tanjiro Kamado, un ragazzo la cui famiglia è stata uccisa da un demone, si unisce al Demon Slayer Corps per far tornare umana la sorella minore Nezuko dopo che questa è stata trasformata in un demone. Nell’aprile 2019, la serie anime televisiva Demon Slayer: Kimetsu no Yaiba ha debuttato con Tanjiro Kamado, Unwavering Resolve Arc, seguito dall’uscita del lungometraggio Mugen Train nell’ottobre 2020, dalle serie televisive Mugen Train Arc e Entertainment District Arc nell’ottobre 2021 e dal Il villaggio dei forgiatori di katana Arc nell’aprile 2023.

Demon Slayer: Kimetsu no Yaiba – Verso L’Allenamento Dei Pilastri sarà al cinema da giovedì 22 febbraio distribuito da Eagle Pictures.

Pedro Pascal parla dell’arco narrativo di Joel nella seconda stagione di The Last Of Us

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Ospite al Sundance Film Festival per presentare il suo nuovo film, Freaky Tales, Pedro Pascal è comparso finalmente senza la benda al braccio che ha sfoggiato nel corso degli eventi legati ai Golden Globes, Emmy e Critics Choice delle ultime settimane.

Sul tappeto rosso del festival, Pascal si è detto pronto a tornare sul set di The Last of Us Part II, senza però rivelare nulla di quello che sarà di Joel nel secondo ciclo della fortunata serie tratta dall’omonimo videogioco. Soprattutto il suo look ha dato un chiaro segnale del fatto che la sua preparazione per tornare a essere Joel è avanzata.

Chiaramente la domanda che tutti si pongono è se la serie seguirà il percorso del videogioco, e Pedro Pascal non si è sbottonato in merito, parlando ai microfoni di Deadline“Si discosta dal gioco? Questa è una buona domanda. Penso che troveranno sempre il modo di sfruttare l’incredibile materiale originale di cui dispongono e di sorprenderci con il modo in cui possono utilizzare quel materiale in un formato diverso, come una serie televisiva. Ma non vorrei rovinarlo a nessuno e la verità è che non ho ancora tutte le informazioni.”

The Last of Us è attualmente interpretato da Pedro Pascal nel ruolo di Joel, Bella Ramsey nel ruolo di Ellie, Gabriel Luna nel ruolo di Tommy Miller e Rutina Wesley nel ruolo di Maria. La seconda stagione dovrebbe essere basata sull’acclamato sequel del videogioco The Last of Us Part II di Naughty Dog, che presenterà un significativo salto temporale introducendo una Ellie ormai cresciuta. Recentemente sono stati assegnati diversi nuovi ruoli per la seconda stagione, tra cui quello dell’antagonista Abby. I nuovi ingressi già annunciati saranno Kaitlyn Dever, Young Mazino e Isabela Merced

La prima stagione ha visto la partecipazione di Nico Parker, Anna Torv, Melanie Lynskey, Murray Bartlett, Nick Offerman e Storm Reid. La serie The Last of Us ha visto la partecipazione come guest-star degli attori del videogioco originale, Jeffrey Pierce, Merle Dandridge, Troy Baker e Ashley Johnson, che hanno interpretato nuovi personaggi.

La serie The Last of Us è prodotta e co-scritta dal creatore di Chernobyl Craig Mazin e dallo scrittore del gioco originale Neil Druckmann, che è anche uno dei registi. È una coproduzione con Sony Pictures Television in associazione con PlayStation Productions. I produttori esecutivi sono Carolyn Strauss, il presidente di Naughty Dog Evan Wells e Asad Qizilbash e Carter Swan di PlayStation Productions.

True Detective: Night Country, i riferimenti alla prima stagione

True Detective: Night Country, i riferimenti alla prima stagione

Dopo tre brillanti stagioni, la celebre e acclamata serie antologica poliziesca della HBO ha da pochi giorni fatto il suo ritorno sugli schermi con la tanto attesa quarta stagione, suscitando già grande interesse e discussione. True Detective: Night Country (qui la recensione) – scritta e diretta dalla produttrice messicana Issa López – vede protagoniste l’attrice premio Oscar Jodie Foster (Il silenzio degli innocenti, Flightplan) e la pugile americana Kali Reis (Catch the Fair One) nei panni della coppia di investigatrici al centro di una nuova inquietante indagine dal tono quasi paranormale nella remota città di Ennis, in Alaska. Nel cast anche il candidato agli Oscar John Hawkes, Fiona Shaw (Harry Potter, Enola Holmes) e Christopher Eccleston (Doctor Who).

True Detective: Night Country è il primo capitolo della serie a non essere creato da Nic Pizzolatto, che resta coinvolto nel progetto come produttore esecutivo insieme a Matthew McConaughey e Woody Harrelson. Il primo episodio della quarta stagione pone le basi per uno dei capitoli di True Detective più oscuri e soprannaturali di sempre, con diversi primi indizi che puntano verso una storia di fantasmi intricata e inquietante che emergerà entro la fine della stagione.

Lone Star: la birra preferita di Rust Cohle

True Detective – In foto Matthew McConaughey nei panni di Rust Cohle.

Uno dei primi rimandi alla prima stagione di True Detective e al suo protagonista Rust Cohle è la comparsa del marchio di birra Lone Star. In uno dei primissimi episodi, Cohle chiede a due detective di procurargli una confezione di birre Lone Star. In una scena di True Detective: Night Country, invece, l’agente Hank Prior (John Hawkes) offre una birra Lone Star a suo figlio e collega Peter (Finn Bennett).

I misteriosi significati dietro le corna e le spirali

True Detective 4 – In foto Jodie Foster nei panni di Liz Danvers.

Le corna e le spirali sono simboli ricorrenti in True Detective. La quarta stagione, infatti, si apre con una agghiacciante scena in cui un branco di alci impazzisce improvvisamente, come posseduto da una forza oscura, innanzi all’orrore a allo sconcerto di un cacciatore indigeno, durante l’ultimo tramonto dell’anno che precede il mese di buio. Nella prima stagione, le corna erano uno dei principali simboli narrativi e rappresentavano un oscuro rituale o la morte.

Un altro simbolo frequente, soprattutto nella prima stagione, è quello della spirale. Nella prima stagione, la spirale è vista, per esempio, incisa sulla schiena di una vittima e utilizzata per gli inquietanti rituali. Mentre, nell’episodio 1 di True Detective: Night Country, il simbolo è visibile quando Liz Danvers dispone tutte le prove del caso Annie K. in un evidente schema a spirale.

Night Country è ambientato in Alaska

True Detective – Night Country. Episodio 1

La quarta stagione è ambientata a Ennis, una cittadina remota dell’Alaska che inizialmente pare non avere alcuna correlazione con le altre stagioni di True Detective, ambientate rispettivamente in Louisiana, Los Angeles e Ozarks. Tuttavia, esiste un collegamento con Rust Cohle, che nella prima stagione rivela di aver vissuto per un decennio in Alaska negli anni ’90. Ciò lascia aperta la possibilità che Cohle sia in qualche modo connesso o che sarà probabilmente coinvolto per aiutare a risolvere il nuovo caso in True Detective: Night Country.

“Il Re Giallo” di Robert William Chambers

True Detective 4 – In foto Jodie Foster.

Il primo episodio di True Detective: Night Country si apre con una citazione che recita: “For we do not know what beasts the night dreams when its hours grow too long for even God to be awake” (così tradotta più o meno in italiano, “Perché non sappiamo quali bestie sogni la notte quando le sue ore diventano così lunghe che neanche Dio è sveglio”). La frase è un chiaro riferimento alla raccolta di racconti gotici del 1985 dal titolo Il Re Giallo, scritto da Robert W. Chambers. La citazione – attribuita falsamente da López al personaggio immaginario di Chambers, Hildred Castaigne – rimanda alla prima stagione di True Crime, in cui si parla di un fantomatico e oscuro “Re in giallo”.

Tsalal e “La sfinge dei ghiacci”

Anche il misterioso laboratorio della stazione scientifica di Ennis – in cui sono rivenuti alcuni degli indizi importanti per le indagini – ha un riferimento letterario. Il suo nome, Tsalal, infatti, prende ispirazione da un’isola ghiacciata nel romanzo di Jules Verne del 1897, An Antarctic Mystery (titolo italiano La sfinge dei ghiacci), libro che si propone come seguito dell’enigmatico e cupo romanzo di Edgar Allen Poe, Storia di Arthur Gordon Pym. Nel racconto di Verne, Tsalal è un’isola misteriosa e atipica, popolata da feroci nativi (pronti ad attaccare senza pietà gli esploratori bianchi) che un giorno improvvisamente spariscono. In True Detective: Night Country, allo stesso modo, nella prima puntata è mostrato il complesso e teso rapporto tra le popolazioni bianche (gli scienziati del laboratorio) e quelle native di Ennis.

Filosofi, naturalisti… e Rust Cohle

True Detective 4 – In foto (da sinistra a destra) Kali Reis e Jodie Foster. Episodio 1.

In True Detective: Night Country vengono menzionati, più o meno direttamente, alcuni pensatori esistenzialisti e naturalisti che hanno influenzato profondamente la filosofia pessimista di Rust Cohle. Ne è un esempio il filosofo Ralph Waldo Emerson, figura chiave del movimento trascendentalista americano dell’800, da cui si ispira il nome di una delle vittime, Ralph Emerson. Il filosofo esplorò nelle sue opere i temi del potere divino e della profonda connessione tra uomo e natura; argomenti su cui, in un certo qual senso, ha riflettuto anche Rust nella prima stagione. Invece, il fratello minore di Kayla Prior (Anna Lambe) si chiama Darwin, in onore probabilmente del noto naturalista britannico Charles Darwin.

Infine, in True Detective: Night Country riecheggia l’oscura e cupa prospettiva di Rust Cohle. Le sue desolanti e confuse riflessioni sulla cupezza del mondo e sugli errori dell’umanità, infatti, si addicono ai toni bui della quarta stagione.

Sharon Stone rivela di aver proposto un film su Barbie negli anni ’90: “Sono stata derisa dallo studio”

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Il film Barbie uscito nell’estate del 2023 si è affermato come un successo straordinario, con quasi un miliardo e mezzo di incassi in tutto il mondo, infrangendo numerosi record. Il merito è certamente di una campagna pubblicitaria ben orchestrata, della presenza di note star del cinema di oggi quali Margot Robbie e Ryan Gosling, ma anche dei recenti cambiamenti culturali in tema di parità di genere. Già qualche anno fa, realizzare un film del genere poteva infatti rivelarsi un impresa, se non addirittura un tentativo destinato a fallire. Lo sa bene l’attrice Sharon Stone, che infatti rivelato di essersi cimentata nel tentativo di portare Barbie al cinema già negli anni ’90.

Scrivendo un commento nel post su Instagram di America Ferrera sul suo discorso di accettazione dei Critics Choice per il suo ruolo in Barbie, la Stone ha infatti ricordato un’epoca diversa da quella attuale. “Sono stata derisa dallo studio quando ho proposto l’idea di Barbie negli anni ’90 con il sostegno del capo di Barbie“, ha scritto la Stone. “Quanta strada abbiamo fatto, grazie signore per il vostro coraggio e la vostra resistenza“. Quello proposto da Stone non è però stato l’unico film su Barbie mai realizzatosi. Sappiamo infatti che anche progetti con protagoniste Amy Schumer e Anne Hathaway sono stati scartati in tempi più recenti.

Il cast del film Barbie

Barbie è stato diretto da Greta Gerwig da una sceneggiatura scritta insieme a Noah Baumbach. È stato prodotto da Margot Robbie e Tom Ackerly per LuckyChap e da Robbie Brenner di Mattel Films insieme a Josey McNamara e Ynon Kreiz. Durante la sua programmazione nelle sale, il film ha ottenuto un incasso mondiale di oltre 1,4 miliardi di dollari, diventando così il film di maggior incasso del 2023. Il film è interpretato da Margot Robbie, Ryan Gosling, America Ferrera, Simu Liu, Kingsley Ben-Adir, Scott Evans, Kate McKinnon, Ariana Greenblatt, Alexandra Shipp, Emma Mackey, Issa Rae, Michael Cera, Hari Nef, Will Ferrell, Helen Mirren, Dua Lipa e altri ancora.

Ahsoka: 11 cose che devono accadere nella seconda stagione

Ahsoka: 11 cose che devono accadere nella seconda stagione

Star Wars ha confermato ufficialmente che la seconda stagione di Ahsoka è in fase di sviluppo e alla luce dell’annuncio del film The Mandalorian & Grogu, Ahsoka è ancora più importante visto che risulta la principale serie televisiva di Star Wars. La prima stagione ha visto il ritorno di personaggi amati, come Ezra Bridger di Star Wars Rebels, la protagonista Ahsoka Tano della serie The Clone Wars e l’Anakin Skywalker di Hayden Christensen, ma ha anche introdotto nuovi personaggi, come Baylan Skoll e Shin Hati.

L’ultimo episodio di Ahsoka ha lasciato molte domande, creando immediatamente speculazioni sulla seconda stagione. In particolare, il cattivo dell’era imperiale Grand Admiral Thrawn è rientrato nella galassia di Star Wars e dovrà essere fermato. Per risolvere quindi queste questioni in sospeso, Ahsoka 2 ha bisogno di ben 11 avvenimenti e risposte.

Ecco le 11 cose che devono succedere in Ahsoka 2

Ahsoka e Sabine devono tornare nella Galassia principale

Star Wars: Ahsoka

Ahsoka e Sabine sono intrappolate lontano dalla Galassia principale e si spera in un loro immediato ritorno. Inoltre, non avrebbe molto senso tenere alcuni dei personaggi attuali, più importanti della saga, su un pianeta isolato e lontano dall’azione e senza contare che sarebbe frustrante vedere Sabine ed Ezra lontani tra loro dopo che lei ha passato tutta la prima stagione a cercarlo.

Ciò che spaventa è che nulla in Star Wars è garantito, poiché i contenuti dell’universo si spostano nel tempo e molte trame sono predeterminate; per esempio, nella trilogia prequel era noto che Anakin sarebbe passato al lato oscuro e sarebbe diventato Darth Vader. Ahsoka è diversa perché il suo destino rimane un punto interrogativo. In teoria, il personaggio interpretato da Rosario Dawson potrebbe rimanere su Peridea, anche se si spera che non sia così.

Baylan su Peridea deve essere spiegato

Star Wars: Ahsoka Baylan Skoll

Baylan Skoll si è imposto tra i personaggi più interessanti, sia come persona che esercita il lato oscuro della Forza ma anche perchè ha chiaramente un apprezzamento, se non un affetto, per i Jedi, Baylan rappresenta il tipo d’ambiguità morale che rende le storie di Star Wars davvero eccellenti. Tragicamente, la storia di Baylan potrebbe essere interrotta in  Ahsoka 2, poiché Ray Stevenson, che interpretava Skoll nella prima stagione, è morto. Tuttavia, la seconda stagione dovrà affrontare il tema di ciò che Baylan voleva da Peridea, in particolare il suo legame con gli dei di Mortis.

Anakin ha bisogno di porgere ad Ahsoka le sue scuse

Vedere Ahsoka e Anakin, l’attore Hayden Christensen, interagire nuovo è stato emozionante, soprattutto perché erano insieme in live-action, ma con Anakin che appare nell’oltretomba della Forza di Star Wars, il Mondo tra i Mondi, piuttosto che come fantasma della Forza, rimangono alcune questioni in sospeso. Se Anakin fosse stato un fantasma della Forza, sarebbe stato più vicino a “se stesso”, o almeno alla versione di lui che Ahsoka conosceva. Ora che Anakin è apparso nel finale della prima stagione di Ahsoka, questa opportunità sembra essersi aperta, ma c’è ancora qualcosa di importante da fare per lui.

Ahsoka è stata segnata non solo dagli eventi dell’Ordine 66, ma anche dalla consapevolezza che il suo maestro, che era stato come un fratello maggiore per lei, era diventato Darth Vader. Alla fine del Ritorno dello Jedi, Anakin torna al lato chiaro della Forza, ma non ha ancora superato tutti i danni subiti. Ahsoka è solo una delle tante persone a cui Anakin deve delle scuse enormi, questo sarebbe bello se avvenisse sullo schermo. Una scena in cui Anakin si scusa con Ahsoka sarebbe la chiusura perfetta.

Ezra Bridger e Hera Syndulla hanno bisogno di una riunione migliore

Hera SyndullaHera ed Ezra erano incredibilmente vicini in Rebels, con Hera che era una figura materna per Ezra tanto quanto Kanan lo era per quella paterna, il che ha reso il loro lento ricongiungimento nella prima stagione di Ahsoka piuttosto insoddisfacente. Sono successe molte cose ed è passato molto tempo dall’ultima volta che si sono visti, ma la reazione sommessa di entrambi i personaggi non è sembrata un vero riflesso di come entrambi avrebbero reagito al loro ritrovo. Speriamo che in Ahsoka 2 veda il ritorno del calore nel loro rapporto e costruisca il legame anche tra Ezra e Jacen.

Il passato di Ahsoka deve essere approfondito

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Sebbene la serie animata di Star Wars: Tales of the Jedi sia in conflitto con gli eventi di Ahsoka, le storie contenute nel libro sono importanti perché rivelano l’aspetto della vita di lei dopo aver lasciato la fossa comune dei cloni trooper alla fine delle Guerre dei cloni. Il romanzo vede Ahsoka affrontare l’immenso dolore per la perdita dei Jedi e il senso di colpa per aver lasciato l’Ordine, ma mostra anche come ha resistito all’Impero e si è presa cura degli utenti della Forza durante l’era imperiale. Che segua o meno il libro, questi eventi dovrebbero essere affrontati in Ahsoka 2.

Jacen Syndulla ha bisogno di sviluppare ancora di più le sue abilità nella Forza

Nella prima stagione Jacen Syndulla ha già dimostrato di aver ereditato la sensibilità alla Forza da suo padre, Kanan Jarrus, dopo aver aiutato Hera a localizzare Ahsoka mentre si trovava nel Mondo tra i Mondi. Nell’episodio, Jacen dice di poter sentire le spade laser e quando lo rivela ad Ahsoka, lei sembra particolarmente incuriosita. Questo dimostra una connessione piuttosto estesa con la Forza, che fa intravedere la possibilità che Jacen venga addestrato formalmente in Ahsoka 2, magari da Ezra piuttosto che da Luke, il cui Tempio Jedi alla fine ha causato la morte dei suoi studenti.

Ezra ha bisogno di rivelare cosa ha fatto

Ezra BridgerSebbene il ritorno di Ezra fosse atteso da tempo nel franchise, la sua reintroduzione è stata piuttosto rapida nella serie, e quasi subito dopo che lui e Sabine si sono riavvicinati, i due si sono separati di nuovo. Per questo motivo, Ezra non ha avuto molto tempo per spiegare cosa ha fatto in tutti gli anni di assenza su Peridea, a parte fare amicizia con le creature del pianeta. Ora che Ezra è tornato nella vera galassia di Star Wars e si è riunito a Hera, in Ahsoka 2 dovrebbero spiegare cosa ha comportato il suo esilio, in particolare come ha fatto Ezra a mantenere le sue abitudini Jedi pur essendo così isolato.

Shin e Sabine devono collaborare

Che il team di Ahsoka lo volesse o meno, Shin e Sabine sono stati un successo per gli spettatori in quanto amici piuttosto che nemici. Dopo la prima stagione di Ahsoka, si è assistito a un’esplosione di fan art e cosplay che ritraevano le due mentre combattevano insieme piuttosto che l’uno contro l’altra. Soprattutto con l’attuale situazione di Baylan di Ahsoka, questa potrebbe essere una possibilità reale. Non è chiaro quali saranno le prossime mosse di Shin senza un maestro (o se Star Wars scriverà la morte di Baylan o ne rifonderà il ruolo), ma questo è un modo in cui Shin potrebbe essere portato dalla parte della luce, rendendo sicuramente felici gli spettatori.

Il fantasma della Forza di Anakin ha bisogno d’essere coinvolto attivamente

Star Wars: Ahsoka Hayden Christensen

Star Wars: L’ascesa di Skywalker ha mostrato un Luke fantasma della Forza molto attivo, che ha cambiato in qualche modo le regole dei fantasmi della Forza. Mentre nella trilogia originale, Yoda, Obi-Wan Kenobi e Anakin Skywalker sono visti felicemente in piedi come fantasmi della Forza, sono partecipanti silenziosi. Questo aspetto è stato lentamente aggiornato nel franchise, con Yoda che appare a Luke in Star Wars: Gli ultimi Jedi e tiene una conversazione con lui, e Luke che riesce a strappare la spada laser di Rey come fantasma della Forza in L’ascesa di Skywalker. Ciò significa che in Ahsoka 2 il personaggio di Anakin potrebbe partecipare attivamente.

Ahsoka e la Principessa Leila hanno bisogno di un po’ di connessione

Sebbene sia improbabile per numerose ragioni, un incontro tra Ahsoka e Leia in Ahsoka 2 sarebbe incredibile. Sebbene la scomparsa di Carrie Fisher faccia da sfondo a qualsiasi contenuto della Nuova Repubblica, Ahsoka e Leia hanno ancora molto da guadagnare dall’incontro. Ahsoka, anche se ora è guarita dal suo passato, ha perso i rapporti familiari con la caduta di Anakin nell’oscurità e sarebbe significativo per lei entrare in contatto non solo con la figlia di Anakin ma anche con Padmé. Leia, a sua volta, non sembra aver perdonato il padre; Ahsoka potrebbe umanizzare Anakin in un modo nuovo e raccontarle di Padmé.

La Nuova Repubblica deve imparare il potere delle Nightsister

Ahsoka Nuova Repubblica

La serie animata di The Clone Wars ha portato molte incredibili aggiunte al franchise di Star Wars, forse soprattutto Ahsoka stessa, ma un’introduzione particolarmente eccellente nella serie è stata quella delle Nightsister, le streghe di Dathomir. In una galassia già ricca di personaggi terrificanti, le Nightsister si sono distinte come uno dei gruppi più intimidatori e minacciosi, ed è stato emozionante vederle tornare in Ahsoka. Ora che sono tornate alla loro stregoneria in Ahsoka 2 dovrebbero mostrare la loro piena potenza, che richiede l’attenzione della Nuova Repubblica in un modo che rivaleggia con la minaccia di Thrawn.

Juliano Krue Valdi scelto per il ruolo del giovane Michael Jackson nel biopic Michael

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Il film biografico su Michael Jackson, intitolato Michael, le cui riprese sono previste per la fine del mese con una data d’uscita fissata al 19 aprile 2025, ha ora trovato l’attore che interpreterà il Re del Pop da bambino. Si tratta di Juliano Krue Valdi, un attore di 9 anni, che stando a quanto riportato da Variety è stato scritturato per interpretare il ruolo di Jackson fin dai suoi primi giorni nei Jackson 5. Il film, del regista Antoine Fuqua, prodotto dalla Lionsgate e dalla Universal Pictures International, vedrà dunque Valdi vestire i panni di Jackson “nel momento in cui lui e i suoi fratelli si sono affermati come i Jackson 5, la sensazione canora dietro a successi iconici come “I Want You Back” e “I’ll Be There”“.

Questa opportunità è molto importante per me perché Michael Jackson è il Re del Pop ed ha un posto speciale nel mio cuore”, ha dichiarato Valdi in un comunicato. “Sono cinque anni che ballo sulle sue canzoni. Mi fa sentire davvero speciale e mi fa sentire bene con me stesso. Amo l’energia di Michael Jackson“. Krue è infatti noto sui social per il suo imitare i balli di Michael Jackson e su Instagram vanta ad oggi quasi 150.000 follower. Ad interpretare il Re del Pop in età più adulta ci sarà invece proprio il nipote di Jackson, Jaafar Jackson.

La sinossi ufficiale del film ad oggi rilasciata recita: “‘Michael’ offrirà al pubblico un ritratto avvincente e onesto dell’uomo brillante ma complicato che è diventato il Re del Pop. Il film presenta i suoi trionfi e le sue tragedie su una scala epica e cinematografica – dal suo lato umano e le sue lotte personali al suo innegabile genio creativo, esemplificato dalle sue performance più iconiche. Come mai prima d’ora, il pubblico potrà dare uno sguardo dall’interno a uno degli artisti più influenti e all’avanguardia che il mondo abbia mai conosciuto“.

Prima danza, poi pensa. Alla ricerca di Beckett: il trailer ufficiale italiano

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Dal regista Premio Oscar® James Marsh (Man on Wire, La Teoria del tutto), arriva Prima danza, poi pensa. Alla ricerca di Beckett, il biopic che racconta la storia, i successi, gli amori, le amicizie e gli aspetti meno noti del gigante della letteratura Samuel Beckett, una delle figure più rivoluzionarie e influenti del Novecento, autore di capolavori come Aspettando Godot, Giorni Felici e Finale di Partita. Nel ruolo di Samuel Beckett il vincitore del Golden Globe Gabriel Byrne (In Treatment, I soliti sospetti).

Presentato in anteprima al San Sebastian Film Festival e al Torino Film Festival, Prima danza, poi pensa. Alla ricerca di Beckett sarà al cinema dal 1 febbraio distribuito da BiM Distribuzione.

Partendo dalla “catastrofica” vittoria del Premio Nobel per la Letteratura nel 1969, Beckett rievoca gli eventi salienti della sua vita in un dialogo immaginario con la personificazione della sua coscienza, lasciando emergere i temi e le riflessioni che hanno reso grandi le sue opere. Ne risulta un ritratto poco conosciuto della sua personalità: buongustaio, solitario, marito infedele, combattente della Resistenza francese e anche grande amico di James Joyce, qui interpretato da Aidan Gillen (Il Trono di Spade).

Until Dawn: David F. Sandberg alla regia dell’adattamento del videogioco horror

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Il regista David F. Sandberg, noto per aver diretto gli horror Lights Out Annabelle 2: Creation, ma anche Shazam! e Shazam! Furia degli Dei, ha ora trovato il suo prossimo progetto cinematografico. Si tratta dell’adattamento del videogioco horror interattivo del 2015, Until Dawn. Secondo il THR, Sandberg dirigerà il film per Screen Gems e PlayStation Productions, mentre lo scrittore di Annabelle e The Nun, Gary Dauberman, lavorerà a una nuova versione della sceneggiatura, originariamente scritta dallo sceneggiatore di The Invitation, Blair Butler.

Dauberman, che l’anno scorso ha firmato un accordo di prima visione con Screen Gems e Sony per la realizzazione di una serie di film horror, produrrà il progetto con il suo marchio Coin Operated. Sandberg e Lotta Losten saranno invece anche produttori del film attraverso la loro società Mangata, così come Roy Lee di Vertigo Entertainment e Asad Qizilbash e Carter Swan di PlayStation Productions. Per chi non avesse familiarità con Until Dawn, in questo videogioco si assume il controllo di otto personaggi che devono sopravvivere sulla Blackwood Mountain, dove le loro vite vengono minacciate da alcune raccapriccianti creature.

Il gioco presenta un sistema a effetto farfalla in cui i giocatori devono fare delle scelte che possono cambiare drasticamente la storia. Tutti i personaggi giocabili possono sopravvivere o morire, a seconda delle scelte fatte. Tra i personaggi, particolarmente importante è Josh, interpretato tramite motion capture dall’attore Rami Malek. Si tratta dunque di un progetto che sulla carta sembra particolarmente adatto a Sandberg, formatosi proprio con il genere horror e dimostratosi più volte abile nel costruire scenari particolarmente spaventosi. Non resta dunque che attendere maggiori aggiornamenti su questo suo nuovo progetto.

Christopher Nolan detesta essere riconosciuto per strada

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Christopher Nolan detesta essere riconosciuto per strada

Robert Downey Jr. ha partecipato alla serata di gala di apertura del Sundance Film Festival per rivelare che una “terribile tragedia” si è abbattuta su Christopher Nolan. Le sue difficoltà sono in realtà solo un brutto caso di fastidio, causato dal fatto, parola di RDJ, che il regista è diventato riconoscibile per strada.

Secondo Downey, il successo di critica e commerciale di Oppenheimer ha significato anche che gli spettatori occasionali hanno iniziato a individuare il regista britannico. E, di conseguenza, «si ritrae, come davanti a una fiamma ardente, da questa realtà nuova e sgradita».

Il regista, uno dei preferiti della stagione dei premi, è stato lodato da Downey come un “autore enigmatico” e “la voce più indipendente che abbiamo mai avuto nel cinema”. Ma l’attore, che è come il regista è trai protagonisti di queste settimane hollywoodiane con la sua interpretazione di Lewis Strauss in Oppenheimer, ha anche scherzosamente pungolato il suo regista.

Christopher Nolan potrebbe anche non sopportare bene l’attenzione su di sé, ma ha espresso entusiasmo nel tornare al Sundance. Ha ottenuto la sua grande occasione al festival con Memento del 2000, un thriller con Guy Pearce nei panni di un uomo che soffre di amnesia anterograda. Ha continuato a realizzare dei successi, come la trilogia del Cavaliere Oscuro, lo sconvolgente Inception e l’epopea della Seconda Guerra Mondiale Dunkirk. Non ha sempre battuto i record al botteghino. Nolan ricorda di aver provato a vendere “Memento” nei primi anni, ma “nessuno voleva il film. Era una posizione spaventosa”.

È stato solo con una proiezione al Sundance che Memento ha suscitato interesse in Nord America. “Se porti il tuo film [al Sundance], otterrai un pubblico”, ha detto Nolan, riconoscendo che l’attenzione non garantisce l’entusiasmo di critici e spettatori. “Non ti guarderanno sempre negli occhi.”

Però allo stato attuale possiamo dire che Christopher Nolan ha ormai una credibilità e una posizione che gli garantisce non solo le produzioni di livello più alto, ma anche un riscontro di pubblico importante. Certo, il prezzo da pagare è la notorietà che tanto detesta!

Beetlejuice 2: Jenna Ortega conferma che il sequel non si affiderà alla CGI

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Come ormai noto, Jenna Ortega sarà nel film di Tim Burton Beetlejuice 2, dove interpreterà Astrid, la figlia di Lydia Deetz (Winona Ryder). Durante la cerimonia di premiazione degli Emmy Awards, l’attrice ha ora parlato per la prima volta di questo suo nuovo lungometraggio in arrivo, mantenendo un certo riserbo sulla trama del film e sul suo personaggio, ma confermando che l’atteso sequel favorirà gli effetti visivi pratici rispetto a quelli realizzati in CGI.

È visivamente così eccitante“, ha detto Ortega a Entertainment Tonight. “Credo che non useremo molta CGI, quindi è stato soddisfacente girare sul set“. Già in precedenza era stato riportato dal protagonista, Michael Keaton, che il regista intendeva “tornare alle origini”, facendo dunque affidamento a trucchi ed effetti pratici. L’ulteriore conferma da parte di Ortega non farà che aumentare la curiosità e l’entusiasmo dei fan di Burton, che da tempo aspettano di vedere il regista tornare a cimentarsi con quegli elementi del cinema che lo hanno reso celebre e che sa padroneggiare come pochi.

La trama e il cast di Beetlejuice 2

Beetlejuice 2 sarà diretto ancora una volta da Tim Burton. Questo segna il suo ritorno alla regia quattro anni dopo aver diretto il live-action Dumbo della Disney. Dopo aver lavorato insieme nella serie Netflix Mercoledì la star di Scream VI, Jenna Ortega si riunisce a Tim Burton e accanto a lei vi saranno le star del film del 1988: Michael Keaton, Winona Ryder e Catherine O’Hara. Il sequel introdurrà però anche nuovi personaggi che avranno il volto di Justin Theroux, Monica Bellucci e Willem Dafoe .

Beetlejuice, uscito nel 1988, era interpretato da Michael Keaton, Winona Ryder, Catherine O’Hara, Jeffrey Jones, Alec Baldwin e Geena Davis. Quel film è incentrato su una coppia di coniugi deceduti che ricorre ai servizi dell’antipatico e dispettoso poltergeist dell’aldilà per spaventare i nuovi residenti della loro vecchia casa. Fin dal suo debutto, il film ha ottenuto un successo sia di critica che commerciale, con un incasso di oltre 73 milioni di dollari, rendendo Burton particolarmente celebre ad Hollywood. Non si hanno invece ad ora dettagli sulla trama di Beetlejuice 2, ma sappiamo che il film uscira nelle sale il 6 settembre 2024.

Il mondiale di Messi: l’apice di una leggenda, trailer della docuserie in arrivo su Apple TV+

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Apple TV+ ha pubblicato oggi il trailer di Il mondiale di Messi: l’apice di una leggenda, l’atteso documentario in quattro parti di SMUGGLER Entertainment che ripercorre la carriera sensazionale dell’otto volte vincitore del Pallone d’Oro, comprese le cinque partecipazioni alla Coppa del Mondo FIFA e la vittoria dell’edizione 2022 in Qatar, in una delle finali più emozionanti della storia.

Attraverso le sue stesse parole, Messi racconta la storia della sua incredibile carriera con la Nazionale di calcio argentina, fornendo uno sguardo intimo e inedito sulla sua ricerca di una vittoria della Coppa del Mondo che ne definisse l’eredità. La serie farà il suo debutto il 21 febbraio.

Il mondiale di Messi: l’apice di una leggenda fa luce sull’emozionante storia del miglior atleta vivente del pianeta, quella dei suoi fedeli sostenitori in Argentina e di coloro che sono andati in pellegrinaggio in tutto il mondo per seguirne le gesta. La docuserie offre interviste intime e personali a Messi, oltre alle sue conversazioni con compagni di squadra, allenatori, calciatori avversari, fan devoti e commentatori sportivi che ne testimoniano l’incredibile influenza e l’impatto non solo sulla sua nazione, ma sull’intero palcoscenico mondiale. Il tutto arricchito dalla grazia, dalla forza d’animo e dalla determinazione che ha dimostrato nel corso della sua carriera.

Il documentario ripercorre il percorso che lo ha visto indossare per la prima volta la maglia argentina nella prima partita con la sua Nazionale di calcio e portare sulle spalle il peso di un intero Paese, passando per le numerose rincorse alla vittoria della Coppa del Mondo, fino al suo addio alla nazionale nel 2016 e, infine, al ritorno in campo per diventare campione del mondo ed essere incoronato miglior giocatore del torneo della Coppa del Mondo FIFA 2022.

Il mondiale di Messi: l’apice di una leggenda è prodotta esecutivamente dal vincitore dell’Emmy Tim Pastore (“Free Solo – Sfida estrema”, “Jane”), dai vincitori dell’Emmy e del Tony Award Patrick Milling Smith e Brian Carmody e dal vincitore dell’Emmy Matt Renner (“Free Solo – Sfida estrema”, “Limitless con Chris Hemsworth”) di SMUGGLER Entertainment, insieme a Jenna Millman (“The Dropout”, “Tiger”) e Juan Camilo Cruz (“City of Ghosts”, “In Her Hands”). La serie è prodotta per Apple da SMUGGLER Entertainment e in associazione con Pegsa.

I tifosi di oltre 100 Paesi possono anche vedere Messi scendere in campo nel 2024 con l’Inter Miami CF su MLS Season Pass, il servizio di abbonamento di Apple e Major League Soccer sull’app Apple TV.

Prendi il volo in streaming sulle piattaforme digitali

Prendi il volo in streaming sulle piattaforme digitali

Mentre continua la sua corsa nelle sale, la commovente commedia della Illumination, creatori di grandi successi come Cattivissimo Me e Sing, sarà disponibile esclusivamente su piattaforme digitali per l’acquisto dall’8 febbraio 2024, distribuito da Universal Pictures Home Entertainment. Prendi il volo invita i fan a lanciarsi nel brivido dell’ignoto in una piumata vacanza di famiglia divertente come nessun’altra.

La nuova avventurosa commedia sul superare le proprie paure e sull’aprirsi al mondo e alle sue opportunità è piena dell’umorismo sovversivo, del cuore autentico e dei personaggi indimenticabili tipici della Illumination. La famiglia Mallard intraprende un viaggio verso sud in vista dell’inverno, verso la Giamaica passando per New York City, dove i loro piani ben architettati vanno storti, guidandoli verso nuove amicizie e orizzonti inaspettati. Preparati a spiccare il volo per un’esilarante vacanza in famiglia piena di piume e divertente come nessun’altra!

Prendi Il Volo in streaming è disponibile sulle seguenti piattaforme:

 


Da Illumination e dal produttore Chris Meledandri, il regista Benjamin Renner (Ernest & Celestine, The Big Bad Fox) e il co-regista Guylo Homsy (Cattivissimo Me 2, Sing), Prendi il volo porta con sé un cast stellato con le voci originali di Kumail Nanjiani (The Big Sick, Stuber), Elizabeth Banks (Pitch Perfect, The Hunger Games), Keegan-Michael Key (The Super Mario Bros., Keanu), Awkwafina (Ocean’s 8, The Little Mermaid) e Danny DeVito (Batman Returns, “Taxi”). Nella versione italiana le voci dei protagonisti sono di Francesco Scianna (Mack9 e Serena Rossi (Pam).

  • Cast: Kumail Nanjiani, Elizabeth Banks, Keegan-Michael Key, Awkwafina and Danny DeVito
  • Musiche di: John Powell
  • Co-Regista: Guylo Homsy
  • Storia Di: Mike White and Benjamin Renner
  • Sceneggiatura di: Mike White
  • Prodotto da: Chris Meledandri
  • Diretto da: Benjamin Renner

Madame Web: i reshoot avrebbero apportato un importante cambiamento alla timeline

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Poco dopo l’annuncio del film Madame Web e la diffusione in rete di alcuni dettagli su questo progetto appartenente al Sony’s Spider-Man Universe, è stavo rivelato che questo spin-off sarà ambientato sul finire degli anni Novanta. In seguito, sono emersi rumor secondo cui i ruoli ancora non rivelati degli attori Emma Roberts e Adam Scott sarebbero quelli della madre di Peter Parker, Mary, e dell’amato zio Ben. La cosa, anche se non ufficialmente confermata, ha portato ad ipotizzare che questa linea temporale consentisse l’introduzione di un giovane Peter o il suo concepimento.

Anche se questo potrebbe essere ancora il caso, l’insider Jeff Sneider ha ora condiviso un’indiscrezione molto interessante nell’ultimo episodio del podcast The Hot Mic. A quanto pare, sarebbero di recente stati realizzati dei rehoot di Madame Web necessari a rimuovere ogni riferimento agli anni Novanta per portare il racconto ad un ambientazione contemporanea, dove lo Spider-Man di riferimento sarebbe non quello di Andrew Garfield bensì quello di Tom Holland. Non è chiaro in che modo le due realtà potrebbero incrociarsi né se quanto ad ora riportato si rivelerà confermato, ma sembra certo che Madame Web potrebbe avere più cose da rivelare del previsto.

La trama e il cast di Madame Web

Madame Web è la storia delle origini di una delle eroine più enigmatiche dei fumetti Marvel. Dakota Johnson interpreta la protagonista, Cassandra Webb, un paramedico di Manhattan con poteri di chiaroveggenza. Costretta a confrontarsi con alcune rivelazioni del suo passato, stringe un legame con tre giovani donne destinate a un futuro straordinario ma che dovranno sopravvivere a un presente pieno di minacce.

Madame Web è basato su un personaggio del mondo dei fumetti Marvel creato da Dennis O’Neil e John Romita Jr. Il film è diretto da S. J. Clarkson (Orange Is the New Black, Jessica Jones, Anatomy of a Scandal) da una sceneggiatura di Claire Parker e S. J. Clarkson e interpretato da Dakota Johnson, nel ruolo di protagonista, insieme a Sydney Sweeney, Celeste O’Connor, Isabela Merced, Tahar Rahim, Mike Epps, Emma Roberts e Adam Scott. Madame Web sarà nelle sale italiane dal 14 febbraio 2024 prodotto da Sony Pictures e distribuito da Eagle Pictures.

The Stallone Family: la seconda stagione dal 22 Febbraio

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The Stallone Family: la seconda stagione dal 22 Febbraio

Paramount+ ha annunciato oggi che la seconda stagione della docuserie di successo The Stallone Family, subito dopo Stati Uniti, Canada, America Latina e Brasile, sarà disponibile sul servizio a partire dal 22 febbraio in Italia, oltre che nel Regno Unito, in Australia, Francia, Germania, Svizzera, Austria e Corea del Sud. THE FAMILY STALLONE vede protagonisti il candidato all’Oscar Sylvester Stallone, la moglie Jennifer Flavin Stallone e le figlie Sophia, Sistine e Scarlet.

In questa stagione, dopo quattro decenni trascorsi come una delle famiglie più famose di Los Angeles, gli Stallone lasciano definitivamente Hollywood e si trasferiscono a est. Rimasti solo in due, con le figlie Sophia e Sistine che inseguono i loro sogni a New York City e Scarlet che frequenta il college e un nuovo amore a Miami, Sly e Jen mettono radici a Palm Beach. Ma la distanza non può tenerli separati: la stagione culmina in un meraviglioso viaggio tutti insieme in Italia per esplorare la storia della loro famiglia, ravvivare l’amore e creare ricordi per tutta la vita.

The Stallone Family è prodotto da MTV Entertainment Studios, con Benjamin Hurvitz e Nadim Amiry come produttori esecutivi. Julie Pizzi, Farnaz Farjam e Jonathan Singer sono produttori esecutivi per Bunim-Murray Productions con Chris Ray e Jason Williams sono co-produttori esecutivi.

Mission: Impossible – Dead Reckoning ha ufficialmente cambiato titolo

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Dopo il suo passaggio nelle sale nell’estate 2023, il film Mission: Impossible – Dead Reckoning Parte Uno (qui la recensione) uscirà su Paramount+ questo mese, ma con un significativo cambiamento. Come riportato da Deadline, un comunicato stampa rilasciato dalla Paramount, infatti, mostra che il film con protagonista Tom Cruise non possiede più la dicitura “Parte Uno” e si intitola ora semplicemente Mission: Impossible – Dead Reckoning. Un cambiamento che porta a pensare che anche l’ottavo capitolo attualmente in produzione, ad oggi noto come Mission: Impossible – Dead Reckoning Parte Due, potrebbe subire una variazione nel titolo.

La Paramount ha anche modificato la locandina del film per rimuovere la dicitura “Parte Uno”, decadendo la quale risulta logico che prossimamente potrebbe essere comunicato un nuovo titolo per la “Parte Due”, idealmente in concomitanza con il rilascio di un primo trailer ufficiale. Non sono al momento noti i motivi che starebbero spingendo lo studio di produzione a cambiare il titolo dei nuovi capitoli della saga. Anche se ciò avvenisse, resta il fatto che a differenza dei precedenti capitoli, questo settimo e ottavo film presentano un racconto unico, con gli eventi di Dead Reckoning che troveranno conclusione solo nel film di prossimo arrivo.

La trama e il cast di Mission: Impossible – Dead Reckoning Parte Uno

In Mission: Impossible – Dead Reckoning Parte Uno, Ethan Hunt (Tom Cruise) e la sua squadra dell’IMF si trovano di fronte alla sfida più pericolosa che abbiano mai affrontato: trovare e disinnescare una nuova terrificante arma che minaccia l’ intera umanità. Con il destino del mondo e il controllo del futuro appesi a un filo, la squadra inizierà una frenetica missione in tutto il mondo, per impedire che l’arma cada nelle mani sbagliate. Messo di fronte a un nemico misterioso e onnipotente, tormentato da forze oscure del passato, Ethan sarà costretto a decidere se sacrificare tutto per questa missione, comprese le vite di coloro che gli stanno più a cuore.

Il film è diretto da Christopher McQuarrie su una sceneggiatura di McQuarrie e Erik Jendresen. Nel cast si ritrovano gli attori Tom Cruise, Hayley Atwell, Ving Rhames, Simon Pegg, Rebecca Ferguson, Vanessa Kirby, Esai Morales, Pom Klementieff, Mariela Garriga, Henry Czerny, Shea Whigham, Greg Tarzan Davis, Charles Parnell, Frederick Schmidt, Cary Elwes, Mark Gatiss, Indira Varma, Rob Delaney. 

Griselda: la trasformazione di Sofia Vergara in Griselda Blanco

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Griselda: la trasformazione di Sofia Vergara in Griselda Blanco

Netflix rilascia una featurette sulla trasformazione di Sofía Vergara in Griselda Blanco per Griselda, che debutterà su Netflix il 25 gennaio 2024. Sofía Vergara è la protagonista della nuova miniserie dai creatori e produttori di NARCOS e NARCOS: MESSICO, Eric Newman e Andrés Baiz (anche regista di tutti i sei episodi).

Dice Sofía Vergara, produttrice esecutiva e protagonista: “Avevo un incredibile team di acconciatori e truccatori che hanno fatto un lavoro straordinario creando questo personaggio che viveva nel mondo di Miami negli anni ’70 e ’80. Ottenere l’aspetto corretto era molto importante per me perché avevo bisogno di scomparire. Non volevo che nessuno pensasse a me o al mio ultimo ruolo come Gloria Pritchett. Volevo entrare nella testa di Griselda e capire davvero la sua mentalità, da dove veniva.”

Il regista Andrés Baiz aggiunge: “Sofía e io abbiamo deciso che dovevamo trovare un aspetto fisico che facesse sembrare Sofía diversa da Sofía Vergara, ma senza cercare di imitare la vera Griselda Blanco. Quindi ogni differenza che potesse dare fiducia a Sofía era ciò che diventava importante: nelle sopracciglia, nel naso, nei capelli. Voleva sentirsi una persona diversa, ma non al punto che le protesi o il trucco prendessero il sopravvento sulla sua performance. Doveva essere sottile. Questa trasformazione si ottiene anche attraverso il comportamento: il modo in cui cammina, il modo in cui si muove, il modo in cui fissa o ride. Sofía non aveva mai fumato in vita sua, Griselda fuma sempre.”

In questa serie, Griselda Blanco trascorre dieci anni come mente dietro l’operazione di traffico di droga di suo marito Alberto a Medellín e New York. Quando fugge in Florida con i suoi tre figli, usa quell’esperienza per costruire una nuova vita per la sua famiglia con una ferocia che non sempre la premia.

Il cast di Griselda

Nel cast, insieme a Sofía Vergara, Alberto Guerra (Dario Sepúlveda), Christian Tappan (Arturo Mesa), Martín Rodríguez (Rivi Ayala), Juliana Aidén Martinez (June Hawkins), Vanessa Ferlito (Carmen Gutiérrez).

La serie, creata da Eric Newman, Doug Miro, Ingrid Escajeda e Carlo Bernard, è diretta da Andrés Baiz. Sofía Vergara, oltre che protagonista, è produttrice esecutiva insieme a Eric Newman, Andrés Baiz, Doug Miro, Ingrid Escajeda, Carlo Bernard e Luis Balaguer con Latin World Entertainment.

La trama della serie Griselda

GRISELDA è ispirata alla vita della scaltra e ambiziosa imprenditrice colombiana Griselda Blanco, una madre affettuosa che ha creato uno dei cartelli della droga più redditizi della storia. Nella Miami degli anni ‘70-’80, con un mix letale di insospettabile ferocia e fascino, Blanco è riuscita a tenere in pugno business e famiglia, guadagnandosi il soprannome di “Madrina”.

Snow Black 2 dal 21 gennaio su RaiPlay

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Snow Black 2 dal 21 gennaio su RaiPlay

Snow Black is back! La serie tv mystery, prodotta da Good Karma con Rai Kids, torna con una seconda stagione: dieci nuovi episodi per scoprire insieme ai fratelli Ella e Kennedy Davis dove sia finita la giovane videoblogger conosciuta sul web come Snow Black. Appuntamento dalla mattina di domenica 21 gennaio su RaiPlay, con il boxset con tutti gli episodi, e tutti i giorni, alle ore 20, su Rai Gulp. Nel cast della serie i giovani attori Christine Perez, Clarissa Malavasi e Federico Di Scola.

Dieci episodi in cui il mistero sulla sua scomparsa si infittisce, mentre i nostri protagonisti sperimentano nuove amicizie, amori e rivalità e alla fine dei quali si renderanno conto di quanto sia importante avere al proprio fianco persone di cui ci si possa fidare. Sono passati alcuni mesi dall’ultima volta in cui Ella e Kennedy hanno avuto contatti con Snow Black e i due ragazzi sono andati avanti con la loro vita. Flor è diventata la loro nuova casa, le amicizie sono diventate solide e si sono stabiliti anche legami più profondi.

Eppure, quando a Kennedy sembra di intravedere Snow, priva di sensi, sul sedile posteriore di un furgone nero, le ricerche ricominciano e i Davis sono disposti a tutto per ritrovarla. Profondamente convinti che la ragazza si trovi ancora nelle grinfie di Devon Richter, si mettono sulle sue tracce, mentre a Flor iniziano a succedere di nuovo cose strane: alcuni ragazzi si comportano in modo freddo, come se fossero degli automi, e Kennedy viene pedinato da un personaggio misterioso che

per qualche motivo è nel mirino della polizia. In una serratissima corsa contro il tempo in cui anche gli amici più stretti si trasformano in nemici, Ella e Kennedy potranno contare sull’aiuto di un gruppo di fidatissimi alleati per salvare se stessi, Snow Black e tutti i ragazzi di Flor.

Snow Black 2 è una co-produzione Good Karma e Rai Kids. Girata tra Lombardia e Piemonte, è basata sull’omonima saga di libri scritta da Francesca Tassini e Mario Pasqualotto, scritta per la televisione da Massimo Bavastro, Giancarlo Germino e dalla stessa Tassini, e diretta da Niccolò Sacchi.

Joel e Ethan Coen si riuniscono per scrivere insieme un nuovo progetto

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Dopo diciotto lungometraggi scritti, diretti, prodotti e montati insieme, i fratelli Joel e Ethan Coen hanno deciso di intraprendere strade diverse, dividendosi a tempo indeterminato. Per Joel ciò ha portato alla regia di The Tragedy of Macbeth nel 2021, mentre per Ethan alla regia del documentario Jerry Lee Lewis: Trouble in Mind e al film in arrivo a marzo Drive-Away Dolls. In precedenza, non era chiaro se i fratelli Coen si sarebbero mai riuniti, ma già a luglio i Ethan aveva anticipato un possibile ritorno in coppia per un nuovo progetto.

Ora, nell’ultimo numero di Empire, Ethan Coen e sua moglie nonché sua compagna creativa Tricia Cooke, parlando del loro nuovo film Drive-Away Dolls, hanno confermato che Ethan e suo fratello Joel stanno “lavorando per scrivere qualcosa insieme” ancora una volta. Anche se non ha offerto ulteriori dettagli su cosa potrebbe essere, la reunion dei fratelli Coen è decisamente un qualcosa da festeggiare. Noti per film come Fargo, Il grande Lebowski, Fratello dove sei?, Non è un paese per vecchi, Il grinta o A proposito di Davis, caratterizzati da un umorismo grottesco, i due sarebbero dunque ora pronti ad aggiungere un titolo in più alla loro pluripremiata filmografia.

È però da prendere anche in considerazione la possibilità che ciò che i due scriveranno potrebbe non essere diretto da loro, come avvenuto per Il ponte delle spie, film poi diretto da Steven Spielberg. O ancora, potrebbero decidere di non dirigere insieme il film, lasciando che sia solo uno dei due ad occuparsene. Va infine riportato alla mente che i fratelli Coen sono noti per il loro iniziare a scrivere film che restano poi a lungo nel cassetto prima di trovare il momento giusto per la loro realizzazione. Il ritorno dei due potrebbe dunque essere meno vicino del previsto, specialmente considerando che Ethan ha in programma di dirigere prima un altro film in solitaria, descritto come “una storia poliziesca lesbica più seria” di Drive-Away Dolls.

Mark Ruffalo sulle sue scene di sesso in Povere Creature: “Ho 55 anni, a qualcuno interessa vederle?”

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Mark Ruffalo è trai protagonisti della stagione dei premi per la sua performance in Povere Creature di Yorgos Lanthimos, che porterà sicuramente a nomination lui e Emma Stone per la loro incredibile performance nel film.

Proprio Ruffalo e Stone hanno, nel film, diverse scene di nudo e di sesso, e in occasione di un’intervista con The Perfect Magazine, Mark Ruffalo ha commentato come segue le scene che ha dovuto girare con la giovane collega: “Ho 55 anni, e dunque… le scene di sesso… sono troppo vecchio per fare quella roba? C’è qualcuno a cui interessa vederle?”

Chiaramente l’attore si prende in giro, cercando anche di tenere un profilo basso rispetto al pubblico femminile che non trova affatto disdicevole che si sia messo a nudo e si sia cimentato in quelle scene anche se ha ormai 55 anni. Nella sua lunga carriera, non gli è capitato spesso, certo, a parte forse un glorioso ma breve momento in I Ragazzi Stanno Bene, in cui la sua compagna di set era Julianne Moore.

Dal regista Yorgos Lanthimos e dalla produttrice Emma Stone arriva l’incredibile storia e la fantastica evoluzione di Bella Baxter (Stone), una giovane donna riportata in vita dal brillante e poco ortodosso scienziato Dr. Godwin Baxter (Willem Dafoe). Sotto la protezione di Baxter, Bella è desiderosa di imparare. Affamata della mondanità che le manca, Bella fugge con Duncan Wedderburn (Mark Ruffalo), un abile e dissoluto avvocato, in una travolgente avventura attraverso i continenti. Libera dai pregiudizi del suo tempo, Bella è sempre più decisa nel suo proposito di difendere l’uguaglianza e l’emancipazione.

Searchlight Pictures in associazione con Film4 e TSG Entertainment, una produzione Element Pictures, presenta Povere Creature!, diretto dal candidato all’Academy Award® Yorgos Lanthimos (La favorita, The Lobster). Con una sceneggiatura scritta dal candidato all’Academy Award Tony McNamara (La favorita), basata sul romanzo di Alasdair Gray, il film è prodotto dal candidato all’Oscar Ed Guiney p.g.a. (La favorita, Room), Andrew Lowe p.g.a. (The Eternal Daughter, The Souvenir: Part II), Yorgos Lanthimos p.g.a. ed Emma Stone p.g.a..

La vincitrice dell’Academy Award® Emma Stone, (La favorita, La La Land), è protagonista insieme al candidato all’Academy Award® Willem Dafoe (The Lighthouse, The French Dispatch), al candidato all’Academy Award® Mark Ruffalo (Il caso Spotlight, Foxcatcher – Una storia americana), al vincitore del Golden Globe® Ramy Youssef (Ramy, Mr. Robot), Christopher Abbott (Black Bear, Possessor), il vincitore del Primetime Emmy® Award Jerrod Carmichael (The Carmichael Show), Hanna Schygulla (Ai confini del paradiso), Kathryn Hunter (Macbeth) e la candidata al Primetime Emmy® Award Margaret Qualley (C’era una volta a… Hollywood, Maid).

Il direttore della fotografia è il candidato all’Oscar® Robbie Ryan, BSC, ISC (La favorita, C’mon C’mon), gli scenografi sono James Price (Judy) e Shona Heath, con i costumi di Holly Waddington (Lady Macbeth, War Horse), e le acconciature e il trucco prostetico della candidata all’Oscar® Nadia Stacey (La favorita, Crudelia). La colonna sonora originale è composta da Jerskin Fendrix, il montatore è il candidato all’Oscar® Yorgos Mavropsaridis, ACE (La favorita, The Lobster) e la set decorator è Zsuzsa Mihalek (La talpa).

No Activity – Niente da segnalare: recensione della serie Prime Video

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“No Activity – Niente da segnalare” ripetono pigramente Marcello e Achille, due poliziotti appostati al porto, in attesa che accada qualcosa, forse una consegna di un carico di droga in arrivo dall’estero. Il primo è completamente alla deriva, non fa altro che parlare della moglie che vuole lasciarlo e delle sue terapie olistiche per cercare di sopravvivere alla separazione, il secondo è un giovane poliziotto desideroso di fare per bene il proprio lavoro, di essere coinvolto nell’azione e di avere una promozione sul campo.

Dall’altra parte del loro ricevitore ci sono Katia e Palmira, detta Perri, due donne che sono ai due poli opposti rispetto al loro rapporto con il lavoro che svolgono alla centrale; una al vertice della sala di controllo che lei considera “il centro dell’azione”, con il fermo proposito di fare il proprio lavoro e felice di essere dov’è, l’altra invece mandata in quel posto a seguito di un’azione disciplinare, che non vuole altro che andar via, ma che troverà il modo per creare un ambiente piacevole in cui lavorare proprio grazie alla sua disarmante ingenuità.

Intanto, in un container al porto, in attesa del famoso carico di droga, ci sono Toni e Dario, due criminali, e anche qui la coppia è bene assortita, perché Toni è il criminale disincantato e incallito, Dario è un orfano, un delinquente alle prime armi, che vuole con tutto se stesso diventare un grande esponente della malavita organizzata e che come unico idolo e esempio di vita ha proprio Toni e le sue gesta fuorilegge.

Sei vite che seguiamo per poco più di tre ore, sul posto di lavoro, nell’arco di diversi giorni, in attesa, mentre si conoscono, si confidano, si confrontano e danno vita a sei tropi umani, molto spesso comici, più spesso tragici nella loro comicità.

No Activity – Niente da segnalare, la versione italiana

Basata su un format australiano, No Activity – Niente da segnalare è disponibile su Prime Video dal 18 gennaio 2024 e offre da una parte uno spaccato di comicità leggera e pungente, dall’altra è un palcoscenico per sei straordinari attori che si affidano reciprocamente al proprio compagno di scena. Luca Zingaretti e Alessandro Tiberi, Rocco Papaleo e Fabio Balsamo, Carla Signoris e Emanuela Fanelli mettono in scena un talento raffinato e leggero che permette loro di diventare il vero cuore della serie.

Dopotutto la struttura teatrale dell’idea originale, replicata nella riproposizione italiana, prevede lunghi dialoghi a due voci, mentre gli interpreti sono sempre fermi sul posto (l’abitacolo di una macchina, la scrivania di un centralino, i bancali all’interno di un container), con piccole eccezioni. La scrittura, che porta la firma di Laura Grimaldi, Paolo Piccirillo, Stefano Di Santi e Pietro Seghetti, è quindi fondamentale, insieme alla chimica tra gli attori. La necessità di raccontare la noia delle attese si fa dunque contenitore in cui i sei protagonisti, e i diversi comprimari, tra cui Maccio Capatonda, Tommaso Ragno, Francesco Pannofino e Diego Abatantuono, riversano pensieri, convinzioni, contrasti generazionali, problemi personali, ambizioni, guai, emozioni.

Il risultato è una serie comedy, che racconta tante umanità in difficoltà con se stesse, e che si contamina talvolta con il thriller e il dramma. Diretta da Valerio Vestoso, No Activity – Niente da segnalare vince quindi una doppia sfida: da una parte traduce e italianizza il format originale senza snaturarlo e sfruttando al meglio i talenti forti della nostra commedia; dall’altra offre un contenuto garbato e divertente che potrebbe trovare il giusto spazio nella giungla delle proposte che le piattaforme offrono ogni giorno.

Albus Silente: tutti i segreti sulla famiglia del mago

Albus Silente: tutti i segreti sulla famiglia del mago

Grazie alla saga letteraria di J.K.Rowling e al franchise di Animali Fantastici quasi tutti i segreti della famiglia di Albus Silente sono venuti a galla, come ben sanno i lettori de I Doni della Morte. Scopriamo di seguito i più interessanti, anche in vista dei prossimi capitoli prequel che vedremo al cinema:

La morte della madre

Moglie di Percival e madre di Albus, Aberforth e Ariana, Kendra Silente morì uccisa accidentalmente da sua figlia in preda ad un attacco di rabbia per un trauma avuto da bambina (la ragazza era stata infatti attaccata violentemente da un gruppo di babbani). All’epoca Albus aveva diciassette anni, fresco di diploma a Hogwarts.

Kendra si trasferì a Godrick’s Hollow insieme alla famiglia dopo che il marito fu imprigionato ad Azkaban per aver quasi ucciso i Babbani che avevano aggredito Ariana. È qui che tenne nascosta la bambina per paura che venisse mandata al San Mungo per malattie e ferite magiche.

Ariana Silente

La breve vita di Ariana Silente è stata segnata da eventi tragici: il personaggio aveva soltanto sei anni quando due ragazzi Babbani la sorpresero mentre praticava accidentalmente una magia; spaventati, la picchiarono lasciandole un trauma inguaribile. I suoi poteri, dopo l’incidente, erano ovviamente cambiati e nel tempo diventarono distruttivi e letali. Così, cercando di vendicare la sua amata figlia, il padre Percival quasi uccide i due babbani e per questo fu spedito ad Azkaban.

Fu soltanto in seguito della morte di Kendra Silente che Albus, una volta incontrato Grindelwald e appreso la sua filosofia sull’ordine nel mondo magico, decise di seguirlo scatenando l’ira del fratello. I due combatterono in un duello dove restò uccisa Ariana da una maledizione vagante.

La prigionia del padre ad Azkaban

Sappiamo che la sorella di Silente ha vissuto una giovinezza tragica e il padre, Percival, fu talmente turbato dalla situazione spiacevole con i babbani che la aggredirono da esigere vendetta personale. Per questo crimine, venne imprigionato ad Azkaban, lasciando la moglie a difendere da sola la famiglia.

Anche se la rabbia del padre è comprensibile, il suo crimine ha probabilmente condannato la famiglia ad una vita peggiore di quella che avrebbero altrimenti avuto. E sembra che Silente abbia imparato, dalla vicenda, qualcosa sulla vendetta.

Oscuriale

Un Obscurus è un’entità oscura e parassita che nasce da un bambino incapace di controllare i propri poteri, volente o nolente, noto come Oscuriale. Questa energia si manifesta in forma di entità distaccata dal suo “creatore” e quando ha il sopravvento scatena una forza violenta e distruttiva, infine uccidendo il mago o la strega da cui proveniva e cercando un altro ospite.

Nel franchise di Animali Fantastici viene spiegato che Credence non è l’unico Oscuriale dell’universo di Harry Potter, dal momento che anche la sorella di Silente, Ariana, lo è. C’è allora chi pensa che, dopo la sua morte, il suo spirito oscuro si sia trasferito in un altro ospite: Aurelius.

La faida con il fratello Aberforth

Sappiamo quindi che la morte di Ariana fu il risultato involontario di un orribile duello fratricida. La lotta tra Albus e Aberforth, con il terzo incomodo Grindelwald, fu soltanto l’apice di un rapporto non proprio idilliaco tra loro, e il fatto che Aberforth non condividesse la visione del mago oscuro sulla “purezza” dei purosangue fu determinante.

Disgustato dal comportamento del fratello, non riuscì mai a perdonarlo. Soprattutto a causa della morte di Ariana nel corso del loro duello magico e tre.

Il fratello segreto

Per tutta la durata di Animali Fantastici: I Crimini di Grindelwald, viene portata avanti l’ipotesi che Credence sia in realtà Corvus Lestrange, il figlio perduto da molto tempo Corvus Sr. e fratellastro di Leta, e solo alla fine del film, una volta che Credence si unisce a Grindelwald, il mago oscuro gli dice che il suo vero nome è Aurelius Silente e che Albus è suo fratello.

Se così fosse dovremmo fare alcuni chiarimenti sulla timeline dell’universo di Harry Potter. Sappiamo che il padre di Silente si trovava in prigione durante il periodo in cui sarebbe stato concepito Aurelius, e subito dopo Percival Silente è stato incarcerato, mentre sua moglie morì. Quindi come potrebbe funzionare questa parentela?

La fenice

La famiglia Silente viene normalmente associata alla fenice per generazioni, e nell’universo di Harry Potter questa specie rarissima di uccelli appare esclusivamente in momenti relativi ad Albus.

Se non fosse che in Animali Fantastici 2, prima che venga rivelata la vera identità di Credence Barebone, siamo portati a credere il ragazzo sia Corvus Lestrange, mentre il ragazzo mostra familiarità con un piccolo colatile rosso…si tratta infatti di Fanny, la fenice che risorge dalle sue ceneri.

L’amore giovanile di Albus

Una semplice battuta pronunciata da Silente in Animali Fantastici: I Crimini di Grindelwald basterebbe a definire il tipo di rapporto che i due maghi avevano da giovani: “Eravamo molto più che fratelli“. La “natura” della relazione fra i personaggi non è mai stata esplicitamente etichettata, e ciò significa che il mistero potrà essere risolto nei prossimi capitoli; ma se lo specchio delle brame rivela ciò che una persona desidera davvero, allora perché Silente vede Grindelwald? Nel suo cuore c’è spazio solo per Grindelwald?

CORRELATO – Tutto quello che non sapete sul rapporto tra Silente e Grindelwald

Fonte: ScreenRant

Bohemian Rhapsody: trama, cast e curiosità del film su Freddie Mercury

Ci sono cantanti e musicisti le cui vite spericolate e ricche di eccessi non potevano non diventare oggetto di celebrazione al cinema. Nel corso dei decenni, infatti, sono molti i titoli biografici dedicate alle leggende della musica. Da Ray per Ray Charles al più recente Rocketman per Elton John. Un successo clamoroso è però stato quello di Bohemian Rhapsody (qui la recensione), dedicato a Freddie Mercury e i Queen. Diretto da Bryan Singer (il quale però si allontanerà dalla produzione a seguito di contrasti, lasciando il posto a Dexter Fletcher), il film ripercorre i primi quindici anni del gruppo, dal 1970 al Live Aid del 1985.

L’intenzione di raccontare la vita di Mercury al cinema circolava già da anni in quel di Hollywood e inizialmente il progetto era stato affidato a Sacha Baron Cohen. L’attore voleva però dar vita ad un film che esplorasse in profondità il privato di Mercury e i suoi modi di fare dissoluti, cosa che ai restanti membri dei Queen non sembrò andare a genio. Con l’abbandono di Cohen, si decise così di puntare su un biopic più canonico, celebrativo tanto del cantante quanto della band. Con l’arrivo in sala nel 2018, Bohemian Rhapsody si rivelò un successo straordinario, diventando un inaspettato caso mediatico.

Ad oggi è il biopic musicale di maggior successo nella storia del cinema, con un incasso globale di oltre 900 milioni di dollari in tutto il mondo. Pur se storicamente non sempre preciso, il film ha certamente il merito di aver riportato in auge uno dei grandi gruppi della storia del rock. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e a molto altro. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Bohemian-Rhapsody-Queen

La trama di Bohemian Rhapsody

Il film segue le vicende del giovane Farrokh Bulsara, studente britannico di origine parsi il quale nel 1970 assiste all’esibizione di una band che lo colpirà in particolare. Dato il suo forte desiderio per la musica, il giovane si propone poi a questa come nuovo frontman, dimostrando grandi capacità canore. Fatta così la conoscenza di Roger Taylor e Brian May, Farrokh assume il nome di Freddie Mercury e rinomina la band in Queen. Da quel momento ha inizio un’avventura ricca di eccessi e successi, che porterà il gruppo a doversi scontrare con il dirigente discografico Ray Foster, con i problemi legati alla droga e con il desiderio di offrire sempre di più. L’ideazione di un brano chiamato Bohemian Rhapsody sembrerà però cambiare ogni cosa.

Bohemian Rhapsody: la vera storia dietro al film

Nonostante si sia cercato di rimanere quanto più fedeli alla realtà di come si svolsero gli eventi, il film dà vita ad una serie di modifiche necessarie ai fini del racconto cinematografico. Una prima sostanziale differenza si ritrova nella descrizione dell’incontro tra Mercury e gli altri membri dei Queen. Questi, nella realtà, si conoscevano già tramite la scuola e l’amico in comune Tim Staffell, il quale era il cantante del gruppo all’epoca noto come Smile. Quando poi Staffell lasciò tale ruolo, Mercury venne arruolato come nuovo cantante, dando così vita ai Queen. L’ingresso del bassista John Deacon, invece, risale al 1971, quando il gruppo aveva già provinato diversi altri musicisti per quel ruolo.

Di particolare importanza all’interno del film è poi il rapporto tra Mercury e la sua storica fidanzata Mary Austin. I due, a differenza di quanto mostrato nel film, non si sono conosciuti la stessa sera in cui Mercury incontrò gli Smile. Si conobbero infatti solo in seguito, instaurando un rapporto di amore e amicizia durato anche oltre la loro rottura. Un altro personaggio su cui si sono prese diverse licenze è quello di Ray Foster, il quale è in realtà fittizio e solo vagamente ispirato al capo della Emy Roy Featherstone. Questo, pur se contrario all’idea di pubblicare Bohemian Rhapsody, rimase sempre un sostenitore della band.

Per quanto riguarda i rapporti tra Mercury e il gruppo, invece, va segnalato che i Queen non si sono mai sciolti come lasciato intendere nel film, ma al massimo si presero alcune pause dai loro progetti. L’esibizione al Live Aid, quindi, non rappresentò una reunion. Il gruppo, infatti, prima di tale concerto avevano da poco rilasciato l’album The Works. Arrivando a raccontare solo fino a questo storico concerto, svoltosi nel 1985, il film ha inoltre anticipato un evento accaduto in realtà solo nel 1987, ovvero la scoperta di Mercury di essere positivo all’HIV. In Bohemian Rhapsody il protagonista annuncia dunque tale scoperta ben prima di quanto in realtà avvenuto.

Bohemian Rhapsody canzone

Bohemian Rhapsody: il cast del film

Con la rinuncia di Cohen di interpretare Mercury, ad interpretare il celebre frontman è stato chiamato l’attore Rami Malek, divenuto particolarmente noto per la serie Mr. Robot. Egli si dedicò moltissimo al personaggio, studiandolo in ogni sua movenza e modo di fare.  Ha poi passato ore e ore alle prove costumi, indossato un trucco preciso e dei denti posticci Inoltre, Malek ha cercato di capire che cosa avesse ispirato Freddie, cercando di esprimere il suo carattere meraviglioso e le sue sfumature, di renderlo umano, un umano che fa errori come tutti gli altri. Arrivò così a dar vita ad una performance estremamente realistica del cantante, ottenendo per questa innumerevoli premi tra cui l’Oscar al miglior attore.

Nel ruolo degli altri membri della band si ritrovano invece Ben Hardy nei panni del batterista Roger Taylor, Joseph Mazzello in quelli del bassista John Deacon e Gwilym Lee in quelli del chitarrista Brian May. L’attrice Lucy Boynton interpreta invece Mary Austin, la compagna di Mercury. Proprio sul set di questo film è nato anche l’amore tra l’attrice e Malek, oggi coppia nella realtà. L’attore Allen Leech interpreta Paul Prenter, il manager personale di Mercury e suo compagno per un certo periodo. Gli attori Aidan Gillen e Tom Hollander interpretano rispettivamente John Reid e Jim Beach, il primo e il secondo manager dei Queen. Mike Myers compare nei panni del dirigente discografico Ray Foster, mentre Aaron McCusker è Jim Hutton, compagno di Mercury.

Chi canta in Bohemian Rhapsody?

Per quanto Malek si sia preparato a lungo per il ruolo, non è davvero lui ad eseguire le canzoni presenti nel film. Queste sono state interpretati da diversi cantanti la cui voce ricorda quella di Mercury, tra cui Marc Martel. Questi, oltre ad essere il leader di una tribute band dei Queen (Ultimate Queen Celebration), ha anche pubblicato una cover molto apprezzata del duetto Queen/David Bowie “Under Pressure“, in cui l’artista indie rock Kevin Max ha cantato la parte di Bowie. Proprio per via della sua somiglianza vocale con Mercury è stato chiamato a partecipare al progetto e quello che si può sentire nel film è dunque un mix della sua voce, di quella di Freddie Mercury, oltre a quella di Rami Malek. La presenza di una traccia vocale dell’attore è stata necessaria per far sì che non si avvertisse un’eccessiva differenza tra cantato e parlato.

Bohemian Rhapsody: la canzone e il suo significato

Pubblicato il 31 ottobre del 1975, il singolo Bohemiam Rhapsody è uno dei brani più celebri e osannati di sempre. Primo estratto del quarto album dei Queen, A Night at the Opera, questo è celebre per la sua particolare struttura musicale, composta da cinque diverse parti principali: un’introduzione corale cantata a cappella, un segmento in stile ballata che termina con un assolo di chitarra, un passaggio d’opera, una sezione di hard rock e un altro segmento in stile ballata che conclude su una sezione solo piano e chitarra. Il testo, scritto da Mercury, è quantomai misterioso ma è spesso stato indicato come il messaggio tramite cui il cantante ha dichiarato la propria omosessualità.

Il trailer di Bohemian Rhapsody e dove vedere il film in streaming e in TV

Per gli amanti del gruppo e del film, è possibile fruire di Bohemian Rhapsody grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Google Play, Apple TV, Prime Video, Netflix e Disney+. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di giovedì 18 gennaio alle ore 21:20 sul canale Rai 2.

Fonte: IMDb, HistoryvsHollywood

Scream 2: trama, cast e curiosità sul film horror

Scream 2: trama, cast e curiosità sul film horror

Con la serie di film intitolati Scream, il regista dell’horror Wes Craven regala al cinema un nuovo iconico killer, chiamato Ghostface per via della caratteristica maschera da lui indossata. Protagonista di quattro film, il personaggio è tutt’oggi una delle figure chiave del cinema thriller, mentre la serie ha contribuito a ridefinire le caratteristiche del genere, segnando un momento di passaggio all’interno di questo. In particolare, tali titoli contribuirono a rilanciare il successo degli slasher, film nei quali un maniaco omicida dà la caccia ad un gruppo di persone. Doo il grande successo del primo capitolo nel 1996, nel 1997 è arrivato al cinema il suo sequel, Scream 2.

Diretto anche in questo caso da Craven, il film riprende gli eventi e i personaggi del precedente film dando vita a nuovi risvolti e omicidi, dietro i quali si nasconde anche in questo caso un mistero tutto da risolvere. Coerentemente con il precedente, anche Scream 2 unisce la violenza dello slasher con elementi da commedia e da giallo. Se nel primo film della saga si faceva una satira sui principali film horror, in questo secondo capitolo l’attenzione si sposta sui cliché dei sequel, dando vita a situazioni tanto spaventose quanto ilari.

Anche Scream 2 conobbe un buon successo di critica e pubblico, affermandosi al pari del precedente titolo. Craven avrebbe poi concluso la trilogia nel 2000 con Scream 3, anche se in seguito ulteriori film sono stati realizzati o sono in fase di realizzazione. Prima di intraprendere una visione di questo sequel, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

La trama di Scream 2

Il nuovo film è ambientato due anni dopo gli eventi narrati nel precedente. In occasione della prima proiezione del film ispirato al libro della giornalista Gale Weathers, la cittadina di Windsor si riempie di curiosi. Come si scoprirà ben presto, il vero killer è tuttavia ancora in circolazione. Nascostosi tra gli spettatori, tutti travestiti da Ghostface, attacca senza pietà due ignari studenti, uccidendoli brutalmente. Sidney Prescott, sopravvissuta agli eventi del precedente film, teme ora di essere nuovamente in pericolo, e che qualcun altro stia indossando la maschera del celebre killer.

La notizia dell’omicidio richiama l’attenzione mediatica e in città giunge anche la giornalista Debbie Salt, che nutre una sorta di ossessione per la Weathers. Ben presto, il killer passa all’attacco cercando di uccidere Sidney, ma la ragazza riesce a scappare con l’aiuto di Derek. La polizia incarica allora alcuni agenti di sorvegliarla, ma, traumatizzata dalla precedente esperienza, Sidney inizia a dubitare di tutti coloro che le sono vicino, non potendo immaginare chi si nasconde dietro la maschera di Ghostface. Ancora una volta, dunque, si troverà a dover risolvere il mistero dietro quegli omicidi e quello riguardo a chi stia ora ricoprendo il ruolo dell’assassino.

Scream 2 cast

Scream 2: il cast del film

Prima ancora che questo sequel venisse confermato, l’attrice Neve Campbell fu messa sotto contratto per dei potenziali sequel. Ciò le permise dunque di riprendere il ruolo di Sidney Prescott. Come noto, la Campbell era incerta se accettare la parte, non volendo recitare in un horror. Si convinse però poiché quella di Sidney sarebbe stata la sua prima parte da protagonista, come anche per via del fatto che il personaggio non presentava gli stereotipi del genere. Accanto a lei hanno poi ripreso il loro ruolo gli attori Courtney Cox come Gale Weathers e David Arquette per il vicesceriffo Linus Riley.

Fa il suo ingresso nel cast l’attrice Sarah Michelle Gellar, in quegli anni popolarissima grazie alla serie Buffy l’ammazzavampiri e qui nel ruolo di Cici Cooper. L’attrice ha raccontato di aver accettato la parte senza il bisogno di leggere la sceneggiatura poiché fan del primo film. Compaiono poi Laurie Metcalf nei panni della giornalista Debbie Salt e Jamie Kennedy in quelli di Randy Meeks. Nel film torna poi anche l’attore Liev Schreiber, nel ruolo di Cotton Weary. In ultimo, completano il cast Timothy Olyphant con il personaggio di Mickey Altieri e Jada Pinkett-Smith con quello di Maureen Evans.

Scream 2: chi è il killer Ghostface nel film?

L’identità del killer nella saga di Scream rappresenta ovviamente il principale mistero. Nel tempo si sono affermate una serie di regole che possono aiutare a svelare l’identità del Ghosface di turno, ragion per cui sapere da subito chi si cela dietro la maschera inficia ovviamente sul gusto dell’indagine e sulla tensione che il film va costruendo. Ad ogni modo, dopo che nel primo film Ghostface era stato interpretato da Billy Loomis e dal suo compare Stu, in Scream 2 ad indossare l’inquietante maschera sono Mickey Altieri e, soprattutto Nancy Loomis, la madre di Billy in cerca di vendetta per la morte del figlio.

Scream 2 Sarah Michelle Gellar

I sequel realizzati dopo Scream 2

Come anticipato, nel 2000 la trilogia si è conclusa con Scream 3, che sembrava concludere le vicende che legano Sydney con Ghostface. Nel 2011 è però stato realizzato Scream 4, che ha riportato sul grande schermo l’ormai iconica eroina. Con la scomparsa di Craven nel 2015, la saga sembrò poi interrompersi lì. Nel 2019 viene tuttavia annunciato che la Blumhouse Productions di Jason Blum, specializzatasi nella realizzazione di horror come Paranormal Activity e Get Out, ha acquistato i diritti sul film, intenzionata a produrre il quinto capitolo. Questo è poi effettivamente arrivato in sala nel gennaio 2022, con il semplice titolo di Scream (qui la recensione). In esso si ritrovano Campbell, Cox e Arquette ma le nuove protagoniste sono le attrici Melissa Barrera e Jenna Ortega.

Affermatosi come un grande successo, nel 2023 è stato rapidamente portato al cinema un nuovo sequel, sesto capitolo della saga. In Scream VI (qui la recensione), viene per la prima volta a mancare la presenza di Sidney Prescott, mentre l’ambientazione si sposta da Woodsboro a New York. Protagoniste, nuovamente Barrera e Ortega, alle prese con un Ghostface che sembra averle seguite fin nella città che non dorme mai. Affermatosi come uno dei maggiori successi della saga, questo sesto capitolo ha permesso di confermare anche uno Scream VII, su cui al momento si sa però poco. Barrera e Ortega non riprenderanno i rispettivi ruoli, ma la produzione starebbe cercando di riportare in scena proprio Sidney Prescott.

Il trailer di Scream 2 e dove vedere il film in streaming e in TV

In attesa di vedere i successivi film, è possibile fruire di questo grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Scream 2 è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple TV, Prime Video e Paramount+. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di giovedì 18 gennaio alle ore 21:15 sul canale Italia 2.

Fonte: IMDb

Independence Day: Rigenerazione, tutto quello che c’è da sapere sul film

Da sempre impegnato a portare al cinema storie di carattere catastrofico come The Day After Tomorrow, 2012 e l’atteso Moonfall, il regista tedesco Roland Emmerich è oggi sinonimo per il grande schermo di distruzione, attacchi terroristici o invasione aliena. Proprio su quest’ultimo argomento, è ormai celebre il suo Independence Day, che nel 1996 lo consacrò come regista di questa tipologia di opere. Immaginato come una nuova rilettura di La guerra dei mondi, il racconto fantascientifico di H. G. Wells, il film rappresentò una vera e propria svolta nella storia dei blockbuster cinematografici, portando questi a conoscere un nuovo periodo di grande fortuna al cinema. Vent’anni dopo, nel 2016, è poi arrivato il sequel Independence Day: Rigenerazione (qui la recensione).

La volontà di realizzare un seguito di quel fortunato primo capitolo girava già da tempo ad Hollywood, ma inizialmente questo progetto sembrava non doversi concretizzare. Quando infine è stato confermato, Independence Day: Rigenerazione dovette scontrarsi con l’impossibilità della star del primo film, Will Smith, a riprendere il proprio ruolo. Buona parte del successo di Independence Day è da attribuire proprio a Smith, all’epoca al massimo della propria popolarità e che grazie al suolo di Steven Hiller, un soldato dotato di grande umorismo ma anche coraggio, si consacrò ulteriormente presso il grande pubblico. Si è dunque cercato di compensare l’assenza di Smith con nuovi personaggi e attori.

Una nuova generazione di interpreti, dunque, ma anche di alieni, pronti a replicare l’invasione del pianeta Terra con mezzi ancor più massicci e letali. Per chi ha apprezzato il primo iconico film, Independence Day: Rigenerazione è dunque un titolo da non perdere, pur sapendo che non raggiunge le vette del primo lungometraggio. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

La trama di Independence day: Rigenerazione

Sono trascorsi vent’anni da quando gli umani sono riusciti ad impedire l’invasione aliena e gli Stati Uniti d’America hanno deciso di creare un piano ad hoc, nell’eventualità che gli extra-terresti tornino a far visita al pianeta Terra. David Levinson e la dottoressa Catherine Marceaux vengono dunque incaricati di ispezionare l’unica navicella aliena che riuscì ad atterrare durante lo scontro. Si rendono così conto che l’equipaggio era riuscito ad inviare un segnale di soccorso, prima che l’astronave madre fosse distrutta. Nel mentre l’ex presidente americano Thomas Whitmore e il signore della guerra Dikembe Umbutu dichiarano di aver strane e inquietanti visioni sul futuro.

Quando una piccola navicella extraterrestre si avvicina pericolosamente alla stazione spaziale lunare, diventa evidente che i restanti membri della specie aliena hanno ricevuto il segnale di soccorso ed sono ora intenzionata a riprendere l’invasione. Contro il parere dei suoi superiori, il pilota Jake Morrison contatta Levinson e Marceaux, convinto che solo loro possano sventare il prossimo tentativo di invasione aliena. Questi ultimi, tuttavia, conoscono ormai i punti deboli degli umani e non hanno intenzione di essere sconfitti una seconda volta. La battaglia per la sopravvivenza umana ha dunque nuovamente inizio e stavolta sarà molto più brutale del previsto.

Independence Day Rigenerazione

 

Il cast di Independence Day: Rigenerazione

Ad interpretare David Levinson vi è nuovamente l’attore Jeff Goldblum, il quale si è detto entusiasta di poter esplorare nuovi aspetti del suo personaggio. Accanto a lui nel ruolo di Catherine Marceaux vi è invece l’attrice fracese Charlotte Gainsbourg. Altro attore a riprendere il proprio ruolo, quello di Thomas Whitmore, dal primo film è Bill Pullman. L’ex Presidente degli Stati Uniti viene però ora qui ritratto come un uomo affetto da disturbo post-traumatico da stress e con un legame psichico permanente con i nemici alieni. Judd Hirsch, oggi noto per il film The Fabelmans, invece, riprende il ruolo di Julius Levinson, padre di David.

Gli attori Brent Spiner (dr. Brackish Okun), Vivica A. Fox (Jasmine Dubrow-Hiller), John Storey (dr. Isaacs) e Robert Loggia (generale Grey), sono gli altri attori a tornare in questo sequel dal primo film. Tra i nuovi ingressi vi sono invece l’attore Liam Hemsworth nel ruolo di Jake Morrison e Maika Monroe in quello di Patricia Whitmore, figlia di Thomas. Il personaggio era interpretato da Mae Whitman nel primo film e il recasting ha generato diverse polemiche, in quanto l’attrice sarebbe stata sostituita poiché ritenuta non corrispondente a determinati canoni di bellezza. Completano il cast gli attori Jessie T. Usher in quelli di Dylan Hiller, figlio adottivo di Steven Hiller, il personaggio interpretato da Will Smith nel primo film.

Independence Day 3, ci sarà il sequel?

Rispetto al suo predecessore, Independence Day: Rigenerazione non ha raggiunto lo stesso successo. Il film è infatti stato criticato per la sua prevedibilità, per i suoi buchi di trama e anche perché, per spiegare l’assenza di Smith, il suo personaggio è semplicemente stato dichiarato morto. Questo riscontro negativo, tradottosi in soli 389 milioni di dollari guadagnati a livello globale, hanno dunque interrotto le possibili conversazioni su un Independence Day 3. Nel 2019 Emmerich ha poi dichiarato che dopo l’aquisto della Fox da parte della Walt Disney, si ritiene ancora fiducioso sulla possibilità di realizzare il terzo film. La sua idea per questo è quella di un viaggio intergalattico, ambientato uno o due anni dopo gli eventi del secondo film, in quanto il regista desidera mantenere lo stesso gruppo di attori, soprattutto i giovani protagonisti.

Il trailer di Independence Day: Rigenerazione e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Independence Day: Rigenerazione grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Google Play, Apple TV, Prime Video e Disney+. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di giovedì 18 gennaio alle ore 21:00 sul canale 20 Mediaset.