Il film sarà un biopic sul famoso
pittore e scultore italiano Amedeo Modigliani. Per
l’attore si tratta del ritorno alla regia dopo molti anni dal suo
debutto in tale ruolo, avvenuto nel 1997 con Il
coraggioso. In quell’occasione Depp era
anche protagonista del film, accanto all’amico Marlon
Brando, mentre a capo del cast di Modi ci sarà
un’altra leggenda del cinema, Al Pacino, affiancato da volti molto familiari
al cinema italiano, Riccardo Scamarcio e Luisa
Ranieri.
Il film, basato su un’opera teatrale
di Dennis McIntyre e adattato per lo schermo da
Jerzy e Mary Kromolowski,
racconterà la vita dell’artista italiano durante il suo soggiorno a
Parigi, nel 1916. L’opera metterà sicuramente alla prova Johnny Depp che nel ritorno alla regia troverà
sicuramente nuovi stimoli e nuove forme di racconto per continuare
ad ammaliare il suo pubblico.
Al Pacino sta producendo
Modì insieme al suo manager e produttore di lunga
data Barry Navidi. IN.2, la divisione europea della società di
produzione Infinitum Nihil, sostiene il film. Anche il gruppo
italiano ILBE, guidato da Andrea Iervolino e
Monika Bacardi, si è unito come produttore. Il
film segna la quarta collaborazione del produttore Navidi con
Pacino, con il quale ha lavorato in Il Mercante di
Venezia (2004), Wilde Salomé (2011) e
Salomé (2013). Le riprese di Modì
dovrebbero spostarsi in Italia dopo diverse settimane a Budapest,
che sostituisce Parigi.
Continua la divertente (e finta)
faida tra Pedro Pascal e
Kieran Culkin nel corso di questa stagione dei
premi che ha visto i due scontrarsi in più di una occasione. Pascal
e Culkin sono stati entrambi candidati nella categoria Migliore
attore in una serie Drammatica ai Golden Globe, agli Emmy e ai Critics Choice Awards, il primo per
The Last of Us e il secondo per Succession.
Con disappunto dei fan della serie
tratta dall’omonimo videogame, Kieran Culkin ha
vinto in ogni occasione di scontro diretto, e non ha potuto fare a
meno di rinfacciarlo al collega Pascal, già dalla notte dei
Golden Globe, quando durante il suo discorso di
ringraziamento ha rivolto a Pascal un “pensiero”
(“suck it, Pedro”) dicendo che il premio era suo. In risposta,
durante gli Emmy, Pedro Pascal ha pensato
bene di confessare le ragioni per cui portava un tutore al braccio:
“Kieran Culkin mi ha picchiato a morte”. Chiaramente si
tratta di un gioco trai due contendenti che però ha tenuto banco
nel corso delle ultime due settimane in maniera scherzosa. Entrambi
gli attori sono infatti noti per essere particolarmente
gioviali.
Proprio per questo, in occasione
della sua presenza al Sundance Film Festival per
presentare suo nuovo film, Freaky Tales,
Pedro Pascal è comparso
finalmente senza la benda al braccio e quando gli è stato chiesto
se fosse interessato a collaborare in un progetto futuro con Kieran
Culkin, lui ha risposto: “Mi piacerebbe, lo spero. Se mi
vorrà”, ha detto Pascal prima di aggiungere, “e se è gentile con
me”.
Domhnall Gleeson si è unito al cast di
Fountain of Youth di Apple, un
film basato su un’idea originale che sarà diretto da Guy
Ritchie e proviene da Skydance Media. Con la
partecipazione di
Natalie Portman e
John Krasinski, il film sarà prodotto per Apple da
Skydance, Vinson Films e Project X Entertainment.
Scritta da James
Vanderbilt, la pellicola segue i fratelli (Krasinski e
Portman) che collaborano in una rapina globale per trovare la
mitologica Fonte dell’Eterna Giovinezza. Dovranno usare la loro
conoscenza della storia per seguire gli indizi in un’avventura
epica che cambierà le loro vite e forse li porterà
all’immortalità.
Fountain of Youth è
diventato una priorità assoluta per Skydance dopo aver ricevuto la
sceneggiatura da Vanderbilt che, secondo le fonti, “ha lasciato
senza fiato i dirigenti”, ma lo studio aveva bisogno del
giusto pacchetto di star prima di andare avanti con il film.
Ritchie aveva tenuto d’occhio il progetto fin dalla primavera,
mentre anche Krasinski lo teneva d’occhio. Come è accaduto a
tantissimi altri progetti, il doppio sciopero del 2023 ha messo in
stand-by il film.
Una volta risolti gli scioperi, entrambi hanno offerto la loro
disponibilità, e il ritardo ha dato la possibilità anche a Portman
di ottenere l’altro ruolo principale. Il piano è di girare durante
il primo trimestre di quest’anno.
Domhnall Gleeson è stato recentemente visto
protagonista della serie limitata FX The Patient accanto a
Steve Carell, per la quale Gleeson è stato nominato
sia per un Golden Globe che per un Critics Choice Award.
Recentemente ha anche recitato nella serie limitata della HBO
White House Plumbers di David
Mandel, nel ruolo di John Dean al fianco di Woody Harrelson e Justin Theroux.
Prossimamente sarà il protagonista
del film Echo Valley per Apple insieme a Julianne Moore e Sydney Sweeney, e della serie limitata
Alice & Jack accanto ad Andrea Riseborough, di cui è stato anche
produttore esecutivo.
Cos’altro ha diretto Guy
Ritchie?
Guy Ritchie ha
avuto una lunga carriera cinematografica, dirigendo film come
Snatch del 2000 ed entrambi i film di Sherlock Holmes con Robert Downey Jr. e il remake live-action di
Aladdin della Disney. Il regista è attualmente
impegnato nella regia del rifacimento live-action di Hercules della
Disney.
In un’intervista rilasciata a
Yahoo, il regista premio Oscar
Oliver Stone ha espresso il proprio parere
sui moderni film di Hollywood, criticando in particolar modo due
successi del 2023 quali Barbie e John Wick4. Parlando del film
diretto da Greta
Gerwig, Stone ha in particolare affermato che
“Ryan
Gosling sta sprecando il suo tempo se fa queste cose per soldi.
Dovrebbe fare film più seri. Non dovrebbe far parte di questa
infantilizzazione di Hollywood“. Stone ha poi ripreso il
pensiero del regista Martin Scorsese sui film Marvel, che a suo dire hanno
compromesso la qualità delle uscite hollywoodiane degli ultimi
anni.
“Ora è tutto fantasy, fantasy,
fantasy, compresi tutti i film di guerra: fantasy, fantasy“,
ha osservato Oliver Stone. “Anche i film di Fast and Furious,
che mi piacevano, sono diventati come i film della Marvel. Voglio dire, quanti
incidenti si possono vedere?“. Il regista poi passato anche a
criticare John Wick, un franchise che ha praticamente
rivitalizzato il genere dei film d’azione negli ultimi anni.
“In aereo ho guardato John Wick 4, che dura tre ore e
qualcosa“, ha detto Stone, “e mi sono addormentato circa
778 volte. Continuavo a svegliarmi e a dovermi confrontare con lui
che uccideva altre persone. È come se il mondo fosse degenerato
nella non-logica“.
“I film di oggi hanno perso il
contatto con la realtà. Al pubblico forse piacciono i videogiochi,
ma a me annoiano”, ha poi aggiunto Stone. “Se facessi uno
dei miei film oggi, non credo che durerei. Sarei diffamato. Sarei
attaccato, svergognato. Avrei dovuto calpestare così tante
sensibilità. Per fare un film bisogna avere una certa libertà,
purtoppo. Devi essere scortese. Porca miseria, pensate che oggi
avrei potuto fare uno qualsiasi di quei film?”, ha concluso
Oliver Stone, che tra i suoi più celebri lungometraggi vanta titoli
come Platoon, Wall Street,
Nato il quattro luglio e JKF – Un caso ancora
aperto, ricordati anche per le forti e controverse
posizioni politiche espresse dal regista.
Circa un mese fa era stata riportato
il rumor secondo cui la durata di Dune –
Parte Due avrebbe avuto
una durata di circa 166 minuti, cosa che lo rendeva non solo
più lungo del Dune del 2021 ma anche il film più lungo tra
quelli ad oggi diretti dal regista canadese DenisVilleneuve. Digital Spy ha ora riferito che,
secondo l’Ufficio di classificazione cinematografica irlandese,
Dune –
Parte Due durerà in totale 165 minuti, ovvero due
ore e quarantacinque minuti. Un solo minuto di differenza rispetto
a quanto prima indicato, dunque, che conferma in ogni caso
l’imponenza di un film che si conferma
tra i più attesi del 2024.
Cosa aspettarsi da Dune:
Parte Due?
“Questo film successivo
esplorerà il mitico viaggio di Paul Atreides mentre si unisce a
Chani e ai Fremen mentre è su un sentiero di guerra di vendetta
contro i cospiratori che hanno distrutto la sua famiglia“, si
legge nella sinossi ufficiale. “Di fronte alla scelta tra
l’amore della sua vita e il destino dell’universo conosciuto, tenta
di prevenire un futuro terribile che solo lui può
prevedere.”
Dune – Parte
Due è diretto da Villeneuve da una sceneggiatura
che ha scritto insieme a Jon Spaihts. Il film è basato
sull’innovativo romanzo di fantascienza Dune del 1965 di Frank
Herbert ed uscirà nei cinema il 28 Febbraio
2024.
Il secondo capitolo continuerà la
storia di Dune – Parte
Uno, che, nonostante la sua controversa uscita, è
stato un solido successo al botteghino nel 2021, incassando oltre
402 milioni di dollari su un budget di produzione stimato di 165
milioni di dollari. Tuttavia, WB ha sicuramente maggiori speranze
per il sequel, che potrà trarre vantaggio da un’uscita globale su
larga scala in formati standard e premium, incluso IMAX.
Il primo di questi, presentato al
Sundance Film Festival del 2013 con il plauso della critica, ha
posto entrambi nei radar di Hollywood, mentre con Creed,
spinoff del franchise di
Rocky, si sono ulteriormente affermanti entrambi.
Sebbene Coogler si sia poi allontanato dalla direzione della serie,
Jordan ha recitato in altri due film, assumendo la regia del terzo.
Nel frattempo, Coogler è entrato a far parte della famiglia
Marvel, dirigendo Black
Panther, con Michael B. Jordan che ha lì interpretato
l’antagonista Erik Killmonger nel primo film e che è tornato per un
cameo nel sequel del 2022 Wakanda
Forever.
I quattro film di Ryan Coogler hanno
guadagnato complessivamente più di 2,4 miliardi di dollari al box
office mondiale e c’è dunque molta curiosità riguardo questo suo
quinto film da regista, il primo lontano dai Marvel Studios. Si tratterà anche del primo
lungometraggio originale di Coogler dopo il suo film esordio e sarà
interessante scoprire a quale genere il regista deciderà di
dedicarsi dopo il dramma, il film sportivo e i cinecomic d’azione.
Non resta dunque che attendere maggiori dettagli riguardo questo
misterioso progetto.
Demon Slayer:
Kimetsu no Yaiba – Verso L’Allenamento Dei Pilastri nelle
sale italiane da giovedì 22 febbraio, diretto da Haruo
Sotozaki, è il nuovo capitolo in due episodi per il
grande schermo del celebre anime. Campione d’incassi in tutto il
mondo è tratto dalla saga di Koyoharu Gotoge, che con oltre 150
milioni di copie è tra i primi dieci manga più venduti della
storia.
Demon Slayer ha inizio
quando Tanjiro Kamado, un ragazzo la cui famiglia è stata uccisa da
un demone, si unisce al Demon Slayer Corps per far tornare umana la
sorella minore Nezuko dopo che questa è stata trasformata in un
demone. Nell’aprile 2019, la serie anime televisiva Demon
Slayer: Kimetsu no Yaiba ha debuttato con Tanjiro Kamado,
Unwavering Resolve Arc, seguito dall’uscita del
lungometraggio Mugen Train nell’ottobre 2020, dalle serie
televisive Mugen Train Arc e Entertainment District
Arc nell’ottobre 2021 e dal Il villaggio dei forgiatori di katana
Arc nell’aprile 2023.
Demon Slayer:
Kimetsu no Yaiba – Verso L’Allenamento Dei
Pilastri sarà al cinema da giovedì 22 febbraio
distribuito da Eagle Pictures.
Ospite al Sundance Film
Festival per presentare il suo nuovo film, Freaky
Tales, Pedro Pascal è
comparso finalmente senza la benda al braccio che ha sfoggiato nel
corso degli eventi legati ai Golden Globes, Emmy e Critics Choice
delle ultime settimane.
Sul tappeto rosso del festival,
Pascal si è detto pronto a tornare sul set di The Last of Us Part II, senza però rivelare
nulla di quello che sarà di Joel nel secondo ciclo della fortunata
serie tratta dall’omonimo videogioco. Soprattutto il suo look ha
dato un chiaro segnale del fatto che la sua preparazione per
tornare a essere Joel è avanzata.
Chiaramente la domanda che tutti si
pongono è se la serie seguirà il percorso del videogioco, e
Pedro Pascal non si è sbottonato in merito,
parlando ai microfoni di Deadline: “Si discosta
dal gioco? Questa è una buona domanda. Penso che troveranno sempre
il modo di sfruttare l’incredibile materiale originale di cui
dispongono e di sorprenderci con il modo in cui possono utilizzare
quel materiale in un formato diverso, come una serie televisiva. Ma
non vorrei rovinarlo a nessuno e la verità è che non ho ancora
tutte le informazioni.”
The
Last of Us è attualmente interpretato da Pedro Pascal nel ruolo di Joel, Bella Ramsey nel ruolo di Ellie, Gabriel Luna nel ruolo di Tommy Miller e
Rutina Wesley nel ruolo di Maria. La seconda
stagione dovrebbe essere basata sull’acclamato sequel del
videogioco The Last of Us Part II di Naughty Dog, che
presenterà un significativo salto temporale introducendo una Ellie
ormai cresciuta. Recentemente sono stati assegnati diversi nuovi
ruoli per la seconda stagione, tra cui quello dell’antagonista
Abby. I nuovi ingressi già annunciati saranno
Kaitlyn Dever, Young Mazino e
Isabela Merced
La prima stagione ha visto la
partecipazione di Nico Parker,
Anna Torv,
Melanie Lynskey, Murray Bartlett, Nick Offerman e Storm
Reid. La serie The
Last of Us ha visto la partecipazione come guest-star
degli attori del videogioco originale, Jeffrey Pierce,
Merle Dandridge, Troy Baker e Ashley Johnson, che hanno
interpretato nuovi personaggi.
La serie The
Last of Us è prodotta e co-scritta dal creatore
di Chernobyl Craig Mazin e dallo scrittore del
gioco originale Neil Druckmann, che è anche uno dei registi. È una
coproduzione con Sony Pictures Television in associazione con
PlayStation Productions. I produttori esecutivi sono Carolyn
Strauss, il presidente di Naughty Dog Evan Wells e Asad Qizilbash e
Carter Swan di PlayStation Productions.
Dopo tre brillanti stagioni, la
celebre e acclamata serie antologica poliziesca della
HBO ha da pochi giorni fatto il suo ritorno sugli schermi
con la tanto attesa quarta stagione, suscitando già grande
interesse e discussione.
True Detective: Night Country (qui
la recensione) – scritta e diretta dalla produttrice
messicana Issa López – vede protagoniste l’attrice premio
Oscar Jodie Foster (Il
silenzio degli innocenti, Flightplan) e la pugile
americana Kali Reis (Catch the Fair One)
nei panni della coppia di investigatrici al centro di una
nuova inquietante indagine dal tono quasi
paranormale nella remota città di Ennis, in Alaska. Nel cast anche
il candidato agli Oscar John Hawkes, Fiona Shaw
(Harry
Potter, Enola
Holmes) e Christopher Eccleston
(Doctor Who).
True Detective: Night Country è il primo capitolo
della serie a non essere creato da Nic Pizzolatto, che resta
coinvolto nel progetto come produttore esecutivo insieme a Matthew McConaughey e Woody Harrelson. Il primo episodio della
quarta
stagione pone le basi per uno dei capitoli di True
Detectivepiù oscuri e soprannaturali di
sempre, con diversi primi indizi che puntano verso una
storia di fantasmi intricata e inquietante che emergerà entro la
fine della stagione.
Lone Star: la birra preferita di Rust
Cohle
True Detective – In foto Matthew McConaughey nei panni di Rust
Cohle.
Uno dei primi rimandi alla
prima stagione di True Detective e al suo protagonista
Rust Cohle è la comparsa del marchio di birra Lone
Star. In uno dei primissimi episodi, Cohle chiede a due
detective di procurargli una confezione di birre Lone
Star. In una scena di
True Detective: Night Country, invece, l’agente
Hank Prior (John Hawkes) offre una birra Lone Star
a suo figlio e collega Peter (Finn Bennett).
I misteriosi significati dietro le corna e le
spirali
True Detective 4 – In foto Jodie Foster nei panni di Liz
Danvers.
Le corna e le spirali sono simboli
ricorrenti in TrueDetective. La quarta stagione,
infatti, si apre con una agghiacciante scena in cui un
branco di alci impazzisce improvvisamente, come posseduto
da una forza oscura, innanzi all’orrore a allo sconcerto di un
cacciatore indigeno, durante l’ultimo tramonto dell’anno che
precede il mese di buio. Nella prima stagione, le
corna erano uno dei principali simboli
narrativi e rappresentavano un oscuro rituale o la
morte.
Un altro simbolo frequente,
soprattutto nella prima stagione, è quello della
spirale. Nella prima stagione, la spirale è vista,
per esempio, incisa sulla schiena di una vittima e utilizzata per
gli inquietanti rituali. Mentre, nell’episodio 1 di
True Detective: Night Country, il simbolo è
visibile quando Liz Danvers dispone tutte le prove del caso
Annie K. in un evidente schema a
spirale.
Night Country è ambientato in Alaska
True Detective – Night Country. Episodio 1
La quarta stagione è ambientata a
Ennis, una cittadina remota dell’Alaska che
inizialmente pare non avere alcuna correlazione con le altre
stagioni di True Detective, ambientate rispettivamente in
Louisiana, Los Angeles e Ozarks. Tuttavia, esiste
un collegamento con Rust Cohle, che nella prima
stagione rivela di aver vissuto per un decennio in Alaska negli
anni ’90. Ciò lascia aperta la possibilità che Cohle sia in qualche
modo connesso o che sarà probabilmente coinvolto per aiutare a
risolvere il nuovo caso in
True Detective: Night Country.
“Il Re Giallo” di Robert William Chambers
True Detective 4 – In foto Jodie Foster.
Il primo episodio di
True Detective: Night Country si apre con
una citazione che recita: “For we do not know
what beasts the night dreams when its hours grow too long for even
God to be awake” (così tradotta più o meno in italiano,
“Perché non sappiamo quali bestie sogni la notte quando le sue
ore diventano così lunghe che neanche Dio è sveglio”). La
frase è un chiaro riferimento alla raccolta di racconti
gotici del 1985 dal titolo Il Re
Giallo, scritto da Robert W.
Chambers. La citazione – attribuita falsamente da López al
personaggio immaginario di Chambers, Hildred Castaigne – rimanda
alla prima stagione di True Crime, in cui si parla di un
fantomatico e oscuro “Re in giallo”.
Tsalal e “La sfinge dei ghiacci”
Anche il misterioso laboratorio
della stazione scientifica di Ennis – in cui sono rivenuti alcuni
degli indizi importanti per le indagini – ha un riferimento
letterario. Il suo nome, Tsalal, infatti,
prende ispirazione da un’isola ghiacciata nel romanzo di
Jules Verne del 1897, An Antarctic Mystery
(titolo italiano La sfinge dei ghiacci),
libro che si propone come seguito dell’enigmatico e cupo romanzo di
Edgar Allen Poe, Storia di Arthur Gordon
Pym. Nel racconto di Verne, Tsalal è un’isola
misteriosa e atipica, popolata da feroci nativi (pronti ad
attaccare senza pietà gli esploratori bianchi) che un giorno
improvvisamente spariscono. In
True Detective: Night Country, allo stesso modo,
nella prima puntata è mostrato il complesso e teso rapporto tra le
popolazioni bianche (gli scienziati del laboratorio) e quelle
native di Ennis.
Filosofi, naturalisti… e Rust Cohle
True Detective 4 – In foto (da sinistra a destra) Kali Reis e Jodie
Foster. Episodio 1.
In
True Detective: Night Country vengono
menzionati, più o meno direttamente, alcuni pensatori
esistenzialisti e naturalisti che hanno influenzato
profondamente la filosofia pessimista di Rust
Cohle. Ne è un esempio il filosofo Ralph Waldo
Emerson, figura chiave del movimento trascendentalista
americano dell’800, da cui si ispira il nome di una delle vittime,
Ralph Emerson. Il filosofo esplorò nelle sue opere i temi
del potere divino e della profonda connessione tra uomo e
natura; argomenti su cui, in un certo qual senso, ha
riflettuto anche Rust nella prima stagione. Invece, il fratello
minore di Kayla Prior (Anna Lambe) si chiama
Darwin, in onore probabilmente del noto
naturalista britannico Charles Darwin.
Infine, in
True Detective: Night Country riecheggia
l’oscura e cupa prospettiva di Rust Cohle. Le sue desolanti
e confuse riflessioni sulla cupezza del mondo e sugli
errori dell’umanità, infatti, si addicono ai toni bui della quarta
stagione.
Il film Barbie
uscito nell’estate del 2023 si è affermato come un successo
straordinario, con quasi un miliardo e mezzo di incassi in tutto il
mondo, infrangendo numerosi record. Il merito è certamente di una
campagna pubblicitaria ben orchestrata, della presenza di note star
del cinema di oggi quali Margot Robbie e Ryan Gosling, ma anche dei recenti cambiamenti
culturali in tema di parità di genere. Già qualche anno fa,
realizzare un film del genere poteva infatti rivelarsi un impresa,
se non addirittura un tentativo destinato a fallire. Lo sa bene
l’attrice Sharon Stone,
che infatti rivelato di essersi cimentata nel tentativo di portare
Barbie al cinema già negli anni ’90.
Scrivendo un commento nel post su Instagram di America Ferrera
sul suo discorso di accettazione dei Critics Choice per il suo
ruolo in Barbie, la
Stone ha infatti ricordato un’epoca diversa da quella attuale.
“Sono stata derisa dallo studio quando ho proposto l’idea di
Barbie negli anni ’90 con il sostegno del capo di Barbie“, ha
scritto la Stone. “Quanta strada abbiamo fatto, grazie signore
per il vostro coraggio e la vostra resistenza“. Quello
proposto da Stone non è però stato l’unico film su Barbie mai
realizzatosi. Sappiamo infatti che anche progetti con protagonisteAmy Schumer e Anne Hathaway sono stati scartati in tempi più
recenti.
Il cast del film Barbie
Barbie
è stato diretto da Greta
Gerwig da una sceneggiatura scritta insieme a
Noah Baumbach. È stato prodotto da Margot Robbie e Tom Ackerly per LuckyChap e da
Robbie Brenner di Mattel Films insieme a Josey McNamara e Ynon
Kreiz. Durante la sua programmazione nelle sale, il film ha
ottenuto un incasso mondiale di oltre 1,4 miliardi di
dollari, diventando così il film di maggior incasso del
2023. Il film è interpretato da Margot Robbie,
Ryan Gosling, America Ferrera, Simu Liu,
Kingsley Ben-Adir, Scott Evans, Kate McKinnon, Ariana Greenblatt,
Alexandra Shipp,
Emma Mackey, Issa Rae, Michael Cera, Hari Nef, Will Ferrell,
Helen Mirren, Dua Lipa e altri ancora.
Star Wars ha
confermato ufficialmente che la seconda stagione di
Ahsoka è in fase di sviluppo e alla luce dell’annuncio del film
The Mandalorian & Grogu, Ahsoka è ancora più
importante visto che risulta la principale serie televisiva di
Star Wars. La prima stagione ha visto il ritorno di personaggi
amati, come Ezra Bridger di
Star Wars Rebels, la protagonista Ahsoka Tano
della serie The
Clone Wars e l’Anakin
Skywalker di
Hayden Christensen, ma ha anche introdotto nuovi personaggi,
come Baylan Skoll e Shin
Hati.
L’ultimo episodio di
Ahsoka ha lasciato molte domande, creando
immediatamente speculazioni sulla seconda stagione. In particolare,
il cattivo dell’era imperiale Grand Admiral Thrawn
è rientrato nella galassia di Star Wars e dovrà essere fermato. Per
risolvere quindi queste questioni in sospeso, Ahsoka
2 ha bisogno di ben 11 avvenimenti e risposte.
Ecco le 11 cose che devono
succedere in Ahsoka 2
Ahsoka e Sabine devono tornare
nella Galassia principale
Ahsoka e Sabine
sono intrappolate lontano dalla Galassia
principale e si spera in un loro immediato ritorno.
Inoltre, non avrebbe molto senso tenere alcuni dei personaggi
attuali, più importanti della saga, su un pianeta isolato e lontano
dall’azione e senza contare che sarebbe frustrante vedere
Sabine ed Ezra lontani tra loro dopo che lei ha
passato tutta la prima stagione a cercarlo.
Ciò che spaventa è che nulla in
Star Wars è garantito, poiché i contenuti dell’universo si
spostano nel tempo e molte trame sono predeterminate; per esempio,
nella trilogia prequel era noto che
Anakin sarebbe passato al lato oscuro e
sarebbe diventato
Darth Vader. Ahsoka è diversa perché il suo destino rimane un
punto interrogativo. In teoria, il personaggio interpretato da
Rosario Dawson potrebbe rimanere su Peridea,
anche se si spera che non sia così.
Baylan su Peridea deve essere
spiegato
Baylan Skoll si è
imposto tra i personaggi più interessanti, sia come persona che
esercita il lato oscuro della Forza ma anche perchè ha chiaramente
un apprezzamento, se non un affetto, per i
Jedi, Baylan rappresenta il tipo d’ambiguità
morale che rende le storie di Star Wars davvero eccellenti.
Tragicamente, la storia di Baylan potrebbe essere interrotta
in Ahsoka 2, poiché
Ray Stevenson, che interpretava Skoll nella prima stagione, è
morto. Tuttavia, la seconda stagione dovrà affrontare il tema di
ciò che Baylan voleva da Peridea, in particolare il suo legame con
gli dei di Mortis.
Anakin ha bisogno di porgere ad
Ahsoka le sue scuse
Vedere Ahsoka e
Anakin, l’attore
Hayden Christensen, interagire nuovo è stato
emozionante, soprattutto perché erano insieme in
live-action, ma con Anakin che appare
nell’oltretomba della Forza di
Star Wars, il Mondo tra i Mondi, piuttosto che
come fantasma della Forza, rimangono alcune
questioni in sospeso. Se Anakin fosse stato un
fantasma della Forza, sarebbe stato più vicino a “se stesso”, o
almeno alla versione di lui che Ahsoka conosceva. Ora che Anakin è
apparso nel finale della prima stagione di Ahsoka,
questa opportunità sembra essersi aperta, ma c’è ancora qualcosa di
importante da fare per lui.
Ahsoka è stata segnata non solo dagli eventi
dell’Ordine 66, ma anche dalla consapevolezza che
il suo maestro, che era stato come un fratello maggiore per lei,
era diventato Darth Vader. Alla fine del
Ritorno dello Jedi, Anakin torna al lato
chiaro della Forza, ma non ha ancora superato tutti i
danni subiti. Ahsoka è solo una delle tante
persone a cui Anakin deve delle scuse enormi, questo sarebbe bello
se avvenisse sullo schermo. Una scena in cui
Anakin si scusa con Ahsoka
sarebbe la chiusura perfetta.
Ezra Bridger e Hera Syndulla hanno
bisogno di una riunione migliore
Hera ed Ezra
erano incredibilmente vicini in Rebels,
con Hera che era una figura materna per Ezra tanto
quanto Kanan lo era per quella paterna, il che ha reso il loro
lento ricongiungimento nella prima stagione di
Ahsoka piuttosto insoddisfacente. Sono successe
molte cose ed è passato molto tempo dall’ultima volta che si sono
visti, ma la reazione sommessa di entrambi i personaggi non è
sembrata un vero riflesso di come entrambi avrebbero reagito al
loro ritrovo. Speriamo che in Ahsoka 2 veda il
ritorno del calore nel loro rapporto e costruisca il legame anche
tra Ezra e Jacen.
Il passato di Ahsoka deve essere
approfondito
Sebbene la serie
animata di
Star Wars: Tales of the Jedi sia in conflitto con gli eventi di
Ahsoka, le storie contenute nel libro sono importanti perché
rivelano l’aspetto della vita di lei dopo aver lasciato la fossa
comune dei cloni trooper alla fine delle Guerre dei
cloni. Il romanzo vede Ahsoka affrontare l’immenso dolore
per la perdita dei Jedi e il senso di colpa per aver lasciato
l’Ordine, ma mostra anche come ha resistito
all’Impero e si è presa cura degli utenti della Forza durante l’era
imperiale. Che segua o meno il libro, questi eventi dovrebbero
essere affrontati in Ahsoka 2.
Jacen Syndulla ha bisogno di
sviluppare ancora di più le sue abilità nella Forza
Nella prima stagione
Jacen Syndulla ha già dimostrato di aver ereditato
la sensibilità alla Forza da suo padre, Kanan
Jarrus, dopo aver aiutato Hera a localizzare Ahsoka mentre
si trovava nel Mondo tra i Mondi. Nell’episodio, Jacen dice di
poter sentire le
spade laser e quando lo rivela ad Ahsoka, lei sembra
particolarmente incuriosita. Questo dimostra una connessione
piuttosto estesa con la Forza, che fa intravedere
la possibilità che Jacen venga addestrato formalmente in Ahsoka 2,
magari da Ezra piuttosto che da Luke, il cui Tempio Jedi alla fine
ha causato la morte dei suoi studenti.
Ezra ha bisogno di rivelare cosa ha
fatto
Sebbene il ritorno di
Ezra fosse atteso da tempo nel franchise, la sua
reintroduzione è stata piuttosto rapida nella serie, e quasi subito
dopo che lui e Sabine si sono riavvicinati, i due
si sono separati di nuovo. Per questo motivo, Ezra non ha avuto
molto tempo per spiegare cosa ha fatto in tutti gli anni di assenza
su Peridea, a parte fare amicizia con le creature
del pianeta. Ora che Ezra è tornato nella vera galassia di
Star Wars e si è riunito a Hera, in Ahsoka 2
dovrebbero spiegare cosa ha comportato il suo esilio, in
particolare come ha fatto Ezra a mantenere le sue abitudini
Jedi pur essendo così isolato.
Shin e Sabine devono
collaborare
Che il team di Ahsoka lo volesse o
meno,
Shine Sabine sono stati un successo per gli
spettatori in quanto amici piuttosto che nemici. Dopo la prima
stagione di
Ahsoka, si è assistito a un’esplosione di fan art e
cosplay che ritraevano le due mentre combattevano insieme
piuttosto che l’uno contro l’altra. Soprattutto con l’attuale
situazione di Baylan di Ahsoka, questa potrebbe
essere una possibilità reale. Non è chiaro quali saranno le
prossime mosse di Shin senza un maestro (o se Star
Wars scriverà la morte di Baylan o ne rifonderà il ruolo), ma
questo è un modo in cui Shin potrebbe essere portato dalla parte
della luce, rendendo sicuramente felici gli spettatori.
Il fantasma della Forza di Anakin
ha bisogno d’essere coinvolto attivamente
Star Wars: L’ascesa di Skywalker ha mostrato un Luke
fantasmadella Forza molto attivo, che ha
cambiato in qualche modo le regole dei fantasmi della Forza. Mentre
nella trilogia originale, Yoda, Obi-Wan Kenobi e Anakin
Skywalker sono visti felicemente in piedi come fantasmi
della Forza, sono partecipanti silenziosi. Questo aspetto è stato
lentamente aggiornato nel franchise, con Yoda che
appare a Luke in Star Wars: Gli ultimi Jedi e
tiene una conversazione con lui, e Luke che riesce a strappare la
spada laser di Rey come fantasma della Forza in L’ascesa di
Skywalker. Ciò significa che in Ahsoka 2 il personaggio di
Anakin potrebbe partecipare attivamente.
Ahsoka e la Principessa Leila hanno
bisogno di un po’ di connessione
Sebbene sia improbabile per numerose
ragioni, un incontro tra Ahsoka e Leia in Ahsoka 2
sarebbe incredibile. Sebbene la scomparsa di
Carrie Fisher faccia da sfondo a qualsiasi contenuto della
Nuova Repubblica, Ahsoka e Leia hanno ancora molto
da guadagnare dall’incontro. Ahsoka, anche se ora
è guarita dal suo passato, ha perso i rapporti familiari con la
caduta di Anakin nell’oscurità e sarebbe significativo per lei
entrare in contatto non solo con la figlia di
Anakin ma anche con Padmé. Leia, a sua
volta, non sembra aver perdonato il padre; Ahsoka potrebbe
umanizzare Anakin in un modo nuovo e raccontarle di Padmé.
La Nuova Repubblica deve imparare
il potere delle Nightsister
La serie animata di
The Clone Wars ha portato molte incredibili aggiunte al
franchise di Star Wars, forse soprattutto Ahsoka stessa, ma
un’introduzione particolarmente eccellente nella serie è stata
quella delle Nightsister, le streghe di
Dathomir. In una galassia già ricca di personaggi
terrificanti, le Nightsister si sono distinte come
uno dei gruppi più intimidatori e minacciosi, ed è stato
emozionante vederle tornare in Ahsoka. Ora che sono tornate alla
loro stregoneria in Ahsoka 2 dovrebbero mostrare
la loro piena potenza, che richiede l’attenzione della
Nuova Repubblica in un modo che rivaleggia con la
minaccia di Thrawn.
Il film biografico su
Michael Jackson,
intitolato Michael, le cui riprese
sono previste per la fine del mese con una data d’uscita fissata al 19
aprile 2025, ha ora trovato l’attore che interpreterà
il Re del Pop da bambino. Si tratta di Juliano Krue
Valdi, un attore di 9 anni, che stando a quanto riportato
da Variety è stato scritturato per
interpretare il ruolo di Jackson fin dai suoi primi giorni nei
Jackson 5. Il film, del regista Antoine Fuqua,
prodotto dalla Lionsgate e dalla Universal Pictures International,
vedrà dunque Valdi vestire i panni di Jackson “nel momento in
cui lui e i suoi fratelli si sono affermati come i Jackson 5, la
sensazione canora dietro a successi iconici come “I Want You Back”
e “I’ll Be There”“.
“Questa opportunità è molto
importante per me perché Michael Jackson è il Re del Pop ed ha un
posto speciale nel mio cuore”, ha dichiarato Valdi in un
comunicato. “Sono cinque anni che ballo sulle sue canzoni. Mi
fa sentire davvero speciale e mi fa sentire bene con me stesso. Amo
l’energia di Michael Jackson“. Krue è infatti noto sui social
per il suo imitare i balli di Michael Jackson e su Instagram vanta
ad oggi quasi 150.000 follower. Ad interpretare il Re del Pop in
età più adulta ci sarà invece proprio il nipote di Jackson, Jaafar
Jackson.
La sinossi ufficiale del film ad
oggi rilasciata recita: “‘Michael’ offrirà al pubblico un
ritratto avvincente e onesto dell’uomo brillante ma complicato che
è diventato il Re del Pop. Il film presenta i suoi trionfi e le sue
tragedie su una scala epica e cinematografica – dal suo lato umano
e le sue lotte personali al suo innegabile genio creativo,
esemplificato dalle sue performance più iconiche. Come mai prima
d’ora, il pubblico potrà dare uno sguardo dall’interno a uno degli
artisti più influenti e all’avanguardia che il mondo abbia mai
conosciuto“.
Dal regista
Premio Oscar® James Marsh (Man on Wire, La
Teoria del tutto), arriva Prima danza,
poi pensa. Alla ricerca di Beckett, il
biopic che racconta la storia, i successi, gli
amori, le amicizie e gli aspetti meno noti del gigante della
letteratura Samuel Beckett, una delle figure più
rivoluzionarie e influenti del Novecento, autore di capolavori
come Aspettando Godot, Giorni
Felici e Finale di Partita.Nel ruolo di Samuel Beckett il
vincitore del Golden Globe
Gabriel Byrne(In Treatment, I soliti
sospetti).
Presentato in anteprima al San
Sebastian Film Festival e al Torino Film Festival, Prima
danza, poi pensa. Alla ricerca di Beckett sarà al
cinema dal 1
febbraio distribuito da BiM Distribuzione.
Partendo dalla “catastrofica”
vittoria del Premio Nobel per la Letteratura nel 1969, Beckett
rievoca gli eventi salienti della sua vita in un dialogo
immaginario con la personificazione della sua coscienza, lasciando
emergere i temi e le riflessioni che hanno reso grandi le sue
opere. Ne risulta un ritratto poco conosciuto della sua
personalità: buongustaio, solitario, marito infedele, combattente
della Resistenza francese e anche grande amico di James
Joyce, qui interpretato da Aidan Gillen (Il Trono di Spade).
Il regista David F.
Sandberg, noto per aver diretto gli horror Lights
Out e Annabelle
2: Creation, ma ancheShazam! eShazam!
Furia degli Dei, ha ora trovato il suo prossimo progetto
cinematografico. Si tratta dell’adattamento del videogioco horror
interattivo del 2015, Until Dawn. Secondo
il THR, Sandberg dirigerà il film
per Screen Gems e PlayStation Productions, mentre lo scrittore di
Annabelle
e
The Nun, Gary Dauberman, lavorerà a una
nuova versione della sceneggiatura, originariamente scritta dallo
sceneggiatore di The Invitation, Blair
Butler.
Dauberman, che l’anno scorso ha
firmato un accordo di prima visione con Screen Gems e Sony per la
realizzazione di una serie di film horror, produrrà il progetto con
il suo marchio Coin Operated. Sandberg e Lotta
Losten saranno invece anche produttori del film attraverso
la loro società Mangata, così come Roy Lee di
Vertigo Entertainment e Asad Qizilbash e
Carter Swan di PlayStation Productions. Per chi
non avesse familiarità con Until Dawn, in questo
videogioco si assume il controllo di otto personaggi che devono
sopravvivere sulla Blackwood Mountain, dove le loro vite vengono
minacciate da alcune raccapriccianti creature.
Il gioco presenta un sistema a
effetto farfalla in cui i giocatori devono fare delle scelte che
possono cambiare drasticamente la storia. Tutti i personaggi
giocabili possono sopravvivere o morire, a seconda delle scelte
fatte. Tra i personaggi, particolarmente importante è Josh,
interpretato tramite motion capture dall’attore Rami Malek. Si tratta dunque di un progetto
che sulla carta sembra particolarmente adatto a Sandberg, formatosi
proprio con il genere horror e dimostratosi più volte abile nel
costruire scenari particolarmente spaventosi. Non resta dunque che
attendere maggiori aggiornamenti su questo suo nuovo progetto.
Robert Downey Jr. ha partecipato alla serata di
gala di apertura del Sundance Film Festival per rivelare che una
“terribile tragedia” si è abbattuta su Christopher Nolan. Le sue difficoltà sono in
realtà solo un brutto caso di fastidio, causato dal fatto, parola
di RDJ, che il regista è diventato riconoscibile per strada.
Secondo Downey, il successo di
critica e commerciale di Oppenheimer
ha significato anche che gli spettatori occasionali hanno iniziato
a individuare il regista britannico. E, di conseguenza, «si
ritrae, come davanti a una fiamma ardente, da questa realtà nuova e
sgradita».
Il regista, uno dei preferiti della
stagione dei premi, è stato lodato da Downey come un “autore
enigmatico” e “la voce più indipendente che abbiamo mai avuto nel
cinema”. Ma l’attore, che è come il regista è trai protagonisti di
queste settimane hollywoodiane con la sua interpretazione di Lewis
Strauss in Oppenheimer,
ha anche scherzosamente pungolato il suo regista.
Christopher Nolan potrebbe anche non
sopportare bene l’attenzione su di sé, ma ha espresso entusiasmo
nel tornare al Sundance. Ha ottenuto la sua grande occasione al
festival con Memento del 2000, un thriller con
Guy Pearce nei panni di un uomo che soffre di
amnesia anterograda. Ha continuato a realizzare dei successi, come
la trilogia del Cavaliere Oscuro, lo sconvolgente Inception e l’epopea della Seconda Guerra
Mondiale Dunkirk.
Non ha sempre battuto i record al botteghino. Nolan ricorda di aver
provato a vendere “Memento” nei primi anni, ma
“nessuno voleva il film. Era una posizione
spaventosa”.
È stato solo con una proiezione al
Sundance che Memento ha suscitato interesse
in Nord America. “Se porti il tuo film [al Sundance], otterrai
un pubblico”, ha detto Nolan, riconoscendo che l’attenzione
non garantisce l’entusiasmo di critici e spettatori. “Non ti
guarderanno sempre negli occhi.”
Però allo stato attuale possiamo
dire che Christopher Nolan ha ormai una credibilità e
una posizione che gli garantisce non solo le produzioni di livello
più alto, ma anche un riscontro di pubblico importante. Certo, il
prezzo da pagare è la notorietà che tanto detesta!
Come ormai noto, Jenna Ortega sarà nel film di Tim
BurtonBeetlejuice
2, dove interpreterà Astrid, la figlia di Lydia
Deetz (Winona
Ryder). Durante la cerimonia di premiazione degli Emmy
Awards, l’attrice ha ora parlato per la prima volta di questo suo
nuovo lungometraggio in arrivo, mantenendo un certo riserbo sulla
trama del film e sul suo personaggio, ma confermando che l’atteso
sequel favorirà gli effetti visivi pratici rispetto a quelli
realizzati in CGI.
“È visivamente così
eccitante“, ha detto Ortega a Entertainment Tonight.
“Credo che non useremo molta CGI, quindi è stato
soddisfacente girare sul set“. Già in precedenza
era stato riportato dal protagonista, Michael Keaton, che il regista intendeva
“tornare alle origini”, facendo dunque affidamento a trucchi ed
effetti pratici. L’ulteriore conferma da parte di Ortega non farà
che aumentare la curiosità e l’entusiasmo dei fan di Burton, che da
tempo aspettano di vedere il regista tornare a cimentarsi con
quegli elementi del cinema che lo hanno reso celebre e che sa
padroneggiare come pochi.
Beetlejuice, uscito nel 1988, era interpretato
da
Michael Keaton,
Winona Ryder, Catherine O’Hara, Jeffrey Jones,
Alec Baldwin e Geena Davis. Quel film è incentrato su una
coppia di coniugi deceduti che ricorre ai servizi dell’antipatico e
dispettoso poltergeist dell’aldilà per spaventare i nuovi residenti
della loro vecchia casa. Fin dal suo debutto, il film ha ottenuto
un successo sia di critica che commerciale, con un incasso di oltre
73 milioni di dollari, rendendo Burton particolarmente celebre ad
Hollywood. Non si hanno invece ad ora dettagli sulla trama di
Beetlejuice 2, ma sappiamo che il film uscira nelle sale
il 6 settembre 2024.
Apple
TV+ ha pubblicato oggi il trailer di Il
mondiale di Messi: l’apice di una leggenda, l’atteso
documentario in quattro parti di SMUGGLER Entertainment che
ripercorre la carriera sensazionale dell’otto volte vincitore del
Pallone d’Oro, comprese le cinque partecipazioni alla Coppa del
Mondo FIFA e la vittoria dell’edizione 2022 in Qatar, in una delle
finali più emozionanti della storia.
Attraverso le sue stesse parole,
Messi racconta la storia della sua incredibile carriera con la
Nazionale di calcio argentina, fornendo uno sguardo intimo e
inedito sulla sua ricerca di una vittoria della Coppa del Mondo che
ne definisse l’eredità. La serie farà il suo debutto il 21
febbraio.
Il mondiale di Messi:
l’apice di una leggenda fa luce sull’emozionante storia
del miglior atleta vivente del pianeta, quella dei suoi fedeli
sostenitori in Argentina e di coloro che sono andati in
pellegrinaggio in tutto il mondo per seguirne le gesta. La
docuserie offre interviste intime e personali a Messi, oltre alle
sue conversazioni con compagni di squadra, allenatori, calciatori
avversari, fan devoti e commentatori sportivi che ne testimoniano
l’incredibile influenza e l’impatto non solo sulla sua nazione, ma
sull’intero palcoscenico mondiale. Il tutto arricchito dalla
grazia, dalla forza d’animo e dalla determinazione che ha
dimostrato nel corso della sua carriera.
Il documentario ripercorre il percorso che lo ha visto indossare
per la prima volta la maglia argentina nella prima partita con la
sua Nazionale di calcio e portare sulle spalle il peso di un intero
Paese, passando per le numerose rincorse alla vittoria della Coppa
del Mondo, fino al suo addio alla nazionale nel 2016 e, infine, al
ritorno in campo per diventare campione del mondo ed essere
incoronato miglior giocatore del torneo della Coppa del Mondo FIFA
2022.
Il mondiale di Messi:
l’apice di una leggenda è prodotta esecutivamente dal
vincitore dell’Emmy Tim Pastore (“Free Solo – Sfida estrema”,
“Jane”), dai vincitori dell’Emmy e del Tony Award Patrick Milling
Smith e Brian Carmody e dal vincitore dell’Emmy Matt Renner (“Free
Solo – Sfida estrema”, “Limitless con Chris Hemsworth”) di SMUGGLER
Entertainment, insieme a Jenna Millman (“The Dropout”, “Tiger”) e
Juan Camilo Cruz (“City of Ghosts”, “In Her Hands”). La serie è
prodotta per Apple da SMUGGLER Entertainment e in associazione con
Pegsa.
I tifosi di oltre 100 Paesi possono
anche vedere Messi scendere in campo nel 2024 con l’Inter Miami CF
su MLS Season Pass, il servizio di abbonamento di Apple e Major
League Soccer sull’app Apple TV.
Mentre continua la sua corsa nelle sale, la commovente commedia
della Illumination, creatori di grandi successi come Cattivissimo Me e Sing, sarà disponibile esclusivamente
su piattaforme digitali per l’acquisto dall’8 febbraio 2024,
distribuito da Universal Pictures Home Entertainment. Prendi
il volo invita i fan a lanciarsi nel brivido
dell’ignoto in una piumata vacanza di famiglia divertente come
nessun’altra.
La nuova avventurosa commedia sul superare le proprie paure e
sull’aprirsi al mondo e alle sue opportunità è piena dell’umorismo
sovversivo, del cuore autentico e dei personaggi indimenticabili
tipici della Illumination. La famiglia Mallard intraprende un
viaggio verso sud in vista dell’inverno, verso la Giamaica passando
per New York City, dove i loro piani ben architettati vanno storti,
guidandoli verso nuove amicizie e orizzonti inaspettati. Preparati
a spiccare il volo per un’esilarante vacanza in famiglia piena di
piume e divertente come nessun’altra!
Prendi Il Volo in streaming è
disponibile sulle seguenti piattaforme:
Da Illumination e dal produttore Chris Meledandri, il regista
Benjamin Renner (Ernest & Celestine, The Big
Bad Fox) e il co-regista Guylo Homsy
(Cattivissimo Me 2, Sing), Prendi
il volo porta con sé un cast stellato con le voci
originali di Kumail Nanjiani (The Big Sick, Stuber),
Elizabeth Banks (Pitch Perfect, The Hunger Games),
Keegan-Michael Key (The Super Mario Bros.,
Keanu), Awkwafina (Ocean’s 8, The Little Mermaid)
e Danny DeVito (Batman Returns, “Taxi”). Nella versione
italiana le voci dei protagonisti sono di Francesco Scianna (Mack9
e Serena Rossi (Pam).
Cast: Kumail Nanjiani, Elizabeth Banks, Keegan-Michael
Key, Awkwafina and Danny DeVito
Poco dopo l’annuncio del film
Madame
Web e la diffusione in rete di alcuni dettagli su
questo progetto appartenente al Sony’s Spider-Man Universe, è stavo
rivelato che questo spin-off sarà ambientato sul finire degli anni
Novanta. In seguito, sono emersi rumor secondo cui i ruoli ancora
non rivelati degli attori Emma Roberts e Adam Scott
sarebbero quelli della madre di Peter Parker, Mary, e dell’amato
zio Ben. La cosa, anche se non ufficialmente confermata, ha portato
ad ipotizzare che questa linea temporale consentisse l’introduzione
di un giovane Peter o il suo concepimento.
Anche se questo potrebbe essere
ancora il caso, l’insider Jeff Sneider ha ora
condiviso un’indiscrezione molto interessante nell’ultimo episodio
del podcast The Hot Mic. A
quanto pare, sarebbero di recente stati realizzati dei rehoot di
Madame Web necessari a rimuovere ogni riferimento
agli anni Novanta per portare il racconto ad un ambientazione
contemporanea, dove lo Spider-Man di riferimento sarebbe non quello
di Andrew
Garfield bensì quello di Tom Holland. Non è chiaro in che modo le due
realtà potrebbero incrociarsi né se quanto ad ora riportato si
rivelerà confermato, ma sembra certo che Madame Web
potrebbe avere più cose da rivelare del previsto.
La trama e il cast di Madame Web
Madame Web è la storia delle origini
di una delle eroine più enigmatiche dei fumetti Marvel.
Dakota Johnson interpreta la protagonista,
Cassandra Webb, un paramedico di Manhattan con poteri di
chiaroveggenza. Costretta a confrontarsi con alcune rivelazioni del
suo passato, stringe un legame con tre giovani donne destinate a un
futuro straordinario ma che dovranno sopravvivere a un presente
pieno di minacce.
Madame
Web è basato su un personaggio del mondo dei
fumetti Marvel creato da
Dennis O’Neil e John Romita Jr.
Il film è diretto da S. J. Clarkson
(Orange Is the New Black, Jessica
Jones, Anatomy of a Scandal) da una
sceneggiatura di Claire Parker e S. J.
Clarkson e interpretato da Dakota Johnson, nel ruolo di protagonista,
insieme a
Sydney Sweeney, Celeste O’Connor, Isabela
Merced, Tahar Rahim, Mike Epps,
Emma Roberts e Adam Scott. Madame
Web sarà nelle sale italiane dal 14 febbraio 2024
prodotto da Sony Pictures e distribuito da Eagle Pictures.
Paramount+
ha annunciato oggi che la seconda stagione della docuserie di
successo The Stallone Family, subito dopo Stati
Uniti, Canada, America Latina e Brasile, sarà disponibile sul
servizio a partire dal 22 febbraio in Italia, oltre che nel Regno
Unito, in Australia, Francia, Germania, Svizzera, Austria e Corea
del Sud. THE FAMILY STALLONE vede protagonisti il candidato
all’Oscar Sylvester Stallone, la moglie Jennifer
Flavin Stallone e le figlie Sophia, Sistine e
Scarlet.
In questa stagione, dopo quattro
decenni trascorsi come una delle famiglie più famose di Los
Angeles, gli Stallone lasciano definitivamente Hollywood e si
trasferiscono a est. Rimasti solo in due, con le figlie Sophia e
Sistine che inseguono i loro sogni a New York City e Scarlet che
frequenta il college e un nuovo amore a Miami, Sly e Jen mettono
radici a Palm Beach. Ma la distanza non può tenerli separati: la
stagione culmina in un meraviglioso viaggio tutti insieme in Italia
per esplorare la storia della loro famiglia, ravvivare l’amore e
creare ricordi per tutta la vita.
The Stallone
Family è prodotto da MTV Entertainment Studios, con
Benjamin Hurvitz e Nadim Amiry come produttori esecutivi. Julie
Pizzi, Farnaz Farjam e Jonathan Singer sono produttori esecutivi
per Bunim-Murray Productions con Chris Ray e Jason Williams sono
co-produttori esecutivi.
Dopo il suo passaggio nelle sale
nell’estate 2023, il film Mission:
Impossible – Dead Reckoning Parte Uno (qui
la recensione) uscirà su Paramount+ questo mese, ma con un significativo
cambiamento. Come riportato da Deadline, un comunicato stampa
rilasciato dalla Paramount, infatti, mostra che il film con
protagonista Tom Cruise non possiede più la dicitura “Parte
Uno” e si intitola ora semplicemente Mission:
Impossible – Dead Reckoning. Un cambiamento che porta
a pensare che anche l’ottavo capitolo attualmente in produzione, ad
oggi noto come
Mission: Impossible – Dead Reckoning Parte Due,
potrebbe subire una variazione nel titolo.
La Paramount ha anche modificato la
locandina del film per rimuovere la dicitura “Parte Uno”, decadendo
la quale risulta logico che prossimamente potrebbe essere
comunicato un nuovo titolo per la
“Parte Due”, idealmente in concomitanza con il rilascio di un
primo trailer ufficiale. Non sono al momento noti i motivi che
starebbero spingendo lo studio di produzione a cambiare il titolo
dei nuovi capitoli della saga. Anche se ciò avvenisse, resta il
fatto che a differenza dei precedenti capitoli, questo settimo e
ottavo film presentano un racconto unico, con gli eventi di
Dead Reckoning che
troveranno conclusione solo nel film di prossimo arrivo.
La trama e il cast di Mission:
Impossible – Dead Reckoning Parte Uno
In Mission:
Impossible – Dead Reckoning Parte Uno, Ethan Hunt
(Tom
Cruise) e la sua squadra dell’IMF si trovano di fronte
alla sfida più pericolosa che abbiano mai affrontato: trovare e
disinnescare una nuova terrificante arma che minaccia l’ intera
umanità. Con il destino del mondo e il controllo del futuro appesi
a un filo, la squadra inizierà una frenetica missione in tutto il
mondo, per impedire che l’arma cada nelle mani sbagliate. Messo di
fronte a un nemico misterioso e onnipotente, tormentato da forze
oscure del passato, Ethan sarà costretto a decidere se sacrificare
tutto per questa missione, comprese le vite di coloro che gli
stanno più a cuore.
Il film è diretto da
Christopher McQuarrie su una sceneggiatura di
McQuarrie e Erik Jendresen. Nel cast si ritrovano
gli attori
Tom Cruise,
Hayley Atwell, Ving Rhames,
Simon Pegg,
Rebecca Ferguson,
Vanessa Kirby, Esai Morales, Pom Klementieff, Mariela
Garriga, Henry Czerny, Shea Whigham, Greg Tarzan Davis, Charles
Parnell, Frederick Schmidt, Cary Elwes, Mark Gatiss, Indira Varma,
Rob Delaney.
Netflix
rilascia una featurette sulla trasformazione di Sofía Vergara in Griselda Blanco per
Griselda, che debutterà su Netflix
il 25 gennaio 2024. Sofía Vergara è la protagonista della nuova
miniserie dai creatori e produttori di NARCOS e
NARCOS: MESSICO, Eric Newman e Andrés Baiz (anche
regista di tutti i sei episodi).
Dice Sofía Vergara, produttrice esecutiva e
protagonista: “Avevo un incredibile team di acconciatori e
truccatori che hanno fatto un lavoro straordinario creando questo
personaggio che viveva nel mondo di Miami negli anni ’70 e ’80.
Ottenere l’aspetto corretto era molto importante per me perché
avevo bisogno di scomparire. Non volevo che nessuno pensasse a me o
al mio ultimo ruolo come Gloria Pritchett. Volevo entrare nella
testa di Griselda e capire davvero la sua mentalità, da dove
veniva.”
Il regista Andrés Baiz
aggiunge: “Sofía e io abbiamo deciso che dovevamo trovare un
aspetto fisico che facesse sembrare Sofía diversa da Sofía Vergara,
ma senza cercare di imitare la vera Griselda Blanco. Quindi ogni
differenza che potesse dare fiducia a Sofía era ciò che diventava
importante: nelle sopracciglia, nel naso, nei capelli. Voleva
sentirsi una persona diversa, ma non al punto che le protesi o il
trucco prendessero il sopravvento sulla sua performance. Doveva
essere sottile. Questa trasformazione si ottiene anche attraverso
il comportamento: il modo in cui cammina, il modo in cui si muove,
il modo in cui fissa o ride. Sofía non aveva mai fumato in vita
sua, Griselda fuma sempre.”
In questa serie, Griselda
Blanco trascorre dieci anni come mente dietro l’operazione di
traffico di droga di suo marito Alberto a Medellín e New York.
Quando fugge in Florida con i suoi tre figli, usa quell’esperienza
per costruire una nuova vita per la sua famiglia con una ferocia
che non sempre la premia.
Il cast di Griselda
Nel cast, insieme a Sofía
Vergara, Alberto Guerra (Dario Sepúlveda), Christian Tappan (Arturo
Mesa), Martín Rodríguez (Rivi Ayala), Juliana Aidén Martinez (June
Hawkins), Vanessa Ferlito (Carmen Gutiérrez).
La serie, creata da
Eric Newman, Doug Miro, Ingrid Escajeda e Carlo
Bernard, è diretta da Andrés Baiz. Sofía Vergara, oltre
che protagonista, è produttrice esecutiva insieme a Eric Newman,
Andrés Baiz, Doug Miro, Ingrid Escajeda, Carlo Bernard e Luis
Balaguer con Latin World Entertainment.
La trama della serie
Griselda
GRISELDA è ispirata alla
vita della scaltra e ambiziosa imprenditrice colombiana Griselda
Blanco, una madre affettuosa che ha creato uno dei cartelli della
droga più redditizi della storia. Nella Miami degli anni ‘70-’80,
con un mix letale di insospettabile ferocia e fascino, Blanco è
riuscita a tenere in pugno business e famiglia, guadagnandosi il
soprannome di “Madrina”.
Snow Black is
back! La serie tv mystery, prodotta da Good
Karma con Rai Kids, torna con una seconda stagione: dieci
nuovi episodi per scoprire insieme ai fratelli Ella e Kennedy Davis
dove sia finita la giovane videoblogger conosciuta sul web come
Snow Black. Appuntamento dalla mattina di domenica 21 gennaio su
RaiPlay, con il boxset con tutti gli episodi, e tutti i giorni,
alle ore 20, su Rai Gulp. Nel cast della serie i giovani attori
Christine Perez, Clarissa Malavasi e Federico Di
Scola.
Dieci episodi in cui il mistero
sulla sua scomparsa si infittisce, mentre i nostri protagonisti
sperimentano nuove amicizie, amori e rivalità e alla fine dei quali
si renderanno conto di quanto sia importante avere al proprio
fianco persone di cui ci si possa fidare. Sono passati alcuni mesi
dall’ultima volta in cui Ella e Kennedy hanno avuto contatti con
Snow Black e i due ragazzi sono andati avanti con la loro vita.
Flor è diventata la loro nuova casa, le amicizie sono diventate
solide e si sono stabiliti anche legami più profondi.
Eppure, quando a Kennedy sembra di
intravedere Snow, priva di sensi, sul sedile posteriore di un
furgone nero, le ricerche ricominciano e i Davis sono disposti a
tutto per ritrovarla. Profondamente convinti che la ragazza si
trovi ancora nelle grinfie di Devon Richter, si mettono sulle sue
tracce, mentre a Flor iniziano a succedere di nuovo cose strane:
alcuni ragazzi si comportano in modo freddo, come se fossero degli
automi, e Kennedy viene pedinato da un personaggio misterioso
che
per qualche motivo è nel mirino
della polizia. In una serratissima corsa contro il tempo in cui
anche gli amici più stretti si trasformano in nemici, Ella e
Kennedy potranno contare sull’aiuto di un gruppo di fidatissimi
alleati per salvare se stessi, Snow Black e tutti i ragazzi di
Flor.
Snow Black 2 è una
co-produzione Good Karma e Rai Kids. Girata tra Lombardia e
Piemonte, è basata sull’omonima saga di libri scritta da Francesca
Tassini e Mario Pasqualotto, scritta per la televisione da Massimo
Bavastro, Giancarlo Germino e dalla stessa Tassini, e diretta da
Niccolò Sacchi.
Dopo diciotto lungometraggi scritti,
diretti, prodotti e montati insieme, i fratelli
Joel e Ethan Coen hanno deciso di
intraprendere strade diverse, dividendosi a tempo indeterminato.
Per Joel ciò ha portato alla regia di The
Tragedy of Macbeth nel 2021, mentre per Ethan alla regia
del documentario Jerry Lee Lewis: Trouble in Mind e al
film in arrivo a marzo Drive-Away
Dolls. In precedenza, non era chiaro se i fratelli Coen si
sarebbero mai riuniti, ma già a luglio i Ethan aveva anticipato
un possibile ritorno in coppia per un nuovo progetto.
Ora, nell’ultimo numero di Empire, Ethan Coen e sua moglie
nonché sua compagna creativa Tricia Cooke,
parlando del loro nuovo film Drive-Away
Dolls, hanno confermato che Ethan e suo fratello Joel
stanno “lavorando per scrivere qualcosainsieme”
ancora una volta. Anche se non ha offerto ulteriori dettagli su
cosa potrebbe essere, la reunion dei fratelli Coen è decisamente un
qualcosa da festeggiare. Noti per film come Fargo,
Il grande Lebowski,
Fratello dove sei?,
Non è un paese per vecchi, Il
grinta o A proposito di Davis, caratterizzati da un umorismo
grottesco, i due sarebbero dunque ora pronti ad aggiungere un
titolo in più alla loro pluripremiata filmografia.
È però da prendere anche in
considerazione la possibilità che ciò che i due scriveranno
potrebbe non essere diretto da loro, come avvenuto per Il
ponte delle spie, film poi diretto da Steven Spielberg. O ancora, potrebbero
decidere di non dirigere insieme il film, lasciando che sia solo
uno dei due ad occuparsene. Va infine riportato alla mente che i
fratelli Coen sono noti per il loro iniziare a scrivere film che
restano poi a lungo nel cassetto prima di trovare il momento giusto
per la loro realizzazione. Il ritorno dei due potrebbe dunque
essere meno vicino del previsto, specialmente considerando che
Ethan ha in programma di dirigere prima un altro film in solitaria,
descritto come “una storia poliziesca lesbica più seria”
di Drive-Away Dolls.
Mark Ruffalo è trai protagonisti della
stagione dei premi per la sua performance in Povere
Creature di Yorgos Lanthimos,
che porterà sicuramente a nomination lui e
Emma Stone per la loro incredibile performance nel
film.
Proprio Ruffalo e Stone hanno, nel
film, diverse scene di nudo e di sesso, e in occasione di
un’intervista con The Perfect
Magazine, Mark Ruffalo ha commentato come segue le scene
che ha dovuto girare con la giovane collega: “Ho 55 anni, e
dunque… le scene di sesso… sono troppo vecchio per fare quella
roba? C’è qualcuno a cui interessa vederle?”
Chiaramente l’attore si prende in
giro, cercando anche di tenere un profilo basso rispetto al
pubblico femminile che non trova affatto disdicevole che si sia
messo a nudo e si sia cimentato in quelle scene anche se ha ormai
55 anni. Nella sua lunga carriera, non gli è capitato spesso,
certo, a parte forse un glorioso ma breve momento in I
Ragazzi Stanno Bene, in cui la sua compagna di set era
Julianne Moore.
Dal regista Yorgos
Lanthimos e dalla produttrice
Emma Stone arriva l’incredibile storia e la fantastica
evoluzione di Bella Baxter (Stone),
una giovane donna riportata in vita dal brillante e poco ortodosso
scienziato Dr. Godwin Baxter (Willem
Dafoe). Sotto la protezione di Baxter, Bella è
desiderosa di imparare. Affamata della mondanità che le manca,
Bella fugge con Duncan Wedderburn (Mark
Ruffalo), un abile e dissoluto avvocato, in una
travolgente avventura attraverso i continenti. Libera dai
pregiudizi del suo tempo, Bella è sempre più decisa nel suo
proposito di difendere l’uguaglianza e l’emancipazione.
Searchlight Pictures in associazione
con Film4 e TSG Entertainment, una produzione Element Pictures,
presenta Povere Creature!, diretto dal candidato
all’Academy Award® Yorgos Lanthimos (La
favorita, The Lobster). Con una sceneggiatura scritta
dal candidato all’Academy Award Tony McNamara (La
favorita), basata sul romanzo di Alasdair Gray, il film è
prodotto dal candidato all’Oscar Ed Guiney p.g.a. (La
favorita, Room), Andrew Lowe p.g.a. (The Eternal
Daughter, The Souvenir: Part II), Yorgos Lanthimos
p.g.a. ed Emma Stone p.g.a..
La vincitrice dell’Academy Award®
Emma Stone, (La favorita, La La Land), è
protagonista insieme al candidato all’Academy Award® Willem Dafoe
(The Lighthouse, The French Dispatch), al
candidato all’Academy Award® Mark Ruffalo (Il caso
Spotlight, Foxcatcher – Una storia americana), al
vincitore del Golden Globe® Ramy Youssef (Ramy, Mr.
Robot), Christopher Abbott (Black Bear,
Possessor), il vincitore del Primetime Emmy® Award Jerrod
Carmichael (The Carmichael Show), Hanna Schygulla (Ai
confini del paradiso), Kathryn Hunter (Macbeth) e la
candidata al Primetime Emmy® Award Margaret Qualley (C’era una
volta a… Hollywood, Maid).
Il direttore della fotografia è il
candidato all’Oscar® Robbie Ryan, BSC, ISC (La favorita,
C’mon C’mon), gli scenografi sono James Price
(Judy) e Shona Heath, con i costumi di Holly Waddington
(Lady Macbeth, War Horse), e le acconciature e il
trucco prostetico della candidata all’Oscar® Nadia Stacey (La
favorita, Crudelia). La colonna sonora originale è
composta da Jerskin Fendrix, il montatore è il candidato all’Oscar®
Yorgos Mavropsaridis, ACE (La favorita, The
Lobster) e la set decorator è Zsuzsa Mihalek (La
talpa).
“No Activity – Niente
da segnalare” ripetono pigramente Marcello e
Achille, due poliziotti appostati al porto, in
attesa che accada qualcosa, forse una consegna di un carico di
droga in arrivo dall’estero. Il primo è completamente alla deriva,
non fa altro che parlare della moglie che vuole lasciarlo e delle
sue terapie olistiche per cercare di sopravvivere alla separazione,
il secondo è un giovane poliziotto desideroso di fare per bene il
proprio lavoro, di essere coinvolto nell’azione e di avere una
promozione sul campo.
Dall’altra parte del loro
ricevitore ci sono Katia e
Palmira, detta Perri, due donne che sono ai due
poli opposti rispetto al loro rapporto con il lavoro che svolgono
alla centrale; una al vertice della sala di controllo che lei
considera “il centro dell’azione”, con il fermo proposito di fare
il proprio lavoro e felice di essere dov’è, l’altra invece mandata
in quel posto a seguito di un’azione disciplinare, che non vuole
altro che andar via, ma che troverà il modo per creare un ambiente
piacevole in cui lavorare proprio grazie alla sua disarmante
ingenuità.
Intanto, in un container
al porto, in attesa del famoso carico di droga, ci sono
Toni e Dario, due criminali, e
anche qui la coppia è bene assortita, perché Toni è il criminale
disincantato e incallito, Dario è un orfano, un delinquente alle
prime armi, che vuole con tutto se stesso diventare un grande
esponente della malavita organizzata e che come unico idolo e
esempio di vita ha proprio Toni e le sue gesta fuorilegge.
Sei vite che seguiamo per
poco più di tre ore, sul posto di lavoro, nell’arco di diversi
giorni, in attesa, mentre si conoscono, si confidano, si
confrontano e danno vita a sei tropi umani, molto spesso comici,
più spesso tragici nella loro comicità.
No Activity – Niente da segnalare, la versione italiana
Basata su un format
australiano, No Activity – Niente da segnalare è
disponibile su Prime
Video dal 18 gennaio 2024 e offre da
una parte uno spaccato di comicità leggera e pungente, dall’altra è
un palcoscenico per sei straordinari attori che si affidano
reciprocamente al proprio compagno di scena. Luca Zingarettie
Alessandro Tiberi,Rocco Papaleo e Fabio
Balsamo, Carla Signoris e
Emanuela Fanelli mettono in scena un talento
raffinato e leggero che permette loro di diventare il vero cuore
della serie.
Dopotutto la struttura
teatrale dell’idea originale, replicata nella riproposizione
italiana, prevede lunghi dialoghi a due voci, mentre gli interpreti
sono sempre fermi sul posto (l’abitacolo di una macchina,
la scrivania di un centralino, i bancali all’interno di un
container), con piccole eccezioni. La scrittura, che porta
la firma di Laura Grimaldi, Paolo Piccirillo, Stefano Di
Santi e Pietro Seghetti, è quindi
fondamentale, insieme alla chimica tra gli attori. La necessità di
raccontare la noia delle attese si fa dunque contenitore in cui i
sei protagonisti, e i diversi comprimari, tra cui Maccio
Capatonda,
Tommaso Ragno,
Francesco Pannofino e Diego
Abatantuono, riversano pensieri, convinzioni, contrasti
generazionali, problemi personali, ambizioni, guai, emozioni.
Il risultato è una serie
comedy, che racconta tante umanità in difficoltà con se
stesse, e che si contamina talvolta con il thriller e il dramma.
Diretta da Valerio Vestoso, No Activity –
Niente da segnalare vince quindi una doppia sfida: da una
parte traduce e italianizza il format originale senza snaturarlo e
sfruttando al meglio i talenti forti della nostra commedia;
dall’altra offre un contenuto garbato e divertente che potrebbe
trovare il giusto spazio nella giungla delle proposte che le
piattaforme offrono ogni giorno.
Grazie alla saga letteraria di
J.K.Rowling e al franchise di Animali
Fantastici quasi tutti i segreti della famiglia di
Albus Silente sono venuti a galla, come ben sanno
i lettori de I Doni della Morte. Scopriamo di
seguito i più interessanti, anche in vista dei prossimi capitoli
prequel che vedremo al cinema:
La morte della madre
Moglie di Percival e madre di Albus,
Aberforth e Ariana, Kendra Silente morì uccisa
accidentalmente da sua figlia in preda ad un attacco di rabbia per
un trauma avuto da bambina (la ragazza era stata infatti attaccata
violentemente da un gruppo di babbani). All’epoca Albus aveva
diciassette anni, fresco di diploma a Hogwarts.
Kendra si trasferì a
Godrick’s Hollow insieme alla famiglia dopo che il
marito fu imprigionato ad Azkaban per aver quasi ucciso i Babbani
che avevano aggredito Ariana. È qui che tenne nascosta la bambina
per paura che venisse mandata al San Mungo per malattie e ferite
magiche.
Ariana Silente
La breve vita di Ariana
Silente è stata segnata da eventi tragici: il
personaggio aveva soltanto sei anni quando due ragazzi Babbani la
sorpresero mentre praticava accidentalmente una magia; spaventati,
la picchiarono lasciandole un trauma inguaribile. I suoi poteri,
dopo l’incidente, erano ovviamente cambiati e nel tempo diventarono
distruttivi e letali. Così, cercando di vendicare la sua amata
figlia, il padre Percival quasi uccide i due babbani e per questo
fu spedito ad Azkaban.
Fu soltanto in seguito della morte
di Kendra Silente che Albus, una volta incontrato Grindelwald e appreso la sua filosofia
sull’ordine nel mondo magico, decise di seguirlo scatenando
l’ira del fratello. I due combatterono in un duello dove restò
uccisa Ariana da una maledizione vagante.
La prigionia del padre ad
Azkaban
Sappiamo
che la sorella di Silente ha vissuto una giovinezza tragica e il
padre,
Percival,
fu talmente turbato dalla situazione spiacevole con i babbani che
la aggredirono da esigere vendetta personale. Per questo
crimine, venne imprigionato adAzkaban,
lasciando la moglie a difendere da sola la famiglia.
Anche se la rabbia del padre è
comprensibile, il suo crimine ha probabilmente condannato la
famiglia ad una vita peggiore di quella che avrebbero altrimenti
avuto. E sembra che Silente abbia imparato, dalla vicenda, qualcosa
sulla vendetta.
Oscuriale
Un
Obscurus è
un’entità oscura e parassita che nasce da un bambino incapace di
controllare i propri poteri, volente o nolente, noto come
Oscuriale. Questa
energia si manifesta in forma di entità distaccata dal suo
“creatore” e quando ha il sopravvento scatena una forza violenta e
distruttiva, infine uccidendo il mago o la strega da cui proveniva
e cercando un altro ospite.
Nel franchise di Animali
Fantastici viene spiegato
che Credence non è l’unico Oscuriale
dell’universo di Harry Potter, dal momento che anche la sorella di
Silente, Ariana, lo è. C’è allora chi pensa
che, dopo la sua morte, il suo spirito oscuro si sia trasferito in
un altro ospite: Aurelius.
La faida con il fratello Aberforth
Sappiamo quindi che la
morte di Ariana fu il risultato involontario di un orribile duello
fratricida. La lotta tra Albus e Aberforth, con il
terzo incomodo Grindelwald, fu soltanto
l’apice di un rapporto non proprio idilliaco tra loro, e il fatto
che Aberforth non condividesse la visione del mago oscuro sulla
“purezza” dei purosangue fu determinante.
Disgustato dal comportamento del
fratello, non riuscì mai a perdonarlo. Soprattutto a causa della
morte di Ariana nel corso del loro duello magico e tre.
Il fratello segreto
Per tutta la durata
di Animali
Fantastici: I Crimini di Grindelwald, viene portata
avanti l’ipotesi che Credence sia in realtà
Corvus Lestrange, il figlio perduto da molto tempo Corvus Sr. e
fratellastro di Leta, e solo alla fine del film, una volta che
Credence si unisce a Grindelwald, il mago oscuro gli dice che il
suo vero nome è Aurelius Silente e che Albus
è suo fratello.
Se così fosse dovremmo fare alcuni
chiarimenti sulla timeline dell’universo di Harry
Potter. Sappiamo che il padre di Silente si trovava in
prigione durante il periodo in cui sarebbe stato concepito
Aurelius, e subito dopo Percival Silente è stato incarcerato,
mentre sua moglie morì. Quindi come potrebbe funzionare questa
parentela?
La fenice
La famiglia Silente viene
normalmente associata alla fenice per generazioni, e nell’universo
di Harry Potter questa specie rarissima di uccelli appare
esclusivamente in momenti relativi ad Albus.
Se non fosse che in Animali
Fantastici 2, prima che venga rivelata la vera
identità di Credence Barebone, siamo portati a
credere il ragazzo sia Corvus Lestrange, mentre il ragazzo mostra
familiarità con un piccolo colatile rosso…si tratta infatti di
Fanny, la fenice che risorge dalle sue ceneri.
L’amore giovanile di Albus
Una semplice battuta pronunciata
da Silente in Animali
Fantastici: I Crimini di Grindelwaldbasterebbe a
definire il tipo di rapporto che i due maghi avevano da giovani:
“Eravamo molto più che fratelli“. La “natura” della
relazione fra i personaggi non è mai stata esplicitamente
etichettata, e ciò significa che il mistero potrà essere risolto
nei prossimi capitoli; ma se lo specchio delle brame rivela
ciò che una persona desidera davvero, allora perché Silente
vede Grindelwald? Nel suo
cuore c’è spazio solo per Grindelwald?
Ci sono cantanti e musicisti le cui
vite spericolate e ricche di eccessi non potevano non diventare
oggetto di celebrazione al cinema. Nel corso dei decenni, infatti,
sono molti i titoli biografici dedicate alle leggende della musica.
Da Ray per Ray Charles al più recente
Rocketman per Elton
John. Un successo clamoroso è però stato quello di
Bohemian Rhapsody (qui la recensione), dedicato a
Freddie Mercury e i Queen.
Diretto da Bryan Singer (il quale però si
allontanerà dalla produzione a seguito di contrasti, lasciando il
posto a Dexter Fletcher), il film ripercorre i
primi quindici anni del gruppo, dal 1970 al Live Aid del 1985.
L’intenzione di raccontare la vita
di Mercury al cinema circolava già da anni in quel di Hollywood e
inizialmente il progetto era stato affidato a Sacha Baron Cohen. L’attore voleva però dar
vita ad un film che esplorasse in profondità il privato di Mercury
e i suoi modi di fare dissoluti, cosa che ai restanti membri dei
Queen non sembrò andare a genio. Con l’abbandono di Cohen, si
decise così di puntare su un biopic più canonico, celebrativo tanto
del cantante quanto della band. Con l’arrivo in sala nel 2018,
Bohemian
Rhapsody si rivelò un successo straordinario, diventando
un inaspettato caso mediatico.
Ad oggi è il biopic musicale di
maggior successo nella storia del cinema, con un incasso globale di
oltre 900 milioni di dollari in tutto il mondo. Pur se storicamente
non sempre preciso, il film ha certamente il merito di aver
riportato in auge uno dei grandi gruppi della storia del rock.
Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente
utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a
questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile
ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama,
al cast di attori e a molto altro. Infine, si
elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
La trama di Bohemian Rhapsody
Il film segue le vicende del giovane
Farrokh Bulsara, studente britannico di origine
parsi il quale nel 1970 assiste all’esibizione di una band che lo
colpirà in particolare. Dato il suo forte desiderio per la musica,
il giovane si propone poi a questa come nuovo frontman, dimostrando
grandi capacità canore. Fatta così la conoscenza di Roger
Taylor e Brian May, Farrokh assume il
nome di Freddie Mercury e rinomina la band in
Queen. Da quel momento ha inizio un’avventura
ricca di eccessi e successi, che porterà il gruppo a doversi
scontrare con il dirigente discografico Ray
Foster, con i problemi legati alla droga e con il
desiderio di offrire sempre di più. L’ideazione di un brano
chiamato Bohemian Rhapsody sembrerà però cambiare ogni
cosa.
Bohemian Rhapsody: la vera
storia dietro al film
Nonostante si sia cercato di
rimanere quanto più fedeli alla realtà di come si svolsero gli
eventi, il film dà vita ad una serie di modifiche necessarie ai
fini del racconto cinematografico. Una prima sostanziale differenza
si ritrova nella descrizione dell’incontro tra Mercury e gli altri
membri dei Queen. Questi, nella realtà, si conoscevano già tramite
la scuola e l’amico in comune Tim Staffell, il
quale era il cantante del gruppo all’epoca noto come Smile. Quando
poi Staffell lasciò tale ruolo, Mercury venne arruolato come nuovo
cantante, dando così vita ai Queen. L’ingresso del bassista
John Deacon, invece, risale al 1971, quando il
gruppo aveva già provinato diversi altri musicisti per quel
ruolo.
Di particolare importanza
all’interno del film è poi il rapporto tra Mercury e la sua storica
fidanzata Mary Austin. I due, a differenza di
quanto mostrato nel film, non si sono conosciuti la stessa sera in
cui Mercury incontrò gli Smile. Si conobbero infatti solo in
seguito, instaurando un rapporto di amore e amicizia durato anche
oltre la loro rottura. Un altro personaggio su cui si sono prese
diverse licenze è quello di Ray Foster, il quale è
in realtà fittizio e solo vagamente ispirato al capo della
Emy Roy Featherstone. Questo, pur se
contrario all’idea di pubblicare Bohemian Rhapsody, rimase
sempre un sostenitore della band.
Per quanto riguarda i rapporti tra
Mercury e il gruppo, invece, va segnalato che i Queen non si sono
mai sciolti come lasciato intendere nel film, ma al massimo si
presero alcune pause dai loro progetti. L’esibizione al Live Aid,
quindi, non rappresentò una reunion. Il gruppo, infatti, prima di
tale concerto avevano da poco rilasciato l’album The
Works. Arrivando a raccontare solo fino a questo storico
concerto, svoltosi nel 1985, il film ha inoltre anticipato un
evento accaduto in realtà solo nel 1987, ovvero la scoperta di
Mercury di essere positivo all’HIV. In Bohemian Rhapsody
il protagonista annuncia dunque tale scoperta ben prima di quanto
in realtà avvenuto.
Bohemian Rhapsody: il cast del film
Con la rinuncia di Cohen di
interpretare Mercury, ad interpretare il celebre frontman è stato
chiamato l’attore RamiMalek, divenuto particolarmente noto per la
serie Mr. Robot. Egli si dedicò moltissimo al personaggio,
studiandolo in ogni sua movenza e modo di fare. Ha poi
passato ore e ore alle prove costumi, indossato un trucco preciso e
dei denti posticci Inoltre, Malek ha cercato di capire che cosa
avesse ispirato Freddie, cercando di esprimere il suo carattere
meraviglioso e le sue sfumature, di renderlo umano, un umano che fa
errori come tutti gli altri. Arrivò così a dar vita ad una
performance estremamente realistica del cantante, ottenendo per
questa innumerevoli premi tra cui l’Oscar al miglior attore.
Nel ruolo degli altri membri della
band si ritrovano invece Ben Hardy nei panni del
batterista Roger Taylor, Joseph Mazzello in quelli
del bassista John Deacon e Gwilym Lee in quelli
del chitarrista Brian May. L’attrice Lucy Boynton
interpreta invece Mary Austin, la compagna di Mercury. Proprio sul
set di questo film è nato anche l’amore tra l’attrice e Malek, oggi
coppia nella realtà. L’attore Allen Leech
interpreta Paul Prenter, il manager personale di Mercury e suo
compagno per un certo periodo. Gli attori Aidan Gillen e
Tom Hollander interpretano rispettivamente John
Reid e Jim Beach, il primo e il secondo manager dei Queen.
Mike Myers compare nei panni del dirigente
discografico Ray Foster, mentre Aaron McCusker è
Jim Hutton, compagno di Mercury.
Chi canta in Bohemian Rhapsody?
Per quanto Malek si sia preparato a
lungo per il ruolo, non è davvero lui ad eseguire le canzoni
presenti nel film. Queste sono state interpretati da diversi
cantanti la cui voce ricorda quella di Mercury, tra cui
Marc Martel. Questi, oltre ad essere il leader di
una tribute band dei Queen (Ultimate Queen Celebration), ha anche
pubblicato una cover molto apprezzata del duetto Queen/David Bowie
“Under Pressure“, in cui l’artista indie rock Kevin Max ha
cantato la parte di Bowie. Proprio per via della sua somiglianza
vocale con Mercury è stato chiamato a partecipare al progetto e
quello che si può sentire nel film è dunque un mix della sua voce,
di quella di Freddie Mercury, oltre a quella di Rami Malek. La
presenza di una traccia vocale dell’attore è stata necessaria per
far sì che non si avvertisse un’eccessiva differenza tra cantato e
parlato.
Bohemian Rhapsody: la
canzone e il suo significato
Pubblicato il 31 ottobre del 1975,
il singolo Bohemiam Rhapsody è uno dei
brani più celebri e osannati di sempre. Primo estratto del quarto
album dei Queen, A Night at the Opera, questo è celebre
per la sua particolare struttura musicale, composta da cinque
diverse parti principali: un’introduzione corale cantata a
cappella, un segmento in stile ballata che termina con un assolo di
chitarra, un passaggio d’opera, una sezione di hard rock e un altro
segmento in stile ballata che conclude su una sezione solo piano e
chitarra. Il testo, scritto da Mercury, è quantomai misterioso ma è
spesso stato indicato come il messaggio tramite cui il cantante ha
dichiarato la propria omosessualità.
Il trailer di Bohemian
Rhapsody e dove vedere il film in streaming e in TV
Per gli amanti del gruppo e del
film, è possibile fruire di Bohemian
Rhapsody grazie alla sua presenza su alcune delle
più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è
infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Google
Play, Apple TV, Prime Video, Netflix e Disney+. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
giovedì 18 gennaio alle ore 21:20
sul canale Rai 2.
Con la serie di film intitolati
Scream, il regista
dell’horror Wes Craven regala al cinema un nuovo
iconico killer, chiamato Ghostface per via della caratteristica
maschera da lui indossata. Protagonista di quattro film, il
personaggio è tutt’oggi una delle figure chiave del cinema
thriller, mentre la serie ha contribuito a ridefinire le
caratteristiche del genere, segnando un momento di passaggio
all’interno di questo. In particolare, tali titoli contribuirono a
rilanciare il successo degli slasher, film nei quali un
maniaco omicida dà la caccia ad un gruppo di persone. Doo il grande
successo del
primo capitolo nel 1996, nel 1997 è arrivato al cinema il suo
sequel, Scream 2.
Diretto anche in questo caso da
Craven, il film riprende gli eventi e i personaggi del precedente
film dando vita a nuovi risvolti e omicidi, dietro i quali si
nasconde anche in questo caso un mistero tutto da risolvere.
Coerentemente con il precedente, anche Scream 2 unisce la
violenza dello slasher con elementi da commedia e da giallo. Se nel
primo film della saga si faceva una satira sui principali film
horror, in questo secondo capitolo l’attenzione si sposta sui
cliché dei sequel, dando vita a situazioni tanto spaventose quanto
ilari.
Anche Scream 2 conobbe un
buon successo di critica e pubblico, affermandosi al pari del
precedente titolo. Craven avrebbe poi concluso la trilogia nel 2000
con Scream 3, anche se in seguito ulteriori film sono
stati realizzati o sono in fase di realizzazione. Prima di
intraprendere una visione di questo sequel, però, sarà certamente
utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a
questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile
ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e
al cast di attori. Infine, si elencheranno anche
le principali piattaforme streaming contenenti il
film nel proprio catalogo.
La trama di Scream 2
Il nuovo film è ambientato due anni
dopo gli eventi narrati nel precedente. In occasione della prima
proiezione del film ispirato al libro della giornalista
Gale Weathers, la cittadina di Windsor si riempie
di curiosi. Come si scoprirà ben presto, il vero killer è tuttavia
ancora in circolazione. Nascostosi tra gli spettatori, tutti
travestiti da Ghostface, attacca senza pietà due ignari studenti,
uccidendoli brutalmente. Sidney Prescott,
sopravvissuta agli eventi del precedente film, teme ora di essere
nuovamente in pericolo, e che qualcun altro stia indossando la
maschera del celebre killer.
La notizia dell’omicidio richiama
l’attenzione mediatica e in città giunge anche la giornalista
Debbie Salt, che nutre una sorta di ossessione per
la Weathers. Ben presto, il killer passa all’attacco cercando di
uccidere Sidney, ma la ragazza riesce a scappare con l’aiuto di
Derek. La polizia incarica allora alcuni agenti di
sorvegliarla, ma, traumatizzata dalla precedente esperienza, Sidney
inizia a dubitare di tutti coloro che le sono vicino, non potendo
immaginare chi si nasconde dietro la maschera di Ghostface. Ancora
una volta, dunque, si troverà a dover risolvere il mistero dietro
quegli omicidi e quello riguardo a chi stia ora ricoprendo il ruolo
dell’assassino.
Scream 2: il cast del
film
Prima ancora che questo sequel
venisse confermato, l’attrice Neve Campbell fu
messa sotto contratto per dei potenziali sequel. Ciò le permise
dunque di riprendere il ruolo di Sidney Prescott. Come noto, la
Campbell era incerta se accettare la parte, non volendo recitare in
un horror. Si convinse però poiché quella di Sidney sarebbe stata
la sua prima parte da protagonista, come anche per via del fatto
che il personaggio non presentava gli stereotipi del genere.
Accanto a lei hanno poi ripreso il loro ruolo gli attori
Courtney Cox come Gale Weathers e David
Arquette per il vicesceriffo Linus Riley.
Fa il suo ingresso nel cast
l’attrice Sarah Michelle Gellar, in quegli anni
popolarissima grazie alla serie Buffy l’ammazzavampiri e
qui nel ruolo di Cici Cooper. L’attrice ha raccontato di aver
accettato la parte senza il bisogno di leggere la sceneggiatura
poiché fan del primo film. Compaiono poi Laurie
Metcalf nei panni della giornalista Debbie Salt e
Jamie Kennedy in quelli di Randy Meeks. Nel film
torna poi anche l’attore Liev Schreiber,
nel ruolo di Cotton Weary. In ultimo, completano il cast Timothy
Olyphant con il personaggio di Mickey Altieri e
Jada
Pinkett-Smith con quello di Maureen Evans.
Scream2: chi è il killer Ghostface nel
film?
L’identità del killer nella saga di
Scream rappresenta ovviamente il principale mistero. Nel
tempo si sono affermate una serie di regole che possono aiutare a
svelare l’identità del Ghosface di turno, ragion per cui sapere da
subito chi si cela dietro la maschera inficia ovviamente sul gusto
dell’indagine e sulla tensione che il film va costruendo. Ad ogni
modo, dopo che nel primo film Ghostface era stato interpretato da
Billy Loomis e dal suo compare Stu, in Scream 2 ad
indossare l’inquietante maschera sono Mickey Altieri e, soprattutto
Nancy Loomis, la madre di Billy in cerca di vendetta per la morte
del figlio.
I sequel realizzati dopo Scream
2
Come anticipato, nel 2000 la
trilogia si è conclusa con Scream 3, che sembrava
concludere le vicende che legano Sydney con Ghostface. Nel 2011 è
però stato realizzato Scream 4, che ha riportato sul grande schermo l’ormai
iconica eroina. Con la scomparsa di Craven nel 2015, la saga sembrò
poi interrompersi lì. Nel 2019 viene tuttavia annunciato che la
Blumhouse Productions di Jason Blum, specializzatasi nella
realizzazione di horror come Paranormal Activity e
Get Out, ha acquistato
i diritti sul film, intenzionata a produrre il quinto capitolo.
Questo è poi effettivamente arrivato in sala nel gennaio 2022, con
il semplice titolo di Scream
(qui
la recensione). In esso si ritrovano Campbell, Cox e Arquette
ma le nuove protagoniste sono le attrici Melissa
Barrera e JennaOrtega.
Affermatosi come un grande successo,
nel 2023 è stato rapidamente portato al cinema un nuovo sequel,
sesto capitolo della saga. In Scream
VI (qui
la recensione), viene per la prima volta a mancare la presenza
di Sidney Prescott, mentre l’ambientazione si sposta da Woodsboro a
New York. Protagoniste, nuovamente Barrera e Ortega, alle prese con
un Ghostface che sembra averle seguite fin nella città che non
dorme mai. Affermatosi come uno dei maggiori successi della saga,
questo sesto capitolo ha permesso di confermare anche uno
Scream
VII, su cui al momento si sa però poco.
Barrera e
Ortega non riprenderanno i rispettivi ruoli, ma la produzione
starebbe cercando di
riportare in scena proprio Sidney Prescott.
Il trailer di Scream 2 e
dove vedere il film in streaming e in TV
In attesa di vedere i successivi
film, è possibile fruire di questo grazie alla sua presenza su
alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in
rete. Scream 2 è infatti disponibile nei
cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple
TV, Prime Video e Paramount+. Per vederlo, una volta scelta
la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o
sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È
bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite
temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente
nel palinsesto televisivo di giovedì 18 gennaio
alle ore 21:15 sul canale Italia
2.
Da sempre impegnato a portare al
cinema storie di carattere catastrofico come The Day After Tomorrow,2012 e l’atteso Moonfall, il regista tedesco Roland Emmerich è oggi
sinonimo per il grande schermo di distruzione, attacchi
terroristici o invasione aliena. Proprio su quest’ultimo argomento,
è ormai celebre il suo Independence
Day, che nel 1996 lo consacrò come regista di
questa tipologia di opere. Immaginato come una nuova rilettura di
La guerra dei mondi, il
racconto fantascientifico di H. G. Wells, il film
rappresentò una vera e propria svolta nella storia dei blockbuster
cinematografici, portando questi a conoscere un nuovo periodo di
grande fortuna al cinema. Vent’anni dopo, nel 2016, è poi arrivato
il sequel Independence Day: Rigenerazione
(qui la recensione).
La volontà di realizzare un seguito
di quel fortunato primo capitolo girava già da tempo ad Hollywood,
ma inizialmente questo progetto sembrava non doversi concretizzare.
Quando infine è stato confermato,
Independence Day: Rigenerazione dovette scontrarsi con
l’impossibilità della star del primo film, Will Smith, a
riprendere il proprio ruolo. Buona parte del successo di Independence Day è da
attribuire proprio a Smith, all’epoca al massimo della propria
popolarità e che grazie al suolo di Steven Hiller, un soldato
dotato di grande umorismo ma anche coraggio, si consacrò
ulteriormente presso il grande pubblico. Si è dunque cercato di
compensare l’assenza di Smith con nuovi personaggi e attori.
Una nuova generazione di interpreti,
dunque, ma anche di alieni, pronti a replicare l’invasione del
pianeta Terra con mezzi ancor più massicci e letali. Per chi ha
apprezzato il primo iconico film, Independence Day: Rigenerazione è dunque un titolo da
non perdere, pur sapendo che non raggiunge le vette del primo
lungometraggio. Prima di intraprendere una visione del film, però,
sarà certamente utile approfondire alcune delle principali
curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà
infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama
e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali
piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
La trama di Independence day: Rigenerazione
Sono trascorsi vent’anni da quando
gli umani sono riusciti ad impedire l’invasione aliena e gli Stati
Uniti d’America hanno deciso di creare un piano ad hoc,
nell’eventualità che gli extra-terresti tornino a far visita al
pianeta Terra. David Levinson e la dottoressa
Catherine Marceaux vengono dunque incaricati di
ispezionare l’unica navicella aliena che riuscì ad atterrare
durante lo scontro. Si rendono così conto che l’equipaggio era
riuscito ad inviare un segnale di soccorso, prima che l’astronave
madre fosse distrutta. Nel mentre l’ex presidente americano
Thomas Whitmore e il signore della guerra
Dikembe Umbutu dichiarano di aver strane e
inquietanti visioni sul futuro.
Quando una piccola navicella
extraterrestre si avvicina pericolosamente alla stazione spaziale
lunare, diventa evidente che i restanti membri della specie aliena
hanno ricevuto il segnale di soccorso ed sono ora intenzionata a
riprendere l’invasione. Contro il parere dei suoi superiori, il
pilota Jake Morrison contatta Levinson e Marceaux,
convinto che solo loro possano sventare il prossimo tentativo di
invasione aliena. Questi ultimi, tuttavia, conoscono ormai i punti
deboli degli umani e non hanno intenzione di essere sconfitti una
seconda volta. La battaglia per la sopravvivenza umana ha dunque
nuovamente inizio e stavolta sarà molto più brutale del
previsto.
Il cast di Independence Day: Rigenerazione
Ad interpretare David Levinson vi è
nuovamente l’attore
Jeff Goldblum, il quale si è detto entusiasta di poter
esplorare nuovi aspetti del suo personaggio. Accanto a lui nel
ruolo di Catherine Marceaux vi è invece l’attrice fracese
Charlotte Gainsbourg. Altro attore a riprendere il
proprio ruolo, quello di Thomas Whitmore, dal primo film è
Bill Pullman. L’ex Presidente degli Stati Uniti
viene però ora qui ritratto come un uomo affetto da disturbo
post-traumatico da stress e con un legame psichico permanente con i
nemici alieni. Judd Hirsch, oggi noto per il
film The
Fabelmans, invece, riprende il ruolo di Julius Levinson,
padre di David.
Gli attori Brent
Spiner (dr. Brackish Okun), Vivica A. Fox
(Jasmine Dubrow-Hiller), John Storey (dr. Isaacs)
e Robert Loggia (generale Grey), sono gli altri
attori a tornare in questo sequel dal primo film. Tra i nuovi
ingressi vi sono invece l’attore
Liam
Hemsworth nel ruolo di Jake Morrison e
Maika Monroein quello di Patricia Whitmore,
figlia di Thomas. Il personaggio era interpretato da Mae
Whitman nel primo film e il recasting ha generato diverse
polemiche, in quanto l’attrice sarebbe stata sostituita poiché
ritenuta non corrispondente a determinati canoni di bellezza.
Completano il cast gli attori Jessie T. Usher in
quelli di Dylan Hiller, figlio adottivo di Steven Hiller, il
personaggio interpretato da
Will Smith nel primo film.
Independence Day 3, ci sarà il sequel?
Rispetto al suo predecessore,
Independence Day: Rigenerazione non ha raggiunto lo
stesso successo. Il film è infatti stato criticato per la sua
prevedibilità, per i suoi buchi di trama e anche perché, per
spiegare l’assenza di Smith, il suo personaggio è semplicemente
stato dichiarato morto. Questo riscontro negativo, tradottosi in
soli 389 milioni di dollari guadagnati a livello globale, hanno
dunque interrotto le possibili conversazioni su un Independence
Day 3. Nel 2019 Emmerich ha poi dichiarato che dopo l’aquisto
della Fox da parte della Walt Disney, si ritiene ancora fiducioso
sulla possibilità di realizzare il terzo film. La sua idea per
questo è quella di un viaggio intergalattico, ambientato uno o due
anni dopo gli eventi del secondo film, in quanto il regista
desidera mantenere lo stesso gruppo di attori, soprattutto i
giovani protagonisti.
Il trailer di Independence Day:
Rigenerazione e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire di Independence Day: Rigenerazione
grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei
cataloghi di Rakuten TV, Google Play, Apple TV,Prime Video e Disney+. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
giovedì 18 gennaio alle ore 21:00
sul canale 20 Mediaset.