Al momento non c’è molto altro su
cui basarsi, ma nei fumetti Noir affronta molteplici versioni
ridisegnate di praticamente tutti i classici nemici di Spidey, tra
cui Goblin, Avvoltoio, Electro e Doctor Octopus. Se questa notizia
si rivelasse vera – e Richtman è stato molto preciso in questi
ultimi tempi con gli scoop sul casting – è possibile aspettarsi
presto una conferma da parte degli studios coinvolti.
Spider-Man Noir nel film Spider-Man: Un nuovo universo
Spider-Man Noir: tutto quello che sappiamo sulla serie
In precedenza è stato riferito che
la serie, ancora senza titolo, seguirà un supereroe più anziano e
provato nella New York degli anni Trenta. Persone a conoscenza del
progetto hanno dichiarato che la serie sarà ambientata in un
universo proprio e che il personaggio principale non sarà Peter
Parker, il che significa che Cage interpreterebbe un altro
Spider-Man. Lo show dunque potrebbe non reinventare il mondo di
Peter con uno sfondo noir.
Dopo essere comparso in forma
animata in Spider-Man:
Un nuovo universo, questa sarà la prima volta che il
personaggio verrà interpretato in un progetto live-action. Secondo
la trama ufficiale, “Noir” racconterà la storia
“di un investigatore privato anziano e sfortunato (Cage) nella
New York degli anni ’30, costretto a fare i conti con la sua vita
passata come unico e unico supereroe della città”.
“Espandere l’universo Marvel con ‘Noir’ è
un’opportunità unica e speciale e siamo onorati di offrire questa
serie ai nostri clienti Prime Video
globali”, ha affermato Vernon Sanders,
responsabile televisivo di Amazon MGM Studios. “Il talentuoso
Nicolas Cage è la scelta ideale per il nostro
nuovo supereroe e per un team di produttori esperto con Phil Lord,
Christopher Miller, Amy Pascal e l’incredibile team di Sony è
impegnata ad espandere questo franchise nel modo più
autentico”.
Oren Uziel sarà
sceneggiatore e produttore esecutivo della serie, mentre i
produttori di Spider-Man:
Un nuovo universo, Phil Lord e
Christopher Miller, e l’ex capo della Sony,
Amy Pascal, saliranno a bordo come produttori
esecutivi. Uziel è noto per aver scritto l’actioner romantico
The
Lost City, oltre a film come 22 Jump Street,
Mortal Kombat e The Cloverfield Paradox. Ha anche
scritto John Wick
4 e l’imminente adattamento del videogioco Borderlands.
Kevin Costner è davvero
l’ultimo grande interprete del cinema western. Interprete non solo
nel senso di attore ma anche di colui capace di fare da
intermediario tra questo genere sempre più relegato ai margini e il
grande pubblico. Lo ha dimostrato già in altre occasioni nel corso
della sua carriera, da Balla coi lupi (1990) a Wyatt Earp (1994), da
Terra di confine (2003) alla serie Yellowstone
(2018-2024). Torna ora a darne prova con Horizon: An
American Saga, un mastodontico progetto di quattro film da
circa tre ore l’uno dove si racconta, durante un arco di tempo
sfaccettato e lungo anni, dell’espansione e insediamento nell’Ovest
americano.
Al Festival
di Cannes 2024 è stato presentato Fuori concorso il
Capitolo 1, che è ora nelle sale italiane dal
4 luglio e verrà seguito poi dal Capitolo 2 a partire dal 15
agosto. Mentre le riprese del Capitolo
3 sono in corso, ancora incerto è
il Capitolo4, date le
difficoltà economiche riscontrate nel realizzare questo
ambiziosissimo progetto. Un progetto che vede coinvolti numerosi
attori di prim’ordine, ricostruzioni curate al dettaglio e in
generale un affresco quanto più ampio possibile della vita in quei
pericolosi e selvaggi anni di fondazione. La speranza però è che
Horizon: An America saga possa trovare
completezza, dato il convincente assaggio offerto dal
Capitolo 1.
La trama di Horizon: An American Saga
Quello narrato in Horizon:
An American Saga è l’incredibile ed epico viaggio
dell’espansione del West americano, prima e dopo la Guerra Civile.
Espansione che inizia con il desiderio di alcuni coloni di fondare
una nuova città, Horizon, in un territorio però appartenente agli
Apache. Mentre dunque si svolge uno scontro tra queste due realtà,
si seguono tre distinte storie composte da gruppi di personaggi a
loro modo diretti ad Horizon, venduta come nuova terra promessa.
Per arrivarvi sani e salvi, però, dovranno essere superati numerosi
ostacoli e pericoli. Nel cast, oltre a Costner, si ritrovano
Sienna Miller, Sam Worthington, Michael Rooker, Giovanni Ribisi,
Abbey Lee,
Jamie Campbell Bower, Thomas Haden Church, Luke Wilson
e Jena Malone.
Sienna Miller è Frances Kittredge in Horizon: An American
Saga.
Horizon: An American
Saga è un film-fiume che guarda al futuro
Come si accennava, l’ambizione
di Kevin Costner con
Horizon: An American Saga è elevatissima. Ce lo
conferma la specifica nel titolo di voler raccontare una vera e
propria saga americana di come il West è stato esplorato, vinto e
colonizzato. Costner, anche sceneggiatore insieme a Jon
Baird, pone dunque in campo una moltitudine di punti di
vista, di contesti e di temi, con l’intenzione di restituire una
panoramica a 360° dello sviluppo di questo territorio. Si ritrovano
così nel film scontri tra coloni e indiani d’America, vicende
amorose, pericolose attraversate in carovana, famiglie di
fuorilegge e molto altro ancora. Costner sembra dunque voler
inserire nel film ogni elemento della tradizione di questo
genere.
Essendo Horizon: An American
Saga finanziato in buona parte con il proprio patrimonio,
il regista non si pone dunque limiti e dà così vita ad un
film-fiume che indubbiamente risulta talvolta disorientante
nell’ampiezza del suo racconto. Sarebbe a questo punto fin troppo
facile ritenere questo primo film un’opera caratterizzata da troppe
direzioni, frutto di un’eccessiva libertà artistica che può essere
accostata a quella vista in Megalopolis
(qui
la recensione), anch’esso presentato al Festival di Cannes.
Eppure come avviene per il film di Francis Ford
Coppola, anche Costner sembra invitare il pubblico alla
pazienza, al lasciarsi trasportare dalla corrente del fiume senza
dunque tentare di resistervi ricercando nel film omogeneità o
immediata chiarezza.
Bisogna infatti tenere sempre a
mente che questo è solo il primo di quattro film e, come spesso
avviene in questi casi, il Capitolo 1 ha una funzione
prevalentemente introduttiva. Horizon: An American
Saga offre dunque numerosi assaggi di personaggi e
situazioni che si ipotizza troveranno poi maggiore approfondimento
e sviluppo nei prossimi film. Questo non giustifica però il modo
approssimativo con cui alcune delle linee narrative vengono qui
portate avanti, lasciando forse un po’ troppo al futuro, a cui non
rende giustizia neanche un montaggio talvolta troppo brusco nel
passare da una vicenda ad un’altra. Il risultato è dunque
convincente in parte ma potrebbe appunto trovare riscatto con i
successivi film.
Una scena di Horizon: An American Saga
Il mito della fondazione
Al di là di come Horizon: An
American Saga ci presenta e racconta le sue storie,
risulta invece molto interessante il modo in cui Costner si trovi
oggi a dover ragionare su determinati temi propri di narrazioni di
questo tipo. La sua intenzione è quella di proporre un ritratto
quanto più realistico possibile della vita a quel tempo e per farlo
gli è neccessario anche mostrare situazioni che oggi si potrebbero
definire controverse o sbagliate. Si fa in particolare riferimento
allo scontro tra i coloni bianchi e gli indiani d’America, con
questi ultimi raffigurati anche come brutali cacciatori
intenzionati a difendere il proprio territorio.
Per troppo a lungo queste
popolazioni sono state proposte come i cattivi da sconfiggere del
genere western e ciò sembra inizialmente avvenire anche qui. Ma
Costner è molto più intelligente di cosi e pur sapendo di non poter
rinunciare a mostrare le reali barbarie di cui anche gli indiani
d’America si “macchiarono” trova il modo per giustificare tali
azioni e conferire loro una certa umanità. Più che loro, dunque, il
vero nemico si afferma essere il territorio. Un territorio da
domare e conquistare, che tutti ambiscono a fare proprio ma su cui,
nonostante gli suoi sconfinati spazi aperti, sembra non esserci
posto per tutti. Si ripercorre così il mito della fondazione di un
paese, edificato non solo su valori positivi ma anche sul
sangue.
C’è dunque un po’ tutto in questo
primo capitolo di Horizon: An American Saga, forse
troppo, ma ciò permette anche di fare esperienza di un affresco
completo che passa da momenti di quiete ad altri di grande azione
(l’assalto dei nativi contro i primi coloni di Horizon è un
perfetto esempio di azione che narra). Quasi superfluo è poi dire
che gli scenari western che Costner conosce tanto bene e ancor
meglio sa inquadrare fanno da soli buona parte del lavoro. Il film
è un piacere per gli occhi degli appassionati di questo genere e
anche alla luce di ciò vale la pena attendere di vedere come
proseguirà questa epica saga prima di dare giudizi affrettati.
Deadpool &
Wolverine uscirà finalmente questo mese e i fan della
Marvel sono entusiasti di vedere
Ryan Reynolds e Hugh Jackman tornare nei panni dei loro
rispettivi supereroi. Per quanto riguarda il threequel, c’è molto
da aspettarsi, ma come ormai risaputo gli spettatori possono anche
aspettarsi alcune sorprese lungo il percorso. Da quando il progetto
è stato annunciato, si sono rincorse voci su camei che andavano
dalle leggende della Marvel a popstar come
Taylor Swift. Anche se alcuni nomi divertenti sono
stati effettivamente confermati, non si sa mai chi potrebbe ancora
spuntare nel film.
Nel corso di una recente intervista
con Entertainment Weekly, il regista
Shawn Levy ha fatto intendere che ci saranno altri
camei oltre quelli noti, ma vuole che i fan sappiano che il film
non sarà solo sorprese. “Non volevamo che i camei o i
personaggi fossero la storia del film“, ha spiegato Levy.
“Ma sono disseminati in tutto il film. Ci sono molti
personaggi. Internet è pieno di voci sulla moltitudine di camei di
personaggi presenti nel film. Alcune voci sono vere, altre sono
decisamente fuori strada“.
Deadpool &
Wolverine riunisce il protagonista Ryan Reynolds con Shawn Levy, regista di
Free Guy eThe Adam Project, che ha firmato la regia dell’atteso
progetto. Hugh Jackman uscirà finalmente dal suo
pensionamento da supereroi per riprendere il ruolo di
Wolverine. Sebbene i dettagli ufficiali della
storia di Deadpool &
Wolverine, con protagonista Ryan Reynolds, non siano infatti ancora stati
rivelati, si presume che la trama riguarderà il Multiverso. Il modo
più semplice per i Marvel
Studios di unire la serie di film
di Deadpool – l’unica parte del franchise degli
X-Men sopravvissuta all’acquisizione della Fox da
parte della Disney – è stabilire che i film di Reynolds si siano
svolti in un universo diverso.
Ciò preserva i film degli X-Men della Fox nel loro universo, consentendo al
contempo a Deadpool e Wolverine, di nuovo interpretato da Hugh Jackman, viaggiare nell’universo
principale dell’MCU. Nel film
saranno poi presenti anche personaggi presenti nei primi due film
di Deadpool, come Colossus e Testata Mutante Negasonica.
Da tempo, però, si vocifera che anche
altri X-Men possano fare la loro comparsa nel film, come anche
alcuni altri supereroi della Marvel comparsi sul
grande schermo nei primi anni Duemila, in particolare il
Daredevil di Ben Affleck.
Una voce recente afferma che anche
Liev Schreiber è presente riprendendo il suo
ruolo Sabretooth. Di certo, Morena Baccarin (Vanessa), Karan
Soni (Dopinder), Leslie Uggams (Blind
Al), Rob Delaney (Peter) e Shioli
Kutsuna (Yukio) torneranno tutti nei panni dei rispettivi
personaggi, e a loro si uniranno i nuovi arrivati in franchising
Emma Corrin (The
Crown) nel ruolo di Cassandra Nova e Matthew Macfadyen (Succession) in quello di Mr. Paradox. Inoltre,
come ormai noto, la TVA, sarà coinvolta nel film. Deadpool &
Wolverineuscirà
nei cinema il 24 luglio 2024.
Sono state condivise online altre
foto e video dal set di Superman
di James Gunn, e questa volta vediamo l’Uomo d’Acciaio (David
Corenswet) compiere un salvataggio in seguito a
un’esplosione. I video evidenziano quella che sembra un’acrobazia
pratica piuttosto emozionante, mentre gli scatti di accompagnamento
mostrano il supereroe che corre attraverso i detriti che cadono per
riparare una bambina dall’esplosione.
Le foto includono anche una figura
blu in posizione inginocchiata. Nonostante le speculazioni sul
fatto che potrebbe trattarsi di un nuovo personaggio in CGI, è
molto probabile che si tratti solo di un modello di riferimento in
CGI per Corenswet – ma una nuova indiscrezione relativa al cattivo
senza nome del film sta facendo il giro.
Diversi account di fan e fotografi
hanno condiviso post (poi cancellati) che indicano che sono emersi
nuovi dettagli su questo misterioso uomo mascherato e, dopo aver
fatto qualche ricerca, si è appreso che sul set è stato
effettivamente chiamato Bizarro. Potrebbe trattarsi semplicemente
di un nome provvisorio per un personaggio che sembra essere un
amalgama di diversi cattivi dei fumetti, ma, se fosse accurato,
sarebbe sicuramente uno sviluppo intrigante.
Superman,
scritto e diretto da James
Gunn, non sarà un’altra storia sulle origini, ma il
Clark Kent che incontriamo per la prima volta qui sarà un “giovane
reporter” a Metropolis. Si prevede che abbia già incontrato Lois
Lane e, potenzialmente, i suoi compagni eroi (Gunn ha
detto che esistono già in questo mondo e che l’Uomo di domani non è
il primo metaumano del DCU). Il casting ha portato
alla scelta degli attori David Corenswet e Rachel Brosnahan come Clark Kent/Superman e
Lois Lane.
Il film è stato anche descritto come
una “storia
delle origini sul posto di lavoro“, suggerendo che una
buona parte del film si concentrerà sull’identità civile di
Superman, Clark Kent, che è un giornalista del Daily Planet.
Secondo quanto riferito, Gunn ha consegnato la prima bozza della
sua sceneggiatura prima dello sciopero degli sceneggiatori, ma ciò
non significa che la produzione non subirà alcun impatto in
futuro.
“Superman è il vero fondamento
della nostra visione creativa per l’Universo DC. Non solo Superman
è una parte iconica della tradizione DC, ma è anche uno dei
personaggi preferiti dai lettori di fumetti, dagli spettatori dei
film precedenti e dai fan di tutto il mondo”, ha detto Gunn
durante l’annuncio della lista DCU. “Non vedo l’ora di
presentare la nostra versione di Superman, che il pubblico potrà
seguire e conoscere attraverso film, animazione e giochi”.
Brad Winderbaum, il
responsabile del settore Marvel Streaming, Televisione e
Animazione dei Marvel Studios, è stato ospite presso il
The Official Marvel Podcast.
Trattandosi di un’intervista “ufficiale”, gli aggiornamenti
condivisi dal dirigente sono stati scelti con cura e non troppo
rivelatori. Tuttavia, ci sono alcune chicche interessanti sul
versante dell’animazione, tra cui notizie sullo spin-off di
Black Panther,Eyes of Wakanda. “Eyes
of Wakanda, più di qualsiasi altro show di animazione che stiamo
realizzando, si collega direttamente al MCU“, ha confermato
Winderbaum.
“Si tratta di una storia sulle
origini del Wakanda. È prodotto da Ryan Coogler e diretto da Todd
Harris, uno dei nostri storyboard artist di lunga data che ho
incontrato per la prima volta quando ha disegnato il combattimento
tra Hulk e Thor in Ragnarok“. “È una serie fantastica.
L’azione è pazzesca e la narrazione è strepitosa. Riguarda sia la
storia del Wakanda, ma si espande anche all’interno del MCU in diversi periodi
temporali“, ha spiegato. “Se siete fan dei film, penso che
questo show sarà una vera delizia“.
Black Panther e la storia del
Wakanda nel MCU fino ad ora
T’Challa/Pantera Nera ha fatto il
suo debutto nel MCU in
Captain America: Civil War (che ha anche introdotto
per la prima volta il Wakanda ai fan del MCU). Basato sul
personaggio di Stan Lee e Jack Kirby e
interpretato da Chadwick Boseman, T’Challa ha ricevuto il suo
film da solista nel 2018, diretto e co-scritto da Ryan
Coogler.
Chadwick Boseman ha ripreso il suo ruolo in
Avengers:
Infinity War del 2018 e Avengers:
Endgame del 2019, prima di morire tragicamente a
seguito di una malattia nel 2020. Ha anche doppiato versioni
alternative del personaggio nella serie What
If…?. Nel 2022 Coogler ha diretto Black
Panther: Wakanda Forever, che vede la sorella di
T’Challa, Shuri (Letitia Wright), assumere il
ruolo di Pantera Nera.
Nel febbraio 2021 è stato annunciato
che Coogler stava sviluppando un nuovo film Disney+Marvel che esplora
ulteriormente il mondo del Wakanda. Dal momento
che ci sono state poche notizie sulla serie di Coogler dopo il suo
annuncio, non è chiaro se questo progetto sia Eyes of
Wakanda o meno. Ad ora sappiamo che Eyes of
Wakanda uscirà su Disney+ nel 2024, ma al
momento non è noto il periodo preciso.
Dopo il successo di X-Men
’97 su Disney+ all’inizio di quest’anno, i fan
non hanno potuto fare a meno di chiedersi se ci sarà una seconda
stagione in cui poter rivedere gli amati mutanti. Sappiamo ora che
questa seconda stagione ci sarà e adesso, parlando con il The Official Marvel Podcast,
Brad Winderbaum, il responsabile del settore
Marvel Streaming, Televisione e
Animazione dei Marvel Studios, ha chiarito che i fan saranno
entusiasti del ritorno della serie.
“Abbiamo grandi progetti per la
seconda stagione“, ha detto. “Ho già visto tutte le
animazioni e siamo sulla buona strada per creare qualcosa che
raggiunga le vette della prima stagione. So che la prima stagione è
una cavalcata emotiva; quella cavalcata continuerà in modo “molto
X-Men” nella seconda stagione“. Non sono stati forniti dunque
maggiori dettagli, ma si evince che il progetto per la seconda
stagione è attualmente in fase di sviluppo, per cui potrebbe non
volerci troppo prima di poter vedere nuovi episodi.
X-Men
’97 si è rivelato un grande successo di critica e di
fan: il finale del 15 maggio, “La tolleranza è l’estinzione, parte
3”, ha raccolto 3,5 milioni di visualizzazioni a livello globale
nei primi cinque giorni su Disney+,
diventando il finale di serie animata più visto dalla
prima stagione di What
If…?. I Marvel
Studios hanno chiaramente preso atto della popolarità
della serie e stanno finalmente procedendo con il tanto atteso
reboot degli X-Men in live-action.
Quando si parla dell’apice degli
adattamenti epici da libro a schermo, la maggior parte di noi
indica la trilogia de Il Signore degli Anelli come
il primo della lista. Dietro a quel capolavoro dei primi anni 2000
c’era il regista Peter Jackson, che sta per
tornare ancora una volta nel mondo della Terra di Mezzo con
l’incarico di produrre a livello esecutivo il film intitolato
provvisoriamente Il Signore degli Anelli: The Hunt for Gollum.
Il film è ambientato prima degli eventi accaduti ne Il Signore degli Anelli: La Compagnia dell’Anello, un
periodo in cui in molti nella Terra di Mezzo sono alla ricerca di
Gollum.
Il lavoro di Jackson nella trilogia
cinematografica è stato accompagnato da numerose sequenze di
battaglia. Tuttavia, per Il Signore degli Anelli: The Hunt for Gollum,
l’attenzione sembra si concentrerà più sulla comprensione della
mente di Gollum che sulle scene di battaglia contro gli orchi. Come
riportato da Collider, parlando delle
possibili strade che la storia potrebbe prendere, Jackson ha
rivelato che la storia della creatura e il contrasto tra le
personalità di Gollum e Sméagol saranno al centro
dell’attenzione:
“Il personaggio di
Gollum/Sméagol mi ha sempre affascinato perché Gollum riflette il
peggio della natura umana, mentre il suo lato Sméagol è,
probabilmente, piuttosto simpatico. Penso che sia in sintonia con i
lettori e con il pubblico del cinema, perché c’è un po’ di entrambi
in ognuno di noi. Vogliamo davvero esplorare la sua storia e
approfondire le parti del suo viaggio che non abbiamo avuto il
tempo di trattare nei primi film. È troppo presto per sapere chi
incrocerà il suo cammino, ma è sufficiente dire che prenderemo
spunto dal Professor Tolkien“.
Gollum insieme a Frodo e Sam in una scena de Il Signore degli
Anelli
Il mondo costruito da Tolkien ne
Il Signore degli Anelli è vasto e comprensivo, con
molte storie lasciate in sospeso attraverso la Prima, la Seconda e
la Terza Era. Descrivendo la regia del prossimo film come “un
sogno che si avvera“, Andy Serkis ha rivelato che il progetto è
quello di raccontare le storie non sfruttate di questo mondo.
“Abbiamo iniziato a parlarne circa otto mesi fa“, ha
ricordato l’attore. “Dicevano: ‘Andy vogliamo davvero
rinvigorire la Terra di Mezzo. Ci sono così tante storie nuove che
vogliamo coinvolgere“.
Nei momenti finali dell’episodio
della scorsa settimana de The
Acolyte: La Seguace, lo Straniero si è avvicinato a un
Osha a terra, mentre in sottofondo si
sentiva il tema familiare di Kylo Ren. Questo ha portato a
speculazioni sul fatto che il cattivo Sith potrebbe essere il
fondatore dei Cavalieri di Ren, e se si rimane durante i titoli di
coda dell’episodio odierno “Teach/Corrupt“, è difficile
non notare il tema di Ben Solo intorno al minuto 35:40. È un ovvio
riferimento ai Cavalieri di Ren, un ovvio cenno al futuro Leader
Supremo del Primo Ordine e ci deve essere una ragione per la sua
inclusione.
Se lo Straniero non è il fondatore
dei Cavalieri di Ren, allora forse il “Potere del Due” che sta
cercando ha a che fare con una Diade della Forza? (che Rey e Ben
rappresentano nel futuro). Comunque sia, quando di recente è stato
chiesto a Leslye Headland, showrunner di
The
Acolyte: La Seguace, di spiegare l’inclusione del
tema, ha risposto: “Vorrei poterlo dire. È lì di proposito, ma
non posso dirvi perché e non posso entrare nel merito. Ma lo
vedrete“. I fan di Star
Wars si sono anche affrettati a paragonare il pianeta senza
nome in cui si rifugia lo Straniero ad Ahch-To.
È lì che Luke Skywalker si è
nascosto durante la trilogia sequel e si dà il caso che sia il
luogo di nascita dell’Ordine Jedi. Tuttavia, visto che il pianeta è
attraversato da Cortosis, crediamo che si tratti in realtà di
Bal’demnic. Il pianeta fu largamente ignorato fino a quando la
conoscenza dei suoi ricchi giacimenti di minerale Cortosis cadde
nelle mani dei Signori dei Sith Darth Tenebrous e Darth Plagueis.
Quest’ultimo vi uccise il suo Maestro e procedette all’estrazione
del prezioso materiale fino alla sua morte per mano di
Palpatine.
Ovviamente si tratta di contenuti
dell’Universo Espanso, ma potrebbero offrire alcuni indizi su ciò
che accadrà e su come lo Straniero si inserisca esattamente nel più
ampio franchise di Star Wars e nella stirpe dei Sith. Date anche le
parole della showrunner, è lecito attendersi delle risposte a
questi quesiti nei prossimi episodi. Non resta dunque che attendere
la prossima settimana per scoprire se ci saranno ulteriori indizi
riguardo a questo mistero. Di seguito, ecco i video che permettono
di ascoltare il tema di Ren:
The
Acolyte: La Seguace è l’annunciata serie tv parte del
franchise di Star Wars creata
da Leslye Headland. La serie tv è ambientato alla
fine dell’era dell’Alta Repubblica prima degli eventi dei
principali film di Star
Wars.
The
Acolyte: La Seguace è ambientato alla fine dell’era
dell’Alta Repubblica in un mondo di “segreti oscuri e poteri
emergenti del lato oscuro”, circa 100 anni prima di
Star Wars: Episodio I – La minaccia fantasma (1999). Un’ex
Padawan si riunisce con il suo Maestro Jedi per indagare su una
serie di crimini, ma le forze che affrontano sono più sinistre di
quanto avessero mai previsto.
Nel cast della serie
tv protagonisti sono Amandla Stenberg
come ex padawan, Lee Jung-jae come Maestro Jedi,
Manny Giacinto,
Dafne Keen come una giovane Jedi,
Jodie Turner-Smith, Rebecca Henderson nei panni di
Vernestra Rwoh, un cavaliere Jedi prodigio. Charlie
Barnett come un giovane Jedi, Dean-Charles
Chapman,
Carrie-Anne Moss come una Jedi,
Margherita Levieva, Joonas Suotamo nei panni di
Kelnacca, un maestro Jedi Wookiee.
Il The Official Marvel Podcast ha
recentemente avuto tra i suoi ospiti Brad
Winderbaum, responsabile del settore Marvel Streaming, Televisione e
Animazione dei Marvel Studios, il quale ha fornito alcuni
dettagli in più su Agatha
All Along. Come ormai noto, la serie verrà lanciata a
settembre su Disney+ e sarà il sequel di
WandaVision, riprendendo Agatha Harkness
dopo che Scarlet Witch l’ha lasciata intrappolata a Westview come
Agnes. Si prevede inoltre che la serie avrà tra i suoi protagonisti
anche Wiccan, il figlio di Wanda Maximoff, che verrà così
ufficialmente aggiunto al MCU.
La posta in gioco sarà quindi alta
e, a quanto pare, anche il numero di spaventi. “Agatha è molto
divertente, ma è anche molto spaventosa e diventa piuttosto
drammatica“, ha detto Winderbaum. “È un’incredibile
antieroina e questo spettacolo è… ti attira con il divertimento di
Halloween, e prima che tu te ne accorga, stai piangendo per la
paura“. Alla domanda su quanto sia spaventoso lo show, ha
aggiunto: “È un marchio Marvel di paura. È uno show di
Halloween. La serie ha una posta in gioco mortale. È un viaggio
divertente ma pericoloso“.
Agatha
All Along vedrà il ritorno di molti volti noti di
WandaVision, tra cui Emma Caulfield
Ford (Sarah Proctor), Debra Jo Rupp
(Sharon Davis), David Payton (John Collins),
David Lengel (Harold Proctor), Asif
Ali (Abilash Tandon), Amos Glick
(Dennis), Brian Brightman (Sceriffo Miller) e
Kate Forbes (Evanora Harkness). Kathryn Hahn guiderà l’ensemble, mentre altre
aggiunte degne di nota sono Aubrey Plaza, Joe Locke, Patti
LuPone, Sasheer Zamata, Ali Ahn, Miles Gutierrez-Riley, Okwui
Okpokwasili e Maria Dizzia.
Pochi dettagli ufficiali sono stati
rivelati sulla trama di Agatha, anche se ci si aspetta che essa
ruoti in gran parte attorno ad Agatha che rintraccia Billy Maximoff
(o viceversa) che, come la sua controparte nei fumetti, si è
“reincarnato” in Billy Kaplan. Diversi scoop hanno affermato che la
storia vedrà anche i discendenti della congrega di Evanora Harkness
– ora noti come i Sette di Salem – tornare per vendicarsi della
donna che ha ucciso le loro madri. Agatha
All Along debutterà su Disney+ il 18
settembre.
La stagione 5 di Stranger
Things ha raggiunto la metà della produzione, ma c’è
ancora tempo sull’inquietante orologio di Vecna prima dell’arrivo
della stagione finale. Ross Duffer, che ha
aggiornato i suoi follower su Instagram sull’avanzamento delle
riprese della Stagione 5, ha postato una foto del cast e della troupe con la
didascalia “Settimana 24. Buona metà del cammino al
miglior cast e alla migliore troupe di sempre“.
La diapositiva successiva del post
mostra Finn Wolfhard, che interpreta Mike Wheeler, mentre lascia
cadere la biglia nel barattolo che segna il completamento della
settimana. Come noto, il capitolo finale della serie di Netflix aveva interrotto la produzione durante gli
scioperi WGA e SAG nel 2023. Con le riprese ora a metà del
programma, si può prevedere che la serie riuscirà ad arrivare su
Netflix nel 2025, anche se è ancora presto per stabilire
quando.
La quinta stagione di Stranger
Things è interpretata da Winona
Ryder, David
Harbour, Finn
Wolfhard, Millie
Bobby Brown, Noah Schnapp, Gaten Matarazzo,
Caleb McLaughlin, Natalia Dyer, Joe Keery, Charlie Heaton,
Sadie Sink, Maya Hawke, Priah Ferguson, Cara Buono e Brett
Gelman. L’ultima foto del cast ha confermato anche il
ritorno dei membri del cast della quarta stagione Jamie Campbell
Bower nel ruolo di Vecna/One/Henry Creel e
Amybeth McNulty nel ruolo di Vickie. A loro si
aggiungerà la veterana di Terminator Linda
Hamilton, il cui personaggio non è ancora stato
rivelato.
In un recente post su Instagram,
l’attore Joel David Moore ha condiviso nuove foto
della produzione neozelandese di Avatar, ricordando
il suo lavoro nel franchise. Moore ha interpretato Norm Spellman
sia in Avatar del 2009 che in Avatar: La via
dell’acqua del 2022. È lecito pensare che l’aggiornamento
sulla produzione di Moore riguardi Avatar
4, le cui riprese sono già iniziate e che avrebbero dovuto
riprendere all’inizio di quest’anno dopo gli scioperi di Hollywood
del 2023.
“Tornare a Wellington NZ è
sempre così nostalgico“, si legge nel post di Moore.
“Vengo qui da 17 anni per realizzare questo franchise, vedere
facce familiari, amici, fare un duro lavoro, è come una casa
lontano da casa a questo punto. La famiglia è cresciuta, ma il
flusso di lavoro e la missione sono sempre gli stessi. Sono grato
alla mia famiglia #Avatar e non vedo l’ora di farvi vedere cosa
succederà! (L’ultima foto è un flashback di me, Sig Sam M Rod e il
nostro fantastico equipaggio kiwi di 17 anni fa)“.
Avatar 3, quello
che sappiamo sul prossimo film della saga
Con l’uscita in sala di Avatar – La via
dell’acqua, nel dicembre 2022, la saga cinematografica
ideata da James Cameron e
ambientata sul pianeta Pandora ha ripreso il via, con anche altri
tre capitoli annunciati e in arrivo nei prossimi anni. Il primo di
questi sarà Avatar 3, ancora senza titolo ufficiale,
che come noto introdurrà importanti novità, a partire dal primo
popolo Na’Vi caratterizzato come “cattivo”, ovvero il Popolo della
Cenere. Sappiamo ancora pochissimo di questo e dei
personaggi che lo comporranno, ma sembra che non si tratterà
dell’unica nuova cultura che il film introdurrà nella saga.
L’uscita del film in sala è attualmente prevista per il 19
dicembre 2025.
Oltre al Popolo della Cenere ci sarà
infatti almeno anche un altro popolo introdotto in Avatar 3, anche se al momento quest’ultimo
rimane del tutto sconosciuto. Come sappiamo, il terzo film della
saga è già stato in buona parte girato, dunque potrebbe essere solo
questione di tempo prima di scoprire qualche dettaglio in più a
riguardo e soprattutto sapere se i popoli saranno effettivamente
solo due o anche di più e se staranno dalla parte dei buoni o dei
cattivi. Protagonisti saranno però naturalmente gli attori Sam Worthington, Zoe
Saldana,
Kate Winslet,
Sigourney Weaver, Edie Falco, Stephen Lang, Joel David Moore,
Jemaine Clement, Matt Gerald e CCH
Pounder.
A tre settimane dall’uscita nelle
sale di Deadpool &
Wolverine, i dati del botteghino indicano un weekend
di apertura potenzialmente da record per il primo film vietato ai
minori dei Marvel Studios/Disney. Si prevede che al suo
debutto nel weekend dal 26 al 28 luglio il film arrivi ad incassare
almeno 160-165 milioni di dollari. Questo non solo darebbe al film
la migliore apertura del 2024 fino ad ora, ma anche il più grande
lancio di sempre per un film vietato ai minori – un record ancora
detenuto dal primo film di Deadpool, che ha accumulato 133,7 milioni di dollari
in patria quando è arrivato nelle sale nel 2016.
La prospettiva di vedere il Wade
Wilson di Ryan Reynolds unire le forze con il Logan di
Hugh Jackman è chiaramente un’attrazione
enorme, come era già evidente dai numeri di prevendita dei
biglietti. La Marvel spera ovviamente che queste
stime si rivelino accurate, poiché lo studio ha davvero bisogno di
un ottimo risultato al botteghino dopo una serie di film deludenti,
tra cui il recente Ant-Man and the Wasp: Quantumania e The Marvels, che si è rivelato il film con gli incassi
più bassi nella storia del MCU.
Deadpool &
Wolverine riunisce il protagonista Ryan Reynolds con Shawn Levy, regista di
Free Guy eThe Adam Project, che ha firmato la regia dell’atteso
progetto. Hugh Jackman uscirà finalmente dal suo
pensionamento da supereroi per riprendere il ruolo di
Wolverine. Sebbene i dettagli ufficiali della
storia di Deadpool &
Wolverine, con protagonista Ryan Reynolds, non siano infatti ancora stati
rivelati, si presume che la trama riguarderà il Multiverso. Il modo
più semplice per i Marvel
Studios di unire la serie di film
di Deadpool – l’unica parte del franchise degli
X-Men sopravvissuta all’acquisizione della Fox da
parte della Disney – è stabilire che i film di Reynolds si siano
svolti in un universo diverso.
Ciò preserva i film degli X-Men della Fox nel loro universo, consentendo al
contempo a Deadpool e Wolverine, di nuovo interpretato da Hugh Jackman, viaggiare nell’universo
principale dell’MCU. Nel film
saranno poi presenti anche personaggi presenti nei primi due film
di Deadpool, come Colossus e Testata Mutante Negasonica.
Da tempo, però, si vocifera che anche
altri X-Men possano fare la loro comparsa nel film, come anche
alcuni altri supereroi della Marvel comparsi sul
grande schermo nei primi anni Duemila, in particolare il
Daredevil di Ben Affleck.
Una voce recente afferma che anche
Liev Schreiber è presente riprendendo il suo
ruolo Sabretooth. Di certo, Morena Baccarin (Vanessa), Karan
Soni (Dopinder), Leslie Uggams (Blind
Al), Rob Delaney (Peter) e Shioli
Kutsuna (Yukio) torneranno tutti nei panni dei rispettivi
personaggi, e a loro si uniranno i nuovi arrivati in franchising
Emma Corrin (The
Crown) nel ruolo di Cassandra Nova e Matthew Macfadyen (Succession) in quello di Mr. Paradox. Inoltre,
come ormai noto, la TVA, sarà coinvolta nel film. Deadpool &
Wolverineuscirà
nei cinema il 24 luglio 2024.
Molto spesso i
film di genere horror rielaborano eventi, leggende o teorie
esistenti nella realtà per i propri racconti. Di particolare
interesse di questo filone sono i lungometraggi incentrati su
vicende paranormali, tra cui si annovera anche il film del 2021
Malignant
(qui
la recensione), diretto dal regista James Wan,
imposto come uno dei più importanti autori e produttori di
film horror. Suoi sono infatti titoli di successo
come Saw, Insidious e L’evocazione – The
Conjuring, grazie ai quali attua una reinvenzione dei
canoni e dell’iconografia horror.
Questo suo Malignant,
pur basato su un’idea originale, si può dunque collocare in quei
film di questo genere che traggono ispirazione da vicende reali.
Naturalmente queste, di cui si parlerà più avanti in questo
articolo, sono servite unicamente come base per dar vita a questo
racconto incentrato su protagonista vittima di terribili visioni,
le quali si riveleranno essere provocate da aspetti di sé di cui
non era a conoscenza. Prende così forma un horror molto apprezzato
oltre che estremamente violento.
Per gli appassionati del genere, si
tratta però di un titolo da non perdere, che gode anche delle lodi
di Stephen King e Nicolas Cage,
con quest’ultimo che lo ha definito una fonte d’ispirazione e il
suo horror preferito del 2021. In questo articolo, approfondiamo
dunque alcune delle principali curiosità relative a Malignant.
Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare
ulteriori dettagli relativi alla trama, al
cast di attori e alla spiegazione del
finale. Infine, si elencheranno anche le principali
piattaforme streaming contenenti il film nel
proprio catalogo.
La trama e il cast di Malignant
Protagonista di Malignant
è Madison, una donna che ha delle terribili
visioni, nelle quali assiste inerme a dei violenti omicidi. Madison
rimane ancora più sconvolta quando scopre che queste immagini non
sono solo nella sua testa, ma sono eventi che accadono realmente
nel momento in cui lei li vede. Scioccata da questa cosa, capisce
che l’unico modo per fermare queste visioni è scoprire chi sia il
sadico omicida. È così che Madison finisce per scoprire il nome di
questa oscura figura: Gabriel. Un nome che lei
conosce già, che appartiene a qualcuno del suo passato. Un qualcuno
che ora è tornato in cerca di lei.
Ad interpretare la protagonista,
Madison, vi è l’attrice Annabelle
Wallis, nota per aver interpretato Grace Shelby nella
serie televisiva Peaky Blinders. Accanto a lei recitano
poi George Young nel ruolo di Kekoa Shaw,
Jacqueline McKenzie in quelli della
dottoressa Florence Weaver e Maddie Hasson come
Sydney Lake. L’attrice McKenna Grace interpreta
Madison da giovane, mentre la contorsionista Marina
Mazepa interpreta la forma fisica di Gabriel, del quale la
voce è però di Ray Chase. Completano il cast
Michole Briana White nel ruolo di Regina Moss
e Jake Abel in quello di Derek Mitchell.
Chi è Gabriel? La spiegazione del finale del
film
Ma chi è dunque questo Gabriel che
perseguita Madison e chi le sta intorno? Dei primi indizi sulla sua
identità iniziano ad emergere quando Sydney scopre che sua sorella
Madison è in realtà stata adottata all’età di 8 anni. Parlandone
con la propria madre, Sydney apprende inoltre che la sorella aveva
un amico di nome Gabriel, dal quale sembrava ossessionata. Parte
dunque da qui la ricerca di Sydney su chi fosse davvero questo
amico, scoprendo qualcosa di terribile.
Gabriel, infatti, non era un
semplice amico, bensì il gemello parassita di Madison (il cui vero
nome è in realtà Emily May), un corpo non completamente formato che
usciva dalla sua schiena e con la ragazza cui condivideva parte del
cervello. Data questa loro connessione, Gabriel era in grado di
proiettare delle immagini che facevano pensare a Madison di star
vivendo la propria vita mentre era invece lui a controllare il suo
corpo. Per rimediare a ciò, la dottoressa Weaver ha dunque operato
Emily asportando il corpo estraneo, eccetto che per il
cervello.
Un pezzo non eliminabile di questo è
infatti rimasto in contatto con quello di Madison. Il trauma
cranico subito dalla violenza del marito ad inizio film, ha dunque
risvegliato Gabriel nel cervello di Madison. Diventa a questo punto
chiaro che Gabriel compie i suoi terrificanti omicidi prendendo il
controllo del corpo della sorella, la quale pensa che ciò che vede
si tratti solo di allucinazioni. Nel finale, tuttavia, Madison
riesce a trovare il modo per controllare Gabriel e lo isola
all’interno della propria mente in un modo che lascia supporre che
il gemello malvagio non possa più manifestarsi.
Tuttavia, il modo in cui ciò avviene
non è spiegato e per via anche di alcuni elementi nella messa in
scena, si è ipotizzato che in realtà il finale possa essere
tutt’altro che lieto. Una lettura più cupa di esso vede Gabriel far
credere a Madison di aver trovato il modo di controllarlo,
mostrandole uno stato delle cose in cui lei ha vinto e ha salvato
sua sorella. Ma si tratterebbe appunto solamente di
un’allucinazione, mentre nella realtà Gabriel avrebbe il pieno
controllo del corpo di Madison e potrebbe continuare indisturbato
con i propri omicidi.
Il trailer di
Malignant e dove vedere il film in streaming e in
TV
È possibile fruire di Malignant
grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei
cataloghi di Apple TV, Infinity+, Netflix e Prime Video. Per vederlo, una volta
scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo
film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il
film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
mercoledì 3 luglio alle ore 21:20
sul canale Rai 4.
Il regista Peter Berg si è negli
anni distinto per opere di grande intrattenimento, dove si mescola
grande azione a vicende il più delle volte realmente accadute.
Titoli come Lone Survivor, Deepwater – Inferno
sull’oceano e Boston – Caccia
all’uomo propongono esattamente queste due combinazioni,
offrendo dunque ritratti appassionanti e coinvolgenti dei fatti
realmente accaduti su cui tali opere si basano. Prima di questi,
nel 2007 Berg ha realizzato The Kingdom, il suo
quarto lungometraggio nonché il suo primo
thriller d’azione, incentrato su alcuni attentati terroristici
verificatisi in Arabia Saudita.
Scritto da Matthew Michael
Carnahan, sceneggiatore anche di Leoni per agnelli,
World War Z e City of Crime, il film non
è però del tutto basato su tali eventi, quanto piuttosto una libera
rielaborazione di quanto avvenuto e di quanto ne è seguito. Il
tutto ruota ad ogni modo intorno a situazioni particolarmente
delicate e ad altro rischio, che Berg ha saputo rendere
ulteriormente coinvolgenti grazie alle due doti da regista di
genere. Con il contributo di un cast di celebri attori
statunitensi, The Kingdom si è dunque affermato
come un valido prodotto dal buon successo.
Per quanto non siano mancate
critiche riguardo la rappresentazione che nel film viene fatta
degli arabi, raffigurati prevalentemente in modo negativo rispetto
ai personaggi americani, il film propone anche riflessioni che si
spingono al di là di una facile distinzione tra bene e male. In
questo articolo, approfondiamo dunque alcune curiosità relative a
The Kingdom. Proseguendo qui nella lettura sarà
possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama, al cast di attori e alla
storia vera a cui si ispira. Infine, si
elencheranno anche le piattaforme streaming
contenenti il film nel proprio catalogo.
La trama di The
Kingdom e il cast di attori
Meglio partire sapendo qualcosa di
più sulla trama. The Kingdom ha per protagonista l’agente
FBIRonald Fleury e il suo team, composto
dall’ispettrice JanetMayes,
l’analista Adam Leavitt e l’artificiere
Grant Sykes. Il gruppo si deve recare a Riyadh,
nell’Arabia Saudita per individuare i responsabili dell’esplosione
di una bomba che ha fatto strage di civili, causando anche un
pericoloso incidente diplomatico. Circondati da un clima di
scetticismo e ostilità nei loro confronti, il gruppo trova un
alleato nel colonnello Faris Al-Ghazi, che
cercherà di aiutarli nella risoluzione del complesso caso.
Ad interpretare l’agente Ronald
Fleury vi è l’attore premio Oscar Jamie Foxx,
dichiaratosi affascinato sia dalla complessità del personaggio che
dalle implicazioni politiche presenti nella storia. Nel ruolo di
Janet Mayes vi è invece l’attrice Jennifer
Garner, la quale per via delle calde temperature si
trovò ad avere un mancamento sul set, cosa che fece naturalmente
fermare temporaneamente i lavori. Chris Cooper e
Jason Bateman
interpretano invece rispettivamente Grant Sykes e Adam Leavitt.
L’attore Ashraf Barhom è il colonnello Farsi
Al-Ghazi, mentre Richard Jenkins interpreta il
direttore dell’FBI James Grace, un ruolo inizialmente offerto a
Robert De
Niro.
La vera storia dietro al film
Come anticipato, il film è solo
liberamente ispirato ad alcuni eventi realmente accaduti e a
partire dai quali è stata costruita la base della storia poi
proposta nella pellicola. Questi sono i bombardamenti verificati
nel 1996 al complesso noto come Khobar Towers, i
due bombardamenti avvenuti nel 2003 nel complesso residenziale di
Riyadh, in Arabia Saudita e, infine, il massacro
avvenuto nel 2004 a Khobar, svoltosi tra due
industrie petrolifere e il vicino complesso residenziale. Il primo
di questi vide un camion bomba fatto esplodere adiacente
all’edificio n. 131, una struttura di otto piani che ospitava
membri dell’aeronautica degli Stati Uniti.
In tutto, 19 membri del personale
dell’aeronautica americana sono stati uccisi e 498 persone di varie
nazionalità sono rimaste feriti. Gli Stati Uniti indicarono come
responsabili i membri dell’organizzazione Hezbollah
Al-Hejaz, ritenendo poi l’Iran colpevole di aver altresì
organizzato l’attacco. Per quanto riguarda gli eventi del 2003,
invece, le bombe fatte esplodere e che hanno causato 39 morti e
circa 160 feriti, sono state attribuite agli estremisti islamici, i
quali portavano avanti una campagna contro l’occidente e contro la
guerra del Golfo portata avanti dagli Stati Uniti.
L’ultimo attacco a cui il film si
ispira è infine il massacro verificatosi nell’arco di 25 ore tra il
29 e il 30 maggio 2004. Durante questo, uomini armati dichiaratisi
membri di un gruppo chiamato “The Jerusalem Squadron” hanno ucciso
22 persone e ne hanno ferite 25. I loro obiettivi erano l’edificio
della Arab Petroleum Investments Corporation e l’Al-Khobar
Petroleum Center, nonché un complesso residenziale per lavoratori
stranieri, l’Oasis Compound, nella città del Golfo di Khobar.
Ad essere uccisi sono stati ostaggi
non di fede mussulmana, mentre quelli appartenenti ad essa venivano
rilasciati. Tra le persone uccise, figura anche un italiano. I
terroristi sono infine stati eliminati e gli ostaggi ancora in vita
liberati. Questi tre eventi sono dunque serviti come spunto per il
racconto del film, incentrato proprio su problematiche simili. Il
racconto proposto, però, si discosta volutamente da una
rappresentazione in tutto e per tutto fedele, così da far emergere
ulteriormente una serie di temi e riflessioni riguardo al tema
trattato.
Il trailer di The
Kingdom e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire di The
Kingdom grazie alla sua presenza su alcune delle più
popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è
infatti disponibile nei cataloghi di Prime Video e Apple TV.
Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento,
basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento
generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al
meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel
palinsesto televisivo di mercoledì 3 luglio alle
ore 21:00 sul canale 20
Mediaset.
Il cinema ha sempre puntato sulla
danza per poter rappresentare al meglio i sentimenti dei
personaggi altrimenti inesprimibili solo con le parole e non
sorprende dunque che questa forma d’arte sia stata portata più
volte sullo schermo, in tutte le sue sfumature possibili. Dalla
danza classica di Billy Elliot fino a quella di Il cigno nero, dall’hip hop del franchise
di Step Up (i cui ultimi capitoli sono Step Up Revolution e Step Up All In) e tante altre varianti ancora. A
questi si aggiunge anche il film tedesco Fly – Vola verso i
tuoi sogni.
Diretto dalla regista Katja von
Garnier, celebre per film come Bandits, Blood and Chocolate
– La caccia al licantropo è aperta o la serie di
Windstorm, questo suo nuovo lungometraggio mette in scena
un racconto di rinascita e di formazione al ritmo della danza
urbana, accompagnato da musica pulsante e scatenate performance di
ballo interpretate da ballerini Hip-Hop-Freestyle professionisti di
livello internazionale. Ancora una volta, dunque, la danza diventa
il mezzo attraverso cui i protagonisti riescono ad esprimere il
proprio disagio e i propri sogni.
Uscito anche nelle sale italiane, ma
passato purtroppo in sordina, è questo un film che può essere ora
riscoperto grazie al suo passaggio televisivo. Film che
appassionerà tanto i fan della danza quanto chi la conosce poco. In
questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali
curiosità relative a . Proseguendo qui nella lettura sarà infatti
possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama e al cast di attori.
Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
La trama di Fly – Vola verso i tuoi
sogni
Il film racconta la storia di
Bex, una ragazza di 20 anni finita in prigione per
uno sfortunato incidente. Ora che si trova in carcere, la giovane
deve sottoporsi a un programma di riabilitazione molto difficile.
Grazie a un’insegnante di danza, che fa lezioni nel penitenziario,
Bex scopre dentro di sé la passione per ballo. Lei e altri giovani
detenuti, aiutati dall’insegnante, riescono a formare un gruppo di
danza, che permetta loro di riuscire ad affrontare meglio la vita
una volta fuori dal carcere.
Il cast del film
Ad interpretare Bex vi è l’attrice
tedesca Svenja Jung, già vista anche in un
episodio della serie di NetflixDark ma meglio nota per la sua
partecipazione alle serie
L’imperatrice, Spy/Master e Crooks. Nel ruolo di
Jay, il ragazzo verso cui Bex svilupperà dei sentimenti, è invece
interpretato da Ben Wichert, ballerino e
coreografo di fama internazionale, qui alla sua prima
partecipazione ad un lungometraggio. L’attrice Jasmin
Tabatabai interpreta invece Ava, l’allenatrice di Bex che
la spinge verso il mondo del ballo.
Completano il cast Nicolette
Krebitz nel ruolo di Sara, Katja Riemann
in quello della dottoressa Goldberg e Aleksandar
Jovanovic in quello di Herr Hartmann. Oltre a Wichert, tra
i campioni del mondo di ballo che hanno preso parte come attori al
film vi sono Majid Kessab, Yui
Kawaguchi, Willy Hem, Luwam
“Luulu” Russom, Christian “Robozee”
Zacharas, Sebastian “Killasebi” Jaeger e
Jenny “Tweetie” Freitag-Praxmarer.
Il trailer di Fly – Vola
verso i tuoi sogni e dove vedere il film in streaming e in
TV
È possibile fruire di Fly –
Vola verso i tuoi sogni grazie alla sua presenza su alcune
delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete.
Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Apple
TV, CGTV, Rai
Play e Prime Video. Per vederlo, una volta
scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo
film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film
è inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 3
luglio alle ore 21:10 sul canale
Rai Movie.
Dall’inizio del nuovo millennio ad
oggi, James Wan si è
imposto come uno dei più importanti registi e produttori di
film horror. Suoi sono infatti titoli di successo
come Saw, Insidious e L’evocazione – The
Conjuring, grazie ai quali attua una reinvenzione dei
canoni e dell’iconografia horror. Wan è dunque oggi considerato una
vera e propria garanzia, dalla cui attività hanno preso vita alcune
delle saghe più solide e spaventose viste al cinema negli ultimi
anni. Ad oggi il suo ultimo horror diretto è Malignant
(qui
la recensione), del 2021.
Si tratta di un film interamente
originale, che nulla ha a che fare con la graphic novel ideata
dallo stesso Wan e dal titolo Malignant Man. Mentre questo
suo lavoro è incentrato su un uomo che sviluppa poteri a partire da
un cancro terminale, ingaggiando una guerra contro creature
maligne, il film Malignant
ha a che fare con una protagonista vittima di terribili visioni, le
quali si rivelano essere tutt’altro che frutto della sua fantasia.
Da questo spunto prende dunque forma un horror molto apprezzato
anche se limitato nella sua diffusione dalla pandemia di
Covid-19.
Per gli appassionati del genere, si
tratta però di un titolo da non perdere, che gode anche delle lodi
di Stephen King e Nicolas Cage,
con quest’ultimo che lo ha definito una fonte d’ispirazione e il
suo horror preferito del 2021. In questo articolo, approfondiamo
dunque alcune delle principali curiosità relative a Malignant.
Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare
ulteriori dettagli relativi alla trama, al
cast di attori e alla storia vera a cui si
ispira. Infine, si elencheranno anche le principali
piattaforme streaming contenenti il film nel
proprio catalogo.
La trama e il cast di
Malignant
Protagonista di Malignant
è Madison, una donna che ha delle terribili
visioni, nelle quali assiste inerme a dei violenti omicidi. Madison
rimane ancora più sconvolta quando scopre che queste immagini non
sono solo nella sua testa, ma sono eventi che accadono realmente
nel momento in cui lei li vede. Scioccata da questa cosa, capisce
che l’unico modo per fermare queste visioni è scoprire chi sia il
sadico omicida. È così che Madison finisce per scoprire il nome di
questa oscura figura: Gabriel. Un nome che lei
conosce già, che appartiene a qualcuno del suo passato. Un qualcuno
che ora è tornato in cerca di lei.
Ad interpretare la protagonista,
Madison, vi è l’attrice Annabelle
Wallis, nota per aver interpretato Grace Shelby nella
serie televisiva Peaky Blinders. Accanto a lei recitano
poi George Young nel ruolo di Kekoa Shaw,
Jacqueline McKenzie in quelli della
dottoressa Florence Weaver e Maddie Hasson come
Sydney Lake. L’attrice McKenna Grace interpreta
Madison da giovane, mentre la contorsionista Marina
Mazepa interpreta la forma fisica di Gabriel, del quale la
voce è però di Ray Chase. Completano il cast
Michole Briana White nel ruolo di Regina Moss
e Jake Abel in quello di Derek Mitchell.
Malignant è tratto
da una storia vera?
Come affermato già in apertura,
Malignant
non è tratto da una storia vera, ma è frutto di un’idea originale.
Wan e la produttrice Ingrid Bisu, però, hanno
raccontato che questa è stata influenzata dal loro interesse per
casi di anomalie mediche e deformazioni corporee. Alla ricerca di
idee per un nuovo horror, hanno dunque svolto ricerche su tale
tema, imbattendosi in diverse storie di gemelli parassiti e in
particolare nella vicenda di Edward Mordrake.
“Ho trovato disegni e storie su
come avesse una testa più piccola nella parte posteriore della
testa. Questa testa lo torturava o gli dava pensieri e idee
orribili. Gli sussurrava cose orribili. Purtroppo, alla fine si è
tolto la vita”,ha dichiarato Bisu. Non ci sono
notizie certe sull’effettiva esistenza di Mordrake, la cui prima
descrizione di lui nota si trova in un articolo scritto del
Boston Post del 1885, ad opera dello scrittore di
fantascienza Charles Lotin Hildreth.
Proprio per via della nota
predilezione per la fantasia di Hildreth, l’articolo è ritenuto una
bufala e Mordrake stesso è oggi da molti considerato più una
leggenda metropolitana che non una persona realmente esistita.
Leggenda o meno, resta il fatto che sia stato una solida fonte di
ispirazione per Bisu e Wan, i quali in particolari hanno sviluppato
il film a partire dall’idea di una seconda persona e personalità in
grado di governare il corpo del gemello primario.
Il trailer di
Malignant e dove vedere il film in streaming e in
TV
È possibile fruire di Malignant
grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei
cataloghi di Apple TV, Infinity+, Netflix e Prime Video. Per vederlo, una volta
scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo
film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il
film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
mercoledì 3 luglio alle ore 21:20
sul canale Rai 4.
Quante volte ci è capitato di
desiderare l’ultimo prodotto di tendenza lanciato sul mercato? Per
esempio, il nuovo e costoso modello di iPhone con le stesse
funzionalità di quello precedente, la nuova utilissima cover porta
lipgloss di Hailey Bieber, la minuscola borsa di Miu Miu tanto
celebrata dalla canzone di Tony Effe, o… un nuovo esclusivo e
costosissimo paio di scarpe. Ed è proprio un paio di
sneakers bianche dal design futuristico, chiamate
Typo 3, a essere al centro del dramma
italiano Holy Shoes. Il film, che segna il
debutto alla regia di Luigi Di
Capua (noto componente del collettivo The
Pills e già sceneggiatore per due Smetto quando voglio), sarà nelle sale
italiane dal 4 luglio 2024 con Academy Two.
Di cosa parla Holy Shoes?
Presentato Fuori Concorso nella
sezione La prima volta al
41° Torino Film Festival, Holy Shoes
è una fiaba dark che intreccia quattro drammatiche
storie ambientate nella periferia romana. I racconti sono
accomunati dall’ossessionante desiderio di essere ciò che non siamo
e possedere ciò che non abbiamo per sentirci parte del mondo
attuale. Un mondo fatto di etichette e listini
prezzi, dove c’è sempre meno spazio per l’autenticità e la
diversità. Pur con vite, attitudini e modalità differenti,
Filippetto, Bibbolino (Simone Liberati), Mei
(Tiffany Zhou) e Luciana (Carla
Signoris) vivono lo stesso dramma contemporaneo di
una società che inghiotte e aliena tutto ciò che incontra,
senza alcuna pietà.
I quattro protagonisti di
Holy Shoes sperimentano dunque quella
dolorosa solitudine e forte bisogno di
accettazione che tutti hanno provato nella propria vita:
mentre l’adolescente Filippetto fa di tutto per accaparrarsi un
paio di Typo 3 da regalare alla sua fidanzatina benestante,
sperando così di sentirsi meritevole del suo amore; l’insicuro
rampollo Bibbolino, nel tentativo di dissociarsi dalla famiglia
altoborghese, smercia costose sneakers tra i trapper e utilizza le
Typo 3 per dimostrare a sé stesso di essere un bravo padre. Infine,
Mei, una giovane donna cinese, inizia un commercio clandestino di
Typo 3 contraffatte per riscattarsi socialmente e garantirsi un
futuro migliore a Boston.
A queste tre storie si aggiunge una
quarta, più adulta e commovente, in cui le
protagoniste non sono le tanto ambite Typo 3, ma un paio di
eleganti e sensualissime Marmont nere con suole rosse
indossate da Luciana. Il personaggio di Carla Signoris è una donna
di mezz’età, insoddisfatta della propria vita e del proprio
matrimonio, che riscopre un giorno la propria femminilità grazie a
dei tacchi gettati via dalla finestra dalla sua tanto affascinante
quanto sfortunata vicina di casa. Nonostante tutte le storie siano
accomunate dal fatto che le scarpe rappresentano il potere
disfunzionale che oggi gli oggetti esercitano su di noi,
la storia di Luciana si distingue nettamente dalle altre: Luciana
non desidera delle scarpe per elevarsi socialmente o per essere
amata e stimata dagli altri. Il suo desiderio è più profondo,
intimo e sincero: Luciana è alla ricerca di sé
stessa, della donna che era, e quelle scarpe diventano lo
strumento per poter amarsi nuovamente e riscoprire la propria
femminilità.
Dimmi che scarpe indossi
e ti dirò chi sei: la critica sociale di Di Capua
Tra scene oniriche
(per esempio, quella iniziale che mostra le Typo 3 come reliquia, o
la scena in cui decine di scarpe colorate piovono per strada) e
dura realtà, Holy Shoes
analizza profondamente gli effetti collaterali della nostra
società contemporanea. Una società che ha fatto del
consumismo e della globalizzazione un virus omicida. Si
riflette così la realtà raccontata dal filosofo Zygmunt
Bauman, quella di una “società liquida”, dove
l’apparente e perenne connessione tra individui (più online che
“onlife”) nasconde in realtà un crescente e preoccupante
individualismo che isola le anime, elevando l’apparire a
un valore supremo. Con una palette di colori freddi e pessimisti,
Di Capua porta quindi questa critica sociale e
universale sul grande schermo e lo fa servendosi di
una Roma anonima, insolita e accelerata come
sfondo principale, e che potrebbe rappresentare qualsiasi altra
grande metropoli del mondo.
Nonostante una narrazione
corale a tratti complessa, che potrebbe risultare confusa
e faticosa per lo spettatore, Holy Shoes
si distingue per essere una profonda critica sociale, arricchita
dal talentuoso cast e da una rappresentazione accurata e cruda di
un presente deprimente. Il film esplora come la società
contemporanea abbia paradossalmente permesso agli oggetti di
assumere un potere determinante nella definizione e nell’influenza
della nostra identità. Con il suo debutto alla regia, Di Capua
incita quindi a una riflessione sulla nostra relazione con
il consumo e sull’importanza di un’autenticità personale
che vada oltre le convenzioni superficiali della modernità.
Avengers 5
(precedentemente noto come Avengers: The Kang
Dynasty) non ha avuto il percorso di produzione più
agevole dopo aver perso il suo regista originale, uno sceneggiatore
e la star Jonathan Majors, ma sembra che i
Marvel Studios abbiano finalmente riportato le
cose sulla buona strada.
Secondo Nexus Point News, le riprese
dovrebbero iniziare alla fine di marzo 2025, fino alla fine
dell’estate 2025. Il sito nota inoltre: “A causa delle
dimensioni del cast e del film stesso, diversi attori gireranno le
loro scene in blocchi. Gli attori potrebbero dover filmare tutte le
loro scene contemporaneamente nell’arco di settimane senza che
l’intero cast o addirittura tutti nella scena siano presenti
durante le riprese.”
Il mese scorso, gli operatori
avevano riferito che il regista di Deadpool e
Wolverine, Shawn Levy, era in trattative
per dirigere il film. Secondo quanto riferito, lo studio gli aveva
offerto il lavoro a metà marzo, ma in quel momento lui aveva
rifiutato poiché stava ancora dando gli ultimi ritocchi a
D&W e stava anche lavorando all’ultima
stagione di Stranger Things.
Sebbene si dicesse che le trattative
fossero in corso, non sembrava mai un accordo concluso e, secondo
quanto riferito, altri registi erano in lizza. Sembra che le
trattative ora siano fallite, dato che Jeff
Sneider è abbastanza sicuro che Levy non
guiderà il progetto.
Avengers 5, quale sarà il destino
di Kang?
Nonostante il licenziamento di
Majors, si prevede che Kang appaia comunque, anche se non possiamo
vedere il personaggio svolgere un ruolo altrettanto importante
nella storia. Come sappiamo, lo sceneggiatore di Loki
Michael Waldron è stato assunto per scrivere una nuova
bozza della sceneggiatura, ma i report indicano che gli eventi
della stagione 2 di Loki informeranno la trama principale, il che
significa che Kang probabilmente rimarrà come personaggio
secondario.
Alien e
Blade Runner hanno entrambi generato sequel, ma il
regista Sir Ridley Scott non era dietro la macchina
da presa per queste nuove iterazioni. James
Cameron ha diretto l’ormai classico
Aliens, e David Fincher si è
occupato del mal accolto, ma ancora ricordato con affetto,
Alien 3.
Per quanto riguarda Blade
Runner, il regista di Dune Denis
Villeneuve si è occupato di Blade
Runner 2049, un film che si è rivelato un degno
seguito dell’innovativo originale di Scott del 1982.
Parlando con Vanity Fair de
Il
Gladiatore II, Ridley Scott ha confermato che non gli è mai
stato chiesto di dirigere i sequel di nessuno dei film, né gli è
stato detto del loro sviluppo mentre era in corso. Lo dà la colpa
al fatto di essere un regista relativamente nuovo e di avere poco
interesse a fare seguiti in quel momento.
“Ero lento al cancelletto di
partenza”, ammette Scott. “Voglio dire, avrei dovuto fare
i seguiti di ‘Alien’ e di ‘Blade Runner.’ Si cambia nel corso degli
anni. A quel tempo, non volevo riviverlo di nuovo, quindi Jim
Cameron è arrivato – e poi David Fincher – in “Alien”.
“Sono autore di due franchise.
La maggior parte dei registi di Hollywood – certamente, diciamo, al
mio livello – non lasciano andare queste cose. Ma ho fatto ‘Alien’
come secondo film, quindi non avevo molto scelta”, spiega.
“E ‘Blade Runner’ è stato il mio terzo film. Quindi, non avevo
scelta perché avevo dei partner molto difficili.” “Era una specie
di ‘Benvenuti a Hollywood.’ Non mi è mai stato detto o chiesto [sui
sequel]. Puoi immaginare che non fossi felice.”
Ridley Scott ha precedentemente affermato di
pentirsi di non aver diretto Blade Runner 2049;
tuttavia, sarà il produttore esecutivo della prossima serie TV
Blade Runner 2099, cosa che forse gli darà un
controllo molto più creativo nel processo (resta da vedere se ha
intenzione di riconciliare le decisioni creative di
Villeneuve).
Si ritiene inoltre che il regista
abbia dato il suo sigillo di approvazione al prossimo Alien:
Romulus di Fede Alvarez, anche se il
suo coinvolgimento con quel franchise (e lo spin-off televisivo di
Noah Hawley) è probabilmente minimo.
Comprensibilmente, Scott era ansioso
di occuparsi de Il
Gladiatore II ma è riuscito a proseguire il franchise
di Alien, negli anni, con altri due film: Prometheus
e Alien:
Covenant che però hanno ricevuto un’accoglienza mista
e hanno faticato al botteghino.
“Non avrei dovuto prendere
quella decisione [di dimettermi]. Ma dovevo farlo. Avrei dovuto
fare Blade Runner 2”, ha detto Scott l’anno scorso. “Devo
stare attento a quello che dico. Era dannatamente troppo lungo.
Fanculo! E la maggior parte della sceneggiatura è mia.”
Il
Gladiatore II arriverà nelle sale il 15 novembre a
livello internazionale e il 22 novembre in Nord America.
Il
primo trailer del reboot de The Crow – Il
Corvo della Lionsgate non ha esattamente ispirato
fiducia tra i fan dell’amato adattamento degli anni ’90 con
protagonista il defunto Brandon Lee, ma il regista
Rupert Sanders è fermamente convinto che il suo
film sia ben lungi dall’essere semplicemente un altro “remake di
Hollywood”, nonostante i suoi 50 milioni di dollari di budget e il
sostegno di uno studio importante.
“Non ha proprio niente a che
fare con Hollywood in questo film”, dice il regista a Empire.
“È un film indipendente molto frammentario.” Sanders ha
continuato sottolineando che evitare le solite trappole da
blockbuster è il modo in cui sono riusciti a “rimanere vicini
al centro, all’oscurità e alla violenza che sono nella graphic
novel. L’unica ragione per cui abbiamo potuto farlo è perché non è
un film in studio.”
Potrebbe anche essere così, ma
questo non dissipa le preoccupazioni dei fan, dal momento che molti
di loro contestavano il fatto che il film sembra aver abbandonato
l’estetica goth/grunge del film di Alex Proyas in
favore di altre strade.
Intanto su Empire arriva un’altra
immagine ufficiale dal film che mostra
Bill Skarsgård nel panni di Eric.
Bill Skarsgård (IT, John Wick 4) è
The
Crow – Il Corvo, il leggendario e iconico personaggio
della graphic novel di James O’Barr, rivisitato in questa nuova
versione cinematografica diretta da Rupert Sanders. Eric Draven
(Skarsgård) e Shelly Webster (FKA twigs), legati
da un amore profondo, vengono brutalmente uccisi, da una banda di
criminali. Di fronte alla possibilità di salvare Shelly, il suo
unico vero amore, sacrificando se stesso, Eric intraprende una
vendetta feroce e senza pietà contro i loro assassini, viaggiando
attraverso il mondo dei vivi e dei morti determinato a rimettere a
posto le cose. The Crow – Il Corvo è in arrivo prossimamente solo
al cinema.
Il Corvo è stato prima un successo
di critica e di botteghino, poi un classico di culto. Il mondo
cupamente surreale, girato interamente sul set, crea una distopia
di realtà alternativa in cui qualsiasi cosa, persino un uomo
resuscitato da un corvo, si vendica della banda che ha ucciso lui e
la sua fidanzata. Ma ciò che veramente equilibra il film è il
torrente di emozioni – in particolare il dolore e la perdita – che
scorre sotto di esso. L’interpretazione di Lee è fisica e
viscerale; il film lo avrebbe reso una star. Invece, quando Draven
viene ucciso con un colpo di pistola, rabbrividiamo per la
consapevolezza di quanto la morte del personaggio imiti quella
dell’attore. Nonostante il successo del film, nessuno dei tre
sequel o dell’adattamento televisivo ha catturato il carisma di Lee
o la bellezza oscura e il dolore del film del 1994. I produttori
hanno cercato di far decollare un reboot del Corvo per anni, con
diversi attori che si sono avvicendati nel ruolo di protagonista.
Ora sembra che ci stiano finalmente riuscendo. Ecco cosa sappiamo
finora sul nuovo film del Corvo.
Mentre continuano le riprese del
reboot DCU di Superman diretto
da James
Gunn, altri due eroi si uniscono alla mischia! A
seguito dei precedenti resoconti secondo cui Nathan Fillione
Isabela Merced erano stati avvistati a Cleveland,
queste ultime foto dal set ci danno un primo sguardo ad entrambi
gli attori in costume intero nei panni dei rispettivi personaggi,
Lanterna Verde Guy Gardner e
Hawkgirl.
FIRST LOOK SPOILER ALERT: The Green Lantern
(Nathan Fillion) joins Mr. Terrific (Edi Gathegi), Hawkgirl
(Isabela Merced) and Superman (David Corenswet) for a high-flying
scene in downtown Cleveland. Photos: John Kuntz, https://t.co/WLnOBQdLsspic.twitter.com/vvcXtuBIWG
Come potete vedere, Fillion sfoggia
il caratteristico taglio a scodella di Gardner e una leggera
variazione sull’abito dei fumetti dell’eroe (c’è molto più bianco),
che – come gli abiti di Mr. Terrific – presenta il logo Lordtech.
Sebbene Merced sia stata fotografata solo di lato, il suo costume
sembra essere piuttosto accurato in stile dei fumetti e porta anche
la mazza caratteristica del suo personaggio.
Non abbiamo molto contesto per la
scena girata, ma sono presenti anche l’Uomo d’Acciaio (David
Corenswet) e Mr. Terrific (Edi Gathegi),
con quest’ultimo che prende il volo insieme a Hawkgirl mentre gli
altri due conversano di seguito.
Tutto quello che sappiamo su
Superman
Superman,
scritto e diretto da James
Gunn, non sarà un’altra storia sulle origini, ma il
Clark Kent che incontriamo per la prima volta qui sarà un “giovane
reporter” a Metropolis. Si prevede che abbia già incontrato Lois
Lane e, potenzialmente, i suoi compagni eroi (Gunn ha
detto che esistono già in questo mondo e che l’Uomo di domani non è
il primo metaumano del DCU). Il casting ha portato
alla scelta degli attori David Corenswet e Rachel Brosnahan come Clark Kent/Superman e
Lois Lane.
Il film è stato anche descritto
come una “storia
delle origini sul posto di lavoro“, suggerendo che una
buona parte del film si concentrerà sull’identità civile di
Superman, Clark Kent, che è un giornalista del Daily Planet.
Secondo quanto riferito, Gunn ha consegnato la prima bozza della
sua sceneggiatura prima dello sciopero degli sceneggiatori, ma ciò
non significa che la produzione non subirà alcun impatto in
futuro.
“Superman è il vero fondamento
della nostra visione creativa per l’Universo DC. Non solo Superman
è una parte iconica della tradizione DC, ma è anche uno dei
personaggi preferiti dai lettori di fumetti, dagli spettatori dei
film precedenti e dai fan di tutto il mondo”, ha detto Gunn
durante l’annuncio della lista DCU. “Non vedo l’ora di
presentare la nostra versione di Superman, che il pubblico potrà
seguire e conoscere attraverso film, animazione e giochi”.
Apple TV+ ha
annunciato oggi la seconda stagione della serie comedy-adventure
“Le
avventure senza capo né coda di Dick Turpin“, con Noel
Fielding (“The Mighty Boosh”, “The Great British Bake Off”) nel
ruolo di Dick Turpin.
Fin dal suo debutto mondiale, “Le
avventure senza capo né coda di Dick Turpin” è stata acclamata come
“straordinariamente divertente”, ottenendo rapidamente un punteggio
di critica Certified Fresh su Rotten Tomatoes. La serie,
“piacevolissima”, ha come protagonista uno “spettacolare” Noel
Fielding, che presta “i suoi tempi comici asciutti per creare un
personaggio surreale che è sia accattivante che carismatico”,
insieme a un cast di “grandi comici”. La seconda stagione promette
altre avventure fantastiche per Dick Turpin, con una serie di
grandi talenti comici britannici come protagonisti. La prima
stagione completa è già disponibile in streaming su Apple
TV+.
In “Le avventure senza
capo né coda di Dick Turpin”, Dick Turpin intraprende un viaggio
pieno di fughe assurde quando viene nominato capo di una banda di
fuorilegge. In questa irriverente rivisitazione ambientata nel
XVIII secolo, Dick è il più famoso – ma il più improbabile – dei
rapinatori di strada, il cui successo è definito soprattutto dal
suo fascino, dalla sua abilità nel dare spettacolo e dai suoi
capelli. Insieme alla sua banda di simpatici furfanti, Dick cavalca
gli alti e i bassi delle sue nuove imprese, tra cui un incontro con
la celebrità.
“Le avventure senza capo né coda di
Dick Turpin” è prodotta per Apple TV+ da Big Talk Studios, parte di
ITV Studios, e scritta da Richard Naylor e Jon Brittain con Noel
Fielding.
La serie è prodotta esecutivamente
da Kenton Allen, Big Talk Studios (produttore pluripremiato ai
BAFTA di “Rev”, “The Outlaws”, “Friday Night Dinner”), Noel
Fielding, Victoria Grew, Big Talk Studios (“Back”, “We Are Not
Alone”), Anthony Wilcox (“This England”) e Ben Palmer (vincitore
del BAFTA TV Award e del Rose d’Or Award per “The Inbetweeners” e
“The Inbetweeners Movie”), con Richard Naylor e Jon Brittain come
co-produttori esecutivi. La serie sarà diretta da Ben Palmer.
“Shukran”, opera
prima del regista Pietro Malegori, è basato su una
storia vera ed è tratto dall’omonimo libro di Giovanni Terzi edito
da Piemme Mondadori. Girato in Puglia con il contributo di Apulia
Film Fund di Apulia Film Commission e Regione Puglia a valore su
risorse del POC Puglia 2014-2020 e in associazione con Intesa
Sanpaolo, arriva al cinema l’8, il 9 e il 10 luglio con Eagle
Pictures.
Il film vede protagonista
un cast internazionale: Shahab Hosseini, premiato
a Cannes come miglior attore protagonista per “Il cliente”,
Camelia Jordana, Cesar nel 2018 come migliore
attrice esordiente, insieme a, tra gli altri, Husam
Chadat, Slimane Dazi e all’italiano
Antonio Folletto. Camelia Jordana inoltre, disco
di platino in Francia, canta un brano all’interno del film. Le
musiche sono di Serena Menarini ed Alessandro Branca per Human
Touch Music, la fotografia è curata da Tommaso Fiorilli, nominato
agli Oscar con “L’insulto”.
“Shukran”, che in italiano vuol dire
“grazie”, è prodotto da Guia Invernizzi Cuminetti ed Emanuele
Berardi per Addictive Ideas, insieme a 3 Marys Entertainment, Frame
by Frame e Rosebud Entertainment Pictures. Presentato in anteprima
ad “Alice
nella città” nel 2023, sarà nei cinema in lingua originale, in
arabo e inglese, con sottotitoli italiani.
Shukran, la trama
Nel 2011 il popolo siriano
insorge contro il regime di Assad. Damasco, sotto il controllo del
governo, resiste agli attacchi alle porte della città. Il dr. Taher
Haider è un cardiochirurgo infantile totalmente dedito al suo
lavoro in ospedale. Quando suo fratello Ali muore in un attentato
terroristico mentre presta soccorso alle vittime di guerra in una
delle zone più colpite del paese, Taher decide di esaudire l’ultima
richiesta fattagli la sera prima di morire: trovare e salvare un
bambino malato di nome Mohamed. Quando, durante il viaggio
attraverso una Siria dilaniata dagli scontri, Taher scopre che il
bambino è il figlio del terrorista che ha ucciso suo fratello, si
troverà di fronte alla scelta più difficile della sua vita e dovrà
mettere in discussione tutto quello in cui ha sempre
creduto.
Casa del Cinema – Cinque le arene a
ingresso gratuito che la Fondazione Cinema per Roma cura in tutta
la Capitale nell’ambito dell’Estate Romana: a Tor Bella Monaca,
Santa Maria della Pietà e Corviale con l’iniziativa “Viva il
cinema!”, al Parco degli Acquedotti con Roma Cinema Arena e alla
Casa del Cinema nel Teatro all’aperto Ettore Scola.
Saranno ventisei
le proiezioni in totale a partire da oggi, mercoledì 3, fino al
prossimo 10 luglio. Molti protagonisti del nostro cinema
incontreranno il pubblico: fra questi, Maria Grazia
Cucinotta, Marco Tullio Giordana, Gabriele Mainetti, Gabriel
Montesi e Giampaolo Morelli.
Le attività
della Fondazione Cinema per Roma coinvolgeranno anche il MAXXI:
mercoledì 10 luglio, presso l’Auditorium del Museo nazionale delle
arti del XXI secolo, sarà inaugurata la rassegna “Cinémaville”.
ROMA
CINEMA ARENA – PARCO DEGLI ACQUEDOTTI
Dal
4 al 25 luglio la terza edizione di Roma Cinema Arena al Parco
degli Acquedotti: ogni sera a partire dalle ore 21.15, una
proiezione a ingresso gratuito. Fra gli ospiti della settimana
Maria Grazia Cucinotta e Marco Tullio Giordana
Roma Cinema
Arena è la grande sala cinematografica all’aperto di circa mille
posti situata in uno dei luoghi più suggestivi della città, il
Parco degli Acquedotti (VII Municipio, quartiere Appio
Claudio).
La terza
edizione della manifestazione celebrerà il compleanno di grandi
film entrati nella storia della settima arte. La rassegna sarà
inaugurata domani, giovedì 4 luglio, da Il postino, a
trent’anni dall’uscita nelle sale, ultima interpretazione di
Massimo Troisi, canto del cigno di una personalità indimenticabile,
unica e fuori dagli schemi. A parlarne con il pubblico ci sarà la
protagonista Maria Grazia Cucinotta. Il 1994 è stato inoltre l’anno
di Forrest Gump, uno dei lavori più amati di Robert
Zemeckis: il film, premiato con sei Oscar®, fra cui quello a Tom
Hanks, sarà proiettato il giorno successivo. Sabato 6 luglio sarà
la volta di uno dei grandi film sulla paranoia americana anni
’70, I tre giorni del condor di Sidney Pollack:
il regista premio Oscar® avrebbe compiuto novant’anni nel 2024.
Domenica 7 il pubblico potrà assistere
a Ennio, documentario dedicato da Giuseppe
Tornatore al genio di Morricone, scomparso nel luglio di quattro
anni fa. Il giorno successivo sarà proiettato La ragazza
con la valigia, uno dei film più belli e famosi di Valerio
Zurlini: il titolo – che fa parte del catalogo di una delle più
note case cinematografiche al mondo, la Titanus, che nel 2024
compie 120 anni – sarà introdotto dal regista Marco Tullio
Giordana. Martedì 9, sarà la volta de La
stangata di George Roy Hill, una delle più belle truffe
viste al cinema, con dieci candidature e sette Oscar® vinti,
compresi quelli per Miglior film e Miglior regia. Mercoledì 10
luglio, infine, nell’ambito della rassegna “Titanus 120”, si
terrà La Tosca di Luigi Magni, adattamento in
chiave grottesca del dramma di Victorien Sardou che trova il sale
della vita nell’interpretazione dei tre protagonisti: Gigi
Proietti, Monica Vitti e Vittorio Gassman.
Roma Cinema
Arena è prodotta dalla Fondazione Cinema per Roma, ed è curata da
Gian Luca Farinelli, presidente della Fondazione, e Paola Malanga,
direttrice artistica, in accordo con Francesca Via, direttrice
generale. La rassegna è promossa da Roma Capitale (Assessorato alla
Cultura di Roma Capitale, con il coordinamento del Dipartimento
Attività Culturali), Regione Lazio, Cinecittà, Camera di Commercio
di Roma e Fondazione Musica per Roma.
Il partner
istituzionale è Direzione Generale Cinema e Audiovisivo del
Ministero della Cultura. Roma Cinema Arena si svolge in
collaborazione con Cineteca di Bologna e Titanus. La manifestazione
è parte del programma dell’Estate Romana 2024.
Il
grande cinema torna nelle periferie della Capitale con la seconda
edizione dell’iniziativa “Viva il cinema!”. Nel corso della
settimana a Tor Bella Monaca ci saranno Gabriele Mainetti, Gabriel
Montesi e Giampaolo Morelli
Il programma
dell’Arena di Tor Bella Monaca (VI Municipio, via Giovanni
Castano) si svolgerà fino al prossimo 17 luglio nell’ambito della
seconda edizione di “Viva il cinema!”. Fra i primi ospiti della
rassegna, ci sarà l’attore Gabriel Montesi che introdurrà oggi,
mercoledì 3 luglio alle ore 21.15, la proiezione de La
stangata di George Roy Hill; domani, giovedì 4 luglio
alla stessa ora, Gabriele Mainetti presenterà agli spettatori la
sua opera seconda, Freaks Out, vincitrice di sei
David di Donatello e tre Nastri d’Argento; lunedì 8 alle ore 21.15,
Giampaolo Morelli salirà sul palco prima della proiezione del film
che ha segnato il suo esordio alla regia, 7 ore per farti
innamorare.
L’arena di
Tor Bella Monaca è organizzata da Zètema Progetto Cultura e
Fondazione Cinema per Roma nell’ambito della seconda edizione di
“Viva il Cinema!”, l’iniziativa promossa dall’Assessorato alla
Cultura di Roma Capitale, con il coordinamento del Dipartimento
Attività Culturali nell’ambito dell’Estate Romana, che porta la
Settima Arte nelle periferie della città. Il progetto “Viva il
Cinema!”, finanziato dall’Unione Europea Next Generation EU
nell’ambito del PNRR rientra tra gli Interventi Immateriali
individuati nella linea progettuale Piani Urbani
Integrati M5C2-Investimento 2.2, destinati alle periferie delle
Città Metropolitane.
VIVA IL
CINEMA! – ARENA DI SANTA MARIA DELLA PIETÀ
Da
lunedì 8 luglio, “Viva il cinema!” torna nel comprensorio di Santa
Maria della Pietà. L’arena sarà inaugurata da tre capolavori
come Dramma della
gelosia di Ettore
Scola, Joker di
Todd Phillips e Come
eravamo di Sidney
Pollack
L’Arena di Santa
Maria della Pietà (XIV Municipio) si svolgerà da lunedì 8 a venerdì
26 luglio all’interno dell’omonimo comprensorio. Il programma sarà
inaugurato alle ore 21.15 dalla proiezione di Dramma della
gelosia di Ettore Scola: il film, che ottenne enorme
successo a livello internazionale, racconta – tra farsa e tragedia
– un fallimentare ménage à trois sulle ali delle
straordinarie interpretazioni di Marcello Mastroianni, Monica Vitti
e Giancarlo Giannini. Martedì 9 sarà la volta
di Joker, film isterico e colorato di Todd Phillips,
Leone d’oro a Venezia, valso a Joaquin Phoenix l’Oscar® e il Golden
Globe come Miglior attore protagonista. Il giorno successivo si
terrà Come eravamo, una delle più belle storie
d’amore degli anni ‘70, diretta da Sidney Pollack con malinconia
struggente e grande affetto per i due protagonisti, Barbra
Streisand e Robert Redford.
L’arena di
Santa Maria della Pietà è organizzata da Zètema Progetto Cultura e
Fondazione Cinema per Roma nell’ambito della seconda edizione di
“Viva il Cinema!”, l’iniziativa promossa dall’Assessorato alla
Cultura di Roma Capitale, con il coordinamento del Dipartimento
Attività Culturali nell’ambito dell’Estate Romana, che porta la
Settima Arte nelle periferie della città. Il progetto “Viva il
Cinema!”, finanziato dall’Unione Europea Next Generation EU
nell’ambito del PNRR rientra tra gli Interventi Immateriali
individuati nella linea progettuale Piani Urbani
Integrati M5C2-Investimento 2.2, destinati alle periferie delle
Città Metropolitane.
Il programma
dell’Arena di Corviale, situata in via Poggio Verde (XI Municipio),
si svolgerà da lunedì 15 a mercoledì 24 luglio. I dieci film che
saranno proiettati e gli ospiti che incontreranno il pubblico
saranno annunciati nei prossimi giorni.
L’arena di
Corviale è organizzata da Zètema Progetto Cultura e Fondazione
Cinema per Roma nell’ambito della seconda edizione di “Viva il
Cinema!”, l’iniziativa promossa dall’Assessorato alla Cultura di
Roma Capitale, con il coordinamento del Dipartimento Attività
Culturali nell’ambito dell’Estate Romana, che porta la Settima Arte
nelle periferie della città. Il progetto “Viva il Cinema!”,
finanziato dall’Unione Europea Next Generation EU nell’ambito del
PNRR rientra tra gli Interventi Immateriali individuati nella linea
progettuale Piani Urbani Integrati M5C2-Investimento
2.2, destinati alle periferie delle Città
Metropolitane.
CASA DEL CINEMA
Fino
al prossimo 8 settembre il programma della Casa del Cinema si
svolgerà presso il Teatro all’aperto Ettore Scola: la grande arena
immersa nel Parco di Villa Borghese ospiterà ogni giorno, a partire
dalle ore 21.30, una proiezione a ingresso
gratuito
Fra le rassegne
in programma nel mese di luglio ci sarà il ciclo “I bambini ci
guardano”, un viaggio nei temi, nei desideri e nelle paure di
un’infanzia che spesso è negata: in programma, dieci opere del
cinema italiano in cui lo sguardo dei più giovani assume un ruolo
di primo piano. Fra i film della settimana, domenica 7 luglio sarà
proiettato La mafia uccide solo d’estate, primo film
di Pierfrancesco Diliberto “Pif” (anche sceneggiatore e
interprete), una fiaba civile dove la presa di coscienza di una
tragedia collettiva passa attraverso un processo di formazione
sentimentale. Il giorno successivo il pubblico potrà assistere
a Germania anno zero di Roberto Rossellini, uno
dei capolavori del neorealismo e del cinema tour court, ideale
conclusione di una trilogia iniziata con Roma città
aperta e Paisà.
Fino al 30
luglio si terrà inoltre la rassegna “Attenti a quei due”, che porta
lo spettatore nel mondo di due leggende del cinema americano, Paul
Newman e Robert Redford. Oggi, mercoledì 3 luglio, la serie sarà
inaugurata da Butch Cassidy di George Roy Hill,
diventato un cult soprattutto grazie all’incomparabile alchimia dei
due protagonisti: il film ha ottenuto sette candidature e quattro
Oscar®. Domani, giovedì 4 luglio, si terrà Il
verdetto di Sidney Lumet, un solido legal thriller con un
indimenticabile Paul Newman e una conturbante Charlotte Rampling.
Sabato 6 si terrà La stangata di George Roy
Hill, con due grandi interpretazioni di Newman e Redford: uno
combatte l’alcol e sa maneggiare le carte come un dio, l’altro ha
il vizio del gioco ed è sempre in fuga. Infine, martedì 9 luglio,
gli spettatori potranno assistere a Lo
spaccone di Robert Rossen, dal romanzo di Walter Tevis,
un ritratto newyorkese secco, realistico, efficace, magnificamente
fotografato, con un Paul Newman in uno dei suoi ruoli chiave.
Una
rassegna cinematografica di quattro film nell’ambito di Estate al
MAXXI 2024. Inaugura Io sono
l’amore di Luca
Guadagnino
La rassegna
“Cinémaville” si svolgerà al MAXXI dal 10 al 24 luglio, in
occasione della mostra “Ambienti 1956-2010. Environments by Women
Artists II” in programma presso il museo fino al prossimo 20
ottobre. Il ciclo si comporrà di quattro film in cui l’architettura
diventa protagonista, portando sul grande schermo alcune fra le più
iconiche e affascinanti dimore della storia del cinema. A
inaugurare la rassegna, mercoledì 10 luglio, ci sarà la proiezione
di Io sono l’amore di Luca Guadagnino,
presentato in anteprima alla Mostra di Venezia nella sezione
Orizzonti e, successivamente, nei maggiori festival internazionali,
da Berlino a Toronto fino al Sundance. Il regista siciliano
racconta la storia della famiglia Recchi in una Milano monumentale,
imponente ed elegante, in cui spicca Villa Necchi Campiglio,
progettata dell’architetto Piero Portaluppi, splendido esempio di
architettura razionalista e art déco. Prima del film, sarà
proiettato il cortometraggio Una settimana di
Buster Keaton. Nel primo capolavoro realizzato dal maestro
statunitense, due novelli sposi ricevono in dono una casa mobile da
costruire, ma un ex-pretendente della ragazza cambia tutti i numeri
presenti sulle casse dei materiali da assemblare. Il risultato è
una parodia irresistibile, uno dei migliori corti della storia del
cinema.
La rassegna
“Cinémaville” è organizzata da Fondazione Cinema per Roma e MAXXI
nell’ambito di Estate al MAXXI 2024.
Dal 4 al 10 luglio
arriva al cinema per la prima volta in ItaliaPioggia di ricordi, film del maestro
Isao Takahata, che inaugura la nuova edizione
di “Un mondo di sogni animati”, la rassegna
che,grazie a Lucky Red,
porta in sala i capolavori dello Studio Ghibli.
Campione d’incassi in Giappone nel
1991, Pioggia di ricordi pone al centro della
storia la vita di una donna di quasi trent’anni compiendo così una
rivoluzione nel cinema d’animazione dell’epoca, solitamente
destinato ad avventure con protagonisti più giovani. La storia
della protagonista e il suo percoroso introspettivo si confermano
tutt’oggi di grande attualità e mettono lo spettatore dinanzi a
dilemmi esistenziali più vivi che mai.
Pioggia di ricordi, la
trama
Tokyo, 1982. Taeko è un’impiegata
ventisettenne in un Giappone in corsa verso l’ammodernamento
sociale. Stanca degli stili di vita moderni e del peso delle
convenzioni sociali, decide di concedersi una breve vacanza per
tornare in campagna, a Yamagata. Qui riaffioreranno i ricordi
dell’infanzia che la porteranno a mettere in discussione le sue
scelte di vita.
In occasione dell’arrivo
al cinema di Pioggia di ricordi, l’illustratrice Veronica
Ruffato ha dedicato un artwork al film. “Un mondo di sogni
animati” prosegue fino al 31 luglio con un programma che celebra
l’opera di Takahata: Pom
Poko (11 – 17 luglio), I miei
vicini Yamada(18 – 24 luglio), entrambi al
debutto sul grande schermo per gli spettatori italiani,
e La storia della Principessa
Splendente (25 – 31 luglio), candidato al
Premio Oscar® Miglior Film d’animazione.
Fiore mio, l’attesissimo
documentario dell’acclamato scrittore italiano Paolo Cognetti,
debutterà in prima mondiale martedì 6 agosto alle
21.15 in Piazza Grande, per
l’appuntamento Prefestival a ingresso libero presentato
da UBS. Riprendendo alcuni dei temi affrontati ne Le otto
montagne, da cui Felix van Groeningen e Charlotte
Vandermeersch hanno tratto l’omonimo film di grande successo
presentato a Cannes, il primo lungometraggio di Cognetti racconta
del suo profondo amore per il Monte Rosa, intrecciando incontri,
dialoghi e riflessioni personali con immagini spettacolari delle
sue escursioni sul massiccio alpino. Prodotto da Samarcanda Film,
Nexo Studios, Harald House e EDI Effetti Digitali Italiani, e con
il sostegno di Film Commission Vallée d’Aoste, Fiore
mio sarà distribuito nei cinema di tutto il mondo e
uscirà in Italia il 25, 26 e 27 novembre.
Il giorno successivo –
il 7 agosto alle 15.30 al Palexpo
(FEVI) – l’Orchestra della Svizzera italiana (OSI)
sarà protagonista di un altro dei tanto amati concerti d’apertura
del Festival: come negli anni precedenti, verrà proiettato un
classico del cinema muto con musiche dal vivo eseguite dall’OSI. Il
titolo di quest’anno – The Crowd (1928) di King
Vidor – è stato a lungo considerato da molti cinefili come l’apice
dell’era del muto, quasi un concentrato simbolico di tutti gli
elementi che hanno reso quel periodo della storia del cinema così
ricco. La colonna sonora che l’OSI eseguirà durante la proiezione è
opera di Carl Davis, celebre compositore britannico scomparso
l’anno scorso.
Grazie a la
Mobiliare, domenica 4 agosto alle 21.15 in Piazza
Grande le famiglie e il pubblico più giovane del
Locarno Film Festival avranno l’occasione di vedere sul grande
schermo, sempre gratuitamente, la versione italiana
di E.T. l’extra-terrestre di Steven Spielberg, che inaugurerà la
selezione dei Locarno Kids Screenings. Durante il Festival, il
Vision Award Ticinomoda verrà conferito a Ben Burtt, sound designer
a cui è riconosciuto il merito di aver trovato l’indimenticabile
voce originale di E.T.; durante la lavorazione del film, infatti,
Burtt si era imbattuto in una fumatrice accanita e le aveva chiesto
di pronunciare l’immortale frase «E.T. telefono casa!». Il resto è
storia.
Anche quest’anno il
Festival rinnova la collaborazione con le FFS e per gli
spettatori diretti all’appuntamento del Prefestival del 6 agosto il
trasporto pubblico in Ticino all’interno della comunità tariffale
Arcobaleno sarà incluso nel biglietto della proiezione. È
sufficiente prenotare un biglietto gratuito sul sito del Festival e
mostrarlo al personale delle FFS il giorno stesso della proiezione.
In vista degli eventi del 4 e 6 agosto, grazie all’offerta
combinata SBB RailAway sarà possibile per chi proviene da altri
cantoni ottenere uno sconto del 20% sul titolo di viaggio.
A partire dal 6 agosto, i trasporti
pubblici della comunità tariffale Arcobaleno sono compresi in ogni
biglietto o pass del Festival. Se si viaggia in treno verso Locarno
da un altro cantone, si potrà usufruire di uno sconto del 20% su
una Giornaliera o su un ticket per Piazza Grande valido per
qualsiasi proiezione durante il Festival. La 77esima edizione del
Locarno Film Festival si svolgerà dal 7 al 17 agosto 2024.
The
Morning Show aggiunge un secondo vincitore dell’Oscar
al cast della quarta stagione. Jeremy Irons è
stato scelto per un ruolo importante nella serie drammatica di
Apple
TV+. Interpreterà Martin Levy, il padre di Alex Levy
(Jennifer
Aniston). Irons si unisce alla nuova aggiunta al cast
della quarta stagione, Marion Cotillard.
Il dramma familiare di Levy che
l’arrivo di Martin porterà probabilmente aggraverà i problemi che
Alex sta affrontando al lavoro mentre è alle prese con le
conseguenze della mancata vendita di UBA alla società tecnologica
di Paul Marks (Jon Hamm) e una potenziale fusione
con la rete rivale NBN.
La terza stagione più recente ha
aumentato il suo pubblico anno dopo anno e The
Morning Show è stata la serie più nominata alla
29esima edizione dei Critics Choice Association Awards.
Jeremy Irons in The
Morning Show 4
The Morning
Show è una serie drammatica e sincera che analizza il
posto di lavoro moderno attraverso la lente delle persone che
aiutano a svegliare l’America. La Cotillard si unirà ai
protagonisti della serie, Jennifer
Aniston, Reese
Witherspoon e Billy
Crudup. La serie vede anche il ritorno delle star
Mark Duplass, Nestor Carbonell, Karen Pittman, Bel Powley,
Desean Terry, Janina Gavankar, Tom Irwin e Marcia Gay
Harden.
La serie è creata e prodotta
esecutivamente da Michael Ellenberg (The
Leftovers), con Kerry Ehrin come sceneggiatore. I produttori
esecutivi sono Witherspoon, Aniston, Ehrin, Mimi Leder, Kristin
Hahn, Lauren Levy Neudstadter, Adam Milch ed Erica Lipez.
Un inizio settimana a dir poco
spaziale quello che si prospetta lunedì 8 luglio
nell’Auditorium dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI), in via del
Politecnico snc. ASI e Sony
Pictures presenteranno in anteprima il film Fly Me to the Moon – Le due facce della Luna,
che uscirà ufficialmente in tutte le sale l’11 luglio.
L’ingresso nella sede dell’Agenzia
Spaziale Italiana è consentito a partire dalle ore 18:45. Alle ore
20:00 il presidente dell’ASI Teodoro Valente
introdurrà la proiezione. Sarà presente all’anteprima anche
l’astronauta italiano Umberto Guidoni.
Prodotta da Apple Original Films e
Sony Pictures e distribuita in Italia da Eagle Pictures, la
pellicola, interpretata da
Scarlett Johansson e
Channing Tatum è un’intelligente ed emozionante
commedia drammatica, ambientata nel contesto dello storico
allunaggio NASA: l’Apollo 11. La protagonista Kelly Jones
(Johansson) è una ragazza prodigio del marketing che viene assunta
per rilanciare l’immagine pubblica dalla NASA e per inscenare un
finto sbarco sulla Luna come piano di riserva qualora la missione
dovesse fallire. Kelly Jones si scontrerà con Cole Davis (Tatum),
direttore del programma di lancio, creando scompiglio nel suo già
difficile compito.
Dopo il grande
successo di pubblico in Spagna e la candidatura a 5 Premi Goya,
Officine UBU è lieta di presentare il poster e il trailer di
Il maestro che promise il mare, diretto da
Patricia Font, nella sale italiane dal 19
settembre.
La regista spagnola
intreccia passato e presente per raccontarci la storia
vera del maestro Antoni Benaiges, un
insegnante di Tarragona, che nel 1935 viene assegnato alla scuola
di Bañuelos de Bureba, una piccola cittadina della provincia di
Burgos. Qui il maestro instaura un intenso legame con i suoi
studenti, ai quali promette di portarli a vedere il mare per la
prima volta nella loro vita. Ma l’imminente avvento del regime
franchista, che sta opprimendo il paese, renderà vana la promessa
del maestro, che si batterà con generosità e coraggio fino
all’ultimo in difesa dei propri ideali. 75 anni dopo, la storia del
maestro ritorna alla luce grazie ad Arianna, una donna che cerca i
resti del proprio bisnonno scomparso durante il nazionalismo
autoritario del generale Franco.
Il maestro che promise il mare, il poster
Il maestro che promise il mare poster
Il maestro che
promise il mare è un film che porta un messaggio quanto mai
attuale di libertà e della necessità di opporre ogni tipo di
resistenza ai regimi oppressivi e autoritari. Attraverso il potere
dell’insegnamento, ci ricorda il dovere della memoria in un
presente che tende a dimenticare le lotte di coloro che sono venuti
prima di noi e che, anche a costo della loro vita, ci hanno
permesso di vivere come persone libere.
Il maestro Antoni –
magistralmente interpretato da Enric Auquer – rende omaggio e onore
alla preziosa opera di tutti gli insegnanti ed esalta la necessità
di consentire la massima libertà di espressione e creatività ai
bambini, mentre Arianna – interpretata da Laia Costa – simboleggia
la forza e le speranze di tante famiglie che ancora oggi cercano i
propri parenti sepolti nelle fosse comuni, accendendo un faro su un
pezzo di storia tanto tragica, quanto vicina, che non deve essere
dimenticata.
L’impegno e la
passione per l’insegnamento del maestro Antoni, la cui preziosa ed
eroica figura merita di essere conosciuta, diffusa e valorizzata,
ci accompagnano in questo poetico viaggio nella memoria, che evoca
nel titolo la promessa di un mare, inteso anche come metafora di
libertà.
Il maestro che promise il
mare, la trama
Nel 1935, il
maestro Antoni Benaiges accetta l’incarico come insegnante in un
piccolo villaggio nella provincia di Burgos, in Spagna. Qui il
giovane maestro instaura un intenso legame con i suoi studenti,
bambini tra i sei e i dodici anni, ai quali fa una promessa:
portarli a vedere il mare per la prima volta nella loro vita. Ma i
metodi di insegnamento innovativi del maestro non incontrano il
consenso del governo di allora, che inizia una dura opposizione nei
confronti dell’insegnante e dei suoi ideali.
75 anni dopo,
la nipote di uno di quegli alunni, ricostruisce la meravigliosa
storia vera nascosta dietro la promessa del maestro. Una storia di
coraggio, dedizione e resistenza che rischiava di rimanere sepolta
dalle ombre del regime franchista.
Anche questo mese gli
amanti di cinema troveranno su Rakuten TV un’offerta
variegata pronta a soddisfare ogni palato. Dalle recenti uscite
cinematografiche, a classici blockbuster e franchise, passando per
i canali FAST monotematici, c’è solo l’imbarazzo della scelta.
Tra le novità
TRANSACTIONAL del mese, troviamo l’atteso film distopico Furiosa: A Mad
Max Saga, con Ana Taylor-Joy e Chris Hemsworth nei
panni dei protagonisti di questo prequel di Mad Max. Fury
Road incentrato sul personaggio dell’Imperatrice Furiosa. Di
tutt’altro tipo la pellicola d’animazione Garfield: Una
Missione Gustosa, nuova avventura del goloso e pigro gatto
ideato dalla penna di Jim Davis, beniamino di grandi e piccini. Se
avete voglia di sognare e sospirare per un amore impossibile, non
perdete la commedia romantica The Idea of You, tratta dal romance di Robinne
Lee e con Anne Hathaway nei panni di Solène, una madre quarantenne
che si innamora del frontman ventenne della boy band più sexy del
momento, interpretato da Nicholas Galitzine.
The Fall Guy arriva su Rakuten Tv
Per gli amanti del
franchise Il pianeta delle scimmie, arriva in piattaforma il
decimo capitolo di questa epopea fantascientifica e quarto film
della saga reboot, Il Regno del Pianeta delle Scimmie, diretto da
Wes Ball. Ryan
Gosling ed Emily Blunt sono l’irresistibile coppia protagonista
dell’action comedy The Fall Guy: una controfigura in pausa per un
incidente, Colt Seavers, viene richiamato a lavorare per un film,
diretto dalla sua ex Jody Moreno; la star del film scompare
improvvisamente e starà a Colt trovarlo, tra complotti, acrobazie e
i tentativi per riconquistare Jody. Se nelle torride giornate
estive siete alla ricerca di un brivido, non perdete La
Profezia del male, horror in cui il weekend fuori porta di
un gruppo di giovani amici viene sconvolto da un mazzo di tarocchi
trovato per caso, che darà origine a un susseguirsi di tragici
eventi… Infine, è per tutta la famiglia il tenero IF – Gli
amici immaginari, film in live action ed animazione diretto
ed interpretato da Joe Krasinski, che ci fa emozionare e riflettere
sulla perdita di immaginazione che caratterizza i nostri tempi.
Oltre alle più recenti
uscite cinematografiche, la library di Rakuten TV offre imperdibili
rewatch in vista degli imminenti nuovi film in sala! La comicità
graffiante ed irriverente di Deadpool e
Deadpool 2, disponibili su Rakuten Tv, vi
prepareranno all’arrivo al cinema del 34esimo film del Marvel Cinematic UniverseDeadpool & Wolverine, con Ryan Reynolds e
Hugh Jackman dei panni dei due iconici super eroi. Prima di
guardare Furiosa. A Mad Max Saga dalla sezione TVOD,
potete recuperare dalla library tutta la distopica saga
cinematografica ideata da George Miller: dai primi film anni ’80
con Mel Gibson al più recente blockbuster del 2015 con Tom Hardy e
Charlize Theron. Anche per Il Pianeta delle Scimmie è
possibile un rewatch completo, immergervendovi nel mondo
fantascientifico nato dalla penna di Pierre Boulle.
La sezione AVOD è
ricca di titoli che permettono agli spettatori di viaggiare in
mondi diversi.
Agli amanti del thriller
polizieschi consigliamo di recuperare Traffic di
Steven Soderbergh, film vincitore di 4 Premi Oscar con Michael
Douglas, Benicio Del Toro e Catherine Zeta-Jones, Broken
City con Russel Crowe, Mark Wahlberg e la stessa Zeta-Jones
e Traitor con Don Cheadle e Guy Pearce. Ben Affleck e
Justin Timberlake sono invece i protagonisti di Runner,
Runner, in cui uno studente modello, finito nel giro del
gioco d’azzardo, si trova costretto a collaborare con l’FBI per
incastrare il magnate che lo ha preso sotto la sua ala protettiva.
Per festeggiare il compleanno del re dell’action Jason Statham, che
cade il 26 luglio, potete gustarvi il revenge movie In the
Name of the King e Revolver, diretto dal
regista Guy Ritchie, co-sceneggiato da Luc Besson ed interpretato
da Ray Liotta al fianco di Statham. In occasione dell’uscita al
cinema di Horizon: An American Saga diretto da Kevin
Costner, potete rivedere Draft Day, in cui l’attore
californiano recita al fianco di Jennifer Garner in una storia
ambientata nel mondo della NFL – National Footbal League. E ancora,
potrete partire per una nuova avventura con Il giro del mondo
in 80 giorni, tratto dal celebre romanzo per ragazzi di
Jules Verne ed interpretato dalla star delle arti marziali Jackie
Chan; immergervi nelle cupe ambientazioni dell’horror paranormale
Shelter – Identità paranormali con Julianne Moore e
Jonathan Rhys Meyers oppure nelle profondità degli abissi, faccia a
faccia con un temibile squalo gigante in Megalodon,
con Michael Madsen.
Le promozioni su Rakuten Tv
Anche a luglio su Rakuten
Tv continua la promozione “I prezzi
ribassati del mese” con titoli come: Le Mans
’66 – La Grande Sfida, X-Files – Il Film, Dora e la
città perdutae tanto altro a partire da
soli 3,99€. Fino al 7 luglio è possibile acquistare a soli 5,99€ i
due horror post-apocalittici firmati da John Krasinski A
Quiet Place – un posto tranquillo e A Quiet Place
II, mentre dal 10 al 14 c’è la promozione early bird
sull’acquisto di He Went That Away, thriller che
segna l’esordio alla regia di Jeffrey Darling. In occasione del suo
ritorno in sala, il viaggio animato nel folklore ucraino
Mavka e la foresta incantata sarà disponibile in
contemporanea su Rakuten Tv.
L’offerta FAST di Rakuten
TV si amplia ulteriormente, soddisfando i gusti sempre più
variegati della platea di riferimento. Nel mese degli Europei,
Rakuten TV inaugura FIFA+, canale che fino 15 luglio
manderà in onda le partite storiche della Coppa del Mondo
FIFATM. Per gli amanti della
musica, sono arrivati sulla piattaforma i canali Vevo
Pop, con i videoclip dei cantanti pop del momento, e
Vevo ’90s & ’00s, per rivivere i più celebri brani di
artisti italiani ed internazionali di queste due decadi. E per gli
amanti degli sport estremi e delle avventure al cardiopalma, è già
disponibile Red Bull TV, con una vasta gamma di
contenuti premium tra cui eventi live, film e serie prodotte da Red
Bull.