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28 anni dopo: 3 grandi studios in lotta per i diritti del sequel del film horror

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Tre grandi studios si stanno battendo per aggiudicarsi i diritti di 28 anni dopo di Danny Boyle e Alex Garland. Jeff Sneider di The Insneider ha rivelato che Warner Bros, Universal e Paramount sono in lizza per il sequel di 28 giorni dopo e per i successivi film della trilogia. E uno studio è attualmente in vantaggio sugli altri.

Mi dicono che tre grandi studios si daranno battaglia per 28 anni dopo di Danny Boyle, che avrà sicuramente un ruolo per Cillian Murphy… se sarà disposto a tornare a farlo. Vediamo come andranno gli Oscar“, ha dichiarato Sneider nel suo articolo.

“Ad ogni modo, mi è stato detto che Warner Bros, Universal e Paramount hanno dato la caccia a questo film e che Warner Bros è l’attuale favorita per aggiudicarsi il pacchetto horror.

Una fonte ha detto che Mike DeLuca e Pam Abdy stanno tentando di spremere lo slate della WB come hanno fatto con la prevendita della MGM, nella speranza di invogliare ulteriormente Brian Roberts, proprietario della Comcast, a fare un’offerta per l’acquisizione di Warner Bros Discovery. La stessa fonte ha detto che sarebbero sorpresi se lo sceneggiatore Alex Garland permettesse a 28 anni dopo di approdare alla Paramount dopo la loro travagliata collaborazione per Annientamento“.

Danny Boyle è impegnato a dirigere il primo capitolo. Garland è pronto a scrivere tutti e tre i film. Il budget per ogni film sarebbe di circa 75 milioni di dollari. Alex Garland e Danny Boyle dovrebbero anche produrre i nuovi film, insieme al produttore originale Andrew Macdonald e a Peter Rice, ex capo della Fox Searchlight Pictures, la divisione dell’ormai defunta Twentieth Century Fox che aveva sostenuto il film britannico e il suo sequel, negli anni 2000.

Cillian Murphy accetterà di partecipare al sequel di 28 anni dopo?

L’anno scorso Cillian Murphy ha dichiarato che gli piacerebbe realizzare un sequel di 28 giorni dopo. Murphy ha scherzato sul fatto che il film si sarebbe dovuto chiamare 28 anni dopo a causa del lungo intervallo tra i film.

Uscito nel 2002, l’originale 28 giorni dopo aveva come protagonista Cillian Murphy, allora ancora prevalentemente sconosciuto al pubblico cinematografico. Il film sconvolse gli spettatori con le sue orde di non-morti in fuga, il pessimismo implacabile e l’uso all’avanguardia della torbida frontiera della fotografia digitale. Boyle diresse il film, mentre Garland lo scrisse. Il film è però ricordato anche per aver ottenuto un guadagno di circa 84 milioni di dollari a fronte di un budget di appena 8, dimostrando dunque il potenziale che anche film a basso costo potevano avere se dotati di forti elementi attrattivi.

Emily in Paris 4: Lily Collins ha diffuso nuove foto della serie Netflix

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Ora che Netflix ha annunciato che Emily in Paris 4, la quarta stagione di Emily in Paris ha già iniziato la produzione, la star della serie Lily Collins ha condiviso con i fan una buona notizia – o quella che Emily potrebbe chiamare bonne nouvelle – con un dietro le quinte che conferma l’imminente ritorno della commedia-drama romantica dello streaming.

“Qualcuno ha detto Saison Quatre?! Finalmente mi sono riunita con la mia famiglia di @emilyinparis a Parigi e mi sento così bene. Anche se forse dovrò ripassare le mie abilità nei selfie per il bene di Emily“, ha scritto la star di Emily in Paris su Instagram.

 

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Quando uscirà la quarta stagione di Emily in Paris?

La produzione della quarta stagione di Emily in Paris ha subito dei ritardi a causa degli scioperi di Hollywood, ormai conclusi. Anche se è già confermato che Emily Cooper (interpretata da Lily Collins) tornerà per vivere altre avventure e avventure nella città dell’amore, la data di uscita della quarta stagione di Emily in Paris non è ancora stata fissata.

Di cosa parla Emily in Paris?

Emily in Paris segue la protagonista e il suo viaggio a Parigi dopo un’inaspettata opportunità di lavoro. La serie ha avuto successo nelle sue prime tre stagioni e ha visto Emily Cooper muoversi a Parigi, destreggiandosi tra vita personale, romantica e professionale. Netflix non ha rivelato alcun dettaglio specifico sulla quarta stagione, ma Lily Collins ha condiviso che la prossima stagione porterà il cast in Italia.

Quando l’ambiziosa dirigente del marketing di Chicago Emily ottiene inaspettatamente il lavoro dei suoi sogni a Parigi, abbraccia una nuova vita mentre si destreggia tra lavoro, amici e romanticismo“, recita la trama.

Oltre alla Collins, Emily in Paris è interpretato anche da Lucas Bravo (Ticket to Paradise), Lucien Laviscount (Last Sentinel), Camille Razat (Mastemah) e Ashley Park (Joy Ride), che ha recentemente rivelato su Instagram di essere attualmente in fase di recupero da uno shock settico critico.

Feud: Capote vs. The Swans, il trailer mostra Tom Hollander che tradisce i suoi amici socialisti

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FX ha rilasciato un nuovo trailer di Feud: Capote vs. The Swans, il prossimo ritorno della serie antologica creata da Ryan Murphy.

Il video mostra il Truman Capote di Tom Hollander mentre stringe amicizia con le donne più influenti di New York nel tentativo di migliorare la sua carriera. Il video evidenzia il suo tradimento quando svela i loro scandalosi segreti. La serie limitata debutterà il 31 gennaio su FX e Hulu. In Italia la serie andrà in onda su STAR, canale per adulti di Disney+

Iscriviti a Disney+ per guardare Feud: Capote vs. The Swans e le più belle storie Disney, Pixar, Marvel, Star Wars, National Geographic e molto altro. Dove vuoi, quando vuoi.

https://youtu.be/Jl_Q64WAPnk

Cosa aspettarsi da Feud: Capote vs. The Swans?

Ambientato negli anni ’70, Feud: Capote vs. The Swans è basato sul libro bestseller di Laurence Leamer Capote’s Women: A True Story of Love, Betrayal, and a Swan Song for an Era. Ruota attorno al litigio tra Capote e le sei donne mondane che originariamente lo consideravano un amico. Nel cast Tom Hollander nel ruolo di Truman Capote, Naomi Watts nel ruolo di Barbara “Babe” Paley, Diane Lane nel ruolo di Slim Keith, Chloë Sevigny nel ruolo di CZ Guest, Calista Flockhart nel ruolo di Lee Radziwill, Demi Moore nel ruolo di Ann “Bang-Bang” Woodward, Molly Ringwald nel ruolo di Joanne Carson, Treat Williams nel ruolo di Bill Paley, Joe Mantello nel ruolo di Jack Dunphy e Russell Tovey nel ruolo di John O’Shea.

L’acclamato scrittore Truman Capote si circondò di un gruppo di donne d’élite della società – donne ricche e glamour che definirono un’epoca passata dell’alta società di New York – che soprannominò ‘i cigni.'” si legge nella sinossi. “Bello e distinto, il gruppo comprendeva la grande dame Barbara “Babe” Paley, Slim Keith, CZ Guest e Lee Radziwill. Incantato e affascinato da questi decani, Capote si ingraziò nelle loro vite, facendo amicizia con loro e diventando il loro confidente, solo per tradirli alla fine scrivendo un libro di fiction basato sulle loro vite, esponendo i loro segreti più intimi al grande pubblico. Quando un estratto del libro Answered Prayers, l’opera magnum progettata da Capote, fu pubblicato su Esquire, distrusse di fatto il suo rapporto con i suoi cigni, che finirono per bandirlo dall’alta società che tanto amava e lo mandò in una spirale di autodistruzione da cui alla fine non si sarebbe mai più ripreso.

Dopo il successo di critica di Feud: Bette e Joan del 2017, il dramma antologico ritorna finalmente con il suo secondo capitolo, ancora una volta ispirato a un altro famoso dramma della vita reale. La serie è prodotta da Watts, Ryan Murphy, Alexis Martin Woodall, Baitz, Gus Van Sant, Dede Gardner, Jeremy Kleiner, Eric Kovtun e Scott Robertson, con la regia di Van Sant, Max Winkler e Jennifer Lynch.

Euphoria 3: Jacob Elordi teorizza un “potenziale” salto temporale

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Jacob Elordi ha dichiarato che la terza stagione di Euphoria potrebbe svolgersi nel futuro e ha rivelato perché è necessario che la serie drammatica adolescenziale della HBO lo faccia.

L’attore, che si sta preparando per la conduzione del Saturday Night Live il prossimo fine settimana, si è seduto con Jimmy Fallon al Tonight Show per parlare del suo ultimo lavoro, la commedia thriller Saltburn, e della serie liceale Euphoria. Quando Fallon ha chiesto quando la serie di successo avrebbe ripreso le riprese dei nuovi episodi, Jacob Elordi ha risposto: “Non lo so, tu lo sai?“.

L’attore ha continuato: “Spero che sia presto, altrimenti dovranno mettermi un bottone di Benjamin o qualcosa del genere. Mi verrà il mal di schiena camminando per il corridoio, sapete?”.

L’anno scorso la HBO ha rivelato che la terza stagione di Euphoria andrà in onda nel 2025. E dato che la seconda stagione è uscita nel gennaio 2022 – il che rappresenta un’attesa considerevolmente lunga prima dell’arrivo della terza stagione – l’attore australiano di 26 anni ipotizza che lo show potrebbe seguire la strada del salto temporale. Ha dichiarato: “Presumo che dovremo andare avanti, altrimenti sembrerà un po’ strano“.

Jacob Elordi ha anche rivelato che il pluripremiato attore Leonardo DiCaprio lo ha avvicinato in un club per complimentarsi con la serie. “Eravamo in questo club, con la musica ad alto volume e tutto il resto, e lui mi ha detto: ‘Quell’inquadratura nella prima stagione…’ Eravamo io e lui nel bel mezzo del club a parlare di angolazioni della ripresa“.

 

Dove vedere Jacob Elordi?

Jacob Elordi ha ricevuto per la prima volta l’attenzione del grande pubblico dopo aver recitato nella commedia romantica adolescenziale di Netflix The Kissing Booth nel 2018. L’attore ha poi ripreso il suo ruolo per il sequel successivo, uscite tra il 2020 e il 2021. La sua carriera, tuttavia, ha fatto un salto di qualità quando ha interpretato Nate Jacobs nella prima e seconda stagione di Euphoria.

Ha poi partecipato a diversi film, tra cui Deep Water, The Sweet East, He Went That Way, Saltburn e Priscilla.

Chicago Fire: lo showrunner rivela i dettagli sul potenziale spin-off su Kelly Severide

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La dodicesima stagione di Chicago Fire, che debutterà il 17 gennaio 2024, ha riaccolto nella serie il tenente Kelly Severide interpretato da Taylor Kinney. Il personaggio si è preso una pausa dalla squadra della caserma 51 per assistere l’OFI (Office of Fire Investigation). Dato che Kelly sembra lavorare a tempo pieno con l’OFI, la showrunner Andrea Newman ha raccontato di aver preso in considerazione uno spin-off con protagonista Kelly Severide e ha rivelato perché non si farà mai.

L’abbiamo [preso in considerazione], ma avendo perso Severide per un po’ [nell’undicesima stagione,] ci ha ricordato che è una parte fondamentale della 51. L’OFI è una grande lotta interna per lui. Come dice Kidd all’inizio dell’episodio, considera l’incendio doloso come la sua “droga”, e per lui è una dipendenza in cui si perde“, ha dichiarato Newman a Hello! Magazine.

Newman ha aggiunto: “In parte è perché ce l’ha nel sangue, suo padre era anche lui nell’AIF, ma in parte perché c’è qualcosa che lo spinge nel profondo quando ci entra. In un certo senso diventa una zona di pericolo per lui, ma lo ama anche e ovviamente ha le capacità per farlo. Quindi questa lotta sarà una parte importante dei primi episodi della stagione“.

Cosa è successo a Kelly Severide durante la stagione 11 di Chicago Fire?

L’attore, che fa parte di Chicago Fire fin dal suo inizio nel 2012, ha preso un improvviso congedo a metà dell’undicesima stagione. Per adeguare la storia all’assenza dell’attore, il 15° episodio della stagione 11 ha cancellato Kelly Severide facendolo partecipare a un’indagine su un incendio doloso in Alabama, che lo ha spinto a lasciare la sua città per un po’.

La sinossi della dodicesima stagione di Chicago Fire: “In seguito a un incendio/minaccia estremista, la vita di Mouch è in bilico. La relazione di Sylvie con Dylan si è conclusa e una nuova porta si è aperta quando Casey le ha proposto di sposarlo, nel frattempo lei stava cercando di adottare una bambina. Stella prende la decisione di lasciare Chicago nella speranza di riportare indietro Kelly”.

Oltre a Kinney, la dodicesima stagione del procedurale della NBC è interpretata anche da David Eigenberg nel ruolo del tenente Christopher Herrmann, Joe Minoso nel ruolo del pompiere Joe Cruz, Miranda Rae Mayo nel ruolo del tenente Stella Kidd, Daniel Kyri nel ruolo di Darren Ritter, Hanako Greensmith nel ruolo della paramedica Violet Mikami, Eamonn Walker nel ruolo del vice capo distretto Wallace Boden e Christian Stolte nel ruolo di Randall McHolland.

Kara Killmer, che nella serie interpretava la paramedica Sylvie Brett, lascerà Chicago Fire nel corso della 12ª stagione. D’altra parte, il Blake Gallo di Alberto Rosende ha fatto un’ultima apparizione durante la première della Stagione 12.

Michael: Jaafar Jackson rilascia una nuova foto dal biopic su Michael Jackson

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Jaafar Jackson ha condiviso una nuova foto di Michael, il prossimo biopic su Michael Jackson diretto da Antoine Fuqua.

Condivisa su Instagram, la didascalia di Jackson recita: “Il viaggio inizia lunedì”. All’inizio del mese è stato annunciato che la produzione di Michael inizierà ufficialmente lunedì 22 gennaio 2024, mentre il film arriverà nelle sale nel 2025.

 

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Juliano Krue Valdi interpreterà un giovane Michael Jackson nel biopic di Fuqua. Mentre Jaafar Jackson, nipote di Michael Jackson, interpreterà principalmente l’artista nel film Michael di Fuqua. La Lionsgate ha annunciato il 18 gennaio 2024 che Juliano Krue Valdi, di nove anni, è stato scritturato per interpretare una versione più giovane del Re del Pop durante gli anni in cui faceva parte dei Jackson 5.

Quando Michael era molto giovane – undici anni – ha stupito il mondo, possedendo lo spirito e il talento di un adulto. Era davvero un’anima antica. Lui e Juliano hanno questo in comune“, ha dichiarato Graham King, produttore del film. “Oltre ad essere un giovane talento fenomenale, Juliano è profondamente ispirato da Michael e dalla sua musica, ed è riuscito a tradurre questa ispirazione in una presenza e in una performance che catturano la vera magia del giovane Michael Jackson“.

Fuqua ha aggiunto: “Se non altro, il ruolo del giovane Michael è stato più difficile di quello dell’adulto, perché dove si può trovare un attore bambino con le capacità del più grande intrattenitore mai esistito? Alla fine, il nostro obiettivo era il talento, e abbiamo cercato in lungo e in largo un attore che potesse incarnare lo spirito di Michael attraverso la sua voce, il suo carisma e le sue abilità nella danza. L’innegabile talento grezzo di Juliano lo ha messo in cima alla nostra lista“.

Valdi ha dichiarato a proposito della partecipazione al film: “Questa opportunità è davvero importante per me perché Michael Jackson è il Re del Pop ed è molto speciale nel mio cuore. Sono cinque anni che ballo sulle sue canzoni. Mi fa sentire davvero speciale e mi fa sentire bene con me stessa. Amo l’energia di Michael Jackson“.

Michael è scritto da John Logan, mentre John Branca e John McClain sono anche i produttori. Il film uscirà nelle sale statunitensi il 18 aprile 2025.

Masters of the Air: spettacolare featurette della serie evento di Tom Hanks e Steven Spielberg

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Apple TV+ ha pubblicato un nuovo video di Masters of the Air, il dramma storico in arrivo che racconta il coraggio e le lotte di un gruppo di soldati dell’aviazione durante la Seconda Guerra Mondiale.

La featurette offre un’anteprima della portata epica dello show. La featurette contiene i commenti del cast principale e del team creativo, compresi i produttori esecutivi Tom Hanks e Steven Spielberg, che hanno discusso il tema della serie. Si tratta dell’ultima collaborazione tra Tom Hanks e Austin Butler dopo Elvis del 2022. La serie inizierà a essere trasmessa in streaming il 26 gennaio.

La serie dei produttori esecutivi di “Band of Brothers” e “The Pacific”, Steven Spielberg, Tom Hanks e Gary Goetzman, vanta un cast stellare guidato dal candidato all’Oscar Austin Butler, Callum Turner, Anthony Boyle, Nate Mann, Rafferty Law, il candidato all’Oscar Barry Keoghan, Josiah Cross, Branden Cook e Ncuti GatwaMasters of the Air farà il suo debutto su Apple TV+ il 26 gennaio 2024 con i primi due episodi, seguiti da un nuovo episodio ogni venerdì, fino al 15 marzo.

Basata sull’omonimo libro di Donald L. Miller e sceneggiato da John Orloff, Masters of the Air segue gli uomini del 100° Gruppo Bombardieri (il “Bloody Hundredth”) alle prese con pericolosi raid di bombardamento sulla Germania nazista in condizioni proibitive, dovute al gelo, alla mancanza di ossigeno e al terrore di un combattimento condotto a 25.000 piedi di altezza. La rappresentazione del prezzo psicologico ed emotivo pagato da questi giovani uomini che hanno contribuito a distruggere l’orrore del Terzo Reich di Hitler è al centro della storia di Masters of the Air. Alcuni furono abbattuti e catturati; altri furono feriti o uccisi. Altri ancora ebbero la fortuna di tornare a casa. Indipendentemente dal destino individuale, tutti hanno ricevuto un tributo.

Spaziando dai campi e villaggi bucolici del sud-est dell’Inghilterra, alle dure privazioni di un campo di prigionia tedesco e ritraendo un periodo unico e cruciale della storia mondiale, “Masters of the Air” è un vero e autentico successo cinematografico sia in termini di scala, che di portata.

Prodotta dagli Apple Studios, Masters of the Air è prodotta esecutivamente da Spielberg attraverso Amblin Television, e da Hanks e Goetzman per conto di Playtone. Darryl Frank e Justin Falvey della Amblin Television sono co-produttori esecutivi insieme a Steven Shareshian della Playtone. Oltre a scrivere, Orloff è co-produttore esecutivo. Anche Graham Yost è produttore esecutivo della serie. Anna Boden, Ryan Fleck, Cary Joji Fukunaga, Dee Rees e Tim Van Patten si alternano alla regia.

Gellert Grindelwald: tutti gli attori che lo hanno interpretato nel Wizarding World

Ci sono stati diversi attori che nel corso degli anni hanno interpretato Gellert Grindelwald nel Wizarding World, soprattutto grazie all’avvento di Animali fantastici che lo ha portato sotto i riflettori. Il personaggio viene nominato già ne La Pietra Filosofale, ma solo ne I Doni della Morte lo conosciamo come amico intimo del giovane Albus Silente.

Tuttavia, Silente capisce presto, anche in seguito a un tragico incidente che causò la morte della sorellina, che Gellert non è quello che sembra, e prende le distanze da lui. Abbiamo avuto un assaggio di questo racconto nel franchise, rimasto a oggi monco, di Animali Fantastici e, a oggi, sono ben 5 gli attori che hanno interpretato Gellert Grindelwald. Eccoli di seguito:

Jamie Campbell Bower

Jamie Campbell Bower è stato il primo attore a interpretare Gellert Grindelwald e l’attore che è rimasto lo stesso sia nel franchise di Harry Potter che in quello di Animali fantastici. Ha interpretato per la prima volta il ruolo in Harry Potter e i Doni della Morte Parte 1 nei panni di un giovane Gellert Grindelwald in fotografie e flashback. Il retroscena di Grindelwald con Silente viene esplorato brevemente, ma il film si concentra maggiormente sulla connessione di Grindelwald con la Bacchetta di Sambuco. Il suo aspetto è come quello che viene descritto nei libri, un giovane bello e affascinante, capace di attirare le persone a lui.

Sebbene Jamie Campbell Bower sia un personaggio muto nei Doni della Morte, riesce comunque a impostare il personaggio, in modo che il pubblico possa capire che tipo di persona fosse anche solo mentre viene mostrano nelle fotografie con un giovane Silente, o mentre in maniera agile lo vediamo rubare la bacchetta a Gregorovic in una delle visioni di Gellert. Bower riprende il ruolo di Gellert Grindelwald in Animali fantastici: I crimini di Grindelwald. Ancora una volta, il suo ruolo è relegato ai flashback, mentre il Silente di Jude Law ripensa a quando lui e Grindelwald crearono un patto di sangue, in modo che non potessero mai farsi del male a vicenda.

La scena è una delle poche che mostra il tipo di relazione tra Silente e Grindelwald, una relazione romantica, come ha confermato la stessa autrice JK Rowling. In questa apparizione, il Gellert di Bower è affetto da eterocromia, la mutazione genetica che caratterizza le iridi di una persona di due colori diversi.

Michael Byrne

Insieme a Jamie Campbell Bower, Michael Byrne interpreta anche Gellert Grindelwald in Harry Potter e i Doni della Morte Parte 1. Byrne interpreta il personaggio nella sequenza temporale contemporanea della serie di Harry Potter, mentre è ormai un vecchio che sconta la sua pena in prigione. Il vecchio Grindelwald appare solo in una scena, simile a quella del libro dei Doni della Morte, in cui viene interrogato da Voldemort riguardo alla Bacchetta di Sambuco. Il ritratto che Byrne fa di Grindelwald è molto diverso dal personaggio del libro.

La versione del libro di Grindelwald è un uomo che ha ammesso i propri errori e si rifiuta di confessare, cosa che lo porta alla morte. La versione cinematografica del personaggio di Byrne, tuttavia, si diverte nel dire a Voldemort che la Bacchetta di Sambuco giace con Silente nella sua tomba, ridendo anche mentre Voldemort se ne va per recuperarla. Sebbene non sia presente nella serie sequel, la versione di Grindelwald di Byrne rimane completamente diversa dalle performance mostrate nei film Animali fantastici.

Sebbene Grindelwald abbia fatto cose terribili in tutti e tre i film, non mostra mai piacere all’idea di ferire Silente, ma mostra solo rabbia, tristezza o indifferenza a qualsiasi menzione del suo nome. La differenza di Byrne rispetto alle altre interpretazioni di Gellert Grindelwald, tuttavia, potrebbe essere spiegata dalla mancanza di conoscenza di quanto fossero profondi i sentimenti di Grindelwald per Silente al momento della realizzazione dei Doni della Morte. Indipendentemente da ciò, la performance di Byrne rimane la rappresentazione più diversa di Grindelwald fino ad oggi.

Colin Farrell

animali fantastici 3Colin Farrell è stato il primo attore a interpretare Gellert Grindelwald nella serie Animali fantastici, anche se indirettamente. Grindelwald viene raccontato come una minaccia incombente per tutto il primo film del franchise, Animali fantastici e dove trovarli, e poi prepara il terreno affinché il villain della storia sia l’Auror americano, Percival Graves, interpretato da Colin Farrell. In un finale sorprendente, tuttavia, Newt Scamander rivela che Graves è Grindelwald sotto mentite spoglie. Quindi, anche se Colin Farrell esteriormente sembra un personaggio diverso, tutte le sue parole e azioni erano quelle di Grindelwald.

L’interpretazione di Farrell di Grindelwald si concentra sul suo lato malizioso, dal momento che passa tutto il suo arco narrativo del film a dare la caccia al ragazzino Oscuriale che vuole utilizzare per i suoi piani. Farrell riesce anche a seminare in qualche modo alla svolta del personaggio di Grindelwald mostrando falsa gentilezza verso coloro a cui sta facendo del male (un tratto visto più tardi nelle performance di Grindelwald) e trovando sempre un pretesto per coinvolgere Silente nelle sue conversazioni. Forse il più grande indizio che Graves è in realtà Grindelwald sono le riprese introduttive del film in cui vediamo il mago oscuro che ricorda palesemente Percival Graves. Entrambi vengono introdotti con un’inquadratura della nuca con lo stesso taglio di capelli.

Johnny Depp

Gellert Grindelwald Johnny DeppOriginariamente, Johnny Depp doveva essere Gellert Grindelwald per tutta la serie Animali fantastici. Ha recitato un cameo per la prima volta alla fine di Animali fantastici e dove trovarli, mentre compariva lentamente dalle fattezze di Colin Farrell, mentre Graves lasciava il posto a Grindelwald. In Animali fantastici: I crimini di Grindelwald, gli è stato finalmente dato il centro della scena e il pubblico ha potuto vedere chi è il personaggio per un intero film. A Depp è stato successivamente chiesto di dimettersi dalla serie Animali fantastici e dal ruolo di Grindelwald dalla Warner Bros. dopo la denuncia per violenza domestica da parte della ex moglie.

Oltre alle recensioni negative del film, la performance di Grindelwald che ha offerto Depp non è piaciuta molto, con critici e pubblico che hanno ritenuto che fosse simile alle performance di Depp in altri film e non hanno gradito il nuovo design del personaggio con i capelli biondi decolorati e gli occhi di colore nettamente diverso. Tuttavia, a uno sguardo più attento, la sua performance è molto simile a come Grindelwald è stato ritratto nei libri di Harry Potter. La manipolazione e l’intelligenza di Grindelwald sono citate come le sue più grandi risorse e la versione del personaggio di Johnny Depp è quella che mette meglio in scena questi tratti.

Il suo Grindelwald si comporta più come un burattinaio, portando le persone a fare cose orribili invece di costringerle a farlo. Depp è anche l’attore che interpreta Gellert Grindelwald che assomiglia di più a Jamie Campbell Bower, rendendo più credibile il fatto che siano la stessa persona in momenti diversi della sua vita. Tuttavia, Depp non è tornato a interpretare Grindelwald in Animali fantastici: I segreti di Silente.

Mads Mikkelsen

Gellert Grindelwald casataMads Mikkelsen è stato scelto per sostituire Johnny Depp nel ruolo di Grindelwald. L’attore ha avuto l’opportunità di interpretare Grindelwald per un intero film, anziché per un cameo o un flashback. Mikkelsen ha ricevuto i maggiori elogi per aver interpretato il personaggio, nonostante la tiepida reazione a I segreti di Silente. Insieme a un nuovo look con una differenza di colore più sottile tra gli occhi e un colore dei capelli più sobrio, Mads Mikkelsen ha portato sullo schermo un personaggio pericoloso e silenzioso, che trasuda sicurezza e intimidisce chi gli sta accanto.

Il grande problema di Animali fantastici: I segreti di Silente è che molte delle motivazioni o azioni di Grindelwald, così come sono state impostate ne I crimini di Grindelwald, non hanno molto senso all’interno della continuità con il Mondo Magico. Tuttavia, il Grindelwald di Mads Mikkelsen si distingue dagli altri per l’attenzione alla sua relazione romantica con Silente. Il pubblico, in particolare gli spettatori LGBTQ+, si stava stancando delle piccole anticipazioni sulla relazione omosessuale tra i due maghi e voleva che la relazione non fosse più lasciata al buio e fosse esplorata a fondo.

Sebbene Animali fantastici: I segreti di Silente non abbia abbracciato completamente la trama, si è concentrato maggiormente su questa relazione rispetto ai film precedenti facendo in modo che Mikkelsen e Jude Law condividessero diverse scene. Il personaggio ha avuto quindi non solo tanti interpreti ma anche apparentemente tante personalità diverse, forse a indicare proprio la mutevolezza di Gellert stesso e la difficoltà di inquadrarlo in un solo tipo.

Doc – Nelle tue mani 3: recensione degli episodi 3 e 4 del medical drama

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Proseguono le avventure tra le corsie del reparto di Medicina Interna del Policlinico Ambrosiano di Milano di Doc – Nelle tue mani 3. In questi due nuovi episodi troviamo di nuovo il dottore Fanti alla ricerca dei suoi ricordi perduti e altri nuovi casi di malattie da risolvere. In questa seconda puntata finalmente si da più spazio ad uno dei personaggi femminili più apprezzati cioè Giulia, che è sempre convinta di lasciare l’ospedale, dove lavora da sempre, per puntare ad un ruolo importante da primario in un ospedale però di un’altra città.

La trama di Doc – Nelle tue mani 3 episodio 3

Il protagonista Andrea Fanti, l’attore Luca Argentero, continua a lottare per riavere i suoi ricordi persi che racchiudono ben 12 anni della sua vita passata. Intanto nel reparto arriva una direttrice d’orchestra e il team di Doc proverà in tutti i modi a curarla. Nello stesso episodio si farà ricoverare anche un noto travel blogger, interpretato dallo youtuber e divulgatore scientifico Barbascura X che verra curato anche da Federico, l’attore Giacomo Giorgio, sempre più insicuro nel suo ruolo di specializzando e incapace di fare un semplice prelievo del sangue nel braccio al suo paziente.

Questo terzo episodio di Doc – Nelle tue mani 3 che si intitola “Perfetta” si focalizza molto su Giulia Giordano, interpretata da Matilde Gioli. La dottoressa è decisa a diventare anche lei primaria e quindi chiede consiglio alla collega Cecilia Tedeschi, intanto la sua relazione con Cesconi è giunta al termine anche perchè lei continua a pensare ad Andrea. Doc invece trova e parla con la donna che a fine della puntata scorsa aveva inescato un ricordo ben preciso e scopre una realtà ben diversa da quella che ricordava.

“Perfetta” si conclude con la soluzione ovviamente dei due casi medici, dove però la direttrice d’orchestra, pronta per una grande carriera, deve rinuciare ed accettare di diventare insegnante visto che sta perdendo l’udito. In questo episodio i tre specializzandi vengono presi sempre più in considerazione e finalmente non sono seguiti dal solo quasi dottore Riccardo, Pierpaolo Spollon, ma anche dallo stesso Doc.

Doc - Nelle tue mani 3 Elisa Wong
© Ph Virginia Bettoja

La trama di Doc – Nelle tue mani 3 episodio 4

Il quarto episodio intitolato “Sogni” affronta quelli infranti dei pazienti protagonisti ma anche quelli dei dottori dell’Ambrosiano. Andrea Fanti è arrivato ad un punto di stasi e quindi decide di partecipare come pubblico al concorso di cori in onore di Mattia, visto che il primo ricordo è riafforito, come si è visto nella puntata precedente, dopo l’ascolto di una canzone cantata da quel gruppo di voci bianche. Ovviamente Agnese, l’attrice Sara Lazzaro, all’inizio non vuole andare con l’ex marito ma poi, dopo aver parlato con Giulia, decide d’accompagnare Andrea.

All’ospedale intanto si fanno ricoverare un panetterie e una giovane atleta che alla fine sarà costretta ad ampuntare una gamba. Questo caso ovviamente colpirà nel personale Riccardo, anche lui amputato ad un arto, che lo renderà protagonista del momento più emozionante e toccante di “Sogni” e che mostrerà il talento dell’attore Pierpaolo Spollon rilegato sempre però nelle scene più divertenti. Alla fine assistiamo a Federico che decide di rimanere, anche perchè trova lui la causa della malattia del giovane fornaio e scopriamo che la specializzanda Martina in realtà non è laureata. Però il vero colpo di scena è un flashback di Doc a letto con una donna, che non è ne l’ex moglie Agnese e neanche Giulia.

Doc – Nelle tue mani 3 i ricordi di Andrea Fanti

Questi due nuovi episodi di Doc – Nelle tue mani 3 confermano ancora una volta che la trama principale di questa stagione sono i ricordi di Doc. La puntata in se riesce finalmente anche a mostrare i nuovi specializzandi, indagando soprattutto su Federico e sperando che prossimante si svelaranno anche Martina e Lin sempre più presa dal figlio dell’oculista milanese.

L’ombra del giorno: tutto quello che c’è da sapere sul film con Riccardo Scamarcio

Regista di film come Fuori dal mondo, Luce dei miei occhi e Il rosso e il blu, Giuseppe Piccioni è tornato sul grande schermo nel 2022 con il film L’ombra del giorno (qui la recensione), un intenso dramma ambientato nella sua città natale, Ascoli Piceno, alle soglie della Seconda Guerra Mondiale. Il regista colloca in tale contesto un racconto d’amore apparentemente impossibile tra due personaggi provenienti da mondi diversi ma che impareranno a scoprirsi più simili di quanto pensano. Con L’ombra del giorno, però, Piccioni sceglie anche di parlare al suo pubblico di un’Italia sempre più cupa ma facendolo attraverso il il punto di vista di una città di provincia.

Anche qui, lontani dai centri del potere, la Storia invade le vite degli abitanti di questa località per portare un vento nuovo, capace di sconvolgere ogni cosa. Con L’ombra del giorno, dunque, il regista ricostruisce da un lato un contesto storico che ha cambiato per sempre il volto dell’Italia, ma dall’altro offre anche una storia d’amore la cui sopravvivenza si fa metafora della forza con cui gli italiani hanno infine superato ogni difficoltà e differenza, riscoprendosi uniti. Si tratta dunque di un film dal grande fascino, che grazie ora al suo passaggio televisivo è possibile vedere o rivedere.

Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori alle location e altro ancora Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

La trama di L’ombra del giorno

Il film è ambientato nella città di provincia Ascoli Piceno, sul finire degli anni Trenta. Luciano, un simpatizzante del fascismo come la stragrande maggioranza degli italiani, è il proprietario di un ristorante. Egli crede di poter vivere secondo le regole che si è dato, in una sorta di isolamento dal mondo esterno. Ma sulla vetrina che dà sull’antica piazza, insieme ai segnali preoccupanti di qualcosa che sta per accadere nel mondo, compare una ragazza che porta con sé un segreto. Si chiama Anna e riesce a farsi assumere nel ristorante. Da allora per Luciano la vita non sarà più la stessa e insieme ai pericoli che si trova a fronteggiare, c’è quello più grande di tutti: l’amore.

Il cast di L’ombra del giorno e le location dove è stato girato il film

Ad interpretare Luciano Traini vi è Riccardo Scamarcio, mentre Anna ha il volto dell’attrice Benedetta Porcaroli, recentemente vista anche in La scuola cattolica, Amanda e Enea. Proprio il set di L’ombra del giorno ha fatto nascere tra i due attori una relazione sentimentale. Recitano poi in L’ombra del giorno anche Valeria Bilello nel ruolo di Amelia, Lino Musella nei panni di Osvaldo Lucchini e Sandra Ceccarelli nel ruolo di Elsa, madre di Corrado, interpretato invece da Costantino Seghi. Completano il cast l’attore Vincenzo Nemolato con il ruolo di Giovanni e l’attore Antonio Salines con il ruolo del professore. A quest’ultimo, scomparso poco dopo le riprese, è dedicato il film.

Per quanto riguarda le location del film, è bene sapere che le riprese si sono svolte ad Ascoli Piceno, nelle Marche, terminando poi nella Riserva della Sentina. La maggior parte del film viene in particolare girato nel Caffè Meletti, locale storico, che si affaccia su Piazza del Popolo. La scena di Luciano e Anna in bicicletta è stata invece girata nella Via delle Stelle mentre la scena subito seguente è stata girata nel giardino e nella Kaffeehaus del giardino del Palazzo Saladini Pilastri, nel centro storico di Ascoli Piceno. La scena dello “scarico nel fiume”, invece, è stata girata nel Ponte Tufillo, mentre la scena finale si è appunto svolta nella Riserva Naturale della Sentina, all’altezza della Foce del Tronto.

L'ombra del giorno

L’ombra del giorno è tratto da una storia vera?

La vicenda cardine del film, quella di Luciano e Anna, non è tratta da una storia vera, ma è frutto della fantasia del regista e sceneggiatore. Tuttavia, il contesto in cui si svolgono le vicende è ovviamente ispirato a quanto accadeva in Italia nel 1938, con l’intensificarsi delle politiche discriminatorie emanate dal governo di Benito Mussolini. Proprio il 18 settembre di quell’anno, infatti, il leader del Partito Fascista lesse per la prima volta le nuove Leggi Razziali dal balcone del Municipio di Trieste, mentre a livello Europeo Adolf Hitler assume il comando supremo delle forze armate tedesche ed inizia ad annettere nuovi territori alla Germania. L’atmosfera è dunque quanto mai cupa, specialmente considerando che siamo alle soglie della Seconda Guerra Mondiale.

Il trailer di L’ombra del giorno e dove vederlo in TV e in streaming

È possibile fruire di L’ombra del giorno grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Google Play, Apple TV e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di venerdì 19 gennaio alle ore 21:20 sul canale Rai 3.

Rambo 2 – La vendetta: trama e cast del film con Sylvester Stallone

Nato come film per denunciare una volta di più gli orrori della guerra in Vietnam, Rambo è in breve diventato un grande classico, nonché uno dei più apprezzati film del suo anno. È inoltre il film che, insieme a Rocky, ha contribuito a lanciare la carriera dell’attore Sylvester Stallone. Oggi inserito tra i più grandi personaggi della storia del cinema, il combattivo veterano si è visto diventare protagonista di un’intera saga, oggi composta da ben 5 film realizzati tra il 1982 e il 2019. Dopo il successo del primo capitolo, nel 1985 è arrivato il primo dei sequel, Rambo 2 – La vendetta.

Diretto stavolta da George P. Cosmatos e scritto dallo stesso Stallone insieme a James Cameron (il quale però ha solo partecipato alla prima stesura) il film si concentra sul problema dei prigionieri di guerra in Vietnam, tematica particolarmente delicata sorta dopo il ritiro delle truppe statunitensi. Proprio per via delle novità introdotte, Rambo 2 – La vendetta si è affermato come un successo straordinario, che lo ha visto guadagnare oltre 300 milioni di dollari a fronte di un budget di appena 25. Nel tempo è diventato uno dei capitoli più memorabili della saga, venendo in più occasioni preso come modello per film simili.

Anche in Italia vanta una serie di importanti traguardi, tra cui quello di terzo film con più audience della storia della televisione dopo La vita è bella e Balla coi lupi. Per gli amanti della saga, è dunque un capitolo impossibile da perdere. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

La trama di Rambo 2 – La vendetta

Nel primo dei sequel, John Rambo si ritrova condannato e costretto ai lavori forzati per via di quanto compiuto nel precedente film. La sua sorte cambia però nel momento in cui il colonnello Trautman gli offre l’opportunità di tornare in Vietnam per una nuova missione. Rambo, che nella sua testa non ha mai realmente abbandonato la giungla vietnamita, decide di accettare l’incarico. Istruito sulla sua missione, che prevede il recupero di alcuni prigionieri statunitensi, egli si reca dunque sul luogo. Una volta lì, Rambo viene messo in contatto con Co Bao, una ragazza vietnamita che lavora però per il governo americano.

Grazie a lei, Rambo riesce ad infiltrarsi in uno dei campi di concentramento, dove trova numerosi prigionieri in situazioni disperate. Davanti a quegli orrori, il soldato decide di disubbidire agli ordini, e si impegna per salvare uno dei prigionieri. Tentando di riportarlo alla base americana, Rambo e Co Bao vengono però traditi da uno dei loro alleati, che li vende al nemico in cambio della libertà. I tre riescono però a sfuggire alla trappola, nascondendosi nella giungla. Ben presto, Rambo capirà di essere stato abbandonato da Trautman e dall’esercito. Per sopravvivere dovrà ora fare affidamento a tutte le sue capacità, poiché nella giungla è estremamente facile cadere nella trappola dei soldati vietnamiti.

Rambo 2 - La vendetta cast

Rambo 2 – La vendetta: il cast del film

Tornato a vestire i panni di Rambo, Sylvester Stallone si è per l’occasione preparato in modo ancora più rigido. Egli si è infatti sottoposto a otto mesi di duro allenamento, così da implementare la propria massa muscolare. Allo stesso tempo, si è cimentato nel combattimento SWAT, nel tiro con l’arco e in diversi corsi di sopravvivenza. Per via delle riprese svoltesi nello stato di Guerrero, in Messico, Stallone si è poi trovato continuamente a dover stare attento a serpenti, ragni e scorpioni. Ad oggi, tuttavia, Rambo 2 – La vendetta è stato da Stallone indicato come il suo film meno preferito della saga.

Originariamente i produttori volevano ci fosse un partner con cui Rambo avrebbe condiviso la missione di salvataggio. Tale ruolo avrebbe dovuto essere interpretato da John Travolta, ma Stallone non diede il consenso e tale personaggio venne scartato. Torna però Richard Crenna nel ruolo di Samuel Trautman, mentre Charles Napier è Marshall Murdock, burocrate americano che istruisce Rambo sulla missione. Per il ruolo si era pensato a Lee Marvin, a cui era stato proposto il ruolo di Trautman nel primo film, ma anche in questo caso l’attore rifiutò. Sono poi presenti Steven Berkoff nei panni del villain Sergeij Podovskij e Julia Nickson-Soul in quelli di Co Bao.

Rambo 2 – La vendetta: i sequel

Poiché il film si affermò come un successo ancor più grande rispetto al primo, ciò spinse lo studios di produzione a proseguire nella realizzazione di un ulteriore film, che avrebbe così concluso la trilogia dedicata al personaggio. Nel 1988 è così uscito Rambo III, dove il protagonista si trova a prendere parte ad una guerra in Afghanistan contro i russi. A distanza di vent’anni da quest’ultimo capitolo, il personaggio è poi stato riportato sul grande schermo per un quarto film, intitolato John Rambo (2008). Ma la saga non si è conclusa lì, e nel 2019 è infatti stato rilasciato Rambo: Last Blood, che ad oggi sembrerebbe essere il capitolo conclusivo della serie, in cui Rambo è chiamato a confrontarsi con nuovi traumi e nuovi nemici, cercando di salvare chi gli è più caro.

Il trailer di Rambo 2 – La vendetta e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Rambo 2 – La vendetta è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Google Play, Apple TV, Now, Infinity+ e Paramount+. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di venerdì 19 gennaio alle ore 21:20 sul canale Italia 1.

Fonte: IMDb

The Holdovers ci ricorda quanto siano lontani i tempi (e gli ideali) di John Keating

Francamente mai ci saremmo aspettati che alla fine della visione del nuovo, bellissimo film di Alexander Payne, la mente cinefila sarebbe tornata a un film che ha segnato in maniera indelebile la nostra adolescenza, ovvero L’attimo fuggente (Dead Poets Society, 1989). Una volta superata la (piacevole) sorpresa si inizia a comprendere quanto The Holdovers e il capolavoro di Peter Weir siano in realtà vicini eppure separati da quello specchio deformante rappresentato dai quasi trentacinque anni di tempo che li separano. Molti sono i punti in comune: l’ambientazione temporale passata, quella geografica situata in un liceo elitario del Nord-Est degli Stati Uniti, e soprattutto a livello tematico il rapporto complesso tra un insegnante sui generis e degli studenti alle prese con i propri problemi legati principalmente al dover diventare adulti.

Sembra quasi impossibile pensare che Payne e lo sceneggiatore David Hemingson non abbiamo preso come punto di riferimento L’attimo fuggente, adoperandolo però come riferimento da “smentire”, scardinando scena dopo scena tutti i contenuti e le idee che conteneva. Partendo proprio dal protagonista: se il John Keating interpretato da un indimenticabile Robin Williams era depositario prezioso di quegli ideali volti a innalzare lo spirito dei suoi studenti alla ricerca della forma più alta di libertà mentale, il Paul Hunham di Paul Giamatti è invece un professore arcigno, rancoroso, che non cerca minimamente il contatto umano con gli alunni quando invece il modo di soggiogarli e costringerli allo studio disciplinato.

Paul Hunham di The Holdovers come John Keating di L’attimo fuggente

Perché questo scarto talmente radicale? Prima di tutto c’è l’ambientazione temporale dei due film: L’attimo fuggente si svolge nel 1959, alla fine di un decennio di stabilità economica e sociale negli Stati Uniti che ha rafforzato quel perbenismo ottuso contro cui Keating si scaglia. Combattere per i propri ideali aveva un senso ben preciso, profondo. Siamo alle porte della presidenza Kennedy, il momento forse idealmente più “alto” dello spirito democratico americano. Il 22 novembre 1963 Lee Harvey Oswald e il suo fucile metteranno tragicamente – e definitivamente – fine a questa illusione. Le vicende tragicomiche di The Holdovers invece si dipanano durante le vacanze natalizie del 1970, un momento in cui gli ideali sono appunto stati traditi e si combatte invece per la propria vita in una guerra lontana. Il tessuto sociale sembra essere andato in frantumi e l’insegnamento sembra essere, almeno nella mente di Hunham, l’ultimo baluardo contro il caos che regola il mondo esterno all’istituzione scolastica. Mentre Keating cerca di aprire la mente dei propri studenti per spingerli a mettere in discussione il mondo che sta per accoglierli, Hunham nel suo modo contorto vuole proteggerli, renderli impermeabili nei confronti del dolore che stanno per andare a fronteggiare. E questo ci porta a comprendere quanto The Holdovers sia tristemente un film magnificamente contemporaneo, che parla del nostro presente molto più di quanto magari non vorremmo ammettere. Allo stesso modo in cui diventa doloroso constatare quanto oggi, un film idealista come L’attimo fuggente sia impossibile, anacronistico.

The Holdovers - Lezioni di vita film 2023Non soltanto il modo di produrre e intendere quel tipo di cinema è cambiato – ci spaventa quasi scrivere “tramontato” – ma la società stessa dei fruitori è diventata qualcosa di altro. Quello che nel 1989 venne accolto in maniera trionfante da critica e pubblico sfiorando i cento milioni di dollari d’incasso nei soli Stati Uniti oggi quasi sicuramente sarebbe un film considerato “arthouse”, il che significa distribuzione precisa e limitata nel circuito cinematografico con conseguenti incassi magari anche soddisfacenti per il tipo di budget, ma certamente non paragonabili a quello che a suo tempo fece il film di Weir, o un anno prima un dramma familiare come Rain Man, maggior incasso a stelle e strisce del botteghino nel 1988. Ve lo immaginate oggi un film del genere incassare più di un cinecomic della Marvel? Quantomeno improbabile…

The Holdovers è a conti fatti L’attimo fuggente dei nostri tempi

Dopo aver sviscerato anche soltanto parzialmente i punti di contatto e le divergenze tra i due notevoli lungometraggi, la conclusione è che The Holdovers è a conti fatti L’attimo fuggente dei nostri tempi. Ovvero quella versione de L’attimo fuggente che nelle proporzioni, nell’amarezza e nella disillusione che propone, meglio si adatta al nostro presente. In poche parole, quella che ci meritiamo. Non è un caso se John Keating insegnava letteratura ai suoi studenti mentre Paul Hunham li costringe a confrontarsi con la storia: soltanto studiando il passato si può evitare di commettere gli stessi errori, crede nel profondo questo scorbutico, grottesco personaggio. Visto come sta andando il nostro presente, come non possiamo vedere Hunham come un altro idealista, anche se sconfitto dal peso dei propri limiti ed errori? Meglio allora scavare dentro il personaggio, infiltrarsi dietro la corazza che si è creato, aspettare che si esponga  e ci lasci scorgere, anche se per pochi secondi, la sua dolorosa umanità. E magari vedremo un lampo di Keating in lui. E tutto questo perché, dobbiamo affermarlo ancora una volta negli anni, un attore come Paul Giamatti è capace di regalarci tutto questo…

Ragazzo divora universo: recensione della nuova serie Netflix

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Ragazzo divora universo: recensione della nuova serie Netflix

Ambientato in una Brisbane degli anni 80, tra giri di droga e poliziotti corrotti, Ragazzo divora universo è una miniserie che mostra la realtà dei quartieri secondari e malfamati della città australiana attraverso gli occhi di un bambino. Diretta da John Collee, la serie è formata da una stagione di sette episodi, ognuno da circa 50 minuti, con le vicende che sono tratte dall’omonimo libro dello scrittore Trent Dalton. Nel cast si ritrovano figure già note nel panorama cinematografico nazionale e internazionale: Travis Fimmel (Ragnar Lothbrok nella serie Vikings) qui interpreta Lyle, spacciatore e patrigno di Eli, mentre Phoebe Tonkin (The vampire diaries) qui è nei panni di Frankie, madre di Eli. Altri attori importanti nel cast sono Simon Baker (Breath) e Sophie Wilde (Talk to me) rispettivamente nei ruoli di Robert e Caitlyn, una giornalista.

Ragazzo divora universo: presente e premonizioni

Eli è un ragazzino di tredici anni, con una vita che sembra inizialmente molto normale: va a tranquillamente scuola e ha una madre amorevole, Frankie. Ma in un quartiere come Barra, a Brisbane, nulla può essere normale troppo a lungo: Lyle, compagno della madre a cui Eli e Gas, il fratello maggiore, sono molto affezionati, ricomincia a vendere droga per poter un giorno scappare e garantire a Frankie la vita che merita.

Tutto sembra comunque andare per il verso giusto: Eli aiuta il patrigno nei suoi affari. Finché un temibile criminale, Ivan Kroll, scopre i sotterfugi di Lyle e lo porta via con sé, minacciando la sua famiglia ed infine tagliando un dito a Eli. Per proteggere la propria famiglia, Frankie si addossa le colpe di Lyle e viene rinchiusa in carcere. I due ragazzi dovranno allora cercare di cavarsela da soli, con l’aiuto di Robert, loro padre biologico e alcolizzato. Ma Gas, vedendo piccoli sprazzi di futuro, preannuncia altre tribolazioni: la questione sembra ormai essere molto più grande della sola scomparsa di Lyle.

Il mondo criminale attraverso gli occhi di un bambino

Uno dei fattori interessanti su cui l’attenzione del pubblico è attirata fin da subito in Ragazzo divora universo è il modo in cui viene mostrata la realtà di un quartiere povero, ma raccontata da Eli. Durante i vari episodi si alternano momenti di normale spensieratezza di Eli, come i suoi sogni di volare in macchina in mezzo all’universo e l’incursione in prigione dalla madre, a momenti più drammatici, come proprio la scomparsa del patrigno.

Per quanto Eli sia un giovane molto coraggioso e disposto a tutto pur di difendere la propria famiglia, si rende presto conto di non avere grandi possibilità di ottenere giustizia. Nel momento in cui risulta chiaro che anche la polizia sia corrotta e coinvolta negli affari criminali, Eli non può fare altro che portare la notizia alla stampa, ma anche questa possibilità deve poi essere scartata.

Ragazzo divora universo Phoebe Tonkin Travis Fimmel

Ragazzo divora universo: magia o fantasia?

Fin dai primi episodi ritroviamo nella serie degli elementi molto inusuali, quasi magici. Primo fra tutti è proprio il personaggio di Gas; il giovane adolescente sembra avere dei poteri di veggenza che gli permettono di vedere delle scene dal futuro. Gas ha smesso di parlare all’età di sette anni: pur non avendo nulla di fisico o psicologico, si tratta semplicemente di un blocco. Ciononostante, il ragazzo continua a comunicare con il fratello e la madre, disegnando delle frasi nell’aria: molte delle cose che “dice” sembrano essere delle brevi affermazioni sconnesse, ma che poi si rivelano delle piccole profezie.

A questo si aggiunge anche il misterioso telefono rosso nella cantina di casa: pur non essendo collegato alla corrente, sia Eli che Gas ricevono delle telefonate con degli avvisi misteriosi da una voce sconosciuta.

Rapporto padre-figli: la trasformazione di Robert

“Se ami qualcuno ti ritrovi a fare cose che mai pensavi di poter fare” – Eli Bell

Altro elemento molto toccante di Ragazzo divora universo è l’evoluzione del padre biologico di Eli e Gas. L’uomo che all’inizio si mostra come un alcolizzato agorafobico riuscirà ad affrontare i propri sbagli passati e a diventare un buon padre per i due ragazzi. Eli e Gas passano con lui i quattro anni che la madre passa in prigione e nel salto temporale compreso tra il quinto e sesto episodio, quando Eli diventa un ragazzo di diciassette anni, vediamo come Robert si sia quasi completamente ripulito, abbia imparato anche a cucinare per i suoi figli.

Diventa chiaro come Robert sia tutt’altro che un uomo violento o pericoloso: si tratta semplicemente di una persona con tante fragilità che però, grazie all’aiuto dei due ragazzi e poi anche di Frankie, riuscirà a risolvere. Ragazzo divora universo dona dunque allo spettatore tanti spunti di riflessione, raccontando una storia difficile e drammatica, pur mantenendo un tono il più leggero possibile.

Polar Express: il sequel sarebbe in fase di sviluppo

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Polar Express: il sequel sarebbe in fase di sviluppo

Un grande classico natalizio sembra pronto per avere un seguito! Si tratta di Polar Express, per il quale il produttore Gary Goetzman punta a relizzare un sequel nel prossimo futuro. Parlando con ComicBook.com, questi ha infatti dichiarato che si tratta di un progetto su cui si stanno rivolgendo molte attenzioni e che si sta cercando di portarlo avanti nonostante i potenziali ostacoli. “Mi piacerebbe molto“, ha detto Goetzman, il quale si è detto interessato anche a realizzare sequel di altri film da lui prodotti.

Mi piacerebbe fare un sequel di Nel paese delle creature selvagge. Molte delle cose che abbiamo fatto, se si sono affermate, se sono diventate un marchio di fabbrica, gli studios ne vogliono ancora. È così che va. Sono pronto per Mamma Mia 3, amico. Sarebbe uno spasso farlo proprio adesso. Ma ci sono molti elementi di mezzo, tra “Di chi sarebbe la proprietà artistica?”. Quindi bisogna prendere del tempo e va bene così perchè a noi non importa che le cose vadano lentamente. Ma si sta cercando di lavorarci su in questo momento, questo è sicuro: per Polar 2 è un sì”.

Polar Express è uscito ormai due decenni fa, diretto da Robert Zemeckis su una sceneggiatura di William Boyles Junior basata su un libro per bambini dallo stesso titolo, scritto da Chris Van Allsburg nel 1985. Da allora il film è diventato un fenomeno culturale, nonché il primo film d’animazione realizzato in CGI utilizzando la tecnica della performance capture (ossia con personaggi digitali ottenuti captando i movimenti degli attori in carne e ossa), motivo per cui è entrato a far parte del Guinness dei primati. Il racconto del film era però autoconclusivo, quindi sarà interessante scoprire – se il film verrà realizzato – quale storia si proporrà. Ad ora non sono giunti commenti da Zemeckis né dall’attore protagonista, Tom Hanks.

I film e le serie tv in arrivo a febbraio su Paramount+

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I film e le serie tv in arrivo a febbraio su Paramount+

Ecco tutti i film e le serie tv in uscita a Febbraio su Paramount+. THE FAMILY STALLONE con Sylvester Stallone, Jennifer Flavin, Sophia, Sistine e Scarlet Stallone dal 22 febbraio COMANDANTE con Pierfrancesco Favino, Massimiliano Rossi e con Silvia D’Amico, dal 13 febbraio, HALO S2 con Pablo Schreiber, Charlie Murphy, Natsha Culzac, dall’8 febbraio A BLOODY LUCKY DAY con Lee Sung-min, Yook Yeon-seok, Lee Jung-eun, dal 1° febbraio e molto altro!

I film in arrivo su Paramount+

COMANDANTE

Comandante Pierfrancesco Favino

Disponibile dal 13 febbraio – COMANDANTE, che ha aperto ufficialmente l’80esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, concorrendo al Leone d’Oro, è un film di Edoardo De Angelis con Pierfrancesco Favino nel ruolo del protagonista, il Comandante Salvatore Todaro), Massimiliano Rossi (nel ruolo di Vittorio Marcon) Johan Heldenbergh (nel ruolo di Vogel) e con Silvia D’amico (Rina Todaro). Dal film è stato tratto l’omonimo romanzo scritto da Edoardo De Angelis e Sandro Veronesi, edito da Bompiani.

All’inizio della Seconda guerra mondiale, Salvatore Todaro comanda il sommergibile Cappellini della Regia Marina. Nell’ottobre del 1940, mentre naviga in Atlantico, nel buio della notte si profila la sagoma di un mercantile che viaggia a luci spente, il Kabalo, che in seguito si scoprirà di nazionalità belga e carico di materiale bellico inglese, che apre improvvisamente il fuoco contro il sommergibile e l’equipaggio italiano. Scoppia una breve ma violenta battaglia nella quale Todaro affonda il mercantile a colpi di cannone.

Ed è a questo punto che il Comandante prende una decisione destinata a fare la storia: salvare i 26 naufraghi belgi condannati ad affogare in mezzo all’oceano per sbarcarli nel porto sicuro più vicino, come previsto dalla legge del mare. Per accoglierli a bordo è costretto a navigare in emersione per tre giorni, rendendosi visibile alle forze nemiche e mettendo a repentaglio la sua vita e quella dei suoi uomini.

Quando il capitano del Kabalo, sbarcando nella baia di Santa Maria delle Azzorre, gli chiede perché si sia esposto a un tale rischio contravvenendo alle direttive del suo stesso comando, Salvatore Todaro risponde con le parole che lo hanno reso una leggenda: “perché noi siamo italiani”.

COMANDANTE è una produzione INDIGO FILM, O’GROOVE con RAI CINEMA TRAMP LTD, VGROOVE, WISE PICTURES in associazione con BESIDE PRODUCTIONS in collaborazione con PARAMOUNT + una distribuzione 01 DISTRIBUTION.

Le serie tv in arrivo su Paramount+

A BLOODY LUCKY DAY

A Bloody Locky Day

Disponibile dal 1° febbraio – In A BLOODY LUCKY DAY, Oh Taek è un tassista sfortunato che ha un’insolita fortuna quando accetta di accompagnare un uomo misterioso di nome Geum Hyuk-soo in una città lontana in cambio di una tariffa esorbitante. Ma quando il passeggero si rivela un serial killer, che confessa i macabri crimini del suo passato e uccide altre persone sull’autostrada, il tassista deve giocare d’astuzia per assicurarsi che la sua fortuna non finisca in modo mortale.

A BLOODY LUCKY DAY è interpretato dagli attori Lee Sung-min nel ruolo di Oh Taek, Yoo Yeon-seok nel ruolo di Geum Hyuk-soo e Lee Jung-eun (Parasite) nel ruolo di Hwang Soon-gyu, ed è basato sul webtoon Naver A Day of Bad Luck di Aporia. La serie in dieci episodi è diretta da Pil Gam-seong e scritta da Kim Min-sung e Song Han-na. Dopo il successo di critica del pluripremiato BARGAIN di 2023, A BLOODY LUCKY DAY è il nuovo progetto sviluppato da Paramount+ e TVING attraverso una partnership tra Paramount e la potenza coreana dell’intrattenimento CJ ENM. Prodotto dalle case di produzione Studio Dragon, The Great Show e Studio N di CJ ENl.

THE FAMILY STALLONE

The Stallone Family
© Paramount+

Disponibile dal 22 febbraioTHE FAMILY STALLONE vede protagonisti il candidato all’Oscar Sylvester Stallone, la moglie Jennifer Flavin Stallone e le figlie Sophia, Sistine e Scarlet. In questa stagione, dopo quattro decenni trascorsi come una delle famiglie più famose di Los Angeles, gli Stallone lasciano definitivamente Hollywood e si trasferiscono a est. Rimasti solo in due, con le figlie Sophia e Sistine che inseguono i loro sogni a New York City e Scarlet che frequenta il college e un nuovo amore a Miami, Sly e Jen mettono radici a Palm Beach. Ma la distanza non può tenerli separati: la stagione culmina in un meraviglioso viaggio tutti insieme in Italia per esplorare la storia della loro famiglia, ravvivare l’amore e creare ricordi per tutta la vita.

THE FAMILY STALLONE è prodotto da MTV Entertainment Studios, con Benjamin Hurvitz e Nadim Amiry come produttori esecutivi. Julie Pizzi, Farnaz Farjam e Jonathan Singer sono produttori esecutivi per Bunim-Murray Productions con Chris Ray e Jason Williams sono co-produttori esecutivi.

HALO – seconda stagione

HALO - seconda stagione

Disponibile dall’8 febbraio –Nella seconda stagione, Master Chief John-117 (Pablo Schreiber) guida la sua squadra di Spartan d’élite contro la minaccia aliena nota come Covenant. A seguito di un evento scioccante su un pianeta desolato, John non riesce a liberarsi dalla sensazione che la sua guerra stia per cambiare e rischia tutto per dimostrare ciò a cui nessuno crederà: che il Covenant si sta preparando ad attaccare la più grande roccaforte dell’umanità. Con la galassia sull’orlo del baratro, John intraprende un viaggio per trovare la chiave della salvezza dell’umanità, o della sua estinzione: l’Halo. Diretta dallo showrunner e produttore esecutivo David Wiener (Brave New World), la serie si svolge nell’universo che ha debuttato nel 2001 con il lancio del primo gioco HALO per Xbox®. Drammatizzando un epico conflitto del 26° secolo tra l’umanità e una minaccia aliena nota come Covenant, la serie HALO intreccia storie personali con l’azione, l’avventura e una visione del futuro immaginaria.

HALO è prodotta da SHOWTIME® in associazione con 343 Industries e Amblin Television. La seconda stagione di HALO è prodotta da David Wiener insieme a Steven Spielberg, Darryl Frank e Justin Falvey per Amblin Television. Kiki Wolfkill è produttore esecutivo per Xbox/343 Industries, con Otto Bathurst e Toby Leslie per One Big Picture e Gian Paolo Varani.

L’APPRENDISTA DELLA TIGRE

Disponibile dal 3 febbraio – Basato sull’omonima serie di libri per bambini di Laurence Yep, L’APPRENDISTA DELLA TIGRE segue l’adolescente cinese-americano Tom Lee, la cui vita cambia per sempre quando scopre di far parte di una lunga stirpe di protettori magici noti come Guardiani. Con la guida di una mitica tigre di nome Hu, Tom si allena per affrontare Loo, una forza potente quanto un Guardiano ma con l’intenzione di usare la magia per distruggere l’umanità. Per avere una possibilità di combattere contro Loo, Tom deve riunire tutti i dodici guerrieri animali dello Zodiaco e padroneggiare i propri poteri appena scoperti. L’APPRENDISTA DELLA TIGRE, film originale Paramount+ in associazione con Paramount Animation, è una produzione Jane Startz ed è basato sul romanzo The “Tiger’s Apprentice”, di Laurence Yep. Diretto da Raman Hui e co-diretto da Paul Watling e Yong Duk Jhun, con la sceneggiatura di David Magee e Christopher Yost e musiche di Steve Jablonsky, il film è prodotto da Jane Startz, p.g.a., Sandra Rabins, p.g.a., e Bob Persichetti, p.g.a. con Maryann Garger, Kane Lee e Carlos Baena come produttori esecutivi.

GOOD BURGER 2

Disponibile dal 16 febbraio – L’attesissimo sequel prodotto da Nickelodeon segue Dexter Reed (Kenan Thompson) e il cassiere Ed (Kel Mitchell) mentre si riuniscono nel presente al fast-food Good Burger con un nuovo esilarante gruppo di dipendenti. GOOD BURGER 2 è interpretato anche da Lil Rel Howery nel ruolo di Cecil McNevin, Jillian Bell nel ruolo di Katt Boswell, Kamaia Fairburn nel ruolo di Mia, Alex R. Hibbert nel ruolo di Ed2, Fabrizio Guido nel ruolo di Mr. Jensen, Elizabeth Hinkler ed Emily Hinkler nel ruolo di Cindy e Mindy e Anabel Graetz nel ruolo di Ruth. Nel film saranno presenti anche i membri originali del cast di GOOD BURGER che riprenderanno i loro ruoli: Josh Server nel ruolo di Fizz, Lori Beth Denberg nel ruolo di Connie Muldoon e Carmen Electra nel ruolo di Roxanne. Inoltre, la commedia per famiglie vede la partecipazione di Marsai Martin, Yung Gravy, Liza Koshy, Kai Cenat, Ron Funches, Danny Tamberelli, Ego Nwodim, Flula Borg, Rob Gronkowski, Matt Friend e Mark Cuban.

DORA: DICIAMO HELLO ALL’AVVENTURA!

Disponibile dal 9 febbraio – Arriva Dora la più famosa esploratrice del mondo, come non ne avete mai viste prima! Unitevi a Dora e a tutti i suoi amici per la più magica avventura nella foresta. L’amata eroina di Nickelodeon, Dora l’Esploratrice, farà il suo spettacolare ritorno nella nuovissima serie animata disponibile su Paramount+ dal 9 febbraio, DORA: DICIAMO HELLO ALL’AVVENTURA!

E A FEBBRAIO SU PARAMOUNT+ ARRIVANO NUOVI CONTENUTI DAL BRAND MTV: Torna la serie di documentari musicali BEHIND THE MUSIC, con nuovi episodi e il meglio del repertorio rimasterizzato e aggiornato, con interviste agli artisti e uno stile rinnovato. Questo mese, la serie di doc musicali presenta un nuovo episodio dedicato a Bob Marley.

BEHIND THE MUSIC: BOB MARLEY, sarà disponibile su Paramount+ a partire dal 7 febbraio. Il biopic sulla vita del celebre musicista andrà in onda anche su MTV il 7 e il 21 febbraio alle ore 19.00 e su MTV Music il 7 febbraio alle 23.00 e il 21 febbraio alle 24.00.

Tra i doc musicali anche WILLIE NELSON & FAMILY, disponibile sul servizio dal 13 febbraio, che esplora la straordinaria vita di Willie Nelson, tra vicende private, successi e momenti no della carriera di uno dei musicisti più amati; e, infine, AS WE SPEAK: RAP MUSIC ON TRIAL, il documentario che esplora la crescente strumentalizzazione dei testi rap nel sistema giudiziario degli Stati Uniti, disponibile su Paramount+ dal 28 febbraio.

Johnny Depp sul set di Modi, le prime foto ufficiali

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Johnny Depp sul set di Modi, le prime foto ufficiali

Johnny Depp torna al lavoro e soprattutto torna dietro alla macchina da presa per Modi, il suo racconto dell’artista italiano Modigliani. Variety ha diffuso le prime foto dal suo set che lo vede dirigere Al Pacino, Riccardo Scamarcio e Luisa Ranieri.

Il film sarà un biopic sul famoso pittore e scultore italiano Amedeo Modigliani. Per l’attore si tratta del ritorno alla regia dopo molti anni dal suo debutto in tale ruolo, avvenuto nel 1997 con Il coraggiosoIn quell’occasione Depp era anche protagonista del film, accanto all’amico Marlon Brando, mentre a capo del cast di Modi ci sarà un’altra leggenda del cinema, Al Pacino, affiancato da volti molto familiari al cinema italiano, Riccardo ScamarcioLuisa Ranieri.

Il film, basato su un’opera teatrale di Dennis McIntyre e adattato per lo schermo da Jerzy e Mary Kromolowski, racconterà la vita dell’artista italiano durante il suo soggiorno a Parigi, nel 1916. L’opera metterà sicuramente alla prova Johnny Depp che nel ritorno alla regia troverà sicuramente nuovi stimoli e nuove forme di racconto per continuare ad ammaliare il suo pubblico.

Al Pacino sta producendo Modì insieme al suo manager e produttore di lunga data Barry Navidi. IN.2, la divisione europea della società di produzione Infinitum Nihil, sostiene il film. Anche il gruppo italiano ILBE, guidato da Andrea Iervolino e Monika Bacardi, si è unito come produttore. Il film segna la quarta collaborazione del produttore Navidi con Pacino, con il quale ha lavorato in Il Mercante di Venezia (2004), Wilde Salomé (2011) e Salomé (2013). Le riprese di Modì dovrebbero spostarsi in Italia dopo diverse settimane a Budapest, che sostituisce Parigi.

Pedro Pascal su un futuro progetto con Kieran Culkin: “Solo se è gentile con me”

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Continua la divertente (e finta) faida tra Pedro Pascal e Kieran Culkin nel corso di questa stagione dei premi che ha visto i due scontrarsi in più di una occasione. Pascal e Culkin sono stati entrambi candidati nella categoria Migliore attore in una serie Drammatica ai Golden Globe, agli Emmy e ai Critics Choice Awards, il primo per The Last of Us e il secondo per Succession.

Con disappunto dei fan della serie tratta dall’omonimo videogame, Kieran Culkin ha vinto in ogni occasione di scontro diretto, e non ha potuto fare a meno di rinfacciarlo al collega Pascal, già dalla notte dei Golden Globe, quando durante il suo discorso di ringraziamento ha rivolto a Pascal un “pensiero” (“suck it, Pedro”) dicendo che il premio era suo. In risposta, durante gli Emmy, Pedro Pascal ha pensato bene di confessare le ragioni per cui portava un tutore al braccio: “Kieran Culkin mi ha picchiato a morte”. Chiaramente si tratta di un gioco trai due contendenti che però ha tenuto banco nel corso delle ultime due settimane in maniera scherzosa. Entrambi gli attori sono infatti noti per essere particolarmente gioviali.

Proprio per questo, in occasione della sua presenza al Sundance Film Festival per presentare suo nuovo film, Freaky Tales, Pedro Pascal è comparso finalmente senza la benda al braccio e quando gli è stato chiesto se fosse interessato a collaborare in un progetto futuro con Kieran Culkin, lui ha risposto: “Mi piacerebbe, lo spero. Se mi vorrà”, ha detto Pascal prima di aggiungere, “e se è gentile con me”.

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A questo punto, la coppia Pedro Pascal – Kieran Culkin è tutto ciò che vogliamo vedere sul grande schermo.

Domhnall Gleeson in Fountain of Youth di Guy Ritchie

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Domhnall Gleeson in Fountain of Youth di Guy Ritchie

Domhnall Gleeson si è unito al cast di Fountain of Youth di Apple, un film basato su un’idea originale che sarà diretto da Guy Ritchie e proviene da Skydance Media. Con la partecipazione di Natalie Portman e John Krasinski, il film sarà prodotto per Apple da Skydance, Vinson Films e Project X Entertainment.

Scritta da James Vanderbilt, la pellicola segue i fratelli (Krasinski e Portman) che collaborano in una rapina globale per trovare la mitologica Fonte dell’Eterna Giovinezza. Dovranno usare la loro conoscenza della storia per seguire gli indizi in un’avventura epica che cambierà le loro vite e forse li porterà all’immortalità.

Fountain of Youth è diventato una priorità assoluta per Skydance dopo aver ricevuto la sceneggiatura da Vanderbilt che, secondo le fonti, “ha lasciato senza fiato i dirigenti”, ma lo studio aveva bisogno del giusto pacchetto di star prima di andare avanti con il film. Ritchie aveva tenuto d’occhio il progetto fin dalla primavera, mentre anche Krasinski lo teneva d’occhio. Come è accaduto a tantissimi altri progetti, il doppio sciopero del 2023 ha messo in stand-by il film.

Una volta risolti gli scioperi, entrambi hanno offerto la loro disponibilità, e il ritardo ha dato la possibilità anche a Portman di ottenere l’altro ruolo principale. Il piano è di girare durante il primo trimestre di quest’anno.

Domhnall Gleeson è stato recentemente visto protagonista della serie limitata FX The Patient accanto a Steve Carell, per la quale Gleeson è stato nominato sia per un Golden Globe che per un Critics Choice Award. Recentemente ha anche recitato nella serie limitata della HBO White House Plumbers di David Mandel, nel ruolo di John Dean al fianco di Woody Harrelson e Justin Theroux.

Prossimamente sarà il protagonista del film Echo Valley per Apple insieme a Julianne Moore e Sydney Sweeney, e della serie limitata Alice & Jack accanto ad Andrea Riseborough, di cui è stato anche produttore esecutivo.

Cos’altro ha diretto Guy Ritchie?

Guy Ritchie ha avuto una lunga carriera cinematografica, dirigendo film come Snatch del 2000 ed entrambi i film di Sherlock Holmes con Robert Downey Jr. e il remake live-action di Aladdin della Disney. Il regista è attualmente impegnato nella regia del rifacimento live-action di Hercules della Disney.

Oliver Stone si scaglia contro “l’infantilizzazione di Hollywood”

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In un’intervista rilasciata a Yahoo, il regista premio Oscar Oliver Stone ha espresso il proprio parere sui moderni film di Hollywood, criticando in particolar modo due successi del 2023 quali Barbie e John Wick 4. Parlando del film diretto da Greta Gerwig, Stone ha in particolare affermato che “Ryan Gosling sta sprecando il suo tempo se fa queste cose per soldi. Dovrebbe fare film più seri. Non dovrebbe far parte di questa infantilizzazione di Hollywood“. Stone ha poi ripreso il pensiero del regista Martin Scorsese sui film Marvel, che a suo dire hanno compromesso la qualità delle uscite hollywoodiane degli ultimi anni.

Ora è tutto fantasy, fantasy, fantasy, compresi tutti i film di guerra: fantasy, fantasy“, ha osservato Oliver Stone. “Anche i film di Fast and Furious, che mi piacevano, sono diventati come i film della Marvel. Voglio dire, quanti incidenti si possono vedere?“. Il regista poi passato anche a criticare John Wick, un franchise che ha praticamente rivitalizzato il genere dei film d’azione negli ultimi anni. “In aereo ho guardato John Wick 4, che dura tre ore e qualcosa“, ha detto Stone, “e mi sono addormentato circa 778 volte. Continuavo a svegliarmi e a dovermi confrontare con lui che uccideva altre persone. È come se il mondo fosse degenerato nella non-logica“.

I film di oggi hanno perso il contatto con la realtà. Al pubblico forse piacciono i videogiochi, ma a me annoiano”, ha poi aggiunto Stone. “Se facessi uno dei miei film oggi, non credo che durerei. Sarei diffamato. Sarei attaccato, svergognato. Avrei dovuto calpestare così tante sensibilità. Per fare un film bisogna avere una certa libertà, purtoppo. Devi essere scortese. Porca miseria, pensate che oggi avrei potuto fare uno qualsiasi di quei film?”, ha concluso Oliver Stone, che tra i suoi più celebri lungometraggi vanta titoli come Platoon, Wall Street, Nato il quattro luglio e JKF – Un caso ancora aperto, ricordati anche per le forti e controverse posizioni politiche espresse dal regista.

Dune – Parte Due: confermata la durata del film, superiore al precedente capitolo

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Circa un mese fa era stata riportato il rumor secondo cui la durata di Dune – Parte Due avrebbe avuto una durata di circa 166 minuti, cosa che lo rendeva non solo più lungo del Dune del 2021 ma anche il film più lungo tra quelli ad oggi diretti dal regista canadese Denis Villeneuve. Digital Spy ha ora riferito che, secondo l’Ufficio di classificazione cinematografica irlandese, Dune – Parte Due durerà in totale 165 minuti, ovvero due ore e quarantacinque minuti. Un solo minuto di differenza rispetto a quanto prima indicato, dunque, che conferma in ogni caso l’imponenza di un film che si conferma tra i più attesi del 2024.

Cosa aspettarsi da Dune: Parte Due?

Questo film successivo esplorerà il mitico viaggio di Paul Atreides mentre si unisce a Chani e ai Fremen mentre è su un sentiero di guerra di vendetta contro i cospiratori che hanno distrutto la sua famiglia“, si legge nella sinossi ufficiale. “Di fronte alla scelta tra l’amore della sua vita e il destino dell’universo conosciuto, tenta di prevenire un futuro terribile che solo lui può prevedere.”

Nel film vedremo Timothée Chalamet nei panni di Paul Atreides, Zendaya nei panni di Chani, Rebecca Ferguson nei panni di Lady Jessica, Josh Brolin nei panni di Gurney Halleck, Javier Bardem nei panni di Stilgar, Austin Butler nei panni di Feyd-Rautha, Florence Pugh nei panni della Principessa Irulan, Dave Bautista nei panni della Bestia. Rabban, Léa Seydoux nel ruolo di Lady Margot, Stellan Skarsgård nel ruolo del Barone e Christopher Walken nel ruolo dell’Imperatore Shaddam IV.

Dune – Parte Due è diretto da Villeneuve da una sceneggiatura che ha scritto insieme a Jon Spaihts. Il film è basato sull’innovativo romanzo di fantascienza Dune del 1965 di Frank Herbert ed uscirà nei cinema il 28 Febbraio 2024.

Il secondo capitolo continuerà la storia di Dune – Parte Uno, che, nonostante la sua controversa uscita, è stato un solido successo al botteghino nel 2021, incassando oltre 402 milioni di dollari su un budget di produzione stimato di 165 milioni di dollari. Tuttavia, WB ha sicuramente maggiori speranze per il sequel, che potrà trarre vantaggio da un’uscita globale su larga scala in formati standard e premium, incluso IMAX.

Ryan Coogler e Michael B. Jordan tornano a collaborare per un film di genere

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L’attore Michael B. Jordan e il regista Ryan Coogler torneranno a collaborare nuovamente per un film di genere originale ancora avvolto nel mistero. Il progetto, come riportato da Variety, segna la prima sceneggiatura di Coogler attraverso la sua società di produzione, Proximity Media e lo riunirà con Jordan per la quinta volta, dato che l’attore è apparso in tutti i film del regista, da Prossima fermata: Fruitvale Station a Creed – Nato per combattere e fino a Black Panther e Black Panther: Wakanda Forever.

Il primo di questi, presentato al Sundance Film Festival del 2013 con il plauso della critica, ha posto entrambi nei radar di Hollywood, mentre con Creed, spinoff del franchise di Rockysi sono ulteriormente affermanti entrambi. Sebbene Coogler si sia poi allontanato dalla direzione della serie, Jordan ha recitato in altri due film, assumendo la regia del terzo. Nel frattempo, Coogler è entrato a far parte della famiglia Marvel, dirigendo Black Panther, con Michael B. Jordan che ha lì interpretato l’antagonista Erik Killmonger nel primo film e che è tornato per un cameo nel sequel del 2022 Wakanda Forever.

I quattro film di Ryan Coogler hanno guadagnato complessivamente più di 2,4 miliardi di dollari al box office mondiale e c’è dunque molta curiosità riguardo questo suo quinto film da regista, il primo lontano dai Marvel Studios. Si tratterà anche del primo lungometraggio originale di Coogler dopo il suo film esordio e sarà interessante scoprire a quale genere il regista deciderà di dedicarsi dopo il dramma, il film sportivo e i cinecomic d’azione. Non resta dunque che attendere maggiori dettagli riguardo questo misterioso progetto.

Demon Slayer: Kimetsu no Yaiba – Verso L’Allenamento Dei Pilastri al cinema

Demon Slayer: Kimetsu no Yaiba – Verso L’Allenamento Dei Pilastri nelle sale italiane da giovedì 22 febbraio, diretto da Haruo Sotozaki, è il nuovo capitolo in due episodi per il grande schermo del celebre anime. Campione d’incassi in tutto il mondo è tratto dalla saga di Koyoharu Gotoge, che con oltre 150 milioni di copie è tra i primi dieci manga più venduti della storia.

Demon Slayer ha inizio quando Tanjiro Kamado, un ragazzo la cui famiglia è stata uccisa da un demone, si unisce al Demon Slayer Corps per far tornare umana la sorella minore Nezuko dopo che questa è stata trasformata in un demone. Nell’aprile 2019, la serie anime televisiva Demon Slayer: Kimetsu no Yaiba ha debuttato con Tanjiro Kamado, Unwavering Resolve Arc, seguito dall’uscita del lungometraggio Mugen Train nell’ottobre 2020, dalle serie televisive Mugen Train Arc e Entertainment District Arc nell’ottobre 2021 e dal Il villaggio dei forgiatori di katana Arc nell’aprile 2023.

Demon Slayer: Kimetsu no Yaiba – Verso L’Allenamento Dei Pilastri sarà al cinema da giovedì 22 febbraio distribuito da Eagle Pictures.

Pedro Pascal parla dell’arco narrativo di Joel nella seconda stagione di The Last Of Us

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Ospite al Sundance Film Festival per presentare il suo nuovo film, Freaky Tales, Pedro Pascal è comparso finalmente senza la benda al braccio che ha sfoggiato nel corso degli eventi legati ai Golden Globes, Emmy e Critics Choice delle ultime settimane.

Sul tappeto rosso del festival, Pascal si è detto pronto a tornare sul set di The Last of Us Part II, senza però rivelare nulla di quello che sarà di Joel nel secondo ciclo della fortunata serie tratta dall’omonimo videogioco. Soprattutto il suo look ha dato un chiaro segnale del fatto che la sua preparazione per tornare a essere Joel è avanzata.

Chiaramente la domanda che tutti si pongono è se la serie seguirà il percorso del videogioco, e Pedro Pascal non si è sbottonato in merito, parlando ai microfoni di Deadline“Si discosta dal gioco? Questa è una buona domanda. Penso che troveranno sempre il modo di sfruttare l’incredibile materiale originale di cui dispongono e di sorprenderci con il modo in cui possono utilizzare quel materiale in un formato diverso, come una serie televisiva. Ma non vorrei rovinarlo a nessuno e la verità è che non ho ancora tutte le informazioni.”

The Last of Us è attualmente interpretato da Pedro Pascal nel ruolo di Joel, Bella Ramsey nel ruolo di Ellie, Gabriel Luna nel ruolo di Tommy Miller e Rutina Wesley nel ruolo di Maria. La seconda stagione dovrebbe essere basata sull’acclamato sequel del videogioco The Last of Us Part II di Naughty Dog, che presenterà un significativo salto temporale introducendo una Ellie ormai cresciuta. Recentemente sono stati assegnati diversi nuovi ruoli per la seconda stagione, tra cui quello dell’antagonista Abby. I nuovi ingressi già annunciati saranno Kaitlyn Dever, Young Mazino e Isabela Merced

La prima stagione ha visto la partecipazione di Nico Parker, Anna Torv, Melanie Lynskey, Murray Bartlett, Nick Offerman e Storm Reid. La serie The Last of Us ha visto la partecipazione come guest-star degli attori del videogioco originale, Jeffrey Pierce, Merle Dandridge, Troy Baker e Ashley Johnson, che hanno interpretato nuovi personaggi.

La serie The Last of Us è prodotta e co-scritta dal creatore di Chernobyl Craig Mazin e dallo scrittore del gioco originale Neil Druckmann, che è anche uno dei registi. È una coproduzione con Sony Pictures Television in associazione con PlayStation Productions. I produttori esecutivi sono Carolyn Strauss, il presidente di Naughty Dog Evan Wells e Asad Qizilbash e Carter Swan di PlayStation Productions.

True Detective: Night Country, i riferimenti alla prima stagione

True Detective: Night Country, i riferimenti alla prima stagione

Dopo tre brillanti stagioni, la celebre e acclamata serie antologica poliziesca della HBO ha da pochi giorni fatto il suo ritorno sugli schermi con la tanto attesa quarta stagione, suscitando già grande interesse e discussione. True Detective: Night Country (qui la recensione) – scritta e diretta dalla produttrice messicana Issa López – vede protagoniste l’attrice premio Oscar Jodie Foster (Il silenzio degli innocenti, Flightplan) e la pugile americana Kali Reis (Catch the Fair One) nei panni della coppia di investigatrici al centro di una nuova inquietante indagine dal tono quasi paranormale nella remota città di Ennis, in Alaska. Nel cast anche il candidato agli Oscar John Hawkes, Fiona Shaw (Harry Potter, Enola Holmes) e Christopher Eccleston (Doctor Who).

True Detective: Night Country è il primo capitolo della serie a non essere creato da Nic Pizzolatto, che resta coinvolto nel progetto come produttore esecutivo insieme a Matthew McConaughey e Woody Harrelson. Il primo episodio della quarta stagione pone le basi per uno dei capitoli di True Detective più oscuri e soprannaturali di sempre, con diversi primi indizi che puntano verso una storia di fantasmi intricata e inquietante che emergerà entro la fine della stagione.

Lone Star: la birra preferita di Rust Cohle

True Detective – In foto Matthew McConaughey nei panni di Rust Cohle.

Uno dei primi rimandi alla prima stagione di True Detective e al suo protagonista Rust Cohle è la comparsa del marchio di birra Lone Star. In uno dei primissimi episodi, Cohle chiede a due detective di procurargli una confezione di birre Lone Star. In una scena di True Detective: Night Country, invece, l’agente Hank Prior (John Hawkes) offre una birra Lone Star a suo figlio e collega Peter (Finn Bennett).

I misteriosi significati dietro le corna e le spirali

True Detective 4 – In foto Jodie Foster nei panni di Liz Danvers.

Le corna e le spirali sono simboli ricorrenti in True Detective. La quarta stagione, infatti, si apre con una agghiacciante scena in cui un branco di alci impazzisce improvvisamente, come posseduto da una forza oscura, innanzi all’orrore a allo sconcerto di un cacciatore indigeno, durante l’ultimo tramonto dell’anno che precede il mese di buio. Nella prima stagione, le corna erano uno dei principali simboli narrativi e rappresentavano un oscuro rituale o la morte.

Un altro simbolo frequente, soprattutto nella prima stagione, è quello della spirale. Nella prima stagione, la spirale è vista, per esempio, incisa sulla schiena di una vittima e utilizzata per gli inquietanti rituali. Mentre, nell’episodio 1 di True Detective: Night Country, il simbolo è visibile quando Liz Danvers dispone tutte le prove del caso Annie K. in un evidente schema a spirale.

Night Country è ambientato in Alaska

True Detective – Night Country. Episodio 1

La quarta stagione è ambientata a Ennis, una cittadina remota dell’Alaska che inizialmente pare non avere alcuna correlazione con le altre stagioni di True Detective, ambientate rispettivamente in Louisiana, Los Angeles e Ozarks. Tuttavia, esiste un collegamento con Rust Cohle, che nella prima stagione rivela di aver vissuto per un decennio in Alaska negli anni ’90. Ciò lascia aperta la possibilità che Cohle sia in qualche modo connesso o che sarà probabilmente coinvolto per aiutare a risolvere il nuovo caso in True Detective: Night Country.

“Il Re Giallo” di Robert William Chambers

True Detective 4 – In foto Jodie Foster.

Il primo episodio di True Detective: Night Country si apre con una citazione che recita: “For we do not know what beasts the night dreams when its hours grow too long for even God to be awake” (così tradotta più o meno in italiano, “Perché non sappiamo quali bestie sogni la notte quando le sue ore diventano così lunghe che neanche Dio è sveglio”). La frase è un chiaro riferimento alla raccolta di racconti gotici del 1985 dal titolo Il Re Giallo, scritto da Robert W. Chambers. La citazione – attribuita falsamente da López al personaggio immaginario di Chambers, Hildred Castaigne – rimanda alla prima stagione di True Crime, in cui si parla di un fantomatico e oscuro “Re in giallo”.

Tsalal e “La sfinge dei ghiacci”

Anche il misterioso laboratorio della stazione scientifica di Ennis – in cui sono rivenuti alcuni degli indizi importanti per le indagini – ha un riferimento letterario. Il suo nome, Tsalal, infatti, prende ispirazione da un’isola ghiacciata nel romanzo di Jules Verne del 1897, An Antarctic Mystery (titolo italiano La sfinge dei ghiacci), libro che si propone come seguito dell’enigmatico e cupo romanzo di Edgar Allen Poe, Storia di Arthur Gordon Pym. Nel racconto di Verne, Tsalal è un’isola misteriosa e atipica, popolata da feroci nativi (pronti ad attaccare senza pietà gli esploratori bianchi) che un giorno improvvisamente spariscono. In True Detective: Night Country, allo stesso modo, nella prima puntata è mostrato il complesso e teso rapporto tra le popolazioni bianche (gli scienziati del laboratorio) e quelle native di Ennis.

Filosofi, naturalisti… e Rust Cohle

True Detective 4 – In foto (da sinistra a destra) Kali Reis e Jodie Foster. Episodio 1.

In True Detective: Night Country vengono menzionati, più o meno direttamente, alcuni pensatori esistenzialisti e naturalisti che hanno influenzato profondamente la filosofia pessimista di Rust Cohle. Ne è un esempio il filosofo Ralph Waldo Emerson, figura chiave del movimento trascendentalista americano dell’800, da cui si ispira il nome di una delle vittime, Ralph Emerson. Il filosofo esplorò nelle sue opere i temi del potere divino e della profonda connessione tra uomo e natura; argomenti su cui, in un certo qual senso, ha riflettuto anche Rust nella prima stagione. Invece, il fratello minore di Kayla Prior (Anna Lambe) si chiama Darwin, in onore probabilmente del noto naturalista britannico Charles Darwin.

Infine, in True Detective: Night Country riecheggia l’oscura e cupa prospettiva di Rust Cohle. Le sue desolanti e confuse riflessioni sulla cupezza del mondo e sugli errori dell’umanità, infatti, si addicono ai toni bui della quarta stagione.

Sharon Stone rivela di aver proposto un film su Barbie negli anni ’90: “Sono stata derisa dallo studio”

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Il film Barbie uscito nell’estate del 2023 si è affermato come un successo straordinario, con quasi un miliardo e mezzo di incassi in tutto il mondo, infrangendo numerosi record. Il merito è certamente di una campagna pubblicitaria ben orchestrata, della presenza di note star del cinema di oggi quali Margot Robbie e Ryan Gosling, ma anche dei recenti cambiamenti culturali in tema di parità di genere. Già qualche anno fa, realizzare un film del genere poteva infatti rivelarsi un impresa, se non addirittura un tentativo destinato a fallire. Lo sa bene l’attrice Sharon Stone, che infatti rivelato di essersi cimentata nel tentativo di portare Barbie al cinema già negli anni ’90.

Scrivendo un commento nel post su Instagram di America Ferrera sul suo discorso di accettazione dei Critics Choice per il suo ruolo in Barbie, la Stone ha infatti ricordato un’epoca diversa da quella attuale. “Sono stata derisa dallo studio quando ho proposto l’idea di Barbie negli anni ’90 con il sostegno del capo di Barbie“, ha scritto la Stone. “Quanta strada abbiamo fatto, grazie signore per il vostro coraggio e la vostra resistenza“. Quello proposto da Stone non è però stato l’unico film su Barbie mai realizzatosi. Sappiamo infatti che anche progetti con protagoniste Amy Schumer e Anne Hathaway sono stati scartati in tempi più recenti.

Il cast del film Barbie

Barbie è stato diretto da Greta Gerwig da una sceneggiatura scritta insieme a Noah Baumbach. È stato prodotto da Margot Robbie e Tom Ackerly per LuckyChap e da Robbie Brenner di Mattel Films insieme a Josey McNamara e Ynon Kreiz. Durante la sua programmazione nelle sale, il film ha ottenuto un incasso mondiale di oltre 1,4 miliardi di dollari, diventando così il film di maggior incasso del 2023. Il film è interpretato da Margot Robbie, Ryan Gosling, America Ferrera, Simu Liu, Kingsley Ben-Adir, Scott Evans, Kate McKinnon, Ariana Greenblatt, Alexandra Shipp, Emma Mackey, Issa Rae, Michael Cera, Hari Nef, Will Ferrell, Helen Mirren, Dua Lipa e altri ancora.

Ahsoka: 11 cose che devono accadere nella seconda stagione

Ahsoka: 11 cose che devono accadere nella seconda stagione

Star Wars ha confermato ufficialmente che la seconda stagione di Ahsoka è in fase di sviluppo e alla luce dell’annuncio del film The Mandalorian & Grogu, Ahsoka è ancora più importante visto che risulta la principale serie televisiva di Star Wars. La prima stagione ha visto il ritorno di personaggi amati, come Ezra Bridger di Star Wars Rebels, la protagonista Ahsoka Tano della serie The Clone Wars e l’Anakin Skywalker di Hayden Christensen, ma ha anche introdotto nuovi personaggi, come Baylan Skoll e Shin Hati.

L’ultimo episodio di Ahsoka ha lasciato molte domande, creando immediatamente speculazioni sulla seconda stagione. In particolare, il cattivo dell’era imperiale Grand Admiral Thrawn è rientrato nella galassia di Star Wars e dovrà essere fermato. Per risolvere quindi queste questioni in sospeso, Ahsoka 2 ha bisogno di ben 11 avvenimenti e risposte.

Ecco le 11 cose che devono succedere in Ahsoka 2

Ahsoka e Sabine devono tornare nella Galassia principale

Star Wars: Ahsoka

Ahsoka e Sabine sono intrappolate lontano dalla Galassia principale e si spera in un loro immediato ritorno. Inoltre, non avrebbe molto senso tenere alcuni dei personaggi attuali, più importanti della saga, su un pianeta isolato e lontano dall’azione e senza contare che sarebbe frustrante vedere Sabine ed Ezra lontani tra loro dopo che lei ha passato tutta la prima stagione a cercarlo.

Ciò che spaventa è che nulla in Star Wars è garantito, poiché i contenuti dell’universo si spostano nel tempo e molte trame sono predeterminate; per esempio, nella trilogia prequel era noto che Anakin sarebbe passato al lato oscuro e sarebbe diventato Darth Vader. Ahsoka è diversa perché il suo destino rimane un punto interrogativo. In teoria, il personaggio interpretato da Rosario Dawson potrebbe rimanere su Peridea, anche se si spera che non sia così.

Baylan su Peridea deve essere spiegato

Star Wars: Ahsoka Baylan Skoll

Baylan Skoll si è imposto tra i personaggi più interessanti, sia come persona che esercita il lato oscuro della Forza ma anche perchè ha chiaramente un apprezzamento, se non un affetto, per i Jedi, Baylan rappresenta il tipo d’ambiguità morale che rende le storie di Star Wars davvero eccellenti. Tragicamente, la storia di Baylan potrebbe essere interrotta in  Ahsoka 2, poiché Ray Stevenson, che interpretava Skoll nella prima stagione, è morto. Tuttavia, la seconda stagione dovrà affrontare il tema di ciò che Baylan voleva da Peridea, in particolare il suo legame con gli dei di Mortis.

Anakin ha bisogno di porgere ad Ahsoka le sue scuse

Vedere Ahsoka e Anakin, l’attore Hayden Christensen, interagire nuovo è stato emozionante, soprattutto perché erano insieme in live-action, ma con Anakin che appare nell’oltretomba della Forza di Star Wars, il Mondo tra i Mondi, piuttosto che come fantasma della Forza, rimangono alcune questioni in sospeso. Se Anakin fosse stato un fantasma della Forza, sarebbe stato più vicino a “se stesso”, o almeno alla versione di lui che Ahsoka conosceva. Ora che Anakin è apparso nel finale della prima stagione di Ahsoka, questa opportunità sembra essersi aperta, ma c’è ancora qualcosa di importante da fare per lui.

Ahsoka è stata segnata non solo dagli eventi dell’Ordine 66, ma anche dalla consapevolezza che il suo maestro, che era stato come un fratello maggiore per lei, era diventato Darth Vader. Alla fine del Ritorno dello Jedi, Anakin torna al lato chiaro della Forza, ma non ha ancora superato tutti i danni subiti. Ahsoka è solo una delle tante persone a cui Anakin deve delle scuse enormi, questo sarebbe bello se avvenisse sullo schermo. Una scena in cui Anakin si scusa con Ahsoka sarebbe la chiusura perfetta.

Ezra Bridger e Hera Syndulla hanno bisogno di una riunione migliore

Hera SyndullaHera ed Ezra erano incredibilmente vicini in Rebels, con Hera che era una figura materna per Ezra tanto quanto Kanan lo era per quella paterna, il che ha reso il loro lento ricongiungimento nella prima stagione di Ahsoka piuttosto insoddisfacente. Sono successe molte cose ed è passato molto tempo dall’ultima volta che si sono visti, ma la reazione sommessa di entrambi i personaggi non è sembrata un vero riflesso di come entrambi avrebbero reagito al loro ritrovo. Speriamo che in Ahsoka 2 veda il ritorno del calore nel loro rapporto e costruisca il legame anche tra Ezra e Jacen.

Il passato di Ahsoka deve essere approfondito

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Sebbene la serie animata di Star Wars: Tales of the Jedi sia in conflitto con gli eventi di Ahsoka, le storie contenute nel libro sono importanti perché rivelano l’aspetto della vita di lei dopo aver lasciato la fossa comune dei cloni trooper alla fine delle Guerre dei cloni. Il romanzo vede Ahsoka affrontare l’immenso dolore per la perdita dei Jedi e il senso di colpa per aver lasciato l’Ordine, ma mostra anche come ha resistito all’Impero e si è presa cura degli utenti della Forza durante l’era imperiale. Che segua o meno il libro, questi eventi dovrebbero essere affrontati in Ahsoka 2.

Jacen Syndulla ha bisogno di sviluppare ancora di più le sue abilità nella Forza

Nella prima stagione Jacen Syndulla ha già dimostrato di aver ereditato la sensibilità alla Forza da suo padre, Kanan Jarrus, dopo aver aiutato Hera a localizzare Ahsoka mentre si trovava nel Mondo tra i Mondi. Nell’episodio, Jacen dice di poter sentire le spade laser e quando lo rivela ad Ahsoka, lei sembra particolarmente incuriosita. Questo dimostra una connessione piuttosto estesa con la Forza, che fa intravedere la possibilità che Jacen venga addestrato formalmente in Ahsoka 2, magari da Ezra piuttosto che da Luke, il cui Tempio Jedi alla fine ha causato la morte dei suoi studenti.

Ezra ha bisogno di rivelare cosa ha fatto

Ezra BridgerSebbene il ritorno di Ezra fosse atteso da tempo nel franchise, la sua reintroduzione è stata piuttosto rapida nella serie, e quasi subito dopo che lui e Sabine si sono riavvicinati, i due si sono separati di nuovo. Per questo motivo, Ezra non ha avuto molto tempo per spiegare cosa ha fatto in tutti gli anni di assenza su Peridea, a parte fare amicizia con le creature del pianeta. Ora che Ezra è tornato nella vera galassia di Star Wars e si è riunito a Hera, in Ahsoka 2 dovrebbero spiegare cosa ha comportato il suo esilio, in particolare come ha fatto Ezra a mantenere le sue abitudini Jedi pur essendo così isolato.

Shin e Sabine devono collaborare

Che il team di Ahsoka lo volesse o meno, Shin e Sabine sono stati un successo per gli spettatori in quanto amici piuttosto che nemici. Dopo la prima stagione di Ahsoka, si è assistito a un’esplosione di fan art e cosplay che ritraevano le due mentre combattevano insieme piuttosto che l’uno contro l’altra. Soprattutto con l’attuale situazione di Baylan di Ahsoka, questa potrebbe essere una possibilità reale. Non è chiaro quali saranno le prossime mosse di Shin senza un maestro (o se Star Wars scriverà la morte di Baylan o ne rifonderà il ruolo), ma questo è un modo in cui Shin potrebbe essere portato dalla parte della luce, rendendo sicuramente felici gli spettatori.

Il fantasma della Forza di Anakin ha bisogno d’essere coinvolto attivamente

Star Wars: Ahsoka Hayden Christensen

Star Wars: L’ascesa di Skywalker ha mostrato un Luke fantasma della Forza molto attivo, che ha cambiato in qualche modo le regole dei fantasmi della Forza. Mentre nella trilogia originale, Yoda, Obi-Wan Kenobi e Anakin Skywalker sono visti felicemente in piedi come fantasmi della Forza, sono partecipanti silenziosi. Questo aspetto è stato lentamente aggiornato nel franchise, con Yoda che appare a Luke in Star Wars: Gli ultimi Jedi e tiene una conversazione con lui, e Luke che riesce a strappare la spada laser di Rey come fantasma della Forza in L’ascesa di Skywalker. Ciò significa che in Ahsoka 2 il personaggio di Anakin potrebbe partecipare attivamente.

Ahsoka e la Principessa Leila hanno bisogno di un po’ di connessione

Sebbene sia improbabile per numerose ragioni, un incontro tra Ahsoka e Leia in Ahsoka 2 sarebbe incredibile. Sebbene la scomparsa di Carrie Fisher faccia da sfondo a qualsiasi contenuto della Nuova Repubblica, Ahsoka e Leia hanno ancora molto da guadagnare dall’incontro. Ahsoka, anche se ora è guarita dal suo passato, ha perso i rapporti familiari con la caduta di Anakin nell’oscurità e sarebbe significativo per lei entrare in contatto non solo con la figlia di Anakin ma anche con Padmé. Leia, a sua volta, non sembra aver perdonato il padre; Ahsoka potrebbe umanizzare Anakin in un modo nuovo e raccontarle di Padmé.

La Nuova Repubblica deve imparare il potere delle Nightsister

Ahsoka Nuova Repubblica

La serie animata di The Clone Wars ha portato molte incredibili aggiunte al franchise di Star Wars, forse soprattutto Ahsoka stessa, ma un’introduzione particolarmente eccellente nella serie è stata quella delle Nightsister, le streghe di Dathomir. In una galassia già ricca di personaggi terrificanti, le Nightsister si sono distinte come uno dei gruppi più intimidatori e minacciosi, ed è stato emozionante vederle tornare in Ahsoka. Ora che sono tornate alla loro stregoneria in Ahsoka 2 dovrebbero mostrare la loro piena potenza, che richiede l’attenzione della Nuova Repubblica in un modo che rivaleggia con la minaccia di Thrawn.

Juliano Krue Valdi scelto per il ruolo del giovane Michael Jackson nel biopic Michael

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Il film biografico su Michael Jackson, intitolato Michael, le cui riprese sono previste per la fine del mese con una data d’uscita fissata al 19 aprile 2025, ha ora trovato l’attore che interpreterà il Re del Pop da bambino. Si tratta di Juliano Krue Valdi, un attore di 9 anni, che stando a quanto riportato da Variety è stato scritturato per interpretare il ruolo di Jackson fin dai suoi primi giorni nei Jackson 5. Il film, del regista Antoine Fuqua, prodotto dalla Lionsgate e dalla Universal Pictures International, vedrà dunque Valdi vestire i panni di Jackson “nel momento in cui lui e i suoi fratelli si sono affermati come i Jackson 5, la sensazione canora dietro a successi iconici come “I Want You Back” e “I’ll Be There”“.

Questa opportunità è molto importante per me perché Michael Jackson è il Re del Pop ed ha un posto speciale nel mio cuore”, ha dichiarato Valdi in un comunicato. “Sono cinque anni che ballo sulle sue canzoni. Mi fa sentire davvero speciale e mi fa sentire bene con me stesso. Amo l’energia di Michael Jackson“. Krue è infatti noto sui social per il suo imitare i balli di Michael Jackson e su Instagram vanta ad oggi quasi 150.000 follower. Ad interpretare il Re del Pop in età più adulta ci sarà invece proprio il nipote di Jackson, Jaafar Jackson.

La sinossi ufficiale del film ad oggi rilasciata recita: “‘Michael’ offrirà al pubblico un ritratto avvincente e onesto dell’uomo brillante ma complicato che è diventato il Re del Pop. Il film presenta i suoi trionfi e le sue tragedie su una scala epica e cinematografica – dal suo lato umano e le sue lotte personali al suo innegabile genio creativo, esemplificato dalle sue performance più iconiche. Come mai prima d’ora, il pubblico potrà dare uno sguardo dall’interno a uno degli artisti più influenti e all’avanguardia che il mondo abbia mai conosciuto“.

Prima danza, poi pensa. Alla ricerca di Beckett: il trailer ufficiale italiano

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Dal regista Premio Oscar® James Marsh (Man on Wire, La Teoria del tutto), arriva Prima danza, poi pensa. Alla ricerca di Beckett, il biopic che racconta la storia, i successi, gli amori, le amicizie e gli aspetti meno noti del gigante della letteratura Samuel Beckett, una delle figure più rivoluzionarie e influenti del Novecento, autore di capolavori come Aspettando Godot, Giorni Felici e Finale di Partita. Nel ruolo di Samuel Beckett il vincitore del Golden Globe Gabriel Byrne (In Treatment, I soliti sospetti).

Presentato in anteprima al San Sebastian Film Festival e al Torino Film Festival, Prima danza, poi pensa. Alla ricerca di Beckett sarà al cinema dal 1 febbraio distribuito da BiM Distribuzione.

Partendo dalla “catastrofica” vittoria del Premio Nobel per la Letteratura nel 1969, Beckett rievoca gli eventi salienti della sua vita in un dialogo immaginario con la personificazione della sua coscienza, lasciando emergere i temi e le riflessioni che hanno reso grandi le sue opere. Ne risulta un ritratto poco conosciuto della sua personalità: buongustaio, solitario, marito infedele, combattente della Resistenza francese e anche grande amico di James Joyce, qui interpretato da Aidan Gillen (Il Trono di Spade).

Until Dawn: David F. Sandberg alla regia dell’adattamento del videogioco horror

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Il regista David F. Sandberg, noto per aver diretto gli horror Lights Out Annabelle 2: Creation, ma anche Shazam! e Shazam! Furia degli Dei, ha ora trovato il suo prossimo progetto cinematografico. Si tratta dell’adattamento del videogioco horror interattivo del 2015, Until Dawn. Secondo il THR, Sandberg dirigerà il film per Screen Gems e PlayStation Productions, mentre lo scrittore di Annabelle e The Nun, Gary Dauberman, lavorerà a una nuova versione della sceneggiatura, originariamente scritta dallo sceneggiatore di The Invitation, Blair Butler.

Dauberman, che l’anno scorso ha firmato un accordo di prima visione con Screen Gems e Sony per la realizzazione di una serie di film horror, produrrà il progetto con il suo marchio Coin Operated. Sandberg e Lotta Losten saranno invece anche produttori del film attraverso la loro società Mangata, così come Roy Lee di Vertigo Entertainment e Asad Qizilbash e Carter Swan di PlayStation Productions. Per chi non avesse familiarità con Until Dawn, in questo videogioco si assume il controllo di otto personaggi che devono sopravvivere sulla Blackwood Mountain, dove le loro vite vengono minacciate da alcune raccapriccianti creature.

Il gioco presenta un sistema a effetto farfalla in cui i giocatori devono fare delle scelte che possono cambiare drasticamente la storia. Tutti i personaggi giocabili possono sopravvivere o morire, a seconda delle scelte fatte. Tra i personaggi, particolarmente importante è Josh, interpretato tramite motion capture dall’attore Rami Malek. Si tratta dunque di un progetto che sulla carta sembra particolarmente adatto a Sandberg, formatosi proprio con il genere horror e dimostratosi più volte abile nel costruire scenari particolarmente spaventosi. Non resta dunque che attendere maggiori aggiornamenti su questo suo nuovo progetto.

Christopher Nolan detesta essere riconosciuto per strada

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Christopher Nolan detesta essere riconosciuto per strada

Robert Downey Jr. ha partecipato alla serata di gala di apertura del Sundance Film Festival per rivelare che una “terribile tragedia” si è abbattuta su Christopher Nolan. Le sue difficoltà sono in realtà solo un brutto caso di fastidio, causato dal fatto, parola di RDJ, che il regista è diventato riconoscibile per strada.

Secondo Downey, il successo di critica e commerciale di Oppenheimer ha significato anche che gli spettatori occasionali hanno iniziato a individuare il regista britannico. E, di conseguenza, «si ritrae, come davanti a una fiamma ardente, da questa realtà nuova e sgradita».

Il regista, uno dei preferiti della stagione dei premi, è stato lodato da Downey come un “autore enigmatico” e “la voce più indipendente che abbiamo mai avuto nel cinema”. Ma l’attore, che è come il regista è trai protagonisti di queste settimane hollywoodiane con la sua interpretazione di Lewis Strauss in Oppenheimer, ha anche scherzosamente pungolato il suo regista.

Christopher Nolan potrebbe anche non sopportare bene l’attenzione su di sé, ma ha espresso entusiasmo nel tornare al Sundance. Ha ottenuto la sua grande occasione al festival con Memento del 2000, un thriller con Guy Pearce nei panni di un uomo che soffre di amnesia anterograda. Ha continuato a realizzare dei successi, come la trilogia del Cavaliere Oscuro, lo sconvolgente Inception e l’epopea della Seconda Guerra Mondiale Dunkirk. Non ha sempre battuto i record al botteghino. Nolan ricorda di aver provato a vendere “Memento” nei primi anni, ma “nessuno voleva il film. Era una posizione spaventosa”.

È stato solo con una proiezione al Sundance che Memento ha suscitato interesse in Nord America. “Se porti il tuo film [al Sundance], otterrai un pubblico”, ha detto Nolan, riconoscendo che l’attenzione non garantisce l’entusiasmo di critici e spettatori. “Non ti guarderanno sempre negli occhi.”

Però allo stato attuale possiamo dire che Christopher Nolan ha ormai una credibilità e una posizione che gli garantisce non solo le produzioni di livello più alto, ma anche un riscontro di pubblico importante. Certo, il prezzo da pagare è la notorietà che tanto detesta!

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