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The Batman – Parte 2: James Gunn smentisce il coinvolgimento di alcuni villain

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Dopo il grande successo e l’acclamazione della critica ottenuti da The Batman del 2022, è come noto in arrivo un sequel del film DC. Questa volta, il film farà parte del marchio Elseworlds, ideato per differenziare i film e le serie televisive che esistono al di fuori della continuità principale dell’Universo DC. Con la produzione di The Batman – Part 2 che dovrebbe iniziare l’anno prossimo per una data di uscita prevista per l’autunno del 2025, sono da tempo iniziate a circolare voci sul cast del film e sui villain coinvolti. James Gunn, co-CEO dei DC Studios, ha però ora smentito la presenza di quelli ad oggi citati.

In un recente post su Threads, Gunn ha infatti risposto alle recenti voci secondo cui il Professor Pyg, lo Spaventapasseri, Clayface, Hush e Dick Grayson dovrebbero fare la loro comparsa in The Batman – Part 2. In una sola frase, Gunn ha rivelato che le voci sono “totalmente inventate”. Lapidario come suo solito, Gunn non spende troppe parole a chiarire la questione, per cui non è certo se la sua smentita riguardi tutti i villain ad oggi citati, oppure solamente quelli più recentemente nominati, ovvero Professor Pyg e Spaventapasseri. Secondo alcune teorie, la presenza di Hush sarebbe piuttosto certa, considerando l’interesse che il regista Matt Reeves nutre per tale personaggio. Bisognerà però attendere notizie ufficiali prima di poter avere qualcosa di certo tra le mani.

Quali sono le ultime novità su The Batman – Parte 2?

Nell’ultimo aggiornamento sull’attesissimo seguito, le riprese di The Batman – Parte 2 sarebbero state posticipate a marzo 2024. La star principale Robert Pattinson riprenderà il ruolo principale, con Matt Reeves che tornerà alla regia. Anche Mattson Tomlin tornerà per scrivere la sceneggiatura insieme a Reeves. La data di uscita è attualmente fissata per il 3 ottobre 2025. Il primo film ha raggiunto più di 770 milioni di dollari al botteghino, diventando il settimo film con il maggior incasso del 2022 e ottenendo recensioni positive.

Nel cast di Batman c’erano anche Zoë Kravitz nel ruolo di Selina Kyle/Catwoman, Jeffrey Wright nel ruolo di James Gordon del GCPD, John Turturro nel ruolo di Carmine Falcone, Peter Sarsgaard nel ruolo del procuratore distrettuale di Gotham Gil Colson, Andy Serkis nel ruolo di Alfred Pennyworth e Colin Farrell nel ruolo di Oswald Cobblepot/Penguin. Restano invece dubbi riguardo il coinvolgimento del Joker, introdotto nel primo film con Barry Keoghan nel ruolo. Proprio l’attore, però, ha lasciato intendere che l’arcinemesi di Batman potrebbe far parte del film.

The Story of Film: A New Generation di Mark Cousins arriva su SKY e NOW

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Mark Cousins è un regista e scrittore nordirlandese-scozzese; dal suo libro del 2004, il successo mondiale The Story of Film, è nato il suo film di 930 minuti The Story of Film: An Odyssey, premiato con lo Stanley Kubrick Award e il Peabody Award e nominato ai BAFTA.  Dieci anni dopo, attraverso le immagini più potenti dell’ultimo decennio, Cousins aggiunge un nuovo capitolo e torna ad analizzare il presente e il futuro del cinema in The Story of Film: A New Generation, in esclusiva il 3 gennaio alle 21.15 su Sky Documentaries.  Il film è una fantastica carrellata in due parti sul cinema mondiale dal 2010 al 2021 e parte da Joker e Frozen e da The souvenir e Abou Leila per l’esplorazione del nuovo linguaggio cinematografico e del ruolo della tecnologia nel cinema contemporaneo.

La rivoluzione industriale e culturale del grande schermo è raccontata attraverso i film, i registi e le comunità sotto rappresentate nelle storie cinematografiche tradizionali, con particolare attenzione alle opere asiatiche e mediorientali. Come spiega Cousins, il cinema è ancora sessista e razzista per omissione: “Nonostante i fantastici cambiamenti sociali e i movimenti per la diversità e il progresso, i problemi persistono. Dopo tutto, il più grande cinema di quest’anno non arriverà nella tua casella di posta. Non verrà da noi, quindi dobbiamo andare a cercarlo. Potrebbe sembrare un duro lavoro, ma è un gioioso processo di scoperta di questo mezzo. Abbiamo un DNA comune, tu ed io e chiunque ami il cinema. Siamo la stessa specie. Siamo la specie del cinema. E quindi dobbiamo continuare ad assicurarci di aggiornare le nostre conoscenze”.

Una riflessione profonda su ciò che ci aspetta nell’era dello streaming, su come sono cambiati i cinefili, e su come il cinema continuerà a trasformarsi nel secolo digitale.

X-Men ’97: rivelati i potenziali titoli degli episodi della serie Marvel

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Uno dei progetti di supereroi più attesi all’orizzonte è senza dubbio X-Men ’97 dei Marvel Studios, che fungerà da revival/sequel della classica serie animata degli anni Novanta. Siamo ancora in attesa di un trailer per questo show Disney+ e, a parte un banner di annuncio iniziale e alcune immagini di merchandising trapelate, non si è ancora vista nemmeno un’immagine rilasciata ufficialmente. Con l’uscita prevista per il 2024, però, c’è da aspettarsi che nei prossimi mesi verranno forniti maggiori dettagli, ma per il momento lo scooper CWGST ha rivelato quelli che sarebbero i titoli di tutti i 10 episodi della prima stagione.

Sebbene i titoli non sembrino svelare molto a prima vista, alcuni di essi offrono sicuramente dei suggerimenti sugli argomenti su cui potrebbero essere incentrati gli episodi in questione, e chi ha familiarità con la storia degli X-Men nei fumetti non potrà non notare alcune cose. Di seguito ecco i titoli riportati (ma ancora non ufficialmente confermati):

  • E1: A me, i miei X-Men
  • E2: Inizia la liberazione dei mutanti
  • E3: Il fuoco fatto carne
  • E4: Motendo
  • E5: Ricordatelo
  • E6: Occhi brillanti
  • E7: Splendere con la forza rinata
  • E8: La tolleranza è estinzione – Parte 1
  • E9: La tolleranza è estinzione – Parte 2
  • E10: La tolleranza è estinzione – Parte 3

Alcuni dettagli sul finale di stagione in tre parti sono stati condivisi in precedenza. Si pensa che Nathan Summers/Cable sarà presente, mentre gli X-Men affronteranno diversi cattivi, tra cui Mister Sinister, Bastion e una nuova e letale ondata di Sentinelle. “Motendo”, invece, sarà molto probabilmente l’episodio che vede Jubilee e Sunspot intrappolati in un ambiente di videogiochi a 16 bit da Mojo. In generale, la serie viene descritta come “una continuazione spirituale e tonale della serie classica degli anni ’90 andata in onda su Fox” e una “lettera d’amore retrò all’originale“. Come confermato, sono in atto piani per una seconda stagione.

Tutto quello che sappiamo su X-Men ’97

X-Men ’97 sarà un sequel diretto delle cinque stagioni di X-Men: The Animated Series, ma si ipotizza che possa anche preparare l’eventuale debutto in live-action della squadra nell’MCU (improbabile, ma potremmo avere qualche accenno e/o qualche stuzzichino qua e là). Tra i doppiatori che ritornano nel cast figurano Lenore Zann nel ruolo di Rogue, Cal Dodd nel ruolo di Wolverine, Catherine Disher nel ruolo di Jean Grey, George Buza nel ruolo di Bestia, Chris Potter nel ruolo di Gambit, Adrian Hough nel ruolo di Nightcrawler, Alison Sealy-Smith nel ruolo di Storm, Christopher Britton nel ruolo di Mister Sinister e Alyson Court nel ruolo di Jubilee.

La sinossi ufficiale ad oggi diffusa recita: “Tempesta e Wolverine cercano di portare avanti gli X-Men. Magneto entra in scena e vuole sostituirsi a Charles Xavier. Mister Sinister arriva per cercare di porre fine agli X-Men una volta per tutte“.

Zack Snyder dice la sua sulla “stanchezza da supereroi”

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Zack Snyder dice la sua sulla “stanchezza da supereroi”

Il 2023 non è stato un anno particolarmente felice per i film con protagonisti supereroi. Film come Ant-Man and the Wasp: Quantumania, Shazam! Furia degli Dei, The Flash e The Marvels si sono tutti distinti come scottanti flop al box office. Si è dunque parlato molto di “stanchezza da supereroi”, con diverse personalità interne a questo genere che hanno espresso la propria opinione a riguardo. All’elenco si aggiunge ora anche il regista Zack Snyder, attualmente impegnato nella promozione del suo nuovo film Rebel Moon: Parte 1 – Figlia del fuoco (qui la recensione), ma celebre per aver diretto i cinecomic Watchmen, L’uomo d’acciaio e Justice League.

The Atlantic ha infatti pubblicato un’intervista a Snyder a cui è stato chiesto dello stato attuale del genere supereroistico. “Ho la stessa stanchezza“, ha risposto Snyder, descrivendo gli adattamenti dei fumetti come “un vicolo cieco“, che non sono più in grado di raccontare storie autonome. “Nessuno pensa più che andrà a vedere un film di supereroi unico nel suo genere”. Anche Snyder si schiera dunque dalla parte di chi non riesce più a star dietro alla grande quantità di film prodotti a riguardo, pur avendo recentemente dichiarato che tornerebbe a concludere la sua saga DC se Netflix ne detenesse i diritti, ma in ogni caso non sembra che abbia fretta di rivisitare quei personaggi.

Il problema, secondo il regista, sarebbe dunque da rintracciare anche nel natura non più completamente autonoma di questi film, che impegnandosi a portare avanti un racconto trasversale perderebbero di vista la loro individualità. “Non sto bussando alla porta di James Gunn per chiedergli: ‘Fratello, fammi uno di quei film dolci’“, ha detto Snyder. “Il Santo Graal è una IP originale che crei, che abbia una risonanza e che sia figa“. È proprio ciò che ha ora fatto Snyder con Rebel Moon, che pur ispirandosi fortemente a titoli di fantascienza come Star Wars e Dune, mira a raccontare una nuova storia espandendola poi attraverso vari spin-off e media (è previsto anche un videogioco).

Fantastici Quattro: ecco quando potrebbero avere inizio le riprese

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Se c’è un progetto cinematografico di cui si attendono notizie riguardo il suo casting, quello è senz’altro Fantastici Quattro. Per quanto nuovi rumor a riguardo sono circolati nelle ultime settimane, sembra che non avremo l’annuncio del cast prima del 2024 e anche una volta iniziato il nuovo anno è difficile stabilire quando potrebbe essere fatto l’annuncio, considerando che secondo alcune voci non ci sarebbero ancora accordi certi per alcuni dei personaggi protagonisti. La mancanza di notizie porta sempre più a pensare che i Marvel Studios non riusciranno a rispettare la data prefissata del 2 maggio 2025 e che il film andrà dunque incontro a ritardi.

Tuttavia, l’affidabile scooper Daniel Richtman riporta ora che le riprese del film dovrebbero iniziare a maggio 2024. Se ciò si rivelasse vero, vorrebbe dire il regista Matt Shakman e il suo team avrebbero tutto il tempo necessario per preparare il film per il suo debutto nelle sale nel 2025 e, molto probabilmente, per prevedere anche tutti i reshoot necessari. Altresì, se davvero le riprese fossero così vicine, entro quel momento si scoprirebbero chi sono gli attori che andranno ad interpretare la prima famiglia di supereroi della Marvel, a lungo attesa nell’MCU e finalmente confermata.

Fantastici Quattro: quello che sappiamo sul cast del film

Per il ruolo di Reed Richards (Mister Fantastic), il candidato numero uno attualmente è l’attore Pedro Pascal (The Last of Us), mentre per Sue Storm (Donna Invisibile), Johnny Storm (Torcia Umana) e Ben Grimms (La Cosa) si continuano a riportare i nomi di Vanessa Kirby (Napoleon), Joseph Quinn (Stranger Things) e Ebon Moss-Bachrach  (The Bear). Anche per questi, però, si attende un’ufficialità da parte dei Marvel Studios. Si è poi parlato di Javier Bardem per il ruolo di Galactus, ma anche  Antonio Banderas sarebbe ancora in lizza per il ruolo. Infine, sembra che sia in corso la ricerca di un’attrice per l’araldo di Galactus, che potrebbe però non essere Silver Surfer.

LEGGI ANCHE: Fantastici Quattro: 8 cattivi che vorremmo vedere nel prossimo film Marvel

Per quanto riguarda il ruolo di Dottor Destino, non è ancora noto in che misura il personaggio potrebbe essere presente nel film, ma il candidato numero uno per interpretarlo ad oggi è l’attore Cillian Murphy. Ad oggi sappiamo solo che Matt Shakman (produttore e regista di WandaVision) dirigerà Fantastici Quattro da una sceneggiatura di Jeff Kaplan, Ian Springer, Josh Friedman, co-sceneggiatore di Avatar: La via dell’acqua, e Cameron Squires. I dettagli della trama sono ancora un mistero, ma Kevin Feige ha confermato che non si tratterà di un’altra origin story per il super-team. Il film, infine, è atteso in sala per il 2 maggio 2025.

Superman: Legacy, James Gunn conferma che Lex Luthor sarà calvo

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Superman: Legacy, James Gunn conferma che Lex Luthor sarà calvo

Storicamente, l’arcinemesi di Superman, Lex Luthor, è sempre stata rappresentata completamente calva, dai fumetti originali della DC fino ai vari progetti animati e ai lungometraggi. Ci sono sì state alcune versioni di Lex che hanno reimmaginato nuovi look per il personaggio, in particolare l’incarnazione con i capelli lunghi di Jesse Eisenberg in Batman v Superman: Dawn of Justice. Sulla piattaforma di social media Threads, un fan ha dunque chiesto a James Gunn se il Lex del DCU che comparirà in Superman: Legacy resterà fedele a questa calvizie del personaggio e il regista ha risposto con un “ofc”, che in gergo internet significa “of f***ing course“, in altre parole: sì.

La precisazione di Gunn ha fatto seguito all’ingresso di Nicholas Hoult nel DCU con il ruolo di Lex Luthor in Superman: Legacy. Sebbene Lex sarà calvo come la maggior parte delle altre versioni del personaggio, Gunn ha anche affermato che l’obiettivo è quello di “creare un Lex che sarà diverso da qualsiasi cosa [i fan] abbiano mai visto prima e che non dimenticheranno mai“. Non sono ancora stati rivelati dettagli su come Lex sarà inserito nella trama di Superman: Legacy e cosa queste parole di Gunn nascondano; quindi, non resta che vedere come il personaggio si differenzierà dalle incarnazioni passate.

Superman: Legacy, tutto quello che sappiamo sul film

Superman: Legacy, scritto e diretto da James Gunn, non sarà un’altra storia sulle origini, ma il Clark Kent che incontriamo per la prima volta qui sarà un “giovane reporter” a Metropolis. Si prevede che abbia già incontrato Lois Lane e, potenzialmente, i suoi compagni eroi. Il casting, come già detto, ha portato alla scelta degli attori David Corenswet e Rachel Brosnahan come Clark Kent/Superman e Lois Lane. María Gabriela De Faría sarà il villain “The Engineer”. Superman sarà supportato da Lanterna Verde (Nathan Fillion), Hawkgirl (Isabela Merced), Mister Terrific (Edi Gathegi) e Metamorpho (Anthony Carrigan). Nicholas Hoult sarà invece Lex Luthor.

Il film è stato anche descritto come una “storia delle origini sul posto di lavoro“, suggerendo che una buona parte del film si concentrerà sull’identità civile di Superman, Clark Kent, che è un giornalista del Daily Planet. Secondo quanto riferito, Gunn ha consegnato la prima bozza della sua sceneggiatura prima dello sciopero degli sceneggiatori e ciò ha permesso al film di non subire particolari ritardi. Ad oggi, infatti, è confermato che Superman: Legacy rispetterà la data di uscita prevista, arrivando in sala l’11 luglio 2025.

Berlino, la recensione dello spin-off di La casa di carta

Berlino, la recensione dello spin-off di La casa di carta

Apparsa su Netflix nel 2017, la serie spagnola de La casa di carta è stato uno dei più grossi successi, e non senza una certa sorpresa. Anche per la capacità di alcuni suoi personaggi di colpire l’immaginario del pubblico, mentre le evoluzioni del colpo alla Zecca di Stato spagnola e delle vicende dei singoli soggetti coinvolti ci accompagnavano fino al dicembre 2021. È quindi una sorta di speciale compleanno, un riallacciare un discorso interrotto, quello che offre la serie prequel/spin-off Berlino. Sulla piattaforma della N cremisi dal 29 dicembre – in tempo per chiudere l’anno in bellezza, e magari con uno binge watching in compagnia – è di nuovo il momento del fascinoso e (non così) algido criminale interpretato da Pedro Alonso, probabilmente il motivo principale per rituffarsi in quel flamenco action-noir che sembrava aver detto tutto quel che aveva da dire.

Berlino è su Netflix, la trama

È ancora lui il protagonista principale, qui sempre più mastermind e – all’epoca – ancora convinto che solo due cose riescano a trasformare una giornata “di M” in memorabile: l’amore e tanti soldi facili. Almeno, questo è ciò che ha sostenuto Berlino nei suoi anni migliori, quando ancora non sospettava di essere malato e non era rimasto intrappolato come un topo in un caveau di formaggio spagnolo. Quando, soprattutto, la sua priorità era portate a termine uno dei suoi colpi più spettacolari, facendo sparire con una magia gioielli del valore di 44 milioni da un altro sotterraneo con l’aiuto di una delle tre squadre con le quali ha lavorato. Ma cosa succede se il “cervello” del piano perde lucidità per questioni personali, se gli ormoni travolgono i giovani componenti della banda e se lo stesso burattinaio sembra aver cambiato le proprie priorità in merito a quel che vuole ottenere dal colpo?

Berlino, cosa aspettarsi dalla serie Netflix

C’è di nuovo Álex Pina dietro gli 8 episodi nei quali si sviluppa la prima stagione (prepariamoci…) di questo prequel/spin-off, emblematicamente negli annali con il titolo completo di La casa di carta – Berlino a rendere incontrovertibilmente chiaro quale sia l’ambito in cui ci si muove e cosa sia bene aspettarsi. Ma soprattutto a identificare – e chiamare a raccolta – un pubblico di fedelissimi che, dopo aver tentato di colmare il vuoto lasciato dal Professore & Co. con il remake coreano, ora potranno contare su una nuova dose di quel mix di dramma, azione e romanticismo, per altro sapientemente affidato a due degli stessi registi dell’originale, David Barrocal e Albert Pintó, con l’aggiunta del quasi esordiente Geoffrey Cowper, e servito dalla co-sceneggiatrice Esther Martínez Lobato.

Nonostante tanta cura – produttiva, in primis – era inevitabile che fosse impossibile replicare la sensazione di novità e il seducente magnetismo di quei personaggi e di quella tenzone intellettuale prima che criminale. Sbagliato aspettarselo, forse, anche se appare un progetto furbo e di comodo (al solito) quello di riproporre ingredienti apprezzati dagli abbonati senza preoccuparsi di dosi e ricetta, con il risultato di avere una presentazione potenzialmente e sicuramente instagrammabile, ma senza una propria originalità e connotazione.

BLUE MONKEYS (L to R) BEGONA VARGAS as CAMERON, JOEL SANCHEZ as BRUCE, TRISTáN ULLOA as DAMIáN, PEDRO ALONSO as BERLíN, MICHELLE JENNER as KEILA, JULIO PEñA as ROI in episode 01 of BLUE MONKEYS. Cr. TAMARA ARRANZ/NETFLIX © 2022

I personaggi di Berlino e l’amore

E così, per quanto i nuovi protagonisti (la doppia coppia Michelle Jenner, Begoña Vargas, Julio Peña Fernández e Joel Sanchez) regalino buoni momenti ed eseguano il compito richiesto loro, a spiccare è più il ‘vecchio’ Tristán Ulloa, anche per il suo farsi carico di dinamiche che fecero la fortuna del Berlino di Pedro Alonso nella Casa di carta che fu… ma solo in parte. O fino a un certo punto. L’abile alternarsi della descrizione della rapina – modellini e ricostruzioni comprese – con le altre linee narrative proposte è una sorta di marchio di fabbrica, ma stavolta la scelta di puntare sull’amore, la passione e la conquista sentimentale come vere chiavi di volta della caratterizzazione dei personaggi (ciascuno con le sue modalità) e motori degli eventi finisce per rivelarsi la principale debolezza del racconto giallo.

Una casa di carta velina

Dal riferimento al colpo alla zecca del primo episodio a quello, più vago, al professore nel terzo, la continua rassicurazione degli spettatori affezionati non va oltre l’ammiccamento, ma soprattutto la scelta di puntare sullo stesso Berlino come narratore non fa che sbilanciare ulteriormente la serie. Che promette più di quanto possa mantenere e a tratti sembra contentarsi di affascinare le proprie vittime in un ininterrotto – anche verboso – flirtare. Da Madrid a Parigi, tra notti brave più pop che punk in localini fumosi o su piste da corsa, poliziotte sopra le righe e una cover live della “Felicità” di Al Bano e Romina, è un profluvio di cliché (donne e uomini, spagnoli e francesi, etc), pose e forzature quello che si sostituisce all’intrigo e a un vero redde rationem. Che rischiamo di non trovare nemmeno nella prossima stagione, che pare abbiano già iniziato a girare a Roma con Berlino a bagno nella fontana di Trevi.

What If…? 2×05: la spiegazione del quinto episodio della serie animata Marvel

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L’episodio 2×05 di What If…?, diretto da Bryan Andrews, ha per protagonista Captain Carter (Hayley Atwell) e si conclude con un grande colpo di scena per lei. Dopo la sua battaglia con il mostro calamaro dell’Hydra nell’episodio di debutto della prima stagione della serie animata, la storia di Captain Carter continua ora in una versione alternativa a Captain America: The Winter Soldier, in cui Steve Rogers è stato corrotto non diversamente dal Bucky Barnes del MCU. Tuttavia, l’episodio si conclude in un modo che né Carter né l’Osservatore stesso potevano aspettarsi. E se… il Capitano Carter avesse combattuto l’Hydra Stomper?, questo il titolo dell’episodio, dove al comando dell’Hydra Stomper vi è proprio Rogers. Analizziamo qui di seguito il finale.

Dove finisce Captain Carter alla fine di What If…? 2×05?

What If Captain Carter

Dopo la battaglia di Peggy e Natasha Romanoff contro la Stanza Rossa e il sacrificio di Rogers per distruggere la fortezza galleggiante, Peggy ha tutte le intenzioni di ritrovare Steve, che crede ancora vivo. Tuttavia, prima che lei e Vedova Nera potessero iniziare la ricerca, delle crepe rosse sono apparse nel terreno sotto i piedi della Carter, trascinandola in un portale e trasportandola in un’altra realtà. È la seconda volta che Captain Carter viaggia attraverso il multiverso, la prima volta con i Guardiani del Multiverso riuniti dall’Osservatore nell’episodio finale della prima stagione.

Questa nuova realtà in cui Peggy si è ritrovata sembra essere un MCU alternativo ambientato nel XVII secolo, che fa da sfondo all’ottavo episodio della seconda stagione di What If…? intitolato “E se… gli Avengers si fosssero formati nel 1602?“. È stato confermato che questo episodio è ispirato ai fumetti Marvel 1602 di Neil Gaiman, che immagina come sarebbero stati gli eroi più classici della Marvel se fossero stati attivi durante l’epoca elisabettiana. Ritroveremo dunque Captain Carter nell’ottavo episodio di questa stagione, ma non sappiamo ancora cosa la aspetta.

Chi ha richiamato Captain Carter sorprendendo l’Osservatore?

What If Nick Fury Scarlet Witch

Nell’ultima inquadratura di What If…? 2×05, Captain Carter si ritrova dunque davanti a nuove varianti di Nick Fury e di Scarlet Witch, entrambi con abiti datati ma adatti all’epoca elisabettiana. Si tratta di una forte conferma che Peggy si è effettivamente ritrovata sulla Terra-1602 (nota anche come Terra-311). Inoltre, Fury e Wanda si riferiscono a Captain Carter come all’eroe che può salvare non solo la loro regina, ma anche il loro intero mondo. È quindi possibile che “Sir Nicholas Fury” sia il capo dell’intelligence della Regina Elisabetta, proprio come nei fumetti originali.

È inoltre degno di nota il fatto che persino un essere cosmico apparentemente onniveggente come l’Osservatore possa essere rimasto sorpreso da questa versione della Strega Scarlatta. Essendo stato confermato che si tratta di un essere del nexus e di un’immensa magia del caos, forse tutte le varianti di Wanda Maximoff e le loro azioni sono più imprevedibili a livello cosmico e possono cogliere di sorpresa persino Uatu. In ogni caso, sarà interessante vedere che tipo di azione intraprenderà l’Osservatore nei prossimi episodi. Si può immaginare che presto inizierà a indagare sulla scomparsa di Carter.

Come il Capitano Carter ha sconfitto l’Hydra Stomper e la Stanza Rossa

What If Hydra Stomper

Avendo raggiunto Steve alla fine dell’episodio, Peggy ha potuto solo guardare mentre Rogers volava con la sua armatura Hydra Stomper per distruggere la fortezza galleggiante della Stanza Rossa. Allo stesso modo, Natasha ha sparato un cavo contro l’Hydra Stomper prima di attaccarlo a Melina, assicurandosi che anche il leader della Stanza Rossa venisse distrutto. Il sacrificio di Rogers, che sembra essere l’atto finale di un uomo rimasto a lungo intrappolato nell’armatura che lo teneva in vita, è stato piuttosto eroico, soprattutto dopo aver finalmente rivisto la donna che amava, dopo tanti anni di solitudine e di prigionia come arma della Stanza Rossa.

Tuttavia, Peggy si rifiuta di credere che Rogers sia morto nell’esplosione. Anche se alla fine dell’episodio si trova in un’altra realtà, è probabile che alla fine torni nel suo universo per iniziare la ricerca di Steve. Con un po’ di fortuna, riuscirà a trovare Rogers e potranno finalmente stare insieme, proprio come il Capitan America e Peggy del MCU principale conosciuto come Terra-616.

Cos’altro ancora accadrà a Captain Carter in What If…? Stagione 2?

Ayley-Atwell-Peggy-Captain-Carter-What-If

In futuro, sembra proprio che Peggy Carter diventerà un eroe fondamentale, necessario per affrontare qualsiasi crisi sia arrivata sulla Terra-1602. Allo stesso modo, si può immaginare che Uatu l’Osservatore possa di nuovo essere coinvolto negli affari delle varie realtà dopo il finale a sorpresa di questo episodio, invece di essere il passivo osservatore cosmico che è destinato a essere nel multiverso del MCU. In ogni caso, il futuro di Captain Carter in un passato alternativo sarà rivelato quando arriverà l’episodio dedicato a quest’avventura nel passato.

Nathan Ambrosioni, intervista al regista di Ricomincio da me

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Nathan Ambrosioni, intervista al regista di Ricomincio da me

Si chiama Nathan Ambrosioni, ha 24 anni ed è pronto per diventare la nuova star del cinema francese. Con alle spalle già 4 lungometraggi, si appresta a raggiungere gli schermi italiani con Ricomincio da me (Toni, en famille), una commedia generazionale in cui Camille Cottin interpreta la madre di 5 figli che decide di ritrovare il tempo per sé e per coltivare il proprio talento. Il film, che esce in sala il 28 dicembre distribuito da Wanted Cinema.

Ricomincio da me affronta i temi della maternità e dell’adolescenza in modo completamente nuovo, raccontando la storia di una donna e il suo desiderio di seguire i suoi sogni, nonostante una famiglia complessa, non tradizionale, composta da cinque figli ormai cresciuti. Da dove nasce l’esigenza e la capacità di parlare in maniera così brillante e originale di adolescenza e maternità?

“Volevo parlare di queste persone che si pongono delle domande sulla loro condizione. Ho scelto di raccontare di una madre con 5 figli, i quali sono molto diversi tra loro e ognuno segue un proprio desiderio. È un ottimo spunto per la commedia, ma è anche il racconto di una situazione complicata perché ognuno di loro cerca la libertà. Quando ho scritto il film avevo 20 anni, e volevo parlare della mia generazione, dei miei amici, di queste persone che non sempre vengono rappresentate o se succede, sono sempre personaggi scritti da quarantenni. Volevo parlare dei miei amici da amico, con gentilezza.”

Parlare di una donna che a 45 anni ha 5 figli, i maggiori trai quali sono pronti per l’università, in Italia, è fantascienza, dal momento che da noi le persone cominciano ad avere figli proprio intorno ai 40 anni e anzi, spesso si fermano a un solo figlio! In Francia è plausibile uno scenario del genere?

“Non sapevo che le cose per l’Italia fossero così diverse, ma posso garantirti che a ogni proiezione del film, una o due donne intorno ai 40 sono intervenute dicendo che si sentivano ben rappresentate. Il problema credo sia diverso, penso dipenda principalmente dal fatto che spesso quando una donna diventa madre le viene detto che l’essere madre deve soddisfare ogni suo desiderio, mentre per un uomo è diverso. Ai padri è concesso poter essere anche professionisti, per esempio. E credo che sia questo l’elemento di maggiore interesse del film, concedere alle madri la possibilità di essere anche altro, che la maternità non esaurisce del tutto le loro ambizioni.”

Protagonista del film è Camille Cottin che ormai è una vera e propria star. Ti ha aiutato a dare forma a Toni?

“Camille è una persona e un’attrice magnifica. Ho scritto il ruolo sognando proprio che lo interpretasse lei. Seguo il suo lavoro sin da quando avevo 12 anni e osservandola in interviste e performance ho scritto la mia Toni in maniera che avesse molto a che fare con lei. Chiaramente non sono la stessa persona, e non c’è improvvisazione nel film, le riprese sono state portate avanti seguendo in maniera precisa il testo della sceneggiatura, ma ci sono degli elementi nel modo in cui parla o si muove Toni che sono stati scritti pensando proprio a come parla e come si muove Camille. Sono stato fortunato perché quando lei ha letto la sceneggiatura le è piaciuta e ha accettato di diventare Toni. È stata magnifica, ha dato la sua dolcezza, la sua ambiguità, le sue caratteristiche al personaggio. Ha portato il personaggio e il film a un altro livello.”

Anche il tuo film precedente, Paper Flags, raccontava di una donna con un talento nascosto, che non sfruttava e che non rappresentava il suo vero lavoro. Cosa ti affascina di questo aspetto?

“Sono affascinato dalle persone che hanno un dono, come una bella voce, ma che non vogliono farne una professione, non vogliono ricavarci soldi. Come Toni che ha una bella voce, ma non vuole usarla, non vuole sfruttare questa cosa e viene forzata a cantare. Sono affascinato da come il talento non diventi necessariamente una professione. Non credo che sia un dovere fare per forza qualcosa di grande con il talento che si ha, puoi anche utilizzarlo nel tuo privato, per te.”

Sei un regista e sceneggiatore molto giovane ma molto promettente. Ci sono dei colleghi ai quali ti ispiri e con i quali vorresti lavorare?

“Mi piacerebbe lavorare con Noah Baumbach, con Greta Gerwig e con Kore’eda. Mi piacerebbe lavorare anche con Chloé Zhao, la seguo dal suo primo film. Ci sono tantissimi registi che mi piacciono, e sono contento di vivere in questo momento storico, perché credo stiano uscendo un sacco di film di registi che ammiro, e questa cosa mi fa molto felice.”

Diretto da Nathan Ambrosioni, Ricomincio da me arriva in sala il 28 dicembre, distribuito da Wanted Cinema.

Aquaman e al Regno Perduto: botteghino mondiale migliore dei flop Marvel e DC del 2023

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Nonostante un avvio tiepido in casa, Aquaman e il Regno Perduto (qui la recensione) ha recuperato terreno al box office internazionale. Il film, che segue le avventure del personaggio DC Arthur Curry (Jason Momoa), è un sequel diretto di Aquaman del 2018, che è il film con il maggior incasso nel DC Extended Universe, avendo guadagnato $ 1,15 miliardi. Tuttavia, il seguito, in sala dal 21 dicembre, ha avuto un avvio molto timido al botteghino casalingo, avendo aperto con una cifra stimata di 27,6 milioni di dollari, segnando il quarto peggior debutto della serie di 15 film che compongono il DCEU.

Secondo i dati riportati da Deadline, il botteghino di Aquaman e il Regno Perduto ha aggiunto ulteriori 80,1 milioni di dollari in 73 mercati internazionali, triplicando quasi il suo weekend di apertura nazionale e rivendicando il primo posto a livello mondiale. Questi mercati includono la Cina, dove ha avuto la più grande apertura per un film di supereroi del 2023. Il totale del weekend di apertura globale è ora molto più consistente, anche se non ha ancora recuperato il budget di produzione di oltre 200 milioni di dollari.

L’uscita di Aquaman e il Regno Perduto arriva in un periodo in cui i film di supereroi ad alto budget registrano generalmente rendimenti decrescenti. Questo è stato particolarmente vero per il franchise DC, che sta passando al riavvio graduale noto come DC Universe, ma è vero anche per il “rivale” Marvel Cinematic Universe. Tuttavia, i risultati internazionali di Aquaman stanno superando di molto alcuni recenti flop in entrambi i franchise. I primi dati registrano infatti che il film di James Wan con Jason Momoa è già un successo rispetto a Black Adam, The Flash e The Marvels.

Jason Momoa torna di nuovo nei panni dell’eroe protagonista in Aquaman e il Regno Perduto, sequel del film che ha rilanciato in positivo le sorti dell’universo cinematografico DC. In questo seguito, diretto ancora una volta da James Wan (Insidious, The Conjuring), cisono anche Patrick Wilson nei panni di Orm, Amber Heard, nei panni di Mera, Dolph Lundgren che è ancora una volta Re Nereus, il padre di Mera, e ancora Yahya Abdul-Mateen II nei panni di Black Manta, che abbiamo visto riapparire nella scena post-credit del primo film. David Leslie Johnson-McGoldrick, collaboratore ricorrente di Wan, ha scritto la sceneggiatura del film, mentre il regista e Peter Safran sono co-produttori.

I 10 personaggi cinematografici più iconici del Natale

I 10 personaggi cinematografici più iconici del Natale

È il periodo più bello dell’anno! E non c’è niente di meglio da fare in questi giorni che prepararsi una bella tazza di cioccolata calda e guardare un film di Natale. Perfetti per immergersi nello giusto spirito festoso, i film natalizi sono sorprendentemente divertenti e spesso incredibilmente commoventi. Nel corso degli anni ci sono stati alcuni fantastici film delle vacanze che hanno dato vita a personaggi iconici amati in tutto il mondo…

Willie (Babbo Bastardo) 

Willie (Babbo Bastardo) Willie interpretato da Billy Bob Thornton,  risulterà un personaggio iconico del Natale solo se hai una certa età, con Babbo Bastardo che è un tipo di film natalizio molto diverso. Questo non è un film per famiglie, dal momento che Willie è un depresso, suicida, alcolizzato, che trascorre ogni Natale vestendosi da Babbo Natale in modo da poter eventualmente rapinare il centro commerciale.

Penseresti che questo potrebbe rendere Willie inaffidabile. Ma il suo percorso per diventare un essere umano migliore è semplicemente incredibile. Non può classificarsi troppo in alto in questa lista, semplicemente perché i film di Natale dovrebbero essere generalmente per tutti. Per gli adulti, è il personaggio perfetto in quanto mostra gli aspetti negativi e positivi di questo periodo di festa.

Ebeneezer Scrooge (A Christmas Carol)

Ebeneezer Scrooge (A Christmas Carol)Non importa quale versione del personaggio preferisci: Ebeneezer Scrooge è un classico natalizio. Tutti hanno la loro versione preferita di A Christmas Carol, e al centro di tutte c’è Scrooge, a cui viene insegnata una lezione durante tutto il film. Passare da avido ricco e senza cuore ad essere umano dotato di gentilezza, compassione e amore per tutti.

Imparando la lezioni dai fantasmi del Natale passato (che sono tutti personaggi altrettanto iconici), la storia stessa è una delle migliori mai raccontata. C’è molto da imparare da A Christmas Carol, e anche se Scrooge inizia come personaggio molto sgradevole, alla fine del film tutti hanno un debole per lui. 

Jack Skellington (Nightmare Before Christmas)

Jack Skellington (Nightmare Before Christmas)Mentre alcune persone potrebbero associare Jack Skellington ad Halloween, il fatto è che è anche un’icona del Natale. Dopotutto, il Natale è nel titolo del film stesso e Jack trascorre la maggior parte del film imparando a conoscerne il valore mentre si improvvisa “Santa Claus”. Questa è la bellezza di Nightmare Before Christmas, adatto ai due periodi più popolari dell’anno.

Chi avrebbe mai pensato che l’idea di alcuni raccapriccianti personaggi di Halloween che vogliono conquistare il Natale potesse essere così divertente? Dalle canzoni orecchiabili alla personalità contagiosa di Jack, non si può negare che sia uno dei personaggi del film più iconici. Anche se è un Babbo Natale terribile, non si può negare che il cuore di Jack sia immenso, ed è per questo che è così amato.

Il controllore (Polar Express)

Il controllore (Polar Express)Tom Hanks che fornisce la voce ad un personaggio natalizio avrà sempre la possibilità di fornire qualcosa di speciale, ed è esattamente quello che è successo con Polar Express. Hanks in realtà dà la voce a molti personaggi in questo film, ma è Il conduttore quello che ha il maggiore impatto.

Il conduttore è un personaggio incredibilmente amorevole e positivo che fornisce suggerimenti premurosi e lezioni reali ai giovani personaggi a bordo del treno. È pieno di cuore e ha un vero amore per il Natale, il che lo rende un perfetto personaggio delle feste.

Susan Walker (Il miracolo della 34ª strada)

Il miracolo della 34ª strada è uno dei più grandi film di Natale di tutti i tempi. Un classico semplicemente senza tempo, è un film pieno zeppo di personaggi incredibili. Ma è Susan Walker ad essere la vera protagonista. A causa di come viene cresciuta dalla madre (una donna dal cuore spezzato), Susan è incredibilmente scettica su tutto.

Non si perde nelle fiabe e nemmeno nelle credenze su Babbo Natale finché non incontra Kris Kringle, che pensa sia il vero Babbo Natale. Una storia commovente perfetta per il Natale, con il personaggio di Walker che riassume quanti bambini si sentono come lei durante la loro vita ad un certo punto.

John McClane (Die Hard)

Il dibattito sarà sempre acceso sul fatto che Die Hard sia o meno un film di Natale. Anche se molti potrebbero non essere d’accordo sul fatto che lo sia, per quelli che lo sono invece, John McClane è certamente un personaggio iconico per questo periodo dell’anno, con molte persone che guardano il film durante l’inverno.

La performance di Bruce Willis in questo film è iconica quanto il personaggio stesso, mentre combatte contro i terroristi che si scatenano alla festa di Natale. Il film è pieno di battute straordinarie e alcune sequenze d’azione davvero superbe. Anche se non lo si classifica come un film di Natale, è come minimo un film d’azione straordinario.

Gizmo (Gremlins)

Parlando di film di Natale non canonici, Gremlins è un altro film che non è proprio il tipico film delle vacanze. Tuttavia, è certamente un film di Natale e Gizmo è diventato uno dei personaggi più iconici delle vacanze proprio per questo motivo. Sebbene Gizmo sia incredibilmente carino e amorevole, se non segui le regole, allora ti ritroverai presto all’inferno…

Viene scatenato un esercito di creature squamose, vili e molto dispettose, che trasforma il divertimento festivo in un vero incubo. È impossibile non amare Gizmo, motivo per cui il personaggio è diventato un tale successo a livello di merchandising quando il film è stato distribuito per la prima volta.

Il Grinch (Il Grinch)

Dott. Seuss ha creato alcuni personaggi fantastici. E uno dei più iconici è Il Grinch. È qualcuno che non dovrebbe essere simpatico a causa di quanto sia scontroso e vile per la maggior parte del film, ma è semplicemente impossibile non amarlo. Il Grinch odia il Natale e tutto ciò che rappresenta, quindi penseresti che un film basato esclusivamente su questo non sia molto divertente.

Tuttavia, il suo viaggio per far crescere il suo cuore e prendersi cura delle persone e del Natale stesso è incredibile. Questo film è molto divertente, con il classico mondo del Dr. Seuss viene portato in vita perfettamente. Grinch è eccentrico, esagerato e rumoroso. Ma allo stesso tempo, è davvero adorabile, con le sue invettive esilaranti, che alla fine conquistano il pubblico.

Karen (Love Actually)

Love Actually è uno dei più grandi film natalizi di tutti i tempi e porta in primo piano molti personaggi famosi. Tuttavia, è Karen, interpretata da Emma Thompson, che porta davvero il film con la trama più emozionante del gruppo.

In realtà sta attraversando un periodo difficile, perché scopre che suo marito è nelle prime fasi di una relazione extra-coniugale. Tuttavia, la sua forza nell’affrontare quella situazione, rimanere dedita ai suoi figli e spingersi in avanti contribuisce a renderla un personaggio davvero iconico.

Kevin McCallister (Mamma, ho perso l’aereo)

Quando si tratta di personaggi natalizi iconici, nessuno è forse al pari di Kevin McCallister. Mamma, ho perso l’aereo è uno dei più grandi film per le vacanze mai realizzati, che porta tonnellate di allegria e divertimento festivo, e tutto grazie a Kevin. Il film è semplicemente esilarante, con Kevin dimenticato accidentalmente a casa dalla sua famiglia e costretto a prendersi cura di se stesso da solo. 

Tuttavia, è quando arrivano i due ladri che la storia inizia davvero a coinvolgere. Creando tonnellate di trappole diverse per impedire loro di entrare in casa e di rubare qualsiasi cosa, il film si trasforma in una straordinaria commedia slapstick. Kevin è semplicemente adorabile ed è responsabile di alcuni dei momenti più iconici del film.

Il colore viola: ecco qual è il difetto del film di Spielberg che il remake evita

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Taraji P. Henson rivela un difetto nella versione di Steven Spielberg de Il colore viola del 1985. Basato sull’omonimo romanzo di Alice Walker del 1982, il dramma di formazione di Spielberg è incentrato su Celie Harris, un’adolescente del sud degli Stati Uniti che lotta per trovare la sua identità in seguito ai brutali abusi da parte di suo padre e di altri per quattro decenni. Il film, che ha ottenuto consensi commerciali e di critica, vedeva Whoopi Goldberg nel ruolo di Celie, e accanto a lei, nel cast, anche Danny Glover, Akosua Busia, Margaret Avery, Willard Pugh, Carl Anderson, Adolph Caesar e Oprah Winfrey al suo debutto cinematografico.

Dopo la recente uscita USA del remake di Il colore viola, Taraji P. Henson, che interpreta Shug Avery nella nuova versione, ha condiviso i suoi pensieri sul film originale con The Hollywood Reporter. L’attrice ha spiegato che la versione di Spielberg non era “culturalmente completo“, aggiungendo che i neri non si crogiolano o rimangono bloccati nel trauma, ma ballano, cantano, festeggiano e combattono costantemente per la gioia.

“Il primo film non era culturalmente completo. Non ci crogioliamo nel fango. Non rimaniamo bloccati nei nostri traumi. Ridiamo, cantiamo, andiamo in chiesa, balliamo, celebriamo, lottiamo per la gioia, troviamo la gioia, la manteniamo. È tutto quello che abbiamo. Non abbiamo potere. Siamo continuamente oppressi, tenuti sotto controllo. Quindi cos’altro possiamo fare se non ridere e celebrare la vita? Dobbiamo farlo, altrimenti moriremmo. Non appena vedrai il primo fotogramma di questa nuova versione, saprai che questo film è diverso. La colorazione è diversa. È leggero, è luminoso, è vibrante. Siamo noi.”

Il colore viola: la recensione del film con Fantasia Barrino

Warner Bros. Pictures vi invita a vivere la straordinaria storia di amicizia e fratellanza di tre donne che condividono un legame indissolubile in Il Colore Viola (The Color Purple). Questa audace rivisitazione dell’amato classico è diretta da Blitz Bazawule (“Black Is King”, “The Burial of Kojo”) e prodotta da Oprah Winfrey, Steven Spielberg, Scott Sanders e Quincy Jones. Sono protagonisti de “Il Colore Viola”, Taraji P. Henson (“What Men Want – Quello che gli uomini vogliono”, “Il diritto di contare”), Danielle Brooks (“Peacemaker”, “Orange Is the New Black”), Colman Domingo (“Ma Rainey’s Black Bottom”, “Fear the Walking Dead”), Corey Hawkins (“In the Heights”, “BlacKkKlansman”), H.E.R. (“Judas and the Black Messiah”, “La Bella e la Bestia: 30° Anniversario”), Halle Bailey (“La sirenetta”, “Grown-ish”), Aunjanue Ellis-Taylor (“Una famiglia vincente – King Richard”, “Se la strada potesse parlare”) e Fantasia Barrino (al suo debutto in un lungometraggio).

La sceneggiatura di Il Colore Viola (The Color Purple) è di Marcus Gardley (“Maid”, “The Chi”), basata sul romanzo di Alice Walker e sul musical teatrale e il suo conseguente libro di Marsha Norman. Musiche e testi sono a cura di Brenda Russell, Allee Willis e Stephen Bray. I produttori esecutivi sono Alice Walker, Rebecca Walker, Kristie Macosko Krieger, Carla Gardini, Mara Jacobs, Adam Fell, Courtenay Valenti, Sheila Walcott e Michael Beugg. Ad affiancare il regista Blitz Bazawule dietro la macchina da presa è il team composto dal direttore della fotografia Dan Laustsen (“John Wick 4”, “La forma dell’acqua – The Shape of Water”), lo scenografo Paul Denham Austerberry (“The Flash”, “The Twilight Saga: Eclipse”) e il montatore Jon Poll (“Bombshell – La voce dello scandalo”, “The Greatest Showman”). Le coreografie sono di Fatima Robinson (“Il principe cerca figlio”, “Dreamgirls”) e i costumi di Francine Jamison-Tanchuck (“Emancipation – Oltre la libertà”, “Quella notte a Miami… …”).

I supervisori musicali sono Jordan Carroll (“The Greatest Showman”, “Godfather of Harlem”) e Morgan Rhodes (“Space Jam: New Legends”, “Selma – La strada per la libertà”); le musiche sono di Kris Bowers (“Una famiglia vincente – King Richard”,”, “Green Book”) e i produttori esecutivi musicali sono, Nick Baxter (“Babylon”, “CODA – I segni del cuore”), Stephen Bray (“Respect”, “Juanita”) e Blitz Bazawule. Warner Bros. Pictures presenta, una produzione Harpo Films, Amblin Entertainment, Scott Sanders e QJP, “Il Colore Viola”. Il film sarà distribuito nelle sale italiane da Warner Bros. Pictures nel 2024.

Babbo Natale: i migliori 10 della storia del cinema

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Babbo Natale: i migliori 10 della storia del cinema

Babbo Natale è noto con molti nomi ed è presente in gran parte delle tradizioni di tutto il mondo. Il primo personaggio è San Nicola di Mira (più noto in Italia come san Nicola di Bari), un vescovo cristiano del IV secolo. Mira (o Myra) era una città della Licia, una provincia dell’Impero bizantino che si trova nell’attuale Anatolia, in Turchia. Negli USA e in Canada è conosciuto con il nome di Santa Claus, Kris Kringle, Saint Nicholas o Saint Nick. Mentre in Francia viene chiamato Père Noël, come anche in Argentina, Brasile e Perù, rispettivamente, Papá Noel,  Papai Noel e Papa Noel. Probabilmente una delle figure più carismatiche della tradizione di ogni Paese, e anche nel cinema nella sua storia ha assunto un ruolo importante nella tradizionale messa in scena del natale. Oggi per divertirci un po’ proviamo a fare una classifica delle migliori caratterizzazioni, o rappresentazione di  Babbo Natale.

North (Babbo Natale) de Le cinque leggende

NorthNon può mancare ovviamente North, il babbo natale de Le cinque leggende, il film d’animazione del 2012 prodotto da Guillermo del Toro e da Universal Pictures. A prestare la voce a North, l’attore Alec Baldwin.

Rise of the Guardians, il titolo originale del film è basato sulla serie di libri The Guardians of Childhood e sul cortometraggio The Man in the Moon di William Joyce. Il film racconta la storia dei guardiani Babbo Natale , della Fatina dei denti , del Coniglietto pasquale e dell’Uomo Sabbia , che arruolano Jack Frost per impedire al malvagio Nero Pece di inghiottire il mondo nell’oscurità in una lotta tra sogni.

La storia di Babbo Natale (1985)

La storia di Babbo Natale (1985)David Huddleston ne La storia di Babbo Natale, film del 1985, tra di enorme successo in televisione. In lingua originale noto con il titolo Santa Claus: The Movie è il film di Natale del 1985 con Dudley Moore, John Lithgow e David Huddleston. Descrive l’origine di Babbo Natale (interpretato da Huddleston) e la sua avventura moderna per salvare uno dei suoi elfi (Moore) che è stato manipolato da un dirigente senza scrupoli di un’azienda di giocattoli (Lithgow). È stato diretto da Jeannot Szwarc ed è stato l’ultimo grande film fantasy prodotto dal team di produzione padre e figlio di Alexander e Ilya Salkind con sede a Parigi.

Distribuito in Nord America dalla TriStar Pictures il 27 novembre 1985, Santa Claus: The Movie ha avuto un flop al botteghino e ha ricevuto recensioni contrastanti da parte della critica ma non in Inghilterra. John Lithgow, in un’intervista del 2019, ha detto: “È semplicemente uno dei film più pacchiani in cui sia mai stato. Sembrava scadente e di certo non si è mai bloccato… tranne che in Inghilterra. È un enorme successo laggiù. Vorrei averlo avuto un centesimo per ogni inglese che mi ha detto [che è il loro film preferito]. In Inghilterra, è la metà di quello per cui sono conosciuto.” Il film ottenne largo consenso anche in home video e in dvd.

Santa Clause (1004)

Santa Clause

Tim Allen, pellicola del 1994 che lo vede protagonista  nei panni di Scott Calvin, uomo destinato a raccogliere l’eredità di Santa Clause. Il primo capitolo della serie The Santa Clause , vede protagonista Tim Allen nei panni di Scott Calvin, un uomo comune che accidentalmente fa cadere Babbo Natale (interpretato dalla vera controfigura di Tim Allen, Steve Lucescu) dal tetto fino alla sua presunta morte alla vigilia di Natale . Quando lui e il suo giovane figlio, Charlie, finiscono il viaggio e le consegne del defunto St. Nick, vanno al Polo Nord dove Scott scopre che deve diventare il nuovo Babbo Natale e convincere coloro che ama di essere davvero Babbo Natale.

Il film è uscito l’11 novembre 1994 e ha incassato 190 milioni di dollari. Ha ricevuto recensioni contrastanti da parte della critica e da allora è diventato un punto fermo del periodo natalizio tra gli spettatori., Il suo successo portò a due sequel, The Santa Clause 2 (2002) e The Santa Clause 3: The Escape Clause (2006), che ebbero entrambi un successo finanziario nonostante l’accoglienza mista del primo e negativa del secondo. Il franchise continua con una serie successiva, The Santa Clauses, presentata in anteprima il 16 novembre 2022 su Disney+. Il film originariamente doveva essere distribuito sotto lo stendardo della Hollywood Pictures , ma a seguito di proiezioni di test positivi tra i bambini, è stato trasferito sotto lo stendardo della Walt Disney Pictures .

Iscriviti a Disney+ per guardare The Santa Clauses e molto altro. Dove vuoi, quando vuoi.

Chiamatemi Babbo Natale (2001)

Chiamatemi Babbo Natale 2001

Chiamatemi Babbo Natale, film del 2001 con protagonista Whoopi Goldberg e Nigel Hawthorne. Il film coinvolge Babbo Natale (Hawthorne) che ha bisogno di un Babbo Natale sostitutivo dopo aver servito i suoi 200 anni di regno. Sceglie Lucy Cullins (Goldberg), un’eccentrica e scontrosa dirigente di una rete commerciale, che lo assume per promuovere decorazioni e regali natalizi sulla rete.

Il figlio di Babbo Natale (2011)

Il figlio di Babbo Natale (2011)Il figlio di Babbo Natale, film divertente d’animazione del 2011, prodotto da Sony Pictures. Noto con il titolo orinale Arthur Christmas, film è il secondo lungometraggio per lo più animato al computer di Aardman dopo Giù per il tubo del 2006. È stato diretto da Sarah Smith (al suo debutto alla regia), co-diretto da Barry Cook e scritto da Smith e Peter Baynham.

Con le voci di James McAvoy, Hugh Laurie, Bill Nighy, Jim Broadbent , Imelda Staunton e Ashley Jensen, il film è incentrato su Arthur Claus, il goffo ma ben intenzionato figlio di Babbo Natale , che scopre che la nave high-tech di suo padre non è riuscito a consegnare il regalo a una ragazza. Accompagnato solo dal nonno dallo spirito libero e spericolato, da un giovane elfo di Natale entusiasta e ossessionato dall’impacchettare regali per i bambini, e da un gruppo di renne , si imbarca in una missione per consegnare personalmente il regalo alla ragazza nelle prime ore del mattino del giorno di Natale, prima dell’alba

Babbo Bastardo (2003)

Babbo BastardoNel 2003 Billy Bob Thornton è Babbo Bastardo, irriverente commedia diretta da Terry Zwigoff con protagonisti Lauren Graham e Bernie Mac.

Bad Santa in originale è una commedia nera natalizia americana del 2003diretta da Terry Zwigoff, scritta da Glenn Ficarra e John Requa e interpretata da Billy Bob Thornton nel ruolo del protagonista, con un cast di supporto composto da Tony Cox , Lauren Graham , Brett Kelly, Lauren Tom, John Ritter e Bernie Mac. È stata l’ultima apparizione in un film live-action di Ritter prima della sua morte avvenuta l’11 settembre 2003. Il film è stato dedicato alla sua memoria. I fratelli Coen sono accreditati come produttori esecutivi. Il film è uscito in Nord America il 26 novembre 2003 ed è stato proiettato fuori concorso al Festival di Cannes del 2004 .

Polar Express (2004)

Polar Express (2004) incontro-babbo-natale

Il Babbo Natale di Tom Hanks in Polar Express, 2004 di Robert Zemeckis in motion capture.  Il film è basato sull’omonimo libro per bambini del 1985 di Chris Van Allsburg. Il film presenta personaggi umani animati utilizzando l’animazione computerizzata live action e motion capture , con sequenze per quest’ultima ambientate da giugno 2003 a maggio 2004. Ambientato alla vigilia di Natale , racconta la storia di un ragazzo che vede un misterioso treno diretto al Il Polo Nord si ferma fuori dalla sua finestra e viene invitato a bordo dal suo conduttore. Si unisce ad altri bambini mentre intraprendono un viaggio per visitare Babbo Natale che si prepara al Natale.

Nightmare before Christmas (1993)

Nightmare before Christmas (1993)Un capolavoro d’animazione scritto e prodotto da Tim Burton nel 1993. La storia, che si svolge nel Paese di Halloween, vede come protagonista Jack Skeleton, il re delle zucche, alle prese con la preparazione della prossima notte delle streghe, la ricorrenza più importante della sua città. Ma annoiato dalla solita vita, circondato da mostri, pipistrelli, streghe e vampiri, Jack scoprirà presto la magia di un nuovo mondo, quello del Natale, e tenterà in tutti i modi condividerlo con i suoi concittadini.

Il miracolo della 34ª strada (1947)

Edmund GwennIl Babbo Natale, quello più tenero di Il miracolo della 34ª strada, del 1947  interpretato da Edmund Gwenn. Scritto e diretto da George Seaton e basata su una storia di Valentino Davis. Ha come protagonisti Maureen O’Hara, John Payne , Natalie Wood e Edmund Gwenn. La storia si svolge tra il Ringraziamento e il Natale a New York City e si concentra sull’effetto di un Babbo Natale in un grande magazzino che afferma di essere il vero Babbo Natale.

Il film è diventato uno dei preferiti di Natale per sempre. Miracolo sulla 34esima Strada ha vinto tre Academy Awards: Gwenn per il miglior attore non protagonista , Valentine Davies per la migliore sceneggiatura, storia originale e George Seaton per la migliore sceneggiatura, sceneggiatura. Il film è stato nominato come miglior film, perdendo contro Gentleman’s Agreement. Nel 2005, il film è stato selezionato per la conservazione nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti in quanto “culturalmente, storicamente o esteticamente significativo”. L’ Academy Film Archive ha conservato Miracolo nella 34a Strada nel 2009.

Il Babbo Natale di Richard Attenborough ne Il miracolo della 34ª strada

Babbo NataleForse il più affascinante e carismatico per la sua rappresentazione: Kris Kringle del film Il miracolo della 34ª strada, remake del celebre film del 1947 che vede protagonista nei panni del noto personaggio il premio Oscar Richard Attenborough.

Diretta da Les Mayfield e prodotta e co-scritta da John Hughes, il film è interpretato anche da Elizabeth Perkins, Dylan McDermott, JT Walsh, James Remar, Mara Wilson e Robert Prosky. È il primo remake cinematografico del film originale del 1947. Come l’originale, questo film è stato distribuito dalla 20th Century Fox.

Zack Snyder rivela il titolo del suo film di Natale preferito

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Zack Snyder rivela il titolo del suo film di Natale preferito

Zack Snyder ha rivelato che il suo film di Natale preferito è Love Actually. Snyder è un regista noto per il suo approccio stilizzato e talvolta cupo al cinema d’azione, applicato più frequentemente al genere dei supereroi e agli adattamenti dei fumetti in generale, in titoli tra cui Man of Steel, Batman v Superman: Dawn of Justice, Watchmen e Zack Snyder’s Justice League. Love Actually è un tipo di film molto diverso, che presenta una varietà di storie d’amore intrecciate ambientate nel periodo natalizio con un cast corale che include Hugh Grant, Liam Neeson, Colin Firth, Emma Thompson, Alan Rickman, Laura Linney e Keira Knightley.

The Hook ha recentemente incontrato Zack Snyder per un’intervista sul suo nuovo film disponibile su Netflix, Rebel Moon – Parte 1: La figlia del fuoco. A Snyder è stato chiesto quale fosse il suo film di Natale preferito. Senza esitare, ha citato il film del 2003 Love Actually, dicendo che “è semplicemente il miglior film di Natale, probabilmente” lodando il momento nella trama di Liam Neeson in cui “tutti piangono un po’”.

“Voglio dire, ovviamente Love Actually è il mio film di Natale preferito perché è semplicemente il miglior film di Natale, probabilmente. [Il mio personaggio preferito?] Direi… la trama di Liam Neeson, solo perché quel momento in cui dice “andiamo a sputtanarci per amore” è probabilmente, sai… tutti piangono un po’.”

E voi cosa ne pensate?

Hunger Games – La ballata dell’usignolo e del serpente, confermato l’easter egg di Katniss

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Il regista di Hunger Games – La ballata dell’usignolo e del serpente Francis Lawrence rivela un easter egg di Katniss Everdeen presente nel prequel. Lawrence è stato il regista principale del franchise di Hunger Games sin da quando ha diretto The Hunger Games: La Ragazza di Fuoco nel 2013. Il suo film prequel, che segue la storia delle origini di Coriolanus Snow prima che diventi il tirannico presidente, è stato ben recensito e ha ottenuto ottime prestazioni al botteghino.

Parlando con BuzzFeed, Lawrence rivela un “piccolo cenno” che ha fatto a Katniss in Hunger Games – La ballata dell’usignolo e del serpente. Come racconta Lawrence, questo momento si svolge nell’arena dei decimi Hunger Games. Il riferimento implica “un arco spezzato con una faretra con delle frecce”, che non viene utilizzato da uno dei tributi ma è inteso come un richiamo a uno degli “elementi iconici” dei film originali di Hunger Games. “Ho inserito un piccolo cenno, c’è una parte in cui Snow è effettivamente nell’arena e vediamo un arco rotto con una faretra di frecce – e nessuno usa arco e frecce in quella scena. Non era nella sceneggiatura, è stato qualcosa che abbiamo aggiunto. Ogni volta che potevamo inserire piccoli accenni agli elementi iconici delle storie originali, abbiamo provato a farlo.”

Leggi la recensione di Hunger Games – La ballata dell’usignolo e del serpente

I protagonisti sono l’attore emergente inglese Tom Blyth, Rachel Zegler di West Side Story e Hunter Schafer della serie Euphoria. Nei ruoli comprimari l’attrice Premio Oscar e vincitrice di un Golden Globe, di un Emmy Award e di ben due Tony Award Viola Davis, la star de Il trono di spade e vincitore di un Golden Globe Peter Dinklage e Jason Schwartzman.

Tony Stark torna per riscrivere il suo destino in un fan trailer di Iron Man 4

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Mentre continuano le speculazioni sul possibile ritorno di Tony Stark nel MCU, un fan trailer di Iron Man 4 si è preso la libertà di riportarlo in vita così da dargli la possibilità di ri-scrivere il proprio destino. La morte di Tony Stark è stata un punto di svolta per il MCU e per tutti i personaggi in esso contenuti, dal momento che le conseguenze del sacrificio di Tony si ripercuotono ancora adesso nel Multiverso, fino agli eventi di The Marvels.

La dipartita del personaggio ha lasciato un notevole “vuoto di potere”, visto il carisma e il ruolo centrale che Tony ricopriva nel franchise. Ora, il fan trailer di seguito, suggerisce ai fan che questo vuoto potrebbe essere colmato da Morgan, la figlia che Tony ha lasciato e che ha avuto con Pepper.

Il trailer realizzato dai fan per un possibile Iron Man 4 esplora la possibilità del ritorno di Iron Man nella saga del Multiverso dell’MCU. È interessante notare che, nonostante tutte le possibilità che offre una realtà con più versioni della stessa, l’espediente che viene usato nel trailer è semplicemente quello di realizzare un Tony “sintetico” nel quale si carica la coscienza dello stesso che lui aveva salvato su un chip. Questa resurrezione incentrata sulla tecnologia sembra certamente più adatta all’eredità di Tony Stark rispetto agli imbrogli multiversali.

https://www.youtube.com/watch?v=Kd1TxtfNhKE&t=128s

Fonte: Cinematic Pro Studio

Bridgerton 3, nuove immagini: ecco Anthony e Kate

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Bridgerton 3, nuove immagini: ecco Anthony e Kate

Li avevamo lasciati innamoratissimi e finalmente insieme alla fine della stagione 2, e adesso Anthony e Kate tornano anche in Bridgerton 3, che sarà incentrato sulla storia, ampiamente seminata, tra Penelope Featherington (Nicola Coughlan) e Colin Bridgerton (Luke Newton). Di seguito, ecco nuovi scatti dalla terza stagione della serie di Netflix e Shondaland.

Bridgerton 3, la trama

Penelope Featherington (Nicola Coughlan) ha finalmente rinunciato alla sua cotta di lunga data per Colin Bridgerton (Luke Newton) dopo aver sentito i suoi commenti denigratori su di lei nella scorsa stagione. Tuttavia, ha deciso che è ora di trovare un marito, preferibilmente qualcuno che le dia abbastanza indipendenza per continuare la sua doppia vita come Lady Whistledown, lontano da sua madre e dalle sue sorelle. Ma, a causa della sua mancanza di fiducia in se stessa, i tentativi di Penelope di trovare un marito falliscono clamorosamente.

Nel frattempo, Colin è tornato dai suoi viaggi estivi con un nuovo look e una sfacciata spavalderia. Ma è scoraggiato nel rendersi conto che Penelope, l’unica persona che lo ha sempre apprezzato così com’era, lo tratta con freddezza. Desideroso di riconquistare la sua amicizia, in questa stagione Colin si offre di fare da mentore a Penelope per aiutarla a trovare un marito. Ma quando le sue lezioni iniziano a funzionare un po’ troppo bene, Colin deve capire se i suoi sentimenti per Penelope sono davvero soltanto di amicizia. A complicare le cose per Penelope si aggiunge il suo allontanamento da Eloise (Claudia Jessie), che ha trovato una nuova amicizia in un posto molto improbabile, mentre la sempre più assidua presenza di Penelope nell’alta società londinese rende ancora più difficile mantenere segreto il suo alter ego di Lady Whistledown.

Informazioni su Bridgerton 3:

  • Numero episodi: 8
  • Location delle riprese: Londra, UK
  • Showrunner / Produttore esecutivo: Jess Brownell
  • Produttori esecutivi: Shonda Rhimes, Betsy Beers, Tom Verica, Chris Van Dusen
  • Cast: Nicola Coughlan (Penelope Featherington), Luke Newton (Colin Bridgerton), Claudia Jesse (Eloise Bridgerton), Luke Thompson (Benedict Bridgerton), Golda Rosheuvel (Regina Carlotta), Adjoa Andoh (Lady Danbury), Ruth Gemmell (Violet Bridgerton), Lorraine Ashbourne (Mrs. Varley), Simone Ashley (Kate Sharma), Jonathan Bailey (Anthony Bridgerton), Harriet Cains (Philipa Featherington), Bessie Carter (Prudence Featherington), Florence Hunt (Hyacinth Bridgerton), Martins Imhangbe (Will Mondrich), Calam Lynch (Theo Sharpe), Will Tilston(Gregory Bridgerton), Polly Walker (Portia Featherington), Rupert Young (Jack), Julie Andrews (Lady Whistledown), Hugh Sachs (Brimsley), Emma Naomi (Alice Mondrich), Kathryn Drysdale (Genevieve Delacroix), Sam Phillips (Lord Debling)

Oltre alle due stagioni precedenti, il franchise di Bridgerton ha visto di recente l’uscita di La regina Carlotta: una storia di Bridgerton che ha raccontato la giovinezza della regina che torna anche nella terza stagione.

 

Wonka: la classifica di tutti i migliori cioccolatini per grado di utilità

Willy Wonka è molto più di uno stravagante cioccolataio. È un mago, le cui creazioni hanno una doppia funzione: rendere felici chi le mangia e aiutarli ad affrontare la vita con leggerezza, positività e allegria. Ricordando sempre l’importanza della condivisione con gli altri. Wonka (qui la recensione), basato sul celebre personaggio di Roald Dalh, è dunque un film di cuore, sorrisi e magia spettacolare, ingredienti che si riversano nei peculiari dolciumi del protagonista, prodotti in cui ci viene mostrata tutta la sua ingegnosità e immaginazione. Ogni cioccolatino ideato da Willy Wonka, oltre ad essere speciale e gustoso, è pensato per uno scopo specifico, che sia volare, diventare una star o trovare il coraggio perduto. Scopriamo perciò tutti i prodotti dolciari presenti nel film Wonka, e le loro più particolari caratteristiche.

I Volachocs (e gli Hoverchocs)

Wonka

I primi cioccolatini che Willy Wonka presenta al suo pubblico, quello sullo schermo e fuori dallo schermo, sono i Volachocs. Sono gli stessi dolciumi che assaggiano i suoi rivali del Cartello del Cioccolato quando fanno la conoscenza del cioccolataio, mentendo sulla loro bontà poiché consapevoli delle straordinarie capacità di Wonka. Per chi desidera volare, i Volachocs sono il cioccolatino adatto perché permettono a chi li assaggia di poter levitare almeno per 20 minuti. Inoltre, il loro sapore cambia in base a chi li mangia per soddisfare le sue preferenze personali. Alla fine del film, Willy Wonka ne crea una versione ritardante, chiamata Hoverchocs, che fa galleggiare i leader del Cartello del Cioccolato, impedendo loro di fuggire dopo che i loro crimini sono stati rivelati.

Big Night Outs

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Jaap Buittendijk – © 2023 Warner Bros. Entertainment Inc. All Rights Reserved.

Una delle scene più suggestive di Wonka risiede nel secondo atto, quando Willy e Noodle devono preparare alcuni cioccolatini speciali il cui ingrediente è il latte di giraffa. Per procurarselo si recano allo zoo della città, ma per potervi accedere devono raggirare la guardia. Wonka perciò gli fa dono di un cioccolato particolarissimo, chiamato Big Night Outs, ossia “Seratona”, che ha una serie di effetti da sballo sulla persona che lo inghiotte. Per il cioccolataio quello è un cioccolato che imita alla perfezione una serata di divertimenti in città, e infatti chi lo mangia attraversa diverse fasi di desgutazione, come se bevesse diversi alcolici fra cui champagne, vino bianco, vino rosso e whisky. Il risultato finale è, dopo l’euforia, il sonno. Questo permetterà ai due soci di arrivare ad Abigail (l’animale) e poi fuggire sui tetti delle città con i palloncini.

Forty Second Sweets (Broadway show)

Dicembre in sala Wonka Timothée Chalamet
Photo Credit: Jaap Buittendijk Copyright: © 2023 Warner Bros. Entertainment Inc. All Rights Reserved.

Chi ama cantare e ballare ha un solo sogno nel cassetto: Broadway. Per viverne la magia, però, non è necessario solcare i suoi grandi palchi. Per Willy Wonka basta mangiare i suoi cioccolatini Broadway show, i quali hanno un compito ben preciso: far diventare qualsiasi cosa uno spettacolo di Broadway. Ogni mossa, passo o parola sembra coereografata, e danno a chi li mangia non solo il talento ma anche ritmo ed energia sufficienti per esibirsi ovunque dando il meglio di sé, che sia su un palco o per strada, e rendere il momento una performance indimenticabile e, per l’appunto, spettacolare.

Hair Repair Éclairs

Wonka

Un altro prodotto dolciario di cui scopriamo le peculiarità è l‘Hair Repair Éclairs, il quale racchiude decine di prodotti per trattamento dei capelli disponibili in commercio, in una pallina sola. Wonka offre il cioccolatino a un signore dal barbiere senza capelli, che glieli fa subito crescere, così come allo Sphynx, una razza di gatto che non ha peli, e il suo ingrediente principale è la vaniglia macinata. C’è solo un’avvertenza: non bisogna mangiarne troppi, altrimenti si corre il rischio di avere un aumento eccessivo di peli tanto da assomigliare a un gorilla. A parte questo, il dolce è, oltre che ottimo, funzionale ed efficace per chi ha problemi di caduta di capelli e vuole avere un aspetto migliore.

Giraffe Milk Macarons

Wonka Timothée Chalamet

Una delle invenzioni migliori di Willy Wonka sono i Giraffe Milk Macarons, cioccolatini per cui il cioccolataio si intrufola nello zoo poiché bisognoso di latte di giraffa. Questi macarons hanno uno degli effetti più belli fra i prodotti da lui creati e offerti, poiché il loro scopo è far acquisire a chi li mangia fiducia in se stessi. Come accade a Colin, un uomo che ne è privo, ed ha anche poco coraggio, e per questo si è visto rifiutato dalla donna che ama, Barbara, in seguito alla sua debole proposta di matrimonio.

Dopo aver provato un macaron al latte di giraffa, Colin balla su un tavolo, repentinamente cambiato e molto più spavaldo, tornando dalla sua amata per baciarla. Questa sequenza, musicata, ci fa capire quale sia lo scopo del biscotto: far raggiungere a chi lo mangia gli obiettivi della vita, spronandoli. E al contempo facendogli capire quanto sia importante avere fiducia in se stessi. Questo lo rende anche uno dei cioccolatini più pratici e funzionali, poiché può essere utile nei momenti più importanti di una persona, aiutandola a sconfiggere sentimenti e sensazioni negative come inferiorità, paura e insicurezza.

Silver Linings

Wonka - film

Concludiamo con i Silver Linings, dei cioccolatini a forma di nuvola con sopra un fulmine. Willy Wonka ne fa dono a Noodle quando viene incastrato dalla malvagia signora Scrubitt. Dopo aver aperto la sua fabbrica da viaggio, una valigetta contenente mini-macchinari per la lavorazione del cacao, inizia a produrre un dolciume dagli ingredienti particolari, che comprendono fulmini e luce solare liquida.

Ciò che lo rende speciale è il suo riuscire a dare a chi lo mangia soluzioni per risolvere i problemi, come accade a Noodle, alla quale arriva un’idea geniale per permettere a Wonka di entrare e uscire di nascosto dalla pensione della signora Scrubitt, e fargli pubblicizzare le sue invenzioni. I Silver Linings stimolano anche la positività, aiutando l’assaggiatore ad affrontare situazioni difficili e complesse, o comunque momenti di sconforto nei quali si è sopraffatti dalla negatività.

Joker: Folie à Deux, Todd Phillips pubblica due nuove foto dal set

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Per augurare buone feste a tutti i fan e annunciare l’uscita di Joker: Folie à Deux per ottobre 2024, Todd Phillips pubblica su Instagram due nuove immagini dal film che ritraggono i protagonisti, Joaquin Phoenix e Lady Gaga, che interpreteranno il protagonista del titolo e Harley Quinn.

Il sequel di Joker non si svolgerà nel DCU principale, ma sarà conosciuto come un progetto “Elseworlds”, insieme ai film The Batman di Matt Reeves, al film di Superman di J.J. Abrams e Constantine 2 (se il progetto dovesse andare avanti).

Joker: Folie à Deux, il film

Joker: Folie à Deux presenterà il ritorno di Joaquin Phoenix mentre riprende il suo ruolo vincitore dell’Oscar come il cattivo DC JOKER. Il sequel presenterà anche il ritorno di Sophie di Zazie Beetz  insieme ai nuovi arrivati ​​Brendan Gleeson, Catherine Keener, Jacob Lofland e Harry Lawtey. Nel cast c’è Lady Gaga che darà vita a Harley Quinn. I dettagli della trama sono ancora per lo più nascosti, ma sappiamo che la maggior parte del film si svolgerà ad Arkham Asylum e conterrà significativi “elementi musicali”. Rumors recenti inoltre hanno anche suggerito che la versione di Gaga su Harley Quinn avrà un ruolo più importante di quanto originariamente riportato, con la storia che si svolge interamente dal suo punto di vista.

Il film di Todd Phillips del 2019 è stato un successo sia di critica che commerciale con un incasso mondiale di oltre 1 miliardo di dollari al botteghino, rendendolo il film con il maggior incasso di tutti i tempi. Ha ricevuto riconoscimenti da numerosi importanti enti premiati, tra cui due Oscar e due Golden Globe, sia per il miglior attore che per il miglior suono originale.

Harry Potter: chi sono i maghi più potenti?

Harry Potter: chi sono i maghi più potenti?

I personaggi di Harry Potter sono tra i più amati e rispettati di qualsiasi franchise. L’attenzione ai dettagli e al background dei personaggi, film complementari come Animali fantastici e dove trovarli, opere teatrali come The Cursed Child, e un intero database Pottermore, hanno permesso ai fan della serie di conoscere la vera portata del potere del loro personaggio preferito.

Nel corso dei film e dell’attenzione mediatica al franchise, alcuni personaggi si sono rivelati particolarmente talentuosi con la magia, superando i ranghi di altre streghe e maghi della storia e dimostrando di essere alcuni dei più potenti nell’universo di Harry Potter.

Neville Paciock

Nevill Paciock Harry PotterNeville iniziò come un ignaro e pecoreccio studente a Hogwarts, ma il suo intelletto e la sua vasta conoscenza dell’erbologia furono cruciali per Harry molte volte. Ben presto divenne un mago davvero potente e coraggioso, che avrebbe continuato a lottare duramente contro Voldemort.

Neville fu il membro più coraggioso dell’esercito di Silente e lo guidò anche quando Harry Potter se ne andò. Combatté con Harry numerose volte, respinse Voldemort e fu colui che distrusse il settimo Horcrux di Voldemort, Nagini, cosa non da poco. Dopo la battaglia, divenne un Auror come Harry prima di insegnare a Hogwarts.

Theseus Scamander

Il fratello maggiore di Newt, Theseus, ha un’illustre e celebrata carriera da mago. A Hogwarts, era un Tassorosso accademicamente e magicamente dotato e finì al primo posto della sua classe.

Dopo gli studi, Teseo andò a combattere nella prima guerra mondiale ed è considerato un eroe per il suo coinvolgimento e le molte vite che ha salvato. Fu persino promosso capo Auror per il Ministero e fu una delle poche persone di cui il Ministero si fidava per rintracciare Grindelwald.

James Potter

James PotterAnche se la vita di James è stata tragicamente interrotta per mano di Voldemort, ha realizzato molte cose ai suoi tempi ed è stato venerato come un mago molto forte e coraggioso. Eccelleva a scuola, essendo in grado di produrre un Patronus corporeo di un cervo, e in seguito fu un membro dellOrdine della Fenice originale.

James era così rispettato come potente mago, che Voldemort cercò di reclutare James e Lily in tre diverse occasioni prima di ucciderli per arrivare a Harry Potter. Se il Signore Oscuro era interessato ad avere James nella sua squadra, questo la dice lunga sulla sua abilità di mago.

Malocchio Moody

Malocchio MoodyMalocchio Moody, o Alastor Moody, era un altro Auror. Purtroppo è morto nell’ultimo film del franchise, ma nel fiore degli anni era un mago davvero potente. A Harry Potter viene detto che metà delle celle di Azkaban sono piene grazie a Moody, perché era un acchiappa maghi oscuro molto talentuoso e senza paura.

Naturalmente, era piuttosto vecchio quando Harry l’ha incontrato nella serie, ed è stato colto alla sprovvista più di una volta, il che alla fine ha portato alla sua morte. Ma i fan possono solo immaginare come sarebbe stato affrontarlo dieci anni prima dell’inizio della serie.

Bartemius Crouch Sr.

Harry Potter BartyBarty Crouch Sr. si trovava molto in alto nel Ministero ed era stato anche in discussione per diventare il prossimo Ministro della Magia. Parlava anche più di cento lingue, il che la dice lunga sul suo possente intelletto. Ha lottato per rendere legale per gli Auror l’uso di maledizioni imperdonabili contro i maghi oscuri che stavano cercando di catturare.

Era spietato in molti modi, ma era un mago molto potente e con molta influenza sugli altri. Proprio come Moody, non era più nel fiore degli anni quando Harry Potter si è imbattuto in lui, e la sua morte è stata causata dall’essere stato colto alla sprovvista.

Newt Scamander

Eddie Redmayne Animali fantasticiNewt non è un mago convenzionale. Anche se ha molte abilità brillanti e può sorprendere con qualche incantesimo in più della maggior parte dei casi, i suoi talenti risiedono davvero nel reparto delle creature magiche. Sembra avere un modo di trattare con gli animali diverso da qualsiasi altra personalità, rendendolo un alleato incredibilmente utile da avere.

Sebbene abbia già dimostrato di essere in grado di tenere testa a personaggi del calibro di Grindelwald, ci sono pochissimi maghi che hanno avuto un impatto pari al suo quando si è trattato di fare scoperte sulle incredibili creature che Newt porta con sé.

Sirius Black

Sirius BlackI fan raramente arrivano a vedere Sirius usare la sua magia da quando è stato bloccato ad Azkaban per la maggior parte della storyline fino alla sua morte, ma si dice che sia stato estremamente intelligente a scuola ed è un Animagus. Questo significa che può trasformarsi in un cane che si dice abbia le dimensioni di un orso, ed è un processo estremamente difficile da affrontare.

Sappiamo anche che è stato uno dei più forti membri originali dell’Ordine della Fenice durante la prima guerra, anche se aveva appena finito la scuola, quindi questo è un altro segno che Sirius è un mago di serio talento, che tiene testa ai maghi oscuri.

Kingsley Shacklebolt

Kingsley Shacklebolt Harry PotterKingsley era un Auror, che è il primo indizio di quanto sia potente quest’uomo, poiché essere un Auror è una delle migliori carriere che una strega o un mago possa perseguire dopo Hogwarts. Dall’interno del Ministero della Magia, Kingsley è stato in grado di ingannare con successo gli altri maghi del Ministero e deviare i loro sforzi per catturare Sirius Black.

Kingsley era molto capace e combatté anche nella guerra contro Voldemort e sopravvisse. Inoltre, divenne Ministro della Magia per un periodo di tempo, lavorando a fianco dei personaggi principali per cambiare le politiche magiche per essere più inclusive ed efficaci.

Remus Lupin

Remus Lupin Harry PotterLupin era potente sia nella sua vita personale che nel mondo dei maghi. Affrontava regolarmente gli effetti terrificanti dell’essere un lupo mannaro e cercava di avere una vita funzionale, e non è un’impresa facile. Un’opinione impopolare su Reddit è che sia il personaggio di Harry Potter più coraggioso.

Oltre ad essere un individuo forte, Lupin è stato anche un fantastico insegnante e ha insegnato a Harry come produrre un Patronus. Ha combattuto in entrambe le guerre dei maghi e ha regolarmente rischiato la sua vita per Harry e per gli sforzi per fermare Voldemort. Alla fine, ha anche compiuto il più grande sacrificio, morendo in battaglia.

Harry Potter

Harry PotterHarry Potter mostra il suo potere in tutta la serie in più di un modo. Non solo è un mago dotato, che lavora duramente per raggiungere il successo accademico e magico, diventando persino un Auror e combattendo per la giustizia, ma è anche sopravvissuto a due incantesimi mortali per mano di Voldemort e ha vissuto grazie a un amore potente.

Harry si è fatto carico di un incredibile fardello fin dalla giovane età: è stato un bersaglio per gran parte della sua giovinezza, ha orchestrato la formazione dell’esercito di Silente e ha ucciso Lord Voldemort, ponendo fine alla guerra. Potrebbe non essere vecchio come alcuni degli altri maghi dell’universo, ma ha ottenuto molto nel suo tempo.

Aberforth Silente

Albeforth SilenteAnche se non godeva della stessa notorietà di suo fratello, Aberforth era un potente mago a tutti gli effetti. Era un abile duellante ed era noto per sfidare chiunque nella scuola. Ha persino tenuto testa in un duello a tre con Albus e Grindelwald, che sarebbero diventati alcuni dei maghi più famosi e potenti della storia.

Aberforth fu parte integrante della vittoria di Harry Potter contro Silente, venendo in aiuto di Harry, aiutando gli studenti di Hogwarts come passaggio per la Stanza delle Necessità, e combattendo nella Battaglia di Hogwarts.

Severus Piton

Severus Piton harry potterSeverus Piton è un personaggio molto controverso per molti. Anche se J.K. Rowling sembra difenderlo ed è convinta che fosse un eroe nel profondo, molti non riescono a guardare oltre gli abusi che ha fatto subire ai suoi studenti per anni e anni – anche se ha fatto la cosa giusta in guerra.

Ma quello che nessuno può negare è che era molto potente. Aveva un grande talento per le pozioni ed era un mago così talentuoso da inventare nuovi incantesimi come Sectumsempra e Levicorpus. Piton era anche un Occlumens molto potente; tanto da ingannare Voldemort facendogli credere di essere dalla parte del Signore Oscuro, dimostrando a se stesso di essere un eroico Serpeverde. Ci vogliono un’abilità e un potere immensi per ottenere questo risultato.

Credence Barebone

Ezra Miller animali fantasticiCredence è stato originariamente presentato al pubblico come un Nomag che ha lottato per venire a patti con il fatto che non poteva eseguire incantesimi magici. Gli spettatori non sapevano che un grande destino attendeva Barebone e che la magia di Creedence sarebbe diventata addirittura schiacciante per lui.

Non solo ha una potente magia innata dentro di sé, ma fa anche parte della famiglia Silente. È stato dotato di abilità che hanno appena iniziato a mostrarsi, ma è chiaro che è una forza da tenere in considerazione rispetto alla maggior parte dei maghi di questa lista, e che il suo vero potere continuerà ad essere esplorato nei film.

Godric Grifondoro

Harry Potter Godric GrifondoroSpesso si dimentica che i fondatori di Hogwarts sono alcuni dei maghi più potenti della storia, tanto da avere intere case accademiche che portano il loro nome. Hanno lavorato insieme per progettare la scuola di magia in modo che la loro immensa eredità vivesse per molte generazioni a venire.

Godric rappresentava la forza, il coraggio e la compassione. Era incredibilmente ben equipaggiato con incantesimi e magie e sembra che la sua casa continui a replicare quella forza e quel potere negli anni a venire.

Salazar Serpeverde

Salazar serpeverde harry potterSalazar Serpeverde è forse più potente di Godric perché non aveva paura di utilizzare alcune delle magie più oscure a sua disposizione. Aveva molte abilità che sono ancora oggi poco comuni tra i maghi.

Parlava il serpentese e provava grande piacere nella sua capacità di parlare con i serpenti. Era abbastanza potente da creare la camera dei segreti, intrappolare un basilisco e nascondere le prove agli altri fondatori. La sua è un’eredità di oscurità e forza.

Nicolas Flamel

Nicolas Flamel Harry PotterNicolas Flamel è uno dei maghi leggendari quasi immortali dell’universo di Harry Potter. Era un mago notoriamente potente e un alchimista dotato, oltre ad essere il responsabile della creazione della Pietra Filosofale, uno degli oggetti più magici del mondo dei maghi.

I veri fan sanno che Flamel è uno dei più vecchi maghi della storia che, grazie al suo Elisir di Vita della Pietra, ha avuto quasi 700 anni per affinare le sue abilità magiche. Anche alla sua età avanzata, Flamel è stato fondamentale per contrastare l’incantesimo di Grindelwald al raduno e ha istruito tutti i presenti, salvando con successo la città dal disastro.

Merlino

Merlino Harry PotterI documenti del mondo dei maghi suggeriscono che Merlino fu uno dei maghi più potenti della storia dell’umanità. Merlino era un Serpeverde a Hogwarts e dimostrò un’incredibile comprensione delle arti magiche.

Alcuni sostengono che sia il mago più potente di tutti i tempi. Ha avuto un enorme impatto sul mondo babbano, assistendo Re Artù e i Cavalieri della Tavola Rotonda, oltre a fondare molte organizzazioni che sono esistite molto tempo dopo la sua morte.

Gellert Grindelwald

Animali fantastici - I crimini di Grindelwald filmGrindelwald ha preceduto Voldemort come un mago scontento che desiderava la superiorità e il potere, ma era un po’ più politico nel suo modo di agire. Anche se il suo regno del terrore non è mai stato così oscuro come quello di Voldemort, le sue forze si sono diffuse in tutta Europa ed era abbastanza potente da essere un degno compagno di duello per Silente.

Sebbene il regno di Voldemort e il suo ritorno dalla morte superino l’impatto di Grindelwald, egli era comunque un mago potente che era più che capace di convincere altri ad unirsi a lui e di eccellere in battaglia. Ha posto le basi per la figura di Voldemort in futuro.

Lord Voldemort

ralph fiennes harry potterLord Voldemort era il più potente mago oscuro del mondo, precedentemente conosciuto come Tom Marvolo Riddle. L’abilità magica di Voldemort era quasi impareggiabile e nessuno era alla sua altezza finché non si trovò di fronte Harry Potter.

La forza dei suoi incantesimi e delle sue abilità era esponenziale e riuscì ad accumulare un grande gruppo di seguaci che avrebbero fatto qualsiasi cosa per lui. Riuscì anche a dividere la sua anima in sette Horcrux nel tentativo di rendersi immortale. Sembrava un compito impossibile sconfiggerlo ad un certo punto, e ci sono volute le forze combinate di molte persone per farlo, così come alcune inspiegabili prove di forza di Harry.

Albus Silente

Albus SilenteL’unico uomo che avrebbe potuto duellare con Voldemort e vincere, e l’unico mago che il Signore Oscuro abbia mai temuto era Albus Percival Wulfric Brian Silente. Quando Harry lo incontrò per la prima volta, Silente sembrava essere un vecchio gentile e il preside di Hogwarts che voleva solo il meglio per tutti.

Con il proseguire della serie, il vero potere di Silente e la sua abilità magica che superava persino quella di Voldemort sono stati rivelati. Era venerato e rispettato per la sua magia e la sua energia di comando, oltre che per la sua forza personale. Fu veramente grazie alla pianificazione di Silente che Voldemort morì, anche se fu Harry Potter a dare il colpo di grazia, perché Silente è il mago più potente di tutta la serie.

La Creatura di Gyeongseong: recensione del k-drama Netflix

La Creatura di Gyeongseong: recensione del k-drama Netflix

Mostri, tenebre, sangue e dolore. Ma anche coraggio, attesa, speranza e tanto, tanto amore. La Creatura di Gyeongseong (titolo originale Gyeongseong Creature) è probabilmente il k-drama più atteso di quest’anno. Creato da Kang Eun-kyung e Chung Dong-yoon, la serie trasporta il pubblico netflixiano in un sofferto e buio spaccato di storia sudcoreana, aggiungendoci un buono e avvincente mix di dark fantasy, mystery thriller, dramma di formazione e romance. La prima stagione è composta da 10 episodi di circa un’ora: i primi 7 episodi sono disponibili dal 22 dicembre su Netflix, mentre i restanti tre usciranno il 5 gennaio 2024.

La Creatura di Gyeongseong Trama

Nella triste primavera del 1945, durante il secondo conflitto mondiale, la città di Gyeongseong (ribattezzata poi “Seoul” dopo la liberazione) vive nel buio, sotto il dominio e l’occupazione coloniale del Giappone. Qui, mentre l’esercito incute timore e angoscia per le vie del paese, nel misterioso ospedale Ongseong un gruppo di scienziati giapponesi sono impegnati in folli, crudeli e segreti esperimenti biologici su soggetti umani, con il fine di creare nuove armi belliche: feroci e indomabili mostri assetati di sangue.

A scoprire questo orribile progetto sono l’egoista e astuto imprenditore Jang Tae-sang (Park Seo-jun), invidiato proprietario della Casa del Tesoro d’Oro, il più importante banco dei pegni della città, e la coraggiosa e forte detective Yoon Chae-ok (Han So-hee) che, mentre cerca persone su commissione assieme al padre, è determinata a trovare a ogni costo la madre, scomparsa improvvisamente 10 anni prima. Quando Tae-sang è costretto a cercare una giovane donna scomparsa per non perdere il proprio patrimonio finanziario, decide di chiedere aiuto a Chae-ok. Le ricerche li porteranno presto nell’orribile ospedale Ongseong, dove affronteranno la malvagia avidità dei più potenti, lottando tra la vita e la morte per poter salvare sé stessi e gli ultimi sopravvissuti.

La Creatura di Gyeongseong netflix
Gyeongseong Creature S1 (L to R) Kim Hae-sook as Mrs. Nawol, Han So-hee as Yoon Chae-ok, Cho Han-cheul as Yoon Jung-won, Park Seo-jun as Jang Tae-sang in Gyeongseong Creature S1 Cr. Lim Hyo Sun/Netflix © 2023

Un cast di celebri talenti

Al di là dell’affascinante e cupa storia, ciò che inizialmente ha più entusiasmato e interessato il pubblico al progetto è senz’altro il cast di eccellenze della serialità sudcoreana coinvolte in esso. Primo fra tutti, l’amato e acclamato attore Park Seo-jun (protagonista su Netflix anche di Dream e Itaewon Class), il cui carisma e talento hanno conquistato persino i Marvel Studios che, non molto tempo fa, lo hanno scelto per interpretare il bizzarro Principe Yan nell’ultimo film MCU The Marvels. Al suo fianco brilla l’attrice Han So-hee, approdata in sordina su Netflix nel 2019 con il thriller fantasy Abyss e recentemente apprezzata ancor di più nelle serie My Name e Nevertheless. A loro si aggiungono anche Wi Ha-joon (ricordato al pubblico italiano soprattutto per il suo ruolo in Squid Game), Claudia Kim, Jo Han-chul, Park Ji-hwan e la grandiosa Kim Hae-sook (incontrata in questi giorni anche nel nuovo k-drama fantasy My Demon).

La mostruosità della guerra

La Creatura di Gyeongseong affonda le radici in una ferita ancora aperta della storia della Corea: gli anni della colonizzazione, della violenza, della perdita d’identità, della rinuncia al proprio paese. Ciò che per il pubblico mondiale è semplicemente un contesto storico ben delineato, dunque, per il popolo coreano sono ricordi indelebili le cui sofferenze riecheggiano nell’aria ancor oggi. Ma il period horror con il duo Seo-jun&So-hee non si limita semplicemente a raccontare e romanzare il passato, come per esempio fa la serie Pachinko di Apple TV. La Creatura, invece, è un’esperienza metaforica tra gli orrori della guerra. Proprio come accade in Sweet Home, infatti, il messaggio che è più volte manifestato allo stesso spettatore è che crudeltà, distruzione e morte non sono prerogative di creature dalle sembianze spaventose e dai mille tentacoli assassini. Sono gli stessi esseri umani che – annebbiati dal potere, dalla guerra e dalla vendetta – finiscono per annientarsi l’un l’altro, dimenticando pietà e umanità.

Un cliffhanger in arrivo?

Questa prima parte de La Creatura di Gyeongseong ammalia, coinvolge e intrattiene, suscitando nel pubblico le forti e struggenti emozioni di una storia bellica in cui l’elemento fantasy non è altro che materializzazione dei mali creati dall’uomo. Sebbene gli ultimi episodi giungeranno sulla piattaforma la prima settimana dal nuovo anno, la seconda stagione del drama con Seo-jun è già confermata. 

La Creatura di Gyeongseong ha tutte le potenzialità per potersi inserire tra i migliori prodotti televisivi del 2024. Non resta che attendere i prossimi episodi per scoprirlo.

What If…? 2×03: la spiegazione dell’episodio natalizio della serie Marvel

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L’episodio 2×03 di What If…? è a tema natalizio e rende omaggio al film Die Hard, facendo di Happy Hogan (Jon Favreau) l’eroe di turno. Si tratta di un episodio che può facilmente essere indicato come uno dei più divertenti della serie, adattandosi perfettamente allo spirito della stagione. C’è umorismo, emozioni e un nuovo tipo di Hulk per la linea temporale Marvel: tutto ciò che si può desiderare per Natale! Ma cosa significa tutto questo? E quanto funziona questa parodia/omaggio di Die Hard? Queste e altre domande trovano risposta nella spiegazione completa di “E se Happy Hogan salvasse il Natale?“.

What If…? 2×03 è un omaggio al film Die Hard – Trappola di cristallo

Die Hard - Trappola di cristallo Bruce Willis

L’episodio “E se Happy Hogan salvasse il Natale?” è essenzialmente un omaggio a Die Hard – Trappola di cristallo, il film del 1988 con protagonista Bruce Willis. Al posto dell’Hans Gruber di Alan Rickman, vi è Justin Hammer ad interpretare il cattivo invasore e la Avengers Tower sostituisce il Nakatomi Plaza. Happy, ovviamente, è John McClane e Darcy Lewis (Kat Dennings) è il suo Al Powell (Reginald VelJohnson), come si chiarisce in un momento particolarmente metaforico.

Tutti i momenti più importanti di quel film vengono qui citati, da Happy che striscia attraverso i condotti di aerazione, all’inserimento di un cattivo nell’ascensore (anche se questa volta si tratta di un manichino), fino all’iconica morte di Gruber (anche se viene sovvertita da Happy che salva Hammer dalla morte). Ci sono ovviamente delle differenze: John McClane non usava il sangue di Bruce Banner per trasformarsi in Hulk e salvare la situazione, come fa Happy, ma si tratta di un pastiche affettuoso e perfettamente azzeccato.

L’elemento “e se…?” si ritrova anche nel cosa succederebbe se Justin Hammer si vendicasse di Iron Man infiltrandosi nella torre dei Vendicatori, prendendo il controllo dei sistemi di difesa, compresa la Legione di Ferro. Naturalmente, si dà il caso che gli Avengers siano fuori per un’azione promozionale e che JARVIS sia fermo per riparazioni. Alla fine, Happy riesce a sconfiggere Hammer stesso dopo essere stato accidentalmente trasformato in Hulk quando il piano originale di riavviare le difese della torre con un’intelligenza artificiale di riserva fallisce.

La spiegazione della cura di Tony Stark per Hulk

Mentre Happy si nasconde da Hammer e dai droni dell’Iron Legion, che stanno cercando di rubare una fiala di sangue di Bruce Banner per trasformare Hammer in Hulk, si scopre che Stark stava proprio sviluppando una cura per il gigante verde. È interessante notare che sembra che gli esperimenti di Iron Man abbiano cercato di permette la capacità di Banner di trasformarsi in Hulk, ma senza i relativi problemi di rabbia.

Sebbene possa sembrare strano che Stark non cerchi di curare Banner in modo definitivo, ciò è in realtà in linea con quanto stabilito in altre parti del MCU. In She-Hulk, si scopre che Iron Man ha costruito il laboratorio di Hulk in Messico per aiutarlo a trasformarsi in Professor Hulk. È possibile che i precedenti esperimenti di Stark abbiano portato all’epifania che Hulk non avrebbe mai potuto essere “curato”, portando Banner e Stark a ipotizzare che l’equilibrio fosse l’unica cura. E c’è chi suggerisce che Stark tenesse troppo a Hulk per perdere la sua presenza come uno dei più forti difensori della Terra.

Perché Happy Hogan in versione Hulk e viola e parla?

 

L'incredibile Hulk

Le principali differenze tra la mutazione di Happy Hogan e quella di Banner sono il colore e il fatto che possa parlare. Happy Hulk è viola (e calvo come l’Abominio, nonostante Hulk e She-Hulk abbiano entrambi i capelli). Forse le versioni modificate del sangue puro di Hulk creano mutazioni più mostruose? Nei fumetti, l’Hulk viola più importante era Norman Osborn, che usava i poteri presi dal Super-Adaptoide per rubare i poteri di Hulk Rosso e trasformarsi. La sua colorazione viola non è però mai stata chiarita. Ma l’altro Hulk viola dei fumetti suggerisce che il colore è legato a un’incredibile malvagità.

In Incredible Hulk #371, Hulk viene posseduto da Shangar, lo Stregone Supremo della Dimensione Oscura (che nell’adattamento animato diventa Entità Oscura). Posseduto, Banner diventa Hulk Oscuro e diventa viola (almeno nella serie animata L’Incredible Hulk del 1996, dove il colore viene spiegato). L’Hulk viola di Happy rompe però la tendenza dei supercriminali a rendere Hulk viola, anche se deve chiaramente combattere con l’influenza di Hulk sulla propria personalità. Forse il viola è anche sinonimo di malvagità e il vero superpotere di Happy è stato quello di essere forte a tal punto da controbilanciarlo.

Ciò che è chiaro è che qualsiasi cosa Tony Stark abbia fatto al sangue di Bruce Banner, ha creato una prima versione del Professor Hulk visto in Avengers: Endgame, perché Happy è ancora in grado di parlare quando diventa Hulk viola. Sia l’Hulk originale che Abominio erano limitati nella loro capacità di parlare, perché nessuno dei due era in grado di controllare la propria rabbia. She-Hulk è invece un’eccezione, perché la sua esperienza di donna l’ha addestrata a controllare la rabbia e quindi non ha mai perso del tutto il controllo. Happy menziona poi esplicitamente che Stark che sta lavorando a un mezzo per controllare i problemi di rabbia di Hulk, suggerendo che la chiave della comunicazione è semplicemente non essere troppo arrabbiati.

Cosa What If…? ci dice dell’essere un Avengers

MCU Avengers squadra originale

Cercare un significato più profondo in un episodio animato che fa la parodia di Die Hard e che ha come protagonista un Hulk alla John McClane che si fa strada in una missione per salvare i suoi amici supereroi potrebbe sembrare inutile, ma c’è un messaggio di fondo molto importante. L’episodio 2×03 di What If…? esplora sottilmente cosa significhi davvero essere un Avengers: non si tratta solo di usare i propri superpoteri, ma di fare il proprio dovere di fronte a gravi avversità.

Inoltre, l’errore iniziale di Happy Hogan, che ha lasciato che Hammer prendesse il controllo della Torre dei Vendicatori così facilmente, riecheggia l’esperienza di quasi tutti i Vendicatori originali. Ognuno di loro ha commesso un errore, per riprendere la frase più famosa di Vedova Nera, e solo espiando questi errori sono diventati gli Eroi più potenti della Terra. Happy si guadagna dunque il grado di Avengers grazie al suo rimediare agli errori e non solo grazie ai suoi nuovi poteri.

Scream VII: il regista Christopher Landon abbandona il film

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Scream VII: il regista Christopher Landon abbandona il film

A circa un mese di distanza dalla notizia per cui le attrici Melissa Barrera e Jenna Ortega non riprenderanno i loro ruoli di Sam e Tara Carpenter in Scream VII, dopo essere state protagoniste di Scream (2022) e Scream VI (2023), arriva ora la notizia che anche il regista Christopher Landon ha abbandonato il progetto. Tramite il proprio profilo su X (ex Twitter), Landon ha infatti annunciato che “credo che questo sia il momento giusto per annunciare che ho formalmente abbandonato Scream VII settimane fa. Questo deluderà alcuni e delizierà altri. Era un lavoro da sogno che si è trasformato in un incubo. E il mio cuore si è spezzato per tutte le persone coinvolte. Tutte. Ma è tempo di andare avanti”.

Il regista ha poi aggiunto che “Non ho altro da aggiungere alla conversazione se non che spero che l’eredità di Wes prosperi e si elevi al di sopra del frastuono di un mondo diviso. Quello che lui e Kevin hanno creato è qualcosa di incredibile e sono stato onorato di avere anche solo un breve momento per crogiolarmi nel loro splendore“. Regista dei film Auguri per la tua morte, Freaky e Un fantasma in casa, ma anche per aver scritto diversi capitoli della saga di Paranormal Activity, Landon era stato visto dai fan della saga di Scream come un ottima scelta per dirigere il settimo capitolo. Con il suo abbandono, però, si getta un’ulteriore ombra su Scream VII, già segnato dal licenziamento di Barrera e dal mancato ritorno di Ortega.

Ora, il futuro di Scream VII è dunque nelle mani di James Vanderbilt, lo sceneggiatore-produttore che ha co-sceneggiato i film del reboot e che sta scrivendo l’attuale storia del nuovo capitolo. Secondo le fonti, lo sceneggiatore, già alle prese con la perdita di Ortega, aveva incentrato la storia sul personaggio di Barrera. Quando però anche quest’ultima è stata lasciata andare, ha avuto almeno un partner creativo in Landon per sostenere la storia. Ora il franchise è tornato al punto zero e dovrà essere ricostruito da capo. Non resta dunque che attendere maggiori notizia riguardo questo settimo lungometraggio, che ad ora rimane confermato.

What If…? 2×02, cosa succede nel secondo episodio della serie?

What If…? 2×02, cosa succede nel secondo episodio della serie?

Sulla scia di Mamma ho perso l’aereo, anche Peter Quill si è perso a New York ma in What If…? 2×02, secondo episodio della seconda stagione dal 22 dicembre disponibile su Disney+, il personaggio è diverso da come lo conosciamo. Questo Peter è giovane, spaventato e attacca gli eroi più potenti della Terra. Gli episodi della seconda stagione di What If…? seguono dunque la premessa stabilita nella prima stagione, ovvero l’esplorazione di vari personaggi del MCU come varianti di vite rese possibili dal multiverso. Alcune di queste storie sono la continuazione degli episodi della prima stagione, il che significa che il cast di personaggi di What If…? stagione 2 ha alcuni volti familiari.

Cosa succede in What If…? 2×02?

L’episodio si apre con un caccia all’inseguimento di un misterioso oggetto luminoso, che Peggy Carter (Hayley Atwell) vuole eliminare con scarsi risultati perché lo stesso oggetto precipita verso la Terra, in particolare verso New York, dove scopriamo di non essere nel presente, ma nel 1988. L’oggetto attraversa le strade e si ferma davanti alla Grand Central Station. L’oggetto, si scopre, è una piccola capsula spaziale, con un Peter Quill adolescente dentro, con occhi che brillano e il potere di far levitare ed esplodere un’intera strada di automobili con un solo gesto della mano. Questo, ci dice l’Osservatore (Jeffrey Wright), è un Peter Quill il cui dolore e la cui perdita minacciano di distruggere l’umanità. Ma cosa è successo esattamente?

Secondo l’Osservatore, questo è l’universo in cui sei mesi fa Yondu (Michael Rooker) non ha esitato a consegnare Peter a suo padre, Ego (Kurt Russell). Ego confisca immediatamente il walkman di Peter, e introduce invece Peter all’idea dell'”espansione”. Il suo piano per trasformare interi pianeti in estensioni di se stesso, lo stesso piano che Ego ha cercato di attuare in Guardiani della Galassia Vol. 2. Al quartier generale dello SHIELD, Peggy osserva che ogni sistema solare che Peter ha già visitato ha ceduto alle radiazioni cosmiche nel giro di 24 ore. Propone di mettere insieme una squadra per fermarlo, composta dal meglio che la Terra possa offrire. Howard Stark (John Slattery) è scettico, ma non avendo alternative, accetta di fare un tentativo. Chi comporrà la squadra degli “Eroi più potenti della Terra”, quando gli Avengers che conosciamo e amiamo sono ancora alle scuole medie? I loro genitori.

Un nuovo gruppo di Avengers

Hank Pym Marvel

Peggy e Howard chiamano Hank Pym (Michael Douglas), che al momento è a casa a prendersi cura della figlia preadolescente Hope (Madeline McGraw). L’amareggiato Hank non è interessato a rispondere alle telefonate di Howard, che continua a dare la colpa allo SHIELD per la morte della moglie Janet, ma un’occhiata al telegiornale, che mostra opportunamente la distruzione causata da Peter, lo convince a cambiare idea. Prende Hope e si dirige verso la sede del Progetto Pegasus dello SHIELD, dove gestisce il progetto: Pegasus, dove si imbatte in un giovane Bill Foster (Laurence Fishburne), anch’egli chiamato a occuparsi del problema di Peter. A partire da loro, si forma una squadra che comprende anche Mar-Vell, Soldato d’Inverno, il Black Panther di Re T’Chaka e Thor.

La squadra dei Vendicatori del 1988 affronta dunque il giovane Peter Quill a Coney Island, scoprendo che i poteri celestiali di Ego lo rendono estremamente potente. Solo grazie all’ingresso a sorpresa di Thor e a un’esplosione di fulmini, la squadra appena riunita riusce a contenere Peter. Grazie al guerriero asgardiano, i Vendicatori vengono a conoscenza dell’obiettivo di Ego di trasformare l’intero universo in estensioni di se stesso (con l’aiuto di Peter).

Tuttavia, Hope, la figlia di Hank Pym, stringe amicizia con Peter e viene a sapere che il ragazzo vuole solo tornare a casa sua, nel Missouri. Questo spinge gli Avengers del 1988 a cercare di aiutare Peter, sperando di poterlo convincere ad aiutarli a sua volta nello sconfiggere suo padre prima che l’Espansione possa iniziare sulla Terra. Di conseguenza, Hank Pym entra in contatto con Peter offrendogli una via d’uscita dal dolore e dalla solitudine e una nuova famiglia. Allo stesso tempo, Howard Stark riusce a comunicare con il Soldato d’Inverno, convincendolo a ignorare gli ordini di uccidere Peter che provenivano dal suo responsabile sovietico Vasily Karpov.

Peter Quill salva la situazione

Peter Quill

Utilizzando una delle piantine di Ego, Peter Quil usa il proprio potere per distruggere suo padre, ottenendo l’energia sufficiente per decimare Ego e porre fine all’Espansione. Questo è anche il momento decisivo che lo ha reso ufficialmente Star-Lord in questa nuova realtà alternativa, facendo riferimento al nome con cui sua madre lo ha sempre chiamato. È inoltre degno di nota il fatto che Peter Quill abbia affermato di avere sempre con sé un pezzo del potere di Ego attraverso la piantina che ha assorbito. Di conseguenza, l’implicazione è che il Peter Quill di questa realtà ha ancora il suo potere e le sue abilità celestiali, a differenza dello Star-Lord del MCU principale che ha perso il suo potere e la sua immortalità nella battaglia in cui ha sconfitto suo padre.

In questa realtà alternativa del MCU, dunque, Peter Quill non è mai cresciuto tra le stelle per diventare un leggendario fuorilegge, dove alla fine ha formato i Guardiani della Galassia come nuova squadra di eroi spaziali (nonché sua nuova famiglia). Tuttavia, Peter è comunque diventato Star-Lord in questo nuovo episodio di What If…? e ha trovato una famiglia negli Avengers del 1988. Per questo motivo, il finale per Quill in questo universo alternativo è davvero commovente e soddisfacente, anche se all’inizio era stato consegnato a Ego, venendo dunque apparentemente destinato ad un futuro diverso.

Cosa ne è degli Avengers del 1988?

What If Avengers 1988

All’indomani della battaglia con Ego, viene confermata la scomparsa del Soldato d’Inverno, presumibilmente a causa di un pezzo del suo passato venuto a galla grazie a Howard Stark, che ha invocato il nome di Steve Rogers mentre cercava di comunicare con Bucky durante la battaglia. Visto che Bucky Barnes non indossa più la maschera o la pittura scura sul volto, sembra che abbia iniziato il suo processo di liberazione dal lavaggio del cervello dell’HYDRA, con un paio di decenni di anticipo rispetto al MCU principale.

Il resto della squadra, invece, ha deciso di rimanere insieme e di aiutare Thor a vendicare coloro che sono andati perduti nell’Espansione. Allo stesso modo, è anche implicito che Peter Quill abbia iniziato a vivere con Hank e Hope, insieme al gatto di Mar-Vell, Goose, che viene dato ai ragazzi nelle scene finali dell’episodio. Tuttavia, il momento finale di questo particolare racconto di What If…? vede il roster degli Avengers del 1988 nella sua interezza, una collezione piuttosto impressionante di Eroi più potenti della Terra che si sono riuniti di fronte a una crisi significativa come quella affrontata dai Vendicatori del 2012 nella linea temporale principale del MCU.

Il Grinch: tutto quello che c’è da sapere sul celebre personaggio

Uno dei personaggi immaginari più celebri di sempre è il Grinch, la burbera creatura verde ideata dallo scrittore Theodore Seuss Geisel, meglio noto come Dr. Seuss, che ne ha fatto il protagonista del libro illustrato per bambini dal titolo How the Grinch Stole Christmas!. Nel tempo, tale personaggio è divenuto sempre più iconico, caratterizzandosi sempre più a livello estetico e assumendo forme e significati sempre nuovi. Specialmente grazie ad alcune celebri trasposizioni cinematografiche, animate o in live-action, il Grinch è infine diventato un vero e proprio immancabile simbolo delle festività natalizie.

Al pari di opere come A Christmas Carol  e il suo Ebenezer Scrooge, Nightmare Before Christmas o la commedia Mamma ho perso l’aereo, i film dedicati al Grinch non mancano mai di essere tra i più visti in questo speciale periodo dell’anno. La storia del personaggio è in realtà più articolata e profonda del previsto e risale ad ormai quasi settant’anni fa. Nel corso di questo periodo, diverse sono le opere realizzate con protagonista il Grinch, una figura ormai parte del patrimonio culturale mondiale, che oltre a divertire e spaventare ci ricorda continuamente i veri valori del Natale.

Il Grinch: la vera storia del personaggio

Come anticipato, il personaggio del Grinch nasce da un’idea dello scritto Dr. Seuss, che ne fa il protagonista del suo libro per l’infanzia del 1957. È questa la prima apparizione del Grinch. Il nome del personaggio era però già comparso nel libro del 1953 Scambled Egg Super!, dello stesso Seuss. In tale libro, il Grinch è però un uccello esotico sempre intento a cinguettare, condividendo dunque con la creatura verde la passione per il canto. Successivamente, dato il successo del personaggio nella forma che conosciamo ancora oggi, è statoo realizzato uno special televisivo animata nel 1966 da titolo Il Grinch e la favola di Natale!, riproposto poi puntualmente negli anni durante il periodo natalizio.

Ciò ha contribuito, specialmente nei paesi di cultura angolosassone, a far diventare il Grinch una figura tradizionale del Natale. Si fa dunque oggi riferimento ad esso nel caso in cui il periodo festivo venga rovinato da atti vandalici o furti, o anche semplicemente da quanti affermano di non sopportare il Natale e di volerlo boicottare. Successivamente, altre apparizioni note del personaggio si ritrovano nello speciale di Halloween dal titolo Halloween Is Grinch Night, scritto da Seuss per rispondere alle sempre maggiori richieste dei fan, e nella serie animata The Grinch Grinches the Cat in the Hat.

Il Grinch recensione

Il Grinch: chi, dove vive è e qual è il suo significato

Come ormai noto, il Grinch è una buffa creatura verde pelosa e dalla pancia prorompente, che gli fa assumere una forma a pera. I suoi occhi hanno pupille rosse e bulbi oculari gialli, mentre il viso ricorda quello di un gatto. Le sue mani sono lunghe e affusolate e particolarmente sorprendente è la sua straordinaria forza. Caratteristica fondamentale del Grinch è però quella di avere un cuore di due taglie più piccolo, che lo rende dunque immune alle più comuni forme d’amore. Oltre al suo aspetto molto particolare, però, il Grinch si distingue anche per il suo carattere. Nei racconti che lo vedono protagonista, egli si distingue come una personalità misantropa, scontrosa, solitaria e facilmente irascibile.

Egli vive in isolamento in una grotta in cima al Briciolaio, situato sopra il paese di Chinonso, facendo attenzione a non incontrare mai nessun altro essere vivente. Tutto ciò lo rende un soggetto perfetto per odiare una festività allegra, luminosa e calorosa come il Natale. Il Grinch infatti non sopporta i suoni, i colori, le decorazioni, gli schiamazzi e i regali tipici di questo periodo e tenta dunque di impedire che tutto ciò abbia luogo. Andando al di là di tutto ciò, i racconti legati al Grinch si concentrano dunque sul criticare la commecializzazione del Natale, suggerendo invece di tornare ad una dimensione più intima e sinceramente sentita, che non ha bisogno di regali o di sfarzo per poter essere celebrata.

A quale animale è ispirato il Grinch?

Le caratteristiche fisiche del Grinch possono ricordare quelle di un animale, o per meglio dire, di più animali. Il personaggio, infatti, sembra essere stato concepito come una fusione tra più creature, a partire dal bradipo. La pelliccia del Grinch ricorda infatti quella di questo simpatico animale, la cui specie contiene sul proprio corpo una vera e propria piantagione di alghe che rende il colore della loro pelliccia verdastro. Al di là della pelliccia, però, per il resto il Grinch assomiglia ad un grosso primate, in quanto presenta sì caratteristiche antropomorfe ma la sua fisionomia e la struttura corporea ricorda maggiormente quelle di un gorilla. Resta comunque il fatto che il Grinch è una creatura di fantasia e che proprio questo è l’ingrediente che lo rende unico, al di là delle somiglianze con altri animali.

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Il Grinch: le trasposizioni cinematografiche, da Jim Carrey al cartone animato

Oltre alle serie animate poc’anzi citate, il Grinch è comparso anche in due lungometraggi per il cinema. Il primo di questi è Il Grinch, diretto nel 2000 da Ron Howard, dove ad interpretare l’amata creatura verde vi è il mitico Jim Carrey. Si tratta della prima opera in live-action dedicata al personaggio e al suo mondo, affermatasi come un grandissimo successo di pubblico. In particolare, oltre che per l’interpretazione di Carrey, il film è ricordato per i meravigliosi costumi e le affascinanti scenografie, oltre ovviamente al trucco, premiato poi con un Oscar. Il costume del Grinch è infatti particolarmente elaborato, composto da una tuta in tessuto spandex ricoperta di peli di yak tinti di verde.

In seguito, nel 2018, il personaggio è stato invece protagonista di un film d’animazione, anch’esso dal titolo Il Grinch, ove si ripropone grossomodo la medesima storia, con poche variazioni. A dar voce al personaggio, in lingua originale, si ritrova l’attore Benedict Cumberbatch, mentre in italiano il Grinch ha la voce inconfondibile di Alessandro Gassmann. Con un incasso di oltre 511 milioni di dollari in tutto il mondo, questo è diventato il film di Natale con il maggior incasso di tutti i tempi. Nel 2022, invece, è stato realizzato un film parodia di genere horror dal titolo The Mean One, dove il personaggio è raffigurato come un mostro sanguinario che terrorizza la città vicina alla sua grotta.

Fonti: Cosmopolitan, IMDb

POP Awards: al via le votazioni! Scopri le categorie e i nominati

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Al via la prima edizione dei POP Awards (Premi Online del Pubblico) un gioco nato su iniziativa di un gruppo di siti di cinema che per questo Natale ha messo da parte la concorrenza reciproca e ha unito le forze per coinvolgere il pubblico nel giocare insieme con la passione per i film e le serie tv.

La fine dell’anno è proprio quel momento in cui arrivano le classifiche con “il meglio di” proposto da critici, redazioni, esperti. Ma cosa ne pensa il pubblico? Quali sono i film che hanno segnato l’immaginario collettivo e resteranno nelle memorie esperienziali di questo2023? Lo scopriremo grazie alle votazioni aperte a tutti su www.popawards.it.

Il network promotore dei POP Awards – formato da siti di cinema CiakClub, Cinefilos, Cinemadvisor, CinemaSerieTV, Il Cineocchio, longtake e ScreenWorld – ha ideato 20 categorie, dalle più classiche come miglior film, migliore serie, miglior interpretazione, alle più POP come miglior tormentone, miglior scena strappalacrime, miglior boomer e miglior serie da guardare per farti compagnia “mentre fai altro”, prendendo  in considerazione titoli usciti tra il 1gennaio e il 21 dicembre 2023.

In totale sono ben 151 nomination suddivise tra 72 al cinema, 56 al mondo seriale e 23 al fandome. Tra gli 83 titoli nominati, 48 sono film e 35 serie, 65% uomini e 35% donne, 22 italiani e 16 tra europei e asiatici. A guidare la classifica dei più titoli nominati non poteva che esserci il fenomeno Barbie (9 candidature), seguito a breve distanza da C’è ancora domani e Opphenheimer (6) e quindi Spider-Man Across the Spider-verse (5), Killers of the Flower Moon e la quarta stagione di Succession (4), The Whale, La fantastica signora Maisel, The Last of Us e Ted Lasso (3) per un totale di 22 nomination a Netflix, 17 a Sky/NowTV,14 a Warner Bros., 11 a 01 Distribution e 10 a Disney+.

Ora non resta che giocare con i POP Awards divertendosi nel votare i propri preferiti. Chiunque può votare sul sito www.popawards.it fino al 7 gennaio 2024 sapendo che così potrà unire i flussi delle proprie passioni e consegnare a nominati e vincitori un importante premio che ne riconosce il forte impatto sul nostro immaginario collettivo.

I vincitori dei POP Awards saranno annunciati il 15 gennaio 2024 sul sito www.popawards.it e sui canali social ufficiali.

Maestro, intervista al regista e protagonista Bradley Cooper

Maestro, intervista al regista e protagonista Bradley Cooper

Fresco di otto nomination ai Critics Choice Awards e quattro ai Golden Globes, Maestro di Bradley Cooper è sbarcato su Netflix. Il biopic dedicato al leggendario compositore/maestro d’orchestra Leonard Bernstein e a sua moglie Felicia Montealegre rappresenta la seconda regia di Cooper dopo il grande successo di A Star Is Born. Ecco che cosa ci ha raccontato di maestro il suo protagonista e regista.

Partiamo dal principio; come nasce il progetto di realizzare Maestro?

Da bambino ero ossessionato dal condurre un’orchestra, mi esercitavo per ore. Non ero a conoscenza del progetto legato a Leonard Bernstein quando ha iniziato a circolare, nel quando ne sono venuto  a conoscenza ho chiesto immediatamente a Steven Spielberg chi ne deteneva i diritti. Josh Singer è salito a bordo e abbiamo iniziato a fare ricerche, volevo capire che tipo di storia raccontare. È stato lui a suggerire di esplorare il rapporto tra Leonard e Felicia, e ho subito capito che la loro relazione era il cuore della storia che volevo raccontare, un rapporto così complesso, non convenzionale, intimo. Abbiamo iniziato a incontrare persone che li conoscevano e una cosa mi ha colpito nel profondo: nessuno ha mai parlato di Leonard Bernstein e sua moglie, erano sempre Lenny e Felicia. Era chiaro che entrambi lasciavano la loro impronta personale sulle persone.

Maestro. BTS – (L to R) Writer/Director/Producer Bradley Cooper and Musical Advisor Yannick Nézet-Séguin on the set of Maestro. Cr. Jason McDonald/Netflix © 2023. Foto

È stato un processo complicato quello di “diventare” Leonard Bernstein?

All’inizio ero terrorizzato, poi col passare del tempo è diventato più semplice, ma solo appena più semplice, e molto lentamente. La mia preoccupazione maggiore era riprodurre quella voce suadente, capace di metterti a tuo agio in qualsiasi situazione. Ho lavorato su di essa fin dall’inizio, sei anni fa, un lungo periodo di tempo da cui ho tratto enormi benefici. In pratica ci lavoro da prima che A Star Is Born arrivasse al cinema. Per fortuna ai tempi di American Sniper ho cominciato a collaborare con questo incredibile dialect coach, Tim Monich, con cui ho lavorato anche grazie a A Star Is Born e La fiera delle illusioni. Tim si è praticamente trasferito a casa mia a New York, abbiamo lavorato insieme cinque giorni a settimana per quattro anni e mezzo. Per quanto riguarda il lato estetico mi sono affidato completamente a Kazu Hero che ha fatto un lavoro straordinario sul trucco, anche con lui abbiamo lavorato per anni facendo test filmati molto prima che iniziassimo a girare il film.

C’è stato un momento durante la lavorazione in cui si è sentito sotto pressione?

Il primo giorno di riprese, quello in cui il vecchio Leonard insegna a condurre a William. Era la prima volta che mi presentavo di fronte ad altre persone come Leonard Bernstein, ero davvero nervoso. E in più ovviamente dovevo anche dirigere gli altri attori. Ho chiesto ad alcuni tra i miei amici più cari di venire sul set, tra di essi c’era anche Gabe Fazio, che conosco da una vita. Soltanto sapere che era lì mi ha tranquillizzato. Un’altra scena che mi ha messo sotto pressione è stata quella del concerto nella cattedrale dal momento che dovevo condurre l’orchestra di Londra, una delle migliori tre al mondo. Mi ero allenato con Gustavo Dudamel per molto tempo, studiando anche un video di Bernstein condurre in quel luogo negli anni ‘70. Eppure condurre mi riuscì impossibile, continuavo a rimanere indietro nei tempi. Il giorno dopo sono arrivato molto tempo, la cattedrale era ancora vuota. Pensando a come sistemare la scena ho capito che in realtà il cuore era Felicia, venuta a veder condurre Leonard senza provare alcun odio per lui. L’abbiamo girata ancora una volta e quel pianosequenza è quello che vedete nel film. È stato magnifico.

Maestro. BTS – (L to R) Producer Steven Spielberg and Writer/Director/Producer Bradley Cooper as Leonard Bernstein on the set of Maestro. Cr. Jason McDonald/Netflix © 2023.

E come regista che tipo di lavoro ha svolto per Maestro?

Non faccio mai storyboard delle scene che giro, tento sempre di vedere il film nella mia testa, ogni inquadratura che riesco a immaginare. Finché arriva il giorno in cui riesco a vedere il film dalla prima all’ultima inquadratura. Quello è il momento in cui mi sento tranquillo, allora posso andare sul set e sentirmi libero: all’improvviso hai tutte queste persone intorno, ti trovi sulla location e magari hai una luce diversa da quella che ti aspettavi. Le idee iniziano a fioccare, magari decidi di cambiare qualcosa e vedere come influenzerà le scelte successive. Quando inizio a girare lascio che il film esca dalla mia testa e si confronti con la realtà del set. Questo è in sostanza il mio processo.

Quanto di quello che imparato facendo A Star Is Born l’ha aiutata con Maestro?

Ho imparato molto facendo quel film, ma anche lavorando con Guillermo del Toro a La fiera delle illusioni e con Paul Thomas Anderson a Licorice Pizza. Per esempio ho passato tre settimane con Guillermo semplicemente a osservare delle lenti, facendo test e cercando di carpire qualsiasi cosa potessi da lui. In ogni progetto in cui sono stato coinvolto ho cercato di imparare qualcosa, e senza dubbio continuerò a farlo. Spero che questo continui a farmi evolvere come regista. La cosa migliore che ho tratto facendo A Star Is Born è stato trovare un mio centro come artista.

Maestro – BTS – (L to R) Bradley Cooper as Leonard Bernstein (Director/Writer/Producer), Cinematographer Matthew Libatique and Carey Mulligan as Felicia Montealegre on the set of Maestro. Cr. Jason McDonald/Netflix © 2023.

Yu Yu Hakusho: 7 cose in cui la serie Netflix è fedele all’anime

Yu Yu Hakusho: 7 cose in cui la serie Netflix è fedele all’anime

Yu Yu Hakusho (qui la recensione) di Netflix attua delle differenze rispetto all’anime di riferimento, ma in diverse cose vi è molto fedele. Basato sulla serie manga di Yoshihiro Togashi, l’anime ha debuttato nel 1992 e si è protratto fino al 1994. Anche se non è diventato un franchise di massa con molteplici sequel come Dragon Ball o Naruto, Yu Yu Hakusho è stato comunque uno dei manga/anime più influenti della sua epoca. Dagli amati personaggi alle scene di combattimento, c’erano molte cose che l’adattamento di Netflix doveva riproporre fedelmente se voleva evitare gli errori commessi dai precedenti anime live-action.

Non è chiaro se il finale di Yu Yu Hakusho sia destinato a dar vita ad una stagione 2, dato che l’episodio 5 ha in un certo senso coperto quello che avrebbe dovuto essere il Torneo Oscuro. L’uccisione immediata del giovane Toguro e il salto del torneo sono di gran lunga i cambiamenti più significativi che il live-action di Netflix ha apportato all’anime, il che può dare l’impressione che l’intera serie abbia perso il senso della storia originale. Tuttavia, pur avendo alcune carenze da questo punto di vista, la serie ha centrato diversi aspetti chiave della storia originale.

Le scene di combattimento

Yu Yu Hakusho

A prescindere da quanto siano avvincenti i personaggi o quanto sia coinvolgente la storia, un adattamento anime deve avere grandi scene d’azione. Questo è ancora più importante quando si adatta uno shonen d’azione come Yu Yu Hakusho, che, oltre ai suoi personaggi memorabili, si è fatto un nome grazie a combattimenti indimenticabili. C’è però un problema: il manga e l’anime hanno ciascuno il proprio linguaggio visivo. Una serie live-action non può replicare ciò che è stato fatto nell’anime o nel manga quando si tratta di scene di combattimento, ma non può nemmeno avere combattimenti che sembrino meno speciali di quelli del materiale di partenza.

Trovare questo equilibrio è molto complicato e persino alcuni dei migliori adattamenti di anime live-action di tutti i tempi, come One Piece di Netflix, hanno avuto difficoltà in questo senso. Fortunatamente, Yu Yu Hakusho è in grado di risolvere il problema delle scene di combattimento. Non sono necessariamente simili a quelle dell’anime, ma catturano l’essenza della storia originale. I combattimenti in live action comprendono sia combattimenti corpo a corpo che ricordano alcuni dei migliori film di arti marziali, sia sequenze in computer grafica che combinano i superpoteri dei personaggi con uno stile di combattimento più concreto. I momenti salienti sono Yusuke contro Gouki e Kurama contro Karasu.

I costumi dei personaggi di Yu Yu  Hakusho

Yu Yu Hakusho costumi

Yu Yu Hakusho ha uno stile visivo molto caratteristico, compresi i costumi dei personaggi principali. Un cliché comune negli anime è che il personaggio principale si distingua sempre tra la folla grazie ai suoi abiti unici, e il live-action di Yu Yu Hakusho lo fa bene. Yusuke, Kuwabara, Kurama e Hiei sono alcuni dei personaggi più eleganti degli anime degli anni ’90, ognuno dei quali ha un colore associato alla propria personalità. La serie Netflix avrebbe potuto scegliere la strada più semplice, ovvero quella di reinventare i loro abiti con un approccio più concreto, ma fortunatamente non l’ha fatto. Invece, tutti i personaggi indossano i loro abiti caratteristici, compresi Botan, Genkai e Koenma.

Le acconciature dei personaggi di Yu Yu Hakusho

Yu Yu Hakusho acconciature

Un’altra parte dell’identità visiva di Yu Yu Hakusho è rappresentata dalle acconciature dei personaggi principali. La maggior parte dei personaggi degli anime ha un’acconciatura piuttosto singolare, molte delle quali sono molto difficili da tradurre in live-action. Alcuni adattamenti di anime, come il terribile Dragonball Evolution, non hanno nemmeno cercato di far corrispondere i capelli dei protagonisti a quelli della versione originale. Yu Yu Hakusho cerca invece di essere il più fedele possibile al manga e all’anime in questo senso, riuscenvodi in pieno. Piccoli dettagli, come il modo in cui i capelli di Kuwabara sono tagliati dietro la testa, esemplificano il rispetto per il materiale di partenza.

Le personalità di ogni personaggio

Yu Yu Hakusho personaggi

Yu Yu Hakusho aveva solo cinque episodi, il che significa che avrebbe potuto non avere abbastanza tempo per sviluppare adeguatamente ciascuno dei personaggi principali. Tuttavia, la serie è riuscita a valorizzare le personalità di Yusuke, Kurama, Kuwabara, Hiei e altri, il che ha permesso di compensare il fatto che molti di loro non hanno avuto molto tempo sullo schermo. La serie Netflix si concentra principalmente su Yusuke, mentre tutti gli altri personaggi servono solo come nomi di supporto nella sua storia. Tuttavia, ogni volta che gli altri personaggi appaiono sullo schermo, assomigliano alle loro controparti dell’anime. Questo vale anche per i personaggi che non partecipano all’azione, come Botan e Koenma, e per i cattivi.

L’amicizia tra Kuwabara e Yusuke

Yu Yu Hakusho Kuwabara

Un altro aspetto che la serie live action Yu Yu Hakusho non trascura è la dinamica tra Kuwabara e Yusuke, che ha portato a molti momenti piacevoli nella serie originale. L’adattamento di Netflix adatta bene la loro amicizia e Kuwabara è scritto esattamente come nel manga. La scena in cui Kuwabara si arrabbia con Yusuke per essere morto prima di dargli la rivincita è emozionante come quella dell’anime, e ogni loro interazione dopo il ritorno di Urameshi è più divertente della precedente. La storia di Kuwabara non è complessa o contorta come quella di Kurama e Hiei, ma il live-action ha comunque trovato il modo di renderlo interessante.

Gli effetti speciali di Yu Yu Hakusho

Yu Yu Hakusho

Anche se le coreografie dei combattimenti di Yu Yu Hakusho fossero state incredibili, degli effetti visivi non all’altezza avrebbero potuto rovinare le scene d’azione. Inoltre, per quanto i combattimenti corpo a corpo fossero fantastici, la serie doveva offrire più di un tipo di azione. La narrazione si svolge in un mondo fantastico in cui i personaggi possono usare l’energia dello spirito per evocare tecniche speciali, dalle spade energetiche alle piante carnivore giganti. Sebbene alcune riprese in VFX di Yu Yu Hakusho siano migliori di altre, la serie ha nel complesso dei validi effetti visivi, soprattutto per le tecniche speciali. La Pistola dello Spirito di Yusuke, la Spada dello Spirito di Kuwabara e la manipolazione delle piante demoniache di Kurama sono tra le più apprezzate.

Il ritmo veloce di Yu Yu Hakusho

Yu Yu Hakusho Netflix

Uno degli aspetti che distingue Yu Yu Hakusho dagli altri anime usciti negli anni ’90 è la mancanza di riempitivi: ha un ritmo molto veloce ed efficace, coprendo la totalità del manga in soli 112 episodi. Ogni episodio ha la sua importanza e viene immediatamente seguito da un’altra serie di eventi importanti. Va notato che la cronologia di questi nel live-action è molto diversa da quella dell’anime, al punto che è difficile elencare gli episodi della serie originale che copre. Ad esempio, gli insetti demoniaci compaiono nell’episodio 1, mentre la morte di Toguro avviene nell’episodio 5.

Cambiare la linea temporale dell’anime è stata una decisione rischiosa, soprattutto perché il Torneo Oscuro avrebbe potuto costituire un’intera stagione live-action. Detto questo, come serie televisiva indipendente, Yu Yu Hakusho di Netflix ha un ottimo ritmo. Per coloro che non hanno familiarità con il materiale di partenza, non ci sarà molto da lamentarsi riguardo al ritmo della serie. La sceneggiatura è molto incentrata su Yusuke, i personaggi secondari hanno ciascuno un ruolo chiaro da svolgere e tutte le trame si uniscono nel quarto episodio. Il live-action funziona bene anche per coloro che non hanno mai visto un adattamento anime, così come lo show originale è stato il primo anime per molte persone.

Crawlspace: la spiegazione del finale del film

Crawlspace: la spiegazione del finale del film

Arrivato da poco su Netflix, il film Crawlspace sta riscuotendo un buon successo tra gli abbonati alla piattaforma. Il merito è del suo essere un thriller ad alta tensione e particolarmente claustrofobico, giocato tutto su una situazione di difficoltà del protagonista e del modo in cui egli può rigirare a proprio vantaggio la cosa. Diretto nel 2022 da L. Gustavo Cooper, regista anche di titoli come June e la serie  V/H/S, il film in questione è infatti ascrivibile a quel genere di opere che pone i propri personaggi in un ambiente chiuso, che limita i movimenti, costringendoli a difendersi con quello che hanno a disposizione.

Da alcuni definito un Mamma ho perso l’aereo per adulti”, Crawlspace prevede infatti una sorta di caccia al topo con il protagonista costretto a trascorrere il proprio tempo in un ambiente quantomai stretto, dove per spostarsi è possibile solo strisciare – da qui il titolo, letteralmente traducibile come intercapedine, ma con il verbo crawl che fa riferimento al gattonare o allo strisciare. C’è dunque molta tensione in questo thriller che come protagonista vanta un ormai adulto Henry Thomas, meglio noto per essere stato il protagonista del film del 1982 E. T. – L’extraterrestre, Elliott.

Per gli amanti del genere, si tratta dunque di un film da non perdere, che oltre a quanto fin qui riportato presenta anche un finale piuttosto ambiguo, che lascia più di qualche domanda e riflessione da fare allo spettatore. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla spiegazione del finale. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

La trama e il cast di Crawlspace

Protagonista del film è Robert Mitchell, il quale non immagina minimamente che lasciare moglie e figlio per occuparsi del suo lavoro di idraulico gli potrebbe costare la vita. Quando però un giorno si reca nella casa con intercapedini del ricco Tim Witner, con il compito di aggiustare le tubature, si ritroverà ad essere testimone di un omicidio. Due malintenzionati, i quali sembrano però mossi da un qualche motivo preciso, si introducono in casa di Witner e lo giustiziano senza troppi complimenti. Robert si trova allora a doversi nascondere in una intercapedine mentre gli assassini setacciano la proprietà alla ricerca di una fortuna nascosta. Con il rischio che possano trovarlo e ucciderlo, Robert dovrà quantoprima escogitare un piano d’attacco.

Crawlspace film

Ad interpretare il protagonista, Robert Mitchell, vi è l’attore Henry Thomas, come già riportato noto per essere stato il bambino protagonista del film del 1982 E. T. – L’extraterrestre, Elliott. L’attore Bradley Stryker, visto anche in Disquiet, Il diavolo in Ohio Un uomo tranquillo, interpreta invece il criminale Sterling, mentre C. Ernst Harth è il suo complice Dooley. L’attrice Jennifer Robertson interpreta la poliziotta Jordan Pacer, mentre Joe Costa è lo sceriffo Higgon. Fanno poi parte del cast Colin Decker nel ruolo di Tim Witner, Andrei Kovski in quelli di Vladimir Popov e Charles Jarman nel ruolo di Jeff. L’attrice Olivia Taylor Dudley, infine, interpreta Carrie Mitchell, la figlia di Robert.

La spiegazione del finale di Crawlspace

Nel corso del film scopriamo che i due criminali, Sterling e Dooley, sono alla ricerca di una borsa di denaro che Tim aveva nascosto nell’intercapedine. Sterling intuisce dove Tim avrebbe potuto nascondere i soldi e quando lui e il suo partner si dirigono verso il punto di ingresso dell’intercapedine. È in quel momento però che si accorgono di Robert che cerca di scappare. Dovendo far fuori quel testimone, i due cercano di catturarlo dopo averlo ferito ma l’idraulico, grazie alla sua borsa piena di strumenti, riesce a difendersi ferendo a sua volta i due criminali. Questa sua abilità nel pianificare con tanta velocità un contrattacco fa emergere il sospetto che egli possa essere ben più che un semplice idraulico padre di famiglia.

Nel corso del film, dunque, si suggerisce in più occasioni che Robert potrebbe avere un passato da militare. Ciò sarebbe confermato dalla freddezza mentale con cui riesce a calcolare le prossime mosse dei suoi rivali e anticiparli. L’insolita abitudine di Robert nel prestare denaro, come è emerso quando ha litigato con Olivia, potrebbe inoltre essere una copertura per mantenere l’immagine di persona veramente gentile, anche a scapito del sostentamento della propria famiglia. In questo modo, nessuno sospetterebbe mai di lui. Qualunque sia la verità, Robert si dimostra il tipo di uomo pronto ad affrontare ogni tipo di pericolo.

Crawlspace spiegazione finale

Mentre cerca dunque di difendersi, emergono prove sui possibili affari illeciti di Tim Witner. Andando a fondo nella questione, si scopre allora che Sterling lavora agli ordini di Pacer, una poliziotta che si rivela dunque corrotta e parte delle operazioni illegali di Tim. Nel finale, dunque, Pacer si reca presso l’abitazione di Tim portando con sé la moglie di Robert nel tentativo di usarla come esca per far uscire allo scoperto l’uomo. Un litigio tra Sterling e Pacer porta però all’abbattimento di quest’ultimo ed è in quel momento che, riuscendo a far uscire Robert dal suo nascondiglio, Sterling viene ferito al collo proprio dall’idraulico grazie ad uno strumento da lui fabbricato nell’intercapedine.

Robert può così tornare dalla sua famiglia e rivedere il suo bambino, ricevendo inoltre un’ingente somma di denaro in un pacco lasciato nella sua posta dallo stesso sceriffo Higgon. Ciò potrebbe significare che egli voleva aiutare Robert a rimettersi in piedi, rimediando a tutti i soldi che aveva prestato. Ma la cosa potrebbe anche significare che questo denaro è una sorta di debito che viene ripagato. Robert aveva già dimostrato di non essere un tipo normale e Higgon potrebbe essere a conoscenza del suo passato. Forse un tempo non poteva aiutarlo finanziariamente, ma ora ha il denaro per farlo. Il film lascia dunque lo spettatore con un finale ambiguo, senza chiarire effettivamente la reale natura di Robert.

Il trailer di Crawlspace e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Crawlspace unicamente grazie alla sua presenza nel catalogo di Netflix. Per vederlo, basterà dunque sottoscrivere un abbonamento generale alla piattaforma scegliendo tra le opzioni possibili. Si avrà così modo di accedere al catalogo e di guardare il titolo in totale comodità e al meglio della qualità video, avendo poi anche accesso a tutti gli altri prodotti presenti nella piattaforma.

What If…? rivelate le guest star della seconda stagione

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What If…? rivelate le guest star della seconda stagione

La seconda stagione di What If…? è ufficialmente iniziata e con l’uscita del primo episodio su Disney+, i Marvel Studios hanno svelato molte delle guest star che riprenderanno i loro ruoli dalla prima stagione.

In particolare, Jeffrey Wright tornerà a vestire i panni dell’Osservatore, l’entità cosmica apparsa anche nella prima stagione della serie. In una dichiarazione sulla nuova stagione, il regista Bryan Andrews ha anche rivelato che le star Cate Blanchett, Jon Favreau e altre ancora appariranno nella seconda stagione.

Sono stati tutti fantastici“, ha detto Andrews. “Cate Blanchett ha davvero affondato i denti nella versione di Hela che abbiamo. E, naturalmente, Hayley Atwell nel ruolo del nostro Capitano Carter – vedere il personaggio passare attraverso quello che passa e continuare ad andare avanti – è incredibile quello che Hayley porta in tavola. E abbiamo avuto Jon Favreau che è venuto a fare un paio di versioni di Happy Hogan ed è stato uno spasso. È fantastico e si è dato da fare. Gli avevo chiesto un po’ di cose stravaganti nel nostro episodio ispirato al 1602 e lui le ha mantenute alla grande… è stato molto divertente“.

Iscriviti a Disney+ per guardare What If…? stagione 2 e molto altro. Dove vuoi, quando vuoi.

Tra le altre star che torneranno e riprenderanno vari ruoli della prima stagione ci sono Clancy Brown, Josh Brolin, Benedict Cumberbatch, Kat Dennings, Michael Douglas, Idris Elba, Karen Gillan, Seth Green, Frank Grillo, Jeff Goldblum, Laurence Fishburne, Chris Hemsworth, Tom Hiddleston, Rachel House, Samuel L. Jackson, Jude Law, Elizabeth Olsen, Jeremy Renner, Sam Rockwell, Paul Rudd, Mark Ruffalo, Michael Rooker, Kurt Russell, Peter Serafinowicz, John Slattery, Cobie Smulders, Sebastian Stan, Tessa Thompson, Stanley Tucci, Taika Waititi e Rachel Weisz.

What If…? è stata ideata dallo sceneggiatore AC Bradley e dal regista Bryan Andrew, entrambi produttori esecutivi. Mentre la prima stagione ha coperto gli eventi della Saga dell’Infinito, la seconda dovrebbe adattare storie e personaggi della Fase 4 del Marvel Cinematic Universe. La serie è guidata da Jeffrey Wright come voce dell’Osservatore. La seconda stagione avrà anche le voci delle star del MCU che ritornano, tra cui Hayley Atwell, Cate Blanchett, Jon Favreau, Elizabeth Olsen, Josh Brolin, Benedict Cumberbatch, Kat Dennings, Michael Douglas, Idris Elba, Karen Gillan, Seth Green, Frank Grillo, Jeff Goldblum, Laurence Fishburne, Chris Hemsworth, Tom Hiddleston e altri ancora.

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