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Creed 4 è in lavorazione, Michael B. Jordan tornerà a dirigere

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Creed 4 è in lavorazione, Michael B. Jordan tornerà a dirigere

Un quarto Creed è in fase di sviluppo con Michael B. Jordan che tornerà a dirigere il franchise. Ad annunciarlo è il produttore Irwin Winkler.

Jordan ha esordito alla regia con Creed 3, in cui ha interpretato ancora una volta il campione dei pesi massimi Adonis Creed, protagonista della serie di film spin-off Rocky. Il terzo episodio, presentato in anteprima nelle sale a marzo di quest’anno, ha performato molto bene il botteghino con il suo weekend di debutto da 58 milioni di dollari, una somma da record per il franchise di boxe.

Jordan è apparso per la prima volta nei panni di Adonis in Creed del 2015, seguito dal sequel del 2018 e dal trequel del 2023. Sylvester Stallone ha ripreso il ruolo di Rocky Balboa nei primi due episodi di questo nuovo franchise, diventando mentore di Adonis, il figlio del suo ex rivale Apollo Creed (Carl Weathers). Creed 3 è il primo capitolo della lunga serie senza Stallone.

A marzo, Variety aveva riferito che Jordan e Amazon erano in trattative per un universo cinematografico e televisivo che espandesse il mondo della boxe. Sebbene i dettagli siano ancora scarsi riguardo ai progetti in discussione, fonti hanno affermato che erano in corso conversazioni per esplorare le possibilità di capitalizzare il successo del franchise cinematografico della MGM su Prime Video, in seguito all’acquisizione della MGM da parte di Amazon.

“Stiamo progettando di realizzare ‘Creed 4’ proprio ora – è in lavorazione – e pensiamo di avere una storia davvero bella, una trama davvero buona”, ha detto Winkler, aggiungendo che i piani sono stati ritardati “a causa dello sciopero, come tutti gli altri” ma “probabilmente tra un anno andremo in pre-produzione”.

Best. Christmas. Ever!: recensione del nuovo film Netflix

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Best. Christmas. Ever!: recensione del nuovo film Netflix

Nonostante le temperature siano ancora alte, il Natale si avvicina sempre di più! Questa stagione dell’anno porta con sé un grande sentimento di gioia ed allegria, spesso protagonista di gran parte delle pellicole a tema natalizio. Netflix apre allora il periodo con la commedia Best. Christmas. Ever! Il film, diretto da Mary Lambert (The blacklist) è caratterizzato inoltre da un cast di figure già abbastanza note nel panorama cinematografico, specialmente nel genere comico. Heather Graham (Terapia d’urto, Una notte da leoni) interpreta la protagonista Charlotte, mentre Jason Biggs (American Pie, La ragazza del mio migliore amico) qui è nei panni di Rob, marito di Charlotte.

Best. Christmas. Ever!: un Natale diverso dal solito

Charlotte ha una famiglia normale: un marito amorevole, una casa e due bambini che semplicemente si comportano da bambini. Ogni anno, nel ricevere la cartolina di Natale dalla sua ex amica del college Jackie sente però l’invidia e l’insoddisfazione montare dentro di lei. Mentre Charlotte deve preoccuparsi della vita di tutti i giorni, l’esistenza di Jackie e della sua famiglia sembra essere perfetta: ha dato vita ad una fiorente società, il marito è un maestro di Karate, la loro figlia Beatrix è la più giovane alunna di Harvard e suo fratello svolge delle missioni umanitarie in Africa. Charlotte non riesce a credere realmente a queste cartoline, fin quando lei con tutta la sua famiglia arrivano, con un inganno da parte del loro figlio Grant, ad essere ospiti a casa di Jackie per Natale. In casa della sua “rivale”, Charlotte cercherà di scoprire i segreti che si celano dietro la facciata di perfezione, ma la verità sarà tristemente oltre quello che immagina.

Il significato dietro la commedia

All’occhio di uno spettatore distratto, Best. Christmas. Ever! potrebbe sembrare una normale commedia di Natale, ma in realtà raccoglie dentro di se degli spunti di riflessione molto interessanti oltreché attuali. Si parte, come prima importante tematica, nel paragone che di sé si fa con gli altri: Charlotte non riesce ad essere pienamente soddisfatta della propria vita perché la paragona continuamente con quella di Jackie. Questa sorta di competizione influisce molto sulla società attuale, specialmente attraverso i social: qui si tende a mostrare sempre il meglio di se, e si potrebbe finire per scambiare una visione parziale come la vita perfetta degli altri.

Il problema del paragone con gli altri non riguarda neanche solamente le questioni prettamente economiche, come viene presentato nel film, ma anche l’aspirazione a specifici canoni fisici o ad una continua corsa per il raggiungimento dei grandi traguardi della vita, come la laurea. Per dirla in maniera filosofica, ognuno intraprende un percorso di vita unico, e quindi impossibile da comparare con le altre persone. Charlotte finisce per rendersi conto di come la sua vita sia stata comunque piena di gioia e di persone amate, una vita degna di essere protetta da paragoni ed inutili insoddisfazioni.

Best. Christmas. Ever Brandy Norwood Heather Graham
Brandy Norwood nel ruolo di Jackie, Madison Validum nel ruolo di Beatrix, Heather Graham nel ruolo di Charlotte in Best. Christmas. Ever! Cr. Scott Everett White/Netflix © 2023.

Best. Christmas. Ever!: non è tutto oro quel che luccica

Un altro tema interessante di Best. Christmas. Ever! è la differenza tra apparenza e realtà. Jackie mostra nelle sue cartoline di Natale una famiglia che sembra essere perfetta, camuffando parte della realtà. Talvolta si tende a mostrare solamente gli aspetti positivi al mondo, che si tratti di una cartolina o di alcune storie sui social. Ma la vita non è solo quella: come è giusto che sia, tutte le persone vivono dei momenti più tristi, dolorosi, che preferiscono non rendere pubblici. Di conseguenza uno spettatore esterno, come in questo caso è Charlotte, non riesce subito a vedere la dolorosa realtà che si nasconde dietro ai canti e ai sorrisi.

Un finale affrettato

Nonostante questi sempre validi e profondi spunti di riflessione, la pellicola resta comunque molto leggera. La breve durata (appena 1 ora e un quarto circa) permette al pubblico di seguire il film con interesse, anche se magari sarebbe stato preferibile un finale più pacato ed approfondito. La conclusione sembra invece essere quasi frettolosa: ciò si sarebbe potuto semplicemente evitare allungando anche di 15 o 20 minuti la durata totale della commedia. La presenza di attori già avvezzi a ruoli comici permette però alla pellicola di risultare in ogni caso divertente, senza scadere nel demenziale.

Ad ogni modo, Best. Christmas. Ever! sembra essere un film perfetto da vedere, anche in famiglia, durante le vacanze, proprio per recuperare un po’ di sano spirito natalizio anche alla luce delle tematiche proposte da questa pellicola.

MCU: le 10 migliori uscite di scena dei personaggi dell’universo Marvel

Il MCU ha dato ai fan l’impressione che i suoi personaggi così eroici fossero destinati a durare per sempre, ma il leggendario franchise è ormai attivo da un bel po’ di tempo ed è stato necessario concludere gli archi di alcuni personaggi. In alcuni casi, i percorsi dei personaggi sono stati così convincenti da far ritenere giusto che sia giunto il momento salutarli. Tra chi ha avuto una morte eroica, e chi ha abbandonato la tuta da supereroe per andare in pensione, il MCU ha garantito nel corso degli anni dei finali strappalacrime per alcune delle sue icone più popolari. In oltre 30 film del Marvel Cinematic Universe, molti viaggi finali degli eroi sono stati ritenuti memorabili e sono ancora impressi nel cuore e nella mente del pubblico: li analizziamo insieme in questo articolo.

Groot dice finalmente qualcosa di diverso

Tra l’eclettico cast dell’action-comedy space opera di James Gunn, Guardiani della Galassia, Groot si è subito imposto all’attenzione del pubblico come mascotte accattivante e centro morale della squadra, nonostante il suo vocabolario limitato. Nonostante questa sua apparente difficoltà nel comunicare, il doppiaggio convincente di Vin Diesel ha conferito una quantità sorprendente di emozioni al personaggio, rendendo il suo sacrificio verso la fine del film ancora più straziante. “Noi siamo Groot” è diventata una delle citazioni più degne di nota del MCU, anche solo per aver introdotto due nuove parole nel lessico dell’alberello che cammina.

La nobile morte di Groot ha lasciato un’ottima impressione sui fan e sugli stessi Guardiani, che si sono stretti attorno a lui come squadra e famiglia ritrovata. Fortunatamente, la rinascita di Groot come alberello non lo ha tenuto fuori dall’azione per molto tempo, anche se questo ha in qualche modo sminuito la gravità del suo atto eroico – cosa poi attenuata dalla conferma che il secondo Groot era un nuovo personaggio, nato dal sacrificio della prima iterazione. In ogni caso, è bene tenere a mente che Groot potrebbe ancora apparire insieme a Rocket Raccoon come uno dei pochi Guardiani della Galassia fondatori che sono rimasti con la squadra entro la fine di Guardiani della Galassia vol. 3.

Vedova Nera si sacrifica per la Pietra dell’Anima

Membro originale dei Vendicatori, Vedova Nera è stata purtroppo relegata a personaggio di supporto per gran parte del suo tempo sullo schermo. Sia che assistesse Steve Rogers in Captain America: The Winter Soldier o a supporto di Tony in Iron Man 2, la morte di Natasha Romanoff ha segnato il suo vero momento di maggior splendore in Avengers: Endgame. Quando si è trattato di raccogliere tutte le Gemme dell’Infinito, Vedova Nera ha superato Occhio di Falco nell’essere colei che ha pagato il prezzo più alto per riportare in vita metà dell’universo.

Ciò che ha reso la morte di Vedova Nera così tragica è stato quanto fosse stata parte integrante di tutti gli altri Vendicatori, essendo amica intima di Occhio di Falco, amante di Bruce Banner e collega fidata di molti altri. In definitiva, la sua fine è stata in qualche modo offuscata dalla mancanza di opportunità di essere la star dello spettacolo fino al suo film prequel post-mortem, Black Widow. Tuttavia, la fine della storia di Natasha Romanoff è stata un momento straziante che il MCU non dimenticherà presto.

Scarlet Witch sceglie di concludere la sua storia da eroina

Elizabeth Olsen Scarlet WitchTra tutti i membri degli Avengers, forse nessun personaggio ha avuto un percorso così tumultuoso come Scarlet Witch. Passando da cattiva a eroina e viceversa, la storia di Wanda Maximoff è stata segnata dalla perdita, prima del fratello Quicksilver e poi del suo compagno, Visione. Questo lutto ha definito la sua carriera di villain, facendole rivoltare le spalle contro un multiverso che le aveva tolto molto.

Per questo motivo, il suo ultimo atto ha segnato una scelta di cuore decisamente eroica, che l’ha riscattata nella morte, quando ha fatto crollare il Monte Wungadore sopra di sé, distruggendo tutte le copie dell’insidioso Darkhold insieme a se stessa. Sebbene Wanda avesse molto da espiare, questo atto finale è stato un buon modo per chiudere il suo arco pieno di turbolenze all’interno del MCU. Anche se ci sono state speculazioni sul fatto che un personaggio così potente potesse essere ucciso così facilmente, il MCU ha confermato la morte di Scarlet Witch.

Killmonger perseguita il Wakanda con le sue ultime parole

In un franchise che storicamente ha avuto problemi a rappresentare bene i suoi cattivi, Eric Killmonger si è distinto come nemico ferocemente carismatico e inquietantemente letale per T’Challa del Wakanda, mettendo quasi in ginocchio l’intero regno. Killmonger è stato anche uno dei pochi cattivi della Marvel ad avere argomentazioni importanti, sottolineando i difetti della decisione del Wakanda di isolarsi e accumulare la sua incredibile tecnologia. Anche se la scena del combattimento finale di Black Panther ha lasciato molto a desiderare, le ultime parole di Killmonger hanno reso tale momento “ossessionante”.

Nonostante si opponesse ai suoi metodi malvagi, Black Panther ha sempre mostrato un certo livello di rispetto per Killmonger, che utilizzava le leggi e i riti di comando preesistenti del Wakanda per prendere il potere. Portando Killmonger sanguinante su una scogliera per vedere il tramonto africano per l’ultima volta, Eric chiede a T’Challa di seppellirlo nell’oceano con i suoi antenati, che scelsero di annegare piuttosto che sottomettersi. Questa potente battuta è rimasta impressa nella mente del pubblico, rendendo ancora più dolce l’ultima apparizione di Killmonger nel viaggio di Shuri verso il Piano Ancestrale.

L’Antico fa pace con la morte

Tilda Swinton l'anticoTra le nterpretazioni più sottovalutate di tutto il MCU, il breve periodo di Tilda Swinton nei panni dell’Antico ha portato una grazia e un’eleganza ultraterrene al mistico mentore di Stephen Strange. È stata l’ultimo chiodo nella bara che ha mandato in frantumi la visione del mondo dell’arrogante chirurgo; il suo spostamento dello spirito di Strange nel regno astrale per un viaggio surreale attraverso il cosmo del MCU è diventato un classico meme Marvel con protagonista il Dottor Strange. Ma la scena più memorabile rimane la sua morte per mano di Kaecilius.

Dissanguato rapidamente, l’Antico abbandona la sua forma fisica e ammira il panorama dall’ospedale insieme a Stephen. Il suo bellissimo monologo riflette sulla sua paura della morte anche dopo secoli di vita, lasciandosi lentamente andare mentre fuori si accumula la neve appena caduta. Facendo un’ultima apparizione in un flashback durante la battaglia di New York in Avengers: Endgame, l’Antico è uno dei pochi personaggi a riconoscere che i Vendicatori sono fuori dal tempo, il che la rende ancora più cool dopo la sua morte.

Zia May dà finalmente la sua “classica lezione” a Peter Parker

MCU Zia MayQuando il MCU si è finalmente deciso a introdurre Spider-Man in modo adeguato, la critica ha lodato i film sul supereroe per non aver sposato troppo elementi del personaggio che erano già stati fatti a pezzi. Questo include una serie di elementi che sono stati modificati, tra cui l’assenza dello zio Ben e la presenza di una zia May significativamente più giovane di quella che viene convenzionalmente rappresentata. La versione più giovane del personaggio è stata una boccata d’aria fresca, che le ha permesso di avere un ruolo più attivo nella vita di Peter.

Zia May raggiuge il punto più alto del suo arco in Spider-Man: No Way Home. Sostenendo Peter dopo la rivelazione della sua identità segreta, zia May fa di tutto per proteggerlo, pagando il prezzo più alto dopo essere stata presa di mira da Green Goblin. Aspettare questo momento strappalacrime per dare finalmente all’Uomo Ragno la sua battuta classica – “Da un grande potere derivano grandi responsabilità” – ha dato alla battuta un impatto maggiore che mai. Così, una delle morti più tristi del MCU è diventata anche una delle più d’impatto con la fine della storia di Zia May.

Yondu si sacrifica per Star-Lord

Yondu Guardiani della Galassia MarvelYondu è un personaggio poco ortodosso per quanto riguarda le figure paterne. Rapendo Peter Quill in giovane età e terrorizzandolo, non è stato esattamente un modello di influenza per il ragazzo in crescita, approfittando della sua piccola taglia per rubare in spazi ristretti e bloccando i suoi tentativi di festeggiare il Natale. Ma la morte di Yondu è stata così significativa per stabilire quanto alla fine tenesse davvero a Star-Lord, amandolo abbastanza da sacrificare la propria vita.

Considerando quanto sia stata d’impatto la fine di Yondu, è sorprendente pensare che Guardiani della Galassia Vol. 2 volesse in origine far morire prima Gamora. Fortunatamente, questa idea è stata messa in secondo piano, dato che il sacrificio di Gamora era necessario per Avengers: Infinity War. Ciò significa che Yondu ha avuto un addio adeguato che ha riconosciuto il suo amore definitivo per Peter, disposto a mettere da parte il suo tipico egoismo con la battuta: “Sarà anche stato tuo padre, ragazzo, ma non era il tuo papà“.

La morte di Iron Man segna un riposo a lungo meritato

Robert Downey Jr Iron Man in Avengers-EndgameL’epilogo e la conclusione di Avengers: Endgame è stato il culmine di anni di sviluppo del MCU e la morte dei personaggi principali era attesa anche dai fan più ottimisti. Dopo essere stato devastato dalle forze cosmiche delle Gemme dell’Infinito, Tony Stark si sacrifica per porre fine alla minaccia di Thanos una volta per tutte. Dalle sue umili origini di appaltatore di armi amorale, costretto a costruire un’armatura in una caverna con una scatola di rottami, l’uccisione di una minaccia universale è stata una nota di merito per l’eredità di Iron Man.

L’aspetto significativo della morte di Tony è che ha rappresentato la chiusura di un capitolo non solo della vita di un personaggio Marvel, ma anche della pietra miliare raggiunta da Robert Downey Jr. con la sua interpretazione. Quando Pepper Potts dice a Tony che può finalmente riposare, si fa quasi portavoce dei fan di lunga data e dello stesso MCU, dicendo direttamente a Robert Downey Jr. che ha dato più che abbastanza allo storico franchise, permettendogli finalmente di essere in pace. È difficile immaginare una fine più appropriata per l’eredità di Iron Man di quella che Avengers: Endgame.

Capitan America prova finalmente un po’ di quella “vita” che Tony gli ha detto di godersi

Captain America MCU EndgameSebbene l’Iron Man di Robert Downey Jr. abbia gettato le fondamenta del MCU, Chris Evans nel ruolo di Capitan America lo ha seguito da vicino come personaggio di punta che ha tenuto insieme il franchise per molto tempo. Leader de-facto dei Vendicatori e ispirazione personale per molti personaggi dell’universo, l’innegabile fascino di Capitan America e la sua incrollabile dedizione alla giustizia meritavano un lieto fine, considerando tutto ciò che aveva subito. In Avengers: Endgame, ha ottenuto proprio questo, la chiusura pacifica del suo personaggio davvero meritata.

Dopo essere stato rimandato indietro per riportare le Gemme dell’Infinito al loro giusto posto nella linea temporale, Steve Rogers sceglie di non tornare ai giorni nostri, cogliendo l’opportunità di costruirsi finalmente una vita con colei che gli è sfuggita, Peggy Carter. Per tutto il bene che Steve Rogers ha fatto nel presente, il suo personaggio è sempre stato perseguitato dalla vita che gli è stata rubata, un uomo fuori dal tempo. Il suo viaggio nel tempo gli ha dato la possibilità di vivere finalmente la vita che desiderava veramente, un lieto fine commovente per il Marvel Cinematic Universe.

The Crown Stagione 6 Prima Parte: Dodi e Diana, quali sono le differenze con la storia vera?

The Crown Stagione 6 Prima Parte racconta il periodo di otto settimane che precedono la morte di Lady Diana, focalizzandosi, ovviamente, sulla sua relazione con Dodi al Fayed, l’imprenditore egiziano che rimase vittima, insieme alla Principessa, nell’incidente d’auto che le costò la vita.

La serie procede per tappe, raccontando l’avvicinamento dei due voluto dal padre di lui, Mohamed, le vacanze, le fighe romantiche, Parigi, la foto scattata da Mario Brenna, i timori di Palazzo, i paparazzi, infine la serata della fine. Ma come sono andate davvero le cose? La serie, ovviamente, ricostruisce molti dei momenti privati, dei quali non sappiamo molto, ma di seguito ecco alcune differenze e analogia della storia vera con ciò che racconta The Crown Stagione 6 Prima Parte.

Il primo incontro

The Crown 6Sembra che il primo incontro tra Diana e Dodi sia avvenuto nel 1986, nel corso di una partita di polo al Castello di Windsor, dove l’imprenditore egiziano giocava contro il Principe del Galles. Si ritiene che qui, i due, si scambiarono un saluto e qualche parola, anche se non ci sono testimonianze fotografiche di questo primo contatto.

Il divorzio da Carlo

The Crown 4Nel 1986 Carlo e Diana cominciano a non fare più mistero delle difficoltà del loro matrimonio. Entrambi i coniugi reali avevano relazioni extraconiugali: Carlo era legato a Camilla Parker Bowles, forse suo unico e vero amore, che lo accompagnava da ben prima che si sposasse con Diana; la Principessa aveva invece una relazione con l’ufficiale militare britannico James Hewitt, durata cinque anni. Bisogna arrivare al 1992 per avere l’annuncio ufficiale della separazione tra Principe e Principessa di Galles, per bocca del Primo Ministro britannico John Major. Sebbene il divorzio non venga finalizzato fino al 1996, la copertura mediatica dell’evento è massiccia e capillare. 

Dodi, Hollywood, il cinema, le attrici

Daniel Escale © Netflix / LeftBank

Anche Dodi aveva avuto dei problemi sentimentali. Sposatosi con la modella americana Susanne Gregard, aveva divorziato da lei dopo soli otto mesi. In compenso, però, la sua carriera di produttore cinematografico procedeva spedita e stava sbocciando, tanto che alla sua produzione si devono film quali Momenti di Gloria, per il quale vinse addirittura il Premio Oscar, è Hook – Capitan Uncino, dal genio di Steven Spielberg. Si dice che Dodi ebbe moltissimi flirt con donne famose, tra cui anche Julia Roberts e Winona Ryder.

Mohammed Al-Fayed, l’imprenditore

Ma se Dodi era apparentemente un simpatico viveur, suo padre, Mohammed Al-Fayed, aveva dei progetti ben più solidi e di lunga durata. Sembra che nella metà degli anni ’90 cominciò ad entrare sempre di più nella vita della Principessa Diana, i due si incontravano spesso in occasioni pubbliche. Il direttore degli affari pubblici di Harrods considerava l’ex altezza reale un’amica e il loro rapporto era sempre più intimo. 

Gli incontri a St Tropez

The Crown Elizabeth Debicki
Elizabeth Debicki nella prima parte di The Crown 6

Dopo oltre dieci anni di conoscenza, Mohammed Al-Fayed invita Diana sul suo yatch, per un periodo di vacanza. Era il luglio 1997.In compagnia dei figli, Diana trascorre delle settimane a bordo della famosa imbarcazione Jonikal. All’epoca Dodi era fidanzato con la modella americana Kelly Fisher, che fece poi causa all’uomo per la rottura del fidanzamento. Chiaramente, a seguito della piega tragica degli eventi, ritirò la denuncia. In quelle settimane si dice che sia nata una simpatia tra Diana e Dodi. 

La storia continua

Daniel Escale © Netflix / LeftBank

Ad agosto, William e Henry lasciano la madre per trascorrere un periodo con il padre, in Scozia. A questo periodo risalgono le foto di Mario Brenna, il paparazzo italiano che immortala i neo amanti sullo yatch al largo delle coste della Sardegna. Le foto fanno il giro del mondo e catalizzano l’attenzione dei paparazzi su Diana e sulla sua nuova storia d’amore. Alcuni ritengono addirittura essere arrivata una proposta di matrimonio. Le voci sono alimentate dal padre di Fayed. Il maggiordomo di Diana ha poi negato l’ipotesi.

La notte di Parigi

Daniel Escale © Netflix / LeftBank

Alla fine di agosto, i due fanno tappa a Parigi. Cenano al Ritz, di proprietà della famiglia Fayed. Poi, accompagnati dalla guardia del corpo Trevor Rees-Jones e dall’autista Henri Paul, lasciano la struttura. Si pensa che l’autista fosse brillo, tuttavia, nel tentativo di seminare i paparazzi che la inseguivano, l’automobile che trasporta i quattro si schianta sotto il Ponte de l’Alma, a Parigi. Fayed e Paul furono dichiarati morti sul colpo, mentre Diana morirà poi in ospedale. L’unico sopravvissuto all’incidente è Jones.

Conseguenze

Imelda-Staunton-The-CrownIl fatto che i due neo-amanti siano morti insieme, ha generato una romanticizzazione della loro relazione che ancora oggi dura. Dodi viene considerato il grande amore di Diana e i due sono legati per sempre dalla loro fine tragica. La loro morte ha generato una commozione senza precedenti in tutto il mondo. Addirittura il padre di Dodi ha fatto erigere nel suo grande magazzino Harrods una statua che li raffigura, intitolata Innocent Victims. In realtà nessuno sa quanto potesse essere profondo il legame trai due, tuttavia si trattava comunque di una storia all’inizio, che non è detto sarebbe poi continuata dopo l’estate, così come sceglie di raccontare The Crown. Oltre 31 milioni di persone nel Regno Unito hanno seguito la diretta del funerale di Stato di Diana e il suo mito perdura ancora oggi, mentre non si può dire lo stesso per Dodi.

Serenity – L’isola dell’inganno: trama, cast e curiosità sul film

Acclamato sceneggiatore di film come La promessa dell’assassino e Locke (di cui è stato anche regista), Steven Knight ha sempre dichiarato di nutrire un profondo amore per i noir degli anni Quaranta e Ottanta, dove la tensione per complessi intrighi si mescola ad una sessualità conturbante. Dal desiderio di cimentarsi con una storia simile nasce nel 2019 Serenity – L’isola dell’inganno (qui la recensione), film ambizioso all’interno del quale si mescolano molteplici generi in un crescendo di intrecci e sorprese. A rendere ancor più interessante il lungometraggio vi è la presenza di due attori del calibro di Matthew McConaughey e Anne Hathaway.

Nonostante queste premesse, il film non ha ottenuto buoni consensi durante le proiezioni di prova, portando i produttori ad abbassare drasticamente i toni della campagna pubblicitaria. Di conseguenza, il film è passato quasi inosservato, raccogliendo per lo più critiche negative ed un totale di appena 14 milioni di dollari. Ad aver tradito Knight, in particolare, è stato l’aver fatto confluire nel film numerosi elementi che non hanno poi trovato una giusto equilibrio tra loro. Nonostante ciò, per i fan dei thriller contenenti elementi come la sessualità, i complotti e i finali con forti colpi di scena, Serenity è un film da riscoprire.

Pur con i suoi difetti, il film di Knight può infatti affermarsi come un guilty pleasure da cui poter ottenere alcuni momenti di particolare fascino e altri divenuti involontariamente iconici. Se si è in cerca di una visione bizzarra, questo è il film giusto. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori alle location e alla spiegazione del finale. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Serenity – L’isola dell’inganno: la trama del film

Il film racconta la misteriosa storia del capitano Baker Dill. Egli si è lasciato alle spalle il passato e il nome di John Mason, trasferendosi in una bellissima isola tropicale e iniziando una nuova vita. La sua tranquilla esistenza viene però nuovamente sconvolta quando ricompare la sua ex moglie Karen Zariakas. Mai realmente dimenticata, questa si presenta con una terribile richiesta d’aiuto: uccidere il suo violento e sadico marito Frank Zariakas. Diviso tra il desiderio di essere lasciato in pace e l’amore che ancora nutre per la donna, il capitano Dill dovrà fare i conti con attrazioni e segreti sepolti da tempo. Allo stesso tempo, c’è verità tutta da scoprire e quanto mai inaspettata.

Serenity – L’isola dell’inganno: il cast e le location del film

Come anticipato, nel ruolo del protagonista, il capitano Baker Dill, vi è l’attore premio Oscar Matthew McConaughey, mentre Anne Hathaway è la sua ex moglie Karen Zariakas. I due attori tornano qui a recitare insieme dopo aver condiviso il set di Interstellar. La Hathaway, in particolare, ha accettato il ruolo poiché affascinata dalla maschera che il suo personaggio sfoggia in base allo sguardo maschile di turno. Allo stesso tempo, il fatto che non le vengano proposti frequentemente ruoli tanto controversi è stato un altro motivo per accettare. Accanto a loro, nei panni del nuovo marito di Karen, vi è l’attore Jason Clarke, noto per film come Il primo uomo e Il grande Gatsby. Diane Lane è Constance, mentre Djimon Hounsou è Duke.

L’intero film è ambientato su di un’isola caraibica immaginaria chiamata Plymouth, la quale viene descritta come situata da qualche parte a sud della Florida. Le riprese del film, però, si sono svolte alle Mauritius, collocate nell’Oceanno Pacifico a ovest del Madagascar. Tale differenza geografica ha portato la troupe a dover ricostruire buona parte degli ambienti, al fine di farli assomigliare maggiormente a quelli delle località tipiche dei Caraibi. Le Mauritius sono in particolare state scelte per via della loro atmosfera esotica e per la componente di mistero che determinati ambienti naturali riuscivano a conferire al racconto.

Serenity - L'isola dell'inganno film

Serenity – L’isola dell’inganno: la spiegazione, il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

Giunti al finale del film, si rimane particolarmente spiazzati da ciò che avviene. Nel momento in cui l’omicidio alla base della storia è compiuto, l’isola dove si svolgono gli eventi e i suoi protagonisti si rivelano essere parte di un videogioco ideato da Patrick, il figlio di John Mason. Quest’ultimo era un soldato di guerra morto anni prima in Iraq e tramite il videogioco il ragazzino tenta di elaborare il lutto per quella perdita. Allo stesso tempo, testa l’omicidio che poi realmente concretizzerà del nuovo violento compagno della madre. Tutto ciò può sembrare un colpo di scena estremamente forzato, ma Knight dissemina nel corso del film alcuni indizi significativi, che se colti potrebbero anticipare tale risvolto.

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Serenity – L’isola dell’inganno è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten Tv, Chili, Google Play, Apple TV, Now e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di sabato 18 novembre alle ore 21:00 sul canale Iris.

Fonte: IMDb

Loki: il finale della serie influenzerà Deadpool 3 e Avengers 5?

Loki: il finale della serie influenzerà Deadpool 3 e Avengers 5?

Gli ultimi istanti della seconda stagione di Loki (qui la recensione) potrebbero aver impostato alcune importanti trame per i prossimi Deadpool 3 e Avengers: The Kang Dynasty. Distribuita nell’ambito della Fase 5 dell’MCU, la seconda stagione di Loki ha visto il Dio dell’inganno (Tom Hiddleston) prendere in mano la situazione, raccogliendo le ramificazioni temporali del multiverso e riunendole per formare Yggdrasil, l’albero dei mondi della mitologia norrena. Invece di tagliare le linee temporali, la TVA è stata trasformata in un’organizzazione per la protezione delle infinite realtà del multiverso, il che fa pensare a un coinvolgimento importante di essa in diversi progetti futuri del MCU.

Come il finale di Loki 2 prepara la TVA per Deadpool 3

Il fatto che la Time Variance Authority sia stata trasformata in un’organizzazione dedicata al monitoraggio e alla protezione delle varie linee temporali del multiverso significa che i suoi dipendenti potrebbero apparire in diversi progetti della Saga del Multiverso. In particolare, si prevede che Deadpool 3 del 2024 tratterà un’importante storia multiversale, poiché  Wade Wilson (Ryan Reynolds), alias Deadpool, passerà dall’universo degli X-Men della Fox al MCU vero e proprio, quindi è possibile che la TVA appaia durante tale film. Presumibilmente, infatti, ha ora giurisdizione su tutti i franchise cinematografici Marvel, compresi i film precedenti della Fox, quindi potrebbe essere già a conoscenza delle azioni di Deadpool.

La TVA apparirà in Deadpool 3?

Non è tuttavia ancora stata confermata dai Marvel Studios l’effettiva apparizione della TVA in Deadpool 3, ma con la ripresa della produzione del progetto dopo gli scioperi della WGA e della SAG-AFTRA, è possibile che il coinvolgimento della TVA venga svelato presto. Anche se non c’è stata alcuna conferma ufficiale, inoltre, si è fatto il nome di Mobius (Owen Wilson), – personaggio della serie Loki – come possibile membro del cast di Deadpool 3, dove potrebbe entrare in contatto con Deadpool e Wolverine (Hugh Jackman) nella loro avventura multiversale, idealmente rappresentando proprio la TVA.

Come il finale di Loki 2 prepara i villain di Avengers 5

Oltre a definire potenziali storyline per Deadpool 3, il finale della seconda stagione di Loki ha in un certo senso anche posto le basi per Avengers: The Kang Dynasty. La missione di Kang di distruggere intere linee temporali è contraria a ciò che la TVA sta cercando di realizzare, quindi Kang e le sue varianti sono già sul radar della TVA. Questo è stato dimostrato durante uno scambio tra Mobius e B-15 dove parlano di un file riguardante le varianti di Colui che Rimane, facendo anche riferimento agli eventi di Ant-Man and the Wasp: Quantumania. Mobius ha notato che una variante di Kang ha causato il caos nel “regno adiacente al 616”, che presumibilmente si riferisce al Regno Quantico che Kang il Conquistatore ha trasformato nel suo impero in Quantumania. La caccia alle ulteriori varianti di Kang potrebbe dunque essere alla base del quinto film dedicato agli Avengers.

Loki e la TVA appariranno in Avengers 5?

Attualmente non si sa molto sui Avengers: The Kang Dynasty, anche se la TVA sembra avere informazioni su ogni variante di Kang, compresi quelli che compongono il Consiglio dei Kang visto nella scena post-credits di Ant-Man and the Wasp: Quantumania, che potrebbero quindi entrare in rotta di collisione con la TVA. La missione è dunque ora quella di proteggere il multiverso dopo che è stato riunificato da Loki, quindi anche se Loki potrebbe non fare la sua apparizione nel futuro del MCU è probabile che, date la tante varianti di Kang in giro per il Multiverso, la TVA lo faccia e se ciò accadrà sarà molto probabilmente nel quinto Avengers.

10 giorni con Babbo Natale: trama, cast e curiosità sul film

10 giorni con Babbo Natale: trama, cast e curiosità sul film

In un panorama cinematografico sempre più ricco di commedie, può essere difficile trovare un titolo davvero in grado di stupire ed emozionare. Un titolo che più di altri si è affermato per originalità negli ultimi anni è 10 giorni senza mamma, brillante film del 2019 diretto da Alessandro Genovesi. Si tratta di una storia tutta in famiglia, che affronta in modo ironico e sincero il ruolo del genitore, tra difficoltà e piaceri. Nel 2020 questo titolo ha poi avuto un sequel di ambientazione natalizia dal titolo 10 giorni con Babbo Natale, proponendo nuove avventure con il medesimo cast del precedente, più qualche gradita aggiunta.

Originariamente previsto per la sala cinematografica, il film è invece stato poi distribuito nel dicembre del 2020 sulla piattaforma Amazon Prime Video a causa della pandemia di Covid-19 e la chiusura dei cinema. Ciò non gli ha impedito di affermarsi come un buon successo di critica e pubblico, venendo anche indicato come uno dei migliori film italiani dell’anno. Ciò è dato anche dalla capacità di Genovesi di dar vita ad un racconto delicato e appassionato, raccontando nuovi aspetti della famiglia italiana sotto una luce diversa da quella affrontata nel precedente film.

10 giorni con Babbo Natale (qui la recensione del film) è dunque un titolo da non lasciarsi sfuggire, che regala emozioni, riflessioni e tanto intrattenimento per i più piccolo come per i più grandi. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

10 giorni con Babbo Natale: la trama del film

Il film ha per protagonista ancora una volta la famiglia Rovelli, la quale si trova ora a dover gestire la situazione da disoccupato di Carlo. Avendo lasciato il lavoro preferendo riscoprire il suo rapporto con i figli Camilla, Tito e Bianca, egli si trova inevitabilmente a dover gestire anche i momenti più insoddisfacenti, ovvero quelli in cui si rende conto di non essere di alcun aiuto da un punto di vista economico. Nel momento in cui a sua moglie Giulia viene offerta una promozione pochi giorni prima di Natale, questo sembra essere un evento in grado di poter cambiare la loro situazione.

La famiglia si deve dunque recare in Svezia per accettare il lavoro. Partendo a bordo del loro vecchio camper, i Rovelli prendono questa anche come una vacanza natalizia, durante la quale poter consolidare i loro rapporti. Una volta superato il confine con l’Austria, però, investono involontariamente uno strano uomo che è convinto di essere Babbo Natale. Per far felici i figli decidono di dargli un passaggio, andando incontro ad eventi inaspettati, che gli faranno riscoprire non solo la magia per quella festa ma anche il bene che provano l’uno per l’altro.

10 giorni con Babbo Natale cast

10 giorni con Babbo Natale: il cast del film

Per dar volto al protagonista, Carlo Rovelli, il regista si è affidato all’attore Fabio De Luigi, con il quale aveva già lavorato in più occasioni precedentemente. L’attore si è così cimentato in una prova attoriale particolarmente impegnativa, che lo ha visto coinvolto a tutto tondo nella costruzione del personaggio. La moglie Giulia è invece interpretata da Ludovica Lodovini. Un ruolo per il quale l’attrice si è preparata affidandosi interamente alla sceneggiatura. Ad aiutarla ulteriormente, stavolta, vi è stato il rapporto stretto sul set del precedente film con gli attori che interpretano i figli.

A dar volto all’adolescente Camilla è la giovane Angelica Elli, che proprio con 10 giorni senza mamma aveva avuto il suo primo ruolo cinematografico. Nel dar vita al personaggio, questa ha raccontato di averci messo molto di sé, ma di essersi fatta guidare anche dall’immaginazione. Matteo Castellucci è invece il pestifero Tito, mentre a dar volto a Bianca, la più piccola dei figli, vi è Bianca Usai. Nuovo ingresso nel cast è quello di Diego Abatantuono, il quale è chiamato ad interpretare Babbo Natale. Un personaggio che l’attore ha raccontato di aver particolarmente adorato e di essersi divertito molto ad interpretarlo.

10 giorni con Babbo Natale: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di 10 giorni con Babbo Natale grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Infinity+, Amazon Prime Video e Netflix. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video.

Fonte: IMDb

Spider-Man 4: il film potrebbe introdurre più legami tra MCU e SSU in vista di una possibile fusione

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Arrivano nuovi rumors sul tanto chiacchierato Spider-Man 4, la nuova saga su Spider-Man derivata dall’accordo del 2015 tra Sony Pictures e Marvel Studios che ha portato all’introduzione del Peter Parker interpretato da Tom Holland.

Ebbene quell’annuncio ha fatto si che Peter Parker si è poi unito al Marvel Cinematic Universe in Captain America: Civil War. Dopo aver dato una mano a Iron Man, il lanciatore di ragnatele di Tom Holland ha continuato a recitare in Spider-Man: HomecomingAvengers: Infinity War e Avengers: Endgame.

Tuttavia, con la produzione di Spider-Man: Far From Home, i dirigenti della Sony per poco hanno pensato di privarsi dell’aiuto dei Marvel Studios e consideravano Spidey pronto a tornare in quello che è diventato noto come SSU (Sony’s Spider-Man Universe).

Fortunatamente la cosa non si è poi concretizzata e i Marvel Studios hanno continuato a supervisionare anche quel film, grazie anche ad un nuovo accordo siglato per mantenere il wall crawler nell’MCU. Questo accordo chiaramente come il precedente non durerà per sempre. Oggi lo scooper Daniel Richtman – che ha dato la notizia del casting di Pedro Pascal/Mister Fantastic – riferisce che Spider-Man 4 presenterà più collegamenti con la SSU. L’idea è che questo possa aprire la strada a una potenziale fusione di quel mondo e dell’MCU.

Ciò che non sappiamo è se questo significa che Peter si sta dirigendo nello stesso mondo di Venom e Morbius o se questi personaggi verranno trascinati sulla Terra-616 in tempo per Avengers: Secret Wars.  Ci piacerebbe pensare che Sony abbia intenzione di lasciare che i Marvel Studios si occupino della sua lista Marvel, ma è un pio desiderio. Invece, probabilmente rivogliono indietro l’eroe e questo è l’inizio della fine del suo tempo nell’MCU.

Con questo in mente, è probabile che avremo in Spider-Man 4, un’apparizione di Tom Holland, Tobey Maguire e Andrew Garfield nei prossimi film degli Avengers, e poi tornerà alla Sony mentre Kevin Feige sposta l’attenzione sugli X-Men e Fantastici Quattro. Attualmente si prevede che Spider-Man 4 arriverà nei cinema nel 2025.

Taylor Zakhar Perez risponde a Jacob Elordi che aveva definito i film Netflix The Kissing Booth “ridicoli”

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L’attore di The Kissing Booth Taylor Zakhar Perez afferma di essere rimasto sorpreso dalle critiche del co-protagonista Jacob Elordi al franchise romantico Netflix The Kissing Booth.

Ho pensato che fosse un peccato perché, per quanto ne so, tutti gli altri hanno avuto un’esperienza meravigliosa“, mi ha detto Perez giovedì alla festa GQ Men of the Year al Bar Marmont a West Hollywood.

È un peccato che questa sia stata la sua esperienza sul set. Soprattutto quando sono usciti quei film, era un momento in cui avevamo davvero bisogno di qualcosa del genere”, ha detto, alludendo alla pandemia di COVID. “So dalle nostre interazioni con i fan, dal fatto che veniamo fermati ovunque vada, cosa significa ‘Kissing Booth’ per le persone e cosa ha portato loro durante un periodo così buio. Immagino che il lato positivo sia che continuava a far ridere e sentire bene la gente.

Cosa ha detto Jacob Elordi?

Jacob Elordi ha fatto notizia all’inizio di questa settimana criticando il franchise nella sua cover story su GQ Men of the Year. “Non volevo fare quei film prima di fare quei film“, ha detto alla rivista della trilogia Netflix di The Kissing Booth. “Quei film sono ridicoli. Non sono universali. Sono una via di fuga.”

Nei tre film Netflix – usciti nel 2018, 2020 e 2021 e basati sull’omonima serie di romanzi di Beth Reekles – Jacob Elordi ha interpretato Noah Flynn, l’atleta di football interessato amoroso della Elle Evans interpretata da Joey King.

Diretto, co-scritto e prodotto da Vince Marcello, il secondo film trova Elle all’ultimo anno delle superiori e coinvolta in un triangolo amoroso con Noah e il nuovo ragazzo a scuola interpretato proprio da Taylor Zakhar Perez.

La star di “Priscilla” e “Euphoria” ha affermato che “The Kissing Both” sembrava parte di una “trappola” in cui cadono alcuni attori di Hollywood. “Non hai idee originali e sei morto dentro. Quindi è una bella danza“, ha detto a GQ. Anche se Jacob Elordi ha detto di non aver sentito direttamente nessuno del cast in merito alle sue osservazioni, ha detto, sempre alla festa di GQ, “Sono incredibilmente grato a tutti i presenti“.

Wonder Man: brutte notizie per la serie Marvel

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Wonder Man: brutte notizie per la serie Marvel

All’inizio di questa settimana, abbiamo appreso che Daniel Destin Cretton non dirigerà più Avengers: The Kang Dynasty per i Marvel StudiosLa notizia è stata condivisa da tutti gli operatori del settore, che hanno menzionato i piani confermati del regista di dirigere il sequel di Shang-Chi e la Leggenda dei Dieci Anelli pur rimanendo coinvolto con Wonder ManLa serie è ancora in fase di sviluppo per Disney+ e come abbiamo appreso sempre questa settimana sarà uno dei primo progetti a debuttare sotto l’etichetta Marvel Spotlight… questa notizia ci ha confermato che Wonder Man è ancora in piedi. Ma per quanto lo sarà ancora? 

Le notizie che arrivano oggi su Wonder Man sono piuttosto deludenti. Joanna Robinson, autrice di MCU: The Reign of Marvel Studios, ha recentemente rivelato di aver sentito: “Stanno distruggendo il progetto Wonder Man”. Oggi, John Rocha ha sostenuto questi commenti aggiungendo alcuni dettagli in merito allo sviluppo della serie tv.

“L’idea che lavorerà alla serie Wonder Man è una copertura”, ha affermato il podcaster. “Da quello che mi è stato detto, agli attori è stato suggerito di abbandonare la serie Wonder Man e, se avessero voluto farlo, avrebbero dovuto iniziare da zero.”

Rocha ha continuato a parlare della serie paragonandola alla situazione di quanti attori del DCEU sono stati licenziati dal DCU, con la vaga promessa che potrebbero tornare ad un certo punto in futuro. Se è così, ciò potrebbe significare che Cretton (che deve ancora commentare le notizie su The Kang Dynasty) e Marvel Studios potrebbero aver concluso la collaborazione. 

Cosa sappiamo sulla serie tv Wonder Man? 

Per quanto riguarda Wonder Man, Andrew Guest è stato scelto per ricoprire il ruolo di Head Writer con Daniel Destin Cretton alla regia dei primi due episodi. Si spera che gli scioperi abbiano semplicemente significato che i Marvel Studios stiano apportando alcuni miglioramenti ai processi di sviluppo dei progetto. 

La star di Aquaman e il Regno Perduto, Yahya Abdul-Mateen II, è stata scelta per interpretare Wonder Man, con Sir Ben Kingsley pronto a riprendere il suo ruolo di Iron Man 3 nei panni di Trevor Slattery. Ad aprile, Demetrius Grosse è stato confermato come The Grim Reaper, mentre si dice che appariranno parecchi A-Listers – tra cui Ed Harris, Bob Odenkirk e Courtney Cox.

Wonder Man fece il suo debutto nei fumetti Marvel sulle pagine di Avengers #9 nel 1964.Inizialmente un cattivo, fu successivamente ricollegato e divenne un eroe (e  un Vendicatore) negli anni ’70. Il Tristo Mietitore è suo fratello e le sue onde cerebrali furono usate da Ultron come base per VISION; in seguito, si unì ai Vendicatori della West Coast e divenne una star di Hollywood. 

The First Omen: prima foto dell’atteso prequel horror

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The First Omen: prima foto dell’atteso prequel horror

L’anno scorso avevamo saputo che 20th Century Studios stava sviluppando un prequel di The Omen dal titolo The First Omen, con la regista di Legion e Briarpatch, Arkasha Stevenson, pronta a fare il suo debutto al cinema, e oggi finalmente lo studio ha diffuso un primo sguardo è stato  rivelato che ci mostra un’inquietante immagine teaser.

L’immagine presenta Nell Tiger Free (Servant, Game of Thrones) al centro di molte candele. Secondo quanto riferito, Nell Tiger Free ha ottenuto il ruolo principale grazie al suo lavoro da protagonista nei panni della tata soprannaturale Leanne Grayson in Servant di Apple TV+. L’attrice ha anche interpretato la sfortunata Myrcella Baratheon in Il Trono di Spade e ha avuto un ruolo secondario nella bizzarra serie Prime Video di Nicolas Winding Refn Too Old to Die Young.

The First Omen film 2024
oto di Moris Puccio/20th Century Studio/Moris Puccio/20th Century Studi – © 2023 20th Century Studios. All Rights Reserved.

Nel cast di The First Omen figurano anche Tawfeek Barhom (Mary Magdalene), Sonia Braga (Il bacio della donna ragno), Ralph Ineson (The Northman) e Bill Nighy (Living). Il film è basato sui personaggi creati da David Seltzer (The Omen), con una storia di Ben Jacoby (Bleed) e una sceneggiatura di Tim Smith & Arkasha Stevenson e Keith Thomas (Firestarter).

I produttori sono David S. Goyer (Hellraiser) e Keith Levine (The Night House), con i produttori esecutivi Tim Smith, Whitney Brown  (Rosaline) e Gracie Wheelan. L’uscita nelle sale americane di The First Omen è prevista per il 5 aprile 2024.

David Corenswet sembra sotto pressione e “muscoloso” in vista dell’inizio delle riprese di Superman: Legacy

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James Gunn ha recentemente confermato che Superman: Legacy rispetterà la sua data di uscita originale il 25 luglio 2025, il che significa che molto probabilmente la produzione inizierà ancora all’inizio del prossimo anno.

Le foto precedenti della star David Corenswet  in pubblico hanno suggerito che l’attore ha già messo su una discreta quantità di muscoli ed è tutt’ora in preparazione per il suo ruolo da protagonista come Uomo d’Acciaio, e questo nuovo scatto dalla pagina Instagram del suo personal trainer ci suggerisce che da allora è ingrossato ancora di più.

 

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Oltre a David Corenswet nei panni di Clark Kent e Rachel Brosnahan nei panni di Lois Lane, Legacy presenterà Isabela Merced nei panni di Hawkgirl, Edi Gathegi nei panni di Mister Terrific, Nathan Fillion nei panni di Lanterna Verde Guy Gardner e Anthony Carrigan nei panni di Metamorpho.

Appariranno anche i membri della squadra antieroe The Authority, e recentemente abbiamo appreso che María Gabriela de Faría (Animal Control) è stata scelta per il ruolo di Angela Spica/The Engineer.

Non siamo ancora sicuri di come questi altri supereroi influenzeranno la storia, ma James Gunn, ha precedentemente rivelato che la doppia vita di Superman sia nei panni di Clark Kent che dell’Uomo d’Acciaio verrà esplorata nel film, suggerendo che questi personaggi saranno suoi”super amici”. Resta da vedere se faranno parte o meno di una vera squadra.

“Superman: Legacy è il vero fondamento della nostra visione creativa per l’Universo DC. Non solo Superman è una parte iconica della tradizione DC, ma è anche il personaggio preferito dai lettori di fumetti, dagli spettatori dei film precedenti e dai fan di tutto il mondo”, ha detto James Gunn durante l’annuncio del programma DCU. “Non vedo l’ora di presentarvi la nostra versione di Superman che il pubblico potrà seguire e conoscere attraverso film, film, animazione e giochi”.

Superman: Legacy, tutto quello che sappiamo sul film

Superman: Legacy, scritto e diretto da James Gunn, non sarà un’altra storia sulle origini, ma il Clark Kent che incontriamo per la prima volta qui sarà un “giovane reporter” a Metropolis. Si prevede che abbia già incontrato Lois Lane e, potenzialmente, i suoi compagni eroi (Gunn ha detto che esistono già in questo mondo e che l’Uomo di domani non è il primo metaumano del DCU). Il casting, come già detto, ha portato alla scelta degli attori David Corenswet e Rachel Brosnahan come Clark Kent/Superman e Lois Lane.

Il film è stato anche descritto come una “storia delle origini sul posto di lavoro“, suggerendo che una buona parte del film si concentrerà sull’identità civile di Superman, Clark Kent, che è un giornalista del Daily Planet. Secondo quanto riferito, Gunn ha consegnato la prima bozza della sua sceneggiatura prima dello sciopero degli sceneggiatori, ma ciò non significa che la produzione non subirà alcun impatto in futuro.

“Superman: Legacy è il vero fondamento della nostra visione creativa per l’Universo DC. Non solo Superman è una parte iconica della tradizione DC, ma è anche uno dei personaggi preferiti dai lettori di fumetti, dagli spettatori dei film precedenti e dai fan di tutto il mondo”, ha detto Gunn durante l’annuncio della lista DCU. “Non vedo l’ora di presentare la nostra versione di Superman, che il pubblico potrà seguire e conoscere attraverso film, film d’animazione e giochi”. Superman: Legacy uscirà nelle sale l’11 luglio 2025.

The Mandalorian 4: rivelati aggiornamenti, Pedro Pascal ritornerà nei panni di Din Djarin!

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Poco dopo l’inizio degli scioperi WGA e SAG-AFTRA, abbiamo sentito parlare di The Mandalorian 4, la quarta potenziale stagione di serie basata sull’universo di Star Wars The Mandalorian. In quell’occasione abbiamo appreso che le sceneggiature dei nuovi episodio erano state già scritte.

I piani originali prevedevano che le riprese della serie Disney+ iniziassero a ottobre del 2023, ma con la disputa tra studi e attori giunta al termine solo la scorsa settimana, duqne era chiaro da tempo che un ritardo sulla lavorazione fosse inevitabile. Tuttavia, oggi arriva un aggiornamento positivo per gentile concessione di due attori che sono una parte fondamentale della fortunata serie TV di Star Wars

Il primo ci viene da Katee Sackhoff; l’attrice che interpretà Bo-Katan Kryze ha condiviso una sua foto della terza stagione e ha sostanzialmente confermato che tornerà nei panni della guerriera mandaloriana nella prossima serie di episodi. 

Quindi, lo stuntman e controfigura di Din Djarin, Brendan Wayneha pubblicato una foto su Instagram con la didascalia: “Solo una cosa è più emozionante per me dello sciopero finito o dell’accelerazione della stagione 4 di Mando e questa è la stagione 2 di Coach Mando e i Lady Lancieri.” 

Chiaramente, una volta terminati gli scioperi, agli attori viene detto che presto saranno impegnati a tornare in una Galassia Molto, Molto Lontana. Dunque sembra improbabile che le riprese inizieranno prima della fine del 2023, ma la domanda che ci poniamo in queste ore è quando inizierà la produzione, sarà senza la protagonista Pedro Pascal?

Recentemente, è stato riferito che l’attore non tornerà nei panni di Din, e alcuni sono arrivati ​​a suggerire che non darà nemmeno la voce al personaggio andando avanti. Inoltre l’attore potrebbe addirittura entrare a far parte della famiglia Marvel, come vi abbiamo rivelato questa settimana

Come spiega StarWarsNews.net , “Questa è assoluta disinformazione. È stato tutto tratto da un articolo di Bespin Bulletin, in cui si sosteneva che l’attore probabilmente non lavorerà durante la produzione, poiché deve ancora finire di girare Il Gladiatore 2 e trascorrerà la prima parte del 2024 in Canada a girare la seconda stagione di The Last of Us

Questa non è una novità dato che Pedro Pascal non ha mai messo piede sul set della terza stagione di The Mandalorian. La produzione della serie ha stabilito che Din non si toglierà mai più il casco, quindi l’attore semplicemente non è necessario se non lavorare durante la post produzione per doppiare il personaggio.

Anche Bespin Bulletin è intervenuto per dire: “Non aspettatevi che sia sul set di Mando. Sarà lui la voce. Solo non aspettatevi che sia in costume… mi aspetterei che mostrasse la sua faccia per il film Filoni però. Un grande successo: ne sarà entusiasta, come dovrebbe.”

Superman: Legacy, alcuni dettagli rivelano finalmente chi sarà il cattivo?

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Le voci attorno all’annunciato film di Superman: Legacy cominciano ad intensificarsi in vista della fine dello sciopero e dell’imminente inizio della produzione. Ebbene, anche se conosciamo molti dettagli “ufficiali” sul film, una degli aspetti che non è stato ancora affrontato è chi sarà il cattivo principale che il nuovo “Uomo d’Acciaio” dovrà affrontare?

Proprio questa settimana vi abbiamo svelato che l’attrice venezuelana María Gabriela De Faría interpreterà nel film Angela Spica alias “The Engineer” (L’Ingegnere) ma sarà parte della compagine di personaggi cattivi del film Warner/DC.

Al cinema, l’iconico eroe DC ha affrontato personaggi del calibro del generale Zod, Steppenwolf e persino Batman, ma James Gunn in Superman: Legacy metterà finalmente Kal-El contro un personaggio mai visto in azione sul grande schermo, ovvero Brainiac! almeno stando a questo nuovo rumors emerso in rete. 

Ma quale sarà il contesto nel quale si troverà il nuovo Clark Kent?

Anche se per ora prendiamo queste voci solo appunto voci, uno dei tanti scooper  sembra aver portato alla luce alcuni dei primi importanti dettagli della trama per il prossimo riavvio dei DC Studios.

Innanzitutto sembra che il Medio Oriente sarà davvero parte integrante di questa storia e che Superman si ritroverà sotto i riflettori dopo aver tentato di recuperare la tecnologia kryptoniana scomparsa che potrebbe contenere le risposte al suo passato.

Supponiamo che Superman venga scambiato per un terrorista o ritenuto una super arma americana. In ogni caso, dovrebbe dare a James Gunn l’opportunità di approfondire il tipo di conseguenze a livello mondiale che l’emergere di un essere come questo avrebbe sulla politica globale.

Tuttavia, il fatto che sia presumibilmente Brainiac a tirare le fila è ciò che potrebbe effettivamente accadere in quel contesto, dunque le voci potrebbero rivelarsi credibili. Inoltre non dimentichiamoci che se questa voce si rivelerà falsa, James Gunn  sarà pronto a smentirla sui social; se rimarrà in silenzio, come ha fatto con la situazione Gal Gadot/Wonder Woman, è probabile che questo leaker abbia centrato il punto! 

Superman: Legacy, tutto quello che sappiamo sul film

Superman: Legacy, scritto e diretto da James Gunn, non sarà un’altra storia sulle origini, ma il Clark Kent che incontriamo per la prima volta qui sarà un “giovane reporter” a Metropolis. Si prevede che abbia già incontrato Lois Lane e, potenzialmente, i suoi compagni eroi (Gunn ha detto che esistono già in questo mondo e che l’Uomo di domani non è il primo metaumano del DCU). Il casting, come già detto, ha portato alla scelta degli attori David Corenswet e Rachel Brosnahan come Clark Kent/Superman e Lois Lane.

Il film è stato anche descritto come una “storia delle origini sul posto di lavoro“, suggerendo che una buona parte del film si concentrerà sull’identità civile di Superman, Clark Kent, che è un giornalista del Daily Planet. Secondo quanto riferito, Gunn ha consegnato la prima bozza della sua sceneggiatura prima dello sciopero degli sceneggiatori, ma ciò non significa che la produzione non subirà alcun impatto in futuro.

“Superman: Legacy è il vero fondamento della nostra visione creativa per l’Universo DC. Non solo Superman è una parte iconica della tradizione DC, ma è anche uno dei personaggi preferiti dai lettori di fumetti, dagli spettatori dei film precedenti e dai fan di tutto il mondo”, ha detto Gunn durante l’annuncio della lista DCU. “Non vedo l’ora di presentare la nostra versione di Superman, che il pubblico potrà seguire e conoscere attraverso film, film d’animazione e giochi”. Superman: Legacy uscirà nelle sale l’11 luglio 2025.

Ridley Scott rivela di aver rifiutato numerosi film di supereroi

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Ridley Scott rivela di aver rifiutato numerosi film di supereroi

In una recente intervista con Deadline, il regista candidato all’Oscar Ridley Scott ha ammesso che gli è stato offerto di dirigere film sui supereroi più volte. Il regista che è in queste ore impegnato a promuovere Napoleon (vi invitiamo a leggere la nostra recensione!) ha spiegato perché ha rifiutato categoricamente ogni proposta che riceve di questo tipo.

Sì, mi è stato offerto, ma ho appena detto, no, grazie”, ha detto Ridley Scott. “Non per me. Ho fatto due o tre film di supereroi. Penso che Sigourney Weaver sia un supereroe in Alien. Penso che Russell Crowe sia un supereroe nel Gladiatore. E Harrison Ford è il super antieroe di Blade Runner. La differenza è che le fottute storie sono migliori.

I prossimi film di Ridley Scott

Il prossimo progetto di Ridley Scott sarà il prossimo film biografico Napoleon della Sony Pictures  e Apple Studios, che lo riunirà con la star del Gladiatore Joaquin Phoenix. Nel film compaiono anche Vanessa Kirby, Tahar Rahim, Ben Miles, Ludivine Sagnier, Matthew Needham, Youssef Kerkour, Phil Cornwell e altri. Il film arriverà nelle sale la prossima settimana, il 22 novembre.

Dopo l’uscita nelle sale di Napoleon, Ridley Scott tornerà presto sul set del suo tanto atteso film Il Gladiatore 2, la cui produzione in precedenza era stata interrotta a causa dello sciopero degli attori. Il sequel sarà guidato dal candidato all’Oscar Paul Mescal nel ruolo di Lucius, il figlio adulto della Lucilla di Connie Nielsen del primo capitolo. L’uscita nei cinema è prevista per il 22 novembre 2024.

Disney, Lionsgate, IBM e altri ritirano gli investimenti su X dopo i commenti antisemita di Elon Musk

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Disney e Warner Bros. Discovery si sono uniti a un elenco crescente di inserzionisti di fascia alta che in queste ore stanno ritirando pubblicità e promozioni dal social media X sulla scia di un recente commento antisemita pubblicato dal proprietario, Elon

Un portavoce della Lionsgate ha detto venerdì che la società di intrattenimento “ha sospeso la pubblicità su X a causa del recente tweet antisemita di Elon Musk”. La mossa arriva mentre Lionsgate sta commercializzando l’uscita di “Hunger Games: la ballata dell’usignolo e del serpente“, l’ultimo film della sua serie “Hunger Games“. IBM venerdì scorso ha dichiarato di aver “sospeso immediatamente tutta la pubblicità su X mentre indaghiamo su questa situazione del tutto inaccettabile”

Si ritiene che Disney e Comcast NBCUniversal abbiano seguito l’esempio venerdì. Un portavoce della Warner Bros. Discovery ha detto venerdì che la società ha “messo in pausa” la sua presenza su X, anche se gli investimenti dello studios fossero già ai minimi termini.

Mercoledì Musk ha rivelato su X di sostenere una dichiarazione pubblicata da un altro utente che suggeriva che “le popolazioni ebraiche occidentali” stavano “arrivando alla inquietante consapevolezza che quelle orde di minoranze che sostengono l’inondazione del loro paese non le piacciono molto“. Musk ha ripubblicato l’osservazione e ha aggiunto “hai detto la verità“. Axios ha riferito venerdì che anche Apple, uno dei marketer più influenti del settore, ha ritirato la sua pubblicità da X.

La nuova serie di uscite da Musk arriva mentre anche la Casa Bianca e la Commissione Europea hanno preso una posizione dura contro X venerdì. “Abbiamo assistito a un aumento allarmante della disinformazione e dell’incitamento all’odio su diverse piattaforme di social media nelle ultime settimane, e X è sicuramente molto efficace in questo senso”, ha affermato la Commissione in una nota. Venerdì una dichiarazione della Casa Bianca afferma che “condanniamo questa ripugnante promozione dell’odio antisemita e razzista nei termini più forti, che va contro i nostri valori fondamentali come americani”.

L’indignazione attorno all’osservazione di Musk arriva nonostante un post di giovedì  dell’amministratore delegato di X, Linda Yaccarino, in cui si sottolinea che la società di social media è stata “estremamente chiara riguardo ai nostri sforzi per combattere l’antisemitismo e la discriminazione“, aggiungendo: “Non c’è posto per questo in nessuna parte del mondo — è brutto e sbagliato. Punto.”

Alien: Noah Hawley aggiorna sulla serie, ecco quando riprendono le riprese!

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In una recente intervista con Deadline, il creatore della serie Alien per FX, Noah Hawley, ha finalmente fornito un nuovo aggiornamento sulla produzione dell’imminente spin-off fantascientifico, dopo che le riprese sono state temporaneamente interrotte lo scorso agosto. Ora che lo sciopero del SAG-AFTRA è terminato, Hawley ha confermato che stanno attualmente pianificando di riprendere la produzione della serie Alien in Thailandia intorno a gennaio o febbraio 2024.

Stiamo tornando in produzione il più rapidamente possibile“, ha detto Hawley. “Gireremo a Bangkok, dall’altra parte del mondo; riprese di nuovo nel nuovo anno”.  Fornendo un aggiornamento, Hawley ha detto: “Ho qualche filmato. Parte della prima ora è stata girata prima che dovessimo fermare le riprese. È roba con cui giocare e modificare”. “Sono entusiasta di tornare in quel mondo.”

Tutte le sceneggiature di Alien furono completate prima che lo sciopero della WGA fosse indetto a maggio.

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Cosa sappiamo sulla serie di Alien?

Prodotta esecutivamente da Ridley Scott, la nuova serie Alien è ambientata in un periodo precedente al film originale e a Ripley di Sigourney Weaver ed è la prima storia della serie ambientata sulla Terra, circa 70 anni nel futuro.

Il cast è guidato da Sydney Chandler insieme ad Alex Lawther nei panni di un soldato di nome CJ, Samuel Blenkin nei panni di Boy Kavalier, un amministratore delegato, così come Essie Davis nei panni di Dame Silvia e Adarsh ​​Gourav nei panni di Slightly. Kit Young interpreta un personaggio chiamato Tootles.

La produzione di Alien è iniziata a luglio senza l’americano Chandler, membro della SAG-AFTRA. Le riprese sono continuate per più di un mese con il resto del cast che era membro della Equity affiliato al sindacato britannico.

Disney/20th Century Studios ha anche un nuovo film su Alien: Romulus del regista Fede Alvarez, attualmente previsto per l’uscita nelle sale il 16 agosto 2024. Il film vede protagonisti Cailee Spaeny, Isabela Merced, Archie Renaux, David Jonsson, Aileen Wu e Spike Fearn. Dovrebbe raccontare di un gruppo di giovani provenienti da un mondo lontano devono affrontare la forma di vita più terrificante dell’universo.

Karen Gillan e Hugh Bonneville nella serie di Stephen Moffat Douglas is Canceled

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Secondo quanto apprendiamo da Variety, la star della Marvel Karen Gillan e la star di Downton Abbey Hugh Bonneville hanno firmato per i ruoli da protagonisti nel prossimo dramma limitato intitolato Douglas is Canceled, incentrato su un giornalista veterano la cui vita e carriera vengono bruscamente messe in discussioni dopo essere serie di accuse che si scatenano via social media. Il progetto proviene dal creatore di Sherlock e scrittore di Doctor Who, Stephen Moffat.

Mi sono semplicemente seduto e ho scritto questo“, ha detto Moffat. “Non ho nemmeno detto a nessuno cosa stavo facendo. E ora tutto sta accadendo, grazie alla straordinaria Sue Vertue (famosa produttrice televisiva e, in un raro momento di debolezza, mia moglie). Non riesco a credere che siamo riusciti a coinvolgere il potente Hugh Bonneville nel ruolo di Douglas e che abbiamo attirato la mia vecchia amica Karen Gillan da Hollywood per interpretare Madeline. E come se ciò non bastasse, abbiamo Ben Miles, Alex Kingston, Nick Mohammed e Simon Russell Beale. È il tipo di cast che ti rende terrorizzato all’idea di entrare nella stanza”.

Cosa aspettarsi da Douglas is Canceled ?

Nella serie, Douglas vive una vita perfetta. Si gode il suo status privilegiato di tesoro nazionale e conduttore del programma di attualitàLive at Six”, mentre fuori onda condivide una casa armoniosa con la moglie Sheila, redattrice di un giornale“, si legge nella sinossi. “Ma il loro mondo viene sconvolto quando la famiglia subisce uno ‘scherzo sconsiderato’. Quando un ospite minaccia di smascherare Douglas sui social media, le voci di corridoio vanno a gonfie vele e scatenano una tempesta digitale che sconvolge rapidamente la sua vita e la sua carriera. Con i suoi 2 milioni di follower sui social media, la co-conduttrice Madeline, esperta di tecnologia, potrebbe lanciare a Douglas un’ancora di salvezza pubblicando in sua difesa. . . ma lo farà?

Douglas is Canceled è scritto da Moffat, con Ben Palmer come regista. Insieme a Gillan e Bonneville ci sono Ben Miles, Alex Kingston, Nick Mohammed e Simon Russell Beale. La serie in quattro parti è prodotta da Moffat e Sue Vertue, con Lawrence Till come produttore. È una produzione di Hartswood Films in associazione con SkyShowtime e BBC Studios Distribution.

Dune: Parte 2, anticipata la data di uscita del film

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Dune: Parte 2, anticipata la data di uscita del film

Originariamente previsto in sala per il 3 novembre 2023, Dune: Parte 2, l’atteso sequel di Dune diretto da Denis Villeneuve è stato poi spostato, nell’agosto di quest’anno, al 15 marzo 2024, per via degli scioperi fino a poco in corso ad Hollywood. La Warner Bros., infatti, era preoccupata dal non poter garantire al film un’adeguata promozione con i tanti e noti membri del cast. Lo spostamento a marzo è stato dunque effettuato nella speranza che per quel momento la situazione si fosse sbloccata. Come noto, dal 9 novembre si è ufficialmente concluso lo sciopero degli attori, cosa che sta ora permettendo ad Hollywood di tornare alla normalità.

Naturalmente è troppo tardi per riprogrammare l’uscita di Dune: Parte 2 entro la fine di quest’anno, ma la Warner Bros. ha ora fatto sapere che, come riporta il The Hollywood Reporter, l’uscita è stata anticipata di due settimane, ovvero al 1° marzo 2024. La decisione arriva anche in conseguenza dello spostamento che la Universal ha effettuato per The Fall Guyil film con Ryan Gosling passato da un uscita il 1° marzo al 3 maggio, creando dunque un vuoto che i dirigenti della Warner Bros. hanno prontamente riempito con Dune: Parte 2. Considerando la quasi contemporaneità prevista tra l’uscita negli Stati Uniti e quella in Italia, è lecito aspettarsi che tale anticipo valga anche per il nostro Paese.

Dune: Parte Due, tutto quello che sappiamo sul film

Dopo gli eventi del primo capitolo, Dune: Parte Due ritrova Paul Atreides, unitosi ora a Chani e ai Fremen e in cerca di vendetta contro i cospiratori che hanno distrutto la sua famiglia e tutto ciò che conosceva del suo mondo. Una guerra contro il malvagio barone Vladimir Harkonnen, e di conseguenza contro l’imperatore Shaddam IV, è dunque inevitabile. In preparazione a questa, Paul rafforzerà il suo rapporto con Chani, farà la conoscenza della principessa Irulan Corrino, figlia dell’Imperatore, e conoscerà profondamente lo spirito del deserto proseguendo la sua strada come “Mahdi” il messia profetizzato dal popolo del deserto, andando dunque incontro al proprio destino.

Diretto dal visionario regista Denis VilleneuveDune: Parte Due vanta un cast composto da Timothée Chalamet (Chiamami col mio nome), nei panni di Paul Atreides, e Zendaya (Spider-Man: No Way Home), in quelli di Chani.Oltre ai due attori poc’anzi citati, nel film recitano anche Rebecca Ferguson (Mission: Impossible – Dead Reckoning), il premio Oscar Javier Bardem (No Country for Old Men, Being the Ricardos), il candidato all’Oscar Josh Brolin (Avengers: Endgame), Stellan Skarsgård (Avengers: Age of Ultron) e Dave Bautista (Bussano alla porta).

Fanno inoltre il loro ingresso nel sequel Dune: Parte Due anche Austin Butler (Elvis, C’era una volta… a Hollywood) nei panni del famigerato Feyd Rautha e il premio Oscar Christopher Walken (Il cacciatore, Prova a prendermi) nei panni dell’Imperatore. Florence Pugh (Black Widow, Piccole donne), Léa Seydoux (Crimes of the Future) e Souheila Yacoub (la serie No Man’s Land, Climax) completano infine l’ampio cast nei panni rispettivamente della principessa Irulan, figlia dell’Imperatore, Lady Margot, amica stretta di quest’ultimo, e Shishakli, guerriera dei Fremen.

A Star Is Born: trama, cast e curiosità sul film con Lady Gaga

A Star Is Born: trama, cast e curiosità sul film con Lady Gaga

Affermatasi grazie a brani come Poker Face, Bad Romance e Alejandro, la cantante Lady Gaga ha negli ultimi anni ricoperto anche il ruolo di attrice per alcuni film e serie TV, interpretando però per lo più personaggi secondari. Nel 2018 è invece arrivata la sua grande occasione grazie al film A Star Is Born (qui la recensione), che non solo l’ha vista recitare nel ruolo di protagonista ma anche guadagnare alcuni dei maggiori onori della sua carriera. Diretto da Bradley Cooper, qui alla sua prima prova come regista dopo tanti anni di sola recitazione, il film è il terzo rifacimento del musical È nata una stella del 1937.

Prima di questo nuovo adattamento, la versione più celebre era quella del 1976, interpretata da Barbra Streisand e Kris Kristofferson. A dirigere questa nuova traspozione doveva poi inizialmente esserci il premio Oscar Clint Eastwood, il quale però si tirò poi indietro lasciando il posto a Cooper. L’attore decise dunque di riproporre la storia già nota arricchendola però di nuovi dettagli, come anche di un tocco più contemporaneo nelle tematiche trattate. Presentato fuori concorso alla Mostra del Cinema di Venezia, A Star Is Born è stato poi accolto in modo particolarmente entusiasta, venendo subito indicato come uno dei migliori film del suo anno.

Candidato a ben otto premi Oscar, tra cui miglior film, la pellicola si aggiudicò la statuetta per la miglior canzone per Shallow, eseguita dalla stessa Gaga. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Struggente, coinvolgente e ricco di emozioni, è un film decisamente imperdibile. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla vera storia dietro il film. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

A Star Is Born: la trama del film

Protagonista del film è la star della musica rock Jackson Maine, la cui carriera è però continuamente segnata dalle cattive abitudini di cui non riesce a fare a meno, in particolare quella per l’alcol. Quella che per lui sembra una vita senza più sorprese da offrire, lo sconvolge nuovamente nel momento in cui lo porta ad imbattersi in Ally Campana, una talentuosa ragazza che si esibisce come drag queen in un night club. Intuendo il potenziale di lei, Jackson inizia a coinvolgerla sempre di più nella sua attività di musicista, portandola infine ad ottenere una sempre crescente popolarità. Allo stesso tempo, tra i due si instaura una relazione particolarmente passionale. I problemi del passato di Jackson, però, rischieranno di rovinare quell’idillio.

A Star Is Born: il cast del film

Per interpretare il ruolo di Ally Campana era originariamente stata scelta la cantante Beyoncé. Questa però si tirò indietro per via di altri impegni e quando Cooper subentrò alla regia egli scelse Lady Gaga per il ruolo. Benché fosse profondamente diversa dal personaggio, l’attrice ha raccontato di essersi sentita estremamente coinvolta da lei, vivendo sulla propria pelle tutti i tormenti previsti dal racconto. Gaga contribuì moltissimo al personaggio, convincendo ad esempio Cooper della necessità di cantare davvero sul set e di non farlo in playback. Per la sua struggente interpretazione, la Gaga ha poi ricevuto la sua prima nomination all’Oscar come miglior attrice.

Nel ruolo del tormentato Jackson Maine, invece, vi è lo stesso Cooper. Proprio come il suo personaggio, anche lui ha avuto in gioventù problemi legati all’alcol ed alla droga. Interpretare Jackson è stato per lui un modo di riflettere su quel periodo. Per interpretare il cantante, inoltre, Cooper si è esercitato a lungo, arrivando infine a sfoggiare notevoli doti canore. Nel ruolo di Bobby Maine, il fratello maggiore di Jackson, vi è invece il noto attore Sam Elliott, il quale per la sua interpretazione ha ottenuto la sua prima nomination all’Oscar dopo decenni di carriera. Completano il cast Rafi Gavron nel ruolo di Rez Gavron, il produttore discografico di Ally e Andrew Dice Clay, il padre di Ally.

A Star Is Born storia vera

A Star Is Born: la vera storia dietro il film

Con l’arrivo del nuovo adattamento di È nata una stella, in molti si sono chiesti se quella raccontata fosse una storia vera o meno. Benché quella raccontata di base non sia una vicenda realmente avvenuta, è noto che ognuna delle quattro versioni esistenti presenta riferimenti a specifiche persone o eventi della realtà. Nel nuovo adattamento di Cooper, ad esempio, si possono ritrovare diverse similitudini tra il personaggio di Jackson Maine e il suo interprete. Come già accennato, entrambi hanno avuto problemi legati all’alcolismo e all’abuso di droghe, un elemento che Cooper ha enfatizzato per sentirsi più legato al personaggio.

Allo stesso modo il personaggio di Ally presenta alcuni tratti biografici simili a quelli di Lady Gaga. Come la protagonista del film, anche la cantante ha infatti iniziato la propria carriera esibendosi in luoghi frequentati prevalentemente dalla comunità LGBT, da lei sempre sostenuta. Sia Ally che la sua interprete sono poi caratterizzate da una personalità vivace e audace, con uno stile a suo modo eccentrico. Oltre a comuni tratti biografici, però, non vi è una storia vera da cui il film riprende le sue principali dinamiche, le quali sono invece ereditate dalle precedenti versioni di questa struggente vicenda.

A Star Is Born: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. A Star Is Born è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Google Play, Apple TV, Infinity, Amazon Prime Video e Netflix. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di venerdì 17 novembre alle ore 21:20 sul canale Canale 5.

Fonte: IMDb

Sharon Stone pagò lo stipendio di Leonardo DiCaprio nel 1995

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Sharon Stone pagò lo stipendio di Leonardo DiCaprio nel 1995

Leonardo DiCaprio ha rivelato a E! News che ha ringraziato Sharon Stone “molte volte” per aver pagato il suo stipendio da attore nel 1995, quando lo studio si rifiutò di scritturarlo nel dramma western revisionista di Sam Raimi “The Quick and the Dead”. All’epoca Leonardo DiCaprio era uscito dal ruolo rivoluzionario candidato all’Oscar in “Buon compleanno Mr. Grape” e Sharon Stone era piuttosto ansioso di lavorare con la giovane star. Era irremovibile nel volere Leonardo DiCaprio e Russell Crowe nel film ed era disposta a pagare per questo.

Ha detto: ‘Questi sono i due attori con cui voglio lavorare‘”, ha ricordato DiCaprio. “È incredibile. È stata una grande sostenitrice del cinema e ha dato opportunità ad altri attori, quindi le sono molto grato. L’ho ringraziata molte volte“, ha aggiunto. “Non so se le ho inviato un vero regalo di ringraziamento fisico, ma non posso ringraziarla abbastanza.”

In “The Quick and the Dead”, Sharon Stone ha interpretato il ruolo di un pistolero che visita una città di frontiera e si scontra con il suo leader (Gene Hackman). Nel suo libro di memorie del 2021, “La bellezza di vivere due volte”, ha rivelato di aver pagato lei stessa lo stipendio di Leonardo DiCaprio dopo che lo studio TriStar Pictures si è rifiutato di sceglierlo (tramite Insider).

Questo ragazzo di nome Leonardo DiCaprio è stato l’unico che ha centrato l’audizione“, ha aveva scritto la Stone, aggiungendo di aver fatto l’audizione ad una manciata di attori adolescenti per il ruolo di The Kid. “Secondo me è stato l’unico che è entrato e ha pianto, implorando suo padre di amarlo mentre moriva nella scena.”

La Stone ha ricordato che lo studio le aveva detto: “Perché uno sconosciuto, Sharon, perché ti dai sempre la zappa sui piedi?'” Lo studio ha detto che se lo avessi voluto così tanto, avrei potuto pagarlo con il mio stipendio. Così ho fatto”, ha continuato Stone.L’incontro con lo studio e la decisione di pagare lei stessa DiCaprio hanno parzialmente motivato la Stone a diventare una produttrice, dove avrebbe potuto lottare per il talento che credeva meritasse il lavoro.

Ottenere un credito come produttrice come attrice è spesso considerato nel mio lavoro come un ‘accordo di vanità‘, nel senso che ti pagano per il lavoro ma stai zitto e stai fuori dai piedi“, ha scritto la Stone nel suo libro di memorie. “Non accetterò un accordo di vanità e non glielo farò sapere in anticipo. Questo è illegale, dico, e mi piace lavorare nel rispetto della legge. Questo porta molto silenzio e poca gioia dall’altra parte”.

The Quick and the Dead è uscito nel 1995 insieme ad altri film con Leonardo DiCaprio come “The Basketball Diaries” e “Total Eclipse”. L’anno successivo, la carriera di Leonardo DiCaprio esplose con il successo di “Titanic” di James Cameron. Il vincitore dell’Oscar è attualmente nei cinema come protagonista di “Killers of the Flower Moon” di Martin Scorsese.

Codice 999: trama, cast e curiosità sul film con Casey Affleck

Codice 999: trama, cast e curiosità sul film con Casey Affleck

Dopo aver diretto il distopico The Road e il western Lawless, il regista John Hillcoat è tornato al cinema nel 2016, dopo quattro anni di assenza, con il film Codice 999 (qui la recensione), un thriller poliziesco intriso di azione, personaggi controversi e colpi di scena continui. Basato su una sceneggiatura di Matt Cook, il film è noto in particolare per via del numeroso cast di grandi celebrità di Hollywood che vi recitano. Paragonato a molti altri titoli celebri di questo genere, in particolare allo straordinario Heat – La sfida di Michael Mann, il film è un’opera particolarmente convincente e visivamente accattivante.

Nonostante la lunga lavorazione, dovuta a continui cambi tra i membri del cast, Codice 999 è infine riuscito ad arrivare in sala. Qui ha ottenuto un accoglienza piuttosto variegata, con la maggior parte delle recensioni che lodano però le scene d’azione, magnificamente coreografate. Meno fortunato è stato il risultato al box office, con il film riuscito a guadagnare appena 25 milioni di dollari a fronte di un budget di 20. Ciò ha portato il film ad essere ingiustamente trascurato, passando più in sordina del dovuto.

Pur con i suoi difetti, Codice 999 è però un film capace di offrire buon intrattenimento e interpretazioni convincenti. Se anche la storia potrà risultare già vista in alcune occasioni, una serie di colpi di scena permetteranno di godersi un finale inaspettato. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Codice 999: la trama del film

Ambientato nella città di Atlanta, in Georgia, il film ha per protagonisti Marcus Belmont, Franco Rodriguez, Gabe e Russell Welch. Questi formano una gang composta di poliziotti corrotti e criminali professionisti, capitanati da Michael Atwood, un ex agente delle forze speciali. Non nuovo ad azioni quantomai illecite, il gruppo si vede ora ricattato dalla mafia russa, con il compito di mettere a segno un colpo difficilissimo: rapinare alla luce del giorno una banca con dei sistemi di sicurezza altamente sofisticati e tecnologicamente innovativi. Per assicurarsi che il lavoro venga svolto, la mafiosa sovietica Irina Vaslov rapisce la famiglia di Terrell e lo obbliga inoltre a rubare dei documenti segreti governativi.

Per l’uomo si tratta dunque di una situazione al limite, dove non può permettersi di fallire. L’unico modo per effettuare la rapina in banca è creare un diversivo che porti confusione: l’idea è di causare un 999, codice utilizzato dalla polizia per indicare l’uccisione di un agente sul campo. Quando a Marcus viene affiancato un nuovo partner, il novellino Chris Allen, il gruppo decide che è la persona perfetta da sacrificare per il colpo. Ma il piano non va affatto come previsto e gli errori commessi costringeranno il gruppo a dover improvvisare nella speranza di rimanere vivi e poter portare a termine il colpo.

Codice 999 cast

Codice 999: il cast del film

Prima di giungere al cast di attori definitivo che si può ritrovare nel film, numerosi sono state le defezioni tra i nomi considerati. Per il personaggio di Chris Allen, ad esempio, era inizialmente stato assunto Shia LaBeouf, il quale ha però rinunciato al ruolo cedendolo a Charlie Hunnam. Anche quest’ultimo ha tuttavia poi abbandonato il progetto, portando così all’introduzione nel cast del premio Oscar Casey Affleck, il quale ha definitivamente assunto la parte. In ogni scena in cui Affleck compare, inoltre, lo si può notare mentre mastica continuamente un chewing gum.Per il ruolo di Michael Atwood si ritrova invece Chiwetel Ejiofor, attore divenuto celebre grazie a 12 anni schiavo.

Marcus Belmont è interpretato da Anthony Mackie, noto per il ruolo di Falcon nell’MCU. Per tale parte era inizialmente stato contattato l’attore Michael B. Jordan. I fratelli Gabe e Russell Welch sono interpretati da Aaron Paul e Norman Reedus. Quest’ultimo, pur essendo indicato come uno dei protagonisti, compare nel film per appena 10 minuti complessivi. Per il ruolo della criminale russa Irina vaslov era stata scelta Cate Blanchett, il cui rifiuto ha portato al subentro di Kate Winslet. Nel film si ritrovano poi anche Woody Harrelson nel ruolo del sergente Jeffrey Allen e Gal Gadot in quelli di Helena Vlaslov.

Codice 999: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Codice 999 è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Apple TV, Google Play, Infinity e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente, nel palinsesto televisivo di venerdì 17 novembre alle ore 21:00 sul canale 20 Mediaset.

Fonte: IMDb

Jason Momoa su Aquaman e il regno perduto: “Questa è una specie di fine”

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Il futuro di Jason Momoa nei panni di Aquaman è in dubbio ormai da mesi e durante una recente apparizione al The Tonight Show Starring Jimmy Fallon, l’attore ha parlato del suo ruolo e del prossimo atteso film Aquaman e il regno perduto.

Nella nuova intervista, a Jason Momoa è stato chiesto del suo ruolo di Aquaman e del suo status generale nel mondo dei film DC in futuro. L’attore ha riconosciuto che il prossimo film Aquaman e il regno perduto segnerà “la fine” dell’attuale universo DC, ma crede che ci sarà sempre un posto per lui nell’universo cinematografico.

Voglio dire, è un po’ come la fine di questo universo DCEU“, ha detto Jason Momoa. “A meno che, sai, le cose non siano già accadute prima, quindi. . . Immagino che alla gente piaccia. Ma sì, ci sarà sempre un posto per me alla DC. Gli piaccio.”

Per mesi, sono circolate voci secondo cui Momoa avrebbe potenzialmente lasciato la DC o  addirittura avrebbe cambiato ruolo e si  sarebbe dimesso da Aquaman per interpretare Lobo. Il co-responsabile dei DC Studios, Peter Safran,  ha parlato del futuro di Momoa all’inizio di quest’anno, affermando che si aspetta che Momoa avrà un posto nel DCU “per molti anni a venire”, sia come Aquaman che come qualcun altro.

Lo stesso Jason Momoa ha anche accennato a un possibile cambiamento all’inizio dell’anno, dicendo che “sarà sempre” Aquaman, ma  potrebbe interpretare altri personaggi in futuro. Ha anche confermato di aver  incontrato la Warner Bros. Discovery  e di avere “grandi notizie” da condividere ad un certo punto.

Tutto quello che c’è da sapere su Aquaman e il Regno Perduto

Non essendo riuscito a sconfiggere Aquaman la prima volta, Black Manta, ancora spinto dal bisogno di vendicare la morte di suo padre, non si fermerà davanti a nulla pur di sconfiggere Aquaman una volta per tutte. Questa volta Black Manta è più formidabile che mai, poiché brandisce il potere del mitico Tridente Nero, che scatena una forza antica e malvagia. Per sconfiggerlo, Aquaman si rivolgerà al fratello Orm, l’ex re di Atlantide e imprigionato alla fine del primo film, per stringere un’improbabile alleanza. Insieme, dovranno mettere da parte le loro differenze per proteggere il loro regno e salvare la famiglia di Aquaman e il mondo dalla distruzione irreversibile.

Jason Momoa è atteso di nuovo nei panni dell’eroe in Aquaman e il Regno Perduto, sequel del film che ha rilanciato in positivo le sorti dell’universo cinematografico DC. In questo seguito, diretto ancora una volta da James Wan (Insidious, The Conjuring), torneranno anche Patrick Wilson nei panni di Ocean Master, Amber Heard, nei panni di Mera, Dolph Lundgren che sarà ancora una volta Re Nereus, il padre di Mera, e ancora Yahya Abdul-Mateen II nei panni di Black Manta, che abbiamo visto riapparire nella scena post-credit del primo film. David Leslie Johnson-McGoldrick, collaboratore ricorrente di Wanscriverà la sceneggiatura del film, mentre il regista e Peter Safran saranno co-produttori. Il film arriverà al cinema il 20 dicembre.

Wish, i registi: “Ci sono tanti riferimenti ma vogliamo lasciare al pubblico la possibilità di riconoscerli”

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Il nuovo film Walt Disney Animation Studios, Wish, ci porta nel regno di Rosas, un posto dove tutti sono accettati senza distinzioni. Un film che per la natura dei temi trattati strizza l’occhio allo spettatore del presente senza dimentica quello passato. La protagonista è Asha, una brillante sognatrice, che esprime un desiderio così potente da invocare una forza cosmica: una piccola sfera di sconfinata energia chiamata Star. Insieme, Asha e Star affrontano un formidabile avversario – il sovrano di Rosas, Re Magnifico – per salvare la sua comunità e dimostrare che, quando la volontà di un essere umano coraggioso si unisce alla magia delle stelle, possono accadere cose meravigliose. Oggi in conferenza stampa oltre alle voci italiane dei protagonisti: Gaia (Asha), Amadeus (Valentino) e Michele Riondino (Re Magnifico), anche i registi Chris Buck (regista di Frozen e Frozen 2) e Fawn Veerasunthorn e il produttore Peter Del Vecho.

Wish è un film pieno di riferimenti

Una cosa che colpisce molto Wish è come il lavoro dei due registi Buck e Veerasunthorn prenda vita con una semplicità davvero unica. Il lavoro di due registi che appartengono a due generazioni diverse ma che si incontrano in una commistione di stili: “L’equilibrio tra un linguaggio moderno e la tradizione Disney. Volevamo dare allo spettatore la sensazione che trasmettevano i film passati di questo universo, sfruttando, però, le nuove tecnologie: cercavamo una storia in cui la macchina da presa potesse muoversi all’unisono con i vari personaggi”, dice Buck. Il film Disney esplora l’importanza dei desideri: “Quando si esprime un desiderio e si soffiano le candeline sulla torta di compleanno, tutti dicono, ‘Non dirlo a nessuno!’ Ma penso che dovremmo esprimere i nostri desideri, farli sapere alla gente”, ha raccontato il regista. “Nella mia vita, ho sempre desiderato lavorare alla Disney, e lo dicevo sin da quando frequentavo il liceo. E ora sono qui”.

Abbiamo voluto ambientare la storia a Rosas, un regno magico che potesse soddisfare tutti i desideri di persone che vengono da tutte le parti del mondo, senza distinzione tra loro. L’abbiamo situato nel Mediterraneo come un’isola tra diversi continenti: volevamo che fosse credibile e si ricollegasse all’attualità. Asha ama Rosas”, ha spiegato la coregista Fawn Veerasunthorn. “È cresciuta lì, è tutto ciò che conosce”. Il film è carico di riferimenti alcuni voluti altri lascianti intendere: “Abbiamo inserito tanti omaggi sia nei personaggi che nelle atmosfere a vecchi film della Disney come Pinocchio e Biancaneve, ma vogliamo lasciare al pubblico la possibilità di riconoscerli”.

Per quanto riguarda la genesi del progetto: “Il progetto è iniziato cinque anni fa. Ci siamo concentrati sulle storie Disney classiche che contrappongono il bene e il male”, afferma Chris Buck. “Non riesco a trovare un riferimento diretto all’attualità ma sicuramente nel film c’è l’idea che nessun essere umano debba avere il potere sull’altro”.

Wish film recensione

I doppiatori

Gaia, Amadeus e Michele Riondino sono i doppiatori italiani di Asha, Valentino e Re Magnifico in Wish. Tutti alla loro prima esperienza di doppiaggio in un film animato della Disney. I tre si sono preparati singolarmente, non incontrandosi mai nella sala di doppiaggio, ma hanno comunque constatato una cerca energia e sincronia nel lavorare insieme anche se separati.

Michele Riondino ha parlato della preparazione e dell’emozione di doppiare un personaggio Disney: “Un desiderio, quello di doppiare un film Disney, che inseguivo da anni e anni. Avendo due figlie, una di 9 anni e una di 3 anni, ripeto con loro tutti gli anni le battute dei personaggi“. Anche Amadeus, nonostante anni di carriera e di palcoscenici importanti, ha provato una certa emozione: “La formazione in radio mi ha agevolato nel giocare un po’ con la voce. Era complicato da un punto di vista tecnico ma ho capito che, se le mie espressioni avessero corrisposto a quelle del personaggio, la voce sarebbe performata nel modo migliore”.

La giovane cantante Gaia dà voce alla protagonista di Wish: “Doppiare un film Disney è stato un onore, un privilegio, e un sogno. Mi sono riconosciuta in molti aspetti caratteriali di questa eroina, una donna armata di tanto coraggio e tanta perseveranza; quindi, è stato molto emozionante poterle prestare voce”.

Il migliore dei mondi: recensione del film di e con Maccio Capatonda

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Arriva su Primo Video Il migliore dei mondi, il nuovo film scritto, co-diretto e interpretato da Marcello Macchia/Maccio Capatonda, che questa volta esce dalla sua maschera per realizzare un film molto ricco, attuale e sempre divertente, ma che cambia pelle nel suo corso e non ha timore di sfociare nel dramma e nell’action.

A dirigere, insieme a Macchia, anche Danilo Carlani e Alessio Dogana, che a sei mani confezionano un prodotto ibrido che si basa quasi completamente sul personaggio di Ennio (Macchia), un uomo pieno di stranezze che ama sopra ogni cosa avere il controllo della situazione.

Il migliore dei mondi, la trama

Immaginiamo un uomo comune del millennio digitale catapultato in un inaspettato viaggio analogico. È quello che succede a Ennio Storto, il nostro protagonista, che si ritrova improvvisamente in un 2023 alternativo dove la tecnologia si è fermata per sempre agli anni ’90. Ma quello che nasce come un disastroso imprevisto può evolvere in un’avventura straordinaria, in cui Ennio scoprirà un nuovo lato di sé. Così recita la sinossi ufficiale del film, che è un’opera citazionista in maniera intelligente, che riesce a camminare lungo una sua linea narrativa ben strutturata e che, al netto di alcune ingenuità, riesce a centrare con grande acume il centro del suo discorso, in una riflessione molto a fuoco sulla mania di controllo alimentata da una vita scandita dall’utilizzo invasivo della tecnologia.

Così Ennio Storto diventa il simbolo dell’uomo che vive al 40%, ovvero quell’individuo tipizzato che si lascia scandire la vita da una pianificazione serrata e che non lascia mai spazio a imprevisti e incidenti, ma nemmeno a sorprese, emozioni, che si tratti di routine mattiniera o di relazioni sentimentali.

Costruendo un presente bloccato negli anni ’90, in Il migliore dei mondi Maccio Capatonda evita con sapienza il rischio di realizzare un film nostalgico, che inneggia a una società migliore se priva di tecnologia. Gli smartphone sono raccontati, sì, come una specie di male del nostro tempo, ma più che contro lo strumento, il film si schiera chiaramente contro la modalità di utilizzo dello stesso, invitando a un equilibrio tra gli eccessi, che come spesso accade è poi la buona misura di tutto.

Il Migliore dei Mondi - Maccio Capatonda, Pietro Sermonti - foto di Katia zavaglia
foto di Katia Zavaglia

La fotografia di una condizione sociale depersonalizzata

Anche le dinamiche interpersonali del film si rivelano strutturate con una certa maturità narrativa, in particolare il ritratto della relazione tra Ennio e suo fratello, che rappresentano due approcci diversi alla vita e alla tecnologia, opposti ed entrambi fallimentari. La commedia si impreziosisce quindi di una riflessione sociale e antropologica, che fa emergere una condizione sociale depersonalizzata, smarrita nel tentativo di difendere uno status quo apparentemente perfetto ma che cade a pezzi non appena il fatidico smartphone si scarica.

Il migliore dei mondi però, alla fine, non esiste: Maccio Capatonda è abbastanza intelligente da non cedere a un nostalgico discorso facilone su quanto si stava meglio senza gli smartphone, ma da fruitore lui stesso di tecnologia per molti aspetti della sua vita, si pone le domande giuste, quelle che non sempre trovano una risposta precisa ed esaustiva, ma che cambiano con il tempo, che si modificano con l’uso, che trovano il giusto mezzo tra il rimanere consapevole della propria contemporaneità, senza mai lasciar andare l’umanità imprevedibile della vita stessa.

Il migliore dei mondi martina gatti - foto di Katia Zavaglia
foto di Katia Zavaglia

Anch’io arriva in prima tv su SKY e NOW

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Anch’io arriva in prima tv su SKY e NOW

Ispirato dall’indagine vincitrice del Premio Pulitzer che ha mandato in frantumi un sistema corrotto dando alle donne il potere di parlare apertamente, Anch’io arriva in prima tv lunedì 20 novembre alle 21.15 su Sky Cinema Uno (e alle 21.45 anche su Sky Cinema Drama), in streaming su NOW e disponibile on demand. Su Sky il film sarà disponibile on demand anche in 4K.

Il 25 novembre, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, il film sarà proposto in seconda serata su Sky Cinema Due.

Basato sull’indagine bomba del New York Times, Anch’io segue la straordinaria storia vera di come le reporter Megan Twohey e Jodi Kantor sono passate da perdenti a fonte d’ispirazione rompendo il silenzio che circonda la violenza sessuale a Hollywood. Determinate a svelare la verità che molti temono di dire, la collaborazione di Megan e Jodi scuote il sistema, consentendo alle donne coraggiose di riprendere forza attraverso storie di sopravvivenza in questo straordinario film della regista vincitrice di un Emmy Maria Schrader (Unorthodox, I’m Your Man), con le accattivanti interpretazioni della due volte candidata all’Oscar Carey Mulligan (Una donna promettente, An Education) e Zoe Kazan (The Big Sick – Il matrimonio si può evitare… l’amore no, Il complotto contro l’America), con la performance di Mulligan che ha ricevuto una nomination ai Golden Globe come Miglior Attrice non protagonista.

A testimonianza del potere del giornalismo investigativo e della sua influenza nel rinvigorire il movimento #MeToo, l’imponente cast del film comprende anche Patricia Clarkson (Schegge di April, House of Cards), Andre Braugher (Brooklyn 99, The Mist) e Ashley Judd (Colpevole d’innocenza).

Anch’io, in prima tv lunedì 20 novembre alle 21.15 su Sky Cinema Uno (e alle 21.45 anche su Sky Cinema Drama), in streaming su NOW e disponibile on demand. Su Sky il film sarà disponibile on demand anche in 4K per i clienti Sky Q o Sky Glass con pacchetto Sky Cinema e con servizio opzione Sky HD/Sky Ultra HD attivo. Il 25 novembre,Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, il film sarà proposto in seconda serata su Sky Cinema Due.

Wish: recensione del nuovo film Disney diretto da Chris Buck e Fawn Veerasunthorn

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I sogni son desideri, di felicità”, cantava Cenerentola nel 1950 quando la casa di Topolino era già affermata. Wish, il nuovo film Disney dei registi Chris Buck (regista di Frozen – Il   regno di ghiaccio e Frozen 2 – Il segreto di Arendelle) e Fawn Veerasunthorn (head of story di Raya e l’ultimo drago) ci mostra un altro lato dei desideri attraverso citazioni a uno stile visivo che ricorda i film del passato ma che parla al futuro, alle generazioni che verranno. Un connubio perfetto tra passato e presente che i due registi – appartenenti a due generazioni diverse – cercano di raccontare. Wish si sofferma molto sui tempi classici della filmografia Disney e lo fa omaggiando il suo creatore nell’anno del 100° anniversario dalla sua nascita e con una colonna sonora impreziosita con sette nuovissime canzoni scritte dalla cantautrice nominata ai Grammy, Julia Michaels, e dal produttore/autore/musicista premiato con il Grammy, Benjamin Rice.

Wish film Asha Re Magnifico

Wish, la trama

Il nuovo film Walt Disney Animation Studios, Wish, ci porta nel regno di Rosas, dove Asha, una brillante sognatrice, esprime un desiderio così potente da invocare una forza cosmica: una piccola sfera di sconfinata energia chiamata Star. Insieme, Asha e Star affrontano un formidabile avversario – il sovrano di Rosas, Re Magnifico (un po’ di orwelliana memoria) – per salvare la sua comunità e dimostrare che, quando la volontà di un essere umano coraggioso si unisce alla magia delle stelle, possono accadere cose meravigliose. La combinazione tra elementi visivi senza tempo rende Wish un prodotto che celebra la speranza e la comunità costruita intorno al mondo fantastico di Topolino. La produzione del film, iniziata circa cinque anni fa, casualmente riesce ad arrivare nelle sale proprio l’anno del 100° anniversario.

Wish celebra i sogni e chi meglio della Walt Disney sa cosa significa tutto questo, ma allo stesso modo la pellicola di Buck mette in guardia i piccoli spettatori. Attenzione a chi affidiamo i nostri sogni perché potremmo volerli indietro perché semplicemente siamo cresciuti e non appartengono più. È quello che succede a Rosas: Asha vuole diventare l’apprendista strega di Re Magnifico e una volta avvicinata a lui scopre che in realtà il Re di Rosas non è come se lo aspettava. Il racconto di Wish parte da questo punto si svolta per raccontare la tenacia di Asha a non mollare e cercare di esaudire il suo più grande desiderio: regalare a suo nonno il sogno nel cassetto che ha custodito a 18 anni tra le mani di Magnifico. Un sogno come a tutti i giovani di quell’età: cercare di essere di ispirazione, di fare qualcosa di buono per la società.

Wish film Asha

Noi siamo stelle

Nonostante la storia sia poco originale e non aggiunga nulla alla filmografia, Wish porta sul grande schermo personaggi mai raccontati prima, con una consapevolezza diversa e adulta rispetto al passato. Sì, perché Wish non dimentica le sue radici e mentre i nostri protagonisti guardano le stelle affidandogli i desideri tutto rimane ben ancorato al terreno lì dove si radica la storia della Walt Disney Animation. Quello che rende questo ultimo film così speciale sono anche tutte le menzioni, riferimenti e easter egg ai classici del passato che vengono ricordati come una descrizione metacinematografica che collega le storie tutte insieme. Wish è tanto un film sull’eredità centenaria della Disney nel campo dell’animazione quanto la storia di una giovane donna che cerca di cambiare il mondo. Come una lettera d’amore la forza dei sogni e la tenacia di Asha la rendono un ottimo avversario per Magnifico, diventato ormai un dittatore che distrugge i sogni del suo popolo.

L’appello di Asha, che non smette di cantare anche di fronte all’ultimo attacco di Magnifico, genera una forza incredibile in tutto il popolo che finalmente si ribella al tiranno. Rosas è finalmente libera di vivere i suoi sogni, di infrangerli e crearne di nuovi senza un mago che tramuti tutto in una gara al più meritevole. Perché grazie ad Asha scopriamo che non ci sono sogni più meritevoli di altri ma solo occasioni che vale la pena vivere. “Dimentica il presente, e il sogno realtà diverrà“.

Il migliore dei mondi: intervista a Maccio Capatonda

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Il migliore dei mondi: intervista a Maccio Capatonda

Maccio Capatonda, Martina Gatti e Pietro Sermonti parlano di Il migliore dei mondi, il film diretto da Danilo Carlani, Alessio Dogana, Marcello Macchia su Primo Video dal 17 novembre.

Il migliore dei mondi la trama

Immaginiamo un uomo comune del millennio digitale catapultato in un inaspettato viaggio analogico. È quello che succede a Ennio Storto, il nostro protagonista, che si ritrova improvvisamente in un 2023 alternativo dove la tecnologia si è fermata per sempre agli anni ’90. Ma quello che nasce come un disastroso imprevisto può evolvere in un’avventura straordinaria, in cui Ennio scoprirà un nuovo lato di sé.

Batman: tutti gli attori che potrebbero interpretarlo in The Brave and The Bold

Il DCU si sta lentamente costruendo sotto l’egida di James Gunn, il quale per il nuovo universo ha in mente molti cambiamenti e novità. Dopo aver delineato il suo Superman, il regista ha svelato anche il suo piano per Batman con l’annuncio di The Brave and The Bold. Nel film, il Cavaliere Oscuro sarà insieme a suo figlio, Damian Wayne, nel ruolo di Robin. Prima che i fan potessero sollevare congetture e ipotesi, è stato confermato che il ruolo dell’eroe pipistrello non sarà più assegnato a Ben Affleck, indi per cui i DC Studios sono alla ricerca di un nuovo volto che possa rappresentarlo. A Hollywod sono tanti gli attori che potrebbero vestire i suoi panni in base a fisicità, background e recitazione: scopriamo quali.

Jeffrey Dean Morgan

joker

Jeffrey Dean Morgan potrebbe essere un Batman azzeccato nel nuovo universo DCU di James Gunn. L’attore nella sua carriera – anche abbastanza lunga – ha spaziato nei ruoli, vestendo i panni sia degli eroi che dei villain. Ma se ben ricordiamo, Morgan aveva già fatto parte dell’universo della DC, quando ancora era il DCEU, interpretando in Batman v. Superman: Dawn of Justice proprio il padre di Bruce Wayne. In fondo, nei fumetti DC, Thomas Wayne diventa Batman in Flashpoint, cosa che però il pubblico non ha visto divenire realtà con Zack Snyder. Questa, dunque, potrebbe essere l’occasione per avere l’attore in quel ruolo che gli sarebbe spettato di diritto, se solo fossero andate avanti le cose nel “vecchio ordinamento”. Tra l’altro, dato che la direzione del DCU dovrebbe essere quella di seguire il personaggio in un’età avanzata, il suo viso sensibile e duro al tempo stesso si presterebbe bene a un Batman più anziano.

Luke Evans

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Un attore a cui forse molti non pensano, ma che sarebbe anch’egli perfetto per il ruolo, è Luke Evans, che purtroppo molto spesso interpreta ruoli secondari nei film, seppur riesca ad elevarli e farli diventare significativi allo stesso modo dei protagonisti. Pensiamo, ad esempio, alla sua bella performance nella trilogia de Lo Hobbit, o ancora alla sua partecipazione come Gaston nel live-action de La bella e la bestia. Evans ha tutte le qualità per interpretare Batman: contegno, imponenza e freddezza. Inoltre, come abbiamo visto in più di una occasione, l’attore sa gestire molto bene anche le sequenze d’azione, e Batman ne avrebbe sicuramente molte.

Ben Barnes

È delle ultime ore la notizia che Tenebre e Ossa è stato cancellato. Questo, perciò, per molti del pubblico affezionati alla serie, equivale anche a salutare l’amatissimo Generale Kirigan di Ben Barnes. L’attore ha spesso partecipato a prodotti di stampo fantasy, basti pensare alla serie sopracitata, o ancora alla saga Le cronache di Narnia, dove ha interpretato l’affascinante Principe Caspian. A ogni ruolo affidatoglisi, Barnes ha saputo dimostrare la sua bravura, e complice anche il suo sguardo magnetico, potrebbe essere un candidato perfetto per interpretare Batman. Soprattutto ora che abbiamo bisogno di vederlo in qualche altro prodotto avvincente. Inoltre, per lui, sarebbe un’esperienza che potrebbe aprirgli maggiori porte nel mondo di Hollywood.

Tom Ellis

tom-ellis-film

Un altro attore che potrebbe adattarsi bene nei panni di Batman è Tom Ellis, soprattutto conosciuto per aver interpretato negli anni l’affascinante Lucifer Morningstar. Grazie alla serie Lucifer, Ellis ha dimostrato la sua grande versatilità sullo schermo, riuscendo a passare da momenti intensi a sequenze divertenti senza mai risultare fuori tono e contesto. Ma anzi, regalando spesso grandi emozioni al suo pubblico che, proprio per questo, gli è rimasto fedele. Con la sua imponente altezza, Tom Ellis corrisponde all’idea di un Batman attivo con un figlio semi-adolescente. Inoltre, l’attore ha già dichiarato che sarebbe disposto a partecipare a una serie di film tratti da fumetti.

David Boreanaz Angel

Se dobbiamo pensare a un attore che, nel solo aspetto, è adatto a interpretare Batman, allora possiamo dire che David Boreanaz ha la giusta fisicità per diventare Bruce Wayne. Occhi marroni e mascella scolpita, l’attore avrebbe potuto essere l’eroe pipistrello in qualsiasi momento della sua carriera. Meritevoli anche le sue doti recitative, che senza ombra di dubbio potrebbero dare a Batman il giusto spessore. C’è poi da aggiungere che Boreanaz è uno dei detective televesivi preferiti dai fan, avendo con la serie Angel (spin-off di Buffy l’ammazzavampiri) dato vita ad un vampiro investigatore di tutto rispetto. Questo è un ulteriore punto di forza, se si considera che il lavoro investigativo di Batman rimane uno degli aspetti preferiti del Cavaliere Oscuro.

Henry Cavill

Henry Cavill

Qualcuno potrebbe non essere d’accordo poiché legato al ruolo che ha avuto come Superman, ma Henry Cavill grazie al suo magnetico sguardo, la mascella dura e una fisicità prorompente, potrebbe essere un altro candidato perfetto. In fondo, pur essendo stato svestito dei panni di Clark Kent, James Gunn ha dichiarato che alcuni attori del DCEU potrebbero fa ritorno con altri abiti. Inoltre Cavill con The Witcher ed Enola Holmes ha dato prova di saper interpretare sia personaggi un po’ burberi, come Geralt, sia morbidi e intelligenti, come il detective Sherlock Holmes. Questi due aspetti, se fossero uniti, lo renderebbero un Batman decisamente accattivante.

Alan Ritchson

Alan Ritchson

Da quando il DCEU ha introdotto Ben Affleck come Batman, la maggior parte dei fan ne ha apprezzato la presenza soprattutto perché, fra tutti i Cavalieri Oscuri che il cinema ha avuto, l’attore è quello che si è avvicinato di più alla rappresentazione del suo fisico nel fumetto. Eppure, Affleck non è l’unico a rispecchiare la controparte cartacea. Ci sarebbe Alan Ritchson che non solo avrebbe la giusta fisicità, ma sarebbe anche in grado di offrire una performance impattante. Non sarebbe poi neppure la prima prova nei panni di un eroe, in quanto Ritchson è conosciuto, fra le altre cose, per aver vestito i panni del tormentato Hawk in Titans.

Regé-Jean Page

Regé-Jean Page film

Un altro attore versatile che potrebbe essere in grado di interpretare Batman è Regé-Jean Page. Diventato famoso per aver interpretato il Duca di Hastings in Bridgerton, Page ha dimostrato la sua bravura e padronanza di linguaggio del corpo recitando in film molto diversi tra loro, basti pensare a Denny Carmichael nel thriller d’azione The Gray Man e Xenk Yendar, l’impavido paladino di Dungeons & Dragons: L’onore dei ladri. Non sarebbe dunque spiacevole vederlo calarsi nei panni del Cavaliere Oscuro, anche se c’è da considerare che è abbastanza giovane. Se però il DCU decidesse di raccontare un’ipotetica storia di Bruce Wayne da giovane, Regé-Jean Page sarebbe una scelta quanto più azzeccata.

Jake Gyllenhaal

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Nel panorama di Hollywood, forse Jake Gyllenhaal non sarebbe per molti il pesce ideale da pescare per farlo diventare Batman. E invece l’attore potrebbe rivelarsi una scelta sorprendente, intanto perché è estremamente versatile: Gyllenhaal ha recitato in numerosi film attraversando generi più disparati, dal neo-noir al thriller, passando al fantasy e l’horror, fino a pellicole tratte proprio dai fumetti. Se pensiamo alle sue performance, ci accorgiamo che l’attore potrebbe portare qualcosa di speciale nel personaggio, tanto da renderlo, un po’ come Robert Pattinson, molto particolare e intenso. Un’idea dunque da non scartare.

Michael Fassbender

Michael Fassbender The Killer

Pensando a Batman, però, c’è un attore in particolare che potrebbe vestire comodamente i suoi panni. Lo abbiamo visto di recente nel glaciale e analitico The Killer di David Fincher, attualmente disponibile sulla piattaforma Netflix: parliamo di Michael Fassbender che fra l’altro è molto famoso nel fandom dei fumetti per aver interpretato Magneto nei film degli X-Men. Nonostante abbia avuto un ruolo centrale e incisivo nell’universo Marvel, ciò non toglie che Fassbender potrebbe vestire i panni del Cavaliere Oscuro nel DCU. Magari un Bruce Wayne più anziano. L’aspetto dell’attore irlandese è perfetto, basti pensare al suo sguardo ipnotico e al tempo stesso ruvido per figurarselo nell’immediato.

Jensen Ackles

jensen ackles

Concludiamo con Jensen Ackles, il quale a conti fatti sarebbe forse il candidato migliore per dare carisma, fascino e forza a Batman. L’attore è conosciuto in particolare per aver interpretato Dean Winchester nella longeva serie soprannaturale Supernatural, e di recente è riuscito a spiccare anche in The Boys, dove – grazie al ruolo di Soldier Boy – assume un aspetto supereroistico.Tra l’altro, dobbiamo ricordare, che oltre ad avere la fisicità, lo sguardo e l’impostazione ideale, Ackles ha doppiato due volte Batman nei film d’animazione Tomorrowverse della DC. Ma non è finita qui perché l’ex cacciatore di mostri ha proprio dichiarato di avere il desiderio di interpretare il Cavaliere Oscuro in un film live-action. Che Jensen Ackles abbia dunque il potenziale per vestire i suoi panni? Ad oggi, stando ad alcuni rumor, sarebbe lui uno dei favoriti.

Delicatessen: una clip del film restaurato in 4K

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Delicatessen: una clip del film restaurato in 4K

Ecco una clip di Delicatessen, il film di Marc Caro e Jean-Pierre Jeunet, del 1991, che lunedì 20 novembre torna al cinema in versione restaurata 4k.

https://www.youtube.com/watch?v=Mjx30M7pCo8

I WONDER CLASSICS, la divisione di I Wonder Pictures dedicata alla riscoperta dei classici d’autore, porta al cinema DELICATESSEN, pluripremiata commedia dark e surreale di Jean-Pierre Jeunet (Il favoloso mondo di Amelie) e Marc Caro (Dante 01) che arriverà nelle sale nella versione restaurata in 4k. Tra horror, commedia e fantasia distopica, DELICATESSEN è uno dei film più originali e influenti dei suoi anni, definito da Empire come “un quadro deliziosamente originale in cui farsa e horror si bilanciano perfettamente”.

DELICATESSEN racconta di un futuro distante e apocalittico, in cui la società è al collasso. Il grano è utilizzato come moneta di scambio e la carne è quasi impossibile da trovare. È in questa atmosfera che Louison, un clown disoccupato, trova lavoro come manutentore in uno squallido condominio, dove al piano terra si trova una macelleria. Ben presto scopre la terribile verità sulle intenzioni del proprietario del negozio, un uomo astuto e malvagio: le sparizioni degli inquilini del palazzo ne sono un chiaro indizio. La sua unica speranza potrebbe essere una banda di fuorilegge vegetariani che combattono per la libertà… Ma se fosse già troppo tardi?

DELICATESSEN sarà nei cinema dal 20 NOVEMBRE con I WONDER CLASSICS, distribuito da I Wonder con Unipol Biografilm Collection.

DELICATESSEN la trama

L’imperdibile cult che ha consacrato il talento di Jeanne-Pierre Jeunet (Il favoloso mondo di Amelie) e influenzato una generazione di cineasti. In una Francia fumosa e post-apocalittica, il cibo scarseggia, il mais è diventato moneta di scambio e la carne… la carne è praticamente introvabile. Alla macelleria Delicatessen hanno trovato una soluzione a quest’ultimo problema: attrarre a sé disperati in cerca di lavoro, sfruttarli come factotum del condominio in cui la macelleria è ubicata e poi farne spezzatino. Dei disperati, si sa, non si butta via niente! Ma il nuovo arrivato, Louison, un ex-clown affabile e un po’ ingenuo, sembra diverso da tutti gli altri che lo hanno preceduto. Con il suo sconfinato ottimismo nei confronti dell’umanità, le sue peculiari abilità e uno spiccato senso pratico, è proprio quel che serve a sbilanciare i precari equilibri che fino a quel momento hanno permesso al luciferino macellaio Clapet di spadroneggiare.

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