Questo spostamento di data mette il
film con
Zachary Levi direttamente in competizione al box
office con Avatar
2, previsto per la stessa settimana. Alla luce di
questa notizia, David F. Sandberg, regista di
Shazam
2, ha scherzato su Twitter, dicendo che James
Cameron starà tremando alla notizia di doversi scontrare
con il suo film al botteghino.
La battuta è chiaramente una forma
di riconoscimento di superiorità per Cameron e per il suo titanico
lavoro per i sequel di Avatar.
Going up against Avatar 2. Poor James
Cameron must be shaking in his boots right now….
Shazam! Fury
of the Gods sarà diretto ancora una volta
da David F. Sandberg e vedrà il ritorno
di Zachary
Levi nei panni dell’eroe del titolo. Il film uscirà al
cinema il 12 dicembre 2022. Nel cast è confermato il ritorno
di Asher Angel, mentre i villain saranno
interpretati dalle new entry Helen Mirren, Rachel
Zegler eLucy
Liu. Mark
Strong non tornerà nei panni del Dottor Sivana,
mentre Djimon
Hounsou sarà ancora una volta il Mago. Il primo
film è uscito nelle sale ad aprile 2019.
ATTENZIONE: L’articolo
contiene spoiler del film The
Batman.
È uno dei personaggi preferiti dai
fan dei supereroi in generale e nello specifico di Batman
e della DC.Joker è un cattivo iconico, conosciuto da tutti e
amato in ogni sua versione: fumetti, film live-action, cartoni
animati. Nel corso degli anni, abbiamo visto numerosi attori
prestare il proprio volto per interpretare il pagliaccio malefico:
è dal 1940 che sceneggiatori, artisti, animatori e creativi
lavorano sul nemico di Batman.
Joker piace
soprattutto per l’intrigante storia legata alla sua origine. La
maggior parte delle versioni sostiene che il clown fosse
originariamente un piccolo criminale che, dopo essere stato gettato
in una vasca piena di sostanze chimiche da Batman, è
cambiato nella forza e nell’aspetto. Anche l’origine creativa
è contestata: Bob Kane e Jerry
Robinson rivendicano il diritto d’autore e
riconoscono a Bill Finger solo alcuni contributi
alla scrittura del personaggio.
Joker era
inizialmente destinato ad essere ucciso quasi subito, ma gli autori
hanno di tenerlo in vita e di farlo diventare l’arcinemico di
Batman. Nel corso del tempo, la relazione tra i due
personaggi si è sviluppata fino a diventare una delle più complesse
nel mondo dei supereroi: Batman ha bisogno di
Joker e viceversa.
Anche Matt Reeves,
con il nuovissimo film DCThe Batman ci
presenta la sua idea di Joker. Arrivati a questo
punto, sembra doveroso fare un recap di tutti gli attori che hanno
interpretato The Joker in live-action.
Cesar Romero è
Joker in Batman (1966)
Anche se Batman ha
fatto il suo ingresso nel mondo audiovisivo negli anni 40, l’eroe
affronta per la prima volta Joker nella serie cult
degli anni Sessanta. In Batman il ruolo dell’arci-nemesi
del Cavaliere Oscuro (Adam West) è
interpretato da Cesar Romero. L’attore ricopre il
ruolo per tre stagioni e lo riprende per il film
spin-off del 1966.
Il Joker di
Romero ha in sé molti tratti della figura del
clown. È bizzarro, scherzoso, adora ironizzare e dire bufale sugli
omicidi che commette. L’attore, persona vanitosa, sceglie di non
radersi i baffi, dettaglio che si nota anche sotto al cerone bianco
del pagliaccio. Tutto sommato, questa prima versione live-action di
Joker è divertente ma lontana dall’oscuro
personaggio che vedremo negli anni successivi sui vari media.
Jack Nicholson è
Joker nel film Batman (1989)
L’opinione pubblica su
Joker cambia definitivamente nel 1989: Jack Nicholson interpreta il villain nel
Batman di Tim Burton. Grazie alla star,
il cattivo diventa “degno” e “avvincente” agli occhi dei critici
snob e, sulla scia del successo del film,
Nicholson viene addirittura nominato per un
Golden Globe e un BAFTA.
Nicholson è un Joker
fenomenale: anarchico, bizzarro, spietato, sadico e diabolicamente
gioioso. Accanto al Batman di Micheal
Keaton, la versione del clown malefico di
Nicholson diventa un modello per la
rappresentazione live-action dei cattivi.
il Joker di
Nicholson era destinato a tornare per un’ultima
volta in Batman Unchained. Sarebbe stato il quinto film
della serie Tim Burton/Joel
Schumacher. Purtroppo, visto lo scarso successo di
Batman & Robin (1997), lo studio ha deciso di andare in
una direzione diversa. Cancellando Batman Unchained, la
Warner Bros. ha eliminato per sempre la
possibilità di rivedere Nicholson nell’iconico
ruolo.
Heath
Ledger è The Joker ne Il cavaliere oscuro
Jack Nicholson avrà
anche ricevuto complimenti e nominations per la sua versione di
Joker, ma il compianto Heath Ledger ha addirittura vinto un
Academy Award per aver interpretato il ruolo ne
Il cavaliere oscuro di Christopher
Nolan (2008). Anche
Ledger contribuisce allo sviluppo del
personaggio in live-action, alzando ancora un po’ l’asticella per
gli interpreti successivi. Nolan sceglie di
ambientare il mito di Batman in un mondo più violento
e attuale rispetto alla media dei film di supereroi. In tutto ciò,
il Joker di Heath Ledger è
la personificazione di una delle più grandi paure dell’America: il
terrorismo. Il personaggio è alquanto terrificante ma trasmette
ancora il contorto senso dell’umorismo intrinseco alla figura.
La prematura morte per overdose di
Ledger, prima dell’uscita de Il
cavaliere oscuro, non ha permesso all’attore di
godere del successo del suo personaggio e nemmeno di ritirare il
suo Oscar. Visti i problemi di dipendenza
dell’attore, c’è chi ha iniziato a sminuire la sua interpretazione.
Alcuni membri della troupe hanno voluto evidenziare che
Ledger era molto orgoglioso del suo lavoro per il
film e che si è goduto l’esperienza immensamente, lasciando i suoi
problemi al di fuori della performance. In ogni caso, il peso della
morte di Ledger e la successiva arringa dei
media ha continuato ad influenzare l’opinione pubblica. Tutto ciò
ha messo in circolo l’idea erronea e preoccupante secondo cui, per
riuscire a interpretare Joker così bene, un attore
debba trovarsi in pericolo di vita.
Jared Leto è The
Joker in Suicide Squad e in Justice League
Quando la DC, per
stare al passo con l’MCU della
Marvel, inizia a stabilire il proprio universo
cinematografico, sceglie Jared Leto per
interpretare Joker. Il personaggio dovrebbe
debuttare in Batman v Superman: Dawn of
Justice ma viene rimosso: Leto
fa la sua comparsa in Suicide Squad di David Ayer.
L’attore, con la sua professionalità e intensità, contribuisce a
sdoganare l’idea che interpretare Joker possa
causare danni psicologici.
Inoltre, la versione di
Leto si stacca da tutti le precedenti. Tatuato e
ingioiellato, questo Joker sembra un pappone più
che un clown. Leto però, piace più alla
critica che ai fan della DC: non tutti apprezzano
il rapporto tossico tra il pagliaccio e Harley Quinn.
Anche se Jared Leto manca in Suicide Squad di James
Gunn, riprende il suo ruolo in Justice League di Zack Snyder.
Cameron
Monaghan è Jerome e Jeremiah nella serie Gotham
La serie televisiva di
FoxGotham esplora a fondo le vicende
della città di Bruce Wayne. Nel corso delle cinque
stagioni, lo show mostra sulla scena personaggi come Jim
Gordon, un giovane Bruce Wayne e ben due nuove versioni di
Joker. Interpretati entrambi da Cameron
Monaghan, i gemelli Jerome e Jeremiah
Valeska sono i predecessori culturali del vero
Joker.
Anche se Cameron
Monaghan non è propriamente Joker, le sue
interpretazioni piacciono ai fan. Con i suoi due personaggi,
Monogham mostra una versione del cattivo
estremamente attuale: un leader sociale che impersona
quell’insoddisfazione politica e quell’inquietudine sentita in gran
parte dell’America.
Joaquin
Phoenix è il protagonista di Joker
Con Joker di Todd Phillips, la DC punta su
una fetta di pubblico diversa. A differenza dei film di supereroi
del DCEU o di quelli MCU, il film
di Phillips mette al centro della scena un
cattivo e si rivolge ai maggiorenni. Più simile a un thriller
psicologico, Joker è un successo al botteghino e viene
apprezzato anche dalla critica, diventando il primo film vietato ai
minori in grado di incassare più di un miliardo di dollari.
Come era accaduto per Heath
Ledger, anche Joaquin Phoenix riesce
a vincere un Academy Award per il ruolo. La
recitazione di Phoenix è generalmente elogiata
perché, essendo al tempo stesso crudele e emozionante, riesce a
rendere Joker un anti-eroe. Il successo
del film ha aperto la possibilità di un sequel:
Phillips e Phoenix hanno già
espresso il loro entusiasmo, anche se finora non sono stati fatti
annunci ufficiali. In ogni caso, è probabile che il film porti
un’ondata di
nuovi lungometraggi ispirati ai fumetti e vietati ai minori.
Per la gioia di tutti gli uomini rimasti un poi bambini.
Barry
Keoghan è Joker in The Batman
In The Batman di Matt Reeves vengono
introdotte nuove versioni di personaggi come L’Enigmista
(Paul Dano), Pinguino (Colin
Farrell), Carmine Falcone (John
Turturro) e c’è anche spazio per un nuovo
Joker. In realtà, Barry
Keoghan compare solo in un breve cameo: dietro ad una
porta di una cella di Arkham, vediamo un ”internato
sconosciuto” che tenta di sedurre l’Enigmista per una
collaborazione futura, che forse vedremo in Batman 2 o più
in là ancora. Il ruolo di Keoghan è stato tenuto
segreto fino all’uscita del film: il
suo Joker resta per ora senza nome, ma la
risata inconfondibile e i segni sul volto sfregiato offrono indizi
non indifferenti sul ruolo dell’attore.
Anche Reeves ha poi
confermato il cameo di Joker in The
Batman, ma non ha voluto alludere a un ritorno del
personaggio nel sequel. Keoghan resta
nascosto nell’ombra, ma la sua versione del clown malefico sembra
molto sfregiata, non solo intorno alla sua bocca. Ciò suggerisce
che il suo Joker potrebbe ispirarsi a quello di
New 52 che, dopo la morte della sua famiglia, si strappa
tutta la faccia nel tentativo di dimostrare la sua identità anche
senza aver indosso maschera. Visti i fatti di The
Batman, avrebbe senso se questo Joker si
alleasse con il personaggio di Dano.
Altri interpreti di Joker
Oltre a coloro che hanno
interpretato il ruolo in live-action, ci sono una serie di
interpreti del personaggio che compaiono in altri prodotti
mediatici: film d’animazione, serie tv, videogiochi. La voce più
iconicamente associata al cattivo è quella di Mark
Hamil, attore che ha doppiato il personaggio in
Batman, nei videogiochi di Arkham, in
Justice Leaguee in Batman:
The Killing Joker.
Hamil non è però il
solo ad avere segnato Joker con la sua
interpretazione. Nella serie animata Harley Quinn,
Alan Tudyk dà voce al
personaggio, Troy Baker, è
Joker in Batman Unlimited: Monster Mayhem, mentre
Zach Galifianakis ricopre il ruolo in The LEGO
Batman Movie. Altri nomi importanti associati al clown
malefico sono John DiMaggio (Batman: Sotto The
Red Hood) e Kevin Michael Richardson (The
Batman Vs. Dracula). Infine, con i podcast
DCBatman: Unburied e Batman:
The Audio Adventures, la lista di nomi è solo destinata a
crescere.
Warner Bros. ha spostato le uscite
di alcuni dei suoi titoli più importanti ed attesi, compresi
Black
Adam, The
Flash, Wonka, Aquaman
2.
Aquaman 2
and the Lost Kingdom e The
Flash sono stati spostati entrambi al 2023 a causa di
ritardi accumulati nella fase di lavorazione degli effetti visivi
dovuti al COVID. Il film con
Jason Momoa uscirà ora il 17 marzo 2023, invece che il
16 dicembre 2022. Mentre The
Flash con
Ezra Miller uscirà il 23 giugno 2023, al posto del 4
novembre di quest’anno.
Black
Adam con
Dwayne Johnson è stato spostato di tre mesi, al
21 ottobre 2022, mentre
DC League of Super Pets arriverà il 29 luglio 2022,
data che inizialmente era stata prevista per Black
Adam, mentre Super Pets, in cui lo
stesso Johnson presta la voce a Krypto, il cane di
Superman, era previsto per il 20 maggio 2022.
Shazam! Fury
of the Gods con
Zachary Levi è l’unico film che invece è stato
anticipato al 12 dicembre 2022, giusto in tempo per la stagione
natalizia, mentre era previsto per il 2 giugno 2023.
Per quanto riguarda invece i film
che non raccontano di supereroi la storia di origine di
Willy Wonka con Timothée Chalamet è stata spostata dal 17
marzo al 15 dicembre 2023. Infine, Finally, Meg 2: The
Trench, con Jason Statham, arriverà il 4
agosto 2023.
Termina con
C’era una volta il Criminela trilogia
firmata da Massimiliano Bruno e iniziata con il
Non ci resta che il crimine del 2019. Un capitolo finale
che prende le mosse direttamente dal precedente Ritorno al crimine, dove il quadro al centro della
vicenda era un Van Gogh e nel quale già si accennava a un incontro
con i fascisti in marcia su Roma, ma soprattutto si progettava il
‘colpo’ che vediamo messo in atto nel film in sala dal 10 marzo. Un
impegno importante per la 01 Distribution, che
punta a compensare la mancata uscita nei cinema del precedente con
le 500 copie annunciate e che evidentemente crede molto nelle
possibilità della storia e dei suoi protagonisti.
Registrata la grave
perdita di Carlo
Buccirosso, ai crowd-pleaser
Marco Giallini, GianMarco
Tognazzi ed
Edoardo Leo si aggregano Giampaolo
Morelli e Carolina Crescentini, mentre al
fianco di Massimiliano Bruno torna Giulia
Bevilacqua, in versione Q… ma anche un po’ Lara Croft. Non
l’unica citazione di un’immaginario collettivo che va da
Rambo alle Sturmtruppen o di un
gotha personale del regista, che si toglie la soddisfazione di
mescolare la indimenticabile Curva Sud della Roma a Sandro
Pertini e la sua pipa. Come in precedenza,
inevitabilmente, sono molti i riferimenti a un passato nostalgico,
ma degli anni ’80, non di certo del drammatico ‘ventennio’ che qui
– anzi – viene sottoposto a un autocritico ‘fact-checking’ e
ridicolizzato. A partire dai suoi principali responsabili.
Cosa
succede in C’era una volta il Crimine
Nel terzo capitolo della
saga, infatti, i nostri eroi tornano al 1943 per rubare la Gioconda
ai francesi. Un furto che ci viene raccontato con una minimale
quanto riuscita animazione, sulla quale scorrono i titoli di testa,
che ci lascia in una terra di nessuno con Claudio, Moreno e
Giuseppe in fuga dai nazisti e costretti a rifugiarsi a casa di
Adele (Carolina Crescentini), la giovane nonna di
Moreno, dove l’uomo incontra anche sua madre Monica, bambina.
Proprio la piccola finisce nelle mani dei tedeschi, obbligando la
banda a cercare di salvarla, finendo per attraversare un’Italia
devastata dalla Seconda Guerra Mondiale alla vigilia
dell’Armistizio.
Ovviamente, sempre senza
perdere di vista l’appuntamento con il prossimo portale temporale
disponibile, per tornare al presente, e l’obiettivo del piano. Che
però potrebbe cambiare insieme ai protagonisti della vicenda, e
alle loro priorità. A cambiare è senza dubbio la squadra –
inizialmente vincente – invece delle premesse, che ne avrebbero
avuto maggiormente bisogno. Se nel primo capitolo, infatti, il
gioco del ‘Ritorno al futuro’ aveva una sua freschezza, lo
sviluppo ulteriore della trilogia continua a perdere più di quanto
le aggiungano gli incontri e le interazioni tra i personaggi (o il
lessico più ‘colorito’ del solito del Moreno di Giallini).
Non
bastano solide fondamenta a sostenere uno sviluppo
obbligato
Come spesso accade, una
idea divertente sulla carta non sortisce molto di più di un
prodotto commerciale che faccia da vetrina al solito gruppo di
attori-amici, pronti a divertirsi sul set e a soddisfare il proprio
pubblico di aficionados. Il desiderio di “scrivere un
film che possa rientrare nella categoria della Commedia
all’Italiana”, come dichiara Bruno, e di riportare in vita il
Mondo che lo ha “formato da ragazzo”, le sue “problematiche
socio-politiche, le tavole rotonde e i dibattiti” resta
encomiabile, e commovente per i suoi coetanei, ma sullo
schermo…
Al netto di ottime
location e di scenografie accurate, si riaffacciano alcuni
‘classici’ di molti nostri prodotti, spesso in difficoltà con la
ripresa di scene ‘di massa’ o presunte tali, o nelle quali il campo
si allarghi a includere un minimo di azione, soprattutto quanto a
verosimiglianza e credibilità. Qualcosa che nel film manca, ma non
per la scelta di un tono tra il fantastico e il fumettistico (la
traccia di benzina in fondo fa ‘casereccio’) quanto piuttosto per
alcune mancanze annoverabili più tra i difetti di sceneggiatura se
non fossero state sicuramente pensate, considerata la qualità degli
autori. Un bene, in sintesi, che la trilogia si sia chiusa e che
Bruno possa tornare a dedicarsi alla prossima opera originale,
quanto ai viaggi nel tempo e agli scontri coi nazisti, speriamo nel
prossimo Indiana
Jones 5!
L’11 marzo torna su
Prime VideoUpload 2, la
seconda stagione della serie che ha inaugurato la
collaborazione di Greg Daniels con la piattaforma. Con il
secondo ciclo di episodi, però, l’autore mette da parte l’aspetto
sociale della serie, per concentrarsi prevalentemente su quello
mistery, che era ben evidente nella seconda parte della prima
stagione e che qui diventa il motore portante della storia.
La trama di Upload 2
Nella seconda
stagione di Upload Nathan si ritrova ad un bivio nella
sua vita dell’aldilà… Ingrid, la sua ragazza, è arrivata
inaspettatamente a Lakeview nella speranza di rafforzare il loro
rapporto, ma il suo cuore desidera ancora segretamente Nora, il suo
“angelo” del servizio clienti. Nel frattempo, Nora è uscita dal
sistema ed è coinvolta nelle attività di un gruppo ribelle e
anti-tecnologico, i “Ludds”, che lavorano in segreto per
distruggere il programma di upload nell’aldilà. Ma in tutto questo,
Nathan sarà ancora alle prese con le cause della sua morte e con il
tentativo di indagare su cosa o chi lo ha portato a morire così
giovane in quello che a prima vista è sembrato un
incidente.
Siamo tornati a
Lakeview, ma Upload 2 sembra consapevole di aver
esaurito l’effetto sorpresa di quel pilota travolgente di due anni
fa. La serie infatti si concentra molto di più sulla trama, sui
dettagli, su vecchi e nuovi personaggi che provano a catturare
l’attenzione dello spettatore. Non manca l’aspetto satirico, legato
alla società capitalistica che la serie mette alla berlina, questa
volta soprattutto con il programma di genitorialità digitale,
grazie al quale si può pensare di creare artificialmente un avatar
di un bambino, un figlio, anche per chi è già morto e dimora a
Lakeview.
Upload
2 sembra ragionare però su direttive più facili e
semplicistiche rispetto a quanto fatto con la prima stagione,
spingendo per questo l’acceleratore sulla storia, e sulle indagini
di Nathan (Robbie
Amell) alla scoperta delle vere cause della sua morte.
Un piccolo colpo di genio è stato portare a Lakeview quella che
sembra in realtà la responsabile dell’omicidio del nostro eroe, la
bionda e apparentemente svampita fidanzata Ingrid, interpretata da
Allegra Edwards, che fa un ottimo lavoro nel
confondere sia Nathan che lo spettatore. Qual è il suo vero scopo?
D’altra parte però Nora, l’”angelo” che aveva fatto breccia nel
cuore del defunto protagonista e che ancora occupa un posto
speciale per lui, sembra aver cambiato vita, trovando nel mondo dei
vivi una nuova storia.
Quello che è chiaro
nella prima parte di Upload 2 che abbiamo visto in
anteprima, è che niente si può dare per scontato e niente è come
sembra, e Nathan dovrà fare del suo meglio per capire qual è la
scelta più saggia per il suo futuro da morto. Privato del suo valore di
lettura della società e di ipotesi di un futuro dispotico, con
questa seconda stagione Upload perde la spinta creativa ma offre
comunque buon intrattenimento e un formato fruibile.
La serie spin-off di
The
Batman sul personaggio del Pinguino
alla HBO Max è stata ufficialmente messa in produzione.
Come riportato in esclusiva da
Variety nel dicembre 2021, Colin Farrell tornerà per la serie
limitata dopo aver interpretato il famoso cattivo di Batman nel
film uscito lo scorso 3 marzo. Basata sui personaggi creati da
Bob Kane e Bill Finger per la DC, la serie seguirà
il personaggio, il cui vero nome è Oswald
Cobblepot, mentre scala i ranghi della malavita criminale
di Gotham.
Variety ha riferito che la serie era in lavorazione a settembre
2021.
The
Batman diretto da Matt Reeves
uscirà nelle sale il 4 marzo distribuito da Warner Bros Italia.
Protagonisti del film insieme a Robert
Pattinson nei panni di Bruce Wayne, ci saranno
anche Colin
Farrell (Oswald Chesterfield/Pinguino), Zoe
Kravitz (Catwoman), Jeffrey Wright (Jim Gordon), Paul
Dano (Enigmista) e Andy
Serkis (Alfred). Infine, John
Turturro sarà il boss Carmine Falcone. Nel cast
anche Peter
Sarsgaard che sarà Gil Colson, il Procuratore
Distrettuale di Gotham.
Due anni trascorsi a pattugliare le
strade nei panni di Batman (Robert
Pattinson), incutendo timore nel cuore dei criminali,
hanno trascinato Bruce Wayne nel profondo delle tenebre di Gotham
City. Potendo contare su pochi fidati alleati – Alfred Pennyworth
(Andy
Serkis) e il tenente James Gordon (Jeffrey
Wright) – tra la rete corrotta di funzionari e figure
di alto profilo della città, il vigilante solitario si è affermato
come unica incarnazione della vendetta tra i suoi concittadini.
Quando un killer prende di mira l’élite di Gotham con una serie di
malvagi stratagemmi, una scia di indizi criptici spinge il più
grande detective del mondo a indagare nei bassifondi, incontrando
personaggi come Selina Kyle / alias Catwoman (Zoe
Kravitz), Oswald Cobblepot / alias il Pinguino
(Colin
Farrell), Carmine Falcone (John
Turturro) e Edward Nashton / alias l’Enigmista
(Paul
Dano). Mentre le prove iniziano a condurlo più vicino
alla soluzione e la portata dei piani del malfattore diventa
chiara, Batman deve stringere nuove alleanze, smascherare il
colpevole e rendere giustizia all’abuso di potere e alla corruzione
che da tempo affliggono Gotham City.
La star di Catch-22
Christopher Abbott si unirà al film Marvel della Sony Pictures
Kraven the Hunter, con Aaron Taylor-Johnson nel ruolo del
protagonista. Sebbene non confermate, le fonti affermano che Abbott
interpreterà il cattivo principale del film, The Foreigner
(lo Straniero), uno dei più grandi avversari di Spider-Man
nei fumetti.
Abbott unisce a un cast che
comprende già Ariana DeBose, Russell Crowe,
Alessandro Nivola e Fred
Hechinger. Deadline ha
recentemente annunciato che anche Nivola avrebbe interpretato
un cattivo sconosciuto, quindi, come tanti film sui personaggi
Marvel, il personaggio principale
combatterà più avversari.
J.C. Chandor
dirigerà il film, con la produzione di Avi Arad e
Matt Tolmach. Art Marcum, Matt Holloway e Richard
Wenk hanno scritto la sceneggiatura.
Kraven the Hunter, il
film
Dopo il
successo di Venom: Let There Be
Carnage e Spider-Man: No Way
Home , Sony continua ad espandere il suo universo
Marvel e Kraven the
Hunter si unisce a una lista che include
anche Madame Web con Dakota Johnson e il
progetto Spider-Woman di Olivia Wilde. Art Marcum, Matt Holloway
e Richard Wenk hanno scritto la sceneggiatura di
Kraven the
Hunter e il fatto che il film attiri talenti di
alto livello è sicuramente un buon segno.
Nel cast
del film sono stati confermati Aaron Taylor-Johnson,
Ariana DeBose, Russell Crowe, Alessandro Nivola, Christopher
Abbott e Fred Hechinger.
Arriva direttamente dall’account
Instagram di Disney+ la prima immagine di
Pinocchio, il nuovo adattamento in live action
della fiaba di Collodi, destinato alla piattaforma. Nell’immagine
di seguito si può vedere Tom Hanks nei panni di Geppetto che scruta da
vicino suo figli Pinocchio, il burattino appena “nato”.
Diretto dal vincitore dell’Academy
Award® Robert Zemeckis, Pinocchio rivisita in chiave live action
l’amata storia di un burattino di legno che intraprende
un’emozionante avventura per diventare un bambino vero. Tom Hanks
interpreta Geppetto, l’intagliatore di legno che costruisce e si
prende cura di Pinocchio (Benjamin Evan Ainsworth) come se fosse
suo figlio. Joseph Gordon-Levitt è il Grillo Parlante, guida di
Pinocchio nonché sua “coscienza”; la candidata all’Academy Award®
Cynthia Erivo è la Fata Turchina; Keegan-Michael Key è la Volpe; la
candidata all’Academy Award® Lorraine Bracco è Sofia il Gabbiano,
un nuovo personaggio; e Luke Evans è il Postiglione.Il film è
prodotto da Robert Zemeckis, Derek Hogue, Andrew Miano, Chris Weitz
e Paul Weitz, mentre Jackie Levine, Jack Rapke, Alexandra
Derbyshire e Jeremy Johns sono i produttori esecutivi.
Uno dei film più amati della Disney,
il classico per eccellenza, tornerà in una nuova versione in live
action su Disney+,
diretto da Robert Zemeckis e con Tom
Hanks, Luke Evans, Cynthia Eviro, Joseph
Gordon-Levitt.Pinocchio sarà
protagonista di un nuovo racconto in carne e ossa.
La Lucasfilm ha
diffuso il primo trailer di Obi-Wan
Kenobi, l’attesissima nuova serie tv
sull’universo di Star
Wars in arrivo su Disney+ con
Ewan McGregor nei panni dell’iconico Maestro Jedi.
La storia inizia 10 anni dopo i
drammatici eventi di Star
Wars: La Vendetta dei Sith, dove Kenobi ha affrontato la
sua più grande sconfitta, la caduta e la corruzione del suo
migliore amico e apprendista Jedi, Anakin Skywalker, diventato il
malvagio Signore dei Sith Darth Vader. Obi-Wan
Kenobi è diretta da Deborah
Chow, già regista di due acclamati episodi della prima stagione
di The Mandalorian. La serie segna anche il
ritorno di Hayden Christensen nel ruolo di Darth
Vader.
In Obi-Wan
Kenobi protagonisti saranno Ewan McGregor che riprenderà il ruolo di
Obi-Wan Kenobi e Hayden
Christensen che interpreterà
Darth Vader, a più di dieci anni da La Vendetta dei
Sith. Nel cast anche Moses Ingram,
Joel Edgerton, Bonnie Piesse, Kumail Nanjiani, Indira Varma,
Rupert Friend, O’Shea Jackson Jr., Sung Kang, Simone
Kessell e Benny Safdie.
Apple
TV+ ha rilasciato il teaser trailer della seconda
stagione del thriller di spionaggio internazionale e vincitore
dell’International Emmy Award, “Tehran.
La nuova stagione vede come protagonisti la plurinominata
all’Oscar® e vincitrice dell’Emmy Glenn Close e Niv Sultan, che
torna nei panni dell’agente del Mossad Tamar Rabinyan, oltre a
Shaun Toub e Shervin Alenabi, Arash Marandi e Shila Ommi. La serie,
composta da otto episodi, debutterà il 6 maggio su Apple TV+ con i
primi due episodi, seguiti da nuove puntate settimanali ogni
venerdì, fino al 17 giugno.
Tehran
vede Niv Sultan nei panni di Tamar, un hacker-agente del Mossad che
si infiltra a Teheran con una falsa identità per aiutare a
distruggere il reattore nucleare iraniano. Ma, quando la sua
missione fallisce, Tamar deve pianificare un’operazione che metterà
in pericolo tutti coloro a lei cari.
La serie è ideata da Moshe Zonder,
Dana Eden e Maor Kohn, e diretta da Daniel Syrkin. Omri Shenhar è
la scrittrice insieme a Zonder. Syrkin e Shenhar sono anche
co-creatori. I produttori esecutivi sono Dana Eden e Shula Spiegel
per Donna e Shula Productions, Alon Aranya per Paper Plane
Productions, Julien Leroux per Paper Entertainment, Peter Emerson
per Cineflix Studios e Moshe Zonder, Omri Shenhar, Daniel Syrkin ed
Eldad Koblenz per Kan 11. “Tehran è
distribuito a livello internazionale da Cineflix Rights. La prima
stagione completa di Tehran è
ora disponibile in streaming su Apple TV+.
Netflix
e Shondaland rilasciano oggi il trailer di Bridgerton 2, disponibile in tutti i
Paesi in cui il servizio è attivo da venerdì 25 marzo 2022.
Mantenendosi in linea con i romanzi, questa stagione racconta la
romantica storia di Lord Anthony Bridgerton
e la sua ricerca dell’amore.
Bridgerton
approda su Netflix da Shondaland ed è prodotto da
Shonda Rhimes, Betsy Beers e
Chris Van Dusen. Quest’ultimo è anche l’ideatore e
lo showrunner della serie.
https://www.youtube.com/watch?v=jSCxJxLfOUo
La trama di Bridgerton 2
Dalla creatività di Shondaland e dell’ideatore Chris Van Dusen, la
seconda stagione di Bridgerton
segue Lord Anthony Bridgerton (Jonathan
Bailey), il maggiore dei fratelli e sorelle Bridgerton
nonché visconte, nella sua ricerca di una moglie adeguata. Guidato
dal suo senso del dovere nel salvaguardare il nome della sua
famiglia, la ricerca di Anthony per una debuttante che incontri i
suoi standard impossibili sembra destinata a fallire, finché Kate
Sharma (Simone Ashley) e la sua sorella più giovane Edwina
(Charithra Chandran) non arrivano dall’India. Quando Anthony inizia
a corteggiare Edwina, Kate scopre la vera natura delle sue
intenzioni – il vero amore non è in cima alle sue priorità – e
decide di fare qualunque cosa in suo potere per impedire la loro
unione. Ma, facendo questo, le schermaglie verbali tra Kate e
Anthony non fanno altro che avvicinarli sempre di più, complicando
le cose per entrambi. Dall’altra parte di Grosvenor Square, i
Featherington devono dare il benvenuto al nuovo erede nella loro
tenuta, mentre Penelope (Nicola Coughlan) continua a muoversi per
l’alta società tenendo nascosto il suo segreto più profondo dalle
persone che le stanno più vicino.
Bridgerton è una serie
romantica, scandalosa e arguta che celebra l’eternità di amicizie
durature, famiglie che trovano la loro strada e la ricerca di un
amore che conquisti tutto. La serie vede la partecipazione
anche di Adjoa Andoh (Lady Danbury), Lorraine Ashbourne (Mrs.
Varley), Harriet Cains (Philipa Featherington), Bessie Carter
(Prudence Featherington), Shelley Conn (Mary Sharma), Phoebe
Dynevor (Daphne Basset), Ruth Gemmell (Violet Bridgerton), Florence
Hunt (Hyacinth Bridgerton), Martins Imhangbe (Will Mondrich),
Claudia Jessie (Eloise Bridgerton), Calam Lynch (Theo Sharpe), Luke
Newton (Colin Bridgerton), Golda Rosheuvel (Queen Charlotte), Luke
Thompson (Benedict Bridgerton), Will Tilston (Gregory Bridgerton),
Polly Walker (Portia Featherington), Rupert Young (Jack), e Julie
Andrews per la voce di Lady Whistledown nella versione originale in
lingua inglese. La serie è ispirata ai romanzi di Julia Quinn.
E’ da oggi online il
videoclip del celebre brano “Dune
Buggy” degli Oliver Onions reinterpretato da Federico
Zampaglione. Il singolo, nella versione eseguita dal
cantautore, è parte della colonna sonora di “Altrimenti ci
arrabbiamo”, commedia diretta dagli YouNuts! e
interpretata da Edoardo Pesce, Alessandro Roia,
Alessandra Mastronardi e con Christian De Sica, in
uscita nelle sale il 23 marzo 2022 distribuita da Lucky
Red.
“Ricantare ‘Dune Buggy’ è stato
come entrare nella macchina del tempo e tornare indietro a giorni
felici e spensierati, dove i grandi eroi dei film ti facevano
davvero sognare” commenta Federico Zampaglione che ha
anche scritto, interpretato e prodotto per il film un brano inedito
dal titolo “Dodging Bullets”.
La colonna sonora originale, firmata
da Francesco Cerasi, è edita da BMG Rights Management
(Italy).
“Altrimenti ci arrabbiamo” – non un
remake ma un omaggio al cult del ‘74 con Bud Spencer e Terence Hill
e allo spirito scanzonato e fumettistico dei buddy movie
all’italiana interpretati dall’amata coppia del cinema italiano – è
una produzione Compagnia Leone Cinematografica e Lucky
Red in collaborazione con Netflix e con RTI.
Altrimenti ci arrabbiamo, la trama
Cresciuti come fratelli ma
allontanatisi da anni a causa di un litigio, Carezza (Edoardo
Pesce) e Sorriso (Alessandro Roia) devono mettere da parte antichi
rancori e diversità caratteriali per ciò che hanno più a cuore: la
mitica automobile “Dune Buggy” sottrattagli dall’avido Torsillo
(Christian De Sica), uno speculatore edilizio senza scrupoli.
Aiutati dall’intrigante e pericolosa Miriam (Alessandra
Mastronardi), tra inseguimenti rocamboleschi, scazzottate
memorabili e delicati pasti a base di birra e salsicce, i due
faranno di tutto per riconquistare la loro amata macchina.
Il film è prodotto da Francesco e
Federico Scardamaglia per Compagnia Leone Cinematografica e da
Mattia Guerra, Stefano Massenzi, Andrea
Occhipinti per Lucky Red. Il soggetto è di Paolo
Fondato, Francesco Cenni, Manuel Fondato, la
sceneggiatura di Vincenzo Alfieri, Giancarlo Fontana,
Tommaso Renzoni, Giuseppe G. Stasi in collaborazione
con Andrea Sperandio.
Prodotto da Palomar, con
Tempesta e Rai Fiction, Studio Battaglia arriva su
Raiuno dal 15 marzo. Si tratta di una serie in quattro serate e
otto episodi che racconta il mondo degli studi legali, un argomento
insolito per la televisione italiana, ma che ha molto seguito nella
produzione televisiva straniera. Studio Battaglia
è infatti un remake all’italiana di The Split,
legal drama di BBC One del 2018.
Dire però che la serie è
ambientata nel mondo degli studi legali è però riduttivo, visto che
Studio Battaglia è proprio il racconto di una
famiglia di sole donne alle prese con la carriera da avvocato, con
uno studio da portare avanti ma anche con una serie di contrasti e
idiosincrasie che si creano soltanto in una famiglia. Tra tensioni
e un profondo affetto che lega ognuna delle protagoniste, la serie
sarà un interessante appuntamento dei lunedì sera primaverili di
Raiuno.
A dirigere la serie è
stato chiamato Simone Spada, quasi unico uomo al
timone di una ciurma di donne affascinanti e caparbie, proprio come
i personaggi che interpretano. “Si tratta di un progetto che ha
un racconto ampio, che varia trai toni – ha detto Spada –
È una storia che parla d’amore nell’accezione ampia del
termine. È una storia che parla di sentimenti in maniera classica e
quindi racconta un po’ di tutti noi, lo fa in chiave moderna perché
è molto contemporanea. Ringrazio tutti coloro che hanno lavorato al
progetto e ringrazio la RAI. In una delle ultime scene che giravamo
nella casa del personaggio di Lunetta, in un’inquadratura ho avuto
una sensazione particolare, in cui mi è sembrato che le attrici
protagoniste avessero davvero creato una famiglia, e ho avuto
l’impressione che avessimo fatto un buon lavoro.”
A raccontare questo mondo di donne
è stata chiamata Lisa Nur Sultan (7
donne e un mistero, Sulla mia pelle), che ha commentato così la
genesi del progetto: “Nasce dalla visione diThe
Split, ma credo che siamo riusciti a rendere la storia
molto nostra, intanto perché doveva essere un adattamento “legale”,
e si è passato dalla Common Law alla Civil Law. Abbiamo studiato
molto con diversi consulenti per cercare di essere precisi. E poi
questa storia parla di sorellanza, anche all’interno di personaggi
codificati. Quello che mi ha divertito era trattare anche
personaggi scorretti. Ci siamo molto divertite a lavorare a questo
progetto.”
Le protagoniste di Studio Battaglia
Primogenita di questa famiglia sui
generis è Anna Battaglia, interpretata da Barbora
Bobulova, che lascia lo Studio Battaglia
e va a lavorare in un altro studio, forse come segno di ribellione
verso la matriarca. “Io vorrei ringraziare tutti per avermi
dato questa opportunità, per questo personaggio bellissimo, non
solo il mio, ma tutti – ha esordito Bobulova – Quando ho
letto questa storia mi sono sentita felice perché questa è
un’opportunità importante. Quando mi hanno assegnato il ruolo, ho
sentito una grande responsabilità, perché avevo visto The Split, e
il confronto rende la vita difficile agli attori. Questa
responsabilità all’inizio mi ha creato dei dubbi, anche perché la
lavorazione è stata molto veloce. Ma tutti i componenti della
squadra sono stati messi insieme molto bene e spero che il pubblico
apprezzerà”.
Marina Battaglia, matriarca e
fondatrice dello studio che dà il titolo alla serie, ha il volto di
Lunetta Savino: “Grazie alla RAI perché ho
avuto la possibilità di interpretare ruoli in tv che non avrei mai
avuto al cinema. La tv offre alle attrici dei ruoli molto
complessi, questo di Marina Battaglia è un personaggio nuovo per
me, ringrazio principalmente Lisa Nur per questo, perché lo ha
scritto e pensato per me. Questa storia era vincente già sulla
carta. Per me poi si tratta di un personaggio piacevolmente
scorretto, non vedevo l’ora di interpretare un personaggio così.
Non è una donna che non prova affetto ma che lo maschera bene.
Anche come professionista, lei preferisce farsi chiamare avvocato,
al maschile, per esempio. Per me, come Lunetta, è stato
interessante, anche perché ero spesso più d’accordo con gli altri
personaggi che con il mio. Ma il suo cinismo, la sua battuta
tagliente sempre pronta, mi hanno coinvolta.”
Secondogenita della famiglia
Battaglia, Nina lavora nello studio della madre, ma si sente forse
un po’ indietro rispetto alla sorella maggiore e rispetto alle
aspettative che il mondo ha per lei. La interpreta Miriam
Dalmazio: “Nina è rappresentativa di una generazione
di trentenni un po’ smarriti. Prima di chiedermi che tipo di
avvocata fosse, mi sono chiesta che donna fosse. Mi sembrava
antipatica e irrisolta, e dovevo trovare un modo per volerle bene e
che lo permettessero anche al pubblico. Io vedevo solo cose brutte
in questa donna. Tutto era frutto di un congelamento emotivo, e
quindi mi sono aggrappata a questo rapporto con il padre,
soprattutto perché lui ha abbandonato la famiglia quando lei era
teenager. Vi prego di non giudicarla subito, perché questo mi ha
permesso di volerle bene. C’è stata una sintonia incredibile con
tutte, con il regista, la sceneggiatrice.”
Marina
Occhionero interpreta invece Viola, la piccola di casa e
l’unica che non si è fatta coinvolgere nella professione forense
dalla madre: “Viola porta con sé il tema ‘è importante chi sei
o cosa fai?’. È bello come questo confronto con la famiglia sia poi
amalgamato dall’affetto tra le sorelle. È un esempio di come
esistano dei modi differenti di stare al mondo. Il quesito non è
risolto, alla fine, ma ognuno sceglie cose diverse e il pubblico si
può rispecchiare in personaggi diversi.”
Studio Battaglia
andrà in onda dal 15 marzo in prima serata su Raiuno, per quattro
serate.
Arriva al cinema dal 7 aprile
Bla Bla Baby, il nuovo film di Fausto
Brizzi con
Matilde Giolie
Alessandro Preziosi. Prodotto da Luca
Barbareschi, il film vede nel cast anche Massimo
De Lorenzo, Maria Di Biase, Chiara Noschese, Cristiano Caccamo,
Nicolas Vaporidis, Nina Torresi, Nico Di Renzo e
Fabrizio Nardi.
La trama di Bla Bla Baby
Luca è costretto a quarantacinque
anni a lavorare in un asilo nido aziendale, dopo una vita a
inseguire il successo senza alcun risultato. Con lui
le colleghe Celeste e Doriana.
I tre, ogni giorno, si trovano ad
affrontare i piccoli dei dipendenti della Green Light, tra continui
pianti, urla e l’impossibilità di instaurare un vero rapporto di
comunicazione con i bambini, incapaci di parlare.
O almeno così, fino al giorno in cui
Luca, a casa dell’amico e scienziato Ivano, mangia un omogeneizzato
alla platessa “contaminato” e appena ritirato dal commercio. Il
giorno dopo, tornato all’asilo dopo una notte insonne, le voci
incomprensibili dei bambini diventano per Luca parole di senso
compiuto: con suo grande stupore, li sente parlare…
Ieri
un concept di Shang-Chi e la leggenda dei
dieci anelli ha fatto il giro del web perché mostrava
Deadpool contro Proxima Midnight. Il disegno ha fatto immaginare
che l’artista in questione avesse avuto indicazioni precise e che
quindi la Marvel avesse intenzione di far
apparire brevemente Deadpool nel film con Simu Liu.
Adesso, quello stesso artista è
intervenuto a chiarire quello che è stato un frainteso. Andrew Kim
ha parlato con Chatter Box Film
condividendo il suo punto di vista:
“Beh, per farla breve, mi
dispiace deluderti ma non c’è stato alcun coinvolgimento di
Deadpool o Proxima all’inizio della lavorazione di Shang-Chi.
Quando stavo progettando il fight club, il mio PD mi ha detto che
avremmo potuto vedere altri personaggi Marvel combattere sul ring quando
abbiamo rivelato la scena per la prima volta. Deadpool e Proxima
sono stati una mia idea da inserire perché pensavo che i loro stili
di combattimento dinamici potessero adattarsi perfettamente al ring
in quel modo. (sai, non volano… ahah) E il rosso di Deadpool è
stato un bel tocco sullo sfondo bluastro.”
Quindi è chiaro:
Deadpool non è ancora pronto per sbarcare nel
MCU!
Vi ricordiamo che nei panni del
protagonista ci sarà l’attore canadese Simu
Liu, visto di recente nella commedia di NetflixKim’s Convenience. Insieme a
lui, nel cast, figureranno anche Tony
Leung nei panni del Mandarino,
e Awkwafina, che dovrebbe interpretare un
“leale soldato” del Mandarino, e se è vero che il villain qui sarà
il padre di Shang-Chi, in tal caso ci sono ottime possibilità che
si tratti di Fah Lo Suee. Chi ha letto i fumetti saprà che è la
sorella dell’eroe del titolo e che il suo superpotere è
l’ipnosi.
Dylan O’Brien
risponde alle voci che lo vorrebbero volto di Dick Grayson in una
potenziale versione cinematografica DC di Nightwing. Il franchise continua a costruire
il suo universo, aggiungendo più eroi e cattivi dai fumetti. Con i
prossimi film DC come Black Adam, The
Flash, Aquaman 2 e altri,
l’universo cinematografico DC della Warner Bros. si sta espandendo
anche sul servizio di streaming HBO Max, con nuove uscite tra cui
Peacemaker e
Batgirl.
Ci sono stati anche progetti che
hanno iniziato a essere sviluppati prima che venissero poi
tranquillamente accantonati. Uno di questi era un film di
Nightwing al quale si era avvicinato il
regista Chris McKay nel febbraio 2017. Per il momento, non è
chiaro se Nightwing stia arrivando al DCEU e chi
potrebbe interpretarlo, nel caso, ma Dylan O’Brien ha risposto di
recente alle voci che lo volevano legato al progetto.
“Ne sono consapevole (riferito
ai rumor, ndr), ne ho viste tante. Non ho sentito nulla a riguardo
dal punto di vista professionale, ma è bello che sia arrivato fino
a me, al punto in cui ho chiesto al mio manager “È anche una cosa
reale?”
Sembra quindi chiaro che l’attore è
estraneo al progetto, per onestà o forse per contratto, ma non si
può mai dire mai con questi progetti colossali che smuovono soldi e
fandom!
Dave Bautista è di
quegli attori che si sta facendo un nome nell’attuale panorama
cinematografico, grazie alle sue diverse quanto strabilianti
interpretazioni in diversi film recenti. Proveniente dal mondo del
wrestling, l’attore non è un tipo che si fa mettere i piedi in
testa ed è sempre pronto a prendere le difese altrui, dimostrando
di essere una bella persona, oltre che un bravo attore.
2. Ha lavorato anche per il
piccolo schermo ed è anche produttore. Nel corso della sua
carriera attoriale, Bautista ha preso parte anche a diversi
prodotti per il piccolo schermo, lavorando in alcuni episodi di
serie TV come Smalville (2006), Chuck (2010),
What We Do in the Shadows (2019) e Room 104
(2020). Nel 2021 è entrato a far parte della serie di Apple+ dal
titolo See.. In quanto produttore, invece, ha partecipato
alla realizzazione dei film Bushwick, Final Score, Yip
Man ngoi zyun:Cheung Tin Chi (2018) e My
Spy.
Dave Bautista è Drax in
Guardiani della Galassia
3. Ha pianto quando ha
ottenuto il ruolo. Nel momento in cui l’attore ha scoperto
di aver avuto il ruolo di Drax uno dei protagonisti di Guardiani della Galassia, è
letteralmente scoppiato a piangere, felicissimo di aver ottenuto un
ruolo nell’universo cinematografico della Marvel. Per raggiungere il suo
obiettivo si era anche preparato con un insegnante di recitazione e
grazie alla sua tenacia è riuscito a convincere tutti al momento
del provino.
4. Ha passato diverso tempo
al reparto trucco. Per il suo personaggio erano richieste
circa cinque ore ogni giorni per applicare il make-up e i diciotto
pezzi protesici. Chris Pratt,
protagonista del film, ha rivelato che durante il processo Bautista
è rimasto in piedi tutto il tempo senza lamentarsi. Alla fine, tale
tempo tecnico è stato ridotto ad una media di tre ore, mentre erano
necessari novanta minuti per rimuovere il trucco.
Dave Bautista, la moglie Sarah
Jade e i figli
5. Si è sposato tre
volte. L’attore si è sposato per la prima volta a soli 21
anni, nel 1990, con Glenda Fe e il loro matrimonio
è durato fino al 1998. Dopo soli sette mesi dal divorzio, si è poi
sposato per la seconda volta con Angie Lewis, per
poi divorziare dopo otto anni, nel 2006. In seguito, si è sposato
per la terza volta con la ballerina Sarah Jade
nell’ottobre del 2015. I due hanno però annunciato il divorzio nel
2019, citando differenze inconciliabili sorte con il passare del
tempo.
6. È padre di tre
figli. L’ex wrestler è diventato padre di due bambine,
avute dall’unione con la prima moglie. La prima figlia
Keilani, è nata nel 1990, quando Bautista aveva
appena 21. La seconda, Atena, è invece nata nel
1992, quando l’attore ne aveva 23. Poco prima di compiere 40 anni,
intorno al 2008, egli è poi divenuto nonno di due nipoti datigli da
Keilani. Ha poi avuto un figlio di nome Oliver
dalla seconda moglie.
Dave Bautista e la WWE
7. È un
più volte vincitore del titolo mondiale. Prima di
diventare un celebre attore, Bautista è stato uno dei più popolari
e vincenti wrestler della WWE dal 2000 in poi. Egli è infatti un
sei volte campione del mondo, avendo detenuto quattro volte il
World Heavyweight Championship e due volte il WWE Championship. Ha
inoltre vinto tre volte il World Tag Team Championship (di cui una
volta con John Cena) e
una volta il WWE Tag Team Championship, oltre a due edizioni
diverse della Royal Rumble. Il suo primo regno da World Heavyweight
Champion, durato 282 giorni (dal 3 aprile 2005 al 13 gennaio 2006),
è il più lungo nella storia del titolo.
8. Si è ritirato
definitivamente. Dopo essersi allontanato dalla WWE nel
2010 per divergenze creative, l’attore vi è tornato poi nel 2014
prendendo parte a diversi incontri. Ha però poi lasciato nuovamente
il ring per tornare a dedicarsi alla sua carriera da attore. È
tornato un’ultima volta nel 2018, intraprendendo una faida contro
il lottatore Triple H. Dopo essersi affrontati a
Wrestlemania 35 ed esserne uscito sconfitto, Batista ha annunciato
il suo definitivo ritiro dal mondo del wrestling.
Dave Bautista è su
Instagram
9.Ha un
account sul celebre social. L’attore ha deciso di aprire
un proprio account ufficiale su questo social che è oggi seguito da
qualcosa come 3,8 milioni di persone. La sua bacheca, con oltre 400
post, lo vede protagonista di momenti lavorativi, con retroscena e
curiosità dai set su cui è stato. Di tanto in tanto è solito
pubblicare anche qualche post relativo a momenti di svago, in
compagnia di amici o della sua famiglia. Molte sono anche le foto
dedicate ai suoi amati cani o a cause sociali a lui care.
Seguendolo si può dunque rimanere aggiornati sulle sue
attività.
Dave Bautista: età e altezza
10. Dave Bautista è nato il
18 gennaio del 1969 a Washington, nel Distretto di
Columbia. La sua altezza complessiva corrisponde a 198
centimetri.
Sono stati scelti tre nuovi nomi
che si uniranno al cast del film Blue
Beetle della DC, tra questi c’è Harvey
Guillén, visto in What We Do In The
Shadows. La Warner Bros. e la DC Films stanno lavorando
per espandere il DC
Extended Universe in diversi modi e hanno una ricca lista di
film e serie in fase di sviluppo. Ciò include grandi progetti come
Black Adam di Dwayne Johnson, il film originale della HBO Max
Batgirl e una seconda stagione di Peacemaker. Uno degli altri entusiasmanti progetti
in lavorazione è Blue
Beetle, che vede come protagonista Xolo
Maridueña nel ruolo del supereroe DC.
Lo sviluppo di un film live-action
di Blue Beetle incentrato su Jaime Reyes è iniziato nel 2018.
Gareth Dunnet-Alcocer è stato assunto per scrivere
la sceneggiatura di quello che sarà il primo film DC a guida
latina. È stato quindi rivelato all’inizio del 2021 che
Angel Manuel Soto di Charm City Kings dirigerà, e
non è passato molto tempo dopo che WB ha convinto la star di Cobra
Kai, Xolo Maridueña appunto, ad assumere il
ruolo principale. Sebbene Blue
Beetle fosse originariamente concepito come un
film originale della HBO Max, WB e DC hanno cambiato questi piani
per dare al film
una data di uscita nelle sale dell’autunno 2023.
I progressi nella produzione di
Blue
Beetle continuano, poiché ora sembra che
Xolo Maridueña abbia i suoi primi co-protagonisti.
Deadline ha riferito che la star di What We Do In The
ShadowsHarvey Guillén è in trattative
per apparire nel film DCEU. Non ci sono dettagli noti sul ruolo che
interpreterà, in caso di chiusura di un accordo. The Wrap ha
seguito questo report con l’annuncio che anche Bruna
Marquezine e Belissa Escobedo si sono
unite al cast di Blue Beetle. Marquezine
interpreterà Penny, la protagonista femminile e l’interesse amoroso
di Jaime, mentre Escobedo interpreterà la sorella minore di Jaime,
Milagros.
Cosa sappiamo su Blue Beetle?
Blue Beetle è un personaggio
immaginario dei fumetti; venne pubblicato negli Stati Uniti
d’America da diverse case editrici a partire dal 1940; è un
supereroe che ha avuto nel tempo diversi alter ego.
Kord “è saltato” nell’universo DC
Comics durante Cisis on Infinite Earths insieme
a un certo numero di altri personaggi di Charlton Comics. Il
secondo Blue Beetle in seguito ha recitato nel suo fumetto di 24
numeri. Kord non ha mai avuto superpoteri, ma ha usato la
scienza per creare vari dispositivi che lo aiutassero a combattere
il crimine. È diventato un membro della Justice League of America ed è stato
successivamente ucciso durante il crossover Infinite
Crisis della DC Comics .
Il terzo Blue Beetle, creato dalla
DC Comics, è Jaime Reyes, un adolescente che ha
scoperto che lo scarabeo originale di Blue Beetle si è trasformato
in una tuta da battaglia che gli ha permesso di combattere il
crimine e viaggiare nello spazio. Nel corso degli anni Reyes è
diventato un membro dei Teen Titans e ha recitato in due
serie a fumetti di Blue Beetle. Nel reboot “New 52” del 2011
della DC Comics, Jaime Reyes era il personaggio principale di Blue
Beetle, riferendosi solo occasionalmente alle versioni
precedenti. Con la successiva revisione di continuità “DC
Rebirth”, sono state ripristinate le versioni precedenti.
Florence Pugh è in
trattative per unirsi a Dune
2. Non c’è ancora l’ufficialità della notizia, ma
l’attrice, che abbiamo visto di recente in Hawkeye, potrebbe interpretare la
Principessa Irulan, la figlia dell’Imperatore, nel sequel del film
di Denis Villeneuve.
Secondo il report di THR, Pugh sta
aspettando di vedere la prossima bozza della sceneggiatura prima di
accettare di unirsi a Dune
2, ma potrebbero insorgere anche dei problemi
logistici di tempistiche che le impedirebbero di unirsi al gruppo
di attori.
Se alla fine la trattativa dovesse
concludersi bene, Florence Pugh si riunirebbe a
Timothée Chalamet con cui aveva già recitato in
Piccole Donne di Greta
Gerwig.
Viaggio mitico ed emozionante di un
eroe, Dune narra la storia di Paul Atreides, giovane
brillante e dotato di talento, nato per andare incontro a un
destino più grande della sua immaginazione, che deve raggiungere il
più pericoloso pianeta dell’universo per assicurare un futuro alla
sua famiglia e al suo popolo. Mentre forze malvage combattono per
l’esclusivo possesso della più preziosa risorsa esistente sul
pianeta — una spezia capace di liberare tutte le potenzialità della
mente umana — solo coloro i quali sapranno sconfiggere le proprie
paure sopravviveranno.
Denis
Villeneuve ha diretto Dune
e ha scritto la sceneggiatura insieme a Jon Spaihts ed Eric Roth,
basata sul romanzo omonimo scritto da Frank Herbert. Il film è
prodotto da Mary Parent, Denis Villeneuve, Cale Boyter e Joe
Caracciolo, Jr. I produttori esecutivi sono Tanya Lapointe, Joshua
Grode, Herbert W. Gains, Jon Spaihts, Thomas Tull, Brian Herbert,
Byron Merritt e Kim Herbert.
Recentemente, Robert
Pattinson, la star protagonista del film di
supereroiThe Batman,
ha descritto la scena di apertura del film come “stridente”,
incuriosendo tutti i fan che ancora non hanno visto il film.
L’inizio è importantissimo per catturare l’attenzione del pubblico:
un lungometraggio deve riuscire nei primi dieci minuti a
conquistare l’audience per portarla con sé fino alla fine.
C’è chi sceglie una terapia d’urto:
creare una scena iniziale potente per urtare il pubblico,
sconvolgerlo ma anche coinvolgerlo. I film di supereroi
riescono a fornire solitamente aperture epiche, grazie
alle sequenze d’azione affascinanti e che danno il giusto tono.
Vediamo ora gli inizi più forti e scioccanti mai visti nei
film di supereroi.
ATTENZIONE: L’articolo
fa riferimento a temi come la morte, il cancro e i
rapimenti.
Black Panther (2018) – La scena
iniziale del film di supereroi del Wakanda
La scena d’apertura di Black Panther si posiziona senza ombra di dubbio tra
le migliori nella storia dei film di supereroi.
Dopo una lezione di storia sulle origini del Wakanda, il
film passa poi a Oakland nel 1992, dove
N’Jobu, il padre del cattivo principale Erik
Killmonger, si confronta con un giovane
T’Chaka.
Più delle immagini mostrate, ciò che
rende la scena davvero scioccante è la rivelazione
su N’Jobu. Nei primi minuti del film, si scopre che
N’Jobu ha lavorato con il trafficante d’armi Ulysses
Klaue per permettere a quest’ultimo di mettere le mani sul
vibranio. T’Chaka non può tollerare il crimine
commesso…
Deadpool (2016) – Gli ironici
titoli di testa del film di supereroi
Deadpool sciocca tutti
ancora prima di iniziare. I titoli di testa mostrano a ralenti un
freeze-frame catturato durante una scena d’azione del film
di supereroi. Mentre in sottofondo si sente la canzone
Angel of The Morning di Juice Newton, una
camera impazzita inquadra i personaggi da qualsiasi angolazione.
Ognuno è presentato non con il proprio nome, ma con un epiteto
divertente: Ryan Gosling è ad esempio ”un perfetto
idiota”, Morena Baccarin è ”una bella gnocca”. Nei
titoli si dice anche che il film è ”prodotto da buoni a nulla” e
”scritto da veri supereroi”.
Watchmen (2009)
L’apertura di
Watchmen riesce a dire così tanto senza in realtà
dire nulla. Con The Times They Are A-Changing di
Bob Dylan in sottofondo, i titoli di testa
mostrano la storia dei supereroi nell’universo dei
Guardiani, le loro sordide attività, i loro migliori abiti
e costumi e, infine, la loro definitiva caduta. Il tutto viene
fatto citando eventi storici reali e opere d’arte.
Dati i temi maturi e la natura
oscura di questo film di supereroi, l’apertura
rimane in linea con il tono delle scene successive e dà al pubblico
un avvertimento: in Watchmen c’è violenza, crudezza e
realismo.
Guardiani della Galassia (2014) –
Un triste inizio per il film di supereroi
Guardiani della Galassia è un film tutto sommato
divertente, se si esclude la cupa scena iniziale.
Questo film di supereroi si apre con l’ultimo
saluto tra un giovane Peter Quill e sua madre, Meredith, che è in
ospedale a causa della sua malattia terminale. Da qui in poi, il
cancro di Meredith determinerà le vicende del
personaggio fino al sequel.
Per chi non l’abbia ancora vista, la
scena è davvero commovente. Come se non bastasse, il colpo di
grazia arriva quando Peter, appena uscito dall’ospedale,
viene preso da Yondu e dai Ravangers.
Blade (1998)
Blade è un film di supereroi degli
anni 90 un po’ più violento e volgare della media, ma rimane
comunque un successo. Fin dai primi minuti, non lascia alcun
dubbio: una seducente ragazza porta un giovane in una discoteca che
si rivela essere un covo di vampiri quando litri di sangue vengono
spruzzati dal soffitto. Non appena il ragazzo scappa,
Blade fa il suo ingresso e, come un vero duro, fa strage
di vampiri.
Il cavaliere oscuro (2008)
Dopo Batman
Begins, Il cavaliere oscuro getta Batman nel
mondo reale. Il fatto è reso ancora più evidente dalla scena di
apertura del film. Il lungometraggio si apre mostrando un gruppo di
rapinatori mascherati da clown che, dopo aver assalito una banca,
iniziano ad attaccarsi a vicenda. In una lotta all’ultimo sangue,
l’unico a sopravvivere è Joker.
Il realismo e la violenza della
scena sono pervasivi e aiutano a capire fin da subito qualcosa
dell’antagonista. A differenza dei più comici Joker del
passato, la versione di Heath Ledger mostra
un cattivo genio del male, con un piano ben definito che lo rende
molto più pericoloso.
X-Men 2 (2003)
Se l’apertura del primo X-Men è lenta,
silenziosa e inquietante, l’apertura di X-Men 2 è l’esatto opposto. Non appena finiscono i
titoli di testa, il pubblico viene gettato in un vortice di azione,
cosa che mancava decisamente nel primo film.
Il film di
supereroi apre con una scena in cui il
mutante Nightcrawler attacca le guardie della
Casa Bianca sulla sua strada con un unico obiettivo: assassinare il
Presidente degli Stati Uniti. Il mutante viene fermato poco prima
di sferrare il colpo, ma il messaggio di pericolo arriva tanto al
Presidente quanto allo spettatore.
Logan (2017)
Logan è il canto del cigno di Wolverine. Come
X-Men 2, anche questo film di supereroi
ha un’apertura potente. Nella scena iniziale, un Wolverine
più vecchio e molto più stanco si sveglia nel retro della sua auto
e viene assalito da due uomini incappucciati. A fatica prova a
fermarli e, quando tutto sembra perduto, Wolverine
schiocca i suoi artigli e brutalmente macella gli assalitori. Un
inizio violento ed efficace.
ATTENZIONE –
L’ARTICOLO CONTIENE SPOILER SU THE BATMAN!
Barry Keoghan interpreta quello che è stato
accreditato come “Sconosciuto prigioniero di Arkham” in The Batman e che possiamo bene intendere
essere il Joker. Diversi dettagli sono stati
confermati sulla sua interpretazione del personaggio, e non vediamo
l’ora di scoprire cosa ha in serbo Matt Reeves per
lo sviluppo del suo arco.
La scelta di non rendere Joker
l’antagonista principale del Batman di Pattinson è stata parecchio intelligente,
soprattutto per differenziare il film di Reeves dalla
trilogia del Cavaliere Oscuro di
Christopher Nolan. L’interpretazione iconica di
Heath Ledger del Joker è infatti una delle
maggiori rivoluzioni che i film di Nolan hanno portato su schermo e
dunque Reeves, partendo da una caratterizzazione più oscura ed
enigmatica del Crociato Incappucciato, ha ragionevolmente optato
per linee di trama differenti. Questo ha permesso
all’Enigmista di avere il pieno controllo della
scena e a The Batman di presentarsi veramente come un
film poliziesco, seppur il personaggio di Joker non sia stato
completamente dimenticato.
Infatti, dopo che l’Enigmista viene catturato, c’è una scena tra
lui e un misterioso prigioniero di Arkham, interpretato da Barry Keoghan, in cui questi pone un
indovinello a Edward Nashton, suggerendo che si
tratta di qualcuno che può essergli amico. Anche se avvolto
nell’oscurità, per lo più nascosto alla vista e fuori fuoco,
riusciamo a scorgere cicatrici sul suo volto, la famosa
capigliatura verde e una risata fragorosa che i fan hanno definito
“da iena”. Finalmente Reeves ha confermato alcuni dettagli su
questa nuova iterazione del personaggio, che analizziamo di
seguito.
Sì, Barry Keoghan interpreta Joker
in The Batman
Forse la cosa più importante che
Matt Reeves ha confermato è che sì, quel
prigioniero misterioso di Arkham che vediamo in The Batman è Joker. Il film
stesso ha fornito il tipo di contesto sufficiente per convalidare
l’identità del personaggio, pur servendosi di una regia ambigua,
che voleva appositamente confondere gli spettatori (unita al fatto
che Barry Keoghan non è accreditato come
Joker nel film). Matt Reeves ha
però confermato ogni supposizione dei fan al riguardo, il che non
fa che aumentare l’entusiasmo nei confronti di questa scelta di
casting particolarmente azzeccata.
Il Joker di The Batman ha avuto
quel sorriso fin dalla nascita
Il modo in cui viene inquadrato lo
“sconosciuto prigioniero di Arkham” in The Batman rende particolarmente difficile
distinguerne l’aspetto. Ciò che abbiamo potuto notare con chiarezza
è stata parte del volto del personaggio, solcato da profonde
cicatrici e pelle che sembra tumefatta. Un dettaglio
particolarmente interessante, rivelato da Matt
Reeves a proposito, è che il Joker di Barry Keoghan possiede il suo celebre sorriso
dalla nascita, in realtà manifestazione di un disagio patologico,
piuttosto che di un incidente o qualcosa che gli è stato
inflitto.
“Ha questa malattia congenita. Non
può mai smettere di sorridere. E questo ha fatto pensare me e Mike
a The Elephant Man perché amo David
Lynch. Mi sono detto, ‘Beh, forse le cicatrici e
deformazioni di Joker potrebbero non derivare semplicemente
dall’essere caduto in una vasca di sostanze chimiche, né voglio
ripercorrere la strada di Nolan, che non ci ha mai spiegato da dove
venissero le cicatrici. E se invece soffrisse di una malattia
congenita che non gli permette di smettere di sorridere?’ Ha
reagito molto negativamente a questo fardello e ha dovuto
affrontare continuamente gli sguardi delle persone, che lo hanno
sempre visto come diverso. Da qui la sua trasformazione in
Joker“.
E’ Joker stesso a vedersi come un
clown
Soffrendo psicologicamente e
fisicamente per questa condizione patologica che lo costringe in un
sorriso tragicomico, la visione del mondo di Joker
si è completamente rimodellata, tanto quanto quella di sé stesso.
E’ il soggetto stesso a vedersi come un clown, in una prospettiva
della vita come un “grande scherzo crudele”, che ha privato Joker
di una normale crescita e formazione.
Ed è proprio questo scherzo
che lo conduce all’instabilità mentale e ad abbandonarsi alla
malvagità; speriamo che Matt Reeves voglia
esplorare le origini del personaggio quanto prima, magari in
The Batman 2 o 3.
E’ stata tagliata una scena con
Joker ad Arkham
The Batman ci ha presentato
Joker solo in una sequenza, seppur davvero
memorabile, ma teoricamente doveva essere concesso più spazio a
Keoghan nel film. Reeves ha infatti confermato di
aver tagliato una scena del Joker da
The
Batman, che avrebbe visto il duo incontrarsi sullo
schermo. Il piano originale prevedeva che, cercando Batman
disperatamente di risolvere gli intrighi dell’Enigmista e capire chi è e cosa vuole
veramente, il nostro eroe avrebbe tentato di tracciare un profilo
dell’assassino, il che lo avrebbe portato a intrufolarsi ad Arkham
e a parlare con Joker.
Il villain avrebbe dovuto quindi
fornirgli indizi sull’Enigmista, “aiutandolo” in maniera analoga a
ciò che fa il personaggio di Hannibal ne
Il Silenzio degli Innocenti. Questa sequenza è
stata purtroppo tagliata dalla versione finale del film, perché il
regista non la riteneva “necessaria” nella cornice narrativa, ma ha
comunque lasciato intendere che, prima o poi, vedremo qualcosa del
genere sullo schermo…
Il Batman di Pattinson ha già
affrontato il Joker
The Batman ci presenta la figura del
Joker rinchiuso ad Arkham, dunque viene spontaneo
chiedersi se il villain sia già stato sconfitto dal
Batman di Pattinson in precedenza. A quanto pare, la
risposta è sì: Reeves non è stato troppo specifico
sulla natura esatta della loro relazione o su ciò che è successo
tra loro, ma ha confermato che c’è un rapporto di conoscenza tra le
sue versioni di Batman e Joker,
che ha portato quest’ultimo ad essere catturato e rinchiuso ad
Arkham.
Parlando della scena tagliata con
Variety,
Reeves ha continuato a spiegare che
Joker avrebbe dovuto dire: “È quasi il nostro
anniversario, vero?” suggerendo dunque che i due si sono già
incontrati in precedenza. Resta da vedere se la sconfitta di
Joker sarà mostrata in The Batman 2, ma è anche
plausibile che fugga da Arkham e abbia un’altra resa dei conti con
il Cavaliere Oscuro…
Il prigioniero di Arkham
interpretato da Barry Keoghan non è ancora completamente Joker
Quando si parla del
cast di The Batman, è difficile stabilire se il
personaggio interpretato da Barry Keoghan è o non è davvero il
Joker. Anche se il suo personaggio è sicuramente
destinato a diventare il Clown Principe del Crimine,
Reeves ha confermato che, proprio come il Batman
di Pattinson, questa è ancora una versione molto
precoce del personaggio, il cui sviluppo non lo ha ancora visto
abbandonarsi completamente alla malvagità.
A questo proposito, in un’intervista
con IGN, Reeves ha dichiarato che
The Batman garantisce “una nuova modalità di
origin story per i personaggi della Rogue’s Gallery”, riferendosi
all’idea che “Joker non è ancora il Joker”.
Joker ritornerà in The Batman
2?
Sarebbe naturale presumere che
Joker si ripresenterà in The Batman 2, dato che la sequenza tra egli e
l’Enigmista ad Arkham sembra proprio che stia
preparando un sequel. Potrebbe essere così, ma, secondo
Reeves, non è qualcosa che accadrà
necessariamente: “Non so se il Joker sarà nel
prossimo film, ma posso dirvi che quella che state vedendo è una
versione delle origini del personaggio, e tanti problemi, come
sempre, stanno nascendo a Gotham”, ha affermato il regista.
Sarebbe probabilmente ancora più
entusiasmante, e certamente una decisione più audace, se
Joker non fosse il cattivo principale in
The Batman 2. Ci sono molte direzioni che un nuovo
film di Batman potrebbe intraprendere, compreso il
soffermarsi su alcuni antagonisti dei fumetti che non sono mai
stati adattati per il grande schermo. Keoghan è
sicuramente una scelta di casting perfetta per interpretare il
Joker, ma il sequel di Reeves
potrebbe continuare a stuzzicare i fan riguardo la presenza di
questo personaggio, per poi scegliere di concentrarsi su un altro
villain principale… prima di scatenare veramente la follia del
Joker.
Siamo ormai giunti al secondo anno
della Fase
4 dell’MCU:
il catalogo di personaggi del franchise è diventato davvero
sostanzioso. Tra nomi e pseudonimi, gli autori Marvel
hanno dovuto servirsi di tutta la creatività in loro possesso per
assegnare ad ognuno un termine che ben racchiudesse le singole
identità. È tempo di guardare ai nomi più esilaranti degli eroi
MCU e al modo curioso in
cui sono stati introdotti.
Occhio di Falco
Il personaggio Occhi di Falco viene introdotto nell’MCU con Thor, ma acquisisce valore solo dopo il suo ruolo in
The Avengers. Prima di subire il lavaggio del cervello da
parte di Loki (e di schierarsi contro i suoi colleghi
dello S.H.I.E.L.D.), Hawkeye si prendeva cura del progetto
Tesseract e del Dr. Selvig.
Sentiamo parlare per la prima volta
di Occhi di Falco quando Fury chiede a
Selvig dove si trovi Barton – riferendosi a
Clint Bruton, vero nome di Hawkeye. A questo
punto, Selvig domanda ”il falco?”. Non è un modo immediato
e nemmeno troppo divertente per introdurre lo pseudonimo del
personaggio, che comunque resta un nome curioso.
Teschio Rosso
In Captain America: il Primo
Vendicatore, si vede per la prima volta il capo
dell’HYDRA, Teschio Rosso. Il personaggio, poiché
è stato iniettato dello stesso siero del super-soldato
Capitan America, vorrebbe dominare sul mondo intero per
dimostrare la sua superiorità.
Per buona parte del film, non si
parla di Teschio Rosso, ma di Johann Shmidt. Lo
pseudonimo è citato da un generale nazista che rivela che
Hitler chiama Shmidt appunto ”Teschio
Rosso”. In questo modo, viene creato un sottile legame tra il
personaggio MCU e quello dei
fumetti.
Visione
Visione è uno dei tanti
personaggi MCU introdotti in
Avengers: Age of Ultron. L’eroe
nasce quando Tony Stark e Bruce
Banner decidono di fondere la coscienza
di J.A.R.V.I.S. – che si era nascosta su Internet per
sfuggire a Ultron – con un corpo sintetico in vibranio. La
procedura viene interrotta da Capitan America e da
Wanda, ma Thor la porta a compimento: ciò permette a
Visione di aiutare i Vendicatori a salvare il
mondo dall’azione di Ultron.
Prima che Visione faccia la
sua comparsa nel film, sono molti i personaggi che dicono di avere
delle visioni. Tra questi, Ultron che ha la visione
di un mondo perfetto e Thor ha una visione sulle
Gemme dell’Infinito. Insomma, in Age of Ultron
non si fa che parlare di ”visioni” e, non si sa bene perché,
Visione diventa il nome dell’androide.
Hulk
Il secondo film MCU è L’incredibile
Hulk e racconta della fuga di Bruce Banner, uomo
diventato un mostro verde a causa dei suoi esperimenti. Nel film,
Banner tenta di recuperare la ricerca fatta all’università
per trovare una cura, ma si trova costretto a combattere un
esercito.
Lo pseudonimo Hulk è
introdotto da due studenti che, intervistati dal notiziario locale,
tentano di descrivere ciò che hanno visto poco prima di atterrare:
chiamano la creatura ”un hulk”. Se il personaggio non fosse così
ben noto nella cultura popolare, non capiremmo a cosa i due ragazzi
si riferiscano. In ogni caso, lo pseudonimo è ribadito alla fine
del film, quando Hulk lo usa riferendosi a sé stesso.
Captain Marvel
Brie
Larson irrompe sulla scena MCU nel 2019
con Capitan
Marvel. Nel film, Carol Danvers non ha
memoria di chi sia o di come abbia sviluppato i suoi poteri:
conosce solo le bugie che i Kree le hanno detto. Tuttavia,
quando arriva sulla Terra comincia a vedere che la guerra
Kree/Skrull è un po’ più sbilanciata di quanto non le
hanno fatto credere…
Tornando allo pseudonimo, deriva da
un tenero fraintendimento: Nick Fury, il nuovo
migliore amico di Carol, confonde il nome Mar-Vel
con Marvel. Tutto ciò avviene alla
fine del film, nelle scene precedenti nessuno chiama la
protagonista Capitan Marvel. È solo
con Spider-Man: Far From
Homeche si inizia ad usare lo pseudonimo.
Capitan Marvel nasce quindi per caso,
ma è un nome divertente.
Ant-Man
Hank Pym, l’originale
Ant-Man, lavora per lo S.H.I.E.L.D. ma cerca
poi di seppellire la sua ricerca quando se ne va. Sotto la sua
tutela, l’amabile e citabile Scott Lang assume il ruolo di
Ant-Man.
Lo pseudonimo è abbastanza sciocco,
almeno per Darren Cross: è lui il personaggio che
introduce il nome. Spiega ridendo che, al tempo, avevano deciso di
chiamare Hank ”Ant-Man”. Fin dalle origini quindi,
l’essenza del supereroe sta anche nell’ironia sulla sua piccola
statura, insita già nel nome.
Abominio
Ne L’incredibile Hulk, dopo
che Blonsky ha subito la sconfitta per mano del mostro
verde, si riprende e chiede un’altra iniezione del siero che lo sta
facendo sentire così potente. Il siero causa però un cambiamento
della personalità di Blonsky. Quando infine il personaggio
chiede di essere iniettato con il sangue che Sterns sta
sperimentando, nasce un nemico ancora più spaventoso.
Sterns afferma che la
combinazione di ciò che è già dentro di Blonsky e il
sangue di Hulk potrebbe creare un “abominio.” Nei fumetti,
Blonsky si fa infatti chiamare L’Abominio: ecco
quindi un divertente richiamo all’alter ego del personaggio sulla
carta stampata.
Scarlet
Wanda Maximoff viene
introdotta nell’MCU con Avengers: Age of Ultron, per poi prendere il centro
della scena con WandaVision. Nella serie Disney+, Wanda è a pezzi dopo la
perdita di Visione e cerca di far fronte al dolore creando
un mondo fantastico.
La serie esplora l’origine dei
poteri di Wanda. Se si pensava originariamente che essi
nascessero dalla Gemma della Mente, con una scena
particolarmente d’effetto Agatha Harkness rivela che
Wanda è in realtà la mitica Strega Scarlatta.
Questo svelamento dell’identità è uno dei più apprezzabili
all’interno dell’MCU, soprattutto perché
viene fatto tempo dopo l’introduzione del personaggio.
Iron Monger
Nel film di Iron Man, oltre
a quello di Tony Stark,
un ruolo di tutto rispetto è svolto anche dal suo socio in affari
Obadiah Stane. Dal momento che il personaggio vuole
ottenere il nuovo Reattore ad arco di Tony, si
costruisce un’armatura e assume le vesti del cattivo dei fumetti di
Iron Monger.
Per far dire al personaggio il
proprio nome, gli sceneggiatori di Iron Man usano una frase abbastanza innaturale, ma
comunque efficace a far capire l’identità assunta da
Stane.
War Machine
In Iron Man 2,
Rhody ruba un’armatura a Tony dopo che
quest’ultimo inizia a fare il pazzo alla sua festa di compleanno. I
due finiscono per avere una lotta che quasi distrugge la casa di
Tony.
Durante il combattimento,
Stark chiede a Rhody se vuole essere ”una
macchina da guerra” (War Machine in inglese). Nei fumetti infatti,
War Machine è l’alter ego di Rhody.
Sono bastati pochi anni ed una
manciata di ruoli a Barry Keoghan per imporsi come
uno degli interpreti più talentuosi della sua generazione. Egli ha
infatti dimostrato di non essere solo una bella faccia, ma un
attore completo capace di spaziare tra i generi e di arricchire
ogni personaggio con il suo innato carisma. Egli continua così a
guadagnare consensi e a prendere parte a film di sempre maggior
prestigio, lasciando immaginare una carriera sempre più
promettente.
Ecco 10 cose che non sai di Barry Keoghan.
Barry Keoghan: i suoi film e le serie TV
1. Ha preso parte a film di
diverso genere. Keoghan ha debuttato al cinema nel 2011
con il film Between the Canals, per poi recitare in
piccoli film come Stalker (2012), King of the
Travellers (2012) e Stay (2013). Un primo successo
arriva grazie al film ’71 (2014), incentrato
sul conflitto nordirlandese. Da quel momento Keoghan ha recitato in
titoli più noti come Mammal (2016), Codice
criminale (2016) e Il sacrificio del cervo
sacro (2017), con cui si consacra. Tra i suoi ultimi
titoli si annoverano invece Dunkirk (2017), American Animals
(2018), L’ombra della violenza (2019), Sir Gawain e il Cavaliere
Verde (2021), Eternals (2021) e The Batman (2022).
2. Ha recitato in celebri
serie TV. Oltre al cinema, Keoghan ha negli anni preso
parte anche ad alcuni prodotti televisivi, come le serie Jack
Taylor (2010), Fair City (2011), Love/Hate
(2013) e Rebellion (2016). In anni più recenti ha recitato
in due episodi della serie Chernobyl (2019). Attualmente
l’attore è impegnato nelle riprese della miniserie Masters of
the Air, dove interpreterà il tenente Curtis Biddick, il quale
insieme ad altri soldati americani combetterono contro l’aviazione
nazista. Accanto a lui
Barry Keoghan e Joker
3. Si è detto interessato al
ruolo. Quello del Joker è da sempre un personaggio
particolarmente amato dal pubblico e ogni volta che questo sembra
essere pronto per tornare al cinema partono le speculazioni su chi
potrebbe interpretarlo. Dopo Jared Leto e
Joaquin
Phoenix, in molti hanno indicato proprio Keoghan come
l’attore ideale per il ruolo, per via del suo viso enigmatico e il
suo sorriso beffardo. Lo stesso Keoghan ha affermato di essere
interessato al personaggio e spera di poterlo interpretare in
futuro.
Barry Keoghan in Dunkirk
4. È stato uno dei
protagonisti del film. Uno dei ruoli per cui Keoghan è
maggiromente noto è quello del giovane George Mills nel film
Dunkirk, di Christopher
Nolan. Il suo è un giovane che impulsivamente si
unisce all’anziano Dawson e al figlio di lui Pete nell’andare in
barca verso la spiaggia di Dunkirk, dove si trovano i soldati
inglesi. Nel corso dell’impresa, tuttavia, George va incontro ad un
incidente che lo porta alla morte, ma la storia del suo eroismo
viene resa nota ed egli diventa un vero e proprio eroe di
guerra.
5. È rimasto impressionato
dal set. Per Keoghan quello di Dunkirk è stato il
primo vero grande set della sua carriera. Egli si è infatti trovato
a confrontarsi con un numero maggiore di reparti e attori,
rimanendo impressionato dalla capacità di Nolan di gestire tutto
ciò. In particolare, Keoghan ricorda la grandezza delle scenografie
e la responsabilità avvertita nel trovarsi lì a recitare. Anche se
le condizioni climatiche non erano favorevoli, rendendo complesso
rimanere concetrati, l’attore si è impegnato al massimo per non
sentirsi da meno rispetto agli altri.
Barry Keoghan in Chernobyl
6. Ha avuto un piccolo ruolo
nella serie. Nella popolare e acclamata serie
Chernobyl, incentrata sul disastro nucleare del 1986,
l’attore ha ricoperto il ruolo di Pavel Gremov, un civile che si
offre volontario per alcune missioni all’interno della centrale.
Egli compare in realtà soltanto in due dei cinque episodi della
serie, ovvero il terzo, Oper Wide, O Earth, e il quarto,
The Happines of All Mankind. Pur se piccolo, anche questo
personaggio gli ha permesso di ottenere ulteriore popolarità.
Barry Keoghan in The Batman
7. Ha un ruolo
segreto. Per volontà dei produttori e del regista, la
trama di The
Batman è sempre stata tenuta per lo più segreta. Al di là
di alcune informazioni note, sono molti i risvolti ancora non
chiariti e che troveranno risposta solo con una visione del film.
Uno dei principali interrogativi è quello relativo al ruolo
interpretato da Keoghan. L’attore si è rifiutato di confermare ogni
teoria sorta nel mentre e ad oggi il suo personaggio è ancora
indicato come “Unseen Arkham Prisoner”.
Barry Keoghan e Dior
8. È l’uomo immagine della
nota società di moda. Con la sua sempre crescente
popolarità, Keoghan ha richiamato su di sé numerose attenzioni,
venendo anche indicato come uno degli uomini di cinema più
affascinanti del momento. Non sorprende dunque che la celebre
società d’alta moda Dior lo abbia scelto come suo
testimonial. L’attore ha infatti preso parte a diversi eventi
firmati Dior in qualità di uomo immagine e ambasciatore, sfoggiando
sempre nuovi completi firmati dalla celebre società.
Barry Keoghan non è su Instagram
9. Non ha un profilo
ufficiale su Instagram. A differenza di molti suoi
colleghi, Keoghan ha deciso di non avere un profilo Instagram.
L’attore è infatti piuttosto restìo a condividere dettagli della
propria vita privata, preferendo porre una netta distinzione tra
questa e il suo lavoro. I suoi fan, tuttavia, possono seguire i
diversi account a lui dedicati, dove si possono ritrovare foto e
notizie circa le sue attività.
Barry Keoghan: età e altezza dell’attore
10. Barry Keoghan è nato a
Dublino, in Irlanda, il 18 ottobre del 1992. L’attore è
alto complessivamente 175 centimetri.
Flee
significa “fuggire”. È anche il titolo del documentario di
Jonas Poher Rasmussen che racconta di una fuga,
appunto, quella di Amin, che scappa dalla sua casa di infanzia,
l’Afghanistan, dalla Russia, dal suo nome, da quello che era,
trovandosi alla fine senza identità, senza un posto che può
definire casa, senza più la sensazione, a cui tutti dovremmo avere
diritto, di sentirci al sicuro in un posto.
La trama di Flee
Amin ha 36 anni, vive in
Danimarca, è un affermato docente universitario e sta per sposarsi
con il suo compagno. Ma proprio poco prima delle nozze, il passato
torna a fargli visita, facendogli ripercorrere gli anni della sua
gioventù, quando dall’Afghanistan arrivò in nord Europa dopo un
lungo viaggio, con la speranza di chiedere asilo.
La storia vera di Amin
(nome di fantasia), viene affidata all’amico documentarista
Jonas Poher Rasmussen che sembra affidarsi
all’animazione per una esigenza espressiva: le immagini disegnate e
animate raccontano, con un linguaggio universale, quello che è
stata l’atroce esperienza del protagonista. Ci sono momenti in cui
si lascia spazio alle immagini di repertorio, ma sono attimi,
piccoli squarci di realtà che irrompono in una storia che si fa
scudo con il disegno. Man mano che Amin racconta gli episodi più
traumatici che ha vissuto, l’animazione diventa stilizzata,
rarefatta, dà solo l’impressione di quello che accade, perché per
pudore lascia al buio ciò che invece nella memoria del protagonista
che racconta in fuori campo è sin troppo vivido.
Una triplice nomination agli Oscar
2022
Il film viene giustamente
celebrato anche per il suo curioso primato, nella stagione dei
premi hollywoodiani. È infatti il primo caso di film nominato agli
Oscar 2022 in tre categorie: miglior film
internazionale, miglior film d’animazione e miglior documentario
(categoria che potrebbe aggiudicarsi). Questa intersezione di voci
e generi rende Flee un prodotto unico e in effetti ne denuncia le
anime: è un film internazionale, non solo perché, dal punto di
vista dell’Academy, non è in lingua inglese, ma proprio perché è il
frutto di una moltitudine di sforzi (si tratta di una co-produzione
Danimarca, Francia, Svezia, Norvegia, Stati Uniti,
Slovenia, Estonia, Spagna, Italia, Finlandia); si tratta
di un film d’animazione a tutti gli effetti, con minimi inserti di
filmati d’epoca e con un uso espressivo notevole del mezzo
animazione; è un documentario che racconta una storia personale,
una vita pesantemente condizionata dalla storia, che, sebbene sia
ambientata negli anni ’90, risulta oggi terribilmente attuale a
causa della terrificante e ingiustificata azione bellica in corso
in Ucraina a opera dei Russi.
Il diritto alla casa e alla
vita
È difficile riguadagnare
la propria identità quando si è passata tutta la propria giovane
vita a fuggire, a rinnegarsi, a non avere un nome e nemmeno dei
documenti, quando ci si sente ancora in pericolo perché il proprio
passato è troppo oscuro per farlo venire alla luce. Con difficoltà, Amin riesce a
condividere la sua storia con Rasmussen che ha scelto questo
linguaggio raffinato e pudico per raccontare una sofferenza
indicibile, che riguarda tutti noi e che mai come in questo momento
storico è ancora attuale.
La fuga di Amin è quella
di migliaia di persone, non tutti hanno avuto la sua caparbietà o
la sua fortuna a sopravvivere, ma tutti meritano la possibilità di
trovare un posto che possano chiamare casa, quando la casa diventa
il posto in cui ci si sente accolti, amati, unici e al sicuro.
In un’intervista con MTV, Robert Pattinson ha parlato dell’esperienza di
ottenere un ruolo iconico come quello di The
Batman, e del contraccolpo che ne è derivato, con le
critiche dei fan che non erano felici della scelta fatta dalla
produzione.
Tuttavia, sembra che Pattinson
avesse già le spalle molto forti in fatto di critiche, dal momento
che sembra che quando venne scelto per il ruolo di Edward Cullen
nella saga di Twilight, le critiche siano state
molto più pesanti, alla luce del fatto che all’epoca era
sconosciuto.
“Era meno aggressivo di quando
sono stato scelto per Twilight. Il che è strano perché nessuno
sapeva nemmeno chi fossi all’epoca. Era uscita soltanto una mia
foto, e loro dicevano, ‘Assolutamente no!’ (ride) È stato molto più
doloroso”.
The
Batman diretto da Matt Reeves
uscirà nelle sale il 4 marzo distribuito da Warner Bros Italia.
Protagonisti del film insieme a Robert
Pattinson nei panni di Bruce Wayne, ci saranno
anche Colin
Farrell (Oswald Chesterfield/Pinguino), Zoe
Kravitz (Catwoman), Jeffrey Wright (Jim Gordon), Paul
Dano (Enigmista) e Andy
Serkis (Alfred). Infine, John
Turturro sarà il boss Carmine Falcone. Nel cast
anche Peter
Sarsgaard che sarà Gil Colson, il Procuratore
Distrettuale di Gotham.
Due anni trascorsi a pattugliare le
strade nei panni di Batman (Robert
Pattinson), incutendo timore nel cuore dei criminali,
hanno trascinato Bruce Wayne nel profondo delle tenebre di Gotham
City. Potendo contare su pochi fidati alleati – Alfred Pennyworth
(Andy
Serkis) e il tenente James Gordon (Jeffrey
Wright) – tra la rete corrotta di funzionari e figure
di alto profilo della città, il vigilante solitario si è affermato
come unica incarnazione della vendetta tra i suoi concittadini.
Quando un killer prende di mira l’élite di Gotham con una serie di
malvagi stratagemmi, una scia di indizi criptici spinge il più
grande detective del mondo a indagare nei bassifondi, incontrando
personaggi come Selina Kyle / alias Catwoman (Zoe
Kravitz), Oswald Cobblepot / alias il Pinguino
(Colin
Farrell), Carmine Falcone (John
Turturro) e Edward Nashton / alias l’Enigmista
(Paul
Dano). Mentre le prove iniziano a condurlo più vicino
alla soluzione e la portata dei piani del malfattore diventa
chiara, Batman deve stringere nuove alleanze, smascherare il
colpevole e rendere giustizia all’abuso di potere e alla corruzione
che da tempo affliggono Gotham City.
Il nuovo concept art di
Shang-Chi e la Leggenda dei Dieci Anelli presenta
il Deadpool di Ryan Reynolds che
combatte Proxima Midnight, la figlia di Thanos. Da
quando i Walt Disney Studios hanno acquisito la 20th Century Fox, i
fan della Marvel si sono chiesti cosa riserva
il futuro per Wade Wilson. Da allora i Marvel Studios hanno confermato i piani per
rendere Deadpool 3 un film R-rating che porterà
Deadpool di Reynolds nel Marvel Cinematic Universe. Si è
discusso molto su come il Mercenario Chiacchierone possa entrare a
far parte dell’MCU nella Fase 4.
Nonostante tutte le speculazioni che
Deadpool possa apparire in Doctor Strange nel
Multiverso della Follia, sembra però che fosse Shang-Chi il
film destinato a far esordine Deadpool nel MCU.
Il concept artist Andrew
Kim (tramite
Murphy’s Multiverse) ha condiviso alcuni lavori che ha
realizzato per
Shang-Chi e la Leggenda dei Dieci Anelli, tutti basati
sul Golden Daggers Club di Xialing. L’ambientazione ha fornito al
film due grandi cameo MCU nel montaggio finale, Wong
(Benedict Wong) e Abomination (Tim
Roth) che si scontrano. La resa di questa scena da parte
di Andrew Kim è piuttosto intrigante, perché mostra Deadpool che
combatte Proxima Midnight. Il concept art, che potete vedere di
seguito, è stato commissionato dai Marvel Studios nel 2019.
Vi ricordiamo che nei panni del
protagonista ci sarà l’attore canadese Simu
Liu, visto di recente nella commedia di NetflixKim’s Convenience. Insieme a
lui, nel cast, figureranno anche Tony
Leung nei panni del Mandarino,
e Awkwafina, che dovrebbe interpretare un
“leale soldato” del Mandarino, e se è vero che il villain qui sarà
il padre di Shang-Chi, in tal caso ci sono ottime possibilità che
si tratti di Fah Lo Suee. Chi ha letto i fumetti saprà che è la
sorella dell’eroe del titolo e che il suo superpotere è
l’ipnosi.
Uno scudo di Capitan America dal
design unico, con le firme di
Chris Evans,
Anthony Mackie,
Sebastian Stan e Wyatt Russell, fa
parte di una lotteria a favore della sezione nord-est di New York
della Make-A-Wish Foundation. Tutti e quattro gli attori
hanno brandito il simbolo iconico nel corso del Marvel Cinematic Universe.
Evans ha interpretato l’originale Capitan America,
Steve Rogers, mentre Sam Wilson di Mackie ha poi assunto il ruolo
di protagonista in seguito agli eventi di Avengers: Endgame. Stan continua a
interpretare l’amico fidato di Cap, Bucky Barnes (alias il Soldato
d’Inverno), mentre Russell si unisce al gruppo nei panni di US
Agent, un’altra incarnazione dell’eroe, introdotta nella serie
Disney+ del 2021, The Falcon and the Winter Soldier.
Le quattro star continuano a
rimanere in contatto con il personaggio, anche mentre si
avventurano nei loro rispettivi progetti. Evans, Mackie, Stan e
Russell hanno recentemente collaborato con Make-A-Wish
Northeast New York per mettere in palio uno scudo
personalizzato, disegnato con i simboli di Capitan America, Winter
Soldier e US Agent. Ogni attore ha firmato la rispettiva sezione
dello scudo da 63 centimetri, mentre il nome di Evans abbellisce la
stella nel mezzo.
Dopo l’esordio degli albetti di
presentazione, il 10 marzo arriverà in libreria e
in fumetteria FLASH/ZAGOR – LA SCURE E IL FULMINE,
il volume completo, tutto a colori, cartonato e in grande formato,
della storia speciale che vede uniti lo Spirito con la Scure e il
velocista dell’universo DC Comics.
Il team-up tra Zagor e Flash, primo
frutto dell’eccezionale progetto in cui gli Eroi
bonellianiincontrano quelli dell’universo
DC, ci condurrà nel cuore della foresta di Darkwood in una
prospettiva del tutto inedita e seducente, grazie alla storia
scritta a quattro mani da Giovanni Masi & Mauro
Uzzeo (Il
Confine), disegnata da Davide Gianfelice
(Orfani, K-11, The
Flash) e coi colori di Adele Matera e Luca
Saponti. A seguire l’edizione italiana, il volume sarà
poi pubblicato negli Stati Uniti da DC Comics e in
numerosi altri paesi.
I due personaggi protagonisti sono
tra i più famosi del fumetto mondiale. Da un lato c’è l’agente
della polizia scientifica Barry Allen, che colpito
da un fulmine e cosparso di sostanze chimiche entra in contatto con
una misteriosa fonte d’energia: la Forza della
Velocità. Usando quel potere per aiutare chiunque ne
abbia bisogno, si trasforma in Flash, l’uomo più veloce
del mondo. Dall’altro lato c’è “Lo Spirito Con La
Scure”, un uomo con poteri straordinari: il suo
caratteristico grido di battaglia “AAAAHHYAAK!”
perseguita chiunque provi ad attentare alla pace della foresta di
Darkwood.
Sono trascorsi un po’ di mesi da
quando il Re di Darkwood e il Velocista Scarlatto hanno iniziato a
incrociare le loro strade per la prima volta tra le pagine di un
adrenalinico numero zero. Il prologo dell’atteso incontro è stato
presentato prima in una doppia edizione esclusiva per le fumetterie
e quindi riproposto nel classico formato bonelliano. In
quest’ultima occasione, l’avventura che apre la strada a questo
storico team-up è stata accompagnata dalle pagine che raccontavano
l’origine del costume di Zagor e il debutto di Pat Wilding in veste
di venerato Spirito con la Scure. Ma non solo: anche Flash ha
goduto di un viaggio nel proprio passato editoriale, protagonista
di un racconto tra i più classici della sua ottantennale saga e di
un moderno incontro con lo storico nemico, Gorilla Grodd.
Ma quale sarà̀ la straordinaria
minaccia che dovranno affrontare nel racconto completo che vede per
la prima volta faccia a faccia i due celebri eroi? Come riusciranno
a convivere e a collaborare due personaggi al contempo tanto
diversi quanto simili tra loro come Zagor e Flash? E quale sarà il
punto di contatto tra l’Universo DC e quello della Sergio Bonelli
Editore, che innesterà il loro incontro?
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FLASH/ZAGOR – LA SCURE E IL
FULMINE, arricchito dagli articoli di approfondimento e da
una ricca gallery di disegni preparatori, copertine e immagini
inedite realizzate da Davide Gianfelice, Carmine Di
Giandomenico e Emiliano Mammucari, sarà disponibile anche
con una speciale Variant Cover realizzata dalla
superstar del fumetto Gabriele Dell’Otto, in
vendita in esclusiva nella catena Games Academy e sul sito di
Sergio Bonelli Editore.
Le Storie a fumetti di Flash sono
pubblicate in Italia da Panini Comics.
Matt Reeves ha
confessato che il casting di Robert Pattinson in
Tenet di Christopher Nolan lo
ha devastato, in prospettiva del suo The
Batman.
“Voglio dire, [Nolan] aveva una
barra alta da cercare di superare, provare a raggiungere. Ero
consapevole che stava facendo Tenet e ho pensato che fosse davvero
bello. In infatti, ero un po’… Lascia che ti dica come mi ha
davvero colpito. Ho scritto la storia, ho scritto questa
sceneggiatura pensando a Rob. Volevo che fosse il mio Batman. Non
avevo idea se sarebbe stato Batman, e quando è stato annunciato che
era stato scelto da Chris in Tenet, sono rimasto
devastato.
Ero convinto, perché aveva fatto
tutti questi film d’autore e aveva lavorato con tutti questi
registi interessanti … Se farà un film di successo, sarà Batman e
ne farebbe più di uno? Quando ha accettato di fare un film
importante con uno dei cineasti definitivi di Batman, ho pensato:
‘Ok, ecco fatto. Non vorrà essere Batman”.
E invece per Reeves le cose si sono
volte al meglio, e Pattinson ha accettato di essere il suo Uomo
Pipistrello.
The
Batman diretto da Matt Reeves
uscirà nelle sale il 4 marzo distribuito da Warner Bros Italia.
Protagonisti del film insieme a Robert
Pattinson nei panni di Bruce Wayne, ci saranno
anche Colin
Farrell (Oswald Chesterfield/Pinguino), Zoe
Kravitz (Catwoman), Jeffrey Wright (Jim Gordon), Paul
Dano (Enigmista) e Andy
Serkis (Alfred). Infine, John
Turturro sarà il boss Carmine Falcone. Nel cast
anche Peter
Sarsgaard che sarà Gil Colson, il Procuratore
Distrettuale di Gotham.
Due anni trascorsi a pattugliare le
strade nei panni di Batman (Robert
Pattinson), incutendo timore nel cuore dei criminali,
hanno trascinato Bruce Wayne nel profondo delle tenebre di Gotham
City. Potendo contare su pochi fidati alleati – Alfred Pennyworth
(Andy
Serkis) e il tenente James Gordon (Jeffrey
Wright) – tra la rete corrotta di funzionari e figure
di alto profilo della città, il vigilante solitario si è affermato
come unica incarnazione della vendetta tra i suoi concittadini.
Quando un killer prende di mira l’élite di Gotham con una serie di
malvagi stratagemmi, una scia di indizi criptici spinge il più
grande detective del mondo a indagare nei bassifondi, incontrando
personaggi come Selina Kyle / alias Catwoman (Zoe
Kravitz), Oswald Cobblepot / alias il Pinguino
(Colin
Farrell), Carmine Falcone (John
Turturro) e Edward Nashton / alias l’Enigmista
(Paul
Dano). Mentre le prove iniziano a condurlo più vicino
alla soluzione e la portata dei piani del malfattore diventa
chiara, Batman deve stringere nuove alleanze, smascherare il
colpevole e rendere giustizia all’abuso di potere e alla corruzione
che da tempo affliggono Gotham City.
Zendaya è trai protagonisti di Dune,
anche se il suo ruolo, per adesso è rimasto ai margini della
storia. Tuttavia l’attrice ha confessato che aveva una paura
specifica all’inizio delle riprese. Ecco cosa ha dichiarato:
“Mi ero appena tolta i denti del
giudizio. La mia più grande paura era che la mia bocca diventasse
sgradevole, e poi avrei dovuto girare una scena con Timothée in cui
dovevamo essere molto vicini e lui avrebbe annusato il mio
possibile alito secco.”
Viaggio mitico ed emozionante di un
eroe, Dune narra la storia di Paul Atreides, giovane
brillante e dotato di talento, nato per andare incontro a un
destino più grande della sua immaginazione, che deve raggiungere il
più pericoloso pianeta dell’universo per assicurare un futuro alla
sua famiglia e al suo popolo. Mentre forze malvage combattono per
l’esclusivo possesso della più preziosa risorsa esistente sul
pianeta — una spezia capace di liberare tutte le potenzialità della
mente umana — solo coloro i quali sapranno sconfiggere le proprie
paure sopravviveranno.
Denis
Villeneuve ha diretto Dune e
ha scritto la sceneggiatura insieme a Jon Spaihts ed Eric Roth,
basata sul romanzo omonimo scritto da Frank Herbert. Il film è
prodotto da Mary Parent, Denis Villeneuve, Cale Boyter e Joe
Caracciolo, Jr. I produttori esecutivi sono Tanya Lapointe, Joshua
Grode, Herbert W. Gains, Jon Spaihts, Thomas Tull, Brian Herbert,
Byron Merritt e Kim Herbert.