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MCU: le 10 peggiori cose che hanno fatto gli Avengers

MCU: le 10 peggiori cose che hanno fatto gli Avengers

È vero, il MCU ruota attorno all’idea che gli Avengers siano persone straordinarie in grado di salvare sempre la situazione, ma bisogna riconoscere che non sempre i Vendicartori si sono comportati in maniera eroica. Screen Rant ha raccolto le 10 peggiori cose gli eroi più potenti della Terra hanno fatto:

Il funerale di Vedova Nera

Questo “errore” riflette un grosso problema all’interno del franchise. Anche dopo anni in cui i Vendicatori hanno lavorato insieme, spesso si ritrovano ancora a combattere tra di loro o a non riconoscersi come colleghi.

Anche se Natasha ha combattuto con i Vendicatori per molti anni, Tony Stark, ad esempio, non sapeva nulla della sua famiglia. Per di più, non le è stato nemmeno concesso un funerale adeguato.

Tony Stark ha lasciato gli Avengers in difficoltà

Dopo Avengers: Infinity War, i diversi personaggi affrontano il loro dolore a modo loro. Tuttavia, mentre la maggior parte degli eroi sembrano restare in contatto l’uno con l’altro, altri rinunciano totalmente alla volontà di sistemare le cose.

Tony Stark si concentra sulla sua famiglia e, sebbene come scelta ha senso, risulta anche egoista il fatto che non si preoccupasse nemmeno di verificare come stessero i suoi amici. Inoltre, quando gli chiedono aiuto, all’inizio esita a fare qualsiasi cosa. Dato lo stato del mondo e date le numerose risorse a sua disposizione, Tony avrebbe potuto agire anche diversamente…

Al di sopra della legge

Uno dei più grandi difetti degli Avengers, in generale, è che spesso hanno creduto di essere al di sopra delle leggi. Anche se spesso hanno infranto leggi per un bene superiore, è anche vero che spesso hanno anche agito in modo fin troppo sconsiderato.

Sia Steve che Tony si sono resi colpevoli di ciò, in modi diversi, durante Captain America: Civil War. Ma, nel complesso, tutti i Vendicatori hanno troppe volte creduto di sapere cosa fosse la decisione più giusta da prendere.

L’incapacità di controllare Hulk

Questo punto è alquanto complicato perché lo stesso Bruce Banner non ha mai voluto ferire nessuno o causare danni in maniera consapevole. Ha dovuto fare i conti con un immenso senso di colpa per la sua incapacità di controllarsi come Hulk.

Tuttavia, dal punto di vista delle conseguenze, Hulk ha causato molti danni al MCU, con Bruce che ha ferito molte persone quando si trovava nei panni del Gigante di Giada.

Un’assassina e una spia

Molti dei Vendicatori hanno dei retroscena complicati. Come Natasha e Wanda, alcuni sono stati anche cattivi, mentre altri, come Tony Stark, aveva soltanto una dubbia moralità.

Sebbene il MCU non sia entrato troppo nel dettaglio del passato di Vedova Nera, poiché il suo film da solista non è ancora arrivato nelle sale, tutti sanno che era una spia e anche un’assassina. È stata addestrata per essere un’assassina fin dall’infanzia, quindi in un certo senso è stata anche una vittima, ma ha comunque fatto cose piuttosto brutte.

Pasticciare con la timeline

Il MCU fatica ancora a raccontare una storia coerente sui viaggi nel tempo, con molti buchi nella trama e domande che rimangono senza una risposta. Ora, con la serie Loki ormai in dirittura d’arrivo, la questione dei viaggio nel tempo è ormai prioritaria per tantissimi fan.

Mentre Loki viene mostrato come un cattivo per essersi intromesso nelle varie timeline, Steve è stato invece mostrato come un eroe. Tuttavia, l’ex Cap ha anche infranto le regole relative ai viaggi nel tempo, e lo ha fatto per un motivo puramente egoistico, e cioè voler stare con una donna con cui, in realtà, non è mai stato ufficialmente. 

Danni collaterali a Sokovia e Lagos

I Vendicatori sono responsabili di una grande quantità di danni collaterali, inclusa la perdita di molte vite innocenti. Da un lato, spesso combattevano i cattivi e cercavano di proteggere gli innocenti, quindi non avevano altra scelta che intervenire, dal momento che molte altre persone sarebbero morte senza di loro. 

Dall’altro, potrebbero essere stati abbastanza spericolati. Mentre Iron Man è colpevole di aver creato Ultron, altri Vendicatori come Steve e Wanda spesso non hanno avuto un grande controllo sulle loro azioni, col risultato che a volte persone innocenti hanno perso la vita a causa loro. 

Un vigilante problematico

Anche se le azioni di Occhio di Falco dopo il Blip hanno trovato una giustificazione in Avengers: Endgame, probabilmente non avrebbe dovuto essere così.

Clint diventa un vigilante piuttosto tormentato che si prende la responsabilità di uccidere i criminali nei paesi asiatici, e molti fan sono rimasti sconvolti da questo. Il fatto che andasse in altri paesi per farsi giustizia da solo non è una cosa così eccezionale. Tuttavia, nessuno degli altri Vendicatori ha mai messo in dubbio quello che stava facendo. 

Un’intera cittadina sotto il suo controllo

Insieme a Tony Stark, Wanda potrebbe essere l’Avenger più moralmente discutibile dell’intero MCU. Anche se la sua versione a fumetti potrebbe essere diversa, nel MCU ha debuttato come una cattiva, lavorando sia con l’HYDRA che per Ultron.

In WandaVision schiavizza un’intera città di persone per vivere la sua vita ideale con Visione. I fan si rendono conto durante la serie che la gente di Westview stava veramente soffrendo per colpa sua, e questo la rendere, purtroppo, davvero cattiva… anche se era accecata dal dolore.

Creare armi e dare vita a cattivi

Senza dubbio, uno dei Vendicatori meno perfetti di tutti è Tony Stark. È un miliardario molto privilegiato la cui fortuna deriva in gran parte dalla vendita di armi e, a causa della sua ricchezza e del suo status, può fondamentalmente agire al di fuori della legge… e lo fa tante volte. Si preoccupa davvero della vendita di armi Stark solo quando finisce per soffrire personalmente a causa loro. Quindi, continua a fare cose discutibili, come creare Ultron e ad agire senza pensare a come tratta gli altri.

Mentre cerca di usare la sua ricchezza per migliorare le cose e sistemare i pasticci dei Vendicatori, è spesso anche ipocrita, poiché non ha mai voluto davvero seguire la sorveglianza stabilita negli Accordi.

66° Premi David di Donatello: 11 maggio la cerimonia di premiazione su RaiUNO

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Carlo Conti conduce la 66ª edizione dei Premi David di Donatello in diretta martedì 11 maggio su Rai 1 dalle ore 21.25, con la regia di Maurizio Pagnussat. La cerimonia, che si svolgerà alla presenza dei candidati di tutte le categorie, sarà trasmessa dagli storici studi televisivi “Fabrizio Frizzi” e dal prestigioso Teatro dell’Opera di Roma.

Nel corso della serata Laura Pausini canterà dal Teatro dell’Opera di Roma una versione esclusiva del brano ‘Io si’, il singolo premiato agli ultimi Golden Globes come migliore canzone originale, tratto dal film La vita davanti a sé di Edoardo Ponti con Sophia Loren. La cantante, nominata ai Premi Oscar® 2021, è stata inoltre protagonista della novantatreesima edizione degli Academy Awards con un’esibizione del brano.

David di Donatello 2021: tutti i nominati della 66° edizione

Durante la cerimonia di premiazione saranno consegnati venticinque David di Donatello, un David alla Carriera, due David Speciali e tre targhe denominate David 2021 – Riconoscimento d’Onore.
Il David alla Carriera 2021 andrà a Sandra Milo, straordinaria interprete per registi come Antonio Pietrangeli e Federico Fellini, Roberto Rossellini e Gabriele Salvatores, Gabriele Muccino e Pupi Avati, Jean Renoir e Claude Sautet.
Due i David Speciali assegnati nel corso di questa edizione: a Monica Bellucci, una delle attrici più conosciute e apprezzate a livello globale, e a Diego Abatantuono, fra le voci più originali e poliedriche dello spettacolo in Italia.
Tolo Tolo scritto, diretto e interpretato da Luca Medici, è il film vincitore del David dello Spettatore.
Nel corso della serata, i professionisti sanitari Silvia Angeletti, Ivanna Legkar e Stefano Marongiu riceveranno tre targhe denominate David 2021 – Riconoscimento d’Onore per l’importante contributo alla ripresa in sicurezza delle attività delle produzioni cinematografiche e audiovisive a Roma e in Italia durante la crisi COVID-19.

I Premi David di Donatello sono organizzati dalla Fondazione Accademia del Cinema Italiano – Premi David di Donatello e dalla RAI: Piera Detassis è il Presidente e Direttore Artistico dell’Accademia, il Consiglio Direttivo è composto da Francesco Rutelli, Carlo Fontana, Nicola Borrelli, Francesca Cima, Luigi Lonigro, Mario Lorini, Domenico Dinoia, Edoardo De Angelis, Francesco Ranieri Martinotti, Giancarlo Leone. La 66ᵃ edizione della manifestazione si svolge sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, con il contributo del MiC Ministero della Cultura – Direzione Generale Cinema e Audiovisivo, d’intesa con AGIS e ANICA e con la partecipazione, in qualità di Soci Fondatori Sostenitori, di SIAE e Nuovo IMAIE.

Run con Sarah Paulson al cinema dal 10 Giugno

Run con Sarah Paulson al cinema dal 10 Giugno

Run, l’horror psicologico di Aneesh Chaganty con Sarah Paulson e Kiera Allen al suo esordio, arriverà al cinema dal 10 giugno. Amata per i suoi ruoli nelle serie tv American Horror Story e Ratched, Sarah Paulson – prima attrice ad aggiudicarsi nello stesso anno il Golden Globe, l’Emmy, lo Screen Actors Guild Award, il Critics’ Choice Award e il Television Critics Association Award per la sua interpretazione in American Crime Story – torna sul grande schermo da protagonista con v.

L’horror-psicologico diretto Aneesh Chaganty, regista premiato al Sundance Film Festival, arriva al cinema il 10 giugno e mette lo spettatore di fronte a un’inquietante domanda: si può fuggire dall’amore di una madre?

Run, la trama

Dicono che non ci si possa sottrarre all’amore di una madre… ma per Chloe questa non è una rassicurazione: è una minaccia. C’è qualcosa di innaturale, quasi sinistro nella relazione tra Chloe e sua madre Diane (Sarah Paulson). Diane ha cresciuto sua figlia nel totale isolamento, controllandone ogni movimento sin dalla nascita, dietro segreti che Chloe sta solo iniziando ad intuire. Un horror psicologico che mostra come, quando l’amore di una madre diventa troppo stretto… devi scappare.

Il film

Nel thriller psicologico Run, la vita di una adolescente viene sconvolta dalla scoperta di un inquietante segreto della madre.

Dicono che non si possa mai sfuggire all’amore di una madre, ma per Chloe (l’esordiente Kiera Allen) questo modo di dire non è affatto confortante, anzi è una minaccia. C’è qualcosa di innaturale, persino inquietante, nella relazione tra Chloe e sua madre, Diane (Sarah Paulson). Diane ha cresciuto sua figlia in totale isolamento, controllando ogni sua mossa sin dalla nascita. Ma ora, mentre si prepara a partire per il college, Chloe comincia a scoprire dei segreti inimmaginabili il cui significato può solo cercare di intuire.

Dal regista, dagli sceneggiatori e dai produttori visionari del film rivelazione Searching, arriva questo thriller che vi terrà col fiato sospeso, perché quando la mamma si avvicina troppo, conviene “correre”!

Il film è interpretato da Sarah Paulson, diventata un’icona dell’Horror psicologico contemporaneo grazie alla sua interpretazione nella celebre serie TV, American Horror Story, e qui nei panni di una mamma con un segreto scioccante, che farà di tutto per serbare. Accanto a lei c’è Kiera Allen, nel ruolo di Chloe, l’adolescente sulla sedia a rotelle, e quindi, per questo, incapace di scappare. La Allen in questo film è al suo debutto cinematografico come protagonista; la sua performance in Run segna la nascita di un giovane nuovo talento interessante, in un’avvincente storia di scoperta e inclusione.

Il regista emergente Aneesh Chaganty e i produttori Natalie Qasabian e Sev Ohanian (quest’ultimo ha scritto la sceneggiatura insieme a Chaganty), offrono una nuova prospettiva su questo genere di thriller Hitchcockiano, in cui mettono in scena una paranoia crescente, che culmina con uno sconvolgente colpo di scena.

In Run, Chaganty esplora altresì i temi universali e riconoscibili della relazione di una adolescente con sua madre, e il caos onnipresente che si nasconde sotto la superficie della vita quotidiana.

“Run è una lettera d’amore all’età d’oro di Hollywood. È un thriller puro, su una madre e una figlia che scoprono alcune cose l’una dell’altra. Parte tutto da questo”, precisa Chaganty.

Michael B. Jordan su Creed 3: “È il film perfetto per il mio debutto alla regia”

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In una recente intervista con Esquire in occasione della promozione di Senza rimorso, Michael B. Jordan ha parlato del suo debutto dietro la macchina da presa per Creed 3, spiegando i motivi per cui ritiene che il terzo capitolo della saga spin-off di Rocky sia il film perfetto per iniziare una carriera anche da regista.

Naturalmente, Jordan ha fatto riferimento all’universo del film e a quanto la conoscenza approfondita di quel mondo gli abbia conferito la sicurezza necessaria per accettare di essere coinvolto anche dietro la macchina da presa: “È l’unico personaggi oche tornerò a interpretare per la terza volta”, ha spiegato. “È un mondo che conosco veramente bene e so come vengono girati questi film. Conosco il personaggio. Ho una visione chiara di dove voglio che la storia vada.”

L’attore ha poi aggiunto: “È come se quello che ho fatto fino ad oggi mi avesse portato ad assumermi questa responsabilità. Ci vuole molta conoscenza, è chiaro, ma una cosa molto importante sono stati anche i preziosi consigli di tutte le persone con cui ho lavorato in questi anni… Denzel Washington, Ryan Coogler, David O. Russell, Ben Affeck, Stefano Sollima. Ho imparato da ogni di loro. Sono come una spugna, ho imparato qualcosa da ogni progetto a cui ho preso parte. In maniera graduale, tutto mi ha portato a questo momento.”

Il terzo episodio di Creed è stato ufficializzato a febbraio del 2020. All’epoca venne soltanto confermato che ad occuparsi della sceneggiatura sarebbe stato Zach Baylin, noto per aver curato lo script di King Richard, un biopic incentrato sulla vita del padre delle campionesse di tennis Serena e Venus Williams, che avrà come protagonista Will Smith e che debutterà nelle sale e su HBO Max il prossimo 19 novembre. Alla sceneggiatura collaborerà anche Keenan Coogler.

In Creed 3oltre a Michael B. Jordan, torneranno anche Tessa Thompson (attualmente impegnata sul set di Thor: Love and Thunder) nei panni di Bianca Taylor e Phylicia Rashad, che in Creed II aveva interpretato Mary Anne Creed. Non ci sarà invece Sylvester Stallone.

Il grande successo del franchise di Creed

Il primo Creeduscito nel 2015 (e noto in Italia col titolo Creed – Nato per combattere), è stato diretto da Ryan Coogler, regista di Black Panther, ed è stato un enorme successo sia di critica che di pubblico. Il sequel, Creed II, è uscito nelle sale nel 2018 ed è incassato 215 milioni di dollari a fronte di un budget di soli 50 milioni. Il sequel è stato diretto da Steven Caple Jr., mentre Coogler è tornato in qualità di produttore esecutivo.

The Falcon and the Winter Soldier: come ha fatto Ayo a rimuovere il braccio di Bucky?

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I Marvel Studios hanno condiviso un nuovo video dedicato al dietro le quinte di The Falcon and the Winter Soldier, in cui Eric Leven, il supervisore degli effetti visivi, parla di un momento della serie Disney+ che ha sicuramente fatto discutere i fan.

In Avengers: Infinity War, T’Challa fornisce a Bucky un nuovo braccio, ma nella serie ambientata nel CMU, Ayo, membro delle Dora Milaje, è stata in grado di rimuoverlo con estrema facilità dall’ex assassino dell’HYDRA. Molti fan sono rimasti scioccato dal fatto che sarebbe stato incluso un sistema di sicurezza e si sono chiesti perché i wakandiani non si fidassero del Lupo Bianco.

Nel video, Leven conferma che Hayo è stata in grado di rimuovere il braccio con estrema facilità a causa di un segreto di cui solo i creatori del braccio artificiale in vibranio sono a conoscenza. “Considerato che era un braccio realizzato a Wakanda, i wakandiani hanno deciso di metterlo in sicurezza in modo che, se si fosse presentata la situazione, come poi è accaduto, sarebbero stati in grado di premere un piccolo codice nel braccio in modo che saltasse fuori”, ha spiegato Leven. “C’è una sorta di pulsante magico vero la spalla, un pulsante permette al braccio di staccarsi. Ayo sapeva dov’era.”

Non possiamo fare a meno di chiederci se c’è un simile sistema di sicurezza sia presente anche nel nuovo costume di Capitan America sfoggiato da Sam Wilson, ma considerato il passato di Bucky, non dovrebbe sorprendere che i wakandiani abbiano agito con cautela trattandosi del Soldato d’Inverno.

Tuttavia, Leven era abbastanza preoccupato della resa della disattivazione del braccio sul grande schermo: “Abbiamo optato per una luce molto, molto sottile attorno alla sua spalla”, ha spiegato. “E poi una luce ancora più sottile che viaggiava lungo il braccio. È davvero un attimo.”

James Gunn risponde a Dave Bautista: “Drax non può esistere senza di te”

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Di recente, Dave Bautista ha rivelato che l’attesissimo Guardiani della Galassia Vol. 3 potrebbe essere l’ultima volta in cui lo vedremo nel ruolo di Drax il Distruttore. Chiaramente, le dichiarazioni dell’ex wrestler hanno subito fatto il giro del mondo, e ora è stato proprio il diretto interessato a spiegare perché crede che sarà così.

Attraverso il suo profilo Twitter, Bautista ha condiviso l’articolo di IGN che riportava proprio il suo commento in merito al futuro nel franchise Marvel, specificando nella didascalia che ha accompagnato il post che il personaggio non morirà nel terzo capitolo della saga… semplicemente, è probabile che se il franchise continuerà, ci sarà bisogno di un recasting. “Drax non va da nessuna parte”, ha scritto l’attore. “Semplicemente, non sarà più interpretato dal sottoscritto. Quando uscirà GOTG Vol. 3 avrà 54 anni, santo cielo! Mi aspetto che tutto cominci a vacillare da un momento all’altro.”

Tuttavia, il regista e sceneggiatore James Gunn sembra essere di tutt’altro avviso. Sempre via Twitter, Gunn ha così replicato al pensiero di Bautista: “Per me Drax non può esistere senza di te, amico! Sei il Drax del MCU e, per quanto mi riguarda, non potresti mai essere sostituito. Naturalmente, hai il diritto di fare quello che vuoi in merito alle tue scelte professionali.”

Gunn ha inoltre ribadito che, nonostante consideri Guardiani della Galassia Vol. 3 come la fine dell’arco narrativo iniziato con il Vol. 1, non è inciso nella pietra che non possa occuparsi anche della regia di un eventuale Vol. 4. Quando un fan gli ha chiesto se sarebbe disposto a dirigere un nuovo film se gli venisse data la possibilità, il regista ha risposto: “Mai dire mai!”

Scritto e diretto da James GunnGuardiani della Galassia Vol. 3 arriverà nelle sale nel 2023, anche se una data di uscita ufficiale non è stata ancora comunicata. Le riprese del film dovrebbero partire ufficialmente entro la fine del 2021. Torneranno nel cast Chris PrattZoe SaldanaDave BautistaPom Klementieff e Karen Gillan, insieme a Vin Diesel e Bradley Cooper che offriranno ancora le loro voci. Nel film è atteso anche Chris Hemsworth nei panni di Thor.

Emily VanCamp ricorda il provino con Chris Evans per Captain America: The Winter Soldier

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In una recente intervista con Collider, Emily VanCamp ha ricordato il provino con Chris Evans per Captain America: The Winter Soldier, il film del MCU in cui Sharon Carter, la nipote di Peggy, è stata introdotta come ex agente dello SHIELD al servizio di Nick Fury.

Dopo la rivelazione che l’HYDRA si era infiltrata segretamente nell’organizzazione, alla fine Sharon ha deciso di cambiare lavoro, diventando un membro della CIA e venendo coinvolta nel bombardamento delle Nazioni Uniti organizzato da Zemo, evento durante il quale perse la vita T’Chaka, il Re di Wakanda. L’ultima volta che abbiamo visto Sharon nel MCU, era stata bollata come nemica dello stato all’indomani degli eventi di Captain America: Civil War dopo aver rubato lo scudo di Cap e le ali di Falcon.

Parlando del provino che le ha permesso di entrare a far parte della grande famiglia Marvel, Emily VanCamp ha ricordato che all’audizione erano presenti anche i registi Anthony e Joe Russo e Nate Moore dei Marvel Studios. L’attrice ha ricordato che era molto nervosa quel giorno e che, alla fine, sono stati tutti adorabili con lei.

“Tra i provini migliori della mia carriera, quello che definirei un’esperienza davvero fantastica è senza dubbio il provino che ho fatto anni e anni fa, con Chris Evans, per il primo film di Captain America in cui avrei poi recitato”, ha spiegato VanCamp. “Ricordo che ero molto nervosa… continuavo a chiedermi perché fossi lì e tutte quelle cose che ti passano per la testa in momenti del genere. C’erano anche i fratelli Russo, e se non ricordo male anche Nate Moore per la Marvel. C’era anche Chris, ovviamente. Sono stati tutti davvero adorabili. Ho un ricordo bellissimo di quel momento. Sono stati tutti veramente gentili e, in qualche modo, hanno contribuito ad accrescere il mio desiderio di ottenere la parte e di entrare a far parte del MCU.”

Il futuro di Emily VanCamp come Sharon Carter nel MCU

Di recente abbiamo ritrovato Sharon Carter nella serie The Falcon and the Winter Soldier: dopo aver rivelato di essere Power Broker, ha ricevuto finalmente la grazia ed è stata reintegrata nella CIA, ottenendo l’accesso a armi sperimentali e segreti governativi. In base a quanto visto nella scena post-credits dell’episodio finale dello show, è chiaro che ritroveremo ancora Sharon nel MCU e che il personaggio potrebbe giocare un ruolo chiave nel futuro dell’universo condiviso.

Jeffrey Dean Morgan torna su Batman e rivela che vorrebbe interpretare Lobo

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Jeffrey Dean Morgan è apparso in Batman v Superman: Dawn of Justice nei panni di Thomas Wayne, durante la sequenza di apertura del film. L’attore aveva già lavorato con Zack Snyder in Watchmen e molti pensavano che quel breve cameo nel film con Ben Affleck avrebbe portato a cose più grandi per il DCEU.

Nei fumetti, all’interno della celebre miniserie “Flashpoint”, è Thomas Wayne (e non Bruce) a diventare Batman dopo che Barry Allen torna indietro nel tempo per evitare la morte di sua madre, creando al tempo stesso una linea temporale alternativa. Proprio per questo, molti fan speravano che Morgan avrebbe interpretare Batman nell’attesissimo The Flash di Andy Muschietti, che sappiamo si baserà – almeno in parte – proprio sul fumetto di Geoff Johns.

Ora, in una recente intervista con CinePOP, Jeffrey Dean Morgan è tornato di nuovo a parlare della possibilità di interpretare il Batman di “Flashpoint” sul grande schermo, dichiarando: “In cima alla lista dei personaggi che avrei voluto interpretare c’è sempre stato Batman”, ha spiegato la star di The Walking Dead. “È sempre stato il mio supereroe preferito e parlare di ‘Flashpoint’ in tutti questi mesi è stato molto divertente. Me lo hanno chiesto veramente in tantissimi. Amo la storia di quel fumetto. Chi lo sa? Nessuno lo può sapere con la DC e, soprattutto, con questi franchise. Forse ci penseranno seriamente tra due o tre anni, e allora sarei troppo vecchio. Quindi non credo si farà. Io sono disponibile. Tutti lo sanno che sono disponibile. Lo dico da cinque anni, ormai. Vedremo cosa accadrà…”

Sempre nel corso della medesima intervista, Morgan ha espresso nuovamente il suo interesse nei confronti di un altro celebre proprietà DC, ossia Lobo, personaggio che la Warner Bros. sta cercando di portare sul grande schermo ormai da diverso tempo: “Mi piace molto anche Lobo”, ha aggiunto. “È un ruolo che voglio interpretare da tanto tempo. Vedremo. Forse c’è qualcosa che effettivamente bolle in pentola… se andrà tutto bene, allora sarò il primo a parlarne. La verità è che amo il mondo dei fumetti e spero di poter continuare ad occuparmene per ancora molto tempo.”

Tutto quello che c’è da sapere su The Flash

Ricordiamo che The Flash arriverà al cinema il 4 novembre 2022. Il film sarà diretto da Andy Muschietti, regista di IT e IT – Capitolo Due. Ezra Miller tornerà a vestire i panni del Velocista Scarlatto dopo essere apparso in un cameo in Batman v Superman: Dawn of Justice e in Justice League.

Confermata anche la presenza di Michael Keaton e Ben Affleck, che torneranno entrambi a vestire i panni di Batman. Kiersey Clemons tornerà nei panni di Irish West dopo essere apparsa in Zack Snyder’s Justice League (il personaggio era stato tagliato dalla versione theatrical). Nel cast ci saranno anche l’attrice spagnola Maribel Verdú (Il labirinto del fauno), che interpreterà Nora Allen (la madre di Barry) e l’attrice statunitense Sasha Calle (Febbre d’amore) che interpreterà Supergirl.

Non ci sarà invece Billy Crudup, che aveva interpretato Henry Allen (il padre di Barry) in Justice League: l’attore verrà sostituito nella parte da Ron Livingston. Il film dovrebbe essere ispirato alla serie a fumetti “Flashpoint” del 2011, scritta da Geoff Johns e disegnata da Andy Kubert.

Justice League: Gal Gadot conferma che Joss Whedon ha minacciato di rovinarle la carriera

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Negli ultimi mesi sono emerse le indiscrezioni più disparate in merito alla post-produzione di Justice League affidata a Joss Whedon. Tutto è iniziato con Ray Fisher, l’interprete di Cyborg, che tempo fa aveva pubblicamente condannato l’atteggiamento assunto dal regista sul set durante le riprese aggiuntive.

Diversi membri del cast avevano supporto le dichiarazioni di Fisher, tra cui Jason Momoa e Gal Gadot. E proprio in merito all’interprete di Wonder Woman, lo scorso aprile era emersa la voce – all’epoca non confermata dalla diretta interessata – che Whedon avrebbe minacciato di rovinare la sua carriera. Ora, parlando con la rivista N12 (via ComicBook), è stata propria Gadot a confermare quel rumor, e cioè che il regista di The Avengers ha effettivamente minacciato di rovinarle la carriera durante la lavorazione di Justice League

L’attrice non ha approfondito più di tanto la vicenda, limitandosi a dichiarare: “Ha minacciato la mia carriera e ha detto che se avessi fatto qualcosa, avrebbe reso la mia carriera miserabile. E invece me ne sono occupata”. Ricordiamo che dopo le accuse di Fisher, anche altri attori estranei alla produzione di Justice League sono usciti allo scoperto e hanno pubblicamente denunciato gli atteggiamenti di Whedon, come ad esempio numerosi membri del cast della celebre serie tv Buffy l’ammazzavampiri.

Zack Snyder’s Justice League è uscito in streaming il 18 marzo 2021 su HBO Max in America e, in contemporanea, su Sky e TV in Italia. Il film ha una durata 242 minuti (quattro ore circa) ed è diviso in sei capitoli e un epilogo.

Justice League è il film del 2017 diretto da Zack Snyder e rimaneggiato da Joss Whedon. Nel film recitano Henry Cavill come SupermanBen Affleck come BatmanGal Gadot come Wonder WomanEzra Miller come Flash, Jason Momoa come Aquaman e Ray Fisher come Cyborg. Nel cast figurano anche Amber HeardAmy AdamsJesse EisenbergWillem DafoeJ.K. Simmons e Jeremy Irons. I produttori esecutivi del film sono Wesley Coller, Goeff Johns e Ben Affleck stesso.

Chesil Beach: libro, trama e cast del film con Saoirse Ronan

Chesil Beach: libro, trama e cast del film con Saoirse Ronan

Se c’è una cosa che il cinema ha dimostrato più e più volte con forza durante la sua storia, è la sua capacità di porre una lente d’ingrandimento su eventi estremamente piccoli e intimi della vita umana, mostrando però l’importanza e le conseguenze che anche questi possono avere su un’intera esistenza. Su questa idea si basa anche il dramma sentimentale del 2017 Chesil Beach, diretto da Dominic Cooke, regista teatrale di gran fama qui al suo debutto cinematografico. Molto attento ai sentimenti, egli dà qui vita ad una storia che concentrandosi su un fatto privato riesce a parlare di un contesto più ampio a livello sociale e culturale.

Il film non è frutto di un soggetto originale, ma è bensì l’adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo del 2007 di Ian McEwan, che per l’occasione ha anche personalmente scritto la sceneggiatura. Attraverso la storia di due giovani innamorati, McEwan con le parole e Cooke con le immagini, hanno modo di raccontare le sofferenze che le tradizioni e le convenzioni sociali impongono a intere generazioni. Un’opera delicata, fortemente emotiva, che travolge e coinvolge proprio per la sua capacità di parlare di grandi questioni attraverso il minimo indispensabile. Dotato di un cast di grandi attori e di luoghi suggestivi, il film è uno dei più belli del suo anno.

Passato tuttavia in sordina, Chesil Beach merita a distanza di qualche anno di essere riscoperto, in particolare per il suo affrontare argomenti risalenti a sessant’anni fa ma ancora oggi particolarmente attuali. Molta della cultura, in particolar modo sessuale, vigente oggigiorno deriva infatti proprio dal periodo affrontato nel film. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Chesil Beach: la trama del film

Il film si apre nell’Inghilterra del 1962. Florence Ponting ed Edward Mayhew sono due giovani innamorati, incontratisi per la prima volta dopo essersi diplomati nelle rispettive università. Lui è un grande appassionato di storia e di rock ‘n roll, lei invece è una violinista classica particolarmente dotata. La passione che li travolge è un affare nuovo per loro, che in breve li porta a decidere di sposarsi. Dopo aver seguito le tappe canoniche di questo percorso, dal corteggiamento alla presentazione ai reciproci genitori, i due giovani sono dunque pronti per il grande giorno, quello che automaticamente credono li introdurrà ad una nuova e florida fase della loro vita.

Durante la luna di miele a Chesil Beach, però, si trovano a scontrarsi con una serie di dubbi e timori rimasti taciuti sino a quel momento. Entrambi vergini, si ritrovano a dar vita ad un primo approccio sessuale che non va però secondo i piani. Tale evento sarà però solo l’inizio di una serie di confessioni che porteranno alla luce le profonde differenze che li dividono. La loro diversa risposta a quel fallimento, inoltre, dara vita a conseguenze che si ripresenteranno ciclicamente nel corso della loro esistenza, costringendoli a comprendere il peso delle decisioni e dei rimpianti.

Chesil Beach cast

Chesil Beach: il cast del film

Come anticipato, il film vanta un casti di attori particolarmente noto e apprezzato a livello internazionale, tra cui si ritrova anche la pluricandidata all’Oscar Saoirse Ronan. Recentemente vista in Lady Bird e Piccole donne, l’attrice aveva già lavorato in un film tratto da un romanzo di McEwan, Espiazione, ed aveva espresso il desiderio di interpretare Florence Ponting già intorno al 2010. Lo stesso scrittore affermò che considerava l’attrice la scelta più giusta per esprimere la delicatezza del personaggio. All’epoca però la Ronan era ancora troppo giovane e al suo posto era stata considerata l’attrice Carey Mulligan. Quando la produzione del film si bloccò e passarono anni, la Ronan era ormai dell’età giusta per il ruolo, che finì con l’ottenere.

Accanto a lei, nei panni di Edward Mayhew vi è l’attore Billy Howle, qui al suo primo ruolo da protagonista e poi di nuovo visto in Il gabbiano, dove recita ancora una volta insieme alla Ronan. Ad interpretare i genitori di Florence, Geoffrey e Violet Ponting, vi sono invece gli attori Samuel West ed Emily Watson, recentemente vista nella miniserie Chernobyl. I genitori di Edward, Marjorie e Lionel Mayhew, sono invece interpretati da Anne-Marie Duff e Adrian Scarborough. Tra gli altri attori si ritrovano poi Anna Burgess e Mia Burgess nei panni delle sorelle di Edward, Anne ed Harriet. Anton Lesser, principalmente noto per il ruolo di Qyburn nella serie Il Trono di Spade è invece il reverendo Woollett.

Chesil Beach: il trailer e dove vedere il trailer in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Chesil Beach è infatti disponibile nei cataloghi di Chili, Google Play e Rai Play. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente, in prima visione, nel palinsesto televisivo di sabato 8 maggio alle ore 21:20 sul canale Rai Movie.

Fonte: IMDb

 

Twist: l’eroe di Dickens in versione 2.0 dal 10 maggio su Sky Cinema Uno

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“Le sorprese come le sfortune, raramente, vengono da sole” scriveva Charles Dickens tra le pagine di uno dei romanzi diventati mostro sacro della letteratura mondiale. Non sapeva che il suo Oliver Twist, però, sorprendente per l’epoca in cui è stato pubblicato (1838), avrebbe appassionato il pubblico per quasi due secoli tanto da convincere un regista inglese a sorprendere il grande pubblico con la rivisitazione in chiave moderna di quel personaggio leggendario. Lunedì 10 maggio alle 21.15 su Sky Cinema Uno – in streaming su NOW e disponibile on demand – arriva in prima visione assoluta Twist, il film di Martin Owen con Rafferty Law (Repo Man), figlio del pluripremiato attore Jude Law, nei panni di un giovane Oliver 2.0 e il due volte premio Oscar, Michael Caine (Il Cavaliere oscuro) interprete del meschino Fagin, il capo di una gang di giovani borseggiatori di Londra. Nel cast, tutto britannico, anche la cantante e attrice Rita Ora (50 Sfumature di Grigio) nel ruolo di Dodge e Lena Headey (Il Trono di Spade) che interpreta il personaggio di Sikes.

Twist, la trama

Oliver Twist (Rafferty Law) è uno street-artist che vive per le strade della Londra di oggi. Un giorno incontra per caso una banda di truffatori guidati dalla carismatica Dodge (Rita Ora) e si ritrova improvvisamente coinvolto in una rapina in cui la posta in gioco è molto alta: rubare un dipinto di inestimabile valore su commissione del ladro Maestro, Fagin (Michael Caine), e della sua folle socia in affari, Sikes (Lena Headey).

Uno dei temi centrali che affronta il libro di Dickens e dal quale TWIST non può prescindere è quello della famiglia e della ricerca disperata del protagonista di quel nido sicuro protetto dall’amore. A tal proposito Rafferty Law afferma “Oliver Twist è un’anima pura, insegue l’amore. Ha bisogno di quell’unità familiare e Fagin, vedendo in lui quella vulnerabilità, lo attira con una falsa promessa. Loro sono la famiglia che ha sempre voluto”.

Per la scelta del cast principale il produttore e attore Jason Maza e il regista Martin Owen non hanno avuto dubbi: “C’era molta attesa e pressione su Rafferty Law alla sua prima prova come protagonista, ma ha vissuto e respirato questo ruolo così tanto che abbiamo tutti avuto grande fiducia in lui. Ha mantenuto la stessa disciplina e la stessa consapevolezza del suo personaggio durante tutte le riprese” ricorda Owen; “Volevamo portare sul grande schermo un classico della letteratura, quindi avevamo bisogno di un attore a bordo che rispettasse quelle caratteristiche come Michael Caine. È probabilmente l’attore inglese più iconico che ci sia. Ha fatto brillare il film e il cast di giovani attorno a lui è cresciuto ogni giorno standogli accanto” afferma Maza.

Il cast è impreziosito anche dalle interpretazioni di Franz Drameh (Legends of Tomorrow) nel ruolo di Batesy, Sophie Simnett (Daybreak) nei panni di Red, oltre a David Walliams (After Ever After) and Noel Clarke (Bulletproof).

TWIST – Lunedì 10 maggio in prima visione alle 21.15 su Sky Cinema Uno, in streaming su NOW e disponibile on demand

Anna: tutto quello che c’è da sapere sulla serie di Niccolò Ammaniti

In scia con una serie di prodotti di alto livello e di appeal internazionale, Sky ha proposto, a partire da aprile anche in streaming su NOW la sua nuova serie original ideata e diretta da Niccolò Ammaniti (che ha anche sceneggiato insieme a Francesca Manieri), Anna, una storia d’avventura, di crescita e di ricerca di autodeterminazione e futuro in un mondo distopico. Di seguito scoprirete tutte le cose che bisogna sapere per approcciarsi alla serie disponibile su NOW e on demand su Sky.

Basato sull’omonimo romanzo del 2015 Anna Sky Original è ispirato al romanzo omonimo dello stesso Ammaniti. Uscito nel 2015 per Einaudi, è ambientata in una Sicilia post apocalittica, che è stata distrutta da un virus che ha risparmiato solo i bambini, immuni fino alla pubertà, e ha ucciso tutti gli adulti.

La serie esce in un momento storico in cui potrebbe sembrare che l’arte imiti la vita, ma naturalmente non è così e la storia della serie è stata concepita pensando al genere fantasy, dal momento che Ammaniti voleva approfondire una realtà in cui i bambini venivano lasciati completamente da soli. Inoltre, la serie, pur rispettando lo spirito del romanzo, estende e amplia i personaggi del libro, regalando un passato e un futuro a quelli che in origine erano marginali. Anna, la serie, è quindi una specie di universo espanso del romanzo.

Anna è disponibile su NOW. Iscriviti a soli 3 euro per il primo mese!

La Rossa

A questo punto è lecito chiedersi che senso abbia dedicare il proprio tempo ad un racconto post-apocalittico in cui un virus letale ha ucciso tutti gli adulti. Sembra, di primo acchito, una storia troppo simile a ciò che stiamo vivendo! Invece è importante specificare che Anna non parla di pandemia, ma che la pandemia è solo un “pretesto” narrativo per eliminare dal quadro gli adulti. Anna è infatti la storia di una ragazzina coraggiosa che, di fronte ad un destino segnato, osa sognare un futuro diverso.

La Rossa, questo virus letale, è infatti centrale solo nell’antefatto, che ci viene spiegato nella prima parte della serie, e poi cede il passo all’avventura vera e propria. Quello che in Anna causa la fine della “vita di prima” è una malattia che si manifesta con piccole macchie rosse sulla pelle, che rimane silente nei piccoli e si manifesta solo al raggiungimento dell’età prepuberale. Un espediente narrativo che serve la volontà dell’autore.

La trama di Anna

Anna trama

La storia è ambientata in Sicilia. A quattro anni dall’inizio di una epidemia di La Rossa, tutti gli adulti sono morti, e i bambini resistono, come possono, in piccoli gruppi, o branchi. Anna e il suo fratellino Astor vivono invece da soli, isolati, nel bosco, nel Podere del Gelso. Anna esce tutti i giorni di casa per andare a caccia di cibo, racconta storie di fantasia al fratellino, storie di mostri e di cattivi, per costringerlo a non uscire dai confini del podere, dal momento che è ancora indifeso. Quando però un giorno torna dalla sua caccia e non trova Astor, Anna si mette alla sua ricerca. Sul suo cammino incontro i Blu, una piccola comunità comandata dalla perfida Angelica, che tiene prigioniera la Picciridduna, l’unico adulto sopravvissuto a La Rossa e che si pensa sia in grado di sconfiggerla. Ma Anna trova pure un’altra strada, lungo il suo cammino, la strada verso il futuro e la salvezza, che si trova oltre lo stretto di Messina.

Il Libro delle cose importanti

Uno degli elementi più emozionanti di Anna è quello che viene chiamato Il Libro delle cose importanti. Si tratta di un quaderno che la madre di Anna, prima di morire per colpa del virus, scrive e compila. La donna sa che sta per morire e tenta di lasciare ai figli, in particolare alla maggiore, delle istruzioni per vivere in un mondo senza adulti. Si tratta di indicazioni e consigli di ogni tipo, da come bollire il cibo per mangiarlo, al controllare le scadenze sulle scatole, ma la mamma di Anna affida alla figlia anche il ricordo, la memoria, il passato, si raccomanda di insegnare al fratellino a leggere, racconta storie.

È a tutti gli effetti un vademecum per sopravvivere in un mondo nuovo e selvaggio, ma anche una lettera d’amore da parte di una madre ai propri figli, un modo per lasciare a loro una memoria di sé e dargli una possibilità in più di sopravvivere quando lei non potrà più sostenerli e proteggerli. Un modo per preservare il ricordo.

Il giovane cast

Anna è una fiaba oscura, ma anche un racconto di formazione che ha per protagonisti bambini e adolescenti. Ad interpretare questi piccoli protagonisti ci sono un manipolo di attori esordienti, volti bellissimi scelti tra tantissimi contendenti. C’è il piccolo Alessandro Pecorella, che interpreta Astor, molto giovane ma già molto professionale e preparato, stando a quanto ha dichiarato Ammaniti, oppure Giulia Dragotto, che si è calata nei panni di Anna alla sua prima prova da attrice e ne ha restituito un ritratto intenso e realistico. I due mostrano una buona alchimia e da subito i loro Anna e Astor entrano nel cuore dello spettatore.

Con loro ci sono Giovanni Mavilla che interpreta Pietro, il compagno di viaggio di Anna, che si innamorerà di lei in una maniera molto dolce e infantile e che diventerà più che un amico, un vero e proprio membro della famiglia. Clara Tramontano invece è la giovane e carismatica attrice che interpreta Angelica, l’avversaria di Anna, per così dire, la perfida ragazza dalla pelle bianca che darà del filo da torcere alla nostra eroina.

Le uniche due adulte del cast principale sono due figure capitali nell’economia del racconto. Da una parte c’è Elena Lietti, che interpreta la mamma di Anna e Astor, Maria Grazia, e dall’altra Roberta Mattei, la misteriosa Picciridduna. La prima è una figura fondamentale per Anna, è colei che pure da morta le indica la via, che fa sentire sempre la sua presenza e che impariamo a conoscere nei flashback, la seconda è una figura tanto misteriosa quanto simbolica e rappresenta una forma di speranza per Anna e i bambini che non si arrendono.

La Sicilia come non l’abbiamo mai vista

Vero e proprio personaggio della serie è la Sicilia. In apertura di serie, vediamo l’isola lavica nera sorgere dal mare blu, con la sue coste verdi, l’Etna, Porto Empedocle e Messina, ma quello è il passato, il nostro presente. Man mano che ci avventuriamo nel futuro distopico della storia, la Sicilia diventa un non-luogo selvaggio, decadente, senza speranza.

“Abbiamo trasformato vecchie ville nobiliari in discariche, orfanotrofi abbandonati in campi di battaglia tra bande di bambini dipinti di blu. Le strade sono state ricoperte di terra. È stato un lavoro fisico, fatto di errori e correzioni, affidato per lo più alle braccia degli scenografi. Gli effetti digitali sono stati usati con parsimonia. Anche la fotografia che abbiamo scelto doveva vivere di polvere che brilla nel controluce, né troppo cupa né troppo luminosa” ha dichiarato Ammaniti, raccontando il lavoro svolto per ottenere quella scenografia inedita. E tutto il lavoro eccellente svolto dalla produzione (la serie è prodotta da Wildside, società del gruppo Fremantle, in coproduzione con ARTE France, The New Life Company e Kwaï) si può ammirare su NOW.

The Serpent: recensione della serie tv con Tahar Rahim

The Serpent: recensione della serie tv con Tahar Rahim

The Serpent è una miniserie crime action Netflix divisa in 8 episodi che affronta la storia del pluriomicida francese di origini indo-vietnamite, Charles Sobhraj (Tahar Rahim), che uccise almeno una dozzina di persone nel territorio che veniva chiamato il sentiero degli hippie, nel Sud-Est Asiatico, tra Thailandia, India e Nepal, a metà degli anni ’70. Soprannominato anche “il serpente” per la straordinaria capacità di raggirare le sue vittime e di sfuggire ai controlli e alle autorità e Bikini killer perché molte delle sue vittime sono state rinvenute in succinti costumi da bagno.

The serpent: una struttura narrativa poco chiara ed efficace

La serie sminuisce continuamente il suo potenziale, messo a repentaglio soprattutto da decisioni strutturali piuttosto deboli e un’introspezione psicologica superficiale dei personaggi. Dalla visione della serie emerge come manchi un progetto narrativo coeso e supportato da una struttura e ritmo avvincenti: nel corso degli episodi, infatti, il racconto non segue un ordine cronologico degli eventi, bensì confonde e distanzia lo spettatore dalla storia. Nonostante le splendide location e alcune intuizioni interessanti nei riguardi dei personaggi, la storia non riesce a raggiungere un vero e proprio punto di svolta e lascia lo spettatore a fine visione con la sensazione di non conoscere nulla di così approfondito sul soggetto di partenza.

Se consideriamo Sobhraj il topo, Herman Knippenberg (Billy Howle)  rappresenta il gatto: egli è identificato in The Serpent come la forza trainante che vuole catturare il serial killer (con l’aiuto della moglie Angela, interpretata da Ellie Bamber, e un uomo chiamato Paul Siemons, interpretato da Tim McInnerny). Knippenberg era un diplomatico olandese coinvolto nelle indagini sulla scomparsa di due dei suoi connazionali, Henk Bintanja e Cornelia Hemker. I primi episodi di The Serpent mettono a fuoco il tono della serie: la serie ruota attorno a un freddo calcolatore sociopatico e alla controparte che ricerca la giustizia ed è costretto a scalare montagne di burocrazia e diplomazia internazionale solo per fermarlo. Rahim è il killer freddo e Howle è l’appassionato protettore. Tuttavia, la serie non si configura come un racconto giallo o poliziesco: c’è poco mistero coinvolto, e la sceneggiatura sembra volutamente disinteressata ad indagare a fondo i disturbi di del killer.

The Serpent cast

La struttura temporale della serie è pervasa da allarmante incoerenza: le vicende rimbalzano nel tempo in modo tale che è difficile stabilire un nucleo tematico e drammatico di un determinato episodio. Il livello di tensione non riesce a crescere proprio a causa della mancanza di coesione narrativa, resa visivamente tramite un montaggio altamente fuorviante.

Le domande che si hanno all’inizio di The Serpent rimangono dopo otto episodi, il che andrebbe bene se la mancanza di intuizione dello serie tv fosse sostituita dalla tensione del thriller o da una scrittura che lascia il segno.  La struttura narrativa scomposta priva la serie di qualsiasi tipo di sviluppo dei caratteri dei personaggi e impedisce che le fiorenti capacità investigative di Herman siano attraversate da qualsiasi progressione di suspense.

 The serpent serie tv

The Serpent: poca introspezione di personaggi potenzialmente interessanti

E’ difficile dalla serie dare un’interpretazione del personaggio di Sobhraj, che rimane in bilico tra omicida astuto, genio calcolatore e opportunista e l’attore Rahim risulta purtroppo poco convincente nel catturare il carisma del personaggio. Verso la fine della stagione, parte del passato di Sobhraj in Francia viene a galla, ma è ormai troppo tardi per lo spettatore per poter interessarsi alla sua backstory. È particolarmente frustrante che a Rahim sia sia finalmente permesso di interpretare un diverso tipo di minaccia negli ultimi due episodi, quando avrebbe dovuto essere cosi anche nelle precedenti sei ore.

Charles Sobhraj uccideva per mantenere uno stile di vita e al contempo punire chi pensava fosse al di sotto del suo livello. Con l’aiuto della sua assistente e fidanzata Andrée Leclerc (Jenna Coleman) e il suo alleato (Amesh Edireweera), Sobhraj riusciva a guadagnarsi la fiducia di chi sarebbe potuto scomparire senza destare troppo rumore – viaggiatori del Sud-Est asiatico appunto. Riusciva ad irretirli facendogli credere che fosse un loro alleato, prima di rubare i loro averi e identità, appropriandosi del loro passaporto per poter raggiungere la loro prossima destinazione.

Un problema è la cronologia scomposta, che divide i crimini di Sobhraj e lo sforzo per fermarlo. Lo scarto  tra crimine e punizione – con frequenti note sullo schermo che ci dicono quanti mesi o anni sono trascorsi – fanno apparire la serie molto più lunga di otto ore e ne diminuiscono il volume narrativo. I suoi crimini iniziano a sembrare stereotipati e la noia metodica di Sobhraj diventa la nostra, indebolendo la serie del crescendo tensivo che ne dovrebbe caratterizzare il genere di appartenenza. I registi Tom Shankland e Hans Herbots hanno evocato l’atmosfera solo per lasciarla scivolare via. La tendenza di The Serpent a “strisciare” da un punto all’altro senza stabilizzarsi con equilibrio denota le debolezze di una serie che non è sicura delle potenzialità del proprio soggetto di partenza.

Dopo che è stato stabilito che è guidato da un complesso di inferiorità che deriva dall’essere di razza mista (indiana e vietnamita), le profondità psicologiche di Sobhraj non vengono mai scandagliate e la performance di Rahim è esasperatamente enigmatica – a volte effettivamente convincente, altre completamente privo del carisma magnetico a cui gli altri personaggi continuano a fare riferimento e dell’umorismo sociopatico a cui la sceneggiatura accenna.

Jenna Coleman offre una performance convincente nei panni della sua fidanzata, trascinata nell’orbita di Sobharaj, incantata dalla sua aria di fiducia e ricchezza ma che si interrogherà più volte nel corso degli episodi sulla sua – di conseguenza, loro – amoralità.

The Serpent serie tv

Contro cosa agivano Sobhraj e Leclerc? Nel restituirci la storia di un criminale la cui feroce immaginazione manca di una chiara origine, la serie deve affrontare una sfida simile a quella di un’altra fortunata miniserie, “The assassination of Gianni Versace” (2018) di Ryan Murphy. Scavando a fondo, riusciamo a intuire in maniera cristallina il disgusto di Sobhraj per lo stile di vita hippie e il suo tentativo di esprimere -e tentare disperatamente di legittimare-un giudizio estetico ed etico attraverso la morte. Sembra anche disprezzare la borghesia, di questo ne otteniamo scorci più sostanziali man mano che la serie avanza e scoprendo gli eventi familiari che potrebbero averne alimentato le prime fasi di rabbia e disturbi psichici: a un certo appunto arriva addirittura ad affermare, dinanzi a un membro della famiglia:”Sono più intelligente di Cristo”. Il suo nichilismo costituisce un caso di studio piuttosto intrigante, benché non approfondito a dovere, e un interessante contrappunto ai benefattori che cercano di fermarlo  (compresi i suoi vicini, interpretati da Mathilde Warnier e Grégoire Isvarine, e una coppia di diplomatici marito e moglie, interpretati da Billy Howle e Ellie Bamber).

The Serpent sembra quindi chiaramente esimersi da introspezioni psicologiche e approfondimenti, non riuscendo ad attirare appieno l’attenzione dello spettatore. Quando diventa evidente che le domande fondamentali sul temperamento e sul modus operandi di Sobhraj sono oltre la portata di questa serie, i salti temporali iniziano ad apparirci più una distrazione che una vera e propria struttura narrativa e filmica. In sostanza, né l’individuo in particolare che il tempo e lo spazio nel quale agisce sono stati esplorati in modo convincente oltre la rappresentazione.

Molto più coinvolgente è lo scenario con fondali pittoreschi e costumi che lasciano il segno. The Serpent costituisce innegabilmente uno spettacolo d’evasione tutto sommato, adatto per chi vuole passare una serata davanti a Netflix senza troppe pretese.

Zoe Kravitz è Selina Kyle nella nuova featurette di The Batman

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Zoe Kravitz è Selina Kyle nella nuova featurette di The Batman

Mentre prosegue la produzione dell’attesissimo The Batman di Matt Revees, è stata diffusa una breve featurette del film che si focalizza sul personaggio di Selina Kyle, interpretato da Zoe Kravitz.

Tim Burton ci mostrò all’epoca una Selina che diventa Catwoman, mentre Christopher Nolan ha optato per una rappresentazione più realistica del personaggio, una sclatra ladra già consapevole delle sue potenzialità e con un’identità definita.

Quello di Zoe Kravitz sarà invece un personaggio diverso, più giovane e ancora in via di definizione. Non saremo messi di fronte a Catwoman, ma ad una donna, Selina, che ha scelto la sua strada ed è all’inizio del suo mito. Ecco il video:

https://twitter.com/dianaTHEEprince/status/1389861093401513985?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1389861093401513985%7Ctwgr%5E%7Ctwcon%5Es1_&ref_url=https%3A%2F%2Fmovieplayer.it%2Fnews%2Fthe-batman-catwoman-featurette-personaggio-zoe-kravitz_97692%2F

Il cast di The Batman è formato da molti volti noti: insieme a Robert Pattinson nei panni di Bruce Wayne, ci saranno anche Colin Farrell (Oswald Chesterfield/Pinguino), Zoe Kravitz (Catwoman), Jeffrey Wright (Jim Gordon), Paul Dano (Enigmista) e Andy Serkis (Alfred). Infine, John Turturro sarà il boss Carmine Falcone. Nel cast anche Peter Sarsgaard che sarà Gil Colson, il Procuratore Distrettuale di Gotham.

The Batman esplorerà un caso di detective“, scrivono le fonti. “Quando alcune persone iniziano a morire in modi strani, Batman dovrà scendere nelle profondità di Gotham per trovare indizi e risolvere il mistero di una cospirazione connessa alla storia e ai criminali di Gotham City. Nel film, tutta la Batman Rogues Gallery sarà disponibile e attiva, molto simile a quella originale fumetti e dei film animati. Il film presenterà più villain, poiché sono tutti sospettati“.

WandaVision: 10 bizzarre curiosità sugli effetti visivi usati nella serie

WandaVision è stata la prima serie Disney+ ambientata nel MCU. Al di là della storia indubbiamente profonda e dei misteri avvincenti che hanno caratterizzato ogni episodio (senza contare, naturalmente, le incredibili performance del cast), uno degli aspetti più curiosi e intriganti della serie è stato l’impiego degli effetti visivi. Uno dei team esperto in VFX che ha lavorato allo show, Monsters Aliens Robots Zombies (MARZ), ha condiviso alcuni dettagli in merito alla realizzazione della serie. Screen Rant ha raccolto i 10 trucchi più curiosi impiegati per dare vita allo show:

Creare la testa di Visione in bianco e nero

Sorprendentemente, i primi episodi in bianco e nero di WandaVision sono stati effettivamente girati a colori e trasformati in bianco e nero durante la post-produzione. Durante le riprese, l’attore Paul Bettany era truccato di blu, con dei piccoli puntini bianchi, chiamati indicatori di tracciamento, attaccati al suo viso. Ciò è stato menzionato nella docuserie Assembled disponibile su Disney+.

Dopo le riprese, il girato è stato inviato a MARZ, dove il reparto di monitoraggio ha archiviato tutti i movimenti della telecamera e della testa di Bettany. Da lì, MARZ ha aggiunto una testa in CGI di Visione sopra quella di Bettany, che è stata in grado di abbinare i suoi movimenti alla perfezione proprio grazie ai marcatori di tracciamento. Quindi, per quanto sorprendente possa sembrare, molte scene con Visione presentavano una testa in CGI.

Le sopracciglia di Visione

Come tutti i fan sapranno, la Marvel esiste da molto tempo. Tecnicamente, la società è stata costituita all’inizio degli anni ’60, ma le sue radici in realtà risalgono al 1939. Ciò significa che molti personaggi introdotti nel corso degli anni hanno un aspetto molto diverso nei moderni film Marvelispetto ai fumetti originali di mezzo secolo fa.

Marvel e MARZ volevano onorare questa tradizione modificando lentamente Visione a mano a mano che la serie andava avanti. Nei primi episodi, Visione ha occhi e sopracciglia dall’aspetto molto umano. Tuttavia, col passare degli episodi, il suo aspetto è stato alterato digitalmente per far sembrare più robotico e più simile a Age of Ultron. La tattica includeva la rimozione digitale delle sopracciglia dopo i primi tre episodi, facendo così sembrare i suoi occhi più robotici.

Gli oggetti che fluttuano intorno a Wanda

Quando Wanda cerca di preparare la cena nel primo episodio, ne deriva il caos. I fan dello show ricorderanno la celebre scena della cucina, in cui ingredienti e utensili fluttuano per la stanza. Effettivamente, questo stunt è stato eseguito facendo penzolare molti degli oggetti grazie a dei veri fili, per rendere omaggio a come l’effetto sarebbe stato eseguito durante la realizzazione delle sit-com dell’epoca. 

Non solo il team degli effetti visivi è subentrato e ha rimosso digitalmente i cavi, ma è stato anche incaricato di aggiungere ulteriori oggetti fluttuanti e farli sembrare identici agli oggetti fisici che penzolano grazie ai cavi. Gli effetti pratici sono stati utilizzati poiché ciò era necessario nelle sit-com di quell’era. 

Diversi backdrops in tutta la serie

Molte sitcom utilizzano backdrops, ossia immagini giganti progettate per assomigliare a qualcosa e usate come sfondo di una serie (nella tv moderna, un esempio in tale senso sono le visuali dalle finestre in The Big Bang Theory). Dal momento che WandaVision rendeva omaggio alla storia della tv, era naturale che anche la serie Marvel usasse i backdrops in vecchio stile.

Uno dei tanti esempi è presente durante l’episodio a tema anni ’70. Lo sfondo che si vede dietro la casa di Wanda e Visione non è affatto un backdrop: è tutta CGI. Il team degli effetti ha usato il rotoscopio per tutti i fotogrammi, aggiungendolo nell’immagine CGI dietro tutti i personaggi e gli oggetti di scena. 

Il morphing di Visione, da umano a androide

Rappresentare Visione che cambia da umano ad androide non è stato un compito facile. È stata necessaria, infatti, la sinergia tra varie componenti. Sono state necessarie due riprese: una di Paul Bettany che esegue i movimenti senza trucco e un’altra dell’attore che ripete gli stessi movimenti mentre è truccato. Il team degli effetti visivi ha dovuto fondere le inquadrature e utilizzare un effetto CGI per creare la spettacolarità del morphing di Visione.

Durante lo show, l’effetto di morphing è cambiato. Nei primi episodi, la trasformazione di Visione è stata mostrata usando un effetto brillante, chiaro riferimento alla serie Vita da strega. Negli episodi successivi, invece, si è passati all’effetto raggio di luce, ispirato da Tron. 

La Gemma della Mente nella fronte di Visione

Sorprendentemente, la Gemma della Mente non è mai stata un oggetto di scena. È sempre stata aggiunta con la CGI, anche nei film. Il problema con WandaVision era che le specifiche preimpostate per la Gemma non si traducevano bene con il bianco e nero.

Sembrava quindi opaca, piatta e perdeva gran parte della sua lucentezza. Per risolvere questo problema, il team degli effetti visivi è dovuto intervenire per aggiungere digitalmente la definizione, aumentare la quantità di luce riflessa e aggiungere nuovamente la lucentezza persa nel processo in bianco e nero. Anche questo passaggio viene discusso nella docuserie Assembled.

Super velocità

Gli effetti della super velocità nello show erano in realtà più intricati di quanto molti spettatori potrebbero pensare. Poiché un personaggio si muove velocemente, ma tutto il resto intorno a lui no, la soluzione non era così semplice come riprodurre la scena in avanti. Prendiamo la scena di Visione che monta l’altalena, ad esempio: la scena è stata girata ad alta velocità, il che significa che aveva un frame rate elevato. Le riprese ad alta velocità producono davvero l’effetto slow motion.

Ciò ha permesso al team degli effetti visivi di intervenire ed isolare ogni fotogramma che volevano mantenere. Per mantenere tutto fermo intorno a Visione, il team è intervenuto e ha fatto molto lavoro di rotoscoping ma anche di tinteggiatura, il che significa che dovevano intervenire manualmente e isolare ogni elemento che volevano mantenere o eliminare da una scena. Questo si è rivelato uno degli effetti visivi più difficili e intensi da realizzare dell’intera serie.

Il mantello di Visione

Un altro fatto sorprendente, che molti spettatori potrebbero non sapere, è che Paul Bettany non ha mai indossato un mantello durante le riprese: è sempre CGI! E gli spettatori più attenti avranno certamente notato che anche nei film il mantello di Visione ha una lunghezza diversa a seconda della scena. Il team degli effetti visivi è dovuto intervenire sul “peso” del mantello, ovvero quanto una brezza può interagire con esso e quanto movimento avrà quando Visione cammina e/o vola.

Uno dei trucchi del team degli effetti visivi è stato quello di far interagire il mantello in modo diverso a seconda della scena. Se la scena non era molto drammatica o potente, il mantello non avrebbe avuto molto movimento. Al contrario, in una scena che avrebbe richiesto il coinvolgimento emotivo del pubblico, allora il mantello avrebbe avuto molto più movimento, quasi come una bandiera che ondeggia al vento.

Westview dall’alto

Le vedute aeree di Westview nello show non sono state create pilotando un drone o attraverso un elicottero. Anche in questo caso, era tutto interamente CGI. La Marvel aveva realizzato un layout approssimativo della mappa della città che non includeva alcuna specifica su come dovevano apparire gli edifici e le case. Spettava quindi al team degli effetti visivi costruirlo interamente da zero.

Nella scena in cui Visione vola sopra la città nella notte di Halloween e trova Agnes immobile nella sua auto, Paul Bettany è stato semplicemente filmato davanti al green screen e la città “digitale” alle sue spalle è stata aggiunta in post-produzione. 

L’atterraggio vicino all’auto di Agnes

Quando Visione atterra accanto all’auto di Agnes, si tratta di una scena realizzata completamente in CGI. La scena era stata girata in origine da una controfigura, che però atterrava in maniera troppo “dura”.

La Marvel ha ritenuto che questo non fosse consono per il personaggio di Visione, che era molto elegante in tutto ciò che faceva. Per risolvere il problema, il team degli effetti visivi è stato incaricato di utilizzare la controfigura come riferimento, ma di creare Visione da zero utilizzando la CGI.

Fast and Furious: Vin Diesel anticipa il possibile ritorno di Eva Mendes nel franchise

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Vin Diesel, star del franchise di Fast and Furious, ha anticipato la possibilità che Eva Mendes ritorni nella celebre saga. L’attrice statunitense di origine cubana ha fatto il suo debutto all’interno del franchise nel 2003, in 2 Fast 2 Furious, dove ha interpretato l’agente sotto copertura Monica Fuentes.

Dopo essere stata assente nei successivi tre sequel, il personaggio di Monica ha fatto ritorno in un breve cameo nella scena dopo i titoli di coda di Fast & Furious 5 del 2011, in cui consegna ad Hobbs (Dwayne Johnson) un fascicolo riguardante un furto d’auto avvenuto a Berlino in contemporanea ai fatti di Rio; alla fine la stessa Monica domanda ad Hobbs se crede nei fantasmi, facendo intuire che Letty, la moglie di Dom ritenuta morta nel quarto film, in realtà è ancora viva.

Ora, in una recente intervista con Entertament Weekly in occasione dei 20 anni di Fast and Furious, Vin Diesel ha parlato proprio del personaggio interpretato da Eva Mendes e sulla possibilità che Monica Fuentes ritorno prima della conclusione definitiva della saga. Senza confermare nulla, Diesel ha lasciato intendere che forse qualcosa potrebbe accadere nel decimo film della saga.

Stiamo solo aspettando di girare Fast and Furious 10″, ha spiegato Vin Diesel. “Diciamo che ormai è chiaro a tutti che non possiamo raccontare tutto quello che vorremmo in un solo film, quindi non vi resta che aspettare per vedere cosa accadrà.”

Fast and Furious 9 nelle sale italiane quest’estate

In attesa di nuovi eventuali dettagli, ricordiamo che Fast and Furioius 9, il nono capitolo della saga, arriverà nelle sale italiane quest’estate, mentre il decimo capitolo è già in pre-produzione. Secondo quanto riferito, il capitolo numero 10 della saga – che sarà diviso in due parti – concluderà definitivamente la serie principale, a seguito degli eventi che vedremo nel capitolo 9.

Dave Bautista spiega perché ha preferito Army of the Dead a The Suicide Squad

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Dave Bautista avrebbe potuto riunirsi con James Gunn nell’attesissimo The Suicide Squad, ma alla fine ha scelto di recitare in Army of the Dead di Zack Snyder. Il regista di Guardiani della Galassia aveva offerto un ruolo all’interprete di Drax il Distruttore nel suo sequel/reboot dedicato ai personaggi DC, anche se ad oggi non sappiamo per quale parte era stato pensato l’ex wrestler.

Ora, in una recente intervista con Digital Spy, è stato proprio Bautista a parlare della sua decisione, spiegando i motivi per cui ha scelto di non apparire in The Suicide Squad. L’attore ha rivelato di aver sempre voluto lavorare sia con Netflix sia con Snyder, descrivendo Army of the Dead come la tipica situazione in cui avrebbe potuto cogliere “due piccioni con una fava”. 

L’attore ha anche spiegato che, nonostante gli sarebbe piaciuto tornare a lavorare con Gunn su un progetto totalmente differente, alla fine Army of the Dead si è rivelata la scelta migliore sia in relazione al ruolo (Bautista è il protagonista del film) sia in termini di compenso economico. “Sono riuscito finalmente a costruire una relazione con Netflix, ho ottenuto un ruolo da protagonista in un grande film e sono stato pagato molto di più”, ha spiegato l’attore statunitense.

“Ho dovuto chiamare James e dirgli: ‘Mi si spezza il cuore, perché da amico voglio essere lì con te, ma da un punto di vista professionale, questa è la decisione più giusta da prendere’.”, ha aggiunto Bautista. “Allora lui mi ha detto: ‘Capisco perfettamente. Sono orgoglioso di te, anche del fatto che ti trovi in questa situazione. Sono orgoglioso di aver avuto qualcosa a che fare con questa decisione così difficile che hai dovuto prendere’.”

Dave Bautista mette a confronto lo stile di Snyder e Gunn

In passato, Dave Bautista aveva messo a paragone lo stile di Zack Snyder con quello di James Gunn, evidenziando quanto il lavoro con il regista di Justice League gli avesse concesso sul set molto più libertà rispetto a quanta ne conceda ai suoi attori il regista di Guardiani della Galassia: “Penso che James sia molto più coinvolto nelle performance dei suoi attori. Con Zack credo di aver avuto più flessibilità. James è un maniaco del controllo. Lo è davvero. Ma è una cosa che non mi dispiace, perché è un grande regista e un grande narratore di storie. Mi fido di lui. Zack però sembra disposto a darti molta più libertà, anche se non fa trasparire molto le sue emozioni.”

Glenn Close vuole essere ancora Crudelia De Mon: “Ho un’idea per un altro film”

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Mentre i fan della Disney si preparano all’arrivo di Crudelia, il nuovo live action che esplorerà le origini dell’iconica antagonista, colei che ha interpretato il personaggio “in carne ed ossa” per la prima volta, ossia la leggendaria Glenn Close, ha rivelato che amerebbe tornare nei panni della villain de La carica dei 101.

Nel Crudelia in arrivo il prossimo 28 maggio (nelle sale e su Disney+ con Accesso Vip) sarà il premio Oscar Emma Stone a vestire i panni del personaggio del titolo, mentre Glenn Close figura nel progetto in qualità di produttore esecutivo. L’attrice candidata agli Oscar 2021 per Elegia americana ha prestato il suo volto a Crudelia de Mon ben due volte: ne La carica dei 101 – Questa volta la magia è vera diretto da Stephen Herek nel 1996 e nel sequel La carica dei 101 – Un nuovo colpo di coda diretto da Kevin Lima nel 2000.

Ora, in una recente intervista con Variety, Glenn Close ha rivelato che le piacerebbe riprendere il ruolo di Crudelia de Mon in un potenziale nuovo film. La prolifica attrice ha spiegato di avere anche un’idea per “una grande storia” che vedrebbe Crudelia scendere tra le strade di New York. Senza rivelare troppo, Close ha anticipato: “Ho una grande storia per fare un altro Crudelia con la mia Crudelia. Arriva a New York e poi scompare nelle fogne.”

L’idea di rivedere Glenn Close nei panni di Crudelia de Mon è indubbiamente eccitante. Oltre ad essere uno dei più iconici della sua carriera, quel ruolo contribuì ad ampliare la sua fama di “cattiva” del cinema, già cementata in precedenza grazie a pellicole come Attrazione fatale e Le relazioni pericolose. Per il primo film di Herek del ’96, Close ricevette anche una candidatura ai Golden Globe come migliore attrice in un film commedia o musicale.

Doctor Strange 2 potrebbe esplorare una realtà alternativa nota ai fan dei fumetti

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Sappiamo già da molto tempo ormai che l’attesissimo Doctor Strange in the Multiverse of Madness ci porterà alla scoperta del Multiverso del MCU, con lo Stregone Supremo di Benedict Cumberbatch pronto ad esplorare realtà alternative e mondi sconosciuti.

Ora, pare siano emerse alcune indiscrezioni su almeno una delle tantissime location che dovremmo vedere nel film. In base a quanto riportato sul sito della talent agency Spotlight, un attore di nome Jon Prophet dovrebbe interpretare una comparsa proprio nel sequel di Doctor Strange, alla quale il sito fa riferimento come “newyorkese 616”.

Per chi non lo sapesse, “616” è l’indicazione data alla principale realtà della Marvel Comics (Terra-616) in cui si sono svolte, nel corso degli anni, le principali storyline dei fumetti. La domanda sorge dunque spontanea: il sequel si immergerà totalmente in quell’universo Marvel che, fino ad oggi, è stato raccontato esclusivamente nei fumetti? È importante ricordare che il MCU ha una sua designazione all’interno della continuity dell’universo Marvel cartaceo, dal momento che le storie raccontate sul grande schermo si svolgono all’interno di Terra-199999.

In realtà, è da tempo che si parla del fatto che Doctor Strange possa visitare Terra-616. Chiaramente, non possiamo sapere se questo sia un dettaglio assolutamente insignificante o una conferma che nel film verrà davvero esplorata quella continuity principale. Se così dovesse essere, prepariamoci a vedere lo Stregone Supremo fare la conoscenza delle versioni dei fumetti di personaggi già noti agli affezionati del MCU…

Doctor Strange in the Multiverse of Madness vedrà Benedict Cumberbatch tornare nel ruolo di Stephen Strange. Diretto da Sam Raimi, il sequel vedrà anche Wanda Maximoff/Scarlet Witch (Elizabeth Olsen) assumere un ruolo da co-protagonista dopo WandaVision.

La sceneggiatura del film porterà la firma di Jade Bartlett e Michael Waldron. Oltre a Cumberbatch e Olsen, nel sequel ci saranno anche Benedict Wong (Wong), Rachel McAdams (Christine Palmer), Chiwetel Ejiofor (Karl Mordo), Tilda Swinton (Antico) e Xochitl Gomez (che interpreterà la new entry America Chavez).

Doctor Strange in the Multiverse of Madness arriverà al cinema il 25 marzo 2022. Le riprese sono partite a Londra a novembre 2020 e avranno luogo anche a New York, Los Angeles e Vancouver. Nel sequel dovrebbe apparire in un cameo anche Bruce Campbell, attore feticcio di Sam Raimi. Al momento, però, non esiste alcuna conferma in merito.

Tom Welling vuole interpretare Superman a fianco del Batman di Robert Pattinson

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Tom Welling, che ha interpretato un giovane Clark Kent nella popolarissima serie tv Smallville, ha rivelato che amerebbe interpretare l’iconico eroe a fianco del Bruce Wayne di Robert Pattinson, che vedremo in azione nell’attesissimo The Batman di Matt Reeves.

In una recente intervista con El mundo geek de Ernestoneitor, Tom Welling ha parlato del suo ritorno nei panni di Superman in Crisis on Infinite Earths, il grande crossover dell’Arrowverse che collega tutte le più importante serie The CW basate sulle proprietà DC, e proprio in quest’occasione ha menzionato il fatto che amerebbe interpretare di nuovo Clark a fianco del suo grande amico Robert Pattinson.

Quando gli è stato chiesto se fosse interessato a riprendere i panni di Superman in un film come The Flash (quello di Andy Muschietti, che debutterà nel 2022), Welling si è detto aperto all’idea. Tuttavia, ha specificato che sarebbe più “figo” apparire in uno dei sequel già programmati di The Batman, proprio a causa della forte amicizia che lo lega a Pattinson. Potete vedere il video dell’intervista di seguito:

Quello che sappiamo di The Batman

Diretto da Matt Reeves, l’atteso cinecomic The Batman vedrà il debutto di Robert Pattinson nei panni di una nuova iterazione del Cavaliere Oscuro. I dettagli sulla trama del film non sono ancora stati rivelati, ma sappiamo che questa nuova versione del celebre eroe verrà ritratta durante i suoi primissimi anni in qualità di vigilante.

Presumibilmente, l’antagonista principale del film dovrebbe essere l’Enigmista interpretato da Paul Dano. Al suo fianco ci saranno tutta un’altra serie di celebri personaggi appartenenti all’universo di Batman, tra cui Pinguino (Colin Farrell), Catwoman (Zoe Kravitz), Jim Gordon (Jeffrey Wright) e Alfred Pennyworth (Andy Serkis).

Quando il progetto venne annunciato per la prima volta, doveva essere Ben Affleck ad occuparsi della regia e delle sceneggiatura. Alla fine, l’attore decise di accantonare ufficialmente il progetto, che passò così nelle mani di Reeves. Ad oggi, sappiamo che The Batman, al pari di Joker di Todd Phillips, sarà separato dal DCEU.

Jupiter’s Legacy: recensione della serie Netflix

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Jupiter’s Legacy: recensione della serie Netflix

Arriva il 7 maggio su Netflix Jupiter’s Legacy, la serie tratta dall’omonimo fumetto di Mark Millar e Frank Quitely pubblicata da Millarworld/Image negli Stati Uniti e in Italia da Panini Comics. Pur conservando le caratteristiche principali dell’originale, la serie Netflix si pone in maniera diversa rispetto ad alcuni nodi narrativi, che però lasceremo scoprire allo spettatore. La storia è quella di Sheldon Sampson che dopo aver acquisito dei poteri straordinari, dedica la sua vita a proteggere gli Stati Uniti. Ma naturalmente non è tutto così semplice.

La trama di Jupiter’s Legacy

Jupiter’s Legacy racconta di una squadra di supereroi, la prima squadra di supereroi nel mondo di questa storia, ma è anche un superhero drama che attraversa decenni ed esistenze, mettendo sul tavolo temi particolari e universali con grande agilità. Tutto è naturalmente raccontato attraverso gli occhi di Sheldon.

Dopo aver trascorso quasi un secolo a proteggere l’umanità, la prima generazione di supereroi del mondo deve rivolgersi ai propri figli per tramandare non solo l’eredità di questi poteri straordinari, ma anche la missione di impiegare questi poteri per il bene. Ma le tensioni aumentano quando i giovani supereroi, affamati di dimostrare il loro valore, lottano per dimostrarsi all’altezza della leggendaria reputazione pubblica dei loro genitori e degli standard personali esigenti.

La crisi degli Stati Uniti

Jupiter’s Legacy trova quindi il suo cuore emotivo nello scontro generazionale, mentre il suo centro nevralgico nell’analisi della società americana alla luce di un degrado e di un depauperamento che la crisi del 2008 ha messo sotto gli occhi di tutti. 

Mark Millar non è nuovo al racconto della società contemporanea attraverso le sue storie a fumetti e con Jupiter’s Lagacy offre un doppio punto di vista su due dinamiche costantemente attuali.

Il discorso legato alla società, nei fumetto e nella serie, è direttamente figlio di una riflessione di Millar ha fatto all’indomani della rielezione di Obama, nel 2013. Una scena politica che lasciava trasparire ottimismo ha in realtà lasciato spazio per una tragica consapevolezza di quanto la povertà fosse vicina a lui come cittadino e alle persone che conosceva. Da questa spinta nasce l’idea di creare un supereroe, una squadra di supereroi che si scontra con un mondo in cui buoni e cattivi non sono più così definiti e definitivi. 

Jupiter's LegacyIl dramma familiare

Questo scontro non è affatto pacifico e si innesta sul secondo macro tema della serie Netflix: il dramma familiare. Se Sheldon vuole a tutti i costi continuare ad timonare la barca sulla rotta prestabilita, i figli, e soprattutto Chloe, vorrebbero essere libera da vincoli e doveri, e vorrebbero in qualche modo sfuggire dal loro essere considerati dei predestinati e liberarsi del peso di essere parte di una famiglia, di un’eredità che li costringe a dare il buon esempio. Il codice che Sheldon vuole a tutti i costi che si segua è una specie di condanna per i giovani supereroi, ma è un diktat per il leader del gruppo, una regola, certo, ma anche una costrizione per chi vorrebbe essere autonomamente artefice del proprio destino. 

Al netto di ciò che di nobile c’è nella scrittura e negli intenti di Jupiter’s Legacy, la serie Netflix trova il suo punto debole nella messa in scena e nella cura di costumi e trucco. Posticci e poco credibili sono i make up invecchianti dei protagonisti e i costumi, per quanto fedeli al fumetto, hanno un’aria forse troppo naive per essere presi sul serio. A questo aspetto fanno da contraltare però gli sforzi interpretativi di tutto il cast che riesce a consegnare allo spettatore dei personaggio ai quali si riesce ad affezionarsi. 

Un cuore emotivo e un centro nevralgico

La serie mescola alla perfezione il suo cuore emotivo del dramma familiare e il suo centro nevralgico che invece abbraccia il tema della società e dell’utilità dei supereroi all’interno di essa, nel loro rivestire un ruolo regolato da direttive che sembrano non adeguarsi più ad un mondo che è cambiato.

Molto intelligente la scelta del creatore, Steven S. DeKnight, e degli showrunner di alternare il racconto del passato con quello del presente, così da seguire, soprattutto dal punto di vista di Sheldon, il deteriorarsi di due mondi, a distanza di 90 anni, e la reazione dell’uomo ed eroe di fronte a cambiamenti epocali che lo hanno visto protagonista.

La serie è interpretata da Josh Duhamel, Leslie Bibb, Ben Daniels, Elena Kampouris, Andrew Horton, Mike Wade, Matt Lanter e Ian Quinlan. I produttori esecutivi sono Mark Millar, Frank Quitely, Lorenzo Di Bonaventura, Dan McDermott, Steven S. DeKnight, James Middleton e Sang Kyu Kim. Jupiter’s Legacy è disponibile su Netflix dal 7 maggio.

Jupiter's Legacy serie trailer

George Clooney ironizza sui Bat-capezzoli in un video benefico

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George Clooney ironizza sui Bat-capezzoli in un video benefico

Da quando debuttò nei panni del medico rubacuori nella popolare serie E.R. – Medici in prima linea, George Clooney si è imposto come una delle personalità più acclamate di Hollywood, e non solo in qualità di attore, ma anche in quelle di regista e di produttore. Tuttavia, una macchia resterà per sempre nella sua carriera (ma, ammettiamolo: quale attore che si rispetti non ne ha?)…

Stiamo ovviamente parlando di Batman & Robin, il film di Joel Schumacher del 1997 in cui Clooney ha interpretato il Cavaliere Oscuro raccogliendo l’eredità di Val Kilmer (interprete di Bruce Wayne nel precedente Batman Forever del 1995, diretto sempre da Schumacher). Al di là delle critiche che sono state mosse al film nel corso degli anni (critiche che lo stesso Clooney ha in parte sempre condiviso), uno degli aspetti più dibattuti – ma al tempo stesso divertenti – legati all’interpretazione di Clooney è senza dubbio il suo costume, caratterizzato dalla presenza dei famigerati “capezzoli”.

Ora, in una nuova campagna realizzata per Omaze a sostegno di “Foundation For Justice” dello stesso Clooney, è proprio l’attore a prendersi gioco dei “Bat-capezzoli”. Nello sketch, che dura poco più di 4 minuti, Clooney acquista un action figure su Craiglist, ma quando va a ritirarla, viene emanato l’ordine di restare a casa per via della pandemia, così Clooney si ritrova a trascorrere l’intera pandemia con un completo sconosciuto di nome Byron. L’action figure in questione è proprio una riproduzione di Batman, anche se “non è quella con i capezzoli”, come ironizza lo stesso Clooney.

Anche se Batman & Robin è spesso odiato dalla maggior parte dei fan del Crociato di Gotham, è doveroso ricordare che una parte del fandom ha imparato ad apprezzarlo nel corso degli anni, arrivando ad elogiarlo per aver abbracciato quello stile camp tipico della serie tv degli anni ’60 e per essere, sostanzialmente, un film di Batman adatto forse ad un pubblico più giovane: a livello di merchandising e di toys, infatti, il film generò enormi profitti per la Warner Bros. alla fine degli anni ’90.

George Clooney commenta il suo Batman

In merito alla sua interpretazione nel film, di recente George Clooney aveva dichiarato: “L’unico modo in cui si può onestamente parlare di alcune cose è quello di includere se stessi e le proprie mancanze nel discorso. Ecco perché quando dico che Batman & Robin è un film terribile, specifico sempre che la mia performance in quel film era terribile. Assumersi la responsabilità e ammettere di aver fallito, ti dà anche la possibilità di poter parlare anche di tutti gli altri elementi che non hanno funzionato, come alcune pessime battute come “Freeze, Freeze!”

Guardiani della Galassia Vol. 3 sarà la fine di Drax per Dave Bautista

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James Gunn  ha recentemente ribadito che Guardiani della Galassia Vol. 3 sarà il suo ultimo film del franchise. Ad oggi non sappiamo se la saga Marvel continuerà o meno senza l’iconico regista, ma è probabile che il terzo capitolo segnerà non solo l’addio di Gunn, ma anche la fine di molti degli archi narrativi legati ad alcuni personaggi principali.

In una recente intervista con Digital Spy Magazine in occasione della promozione di Army of the Dead, Dave Bautista ha parlato del futuro di Drax il Distruttore. L’attore ha spiegato di aver soltanto letto una bozza della sceneggiatura del nuovo film, che probabilmente risale anche a diversi anni fa, quindi è probabile che da allora abbia subito alcuni drastici cambiamenti.

Tuttavia, Bautista ha specificato che secondo lui GOTG Vol. 3 segnerà “probabilmente” la fine dell’arco narrativo del suo personaggio, dal momento che il film in uscita segnerà anche la fine dei suoi obblighi contrattuali con la Marvel. “Ad essere sinceri, non so quale sia la sceneggiatura del terzo film”, ha spiegato l’attore. “C’era una sceneggiatura anni fa, che ovviamente dovrà cambiare perché l’intera direzione dell’universo Marvel è cambiata.”

Poi ha aggiunto: “Per un po’ si è parlato di un film su Drax e Mantis. Era un’idea di James Gun. Voleva davvero fare quel film, me l’ha detto lui. Ho pensato che fosse un’idea davvero brillante. Ma non penso che lo studio sia interessato. Probabilmente non si adatta al modo in cui hanno pianificato le cose. Per quanto riguarda i miei obblighi… ho ancora Guardiani Vol. 3 da girare. E penso che molto probabilmente sarà la fine di Drax.”

Scritto e diretto da James GunnGuardiani della Galassia Vol. 3 arriverà nelle sale nel 2023, anche se una data di uscita ufficiale non è stata ancora comunicata. Le riprese del film dovrebbero partire ufficialmente entro la fine del 2021. Torneranno nel cast Chris PrattZoe SaldanaDave BautistaPom Klementieff e Karen Gillan, insieme a Vin Diesel e Bradley Cooper che offriranno ancora le loro voci. Nel film è atteso anche Chris Hemsworth nei panni di Thor.

A Quiet Place II: il primo trailer del film di John Krasinski

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A Quiet Place II: il primo trailer del film di John Krasinski

Rilasciato oggi il trailer ufficiale di A Quiet Place II, sequel del thriller horror rivelazione della scorsa stagione cinematografica, che arriverà finalmente al cinema il 24 giugno distribuito da Eagle Pictures. Nelle nuove immagini del secondo capitolo, diretto ancora una volta da John Krasinski, scopriamo qualcosa di più sull’invasione delle misteriose creature che infestano il pianeta. A vestire nuovamente i panni della famiglia Abbot, Emily Blunt, Millicent Simmonds e Noah Jupe, che in questo silenzioso e terrificante viaggio saranno accompagnati dal protagonista della serie cult Peaky Blinders, Cillian Murphy.

In seguito agli ultimi tragici eventi, la famiglia Abbot (Emily Blunt, Millicent Simmonds, Noah Jupe) deve ora affrontare il terrore del mondo esterno, mentre continuano la loro lotta per la sopravvivenza, mantenendo ancora il silenzio. Costretti ad avventurarsi nell’ignoto, si renderanno presto conto che le creature a caccia del suono non sono le uniche minacce che si nascondono oltre il sentiero di sabbia.

Stranger Things 4: il primo teaser trailer

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Stranger Things 4: il primo teaser trailer

Ecco il primo teaser della quarta stagione di Stranger Things 4, la quarta stagione della serie rivelazione Netflix Stranger Things dei fratelli Duffer. Nel cast della serie tornano tutti i protagonisti dello show, insieme ad una folta ed interessante schiera di new entry.

Sinossi:

Ambientata nella cittadina di Hawkins in Indiana, Stranger Things è una dichiarazione d’amore per i classici degli anni ’80 che hanno entusiasmato un’intera generazione. La serie racconta la storia di un ragazzino che scompare nel nulla. I suoi amici, la famiglia e la polizia locale si mettono alla ricerca di indizi, ma vengono presto coinvolti in una trama misteriosa, con esperimenti governativi top secret, terrificanti poteri soprannaturali, una ragazzina molto particolare e una pericolosa porta che collega il nostro mondo a un regno potente ma sinistro. Le amicizie dei protagonisti saranno messe alla prova e le loro vite cambieranno mentre ciò che scopriranno trasformerà Hawkins e forse il mondo, per sempre.

Dalla sua uscita nel 2016, il fenomeno globale Stranger Things ha ottenuto oltre 65 premi e 175 nomination alle più importanti manifestazioni e festival, tra cui gli Emmy Awards, Golden Globes, Grammy Awards, SAG Awards, DGA Awards, PGA Awards, WGA Awards, BAFTA, Peabody Award, AFI Awards, People’s Choice Awards, MTV Movie & TV Awards, Teen Choice Awards e molti altri. La serie candidata tre volte agli Emmy Awards come miglior serie tv drammatica è uno dei titoli Netflix più visti. La sola stagione 3 è stata vista nei primi quattro giorni dal debutto in 40,7 milioni di case, più di qualsiasi altro film o serie Netflix in quel periodo, e in  64 milioni nelle prime quattro settimane.

Stranger Things è creata dai fratelli Duffer e prodotta da Monkey Massacre Productions e 21 Laps Entertainment. I fratelli Duffer sono anche i produttori televisivi della serie, insieme a Shawn Levy e Dan Cohen di 21 Laps Entertainment, e a Iain Paterson.

Fantastici Quattro: 10 storie dei fumetti che il MCU potrebbe adattare

Con l’arrivo di un nuovo film dedicato ai Fantastici Quattro e ambientato nel MCU, la speranza è che il regista Jon Watts tragga ispirazione da alcune delle più amate trame dei fumetti incentrati sulla prima grande famiglia di supereroi della Mavel Comics. Screen Rant propone 10 storyline originali che potrebbero essere adattate nel film dei Marvel Studios:

Fantastic Four #1

Il film potrebbe benissimo partire dalle origini, adattando “Fantastic Four #1” del 1961. Questo fumetto seminale, creato dal leggendario team composto da Stan Lee e Jack Kirby, presenta il team come un gruppo di scienziati che si intrufolano su una nave spaziale sperimentale e che ricevono i loro poteri perché vengono esposti alle radiazioni cosmiche.

In questo numero, il team combatte una serie di classici mostri ideati da Kirby, tra cui Giganto, Ugu e Rock Monster. Appare anche l’Uomo Talpa… tutti personaggi che potrebbero tranquillamente apparire nel futuro del MCU. 

Heroes Reborn

A metà degli anni ’90, la popolarità dei Fantastici Quattro era ormai diminuita già da tempo. La Marvel Comics ha così tentato un riavvio, mescolando i personaggi con gli Avengers nel grand evento “Heroes Reborn”. L’artista Jim Lee ha curato il titolo e ha aggiornato il team originale per questa nuova iterazione.

Sebbene “Heroes Reborn”, in generale, non sia ben considerato dai fan di lunga data dei fumetti, ci sono alcuni elementi che potrebbero apparire nel film del MCU. In questa versione, Ben Grimm ha combattuto nella Guerra del Golfo anziché nella Seconda Guerra Mondiale, mentre Johnny e Sue Storm sono una parte decisamente più importante del lancio originale, in quanto lo stanno finanziando.

Ultimate Fantastic Four

Un altro tentativo di riavvio si è verificato con “Ultimate Fantastic Four”. Questa squadra, che ha operato nell’universo alternativo di Terra-1610, era una versione molto più giovane del classico team, intesa ad invogliare i lettori che avrebbero potuto essere dissuasi da decenni di continuity. 

Questa versione alternativa è già servita, in realtà, come ispirazione parziale per il disastroso adattamento del 2015 di Josh Trank, quindi potrebbe essere evitata dal MCU. Ma alcuni elementi della storia, come rendere Sue Storm il vero leader della squadra, potrebbero ancora svolgere un ruolo chiave nel nuovo film.

Fantastic Four: 1234

Sebbene non sia una storia sulle origini, questa miniserie del 2002 dello scrittore Grant Morrison distilla, in primo luogo, molti degli elementi classici di ciò che ha reso grandi i Fantastici Quattro. Vede La Cosa affrontare il suo passato su Yancy Street e Sue Storm affrontare una strana storia d’amore con Namor.

Il cattivo al centro è l’odioso Dottor Destino. Le probabilità sono che Doom apparirà nel film in qualche modo, dato che è generalmente considerato il più grande cattivo dei Fantastici Quattro e uno dei più grandi cattivi della Marvel di tutti i tempi.

Il rapido trans-temporale

A seconda di come il MCU sceglierà di introdurre i Fantastici Quattro, una delle principali serie a fumetti della fine degli anni ’80 potrebbe avere un ruolo chiave nella decisione. Il fumettista Walt Simonson ha messo la squadra, insieme a Iron Man e Thor, al centro di un’avventura che potrebbe allinearsi con alcuni aspetti multiverso del MCU.

Reed Richards scopre una bolla temporale in “Fantastic Four #337”, interrompendo l’intero flusso temporale: va quindi nel futuro per scoprire di cosa si tratta. Se i Fantastici Quattro saranno in qualche modo un prodotto del Multiverso, concetto che film come Doctor Strange in the Multiverse of Madness dovrebbero impostare, allora questa storia potrebbe essere la chiave.

Zona Negativa

Nel Marvel Cinematic Universe, il concetto di Zona Negativa, una dimensione tra tutte le altre, è stato effettivamente sostituito da quello di Regno Quantico. Reed Richards ha scoperto la Zona Negativa in “Fantastic Four #51” del 1966 e potrebbe giocare un ruolo importante nelle loro future avventure cinematografiche.

Dato che il Regno Quantico ha avuto un ruolo così importante nel film Ant-Man and the Wasp, è assolutamente possibile che il nuovo film sui Fantastici Quattro lo utilizzi in qualche modo. Soprattutto perché ci sono molte domande sul Regno Quantico ancora da esplorare…

Il potere e il pericolo

“Fantastic Four #60” del 1967 ha regalato ai fan “Il potere e il pericolo”, una delle migliori storie dei Fantastici Quattro, nonché uno dei racconti più celebri del Dottor Destino. In questa storia, il Dottor Destino ha rubato i poteri di Silver Surfer. Anche se segue in sequenza l’arrivo di Galactus nei fumetti, nei film potrebbe avvenire il contrario.

Silver Surfer arriverà inevitabilmente prima di Galactus nel MCU ed è possibile che Doom ottenga potenza o magari tecnologia dall’araldo, il che potrebbe portare a un effetto domino che attirerebbe Galactus sulla Terra in un film futuro. 

Fantastici Quattro: La fine

Il principe Namor, il Sub-mariner, esiste dagli anni ’40 e ha ottant’anni di storia dei fumetti da cui attingere. Alcuni di questi sono proprio legati ai Fantastici Quattro, incluso il suo primo incontro con loro nel numero 4, “Fantastici Quattro: La fine”.

Namor viene trovato da Johnny Storm, che vive per strada a New York City, senza  memoria. Namor è sia un alleato che un nemico della squadra, e sicuramente giocherà un ruolo ad un certo punto nel MCU. È probabile che sarà proprio nel nuovo film dedicato ai Fantastici Quattro…

Inimmaginabile

Un’altra importante storia del Dottor Destino che potrebbe fornire qualche ispirazione per il film si trova nel numero 500. Il Dottre lancia un attacco a sorpresa contro i Fantastici Quattro e rapisce i figli di Mister Fantastic e la Donna Invisibile (Franklin e Valeria Richards).

Destino, uno dei più potenti maghi Marvel, lancia un incantesimo sulla neonata Valeria per renderla la sua spia. Nell’attacco, consegna Franklin Richards alla dimensione dell’Inferno, il dominio del potente supercriminale Marvel Mephisto.

Trilogia di Galactus

Una delle più grandi storie a fumetti dei Fantastici Quattro, e forse la più grande di tutti i tempi, è la “Trilogia di Galactus”. La storia che ha introdotto la terrificante entità cosmica e il suo araldo, Silver Surfer, riguarda i numeri 48-50 del fumetto originale.

È ideale per l’adattamento in un film. Anche se il MCU potrebbe voler costruire qualcosa di più concreto attorno a Galactus ed evitare l’errore di ridurlo al minimo come ha fatto I Fantastici 4 e Silver Surfer del 2005, il suo arrivo potrebbe certamente essere anticipato in qualche modo. Senza dubbio, si presenterà nel MCU il prima possibile.

Harry Potter: le teorie dei fan che sarebbe bello fossero confermate

Per quanto un mondo immaginario possa essere ben costruito, ci saranno sempre dei fan di quel mondo che tenteranno di interpretarlo a loro modo. Proprio come accade con il mondo di Harry Potter che, consegnato ai fan molti anni fa, continua a regalare spunti e congetture ai lettori e agli spettatori di tutto il mondo. J.K. Rowling ha pensato il mondo magico in tutti i minimi dettagli, scrivendoli nei libri, aiutando il mondo del cinema a raccontarli, espandendo quel mondo e quelle storie su Pottermore, dove ha dato un passato e un futuro ai personaggi della saga, raccontando le avventure delle generazioni successive in Harry Potter e il bambino maledetto e scrivendo altri libri legati allo stesso universo, in particolare Le Fiabe di Beda il Bardo, Il Quiddich attraverso i secoli e, in particolare, Animali Fantastici e dove trovarli, già spunto per due film ad alto budget.

Nonostante questa precisione di indirizzi e tutti questi dettagli forniti dall’autrice stessa, il mondo di Harry Potter è sempre terreno fertile per le teorie dei fan che non sono mai sazi di informazioni in merito al WIzarding World e ai suoi abitanti. Di seguito potete trovare alcune delle teorie legate al mondo di Harry Potter più divertenti e interessanti della rete.

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Silente ha sconfitto Grindelwald grazie al sacrificio di Ariana

animali fantasticiGellert Grindelwald è stato il più potente mago oscuro di tutti i tempi, almeno fino all’arrivo di Lord Voldemort. Il regno del terrore di Grindelwald ebbe fine soltanto quando venne sconfitto a duello da Albus Silente. Questo’ultimo poteva anche essere il mago più potente della sua generazione, ma anche Grindelwald era estremamente dotato e in più possedeva la Bacchetta di Sambuco.

In teoria, possedendo la Bacchetta invincibile, Grindelwald sarebbe dovuto uscire vincitore dall’incontro, ma secondo un utente di Reddit, Silente ebbe la meglio perché era protetto da un sortilegio antico: Ariana, sacrificatasi per salvare lui e il fratello Aberforth, anni prima, aveva gettato su Silente un incantesimo di protezione, simile a quello che Lily Potter aveva generato per Harry. Dal momento che la saga di Animali Fantastici troverà il suo culmine proprio in questo duello, dobbiamo solo aspettare per sapere se questa teoria può essere fondata o meno.

La misteriosa porta con il velo, all’ufficio Misteri, era usata per i criminali condannati a morte in Harry Potter

ufficio MisteriDurante la loro incursione al Ministero della Magia, nel quinto capitolo della saga, Harry e i suoi amici si imbattono, all’interno dell’Ufficio Misteri, nella famosa Porta con il velo, che sembra essere un passaggio per l’aldilà. Una delle cose strane della stanza in cui la porta è custodita è che ricorda a Harry una corte di tribunale del Ministero della Magia, con file di panche rivolte verso il palchetto dove era la porta.

La somiglianza tra le due stanze ha portato molti fan a credere che la porta con il velo potesse essere un metodo di esecuzione dei condannati a morte, forse nei giorni precedenti alla creazione dell’incantesimo Avada Kedavra.

È anche possibile che l’esecuzione di esseri umani sia stata messa fuori legge a un certo punto, poiché sappiamo che persino i Mangiamorte, tra i peggiori criminali nel mondo magico, hanno ricevuto condanne severe al carcere, ma mai pene capitali.

Ariana Silente era un Oscuriale

Ariana SilenteHarry Potter e i Doni della Morte ci ha rivelato che Albus Silente aveva una sorella minore di nome Ariana. I dettagli della vita della giovane Silente sono oscuri, tutto ciò che sappiamo è che la ragazza era mentalmente instabile a seguito di un incidente con dei ragazzini Babbani e che non era capace di controllare la sua magia.

Parallelamente, il franchiste di Animali Fantastici ci ha rivelato l’esistenza degli Oscuriali, streghe e maghi che portano dentro di sé una forza magica parassita che esplode all’esterno quando sono forzati a reprimere le loro abilità. Non conosciamo ancora la verità dietro ad Ariana Silente, ma ci sono un sacco di connessioni tra lei e un Oscuriale, cosa che ha portato molti fan a credere che anche lei fosse una di loro. Inoltre, Gellert Gridelwald potrebbe aver scoperto il potere di un Oscuriale dentro Ariana durante la sua frequentazione con Albus, cosa che potrebbe giustificare il fatto che, nei film, e alla caccia di queste creature magiche.

Il Torneo Tremaghi prevede un contratto simile al Voto Infrangibile

Torneo TremaghiUna delle domande senza risposta più frustranti de Il Calice di Fuoco è perché Harry ha dovuto partecipare per forza alla competizione del Torneo Tremaghi, avrebbe semplicemente potuto dire che si sarebbe astenuto! Si afferma che tutti i partecipanti al Torneo Tremaghi sono sotto gli effetti di un “contratto magico vincolante”, ma non viene mai spiegato quali siano le conseguenze della rottura di quel contratto. Tuttavia, deve essere peggio che affrontare un drago.

Una possibile spiegazione è che mettere il tuo nome nel Calice di Fuoco significhi prendere parte a una variazione dell’incantesimo del Voto Infrangibile, con la promessa che parteciperai al torneo al meglio delle tue capacità o perderai la vita. Il fatto che lingue di fuoco caratterizzino sia il funzionamento del calice che la stipulazione del voto è un indizio che potrebbe esserci una connessione tra le due cose, e spiegherebbe anche perché Harry non poteva semplicemente lasciare il Torneo Tremaghi.

Silente ha riparato la bacchetta di Hagrid con la Bacchetta di Sambuco

Alla fine dell’avventura, Harry ha usato il potere della Bacchetta di Sambuco per riparare la sua che si era spezzata in precedenza. Questo ci indica che sia possibile che Albus Silente abbia aggiustato la bacchetta di Hagrid usando proprio la Stecca della Morte, in passato. Sappiamo che Hagrid venne espulso da Hogwarts durante il suo secondo anno perché accusato indirettamente di aver provocato la morte di Mirtilla Malcontenta. Sappiamo che questo inganno fu opera di Tom Riddle, all’epoca studente di Hogwarts, e sappiamo che l’espulsione del mezzo-gigante comportò anche che gli venisse spezzata la bacchetta. Ma chi ha letto i libri, sa bene che Hagrid porta con sé e usa una bacchetta mascherata da piccolo ombrello rosa, il che significa che qualcuno deve averlo aiutato a riparare la sua bacchetta.

Silente voleva mantenere segreto il fatto che possedeva la Bacchetta di Sambuco, ma si fidava anche di Hagrid totalmente, tanto da potergli rivelare il segreto per aiutarlo. La difficile situazione legale di Hagrid sarebbe stata anche una buona scusa per assicurarsi che il guardiacaccia di Hogwarts tenesse segreto il gesto di Silente.

I quattro fondatori di Hogwarts riflettono i quattro paesi del Regno Unito in Harry Potter

Hogwarts Harry PotterI fondatori di Hogwarts vollero che la scuola fosse divisa in quattro casate, ognuna delle quali prediligeva le abilità e le qualità preferite da ognuno dei quattro fondatori stessi. Sarebbe stato compito del Cappello Parlante mettere i coraggiosi in Grifondoro, i saggi in Corvonero, gli abili in Serpeverde e i leali in Tassorosso.

Una delle principali teorie dei fan sui quattro fondatori di Hogwarts è che rappresentano anche i quattro paesi del Regno Unito. Sappiamo per certo che Godric Grifondoro veniva dall’Inghilterra, Rowena Corvonero dalla Scozia e Helga Tassorosso dal Galles. I loro colori sono anche strettamente associati alle bandiere di ogni nazione, con il giallo di Tassorosso legato alla bandiera di San Davide. Il paese di origine di Salazar Serpeverde non è mai stato rivelato, ma avrebbe molto senso se fosse stato originario dell’Irlanda.

Barty Crouch Jr. Bill Weasley e Percy Weasley hanno usato la giratempo mentre erano a Hogwarts

Harry PotterNe Il Prigioniero di Azkaban scopriamo che è impossibile per gli studenti di Hogwarts seguire tutte e dodici le lezioni per ottenere un GUFO (Giudizio Unico Fattucchieri Ordinari), a causa di accavallamenti negli orari delle lezioni. Sappiamo però che Hermione venne fornita dalla McGranitt di una Giratempo, che le permetteva di recuperare le ore per seguire tutti e dodici i corsi. Sappiamo anche che Barty Crouch Jr, Bill Weasley e Percy Weasley hanno conseguito dodici GUFO a testa, durante il loro periodo a Hogwarts. Questa informazione ha portato i fan a credere che forse l’espediente di fornire agli studenti una Giratempo non era una cosa tanto eccezionale come Hermione pensava, ma che fosse prassi comune, per gli studenti particolarmente dotati, essere messi nella posizione di seguire tutti i corsi. Quindi la scuola forniva Giratempo a tutti gli studenti che erano considerati in grado di sostenere quel carico di studio. La pratica era però tenuta segreta dagli insegnanti, al fine di prevenire qualsiasi potenziale abuso di potere da parte degli studenti, e per questo forse la stessa Hermione ignorava di essere solo l’ultima di una lunga serie di studenti molto dotati.

Il corpo rudimentale di Voldemort era quello del figlio mai nato di Bertha Jorkin in Harry Potter

Voldemort Harry PotterIl corpo di Voldemort fu distrutto quando il suo stesso incantesimo rimbalzò su di lui, riducendolo a uno stato peggiore dell’essere un fantasma. J. K. Rowling ha dichiarato di aver raccontato al suo editore di come Voldemort ha creato il corpo rudimentale che aveva all’inizio de Il Calice di fuoco. Un possibile modo in cui Voldemort potrebbe essere stato in grado di assumere sembianze umane attraverso un corpo rudimentale era possedere un corpo già esistente. I fan hanno pensato ad un figlio mai nato di Bertha Jorkin. I lettori ricordano Bertha come la giornalista catturata e uccisa da Voldemort mentre era in Albania, colei che involontariamente aveva fornito a Voldemort l’informazione dell’organizzazione del Torneo Tremaghi. Secondo questa oscura teoria, Bertha era incinta, quando venne catturata in Albania e che Voldemort, uccisa la madre, si sia impossessato del corpo del bambino, come aveva fatto con Raptor. Questa teoria è sostenuta dal fatto che, quando vediamo per la prima volta Voldemort con un corpo, al cimitero di Little Hangleton, lo vediamo con le sembianze di un bambino deforme.

Voldemort governava dall’oscurità perché aveva paura dei governi magici esteri

ralph fiennes harry potterUna delle più grandi domande che i fan di Harry Potter si pongono sul libro finale della saga è perché le altre comunità di maghi in altri Paesi non sono mai intervenute quando Voldemort ha preso il potere. Una possibile risposta è che Voldemort era in realtà diffidente nei confronti della comunità internazionale, motivo per cui aveva posto al Ministero le sue pedine invece di dichiararsi lui stesso Ministro della Magia.

È possibile che sia presente una versione magica della Prima Direttiva, che afferma che qualsiasi intervento militare potrebbe essere richiesto solo se lo Statuto internazionale di segretezza fosse stato infranto. Questo è il motivo per cui i Mangiamorte hanno descritto la loro presa di potere come un cambiamento di regime piuttosto che un colpo di stato. Voldemort sapeva di avere ancora nemici in Gran Bretagna, quindi probabilmente voleva essere sicuro di aver estirpato i nemici dal Regno Unito, prima di procedere ad espandere il suo dominio in tutto il mondo.

Il motivo per cui il Quidditch non ha senso è dovuto ai progressi nella tecnologia delle scope

QuidditchLe regole del Quidditch sono una costante fonte di discussione tra i fan di Harry Potter. La cattura del Boccino d’Oro segna la fine di una partita di Quidditch e garantisce 150 punti. Questo sembra un numero impressionante di punti rispetto ai 10 che si ottengono quando si segna usando una Pluffa.

Una possibile risposta al motivo per cui il Quidditch sembra avere regole così insensate è legato ai cambiamenti nella tecnologia di fabbricazione delle scope. Sappiamo che ci sono differenze nella qualità delle scope nel mondo di Harry Potter, con quelle più costose che sono più veloci. È possibile che le scope non fossero così veloci ai vecchi tempi, il che significava che i Cercatori impiegavano molto più tempo a raggiungere il Boccino d’Oro. Il mondo magico sarebbe quindi troppo lento nell’adattarsi agli sviluppi della tecnologia cambiando, in base ai tempi e al tipo di scope, le regole del gioco!

Michael B. Jordan ricorda il provino per Star Wars: “Il peggiore della mia carriera”

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Michael B. Jordan è uno degli attori più talentuosi della sua generazione. Tuttavia, non sono moltissimi i grandi blockbuster a cui ha preso parte. Eppure, c’è stato un momento in cui la star di Creed ha quasi rischiato di entrare a far parte dell’universo di Star Wars

L’attore, attualmente impegnato con la promozione del suo ultimo film Senza rimorso, ha rivelato di aver sostenuto un provino nel 2013 per un ruolo ne Il risveglio della forza: si trattava della parte di Finn, che alla fine venne affidata a John Boyega. “Penso di non essermi concentrato abbastanza a causa della sceneggiatura, perché non c’era alcuna indicazione”, ha spiegato l’attore durante un’intervista con Variety. “Era tutto estremamente vago, tutto così segreto. Leggendo la parte, non riuscivo a collegare le cose. Fu un disastro, senza ombra di dubbio.”

Sebbene Jordan non si sia unito alla lotta intergalattica contro il Primo Ordine, ha recitato in molti altri film importanti nel corso degli anni, incluso l’amatissimo cinecomic Marvel, Black Panther. Nel film del 2018, Jordan ha interpretato uno dei cattivi preferiti dai fan, Erik Killmonger. Se Jordan si fosse unito all’universo di Star Wars, forse non avrebbe avuto la possibilità di prendere parte al MCU.

Un altro attore del MCU ha sostenuto un provino per Star Wars…

In passato, anche un altro attore della scuderia Marvel aveva ricordato il suo disastroso provino per Star Wars. Stiamo parlando di Tom Holland, interprete di Spider-Man: lo scorso febbraio, anche il giovane attore ha rivelato di aver partecipato alle audizioni per il ruolo di Finn nella trilogia sequel.

“Ricordo ancora la mia audizione per Star Wars”, aveva spiegato Holland. “Ero al quarto, quinto provino e credo stessi sostenendo l’audizione per il ruolo poi andato a John Boyega. Ricordo di aver provato questa scena con questa ragazza – che Dio la benedica – e lei aveva la parte di un drone. Quindi mentre io esclamavo: ‘Dobbiamo tornare alla nave!’, lei rispondeva: ‘Bleep, bloop bloop, bleep bloop’. Non riuscivo a smettere di ridere. L’ho trovato così divertente. Mi sono sentivo davvero male, perché lei si stava sforzando davvero di essere un androide convincente o un drone o come si chiamano. Ovviamente non ho avuto la parte. Decisamente, non è stato il mio momento migliore.”

Godzilla vs Kong: intervista a Rebecca Hall e Adam Wingard

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Godzilla vs Kong: intervista a Rebecca Hall e Adam Wingard

Ecco l’intervista a Rebecca Hall, trai protagonisti Godzilla vs. Kong, e ad Adam Wingard, regista del film che prosegue il racconto del MonsterVerse della Legendary Pictures. Godzilla vs. Kong arriverà in Italia in digitale, disponibile su tutte le piattaforme streaming a partire dal 6 maggio.

Godzilla vs. Kong è diretto da Adam Wingard e vedrà nel cast Alexander SkarsgårdMillie Bobby BrownRebecca Hall, Brian Tyree Henry, Shun Oguri, Eiza González, Jessica Henwick, Julian Dennison, Kyle Chandler Demián Bichir. Il film farà parte di un nuovo universo condiviso, denominato MonsterVerse, a cui appartengono anche Godzilla (2014), Kong: Skull Island (2017) e Godzilla II: King of the Monsters (2019).

Star Wars: Steven Spielberg vestito da Darth Vader in una foto inedita

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Steven Spielberg e Darth Vader sono due icone del cinema per ragioni, ovviamente, molto diverse. Spielberg è uno dei più grandi cineasti della storia del cinema, mentre Vader è uno dei villain più leggendari che abbiano mai illuminato il grande schermo.

Il personaggio di Darth Vader è stato creato da George Lucas, collega e intimo amico di Spielberg. Come i fan più accaniti della saga sicuramente sapranno, nel corso degli anni il regista di Cincinnati ha fornito diversi input creativi ai film della saga di Star Wars (in particolare con La vendetta dei Sith del 2005). Inoltre, proprio grazie alla forte amicizia che lo lega a Lucas, Spielberg ebbe anche la possibilità di dirigere L’impero colpisce ancora del 1980 (offerta che dovette però rifiutare a causa di alcune problemi con la Directors Guild of America, di cui all’epoca era già membro).

Ora Amblin, la società di produzione cinematografica e televisiva fondata dallo stesso Spielberg, ha pubblicato via Instagram una fantastica foto in onore dello Star Wars Day dello scorso 4 maggio. L’immagine mostra Spielberg vestito nientemeno che da Darth Vader, mentre nella didascalia è possibile leggere: “Nonostante la chiara scelta di casting fosse limitata alla cerchia di amici più stretta del creatore di Star Wars, George Lucas, Il Creatore ha invece optato per Dave Prowse e James Earl Jones. Questo vuole dire farla facile, George!”

Il contributo di Steven Spielberg alla saga di Star Wars

Anche se non si sa in quale anno è stata scattata la foto, la cosa ancora più divertente è che Amblin ha taggato Mark Hamill nel post dopo aver incluso l’hashtag: “Luke avrei potuto essere tuo padre”. Ricordiamo che Steven Spielberg ha assistito Lucas durante la realizzazione di alcuni momenti del duello di Yoda con Palpatine ne La vendetta dei Sith. Dieci anni dopo, fu Spielberg a suggerire che fosse J.J. Abrams ad occuparsi della regia de Il risveglio della forza.