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MCU e DCEU: i film usciti nel 2021 dal peggiore al migliore

MCU e DCEU: i film usciti nel 2021 dal peggiore al migliore

In un anno cinematografico iniziato con Black Widow e conclusosi con Spider-Man: No Way Home, le sorprese in ambito MCU e DCEU sono state numerosissime per i fan.

ComicBookMovie ha provato a classificarli tutti, dal peggiore al migliore anche se, va detto, in linea generale si è comunque trattato sempre di film discreti!

The Suicide Squad

the suicide squad - missione suicidaAbbiamo avuto solo un film DC nei cinema quest’anno, ma The Suicide Squad non è mai stato in grado di raggiungere, purtroppo, il suo pieno potenziale al box office a causa dell’uscita combinata in sala e su HBO Max. Tuttavia, anche senza un’uscita in streaming, sembra che il sequel/reboot di James Gunn abbia lottato fin da subito per assicurarsi un forte impatto sui fan. Una campagna marketing confusa ha fatto sì che gli spettatori non fossero sicuri di cosa avrebbe rappresentato questo film, quindi nemmeno le recensioni entusiastiche sono state sufficienti ad aiutare le persone a dimenticare il “terribile sforzo” del 2016, il film di David Ayer.

Tutto questo astio nei confronti della precedente pellicola appare a tratti ingiustificato e forzato, poichè The Suicide Squad presentava comunque momenti grandiosi, anche se Gunn non ha potuto fare a meno di servirsi della classificazione R per percorrere viaggi di formazione giovanili attraversati da una nota di umorismo. Nel complesso, si è trattato di un film notevole, ma non abbastanza da costituire un nuovo e inedito franchise, ciò a cui auspicava la Warner Bros.  Non si tratta quindi di un cinecomic classico, ma vi divertirete indubbiamente con The Suicide Squad, un film pieno d’azione, spesso esilarante, che prosegue le vicende della Task Force X e dà nuova vita al DC Extended Universe, anche se presenta qualche frangente non proprio riuscitissimo.

Black Widow

I fan stavano bramando un film su Vedova Nera da anni e rilasciarne uno dopo la morte del personaggio in Avengers: Endgame è stata una scelta coraggiosa. Non siamo sicuri che riempire il vuoto tra Captain America: Civil War e Avengers: Infinity War fosse del tutto necessario, e una origin story (che ci riporta al primo incontro di Natasha Romanoff con Clint Barton) avrebbe forse potuto essere più divertente.

Nonostante ciò, Black Widow è stato comunque un notevole film da solista del personaggio; passare del tempo con la famiglia di Natasha è stato uno spasso, così come la scelta narrativa coinvolgente del concentrarsi su assassini che si riprendono il loro libero arbitrio. L’introduzione di Yelena Belova è stata, naturalmente, il punto culminante del film e le scene d’azione sono state alcune delle migliori del MCU. Sfortunatamente, per quanto Taskmaster fosse formidabile, ci sarebbero stati sicuramente modi migliori per sfruttare le potenzialità del personaggio … Tuttavia, Black Widow può essere classificato come un Bourne che incontra Bond e Terminator… con due protagoniste femminili eccezionali e toste. Ricco di azione, divertente e a volte sorprendentemente straziante, la visione di Cate Shortland per il MCU è audace, potente e assolutamente imperdibile.

Eternals

Prima del 2021, è giusto dire che nessuno di noi si sarebbe aspettato che Eternals fosse il primo film classificato come “Rotten” dei Marvel Studios. Per qualsivoglia motivo, molti critici non hanno risposto in maniera positiva a questo blockbuster, ed è difficile non chiedersi se ciò sia in parte dovuto al fatto che essi ritenevano che la vincitrice dell’Oscar Chloé Zhao non dovesse “abbassarsi” al genere supereroistico (volevano forse fargliela pagare?).

Eternals non è affatto un film completo, ma è comunque dignitoso: troppi salti temporali e un nucleo di protagonisti troppo vasto lo hanno indebolito, eppure si posiziona più in alto rispetto a Black Widow per la portata ambiziosa del progetto e l’impianto visivo mozzafiato. Ci sono stati alcuni autentici momenti stupefacenti, configurandosi come un’espansione mitologica del MCU che, si pensa, avrà un impatto di lunga durata, partendo dal fatto che ora c’è un enorme pietra Celeste che spunta dall’Oceano Indiano e dobbiamo capire cosa comporterà l’introduzione sconvolgente del personaggio di Starfox. Un’esplorazione potente e travolgente dell’amore, della vita e della storia del MCU, Eternals occasionalmente inciampa ma, quando impenna, questo è sicuramente il Marvel Studios al suo meglio.

Venom: la furia di Carnage

venomVenom dovrebbe passare alla storia come uno dei peggiori film di supereroi mai realizzati: si presentava come un prodotto scarto di metà anni 2000 che un adattamento degno di competere con il nome dei Marvel Studios, quindi nessuno di noi aveva grandi speranze per Venom: La furia di Carnage. Il fatto che Andy Serkis avrebbe sostituito Ruben Fleischer era di buon auspicio, naturalmente, e questo blockbuster di 90 minuti ha finito per superare le aspettative.

È il film perfetto di Venom? No, ma è il miglior film Marvel non-MCU live-action da molto tempo a questa parte. Vedere Venom e Carnage scontrarsi è il sogno di ogni fan dei fumetti che diventa realtà e l’azione epica è sostenuta da immagini incredibili, alcune grandi risate e una sorprendente quantità di cuore.

Zack Snyder’s Justice League

Zack Snyder's Justice League: Justice is GrayPossiamo capire che molti di voi non vogliano sentir parlare della Justice League di Zack Snyder, ma il film della durata di quattro ore è stato una delizia per coloro che volevano gustarsi la visione senza censure che il regista aveva nei riguardi di questa squadra. Molto meglio dello sforzo del 2017 di Joss Whedon, è stato adeguatamente un film dalla portata epica e, con grande delusione di alcuni, 100% Snyder al suo meglio (e peggio).

Il regista ha sicuramente ceduto ad alcuni dei suoi tropi registici considerati più irritanti da alcuni fan, a volte, ma la narrazione ha davvero funzionato e le anticipazioni su un sequel, anche se è improbabile che portino davvero da qualche parte – sono state sorprendenti. Un Darkseid in live-action non ha deluso, e nemmeno un atto finale di gran lunga superiore e ricco di azione. Sicuramente si potrebbe fare ancora di più con la Justice League, ma ciò non toglie fascino al film. La parte migliore è stata vedere di cosa fosse effettivamente capace questo cast prima che Whedon stravolgesse le cose, e Ray Fisher, in particolare, è riuscito ad impressionare in maniera significativa nei panni di questo Cyborg molto più stratificato.

Shang-Chi e la leggenda dei dieci anelli

Sarebbe ingiusto dire che ci siamo approcciati alla visione di Shang-Chi e la leggenda dei dieci anelli con basse aspettative, ma che si rivelasse un potenziale candidato all’Oscar (sembra che Kevin Feige speri che segua le orme di Black Panther) è stato letteralmente uno shock. Con le migliori scene di lotta del MCU e un cast incredibilmente talentuoso che dà il massimo, questo film dall’aspetto visivo magnifico è stato una delizia dall’inizio alla fine. Azione a parte, la relazione padre/figlio come cuore pulsante di Shang-Chi è stata un altro innegabile punto saliente del film.

I Marvel Studios hanno puntato in alto con Shang-Chi e, una volta apparsi sullo schermo i titoli di coda, ci siamo ritrovati con uno dei nuovi eroi più brillanti e migliori del MCU. Non c’è da meravigliarsi che un sequel e una serie spinoff Disney+ siano entrambi in arrivo, e sembra più che logico che Shang-Chi entri di diritto a far parte dell’universo: non vediamo l’ora che questo Nuovo Vendicatore incontri altri suoi colleghi eroi.

Spider-Man: No Way Home

Spide-Man: No Way HomeSpider-Man: No Way Home è appena approdato nei cinema di tutto il mondo, ma questo non è solo il miglior film di supereroi del 2021… è anche il più grande adattamento dei fumetti Marvel Comics che sia mai stato realizzato sul grande schermo. Ora, siamo sicuri che non tutti sarete d’accordo ma, se siete fan di Spider-Man – in particolare per quanto riguarda i film precedenti – amerete ogni singolo secondo di questo grandioso progetto.

Sulla carta, questa avventura multi-versale avrebbe fatto fatica a funzionare, ma il regista Jon Watts è riuscito a combinare in maniera ottimale tutti i personaggi sullo schermo e grandi intuizioni, per offrire un’esperienza perfetta di blockbuster. Una lettera d’amore alla storia del nostro arrampica-muri e una spettacolare rivisitazione del Peter Parker del MCU, è difficile trovare difetti in Spider-Man: No Way Home. È un film di cui parleremo per molto tempo e, anche se molto probabilmente sarà ben difficile ambire ancora più in alto, il palcoscenico è pronto per accogliere altre avventure future di Peter Parker.

Doctor Strange nel Multiverso della Follia: teaser trailer del film con Benedict Cumberbatch

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Dopo il primo footage mostrato in sala al post della seconda scena post-credits di Spider-Man: No Way Home, ecco il teaser trailer ufficiale di Doctor Strange nel Multiverso della Pazzia con Benedict Cumberbatch e Elizabeth Olsen. Doctor Strange nel Multiverso della Pazzia vedrà Benedict Cumberbatch tornare nel ruolo di Stephen Strange. Diretto da Sam Raimi, il sequel vedrà anche Wanda Maximoff/Scarlet Witch (Elizabeth Olsen) assumere un ruolo da co-protagonista dopo WandaVision.

La sceneggiatura del film porterà la firma di Jade Bartlett e Michael Waldron. Oltre a Cumberbatch e Olsen, nel sequel ci saranno anche Benedict Wong (Wong), Rachel McAdams (Christine Palmer), Chiwetel Ejiofor (Karl Mordo) e Xochitl Gomez (che interpreterà la new entry America Chavez). Doctor Strange nel Multiverso della Pazzia arriverà al cinema il 4 maggio 2022. Le riprese sono partite a Londra a novembre 2020 e avranno luogo anche a New York, Los Angeles e Vancouver. Nel sequel dovrebbe apparire in un cameo anche Bruce Campbell, attore feticcio di Sam Raimi. Al momento, però, non esiste alcuna conferma in merito.

Ecco anche il primo poster del film:

Encanto: recensione del film d’animazione Disney

Encanto: recensione del film d’animazione Disney

Un tempo la protagonista di Encanto, il 60esimo classico d’animazione Disney diretto da Byron Howard e Jared Bush, autori anche di Zootropolis, sarebbe stata Isabela, ragazza estremamente attraente, adorata da tutti e capace di far sbocciare fiori a suo piacimento. Oggi, invece (e per fortuna), protagonisti possono esserlo anche coloro che un tempo non erano minimamente considerati se non per ruoli marginali. Ecco dunque che a guidare il racconto del film vi è Mirabel, ragazza impacciata, con il viso tondo, il naso grande e le sopracciglia folte. Nel rendere lei il principale tra i tanti personaggi che animano il film si conferma la volontà della Disney di perseguire una maggiore inclusività e diversità in ciò che si mostra e racconta.

Film come La principessa e il ranocchio e il più recente Oceania avevano già apportato significativi cambiamenti nella raffigurazione dei personaggi femminili della Disney e con Encanto questo discorso si manifesta in modo ancor più esplicito. Protagonista è dunque Mirabel, appartenente alla famiglia Madrigal, la quale vive nascosta tra le montagne della Colombia in una casa magica, frutto di un miracolo verificatosi tempo addietro. Tale magia, inoltre, ha donato a tutti i membri della famiglia, tranne Mirabel, un potere unico. Quando proprio quest’ultima scopre che la magia che circonda il luogo è però in pericolo, capisce che lei, l’unica Madrigal ordinaria, può essere l’ultima speranza della sua straordinaria famiglia.

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Encanto: siamo tutti umani, siamo tutti speciali

Quella che Bush, Charise Castro-Smith e Lin Manuel Miranda, hanno scritto è una storia strutturalmente semplice e rientrante nei canoni della Disney, forse anche troppo. Il percorso che intraprende Mirabel per scoprire cosa minaccia la magia della sua famiglia prevede infatti una serie di tappe annunciate attraverso le quali scoprirà molto più di quel che pensa, tanto su di sé quanto sugli altri membri della famiglia. Sotto questo aspetto, Encanto non brilla dunque di originalità, a tal punto che la conclusione arriva quasi a sorpresa, con uno svelamento del mistero non particolarmente entusiasmante. Molto più interessante, invece, è parlare di ciò che il film desidera rappresentare e trasmettere.

Nell’introdurre il film, i due registi hanno raccontato il loro desiderio di avere come protagonista una famiglia numerosa, con i vari membri rappresentanti ognuno una sfumatura diversa di questa. Durante il percorso di Mirabel, dunque, più che svelare un mistero si ha modo di conoscere meglio ognuno di loro e i rapporti che li legano. Ci si presenta così davanti agli occhi una sorprendente varietà di personalità, dal confronto con le quali emerge un tema sempre più affascinante, ovvero il peso delle responsabilità. Ognuno dei personaggi è infatti schiavo del proprio talento, dietro al quale si nasconde però quella fragilità e complessità che ci rende umani.

Se Luisa è la forzuta della famiglia, sulle cui possenti spalle ricadono tutti i compiti più gravosi, Isabela è al contrario la principessa perfetta a cui tutti guardano come il futuro della famiglia. Questi aspetti di facciata vengono dunque scardinati attraverso sequenze musicali particolarmente coinvolgenti e commoventi, che ci ricordano ai tempi dei social quanto sia facile sfoggiare solo il meglio di sé. Molto più difficile e coraggioso è invece mostrarsi per ciò che si è davvero, con tutti i propri pregi e difetti. Soltanto facendo così ci si può aprire a chi ci circonda, evadere le aspettative e costruire rapporti più sani.

Encanto recensione

Encanto: la recensione del film

Encanto si presenta dunque come una grande metafora sulla famiglia, sulla necessità di essere ciò che si è e non altro da sé. Ognuno è speciale e indispensabile a suo modo e questo è certamente, a livello contenutistico, ciò che di più bello il film ci racconta. Naturalmente, se la struttura della narrazione presenta delle ingenuità altrettanto non si può dire del comparto tecnico. Encanto è un perfetto figlio di quel progresso dell’animazione sempre più stupefacente, che ha oggi raggiunto risultati estetici a dir poco sbalorditivi. La cura per i dettagli, ovviamente, è ciò che sorprende di più e gli occhi dei personaggi raramente sono stati così espressivi.

Ciò che davvero rende speciale il film, però, sono le sue canzoni e le sequenze realizzate per accompagnarle. Brani come Waiting for a Miracle, Surface Pressure e We Don’t Talk About Bruno, composti da Lin-Manuel Miranda, sono irresistibilmente coinvolgenti e le animazioni ricche di fantasia e colori a cui si associano li rendono da subito dei classici. Encanto è dunque una gioia per gli occhi e le emozioni più profonde in ognuno di noi e ciò permette forse di perdonare la semplicità narrativa, specialmente considerando i messaggi trasmessi, oggi più che mai necessari.

Perché The Batman con Robert Pattinson non fa parte del DCEU?

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Perché The Batman con Robert Pattinson non fa parte del DCEU?

Il regista e il produttore di The Batman hanno spiegato perché il film in uscita esiste al di fuori del DC Extended Universe. Mentre il franchise di supereroi ha visto Ben Affleck nei panni del Crociato Incappucciato, che riprenderà il ruolo in The Flash del prossimo anno, questo film di Matt Reeves introdurrà Robert Pattinson come una nuova versione del popolare personaggio. Dopo aver subito alcuni ritardi nella produzione legati alla pandemia, The Batman è attualmente programmato per uscire nelle sale il 3 marzo 2022.

All’inizio del suo sviluppo, The Batman doveva essere il primo film di un progetto da solista per il Batman di Affleck, con l’attore che doveva anche dirigere, scrivere e produrre il film. Una volta che Reeves è stato assunto, tuttavia, ha espresso il desiderio di esplorare un Bruce Wayne nei primi giorni della sua carriera di vigilante, e alla fine Affleck ha lasciato del tutto il film. Piuttosto che far interpretare a Robert Pattinson una versione più giovane del personaggio DCEU, tuttavia, i realizzatori hanno scelto di separare il film dalla loro continuità condivisa, in modo molto simile a come fa il Joker di Todd Phillips del 2019.

Ora, Matt Reeves e il produttore Dylan Clark hanno spiegato il motivo alla base della decisione di realizzare un film indipendente. Per il regista, era molto importante “essere in grado di creare un’iterazione con un aspetto personale” e dover “collegarsi a tutte queste altre cose” nel DCEU sarebbe stato un impedimento a quel processo. Clark nota che lo studio dietro il franchise, Warner Bros., era interessato a esplorare i loro personaggi da più angolazioni possibili, il che ha permesso al team di questo Batman di ignorare qualsiasi altra cosa fatta con lo stesso eroe.

“La Warner Bros. ha un multiverso in cui stanno esplorando diversi modi per usare il personaggio… Non siamo coinvolti in questo progetto. Matt è interessato a spingere questo personaggio nelle sue profondità emotive e scuoterlo nel profondo.”

Il cast di The Batman è formato da molti volti noti: insieme a Robert Pattinson nei panni di Bruce Wayne, ci saranno anche Colin Farrell (Oswald Chesterfield/Pinguino), Zoe Kravitz (Catwoman), Jeffrey Wright (Jim Gordon), Paul Dano (Enigmista) e Andy Serkis (Alfred). Infine, John Turturro sarà il boss Carmine Falcone. Nel cast anche Peter Sarsgaard che sarà Gil Colson, il Procuratore Distrettuale di Gotham.

The Batman esplorerà un caso di detective“, scrivono le fonti. “Quando alcune persone iniziano a morire in modi strani, Batman dovrà scendere nelle profondità di Gotham per trovare indizi e risolvere il mistero di una cospirazione connessa alla storia e ai criminali di Gotham City. Nel film, tutta la Batman Rogues Gallery sarà disponibile e attiva, molto simile a quella originale fumetti e dei film animati. Il film presenterà più villain, poiché sono tutti sospettati“.

The Amazing Spider-Man 3: i fan chiedono il completamento della trilogia con Andrew Garfield

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Come ormai sappiamo bene, il franchise di The Amazing Spider-Man non era destinato a finire dove è finito, ma l’accoglienza riservata a The Amazing Spider-Man 2, insieme all’hacking di Sony che ha svelato i loro piani per il franchise, ha bloccato la realizzazione del sequel pianificato.

Anche i successivi spin-off messi in pre-produzione sono stati accantonati dopo che Sony ha stretto un accordo con i Marvel Studios per portare il personaggio nel MCU. Questo ha portato inevitabilmente al recasting di Spider-Man e al licenziamento di Garfield dal ruolo, con grande delusione dei suoi fan ma anche dell’attore stesso che in passato non ha perso occasione per manifestare il suo rammarico per la fine prematura del suo contratto.

The Amazing Spider-Man 3: quello che non sai sul film mai realizzato

Ora che il pubblico può vedere di nuovo Andrew Garfield in azione nei pani di Spider-Man in No Way Home, c’è una rinnovata speranza per la realizzazione di The Amazing Spider-Man 3, che i fan non vogliono farsi sfuggire.

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Lucasfilm: il biglietto di auguri natalizio è un viaggio dentro i suoi franchise

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Ming-Na Wen, che vedremo nella serie Disney+ The Book of Boba Fett, rivela il biglietto di auguri Lucasfilm di quest’anno, che, tra gli altri, vede protagonisti personaggi nuovi e classici di Star Wars.

Il leggendario franchise è servito come lancio ufficiale per lo studio cinematografico indipendente di George Lucas a metà degli anni ’70, e lì Lucas ha iniziato a sviluppare la sua carriera con American Graffiti. Dopo aver impostato la storia per il secondo capitolo del franchise di Star Wars, Lucasfilm ha lavorato con Steven Spielberg per scrivere e produrre il primo film di Indiana Jones, I predatori dell’arca perduta, prima di tornare a concludere la prima trilogia con Il ritorno dello Jedi.

In onore del periodo natalizio, Ming-Na Wen ha rivelato via Twitter la cartolina di Natale di Lucasfilm di quest’anno. Creato dall’artista Amy Beth Christenson, il biglietto di auguri presenta personaggi di Star Wars nuovi e originali tra cui la Fennec Shand di Wen, Obi-Wan Kenobi di Ewan McGregor e altre proprietà dello studio tra cui Indiana Jones e Willow.

Lo studio si è diramato anche in altre aree, tra cui le avventure fantasy classiche di culto Labyrinth e Willow (che compare nella cartolina), l’amata avventura animata per famiglie The Land Before Time e il ramo di videogiochi Lucasfilm Games, precedentemente noto come LucasArts.

lucasfilm

Steven Spielberg si è emozionato per la reunion del cast originale di Jurassic Park

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Il prossimo Jurassic World Il Dominio vedrà tornare sul grande schermo il trio protagonista di Jurassic Park di Steven Spielberg: Sam Neill, Laura Dern e Jeff Goldblum, il quale era già apparso in Jurassic World: Il Regno Distrutto.

Parlando del film con Empire, il regista Colin Trevorrow ha raccontato che quando ha inviato a Steven Spielberg, la foto dal set con il cast riunito, il regista si è molto commosso.

“Nel momento in cui tutti si sono presentati per la prima volta insieme, erano tutti stipati in una Jeep. E gli ho fatto una foto e l’ho inviata a Steven [Spielberg]. Si è emozionato molto. Non credo che nemmeno lui fosse preparato a quanto sarebbe stato commovente vedere tutti quei personaggi che ama, e le persone che ama, avere un aspetto incredibile e vivere un’avventura insieme”.

Jurassic World Il Dominio vedrà sia Chris Pratt che Bryce Dallas Howard tornare nei loro ruoli. Insieme a loro, ritroveremo anche Justice Smith, Daniella Pineda, Jake Johnson e Omar SyLaura Dern e Sam Neill riprenderanno rispettivamente i ruoli che avevano in Jurassic Park, rispettivamente la Dr. Ellie Sattler e il Dr. Alan Grant. I personaggi sono stati visti per l’ultima volta nel Jurassic Park 3 del 2001. Un altro eroe originale, Ian Malcolm, interpretato da Jeff Goldblum, ha firmato per tornare in Jurassic World 3. Goldblum è stato visto l’ultima volta in Jurassic World: Il Regno Distrutto.

The Batman: Zoe Kravitz ha studiato gatti e leoni per il suo ruolo

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Empire ha dedicato un lungo speciale a The Batman di Matt Reeves e tra le cose interessanti che sono emerse dall’intervista c’è anche che Zoe Kravitz, interprete di Selina Kyle/Catwoman, ha studiato i movimenti di felini grandi e piccoli per prepararsi al ruolo.

Parlando con Empire, Zoe Kravitz ha rivelato che lei e la sua squadra di stunt hanno effettivamente guardato dei footage di gatti e leoni e di come combattono per trarre ispirazione per le movenze del personaggio.

“Abbiamo guardato gatti e leoni – ha dichiarato Kravitz – e il modo in cui combattono e abbiamo parlato delle possibilità che ha una persona della mia stazza di confrontarsi con uno come Batman che è molto più forte. Quali sono le mie doti? Essere veloce e sfuggente. Quindi abbiamo fatto del lavoro a terra molto interessante, fondendo elementi di arti marziali, capoeira e movimenti felini simili a passi di danza.” 

Il cast di The Batman è formato da molti volti noti: insieme a Robert Pattinson nei panni di Bruce Wayne, ci saranno anche Colin Farrell (Oswald Chesterfield/Pinguino), Zoe Kravitz (Catwoman), Jeffrey Wright (Jim Gordon), Paul Dano (Enigmista) e Andy Serkis (Alfred). Infine, John Turturro sarà il boss Carmine Falcone. Nel cast anche Peter Sarsgaard che sarà Gil Colson, il Procuratore Distrettuale di Gotham.

The Batman esplorerà un caso di detective“, scrivono le fonti. “Quando alcune persone iniziano a morire in modi strani, Batman dovrà scendere nelle profondità di Gotham per trovare indizi e risolvere il mistero di una cospirazione connessa alla storia e ai criminali di Gotham City. Nel film, tutta la Batman Rogues Gallery sarà disponibile e attiva, molto simile a quella originale fumetti e dei film animati. Il film presenterà più villain, poiché sono tutti sospettati“.

Spider-Man: No Way Home, pubblicati dei concept art spoiler dal film

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Come ormai sempre più spesso accade, i canali ufficiali Marvel ufficializzano la presenza di personaggi nei loro film che fino all’uscita in sala era tenuta nascosta, facendo a tutti gli effetti uno spoiler ai loro fan che non sono ancora riusciti a vedere i film. Spider-Man: No Way Home non fa eccezione.

Scoperte dall’utente Twitter Cinematic Spoti due artwork promozionali del film si trovano sul sito della Marvel, nella sezione personaggi, in questo caso, sotto il nome Spider-Man. Ogni Spider-Man ha un suo titolo unico, quello di Tobey Maguire è “L’amichevole Spider-Man di quartiere” e quello di Andrew Garfield è “Amazing Spider-Man”.

Gli artwork ritraggono ogni Spider-Man in posa che scivola con le sue ragnatele, con Maguire-Spider-Man che indossa l’iconica tuta dei film di Sam Raimi e Garfield che invece indossa quella vista in The Amazing Spider-Man 2.

Spider-Man: No Way Home, leggi la recensione

Spider-Man: No Way Home è uscito in sala il 15 dicembre. Nel film tornano Tom HollandZendaya, Jacob Batalon, Tony Revolori Marisa Tomei. Inoltre, nel film ci sono anche Benedict Cumberbatch nei panni di Doctor Strange, che poi vedremo in Doctor Strange in the Multiverse of Madness, diretto da Sam RaimiJamie Foxx che veste i panni di Electro, come in The Amazing Spider-Man 2, Willem Dafoe nei panni di Norman Osborne/Green Goblin e infine Alfred Molina, di nuovo Doctor Octopus di Spiderman 2.

Spider-Man: No Way Home è diretto da Jon Watts (già regista di Homecoming e Far From Home) e prodotto da Kevin Feige per i Marvel Studios e da Amy Pascal per la Pascal Production.

The Bourne Identity: trama, cast e sequel del film con Matt Damon

Con l’arrivo al cinema nel 2002 di The Bourne Identity un nuovo agente segreto si impose nei cuori degli spettatori. Si tratta di Jason Bourne, ex membro della CIA che si risveglia improvvisamente senza ricordare nulla del proprio passato. Tutto ciò che sa è che qualcuno gli sta dando la caccia, e prima di scoprire cosa gli è accaduto dovrà prima riuscire a salvarsi la pelle. Diretto da Doug Liman e scritto da Tony Gilroy, il film è stato il primo di una fortunata saga cinematografica, la cui storia si basa sui romanzi di spionaggio scritti da Robert Ludlum tra il 1980 e il 1990.

The Bourne Identity è basato sul primo di questi, intitolato Un nome senza volto. Questo era già precedentemente stato adattato in una serie del 1988 intitolata Identità bruciata. Nella seconda metà degli anni Novanta, Liman, dichiaratosi grande fan dei romanzi, iniziò a sviluppare la possibilità di portare al cinema la storia dell’agente senza memoria. Dopo una serie di contrattazioni con la Warner Bros. prima, e con la Universal Pictures poi, riuscì infine ad acquisirne i diritti per dar vita al film da lui diretto. Con le riprese svoltesi tra Parigi, Praga, Roma, Mykonos e Zurigo, crebbe poi l’interesse del pubblico nei confronti del film.

Al momento dell’arrivo in sala, il film si affermò da subito come un grande successo. A fronte di un budget di circa 60 milioni di dollari, il film riuscì infatti a guadagnarne ben 214 in tutto il mondo. Tale risultato spinse lo studios di produzione a mettere in cantiere ulteriori sequel, sempre basati sui successivi romanzi di Ludlum. Molto del successo di The Bourne Identity è dato anche dal cast di attori che lo compone. Diverse sono le curiosità legate proprio al coinvolgimento di questi, e proseguendo nella lettura sarà possibile scoprire le principali e le più affascinanti. Si vedrà infine anche dove è possibile ritrovare in streaming il film.

The Bourne Identity: la trama del film

La vicenda del film si apre al largo del mar Mediterraneo, dove un peschereccio italiano recupera un giovane uomo in mare. Questi è privo di sensi e appare gravemente ferito alla schiena. Quando l’uomo si risveglia, afferma di non ricordare nulla della propria identità né del proprio passato. L’unico elemento che può aiutarlo a scoprire qualcosa di più, è un microchip contenente un conto bancario. Ripresosi dalle ferite, l’uomo si dirige allora alla volta di Zurigo, scoprendo piano piano cose inaspettate di sé, come una grandissima capacità nelle arti marziali. Arrivato nella città Svizzera, questi riesce ad individuare una cassetta di sicurezza legata al conto presente sul microchip.

All’interno di questa ritrova una serie di passaporti riportanti nomi diversi ma sempre con la sua foto. Una patente francese, invece, gli indica il suo vero nome: Jason Bourne. Mentre fa queste prime scoperte, l’uomo si ritrova inseguito dalle forze dell’ordine. Costretto a scappare, trova aiuto in Marie, che si offre di farlo arrivare a Parigi in cambio di denaro. Bourne, ammesso che questo sia il suo vero nome, è infatti convinto che nella città francese troverà ulteriori risposte al suo mistero. Il viaggio per arrivarvi sarà tuttavia ricco di ostacoli, rappresentati in particolare da una serie di sicari appartenenti alla misteriosa organizzazione Treadstone.

The Bourne Identity cast

The Bourne Identity: il cast del film

Un ruolo come quello di Jason Bourne è sempre molto ambito, ecco perché il regista si è trovato a svolgere numerosi provini, tenendo in considerazione anche nomi come Brad Pitt, Russell Crowe e Sylvester Stallone. La scelta ricadde però su Matt Damon. Affermatosi grazie ai film Will Hunting – Genio ribelle e Salvate il soldato Ryan, questi non aveva mai interpretato un ruolo d’azione, ma convinse da subito Liman e i produttori circa le sue capacità a riguardo. Per poter meglio interpretare il personaggio, Damon decise di addestrarsi nell’uso delle armi, nel pugilato e nelle arti marziali. Un duro allenamento fisico gli ha infine permesso di eseguire in prima persona una notevole quantità di scene d’azione, come i combattimenti a mani nude, senza il bisogno di ricorrere a controfigure.

Accanto a lui si ritrovano altri noti attori di provenienza internazionale. La tedesca Franka Potente ricopre infatti il ruolo di Marie, alleata di Bourne. L’attrice era divenuta popolare nel 1998 grazie al film Lola corre, di cui è protagonista, ed è proprio grazie a tale titolo che Liman la scelse per il suo film. Il premio Oscar Chris Cooper, invece, interpreta lo spietato sicario Alexander Conklin, mentre Clive Owen è l’assassino noto come Il Professore. Nel film è inoltre presente Brian Cox, attualmente impegnato nella serie HBO Succession, che interpreta qui Ward Abbott, capo dell’organizzazione Treadstone. L’attrice Julia Stiles compare invece con il ruolo di Nicky Parsons, che verrà poi ulteriormente sviluppato nei successivi film. Vi è infine il cameo, ad inizio film, del noto attore italiano Orso Maria Guerrini, nei panni del pescatore Giancarlo che recupera Bourne dal mare.

The Bourne Identity: i sequel, il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

Dato il grande successo di critica e di pubblico del film, la Universal decise di procedere nel suo piano di dar vita ad una vera e propria saga cinematografica dedicata al personaggio. È così che nel 2004 arriva il primo sequel, The Bourne Supremacy, basato sul romanzo Doppio inganno. Del 2007 è invece il capitolo conclusivo The Bourne Ultimatum – Il ritorno dello sciacallo, il quale arriverà anche a vincere tre premi Oscar per il sonoro e il montaggio. Nel 2012, invece, è stato portato al cinema il film The Bourne Legacy, spin-off incentrato sul personaggio di Aaron Cross interpretato da Jeremy Renner. Il non particolare successo di questo, però, spinse i produttori ad un ritorno al personaggio di Bourne. Questi è infatti nuovamente protagonista con Jason Bourne, uscito in sala nel 2016 e diretto sequel del terzo film della saga.

Prima di vedere tali sequel, gli appassionati del primo film possono fruirne grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. The Bourne Identity è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes, Now TV, Amazon Prime Video e Netflix. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film verrà inoltre trasmesso in televisione martedì 21 dicembre alle ore 21:25 sul canale Rete 4.

Fonte: IMDb

Assassinio sul Nilo, il trailer con Gal Gadot

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Assassinio sul Nilo, il trailer con Gal Gadot

Disney+ ha diffuso il trailer di Assassinio sul Nilo, che arriverà nelle sale USA l’11 febbraio, in cui vediamo Gal Gadot al fianco di Armie Hammer.

Il cast di Assassinio sul Nilo di Kenneth Branagh

Ricordiamo che il cast di Assassinio sul Nilo annovera Gal Gadot, Armie Hammer e Letitia Wright, oltre ad Annette Benning, Russell Brand, Rose Leslie, Sophie Okonedo, Ali Fazal, Tom Bateman, Emma Mackey, Dawn French Jennifer Saunders.

Kingpin: dove potrebbe comparire nel suo futuro nel MCU?

Kingpin: dove potrebbe comparire nel suo futuro nel MCU?

Dopo l’episodio 5 di Hawkeye, il Kingpin di Vincent D’Onofrio è ufficialmente nel MCU e ci sono alcuni progetti Marvel in cui potrebbe apparire. Dalla fine di Daredevil di Netflix, coloro che hanno visto la serie hanno chiesto la canonizzazione di diversi attori chiave nel MCU, tra cui Daredevil di Charlie Cox e Wilson Fisk di Vincent D’Onofrio. Ora, dopo mesi di intense speculazioni e fughe di notizie non confermate, Hawkeye ha gettato Fisk nella mischia come il signore del crimine che potenzialmente tira le fila dietro le quinte di New York.

Kingpin è uno dei nemici più astuti di tutti i fumetti Marvel e il suo volto pubblico da legittimo uomo d’affari rende ancora più difficile distinguere le sue intenzioni legittime da quelle criminali. Tenendo a mente la possibilità di piani non ancora annunciati, è probabile che la Marvel abbia intenzione di usarlo in altri progetti. Ecco i prossimi progetti MCU che potrebbero avere un ruolo a sorpresa per Wilson Fisk.

Eco

Annunciata poco prima che il personaggio facesse il suo debutto ufficiale nell’episodio 2 di Hawkeye, una serie TV di Eco è una scommessa incredibilmente sicura su dove potremmo vedere Wilson Fisk. Nei fumetti, Echo è la figlia adottiva di Kingpin, che l’uomo ha preso con sé dopo aver ucciso il padre della bambina.

Dopo aver realizzato di avere il potere di duplicare i movimenti fisici di un’altra persona, Fisk ha iniziato ad addestrarla fin dalla giovane età per farla diventare il suo assassino personale, e alla fine l’ha mandata in missione per uccidere Daredevil prima che Matt Murdock le rivelasse la verità sull’omicidio di suo padre.

Con Hawkeye che introduce una deliberata combinazione di Maya Lopez, Wilson Fisk e posiziona Ronin come l’assassino del padre di Maya, è evidente che la serie si sta dirigendo verso una conclusione in cui Maya si rende conto di essere stata presa in giro. Questo crea le circostanze perfette per la serie spin-off di Echo, che molto probabilmente vedrà Wilson Fisk come l’antagonista principale mentre la giovane vigilante cerca la sua vendetta.

Moon Knight

Kingpin ha incrociato la strada con il Pugno di Khonshu diverse volte in passato, e ora con Fisk che opera come sindaco di New York nei fumetti, è stato suggerito che i due personaggi si affronteranno di nuovo nel prossimo evento crossover di Devil’s Reign.

Tuttavia, in live-action, Marc Spector farà il suo debutto nel MCU nella serie TV Moon Knight del 2022, interpretata da Oscar Isaac. Un personaggio che comunica con un antico dio egizio e lotta con un disturbo dissociativo dell’identità potrebbe non sembrare in cima al radar delle minacce di Kingpin, ma la totale dedizione di Spector allo sradicamento del crimine organizzato pone perfettamente i due personaggi in opposizione l’uno all’altro.

La prossima trilogia di Spider-Man di Peter Parker

Spide-Man: No Way HomeSebbene Spider-Man: No Way Home stia attualmente distruggendo i record al botteghino nei cinema di tutto il mondo, è un po’ difficile vedere esattamente come sarà la traiettoria del personaggio andando avanti. Tuttavia, ci sono state molte speculazioni su cosa potrebbe contenere la prossima trilogia di Spider-Man, una che segue le sue imprese al college invece che al liceo. Sarebbe una grande opportunità per l’MCU di dare ai loro film di Spider-Man un’atmosfera un po’ più oscura e affrontare storie e cattivi che hanno evitato fino a questo punto, e Kingpin sarebbe il personaggio perfetto per incarnare questo cambiamento di tono.

Nell’universo dei fumetti Ultimate, Wilson Fisk è stato in realtà uno dei primi cattivi che Spidey abbia mai incontrato. Fisk è stato persino responsabile di un attentato alla vita di zia May, un evento che ha quasi spinto Peter oltre il limite nell’ucciderlo. All’indomani della fine di Spider-Man: No Way Home, le circostanze della vita di Peter Parker non sono mai state così disastrose e Kingpin è certamente abbastanza ben collegato da continuare a peggiorare la vita di Spider-Man.

Un riavvio di Daredevil

Charlie Cox DaredevilDa quando l’amata serie Netflix dedicata al personaggio è stata cancellata nel 2018, il pubblico ha voluto l’opportunità di vedere ancora una volta sullo schermo Matt Murdock. Charlie Cox è stato molto aperto e irremovibile nel voler tornare nel personaggio un giorno, e proprio di recente, Kevin Feige aveva confermato che il pubblico vedrà Daredevil nel MCU prima di quanto pensi, e infatti, Cox ha fatto un cameo come Matt Murdock in Spider-Man: No Way Home. Tutti i segnali indicano che la Marvel vuole dare a Daredevil un reboot televisivo o una serie cinematografica, e nessuno dei due sarebbe completo senza la presenza del Wilson Fisk di Vincent D’Onofrio.

Non solo Kingpin è rimasto la più grande nemesi di Daredevil per più di 40 anni, ma la prima interpretazione di D’Onofrio nei panni di Fisk nella prima stagione di Daredevil ha contribuito a elevare lo spettacolo oltre l’essere un semplice show di supereroi. Vedere Cox e D’Onofrio condividere di nuovo lo schermo non solo sarebbe immensamente divertente per i fan di entrambi i personaggi, ma riporterebbe anche un po’ del prestigio che ha fatto percepire il Daredevil di Netflix come un evento, quando è stato distribuito per la prima volta.

Secret Invasion

Una proprietà che non sembra apertamente collegata alle attività criminali di Kingpin è la miniserie Secret Invasion, ma a seconda di come l’MCU decide di affrontare il materiale potrebbe essere molto adatta ai suoi piani. Nei fumetti, la trama di Secret Invasion parte quando un esercito di Skrull mutaforma invade la Terra e assume le identità di molti degli eroi del pianeta.

L’adattamento televisivo di Secret Invasion sta mettendo insieme un enorme cast di star e, a seconda di quanto gli eventi della serie scuoteranno l’MCU, è una scommessa sicura presumere che Wilson Fisk potrebbe trovare un modo per manipolare la situazione nei suoi stessi fini.

No Time to Die: intervista a Billy Magnussen e David Dencik

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No Time to Die: intervista a Billy Magnussen e David Dencik

Ecco l’intervista a Billy Magnussen e David Dencik, che in No Time To Die interpretano Logan Ash e il Dr. Valdo Obruchev. Il film con Daniel Craig è disponibile in Home Video dal 15 dicembre.

No Time To Die dal 15 dicembre in Dvd, Blu-ray e 4k Ultra HD

Daniel Craig porta in scena “il miglior Bond che abbiamo mai avuto” (IGN) ed un “finale epico e sorprendente” (Empire) in No Time To Die, lo straordinario 25° capitolo della saga di James Bond, disponibile dal 15 dicembre in Dvd, Blu-ray e 4k Ultra HD.

Con oltre 700 milioni di dollari al botteghino mondiale, i fan possono ora godersi a casa No Time To Die, giusto in tempo per le Feste con oltre un’ora di contenuti speciali esclusivi alla scoperta dell’azione, dello spettacolo e degli stunt. Con focus speciali tra cui Essere James Bond, una retrospettiva di 45 minuti in 4K UHD, e quattro esclusive ed emozionanti featurette, potremo finalmente immergerci dietro le quinte del film ed esplorare a fondo il retaggio “emozionante e commovente” (Deadline) dello 007 di Daniel Craig.

No Time To Die vede il ritorno di Daniel Craig nei panni del James Bond di Ian Fleming, al fianco del vincitore del Premio Oscar Rami Malek. Dopo aver lasciato i servizi segreti, Bond si gode una vita tranquilla in Giamaica. Tuttavia, la pace conquistata si rivela di breve durata quando il suo vecchio amico Felix Leiter gli chiede aiuto. La missione di salvare uno scienziato rapito si rivela molto più difficile del previsto, portando Bond sul sentiero di un misterioso antagonista armato di una nuova pericolosa tecnologia.

No Time To Die ha nel suo cast Daniel Craig (Spectre, Skyfall), Rami Malek (Bohemian Rhapsody, Mr. Robot), Léa Seydoux (The French Dispatch, Spectre, Blue is the Warmest Color), Lashana Lynch (Captain Marvel), Ben Whishaw (Spectre, Cloud Atlas), Naomie Harris (Spectre, Venom), con Jeffrey Wright (Spectre, Broken Flowers), Christoph Waltz (Spectre, Bastardi senza Gloria), e Ralph Fiennes (Spectre, Grand Budapest Hotel).

CONTENUTI SPECIALI NEI FORMATI 4K ULTRA HD, BLU-RAY E DVD:

  • ANATOMIA DI UNA SCENA: MATERA – Nel completo stile Bond, c’è un’incredibile sequenza pre-credit all’interno di No Time To Die. Un inseguimento a perdifiato girato a Matera che comincia a piedi, prosegue in moto ed infine in auto. Non un’auto qualunque, peraltro – l’iconica Aston Martin DB5! Attraverso interviste con Daniel Craig ed il regista Cary Joji Fukunaga, oltre ad altre interviste sul set con membri chiave della troupe, scopriamo come è stata realizzata questa incredibile sequenza.
  • SIAMO REALISTI: L’AZIONE IN NO TIME TO DIE – In un mondo pieno di film d’azione pieni di CGI, il franchise di Bond spicca orgogliosamente tra la folla per girare sempre i propri stunt dal vivo, senza l’utilizzo di effetti speciali. In questa featurette, vediamo come No Time To Die continua questa tradizione con alcune splendide sequenze d’azione.
  • UN VIAGGIO GLOBALE – Location esotiche sono ormai sinonimo dei film di Bond e No Time To Die non fa eccezione. Oltre a tornare nella patria spirituale di Bond, la Giamaica, per l’ultimo film di Daniel Craig percorriamo anche un viaggio attraverso l’Italia, la Norvegia e la Scozia. Ascolteremo le opinioni di Daniel Craig, Cary Fukunaga, altri membri del cast e della troupe, su come è stato girare in queste location spettacolari.
  • COSTRUIRE IL MONDO DI BOND – Lo scenografo Mark Tildesley e la costumista Suttirat Anne Larlarb, insieme al cast e alcuni membri della troupe, discutono l’ispirazione, le sfide e i vari tentativi di ideazione e creazione di set e costumi tanto importanti per l’iconico franchise di Bond.
  • ESSERE JAMES BOND* – In questa speciale retrospettiva di 45 minuti, Daniel Craig riflette molto intimamente sulla sua avventura durata 15 anni nei panni di James Bond. Con un archivio fotografico inedito proveniente da Casino Royale, fino al 25° film No Time To Die, Craif condivide i suoi ricordi personali in una chiacchierata con i produttori di 007, Michael G Wilson e Barbara Broccoli, fino ad arrivare alla sua ultima performance nei panni di James Bond.

No Time To Die: l’experience con gli stunt coordinator

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No Time To Die: l’experience con gli stunt coordinator

In occasione dell’uscita in Home Video di No Time To Die, ecco il video dall’experience di James Bond a bordo delle Aston Martin del film! No Time To Die è disponibile in Home Video dal 15 dicembre.

No Time To Die dal 15 dicembre in Dvd, Blu-ray e 4k Ultra HD

Daniel Craig porta in scena “il miglior Bond che abbiamo mai avuto” (IGN) ed un “finale epico e sorprendente” (Empire) in No Time To Die, lo straordinario 25° capitolo della saga di James Bond, disponibile dal 15 dicembre in Dvd, Blu-ray e 4k Ultra HD.

Con oltre 700 milioni di dollari al botteghino mondiale, i fan possono ora godersi a casa No Time To Die, giusto in tempo per le Feste con oltre un’ora di contenuti speciali esclusivi alla scoperta dell’azione, dello spettacolo e degli stunt. Con focus speciali tra cui Essere James Bond, una retrospettiva di 45 minuti in 4K UHD, e quattro esclusive ed emozionanti featurette, potremo finalmente immergerci dietro le quinte del film ed esplorare a fondo il retaggio “emozionante e commovente” (Deadline) dello 007 di Daniel Craig.

No Time To Die vede il ritorno di Daniel Craig nei panni del James Bond di Ian Fleming, al fianco del vincitore del Premio Oscar Rami Malek. Dopo aver lasciato i servizi segreti, Bond si gode una vita tranquilla in Giamaica. Tuttavia, la pace conquistata si rivela di breve durata quando il suo vecchio amico Felix Leiter gli chiede aiuto. La missione di salvare uno scienziato rapito si rivela molto più difficile del previsto, portando Bond sul sentiero di un misterioso antagonista armato di una nuova pericolosa tecnologia.

No Time To Die ha nel suo cast Daniel Craig (Spectre, Skyfall), Rami Malek (Bohemian Rhapsody, Mr. Robot), Léa Seydoux (The French Dispatch, Spectre, Blue is the Warmest Color), Lashana Lynch (Captain Marvel), Ben Whishaw (Spectre, Cloud Atlas), Naomie Harris (Spectre, Venom), con Jeffrey Wright (Spectre, Broken Flowers), Christoph Waltz (Spectre, Bastardi senza Gloria), e Ralph Fiennes (Spectre, Grand Budapest Hotel).

CONTENUTI SPECIALI NEI FORMATI 4K ULTRA HD, BLU-RAY E DVD:

  • ANATOMIA DI UNA SCENA: MATERA – Nel completo stile Bond, c’è un’incredibile sequenza pre-credit all’interno di No Time To Die. Un inseguimento a perdifiato girato a Matera che comincia a piedi, prosegue in moto ed infine in auto. Non un’auto qualunque, peraltro – l’iconica Aston Martin DB5! Attraverso interviste con Daniel Craig ed il regista Cary Joji Fukunaga, oltre ad altre interviste sul set con membri chiave della troupe, scopriamo come è stata realizzata questa incredibile sequenza.
  • SIAMO REALISTI: L’AZIONE IN NO TIME TO DIE – In un mondo pieno di film d’azione pieni di CGI, il franchise di Bond spicca orgogliosamente tra la folla per girare sempre i propri stunt dal vivo, senza l’utilizzo di effetti speciali. In questa featurette, vediamo come No Time To Die continua questa tradizione con alcune splendide sequenze d’azione.
  • UN VIAGGIO GLOBALE – Location esotiche sono ormai sinonimo dei film di Bond e No Time To Die non fa eccezione. Oltre a tornare nella patria spirituale di Bond, la Giamaica, per l’ultimo film di Daniel Craig percorriamo anche un viaggio attraverso l’Italia, la Norvegia e la Scozia. Ascolteremo le opinioni di Daniel Craig, Cary Fukunaga, altri membri del cast e della troupe, su come è stato girare in queste location spettacolari.
  • COSTRUIRE IL MONDO DI BOND – Lo scenografo Mark Tildesley e la costumista Suttirat Anne Larlarb, insieme al cast e alcuni membri della troupe, discutono l’ispirazione, le sfide e i vari tentativi di ideazione e creazione di set e costumi tanto importanti per l’iconico franchise di Bond.
  • ESSERE JAMES BOND* – In questa speciale retrospettiva di 45 minuti, Daniel Craig riflette molto intimamente sulla sua avventura durata 15 anni nei panni di James Bond. Con un archivio fotografico inedito proveniente da Casino Royale, fino al 25° film No Time To Die, Craif condivide i suoi ricordi personali in una chiacchierata con i produttori di 007, Michael G Wilson e Barbara Broccoli, fino ad arrivare alla sua ultima performance nei panni di James Bond.

Keanu Reeves ha confermato un incontro con Kevin Feige dei Marvel Studios

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Nel corso della promozione di Matrix Resurrections, Keanu Reeves ha finalmente confermato di aver avuto un incontro con Kevin Feige, il capo di Marvel Studios. La notizia infervora i fan, che vorrebbero vedere Reeves unirsi al MCU.

Durante un’intervista con comicbook.com, Reeves ha confermato di aver incontrato Feige nel 2019 per discutere di un ruolo nel franchise, conversazione che è rimasta però aperta. “Ci siamo incontrati, Kevin è un amicone. Ma no, non abbiamo ancora deciso niente, sarà qualcosa che dobbiamo trovare.”

I Marvel Studios hanno contattato Keanu Reeves per “diversi ruoli”

Reeves condivideva l’intervista con Carrie-Anne Moss che ha partecipato a Jessica Jones, per Netflix, serie in cui interpretava Jeri Hogarth. Non escludiamo che possa tornare a far parte del MCU anche lei.

Matrix Resurrections è interpretato da Keanu Reeves e Carrie Anne Moss, ma anche da Yahya Abdul-Mateen II (il franchise di Aquaman), Jessica Henwick (per la TV Iron Fist, Star Wars: Il Risveglio della Forza), Jonathan Groff (Hamilton, per la TV Mindhunter), Neil Patrick Harris (Gone Girl – L’amore bugiardo), Priyanka Chopra Jonas (TV Quantico), Christina Ricci (TV Escaping the Madhouse: The Nellie Bly Story, The Lizzie Borden Chronicles), Telma Hopkins (TV Amiche per la morteDead to Me), Eréndira Ibarra (serie Sense8, Ingobernable), Toby Onwumere (serie Empire), Max Riemelt (serie Sense8), Brian J. Smith (serie Sense8, Treadstone), e Jada Pinkett Smith (Attacco al potere 3 – Angel Has Fallen, Gotham per la TV).

Il team creativo scelto da Wachowski dietro le quinte comprende i collaboratori di Sense8: i direttori della fotografia Daniele Massaccesi e John Toll, gli scenografi Hugh Bateup e Peter Walpole, il montatore Joseph Jett Sally, la costumista Lindsay Pugh, il supervisore agli effetti visivi Dan Glass e i compositori Johnny Klimek e Tom Tykwer. La Warner Bros. Pictures presenta, in associazione con Village Roadshow Pictures, in associazione con Venus Castina Productions, Matrix Resurrections. Il film sarà distribuito in tutto il mondo dalla Warner Bros. Pictures e sarà nelle sale italiane a partire dal 1 gennaio 2022.

Hocus Pocus 2: le sorelle Sanderson in un video dal backstage

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Hocus Pocus 2: le sorelle Sanderson in un video dal backstage

Continuano le riprese di Hocus Pocus 2, che vedremo su Disney+ il prossimo anno, e intanto l’account Instagram del film ha condiviso un breve video dal set in cui Bette Middler (Winifred), Kathy Najimy (Mary) e Sarah Jessica Parker (Sarah), ovvero le Sorelle Sanderson, ballano. Eccolo di seguito:

https://www.instagram.com/tv/CXmmRR4h0TG/?utm_source=ig_embed&utm_campaign=loading

Disney ha finalmente dato il via libera a Hocus Pocus 2 nel 2021, con Anne Fletcher al timone. Per la gioia del pubblico, tutte e tre le originali sorelle Sanderson stanno tornando a seminare il caos. Doug Jones (Billy Butcherson) è l’unico altro attore del primo film che tornerà, poiché il resto del cast è nuovo di zecca. La sinossi sembra attenersi alla formula magica di tre liceali che devono salvare Salem dalle sorelle Sanderson la notte di Halloween.

Spider-Man: No Way Home, il concept di Norman Osborn / Goblin

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Spider-Man: No Way Home, il concept di Norman Osborn / Goblin

Il primo trailer di Spider-Man: No Way Home ci aveva anticipato che Norman Osborn / Goblin, interpretato da Willem Dafoe, sarebbe tornato nel film a portare scompiglio nella vita di Spider-Man/Peter Parker/Tom Holland.

Chi ricorda il personaggio nel film di Sam Raimi, sa che aveva un’armatura verde come costume, con tanto di elmo a forma di testa di goblin. In questo film, invece, vediamo come Norman assuma finalmente un costume che si avvicina molto di più a quello dei fumetti.

Potete vedere il concept del personaggio qui.

Spider-Man: No Way Home, leggi la recensione

Spider-Man: No Way Home è uscito in sala il 15 dicembre. Nel film tornano Tom HollandZendaya, Jacob Batalon, Tony Revolori Marisa Tomei. Inoltre, nel film ci sono anche Benedict Cumberbatch nei panni di Doctor Strange, che poi vedremo in Doctor Strange in the Multiverse of Madness, diretto da Sam RaimiJamie Foxx che veste i panni di Electro, come in The Amazing Spider-Man 2, Willem Dafoe nei panni di Norman Osborne/Green Goblin e infine Alfred Molina, di nuovo Doctor Octopus di Spiderman 2.

Spider-Man: No Way Home è diretto da Jon Watts (già regista di Homecoming e Far From Home) e prodotto da Kevin Feige per i Marvel Studios e da Amy Pascal per la Pascal Production.

Aquaman and the Lost Kingdom: Black Manta avrà più personalità

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Aquaman and the Lost Kingdom: Black Manta avrà più personalità

Aquaman and the Lost Kingdom è uno dei blockbuster più attesi del prossimo anno e oltre a vedere il ritorno di Jason Momoa nei panni di Arthur Curry/Aquaman, ci proporrà di nuovo Yahya Abdul-Mateen II in quelli di Black Manta. Questa volta però attore e personaggio sono alla ricerca di riscatto, dato che nel primo film non hanno ricevuto molto approfondimento.

In un’intervista con Comicbook.com, Yahya Abdul-Mateen II ha rivelato che Aquaman 2 mostrerà di più e meglio la personalità di Black Manta. Ha detto che verranno mostrate più capacità di leadership di Black Manta, poiché sono state solo anticipate all’inizio del primo film. L’attore ha lasciato intendere che Black Manta avrà un ruolo molto più importante nel sequel, il che probabilmente implica che sarà l’antagonista principale del film.

“Penso che nel prossimo Aquaman, volevo davvero dare più personalità al personaggio per permetterci di conoscerlo in alcuni momenti più privati. Volevo vedere [Black Manta] lottare con alcune cose, quindi vedere un po’ più della sua personalità e del suo carattere. Inoltre, per vedere cosa significa per lui essere responsabile di qualcosa. Quindi possiamo vedere un po’ di più del suo stile di leadership, un po’ più della sua personalità in questo. Possiamo senza dubbio dire che il suo è un ritorno in grande stile.”

Tutto quello che c’è da sapere su Aquaman and the Lost Kingdom

Jason Momoa è atteso di nuovo nei panni dell’eroe in Aquaman and the Lost Kingdom, sequel del film che ha rilanciato in positivo le sorti dell’universo cinematografico DC. Nel sequel, diretto ancora una volta da James Wan (Insidious, The Conjuring), torneranno anche Patrick Wilson nei panni di Ocean Master, Amber Heard, che tornerà nei panni di Mera, Dolph Lundgren che sarà ancora una volta Re Nereus, il padre di Mera, e ancora Yahya Abdul-Mateen II nei panni di Black Manta, che abbiamo visto riapparire nella scena post-credit del primo film.

David Leslie Johnson-McGoldrick, collaboratore ricorrente di Wanscriverà la sceneggiatura del film, mentre il regista e Peter Safran saranno co-produttori. Aquaman and the Lost Kingdom uscirà nelle sale americane il 16 dicembre 2022.

Il Signore degli Anelli: gli interpreti degli hobbit hanno una chat di gruppo

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In un’intervista con Esquire, Elijah Wood, che ne Il Signore degli Anelli interpreta il protagonista, Frodo Baggins, ha fatto luce sul fatto che gli attori che interpretano i quattro hobbit principali (oltre a lui, Sean Astin, Billy Boyd e Dominic Monaghan) della storia sono ancora in contatto tra loro, e come si tengono aggiornati.

L’attore ha rivelato che il quartetto rimane in contatto tramite una chat di gruppo e che sono ancora amici. Nonostante fossero ancora tutti in buoni rapporti, Wood ha anche affermato che i quattro non sono stati in grado di incontrarsi fisicamente per circa “16 anni”.

“[Sean Astin, Billy Boyd e Dominic Monaghan] sono usciti a cena e mi hanno mandato una foto in cui c’era un posto vuoto a tavola per me, il che è davvero, davvero dolce. Si scrivono a vicenda la mattina, tipo ‘Andiamo a prendere un caffè’. Ma non riusciamo davvero a uscire così da 16 anni”.

I commenti di Wood saranno accolti con gioia dai fan de Il Signore degli Anelli, molti dei quali si sono affezionati agli attori stessi come lo sono ai personaggi. Dato che gli interpreti degli hobbit sono stati in grado di ritrarre un’amicizia per tutta la vita in modo così convincente sullo schermo, i fan potrebbero non essere sorpresi di sapere che sono ancora regolarmente in contatto e si incontrano ogni volta che ne hanno la possibilità.

Ricordiamo che il futuro del franchise è in mano a Prime Video che sta lavorando alla serie tv in arrivo il 9 settembre 2022.

Matrix Resurrections in streaming su HBO Max? La battuta di Keanu Reeves

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In una recente intervista con The Guardian, Keanu Reeves, che presto rivedremo nei panni di Neo per Matrix Resurrections, ha scherzato sullo streaming del film su HBO Max, che uscirà contemporaneamente nelle sale e sul servizio di streaming il 22 dicembre, negli USA (da noi arriva al cinema il primo gennaio 2022).

Dopo che l’intervistatore ha ammesso che probabilmente guarderà Matrix Resurrections a casa su un portatile, Reeves lo ha scherzosamente rimproverato: “Amico? Non guardare quel film in streaming… Non guardare quel film nel fo***to streaming. Cosa sei, pazzo? Stai per vedere in streaming il nuovo Matrix su un portatile?”

Solo dopo un po’ l’attore si è ‘arreso’, convenendo con il giornalista che se gli andava, poteva anche vederlo in streaming, ma è chiaro che la battuta di Reeves punta a difendere la visione del film in sala che resta il massimo dell’esperienza davanti ad un film.

Matrix Resurrections è interpretato da Keanu Reeves e Carrie Anne Moss, ma anche da Yahya Abdul-Mateen II (il franchise di Aquaman), Jessica Henwick (per la TV Iron Fist, Star Wars: Il Risveglio della Forza), Jonathan Groff (Hamilton, per la TV Mindhunter), Neil Patrick Harris (Gone Girl – L’amore bugiardo), Priyanka Chopra Jonas (TV Quantico), Christina Ricci (TV Escaping the Madhouse: The Nellie Bly Story, The Lizzie Borden Chronicles), Telma Hopkins (TV Amiche per la morteDead to Me), Eréndira Ibarra (serie Sense8, Ingobernable), Toby Onwumere (serie Empire), Max Riemelt (serie Sense8), Brian J. Smith (serie Sense8, Treadstone), e Jada Pinkett Smith (Attacco al potere 3 – Angel Has Fallen, Gotham per la TV).

Il team creativo scelto da Wachowski dietro le quinte comprende i collaboratori di Sense8: i direttori della fotografia Daniele Massaccesi e John Toll, gli scenografi Hugh Bateup e Peter Walpole, il montatore Joseph Jett Sally, la costumista Lindsay Pugh, il supervisore agli effetti visivi Dan Glass e i compositori Johnny Klimek e Tom Tykwer. La Warner Bros. Pictures presenta, in associazione con Village Roadshow Pictures, in associazione con Venus Castina Productions, Matrix Resurrections. Il film sarà distribuito in tutto il mondo dalla Warner Bros. Pictures e sarà nelle sale italiane a partire dal 1 gennaio 2022.

The Batman: Robert Pattinson anticipa lo sviluppo del personaggio nella trilogia futura

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Dopo l’esordio in Harry Potter e Twilight, Robert Pattinson si è costruito una carriera nel cinema indipendente, lavorando con molti dei più interessanti registi della scena contemporanea. Con The Batman è tornato sotto i riflettori del blockbuster interpretando uno dei personaggi più famosi di tutti i tempi.

Per Empire, il produttore Dylan Clark nota che è il primo franchise da solista per il personaggio in un decennio e i realizzatori sperano di “posare le basi su cui costruire storie”, come evidenziato nei numerosi spin-off in lavorazione, tra cui Gotham PD e un altro incentrato sul personaggio del Pinguino di Colin Farrell. Il regista Matt Reeves afferma di vedere il film come “un progetto di passione” e che l’obiettivo è quello di realizzare un film che lascerà un segno, piuttosto che qualcosa che sia solo un’altra voce in una serie di sequel predeterminati. E, sebbene non siano ancora previsti sequel o crossover per Batman, Robert Pattinson afferma di avere idee su cosa farebbe con il personaggio se dovesse continuare, dicendo:

“Ho creato una sorta di mappa per capire dove la psicologia di Bruce sarebbe cresciuta nell’arco di altri due film. Mi piacerebbe farlo”.

Il cast di The Batman è formato da molti volti noti: insieme a Robert Pattinson nei panni di Bruce Wayne, ci saranno anche Colin Farrell (Oswald Chesterfield/Pinguino), Zoe Kravitz (Catwoman), Jeffrey Wright (Jim Gordon), Paul Dano (Enigmista) e Andy Serkis (Alfred). Infine, John Turturro sarà il boss Carmine Falcone. Nel cast anche Peter Sarsgaard che sarà Gil Colson, il Procuratore Distrettuale di Gotham.

The Batman esplorerà un caso di detective“, scrivono le fonti. “Quando alcune persone iniziano a morire in modi strani, Batman dovrà scendere nelle profondità di Gotham per trovare indizi e risolvere il mistero di una cospirazione connessa alla storia e ai criminali di Gotham City. Nel film, tutta la Batman Rogues Gallery sarà disponibile e attiva, molto simile a quella originale fumetti e dei film animati. Il film presenterà più villain, poiché sono tutti sospettati“.

Fonte: Empire

David Harbour: 10 cose che non sai sull’attore

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David Harbour: 10 cose che non sai sull’attore

David Harbour è uno di quegli attori che sin da subito ha saputo trovare un suo posto nel mondo del cinema, riuscendo a conquistare una larga fetta di pubblico con le sue interpretazioni in molti film di successo. Famoso ai più per essere apparso nella serie Stranger Things, Harbour ha dimostrato di saperci fare e di essere un attore versatile e con i fiocchi.

Ecco dieci cose da sapere su David Harbour.

David Harbour: i suoi film e le serie TV

1. Ha recitato in celebri film. David Harbour ha debuttato sul grande schermo grazie al film Kinsey di Bill Condon e da qui, l’amore per la recitazione ha preso sempre più piede. Già l’anno seguente, Harbour compare in film di successo come I segreti di Brokeback Mountain e in La guerra dei mondi, con Tom Cruise, per poi lavorare in Quantum of Solace (2008) e Revolutionary Road (2008), con Leonardo DiCaprio. In seguito, l’attore recita in Thin Ice – Tre uomini e una truffa (2011), End of Watch – Tolleranza zero (2012), Snitch – L’infiltrato (2013), Parkland (2013), The Equalizer – Il vendicatore (2014), La preda perfetta (2014), e Black Mass – L’ultimo gangster (2015), con Johnny Depp. Tra i suoi ultimi film, vi sono Suicide Squad (2016), Sleepless – Il giustiziere (2017), Hellboy (2019), Tyler Rake (2020), Black Widow (2021) e No Sudden Move (2021).

2. Ha recitato anche per il piccolo schermo. Il suo amore per la recitazione è totale, tanto da amare in egual misura sia il grande che il piccolo schermo che lo ha aiutato a debuttare. Infatti, Harbour debutta con alcuni episodi di Law & Order – I due volti della giustizia (1999), per poi apparire in serie tv come The Book of Daniel (2006), Lie to Me (2009), Royal Pains (2009), Pan Am (2012), Elementary (2013), Manhattan (2014), The Newsroom (2014), Rake (2014), State of Affairs (2015) e Crisis in Six Scenes (2016). Al di là di queste apparizioni, il suo ruolo rimasto maggiormente scolpito nell’immaginario comune è quello di Jim Hopper, l’agente della fortunata serie Stranger Things, dove recita accanto a Winona Ryder e Millie Bobby Brown.

David Harbour Hellboy

David Harbour: le fidanzate e la moglie

3. David Harbour è fidanzato con Alison Sudol. La vita sentimentale di David Harbour è stata protagonista di un certo interesse da parte di fan, ammiratori e riviste di gossip, soprattutto da quando si è presentato, nel gennaio del 2018, insieme ad Alison Sudol (famosa per aver interpretato Queenie in Animali Fantastici) durante i Critics’Choice Award. I due, tuttavia, si sono separati nel 2019. Al di là della sua relazione con Alison Sudol, pare che David Harbour abbia frequentato in passato alcune colleghe. Infatti, tra le sue ex vi sono Julia Stiles, con cui ha condiviso quattro anni assieme (dal 2011 al 2015), e Maria Thayer, con cui si frequentato dal 2009 al 2011.

4. Si è sposato. Poco dopo essersi separato dalla Sudol, nello stesso 2019 l’attore intraprende una relazione con la cantante inglese Lily Allen, nota per singoli quali Smile, Not Fair, The Fear e Fuck You. Pare che tra i due sia nato subito dell’amore e infatti nel giro di breve sono arrivati al matrimonio, precisamente il 7 settembre del 2020. Prima di Harbour, la Allen era stata sposata dal 2011 al 2015 con un certo Sam Cooper, con la quale ha avuto anche due figlie. La loro relazione sembra essere finita per via di diversi tradimenti da parte di lei.

David Harbour è Hellboy

5. Non ha voluto imitare Ron Perlman. Quello che David Harbour si è portato sulle spalle con Hellboy è di certo un fardello non poco pesante, in quanto si trova a dover reggere il confronto con i film di Guillermo del Toro. Tuttavia, l’attore ha ammesso di voler prendere le distanze dall’interpretazione di Ron Perlman, cercando di apporre un proprio stile al personaggio. In questa nuova versione cinematografica del fumetto di Mike Mignola, Harbour non ha dunque imitato quello che ha fatto Perlman nei film precedenti, ma ha dato vita ad una nuova versione del personaggio.

 

6. Secondo David Harbour, Hellboy è un personaggio shakespeariano. Parlando del personaggio di Hellboy, David Harbour ha espresso come, secondo lui, sia paragonabile all’Amleto di Shakeaspeare. Pare che ciò sia dovuta alla complessità del personaggio, pieno di problemi da risolvere, con alcuni aspetti da bambino e con un destino orribile.

David Harbour in Black Widow

7. Si è trasformato fisicamente per il ruolo. Nel film del 2021 Black Widow, Harbour interpreta Guardiano Rosso, la controparte russa di Captain America. Per tale ruolo, l’attore si è sottoposto ad una drastica trasformazione fisica. Oltre a vantare già una lunga barba, fatta crescere per la quarta stagione di Stranger Things, ha infatti deciso di ingrassare per il ruolo, raggiungendo i 127 chili. Nel corso delle riprese, ha poi perso 27 chili per le sequenze dedicate ai flashback.

David Harbour Stranger Things

David Harbour in Suicide Squad

8. David Harbour non ha apprezzato il Joker di Jared Leto. Sebbene abbia ricoperto un ruolo piccolo, anche David Harbour ha avuto modo di apparire nel cast di Suicide Squad nei panni del personaggio di Dexter Tolliver. Nello spiegare quali sarebbero state le differenze tra il suo Hellboy e quello di Ron Perlman, l’attore ha fatto un paragone con il franchise di Batman, ammettendo tra le righe di non aver apprezzato la performance di Jared Leto nelle vesti di Joker. Nella fattispecie, avrebbe detto “posso apprezzare il Batman di Michael Keaton e anche quello di Christian Bale. Mi può piacere il Joker di Jack Nicholson e quello di Heat Ledger. C’è un Joker che però non mi è piaciuto”.

David Harbour in Stranger Things

9. Ha ottenuto importanti riconoscimenti per il suo ruolo nella serie. In Stranger Things, uno dei titoli di punta della piattaforma Netflix, Harbour ricopre il ruolo di Jim Hopper, il protettivo poliziotto che prende sotto la propria custodia la giovane Undici. L’interpretazione di questopersonaggio da parte di Harbour è una delle cose più apprezzate della serie, passando egli dall’essere comico all’essere estremamente commovente, senza perdere la propria aura di duro. Per la sua performance, l’attore è poi stato candidato ad importanti premi, tra cui gli Emmy.

David Harbour è su Instagram

10. Ha un profilo Instagram molto seguito. Nell’epoca dei social, anche David Harbour ha deciso di stare al passo dei suoi colleghi attori, tanto da aprire un proprio profilo Instagram, seguito da qualcosa come 6 milioni di persone. Dalla bacheca del suo account si evince quanto David sia ricco di ironia e di autoironia, ma anche di come nasconda un cuore ricolmo di amore e di affetto vero il suo pubblico, la sua fidanzata e il cast di Stranger Things, diventato come se fosse una vera famiglia.

Fonti: IMDb, movieweb, elle

Avatar 2: la prima foto ufficiale mostra un umano

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Avatar 2: la prima foto ufficiale mostra un umano

Grazie a Empire, possiamo godere della prima foto ufficiale di Avatar 2 che a sorpresa non mostra mondi immaginari oppure creature aliene blu, ma un bambino umano. Si tratta del figlio adottato di Jake (Sam Worthington) e Neytiri (Zoe Saldana), si chiama Miles Socorro, aka Spider, ed è interpretato da Jack Champion.

Miles è nato in una base militare su Pandora ed era troppo piccolo per fare la strada del ritorno sulla Terra, così è stato adottato da Jake e Neytiri, che ora hanno degli altri figli Na’vi: Neteyam (Jamie Flatters), Lo’ak (Britain Dalton) e Tuktirey (Trinity Bliss).

Il produttore del film, Jon Landau, ha spiegato la dinamica familiare che troveremo nel film:

“Jake lo ha preso con sé ma Neytiri lo ha sempre visto come uno delle persone che ha distrutto la sua casa e ucciso suo padre. Quindi le dinamiche familiari si basano su questo assunto.”

avatar 2 first look
First Look di Avatar 2, foto di Empire

Avatar 2 debutterà il 16 dicembre 2022, seguito dal terzo capitolo il 20 dicembre 2024. Per il quarto e quinto capitolo, invece, si dovrà attendere ancora qualche anno: 18 dicembre 2026 22 dicembre 2028.

Il cast della serie di film è formato da Kate WinsletEdie FalcoMichelle YeohVin Diesel, insieme ad un gruppo di attori che interpretano le nuove generazioni di Na’vi. Nei film torneranno anche i protagonisti del primo film, ossia Sam WorthingtonZoe SaldanaStephen LangSigourney WeaverJoel David MooreDileep Rao e Matt Gerald.

Spider-Man: No Way Home, il destino di tutti i personaggi principali – SPOILER

ATTENZIONE: L’articolo contiene spoiler del film Spider-Man: No Way Home!

Spide-Man: No Way Home

L’hype attorno all’uscita di Spider-Man: No Way Home continua. Uscito nelle sale italiane il 15 dicembre scorso, nel weekend ha incassato 13 milioni di euro: è il film con gli introiti maggiori del 2021! Sarà la tripletta degli interpreti di Spider-Man o il ritorno sullo schermo di altri personaggi cari al pubblico, come MJ, Happy Hogan e May Parker, sarà la coppia Tom Holland e Zendaya o il periodo natalizio, ma l’ultimo film Marvel è carico di emozioni.

Ogni personaggio ha la sua storia nel film: alcune finiscono bene altre non hanno propriamente un lieto fine… Vediamo come si sviluppano (e avviluppano) le linee dei protagonisti di Spider-Man: No Way Home.

Doctor Octopus

In Spider-Man: No Way Home torna Alfred Molina a interpretare Otto Octavius come in Spider-Man 2 (2004). Il film Marvel riprende la storia del personaggio dagli attimi successivi alla sua morte nel precedente film. Il Dottor Octopus è inizialmente restio alle cure del nuovo Peter (Tom Holland) nei suoi confronti, ma si lascia aggiustare e affianca Holland nelle sue imprese.

Inoltre, ha un ricongiungimento con il Peter Parker del suo mondo in cui realizza che il giovane ragazzo che conosceva è ormai cresciuto. Dopo aver perso una delle sue armi meccaniche in battaglia, Otto torna finalmente al suo mondo, una dimensione completamente rinnovata e non più controllata da impulsi oscuri.

Goblin. In Spider-Man: No Way Home è in prima linea

Quello di Willem Dafoe non è l’unico personaggio ad avere una doppia personalità, ma il gioco tra Norman Osborn e Goblin è al centro di Spider-Man: No Way Home.

Dopo aver inflitto un colpo fatale al Peter Parker di Holland, con l’uccisione della zia, Goblin affronta l’Uomo Ragno alla Statua della Libertà per una resa dei conti finale. Tom è a un passo dall’ucciderlo prima che Spider-Man del mondo di Norman intervenga. Peter inietta la cura a Goblin e lo rende nuovamente Norman, che subito si mostra pentito. Inorridito dalle sue azioni, l’uomo fa ritorno nel proprio universo con il suo Spider-Man.

Lizard. Il nemico impazzito in Spider-Man: No Way Home

Nel film, incontriamo per la prima volta Lizard nel momento in cui ha completamente perso la testa: ha deciso di trasformare l’intera popolazione umana in lucertole. Pe mettere in pratica il suo piano complicato, si unisce a Norman, ma viene infine battuto dagli Spider-Men.

Anche in No Way Home, Parker mette in azione la cura che ha creato in The Amazing Spider-Man per ridare a Lizard la sua forma umana e far uscire Curt Connors dalla cella del Sanctorum. 

L’Uomo Sabbia

Figura alquanto marginale nel film, Flint Marko (Thomas Haden Church) ha solo un obiettivo: tornare a casa dalla figlia. Grazie all’unione dell’intelligenza dei tre Spider-Men, è possibile creare una cura che permette all’Uomo Sabbia di far ritorno in modo permanente allo stadio umano.

Con No Way Home si chiude la storia di Marko, iniziata in Spider-Man 3: l’uomo riesce a ripiombare nel suo mondo e, presumibilmente, anche a ricongiungersi con la bambina. Un happy ending per l’Uomo Sabbia.

Electro

Arrivando alla MCU, Max Dillon viene investito di un nuovo tipo di potere che gli permette di generare un corpo superiore a quello precedente: ora, per Electro la sete di elettricità è altissima e si scontra con l’idea di cura di Peter. Inoltre, grazie a Norman, che crea un reattore ad arco, il cattivo è ancora più forte.

Alla fine viene comunque sconfitto dall’Uomo Ragno del suo mondo. Max è devastato per che non si sente più “speciale” ma il suo Peter, in una scena commovente, gli spiega che lo è sempre stato, al di là del controllo sull’elettricità.

MJ, Ned e Flash Thompson

Dopo l’incantesimo di Strange, i percorsi di Michelle Jones-Watson (Zendaya), Ned Leeds e Flash Thompson sembrano allontanarsi da quello di Peter. Flash rimane all’M.I.T. e anche MJ e Ned riescono a entrare nella scuola a cui ambivano, ma, contro la loro volontà, sono costretti a non avere più nessun ricordo di Parker. Almeno per il momento…

May

In Spider-Man: No Way Home, la scena in cui zia May viene uccisa è di uno strazio incredibile. Dopo essere stata colpita dall’aliante di Goblin, continua a ripetere al nipote che sta bene, fino a non farcela più. May è più ferita di quanto crede.

Muore tra le braccia di Peter, ma non prima di avergli ricordato che con un grande potere viene sempre un’enorme responsabilità. May, fino all’ultimo, ricopre il ruolo di zio Ben nella MCU, è lei che mette Peter sulla giusta strada che lo porta a essere un vero supereroe.

Harold ”Happy” Hogan

Hogan arriva sulla scena e vede che May è stata uccisa. Provando dei sentimenti per lei, è affranto ma trova la forza di supportare Peter: lo invita a fuggire prima che le autorità possano arrestarlo.

Il braccio destro di Tony Stark, ricompare nel finale con Peter sulla tomba di zia May. Anche Happy, a causa dell’incantesimo, non ricorda chi sia Parker. Gli chiede ignaro se conosceva May per via di Spider-Man: il loro legame viene spezzato da Strange in modo permanente. 

Gli altri Spider-Man di No Way Home

Il ritorno di Tobey Maguire e Andrew Garfield e delle loro rispettive versioni di Spider-Man accanto a quella di Tom Holland, è un evento davvero incredibile. Sono essenziali entrambi: guidano l’eroe protagonista nella giusta direzione e usano la loro conoscenza dei cattivi provenienti dai due mondi per creare le cure adatte ad ognuno. La loro collaborazione è magica e incanta qualsiasi fan di Spider-Man. In un momento altissimo, le tre versioni dell’eroe si scambiano un abbraccio, prima che ognuno torni alla propria realtà.

Non ci sono molti cambiamenti per l’Uomo Ragno di Maguire. Dal canto suo, Garfield ha una nuova motivazione: la possibilità di salvare MJ potrebbe essere utile a farlo uscire dall’oscurità in cui è caduto da quando non è ha potuto salvare Gwen Stacy.

Tom Holland / Spider-Man

Alla fine di tutto, il mondo si ricorda di Spider-Man, ma nessuno sa che Peter Parker esiste. Il volto sotto la maschera è sconosciuto a tutti: gli amici, gli altri eroi, persino  a Jameson.

Spider-Man non è dispiaciuto per ciò, anzi! MJ e Ned saranno più felici e al sicuro senza di lui. Peter affitta un appartamento a New York e mette lì i pochi ricordi della sua vecchia vita e, con indosso un nuovo simpatico costume fatto in casa, si muove nella notte per combattere il crimine.

Quale sarà la prossima avventura dell’Uomo Ragno, resta in sospeso. Per ora, deliziamoci, guardando e riguardando l’incredibile storia raccontata in Spider-Man: No Way Home.

Elio Germano: 10 cose che non sai sull’attore

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Elio Germano: 10 cose che non sai sull’attore

Elio Germano è uno di quegli attori per nulla convenzionali e senza peli sulla lingua. Ha dimostrato molte volte al suo pubblico di essere un attore fuori dagli schemi e di essere capace di interpretare ogni ruolo con naturalezza, venendo apprezzato molto per questo. Il suo scopo è poter fare un lavoro che lo apppaga e non per poter essere famoso, riuscendo a dare vita, con talento ed impegno, a ruoli che ormai sono rimasti nell’immaginario collettivo.

Ecco, allora, dieci cose da sapere su Elio Germano.

Elio Germano: i suoi film

1. Ha recitato in celebri film. La carriera di Elio Germano inizia nel 1993, quando era un ragazzino, debuttando come protagonista nel film Ci hai rotto papà. Torna al cinema nel 1999 con Il cielo in una stanza, perseguendo la sua carriera di attore e recitando in Concorrenza sleale (2001), Ultimo stadio (2002), Ora o mai più (2003), Che ne sarà di noi (2004) e Romanzo criminale (2005). La sua carriera continua, lavorando in Melissa P. (2005), N (Io e Napoleone) (2006), Mio fratello è figlio unico (2007) con Riccardo Scamarcio, Tutta la vita davanti (2008), La nostra vita (2010) e Magnifica presenza (2012). Tra i suoi ultimi film, vi sono L’ultima ruota del carro (2013), Il giovane favoloso (2014), Suburra (2015), Alaska (2015), La tenerezza (2017), Io sono Tempesta (2018), Troppa grazia (2018), L’uomo senza gravità (2019), Favolacce (2020), Volevo nascondermi (2020), L’incredibile storia dell’Isola delle Rose (2020), con Matilda De Angelis, e America Latina (2022).

2. Ha recitato anche in televisione ed è anche sceneggiatore, regista e produttore. Nel corso della sua carriera, Elio Germano ha recitato diverse volte per il piccolo schermo: è apparso nei film tv Cornetti al miele (1999), Il sequestro Soffiantini (2002), Ti piace Hitchcock? (2005) e in alcune miniserie come Padre Pio (2000), Per amore (2002), Ferrari (2003), Paolo Borsellino (2004) e Faccia d’angelo (2012). Inoltre, Germano ha sceneggiato il film tv In arte Nino (2016), di cui è protagonista, e il corto No Borders (2016, di cui è anche produttore) ed è stato regista del cortometraggio Io sono Mabin (2015).

elio germano

Elio Germano: la sua vita privata, la fidanzata e i figli

3. Ha una vita privata top secret. Tra interviste, red carpet ed eventi non c’è mai stato modo di scoprire qualcosa sulla vita privata di Elio Germano. L’attore si è sempre definito single e non ha mai fatto nomi o rivelato dettagli circa le sue precedenti frequentazioni. Parecchie volte, Germano ha definito di volere al proprio fianco una donna santa, in grado di poterle stare vicino e che voglia crescere dei figli con lui, dato il fatto che la sua vita è da nomade e che le sue sono assenze continue.

4. Elio Germano è diventato padre. Una notizia del genere è sconvolgente quando si parla di un attore che tiene la sua vita sentimentale sotto chiave. Quello che si sa, ad oggi, è che Germano si stia frequentando da qualche anno con una certa Valeria, che di professione farebbe la maestra elementare di sostegno. Di fatto, Germano sta vivendo una storia come si era prefissato, cioè non con un’attrice o con una persone del suo stesso ambiente “Non mi metterei mai con una donna che fa il mio stesso mestiere. Invidio quelli che riescono a farle durare a lungo, ma io non ce la farei. Quando torno a casa devo staccare completamente e con un’attrice rimarrei immerso nel lavoro fino al collo. Mi darebbe ansia, invece nella coppia cerco stabilità”. Con la sua compagna, Germano ha avuto un figlio, nato circa un anno e mezzo fa.

Elio Germano in Alaska

5. Per Elio Germano, Alaska è un film di formazione. Alaska racconta la storia di Nadine e di Fausto, lei aspirante modella e lui cameriere: i due si incontrano sul terrazzo di un albergo a Parigi e tra loro nasce una storia d’amore turbolenta. Per Germano, protagonista del film, Alaska non è altro che un film di formazione, basato su dei protagonisti che non fanno altro che percorrere una corsa ad ostacoli per poter raggiungere la felicità, convinti come tutti noi che si possa trovarla nell’ambizione o nel diventare qualcuno agli occhi degli altri.

6. Tiene tantissimo ad Alaska. Il fatto che Elio Germano tenga davvero molto ad Alaska non è una novità, tanto da averlo ammesso in diverse interviste. Uno dei motivi principali che lo rende molto protettivo, è il fatto che Alaska è un film completamente originale, che non proviene dal successo di un precedente libro, che si basa su un concept del tutto nuovo e pensato come un tipo di cinema europeo, senza strizzare l’occhio a modelli e senza avere limitazioni di alcun tipo.

Elio Germano a teatro in La mia battaglia

7. Elio Germano è anche uno stimato attore di teatro. Non solo cinema e televisione: Elio Germano, infatti, è un apprezzatissimo attore di teatro e non solo. Da poco più di un anno, l’attore romano sta toccando tutte le principali città d’Italia con lo spettacolo La mia battaglia, di cui è interprete, regista e co-autore. In questo spettacolo, l’attore manipola gli spettatori, come un comico o un ipnotizzatore non dichiarato, trascinando lo spettatore in un mondo distopico e sulfureo.

elio germano

Elio Germano in Suburra

8. Elio Germano è stato uno dei protagonisti di Suburra. Quando uscì al cinema, Suburra si rivelò essere un film enorme, tanto da diventare un vero e proprio cult. In questo film, Elio Germano è stato uno dei protagonisti, interpretando Sebastiano che Germano stesso ha definito appartenente alla categoria di non sa fare niente e campa sulle spalle degli altri, dando vita all’aspetto sociale che si sopravvive grazie agli altri, quando invece si dovrebbe vivere di rapporti veri con persone fidate.

Elio Germano a Cannes

9. Elio Germano ha vinto il premio come Miglior Attore a Cannes. Nel corso della sua carriera, Elio Germano non si è fatto mancare mai niente, neanche i tanti riconoscimenti che lo hanno eletto ad uno dei migliori attori del nostro paese. Nel 2010, l’attore romano ha vinto l’ambito premio al Migliore Attore al Festival di Cannes per il film La nostra vita, ad ex aequo con Javier Bardem per Biutiful.

Elio Germano in Un medico in famiglia

10. Ha recitato nella celebre fiction. Nella seconda stagione della celebre fiction televisiva Un medico in famiglia, con Lino Banfi tra i protagonisti, è comparso anche Germano nei panni di Er Pasticca, un amico tutt’altro che affidabile di Alberto. L’attore, all’epoca ancora poco conosciuto ebbe qui modo di mettersi ulteriormente alla prova, ottenendo a partire da quel momento grande notorietà.

Fonti: IMDb

La Ruota del Tempo: la recensione degli episodi 6 e 7

La Ruota del Tempo: la recensione degli episodi 6 e 7

Ormai quasi a conclusione della sua prima stagione, che copre grossomodo l’intero primo romanzo del ciclo letterario di Robert Jordan, La Ruota del Tempo trova con gli episodi La Fiamma di Tar Valon e Tenebre lungo le Vie la sua quiete prima della tempesta. Rispettivamente sesto e settimo episodio, di otto totali, questi si presentano infatti come i più statici della stagione. Poco sembra avvenire, ma molti sono in realtà i dettagli che preparano all’avventura vera e propria, quella che una volta intrapresa non permette di tornare indietro. Come già riportato nelle recensioni dei precedenti episodi (La Ruota del Tempo, ep. 1, 2 3; La Ruota del Tempo, ep. 4 e 5), la serie basata sui romanzi di Jordan e curata dallo showrunner Rafe Judkins dà l’impressione di essere una grande premessa per maggiori sviluppi futuri.

Nel corso dei precedenti episodi si era fatta la conoscenza dei giovani Rand, Perrin, Mat, Egwene e Nynaeve, cinque ragazzi dotati di straordinari poteri, i quali vengono chiamati all’avventura da Moiraine Damordred (Rosamund Pike), strega appartenente alla potente organizzazione delle Aes Sedai, la quale è alla ricerca del Drago Rinato. Questi è un antico guerriero che ciclicamente si batte per riportare l’ordine nell’universo, sconfiggendo le forze del male. Solo uno dei cinque è il prescelto, ma ognuno di loro verrà inevitabilmente coinvolto in questo scontro senza fine, vedendo la propria vita cambiare per sempre. Dopo essere giunti alla città-stato di Tar Valon, dove si erge la Torre Bianca delle Aes Sedai, il gruppo è ora pronto a ripartire.

I preparativi prima del viaggio…

Dall’arrivo di tutti i protagonisti a Tar Valon inizia il sesto episodio di La Ruota del Tempo, con il quale gli spettatori possono entrare maggiormente a contatto con l’ordine delle Aes Sedai. Fino ad ora presentato esclusivamente attraverso alcune delle sue principali esponenti, si ha invece ora modo di conoscere la Madre al comando di tutto. L’episodio è dunque scandito dalle informazioni che si ottengono dai concili e dal privato delle Aes Sedai. Dalla loro importanza nella storia al cambiamento del loro ordine nel corso del tempo. La Fiamma di Tar Valon, di conseguenza, appare essere l’episodio più statico della stagione, dove tutto sembra fermarsi in vista di una ripresa dell’avventura.

Ciò non è da vedere come un difetto, poiché appunto numerosi sono i preziosi elementi messi in gioco e che certamente si ripresenteranno più avanti nel racconto, come ad esempio lo stesso Logain Ablar, il Falso Drago interpretato da Alvaro Morte. Nonostante ciò, l’episodio potrebbe ugualmente apparire come quello più difficile degli altri da digerire. Più che alla, poca, azione, occorre dunque affidarsi alla bellezza di alcune immagini e delle scenografie. L’austerità degli ambienti all’interno della Torre Bianca è certamente utile per comprendere meglio la natura delle Aes Sedai, le quali in più occasioni possono risultare ancora particolarmente criptiche.

La Ruota del Tempo Recensione

… verso il gran finale di stagione

Di particolare importanza appare poi essere il settimo episodio, ovvero il penultimo della stagione. Questo, dal titolo Tenebre lungo le Vie segna a tutti gli effetti l’inizio del viaggio per il gruppo di protagonisti. Lasciata Tar Valon, ci si sposta ora in ambienti nuovi, oscuri, dove è facile incontrare tanto alleati quanto pericolosi nemici. Si tratta di un momento del racconto che non può non ricordare, per una serie di scelte di messa in scena, il momento della partenza della Compagnia dell’Anello verso Mordor nel primo film de Il Signore degli Anelli. Il paragone con quella trilogia cinematografica è sempre dietro l’angolo, ma, come già evidenziato per i precedenti episodi, per la La Ruota del Tempo sembra si sia puntato adeguatamente su quelli che sono i tratti distintivi di questo racconto.

Questo settimo è tuttavia un episodio speciale anche per la rivelazione circa l’identità del Drago Rinato. Un momento, ad essere sinceri, che data la sua importanza avrebbe meritato una messa in scena più ambiziosa, che facesse percepire il peso di questa scoperta. La cosa appare invece quasi gettata via e poco tempo c’è per pensarci su, perché a quel punto è più che necessario che mai rimettersi in viaggio. La speranza è che, con l’ultimo episodio rimasto, La Ruota del Tempo non affronti in modo sbrigativo altri momenti di particolare rilievo come questo, vanificando la lunga preparazione costruita fino ad ora. Specialmente ora che, acquisita familiarità con i protagonisti e il contesto, si avverte un certo trasporto nei loro confronti.

Il capo perfetto, la recensione del candidato spagnolo agli Oscar

Non ha vinto la Concha de Oro del 69º Festival Internacional de Cine de San Sebastián, ma potremmo ritrovarcelo agli Oscar a competere per il Miglior Film in Lingua Straniera. Coerentemente con il record delle venti candidature ai Premi Goya ricevute, la Spagna ha preferito proporre all’Academy Il capo perfetto di Fernando León de Aranoa (I lunedì al sole, Escobar), piuttosto che il Madres paralelas di Pedro Almodóvar – film di apertura di Venezia 78 – o il Mediterráneo di Marcel Barrena, premiato dal pubblico alla Festa del Cinema di Roma.

E con ragione, senza nulla togliere ai contendenti. Quello che dal 23 dicembre BiM distribuisce nelle sale italiane italiane è a tutti gli effetti un film solido, compiuto, equilibrato e con un protagonista incredibile a dirigere un’orchestra di personaggi e un intreccio a metà tra certe pietre miliari nazionali e il film di genere statunitense. Una rappresentazione solo apparentemente grottesca, anzi molto realistica e nuda di una realtà popolare, in tutti i sensi.

Di che parla Il capo perfetto

Siamo nella provincia madrilena, nella fabbrica della storica azienda di bilancie industriali di Julio Blanco, padre padrone della piccola comunità che gira intorno alla compagnia, attento e disponibile nei confronti di ogni suo dipendente, con i quali cerca di mantenere un rapporto umano e quasi familiare. Ma nella settimana in cui dovrebbe ricevere la visita di una ispezione della commissione che dovrà assegnare un premio di eccellenza locale tutto sembra concorrere al peggio. Disposto a qualunque cosa pur risolvere i problemi dei suoi dipendenti, affinché non riducano la produttività e gli consentano di aggiudicarsi l’ambito riconoscimento, Blanco inanella una serie di interventi dei quali rischia di non essere in grado di valutare o gestire le conseguenze.

Una Roulette spagnola

Presentato – e venduto – come commedia, il film non merita di esser contenuto in una definizione tanto rigida. La grande interpretazione dell’attore spagnolo ce lo mostra in continua trasformazione (anche fisica) e capace di cambiare registro alla costruzione del regista con ogni sua singola espressione. Facendo sì che dramma, farsa o denuncia si alternino in una roulette che per tutto il film attendiamo si fermi. Un crescendo nel quale vediamo aggiungersi maschere alla tragedia, a complicarsi le soluzioni previste ai problemi, dai più semplici ai più complessi. E la cui sperata quadratura del cerchio sembra sempre più difficile dal concretizzarsi.

Il capo perfetto film 2021Dall’ex dipendente, all’amico di infanzia impazzito di gelosia, sua moglie, il supposto amante, una segretaria che nasconde segreti e la giovane stagista, il teatrino scorre davanti ai nostri occhi come ineluttabile. E anche la sicurezza ostentata dall’esperto Blanco – pronto a pontificare di bilance ed equilibrio quanto a oscillare tra assolutismi e relativismo – si conferma come apparente. Soprattutto quando messa alla prova dalla vita reale, nei brevi siparietti con la moglie, completamente esterna al suo microcosmo (o campo giochi, che dir si voglia).

Una umanità che conosciamo molto bene

Viene da pensare al nostro Ettore Scola più che al realismo magico di certa tradizione di lingua ispanica, soprattutto per le piccolezze dell’essere umano che colorano la rappresentazione. E che riescono a farci ridere amaro di fronte alla ferocia di situazioni che conosciamo o riusciamo a figurarci fin troppo bene. L’assurdo è quello della realtà, in fondo, e nasce dalla mania del controllo, dal senso di disperazione e di superiorità che sempre più ci circonda.

Ed è un peccato che nella traduzione del titolo si perda la varietà linguistica del riferimento originale. Non solo, e non tanto all’aspetto padronale e gerarchico reso dal più generico “capo” forse per pudore nell’utilizzare termini poco consoni alla moderna sensibilità sindacale. Quanto alla presentazione del nostro protagonista come “difensore” e “modello” per i suoi sottoposti, quasi “un santo” (patrono, appunto) cui rivolgersi con le proprie preghiere o desiderata. Tutti significati che aumentano lo spaesamento nel seguire questo soggetto gattopardesco, tanto magnetico e ipnotico quanto ridicolo e inquietante nel suo attraversare relazioni, sentimenti e principi sui quali lui stesso sembra credere sinceramente di aver basato la propria esistenza e successo.

Spider-Man: No Way Home, le migliori rivelazioni del film

Spider-Man: No Way Home, le migliori rivelazioni del film

ATTENZIONE – L’ARTICOLO CONTIENE SPOILER SU SPIDER-MAN: NO WAY HOMESpider-Man: No Way Home è arrivato finalmente nei cinema di tutto il mondo, dopo una lunghissima attesa! Se avete visto il film o semplicemente non vedete l’ora di scoprire cosa succede, ecco un riassunto delle maggiori rivelazioni del film e i momenti migliori di questo progetto mirabolante.

Nonostante le fughe di notizie precedenti al debutto in sala del film, le sorprese in sala sono state numerosissime e hanno scatenato l’entusiasmo di tutti i fan! Spider-Man: No Way Home è un film dalla portata completamente differente rispetto a qualsiasi pellicola Marvel, per questo vale la pena analizzare nel dettaglio i frangenti più significativi! Preparatevi per imbattervi in un articolo… nel multiverso degli spoiler!

Non più Stregone Supremo…

no way home wongDoctor Strange è stato una delle vittime del blip di Thanos in Avengers: Infinity War, ma non ci siamo mai soffermati abbastanza su Wong…sopravvissuto al feroce attaccato del Titano Pazzo sulla Terra: a questo proposito, Spider-Man: No Way Home rivela proprio che, durante quei cinque anni, egli è stato nominato nuovo Stregone Supremo del MCU!

Proprio così, è Wong a comandare in questi giorni, suggellando una dinamica con cui Strange sembra essere in difficoltà. Questo potrebbe spiegare in qualche modo il suo ruolo in Shang-Chi e la Leggenda dei Dieci Anelli, e perché è stato lui a gestire le conseguenze di quel film insieme a Bruce Banner e Captain Marvel.

Alcuni cognomi familiari

All’inizio del film, il Controllo Danni arriva per interrogare Peter, Ned, MJ e May sul loro ruolo nel presunto attacco di Spider-Man a Londra. È a questo punto del film che finalmente scopriamo i reali cognomi di Ned e MJ, che chiariscono entrambi chi dovrebbero essere in realtà.

Ned è confermato come Ned Leeds (il che non è affatto una rivelazione scioccante), mentre apprendiamo che il nome completo di MJ è Michelle Jones-Watson; quindi, la ragazza ha semplicemente sempre scelto di omettere il secondo cognome, “Watson”.

No Oscorp nell’MCU

spider-man: no way home finaleQuando Norman Osborn arriva nel MCU, inizialmente riesce a superare i suoi impulsi più oscuri, respingendo il Goblin nei meandri più remoti della sua mente. Lui e Peter legano rapidamente, ma quando si incontrano per la prima volta, Norman descrive l’esperienza traumatizzante di approdare in una realtà così diversa dalla sua.

È durante questa conversazione che rivela che non c’è nessuna Oscorp nel MCU e nessun Norman o Harry. Il nome “Norman Osborn” chiaramente non significa nulla per Peter quando Doctor Octopus lo menziona per la prima volta, quindi ogni possibilità di una variante MCU del cattivo che compra la Stark Tower e minaccia Spidey è svanita. Se i Marvel Studios possedessero i diritti di Spider-Man, l’MCU accoglierebbe certamente una famiglia Osborn. Allo stato attuale, la porta è chiusa su quel fronte, quindi è meglio sperare in Hobgoblin.

“Da grandi poteri…”

The Amazing Spider-Man era stranamente simile a Spider-Man in molti modi, specialmente per quanto concerneva la storia delle origini di Peter. Tuttavia, il modo in cui il reboot ruotava intorno alla frase dello zio Ben “Da un grande potere derivano grandi responsabilità” è stato percepito come uno schema ripetitivo, quindi i Marvel Studios hanno deciso di allontanarsi da questa dimensione narrativa, il che è stato abbastanza comprensibile; quello che non ci aspettavamo era che si dimenticassero di Ben Parker.

Non è mai stato menzionato direttamente nel MCU (la cosa più vicina a lui è una realtà alternativa in What If…?), e sono gli altri due Peter Parker che parlano direttamente di lui qui. Tuttavia, quando zia May muore tragicamente dopo essere stata attaccata dal Green Goblin, è lei che impartisce questo pezzo di saggezza a suo nipote. Funziona nel contesto del film, essenzialmente sostituendo May con Ben in questo mondo; stiamo effettivamente cominciando a pensare che lo zio di Peter sia appena morto nel MCU senza aver prima ispirato suo nipote ad essere un eroe.

Un cenno a Miles Morales

Per quanto sarebbe stato divertente vedere un Miles Morales in un live-action di Spider-Man: No Way Home, nessuno può biasimare la Sony Pictures (o i Marvel Studios, se è per questo) per averlo voluto introdurre correttamente.

Vi è, comunque, un divertente cenno all’esistenza del personaggio: quando Electro viene sconfitto, si rivolge al suo Peter Parker, dichiarandogli come si è sentito nell’apprendere chi si celasse sotto la maschera e ammettendo che aveva sospettato/sperato che l’eroe potesse essere una persona di colore. Max Dillon poi sottolinea che è sicuro dell’esistenza di uno Spider-Man di colore da qualche parte nel Multiverso, il che è un buon indizio che potrebbe riportare in live-action…. un Miles in carne ed ossa – e realmente esistente.

Peter e Otto Riuniti

Il Peter del MCU decide di provare a salvare i cattivi che affronta prima di rispedirli nei loro rispettivi mondi perché, dopo essere stato ispirato dalle parole di May, si rende conto che questo potrebbe evitare la loro morte. Il chip inibitore di Doc Ock viene riparato, e Otto Octavius viene riportato al suo vero io come risultato.

Durante la battaglia finale, l’ex cattivo si presenta per dare una mano ai tre Spider-Man, e si riunisce con il suo Peter. L’originale spara-ragnatele del grande schermo si smaschera, e i due condividono un tenero momento in cui Otto riconosce che il suo ex allievo è ormai cresciuto. È una scena sorprendentemente convincente, e in qualche modo compensa la mancanza di tempo sullo schermo che Spider-Man condivide con il Green Goblin (anche se Norman si vendica di Peter durante la battaglia finale).

Rimediare agli errori del passato

Lo Spider-Man di Andrew Garfield non ha mai avuto una risoluzione adeguata alla sua storia, ma Spider-Man: No Way Home tenta di rimediare in parte a ciò; ancora devastato dopo la morte di Gwen Stacy, Peter rivela che è diventato restio a servire il prossimo e non ha lasciato spazio per una vita lontano dal costume rosso e blu.

Tuttavia, quando lo Spider-Man del MCU viene fermato dal Green Goblin per salvare MJ, è l’Amazing Spider-man che entra in azione e le salva la vita. In lacrime, dice a MJ che ora si sente finalmente bene, e non possiamo fare a meno di immaginarlo volgere lo sguardo a quella che è effettivamente la sua realtà, cercando di salvare così Mary Jane Watson del suo mondo. Peter fa anche ammenda con Electro, dicendo a Max che, anche senza i suoi poteri, lui è ancora speciale e lo è sempre stato: questa è un’altra grande scena, che aiuta Garfield a prendere possesso della scena cinematografica.

 Aspettate, già lo conosciamo…

Abbiamo menzionato gli Spider-Man di Maguire e Garfield alcune volte, ma permetteteci di dirvi che nessuno dei due è riuscito minimamente a deluderci. I loro rispettivi ritorni sono stati gestiti perfettamente all’interno della narrazione, e vedere i tre interpreti di Peter Parker condividere lo schermo non è altro che un sogno che si avvera per la moltitudine di fan dell’arrampica-muri.

Che si tratti del trio che discute del potere organico di Peter o di un ritorno alle ferite di Maguire in Spider-Man 2, ci sono numerosi riferimenti ai loro rispettivi film nel corso della pellicola. Chi avrebbe mai immaginato che avremmo visto lo spara-ragnatele del MCU dire al suo predecessore che ha combattuto un alieno nello spazio? Scoprire un po’ di più su ciò che è diventato il Peter di Tobey sarebbe stato bello, anche se sembra che abbia ottenuto il suo lieto fine con la Mary Jane di Kirsten Dunst (che, purtroppo, non appare).

Un Buon Avvocato

Il capo dei Marvel Studios Kevin Feige ha confermato che Charlie Cox sarà il Daredevil del MCU, e l’Uomo Senza Paura fa il suo debutto in Spider-Man: No Way Home. Il Matt Murdock di Cox è effettivamente l’avvocato di Peter, anche se non c’è nessuna battaglia in tribunale; invece, offre consigli all’adolescente nell’appartamento suo e di May.

Spiegando che Peter ora deve affrontare il tribunale dell’opinione pubblica, Matt avverte anche Happy Hogan che potrebbe avere problemi legali (il loro scambio è un modo divertente di riconoscere il periodo di Jon Favreau come Foggy Nelson in Daredevil del 2003). Poi, l’avvocato prende un mattone lanciato attraverso la finestra, spiegando che è stato in grado di farlo – nonostante sia cieco – perché è un “ottimo avvocato“. È un modo superbo per reintrodurre Matt e speriamo che questa sia solo la prima di molte altre apparizioni a venire.

Un Nuovo Costume

Non entreremo in troppi dettagli qui, ma il nuovo costume di Peter è, senza dubbio, spettacolare.

Realizzato dal diplomato (presumiamo che si sia laureato dopo che il mondo ha dimenticato la sua identità) con una macchina da cucire, questo classico costume rosso e blu sembra essere il perfetto mix tra le tute di Spider-Man e The Amazing Spider-Man, con l’aggiunta del tocco moderno MCU. Soprattutto, Peter è ora libero dalla tecnologia Stark, e molto più in linea con la sua controparte dei fumetti.

Alla ricerca di Dory: trama, personaggi e curiosità sul film Pixar

Considerato uno dei più grandi successi della Pixar Animation Studios, il film d’animazione Alla ricerca di Nemo è ancora oggi un esempio perfetto di grande intrattenimento per piccoli e adulti. La storia di un padre alla ricerca del proprio figlio è quanto mai universale, e se come qui è ambientata nei coloratissimi oceani del pianeta Terra, l’avventura diventa ancor più vivace, sorprendente ed emozionante. Tanto fu il successo che per anni si parlò di realizzare un sequel, senza però che questo si concretizzasse mai, almeno fino al 2016. A 13 annni dal precedente, è infatti arrivato in sala Alla ricerca di Dory (qui la recensione).

Diretto nuovamente dal premio Oscar Andrew Stanton, questo ripropone personaggi e dinamiche simili al suo predecessore, con la differenza che, come suggerisce il titolo, si va stavolta alla ricerca della pesciolina blu Dory. Il film diventa dunque un modo per approfondire il personaggio di Alla ricerca di Nemo che più di tutti ha conquistato la simpatia del pubblico. Si approfondiscono così le sue origini, portando nuovamente gli spettatori nel meraviglioso oceano, riccco di colori e nuovi personaggi tutti da scoprire. Apprezzato da critica e pubblico, anche Alla ricerca di Dory si è dunque affermato come un ottimo successo.

Con un incasso di oltre un miliardo di dollari, a fronte di un budget di 200, è questo un film stupefacente tanto a livello emotivo quanto visivo, con un’animazione più curata e ricca di dettagli che mai. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, ai personaggi e al cast di doppiatori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Alla ricerca di Dory: la trama del film

Come anticipato, il film racconta di Dory, la simpatica pesce chirurgo blu. Quando era piccola, questa si è accidentalmente separata dai suoi genitori, perdendoli. A causa di un problema di perdita di memoria a breve termine, gradualmente Dory finisce per dimenticarsi di loro, smettendo dunque di cercarli. Un anno dopo aver incontrato il pesce pagliaccio Marlin e aver contribuito al ritrovamento del figlio Nemo, Dory vive ancora con loro sulla barriera corallina. A un certo punto, improvvisamente, si accende in lei il ricordo dei genitori e del luogo in cui viveva con loro: Morro Bay in California.

Decide così di partire all’avventura per andare a cercarli, pur con i suoi problemi di memoria. Davanti a lei vi è però un’intero oceano, fatto di pericoli e meraviglie. Per evitare che possa cacciarsi nei guai, Marlin e Nemo decidono di accompagnarla. Lungo il tragitto, però, Dory metterà come sempre a dura prova i nervi di Marlin, finendo con il causare una separazione tra di loro. Consapevole di non poter lasciare da sola Dory, il pesce pagliaccio si trova nuovamente a dover mettere da parte il proprio orgoglio, partendo alla ricerca dell’amica, la quale intanto si avvicina sempre di più alla sua meta e a nuovi pericoli.

Alla ricerca di Dory: i personaggi del film

Protagonista assoluta del film è dunque la pesciolina blu Dory, la quale è stata eletta come uno dei personaggi più amati di sempre del mondo Pixar e Disney. Su Facebook, infatti, la pagina a lei dedicata vanta ben 22 milioni di like. Si tratta inoltre del primo personaggio della Pixar a presentare una disabilità, quella della perdita di memoria. Tale tema è in realtà ricorrente all’interno del film, in quanto anche altri personaggi presentano delle proprie disabilità. Vi è ad esempio il polpo Hank, nuovo personaggio qui introdotto, il quale presenta solo sette tentacoli invece che otto. Ciò è dovuto in realtà all’impossibilità degli animatori di dotarlo dell’ottavo, costruendo dunque un retroscena in cui questo gli è stato staccato durante uno scontro.

Vi è poi Destiny, lo squalo balena amica di infanza di Dory, la quale presenta una forte miopia, mentre la strolaga Becky, che aiuterà Marlin e Nemo a raggiungere Dory, presenta un lieve ritardo mentale. Tutti questi personaggi, dunque, introducono e portano avanti il tema della disabilità, la quale viene mostrata non come un ostacolo ma semplicemente come un modo diverso di rapportarsi con il mondo e con le proprie innegabili capacità. Tra i nuovi personaggi si ritrovano poi anche Charlie e Jenny, i genitori di Dory, mentre Marlin Nemo sono i già noti pesci pagliaccio protagonisti del primo film. Un altro volto già noto che ricompare qui è la tartarua marina Scorza, che trasporta i tre protagonisti fino in California.

Alla ricerca di Dory doppiatori

Alla ricerca di Dory: il cast dei doppiatori americani e italiani

A dare voce al personaggio di Dory, la sbadata pesciolina ora protagonista, vi è la conduttrice televisiva Ellen DeGeneres, la quale venne scelta per il film del 2003 dopo che il regista la vide improvvisare in televisione. È stata proprio la DeGeneres a richiedere un sequel del film, annunciandolo poi ufficialmente durante il suo programma televisivo. In italiano Dory è invece doppiataa da Carla Signorinis. Per il doppiaggio dell’iperprotettivo pesce Marlin, vi è di nuovo l’attore Albert Brooks. Questi rimase da subito entusiasta del personaggio, apprezzando il suo essere un pesce pagliaccio che non fa ridere. L’attore si dedicò così a puntare in particolare su tale aspetto. In italiano il personaggio ha invece la voce dell’attore Luca Zingaretti.

Il giovanissimo Alexander Gould, che aveva dato voce a Nemo nel predecente film, era ora troppo grande per la parte, che è stata dunque affidata a Hayden Rolence. In italiano, a dar voce al personaggio, è Gabriele Meoni. Gli attori Ed O’Neill, Kaitliny Olson e Ty Burrell danno invece voce rispettivamente a Hank, Destiny e Bailey. Personaggi che in italiano sono doppiati da Ugo Maria Morosi, Francesca Manicone e Ambrogio Colombo. Per i genitori di Dory, Jenny e Charlie, si ritrovano nella versione inglese gli attori Diane Keaton, nota premio Oscar, e Eugene Levy. In italiano i due personaggi hanno la voce di Melina Martello e Carlo Valli.

Alla ricerca di Dory: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Alla ricerca di Dory grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes, Disney+, Amazon Prime Video e Tim Vision. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di venerdì 30 dicembre alle ore 21:20 sul canale Rai 3.

Fonte: IMDb

The house: il trailer e prime immagini del film d’animazione in stop-motion Netflix

Volti di panno paffuti e spaesati, topi e gatti arruffati che sembrano fuggiti dalla bottega di un tassidermista folle, creature dalle strambe proporzioni, insetti danzanti, una casa sinistra che riporta la mente a The Others o Hill House. Tutto questo nel trailer che annuncia l’uscita della mini serie The House, su Netflix dal 14 gennaio 2022, prodotta da Nexus Studios in UK.

The house – le prime immagini

The house promette di allontanare notevolmente gli orizzonti finora raggiunti dall’animazione e in particolare di quella tecnica, per tanto tempo bistrattate e tenuta nell’ombra, che è la stop-motion. Dopo serie come Love, Death and robots, o Arcane, Netflix affranca definitivamente un nuovo territorio di sperimentazione espressiva, libero da schemi, contenuti e durate e non più relegato a contenuti per bambini e ragazzi. Soprattutto conferma quanto la stop-motion possa essere considerata l’anima nera dell’animazione, ancora una volta al servizio di storie sinistre e perturbanti.

La serie, che vede protagonisti i meravigliosi burattini realizzati da McKinnon & Saunders, si compone di tre storie, tutte ambientate nella stessa casa, ma in tempi diversi e con abitatori differenti.

Il primo episodio, diretto da Emma de Swaef e Marc Roels, autori di capolavori in lana cardata animata a passo uno, come Oh Willy…, racconta le peripezie di una povera famiglia del XIX secolo alle prese con il recupero dello status benestante dei propri antenati, fidandosi di un misterioso benefattore.

Il secondo invece descrive i problemi di un agente immobiliare dei nostri tempi alle prese con ospiti sgraditi che incombono sulla vendita della casa ed è diretto da Niki Lindroth von Bahr, autrice del musical distopico animato The Burden, vincitore di numerosi premi internazionali e di un premio Oscar.

Il terzo, della vincitrice del premio BAFTA Paloma Baeza con Poles Apart, si svolge nel futuro e la protagonista Rosa fa di tutto per non abbandonare la casa, ormai fatiscente. Tra le voci spiccano i nomi di Helena Boham Carter, Mia Goth e Miranda Richarson.

Non rimane che aspettare in trepidante attesa la data di uscita di The house, ingannando il tempo guardando ancora una volta quei film che hanno fatto uscire l’animazione stop-motion dal buio delle cantine dell’est Europa e dalla schiavitù degli effetti speciali, a partire da Tim Burton’s Nightmare Before Christmas fino ad Anomalisa e L’isola dei cani, o La mia vita da Zucchina.

The house – il poster

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