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Corro da te: recensione del film con Miriam Leone

È una commedia romantica e divertente Corro da te, l’ultimo film di Riccardo Milani, che dal Benvenuto Presidente! del 2013 non aveva più lavorato a un lungometraggio senza la moglie, Paola Cortellesi. Un adattamento – fortunatamente non del tutto fedele – del Tutti in piedi di Franck Dubosc del 2018. Una sorta di ritorno al passato per il regista, che già nel 2017 aveva guardato oltralpe per trovare l’idea del suo Mamma o papà? (remake di Papa ou maman?, diretto da Martin Bourboulon). E soprattutto è l’ultimo film – per ora – di Piera degli Esposti, scomparsa lo scorso agosto, per la quale Milani crea un personaggio nuovo, perfetto e carismatico, come era lei. 

Ma Corro da te è anche l’ultimo film di due nostre star: Pierfrancesco Favino (dopo Promises, in attesa di Il colibrì della Archibugi o il Nostalgia di Martone) e Miriam Leone (dopo Diabolik e prima del prossimo Zanasi, War – La guerra desiderata), che ha lavorato a lungo con la PEBA Onlus, che da anni combatte le barriere culturali verso la disabilità e con la quale ha collaborato la produzione del film nelle sale dal 17 marzo, distribuito da Vision Distribution.

Corro da te film recensione
Foto di Claudio Iannone

Corro da te: un “bellissimo” film sulla disabilità

“Un racconto bellissimo, come è la vita di tutti noi, anche di fronte a difficoltà, pregiudizi, barriere” – come lo definisce Andrea Ferretti, Presidente dell’associazione – che inizia presentandoci l’irresistibile Gianni (Favino). Seduttore seriale, quasi cinquantenne e a capo di un importante azienda che, quasi per caso, si trova a fingere di essere costretto su una sedia a rotelle per vincere l’ennesima sfida con gli amici e conquistare la bella Chiara (Leone).

Una donna solare e dinamica, musicista per lavoro e tennista per passione nonostante l’incidente che l’ha resa paraplegica, come recita la trama. Una scoperta per il prevenuto conquistatore, che inizia a provare per lei tutt’altro tipo di sentimenti. Attraverso lei e i suoi amici, sportivi e vitali almeno quanto lei, Gianni non potrà far altro che cambiare prospettiva su molte cose: la vita, l’amore, la disabilità in sé. Come si spera che molti possano fare, dopo aver visto quel che è riduttivo definire solo un remake.

Meglio dell’originale

Si questiona spesso sulla bontà dei remake, eppure non sono pochi gli adattamenti (ben) fatti dal nostro cinema. Soprattutto proprio di film francesi. In molti casi, il giudizio è inevitabilmente questione di gusti, di sensibilità, di storia e di incontri, tutti elementi legittimi che concorrono a far pendere verso una o l’altra cinematografia, ma qui c’è incontrovertibilmente qualcosa di più. Con buona pace di chi avrebbe voluto che Corro da te fosse un film e dei personaggi ancora più estremizzati, si sente la mano di un autore che negli anni ha dimostrato di saper maneggiare con garbo ed equilibrio un genere che spesso sfugge al controllo dei suoi colleghi.

In questo caso una gran parte del merito va senza dubbio al cast di ‘non protagonisti’, tutti incredibili: dall’amico coscienzioso Pietro Sermonti e il gemello “molto eterozigote” Carlo De Ruggieri, al padre assente di Michele Placido e la trascinante assistente cui dà corpo e carattere una fantastica Vanessa Scalera (Oscar per la miglior interpretazione al Karaoke). Oltre che al team di sceneggiatori, con Furio Andreotti e Giulia Calenda ad affiancare Riccardo Milani nella revisione dell’originale. 

Lo svolgimento è più dinamico e sensuale, ma soprattutto i personaggi sono più credibili e coerenti come anche i dialoghi e la scrittura, in generale. Ogni situazione è gestita meglio, le connessioni tra i singoli caratteri o i diversi momenti narrativi sono più chiare e complete, senza abbandonarsi al didascalismo dell’originale, affetto da troppe inverosimiglianze – o dimenticanze – e da una generale tendenza alla macchiettizzazione.

In Corro da te, la morale non manca, come anche qualche ottimo consiglio sull’accettazione e l’invito a “prendersi” i momenti belli della vita, ma l’arrivarci con un lungo percorso di sgradevolezze e cinismo la rende meno ingombrante. E per una volta, nel confronto ampiamente citato, non siamo noi a gestire peggio eccessi, sguaiatezze e stereotipi. Per non parlare del finale, che emenda la frettolosità e le carenze francesi con un ‘Happy End’ convincente, retorico al punto giusto e in linea con una storia sulla nostra società, selettiva e miope, più che “d’amore” tout court.

Il Sesso degli Angeli, il trailer del nuovo film di Leonardo Pieraccioni

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Leonardo Pieraccioni e Sabrina Ferilli hanno rilasciato pochi minuti fa il trailer ufficiale de “Il Sesso degli Angeli” la nuova commedia di e con Leonardo Pieraccioni prodotta da Levante con Rai Cinema, nelle sale italiane dal 21 aprile per 01 Distribution. Il film è scritto e sceneggiato da Leonardo Pieraccioni e Fabrizio Bologna e vede come protagonisti lo stesso Pieraccioni nei panni di Don Simone, Sabrina Ferilli, Marcello Fonte.

A completare il cast anche Gabriella Giovanardi, Eva Moore, Maitè Yanes, Valentina Pegorer, Giulia Perulli e Massimo Ceccherini.

La trama di Il Sesso degli Angeli

Don Simone, è un prete di frontiera, con una chiesetta sempre in difficoltà e mai frequentata dai ragazzi che preferiscono, piuttosto, lo “stare insieme” dei social. Finalmente Don Simone riceve una fantastica notizia: un eccentrico zio gli ha lasciato in eredità un’avviatissima attività in Svizzera che potrà risollevare le sorti economiche del suo oratorio sempre deserto! Ma arrivato a Lugano il nostro prete scopre di aver ereditato… un bordello!

Filippo De Carli: sul set con Lady Gaga e nella famiglia di Netflix, verso l’infinito e oltre

In Guida Astrologica per cuori infranti, seconda stagione, interpreta uno delle tante conquiste di Alice Bassi, l’eroina romantica della serie Netflix, ma Filippo De Carli ha tutte le carte in regola per una carriera da protagonista. Con un curriculum già ricco di credits, ma con un futuro ancora più luminoso davanti, De Carli ha avuto un 2021 particolarmente impegnato, a partire dalla sua collaborazione con Netflix per la seconda stagione dell’amata serie con Claudia Gusmano.

Com’è stato entrare in un progetto già avviato? Ti sei unito ad una squadra già collaudata, questo richiede una serie di responsabilità, come l’hai vissuta?

“In realtà questa serie di responsabilità di cui parli sono richieste ogni volta che ottieni un ruolo in un progetto, però partecipando a una seconda stagione di una serie, ti trovi a entrare in una famiglia già formata. Ci vuole un po’ di attenzione in più e inserirsi nella maniera giusta, ma devo ammettere che per quanto riguarda questa famiglia, era formata da tutte persone meravigliose che mi hanno accolto a braccia aperte e non mi hanno assolutamente fatto sentire “non parte” di questo progetto. È venuto da sé, grazie alle registe, al cast, grazie a una troupe che ci ha fatto sentire a casa. Quindi diciamo che non ho sentito troppo queste responsabilità.”

La serie racconta della ricerca dell’amore attraverso la lettura della carta astrale e l’interpretazione delle stelle e dei segni zodiacali. Tu ci credi all’oroscopo o pensi che sia una cosa frivola e divertente?

“In quanto esseri umani e quindi tutti egocentrati, leggere l’oroscopo ci piace perché parla di noi. Credo che ci siano delle affinità dovute alla posizione delle stelle nel cielo nel momento in cui nasciamo e che sicuramente questo influenza il nostro vivere. Ma sono convinto che tutto ciò che è la nostra vita sulla Terra viene da noi, non lo decide nessun altro. Siamo noi i padroni delle nostre scelte. Sicuramente c’è un’influenza, ma, come dimostra anche la serie, sei tu il responsabile delle tue scelte.”

Chi è il tuo personaggio, Giorgio?

“È un ragazzo di 19 anni, molto giovane, che secondo me non ha ancora trovato il suo posto nel mondo e non accetta questa cosa. Dopotutto chi, a 19 anni, ha trovato il suo posto nel mondo? È uno che va a ricercare delle situazioni che sono più grandi di lui, perché è curioso, è nato sotto il segno dello scorpione e questo porta del mistero nel suo modo di essere. Ama molto la musica, fa musica e un po’ se ne vergogna, perché per lui è una cosa molto intima. Vive questa doppia personalità di animale da festa e di ragazzo molto timido che ricerca il suo essere nella musica e nella sua cameretta.”

Intervista a Filippo De Carli, Giorgio in Guida Astrologica per cuori infranti

Anche tu, come Giorgio, hai una passione per la musica…

“Io ho studiato musica per tanto tempo, ho suonato il sassofono per 10 anni e la musica è sempre stata una parte fondamentale del mio vivere. Poi ho lasciato il sassofono per prendere la chitarra, perché volevo diventare una rockstar! Per me la musica è una terapia, mi fa stare bene, mi porta in una condizione in cui non penso e mi abbandono alle melodie. È una skill da mettere in curriculum, certo, ma per me è decisamente una parte importante della mia vita.” 

C’è un’altra star che sognava di diventare attrice e musicista, poi, come ha detto lei stessa, la carriera di musicista ha funzionato prima, ma poi è diventata anche un’attrice. Si tratta di Lady Gaga, con la quale hai condiviso brevemente il set in House of Gucci. Com’è stata quell’esperienza? Com’è stato recitare per Ridley Scott

“Per me è stata una magia, non ti aspetti che a 24 anni tu ti possa trovare seduto a un tavolo con quattro cineprese puntate sulla faccia e tre attori che solo loro bastano per fare tantissime cose belle. Una volta che mi sono trovato lì ho capito che non era un sogno. Sono molto professionali, nel momento in cui sono sul set, Lady Gaga e Adam Driver, ma anche lo stesso Ridley Scott, abbandonano tutto l’aspetto della star e si pongono al tuo livello, o ti elevano al loro stesso livello. Per le ore in cui sei sul set si tratta solo di un organismo unico che coopera. Quando si sposta, Lady Gaga si muove con 50 persone al seguito, ma quando è sul set, anche se deve lavorare con un attore molto giovane con una parte molto piccola, si rapporta in maniera completamente umile e professionale, ti fa capire chi sono veramente i grandi.”

In attesa che anche Filippo De Carli faccia parte di quei grandi, come sceglie le parti da accettare?

“Le scelgo insieme a Daniele, che è il mio agente e di cui mi fido molto. Insieme cerchiamo di vedere e decidere cosa scegliere. Quello che sto facendo ora sono principalmente i provini, perché sono un biglietto da visita, sono allenamento, è sempre bene farli. Non posso dire altro, per adesso…”

E questo non “poter dire” implica che qualcosa da dire ci sarebbe, invece, e che probabilmente molto presto sentiremo di nuovo parlare di Filippo De Carli.

Ms. Marvel: il primo trailer della nuova serie Disney+

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Nel 2013, la Marvel Comics ha presentato Kamala Khan, un’adolescente pachistana americana del New Jersey che idolatra Carol Danvers, alias Captain Marvel. Nel 2014, Kamala aveva abilità sovrumane, la sua serie solista e il suo soprannome di supereroe – Ms. Marvel – rendendola il primo supereroe musulmano ad avere una testata Marvel tutta per sé.

Nove anni dopo, Kamala sta facendo ancora una volta la storia in Ms. Marvel, l’ultima serie Disney Plus dei Marvel Studios che ha debuttato con il suo primo trailer. La serie debutterà l’8 giugno 2022 su Disney+.

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La nuova arrivata Iman Vellani ha ottenuto il ruolo della protagonista di Ms. Marvel dopo un’ampia ricerca da parte dei Marvel Studios. È affiancata dal volto fresco Saagar Shaikh nei panni del fratello maggiore Aamir, Mohan Kapur (la serie Disney Plus Hotstar “Crime Next Door”) e Zenobia Shroff (“The Big Sick”) nei panni dei suoi genitori Muneeba e Yusuf, Matt Lintz (“The Walking Dead”) nei panni del suo migliore amico Bruno e Aramis Knight (“Into the Badlands”) nei panni del vigilante noto come Red Dagger.

Con il sottofondo di “Blinding Lights” di The Weeknd, il trailer inizia con Kamala nell’ufficio del consulente di orientamento del liceo, mentre sullo schermo compaiono scarabocchi di fumetti, cuori e corna da diavolo. Kamala è etichettata come la tipica nerd dei supereroi che sogna ad occhi aperti, ma a un certo punto ottiene strani poteri cosmici, come la capacità di lanciare esplosioni di energia e creare trampolini luminosi per camminare nell’aria. Più avanti nel trailer, ottiene un costume rosso e blu fedele ai fumetti e lancia alcuni pugni cosmici con un pugno gigante e luminoso.

Bisha K. Ali (Quattro matrimoni e un funerale di Hulu) è produttore esecutivo e sceneggiatore capo, e la prima stagione di sei episodi è stata diretta da Sharmeen Obaid-Chinoy (il regista premio Oscar dei cortometraggi documentari “Saving Face” e “A Girl in the River: The Price of Forgiveness”), Meera Menon (“For All Mankind”), e Adil El Arbi e Bilall Fallah (“Bad Boys for Live”).

La Marvel ha inizialmente annunciato Ms. Marvel sarebbe stato presentato in anteprima alla fine del 2021, ma dopo che la pandemia ha inondato il calendario con altri nove film e serie nel Marvel Cinematic Universe, lo studio ha spostato la serie nell’estate del 2022. Ciò pone anche la serie più vicina a The Marvels, il film sequel di Captain Marvel, che vedrà Vellani al fianco di Carol Danvers di Brie Larson e Monica Rambeau di Teyonah Parris (da “WandaVision“).

MotoGP™ Unlimited: recensione della serie sportiva di Prime Video

È disponibile dal 14 marzo su Prime Video la nuova docuserie sul Campionato del Mondo MotoGP™, MotoGP™ Unlimited, visibile in esclusiva sulla piattaforma in Francia, Italia, Spagna e in più di 170 paesi e territori in tutto il mondo – compresi Regno Unito e Stati Uniti. 

Composta di otto episodi da 50 minuti, MotoGP™ Unlimited è prodotta da THE MEDIAPRO STUDIO in collaborazione con Dorna, e segue il mondo della classe regina da molto vicino, raccogliendo testimonianze non solo di piloti, ma anche di personalità di spicco di quel mondo, tra cui i team manager delle migliori scuderie del mondo.

Trai motociclisti più in vista rappresentati, intervistati e seguiti nel corso delle otto puntate, ci sono il Campione del 2021 Fabio Quartararo (Monster Energy Yamaha MotoGP), l’icona Valentino Rossi (Petronas Yamaha SRT) nella sua ultima stagione in MotoGP™, Marc Marquez (Repsol Honda), Francesco Bagnaia (Ducati Lenovo Team), Johann Zarco (Pramac Racing), Maverick Viñales (Aprilia Racing Team Gresini), e il campione nel 2020, Joan Mir (Team Suzuki Ecstar), insieme a diversi direttori dei Team. 

MotoGP™ Unlimited, uno sguardo intimo nella vita dei campioni

MotoGP™ Unlimited si addentra nelle vite di questi campioni, raccontabile da un punto di vista inedito, intimo e schietto, la serie racconta le storie aspirazioni dei giovani talenti e dei vecchi veterani, tutti che hanno cercato e che cercano di lasciare il proprio segno nella storia di questo sport che riesce a coinvolgere ed emozionare così tanto pubblico, tifosi e addetti ai lavori. 

Grazie a questa serie, per la prima volta si può offrire agli spettatori uno sguardo intimo dietro a quelle vite e a quelle storie che da sempre siamo abituati a vedere solo dal punto di vista della pista, della gara, delle interviste. In questo modo, la serie apre un cordone di comunicazione, una corsia preferenziale per tutti coloro che vogliono davvero scoprire cosa c’è dietro questa facciata: le sfide affrontate dai piloti e dai team durante la stagione, fuori e dentro la pista, le caratteristiche necessarie a far parte di questo mondo, le doti e le capacità che servono per arrivare in cima all’universo su due ruote della MotoGP.

Come ogni racconto sportivo che si rispetti, MotoGP™ Unlimited  smuove corde archetipiche nello spettatore, è un racconto appassionante e sentito, che attraversa ogni personalità dei campioni dei quali raccoglie la testimonianza, e lo fa con grande puntualità e attenzione, cercando di rendere sempre fluido il racconto più grande legato al campionato stesso. 

La serie si inserisce in un filone di docuserie sportive che Amazon Prime sta proponendo in collaborazione con THE MEDIAPRO STUDIO che si occupa della produzione. Tra questa annoveriamo FernandoSix Dreams e All or Nothing. I produttori esecutivi di MotoGP™ Unlimited sono Laura Fernandez EspesoJavier Mendez e Bernat Elias, e i registi sono Arnau Monras e Jaume Garcia. La serie è disponibile su Amazon Prime Video dal 14 marzo.

Doctor Strange: 8 aspetti per cui il film supera i fumetti

Doctor Strange è presente nei fumetti Marvel dal 1963. È stato difficile per l’MCU creare un film paragonabile ai fumetti, ma nel 2016 il franchise c’è finalmente riuscito. Nell’arco di sessant’anni il personaggio è sicuramente cambiato anche nella carta stampata: nuovi scrittori, nuove audience, nuovi contesti.

Considerando tutti gli aspetti, ci possono essere differenze molto nette tra gli adattamenti cinematografici e la versione cartacea dei personaggi dei fumetti, soprattutto a livello di trama. Ciò vale anche per Doctor Strange. Nell’attesa dell’uscita di Doctor Strange nel Multiverso della Follia, gli utenti Reddit hanno ripercorso la storia dello stregone per vedere qual è la versione migliore.

La coerenza dei personaggi

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Nei fumetti i personaggi sono in tutto e per tutto nelle mani degli autori. Spesso gli scrittori coinvolti in un progetto sono tanti e diversi tra loro e, inevitabilmente, cambiano nel corso degli anni. Ciò causa confusione nella costruzione di un eroe, a discapito della coerenza.

Al contrario, nei film la presenza di uno stesso attore crea continuità. A creare un singolo personaggio bon ci sono autori diversi, ognuno con il proprio stile, ma è l’attore che condensa tutte queste diverse versioni, interpreta il personaggio nella narrazione e giustifica le relazioni interpersonali. Nell’MCU, Benedict Cumberbatch è il volto che tutti associano a Doctor Strange. L’utente di Reddit klapaddd crede che Cumberbatch sia “il casting migliore che si potesse fare per Strange“.

Barone Mordo

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Quanto detto sopra vale anche per la costruzione degli antagonisti. Creare un cattivo ben fatto, temibile e intrigante è essenziale in qualsiasi tipo di racconto e in qualsiasi medium. In particolare, la motivazione che spinge il cattivo a comportarsi in modo sbagliato dev’essere forte e valida. Ciò che rende, ad esempio, Mordo un criminale così promettente è il fatto che si senta tradito dall’Antico – che ha usato a sua insaputa i poteri della dimensione oscura.

L’utente Anomaly_Rue spiega che, nei fumetti, Mordo era “malvagio solo per la sete di potere.” Ciò lo rende un cattivo molto più debole nei comics rispetto alla versione nel film di Doctor Strange.

Una graduale introduzione al mondo magico

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Nella Marvel, la maggior parte dei supereroi sono personaggi fatti di forza, tecnologia e azione. Per questo motivo, quando viene introdotto un eroe esotico e magico, bisogna essere delicati e procedere con cautela. Purtroppo però, per come sono costruiti, i fumetti non riescono a lavorare con i mezzi termini e le figure retoriche proprie di altri generi letterari o dei lungometraggi.

L’utente di Reddit Carpenterdon sottolinea che nel primo film di Doctor Strange “hanno dovuto introdurre la magia al pubblico gradualmente”, in un modo da raccontare la storia dello stregone ma, allo stesso tempo, mantenere l’azione necessaria per conquistare i fan dei ‘film d’azione’.

A Divide From The Avengers

Benedict-Cumberbatch-e-Avengers

Legato al punto precedente è il commento dell’utente elcapitan520, il quale nota come il mondo di Doctor Strange sia ben separato dal mondo dei Vendicatori. Il modo di combattere di Strange infatti “non sempre si traduce nel prendere le armi in una dimensione con una squadra.”

L’MCU ha scelto, sempre per la legge della cautela, di non gettare subito lo stregone tra gli Avengers, cosa che avrebbe ostacolato lo sviluppo del mondo magico e del personaggio. La decisione ha permesso al pubblico di scoprire e di digerire lo strano universo delle arti mistiche in cui naviga Stephen.

Kaecilius

Kaecilius

Kaecilius è il cattivo principale nel primo Doctor Strange. Nel film è un personaggio molto più importante di quanto non sia mai stato nei fumetti. Nella Marvel Comics Kaecilius è un discepolo del Barone Mordo e ha come unico compito sbrigare il lavoro sporco del maestro.

La morte dell’Antico

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Quella dell’uccisione dell‘Antico da parte di Strange è per l’utente Reddit DaftMemory ”una delle scene più belle e toccanti che i film Marvel abbiano realizzato fino ad ora.”

Per quanto sia straziante leggere il fumetto in cui Strange uccide l’Antico, il paragone con la versione live-action non regge. In primo luogo perché, nella Marvel Comics, lo stregone non ha una relazione così stretta l’Antico. Inoltre, l’impatto della morte è gestito meglio nel film, mentre il fumetto fa affidamento esclusivamente sul fattore shock.

La sconfitta di Dormammu

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Sia sulla carta stampata che sullo schermo, Doctor Strange sconfigge Dormammu, ma lo fa in modi molti diversi. Nei fumetti, Strange deve affrontare più volte il cattivo che continua a trovare modi per attaccare la Terra. Dormammu viene sconfitto dall’enorme magia dello stregone e con il combattimento corpo a corpo.

Nel film vediamo un tipo differente di vittoria, diversa dai fumetti e da quella di personaggi come Thor o Iron Man, ma forse ancora più soddisfacente da guardare. L’utente pokeslap nota infatti come nel lungometraggio “Strange non abbatte Dormammu, ma lo infastidisce sottomettendolo.”

Wong

Wong-in-Doctor-Strange-nel-Multiverso-della-Follia

I personaggi secondari hanno un grandissimo potenziale. A volte possono addirittura scavalcare quelli principali. Così accade anche per Wong in Doctor Strange.

Wong è un grande personaggio e piace molto ai fan. Forse non tutti sanno però che Wong compare a malapena nei fumetti. L’utente Reddit Anomaly_Rue sottolinea che “nei fumetti [Wong] è poco più di un domestico, mentre nei film è un personaggio autonomo tanto quanto Stephen“: il film non sarebbe così bello senza di lui.

Doctor Strange nel Multiverso della Follia dimostrerà che Wanda è la più potente del MCU

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Il produttore di Doctor Strange nel Multiverso della Follia, Richie Palmer, ha accennato a Empire che il film dimostra che Wanda è il personaggio più potente dell’MCU. Parlando della massimizzazione dei nuovi poteri di Wanda Maximoff nel film, Palmer ha quasi definito Scarlett Witch il “cane di punta” del MCU.

“Non so chi sia più potente di Wanda. Incontrare Wanda Maximoff alla fine di Endgame sarebbe stato molto per Strange. Chi finisce in cima come l’essere più potente dell’universo? Forse lo scopriremo alla fine del film”.

Doctor Strange nel Multiverso della Follia: il nuovo misterioso trailer!

Doctor Strange nel Multiverso della Follia vedrà Benedict Cumberbatch tornare nel ruolo di Stephen Strange. Diretto da Sam Raimi, il sequel vedrà anche Wanda Maximoff/Scarlet Witch (Elizabeth Olsen) assumere un ruolo da co-protagonista dopo WandaVision.

La sceneggiatura del film porterà la firma di Jade Bartlett e Michael Waldron. Oltre a Cumberbatch e Olsen, nel sequel ci saranno anche Benedict Wong (Wong), Rachel McAdams (Christine Palmer), Chiwetel Ejiofor (Karl Mordo) e Xochitl Gomez (che interpreterà la new entry America Chavez). Nel cast è stato confermato anche Patrick Stewart nel ruolo di Charles Xavier. Doctor Strange nel Multiverso della Follia arriverà al cinema il 4 maggio 2022. Le riprese sono partite a Londra a novembre 2020 e avranno luogo anche a New York, Los Angeles e Vancouver. Nel sequel dovrebbe apparire in un cameo anche Bruce Campbell, attore feticcio di Sam Raimi. Al momento, però, non esiste alcuna conferma in merito.

L’Era Glaciale: le Avventure di Buck, trailer del film dal 25 marzo su Disney+

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Disney+ ha diffuso il trailer italiano de L’Era Glaciale: le Avventure di Buck, il nuovo capitolo della famosa franchise di successo che arriverà in Italia il 25 marzo in esclusiva sulla piattaforma streaming.

In questo nuovo film animato, Claudio Bisio tornerà a prestare la sua voce al simpatico bradipo Sid, mentre Leo Gullotta doppierà nuovamente il mammut Manny. Al cast dei doppiatori si uniscono Germano Gentile e Lucia Ocone che daranno voce rispettivamente ai personaggi di Orson e Zee.

L’Era Glaciale: Le Avventure di Buck continua le esilaranti avventure dei mammiferi preistorici più amati dal pubblico. Desiderosi di un po’ di indipendenza dalla loro sorella maggiore Ellie, i fratelli opossum in cerca di emozioni, Crash e Eddie, partono alla ricerca di un posto tutto loro, ma si trovano rapidamente intrappolati in un’enorme caverna sotterranea. Vengono salvati da Buck, il furetto con un occhio solo, amante dell’avventura e della caccia ai dinosauri e insieme dovranno affrontare gli indisciplinati dinosauri che popolano il Mondo Perduto.

L’uomo sulla strada: prime foto del thriller con Aurora Giovinazzo 

Si stanno svolgendo a Torino le riprese del thriller L’uomo sulla strada, opera prima di Gianluca Mangiasciutti, regista e sceneggiatore dei cortometraggi di successo Dove l’acqua con altra acqua si confonde – candidato al Premio David di Donatello e al Globo d’Oro -, A girl like you – presentato alle Giornate degli Autori, vincitore del Premio Nuovo Imaie -, Je ne veux pas mourir Butterfly – entrambi candidati ai Nastri d’Argento nel 2019 e 2020. Il soggetto nel 2010 si è aggiudicato il Premio Solinas – Storie per il cinema, la sceneggiatura è di Serena Cervoni e Mariano Di Nardo.  

L’uomo sulla strada è interpretato da Aurora Giovinazzo (Anni da caneFreaks OutLa classe degli asiniUna casa nel cuore) e Lorenzo Richelmy (Il talento del CalabroneDolceromaRideUna vita spericolataUna questione privataLa ragazza nella nebbia, “Marco Polo”), ed è prodotto e distribuito da Eagle Pictures.  Completano il cast di questo thriller drammatico Astrid Casali (America Latina), Eugenio Gradabosco (“Don Bosco”, “Cuori rubati”), Marit Nissen (Due piccoli italiani), Jozef Gjura (trilogia “Sul più bello”) ed Elisa Lucarelli (“Gente di mare 2”, “Le stagioni del cuore”).  L’uomo sulla strada sarà al cinema in autunno, il progetto è realizzato con il sostegno di Film Commission Torino Piemonte.

La trama

Irene ha 8 anni quando assiste come unica testimone alla morte del padre per mano di un pirata della strada che scappa via. Perseguitata dal senso di colpa per non riuscire a ricordare il volto dell’assassino, Irene diventa una adolescente ribelle e introversa con l’unica ossessione di farsi giustizia. Abbandona la scuola e trova lavoro nella fabbrica di proprietà del glaciale e affascinante Michele che è proprio l’uomo che era al volante dell’auto. La ragazza sembra non riconoscerlo, lui invece non ha dubbi. Michele prova da subito un forte istinto di protezione verso la ragazza, che ben presto si trasforma in amore. Irene completamente all’oscuro inizia ad aprirsi e confidarsi proprio con l’uomo a cui sta dando la caccia. Mentre il cerchio si stringe attorno a Michele, qualcosa di inaspettato avviene…

Una vita in fuga: trailer del nuovo film di Sean Penn

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Lucky Red ha diffuso il trailer ufficiale di Una vita in fuga, il nuovo film che vede il ritorno di Sean Penn come regista e interprete. Ad affiancarlo sul set la figlia Dylan Penn, nel suo primo ruolo da protagonista. Nel cast anche Josh Brolin, Miles Teller, Katheryn Winnick e Eddie Marsan. 

Una vita in fuga, la trama

Ispirato alla storia vera del più noto falsario della storia americana. Sean Penn è John Vogel, un padre anticonformista, emozionante e straordinario che insegna a sua figlia Jennifer a vivere una vita di rischio e avventura. È esaltante per una bambina. Crescendo, la realtà inizia a divorare l’immagine del suo eroe. Le sue storie inverosimili non tornano più, ma le conseguenze sconsiderate sì. Jennifer costruisce una vita tutta sua, lontana dalla sua infanzia instabile. Ma mentre i piani folli di John continuano ad intensificarsi, non può fare a meno di essere attratta da suo padre e dalla sua avventura più devastante.

Emily Ratajkowski: 10 cose che non sai sull’attrice

Emily Ratajkowski è una delle modelle più richieste degli ultimi anni che ha svolto, parallelamente, anche una promettente carriera di attrice, dividendosi tra cinema e serie tv. La modella e attrice ha iniziato ha praticare queste professioni sin da quando era solo una ragazzina, in grado di diventare una delle persone più amate in tutto il mondo e risultando una delle modelle più affascinanti.

Ecco, allora, dieci cose da sapere su Emily Ratajkowski.

Emily Ratajkowski: i suoi film e le serie TV

1. I film e la carriera di attrice. Parallelamente alla sua carriera di modella, Emily ha sempre lavorato anche nel mondo della recitazione, iniziando già a sperimentare questa professione nel 2005, quando debutta come comparsa nel film A Year and a Day. In seguito, ha interpretato ruoli sempre meno marginali in film come in L’amore bugiardo – Gone Girl (2014), We Are Your Friends (2015) e In Darkness – Nell’oscurità (2018), con Natalie Dormer. In seguito, ha lavorato anche in Come ti divento bella! (2018), Welcome Home (2018), con Aaron Paul Riccardo Scamarcio, Cruise (2018) e L’arte della truffa (2019).

2. Ha partecipato anche in diverse serie tv. La modella e attrice non ha solo sperimentato la recitazione nel mondo cinematografico, ma anche per il piccolo schermo. Infatti, ha preso parte alla sua prima serie televisiva, nel 2009, con iCarly, partecipando poi anche ad un altro episodio nel 2010. Inoltre, è apparsa anche in The Spoils Before Dying (2015) e Easy (2016). Per quanto riguardano i film tv, ha lavorato in Bright Futures, attualmente in fase di post-produzione.

Emily Ratajkowski è su Instagram

3. Ha un profilo molto seguito. La modella ha un proprio account Instagram ufficiale che è seguito da qualcosa come 28,9 milioni di persone in tutto il mondo. Sulla sua bacheca sono numerosi i post che vedono il suo corpo protagonista indiscusso, tra set fotografici, momenti di lavoro e svago insieme al marito. Seguendola si potrà dunque rimanere sempre aggiornati sulle sue attività, lavorative o meno, scoprendo anche tante altre curiosità e le battaglie femministe sostenute dalla modella.

Emily Ratajkowski

Emily Ratajkowski e la carriera da modella

4. Ha calcato diverse passerelle. Emily è nata prima di tutto come modella, firmando il primo contratto a soli 14 anni con la Ford Models. Nel corso della sua carriera nel mondo della moda, ha lavorato per Forever 21, ha sfilato per Marc Jacobs, debuttando anche alla New York Fashion Week, ed è apparsa su numerose copertine, come Sport Illustrated, Cosmopolitan, Marie Claire e GQ. Nel giro di pochi anni si è imposta come una delle supermodelle più richieste al mondo.

5. Non ha mai abbandonato gli studi. A differenza della maggior parte delle modelle che hanno smesso di studiare dopo aver dato il via alla propria carriera, la Ratajkowski ha terminato prima la sua istruzione. Infatti, parallelamente ai suoi primi passi nel mondo della moda, è andata avanti a studiare, diventando modella a tempo pieno solo dopo aver conseguito il diploma in belle arti.

Emily Ratajkowski ha scritto un libro

6. Ha pubblicato una propria autobiografia. Nel novembre del 2021 l’attrice ha pubblicato una propria autobiografia dal titolo My Body, tradotta in italiano come Sul mio corpo. In questo libro l’attrice ha ripercorso tutte le sue principali tappe come modella, attrice e donna di spettacolo. In particolare, però, la Ratajkowski racconta del lungo percorso di presa di consapevolezza e accettazione del suo corpo, da quando era adolescente sino ad oggi. Nelle pagine di My Body emergono dunque anche molte riflessioni sul corpo femminile e il libro è stato per la modella anche un modo per portare una volta di più alla luce queste tematiche.

Emily Ratajkowski: i suoi capelli

7. Sfoggia spesso acconciature diverse. La Ratajkowski ha negli anni abituato i suoi fan ad acconciature spesso diverse, richieste per lavoro o fatte per puro piacere personale. Dal suo castano naturale è infatti passata talvolta al biondo, mentre numerose sono anche le volte in cui ha proposto tagli diversi, da un classico liscio a dei capelli mossi, fino a passare a dei ricci particolarmente sorprendenti o ad una frangia che ha fatto aumentare la richiesta di questo taglio. La Ratajkowski, dunque, si dimostra essere sempre capace di ispirare gli altri con i propri cambiamenti di look.

Emily Ratajokowski capelli

Emily Ratajkowski: il suo matrimonio

8. È stata fidanzata con un produttore. Dal 2014 al 2017, l’attrice e modella ha vissuto una breve storia d’amore con il produttore Jeff Magid. Tuttavia, la coppia si è lasciata nel corso del 2017. I due non hanno mai rivelato i reali motivi dietro questa separazione, citando solamente alcune differenze inconciliabili sorte nel tempo.

9. Si è sposata. Poco dopo l’addio al produttore Jeff Magid, l’attrice ha conosciuto l’attore Sebastian Bear-McClard, fondatore dello studio cinematografico indipendente Elara Pictures. La coppia, dopo pochi mesi di frequentazione, si è sposata nel febbraio del 2018. L’11 marzo 2021 annunciò attraverso Instagram di essere diventata madre di Sylvester Apollo.

Emily Ratajkowski: età, altezza e peso

10. Emily Ratajkowski è nata il 7 giugno del 1991 a Londra, in Inghilterra. La sua altezza complessiva corrisponde a 170 centimetri, mentre il suo peso sembra agirarsi intorno ai 54 chili. Le sue misure, invece, sono 88-61-56.

Fonti: IMDb, Biography

Funko POP! dedica una statuetta al prototipo dello scudo di Cap

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In Captain America: Il Primo Vendicatore, vediamo Steve Rogers (Chris Evans) che entra in possesso dello scudo in vibranio di Captain America. Si tratta della prima versione dello scudo tondo, realizzata da Howard Stark, che non presenta ancora i colori dell’eroe, ed è ancora lucido e argentato.

Proprio a quella versione prototipo dello scudo, Funko POP! ha dedicato una statuina, che vede il giovane Steve Rogers, appena trasformato, che stringe in mano il prezioso oggetto consegnatogli da Stark in persona.

Lo trovate a questo link

Ricordiamo che il primissimo uso dello scudo che ha fatto Steve, è stato difendersi dai colpi di pistola di Peggy Carter (Hayley Atwell) che lo aveva visto appartarsi con una delle assistenti del colonnello Chester Phillips (Tommy Lee Jones).

Sandra Bullock si prende una pausa dalla recitazione

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L’attrice Sandra Bullock ha annunciato che si sta prendendo una pausa dalla sua carriera di attrice. Bullock è emersa per la prima volta sulla scena di Hollywood nei primi anni ’90 con prestazioni straordinarie in film come Demolition Man con Sylvester Stallone, Speed ​​con Keanu Reeves e The Net di Irwin Winkler.

L’attrice ha continuato la sua carriera con una serie di drammi e commedie romantiche che hanno contribuito a definire la sua carriera, collaborando con altre star di alto livello che potrebbero eguagliare il suo ingegno, tra cui Nicole Kidman in Amori e Incantesimi, Ben Affleck in Piovuta dal cielo, Hugh Grant in Due settimana per innamorarsi e Ryan Reynolds in The Proposal.

Sandra Bullock nel trailer di The Lost City

Dopo un periodo interamente dedicato alla commedia, Bullock si è poi reinventata, cominciando a scegliere diversamente i suoi film. Arriva così l’Oscar per The Blind Side, ma anche la partecipazione a Gravity del regista Alfonso Cuarón, che le è valso un’altra nomination all’Oscar. Dopo aver recitato in Bird Box di Netflix e Ocean’s Eight, Sandra Bullock si è preso una piccola pausa, prima di tornare con The Unforgivable dell’anno scorso e The Lost City di questo mese.

Parlando con ET Canada, Bullock ha rivelato che metterà ancora una volta in sospeso la sua carriera di attrice e si prenderà una pausa per stare con i suoi figli, dicendo che deve essere “nel posto che mi rende più felice”. Bullock ha detto che è completamente dedicata alla sua carriera quando lavora, dicendo: “Prendo molto sul serio il mio lavoro quando sono al lavoro” e che ora vuole cambiare marcia ed “essere 24 ore su 24, 7 giorni su 7 con i miei bambini e la mia famiglia .” Per quanto riguarda la durata di questa pausa, l’attrice ha detto che ha intenzione di stare con la sua famiglia “per un po’”, ma non ha fornito una tempistica specifica per il suo ritorno.

Doctor Strange nel Multiverso della Follia, finalmente Wanda e Strange si scontreranno

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Nel servizio di Empire Magazine per Doctor Strange nel Multiverso della Follia, Elizabeth Olsen anticipa cosa aspettarsi dalle interazioni tra Doctor Strange e Wanda, comprese le loro scene di combattimento. Mentre entrambi hanno preso parte alla lotta contro Thanos (Josh Brolin) in Avengers: Endgame, non si sono incontrati, almeno non sullo schermo e mai prima delle scene già viste nel trailer del film. Leggi il commento completo di Olsen qui sotto:

“Ero davvero entusiasta di dialogare con lui. Mi è davvero piaciuta la nostra conversazione costante, di analisi e di cercare di capire da dove vengono entrambi i personaggi”. L’attrice ha anche riferito che i due personaggi si scontreranno ad un certo punto, e questo potrebbe essere il momento che i fan più attendono.

Doctor Strange nel Multiverso della Follia: il nuovo misterioso trailer!

Doctor Strange nel Multiverso della Follia vedrà Benedict Cumberbatch tornare nel ruolo di Stephen Strange. Diretto da Sam Raimi, il sequel vedrà anche Wanda Maximoff/Scarlet Witch (Elizabeth Olsen) assumere un ruolo da co-protagonista dopo WandaVision.

La sceneggiatura del film porterà la firma di Jade Bartlett e Michael Waldron. Oltre a Cumberbatch e Olsen, nel sequel ci saranno anche Benedict Wong (Wong), Rachel McAdams (Christine Palmer), Chiwetel Ejiofor (Karl Mordo) e Xochitl Gomez (che interpreterà la new entry America Chavez). Nel cast è stato confermato anche Patrick Stewart nel ruolo di Charles Xavier. Doctor Strange nel Multiverso della Follia arriverà al cinema il 4 maggio 2022. Le riprese sono partite a Londra a novembre 2020 e avranno luogo anche a New York, Los Angeles e Vancouver. Nel sequel dovrebbe apparire in un cameo anche Bruce Campbell, attore feticcio di Sam Raimi. Al momento, però, non esiste alcuna conferma in merito.

Damon Lindelof, creatore di Watchmen e Lost, al lavoro su un film di Star Wars?

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Secondo quanto riferito, il creatore di Watchmen vincitore dell’Emmy Award, Damon Lindelof, sta lavorando a un nuovo film di Star Wars. Lindelof, noto anche per aver co-creato Lost e The Leftovers, è conosciuto per la sua narrazione ambiziosa, i colpi di scena bizzarri, gli insiemi tentacolari e le strutture uniche, tutti punti che si adatterebbero bene al canone di Star Wars. Al di fuori della televisione, Lindelof ha contribuito a film come Star Trek Into Darkness, Tomorrowland e The Hunt.

Una nuova voce arriva da un tweet fatto da Jeff Sneider, un giornalista di The Ankler, e afferma che Damon Lindelof sta lavorando a un nuovo film di Star Wars. Poco altro si sa del progetto, ma la reputazione di Lindelof in televisione parla da sé, e la notizia potrebbe suscitare l’entusiasmo dei fan. Con le tendenze di Lindelof per grandi cast e narrazioni sfaccettate, ci sono molte parti dell’universo di Star Wars in cui i suoi talenti potrebbero essere ben utilizzati.

Spider-Man: il provino di Tom Holland lasciò i produttori a bocca aperta

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Sono passati sei anni da quando Tom Holland è entrato nel Marvel Cinematic Universe come Spider-Man, e da allora è diventato uno dei volti principali del franchise. James Young, stuntman in forze ai Marvel Studios, ha recentemente parlato dell’audizione di Holland per il ruolo durante un’apparizione sul canale YouTube di Corridor Crew e ha discusso di come la performance di Holland nella sua audizione con Chris Evans abbia sbalordito i dirigenti che assistevano

“Hanno fatto entrare gli attori con il costume di Spider-Man, quello che indossa nel primo film. Hanno fatto tutta questa sequenza di “Ehi, quello scudo non obbedisce affatto alle leggi della fisica”, hanno fatto tutto… Chris è arrivato nel suo giorno libero. Tom dice “Ehi Joe, ti dispiace se faccio il mio ingresso?” e ​​sento che Kevin, Joe e tutti loro mi dicono “Eh?”, e Tom Holland continua a saltare e a fare capriole perffette. Direttamente oltre Chris Evans, atterra nel segno, dice “Hey Cap, come stai?” girandosi intorno, ‘Ti piace il mio vestito?’ Tutto ciò che si sentito erano mascelle che cadevano… ho la pelle d’oca e le lacrime agli occhi. Questo ragazzo è appena entrato, ed è Peter Parker.”

Spider-Man: No Way Home, leggi la recensione

Spider-Man: No Way Home è uscito in sala il 15 dicembre. Nel film tornano Tom HollandZendaya, Jacob Batalon, Tony Revolori Marisa Tomei. Inoltre, nel film ci sono anche Benedict Cumberbatch nei panni di Doctor Strange, che poi vedremo in Doctor Strange in the Multiverse of Madness, diretto da Sam RaimiJamie Foxx che veste i panni di Electro, come in The Amazing Spider-Man 2, Willem Dafoe nei panni di Norman Osborne/Green Goblin e infine Alfred Molina, di nuovo Doctor Octopus di Spiderman 2. Nel film, accanto a Tom Holland, tornano a interpretare Peter Parker/Spider-Man anche Tobey Maguire e Andrew Garfield.

Spider-Man: No Way Home è diretto da Jon Watts (già regista di Homecoming e Far From Home) e prodotto da Kevin Feige per i Marvel Studios e da Amy Pascal per la Pascal Production.

Captain America: Civil War, il segreto dietro allo scontro tra Cap e Iron Man

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Il popolare canale VFX, Corridor Crew, ha recentemente incontrato gli stuntman di Hollywood James Young e Gui DaSilva-Greene per analizzare le migliori acrobazie del MCU. Young ha combattuto come Iron Man in Captain America: Civil War, indossando l’elmetto e quelli che sono essenzialmente parastinchi e pantaloni del pigiama. Oltre a spiegare come doveva fare la coreografia con Chris Evans e Sebastian Stan mentre seguiva uno scudo in CGI, Young ha rivelato che il combattimento finale del film era stato pianificato 20 minuti prima che fosse girato. Young ha detto:

“Questo combattimento finale è davvero interessante perché abbiamo fatto delle anteprime, ma poi credo che i set siano cambiati o le posizioni sui set siano cambiate. I giorni cambiano, lo fanno sempre. Quindi, quello che vedi è che, una volta che hanno iniziato a combattere corpo a corpo giù nel silo, è stato fatto tutto 20 minuti prima che lo girassimo … Puoi pianificare tutto ma è un set cinematografico: possono succedere più cose: qualcuno non è disponibile, questa storia, una nuova idea, un nuovo set, [ecc]”.

Lo scontro tra Cap e Iron Man resta una scena davvero incredibile e il fatto che sia stato coreografato e ideato soltanto 20 minuti prima delle riprese lo rende un lavoro ancora più impressionante.

LEGGI ANCHE – Captain America Civil War: recensione del film con Chris Evans

Captain America Civil War si svolge subito dopo gli eventi di Avengers: Age of Ultron, con Steve Rogers e gli Avengers costretti ad affrontare i danni collaterali causati dalla loro lotta per proteggere il mondo.  Dopo che la città di Lagos, in Nigeria, viene colpita dall’ennesimo incidente internazionale che vede coinvolti gli Avengers, le pressioni politiche chiedono a gran voce un sistema di responsabilità e un consiglio d’amministrazione che decida quando richiedere l’intervento del team. Questa nuova dinamica divide gli Avengers che, al tempo stesso, tentano di proteggere il mondo da un nuovo e malvagio avversario.

Ricordiamo che Captain America: Civil War è diretto da Anthony Joe Russo e vede nel cast Chris Evans, Robert Downey Jr., Scarlett Johansson, Sebastian Stan, Jeremy Renner, Daniel Brühl, Frank Grillo, Don Cheadle, Paul Bettany, Chadwick Boseman, Anthony Mackie, Tom Holland, Elizabeth Olsen, Paul Rudd, Emily VanCamp, Martin Freeman, William Hurt, Marisa Tomei, John Slattery, Alfre Woodard, Hope DavisCaptain America: Civil War è arrivato nelle sale italiane il 4 maggio 2016.

Doctor Strange nel Multiverso della Follia: il Professor X del film potrebbe essere una variante

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Richie Palmer, che è uno dei produttori di Doctor Strange nel Multiverso della Follia, dà una risposta piuttosto intrigante alla domanda sul ruolo del Professor X nel film in un’intervista con Empire. Mentre i fan hanno immediatamente concluso che l’apparizione di Stewart significava un ritorno in stile No Way Home di un personaggio amato, Palmer avverte gli spettatori di non essere così frettolosi. Dato che il film racconterà numerose realtà, il produttore suggerisce che questo Professor X potrebbe non essere lo stesso dei film originali degli X-Men della Fox.

“Citerò il primo film degli X-Men e dirò: “Sei sicuro di aver visto quello che hai visto?” Ci sono infinite versioni di questi personaggi, e solo perché potresti aver sentito qualcosa di familiare non significa che sia qualcuno che hai visto prima.”

Doctor Strange nel Multiverso della Follia: il nuovo misterioso trailer!

Doctor Strange nel Multiverso della Follia vedrà Benedict Cumberbatch tornare nel ruolo di Stephen Strange. Diretto da Sam Raimi, il sequel vedrà anche Wanda Maximoff/Scarlet Witch (Elizabeth Olsen) assumere un ruolo da co-protagonista dopo WandaVision.

La sceneggiatura del film porterà la firma di Jade Bartlett e Michael Waldron. Oltre a Cumberbatch e Olsen, nel sequel ci saranno anche Benedict Wong (Wong), Rachel McAdams (Christine Palmer), Chiwetel Ejiofor (Karl Mordo) e Xochitl Gomez (che interpreterà la new entry America Chavez). Nel cast è stato confermato anche Patrick Stewart nel ruolo di Charles Xavier. Doctor Strange nel Multiverso della Follia arriverà al cinema il 4 maggio 2022. Le riprese sono partite a Londra a novembre 2020 e avranno luogo anche a New York, Los Angeles e Vancouver. Nel sequel dovrebbe apparire in un cameo anche Bruce Campbell, attore feticcio di Sam Raimi. Al momento, però, non esiste alcuna conferma in merito.

Hayden Christensen ricorda il primo incontro con Ewan McGregor sul set di L’Attacco dei Cloni

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Hayden Christensen ha inaugurato il suo ruolo di Anakin Skywalker in Star Wars: Episodio II – L’Attacco dei Cloni, in cui interpreta il giovane padawan di Obi-Wan Kenobi/Ewan McGregor. Sappiamo che i due torneranno nella miniserie Disney+ dedicata al maestro jedi e in arrivo alla fine di maggio.

Ora, nel corso di un’intervista, Hayden Christensen ha ricordato il suo primo incontro con McGregor sul set de L’Attacco dei Cloni. Rivolto a Ewan McGregor ha detto: “Ricordo appena mi hai visto. Hai detto: ‘Hayden!’ Non ci eravamo mai incontrati prima, ma hai detto il mio nome come se fossimo amici da una vita e mi hai dato un grande abbraccio e mi hai accolto in famiglia. Il calore del tuo saluto ha lasciato un’impressione così duratura e ha significato molto”.

Tutto il fandom di Star Wars è eccitato all’idea di rivedere Ewan McGregor e Hayden Christensen nei panni, rispettivamente, di Obi-Wan Kenobi e Anakin Skywalker/Darth Vader. L’evento è atteso per il 25 maggio su Disney+, nella serie limitata dedicata al maestro Jedi.

Doctor Strange nel Multiverso della Follia, le riprese aggiuntive sono ancora in corso

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Durante un’intervista sul red carpet dei BAFTA 2022 (tramite Twitter usa SmilingBenedict), Benedict Cumberbatch ha rivelato che sono ancora in corso le riprese aggiuntive di Doctor Strange nel Multiverso della Follia, nonostante la sua imminente data di uscita.

Mentre ha rilasciato una breve intervista prima della cerimonia di premiazione, l’attore si è lasciato sfuggire il fatto di essere stato a Los Angeles per continuare a lavorare al film. L’attore non ha commentato la natura delle riprese, ma ha chiarito che erano in corso e che era direttamente coinvolto.

“Mi sto divertendo molto [a Los Angeles] a fare le riprese di Doctor Strange”

Doctor Strange nel Multiverso della Follia: il nuovo misterioso trailer!

Doctor Strange nel Multiverso della Follia vedrà Benedict Cumberbatch tornare nel ruolo di Stephen Strange. Diretto da Sam Raimi, il sequel vedrà anche Wanda Maximoff/Scarlet Witch (Elizabeth Olsen) assumere un ruolo da co-protagonista dopo WandaVision.

La sceneggiatura del film porterà la firma di Jade Bartlett e Michael Waldron. Oltre a Cumberbatch e Olsen, nel sequel ci saranno anche Benedict Wong (Wong), Rachel McAdams (Christine Palmer), Chiwetel Ejiofor (Karl Mordo) e Xochitl Gomez (che interpreterà la new entry America Chavez). Nel cast è stato confermato anche Patrick Stewart nel ruolo di Charles Xavier. Doctor Strange nel Multiverso della Follia arriverà al cinema il 4 maggio 2022. Le riprese sono partite a Londra a novembre 2020 e avranno luogo anche a New York, Los Angeles e Vancouver. Nel sequel dovrebbe apparire in un cameo anche Bruce Campbell, attore feticcio di Sam Raimi. Al momento, però, non esiste alcuna conferma in merito.

Rachel Zegler condivide la sua gioia per la vittoria di West Side Story ai BAFTA

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Rachel Zegler, che possiamo vedere su Disney+ nel ruolo di Maria in West Side Story di Steven Spielberg, ha twettato le sue congratulazioni alla famiglia del film, premiato ai BAFTA 2022 con due riconoscimenti.

Zegler ha elogiato sia Ariana DeBose, che ha conquistato il premio per la migliore attrice non protagonista, sia Cindy Tolan, che ha portato a casa il riconoscimento per la migliore direttrice di casting. Ecco il tweet:

West Side Story, la recensione del film di Steven Spielberg

West Side Story, l’adattamento cinematografico del musical diretto dal vincitore dell’Academy Award® Steven Spielberg, arriverà il 23 dicembre nelle sale italiane, distribuito da The Walt Disney Company Italia.

Diretto dal vincitore dell’Academy Award® Steven Spielberg, da una sceneggiatura del vincitore del Premio Pulitzer e del Tony Award® Tony Kushner, West Side Story racconta la classica storia delle feroci rivalità e dei giovani amori nella New York del 1957. La rivisitazione dell’amato musical è interpretata da Ansel Elgort (Tony), Rachel Zegler (María), Ariana DeBose (Anita), David Alvarez (Bernardo), Mike Faist (Riff), Josh Andrés Rivera (Chino), Ana Isabelle (Rosalía), Corey Stoll (Tenente Schrank), Brian d’Arcy James (Agente Krupke) e Rita Moreno (nel ruolo di Valentina, proprietaria del negozio in cui lavora Tony). Moreno, una degli unici tre artisti ad aver vinto i premi Oscar®, Emmy®, GRAMMY®, Tony® e Peabody, è anche una dei produttori esecutivi del film.

La squadra creativa del film, che unisce il meglio di Broadway e Hollywood, include Tony Kushner, che è anche il produttore esecutivo; il vincitore del Tony Award® Justin Peck, che ha ideato le coreografie del film; il celebre direttore d’orchestra della Los Angeles Philharmonic e vincitore del GRAMMY Award® Gustavo Dudamel, che ha curato le registrazioni dell’iconica colonna sonora; il compositore e direttore d’orchestra candidato all’Academy Award® David Newman (Anastasia), che ha composto la colonna sonora; la compositrice vincitrice del Tony Award® Jeanine Tesori (Fun Home, Thoroughly Modern Millie), che ha supervisionato il cast per le parti cantate; e il music supervisor candidato al Grammy® Matt Sullivan (La Bella e la Bestia, Chicago), produttore esecutivo delle musiche del film. Il film è prodotto da Spielberg, dalla produttrice candidata all’Academy Award® Kristie Macosko Krieger e dal produttore vincitore del Tony Award® Kevin McCollum. West Side Story è l’adattamento cinematografico dello spettacolo di Broadway originale del 1957, con libretto di Arthur Laurents, musiche di Leonard Bernstein, testi di Stephen Sondheim, e ideato, diretto e coreografato da Jerome Robbins.

Ant-Man and the Wasp: Quantumania ha usato la tecnologia di The Mandalorian

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Sappiamo ancora molto poco di Ant-Man and the Wasp: Quantumania, ma lo sceneggiatore del film, Jeff Loveness, ha condiviso un dettaglio emozionante in merito alla realizzazione delle scene d’azione del film.

Durante una recente apparizione al podcast I Said No Gifts! (tramite The Direct), Loveness ha spiegato come Quantumania abbia utilizzato la stessa tecnologia StageCraft di Industrial Light & Magic utilizzata da The Mandalorian, che essenzialmente proietta sfondi generati dal computer su schermi su cui gli attori possono filmare. Ha descritto questa tecnologia come “uno schermo verde vivente”. Per Ant-Man and the Wasp: Quantumania, è diventato davvero utile durante una scena con Wasp di Evangeline Lilly, come ha detto Loveness:

“C’era una sequenza complicata in cui Wasp, molto piccola, vola in giro, sta attraversando la foresta e la telecamera si muove con lei e la segue sullo schermo, quindi sembra proprio una ripresa legittima del film, ed è molto stridente vedere questo schermo gigantesco che si muove come una telecamera”.

Le info su Ant-Man and the Wasp: Quantumania

Ant-Man and the Wasp: Quantumania sarà diretto ancora una volta da Peyton Reed, che già aveva diretto i primi due film. Nel cast tornano Paul RuddEvangeline LillyMichael Douglas Michelle Pfeiffer. In più Kathryn Newton sarà Cassie Lang e Jonathan Majors sarà Kang il Conquistatore. 

The Batman, parla la make-up artist Naomi Donne

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Durante un’intervista con Polygon, la make-up artist di The Batman, Naomi Donne, ha ulteriormente discusso di come Matt Reeves sia stato ampiamente ispirato da Kurt Cobain durante la creazione del suo Batman. Con questa ispirazione, ha creato look per eyeliner scuri per il ritratto di  Robert Pattinson.

Secondo Donne, ottenere il look è stato un processo di tentativi ed errori e che tra l’ambientazione piovosa di The Batman e le intense scene d’azione, il trucco doveva rimanere al suo posto. Il risultato finale è stato una combinazione di pigmento, un eyeliner cremoso e un trucco con vernice liquida che ha conferito a Batman il suo aspetto emo.

“Matt era davvero entusiasta che ci fossero resti del [trucco degli occhi] quando Robert si è tolto il cappuccio, quindi l’abbiamo tenuto. In realtà abbiamo tolto il cappuccio e abbiamo guardato ciò che era rimasto, e l’abbiamo usato. È davvero difficile togliere il trucco nero degli occhi e l’abbiamo usato. E poi, per illuminarlo, abbiamo usato questo pigmento leggermente scintillante per dargli un po’ di luce, in modo che riflettesse le luci nello stesso modo in cui avrebbe fatto il suo costume di Batman.”

The Batman, il film

The Batman diretto da Matt Reeves uscirà nelle sale il 4 marzo distribuito da Warner Bros Italia. Protagonisti del film insieme a Robert Pattinson nei panni di Bruce Wayne, ci saranno anche Colin Farrell (Oswald Chesterfield/Pinguino), Zoe Kravitz (Catwoman), Jeffrey Wright (Jim Gordon), Paul Dano (Enigmista) e Andy Serkis (Alfred). Infine, John Turturro sarà il boss Carmine Falcone. Nel cast anche Peter Sarsgaard che sarà Gil Colson, il Procuratore Distrettuale di Gotham.

Due anni trascorsi a pattugliare le strade nei panni di Batman (Robert Pattinson), incutendo timore nel cuore dei criminali, hanno trascinato Bruce Wayne nel profondo delle tenebre di Gotham City. Potendo contare su pochi fidati alleati – Alfred Pennyworth (Andy Serkis) e il tenente James Gordon (Jeffrey Wright) – tra la rete corrotta di funzionari e figure di alto profilo della città, il vigilante solitario si è affermato come unica incarnazione della vendetta tra i suoi concittadini. Quando un killer prende di mira l’élite di Gotham con una serie di malvagi stratagemmi, una scia di indizi criptici spinge il più grande detective del mondo a indagare nei bassifondi, incontrando personaggi come Selina Kyle / alias Catwoman (Zoe Kravitz), Oswald Cobblepot / alias il Pinguino (Colin Farrell), Carmine Falcone (John Turturro) e Edward Nashton / alias l’Enigmista (Paul Dano). Mentre le prove iniziano a condurlo più vicino alla soluzione e la portata dei piani del malfattore diventa chiara, Batman deve stringere nuove alleanze, smascherare il colpevole e rendere giustizia all’abuso di potere e alla corruzione che da tempo affliggono Gotham City.

Spider-Man: No Way Home, on line i primi 10 minuti, c’è anche la scena con Matt Murdock

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È stata caricata on line una lunga scena di Spider-Man: No Way Home, i primi 10 minuti del film, per l’esattezza, che comprendono anche la scena cameo di Charlie Cox nei panni di “un avvocato molto bravo”, Matt Murdock!

Spider-Man: No Way Home, leggi la recensione

Spider-Man: No Way Home è uscito in sala il 15 dicembre. Nel film tornano Tom HollandZendaya, Jacob Batalon, Tony Revolori Marisa Tomei. Inoltre, nel film ci sono anche Benedict Cumberbatch nei panni di Doctor Strange, che poi vedremo in Doctor Strange in the Multiverse of Madness, diretto da Sam RaimiJamie Foxx che veste i panni di Electro, come in The Amazing Spider-Man 2, Willem Dafoe nei panni di Norman Osborne/Green Goblin e infine Alfred Molina, di nuovo Doctor Octopus di Spiderman 2. Nel film, accanto a Tom Holland, tornano a interpretare Peter Parker/Spider-Man anche Tobey Maguire e Andrew Garfield.

Spider-Man: No Way Home è diretto da Jon Watts (già regista di Homecoming e Far From Home) e prodotto da Kevin Feige per i Marvel Studios e da Amy Pascal per la Pascal Production.

Aftermath – Orrori dal passato: la vera storia dietro al film

Le case infestate da presenze demoniache al cinema hanno sempre avuto un grande fascino. Sono molti i film che vedono questo tipo di luogo come protagonista, dal celebre Amityville Horror (1979) a Shining (1980), dai più recenti L’evocazione – The Conjuring (2013) e Crimson Peak (2015) fino ad un capostipite come La casa (1981). Ancora oggi sono molti i titoli, tra serie e film, che si basano sull’orrore generato da questo ambiente speciale. Uno dei più recenti è Aftermath – Orrori dal passato, diretto nel 2021 da Peter Winther, qui al suo secondo film cinematografico dopo il fantascientifico Painkillers.

Seguendo le caratteristiche di questo filone cinematografico, Winther e la sceneggiatrice Dakota Gorman confezionano un racconto che trova le sue radici in una storia realmente accaduta. Naturalmente, gli autori si sono qui sbizzarriti ad esagerare gli elementi paranormali e orrorifici, discostandosi da quella che è stata la vera vicenda da cui Aftermath – Orrori dal passato, prende spunto. Ciò non toglie che il collegamento tra il film ed episodi grossomodo simili e realmente accaduti non fa che aumentare il senso di terrore provato nel corso della visione.

Aftermath – Orrori dal passato è dunque un ottimo titolo da scoprire e guardare se si è amanti di questa tipologia di racconti. Con colpi di scena, buone interpretazioni e un finale come sempre a sorpresa, è questo un titolo che difficilmente deluderà i suoi spettatori. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e la vera storia. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Aftermath – Orrori dal passato: la trama e il cast del film

Protagonisti del film sono Natalie e Kevin Dadich, una giovane coppia di sposi in crisi, il cui matrimonio sembra ormai irreparabilmente compromesso. Durante la terapia, però, ai due viene consigliato di fare un’ultima prova prima chiudere per sempre la loro relazione. Per fare questo tentativo, decidono di trasferirsi nella speranza di chiudere con il loro passato, riuscendo persino a trovare la casa dei loro sogni. Un’occasione unica, che riuscendo a non farsi sfuggire sembra segnare davvero l’inizio di qualcosa di nuovo e più positivo. Ben presto però, alcuni avvenimenti inquietanti iniziano a disturbare l’apparente serenità ritrovata della coppia, rivelando che l’edificio non è affatto l’idilliaco paradiso che credevano.

Protagonisti del film, nel ruolo di Natalie e Kevin, vi sono gli attori Ashley Greene e Shawn Ashmore. Lei è nota in particolare per aver interpretato la vampira Alice Cullen nella saga di Twilight, ma la si ritrova anche in film quali LOL – Pazza del mio migliore amico (2012) e Bombshell – La voce dello scandalo (2019). Ashmore è invece noto per aver interpretato Uomo Ghiaccio nella saga di X-Men, ma anche per la serie The Following. Per prepararsi ai loro rispettivi personaggi, i due attori hanno studiato attentamente la vera vicenda, cercando di calarsi realisticamente in quella situazione. Accanto a loro, nel film, si ritrovano Sharif Atkins nel panni dell’ufficiale Richardson, Jason Liles in quelli del misterioso Otto e Britt Baron con il personaggio di Dani.

Aftermath - Orrori del passato storia vera

Aftermath – Orrori dal passato: la vera storia dietro al film

Come anticipato, Aftermath – Orrori dal passato è basato su una vicenda realmente accaduta, come riferito anche dalla didascalia presente nel film. Per se gli elementi paranormali e il colpo di scena finale sono stati inventati dagli autori, molti dei disagi subiti dai protagonisti nella loro nuova casa sono fedeli a quelli vissuti dai reali protagonisti della vicenda. Questi sono Jerry Rice e Janice Ruther, una coppia di San Diego che nel 2011 ha acquistato una casa nel quartiere di Carmel Valley, superando l’offerta di una certa Kathy Rowe, la quale si era dimostrata fortemente interessata all’acquisto dell’immobile. Dopo aver concluso l’affare, i coniugi si sono dunque trasferiti nella loro nuova casa. Qui, nel giro di breve, hanno iniziato a verificarsi però una serie di strani eventi.

Inizialmente si è trattato di situazioni innocue ma inspiegabili, come l’interruzione del servizio postale o, in seguito, il recapito di numerose riviste che i due non avevano però ordinato. Inconvenienti che sono però costati loro migliaia di dollari. La situazione si è fatta più controversa quando la vicina ha iniziato a ricevere cartoline d’amore a nome di Jerry, mentre online sono comparsi annunci sessuali a nome di Janice. Tramite quest’ultimi, la polizia è infine riuscita a risalire all’autore di tutto ciò, ovvero proprio Kathy Rowe, la quale non riusciva a sopportare di aver perso la casa dei suoi sogni. La donna fu in seguito condannata a 5 anni di libertà vigilita, mentre i due coniugi hanno frequentato sessioni di terapia di coppia per superare la crisi generatasi tra loro a causa di tali eventi.

Aftermath – Orrori dal passato: il trailer del film e dove vederlo in streaming

Aftermath – Orrori dal passato è stato acquistato e distribuito a livello internazionale da Netflix e dunque è possibile trovarlo per una visione in streaming unicamente sulla relativa piattaforma dell’azienda. Per chi possiede già un account, basterà eseguire l’accesso con i propri dati e riprodurre il film. Per chi invece non possiede ancora un account, prima di vedere il titolo occorrerà aprirne uno, sottoscrivendo un abbonamento mensile che permetterà di avere accesso anche a tutti gli altri film presenti nel catalogo. Si avrà a quel punto modo di guardare il titolo in totale comodità e al meglio della qualità video.

Fonte: IMDb, ScreenRant

DCEU: I 10 migliori personaggi che sono apparsi solo in un film

Mentre i fan si preparano per i futuri titoli del DCEU di quest’anno come The Flash e Aquaman e il Regno Perduto, questo è un ottimo momento per riflettere sui precedenti film del franchise e sui personaggi che hanno già fatto il loro debutto cinematografico. Tra questi, ce ne sono diversi che sono apparsi solo una volta sul grande schermo finora, per motivi diversi.

Alcuni film hanno conosciuto successivi reboot, come nel caso di Suicide Squad, o i personaggi visti una tantum hanno incontrato la morte nei film in cui sono stati introdotti. Altri ancora, sono stati momentaneamente “congelati” e devono ancora ritornare sul grande schermo a causa di ritardi nei sequel in preparazione. Indipendentemente da ciò, questi personaggi sono alcuni di quelli che i fan vorrebbero vedere ritornare, dato che sono riusciti a catturare l’interesse del pubblico anche con poco tempo sullo schermo: che siano amici o nemici, molte di queste performance meritano una menzione d’onore.

Renee Montoya

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Renee Montoya appare nel film Birds of Prey (e la fantasmagorica rinascita di Harley Quinn). Esordisce come detective al dipartimento di polizia di Gotham City, e il suo obiettivo è quello di consegnare alla giustizia Black Mask, l’antagonista principale del film.

Anche se finora è apparsa solo in questo film, sarebbe un peccato escluderla dai potenziali sequel. Renee Montoya lascia il suo lavoro come detective al GCPD, quando comincia a capire che a volte è necessario andare al di là della legge per trovare la giustizia; non ha capacità sovrumane, ma con la sua intelligenza e il suo senso della giustizia, diventa un potente membro delle Birds of Prey alla fine del film, perciò sarebbe interessante vedere come la sua storia di poliziotta potrebbe influenzare le storyline future.

Black Mask

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Un altro notevole personaggio di Gotham City è Roman Sionis, noto anche come Black Mask, personaggio apparso solo in Birds of Prey. Roman Sionis è uno squilibrato signore del crimine nonché principale antagonista del film; in una città piena di criminali, Black Mask si è fatto un nome e ha dimostrato quanto potere ha a Gotham City prendendo di mira Harley Quinn.

La sua scomparsa alla fine del film ha portato molti a credere che non sarebbe più ritornato sugli schermi. Ma i veri fan della DC, sanno bene che potrebbe non essersene andato per sempre: Black Mask ha connessioni tra le più disparate a Gotham, e sarebbe un degno antagonista nei futuri film del DCEU, specialmente nelle storyline dei personaggi che gravitano attorno a Batman. Certo, non ha la stessa rilevanza del Joker, ma il giusto potenziale per rappresentare un villain radicato a Gotham, narcisista e incline alla violenza c’è tutto.

Deadshot

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Prima che arrivasse The Suicide Squad, c’era solo Suicide Squad. Nel team-up del film originale, Deadshot, il cui vero nome è Floyd Lawton, una volta era un mercenario su commissione. Tuttavia, dopo la sua prigionia, viene inserito nella Task Force X per sconfiggere l’Incantatrice.

In bilico tra il criminale e l’antieroe, si unisce alla Suicide Squad come uno straordinario cecchino e, anche se il film potrebbe non essere stato accolto favorevolmente, Deadshot si è subito convertito in uno dei personaggi preferiti dai fan. È diventato un grande leader all’interno della squadra e ha un’eccellente chimica con Harley Quinn, che abbiamo poi rivisto in altri film del DCEU. Il suo personaggio, invece, non è apparso nel reboot e non si sa se potrebbe essere reintrodotto in futuro. Sembra infatti che molti personaggi originali di Suicide Squad potrebbero non ripresentarsi più nel DCEU, poiché ciò causerebbe confusione agli occhi dei fan.

Atlanna

Nicole Kidman dceu

Come madre di Arthur Curry e regina di Atlantide, Atlanna è apparsa solo nel primo film di Aquaman finora, mentre suo figlio credeva che non fosse più viva. Benché fosse innamorata del padre di Arthur, un umano sulla terraferma, è stata fedele ai suoi doveri di regina e ha anche dato alla luce un figlio per un re sottomarino.

Nel primo film di Aquaman, viene rivelato che è appunto in realtà viva e si riunisce con Thomas Curry sulla terraferma, dopo l’incoronazione di Arthur ad Atlantide. Non ha fatto altre apparizioni nei film del DCEU, ma è stata confermata per il sequel di Aquaman. Sarà emozionante assistere agli sviluppi del suo arco, soprattutto se il pubblico la vedrà porsi come guida per il figlio Arthur; una maggiore presenza di Atlanna sulla scena potrebbe anche significare che gli spettatori impareranno di più sul suo esilio e su come ha trascorso il suo tempo in solitaria nel Mare Nascosto.

Cassandra Cain

cassandra cain dceu

Cassandra Cain è un altro personaggio introdotto dal film Birds of Prey; anche se ha solo dodici anni, è un’incredibile borseggiatrice e, dopo aver ingoiato il diamante che l’antagonista Roman Sionis sta cercando, diventa un’improbabile spalla di Harley Quinn.

Il suo ritorno nei futuri progetti del DCEU potrebbe aprire le porte a diverse storyline dei fumetti DC. Molti fan si sono innamorati della sua personalità ribelle sul grande schermo, ma i lettori dei fumetti la conosceranno come personaggio che assume il mantello di Batgirl e, anche se Batgirl deve ancora essere introdotta nel DCEU, sarebbe interessante conoscere gli sviluppi futuri di Cassandra Cain accanto a Harley Quinn.

Bloodsport

The Suicide Squad dceu

Nel film reboot, Robert DuBois aka Bloodsport appare come il protagonista principale di Suicide Squad; per tutto il film, è riluttante a lavorare con gli altri, tuttavia diventa rapidamente un leader all’interno del gruppo, analogamente a Deadshot nel film originale, e alla fine combatte per la libertà sua e dei suoi compagni.

Bloodsport è un mercenario spietato, noto per aver mandato Superman in terapia intensiva. È anche una delle poche persone in grado di ricattare con successo Amanda Waller, a testimonianza della sua astuzia. Sembra che il reboot abbia avuto più successo dell’originale, quindi molti sperano che Bloodsport ritorni nei futuri film del DCEU; in particolare, la sua relazione con la figlia è stata mostrata come una delle motivazioni principali del personaggio, dunque una ricomparsa del personaggio potrebbe portare alla risoluzione di questa interessante storyline.

Victor Zsasz

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Come braccio destro di Romanis Sionis (alias Black Mask), Victor Zsasz è un antagonista significativo in Birds of Prey; è un serial killer e sicario con evidenti cicatrici lungo il suo corpo, ognuna delle quali rappresenta ogni sua singola vittima ed è un altro dei tanti criminali di Gotham con una presenza sostanziale in tutto il film.

La sua morte nel film ha permesso a Helena Bertinelli di vendicare la morte della sua famiglia. Anche se è improbabile che Victor Zsasz ritorni in un qualche live action del DCEU (e in qualsiasi veste) il suo piccolo ruolo ha contribuito ad aumentare il livello di apprezzamento di Birds of Prey da parte dei fan. Lavorando direttamente al servizio di Black Mask, la loro alchimia è diventata rapidamente qualcosa di interessante per il pubblico, il che ha conferito a un personaggio altrimenti sadico un po’ più di umanità.

Black Manta

Aquaman and the Lost Kingdom

Come antagonista in agguato nel primo film, il ruolo di Black Manta in Aquaman è uno spettacolo minaccioso: egli è un alleato del fratellastro di Aquaman, dotato di tecnologia aliena simile a quella di Atlante e, alla fine, cerca vendetta per suo padre, che non è stato salvato da Aquaman.

Black Manta, il cui vero nome è David Kane, è un chiaro nemico di Arthur: mentre nel primo film ha lavorato sotto la discrezione del fratello di Arthur, Orm, è chiaro che i suoi affari non sono finiti. E’ un cattivo di punta di Aquaman, quindi sarà interessante vedere come si comporta nel sequel.

Katana

Un altro membro del film originale di Suicide Squad che non è, ahimè, arrivato al reboot è Tatsu Yamashiro, meglio conosciuta come Katana. Katana è la guardia del corpo di Rick Flag in tutto il film e uno dei membri più intransigenti dell’intera squadra.

Katana ha una triste storia alle spalle, e sembra che il suo mondo sia circondato dalla morte; la sua presenza è intimidatoria per molti degli altri personaggi a causa della spada che brandisce, che è in grado di intrappolare le anime delle sue vittime. È inflessibile e un personaggio che è stato tragicamente inesplorato, ma sembra improbabile che possa tornare nel DCEU a causa del fatto che il suo personaggio è così strettamente legato a quello di Rick Flag, che non è sopravvissuto al reboot.

La Cacciatrice (Huntress)

Mary Elizabeth Winstead on Playing Huntress in 'Birds of Prey' - Variety

Birds of Prey è ricco di grandi introduzioni di personaggi dei fumetti DC, una delle quali è Helena Bertinelli, facente parte della famiglia criminale Bertinelli nonché unica sopravvissuta al loro massacro. Per vendicarsi, è diventata una vigilante conosciuta come Huntress: il suo obiettivo è Victor Zsasz, che ha partecipato personalmente al massacro della sua famiglia.

Come membro della famiglia Bertinelli, il suo personaggio è un’altra figura importante di Gotham City. In realtà, ha scaldato i cuori del pubblico perché, mentre all’apparenza sembra una vigilante abile e spietata, Helena è piuttosto goffa. Dato che alla fine diventa un membro delle Birds of Prey, potrebbe tornare in progetti futuri, insieme ai suoi nuovi amici.

Un’ombra negli occhi: recensione del film Netflix

Un’ombra negli occhi è un film storico-drammatico Netflix in grado di spiccare tra i tanti che parlano di guerra. Il regista Ole Bornedal sceglie di raccontare un episodio realmente accaduto durante la Seconda Guerra Mondiale nella sua terra, la Danimarca. Così facendo, colpisce nel segno: la sua opera è tanto vera quanto profonda e struggente, un pugno nello stomaco per i temi trattati e una perla rara a livello di immagini e recitazione.

Un’ombra negli occhi: la storia vera dell’attentato alla Shell House

Il film prende spunto da un evento realmente accaduto durante la Seconda Guerra Mondiale. Nel 1945, la Royal Air Force decide di attaccare la Shell House di Copenaghen, sede della Gestapo e luogo di torture nei confronti delle spie e dei disertori. Durante l’attacco aereo, un errore delle forze britanniche fa si che parte dei bombardamenti vengano diretta ad una scuola elementare: lo sbaglio causa la morte di 125 civili, tra cui 86 bambini.

In Un’ombra negli occhi vengono raccontate le vicende di alcune persone coinvolte nell’attacco: un bambino rimasto traumatizzato dopo aver assistito ad un bombardamento, una bimba che ha visto l’uccisione di una spia in mezzo alla strada, una suora che non riesce a trovare la forza di credere, un giovane poliziotto della Gestapo disconosciuto dalla famiglia. Non i casi estremi, i soldati o gli internati, ma persone che potrebbero essere chiunque e che, a causa della guerra, sono impossibilitate a vivere serenamente.

Vite stravolte

In Un’ombra negli occhi vengono toccati tanti temi profondi, ma il filo conduttore del film è un concetto semplice quanto brutale: la guerra arriva e, qualsiasi momento tu stia vivendo, chiunque tu sia, invade ogni aspetto dell’esistenza. L’inizio del film esplicita bene l’idea: le immagini sono allegre, campi lunghi raffiguranti la campagna danese si alternano a scene allegre di una famiglia in festa. Un bambino fischiettante sta pedalando in bicicletta. Poco lontano, una macchina percorre le strade di provincia quando, improvvisamente un aereo lancia una bomba sull’auto, uccidendo la famiglia all’interno. L’idea è che anche nei luoghi più desolati, anche negli attimi di pace, non è possibile abbassare la guardia se si è in guerra.

un'ombra negli occhiLa fede, l’infanzia e l’amore sommersi dalla guerra

I protagonisti del film sono almeno cinque. Tre di questi sono dei bambini che devono giostrare i propri sentimenti tra l’infanzia e la guerra: la spensieratezza non può esistere fino in fondo. Non mancano gli attimi gioiosi, ma sono dei piccoli sprazzi nel generale clima di tensione del conflitto. Gli altri due protagonisti sono una novizia e un nazista. Entrambi molto giovani, faticano a costruire il proprio futuro nel contesto della guerra: Teresa perde la fede e Frederik è sommerso dai sensi di colpa.

Come se non bastasse la tensione del mondo circostante, la vita dei protagonisti di Un’ombra negli occhi – e quella delle persone attorno a loro – è messa a repentaglio dall’attacco alla scuola. Come le bombe e le macerie fanno con i personaggi del film, la guerra schiaccia e sacrifica in maniera casuale e spesso erronea soggetti innocenti per un ”bene più grande”. E cosa c’è di più innocente dei bambini, delle suore e degli innamorati?

Cast, musiche e immagini a regola d’arte in Un’ombra negli occhi

Il film è realmente una calamita per lo spettatore. A partire dai titoli di testa fino a quelli di coda, tutto è curato nei minimi dettagli per coinvolgere ed emozionare. Realtà e finzione drammatica si mescolano perfettamente per elevare ed esaltare i fatti storici. In tutto ciò, le musiche e il sonoro sono essenziali a far funzionare Un’ombra negli occhi: motivetti infantili e musica classica permettono alle immagini di danzare davanti agli occhi del pubblico, incantandolo. La regia e la fotografia sono eccelse e la recitazione non è da meno. Bravissimi soprattutto i bambini, volti di pietra di fronte agli orrori della guerra.

Particolare nota di merito va anche al modo in cui il film parla della fede, vissuta come rifugio o come assurdità nei momenti più disperati.

In conclusione Un’ombra degli occhi è un film spettacolare nel vero senso della parola: parte da un fatto reale e sentito, aggiunge la quantità di finzione e di magia necessaria per farne una spettacolo e arriva dritto al cuore dello spettatore. In un momento storico come quello attuale, non possiamo non consigliarvi di vederlo!

L’acchiappasogni: il significato del film tratto dal libro di Stephen King

Le innumerevoli opere scritte dal celebre Stephen King sono da sempre fonte di grande ispirazione per il cinema e moltissime di queste hanno poi trovato il loro adattamento sul grande schermo. Dal celebre Stand by Me a Le ali della libertà, da Carrie – Lo sguardo di Satana fino alla più recente serie televisiva The Stand. Quello realizzato dallo scrittore del brivido è un bacino di storie senza eguali, contenenti tutti i sentimenti e i temi più ricorrenti nell’esistenza umana. Uno dei film più affascinanti, e di cui forse si parla meno, tratti da una sua opera è L’acchiappasogni, scritto e diretto dal celebre Lawrence Kasdan.

Thriller dai risvolti paranormali, il cui titolo originale è Dreamcatcher, questo è stato pubblicato per la prima volta nel 2001. Si è trattato di un romanzo particolarmente complesso per King, essendo stato il primo da lui completato dopo il terribile incidente che lo coinvolse nel 1999. Nelle pagine di questo, dunque, lo scrittore ha riversato tutta una serie di incubi e allucinazioni, che non hanno mancato di emozionare ed entusiasmare i suoi fan. Dato il successo, non ci è voluto molto prima che le vicende qui raccontate prendessero vita anche sul grande schermo. Con un budget di quasi 70 milioni, si è trattato di uno degli adattamenti fino a quel momento più ambiziosi di un’opera di King.

Ancora oggi, L’acchiappasogni rimane uno dei più enigmatici film di questo genere, sollevando numerosi interrogativi e misteri. Pur con i suoi difetti, questo continua a possedere un fascino non indifferente, tutto da scoprire. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e al suo significato generale. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

L’acchiappasogni: la trama del film

Da ragazzini Jonesy, Henry, Pete e Beaver salvano un bambino con sindrome di Down di nome Duddits dall’aggressione di alcuni bulli. Questi era dotato di un grande potere paranormale che, in segno di gratitudine, trasmise in minima parte anche ai suoi quattro nuovi amici. Il gruppo non si stupisce di quello che è capace di fare Duddits avendo già intuito dal loro primo incontro che egli è in qualche modo speciale. Ora che i quattro sono cresciuti, ogni anno si ritrovano per la tradizionale caccia al cervo e ricordano sempre quell’episodio che ha cambiato le loro vite per sempre. Ma durante la loro reunion annuale, i quattro scoprono che qualcosa di sinistro si sta aggirando nei boschi e solo loro sono in grado di fermare quella che sembra essere una minaccia aliena.

L'acchiappasogni cast

L’acchiappasogni: il cast del film

Protagonisti del film sono alcuni noti attori del panorama statunitense. Damian Lewis, celebre per la serie Homeland, interpreta il personaggio di Gary “Jonesy” Jones. Thomas Jane, recentemente visto nella serie The Expanse, è Henry Devlin, mentre Jason Lee, protagonista di My Name Is Earl, è Joe “Beaver” Clarendon”. Infine, Timothy Olyphant, celebre per le serie Justified, è Pete Moore. L’attore Donnie Wahlberg interpreta invece il personaggio di Duddits. Fu grazie a questo che ottenne la popolarità che lo porterà poi a recitare nei panni del detective Eric Matthews nella saga cinematografica di Saw. Nel film vi è anche il premio Oscar Morgan Freeman, nei panni del colonnello Abraham Curtis. Nonostante questi sia stato indicato come uno dei protagonisti, fa in realtà la sua comparsa soltanto dopo 40 minuti dall’inizio del film.

L’acchiappasogni: il significato del film

Come quasi tutta l’opera di King, anche L’acchiappasogni si concentra su una serie di elementi ricorrenti, qui ovviamente riproposti in chiave a suo modo unica. Ancora una volta, infatti, i protagonisti sono un gruppo di antieroi, amici sin da bambini. Ad opporsi a loro, come sempre, vi è una forza nemica che assume qui connotati paranormali. Il gruppo deve infatti scontrarsi con una minaccia aliena alla ricerca della conquista del mondo. Ciò che conta davvero, come sempre in King, non è tanto ciò che si narra quanto ciò che avviene nell’animo dei protagonisti. Il viaggio emotivo è ancora una volta ciò che permette di individuare il cuore delle storie dell’acclamato autore. In particolare, egli va qui ad esplorare il sacrificio che si sceglie di compiere anche per chi sembrerebbe non meritarlo.

Estremamene indicativo a riguardo è il personaggio di Duddits. Outsider per eccellenza, questi è sin da subito presentato come l’emarginato di turno a causa di quelli che erroneamente vengono indicati come difetti. Egli riesce però a trovare amici sinceri nei quattro protagonisti, comprendendo come vi sia sempre del bene in ogni essere umano. Sarà proprio in nome di questo bene che egli si porrà come principale incaricato di sventare la minaccia, difendendo quel mondo che lo ha sia respinto che accolto. Con lui, King pone dunque nuovamente sul piedistallo gli indifesi, personalità in grado di essere gli unici a fare davvero la differenza. Osservando il film, l’importante non sarà dunque tanto lo scontro con l’estraneo, quanto il legame che si genera e unisce i protagonisti.

L’acchiappasogni: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

Per potersi immergere in tutto ciò, è possibile fruire di L’acchiappasogni grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes e Tim Vision. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di lunedì 14 marzo alle ore 21:20 sul canale Rai 4.

Fonte: IMDb

Marina Occhionero: tra Studio Battaglia e Ridley Scott, l’importanza di “prendersi cura dei luoghi”

Si chiama Marina Occhionero, l’abbiamo vista al cinema e in tv tantissime volte, e adesso, ogni martedì, per quattro martedì, farà compagnia al pubblico di Raiuno con Studio Battaglia, la fiction RAI diretta da Simone Spada e scritta da Lisa Nur Sultan, con Barbora Bobulova, Lunetta Savino e Miriam Dalmazio.

In Studio Battaglia si seguono le vicende di una famiglia di avvocatesse, madre e due figlie, mentre l’unica del gruppo a non aver seguito la carriera forense ha il volto di Marina Occhionero: chi è questa giovane donna che si chiama Viola?

“È un contraltare rispetto alla madre e alle sorelle, l’ha descritta così anche il regista, quando ho fatto il provino, come un punto di luce che lei porta, la freschezza che ha nel suo modo di approcciarsi alla vita. All’inizio può sembrare più ingenua ma poi i suoi dubbi, questo suo modo confusionario di affrontare le cose nascondono una profondità ma anche una serenità insospettati.”

Viene anche da pensare che Occhionero abbia messo del suo nel personaggio, dal momento che proprio come Viola viene da una famiglia di avvocati e ha scelto una strada diversa, quella dell’arte e della recitazione: “È stata la prima cosa che ho pensato quando ho letto la sceneggiatura.” Commenta l’attrice, in riferimento al parallelismo con il suo ruolo.

Studio Battaglia è una storia che ha per protagoniste delle donne ed è anche scritto da una donna. Com’è lavorare in un contesto in cui la voce femminile è preponderante?

“Simone Spada è un regista molto intelligente, il fatto che il femminile sia protagonista nella serie, non l’ha trattato come un’eccezionalità, ma come se fosse semplicemente una storia di persone in cui le vicende toccano le donne, ma non solo. Secondo me c’è stata una bella collaborazione tra tutte le parti chiamate in causa, dalla produzione alla sceneggiatura fino alla recitazione, e il fatto che fosse una storia di donne è passato in secondo piano. Come è giusto che sia, ormai. Dovrebbe essere la regola che venissero scritti personaggi così tridimensionali per le donne.”

Intervista a Marina Occhionero, Viola di Studio Battaglia

Marina Occhionero è un volto familiare, riconosciuto e riconoscibile grazie alla corposa mole di ruolo che ha interpretato, tra cinema e tv, oltre al fatto che continua a fare teatro. Ma nessuno tra questi tre mondi, al momento, esclude l’altro o ha un posto preponderante nella sua carriera.

“Sono fortunata perché mi sento a casa in tutti e tre i posti e non credo che potrei fare a meno di uno dei tre, soprattutto perché mi sento in un momento che è ancora di formazione e quindi è importante sperimentare tanti ruoli diversi. Questo passare da una cosa all’altra mi costringe a rimanere viva e attiva, e a continuare a ricercare. Ogni nuovo ambiente stimola l’adattamento e questo è quello che mi interessa di più in questo momento. Scelgo i progetti non tanto in base al genere, ma soprattutto in base alle persone che incontro. Loro sono la scuola più grande.”

Nel curriculum di Occhionero c’è anche una piccola collaborazione con Ridely Scott, per House of Gucci.

“(Lavorare per Scott è stato) Molto emozionante, soprattutto quando ho fatto la prova costume! C’era una disponibilità incredibile di abiti d’epoca, vedere questa macchina in moto è emozionante. Poi la mia scena è stata tagliata, ma tutto è stato emozionante, vedere lavorare Lady Gaga e attori di quel calibro lì, vedere girare le scene in una maniera diversa, il fatto che ci fossero più telecamere a girare contemporaneamente… non ci potevo credere. A parte la recitazione, per esempio, Lady Gaga riempie lo spazio in una maniera incredibile, vedere lei e gli altri attori, vedere l’attitudine che hanno è stato molto interessante.”

Come quasi tutti i personaggi pubblico, Marina Occhionero ha dei profili social personali, nei quali si racconta non solo come interprete ma anche come persona, condividendo alcune cose del suo privato.

“Credo che quando qualcuno comincia ad esporsi, facendo il nostro lavoro, è inevitabile che ci sia una responsabilità legata all’immagine che dà di sé e ai contenuti che condivide, se scegli di condividerli. Nel mio caso i miei social corrispondono anche al mio lavoro, e il mio lavoro è fatto anche di scelte di vita, per esempio, non vivere a Roma. Per poter essere in grado di lavorare bene, io ho bisogno di altre cose oltre al lavoro, altre esperienze che poi mi permettono di avere contatti umani, che a loro volta mi rendono essere un’attrice migliore.”

Quando si parla di sogni e progetti per il prossimo futuro, Marina Occhionero è molto sicura della risposta, mettendo forse da parte il sogno di bambina di studiare giurisprudenza e lavorare all’ONU, Occhionero ha adesso un sogno molto più concreto:

“Diciamo che i miei sogni sono cambiati abbastanza, per fortuna i desideri cambiano. Ma di cose che voglio fare ci sarebbe quello di trovare un posto mio, in campagna, un luogo da curare. Io credo molto nelle persone che prendono custodia dei posti e che li curano, e mi piacerebbe avere un posto mio. Credo che questo desiderio dipenda anche dal fatto che facendo l’attrice sono sempre in giro. Credo però che è una cosa che accadrà, perché credo molto negli esseri umani che hanno cura dei posti e mi piacerebbe dedicare una parte della mia vita a questo. Penso che in fondo abbia molto a che fare con il mio lavoro anche se apparentemente non sembra.”

Mixed by Erry, in corso le riprese del nuovo film di Sydney Sibilia

Sono in corso le riprese del film Mixed by Erry, scritto e diretto da Sydney Sibilia, prodotto da Groenlandia con Rai Cinema.

Una storia di passione e sogni che da un basso di Napoli diventa un’incredibile avventura internazionale. Nel magico capoluogo campano degli anni ’80, dove Maradona è una divinità, Enrico “Erry” Frattasio trasforma i mixtape che fa per i suoi amici in un impero, grazie all’aiuto dei suoi fratelli Peppe e Angelo. Una clamorosa impresa che cambierà le loro esistenze, reinventerà il concetto di pirateria in Italia e porterà la musica nelle vite di tutti.

È una storia entusiasmante, incredibile ma vera, piena di musica e ambizione, e soprattutto ispirata a eventi realmente accaduti. Sono felicissimo di poter finalmente raccontare la storia di Erry e dei suoi fratelli, una storia che ho vissuto in prima persona da ragazzo, e che mi ha sempre fatto pensare a come talento e passione non abbiano nazionalità e superino ogni confine. Del resto “anche a Forcella possono nascere i DJ”, dichiara Sydney Sibilia.

I tre fratelli Frattasio sono interpretati da Luigi D’Oriano (Erry), Giuseppe Arena (Peppe), Emanuele Palumbo (Angelo). Nel cast troviamo inoltre Fabrizio Gifuni, Francesco Di Leva, Greta Esposito e Cristiana Dell’Anna tra gli altri.

 La fotografia del film è di Valerio Azzali, la scenografia di Tonino Zera, i costumi di Valentina Taviani, mentre il casting è stato seguito da Francesca Borromeo (u.i.c.d.).

 Otto settimane di riprese tra Roma, Napoli e Sanremo per il quinto lungometraggio di Sibilia che firma la sceneggiatura insieme ad Armando Festa.

 Il film, prodotto da Matteo Rovere, una produzione Groenlandia con Rai Cinema con il contributo della Regione Campania e della Fondazione Film Commission Regione Campania e con il sostegno della Genova Liguria Film Commission, uscirà nelle sale cinematografiche distribuito da 01 Distribution.