Dopo l’ultimo ingresso nel cast la ABC ha diffuso il promo
crossover di Grey’s
Anatomy 17 e Station
19 4, che come sappiamo avranno una season premiere
combinata.
La diciassettesima stagione di
Grey’s
Anatomy debutterà giovedì 12 novembre 2020. In
Grey’s Anatomy 17ritorneranno i personaggi
Meredith Grey (stagioni 1-in corso), interpretata da Ellen
Pompeo, Alexander “Alex” Michael Karev (stagioni 1-in
corso), interpretato da Justin
Chambers, Miranda Bailey (stagioni 1-in corso),
interpretata da Chandra
Wilson, Richard Webber (stagioni 1-in corso),
interpretato da James
Pickens, Jr., Owen Hunt (stagioni 5-in corso),
interpretato da Kevin
McKidd, Teddy Altman (stagioni 6-8, 15-in corso,
ricorrente 14), interpretata da Kim
Raver, Jackson Avery (stagione 7-in corso,
ricorrente 6), interpretato da Jesse
Williams, Josephine “Jo” Alice Wilson (stagione 10-in
corso, ricorrente 9), interpretata da Camilla
Luddington, Margaret “Maggie” Pierce (stagione 11-in
corso, guest 10), interpretata da Kelly
McCreary, Greg
Germann come Tom Koracick, Benjamin Warren
(stagioni 12-14, ricorrente 6-in corso, guest 7), interpretato
da Jason George, Andrew DeLuca
(stagione 12-in corso, guest 11), interpretato da Giacomo
Gianniotti e Caterina
Scorsone nei panni di Amelia Shepherd.
Grey’s Anatomy 17 è stato creato ed è prodotto da
Shonda Rhimes (“Scandal”, “How to Get Away with Murder”, “Station
19”). Betsy Beers (“Scandal”, “How to Get Away with Murder”,
“Station 19”), Mark Gordon (“Saving Private Ryan”), Krista Vernoff
(“Shameless”), Debbie Allen, Zoanne Clack, Fred Einesman, Andy
Reaser e Meg Marinis sono i produttori esecutivi. “Grey’s Anatomy”
è prodotto da ABC Signature, che fa parte dei Disney Television
Studios, insieme a 20th Television e Touchstone Television.
The Watch è la
nuova serie televisiva fantasy della BBC
America si ispira a Ankh-Morpork City Watch dalla serie di
romanzi fantasy Discworld di Terry Pratchett. La serie ha
avuto un ordine di una stagione in otto parti.
The Watch: quando esce e dove vederla in streaming
La prima stagione di The Watch debutterà in anteprima il 3
gennaio su BBC America. In Italia la serie non ha al momento una
collocazione.
The Watch: la trama e il cast
Ambientato nella città principale
dell’immaginario Discworld di Ankh-Morpork, The Watch è stato
descritto da Terry Pratchett come un “CSI in stile Pratchett ” e da
Narrativia come un “thriller punk rock”. Avrà una trama episodica,
seguendo il formato di un “crimine della settimana” come affrontato
dalle forze di polizia della città sotto il comando di Sam
Vimes.
In The Watch
protagonisti sono Sam Adewunmi nel ruolo di Carcer
Dun, Matt Berry come voce di Wayne, Anna
Chancellor come Lord Vetinari, Marama
Corlett nel ruolo del caporale Angua, Richard
Dormer nel ruolo di Sam Vimes, Jo
Eaton-Kent nel ruolo di Constable Cheery, James
Fleet come Arcicancelliere della Unseen
University, Adam Hugill nel ruolo di Constable
Carrot, Hakeem Kae-Kazim nel ruolo del Capitano
John Keel, Ruth Madeley nel ruolo
di Throat, Bianca Simone Mannie nel ruolo di
Wonse, Ingrid Oliver nel ruolo del dottor Cruces,
Wendell Pierce come voce della morte e
Lara Rossi nel ruolo di Lady
Sybil Ramkin.
The Watch: teaser trailer
https://youtu.be/ymQMJDmhu70
Curiosità sulla serie tv
Anche prima dell’uscita della
serie, la serie ha attirato una grande quantità di polemiche e
critiche per essersi allontanata troppo dalle origini medievali
della serie, approfondendo troppo le immagini “ punk rock ”,
cambiando il genere, la personalità o le origini dei personaggi e
rimuovendo completamente alcuni caratteri.
Queste controversie sono state
esacerbate quando Simon Allen, capo sceneggiatore della serie, non
ha menzionato Terry Pratchett durante il suo post per commemorare
la fine delle riprese.
Dopo il panel del Comic Con di New
York del 9 ottobre 2020 Rhianna Pratchett ha dichiarato che non
condivideva “nessun DNA con l’orologio di mio padre”.
Neil Gaiman ha paragonato la serie
a “Batman che ora è un giornalista con un trench giallo un
pipistrello domestico”.
The Watch è stato annunciato nel
2011 come in fase di sviluppo da Prime Focus Productions, che in
precedenza aveva creato tre adattamenti televisivi in due parti
dei romanzi di Discworld
I ragazzi nati negli anni novanta
sono più o meno cresciuti tutti a pane e Nickelodeon. Tra la fine
degli anni novanta e i primi del duemila, infatti, la quantità di
film e serie tv dedicate agli adolescenti era sorprendente. Una tra
le più amate, che riempiva i pomeriggi di tantissimi ragazzi e
ragazza in tutto il mondo era Zoey 101.
Ideata da Dan
Schneider, Zoey 101 è una serie tv per
teenagers, girata interamente all’università Pepperdine di Malibù,
in California, e andata in onda dal 2005 al 2008.
Quella che potrebbe sembrare solo l’ennesimo programma per ragazzi,
ha fatto storia grazie alla sua protagonista d’eccellenza. La Zoey
della serie è infatti Jamie Lynn Spears, sorella
minore della celebre cantante pop Britney
Spears.
Andata avanti per 4
stagioni e 65 episodi, la serie si è
purtroppo interrotta bruscamente nel 2007.
Zoey 101 cast e trama: una nuova
ragazza in città
La prestigiosa Pacific Coast
Academy di Malibù, fondata come scuola solo maschile, finalmente
entra nel nuovo millennio e decide di aprire le porte anche alle
donne, diventando quindi un istituto misto. All’inizio dell’anno
scolastico 2005, dalla Louisiana arriva la teeneger Zoey Brooks
(Jamie Lynn Spears), insieme al fratellino Dustin
(Paul Butcher). Entrambi cominceranno al più
presto le lezioni nella rinnovata Pacific.
Nonostante le polemiche per la
nuova politica dell’accademia, Zoey sembra trovarsi a suo agio
nella nuova scuola. Appena arrivata, infatti, fa subito nuove
conoscenze. Il primo a incrociare il suo cammino è Chase Matthews
(Sean Flynn-Amir), un ragazzo buffo e pasticcione
che diventerà successivamente il suo migliore amico. Grazie a
Chase, inoltre Zoey fa la conoscenza di molti altri ragazzi tra cui
Michael Barrett (Christopher Massey), il burlone
della scuola, Quinn Persky (Erin Sanders), pazza
per la scienza, e Logan Reese (Matthew Underwood),
il ragazzo più ricco e viziato della Pacific. Sarà proprio
quest’ultimo a creare non pochi problemi alla protagonista, senza
pronta a bacchettarlo e a difendere le vittime di Logan.
A guardare le spalle a Zoey, oltre
a Chase, ci sono anche due new entry. Mentre la ragazza prende
familiarità con l’istituto, conosce le sue nuove compagne di
stanza. La prima è Dana Cruz (Kristin Herrera),
una super sportivona definita da tutti un po’ come il maschiaccio
del suo corso; la seconda è Nicole Bristow (Alexa
Nikolas), l’esatto opposto di Dana, molto dolce e
sensibile ma non troppo brillante.
Nella prima
stagione della serie, Zoey comincia quindi ad ambientarsi
nella nuova scuola e a creare nuovi legami d’amicizia. In ogni
episodio per lei e i suoi amici ci sono nuove sfide da affrontare
così come piccoli grandi drammi da superare. Tra gossip, primi
amori e tradimenti, alla Pacific c’è poco da stare tranquilli!
Zoey 101 personaggi: i ragazzi
della Pacific
Ma le cose per Zoey diventano
sempre più complicate e interessanti col passare del tempo. Nella
seconda stagione, infatti, la sua fidata amica e
compagna di stanza, Dana, lascerà la Pacific per uno scambio
culturale con l’Europa. Al posto di Dana in accademia arriva quindi
Lola Martinez (Victoria
Justice), una ragazza un po’ sopra le righe, nonché
aspirante attrice di Hollywood. La presenza di questa nuova ragazza
creerà scompiglio nella vita di Zoey e anche tra i ragazzi che
faranno a gara per contendersi la nuova arrivata.
Tuttavia, il trambusto creato
dall’arrivo di Lola durerà poco. Ben presto a rubarle la scena sarà
invece Nicole che, ossessionata dai suoi coetanei dell’altro sesso,
sarà spedita dalla famiglia in collegio femminile, lontana da
tentazioni inutili. Con l’uscita di scena di Nicole, quindi, Quinn
prende il suo posto come compagna di stanza di Zoey e Lola. Ma i
ragazzi della Pacific hanno in serbo molte altre sorprese.
Nella terza
stagione, infatti, subito dopo l’allontanamento di Nicole,
è proprio Zoey a lasciare la scuola. La protagonista lascia la
Pacific per trasferirsi in un celebre liceo di Londra, gettando i
suoi amici nello sconforto più totale. A risentire più di tutti
della mancanza della ragazza è Chase che, dopo tanto tempo, ha
capito di essere innamorato di Zoey.
I ragazzi, a miglia di distanza
l’uno dall’altra, si perdono di vista. Solo nella quarta e
ultima stagione, dopo una serie di peripezie inutili fatte
di viaggi inaspettati e rivali in amore, Zoey e Chase si
rincontreranno e capiranno di essere fatti l’uno per l’altra.
Zoey 101 reboot: una nuova serie o
un sequel?
Nel 2007 la fine di Zoey
101 è stata accompagnata da una lunga serie di polemiche,
mosse principalmente alla sua protagonista. Nonostante la serie
abbia avuto un finale vero e proprio, senza lasciare nessuna
questione in sospeso, c’è chi si è lamentato della mancanza di una
quinta stagione.
In particolare, le polemiche sono
cominciate quando, nel 2007, Jamie Lynne Spears ha
annunciato la sua gravidanza al mondo. Per molto tempo,
infatti, i fan di Zoey 101 hanno impuntato la fine della serie allo
stato interessante della Spears. Queste teorie però sono state
sconfessate sia dalla protagonista che dagli autori della serie. Le
riprese della quarta e ultima stagione sono terminate nell’agosto
del 2007 e Jamie Lynn ha annunciato di essere incinta diverse
settimane più tardi.
Le polemiche quindi si sono fermate
ma la fine della serie ha segnato per molti la fine di un’era. Zoey
101 è stata ed è ancora una delle serie preferite dagli adolescenti
di una quindicina di anni fa, record di ascolti sia in America che
in Italia. Oltre a essere stata la colonna sonora dei pomeriggi di
tantissimi ragazzi e ragazze, la serie è stata anche il trampolino
di lancio di Jamie Lynne Spears, rimasta fino a quel momento
nascosta nell’ombra mentre la sorella Britney scalava le
classifiche di tutto il mondo.
Le avventure di Zoey sono quindi
rimaste nel cuore di molti e negli ultimi mesi è stata la stessa
Jamie a dirsi disposta a riportare la sua protagonista su piccolo
schermo. Dopo la sorprendente reunion del cast della
serie, avvenuta a luglio di quest’anno, tutti gli attori si sono
detti disposti a ridare vita ai personaggi di Zoey 101. [fonte:
Seventeen]
Nelle ultime settimane, quindi,
Jamie si è divertita a punzecchiare i suoi fan
pubblicando il video remix della celebre sigla della serie, video
diventato subito virale.
Qualcosa si sta muovendo dietro le
quinte e presto potremmo tutti vedere i nuovi episodi di
Zoey 101. Ma cosa sappiamo davvero a proposito di
questo reboot?
Secondo le prime indiscrezioni di
TMZ,
dovrebbe trattarsi in effetti un sequel
ambientato dieci anni dopo la fine della quarta stagione. In questa
nuova serie Zoey, all’età di 28 anni, è ormai una donna fatta e
finita e pare sia anche mamma di un paio di bambini. Quello che è
ancora non è chiaro riguarda la sfera sentimentale della
protagonista. Non si sa ancora, infatti, se Zoey sia single e/o se
sia ancora innamorata di Chase, il suo ragazzo storico. [fonte:
TMZ]
Le trattative con Nickelodeon
quindi sembrano esser già cominciate ma passerà del tempo prima di
poter rivedere Zoey & company In tv. Non c’è ancora una data
precisa per l’uscita della serie anche perché, a causa della
pandemia da Coronavirus, tutte le produzioni sono
ancora quasi tutte bloccate. Non c’è nulla di ufficiale al momento
ma Jamie Lynn sembra decisa a portare avanti il suo progetto.
[Fonte:
Seventeen]
Zoey 101 in streaming: dove
vederla
Purtroppo al momento Zoey
101 non è disponibile su nessuna della più comuni
piattaforme streaming. Le quattro stagioni della serie, tuttavia,
sono disponibili per tutti gli abbonati Sky. Per
maggiori informazioni vi invitiamo a controllare la guida Sky
TV e la programmazione del canale di
Nickelodeon.
Animali Fantastici
3 non arriverà nelle sale entro il 2021. La Warner Bros.,
che produce il franchise che si prefigge di espandere il
Wizarding World di Harry Potter,
intendeva distribuire il prossimo capitolo il 12 novembre 2021, ma
adesso l’uscita del film è stata ufficialmente spostata all’estate
2022, senza però, per ora, una data precisa.
La Warner Bros. ha annunciato lo
slittamento dell’uscita del film in un comunicato più ampio in cui
ha riferito, dopo il post social di Johnny Depp, che l’attore è
stato allontanato dalla produzione, abbandonando così il ruolo del
villain principale della storia Gellert Grindelwald. Depp ha
dichiarato: “Mi è stato chiesto di dimettermi dalla Warner
Bros. dal mio ruolo di Grindelwald in Animali Fantastici e ho
rispettato e accettato tale richiesta”. L’abbandono di Depp
dal franchise arriva pochi giorni dopo che l’attore ha perso la sua
causa per diffamazione contro il tabloid The Sun a causa di un
articolo del 2018 in cui si affermava che era un “picchiatore della
moglie”.
“Animali Fantastici 3 è
attualmente in produzione e il ruolo di Gellert Grindelwald verrà
affidato ad un altro attore. Il film debutterà nelle sale di tutto
il mondo nell’estate del 2022”
ha detto un portavoce della Warner Bros.
Animali Fantastici 3 risponderà ai
misteri insoluti del precedente episodio?
I crimini di Grindelwald si è concluso con
diversi cliffhanger, inclusa la rivelazione che
Credence Barebone (Ezra
Miller) è in realtà Aurelius Dumbledore, il fratello
perduto da tempo di Albus. Proprio per questo, i fan non vedono
l’ora di scoprire in che modo la trama del terzo film risponderà ai
misteri insoluti del precedente episodio.
Eddie Redmayne ha confermato che le riprese di
Animali Fantastici 3 sono ufficialmente
cominciate. Nel terzo film della saga prequel di Harry Potter,
l’attore premio Oscar tornerà a recitare al fianco di
Katherine Waterson,
Jude Law ed
Ezra Miller. Anche David Yates tornerà dietro la macchina da
presa, così come J.K. Rowling, che ha contribuito ancora una volta
alla sceneggiatura del film.
A seguito della polemica ai danni di
Le Streghe di Robert Zemeckis
(scoprite
qui i dettagli), anche Anne Hathaway si è
esposta sulla faccenda, chiedendo scusa in un lungo messaggio
affidato a Instagram.
L’attrice ha scritto: “Molte
grazie a Lucky Fin Project per avermi permesso di usare questo
video. Ho recentemente imparato che molte persone con arti
differenti, specialmente i bambini, stanno soffrendo a causa del
ritratto della Strega Suprema in Le Streghe.
Vorrei iniziare dicendo che
faccio del mio meglio per essere sensibile ai sentimenti e alle
esperienze degli altri non per paura di un PC, ma perché non ferire
gli altri sembra un livello base di decenza a cui tutti dovremmo
tendere. Essendo una persona che crede davvero nell’inclusività e
che detesta davvero la crudeltà, devo scusarmi per il dolore
causato. Mi dispiace. Non ho collegato chi ha arti differenti con
la Strega Suprema quando mi è stato sottoposto quell’aspetto del
personaggio; se l’avessi fatto, vi assicuro che non sarebbe mai
successo.
In particolare voglio dire che
mi dispiace per i bambini con differenze agli arti: ora che so
meglio, prometto che farò meglio. E devo scuse speciali a tutti
coloro che vi amano tanto ferocemente quanto io amo i miei figli:
mi dispiace di aver deluso la vostra famiglia.
Se non avete già familiarità con
questa condizione, controllate il @Lucky_Fin_Project (video sopra)
e l’hashtag #NotAWitch per avere una prospettiva più inclusiva e
necessaria sulla differenza degli arti.”
Tom Holland ha
condiviso, via
Instagram, la prima foto dal set di
Spider-Man 3. L’attore indossa il costume tradizionale
di Spider-Man, in più una mascherina protettiva e nella didascalia
scrive: “Indossate la mascherina! Io ne indosso due!”.
Di Spider-Man
3 – che arriverà al cinema il 17 Dicembre 2021 – si
sa ancora molto poco, sebbene la teoria più accredita è quella
secondo cui il simpatico arrampicamuri sarà costretto alla fuga
dopo essere stato incastrato per l’omicidio di Mysterio (e con il
personaggio di Kraven il Cacciatore che sarebbe sulle sue tracce).
Naturalmente, soltanto il tempo sarà in grado di fornirci maggiori
dettagli sulla trama, ma a quanto pare il terzo film dovrebbe
catapultare il nostro Spidey in un’avventura molto diversa dalle
precedenti…
Tom
Holland si è unito al MCU nei panni di Peter
Parker nel 2016: da allora, è diventato un supereroe chiave
all’interno del franchise. Non solo è apparso in ben tre film
dedicati ai Vendicatori della Marvel, ma anche in due
standalone: Spider-Man:
Homecoming e Spider-Man: Far
From Home. La scorsa estate, un nuovo accordo siglato
tra Marvel e Sony ha permesso al personaggio dell’Uomo Ragno di
restare nel MCU per ancora un altro film
a lui dedicato – l’annunciato Spider-Man
3 – e per un altro film in cui lo ritroveremo al
fianco degli altri eroi del MCU.
La Warner Bros ha licenziato
Johnny
Depp dal franchise di Animali
Fantastici. A renderlo pubblico è lo stesso attore in una
breve nota condivisa sui suoi social:
Alla luce dei recenti eventi, vorrei fare la seguente, breve
dichiarazione.
Prima di tutto, vorrei ringraziare tutti quelli che mi hanno fatto
dono del loro supporto e della loro lealtà.
Sono stato toccato dai vostri moltissimi messaggi e amore e
preoccupazione, particolarmente negli ultimi giorni.
In secondo luogo, vorrei farvi sapere che mi è stato chiesto da
parte di Warner Bros di dimettermi dal mio ruolo di Grindelwald nei
franchise di Animali Fantastici e io ho rispettato e accordato tale
richiesta.
Infine, vorrei dire questo.
Il surreale giudizio della Corte nel Regno Unito non cambierà la
mia lotta per dire la verità e confermo che pianifico di fare
appello.
La mia risoluzione rimane forte e intendo provare che le accuse
contro di me sono false. La mia vita e carriera non saranno
definite da questo periodo.
Grazie per aver letto,
Sinceramente
Johnny Depp
La produzione di Animali
Fantastici 3 era stata sospesa prima per i problemi legali
di Depp, che ha dovuto affrontare un luogo processo a seguito della
separazione burrascosa con Amber Heard. Poi la
pandemia ha ulteriormente peggiorato la timeline del film.
L’imposizione dello studio ai danni
dell’attore arriva a pochi giorni dalla sentenza del giudice Andrew
Nicol che dichiara invalida l’accusa di diffamazione che l’attore
ha rivolto alla News Group Newspapers, gruppo editoriale di The
Sun, sul quale, nel 2018, comparve un articolo dal titolo: “Gone
Potty: How Can J.K. Rowling Be ‘Genuinely Happy’ Casting Wife
Beater Johnny Depp in the New Fantastic Beasts Film?”.
Seguiranno sicuramente aggiornamenti
e sicuramente un annuncio da parte di WB di un nuovo attore che
darà il volto a Grindelwald nel franchise che, pare, sarà portato
avanti.
In occasione della Giornata
Europea del Cinema d’Essai, promossa da Europa Cinemas e
Cicae (Confederazione Internazionale dei Cinema d’Arte e d’Essai),
domenica 8 novembre sugli schermi virtuali di
#iorestoinSALA – il circuito digitale cui
aderiscono più di 50 cinema italiani – arriva ROUBAIX. UNE LUMIÈRE, noir
francese firmato da Arnaud Desplechin e
magnificamente interpretato da Lea Seydoux e da Roschdy Zem
(vincitore del premio César 2020 per il Miglior Attore).
Ambientato a Roubaix, appunto, città
natale del regista, il film prende spunto da una storia vera, un
episodio di cronaca già raccontato da uno sconvolgente documentario
televisivo trasmesso nel 2008 su France 3 e a cui Desplechin si è
dichiaratamente ispirato. Un commissario e un giovane agente
sono chiamati ad indagare sull’omicidio di un’anziana donna: le
indiziate sono le due giovani vicine…
Desplechin realizza un thriller
sociale teso, febbrile e spirituale, animato dall’intensità
teatrale dei suoi attori. Un noir che trascende elegantemente le
strutture di genere per scandagliare gli abissi dell’essere umano e
la miseria del mondo di oggi. “Per la prima e unica volta nella
mia vita – spiega il regista – ho solidarizzato con due
criminali: ho voluto riconsiderare le parole crude delle vittime e
delle colpevoli come la più pura delle poesie”. Il film
sarà disponibile in streaming in versione originale francese con
sottotitoli in italiano.
Sebbene Sean Connery, scomparso lo scorso weekend
all’età di 90 anni, possa essere noto ai più per la sua iconica
interpretazione di James Bond nella longeva saga di 007, l’illustre
carriera del leggendario attore è stata definita anche da una serie
di opportunità mancate che gli hanno impedito di interpretare altri
grandiosi personaggi. Connery, infatti, è divenuto celebre per aver
rifiutato alcuni ruoli molto noti.
Screen Rant ha raccolto tutti i grandi ruoli cinematografici
che sono stati declinati dalla leggenda scozzese:
1Simon Gruber in Die Hard – Duri a
morire
La
scelta migliore del regista John McTiernan per il supercriminale
tedesco Simon Gruber nel suo sequel di Die Hard fu senza
dubbio Sean Connery. Sfortunatamente, Gruber era un po’ troppo vile
per i gusti di Connery, che alla fine rifiutò l’offerta, passando
così il ruolo a Jeremy Irons. Come il magistrale Hans Gruber di
Alan Rickman in Die Hard, così il Simon Gruber di Irons in
Die Hard – Duri a morire raggiunge uno straordinario
equilibrio tra crudeltà e raffinatezza.
È
allettante immaginare come Connery potrebbe essersi approcciato ad
un cattivo come Simon Gruber. Da un lato, Connery ha dimostrato una
gamma simile in film come The Rock, in cui ha interpretato
John Mason, un personaggio molto più ambiguo e fallibile di quello
di James Bond. D’altra parte, è possibile che Connery abbia anche
riconosciuto che le sue risorse sullo schermo più forti erano il
fascino e il carisma, qualità che potrebbero non servire ad un
cattivo incallito come Gruber.
Arriva il primo libro ufficiale per
riprodurre le ambientazioni magiche dei film di Harry
Potter… con ferri e gomitolo! Panini
Comics presenta La magia del Knitting, un
volume contenente 28 schemi per realizzare
tantissimi progetti, dai maglioni fatti a mano dalla Sig.ra Weasley
alle inconfondibili sciarpe delle Case di Hogwarts, con diversi
gradi di difficoltà, dai più semplici ai più complicati.
Questo volume, completo di progetti
per peluche, oggetti per la casa, indumenti e persino copie
autentiche dei costumi di scena, offre ai fan del mondo di
Harry Potter un modo nuovo di vivere le atmosfere
dei loro film preferiti e celebrare la loro passione attraverso la
magica arte del lavoro a maglia. Gli schemi sono integrati con
tecniche per tutti i livelli, come l’avvio a intreccio, le
lavorazioni stranded a più colori, il merletto, gli
effetti ombra, l’imperlatura e i ferri accorciati. Per ogni
progetto è indicato il livello di difficoltà e
sono incluse tutte le informazioni necessarie per ricrearlo a casa.
Il volume è inoltre corredato da notizie e retroscena,
illustrazioni e fotografie del set, per scoprire aneddoti e
curiosità sulla serie epica mentre si realizzano a maglia i
progetti ispirati e ripresi direttamente dal grande schermo.
In seguito all’ultimo DPCM, che ha
decretato la chiusura delle sale cinematografiche,
Europictures e Lucky Red
annunciano che The Specials – Fuori dal comune sarà
disponibile sulle principali piattaforme on demand a partire dal
18 novembre. Il film interpretato da Vincent
Cassel e Reda Kateb, dopo
aver chiuso con gran successo l’ultimo Festival di Cannes ed aver
vinto il Premio del Pubblico al San Sebastián International Film
Festival, è stato presentato ad Alice nella Città, sezione autonoma
e parallela della Festa del Cinema di Roma.
The Specials– Fuori dal
comune sarà disponibile dal 18
novembre sulle piattaforme digitali Sky Primafila
Premiere, oltre a MioCinema e
IoRestoInSala che rappresentano, in gran parte,
l’universo dell’esercizio a cui questo film era destinato. Dal
23 novembre sarà altresì disponibile su
iTunes, Amazon Prime Video, Google
Play, Chili, TimVision,
Rakuten TV, Huawei Video,
Infinity, CG Entertainment.
Lucy De Crescenzo,
CEO di Europictures, ha dichiarato: “Non è stata una decisione
facile uscire direttamente On Demand con The Specials. La
sua uscita in sala era inizialmente prevista ad aprile, ma per la
chiusura dei cinema è stata rimandata all’autunno. Dopo mesi di
attesa, durante i quali l’uscita in streaming non è stata presa in
considerazione per una volontà condivisa con Lucky Red, The
Specials è approdato al Alice nella città, dove ha ricevuto
un’accoglienza calorosa dal pubblico e dalla stampa. Purtroppo
ancora una volta ci scontriamo con la pandemia e i cinema
sono stati nuovamente chiusi. Sono convinta che sia arrivato il
momento che The Specialsvada incontro al suo pubblico.
Tuttavia appena i cinema riapriranno il film sarà disponibile per
la sala, che era il suo luogo ideale.”
L’attesissima nuova commedia
agrodolce di Olivier
Nakache e Éric
Toledano (Quasi Amici, C’est la vie
– Prendila come viene, Samba) porta alla luce e
affronta le problematiche quotidiane vissute da ragazzi affetti da
autismo, storie vere, tratte da esperienze reali delle Onlus
parigine e dei casi sotto la loro tutela.
Il network americano della
NBC dopo
le foto ha diffuso il contributo video dietro le
quinte di Chicago PD 8×01, il primo episodio
dell’annunciata ottava stagione diChicago
PD.
https://youtu.be/yL28NRj5J4Q
Chicago PD 8×01
Chicago PD 8 è l’ottava stagione della
serie tv Chicago
PD creata da Dick
Wolf e che fa parte del franchise televisivo basato
su Chicago trasmesso dal network americano NBC.
In Chicago PD
8 ritorneranno i personaggi Henry “Hank” Voight
(stagioni 1-in corso), interpretato da Jason
Begheè il capo dell’Unità Intelligence del
Dipartimento di Polizia di Chicago. Voight è un poliziotto tosto
che finisce sempre quello che comincia, anche se significa non
rispettare le regole. La sua squadra lo rispetta, anche se è
sospettato di essere corrotto. Il suo defunto padre era un agente
di polizia, proprio come lui. È rimasto vedovo di sua moglie,
Camille. Jay Halstead (stagioni 1-in corso), interpretato
daJesse
Lee Soffer, è un membro dell’Intelligence, e partner
del Detective Erin Lindsay, che in seguito diventerà la sua
fidanzata. È stato un Ranger dell’Us Army. È uno dei pochi che
occasionalmente si oppone a Voight, trovando i suoi metodi troppo
discutibili, ma nonostante tutto tra i due vige un forte rispetto
reciproco. Adam Ruzek (stagioni 1-in corso), interpretata da
Patrick John Flueger, è il partner del
Detective Alvin Olinsky. Voight chiese ad Alvin di assumere un
agente dall’accademia, e lui scelse Adam vedendo in lui un grande
potenziale.
Kevin Atwater (stagioni 1-in
corso), interpretato da LaRoyce
Hawkins, è l’ex partner dell’agente Kim Burgess,
promosso all’Intelligence. Nonostante sia cresciuto in un brutto
quartiere, è un ragazzo onesto con un forte senso del
dovere. Kimberly “Kim” Burgess (stagioni 1-in corso),
interpretata da Marina
Squerciati, è l’ex partner dell’agente Kevin Atwater
ed è fidanzata con l’Agente Adam Ruzek. Prima di diventare un
agente di polizia, era un’assistente di volo. Sergente Trudy Platt
(stagioni 1-in corso), interpretata da Amy
Morton, Sean Roman (stagioni 2-3, guest 7), interpretato
da Brian
Geraghty, Hailey Upton (ricorrente stagione 4,
stagioni 5-in corso), interpretata da
Tracy Spiridakos, Detective dell’unità rapine-omicidi,
quando lavorerà insieme all’Intelligence in un caso di rapine in
banca si unirà temporaneamente alla squadra sostituendo Kim la
quale si era presa una pausa dal lavoro, per poi diventare un
membro ufficiale del team in seguito alla partenza di Erin. Vanessa
Rojas (stagione 7), interpretata da Lisseth
Chavez, agente sotto copertura, è afro-latina, si unisce
nell’Intelligence al posto del dimissionario Antonio Dawson. Quando
era giovane ha vissuto in diverse case-famiglia, inoltre, prima di
diventare un poliziotto, si metteva nei guai con la legge. È
intelligente, ma anche impulsiva.
Il Premio Stella della
Mole per l’innovazione artistica del 38 Torino Film Festival viene
conferito a Isabella Rossellini, poliedrica artista di
fama internazionale.
“Con questo Premio, che rappresenta
non solo la Mole Antonelliana ma tutta la storica tradizione
cinematografica della nostra città, il Museo Nazionale del Cinema e
il Torino Film Festival vogliono rendere omaggio alla Settima Arte
e ai suoi protagonisti – sottolinea Enzo
Ghigo Presidente del Museo Nazionale del Cinema. Il
nuovo corso del TFF, che coniuga passato, presente e futuro, viene
perfettamente sintetizzato dall’immagine della stella, ideale
collegamento, simbolo prezioso e ricco di significati. Siamo
felicissimi che la prima a riceverlo sia Isabella Rossellini,
artista di fama internazionale, antesignana di quel cinema così
vicino alla filosofia del TFF e da sempre impegnata nella
conservazione della memoria storica”.
Il nuovo simbolo del Torino Film
Festival è anche protagonista dell’immagine
guida di questa edizione, poiché collega la
storica eccellenza tecnologica di Torino con il suo spirito
innovativo e una creatività in continua evoluzione. Questa
spettacolare stella a 12 punte è originale, universale e senza
tempo. Scegliendo la Stella come suo simbolo, il Torino Film
Festival vuole celebrare il suo impegno per l’innovazione, la
diversità e la collaborazione. La stella della Mole Antonelliana
mette in relazione il passato di Torino con il suo futuro, la
“culla” del cinema italiano con i nuovi artisti da tutto il mondo
che vengono celebrati al festival.
Motivazione
Novità del 38 Torino Film Festival è
il Premio Stella della Mole per l’innovazione artistica che sarà
attribuito ad artisti il cui contributo al cinema è altrettanto
originale, universale e senza tempo.
Il Torino Film Festival ha l’onore
di conferire quest’anno il Premio Stella della Mole per
l’innovazione artistica a Isabella Rossellini quale riconoscimento
per la sua inesauribile creatività, l’esplorazione di ogni forma
d’arte e l’incommensurabile capacità di trasformarsi per
interpretare con altrettanta efficacia sia Alfred Hitchcock che un
ragno.
Con la sua grazia elegante, la sua
raffinatezza e intrepida capacità di esplorare nuovi orizzonti ha
saputo portare bellezza in ogni forma d’arte in cui si è misurata,
dal cinema al teatro, ai video musicali, alla moda. Isabella
Rossellini è amata e apprezzata in tutto il mondo per la sua arte
originale, universale e senza tempo.
Il Premio ha una componente
tecnologica del tutto unica ed è realizzato in alluminio attraverso
la tecnologia avanzata dell’Additive Manufacturing, grazie alla
collaborazione del Politecnico di
Torino e con il coinvolgimento
di Competence Industry Manufacturing 4.0, il
polo costituito dai due atenei torinesi insieme a 23 partner
industriali per la diffusione di competenze legate all’Industria
4.0.
L’iniziativa fa parte
di Torino Città del Cinema 2020, un progetto
di Città di Torino, Museo Nazionale del Cinema e Film Commission
Torino Piemonte, con il sostegno di Ministero per i Beni e le
Attività Culturali e per il Turismo, in collaborazione con Regione
Piemonte, Fondazione per la Cultura Torino www.torinocittadelcinema2020.it
Samuel L. Jackson ha rivelato che il legame più forte
che abbia mai costruito con un gruppo di suoi colleghi è quello che
ha instaurato con il cast di The
Hateful Eight. L’ottavo film diretto da Quentin Tarantino ha riunito un gruppo di
attori a dir poco formidabile, tra cui anche Kurt Russell, Jennifer
Jason Leigh, Walton Goggins e Bruce Dern.
Jackson ha recitato in numerosi film
di Tarantino, con l’attore che nel corso degli anni è diventato uno
dei collaboratori più frequenti del regista. Jackson ha una lunga e
leggendaria carriera alle spalle; tuttavia, l’esperienza sul set di
The Hateful
Eight non è stata la prima volta che l’attore si è
dovuto confrontare con un ensemble. Jackson ha infatti
interpretato Mace Windu nei prequel di Star Wars e, in quello che è forse diventato il suo
ruolo più popolare negli ultimi anni, ha interpretato il direttore
dello SHIELD Nick Fury nel
MCU.
Di recente l’attore è stato
insignito del Legend of Cinema Award al SCAD Savannah Film
Festival e in occasione di un’intervista con EW, ha ricordato
proprio il forte legame con gli altri attori del cast di The
Hateful Eight, i celebri “The Haters”. Jackson ha
ammesso che si tratta del legame tra colleghi più stretto che sia
mai riuscito a costruire durante la sua carriera, anche più forte
delle esperienze avute con la saga di Star
Wars e con il MCU.
L’attore ha anche rivelato che il
gruppo si sente periodicamente attraverso una chat di
messaggistica: “Io e gli hater di Hateful Eight abbiamo una
chat di gruppo in cui ci scambiamo messaggi tutte le settimane per
sapere dove siamo, cosa facciamo e cosa ne pensiamo dell’attuale
situazione politica. Si tratta del legame cinematografico più forte
che abbia mai avuto.”
Samuel L. Jackson ha lavorato a stretto contatto con
Quentin Tarantino per tutta la sua carriera e
ha dato vita ad alcune delle sue migliori performance grazie al
regista. Non sorprende, quindi, che sia stata proprio una
collaborazione con Tarantino ad avergli suscitato tali sentimenti.
Considerando il fatto che The
Hateful Eight si svolge in gran parte in un unico
ambiente, gli attori saranno stato sicuramente rinchiusi insieme in
quel luogo per tutta la durata delle riprese, cosa che avrà
certamente contribuito a rafforzare il loro legame così
speciale.
È disponibile da novembre su
Rai Play nella versione cinematografica e su Rai Cinema Channel VR
per la versione VR 3D, il cortometraggio Nikola Tesla – The
Man from the Future, scritto e diretto da
Alessandro Parrello, che nel breve film interpreta
anche il brillante protagonista.
Siamo a New York il 16 maggio 1888.
Il visionario inventore serbo-croato Nikola Tesla sta per
presentare un innovativo motore asincrono a corrente alternata.
Prima della dimostrazione, il ricco uomo d’affari George
Westinghouse incontra Tesla privatamente per convincerlo a
vendergli il suo brevetto e mettersi in affari con lui. Tesla
declina l’offerta milionaria ma durante la dimostrazione accade
qualcosa che cambierà il mondo per sempre. Tesla è solo un giovane
scienziato o un visionario venuto dal futuro?
Nikola Tesla – The Man
from the Future è un progetto internazionale
multipiattaforma, girato in lingua inglese, che prevede la versione
cinematografica tradizionale e una versione VR 3D, realtà virtuale
creata con un metodo di ripresa in soggettiva 3D a 10 camere,
costruito dallo stesso regista Alessandro Parrello, che permette di
catapultarsi dentro la storia e dentro il corpo di Tesla per un
effetto sorprendente.
Tutti gli effetti in scena sono
stati realizzati usando una vera bobina di Tesla portata sul set
per ricreare la stessa magia dello scienziato attraverso il suo
campo magnetico. Inoltre parte delle riprese del film si sono
svolte presso l’antico ristorante Delmonico’s, dove Tesla andava
spesso a cena e proprio nel posto dove lui sedeva.
Il cast internazionale
vede Alessandro Parrello oltre che come
regista e sceneggiatore, anche nei panni di
Tesla, Sean Buchanan come Thomas Alva
Edison, Ross McCall che interpreta George
Westinghouse, uno dei più grandi estimatori delle invenzioni di
Tesla, e Federico Ielapi, il “Pinocchio” di Matteo
Garrone qui come Tesla bambino.
Assassinio
sul Nilo e
Free Guy – Eroe per gioco, due degli ultimi titoli di
alto profilo del 2020 che sembravano essere sopravvissuti alle
terribili conseguenze della pandemia di Covid-19 sulle sale
cinematografiche, hanno ufficialmente lasciato vacanti le
rispettive finestre di rilascio fissate per il prossimo dicembre, e
ora si ritrovano senza una nuova data di uscita.
I 20th Century Studios, di proprietà
della Disney, hanno rimosso dal proprio calendario 2020 sia la
commedia d’azione di Shawn Levy ispirata al mondo dei videogiochi
sia il seguito di Assassinio sull’Orient Express di Kenneth Branagh.
Free Guy – Eroe per gioco, interpretato da
Ryan Reynolds, sarebbe dovuto arrivare nei cinema il prossimo
11 dicembre, mentre Assassinio
sul Nilo con
Gal Gadot e
Armie Hammer avrebbe dovuto fare il suo debutto il 28
dicembre.
Con i casi di Coronavirus che
continuano a crescere negli Stati Uniti, il 55% delle sale rimane
chiuso in diversi mercati essenziali come New York e Los Angeles,
quindi tali ritardi erano semplicemente inevitabili. Al momento,
l’unico grande tent-pole di una major a non aver ancora
subito una variazione in termini di programmazione è Wonder
Woman 1984, ma ci aspettiamo che Warner Bros. annunci
a breve che il sequel del cinecomic DC diretto da Patty Jenkins
venga definitivamente posticipato al 2021.
Le trame di Assassinio sul Nilo e Free Guy
In Assassinio
sul Nilo, Linnet Ridgeway, bella e ricca ereditiera,
ha appena sposato il fidanzato della sua migliore amica Jacqueline
de Bellefort. Per la loro luna di miele, gli sposi decidono di fare
una crociera sul Nilo. Tra i passeggeri del battello si trova il
celebre detective belga Hercule Poirot. Una sera, Jacqueline fa
irruzione sulla barca e spara al suo ex fidanzato, ferendola a una
gamba. Scioccata dal suo proprio gesto e in preda a un esaurimento
nervoso, la donna viene sedata con una potente dose di morfina che
la lascia incosciente tutta la notte. La mattina dopo viene
scoperto il corpo senza vita di Linnet Ridgeway.
In Free
Guy – Eroe per Gioco, un impiegato di banca che scopre
di essere un personaggio all’interno di un videogioco open world
decide di diventare l’eroe della propria storia e di riscrivere il
suo personaggio. In un mondo senza limiti, il protagonista è
determinato a diventare colui che salverà il suo mondo a modo
proprio…prima che sia troppo tardi.
BIG SKY - From visionary
storyteller David E. Kelley (ÒBig Little LiesÓ) comes ÒBig Sky,Ó an
intense thriller that follows private detectives Cassie Dewell and
Cody Hoyt as they join forces with his estranged wife and ex-cop,
Jenny Hoyt, to search for two sisters who have been kidnapped by a
truck driver on a remote highway in Montana. But when they discover
that these are not the only girls who have disappeared in the area,
they must race against the clock to find the women before itÕs too
late. (ABC/Darko Sikman) KATHERYN WINNICK
Dopo
l’inedito promo il network americano
ABC ha diffuso le foto di Big Sky
1×01, il primo episodio dell’annunciata nuova serie tv in
arrivo questo autunno.
Big Sky
Big SkyBig
Sky è la nuova serie tv creata da David E.
Kelley per il network americano ABC. David E. Kelley sarà
lo showrunner della prima stagione. Basato sulla serie di libri di
CJ Box, “Big Sky” è prodotto da David E. Kelley, Ross
Fineman, Matthew Gross, Paul McGuigan, CJ Box e
Gwyneth Horder-Payton, ed è prodotto da 20th
Television. 20th Television fa parte dei Disney Television
Studios, insieme a ABC Signature e Touchstone Television.
La serie racconta
degli investigatori privati Cassie Dewell e Cody Hoyt
uniscono le forze con la sua ex moglie ed ex poliziotta, Jenny
Hoyt, per cercare due sorelle che sono state rapite da un
camionista su una remota autostrada nel Montana. Ma quando scoprono
che queste non sono le uniche ragazze scomparse nella zona, devono
correre contro il tempo per fermare l’assassino prima che un’altra
donna venga rapita. Big Sky vede protagonisti
Katheryn Winnick nei panni di Jenny Hoyt,
Kylie Bunbury nei panni di Cassie Dewell,
Brian Geraghty nei panni di Ronald Pergman,
Dedee Pfeiffer nei panni di Denise Brisbane,
Natalie Alyn Lind nei panni di Danielle Sullivan,
Jade Pettyjohn nei panni di Grace Sullivan,
Jesse James Keitel nei panni di Jerrie Kennedy,
Valerie Mahaffey come Helen Pergman con
John Carroll Lynch come Rick Legarski e
Ryan Phillippe come Cody Hoyt.
James Bond tornerà in No Time to Die, ma non
sarà più 007. In una recente
intervistaLashana Lynch, che nel film
interpreta Nomi, un agente dell’MI6, ha confermato che sarà il suo
personaggio ad aver ereditato il mantello dell’agente segreto.
Inizialmente, nell’estate del 2019,
era stato riportato che Lynch avrebbe interpretato la prima 007
donna, ma all’epoca si trattava soltanto di una voce non di fatto
non è mai stata confermata. Anche i vari trailer di No Time to Die hanno giocato
molto circa l’ambiguità del personaggio, introducendo Nomi come
agente Doppio 0 in carica da due anni. Ora è stato confermato che
quando Bond tornerà all’MI6 scoprirà di essere stato
sostituito.
Nel 2018 è stato pubblicato “Forever
and a Day”, un romanzo prequel ufficiale di James Bond scritto da
Anthony Horowitz e contenente materiale inedito dell’autore
originale di Bond, Ian Fleming. Nel raccontare la
storia della prima missione di Bond come 007, “Forever and a Day”
ha confermato che gli agenti Doppio 0 vengono sostituiti dopo la
loro morte o dopo il loro pensionamento, e che lo stesso James Bond
non è stato il primo 007. In effetti, il romanzo inizia con le
parole “Allora, 007 è morto!”, mentre M guarda le foto del
predecessore di James Bond (che era stato ucciso sul posto di
lavoro) e si prepara ad inviare il suo sostituto. Nonostante la
mancanza di continuità, l’inclusione di altri agenti Doppio 0 nei
film ha indicato che sono stati sostituiti: uno 009 viene ucciso in
Octopussy, mentre un altro sfortunato 009 vede rubarsi la
macchina da Bond in Spectre.
Il nome in codice 007 è disponibile
per permettere a Nomi di subentrare, poiché James Bond si è
ritirato dal mondo dello spionaggio alla fine di Spectre.
Dopo che Ernst Stavro Blofeld e l’organizzazione criminale SPECTRE
sono stati resi la mano invisibile dietro tutti i precedenti
cattivi che il Bond di
Daniel Craig aveva affrontato, la super spia ha
scelto di lasciare in vita il villain, lasciare l’MI6 e vivere laa
sua storia d’amore con Madeleine Swann (anche se ha portato con sé
l’Aston Martin).
I trailer di No Time to Die hanno
rivelato che la felice vita di Bond con Madeleine sarà interrotta
da un violento attacco che lo farà diffidare di lei, lo riporterà
all’MI6 e lo costringerà a cercare l’aiuto di Blofeld contro un
nuovo pericoloso nemico chiamato Safin. Dovrà anche lavorare con il
nuovo 007, che nei trailer non sembra essere impressionato da Bond,
dicendogli: “Il mondo è andato avanti, Comandante Bond” e
avvertendolo di stare alla larga.
No Time to Die sarà
l’ultimo film di
Daniel Craig nel ruolo di James Bond, quindi sarà
interessante vedere cosa succederà al nome in codice 007 alla fine
del film. Avere un’agente donna di colore che erediti il mantello
di 007 è un espediente di sicuro interessante, ma resta da vedere
se Nomi rimarrà nel futuro della saga.
In No Time to Die, Bond si
gode una vita tranquilla in Giamaica dopo essersi ritirato dal
servizio attivo. Il suo quieto vivere viene però bruscamente
interrotto quando Felix Leiter, un vecchio amico ed agente della
CIA, ricompare chiedendogli aiuto. La missione per liberare uno
scienziato dai suoi sequestratori si rivela essere più insidiosa
del previsto, portando Bond sulle tracce di un misterioso villain
armato di una nuova e pericolosa tecnologia.
Quarant’anni, un album di cover,
Accetto miracoli: l’esperienza degli altri, che esce in
contemporanea con il film, vent’anni di carriera in cui si è fatto
conoscere e amare non solo in Italia, ma anche all’estero. È
l’occasione per guardarsi indietro e finalmente porgere la propria
storia agli altri, come dice Tiziano Ferro raccontandosi in questo intenso
documentario, Ferro, nato da una sua idea
e diretto da Beppe Tufarulo, scritto dal regista
assieme a Federico Giunta, proprio per offrire una
soluzione a chi, come è accaduto a lui, si trova a combattere i
propri demoni. Il film è un prodotto originale
Amazon ed è disponibile su Prime Video dal 6 novembre.
Ferro, la trama
Usa, riunione di un gruppo di
supporto per alcolisti. Ciascuno si presenta col proprio nome e
cognome e le parole: sono un alcolista. Poi chi vuole racconta
qualcosa di sé. Tra quei volti, anche quello di Tiziano Ferro, che prende il toro per le corna
e comincia proprio da qui a raccontarsi davanti alle telecamere,
dall’ultima lotta che ha dovuto combattere, quella contro la
dipendenza dall’alcol. Da qui parte un viaggio nella sua vita e
nella sua carriera, che ne ripercorre le tappe principali.
L’adolescenza a Latina, dal bullismo subito a scuola alla bulimia,
alla scoperta del canto e della musica, che gli danno “una
finestra verso la quale urlare”. L’Accademia della Canzone di
Sanremo, il primo contratto e il primo tour importante, ma anche il
dimagrimento forzato e l’omosessualità nascosta. La vittoria agli
MTV Europe Music Awards come Miglior artista italiano nel 2004 e
quel compromesso troppo pesante che lo porta a rinunciare a una
parte di sé per la carriera.
Fino a quando non decide, d’accordo
col manager Fabrizio Giannini – altra voce del
documentario assieme a VictorAllen, marito di Tiziano, e all’amica e modella
Bianca Balti – di fare coming out. “Il
coming out l’ho fatto per me. La verità mi ha reso libero”,
dice oggi a una classe di Los Angeles dove una docente insegna
italiano con le sue canzoni. Il confronto continuo con sé stesso e
quei problemi che elenca spesso nel corso del film: mancata
accettazione, disturbi alimentari, dipendenze, depressione, ansia.
Un lungo percorso che lo ha portato oggi a una vita serena, piena
di successi professionali – tra cui la partecipazione a Sanremo
2020, ospite fisso per cinque serate sul palco dell’Ariston a
reinterpretare grandi successi della canzone italiana – e
soddisfazioni esistenziali come il matrimonio col compagno Victor,
celebrato nell’estate 2019, e il quarantesimo compleanno a febbraio
2020, festeggiato a Latina con tutti i suoi cari. La narrazione
procede attraverso filmati anche amatoriali e di repertorio,
alternati a interviste in cui Ferro si racconta.
Ferro, guardare il mondo
dal filtro delle proprie cicatrici
Ferro è un
lavoro fatto un po’ per aiutare gli altri, un po’ per aiutare sé
stesso, per segnare la linea di una ripartenza, di una rinascita.
Molte cose colpiscono di questo lavoro, dai filmati amatoriali in
cui si vede Tiziano adolescente, timido, impacciato, trasformarsi
su un palco mentre canta con la stessa voce di adesso; allo
scoprire dinamiche, fragilità e sofferenze che non si sarebbero
sospettate dietro al volto di un ragazzo di talento, che otteneva
il successo che meritava e appariva sempre sorridente e affabile.
Si poteva pensare insomma che col canto fosse arrivato il riscatto
di quel ragazzino timido e insicuro e che da lì in poi la sua
strada fosse stata in discesa. Si scopre invece che non è stato
così.
Se, come ribadisce
Tiziano Ferro, la musica gli ha salvato la vita,
per arrivare a viverla con serenità e accettando sé stesso fino in
fondo, c’è voluta fatica e ce ne vuole ancora oggi.
Ferro è sì un inno alla rinascita, una
speranza per quanti si trovano ad affrontare i propri demoni, un
invito a valorizzare le proprie cicatrici che, dice il cantante,
“hanno un ruolo essenziale”, ma restituisce anche una
visione lucida e disincantata dell’impegno quotidiano che occorre
per mantenere l’equilibrio, la serenità e gli altri traguardi
raggiunti.
Ferro e gli
affetti
Ferro è
anche un documentario che mette al centro gli affetti, la famiglia,
quella d’origine e quella che si è costruito col marito Victor,
senza dimenticare gli amici. Senza gli affetti il percorso,
soprattutto umano, sarebbe stato forse impensabile. Ecco il motivo
per cui tanta parte del documentario è dedicata a loro, soprattutto
all’incontro con Victor e al matrimonio, raccontato attraverso i
filmati di famiglia. Forse questo è l’unico momento in cui si ha
l’impressione di assistere a qualcosa di davvero troppo privato,
che sarebbe dovuto restare solo della coppia, sebbene se ne
comprenda il valore e l’importanza all’interno di un percorso di
conquista della propria libertà. Vi sono poi sequenze che mostrano
il quotidiano della coppia oggi, a Los Angeles, dove vive.
In Ferro
c’è la partecipazione di chi si racconta in prima persona e si
emoziona, si commuove, portando quella verità, quella spontaneità
che tocca il pubblico, come accade spesso quando si tratta di
Tiziano Ferro. Come accadde anche a Sanremo 2019 con la sua
interpretazione di Almeno tu nell’universo, imperfetta
perché l’emozione gli fece saltare alcuni versi, ma
straordinariamente sentita ed emozionante per il pubblico perché
vera, autentica.
È soprattutto questo che emerge: una
sensibilità fuori dal comune, toccata nel profondo da tutto ciò che
accade intorno, un artista sincero, che oggi accetta miracoli, ma
guardando indietro riconosce che il vero miracolo ciascuno lo può
fare per sé, come dimostra la sua storia, con tenacia, impegno e
determinazione.
L’ex star di Sons of
Anarchy,Charlie Hunnam, ha ammesso che accetterebbe
“al 100%” di interpretare James Bond se glielo
chiedessero, ma crede anche di non essere nemmeno nella rosa dei
candidati per il nuovo casting. Il ruolo dell’iconica spia
britannica, infatti, spetterà ad un nuovo attore dopo l’uscita
nelle sale di No Time
To Die, dato che l’attuale Bond in carica, ossia
Daniel Craig, lascerà ufficialmente i panni
del personaggio.
Portato sullo schermo da Sean Connery, morto all’età di 90 anni lo
scorso weekend, Bond è stato interpretato anche da George Lazenby,
Roger Moore, Timothy Dalton e Pierce Brosnan. Come risultato
dell’abbandono del ruolo da parte di Craig, le speculazioni su chi
raccoglierà l’eredità di 007 si susseguono ormai da mesi. Henry Cavill, il Superman del DCEU, è uno dei
preferiti, in parte grazie alla sua età relativamente giovane, che
gli permetterebbe di interpretare la parte per molto tempo, e in
parte grazie alla sua partecipazione a film action come
Mission: Impossible – Fallout. Tra gli altri contendenti
ci sarebbero Tom Hardy, Richard Madden, Idris Elba e Tom
Hiddleston. Tuttavia, alcuni fan hanno anche cercato di attirare
l’attenzione su Charlie Hunnam.
Alla domanda di
People su cosa pensa del desiderio dei fan di vederlo nei panni
del prossimo Bond, Hunnam dice che, se glielo chiedessero,
accetterebbe “al 100%” il ruolo. Tuttavia, ammette anche
che è improbabile che accada dato che nessuno, oltre ai fan, lo ha
chiamato o lo ha menzionato in relazione alla parte, sottolineando
che sicuramente ci sono molti altri attori nel “radar” della MGM.
Tuttavia, ha ammesso che i fan dovrebbero continuare a parlare
della possibilità, poiché la cosa potrebbe incoraggiare lo studio a
prenderlo in considerazione.
“Accetterai al 100%. Da
britannico, sarei veramente lusingato e onorato di essere
considerato per interpretare James Bond. Ma il mio intuito mi dice
che non dovrei aspettarmi l’arrivo di una qualche telefonata. Penso
che ci siano già molte persone in lizza davanti a me. È tutto
questo dialogo tra i fan per me è soltanto lusinghiero. Nessuno del
settore, a livello professionale, mi ha mai parlato della cosa. Ma
se le persone vogliono vedermi nei panni di Bond e continuare a
parlare, allora vi prego, continuate a farlo. Forse è così che
vanno queste cose. Forse il supporto dei fan porta ‘i piani alti’ a
parlarne in modo più serio e magari a prenderti in
considerazione.”
La carriera di Charlie Hunnam
Charlie Hunnam è meglio conosciuto per aver
interpretato Jax Teller nella serie FX, Sons of Anarchy,
ma è anche apparso in film quali Pacific Rim di Guillermo Del Toro, Civiltà perduta di James Gray e in ben due film di Guy
Ritchie, King
Arthur e The
Gentlemen. Hunnam ha sicuramente alcune caratteristiche
che lo renderebbero un Bond perfetto: ha 40 anni, quindi non è
troppo giovane per il ruolo, soprattutto considerando che la
maggior parte degli attori ha interpretato l’agente proprio quando
aveva quell’età; ha il fascino necessario e l’eredità britannica
per entrare al meglio nella parte. A voi piacerebbe vederlo come
nuovo 007?
È spuntata online una nuova
intervista di Robert Pattinson concessa a Vanity Fair
France (via
Batman-News.com) in cui la star di The
Batmanha parlato dell’iconico
ruolo che ricoprirà nell’attesissimo cinecomic di Matt
Reeves e della strategia messa in atto per costruire una
versione diversa, più “sfumata”, di Bruce Wayne.
“Cerco di studiare prima il
personaggio e di capire cosa posso avere in comune con lui. Poi
passo alla ricerca dell’eventuale sfumatura da dargli, in modo da
renderlo sempre più complesso… sempre, ancora di più”, ha
dichiarato la star di
Tenet.“Batman è un ruolo grazie al quale ho dovuto
imparare ad interpretare meglio il concetto di ambiguità.È fuori questione interpretare un personaggio così ed un usare
una singola sfumatura. Ad ogni modo, è bellissimo. È come essere
una persona che attraversa due stati emotivi nello stesso
momento.”
“Con The Batman sto usando
aspetti che sembrano incredibilmente fragili rispetto
all’importanza del progetto”, ha continuato l’attore.
“Dolore, conversazioni che ho avuto con amici intimi, embrioni
di sogni. Questa è la parte segreta e più sensibile di un attore
che affronta l’importanza di un progetto. In The Batman, come in
Tenet, c’è un gigantesco team di tecnici che ti circonda e quando
dicono: ‘Andiamo Robert… azione!’, devi dimenticare tutta questa
enorme massa di gente e metterti in gioco soltanto con i tuoi
pensieri, con i tuoi demoni. Fortunatamente ho
l’entusiasmo di un attore per affrontare la tensione sul set, le
aspettative smodate di tutte queste persone e trasformare tutto ciò
in un dialogo tra me e me.”
È ormai chiaro, anche da queste
ultime dichiarazioni di Pattinson, che i fan dovranno aspettarsi
una versione molto diversa del Cavaliere Oscuro nel film di Reeves.
Come ha rivelato anche il primo trailer, l’aspetto fisico e il look
di Bruce Wayne avranno un’estetica davvero unica. The
Batman è attualmente in fase di riprese in varie
parti del Regno Unito. L’uscita è prevista per il 4 marzo 2022, a
seguito di una serie di posticipi causati dalla pandemia di
COVID-19.
“The
Batman esplorerà un caso di detective“, scrivono
le fonti. “Quando alcune persone iniziano a morire in modi
strani, Batman dovrà scendere nelle profondità di Gotham per
trovare indizi e risolvere il mistero di una cospirazione connessa
alla storia e ai criminali di Gotham City. Nel film, tutta la
Batman Rogues Gallery sarà disponibile e attiva, molto simile a
quella originale fumetti e dei film animati. Il film presenterà più
villain, poiché sono tutti sospettati“.
In seguito all’ultimo DPCM, che ha
decretato la chiusura delle sale cinematografiche, Koch
Media annuncia oggi che I am
Greta sarà disponibile sulle principali
piattaforme on demand a partire dal 14 novembre.
Il documentario diretto dal regista svedese Nathan
Grossman, che racconta la storia dell’adolescente
attivista per il clima Greta Thunberg, è stato
presentato con grande successo di critica alla 77^ Mostra
Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia e al Toronto
International Film Festival.
I am Greta
sarà disponibile sulle piattaforme digitali Sky
Primafila, Google Play,
Infinity, Timvision,
Chili, Rakuten TV, oltre a
MioCinema e IoRestoInSala che
rappresentano, in gran parte, l’universo dell’esercizio a cui
questo film era destinato.
Nell’agosto del 2018, Greta, una
studentessa svedese di quindici anni, davanti al Parlamento svedese
comincia uno sciopero per manifestare contro il cambiamento
climatico, che nel giro di qualche mese si trasforma in un
movimento globale, rendendola un’attivista di fama mondiale. Il
documentario segue Greta dal suo primissimo giorno di protesta fino
all’incredibile viaggio in barca a vela verso New York per
presenziare al Summit sul clima dell’ONU.
Il creatore della serie animata
dedicata agli X-Men, Eric Lewald, ha
condiviso le sue preoccupazioni circa il futuro ingresso dei
mutanti nel
MCU. Acclamato tanto dalla critica quanto dal pubblico, il
progetto per il piccolo schermo – andato in onda dal 1992 – è
considerato uno dei migliori adattamenti dei supereroi Marvel.
Data l’importantza che lo show è
riuscito a conquistare negli anni, è lecito ritenere che valga la
pena ascoltare i pensieri di Lewald riguardo all’imminente debutto
degli
X-Men nell’Universo
Cinematografico Marvel. Alla fine del 2017, è arrivata
la notizia che la Disney stava pianificando di acquisire le risorse
televisive e cinematografiche della Fox e immediatamente i fan
della Marvel si sono concentrati sulla possibilità che i mutanti e
i loro personaggi si unissero finalmente agli Avengers.
Dopo mesi di rigorose trattative
commerciali tra le due società, la storica vendita è stata
finalizzata, il che significa che è solo una questione di tempo
prima che Kevin Feige e il suo team utilizzino gli
X-Men e i Fantastici Quattro separati da tempo nell’universo
condiviso. Anche se tutti sono generalmente entusiasti all’idea, ci
sono anche dei rischi nell’introdurre un franchise già così noto e
amato, come ha sottolineato giustamente Lewald.
Parlando con il podcast Change My
Mind di
GWW, lo showrunner di X-Men: The Animated Series ha
analizzato quella che potrebbe essere la cosa più complicata quando
i Marvel Studios iniziano ad introdurre finalmente i mutanti e gli
altri personaggi a loro collegati nel MCU. Relazionando questo alle
sfide che ha affrontato con il suo amatissimo show, Lewald ha
affermato che l’enorme numero di
X-Men, di cattivi e di altri personaggi secondari rende assai
difficile incorporarli in un franchise già consolidato.
“Non lo so. Non so come Kevin
Feige riesca a dormire la notte cercando di tenere tutte queste
sfere in equilibrio. Per quanto riguarda gli X-Men, quando le
persone mi chiedono di integrarli nel MCU, ho sempre avuto il
problema inverso. C’erano già troppi X-Men e troppi cattivi
nell’universo X e troppi personaggi collegati. Mi sono ritrovato a
tagliarne la metà e ad avere storie su tre degli X-Men. Solo per
mantenere una lucidità e per non dover provare ad introdurli tutti
in una volta in un episodio di 22 minuti. Quindi, l’idea che tutti
gli X-Men e tutti i loro cattivi e tutto il loro equipaggio di
supporto interagiscano con tutti i Vendicatori, e tutti i Thor e
tutto il resto… è semplicemente folle per me. Non voglio nemmeno
provare a pensarci.”
Gli X-Men nel MCU: una questione di tempo…
La verità è che è solo questione di
tempo prima che questi personaggi Marvel debuttino nel MCU. Finora,
non c’è stata ancora nessuna conferma ufficiale su quando e come
saranno incorporati nel celebre franchise di successo, ma Feige ha
menzionato brevemente gli
X-Men quando ha annunciato la lista dei titoli della Fase 4 al
SDCC 2019. È probabile che i Marvel Studios vogliano andarci con i
piedi di piombo in merito ai loro piani sui mutanti, il che ha
senso considerando la sfilza di progetti già confermati.
Se non altro, il ritardo nell’avvio
della Fase 4 (dovuto alla pandemia di Covid-19) significa che ci
vorrà ancora più tempo prima che vengano annunciati dei piani
concreti sugli
X-Men e sui Fantastici Quattro, a meno che i Marvel Studios non
decidano di introdurli lentamente in altri progetti. Ciò significa
che il MCU farà debuttare i mutanti uno per uno invece di lanciarli
immediatamente come nuovo gruppo di supereroi, il che è simile a
quello che hanno fatto nella Fase 1 durante l’assemblaggio degli
Avengers originali.
Dopo aver interpretato l’antagonista
principale di Shazam!,
ossia il Dr. Thaddeus Sivana, l’attore
Mark Strong ha ammesso che amerebbe tornare per
il sequel, l’annunciato Shazam! Fury of the
Gods. Diretto da David F. Sandberg, Shazam! è
un film di supereroi basato sull’omonimo personaggio della DC
Comics.
Il film segue il tormentato orfano
Billy Batson (Asher Angel) che dopo aver acquisito
poteri da un antico mago, sviluppa la capacità di trasformarsi in
un supereroe adulto (Zachary
Levi). Batson successivamente si unisce alla sua
famiglia adottiva superpotente, che lo aiuta a sconfiggere le
malvage personificazioni dei Sette Peccati Capitali e l’astuto Dr.
Sivana. Shazam! Fury of the
Gods, sequel del film originale di Sandberg,
arriverà al cinema il 2 giugno 2023.
Shazam! ha
mostrato il Dottor Sivana interpretato da Strong come uno
scienziato vendicativo che è disprezzato dalla sua famiglia. Quando
Sivana era giovane, il Mago Shazam gli offrì di essere il suo
campione, ma Sivana rifiutò l’opportunità. In seguito divenne un
ospite delle personificazioni dei Sette Peccati Capitali, che lo
informarono che Batson era il nuovo campione del mago.Deciso a rubare i suoi poteri, Sivana insegue
Batson, prima di incontrare l’alter ego del supereroe Shazam in una
battaglia decisiva, dove viene privato dei suoi poteri e preso in
custodia. Mentre è in prigione, Sivana incontra il misterioso verme
alieno Mister Mind e insieme progettano di conquistare i sette
regni.
Durante una recente conversazione
con
Collider,
Mark Strongha rivelato di
essere piuttosto ansioso di riprendere il suo ruolo in
Shazam! Fury of the
Gods. Strong ha spiegato, però, che dal momento
che il film è ancora in fase di sviluppo, non può confermare se
tornerà effettivamente nel sequel. Tuttavia, sta aspettando con
impazienza di avere notizie dalla produzione.
“Mi sono divertito davvero tanto
con il primo, che si è rivelato un enorme successo. Sto solo
aspettando di sentire le ultime novità. Penso che la sceneggiatura
sia in fase di sviluppo e che stiano quindi cercando di prepararsi
per le riprese. Ovviamente, le cose sono cambiante per colpa della
pandemia, quindi tutto sarà sospeso fino a quando non sarà
possibile tornare sul set in totale in sicurezza. Al momento, è
tutto top secret. Onestamente ne so molto poco. Non è che non
voglio dirti niente al riguardo. È solo che in realtà non ne so
molto.”
Tutto quello che c’è da sapere su
Shazam!
Shazam!è
uscito nelle sale ad aprile 2019. Nel cast Zachary
Levi, Asher Angel, Mark
Strong, Jack Dylan Grazer, Grace Fulton, Faithe Herman, Ian
Chen, Jovan Armand, Cooper Andrews, Marta
Milans e Djimon
Hounsou.
Abbiamo tutti un supereroe dentro di
noi, ci vuole solo un po’ di magia per tirarlo fuori. Nel caso di
Billy Batson, basterà gridare una sola parola – SHAZAM! – affinché
questo ragazzo adottato di 14 anni si trasformi nel Supereroe per
gentile concessione di un antico mago. Ancora bambino all’interno
di un corpo divino, Shazam si diverte nella versione adulta di se
stesso facendo ciò che qualsiasi adolescente farebbe con i
superpoteri: divertirsi! Volare? Vedere a raggi X? Saltare i
compiti a scuola? Shazam vuole testare i limiti delle sue capacità
con la gioiosa imprudenza di un bambino, ma dovrà padroneggiare
rapidamente questi poteri per combattere le forze mortali del male
controllate dal Dr. Thaddeus Sivana.
Anni prima che il Marvel Cinematic Universe
diventasse la potenza cinematografica che è oggi, alcuni dei suoi
supereroi più celebri già calcavano autonomamente il grande schermo
con film a loro dedicati. È questo il caso de I Fantastici
4, arrivati al cinema per la prima volta nel
2005. Dato il successo della pellicola, i personaggi creati dalla
mano di Stan Lee e Jack Kirby
ebbero l’occasione di ottenere un sequel nel 2007, intitolato
I Fantastici 4 e SilverSurfer. Ancora una volta, ebbero così
l’occasione di mostrare nuovamente tutto il loro potenziale,
anticipando molte delle caratteristiche tipiche del cinecomic.
Per il secondo film, il regista
Tim Story e gli sceneggiatori Don Payne,
Mark Frost e Michael France decisero di
basarsi sul fumetto The Galactus Trilogy, prevedendo di
introdurre il celebre e potente villain. Nel tempo la storia ha
però assunto ulteriori trasformazioni, arrivando ad includere in
maniera più rilevante il ruolo di Silver Surfer. Molto interesse si
generò intorno al personaggio e alla sua realizzazione, che si
rivelò particolarmente complessa ed elaborata. A soli due anni di
distanza dal precedente film, inoltre, si è notato un notevole
miglioramento tanto negli effetti speciali quanto nella storia.
Al momento del suo arrivo in sala,
il sequel venne comunque, e nuovamente, accolto da un giudizio
prevalentemente negativo da parte della critica. Rispetto al
precedente capitolo, però, I Fantastici 4 e Silver Surfer
ottenne un incasso lievemente inferiore. A fronte di un budget di
circa 130 milioni di dollari, il film arrivò ad incassarne circa
300 in tutto il mondo. Tale risultato spinse la Fox a non mettere
in cantiere un terzo capitolo, lasciando in sospeso il futuro
cinematografico del gruppo di supereroi.
I Fantastici 4 e Silver Surfer: la
trama del film
Dopo gli eventi del primo film,
dove hanno sventato i piani del malvagio Dottor Destino, i
Fantastici 4 sono ora un celebre gruppo di supereroi. Questi sono
però ora impegnati nell’imminente matrimonio tra Reed Richards,
alias Mister Fantastic, e Susan Storm, alias la Donna Invisibile.
Tale lieto evento viene pero preceduto da una serie di strani
fenomeni atmosferici che allarmano le nazioni di tutto il mondo.
Incaricati dal governo di scoprire cosa sta causando tutto ciò, i
quattro intraprendono un’approfondita ricerca che li porta a
individuare il responsabile in un alieno surfista di forma umana ma
interamente di color argento. Questi, tuttavia, si presenta come un
semplice messaggero di un nemico molto più potente di prossimo
arrivo.
Mentre tentanto di capire contro
cosa stanno per scontrarsi, i Fantastici 4 scoprono che il contatto
con quello che si fa chiamare Silver Surfer permette loro di
trasferirsi i rispettivi poteri. Tale scoperta potrebbe rivelarsi
decisiva al momento dello scontro, ma prima il gruppo dovrà fare i
conti anche con Dottor Destino, riuscito a fuggire dalla sua
prigionia e intenzionato a sfruttare quanto sta accadendo per
prendere il potere assoluto. Per i supereroi, diventerà sempre più
chiaro che il tempo a disposizione è sempre meno, poiché ogni
minuto che passa la mostruosa entità che Silver Surfer chiama
Galactus si fa sempre più vicina al pianeta terra, con intenzioni
tutt’altro che pacifiche.
I Fantastici 4 e Silver Surfer: il
cast del film
Divenuticelebri grazie al
precedente film, gli attori lì comparsi nel ruoli dei protagonisti
ripresero qui i loro personaggi. Ioan Gruffud
torna dunque nei panni di Mister Fantastic, dimostrandosi ancora
una volta il volto giusto per il personaggio. Come per il
precedente film, l’attore dovette impegnarsi in particolare nel
nascondere il suo accento del Galles. Jessica
Alba, invece, è la Donna Invisibile. Contrariamente a
quanto avvenuto per il film del 2005, qui l’attrice ha indossato
una parrucca bionda, preferendo non tingersi realmente i capelli.
Chris
Evans, oggi noto per il ruolo di Captain American nel
Marvel Cinematic Universe, ha qui interpretato la Torcia Umana. Il
personaggio è stato pensato per essere uno dei più rilevanti nel
film, e presenta infatti un suo vero e proprio momento di gloria
nel corso del finale.
Michael Chiklis,
noto per la serie poliziesca The Shield, era l’unico dei
protagonisti ad avere familiarità con il fumetto. Egli si è infatti
dichiarato un fan del personaggio La Cosa sin da bambino. Poterlo
interpretare è stato per lui un sogno divenuto realtà, anche se
ogni giorno era costretto ad indossare una pesante tutta di latex.
Questa venne tuttavia resa più leggera e confortevole rispetto a
quella del precedente film. L’attore Doug Jones,
noto per aver dato vita alle creature dei film Il labirinto del
Fauno e La forma
dell’acqua, presta qui il suo corpo al personaggio di
Silver Surfer. Per farlo, egli si è trovato a sua volta a indossare
una tuta poi modificata tramite CGI per permettergli di assumere il
caratteristico aspetto del personaggio. A dare voce al surfista,
però, non è lui bensì l’attore Laurence
Fishburne.Julian
McMahon riprende invece il ruolo di Dottor
Destino.
I Fantastici 4 e Silver Surfer: il
trailer e dove vedere il film in streaming e in TV
Per gli appassionati del film, o
per chi dovesse ancora vederlo, è possibile fruire di I
Fantastici 4 e Silver Surfer grazie alla sua presenza su
alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in
rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten
TV, Chili Cinema, Apple iTunes e Disney+. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. Il film verrà inoltre trasmesso in
televisione giovedì 5 novembre alle ore
21:00 sul canale 20
Mediaset.
Disney+
ha rilasciato il trailer di LEGO Star
Wars – Christmas Special, che debutterà il 17 novembre
sulla piattaforma di streaming. Il nuovo speciale animato di LEGO è
il primo a fare il suo debutto su Disney+
e dà seguito alla grande storia di collaborazione tra Lucasfilm e
LEGO.
Subito dopo gli eventi di
Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, Rey lascia
i suoi amici che si stanno preparando al Life Day e parte per una
nuova avventura con BB-8 per acquisire una maggiore conoscenza
della Forza. In un misterioso Tempio Jedi, Rey viene proiettata in
un’avventura nel tempo, attraverso i momenti più amati della storia
cinematografica di Star Wars, entrando in contatto con
Luke Skywalker, Darth Vader, Yoda, Obi-Wan e altri iconici eroi e
antagonisti di tutti e nove i film della saga degli Skywalker. Ma
farà in tempo a tornare per la celebrazione del Life Day e imparare
il vero significato dello spirito delle feste?
Tra le star della franchise che
ritorneranno a interpretare i propri ruoli nella versione originale
di LEGO Star Wars – Christmas Special ci
sono Kelly Marie Tran (Rose Tico), Billy Dee Williams (Lando
Calrissian) e Anthony Daniels (C-3PO), così come i veterani di
Star Wars: The Clone Wars Matt Lanter (Anakin Skywalker),
Tom Kane (Yoda, Qui-Gon Jinn), James Arnold Taylor (Obi-Wan Kenobi)
e Dee Bradley Baker (clone trooper).
Lo speciale è una produzione di
Atomic Cartoons, The LEGO Group e Lucasfilm. È diretto da Ken
Cunningham e scritto da David Shayne, che è anche il co-produttore
esecutivo. James Waugh, Josh Rimes, Jason Cosler, Jacqui Lopez,
Jill Wilfert e Keith Malone sono i produttori esecutivi.
Con la Saga dell’Infinito ormai
ufficialmente conclusa, il
MCU è stato in grado, in un modo o nell’altro, di risolvere i
suoi buchi di trama più evidenti. I Marvel Studios sono sempre stati
orgogliosi di aver mantenuto un’unica continuity da quando
il primo Iron Man è uscito nel 2008. Tuttavia, gli errori sono
stati commessi, con diversi film che includono dettagli
contraddittori e, di conseguenza, palesi buchi di trama. Alcuni di
questi errori, tuttavia, sono già stati “sistemati” grazie ad
alcune spiegazioni creative, come evidenziato da un nuovo report di
Screen
Rant:
1Thanos, Loki e la Gemma della
Mente
Il
tentativo di Loki di subentrare in
The Avengers è stato reso possibile solo grazie all’aiuto
di Thanos, che a quel tempo non era ancora adeguatamente stato
introdotto nel MCU. Oltre a prestare al Dio dell’Inganno il suo
esercito di Chituari, il Titano Pazzo ha anche fornito a Loki la
Gemma della Mente. Ma perché Thanos rischierebbe di regalare una
Gemma dell’Infinito se la sua missione era quella di collezionarle
tutte? Sarebbe stato sicuramente controproducente. I Marvel Studios
non hanno mai fornito una spiegazione esplicita a questa domanda, e
con sia Loki che Thanos morti nella timeline principale del MCU,
sarà difficile affrontare questo problema sul grande schermo
andando avanti. Ecco perché hanno scelto di correggere
semplicemente questo buco di trama aggiornando furtivamente il
profilo ufficiale del MCU di Loki.
Sul
sito della Marvel, è stato rivelato che Loki era “dotato di uno
scettro che fungeva da dispositivo di controllo mentale” in
The Avengers. Quello che non sapeva era che
“anche lo scettro lo stava influenzando, alimentando il suo
odio per suo fratello Thor e gli abitanti della Terra”. Questo
spiega anche perché il Dio dell’Inganno è stato più spietato in
The Avengers, specialmente all’inizio del film
dove era più che felice di uccidere qualcuno a mani nude. Oltre a
spiegare questo persistente buco di trama, ha anche fornito una
scusa per quanto fosse stato diverso il suo comportamento durante
la Battaglia di New York, dal momento che operava principalmente
sotto il controllo di Thanos, rendendo più facile accettare la sua
redenzione in seguito.
Delegato generale della
Settimana Internazionale della Critica della Mostra
internazionale d’arte cinematografica di Venezia dal 2016 e membro
del comitato artistico di IFFR – International Film Festival di
Rotterdam, Giona A. Nazzaro nasce a Zurigo nel 1965. Laureato in
Lingua e letteratura tedesca e inglese, è stato già programmatore e
curatore del comitato di selezione di Visions du Réel di Nyon dal
2010 al 2020 e ha anche partecipato al Locarno Film Festival in
qualità di moderatore.
Giona A. Nazzaro ha collaborato con
diversi Festival di cinema come il Torino Film Festival, il
Festival internazionale di Roma e il Festival dei Popoli di
Firenze. È stato autore e curatore di monografie dedicate a registi
come Gus Van Sant, Spike Lee e Abel Ferrara. Ha inaugurato lo
studio del cinema di Hong Kong in Italia, curando diversi libri, e
approfondito lo studio di nuove strategie della narrazione seriale
televisiva. Interessato alle nuove tecnologie nel cinema e
nell’arte, è professore di Media Design and MultiMedia Arts alla
NABA (Nuova Accademia di Belle Arti). Giornalista di formazione,
collabora con numerose testate internazionali. È anche membro della
Commissione federale del cinema CFC.
Il Presidente Marco Solari ha
dichiarato: “Con Giona Nazzaro abbiamo la persona che
corrisponde pienamente al profilo artistico del Locarno Film
Festival. Solide competenze, grande conoscitore della nostra
manifestazione, capacità progettuale per l’indispensabile futura
innovazione in campo digitale del nostro Festival. Giona A. Nazzaro
ha una mentalità internazionale e allo stesso tempo un forte legame
con il Ticino e la Svizzera.”
Giona A. Nazzaro ha commentato così
la propria nomina: “È un onore dirigere il Locarno Film
Festival, istituzione che ha sempre promosso il cinema d’autore e
di qualità, oggi più che mai un laboratorio di grande
vitalità proiettato verso il futuro dell’immagine in movimento. Mi
metterò subito al lavoro nella speranza di poter riaprire Piazza
Grande, cuore pulsante della manifestazione e simbolo della
resistenza del cinema.”
Giona A. Nazzaro, che assumerà il
pieno incarico il 1° gennaio 2021, lavorerà da subito al fianco di
Nadia Dresti, responsabile ad interim della direzione artistica
sino a fine dicembre 2020. Nadia Dresti manterrà la responsabilità
del coordinamento di Locarno pro anche nei primi mesi del 2021,
fino a nuovo avviso.
La 74esima edizione del Locarno Film
Festival si terrà dal 4 al 14 agosto 2021. Le modalità precise
verranno indicate a tempo debito, qualora le condizioni sanitarie e
le normative nazionali imponessero modifiche.
Una nuova intervista rilasciata da
Lashana Lynch, che interpreterà Nomi in No Time to Die, conferma
che il suo personaggio erediterà il titolo di agente 007 da James
Bond. Lynch apparirà nel 25esimo film ufficiale di Bond, che uscirà
nell’aprile 2021 dopo essere stato posticipato due volte a causa
della pandemia di Coronavirus. Daniel Craig interpreterà l’agente segreto per
la quinta e ultima volta, ritirandosi dal ruolo dopo 15 anni.
Diretto da Cary Fukunaga, No Time to Die vedrà
anche Rami Malek nei panni di Safin, un misterioso
cattivo col volto sfigurato da cicatrici, e
Ana de Armas nei panni di Paloma, un agente della CIA
e nuova Bond Girl potente e realista. Nel film ci saranno anche
Léa
Seydoux e Christoph Waltz, che riprenderanno i loro
ruoli della Dottoressa Madeline Swann e di Blofeld. Il casting di
Lynch ha causato la più grande costernazione, dato che lo scorso
anno già si parlava del suo personaggio come nuovo 007, rumor che
molti hanno frainteso e hanno preso come conferma che Nomi avrebbe
sostituito James Bond totalmente. Tuttavia, Lynch non ha mai
confermato quelle voci in passato, ma adesso le cose sembrano
essere cambiate.
Una nuova intervista su
Harper’s Bazaar conferma che Lynch interpreterà il nuovo 007:
viene specificato, infatti, che Nomi ha sostituito James Bond
nell’universo della saga dopo il suo ritiro dal servizio. Lynch ha
anche colto l’occasione per parlare della responsabilità di
assumere un ruolo del genere. Ha spiegato che, nonostante gli
attacchi contro di lei attraverso i social le abbiamo fatto male,
alla fine ha capito che non erano personali e che assumere
l’eredità di 007, in quanto donna di colore, era qualcosa di molto
più grande, che andava al di là della sua scelta come interprete di
Nomi.
“Sono una donna di colore. Se
fosse stata scelta un’altra donna di colore per quella parte,
sarebbe accaduto lo stesso, avrebbe ricevuto gli stessi attacchi,
gli stessi abusi. Ho dovuto solo ricordare a me stessa che quella
discussione era ormai in corso e che io sarei stata parte di
qualcosa che sarebbe stato molto, molto rivoluzionario.”
In No Time to Die, Bond si
gode una vita tranquilla in Giamaica dopo essersi ritirato dal
servizio attivo. Il suo quieto vivere viene però bruscamente
interrotto quando Felix Leiter, un vecchio amico ed agente della
CIA, ricompare chiedendogli aiuto. La missione per liberare uno
scienziato dai suoi sequestratori si rivela essere più insidiosa
del previsto, portando Bond sulle tracce di un misterioso villain
armato di una nuova e pericolosa tecnologia.
John Boyega ha ammesso che Johnny Depp e il suo ruolo nella saga di
Pirati dei Caraibi lo hanno spinto a voler
diventare un attore quando era ancora al college. Boyega è famoso
per essere stato uno dei protagonisti della trilogia sequel di
Star Wars, a partire da Il Risveglio della Forza uscito nel 2015. Boyega ha
interpretato Finn, un’ex Stormtrooper che decide di unirsi alla
Resistenza. Purtroppo, l’arco narrativo di Finn è stato messo da
parte nei film successivi, qualcosa che ha deluso particolarmente
anche lo stesso attore britannico.
Il franchise di Star Wars è solo uno dei tanti
attualmente posseduti dalla Disney: una delle sue altre proprietà
di maggior successo è la serie Pirati dei Caraibi. Il primo film ha visto nel
cast Orlando Bloom, Keira Knightly e, naturalmente,
Johnny Depp nei panni dell’iconico Jack Sparrow. Depp è
diventato il simbolo del franchise, apparendo in tutti e cinque i
capitoli usciti finora. Adesso John Boyega ha rivelato che lui e Depp
hanno molto più in comune rispetto al fatto di aver semplicemente
lavorato a due dei più grandi franchise Disney.
Boyega ha raccontato a
THR la storia di come sia sempre stato convinto che la
recitazione fosse la strada giusta per lui. Tutto è iniziato quando
frequentava l’Università di Greenwich, luogo spesso utilizzato in
molte produzioni cinematografiche. Boyega dice di aver sentito un
forte scoppio un giorno, ed è praticamente corso via da un corso di
cinema per vedere cosa fosse succedendo. Una volta sul posto, ha
visto Johnny Depp girare una scena di Pirati dei
Caraibi e ha preso quello come un segnale che, prima o poi, sarebbe
riuscito a diventare un attore.
“Abbiamo guardato in basso e ho
visto Johnny Depp in cima a due carrozze, in equilibrio, nei panni
di Jack Sparrow. Davanti ai miei occhi c’era quello che volevo
fare. Pensavo che Dio avesse mandato l’intero set del film proprio
lì, per me, per un motivo. Mi stava mostrando un film in cui avrei
amato recitare e di cui mi sarebbe piaciuto essere parte. Non mi
sono più voltato indietro.”
John Boyega ha fatto molta strada da quel
giorno all’università, circa dieci anni fa, dopo il suo esordio nei
panni del protagonista in Attack the Block. Probabilmente, apparire nel
più grande franchise cinematografico di tutti i tempi è già di
pJohnny Depp e Pirati dei Caraibi hanno ispirato la carriera di
John Boyegaer sé una grande vittoria. Tuttavia, Boyega è riuscito a
ritagliarsi una carriera da attore di talento al di là del
franchise di Star Wars, come hanno dimostrato film come
Detroit e serie come
Small Axe.