Prima che Matt
Reeves venisse ufficializzato come regista di
The Batman, il progetto era nelle mani di
Ben Affleck, che sarebbe dovuto tornare nei panni
dell’Uomo Pipistrello dopo Batman v Superman e
Justice League, occupandosi anche della
sceneggiatura e della regia del film. Adesso, l’attore/regista ha
finalmente spiegato i motivi che lo hanno spinto ad abbandonare
l’idea di tornare nei panni del Crociato di Gotham, rivelando che i
problemi sorti durante la produzione di Justice League
hanno progressivamente spento l’entusiasmo nei confronti del suo
film targato DC.
In seguito all’uscita del cinecomic
di Zack Snyder, Affleck ha dovuto affrontare una
lunga battaglia personale legata ai suoi problemi con l’alcol, un
momento estremamente delicato della sua vita che si riflette
(almeno in parte) in Tornare a
Vincere, pellicola che lo vedrà tornare sul
grande schermo in qualità di protagonista, e che racconta di un ex
cestista promettente con un passato da alcolista, al quale viene
chiesto di allenare la squadra di basket del suo vecchio liceo.
In una lunga intervista concessa al
New York Times in cui
Affleck ha parlato tanto della sua vita privata quanto della sua
vita professionale, l’attore/regista ha ricordato anche il periodo
in cui ha vestito i panni del Crociato di Gotham sul grande
schermo:
“Ho mostrato a qualcuno la
sceneggiatura di The Batman”, ha spiegato Affleck. “Mi
hanno detto: ‘Penso che lo script sia buono. Ma penso anche che
finirai col bere fino alla morte se affronti un’altra volta ciò che
hai già affrontato in passato.”
Parole indubbiamente forti quelle
che sono state riservate a Ben Affleck, che a
quanto pare sembra aver riflettuto a lungo tanto sulla sua vita
quanto sulla sua carriera, prima di prendere la decisione più
coraggiosa e sicuramente più giusta prima per l’uomo e poi per
l’artista.
Il cast di The
Batman è formato da molti volti noti: insieme
a Robert
Pattinson nei panni di Bruce Wayne, ci saranno
anche Andy
Serkis (Alfred), Colin
Farrell(Oswald
Chesterfield/Pinguino), Zoe
Kravitz (Catwoman), Jeffrey
Wright (Jim Gordon) e Paul
Dano (Enigmista). Infine, John
Turturro sarà il boss Carmine Falcone. Nel cast
anche Peter
Sarsgaard, ma c’è ancora mistero sul suo ruolo.
HN Entertainment ha suggerito che le
riprese del cinecomic si svolgeranno presso i Leavesden Studios di
Londra (gli stessi della saga di Harry Potter ma anche
di Batman v Superman: Dawn of Justice, Justice League,
Wonder Woman e del sequel Wonder Woman
1984) mentre l’uscita nelle sale è stata già fissata al 25
giugno 2021.
“The
Batman esplorerà un caso di detective“,
scrivono le fonti, “Quando alcune persone iniziano a morire in
modi strani, Batman dovrà scendere nelle profondità di
Gotham per trovare indizi e risolvere il mistero di una
cospirazione connessa alla storia e ai criminali di Gotham
City. Nel film, tutta la Batman Rogues Gallery sarà
disponibile e attiva, molto simile a quella originale fumetti e dei
film animati. Il film presenterà più villain, poiché sono tutti
sospettati“.
Tra le più affermate personalità
dedite alla regia in Italia, Cristina Comencini Ha
negli anni consolidato la propria notorietà realizzando alcuni dei
più apprezzati film del panorama nazionale, alcuni dei quali hanno
anche oltrepassato i confini italiani raccogliendo consensi anche
dalla critica estera. Negli ultimi anni la Comencini ha continuato
a realizzare film di rilievo all’interno della cinematografia
italiana, collaborando con celebri attori e portando sul grande
schermo storie originali e coraggiose. Ecco 10 cose che non
sai di Cristina Comencini.
Parte delle cose che non sai di Cristina Comencini
Cristina Comencini: i suoi
film
1. Ha diretto lungometraggi
particolarmente apprezzati. La Comencini esordisce alla
regia nel 1988 con il film Zoo, a cui poi seguiranno I
divertimenti della vita privata (1990), La fine è
nota (1993), Va’ dove ti porta il cuore (1996),
Matrimoni (1998), Liberate i pesci! (2000) e
Il più bel giorno della mia vita (2002). Nel 2005
conquista un particolare prestigio con il film La bestia nel
cuore, con protagonista l’attrice Giovanna
Mezzogiorno, che arriva ad ottenere importanti
riconoscimenti. In seguito realizzerà i film Bianco e nero
(2008), Quando la
notte (2011), Latin Lover
(2015), Qualcosa di
nuovo (2016), Sex Story (2018) e Tornare
(2019).
2. È anche
sceneggiatrice. Oltre ad aver scritto le sceneggiature dei
propri film, la Comencini ha ricoperto tale ruolo anche per opere
altrui. In particolare ha incominciato la propria carriera
collaborando alla scrittura delle serie Cuore (1984) e
La storia (1986), per poi dedicarsi ai film Buon
Natale… buon anno (1989), Due partite (2009) e
La donna della mia
vita (2010). Nel 2017 è invece autrice della miniserie
Di padre in figlia.
Cristina Comencini: chi è suo
marito
3. È sposata con un
produttore. Dal 2001 la Comencini è sposata con il
produttore Riccardo Tozzi, fondatore di Cattleya,
il quale durante gli anni si è occupato degli aspetti produttivi
dei film della regista. La coppia ha inoltre avuto una figlia, e ha
negli anni mantenuto un profilo di vita riservato, evitando che
venissero diffuse notizie su di loro che non riguardassero l’ambito
lavorativo.
Cristina Comencini e Calenda
4. Ha un figlio
politico. Nel 1973, all’età di soli 17 anni, la Comencini
dà alla luce Carlo Calenda, noto per essere un politico ed ex
ministro italiano, avuto con l’economista Fabio Calenda, poi
divenuto suo marito. Pur se in seguito i due divorzieranno,
manterranno un buon rapporto, mostrandosi insieme durante alcuni
eventi di lavoro.
5. Suo figli ha recitato in
una serie da lei scritta. All’età di dieci anni Carlo
Calenda prende parte alla serie Cuore, sceneggiata dalla
madre e diretta dal nonno Luigi Comencini. Qui
ricopre il ruolo dello scolaro protagonista, Enrico Bottini.
Successivamente però Calenda decide di non proseguire la carriera
d’attore, preferendo il mondo della politica.
Parte delle cose che non sai di Cristina Comencini
Cristina Comencini dirige La bestia
nel cuore
6. È basato su un suo
romanzo. Nel 2005 la Comencini realizza il suo più grande
successo, La bestia nel cuore. Questo è la trasposizione
dell’omonimo romanzo scritto dalla Comencini, dove si narra la
storia di Sabina, la cui vita normale viene sconvolta da una serie
di avvenimenti, che trovano radici nella sua infanzia.
7. È stato nominato
all’Oscar. Il film viene scelto come rappresentante
dell’Italia per la categoria “miglior film straniero” dei
prestigiosi premi Oscar. La pellicola della Comencini ottiene un
buon riscontro critico, arrivando a rientrare nella cinquina finale
dei nominati. Non vincerà il premio, ma viene ricordato per essere
l’unico caso di film italiano, insieme a La grande
bellezza, ad ottenere questo riconoscimento dal 2000 ad
oggi.
Cristina Comencini: Tornare
8. È il suo nuovo
film. Nel 2019 la Comencini presenta alla Festa del Cinema
di Roma il suo nuovo film da regista, intitolato Tornare,
e basata sulla storia di Alice, giornalista quarantenne che,
tornata a Napoli per i funerali del padre, si trova a ricordare la
propria infanzia e il percorso che l’ha portata ad essere quella
che è oggi.
Cristina Comencini: i suoi
libri
9. Ha scritto diversi
romanzi. Parallelamente alla sua professione di regista,
la Comencini si afferma anche come scrittrice, pubblicando romanzi
come La bestia nel cuore (2004), Due partite
(2006), Quando la notte (2009), Lucy (2013),
Voi non la conoscete (2014) e Essere vivi (2016).
Alcuni di questi sono in seguito stati trasposti al cinema.
Cristina Comencini: l’età della
regista
10. Cristina Comencini nasce
a Roma, Italia, l’8 maggio 1956, ed è figlia di
Luigi Comencini, tra i più noti registi della
commedia all’italiana.
Tra i più celebri autori
dell’attuale cinematografia francese ed europea, Olivier
Assayas ha negli consolidato la propria fama grazie ad
opere che sembrano portare avanti i discorsi delle nouvelle vague,
aggiornati ai meccanismi della società attuale. Formatosi come
critico cinematografico, Assayas non ha inoltre mai nascosto la sua
passione per il cinema orientale, che ha portato all’interno della
sua poetica in una fusione di linguaggi che gli hanno procurato
apprezzamenti da parte di critica e pubblico. Ecco 10 cose
che non sai di Olivier Assayas.
Parte delle cose che non sai di Olivier Assayas
Olivier Assayas: i suoi film
1. Ha diretto lungometraggi
di successo. Nel 1986 il regista francese debutta alla
regia con il film Désordre – Disordine, per poi realizzare
Il bambino d’inverno (1989), Contro il destino
(1991) e L’eau froide – L’acqua fredda (1994). Nel 1996
dirige la sua opera più celebrata, Irma Vep, con il quale
raggiunge ulteriore notorietà. Negli anni successivi firmerà poi la
regia di Les Destinées sentimentales (2001),
Demonlover (2002), Clean (2004), Boarding
Gate (2007), L’heure d’été (2008), Qualcosa
nell’aria (2012) e poi gli apprezzati Sils Maria
(2014) e Personal Shopper
(2016), entrambi con l’attrice Kristen
Stewart. Di recente ha infine diretto Il gioco delle
coppie (2018) e Wasp Network
(2019).
2. È il regista di una
miniserie televisiva. Nel 2010 Assayas compie
un’incursione televisiva ideando, scrivendo e dirigendo la
miniserie Carlos, interpretata dall’attore Édgar
Ramírez e basata sulla vita di Ilich Ramírez Sánchez,
detto Carlos, terrorista marxista e mercenario venezuelano,
raccontando un arco narrativo che va dai primi attentati nel 1973
al suo arresto nel 1994.
3. Ha scritto sceneggiature
per altri registi. Nel corso della sua carriera Assayas si
è reso celebre anche per le sue collaborazioni con altri registi,
per i quali ha spesso firmato le sceneggiature dei loro film. Tra
questi si ricordano L’unique (1986), diretto da
Jérôme Diamant-Berger, Alice e Martin
(1998), diretto da André Téchiné, e Quello che
so di lei (2017), diretto dal regista premio Oscar
Roman Polanski.
Olivier Assayas: la pronuncia del
suo nome
4. La pronuncia del suo nome
è più facile di quanto si crede. Nonostante il suo nome
non presenti particolarità in quanto a pronuncia, frequenti sono i
casi in cui si può ascoltare un modo errato di nominare il regista.
A generare particolare confusione è poi il cognome, che va
pronunciato ponendo l’accento sulla seconda A. Il nome, invece, si
pronuncia così come si legge.
Olivier Assayas e la miniserie
Carlos
5. Ha concepito la miniserie
come un film. Assayas aveva inizialmente espresso il suo
disinteresse verso la miniserie, poiché appariva come un progetto
troppo complicato e rischioso. La sua opinione cambiò nel momento
in cui ideò il progetto come un unico grande film di oltre cinque
ore, avendo così modo di approfondire la storia di base. Realizzata
per la TV francese, dove fu trasmessa a puntate, Carlos
ottenne tuttavia anche una distribuzione estera sotto forma di
unico film.
Parte delle cose che non sai di Olivier Assayas
Olivier Assayas dirige Personal
Shopper
6. Ha scritto la
sceneggiatura per l’attrice protagonista. Inizialmente
Assayas non prevedeva di realizzare un altro film con l’attrice
Kristen Stewart subito dopo Sils Maria.
Tuttavia un progetto di produzione americana a cui stava lavorando
venne messo da parte, e così il regista si dedicò alla scrittura di
Personal Shopper, che a sua detta fu scritto
esclusivamente per via della presenza della Stewart.
7. Con questo film ha vinto
un importante premio. Presentato alla 69° edizione del
Festival di Cannes, il film spaccò in due l’opinione della critica,
ma ottenne un ampio consenso di pubblico. Infine, Assayas venne
premiato dalla giuria con il titolo di miglior regista.
Olivier Assayas e Wasp Network
8. È il suo nuovo
film. Nel 2019 il regista francese porta in concorso alla
Mostra di Venezia il film Wasp Network, con protagonisti
Édgar Ramírez, Penélope Cruz, Gael
García Bernal e Ana de
Armas. Il film è ispirato alla vicenda della Wasp
Network, una rete di spionaggio stabilita dal governo cubano nella
Miami degli anni novanta con l’obiettivo di infiltrare le
organizzazioni anti-castriste presenti sul territorio.
Olivier Assayas dirige Il gioco
delle coppie
9. Non pensava avrebbe
realizzato questo film. Assayas ha affermato di aver
iniziato a scrivere la sceneggiatura di questo film nei primi anni
2000, immaginando di pubblicarla sotto forma di romanzo. Il
progetto venne poi messo da parte e ripreso solo anni dopo, quando
il regista decise di mantenere la sua forma di sceneggiatura per
farne un lungometraggio.
10. È stato ispirato da un
noto film francese. Il regista ha indicato come principale
fonte d’ispirazione per la trama il film L’albero, il sindaco e
la mediateca (1993), diretto da Érico Rohmer.
All’interno di questo vengono infatti trattati alcuni dei dibattiti
principali presenti nella società francese, aggiornati da Assayas
nel suo Il gioco delle coppie.
Tra le più apprezzate e richieste
attrici italiane, Carolina Crescentini ha negli
anni consolidato la propria carriera partecipando a celebri film,
collaborando con importanti registi e attori. L’attrice ha così
potuto dimostrare una maturazione nel proprio percorso,
affermandosi tanto come attrice comica quanto drammatica.
Nota anche per i suoi ruoli
televisivi, l’attrice non ha mancato di ricercare progetti diversi
per poter mettere alla prova la propria versatilità, motivo per cui
critica e pubblico l’hanno più volte indicata come una delle
attrici di punta dell’attuale panorama cinematografico nazionale.
Ecco 10 cose che non sai di Carolina
Crescentini.
Parte delle cose che non sai di Carolina Crescentini
Carolina Crescentini: i suoi
film
1. Ha recitato in celebri
lungometraggi italiani. L’attrice debutta al cinema nel
2006 con il film H2Odio, ma ottiene grande popolarità
grazie a Notte prima degli esami – Oggi (2007). In seguito
acquista ulteriore notorietà recitando nei film Parlami
d’amore (2008), Due partite (2009), Generazione
1000 euro (2009), Mine vaganti (2010), 20
sigarette (2010), L’industriale
(2011), Ti amo troppo per dirtelo (2011), Boris – Il
film (2011), Una famiglia
perfetta (2012), Allacciate le cinture (2014),
Meraviglioso Boccaccio (2015), Tempo instabile con
probabili schiarite (2015), Assolo (2015),
Beata ignoranza
(2017), Diva!
(2017), Sconnessi
(2018) e A casa tutti
bene (2018), di Gabriele
Muccino.
2. Ha preso parte a
produzioni televisive. Tra i ruoli che consacrano la
carriera dell’attrice vi è quello di Corinna Negri nell’acclamata
serie Boris (2007-2010). Successivamente recita
nell’episodio Ragazze in web della miniserie Mai per
amore (2012), e nel film televisivo Max e Hélène
(2015). Negli ultimi anni prende poi parte alle serie Lampedusa
– Dall’orizzonte in poi (2016) e I bastardi di
Pizzofalcone (2017-2018), recitando accanto all’attore
Alessandro
Gassmann.
3. Ha prestato la propria
voce per un film. Nel 2017 l’attrice ricopre il ruolo di
Lorena, moglie del protagonista del film The End? – L’inferno
fuori, zombie movie diretto da Daniele
Misischia. Il personaggio di Lorena tuttavia non si vede
mai in scena, e lo spettatore sente la sua sola voce tramite
cellulare. Per l’attrice si tratta dunque di una prestazione di
doppiaggio, la prima della sua carriera.
Carolina Crescentini è su
Instagram
4. Ha un account
personale. L’attrice è presente sul social network
Instagram con un proprio profilo, seguito da 137 mila persone.
All’interno di questo l’attrice è solita condividere fotografie
scattate in momenti di svago, ma anche diverse immagini
promozionali dei suoi progetti da interprete. Non mancano inoltre
curiosità quotidiane da lei condivise con i fan.
Carolina Crescentini e Francesco
Motta
5. Ha sposato il noto
cantautore. Nel 2017 l’attrice annuncia la sua relazione
con Francesco Motta, noto cantautore divenuto
celebre per l’album La fine dei vent’anni. Tramite un post
sul proprio account Instagram l’attrice ha poi fatto sapere che nel
settembre del 2019 i due si sono sposati. I due hanno scelto una
cerimonia civile per pochi intimi tra parenti e amici, ambientando
il tutto in un resort in provincia di Grosseto.
Parte delle cose che non sai di Carolina Crescentini
Carolina Crescentini non ha
figli
6. Attualmente non ha
figli. L’attrice ha dichiarato in diverse occasioni di non
sapere se in futuro vorrà diventare mamma, e che in generale non ha
fretta di avere figli, non sopportando invece l’ansia che la
società pone a riguardo su di una donna. Una tale scelta, stando
alle sue parole, se avverrà sarà senza grandi pianificazioni.
Carolina Crescentini: chi sono i
suoi genitori
7. Ha scelto una professione
diversa dai suoi genitori. L’attrice è figlia di
commercialisti, possessori di un noto studio a Roma. Durante alcune
interviste l’attrice ha affermato che il padre e la madre avrebbero
voluto che la figlia seguisse le loro orme andando poi a lavorare
anche lei nello loro studio. La Crescentini ha però preferito
seguire la passione per il cinema, riuscendo ad affermarsi come
interprete.
Carolina Crescentini in Boris
8. È divenuta famosa per il
suo personaggio nella serie. Dal 2007 la Crescentini
partecipa a Boris ricoprendo il ruolo di Corinne, attrice
del fittizio set di cui si raccontano le vicende all’interno della
serie. La Crescentini ha dichiarato che per il suo personaggio si è
ispirata ad alcune persone da lei conosciute, amplificandone il
carattere da primadonna.
9. Ha adorato l’atmosfera
sul set. Della serie l’attrice ha più volte ricordato con
affetto l’atmosfera generatasi sul set, indicandola come una delle
esperienze più importanti della sua carriera. Anche se la serie
amplifica alcune dinamiche della vita da set, parteciparvi le ha
permesso di comprendere tante dinamiche nascoste della produzione
televisiva e cinematografica.
Carolina Crescentini: età e
altezza
10. Carolina Crescentini è
nata a Roma, in Italia, il 18 aprile 1980. L’attrice è
alta complessivamente 167 centimetri.
Resasi celebre per il ruolo di
Spettro di Seta nel film Watchmen, l’attrice Malin
Åkerman ha poi conquistato ulteriore popolarità
partecipando a progetti continuamente diversi tra loro, dalla
commedia al thriller all’action movie.
Attiva anche in televisione, dove ha
preso parte a note serie TV, l’attrice ha negli anni consolidato la
propria filmografia avvalendosi di importanti collaborazioni, che
le hanno permesso di maturare come interprete e mettere
continuamente alla prova la sua versatilità. Ecco dieci
cose che non sai di Malin Åkerman.
Parte delle cose che non sai di Malin Åkerman
Malin Åkerman: i suoi film
1. Ha recitato in celebri
lungometraggi. L’attrice debutta al cinema nel 2000 con il
film The Skulls, per poi recitare in American Trip –
Il primo viaggio non si scorda mai (2004), Invasion
(2007), I fratelli Solomon (2007), Lo spaccacuori
(2007), accanto all’attore Ben
Stiller, 27 volte in bianco (2008), e
Watchmen
(2009), con cui diventa celebre condividendo la scena con l’attore
Billy
Crudup. Successivamente recita nei film L’isola
delle coppie (2009), The Romantics (2010), Nudi e
felici (2012), Rock of Ages
(2012), Codice fantasma (2013), Conspiracy – La
cospirazione (2016) e Rampage – Furia
animale (2018).
2. Ha preso parte a diverse
serie TV. Nel corso della sua carriera l’attrice ha preso
parte anche a diverse produzioni televisive, recitando in
particolare nelle serie The Comeback (2005),
Entourage (2006) e Childrens Hospital
(2010-2016), dove ricopre il ruolo di Valerie Flame. Appare poi in
un episodio di How I Met Your Mother (2010), e
successivamente nella serie Burnign Love (2012). È poi tra
i protagonisti delle serie Tre mogli per un papà
(2013-2014), Sin City Saints (2015), Billions
(2016-2019) e Dollface (2019).
3. Ha prodotto una serie
TV. La Åkerman ha ricoperto il ruolo di produttrice per la
serie Tre mogli per un papà, di cui è protagonista nel
ruolo di Kate Harrison. Questa è una giovane donna recentemente
sposatasi, che cerca di bilanciare la propria vita con quella del
marito, dei suoi tre figli e delle sue due ex mogli.
Malin Åkerman è su Instagram
4. Ha un account
personale. L’attrice è presente sul social network
Instagram con un proprio profilo, seguito da 470 mila persone.
All’interno di questo l’attrice è solita condividere fotografie
scattate in momenti di svago, in compagnia di amici o colleghi. Non
mancano però anche curiosità che l’attrice condivide con i propri
fan o immagini promozionali dei suoi progetti da interprete.
Malin Åkerman: chi è suo
marito
5. Ha conosciuto il primo
marito grazie alla musica. Nel 2003 l’attrice è la
cantante del gruppo The Petalstones. Qui conosce Roberto Zincone,
batterista italiano del gruppo. I due hanno iniziato a frequentarsi
dopo le prove della band, avvalendosi di un dizionario poiché
Zincone non parlava inglese. I due si sposano poi nel 2007 a
Sorrento, mentre nel 2013 nasce il loro unico figlio. Nel novembre
dello stesso anno, tuttavia, la coppia annuncia il divorzio.
Parte delle cose che non sai di Malin Åkerman
6. Si è sposata una seconda
volta. Nel 2017 l’attrice annuncia il suo fidanzamento con
l’attore britannico Jack Donnelly, celebre per il ruolo di Jason
nella serie Atlantis. I due si sono in seguito sposati nel
dicembre del 2018, apparendo in seguito insieme in diverse
occasioni di gala.
Malin Åkerman e i suoi
tatuaggi
7. Ha diversi tatuaggi
divenuti celebri. L’attrice è nota per saper esaltare i
tatuaggi presenti sul suo corpo, il più delle volte con abiti
disegnati appositamente per unire la trama del vestito al disegno
del tatuaggio. I due più famosi sono quello presente sul polso
destro, raffigurante una S e una Z intrecciate, che indicano il
nome di suo figlio, Sebastian Zincone; e il fiore di loto
raffigurato sulla parte alta della sua schiena, che simboleggia un
tributo alla sua formazione buddista.
Malin Åkerman in How I Met Your
Mother
8. Ha recitato nella celebre
sitcom. Nel 2010 l’attrice prende parte all’episodio
Piantati all’altare, della quinta stagione di How I
Met Your Mother. Qui ricopre la versione cinematografica di
Stella, ragazza che Ted aveva frequentato tempo addietro e la cui
storia d’amore vede ora adattata in un film intitolato The
Wedding Bride.
Malin Åkerman in Rampage
9. È la villain del
film. Nel film con protagonista Dwayne
Johnson e una serie di enormi e pericolose creature,
la Åkerman ha interpretato il ruolo di Claire Wyden, ovvero la
mente dietro alla multinazionale responsabile per il mutamento
genetico delle creature.
Malin Åkerman: età e altezza
10.Malin
Åkerman è nata a Stoccolma, in Svezia, il 12 maggio 1978.
L’attrice è alta complessivamente 173 centimetri.
Dopo la prima foto rubata
dallo stesso Tom Hardy, ecco un video dal set di Venom
2 in cui vediamo Woody Harrelson che interpreta Cletus
Kasady/Carnage, nel prossimo film diretto da Andy Serkis.
Come già annunciato dal
finale del precedente capitolo, in Venom 2 assisteremo
allo scontro tra il simbionte e Cletus
Kasady, aka Carnage, uno degli antagonisti più
celebri dei fumetti su Spider-Man.
Nel cast del sequel
anche Michelle
Williams (Fosse/Verdon) nei panni di Anne
Weying, Woody
Harrelson (Zombieland: Double Tap) nei panni di
Cletus Kasady/Carnage, Naomie Harris (No
Time to Die) nei panni di Shriek e l’attore
inglese Stephen Graham.
Nel frattempo è stato
ufficializzato anche il nome di Robert
Richardson in qualità di direttore della fotografia.
“Ciò che era rimasto inesplorato nel primo film esploderà nel
secondo, soprattutto grazie al personaggio centrale” ha
dichiarato Richardson, “Ma ora abbiamo Woody Harrelson, che
ovviamente farà la sua grande entrata, vedremo cos’altro accadrà
con la collaborazione tra Sony e Marvel.”
Vi ricordiamo
che Tom
Hardy tornerà a interpretare Eddie Brock anche
nel sequel di Venom, progetto già in sviluppo
dopo l’inaspettato successo al box office dello scorso autunno, e a
confermarlo è stata la produttrice Amy Pascal.
Martin McDonagh ha
scelto il suo prossimo film, che lo vedrà di nuovo dirigere la
coppia formata da
Colin Farrell e Brendan Gleeson. I due attori erano
già stati protagonisti del bellissimo In
Bruges. Il nuovo film si intitola The
Banshees of Inisheer.
Il film è ambientato su una remota
isola irlandese e i due attori interpreteranno due amici che si
ritrovano in una situazione di stallo quando uno dei due interrompe
bruscamente la loro relazione con conseguenze allarmanti per
entrambi. Le riprese si svolgeranno quest’estate.
Lo scrittore-regista ha collaborato
con entrambi gli attori, oltre a Ralph Fiennes, nella commedia nera del 2008,
In Bruges, in cui Farrell ha interpretato
un sicario che viene portato nella pittoresca città del Belgio per
distrarsi e divertirsi, prima di essere fatto fuori da un collega
(Gleeson). Si scopre però che il sicario progetta di suicidarsi a
causa di un colpo mal riuscito – un bambino è stato ucciso – e
quando il suo amico ferma il suo tentativo di suicidio e si rifiuta
di scacciarlo, entrambi gli assassini vengono presi di mira dal
loro capo (Fiennes). Il film ha segnato un grande debutto alla
regia per McDonagh.
Dopo il successo del film biografico
su Elton John,
Rocketman, la Paramount ha scelto il
regista Dexter Fletcher per dirigere un altro
progetto di alto profilo per lo studio.
Fletcher dirigerà Il
Santo, un riavvio del thriller d’azione del 1997 con
Val Kilmer. L’avventura, in giro per il mondo, si
basa sulla serie di romanzi degli anni ’20 scritta da
Leslie Charteris.
Seth Grahame-Smith
ha scritto la sceneggiatura del film, mentre Lorenzo Di
Bonaventura (Transformers, G.I.
Joe) sta producendo insieme a Brad Krevoy e il
compianto Robert Evans, che firmerà postumo il progetto.
Il film segue Simon
Templar (a.k.a. Il Santo), un
criminale alla Robin Hood e ladro a noleggio. Il personaggio del
libro ha anche ispirato uno show televisivo degli anni ’60. Mentre
l’adattamento cinematografico degli anni ’90 non ha dato il via a
un franchise come sperato, lo studio vede un potenziale nel per una
serie di film di lunga data.
Il Santo sarà il prossimo lavoro di
Fletcher, dopo che il regista avrà firmato
Renfield, un progetto della Universal che
tenta ancora di rivitalizzare il suo Monsterverse. Il film
sarà infatti incentrato sull’omonimo personaggio presente nella
storia di Dracula. I dettagli della trama sono attualmente
sconosciuti, anche se si ritiene che il film sia ambientato ai
giorni nostri.
Si tratta di un momento d’oro per
Dexter Fletcher, che dopo aver ereditato
Bohemian Rhapsody dal licenziato
Bryan Singer, ha confermato il suo folgorante
successo con Rocketman.
Birds of
Prey è stato il primo film del DCEU ad essere
vietato ai minori, ma non il primo film basato sui personaggi della
DC Comics a ricevere un rating del genere, dal momento che già
Joker –
che ufficialmente non fa parte del DCEU – aveva ricevuto un divieto
ai minori non accompagnati.
I due film sono ovviamente molto
diversi, non soltanto per quanto riguarda le atmosfere e i toni, ma
anche in termini di ambizioni. Ecco di seguito 5 motivi per cui
Birds of Prey è forse più riuscito di
Joker, ed altri 5 per cui il cinecomic di
Todd Phillips è sicuramente più riuscito di quello di Cathy
Yan:
Birds of Prey > Joker: l’intrattenimento
Se siete
alla ricerca di un film divertente, Birds of Prey è
sicuramente un film in grado di offrire una maggiore dose di
scanzonato intrattenimento rispetto a Joker. I toni del
film sono certamente più colorati e allegri, nonostante il
cinecomic di Todd Phillips non sia stato pensato per intrattenere,
essendo il ritratto oscuro di un personaggio disturbato, spinto
dalla società a commettere azioni deplorevoli.
Eppure, qualcuno
potrebbe asserire che gli stessi film che hanno ispirato il lavoro
di Phillips, ossa Taxi Driver e Re per una notte,
hanno una dose di umorismo di gran lunga più sottile ma comunque
spiccata rispetto alla pellicola con Joaquin
Phoenix.
Birds of Prey < Joker: il box office
Birds of Prey non è stato
un vero e proprio flop, ma non ha neanche raggiunto i risultati
sperati dalla Warner Bros.: con un budget di circa 80 milioni di
dollari, ad oggi il film ne ha incassati in patria meno di 50, con
un’apertura pari a circa 33 milioni di dollari.
I risultati raggiunti a livello
internazionale hanno risollevato un po’ la corsa del film al
botteghino, ma è davvero nulla in confronto alla performance al box
office di Joker, diventato il primo cinecomic vietato ai
minori ad incassare oltre un miliardo di dollari.
Birds of Prey > Joker: l’azione
Chad
Stahelski è stato ingaggiato come regista di seconda unità per
ravvivare alcune delle sequenze d’azione di Birds of Prey.
La reputazione del regista della saga di John Wick lo
precede: Stahelski, infatti, è noto per le sue sequenze di
combattimento particolarmente viscerali e coreografiche.
In Joker
non succede nulla di particolarmente eccitante, almeno fino al
terzo atto del film, quando tutta la tensione esplode e la città di
Gotham è ormai totalmente dilaniata dalla violenza. Certo,
Joker non è un film d’azione e non è mai stato
pubblicizzato come tale, quindi il giudizio per un’eventuale
mancanza di componente action non può non prescindere
dalla sua natura intrinseca di film drammatico.
Birds of Prey < Joker: l’aspetto di Gotham
Il personaggio di Arthur Fleck
interpretato da Joaquin Phoenix vive in una Gotham che ricorda
tanto la New York di fine anni ’70. Il film è stato girato nei
cinque distretti della città e ne mette in risalto diversi aspetti,
incluso l’aspetto più underground tipico della
metropoli.
New York è quindi il luogo perfetto
per il tipo di storia raccontata da Phillips, soprattutto per la
sua natura pittoresca. Birds of Prey, invece, è stato
girato a Los Angeles, e la Gotham ricreata ha sicuramente un
aspetto diverso. Los Angeles sarà anche funzionale alle scorribande
di Harley Quinn e socie, ma niente può la leggendaria Grande Mela
dove i sogni possono diventare realtà…
Birds of Prey > Joker: i co-protagonisti
Si potrebbe dire che Joker,
proprio grazie alla magistrale interpretazione di Joaquin Phoenix,
è un “one man show” a tutti gli effetti. Gli attori
secondari, nonostante il talento di Zazie Beetz e la presenza nel
cast del gigante Robert De Niro, sono tutti al servizio di Arthur
Fleck e dei suoi tormenti interiori.
In Birds of Prey, la
protagonista è ovviamente Harley Quinn, ma tutti gli altri
personaggi hanno comunque una loro storia che viene – più o meno –
approfondita e che permette al pubblico di conoscere meglio ognuno
di loro. Anche Black Mask, il villain principale, ha comunque il
tempo necessario per poter brillare all’interno della narrazione.
In termini di gestione di cast e personaggi, Birds of Prey
è sicuramente più riuscito rispetto a Joker.
Birds of Prey < Joker: il messaggio
Birds of Prey è un film
allegro, scanzonato, divertente, nonostante il bizzarro mix di toni
e atmosfere. Non manca certamente di sostanza, ma è comunque privo
di un significato o di una morale profondi.
Joker, al contrario, scava
in profondità nella psiche contorta di un reietto sociale, per
esplorare e raccontare i motivi che possono spingere qualcuno ad
agire in maniera così spregiudicata come Arthur Fleck. Senza
contare il fatto che, a fare da sfondo alla vicenda, ci sono le
crescenti tensioni tra le classi più agiate di Gotham e coloro che
sono meno fortunati e che sono stati dimenticati dalla società.
Birds of Prey > Joker: i colpi di scena
La storia
di Birds of Prey si sviluppa in maniera semplice e
lineare. Harley Quinn ha appena rotto col Joker e adesso non vede
l’ora di dimostrazione a tutta Gotham di poter andare avanti anche
da sola.
Agli occhi di alcuni
spettatori, il modo in cui la storia di Birds of Prey si evolve
potrebbe essere assolutamente un aspetto positivo: Joker,
invece, presenta un grande colpo di scena che ai più potrebbe
apparire come ingenuo: ci stiamo chiaramente riferendo al fatto che
il rapporto con Sophie è frutto esclusivamente della sua
immaginazione. Alcuni l’avevano già intuito; altri invece lo hanno
etichettato come un espediente “pigro” per rendere più accattivante
la trama.
Birds of Prey < Joker: funzionare come standalone
La storia di Arthur Fleck è
probabilmente unica. Nessun cinecomic uscito prima può essere
paragonato a Joker, e al momento non esistono piani per un
eventuale sequel (nonostante il miliardo di dollari al
botteghino). Birds of Prey fa parte del DCEU e Margot
Robbie aveva già interpretato Harley Quinn in Suicide Squad. Fortunatamente, è
abbastanza facile seguire il film di Cathy Yan anche se non si è a
conoscenza di quanto accaduto nella pellicola di David Ayer.
È innegabile però che uno dei tanti
meriti di Joker sia quello di essere un film sì basato su
un personaggio dei fumetti, ma di poter essere allo stesso tempo
apprezzato da qualsiasi tipologia di pubblico.
Birds of Prey > Joker: lo humor
Birds of Prey non è un film
propriamente spensierato, nonostante i momenti di leggerezza siano
disseminati un po’ ovunque. Anche nel film di Cathy Yan, infatti,
la commedia assume spesso dei toni morbosi, fermo restando che sono
i toni burleschi ed irriverenti a farla da padrone.
Joker, invece, trascina il
pubblico in un un’atmosfera oscura ed opprimente fin dai primissimi
minuti. Alcuni hanno apprezzato questa scelta, altri probabilmente
avrebbero gradito un maggiore contrasto tra le varie parti del
film.
Birds of Prey < Joker: la performance di Joaquin
Phoenix
Anche
coloro che non hanno amato Joker, non possono non inchinarsi di
fronte all’interpretazione di Joaquin Phoenix e alla lenta ma
inesorabile discesa di Arthur Fleck negli abissi della follia.
Vedere quanta dedizione l’attore abbia messo nel ruolo è davvero
stimolante, ecco perché nessuno è rimasto veramente sorpreso quando
Phoenix è riuscito a portare a casa l’Oscar come migliore
attore.
Anche Birds of
Prey è pieno di personaggi e interpretazioni fantastiche, ma è
altamente improbabile che qualcuno di loro riesca a distinguersi
come ha fatto Phoenix.
Queste le candidature ai
Premi David di Donatello 2020 dei film usciti al
cinema dal 1˚ gennaio al 31 dicembre 2019, in ordine alfabetico,
votate dal 7 gennaio all’8 febbraio 2020 dai componenti la Giuria
dell’Accademia e trasmesse ufficialmente dallo Studio Notarile
Marco Papi. Le ha comunicate, nell’incontro di oggi con la stampa,
Piera Detassis, Presidente e Direttore Artistico
dell’Accademia. Sono presenti degli ex-aequo.
Il film ad ottenere il maggior
numero di nomination è il bellissimo Il Traditore, di Marco
Bellocchio, presentato allo scorso Festival di Cannes
2019, che porta a casa 18 candidature, mentre seguono a distanza,
con 15 nomination a testa, Il Primo Re di Matteo
Rovere e Pinocchio di Matteo
Garrone.
Martin Eden di Pietro
Marcello ha raccolto l’apprezzamento dell’Accademia, con
11 candidature, mentre, forse a sorpresa, 5 è il numero perfetto
raggiunge ben 9 nomination.
Ecco tutte le candidature ai David di Donatello 2020
MIGLIOR FILM
Il primo re
prodotto da GRØENLANDIA, con RAI CINEMA,
GAPBUSTERS, ROMAN CITIZEN per la regia di Matteo ROVERE
Il traditore
prodotto da IBC MOVIE, KAVAC FILM, con RAI
CINEMA per la regia di Marco BELLOCCHIO
Il miglior film straniero Premio David di Donatello 2020 è:
PARASITE di Bong Joon Ho
***
Il premio al miglior cortometraggio viene assegnato da una giuria
composta da Giada Calabria, Francesca Calvelli, Leonardo Diberti,
Paolo Fondato, Elisabetta Lodoli, Enrico Magrelli, Lamberto
Mancini, Mario Mazzetti, Paolo Mereghetti e presieduta da Andrea
Piersanti.
MIGLIOR CORTOMETRAGGIO
Baradar
di Beppe TUFARULO
Inverno
di Giulio MASTROMAURO
Il nostro tempo
di Veronica SPEDICATI
Mia Sorella
di Saverio CAPPIELLO
Unfolded
di Cristina PICCHI
Il miglior cortometraggio Premio David di Donatello 2020 è:
INVERNO di Giulio Mastromauro
***
Il Premio David Giovani viene assegnato da una giuria nazionale di
studenti degli ultimi due anni di corso delle scuole secondarie di
II grado.
DAVID GIOVANI
Il traditore
di Marco BELLOCCHIO
L’uomo del labirinto
di Donato CARRISI
La dea fortuna
di Ferzan OZPETEK
Martin Eden
di Pietro MARCELLO
Mio fratello insegue i
dinosauri
di Stefano CIPANI
Venerdì 3 aprile si terrà la
cerimonia di premiazione della 65ᵃ edizione dei
Premi David di Donatello, un compleanno importante che verrà
celebrato in diretta in prima serata su Rai1. La conduzione
dell’edizione 2020 è affidata a Carlo Conti. Nel corso della
cerimonia, numerosi protagonisti del cinema italiano e
internazionale consegneranno venticinque Premi David di Donatello e
i David Speciali.
I Premi David di Donatello sono
organizzati dalla Fondazione Accademia del Cinema Italiano – Premi
David di Donatello e dalla RAI: Piera Detassis è il Presidente e
Direttore Artistico dell’Accademia, il Consiglio Direttivo è
composto da Francesco Rutelli, Carlo Fontana, Mario Turetta,
Francesca Cima, Luigi Lonigro, Mario Lorini, Domenico Dinoia,
Edoardo De Angelis, Francesco Ranieri Martinotti, Giancarlo
Leone.
La 65ᵃ edizione
della manifestazione si svolge sotto l’Alto Patronato del
Presidente della Repubblica, con il contributo del MiBACT Ministero
per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo – Direzione
Generale Cinema e Audiovisivo, d’intesa con AGIS e ANICA e con la
partecipazione, in qualità di Soci Fondatori Sostenitori, di SIAE e
Nuovo IMAIE.
In Spider-Man: Far From
Home abbiamo visto il personaggio di Flash
Thompson aggiornare con una certa costanza una sua rubrica
social di nome “Flash Mob”. Quello che forse non tutti sanno è che,
in occasione della campagna promozionale del film con
Tom
Holland, la Sony Pictures creò davvero una profilo
Instagram di Flash Thompson, utilizzato per
sponsorizzare il cinecomic sia prima che durante la sua uscita
nelle sale.
Adesso, l’account in questione è
stato aggiornato di nuovo: questa volta, però, il riferimento è a
Morbius, l’atteso cinecomic con
protagonista Jared Leto. Attraverso le storie del
profilo @spideyno1fan_, infatti, Flash
ha condiviso una pagina del Daily Bugle con il titolo “Dov’è
Spider-Man?” (che avevamo già avvistato in alcune foto dal set),
per poi scrivere: “Sapete gente, qualche volta mi manca quando
il mondo non veniva distrutto da vampiri, alieni e robot
volanti.”
Scrutando l’immagine con attenzione,
è possibile notare anche – sempre sulla prima pagina del Daily
Bugle – un riferimento al sequel di
Venom, in particolare a Cletus
Kasady e all’evasione di prigione del villain. A
questo punto, l’ipotesi di un collegamento tra l’Universo
Cinematografico Marvel e lo Spider-Verse
della Sony sembra essere ancora più accreditata.
Jared Leto è
il protagonista dello spin-off dedicato al personaggio dello
Spider-Verse in produzione alla Sony, Morbius: il
Vampiro Vivente. Il premio Oscar interpreta il Dr. Michael
Morbius, un biochimico che tenta di curare una fatale malattia del
sangue iniettandosi un siero derivato da pipistrelli. Diventando
Morbius, ha tutte le qualità di un vampiro – incluso il gusto per
il sangue umano.
Tyrese Gibbs, Adria
Arjona e Jared
Harris completano il cast del film, che uscirà
nelle sale il 31 luglio 2020. La Arjona interpreterà Martine
Bancroft, l’interesse amoroso del protagonista Morbius: nei
fumetti, Martine diventa una potenziale vittima della sua sete di
sangue mentre è alle prese con la trasformazione che lo ha reso una
strana versione da laboratorio dei vampiri soprannaturali della
tradizione.
Con Morbius continua il piano
della Sony per espandere un universo parallelo a quello dei Marvel
Studios, inaugurato lo scorso anno da Venom di Ruben
Fleischer. Il film sarà diretto da Daniel
Espinosa (Safe House – Nessuno è al sicuro, Life –
Non oltrepassare il limite), mentre la sceneggiatura è stata
firmata da Matt Sazama e Burk Sharpless, che vantano nel proprio
curriculum titoli come Power
Rangers, Dracula Untold, The Last
Witch Hunter– L’Ultimo Cacciatore di
Streghe e Gods of Egypt.
Creato dallo
scrittore Roy Thomas e
dall’artista Gil Kane, il personaggio di
Morbius è apparso per la prima volta nei panni di un criminale di
Spider-Man nell’ottobre 1971 e si è evoluto in una specie di eroe
dei fumetti nel corso dei decenni.
Un romanzo ispirato a
Star
Wars: L’Ascesa di Skywalker conferma che nel film
è stato tagliato un collegamento con il personaggio di Darth Vader.
La Lucasfilm ha appena reso disponibile un estratto dal romanzo in
questione attraverso il sito ufficiale della saga StarWars.com.
Nell’estratto in questione viene
descritta una versione alternativa ed ampliata dell’incontro tra
Kylo Ren e gli Alazmec di Winsit, quando Kylo diventa consapevole
di essere osservato da una misteriosa figura. Una volta uccisi gli
Alazmec, Kylo avanza tra le paludi di Mustafar e affronta una
creatura di cui non conosce l’identità, che al suo cospetto si
identifica come un servo di Darth Vader, scelto dal Signore Oscuro
dei Sith per proteggere il Wayfinder e donarlo soltanto a chi –
secondo il suo giudizio – ne sia veramente degno.
Di seguito la descrizione completa del passaggio in
questione:
“Un gigante emerse, una creatura
senza peli illuminata soltanto dall’umidità. Frammenti di detriti
di lago si aggrappavano alla sua pelle pastosa. I suoi occhi erano
chiusi, ma in qualche modo poteva ancora vedere, perché sorretto
dalla sua enorme testa calva, mentre su una spalla c’era un seconda
creatura con lunghi tentacoli di ragno. I due erano incastrati,
come in simbiosi. Kylo avvertì il dolore del gigante, come se fosse
schiavo del ragno che a lui si aggrappava. Eppure, non poteva
sopravvivere da solo. “
Lucasfilm e il
regista J.J. Abrams uniscono ancora una
volta le forze per condurre gli spettatori in un epico viaggio
verso una galassia lontana lontana con Star Wars:
L’Ascesa di Skywalker, l’avvincente conclusione
dell’iconica saga degli Skywalker, in cui nasceranno nuove leggende
e avrà luogo la battaglia finale per la libertà.
Il cast del film
comprende Carrie Fisher, Mark Hamill, Adam Driver,
Daisy Ridley, John Boyega, Oscar Isaac, Anthony Daniels, Naomi
Ackie, Domhnall Gleeson, Richard E. Grant, Lupita Nyong’o, Keri
Russell, Joonas Suotamo, Kelly Marie
Tran, con Ian
McDiarmid e Billy Dee
Williams.
Diretto da J.J. Abrams e prodotto da
Kathleen Kennedy, Abrams e Michelle Rejwan, Star Wars:
L’Ascesa di Skywalker è scritto da J.J. Abrams e Chris Terrio,
mentre Callum Greene, Tommy Gormley e Jason McGatlin sono i
produttori esecutivi.
In Justice League abbiamo visto una
Batcaverna leggermente diversa, modificata durante le riprese
aggiuntive del cinecomic affidate a Joss Whedon. A
diversi mesi di distanza dall’uscita del film nelle sale, i fan si
sono “divertiti” ad analizzare la versione destinata al grande
schermo del cinecomic, cercando di scoprire quali fossero le parti
provenienti dall’operato di Snyder e quali no.
Adesso, l’account Instagram thejackaldream, ha
scovato un nuovo interessante dettaglio a proposito del film, che
riguarda proprio la caverna sottostante la villa di
Bruce Wayne che funge da quartier
generale di Batman. Grazie ad un nuovo video, è stato
rivelato che Joss Whedon, nel film, ha unito
insieme la Batcaverna con il covo aerospaziale di Bruce Wayne,
rendendoli un luogo unico.
Già in passato, una foto diffusa da
Zack Snyder via Vero aveva confermato che il covo
aerospaziale aveva nella #SnyderCut una sua
specifica funzione, diversa dalla Batcaverna.
Potete vedere il video diffuso da thejackaldream di
seguito:
Nelle ultime settimane sono emersi
ulteriori dettagli circa la lavorazione “travagliata”
di Justice League, con Snyder che ha
spiegato che i cambiamenti apportati in itinere sono stati causati
da varie interferenze con lo studio:
“Partivamo con l’idea che una
minoranza di persone non aveva amato Batman v Superman, e
questo ha avuto un effetto anche sul film successivo. La mia
versione originale del film, che avevo scritto insieme a Chris
Terrio, non è mai stata girata. L’idea reale, difficile, e
spaventosa, non è mai stata realizzata per le paure dello studio, e
io e miei collaboratori eravamo insicuri proprio a causa della
reazione scatenata da Batman v Superman […]
Sarebbe stata una lunga storia
da raccontare…saremmo finiti in un futuro a distanza dove
Darkseid conquistava la Terra e dove Superman cedeva all’equazione
dell’anti vita. Alcuni membri della Justice League sopravvivevano
in quel mondo combattendo, Batman rompeva il suo patto con Cyborg e
Flash tornava indietro nel tempo per dire qualcosa a
Bruce…“
Preparatevi al ritorno dei
dinosauri, perché il regista Colin Trevorrow ha
apparentemente confermato che la produzione di Jurassic
World 3 inizierà molto presto. I dettagli sulla
trama del nuovo film non sono ancora stati resi noti, ma è
probabile che la storia prenderà le fila da quanto abbiamo visto
alla fine del precedente Il Regno Distrutto, dove i
dinosauri sembravano essere pronti ad insediarsi nella società
umana.
La scorsa settimana Chris Pratt aveva anticipato che le riprese di
Jurassic World 3 sarebbero iniziate molto
presso, e adesso Trevorrow sembra aver confermato quanto dichiarato
dall’attore. Attraverso il suo account Twitter, infatti, il
regista ha postata la foto del modello di un dinosauro –
direttamente dal backstage del film -, con il seguente messaggio:
“Pronti”.
Colin Trevorrow
non ha specificato una data di inizio ufficiale delle riprese, ma a
quanto pare sembra che tutto sia veramente pronto per l’inizio
della produzione.
Potete vedere il post condiviso dal regista di seguito:
Jurassic
World 3vedrà sia Pratt che Howard tornare
nei loro ruoli. Insieme a loro, ritroveremo
anche Justice Smith,Daniella Pineda,
Jake Johnson e Omar Sy.
Ma non saranno i soli a tornare.
Nel film vedremo infatti di nuovo anche i personaggi del film
originale. Laura Dern e Sam
Neill riprenderanno rispettivamente i ruoli che
avevano in Jurassic Park, rispettivamente la Dr. Ellie Sattler e il
Dr. Alan Grant. I personaggi sono stati visti per l’ultima volta
nel Jurassic Park 3 del
2001.
Un altro eroe
originale, Ian Malcolm, interpretato
da Jeff Goldblum, ha firmato per tornare
in Jurassic
World 3. Goldblum è stato visto l’ultima volta
in Jurassic World: Il Regno
Distrutto. Il ritorno di Ian Malcolm è stato
fortemente anticipato nei trailer, ma alla fine è stato poco più
che un cameo, pertanto, i fan sono rimasti immensamente delusi. I
ruoli di Dern, Neill e Goldblum in Jurassic World
3, tuttavia, sono considerati molto più
importanti.
Le riprese di Jurassic
World 3, affidato nuovamente al
regista Colin Trevorrow con la sceneggiatura
scritta da Emily Carmichael (Pacific Rim 2
– La Rivolta), inizieranno nei primi mesi del 2020, e
possiamo aspettarci nei prossimi giorni qualche dettaglio in merito
alla trama e ai nomi che affolleranno il set.
Anche Mamoudou
Athie farà parte del cast del film, come confermato
da Deadline, e si unirà dunque a Chris
Pratt e Bryce
Dallas Howard sul set. L’attore è tra i
protagonisti della serie Sorry For Your
Loss (disponibile ora su Facebook Watch) al fianco
di Elizabeth Olsen, e di
recente è apparso in The Circle, The Front
Runner. Prossimamente lo vedremo nel dramma Prentice
Penny Uncorked di Netflix
e nella pellicola prodotta da 20th Century Fox Underwater con
Kristen Stewart.
Lo stesso Trevorrow ha recentemente
pubblicato il cortometraggio Battle at Big
Rock, i cui eventi sono ambientati un anno dopo
Jurassic World –
Il regno distrutto mostrando i dinosauri che vivono
nel nostro mondo e lottano per la sopravvivenza. Vi ricordiamo che
Jurassic
World 3 uscirà nelle sale l’11 giugno 2021.
I fan dell’Universo Cinematografico
Marvel hanno finalmente la
possibilità di scoprire com’è stato creato il Guanto
dell’Infinito del temibile Thanos
(Josh Brolin) in Avengers: Infinity War.
Al di là delle sei Gemme dell’Infinito, il guanto di metallo è
sempre stato uno strumento centrale nei piani del Titano Pazzo per
ristabilire l’ordine universale attraverso il famigerato “schiocco
delle dita”. Nonostante l’enorme sforzo degli eroi più potenti
della Terra e dei loro nuovi alleati, alla fine del film abbiamo
visto Thanos avere la meglio e riuscire a portare a termine il suo
malvagio piano.
Il Guanto
dell’Infinito ha avuto una storia abbastanza tumultuosa
all’interno del MCU ed è stato una pezzo importante della
narrazione tanto in Infinity War quanto
in Endgame. Proprio per questo motivo,
non stupisce che i Marvel Studios abbiano trascorso diverso tempo a
riflettere su quale sarebbe potuto essere il design migliore per il
potente artefatto.
Attraverso una nuova immagine
condivisa via Instagram, il
fotografo Chuck Zlotnick ci mostra proprio un
momento dal backstage di Infinity War in cui un’artista
che dallo stesso fotografo viene identificato come “il mio amico
Fred” è intento a lavorare proprio sul Guanto dell’Infinito, che
alla fine del cinecomic di Anthony e Joe
Russo ha permesso al Titano Pazzo, dopo essere entrato in
possesso di tutte e sei le Gemme, di riuscire nel suo intento.
Potete vedere il post condiviso da Zlotnick di seguito:
Ricordiamo
che Avengers: Endgame è il
film di maggiore incasso dell’anno, nonché il più grande successo
dei Marvel Studios, che con l’avventura diretta
da Anthony e Joe Russo hanno chiuso un arco
narrativo lungo 22 film e 11 anni, portando a termine un
esperimento produttivo senza pari.
Quando venne annunciato che
James
Gunn avrebbe diretto The
Suicide Squad, i fan erano sorpresi ma allo
stesso tempo eccitati all’idea che il regista di Guardiani
della Galassia avrebbe preso le redini di un progetto targato
DC. Adesso, è emerso che l’atteso reboot dedicato alla Task Force X
non era l’unica idea per un film DC che Gunn aveva in mente.
Nella giornata di ieri, infatti, il
regista ha rivelato attraverso le storie di Instagram che aveva delle idee per altri
due film qualora non fosse riuscito a realizzare The Suicide Squad.
Il regista è stato protagonista di
un piccolo Q&A attraverso il suo profilo ufficiale Instagram.
Quando un fan gli ha chiesto quale altro cinecomic DC gli sarebbe
piaciuto dirigere, Gunn ha spiegato che in realtà erano ben due i
film che aveva in mente, ma chiaramente non ha rivelato di quali si
trattasse. “Ne avevo due in mente”, ha scritto Gunn.
“Forse un giorno scoprirete di quali si trattava (ma non
oggi).”
Un altro fan ha voluto sapere se i
due film che aveva in mente erano progetti che adesso sono stati
affidati ad altri registi o se si tratta di progetti non ancora
annunciati: Gunn ha risposto che – almeno all’epoca – erano
progetti che sarebbero stati realizzati soltanto se lui fosse stato
coinvolto: “Entrambi sono progetti che non sarebbero stati
realizzati a meno che io non li avessi realizzati, almeno non in
quel momento”, ha spiegato il regista.
Il cast ufficiale
di The Suicide
Squad comprende i veterani Margot
Robbie (Harley Quinn), Viola
Davis (Amanda Waller), Joel
Kinnaman (Rick Flag) e Jai
Courtney (Captain Boomerang) insieme alle new entry
Idris Elba, Michael Rooker, Peter Capaldi, Nathan Fillion, Sean Gunn,
David Dastmalchian, Storm Reid, Taika
Waititi e John Cena. Nel film
reciteranno anche Pete Davidson, Juan Diego Botto, Joaquin Cosio,
Flula Borg, Tinashe Kajese, Jennifer Holland, Julio Ruiz, Alice
Braga, Steve Agee e Daniela Melchior.
Secondo le ultime
indiscrezioni, Nathan Fillion dovrebbe
interpretare Arm-Fall-Off-Boy, che i lettori dei fumetti
ricorderanno come il criminale con la capacità di staccare i propri
arti e usarli come armi, potere guadagnato grazie ad un elemento
metallico antigravità. Altri nomi circolati nelle ultime settimane
sono Ratcatcher e Peacemaker, ma i report segnalano
che Sean Gunn potrebbe vestire i panni
di Weasel e Flula Borg quelli di
Javelin; Pete Davidson potrebbe
interpretare Blackguard, mentre Michael
Rooker Savant.
Celebre attrice britannica,
Vanessa Redgrave è estremamente popolare per la
sua lunga filmografia, con la quale ha potuto affermare le proprie
doti interpretative e la propria versatilità, lavorando al fianco
di importanti registi e attori.
Durante la sua lunga e variegata
carriera ha ottenuto numerosi tra i più prestigiosi riconoscimenti
del settore, che hanno dimostrato la grande attenzione della
critica per le sue interpretazioni ricche di fascino e grande
classe. Ecco 10 cose che non sai di Vanessa
Redgrave.
Parte delle cose che non sai di Vanessa Redgrave
Vanessa Redgrave: i suoi film
1. Ha recitato in numerosi
lungometraggi. La Redgrave esordisce al cinema nel 1966
con il film Un uomo per tutte le stagioni, per poi
raggiungere fama internazionale recitando nello stesso anno in
Blow-Up (1966). Recita poi in film come Morgan matto
da legare (1966), Un tranquillo posto di campagna
(1968), Isadora (1968), Drop Out
(1970), Maria Stuarda, regina di Scozia (1971),
La vacanza (1971), Assassinio sull’Orient Express
(1974), Giulia (1977), Il segreto di Agatha
Christie (1979), Sing Sing (1983), I
bostoniani (1984), Il mistero di Wetherby (1985),
Diceria dell’untore (1990), Casa Howard (1992),
La casa degli spiriti (1993), Little Odessa
(1994), Mission: Impossible (1996), Il senso di Smilla
per la neve (1997), Wilde (1997) e Ragazze
interrotte (1999).
2. Dal 2000 continua a
recitare al cinema. A partire dal nuovo millennio la
Redgrave si è distinta per aver recitato per alcuni dei più
apprezzati film degli ultimi anni. È infatti tra i protagonisti di
La promessa (2001), per poi prendere parte a Delitto e
castigo (2002), La contessa bianca (2005),
Espiazione (2007) Letters to Juliet (2010),
Coriolanus (2011), Anonymous(2011), The Butler – Un
maggiordomo alla Casa Bianca (2013), Foxcatcher
(2014), Il segreto
(2016) e Le stelle non si spengono a liverpool (2017).
3. Ha diretto un
documentario. Nel 2017 l’attrice compie il suo esordio
alla regia con un film documentario, intitolato Sea Sorrow – Il
dolore del mare. Questi è un esame storico dell’ancora attuale
crisi dei migranti, portato avanti attraverso immagini e video di
repertorio, interviste ed una voce narrante che illustra le vicende
di cui si tratta nel corso dell’opera.
Vanessa Redgrave: i film e le serie
per la TV
4. Ha preso parte a diverse
produzioni televisive. L’attrice esordisce in televisione
con il film Sogno di una notte di mezz’estate (1959), per
poi partecipare ad opere come Fania (1980), Un uomo
per tutte le stagioni (1988), Che fine ha fatto Baby
Jane (1991), Women (2000), e Guerra
imminente (2002). Ha invece preso parte alle serie A
Picture of Katherine Mansfield (1973), Wagner
(1981-1984), Nip/Tuck (2004-2009) Black Box
(2014) e L’amore e la vita – Call the Midwife (2012-in
corso).
Vanessa Redgrave e Franco Nero
5. Ha lavorato in diversi
film del regista. Agli inizi della sua carriera l’attrice
dà vita ad un sodalizio con il regista italiano
FrancoNero. Lavorerà con lui per
i film Un tranquillo posto di campagna, Drop Out, e La
vacanza, che le permettono di acquistare una prima popolarità
come attrice.
Parte delle cose che non sai di Vanessa Redgrave
6. Si sono sposati.
Durante il loro sodalizio artistico a cavallo tra il 1968 e il
1971, i due vivono una breve relazione sentimentale da cui nasce
Carlo, nel 1969. La Redgrave e Nero si ritroveranno decenni dopo,
nel 2006, decidendo di sposarsi. La coppia mantiene segreto il loro
matrimonio, rivelandolo soltanto nel 2009.
Vanessa Redgrave in Il segreto
7. Ha avuto un ruolo
nell’apprezzato film di Jim Sheridan. Tra gli ultimi ruoli
più noti dell’attrice vi è quello di Roseanne McNulty nel film
Il segreto. Nel film il suo personaggio è un’anziana donna
confinata in un ospedale psichiatrico, che riceve la visita di un
medico che stabilirà se può essere rilasciata o meno. Accusata di
infanticidio, nel procedere con il suo racconto la donna porterà a
galla una sconvolgente verità.
Vanessa Redgrave e gli Oscar
8. Ha ricevuto diverse
nomination. La Redgrave vanta un totale di sei candidature
all’ambito premio Oscar. La prima fu come miglior attrice
protagonista per Morgan matto da legare, e nella stessa
categoria fu nominata di nuovo per Isadora e Maria
Stuarda, regina di Scozia e I bostoniani. Nel 1978 fu nominata
invece come miglior attrice non protagonista per Giulia,
vincendo il premio. Venne poi nominata nuovamente in tale categoria
per il film Casa Howard.
Vanessa Redgrave e sua figlia
9. Ha avuto una figlia dal
suo primo matrimonio. Dal 1962 al 1967 l’attrice è stata
sposata con il regista Tony Richardson, con il quale ha dato alla
luce la figlia Natasha. Nel marzo del 2009 quest’ultima ha un
incidente sulle piste da sci, perdendo la vita. È questo un lutto
che segnerà profondamente l’attrice negli anni a venire.
Vanessa Redgrave: età e
altezza
10. Vanessa Redgrave è nata
a Londra,Inghilterra, il 30 gennaio 1937.
L’attrice è alta complessivamente 180 centimetri.
Nelle sale italiane dal prossimo 5
marzo, il nuovo film Disney e Pixar Onward – Oltre la
Magia è interpretato, nella versione italiana, da un
cast di voci che comprende Sabrina Ferilli nei
panni di Laurel Lightfoot e Fabio Volo in quelli di Wilden
Lightfoot, i genitori dei fratelli Ian e Barley. Favij,
Raul Cremona e David Parenzo interpretano
invece rispettivamente uno spiritello, un apprendista stregone e un
cameriere.
Diretto da Dan Scanlon e prodotto
da Kori Rae, che hanno già firmato l’acclamato Monsters
University del 2013, Onward – Oltre la Magia è
ambientato in un immaginario mondo fantastico e racconta la storia
di due fratelli elfi adolescenti, Ian e Barley, che si imbarcano in
una straordinaria avventura per scoprire se nel mondo esista ancora
un po’ magia.
Nel giorno del suo sedicesimo
compleanno, Ian desidera più che mai essere migliore e più
coraggioso, proprio come suo padre che ha perso prima di nascere.
Così, quando sua madre consegna a lui e a suo fratello un regalo
che il loro defunto padre aveva lasciato per loro, Ian vede
un’opportunità per fare ciò che ha sempre sognato: essere guidato
da suo padre.
Il regista di Doppio
Sospetto, Olivier Masset-Depasse, conferma che girerà
un remake del suo film a Hollywood, con Jessica Chastain e
Anne Hathaway: le due celebri attrici avranno
rispettivamente il ruolo di Alice e di Céline, interpretati
nell’originale da Veerle Baetens (Alabama
Monroe – Una storia d’amore) e Anne Coesens
(Illégal).
Già accolto con entusiasmo al
Festival di Toronto e vincitore di 9 premi Magritte, gli Oscar del
Belgio, DOPPIO SOSPETTO è un noir al femminile ricco di tensione e
colpi di scena, che uscirà al cinema in Italia il 27 febbraio. Il
film sarà inoltre presentato in anteprima a Roma il 22 febbraio
alle 21.00 all’Auditorium del MAXXI, in collaborazione con
Fondazione Cinema per Roma e a ingresso gratuito per il
pubblico.
All’inizio degli anni Sessanta,
Alice e Céline abitano in due case a schiera gemelle e sono legate
da una grande amicizia, che le porta a condividere ogni cosa.
Questa armonia perfetta si spezza il giorno in cui Alice assiste,
impotente, alla morte accidentale di Maxime, il figlio di Céline:
accecata dal dolore, Céline rimprovera ad Alice di non aver fatto
il possibile per salvare suo figlio e sembra meditare una
sconvolgente vendetta… “Sarebbe impossibile descrivere
Doppio sospetto senza usare la parola hitchcockiano” ha
scritto Variety. “Il magnifico thriller psicologico di Olivier
Masset-Depasse richiama a tal punto lo stile del maestro del
brivido ed è così splendidamente avvolto nell’atmosfera degli anni
’60 che a volte ti aspetti di vedere la protagonista Veerle Baetens
trasformarsi all’improvviso in Tippi Hedren. Ma per quanto questa
influenza sia evidente, anche nella struttura a spirale di una vera
e propria discesa agli inferi, il film finisce in realtà per
sovvertire lo spirito dei titoli più al femminile di Hitchcock. In
questi ultimi, infatti, la devozione, la gelosia, la coercizione e
il sospetto definiscono un’idea di rapporto tra uomo e donna,
mentre nel film di Masset-Depasse si spostano nelle dinamiche di
una relazione tra due donne”.
Divenuta celebre grazie ad alcune
commedie romantiche, l’attrice Alice Eve ha negli
anni consolidato la propria popolarità partecipando a film di
rilievo e collaborando con importanti attori. Recentemente si è
resa protagonista di ruoli diversi da quelli dei suoi inizi,
affrontando toni drammatici e provando le sue potenzialità con
generi più impegnati.
Attiva tanto al cinema quanto in
televisione, l’attrice continua ancora oggi a destreggiarsi tra
progetti di vario tipo, dalla grande produzione hollywoodiana a
film dal carattere più indipendente e intimista. Ecco 10
cose che non sai di Alice Eve.
Parte delle cose che non sai di Alice Eve
Alice Eve: i suoi film
1. Ha recitato in celebri
lungometraggi. L’attrice debutta al cinema con un piccolo
ruolo nel film Stage Beauty (2004), per poi recitare in
Il quiz dell’amore (2006), Big Nothing (2006),
Crossing Over (2009) e Lei è troppo per me
(2010), con cui ottiene una prima notorietà. Negli anni successivi
recita in film come Sex and the City
2 (2010), Una sposa in affitto (2011), The
Raven (2012), Man in Black 3 (2012), Into Darkness – Star
Trek (2013), Fredda è la notte (2013), Velvet
– Il prezzo dell’amore (2014), Before We Go (2014),
Criminal (2016), Conspiracy – La cospirazione
(2016), Tutto ciò che voglio (2017), Bees Make
Honey (2017), Untogether (2018) e Bombshell – La
voce dello scandalo (2019), dove recita accanto alle attrici
Margot Robbie,
Nicole
Kidman e Charlize Theron.
2. Ha preso parte a
produzioni televisive. Nei primi anni della sua carriera
l’attrice recita in alcune puntate di serie come Poirot
(2005) ed Entourage (2011), come anche nel film
Hawking (2004), con l’attore Benedict
Cumberbatch. Ottiene poi un ruolo di rilievo nella
puntata Nosedive della serie antologica Black
Mirror (2016), e dopo una breve partecipazione alla miniserie
Le due verità (2018), ottiene il ruolo di Mary Walker
nella serie MarvelIron Fist (2018).
Nel 2020 l’attrice reciterà invece nella serie
Belgravia.
3. Ha prodotto alcuni
film. La Eve si è distinta per aver ricoperto anche il
ruolo di produttrice, svolgendolo per il film Death of a
Farmer (2014), pellicola drammatica narrante gli ultimi giorni
di vita di un contadino, diretta dal fratello Jack e interpretata
dal padre Trevor. Nel 2017 partecipa invece alla produzione del
film Bees Make Honey, commedia nera diretta sempre dal
fratello Jack e di cui è anche protagonista.
Alice Eve è su Instagram
4. Ha un account
personale. L’attrice è presente sul social network
Instagram, dove ha un profilo seguito da 275 mila persone.
All’interno di questo l’attrice è solita condividere immagini che
la ritraggono durante la partecipazione a serate di gala, come
anche foto promozionali dei suoi progetti da attrice. Non mancano
infine immagini scattate in momenti di svago, con famigliari o
amici.
Alice Eve e Alex Cowper-Smith
5. Ha sposato una sua
vecchia conoscenza. Durante l’adolescenza l’attrice
conosce alla Westminster School di Londra Alex Cowper-Smith, con il
quale intraprende una relazione. In seguito i due si lasciano per
poi ritrovarsi anni dopo. Nell’agosto del 2014, annunciano il loro
fidanzamento, per poi sposarsi nel dicembre dello stesso anno.
Tuttavia nel 2017 la coppia annuncia il divorzio.
Parte delle cose che non sai di Alice Eve
Alice Eve: i suoi occhi
6. Ha degli occhi
particolari. Osservando bene gli occhi dell’attrice, si
noterà che questi presentano un caso di eterocromia, ovvero la
caratteristica somatica degli individui i cui occhi hanno un’iride
di un colore diverso dall’altra. Nel caso della Eve, il suo occhio
sinistro è blu, mentre quello desto è verde.
Alice Eve in Black Mirror
7. Non ha avuto problemi ad
interpretare un personaggio antipatico. Nell’episodio
Nosedive, della terza stagione di Black Mirror,
l’attrice interpreta Naomie, crudele ex compagna di scuola della
protagonista Lacie. Nell’interpretare un ruolo tanto sgradevole, la
Eve ha affermato di non aver incontrato grandi difficoltà,
concentrandosi nel vedere con compassione la vita di Naomi, crudele
prima di tutto con sé stessa.
Alice Eve in Iron Fist
8. Ha ricompensato un
proprio fan. Durante una convention dedicata alla serie
Iron Fist, venne presentata la Eve come nuovo membro del
cast della seconda stagione. Ai fan fu lasciata la possibilità di
indovinare quale personaggio avrebbe interpretato, e un fortunato
ragazzo indovinò proponendo Mary Walker, anche nota come Typhoid
Mary, celebre villain Marvel. Come premio, l’attrice diede un bacio
sulla guancia al fan vincitore.
9. Ha adorato interpretare
il personaggio. In diverse interviste l’attrice ha
dichiarato che poter ricoprire il ruolo di Typhoid Mary nella serie
Iron Fist è stata una delle più grandi opportunità della
sua carriera, e che dar vita a tale personaggio si è rivelato
particolarmente stimolante per via delle libertà che le sono state
concesse sulla sua costruzione.
Alice Eve: età e altezza
10. Alice Eve è nata a
Londra, Inghilterra, il 6 febbraio 1982. L’attrice è alta
complessivamente 166 centimetri.
Una manciata di film all’attivo per
Gianni Di Gregorio regista, esordiente tardivo con
Pranzo diFerragosto dopo anni di lavoro
come sceneggiatore, che torna a dirigere una storia di vecchietti
con la freschezza della gioventù, nella maniera lieve e delicata
che gli è propria. Lontano Lontano è tratto da
un racconto dello stesso Di Gregorio, Poracciamente
vivere, pubblicato da Sellerio nella raccolta
Storie dalla città eterna. Segue le vicende di tre signori
un po’ agée, Attilio (Ennio
Fantastichini), il Professore (Gianni Di
Gregorio) e Giorgetto (Giorgio
Colangeli), che decidono di trasferirsi all’estero per
poter vivere meglio con le loro magre pensioni. Tra il dire e il
fare, però, c’è di mezzo un mare di problemi, burocrazia e faccende
da sistemare prima di partire. Nella preparazione del viaggio i tre
incontreranno una serie di personaggi che li aiuteranno, o saranno
loro ad aiutare, o da cui verranno ostacolati. Sopratutto però,
cementeranno la loro amicizia tra buon cibo e vino, in una Roma
estiva, afosa ma vitale.
Di Gregorio sceneggiatore
de Lontano Lontano: la sua Roma e i romani
Gianni Di Gregorio
è uomo di scrittura e la sua lunga esperienza di sceneggiatore è
tra gli elementi che fanno la differenza in questo lavoro, scritto
con Marco Pettenello. È proprio il tanto mestiere
che porta alla semplicità e all’estrema naturalezza della
narrazione. Così un piccolo canovaccio si trasforma nel ritratto
fedele di un’umanità rara e autentica – di cui il regista stesso è
esponente – negli odori, nei sapori e negli scenari incantevoli di
una Roma vista non con gli occhi del turista, ma con quelli di chi
da sempre respira l’aria dei suoi vicoli, delle sue piazze e dei
suoi scorci più suggestivi. Le location scelte per questo affresco
romano sono proprio i luoghi del cuore del regista, quelli che vive
e frequenta: da San Calisto a piazza Santa Maria in Trastevere,
da Porta Settimiana al Colosseo. La Roma di Di
Gregorio è una signora indolente e forse un po’ malconcia, ma
dal fascino intatto, a cui è disposto, come molti romani, a
perdonare non senza un certo fatalismo, i disservizi, il caos e i
mille problemi.
Fine conoscitore della romanità,
Di Gregorio riesce con Lontano Lontano in un’impresa
difficilissima. Se infatti è estremamente facile
imbattersi nella sua rappresentazione più o meno stereotipata – il
romano coatto e pittoresco, la Roma violenta, la mala Roma –
è cosa rara vedere sul grande schermo il romano per com’è:
in equilibrio tra indolenza e vitalità, intriso di sarcastica
ironia, pigro ma capace di grandi slanci, pragmatico e animato da
un sano buon senso. I temi sociali ci sono: dalla
situazione critica dei pensionati al minimo o di chi la pensione
neppure ce l’ha, all’immigrazione, ma lo spettatore vi è condotto
con levità, in modo del tutto naturale. Assenti didascalismo,
retorica o buonismo. Narrazione godibilissima, ricca di momenti
spassosi e dal buon ritmo.
Ennio Fantastichini e gli
altri interpreti
Con l’occhio dell’uomo di cinema Di
Gregorio sa scegliere il suo cast. Ennio Fantastichi nella
sua ultima interpretazione ci regala un esempio di quella rara
capacità di fondere in modo perfetto alto e basso, leggerezza e
profondità con misura e delicatezza, come solo i grandi attori
sanno fare.Giorgio Colangeli e Di
Gregorio stesso sono i suoi degni compagni in quest’avventura. Più
che riuscite anche le interpretazioni dei personaggi secondari, su
tutti il Professor Federmann, col vizio del bere e i suoi discorsi
quasi metafisici e con le fattezze scavate di uno straordinario
Roberto Herlitzka. Ma c’è anche Daphne
Scoccia, la figlia dell’ex frickettone Attilio, e altre
piccole sorprese, come il cameo di Francesca
Ventura, la signora Federmann (In viaggio con
papà, Sapore di mare 2), la bella signora, Galatea Ranzi, poi gli amici del bar e il
fratello di Giorgetto col suo banco di frutta al mercato, il
libraio, l’impiegata dell’ufficio postale, l’ex alunno del
Professore.
I “poracci” di Di Gregorio sono
pigri, ma ancora vitali, capaci di stupire sé stessi e gli altri
con slanci arditi e preziosi. Capaci di sognare restando
coi piedi saldi a terra, i vecchietti di Lontano Lontano ci
ricordano che tutto si può fare a qualsiasi età, o almeno provarci.
L’importante è non tradire sé stessi e la propria
umanità.
La vita davanti a sé, il film con il premio Oscar
Sophia Loren, una delle attrici più importanti di
tutti i tempi, sarà in esclusiva su Netflix. Diretto da Edoardo Ponti e scritto da Ugo
Chiti e dallo stesso Ponti, il film uscirà nella seconda parte del
2020 in tutto il mondo.
Accanto a Sophia Loren fanno parte
del cast Ibrahima Gueye, Renato Carpentieri e Massimiliano Rossi.
La vita davanti a sé è prodotto da Palomar –
Mediawan Group, con il supporto di Impact Partners Film Service,
Artemis Rising Foundation, Foothills Productions, Another Chapter
Productions e Scone Investments.
Sophia Loren interpreta Madame
Rosa, una superstite dell’Olocausto che si prende cura dei figli
delle prostitute nel suo modesto appartamento a Bari. Accoglie
anche Momo, un dodicenne senegalese che l’ha derubata. Insieme
supereranno la loro solitudine, formando un’insolita famiglia. Il
film è l’adattamento contemporaneo del bestseller internazionale
La vie devant soi di Romain Gary.
“Non potrei essere più felice
di collaborare con Netflix per un film così speciale –
ha commentato Sophia Loren – Nella mia
carriera ho lavorato con tutti gli studios più importanti ma posso
dire con certezza che nessuno ha l’ampiezza di respiro e la
diversità culturale di Netflix. Ed è proprio questo che apprezzo
particolarmente. Hanno capito che non si costruisce una casa di
produzione globale senza coltivare talenti locali in ogni paese,
senza dare a queste voci l’opportunità di essere ascoltate. Tutti
hanno il diritto di essere ascoltati, il nostro film parla proprio
di questo e proprio questo è quello che fanno a Netflix”.
Ted Sarandos, Chief Content
Officer di Netflix, ha dichiarato: “Sophia Loren è una
delle attrici più importanti e celebrate di tutto il mondo. Siamo
onorati di dare il benvenuto a lei, a Edoardo e al team che ha
portato questo film nella famiglia di Netflix. La vita davanti a sé
è una storia bella e coraggiosa che, proprio come Sophia,
affascinerà il pubblico in Italia e in tutto il
mondo”.
LA VITA DAVANTI A SÉ Regia: Edoardo Ponti (Il turno di notte lo fanno
le stelle, Voce umana) Sceneggiatura: Ugo Chiti (Dogman, Il racconto dei
racconti, Gomorra), Edoardo Ponti (Cuori estranei, Voce umana) Cast: Sophia Loren (Madame Rosa), Ibrahima Gueye
(Momo), Renato Carpentieri (Doctor Coen), Massimiliano Rossi
(Ruspa) Produzione: Palomar – Mediawan Group, con il
supporto di Impact Partners Film Service, Artemis Rising
Foundation, Foothills Productions, Another Chapter Productions e
Scone Investments.
La trilogia sequel di
Star
Wars è ufficialmente giunta al termine in seguito
all’uscita nelle sale del capitolo finale L’Ascesa di
Skywalker. Guardando esclusivamente al plauso
riservato dalla critica ai tre episodi, Gli Ultimi
Jedi è stato il film accolto con maggiore entusiasmo.
Ma è davvero il miglior film dei tre?
Gli Ultimi Jedi e L’Ascesa di Skywalker sono due film
molto diversi tra loro, e questo per tantissime ragioni. Sia
Rian Johnson che J.J. Abrams sono stati in grado di piegare la
saga e la sua narrazione al proprio stile registico. Ecco perché
entrambi sono film pieni di azione, ricchi di fan service,
con personaggi e sottotrame brillanti, e all’occorrenza anche
divertenti.
È forse impossibile dire quale sia
effettivamente il capitolo più riuscito della trilogia sequel. Ecco
5 motivi per cui L’Ascesa di Skywalker è il miglior
episodio, e altri 5 per cui lo è Gli Ultimi Jedi:
L’Ascesa di Skywalker collega le trame di ben 9
episodi
Certamente, il compito di cui
J.J. Abrams ha deciso di farsi carico non è
stato per nulla facile: L’Ascesa di Skywalker è il film che
mette la parola fine non soltanto alla trilogia sequel, ma
all’intera Saga degli Skywalker (trilogia prequel e originale
incluse), in un modo davvero epico.
Si è trattato di un’impresa a dir
poco sensazionale: se ci pensate bene, il film ha saputo chiudere
le storie dei nuovi personaggi e, al tempo stesso, omaggiare tutti
coloro che li hanno preceduti.
Ne Gli Ultimi Jedi ci
sono le migliori battaglie con le spade laser
Ci sono diverse battaglie con la
spada laser davvero epiche in tutta la Saga di Skywalker, ma alcuni
delle migliori provengono senza ombra di dubbio da Gli Ultimi Jedi. La scena della sala
del trono dipinta di rosso, in cui Kylo Ren uccide
Snoke e lui e Rey fanno squadra, è una delle migliori sequenze
dell’intera trilogia del sequel: tecnicamente non usano le loro
spade per combattere l’uno contro l’altro, le loro mosse sono
davvero impressionanti e il l’intera scena è entrata di diritto
nella storia di Star Wars.
Un’altra scena memorabile è quella
della battaglia finale su Crait, quando Kylo affonda Luke con la
spada laser di Ren senza colpirlo realmente, dal momento che quello
contro cui sta combattendo è soltanto una proiezione realizzata da
Luke con la Forza.
L’Ascesa di Skywalker è ricco d’azione
L’Ascesa di Skywalker è probabilmente
l’episodio più ricco d’azione dell’intera trilogia sequel. Rey, Poe
e Finn intraprendono un’avventura separata, con l’eroina che si
trova a dover capire quale sia il suo posto nel mondo e cosa la
lega realmente a Kylo Rey. Inoltre, assistiamo anche al ritorno
dell’Imperatore Palpatine, alla lotta di Ben con il Lato Oscuro e
all’introduzione di molti altri personaggi come Jannah e Zorii
Bliss.
Visivamente, Gli Ultimi Jedi è sbalorditivo
Rian Johnson ha
condotto il pubblico alla scoperta di nuove e splendide location ne
Gli Ultimi Jedi, come le saline rosse
di Crait o il lussuoso pianeta Canto Bight. È sicuramente il film
più bello della trilogia sequel, e parte del merito deriva proprio
dallo stile cinematografico di Rian Jonhson, che
in particolari sequenze riesce ad esplodere in tutto il suo vigore,
come l’incredibile scena della sala del trono di Snoke.
Gli Ultimi Jedi espande l’universo di
Star Wars e apre possibili scenari su altre trame
da poter sviluppare in futuro, come ad esempio il bambino sensibile
alla Forza che appare alla fine del film.
Ne L’Ascesa di Skywalker si sviluppa la relazione tra
Rey e Kylo Ren
Una delle
cose più interessanti della trilogia sequel è sicuramente il legame
tra Kylo Ren e Rey. Mentre Gli Ultimi Jedi getta le basi della
loro relazione e “connessione” attraverso la Forza, L’Ascesa di Skywalkeer approfondisce
le loro dinamiche di personaggi che si muovono in un modo
fantastico.
Trascorrono gran
parte del film cercandosi l’un l’altro, e tutto questo porta ad un
grande momento in cui Rey consegna a Ben la sua spada laser
attraverso la Forza. Alla fine, proprio grazie al loro legame (la
“diade nella Forza”), Kylo “torna ad essere” Ben Solo abbracciando
il Lato Chiaro della Forza, con entrambi che capiscono di essere
innamorati.
Gli Ultimi Jedi sviluppa tanti personaggi
secondari
Alcuni dei personaggi a cui è stato
riservato un maggiore sviluppo narrativo provengono proprio da
Gli Ultimi Jedi: Rey si trova su Ach-To con
Luke, Rose e Finn sono in viaggio per Canto Bight, mentre Poe, Leia
e l’ammiraglio Holdo cercano di tenere unita la Resistenza.
Con tutte queste diverse sottotrame
e una durata di ben 2 ore e 32 minuti, c’era spazio a sufficienza
per lasciarsi coinvolgere anche dalle storie di alcuni personaggi
“minori” come Rose, che perde sua sorella all’inizio del film e che
si ritrova a poco a poco protagonista di una storia d’amore con
Finn, purtroppo poi abbandonata ne L’Ascesa di Skywalker.
L’Ascesa di Skywalker riunisce la squadra
Star Wars è una saga al
centro della quale ci sono sempre state grandissime avventure.
L’Ascesa di Skywalker, al pari di
quanto fatto nella trilogia originale con Han, Leia e Luke,
riunisce finalmente i personaggi di Rey, Finn e Poe, che ne
Gli Ultimi Jedi abbiamo visto alle
prese ognuno con una sorta di “viaggio/avventura personale”. È
stato bello vedere la banda unire di nuovo le forze insieme, nello
stesso luogo, e non magari operare da lontano, ognuno in una parte
diversa della Galassia.
Gli Ultimi Jedi rimodella gli schemi saga
Gli
Ultimi Jedi si distingue dal resto della trilogia
sequel di Star Wars perché è sostanzialmente molto diverso
dagli altri. Il Risveglio della Forza è molto simile –
soprattutto da un punto di vista strutturale – a Una Nuova
Speranza, ma Episodio VIII ha preso i modelli della
saga e gli ha totalmente stravolti.
È un film pieno di
scelte audaci, come ad esempio quella di rendere Luke Skywalker una
sorta di anti-eroe o rivelare che i genitori di Rey “non erano
nessuno”. È una versione unica dell’universo di Star Wars,
completamente diversa sia nello stile che nell’impianto narrativo
rispetto a L’Ascesa di Skywalker.
L’Ascesa di Skywalker è pieno di fan service
Contrariamente a Gli Ultimi Jedi,L’Ascesa di Skywalker è pieno di
fan service e di riferimenti a tutto gli altri episodi
della saga. Star Wars ha essenzialmente riunito tre
generazioni di fan, e L’Ascesa di Skywalker riesce in
qualche modo ad onorare sia la trilogia originale che la trilogia
prequel.
Ci sono diversi
cameo, tra cui Lando Calrissian, Wedge Antilles e ovviamente Han
Solo. Nel film rivediamo anche la Morte Nera, e si sentono persino
le voci di diversi Jedi dall’universo cinematografico e televisivo.
L’Ascesa di Skywalker è
essenzialmente una grande lettera d’amore per tutti i fan di
Star Wars.
Ne Gli Ultimi Jedi assistiamo al sacrificio di Holdo
Attraverso Gli Ultimi Jedi, Rian Johnson
ha creato alcune delle migliori scene dell’intero franchise di
Star Wars: una di queste è sicuramente la scena in cui
l’ammiraglio Holdo si sacrifica per distruggere la flotta del Primo
Ordine e salvare ciò che resta della Resistenza.
È anche il momento più tensivo del
film, con Rey e Kylo che combattono per la sua spada laser, e Rose
e Finn che rischiano di essere uccisi dal Primo Ordine. In quel
momento, l’intero film assume tutta un’altra valenza, dando vita ad
un momento particolarmente emotivo e strabiliante che permette di
distinguere Gli Ultimi Jedi da tutti gli altri
film.
La Disney starebbe sviluppando una
versione live action di Rapunzel – L’intreccio della
torre, il 50° Classico d’Animazione basato sulla
celebre fiaba tedesca “Raperonzolo” scritta dai Fratelli
Grimm.
Il film d’animazione, uscito nel
2010, annovera tra i doppiatori originali Mandy
Moore (This Is Us) e Zachary Levi
(Shazam!) e divenne un grandissimo successo all’epoca della sua
uscita, con 592 milioni di dollari incassati a livello mondiale.
Attualmente, è il settimo classico Disney ad aver incassato di più
nella storia.
Come riportato da The DisneyInsider, la
Disney è attualmente al lavoro su una versione live action di
Rapunzel che, in realtà, potrebbe anche
non essere un remake del Classico d’Animazione, ma piuttosto un
nuovo adattamento della favola originale. Sempre dalla fonte
apprendiamo che la Casa di Topolino ha incaricato Ashleigh
Powell (Lo Schiaccianoci e i Quattro Regni) di scrivere la
sceneggiatura del film.
Il personaggio di Rapunzel
(chiaramente una versione slegata dal film animato) era già apparso
“in carne ed ossa” nel musical Into the
Woods di Rob Marshall, interpretato dall’attrice
MacKenzie Mauzy.
Al momento non ci sono ulteriori
dettagli. Ricordiamo che di recente la Disney ha annunciato anche i
live action di altri due celebri classici: Bambi e
Pinocchio
(quest’ultimo sarà diretto da Robert Zemeckis,
regista della trilogia di Ritorno al Futuro e di
Forrest Gump).
A marzo arriverà finalmente nelle
sale l’attesissimo live action di Mulan, mentre
tra i film attualmente in produzione figura Cruella, il live
action dedicato all’iconica Crudelia de Mon che vedrà il premio
Oscar Emma Stone nei panni della protagonista.
La regista Cathy
Yan ha voluto i fan per il sostegno nei confronti del suo
film, Birds of Prey, grazie al
“movimento” #ReasonsToSupportBoP che ha preso
piede su Twitter in seguito all’uscita del film nelle sale.
Nonostante la popolarità del personaggio di Harley
Quinn e dell’interpretazione di Margot
Robbie, il film è stato un flop al box office, cosa che ha
spinto la Warner Bros. a cambiarne il
titolo in Harley Quinn: Birds of
Prey, nella speranza di richiamare l’attenzione dei
fan e sovvertire la performance del cinecomic al botteghino.
Ciononostante, però, una parte del
fandom sembra aver apprezzato Birds of
Prey, a tal punto da lanciare via Twitter un hashtag
a supporto della pellicola – #ReasonsToSupportBoP
-, divenuto già di tendenza negli Stati Uniti grazie agli oltre
diecimila tweet. Proprio per questo motivo, la regista
Cathy Yan ha voluto esprimere la sua gratitudine
nei confronti del “movimento”, dichiarando attraverso il suo
profilo Twitter: “Non è incredibile tutto ciò? Cosa sta
succedendo? Grazie di cuore a tutti! Che meraviglia. Sono veramente
felice adesso.”
Potete vedere il tweet originale condiviso dalla regista di
seguito:
Birds of
Prey, diretto
da CathyYan, arriverà
nelle sale il 7 febbraio 2020. Nel cast
anche Mary Elizabeth Winstead, Jurnee
Smollett-Bell (rispettivamente Cacciatrice e Black
Canary), Rosie Perez (Renee Montoya)
e Ella Jay Basco (Cassandra Cain).
Ewan McGregor interpreta invece uno dei
due principali villain del film, Maschera
Nera, alter ego di Roman Sionis.
Chi conosce i fumetti lo ricorderà come uno dei più grandi
nemici di Batman (negli anni Ottanta esplose proprio come nemesi
del Cavaliere Oscuro) nonché temibile boss mafioso di Gotham
City.
Di seguito la nuova sinossi ufficiale:
“Avete mai sentito la storia del
poliziotto, dell’uccello canoro, dello psicopatico e della
principessa mafiosa? Birds of Prey (e la fantasmagorica rinascita
di Harley Quinn) è una storia contorta raccontata dalla stessa
Harley, come solo Harley può farlo. Quando il malvagio narcisista
di Gotham, Roman Sionis, e il suo zelante braccio destro, Zsasz,
puntano gli occhi su una ragazza di nome Cass, la città si rivolta
per cercarla. I percorsi di Harley, Cacciatrice, Black Canary e
Renee Montoya si incontrano e l’improbabile quartetto non ha altra
scelta che allearsi per abbattere Roman.”
È Tom Hardy a condividere
per primo una foto di Woody Harrelson nei panni di
Cletus Kasady, direttamente dal set di Venom 2.
Visto per la prima volta dietro le
sbarre nella scena post credits del primo film, Kasady sarà il
villain del sequel e sarà proprio quello che è anche nei fumetti:
Carnage.
https://www.instagram.com/p/B8qXT3Sg3v2/
Come già annunciato dal
finale del precedente capitolo, in Venom
2 assisteremo allo scontro tra il simbionte
e Cletus Kasady, aka Carnage, uno
degli antagonisti più celebri dei fumetti su Spider-Man.
Nel cast del sequel
anche Michelle Williams (Fosse/Verdon)
nei panni di Anne Weying, Woody
Harrelson (Zombieland: Double Tap) nei panni di
Cletus Kasady/Carnage, Naomie Harris (No
Time to Die) nei panni di Shriek e l’attore
inglese Stephen Graham.
Nel frattempo è stato
ufficializzato anche il nome di Robert
Richardson in qualità di direttore della fotografia.
“Ciò che era rimasto inesplorato nel primo film esploderà nel
secondo, soprattutto grazie al personaggio centrale” ha
dichiarato Richardson, “Ma ora abbiamo Woody Harrelson, che
ovviamente farà la sua grande entrata, vedremo cos’altro accadrà
con la collaborazione tra Sony e Marvel.”
Vi ricordiamo
che Tom
Hardy tornerà a interpretare Eddie Brock anche
nel sequel di Venom, progetto già in sviluppo dopo
l’inaspettato successo al box office dello scorso autunno, e a
confermarlo è stata la produttrice Amy Pascal.
La premiere cinese dell’attesissimo
No Time to Die, il 25esimo capitolo della
saga di James
Bond, è stata ufficialmente cancellata a causa dell’emergenza
Coronavirus. Come riportato da Deadline, la
cancellazione riguarda tanto la premiere del film a Pechino quanto
il press tour della pellicola in Cina: nessuno dei due
importantissimi eventi avrà luogo.
Come si apprende dalla fonte,
nessuno dei membri del cast arriverà in Cina per promuovere il film
a causa dello stato di quarantena dovuto al Coronavirus e di
“incertezza che circonda l’evoluzione dell’epidemia”. Il
Coronavirus ha avuto un impatto enorme sull’industria
dell’intrattenimento in Cina. Molti cinema della nazione sono stati
chiusi e le uscite di moltissimi blockbuster in territorio asiatico
sono state posticipate; la medesima sorte è toccata anche ai parchi
a tema del paese, come la sede di Disneyland a Shanghai, che è
stata ufficialmente chiusa.
Uno degli effetti collaterali –
forse inaspettato – del Coronavirus è stato un
maggiore interesse da parte della popolazione mondiale nei
confronti di videogiochi e film incentrati su malattie e virus: ad
esempio, le visualizzazioni sulle varie piattaforme di streaming
del film Contagion di Steven Soderbergh (uscito nel 2011)
sono aumentate considerevolmente, così come il videogioco di
strategia Plague Inc., che ha registrato un numero di
vendite mai raggiunto prima.
Ricordiamo che No Time
to Die, diretto da Cary Joji
Fukunaga (True Detective, Maniac), sarà l’ultima
apparizione di Daniel Craig nei panni del celebre
agente segreto.
Il film, atteso nelle sale l’8
aprile 2020, vede nel cast Daniel
Craig (James Bond), Ralph
Fiennes (M), NaomieHarris (Eve
Moneypenny), Ben
Whishaw (Q), Rory
Kinnear (Bill Tanner) e Jeffrey
Wright (Felix Leiter). Le new entry del cast sono
invece Rami
Malek, Billy Magnussen, Lashana
Lynch e Ana de Armas.
Vi ricordiamo che la produzione ha
assunto Phoebe Waller-Bridge per
“ravvivare” lo script di Bond 25 sotto
speciale richiesta di Craig, grande fan
di Fleabag e Killing
Eve, le due serie prodotte e scritte dall’attrice. Era dal
1963 (l’ultima fu Johanna Hardwood con Dr.
No e From Russia With Love) che la casa di
produzione non assumeva una donna per dare voce ai personaggi del
franchise, una scelta oggi più che mai “rilevante”.
In No Time To
Die, Bond si gode una vita tranquilla in
Giamaica dopo essersi ritirato dal servizio attivo. Il suo quieto
vivere viene però bruscamente interrotto quando Felix Leiter, un
vecchio amico ed agente della CIA, ricompare chiedendogli aiuto. La
missione per liberare uno scienziato dai suoi sequestratori si
rivela essere più insidiosa del previsto, portando Bond sulle
tracce di un misterioso villain armato di una nuova e pericolosa
tecnologia.
A quanto pare, il
Pinocchio in stop-motion di
Guillermo del Toro che verrà distribuito da
Netflix si avvarrà di un cast di doppiatori originali
di prim’ordine. Il progetto è stato annunciato ufficialmente a
ottobre del 2018, ma da allora non ci sono più stati grandi
aggiornamenti in merito, a parte alcune dichiarazioni dello
stesso regista in merito alle atmosfere e al tono del film.
Adesso, grazie a quanto rivelato
dall’attore David Bradley (Harry Potter, Game of
Thrones) in una recente intervista, sappiamo quali saranno gli
attori (o comunque una parte del cast) che metteranno a
disposizione il loro talento “vocale” per la prossima avventura
cinematografica di Guillermo del Toro, attualmente
impegnato con le riprese di
Nightmare Alley.
Intervistato da Na Ekranie
(via The Playlist),
Bradley ha rivelato che nel film sarà lui a prestare la voce al
personaggio di Geppetto, e che al suo fianco ci saranno
Ewan McGregor, Tilda Swinton, Christoph Waltz e
Ron Perlman (attore feticcio di del Toro, che con
il regista ha lavorato fin dal suo debutto nel lontano 1993 con
Cronos).
David Bradley, che
aveva già lavorato con del Toro nelle serie Trollhunters e
The Strain, non ha ovviamente rivelato quali personaggi
andranno a doppiare i suoi colleghi: è probabile che McGregor
presterà la voce al celebre burattino di legno, mentre la Swinton
potrebbe interpretare la Fata Turchina.
Guillermo del
Toro debutta alla regia del suo primo lungometraggio
di animazione con Pinocchio, un film
originale Netflix, un progetto che ha cuore da tutta la vita. Sarà
un musical realizzato in stop motion, di cui il regista Premio
Oscar firmerà anche la sceneggiatura e la produzione.
Del Toro inaugura un nuovo modo di
raccontare la fiaba classica di Pinocchio, ambientata in
Italia negli anni Trenta. Il progetto segna un momento chiave nella
già consolidata relazione tra Netflix e il celebre regista, che
proprio per Netflix aveva creato la trilogia di
DreamWorks “Tales of Arcadia”, con il primo
capitolo “Trollhunters”, vincitore di diversi premi
Emmy, il secondo “3Below”, che debutterà il 21
dicembre 2018, e il terzo
capitolo “Wizards” previsto nel 2019. Del Toro è
anche il creatore della prossima serie Netflix “Guillermo
del Toro Presents 10 After Midnight”, che arriverà
prossimamente sulla piattaforma.
Guillermo del Toro ha così
commentato: “Nessuna forma d’arte ha influenzato la mia
vita e il mio lavoro quanto l’animazione e nessun personaggio ha
avuto un legame profondo con me quanto Pinocchio. Nella nostra
storia, Pinocchio è un’anima innocente con un padre indifferente
che si perde in un mondo che non può comprendere. Il nostro
protagonista si imbarca in un viaggio straordinario che lo condurrà
ad una profonda comprensione di suo padre e del mondo reale. Ho da
sempre voluto realizzare questo film. Sono estremamente grato a
Netflix e al suo eccezionale team per questa opportunità unica nel
suo genere, che mi permetterà di presentare la mia personale
versione di questo strano burattino al pubblico di tutto il
mondo.”
Nuovi video dal set allestito a San
Francisco di Matrix
4 ci mostrano Keanu Reeves e
Carrie-Anne Moss, nei panni di Neo e Trinity,
riuniti per la prima volta dopo 17 anni. Uno dei due video, in
particolare, potrebbe aver svelato parte della storia che verrà
raccontata nel film, dal momento che vediamo il personaggio di
Trinity insegnare a quello di Neo come volare: i due attori (o
probabilmente i loro stunt) sono infatti impegnati a girare una
sequenza in cui li vediamo saltare da un edificio per poi librarsi
in alto, verso il cielo.
In un’altro breve video, invece,
vediamo i due attori a bordo di una motocicletta aggirarsi per le
strade di San Francisco. Da entrambi i video si evince che Trinity
abbia preso il posto di Morfeo e sia diventata il nuovo mentore di
Neo. Un altro importante dettaglio da non sottovalutare è il fatto
che Carrie-Anne Moss indossa una variante del
costume con il quale abbia imparato a conoscerla nella trilogia
originale, mentre Keanu Reeves sembra sfoggiare un
look molto più vicino al suo personaggio nella saga di
John Wick invece che al Neo dei
precedenti film.
Matrix
4 vedrà nel cast il ritorno di Keanu
Reeves, Carrie-Ann Moss e Jada
Pinkett-Smith al fianco delle new
entry Yahya Abdul-Mateen II, Neil Patrick Harris,
Jonathan Groff, Jessica
Henwicke Toby
Onwumere.
Il nuovo capitolo del franchise
sarà diretto da Lana Wachowski. La
sceneggiatura del film è stata firmata a sei mani con Aleksandar
Hemon e David Mitchell, mentre diverse fonti sostengono che le
riprese dovrebbero iniziare nei primi mesi del 2020. “Molte
delle idee che Lilly ed io abbiamo esplorato vent’anni fa a
proposito della nostra realtà sono ancora più rilevanti ora. Sono
molto felice di avere questi personaggi nella mia vita e sono grata
per questa possibilità di lavorare ancora con i miei brillanti
amici“, ha detto la Wachowski.
“Non potremmo essere più
entusiasti di rientrare in The Matrix con Lana“, ha dichiarato
Toby Emmerich, presidente della Warner Bros, “Lana è una vera
visionaria, una regista creativa e originale e siamo entusiasti che
stia scrivendo, che dirigerà e produrrà questo nuovo capitolo
dell’universo di Matrix“.
Harrison Ford è rimasto sorpreso tanto
quanto i fan in merito all’apparizione finale di Han Solo in
Star
Wars: L’ascesa di Skywalker di J.J.
Abrams. Per molti, la morte del personaggio avvenuta ne
Il Risveglio della Forza aveva segnato davvero l’ultima
apparizione dell’iconico trafficante: eppure, nonostante Han non
sia apparso ne Gli Ultimi Jedi, quando ad Abrams è stato
affidato il compito di scrivere e dirigere il capitolo finale della
saga degli Skywalker, probabilmnete il regista aveva una visione
diversa in merito all’arco narrativo del personaggio.
Ne L’Ascesa di Skywalker,
infatti, abbiamo visto Han Solo fare brevemente ritorno per aiutare
il figlio Ben Solo ad intraprendere il suo percorso di redenzione.
In una recente intervista con USA Today,
Harrison Ford ha parlato proprio del suo
scioccante ritorno in Episodio IX, rivelando di essere
stato sorpreso tanto quanto i fan dopo aver appreso del ritorno di
Solo nel film. Queste le sue parole:
“Quando J.J. mi ha chiesto di
farlo, ho risposto: ‘Stai scherzando? Sono morto!’. Allora lui ha
risposto: ‘Più o meno morto. Puoi farlo’. All’epoca non aveva
ancora scritto niente. Ma mi disse: ‘Sarà incredibile’. Così gli ho
detto che andava bene. Se J.J. ti chiedesse di fare qualcosa,
probabilmente la faresti anche tu. È un ragazzo veramente
persuasivo.”
L’attore ha poi aggiunto di aver
accettato anche perché quella scena avrebbe aiutato la storia di
Ben ad andare avanti e che l’opportunità di girare ancora una volta
con Adam Driver era per lui un’occasione
incredibile. In seguito all’uscita del film, moltissimi fan si sono
chiesti se il personaggio di Han Solo abbia fatto ritorno sotto
forma di Fantasma di Forza o se sia stato soltanto una proiezione
della mente di Kylo Ren. A tal proposito, Ford ha dichiarato:
“Un Fantasma di Forza? Non so neanche cosa sia un Fantasma di
Forza. Non ho un’idea esplicativa su cosa sia un Fantasma di Forza.
E non mi interessa!”
Lucasfilm e il
regista J.J. Abrams uniscono ancora una
volta le forze per condurre gli spettatori in un epico viaggio
verso una galassia lontana lontana con Star Wars:
L’Ascesa di Skywalker, l’avvincente conclusione
dell’iconica saga degli Skywalker, in cui nasceranno nuove leggende
e avrà luogo la battaglia finale per la libertà.
Il cast del film
comprende Carrie Fisher, Mark Hamill, Adam Driver,
Daisy Ridley, John Boyega, Oscar Isaac, Anthony Daniels, Naomi
Ackie, Domhnall Gleeson, Richard E. Grant, Lupita Nyong’o, Keri
Russell, Joonas Suotamo, Kelly Marie
Tran, con Ian
McDiarmid e Billy Dee
Williams.
Diretto da J.J. Abrams e prodotto da
Kathleen Kennedy, Abrams e Michelle Rejwan, Star Wars:
L’Ascesa di Skywalker è scritto da J.J. Abrams e Chris
Terrio, mentre Callum Greene, Tommy Gormley e Jason McGatlin sono i
produttori esecutivi.