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The Morning Show 4: Marion Cotillard nel cast della nuova stagione

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Apple TV+ ha ufficialmente accolto l’attrice francese premio Oscar Marion Cotillard (La Vie en Rose, The Dark Knight Rises) nel cast di The Morning Show 4, l’annunciata quarta stagione e prossimo ciclo di episodio dell’acclamato dramma sul posto di lavoro del Morning show.

Chi interpreterà Marion Cotillard in The Morning Show 4?

Secondo Deadline, la Cotillard ha firmato per interpretare un ruolo chiave durante un importante arco narrativo della quarta stagione di The Morning Show. Il suo personaggio si chiama Celine Dumont, che viene descritta come “un’esperta operatrice proveniente da una famiglia europea di grande prestigio“.

Questa è la prima serie importante della Cotillard dopo una breve apparizione nella serie antologica Extrapolations del 2023. La vedremo poi nel prossimo film biografico Lee, con Kate Winslet nel ruolo di una fotoreporter che racconta la Seconda Guerra Mondiale.

The Morning Show 2 stagione

The Morning Show è una serie drammatica e sincera che analizza il posto di lavoro moderno attraverso la lente delle persone che aiutano a svegliare l’America. La Cotillard si unirà ai protagonisti della serie,  Jennifer AnistonReese Witherspoon e Billy Crudup. La serie vede anche il ritorno delle star Mark Duplass, Nestor Carbonell, Karen Pittman, Bel Powley, Desean Terry, Janina Gavankar, Tom Irwin e Marcia Gay Harden.

La serie è creata e prodotta esecutivamente da Michael Ellenberg (The Leftovers), con Kerry Ehrin come sceneggiatore. I produttori esecutivi sono Witherspoon, Aniston, Ehrin, Mimi Leder, Kristin Hahn, Lauren Levy Neudstadter, Adam Milch ed Erica Lipez.

Carrie-Anne Moss: 10 cose che forse non sai sull’attrice

Carrie-Anne Moss: 10 cose che forse non sai sull’attrice

Divenuta celebre con il personaggio di Trinity in Matrix, l’attrce Carrie-Anne Moss si è negli anni costruita una carriera all’insegna della diversità, muovendosi tra grandi produzioni e film più indipendenti. Recentemente si è fatta apprezzare per la sua partecipazione ad alcune serie targate Marvel, che le hanno permesso di reinventarsi ed ottenere nuova fama.

Ecco 10 cose che non sai di Carrie-Anne Moss.

Carrie-Anne Moss: i suoi film e le serie TV

1. Ha recitato in una celebre trilogia di fantascienza. Il debutto sul grande schermo per l’attrice avviene nel 1996 con il film Sabotage, ma la vera popolarità arriva con Matrix (1999), film cult dove recita accanto agli attori Keanu Reeves e Lawrence Fishburne. Dopo essere comparsa in Memento (2000) e Chocolat (2000), partecipa anche ai sequel Matrix Reloaded (2003) e Matrix Revolutions (2003). Negli anni successivi recita invece a pellicole come Kidnapped – Il rapimento (2005), Fido (2006), Disturbia (2007), Un segreto tra di noi (2008), con Ryan Reynolds, Silent Hill: Revelation 3D (2012), Pompei (2014), Frankenstein (2016) e The Bye Bye Man (2016). Nel 2022 ha ripreso il ruolo di Trinity in Matrix Resurrections, mentre nel 2023 ha recitato in Accidental Texan.

2. Ha preso parte a note produzioni televisive. Dopo aver ottenuto un’iniziale popolarità recitando nelle serie I giustizieri della notte (1991-1993), Models, Inc. (1994-1995) e F/X (1996-1997), l’attrice conosce nuova popolarità tornando a recitare per il piccolo schermo. Qui compare infatti nelle serie Chuck (2011), Vegas (2012-2013) e Jessica Jones (2015-2019), dove ricopre il ruolo di Jeri Hogart. Ruolo che poi riprende anche in Daredevil (2016), Iron Fist (2017), e The Defenders (2017).  Ha poi partecipato anche alle serie Humans (2016), Tell Me a Story (2019-2020) e Wisting (2019-2022). Nel 2024 è invece tra i protagonisti della serie di Star Wars intitolata The Acolyte, dove recita accanto a Dafne Keen.

Carrie-Anne Moss in Memento

3. Christopher Nolan è rimasto molto soddisfatto di lei. Dopo essere rimasta impressionata dall’interpretazione di Carrie-Anne Moss nel ruolo di Trinity in Matrix (1999), Jennifer Todd la propose per la parte di Natalie. Mentre Mary McCormack faceva pressioni per il ruolo, Christopher Nolan decise di affidare alla Moss il ruolo di Natalie, affermando: “Ha aggiunto al ruolo di Natalie una quantità enorme di cose che non erano sulla pagina”.

Carrie-Anne Moss marito
Carrie-Anne Moss e Guy Pearce in Memento

Carrie-Anne Moss è Trinity in Matrix

4. Ha evitato di essere sostituita dal suo ruolo. Nel girare una delle sue prime scene per il film Matrix, l’attrice subì un infortunio slogandosi una caviglia. Tuttavia decise di non dire a nessuno della cosa, temendo che la produzione l’avrebbe sostituita. Riuscì fortunatamente a recuperare in fretta, potendo mantenere così il ruolo che l’ha resa celebre.

5. Le fu richiesto di leggere alcuni saggi. Agli attori del cast fu richiesto di essere in grado di spiegare cosa fosse Matrix. Pertanto, anche l’attrice dovette leggere saggi e libri riguardanti i simulacri, le simulazioni virtuali e sulla cultura postmoderna in generale. La Moss ha in seguito raccontato di aver trovato questa come la parte più complessa del suo coinvolgimento nel processo.

6. È stata la prima volta che si è rivista sullo schermo. Quando assistette al primo montaggio del film, per l’attrice questa rappresentava la prima volta in cui si rivedeva sullo schermo. Pur avendo già dei titoli all’attivo nella sua filmografia, infatti, non aveva ancora avuto tale possibilità.

Carrie-Anne Moss è una Jedi in The Acolyte

7. Ha eseguito molti dei combattimenti previsti per il suo personaggio. Per la serie The Acolyte l’attrice non si è tirata indietro dal prepararsi fisicamente per poter eseguire personalmente diverse delle scene di combattimento per lei previste. Ha infatti raccontato: “È stato complicato. I miei blocchi fisici in realtà provenivano dal costume. È davvero importante esercitarsi con i costumi. Sono pesanti. Era qualcosa da cui ho dovuto recuperare molto. Il costume ti dà sicuramente l’immagine, ma essere effettivamente libero nei combattimenti, è stata una sfida“.

Carrie-Anne Moss Matrix
Carrie-Anne Moss e Keanu Reeves in Matrix

Carrie-Anne Moss: chi è suo marito

8. È sposata. Nel 1999 l’attrice è sposata con l’attore Steven Roy, dal quale ha avuto due figli e una figlia. Insieme vivono a Los Angeles, conducendo una vita famigliare particolarmente riservata, evitando di porre sotto i riflettori dei media o della stampa dettagli personali.

Carrie-Anne Moss è su Instagram

9. Ha un account personale. L’attrice è presente sul social network Instagram con un profilo seguito da 22 mila persone. All’interno di questo l’attrice è solita condividere immagini scattate in momenti di svago quotidiano, ma anche piccole curiosità per i propri fan. Non mancano poi video in cui l’attrice parla di tematiche a lei care o di meditazione, della quale è una grande amante.

Carrie-Anne Moss: età e altezza

1. Carrie-Anne Moss è nata a Vancouver, in Canada, il 21 agosto del 1967. L’attrice è alta complessivamente 174 centimetri.

Fonti: IMDb, Instagram, Empire

Predator: dal cast al costume del mostro, tutte le curiosità sul film

Se si pensa a saghe cinematografiche che coniugano la fantascienza con l’horror, i primi due titoli che vengono in mente sono senza dubbio Alien e Predator. Il primo, il cui film iniziale è uscito nel 1979, portava l’essere umano a scontrarsi con i terribili xenomorfi nel cuore dello spazio. In Predator, invece, sono gli alieni a venire sul pianeta Terra, con l’obiettivo di uccidere e conquistare tutto ciò che gli si presenta davanti. A dirigere il primo film della serie, uscito nel 1987, vi è il regista John McTiernan, noto anche per Trappola di cristallo, Caccia a Ottobre Rosso e Last Action Hero.

Sin dalla sua uscita, Predator si è imposto come un cult del suo genere. Ciò è merito degli effetti speciali, del look della mostruosa creatura aliena e della presenza di Arnold Schwarzenegger come protagonista. Il film, inoltre, è a suo modo anche una cupa metafora sulla guerra del Vietnam, con il predatore che sostituisce il nemico, le cui capacità gli permettono di essere pressoché invisibile sino al momento dell’attacco. Gli elementi che ne hanno fatto un classico sono dunque molti, e non stupisce dunque che questo primo capitolo abbia dato origine ad un vero e proprio franchise.

Per gli amanti del genere si tratta infatti di un titolo imprescindibile, che offre non solo grande azione ma anche tanto terrore. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e ai suoi sequel. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Predator sequel
Arnold Schwarzenegger in Predator. © © 1987 Twentieth Century Fox. All Rights Reserved.

La trama di Predator

La storia del film ha inizio quando un commando di recupero delle Forze Speciali statunitensi addestrate dalla CIA, guidato da Alan “Dutch” Schaefer, viene inviato nello sperduto paese di Val Verde, in America Centrale. Qui il gruppo deve soccorrere l’equipaggio di un elicottero con a bordo il ministro di un Paese alleato. Vicino al velivolo, però, vengono ritrovati i cadaveri mutilati di quanti vi erano a bordo. Indagando su chi possa aver compiuto quella barbarie, il gruppo finirà per perdersi nella giungla, andando incontro a qualcosa che va ben oltre la loro immaginazione.

 

Il cast del film

Al momento di scegliere l’interprete di Alan Schaefer, il comandante del gruppo, l’unico nome possibile risultò essere quello di Arnold Schwarzenegger. L’attore, divenuto in quegli anni una celebrità grazie a film come Terminator e Conan il distruttore. Una volta accettato il ruolo, egli si sottopose ad una rigida dieta che lo portò a perdere più di venticinque chili, poiché dal suo punto di vista il personaggio doveva non solo essere muscoloso ma anche molto magro.

Nel ruolo del maggiore George Dillon, invece, si ritrova l’attore Carl Weathers, principalmente noto per aver interpretato Apollo Creed nella saga di Rocky. L’attrice messicana Elpidia Carrillo è invece Anna Gonsalves, una ribelle del luogo. Gli altri membri del gruppo di soldati sono Billy, interpretato da Sonny Landham,, Mac Eliot, interpretato da Bill Duke, Jorge Ramirez, interpretato da Richard Chavez e Blain Cooper, interpretato dal wrestler Jesse Ventura.

Vi è poi anche Rick Hawkins, nei cui panni si ritrova lo sceneggiatore Shane Black. Quest’ultimo è noto per aver ideato la saga di Arma Letale e i produttori speravano che potesse collaborare anche alla sceneggiatura di Predator. Quando però, anche dopo essere stato ingaggiato come attore, egli si rifiutò di scrivere qualcosa, il suo personaggio fu riscritto per essere il primo a morire. Sotto il costume dell’alieno, invece, vi è Kevin Peter Hall, già interprete di altri mostri cinematografici.

Predator cast
Arnold Schwarzenegger, Carl Weathers, Elpidia Carrillo e Bill Duke in Predator. © © 1987 Twentieth Century Fox. All Rights Reserved.

Il costume del mostro

L’attore Jean-Claude Van Damme era stato inizialmente scritturato per interpretare il Predator. L’idea era che egli avrebbe usato le sue conoscenze delle arti marziali per rendere il Predator un cacciatore agile e simile a un ninja. Tuttavia, il design originale del costume era troppo ingombrante e difficile da gestire nella giungla, e Van Damme non riusciva a fare i movimenti richiesti. Inoltre, è stato riferito che Van Damme si è costantemente lamentato del fatto che la tuta del mostro fosse troppo calda.

Alla fine Van Damme è stato eliminato dal film, ufficialmente perché troppo basso rispetto agli altri attori, venendo sostituito da Kevin Peter Hall. La tuta fu poi ridisegnata perché, anche con un attore più imponente, si riteneva che non suscitasse abbastanza paura. Il design finale presenta quindi una testa insettoide e zanne che si estendono dalle mandibole. Per il resto il mostro rimase umanoide nella fisiologia, consentendo di essere interpretato da un performer in tuta.

I sequel di Predator

Il grande entusiasmo che Predator suscitò nel pubblico spinse alla realizzazione di due sequel. Il primo uscì nel 1990 con il titolo di Predator 2 ed è interpretato da Danny Glover, mentre nel 2010 è uscito il terzo capitolo, Predators, interpretato da Adrien Brody. Quest’ultimo, in realtà, si configura come un reboot dell’originale. Nel 2018 è invece uscito The Predator, scritto e diretto proprio da Shane Black, che ha così finalmente accettato di sceneggiare uno dei film della serie, strutturandolo però come un sequel dei primi due film.

Esistono poi due film crossover, Alien vs. Predator e Alien vs. Predator 2, dove i mostri delle due celebri saghe si danno battaglia. Nel 2022 è poi stato realizzato un prequel della saga semplicemente intitolato Prey. La storia ruota attorno a una giovane donna Comanche, Naru, che si ritrova a dover proteggere la sua gente da un alieno umanoide e feroce che caccia gli umani per sport. Ad oggi sembra essere in fase di sviluppo un sequel, mentre si sta lavorando anche ad un nuovo capitolo della saga intitolato Badlands.

Il trailer di Predator dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Predator è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten Tv, Google Play, Apple TV, Disney+ e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 5 agosto alle ore 21:20 sul canale Rai 4.

Daniel Brühl: “Karl Lagerfeld era un uomo pieno di contraddizioni”

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Becoming Karl Lagerfeld, la nuova serie originale francese Disney+ è stata presentata oggi a Milano con la partecipazione di Daniel Brühlattore protagonista che interpreta proprio Karl Lagerfeld. Becoming Karl Lagerfeld sarà disponibile su Disney+ da venerdì 7 giugno ed è prodotta da Gaumont e Jour Premier ed ecco cosa ha raccontato il protagonista.

La serie è ambientata a Parigi nel 1972, quando Karl è in cerca di un posto nel mondo e sa esattamente dove vuole arrivare, è affamato di fama, di conoscenza e anche alle prese con il suo primo amore.

“Vorrei poter parlare italiano come faceva Karl – ha iniziato Daniel Brühl – che era un genio anche dal punto di vista linguistico. Pur avendo un forte accento tedesco, aveva padronanza del francese anche raffinata. Nell’interpretarlo ho dovuto calcare l’accento tedesco che naturalmente non ho, per interpretarlo.”

Becoming Karl LagerfeldSul motivo che ha spinto Daniel Brühl ad accettare:

“E’ molto stato interessante scoprire chi fosse Karl prima di diventare famoso e prima che arrivasse a perfezionare quel ruolo che si era inventato per sé, quell’icona. L’ho incontrato vent’anni fa ma era già il simbolo che lui aveva costruito di se stesso, per proteggersi, come aveva fatto anche Andy Wharol. Ricordo i capelli bianchi, i suoi guanti, ho visto i suoi occhi solo per un attimo. Mi interessava interpretare l’uomo che era arrivato a costruire quel simbolo di se stesso, anche con tutte le sue insicurezze e le sue fragilità”.

Sulla preparazione che ha affrontato per interpretare il ruolo:

“E’ stato un processo lungo. Io più invecchio più non ho voglia di nascondere la mia età e in questa fase della mia vita mi piace affrontare nuove sfide. Qui si trattava di mettere insieme un rompicapo con moltissimi pezzi. Ho letto tre sue biografie e ho avuto la possibilità di imparare quanto sin da giovane era molto bravo a vendere se stesso, guardando le sue interviste. Ho potuto acquisito il suo linguaggio e il modo in cui si muoveva, ho anche incontrato suoi vecchi amici. Grazie a loro ho trovato nuovi spunti. Poi mi sono tuffato a testa in giù. I primi che hanno potuto testimoniare i miei sforzi di immedesimazione sono stati gli animali della fattoria vicino a dove vivo, in Spagna. Le pecore sono rimaste molto colpite da me con i tacchi che parlo in francese”.

Sulla solitudine di Karl Lagerfeld:

“E’ stato particolarmente impegnativo, perché quando si tratta di interpretare un personaggio così misterioso ma anche così iconico il rischio è di scivolare nella caricatura. Era un uomo molto discreto, ed è stato necessario prendere delle decisioni per cercare di capire lui e quello che desiderava. Voleva l’amore, conquistare Parigi, essere rispettato? Era affamato di affermazione. Per quanto riguarda invece il suo amore, cercava di aprirsi ma temeva di perdere il controllo. Io riesco anche ad identificarmi con alcuni aspetti di questo personaggio, ma non posso paragonarmi certo all’attenzione cui era soggetto Karl. Ho condiviso però alcuni aspetti della sua personalità, come la solitudine e la voglia di essere amati. Da attore cerco di collegarmi con alcuni aspetti estremi di sentimenti che non mi appartengono.”

Sugli attori come mercenari e i registi come stilisti che li scelgono e li “vestono”:

“Devo dire che ho conosciuto dei registi che possono essere considerati stilisti haute couture. Ma il mio maestro p stato mio padre, che dirigeva documentari. Quando ho cominciato ad avvicinarmi alla recitazione mi ha sempre sostenuto, e mi diceva che avremmo dovuto puntare a raccontare storie di cui avrebbero parlato tutti. I primi film che mio padre mi fece vedere da adolescente sono stati quelli di Visconti, De Sica e Fellini. Il mio eroe era Marcello Mastroianni.”

Sull’equilibrio tra la profondità della drammaturgia e la superficialità della moda:

“Quello che amo negli esseri umani e quello che è arricchente per un attore da mettere in scena è la contraddizione. Karl Lagerfeld era effettivamente pieno di contraddizioni, era un uomo di profonda e vasta cultura, ma era anche una icona di moda e di tutto ciò che è effimero e frivolo. Era un artista, un illustratore, un fotografo e un creativo eccezionale, ma era anche un uomo d’affari estremamente duro e pratico. Mi sono divertito a esplorare queste contraddizioni che ha continuato a vivere fino alla fine. È ammirevole che nonostante l’età non abbia mai smesso di essere curioso e di rimanere in contatto con il tempo. Un uomo appassionato di Proust e dei romantici tedeschi, ma anche di sfilare dai ritmi folli, così diverso da quel XVIII secolo che così tanto amava.”

Sull’eredità tedesca che Daniel Brühl condivide con Karl Lagerfeld:

“Mi rapporto al desiderio di Karl di riuscire a superare i confini e riuscire a esplorare e lavorare con culture diverse. Già da giovanissimo avevo questo desiderio, forse a causa della mia famiglia con madre spagnola, padre tedesco e due zii francesi. Ero abituato a questa commistione di culture, avevo già il desiderio di lavorare in tutta Europa, non osavo neanche sognare gli Stati Uniti, e mi piace recitare in più lingue. Mio padre citava spesso Carlo V re di Spagna, che diceva che con Dio parlava in spagnolo, con l’amante in francese e con il cavallo il tedesco. Mi piace lavorare con le debolezze e con i punti di forza di ogni lingua.”

Becoming Karl Lagerfeld sarà disponibile su Disney+ da venerdì 7 giugno ed è prodotta da Gaumont e Jour Premier. Vede protagonista Daniel Brühl.

White Elephant: Codice criminale, tutto quello che c’è da sapere sul film

Negli ultimi anni l’attore Bruce Willis si è dedicato senza sosta a partecipare ad una serie di film di genere d’azione e thriller. Tra questi si ritrovano titoli come Survive the NightTrauma Center e Hard Kill. Un altro recente titolo, simile a questi, a cui ha partecipato, è White Elephant: Codice criminale, diretto da Jesse V. Johnson, noto per aver lavorato a lungo come controfigura e stuntman. Nel film, in realtà, la partecipazione di Willis è marginale e altri sono gli interpreti protagonisti. Data la sua popolarità come attore, però, la promozione del film si è costruita sulle sue spalle.

White Elephant: Codice criminale è inoltre uno degli ultimi film con protagonista Bruce Willis, che si è ora ritirato dalla recitazione perché gli è stata diagnosticata una demenza frontotemporale. Il regista, che in precedenza, quando lavorava come stuntman, aveva collaborato con Willis, ha detto al Los Angeles Times che “era chiaro che non era il Bruce che ricordavo“. Le battute di Willis sono state girate a un ritmo più veloce su suggerimento del suo assistente, Stephen J. Eads, così da nascondere i difetti di pronuncia dell’attore.

In seguito a Johnson è stato chiesto se voleva girare un altro film con Willis, ma il regista ha rifiutato l’offerta, affermando: “Siamo tutti fan di Bruce Willis e l’accordo sembrava sbagliato e in definitiva una fine piuttosto triste per una carriera incredibile, con la quale nessuno di noi si sentiva a proprio agio“. Di certo White Elephant: Codice criminale non contiene la miglior performance della carriera di Willis e probabilmente non verrà mai citato tra i suoi lavori migliori, ma per i fan dell’attore e gli appassionati del genere si tratta comunque di un film da non perdere.

White Elephant Codice criminale trama film

La trama di White Elephant: Codice criminale

Arnold Solomon è un ricco e potente speculatore del settore immobiliare, con legami con la criminalità organizzata e intento ora a trattare un accordo con i russi. Per stare tranquillo ed evitare interferenze da parte del suo rivale, Luis Velasquez, a capo di un Cartello messicano, Arnold affida al suo fidato sicario e caro amico Gabriel “Gabe” Tancredi, un ex marine ora al servizio della criminalità, il compito di gestire le negoziazioni. All’incontro con Velasquez, Gabe si presenta con il suo aiutante Carlos Garcia. Quando però le trattative con Velasquez falliscono, Garcia decide di eliminarlo.

Gli agenti della polizia investigativa Vanessa Flynn e Walter Koschek, appostati per sorvegliare Velasquez, vedono Carlos uscire di corsa e scampare per un pelo all’esplosione dell’ufficio del boss messicano. Appreso dell’esistenza dei testimoni, Arnold ordina a Gabe di eliminarli. Koschek viene allora ucciso a casa sua da Gabe e Carlos, mentre per l’agguato a Vanessa, Carlos si porta dietro alcuni amici per aiutarlo. L’ex marine decide però di infrangere il codice criminale e aiuta la Flynn a sfuggire all’aggressione mortale. Da quel momento per loro la situazione si complica e si troveranno a dover fermare i suoi nemici prima che essi fermino lei.

White Elephant Codice criminale cast

 

Il cast del film

Ad interpretare il ricco e potente speculatore del settore immobiliare Arnold Solomon vi è, come anticipato, l’attore Bruce Willis. Negli ultimi anni abituato ad interpretare ruoli piuttosto marginali, questo accettò di partecipare al film a patto di girare tutte le proprie scene nel minor numero possibile di giorni. Per via della malattia di cui inizia a soffrire in modo sempre più evidente, Willis ebbe però diverse difficoltà sul set, ad esempio nel ricordare le proprie battute. Vero e proprio protagonista del film, nei panni di Gabriel Tancredi è però Michael Rooker, meglio noto per aver interpretato Yondu nei film di Guardiani della Galassia.

Olga Kurylenko, protagonista femminile del film, è invece impegna ad interpretare la poliziotta Vanessa Flynn. Prima di questo film l’attrice è divenuta celebre grazie a titoli come Quantum of Solace, dove interpretava la Bond girl Camille Montes, To the Wonder La corrispondenza.  Completano poi il cast gli attori Vadhir Derbez nei panni di Carlos Garcia e Louie Ski Carr in quelli di Luis Velasquez. L’attore candidato agli Oscar John Malkovich ricopre invece il ruolo di Glen Follett.

Il trailer di White Elephant: Codice criminale e dove vederlo in streaming e in TV

Il film è presente unicamente sulla piattaforma streaming Infinity+. È però presente presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 5 giugno alle ore 21:20 sul canale Italia 1. Di conseguenza, per un limitato periodo di tempo sarà presente anche sulla piattaforma Mediaset Play, dove quindi lo si potrà vedere anche oltre il momento della sua messa in onda. Basterà accedere alla piattaforma, completamente gratuita, per trovare il film e far partire la visione.

Captain America: Brave New World, Tim Blake Nelson conferma che il film spiegherà l’assenza di The Leader dal MCU

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Una delle cose più sorprendenti di Captain America: Brave New World è il fatto che Sam Wilson dovrà confrontarsi con The Leader. Abbiamo incontrato Samuel Sterns per la prima volta in L’incredibile Hulk del 2008 e abbiamo appreso che l’apparente alleato di Bruce Banner aveva alcune convinzioni discutibili quando si trattava di scienza.

Ciò includeva la creazione dell’Abominio e, quando Emil Blonsky andò su tutte le furie ad Harlem, Sterns ricevette la sua dose di avvelenamento gamma dopo che un campione del sangue di Banner contaminò una ferita sulla sua testa. La sua testa iniziò a crescere e quella fu l’ultima volta che vedemmo Sterns, finché un fumetto tie-in (che può o meno essere considerato “canonico”) rivelò che la Vedova Nera lo portò sotto la custodia dello S.H.I.E.L.D.

Parlando con Screen Rant, l’attore Tim Blake Nelson ha confermato che farà parte delle riprese di Captain America: Brave New World e che avremo una spiegazione per l’assenza di 16 anni di The Leader dal MCU“[Sono] molto entusiasta di questo. Domani andrò ad Atlanta per continuare a lavorarci. È stato molto emozionante riportare in vita un personaggio di 16 anni fa e immaginare come è invecchiato con me e come ciò si è manifestato.”

“Il team Marvel è arrivato con una spiegazione davvero interessante – una rivelazione, dovrei dire, su cosa ha fatto per 16 anni e perché”, ha anticipato l’attore. Il personaggio potrebbe anche aver lavorato in segreto per il Governo degli Stati Uniti, magari contribuendo alla creazione di Red Hulk.

“Mi sono divertito moltissimo a girarlo”, ci ha recentemente raccontato Nelson riguardo al suo ruolo nel film. “E [io] ho lavorato con il team Marvel e con questo meraviglioso truccatore di nome David Atherton con il quale ho collaborato a una dozzina di film ormai.” “Penso che le persone saranno piuttosto entusiaste di come appare questo ragazzo. E di cosa ha da dire e cosa fa”, ha detto.

Quello che sappiamo sul film Captain America: Brave New World

Captain America: Brave New World riprenderà da dove si è conclusa la serie Disney+ The Falcon and the Winter Soldier, seguendo l’ex Falcon Sam Wilson (Anthony Mackie) dopo aver formalmente assunto il ruolo di Capitan America. Il regista Julius Onah (Luce, The Cloverfield Paradox) ha descritto il film come un “thriller paranoico” e ha confermato che vedrà il ritorno del Leader (Tim Blake Nelson), che ha iniziato la sua trasformazione radioattiva alla fine de L’incredibile Hulk del 2008.

Secondo quanto riferito, la star di Alita: Angelo della Battaglia Rosa Salazar interpreta la cattiva Diamondback. Nonostante dunque avrà degli elementi al di fuori della natura umana, il film riporterà il Marvel Cinematic Universe su una dimensione più terrestre e realista, come già fatto anche dai precedenti film dedicati a Captain America. Ad ora, il film è indicato come uno dei titoli più importanti della Fase 5.

Anthony Mackie ha recentemente dichiarato che questo film è “10 volte più grande” della sua serie Disney+ e ha parlato della dinamica tra Cap e il nuovo Falcon, Joaquin Torres. “Sono in coppia alla pari“, ha scherzato. “Sono entrambi militari. Io ero il suo ufficiale comandante. Tra noi c’è più amicizia rispetto al modo in cui ammiravo Steve o al modo in cui non mi piaceva Bucky“.

Questo film è un chiaro reset. Ristabilisce davvero l’idea di cosa sia e cosa sarà questo universo“, ha aggiunto Mackie. “Penso che con questo film, si stia ottenendo un chiaro, nuovo marchio di ciò che la Marvel vuoole essere nello stesso modo in cui hanno fatto con Captain America: The Winter Soldier“.

Monsters High: Akiva Goldsman al lavoro sul live action

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Monsters High: Akiva Goldsman al lavoro sul live action

Lo sceneggiatore e produttore premio Oscar Akiva Goldsman e la sua Weed Road stanno collaborando con Mattel, Inc. e Universal Pictures per sviluppare un film cinematografico live-action basato sul franchise multimediale di Monsters High. Goldsman è coinvolto solo in veste di produttore.

Presentato per la prima volta tramite una linea di bambole nel 2010, Monster High è incentrato su una scuola superiore immaginaria frequentata dai figli adolescenti di famosi mostri. Questi personaggi, come Draculaura (figlia di Dracula), Frankie Stein (figlia del mostro di Frankenstein), Clawdeen Wolf (figlia del lupo mannaro) e Cleo de Nile (figlia della Mummia), sono progettati per riflettere la diversa e unica prole di classiche figure di mostri. Ognuno porta la propria personalità, stile e background nell’universo di Monster High, creando un ricco arazzo di eredità mostruosa e dramma scolastico.

barbie margot robbieOltre alle bambole, Monster High si è finora espanso in varie forme di media, tra cui serie web animate, speciali TV, film e libri. Il franchise incoraggia il suo pubblico ad abbracciare le proprie qualità e differenze uniche, proprio come fanno i personaggi nel loro mondo.

Il presidente della Mattel Films Robbie Brenner e Goldsman fungeranno da produttori del film Monster High, con Kevin McKeon e Arturo Thur De Koos che supervisioneranno il progetto per Mattel, insieme a Greg Lessans per Weed Road. Lexi Barta, vicepresidente senior della produzione della Universal Pictures, e il direttore creativo dello sviluppo della produzione Jacqueline Garell stanno supervisionando il progetto per lo studio.

Brenner di Mattel Films ha dichiarato: “Monster High aiuta i fan a scoprire la grande bellezza dell’essere fedeli a se stessi e celebra la sensibilità unica al centro di ciò che siamo come individui. Siamo orgogliosi di collaborare con Universal Pictures e il brillante Akiva Goldsman per portare questo importante messaggio al pubblico di tutto il mondo”.

Goldsman, che è anche produttore del prossimo film della Mattel Films, Major Matt Mason con Tom Hanks, ha aggiunto: “Sono rimasto affascinato da Monster High da quando le mie figlie erano ossessionate dalle bambole da piccole. Sono entusiasta di unire ancora una volta le forze con Robbie Brenner e i nostri amici di Mattel per contribuire a dare vita a questa proprietà iconica”.

Precedentemente lavorando a film come A Beautiful Mind e Cinderella Man, nonché a serie come The Crowded Room di Apple TV+, Goldsman è anche conosciuto come showrunner di Star Trek: Strange New Worlds, nonché produttore di numerosi film nel blockbuster Paranormal Franchising di attività e prossimi sequel di Constantine e Io sono leggenda.

L’ultimo marchio di casa Mattel ad arrivare al cinema è stato Barbie. Che possa essere un buon auspicio per il prossimo progetto.

Gen V: Hamish Linklater nel cast della seconda stagione

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Gen V: Hamish Linklater nel cast della seconda stagione

L’imminente seconda stagione di Gen V di Prime Video ha aggiunto il suo primo nuovo membro al cast, con Hamish Linklater, ex membro di Legion e Midnight Mass, che si unirà all’ensemble come nuovo preside della Godolkin University, Cipher.

Sembra che questo personaggio sia stato creato per lo show (anche se potrebbe avere una controparte nei fumetti), ed è descritto come “il carismatico e affascinante neo-preside della Godolkin University. Formatosi come scienziato, è politicamente brillante e gode della fiducia e dell’ammirazione dei funzionari di più alto livello”.

La precedente preside, Indira Shetty di Shelley Conn, ha avuto una fine complicata nella prima stagione quando Maddie Phillips di Cate Dunlap ha usato i suoi poteri di controllo mentale per costringere il cattivo a tagliarsi la gola.

Gen VLo showrunner Eric Kripke ha precedentemente confermato che il finale di Gen V sarà direttamente collegato agli eventi della stagione 4 di The Boys. “Nella nostra mente, sono passati solo un paio di giorni da qualunque siano gli eventi della Gen V”, ha detto in una recente intervista con Variety. “Cerchiamo di mantenere la timeline estremamente semplice perché tutto quel ripiegamento su se stesso della timeline che penso che altri universi di fumetti si trovino a dover fare è semplicemente sconcertante per me come spettatore. Quindi è tutto molto modulare.”

Gen V è parzialmente basata sull’arco narrativo “We Gotta Go Now” della serie di fumetti The Boys, scritta da Garth Ennis e illustrata da Darick Robertson. Lo spettacolo si svolge tra gli eventi delle stagioni 3 e 4 di The Boys, con Jessie T. Usher e Chase Crawford che riprendono i rispettivi ruoli di A-Train e The Deep, insieme ai compagni di cast Colby Minifie, Claudia Doumit e PJ Byrne.

In Gen V, gli studenti della Godolkin “metteranno alla prova i loro limiti fisici e morali, gareggiando per l’ambito massimo ranking della scuola. Impareranno presto che l’ambizione arriva con il sacrificio, e la differenza tra giusto e sbagliato non è così chiara come credevano una volta. Quando gli oscuri segreti dell’università verranno alla luce, gli studenti dovranno fare i conti con che tipo di eroi diventeranno.”

Gen V serie spin off the boysIl cast della serie include Jaz Sinclair, Lizze Broadway, Shelley Conn, Maddie Phillips, London Thor, Derek Luh, Asa Germann, Patrick Schwarzenegger, Sean Patrick Thomas e Marco Pigossi. In Gen V vedremo anche Clancy Brown e Jason Ritter nel ruolo di guest star, oltre alla partecipazione straordinaria di Jessie T. Usher, Colby Minifie, Claudia Doumit e P.J. Byrne negli stessi ruoli che interpretano in The Boys. Chance Perdomo ha avuto un ruolo da protagonista nella prima stagione, ma l’attore è stato tragicamente ucciso in un incidente motociclistico all’inizio di quest’anno, e il suo personaggio non sarà riformulato.

Lanterns: Damon Lindelof e Tom King si uniscono al team creativo. Sono in corso i casting per John Stewart e Hal Jordan!

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Alla fine del mese scorso, il co-CEO dei DC Studios James Gunn ha annunciato ufficialmente i membri del team creativo che ha riunito per la tanto attesa serie su Green Lantern di Max, che si intitolerà Lanterns.

Il creatore di Lost e Watchmen, vincitore dell’Emmy Award, Damon Lindelof lavorerà alla sceneggiatura pilota insieme allo showrunner di Ozark Chris Mundy precedentemente riportato (ma non confermato) e all’acclamato scrittore di fumetti Tom King.

“Si è vero. La serie DCU di Lanterns sta mettendo insieme un team di scrittori eccezionale, basato su una meravigliosa sceneggiatura pilota e una bibbia di Chris Mundy, Tom King e Damon Lindelof”, ha scritto Gunn nei suoi post sui social media. “Un caloroso benvenuto a Chris e @damonlindelof che si uniscono alla famiglia DC Studios.”

Secondo Nexus Point News, anche Justin Britt-Gibson, Breannah Gibson e Vanessa Baden Kelly sono a bordo. Il sito riporta inoltre che la produzione dovrebbe attualmente iniziare nel primo trimestre del 2025 nel Regno Unito, mettendo potenzialmente lo spettacolo sulla buona strada per un’uscita nel 2026.

Si dice che il casting sia in corso per i protagonisti, con la DC alla ricerca di attori bianchi tra i 43 e i 49 anni per Hal Jordan e attori neri tra i 27 e i 35 anni per John Stewart. Ciò sarebbe in linea con i precedenti rapporti secondo cui Jordan sarà un mentore per il più giovane e meno esperto Stewart. Si prevede che Guy Gardner di Nathan Fillion, che farà il suo debutto nel reboot di Superman di Gunn, avrà un ruolo di supporto nella serie.

Lanterna Verde filmUna precedente serie TV su Lanterna Verde era in lavorazione prima che Gunn e Peter Safran diventassero co-responsabili dei DC Studios. Quella versione è stata creata da Greg Berlanti e avrebbe visto Finn Wittrock nel ruolo di Guy Gardner. Mentre come tutti purtroppo ricordiamo, Hal Jordan è stato precedentemente interpretato da Ryan Reynolds nel film Lanterna Verde del 2011.

“Questa è la storia di una coppia di Lanterne Verdi John Stewart e Hal Jordan”, ha detto James Gunn del progetto quando è stato annunciato per la prima volta. “Abbiamo alcune altre Lanterne sparse lì dentro, ma questo è davvero uno show televisivo basato sulla terra che è quasi come True Detective con un paio di Lanterne Verdi che sono poliziotti spaziali che sorvegliano il Distretto Terra e scoprono un mistero terrificante che si lega al nostro la più grande storia del DCU.”

Superman: svelato l’interprete di Steve Lombard, editorialista sportivo del Daily Planet?

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L’ex membro del cast del Saturday Night Live Beck Bennett è stato fotografato insieme al cast e alla troupe di Superman, lasciando molti fan convinti che stia interpretando l’arrogante editorialista sportivo del Daily Planet. Bennett potrebbe anche essere nella foto incriminata perché è andato a trovare degli amici, ovviamente, ma la forma dei suoi baffi sembra un chiaro indizio!

Nei fumetti, Steve Lombard – creato da Cary Bates e Curt Swan in Superman #264 del 1973 – è un giornalista sportivo e successivamente conduttore sportivo per il Daily Planet, lo stesso giornale dove lavorano Clark Kent e Lois Lane.

Conosciuto per la sua personalità sfacciata e spesso arrogante, Steve è descritto come un ex giocatore di football professionista che porta la sua mentalità da atleta in redazione. È noto per fare scherzi pratici ai suoi colleghi, in particolare a Clark, che percepisce come un reporter mite e senza pretese.

Per quanto riguarda Bennett, il comico è stato membro del cast di SNL tra il 2013 e il 2021 ed è apparso in film come Zoolander 2, The Angry Birds Movie e Bill & Ted Face the Music. Se fosse in Superman, scommetteremmo che per lui ci sarebbe un ruolo minore.

Superman, tutto quello che sappiamo sul film di James Gunn

Superman, scritto e diretto da James Gunn, non sarà un’altra storia sulle origini, ma il Clark Kent che incontriamo per la prima volta qui sarà un “giovane reporter” a Metropolis. Si prevede che abbia già incontrato Lois Lane e, potenzialmente, i suoi compagni eroi (Gunn ha detto che esistono già in questo mondo e che l’Uomo di domani non è il primo metaumano del DCU). Il casting ha portato alla scelta degli attori David Corenswet e Rachel Brosnahan come Clark Kent/Superman e Lois Lane. Nel casta anche Isabela Merced, Edi Gathegi, Anthony Carrigan, Nicholas HoultNathan Fillion. Sean Gunn, María Gabriela de Faría, Terence Rosemore, Wendell Pierce, Sara Sampaio, Anthony Carrigan, Pruitt Taylor Vince completano il cast.

Il film è stato anche descritto come una “storia delle origini sul posto di lavoro“, suggerendo che una buona parte del film si concentrerà sull’identità civile di Superman, Clark Kent, che è un giornalista del Daily Planet. Secondo quanto riferito, Gunn ha consegnato la prima bozza della sua sceneggiatura prima dello sciopero degli sceneggiatori, ma ciò non significa che la produzione non subirà alcun impatto in futuro.

“Superman è il vero fondamento della nostra visione creativa per l’Universo DC. Non solo Superman è una parte iconica della tradizione DC, ma è anche uno dei personaggi preferiti dai lettori di fumetti, dagli spettatori dei film precedenti e dai fan di tutto il mondo”, ha detto Gunn durante l’annuncio della lista DCU. “Non vedo l’ora di presentare la nostra versione di Superman, che il pubblico potrà seguire e conoscere attraverso film, film d’animazione e giochi”. Il film uscirà nelle sale l’11 luglio 2025.

Paul Giamatti nella serie tv basata sul franchise di Hostel

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Paul Giamatti nella serie tv basata sul franchise di Hostel

Nel corso della promozione per il suo ultimo film, The Holdovers, Paul Giamatti ha espresso il desiderio di recitare in un progetto horror. “Orrore. Mi piacerebbe fare più horror. Adoro l’horror”, ha detto quando gli è stato chiesto su quale tipo di film gli sarebbe piaciuto lavorare dopo.

“Mi piace molto Non aprite quella porta. Adoro l’horror. Lo adoro!” Quando l’intervistatore è rimasto sorpreso dal fatto che l’attore sia un grande fan di quel film, Giamatti ha detto: “Grande film. No, no, è un film fantastico, è un film bellissimo.” “Non credo che potrei fare l’assassino”, ha continuato. “non so cosa sarei. Mi piacerebbe fare qualcosa… non so se voglio farlo esattamente, ma mi piace l’horror.”

Paul Giamatti filmOra, secondo THR, la star di Billions ha firmato per interpretare il ruolo principale in una serie TV basata sui film di Hostel, con Eli Roth, Chris Briggs e Mike Fleiss che torneranno. Lo spettacolo, a cui non è ancora stata collegata una piattaforma, viene descritto come un “adattamento moderno” e un “thriller elevato” che è anche una “reinvenzione” del franchise horror. Una versione elevata del famigerato franchise di “torture porno” Hostel? Questa definizione desta sicuramente curiosità.

I dettagli sul personaggio di Paul Giamatti sono tenuti nascosti, ma si ipotizza che interpreterà il proprietario dell’ostello del titolo che funge anche da sadica camera degli orrori per sfortunati viaggiatori. Roth ha condiviso la seguente immagine sul suo account Instagram poco dopo l’annuncio della serie.

“I migliori amici Josh (Derek Richardson) e Paxton (Jay Hernandez) decidono di trascorrere l’estate dopo la laurea in un viaggio con lo zaino in spalla attraverso l’Europa. Mentre si fermano ad Amsterdam per assecondare i loro gusti in fatto di droga e sesso, incontrano Oli (Eythor Gudjonsson), un viaggiatore islandese che la pensa allo stesso modo. Quando i tre scapoli partono per indagare sulle voci allettanti su un ostello slovacco in una città popolata da donne lussuriose, si ritrovano involontariamente coinvolti in un gioco mortale.”

Racconto di due stagioni: il trailer italiano del film di Nuri Bilge Ceylan

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Ecco il trailer in italiano di Racconto di due stagioni, il nuovo film diretto da Nuri Bilge Ceylan, che uscirà nelle sale italiane il 20 giugno 2024.

Il film è stato candidato alla Palma d’Oro al 76me Festival de Cannes, ed è valso il premio a miglior interpretazione femminile alla protagonista Merve Dizdar.

Il film sarà distribuito in Italia da Movies Inspired.

Emily in Paris 4: le prime immagini dei nuovi episodi

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Emily in Paris 4: le prime immagini dei nuovi episodi

Netflix mostra le prime immagini di Emily in Paris 4, l’attesa quarta stagione di Emily in Paris, che sarà disponibile in due parti, i primi 5 episodi dal 15 agosto 2024, gli ultimi 5 dal 12 settembre 2024.

Secondo la costumista Marylin Fitoussi, “Emily sta davvero emergendo, affermandosi, diventando molto più forte con uno stile che reinterpreta i codici della moda parigina. E il nostro motto era ovviamente divertirci, ma anche correre il massimo rischio”.

Emily in Paris 4: trama e cast della quarta stagione

Dopo i drammatici eventi del matrimonio fallito tra Camille e Gabriel, Emily è sconvolta: prova forti sentimenti per due ragazzi diversi, ma ora Gabriel aspetta un figlio dalla sua ex, e le peggiori paure di Alfie su lei e Gabriel sono state confermate. In agenzia, Sylvie è costretta ad affrontare uno spinoso dilemma del suo passato per il bene del suo matrimonio, e il team dell’Agence Grateau deve affrontare cambiamenti di personale. Mindy e la band si preparano per l’Eurovision, ma quando i fondi finiscono sono costretti a risparmiare. La chimica tra Emily e Gabriel è innegabile mentre lavorano insieme per raggiungere una stella Michelin, ma due grandi segreti minacciano di mettere a rischio tutto ciò che hanno sognato.

Nel cast di  Emily in Paris 4 protagonisti Lily Collins (Emily Cooper), Philippine Leroy-Beaulieu (Sylvie Grateau), Ashley Park (Mindy Chen), Lucas Bravo (Gabriel), Camille Razat (Camille), Samuel Arnold (Julien), Bruno Gouery (Luc), William Abadie (Antoine Lambert), Lucien Laviscount (Alfie)

Dexter: Original Sin, nuovi volti nel cast della serie prequel

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Dexter: Original Sin, nuovi volti nel cast della serie prequel

Paramount+ e SHOWTIME hanno annunciato oggi altri series regular per Dexter: Original Sin, la nuova serie drammatica originale in 10 episodi che racconta la storia del serial killer preferito dagli americani in addestramento.

James Martinez (Love Victor), Christina Milian (Falling Inn Love), Alex Shimizu (The Blacklist) e Reno Wilson (Mike & Molly) si uniscono ai membri del cast già annunciati Christian Slater, vincitore del Golden Globe, nel ruolo di Harry Morgan, Patrick Gibson nel ruolo di Dexter Morgan e Molly Brown nel ruolo di Debra Morgan. La produzione inizia oggi a Miami, con il ritorno del candidato agli Emmy® Clyde Phillips (Dexter, NURSE JACKIE) come showrunner e produttore esecutivo.  

I quattro attori interpretano i membri del Dipartimento di Polizia di Miami. Martinez presta il volto ad Angel Batista, un detective emergente della Omicidi che guida con il cuore; Milian vestirà i panni di Maria LaGuerta, la prima donna detective della Omicidi di Miami Metro; Shimizu sarà Vince Masuka, un analista forense che condivide avidamente la sua esperienza e che non vede l’ora di “imporsi” sul suo nuovo tirocinante, Dexter Morgan;  Wilson infine interpreta Bobby Watt, partner e confidente di lunga data di Harry.

Ambientato a Miami nel 1991, DEXTER: ORIGINAL SIN è la serie nella quale il pubblico vedrà Dexter (Gibson) nel suo passaggio da studente a serial killer vendicatore. Quando i suoi impulsi sanguinari non possono più essere ignorati, Dexter dovrà imparare a canalizzare la sua oscurità interiore.

Con la guida del padre Harry (Slater), adotterà un codice che lo aiuteà a trovare e uccidere le persone che meritano di essere eliminate dalla società con un solo scopo: non finire nel mirino delle forze dell’ordine. Una sfida particolare quindi per il giovane Dexter che inizierà uno stage di medicina legale presso il Dipartimento di Polizia di Miami.

Martinez ha recentemente lavorato in Love, Victor e Wolf Pack. Tra i suoi ruoli passati figurano House of Cards, One Day at a Time, Tell Me a Story, CSI, Unforgettable, Elementary e il pilot Guilt by Association.

I ruoli passati di Milian includono Resort to Love, Step Up: High Water, Falling Inn Love, Soundtrack, The Oath, Bring It On, Family Guy, Grandfathered, Be Cool e Love Don’t Cost A Thing. Prossimamente, Christina ha in programma l’uscita di Meet Me Next Christmas e Body Language, entrambi lungometraggi di cui è protagonista e produttrice.

Shimizu è noto per il suo ruolo ricorrente nella serie di successo The Blacklist e sarà presente nella prossima serie di Taika Waititi Interior Chinatown. Tra gli altri ruoli di rilievo figurano The Terror, S.W.A.T. e The Outcasts.

Wilson ha debuttato in televisione nel Cosby Show e da allora ha recitato in numerose serie televisive, tra cui Good Girls, Mike & Molly, Heist, Blind Justice, The Hoop Life, Fatal Attraction e Bel-Air.

Clyde Phillips, SHOWTIME Studios e Counterpart Studios sono produttori esecutivi, tra i quali figurano anche Scott Reynolds (Jessica Jones), Michael C. Hall (DEXTER), Mary Leah Sutton (Resident Evil), Tony Hernandez (Emily in Paris) e Lilly Burns (Russian Doll), mentre la serie è prodotta da Robert Lloyd Lewis (The Lincoln Lawyer). Michael Lehmann (Heathers) è il produttore esecutivo della regia.

A24 e I Wonder Pictures rinnovano il loro sodalizio

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A24 e I Wonder Pictures rinnovano il loro sodalizio

L’italiana I Wonder Pictures ha acquisito i diritti italiani di tre nuovi titoli di A24, tra cui l’atteso The Smashing Machine di Benny Safdie con Dwayne Johnson ed Emily Blunt. La mossa consolida il rapporto in corso tra lo studio indie statunitense e il crescente distributore italiano.

I Wonder Pictures, di proprietà e gestita dal fondatore del Biografilm Festival Andrea Romeo, ha un rapporto di lunga data – anche se non esclusivo – con A24, avendo distribuito con successo altri loro titoli come “The Zone of Interest”, “The Whale” di Darren Aronofsky e “Everything Everywhere All at Once”.

Oltre a The Smashing Machine, i nuovi titoli di I Wonder Pictures in uscita in Italia nel 2025 comprendono anche l’horror di Marc Anthony Green, Opus, con John Malkovich e Ayo Edebiri, e il film per famiglie di Isaiah Saxon, The Legend of Ochi, con Willem Dafoe, Finn Wolfhard ed Emily Watson.

Amiamo i film di A24 e ci sentiamo rispecchiati nelle storie che raccontano e nel modo in cui le raccontano”, ha dichiarato Romeo in un comunicato. Il capo di I Wonder Pictures ha poi aggiunto che “oltre a condividere una grande affinità” con A24 in termini di tipi di film prodotti, le due società hanno “una perfetta sinergia” in termini di “procedure e obiettivi” e condividono “una forte armonia tra i rispettivi team di lavoro” che si “riflette nei risultati finali”.

Tutto quello che sappiamo su The Smashing Machine, prodotto da A24

Annunciato nel 2023, The Smashing Machine sarà prodotto da Dwayne Johnson, dalla Seven Bucks Productions di Dany Garcia, dalla Out for the Count di Safdie, da Eli Bush e da David Koplan. “The Smashing Machine è un dramma basato sulla storia di Mark Kerr, il leggendario lottatore di MMA dell’era dell’UFC senza esclusione di colpi, all’apice della sua carriera“, si legge nella descrizione del film. “Lotta con la dipendenza, la vittoria, l’amore e l’amicizia nell’anno 2000“.

Johnson ha dichiarato a Variety a proposito del film nel gennaio 2024: “Benny vuole creare e continua a spingersi oltre i limiti quando si tratta di storie crude e reali, personaggi autentici e a volte scomodi e sorprendenti. Sono a un punto della mia carriera in cui voglio spingermi in luoghi in cui non mi sono mai spinto in passato. Sono a un punto della mia carriera in cui voglio fare film che contano, che esplorano un’umanità ed esplorano la lotta [e] il dolore“. The Smashing Machine non ha ancora una data di uscita da parte di A24 ma è previsto in sala per il 2025.

Trilogia Before: Richard Linklater offre un promettente aggiornamento sul quarto film

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Sono passati più di dieci anni dall’uscita nelle sale di Before Midnight, il terzo film della cosiddetta Trilogia Before, diretta da Richard Linklater, che ha portato avanti la storia di Jesse (Ethan Hawke) e Celine (Julie Delpy) dopo i film Before Sunrise – Prima dell’alba e Before Sunset – Prima del tramonto. Anche se il film si concludeva con la coppia che rimaneva insieme, quella potrebbe non essere stata la fine della storia. Parlando con ComicBook.com a sostegno del suo nuovo film Hit Man, Linklater ha infatti detto “mai dire mai” quando gli è stato chiesto riguardo un quarto film.

Mai dire mai. Voglio dire, abbiamo superato il periodo di nove anni, ma non siamo stati troppo preziosi al riguardo. Sai, è come se fosse una cosa arbitraria all’inizio. Lo faremo quando avrà senso, quando quei personaggi avranno qualcosa da dire“, ha detto, riferendosi al fatto che i tre film sono usciti tutti a distanza di nove anni l’uno dall’altro. “Forse avrà senso quando quei personaggi saranno più vecchi. Non è così urgente, ma non credo che sparisca mai l’idea di farlo. Quindi, chi lo sa? Chi diavolo lo sa. Di certo per ora non c’è nulla sulla lavagna”.

Linklater è noto per il suo forte interesse sul tempo che scorre e il modo in cui cambia la vita delle persone. Il suo capolavoro artistico Boyhood girato nell’arco di 12 anni ci mostra il crescere di un ragazzo da 6 ai 18 anni, mentre attualmente il regista è impegnato nelle riprese di Merrly We Roll Along, che si estenderanno nel corso di 20 anni. Sebbene dunque per ora non ci siano programmi per un quarto Before, non si può escludere che questo arrivi prima o poi, per raccontare una nuova fase nella vita dei suoi protagonisti.

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Che cos’è la Trilogia Before?

La Trilogia Before è una serie di tre film diretti da Richard Linklater con protagonisti Ethan Hawke e Julie Delpy. Il primo film, Before Sunrise – Prima dell’alba del 1995, vede Jesse (Hawke), uno studente americano in viaggio per l’Europa, e Celine (Delpy), una studentessa francese in visita ai parenti, incontrarsi su un treno diretto a Parigi e poi passare la notte in giro per Vienna, innamorandosi nel frattempo. Alla fine del film, le loro strade si separano, ma decidono di incontrarsi di nuovo in futuro.

Nel 2004 arriva così Before Sunset – Prima del tramonto, che ritrova i personaggi nove anni dopo, un pomeriggio a Parigi, dove lo scrittore Jesse, ormai sposato, incontra Celine mentre promuove il suo libro che racconta la storia del loro periodo a Vienna. I due passano il pomeriggio a parlare del fatto che non si incontreranno più ma, alla fine del film, Jesse sceglie di rimanere a Parigi con Celine.

Infine, in Before Midnight del 2013 li ritroviamo ancora nove anni dopo, quando sono ormai una coppia con due figlie gemelle in vacanza in Grecia. I due finiscono per litigare sul desiderio di Jesse di trasferirsi a Chicago per stare più vicino al figlio maggiore, Hank, e finiscono per esaminare nuovamente la loro relazione. Il film è stato poi candidato al Premio Oscar nella categoria Miglior sceneggiatura originale.

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Venom: The Last Dance, 5 errori che SONY potrebbe già aver commesso dal trailer

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Il primo trailer di Venom: The Last Dance è stato davvero notevole. È un film su Venom, certo, e anche se sembra una conclusione “epica” della trilogia, ci sono segni dei soliti problemi.

Sony Pictures non è mai riuscita ad afferrare questo personaggio, ma Venom è stato un successo nel 2018 e Venom: La furia di Carnage ha ottenuto buoni risultati nonostante sia uscito negli ultimi mesi della pandemia COVID-19.

Questo ha dato allo studio un falso senso di fiducia e la convinzione che, a prescindere da ciò che dicono i fan e la critica, la direzione strampalata in cui hanno portato questo franchise sia quella giusta. In questo articolo, individuiamo i momenti del trailer che evidenziano gli errori che la Sony ha già commesso con Venom: The Last Dance.

Il protettore letale Goofball

Goofball

Venom: La furia di Carnage è stato un miglioramento rispetto al suo predecessore del 2018, ma anche con la regia di Andy Serkis, la sceneggiatura (e la classificazione PG-13) ha deluso Cletus Kasady.

Tuttavia, il film ha posto le basi per far sì che Eddie Brock diventi il Protettore Letale dei fumetti in una terza uscita, promettendoci una versione del personaggio che i fan attendono di vedere sullo schermo dai tempi di Spider-Man 3. Nel trailer di Venom: The Last Dance, ma è subito messo in ombra da una commedia sciocca e da Venom che mangia teste in una battaglia senza sangue.

Da qualche parte nel Multiverso, c’è un film su Venom in cui Eddie Brock dà la caccia ai criminali e dispensa giustizia letale, bilanciando i suoi impulsi più oscuri e il desiderio di essere un eroe.

Invece, abbiamo… questo tizio.

Nel multiverso della mediocrità

Multiverso sony

Forse c’è una spiegazione per questo, ma come per Morbius, sembra che questa scena sia stata pensata per eccitare i fan alla prospettiva che Venom: The Last Dance si svolgerà nel MCU.

I trailer del film del vampiro vivente hanno fatto pensare allo Spider-Man di Tobey Maguire e all’Avvoltoio del MCU, solo che il primo è stato assente dal montaggio finale e il secondo è stato inserito nella scena post-credits più “debole” mai girata.

Questa sequenza è forse intesa come una sorta di retcon di Spider-Man: No Way Home? Se è così, non ha alcun senso, ma onestamente pensiamo che sia proprio questo il suo scopo. Inoltre, non crediamo che il cattivo di Chiwetel Ejiofor possa saltare da una realtà all’altra.

Venom ha confermato in precedenza di essere a conoscenza dell’esistenza del Multiverso e ne segue un altro stupido accenno…

Il ritorno del dottor Curt Connors?

Il ritorno del dottor Curt Connors_

Sì, quella nel trailer è la star di The Amazing Spider-Man e Spider-Man: No Way Home, Rhys Ifans. E sì, abbiamo sentito che interpreta davvero il dottor Curt Connors (e che la madre, la figlia e il bambino avvistati altrove sono la sua famiglia).

Potrebbe essere una variante stravagante del mondo di Eddie, ma è molto più probabile che sia il Curt di No Way Home che, come l’Avvoltoio, è stato mandato a casa nella realtà sbagliata.

A meno che non si voglia far credere che questo sia il mondo di The Amazing Spider-Man… cosa che potrebbe benissimo essere grazie ad alcune retcon. Probabilmente è quello che la Sony vuole farci credere per creare entusiasmo per il trequel.

Il suo braccio potrebbe essere ricresciuto grazie alla cura che gli Uomini Ragno hanno fatto e, se avremo Venom-Lizard, tutto sarà perdonato. Se Rhys Ifans è stato scritturato per un personaggio a caso nonostante abbia interpretato Connors in precedenza, questo dimostra quanto sia sprovveduta la Sony.

C’è troppo da fare

Venom: The Last Dance

Se Venom: The Last Dance è caotico e disordinato come il primo trailer, siamo nei guai.

Abbiamo un’agenzia governativa segreta che raccoglie i Simbionti, la Tossina, l’invasione degli Xenofagi (alieni mangiatori di Simbionti) e quella che sembra una storia piuttosto banale di Venom che protegge una famiglia. E, naturalmente, le già citate anticipazioni sul Multiverso.

Kelly Marcel non ha dimostrato di essere una buona scrittrice con Venom e Venom: The Last Dance, quindi il fatto che si metta dietro la macchina da presa per fare il suo debutto alla regia è una decisione… unica da parte della Sony.

Dopo essersi sbarazzata di Carnage nel secondo film di Venom – una decisione che lascia perplessi – Knull o addirittura Toxin e un Cletus Kasady resuscitato sarebbero stati un modo forte per concludere la trilogia. Invece, stiamo ricevendo un po’ di tutto e azzarderei l’ipotesi che la maggior parte non funzionerà.

Più cattivi simbionti e un cast sprecato

Venom: The Last Dance

Stiamo cercando di non fare troppe ipotesi, ma è ovvio che i simbionti entreranno in gioco prima o poi. Se questo significhi una versione di The Jury posseduta dagli alieni o il debutto di cattivi come Phage e Scream è difficile da dire in questa fase; l’azione Simbionte contro Simbionte è comunque il massimo dell’inventiva che questo franchise sembra in grado di esprimere.

Poi c’è il cast. Dopo essere stato sprecato dai Marvel Studios per la maggior parte del tempo, Chiwetel Ejiofor sembra interpretare un generico militare e Juno Temple una scienziata poco convincente. Con un po’ di fortuna, diventerà Scream e potrà divertirsi un po’. Conoscendo la Sony, si tratterà solo di una scena o due.

Se vi sono piaciuti Venom e Venom: La furia di Carnage, è probabile che questo trequel vi piacerà. Se vi piacciono i bei film, però, preparatevi a un brutto momento al cinema…

I colori del male: Rosso, la spiegazione del finale del film Netflix

Diretto da Adrian Panek, I colori del male: Rosso è il nuovo thriller polacco di Netflix e tratto dall’omonimo romanzo di Malgorzata Oliwia. Dopo Mister Car e i templari, Operazione Soulcatcher e L’amore dimenticato si tratta di nuovo lungometraggio polacco a raggiungere in poco tempo le vette di Netflix. Il motivo è da ritrovarsi anche nel loro riprendere generi tipicamente americani per adattarli ai canoni delle proprie cinematografie. I colori del male: Rosso non fa eccezione, proponendo un puro thriller investigativo.

Sulla scia di grandi film di questo genere come Seven oZodiac prende dunque vita un film che conduce gli spettatori all’interno di un caso che sembra incrociare passato e presente e che si svelerà pezzo dopo pezzo grazie alla presenza di alcuni flashback. Si assiste così ad un vero e proprio percorso non lineare che porta a galla una serie di intrecci e risvolti difficilmente prevedibili ma che regalano infine grande intrattenimento. Non sorprende infatti che I colori del male: Rosso sia divenuto rapidamente uno dei film più visti su Netflix.

Per gli appassionati di questo genere, dunque, si tratta di un film da non perdere. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a I colori del male: Rosso. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla spiegazione del finale. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

I colori del male Rosso trama film
Una scena di I colori del male: Rosso. Copyright: Przemo Paczkowski

La trama e il cast di I colori del male: Rosso

Una spiaggia di Tripla Città, in Polonia, diventa un luogo del delitto a seguito di una drammatica scoperta. Il mare riporta infatti a galla il corpo di una giovane ragazza per la quale si sospetto un omicidio. L’indagine è condotta da un procuratore ambizioso e tenace, Leopold Bilski, ma anche la madre della vittima, il giudice Helena Bogucka, è coinvolta nelle indagini. Ben presto, però, le loro scoperte iniziano a farsi scomode e a far emergere il volto di una vicenda più tragica del previsto.

Ad interpretare Leopold Bilski vi è l’attore Jakub Gierszal, attore polacco già visto anche nei film All That I Love – Tutto quello che amo (2009) e Dracula Untold (2014). Accanto a lui, nel ruolo di Helena Bogucka vi è invece Maja Ostaszewska, vista anche in Schindler’s List e ne Il pianista, mentre Zofia Jastrzębska interpreta Monika Bogucka, la ragazza assassinata. Andrzej Konopka è Tadeusz Dubiela, amante di Helena, mentre Jan Wieteska è suo figlio Mario . Completano il cast Przemysław Bluszcz nel ruolo di Łukasz Kazarski “Kazar”, Andrzej Zieliński in quelli di Waldemar Mila e Wojciech Zieliński in quelli di Roman Bogucka, padre di Monika.

La spiegazione del finale del film

All’inizio di I colori del male: Rosso, si pensa che quell’omicidio possa essere opera di uno psicopatico che non conosceva personalmente la vittima, Monika, ma l’aveva uccisa per divertimento. Bilski, però, scopre poi che 15 anni prima c’era stata un’altra vittima, Zaneta Kaleta, che era stata uccisa in modo simile alla nuova ragazza. Il suo fidanzato, Jakubiak, fu accusato del crimine e la cosa più interessante è che è uscito da poco di galera dopo aver scontato tutta la sua pena. Così, i sospetti ricadono subito su di lui, che però si proclama innocente.

Capendo di non avere nulla affinché gli si possa credere, Jakubiak si uccide, ma non prima di suggerire a Bilski di andare al Club del Cantiere Navale e di parlare con le persone che vi lavoravano. Il locale – dove lavorava Monika – è di proprietà di un uomo di nome Kazarski Lukasz, il quale si scopre abusava della ragazza. Questo perché Monika aveva assistito a un omicidio compiuto dal boss, ma la sua denuncia è stata raccolta da un poliziotto corrotto, che fa dunque decadere la cosa.

A quel punto, però, si scopre che anche Roman, il padre di Monika, lavorava con Kazarski e può dimostrare che è stato quest’ultimo ad uccidere la figlia proprio per evitare che rivelasse ciò che ha visto. Con le prove dalla sua, Bilski è pronto ad arrestare Kazarski, il quale però nel frattempo si è dileguato. Tuttavia, Bilski riusce a trovare un braccialetto fatto di pelle umana e a collegare Kazarski all’omicidio di Zaneta Kaleta. Kazarski non aveva paura di ammettere i suoi crimini, ma ripeteva costantemente di non avere nulla a che fare con l’omicidio di Monika.

I colori del male Rosso cast
Una scena di I colori del male: Rosso. Copyright: Przemo Paczkowski

Il finale di I colori del male: Rosso rivela che Kazarski ha detto la verità e non ha ucciso Monika. Mentre Bilski continua le sue indagini, Helena si trova a casa del suo amante Tadeusz Dubiela, il medico che ha eseguito le autopsie, e lì vede l’anello di rubini della figlia. Il figlio Mario Dubiela lo aveva lasciato intenzionalmente perché voleva che Helena sapesse cosa era successo. A quel punto, capì però che non poteva più nascondere la verità e così vengono confessati i crimini di padre e figlio. Si scopre infatti che è stato Mario ad uccidere Monika, di cui era infatuato.

Una serà tentò di possederla fino a diventare violento quando lei ha cercato di opporre resistenza. Mario non aveva intenzione di ucciderla, ma il suo attacco d’ira finì con il trasformarsi in un omicidio. A quel punto, avendo sabuto che Jakubiak era appena uscito di prigione decise di farne il capro espiatorio con l’aiuto del padre. Mario dice dunque ad Helena che era stato tutto un incidente. Nel frattempo, anche Bilski capisce che dietro l’omicidio c’era Mario, ma prima di arrivare a casa sua, Tadeusz si è già tolto la vita.

Mario, invece, decide di costituirsi alla polizia. Il rimorso, il senso di colpa e la sensazione di essere stato così malvagio nei confronti di una persona per cui provava dei sentimenti non gli permettevano più di vivere in pace. Alla fine, dopo che la giustizia è stata fatta e l’indagine si è conclusa, Bilski è andato a incontrare la sua famiglia e, come aveva promesso a Helena, ha abbracciato forte sua figlia, perché probabilmente si è reso conto di quanto tutto sia fragile nella vita e che nulla può essere dato per scontato.

Il trailer di I colori del male: Rosso e dove vederlo in streaming

I colori del male: Rosso in streaming è disponibile sulle seguenti piattaforme:

 


 

 

The Boys: lo showrunner Eric Kripke sa come finirà ma non sa quando

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Durante una sessione di domande e risposte su Twitter nel 2020, lo showrunner di The Boys Eric Kripke ha dichiarato che la sua idea approssimativa per l’intera serie dello show includeva “cinque stagioni in totale”. Ma la serie è stata recentemente rinnovata per la quinta stagione e la parola “finale” non si vede da nessuna parte nel comunicato stampa di Prime Video! Ora Kripke ha modificato la sua previsione originale.

Lo showrounner ha spiegato a Inverse che ha imparato a non considerare più le stagioni come qualcosa di granitico, visto che possono cambiare: “Qualcuno me lo ha fatto notare e io ho pensato: ‘Hai ragione. È ridicolo. Devo tenere la bocca chiusa’. E così farò”. Kripke potrebbe non sapere quando finirà The Boys, ma sa come si concluderà la storia.

“Non puoi costruire uno spettacolo incentrato su queste due forze di Homelander e Butcher che si avvicinano lentamente l’una all’altra senza portare la cosa al culmine”, dice in un’intervista separata con Empire. “Ogni volta che si verifica l’ultimo episodio, so cosa succede.”

La quarta stagione sarà presentata in anteprima tra poco più di una settimana, quindi sarà interessante vedere se i pezzi sul tabellone si avvicineranno ulteriormente l’uno all’altro, quando il finale andrà in onda.

The BoysLa trama della quarta stagione di The Boys

Nella quarta stagione, il mondo è sull’orlo del baratro. Victoria Neuman è più vicina che mai allo Studio Ovale e sotto il controllo di Patriota, che sta consolidando il suo potere. Billy Butcher, a cui restano solo pochi mesi di vita, ha perso sia il figlio di Becca sia il suo ruolo di leader dei The Boys. Il resto della squadra è stanco delle sue bugie. La posta in gioco sarà più alta del solito e loro dovranno trovare un modo per collaborare e salvare il mondo, prima che sia troppo tardi.

Il cast di The Boys vede protagonisti Karl Urban, Jack Quaid, Antony Starr, Erin Moriarty, Jessie T. Usher, Laz Alonso, Chace Crawford, Tomer Capone, Karen Fukuhara, Colby Minifie, Claudia Doumit e Cameron Crovetti. Si uniranno per la quarta stagione anche Susan Heyward, Valorie Curry e Jeffrey Dean Morgan.

The Boys è basata sul fumetto certificato bestseller dal New York Times, creato da Garth Ennis e Darick Robertson, qui in veste anche di executive producer, e sviluppato dall’executive producer e showrunner Eric Kripke. Tra gli altri executive producer si annoverano anche Seth Rogen, Evan Goldberg, James Weaver, Neal H. Moritz, Pavun Shetty, Phil Sgriccia, Craig Rosenberg, Ken F. Levin, Jason Netter, Paul Grellong, David Reed, Meredith Glynn e Michaela Starr. The Boys è prodotta da Amazon Studios e Sony Pictures Television Studios, in collaborazione con Kripke Enterprises, Original Film e Point Grey Pictures.

Deadpool e Wolverine: lo spot “Silenzia i tuoi cellulari” in versione intergrale (con tutte le parolacce)

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Disney/Marvel Studios hanno dato il via alla presentazione di Deadpool e Wolverine del CinemaCon con un divertente PSA “Silenzia i tuoi cellulari” in cui il Mercenario Chiacchierone e il Mutante con lo scheletro di Adamantio invitano il pubblico a silenziare il cellulare in sala. Una versione più breve e di scarsa qualità è trapelata on-line all’inizio di questo mese, ma ora il tutto è arrivato online.

Hugh Jackman Deadpool & Wolverine
Foto di 20th Century Studios/Marvel Stud/Courtesy of 20th Century Studio – © 2024 20th Century Studios / © and ™ 2024 MARVEL.

Il teaser inizia con Wade Wilson che tenta di dire a Logan quali personaggi debutteranno in Avengers: Secret Wars, ma ogni volta che ci prova, viene interrotto dallo squillo di un cellulare. Alla fine, il mutante notoriamente scontroso spinge via il Mercenario Chiacchierone e rompe lui stesso la quarta parete.

“Ehi, amico, sei in un cinema, non nella casa di cura di tua nonna: spegni il tuo fottuto telefono!” Deadpool poi risponde menzionando che Wolvie parlando in questo modo fa vibrare il suo “cazzo”. Poi aggiunge: “Bella rottura della quarta parete, non pensavo di avercela con te!”. La clip termina con Logan che dice a Wade di “chiudere la bocca” – con un’ultima parolaccia ad hoc.

Ecco il trailer di Deadpool e Wolverine

Deadpool e Wolverine uscirà nei cinema il 26 luglio e segna l’introduzione del Mercenario Chiacchierone di Ryan Reynolds nell’universo cinematografico Marvel (con un rating decisamente diverso rispetto ai primi due capitoli). Soprannominandosi “Marvel Jesus”, Deadpool arriva nel MCU dopo essere stato rapito dalla Time Variance Authority, i manager del multiverso visti l’ultima volta in Loki, e si ritrova nello stesso mondo dei Vendicatori.

Sebbene il suo volto non si veda nel trailer, anche Wolverine di Hugh Jackman passa dall’universo di X-Men al MCU. Diretto da Shawn Levy, il film comprende anche Emma Corrin, Morena Baccarin, Rob Delaney, Leslie Uggams, Karan Soni e Matthew Macfadyen.

Deadpool e Wolverine

The Acolyte: La Seguace, la showrunner Leslye Headland commenta lo scioccante primo episodio

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I primi due episodi di The Acolyte: La Seguace sono ora in streaming su Disney+ e l’ultima serie live-action di Star Wars di Lucasfilm inizia sicuramente con il botto. La premiere inizia con la misteriosa guerriera mascherata Mae (Amandla Stenberg) che entra in una taverna e sfida a duello il Maestro Jedi Indara (Carrie-Ann Moss). Abbiamo visto diversi momenti del loro scontro nei vari trailer e spot televisivi, ma l’esito dello scontro è stato scioccante e inaspettato.

Incapace di avere la meglio su Indara in un combattimento leale, Mae sceglie di barare e lanciare una delle sue lame contro il barista, e quando il suo avversario Jedi usa la Forza per fermare l’arma prima che lo colpisca, l’assassino del Lato Oscuro approfitta della sua distrazione, lanciando un altro coltello nel petto di Indara, uccidendola all’istante.

LEGGI ANCHE: La recensione del primi episodi di The Acolyte: La Seguace

Durante un’intervista con EW, la showrunner Leslye Headland ha spiegato la decisione di uccidere il personaggio interpretato probabilmente dal nome più importante dello show durante la primissima scena. “La verità è che volevo solo creare un’apertura fredda. Penso che sia lo sceneggiatore televisivo che è in me, a creare un’apertura fredda da cui vieni scioccato.”

The Acolyte: La Seguace jedi master indara carrie-anne Moss“Non per paragonarmi affatto a Vince Gilligan”, continua, “ma l’apertura fredda di Breaking Bad è una delle migliori aperture fredde di sempre. Quindi ogni volta che mi siedo per scrivere qualcosa, dico: ‘Bene, io non sarò in grado di superarlo, ma nel mio show, qual è la versione di quella scena?’ E sembrava che il meglio che potevo inventare fosse uccidere Carrie-Anne Moss. Mi dispiace.”

Il mistero che circonda l’assassino di Indara viene rivelato poco dopo, quando apprendiamo che Stenberg sta effettivamente interpretando il doppio ruolo, Mae e Osha. “Le considero come yin e yang”, dice della coppia. “Questo è stato davvero importante per me. E abbiamo alcune di quelle immagini nello show. Yin e yang sono state anche immagini importanti nell’universo di Star Wars attraverso Gli Ultimi Jedi e The Clone Wars. E adoro quel tipo di parte del fascino di Star Wars”.

Star Wars: The AcolyteIl cast di Star Wars: The Acolyte: La Seguace?

The Acolyte: La Seguace è scritto e prodotto esecutivamente da Leslye Headland (Russian Doll), che sarà anche showrunner. Insieme alla Stenberg ci sono Lee Jung-jae (Squid Game), Dafne Keen (His Dark Materials), Rebecca Henderson (Inventing Anna), Dean-Charles Chapman (1917), Carrie-Anne Moss (The Matrix), Manny Jacinto (The Good Place), Jodie Turner-Smith (After Yang), Charlie Barnett (Russian Doll) e l’ex stao della trilogia sequel di Star Wars, Joonas Suotama, che interpreta un nuovo personaggio sotto forma di maestro Jedi Wookiee.

Tutto quello che sappiamo su Star Wars: The Acolyte: La Seguace

The Acolyte: La Seguace è l’annunciata serie tv parte del franchise di Star Wars creata da Leslye Headland. La serie tv è ambientato alla fine dell’era dell’Alta Repubblica prima degli eventi dei principali film di Star Wars.

The Acolyte: La Seguace è ambientato alla fine dell’era dell’Alta Repubblica in un mondo di “segreti oscuri e poteri emergenti del lato oscuro”, circa 100 anni prima di Star Wars: Episodio I – La minaccia fantasma (1999). Un’ex Padawan si riunisce con il suo Maestro Jedi per indagare su una serie di crimini, ma le forze che affrontano sono più sinistre di quanto avessero mai previsto.

Nel cast della serie tv protagonisti sono Amandla Stenberg come ex padawan, Lee Jung-jae come Maestro Jedi, Manny Giacinto, Dafne Keen come una giovane Jedi, Jodie Turner-Smith, Rebecca Henderson nei panni di Vernestra Rwoh, un cavaliere Jedi prodigio.  Charlie Barnett come un giovane Jedi, Dean-Charles Chapman, Carrie-Anne Moss come una Jedi, Margherita Levieva, Joonas Suotamo nei panni di Kelnacca, un maestro Jedi Wookiee.

Evangeline Lilly si ritira dalla recitazione

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Evangeline Lilly si ritira dalla recitazione

Evangeline Lilly conferma che si ritirerà dalla recitazione… Sembra che il tempo dell’attrice nei panni di The Wasp nel MCU sia quindi giunto al termine. Lilly ha condiviso un post su Instagram confermando che ha intenzione di “allontanarsi” da Hollywood nel prossimo futuro. Ha incluso un video del 2006 che la vedeva parlare delle sue aspirazioni future, tra cui ritirarsi dalla recitazione per fondare una famiglia e concentrarsi sul lavoro umanitario. Ora, sembra che stia realizzando quel sogno.

“Sono così piena di gioia e contentezza oggi mentre vivo la mia visione. Lode a Dio, mi sento così grata per le mie benedizioni”, ha scritto Lilly nel post. “Allontanarsi da quella che sembra la scelta più ovvia (ricchezza e fama) può sembrare spaventoso a volte, ma entrare nel proprio dharma sostituisce la paura con l’appagamento. Potrei tornare a Hollywood un giorno, ma, per ora, è qui che appartengo.”

Evangeline LillyEvangeline Lilly è un volto molto amato del MCU. Ant-Man and The Wasp: Quantumania ha ricevuto recensioni in gran parte negative, ma ha posto le basi affinché Scott Lang e Hope Van Dyne fossero i protagonisti principali nella saga del Multiverso e, più specificamente, nei prossimi film dei Vendicatori. Con le riprese del prossimo Avengers che inizieranno nel prossimo anno o due, sembra improbabile che Lilly lasci la pensione per interpretare The Wasp. Il lato positivo è che Ant-Man può ancora fare squadra con sua figlia Cassie!

“Ho intenzione di dire che potrebbe essere il momento per un film indipendente su Wasp”, ha detto Lilly alla première di Ant-Man and the Wasp: Quantumania l’anno scorso. Questi film sono un impegno“, ha aggiunto in seguito quando le è stato chiesto del suo futuro nell’MCU. “C’è molto da fare, e ho due figli a casa. Ogni volta che arriva quella chiamata, faccio un respiro profondo e dico: ‘Whoa, sono pronto per questo? Sono disposto a farlo di nuovo?’ ogni volta che lo faccio.”

Lilly si è unita per la prima volta all’MCU in Ant-Man del 2015 ed è stata scelta per il ruolo di Hope dal regista originale Edgar Wright (ha anche considerato di lasciare il progetto quando Wright si è separato dai Marvel Studios). È tornata in Ant-Man and The Wasp del 2018 e poi è stata messa da parte fino all’atto finale di Avengers: Endgame.

Venom: The Last Dance, Tom Hardy afferma che “Spider-Man è andato al campo di Feige” ma “ne abbiamo uno alla Sony”

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Dopo l’uscita del primo trailer di Venom: The Last Dance, Tom Hardy ha preso parte ad un’intervista con Forbes, e l’attore ha avuto alcune cose interessanti da dire sul Sony’s Spider-Man Universe (SSU) e sul fatto che Spider-Man non si è ancora presentato nel franchising.

LEGGI ANCHE – Venom: The Last Dance, Rhys Ifans nel cast. Sarà di nuovo il Dr. Connor a.k.a. Lizard?

Tom Hardy ha iniziato condividendo la sua eccitazione per quello che viene pubblicizzato come l’ultimo film solista di Venom. “Sono così entusiasta perché siamo diventati molto più grandi. Kelly [Marcel] e io lavoriamo con Tom Rothman e Sanford [Panitch] e il loro team Sony ormai da 7-8 anni. Abbiamo iniziato, come se inizialmente [Venom] fosse solo Eddie Brock e nessuno sapeva cosa avremmo fatto. Poi è arrivato il secondo [film, Venom: La Furia di Carnage] – abbiamo scritto il secondo, l’abbiamo lanciato, diretto, messo insieme la squadra – è stato grandioso! Quella è stata un’enorme scuola.”

L’attore ha continuato commentando come sono stati percepiti i film, in parte a causa della mancanza di un certo Amichevole Arrampicamuri di Quartiere. “La gente ci avrebbe giudicato, sai? L’Universo Marvel sotto la gestione di [Kevin] Feige sta andando così bene. Spider-Man è andato al campo di Feige alla Marvel. Ne abbiamo uno [alla Sony]! Per me e Kelly, è così, è importante lavorare con tutto ciò che possiamo per sfruttare questa opportunità. Quindi, per il terzo adesso, Kelly lo sta dirigendo, sta scrivendo – sono legato a questo progetto fisicamente, e qualunque cosa ti serva, noi ci abbiamo pensato.”

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Quando Hardy dice “ne abbiamo uno” si riferisce a un accampamento o a uno Spider-Man? Questo potrebbe significare che il SSU alla fine introdurrà la versione di Spider-Man di Andrew Garfield? Voci precedenti sostenevano che questo fosse il piano per Madame Web prima di una profonda revisione della sceneggiatura.

Oppure sta insinuando che Venom sia lo Spider-Man del SSU? Ciò suggerirebbe che Tom Hardy abbia intenzione di restare nei panni di Eddie Brock ancora per un po’, anche se The Last Dance è il capitolo finale di questa trilogia.

venom the last dance cavalloTutto quello che sappiamo su Venom: The Last Dance

Venom: The Last Dance segue i successi al botteghino consecutivi di Venom: La furia di Carnage del 2021 (502 milioni di dollari a livello globale) e Venom del 2018 (856 milioni di dollari a livello globale). Kelly Marcel, che ha scritto i primi due film, dirigerà e scriverà il trequel.

Tom Hardy ha menzionato Marcel nel suo post, scrivendo “Voglio menzionare molto brevemente quanto sia orgoglioso della mia regista, compagna di sceneggiatura e cara amica Kelly Marcel. Vederti prendere il timone di questo film mi riempie di orgoglio, è un onore. Fidati del tuo istinto, il tuo istinto è sempre perfetto. Prima classe: ti appoggio.”

A parte il ritorno di Tom Hardy nei panni del giornalista Eddie Brock e del suo inconsapevole aiutante e parassita Venom, la trama del terzo capitolo è stata tenuta nascosta. Juno Temple e Chiwetel Ejiofor si sono uniti al cast in ruoli non rivelati. Abbiamo visto l’ultima volta Venom/Eddie Brock nei titoli di coda di Spider-Man: No Way Home del 2021, ma non è chiaro quale dei personaggi dell’Universo Marvel di Sony – che include Morbius, Kraven Il Cacciatore e Madame Web, tra gli altri – potrebbe comparire in Venom: The Last Dance.

Venom: the last dance – il poster

Elliot Page: 10 cose che forse non sai sull’attore

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Elliot Page: 10 cose che forse non sai sull’attore

Elliot Page (precedentemente noto come Ellen Page) è l’attore noto per film come Juno, Inception, X-Men – Giorni di un futuro passato e, più recentemente, per la serie The Umbrella Academy. La sua carriera nel mondo della recitazione è iniziata abbastanza presto e la sua è una gavetta di certo non indifferente. Tra film commerciali e non, Elliot Page è stato in grado di farsi amare da una grande fetta di pubblico. Lo stesso pubblico che l’ha sostenuto a pieno quando l’attore ha fatto coming out qualche anno fa e ha annunciato il suo cambio di genere, dando inizio ad una nuova fase della sua vita.

Ecco, allora, dieci cose che forse non sapete su Elliot Page.

Elliot Page: i suoi film e le serie TV

 

1. Ha recitato in celebri film. Elliot Page approda al cinema nel 2003 con Touch & Go e Love That Boy. Nel 2005 gira Mouth to Mouth e Hard Candy, e l’anno successivo recita in X-Men – Conflitto finale. In seguito, recita in An American Crime (2007), Juno (2007) – che gli conferisce grande notorietà – Whip It (2009), Inception (2010), To Rome with Love (2012) e X-Men – Giorni di un futuro passato (2014). Tra gli ultimi film da lui interpretati vi sono Freeheld – Amore, giustizia, uguaglianza (2015), Tallulah (2016), The Cured (2017), My Days of Mercy (2017), con Kate Mara, Flatiners: Linea mortale (2017).

2. Ha preso parte ad alcune note serie TV. Oltre che sul grande schermo, Page ha recitato anche per la televizione, iniziando con il film per la TV Pit Pony (1997) e alla serie omonima che venne poi realizzata due anni dopo. Recita poi in alcune serie, come Trailer Park Boys (2001-2002) e Rideau Hall (2002) e in alcuni film TV, come Abbandonata dal destino (2003) e I Downloaded a Ghost (2003). In seguito prende parte alla serie ReGenesis (2004) e al film Tilda (2011). Torna poi sul piccolo schermo nel 2019 per la miniserie Tales of the City e la serie originale Netflix The Umbrella Academy.

Elliot Page protagonista di Juno insieme a Olivia Thirlby

3. Ha contribuito alla caratterizzazione del suo personaggio. Nel popolare film Juno Page interpreta una sedicenne che rimane incinta dopo il suo primo rapporto sessuale, decidendo di tenere il bambino. All’epoca delle riprese, l’attore ha contribuito in più modi alla caratterizzazione del suo personaggio. Ad esempio, ha ideato l’acconciatura con la coda di cavallo e una lunga frangia ai lati del viso, mentre ha suggerito Kimya Dawson e The Moldy Peaches come gusti musicali preferiti di Juno. Per la sua interpreatazione, ha poi ricevuto la nomination agli Oscar come Miglior attrice.

Elliot Page Juno

4. Ha avuto una relazione sul set con la sua collega. Sul set di Juno Page conosce l’attrice Olivia Thirbly, oggi nota anche per la serie Y – L’ultimo uomo e il film Oppenheimer. Tra le due, come ha narrato Page nella sua autobiografia Pageboy, è nata una relazione segreta che le ha portate in più occasioni a ricercare occasioni in cui incontrarsi privatamente. L’esperienza, però, sembra essere durata unicamente per il tempo trascorso sul set del film.

Elliot Page ha recitato con Leonardo DiCaprio in Inception

5. È stato uno dei suoi primi ruoli “da adulta”. In Inception Page recita accanto a Leonardo DiCaprio nel ruolo di Arianna, la giovane architetto a cui è affidato il ruolo di progettare gli scenari onirici. Nonostante all’epoca delle riprese l’attore avesse ormai 23 anni, quello di Arianna è stato uno dei primi personaggi adulti interpretati. Prima di esso, infatti, aveva interpretato quasi sempre ruoli di adolescenti, anche per via del suo viso che gli permetteva di dimostrare diversi anni in meno a quelli effettivamente posseduti.

Elliot Page contro The Last of Us

6. Ha accusato gli ideatori del gioco di aver copiato le sue fattezze. Quando è stato svelato l’aspetto del personaggio Ellie del videogioco The Last of Us, in molti hanno notato una certa somiglianza con Elliot Page, tra cui lo stesso attore. Page ha dunque poi accusato gli ideatori di aver copiato le sue fattezze senza permesso. Poco dopo, l’aspetto del personaggio di Ellie è stato rivisto rispetto all’incarnazione originale e Naughty Dog ha dichiarato che le modifiche sono state apportate per rendere il personaggio più simile all’attrice che lo interpreta, Ashley Johnson.

Elliot Page è su Instagram

7. Ha un profilo sul social network. L’attore è naturalmente presente sul social network Instagram, con un profilo seguito attualmente da 6 milioni di persone. Su tale piattaforma egli ha ad oggi pubblicato 170 post, tutti relativi alle sue attività come attore o modello. Si possono infatti ritrovare diverse immagini relative a momenti trascorsi sul set ma anche foto promozionali dei suoi progetti. Seguendolo si può dunque rimanere aggiornati sulle sue attività.

The Umbrella Academy 2 recensione serie tv

Elliot Page era Ellen Page

8. Prima era nota come Ellen Page. Il giorno di San Valentino del 2014, l’attrice all’epoca conosciuta come Ellen Page ha deciso di fare coming out. Nel 2020, poi, ha annunciato di essere transgender, comunicando il cambio di nome in Elliot e chiedendo che la sua persona venga declinata con pronomi maschili o neutri. Tramite i propri social ha poi dichiarato: “Più mi tengo vicino e abbraccio pienamente chi sono, più sogno, più il mio cuore cresce e più prospero. A tutte le persone trans che ogni giorno si occupano di molestie, disgusto di sé, abusi e minacce di violenza: ti vedo, ti amo e farò tutto il possibile per cambiare questo mondo in meglio”.

Elliot Page e Emma Portner

9. Quando era ancora Ellen, era sposata con Emma Portner. Ellen Page ha sempre avuto una vita sentimentale riservata: tuttavia, di lei si sappiamo che nel gennaio del 2018 si è sposata con Emma Portner, una ballerina. Da quel momento le due hanno però continuato a condurre una vita molto riservata, condividendo solo di tanto in tanto alcune foto insieme sui social. Dopo l’annuncio della transizione di genere, nel 2021 Elliot Page ha però rivelato di aver avviato le pratiche di divorzio da Emma, con la quale però è rimasta in ottimi rapporti.

Elliot Page: età e altezza

10. Elliot Page è nato il 21 febbraio del 1987 a Contea di Halifax, Canada. L’attore è alto complessivamente 1,55 metri.

Fonti: IMDb, Instagram, TheVerge

Inside Out 2: anche Nostalgia nel nuovo trailer

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Inside Out 2: anche Nostalgia nel nuovo trailer

Ecco un nuovo trailer per Inside Out 2, nelle sale italiane dal 19 giugno, che dà il benvenuto a nuove Emozioni nella mente di Riley, ora adolescente. A Gioia (voce originale di Amy Poehler), Rabbia (voce originale di Lewis Black), Tristezza (voce originale di Phyllis Smith), Paura (voce originale di Tony Hale) e Disgusto (voce originale di Liza Lapira), si aggiunge un gruppo di Emozioni perfettamente adatto all’età dell’adolescenza. Tra queste, il nuovo trailer presenta: Nostalgia!

LEGGI ANCHE – Inside Out 2: ecco le voci italiane!

Inside Out 2, la trama

Il film Disney e Pixar Inside Out 2 torna nella mente dell’adolescente Riley proprio quando il quartier generale viene improvvisamente demolito per far posto a qualcosa di completamente inaspettato: nuove Emozioni! Gioia, Tristezza, Rabbia, Paura e Disgusto, che a detta di tutti gestiscono da tempo un’attività di successo, non sanno come comportarsi quando arriva Ansia. E sembra che non sia sola.

Inside Out 2 è diretto da Kelsey Mann e prodotto da Mark Nielsen, con una colonna sonora di Andrea Datzman.

Inside Out 2

Captain America: Brave New World e l’ossessione per Giancarlo Esposito

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Mentre continuano le riprese aggiuntive su Captain America: Brave New World dei Marvel Studios ad Atlanta, altre foto dal set sono state condivise online.

Le immagini in bianco e nero (che potete vedere qui) ci offrono un’altra occhiata a Sam Wilson (Anthony Mackie) nei panni di Capitan America, Rosa Salazar nei panni di Diamondback, membro della Serpent Society, e a Giancarlo Esposito che negli ultimi giorni sembra essere il centro dell’attenzione dei fan Marvel di tutto il mondo.

I fan hanno speculato sull’identità del misterioso personaggio dell’attore di The Mandalorian e The Boys da quando si è scoperto che si era unito al MCU e, nonostante le foto dal set siano state alquanto rivelatrici sul costume che indossa Esposito durante le riprese, non si è ancora arrivati a una conclusione ufficiale sull’identità del suo personaggio.

Tutto quello che si sa per certo è che è alle prese con un antagonista e, in base alla sua gamma di armi, si può dire che è più che probabile che sia un mercenario di qualche tipo senza superpoteri. Questo dettaglio restringe il campo delle ipotesi plausibili. Si è ipotizzato che il personaggio di Giancarlo Esposito possa essere Bushman di Moon Knight, ma lo scooper MTTSH non crede che sia così.

Probabilmente bisognerà aspettare del tempo per un teaser trailer, ma le prime foto ufficiali del film sono state diffuse un paio di settimane fa. Le immagini mostravano Anthony Mackie nei panni di Sam Wilson equipaggiato con l’iconico scudo di vibranio di Steve Rogers, e la nostra nuova Sentinella della Libertà che incontrava il presidente Ross, con il volto di Harrison Ford, che incaricherà Wilson di riformare i Vendicatori.

Nel filmato proiettato al CinemaCon il mese scorso, Ross dà il benvenuto a Wilson alla Casa Bianca per lodarlo per il suo eroismo passato, ma presto scoppia il caos quando una musica diffusa attiva alcuni agenti assassini dormienti, tra cui Isaiah Bradley di Carl Lumbly, che tentano di eliminare il Presidente.

“Aveva più senso che fosse più un film d’azione di spionaggio realistico piuttosto che un film di alieni e aeroplani che attraversano portali e cose del genere”, ha detto Mackie in una recente intervista.“Anche se ho recitato in così tanti film e ho visto tutto, l’opportunità per Sam di affermarsi davvero come una vera star d’azione e tra gli Avenger arriva con questo film.”

Giancarlo EspositoQuello che sappiamo sul film Captain America: Brave New World

Captain America: Brave New World riprenderà da dove si è conclusa la serie Disney+ The Falcon and the Winter Soldier, seguendo l’ex Falcon Sam Wilson (Anthony Mackie) dopo aver formalmente assunto il ruolo di Capitan America. Il regista Julius Onah (Luce, The Cloverfield Paradox) ha descritto il film come un “thriller paranoico” e ha confermato che vedrà il ritorno del Leader (Tim Blake Nelson), che ha iniziato la sua trasformazione radioattiva alla fine de L’incredibile Hulk del 2008.

Secondo quanto riferito, la star di Alita: Angelo della Battaglia Rosa Salazar interpreta la cattiva Diamondback. Nonostante dunque avrà degli elementi al di fuori della natura umana, il film riporterà il Marvel Cinematic Universe su una dimensione più terrestre e realista, come già fatto anche dai precedenti film dedicati a Captain America. Ad ora, il film è indicato come uno dei titoli più importanti della Fase 5.

Anthony Mackie ha recentemente dichiarato che questo film è “10 volte più grande” della sua serie Disney+ e ha parlato della dinamica tra Cap e il nuovo Falcon, Joaquin Torres. “Sono in coppia alla pari“, ha scherzato. “Sono entrambi militari. Io ero il suo ufficiale comandante. Tra noi c’è più amicizia rispetto al modo in cui ammiravo Steve o al modo in cui non mi piaceva Bucky“.

Questo film è un chiaro reset. Ristabilisce davvero l’idea di cosa sia e cosa sarà questo universo“, ha aggiunto Mackie. “Penso che con questo film, si stia ottenendo un chiaro, nuovo marchio di ciò che la Marvel vuoole essere nello stesso modo in cui hanno fatto con Captain America: The Winter Soldier“.

Peaky Blinders: Netflix annuncia il film con Cillian Murphy

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Peaky Blinders: Netflix annuncia il film con Cillian Murphy

Thomas Shelby tornerà in un film dedicato ai Peaky Blinders, appena annunciato da Netflix. Il Premio Oscar Cillian Murphy tornerà nei panni del temibile gangster nel film Peaky Blinders di Netflix, diretto da Tom Harper (“Heart of Stone”, “Wild Rose”), che ha diretto gli episodi della prima stagione nel 2013.

“Sembra che Tommy Shelby non avesse finito con me… È molto gratificante collaborare nuovamente con Steven Knight e Tom Harper sulla versione cinematografica di ‘Peaky Blinders’. Questa è una cosa per i fan”, ha detto Cillian Murphy.

“Quando ho diretto ‘Peaky Blinders’ per la prima volta più di 10 anni fa, non sapevamo cosa sarebbe diventata la serie, ma sapevamo che c’era qualcosa nell’alchimia del cast e nella scrittura che sembrava esplosivo. “Peaky” è sempre stata una storia sulla famiglia – e quindi è incredibilmente emozionante riunirsi con Steve e Cillian per portare il film al pubblico di tutto il mondo su Netflix”, ha aggiunto Harper.

Il seguito della saga, ambientato nelle strade senza legge di Birmingham nel 1900, è stato scritto dal creatore della serie, Steven Knight, che coprodurrà insieme a Murphy, Caryn Mandabach e Guy Heeley. I produttori esecutivi includono Harper, David Kosse, Jamie Glazebrook, Andrew Warren e David Mason.

“Sono sinceramente entusiasta che questo film stia per realizzarsi”, ha detto Knight. “Sarà un capitolo esplosivo nella storia di ‘Peaky Blinders’. Senza esclusione di colpi. Pieno di “Peaky Blinders” in guerra.” I dettagli della trama e gli ulteriori casting rimangono nascosti. Il film entrerà in produzione entro la fine dell’anno e sarà realizzato in associazione con BBC Film.

Shawn Levy potrebbe dirigere Avengers 5, dopo Deadpool e Wolverine

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Sembra che Shawn Levy stia programmando di rimanere nell’universo cinematografico Marvel ancora un po’. Levy, che ha diretto Deadpool & Wolverine in arrivo quest’estate, è stato preso di mira dalla Marvel per dirigere il prossimo film collettivo del franchise, Avengers 5.

Destin Daniel Cretton, che ha diretto Shang-Chi e la leggenda dei dieci anelli nel 2021, avrebbe dovuto dirigere il quinto film Avengers, ma si è ritirato nel novembre 2023. Quel film, che è previsto per maggio 1, 2026, attualmente non ha nemmeno un titolo. Originariamente si chiamava Avengers: The Kang Dynasty, ma quel titolo è stato accantonato dopo che Jonathan Majors, scelto per il ruolo del cattivo viaggiatore nel tempo Kang il Conquistatore, è stato condannato per aver aggredito e molestato la sua ex ragazza. Dopo questo Avengers senza titolo, il prossimo sarà Avengers: Secret Wars, previsto per il 7 maggio 2027.

Deadpool & Wolverine film 2024

Deadpool & Wolverine di Levy, che riunisce gli iconici supereroi interpretati da Ryan Reynolds e Hugh Jackman nell’universo X-Men della Fox, uscirà nei cinema il 26 luglio. Sarà il primo film di “Deadpool” distribuito dalla Disney dopo aver acquisito la 20th Century Fox, e segna il primo film MCU classificato come R. Per non parlare del fatto che porterà ufficialmente i mutanti di Fox nella corretta sequenza temporale dell’MCU, cosa che i fan chiedono a gran voce sin dall’acquisizione.

Levy ha già lavorato con Reynolds nel film d’avventura per famiglie del 2022 The Adam Project (che includeva gli attori Marvel Mark Ruffalo e Zoe Saldaña) e Free Guy del 2021 (che aveva riferimenti che ammiccavano a Capitan America e Hulk). Ha anche lavorato con Jackman nel film d’azione del 2011 Real Steel.

Gotham TV Awards 2024: tutti i vincitori. Netflix fa la parte del leone

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Si è svolta la scorsa notte la cerimonia di premiazione dei Gotham TV Awards, corrispettivi dedicati alla tv dei Gotham Independent Film Awards, assegnati ogni anno dalla Independent Filmmaker Project

Trai vincitori di questa stagione, spiccano Baby Reindeer di Netflix e Andrew Scott che, sempre per Netflix, ha recitato in Ripley, tra le serie più acclamate degli ultimi mesi. Di seguito tutta la lista dei vincitori:

Breakthrough Comedy Series
“Bodkin”
“Colin From Accounts”  — WINNER
“Gen V”

Breakthrough Drama Series
“Black Cake”
Fallout
“Mr. & Mrs. Smith” — WINNER
“The Curse”
“X-Men ‘97”

Breakthrough Limited Series
“Baby Reindeer” — WINNER
“Ripley”
“The Sympathizer”
Shōgun
“Under the Bridge”

Breakthrough Nonfiction Series
“Black Twitter: A People’s History”
“Jerrod Carmichael Reality Show” — WINNER
“Life on Our Planet”
“Murder in Boston: Roots, Rampage & Reckoning”
“STAX: Soulsville, U.S.A”

Robyn Cara, “Bodkin”
Siobhán Cullen, “Bodkin”
Harriet Dyer, “Colin From Accounts”  — WINNER
Kaya Scodelario, “The Gentlemen”
Jaz Sinclair, “Gen V”
Kristen Wiig, “Palm Royale”

Outstanding Performance in a Drama Series
Nathan Fielder, “The Curse”
Walton Goggins, “Fallout”
Mia Isaac, “Black Cake”
Emma Stone, “The Curse”
Zine Tseng, “3 Body Problem” — WINNER

Outstanding Performance in a Limited Series
Richard Gadd, “Baby Reindeer”
Lily Gladstone, “Under the Bridge “
Ambika Mod, “One Day”
Tobias Menzies, “Manhunt”
Andrea Riseborough, “The Regime”
Hiroyuki Sanada, “Shōgun”
Anna Sawai, “Shōgun”
Andrew Scott, “Ripley” — WINNER
Hoa Xuande, “The Sympathizer”
Ji-young Yoo, “Expats”

The Acolyte: La Seguace, recensione della serie Disney+

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The Acolyte: La Seguace, recensione della serie Disney+

A partire dal 5 giungo, Disney+ ci riporta in una galassia lontana lontana con The Acolyte: La Seguace, nuova mini serie ambientata nell’universo di Star Wars che, come accaduto raramente dal 2015 a oggi, porta il franchise in territori nuovi e inesplorati, sfidando la sacralità della teologia starwarsiana e provando a dare nuova linfa vitale a questo mondo. Da quando la Disney ha rimesso mano a Star Wars con Il Risveglio della Forza, due soli prodotti sono riusciti ad avere il coraggio di tracciare percorsi alternativi a quelli disegnati da George Lucas.

Vitalità e flessibilità per ottenere longevità

Il primo è stato Gli Ultimi Jedi di Ryan Johnson, che, per quanto contestato dal pubblico, è riuscito a spostare l’attenzione dagli eroi Jedi predestinati, cercando di veicolare un messaggio nuovo, ovvero che la Forza può agire attraverso chiunque e non ci sono legami di sangue o di stirpe che determinano il destino degli eroi, chiunque può diventarlo. Il secondo prodotto che ha osato camminare fuori dai binari canonici è stato Andor di Tony Gilroy. Anche qui si è assistito a una decostruzione della predestinazione e il racconto di fantascienza è diventato un dramma politico dove le azioni collettive hanno molto più valore del singolo atto eroico. Entrambi i prodotti non sono stati trai più amati o seguiti, ma sicuramente hanno dimostrato una vitalità e una flessibilità che la volontà di longevità del brand richiede per poter andare avanti.

Star Wars: The Acolyte - La Seguace
Foto di Courtesy of Disney – © Disney

The Acolyte: La Seguace è completamente indipendente

The Acolyte: La Seguace si differenzia profondamente da entrami questi prodotti che abbiamo citato, tuttavia li eguaglia nella volontà di raccontare storie che sono totalmente indipendenti dai grandi personaggi del franchise e che pur incastrandosi alla perfezione nella continuity di Star Wars, ne rifuggono ogni schema e struttura già raccontata in questi lunghi anni. La serie, creata da Leslye Headland di Russian Doll, condivide con i predecessori citati la volontà di dare la propria interpretazione alla tradizione sacra.

Nei primi quattro episodi messi a disposizione della stampa, The Acolyte: La Seguace trova l’equilibrio tra gli elementi classici della tradizione di Star Wars che gli conferiscono un fascino identitario e intramontabile e i nuovi elementi aggiunti al canone, personaggi, pianeti e circostanze. Così facendo dimostra di aver appreso una lezione importante: non è necessario riciclare parti della narrativa principale per rendere avvincenti le sue avventure periferiche.

The Acolyte: La Seguace jedi master indara carrie-anne MossUna storia completamente originale

Ambientato un secolo prima del crollo della Repubblica in una sorta di prequel dei prequel di George Lucas, The Acolyte: La Seguace si apre come un mistero. La Maestra Jedi Andara (Carrie-Ann Moss) si confronta con una guerriera (Amandla Stenberg) che nutre un rancore personale contro di lei e contro altri tre maestri Jedi. Dopo il loro scontro, ci viene introdotta, in un altro contesto, la meccanica navale Osha (anche lei Stenberg), un ex apprendista Jedi che aveva lasciato l’ordine sei anni prima. Osha non sembra il tipo che aggredisce qualcuno come ha fatto la guerriera misteriosa, ma i Jedi inviati a indagare la identificano subito come sospetta.

Ma questo primo mistero viene presto svelato. A quanto pare la serie avrà ben altro da raccontare che non il segreto che lega la meccanica navale ex Jedi con la guerriera misteriosa.

Mettersi in discussione e perdonarsi

La cosa davvero interessante di The Acolyte: La Seguace è che per quanto possa essere ricchissimo e denso di riferimenti e rimandi a cose che già conosciamo, riesce a sovvertire e capovolgere ogni cosa che pensavamo di conoscere, mostrando i personaggi sotto una luce nuova. Persino le nostre nozioni sui Jedi e la concezione binaria della Forza verranno messe in discussione.

The Acolyte: La SeguaceIl concetto di colpa e fallibilità ha sempre accompagnato le trilogie originali, e anche in questa serie c’è una forte componente che riflette sul senso di colpa, di perdita e di smarrimento. Semi narrativi che sono sempre stati presenti dentro al franchise: addirittura Luke Skywalker divenne così disilluso dal lavoro della sua vita che giurò che l’ordine sarebbe morto con lui. Eppure The Acolyte sembra imparare dalla sua contemporaneità e predica l’indulgenza e la clemenza, prima di tutto verso se stessi.

Per quanto ambientato in un periodo storico in cui i Jedi non sono mai stati così forti e centrati anche come ordine, The Acolyte: La Seguace non si dilunga in scene d’azione a colpi di Forza e predilige inoltre i combattimenti corpo a corpo, con dinamiche e coreografie ispirate fortemente alle arti marziali e al cinema wuxia. Il tutto immerso in atmosfere molto legate al franchise originale (il primo episodio si apre in una taverna!) che, nelle mani di Leslye Headland diventano punto di partenza e ambientazione perfetta per raccontare anche di fallimento e dolore, emozioni che dovrebbero portare al Lato oscuro, ma che sono anche estremamente umane e degne di essere valorizzate, capite e elaborate.