“Tutto quello che l’ignaro
Bilbo vide quel mattino era un vecchio con un bastone. Aveva un
alto cappello blu a punta, un lungo mantello grigio, una sciarpa
argentea sulla quale la lunga barba bianca ricadeva fin sotto la
vita, e immensi stivali neri.” Lo Hobbit – Dulcis
in fundo, terminiamo la nostra carrellata di personaggi de
Lo Hobbit: Un Viaggio Inaspettato con
Gandalf il Grigio, uno dei personaggi più amati
dal fandom di Tolkien.
Ci siamo limitati a raccontarvi i
personaggi che partecipano alla Ricerca, considerandoli
fondamentali per una buona presentazione del film.
Gandalf è uno Stregone e più precisamente
appartiene all’ordine degli Istari, spiriti provenienti da Valinor
e dotati di poteri dello stesso genere di quelli dei Valar, anche
se di minore entità. A Gondor si diceva addirittura che egli fosse
un’ultima reincarnazione di Manwe, capo dei Valar, prima che si
ritirasse a Taniquetil.
Gli Istari, incarnatisi in corpi di
uomini, vennero mandati nella Terra di Mezzo per contrastare il
male sorgente ad Est, essi sono quindi i nemici naturali di Sauron
l’Ingannatore, discepolo di Melkor. Gandalf in
particolare arrivò nella Terra di Mezzo all’inizio del XI secolo
della Terza Era, essendo stato scelto direttamente da Manwe per il
compito. Lo Stregone rifiutò per modestia l’incarico, ma poi
accettò e abbracciò la missione di sconfiggere Sauron. Egli è
infatti considerato il Nemico di Sauron per eccellenza e
come l’Ingannatore è un Maiar, con la differenza che Gandalf è
incarnato, mentre Sauron no. Inoltre Gandalf rispetta delle leggi
divine che l’Oscuro Signore ignora, come il divieto di soggiogare
le altre razze con la forza o con la paura.

Al suo sbarco presso i Porti Grigi,
Gandalf incontro Cirdan il Carpentiere, che in lui riconosce un
grande spirito destinato a grandi fatiche. Gli affida così Narya,
l’anello di fuoco, uno dei tre anelli degli Elfi con queste parole:
“Grandi fatiche e pericoli ti aspettano, e, per tema che il tuo
compito si riveli troppo grande e gravoso, prendi questo Anello per
tuo aiuto e conforto (…) Io ritengo che in giorni a venire dovrà
essere in mani più degne delle mie, che lo tengano per accendere
tutti i cuori al coraggio”. A lui venne affidata l’Elessar,
che portò a
Galadriel e in seguito viaggiò in lungo e in largo per
la Terra di Mezzo, acquistando conoscenze e sapere.
Fondamentale è il suo ruolo i tutti
e due i grandi romanzi di Tolkien. Ne Lo Hobbit è colui che guida
la spedizione dei Nani alla Riconquista del tesoro, è colui che
salva i nani dal pericolo e che fa unire Bilbo alla compagnia,
scatenando, a sua, insaputa, forze oscure che porteranno in seguito
alla riscoperta dell’Anello. Tra le Montagne Nebbiose troverà la
sua Glamdring, la batti nemici, spada elfica che lo accompagnerà
per tutta la sua vita nella Terra di Mezzo, insieme ad Orcrist, la
spada di
Thorin Scudodiquercia, e a Pungolo, il corto pugnale
che regalerà a
Bilbo Baggins. La sua grande amicizia con il Re delle
Aquile permetterà ai Nani e allo hobbit di salvarsi dai Lupi e la
sua conoscenza di
Beorn offrirà alla compagnia un rifugio e un punto di
ristoro dopo le disavventure con gli orchi.
Gandalf scomparirà dalla storia per un po’ per
ricomparire poi nel finale durante la Battaglia dei Cinque
Eserciti.
La sua assenza è giustificata dalla
sua partecipazione al Bianco Consiglio, durante il quale si
discusse dell’eventuale attacco a Sauron rifugiatosi a Dol Guldur.
Gandalf è anche protagonista e narratore de La
Cerca di Erebor, che racconta i fatti antecedenti a Lo
Hobbit in cui egli incontra Thrain II morente che lo prega
di assistere
Thorin suo figlio nella riconquista del
tesoro.
Alla scoperta dei personaggi de Lo
Hobbit: Gandalf il Grigio

Già da quanto detto finora possiamo
intuire quanto Gandalf sia potente e determinante
negli avvenimenti relativi alla Terra di Mezzo. Eppure chi lo
incontrasse per la prima volta ne
Il Signore degli Anelli, penserebbe a lui come
ad un simpatico vecchio, un po’ misterioso e molto abile con i
fuochi d’artificio. E’ così che lo vede la maggior parte degli
hobbit ed è questo che pensa di lui anche Frodo, all’inizio del
romanzo che lo vede trai protagonisti.
Sappiamo bene qual è il ruolo di
Gandalf nella trilogia e quale sia stato il suo
peso nella Guerra dell’Anello. Sappiamo anche che durante la sua
lotta con il Balrog a Moria, Gandalf muore e
rinasce, purificato e pronto a prendere il posto del corrotto
Saruman. Con la fine di Sauron, Gandalf torna a
Valinor, poiché il suo tempo nella Terra di Mezzo è finito. Ad
accompagnarlo ci saranno tutti i Portatori ancora in vita: Frodo e
Bilbo, e con loro i portatori degli anelli degli elfi, Elron
custode di Vilya e
Galadriel custode di Nenya.
Gandalf è
descritto come un vecchio con la barba e i capelli bianchi, un
cappello a punta blu e una lunga e logora tunica grigia e un
bastone che qualcuno pensa erroneamente gli serva per camminare. La
prima descrizione che abbiamo di lui è ne Lo Hobbit: “Tutto
quello che l’ignaro Bilbo vide quel mattino era un vecchio con un
bastone. Aveva un alto cappello blu a punta, un lungo mantello
grigio, una sciarpa argentea sulla quale la lunga barba bianca
ricadeva fin sotto la vita, e immensi stivali neri.” A
differenza degli altri membri del Bianco Consiglio,
Gandalf ha un abbigliamento più modesto che
comprende anche una sciarpa argentata e degli stivali neri. E’
all’apparenza un uomo trasandato, disordinato ma con un’espressione
rassicurante e pacifica.
Dopo la sua rinascita, ne
Le Due Torri viene invece descritto così: “La sua
capigliatura al sole era candida come la neve, e la sua veste
bianca e splendente; gli occhi sotto le folte sopracciglia erano
luminosi, penetranti come raggi di sole; in mano aveva lo strumento
del potere.” Compagno inseparabile di Gandalf
è il cavallo Ombromanto, della razza superiore dei Mearas, il più
potente di questi, e proprietà del re Theoden di Rohan fino a
quando egli non lo donò, piuttosto malvolentieri, a Gandalf, e che
lo accompagnerà poi in tutti i suoi viaggi, fino ad Aman.
Gandalf, l’affascinante mago
interpretato dall’attore Ian McKellen
Gandalf è un
elemento di scompiglio per gli hobbit, ma pian piano si scopre in
lui un’attitudine alla guida e alla saggezza, vera e propria
caratteristica del suo personaggio. Egli è una guida non soltanto
geografica, ma soprattutto una guida dell’anima, aiutando i suoi
amici e chi ne ha bisogno a trovare il coraggio e la luce per
compiere il proprio destino. Nei romanzi questo avviene chiaramente
con Bilbo, ma soprattutto con Aragorn, e ancora di più con re
Theoden ne
Le Due Torri.
Gandalf il Grigio
però è anche una persona dotata di intelligenza, saggezza,
spontaneità e semplicità d’animo. Da sempre è considerato da tutti
il più saggio degli Istari, scatenando l’ira di Saruman. Ma la sua
grandezza è tale proprio perché accostata a caratteristiche molto
umane e semplici come l’amore per l’erba-pipa, che lo accomuna e lo
avvicina agli hobbit. Ancora, la sua natura angelica (è un Maiar)
convive con il suo essere anche terribilmente umano, come dimostra
la sua paura di essere tentato dall’Unico Anello. Così infatti
risponde a Frodo, che gli offre l’Anello: “Non tentarmi Frodo!
Non oso prenderlo, nemmeno per tenerlo al sicuro. Capiscimi, Frodo:
userei questo Anello per il desiderio di fare del bene, ma
attraverso me eserciterebbe un potere troppo grande e terribile da
immaginare!”.
Ultima e romantica, se vogliamo,
caratteristica di Gandalf sono i suoi nomi. Egli
infatti è conosciuto con nomi diversi a seconda dei luoghi dove si
reca. Gandalf il Grigio è il nome che
ufficialmente usano gli Uomini della Terra di Mezzo per indicarlo.
Gandalf, in Ovestron, significa infatti Elfo con il Bastone, e ciò
sta ad indicare quanto gli uomini avessero difficoltà a distinguere
la vera natura dello Stregone, confondendolo con un elfo.
Più avanti nella storia, come
sappiamo, egli diventerà invece Gandalf il
Bianco, prendendo il posto di Saruman nella gerarchia degli
Istari. Lui stesso confonde Aragorn, Gimli e Legolas nella foresta
di Fangorn, quando dice loro: “Io sono Saruman, o meglio
Saruman come dovrebbe essere”. Ma a seconda del popolo e
dell’epoca attraverso cui Gandalf passa, gli si
può attribuire un nome ben preciso.
“Molti i nomi che ho nelle
diverse terre. Mithrandir sono per gli Elfi, Tharkûn per i Nani;
Olòrin ero da giovane nell’ormai obliato Ovest, nel Sud Incànus,
nel Nord Gandalf; nell’Est non vado mai.” Olòrin è il
nome con cui lo chiamano a Valinor, che vuol dire “Colui che
suggerisce i sogni”, dove sogno sta ad indicare una chiara
visione della mente.
Mithrandir è un nome
Sindar, usato dagli Elfi della Terra di Mezzo e
dagli uomini di Gondor. Vuol dire Grigio Pellegrino, Grigio
Vindante. Incànus invece è il nome con cui viene chiamato
a sud, ma la sua etimologia è confusa e lo stesso Tolkien non ha
mai dato una spiegazione precisa a tale nome. Si pensa che nella
lingua degli Haradrim voglia dire “Spia del nord”. Tharkûn
è invece il nome usato da Gandalf presso i Nani.
Anche questa versione del suo nome si rifà al suo aspetto e vuol
dire Uomo Bastone.
Oltre ai nomi ufficiali,
Gandalf ha anche diversi nomignoli: “Mantogrigio”
o “Cappagrigia”, dagli abitanti di Rohan, “Il Cavaliere Bianco”, in
onore del suo cavallo, Ombromanto, oppure semplicemente “Stregone”,
dagli Orchi. Menzione merita “Corvotempesta”, nome datogli da Re
Théoden, su incitazione di Grima Vermilinguo, per la presunta
abitudine di preannunciare delle sventure col suo arrivo.
Gandalf il Grigio
resta a ragione uno dei più importanti personaggi della mitologia
tolkieniana e uno dei più grandi personaggi della letteratura
fantastica del Novecento. Personaggio amatissimo dal fandoom, è una
perfetta unione tra umano e divino, ennesima figura cristologica
della mitologia tolkieniana e potente veicolo di messaggi e
significanti importanti che il Professore ha lasciato nei suoi
scritti.
Nel
Signore degli Anelli, quando
Christopher Lee venne chiamato da
Peter Jackson, sperava fortemente di poter
interpretare Gandalf, poiché è un grande
appassionato di Tolkien e l’ha perfino incontrato di persona.
Jackson decise invece di affidargli il ruolo di Saruman, facendo
interpretare Gandalf a Sir
Ian McKellen, che tornerà a vestirne i panni
sgualciti per
Lo Hobbit: Un Viaggio
Inaspettato.