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Elliot Page: 10 cose che forse non sai sull’attore

Elliot Page: 10 cose che forse non sai sull’attore

Elliot Page (precedentemente noto come Ellen Page) è l’attore noto per film come Juno, Inception, X-Men – Giorni di un futuro passato e, più recentemente, per la serie The Umbrella Academy. La sua carriera nel mondo della recitazione è iniziata abbastanza presto e la sua è una gavetta di certo non indifferente. Tra film commerciali e non, Elliot Page è stato in grado di farsi amare da una grande fetta di pubblico. Lo stesso pubblico che l’ha sostenuto a pieno quando l’attore ha fatto coming out qualche anno fa e ha annunciato il suo cambio di genere, dando inizio ad una nuova fase della sua vita.

Ecco, allora, dieci cose che forse non sapete su Elliot Page.

Elliot Page: i suoi film e le serie TV

 

1. Ha recitato in celebri film. Elliot Page approda al cinema nel 2003 con Touch & Go e Love That Boy. Nel 2005 gira Mouth to Mouth e Hard Candy, e l’anno successivo recita in X-Men – Conflitto finale. In seguito, recita in An American Crime (2007), Juno (2007) – che gli conferisce grande notorietà – Whip It (2009), Inception (2010), To Rome with Love (2012) e X-Men – Giorni di un futuro passato (2014). Tra gli ultimi film da lui interpretati vi sono Freeheld – Amore, giustizia, uguaglianza (2015), Tallulah (2016), The Cured (2017), My Days of Mercy (2017), con Kate Mara, Flatiners: Linea mortale (2017).

2. Ha preso parte ad alcune note serie TV. Oltre che sul grande schermo, Page ha recitato anche per la televizione, iniziando con il film per la TV Pit Pony (1997) e alla serie omonima che venne poi realizzata due anni dopo. Recita poi in alcune serie, come Trailer Park Boys (2001-2002) e Rideau Hall (2002) e in alcuni film TV, come Abbandonata dal destino (2003) e I Downloaded a Ghost (2003). In seguito prende parte alla serie ReGenesis (2004) e al film Tilda (2011). Torna poi sul piccolo schermo nel 2019 per la miniserie Tales of the City e la serie originale Netflix The Umbrella Academy.

Elliot Page protagonista di Juno insieme a Olivia Thirlby

3. Ha contribuito alla caratterizzazione del suo personaggio. Nel popolare film Juno Page interpreta una sedicenne che rimane incinta dopo il suo primo rapporto sessuale, decidendo di tenere il bambino. All’epoca delle riprese, l’attore ha contribuito in più modi alla caratterizzazione del suo personaggio. Ad esempio, ha ideato l’acconciatura con la coda di cavallo e una lunga frangia ai lati del viso, mentre ha suggerito Kimya Dawson e The Moldy Peaches come gusti musicali preferiti di Juno. Per la sua interpreatazione, ha poi ricevuto la nomination agli Oscar come Miglior attrice.

Elliot Page Juno

4. Ha avuto una relazione sul set con la sua collega. Sul set di Juno Page conosce l’attrice Olivia Thirbly, oggi nota anche per la serie Y – L’ultimo uomo e il film Oppenheimer. Tra le due, come ha narrato Page nella sua autobiografia Pageboy, è nata una relazione segreta che le ha portate in più occasioni a ricercare occasioni in cui incontrarsi privatamente. L’esperienza, però, sembra essere durata unicamente per il tempo trascorso sul set del film.

Elliot Page ha recitato con Leonardo DiCaprio in Inception

5. È stato uno dei suoi primi ruoli “da adulta”. In Inception Page recita accanto a Leonardo DiCaprio nel ruolo di Arianna, la giovane architetto a cui è affidato il ruolo di progettare gli scenari onirici. Nonostante all’epoca delle riprese l’attore avesse ormai 23 anni, quello di Arianna è stato uno dei primi personaggi adulti interpretati. Prima di esso, infatti, aveva interpretato quasi sempre ruoli di adolescenti, anche per via del suo viso che gli permetteva di dimostrare diversi anni in meno a quelli effettivamente posseduti.

Elliot Page contro The Last of Us

6. Ha accusato gli ideatori del gioco di aver copiato le sue fattezze. Quando è stato svelato l’aspetto del personaggio Ellie del videogioco The Last of Us, in molti hanno notato una certa somiglianza con Elliot Page, tra cui lo stesso attore. Page ha dunque poi accusato gli ideatori di aver copiato le sue fattezze senza permesso. Poco dopo, l’aspetto del personaggio di Ellie è stato rivisto rispetto all’incarnazione originale e Naughty Dog ha dichiarato che le modifiche sono state apportate per rendere il personaggio più simile all’attrice che lo interpreta, Ashley Johnson.

Elliot Page è su Instagram

7. Ha un profilo sul social network. L’attore è naturalmente presente sul social network Instagram, con un profilo seguito attualmente da 6 milioni di persone. Su tale piattaforma egli ha ad oggi pubblicato 170 post, tutti relativi alle sue attività come attore o modello. Si possono infatti ritrovare diverse immagini relative a momenti trascorsi sul set ma anche foto promozionali dei suoi progetti. Seguendolo si può dunque rimanere aggiornati sulle sue attività.

The Umbrella Academy 2 recensione serie tv

Elliot Page era Ellen Page

8. Prima era nota come Ellen Page. Il giorno di San Valentino del 2014, l’attrice all’epoca conosciuta come Ellen Page ha deciso di fare coming out. Nel 2020, poi, ha annunciato di essere transgender, comunicando il cambio di nome in Elliot e chiedendo che la sua persona venga declinata con pronomi maschili o neutri. Tramite i propri social ha poi dichiarato: “Più mi tengo vicino e abbraccio pienamente chi sono, più sogno, più il mio cuore cresce e più prospero. A tutte le persone trans che ogni giorno si occupano di molestie, disgusto di sé, abusi e minacce di violenza: ti vedo, ti amo e farò tutto il possibile per cambiare questo mondo in meglio”.

Elliot Page e Emma Portner

9. Quando era ancora Ellen, era sposata con Emma Portner. Ellen Page ha sempre avuto una vita sentimentale riservata: tuttavia, di lei si sappiamo che nel gennaio del 2018 si è sposata con Emma Portner, una ballerina. Da quel momento le due hanno però continuato a condurre una vita molto riservata, condividendo solo di tanto in tanto alcune foto insieme sui social. Dopo l’annuncio della transizione di genere, nel 2021 Elliot Page ha però rivelato di aver avviato le pratiche di divorzio da Emma, con la quale però è rimasta in ottimi rapporti.

Elliot Page: età e altezza

10. Elliot Page è nato il 21 febbraio del 1987 a Contea di Halifax, Canada. L’attore è alto complessivamente 1,55 metri.

Fonti: IMDb, Instagram, TheVerge

Inside Out 2: anche Nostalgia nel nuovo trailer

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Inside Out 2: anche Nostalgia nel nuovo trailer

Ecco un nuovo trailer per Inside Out 2, nelle sale italiane dal 19 giugno, che dà il benvenuto a nuove Emozioni nella mente di Riley, ora adolescente. A Gioia (voce originale di Amy Poehler), Rabbia (voce originale di Lewis Black), Tristezza (voce originale di Phyllis Smith), Paura (voce originale di Tony Hale) e Disgusto (voce originale di Liza Lapira), si aggiunge un gruppo di Emozioni perfettamente adatto all’età dell’adolescenza. Tra queste, il nuovo trailer presenta: Nostalgia!

LEGGI ANCHE – Inside Out 2: ecco le voci italiane!

Inside Out 2, la trama

Il film Disney e Pixar Inside Out 2 torna nella mente dell’adolescente Riley proprio quando il quartier generale viene improvvisamente demolito per far posto a qualcosa di completamente inaspettato: nuove Emozioni! Gioia, Tristezza, Rabbia, Paura e Disgusto, che a detta di tutti gestiscono da tempo un’attività di successo, non sanno come comportarsi quando arriva Ansia. E sembra che non sia sola.

Il sequel è diretto da Kelsey Mann e prodotto da Mark Nielsen, mentre Pete Docter, Jonas Rivera e Dan Scanlon sono i produttori esecutivi. La sceneggiatura è firmata da Meg LeFauve e Dave Holstein, con un soggetto di Mann e LeFauve, mentre le musiche sono di Andrea Datzman.

Nella versione italiana del film, a prestare le proprie voci sono Stella Musy (Gioia), Melina Martello (Tristezza), Paolo Marchese (Rabbia), Daniele Giuliani (Paura), Veronica Puccio (Disgusto), Pilar Fogliati (Ansia), Deva Cassel (Ennui), Marta Filippi (Invidia), Federico Cesari (Imbarazzo), Sara Ciocca (Riley) e Stash (Lance Slashblade).

Inside Out 2

Captain America: Brave New World e l’ossessione per Giancarlo Esposito

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Mentre continuano le riprese aggiuntive su Captain America: Brave New World dei Marvel Studios ad Atlanta, altre foto dal set sono state condivise online.

Le immagini in bianco e nero (che potete vedere qui) ci offrono un’altra occhiata a Sam Wilson (Anthony Mackie) nei panni di Capitan America, Rosa Salazar nei panni di Diamondback, membro della Serpent Society, e a Giancarlo Esposito che negli ultimi giorni sembra essere il centro dell’attenzione dei fan Marvel di tutto il mondo.

I fan hanno speculato sull’identità del misterioso personaggio dell’attore di The Mandalorian e The Boys da quando si è scoperto che si era unito al MCU e, nonostante le foto dal set siano state alquanto rivelatrici sul costume che indossa Esposito durante le riprese, non si è ancora arrivati a una conclusione ufficiale sull’identità del suo personaggio.

Tutto quello che si sa per certo è che è alle prese con un antagonista e, in base alla sua gamma di armi, si può dire che è più che probabile che sia un mercenario di qualche tipo senza superpoteri. Questo dettaglio restringe il campo delle ipotesi plausibili. Si è ipotizzato che il personaggio di Giancarlo Esposito possa essere Bushman di Moon Knight, ma lo scooper MTTSH non crede che sia così.

Probabilmente bisognerà aspettare del tempo per un teaser trailer, ma le prime foto ufficiali del film sono state diffuse un paio di settimane fa. Le immagini mostravano Anthony Mackie nei panni di Sam Wilson equipaggiato con l’iconico scudo di vibranio di Steve Rogers, e la nostra nuova Sentinella della Libertà che incontrava il presidente Ross, con il volto di Harrison Ford, che incaricherà Wilson di riformare i Vendicatori.

Nel filmato proiettato al CinemaCon il mese scorso, Ross dà il benvenuto a Wilson alla Casa Bianca per lodarlo per il suo eroismo passato, ma presto scoppia il caos quando una musica diffusa attiva alcuni agenti assassini dormienti, tra cui Isaiah Bradley di Carl Lumbly, che tentano di eliminare il Presidente.

“Aveva più senso che fosse più un film d’azione di spionaggio realistico piuttosto che un film di alieni e aeroplani che attraversano portali e cose del genere”, ha detto Mackie in una recente intervista.“Anche se ho recitato in così tanti film e ho visto tutto, l’opportunità per Sam di affermarsi davvero come una vera star d’azione e tra gli Avenger arriva con questo film.”

Giancarlo EspositoQuello che sappiamo sul film Captain America: Brave New World

Captain America: Brave New World riprenderà da dove si è conclusa la serie Disney+ The Falcon and the Winter Soldier, seguendo l’ex Falcon Sam Wilson (Anthony Mackie) dopo aver formalmente assunto il ruolo di Capitan America. Il regista Julius Onah (Luce, The Cloverfield Paradox) ha descritto il film come un “thriller paranoico” e ha confermato che vedrà il ritorno del Leader (Tim Blake Nelson), che ha iniziato la sua trasformazione radioattiva alla fine de L’incredibile Hulk del 2008.

Secondo quanto riferito, la star di Alita: Angelo della Battaglia Rosa Salazar interpreta la cattiva Diamondback. Nonostante dunque avrà degli elementi al di fuori della natura umana, il film riporterà il Marvel Cinematic Universe su una dimensione più terrestre e realista, come già fatto anche dai precedenti film dedicati a Captain America. Ad ora, il film è indicato come uno dei titoli più importanti della Fase 5.

Anthony Mackie ha recentemente dichiarato che questo film è “10 volte più grande” della sua serie Disney+ e ha parlato della dinamica tra Cap e il nuovo Falcon, Joaquin Torres. “Sono in coppia alla pari“, ha scherzato. “Sono entrambi militari. Io ero il suo ufficiale comandante. Tra noi c’è più amicizia rispetto al modo in cui ammiravo Steve o al modo in cui non mi piaceva Bucky“.

Questo film è un chiaro reset. Ristabilisce davvero l’idea di cosa sia e cosa sarà questo universo“, ha aggiunto Mackie. “Penso che con questo film, si stia ottenendo un chiaro, nuovo marchio di ciò che la Marvel vuoole essere nello stesso modo in cui hanno fatto con Captain America: The Winter Soldier“.

Peaky Blinders: Netflix annuncia il film con Cillian Murphy

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Peaky Blinders: Netflix annuncia il film con Cillian Murphy

Thomas Shelby tornerà in un film dedicato ai Peaky Blinders, appena annunciato da Netflix. Il Premio Oscar Cillian Murphy tornerà nei panni del temibile gangster nel film Peaky Blinders di Netflix, diretto da Tom Harper (“Heart of Stone”, “Wild Rose”), che ha diretto gli episodi della prima stagione nel 2013.

“Sembra che Tommy Shelby non avesse finito con me… È molto gratificante collaborare nuovamente con Steven Knight e Tom Harper sulla versione cinematografica di ‘Peaky Blinders’. Questa è una cosa per i fan”, ha detto Cillian Murphy.

“Quando ho diretto ‘Peaky Blinders’ per la prima volta più di 10 anni fa, non sapevamo cosa sarebbe diventata la serie, ma sapevamo che c’era qualcosa nell’alchimia del cast e nella scrittura che sembrava esplosivo. “Peaky” è sempre stata una storia sulla famiglia – e quindi è incredibilmente emozionante riunirsi con Steve e Cillian per portare il film al pubblico di tutto il mondo su Netflix”, ha aggiunto Harper.

Il seguito della saga, ambientato nelle strade senza legge di Birmingham nel 1900, è stato scritto dal creatore della serie, Steven Knight, che coprodurrà insieme a Murphy, Caryn Mandabach e Guy Heeley. I produttori esecutivi includono Harper, David Kosse, Jamie Glazebrook, Andrew Warren e David Mason.

“Sono sinceramente entusiasta che questo film stia per realizzarsi”, ha detto Knight. “Sarà un capitolo esplosivo nella storia di ‘Peaky Blinders’. Senza esclusione di colpi. Pieno di “Peaky Blinders” in guerra.” I dettagli della trama e gli ulteriori casting rimangono nascosti. Il film entrerà in produzione entro la fine dell’anno e sarà realizzato in associazione con BBC Film.

Shawn Levy potrebbe dirigere Avengers 5, dopo Deadpool e Wolverine

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Sembra che Shawn Levy stia programmando di rimanere nell’universo cinematografico Marvel ancora un po’. Levy, che ha diretto Deadpool & Wolverine in arrivo quest’estate, è stato preso di mira dalla Marvel per dirigere il prossimo film collettivo del franchise, Avengers 5.

Destin Daniel Cretton, che ha diretto Shang-Chi e la leggenda dei dieci anelli nel 2021, avrebbe dovuto dirigere il quinto film Avengers, ma si è ritirato nel novembre 2023. Quel film, che è previsto per maggio 1, 2026, attualmente non ha nemmeno un titolo. Originariamente si chiamava Avengers: The Kang Dynasty, ma quel titolo è stato accantonato dopo che Jonathan Majors, scelto per il ruolo del cattivo viaggiatore nel tempo Kang il Conquistatore, è stato condannato per aver aggredito e molestato la sua ex ragazza. Dopo questo Avengers senza titolo, il prossimo sarà Avengers: Secret Wars, previsto per il 7 maggio 2027.

Deadpool & Wolverine film 2024

Deadpool & Wolverine di Levy, che riunisce gli iconici supereroi interpretati da Ryan Reynolds e Hugh Jackman nell’universo X-Men della Fox, uscirà nei cinema il 26 luglio. Sarà il primo film di “Deadpool” distribuito dalla Disney dopo aver acquisito la 20th Century Fox, e segna il primo film MCU classificato come R. Per non parlare del fatto che porterà ufficialmente i mutanti di Fox nella corretta sequenza temporale dell’MCU, cosa che i fan chiedono a gran voce sin dall’acquisizione.

Levy ha già lavorato con Reynolds nel film d’avventura per famiglie del 2022 The Adam Project (che includeva gli attori Marvel Mark Ruffalo e Zoe Saldaña) e Free Guy del 2021 (che aveva riferimenti che ammiccavano a Capitan America e Hulk). Ha anche lavorato con Jackman nel film d’azione del 2011 Real Steel.

Gotham TV Awards 2024: tutti i vincitori. Netflix fa la parte del leone

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Si è svolta la scorsa notte la cerimonia di premiazione dei Gotham TV Awards, corrispettivi dedicati alla tv dei Gotham Independent Film Awards, assegnati ogni anno dalla Independent Filmmaker Project

Trai vincitori di questa stagione, spiccano Baby Reindeer di Netflix e Andrew Scott che, sempre per Netflix, ha recitato in Ripley, tra le serie più acclamate degli ultimi mesi. Di seguito tutta la lista dei vincitori:

Breakthrough Comedy Series
“Bodkin”
“Colin From Accounts”  — WINNER
“Gen V”

Breakthrough Drama Series
“Black Cake”
Fallout
“Mr. & Mrs. Smith” — WINNER
“The Curse”
“X-Men ‘97”

Breakthrough Limited Series
“Baby Reindeer” — WINNER
“Ripley”
“The Sympathizer”
“Shōgun”
“Under the Bridge”

Breakthrough Nonfiction Series
“Black Twitter: A People’s History”
“Jerrod Carmichael Reality Show” — WINNER
“Life on Our Planet”
“Murder in Boston: Roots, Rampage & Reckoning”
“STAX: Soulsville, U.S.A”

Robyn Cara, “Bodkin”
Siobhán Cullen, “Bodkin”
Harriet Dyer, “Colin From Accounts”  — WINNER
Kaya Scodelario, “The Gentlemen”
Jaz Sinclair, “Gen V”
Kristen Wiig, “Palm Royale”

Outstanding Performance in a Drama Series
Nathan Fielder, “The Curse”
Walton Goggins, “Fallout”
Mia Isaac, “Black Cake”
Emma Stone, “The Curse”
Zine Tseng, “3 Body Problem” — WINNER

Outstanding Performance in a Limited Series
Richard Gadd, “Baby Reindeer”
Lily Gladstone, “Under the Bridge “
Ambika Mod, “One Day”
Tobias Menzies, “Manhunt”
Andrea Riseborough, “The Regime”
Hiroyuki Sanada, “Shōgun”
Anna Sawai, “Shōgun”
Andrew Scott, “Ripley” — WINNER
Hoa Xuande, “The Sympathizer”
Ji-young Yoo, “Expats”

The Acolyte: La Seguace, recensione della serie Disney+

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The Acolyte: La Seguace, recensione della serie Disney+

A partire dal 5 giungo, Disney+ ci riporta in una galassia lontana lontana con The Acolyte: La Seguace, nuova mini serie ambientata nell’universo di Star Wars che, come accaduto raramente dal 2015 a oggi, porta il franchise in territori nuovi e inesplorati, sfidando la sacralità della teologia starwarsiana e provando a dare nuova linfa vitale a questo mondo. Da quando la Disney ha rimesso mano a Star Wars con Il Risveglio della Forza, due soli prodotti sono riusciti ad avere il coraggio di tracciare percorsi alternativi a quelli disegnati da George Lucas.

Vitalità e flessibilità per ottenere longevità

Il primo è stato Gli Ultimi Jedi di Ryan Johnson, che, per quanto contestato dal pubblico, è riuscito a spostare l’attenzione dagli eroi Jedi predestinati, cercando di veicolare un messaggio nuovo, ovvero che la Forza può agire attraverso chiunque e non ci sono legami di sangue o di stirpe che determinano il destino degli eroi, chiunque può diventarlo. Il secondo prodotto che ha osato camminare fuori dai binari canonici è stato Andor di Tony Gilroy. Anche qui si è assistito a una decostruzione della predestinazione e il racconto di fantascienza è diventato un dramma politico dove le azioni collettive hanno molto più valore del singolo atto eroico. Entrambi i prodotti non sono stati trai più amati o seguiti, ma sicuramente hanno dimostrato una vitalità e una flessibilità che la volontà di longevità del brand richiede per poter andare avanti.

Star Wars: The Acolyte - La Seguace
Foto di Courtesy of Disney – © Disney

The Acolyte: La Seguace è completamente indipendente

The Acolyte: La Seguace si differenzia profondamente da entrami questi prodotti che abbiamo citato, tuttavia li eguaglia nella volontà di raccontare storie che sono totalmente indipendenti dai grandi personaggi del franchise e che pur incastrandosi alla perfezione nella continuity di Star Wars, ne rifuggono ogni schema e struttura già raccontata in questi lunghi anni. La serie, creata da Leslye Headland di Russian Doll, condivide con i predecessori citati la volontà di dare la propria interpretazione alla tradizione sacra.

Nei primi quattro episodi messi a disposizione della stampa, The Acolyte: La Seguace trova l’equilibrio tra gli elementi classici della tradizione di Star Wars che gli conferiscono un fascino identitario e intramontabile e i nuovi elementi aggiunti al canone, personaggi, pianeti e circostanze. Così facendo dimostra di aver appreso una lezione importante: non è necessario riciclare parti della narrativa principale per rendere avvincenti le sue avventure periferiche.

The Acolyte: La Seguace jedi master indara carrie-anne MossUna storia completamente originale

Ambientato un secolo prima del crollo della Repubblica in una sorta di prequel dei prequel di George Lucas, The Acolyte: La Seguace si apre come un mistero. La Maestra Jedi Andara (Carrie-Ann Moss) si confronta con una guerriera (Amandla Stenberg) che nutre un rancore personale contro di lei e contro altri tre maestri Jedi. Dopo il loro scontro, ci viene introdotta, in un altro contesto, la meccanica navale Osha (anche lei Stenberg), un ex apprendista Jedi che aveva lasciato l’ordine sei anni prima. Osha non sembra il tipo che aggredisce qualcuno come ha fatto la guerriera misteriosa, ma i Jedi inviati a indagare la identificano subito come sospetta.

Ma questo primo mistero viene presto svelato. A quanto pare la serie avrà ben altro da raccontare che non il segreto che lega la meccanica navale ex Jedi con la guerriera misteriosa.

Mettersi in discussione e perdonarsi

La cosa davvero interessante di The Acolyte: La Seguace è che per quanto possa essere ricchissimo e denso di riferimenti e rimandi a cose che già conosciamo, riesce a sovvertire e capovolgere ogni cosa che pensavamo di conoscere, mostrando i personaggi sotto una luce nuova. Persino le nostre nozioni sui Jedi e la concezione binaria della Forza verranno messe in discussione.

The Acolyte: La SeguaceIl concetto di colpa e fallibilità ha sempre accompagnato le trilogie originali, e anche in questa serie c’è una forte componente che riflette sul senso di colpa, di perdita e di smarrimento. Semi narrativi che sono sempre stati presenti dentro al franchise: addirittura Luke Skywalker divenne così disilluso dal lavoro della sua vita che giurò che l’ordine sarebbe morto con lui. Eppure The Acolyte sembra imparare dalla sua contemporaneità e predica l’indulgenza e la clemenza, prima di tutto verso se stessi.

Per quanto ambientato in un periodo storico in cui i Jedi non sono mai stati così forti e centrati anche come ordine, The Acolyte: La Seguace non si dilunga in scene d’azione a colpi di Forza e predilige inoltre i combattimenti corpo a corpo, con dinamiche e coreografie ispirate fortemente alle arti marziali e al cinema wuxia. Il tutto immerso in atmosfere molto legate al franchise originale (il primo episodio si apre in una taverna!) che, nelle mani di Leslye Headland diventano punto di partenza e ambientazione perfetta per raccontare anche di fallimento e dolore, emozioni che dovrebbero portare al Lato oscuro, ma che sono anche estremamente umane e degne di essere valorizzate, capite e elaborate.

Kate McKinnon e Andy Samberg in The Roses con Benedict Cumberbatch

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Kate McKinnon e Andy Samberg si sono uniti al cast di The Roses di Jay Roach, con Olivia Colman e Benedict Cumberbatch. Ncuti Gatwa, Sunita Mani, Zoë Chao, Jamie Demetriou e Belinda Bromilow completano il cast del film, la cui produzione inizierà questo mese. Scritto da Tony McNamara, The Roses è una rivisitazione del classico del 1989 La Guerra dei Roses, basato sul romanzo di Warren Adler.

Il film segue la coppia formata da Theo (Benedict Cumberbatch) e Ivy (Colman), con carriere di successo, figli fantastici e una vita sessuale invidiabile. Ma sotto la facciata della famiglia perfetta si nasconde una polveriera di competizione e risentimento che si accende quando i sogni professionali di Theo crollano.

“‘The Roses’ è una storia incredibilmente divertente, straordinaria e allo stesso tempo profondamente umana”, ha dichiarato il presidente di Searchlight Matthew Greenfield annunciando il progetto. “Con Jay al timone e Benedict, Olivia e Tony, abbiamo un team da sogno che dà vita a tutto ciò”.

La 20th Century Fox aveva prodotto l’adattamento originale del romanzo “La guerra dei Roses” nel 1989, diretto da Danny DeVito e interpretato da Michael Douglas e Kathleen Turner. Il film ha vinto numerosi premi e ha ottenuto una nomination ai BAFTA e tre ai Golden Globe, inclusa quella come miglior film.

Oldboy: le differenze tra il film di Spike Lee e l’originale coreano

Nel 2003 il film Oldboy di Park Chan-wook – facente parte della cosiddetta Trilogia della Vendetta – si è imposto come uno dei capolavori del cinema coreano, contribuendo ad un rinnovato interesse nei confronti di questa cinematografia oggi tanto popolare. Divenuto negli anni un vero e proprio cult, nel 2013 questo è stato oggetto di remake statunitense con un film chiamato a sua volta Oldboy (qui la recensione) e diretto dal celebre Spike Lee (BlackKklansman, Da 5 Bloods – Come fratelli).

Questo nuovo lungometraggio, però, si discosta notevolmente dall’originale, attenuando alcune delle scene più crude e strazianti in favore di un racconto altrettanto brutale ma più “digeribile” da un pubblico occidentale. Tale rifacimento è poi stato accolto da critiche principalmente negative, che evidenziavano l’inferiorità rispetto all’originale coreano. Andando oltre un giudizio qualitativo, però, è interessante notare le varie differenze esistenti tra i due film.

Per gli appassionati del film di Park Chan-wook o in generale di film thriller diversi dal solito, questo remake è dunque un titolo da non perdere e in questo articolo approfondiamo dunque le differenze con l’originale coreano. Proseguendo qui nella lettura sarà poi possibile ritrovare anche dettagli relativi alla trama e al cast di attori presenti in Oldboy. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Oldboy finale
Josh Brolin e Elizabeth Olsen in Oldboy. Foto di Hilary Bronwyn Gayle – © 2012 OB Productions, Inc. All Rights reserved.

La trama e il cast di Oldboy

Protagonista del film è Joe Doucett, il quale dopo una notte a base di alcol svegliandosi scopre di essere stato misteriosamente sequestrato e rinchiuso in una stanza di un finto Motel. Dopo 20 anni di inspiegabile reclusione, Joe viene poi improvvisamente rilasciato ma con una missione: ha solo poche ore di tempo per risalire all’identità del sequestratore e per scoprire la motivazione della sua prigionia. Se non sarà in grado di risolvere l’enigma sua figlia Mia verrà uccisa.

Ad interpretare Joe vi è l’attore Josh Brolin, il quale per comprendere al meglio la natura del suo personaggio, ha intrattenuto lunghi colloqui con degli ex condannati a morte ingiustamente e, al contempo, si è allenato per le sequenze di combattimento. Fanno poi parte del cast Elizabeth Olsen nel ruolo di Marie Sebastian, Sharlto Copley in quello di Adrian Doyle Pryce e Samuel L. Jackson in quello di Chaney. Michael Imperioli è Chucky, mentre Pom Klementieff è Haeng-Bok. Infine, Lance Reddick interpreta Daniel Newcombe.

Le differenze tra il film di Spike Lee e l’originale coreano

Per quanto riguarda le differenze esistenti tra i due film, è bene partire dal fatto che entrambi si basano sulla misteriosa prigionia del protagonista e la successiva ricerca di chi l’ha organizzata. Ma mentre nel film di Park Chan-wook questa è di 15, nel film di Spike Lee viene estesa a 20. Successivamente, quando viene liberato, al protagonista del film coreano vengono concessi cinque giorni per scoprire l’identità del suo sequestratore, mentre nel film statunitense Joe ha a disposizione solo 46 ore.

L’adattamento di Lee, poi, presenta un retroscena iniziale molto più esteso rispetto a quello del film coreano. In questa prima parte ci viene dunque descritto minuziosamente il protagonista e il suo problema con l’alcol, la sua vita ormai al collasso e i problemi che lo affligono. Nell’originale, invece, questa parte è molto più breve e si passa rapidamente al rapimento del protagonista. Successivamente, la prigionia dei due personaggi si svolge grossomodo in maniera simile, ma la principale differenza sta in ciò che scrivono sui fogli loro forniti.

Nell’Oldboy del 2003 il protagonista scrive un diario dettagliato di ciò che ha passato nel corso di diversi anni, mentre nel remake del 2013 Joe scrive lettere a sua figlia Mia. Prima di essere rinchiuso, Joe non era un buon padre e le sue lettere sono piene di rimpianti, desideri e richieste di perdono per non essere mai stato presente per lei. Poco dopo che il protagonista del film del 2003 viene liberato, si svolge una delle sequenze più memorabili del film, quella del combattimento in piano sequenza nel corridoio.

Oldboy trama film
Samuel L. Jackson e Josh Brolin in Oldboy. Foto di Hilary Bronwyn Gayle – © 2012 – OB Productions, Inc. All rights reserved.

Mentre nel film coreano tale scena è effettivamente girata in un’unica ripresa, nell’Oldboy del 2013 questa – seppur presenti dei long take – è composta da più inquadrature. Inoltre, qui la sequenza si svolge su più livelli e Joe sembra subire meno danni del protagonista coreano. Il coltello, ad esempio, viene conficcato nella sua schiena alla fine del combattimento, mentre nell’originale il protagonista viene pugnalato più a metà.

Il remake sceglie poi di accennare solamente alcuni degli elementi più memorabili dell’Oldboy del 2003. In esso, il protagonista mangia un polpo vivo, che viene invece solo fissato da Joe nel remake. Il venditore ambulante da cui Joe compra la papera di gomma indossa ali d’angelo, che fanno riferimento al regalo di compleanno che il protagonista coreano fa alla figlia. Infine, sempre nell’originale il protagonista si taglia la lingua con un paio di forbici, mentre nel remake è la lingua di Chucky, il migliore amico di Joe, a subire tale sorte.

Di fondamentale importanza sono invece le modifiche riguardanti le motivazioni della prigionia del protagonista e il finale. Il motivo per cui il protagonista coreano viene imprigionato è la voce da egli sparsa sull’incesto tra quello che diverrà il suo carcieriere e la sorella, la quale per la vergogna si è poi tolta la vita. Il protagonista, dunque, è vittima di una vendetta di cui sostanzialmente non sapeva nulla. Nel remake, invece, Joe viene incarcerato in quanto ritenuto responsabile della distruzione della famiglia di Adrian Doyle Pryce, il cui padre abusava di lui e di sua sorella.

In entrambi i casi, la vendetta si completa nel momento in cui il protagonista scopre che la donna con cui ha avuto un rapporto sessuale è in realtà sua figlia e che il tutto è stato orchestrato dal suo carceriere. A questo punto, nel film coreano il protagonista si ipnotizza nel tentativo di dimenticare l’orrore commesso inconsciamente, anche se rimane il dubbio se sia effettivamente riuscito o meno nell’intento. Nel remake, invece, un Joe altrettanto orripilato decide di donare il denaro ricevuto alla figlia dicendole addio per sempre mentre si fa rimprigionare per il resto della sua vita.

Il trailer di Oldboy e dove vederlo in streaming e in TV

È possibile fruire di Oldboy grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Oldboy in streaming è disponibile sulle seguenti piattaforme:

 

Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di martedì 4 giugno alle ore 21:00 sul canale 20 Mediaset.

Padre: tutto quello che c’è da sapere sul film con Tim Roth

Padre: tutto quello che c’è da sapere sul film con Tim Roth

Tra i tanti film per cui l’attore Tim Roth è conosciuto (tra i più recenti si citano The Hateful Eight, Sull’isola di Bergman e Sundown), ce ne è uno meno noto uscito nel 2018, in cui l’attore assume i panni di un truffatore colombiano travestito da prete in fuga dalle autorità. Si tratta di Padre, diretto da Jonathan Sobol (anche regista di Guida alla morte per principianti, The Art of the Steal – L’arte del furto e Il fornaio) è questo un poliziesco con elementi comici reso interessante non solo dalla presenza di Roth ma anche da quella di altri noti attori.

Padre (il cui titolo originale è The Padre) è dunque un’opera che mescola più generi, configurandosi anche come road movie e buddy movie, puntando su una certa genuinità dei sentimenti e sulle interpretazioni dei suoi protagonisti. In Italia è stato brevemente distribuito in sala, ma senza riscontrare particolare successo. Ecco perché ora il suo passaggio televisivo è l’occasione ideale per riscoprire questo piccolo ma appassionante film, che pur sapendo in alcune occasioni di già visto riesce a coinvolgere ed intrattenere.

Per gli appassionati del genere si tratta quindi di un titolo da non perdere per diversi motivi, dalla già citata presenza di noti attori ad un racconto con interessanti premesse. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a Padre. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori, fornendo anche le indicazioni disponibili riguardo le location dove si sono svolte le riprese. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Padre cast

La trama di Padre

Protagonista del film è la sedicenne colombiana Lena, che rimasta senza genitori non desidera altro che raggiungere la sorella negli Stati Uniti. Il visto, però, è costoso e per guadagnare abbastanza soldi la ragazza decide di collaborare con le forze dell’ordine per incastrare e catturare il piccolo truffatore in fuga di nome Padre. L’uomo è doppiamente ricercato da Nemes, membro della Corte di giustizia degli Stati Uniti, e dall’ufficiale di polizia locale Gaspar.

Accortosi della trappola in cui vogliono farlo cadere, Padre, rispolvera le sue abilità da criminale e ruba un’auto per fuggire, ignaro però che nei sedili posteriori è nascosta l’adolescente che aveva contribuito alla sua quasi cattura. Lena, infatti, pensa che lui possa aiutarla a raggiungere il Minnesota e tra i due nasce un forte legame di amicizia tanto che insieme progettano una grande rapina, poco consapevoli di quanto la legge sia influente e difficile da depistare.

Padre location

Il cast del film e le location dove è stato girato

Ad interpretare la giovane Lena vi è Valeria Henríquez, la quale ha ricevuto una nomination al Canadian Screen Award come miglior attrice per la sua interpretazione in questo film. Accanto a lei, nel ruolo di Padre, vi è il celebre attore Tim Roth, noto per i film Le iene, Pulp Fiction o La leggenda del pianista sull’oceano. Nel ruolo di Nemes, il membro della Corte di giustizia, vi è invece Nick Nolte, noto invece per i film Cape Fear – Il promontorio della paura e Warrior.

Sia Roth che Nolte, che recitano qui insieme, hanno in precedenza interpretato gli antagonisti in due diversi film dedicati al supereroe Hulk. Nolte è infatti stato il villarin dell’Hulk di Ang Lee, mentre Roth ha interpretato il nemico del gigante verde in L’incredibile Hulk del 2008. Completa poi il cast di Padre l’attore Luis Guzmán nel ruolo di Gaspar. Quest’ultimo è ora noto per il ruolo di Gomez Addams nella serie Netflix Mercoledì.

Per quanto riguarda le location, sappiamo che il film è stato girato in Colombia, ma purtroppo non sono state fornite precise indicazioni sui luoghi in cui si sono effettivamente svolte le riprese. Proprio riguardo l’ambientazione Colombiana, però, c’è un errore all’interno del film: all’undicesimo minuto si vede un’auto della polizia senza contrassegni, la cui targa ha caratteri neri su sfondo giallo, con laq sequenza corretta di tre lettere e tre numeri, ma dovrebbe riportare anche “Colombia” in basso.

Il trailer di Padre e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Padre grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di:

Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di martedì 4 giugno alle ore 21:20 sul canale Rai 4.

Gemelli cucina e amore: dal cast alle location, tutte le curiosità sul film

La commedia romantica Gemelli cucina e amore – da non confondere con Amore, cucina e curry , diretta da Jonathan Wright (già regista di Natale a Londra) arriva su Rai 2 per offrire un racconto che tra pietanze prelibate e buoni sentimenti non deluderà gli appassionati di questo genere. Come noto, i film e le serie dedicate al mondo della cucina sono aumentati notevolmente, ma in questo film prodotto dalla Hallmark il principale degli ingredienti è, come suggerisce il titolo, l’amore.

La Hallmark, per chi non lo sapesse, è una produzione televisiva specializzata in particolare in pellicole di genere sentimentale, dove si raccontano dunque storie di personaggi che il più delle volte si trovano a compiere percorsi articolati e imprevedibili prima di cascare definitivamente l’uno nelle braccia dell’altro. Altri titoli della Hallmark particolarmente noti sono Sognando Parigi, Un amore in fondo al mare, Tra le onde delle HawaiiUn Natale spettacolare (molti dei film natalizi della Hallmark si possono ritrovare su Prime Video).

Con questo lungometraggio in programma sulla Rai, però, si entra nel mondo dell’alta cucina, dove tra ricette, fornelli ed equivoci non mancherà di fare capolino anche l’amore. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a Gemelli cucina e amore. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alle location dove si sono svolte le riprese. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Gemelli cucina e amore trama film

La trama di Gemelli cucina e amore

Protagonista del film è Josh, un cuoco che lavora nella cucina di un piccolo ristorante. Quando però il fratello gemello Julian, acclamato chef di Malta, si infortuna, Josh decide di “sostituirlo” pur di prendere parte ad una delle competizioni culinarie più importanti. Qui conosce Meg, l’organizzatrice dell’evento che, convinta di conoscere il fratello Julian, in realtà si sta innamorando di Josh. Naturalmente, gli imprevisti non tarderanno ad arrivare.

Il cast e le location dove è stato girato il film

Ad interpretare i gemelli Josh e Julian vi è l’attore Jeremy Jordan, noto per il ruolo di Winn Schott nelle serie Supergirl e The Flash. Jordan si è qui trovato a confrontarsi non solo con la sfida di interpretare due personaggi, ma anche quella di uno dei due che finge di essere l’altro, dovendo pertanto dar vita ad un’interpretazione nell’interpretazione. Nel ruolo di Meg, l’organizzatrice dell’evento, vi è invece l’attrice Jessica Lowndes. Completano il cast Callum Blue nel ruolo di Henri Vermeiren e Edward De Gaetano in quelli di Etienne Leduc.

Gemelli cucina e amore location

Colin Azzopardi, tra i produttori del film ha organizzato e curato tutta la parte delle riprese a Malta, spiegando a Newsbook che: “Abbiamo utilizzato diverse location a Malta, ma la location principale era all’interno e nei dintorni del Phoenicia Hotel, che è stato estremamente accomodante durante la realizzazione del film”, ha raccontato Azzopardi. Altre location sono state Merchant’s Street e Upper Barakka Gardens a La Valletta, e Palazzo Parisio a Naxxar.

Il trailer di Gemelli cucina e amore e dove vederlo in streaming e in TV

Sfortunatamente il film non è presente su nessuna delle piattaforme streaming attualmente attive in Italia. È però presente nel palinsesto televisivo di martedì 4 giugno alle ore 21:20 sul canale Rai 2. Di conseguenza, per un limitato periodo di tempo sarà presente anche sulla piattaforma Rai Play, dove quindi lo si potrà vedere anche oltre il momento della sua messa in onda. Basterà accedere alla piattaforma, completamente gratuita, per trovare il film e far partire la visione.

Elliot Page produttore e voce di Second Nature, documentario che esplora il comportamento omosessuale in natura

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L’attore candidato all’Oscar Elliot Page ha firmato per narrare e produrre esecutivamente Second Nature, un documentario che sfata i miti sulla sessualità e il genere nel mondo animale, rivelando che esistono molti più comportamenti omosessuali, genitorialità e fluidità di genere di quanto la maggior parte delle persone creda.

“Il comportamento omosessuale in natura è uno dei segreti meglio custoditi. È assolutamente ovunque”, osserva uno degli esperti scientifici del film nel teaser del film. “I delfini fanno sempre sesso omosessuale. I pinguini si accoppiano anche con membri dello stesso sesso… Molti uccelli acquatici sono gay”. Un’anteprima di una versione di un’ora del film sarà proiettata al Frameline Film Festival di San Francisco alla fine di questo mese. La versione completa del lungometraggio è in produzione e uscirà in un secondo momento.

Second Nature, diretto da Drew Denny, esplora “le oltre 1500 specie animali che adottano comportamenti sessuali e genitoriali omosessuali, cambiano sesso, formano matriarcati e altro ancora”, secondo un comunicato. “Il film sfata i miti dannosi sul sesso e sul genere, seguendo la pioniera trans Dr. Joan Roughgarden e le rivoluzionarie scienziate, BIPOC e immigrate che affrontano una feroce opposizione per correggere la situazione”.

Elliot Page

Elliot Page, i cui crediti includono Juno, Inception,The Umbrella Academy e X-Men – Giorni di un futuro passato, lo scorso giugno ha pubblicato un libro di memorie bestseller intitolato Pageboy che esplorava la sua carriera a Hollywood e il viaggio transgender. Sarà onorato con il Trailblazer Award di Frameline durante una cerimonia che si terrà il 22 giugno.

“Che gioia e che onore è stato raccontare questo bellissimo, divertente, illuminante e stimolante documentario”, ha detto Page in una dichiarazione fornita a Deadline. “Second Nature rivela l’intero spettro della vita e come, quando si tratta di genere e sessualità in natura, la diversità sia infinita. Ho imparato così tanto e sono entusiasta che lo faranno anche gli altri.”

Alien: Romulus, il trailer ufficiale!

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Alien: Romulus, il trailer ufficiale!

È disponibile, sui canali di 20th Century Studios, il trailer ufficiale di Alien: Romulus, il nuovo capitolo del franchise inaugurato dal capolavoro di fantascienza di Ridley Scott. Questo capitolo è però diretto da Fede Alvarez, che ha lavorato sotto la supervisione e la produzione di Scott stesso.

Il film Alien: Romulus è interpretato da Cailee Spaeny  (Priscilla), David Jonsson (Agatha Christie’s Murder is Easy), Archie Renaux (Tenebre e ossa), Isabela Merced (The Last of Us), Spike Fearn (Aftersun) e Aileen Wu. Alien: Romulus è diretto da Fede Alvarez (La casa, Man in the Dark) da una sceneggiatura scritta dallo stesso Alvarez insieme al suo frequente collaboratore Rodo Sayagues (L’uomo nel buio – Man in the Dark), basata sui personaggi creati da Dan O’Bannon e Ronald Shusett.

Nel film, stando alla sinossi ad oggi riportata, un gruppo di giovani coloni spaziali, mentre rovista nelle profondità di una stazione spaziale abbandonata, si ritrova faccia a faccia con la forma di vita più terrificante dell’universo. Dovranno allora cercare di sopravvivere e impedire che quel male possa diffondersi. Il film è atteso in sala a partire dal 16 agosto.

Il film è prodotto da Ridley Scott (Napoleon), che ha diretto l’originale Alien e ha prodotto e diretto i nuovi film della saga, Prometheus e Alien: Covenant, Michael Pruss (Lo strangolatore di Boston) e Walter Hill (Alien); mentre Fede Alvarez, Elizabeth Cantillon (Charlie’s Angels), Brent O’Connor (Bullet Train) e Tom Moran (Unstoppable – Fuori controllo) sono i produttori esecutivi.

Durante una chiacchierata con Variety sul red carpet dei Gotham Awards dello scorso anno, la Spaeny aveva rivelato che Romulus si svolge tra gli eventi dell’Alien originale di Ridley Scott e il sequel di James Cameron, Aliens – Scontro finale. “Dovrebbe inserirsi tra il primo e il secondo film“, ha detto Spaeny. “Hanno portato lo stesso team di ‘Aliens’, il film di James Cameron. Le stesse persone che hanno costruito quegli xenomorfi sono venute a costruire i nostri. Quindi vedere il progetto originale con le persone originali che hanno lavorato a questi film per più di 45 anni e che hanno fatto parte della loro vita è stato davvero incredibile“. Sappiamo ora che il nuovo capitolo si svolge prima di entrambi questi film.

A produrre il film c’è naturalmente anche la Scott Free, la società del regista originale di Alien, Ridley Scott, che è produttore esecutivo. Con il titolo Alien: Romulus, non è dunque ancora stato rivelato molto riguardo all’ambientazione, alla collocazione temporale o alla trama del film. Ad aprile, Álvarez aveva rilasciato un’immagine dietro le quinte di un facehugger che stringe il ciak del film a bordo di una stazione spaziale. La presenza del facehugger conferma che il film si svolgerà dopo gli eventi di Prometheus e Alien: Covenant, che hanno rappresentato le origini degli Xenomorfi così come li si conosce.

Giancarlo Esposito: una teoria sul suo misterioso personaggio nel MCU

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Da quando la star di The Mandalorian e The Boys, Giancarlo Esposito, ha confermato di essere stato scelto per un ruolo misterioso nel MCU, le speculazioni si sono scatenate su chi potrebbe interpretare. L’attore ha confermato che avrebbe debuttato in un film prima di apparire in una serie TV Disney+ e le foto dal set di Captain America: Brave New World hanno rivelato che il suo progetto per il grande schermo è proprio il film che vedrà protagonista Anthony Mackie.

Esposito è stato arruolato per le riprese aggiuntive e un primo sguardo al suo personaggio senza nome lo ha mostrato in equipaggiamento tattico con diversi coltelli e quella che sembra essere un’ascia.

In genere, una foto dal set del genere chiarirebbe chi sta interpretando un attore; ma allo stato attuale delle cose, non abbiamo certezza di chi possa essere. Ma magari si possono fare delle congetture.

Una nuova voce che circola online suggerisce che Giancarlo Esposito interpreterà il cattivo di Moon Knight, Bushman. L’esistenza del personaggio è stata confermata nella prima stagione dello show ed è logico che sia lui il prossimo nemico di Marc Spector/Steven Grant/Jack Lockley in seguito alle voci su un secondo lotto di episodi che stanno andando avanti per la serie con Oscar Isaac.

Moon Knight She-HulkDegno di nota è anche il fatto che i Marvel Studios abbiano arruolato lo sceneggiatore di Moon Knight Matthew Orton per scrivere le riprese aggiuntive di Captain America: Brave New World.

Bushman, il cui vero nome è Raoul Bushman, è un supercriminale e principalmente un avversario di Moon Knight. Creato da Doug Moench e Bill Sienkiewicz, è apparso per la prima volta in Moon Knight n. 1 degli anni ’80.

Bushman è un ex mercenario e soldato con un passato nella guerriglia. Riconoscibile dal viso tatuato e dai denti aguzzi, è noto per la sua brutalità e abilità di combattimento. Il cattivo ha avuto un ruolo cruciale nell’origine di Moon Knight; durante un’operazione in Egitto, tradì e abbandonò Marc Spector credendolo morto. Spector fu resuscitato dal dio egiziano della luna Khonshu e assunse il ruolo di Moon Knight per cercare vendetta contro Bushman.

Anche se ci aspettavamo un Bushman diverso dal punto di vista fisico rispetto a Giancarlo Esposito, questa è una possibilità intrigante e ci sono innumerevoli ragioni per cui potrebbe incrociare la strada con Capitan America.

Beetlejuice Beetlejuice: le prime immagini di un inquietante Willem Dafoe

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La Warner Bros. ha pubblicato il trailer completo del sequel di Beetlejuice – Spiritello porcello di Tim Burton, Beetlejuice Beetlejuice, la scorsa settimana, dandoci un primo assaggio di diversi nuovi personaggi, incluso il brillante Wolf Jackson di Willem Dafoe. Adesso, grazie a Empire Magazine, possiamo ammirare l’inquietante personaggio nelle nuove foto dal film:

Tutto quello che sappiamo su Beetlejuice Beetlejuice

Il visionario filmmaker Tim Burton e l’attore candidato all’Oscar Michael Keaton tornano a fare squadra per Beetlejuice Beetlejuice. Keaton torna nel suo ruolo iconico accanto alla candidata all’Oscar Winona Ryder (Stranger Things, Piccole donne) nel ruolo di Lydia Deetz, e alla vincitrice di due Emmy Catherine O’Hara (Schitt’s Creek, La sposa cadavere) nel ruolo di Delia Deetz. Si aggiungono al cast le new entry Justin Theroux (Star Wars: Episodio VIII – Gli ultimi Jedi, The Leftovers), Monica Bellucci (Spectre, i film di Matrix), Arthur Conti (House of the Dragon) al suo debutto in un lungometraggio, la candidata agli Emmy Jenna Ortega (Mercoledì, Scream VI) nel ruolo della figlia di Lydia, Astrid, e il candidato all’Oscar Willem Dafoe (Povere Creature!, Van Gogh – Sulla soglia dell’eternità).

Burton dirige il film da una sceneggiatura di Alfred Gough & Miles Millar (Mercoledì). La squadra creativa di Burton che ha lavorato dietro le quinte include il direttore della fotografia Haris Zambarloukos (Shark 2 – L’abisso, Assassinio sull’Orient Express) e diversi suoi collaboratori storici come lo scenografo Mark Scruton (Mercoledì), il montatore Jay Prychidny (Mercoledì), la costumista premio Oscar Colleen Atwood (Alice in Wonderland, Sweeney Todd: Il diabolico barbiere di Fleet Street), il supervisore creativo degli effetti delle creature e del trucco speciale vincitore del Premio Oscar Neal Scanlan (Sweeney Todd: Il diabolico barbiere di Fleet Street, Charlie e la fabbrica di cioccolato), il compositore Danny Elfman (Big Fish, The Nightmare Before Christmas, Batman), e il Premio Oscar per le acconciature e il trucco Christine Blundell (Topsy-Turvy Sotto-sopra).

Beetlejuice 2 poster

Guardiani della Galassia: svelati i piani per la storia di Martinex nei sequel

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Guardiani della Galassia Vol. 2 ha introdotto i Guardiani “originali”, una squadra composta da Sylvester Stallone come Stakar Ogord, Ving Rhames come Charlie-27, Michelle Yeoh come Aleta Ogord, Miley Cyrus come Mainfraime e Michael Rosenbaum come Martinex.

Quando il sequel è uscito al cinema nel 2017, l’aspettativa era che il regista James Gunn avrebbe supervisionato una serie di progetti cosmici per i Marvel Studios, creando un Marvel Cosmic Universe. Anche se non è mai stato chiaro fino a che punto siano andati avanti questi piani, questi sono stati interrotti a seguito del licenziamento di Gunn da parte della Disney. Alla fine, come sappiamo, la House of Mouse ha ripreso con sé il regista per il Vol. 3, ma a quel punto molte cose erano cambiate, e James Gunn non era più interessato al possibile Marvel Cosmic Universe, dato che dopo aver accompagnato in sala Guardiani della Galassia Vol. 3, si è lanciato nell’avventura dei DC Studios.

Michael Rosenbaum è un buon amico di Gunn e i fan sperano che Martinex potesse assumere un ruolo più importante nel trequel o addirittura in un potenziale spin-off guidato da Ravagers. Sfortunatamente, il ruolo dell’attore nel film era poco più di un cameo.

“Voglio dire, il ruolo avrebbe dovuto essere molto più grande. Hanno tagliato molto”, ha detto Michael Rosenbaum a ComicBook.com del suo ruolo limitato nel MCU. “Beh, avresti dovuto vedere, era scritto nella sceneggiatura, si potevano vedere i poteri di Martinex, che erano davvero fantastici.” Nonostante abbia ottenuto solo quello che si è rivelato un ruolo molto minore nel franchise dei Guardiani della Galassia, non c’è rancore da parte dell’attore. “È stato divertente. Per me è come se lavorassi con i miei amici e vengo pagato, sono in un grande film Marvel, la vita potrebbe fare peggio”, ha aggiunto Rosenbaum. “Sai cosa intendo? Sono molto grato.”

La memoria dell’assassino: trailer e poster italiani del film di e con Michael Keaton

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Ecco il trailer italiano di La memoria dell’assassino, il film di e con Michael Keaton, il quale dirige e recita al fianco di James Marsden e Al Pacino. Distribuito in Italia da Eagle Pictures, il film arriverà nelle sale il prossimo 4 luglio.

La memoria dell’assassino – la trama

John Knox (Michael Keaton), è un sicario a cui è stata diagnosticata una malattia irreversibile che gli fa perdere progressivamente e rapidamente la memoria. Il figlio Miles (James Marsden), con cui ha rapporti tesi, chiede improvvisamente il suo aiuto: ha commesso un terribile crimine, e chiede a Knox di farne sparire le prove. Aiutato da un amico fidato (Al Pacino), affrontando l’acuta detective Ikari (Suzy Nakamura), Knox, cercherà di risolvere la situazione in una lotta contro il tempo e il ticchettio della sua mente in rapido deterioramento.

Il poster di La memoria dell’assassino

The Chosen: la quarta stagione è finalmente in arrivo

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The Chosen: la quarta stagione è finalmente in arrivo

Nonostante la recente revisione della CW, The Chosen passerà ancora una volta alla rete broadcast dopo l’acquisizione delle prime tre stagioni nel giugno 2023. Ciò fa seguito a una lunga battaglia legale, annunciata dal creatore Dallas Jenkins a marzo, che ha visto una disputa tra Angel Studios e The Chosen, LLC.

Nonostante le aspettative che la quarta stagione andasse in onda sulla CW, le suddette complicazioni legali hanno lasciato i fan nell’incertezza sul futuro della serie in streaming, e questo annuncio sarà probabilmente accolto da molti con un sospiro di sollievo. The Chosen si aggiunge al rinnovo della stagione 7 di All-American e di Penn & Teller: Fool Us nella stagione 11 su The CW.

The Chosen è una serie che rompe i limiti

La prospettiva di affrontare una delle storie più antiche e importanti del mondo è a dir poco scoraggiante: The Chosen è la prima serie multi-stagione sulla vita di Gesù Cristo. Inizialmente senza successo, la pandemia del 2020 avrebbe visto lo show guadagnare rapidamente popolarità, anche se molte importanti testate ne ignoravano l’esistenza. Poi la serie è approdata in streaming, con Netflix, Peacock e, infine, la CW che ne hanno compreso il potenziale. Ormai una serie amata da milioni di persone, ogni stagione sembra superare la precedente in termini di portata e performance, con la quarta che ha ricevuto molti elogi dalla critica, tra cui Michael John Petty di Collider, che ha dichiarato:

La fotografia, i costumi, la produzione e la scenografia elevano questa serie ben oltre l’etichetta sprezzante di “basata sulla fede” con cui viene spesso archiviata. Non si è badato a spese per far sembrare The Chosen una serie in streaming a grande budget ambientata nel I secolo d.C., e il valore della produzione non ha fatto che aumentare nel tempo“.

Inoltre, Shahar Isaac, che forse ha avuto più da fare nella scorsa stagione che nei tre episodi forniti per la recensione, si è dimostrato un protagonista forte e complesso, in grado di sorprenderci ancora oggi. Simon Peter è probabilmente il personaggio più complesso di The Chosen, pieno di contraddizioni interne e di una spavalderia da testa calda – ma dopo l’impressionante finale della terza stagione (“Sustenance”), Isaac svela un lato diverso del futuro apostolo, ricordandoci che c’è ancora molto in serbo per Peter in futuro”.

La quarta stagione di The Chosen è disponibile per la visione tramite l’app The Chosen ed è stata ufficialmente acquisita da The CW. Le stagioni 1-3 di The Chosen sono disponibili sulle seguenti piattaforme:

 

Jordan Peele si è incontrato con i Marvel Studios per dirigere un progetto futuro

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Fino ad ora, Jordan Peele (Scappa – Get Out, Noi, Nope) ha lavorato solo a suoi progetti originali, evitando i franchise più importanti. Tuttavia, era destinato a dirigere per la Warner Bros. l’adattamento di Akira a un certo punto, e anche se le cose non hanno funzionato, il fatto che fosse in lizza suggerisce che sarebbe disposto a partecipare a un film di un grosso studio, se le circostanze dovessero piacergli. Una particolare proprietà dei Marvel Studios potrebbe dunque aver catturato l’interesse di Jordan Peele?

Secondo Jeff Sneider nell’ultima edizione della sua newsletter, Peele ha incontrato lo studio per prendere potenzialmente il timone di un prossimo film dell’MCU. Sneider non nomina il progetto, ma ha indicato di sapere di cosa si trattava. Ovviamente ci sono numerose possibilità, ma la teoria più popolare sembra essere il riavvio degli X-Men.

Scappa - Get Out
Scappa – Get Out di Jordan Peele

Una recente voce afferma che lo studio sta cercando un POC per dirigere il progetto, e anche se potrebbe sembrare un po’ troppo presto che qualcuno che possa entrare formalmente in trattative, sappiamo che uno sceneggiatore è stato ufficialmente arruolato nella persona di Michael Lesslie. (The Hunger Games: La ballata dell’usignolo e del serpente; Assassin’s Creed del 2016).

La Marvel sarebbe capace di dare a Jordan Peele la libertà di dirigere questo film (qualunque cosa risulti essere) a modo suo senza alcuna interferenza? Lo speriamo sicuramente, ma altri cineasti hanno espresso una certa frustrazione nel dover lavorare entro i confini del sistema MCU.

The Marvels recensione film 2023La regista di The Marvels Nia DaCosta – che Peele ha ingaggiato per dirigere il riavvio di Candyman – ha parlato apertamente della collaborazione con la Marvel l’anno scorso. “A volte eri in una scena e pensavi, ‘Che diavolo significa tutta questa merda?'”, ha detto a Vanity Fair, prima di aggiungere che The Marvels è “una produzione di Kevin Feige, è il suo film [ …] Ho provato ad entrare con la consapevolezza che alcuni di voi passeranno in secondo piano”.

In ogni caso, la Marvel incontra molti registi, quindi nulla è determinato. Ma se Peele dovesse prendere il timone di un prossimo film del MCU, a quali personaggi potrebbe essere più adatto?

La morte è un problema dei vivi, dal 4 luglio al cinema

La morte è un problema dei vivi, dal 4 luglio al cinema

I Wonder Pictures porterà nelle sale italiane dal 4 luglio LA MORTE È UN PROBLEMA DEI VIVI (leggi al nostra recensione) diretta dal pluripremiato regista finlandese Teemu Nikki (Euthanizer, Il cieco che non voleva vedere Titanic).

Teemu Nikki torna sul grande schermo con una brillante commedia tinta di humour nero che mette in scena in una Finlandia cinica e incrudelita le conseguenze della ludopatia e le vicende di un’improbabile e scombinata coppia di emarginati dalla società.

LEGGI ANCHE: Teemu Nikki: intervista al regista di Nimby – Not in my backyard, dal Noir in Festival

Protagonisti sono Risto (Pekka Strang) e Arto (Jari Virman), vicini di casa che non potrebbero essere più diversi: il primo è un impresario di pompe funebri dipendente dal gioco d’azzardo, in crisi matrimoniale, con una suocera alcolizzata e un figlio per cui è raramente presente; il secondo è un mite educatore in una scuola per l’infanzia, convive con la ricercatrice Saija e i due cercano da tempo di allargare la famiglia, ma l’attesa gravidanza tarda ad arrivare. La ruota gira per entrambi nel modo più inaspettato quando Risto si ritrova schiacciato dai debiti e ad Arto viene diagnostica una condizione più unica che rara: è nato con l’85% di cervello in meno rispetto alla media. Da vicini di casa, Risto e Arto, l’uomo senza cuore e l’uomo senza cervello, divengono così una strana coppia di becchini che deve svolgere il lavoro sporco per un’attività illegale molto particolare.

LEGGI ANCHE: La morte è un problema dei vivi: intervista al regista Teemu Nikki e ai protagonisti del film – #RoFF18

Presentato all’interno del Concorso Progressive Cinema della Festa del Cinema di Roma 2023, LA MORTE È UN PROBLEMA DEI VIVI è una commedia nera originale e commovente sull’amicizia e il perdono, sulle assurdità della vita e su come affrontarle giorno dopo giorno. Ad accompagnare la brillante sceneggiatura, le musiche originali del compositore Marco Biscarini (Volevo nascondermi, Lubo, Un giorno devi andare) alla prima collaborazione con il regista Teemu Nikki.

“I miei film nascono in modo piuttosto anticonvenzionale. Di solito, qualcosa inizia a darmi fastidio e subito dopo stiamo già girando un film sull’argomento. L’idea è nata quando ho letto tre interessanti articoli. Uno di questi parlava di un giocatore d’azzardo, un altro di un uomo senza cervello e il terzo di un autista di carri funebri. Le tre cose si sono mescolate nella mia mente e lentamente hanno dato via ad una storia di amicizia tra un uomo senza cuore e un uomo senza cervello. […] Ho scoperto che la risata è il mio scudo contro ogni male, forse è per questo che penso che l’approccio migliore ai temi oscuri nel cinema sia il tono da commedia. Finché c’è da ridere, c’è vita. Questo film è significativo anche perché è stata l’ultima collaborazione tra me e il direttore della fotografia Jyrki Arnikari, che ha girato i miei primi film e mi ha sostenuto fino alla fine. Spero che La morte è un problema dei vivi possa offrire agli spettatori un’esperienza che li faccia ridere, magari piangere, e che ricordi loro di amare la vita” – afferma Teemu Nikki.

La morte è un problema dei vivi Pekka Strang Jari Virman
Pekka Strang Jari Virman in una scena di La morte è un problema dei vivi. Foto di ©JyrkiArnikari

LA MORTE È UN PROBLEMA DEI VIVI sarà nei cinema italiani dal 4 luglio distribuito da I Wonder Pictures. Il film è prodotto da Jani Pösö per It’s Alive Films e Andrea Romeo per The Culture Business ed è la prima coproduzione italo-finlandese tra le due società.

Sinossi: A Risto e Arto tutto è andato storto. Il primo ha una dipendenza da gioco d’azzardo, un matrimonio sul punto di andare in pezzi e un’automobile con cui svolge servizio da becchino. Il secondo, da quando ha scoperto di essere nato con l’85% di cervello in meno rispetto alla media, si è trovato il vuoto intorno, abbandonato e insultato da amici, parenti e colleghi. Insieme, cercano maldestramente di trovare una soluzione alle loro esistenze; una ricerca su cui dovranno scommettere le loro stesse vite. Dal pluripremiato regista Teemu Nikki (Euthanizer, Il cieco che non voleva vedere Titanic), una commedia nera originale e commovente sull’amicizia e il perdono, sulle assurdità della vita e su come affrontarle giorno dopo giorno.

Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere, un primo sguardo al nuovo Adar

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Durante la prima stagione di Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere di Prime Video, ci è stato presentato un misterioso nuovo cattivo noto come Adar, e il retroscena del personaggio si è rivelato essere uno degli aspetti più intriganti dello show.

Adar è la parola Sindarin per padre, e presto apprenderemo che gli Orchi vedevano il loro leader più come una figura paterna. La storia originale della Terra di Mezzo di J.R.R. Tolkien affermava che Morgoth catturò alcuni Elfi subito dopo il loro “risveglio” e usò la magia oscura e altri mezzi contorti per creare una nuova forma di vita che sarebbe stata fedele solo a lui. Durante una conversazione con Galadriel, Adar ammette di essere stato effettivamente uno dei primi Elfi, o “Moriondor”, preso da Melkor e trasformato in uno dei primi Orchi.

Joseph Mawle (Il Trono di Spade) ha interpretato Adar nella prima stagione (non siamo ancora esattamente sicuri del motivo per cui ha lasciato lo show), ma Sam Hazeldine subentrerà nella seconda stagione e, grazie a EW, possiamo dare una prima occhiata alla sua rilettura del personaggio tramite alcune nuove immagini promozionali.

“Ciò che mi affascinava era il fatto che fosse un personaggio oscuro, ma non si considerasse un cattivo. Sta solo cercando di proteggere i suoi figli, gli Uruk”, dice Hazeldine a Entertainment Weekly. “Quindi sta facendo quello che sente di dover fare per salvarli dal genocidio, sia da Sauron, che li vede come carne da cannone, sia dagli elfi.”

“All’inizio della stagione, Adar è in una specie di crisi esistenziale perché non sa bene cosa fare dopo”, continua. “Certo, dovranno affrontare vari attacchi, ma lui ha finito quello che aveva deciso di fare. Si è assunto la responsabilità di prendersi cura di questi suoi figli e di trovare loro una casa, e ora lo ha fatto. Questo dà il via alla sua chiamata all’avventura nella seconda stagione”.

La serie tv Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere

La prima stagione de Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere ha ottenuto un successo senza precedenti, è stata vista da più di 100 milioni di persone in tutto il mondo, con più di 24 miliardi di minuti di streaming. L’attesissima serie ha conquistato più di 25 milioni di spettatori nel mondo nel suo primo giorno di uscita, divenendo il più grande debutto nella storia di Prime Video, e ha anche debuttato al n. 1 nelle classifiche di streaming generali di Nielsen nel suo weekend di uscita.

Lo show ha inoltre battuto tutti i precedenti record di spettatori di Prime Video, e ha portato nuove iscrizioni a Prime più di qualsiasi altro contenuto precedentemente lanciato. Inoltre, Gli Anelli del Potere è la prima serie Original in ogni area del mondo – Nord America, Europa, area Asia-Pacifico, America Latina e nel resto del mondo. Il finale di stagione è stato un evento culturale globale con numerosi hashtag dedicati alla serie tra cui #TheRingsofPower e altri in trend su Twitter in 27 Paesi per un totale di oltre 426 ore nel weekend.

La seconda stagione di Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere è prodotta dagli showrunner ed executive producers J.D. Payne & Patrick McKay. A loro si uniscono gli executive producer Lindsey Weber, Callum Greene, Justin Doble, Jason Cahill e Gennifer Hutchison, insieme alla co-executive producer Charlotte Brandstrom, i produttori Kate Hazell e Helen Shang e i co-produttori Andrew Lee, Matthew Penry-Davey e Clare Buxton.

La nuova stagione debutterà a livello globale giovedì 29 agosto 2024 su Prime Video, in più lingue e in oltre 240 Paesi e territori. Per rimanere aggiornati su tutte le novità relative alla serie Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere, visitate la pagina dedicata sul sito di Amazon MGM Studios.

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Smallville: Michael Rosenbaum condivide gli aggiornamenti sulla serie animata

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Smallville rimane uno dei programmi TV più amati mai realizzati tra quelli basati su personaggi dei fumetti e, per molti fan della DC, Tom Welling e Michael Rosenbaum rappresentano le incarnazioni perfette dell’Uomo d’Acciaio e di Lex Luthor.

La serie ha avuto una lunga durata, iniziata nel 2001 prima di concludersi nel 2011 dopo 10 stagioni memorabili. Tuttavia, i fan erano ansiosi di saperne di più e alla fine hanno ottenuto un sequel di fumetti che descriveva in dettaglio il tempo trascorso dall’eroe come Superman. Welling e Rosenbaum hanno passato anni a stuzzicare i fan sui piani per un revival animato e, in un’intervista con ComicBook.com Michael Rosenbaum ha confermato di essere ancora nelle primissime fasi di sviluppo.

“Tom e io stiamo lavorando su una serie animata di Smallville che stiamo cercando di realizzare. Ci vorrà del tempo”, ha spiegato l’attore. “Ma i creatori di Smallville sono affezionati, vogliono farne parte. E noi, sai, quando sarà il momento giusto, lo presenteremo. Sai, ci stiamo lavorando e abbiamo alcune animazioni libere su cui abbiamo lavorato con qualcuno che è stato semplicemente fenomenale. Sembra fantastico. Quindi, se riuscissimo a realizzarlo, sarebbe fantastico.”

La decisione finale spetta a Warner Bros. Discovery e DC Studios. Quest’ultimo è gestito da James Gunn, un vecchio amico di Rosenbaum, e l’alunno di Smallville avrebbe continuato a riflettere su un eventuale ritorno alla DC e si sarebbe scherzosamente chiesto perché non gli fosse stato chiesto di apparire in Superman del 2025.

“Qualunque cosa mi venga in mente, la guardo, e se non è troppo sciocca, o se mi fa ridere, o penso che potrei fare davvero un buon lavoro o penso di poter impressionare, lo farò. Quindi sono a quel punto della mia carriera in cui voglio solo fare le cose che amo, che voglio fare.” “Ovviamente mi piacerebbe lavorare di nuovo con il mio amico James. Gli ho chiesto: “Perché non sono in Superman? Perché in qualche modo non sono nel film?'” ha aggiunto Rosenbaum. “Va bene, però. Gli auguro tutta la felicità. Merita tutto il successo che ha. Ha un enorme talento. Quando sarà la cosa giusta, me lo chiederà. Oppure non lo farà.” “E questo va oltre l’amicizia. Quando i tuoi amici escono e fanno grandi cose, tu dici: ‘Ehi, sanno che sono qui. Conoscono il mio numero.’ E tu speri solo per il meglio.”

Michael Rosenbaum Superman: LegacySuperman, tutto quello che sappiamo sul film di James Gunn

Superman, scritto e diretto da James Gunn, non sarà un’altra storia sulle origini, ma il Clark Kent che incontriamo per la prima volta qui sarà un “giovane reporter” a Metropolis. Si prevede che abbia già incontrato Lois Lane e, potenzialmente, i suoi compagni eroi (Gunn ha detto che esistono già in questo mondo e che l’Uomo di domani non è il primo metaumano del DCU). Il casting ha portato alla scelta degli attori David Corenswet e Rachel Brosnahan come Clark Kent/Superman e Lois Lane. Nel casta anche Isabela Merced, Edi Gathegi, Anthony Carrigan, Nicholas HoultNathan Fillion. Sean Gunn, María Gabriela de Faría, Terence Rosemore, Wendell Pierce, Sara Sampaio, Anthony Carrigan, Pruitt Taylor Vince completano il cast.

Il film è stato anche descritto come una “storia delle origini sul posto di lavoro“, suggerendo che una buona parte del film si concentrerà sull’identità civile di Superman, Clark Kent, che è un giornalista del Daily Planet. Secondo quanto riferito, Gunn ha consegnato la prima bozza della sua sceneggiatura prima dello sciopero degli sceneggiatori, ma ciò non significa che la produzione non subirà alcun impatto in futuro.

“Superman è il vero fondamento della nostra visione creativa per l’Universo DC. Non solo Superman è una parte iconica della tradizione DC, ma è anche uno dei personaggi preferiti dai lettori di fumetti, dagli spettatori dei film precedenti e dai fan di tutto il mondo”, ha detto Gunn durante l’annuncio della lista DCU. “Non vedo l’ora di presentare la nostra versione di Superman, che il pubblico potrà seguire e conoscere attraverso film, film d’animazione e giochi”. Il film uscirà nelle sale l’11 luglio 2025.

Rob Liefeld, co-creatore di Deadpool, contro la Disney alla vigilia dell’uscita di Deadpool e Wolverine

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Alla vigilia dell’uscita in sala di Deadpool & Wolverine, Rob Liefeld prende la parola su X contro “uno studio” che farebbe l’arrogante con i creatori di fumetti. Molti scrittori e artisti di fumetti si sono scontrati con Disney e Marvel Studios negli ultimi anni, in particolare riguardo a quanto vengono ricompensati per le loro creazioni che appaiono in film e programmi TV.

Ad esempio, è stato nel 2017 che abbiamo appreso che il leggendario Jim Starlin aveva guadagnato più soldi dall’apparizione ammiccante di Anatoli Knyyazev (KGBeast nei fumetti) in Batman v Superman: Dawn of Justice che da Thanos, Drax e Gamora nel MCU.

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Ora, sembra che lo sceneggiatore e artista Rob Liefeld stia avendo problemi simili con la House of Mouse. “I miei rappresentanti oggi hanno urlato ‘Noi NON siamo Fox!’ Raccontamelo. Lascia perdere al più presto”, ha scherzato su X ieri sera. Liefeld in seguito ha aggiunto: “Le corporazioni grandi cercano di intimidire in tutti i modi, i piccoli hanno sempre il compito di continuare ad andare avanti nonostante le urla”.

Nonostante Liefeld sia rimasto vago, il più grande indizio che il suo sfogo potesse essere legato a Deadpool & Wolverine (al di là della sua menzione di Fox) è arrivato quando ha aggiunto: “Non avevo la Warner Bros. che mi trattava meglio della Disney sulla mia cartella del bingo. Ma eccolo, è lì.” Si tratta probabilmente di un riferimento al suo recente accordo con la Warner Bros. per adattare la sua serie di fumetti Avengelyne.

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Siamo sorpresi che questo genere di cose venga negoziato così in prossimità dell’uscita di Deadpool e Wolverine, ma il rappresentante della Disney presumibilmente si è arrabbiato con il team di Rob Liefeld che voleva che ricevesse lo stesso livello di compenso ottenuto per Deadpool e Deadpool 2, se la supposizione che le lamentele siano relative a questo franchise.

Lo sceneggiatore di Captain America Ed Brubaker ha condiviso i suoi problemi con lo studio nel 2021. “È ridicolo che, essendo un co-creatore di The Winter Soldier… non dovrei preoccuparmi di provvedere a mia moglie se muoio.”

“Con il passare degli anni, ho iniziato a pensare semplicemente: ‘Bene, perché non ricevo nulla per questo?’ Ad esempio, come possiamo ottenere un “Grazie a” o un credito? Visto che questi film guadagnano miliardi e miliardi di dollari, sembra che abbiamo semplicemente fatto un pessimo affare.” A seguito di queste dichiarazioni, i Marvel Studios si sono mossi in favore di Brubaker. Che possa accadere lo stesso a Liefeld?

Dan Stevens: 10 cose che forse non sai sull’attore

Dan Stevens: 10 cose che forse non sai sull’attore

Da ormai circa un decennio l’attore Dan Stevens si distingue come uno degli interpreti più interessanti della sua generazione. Capace di passare dal thriller con La preda perfetta alla favola con La bella e la bestia, dal biopic con Dickens – L’uomo che inventò il Natale ai grandi blockbuster come Godzilla e Kong – Il nuovo impero e fino ad horror come Abigail. Carismatico e versatile, è un attore che in più occasioni ha conquistato il cuore degli spettatori.

Dan Stevens: i suoi film e le serie TV

1. Ha recitato in celebri film. Stevens inizia a recitare in ruoli di rilievo nei film Il quinto potere (2013), La preda perfetta (2014), The Guest (2014) e Notte al Museo – Il segreto del faraone (2014). Successivamente recita in Colossal (2016), La bella e la bestia (2017), con Emma Watson, Dickens – L’uomo che inventò il Natale (2017), Apostolo (2018), Lucy in the Sky (2019), Il richiamo della foresta (2020), con Harrison Ford, Eurovision Song Contest – La storia dei Fire Saga (2020), Mia moglie è un fantasma (2020), I’m Your Man (2021) Godzilla e Kong – Il nuovo impero (2024) e Abigail (2024), con Melissa Barrera.

2. Ha preso parte a note serie TV. Oltre che sul grande schermo, Stevens ha avuto modo di recitare anche in alcuni episodi di miniserie e serie TV molto popolari, come Frankenstein (2004), Miss Marple (2007) e Ragione e sentimento (2008). Ottiene però grande popolarità quando assume un ruolo da protagonista in Downton Abbey (2010-2012). Successivamente recita in Legion (2017-2019), Assolo (2021) e Cabinet of Curiosities (2022).

Dan Stevens protagonista di The Guest

3. Ha guadagnato molta massa muscolare per il film. Dan Stevens era completamente emaciato quando ha incontrato per la prima volta il regista Adam Wingard per recitare in The Guest. Stevens aveva infatti perso 30 chili per recitare in La preda perfetta e riuscì ad ottenere il ruolo del protagonista solo in quanto promise che si sarebbe allenato come un matto e avrebbe guadagnato la giusta massa muscolare per il ruolo. alla fine ha messo su venticinque chili di muscoli, risultando perfetto per la parte.

La Bella e la Bestia
Dan Stevens ed Emma Watson in La bella e la bestia

Dan Stevens è la Bestia in La bella e la bestia

4. Ha dato corpo e voce alla celebre Bestia della Disney. Nel remake in live action del 2017 La bella e la bestia, Stevens compare con il proprio volto solo nel finale, quando la Bestia si ritrasforma in uomo. È però sempre Stevens ad interpretarla anche nella sua forma animalesca attraverso la tecnica della motion capture. A causa dei trampoli di circa venti centimetri indossati dall’attore, oltre alla sua altezza normale, questa versione della Bestia è alta due metri e otto centimetri.

Perché Dan Stevens ha lasciato Downton Abbey?

5. Ha deciso di lasciare la serie. Nella popolare serie Downton Abbey Stevens ha interpretato Matthew Reginald Crawley, un lontano cugino borghese dei Crawley che diventa l’erede della proprietà. Il personaggio è stato presente nella serie fino al nono episodio della terza stagione, dove il suo personaggio muore. È stato lo stesso Stevens a volere brusco risvolto, in quanto voleva abbandonare la serie per potersi dedicare ad altri progetti. Una morte, però, che i fan non sono mai del tutto riusciti ad accettare.

Dan Stevens è Charles Dickens in Dickens – L’uomo che inventò il Natale

6. Ha studiato a lungo per interpretare il celebre scrittore. Nel film Dickens – L’uomo che inventò il Natale, Stevens interpreta proprio lo scrittore Charles Dickens. Per prepararsi al ruolo, l’attore ha raccontato di aver letto alcuni libri incentrati sulla personalità di Dickens, così da comprenderlo al meglio. “In particolare, c’è un libro di Robert Douglas Fairhouse intitolato “Diventare Dickens”, un titolo molto utile per chi si appresta a interpretarlo”, ha raccontato Stevens.

The Man Who Invented Christmas
Dan Stevens in Dickens – L’uomo che inventò il Natale

Dan Stevens è anche in Godzilla e Kong – Il nuovo impero

7. Il suo personaggio è stato scritto appositamente per lui. In Godzilla e Kong – Il nuovo impero Stevens interpreta Trapper, veterinario dei kaiju. Come raccontato dall’attore, il ruolo è stato scritto appositamente per lui, ma ha deciso di accettare la parte solo dopo che il regista gli ha descritto la scena in cui Trapper vola con un velivolo high-tech attraverso uno stormo di mostri elettrici e simili a pipistrelli. Stevens ha detto che questo è stato l’elemento del film che lo ha convinto ad accettare il ruolo di Trapper.

Dan Stevens, la moglie Susie Hariet e i figli

8. È sposato. Dan Stevens è sposato con l’insegnante di musica ed ex cantante jazz Susie Hariet, incontrata nel 2006 a Sheffield, durante la rappresentazione di The Romans in Britain, spettacolo teatrale in cui Stevens ha recitato. La coppia, pur se molto riservata riguardo la loro vita privata, ha fatto sapere nel tempo di avere oggi tre figli.

Dan Stevens è su Instagram

9. Ha un profilo sul social network. L’attore è naturalmente presente sul social network Instagram, con un profilo seguito attualmente da 679 mila persone. Su tale piattaforma egli ha ad oggi pubblicato oltre 700 post, tutti relativi alle sue attività come attore o modello. Si possono infatti ritrovare diverse immagini relative a momenti trascorsi sul set ma anche foto promozionali dei suoi progetti. Seguendolo si può dunque rimanere aggiornati sulle sue attività.

Dan Stevens: età e altezza dell’attore

10. Dan Stevens è nato il 10 ottobre del 1982 a Croydon, nel Regno Unito. L’attore è alto complessivamente 1,83 metri.

Fonti: IMDb, Instagram, Elle, WeLiveEntertainment

10 film da vedere se ti è piaciuta la terza stagione di Bridgerton

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Come dice giustamente Lady Whistledown (Julie Andrews) nella prima lettera della terza stagione al suo amato Ton, “Carissima lettrice, siamo stati lontani per troppo tempo“. È vero, è passato troppo tempo senza che una storia d’amore tra i Bridgerton si affacciasse sugli schermi televisivi, e questa volta si tratta di Polin. Penelope Featherington (Nicola Coughlan) si è finalmente riunita con la sua cotta, Colin Bridgerton (Luke Newton), e le cose si sono fatte estremamente appassionate tra loro, soprattutto durante la scena della carrozza.

Sì, le cose si stanno scaldando con Polin, ma la seconda parte della terza stagione non arriverà su Netflix prima del 13 giugno. Quindi, cosa dovrebbe fare un fan di Bridgerton fino ad allora? Rivedere la prima parte della Stagione 3 è sempre un’opzione, ma un’opzione migliore potrebbe essere quella di guardare uno (o due) film che soddisfino il vuoto di Polin. Questi film sono perfetti per tutti coloro che hanno amato la terza stagione di Bridgerton, e sono ricchi di romanticismo, dramma e lusso d’epoca.

I duellanti (1977)

I duellanti (1977)

Diretto da Ridley Scott

Adattato dal racconto “Il duello” di Joseph Conrad, I duellanti, dramma storico britannico, è il debutto alla regia di Ridley Scott e il suo primo film sulla Francia napoleonica. In questo film, due ufficiali francesi, Armand d’Hubert (Keith Carradine) e Gabriel Feraud (Harvey Keitel), si sfidano a duello per vent’anni. Questi duelli iniziano a causa del fatto che Feraud ha quasi ucciso il nipote del sindaco di Strasburgo. A d’Hubert viene ordinato di mettere Feraud agli arresti domiciliari e questo conflitto li rende nemici.

I duellanti è un film classico ambientato nello stesso periodo di Bridgerton. I duelli tra Feraud e d’Hubert creano una forte tensione per tutto il film, e le scene d’azione si fanno sanguinose e disordinate pur mantenendo un’aria da gentiluomini. Sebbene il film sembri incentrato solo su due attori di bell’aspetto che duellano tra loro, c’è anche del romanticismo, dato che d’Hubert è un vero e proprio donnaiolo. Mescolando azione e romanticismo, I duellanti è un dramma d’epoca quasi perfetto.

I duellanti in streaming è disponibile sulle seguenti piattaforme:

Lady Hamilton (1941)

Lady Hamilton (1941)

Diretto da Alexander Korda

I fan di Bridgerton potrebbero non conoscere Quella donna di Hamilton, un dramma romantico ambientato durante l’epoca napoleonica, ma Winston Churchill sicuramente sì. Questo film era uno dei preferiti di Churchill, che si dice lo abbia visto più di ottanta volte. Questo classico in bianco e nero è interpretato da Vivien Leigh nel ruolo di Emma Hart, Alan Mowbray in quello di Sir William Hamilton e Laurence Olivier in quello di Horatio Nelson.

Si basa su uno dei più grandi affari della storia britannica e segue la giovane Emma, che si guadagna da vivere come cortigiana prima di sposare Lord Hamilton, e che si fa prendere dal fascino della società britannica. La guerra con Napoleone mette Lord e Lady Hamilton in contatto con Lord Nelson, un ufficiale della marina britannica. Emma si innamora di Orazio e i due iniziano una relazione appassionata.

L’ascesa di Emma Hart nel mondo delle dame e dei lord britannici è come l’ingresso delle giovani signore del Ton nell’alta società.

Segreti e scandali animano Bridgerton, e le relazioni sono sicuramente qualcosa di interessante per i fan della serie. Dopotutto, le relazioni sentimentali aumentano il dramma e creano tensioni dinamiche tra gli amanti. In That Hamilton Woman c’è un’ardente chimica tra Leigh e Olivier, che all’epoca erano sposati. Oltre alla grande relazione, l’ascesa di Emma nel mondo delle signore e dei signori britannici è come l’introduzione delle giovani signore del Ton nell’alta società.

Lady Hamilton in streaming è disponibile sulle seguenti piattaforme:

Mary Shelley (2017)

Mary Shelley (2017)

Diretto da Haifaa al-Mansour

Elle Fanning interpreta Mary Shelley, l’autrice di Frankenstein, in questo romantico dramma d’epoca incentrato sulla sua storia d’amore con Percy Bysshe Shelley (Douglas Booth). La sedicenne Mary Wollstonecraft Godwin incontra Percy, un poeta, in Scozia e si innamorano. Mary scappa di casa per sposare Percy e i due vivono felici insieme alla sorellastra di Mary, Claire Clairmont (Bel Powley). Tuttavia, la tragedia si scatena quando gli Shelley devono affrontare i debiti e la morte del loro bambino. Questi eventi, così come la sua infanzia, ispirano Mary a scrivere Frankenstein.

Penelope e Colin sono entrambi scrittori, quindi è logico che un film sulla vorticosa storia d’amore tra altri due scrittori durante l’epoca della Reggenza possa piacere ai loro fan. In effetti, i fan di Bridgerton ameranno gli aspetti romantici di Mary Shelley, ma potrebbero anche essere interessati al senso di tragedia gotica che permea tutto il film. L’amore tra gli Shelley non fu facile, poiché incontrarono molti ostacoli prima e durante il loro matrimonio.

Mary Shelley in streaming è disponibile sulle seguenti piattaforme:

Camera con vista (A Room with a View, 1985)

Camera con vista (A Room with a View, 1985)

Diretto da James Ivory

In Una camera con vista, tratto dal romanzo di E.M. Forster, Lucy Honeychurch (Helen Bonham Carter) parte per una vacanza italiana con la cugina Charlotte Barlett (Maggie Smith). Mentre si trova in Italia, Lucy incontra George Emerson (Julian Sands), di cui si infatua e con cui si bacia in un campo, con grande disapprovazione di Charlotte. Lucy torna a casa nel Surrey, in Inghilterra, e cerca di dimenticare il suo fascino per George fidanzandosi con il ricco Cecil Vyse (Daniel Day-Lewis). George appare nel Surrey e lei inizia a rendersi conto dei suoi sentimenti per lui.

I fan di Bridgerton saranno davvero entusiasti di questo film. A Room with A View parla di due persone che sono destinate a stare insieme, anche se la società potrebbe pensare il contrario. George e Lucy iniziano come conoscenti e la loro lontananza non fa che accrescere il loro amore e rendere ancora più dolce il loro ricongiungimento.

Questo film è un interessante commento sulla società britannica durante il periodo edoardiano, quando le donne erano ancora soggette a regole rigide su chi potevano sposare. Inoltre, George è uno dei più grandi ruoli di Julian Sands e una giovane Helen Bonham Carter fa un ottimo lavoro nel rappresentare Lucy.

Camera con vista è disponibile sulle seguenti piattaforme:

 

Bright Star (2009)

Bright Star (2009)Diretto da Jane Campion

John Keats è uno dei poeti più noti del movimento romantico. Bright Star mette Keats (Ben Whishaw) sotto i riflettori non solo come poeta ma anche come giovane innamorato di Fanny Brawne (Abbi Cornish), la sua musa. Fanny è estroversa, mentre Keats preferisce la compagnia della poesia, e i due si avvicinano quando Keats dà a Fanny lezioni di poesia. Anche quando vengono separati durante i viaggi di Keats, continuano a scriversi lettere appassionate. Quando il loro amore cresce, fanno il passo successivo e si fidanzano segretamente, ma il destino ha altri piani per questa coppia appena formata.

I fan di Bridgerton dovranno preparare i fazzoletti perché Bright Star è bello ma molto triste, perché una malattia causa una tragedia tra i due amanti. L’intesa tra Cornish e Whishaw è notevole e riflette l’intensità di due giovani che si innamorano. Anche se il tempo trascorso insieme è breve, è facile immedesimarsi nell’amore tra John e Fanny. La fotografia di Greig Fraser è poetica nel catturare l’amore che si irradia sullo schermo.

La fiera della vanità (Vanity Fair, 2004)

La fiera della vanità (Vanity Fair, 2004)

Diretto da Mira Nair

Tratto dal romanzo di William Makepeace Thackeray, La fiera della vanità (Vanity Fair, 2004) è la storia di Becky Sharp (Reese Witherspoon) e della sua amica Amelia Sedley (Romola Garai), che scalano la società britannica. Becky diventa governante dei Crawley e incontra Rawdon Crawley (James Purefoy), innamorandosi e sposandosi in segreto. Anche Amelia e George Osborne (Jonathan Rhys Meyers) si sposano, nonostante il padre di George sia contrario. La madre di Rawdon lo disereda e i Crawley, appena sposati, si trovano in difficoltà economiche.

In La fiera della vanità (Vanity Fair, 2004) non mancano i drammi, il che lo rende un buon film per i fan dei Bridgerton. Becky Sharp è un personaggio intrigante, guidato dal desiderio di ottenere denaro attraverso un buon matrimonio. Il desiderio di matrimonio della Sharp riflette quello che molte giovani donne della Ton di Bridgerton, come Cressida Cowper (Jessica Madsen), devono affrontare. La società di Vanity Fair è difficile da attraversare, come il Ton di Bridgerton; alcune regole devono essere seguite, che piacciano o meno.

Beloved Sisters (2014)

Beloved Sisters 2014

Diretto da Dominik Graf

Beloved Sisters, scritto e diretto da Dominik Graf, segue il poeta tedesco Friedrich Schiller (Florian Stetter) e la sua relazione con Charlotte (Henriette Confurius) e Caroline (Hannah Herzsprung). Le sorelle von Lengefeld lo amano follemente. Friedrich sposa Caroline, ma questo non impedisce al triangolo amoroso di formarsi e prosperare, finché la gelosia non provoca tensioni.

Beloved Sisters è una storia d’amore ancora più complicata, drammatica e scandalosa, che i fan di Bridgerton apprezzeranno sicuramente.

In un certo senso, la terza stagione di Bridgerton presenta un triangolo amoroso, almeno nella prima parte. Penelope è un po’ come Friedrich Schiller, perché attira l’attenzione di due potenziali amanti: Colin e Lord Debling (Sam Phillips). Tuttavia, a differenza di Friedrich, non è sposata. Questo aspetto rende Beloved Sisters una storia d’amore ancora più complicata, drammatica e scandalosa, che i fan di Bridgerton apprezzeranno sicuramente. Guardare questo dramma romantico che si svolge offre una miscela perfetta di scandalo e desiderio romantico.

La ragazza del dipinto (2013)

La ragazza del dipinto (2013)

Diretto da Amma Asante

Ispirato al dipinto del 1779 di Dido Elizabeth Belle e Lady Elizabeth Murray, La ragazza del dipinto è ambientato all’epoca del massacro di Zong. Dido (Gugu Mbatha-Raw) è la figlia illegittima di Marie Belle, una donna africana schiavizzata, e del capitano Sir John Lindsay. Mandata a vivere con i suoi parenti, i Murray, a Kenwood House dopo la morte della madre, Dido cresce in età da matrimonio, ma i Murray la vedono solo come una zitella a causa della sua razza e si concentrano sul trovare un pretendente alla loro figlia, Elizabeth. Tuttavia, Dido incontra John Davinier (Sam Reid), un avvocato, e i due si innamorano.

La ragazza del dipinto è un dramma romantico di grande impatto, basato sulla storia vera di Dido Elizabeth Belle. La recitazione è fenomenale e Gugu Mbatha-Raw ritrae Belle in modo splendido. Belle vale sicuramente la pena di essere visto dai fan delle storie d’amore d’epoca, perché la relazione tra Dido e John è molto dolce. L’intesa tra Mbatha-Raw e Reid è perfetta, tanto che è facile pensare che i due facciano subito coppia.

Finché forse non vi separi (2019)

Finché forse non vi separi (2019)

Colin e Penelope hanno iniziato come amici prima di diventare amanti. Finché forse non vi separi è una storia moderna di amici-amanti. Ali Wong interpreta Sasha, una chef di successo che torna nella sua città natale, San Francisco, per aprire un nuovo ristorante. Si imbatte nel suo ex amico ed ex cotta, Marcus Kim (Randall Park), un idraulico e musicista. I due non si vedono da anni e all’inizio Sasha esita a riallacciare i rapporti. Nonostante i loro diversi stili di vita, si innamorano.

Sebbene Finché forse non vi separi non sia un dramma d’epoca, i fan di Bridgerton si divertiranno a vedere Sasha e Marcus innamorarsi in stile commedia romantica. Questo film è sicuramente un gioiello di commedia romantica moderna da non perdere. L’intesa tra Wong e Park è affascinante, soprattutto per le loro battute a raffica. La cosa migliore è che ci mettono un po’ a capire che dovrebbero stare insieme, proprio come Colin e Penelope. Sasha e Marcus escono con altre persone e hanno persino un doppio appuntamento, che sfocia in una cena molto iconica con un’apparizione di Keanu Reeves.

Mr. Malcolm’s List – La lista del signor Malcolm (Mr. Malcolm’s List)

Mr. Malcolm's List - La lista del signor Malcolm (Mr. Malcolm's List)

Mr. Malcolm’s List – La lista del signor Malcolm è un dramma d’epoca romantico alla Jane Austen, tratto dal libro di Suzanne Allain. Mr. Malcolm (Sope Dìrísù) è alla ricerca di una moglie, corteggiando diverse donne e assicurandosi che soddisfino i requisiti della sua lista. Julia Thistlewaite (Zawe Ashton) va all’opera con il signor Malcolm, ma l’appuntamento finisce in un disastro perché lei viola uno dei suoi requisiti. Julia decide di vendicarsi facendo interessare il signor Malcolm alla sua amica d’infanzia, Selina Dalton (Freida Pinto). Tuttavia, la relazione tra Malcolm e Selina non funziona come previsto da Julia, poiché il signor Malcolm si innamora di Selina.

Affascinante e commovente, La lista di Mr. Malcolm è un film romantico dell’epoca Regency al suo meglio. I personaggi sono convincenti, i costumi sono ben fatti e la storia d’amore è ardente. L’amore tra il signor Malcolm e Selina cresce, anche se Julia tira le fila per cercare di umiliare Malcolm. Allo stesso modo, Colin ha una sua lista, che all’inizio non include un migliore amico che sia anche il suo amante. Tuttavia, la situazione cambia quando Colin si rende conto, con un po’ di guida da parte di sua madre Violet, che i migliori amici sono ottimi sposi.

Mr. Malcolm’s List – La lista del signor Malcolm in streaming è disponibile sulle seguenti piattaforme:

Bardolino Film Festival – Immagini, suoni e parole sull’acqua che dal 19 al 23 giugno 2024

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Torna per la quarta edizione il Bardolino Film Festival – Immagini, suoni e parole sull’acqua che dal 19 al 23 giugno 2024 accenderà i riflettori sul lago di Garda. Organizzato e sostenuto dal Comune di Bardolino e dalla Fondazione Bardolino Top con la direzione artistica di Franco Dassisti, il BFF si conferma una delle manifestazioni di punta dell’estate sul lago, in una location dal fascino senza pari.

Fil rouge della quarta edizione è “Ritrovarsi”, tema dell’anno inteso in molteplici declinazioni dal recupero di un’appartenenza alla riscoperta di sé stessi come della propria comunità, che accompagnerà i film dei due concorsi BFF Doc e BFF Short. Il claim di questa edizione è anche meravigliosamente rappresentato dall’immagine ideata da Enzo d’Alò con le splendide illustrazioni di Marco Zanoni, disegnatore e storico collaboratore del regista. Il maestro dell’animazione italiana, autore di capolavori tra cui La Freccia Azzurra, Pinocchio, Opopomoz, Momo alla Conquista del Tempo e ovviamente La Gabbianella e il Gatto, ha immaginato un’illustrazione in cui Zorba e Fortunata si ritrovano proprio sul lungolago di Bardolino in un emozionante abbraccio. Il BFF renderà omaggio al grande regista con un incontro nel corso del quale Enzo d’Aló parlerà del suo cinema, seguito dalla proiezione del suo ultimo straordinario film Mary e lo spirito di mezzanotte, uscito nelle sale lo scorso autunno.

Mary e lo spirito di mezzanotteImperdibile sarà l’omaggio del BFF a una delle commedie simbolo del nostro cinema, Non ci resta che piangere, capolavoro indiscusso della coppia Benigni Troisi che quest’anno festeggia 40 anni dall’uscita nelle sale. In occasione di questo compleanno importante, Bardolino celebrerà il film con un talk che avrà per protagonista Iris Peynado che racconterà al pubblico aneddoti dal set e commenterà le scene più iconiche del film.

Tra i momenti più attesi della manifestazione, tornano le Bff Nights, serate speciali nello splendido parco di villa Carrara Bottagisio affacciato sulle sponde del lago. Nel corso delle cinque serate si alterneranno ospiti di rilievo del panorama cinematografico italiano che incontreranno il pubblico e saranno premiati con i riconoscimenti speciali del festival.

Volare Margherita BuyTra i protagonisti indiscussi di questa edizione sarà a Bardolino Margherita Buy, icona del nostro cinema con una carriera costellata di interpretazioni indimenticabili tra ruoli drammatici e commedie acclamate. La grande attrice, che ha lavorato con registi come Carlo Verdone, Nanni Moretti, Giuseppe Piccioni, Mario Monicelli, porterà al BFF il suo esordio alla regia con Volare, una commedia ispirata alla sua dichiarata fobia del volo.

Ad inaugurare il programma della suggestiva arena a cielo aperto sarà Neri Marcorè, attore e comico tra i più amati del nostro cinema e recentemente anche regista. Neri Marcorè presenterà la sua opera prima Zamora, racconto di emancipazione e riscatto grazie al calcio ispirato all’omonimo romanzo di Roberto Perrone. Atteso a Bardolino anche Marco Leonardi, acclamato per le sue interpretazioni dal Totò di Nuovo Cinema Paradiso al Maradona nel biopic di Marco Risi, che porterà a Bardolino Il mio posto è qui. Il film diretto da Cristiano Bortone e Daniela Porto, rivelazione della recente stagione cinematografica, racconta la storia di un’amicizia non convenzionale nell’Italia della seconda guerra mondiale. E ancora Luca Barbareschi, tornato alla regia con il bellissimo e profondo The Penitent, il suo primo film americano che lo vede anche nei panni di protagonista. Scritto insieme al drammaturgo David Mamet, il film è ispirato ad un celebre fatto di cronaca, il caso Tarasoff, nel quale uno psicanalista rimase vittima dell’accanimento giudiziario e della macchina del fango, causati da una comunicazione pilotata.

Gloria!Il BFF vuole inoltre celebrare due incredibili giovani talenti femminili di questa stagione cinematografica: Galatea Bellugi per la sua intensa interpretazione in Gloria! diretto da Margherita Vicario, che mette in risalto la storia delle compositrici di fine Settecento spesso dimenticate dalla storia, e Fotinì Peluso per La treccia di Laetitia Colombani, storia di tre donne che vivono in tre continenti ma tutte e tre in lotta per la sopravvivenza, nelle sale dal 20 giugno per Indigo Film.

Il parterre di ospiti prosegue con le due giurie dei due concorsi. A presiedere la giuria del concorso cortometraggi sarà Iris Peynado, attrice dominicana, italiana d’adozione, già protagonista dell’omaggio che il BFF dedica a Non ci resta che piangere. Faranno parte della giuria BFF Short la giornalista Alessandra De Luca, firma del mensile Ciak e del quotidiano Avvenire, e il produttore cinematografico Andrea Rapallini.

Presidente della giuria BFF Doc sarà Daniele Ciprì, regista di pellicole cult come Lo zio di Brooklyn e Totò che visse due volte (insieme a Franco Maresco) e più recentemente di È stato il figlio La buca, sceneggiatore e direttore della fotografia. Nella giuria documentari anche il direttore artistico del Sudestival di Monopoli Michele Suma, e Nicole Bianchi, giornalista per Cinecittà News e Ottoemezzo oltre che autrice tv.

13 i film della sezione BFF Doc, selezionati tra i quasi 200 titoli arrivati, per un’esplorazione quanto più approfondita del tema di questa edizione. Si parte dalla Cuba di Taxibol in cui Tommaso Santambrogio filma il regista Lav Diaz in un taxi mentre discute con l’autista di grandi questioni, passando per il mar Baltico di Mother Mare, in cui Elisa Chiari ci racconta di Mare, la guardiana del faro sull’isola di Kihnu, o per la Florida di The Beard Also Rises diretto da Cassidy Rast, un viaggio nel più grande concorso di sosia al mondo ospitato a Key West, fino al racconto della pugilessa beduina Reem Al Shammary nel film di Mattia Ramberti Reem Al Shammary – The Bedouin Boxeur. Ci sono poi i luoghi dell’Italia: in San Damiano i registi Gregorio Sassoli e  Alejandro Cifuentes seguono la vita del protagonista nella giungla urbana dei dintorni della stazione Termini; Napoli, prima di Paolo Geremei è invece un ritratto della città la notte prima dello scudetto del 2023; Api di Luca Ciriello racconta l’estate di un gruppo di giovani valdostani trascorsa in apecar; Mimmolumano di Vincenzo Caricari è un ritratto, tra pubblico e privato, dell’ex sindaco di Riace Mimmo Lucano. E poi ancora storie più intime, in cui il senso del “ritrovarsi” acquisisce una dimensione più profonda: Un respiro parziale ma intero di Lorenzo Spinelli è un vero e proprio atto d’amore nei confronti della poetessa e scrittrice Patrizia Cavalli;   La vie du dehors di Pascal Marc è il luogo d’incontro tra vecchi filmini di famiglia e una corrispondenza tra una madre e un padre incarcerato; Human Don’t Come With Instructions di Arnoldas Alubauskas è un breve documentario che esplora la nostra intrinseca dipendenza dalle storie per dare un senso alle nostre vite;  Anni Belli di Anna Francesca Leccia propone un tuffo nostalgico nell’Italia degli anni ’70 intorno al tema della legalizzazione del divorzio. Sarà inoltre presentato fuori concorso Anime nel fango, docufilm di Ettore Zito che ​​ripercorre i tragici giorni dell’alluvione del maggio 2023.

Sono, invece, 35 i cortometraggi in concorso che compongono la sezione BFF Short. Giunti da 15 paesi, i film selezionati spaziano in equilibrio tra il dramma e la commedia, con una rinnovata attenzione del Festival al settore dell’animazione. Lo dimostrano titoli come Zoo del giordano Tariq Rimawi che accompagna lo spettatore nel peggiore zoo del mondo, Purga dei lituani Gintarė Valevičiūtė Brazauskienė e Antanas Skučas che affrontano la tragedia dell’occupazione Sovietica dei Paesi Baltici e ancora The song of fying leaves, con cui la regista armena Armine Anda racconta il rapporto tra una ragazzina e la natura. Ancora una volta il BFF si fa portavoce del costante tentativo del cinema breve di voler mostrare di non essere minore: lo dimostra anche la presenza di interpreti prestigiosi. Si pensi a Ceres di Amelia Sears, storia di una riscoperta del rapporto madre-figlia, con Juliet Stevenson, o alla presenza di Jason Watkin in The one note man dell’inglese George Siougas. Molti i volti noti anche tra i protagonisti dei film italiani in concorso. Tra questi, Alessandro Benvenuti (Bob&Waeve di Adelmo Togliani); Coco Rebecca Edogamhe (Color carne di Alberto Marchiori); Francesco Mandelli, pronto a augurare Di ogni bene al fratello nel film di Pablo Solari; Gabriel Montesi (La carezza di Raffaele Grasso); Claudio Amendola che ne La legge del mercato di Alessandro Panza scopre la solidarietà grazie al rapporto insolito con un cane; Giovanni Esposito (Le buone maniere di Valerio Vestoso); Alessandro Haber che, al suono della musica del compositore Premio Oscar Nicola Piovani, ci mostra la Prova d’amore di Denis Nazzari. A questa ricca selezione ufficiale, si aggiungono due importanti fuori concorso: La vie en rouge, diretto da Andrea Fornalé, che vede nel doppio ruolo di protagonista e produttrice la bardolinese Benedetta De Beni e Conto terzi, atipico road movie di Antonio Palumbo.

Tornano anche gli incontri letterari della sezione BFF Books, appuntamenti pre-serali sulla riva del lago con le presentazioni con gli autori. Tra gli ospiti di questa edizione: Vinicio Marchioni, al suo esordio come scrittore con Tre notti (Rizzoli), romanzo di formazione duro e dolcissimo; Michele Sancisi con 100% Walter. Biografia di un genio irregolare (Baldini+Castoldi), scritto insieme a Simone Annichiarico; i viaggi musicali di Franco Dassisti e Michelangelo Iossa in Swinging 60s (Hoepli) e di Ezio Guaitamacchi in She’s a woman (Rizzoli Lizard). Nei giorni degli Europei 2024 non può mancare il calcio sulle rive del lago di Garda: Gianfelice Facchetti in Capitani (Piemme) racconta storia, aneddoti e virtù dei capitani del pallone, mentre Filippo Galli, colonna del grande Milan di Sacchi e Capello, in Il mio calcio eretico(Piemme) ci racconta la sua storia di protagonista in una delle squadre più gloriose di tutti i tempi. E ancora il racconto dell’alluvione Romagna, già al centro del doc fuori concorso, con la presentazione Anime nel fango di Luca Giacomoni (Edizioni Sunshine); i consigli di Cristina Mascanzoni in Wine Hospitality (Trenta Editore); la raccolta di poesie di Maddalena AlbieroOcchi che parlano (Planet Book); l’esordio letterario di Maurizio Amaro con Lontani Orizzonti(Gingko Editore).

“Al via dal 19 al 23 giugno la quarta edizione del Bardolino Film Festival. Sono sinceramente commossa ed onorata di questo traguardo per una manifestazione che considero una mia creatura e che si avvia ad essere un evento culturale di spicco per il nostro territorio e non solo. Con la sua ricca proposta di proiezioni di film e presentazioni di libri alla presenza di attori, registi e autori di grande fama, arricchita da una serata di pre-apertura musicale, il Bardolino Film Festival si conferma un’importante occasione di crescita per la comunità ed uno strumento di promozione del territorio e delle sue eccellenze. Le giornate del festival saranno dense di emozioni e di esperienze indimenticabili sullo sfondo di un meraviglioso lago di Garda” dichiara Domenica Currò, Assessore alla Cultura, Istruzione, Servizi sociali, Famiglia e Terza età – Comune di Bardolino.

Commenta invece Franco Dassisti, Direttore Artistico Bardolino Film Festival: “Una quarta edizione che si preannuncia speciale, questa del Bardolino Film Festival, diventato in pochi anni un appuntamento fisso dell’estate festivaliera italiana. Ormai il lungolago di Bardolino con il suo blu carpet, è diventato la passeggiata tradizionale di inizio estate per le star del nostro cinema. Quest’anno Margherita Buy, Neri Marcorè, Galatea Bellugi, Marco Leonardi, Fotinì Peluso e Luca Barbareschi lo percorreranno, insieme ai nostri presidenti di giuria, Iris Peynado e Daniele Ciprì, e agli autori dei libri, come Vinicio Marchioni e Filippo Galli. Insomma, cinque giorni di buon cinema e buone letture, di parole e di sorrisi, nello scenario davvero unico di Villa Carrara Bottagisio, davanti alle acque del Lago di Garda”.

X-Men ’97: 10 Easter Eggs che potrebbero esservi sfuggiti nella serie

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Mentre X-Men ’97 ha conquistato il mondo, i fan hanno ispezionato gli episodi che arrivano su Disney+ ogni mercoledì e hanno trovato divertenti uova di Pasqua nascoste in ogni episodio. La caccia alle Easter Eggs nei film e nella televisione sui supereroi è sempre stato uno degli aspetti più divertenti e gratificanti della rivisitazione dei progetti per trovare riferimenti agli eroi e ai cattivi preferiti dai fan.

Ogni episodio della serie è ricco di riferimenti divertenti all’universo Marvel e alla lunga storia degli X-Men. Che si tratti di un momento iconico dei fumetti che ha ispirato i media dei supereroi fino a oggi o di un riferimento a un altro popolare eroe Marvel con un proprio show cancellato dal Marvel Animated Universe, i registi e gli animatori della troupe di X-Men ’97 hanno trattato molto bene i cacciatori di uova di Pasqua nel corso della serie.

Riferimento all’Uomo Ragno del Daily Bugle

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Season 1, Episode 1, “To Me, My X-Men”

Il Daily Bugle appare nel primo episodio di X-Men ’97 e contiene in realtà un altro Easter egg (di cui parleremo più avanti), ma uno dei preferiti dai fan è la menzione di Spider-Man in cima al giornale. Non è un segreto che l’Uomo Ragno sia l’eroe Marvel più popolare e uno dei supereroi più popolari del pianeta, quindi una sua menzione farà sicuramente girare la testa. Il giornale Daily Bugle è anche un cenno alla parte dell’universo Marvel dedicata all’Uomo Ragno, essendo il luogo di lavoro di Peter Parker, l’alter ego dell’Uomo Ragno.

Per non parlare del fatto che l’Uomo Ragno aveva una serie propria nello stesso universo di X-Men ’97 quindi è un ottimo riferimento per i fan del vecchio Spider-Man: The Animated Series. L’aster Egg è servito anche come prefigurazione per l’apparizione di Spider-Man in un cameo più avanti nella serie, che ha fatto festeggiare i fan di tutto il mondo. Il giornale si chiede se l’Uomo Ragno sia o meno un mutante, facendo riferimento a un’idea sbagliata comune per la gente dell’universo Marvel nei fumetti. Una volta Spider-Man ha dovuto correggere comunemente le persone che lo ritenevano un mutante, poiché non è nato con i suoi poteri.

The Stark Expo

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Season 1, Episode 8, “Tolerance Is Extinction – Part 1”

Quando Iron Man 2 è uscito nel 2010, Iron Man era già diventato un nome familiare e la sua popolarità ha attirato milioni di persone a vedere il sequel del film del 2008. Questo ha fatto conoscere a milioni di persone la Stark Expo, una fiera tecnologica gestita dalle Stark Industries in cui i migliori e più brillanti del mondo vengono a mostrare al mondo le loro nuove tecnologie rivoluzionarie.

I fan dell’Universo Animato Marvel sanno già che Tony Stark esiste in questo universo, in quanto ha avuto una propria serie animata nel 1994 in cui ha incrociato personaggi come Spider-Man e Hulk, ma purtroppo non gli X-Men. L’esistenza e il riferimento alla Stark Expo attraverso un piccolo annuncio in una scatola potrebbe prefigurare il ritorno di Iron Man nell’Universo Animato Marvel, proprio come Spider-Man.

X-Men #141

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Season 1, Episode 10, “Tolerance is Extinction – Part 3”

Alla fine dell’episodio, viene rivelato che Forge ha cercato gli X-Men scomparsi, per poi essere avvicinato da Bishop, che rivela che gli X-Men sono stati dispersi nel tempo. Sul muro, ha una lavagna degli X-Men, che segna chi è scomparso e chi è attivo. Si tratta di un Easter egg per X-Men Volume 1, Numero #141, un numero della storyline Giorni del futuro passato.

La trama del fumetto Giorni del futuro passato è una grande storia del mito degli X-Men che, guarda caso, coinvolge pesantemente i viaggi nel tempo, il che si adatta molto bene al finale della stagione. Il muro presenta anche X-Men che non erano ancora apparsi in X-Men ’97, lasciando intendere che la squadra degli X-Men potrebbe essere molto diversa nella prossima stagione, alla ricerca della squadra scomparsa che ha salvato il pianeta.

Nightcrawler e Rogue sono fratelli

Nightcrawler e Rogue sono fratelli

Season 1, Episode 7, “Bright Eyes”

Nel settimo episodio di X-Men ’97, Rogue e Nightcrawler si definiscono fratelli, un riferimento a Mystica, un altro popolare personaggio degli X-Men. Nei fumetti, Mistica è la madre biologica di Nightcrawler e ha adottato Rogue quando era giovane, rendendoli fratellastri.

Grazie alla sua presenza massiccia nei film, Mistica è un personaggio degli X-Men molto conosciuto. Nella serie animata X-Men ’97, che è la continuazione di X-Men: The Animated Series, Mystica era un personaggio importante e un alleato costante del cattivo Apocalisse. L’ultima volta che è stata vista, Rogue ha dichiarato di non essere più sua figlia e l’ha lasciata. Nightcrawler e Rogue attualmente la credono morta, anche se in realtà è stato rivelato che è segretamente viva, il che significa che potrebbe facilmente tornare all’ovile.

X-Factor

X-Factor

Season 1, Episode 4, “Motendo; Lifedeath – Part 1”

I fan della serie originale X-Men: The Animated Series conoscono già bene la squadra dal nome simile a cui si fa riferimento in questo Easter egg. Nella serie originale, Forge (il mutante che aiutava Tempesta a riacquistare i suoi poteri) era a capo di una squadra di mutanti che lavorava per il governo degli Stati Uniti chiamata X-Factor. La squadra è sparita dalla sua ultima apparizione nel Marvel Animated Universe: X-Men: The Animated Series Stagione 4, Episodio 17, “Legami di famiglia”, andato in onda nel 1996.

Quando gli spettatori vedono Forge lavorare nel suo scantinato, si vede una foto di lui e della squadra di X-Factor, che è un bel riferimento alla squadra e si spera un cenno al fatto che potrebbero potenzialmente tornare nell’universo nella stagione 2 di X-Men ’97. La squadra è composta da alcuni popolari eroi Marvel, come Quicksilver, Havok, Polaris, Multiple Man, Strong Guy e Wolfsbane.

The Greater Marvel Universe

The Greater Marvel Universe

Season 1, Episode 10, “Tolerance is Extinction – Part 3”

I molteplici camei in X-Men ’97 Stagione 1, Episodio 10, “La tolleranza è estinzione – Parte 3” sono essi stessi un easter egg collettivo. Con la presenza di personaggi come Iron Man, Capitan America, Pantera Nera, Peter Parker, Mary Jane, Daredevil e altri ancora, questo easter egg lascia intendere il potenziale coinvolgimento del resto dell’universo Marvel in una seconda stagione, dato che il finale ha avuto un effetto enorme non solo su New York City, ma sul mondo intero.

Gli X-Men sono stati messi su un palcoscenico internazionale che ha avuto un impatto sull’intero universo Marvel. Nella serie originale, gli sceneggiatori non hanno avuto paura di inserire le apparizioni di altri eroi Marvel per aiutare gli X-Men nelle loro avventure. Questo easter egg potrebbe essere un segno che nella seconda stagione gli X-Men potrebbero interagire ancora una volta con l’universo Marvel.

Uncanny X-Men #136

Season 1, Episode 3, “Fire Made Flesh”

Se c’è qualcosa che i fan amano è quando una serie o un film fanno riferimento al materiale di partenza su cui si basano. In X-Men ’97 Stagione 1, Episodio 3, “Fire Made Flesh”, quando Jean Grey sta affrontando il suo clone malvagio, Madelyne Pryor, le vengono mostrate una serie di immagini e una di queste, guarda caso, è una ricreazione di una delle copertine più iconiche dei fumetti degli X-Men di tutti i tempi.

L’immagine ricrea il numero #136 di Uncanny X-Men, la conclusione della famosissima Saga della Fenice. Lo scrittore e disegnatore John Byrne creò una copertina che trasmetteva perfettamente lo strazio e lo stupore che colpì gli X-Men alla conclusione della Saga della Fenice. La copertina raffigura Ciclope che tiene in mano il corpo senza vita di Jean Grey mentre gli X-Men guardano la scena con tristezza. Nella scena dell’episodio, Madelyne Pryor sta tentando di confondere la mente di Jean, quindi è logico che le mostri un’immagine così terribile del suo passato.

The Hellfire Gala

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Season 1, Episode 1, “To Me, My X-Men”

Nello stesso giornale Daily Bugle che ha dato ai fan l’easter egg di Spider-Man, si può vedere anche un riferimento all’Hellfire Gala, un evento e una storia importante del mito degli X-Men in cui i mutanti decidono di aprire il loro paese, Krokoa, al resto del mondo e ciò che ne consegue. L’Hellfire Gala è gestito da un gruppo d’élite chiamato Hellfire Club, una squadra che si scontra spesso con gli X-Men nel tentativo di plasmare il mondo secondo i propri piani.

Questo easter egg si è rivelato anche un bel momento di prefigurazione per gli episodi futuri, dato che Emma Frost e Sebastian Shaw (membri fondatori del club) sono apparsi più avanti nella serie. Per non parlare del fatto che l’easter egg dell’Hellfire Gala ha in realtà un easter egg più piccolo nascosto al suo interno. La storia del giornale è scritta da Eddie Brock, noto anche come Venom, il cattivo di Spider-Man, e le foto da Peter Parker.

Onslaught

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Season 1, Episode 10, “Tolerance is Extinction – Part 3”

Il decimo episodio della serie è pieno di uova di Pasqua che alludono all’iconico e potentissimo cattivo della Marvel Comics, Onslaught. Onslaught è l’empia combinazione delle coscienze del Professor Xavier e di Magneto.

Per tutto l’episodio, Xavier e Magneto sono intrappolati insieme in un paesaggio mentale collettivo, mentre Xavier rischia di frantumare potenzialmente entrambe le loro menti nel tentativo di fermare Magneto dopo che questi ha strappato l’adamantio dalle ossa di Wolverine. Più avanti nell’episodio, due civili vengono mostrati mentre ascoltano la stazione radio, che guarda caso è 1996.06. I numeri sono anche un enorme Easter egg che allude a Onslaught. Lo 06 nel numero della stazione rappresenta il mese di giugno e il 1996 rappresenta ovviamente l’anno. Il giugno 1996 è anche il mese e l’anno in cui Onslaught fa la sua prima apparizione nei fumetti.

The Original X-Men

The Original X-Men

Season 1, Episode 1, “To Me, My X-Men”

Nel primo episodio di X-Men ’97, quando Ciclope si sente perso mentre cerca di capire come guidare gli X-Men dopo la scomparsa del Professor X, trova una foto della squadra originale degli X-Men nelle loro uniformi originali dei fumetti. Questo, ovviamente, è un riferimento alla squadra originale degli X-Men che ha esordito nella serie nel numero 1 di X-Men.

Si tratta di un bel riferimento e di una conferma del fatto che questo universo di X-Men ha avuto origini simili a quelle delle loro controparti a fumetti, dato che il pubblico non ha ancora avuto modo di vedere la versione dell’Universo Animato Marvel di questi personaggi con i loro costumi d’origine. Oltre a essere un simpatico easter egg per i fan, la foto definisce il cuore dell’episodio: il desiderio di Scott che le cose tornino come prima e la sua paura di un futuro incerto.

Watcher, la spiegazione del finale: Come finisce questo thriller sugli stalker?

Quando la carriera di attrice di Maika Monroe è decollata nel 2014 con il film horror di successo It Follows (la nostra recensione), sembrava che l’attrice fosse sulla via della superstar. Invece ha scelto una strada diversa, costruendo un curriculum impressionante con alcuni superbi film minori come Villains e Significant Other.  Forse la cosa migliore che ha fatto negli ultimi anni è Watcher (lanostra recensione) del 2022, un thriller con al centro la Monroe nei panni di una donna perseguitata da un serial killer.

Sebbene film con questa premessa siano stati fatti numerose volte, Watcher è qualcosa di diverso, che si aggrappa alla sua star con una performance tranquilla che inizia lentamente, con la tensione che aumenta costantemente fino al finale snervante che non lascerà presto la vostra memoria. Scritto e diretto da Chloe Okuno, al suo primo lungometraggio, Watcher è un film importante per uomini e donne.

Watcher inizia come una storia di solitudine e possibile paranoia

Maika Monroe in Watcher

Gran parte di Watcher è incentrato sulla solitudine: Maika Monroe interpreta Julia, che era un’attrice in America, ma che ora è un pesce fuor d’acqua nella sua nuova casa di Bucarest, in Romania, dove suo marito Francis (Karl Glusman) lavora dopo un trasferimento.

Julia si sente smarrita, incapace di parlare la lingua dei nuovi colleghi del marito, ma anche lontana dalla sua vera casa e dalla sua carriera passata. Il marito e i suoi amici spettegolano sulla notizia del Ragno, un serial killer a piede libero che uccide giovani donne in giro per Bucarest e poi taglia loro la testa.

Mentre Francis è fuori tutto il giorno per lavoro, Julia è bloccata nel loro appartamento senza molto da fare. È una donna sola, che cerca di imparare la lingua e cammina da sola per la città durante il giorno. Una notte, attraverso la grande finestra della loro camera da letto, vede una figura oscura che la osserva dalla finestra dell’edificio di fronte.

Maika Monroe in Watcher (2022)

Quando è fuori, Julia sente che qualcuno la sta osservando. La tensione sale quando una donna vicino a dove vive viene uccisa. Un’intervista a una sopravvissuta parla della sensazione di essere osservata prima di essere aggredita.

Mentre è di nuovo in città, Julia sente ancora qualcuno che la osserva. Cerca di allontanare chi la sta seguendo in un cinema, ma quando qualcuno si siede proprio dietro di lei, Julia scappa in un supermercato. La stessa persona entra dietro di lei poco dopo e Julia cerca di nascondersi tra i corridoi.

Riesce a nascondersi dietro una porta e a guardarlo in faccia, ma fortunatamente lui non la vede. Julia racconta a Francis quello che è successo quel giorno e lo convince ad andare al supermercato per fargli rivedere le riprese delle telecamere dell’incidente. Anche se si vede un uomo strisciare lentamente alle spalle di Julia, Francis lo considera una coincidenza e conclude che Julia è semplicemente stressata dal nuovo ambiente in cui si trova.

I timori della nostra eroina si rivelano giusti in Watcher

Watcher film 2022

Quella sera, Julia vede di nuovo la figura oscura che la osserva dall’altra parte della strada. È lo stesso uomo che la seguiva al negozio? Non possiamo dirlo. Julia ha il coraggio di salutarlo e, con orrore suo e nostro, lui ricambia. Non sta esagerando. Julia ha ora la prova che l’uomo la sta effettivamente osservando.

Chiama la polizia e questa si reca nell’edificio per parlare con la persona che vi abita, un uomo di nome Daniel Weber, interpretato dal brillante attore inglese Burn Gorman, ma non se ne fa nulla.

Julia è convinta che si tratti del serial killer The Spider di cui tutti parlano, così il giorno dopo prende in mano la situazione e cambia le carte in tavola seguendo Daniel. Lo guarda entrare in uno strip club chiamato The Museum. Julia entra nel locale e scopre che Irina (Madalina Anea), la sua vicina di casa e unica amica, è una ballerina. Vede anche Daniel, che lavora lì come inserviente.

Quella notte, Julia sente strani rumori provenire dall’appartamento di Irina, dove vive da sola. Sembra che ci sia una lotta. Preoccupata, Julia bussa alla porta di Irina, ma nessuno risponde. Chiede a un vicino con la chiave di entrare, ma quando entrano nell’appartamento di Irina non c’è nessuno. Ancora una volta, Francis ignora le sue preoccupazioni.

Ci si potrebbe chiedere se Julia si stia davvero immaginando tutto, ma poi l’ex fidanzato di Irina, Cristian (Daniel Nuta), dice a Julia che avrebbe dovuto incontrare Irina la sera prima, ma lei non è mai tornata a casa dal lavoro. Julia è certa che il suo osservatore abbia fatto qualcosa a Irina, così chiede a Cristian di andare con lei dall’altra parte della strada per affrontare Daniel. Cristian bussa alla porta di Daniel, ma nessuno risponde.

maika monroe watcher

Dopo che Cristian se n’è andato e ora è solo, Julia prova a bussare alla porta. Questa volta risponde qualcuno, ma al posto di Daniel c’è un vecchio. Più tardi, la sera, la polizia si presenta nell’appartamento di Francis e Julia con Daniel al seguito. Li ha chiamati per Julia, che a suo dire lo sta perseguitando. Daniel si giustifica e, nonostante la donna sia molto a disagio, riesce a farle stringere la mano.

Qualche tempo dopo, dopo essere stata presa in giro a una festa a cui si è recata con il marito, Julia abbandona la macchina e sale su una metropolitana per tornare a casa. Nel vagone quasi vuoto siede Daniel. La guarda, poi si alza e le va incontro. Si scusa per averla spaventata, dicendo che non è una persona cattiva, ma che è semplicemente un uomo solo che si prende cura del padre malato. Julia non gli crede e ora ha un altro motivo per essere molto sospettosa: l’uomo porta con sé una borsa che sembra contenere una testa umana.

Spaventata, scende dalla metropolitana e quasi corre a casa. Una volta entrata nel suo appartamento, inizia a fare le valigie, pronta a lasciarsi alle spalle questo stalker e le persone che non le credono e si limitano a deriderla. Poi Julia sente il suono della musica nell’appartamento accanto a quello di Irina. Sa che non dovrebbe, ma deve indagare. Entra nell’appartamento di Irina e improvvisamente questo thriller a fuoco lento si trasforma in un film dell’orrore.

Irina è in casa, o almeno ciò che ne rimane, perché il suo corpo senza testa è lì in attesa di essere scoperto. Daniel spunta da dietro di lei e le mette un sacchetto in testa, facendola svenire. Quando si risveglia, Daniel è lì che la osserva. Le confessa di essere il Ragno e di essersi nascosto nell’armadio con Irina quando Julia ha guardato nell’appartamento giorni prima.

The Watcher mostra fino a che punto una donna deve spingersi per proteggersi

maika monroe in Watcher

Sembra che non ci siano vie di fuga, ma proprio in quel momento Julia sente Francis arrivare a casa dalla festa. Cerca di urlare, ma Daniel le taglia la gola con un coltello. Non è una ferita lieve. Julia sgorga sangue. Si sforza di raggiungere la pistola che Irina tiene nell’appartamento, ma non ci riesce. Il suo mondo si oscura mentre l’osservatore la guarda.

Passiamo poi a Francis nell’appartamento che condivide con Julia. Vede la valigia di lei in giro, ma non c’è Julia. Francis la chiama e sente il telefono squillare nell’appartamento accanto. Quando esce nel corridoio, trova Daniel che sta uscendo dalla porta di Irina. I due si guardano e, mentre aspettiamo che Francis prenda finalmente le difese della moglie, risuonano degli spari e Daniel cade a terra morto.

Dietro di lui c’è Julia, in qualche modo ancora viva, ma coperta di sangue. Si è ripresa, ha trovato la pistola di Irina e ha affrontato l’attacco da sola. Rivolge a Francis uno sguardo debole ma infastidito, come se cercasse di dirgli tutto questo solo con gli occhi. Il film finisce qui. Non sappiamo se Julia vive o muore. Se sopravvive, sappiamo che lascerà Bucarest il prima possibile.

Watcher finale

Il film funziona su molti livelli, al di là dell’essere un thriller con una semplice storia di una donna perseguitata. Parla di ciò che molte donne passano, essendo osservate in modo così scomodo, che sia da un serial killer o semplicemente da un uomo che non capisce i limiti. Ci mostra anche come, quando le donne parlano di come vengono trattate dagli uomini, siamo pronti a respingerle e a non crederle, arrivando persino a gettare benzina sul fuoco della donna e a farla sentire pazza.

Questo può essere dovuto a un marito sprovveduto ed egocentrico, o alla società nel suo complesso. Infine, come dice violentemente il regista nell’ultima scena, se tutto il resto fallisce, e nessuno ti crede o ti difende, una donna è abbastanza forte da gestire il suo aggressore da sola, se necessario, o con l’aiuto di un’amica che sta vivendo la stessa situazione. Per Julia, è la pistola dell’amica morta a salvarla. Alla fine si dimostra che Julia ha ragione, ma a quale prezzo? Deve perdere tutto, non solo la sua vita, ma forse anche il suo matrimonio, solo per dimostrare quanto vale in un mondo che si gira dall’altra parte.

The Watcher è la migliore interpretazione di Maika Monroe

Maika Monroe era una star molto prima di The Watcher. Recitava dal 2012, ma ha avuto la sua grande occasione con il doppio colpo nel 2014 di The Guest e It Follows, ed è stata la protagonista di un altro film adiacente all’horror nel 2019, Villains, con Bill Skarsgård, che veniva dalla sua interpretazione di Pennywise in It. In The Guest e It Follows interpreta una sorta di finalista, anche se non è l’unica rimasta in piedi.

The Guest vede il suo personaggio, Anna Peterson, in lotta con il David Collins di Dan Stevens, un uomo che non è chi dice di essere. Almeno Dan, per quanto sinistro si sia rivelato, era un umano, perché il successivo mostro contro cui Monroe si è scontrato era qualcosa di insondabile.

In It Follows, un film horror che sembra allo stesso tempo un ritorno al passato e qualcosa di selvaggiamente originale, il sesso uccide, con un’entità che segue lentamente le sue vittime come una malattia trasmessa. Sebbene un’entità mutaforma in grado di darti la caccia dopo che hai fatto sesso non attiri molti paragoni, l’assassino molto umano di The Watcher è simile.

Quest’ultimo è incentrato sullo sguardo maschile, con le donne che si sentono lentamente perseguitate da una forza che non riescono a vedere ovunque vadano, e il pericolo dietro ogni angolo. In It Follows, tutti sono lenti a crederle, mentre in The Watcher nessuno la prende sul serio. Maika Monroe è spesso la donna in pericolo che deve proteggersi dal male. In It Follows, i suoi amici si uniscono rapidamente a lei nella lotta, ma The Watcher mostra il dolore e la solitudine di una donna che combatte da sola.

The Watcher avrebbe potuto essere rovinato se avesse puntato sul finale scioccante della morte dell’eroina per mano del suo aggressore. Per fortuna, il film sapeva che il messaggio non era solo nell’orrore e nella suspense, ma nel fatto che la donna si era ribellata e aveva vinto, anche se aveva dovuto uccidere per essere creduta. Questo è simile a come funzionano i migliori slasher.

Il tropo della ragazza finale, pur essendo prevedibile, è così popolare perché è così soddisfacente. Il personaggio percepito come debole e imperfetto finisce per essere il più forte, con il bene finale che prevale sul male finale. A volte viene trattato come una celebrazione gioiosa, mentre altre volte, anche in un film come The Slumber Party Massacre, le ragazze finali piangono di dolore. Maika Monroe in The Watcher è quest’ultima e, grazie al suo talento, si sente il suo dolore senza che lei dica una parola. È questa capacità che rende They Follow, l’annunciato sequel di It Follows, così atteso.

The Acolyte: La Seguace, la showrunner fa chiarezza sul possibile cameo di Yoda

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I fumetti di Star Wars: The High Republic Adventures di IDW hanno esplorato il posto di Yoda nell’era dell’Alta Repubblica, facendo sperare tra i fan che l’iconico Maestro Jedi possa apparire in The Acolyte: La Seguace.

Un cameo di Yoda avrebbe senso considerando quanto alta dovrebbe essere la posta in gioco nella serie. Tuttavia, nuovi commenti dello showrunner Leslye Headland (tramite SFFGazette.com) suggeriscono che dovremmo moderare le aspettative su di lui o su qualsiasi altro noto personaggio di Star Wars che faccia apparizioni cameo.

“Riuscite a immaginare? Riuscite a immaginare se dicessero: ‘Nessun problema. Puoi usare Yoda. Non è un grosso problema. Provaci.’ No, non c’è [un cameo di Yoda],” ha ammesso. “Stiamo attirando personaggi dall’Alta Repubblica e personaggi dall'[EU [Universo Espanso]. Questo è tutto.”

YodaLa menzione dell’Universo Espanso è destinata a suscitare un certo interesse, soprattutto se significa che Lucasfilm intende affrontare il lignaggio dei Maestri Sith che alla fine portò all’Imperatore Palpatine. Inoltre, non è escluso che ci fosse un ramo di adepti del Lato Oscuro non correlato alla Skywalker Saga.

Alla fine, sembra che parte del fascino del lavoro per Headland sia stato raccontare una storia in un’epoca non piena di volti familiari del più ampio franchise di Star Wars. “C’erano due ragioni per cui volevo ambientarlo in quel particolare periodo di tempo e così lontano dai prequel”, aveva detto in precedenza. “Primo, non volevo scherzare con nessun canone. L’altra cosa che ho amato di questo periodo è stata la mancanza di personaggi legacy.” “Ero troppo nervosa per affrontarli, ma sento anche che ne abbiamo viste molte. [The High Republic] sembrava una sandbox in cui potevo facilmente saltare”, ha concluso Headland.

Star Wars: The AcolyteIl cast di Star Wars: The Acolyte: La Seguace?

The Acolyte: La Seguace è scritto e prodotto esecutivamente da Leslye Headland (Russian Doll), che sarà anche showrunner. Insieme alla Stenberg ci sono Lee Jung-jae (Squid Game), Dafne Keen (His Dark Materials), Rebecca Henderson (Inventing Anna), Dean-Charles Chapman (1917), Carrie-Anne Moss (The Matrix), Manny Jacinto (The Good Place), Jodie Turner-Smith (After Yang), Charlie Barnett (Russian Doll) e l’ex stao della trilogia sequel di Star Wars, Joonas Suotama, che interpreta un nuovo personaggio sotto forma di maestro Jedi Wookiee.

Tutto quello che sappiamo su Star Wars: The Acolyte: La Seguace

The Acolyte: La Seguace è l’annunciata serie tv parte del franchise di Star Wars creata da Leslye Headland. La serie tv è ambientato alla fine dell’era dell’Alta Repubblica prima degli eventi dei principali film di Star Wars.

The Acolyte: La Seguace è ambientato alla fine dell’era dell’Alta Repubblica in un mondo di “segreti oscuri e poteri emergenti del lato oscuro”, circa 100 anni prima di Star Wars: Episodio I – La minaccia fantasma (1999). Un’ex Padawan si riunisce con il suo Maestro Jedi per indagare su una serie di crimini, ma le forze che affrontano sono più sinistre di quanto avessero mai previsto.

Nel cast della serie tv protagonisti sono Amandla Stenberg come ex padawan, Lee Jung-jae come Maestro Jedi, Manny Giacinto, Dafne Keen come una giovane Jedi, Jodie Turner-Smith, Rebecca Henderson nei panni di Vernestra Rwoh, un cavaliere Jedi prodigio.  Charlie Barnett come un giovane Jedi, Dean-Charles Chapman, Carrie-Anne Moss come una Jedi, Margherita Levieva, Joonas Suotamo nei panni di Kelnacca, un maestro Jedi Wookiee.

Venom: The Last Dance, ecco cosa ci ha svelato il trailer

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Venom: The Last Dance, ecco cosa ci ha svelato il trailer

Il primo trailer di Venom: The Last Dance è stato diffuso ieri e ha mostrato molti dettagli del nuovo film con Tom Hardy. Tra quello che potrebbe essere e quello che sarà, ecco cosa ci racconta il filmato del film che arriverà in sala il prossimo ottobre.

Il protettore letale

Ci sono voluti tre film per arrivarci, ma Venom è finalmente un “Protettore Letale” all’inizio di questo film. Ancora nascosto in Messico, vediamo Eddie Brock confrontarsi con una banda che sembra tenere i cani in gabbia prima di farli combattere. Giustamente, l’antieroe non perde tempo nel devastarli… e nel mangiarne il cervello, ovviamente.

Quello che dovrebbe essere un momento di azione pura è animato anche dal tono da commedia che è sempre stato adottato per mettere in scena la relazione tra Eddie e Venom che, in questo caso, cercano di dire “We Are Venom” all’unisono.

Altri simbionti

Anche se non è mai stato detto, Chiwetel Ejiofor interpreterà quasi certamente il generale Orwell Taylor, il militare che porta rancore nei confronti di Eddie Brock e che si propone di fare ciò che è necessario quando si tratta di proteggere la Terra.

In base a ciò che vediamo degli scagnozzi corazzati che inseguono Eddie, sembra che avrà La Giuria dalla sua (anche se in una versione molto più realistica con equipaggiamento tattico standard).

Fondamentalmente, questo gruppo ha anche diversi simbionti in suo possesso. Uno di questi vanta la stessa combinazione di colori di Scream, un alieno che immaginiamo possiederà la Dr. Payne di Juno Temple, un personaggio appena creato.

Lo xenofago

Un modo divertente per concludere la trilogia di Venom avrebbe potuto essere quello di portare Knull sulla Terra per uno scontro epico con Venom. Tuttavia, per ottenere questa scena ci sarebbe stato bisogno di più tempo e forse più film.

Invece, queste creature aliene hanno una strana somiglianza con lo Xenofago. Sono apparsi per la prima volta in Venom: The Hunted #1 del 1996, nutrendo simbionti con una “neurotossina incendiaria” che può paralizzare gli alieni (rendendoli un peso morto per i loro ospiti) e migliorare il loro gusto.

Qualcuno li ha mandati a cercare Venom o sono proprio questi mostri ciò che ha portato l’alieno a fuggire dal suo pianeta natale? Entrambe le idee sono una possibilità, ma in questa storia sembrano poco più che carne da cannone.

Quello è Peter Parker?

Di recente, una fuga di notizie sulla trama ha suggerito che Venom: The Last Dance seguirà Eddie Brock mentre si propone di proteggere la sua variante terrestre di Peter Parker. Tuttavia è improbabile che quelli che vediamo nel trailer siano Peter, Mary Parker e May Parker, dal momento che una tale sottotrama avrebbe bisogno di molto spazio per essere sviluppata in maniera esaustiva.

L’antieroe sarà costretto a proteggerli, uno o due di loro potrebbero morire e, conoscendo Sony, il ragazzo si chiamerà “Pete” e diventerà Kid Venom nei momenti finali di questo trequel. Un vero e proprio cattivo di Spider-Man potrebbe ancora essere presente nel film…

Toxin

In un momento molto strano alla fine di Venom: La Furia di Carnage, il detective Pat Mulligan sembrava avere un simbionte tutto suo. Con questo aspetto stabilito, il terreno era pronto per il debutto di Toxin.

Ebbene, ora Mulligan ritorna in questo trailer e sembra essere stato completamente posseduto dall’alieno. I sottotitoli del trailer lo identificano come “Toxin” ed è chiaro dalla voce di Pat che non è solo nella sua cella.

Resta da vedere quale sia la portata del suo ruolo nel trequel, potrebbe trattarsi di un cameo dimenticabile senza alcun segno di Pat nella sua forma di Toxin. In ogni caso, speriamo che un intero esercito di simbionti si riunisca per una sorta di battaglia epica…

La fine della strada

Al momento, tutti i segnali indicano che Venom: The Last Dance sarà l’ultima volta in cui Tom Hardy interpreterà Eddie Brock. Potrebbe essere la sua ultima comparsa, con Venom che prende il controllo di un Eddie morente in modo che entrambi possano fare ciò che è necessario per salvare il mondo. Un sacrificio eroico con un’anticipazione di un eventuale ritorno sembra un modo opportunamente prevedibile per Sony di porre fine a questo franchise.

Una cosa che possiamo tranquillamente dire ora è che i Marvel Studios probabilmente non hanno piani per Hardy o Eddie nel MCU. In effetti, questo trailer sembra ricostruire una scena chiave di Spider-Man: No Way Home cambiandone l’esito.

Cavallo Venom

C’è chi apprezza i tentativi di fare qualcosa di “nuovo” con il simbionte di Venom, ma alla fine del trailer sembra che ci si sia spinti un po’ troppo in là. Eddie è una parodia della sua controparte dei fumetti e questa scena lo testimonia.

Sarà difficile cercare di modificare il franchise una volta impostato questo tono da commedia demenziale, tuttavia il pubblico non sembra disdegnare troppo questa lettura del personaggio. Vedremo cosa accadrà quando Venom: The Last Dance uscirà al cinema.

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