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Fantastici Quattro: trovato il DOP del film. Le vecchie proprietà Fox sono il futuro della Marvel

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Le riprese per i Fantastici Quattro si stanno avvicinando e i Marvel Studios hanno ora arruolato un direttore della fotografia del film: Jess Hall. Non è estraneo ai film d’epoca e in precedenza ha lavorato con il regista Matt Shakman su WandaVision e Monarch: Legacy of Monsters. Altri crediti includono Chevalier, Ghost in the Shell, Hot Fuzz e The Spectacular Now.

La notizia che ricoprirà il ruolo di direttore della fotografia dei Fantastici Quattro ci arriva dal sito web di Hall. La riunificazione di Shakman e Hall non è una sorpresa e, basandosi sul suo lavoro in WandaVision, non avrà difficoltà a rendere questo film visivamente distinto.

Inoltre, l’insider di Hollywood Matt Beloni ha recentemente parlato dei prossimi progetti dei Marvel Studios in un’edizione del suo podcast intitolato “The Best and Worst Media Mergers of the 21st Century.”

“Il futuro della Marvel sembra risiedere nello sfruttamento di queste proprietà della Fox Marvel come i Fantastici Quattro, gli X-Men e Deadpool”, ha spiegato. “Questo materiale dà alla Marvel un posto da esplorare.”

Quindi sì, come sospettato, il futuro del MCU ruoterà attorno ai Fantastici Quattro e agli X-Men. Questo non è un grande shock dato che quest’ultimo franchise da solo ha il potenziale per generare innumerevoli collaborazioni, film e programmi TV. “Penso di amare la corsa allo spazio, l’ottimismo dell’era Kennedy di quel mondo”, ha detto in precedenza Shakman riguardo a ciò che lo ha attratto verso I Fantastici Quattro. “L’idea che possiamo risolvere tutti i nostri problemi, che possiamo, attraverso il cuore giusto, la mente giusta e la tecnologia giusta, vincere qualsiasi problema.”

“Ho amato questi personaggi fin da quando ero bambino, quindi è una grande gioia poter lavorare con loro, trascorrere del tempo con loro ogni giorno”, ha aggiunto il regista. “Portarli nel MCU è una grande gioia. Quindi è così. È semplicemente l’eccitazione di essere il bambino che li ha trovati quando avevo sei, sette, otto anni, e ora di poter lavorare con loro sul grande schermo. È fantastico.”

Fantastici Quattro: quello che c’è da sapere sul film

Come al solito con la Marvel, i dettagli della storia rimangono segreti. Ma nei fumetti, i Fantastici Quattro sono astronauti che vengono trasformati in supereroi dopo essere stati esposti ai raggi cosmici nello spazio. Reed acquisisce la capacità di allungare il suo corpo fino a raggiungere lunghezze sorprendenti. Sue, la fidanzata di Reed (e futura moglie), può manipolare la luce per diventare invisibile e lanciare potenti campi di forza. Johnny, il fratello di Sue, può trasformare il suo corpo in fuoco che gli dà la capacità di volare. E Ben, il migliore amico di Reed, viene completamente trasformato in una Cosa, con dei giganteschi massi arancioni al posto del corpo, che gli conferiscono una super forza.

Matt Shakman (“WandaVision”, “Monarch: Legacy of Monsters”) dirigerà Fantastici Quattro, da una sceneggiatura di Josh FriedmanJeff Kaplan e Ian Springer. Pedro Pascal (Reed Richards) è noto al mondo per le sue interpretazioni in The MandalorianThe Last of Us e prima ancora in Game of ThronesVanessa Kirby (Sue Storm) ha fatto parte del franchise di Mission: Impossible e di Fast and Furious, mentre Joseph Quinn (Johnny Storm) è diventato il beniamino dei più giovani per la sua interpretazione di Eddie in Stranger Things 4Ebon Moss-Bachrach (Ben Grimm) sta vivendo un momento d’oro grazie al suo ruolo del cugino Ritchie in The Bear. Fanno parte del cast anche Julia Garner, Paul Walter Hauser, John Malkovich, Natasha Lyonne e Ralph Ineson nel ruolo di Galactus.

Al momento circolano voci su una possibile ambientazione nel passato del film, indicativamente negli anni Sessanta, stando all’aspetto delle prime immagini ufficiali ad oggi rilasciate. Ci sono però anche rumor sul fatto che il film potrebbe essere ambientato in una realtà diversa da quella di Terra 616. Ad oggi sappiamo poi che l’attrice Julia Garner è stata scelta per interpretare Shalla-Bal nella sua versione Silver Surfer, presenza che sembrerebbe confermare anche quella di Galactus come villain principale. Franklyn e Valeria Richards, figli di Reed e Sue, potrebbero comparire nel film, mentre Dottor Destino potrebbe avere un semplice cameo nel finale. Il film è atteso al cinema il 25 luglio 2025.

Capitan Harlock – L’Arcadia della mia giovinezza: la recensione del film di Tomoharu Katsumata

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Capitan Harlock – L’Arcadia della mia giovinezza, opera del 1982 prodotta da Toei Animation e diretta da Tomoharu Katsumata, torna in sala il 20, 21 e 22 maggio in occasione dei 45 anni dell’arrivo della serie tv animata sulla tv italiana – diretta da Rintarō e trasmessa su Rai 2 a partire dal 1979.

Musicato da Toshiyuki Kimori e uscito pochi mesi prima del pilota di Capitan Harlock SSX – Rotta verso l’infinito, secondo prodotto seriale dedicato al brand, il film di Katsumata fa infatti da apripista alle avventure narrate su piccolo schermo, risalendo agli albori della leggenda del pirata spaziale più celebre dell’animazione giapponese e raccontandone l’inizio della carriera da “esule”. Un personaggio creato dalla mano di Leiji Matsumoto nel 1977 e caratterizzato da un outfit diventato iconico – benda nera, mantello, stivali e cicatrice ad attraversare il volto; l’incarnazione umana dei valori di incorruttibilità morale, idealismo e coraggio, tornata in questi giorni sul grande schermo per una nuova (vecchia) avventura.

Capitan Harlock – L’Arcadia della mia giovinezza: la trama

Capitan Harlock – L’Arcadia della mia giovinezza si apre con una sconfitta. La lotta per la libertà condotta dalla Terra contro gli invasori Illumidiani è infatti stata persa; e le città del pianeta, governate da corrotti, hanno piegato la testa di fronte all’invasore straniero. Accolto da questo sconfortante scenario, il valoroso Harlock, rincasato con il suo equipaggio a bordo della propria nave spaziale, è determinato a fare giustizia e liberare la Terra dai suoi occupanti.

E, insieme a lui, altri uomini e donne coraggiosi si uniscono alla Resistenza mettendo a rischio le loro stesse vite. Tra loro vi è Maya, la “voce” degli oppressi, Tochiro, costruttore dell’astronave Arcadia, Emeraldas, piratessa galattica e Zoll, soldato del pianeta Tokarga unitosi ai ribelli per vendicare il suo popolo. Legati da amicizia, amore e lealtà, i compagni affonteranno lunghi viaggi spaziali, sparatorie, lutti e gloriose battaglie. Fino all’inevitabile resa dei conti che deciderà le sorti della Terra e degli intrepidi eroi che hanno provato a difenderla.

Capitan Harlock – L’Arcadia della mia giovinezza: tasselli

È il 1982. L’anno di E.T, l’anno di Blade Runner. È più in generale un periodo di grande messa in discussione dei confini di creatività e immaginazione; un periodo che ci trasporta verso galassie lontane lontane, mostri alien-i, dimensioni futuristiche e alternative, pianeti distanti e costantemente ir-raggiungibili. Insomma un grande puzzle dalle tinte sci-fi e intergalattiche del quale Capitan Harlock – L’Arcadia della mia giovinezza non è che un altro fondamentale tassello.

Capitan Harlock. L'arcadia della mia giovinezza

L’opera di Katsumata è infatti un’opera spaziale gigantesca, una epopea costruita su un ricco immaginario fatto di enormi navicelle, pianeti dalle distinte conformazioni, immense e inattraversabili nebulose e avventure ai limiti della sopravvivenza. Oltre che su di un impianto epico fondato tanto sulla potenza visiva di alcuni scorci interplanetari, quanto su una calibrazione attenta degli scambi dialogici presenti – tutti volti ad accrescere il carico emotivo del film e la sua (pur sempre apprezzabile) “seriosità”.

Capitan Harlock – L’Arcadia della mia giovinezza: memoria e archivio

Ma Capitan Harlock – L’Arcadia della mia giovinezza, a partire da un titolo già abbastanza esplicativo, è innanzitutto una pellicola che ragiona di memoria. Che sfrutta il ricordo come base portante della sua narrazione e ne sfrutta la potenza immaginifica nell’ottica di un continuo intersecarsi di piani narrativi. Non a caso il film si apre con un flashback che getta le basi per una risoluzione finale ancora di là da venire. E non a caso, all’interno del racconto, Harlock e Tochiro scoprono una sorta di “archivio comune” che – al di là dei limiti spazio-temporali – sancisce l’amicizia tra i due e ne lega destini e traiettorie future.

L’archivio è però comunque una dimensione che il regista lega strettamente all’esperienza umana, all’analogico. Che dunque sfugge a qualsivoglia perversione tecnologica della nostra epoca (la sola telecamera visibile è asservita al potere e malignamente utilizzata per riprendere le esecuzioni dei ribelli) per rifugiarsi tra le inafferrabili frequenze radiofoniche di Maya e il mirino manuale appartenuto all’avo del protagonista – nonché tra le polverose pagine di un vecchio libro guida.

Dopotutto anche nella serie tv di fine anni ’70 si immaginava un futuro ipnotizzato dal proliferare di schermi; e l’opera di Katsumata ad essa si riallaccia, riprendendone di fatto anche le atmosfere pessimistiche qui raccontate dall’esilio a cui la Terra condanna i propri eroi. In un mondo afflitto da lutti, concrete possibilità di estinzione ed empietà. Un mondo fragile e perennemente in guerra con se stesso. Un mondo dove la Resistenza alle forze del Male non può che essere affidata ad un manipolo di uomini e donne valorosi, destinati a solcare a lungo per il mare di stelle a bordo di navi battenti bandiera pirata.

“Un istante ripetuto nel tempo diventa eterno, è questa la libertà…”

Neisi: La fuerza de un sueño: recensione del film di Daniel Yépez Brito

Tokyo, 2021. Un fiocco blu tra i bei capelli neri e ricci. Due giovani braccia alzate reggono 145 chili. Le urla di commozione, i sorrisi e le lacrime di gioia. Tutta la forza e il dolore di una giovane atleta. Questa è l’avvincente ed entusiasmante storia di Neisi Patricia Dajomes Barrera, la prima donna dell’Ecuador a vincere una medaglia d’oro olimpica nel sollevamento pesi.

Vincitore del Premio IILA – Cinema 2024 (dell’Organizzazione Internazionale Italo-Latino Americana) come Miglior Documentario, Neisi: La fuerza de un sueño è il toccante docufilm del regista Daniel Yépez Brito (7 Muros, Ovejas, La rebelión de la memoria) dedicato alla coraggiosa e straordinaria atleta ecuadoriana Neisi Barrera, divenuta in pochi anni orgoglio per la sua nazione e grande esempio per tutte le giovani atlete. La pellicola, prodotta da Irina López Eldredge e Retrogusto Films, è stato presentata in anteprima italiana lo scorso 16 maggio 2024 al Cinema Barberini di Roma in occasione della 17ª edizione de La Nueva Ola – Festival del Cinema Spagnolo e Latinoamericano.

Neisi: la forza inarrestabile di una combattente

In Neisi: La fuerza de un sueño, tra continui flashback, testimonianze, interviste e filmati privati, il regista guida il pubblico in un viaggio coinvolgente che esplora e celebra la straordinaria storia di Neisi Dajomes. Il film offre uno sguardo attento e delicato sulla vita di questa giovane atleta, figlia di rifugiati colombiani, partendo dalle sue umili origini nella povera cittadina ecuadoriana di Shell. Qui, insieme ai suoi fratelli, Neisi ha mosso i primi passi nel mondo del sollevamento pesi, coltivando il suo talento e affrontando le sfide della vita con notevole determinazione e passione.

Daniel Yépez e Irina López riescono, in soli 90 minuti, a portare sullo schermo i momenti che più hanno segnato la vita di Neisi. Non solo i ricordi gioiosi in famiglia, le prime conquiste e la passione per questo sport, ma anche il dolore, le sconfitte e i sacrifici. Il documentario si sofferma in particolare su due tragici eventi che hanno stravolto la sua vita: la perdita prematura del fratello maggiore Javier e, poco dopo, quella della madre. Questi lutti familiari, nonostante la grande sofferenza e il vuoto lasciato, hanno plasmato la sua forza interiore e dato nuova linfa alla sua tenacia e perseveranza.

Neisi ha combattuto con tutta se stessa per poter dedicare una medaglia d’oro alle persone che ha amato, soprattutto a quelle che non erano più con lei. Questo profondo atto d’amore l’ha resa un vero e proprio esempio di resilienza e di forza femminile, non solo per il suo Paese ma per tutto il mondo sportivo.

“Grazie guerriera, grazie donna d’oro!”

Neisi: La fuerza de un sueño va ben oltre il semplice testimoniare la formazione sportiva e la scalata al successo di una giovane atleta. Il documentario di Daniel Yépez e Irina López – nonostante tratti uno sport ancora poco conosciuto e apprezzato – riesce, con estrema autenticità, delicatezza e rispetto, a far ripercorrere allo spettatore il climax di emozioni vissuto dalla protagonista: dal dramma della competizione ai Giochi Panamericani di Toronto 2015, dove Neisi ha subito uno svenimento e un attacco epilettico, proseguendo per la sua difficile vita familiare, le sfide e le rinunce imposte da questa disciplina, fino all’incoronamento del suo grande sogno.

Al di là del possibile disinteresse per questa disciplina sportiva e del ritmo a tratti troppo lento e riflessivo, il film intrattiene piacevolmente il pubblico narrando una storia tanto drammatica quanto intensa e affascinante, un’ispirazione per tutte le bambine del mondo. Neisi: La fuerza de un sueño è la celebrazione di un sogno, un vero “viaggio eroico” e umano in cui Neisi brilla più di qualsiasi medaglia olimpica.

Memorias de un cuerpo que arde: recensione del film di Antonella Sudasassi Furniss

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Memorias de un cuerpo que arde (in inglese Memories of a burning body) è la rappresentazione cinematografica di un percorso di introspezione. La pellicola, scritta e diretta da Antonella Sudasassi Furniss, racconta le vicende di tre donne, ormai tra i sessanta e i settant’anni, in un intreccio di scoperte infantili e momenti di crescita traumatici. Il punto comune a queste storie è la società della Costa Rica, quando tutto ciò che riguardava la sfera sessuale era visto come un taboo. Nel cast ritroviamo Sol Carballo nel ruolo della donna anziana protagonista, insieme a Paulina Bernini e a Juliana Filloy che interpretano la donna durante l’adolescenza e l’infanzia. Memorias de un cuerpo que arde è stato presentato per la prima volta alla 74esima edizione del Festival del cinema di Berlino, vincendo il premio come miglior film nella sezione Panorama.

Memorias de un cuerpo que arde: il fuoco dei ricordi

Arrivati ad una certa età, ciò che sembra restare più saldo nella mente e nel corpo di un essere umano è proprio il ricordo di un passato felice. Storie di vite comuni, ma non per questo prive di passioni, amori, paure. Questo è il punto di partenza della regista: le conversazioni che non ho mai avuto con le mie nonne. Le vicende raccontate riguardano tre donne differenti: Ana, Patricia e Mayela, accomunate dallo stesso contesto socioculturale.

In un unico grande flusso di coscienza corale, il film si struttura in un continuo passaggio dal presente, rappresentato da una sola signora che rappresenta le tre donne che vive la sua vecchiezza, al passato dell’infanzia e della giovinezza.

Un monologo riflessivo

Memorias de un cuerpo que arde riesce ad attrarre l’attenzione  del pubblico grazie alla particolare struttura utilizzata. Il punto di partenza è un appartamento, scenario di pressoché tutto il film, in cui vive l’anziana signora: questa, pur facendosi portavoce delle storie delle tre donne, è una figura terza, una semplice rappresentazione.

Questa pellicola, come mera unione delle tre testimonianze, crea quindi un’unica, singola corrente di pensieri e ricordi, tale da portare il pubblico a identificarsi in tali momenti di riflessione. In questo modo, il film si traspone su un piano quasi filosofico e esistenziale.

Un elemento importante che avvicina lo spettatore alle vicende è la rottura momentanea della quarta parete. Parlando dei casi di abusi, una delle voci narranti sottolinea come talvolta la colpa venga fatta ricadere più sulle donne vittime inascoltate. Qui la donna protagonista si rivolge al pubblico chiedendo: perché non mi hai ascoltato?. Questo è l’unico momento in cui si crea questo dialogo diretto, ma questa unicità in tutto Memorias de un cuerpo que arde gli da ancora più potenza.

Le donne e il sesso in una società patriarcale

Altra tematica focale del Memorias de un cuerpo que arde è proprio il sesso e il modo in cui viene trattato e percepito nella società della Costa Rica di allora. Tutto ciò che riguardava la sfera sessuale era visto come un taboo: le madri avevano quasi paura a trattare il tema con le proprie figlie, come anche nelle scuole femminili non veniva mostrato interamente il corpo maschile per lo studio anatomico. Il risultato, come mostrato nel film, è un aumento della curiosità personale del proprio corpo, oltre a una totale impreparazione nel vivere al meglio la propria vita sessuale.

Il sesso continua ad essere una parte importante della vita delle protagoniste anche nell’età più adulta e nella vecchiaia. Durante la prima parte del film viene infatti mostrata la donna anziana che riflette sui cambiamenti del proprio corpo con l’avanzare degli anni: le macchie che compaiono, le rughe che diventano più profonde. Ma questo non ferma la donna dal godersi il proprio corpo così com’è, accettando l’età che passa e mai negandosi il piacere sessuale.

Questo può probabilmente divenire un interessante spunto di riflessioni per la società attuale, dove certe esperienze sembrano essere limitate nel tempo. Come nella Costa Rica di allora il sesso era un taboo in ogni sua forma, oggi il sesso tra persone più adulte sembra essere percepito in maniera egualmente strana.

Memorias de un cuerpo que arde si dimostra essere quindi un film sulla vita, in tutte le sue forme, una pellicola che inneggia al continuo cambiamento dell’essere umano. Gli spunti di riflessione sono innumerevoli, da una più superficiale tematica del ruolo della donna, alla più profonda analisi dello scorrere incontrollato del tempo e dei ricordi. Comunque lo si guarda, resterà qualcosa dentro lo spettatore.

Kevin Costner ha “bussato a ogni barca di Cannes” per finanziare Horizon: An American Saga

Kevin Costner ha dichiarato apertamente di aver autofinanziato in parte il suo nuovo film, Horizon: An American Saga, in occasione della conferenza stampa al Festival di Cannes del film. Costner ha investito gran parte della sua fortuna nella realizzazione del film da oltre 100 milioni di dollari, ipotecando anche il suo ranch. Dirige e interpreta il film, che ha anche prodotto e co-sceneggiato.

Quando gli è stato chiesto della sua difficoltà per finanziare il film, Costner ha detto: “Non so perché sia stato così difficile”. “Hai visto il film. Non so perché sia stato così difficile convincere la gente a credere nel film che volevo fare”, ha continuato. “Sai, non penso che il mio film sia migliore del film di qualcun altro, ma non penso che il film di qualcun altro sia migliore del mio. Non esco nel mondo con qualcosa che non penso sia buono.”

Horizon: An American Saga dovrebbe essere una saga in quattro parti e Kevin Costner ha detto che sta attualmente cercando di raccogliere risorse per il suo terzo capitolo. La seconda parte uscirà ad agosto. “Ho bussato a tutte le barche a Cannes per farmi aiutare”, ha detto Costner. “‘Oh, andiamo, facciamo un film. Venite a prendere il vostro libretto degli assegni. Parliamo di soldi!”

Secondo la sinossi ufficiale del film, Horizon: An American Saga esplorerà un periodo di oltre un decennio di espansione nel West americano prima e dopo la guerra civile. Non è stato ancora rivelato nulla sul personaggio di Costner o su nessuno dei personaggi secondari, ma il film vanta un cast impressionante. Il film è diviso in due parti, Horizon: An American Saga – Capitolo 2 anche dovrebbe debuttare nel 2024.

Oltre a Costner, il cast di Horizon: An American Saga include Sienna Miller, Sam Worthington, Will Patton, Thomas Haden Church, Luke Wilson, Jena Malone, Dale Dickey, Abbey Lee, Isabelle Fuhrman, Jamie Campbell Bower, Michael Rooker e Giovanni Ribisi.

10 anni di ARF! Festival con Vinicio Marchioni, Margherita Vicario, i registi de “Il segreto di Liberato”, Aurora Leone, Luca Ravenna

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Dal 24 al 26 maggio 2024 ARF! Festival celebra i suoi 10 anni alla Pelanda del Mattatoio e alla Città dell’Altra Economia di Roma, con tre giorni di “Storie, Segni & Disegni”: un’immersione totale nel Fumetto nel cuore del Testaccio, quartiere-simbolo del fermento creativo della Capitale.

SALA TALK: Cuore pulsante nonché vero e proprio “marchio di fabbrica” di ARF!, la Sala Talk sarà animata anche quest’anno dai più importanti protagonisti del Fumetto italiano e internazionale, da editori, autrici e autori, da personalità dal mondo del cinema, della musica e dello spettacolo. L’evento vedrà la partecipazione di grandi ospiti come Dave McKean dal Regno Unito, Baru dalla Francia, Lâm Hoàng Trúc dal Vietnam, oltre a eccellenze “100% Made in Italy” come Silvio CamboniAlessandro BaroncianiRita Petruccioli, Solo & Diamond, Iris Biasio e Hurricane, Stefano Rapone, Gigaciao, Micol BeltraminiAgnese InnocenteAmbra PazzaniLa TramJacopo Camagni, Emiliano Mammucari e i quattro registi del film “Il segreto di Liberato” Francesco LettieriLorenzo Ceccotti, Giorgio Testi, e Giuseppe Squillaci.

Quest’anno, inoltre, per la sezione Ultrapop troveremo gli incontri di Disuniti Live!, il format del giornalista Gianmaria Tammaro che prende vita in una nuova dimensione live all’interno della cornice della Sala Talk. Un momento d’incontro e confronto in una conversazione a tu per tu con le stelle dello spettacolo come Vinicio Marchioni, Luca RavennaMargherita Vicario e Aurora Leone dei The Jackal. E ancora, i due Maestri Vittorio Giardino e Baru, indiscutibili “veterani” del Fumetto italiano e franco-belga, che saranno i protagonisti delle Lectio Magistralis di questa edizione 2024.

LAVORO, DISEGNI, LIBRI, AUTOPRODUZIONI. Tra le sezioni del Festival, ritroveremo l’appuntamento unico nel suo genere, nel panorama dei festival di Fumetto italiani, la Job ARF!, format di successo che, attraverso colloqui di lavoro tra autrici, autori esordienti e case editrici, crea vere opportunità professionali e l’ARFist Alley per incontrare decine di stelle del comicdom nazionale e internazionale (tra cui Ivàn BrandonOtto SchmidtSara Pichelli del Collettivo MolesteFabrizio De Tommaso e Rita Petruccioli) con le proprie postazioni per firmacopie e commission.
Torna anche il BOOKSHOW®, lo spazio espositivo di oltre 500mq (in collaborazione con la Libreria Giufà), un ambiente immersivo e performativo, dove sarà possibile ritrovare i corner personalizzati di alcune delle migliori case editrici italiane di Fumetto, con le proprie novità, le selezioni di qualità e tante autrici e autori per sketch e dediche.
Non mancherà la Self ARF!, un “festival nel Festival” interamente dedicato al mondo delle autoproduzioni e della microeditoria indipendente a ingresso gratuito.

AREA KIDSGratuita anche l’ARF! Kids, l’area pensata per i giovanissimi, che si conferma come uno degli appuntamenti più attesi con i suoi laboratori creativi non-stop di qualità, gli incontri con i libri, le letture e il disegno sotto la guida dei migliori talenti dell’editoria italiana per l’infanzia come Alice CoppiniGudAngelo MozzilloFrancesca Carabelli, Beatrice GalliCaterina Rocchi, solo per citarne alcuni. In occasione degli 85 anni di Batman, inoltre, l’area kids ospita le scenografie e i personaggi di Gotham Shadows e uno speciale percorso espositivo che ripercorre 85 celebri copertine, un omaggio realizzato in collaborazione con MegaNerd.it

LE MOSTRE. La decima edizione di ARF! presenterà 9 mostre inedite. Innanzitutto Più di 100 proiettili della superstar argentina Eduardo Risso, esposizione con cui ARF! rinnova anche quest’anno la lunga e fruttuosa partnership con l’Instituto Cervantes di Roma, che si terrà dal 17 maggio al 6 luglio 2024 alla Sala Dalì di Piazza Navona.

Le altre 8 mostre, anche queste in esclusiva, saranno visitabili nell’intenso weekend di attività del 24, 25 e 26 maggio, dalle 10:00 alle 20:00, presso La Pelanda del Mattatoio. Cominciando da Xtraordinarie! dedicata all’Arte di Silvio Camboni, autore del manifesto di ARF! 2024, la cui fama in Italia e Francia lo consacra come uno dei fumettisti più eclettici, talentuosi e prestigiosi della Disney e della Glénat.

Per restare in tema bande dessinée, la mostra O partigiano, portami via celebra l’intera carriera artistica di Baru, padre nobile del graphic novel d’Oltralpe, voce delle classi operaie, degli immigrati, dei disgraziati e degli ultimi, non solo in Francia. Alle visioni del fumettista, illustratore, fotografo, regista e grafico, l’inglese Dave McKean, è poi dedicata l’immaginifica I dreamed a dream, esposizione antologica che attraverso tavole e illustrazioni originali ci racconterà questo gigante della Nona Arte, che ha realizzato tutte le copertine e il design del leggendario Sandman di Neil Gaiman (di recente trasposto in adattamento televisivo per Netflix) e capolavori del Fumetto mondiale come Batman: Arkham Asylum o Cages.

Dal Vietnam, la giovane mangaka Lâm Hoàng Trúc che – per la prima volta in Italia! – espone le tavole originali del suo Estate infinita (uno dei bestseller dell’editore Toshokan) e, all’interno della mostra Slice of Summer a lei dedicata, presenterà alcune anteprime della sua prossima opera La strada dei fiori.

E ancora: in Area Kids il percorso espositivo dedicato ai fumetti e alla serie animata di Avatar (la celebre serie USA creata da Michael Dante DiMartino e Bryan Konietzko, anch’essa di recente trasposizione in live action per Netflix; la potenza lisergica di Hurricane e del suo Euforico Hangover all’interno degli spazi della Self Area, negli atelier della Galleria delle Vasche; il talento della fumettista e illustratrice Iris Biasio (Premio Bartoli di ARF! 2023 “Miglior promessa del Fumetto italiano”). In mostra anche i due street artist SOLO & Diamond con un’esposizione/racconto della loro intensa attività di respiro europeo, spesso iconograficamente ispirata al Fumetto, oltre che autori della versione variant del manifesto di ARF! 2024, dipinta a fine aprile su una delle pareti del Mercato Testaccio.

SOLIDARIETA’. Sin dalla sua prima edizione ARF! è anche sinonimo di solidarietà: dopo Emergency, CESVI, Dynamo Camp, Amnesty International, UNHCR, Mediterranea Saving Humans, Associazione antimafie daSud e Medici Senza Frontiere, quest’anno – nel protrarsi dei tragici scenari di emergenza umanitaria nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania – il partner solidale del Festival sarà Assopace Palestina, la ODV fondata dalla ex deputata e vicepresidente del Parlamento Europeo Luisa Morgantini, già candidata nel 2005 al Premio Nobel per la Pace.

ARF! FESTIVAL. Nato nel 2015, in dieci anni il festival è diventato un punto di riferimento nel panorama delle manifestazioni italiane, posizionandosi efficacemente nel calendario nazionale degli eventi di settore con carattere e identità. ARF! è anche co-fondatore di RIFF • Rete Italiana Festival Fumetto, l’Associazione nazionale di categoria dell’intero comparto, di cui Stefano Piccoli (direttore di ARF!) è presidente. www.retefumetto.it

Il Festival è ideato e organizzato da Daniele “Gud” Bonomo, Paolo “Ottokin” Campana, Stefano “S3Keno” Piccoli, Mauro Uzzeo e Fabrizio Verrocchi. La decima edizione di ARF! Festival, promossa da Assessorato alla Cultura di Roma Capitale e Azienda Speciale Palaexpo, è realizzata con il sostegno della Regione Lazio e le partnership di ATACPressUp e Koh-I-Noor.

Festival Di Cannes 2024, le foto dal red carpet di The Substance

Festival Di Cannes 2024, le foto dal red carpet di The Substance

Le foto dal red carpet di The Substance alla 77a edizione del Festival di Cannes al Palais des Festivals. La regista Coralie Fargeat accompagnata sul red carpet dai suoi interpreti,  dai suoi interpreti Demi Moore, Margaret Qualley e Dennis Quaid.  Ecco tutte le foto:

Indossate una protezione perché, alla fine, molto sangue attraversa lo schermo“. Thierry Frémaux ha avvertito che la prima opera in concorso di Coralie Fargeat potrebbe scuotere il Grand Théâtre Lumière. Gore e body horror sono in programma per The Substance.

“Tu, ma migliore in tutti i sensi”. Questa è la promessa di The Substance, un prodotto rivoluzionario basato sulla divisione cellulare, che crea un alter ego più giovane, più bello e più perfetto. Elizabeth Sparkle (Demi Moore) scopre questo nuovo prodotto nel trailer del film, il resto della trama rimane enigmatico, ma il tono è già stabilito: dovrete tenervi stretti alla poltrona.

Tutto lascia pensare che questa versione aumentata di Demi Moore sarà interpretata da Margaret Qualley, anche lei nel cast di Kinds of Kindness di Yorgos Lanthimos. Completa il cast Dennis Quaid, che torna alla competizione dopo The Long Riders (1980) di Walter Hill e Come See the Paradise (1990) di Alan Parker.

Mentre The Substance segna una svolta americana nella filmografia di Coralie Fargeat, la regista francese sembra tornare a un tema esplorato nel suo cortometraggio Reality+ (2013). Come nel caso di The Substance, il titolo si basava sul nome di una tecnologia futuristica, un chip da impiantare nel cervello che permette alle persone di percepirsi ed essere viste come modelli.

Cinque anni dopo, nel 2018, Coralie Fargeat ha attirato l’attenzione con Revenge, il suo primo lungometraggio cruento. Il film segue le orme di un’oca abbandonata nel deserto dopo essere stata violentata, che ritorna assetata di vendetta con una pistola a tracolla. Un film esultante e bluffante, già cruento e molto femminista, che le è già valso il lusinghiero paragone con Julia Ducournau, vincitrice della Palma d’Oro per Titane nel 2021.

Demi Moore sulla nudità con Margaret Qualley in The Substance: “Un’esperienza molto vulnerabile”

The Substance, il nuovo film con Demi Moore, la vede protagonista di una scena in cui si mostra in diverse scene di nudo completo. Alla conferenza stampa del film al Festival di Cannes, Moore ha discusso dell'”esperienza vulnerabile“.

“Entrando nel dettaglio, è stato chiaro: il livello di vulnerabilità e crudezza che era davvero necessario per raccontare la storia”, ha detto Moore. “Ed è stata un’esperienza molto vulnerabile e ha richiesto molta sensibilità e molte conversazioni su ciò che stavamo cercando di realizzare.”

Moore ha anche attribuito alla sua co-protagonista, Margaret Qualley – che non era presente alla conferenza stampa perché era impegnata su un set – di averla fatta sentire a suo agio sul set. “Ho avuto accanto un’ottima partner con cui mi sentivo molto al sicuro. Ovviamente eravamo abbastanza vicine – nude – e in quelle circostanze abbiamo anche avuto molti momenti di leggerezza in merito a quanto fossero assurde quelle certe situazioni quando eravamo sdraiate sul pavimento di piastrelle”, ha detto. “Ma alla fine. si tratta semplicemente di indirizzare davvero la comunicazione e la fiducia reciproca.”

Man mano che il film va avanti, il personaggio di Demi Moore diventa orribilmente sfigurata a causa degli abusi che la sua altra metà Qualley le sta infliggendo. Nell’ultimo atto del film, assomiglia molto ad Anjelica Huston del film del 1990 Le streghe.

“È stato molto strano”, ha detto Moore vedendosi con le protesi sia sul set che alla prima proiezione di lunedì. Una cosa che mi ha aiutato è stata “il mio cane non mi ha riconosciuto. Era la mia pietra di paragone della realtà”, ha detto. Il cagnolino in questione è Pilaf, un cane da borsetta che ha rubato i cuori di tutto il mondo nelle ultime settimane, seduto in prima fila con Moore alla sfilata della collezione crociera Gucci e in posa per le foto sulla Croisette negli ultimi giorni.

Anche Dennis Quaid recita nel film come uno “stronzo”, così come ha descritto il suo personaggio durante la conferenza stampa. Il defunto Ray Liotta avrebbe dovuto ricoprire il ruolo prima della sua scomparsa nel maggio 2022, e Quaid gli ha dedicato la sua interpretazione. “Nel mio cuore, ho dedicato questo ruolo a Ray Liotta, che doveva interpretarlo”, ha detto Quaid. “È stato questa settimana, due anni fa, che è morto, quindi mi piacerebbe ricordarlo. Era un attore davvero incredibile”.

Festival di Cannes 2024, Kevin Costner e il cast infiammano la croisette

Dopo le foto dal photocall, ieri sera è stata la volta del red carpet con Kevin Costner fa il suo ritorno sul grande schermo con Horizon: An American Saga, un’ambiziosa epopea storica, strutturata in capitoli, su come è stato conquistato il West.

L’attore ha raccolto una standing ovation di 10 minuti dal pubblico. Kevin Costner è stato accompagnato alla 77a edizione del Festival di Cannes al Palais des Festivals dai suoi interpreti Sienna Miller, Luke Wilson. Ecco tutte le foto:

Il western sembra essere diventato definitivamente il genere preferito di Kevin Costner. Nel corso della sua carriera, l’attore-regista vi si è regolarmente agganciato, sia davanti che dietro la macchina da presa, utilizzando il genere come mezzo per trasmettere la sua visione dell’America, nutrita da un impegno politico e ambientale profondamente radicato.

Non sorprende che il regista di Balla coi lupi (1990) sia tornato con un nuovo western, costruito in forma di serie. In Horizon: An American Saga, ritrae i periodi che hanno preceduto e seguito la Guerra Civile e la conquista dell’Ovest americano.

Kevin Costner ha girato questa saga epica, piena di insidie e intrighi, attraverso gli occhi di diversi personaggi della storia, dai pionieri agli indiani impegnati in una lotta per la sopravvivenza. Con il mozzafiato West americano come sfondo, chiede al pubblico di meditare sulla barbarie dell’uomo.

Il progetto, della durata di dieci ore e giunto a compimento dopo 35 anni, si basa su un mosaico di personaggi, interpretati – accanto a Kevin Costner – da un pantheon di attori, tra cui Sienna Miller, Sam Worthington, Luke Wilson e Will Patton.

Aubrey Plaza ha “molestato” i compagni di cast di Megalopolis mentre indossava il costume di Agatha All Along

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Aubrey Plaza ha partecipato a due progetti molto diversi nelle ultime settimane: lo spin-off di WandaVision dei Marvel Studios, Agatha All Along, e Megalopolis di Francis Ford Coppola, ed entrambi sono stati girati nello stesso lotto ad Atlanta, organizzazione logistica da cui l’attrice ha tratto pieno vantaggio.

Con le rispettive produzioni che si sono sovrapposte per due settimane, Aubrey Plaza ha deciso di divertirsi un po’ “molestando Adam Driver, Giancarlo Esposito e il resto dei suoi compagni di cast di Megalopolis mentre indossava il costume completo del suo personaggio del MCU.

“Passavo letteralmente dall’uno all’altro e indossavo la mia parrucca e il mio costume di Wow Platinum“, dice Plaza a Deadline. “E poi il giorno dopo, andavo sul set di Agatha e mi vestivo da strega guerriera con un pugnale e cose del genere. Ad un certo punto, quando indossavo il costume del personaggio Marvel, mi sono intrufolata sul set di Megalopolis e ho iniziato a molestare Giancarlo Esposito e Adam [Driver] e tutti gli altri. È stato un comportamento assolutamente folle”.

Wow Platinum è il nome del personaggio di Megalopolis che interpreta Aubrey Plaza e, sebbene il suo ruolo nella serie con Kathryn Hahn non sia stato ufficialmente confermato, si ritiene che interpreterà Rio Vidal, una strega verde immensamente potente ed ex di Miss Harkness.

Cosa sappiamo di Agatha All Along

Agatha All Along vedrà Kathryn Hahn riprendere il ruolo di Agatha Harkness di WandaVision, tanto amato dai fan. Per la sua interpretazione, apprezzata dai fan, ha ottenuto una nomination agli Emmy come miglior attrice non protagonista. La serie vedrà anche il ritorno di Emma Caulfield Ford e Debra Jo Rupp, che riprenderanno il loro ruolo di abitanti di Westview. A loro si aggiungono le new entry del MCU Aubrey Plaza, Joe Locke, Ali Ahn, Maria Dizzia, Sasheer Zamata e Patti LuPone. Si dice che Locke sarà il protagonista maschile e LuPone interpreterà la strega siciliana Lilia Calderu.

La LuPone ha anche confermato in precedenza che la serie conterrà diversi numeri musicali degli autori di Agatha All Along Kristen Anderson-Lopez e Robert Lopez. Agatha All Along (Agatha: Darkhold Diaries) proviene dallo scrittore capo Jac Schaeffer, che è anche produttore esecutivo insieme a Kevin Feige. La squadra di regia sarà composta da Schaeffer, Gandja Monteiro e Rachel Goldberg.

Emma Stone: “Sono femminista, che ci sia attivismo o meno”

Emma Stone: “Sono femminista, che ci sia attivismo o meno”

In occasione della conferenza stampa di Kind of kindness al Festival di Cannes, Emma Stone ha risposto alle domande della stampa in merito alle scene di sesso presenti nel film, che fanno seguito a quelle di cui già si è parlato tanto presenti in Povere Creature.

L’ultimo film di Yorgos Lanthimos, un’antologia di tre cortometraggi, racconta di persone fuori dal comune con assurde attrazioni reciproche, in mezzo a varie perversioni tra cui stalking, taglio delle dita e orge. Rispondendo alle domande su queste scene, Lanthimos ha detto: “La fisicità è molto importante, così come il linguaggio del corpo” nei suoi film. “Molto spesso parto da questo… il nostro processo di prova inizia sempre con la fisicità invece che con l’intellettualizzazione delle cose”, ha aggiunto il regista. “Si tratta solo di osservare la vita”, ha detto il regista riguardo alla trasgressività del suo canone, “in gran parte è oscuro, ridicolo e imbarazzante, cerchiamo di informare tutto ciò”.

Emma Stone, che ha appena vinto l’Oscar come migliore attrice per Povere Creature di Lanthimos, ha fatto eco: “Non discutiamo davvero a livello intellettuale di ciò che sta accadendo perché loro sono orientati fisicamente e lui vuole ballare”. “La cosa di cui discutiamo a lungo (durante Poor Things) è il modo in cui il personaggio camminava nel film; quello che stava succedendo sotto la superficie, questo spetta a me”, ha detto Emma Stone. In sintesi, il processo in un film di Lanthimos riguarda la “fisicizzazione di un sentimento nel suo corpo”.

Stone ha spiegato in seguito: “Sono una femminista, che ci sia attivismo o meno… Quando si tratta di queste storie, sono storie che mi interessano come interprete” prima di sottolineare: “Sono una femminista e mi piace lavorare con Yorgos Lanthimos.”

Assillata da ulteriori domande sul femminismo e sulle scene “per adulti” nei film di Lanthimos, Emma Stone ha poi replicato facendo appello alle altre attrici presenti in conferenza, Hunter Schafer e Margaret Qualley, e ha cercato di coinvolgerle nella conversazione: “Ci sono anche altre ragazze quassù?”

What If…?: la terza stagione sarà “il culmine della trilogia”

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What If…?: la terza stagione sarà “il culmine della trilogia”

What If…? ha inaugurato la Marvel Animation e la serie, di grande successo di pubblico e critica, arriverà ora alla sua terza stagione. ComicBook.com ha incontrato il produttore esecutivo e responsabile TV, streaming e animazione dei Marvel Studios Brad Winderbaum e ha appreso che la stagione 3 di What If…? (che dovrebbe essere lanciata entro la fine dell’anno o all’inizio del 2025) probabilmente sarà l’ultima.

“La terza stagione di What If…? potrebbe essere quella che uscirà dopo, in termini di animazione,” ha iniziato. “Questo è il culmine di una trilogia. In realtà siamo vicini a completarla, e sembra davvero che tu abbia vissuto questa straordinaria esperienza emotiva con Uatu.” “La cosa fantastica dell’Osservatore è che si presenta come indifferente, freddo e solo un osservatore, appunto, ma si preoccupa più di chiunque altro”, ha aggiunto Winderbaum. “Questo sarà pienamente visibile nella terza stagione.”

Per quanto ne sappiamo, era previsto che What If…? durasse solo tre stagioni, quindi questa non è una cancellazione, ma solo la conclusione completa di un progetto articolato.

Le nuove immagini della terza stagione di What If…? mostrano Wilson al fianco di Monica Rambeau (Teyonah Parris), insieme sicuramente in una qualche pericolosa missione. Sam è diventato Capitan America dopo gli eventi di Avengers: Endgame e The Falcon and the Winter Soldier, dove il personaggio ha dovuto trovare la forza per assumere il ruolo in un mondo che non lo voleva come proprietario dello scudo. Ciò nonostante, Sam è pronto a affrontare le sfide che lo attendono nella realtà alternativa tenuta d’occhio dall’Osservatore.

L’unico eroe che appare costantemente nella serie è Captain Carter (Hayley Atwell), a cui è stata data l’opportunità di diventare un Super Soldato nel suo universo, al posto di Steve Rogers (Chris Evans). Carter ha anche sviluppato un’amicizia con l’Osservatore, dal momento che nel corso di due stagioni della serie lo ha affiancato nelle missioni in cui lui non può interferire a causa della sua natura di osservatore esterno degli eventi.

Tenendo conto di come la seconda stagione di What If…? è stata presentata in anteprima su Disney+ il mese scorso, potrebbe passare un po’ di tempo prima che L’Osservatore e Captain Carter ritornino con nuove avventure. La terza stagione non ha ancora una data di uscita. Nel frattempo, i Marvel Studios stanno lavorando su diverse serie animate per tenere occupati i fan fino ad allora, tra cui Eyes of Wakanda, Your Friendly Neighbourhood Spider-Man e X-Men ’97.

X-Men ’97, la terza stagione ha un nuovo Head Writer

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X-Men ’97, la terza stagione ha un nuovo Head Writer

I Marvel Studios hanno presentato per la prima volta la loro etichetta “Marvel Animation” nel 2021 con What If…? Ora, dopo X-Men ’97, titoli del calibro di Eyes of Wakdanda, Marvel Zombies e Your Friendly Neighborhood Spider-Man stanno diventando realtà, promettendo grandi avventure animate.

In una conversazione con Entertainment Weekly, al produttore esecutivo e responsabile TV, streaming e animazione dei Marvel Studios Brad Winderbaum è stato chiesto dei piani per X-Men ’97. Anche se il lavoro sulla seconda stagione è quasi completo, si sta svolgendo senza alcun tipo di input da parte del capo sceneggiatore licenziato Beau DeMayo.

Il dirigente dice che il team “avrà un nuovo Head Writer per la terza stagione” e si è affrettato ad aggiungere: “Stiamo onorando le idee di Beau per la seconda stagione”. Winderbaum ha anche definito il regista Jake Castorena “un architetto straordinario a pieno titolo”.

“Gran parte della narrazione visiva di questo spettacolo viene da lui e dal nostro fantastico team di registi”, aggiunge. “Quindi sembra che ci sia una voce coerente. Il mantra è lo stesso, gli obiettivi sono gli stessi e il materiale originale è lo stesso. Finché questo è il nostro principio guida, onorare i fumetti e lo spettacolo originale, questo è il nocciolo della ricerca creativa.”

Al momento, non si sa chi prenderà il posto di DeMayo (che ha recentemente commentato il suo coinvolgimento nella seconda stagione) come capo sceneggiatore/showrunner.

Tutti gli episodi di X-Men ’97 sono ora in streaming su Disney+.

Cosa c’è da sapere su X-Men ’97?

La nuovissima serie X-Men ’97, composta da 10 episodi, è arrivata in streaming a partire dal 20 marzo. La serie rivisita l’epoca iconica degli anni ‘90, con il gruppo di mutanti che usa i propri poteri straordinari per proteggere un mondo che li odia e li teme, vengono messi alla prova come mai prima d’ora, costretti ad affrontare un nuovo futuro pericoloso e inaspettato.

Il cast delle voci nella versione originale include Ray Chase (Ciclope), Jennifer Hale (Jean Grey), Alison Sealy-Smith (Tempesta), Cal Dodd (Wolverine), JP Karliak nel ruolo di Morph, Lenore Zann nel ruolo di Rogue, George Buza nel ruolo di Bestia, AJ LoCascio (Gambit), Holly Chou (Jubilee), Isaac Robinson-Smith (Alfiere), Matthew Waterson (Magneto) e Adrian Hough (Nightcrawler).

Festival di Cannes 77: oggi Palma d’Oro allo Studio Ghibli

Festival di Cannes 77: oggi Palma d’Oro allo Studio Ghibli

Il 77° Festival di Cannes celebra oggi lo Studio Ghibli, leggendario studio di animazione giapponese. Lunedì 20 maggio, alle 15.30, il regista e direttore dello sviluppo creativo del Ghibli Park Gorō Miyazaki, figlio di Hayao Miyazaki, salirà sul palco del Grand Théâtre Lumière per ricevere la Palma d’oro onoraria, a nome di l’intero Studio Ghibli compreso il Museo Ghibli, Mitaka e il Parco Ghibli, dalla presidente del Festival Iris Knobloch e dal delegato generale Thierry Frémaux.

Durante la cerimonia verranno proiettati quattro cortometraggi scritti e diretti da Hayao Miyazaki, cofondatore dello Studio insieme a Toshio Suzuki e Isao Takahata. Un evento senza precedenti: tre dei quattro cortometraggi provenienti direttamente dal Museo Ghibli di Mitaka non sono mai stati proiettati fuori dal Giappone.

Star Wars: The Acolyte, la Lightwhip in azione nel nuovo spot

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Star Wars: The Acolyte, la Lightwhip in azione nel nuovo spot

L’arrivo di The Acolyte: La Seguace è imminente e in occasione dell’intensificarsi della promozione per la prossima serie Lucasfilm, ecco uno spot tv in cui vediamo in azione la leggendaria Lightwhip della Maestra Jedi Vernestra Rwoh.

Come spiegato per la prima volta su SFFGazette.com, è stato stabilito che le Lightwhips sono una variante della spada laser pesantemente modificata con più lame al plasma in scudi di contenimento flessibili. A causa della flessibilità delle lame, richiedono più attenzione durante l’utilizzo rispetto a una normale spada laser e hanno una potenza di taglio inferiore.

Non tutti amano questo uso unico della spada laser, soprattutto perché è così diverso da quello che siamo abituati a vedere in Star Wars. Tuttavia, non si tratta affatto di un concetto “nuovo” e, se questa anteprima dimostra qualcosa, è che sembra piuttosto epico in movimento! Ecco QUI il video.

Il cast di The Acolyte: La Seguace?

The Acolyte: La Seguace è scritto e prodotto esecutivamente da Leslye Headland (Russian Doll), che sarà anche showrunner. Insieme alla Stenberg ci sono Lee Jung-jae (Squid Game), Dafne Keen (His Dark Materials), Rebecca Henderson (Inventing Anna), Dean-Charles Chapman (1917), Carrie-Anne Moss (The Matrix), Manny Jacinto (The Good Place), Jodie Turner-Smith (After Yang), Charlie Barnett (Russian Doll) e l’ex stao della trilogia sequel di Star Wars, Joonas Suotama, che interpreta un nuovo personaggio sotto forma di maestro Jedi Wookiee.

Tutto quello che sappiamo su The Acolyte: La Seguace

The Acolyte: La Seguace è l’annunciata serie tv parte del franchise di Star Wars creata da Leslye Headland. La serie tv è ambientato alla fine dell’era dell’Alta Repubblica prima degli eventi dei principali film di Star Wars.

The Acolyte: La Seguace è ambientato alla fine dell’era dell’Alta Repubblica in un mondo di “segreti oscuri e poteri emergenti del lato oscuro”, circa 100 anni prima di Star Wars: Episodio I – La minaccia fantasma (1999). Un’ex Padawan si riunisce con il suo Maestro Jedi per indagare su una serie di crimini, ma le forze che affrontano sono più sinistre di quanto avessero mai previsto.

Nel cast della serie tv protagonisti sono Amandla Stenberg come ex padawan, Lee Jung-jae come Maestro Jedi, Manny Giacinto, Dafne Keen come una giovane Jedi, Jodie Turner-Smith, Rebecca Henderson nei panni di Vernestra Rwoh, un cavaliere Jedi prodigio.  Charlie Barnett come un giovane Jedi, Dean-Charles Chapman, Carrie-Anne Moss come una Jedi, Margherita Levieva, Joonas Suotamo nei panni di Kelnacca, un maestro Jedi Wookiee.

Cillian Murphy tornerà nel cast di 28 anni dopo

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Cillian Murphy tornerà nel cast di 28 anni dopo

All’inizio di quest’anno avevamo saputo che il regista (Danny Boyle) e lo scrittore (Alex Garland) di 28 giorni dopo stavano collaborando per una serie di sequel del film horror del 2002, e in seguito alla recente notizia che Jodie Comer, Aaron Taylor-Johnson e Ralph Fiennes hanno firmato per interpretare i ruoli principali, è stato confermato che Cillian Murphy tornerà per 28 anni dopo.

Si ipotizzava che Murphy, che ha vinto l’Oscar come miglior attore per la sua interpretazione in Oppenheimer, avrebbe potuto riprendere il ruolo di Jim dal film originale quando ha firmato come produttore esecutivo, e Sony lo ha ora reso ufficiale.

“Questo è Danny [Boyle] al suo meglio, combinato con un genere molto commerciale, come abbiamo fatto con Edgar Wright e Baby Driver. A volte, quando metti un vero regista in un’arena commerciale, la elevi.” ha detto a Deadline il presidente del Sony Motion Pictures Group Tom Rothman quando gli è stato chiesto se Murphy sarebbe tornato.

28 giorni dopo è uscito nel 2002 e vedeva protagonista uno sconosciuto Murphy nei panni di un corriere in bicicletta che scopre il rilascio di un virus contagioso al risveglio dal coma. Boyle ha diretto il film, mentre Garland ha scritto. Il seguito, “28 settimane dopo”, è stato distribuito nel 2007.

“Ho sempre detto che mi sarebbe piaciuto essere coinvolto perché quel film ha cambiato tutto per me e provo un grande affetto per quel film e per quei ragazzi Alex [Garland] e Danny [Boyle]”, ha detto Cillian Murphy a Variety a febbraio. “Non guardo mai i miei film, tranne quello. È sempre trasmesso nel periodo di Halloween e durante la pandemia le persone mi inviavano costantemente clip. E l’ho mostrato ai miei figli. Ed è davvero attuale, anche se ha qualcosa come 23 anni ormai. Quindi sono davvero entusiasta di riunire la band per realizzare questo film”.

Cosa sappiamo su 28 anni dopo? 

I dettagli sulla trama di 28 anni dopo sono ancora sconosciuti, ma il periodo suggerisce che si svolgerà 28 anni dopo il primo film, dunque all’incirca nel 2030, il che significa che il racconto potrebbe anche essere più orientato verso la fantascienza che non verso il semplice l’horror vero e proprio. Danny Boyle, il cui ultimo film è stato la commedia romantica del 2019 Yesterday, dirigerà il primo film della prevista trilogia di 28 anni dopo. Alex Garland, che ha diretto film come Ex Machina, Annihilation e, più di recente, Civil War è incaricato di scrivere i film.

Superman: James Gunn sceglierà i nomi John e Mary per i genitori di Clark?

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Anche se ci aspettavamo che James Gunn scegliesse un paio di grandi nomi come mamma e papà Kent di Superman, il regista ha invece scelto di trovare due attori che secondo lui incarnavano i personaggi, Pruitt Taylor Vince e Neva Howell, al di là della loro notorietà.

Non si sa ancora chi, se qualcuno, interpreterà Jor-El (la star di Guardiani della Galassia Vol. 2, Kurt Russell, rimane il preferito dai fan) ma ci aspettiamo che Jonathan e Martha siano una parte importante della storia di Clark Kent.

“Buon anniversario ai miei agricoltori preferiti del Kansas Ma [e] Pa Kent che saranno interpretati da Pruitt Taylor Vince (un attore con cui volevo lavorare da quando l’ho visto in Heavy di James Mangold nel 1995) [e] alla deliziosa Neva Howell “, ha detto Gunn su Threads.

“Ma [e] Pa Kent [prima] apparvero in Superman n. 1 il 18 maggio 1939”, ha aggiunto. “I genitori di Clark avevano alcuni nomi finché non furono formalmente chiamati John e Mary Kent in Superman n. 53 nel 1948, una rivisitazione della storia delle origini di Superman. Jonathan [e] Martha come i loro nomi formali furono stabiliti nei numeri successivi.”

Il regista sta accennando a un cambio di nome ispirato all’Età dell’Oro per i genitori di Clark nel prossimo riavvio – chiamandoli John e Mary invece di Jonathan e Martha – o sta semplicemente condividendo un’interessante curiosità?

Dai un’occhiata al post sui thread di Gunn qui sotto.

Superman, tutto quello che sappiamo sul film di James Gunn

Superman, scritto e diretto da James Gunn, non sarà un’altra storia sulle origini, ma il Clark Kent che incontriamo per la prima volta qui sarà un “giovane reporter” a Metropolis. Si prevede che abbia già incontrato Lois Lane e, potenzialmente, i suoi compagni eroi (Gunn ha detto che esistono già in questo mondo e che l’Uomo di domani non è il primo metaumano del DCU). Il casting ha portato alla scelta degli attori David Corenswet e Rachel Brosnahan come Clark Kent/Superman e Lois Lane. Nel casta anche Isabela Merced, Edi Gathegi, Anthony Carrigan, Nicholas HoultNathan Fillion. Sean Gunn, María Gabriela de Faría, Terence Rosemore, Wendell Pierce, Sara Sampaio, Anthony Carrigan, Pruitt Taylor Vince completano il cast.

Il film è stato anche descritto come una “storia delle origini sul posto di lavoro“, suggerendo che una buona parte del film si concentrerà sull’identità civile di Superman, Clark Kent, che è un giornalista del Daily Planet. Secondo quanto riferito, Gunn ha consegnato la prima bozza della sua sceneggiatura prima dello sciopero degli sceneggiatori, ma ciò non significa che la produzione non subirà alcun impatto in futuro.

“Superman è il vero fondamento della nostra visione creativa per l’Universo DC. Non solo Superman è una parte iconica della tradizione DC, ma è anche uno dei personaggi preferiti dai lettori di fumetti, dagli spettatori dei film precedenti e dai fan di tutto il mondo”, ha detto Gunn durante l’annuncio della lista DCU. “Non vedo l’ora di presentare la nostra versione di Superman, che il pubblico potrà seguire e conoscere attraverso film, film d’animazione e giochi”. Il film uscirà nelle sale l’11 luglio 2025.

Avengers 5 e Avengers: Secret Wars, cosa sta succedendo ai due sequel?

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Sono passati ormai più di 5 anni dall’ultima volta che i Marvel Studios hanno distribuito un film sugli Avengers. Anche se il COVID e gli scioperi dello scorso anno hanno parte della colpa per questa lunga assenza della squadra dal grande schermo, è giusto dire che ormai gli eroi del MCU dovrebbero essersi riuniti di nuovo.

In questo momento, Avengers 5 (precedentemente intitolato The Kang Dynasty) sarebbe dovuto arrivare nei cinema il 1 maggio 2026, mentre Avengers: Secret Wars seguirà il 7 maggio 2027.

Con il CEO della Disney Bob Iger che spinge affinché i Marvel Studios riprendano a dare importanza alla qualità rispetto alla quantità, si teme che non ci sia più abbastanza tempo per costruire in modo efficace le storie che devono essere raccontate in quei film. Poi, c’è il fatto che il nuovo grande cattivo della Saga del Multiverso, Kang, sarebbe stato messo da parte.

LEGGI ANCHE – Avengers: le 10 citazioni più sottovalutate dei film sui Vendicatori, in ordine di importanza

È facile dimenticare che abbiamo visto Thanos solo in alcune brevi scene prima di Avengers: Infinity War, quindi il cattivo – o qualche sua variante – può ancora funzionare, soprattutto perché Loki, Ant-Man e The Wasp: Quantumania hanno almeno stabilito il presenza del viaggiatore nel tempo nell’MCU.

Secondo lo scooper Daniel Richtman, indipendentemente dai cambiamenti apportati dietro le quinte, entrambi i prossimi film sugli Avengers rimangono sulla buona strada per essere distribuiti come previsto nel 2026 e nel 2027.

Scommetteremmo sul fatto che i Marvel Studios non abbiano molta voce in capitolo sui potenziali ritardi perché la Disney ha bisogno di successi garantiti al botteghino e un evento in due parti come Secret Wars potrebbe risolvere le recenti difficoltà sia loro che del MCU. Tuttavia, nessuno dei prossimi film degli Avengers ha un regista dopo che il regista di Shang-Chi e la Leggenda dei Dieci Anelli, Destin Daniel Cretton, si è dimesso dal quinto capitolo l’anno scorso. Anche la dinastia Kang ha perso il titolo e lo sceneggiatore Jeff Loveness in seguito alla scarsa prestazione di Ant-Man and The Wasp: Quantumania e ai problemi legali di Jonathan Majors.

Michael Waldron (Loki, Doctor Strange in the Multiverse of Madness) sta ora scrivendo entrambi i film. Non sappiamo cosa ci sia in serbo per entrambi i film, ma Robert Downey Jr. ha recentemente confermato di essere disponibile a interpretare nuovamente Iron Man. “Quel ruolo ha scelto me”, ha detto. “E guarda, dico sempre: ‘Mai e poi mai scommettere contro Kevin Feige.'” “È una scommessa persa. Lui è la casa. Vincerà sempre”, ha aggiunto l’attore.

Nonostante la volontà di Downey di tornare, Kevin Feige ha promesso di non annullare l’eroico sacrificio di Tony Stark in Avengers: Endgame. “Abbiamo lavorato tutti molto duramente per molti anni per arrivare a questo, e non vorremmo mai annullarlo magicamente in alcun modo”, ha confermato l’anno scorso.

Your Friendly Neighborhood Spider-Man sarà ispirata alle storie di Steve Ditko

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Dopo il finale della prima stagione di X-Men ’97, la terza stagione di What If…? sarà il prossimo progetto Marvel Animation. Gli aggiornamenti di Marvel Zombies sono stati pochi e rari, ma il dirigente dei Marvel Studios Brad Winderbaum ha condiviso nuovi dettagli su Eyes of Wakanda e Your Friendly Neighborhood Spider-Man.

Quest’ultima serie è stata annunciata durante il Comic-Con di San Diego nel 2022, mentre la notizia dello spin-off di Black Panther è arrivata lo scorso dicembre. Abbiamo già sentito che la serie animata seguirà coraggiosi guerrieri incaricati di viaggiare per il mondo recuperando pericolosi manufatti di vibranio nel corso della storia del Wakanda. Grazie a ComicBook.com (tramite Toonado.com), ora abbiamo alcuni dettagli.

“Eyes of Wakanda è uno spettacolo del MCU”, ha confermato Winderbaum. “Questa è la storia di Wakanda raccontata attraverso War Dogs, ed è una delle migliori animazioni che abbiamo mai realizzato. Todd Harris ne è il creatore. È uno spettacolo davvero fantastico.”

Finora nessuna delle offerte animate dei Marvel Studios è stata ambientata sulla Terra-616, il che rende questo un cambiamento significativo. Resta da vedere l’importanza della serie per il MCU più ampio, in particolare visto che non ci sono ancora annunci relativi a un Black Panther 3.

Nel live-action, i War Dogs sono il servizio di intelligence centrale del Wakanda, incaricato di raccogliere informazioni in tutto il mondo per garantire la sicurezza del regno. Tra i membri degni di nota figurano N’Jobu, Zuri e Nakia. In altre parti dell’intervista, il dirigente ha condiviso grandi elogi per la serie precedentemente nota come Spider-Man: Freshman Year.

“Voglio dire, Friendly Neighbourhood Spider-Man è a dir poco fantastico”, ha scherzato Winderbaum. “Penso che sorprenderà davvero la gente. È molto simile a un taglio dell’era dei fumetti di Steve Ditko. È Peter Parker al liceo che cerca di far funzionare le cose, si prende cura di sua zia, è completamente al verde e deve essere un supereroe.”

“È essenzialmente Spider-Man, e ciò che ha fatto Jeff Trammell, il creatore di quello show, che penso che la gente adorerà, è stato costruire questo insieme di personaggi attorno a Peter di cui ti innamori.”

“Allo stesso modo, proprio perché si tratta di una narrazione di lunga durata, poiché quelle relazioni nascono quando la posta in gioco aumenta nella prima stagione, le cose sembrano davvero tragiche e pericolose, e piuttosto incredibili”, aggiunge. “Quindi, adoro quello spettacolo.”

Sfortunatamente, né Eyes of WakandaYour Friendly Neighborhood Spider-Man hanno un’uscita confermata. Vi terremo aggiornati!

Booster Gold: James Gunn svela lo stato dei lavori della serie Max

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Sappiamo che la serie Booster Gold per Max è nelle primissime fasi di sviluppo, ma una recente voce afferma che il progetto potrebbe essere un po’ più avanti di quanto pensassimo. Secondo il report, le riprese sono previste per luglio e il ruolo principale è stato assegnato, anche se non è stato reso noto quale attore avrebbe ottenuto la parte.

Considerando che c’è stato praticamente silenzio radio sullo show da quando è stato annunciato per la prima volta, questo aggiornamento sembrava poco attendibile, e il co-CEO dei DC Studios James Gunn ha ora smentito la voce.

Al regista dei Guardiani della Galassia e di The Suicide Squad è stato chiesto se “le voci secondo cui le riprese di Booster Gold cominceranno l’8 luglio sono vere? Sarà la prossima grande serie DCU dopo la seconda stagione di Peacemaker o sarà la serie di Amanda Waller”, il regista ha risposto: “Anche se stiamo ancora lavorando su Booster Gold, la produzione non è imminente e quella storia/post è completamente falsa.”

Un’altra voce sosteneva che Jody Hill sarebbe stato considerato come regista. Gunn non ha affrontato questo problema, ma ha precedentemente affermato che “la maggior parte” degli spettacoli basati su DCU in cantiere hanno già formato i propri team creativi.

Booster Gold è un personaggio dei fumetti creato da Dan Jurgens, pubblicato dalla DC Comics. La sua prima apparizione è in Booster Gold (prima serie) n. 1 (febbraio 1986).

È un supereroe, membro della Justice League proveniente dal XXV secolo. Peculiarità del personaggio è il fare il supereroe per professione, ovvero dedicarsi a imprese eroiche (sempre enfatizzate) a scopo di lucro, utilizzando numerosi sponsor e pubblicizzando dei prodotti. Booster è sempre accompagnato da Skeets, un robottino dorato sarcastico che lo punzecchia e prende in giro in continuazione. Era anche un grande amico di Ted Kord, il secondo Blue Beetle, insieme al quale ha dato vita a numerosi sketch comici durante la gestione di Keith Giffen e J.M. DeMatteis della Justice League International.

Star Wars: Skeleton Crew, un droide misterioso e i quattro giovani protagonisti sui gadget – leacked

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I fan di Star Wars che hanno partecipato alla Star Wars Celebration dello scorso aprile a Londra hanno potuto dare un primo sguardo a Star Wars: Skeleton Crew. Tuttavia, più di un anno dopo, Lucasfilm non ha ancora pubblicato nessuno di questi contenuti online (incluso il trailer che confermava che Jude Law interpreta uno Jedi).

Quello che sappiamo è che la serie si svolge nello stesso periodo di The Mandalorian, e l’aspettativa è che si collegherà all’era della narrazione post-Ritorno dello Jedi. Resta da vedere quanto sarà importante per il franchise più ampio e l’eventuale film crossover di Dave Filoni.

Nel frattempo, alcuni gadget di Skeleton Crew trapelati – condivisi per la prima volta su SFFGazette.com – hanno offerto uno sguardo ai protagonisti dello show. Law non si vede da nessuna parte (abbiamo la sensazione che l’attore sia probabilmente la figura ammantata di mistero che guida i quattro giovani protagonisti), ma qui viene mostrato un nuovo droide che, per quanto ne sappiamo, non è mai stato visto prima nel franchise.

Parlando della serie, il produttore esecutivo e regista Jon Watts ha recentemente dichiarato: “Si tratta di un gruppo di ragazzi che trovano un misterioso segreto sul loro pianeta e si perdono accidentalmente nella galassia, e la storia parla di loro che cercano di ritrovare la via di casa. Non è necessario avere alcuna conoscenza preliminare di Star Wars per godertelo. Ma se lo fai, puoi godertelo a molti livelli”, ha aggiunto il regista, suggerendo che la serie sarà relativamente autonoma.

Anche se non c’è nulla di troppo rivelatore, è probabile che Lucasfilm inizi finalmente a creare entusiasmo intorno a Skeleton Crew dopo il lancio di The Acolyte il prossimo mese.

New Skeleton Crew collectible give us our first look at the main characters of the show
byu/Matapple13 inStarWarsLeaks

Star Wars: Skeleton Crew vanta un talentuoso team di registi, tra cui i registi premio Oscar Daniel Kwan e Daniel Scheinert, il duo dietro Everything Everywhere All at Once, e il regista di The Green Knight David Lowery. Watts e Ford saranno i produttori esecutivi di Star Wars: Skeleton Crew insieme a Jon Favreau e Dave Filoni, due delle menti di Star Wars dietro The Mandalorian, The Book of Boba Fett e Ahsoka.

Paul Schrader: il suo prossimo film, Non Compos Mentis, racconterà “l’ossessione sessuale”

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L’inarrestabile Paul Schrader, l’autore che a 77 anni ha appena presentato al Festival di Cannes il suo ultimo film Oh, Canada (qui la recensione), ha annunciato il suo prossimo progetto.

Il regista ha rivelato che intende iniziare questo autunno la produzione di Non Compos Mentis, un film noir che sta attualmente scrivendo. Il titolo deriva dalla frase latina che significa “mente non sana”. Secondo quanto afferma Schrader, il progetto tratta di “ossessione sessuale“.

“Riguarda le cose stupide che gli uomini fanno per amore”, ha spiegato Schrader sul palco della conferenza stampa del festival per Oh, Canada. Lui e il produttore Daniel Gonzalez hanno già ottenuto i finanziamenti e sono in fase di casting.

In Oh, Canada il regista dirige Uma Thurman e Richard Gere, che incontra di nuovo a 45 anni di distanza da American Gigolò. Nel film anche Jacob Elordi.

Emma Stone e Jesse Plemons di nuovo insieme per Yorgos Lanthimos!

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Yorgos Lanthimos sta vivendo un momento di grande fervore creativo e sta instaurando una collaborazione molto prolifica con Emma Stone, che sarà parte del cast del suo prossimo film, di nuovo! L’attrice si unisce infatti al regista che le ha fatto vincere il suo secondo premio Oscar per Bugonia, il suo nuovo progetto, e con loro ci sarà anche Jesse Plemons, che ritrova Stone e Lanthimos dopo Kind of kindness, presentato in questi giorni al Festival di Cannes.

Bugonia segue la storia di due giovani ossessionati dalla cospirazione che rapiscono il potente amministratore delegato di una grande azienda, convinti che sia un alieno intenzionato a distruggere il pianeta Terra. La sceneggiatura è di Will Tracy, sceneggiatore di Succesion e The Menu.

Focus Features ha vinto i diritti nazionali per distribuire il progetto. La Universal Pictures distribuirà il film nei territori globali, ad eccezione della Corea, dove il film uscirà con il produttore di Parasite, CJ ENM. Quest’ultimo finanzia il film con Fremantle. CAA Media Finance e WME Independent hanno mediato l’accordo sui diritti.

Bugonia è basato sul film coreano del 2003 “Save the Green Planet”. È stato sviluppato per l’adattamento inglese da Ari Aster e Lars Knudsen per la loro etichetta di produzione Square Peg. Aster e Knudson produrranno il progetto con i veterani di Lanthimos Ed Guiney e Andrew Lowe (Element Pictures), insieme a Lanthimos, Stone e Miky Lee e Jerry Kyoungboum Ko (CJ ENM).

“Yorgos Lanthimos è un visionario cinematografico con uno stile singolare che ha affascinato il pubblico di tutto il mondo. Non potremmo essere più entusiasti di collaborare con lui, Emma Stone e gli incredibili team di Element, Square Peg e CJ ENM per reinventare questa storia contorta e oscuramente divertente”, ha affermato il responsabile di Focus Features Peter Kujawski.

Il prolifico corpus di opere di Lanthimos comprende Dogtooth, il film candidato all’Oscar The Lobster, Il sacrificio del cervo sacro, La favorita e il trionfante Povere Creature, che quest’anno ha ottenuto 11 nomination all’Oscar e quattro vittorie, inclusa quella come miglior attrice per Emma Stone.

Per Emma Stone, questa è la sua quinta collaborazione con il regista greco per cui si può abbondantemente dire che i due hanno un legame professionale e creativo prolifico e virtuoso.

The Surfer, recensione del film con Nicolas Cage – Cannes 77

The Surfer, recensione del film con Nicolas Cage – Cannes 77

Il regista di Vivarium Lorcan Finnegan torna sul grande schermo con un’altra riflessione delle conseguenze inattese e surreali dell’inospitalità, puntando questa volta più che mai su uno humor fagocitante. La vittima designata non poteva essere altro che un mattatore del grande schermo, un Nicolas Cage perfettamente in parte, che non ha paura a modificare la sua immagine a più riprese, perdendosi all’interno di un racconto labirintico che si muove, in realtà, tra solo due location: una spiaggia e un parcheggio.

The Surfer: locals only!

Nel film, l’anonimo surfista del titolo (Cage) vuole godersi un pomeriggio in spiaggia con il figlio adolescente (Finn Little), portandolo qualche giorno prima di Natale sulla costa australiana dove ha trascorso l’infanzia e dove ora intende acquistare una casa per la famiglia. Sulla sua strada incontra un gruppo di surfisti locali, chiassosi e territoriali, guidati da Scally (Julian McMahon), e ben presto la rissa tra i due si trasforma in un’odissea surreale che si trascinerà per giorni e notti a venire. Nel corso della quale il protagonista si trasforma da uomo d’affari di successo a senzatetto schizofrenico con manie di grandezza.

THE SURFER © Press Kit Cannes Film Festival

“Rivoglio la mia tavola da surf!” (e il mio maiale…)

Lorcan Finnegan torna a ragionare sul tema della crisi di identità, dell’appartenenza messa in discussione, dopo aver cercato una risposta nell’inquietante surrealismo di Vivarium e nelle tinte horror di Nocebo. Dopo aver incarnato a pieni polmoni la furia vendicativa di Robert in Pig, a cui era stato rubato il suo maiale, Nicolas Cage è semplicemente perfetto nei panni di un protagonista senza nome e con una storia imprecisa, senza una vera cronologia, ma che vive di un fortissimo legame emotivo con un posto, e tanto basta perchè anche noi spettatori speriamo nel suo ritorno “a casa”.

The Surfer è il film più divertente di Lorcan Finnegan, quello che più si diverte a confondere il suo protagonista e a smantellare ogni sua convinzione. Ciò non significa, tuttavia, che non ci sia spazio per sottotesti angoscianti, enfatizzati dalla stessa trasformazione del protagonista in una sorta di essere bruto, in quel “barbone” per cui la gente lo scambiava inizialmente e la cui immagine non poteva tollerare. C’è qualcosa di assolutamente credibile nel padre divorziato, alla disperata ricerca di approvazione, di qualcosa che convalidi il successo che ha cercato per tutta la vita, anche nei momenti in cui lo spettatore si contorce sulla poltrona, implorando il personaggio di mettere in moto l’auto e andarsene (finché si ha ancora questa possibilità), Cage chiarisce perché non lo fa. Nella mente di Surfer, è più facile affrontare tutto questo che ammettere la sconfitta, che attenuare un conflitto, che rivalutare la legittimità dei suoi obiettivi e ciò che conta davvero per lui.

THE SURFER © Press Kit Cannes Film Festival

Una spiaggia infernale corrompe il desiderio

La banda di Ken australiani che sfida a più riprese il nostro protagonista venera le tavole da surf come talismani e ha come filosofia quella che bisogna sentirsi a pezzi prima di sentirsi potenti: non puoi fare surf senza prima soffrire. Sottoporranno il nostro protagonista, dunque, a un rito di iniziazione simile all’ingresso in fratellanza, un vortice distruttivo che gli farà dubitare di se stesso e dei suoi ricordi, o forse, glieli farà visualizzare correttamente per la prima volta.

Alla fine, quello di The Surfer è il viaggio straordinario nella psiche di un uomo altrimenti normalissimo. Come sempre in Finnegan, il protagonista ha un forte desiderio: trovare la casa dei sogni in cui formare una famiglia (Vivarium); curare la moglie da una misteriosa malattia (Nocebo); acquistare la casa della propria infanzia in un posto paradisiaco (The Surfer). L’infrangersi di questo desiderio scatena un vortice di peripezie che è praticamente impossibile da contrastare e, nel caso succeda, bisogna comunque scendere a patti con una realtà che nasconde risvolti angoscianti.

Rumors: recensione del film con Cate Blanchett – Cannes 77

Rumors: recensione del film con Cate Blanchett – Cannes 77

Cosa avviene durante gli annuali incontri del G7? I registi Guy Maddin, Evan e Galen Johnson provano ad immaginare tale situazione condendola di elementi soprannaturali, fantasy e anche horror, ma soprattutto satirici. Prende così forma Rumors, il film presentato Fuori Concorso al Festival di Cannes 2024 che vanta un cast d’eccezione composto tra gli altri da Cate Blanchett e Charles Dance. Un film che punta dunque a farsi beffe dei principali leader mondiali – più o meno ispirati ai loro reali corrispettivi – e dell’attuale situazione politica. Seppure le premesse sembrino promettere grandi risate, però, il film purtroppo si spegne ben presto. Ma andiamo con ordine.

La trama di Rumors

La vicenda del film ha luogo durante il vertice annuale del G7, dove i sette leader delle più ricche democrazie liberali del mondo si ritrovano per discutere delle problematiche globali e delle possibili azioni per risolverle. Mentre tentano però di redigere la loro dichiarazione provvisoria, nel bel mezzo di un bosco, si accorgono di essere stati lasciati soli, abbandonati a loro stessi. Nel tentativo di uscire da quella situazione, si imbattono in una serie di imprevisti soprannaturali del tutto inaspettati. Nel cast, tra gli altri, Cate Blanchett nel ruolo del primo ministro tedesco e Rolando Ravello di quello italiano. Charles Dance è il presidente degli Stati uniti, mentre Alicia Vikander ricopre il ruolo del Presidente della Commissione Europea.

Rumors è un film dalle buone premesse…

Come si diceva, l’inizio di Rumors è di quelli che promettono grandi risate ai danni dei leader mondiali, attaccabili sotto innumerevoli punti di vista. Il raduno del G7 nel film diventa infatti l’occasione non per parlare dei reali problemi dei paesi partecipanti quanto una sorta di giornata tra amici. Si alternano così mangiate, bevute, chiacchiere, risate ma anche momenti di confessione in cui i sette leader posso rivelarsi l’un l’altro preoccupazioni e segreti inconfessabili (il primo ministro italiano, a tal proposito, non delude le aspettative e regala probabilmente la maggior risata del film).

Naturalmente i sette leader non sono solo specchio dei reali capi di governo (quello di Charles Dance è palesemente una parodia del presidente degli Stati Uniti Joe Biden, Cate Blanchett è acconciata come Angela Merkel), ma anche incarnazione degli stereotipi dei rispettivi paesi e immagine di come gli interi governi di questi vengono visti all’estero. Le maggiori risate le fornisce anche in questo caso il primo ministro italiano di Ravello, continuamente servile, disattento ma capace di tirare fuori del cibo dalla propria giacca ad ogni momento.

… che però si esuriscono ben presto

Insomma, le premesse offerte dalle prime scene del film – che descrivono in tali termini questi personaggi – sembrano essere buone per potersi fare fragorose risate. Tuttavia, i problemi iniziano quando inizia l’avventura vera e propria dei protagonisti. È a quel punto, quando i sette si avventurano nel bosco che le buone idee del film sembrano finire, lasciando il posto ad una serie di lungaggini che finiscono per fare ben poco oltre che annoiare. Lo smarrimento nel bosco dovrebbe servire come allegoria per l’attuale situazione globale, ma non riesce ad essere fonte per nuove convincenti gag, tutte riservate alla prima parte di Rumors.

Da qui in avanti il film sembra prendersi troppo sul serio, pur se continuando a proporre alcune situazioni assurde se non surrealiste (il cervello gigante che compare ad un certo punto). Indubbiamente il girare a vuoto dei sette protagonisti è esso stesso un elemento voluto e indicativo di ciò che i registi vogliono comunicare, ma la sensazione è che il film viva progressivamente un appesantimento, complice l’introduzione di una serie di elementi come un’inspiegata apocalisse, l’arrivo di misteriosi zombie dal passato e la spaventosa intelligenza artificiale.

Certo, non manca qualche guizzo di tanto in tanto ma l’obiettivo viene generalmente mancato, complice anche una durata eccessiva (118 minuti) a fronte di un limitato numero di trovate capaci di sostenerla. Si giunge così al finale che ci si è lasciati ormai alle spalle le risate iniziali, accompagnati ormai unicamente da un misto di noia e disinteresse. Il che è un peccato, visto comunque il cast composto per Rumors, ma seppure gli attori coinvolti non deludono con le loro interpretazioni, ciò non basta per sostenere un progetto che non sembra poter avere poi molto da dire.

Bridgerton 3 rende Cressida molto più di una semplice cattiva ragazza

Siamo ufficialmente a metà della terza stagione della serie romantica di successo di Netflix Bridgerton. In questa stagione tutti gli occhi sono puntati su Penelope Featherington (Nicola Coughlan) e Colin Bridgerton (Luke Newton), che accettano di aiutare Penelope a trovare marito. Mentre Colin inizia a capire che si sta innamorando del suo vecchio amico, la terza stagione si prende anche il tempo di esplorare il nemico di Penelope sotto una nuova luce: Cressida Cowper, interpretata da Jessica Madsen.

Per molti versi, Cressida è sempre stata legata alla storia di Colin e Penelope. Nella prima serie di Bridgerton, Colin salva Penelope dall’imbarazzo dopo che Cressida le ha “accidentalmente” rovesciato addosso il suo drink. Da quel momento, Cressida non tarda a prendere in giro Penelope come un bersaglio facile, facendo crollare la fiducia di Penelope. Cressida aveva anche tentato di attirare l’attenzione di Colin. Tuttavia, la terza stagione di Bridgerton tira fuori gli strati di Cressida per rivelare perché è così. Tutto questo grazie alla sua nuova amicizia con l’ex migliore amica di Penelope, Eloise Bridgerton (Claudia Jessie).

L’amicizia tra Eloise e Cressida è autentica in Bridgerton

bridgerton cressida eloise

I fan hanno avuto il cuore spezzato quando le anime gemelle platoniche Eloise e Penelope hanno litigato nel finale della seconda stagione. Dalle ceneri è riemersa una nuova Eloise con la sua nuova compagna, Cressida, al suo fianco. A prima vista, il fatto che Eloise si schieri con la ragazza cattiva del ton farebbe riflettere, soprattutto considerando come l’influenza di Cressida possa alterare la personalità di Eloise. Tuttavia, la loro amicizia nella terza stagione si rivela in realtà positiva per loro.

Sia Cressida che Eloise provengono da famiglie benemerite del ton. A differenza delle stagioni precedenti, Eloise si sente sola e ha bisogno di qualcuno al di fuori della sua famiglia con cui confidarsi ora che ha tagliato i ponti con Penelope. Anche Cressida si sente sola, ma la sua personalità la isola spesso da un legame autentico. Cressida accenna brevemente a Eloise che aveva un’amica quando era più giovane; a parte questo, da adulta, Cressida non ha amici vicini. Eloise è l’eccezione.

Cressida ed Eloise hanno una forte personalità e, in quanto amiche, sono in grado di confrontarsi senza fare terra bruciata. Infatti, mantengono le proprie posizioni e si ascoltano a vicenda quando hanno fatto qualcosa di sbagliato. Dopo che Cressida calpesta di proposito il vestito di Penelope nella terza stagione, episodio 1, “Fuori dall’ombra”, facendolo strappare, Eloise la richiama il giorno dopo per il suo comportamento crudele. Invece di infierire, Cressida ne è umiliata. Allo stesso modo, quando Eloise accusa Cressida di aver diffuso pettegolezzi sul fatto che Colin avrebbe aiutato Penelope a trovare marito alla fine della terza stagione, episodio 2, “Come brilla la luna”, Cressida sostiene la sua innocenza, suggerendo a Eloise di ammettere il suo errore invece di diffidare della sua amica. In un certo senso, Cressida ed Eloise sono in grado di gestire l’onestà dell’altra, rafforzando la fiducia reciproca.

La terza stagione di “Bridgerton” esplora la fredda educazione di Cressida

Il coinvolgimento di Eloise nella vita di Cressida apre la casa dei Cowper come il pubblico non ha mai visto prima. Dal momento che Eloise passa più tempo con Cressida, significa che il pubblico passa più tempo con Cressida e scopre perché si comporta in quel modo. A differenza della natura vivace e affettuosa della famiglia Bridgerton, la casa Cowper è fredda e poco accogliente; Cressida paragona addirittura la sua casa a un mausoleo. È figlia unica, con l’unica responsabilità di assicurarsi un buon partito. Quando Cressida non riesce ad attirare pretendenti durante la terza stagione, il suo autorevole padre, Lord Cowper (Dominic Coleman), minaccia di organizzare un incontro tra lei e uno dei suoi amici più anziani. Come Penelope, anche Cressida cerca la libertà dalla famiglia, e questo è in parte il motivo per cui compete con Penelope per l’affetto di Lord Debling (Sam Phillips).

L’episodio 4 della terza stagione, “Vecchie amiche”, offre al pubblico uno scorcio migliore della vita domestica di Cressida quando Eloise viene a trovarla. Cressida non aveva mai ricevuto un’amica prima d’ora, un’ammissione di solitudine per una figlia unica. Lady Cowper (Joanna Bobin) informa il marito e Lord Cowper manda Eloise per la sua strada. Mentre se ne va, lo sente proibire a Cressida di passare del tempo con Eloise. Più tardi, al ballo, Cressida trova Eloise e scopre che Eloise ha sentito suo padre. Cressida si scusa a nome del padre ed Eloisa si scusa dicendo che è un “maledetto sciocco”. Eloise capisce che Cressida deve mantenere le distanze per un po’, ma Cressida insiste che il padre deve affrontare la sua amicizia, che gli piaccia o no. Con Eloise come amica, Cressida è incoraggiata ad agire contro le aspettative dei genitori nei suoi confronti. Cressida sta lentamente diventando la sua specie di ribelle.

Non dobbiamo aspettarci un arco di redenzione completo per Cressida in “Bridgerton”.

Bridgerton si prende il tempo necessario per esplorare Cressida, un personaggio che è presente fin dall’inizio della serie. Sebbene ci siano ragioni per provare simpatia nei suoi confronti, non siate troppo sicuri che questa ragazza cattiva si stia riprendendo completamente. Nel corso di questi primi quattro episodi della terza stagione, Cressida ha dimostrato di essere molto possessiva nei confronti di Eloise e della sua amicizia. Non è disposta a condividerla con nessuno, tanto meno con l’ex migliore amica di Eloise, Penelope. Questo sarà un problema, visto che Penelope finisce la prima metà della stagione fidanzata con Colin. Per quanto Eloise abbia avuto una buona influenza su Cressida, quest’ultima non ha mostrato alcun interesse per se stessa o per Eloise nel fare pace con Penelope.

Inoltre, Cressida è ancora alla ricerca della libertà attraverso un marito. Con Lord Debling apparentemente fuori dai giochi, svanisce la migliore possibilità per Cressida di sfuggire ai piani del padre di farla sposare con un anziano gentiluomo. Sebbene Cressida abbia pensato di rovinare i piani di Penelope rivelando quanto Colin e Penelope siano intimi, Penelope sta per ottenere tutto ciò che ha sempre desiderato. Per gelosia e disperazione, Cressida potrebbe essere tentata di agire in modo avventato per assicurarsi la propria indipendenza a spese della felicità di Penelope.

Nel corso di quattro episodi, Cressida Cowper è diventata un personaggio più ricco. Grazie all’amicizia con Eloise, il pubblico vede quanto sia crudele l’aspetto esteriore che presenta al mondo. Sotto sotto, Cressida è una ragazza sola che cerca disperatamente un legame genuino e il calore che le manca dalla sua famiglia. Anche se non sappiamo cosa la aspetta nella seconda metà della terza stagione, ci sono briciole di ciò che possono potenzialmente costruire nel resto della stagione o forse nella quarta. Potremmo scoprire l’identità dell’amico d’infanzia di Cressida? Cressida scoprirà qual è il suo lieto fine? A prescindere dalla piega che prenderà la storia, Cressida sta dando alle mean girls della Reggenza una nuova piega e, onestamente, noi siamo qui per questo.

Anime: i migliori 7 da guardare a Maggio 2024

Anime: i migliori 7 da guardare a Maggio 2024

Aprile è stato un mese di grande successo per l’anime, con l’uscita di Spy x Family Code: White, che ha guadagnato oltre 105 milioni di dollari al botteghino. Kaiju No. 8 ha avuto un inizio entusiasmante per il suo pubblico, diventando il primo evento live-stream di X (ex Twitter). Nonostante alcuni commenti negativi, il numero di spettatori è stato impressionante, con oltre 100.000 persone che si sono sintonizzate sul live stream iniziale su Twitter. Questa esperienza interattiva ha davvero dato vita all’anime per i suoi fan.

Maggio si preannuncia un altro mese fantastico. Abbiamo due titoli shōnen con My Hero Academia e Demon Slayer: Kimetsu no Yaiba e alcuni nuovi titoli imperdibili. Ecco i migliori anime di maggio 2024.

My Hero Academia Stagione 7

My Hero Academia Stagione 7

La stagione 7 di My Hero Academia continua la battaglia tra Tomura Shigaraki e Izuku “Deku” Midoryia, mentre il Giappone è in bilico. Deku e i suoi amici hanno sempre desiderato essere degli eroi, ma non si sarebbero mai aspettati di essere catapultati nel bel mezzo di una guerra che si estende per generazioni. My Hero Academia è entrato nella sua fase finale e questa stagione getta le basi per quello che sarà un finale incredibile.

Demon Slayer: The Hashira Training Arc

Ecco la sinossi di Kimetsu no Yaiba: Hashira Traning Arc da Crunchyroll:

“All’allenamento Hashira… I membri del Corpo degli Uccisori di Demoni e i loro spadaccini di più alto rango, gli Hashira. In preparazione all’imminente battaglia finale contro Muzan Kibutsuji, inizia l’allenamento degli Hashira. Mentre ognuno porta nel cuore fede e determinazione, Tanjiro e gli Hashira entrano in una nuova storia”.

Appello a tutti i fan di Demon Slayer! L’attesissimo Kimetsu no Yaiba Hashira Training Arc è alle porte e sarà presentato domani (12 maggio 2024). Questo arco offre un’opportunità unica di approfondire le menti degli Hashira, i nostri amati personaggi. Io, per esempio, sono particolarmente entusiasta dell’intenso confronto tra Tanjiro e Sanemi e di rivedere Giyu.

Questo è un avvertimento per coloro che guardano Demon Slayer per l’azione. Potremmo assistere ad alcune incredibili sequenze d’azione, ma il fulcro di questa stagione è vedere Hashira e le Demon Slayer allenarsi. Avremo molte lamentele da parte di Zenetsu e una buona dose di urla a caso da parte di Insoke e Tanjiro che si intromette negli affari di tutti perché è una persona gentile quando si tratta di fratelli.

Jellyfish Can’t Swim in the Night

Jellyfish Can't Swim in the Night

Ecco la sinossi di Jellyfish Can’t Swim in the Night da HIDIVE:

“Shibuya è una città piena di identità. È qui, nelle strade notturne di Shibuya, che l’illustratrice Mahiru Kozuki, l’ex idol Kano Yamanouchi, la Vtuber Kiui Watase e la compositrice Mei Kim Anouk Takanashi – quattro giovani donne un po’ fuori dal mondo – si uniscono e formano un gruppo di artisti anonimi chiamato JELEE. Anche “io” voglio brillare come qualcun altro. Se non sono io ma “noi”, allora potremmo essere in grado di brillare”.

Pur non essendo Oshi no Ko, Jellyfish Can’t Swim in the Night è un altro anime super inaspettato nella sua carineria. Proprio come A Sign of Affection, la serie fa un lavoro perfetto di scrittura dei personaggi e delle loro esperienze reciproche. È una serie che bisogna vedere di persona per capire meglio perché ci si innamora di questi personaggi.

The Irregular at Magic High School Season 3

The Irregular at Magic High School Season 3

The Irregular at Magic High School è eccellente. La terza stagione amplia la trama della stagione precedente. Miyuki, Tatsuya e il resto della squadra sono ora al secondo anno della National Magic University Affiliated First High School. Nel frattempo, personaggi come Saegusa Mayumi si sono diplomati ma sono ancora parte integrante della storia. Durante la terza stagione di The Irregular at Magic High School, sono arrivati nuovi studenti come Saegusa Kasumi e Saegusa Izumi, che sono le sorelle minori di Mayumi. Se siete alla ricerca di una sana dose di magia e di malizia, questa è la serie che fa per voi.

Spice and Wolf: Merchant Meets The Wise Wolf

Spice and Wolf: Merchant Meets The Wise Wolf

Ecco la sinossi di Spice and Wolf: Merchant Meets The Wise Wolf di Crunchyroll.

“Lawrence è un mercante itinerante che vende varie merci da un carro trainato da cavalli. Un giorno, arriva in un villaggio e incontra una bellissima ragazza con le orecchie e la coda di un animale! Il suo nome è Holo la Lupa Saggia e porta raccolti abbondanti. La ragazza desidera tornare nella sua terra e Lawrence si offre di portarla con sé. Ora, il mercante e la lupa solitaria di un tempo iniziano il loro viaggio verso nord”.

Spice and Wolf: Merchant Meets The Wise Wolf è un bellissimo reboot della serie del 2008. Studio Passione fa un ottimo lavoro mantenendo lo spirito dell’anime originale e apportando al contempo un po’ di modernismo allo stile e all’immaginazione dell’anime. Mentre i reboot tendono ad avere una cattiva reputazione, essendo spesso visti come una presa di denaro o poco ispirati, gli anime tendono a mantenere lo standard o francamente a superare l’originale. Esempi recenti sono Trigun Stampede, Dororo, Fruits Basket, Shaman King e molti altri.

Blood of Zeus Season 2

Blood of Zeus Season 2

Per sfuggire per sempre agli Inferi, Ade elabora un piano per reclamare per sé la corona di Zeus e riunirsi con la sua amata Persefone come sovrano dell’Olimpo. Blood of Zeus Stagione 2 continua i racconti epici dell’Antica Grecia. È una serie Netflix molto sottovalutata che vale la pena di guardare.

Wind Breaker

Wind Breaker

Ecco la sinossi di Wind Breaker tratta dal suo sito ufficiale.

“I punteggi medi sono i più bassi, ma gli scontri sono i più forti. La Furin High School è rinomata come una super scuola di delinquenti. Haruka Sakura, una studentessa del primo anno, è venuta da fuori città per lottare al vertice. Tuttavia, la Furin High School è diventata un gruppo che protegge la città chiamato “Chime of the Wind Breaker”.

Wind Breaker sta per ottenere l’effetto Frieren: Beyond Journey’s End, in cui le vendite del manga sono destinate a subire un’impennata solo perché l’anime è così bello. Sebbene la serie non faccia nulla di rivoluzionario, è semplicemente un divertimento, e questo è tutto ciò che si può chiedere.

Festival di Cannes 2024, Kevin Costner e il cast presentano Horizon: An American Saga

Con un cast all star, Kevin Costner fa il suo ritorno sul grande schermo con Horizon: An American Saga, un’ambiziosa epopea storica, strutturata in capitoli, su come è stato conquistato il West. L’attore interpreta il ruolo principale ed è anche regista, produttore e co-sceneggiatore. Questa mattina il regista Kevin Costner è stato accompagnato alla 77a edizione del Festival di Cannes al Palais des Festivals dai suoi interpreti Sienna Miller, Luk Wilson. Ecco tutte le foto: 

Il western sembra essere diventato definitivamente il genere preferito di Kevin Costner. Nel corso della sua carriera, l’attore-regista vi si è regolarmente agganciato, sia davanti che dietro la macchina da presa, utilizzando il genere come mezzo per trasmettere la sua visione dell’America, nutrita da un impegno politico e ambientale profondamente radicato.

Non sorprende che il regista di Balla coi lupi (1990) sia tornato con un nuovo western, costruito in forma di serie. In Horizon: An American Saga, ritrae i periodi che hanno preceduto e seguito la Guerra Civile e la conquista dell’Ovest americano.

Kevin Costner ha girato questa saga epica, piena di insidie e intrighi, attraverso gli occhi di diversi personaggi della storia, dai pionieri agli indiani impegnati in una lotta per la sopravvivenza. Con il mozzafiato West americano come sfondo, chiede al pubblico di meditare sulla barbarie dell’uomo.

Il progetto, della durata di dieci ore e giunto a compimento dopo 35 anni, si basa su un mosaico di personaggi, interpretati – accanto a Kevin Costner – da un pantheon di attori, tra cui Sienna Miller, Sam Worthington, Luke Wilson e Will Patton.

Festival di Cannes 2024, le foto di Selena Gomez, Zoe Saldaña e Édgar Ramírez

Dopo il red carpet di ieri sera oggi è la volta del photocall di Emilia Perez, la commedia poliziesca musicale scritta e diretta da Jacques Audiard. Il regista è stato accompagnato alla 77a edizione del Festival di Cannes al Palais des Festivals dai suoi interpreti Karla Sofía Gascón nel ruolo della protagonista, con Selena Gomez, Zoe Saldaña e Édgar Ramírez nei ruoli secondari.

Le canzoni originali del film sono state realizzate da Camille, mentre la colonna sonora originale è stata fornita da Clément Ducol. Le sezioni coreografiche del film sono firmate da Damien Jalet. Il film è stato selezionato per concorrere alla Palma d’Oro e alla Queer Palm al 77° Festival di Cannes.

Una donna viene incaricata di aiutare un leader del cartello messicano in fuga a sottoporsi a un intervento di riassegnazione del sesso per eludere le autorità e affermare il proprio genere.

Festival di Cannes 2024, Cate Blanchett e il cast presentano Rumors

Dopo il red carpet di ieri sera, il cast di Rumors di Guy Maddin ha posato per il photcall alla 77a edizione del Festival di Cannes al Palais des Festivals. Il regista è stato accompagnato dal suo cast, Cate Blanchett, Charles Dance, Denis Ménochet  e il nostro Rolando Ravello.

Regista e sceneggiatore dall’immaginazione sfrenata, il canadese Guy Maddin è l’incarnazione di un cinema fantastico e libero di controcultura. Spesso sperimentali, i suoi film sono radicati in un’estetica visiva poetica che rende regolarmente omaggio al cinema muto degli anni Trenta. Dopo la presentazione nel 2000 del suo cortometraggio The Heart of the World alla Quinzaine des cinéastes, è la prima volta che il regista partecipa alla Selezione Ufficiale Fuori Concorso con Rumours.

Durante il vertice annuale del G7, i sette leader delle più ricche democrazie liberali del mondo si perdono di notte nei boschi mentre cercano di redigere la loro dichiarazione provvisoria.

Per Rumours, Guy Maddin si è circondato dei suoi due fedeli accoliti, Evan e Galen Jonhson, con i quali aveva già collaborato per il suo ultimo lungometraggio: The Green Fog, del 2017, un ossessionante omaggio a Vertigo di Alfred Hitchcock. I due fratelli sono anche originari di Winnipeg, città a cui Guy Maddin ha dedicato una vibrante e onirica dichiarazione d’amore sotto forma di un mockumentary intitolato My Winnipeg.

Questa nuova commedia assurda e surreale vanta un cast prestigioso. Cate Blanchett interpreta il Presidente degli Stati Uniti, Denis Ménochet il Presidente francese, Charles Dance il Primo Ministro britannico, Roy Dupuis il Primo Ministro canadese e Alicia Vikander il Presidente della Commissione europea. Tutto ciò aggiunge pepe a questa avventura selvaggia, che è anche un discorso sulle questioni politiche contemporanee.

Ari Aster, produttore esecutivo del film (Midsommar; Beau is Afraid), ha dichiarato: “Rumours è sciocco, esilarante, meraviglioso e presenta il miglior cast mai riunito. Lo spirito di Buñuel, dei Monty Python e della televisione anni ’70 sovraccarica“.

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