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MaXXXine, il trailer del film di Ti West con Mia Goth

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MaXXXine, il trailer del film di Ti West con Mia Goth

È stato diffuso il primo trailer di MaXXXine, il nuovo film di Ti West che chiude la trilogia che compone con X – A Sexy Horror StoryPearl. Torna protagonista Mia Goth nei panni dell’anti-eroina del titolo.

Dopo il successo di X – A Sexy Horror Story e del suo prequel Pearl, Ti West è al lavoro su MaXXXine, sequel diretto di X e che vede protagonista ancora Mia Goth. Oltre a lei, che torna nel ruolo che ha già interpretato, il film è impreziosito da una serie di nomi che sono stati annunciati da poche ore.

Elizabeth Debicki (Tenet), Moses Sumney (Creed), Michelle Monaghan (Mission: Impossible – Fallout), Bobby Cannavale (The Watcher), Lily Collins (Emily in Paris), Halsey (Sing 2), Giancarlo Esposito (Breaking Bad), e Kevin Bacon (City on a Hill) si uniscono a Goth, il che rende il film ancora più interessante e ne fa un prodotto abbastanza insolito, in quanto sarà un film horror a basso budget ma con un cast stellare.

Ancora una volta, Ti West scrive e dirige la storia, il che significa che a questo punto il franchise è in ottime mani. E il pubblico risponde abbastanza bene: i primi due film sono costati solo 2 milioni di dollari e hanno incassato oltre 22 milioni di dollari in tutto il mondo. Potrebbe non sembrare molto, ma questi numeri suggeriscono che il franchise è abbastanza popolare da andare avanti e che un moderato ritorno al botteghino non mette troppa pressione su A24, che a sua volta potrebbe ancora garantire il controllo creativo di West sul film.

Ripley: recensione della nuova serie con Andrew Scott

Ripley: recensione della nuova serie con Andrew Scott

Il talento di Mr. Ripley è una delle pellicole che ha portato maggiore popolarità nel grande pubblico a attori all’epoca emergenti come l’affascinante Jude Law e un brillante Matt Damon, già noto per il suo Good Will Hunting. Il regista e sceneggiatore Steven Zaillian (Schindler’s list) ha dato vita a un nuovo adattamento della storia: Ripley, è un adattamento del romanzo Il talento di mr. Ripley di Patricia Highsmith, formata da una sola stagione di 8 episodi da circa 45 minuti ciascuno. Il ruolo del protagonista Tom Ripley, interpretato da Damon nella versione cinematografica, è qui ricoperto dall’attore irlandese Andrew Scott (il prete in Fleabag, Estranei). Nel cast si ritrovano anche Johnny Flynn (One life, Emma) e Dakota Fanning rispettivamente nei panni di Dicky Greenleaf e di Marge Sherwood.

Ripley: un’estate ad Atrani

La serie si apre in una cupa notte romana, tutto sembra fermo e silenzioso; finché un uomo, Tom Ripley, si ritrova a trascinare un cadavere giù dalle scale del palazzo, dinanzi ai soli occhi vigili del gatto Lucio. Sei mesi prima Ripley non era altro che un falsario, un ladro di identità che viveva di assegni rubati. L’uomo viene un giorno intercettato da un investigatore privato che gli offre un lavoro per conto del ricco signor Greenleaf: partire per Atrani e riportare Dicky, suo figlio e conoscente di Tom al college, indietro negli Stati Uniti.

Da questo momento iniziano le avventure di Dicky, Tom e Marge, compagna di Dicky, insieme ad Atrani. Per quanto la ragazza si mostri fin da subito diffidente nei confronti di Ripley, il giovane Greenleaf crea con lui un forte rapporto. La presenza insistente e ingombrante di Tom però finirà per infastidire anche lo stesso Dicky. I comportamenti di Tom si riveleranno avere uno scopo ben diverso dall’amicizia: diventare Dicky Greenleaf.

Un thriller dai toni gravi

Nel guardare Ripley viene naturale il confronto con la sua precedente versione cinematografica: il film diretto da Anthony Minghella sembra presentare le vicende in maniera più leggera, concentrandosi maggiormente sull’amicizia tra Tom e Dicky, sul tempo passato ad Atrani. A rendere Il talento di mr Ripley più leggero è anche la presenza di diverse figure molto note della commedia italiana, come Rosario e Giuseppe Fiorello. Al  contrario la serie risulta essere più seriosa e con un ritmo più lento: sviluppandosi in otto episodi, permette allo spettatore di notare tanti piccoli particolari della storia che sono tutt’altro che scontati.

Ripley sembra presentare le vicende con dei toni più dark, senza esaltare troppo la quieta e spensierata vita di Atrani. Ad accentuare questa atmosfera contribuisce sicuramente la scelta del B/N: l’assenza di colori accentua questo clima di suspense e tensione. Ciò si nota specialmente nelle scene in cui è visibile del sangue: questo risulta sullo schermo di un nero tale da sembrare pece, così da accentuare l’orrore degli assassini.

Ripley Andrew Scott
Ph Lorenzo Sisti

Tom Ripley: Matt Damon o Andrew Scott?

È doveroso anche un confronto tra le interpretazioni di Matt Damon e Jude Law da un lato, e di Andrew Scott e Johnny Flynn dall’altro. Il ruolo del vero protagonista della storia, Tom Ripley, sembra essere molto complicato: si tratta di una persona di base fortemente problematica, ma anche calcolatrice. Ripley riesce a abbracciare totalmente dell’identità di Dicky, usando i suoi vestiti e tutte le sue cose, ascoltando la sua stessa musica e iniziando a dipingere. In ogni albergo in cui alloggia si premura sempre di posare nella stessa posizione gli oggetti di Dicky, scrive lettere ai signori Greenleaf in America come anche a Marge una volta lasciata Atrani.

Ebbene, anche la rappresentazione di Tom nella serie sembra essere un po’ più sinistra rispetto alla versione di Damon: il signor Ripley della serie si mantiene educato e affabile, ma più riservato e schivo, mentre il Tom de Il talento di mr. Ripley viene presentato, specialmente all’inizio, come una persona più insicura. Nella serie si tende anche ad esaltare maggiormente la perenne crisi di identità che Ripley vive: dal momento in cui si stabilisce a Roma come Richard Greenleaf inizia ad avere visioni e poi vere e proprie conversazioni con il vecchio amico di cui ora utilizza il nome. A ciò si aggiungono però le continue rassicurazioni fatte nelle varie lettere sulla bontà delle azioni di Ripley, quindi di sé stesso.

A non reggere il paragone con il film è Johnny Flynn nel ruolo di Dicky: per quanto nella serie vengano ben imitati gli atteggiamenti e l’aspetto ricollegabili al personaggio, il fascino e la bellezza di Jude Law nei panni del giovane Greenleaf sono ineguagliabili.

Lo scenario italiano

Ad emergere è certamente anche l’attenzione con cui in Ripley è stata rappresentata l’Italia. Il passaggio dalla sporca e malfamata New York vissuta da Tom alla tranquilla e soleggiata Atrani sembra essere molto marcato.

La cura vera però si trova nei particolari: il sottofondo musicale costellato di capolavori senza tempo della musica italiana come Il cielo in una stanza e Quando, quando, quando e la presenza quasi ossessiva del Caravaggio. Nelle riprese sono stati ampiamente valorizzati anche i singoli particolari delle opere dell’artista, ma l’attenzione non è venuta a mancare anche riguardo altre opere e monumenti della capitale e delle altre città visitate da Tom/Richard.

A rendere l’atmosfera ancora più italiana è la presenza di parte del cast italiano: la nota attrice Margherita Buy qui interpreta la portiera del palazzo romano in cui si trova l’appartamento di Tom, mentre Maurizio Lombardi qui è nel ruolo dell’ispettore Ravini. Ripley presenta una storia effettivamente già molto nota: la possibilità di cadere in una banale emulazione era alta, ma non è certamente questo il caso. Ripley è una rappresentazione innovativa e originale, pronta a sorprendere sempre lo spettatore.

Il Clandestino, recensione della serie con Edoardo Leo

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Il Clandestino, recensione della serie con Edoardo Leo

È insolito, in un mondo dell’intrattenimento stravolto di “tratto da” e “basato su”, trovare nel panorama della serialità italiana un prodotto originale, eppure Il Clandestino, nuova fiction Rai con Edoardo Leo (qui la nostra intervista), spicca proprio per questo elemento di originalità. La serie, creata da Renato Sannio e Ugo Ripamonti e diretta da Rolando Ravello, si inserisce nel genere noir, e, in sostanza, è una detective story in cui seguiamo le vicende di Luca Travaglia, un ex ispettore dell’antiterrorismo che lascia la polizia e… si mette in proprio.

Il Clandestino, la storia di Luca Travaglia

La storia de Il Clandestino parte con antefatto: Travaglia (Leo), in servizio sotto copertura, viene coinvolto in un attentato in cui perde la vita la sua compagna. Questo evento (anche per dettagli specifici che non riveleremo in questa sede) lo convince a cambiare vita. Lascia la polizia e si trasferisce a Milano, reinventandosi come buttafuori e andando a occupare il retro di un’officina di soccorso stradale gestita da Palitha (Hassani Shapi), un simpatico e intraprendente cingalese che, spinto dalla possibilità di guadagno ma anche da una innegabile simpatia per Luca, lo convince a mettere su una specie di agenzia investigativa. Così, la vita di Travaglia, avviata inesorabilmente verso la disgregazione e l’autodistruzione, sembra assumere nuovamente un senso. Tuttavia, il suo tormentato passato non esita a fargli visita, di tanto in tanto.

Milano multietnica luogo/personaggio

Pur essendo chiaramente una storia derivativa, Il Clandestino riesce a innestare su un concept abbastanza familiare delle peculiarità che ne costituiscono l’aspetto vincente. L’ambientazione milanese della vicenda è uno degli angoli più interessanti della serie: non la “Milano da bere” già cantata e raccontata da molti, ma quella multietnica, sfaccettata, da una parte violenta, dall’altra ricca di storie e di culture. E Ravello riesce a raccontarlo con il dono della sintesi e dell’efficacia, imponendo a tutto lo show il suo stile asciutto e privo di fronzoli, ma denso di fatti, che rifiuta il melodramma e si focalizza sull’azione, principale veicolo di emozioni e approfondimento psicologico. Travaglia non ci viene (troppo) mostrano mentre rimugina e si strugge sul suo passato, ma apprendiamo molto del suo modo di essere da come si approccia agli amici, al lavoro, alle varie umanità che incrocia nella Milano insolita ma autentica che la serie ha per ambiente/personaggio.

il clandestino Milano
ph – Loris T. Zambelli

Ogni episodio (dodici in tutto, per sei serate su RaiUno) propone una trama verticale in cui Travaglia è coinvolto in una nuova indagine, mentre la trama orizzontale volta a raccontare i traumi del protagonista si dipana un pezzetto alla volta, affondando sempre di più dentro al suo passato e dentro alle ragioni che lo hanno portato lì, dove si trova adesso. Questa formula permette dunque all’azione di essere sempre interessante e di mantenere alta l’attenzione dello spettatore che, mentre segue le vicende dei personaggi di volta in volta chiamati in causa, si affeziona pian piano a Luca, scoprendone il passato e il suo grande dilemma.

Un linguaggio “da fiction”

Con un approccio molto pratico, Il Clandestino riesce a distinguersi per originalità e onestà di rappresentazione, anche se fatica a distaccarsi da un certo linguaggio da fiction che, in scambi di dialogo banalizzati dal classico parlato televisivo “finto” e alcune dinamiche di scena, inciampa clamorosamente, svelando la sua natura più nazional popolare, rivendicata poi dalla sua destinazione d’uso, la prima serata di RaiUno. Niente che però possa minarne la popolarità o il successo agli occhi del pubblico di riferimento, abituato e confortato da quello stesso linguaggio.

Mary & George: recensione della miniserie con Julianne Moore

Mary & George: recensione della miniserie con Julianne Moore

La storia della Monarchia del Regno Unito è tanto lunga quanto – a dir poco – vivace. Scavando nel suo passato, ci si può infatti imbattere in personalità d’ogni tipo: dai monarchi più spietati a quelli più facilmente soggiogabili, dai frequentatori di corte più devoti a quelli più depravati, fino a quelli più arrivisti. Grandi sogni, passioni, inganni, tradimenti, complotti, intorno alla Corona inglese è avvenuto tutto e di più. Non sorprende dunque che la sua storia continui ad essere oggetto di adattamenti cinematografici e televisivi, l’ultimo dei quali è la miniserie con la premio Oscar Julianne Moore, Mary & George, ideata da D. C. Moore e tratta dal saggio di Benjamin Woolley, The King’s Assassin.

Siamo lontani dalla contemporaneità tanto brillantemente raccontata nella serie The Crown, per tornare invece a cavallo del Cinquecento e del Seicento. Il regno di Elisabetta I (raccontato in Elizabeth ed Elizabeth – The Golden Age) è terminato e a lei, regina senza figli, è succeduto suo cugino Giacomo I, figlio di Mary Stuart (raccontata, tra gli altri, in Maria regina di Scozia). È dunque presso la corte di questi – personalità colta e amante dell’arte ma incapace di gestire le problematiche politiche del regno – che si sviluppa il racconto di Mary & George, incentrato sulla madre e il figlio che hanno tramato, sedotto e ucciso per conquistare la corte d’Inghilterra e il letto del suo re.

La trama di Mary & George: serpi nel palazzo

Mary & George è infatti ispirato alla controversa storia vera di Mary Villiers (Julianne Moore), che a partire dal 1592 plasmò il suo bellissimo e carismatico figlio George (Nicholas Galitzine) per sedurre il Re Giacomo I (Tony Curran), entrando nella sua corte e ottenere così un potere immenso. Partendo da umili origini, la coppia raggiunge infatti ben presto ricchezze, titoli e un’enorme influenza sulla corte inglese attraverso intrighi scandalosi e giochi pericolosi. Ma il posto dell’Inghilterra sulla scena mondiale è minacciato da un’invasione spagnola e con il popolo pronto a ribellarsi al re, tutti i sogni di Mary e George potrebbero crollare da un momento all’altro.

Mary & George Julianne Moore
Julianne Moore in Mary & George. Foto di Sky UK – © Mary & George © 2023 Sky Studios Limited. All rights reserved.

Cuore di madre

Il racconto proposto da Mary & George potrebbe vagamente ricordare quello del film La favorita, dove la Abigail Hill di Emma Stone si insinua nelle grazie della regina Anna interpretata da Olivia Colman, spodestando la precedente favorita, la Sarah Churchill di Rachel Weisz. Questa vicenda, a sua volta realmente avvenuta tra il 1708 e il 1714, presenta in modo evidente diverse similitudini, a riprova di quanto la corte inglese sia stata teatro di inganni e tradimenti. È lecito immaginare che, consapevole di questa somiglianza, Moore abbia stabilito con la sua miniserie di allontanarsi dai toni grotteschi di quel film, per concentrarsi invece su un’atmosfera molto più cupa, ma anche sul rapporto morboso tra i due protagonisti del titolo.

Mary & George, infatti, stabilisce da subito la natura del legame vigente tra madre e figlio, con una scena d’apertura che vede la donna esporre al neonato il difficile futuro che lo attende, ritardando il taglio del cordone ombellicale come a voler prolungare la dipendenza di lui nei suoi confronti. Caratterizzata dalla semioscurità, questa scena offre già un’idea chiara di ciò che verrà dopo, tra forti elementi di oscurità (dell’animo) e ricorrenti desideri di possessione, che naturalmente anche George finirà con l’ereditare. È dunque in questi personaggi e nei non detti delle loro azioni, più che nelle tappe storiche del racconto, che va ricercato il cuore della miniserie.

Il potere corrompe chi lo desidera

Così facendo, Moore riesce a conferire alla miniserie una serie di riflessioni che si staccano dal periodo storico che ci viene raccontato per arrivare fino a noi. Gli intrighi di palazzo, la scalata sociale dei protagonisti, il desiderio di potere, sono tutti temi eterni che ritroviamo anche nella nostra contemporaneità, camuffatisi con le vesti di moda nei nostri giorni. Non più solo corti e palazzi, ma anche luoghi virtuali, dove insinuarsi e da cui operare più o meno velatamente un controllo su quanti al di sotto. Mary & George sembra ragionare proprio sul ripresentarsi nel tempo di queste pulsioni nell’animo umano, sul marcio che causano tanto in chi li nutre quanto in ciò che viene toccato dal loro agire.

Mary & George Nicholas Galitzine
Nicholas Galitzine in Mary & George. Foto di Sky UK – © Mary & George © 2023 Sky Studios Limited. All rights reserved.

Mary & George: personaggi dal grande potenziale

Questa recensione – è bene precisarlo – si basa unicamente sui primi due episodi (di 7) di Mary & George, ma questi bastano per poter trarre un primo giudizio sulla miniserie di Moore. Al di là delle ricostruzioni scenografiche e nei costumi, verso i quali c’è in generale una crescente attenzione e cura dei dettagli, ciò che rende appassionante il racconto è il suo non perdersi in superflue lungagini, riducendo al minimo le sottotrame per portare sempre avanti il racconto principale. Ciò Moore lo ottiene anche e soprattutto donando le giuste attenzioni ai suoi personaggi, con i due protagonisti e re Giacomo I che risultano ricchi di sfumature e apparentemente pronti ad evolvere episodio dopo episodio.

Il merito è naturalmente anche di interpreti particolarmente generosi nei confronti di questi personaggi. C’erano pochi dubbi sul fatto che Julianne Moore avrebbe rubato la scena a quanti presenti accanto a lei. Impeccabile nel raccontare le pulsioni che la spingono verso il potere come anche i moti del suo cuore di madre nei confronti dei figli. Accanto a lei, si distingue Nicholas Galitzine nei panni del figlio George, al quale l’attore riesce a conferire una personalità sempre più complessa mano mano che si addentra nell’inganno nei confronti del re. Anche solo per le loro interpretazioni, e per i risvolti che i loro personaggi potrebbero mostrare nei prossimi episodi, la miniserie merita la nostra attenzione.

Daredevil: Born Again, la produzione ha finito di girare solo i primi 9 episodi, non la seconda metà

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All’inizio della settimana si è diffusa la notizia che Daredevil: Born Again ha terminato le riprese. Le riprese erano iniziate lo scorso anno, per poi essere interrotte quando i Marvel Studios avevano deciso di licenziare il team creativo e di rivedere una serie che apparentemente non funzionava.

Alcune riprese e idee saranno inserite nella nuova versione, anche se è improbabile che sapremo mai come era la versione precedente di questo seguito di Daredevil.

Tuttavia, in base a ciò che abbiamo sentito, Foggy Nelson, Karen Page e Bullseye erano assenti, così come il costume dell’Uomo senza Paura per gran parte del revival.

Negli ultimi mesi abbiamo avuto modo di vedere molte foto e filmati sul set, che mostrano tutti i personaggi, dalla Tigre Bianca al Punitore in azione.

È probabile che all’orizzonte ce ne siano altre, visto che Daredevil: Born Again, il coordinatore degli stunt Philip J. Silvera ha confermato che le riprese sono terminate per gli episodi da 1 a 9 e non per l’intera serie di 18 episodi.

Questo sembra confermare le voci secondo cui la serie verrà divisa in due stagioni separate e corrisponde a ciò che abbiamo sentito.  Al momento si prevede che Daredevil: Born Again “stagione 1” risolverà le questioni in sospeso di Daredevil prima che la “stagione 2” racconti la propria storia, che potrebbe sfociare direttamente in Spider-Man 4 (ancora da decidere). Sono state pubblicate anche altre foto dell’ultimo giorno di riprese:

 

Cosa sappiamo su Daredevil: Born Again?

Lo sceneggiatore di The Punisher, Dario Scardapane, è salito a bordo come nuovo showrunner della serie Daredevil: Born Again, le cui riprese sono concluse da poco.

I dettagli specifici della trama sono ancora nascosti, ma sappiamo che Daredevil: Born Again vedrà Matt Murdock/Daredevil (Charlie Cox) confrontarsi con la sua vecchia nemesi Kingpin (Vincent D’Onofrio), che abbiamo visto tornare di corsa a New York nel finale di stagione di Echo. È probabile che Fisk sia in corsa per la carica di sindaco di New York o che sia già stato nominato a tale carica quando la storia prenderà il via.

Non è previsto che la serie Daredevil: Born Again si protragga per i 18 episodi inizialmente annunciati. Secondo una recente indiscrezione, la serie dovrebbe andare in onda per 9 (forse 6) episodi prima di fare una pausa a metà stagione. Daredevil: Born Again  non ha ancora una data di uscita ufficiale, ma è ancora inserita nel calendario aggiornato della Disney per il 2024.

Entrambi i personaggi hanno debuttato nel Marvel Cinematic Universe nel 2021. Kingpin è stato guest-star nella serie Disney+ Hawkeye e Matt Murdock è apparso brevemente in Spider-Man: No Way Home. Cox è stato anche guest-star in due episodi di She-Hulk: Attorney at Law, dove ha mostrato un lato più leggero dell’eroe. Kingpin, invece, è stato tra i protagonisti della recente serie Echo.

Dune: Messiah è ufficialmente in sviluppo, mentre Denis Villeneuve firma per un nuovo progetto

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La Warner Bros. Discovery avrebbe ingaggiato il regista Denis Villeneuve per adattare il libro di saggistica Nuclear War: A Scenario di Annie Jacobsen, candidata al Premio Pulitzer. L’articolo di Deadline conferma ufficialmente che la Warner Bros. Discovery vuole che Denis Villeneuve finisca la sua trilogia di Dune prima di occuparsi di Nuclear War, e che Dune: Messiah è ora in fase di sviluppo.

In Dune: Messiah, Paul Atreides è ora l’Imperatore e l’esercito Fremen è impegnato in una guerra santa che ha distrutto miliardi di vite in tutta la galassia. Nel frattempo, le Tre Grandi Case, i Tleilaxu, la Gilda Spaziale e i Bene Gesserit, progettano di eliminare Paul perché temono i suoi poteri di chiaroveggenza.

Allo stesso tempo, Paul sfrutta le sue capacità per navigare in un futuro sempre più pericoloso, al fine di preservare il proprio futuro e quello del suo impero.

In attesa dei numeri ufficiali degli incassi di questo fine settimana, che arriveranno più tardi, va detto che Dune: Parte Due ha raggiunto i 626 milioni di dollari a livello globale nel fine settimana precedente e, ad oggi, è il film che ha incassato di più nel 2024. Gli analisti del botteghino prevedono che il film supererà i 700 milioni di dollari a livello globale prima di terminare la sua corsa nelle sale.

Secondo The Hollywood Reporter, Dune: Parte Due aveva un obiettivo di pareggio per gli incassi di 500 milioni di dollari. In passato Villeneuve ha dichiarato con ritrosia che non farà un terzo film se non supererà il secondo, ma visti i risultati del film al botteghino e il clamore suscitato, un terzo film è sempre sembrato inevitabile.

Leggi anche: Dune – Parte Tre: cosa aspettarsi dal prossimo film della saga

Quello che c’è da sapere su Dune – Parte Due?

Questo film successivo esplorerà il mitico viaggio di Paul Atreides mentre si unisce a Chani e ai Fremen mentre è su un sentiero di guerra di vendetta contro i cospiratori che hanno distrutto la sua famiglia“, si legge nella sinossi ufficiale. “Di fronte alla scelta tra l’amore della sua vita e il destino dell’universo conosciuto, tenta di prevenire un futuro terribile che solo lui può prevedere.”

Nel film vediamo Timothée Chalamet nei panni di Paul Atreides, Zendaya nei panni di Chani, Rebecca Ferguson nei panni di Lady Jessica, Josh Brolin nei panni di Gurney Halleck, Javier Bardem nei panni di Stilgar, Austin Butler nei panni di Feyd-Rautha, Florence Pugh nei panni della Principessa Irulan, Dave Bautista nei panni della Bestia. Rabban, Léa Seydoux nel ruolo di Lady Margot, Stellan Skarsgård nel ruolo del Barone e Christopher Walken nel ruolo dell’Imperatore Shaddam IV.

Dune – Parte Due è diretto da Denis Villeneuve da una sceneggiatura che ha scritto insieme a Jon Spaihts. Il film è basato sull’innovativo romanzo di fantascienza Dune del 1965 di Frank Herbert ed è uscito nei cinema il 28 Febbraio 2024. Il secondo capitolo continua la storia di Dune – Parte Uno, che, nonostante la sua controversa uscita, è stato un solido successo al botteghino nel 2021, incassando oltre 402 milioni di dollari su un budget di produzione stimato di 165 milioni di dollari.

Daredevil: Born Again, foto dal set svela che Ayelet Zurer tornerà nei panni di Vanessa Fisk

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Nel caso in cui ci fossero ancora dubbi sul fatto che l’importante revisione creativa di Daredevil: Born Again, attuato durante gli scioperi, ha sostanzialmente rinnovato il revival Disney+ come “stagione 4” dello show di Netflix, oggi abbiamo la conferma che un altro personaggio di supporto della serie originale sarà ora interpretato dallo stesso attore dopo essere stato inizialmente rimpiazzato.

Lo scorso marzo abbiamo saputo che l’attrice di Better Call Saul e Mr. Robot, Sandrine Holt, aveva ottenuto il ruolo di Vanessa Fisk in Born Again, ma una nuova foto dal set ha rivelato che Ayelet Zurer (Man of Steel) tornerà a vestire i panni dell’amata moglie di Kingpin (Vincent D’Onofrio).

Zurer ha condiviso un articolo sul suo recasting poco dopo la diffusione della notizia, aggiungendo la didascalia: “Triste non partecipare. Ma sarò sempre la più grande fan di Vincent D’Onofrio“. Guardate la foto qui sotto dal set di Daredevil: Born Again.

 


Cosa sappiamo su Daredevil: Born Again?

Lo sceneggiatore di The Punisher, Dario Scardapane, è salito a bordo come nuovo showrunner della serie Daredevil: Born Again, le cui riprese sono concluse da poco.

I dettagli specifici della trama sono ancora nascosti, ma sappiamo che Daredevil: Born Again vedrà Matt Murdock/Daredevil (Charlie Cox) confrontarsi con la sua vecchia nemesi Kingpin (Vincent D’Onofrio), che abbiamo visto tornare di corsa a New York nel finale di stagione di Echo. È probabile che Fisk sia in corsa per la carica di sindaco di New York o che sia già stato nominato a tale carica quando la storia prenderà il via.

Non è previsto che la serie Daredevil: Born Again si protragga per i 18 episodi inizialmente annunciati. Secondo una recente indiscrezione, la serie dovrebbe andare in onda per 9 (forse 6) episodi prima di fare una pausa a metà stagione. Daredevil: Born Again  non ha ancora una data di uscita ufficiale, ma è ancora inserita nel calendario aggiornato della Disney per il 2024.

Entrambi i personaggi hanno debuttato nel Marvel Cinematic Universe nel 2021. Kingpin è stato guest-star nella serie Disney+ Hawkeye e Matt Murdock è apparso brevemente in Spider-Man: No Way Home. Cox è stato anche guest-star in due episodi di She-Hulk: Attorney at Law, dove ha mostrato un lato più leggero dell’eroe. Kingpin, invece, è stato tra i protagonisti della recente serie Echo.

Deadpool & Wolverine: una promo art rivelano nuove varianti e un altro sguardo alla maschera di Logan

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Il trailer completo di Deadpool & Wolverine dovrebbe debuttare all’inizio del mese prossimo, ma nel frattempo abbiamo alcune nuove immagini promozionali che arrivano dal design delle t-shirt di Hot Topic.

L’artwork rivela un paio di nuove varianti del Merc With a Mouth (Ryan Reynolds), tra cui Headpool e Babypool oltre ai già confermati Dogpool e Kidpool, e abbiamo anche un’altra occhiata alla maschera di Logan (Hugh Jackman), accurata come un fumetto.

I Marvel Studios hanno rilasciato un’immagine ufficiale di Hugh Jackman vestito da Wolverine poco dopo l’inizio delle riprese, ma non abbiamo ancora visto l’iconica maschera in live-action. Se l’aspetto è simile a quello dei vari promo/concept design che abbiamo visto, però, i fan dovrebbero essere davvero molto felici. Date un’occhiata agli artwork ai link sottostanti.

 


Le indiscrezioni sulla trama del film Deadpool & Wolverine continuano a dilagare, e una recente di Daniel Richtman potrebbe aver chiarito alcune di queste voci legate al “nuovo concetto di Multiverso” di cui abbiamo sentito parlare.

Secondo lo scooper, D&W introdurrà qualcosa noto come “The Anchor”. Per quanto ne sappiamo, questo significa che quando una variante del Multiverso viene uccisa (presumibilmente nell’area simile a Battleworld che si vede nel teaser e nelle foto del set), il suo mondo inizia a decadere fino a scomparire dall’esistenza.

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Tutto quello che sappiamo su Deadpool & Wolverine

Deadpool & Wolverine riunisce il protagonista Ryan Reynolds con Shawn Levy, regista di Free Guy e The Adam Project, che ha firmato la regia dell’atteso progetto. Hugh Jackman uscirà finalmente dal suo pensionamento da supereroi per riprendere il ruolo di Wolverine. Sebbene i dettagli ufficiali della storia di Deadpool & Wolverine, con protagonista Ryan Reynolds, non siano infatti ancora stati rivelati, si presume che la trama riguarderà il Multiverso. Il modo più semplice per i Marvel Studios di unire la serie di film di Deadpool – l’unica parte del franchise degli X-Men sopravvissuta all’acquisizione della Fox da parte della Disney – è stabilire che i film di Reynolds si siano svolti in un universo diverso.

Ciò preserva i film degli X-Men della Fox nel loro universo, consentendo al contempo a Deadpool e Wolverine, di nuovo interpretato da Hugh Jackman, viaggiare nell’universo principale dell’MCU. Nel film saranno poi presenti anche personaggi presenti nei primi due film di Deadpool, come Colossus e Testata Mutante Negasonica. Da tempo, però, si vocifera che anche altri X-Men possano fare la loro comparsa nel film, come anche alcuni altri supereroi della Marvel comparsi sul grande schermo nei primi anni Duemila, in particolare il Daredevil di Ben Affleck.

Una voce recente afferma che anche Liev Schreiber sia presente riprendendo il suo ruolo Sabretooth. Di certo, Morena Baccarin (Vanessa), Karan Soni (Dopinder), Leslie Uggams (Blind Al), Rob Delaney (Peter) e Shioli Kutsuna (Yukio) torneranno tutti nei panni dei rispettivi personaggi, e a loro si uniranno i nuovi arrivati in franchising Emma Corrin (The Crown) e Matthew Macfadyen (Succession), i cui ruoli sono ancora segreti. Un recente report afferma inoltre che la TVA di Loki, incluso l’agente Mobius (Owen Wilson) e Miss Minutes, saranno coinvolti nel film. Deadpool & Wolverine uscirà nei cinema il 26 luglio 2024.

Invincible 2: Robert Kirkman spiega il cameo dell'”Agente Spider” e il fatto che sia rimasto segreto alla Marve

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Nel finale della seconda stagione di Invincible, Mark Grayson viene spedito nel Multiverso e incontra un supereroe che striscia sui muri chiamato Agente Spider.

I fan dei fumetti sapranno che Invincible e Spider-Man si sono incrociati sulla pagina, ma che questo avvenga in un film o in una serie televisiva è più facile a dirsi che a farsi.

Parlando con Variety, al creatore e produttore esecutivo Robert Kirkman è stato chiesto di riportare Josh Keaton a prestare la sua voce a una versione alternativa di Spider-Man che, beh, non è Spider-Man… ma in un certo senso lo è!

Cosa ha detto Robert Kirkman?

Si trattava solo di trovare un modo per mantenere quel momento in qualche modo intatto dai fumetti“, spiega. “Sembrava un modo divertente e sorprendente per farlo. L’ufficio legale di Amazon, scrupolosamente, ha detto: ‘No, il costume non può essere di quel colore. Dobbiamo allontanarci da questo e da quello”. C’erano molti occhi puntati su quella scena“.

Volevamo trovare un attore che avesse già fatto Spider-Man. [Dan Duncan è arrivato immediatamente e ha detto: ‘Josh Keaton deve farlo’. ‘Spectacular Spider Man’ è una grande serie’. Ci aveva lavorato e aveva detto che Josh era fantastico. Mi è sembrata la scelta migliore possibile perché si tratta di un’animazione con l’animazione. Sembrava che sarebbe stata una cosa divertente“.

Detto questo, non interpreterà Spider-Man. È l’Agente Spider“, ha ribadito Kirkman. “Potrebbero esserci delle somiglianze, ma credo che la performance ricca di sfumature di Josh nei panni dell’Agente Spider sia completamente diversa dal modo in cui ha interpretato Spider-Man in ‘Spectacular Spider-Man’. Ma chi lo sa? La mia opinione potrebbe essere un po’ di parte“.

Per quanto riguarda il fatto che Prime Video abbia mai contattato gli avvocati della Marvel per vedere cosa sarebbe stato possibile o meno, sembra che sapessero fin dall’inizio che Spider-Man stesso era fuori discussione.

Di conseguenza, si è trattato di non mettersi contro la Disney. “No, voglio dire, sono abbastanza sicuro che la Marvel l’abbia scoperto oggi“, confessa Kirkman. “Quindi, non abbiamo chiamato nessun avvocato della Marvel o altro. No, era compito dell’ufficio legale di Amazon assicurarsi che la Marvel non dovesse saperlo“.

Godzilla e Kong – Il nuovo impero ha superato i 350 milioni di dollari globali al box office

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Nel suo secondo weekend di uscita, Godzilla e Kong – Il nuovo impero ha subito un preoccupante calo del 60% negli USA, ma nel complesso i numeri del box office globale sono ancora forti.

Dopo il weekend di apertura, gli analisti del botteghino prevedevano un’uscita finale nelle sale di oltre 700 milioni di dollari, ma dopo gli ultimi dati nazionali, le stime sono ora scese a 550-600 milioni di dollari a livello globale.

Tuttavia, Godzilla e Kong – Il nuovo impero ha un budget di produzione incredibilmente modesto, pari a soli 135 milioni di dollari, il che significa che deve incassare solo 400 milioni di dollari in tutto il mondo per raggiungere il punto di pareggio.

Prima dell’uscita del film, il regista Adam Wingard ha rivelato di avere tre opzioni sul tavolo dopo Godzilla e Kong – Il nuovo impero: un film live-action sui ThunderCats, un sequel di Face/Off e un altro capitolo del MonsterVerse.

Sulla base di questi numeri al botteghino, pensiamo che probabilmente si tratterà di quest’ultimo. Il film si trova attualmente a 350 milioni di dollari in tutto il mondo, ben al di sopra degli incassi di Godzilla vs Kong in questo stesso periodo.

I totali internazionali stimati per Godzilla e Kong – Il nuovo impero fino a domenica includono:

  • China – $92.2M
  • Mexico – $23.7M
  • U.K. – $11.2M
  • India – $10.2M
  • Australia – $7.4M
  • Taiwan – $5.7M
  • Indonesia – $5.1M
  • Spain – $5.1M
  • Brazil – $5.0M
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Cosa sappiamo su Godzilla e Kong – Il Nuovo Impero?

La sinossi di Godzilla e Kong – Il Nuovo Impero anticipa che il film metterà “L’onnipotente Kong e il temibile Godzilla contro una colossale minaccia sconosciuta nascosta nel nostro mondo, sfidando la loro stessa esistenza e la nostra. Il film approfondisce i le storie di questi Titani, le loro origini e i misteri di Skull Island e oltre, mentre scopri la mitica battaglia che ha contribuito a forgiare questi straordinari esseri e li ha legati all’umanità per sempre.

Godzilla e Kong – Il Nuovo Impero è interpretato da Dan Stevens (Legion; The Guest), Rebecca Hall (Iron Man 3;  Transcendence), Brian Tyree Henry (Atlanta ; Eternals), Kaylee Hottle (Godzilla vs. Kong ; Magnum PI), Fala Chen (Shang-Chi e La leggenda dei dieci anelli;  The Undoing), Alex Ferns (The BatmanWrath of Man) e Rachel House (Thor: RagnarokNext Goal Wins). Wingard torna alla regia con una sceneggiatura di Terry Rossio, Jeremy Slater e Simon Barrett. Godzilla e Kong – Il nuovo Impero è al cinema dal 28 marzo.

Superman: James Gunn rivela a che punto è la lavorazione del film

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Le riprese di Superman sono iniziate ufficialmente il 25 febbraio 2024, e il regista James Gunn ha oggi rivelato quanto delle riprese previste è stato già completato e poco più di un mese dall’inizio della lavorazione.

Su Threads, James Gunn ha dichiarato che finora è stato completato solo il 18% della produzione. In base a questa percentuale, sembra che la produzione del film si protrarrà fino a tutta l’estate.

James Gunn ha recentemente rivelato che quest’anno salterà il San Diego Comic-Con (SDCC), che si svolge a luglio, perché sarà troppo impegnato nelle riprese di Superman.

Di recente, James Gunn è intervenuto anche su Threads per rispondere alle recenti voci secondo cui un sosia di Superman sotto forma di Bizarro o Ultraman sarebbe stato l’antagonista principale del film.

James Gunn ha dichiarato: “Il protagonista principale di Superman è, sorprendentemente, Superman. Il cattivo principale di Superman è, sorprendentemente, Lex Luthor. Non so da dove provengano tutte le voci che dicono che si tratta di qualcosa di diverso da questo. Ci sono così tante storie che escono ogni giorno che è difficile gestirle, e ogni volta che butto giù qualcosa gli sto dando attenzione. Quindi, ripeto, non credete a nulla se non lo vedete QUI (e perché mai dovreste voler sapere tutto prima che il film esca?“.

Superman, tutto quello che sappiamo sul film di James Gunn

Superman, scritto e diretto da James Gunn, non sarà un’altra storia sulle origini, ma il Clark Kent che incontriamo per la prima volta qui sarà un “giovane reporter” a Metropolis. Si prevede che abbia già incontrato Lois Lane e, potenzialmente, i suoi compagni eroi (Gunn ha detto che esistono già in questo mondo e che l’Uomo di domani non è il primo metaumano del DCU). Il casting ha portato alla scelta degli attori David Corenswet e Rachel Brosnahan come Clark Kent/Superman e Lois Lane. Nel casta anche Isabela Merced, Edi Gathegi, Anthony Carrigan, Nicholas HoultNathan Fillion.

Il film è stato anche descritto come una “storia delle origini sul posto di lavoro“, suggerendo che una buona parte del film si concentrerà sull’identità civile di Superman, Clark Kent, che è un giornalista del Daily Planet. Secondo quanto riferito, Gunn ha consegnato la prima bozza della sua sceneggiatura prima dello sciopero degli sceneggiatori, ma ciò non significa che la produzione non subirà alcun impatto in futuro.

“Superman è il vero fondamento della nostra visione creativa per l’Universo DC. Non solo Superman è una parte iconica della tradizione DC, ma è anche uno dei personaggi preferiti dai lettori di fumetti, dagli spettatori dei film precedenti e dai fan di tutto il mondo”, ha detto Gunn durante l’annuncio della lista DCU. “Non vedo l’ora di presentare la nostra versione di Superman, che il pubblico potrà seguire e conoscere attraverso film, film d’animazione e giochi”. Il film uscirà nelle sale l’11 luglio 2025.

Frank Grillo nel cast della seconda stagione di Tulsa King

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Frank Grillo nel cast della seconda stagione di Tulsa King

Secondo Deadline, la seconda stagione di Tulsa King di Paramount+ ha ufficialmente accolto l’ingresso della star di The Purge Frank Grillo, che ha firmato per un ruolo da series regular al fianco di Sylvester Stallone.

Frank Grillo interpreterà il personaggio di Bill Bevilaqua, descritto come un mafioso di Kansas City con interessi a Tulsa. La produzione della prossima puntata è attualmente in corso, in vista della première su Paramount+ prevista per l’autunno.

Ideata dal candidato all’Oscar Taylor Sheridan, la serie sarà girata in Oklahoma e ad Atlanta, con il pluripremiato Craig Zisk (Weeds, The Larry Sanders Show) alla regia e alla produzione esecutiva. Il candidato all’Oscar Terence Winter (The Wolf of Wall Street, I Soprano) tornerà come sceneggiatore e produttore esecutivo. TULSA KING è prodotto da MTV Entertainment Studios e 101 Studios in esclusiva per Paramount+.

La serie segue il capo della mafia newyorkese Dwight “Il Generale” Manfredi, appena uscito di prigione dopo 25 anni e esiliato senza complimenti dal suo capo per stabilirsi a Tulsa, in Oklahoma. Rendendosi conto che la sua famiglia mafiosa potrebbe non avere a cuore i suoi interessi, Dwight costruisce lentamente una squadra composta da un gruppo di personaggi improbabili che lo aiutano a stabilire un nuovo impero criminale in un luogo che per lui potrebbe davvero essere un altro pianeta.

Tutte le novità della seconda stagione di Tulsa King

Le guest star della prima stagione Annabella Sciorra e Tatiana Zappardino sono diventate series regular per la seconda stagione, insieme a un incredibile cast che comprende Andrea Savage, Martin Starr, Max Casella, Domenick Lombardozzi, Vincent Piazza e Jay Will, con Garrett Hedlund e Dana Delany.

Il creatore e candidato all’Oscar Taylor Sheridan torna come produttore esecutivo. Tra i produttori esecutivi di TULSA KING anche Sylvester Stallone, David C. Glasser, Terence Winter, Ron Burkle, Bob Yari, David Hutkin e Braden Aftergood. Oltre a TULSA KING, il crescente palinsesto di contenuti creati da Sheridan su Paramount+ comprende 1883 e MAYOR OF KINGSTOWN, attualmente in produzione con la terza stagione, SPECIAL OPS: LIONESS, LAWMEN: BASS REEVES, 1923, che entrerà in produzione con la seconda stagione nel corso dell’anno, e la prossima serie inedita LANDMAN, con Billy Bob Thornton.

S.W.A.T. 7×08: promo e trama dall’ottavo episodio

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S.W.A.T. 7×08: promo e trama dall’ottavo episodio

Il network americano CBS ha diffuso il promo e la trama di S.W.A.T. 7×08, l’ottavo inedito episodio della settima e ultima stagione di S.W.A.T. 

In S.W.A.T. 7×08 che si intitolerà  “Family Man”  La squadra SWAT si scontra con una famiglia di preterintenzionali barricati nella loro casa-fortezza e Deacon si ritrova al centro della tempesta. Inoltre, Tan si scontra con un giornalista che sta seguendo la situazione e Powell è alle prese con l’incontro con il bambino che ha dato in adozione 18 anni fa.

S.W.A.T. 7

La stagione 7 di S.W.A.T.  ha debuttato il 16 febbraio 2024 ed è composta da 13 episodi in totale. La serie è prodotta esecutivamente da Shawn Ryan, Neal H. Moritz, Aaron Rahsaan Thomas, Marney Hochman, Danielle Woodrow, Pavun Shetty, Justin Lin e Paul Bernard.

Il cast di S.W.A.T. comprende Shemar Moore nel ruolo di Daniel Harrelson, Stephanie Sigman nel ruolo del Capitano Jessica Cortez, Jay Harrington nel ruolo del Sergente II David Kay, Alex Russell nel ruolo dell’Agente III James Street e molti altri.

La sinossi di S.W.A.T. è la seguente:

“Un tenente della S.W.A.T., nato e cresciuto in zona, è combattuto tra la lealtà verso le strade e il dovere verso i suoi colleghi quando gli viene affidato il compito di dirigere un’unità altamente addestrata che è l’ultima fermata per risolvere i crimini a Los Angeles”.

La Pitturessa: recensione del documentario su Anna Paparatti

La Pitturessa: recensione del documentario su Anna Paparatti

L’Italia è (anche) un Paese di artisti e oltre i più noti tra essi si agita un’intera galassia di personalità forse anche più interessanti di quelle di cui conosciamo il nome. Tra questi vi è Anna Paparatti, donna libera nata in Calabria e arrivata a studiare all’Accademia di Belle Arti di Roma con il talento e la vocazione per la pittura, distintasi per una serie di dipinti geometrici divenuti particolarmente popolari nel corso degli anni Sessanta. A lei è dedicato il documentario La Pitturessa (qui il trailer), diretto da Fabiana Sargentini (Tutto su mio padre Fabio SargentiniNon lo so ancora), figlia della stessa Paparatti, a cui dunque dedica un ritratto che alterna momenti di gioco a serietà critica.

L’occasione per tale progetto di documentario si sviluppa in seguito a quando, nel 2021, la direttrice artistica di Dior, Maria Grazia Chiuri, propone a Paparatti di usare i suoi quadri geometrici, “Il grande gioco” e “Pop-oca”, “Le jeu qui n’existe pas” e “Il gioco del nonsense” – tele rimaste per anni nella sua grande casa sul Lungotevere a Roma – per costruire il set up della sfilata parigina del prêt-à porter di Dior nello stesso anno. Occasione che dunque riporta Anna Paparatti di nuovo sulla scena contemporanea.

Anna Paparatti, la Pitturessa

La Pitturessa ripercorre dunque la storia di Anna Paparatti, che in seguito agli studi in Accademia è entrata a far parte, dal di dentro, di cinquant’anni di storia dell’arte contemporanea italiana e internazionale. In particolare, nel film confluisce la sua forte fascinazione per la cultura e la filosofia indiana, ma naturalmente anche il rapporto con il gallerista Fabio Sargentini, dalla cui galleria L’Attico passarono artisti e intellettual che hanno animato la scena artistica romana e internazionale degli anni 60 e 70 e entrando in contatto con i quali Paparatti ha avuto modo di formare ulteriormente la propria personalità artistica.

Proprio L’Attico rappresenta un momento spartiacque nella vita e nella carriera di Anna Paparatti. Nella celebre galleria italiana, dove oltre all’arte trovano spazio anche le avanguardistiche ricerche musicali e performative che tanto contribuirono alla diffusione di determinate culture, l’artista diventa una vera e propria figura di riferimento per quanti gravitavano intorno a quell’ambiente, da Pino Pascali a Piero Pizzi Cannella (presente in La Pitturessa come narratore) fino a Sol LeWitt, celebre artista legato a vari movimenti, tra cui l’arte concettuale e il minimalismo.

Raccontare la sua storia significa dunque raccontare anche quella di un ambiente artistico e culturale di un’Italia che non c’è più. Ciò viene compiuto attraverso materiali inediti dell’archivio personale dell’artista, immagini di repertorio uniche, fotografie e opere diverse, oltre a frammenti di film importanti in cui si ritrovano i suoi quadri. Fondamentali sono naturalmente anche le interviste ai compagni di viaggio che hanno osservato tutto il percorso e poi l’ascesa di Paparatti nel panorama internazionale. In mezzo a tutti questi elementi, spicca però la presenza della stessa Paparatti, la quale si racconta senza filtri e offre la propria affascinante visione dell’arte.

La pitturessa Anna Paparatti Fabiana Sargentini

Artisti si nasce, madri si diventa

“Essere artisti? Lo sei. Non puoi fare altro” afferma infatti Anna Paparatti nelle prime scene del documentario e per l’intera durata di esso la regista Fabiana Sargentini porta avanti una delicata indagine su cosa tale consapevolezza abbia significato per sua madre e come questa sua vocazione abbia travolto ogni altro aspetto della sua vita. Perché se è vero che La Pitturessa offre un dettagliato excursus storico, è bene notare che questo racconto collettivo si anima a partire dal rapporto tra una madre e una figlia e che questo detta a suo modo l’andamento e il percorso compiuto dal documentario.

Fabiana Sargentini – proprio come aveva già fatto con il documentario dedicato a suo padre – ci guida alla scoperta di sua madre Anna Paparatti, dando l’impressione di riscoprirla a sua volta mentre il film si svolge e ciò conferisce al documentario quella certa spontaneità e sensibilità capaci di far diventare universale una storia così personale. Con La Pitturessa, dunque, si apprende e ci si sorprende, ci si diverte per l’arguzia di Anna Paparatti e allo stesso tempo si ha la conferma di quanto l’odierno mondo dell’arte italiana sia variegato e meritevole di essere scoperto.

Il clandestino: intervista a Edoardo Leo e Rolando Ravello

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Il clandestino: intervista a Edoardo Leo e Rolando Ravello

In occasione della presentazione de Il Clandestino, la nuova fiction Rai in onda dall’8 aprile su RaiUno, abbiamo intervistato Edoardo Leo e Rolando Ravello, rispettivamente protagonista e regista della serie.

Luca Travaglia (Edoardo Leo), ex ispettore capo dell’antiterrorismo, ha lasciato la polizia in seguito a un violento attentato che è costato la vita alla sua donna. Trasferitosi a Milano, lavora come buttafuori nelle discoteche, cercando di anestetizzare il dolore. Il muro che ha alzato tra se stesso e la vita comincia a sgretolarsi quando incrocia sulla sua strada Palitha (Hassani Shapi), un cingalese intraprendente e sopra le righe che lo trascina nell’impresa di mettere in piedi un’improbabile agenzia investigativa.

Dune: Parte Tre, i momenti bizzarri di Messiah che il pubblico non è pronto a vedere

Dune Messiah, che sarà il testo di partenza per Dune: Parte Tre, è pieno di elementi bizzarri, che forse il pubblico non è pronto a vedere. Finora, non è ancora chiaro quanto Denis Villeneuve trarrà dagli altri capitoli di Dune per realizzare la terza parte della sua trilogia, ma sappiamo che Messiah conclude la storia di Paul (Timothée Chalamet), mentre i seguiti sono dedicati ai suoi figli gemelli, che avrà da Chani (Zendaya): Ghanima e il futuro Dio Imperatore dell’Universo Leto II.

Dai romanzi però sappiamo che sebbene Paul sia l’eroe della storia, le sue scelte future provocheranno parecchie sofferenze all’Universo, così il Bene Gesserit decide di mettere a punto un piano per ucciderlo, alleandosi con forze oscure. Da qui in poi la storia diventa sempre più strana, e non sappiamo se il pubblico è davvero pronto ad assistere a queste stranezze! Ecco gli aspetti bizzarri della storia di Dune Messiah.

In Dune: Parte Tre vedremo il Bene Tleilax

Dune: The SisterhoodIl Bene Tleilax, noto anche come Tleilaxu, è un ordine che commercia in prodotti biologici. Gioca un ruolo cruciale in Dune Messiah ed è incredibilmente bizzarro, anche per gli standard di Dune. Isolazionisti e xenofobi, i Tleilaxu sono manipolatori genetici. Tuttavia, a differenza delle Bene Gesserit, trafficano in prodotti biologici, che vanno dagli occhi artificiali ai cloni dei morti

Il circolo ristretto dell’ordine, il consiglio dei Maestri Tleilaxu, impiega i Volti Danzanti, servitori che possono imitare qualsiasi essere umano. Nonostante siano universalmente diffidati, i Tleilaxu si alleano con il Bene Gesserit in Dune Messiah (e, probabilmente, Dune: Parte Tre) perché vogliono rovesciare il regno di Paul. Con la pelle grigia e i denti appuntiti, l’ordine è forse la più aliena tra tutte le società di Dune. Tuttavia, sono le manipolazioni e le creazioni del Bene Tleilax il loro aspetto più bizzarro.

Volti Danzanti

Dune: ProphecyCome accennato in precedenza, le Bene Tleilax impiegano servitori conosciuti come Volti Danzanti, dei mutaforma. Allevati dai Maestri Tleilaxu, i Volti Danzanti sono spesso usati come spie o assassini grazie alla loro straordinaria capacità di imitare qualsiasi essere umano. Mentre i volti dei mutaforma si muovono, sembra che la loro pelle stia “danzando” – da qui il soprannome inquietante. Le abilità dei Volti Danzanti consentono alle Bene Tleilax di infiltrarsi in qualsiasi organizzazione o governo.

Tuttavia, gli abili accoliti del Bene Gesserit sono in grado di discernere quando un Danzatore del Volto ha sostituito un individuo a causa dei cambiamenti dei feromoni. Dal momento che, in Dune Messiah, i due ordini uniscono le forze contro Paul, sono una squadra quasi inarrestabile. Se un Volto Danzante rimane nei panni di un’altra persona troppo a lungo, delira e crede di essere davvero la persona in questione, il che rende il loro ruolo nella storia di Dune: Parte Tre ancora più sinistro.

Le creazioni Ghola di Dune Messiah

L’introduzione dei ghola in Dune Messiah è un’altra svolta incredibilmente strana. Nel canone di Dune, un ghola è un essere umano artificiale, ma, a differenza dei cloni di altri romanzi di fantascienza, i ghola sono specificamente replicati da soggetti morti. Creati nei carri armati Axlotl, i ghola possono essere costituiti da quasi chiunque purché ci sia una singola cellula dell’essere originale pronta.

Ancora una volta, i Gholas sono un prodotto del Bene Tleilax. In Dune Messiah, uno dei principali sforzi del Bene Tleilax per usurpare Paul ruota attorno alla creazione di un ghola del suo ex mentore, il defunto Duncan Idaho (Jason Momoa). La speranza è che il ghola di Duncan si avvicini abbastanza a Paul da ucciderlo, per esempio. Tuttavia, la coscienza di Duncan Idaho è in grado di assumere il “controllo” del suo corpo ghola.

I figli di Paul e Chani nascono con abilità particolari

Zendaya dune parte 2
© Warner Bros Discovery

Proprio come in Dune: Parte Due, Dune Messiah presenta alcune raffigurazioni piuttosto “estreme” di bambini che sono stati esposti alla spezia nell’utero. Alia Atreides, il personaggio più strano di Dune, fa la sua “apparizione” nel film in maniera indiretta, dal momento che non è ancora nata. Poiché Lady Jessica (Rebecca Ferguson) è incinta quando beve l’Acqua della vita, Alia, la sorella minore di Paul, nasce Reverenda Madre Bene Gesserit a tutti gli effetti. Denominata “Abominio”, Alia bambina è responsabile dell’uccisione del barone Harkonnen nel romanzo di Herbert. Saggiamente, in Dune: Parte Due Alia non è ancora nata ma è in grado di comunicare telepaticamente con sua madre e suo fratello, quindi il film evita di mostrare una bimba armata che uccide un uomo.

In Dune Messiah, Chani alla fine dà alla luce due gemelli, Leto II e Ghanima. Esposti alla spezia e figli di Paul, i gemelli ereditano anche la memoria genetica del Bene Gesserit, tra le altre abilità selvagge. Ciò non sarebbe troppo bizzarro se non fosse per il fatto che un neonato Leto II salva la vita di suo padre. Dopo che Paul diventa fisicamente cieco, apparentemente non è in grado di respingere un attacco del Volto Danzante Scytale. Per fortuna, Paul vede una visione dal punto di vista di suo figlio, che gli permette di uccidere con successo Scytale prima che lui stesso venga assassinato. È una delle sequenze d’azione più bizzarre di Dune Messiah. Naturalmente, le stranezze di Leto II e Ghanima non finiscono qui. I gemelli sono personaggi chiave nel sequel, Children of Dune.

Alia Atreides si innamora di un Ghola

Anya Taylor-Joy Alia Atreides DuneAlia Atreides è nata per essere uno dei personaggi più strani di Dune. Man mano che i libri vanno avanti, le cose non si normalizzano per la sorella minore di Paul. La bambina con le abilità della Reverenda Madre non solo uccide il Barone Harkonnen, ma diventa reggente dei figli di Paul dopo che lui ha lasciato il suo trono per vagare nel deserto nella vera tradizione Fremen. Capace di accedere alla memoria genetica, Alia non è in grado di respingere alcuni dei suoi antenati più inquietanti, incluso il Barone, che è in realtà suo nonno nel complesso albero genealogico Atreides/Harkonnen.

Posseduta dal Barone Harkonnen per gran parte di Children of Dune, Alia è una sorta di antagonista. Per non parlare del fatto che in Dune Messiah si innamora anche del ghola di Duncan Idaho, rendendo il suo arco narrativo potenzialmente uno dei più sconvolgenti di Dune: Parte Tre.

Il figlio di Paul diventa un ibrido uomo-verme della sabbia

Dune - Parte DueAnche se resta da vedere se Villeneuve racconterà sia Dune Messiah che Children of Dune, il regista ha molti punti bizzarri della trama tra cui scegliere per quanto riguarda quest’ultimo. Nel terzo libro di Dune, Leto II e Ghanima hanno a che fare con la zia posseduta dal Barone. Alla fine, Leto II decide di intraprendere il cosiddetto Sentiero d’Oro, la strada da seguire per l’umanità in modo che non ristagni nella sua struttura e condizioni attuali. Per fare ciò, Leto adotta una “pelle di trota della sabbia”, creando un futuro in cui diventerà un ibrido uomo-verme della sabbia.

La pelle del verme della sabbia lo rende praticamente indistruttibile, permettendo al cosiddetto Imperatore Dio di vivere molto a lungo. Per consolidare il suo potere e garantire il futuro della Casa Atreides, Leto sposa anche sua sorella, sebbene Ghanima abbia figli da un altro corteggiatore. Anche così, si tratta di una svolta degli eventi incredibilmente inquietante: i figli di Paul si sposano e uno di loro diventa in parte un verme della sabbia. Chissà quali di queste cose entrerà nel racconto di Dune: Parte Tre.

Matrix 5: 8 storie incompiute che il nuovo film può risolvere

Matrix 5: 8 storie incompiute che il nuovo film può risolvere

Il confermato sequel Matrix 5 ha il potenziale per rispondere alle domande ancora senza risposta sollevate dall’ultimo film della saga, Matrix Resurrection e in generale dalla trilogia originale. Il finale di Matrix Resurrections vede Neo (Keanu Reeves) e Trinity (Carrie-Anne Moss) dare vita ad una nuova era in cui hanno più controllo che mai su Matrix e si propongono di riprogettarlo completamente, ma non è chiaro cosa ciò comporterà.

Ora Matrix 5 è dunque entrato ufficialmente in fase di sviluppo, anche senza la regia delle Wachowski (anche se Lana svolgerà il ruolo di produttrice esecutiva), il modo migliore per il nuovo regista Drew Goddard (Quella casa nel bosco, 7 sconosciuti a El Royale) di conquistare i fan potrebbe essere quello di rispondere alle domande più scottanti e annose su Matrix e di risolvere le vecchie trame ancora insolute.

Chi è il capo dell’analista in Matrix Resurrections?

Neil-Patrick-Harris-as-Therapist-in-Matrix-Resurrections

L’Analista (Neil Patrick Harris) è il cattivo principale di Matrix Resurrections. L’Architetto (Helmut Bakaitis) era in precedenza la forza apparentemente principale nella gerarchia di Matrix, ma l’Analista ha preso il controllo di Matrix dall’Architetto. L’Analista, tuttavia, afferma di aver dovuto convincere qualcuno a lasciarlo resuscitare Neo e Trinity e a permettergli di rimanere in Matrix. Ciò sembra implicare l’esistenza di una struttura aziendale di macchine nel mondo reale che prende decisioni su ciò che accade in Matrix.

Come esattamente l’Analista abbia usurpato Matrix all’Architetto viene taciuto, ma potrebbe aver convinto chi sopra di lui a far sì che ciò avvenisse. Tuttavia, l’esatta natura di colui a cui risponde l’Analista è un enigma. Se Matrix 5 vuole ampliare l’ambientazione, rispondere a queste domande, riguardo chi esattamente guida le macchine, potrebbe essere un punto di partenza ideale.

Cosa è successo al Bambino dopo Matrix Revolutions?

Matrix Bambino

Il personaggio noto solo come Bambino (Clayton Watson) appare per la prima volta in Matrix Reloaded. Egli è stato salvato da Neo da Matrix e in seguito ha vissuto a Zion. Idolatrava Neo e sperava di unirsi all’equipaggio di Morpheus quando sarebbe diventato maggiorenne. Aiuta a combattere e difendere il resto della popolazione nella battaglia per Zion e sopravvive. Dopo la presunta morte di Neo, egli si è allenato con Morpheus (Laurence Fishburne) e alla fine è diventato il capitano della sua nave, chiamata Neo’s Hope.

Qui finisce la storia nota di Kid. Quando Neo arriva al santuario degli umani liberi e si riunisce con Niobe (Jada Pinkett Smith) in Resurrections, i due discutono principalmente di ciò che Morpheus ha fatto per il resto della sua vita. Questo significa che la storyline di Bambino rimane un potenziale non sfruttato per Matrix 5. Raccontare cosa gli è accaduto sarebbe dunque interessante, magari facendolo apparire come un capitano invecchiato pronto a realizzare il sogno di gioventù di entrare a far parte dell’equipaggio di Neo.

Bugs e la sua squadra continueranno ad aiutare Neo e Trinity in Matrix 5?

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Matrix Resurrections introduce anche Bugs (Jessica Henwick), un’umana liberata da Matrix che è diventata capitano della sua nave e del suo equipaggio, tra cui la nuova versione di Morpheus (Yahya Abdul-Mateen II). In Matrix Resurrections, Bugs si impegna a trovare Neo in Matrix e ad aiutarlo a salvare Trinity, sfidando persino gli ordini di Niobe di non farlo. Sarebbe fuori dal personaggio di Bugs e del resto del suo equipaggio abbandonare Neo in futuro, mentre intraprende una nuova missione.

Ci sono molte cose interessanti che Matrix 5 potrebbe fare con Bugs e il suo equipaggio di umani e Synthients che aiutano Neo e Trinity, forse agendo come soldati vigilanti all’interno di Matrix mentre viene ricostruita. Bugs e Morpheus potrebbero anche fare da tramite tra Neo e Niobe in futuro. Henwick e Abdul-Mateen offrono entrambi interpretazioni all’altezza del Morpheus originale in modi diversi, e Matrix 5 farebbe un errore a non riportarli in scena.

L’agente Smith sarà di nuovo il cattivo principale in Matrix 5?

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Come nel caso di Morpheus, Matrix Resurrections presenta una nuova versione dell’Agente Smith. Il rifacimento ha funzionato meglio per Morpheus che per Smith, poiché il vero Morpheus è morto e il personaggio di Abdul-Mateen è una versione programmata di Morpheus creata dai ricordi di Neo. D’altra parte, lo Smith di Jonathan Groff dovrebbe essere uguale a quello di Hugo Weaving, che sceglie di assumere una nuova forma fisica solo perché l’attore originale non è potuto tornare a causa dei suoi impegni.

Quando Matrix fu ridisegnato dall’Analista, Smith perse il potere di autodeterminazione, come Neo. Quando Neo fu risvegliato, Smith riprese il controllo. Smith salva Neo e Trinity alla fine di Matrix Resurrections per preservare la sua libertà, ma li lascia con le parole: “Qui finisce la nostra inaspettata alleanza“. L’iconica dinamica tra Neo e Smith implica che ci sarà un seguito a questa vicenda, magari stavolta con il ritorno di Weaving.

Smith era un programma canaglia che aveva preso il controllo della maggior parte di Matrix, portando Neo e le altre macchine a mediare una tregua, in modo che Neo potesse distruggere Smith. Pertanto, non è implausibile che Smith, che è ancora in libertà, tenti ancora una volta di controllare Matrix e di rifarla a sua immagine e somiglianza. Il fatto che Smith torni a essere la minaccia principale è la base di una solida trama per Matrix 5, in cui Neo e Smith si ritrovano a scontrarsi nuovamente mentre entrambi cercano di controllare Matrix.

Sati ha raggiunto il suo scopo nel franchise di Matrix?

Priyanka-Chopra-in-Matrix-Resurrections

Sati (Tanveer K. Atwal/Priyanka Chopra), un programma esiliato che viene accolto e protetto dall’Oracolo (Gloria Foster/Mary Alice) da bambina, riappare da adulta in Matrix Resurrections. Sati è la figlia di altri due programmi, che l’hanno riportata di nascosto in Matrix. Nel videogioco canonico Enter the Matrix, l’Oracolo afferma di ritenere Sati importante per il futuro degli esseri umani e delle macchine.

Sati forse realizza la previsione dell’Oracolo quando progetta il piano per Neo per salvare Trinity da Matrix. Tuttavia, potrebbe avere ancora un ruolo da svolgere nel futuro. Sati sembra possedere una personalità in qualche modo onnisciente: sapeva che Neo e Trinity erano vivi da decenni e monitorava discretamente Neo. In termini di narrazione, è quasi un altro Oracolo. Tuttavia, potrebbe ancora essere vitale in altri modi in Matrix 5.

I Synthients faranno riferimento agli eventi dell’Animatrix in Matrix 5?

Animatrix

Matrix Resurrections descrive una nuova era di relazioni uomo-macchina, in cui diverse macchine note come Synthients sono membri graditi dell’equipaggio di Bugs. Questo crea maggiori sfumature nella storia, poiché mostra macchine che possono essere caratterizzate in modi diversi, simili a programmi come Sati o Smith. Inoltre, le Wachowski hanno creato un retroscena per la rivolta delle macchine, che potrebbe essere preso in considerazione e sviluppato in Matrix 5.

Per molti versi, Animatrix offre le migliori possibilità di storia per Matrix 5. Due dei cortometraggi di questa raccolta descrivono come la rivolta che alla fine ha portato alla creazione di Matrix sia stata in parte alimentata da un caso giudiziario in cui è stato stabilito che i robot non hanno il diritto di danneggiare gli esseri umani per autodifesa. Poiché il franchise di Matrix introduce personaggi di macchine e programmi più empatici, è possibile scrivere una storia ancora più complessa se uno di loro facesse riferimento a questi eventi, citando l’autoconservazione come causa ultima della guerra.

L’Oracolo potrebbe tornare in Matrix 5?

matrix oracolo

Quando l’Analista ha riavviato Matrix, il programma noto come Oracolo è stato cancellato. Se Matrix 5 volesse riproporre l’Oracolo, non sarebbe difficile scrivere una trama in cui un nuovo Oracolo viene creato all’interno di Matrix, magari utilizzando come base la codifica archiviata dell’Oracolo originale. Dal momento che entrambe le attrici che hanno interpretato l’Oracolo sono decedute, anche l’Oracolo dovrebbe essere reinterpretato allo stesso modo di Morpheus e Smith.

Tuttavia, se i produttori troveranno l’interprete giusto per interpretare il nuovo Oracolo, questo potrebbe fornire una trama molto interessante in Matrix 5. I momenti più filosofici dei film di Matrix sono incentrati sul dibattito tra destino e libero arbitrio, e l’Oracolo svolge un ruolo fondamentale in questo senso. A questo punto, la storia è andata ben oltre il concetto di Uno così come era stato scritto in origine. Il ritorno dell’Oracolo potrebbe portare a nuovi discorsi e rivitalizzare i temi originali della storia o introdurne di nuovi.

In che modo Neo e Trinity cambiano Matrix?

Matrix Resurrections Matrix 5

Alla fine di Matrix Resurrections, Neo e Trinity si sono liberati dal controllo dell’Analista e la loro capacità di manipolare la realtà di Matrix è più forte che mai. Si incontrano per l’ultima volta con l’Analista, dove Trinity gli dice: “Eravamo in viaggio per rifare il vostro mondo” e “ricordare alla gente cosa può fare una mente libera“. Neo e Trinity sembrano dunque essere impegnati in un’avventura per garantire alle persone il libero arbitrio, anche all’interno della realtà simulata.

Questa sarà molto probabilmente la trama principale di Matrix 5, ma ci sono diverse sfaccettature che potrebbero diventare sottotrame avvincenti. Gli esseri umani che sono soddisfatti della vita in Matrix, ma che continuano a lottare, potrebbero diventare personaggi importanti. Neo e Trinity devono anche capire come gli Agenti e gli altri programmi si inseriscono in questo mondo. I fan sono ora ovviamente in apprensione per il prossimo film della saga, ma si spera che questo darà a queste trame delle conclusioni soddisfacenti.

Scoop: recensione del film Netflix con Gillian Anderson

Scoop: recensione del film Netflix con Gillian Anderson

Non perdetevi Scoop solo perché non siete interessati alle vicende del principe Andrea d’Inghilterra. Il film di Philip Martin online su Netflix dal 5 aprile in realtà è molto di più. Al centro, la storica intervista rilasciata dal Duca di York a Emily Maitlis, la giornalista della BBC interpretata da Gillian Anderson, nota come protagonista di X-Files, anche se in realtà la sua carriera cinematografica è stata importante indipendentemente dal famoso serial.

Come si è arrivati all’incontro che si tenne in esclusiva nel Salone Sud di Buckingham Palace? Scoop ricostruisce il paziente lavoro di negoziazione che ha consentito alla rete di stabilire un contatto con la Casa Reale e convincere il principe ad accettare il confronto davanti alla videocamera; il tema non è l’ossessione per il sesso di Sua Maestà: parliamo di giornalisti, del giornalismo che sta scomparendo, delle sfide decisive e della vita che ciascuno deve sapersi.

Scoop Rufus Sewell
PETER MOUNTAIN/NETFLIX © 2023 Netflix, Inc.

La vera storia dietro il film

La vicenda è nota: nel 2008 Jeffrey Epstein, un ex insegnante di una scuola di figli di VIP che gli aprono le porte dell’alta finanza e del jet set, viene condannato per induzione alla prostituzione di minori. Secondo l’accusa, era responsabile di un giro di ragazze molto giovani indirizzate a politici e nomi in vista che ne abusavano sessualmente. Tra questi, sembra esserci anche il principe Andrea (Rufus Sewell), la cui vicinanza a Epstein anche dopo la sua condanna e rimessa in libertà viene testimoniata dallo scatto dal reporter Jae Donnelly nel 2010, a New York, durante una passeggiata a Central Park.

Quasi dieci anni dopo, la mole di articoli scritti sull’argomento avrebbe forse rischiato di essere dimenticata se quella foto non continuasse ad accompagnarlo dalle pagine di ogni quotidiano. Le immagini riescono ad impattare anche quando ogni altra informazione tende a sbiadire ed è da lì che parte la narrazione centrale di Scoop. Il giornalismo è in crisi da tempo quando nel 2019, la BBC annuncia 450 licenziamenti. Sam Mac Alister, interpretata da Billie Piper (Diario di una squillo e Doctor Who), è tra i lavoratori che ascoltano con preoccupazione l’annuncio.

Newsnight, il programma d’informazione quotidiana della nota emittente televisiva britannica di cui è redattrice, fatica infatti a trovare una breaking news che possa davvero suscitare l’attenzione del pubblico e surclassare le concorrenti. La tensione tra quanti credono che a dimostrare la validità del proprio ruolo (e salvarlo) sia la presenza assidua in redazione e chi invece rivendica il diritto/dovere di andare in giro a cercare le notizie è palpabile. Non serve dire che Sam appartiene alla seconda scuola di pensiero per capire che da qui Scoop entra nel vivo.

Scoop Gillian Anderson
PETER MOUNTAIN/NETFLIX © 2023 Netflix, Inc.

Uno scoop è prima di tutto una conquista

Mai arrendersi: è questo il sottotesto di Scoop e della tenacia con cui la giornalista persegue ogni contatto, anche quello da cui è più facile aspettarsi un rifiuto, fino a trasformarlo in una fonte e guidare l’informazione degli altri media per molto tempo a seguire. Scoop on è un film sul fare carriera: farsi valere anche quando non si è invitati a condividere quanto raccolto con pazienza e non aspettare che le buone occasioni cadano dal cielo è un’altra storia. È questa storia.

A Sam non basta aver fatto centro una volta per vedere cambiare la propria vita e la propria posizione all’interno di un ambiente tanto competitivo ma nutre la convinzione di partecipare a qualcosa che vale la pena: è questo che cerca davvero ogni volta che persegue la notizia. Quando in Scoop arriva il fatidico giorno e l’intervista-duello ha luogo, fuori dal set si fronteggiano anche Sam e il suo contatto, la segretaria privata del principe, Amanda Thirsk (interpretata da Keeley Hawes): le due donne si trovano su fronti contrapposti e nutrono aspettative naturalmente diverse rispetto all’esito dell’intervista.

Ma entrambe sono arrivate fin lì stringendo un patto di solidarietà e di rispetto, il che rende il gioco molto più sottile rispetto ad un netto contrasto, in un crescendo di pathos che riesce a coinvolgere anche senza colpi di scena. E alla fine pazienza per il povero Andrea e per i suoi peluche: è grazie ai giornalisti che non si sono arresi che molte vittime di Epstein e dei suoi sodali oggi hanno un nome e stanno lottando per i riconoscimenti dei propri diritti.

Kung Fu Panda 3: tutto quello che c’è da sapere sul film

Kung Fu Panda 3: tutto quello che c’è da sapere sul film

Divenuto uno dei franchise animati di maggior successo degli ultimi anni, Kung Fu Panda ha conquistato spettatori da ogni parte del mondo, tanto presso gli spettatori più giovani quanto con i più adulti. Nel 2008 è uscito in sala il primo dei tre film attualmente realizzati, da subito considerato uno dei migliori film d’animazione della storia. Presentato fuori concorso al Festival di Cannes, e nominato all’Oscar, questo dà vita alle avventure del simpatico panda Po, che aspira a diventare un grande guerriero di arti marziali. Nel 2011 è poi arrivato il primo sequel, Kung Fu Panda 2 (qui la recensione), mentre del 2016 è Kung Fu Panda 3 (qui la recensione), diretto da Jennifer Yuh Nelson.

L’ispirazione per il primo film nacque però dal videogioco T’ai Fu: Wrath of the Tiger e dal film Kung Fu Hustle. Inizialmente, tuttavia, il progetto nasceva per essere una parodia del genere arti marziali, ma il co-regista John Stevenson non gradì tale idea, preferendo dar vita ad una commedia basata sul genere Wǔxiá. Insieme al regista Mark Osborne, questi lavorò dunque per conferire al film una realistica atmosfera cinese, tra tradizioni e ornamenti. Per la DreamWorks Animation si trattò di uno dei loro progetti più complessi di sempre, data specialmente la grande richiesta di dettagli animati.

Con il terzo film si tento di alzare ulteriormente il livello e successivamente all’uscita nelle sale si pensò che questo sarebbe stato l’ultimo capitolo. Oggi sappiamo che non è così, ma prima di vedere cosa c’è nel futuro di Po oltre Kung Fu Panda 3, in questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a questo terzo capitolo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di doppiatori e, infine, al suo sequel. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Kung Fu Panda 3 doppiatori

La trama di Kung Fu Panda 3

Kung Fu Panda 3 vede Po ottenere l’incarico di maestro del Palazzo di Giada. Egli ha ora il compito di addestrare nuove generazioni di guerrieri all’arte del kung fu. Mentre si confronta con questa nuova responsabilità, Po ha modo di ricongiungersi con il suo padre biologico, Li Shan. La gioia del momento viene tuttavia interrotta dalla notizia che il guerriero Kai è tornato nel regno mortale alla ricerca dell’antico potere del Chi. Grazie ad una pergamena lasciata da Oogway, Po scopre che Kai può essere sconfitto solo grazie a questo stesso potere. Esso veniva tramandato dai guerrieri panda, e così insieme a suo padre Po intraprende un viaggio verso la valle delle sue vere origini. Qui, Po si confronterà con il proprio passato, con i propri simili e con il segreto dietro al Chi.

I doppiatori americani e italiani del film: da Po al villain Kai

Tra gli elementi più noti della trilogia vi è quello relativo ai celebri nomi di Hollywood che hanno preso parte al doppiaggio dei personaggi protagonisti. A dare voce al panda Po, è l’attore Jack Black, mentre a doppiare in italiano il personaggio è invece Fabio Volo. Dustin Hoffman dà voce al saggio maestro Shifu. Per accettare la parte l’attore richiese, qualora non fosse stato soddisfatto della propria performance, di poter registrare nuovamente le proprie battute. La voce italiana del personaggio è invece di Eros Pagni. La premio Oscar Angelina Jolie interpreta Tigre, la più forte e coraggiosa dei guerrieri di Shifu e inizialmente favorita per la conquista della Pergamena del Drago.

La sua voce italiana è di Francesca Fiorentini, nota doppiatrice di attrici come Gwyneth Paltrow e Milla Jovovich. Jackie Chan è invece presente nei panni di Scimmia, la cui voce italiana è affidata ad Angelo Maggi, doppiatore storico di Tom Hanks e Robert Downey Jr.. Lucy Liu, nota per diversi film di arti marziali, è Vipera, doppiata in italiano da Tiziana Avarista. L’attore comico Seth Rogen dà invece voce al piccolo guerriero Mantide. Questi è doppiato in italiano da Simone Mori. David Cross, infine, è Gru, l’ultimo dei guerrieri di Shifu. Voce italiana di Danilo De Girolamo. Nel terzo capitolo la voce del villain Kai è quella diJ.K. Simmons. Nel film è inoltre presente Bryan Cranston, interprete di Li Shan, padre di Po.

Kung Fu Panda 3 villain Kai

Kung Fu Panda 3: il sequel del film

Kung Fu Panda 3 ha dunque ulteriormente esplorato le avventure del panda Po, introducendo nuovi potenti nemici ma anche inaspettati alleati. Dopo quest’ultimo, che ha confermato il successo della saga, si è iniziato naturalmente a parlare di un quarto capitolo. I registi hanno però dichiarato di non avere particolarmente fretta, desiderando poter lavorare con calma ad ognuno dei film così da rendere quanto più eccellenti possibile. Kung Fu Panda 4 (qui la recensione) è così diventato realtà solo nel 2024, narrando una nuova (e forse ultima) avventura per Po.

Il trailer di Kung Fu Panda 3 e dove vederlo in streaming e in TV

In attesa di vedere il sequel, attualmente al cinema, è possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Kung Fu Panda è infatti disponibile nel catalogo di Rakuten TV, Now, Apple TV e Prime Video. Per vederlo, basterà semplicemente iscriversi, in modo del tutto gratuito alla piattaforma. Si avrà così modo di guardare il titolo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà a disposizione un determinato limite temporale entro cui effettuare la visione. Il film sarà inoltre trasmesso in televisione il giorno sabato 6 aprile alle ore 21:20 sul canale Italia 1.

Maze Runner – La rivelazione: le differenze tra il film e il libro

Negli ultimi anni il cinema è stato invaso da numerosi film di fantascienza ambientati in un futuro distopico, ma pochi hanno avuto successo quanto la trilogia di Maze Runner. Composta dai capitoli Il labirinto, La fuga e La rivelazione, questo è la trasposizione dell’omonimo romanzo del 2009, facente parte di una vera e propria saga letteraria, composta da una trilogia principale e due romanzi prequel. Scritto da James Smith Dashner, questo ebbe un ampio successo tra le giovani generazioni di lettori, i quali potevano ritrovare al loro interno molte tematiche a loro care. Dopo il successo dei primi due, nel 2018 è dunque uscito il capitolo conclusivo, Maze Runner – La rivelazione.

Con un incasso complessivo di oltre 288 milioni di dollari, il film ha dunque portato a compimento la storia ideata su carta da James Dashner. Lo scrittore, celebre proprio per questa trilogia di romanzi, ha poi scritto anche due prequel, che magari un giorno troveranno a loro volta spazio sul grande schermo. Prima di intraprendere una visione di Maze Runner – La rivelazione, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alle differenze tra libro e film. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Maze Runner – La rivelazione: la trama del film

Nel terzo capitolo dell’avvincente saga distopica, Maze Runner: La rivelazione, vediamo Thomas e i Radurai unire le forze con i ribelli del “Braccio Destro” per salvare l’amico Minho, rapito durante lo scontro a fuoco dalle truppe del W.C.K.D. Il giovane Velocista, a capo del gruppo di adolescenti sopravvissuti alla prigionia della Radura e alla disperata fuga nel deserto, è determinato a trovare una cura contro il virus mortale che si è abbattuto sul pianeta. La ricerca, irta di sfide e ostacoli insormontabili quasi quanto le pareti del Labirinto, metterà a dura prova l’amicizia e i legami creati tra i ragazzi.

Maze Runner - La rivelazione trama
Thomas Brodie-Sangster, Dexter Darden, Nathalie Emmanuel, Katherine McNamara, Dylan O’Brien, Rosa Salazar e Jacob Lofland in Maze Runner – La rivelazione. Photo Credit: Joe Alblas – © TM & © 2017 Twentieth Century Fox Film Corporation. All Rights Reserved. Not for sale or duplication.

Maze Runner – La rivelazione: il cast del film

Protagonista del film, nel ruolo di Thomas, è ancora l’attore Dylan O’Brien. Questi, tuttavia era stato inizialmente scartato dal regista Wes Ball, poiché la sua capigliatura non lasciava trasparire la fragilità che invece si ricercava per il ruolo. In quel periodo l’attore era infatti impegnato nelle riprese della serie Teen Wolf, dove sfoggiava una capigliatura particolarmente vistosa. Per sua fortuna, una sua foto con i capelli corti finì successivamente nelle mani di Ball, il quale si pentì di averlo giudicato negativamente e decise di richiamarlo, convinto che avrebbe potuto essere l’attore giusto per la parte. Una volta comunicatagli la notizia, O’Brien ebbe soltanto quattro giorni di tempo per leggere il romanzo e informarsi sulla sua storia.

L’attore Will Poulter decise invece di proporsi sia per il ruolo di Newt che per quello di Gally, finendo con l’ottenere quest’ultimo. Per il ruolo di Teresa, l’attrice Kaya Scodelario fu da subito la prima scelta per il regista. Questi si convinse che fosse la persona giusta per la parte dopo averla vista recitare nella serie Skins. Particolarmente coinvolta dal progetto, la Scodelario decise di allenarsi al fine di poter eseguire personalmente le acrobazie richieste per il film, senza avvalersi di controfigure. Ad interpretare Newt, uno dei leader, è invece l’attore Thomas Brodie-Sangster, mentre Ki Hong Lee è Minho, uno degli esploratori.

L’attrice Patricia Clarkson è Ava Paige, direttrice dell’organizzazione WCKD. Si ritrovano poi gli attori Rosa Salazar, celebre anche per il film Alita – Angelo della battaglia e la serie Undone, nel ruolo della ribelle Brenda, e Giancarlo Esposito, noto per serie come Breaking Bad, The Boys The Mandalorian, che interpreta Jorge. In ultimo, Aidan Gillen interpreta il misterioso Janson, tra i personaggi principali anche di questo sequel. Per prepararsi al film, inoltre, l’intero cast di giovani protagonisti fu portato a partecipare ad una sfida di sopravvivenza nella radura, dove hanno imparato a costruirsi da sé strumenti e a mettersi al riparo dalla natura circostante.

Maze Runner - La rivelazione cast
Giancarlo Esposito, Thomas Brodie-Sangster e Dylan O’Brien in Maze Runner – La rivelazione. Photo Credit: Joe Alblas – © TM & © 2017 Twentieth Century Fox Film Corporation. All Rights Reserved. Not for sale or duplication.

 

Le differenze tra il libro e il film

Nel dar vita ad un adattamento cinematografico del romanzo, gli autori confermarono l’intenzione di rimanere quanto più fedeli possibile a questo. Il passaggio dalla pagina al grande schermo ha però visto operare anche in questo caso delle necessarie modifiche. Una delle prime la si ritrova già ad inizio film, dove si assiste al tentativo di salvare Minho da W.C.K.D. Totalmente differente è invece l’inizio del libro, dove Thomas si risveglia prigioniero di W.C.K.D. e lo resta per mesi prima di riuscire a scappare. Ciò rappresenta una considerevole modifica anche per il fatto che Minho nel libro non si è mai diviso dal gruppo, mentre nel film il suo salvataggio è una parte particolarmente importante del racconto.

Differente è anche ciò che riguarda la lettera scritta da Newt e affidata a Thomas. Nel libro questa viene aperta e letta subito dal protagonista, mentre nel film tale azione viene compiuta soltanto nel finale. A ciò si ricollegano anche le sorti del personaggio di Newt, profondamente diverse tra libro e film. Per quanto riguarda Teresa, invece, viene eliminata la maggior parte delle ambiguità che la riguardano. In ultimo, un’altra significativa differenza è la mancanza di riferimenti nel film ad altre città esistenti. Nel libro, invece, i protagonisti credono ci siano rimaste più città in piedi ma quella che cercano loro è a Denver, in Colorado.

Il trailer del film e dove vederlo in streaming e in TV

In attesa di vedere il terzo capitolo della trilogia, è possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Maze Runner – La rivelazione è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Apple TV, Prime Video, Disney+ e Netflix. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo.

Fonte: IMDb

Captain America: le sue 10 migliori scene nel MCU

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Captain America: le sue 10 migliori scene nel MCU

Captain America è stato parte integrante del MCU per quasi un decennio, il che ha dato al personaggio di Steve Rogers parecchie occasioni per poter brillare sul grande schermo. Alcune scene dei film dell’universo condiviso in cui è apparso, rendono palese il motivo per cui Steve sia un supereroe così amato e rispettato. Screen Rant ha raccolto le 10 scene presenti nei film del Marvel Cinematic Universe che dimostrano che Cap è il migliore di tutti i Vendicatori:

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Il sacrificio di Steve come Captain America

Nel finale del suo primo film in solitaria Captain America – Il primo vendicatore, Steve Rogers si è sacrificato facendo schiantare l’aereo in acqua per assicurarsi che nessun altro sarebbe morto. Steve non aveva idea che sarebbe sopravvissuto al calvario.

Anche se si è svegliato quasi 70 anni dopo, fatta eccezione per Peggy, tutti quelli che conosceva e a cui teneva erano morti. I veri supereroi sono disposti a sacrificarsi, e Steve ha fatto proprio questo.

Il suo primo bacio con Peggy

Il primo bacio di Steve con Peggy avviene quando stanno inseguendo Teschio Rosso: Steve sta per intraprendere il viaggio che lo porterà a schiantarsi contro il ghiaccio. Tuttavia, né Steve né Peggy ne sono consapevoli al momento, quindi il loro è un bacio privo di paura.

Non è un addio, ma una promessa che le cose migliori devono ancora venire. È un momento breve ma comunque dolce, con anche un tocco di umorismo, grazie al colonnello Phillips che assicura che lo stordito Steve non lo bacerà.

Combattere contro sé stesso come Captain America

Capitan America ha affrontato molti nemici durante la sua vita. Ma uno dei suoi momenti più duri e certamente memorabili è quando combatte contro sé stesso in Avengers: Endgame.

Durante il loro viaggio indietro nel tempo fino al 2012, il giovane Steve incontra la sua controparte futura e crede di star affrontando Loki che nel frattempo ha appena cambiato aspetto. I due Capitan America si sfidano in battaglia, ma il vecchio Steve ne esce vincitore e riesce a mettere fuori combattimento il suo io più giovane.

Il saluto a Groot

Steve Rogers ha fatto molta strada nel MCU e ha sicuramente imparato molto. Anche se è cresciuto nella prima metà del ventesimo secolo, Steve ha tenuto la sua mente aperta e ha accettato l’esistenza degli alieni come qualcosa di perfettamente plausibile.

Quindi, quando incontra Groot per la prima volta, non si fa affatto spaventare da un albero parlante; al contrario, si presenta con molta calma a Groot.

Ingannare l’Hydra

In uno dei colpi di scena più divertenti dei fumetti, Steve inganna l’Hydra e si risparmia una lotta inutile. Quando decide di portare lo scettro fuori dall’edificio e si imbatte in un gruppo di agenti dell’Hydra nell’ascensore, invece di picchiarli, Steve gioca e finge di essere anche lui un membro dell’Hydra – semplicemente esclamando: “Hail Hydra”. È una buona prova che Captain America è anche cervello e non solo muscoli.

Il combattimento in ascensore

Parlando di Hydra e di ascensori, c’è anche la memorabile scena del combattimento in ascensore in Captain America: The Winter Soldier (2014). Cap sale sull’ascensore, è circondato dai suoi nemici, l’aria è densa di tensione; tutti sanno che le cose stanno per precipitare.

Tuttavia, Cap dà loro l’opportunità di uscire dall’ascensore prima di procedere ad abbattere gli uomini in uno spazio limitato, il tutto senza nemmeno sudare.

Affrontare Thanos

Essere un supereroe non significa solo vincere. Si tratta anche di trovare la forza per superare il fatto che si può perdere e che bisogna cercare di rimediare. È qualcosa che ha toccato anche Captain America.

Si oppone a Thanos in Wakanda e fa del suo meglio per ottenere il Guanto. E quando fallisce e loro perdono, trascorre i successivi 5 anni a pensare a come migliorare le cose, finché lui e gli Avengers non riescono alla fine a sconfiggere Thanos una volta per tutte.

“Ho tutto il giorno libero!”

Il tratto caratteriale più importante di Capitan America è la sua capacità di recupero. Non si arrende mai, in nessuna circostanza, anche se il suo avversario è più forte, o se lui è stanco o giù di corda, continua a combattere.

Lo dimostra molte volte nei film. Prima quando si trova contro un bullo che è molto più grande di lui, e anche quando è pronto ad affrontare Thanos e il suo intero esercito da solo, se necessario. D’altronde… “ha tutto il giorno libero!”.

Sollevare il Mjolnir

La scena in cui Capitan America solleva finalmente il martello di Thor, il Mjolnir, per salvare il Dio del Tuono da Thanos è uno dei momenti più epici dell’intero MCU. Ed era atteso da molto tempo, cioè da Avengers: Age of Ultron (2015).

Ma ci sono voluti 4 anni prima che il Cap usasse il Mjolnir per salvare la situazione. Lo ha fatto con estrema grazia, come se fosse abituato a maneggiare la potente arma praticamente da sempre…

Il ritorno da Peggy

Steve che torna indietro nel tempo e vive la sua vita con Peggy è stata una mossa controversa, poiché molti fan credevano che Steve fosse semplicemente egoista quando ha preso la sua decisione. Tuttavia, dopo quello che ha passato (e anche Peggy!), i due si meritavano un po’ di felicità.

Steve mancava a Peggy, lei mancava a lui, e anche se forse è stato realmente un gesto un po’ egoista… nessuno è perfetto, nemmeno Capitan America! Lo fa solo sembrare più umano. Inoltre, gli sceneggiatori hanno suggerito che Steve fosse il padre dei figli di Peggy: se è così, alla fine la sua scelta acquista un significato ancora maggiore…

Superman: quello che bisogna sapere sul presunto cattivo del film, Ultraman

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Superman sarà il primo film DCU dei DC Studios e un primo passo incredibilmente importante nel riavviare questi personaggi al cinema. Possiamo ben dire che, se il film dovesse essere accolto male, il progetto potrebbe essere accantonato prima di sbocciare sul serio. Quindi la responsabilità è tanta.

James Gunn ha messo insieme un cast impressionante e un nuovo rumor afferma che il film contrapporrà l’Uomo d’Acciaio a un clone malvagio di se stesso ispirato a Ultraman. È una mossa audace quando personaggi del calibro di Brainiac e Mongol sono lì a portata di mano, ma chi è Ultraman e come potrebbe essere utilizzato nel nuovo film di Superman?

Il Superman di Terra-Tre

Introdotto in Justice League of America n. 29 del 1964, Ultraman di Terra-Tre fa affidamento sulla Kryptonite per aumentare i suoi poteri, spesso acquisendo nuove abilità ad ogni esposizione. A differenza di quello che ci aspettiamo di vedere in Superman, questo Ultraman proviene da una realtà diversa ed è improbabile che Gunn prenda in considerazione il percorso del Multiverso dopo il flop di The Flash (per non parlare del calo di popolarità del concetto stesso di Multiverso).

Qualcosa che potrebbe essere rilevante per il DCU, tuttavia, è il fatto che Ultraman alla fine viene sconfitto dopo aver ingerito troppa Kryptonite. Il suo corpo fu sopraffatto da tutti i nuovi poteri, lasciandolo congelato sul posto.

Collaborare con Lex Luthor

Un paio di decenni dopo la sua prima presentazione, Ultraman trovò un nuovo alleato in Lex Luthor, o per meglio dire, due alleati. Le versioni del cattivo di Terra-Uno e Terra-Due unirono le forze con Ultraman per distruggere il Superman dei rispettivi mondi. A questo punto, Ultraman era un Superman malvagio in piena regola e di nuovo giocò un ruolo fondamentale in molte storie del Multiverso – Crisi sulle Terre Infinite, per esempio – a causa del fatto che proveniva dalla Terra-Tre.

Questa alleanza di breve durata con Lex potrebbe servire come base per qualunque cosa Gunn abbia pianificato per Superman, visto che nel film è confermata la presenza di Luthor. Con questo in mente, ci aspetteremmo che il film tragga almeno un po’ di ispirazione anche da Bizarro.

Reintroduzione di Ultraman anti-materia

Stiamo ora saltando alla fine degli anni ’90 dove, dopo la crisi, Ultraman ha subito un’altra revisione. Nelle pagine di JLA: Earth 2, abbiamo incontrato The Crime Syndicate of America, una versione malvagia della Justice League dell ‘”Universo dell’Antimateria”. Conosciuto come il tenente Clark Kent, Ultraman era un astronauta umano la cui astronave implose nell’iperspazio. È stato ricostruito da una misteriosa razza aliena, che gli ha conferito poteri simili a quelli di Superman. Tuttavia, il processo ha distorto anche la sua mente.

Ha fatto ancora una volta affidamento sulla Kryptonite (o Anti-Kryptonite) per i suoi poteri ed è infelicemente sposato con la sua compagna di squadra del Crime Syndicate, Superwoman. I loro alter ego umani sono Clark Kent e Lois Lane, ma Luthor della DCU darà al suo “Superman” un’identità segreta?

L’Ultraman di New 52

Ultraman ha ricevuto un altro riavvio in “The New 52”, sebbene provenisse ancora da Terra-Tre e fosse sempre il leader del malvagio Crime Syndicate of America. Ora, però, Kal-Il proviene da un Pianeta Krypton completamente diverso da quello di Kal-El.

Fu mandato sulla Terra per vendicarsi di coloro che avevano distrutto la sua casa e gli fu raccontata una storia molto più oscura e contorta (incluso il fatto che costrinse alcuni tossicodipendenti alcolizzati, Johnny e Martha Kent, ad adottarlo, solo per ucciderli quando era vecchio).

Un maniaco completo, questo Ultraman condivide i poteri di Superman ma è indebolito dalla luce solare gialla e sniffa Kryptonite come cocaina per migliorare le sue capacità. Sarebbe sorprendente se Gunn non prendesse in prestito almeno alcuni elementi di questa versione.

Cosa significa per il Superman di James Gunn

Superman: LegacyQueste sono le versioni della storia di Ultraman sulla pagina, ma cosa significa questo per Superman? Secondo quanto riferito, Luthor della DCU usa parte del DNA dell’Uomo d’Acciaio per creare il suo clone, presumibilmente in modo da poter avere un supereroe che è da una parte “migliore” di Superman e dall’altra gli è obbediente.

L’intera faccenda ad un certo punto andrà storta e qui ci aspettiamo di vedere un cattivo più simile a Bizarro. Le ipotesi più accreditate vogliono che il personaggio che nascerà come Ultraman subirà una mutazione o un cambiamento che lo renderà mostruoso.

È una mossa coraggiosa da parte di James Gunn rinunciare alla galleria dei cattivi di Superman per concentrarsi su un Superman malvagio e significa che David Corenswet avrà il doppio compito e interpretare due personaggi. Staremo a vedere se questi rumors si confermeranno veri.

Deadpool & Wolverine: 7 cameo non confermati che potremmo (vorremmo) vedere nel film

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Con Deadpool & Wolverine pronti a prendere il comando di un viaggio attraverso il Multiverso, ci aspettiamo che il Mercenario Chiacchierone e Logan incontreranno moltissimi volti familiari del passato. Ci saranno alcuni nuovi personaggi che saranno i veri protagonisti della storia, ovviamente, ma sono gli eroi e i cattivi dell’universo Marvel della 20th Century Fox che potrebbero essere i protagonisti dei momenti più divertenti del film.

Con questo film, i Marvel Studios hanno l’opportunità di riportare alcuni dei personaggi preferiti dai fan per breve tempo sullo schermo e dare una nuova svolta a personaggi che non ci saremmo mai aspettati di vedere di nuovo. Ecco chi ci piacerebbe vedere in Deadpool & Wolverine:

Magik (Anya Taylor-Joy)

Anya Taylor-Joy

Colosso tornerà in Deadpool & Wolverine, e sarebbe un’occasione mancata non coinvolgere in qualche modo sua sorella, Illyana Rasputin, in questa storia.

Che si tratti delle sue capacità di saltare da una dimensione all’altra o del fatto che Anya Taylor-Joy è un talento straordinario che non manca mai di avere un impatto sullo schermo, Magik di The New Mutants potrebbe essere davvero un personaggio interessante da vedere, anche se solo per un breve cameo.

La Cosa (Michael Chiklis)

La cosa (Michael Chiklis)

Chris Evans che si presenta nei panni della Torcia Umana nel trequel di Deadpool sembra una richiesta eccessiva, lo sappiamo, ma per ora pensiamo che sarebbe fantastico vedere anche “solo” Michael Chiklis trasformarsi di nuovo in La Cosa, e questa volta con l’aiuto della CGI invece di quello stupido (sebbene comunque piuttosto convincente) costume di gomma della metà degli anni 2000.

Forse se il resto della sua famiglia fosse morto, vedremmo un Ben Grimm più oscuro? Vedremo presto la Cosa “ufficiale” del MCU in Fantastici Quattro l’anno prossimo, ma rendere omaggio al debutto originale della squadra sul grande schermo potrebbe essere interessante.

Daredevil (Ben Affleck)

Daredevil (Ben Affleck)

È quasi confermato che Jennifer Garner interpreterà Elektra in Deadpool & Wolverine, e restiamo ottimisti sul fatto che anche Ben Affleck potrebbe brevemente comparire sullo schermo nei panni dell’Uomo Senza Paura, Daredevil. L’attore è stato disposto a indossare il suo costume da Pipistrello per un cameo importante in The Flash, quindi i Marvel Studios possono sicuramente convincerlo a fare anche questo.

Che si tratti di Wolverine di Hugh Jackman che si confronta con Daredevil di Ben Affleck o semplicemente di un divertente cameo da qualche parte in nel Vuoto (in cui sarà ambientata parte del film), c’è un sacco di potenziale in questa possibile apparizione. Qualunque possibilità farebbe impazzire i fan.

Mister Fantastic (Miles Teller)

Miles Teller

Abbiamo parlato di alcuni dei divertenti cameo che Deadpool & Wolverine potrebbe offrire ai fan, e dato che il progetto dei Marvel Studios di affidare a Kang il Conquistatore il ruolo di next bad guy è naufragato per causa di forza maggiore, resta da vedere chi sarà il prossimo personaggio dei fumetti Marvel a assumersi questo ruolo.

L’Arcano e il Dottor Destino rimangono due delle possibilità più probabili, ma potrebbe essere bello vedere i Marvel Studios arruolare Miles Teller per interpretare The Maker, una versione contorta di Mister Fantastic che si rivela essere colui che tirava i fili dietro a Cassandra Nova nella sua ricerca per vendicare la sua famiglia decimata.

Mystique (Jennifer Lawrence)

Jennifer-Lawrence-Mystique-X-Men

X-Men: L’Inizio è stato un riavvio efficace per il franchise e, sebbene X-Men: Giorni di un futuro Passato sia stato molto amato dagli spettatori, è innegabile che il film crossover sia arrivato troppo presto. La serie riavviata non ha avuto la fortuna della prima, ma Deadpool & Wolverine dovrebbero comunque rendere loro omaggio in qualche modo.

Cosa c’è di meglio che riportare Jennifer Lawrence all’ovile nei panni di Mystique? È diventata il volto in continua evoluzione dei prequel di X-Men e potrebbe essere usata in maniera molto efficace soprattutto date le sue doti di mutaforma.

Magneto (Sir Ian McKellen)

Ian McKellen X-Men-The last stand
Ian McKellen nel ruolo di Magneto in X-Men: Conflitto finale (20th Century Fox)

Si dice che in Deadpool & Wolverine vedremo l’elmo di Magneto, ora in possesso di Cassandra Nova (presumibilmente per impedire a chiunque altro di bloccare i suoi poteri psichici).

Ma anche il Signore del Magnetismo in persona potrebbe presentarsi, preferibilmente con il volto di Sir Ian McKellen che riprende il ruolo. Potrebbe essere chiedere troppo, ma sicuramente Magneto di Terra-838 vuole vendicarsi per come è stata gestita il “problema” di sua figlia su Terra-616? Indipendentemente da come possa venire utilizzato questo cameo, deve esserci un modo per riunire qui McKellen e il Professor X di Sir Patrick Stewart.

Bullseye (Colin Farrell)

Colin Farrell

Abbiamo già parlato del franchise di Daredevil e ora è il momento di puntare i riflettori su un altro cattivo. Colin Farrell ha dato il massimo per la sua interpretazione di Bullseye nel 2003 e, a differenze di ogni altro aspetto del film, ha funzionato!

In base a quanto abbiamo visto nelle foto del set, Deadpool & Wolverine si troveranno a fronteggiare una serie di cattivi nel Vuoto che presumibilmente sono fedeli a Cassandra Nova e vogliono uscirne, per cui l’inserimento di Bullseye nel mix ci sembra giusto. Inoltre, le scene di combattimento sarebbero a dir poco fantastiche…

The Hedge Knight: il prequel di Game of Thrones trova i suoi protagonisti Dunk & Egg

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Il cast di A Knight of the Seven Kingdoms: The Hedge Knight per il prossimo spin-off di Il trono di spade (Game of Thrones) comincia a prendere forma: sono stati infatti scelti gli attori per i due personaggi principali della storia.

Variety ha riportato che la coppia di personaggi principali della serie A Knight of the Seven Kingdoms: The Hedge Knight – Ser Duncan l’Alto e il suo scudiero Egg – è stata ufficialmente scritturata. L’agenzia ha rivelato che Peter Claffey interpreterà Ser Duncan, mentre Dexter Sol Ansell vestirà i panni di Egg.

Claffey ha recitato nella serie televisiva Wreck ed è apparso negli show Harry Wild e Bad Sisters. Ansell, invece, è apparso in serie come Emmerdale e The Midwich Cuckoos, oltre che nel film prequel di Hunger Games dello scorso anno, The Hunger Games: The Ballad of Songbirds & Snakes.

A Knight of the Seven Kingdoms: The Hedge Knight è basato sulla novella Dunk and Egg di Martin. Il breve racconto è incentrato su Ser Duncan l’Alto (Dunk) e Aegon V Targaryen (Egg), ambientato cento anni prima degli eventi della serie principale. La serie dovrebbe avere una durata di sei episodi.

Cosa aspettarsi nella serie The Hedge Knight?

A Knight of the Seven Kingdoms: The Hedge Knight è basato sulla novella di George RR Martin Dunk and Egg. Il racconto è incentrato su Ser Duncan the Tall (Dunk) e Aegon V Targaryen (Egg), ambientato cento anni prima degli eventi della serie principale. La serie dovrebbe durare sei episodi.

Un secolo prima degli eventi de Il Trono di Spade, due improbabili eroi vagavano per Westeros… un giovane, ingenuo ma coraggioso cavaliere, Ser Duncan l’Alto, e il suo minuscolo scudiero, Egg“, recita la trama della serie. “Ambientato in un’epoca in cui la stirpe dei Targaryen detiene ancora il Trono di Spade e il ricordo dell’ultimo drago non è ancora passato dalla memoria vivente, grandi destini, potenti nemici e imprese pericolose attendono questi amici improbabili e incomparabili.

Il prequel sarà scritto e prodotto esecutivamente da Martin e Ira Parker. Ulteriori produttori esecutivi sono Ryan Condal e Vince Gerardis. Altri potenziali spin-off di Game of Thrones sono in lavorazione alla HBO, tra cui una serie incentrata su Jon Snow con il ritorno di Kit Harington.

Knives Out 3: aggiornamenti sulla produzione e l’inizio delle riprese

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Un nuovo report di World of Reel suggerisce che Knives Out 3 di Rian Johnson inizierà la produzione nel corso dell’anno.

World of Reel riporta che l’inizio delle riprese del film è previsto per novembre. Non si sa molto dell’imminente terzo capitolo della serie di film gialli, ma Daniel Craig dovrebbe riprendere il suo ruolo di detective privato Benoit Blanc.

Il sequel è valso allo sceneggiatore e regista Rian Johnson una nomination all’Oscar per la migliore sceneggiatura non originale. Al momento non è stato effettuato alcun casting per il terzo capitolo.

Daniel Craig torna per Knives Out 3

Knives Out 3 sarà diretto ancora una volta da Johnson, che sta attualmente ultimando la sceneggiatura del prossimo capitolo della serie di film gialli. Oltre a Johnson, anche la star di Non c’è tempo per morire Daniel Craig tornerà a vestire i panni del detective privato Benoit Blanc. Ulteriori dettagli sulla trama e sui nuovi personaggi non sono ancora stati resi noti.

Sta venendo fuori“, ha detto Johnson in una precedente intervista dopo la fine dello sciopero della WGA. “Ovviamente non ho potuto lavorare durante lo sciopero, e ora che è finito, mi sto tuffando a tutta forza, e quindi sta venendo fuori. Ho la premessa, ho l’ambientazione, ho in testa il film. Si tratta solo di scriverlo“.

Disney+ limiterà la condivisione delle password a partire dal prossimo giugno

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Bob Iger, amministratore delegato della Disney, ha dichiarato che Disney+ intende avviare un giro di vite sulla condivisione delle password a giugno.

Secondo Variety, Iger ha dichiarato giovedì 4 aprile 2023 che la società “lancerà la nostra prima vera incursione nella condivisione delle password” a giugno. Iger ha detto che l’iniziativa inizierà in “pochi Paesi in alcuni mercati“, ma poi “crescerà in modo significativo con un lancio completo a settembre“. Non è immediatamente chiaro in quali Paesi o mercati inizierà il giro di vite sulla condivisione delle password.

Cos’altro sappiamo del giro di vite sulla condivisione delle password di Disney+?

Secondo Variety, i clienti di Disney+, Hulu ed ESPN+ dovranno iniziare a “chiedere a chi prende in prestito la loro password di sottoscrivere un proprio abbonamento“. Nell’articolo di Variety si legge anche: “Più tardi, nel 2024, i titolari di account che vorranno consentire l’accesso a persone al di fuori del proprio nucleo familiare potranno aggiungerle a un costo aggiuntivo“.

Bob Iger ha anche discusso del recente lancio di Hulu su Disney+, affermando: “Abbiamo bisogno di strumenti tecnologici per ridurre il tasso di abbandono e creare una maggiore adesione. Si tratta di cose come i motori di raccomandazione, conoscere meglio i nostri clienti. Dobbiamo ridurre il costo del marketing. Dobbiamo ridurre i costi di acquisizione dei clienti per aumentare i margini, ovviamente“.

I contratti di abbonamento USA per Disney+, Hulu e ESPN+ recitano: “A meno che non sia consentito dal livello di servizio, l’utente non può condividere il proprio abbonamento al di fuori del proprio nucleo familiare… Possiamo, a nostra esclusiva discrezione, analizzare l’uso del suo account per determinare il rispetto del presente Contratto. Se determiniamo, a nostra esclusiva discrezione, che l’utente ha violato il presente Accordo, possiamo limitare o interrompere l’accesso al Servizio e/o adottare qualsiasi altra misura consentita dal presente Accordo“.

Inizialmente, nel 2023, Iger aveva annunciato che Disney+ avrebbe presto iniziato un giro di vite sulla condivisione delle password. All’epoca disse: “Stiamo esplorando attivamente i modi per affrontare la condivisione degli account e le migliori opzioni per gli abbonati paganti per condividere i loro account con amici e familiari. Nel corso dell’anno, inizieremo ad aggiornare i nostri contratti di abbonamento con termini aggiuntivi e le nostre politiche di condivisione. Inoltre, nel 2024, adotteremo delle tattiche per promuovere la monetizzazione“.

Fantastic Voyage: per James Cameron il remake sarà realizzato “molto presto”

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Durante l’apparizione di James Cameron come ospite d’onore alla Cinematheque Française di Parigi, il leggendario regista ha fornito un aggiornamento sul remake del film di fantascienza del 1966 Fantastic Voyage.

James Cameron aveva espresso il suo interesse a produrre il remake di Fantastic Voyage fin dalla fine degli anni ’90, ma da allora ha riorientato la sua attenzione su uno dei suoi film di maggior incasso, Avatar. Il progetto di passione è stato a dir poco a lungo in fase di sviluppo, con Guillermo del Toro confermato alla regia già nel 2016.

Ora, a distanza di più di otto anni, James Cameron ha parlato del suo progetto di produrre un remake del film originale diretto da Richard Fleischer.

Lo stiamo sviluppando da diversi anni e abbiamo intenzione di procedere molto presto. Raquel Welch non è disponibile, ma pensiamo di poter fare un buon film“, ha dichiarato James Cameron. Il remake, di cui si parla da tempo, sarà prodotto dalla Lightstorm Entertainment di Cameron e la sceneggiatura sarà affidata a David Goyer.

Di cosa parla Fantastic Voyage?

Il film Fantastic Voyage è incentrato su uno scienziato di nome Jan Benes (Jean Del Val), entrato in coma a causa di un attentato dopo essere riuscito a perfezionare il processo di miniaturizzazione. Per salvarlo, un’équipe si sottopone alla miniaturizzazione per permeare il corpo di Jan e, infine, riparare il coagulo di sangue nel suo cervello. Tutti devono lavorare per un periodo di tempo limitato prima che la procedura si esaurisca.

Il film del 1966 è interpretato da Stephen Boyd nel ruolo di Charles Grant, Raquel Welch nel ruolo di Cora Peterson, William Redfield nel ruolo del Capitano Bill Owens, Edmond O’Brien nel ruolo del Generale Alan Carter, Arthur O’Connell nel ruolo del Colonnello Donald Reid, Donald Pleasence nel ruolo del Dr. Michaels e Arthur Kennedy nel ruolo del Dr. Peter Duval. Il resto del cast comprende Barry Coe, Ken Scott, Shelby Grant e James Brolin.

Dwayne Johnson: la cultura “Woke” mi infastidisce molto

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Dwayne Johnson: la cultura “Woke” mi infastidisce molto

Dwayne Johnson si sta preparando per un grande weekend a WrestleMania 40, ma di recente si è preso un po’ di tempo per deridere quella che definisce la cultura cancel e woke di oggi.

Durante un’apparizione su Fox News venerdì (via Variety), Dwayne Johnson ha parlato brevemente delle sue aspirazioni politiche, di cui si vociferava da tempo, e ha dichiarato di non avere intenzione di candidarsi a nessun tipo di carica. Parlando dello stato dell’America, Dwayne Johnson ha detto di non esserne felice, prima di menzionare che la “cultura woke” lo infastidisce.

L’odierna cancellazione della cultura, la cultura woke, la divisione, eccetera, mi infastidiscono molto“, ha detto Dwayne Johnson. “Nello spirito di questa cultura, puoi soccombere ed essere ciò che gli altri vogliono che tu sia, oppure puoi essere te stesso ed essere reale… e questo potrebbe far arrabbiare e incazzare le persone, e va bene così“.

Dwayne Johnson non sosterrà nessun candidato alle presidenziali del 2024

Per quanto riguarda la politica, a Dwayne Johnson è stato chiesto di dare il suo sostegno a un particolare candidato alle presidenziali, come ha fatto nel 2020 quando ha appoggiato pubblicamente Joe Biden. Questa volta, ha detto Dwayne Johnson, non lo farà.

L’appoggio che ho fatto anni fa a Biden è stata la decisione migliore per me in quel momento“, ha detto Dwayne Johnson. Ho pensato: “Sono in una posizione in cui ho una certa influenza e ho ritenuto che fosse mio compito esercitare la mia influenza [e] condividerla: Ecco chi appoggerò”. Non lo farò. All’epoca ero l’uomo più seguito al mondo, e lo sono ancora oggi, e lo apprezzo… ma ciò ha causato qualcosa che mi ha lacerato le viscere: la divisione. Questo mi ha colpito. Allora non me ne rendevo conto, sentivo solo che c’erano molti disordini e che avrei voluto che le cose si calmassero.

SUPERMAN: è questo il primo sguardo al nuovo mantello dell’Uomo del Domani?

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Per commemorare l’inizio delle riprese all’inizio di quest’anno, il regista di Superman e co-CEO dei DC Studios James Gunn ha condiviso un primo sguardo al nuovo costume dell’Uomo d’Acciaio.

Abbiamo potuto vedere solo il petto dell’eroe, ma con un logo ispirato a Kingdom Come e una texture che probabilmente porterà il design complessivo più in linea con i fumetti, i fan sono stati per lo più soddisfatti di ciò che hanno visto.

Tuttavia, rimangono due grandi domande: Superman avrà il costume e che aspetto avrà il suo mantello?

Almeno una di queste potrebbe trovare risposta oggi, dopo che James Gunn ha risposto a una foto condivisa da David Corenswet del suo adorabile cagnolino. Come potete vedere, sullo sfondo è presente quello che sembra essere un mantello rosso, e la risposta del regista a un fan che glielo ha chiesto ha confermato che appartiene davvero al protettore kryptoniano di Metropolis.

Se è così, si tratta di un design vibrante e semplice che dovrebbe davvero spiccare sullo schermo quando Superman arriverà nelle sale il prossimo anno.

Questo accade dopo che James Gunn è intervenuto su Threads per smentire le recenti voci secondo cui Supes si scontrerà con Ultraman. Tuttavia, alcuni non sono riusciti a guardare sotto la superficie e a leggere tra le righe; pur confermando che Lex Luthor è l’antagonista principale del reboot, James Gunn non ha mai negato i piani per la comparsa di un clone di Superman.

Conclude addirittura il suo post suggerendo ai fan di smettere di fare spoiler e, in base a ciò che abbiamo sentito, Luthor al 100% non sarà l’unico cattivo di Superman. Il principale, certo, ma lo sceneggiatore e regista ha alcune idee ultra-cool che probabilmente non saranno confermate fino al rilascio del primo trailer… Date un’occhiata più da vicino a quello che potrebbe essere il mantello di Supermanqui sotto.

Superman, tutto quello che sappiamo sul film di James Gunn

Superman, scritto e diretto da James Gunn, non sarà un’altra storia sulle origini, ma il Clark Kent che incontriamo per la prima volta qui sarà un “giovane reporter” a Metropolis. Si prevede che abbia già incontrato Lois Lane e, potenzialmente, i suoi compagni eroi (Gunn ha detto che esistono già in questo mondo e che l’Uomo di domani non è il primo metaumano del DCU). Il casting ha portato alla scelta degli attori David Corenswet e Rachel Brosnahan come Clark Kent/Superman e Lois Lane. Nel casta anche Isabela Merced, Edi Gathegi, Anthony Carrigan, Nicholas HoultNathan Fillion.

Il film è stato anche descritto come una “storia delle origini sul posto di lavoro“, suggerendo che una buona parte del film si concentrerà sull’identità civile di Superman, Clark Kent, che è un giornalista del Daily Planet. Secondo quanto riferito, Gunn ha consegnato la prima bozza della sua sceneggiatura prima dello sciopero degli sceneggiatori, ma ciò non significa che la produzione non subirà alcun impatto in futuro.

“Superman è il vero fondamento della nostra visione creativa per l’Universo DC. Non solo Superman è una parte iconica della tradizione DC, ma è anche uno dei personaggi preferiti dai lettori di fumetti, dagli spettatori dei film precedenti e dai fan di tutto il mondo”, ha detto Gunn durante l’annuncio della lista DCU. “Non vedo l’ora di presentare la nostra versione di Superman, che il pubblico potrà seguire e conoscere attraverso film, film d’animazione e giochi”. Il film uscirà nelle sale l’11 luglio 2025.

Peacemaker – stagione 2: rivelata la data di inizio produzione e quanto dureranno le riprese!

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Se siete fan del wrestling, siamo certi che saprete che questo fine settimana WrestleMania avrà come protagonisti The Rock e Roman Reigns contro Cody Rhodes e Seth Rollins nella prima serata e Reigns contro Rhodes II nella seconda.

L’aspettativa è che alcuni volti noti del passato possano essere coinvolti in uno o entrambi gli incontri, e i nomi di John Cena e Stone Cold Steve Austin sono stati citati in diverse occasioni nelle ultime settimane. Tuttavia, le star di Suicide Squad e di Peacemaker non si sono fatti ancora vedere.

Perché? Beh, possiamo ancora una volta dare la colpa a quei fastidiosi vincoli di Hollywood!

È già stato confermato che la seconda stagione di Peacemaker sarà girata durante l’estate e PWInsider rivela che, sebbene John Cena sia atteso in città per WrestleMania, non è ancora chiaro se farà parte dello show.

Tuttavia, quello che si può dire è che John Cena “sarà fuori dai giochi per qualsiasi cosa importante per la WWE per la maggior parte del resto del 2024“. Questo perché le riprese di Peacemaker si svolgeranno tra giugno e novembre, e la lavorazione dovrebbero concludersi intorno al Giorno del Ringraziamento.

Siamo certi che John Cena possa essere in gradi di fare qualche comparsata nello show per scontrarsi con qualcuno di molto noto (la star di Black Adam The Rock è un candidato privilegiato) con una Attitude Adjustment, ma non scommettiamo che possa fare molto di più. Come The Final Boss, non può rischiare di infortunarsi mentre lavora a film o show televisivi, perché rischia di ritardare la produzione di mesi e di costare potenzialmente milioni di dollari a uno studio.

Per me si trattava solo di capire chi fosse Peacemaker“, ha rivelato James Gunn nel 2022 quando gli è stato chiesto come ha fatto a rendere uno dei personaggi più spregevoli di Suicide Squad qualcuno per cui tifare. “Sapevo di amare il ragazzo. Sapevo che mi dispiaceva per lui e sapevo che era intrappolato in quella che sarebbe stata chiamata mascolinità tossica“.

È intrappolato in questo mondo stabilito dal padre che lo ha costretto a essere in un certo modo, ma nel suo cuore è un artista. È il ragazzo che vediamo alla fine del sesto episodio suonare il pianoforte. Peacemaker è così, eppure è diventato qualcosa di completamente diverso“.

È un ragazzo la cui anima è stata veramente salvata dal rock ‘n’ roll”, ha continuatoJames Gunn. “È stata la sua ultima forma di ribellione, ma anche il suo modo di mantenere se stesso e chi è in una certa misura. Credo che se io lo amavo, ho sempre pensato che anche altre persone si sarebbero innamorate di lui“.

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