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Lukas Dhont presenta il suo nuovo film Close: “Cerco il linguaggio per esprimere le emozioni”

Affermatosi come una delle maggiori rivelazioni del Festival di Cannes del 2019, dove il suo film d’esordio Girl ha vinto ben tre premi, il regista belga Lukas Dhont è ora pronto a portare al cinema la sua opera seconda: Close. Anch’esso presentato a Cannes, stavolta nel concorso ufficiale, dove ha vinto il Grand Prix Speciale della giuria (il più importante premio dopo la Palma d’Oro), il film ha per protagonisti due ragazzi di nome Léo e Rémi, la cui amicizia fraterna viene improvvisamente messa in crisi da alcune novità nella loro vita. Con Close, Dhont torna dunque ad indagare il mondo emotivo dei più giovani con uno sguardo attento ad ogni sua sfumatura.

Dopo essere stato presentato ad Alice nella Città, sezione parallela e autonoma della Festa del Cinema di Roma, il film arriverà finalmente nelle sale italiane a partire dal 4 gennaio 2023, distribuito da Lucky Red. Giunto a Roma per presentare il film, Dhont ha avuto l’occasione non solo di parlare di esso ma anche della sua idea di cinema e dei suoi principali interessi come regista. “Tutti abbiamo fatto esperienza di un’amicizia e di come il cuore si spezza quando questa finisce. – racconta Dhont – Probabilmente quando il cuore ci viene spezzato in tale ambito di solito non se ne parla, abituati a vivere in una società che dà poco importanza ai rapporti che non siano di tipo romantico.”

“Oggi ai ragazzi che crescono e diventano uomini viene infatti insegnato che devono prendere la distanza dalle emozioni ed essere più competitivi ed indipendenti. Queste sono le caratteristiche che contraddistinguerebbero la mascolinità, mentre tutto il resto finisce soffocato. I ragazzi imparano a trovare intimità solo nel sesso e non nell’amicizia, verso cui si prende sempre più distanza. Andando controcorrente, è questo quello che ho cercato di raccontare con Close.”, afferma il regista introducendo il film. Prima di voler fare il regista, volevo fare il ballerino. – spiega poi, interrogato sul suo metodo di lavoro – Quindi quando scrivo, il ballerino dentro di me prende vita e finisco per scrivere più come un coreografo che non come uno sceneggiatore.”

Close e la ricerca del vero nelle emozioni

“Pertanto scrivo principalmente intenzioni di movimento, di distanza, di vicinanza e tutto ciò diventa l’elemento portante del film. Nel corso di sei mesi, – continua poi Dhont – io e i due giovani protagonisti abbiamo trascorso molti tempo insieme, senza mai provare una singola scena. Non è una cosa che faccio, provare prima le scene, perché penso che tolga spontaneità. Quindi facevamo altre attività, come passeggiare lungo la spiaggia o organizzare serate a tema e di tanto in tanto con molta informalità chiedevo loro cosa ne pensassero dei loro personaggi, se fossero curiosi di sapere perché si comportavano come gli si vede fare poi nel film.” 

“Li ho fatti diventare dei detective alla ricerca del perché succede ciò che è stato scritto nella sceneggiatura. Volevo che capissero davvero quale è il loro ruolo, – spiega il regista – che vi entrassero dentro e sentissero anche la libertà di esprimersi. Non voglio che le persone davanti la macchina da presa abbiano troppa consapevolezza di essa e di ciò che vi accade dietro. Con il mio direttore della fotografia prepariamo dunque nel minimo dettaglio ogni scena, dai colori all’atmosfera e fino alle intenzioni, così da poter poi permettere massima libertà agli attori. È come se fossimo una troupe documentaristica perdutasi in un set di fiction.”

Close-intervista

Raccontare il non detto

“Il desiderio sin dall’inizio era quello di fare un film su due ragazzini ma anche sulle loro madri, due donne che cercano un modo per gestire ed affrontare i propri sentimenti. In particolare la madre di Rémi indossa una specie di armatura, non mostra i propri sentimenti. Lei è molto simile a Léo in questo. Entrambi si ritrovano a dover portare il peso di aver perso una persona loro carissima, rapportandosi con tale fardello e il senso di colpa. Non tutte le cose però possono essere comprese e molto spesso può capitare che ci troviamo davanti a situazioni di cui non possiamo comprendere tutto”

“Credo dunque che il non detto sia un tema importante di questo film. – conclude Dhont – I giovani sperimentano sempre qualcosa per la prima volta, come i sentimenti o il senso di colpa. Tutte queste sensazioni poi crescono dentro di noi ma spesso non siamo capaci di esprimerle. Credo sia importante cercare di rappresentare tutto ciò sullo schermo, perché potrebbe essere un modo per invitare gli spettatori a parlare della propria interiorità. Trascorriamo la vita andando a scuola e studiando materie come matematica e grammatica, ma non impariamo mai a trovare il linguaggio per esprimere quello che abbiamo dentro e questo penso che sia una forte mancanza per la nostra società.”

M3GAN: il secondo trailer dell’horror prodotto da Blumhouse e James Wan

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È più di una semplice bambola. Fa parte della famiglia. Dalle menti più prolifiche dell’horror – James Wan, il regista dei franchise Saw, Insidious e The Conjuring, e Blumhouse, il produttore dei film Halloween, The Black Phone e The Invisible Man – arriva un nuovo volto del terrore. M3GAN è una meraviglia di intelligenza artificiale, una bambola a grandezza naturale programmata per essere la più grande compagna dei bambini e la più grande alleata dei genitori. Progettata da Gemma (Allison Williams di Get Out), brillante robotica di un’azienda di giocattoli, M3GAN è in grado di ascoltare, guardare e imparare, diventando amica e insegnante, compagna di giochi e protettrice del bambino a cui è legata.

Quando Gemma diventa improvvisamente la tutrice della nipote orfana di 8 anni, Cady (Violet McGraw, The Haunting of Hill House), è insicura e impreparata a diventare genitore. Sottoposta a forti pressioni sul lavoro, Gemma decide di abbinare il suo prototipo M3GAN con Cady nel tentativo di risolvere entrambi i problemi: una decisione che avrà conseguenze inimmaginabili.

Prodotto da Jason Blum e James Wan, M3GAN è diretto dal pluripremiato regista Gerard Johnstone (Housebound), sceneggiatura di Akela Cooper (Malignant, The Nun 2) basata su una storia di Akela Cooper e James Wan.

M3GAN è interpretato anche da Ronny Chieng (Shang-Chi e la leggenda dei dieci anelli), Brian Jordan Alvarez (Will & Grace), Jen Van Epps (Cowboy Bebop), Lori Dungey (Il Signore degli Anelli: La Compagnia dell’Anello, edizione estesa) e Stephane Garneau-Monten (Straight Forward). Universal Pictures e Blumhouse presentano una produzione Atomic Monster in associazione con Divide/Conquer. I produttori esecutivi del film sono Allison Williams, Mark Katchur, Ryan Turek, Michael Clear, Judson Scott, Adam Hendricks e Greg Gilreath.

Torino Film Festival: i numeri della 40° edizione

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Torino Film Festival: i numeri della 40° edizione

Si è conclusa la 40° edizione del Torino Film Festival, diretto da Steve Della Casa e inaugurato con un messaggio del Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella. L’edizione 2022 si è svolta completamente in presenza nella prospettiva del ritorno in sala del pubblico e coinvolgendo attivamente la città. Sono stati 173 i film presentati nei quattro cinema coinvolti, oltre agli appuntamenti dislocati in numerose location cittadine tra cui Casa Festival in Cavallerizza Reale, cuore pulsante della manifestazione.

I dati dell’edizione 2022 sono i seguenti: 49.622 presenze suddivise in 37.622 spettatori agli eventi a pagamento e 12.000 spettatori agli eventi gratuiti (tra cui masterclass, anticipate stampa, altre proiezioni ed eventi), 2074 accrediti rilasciati (stampa e professionali/industry), 411 abbonamenti e 224 pass giornalieri venduti e un incasso di 151.632 euro a fronte di 64.699 posti a sedere nelle sale cinematografiche contro i 98.963 dell’edizione 2019 (ultima pre pandemia).

Tante le proiezioni sold out tra cui: Dry Ground Burning di Joana Pimenta e Adirley Queirós, Eo di Jerzy Skolimowski, Empire of Light di Sam Mendes, Magical Girl e Mantìcora di Carlos Vermut, Nocebo di Lorcan Finnegan, O Acidente di Bruno Carboni, Pacifiction di Albert Serra, Palm Trees and Power Lines di Jamie Dack, Pinball di Austin e Meredith Bragg, Plan 75 di Chie Hayakawa, Riotsville, Usa di Sierra Pettengill, Runner di Marian Mathias, The Woodcutter Story di Mikko Myllylahti, Un Varón di Fabian Hernández, Urban Myths di Won-Ki Hong.

La copertura social del TFF è stata di circa 600 mila utenti unici, con dati di assoluta eccellenza per le piattaforme Facebook e Instagram con oltre 116 mila interazioni con i canali del festival. Tutti i canali social del TFF – Instagram, Facebook, Twitter e Youtube – hanno prodotto oltre 2.000.000 di impression totali e 330 mila visualizzazioni di video.

Molto significativo anche il dato del canale Instagram con impression organiche durante il festival che si attestano oltre quota 1.335.000 mila, trainate da oltre 145.000 views dei 24 video postati durante eventi, presentazioni e masterclass, e un incremento di oltre il 45% del numero di follower. Durante il TFF40 sono stati inoltre realizzati diversi TikTok a tema Torino Film Festival sul canale TikTok del Museo Nazionale del Cinema con un totale di oltre 122.000 views. Alla luce di queste considerazioni, i dati del 40° Torino Film Festival sono testimonianza di un importante segnale di ripresa, a conferma del valore della manifestazione e della sua capacità di coinvolgimento della città.

Noir in Festival: Decision to Leave di Park Chan-wook chiude la manifestazione

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Dal cuore di Milano all’estremo oriente, dagli intrighi di spionaggio raccontati da Vicente Vallés in galleria a due passi da Teatro la Scala ai brividi del cinema coreano, le ultime due giornate del 32° Noir in Festival sono ad alta tensione.

Nel pomeriggio di oggi, a partire dalle ore 17.00 presso Rizzoli Galleria, si parlerà infatti di politica e conflitti con Vicente Vallés e lo storico e scrittore Aldo Giannuli a partire dai loro nuovi romani Operazione Kazan  (Salani) e Spie in Ucraina (Ponte alle Grazie).

Il grande cinema del Noir, per le ultime giornate di festival, presenta invece due pellicole made in Corea. Da una parte l’esordio dietro la macchina da presa di Lee Jung-jae, noto al grande pubblico per il ruolo da protagonista di Squid Game, con il suo Hunt, spy thriller nella Corea del Sud degli anni ‘80 (mercoledì 7 dicembre ore 21.00, Cineteca Milano Arlecchino). L’anteprima sarà preceduta dalla consegna del Premio Caligari 2022.

Dall’altra la chiusura del festival nella serata di giovedì 8 dicembre è affidata a uno degli esponenti più influenti del cinema coreano, Park Chan-wook, con l’anteprima del suo ultimo film Decision to Leave (ore 21.00, Cineteca Milano Arlecchino). Vincitore del Premio per la Migliore Regia all’ultimo festival di CannesDecision to Leave è un thriller noir di chiara ispirazione hitchcockiana che arriverà prossimamente in sala con Lucky Red.

La serata di giovedì 8 celebrerà il miglior film noir di questa edizione con la cerimonia di premiazione del Black Panther Award, assegnato dalla giuria a uno degli 8 titoli in concorso.

Avatar: la via dell’acqua, le foto della World Premiere di Londra

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Leicester Square a Londra ha ospitato la prima mondiale di Avatar: la via dell’acqua ieri sera, dove hanno sfilato tutti i protagonisti del film Sam Worthington, Zoe Saldana, Stephen Lang, Sigourney Weaver, Joel David Moore, Dileep Rao, Matt Gerald Kate Winslet, Edie Falco, Michelle Yeoh. Ecco tutte le foto dei protagonisti:

Avatar: la via dell’acqua, il film

Avatar: la via dell’acqua si svolge dentro e intorno all’oceano. Sully (Sam Worthington) e Neytiri (Zoe Saldana) hanno dei figli. “Ovunque andiamo”, dice Sully, “so una cosa, questa famiglia è la nostra fortezza”. Il sequel sembra ancora più sbalorditivo nella sua grafica blu intenso rispetto al film del 2009. Creature tutte nuove: vediamo i Na’vi su pesci volanti, uccelli, creature che comunicano con una balena, eppure in qualche modo divisi nonostante la loro affinità con la natura: le persone aliene sono divise, combattono l’una contro l’altra in una lotta tra pistole e frecce. È davvero un mondo completamente nuovo che alza la posta in gioco del precedente film 3 volte vincitore di Oscar.

Avatar: la via dell’acqua debutterà il 14 dicembre 2022, seguito dal terzo capitolo il 20 dicembre 2024. Per il quarto e quinto capitolo, invece, si dovrà attendere ancora qualche anno: 18 dicembre 2026 e 22 dicembre 2028.

Il cast della serie di film è formato da Kate Winslet, Edie Falco, Michelle Yeoh, Vin Diesel, insieme ad un gruppo di attori che interpretano le nuove generazioni di Na’vi. Nei film torneranno anche i protagonisti del primo film, ossia Sam Worthington, Zoe Saldana, Stephen Lang, Sigourney Weaver, Joel David Moore, Dileep Rao e Matt Gerald.

Asteroid City di Wes Anderson uscirà nell’estate del 2023

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Asteroid City di Wes Anderson uscirà nell’estate del 2023

L’ultimo dramma di Wes Anderson Asteroid City arriverà nei cinema la prossima estate. Focus Features, lo studio dietro il film, ha fissato un’uscita nelle sale con una tiratura limitata il 16 giugno 2023 con un’espansione più ampia prevista per il 23 giugno. Universal Pictures, la società madre di Focus Features, si occuperà della distribuzione internazionale.

Nella sua data di uscita limitata, Asteroid City uscirà lo stesso giorno del cinecomics Warner Bros. The Flash. Una settimana dopo il debutto del film di Anderson a livello nazionale, la Disney lancerà il quinto capitolo di Indiana Jones che si intitolerà Indiana Jones e la ruota del destino.

Quello che sappiamo su Asteroid City di Wes Anderson

L’ambientazione degli anni ’50 “Asteroid City” è descritta come una “meditazione poetica sul significato della vita”. Il film è ambientato in un’immaginaria città del deserto americano durante una convention di Junior Stargazer/Space Cadet. Segue il caos quando l’evento, organizzato per riunire studenti e genitori di tutto il paese per borse di studio e competizioni accademiche, viene sconvolto in modo spettacolare da eventi che cambiano il mondo.

Anderson, i cui film recenti includono “Moonrise Kingdom”, “The Grand Budapest Hotel”, “Isle of Dogs” e “The French Dispatch”, ha scritto la storia insieme a Roman Coppola. Il cast stellato presenta un mix di nuovi arrivati ​​e volti familiari dell’universo cinematografico di Anderson, tra cui Scarlett Johansson, Margot Robbie, Tom Hanks, Jeffrey Wright, Tilda Swinton, Jason Schwartzman, Jeffrey Wright, Bryan Cranston, Edward Norton, Adrien Brody, Liev Schreiber, Hope Davis, Stephen Park, Rupert Friend, Maya Hawke, Steve Carell, Matt Dillon, Hong Chau, Willem Dafoe, Tony Revolori, Jake Ryan, Grace Edwards, Aristou Meehan, Sophia Lillis, Ethan Lee, Jeff Goldblum e Rita Wilson. Il film è prodotto da Anderson e dai collaboratori di lunga data Steven Rales, fondatore di Indian Paintbrush, e Jeremy Dawson.

The Flash: Warner Bros Discovery anticipa la data di uscita del film!

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A poco più di sei mesi prima della sua uscita, la data di uscita del film The Flash  della DC è stata anticipata dalla Warner Bros Discovery. Originariamente previsto per l’uscita nelle sale il 23 giugno 2023, The Flash debutterà ora nelle sale il 16 giugno 2023. In particolare, questa mossa dà al film un po’ di respiro, in quanto gli concede un’altra settimana nelle sale prima di Indiana Jones e la ruota del destino che uscirà il 30 giugno 2023.

The Flash sarà interpretato da Ezra Miller, che riprenderà il ruolo di Barry Allen/The Flash dopo averlo interpretato in Batman v Superman: Dawn of JusticeSuicide Squad,  Justice League, Justice League di Zack Snyder e in The Flash e  Peacemaker.

The Flash  uscirà nelle sale il 16 giugno 2023. Il film è diretto da  Andy Muschietti di IT e si baserà sull’ultima sceneggiatura scritta da Christina Hodson (Birds of Prey). La produzione esecutiva è di Marianne Jenkins con Michael Disco e Barbara Muschietti come produttori.

Il film The Flash

The Flash arriverà finalmente nelle sale il 16 giugno 2023. Il film vede Ezra Miller riprendere il ruolo di Barry Allen da Justice League e sarà affiancato da Sasha Callie nei panni di Supergirl e Michael Keaton nel suo grande ritorno nei panni di Batman, 31 anni dopo la sua ultima apparizione in Batman Il Ritorno.

Tutto quello che c’è da sapere su The Flash con Ezra Miller

Ricordiamo che The Flash arriverà al cinema il 23 giugno 2023. Il film sarà diretto da Andy Muschietti, regista di IT e IT – Capitolo Due. Ezra Miller tornerà a vestire i panni del Velocista Scarlatto dopo essere apparso in un cameo in Batman v Superman: Dawn of Justice e in Justice League.

Confermata anche la presenza di Michael Keaton e Ben Affleck, che torneranno entrambi a vestire i panni di Batman. Kiersey Clemons tornerà nei panni di Irish West dopo essere apparsa in Zack Snyder’s Justice League (il personaggio era stato tagliato dalla versione theatrical). Nel cast ci saranno anche l’attrice spagnola Maribel Verdú (Il labirinto del fauno), che interpreterà Nora Allen (la madre di Barry) e l’attrice statunitense Sasha Calle (Febbre d’amore) che interpreterà Supergirl.

The Bad Guy dal 15 dicembre su PRIME VIDEO

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The Bad Guy dal 15 dicembre su PRIME VIDEO

The Bad Guy è la nuova serie Prime Original italiana creata e scritta da Ludovica Rampoldi, Davide Serino e Giuseppe G. Stasi, diretta da Giuseppe G. Stasi e Giancarlo Fontana e prodotta da Nicola Giuliano, Francesca Cima e Carlotta Calori per Indigo Film con Amazon Studios, ed è stata presentata in anteprima mondiale – fuori concorso – alla 40a edizione del Torino Film Festival.

The Bad Guy: quando esce e dove vederla in streaming

The Bad Guy in streaming uscirà il 15 dicembre in esclusiva su Prime Video in oltre 240 Paesi e territori nel mondo i primi tre episodi della serie Original italiana

The Bad Guy: trama e cast

The Bad Guy, con Luigi Lo Cascio, Claudia Pandolfi, Vincenzo Pirrotta, Selene Caramazza, Giulia Maenza, Antonio Catania, Fabrizio Ferracane. The Bad Guy è una serie in sei episodi diretta da Giuseppe G. Stasi e Giancarlo Fontana. Gli ultimi tre episodi saranno disponibili dal 15 dicembre.

The Bad Guy unisce il crime con la dark comedy e racconta l’incredibile storia di Nino Scotellaro (Luigi Lo Cascio), pubblico ministero siciliano che ha dedicato tutta la sua vita alla lotta contro la mafia e che improvvisamente viene accusato di essere uno di coloro che ha sempre combattuto: un mafioso. Dopo la condanna, senza più nulla da perdere, Nino decide di mettere a segno un machiavellico piano di vendetta, diventando il “bad guy” in cui è stato ingiustamente trasformato.

Hanno collaborato a The Bad Guy  anche i cantautori Colapesce Dimartino firmando per la colonna sonora il brano originale “Cose da Pazzi” –  nuovo singolo disponibile su tutte le piattaforme digitali – e il jingle originale “Wowterworld” che compare nella serie.

The Bad Guy si unirà a migliaia di film, show e serie già presenti nel catalogo di Prime Video, tra cui le produzioni italiane Original Autumn Beat, Prisma, Bang Bang Baby, Gianluca Vacchi: Mucho Más, Laura Pausini – Piacere di conoscerti, The Ferragnez – La serie, All or Nothing: Juventus, Anni da cane, Dinner Club, Vita da Carlo, FERRO, Celebrity Hunted – Caccia all’uomo, e LOL: Chi ride è fuori; le serie pluripremiate Fleabag e The Marvelous Mrs. Maisel e i grandi successi come Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere, Jack Ryan di Tom Clancy, Samaritan, Tredici Vite, The Tender Bar, A proposito dei Ricardo, La guerra di domani, Reacher e Il principe cerca figlio oltre a contenuti in licenza disponibili in oltre 240 Paesi e territori nel mondo, e le dirette in esclusiva in Italia delle 16 migliori partite del mercoledì sera della UEFA Champions League, oltre che della Supercoppa UEFA, per tre stagioni dal 2021/22. Fra le altre produzioni Original italiane già annunciate Everybody Loves Diamonds, Dinner Club S2, The Ferragnez – La Serie Stagione 2 e il capitolo italiano dell’universo Citadel.

Beata te dal 25 dicembre su SKY

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Beata te dal 25 dicembre su SKY

Arriverà il 25 dicembre in prima assoluta su Sky Cinema e in streaming solo su NOW BEATA TE, la nuova commedia Sky Original prodotta per Sky da Cinemaundici e Vision Distribution che affronta, con toni leggeri ma nonbanali, il delicato tema della maternità e della libera scelta.

Prodotto da Olivia Musini, con la regia di Paola Randi (La Befana vien di notte – Le origini) e la sceneggiatura di Lisa Nur Sultan e Carlotta Corradi, il film è tratto dall’opera teatrale “Farsi Fuori” di Luisa Merloni e ha come protagonista Serena Rossi (Ammore e malavita, Song ‘e Napule, La tristezza ha il sonno leggero). Accanto a lei Fabio Balsamo ((Im)perfetti criminali, Generazione 56 k).

Nel cast anche Paola Tiziana Cruciani, Gianni Ferreri, Valentina Correani, Elisa Di Eusanio, Corrado Fortuna, Emiliano Masala, Alessandro Riceci e con la piccola Caterina Bernardi.

 La trama

Marta (Serena Rossi) è una regista di teatro, single e tutto sommato soddisfatta della sua vita, a un passo dal debutto del suo Amleto. Al suo 40esimo compleanno riceve una visita inaspettata: l’Arcangelo Gabriele (Fabio Balsamo), che vorrebbe annunciarle la nascita di un figlio. Ma Marta non è sicura di volere un figlio “in dono” e chiede tempo per pensarci. Preso alla sprovvista da questa richiesta, costretto a fermarsi sulla Terra più del previsto, Gabriele si trasferirà a casa sua e le starà accanto per le due settimane che a Marta serviranno per capire cosa vuole per sé stessa e per essere felice.

Noir in Festival: tra attualità e fantapolitica, arriva Vicente Vallés mentre le proteste infiammano la Scala

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Per il suo quinto giorno di appuntamenti tra letteratura e cinema il Noir in Festival, la più importante manifestazione italiana dedicata al genere noir che si svolge a Milano fino all’8 dicembre, partecipa in pieno al dibattito culturale e politico che ruota intorno all’apertura della Scala prevista per oggi 7 dicembre a Milano con l’opera russa Boris Godunov.

Ospite letterario di oggi 7 dicembre, alle ore 17.00, nella libreria Rizzoli Galleria a due passi dalla Scala, è infatti il noto volto del giornalismo spagnolo Vicente Vallés che presenta il suo romanzo di spionaggio Operazione Kazan (Salani) accompagnato dallo storico e scrittore Aldo Giannuli, che ha da poco pubblicato per Ponte alle Grazie il suo Spie in Ucraina, proprio sugli antefatti che hanno portato alle vicende belliche in corso in quella martoriata parte di Europa.

“Il noir si conferma essere il genere che più di ogni altro registra i cambiamenti della nostra epoca” – ribadiscono i direttori della rassegna Marina Fabbri e Giorgio Gosetti – “e lo vediamo proprio con Operazione Kazan di Vicente Vallés, che racconta in forma di romanzo fantapolitico l’elezione in USA del prossimo Presidente (una donna) come il completamento di un grande complotto russo per impadronirsi dell’Occidente, cominciato dalla Rivoluzione di Ottobre e arrivato fino ai nostri giorni”.

Oggi pomeriggio Aldo Giannuli e Vicente Vallés discuteranno di questo argomento, condotti da Luca Crovi, a due passi dalla piazza in cui la comunità ucraina milanese ha annunciato di voler protestare contro la scelta dell’opera di apertura della stagione scaligera caduta proprio sul Boris Godunov del russo Mussorgsky.

The Witcher: Blood Origin, nuovo epico trailer per la serie Netflix

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Netflix ha condiviso un nuovo trailer e poster di The Witcher: Blood Origin, che offreno un’idea migliore di cosa aspettarci quando la nuova serie ci porterà 1200 anni nel passato del continente il giorno di Natale. The Witcher: Blood Origin rappresenta un prequel della serie principale di The Witcher, lo spin-off esplorerà una serie di momenti importanti nella storia di The Continent. Questi includeranno la creazione del primo Witcher e persino l’eventuale Congiunzione delle sfere. Tuttavia, nonostante l’ambientazione molto diversa, almeno un volto familiare farà parte dello spettacolo.

Infatti, il trailer termina con un’apparizione di Jaskier di Joey Batey, con l’implicazione che il personaggio di Minnie Driver ha viaggiato nel tempo per assicurarsi di poter assistere a quegli eventi in prima persona e trasmettere le lezioni da quel momento a quelli nel suo presente (Geralt di Rivia, per esempio).

Questo potrebbe in qualche modo spiegare alcune delle domande che si sono posto su su Jaskier? Non saremmo sorpresi se ciò accadesse, soprattutto perché i fan hanno già notato che non sembra invecchiare di un giorno ogni volta che incontra Geralt durante la lunga vita di quel Witcher. Il bardo tornerà nella  stagione 3 di The Witcher, quindi è probabile che questa storia dia maggiori informazione e si colleghi agli eventi successivi, dunque la visione dello spin-off sarà fondamentale per avere una maggiore chiarezza.

Ambientata in un mondo di elfi 1200 anni prima del mondo dei witcher, The Witcher: Blood Origin racconta la storia ormai dimenticata di sette figure emarginate che uniscono le forze contro una forza inarrestabile che li ha private di ogni cosa. La loro sanguinosa missione si conclude con la creazione di un prototipo di witcher sullo sfondo di un conflitto che ha portato alla “Congiunzione delle sfere”, quando gli universi di mostri, uomini ed elfi si sono fusi. The Witcher: Blood Origin in quattro parti sarà presentata in anteprima su Netflix il 25 dicembre. Puoi dare un’occhiata al trailer e al poster qui sotto!

Evil Dead Rise: Bruce Campbell pubblica una nuova foto dal revival horror

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I fan di Evil Dead erano alla disperata ricerca di una prima occhiata ad alcuni filmati del prossimo requel, Evil Dead Rise, e mentre non c’è ancora alcun segno di un teaser trailer, Bruce Campbell ha ora condiviso un nuovo foto ufficiale. Il personaggio di Campbell, Ash Williams, in realtà non apparirà nel nuovo film (per quanto ne sappiamo), ma l’ attore di Doctor Strange nel Multiverso della Follia è a bordo come produttore esecutivo insieme a Sam Raimi.

L’immagine introduce un nuovo gruppo di personaggi che saranno costretti a vedersela con un esercito di temuti Deadites. Qualcosa ci dice che un bel po’ (la maggior parte?) di questi ragazzi finirà male prima che finiscano i titoli di coda! Evil Dead Rise uscirà nei cinema il 21 aprile 2023. Il film horror abbandonerà la solita ambientazione nella foresta e sposterà l’azione cruenta in città, poiché “la riunione di due sorelle separate viene interrotta quando i demoni le spingono dentro una battaglia per la sopravvivenza”.

Alyssa Sutherland (The Mist, Vikings) e Lily Sullivan (Picnic at Hanging Rock, Jungle) interpreteranno i ruoli principali. L’originale a microbudget di Sam Raimi è ancora considerato uno dei migliori film horror di tutti i tempi, con i sequel diretti Evil Dead 2 e Army of Darkness, nonché la recente serie tv Ash vs Evil Dead. Il ben accolto remake del 2013 è stato un affare molto più redditizio, ma non siamo ancora sicuri di cosa aspettarci da Rise  dal punto di vista del tono. Ecco di seguito la nuova foto:

DC Studios, James Gunn ha rivelato quando sarà annunciata la nuova lista di film DCU

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Ci sono molti intrighi attorno a ciò che James Gunn sta pianificado per il futuro della DCU insieme a Peter Safran, con i DC Studios che avranno il compito di riportare questo franchise sulla strada giusta.  Mentre il regista di The Suicide Squad ha chiarito che attualmente stanno mettendo insieme una nuova lista di progetti interconnessi di film, TV e videogiochi, ci sono ancora alcuni retaggi dell’era precedente “DCEU” da superare nel 2023. Questi riguardano principalmente i titolo in uscita Shazam! Fury of the Gods, The FlashBlue Beetle e Aquaman e il regno perduto.

Dopo aver recentemente pubblicizzato il nuovo poster di Blue Beetlesu Instagram, James Gunn ha iniziato a rispondere ad alcune domande dei fan sul futuro del DCU. Ha iniziato rivelando: “Peter e io aiuteremo a guidare i progetti già girati per il prossimo anno, ma la nuova lista non inizierà fino a dopo Aquaman 2”.  Quindi, la lista DCU prende ufficialmente il via nel 2024. È eccitante saperlo, così come il fatto che sia James Gunn che Peter Safran hanno in qualche modo “dato appunti” sui restanti film DCEU che sono attualmente in post produzione.

Visto che le fughe di notizie hanno confermato che sia il sequel di The Flash che quello di Aquaman avrebbero gettato le basi per un adattamento di Crisis on Infinite Earths , supponiamo che questo input arrivi effettivamente dai capi del DC Studios, questo potrebbe aver portato alla rimozione proprio di quelli elementi che avrebbero portato poi a Crisis on Infinite Earths. Dopotutto, il nuoto team ha le proprie idee per questo mondo condiviso e probabilmente non vogliono essere legati a concetti del passato. Mentre il tempo ci dirà cosa accadrà su quel fronte, Gunn ha anche dichiarato: “Siamo entusiasti di guidare i grandi film realizzati prima del nostro arrivo e di lavorare sodo per creare un DCU straordinario, meraviglioso e [e] unico oltre a quello”.

Inutile dire che finalmente sembra che questo franchise sia in buone mani e, come James Gunn, siamo entusiasti del futuro che ci spetta. Per quanto riguarda eventuali annunci sulla nuova lista, ci aspettiamo annunci verso la fine del 2023.

Avatar: la via dell’acqua, le prime reazioni elogiano il sequel di James Cameron come un capolavoro visivo

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Leicester Square a Londra ha ospitato la prima mondiale di Avatar: la via dell’acqua ieri sera, e con l’embargo sui social media ora revocato, i critici hanno twittato i loro pensieri iniziali sul sequel di fantascienza di James Cameron. Mentre le primissime reazioni sono state un po’ contrastanti, ciò che è seguito è stato una raffica di tweet che elogiavano l’epico ritorno di Cameron su Pandora come un capolavoro visivo. In effetti, parecchi critici ritengono che Avatar: la via dell’acqua superi l’originale in ogni modo.

Come previsto, gli effetti visivi e le sequenze d’azione hanno ricevuto molti elogi, ma la trama sottile e la caratterizzazione dei personaggi sono stati elementi al centro delle criticate, così come l’enorme durata del film di 3 ore e 10 minuti. Detto questo, la maggior parte sembra essere rimasta sbalordita dal film e non ci sono state reazioni negative (ancora, comunque). Dai un’occhiata ai Tweet di seguito e continueremo ad aggiornare man mano che ne arriveranno altri.

Avatar: la via dell’acqua, il film

Avatar: la via dell’acqua si svolge dentro e intorno all’oceano. Sully (Sam Worthington) e Neytiri (Zoe Saldana) hanno dei figli. “Ovunque andiamo”, dice Sully, “so una cosa, questa famiglia è la nostra fortezza”. Il sequel sembra ancora più sbalorditivo nella sua grafica blu intenso rispetto al film del 2009. Creature tutte nuove: vediamo i Na’vi su pesci volanti, uccelli, creature che comunicano con una balena, eppure in qualche modo divisi nonostante la loro affinità con la natura: le persone aliene sono divise, combattono l’una contro l’altra in una lotta tra pistole e frecce. È davvero un mondo completamente nuovo che alza la posta in gioco del precedente film 3 volte vincitore di Oscar.

Avatar: la via dell’acqua debutterà il 14 dicembre 2022, seguito dal terzo capitolo il 20 dicembre 2024. Per il quarto e quinto capitolo, invece, si dovrà attendere ancora qualche anno: 18 dicembre 2026 e 22 dicembre 2028.

Il cast della serie di film è formato da Kate Winslet, Edie Falco, Michelle Yeoh, Vin Diesel, insieme ad un gruppo di attori che interpretano le nuove generazioni di Na’vi. Nei film torneranno anche i protagonisti del primo film, ossia Sam Worthington, Zoe Saldana, Stephen Lang, Sigourney Weaver, Joel David Moore, Dileep Rao e Matt Gerald.

Sì, chef! – La Brigade, intervista al regista Louis Julien-Petit

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Sì, chef! – La Brigade, intervista al regista Louis Julien-Petit

Arriva nelle sale italiane il 7 dicembre Sì, chef! – La Brigade, diretto da Louis Julien-Petit, già autore e regista di Le invisibili. In occasione della presentazione del film, abbiamo incontrato il regista che ha risposto a domande e curiosità su questa commedia dal cuore grande e dal sapore confortante.

-In questo periodo c’è una vera e propria moda di raccontare storie ambientate in cucina, sia al cinema che nella serialità. Come mai lo spazio della cucina si presta così bene a raccontare l’uomo?

La cucina affascina perché è un microcosmo. Un luogo segreto poco accessibile al grande pubblico. Per “La Brigade”, sono rimasto affascinato da Catherine Grosjean, una cuoca che dava lezioni a minori migranti. 100/100 laureati e di successo. Un modello di integrazione là dove tutti gli altri stigmatizzano queste persone. Mi sono reso conto, durante la mia indagine, che la cucina francese era stata fatta da stranieri per anni. Volevo fare un film sulla trasmissione dell’amore per la cucina, più che sulla sua tecnica. Infatti nel film la cucina crea un legame tra Cathy e i giovani protagonisti, e lei riesce a far rivivere loro i ricordi della loro giovane vita sradicata.

-La storia parla di seconde possibilità e di imparare a conoscersi. Succede a Marie Cathy e succede anche ai ragazzi che imparano a conoscere se stessi e a sapere cosa vogliono attraverso un mestiere. Non le sembra però che nella vita sia molto difficile concedere seconde opportunità?

Non è una seconda possibilità, ma una prima possibilità. Questi giovani arrivano in Francia per iniziare a vivere, per imparare. La prima cosa che vogliono è tornare a casa e diffondere la loro conoscenza per impedire ad altri di attraversare mari e paesi. Sono degli eroi. Personalmente non l’avrei fatto: lasciare la mia casa a 10 anni… e penso che non lo faresti neanche tu.

-Il film racconta di una realtà, quella dei migranti, molto drammatica, ma invece di metterla in scena attraverso il conflitto, scelta più classica, si è preferito farlo con un linguaggio emotivo e accogliente. Come mai?

La commedia sociale è il genere che lo permette. I protagonisti di questa storia non hanno niente, quindi hanno tutto da guadagnare. Assistiamo a una lotta di personaggi ordinari a cui accade una storia straordinaria. La commedia è invitante in questo senso, il soggetto è condiviso e lascia spazio alla speranza, alla fine del film.

-Qual è la condizione degli immigrati in Francia? I giovani che chiedono i documenti vengono davvero sottoposti a visite mediche così specifiche?

Sì. Esistono le visite mediche. In Francia diamo il benvenuto all’Oceano Vichingo. Più seriamente, il film rende omaggio anche a tutti gli assistenti sociali che aiutano quotidianamente e con atti pratici affinché questi giovani possano integrarsi. È difficile togliere l’etichetta di “migranti”, ma la storia lo ha dimostrato e lo dimostrerà, con le guerre e il riscaldamento globale, migreremo tutti. Non è una storia di paesi e di confini, ma di umanità.

-Nel film ha lavorato con attori navigati come François Cluzet e Audrey Lamy, ma ha anche avuto intorno tantissimi giovani interpreti. Com’è stato gestire una tale quantità di attori giovani?

300 giovani coinvolti. 100 hanno partecipato a laboratori teatrali. Ho selezionato 50 persone che hanno iniziato il film. Non avevamo la sceneggiatura o le scene. Gli spiegavo tutto mentre procedevo. Il film è stato girato nell’ordine della sceneggiatura. Ho voluto proporre agli spettatori di assistere all’emancipazione di questi giovani.

-Nel cinema di oggi la commedia è solo evasione o, come in questo caso, può essere anche strumento per accendere una luce sulla contemporaneità e sui suoi problemi?

François Truffaut diceva che si va al cinema o per riconoscersi o per divertirsi. Vorrei fare entrambe le cose. Proporre problemi della società, cambiare il modo di vedere le cose, toccare la società civile e talvolta, quando necessario, riflettere sulla disobbedienza civile: è proibito ma è giusto. Mettere lo spettatore nella condizione di chiedersi: cosa avresti fatto al posto del personaggio?

Distribuito da I Wonder Pictures e Unipol Biografilm Collection, Sì, chef! – La Brigade è al cinema dal 7 dicembre.

Il domani tra di noi: trama, cast e finale del film

Il domani tra di noi: trama, cast e finale del film

Le storie di sopravvivenza, in special modo quelle che si svolgono in luoghi impervi e ai confini del mondo civilizzato, sono il più delle volte un buono modo per affrontare tematiche esistenziali e legate all’animo umano. Titoli come Arctic, Cast Away, Vita di Pi o il più classico Un tranquillo weekend di paura sono alcuni esempi perfetti di questo filone narrativo. Nel 2017 è arrivato al cinema anche un altro titolo a suo modo appartenente a questo. Si tratta di Il domani tra di noi (qui la recensione), diretto dal regista palestinese candidato all’Oscar Hany Abu-Assad.

Scritto da Chris Weitz e J. Mills Goodloe, questo è l’adattamento cinematografico del romanzo The Mountain Between Us (in italiano tradotto come Le parole tra di noi). Si tratta dell’ottavo romanzo dello scrittore Charles Martin, pubblicato nel 2010. Per via dei numerosi premi vinti e dall’ottima accoglienza di pubblico che il libro ha suscitato, la Fox non ha esitato ad acquistarne i diritti per realizzare una trasposizione cinematografica. Ha così preso vita un racconto dove la speranza e l’ottimismo si riaffermano come valori necessari all’uomo per poter andare avanti contro le avversità.

Interpretato da due celebri attori di Hollywood e girato in vere location naturali, Il domani tra di noi si è a sua volta affermato come un buon successo, trovando in particolare l’approvazione degli appassionati del genere. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Il domani tra di noi: la trama del film e il finale

Il film ha inizio con due sconosciuti che si incontrano al gate, in attesa di imbarcarsi sull’ultimo volo disponibile. Lei è Alex Martin, una fotoreporter di successo in viaggio per partecipare alle sue nozze. Lui è Ben Payne, un medico di ritorno da una conferenza per un’operazione chirurgica programmata nel giorno seguente. Quando il volo viene cancellato per maltempo, Ashley pensa di noleggiare un aereo privato e suggerisce a Ben di dividere il mezzo. Il pilota riesce ad aggirare la tempesta ma un tragico incidente, mentre sorvolano le montagne del Colorado, fa precipitare l’aereo con i due passeggeri a bordo.

Ashley e Ben sopravvivono all’impatto, riportando gravi ferite su tutto il corpo. Smarriti in cima a un’isolata vetta innevata, sanno che a causa di un errore del pilota le squadre di soccorso non arriveranno mai, e che l’unica speranza di sopravvivenza è spostarsi in cerca di un riparo. Così il medico e la giornalista, estranei fino a poche ore prima, dovranno unire le forze e usare tutte le conoscenze a loro disposizione per individuare i primi segni di civiltà. Nel periglioso viaggio che dovranno affrontare ci sarà spazio per i ricordi, i racconti personali, e la nascita di un’inaspettata attrazione reciproca.

Per quanto riguarda il finale del film, senza fare qui spoiler, è necessario sapere che questo differisce parzialmente da quello del libro. I due protagonisti, infatti, non si rincontrano in un caffe, bensì in un altro luogo. Qui, oltre a parlare di quanto loro accaduto, si confidano gli ultimi segreti ancora non raccontati l’uno all’altro. Si compiono così una serie di rivelazioni sul passato di Ben, ma anche sulle rispettive vite presenti. Pur modificando aspetti di questo tipo, il film arriva ugualmente alla stessa conclusine, sottolineando dunque le emozioni e i sentimenti che hanno permesso ai due di affrontare quanto capitatogli.

Il domani tra di noi cast

Il domani tra di noi: il cast del film

Prima di arrivare ai due attori che hanno poi effettivamente interpretato i protagonisti, sono stati necessari diversi provini. Inizialmente, il ruolo di Ben Payne era stato offerto a Michael Fassbender e Charlie Hunnam, i quali hanno però rinunciato per via di altri impegni, portando a far ottenere la parte a Idris Elba. Per il ruolo di Alex Martin erano invece state prese in considerazione le attrici Margot Robbie e Rosamund Pike, ma la loro impossibilità a partecipare, anche in questo caso per via di altri impegni, ha spinto i produttori a contattare la premio Oscar Kate Winslet, che ha accettato.

La Winslet si è poi dedicata anima e corpo al suo personaggio, facendo pressione sul regista e i produttori affinché le permettessero di girare una scena immersa nell’acqua ghiacciata. Davanti alla loro titubanza, la Winslet sottolineò il fatto di essere più che preparata per questo tipo di scene, facendo riferimento all’esperienza del film Titanic. La sintonia generatasi poi tra la Winslet ed Elba ha favorito il rapporto che si genera tra i loro rispettivi personaggi. Accanto a loro, completano il cast gli attori Beau Bridges nei panni di Walter e Dermot Mulroney in quelli di Mark, il fidanzato di Alex. Linda Sorensen è Pamela, mentre Mercy Myrdal interpreta Sarah.

Il domani tra di noi: il trailer e dove vederlo in streaming e in TV

È possibile fruire di Il domani tra di noi grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes, Amazon Prime Video e Tim Vision. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di martedì 6 dicembre alle ore 21:25 sul canale Rete 4.

Fonte: IMDb

Conan il distruttore: trama, cast e sequel del film

Conan il distruttore: trama, cast e sequel del film

Quello di Conan è stato il primo grande personaggio a conferire popolarità internazionale all’attore Arnold Schwarzenegger. Questo è il protagonista di Conan il barbaro, film di genere fantastico diretto nel 1982 da John Milius, che trovò grande fortuna tanto presso la critica quanto il pubblico. Nel 1984 il personaggio è poi stato riportato sul grande schermo per un sequel autonomo intitolato Conan il distruttore, uscito al cinema per la regia di Richard Fleischer. Come il precedente, anche questo mescola avventura, azione e tanta epica, presentando allo stesso tempo una serie di significative novità, tanto nel cast quanto nella storia.

Il personaggio di Conan presente nel film rimane invece ispirato a quello omonimo ideato da Robert Ervin Howard nel 1932 sulle pagine di Weird Tales, come anche alla sua versione fumettistica di Roy Thomas. Negli anni Conan è diventato sempre più popolare, fino a trovare nuova vita proprio grazie a questi film. Per questo sequel, però, il produttore Dino De Laurentiis decise di puntare meno sull’azione e più sull’umorismo. Smorzando la violenza del primo film, egli sperava di ottenere un successo ancora maggiore del precedente. Conan il distruttore si presentò così come un titolo più leggero e divertente, fruibile da grandi e piccoli.

Il film ottenne poi effettivamente un maggior riscontro di pubblico, ma venne accolto male dalla critica, che non lo giudicò all’altezza del precedente capitolo. Negli anni ha comunque mantenuto intatto il proprio status di cult, divenendo un titolo apprezzato tanto per i suoi aspetti più action quanto anche per gli elementi più comici. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e al sequel mancato. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Conan il distruttore: la trama del film

Ambientato in un epoca fantastica e lontana nel tempo, il film ha per protagonista il forzuto guerriero Conan, il quale viene ingaggiato dalla regina Taramis per accompagnare con pochi fidati uomini la nipote Jehnna in un viaggio molto pericoloso. Secondo la leggenda, la giovane è infatti l’unica a poter recuperare il corno di Dagoth, un dio addormentato da tempo. Tale oggetto conferisce a colui che lo detiene il potere di governare su tutto l’universo. Inizialmente riluttante, Conan accetta quando la regina gli promette di resuscitare la sua amata. Intrapresa la spedizione, non mancano certo ostacoli e imprevisti in un territorio ricco di pericoli ad ogni angolo.

Tra gli uomini presenti alla spedizione vi è anche Mombaata, la più fedele delle guardie della regina, che ha il compito di controllare ciò che avviene e in particolar modo le azioni di Conan. Tra i due non scorre infatti buon sangue e il leggendario guerriero inizierà ben presto a sospettare che non tutta la verità gli è stata detta. Più si avvicineranno al corno di Dagoth, più alcuni aspetti di quella missione verranno alla luce, sovvertendo l’equilibrio che si era mantenuto fino a quel momento. Ben presto, Conan si troverà infatti a dover combattere contro nemici inaspettati e pericoli più grandi di quanto avrebbe potuto immaginare.

Conan il distrutttore cast

Conan il distruttore: il cast del film

Come anticipato, Arnold Schwarzenegger riprende il ruolo di Conan a due anni dal precedente film. In questo caso, però, su richiesta del regista, l’attore è dovuto ingrassare di quasi 5 chilogrammi, al fine di apparire ancor più massiccio e imponente. Allo stesso tempo, Fleischer fece in modo che Schwarzenegger apparisse il meno vestito possibile, sfoggiando così i suoi possenti muscoli. L’attore, però, si disse da subito non soddisfatto della storia scritta per il film, trovandola troppo fanciullesca. Egli tentò di convincere i produttori a conferire al film un tono più cupo, ma fallì. A causa di ciò, egli perse interesse nel film. Accanto a lui, nel ruolo della principessa Jehnna vi era l’esordiente Olivia D’abo, la quale aveva quindici anni al momento delle riprese.

La regina Taramis è invece interpretata dall’attrice Sarah Douglas, ricordata per aver interpretato Ursa in Superman e Superman II. Il giocatore di basket dell’NBA Wilt Chamberlain, alto complessivamente 216 centimetri, compare qui per la prima volta in un ruolo di rilievo interpretando Mombaata. Per lui la produzione ebbe difficoltà a trovare un cavallo alto a sufficienza da non fargli toccare terra con i piedi pur se a galoppo. La cantante giamaicana Grace Jones recita invece nel ruolo della guerriera Zula. Entrambi eseguirono oltre il 90% degli stunt previsti per i loro personaggi. La Jones, in particolare, si è esercitata per 18 mesi nell’uso delle armi. Nel film compaiono poi anche Mako nel ruolo di Akiro e Pat Roach nei panni di Toth Amon. Il wrestler André the Giant è invece il dio Dagoth, anche se non lo si vede mai in volto.

Conan il distruttore: il sequel, il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

Dopo questo secondo capitolo, De Laurentiis desiderava dar vita ad un terzo film, il cui titolo sarebbe dovuto essere Conan il conquistatore. Tuttavia, Schwarzenegger, impegnato nelle riprese di Predator, si disse non interessato a riprendere il ruolo, anche a causa del risultato del secondo film. Per anni De Laurentiis tentò di convincere l’attore a stipulare un nuovo contratto, ma ciò non fu possibile anche a causa dell’ormai elevato cachet di Schwarzenegger. Il film si è così infine trasformato in Kull il conquistatore, basato dunque su un altro dei noti personaggio di Howard. Nel 2011 è invece uscito il remake del primo film Conan the Barbarian, rivelatosi però un insuccesso di critica e pubblico.

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Conan il distruttore è infatti disponibile nei cataloghi di Infinity+ e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di martedì 6 dicembre alle ore 21:15 sul canale Italia 2.

Fonte: IMDb

MCU: i 10 progetti più interessanti della Fase 4

MCU: i 10 progetti più interessanti della Fase 4

Dopo sette film, otto serie Disney+ e due speciali, i giorni della Saga dell’Infinito si sono conclusi. A chiudere la Fase 4 dell’MCU ci sono Black Panther: Wakanda Forever e The Guardians of the Galaxy Holiday Special. Nel febbraio 2023, Ant-Man and the Wasp: Quantumania aprirà la Fase Cinque e avvierà la Saga del Multiverso.

Tra pandemia, rallentamenti e chiusure delle sale, la Fase 4 ha vissuto una serie di peripezie che indubbiamente hanno influenzato il botteghino e l’esperienza cinematografica. Nonostante tutto, quella appena conclusa si è rivelata una saga di grande successo per l’MCU. Non sono mancate le novità – vedi la fusione con la Disney – e i grandi incassi dei blockbuster. Ecco un resoconto della Fase 4 a opera degli utenti di Reddit, che hanno parlato dei loro progetti MCU preferiti.

Black Panther: Wakanda Forever

Black Panther: Wakanda ForeverLa Fase 4 è stata più volte criticata per non aver raggiunto – o superato – il livello impostato da Avengers: Endgame. Tuttavia, grazie a Black Panther: Wakanda Forever, si assiste ad un innalzamento dell’asticella proprio con il film finale della Fase. È in sala da meno un mese, ma Wakanda Forever è il secondo film di maggior incasso dell’anno dopo Top Gun: Maverick.

Il film MCU onora l’eredità lasciata da Chadwick Boseman e introduce alcuni pezzi grossi della Marvel come Ironheart e Namor. L’utente u/inverseflorida è d’accordo con questa teoria. Facendo riferimento agli archi narrativi e ai protagonisti, scrive: “Fondamentalmente, Black Panther: Wakanda Forever ha in sé i personaggi scritti meglio di tutta l’MCU“.

WandaVisionMCU WandaVision

All’inizio del 2021, WandaVision ha avviato la Fase 4 dell’MCU. Ad oggi lo show rimane uno dei migliori progetti della saga. La struttura creativa, lo storytelling, il mix tra sit-com e dramma nero, sono tutti elementi che danno a WandaVision qualità uniche. L’utente u/halijaymac11 afferma: “[WandaVision] ti dà l’impressione di star guardando più spettacoli che si intrecciano.’’

La performance di Elizabeth Olsen in WandaVision ha contribuito alla fama della serie, fornendo al personaggio e a tutto l’MCU nuovi fan da tutto il mondo. Inoltre, in WandaVision avviene un passaggio essenziale: si assiste al primo passo della trasformazione di Wanda nella malvagia Strega Scarlatta di Doctor Strange nel Multiverso della Follia.

Spider-Man: No Way Home

Spider-Man: No Way Home MCUSpider-Man: No Way Home era uno dei film più attesi del 2021 e, ovviamente, si è rivelato un grande successo al botteghino. La presenza degli Spider-Man di Tobey Maguire e di Andrew Garfield accanto a quello di Tom Holland hanno dato vita ad un film nostalgico che è piaciuto ad almeno tre generazioni.

Oggi No Way Home è il sesto film di maggior incasso di tutti i tempi. Per u/dude52760, ‘’Spider-Man: No Way Home è un film scritto e girato divinamente e merita una tonnellata di rewatch.” Di tutti i film della Fase 4, No Way Home è probabilmente il “film di supereroi” più classico e, non a caso, il sequel è super atteso. I fan sono curiosi di sapere se Tom Holland comparirà in Spider-Man 4 o chi ci sarà al suo posto.

Loki

Tom Hiddleston LokiDue dei più iconici momenti della Fase 4 MCU si trovano nella serie Loki. Il primo è sicuramente la rivelazione di Jonathan Majors come Colui Che Rimane, mentre l’altro è il discorso nel finale di Loki. In particolare, quest’ultima scena ha rotto la classica formula MCU della grande battaglia conclusiva, optando invece per una conversazione tra persone sedute attorno a un tavolo.

Loki è il progetto più amato della Fase 4 da diversi fan. L’utente u/FunkHZR ha detto che la serie “Ha gettato le basi del Multiverso in modo molto efficace.Loki è infatti il prodotto catalizzatore della Saga del Multiverso perché ha introdotto la TVA, le varianti e l’incredibile Sylvie. Per la gioia del pubblico, nella Fase 5 arriverà la seconda stagione di Loki.

Shang-Chi e la Leggenda dei Dieci Anelli

Shang-chi MCUIl 2021 è stato un anno particolarmente interessante per l’MCU. Mentre gli show televisivi perpetuavano il canone dei personaggi più popolari, i film hanno raccontato per lo più storie d’origine. Tra i lungometraggi, Shang-Chi e la Leggenda dei Dieci Anelli è uno dei migliori prodotti della Fase 4. L’utente u/TheSilv lo classifica come ‘’un buon film Marvel, nettamente migliore dei film MCU di quest’anno.

In particolare, Shang-Chi e la Leggenda dei Dieci Anelli va lodato per le straordinarie sequenze di combattimento che mescolano stili diversi di Kung-Fu e arti marziali con misticismo e una grafica sorprendente. Sia per questi motivi che per l’alone di mistero che ancora avvolge gli anelli di ShangChi, i fan attendono con ansia un sequel del film.

Werewolf by Night

MCU Werewolf

Con i suoi toni vintage e con tanti nuovi personaggi, lo speciale di Halloween Werewolf By Night è stato rinvigorente per il franchise. Il formato è perfetto per una rapida ma accorta espansione dell’MCU, soprattutto per quei personaggi della Marvel Comics altrimenti difficili da introdurre. U/CaptainPositive1234 ha scritto che lo show “ è stato divertente e coinvolgente, dall’inizio alla fine.”

Nel complesso, i fan vogliono più progetti del genere e, fortunatamente, ci sono molti personaggi che si adattano agli specials, che si tratti di quelli delle vacanze o semplicemente degli one-shots che esplorano vari generi.

Moon Knight

moon knight mcuPochi progetti della Fase 4 MCU hanno ricevuto tanto apprezzamento quanto Moon Knight. Lo show Disney+ si è servito di una storia profondamente convincente per introdurre al pubblico nuovi personaggi come Moon Knight e Khonshu. Oscar Isaac ha dominato la serie con ottime performance nei panni dell’amabile Stephan Grant, dell’eccentrico Marc Spector o del minaccioso Jake Lockley.

Moon Knight è abbastanza lontano dagli spettacoli Disney e MCU, sia a livello narrativo che tecnico, ma questo è sicuramente un valore aggiunto e un motivo di successo. Per u/FirstMartianEmperor, Moon Knight è “la serie che hatutto: archi narrativi ben scritti sia per Stephen che per Marc, la storia d’amore tra Marc e Layla e un sorprendente twista metà serie’’.

She-Hulk: Attorney At Law

she-hulk bruce bannerUn altro progetto essenziale della Fase 4 MCU è She-Hulk: Attorney At Law. Nel suo essere una serie legal comedy (la prima per il franchise), rappresenta un unicuum per l’MCU. La rottura della quarta parete e la consapevolezza della protagonista nella serie si mescolano a personaggi nuovi e al ritorno dei veterani più amati.

Molti l’hanno disprezzata, ma non mancano i fan di She-Hulk: Attorney at Law. A L’utente u/DurMan667 scrive “Spero solo di avere presto notizie di nuovi ruoli per She-Hulk.” Quasi sicuramente i fan saranno soddisfatti: She-Hulk potrebbe tornare in diversi progetti MCU.

Hawkeye

Clint Kate Hawkeye MCUHawkeye è un progetto esemplare della Fase 4 MCU. Non solo ha approfondito le ramificazioni di Avengers: Endgame e le conseguenze del Blip, ma ha anche guardato in avanti, introducendo uno personaggio essenziale come Kate Bishop. Lo show ha anche introdotto nell’MCU Kingpin di Vincent D’Onofrio. Come evidenzia u/Puzzld_End8664, l’atmosfera natalizia della serie ha contribuito al successo di Hawkeye rendendola una delle serie più rewatchabbili del franchise.

Per quanto godibile, Hawkeye non è però un capolavoro narrativo: si tratta solo di un uomo che cerca di tornare a casa dalla sua famiglia per le vacanze. In ogni caso, lo show merita una menzione, soprattutto in questo periodo dell’anno.

The Guardians Of The Galaxy Holiday Special

guardiani della galassia

Hawkeye non è però lo speciale di Natale più interessante: questa posizione spetta a The Guardians of the Galaxy Holiday Special, l’epilogo della Fase 4. Questo speciale è incredibilmente gioioso e commovente e ha preparato il terreno per Giardiani della Galassia  Vol. 3.

L’utente u/Trysson ha adorato il progetto: “Mi sembra incredibile la quantità di materiale che James Gunn è riuscito a tirar fuori in poco più di mezz’ora di speciale, tra eventi senza senso, canzoni folli e scambi di battute che sicuramente diventeranno iconiche.” Infine, The Guardian of the Galaxy Holiday Special è stato un modo perfetto per chiudere le uscite MCU del 2022 e della Fase 4 nel suo complesso.

L’uomo sulla strada: intervista ai protagonisti

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L’uomo sulla strada: intervista ai protagonisti

Ecco la nostra intervista a Gianluca Mangiasciutti e Lorenzo Richelmy e Aurora Giovinazzo, regista e protagonisti di L’uomo sulla strada, al cinema dal 7 dicembre.

L’uomo sulla strada, la recensione

Irene ha 8 anni quando assiste come unica testimone alla morte del padre per mano di un pirata della strada che scappa via. Perseguitata dal senso di colpa per non riuscire a ricordare il volto dell’assassino, Irene diventa una adolescente ribelle e introversa con l’unica ossessione di farsi giustizia. Abbandona la scuola e trova lavoro nella fabbrica di proprietà del glaciale e affascinante Michele che è proprio l’uomo che era al volante dell’auto. La ragazza sembra non riconoscerlo, lui invece non ha dubbi. Michele prova da subito un forte istinto di protezione verso la ragazza, che ben presto si trasforma in amore. Irene completamente all’oscuro inizia ad aprirsi e confidarsi proprio con l’uomo a cui sta dando la caccia. Mentre il cerchio si stringe attorno a Michele, qualcosa di inaspettato avviene…

L’uomo sulla strada arriverà al cinema il 7 dicembre distribuito da Eagle Pictures, dopo essere stato presentato con successo in anteprima nella sezione Panorama Italia di Alice nella Città, sezione autonoma e parallela della Festa del Cinema di Roma. A vestire i panni dei protagonisti, Lorenzo Richelmy (Il talento del CalabroneLa ragazza nella nebbia, Marco Polo), che ha ottenuto una Menzione Speciale Premio RB Casting ad Alice per la sua interpretazione, e una delle attrici emergenti più promettenti del cinema italiano, Aurora Giovinazzo (Anni da caneFreaks Out).

Insieme a loro in questa intensa storia, l’interprete di America Latina Astrid Casali (Il vegetale, DOC – Nelle tue mani). Il film è l’opera prima di Gianluca Mangiasciutti, che dopo numerose esperienze come assistente alla regia in importanti progetti internazionali (tra gli altri, Mission: Impossible III), si cimenta in un drama thriller, il cui soggetto si è aggiudicato il Premio Solinas – Storie per il cinema. In L’uomo sulla strada, la fatalità della vita, l’inquietudine del senso di colpa e il desiderio di vendetta si intrecciano in un film raffinato in cui ritmo e suspence conducono ad emozioni e sentimenti, però, inaspettati. Realizzato con il sostegno di Film Commission Torino Piemonte e il patrocinio della Città di Torino, il film è prodotto da Roberto Proia per Eagle Pictures.

E.T. compie 40 anni e Arte.tv lo festeggia con un documentario dedicato

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Il canale culturale Arte in Italiano celebra due maestri, Steven Spielberg e Federico Fellini: due registi, due generazioni, due modi diversi di concepire il cinema. Eppure, i due cineasti hanno più di qualcosa in comune: uno spirito curioso, uno stile visionario e una passione per il memoir movie, che spesso ha spinto entrambi a portare i propri ricordi sul grande schermo.

Fellini, scomparso nel 1993, è considerato ancora oggi uno dei pionieri italiani del realismo magico. È stato anche uno dei punti di riferimento di Spielberg che, nel 2018, in occasione della premiazione ai David di Donatello, lo aveva ricordato così: “Ci vedemmo a Roma, nel 1971: aveva visto il mio film, ‘Duel’, e volle incontrarmi per dirmi quanto gli fosse piaciuto. Sapendo che dovevo incontrare la stampa, mi disse: ‘Non dare mai due volte la stessa risposta alla stessa domanda. È sempre importante intrattenere il pubblico, ma è ancora più importante intrattenere te stesso. Per conquistare il pubblico, bisogna prima essere il pubblico.’ Non ho mai dimenticato quella lezione.

Arte.tv celebra dunque i talenti dei due registi premi Oscar con due documentari: il primo, E.T. – Il Blockbuster Intimo di Spielberg, racconta la genesi del capolavoro del 1982, che da opera personale e low-budget, diventò uno dei più grandi successi della storia del cinema; il secondo, Fellini degli Spiriti, svela invece un lato inedito del regista italiano che, alla costante ricerca del significato della vita, aveva trovato nella psicoanalisi e nell’esoterismo terreno fertile per la sua curiosità.

E.T. – Il Blockbuster Intimo di Spielberg sarà disponibile sul canale Arte in Italiano a partire dal 9 dicembre 2022, Fellini degli Spiriti dal 12. Entrambi i titoli saranno fruibili gratuitamente, con sottotitoli in italiano, sul sito o sulle app ARTE per smart TV, Fire TV, Apple TV e dispositivi mobili.

E.T. – Il Blockbuster Intimo di Spielberg

È il 1982, al cinema arriva l’ultimo film del giovane Steven Spielberg, ‘E.T. l’extra-terrestre’, che s’impone come uno dei più grandi successi della storia del cinema grazie a un personaggio inedito: un alieno pacifico, divertente e inoffensivo, al contrario dei suoi “predecessori” sul grande schermo. E.T. è anche un racconto metaforico dell’infanzia di Spielberg e della ferita subita per il divorzio dei suoi genitori, che il regista americano traduce in un’amicizia insolita: quella tra un alieno e un bambino smarrito quanto lui. E.T. – Il Blockbuster Intimo di Spielberg racconta la genesi di quest’opera personale e low-budget, diventata fenomeno pop mondiale e che, quest’anno, festeggia il suo 40° anniversario.

Holy Shoes, al via le riprese dell’esordio alla regia di Luigi Di Capua

My name is Alfred Hitchcock e Hunt al Noir in Festival

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My name is Alfred Hitchcock e Hunt al Noir in Festival

La penultima giornata del noir in festival nel segno del maestro del brivido per eccellenza: Alfred Hitchcock. Nell’anno del centenario del primo film di Hitchcock il Noir vuole rendere omaggio ad uno dei più grandi maestri del cinema con l’anteprima europea del nuovo documentario di Mark Cousins (Marcia su Roma, The Story of Film: An Odyssey) a lui dedicato e prossimamente in sala per Arthouse. Con My name is Alfred Hitchcock Mark Cousins fa rivivere allo spettatore l’immensa carriera del regista di capolavori tra cui Psycho, attraverso l’uso della sua stessa voce (ore 19.00, Cineteca Milano Arlecchino).

Il programma si chiude con la consegna del Premio Caligari al miglior noir italiano dell’anno, seguita dall’anteprima di Hunt, spy story diretta da Lee Jung-jae, protagonista della serie Squid game (ore 21.00, Cineteca Milano Arlecchino).

Servant: trailer della quarta e ultima stagione della serie di M. Night Shyamalan

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Apple ha svelato oggi il trailer ufficiale dell’acclamata stagione conclusiva di Servant, il thriller psicologico che tornerà per la sua quarta e ultima stagione il 13 gennaio 2023 su Apple TV+. Dal produttore esecutivo M. Night Shyamalan, la serie farà il suo debutto con il primo dei dieci episodi totali, seguito da un nuovo episodio settimanale ogni venerdì, fino al 17 marzo 2023.

https://youtu.be/suf4LCXGnPo

Servant: uscita in streaming

La quarta e ultima stagione di Servant uscirà il 17 marzo 2023 in streaming su Apple TV+

Servant 4: trama e cast

Dopo il finale ricco di suspense della terza stagione, la quarta porta la storia dei Turner a una conclusione epica ed emozionante. La guerra di Leanne con la Chiesa dei Santi Minori si fa sempre più intensa, fino a minacciare non solo Spruce Street, ma l’intera città di Philadelphia e oltre. Nel frattempo, la famiglia Turner è a pezzi e si trova a fare i conti non solo con il pericolo di Leanne, ma anche con la consapevolezza che Dorothy si sta svegliando. Mentre le fondamenta della famiglia continuano a sgretolarsi, le domande trovano finalmente una risposta: chi è davvero Leanne Grayson e chi è il bambino che vive nella loro casa?

Servant è interpretato da Lauren Ambrose, Toby Kebbell, Nell Tiger Free e Rupert Grint, che tornano nei panni dei loro personaggi per la stagione finale. Oltre a Shyamalan, la serie è prodotta da Ashwin Rajan, Jason Blumenthal, Taylor Latham, Larissa E. Michel, Steve Tisch e Todd Black.

 

Alla regia di questa stagione troviamo M. Night Shyamalan, Ishana Night Shyamalan, Carlo Mirabella-Davis, Dylan Holmes, Celine Held & Logan George, Kitty Green, Nimrod Antal, Veronika Franz & Severin Fiala; gli scrittori sono Ishana Night Shyamalan, Alyssa Clark, Laura Marks, Devin Conroy, Henry Chaisson, Amy Louise Johnson e Kara Lee Corthon. “Servant” è prodotta da Blinding Edge e Escape Artists production. La serie è stata creata da Tony Basgallop, produttore esecutivo e scrittore nominato ai British Academy of Film and Television Art.

Teen Wolf: Il Film, il trailer ufficiale del film basato sulla serie tv

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Paramount+ ha rivelato il trailer ufficiale del prossimo film originale Teen Wolf: Il Film durante il panel congiunto Teen Wolf: Il Film e WOLF PACK al Comic Con Experience (CCXP) di San Paolo, in Brasile. L’incontro su Teen Wolf: Il Film ha visto la partecipazione dei membri del cast del film, Shelley Hennig e Colton Haynes, moderati dal socio fondatore di Omelette Group Marcelo Forlani.

Teen Wolf: Il Film, scritto e prodotto da Jeff Davis, sarà disponibile in esclusiva su Paramount+ ad inizio 2023 negli Stati Uniti, in Canada, nel Regno Unito, in Australia, in America Latina e in Brasile. Anche in Italia arriverà nei primi mesi del 2023. Le date delle première per gli altri mercati internazionali di Paramount+ saranno annunciate in seguito.

In Teen Wolf: Il Film, prodotto da MTV Entertainment Studios e MGM, la luna piena sorge a Beacon Hills e con essa emerge un male terrificante. I lupi ululano ancora una volta, invocando il ritorno di banshee, mannari, segugi infernali, kitsune e ogni altro mutaforma della notte. Ma solo un licantropo come Scott McCall (Posey), non più adolescente ma ancora alfa, può raccogliere nuovi alleati e riunire amici fidati per combattere quello che potrebbe essere il nemico più potente e letale che abbiano mai affrontato.

Il cast comprende Tyler Posey, Crystal Reed, Holland Roden, Shelley Hennig, JR Bourne, Orny Adams, Colton Haynes, Linden Ashby, Melissa Ponzio, Ryan Kelley, Seth Gilliam, Ian Bohen, Dylan Sprayberry, Vince Mattis, Khylin Rhambo, Amy Workman, Nobi Nakanishi e Tyler Hoechlin.

About Paramount+

Paramount+ è un servizio globale di video streaming digitale in abbonamento di Paramount che offre una montagna di intrattenimento premium per il pubblico di tutte le età. A livello internazionale, il servizio di streaming offre una vasta library di serie originali, spettacoli di successo e film popolari di ogni genere provenienti da marchi e studi di produzione di fama mondiale, tra cui SHOWTIME, CBS, Comedy Central, MTV, Nickelodeon, Paramount Pictures e Smithsonian Channel™, oltre a una importante offerta di contenuti locali di prima qualità. Il servizio è attualmente attivo negli Stati Uniti, Canada, Regno Unito, Australia, America Latina, Caraibi, Francia, Italia, Irlanda e Corea del Sud.

7 Donne e un mistero su SKY e NOW

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7 Donne e un mistero su SKY e NOW

Alessandro Genovesi dirige la divertentissima commedia con delitto tutta al femminile 7 Donne e un mistero, in onda domenica 11 dicembre alle 21.15 su Sky Cinema Uno (e alle 21.45 anche su Sky Cinema Christmas), in streaming su NOW e disponibile on demand.

Remake di successo di Otto donne e un mistero di François Ozon, il film vanta un cast stellare tutto al femminile, con – in ordine alfabetico – Margherita Buy, Diana Del Bufalo, Sabrina Impacciatore, Benedetta Porcaroli, Micaela Ramazzotti, Luisa Ranieri e con la partecipazione straordinaria di Ornella Vanoni. Il film è una produzione WILDSIDE e WARNER BROS. ENTERTAINMENT ITALIA, distribuito nelle sale italiane da Warner Bros. Pictures.

La trama

Ambientato nell’Italia degli anni ’30, 7 DONNE E UN MISTERO racconta le concitate ore che seguono l’inspiegabile omicidio di un imprenditore, nonché marito e padre, al centro di un variopinto gruppo di donne che, dopo essersi riunite nella villa di famiglia per celebrare insieme la Vigilia di Natale, si trovano costrette ad affrontare e rivelare l’un l’altra segreti e sotterfugi per cercare di risolvere un mistero che in qualche modo le riguarda tutte. Sono infatti tutte sospettate, chi sarà l’assassina?

7 DONNE E UN MISTERO fa parte anche della programmazione di Sky Cinema Christmas, canale dedicato ai film a tema natalizio e ai titoli più amati da vedere con tutta la famiglia che fino al 31 dicembre si accenderà al canale 303 di Sky. Giunto alla sua dodicesima edizione, conta oltre 50 titoli e tra questi, oltre a 7 DONNE E UN MISTERO, anche le prime visioni CHI HA INCASTRATO BABBO NATALE? (già disponibile su Sky e NOW) e A CHRISTMAS STORY CHRISTMAS (il 6 dicembre alle 21.15 su Sky Cinema Christmas).

Art Crimes, la docu-serie sui più incredibili e affascinanti furti d’arte del nostro secolo

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Art Crimes, ideata e scritta da Stefano Strocchi che ne ha diretto quattro dei sei episodi, è una docu-serie Sky Original in sei puntate, prodotta da DocLab, Unknown Media, Sky e RBB/Arte, in esclusiva su Sky Arte dal 13 dicembre alle 21.15 e in streaming solo su NOW, disponibile anche on demand.

Da Berlino ad Amsterdam, da Budapest ad Atene, un viaggio alla scoperta di quel che si cela dietro la storia dei più famosi furti d’arte grazie ai ricordi dei loro protagonisti: i ladri e gli investigatori. Un tentativo di entrare nella mente di questi criminali che per la prima volta dopo il loro arresto vengono intervistati insieme ai detective che seguendo i diversi casi gli diedero la caccia!

Prendendo in prestito la minuziosa drammaturgia del thriller investigativo, con la guida dei criminali protagonisti e delle incredibili storie delle loro vite, insieme ai pubblici ministeri, gli avvocati e i mercanti d’arte, ogni film ricostruisce la scomparsa, le indagini e il ritrovamento di alcuni dei capolavori più importanti al mondo, attraverso interviste intense, archivi ufficiali e le registrazioni dei processi. Dalla chiesa barocca di San Lorenzo, a Palermo, ai monasteri nascosti in Grecia, dagli investigatori di Scotland Yard sotto copertura ai segreti raccolti nei file della STASI, Art Crimes ci conduce dentro sei storie incredibili, ricche di colpi di scena, finali imprevedibili e panorami mozzafiato che sembrano usciti dai film di Hollywood.

Eppure, queste storie sono tutte vere, proprio come i loro protagonisti! Si va dal furto di due dipinti di Van Gogh dal Van Gogh Museum di Amsterdam per mano di un famigerato duo di ladri – Okkie Durham e Henk Bejslein – con il coinvolgimento della Camorra napoletana alla misteriosa scomparsa di 5 capolavori olandesi nel Castello di Gotha nell’allora DDR, dove seguiamo l’incredibile viaggio dell’ispettore Allonge che risolse il caso nel 2019. Le olimpiadi invernali di Lillehammer del 1994 sono l’occasione perfetta per Pål Enger per rubare “L’urlo” di Edward Munch dalla National Gallery di Oslo, come sentiamo raccontare proprio da lui nell’episodio “Oslo 1994”. Solo l’intervento di Scotland Yard permise al mondo di recuperare questa preziosa icona. Sulla riviera francese, a Marsiglia, una banda verrà incastrata dall’FBI e da alcuni agenti francesi sotto copertura per un furto al Museo di Belle Arti di Nizza, commissionato da un misterioso mercante di Miami. La serie termina con il più grande colpo della Guerra Fredda, organizzato dal criminale Giordano Incerti e dalla sua banda italiana, mentre erano ufficialmente in vacanza a Budapest nel 1983.

SINOSSI DEGLI EPISODI

  • EP.1 VAN GOGH: AMSTERDAM, 2002 Napoli, 2007. Una intercettazione, durante le indagini su un caso di narcotraffico internazionale, mette il pubblico ministero Vincenza Marra sulle tracce di due dipinti di Van Gogh rubati nel 2002 ad Amsterdam. Mentre Octave Durham e Henk Bijslein ricordano questo incredibile furto, una complessa indagine della polizia olandese insieme con la polizia italiana porterà al recupero dei dipinti nel 2016.
  • EP.2 FRANS HALS: GOTHA, 1979 Gotha, Germania Est, 1979. Cinque capolavori olandesi scompaiono dalla torre del Castello Friedenstein, che sovrasta la città medievale. Le indagini della polizia e della Stasi non portano a niente, nonostante numerose piste e più di 1000 interrogatori. Nel 2019 una misteriosa telefonata al sindaco di Gotha riaccende le speranze di recuperare i dipinti. Il capo della Art Squad di Berlino, l’ispettore René Allonge, apre un’indagine che lo porta quarant’anni indietro nel tempo e gli permette, finalmente, di risolvere il caso.
  • EP.3 CARAVAGGIO: PALERMO, 1969 Due ladri di paese rubano l’ultimo dipinto di Caravaggio, “Natività con i santi Lorenzo e Francesco d’Assisi” da un vecchio oratorio in centro a Palermo, in Sicilia, nel 1969. Da allora, si è persa ogni traccia dell’opera e circolano voci secondo cui il dipinto è stato bruciato dalla Mafia. Nel 2016 una nuova indagine condotta dalla procuratrice antimafia Marzia Sabella torna finalmente sulle tracce dell’opera. Grazie alla collaborazione con due boss mafiosi, ora nelle mani della giustizia, l’indagine riesce finalmente a ricostruire cosa accadde all’ultimo Caravaggio.
  • EP.4 BRUEGEL: NIZZA, 2007 Un criminale francese a Miami si imbatte nell’occasione della sua vita: un gruppo di Narcos sta cercando di comprare delle opere d’arte europee. L’uomo commissiona alla propria banda, a Marsiglia, il furto di due Bruegel, un Monet e un Sisley dal Museo di Belle Arti di Nizza. Un mese dopo, una motocicletta e un minivan bianco si fermano davanti al Museo Chéret, sulla riviera francese e mettono a segno il furto perfetto. Una complessa operazione sotto copertura dell’FBI e della polizia francese riuscirà a riportare i dipinti al loro posto.
  • EP.5 MUNCH: OSLO, 1994 Mentre tutti guardano la cerimonia d’apertura delle olimpiadi invernali di Lillehammer, Paal Enger entra nella National Gallery di Oslo e si impossessa dell’iconico dipinto “L’urlo” di Edward Munch. Un’affascinante operazione sotto copertura di Scotland Yard e della polizia norvegese incastrerà il ladro e i suoi complici, con l’aiuto dell’eccentrico gallerista Tore Einar Ulving
  • EP.6 RAFFAELLO: BUDAPEST, 1983 1983, nel bel mezzo della Guerra Fredda, sette capolavori dei maestri del Rinascimento italiano, fra cui la celeberrima Madonna di Esterhazy, scompaiono dal Budapest Museum. Quando, quasi un anno più tardi, i dipinti ricompaiono all’interno di un monastero greco, la polizia italiana e quella ungherese indagano seguendo una pista che li conduce a Reggio Emilia, dove i criminali Giordano Incerti, Ivano Scianti e la loro banda avevano pianificato il furto.

Roberto Benigni ne Francesco, Il cantico per Paramount+

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Roberto Benigni ne Francesco, Il cantico per Paramount+

Paramount+ presenta Francesco, Il cantico, l’esegesi del testo poetico di Francesco d’Assisi realizzata dal premio Oscar Roberto Benigni – una lode a Dio, al suo operato per lo splendore del creato, alla vita stessa – disponibile per la prima volta in streaming, in esclusiva su Paramount+ dall’8 dicembre.

“Cercherò di raccontarvi un Francesco vero, dalla vita straordinaria che vi stupirà. Non ci crederete” Queste le parole di Roberto Benigni. Durante la serata evento Benigni racconterà la figura di San Francesco d’Assisi, partendo dalla vita personale dell’uomo, attraverso curiosità e aneddoti inaspettati, illustrandone i conflitti, le contraddizioni e le evoluzioni che lo hanno portato a diventare Santo e Patrono d’Italia.

“E’ il personaggio del medioevo di cui si conosce di più… era talmente affascinante che tutti scrivevano di lui… è stato il più grande plasmatore di anime della storia dell’umanità”, aggiunge Benigni.

“…In mezzo a tanta violenza e avidità lui dimostra a tutti che un nuovo mondo è possibile: Francesco opera una vera e propria rivoluzione. Francesco non è il poverello di Assisi, ha uno sguardo di fuoco sul mondo, Francesco che svetta su tutti, Francesco che non ha paura, anzi una ce l’ha, una sola: quella di diventare disumano, indifferente al destino degli altri, degli ultimi. E tutti lo seguono, questo è il grande miracolo di Francesco…”

Dopo aver introdotto la figura di Francesco, l’attore e regista prosegue con un’esegesi de “Il Cantico delle Creature”, anche noto come “Cantico di Frate Sole”. Il capolavoro di San Francesco, composto nel 1224, è il primo e più antico testo poetico della letteratura italiana di cui si conosca l’autore.

“Il Cantico” è una grandiosa lode al Creatore e alla bellezza della natura, come racconta Benigni in Francesco, Il cantico: “È la prima poesia scritta in italiano e non in latino, l’inizio della nostra Poesia che diventerà la più importante nel mondo. La Poesia italiana inizia con Francesco….il Cantico era rivoluzionario, perché lodava il creato. Era la prima volta, una novità assoluta. Era un testo in controtendenza. L’incanto di Francesco è che ci fa capire che non esistono sulla terra creature senz’anima, ci fa sentire che hanno un’anima anche l’erba, la terra, l’acqua, il vento, le pietre e i sassi. Ha ridato valore al mistero della creazione. Un invito a partecipare alla nobiltà del mondo”.

Francesco, Il cantico rientra nel progetto di Paramount+ di realizzare 150 contenuti originali internazionali entro il 2025, includendo un importante portfolio di produzioni italiane.

Black Panther: Wakanda Forever, Angela Bassett aveva girato delle scene con [spoiler]

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La star di Black Panther: Wakanda Forever, Angela Bassett, ha recentemente rivelato di aver filmato una scena con il figlio di T’Challa. Bassett interpreta la regina Ramonda, sovrana del Regno di Wakanda dopo la morte prematura di suo figlio, il re T’Challa/Black Panther (Chadwick Boseman).

Il sequel di Black Panther vede anche il ritorno di Lupita Nyong’o nei panni di Nakia, la spia Wakanda e interesse amoroso per T’Challa, dopo essere stata assente sia da Avengers: Infinity War che da Avengers: Endgame. Abbiamo scoperto che la sua assenza non era giustificata dallo svolgimento di una missione segreta per il Wakanda, come abbiamo visto all’inizio di Black Panther, ma era ad Haiti come insegnante in un orfanotrofio, dove si prende segretamente cura del figlio che ha avuto con T’Challa.

In una recente intervista con Variety, Angela Bassett ha rivelato di aver girato una scena con il figlio segreto di T’Challa che alla fine è stata tagliata da Black Panther: Wakanda Forever. Rivelato nella mid-credits scene, Nakia ha presentato Shuri (Letitia Wright) a Toussaint (Divine Love Konadu-Sun), il figlio di T’Challa, il cui nome wakandiano è lo stesso di suo padre.

Bassett ha spiegato che la sua scena tagliata con Toussaint avrebbe introdotto il nuovo personaggio all’inizio del film. “Sono andato ad Haiti, ovviamente. L’ho incontrato, mi è stato presentato… ma è finito sul pavimento della sala montaggio”, dice Bassett. L’attrice ha rivelato che il ragazzino avrebbe chiamato Ramonda “Nanna” nella scena. Bassett ha anche spiegato che la scena è stata tagliata per preservare la rivelazione di Toussaint per la fine del film, quindi sarebbe stata “una sorpresa per il pubblico e per Shuri”. Bassett ha aggiunto: “Era la strada giusta da percorrere. Perfetto per farlo“.

Ricordiamo che Angela Bassett e una delle principali concorrenti ad ottenere la nomination agli Oscar come attrice non protagonista, proprio per questo film.

Black Panther: Wakanda Forever, la recensione del film Marvel

Il sequel del MCU onorerà il defunto Chadwick Boseman mentre continuerà l’eredità del suo personaggio, T’Challa. Black Panther: Wakanda Forever è arrivato nelle sale l’11 novembre 2022. Il presidente dei Marvel Studios, Kevin Feige, ha confermato che T’Challa, il personaggio interpretato al compianto Chadwick Boseman nel primo film, non verrà interpretato da un altro attore, né tantomeno ricreato in CGI.

Nel film Marvel Studios Black Panther: Wakanda Forever, la Regina Ramonda (Angela Bassett), Shuri (Letitia Wright), M’Baku (Winston Duke), Okoye (Danai Gurira) e le Dora Milaje (tra cui Florence Kasumba) lottano per proteggere la loro nazione dalle invadenti potenze mondiali dopo la morte di Re T’Challa. Mentre gli abitanti del Wakanda cercano di comprendere il prossimo capitolo della loro storia, gli eroi devono riunirsi con l’aiuto di War Dog Nakia (Lupita Nyong’o) e di Everett Ross (Martin Freeman) e forgiare un nuovo percorso per il regno del Wakanda. Il film presenta Tenoch Huerta nel ruolo di Namor, re di Talokan, ed è interpretato anche da Dominique Thorne, Michaela Coel, Mabel Cadena e Alex Livinalli.

House of the Dragon: recensione della serie HBO

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House of the Dragon: recensione della serie HBO

Dal 22 agosto in esclusiva su Sky e in streaming solo su NOW in contemporanea assoluta con gli Stati Uniti, tenetevi pronti a tornare a Westeros con House of the Dragon, la nuova serie HBO che ci riporta nell’universo de Il Trono di Spade a quattro anni dalla conclusione di una delle serie più importanti dell’ultimo decennio.

House of the Dragon, ecco cosa racconta

Ambientata nei Sette Regni, la storia si svolge circa 200 anni prima della nascita di Daenerys Targaryen e della Rivolta di Robert Baratheon. Siamo in un mondo governato dai Targaryen e all’inizio della nostra storia, re Jaehaerys I Targaryen ha preferito suo nipote Viserys Targaryen a Rhaenys Targaryen come erede al trono di spade, in quanto successore con la pretesa più forte perché uomo. Non si è mai vista infatti una regina a guidare Westeros! Tuttavia, molto presto la storia si ripete e una nuova battaglia per la successione si avvicina all’orizzonte: la regina Aemma Arryn, prima moglie di Re Viserys, muore di parto lasciando dietro di sé solo una figlia femmina, Rhaenyra Targaryen.

Oltre a lei potrebbe ambire al trono Daemon Targaryen, fratello minore del re, preferito dal popolo in quanto maschio, cavalca draghi, prode guerriero, ma allo stesso tempo impulsivo e spregiudicato. Tuttavia, Viserys nomina in una cerimonia pubblica Rhaenyra sua erede al trono. Nulla può offuscare la volontà del re, se non fosse che lo stesso si risposa con Alicent Hightower, molto più giovane di lui, figlia del Primo Cavaliere Otto Hightower e amica intima della principessa. Da questo matrimonio nasceranno due figli maschi, con i capelli color argento e cavalca draghi: due puri Targaryen.

House of the DragonQuanto può valere la parola di un re, alla sua morte? È di questo che ha paura la giovane Rhaenyra, erede legittima che però si scontra con tre uomini che hanno non solo avanzano una pretesa al trono, ma che in quanto maschi sono tutti favoriti dal popolo rispetto a lei. La lotta di successione al trono di spade di Re Viserys prenderà il nome di Danza dei Draghi, evento che per qualcuno ha rappresentato l’inizio della fine della casata di Daenerys.

Fuoco e Sangue

House of Dragon è basata su Fuoco e Sangue, il romanzo scritto da George R.R. Martin che racconta anche di questa guerra di successione e che si struttura in forma di annali, come fosse un volume scritto da un maestro della Cittadella, in cui vengono elencati tutti i re Targaryen, i principali fatti legati alla dinastia, alla successione e alle vicende che hanno portato sull’ambìto scranno questo piuttosto che quell’altro personaggio.

Quindi, per quanto siamo di fronte a un prequel de Il Trono di Spade, la sua origine letteraria è profondamente diversa in quanto a forma e contenuto e questo aspetto viene riflesso nella narrazione che non si fa scrupoli di fare grandi balzi temporali in avanti, e di cambiare alcuni degli interpreti, tra un’ellissi temporale e l’altra, per rappresentare lo stesso personaggio che cresce o invecchia.

House of the DragonUn cast perfetto

E c’è da dire che in tutti i casi i volti e il carisma degli attori scelti per interpretare i personaggi in gioco si rivelano sempre efficaci, perfettamente adatti ai loro personaggi, complice anche un importante lavoro del reparto trucco e costumi, che viene direttamente dalla “serie madre”.

Paddy Considine è stato scelto per interpretare Re Viserys, quinto re di Westeros e primo del suo nome, consigliato sempre con fedeltà e sincerità da Otto Hightower, che ha il volto familiare e carismatico di Rhys Ifans. Emma D’Arcy e Milly Alcock interpretano la principessa Rhaenyra Targaryen nelle sue diverse età, così come succede a Olivia Cooke e Emily Carey, che invece si dividono il personaggio fondamentale di Alicent Hightower. Tutte e quattro le attrici sono dotate di un allure che permette loro di mettere in scena una vasta gamma di sentimenti ed espressioni, che contribuiscono a costruire due personaggi femminili portentosi, sfaccettati e originali.

Matt Smith è sublime nei panni dell’instabile Daemon Targaryen, mentre completano il cast principale Steve Toussaint e Eve Best (strepitosa) che interpretano i coniugi Corlys Velaryon e Rhaenys Targaryen, la “Regina che non fu mai”, ovvero colei che a sua volta vantava pretese al trono ma alla quale venne preferito il cugino maschio, Viserys, appunto.

House of the DragonHouse of the Dragon è una sontuosa opera televisiva

House of the Dragon è una sontuosa opera televisiva. La qualità tecnica, lo spessore della messa in scena, la cura del dettaglio, la computer grafica, tutto ciò che ha reso grande Il Trono di Spade, qui è sviluppato all’ennesima potenza, dal momento che si parte da asset già consolidati, ma con molti elementi in più: il primo episodio della serie del 2011 non regge il confronto con lo sfarzo e la potenza scenica del pilota di House of the Dragon, anche se il secondo è molto meno potente da un punto di vista narrativo.

Non ci sono buoni o cattivi

La serie creata da Ryan J. CondalGeorge R. R. Martin ci riporta a Westeros ma si tratta di un prodotto profondamente diverso, siamo negli stessi posti de Il Trono di spade e al centro del discorso c’è sempre il desiderio di  salire su quel trono forgiato dalle spade dei nemici sconfitti di Aegon il Conquistatore, ma questa volta ci troviamo di fronte a una guerra civile combattuta a suon di sussurri, esilii, proclamazioni, nelle stanze della Fortezza Rossa e di Roccia di Drago, non ci sono battaglie tra famiglie, non c’è un conflitto aperto tra Stark e Lannister, in cui lo spettatore riesce a schierarsi.

House of the DragonAnche la costruzione dei personaggi è profondamente diversa: se all’inizio la storia sembra volerci portare dalla parte della fiera e ribelle Rhaenyra, poi scopriamo che in fondo la principessa non è poi tanto ribelle né tanto esente da lati oscuri o crudeli, allo stesso modo il principe Deamon, che potrebbe sembrare il villain designato, ha momenti di tenerezza che fanno breccia nel cuore dello spettatore, così come Alicent Hightower, figura femminile interessantissima mai chiaramente inquadrata nei suoi desideri e nelle sue ambizioni, o gli stessi rappresentanti della famiglia Velaryon, scuri di carnagione e bianchi di capelli, anch’essi discendenti di Valyria ma da un ramo cadetto e per questo considerati leggermente inferiori ai Targaryen.

Un moderno racconto di ambizione

House of Dragon lascia lo spettatore stupefatto e ammirato per lo sfoggio di una opulenta messa in scena (ci sono i draghi!), e a sorpresa si rivela narrativamente molto diverso dal suo predecessore, concentrato su un conflitto interno alla stessa famiglia: stiamo raccontando una storia in cui è impossibile prendere la parte dei buoni, perché non ce ne sono, così come non ci sono cattivi in senso stretto, è meno di una guerra, è più di una bega familiare. È l’inizio della tremenda Danza dei Draghi, che segnerà l’inizio della fine per la dinastia del Drago, ma è anche un racconto moderno su ambizione e senso del dovere, su ciò che è possibile e su ciò che lo diventa grazie alla volontà dell’uomo (o della donna, in questo caso).

House of the Dragon è disponibile dal 22 agosto in esclusiva su Sky e in streaming solo su NOW in contemporanea assoluta con gli Stati Uniti.

MCU: la classifica delle serie tv più attese nel 2023

MCU: la classifica delle serie tv più attese nel 2023

Nel bene e nel male, il MCU ha aumentato in modo massiccio la sua portata anche grazie a Disney+. Mentre prima uscivano solo una manciata di film all’anno, ora possiamo goderci anche le serie tv sul piccolo schermo, anche se la qualità di queste ha fatto dibattere a lungo i fan.

Finora, però, ci sono state presentate grandi serie, tra cui WandaVision, Loki e Ms. Marvel. Mentre ci avviciniamo alla fine del 2022 e all’inizio del 2023, possiamo analizzare cosa dobbiamo aspettarci il prossimo anno su Disney dal MCU: ecco tutte le serie tv confermate dai Marvel Studios in arrivo nel 2023, classificate dalla meno attesa a quella che non vediamo sinceramente l’ora di vedere.

Secret Invasion (inizio 2023)

Vorremmo davvero interessarci di più a Secret Invasion ma solo il cast – Samuel L. Jackson, Ben Mendelsohn, Emilia Clarke e Olivia Colman tra gli altri – ci ha davvero conquistato al momento. I Marvel Studios hanno davvero perso la palla al balzo con gli Skrull nel MCU, e il grande colpo di scena di Captain Marvel, secondo cui non sono in realtà tutti cattivi, ha diminuito l’impatto del loro debutto (così come la ridicola scena post-credits di Spider-Man: Far From Home). Quindi, cosa c’è di veramente entusiasmante in questa rivisitazione in chiave soft dell’omonimo evento epico dei fumetti?

Siamo sicuramente curiosi di vedere che tipo di impatto avrà sul futuro del MCU, anche se nulla di ciò che abbiamo sentito su The Marvels ci suggerisce che lascerà il segno. In definitiva, sembra un trampolino di lancio per altri progetti più importanti, piuttosto che un passo davvero necessario per il MCU: speriamo di essere smentiti.

What If…? Stagione 2 (inizio 2023)

Quando la prima stagione di What If…? ha raggiunto il suo apice, ci ha regalato qualcosa di davvero molto speciale. Dal debutto del Capitano Carter all’indimenticabile interpretazione di Star-Lord da parte di Chadwick Boseman, fino all’epica battaglia finale contro Infinity Ultron, questa serie animata aveva molto da offrire.

In vista della seconda stagione, non sappiamo ancora abbastanza su cosa aspettarci. I dettagli condivisi al Comic-Con hanno suggerito che ci si concentrerà maggiormente sulla narrazione delle storyline della Fase 4, il che potrebbe essere un approccio interessante, anche se non ci fa venire voglia di saperne di più, visto che sembra che i personaggi introdotti in Black Widow ed Eternals non abbiano lasciato il segno. Abbiamo grandi speranze per What If…? quando tornerà, ma tra le voci che mettono a rischio la Marvel Studios Animation, è essenziale che la prossima stagione di episodi non ci deluda.

Echo (metà del 2023)

Per il momento non ci preoccupiamo troppo delle voci che parlano di problemi di produzione con Echo. È diventata la norma per i Marvel Studios iniziare a produrre film senza nemmeno averne chiaro il finale, e sembra che riescano a fare funzionare le cose, quindi ci fidiamo di Kevin Feige.

La domanda più importante è: perché dovrebbe esssere raccontata questa storia? Maya Lopez è stata un’ottima aggiunta a Hawkey, ma sarebbe stata sicuramente più adatta a una presentazione speciale piuttosto che a una serie televisiva completa di sei episodi. In ogni caso, non vediamo l’ora di vedere Alaqua Cox in azione e come Daredevil e Kingpin si inseriranno nel processo. Questa è una delle cose che ci emoziona di più sulla serie al momento, anche se speriamo che riesca a far conoscere Echo e a renderla una parte importante di questo mondo condiviso.

Agatha: Coven of Chaos (fine 2023/inizio 2024)

È possibile che Agatha: Coven of Chaos non uscirà prima del 2024, ma qualora dovesse debuttare nel 2023, vale la pena analizzarla. Per quanto riguarda il motivo per cui si trova praticamente a metà di questa lista, è perché la prospettiva che la storia di Agatha Harkness continui nel MCU è qualcosa che approviamo molto.

Kathryn Hahn ha rubato la scena in WandaVision e Agatha è un personaggio chiaramente in circolazione da molto tempo. Essendo in grado di illustrare il lato mistico (e mostruoso!) dell’MCU, prevediamo che questa serie sarà molto importante per il suo futuro. Secondo quanto riferito, Aubrey Plaza interpreterà il grande villain della serie, mentre Joe Locke sembra destinato a vestire i panni di Billy Kaplan, alias Billy Maximoff/Wiccan. Abbiamo aspettato di vedere lui e Speed come veri supereroi, e Agatha: Coven of Chaos potrebbe anche gettare le basi per il ritorno della Strega Scarlatta e la formazione dei Giovani Vendicatori.

Ironheart (Fine 2023)

Riri Williams in Wakanda ForeverRiri Williams ha avuto solo un piccolo ruolo in Black Panther: Wakanda Forever, ma ci ha fatti divertire molto. Speriamo che la serie Ironheart possa approfondire come e perché sia arrivata a creare la propria tuta di Iron Man, anche se crediamo che sia il conflitto al centro di questo progetto a renderlo particolarmente eccitante.

The Hood sarà il grande cattivo della serie, il che significa che vedremo scienza e magia scontrarsi per la prima volta nel MCU, dando una nuova svolta al concetto di Iron Man (Tony Stark ha trascorso la maggior parte del tempo a combattere altri uomini in armatura nei suoi film). Si dice che Ironheart vedrà anche il debutto di Mefisto, con Sacha Baron Cohen che potrebbe interpretare l’iconico cattivo. Se così fosse, si tratterebbe di una delle serie televisive più importanti dei Marvel Studios, soprattutto perché prevediamo che i demoni saranno una parte importante del futuro del MCU.

X-Men ’97 (Fine 2023)

Coloro che non sono cresciuti guardando X-Men: The Animated Series potrebbero non attendere così tanto questo titolo, ma se avete familiarità con la serie, siamo sicuri che state facendo il conto alla rovescia per X-Men ’97.

Con il ritorno della maggior parte del cast vocale originale, il seguito riprenderà alcuni punti in sospeso della trama, racconterà alcune storie che il suo predecessore non ha mai affrontato e darà una nuova veste a una serie televisiva classica. Questi sono solo alcuni dei motivi per attendere con impazienza la serie, e l’anteprima al Comic-Con non ha fatto altro che aumentare l’attesa. C’è sempre la possibilità che X-Men ’97 non sia all’altezza delle aspettative, ma considerando che lo stesso Kevin Feige ne è un fan dichiarato, non prevediamo che questo sia il caso.

Loki 2 (Metà 2023)

Tom Hiddleston LokiLoki rimane una delle migliori serie televisive dei Marvel Studios e l’unica di cui è stata ordinata una seconda stagione. Dopo aver introdotto il Multiverso, le Varianti e Colui che resta nella prima stagione, dobbiamo credere che la prossima stagione sarà altrettanto importante.

Dopotutto, il Dio dell’Inganno si è trovato bloccato in una realtà in cui la TVA è governata da Kang e, nonostante le modifiche del team creativo, prevediamo che questi episodi costituiranno una storyline chiave per la preparazione di Avengers: The Kang Dynasty. Con queste premesse, questa serie ha tutte le carte in regola per essere assolutamente vista. Sicuramente dovrà dimostrare di essere all’altezza delle aspettative, ma la seconda stagione di Loki è molto più essenziale rispetto alle altre di questa lista e, di conseguenza, si aggiudica facilmente il primo posto. Anche la presenza di Sylvie e Mobius ci incuriosisce e il trailer mostrato al D23 promette altri epici viaggi nel tempo nel 2023.

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