Le ultime immagini dal set di
Thor: Love
and Thunder confermano che nel film verrà messa in
scena un’altra tragicommedia che ricapitolerà gli eventi di
Thor: Ragnarok (al pari di quanto avvenuto in
quest’ultimo, dove invece sono stati messi in scena gli eventi di
Thor: The Dark World).
Le immagini confermano che
Matt Damon, Luke Hemsworth e Sam Neill riprenderanno i ruoli dei “falsi”
Odino, Thor e Loki all’interno della rappresentazione. Tuttavia,
questa volta i tre attori saranno affiancati da una new
entry. Gli scatti dal set diffusi online dal Daily Mail,
infatti, confermano che anche Melissa McCarthy avrà un parte nel film,
andando ad interpretare una “falsa” versione di Hela, la perfida
sorella di Thor e Loki, interpretata in Ragnarok dal premio Oscar Cate Blanchett.
Considerando il background comico
dell’attrice de
Le amiche della sposa, è quasi certo che la nuova
rappresentazione sarà uno dei momenti più divertenti del film:
inoltre, sarà interessante vedere in che modo la McCarthy si
prenderà gioco del temibile personaggio interpretato dalla
Blanchett. Per vedere le immagini dal set che confermano il ritorno
di Damon, Hemsworth e Neill e il coinvolgimento di McCarthy, potete
cliccare
qui e
qui.
Thor: Love and
Thunder è il titolo ufficiale del quarto capitolo
sulle avventure del Dio del Tuono nel MCU, ma ad impugnare il Mjolnir
stavolta sarà Jane Foster, interpretata di nuovo
daNatalie
Portman, come confermato sabato durante il
panel dei Marvel Studios al Comic-Con. L’uscita nelle sale è
fissata invece al 11 febbraio 2022.
Taika Waitititornerà alla regia di un film dei
Marvel Studios dopo Thor:
Ragnarok, così come Chris
HemswortheTessa
Thompson riprenderanno i rispettivi ruoli di Thor
e Valchiria dopo l’ultima apparizione in Avengers:
Endgame. L’ispirazione del progetto arriva dal
fumetto “The Mighty Thor”, descritto da Waititi come “la
perfetta combinazione di emozioni, amore, tuono e storie
appassionanti con la prima Thor femmina dell’universo“.
Un’altra serie collegata al MCU sta per fare il suo debutto:
stiamo parlando di The Falcon and the Winter Soldier, che porterà
avanti la storia dei personaggi del titolo e mostrerà cosa è
diventato il mondo dopo che gli eventi di Avengers:
Endgame hanno cambiato lo stato del franchise.
Naturalmente, i fan hanno avuto tempo a disposizione sufficiente
per ipotizzare le varie trame che lo show potrebbe affrontare.
Screen Rant ha raccolto 10 teorie su
The Falcon and the Winter Soldier, in attesa di scoprire
quali si riveleranno fondate:
Teschio Rosso è stato liberato da Vormir ed è tornato sulla
Terra
Secondo questa teoria, i
loschi obiettivi di Teschio Rosso non sarebbero cambiati da
Captain America: Il primo vendicatore (anche se molti
considerano quella trama ormai abbandonata). La teoria sostiene
che, dopo il suo ritorno da Vormir, ci sia proprio Teschio Rosso
dietro gli eventi della serie tv.
In realtà si tratterebbe di un
enorme passo indietro per il MCU, poiché riportare Teschio Rosso
nella serie significa dare a Falcon e al Soldato d’Inverno un
cattivo riciclato e non qualcuno di nuovo che possa davvero
sfidarli. Per non parlare del fatto che Vormir non è mai stato
collegato a questi due personaggi…
John Walker sarà il cattivo
Ci sono
molte cose che i fan sanno già della serie: una di queste è la
presenza di John Walker, meglio conosciuto come US Agent, che funge
da sostituto di Captain America. Questa teoria considera la
possibilità che Walker sia effettivamente un cattivo e che brami lo
scudo di Cap.
È una teoria valida
poiché a Walker potrebbe non piacere il fatto che Steve abbia
scelto Sam come nuovo Captain America. È qualche che avrebbe invece
voluto per se stesso. Una versione malvagia di Walker, quindi, è un
ottimo modo per sviluppare il personaggio.
Falcon e il Soldato
d’Inverno sono in realtà gli scagnozzi di Zemo
Per quanto riguarda le
teorie inverosimili, questa potrebbe davvero essere al di là di
ogni logica comprensione. Secondo questa teoria, Zemo è in realtà
una sorta di bravo ragazzo che vuole abbattere gli Spezzabandiera e
che ha impiegato Falcon e il Soldato d’Inverno in qualità di suoi
scagnozzi.
Considerando la caratterizzazione di
Zemo nei fumetti, sembra praticamente impossibile che il
personaggio possa rivelarsi come vero protagonista o che il Soldato
d’Inverno consideri l’ipotesi di poter lavorare per lui, visto e
considerato che lo stesso Zemo lo aveva incastrato in Captain
America: Civil War…
Il governo utilizzerà Zemo per fare propaganda
L’ultima volta che i fan
hanno visto Zemo, il Barone si trovava sotto la custodia del
governo: è possibile, quindi, che stia lavorando per loro. Questa
teoria sostiene che il governo utilizzerà tutti i cattivi della
serie come un modo per convalidare nuovamente gli accordi di
Sokovia.
Ci sono ancora tante domande senza
risposta sul MCU a cui la serie dovrà rispondere, e questa teoria
potrebbe davvero rappresentare uno dei modi per confermare che il
governo è, in realtà, ancora contrario ai supereroi. Inoltre, Zemo
che lavora come una sorta di spauracchio è in linea con il suo
personaggio, poiché gli permetterebbe di abbattere i supereroi che
tanto disprezza.
Falcon non sarà un Captain America all’altezza
Le
dinamiche tra i personaggi principali hanno aperto la strada a
parecchi meme, ma sarebbe davvero terribile se si scoprisse che
Falcon non sarebbe all’altezza di ricoprire il ruolo di Captain
America. Questa teoria sostiene che Falcon continuerà a fare danni
e che il Soldato d’Inverno dovrà sempre correre in suo
aiuto.
Secondo questa
teoria, Falcon continuerà a provare di essere un buon Captain
America, ma non avrà alcun successo. A loro volta, i suoi frequenti
errori trasformerebbero la tipica frase: “Non fare nulla di
stupido” del Soldato d’Inverno in un vero e proprio
slogan.
Sharon Carter prenderà il posto di Black Widow
La storia d’amore tra
Sharon e Steve ha diviso molti fan del MCU, mentre altri hanno
sempre pensato che il personaggio non fosse stati sviluppato a
dovere. Questa teoria è un buon modo per sistemare ad eventuali
errori, in quanto considera la possibilità che Sharon Carter
assumerà il ruolo di Black Widow.
L’idea è che darà vita ad una sorta
di connessione con Sam Wilson dopo che lui avrà accettato di essere
il nuovo Captain America, con i due che hanno lo stesso tipo di
partnership che condividevano Steve e Natasha.
Il Soldato d’Inverno sarà ancora una volta il cattivo
Secondo questa teoria, la
serie tv sostanzialmente riciclerà la trama di Captain
America:Civil War dimostrando che Zemo
manipolerà ancora una volta la mente di Bucky Barnes.
Considerando le amicizie che ha
stretto e il legame che ha instaurato con gli altri Vendicatori,
non è possibile che la serie lo trasformi in un cattivo ora come
ora. Sarebbe anche un passo indietro rispetto a quasi un decennio
di sviluppo del personaggio, poiché trasformarlo in un cattivo
ragazzo annullerebbe gli eventi di tutti i film a cui ha preso
parte.
Sam e Bucky condivideranno il titolo di Captain America
L’idea che
i personaggi principali diventino una squadra a pieno titolo
piuttosto che un duo riluttante sarebbe un buon modo per chiudere
la serie. Secondo questa teoria, Falcon e il Soldato d’Inverno
uniranno le forze per diventare il Team Captain America.
I loro ruoli in
Captain America: The Winter Soldier lo rendono
probabilmente il miglior film della trilogia, e il cerchio
tornerebbe al punto di partenza se questi due si rivelassero degni
dello scudo nello stesso momento. La teoria considera la
possibilità che gli eroi condividano il titolo di Captain America
in questo modo.
Il Barone Mordo sta rubando i
poteri dei supereroi
È difficile credere che
personaggi di film di generi diversi si incontrino grazie alla
serie. Tuttavia, secondo questa teoria, c’è una possibilità che il
Barone Mordo (da Doctor
Strange) possa fare un’apparizione. La logica qui è che
Mordo non solo non vuole stregoni nel mondo, ma è anche contrario
all’ idee dei supereroi in generale: apparirebbe, dunque, in The
Falcon and the Winter Soldier per rubare i loro poteri.
Ancora una volta, le probabilità che ciò
accada sembrano improbabili, soprattutto perché c’è troppo
contrasto negli stili dei due franchise perché funzioni. Sembra
anche illogico dal momento che Mordo non ha alcun collegamento con
questi personaggi.
Rhodey farà ammenda
con Sam e gli darà la spinta per diventare Captain
America
È stato
confermato che James Rhodes apparirà nella serie tv, il che è un
ottimo modo per far interagire il personaggio con Falcon, dal
momento che non si sono parlati dopo che Rhodes è rimasto
paralizzato in Captain
America:Civil War.
Questa teoria
afferma che il suo ruolo sarebbe quello di chiudere proprio
quest’arco narrativo. Rhodes apparirà per dire a Sam di perdonarsi
per quello che è successo in Civil
War, con il discorso di Rhodey che spingerà Sam
ad abbracciare finalmente il ruolo di nuovo Captain America,
rendendo finalmente valido il motivo per cui Steve gli ha
consegnato lo scudo. È sicuramente un ottimo modo per chiudere una
storia iniziata cinque anni fa.
Intervistato da
GQ UK, Tom
Holland è tornato a parlare dell’attesissimo
Uncharted,
facendo luce sulla pressione che un ruolo iconico come quello di
Nathan Drake inevitabilmente comporta. Il film arriverà nelle sale
a gennaio del 2022, dopo essere stato posticipato più volte a causa
della pandemia di Covid-19.
Nel corso dell’intervista, Holland
ha spiegato che interpretare un eroe d’azione più maturo come
Nathan lo ha portato ad avere diversi momenti di insicurezza e al
tempo stesso di eccessiva vanità. L’attore ha ammesso di non
essersi mai sentito abbastanza bravo durante le riprese di
determinate scene, mentre in altre era eccessivamente concentrato
sul suo aspetto e sul look del personaggio.
“Non appena inizi a fare
pensieri del tipo: ‘Sono venuto bene in questa scena?’, allora la
recitazione diventa qualcosa di molto diverso dall’interpretare un
personaggio”, ha spiegato Holland. “Penso che durante le
riprese di Uncharted mi sono troppo spesso lasciato influenzare da
pensieri del tipo: ‘Voglio avere un bell’aspetto. Voglio che questo
sia davvero il mio momento’. Volevo a tutti i costi sembrare tosto,
stoico… praticamente, volevo essere Mark Wahlberg!
Poi ha aggiunto: “Il mio
personaggio dovrebbe essere un f*****o eroe d’azione, ma non ho
ancora visto il film, quindi non so se ci sono riuscito oppure no.
Ma ho imparato davvero tanto da quest’esperienza. Molto spesso non
mi sono concentrato sul lasciare effettivamente un segno, ma
piuttosto su quanto i miei bicipiti sporgenti fossero ben visibili.
È stato un errore che probabilmente non commetterò mai
più.”
Tutto quello che sappiamo su
Uncharted
In Uncharted, Tom
Holland sarà Nathan Drake, mentre Mark
Wahlberg vestirà i panni di Sully Sullivan. Non
tutti sanno che, inizialmente, Wahlberg avrebbe dovuto interpretare
l’eroe del titolo anni fa quando David O.
Russell era coinvolto nel progetto, mentre negli
anni la Sony ha deciso di sviluppare il film come
una origin story.
La sceneggiatura del film, che
arriverà al cinema il 16 luglio 2021, è stata firmata
da Art Marcum, Matt
Holloway e Rafe Judkins, e
racconterà le avventure del protagonista Nathan Drake nei suoi anni
giovanili mentre diventa il cacciatore di tesori che tutti
conosciamo.
Vi ricordiamo che Uncharted
sarà la prima produzione cinematografica di Sony PlayStation
Productions, divisione interna della Sony fondata lo scorso anno da
Asad Qizilbash e Carter Swan in collaborazione con PlayStation
Productions, Chuck Roven, Avi Arad, Alex Gartner e Ari Arad.
Come accaduto nel 2021, il
Comic-Con di San Diego, la più grande convention
dedicata ai fan del Nord America, non si terrà in presenza a causa
della pandemia COVID-19. L’annuncio è stato dato lunedì dagli
organizzatori. L’evento, invece, si svolgerà virtualmente nell’arco
di tre giorni, dal 23 al 25 luglio. Comic-Con International,
l’organizzazione dietro l’SDCC, sta pianificando una convention di
persona a San Diego che si terrà a novembre 2021.
“Anche se siamo incoraggiati
dall’introduzione del vaccino e dal numero crescente di individui
inoculati, sembra che luglio sarà ancora troppo presto per tenere
in sicurezza un evento di persona delle dimensioni del
Comic-Con”, hanno detto gli organizzatori in un dichiarazione.
“Anche se lamentiamo il rinvio del Comic-Con di persona, il
nostro impegno nei confronti di questa comunità di fan e la nostra
celebrazione dei fumetti e delle arti popolari correlate permangono
come una parte importante di ciò che siamo”.
Sia i partecipanti che gli
espositori che intendono partecipare alla SDCC a luglio avranno la
possibilità di partecipare alla convention di novembre 2021 o alla
convention di luglio 2022. Nel loro annuncio, gli organizzatori
hanno detto che i dettagli su questi piani “saranno
disponibili”.
È il secondo anno consecutivo che
l’evento di persona, che storicamente ha accolto fino a 130.000
partecipanti ogni anno dalla fine degli anni 2000, ha dovuto essere
spostato online a causa delle precauzioni di salute e sicurezza
legate alla pandemia.
T.I. non tornerà al
fianco di Paul Rudd in Ant-Man and the Wasp: Quantumania. Il rapper e
attore statunitense aveva debuttato nel primo Ant-Man del
2015 nei panni di Dave, ex detenuto nonché amico di Luis (Michael
Peńa), che alla fine aiuta Scott Lang nella sua
missione. L’attore è tornato anche in Ant-Man
and the Wasp, ma il suo viaggio nel MCU sembra essere giunto a una fine
inaspettata.
Mentre il cast principale di
Ant-Man
e Ant-Mand
and the Wasp è già stato confermato per Ant-Man and the Wasp: Quantumania, un membro
dell’eccentrica squadra di Scott non sarà presente.
THR, infatti, riferisce che T.I. non sarà presente nel film. I
motivi non sono stati resi noti, ma la notizia arriva in seguito ad
alcune accuse mosse contro il rapper e sua moglie Tiny: la coppia
sarebbe stata accusata di “abusi sessuali, ingestione
forzata di stupefacenti illegali, sequestro di persona, falsa
detenzione, intimidazioni, aggressioni e molestie”.
La coppia ha subito negato le
accuse, rilasciando una dichiarazione tramite il proprio avvocato.
“Clifford (T.I.) e Tameka Harris (Tiny) negano con la massima
fermezza queste accuse infondate. Siamo fiduciosi che se queste
affermazioni vengano esaminate in modo approfondito ed equo, non
verranno imputati”. La fonte sottolinea, tuttavia, che non è
confermato se lo scandalo sia la ragione dell’assenza di T.I. nel
threequel.
T.I. non è l’unico
attore inizialmente previsto in Ant-Man and the Wasp: Quantumania che non
apparirà nel terzo film. L’attrice originale di Cassie Lang,
Emma Fuhrmann, è stata ufficialmente sostituita
con Kathryn Newton. Non è chiaro cosa abbia
portato a tale recasting, ma di recente Newton ha comunque
espresso la sua gioia per essere entrata a far parte del
MCU.
Le star del prequel di Star
Wars, Ewan McGregor e Hayden Christensen sono già a bordo per
la serie, che McGregor ha recentemente annunciato che le riprese
inizieranno in primavera. I dettagli del personaggio di Varma
interpreterà non sono stati rivelati, così come i dettagli della
trama del dramma, che è basato sul personaggio del film prequel.
Christensen riprenderà il ruolo di Darth Vader. Lo spettacolo
dovrebbe svolgersi tra il film finale dei prequel di George Lucas,
La vendetta dei Sith e Una nuova speranza.
McGregor ha anche confermato il
mese scorso che la serie sarà diretta da Deborah Chow, che ha
diretto due episodi della prima serie di The
Mandalorian , e che utilizzerà la stessa tecnologia
di The Mandalorian , la tecnologia StageCraft, in cui
i dettagliati sfondi SFX dello spettacolo vengono proiettati
su schermi ad altissima risoluzione dietro gli attori.
Il Maestro Jedi Obi-Wan
Kenobi è un personaggio fondamentale in tutti i film
di Star Wars, che funge da mentore di Luke Skywalker al
quale introduce le vie dei Jedi. È stato interpretato da Alec
Guinness nella trilogia originale.
Obi-Wan Kenobi: la serie tv
Obi-Wan
Kenobi è l’annunciata serie tv sul personaggio
dell’universo di Star Wars scritta da Joby
Harold per Lucasfilm
per Disney+.
In Obi-Wan
Kenobi protagonisti saranno Ewan McGregor che riprenderà il ruolo di
Obi-Wan Kenobi e Hayden Christensen che
interpreterà
Darth Vader, a più di dieci anni da La Vendetta dei
Sith.
Il personaggio di Batman,
interpretato da Ben Affleck, avrà un tema musicale nuovo di
zecca nella Snyder Cut di Justice
League, che arriverà su HBO Max il prossimo 18 marzo.
Il Batman di Affleck ha debuttato in Batman v Superman: Dawn of Justice: quella
proposta da Zack Snyder all’epoca era una versione più
matura e molto più oscura del celebre eroe della DC.
Il suo tema principale in quel
film, che era stato creato da Hans Zimmer in
collaborazione con Junkie XL, rifletteva non
soltanto il tono dell’intero DCEU, ma anche quello dello stesso
personaggio di Batman, incluso il suo tragico passato. Tuttavia, in
Justice
League il personaggio si evolve e diventa una
forza positiva che cerca di mettere insieme una squadra di
supereroi. Sfortunatamente, però, nella versione cinematografica
del 2017, le musiche di Junkie XL che avrebbe dovuto accompagnare
il nuovo viaggio di Bruce Wayne sono state rimosse.
Ora, come sappiamo ormai da diverso
tempo, nella Snyder Cut torneranno le musiche di Tom
Holkenborg (questo il vero nome di Junkie XL), ma il noto
compositore ha già anticipato che i fan avranno la possibilità di
ascoltare un nuovo tema di Batman. Intervistato da
TheFilmJunkee, Holkenborg ha spiegato che il nuovo tema
rifletterà la “motivazione” dell’eroe nel film, in contrasto con il
suo passato tormentato e quindi con il tema principale di
Batman v Superman.
“Batman è un personaggio molto
tormentato, ma la cosa più bella è che, in realtà, non è il vero
supereroe di questo film rispetto a tutti gli altri personaggi. È
solo un ragazzo che ha un mucchio di soldi. È anche piuttosto
divertente, ma ha questo passato davvero tormentato. Quindi, nella
Snyder Cut, l’attenzione non sarà focalizzata sul suo passato,
quanto piuttosto sulla sua motivazione, che è appunto quella di
riunire la squadra. Questo è il suo obiettivo principale.”
Nuove musiche per la Snyder Cut di
Justice League
Sempre nel corso della medesima
intervista, Junkie XL ha specificato che, in generale, la colonna
sonora della Snyder Cut sarà molto diversa da quella che
aveva composto tra il 2016 e il 2017 per la versione
cinematografica (prima del coinvolgimento di Joss Whedon e dell’entrata in scena di
Danny Elfman). Invece di riutilizzare ciò che
aveva creato in passato, il compositore ha spiegato che le nuove
musiche saranno perfettamente bilanciate con il ritmo del taglio di
Snyder.
“Ho la sensazione di avere idee
migliori adesso. La versione di due ore a cui stavo lavorando nel
2016 e nel 2017 era troppo martellante, dall’inizio alla fine. Ora,
quando la gente vedrà questo film, vedrà scene d’azione pazzesche,
accostate però a dieci o quindici minuti di narrazione dove si
capisce davvero in che mondo di trovi, da dove vengono questi
personaggi e cosa c’è in gioco. Perciò non c’è solo azione
dall’inizio alla fine: è un’esperienza di quattro ore assolutamente
bilanciata. C’erano cose nella colonna sonora originale di Justice
League che erano fantastiche, ma che si sono contaminate dopo che
mi hanno fatto fuori.”
Zack
Snyder’s Justice League uscirà in streaming uscirà il
18 marzo 2021 in esclusiva
digitale, disponibile per l’acquisto su Amazon Prime Video, Apple Tv, Youtube, Google
Play, TIMVISION, Chili, Rakuten TV, PlayStation Store, Microsoft
Film & TV.
Black
Panther è stato uno dei più grandi successi dei
Marvel Studios, non solo in termini
di incassi, ma anche in merito all’impatto culturale che la
pellicola ha avuto a livello globale. Eppure, forse non tutti sanno
che già negli anni ’90 qualcuno provò a portare la storia di
T’Challa sul grande schermo…
Questo qualcuno risponde al nome di
Wesley Snipes, che ha discusso del progetto
mai realizzato in una recente intervista con
Collider in occasione della promozione de
Il principe cerca figlio. Il progetto risale a molti
anni prima che Snipes recitasse in
Blade, quando era già comunque una star affermata grazie a
titoli quali New Jack City, Jungle Fever e Chi non
salta bianco è.
All’epoca la Marvel era in grandi
difficoltà e non era certamente lo studio rinomato che tutti noi
conosciamo oggi. Durante l’intervista, Snipes ha confermato di aver
provato a realizzare un film su Black Panther agli inizio degli
anni ’90. “Avevamo tre sceneggiatura”, ha spiegato
l’attore. “C’erano tre diverse versioni della sceneggiatura.
Era all’inizio degli anni ’90. Tra il ’92 e il ’94.”
Nonostante fosse un progetto a cui
teneva molto, Snipes ha spiegato che mentre lui e il suo team
cercavano di far decollare la cosa, hanno dovuto affrontare
numerosi ostacoli. “Non avevamo la tecnologica che abbiamo
oggi. La Pixar non esisteva. Niente di ciò che abbiamo oggi, come
la CGI, esisteva. E poi… anche solo il pensiero del nome ‘Black
Panther’ evocava nello zeitgeist di Hollywood un riferimento al
gruppo rivoluzionario nazionale delle Pantere Nere piuttosto che al
fumetto. È stato difficile da realizzare. Riassumendo: alla fine
non se ne fece nulla e i diritti tornarono alla Marvel. E poi
spuntò fuori Blade…”
Di recente, Snipes ha espresso tutto
il suo sostegno nei confronti della scelta del due volte premio
Oscar Mahershala Ali come interprete di
Blade nell’annunciato reboot ad opera dei
Marvel Studios. In quell’occasione, l’attore ha anche specificato
di essere aperto ad un eventuale cameo.
Nell’attesissima Snyder
Cut di Justice
League vedremo finalmente il temibile villain
Darkseid in azione, assente dalla versione cinematografica e
sostituito in quell’occasione da Steppenwolf. Ora, è stato proprio
Zack Snyder ad anticipare che la relazione tra i
due personaggi all’interno del suo taglio sarà decisamente
complessa.
Naturalmente, l’aggiunta di
Darkseid alla Snyder Cut di Justice
League ha sollevato tutta una serie di domande in
merito allo sviluppo delle dinamiche di potere tra lui e
Steppenwolf. Proprio per questo, Snyder ha voluto rassicurare i
fan, spiegando che il loro arco narrativo sarà arricchito in
maniera soddisfacente e che la loro relazione sarà esplorata in
profondità.
In occasione di una recente
chiacchierata durante l’IGN
Fan Fest 2021, Snyder ha risposto alla domanda di un fan in
merito alla relazione tra Darkseid e Steppenwolf, confermando che
il loro rapporto sarà decisamente intricato, anche a causa del loro
passato. Facendo molta attenzione a non rivelare eventuali spoiler,
Snyder ha detto: “Di sicuro la relazione tra Darkseid e
Steppenwolf è molto complicata. Non ho intenzione di anticipare
nulla, ma ci sarà una dinamica tra loro due. In passato sono
successe alcune cose. Ci sono un sacco di problemi tra loro e
chissà, forse tutto si risolverà. Quindi la risposta è sì: c’è una
relazione piuttosto complessa tra i due.”
La Snyder Cut di
Justice
League arriverà in America, su HBO Max, il
prossimo 18 marzo (in Italia arriverà lo stesso giorno, in
esclusiva digitale). Manca davvero poco alla tanto agognata
versione originale del cinecomic uscito per la prima volta nelle
sale nel 2017. Ricordiamo che nel taglio di Snyder vedremo anche un
flashback relativo a quando Darkseid era il giovane Uxas, che
probabilmente spiegherà se Steppenwolf nutriva già del risentimento
nei suoi confronti dopo aver preso il controllo di Apokolips.
Zack
Snyder’s Justice League uscirà in streaming uscirà il
18 marzo 2021 in esclusiva
digitale, disponibile per l’acquisto su Amazon Prime Video, Apple Tv, Youtube, Google
Play, TIMVISION, Chili, Rakuten TV, PlayStation Store, Microsoft
Film & TV.
Secondo quanto dichiarato da
Anthony e Joe Russo, gli
sceneggiatori di Avengers:
Infinity War e Avengers:
Endgamenon si sono preoccupati
molto del futuro del MCU, né tantomeno di WandaVision,
quando hanno scritto i due film dedicati ai Vendicatori che hanno
rappresentato a tutti gli effetti il culmine della Saga
dell’Infinito.
Nello specifico, Endgame
ha chiuso – almeno all’apparenza! – molte delle trame principali
del franchise (tra cui le storie di Iron Man e Captain America),
mentre l’arrivo di WandaVision,
che ha segnato ufficialmente l’inizio della Fase 4 del MCU, ha in
qualche modo stabilito un nuovo punto di partenza.
In una recente intervista con
ComicBook, Anthony Russo ha spiegato che lui e suo fratello Joe
hanno accettato di dirigere entrambi i film perché era stato
promesso loro un certo livello di libertà creativa rispetto ai
futuri progetti del MCU. “Il nostro lavoro, soprattutto con
Endgame,
era quello di portare un senso di chiusura al grande viaggio che si
era svolto fino a quel momento”, ha spiegato Anthony.
Secondo quanto dichiarato dal
regista, la Disney ha permesso a Endgame
di esistere in quanto finale a tutti gli effetti, senza bisogno di
forzare alcuna impostazione per eventuali film futuri. “La cosa
unica di Endgame è che, a differenza di The Winter Soldier, a
differenza di Civil War, a differenza di Infinity War, non abbiamo
dovuto pensare a quello che sarebbe successo dopo. È stata una cosa
che abbiamo concordato con la Marvel. Vale anche per gli
sceneggiatori Christopher Markus e Stephen McFeely, che sono stati
liberi di pensare ad una chiusura senza doversi preoccupare di
impostare qualcosa per il futuro. Penso che sia stato un bel regalo
per noi, dal punto di vista creativo. E l’abbiamo
sfruttato.”
Avengers:
Endgame è arrivato nelle nostre sale il 24 aprile
2019. Nel cast del film Robert
Downey Jr., Chris
Evans, Mark
Ruffalo, Chris
Hemsworth e Scarlett
Johansson. Dopo gli eventi devastanti di Avengers:
Infinity War, l’universo è in rovina a causa
degli sforzi del Titano Pazzo, Thanos. Con l’aiuto degli alleati
rimasti in vita dopo lo schiocco, i Vendicatori dovranno riunirsi
ancora una volta per annullare le azioni del villain e ripristinare
l’ordine nell’universo una volta per tutte, indipendentemente dalle
conseguenze che potrebbero esserci.
Con il film del 2003
Underworld ha avuto inizio quella che è
oggi considerata tra le più importanti saghe di genere
horror degli ultimi anni. Composta da cinque film, questa ha
portato sul grande schermo lo scontro tra vampiri e licantropi,
creature fantastiche che ben prima di Twilight hanno mostrato
qui tutto il loro potenziale. Il primo film, diretto da Len
Wiseman, è oggi considerato un vero e proprio cult del suo
genere, capace di combinare al suo interno numerosi generi per dar
vita ad una storia quantomai avvincente.
La storia scritta da Wiseman
insieme a Danny McBride e Kevin
Grevioux presenta infatti una serie di elementi tipici
tanto dell’horror quanto del fantasy. In particolare, infatti, è
l’aspetto visivo del film a colpire. Particolarmente cupo e ricco
di violenza, questo mostra in modo più che adeguato tutta la
brutalità che intercorre tra le due fazioni opposte. Ed è stata
proprio questa sua atmosfera a decretare il successo di
Underworld, attirando tanto i fan del genere quanto dei
nuovi curiosi. Non capita infatti tutti i giorni di poter vedere
due delle creature più celebri della cultura popolare darsi
battaglia fino all’ultimo sangue.
Pur se accolto negativamente dalla
critica, il film si affermò dunque come un successo particolarmente
eclatante. A fronte di un budget di 22 milioni di dollari, questo
arrivò ad incassarne circa 95 in tutto il mondo. Grazie a questo
risultato presero vita i successivi sequel. Prima di intraprendere
una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire
alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo
qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori
dettagli relativi alla trama, al cast di
attori e ai suoi sequel. Infine, si
elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
Underworld: la trama del film
La vicenda del film si svolge in un
mondo dove da generazioni ha luogo una guerra segreta tra vampiri e
Lycan, un’antica specie di lupo mannaro. A rallentare bruscamente
le ostilità vi è però stata la morte del capo dei mannari, il
potente Lucian. La sua scomparsa ha dunque reso
meno acceso un conflitto mai del tutto spentosi. Benché i Lycan
siano inferiori di numero, hanno infatti saputo mutare la propria
natura, divenendo dunque più pericolosi per il popolo dei vampiri.
Tra questi ultimi vi è Selene, una vampira
specializzata nell’assassinio dei mannari. A guidarla vi è il
desiderio di vendetta per la sua famiglia, uccisa anni prima da un
gruppo di Lycan.
La battaglia si fa per lei più
accesa e pericolosa nel momento in cui scopre che i suoi nemici
giurati hanno sviluppato delle speciali armi in grado di uccidere
tutti i vampiri. Introdottasi nella loro tana, Selene tenta di
ottenere maggiori informazioni, riuscendo inoltre a liberare
Michael Corvin, un giovane medico appartenente
alla razza umana. Intuendo l’importanza di questi per i Lycan,
Selene comprende che la guerra tra i due nemici giurati sta per
scoppiare nuovamente in tutta la sua brutalità. Per poter avere una
speranza di vincere, la donna si vedrà costretta a riportare alla
vita creature antiche e pericolose.
Underworld: il cast del film
Ad interpretare l’iconica vampira
Selene vi è l’attrice Kate
Beckinsale. Questa, che fino a quel momento aveva
recitato prevalentemente in film in costume, accettò la parte con
grande entusiasmo. L’attrice desiderava infatti cimentarsi con
nuovi generi, andando contro l’immagine che si era costruita fino a
quel momento. Grazie a questo film è infatti divenuta
principalmente nota come eroina di film action. Originariamente per
lei era prevista anche una scena di nudo, ma la Beckinsale si
oppose a questa affermando di non voler più prendere parte a scene
di questo tipo. Proprio sul set del film Underworld,
infine, ha conosciuto il suo futuro marito, il regista Len
Wiseman.
Ad interpretare il medico umano
Michael Corvin vi è l’attore Scott Speedman, il
quale ha inseguito raccontato di essersi infortunato sul set a
causa di un colpo in testa causato da uno degli oggetti di scena.
Michael Sheen è invece il volto del mannaro
Lucian. Ironicamente, questi avrebbe in seguito interpretato un
vampiro che odia i lupi nella saga di Twilight.Bill Nighy,
celebre per aver interpretato il malvagio Davy Jones in Pirati
dei Caraibi, è qui presente nei panni del potente vampiro
Viktor. Sono poi presenti gli attori Shane Brolly
ed Erwin Leder nei panni del vampiro Kraven e del
Lycan Singe. Kevin Grevioux, infine, è Raze, il
braccio destro di Lucian. Per la voce di questi non è stato usato
nessun effetto speciale, essendo di suo particolarmente grave di
tonalità.
Underworld: i sequel, il trailer e
dove vedere il film in streaming e in TV
Come anticipato, il grande successo
del film ha permesso la realizzazione di una vera e propria saga
cinematografica. Questa è infatti proseguita nel 2006 con
Underworld: Evolution, e poi con Underworld – Il
risveglio del 2012. Nel 2017 è infine uscito Underworld: Blood Wars,
attualmente capitolo conclusivo della saga. È in realtà stato
annunciato anche un sesto film, ma la Beckinsale, protagonista di
tutti i sequel, ha dichiarato di non avere intenzione di riprendere
il ruolo di Selene. Oltre a questi titoli, nel 2009 è stato
rilasciato il primo e unico prequel della saga. Intitolato
Underworld – La ribellione di Lycans, questo va a narrare
le origini della guerra tra vampiri e licantropi, e non presenta
dunque il personaggio di Selene.
Prima di vedere tali sequel, è
possibile fruire di Underworld grazie alla sua presenza su
alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in
rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten
Tv, Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes, Tim Vision e Amazon Prime Video. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
lunedì 1 marzo alle ore 21:20 sul
canale Rai 4.
Prima di realizzare l’acclamato
Chiamami col tuo nome,
il regista italiano Luca Guadagnino ha portato al
cinema nel 2017 il film A Bigger Splash.
Come per il titolo interpretato da Timothée
Chalamet e Armie Hammer,
anche questo è incentrato sulla vacanza in Italia di una coppia, la
cui tranquillità viene sconvolta da un arrivo inaspettato.
Guadagnino si cimenta qui con un cast quasi interamente
internazionale, dimostrando ulteriormente la capacità di rendere il
suo cinema in grado di parlare agli spettatori di tutto il mondo. È
proprio con questo film infatti che ha iniziato ad espandere la sua
attività anche ben oltre i confini del Bel Paese.
Presentato in concorso alla 72ª
Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, A
Bigger Splash è liberamente ispirato al lungometraggio del
1969 La piscina, di Jacques Deray e con
Alain Delon come protagonista. Entrambi i film
sono in realtà ispirati all’omonimo dipinto di David
Hockney. Dalle suggestioni che questo emana ancora oggi è
così nata la sceneggiatura firmata da David
Kajganich. Nel film Guadagnino ha poi riversato molto di
sé e delle tematiche a lui care, rendendo così il film il secondo
della cosiddetta Trilogia delDesiderio, iniziata
con Io sono l’amore e conclusasi proprio con Chiamami
col tuo nome.
Accolto positivamente dalla
critica, il film è un affascinante ritratto di esseri umani diversi
eppure simili tra loro. Tra una velata tensione e un apparente
spensieratezza, A Bigger Splash si muove così
tra poli opposti, dando a sua volta vita ad un ritratto quantomai
affascinante. Prima di intraprendere una visione del film, però,
sarà certamente utile approfondire alcune delle principali
curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà
infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama,
al cast di attori e ai suoi sequel. Infine, si elencheranno anche
le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio
catalogo.
A Bigger Splash: la trama del
film
Protagonista del film è
MarianneLane, leggenda del rock
che dopo un’operazione alle corde vocali si ritrova costretta ad un
periodo di silenzio. Per affrontare la cosa decide di trascorrere
un periodo di vacanza in Italia, in compagnia del suo fidanzato
Paul De Smedt, un giovane fotografo con alle
spalle un turbolento passato da alcolista. La loro tranquillità,
tra gli affascinanti luoghi della Sicilia e sotto il caldo sole
estivo, viene però turbata dall’improvviso arrivo di Harry
Hawkes, produttore discografico estroverso ed ex fidanzato
di Marianne. Insieme a lui vi è anche sua figlia
Penelope, di cui Marianna ignorava
l’esistenza.
Ben presto, l’esuberanza di Harry e
il suo continuo interesse nei confronti di Marianne mettono in
difficoltà Paul, il quale intanto è finito nel mirino della
sensuale Penelope. I rapporti tra i quattro sembrano dunque pronti
ad essere scombussolati, complice anche la costante vicinanza data
dai ristretti limiti dell’isola su cui si trovano. Dopo una tesa
cena a quattro, il turbinio di gelosia, desiderio e passione che si
andrà creando porterà a degli esiti alquanto drammatici. Marianne,
Paul, Harry e Penelope capiranno a loro spese che quella che
sembrava dover essere una tranquilla vacanza finirà per cambiare le
loro vite per sempre.
A Bigger Splash: il cast del film
Amica di Guadagnino e già
protagonista per lui di Io sono l’amore, la premio Oscar
Tilda Swinton
era inizialmente restìa a prendere parte al film. La recente
scomparsa della madre le aveva infatti fatto nascere il desiderio
di prendersi un periodo di pausa dalla recitazione. Decise tuttavia
di cambiare idea proponendo che il proprio personaggio, quello di
Marianne, fosse muto per l’intero film. Ciò le dava modo di
esplorare le possibilità date dal silenzio, concentrandosi così
sull’interiorità del personaggio e sulla sua elaborazione di quanto
le accade intorno. Accanto a lei, nei panni del fidanzato Paul, vi
è invece l’attore Matthias
Schoenaerts. Questi fu fortemente voluto per la parte
da Guadagnino stesso, rimasto colpito dalla sua interpretazione in
Bullhead – La vincente ascesa di Jacky.
Nei panni dell’estroverso Harry vi
è invece l’attore Ralph Fiennes.
Questi ha raccontato di aver accettato la parte dopo aver saputo
che il suo personaggio si sarebbe presentato ed espresso per la
prima volta attraverso la danza. Non avendo mai avuto modo di fare
ciò prima, decise di cogliere subito l’occasione. Tale scena fu poi
girata in un solo giorno, con Fiennes libero di improvvisare.
Dakota Johnson,
che tornerà a recitare con Guadagnino anche per Suspiria,
è invece l’interprete di Penelope. Al fine di fortificare il legame
tra i quattro attori e i loro personaggi, questi insieme a tutta la
troupe al regista trascorsero un periodo di otto settimane
sull’isola delle riprese. Al termine di queste Schoenaerts ammise
di essersi sentito a disagio, mentre la Swinton e Fiennes dissero
di aver desiderato che quel periodo non finisse mai.
A Bigger Splash: le location, il
trailer e dove vedere il film in streaming e in TV
Come accennato, le riprese del film
si sono interamente svolte in Sicilia. Più precisamente, nella
famosa isola di Pantelleria, situata a metà tra la
suddetta Regione e le coste della Tunisia. La villa dove
soggiornano i personaggi è invece la Tenuta
Borgia, struttura circondata dal parco mediterraneo e
realmente contenente la piscina vista anche nel film. Si tratta di
una villa realmente visitabile e disponibile all’affitto, punto di
appoggio privilegiato per poter scoprire l’isola e le sue
meraviglie. In seguito al film la sua popolarità è naturalmente
accresciuta, divenendo meta per turisti o anche semplicemente per
gli amanti del film.
È possibile fruire di A
Bigger Splash grazie alla sua presenza su alcune delle più
popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è
infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten Tv, Chili
Cinema, Apple iTunes e Tim Vision. Per vederlo, una volta
scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo
film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il
film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di lunedì
1 marzo alle ore 21:00 sul canale
Cine 34.
È finalmente disponibile la colonna
sonora originale del nuovo
film Disney, Raya
e l’Ultimo Drago, firmata dal
compositore James Newton Howard, nominato
agli Oscar , vincitore agli Emmy e ai Grammy (Notizie dal
mondo, La
vita nascosta – Hidden Life). La colonna sonora include
anche il nuovo brano dei titoli di coda interpretato dalla cantante
Camille Cabaltera, “Scegli” (“Lead the Way”), scritto ed
eseguito nella versione originale dall’artista e cantautrice
nominata ai Grammy, Jhené Aiko.
Nella versione italiana di Raya
e l’Ultimo Drago, che arriverà prossimamente al cinema
(salvo disponibilità dei cinema) e dal 5 marzo su Disney+
con Accesso VIP*, il cast di voci include
l’attrice Luisa Ranieri (Virana),
l’attrice e doppiatrice Jun
Ichikawa (Namaari), l’attore e
conduttore Paolo Calabresi (Tong) e
l’attrice Vittoria Schisano (Generale
Atitaya). Camille Cabaltera, oltre a
interpretare il brano nei titoli di coda della versione italiana
del film, ha prestato la propria voce per un cameo insieme agli
influencer Emanuele
Ferrari, Vatinee
Suvimol e Maryna.
A proposito della colonna sonora,
Newton Howard ha dichiarato: “Scrivere le musiche per Raya e
l’Ultimo Drago è stata un’esperienza gioiosa e creativa. Lavorare
nell’animazione è un processo veramente di team e i registi, il
cast e gli animatori hanno dato vita ai personaggi in modo assai
elettrizzante e multi-dimensionale. Ho lavorato con loro per creare
un mondo musicale vasto e vario come il mondo immaginario di
Kumandra, dove è ambientata la storia del film. La visione del
mondo dei registi era in gran parte ispirata al sud-est asiatico e
in particolare alla cultura indonesiana, quindi ho voluto trarre da
lì ispirazione per i suoni da incorporare nelle musiche. Le
tematiche affrontate dal film sulla divisione e sul processo di
guarigione di una società frammentata al suo interno sono molto
attuali e il nucleo tematico del film consente alla musica di avere
un impatto emotivo altrettanto forte. Sono entusiasta che tutti
possano ascoltarla!”
“Lead the Way” (“Scegli” nella
versione italiana) è il brano presente nei titoli di coda ed è
stato prodotto da Julian-Quán Việt Lê (Lejkeys). Il video musicale
con Jhené Aiko è stato diretto da uno dei registi di Raya e
l’Ultimo Drago, Carlos López Estrada, e uscirà a marzo.
Jhené Aiko si è ispirata per il
brano a uno dei temi del film, quello della fiducia, e racconta:
“Quello che mi piace della canzone è che è allegra e divertente, ma
porta con sé anche un messaggio per il mondo, per tutti. Un
messaggio che è molto attuale in questo momento. I temi principali
sono avere fede e fare il primo passo avendo fiducia negli altri,
capendo che possiamo ottenere molto di più quando si uniscono
davvero le forze. È stata una canzone facile da scrivere perché
questi sono tutti valori in cui credo veramente!”.
James Newton
Howard
James Newton Howard è uno dei
compositori più versatili e premiati dell’industria
cinematografica, con una carriera che dura da oltre 30
anni e consta oltre 140 progetti cinematografici e
televisivi. È stato nominato otto volte all’Oscar®
ed è stato vincitore di Emmy e GRAMMY. Howard è stato anche
vincitore del prestigioso premio ASCAP Henry Mancini alla carriera
e del BMI ICON Award.
Come produttore discografico,
arrangiatore e cantautore, ha collaborato con alcuni dei più grandi
nomi del pop, tra cui Elton John, Crosby, Stills e
Nash, Barbra Streisand, Bob Seger, Rod Stewart, Toto, Glenn Frey,
Diana Ross, Carly Simon,
Olivia Newton-John, Randy Newman, Rickie Lee
Jones e Chaka Khan.
Ha creato le colonne sonore di una
vasta gamma di film, tra cui Animali fantastici: I crimini
di Grindelwald, Lo Schiaccianoci e i Quattro
Regni, Red Sparrow, End of Justice –
Nessuno è innocente, Detroit, Animali
fantastici e dove trovarli, Zona
d’ombra, Lo sciacallo –
Nightcrawler e Maleficent. Tra le sue più
fedeli collaborazioni ci sono quelle coi registi cinematografici M.
Night Shyamalan e Francis Lawrence. Per il primo ha infatti
composto le colonne sonore di nove suoi film a partire da Il
sesto senso, mentre per Lawrence a partire dal suo
film Io sono Leggenda, passando per tutti gli episodi
del franchise Hunger Games.
Recentemente, Howard ha composto la
colonna sonora del film di Paul Greengrass, Notizie dal
mondo e i prossimi progetti cinematografici includono le
colonne sonore del film Disney Jungle Cruise e
il terzo capitolo della serie ambientata nell’universo di Harry
Potter, Animali fantastici.
Jhené Aiko
Sei volte candidata ai Grammy,
Jhené Aiko ha coronato un anno di svolta per la sua carriera con
tre nuove nomination ai Grammy per il suo capolavoro R&B,
“Chilombo”, ottenendo la prestigiosa nomination per “Album Of
The Year“. “Chilombo” è stato nominato anche
agli American Music Award come miglior album
soul / R & B femminile, due Soul Train Awards e
tre NAACP Awards. L’album è ora certificato disco di platino con
sette singoli certificati oro e platino e ha raggiunto per ben due
volte quest’anno la prima posizione nella classifica R&B di
Billboard, raccogliendo oltre 2 miliardi di stream in tutto il
mondo. Secondo Billboard, “Chilombo” ha fatto la
storia delle classifiche come il più grande debutto R&B per
un’artista donna dai tempi di “Lemonade” di Beyoncé. Jhené sta
attualmente dominando la radio urban con il suo singolo di successo
“B.S.“ in collaborazione con H.E.R. e come
featuring artist nei nuovi singoli di Big Sean, Ty Dolla
$ign e Saweetie.
Zack Snyder ha rivelato che Justice League 2, sequel che era inizialmente
nei piani del regista, si sarebbe svolto interamente nel futuro
impostato dal Knightmare, dove il conflitto tra Batman e Superman
avrebbe raggiunto livelli apocalittici.
Il Knightmare è apparso per la
prima volta in Batman v
Superman: Dawn of Justice, come incubo vissuto da
Bruce Wayne attraverso il quale gli è stato mostrato un possibile
scenario futuro. Dopo la morte di Lois Lane, Superman si converte
all’oscurità e si allea con il malvagio Darkseid. Superman diventa
così un tiranno che domina una Terra distrutta. Con le morti di
Wonder Woman, Aquaman ed altri eroi, tocca a Batman e ad altri suoi
alleati cercare di riparare ai danni commessi dall’eroe
kryptoniano. L’ultimo trailer della Snyder Cut di Justice
League ha rivelato che nel film sarà presente una
sequenza ambientata nel Knightmare, anche se il vero significato
non è stato ancora rivelato.
In un’intervista nell’ambito
dell’IGN
Fan Fest 2021, Snyder ha discusso della Snyder Cut e
del suo rapporto con
Justice League 2, alludendo ai suoi piani originali per
una serie in tre parti. In merito al nuovo look del Joker di
Jared Leto, il regista ha fatto riferimento
alla sequenza del Knightmare come la sua più grande ispirazione e
ha detto che avremmo scoperto molto di più del nuovo look del
supercriminale nel sequel pianificato in origine.
Snyder è stato reticente nel
rivelare ulteriori dettagli sulla sequenza del Knightmare nel film.
Tuttavia, ha spiegato: “Ciò che ha ispirato il look del Joker è
stato quel tipo di mondo post-apocalittico, di cui sono un grande
fan. Davvero, l’idea originale era che il sequel fosse ambientato
principalmente in quel mondo, con gli eroi che cercano di
rimetterlo a posto. Quella sequenza non si protrae oltre, ma fa
sicuramente quello che avevo bisogno che facesse per la storia e
per noi. Oltre ciò, non posso dire altro senza incappare in
spoiler.”
Zack
Snyder’s Justice League uscirà in streaming uscirà il
18 marzo 2021 in esclusiva
digitale, disponibile per l’acquisto su Amazon Prime Video, Apple Tv, Youtube, Google
Play, TIMVISION, Chili, Rakuten TV, PlayStation Store, Microsoft
Film & TV.
Jared Leto parla di Albert Sparma, il suo
personaggio in Fino
All’Ultimo Indizio, che arriva in Italia in esclusiva
digitale da venerdì 5 marzo, disponibile per l’acquisto e il
noleggio premium su tutte le principali piattaforme digitali.
Scritto e diretto da John Lee Hancock, il film
vede protagonisti anche Denzel Washington e Rami Malek.
Fino
All’Ultimo Indizio, il thriller con protagonisti i
premi Oscar Denzel Washington (“Training Day”, “Glory”),
Rami Malek (“Bohemian Rhapsody”) e Jared Leto, che per la sua interpretazione nel
film ha ricevuto la nomination ai Golden Globe come “Miglior attore
non protagonista”, arriva in Italia in esclusiva digitale
da venerdì 5 marzo, disponibile per l’acquisto e
il noleggio premium su tutte le principali piattaforme
digitali. John Lee Hancock (“The Blind Side”,
“Saving Mr. Banks”, “The Founder”) dirige il film da una sua
sceneggiatura originale.
In Fino
All’Ultimo Indizio il Vice Sceriffo della Kern County,
Joe “Deke” Deacon (Washington) viene mandato a Los Angeles per
quello che doveva essere un veloce incarico di raccolta di prove.
Al contrario, si trova coinvolto nella caccia al killer che sta
terrorizzando la città. A guidare l’indagine, il Sergente Jim
Baxter (Malek) che, colpito dall’istinto di Deke, richiede il suo
aiuto non ufficiale. Ma mentre danno la caccia al killer,
Baxter ignora che l’indagine sta riportando a galla alcune
situazioni vissute in passato da Deke, svelando segreti scomodi che
potrebbero mettere a repentaglio molto più che il suo caso. Il cast
principale include anche Natalie Morales (“Battle of the Sexes”),
Terry Kinney (“Mile 22”, “Billions” per la TV), Chris Bauer
(“Sully”, “The Deuce”per la TV), Joris Jarsky ( “Bad Blood”per la
TV), Isabel Arraiza ( “Pearson”per la TV) e Michael Hyatt (“Crazy
Ex-Girlfriend”).
Fino
All’Ultimo Indizio è prodotto dal premio Oscar ed
Emmy, Mark Johnson (“Breaking Bad”, “Rain Man”) e Hancock, con Mike
Drake e Kevin McCormick come produttori esecutivi. Dietro la
cinepresa, Hancock ha chiamato a lavorare con lui alcuni dei suoi
collaboratori di lungo corso, tra cui il direttore della fotografia
candidato all’Oscar, John Schwartzman (“Seabiscuit”, “The Founder”,
“Saving Mr. Banks”), lo scenografo candidato all’ Oscar, Michael
Corenblith (“Apollo 13”, “The Founder”, “The Blind Side”), il
montatore Robert Frazen (“The Founder”) e il costumista Daniel
Orlandi (“The Founder”, “The Blind Side”). Le musiche sono del
compositore più volte candidato all’Oscar®, Thomas Newman (“1917”,
“Bridge of Spies”, “Saving Mr. Banks”). Warner Bros. Pictures
presenta una produzione Gran Via, Fino
All’Ultimo Indizio, che sarà distribuita in tutto il
mondo da Warner Bros. Pictures.
ATTENZIONE: L’ARTICOLO CONTIENE SPOILER
SULL’EPISODIO 8 DI WANDAVSION!
L’episodio 8 di WandaVision ci
ha regalato alcuni dei più grandi colpi di scena dell’intera serie.
Alla fine dell’episodio 7, la vicina di Wanda, Agnes, ha rivelato
la sua vera identità: si tratta della strega Agatha Harkness. Tale
svolta ha scosso le fondamenta stesse di Westview e ha ribaltato la
prospettiva di quanto visto nei precedenti episodi. In attesa del
gran finale del prossimo 5 marzo,
Screen Rant ha raccolto le principali domande che ci ha
lasciato il penultimo episodio, nella speranza che tutto riesca a
trovare una risposta prima della conclusione dello show:
Come agiscono le streghe nel MCU?
Il MCU aveva già affrontato il tema
della magia in passato, ma l’aveva sempre fatto attraverso una
sorta di lente pseudo-scientifica, in chiave più fantascientifica
che propriamente fantasy. Le abilità magiche di Doctor Strange, gli
Asgardiani, i poteri di Scarlet Witch… tutto è stato spiegato
facendo ricorso a termini come “dei” e “magia”. Proprio per questo,
il flashback con Agatha Harkness che apre l’episodio 8, ambientato
400 anni prima, in cui si fa riferimento a rune e incantesimi, è
stato molto più che un semplice “salto in avanti” per il
franchise.
Nei fumetti Marvel, le trame
fantascientifiche, fantasy e occulte si fondono insieme. Sembra che
il MCU possa andare verso questa direzione, con la corretta
introduzione delle streghe e della Magia del Caos. Tuttavia, resta
da vedere come verranno imbastite nella narrazione queste nuove
rivelazioni. Non è chiaro se Agatha sia un essere umano tenuto in
vita attraverso la stregoneria o qualcosa di completamente diverso.
Anche la fonte dei suoi poteri, la natura della sua congrega e
l’estensione della magia in tutta la versione della Terra del MCU
sono incerte in questo momento.
Perché la Gemma della Mente si rivela a Wanda?
Una delle scene di
flashback nell’episodio 8 di WandaVision mostra
l’esperimento Hydra che ha dato il via ai poteri di Wanda.
Quest’ultima ha una visione della Gemma della Mente che si apre e
levita verso di lei, e al suo interno vede quella che sembra essere
la sua stessa sagoma, vestita con il tradizionale costume dei
fumetti. Poi sviene, ma i membri dell’Hydra che la osservano vedono
soltanto il suo collasso, senza la fanfara precedente. Perché la
Gemma della Mente sembra rivelarsi esattamente a Wanda è un
mistero, che tuttavia potrebbe essere svelato quando verrà spiegata
la natura della sua Magia del Caos.
Agatha sembra pensare che Wanda
possedesse abilità magiche latenti prima ancora dell’esperimento,
che sono state poi amplificate. Gli scienziati dell’Hydra fanno
riferimento al fatto che nessun altro soggetto è sopravvissuto
all’esposizione alla Gemma della Mente, e le abilità intrinseche di
Wanda potrebbero essere ciò che la teneva al sicuro. Tuttavia, non
spiegano come anche suo fratello Pietro sia stato in grado di
sopportare gli esperimenti e successivamente di ricevere
superpoteri estranei al mondo degli stregoni.
Tommy, Billy e Visione sono reali in WandaVision?
Alla fine dell’episodio 8
di WandaVision,
viene finalmente mostrato l’inizio dell’Hex. Dopo aver assistito
alla dissezione del corpo di Visione da parte dello SWORD, Wanda se
ne va ed è visibilmente turbata e sconvolta (senza rubare il corpo
del suo amato, come precedentemente affermato da Hayward). Si reca
quindi a Westview, nel New Jersey. Lì si dirige verso un
appezzamento di terreno apparentemente insignificante, che in
realtà era stato acquistato da Visione come luogo della loro futura
casa. Presa dalla rabbia e dal dolore, Wanda, attraverso una
potente dimostrazione di magia, crea la casa dal nulla ed espande
un campo di forza che altera la realtà fino a comprendere l’intera
città. Evoca quindi un nuovo Visione da se stessa, mentre il mondo
diventa in bianco e nero.
È chiaro da quella
scena che Tommy, Billy e Visione – come si vedono in Westview –
sono tutte evocazioni della Magia del Caos di Wanda che altera la
realtà. Ciò che non è chiaro è se siano o meno, di per sé, reali.
Chiaramente, ognuno di loro possiede una sensibilità, un pensiero
indipendente e un comportamento incontrollato dalla stessa Wanda.
Ma quando Visione ha tentato di lasciare l’Hex nell’episodio 6, ha
iniziato rapidamente a disintegrarsi. Lui e i suoi “figli”
potrebbero avere un destino avverso nel finale di WandaVision,
ma è anche possibile che la famiglia evocata da Scarlet Witch possa
persistere oltre la barriera.
Come funziona la Magia del Caos di Scarlet Witch?
Nei
fumetti, la Magia del Caos proviene da Chthon, uno dei primordiali
Dei Antichi della Terra. Wanda nasce vicino al monte Wundagore,
dove Chthon è suggellato, e acquisisce così alcuni dei suoi poteri
del caos che amplificano le sue capacità sovrumane. L’episodio 8 di
WandaVision introduce la Magia del Chaos alla fine, ma
non chiarisce se il MCU presenterà l’origine dell’abilità in
maniera fedele ai fumetti o se la cambierà.
L’episodio 8 sembra
tracciare alcune connessioni tra i poteri di Wanda e le Gemme
dell’Infinito. Agatha chiama Wanda Scarlet Witch proprio a causa
della sua Magia del Caos, implicando che il titolo venga applicato
a tutti coloro che detengono il potere, o che Scarlet Witch fa
parte di qualche profezia della Magia del Chaos. Il fatto che Wanda
veda la sagoma di Scarlet Witch nella Gemma della Mente potrebbe
significare che la Magia del Caos è stata riconfigurata e che
Chthon non sarà coinvolto. In ogni caso, gli effetti della Magia
del Caos sembrano essere gli stessi: alterare il tessuto della
realtà stessa per soddisfare la volontà di chi ne fa
uso.
Cosa farà lo SWORD con Visione bianco?
La scena post-credits
dell’episodio 8 di WandaVision rivela
che lo SWORD ha finalmente ricostruito e riattivato il corpo
originale di Visione usando una magia latente di Scarlet Witch. Il
nuovo Visione è bianco, e la sua breve apparizione sembra già
posizionarlo come una potenziale minaccia, in quanto arma dello
SWORD.
Ciò che esattamente il gruppo
oscuro farà con Visione, tuttavia, rimane un mistero. La trama dei
fumetti Marvel “Vision Quest” presenta un Visione bianco e
ricostruita, il cui vuoto esterno rispecchiava un personaggio per
lo più privo di emozioni all’interno. A quanto pare, il Visione
bianco del MCU potrebbe essere abbastanza simile.
Dove sono Pietro e Monica Rambeau?
La scena post-credits
dell’episodio 7 di WandaVision mostrava
il falso Pietro Maximoff (Evan Peters) – un’evocazione di Agatha
Harkness – che “beccava” Monica Rambeau mentre curiosava fuori la
casa della strega. Nessuno dei due personaggi si vede nell’episodio
8, ma torneranno sicuramente per il finale della serie.
I poteri in crescita di Monica sono
stati uno degli archi narrativi chiave dello show e si spera che i
fan ne potranno godere adeguatamente prima che la serie finisca.
Per quanto riguarda Pietro, non è chiaro quale sarà esattamente il
suo ruolo o se persisterà nel MCU dopo la fine di WandaVision.
Il giorno 21 febbraio, l’attore
statunitense aveva confermato – tramite il suo profilo Twitter – di trovarsi a
Londra, senza offrire ulteriori dettagli sul motivo della sua
permanenza nella capitale. Tutti sanno, però, che è proprio lì che
sono attualmente in corso le riprese di Doctor Strange
2, ed è così che sono cominciate a circolare nuove
speculazioni riguardo il suo coinvolgimento nel sequel.
Ora, però, le cose hanno assunto una
piega ancora più intrigante, dal momento che Campbell ha condiviso
– sempre via
Twitter – un nuovo post, volutamente evasivo, che lascia
intendere che potrebbe essere stato davvero Doctor Strange
2 il motivo della sua permanenza a Londra. L’attore,
infatti, ha condiviso una foto dello skyline della capitale al
tramonto, accompagnato dalla seguente didascalia: “Ragazzi, è
stato fantastico… lavorare in una certa città, con un certo
regista, in un certo film, con un certo attore. Lo è stato
davvero!”.
Bruce Campbell sarà davvero in Doctor Strange 2?
Il post è volutamente enigmatico,
probabilmente a causa del fatto che Campbell non possa rivelare
nulla, ma è impossibile non pensare ad una sua eventuale
partecipazione a Doctor Strange
2, o quantomeno sperarci. Ricordiamo che le voci su un
possibile coinvolgimento dell’attore nel progetto dei Marvel Studios sono iniziate a
circolare subito dopo la conferma che Sam
Raimi avrebbe sostituito Scott
Derrickson alla regia.
Sappiamo bene che Campbell è uno
degli attori feticcio di Raimi: i due hanno lavorato insieme per la
celebre trilogia horror di Evil Dead, e Campbell
è persino apparso in tutte e tre i capitoli della saga
di Spider-Man
diretta da Raimi, interpretando ogni volta un personaggio diverso
in un breve cameo. Inoltre, quando Saimi è stato
ufficializzato al timone del sequel, è stato proprio
Campbell a dichiarare che
avrebbe voluto prendere parte al film.
Annunciato ufficialmente questa
estate al Comic-Con di San Diego, Doctor
Strange 2 vedrà Benedict
Cumberbatch tornare nel ruolo di Stephen Strange.
Diretto da Scott Derrickson, il sequel vedrà
anche Wanda Maximoff alias Scarlet Witch (Elizabeth
Olsen) assumere un ruolo da co-protagonista
dopo WandaVision.
Secondo Collider, la
produzione ha fatto già un passo in avanti assumendo lo
sceneggiatore Jade Bartlett. Il suo ruolo non
è stato ancora chiarito, visto che lo script dovrebbe essere
firmato da Derrickson in persona e quindi Bartlett dovrebbe
intervenire solo a limare il testo o magari a scrivere a quattro
mani con il regista.
Il primo film su Doctor
Strange è uscito nel 2016 e ha raccontato la
nascita dell’eroe, dall’incidente di Stepehn Strange fino al
confronto con Dormammu. Nel film c’erano
anche Benedict Wong, Tilda
Swinton e Chiwetel
Ejiofor. Rachel
McAdams non tornerà nei panni di Christine
Palmer. Abbiamo rivisto Strange in Infinity
War e in Endgame. Doctor Strange in
the Multiverse of Madness arriverà al cinema il 5
novembre 2021.
I Golden Globes
2021 hanno riservato diverse sorprese nel corso della
premiazione svoltasi la notte scorsa, tuttavia, quello che non ha
sorpreso, è stata la vittoria meritata di Chloé
Zhao nella categoria “migliore Regia” per
Nomadland, film che aveva già vinto il Leone d’Oro
a Venezia 2020 e che ha vinto ieri notte il premio per il miglior
film nella categoria drama.
La regista ha battuto una
concorrenza importante composta da Emerald Fennell
(Promising Young Woman), David
Fincher (Mank), Regina
King (One Night in Miami) e Aaron
Sorkin (Il processo ai Chicago 7),
battendo anche un record storico per la Hollywood Foreign Press
Association: è non solo la seconda donna a vincere il premio in
categoria, dopo Barbra Streisand nel 1984, ma è
anche la prima donna di colore a ottenere questo
riconoscimento.
Il prossimo film di Chloé
Zhao sarà Gli Eterni, film di Casa
Marvel che permette alla regista di
affrontare il blockbuster. dai primi commenti trapelati tra chi ha
già visto il film, sembra che anche con questo tipo di film Zhao si
trovi estremamente a suo agio.
In occasione dell’IGN
Fan Fest 2021, Zack Snyder ha svelato tantissimi nuovi
dettagli in merito alla Snyder Cut di Justice
League, in arrivo su HBO Max il prossimo 18 marzo.
Oltre ad aver confermato che il generale Swanwick di Harry Lennix è sempre stato concepito come
l’alter ego dell’eroe alieno Martian Manhunter nel DCEU, il regista
ha anche anticipato un inatteso team-up fra il Batman di Ben Affleck e il Deathstroke di Joe Manganiello.
Snyder ha spiegato che la relazione
tra i due personaggio sarà molto diversa quando li ritroveremo nel
film. A causa di alcune circostanze che non sono state menzionate,
la coppia si ritroverà a collaborare per affrontare un nemico più
grande. Secondo il regista, i due personaggi si impegneranno per
cercare di proteggere il mondo insieme, piuttosto che lottare l’uno
contro l’atro perché spinti da obiettivi diversi.
Sempre nel corso della medesima
intervista, Snyder ha anche discusso del futuro del suo
SnyderVerse, anticipando che la Snyder Cut
terminerà con “un enorme cliffhanger” che spianerà la
strada ad un possibile Justice League 2 (che in origine era nei piani
del regista). Tuttavia, Snyder ha riconfermato (come
già dichiarato in passato) che non crede che un sequel vedrà
mai la luce, dal momento che WB non sembra essere interessata ad
una rinnovata collaborazione.
La Snyder Cut di Justice League in
bianco e nero
Il regista ha però confermato che
una versione in bianco e nero del film sarà distribuita sempre su
HBO Max. Il regista, che ha parlato di tale versione
identificandola come “Justice League: Justice Is
Grey“, ha specificato che sarà comunque distribuita dopo
quella a colori. Tuttavia, considera la versione IMAX in bianco e
nero come la “versione definitiva”, nonché la sua preferita.
Zack
Snyder’s Justice League uscirà in streaming uscirà il
18 marzo 2021 in esclusiva
digitale, disponibile per l’acquisto su Amazon Prime Video, Apple Tv, Youtube, Google
Play, TIMVISION, Chili, Rakuten TV, PlayStation Store, Microsoft
Film & TV.
Il reboot di Red
Sonja torna ufficialmente in sviluppo. Come riportato da
THR, la sceneggiatrice Tasha Huo è stata
ingaggiata da Millennium per occuparsi di scrivere il nuovo film
basato sull’eroina Marvel creata dallo scrittore Roy
Thomas e dall’illustratore Barry Windsor-Smith nel 1973, e
parzialmente basata sui personaggi creati dalla scrittore Robert E.
Howard.
Il personaggio aveva debuttato sul
grande schermo nel 1985, nell’omonimo film interpretato da
Brigitte Nielsen al fianco di Arnold Schwarzenegger. Da allora, numerosi
sono stati i tentativi di riportare l’eroina al cinema. Al
Comic-Con del 2008 venne annunciato che Robert Rodriguez avrebbe diretto e prodotto un
nuovo film che avrebbe visto Rose McGowan nei
panni della diavolessa con la spada, ma quel progetto venne poi
cancellato.
Diversi anni dopo, nel 2018,
Bryan Singer (la saga di
X-Men) venne ufficializzato alla regia di un nuovo
adattamento, ma dopo le accuse di violenza sessuale e cattiva
condotta del regista, il film è passato ufficialmente nella mani di
Jill Soloway, creatrice della serie
Transparent.
Soloway, fan di lunga data del
personaggio, ha ammesso che non vede l’ora di lavorare con Huo al
film: “Amo Red Sonja da sempre. Mi sento davvero onorata di
portare avanti la sua storia e iniziare questo nuovo viaggio
cinematografico. Non potrebbe esserci un momento più grande nel
nostro mondo per il modo in cui Red Sonja esercita il potere e la
sua connessione con la natura e il nostro pianeta. È un’antica
eroina con una vocazione epica e portarla sullo schermo è un sogno
che diventa realtà per me in quanto regista.”
Millennium inizierà il processo di
casting per Red Sonja il prima possibile. Tasha
Huo è attualmente showrunner, produttore esecutivo e sceneggiatore
per conto di Netflix di una nuova serie d’animazione basata su
Tomb Raider. Inoltre, è al lavoro anche su The
Witcher: Blood Origin, l’acclamata serie con protagonista
Henry Cavill.
Sappiamo ormai da tempo che
Junkie XL si occuperà delle musiche
dell’attesissima Snyder Cut di Justice
League, ma non è la prima volta che il celebre
compositore si trova a lavorare con Zack Snyder. In passato, infatti, aveva
collaborato con Hans Zimmer alle colonne sonore
sia de L’uomo
d’acciaio che di
Batman v Superman.
Adesso, in una recente intervista
con
The Film Junkie, Tom Holkenborg (questo il
vero nome di Junkie XL) ha parlato dell’ispirazione alla base del
celebre tema di Wonder
Woman che ha segnato l’epico debutto di Diana nel
DCEU. Nell’intervista, Holkenborg ha confermato di aver voluto
rendere, attraverso il tema di Diana, un omaggio alla potente
“Immigrant
Song” dei Led Zeppelin.
“Ci sono alcune cose piuttosto
interessanti che riguardano il tema di Wonder Woman”, ha
spiegato Junkie XL. “Prima di tutto, io e Hans siamo innamorati
di ‘Immigrant Song’ dei Led Zeppelin. È da qui che viene davvero
l’ispirazione. Ci sono voluti cinque anni per realizzare un vero
omaggio che fosse rispettoso dei Led Zeppelin e di Jimmy Page.
Volevo qualcosa che suonasse come originale, e non come una
copia.”
“Hans aveva alcune idee
originale su come creare qualcosa che avesse un po’ più di
femminilità”, ha continuato il compositore. “E allora io
ho continuato a suggerirgli idee che potessero ricordare l’era dei
gladiatori. Diana è una donna con un grande cuore, ma quando prende
a calci qualcuno… voglio dire, faresti meglio a non essere nei
paraggi! Volevo che questa cosa venisse fuori.”
La storia di Wonder Woman sul grande schermo
Ci sono molti elementi che rendono
Wonder Woman uno degli eroi più avvincenti ed emozionati del DCEU,
ed è innegabile che il suo iconico tema sia uno dei più memorabili
mai realizzati. Gal Gadot ha debuttato nei panni di
Wonder Woman in Batman v Superman: Dawn of Justice del 2016. Di
recente l’attrice ha rivelato che prima di essere scelta per la
parte, aveva deciso di abbandonare la recitazione. Gadot è tornata
nei panni di Diana Prince in Wonder
Woman del 2017 e in Wonder
Woman 1984 del 2020. Un terzo capitolo è già stato messo
in cantiere.
La premiazione di Chadwick
Boseman come migliore attore in un film drammatico sarà
ricordata senza dubbio come il momento più commovente dell’intera
cerimonia dei Golden Globes 2021.
L’attore, scomparso lo scorso anno,
è stato nominato in categoria per la performance in Ma
Rainey’s Black Bottom, il film che lo ha visto, nella sua
ultima performance, recitare al fianco di Viola Davis. La vittoria,
che non è arrivata a sorpresa data la bellezza della performance
dell’attore e date le circostanze, è stata accompagnata da un
discorso di ringraziamento tenuto dalla moglie di Chadwick,
Simone Ledward Boseman, che visibilmente commossa
ha cercato di ripetere quello che avrebbe potuto dire il marito in
una circostanza del genere.
Quella di Tom
Holland è sicuramente una delle iterazioni più
apprezzate di Spider-Man, e a quanto pare anche i
Anthony e Joe Russo sono
sempre stati dei grandi sostenitori del giovane attore: i due
registi, infatti, pare abbiano combattuto per spingere Sony
Pictures a scegliere Holland come nuovo Peter Parker
cinematografico.
Tom Holland ha
debuttato nei panni di Spider-Man in Captain
America: Civil War del 2016, dopo che Marvel e Sony avevano raggiunto un
accordo per l’utilizzo del personaggio nel MCU. A quanto pare, i
due studi hanno provinato più di 1.500 attori per la parte, prima
di restringere la cerchia a sei giovani interpreti (tra questi,
figurano anche
Asa Butterfield e Charlie Plummer). La scelta di Holland si è
rivelata vincente, apprezzata non soltanto dalla critica ma anche
dal pubblico: attualmente l’attore è impegnato sul set di
Spider-Man:
No Way Home, la cui uscita nelle sale è prevista per
Natale di quest’anno.
Durante una recente intervista con
GQ UK, i fratelli Russo hanno parlato del fatto che,
all’inizio, Sony non era sicura della scelta di Tom Holland
come nuovo Spider-Man. Secondo i registi, parte della loro
reticenza era dovuta ad un’incertezza iniziale su come avrebbe
potuto funzionare l’accordo con la Marvel, senza considerare che
anche la giovane età di Holland è stata motivo di forti incertezze
per la casa di produzione e distribuzione (all’epoca dell’annuncio
del casting, Holland aveva solo 19 anni).
“Abbiamo parlato di Holland con
Feige della Marvel ed era entusiasta. Così siamo andati da Sony, ma
loro continuavano a ripetere: ‘Pensiamoci un attimo’. Diciamo che
abbiamo dovuto fare i conti con un po’ di resistenza da parte della
Sony. Così abbiamo riproposto Holland tantissime volte. Siamo stati
implacabili nei nostri tentativi. Volevano a tutti i costi che la
Sony scegliesse lui. Si arrivò ad un vero e proprio scontro, ma
loro continuavano ad essere titubanti.”
Il film è diretto
da Jon Watts (già regista
di Homecoming e Far
From Home) e prodotto da Kevin
Feige per i Marvel Studios e da Amy
Pascal per la Pascal Production. Dovrebbe arrivare al
cinema a dicembre 2021.
L’attesissimo Guardiani
della Galassia Vol. 3 seguirà i due precedenti
capitoli di successo dedicati alla squadra di eroi capitanata da
Star Lord. Lo sviluppo del film è stato parecchio travagliato,
soprattutto a causa del momentaneo allontanamento di James Gunn dalla Disney, che nel frattempo ha
deciso di accettare di dirigere The
Suicide Squad per conto della Warner Bros.
Dopo il ricongiungimento tra il
regista e la multinazionale, i lavori sul film sono continuati ma a
rilento, senza considerare lo scoppio della pandemia di Covid-19
che ne ha ulteriormente rallentato lo sviluppo. Tuttavia, a
dicembre dello scorso anno è arrivata la conferma che il film
sarebbe arrivato nelle sale nel 2023, mentre ora sappiamo
ufficialmente che le riprese partiranno quest’anno.
A confermarlo è stato
James Gunn attraverso il suo profilo
Twitter. Il regista è noto per interagire molto con i suoi fan
attraverso i social, dedicando loro numerose sessioni di Q&A.
Di recente, alla domanda esplicita di un fan circa l’inizio delle
riprese di Guardiani
della Galassia Vol. 3, Gunn, senza rivelare altro, ha
confermato che il film entrerà in produzione entro la fine del
2021.
Al momento, i dettagli sulla trama
di Guardiani
della Galassia Vol. 3 sono decisamente scarsi. I fan non
sanno ancora cosa aspettarsi da questo terzo capitolo, la cui
sceneggiatura potrebbe aver subito numerosi cambiamenti non solo
per le vicissitudini che hanno colpito Gunn, ma anche per gli
effetti della pandemia sull’intero programma della Fase 4 del
MCU (anche se lo stesso Gunn ha più
volte ribadito che non ci sono stati stravolgimenti rispetto alla
prima stesura originale). Tuttavia, sapere che il film entrerà in
produzione quest’anno è sicuramente una notizia positiva,
soprattutto per tutti coloro che non vedo l’ora di scoprire cosa il
futuro ha in serbo per il personaggio di Gamora.
La notte dei Golden Globes
2021 è stata davvero emozionante per Sacha Baron Cohen, che ha portato a casa due
delle tre nomination ricevute dalla Hollywood Foreign Press
Association, quest’anno (le interpretazioni in Borat
seguito di film e in Il processo ai Chicago
7 e il miglior film musical o comedy per Borat
seguito di film).
Oltre ad essere l’unico attore della
storia del premio ad aver vinto due volte per l’interpretazione
dello stesso personaggio, a distanza di 16 anni dal primo Borat,
Cohen ha anche fatto in modo di puntare il dito contro la mancanza
di membri di colore nell’organizzazione, parlando dio una
“all-white” Hollywood Foreign Press Association, ma soprattutto ha
ritenuto giusto ringraziare nel suo discorso… Rudy
Giuliani che, suo malgrado, è il protagonista di una delle
scene più importanti del film.
Ecco cosa ha detto Sacha Baron Cohen: “Grazie alla
Hollywood Foreign Press tutta bianca. Devo dire che questo film non
sarebbe stato possibile senza il mio co-protagonista, un nuovo
talento che è venuto dal nulla e si è rivelato un genio della
commedia. Sto parlando, ovviamente, di Rudy Giuliani. Voglio dire,
chi può ottenere più risate da una semplice decompressione?
Incredibile. Il nostro film è stato solo l’inizio per
lui.”
BORAT SUBSEQUENT MOVIEFILM:
DELIVERY OF PRODIGIOUS BRIBE TO AMERICAN REGIME FOR MAKE BENEFIT
ONCE GLORIOUS NATION OF KAZAKHSTAN è diretto da Jason
Woliner, scritto da
Sacha Baron Cohen & Anthony Hines & Dan Swimer & Peter Baynham
& Erica Rivinoja & Dan Mazer & Jena Friedman & Lee Kern, prodotto
da Sacha Baron Cohen, Monica Levinson e Anthony Hines, executive
producer: Buddy Enright, Nicholas Hatton, Peter Baynham, Dan Mazer
e Stuart Miller, con Sacha Baron Cohen & Irina Nowak.
The Crown e
Nomadland possono essere considerati i vincitori
di una atipica e speriamo unica edizione dei Golden Globes 2021 che
si è svolta la notta scorsa in collegamento da tutto il mondo.
Tina Fey e Amy Poehler hanno guidato la cerimonia
rispettivamente da New York e Los Angeles in diretta streaming, con
pochi presentatori che sono intervenuti di persona e i vincitori
tutti collegati da casa.
Ecco la lista completa dei vincitori dei Golden Globes
2021
È stato nominato “uomo vivente più
sexy” e si è aggiudicato tre nomination agli Oscar di seguito:
Bradley Cooper è un personaggio piuttosto interessante. Ha
lavorato sodo per costruirsi una carriera, che ha avuto degli alti
e bassi, ed è riuscito a liberarsi dell’etichetta di attore
belloccio, per conquistarsi la reputazione di un attore dal talento
eccezionale. Ecco dieci cose che (forse) non sapevate su Bradley
Cooper.
Bradley Cooper: film
1. I film con Bradley Cooper:
gli inizi. Bradley Cooper, dopo alcuni piccoli ruoli in
televisione durante gli anni della scuola di recitazione, fece il
proprio debutto cinematografico con Wet Hot American Summer
(2001), per poi proseguire con Una ragazza per due (2002),
con la serie The $treet, Ipotesi di reato (2002) e in My
Little Eye, per poi trasferirsi a Los Angeles, dove si
aggiudica un ruolo nella serie tv Alias. Dopo la serie, la
carriera sbanda un po’, e Cooper si aggiudica una serie di ruoli
secondari in film come 2 single a nozze (2005), A casa
con i suoi (2006), Il peggiore allenatore del mondo
(2007), The rocker – Il batterista nudo (2008), e Una
parola può cambiare tutto – Yes Man (2008). La svolta arriva
per Bradley Cooper con i film La verità è che non gli piaci abbastanza (2009),
Una notte da leoni (2009), Appuntamento con
l’amore (2010), A-Team (2010), Limitless (2011).
2. Bradley Cooper si è perso la
laurea per recitare in Wet Hot American Summer. Verso la
fine del proprio corso di recitazione alla The New School di New
York, Bradley Cooper stava già facendo partire la propria carriera
d’attore. Si era aggiudicato alcuni piccoli ruoli in alcuni show
televisivi (tra cui Sex and the City), e aveva presentato
una serie a tema viaggi chiamata Globe Trekker. Il debutto
cinematografico, però, arrivò con la commedia Wet Hot American
Summer. Il problema? Cominciarono a girare il film proprio in
concomitanza con la laurea di Cooper. Fu così che si perse la
propria cerimonia di laurea.
3. Bradley Cooper ha chiesto a
J. J. Abrahams di farlo uscire da Alias. Glielo chiese
personalmente, di essere tolto da Alias, perché era convinto
che sarebbe stato licenziato comunque. Durante un’intervista con
GQ, infatti, ha raccontato di come il suo personaggio stesse
diventando sempre meno importante, e di come la propria carriera
stesse colando a picco. Così, decise di chiedere di persona di
essere cancellato dallo show, nonostante non avesse ancora piani
per il futuro, o altri ingaggi all’orizzonte. L’anno successivo,
Bradley Cooper lo passò senza lavoro, pensando addirittura di
lasciare la recitazione.
Nel 2019 ritorna a prestare la sua
voce al personaggio di Rocket nell’epico epilogo della
saga dell’infinito dei Marvel Studios, il film campione
d’incassi:
Avengers: Endgame. Nel 2021 Bradley Cooper invece
ritornerà ad essere protagonista in Nightmare Alley,
l’atteso
thriller diretto dal regista premio Oscar Guillermo del Toro
nel quale recita al fianco di Cate Blanchett, Rooney Mara e Toni
Collette. Nel 2021 sarà anche trai protagonisti di un titolo molto
atteso, il nuovo film di Paul Thomas Anderson che
non ha ancora un titolo ufficiale. In pre-produzione invece ci sono
ben tre titoli Maestro che
lo vedrà nei panni di Leonard Bernstein, Guardians
of the Galaxy Vol. 3 e Atlantic Wall.
5. Bradley Cooper ha messo su
più di 18 chili per American Sniper. Per il ruolo di
Chris Kyle, l’attore ha guadagnato 18 chili di muscoli. Per il
film, Bradley Cooper ha dovuto fare due sessioni
di esercizio da due ore al giorno, tutti i giorni, per tre mesi.
Come ha raccontato a Vanity Fair, mentre faceva esercizio,
ha ascoltato la stessa playlist che Chris Kyle ascoltava mentre si
esercitava tra un turno e l’altro, quando era nelle Forze Speciali
della Marina. Inoltre, per quei tre mesi, ha mangiato 5.000 calorie
al giorno. Ma non solo: ha imparato a maneggiare e sparare con
diverse armi grazie ad un ex compagno della Marina di Kyle.
6. Il ruolo più difficile
per Bradley Cooper? Una notte da leoni. Quando si
tratta di un attore che ha interpretato un uomo bipolare, un eroe
di guerra, e un agente dell’FBI, è difficile credere che il ruolo
più difficile da interpretare sia stato quello di Phil. In
un’intervista con il Guardian, invece, l’attore ha spiegato
le difficoltà dell’interpretare un ruolo all’apparenza non
particolarmente impegnativo: “Questo tizio è così diverso da me. Mi
sorprende sempre, in realtà. Quando vedo il personaggio sullo
schermo, davvero non vedo me stesso”.
7. Bradley Cooper aveva fatto il
provino per Lanterna Verde. Nel lontano 2009, Bradley
Cooper era uno dei contendenti, insieme a
Ryan Reynolds, per il ruolo di protagonista in
Lanterna Verde. Come ha raccontato in un’intervista, però,
durante l’audizione non riuscì a fare a meno di imitare il Batman
di Christian Bale: “Non so come mai!” ha raccontato.
Bradley Cooper: la fidanzata
8. Bradley Cooper è stato
fidanzato con una super modella. Bradley Cooper è stata
fidanzata con Irina Shayk (modella con la quale l’attore fa coppia
fissa dal 2015). La coppia ha tenuto molto alla propria privacy, e
raramente hanno parlato della vita privata e familiare.
“Semplicemente, non parlo di certe cose” raccontò Cooper, che
spesso si rifiutava di parlare delle proprie relazioni, e una volta
ha portato la madre al red carpet, anziché la fidanzata (con la
quale ha “debuttato” pubblicamente ad un anno dall’inizio della
relazione). Quando un giornalista, poi, lo ha attaccato per
l’atteggiamento, la sua risposta è stata: “Hai ragione, è
fantastico portare la persona con cui stai in un posto con un
centinaio di persone che fotografano ogni tuo passo, e ti fanno
tantissime domande, per poi farti a pezzi il giorno dopo. No, no,
no, no, no”. Successivamente nacquero pettegolezzi sulla
fantomatica liason con Lady Gaga, sua co-star in A Star Is Born che
provocò diversi equivoci che è culminata con la fine della sua
relazione con la modella.
Bradley Cooper e Irina Shayk
9. Irina Shayk e Bradley Cooper
hanno avuto il primo figlio nel 2017. Bradley Cooper e Irina
Shayk, la supermodella russa, sono stati insieme dal 2015, e
nell’aprile 2017 hanno avuto la prima figlia. Ovviamente, la coppia
ha evitato di pubblicizzare la cosa, sia durante la gravidanza, che
alla nascita, che dopo. La bambina, che ha poco più di un anno, si
chiama Lea De Seine Shayk Cooper.
10. Appena trasferito a New
York, Bradley Cooper ha fatto il portiere di notte in un hotel.
Bradley Cooper è famosissimo, ha una moglie famosa, ha una carriera
eccezionale. Ma, appunto, non è sempre stato così. Quando si
trasferì a New York per studiare recitazione alla New School,
Bradley Cooper lavorò come portiere di notte al Morgans Hotel di
Manhattan. E l’hotel era frequentato da parecchie celebrità: una
volta, accolse all’hotel niente di meno che Leonardo DiCaprio,
ancora reduce dall’incredibile successo di Titanic.
Stephen King è più volte stato
“accusato” di saper costruire appassionanti intrecci narrativi e
personaggi particolarmente approfonditi, per poi smontare tutto ciò
con dei finali a dir poco sbrigativi e approssimativi. Uno dei più
contestati a riguardo è proprio quello di L’ombra dello
scorpione, tra i suoi romanzi più ampi e amati dai fan. Sin
dal momento in cui un nuovo adattamento televisivo di questo è
stato annunciato, dunque, vi era grande attesa e paura proprio per
come si sarebbe svolta la sua conclusione. Presentatasi da subito
come piuttosto caotica e compressa nei suoi eventi, la miniserie
TheStand, ideata da Josh Boone e
Benjamin Cavell, ha così piano piano accompagnato
i suoi spettatori verso gli ultimi episodi, rivelando in realtà
molte meno sorprese di quelle promesse.
Disponibile con cadenza settimanale
sulla piattaforma streaming Starz Play, questa ha
sfoggiato una lodevole fedeltà al romanzo, tanto negli eventi
quanto nei personaggi. Prende così forma il mondo devastato dal
morbo noto come Captain Trips. Sfuggito ad un laboratorio segreto,
questo semina in breve morte e terrore. In questo contesto, il 99%
della popolazione non sopravvive all’apocalittica epidemia, e per i
pochi immuni si manifesta un’ulteriore guerra da combattere. Due
fazioni sono infatti presto destinate a scontrarsi tra loro. A
formarle vi è chi ha deciso di seguire il Bene, rappresentato
dall’anziana Mother Abagail (WhoopiGoldberg), e chi invece si affida al Male,
incarnato dal signore delle tenebre Randall Flagg (Alexander
Skarsgård).
Una questione di scrittura
Come accennato, The Stand
manifesta sin da subito la volontà di presentare quanti più eventi
possibili di quelli narrati nel libro. Per far ciò, si avvale nei
primi quattro episodi (qui la recensione) di una serie
di salti temporali che finiscono con lo stordire lo spettatore,
gettato avanti e indietro senza sosta, da un personaggio ad un
altro. Fortunatamente, a partire dal quinto episodio (qui la recensione) si abbandona
tale struttura in favore di una maggiore linearità, indirizzata di
gran corsa verso il gran finale. La difficoltà con cui dunque la
serie deve prima di tutto misurarsi è quella di condensare oltre
mille pagine in nove episodi da un’ora ciascuno.
Se questo risultato può a suo modo
dirsi raggiunto, la domanda da porsi è: a quale costo? Il fan del
romanzo potrà certamente trarre piacere dal vedere sullo schermo
alcuni degli episodi più noti del romanzo, come anche personaggi
caratteristici come Flagg o Trashcan Man. Andando oltre tale
iniziale piacere, ci si rende conto però di come la quantità di
materiale presentato non sia a sua volta sostenuta da una qualità
che renda il tutto più avvincente. Giunta alla sua conclusione,
The Stand permette di evidenziare nella sua scrittura il
difetto più grande. Personaggi e situazioni mancano infatti di quel
carisma e di quell’approfondimento che li avrebbe potuti rendere
memorabili anche a visione conclusa.
Nessuno riesce realmente ad
ottenere questa possibilità, neanche quelli su cui la serie sembra
concentrarsi di più. Si afferma l’ovvio nel dire che è sbagliato
aspettarsi da ogni serie livelli di scrittura pari ai titoli più
amati della televisione. Eppure, con un materiale complesso come
quello del libro di King un maggior impegno sembrava quantomeno
necessario. Ciò che si ottiene dalla visione è invece la sensazione
di una riproposizione priva di inventiva e idee proprie. Se i
timori iniziali erano limitati ad un finale potenzialmente
sbrigativo, tale valore sembra invece applicarsi all’intero
prodotto.
The Stand: la fine di tutto
Consapevoli di tali carenze, si
arriva infine all’ottavo episodio, quello a cui è realmente
affidata la conclusione della miniserie. Naturalmente, ciò che mal
inizia è difficile possa terminare bene, e questo caso non fa
eccezione. Privo di una solida base su cui reggersi, il finale
risulta riproporre e amplificare tutto ciò che di sbagliato c’è in
quello presente nel romanzo. La situazione che si viene a
presentare appare infatti quanto mai caotica e sbrigativa. La
tensione che gli autori cercano di costruire non appare quasi mai
efficace, complice anche l’insensatezza di alcune azioni e
decisioni da parte dei personaggi coinvolti. Essendo inoltre
mancata la forte componente spirituale presente invece nel romanzo
e vero cuore di questo, l’episodio appare anche piuttosto stonato
rispetto ai precedenti.
Ma ad essere realmente conclusivo
della serie è l’episodio numero 9, intitolato The Circle
Closes. Scritto dallo stesso King, questo dovrebbe
apparentemente fornire ulteriori dettagli sul termine della storia.
Sfortunatamente, risulta essere l’ennesima occasione sprecata,
specialmente se si pensa che lo si sarebbe potuto utilizzare per
diluire gli eventi fin qui raccontati. The Stand manca
dunque di costruire tanto un coinvolgimento emotivo quanto visivo,
dimostrando una volta di più l’importanza della scrittura.
Nell’intraprendere una visione della miniserie occorre dunque
chiedersi se si è alla ricerca di un prodotto di qualità o che
semplicemente fornisca una pallida versione in copia carbone di
quanto trovato nel romanzo. A seconda del punto di vista con cui la
si sceglie di guardare si potrà infatti avere giudizi
diametralmente opposti.
Scarlett Johansson è una di
quelle star che riescono a far parlare di sé senza selfie e senza
social media: presentissima nel cinema americano da parecchi anni,
ha un talento eccezionale, una bellezza invidiabile, ed è una donna
impegnata politicamente. È conosciuta per la sua predilezione per
ruoli strani, difficili, alieni, e per l’amore per il cinema
indipendente. Ma non solo: è anche una delle eroine di un successo
commerciale come i film del MCU.
Se ne sta lontana dagli scandali e dai gossip, ma ha sempre
qualcosa da dire sul proprio lavoro e sulle cause importanti.
Cosa non sapete su Scarlett
Johansson? Ecco dieci curiosità su di lei.
Scarlett Johansson: chi è
1. Scarlett Johansson ha un
fratello gemello. Ebbene, Scarlett Johansson ha un fratello
gemello, Hunter, più giovane di lei di tre minuti. I due si
assomigliano abbastanza, e hanno alcune cose in comune: ad esempio,
Hunter ha lavorato alla campagna per Obama, del quale anche Scarlet
si è apertamente dichiarata una sostenitrice. Ma Hunter non è
l’unico fratello: Scarlett ha un altro fratello, un’altra sorella,
e un fratellastro.
2. Scarlett Johansson:
l’infanzia e l’inizio della carriera. Scarlett Johansson è nata
a New York. La madre viene dal Bronx, mentre il padre è nato a
Copenhagen. Ha cominciato a recitare sin da giovanissima, facendo
il proprio debutto professionale in una produzione off-Broadway dal
titolo Sophistry, con Ethan Hawke. Il debutto
cinematografico arrivò all’età di nove anni, con la commedia
Genitori cercasi (1994), seguito da piccoli ruoli in La
giusta causa (1995), Appuntamento col ponte (1996),
Manny & Lo (1996), Felicità rubata (1997), Mamma,
ho preso il morbillo (1997). Scarlett cominciò a catturare
l’attenzione di alcuni critici nel 1998, con il film di Robert RedfordL’uomo che sussurrava ai
cavalli (1998).Tra i ruoli successivi, ci sono Ghost
World (2001), L’uomo che non c’era (2001), e Arac
Attack – Mostri a otto zampe (2002).
Scarlett Johansson: film
3. Scarlett Johansson: i film e
la carriera. La vera svolta arrivò nel 2003, quando fu nominata
a due Golden Globe, per La ragazza con l’orecchino di perla
(2003), e per Lost in Translation – L’amore tradotto (2003).
Fu quest’ultimo film che lanciò davvero la sua carriera. Da allora,
la sua filmografia si è allungata sempre di più, arricchendosi di
film di altissima qualità e di grande successo al box office, tra
cui Match Point (2004), The Island (2005),
Scoop (2006), The Prestige (2006), L’altra donna
del re (2008), Vicky Cristina Barcelona (2008), La
verità è che non gli piaci abbastanza (2009),
Iron Man 2 (2010), The Avengers (2012), Under the Skin (2013), Lei (2013), Captain America: The Winter Soldier(2014),
Lucy(2014),
Avengers: Age of Ultron (2015), Ave, Cesare!
(2016), Il libro della giungla (2016), Captain America: Civil War (2016), Sing (2016),
Ghost in the
Shell (2017), Crazy Night – Festa
col morto (2017), L’isola del
cani (2018), Avengers: Infinity
War (2018). Nel 2019 Scarlett Johansson è protagonista al
cinema nel nuovo film Marvel
Avengers: Endgame, in
Storia di un Matrimonio di Noah Baumbach, in
Jojo Rabbit che gli vale la nomination ai
Golden Globe e gli Oscar. Nella prima parte del 2020 doveva uscire
il film di Black
Widow ma a causa della pandemia COVID 19 la
pellicola è stata spostata all’autunno 2020. Nel 2021 ritornerà a
prestar la voce al personaggi di Ash in Sing
2, sequel del film del 2016. Second alcuni
rumors l’attrice sarà anche nel cast di Little Shop of
Horrors, al fianco del collega Chris Evans. La pellicola in
pre-produzione che sarà diretta da Greg Berlanti.
4. Scarlett Johansson non fa
solo film: ha due album alle spalle. Scarlett Johansson ha alle
spalle una quantità di film invidiabile, ma non solo. Infatti, è
anche una cantante: per il film Chasing Ice, Scarlett
Johansson ha cantato Before My Time, canzone che è stata
candidata all’Oscar come Miglior Canzone Originale nel 2013. Oltre
ad aver cantato per album di altri arstisti, Scarlett ha rilasciato
anche due album propri: il primo si chiama Anywhere I Lay My
Head, è uscito nel 2008, ed è stata definito “bizzarro”. Il
secondo album, Break Up, è frutto di una collaborazione con
Pete York, ed è uscito un anno dopo.
Scarlett Johansson: altezza e
fisico
5. Scarlett Johansson è
piccoletta. A Hollywood le attrici piacciono altissime, ma
Scarlett Johansson ha un’altezza sicuramente sotto la sua media.
Piccoletta, ma una forza della natura, Scarlett è alta 160 cm.
6. Scarlett Johansson ha parlato
di Woody Allen. Scarlett Johansson, una delle paladine di
Time’s Up, ha recitato in tre film di Woody Allen e ha chiarito
la propria posizione
riguardo alle accuse fatte al regista. Nel marzo 2014,
Johansson aveva detto al Guardian: “Non è che qualcuno
sia stato indagato e riconosciuto colpevole di qualcosa. (…) Sono
tutte ipotesi”. Inoltre, ha detto di quanto, secondo lei, non
abbia senso chiedere la propria opinione o di prendere una
posizione a delle star di Hollywood che non sono al corrente di
cosa sia veramente successo: “Sarebbe ridicolo, per me, fare
qualunque tipo di supposizione, in una direzione o
nell’altra”.
Scarlett Johansson hot
7. Scarlett Johansson non
è una fan della monogamia. Scarlett Johansson è dell’opinione
che la monogamia non sia naturale. Nonostante si sia sposata due
volte, con
Ryan Reynolds e con Roman Duriac, ha anche divorziato due
volte. Durante un’intervista, l’attrice ha spiegato la propria
controversa posizione: “Credo che l’idea del matrimonio sia
davvero romantica; è un’idea bella, e la sua pratica può essere una
cosa bella. Ma non penso che sia naturale essere monogami”.
8. Scarlett Johansson hot: ha
ispirato I Kissed a Girl. Le bellissime labbra di
Scarlett Johansson, a quando pare, sono state fonte d’ispirazione
per Katy Perry. Quando è uscita, I Kissed a Girl è stata
sulla bocca di tutti, suscitando molta curiosità e domande sulla
sua origine. Quando a Scarlett fu rivelato di aver ispirato la
canzone, Scarlett ha risposto: “Sono molto lusingata, ma le mie
labbra sono già prese”.
Scarlett Johansson e l’apparire
nuda in Under the Skin
9. Scarlett Johansson nuda
per Under the Skin. Il film, nel quale l’attrice
interpreta un alieno “travestito” da donna umana, è stato
presentato alla 70esima Mostra del Cinema di Venezia, e ha ricevuto
un’accoglienza tiepida, ma ha anche fatto molto parlare di sé. Nel
film, Scarlett Johansson appare nuda, e riguardo alla nudità nel
film, ha commentato: “Sono una persona piuttosto riservata.
Non mi piace esporre me stessa ovunque. Ma credo di aver capito che
solo lasciandomi completamente andare, e permettendo a me stessa
come personaggio di essere completamente presente a se stessa, sono
riuscita a scoprire qualcosa di me, come è accaduto. Ho capito che
tipo di giudizio avevo di me stessa, e come sono intimamente
conscia di cose diverse. Non era solo la nudità, ma tantissime
situazioni diverse in cui ho dovuto mettermi. Non saremmo riusciti
a catturare quello di cui avevamo bisogno se non mi fossi sentita
libera da me stessa. E in realtà è stata un’esperienza molto
liberatoria”.
Scarlett Johansson non è su
Instagram
10. Scarlett Johansson non ha
Instagram. In generale, non è una fan dei social media: “Non
ho un account Facebook o Twitter” ha raccontato, “Non riesco
a pensare a qualcosa che mi piacerebbe fare meno di dover
continuamente condividere dettagli della mia vita
quotidiana”.
Ecco la prima promo art ufficiale
de Gli Eterni,
il nuovo film Marvel Studios diretto da
Chloe Zhao. Dopo diversi concept, questa è la
prima volta che vediamo i protagonisti del film in costume. Non
resta che aspettare la diffusione di altro materiale dal film per
avere la conferma dei look dei personaggi.
Gli Eterni, diretto
da Chloe Zhao, vedrà nel cast Angelina
Jolie (Thena), Richard
Madden (Ikaris), Kit
Harington (Black Knight), Kumail
Nanjiani (Kingo), Lauren
Ridloff (Makkari), Brian Tyree
Henry (Phastos), Salma
Hayek (Ajak), Lia
McHugh (Sprite), Gemma
Chan (Sersi) e Don
Lee (Gilgamesh). La sceneggiatura è stata scritta
da Matthew e Ryan
Firpo, mentre l’uscita nelle sale è stata fissata al 12
febbraio 2021.
Secondo gli ultimi aggiornamenti,
il cinecomic includerà nel MCU gli esseri superpotenti e quasi
immortali conosciuti dai lettori come Eterni e i mostruosi
Devianti, creati da esseri cosmici conosciuti come Celestiali. Le
fonti hanno inoltre rivelato a The Hollywood Reporter che un
aspetto della storia riguarderà la storia d’amore tra Ikaris, un
uomo alimentato dall’energia cosmica, e Sersi, eroina che ama
muoversi tra gli umani.