Rising Phoenix: la storia
delle Paralimpiadi è il nuovo docufilm originale Netflix dedicato alle Paralimpiadi e alla loro
storia, che debutterà in tutti i Paesi in cui il servizio è attivo
il prossimo 26 agosto.
Rising Phoenix: la
storia delle Paralimpiadi racconta la straordinaria
storia dei Giochi Paralimpici. Dalle macerie della seconda guerra
mondiale al terzo evento sportivo più grande del pianeta, le
Paralimpiadi hanno portato alla nascita di un vero e proprio
movimento globale che continua a cambiare il modo in cui il mondo
pensa alla disabilità, alla diversità e al potenziale umano.
Tra gli atleti protagonisti del
docufilm la schermitrice italiana Bebe Vio, al
tempo Beatrice Maria Vio, classe 1997. Modello di forza e
positività, “ragazza magica” di Jovanotti, diretta e
fiera, atleta dall’età di 5 anni che dal 2011 ha vinto tutti i più
importanti tornei di scherma in carrozzina: tra campionati
nazionali, europei e mondiali, Bebe Vio ha conquistato ad oggi 38
medaglie d’oro.
Rising Phoenix: la storia delle
paralimpiadi
Nel periodo in cui avrebbero dovuto
svolgersi le Paralimpiadi di Tokyo 2020, Bebe ripercorre anche la
sua storia in un racconto ricco di emozioni, a cui si aggiungono le
esperienze di alcuni dei protagonisti del movimento paralimpico di
tutto il mondo.
Insieme a Bebe Vio, altri
straordinari atleti provenienti da tutto il mondo: Ellie
Cole (Australia), Jean-Baptiste Alaize
(Francia), Matt Stutzman (USA), Jonnie
Peacock (UK), Cui Zhe (Cina),
Ryley Batt (Australia), Ntando
Mahlangu (Sud Africa), Tatyana McFadden
(US).
A dare testimonianza
dell’incredibile storia delle Paralimpiadi e dei suoi protagonisti
anche Sir Philip Craven, Presidente del Comitato
Paralimpico Internazionale (2001-2019), Xavi
Gonzalez, ex Amministratore Delegato del Comitato
Paralimpico Internazionale (CPI) e Eva Loeffler,
figlia del dottor Ludwig Guttmann, neurochirurgo e neurologo.
Guttmann ha fondato il più grande ospedale per lesioni spinali in
Europa (Stoke Mandeville, Buckinghamshire, UK) e, nel 1948, i primi
Giochi per disabili come metodo di riabilitazione che hanno
rappresentato l’ispirazione per i primi Giochi Paralimpici
ufficiali, che si svolsero a Roma nel 1960.
Rising Phoenix é diretto da Ian
Bonhôte and Peter Ettedgui. Prodotto da Greg Nugent, John Battsek e
Tatyana McFadden. Gli Executive Produced sono Richard Curtis,
Barbara Broccoli, Barnaby Spurrier, Godric Smith, Dee Ryder, Xavi
Gonzalez e Andrew Ruhemann.
Sedicicorto Forlí
International Film Festival presenta la selezione di
CortItalia, il concorso dedicato alle produzioni e
ai cineasti italiani. In un anno particolare come è stato, e ancora
è, questo 2020, la scelta è stata non facile, ma non limitata. Il
comitato di selezione e il direttore artistico Gianluca
Castellini hanno scelto, anche inconsciamente, una linea
temporale che definisse una precisa cesura tra un prima e un dopo,
tra un passato e un futuro.
CortItalia 2020 è
una competizione ricca e stimolante. Il tempo è quello del nostro
paese a due velocità, quella diversamente veloce nel suo evolversi
che troviamo nelle paure di un bambino in U Scantu
di Daniele Suraci, ambientato in Calabria come La grande
onda di Francesco Tortorella, racconto dell’ascesa al
potere di uno dei troppi boss. C’è La Napoli di mio
padre, ricordi di un tempo che fu di Alessia Bottone, e il
Lievito madre di Muscolino & Garbo.
Una riscoperta delle nostre origini
per intraprendere un viaggio che porta alla comprensione
dell’altro, quanto mai importante in un mondo diventato minuscolo e
sempre più dominato dall’odio per il diverso. Italiani sono il
piccolo protagonista greco di Inverno, il film
vincitore del David di Donatello 2020 di Giulio Mastromauro. I
ragazzi e ragazze liberiani di La scuola nella
foresta di Emanuela Zuccalà. Il giovane perseguitato de
La ricreazione di Nour Gharbi e il gladiatore
Klaudio Ndoja del Klod di Giuseppe Marco Albano.
Le due donne che scoprono il loro tormentato amore davanti allo
Specchio dell’esordiente Caterina Crescini.
Terre lontane, ma è pur vero che
tanti italiani considerano tale anche la Sardegna, raccontata
magistralmente nel tempo e nello spirito da Giovanni Battista Origo
in Maria a chent’annos, con un magnifico
Jacopo Cullin, e in Margherita di
Alice Murgia, giovane talento da tenere davvero d’occhio.
Ce n’è tanto di talento in
CortItalia 2020, anche già ben riconosciuto, come quello di
Giulia Steigerwalt, attrice, sceneggiatrice e qui
regista con il suo delicato Settembre. Quello ben
più navigato di Alessandro Haber, che fa condurre Il
gioco a Vinicio Marchioni in un film
breve e inquietante. Come lo è, ancora di più perché tratto da una
storia vera, Il muro bianco, un racconto che un
vero segno dei tempi che stiamo vivendo.
Il cinema è testimone del tempo.
CortItalia 2020 risponde perfettamente a questa
oggi fondamentale istanza.
1 di 3
CortoItalia – Selezione ufficiale 2020
Apollo 18 di Marco Renda
Balkanika di Lu Pulici
Gira ancora di Elena Petitpierre
Il Gioco di Alessandro Haber
Il Muro bianco di Andrea Brusa, Marco
Scotuzzi
Inverno di Giulio Mastromauro
Klod di Giuseppe Marco Albano
La Grande onda di Francesco Tortorella
La Napoli di mio padre di Alessia
Bottone
La Ricreazione di Nour Gharbi
La Scuola nella foresta di Emanuela
Zuccalà
Lievito Madre di Pierluigi Muscolino,
Francesco Garbo
Margherita di Alice Murgia
Maria-A Chent’annos di Giovanni Battista
Origo
Nikola Tesla – The Man From the Future di
Alessandro Parrello
Si sa ancora molto poco della
versione di Pinguino che Colin Farrell interpreterà
nell’attesissimo The
Batman di Matt Reeves, anche se le foto dal set emerse
online prima del lockdown avevano lasciato intuire che la nuova
iterazione di Oswald Cobblepot potrebbe essere molto vicina a
quella del “Pinguino Imperatore” dei fumetti.
Durante una recente intervista con
la rivista SFX (via Metro), è
stato proprio l’attore irlandese a condividere i suoi pensieri
sulla sceneggiatura “incredibilmente originale” messa a
punto da Reeves. “L’intera prospettiva è davvero eccitante.
Sono entusiasta di far parte di quell’universo”, ha spiegato
Farrell. “Ci sono alcune parole che fanno parte del mio lessico
interno e quelle parole sono Gotham City, Pinguino, Joker, Batman,
Bruce Wayne, Harvey Dent… tutte queste cose.”
“Ho visto i film di Batman con i
miei figli, ma questa sceneggiatura è qualcosa di incredibilmente
originale. Si appoggia all’universo ma non prende in prestito; è
nata dalla mitologia di quel personaggio… Bruce Wayne, Batman e
Gotham. Ma sembra un trattamento e una versione che non avevo mai
visto prima.”, ha aggiunto l’attore.
Che ruolo giocherà il Pinguino di
Colin Farrell nell’atteso The Batman?
“Matt Reeves ha fatto un lavoro
incredibile nel mantenerlo familiare e allo stesso tempo unico e
nuovo”, ha continuato Farrell. “È davvero emozionante
farne parte”. L’attore ha anche confermato di aver visto la
versione di Pinguino ad opera di Danny DeVito nel classico Batman – Il Ritorno del 1992, definendola
“incredibile.”
Sarà sicuramente interessante vedere
cosa ci riserverà l’attore con la sua interpretazione di uno dei
nemici più iconici del Cavaliere Oscuro. In passato era stato
proprio Colin Farrell a spiegare che
nel film il suo Pinguino non avrà un ruolo così predominante,
lasciando intendere che forse ci sarà più spazio per il suo
personaggio in un eventuale sequel.
“The
Batman esplorerà un caso di detective“, scrivono
le fonti. “Quando alcune persone iniziano a morire in modi
strani, Batman dovrà scendere nelle profondità di Gotham per
trovare indizi e risolvere il mistero di una cospirazione connessa
alla storia e ai criminali di Gotham City. Nel film, tutta la
Batman Rogues Gallery sarà disponibile e attiva, molto simile a
quella originale fumetti e dei film animati. Il film presenterà più
villain, poiché sono tutti sospettati“.
Gli Illuminati sono
un gruppo di personaggi della Marvel Comics creati da Brian Michael
Bendis (testi) e Steve McNiven (disegni) e apparsi per la
prima volta in “New Avengers #7” del 2005. Il gruppo è formato da
alcuni dei più celebri e potenti supereroi della Terra, come
Iron Man, Charles Xavier, Namor il Sub Mariner, Freccia Nera,
Doctor Strange e Mister Fantastic.
Gli Illuminati non
sono stati determinanti solo in saghe come “Planet Hulk” (è stata
loro la decisione di esiliare Hulk nello spazio), ma hanno anche
interferito in una serie di altri grandi eventi (ad esempio, il
loro ruolo è stato essenziale all’interno delle vicende narrate in
“Civil War”). Per contrastarli, venne anche ideata una loro
versione malvagia, nota come Cabala, e composta da personaggi quali
Norman Osborn, Dottor Destino e Loki.
Adesso, come riportato da The
Illuminerdi, sembra che i Marvel Studios abbiamo intenzione di
realizzare un film dedicato proprio al gruppo di eroi. Come
apprendiamo dalla fonte, pare sia stata una lista relativa ai
casting a rivelare le intenzioni della Casa delle Idee circa
l’ingresso nell’Universo Cinematografico dei personaggi creati da
Bendis.
Gli Illuminati: il gruppo formato
da alcuni dei più celebri e potenti supereroi della Terra
Al momento non sappiamo se il
progetto in questione sarà un film per il grande schermo o una
serie tv destinata a Disney+. In attesa di maggiori dettagli
(qualora la notizia dovesse essere confermata), è interessante
notare come un progetto del genere potrebbe riunire alcuni dei
personaggi più amati del MCU ad eccezione di Iron Man (morto
alla fine di Avengers:
Endgame). Al di là della direzione che Kevin Feige e lo
studio decideranno di intraprendere, un progetto legato agli
Illuminati ha comunque un vastissimo potenziale.
Distintosi tra cinema e televisione,
Alessandro Roja ha negli ultimi anni acquistato
sempre più popolarità all’interno dell’industria dello spettacolo
italiano. È stato infatti protagonista di apprezzati film di
genere, come anche di popolari commedie al fianco di noti attori e
attrici. La sua presenza in televisione, inoltre, gli ha permesso
di consolidare la propria notorietà presso un pubblico ancor più
ampio, che lo apprezza per la sua versatilità.
9. Ha preso parte a
produzioni televisive. Roja si fa inizialmente notare in
televisione grazie al ruolo di Armando Sousa in
Incantesimo (2004-2005). Successivamente recita in un
episodio della fiction Don Matteo (2008), per poi prendere
parte a Romanzo criminale – La serie (2008-2010), nel
ruolo di Dandi, recitando accanto ad Andrea
Sartoretti e Vinicio
Marchioni. Continua poi a lavorare per il piccolo
schermo in serie come 1992 (2015), con Stefano
Accorsi, Ricette e ritratti d’amore (2015),
Di padre in figlia (2017) e È arrivata la
felicità (2015-2018), con Claudio
Santamaria e Claudia
Pandolfi. In seguito, ha recitato in Tutto può
succedere 2 (2017) e La compagnia del Cigno
(2019).
8. Ha recitato in due
videoclip. L’attore si è negli anni distinto per la sua
partecipazione anche a due noti videoclip di altrettante celebri
cantanti italiane. Si tratta di Il rimedio la vita e la
cura, di Chiara Galiazzo. Nel recitare in
questo ha avuto modo di collaborare con attori come
Carolina
Crescentini e Stefano
Fresi, dando vita a diverse coreografie di danza in
vari scenari di Roma. Nel 2020 è invece nel videoclip del singolo
Luci blu, della cantante Emma, la quale
in questo recita proprio accanto all’attore.
Alessandro Roja non è su
Instagram
7. Non possiede un account
personale. L’attore è notoriamente molto riservato circa
la propria vita privata, a tal punto da preferire non condividere
questa tramite i social network. L’attore sembra infatti aver avuto
un account Instagram, oggi però eliminato. Per poter avere qualche
notizia sulla sua vita al di fuori del set, è possibile tuttavia
consultare il profilo della moglie, la quale è solita pubblicare di
tanto in tanto post relativi alla loro vita famigliare.
Alessandro Roja: moglie e
figli
6. Ha sposato la figlia di
un noto sportivo. Dal 2013 l’attore è sposato con
Claudia Ranieri, figlia del popolare allenatore di
calcio Claudio. I due sembra si siano conosciuti in una trattoria
di Trastevere, a Roma, per poi intraprendere una relazione poco
dopo il loro incontro. Nel novembre del 2014, poi, la coppia dà
alla luce il figlio Orlando. Roja, a cui non piace condividere il
proprio privato, ha tuttavia più volte affermato come la sua
famiglia si diventata il centro di tutta la sua vita.
Alessandro Roja in Don Matteo
5. Ha recitato in un
episodio della celebre fiction. Nel 2008, agli inizi della
propria carriera, l’attore ottiene un ruolo di rilievo in un
episodio della celebre fiction di Rai Uno Don Matteo, con
protagonista Terence Hill. L’episodio è intitolato
Morte di un cantastorie, ed è il sesto della sesta
stagione. Roja ricopre il personaggio di Nicola Rossi, all’interno
di una storia che ha come oggetto la misteriosa morte di un
cantastorie, che si guadagnava da vivere all’interno di un centro
commerciale. Per l’attore è stata l’occasione per ottenere maggior
visibilità.
Alessandro Roja in 1992
4. Ha interpretato una
guardia. Per la serie 1992, dove si narra in
chiave romanzata delle vicende che portarono allo scandalo di
Tangentopoli, l’attore ha ricoperto il ruolo della guardia Rocco
Venturini, ufficiale di polizia membro della squadra del magistrato
Antonio Di Pietro. L’attore ha raccontato di aver inizialmente
svolto il provino per un altro ruolo, ma di non essere risultato
adatto per via dell’età. I produttori desideravano però averlo
nella serie, e così lo ricontattarono affidandogli la parte di
Venturini, personaggio che Roja ha da subito apprezzato molto.
3. Ha lavorato molto per
immedesimarsi nel ruolo. Essendo il suo un personaggio
inedito, non basato su una figura realmente esistita, l’attore ha
raccontato di aver ricercato un’immedesimazione con questo a
partire dal contesto in cui è ambientata la serie. Facendo ricerche
sul periodo storico e sugli eventi, ha iniziato a costruire il
carattere del proprio personaggio, che per lui non può essere
definito né buono né cattivo, contraddistinto appunto da quella
ambiguità tipica di quegli anni.
Alessandro Roja in La compagnia del
Cigno
2. Ha interpretato lo zio di
uno dei protagonisti. Andata in onda nel 2019, La
compagnia del Cigno è una serie incentrata su un gruppo di
ragazzi musicisti facenti parte del Conservatorio Giuseppe Verdi.
Qui fanno squadra, formando la compagnia del titolo. In essa Roja
interpreta il personaggio di Daniele, lo zio di Matteo, uno dei
ragazzi protagonisti. L’attore ha raccontato di aver stretto un
buon legame con il giovane, il quale durante le pause sul set
suonava per lui.
Alessandro Roja: età e altezza
1. Alessandro Roja è nato a
Roma, Italia, il 4 giugno 1978. L’attore è alto
complessivamente 179 centimetri.
Con la serie di film intitolati
Scream, il regista dell’horror
Wes Craven regala al cinema un nuovo iconico
killer, chiamato Ghostface per via della caratteristica maschera da
lui indossata. Protagonista di quattro film, il personaggio è
tutt’oggi una delle figure chiave del cinema horror, merito anche
del successo di Scream, che ha contribuito a ridefinire le
caratteristiche del genere, segnando un momento di passaggio
all’interno di questo. In particolare, la serie contribuì a
rilanciare il successo degli slasher, film nei quali un
maniaco omicida dà la caccia ad un gruppo di persone.
Lo spunto per
Scream nasce a partire da un vero serial killer,
operante tra il 1989 e il 1990. Questi è Danny Rolling, il quale
confessò l’omicidio e la mutilazione di cinque studenti in Florida.
Questi fu infine catturato e condannato a morte tramite iniezione
letale nel 2006. La figura del killer dei film, come anche gli
omicidi da lui perpetrati sono basati su quelli realizzati da
Rolling, e ciò contribuì a generare una concreta paura nei
confronti del personaggio di Ghostface.
Fondendo spaventose scene tipiche
del genere con elementi comici o satirici, la serie ottenne sempre
un grande successo tanto di critica quanto di box office. Il primo
film, infatti, a fronte di un budget di soli 14 milioni riuscì ad
incassare nel mondo un totale di 173 milioni di dollari. In totale,
i quattro film della serie hanno ad oggi guadagnato oltre 604
milioni a livello globale, affermandosi come una delle più celebre
serie horror di sempre.
Scream: la trama dei film
Scream (1996)
Il primo film della serie si apre
con l’adolescente Casey Becker (Drew
Barrymore), in casa da sola mentre attende l’arrivo
del fidanzato. Improvvisamente, Casey riceve una telefonata da un
misterioso interlocutore che minaccia di uccidere lei e il
fidanzato, qualora non risponda correttamente ad alcune domande sui
film horror. Per sua sfortuna, l’omicida è più astuto del previsto,
e riuscirà a ingannarli ed ucciderli brutalmente entrambi. La
protagonista si rivela allora essere Sydney Prescott (Neve
Campbell), la quale ad un anno dalla morte della madre
comincia a ricevere strane telefonate.
Attraverso una complessa indagine,
arriverà a scoprire che queste sono realizzate dallo stesso killer
di Casey. Questi si manifesta poi con il volto celato da una
misteriosa maschera bianca e il corpo avvolto da una spettrale
tonaca nera, iniziando a perseguitare Sydney e i suoi amici con
l’intento di ucciderli tutti in modo brutale. Neanche le forze
dell’ordine sembrano poter fermare la forza omicida di Ghostface, e
così la giovane ragazza capisce che l’unico modo per uscirne viva è
scoprire il mistero che si nasconde dietro quelle violenze.
Scream 2 (1997)
In occasione della prima proiezione
del film ispirato al libro della giornalista Gale Weathers
(Courteney Cox), già presente nel primo film, la
cittadina di Windsor si riempie di curiosi. Il vero killer,
tuttavia, è ancora in circolazione. Nascostosi tra gli spettatori,
attacca senza pietà due ignari studenti, uccidendoli brutalmente.
Sidney Prescott, sopravvissuta agli eventi del precedente film,
teme ora di essere nuovamente in pericolo, e che qualcun altro stia
indossando la maschera del celebre killer.
La notizia dell’omicidio richiama
l’attenzione mediatica e in città giunge anche la giornalista
Debbie Salt (Laurie Metcalf) che nutre una sorta
di ossessione per la Weathers. Ben presto, il killer passa
all’attacco cercando di uccidere Sidney, ma la ragazza riesce a
scappare con l’aiuto di Derek. La polizia incarica allora alcuni
agenti di sorvegliarla, ma, traumatizzata dalla precedente
esperienza, Sidney inizia a dubitare di tutti coloro che le sono
vicino, non potendo immaginare chi si nasconde dietro la maschera
di Ghostface.
Scream 3 (2000)
Ad Hollywood si sta girando
“Stab 3 – Ritorno a Woodsboro“, thriller destinato a
svelare gli scottanti interrogativi riguardanti gli avvenimenti che
hanno insanguinato la cittadina di Woodsboro nei precedenti
film. Sotto la direzione del trentenne regista Roman, il set
comincia ad essere luogo di incontro per diverse persone. L’attrice
Jennifer (ParkerPosey)
interpreta il ruolo di Gail Weathers, ma tutti gli occhi sono
puntati su Angelina Tyler (EmilyMortimer), scelta per interpretare il ruolo di
Sidney. All’improvviso, nel corso delle riprese, si verifica un
omicidio, e la paura comincia a farsi strada sul set. Seguiranno
poi un secondo e un terzo, proprio secondo l’ordine in cui sono
previsti dalla sceneggiatura.
Richiamata da questi eventi, la
vera Sydney, la quale si era allontanata dalla propria città in
cerca di tranquillità, è costretta a lasciare il proprio isolamento
e arriva sul set per scoprire la verità. Qui gli omicidi si
infittiscono, e il killer continua a dar vita al proprio perverso
gioco. Dopo fughe, inseguimenti, e molto terrore, la verità su chi
si cela stavolta dietro la maschera di Ghostface verrà infine alla
luce, svelando terribili verità che cambieranno per sempre il
passato e il futuro di Sydney.
Con il quarto ed ultimo capitolo
della serie, si torna a seguire le vicende della cittadina di
Woodsboro, divenuta celebre per gli omicidi verificatisi negli
ultimi anni. In questa fa ritorno anche Sydney Prescott. Nel tempo,
la donna ha pubblicato diversi libri di auto-aiuto e ora si trova
lì per promuovere l’ultimo da lei scritto, intitolato Fuori
dall’oscurità. Appena arrivata ritrova lo sceriffo Linus Riley
(David Arquette) e la giornalista Gale Weathers,
ormai marito e moglie, e si ricongiunge con Kate Roberts
(Mary McDonnell), la zia materna, e Jill (Emma
Roberts), la cugina più piccola.
Con il ritorno di Sidney, tuttavia,
ricominciano inevitabilmente anche gli omicidi. I primi due
innocenti a morire sono due liceali, e su di loro Linus comincia
subito a indagare insieme alla sua vice. Anche Gale, in memoria dei
vecchi tempi, vorrebbe aiutare nelle indagini, ma il marito le
chiede di starne fuori, preoccupato per la sua incolumità. Tutto si
complica quando il killer comincia a minacciare con delle chiamate
sia Jill che le sue amiche, e il cellulare dal quale sono partite
queste telefonate è ritrovato proprio all’interno della macchina di
Sidney. La ragazza diventerà così, per ironia della sorte, la prima
ad essere sospettata di nascondersi dietro il volto di
Ghostface.
Scream 5 (2021)
In seguito al quarto capitolo, il
regista Wes Craven si dichiarò disposto a
realizzare altri due sequel. Ciò avrebbe portato la saga ad un
totale di sei film. La sua scomparsa nel 2015, tuttavia, rallentò i
discorsi intorno alla realizzazione del quinto film. Gli stessi
produttori, Bob e Harvey Weinstein avevano espresso opinioni
contrastanti, il primo intenzionato a non produrre altri capitoli,
il secondo desideroso di realizzare almeno il quinto. I successivi
scandali legati alla sua persona hanno poi definitivamente tagliato
fuori i due fratelli dalla produzione del film.
Nel 2019 viene tuttavia annunciato
che la Blumhouse Productions di Jason
Blum, specializzatasi nella realizzazione di horror come
Paranormal
Activity e Get Out, ha
acquistato i diritti sul film, intenzionata a produrre il quinto
capitolo. Nel marzo del 2020, vengono annunciati come registi Matt
Bettinelli-Olpin e Tyler Gilet, con
il film che dovrebbe confermarsi un sequel diretto, con alcuni degli attori dei
precedenti film pronti a riprendere i loro ruoli. Le riprese
avrebbero dovuto cominciare nel maggio del 2020, ma a causa
dell’emergenza Covid-19, queste sono state spostate all’autunno. La
data d’uscita è comunque fissata per il 2021, anno in cui si
celebrerà il 25° anniversario del primo film.
Scream: il cast del film
La protagonista della serie è
indiscutibilmente Sydney Prescott, interpretata dall’attrice
Neve Campbell. Questa fu individuata dal regista
all’interno del cast di una serie televisiva, e venne scelta per la
sua capacità di sembrare innocente ma avere anche il potenziale di
destreggiarsi in situazioni particolarmente rischiose. L’attrice,
tuttavia, inizialmente si dichiarò restia ad accettare il ruolo,
non volendo prendere parte ad un nuovo film horror. Si convinse
però per il fatto che quello di Sydney sarebbe stato il suo primo
ruolo da protagonista. Inoltre, l’attrice era attratta dal
carattere del personaggio, che le sembrava abbastanza convincente
da non risultare la classica ragazza stereotipata da horror.
Il ruolo della protagonista era
stato in realtà inizialmente offerto all’attrice Drew
Barrymore. Questa però preferì ricoprire il ruolo di
Cyndi, vista all’inizio del primo film. La Barrymore era infatti
convinta che se un’attrice popolare come lei avesse ricoperto un
personaggio che viene subito eliminato, gli spettatori avrebbero
provato ulteriore spavento e smarrimento, non sapendo cosa
aspettarsi. La produzione desiderava infatti legarsi ad attori il
più popolari possibile. Per questo per il ruolo della giornalista
Gale affidarono il ruolo a Courtney Cox, all’epoca
celebre per il suo ruolo in Friends. L’attrice,
interessata alla parte, dimostrò di poter interpretare un ruolo
controverso, finendo con il convincere la produzione.
Nei primi tre film appare anche
l’attore Liev
Schreiber, nel ruolo di Cotton Weary, mentre celebre è
il cameo di Henry Winkler, il celebre Fonzie di
Happy Days, che ricopre il ruolo di Himbry, preside della
scuola frequentata dai protagonisti. Data la sua popolarità, egli
decise di non far sapere del proprio coinvolgimento, così da non
attirare su di sé le attenzioni del pubblico. Altro ruolo rimasto
iconico è quello di Tatum Riley, interpretato dall’attrice
Rose McGowan. Questa venne scelta per la capacità
di risultare la classica ragazza cinica e innocente, con sfumature
inedite rispetto al classico stereotipo.
Scream: dove vedere in streaming i
film
Per gli amanti della saga, o per
chi volesse vederla per la prima volta, è possibile fruirne grazie
alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. I film di Scream sono
infatti presenti nei cataloghi di Netlix, Now TV, Google Play,
Apple iTunes e Microsoft Store. Per vederli, una volta scelta la
piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o
sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarli in totale comodità e al meglio della qualità video.
Negli ultimi anni sempre più attori
della nuova generazione cinematografica e televisiva stanno
mostrando al mondo il proprio talento. Grazie a serie tv come
Gotham,
il pubblico sta scoprendo nuove gemme nascoste della recitazione.
Oggi vi parliamo di Cory Michael Smith, conosciuto
come il terribile enigmista di Gotham.
Scopriamo quindi insieme
tutto quello che c’è da sapere su Cory Michael
Smith e la sua carriera in ascesa.
Cory Michael Smith film: dal
teatro al cinema
10. Nato a
Columbus, in Ohio, Stati Uniti, Cory Michael Smith intraprende la
carriera d’attore solo in età adulta. Dopo essersi diplomato alla
Hilliard Darby High School, comincia a studiare recitazione ma solo
nel 2013 muove i primi passi della sua carriera d’attore.
9. Le prime
esperienze recitate di Cory risalgono quindi al 2013 ma coinvolgono
il mondo del teatro. Nello stesso anno, infatti,
l’attore partecipa a ben quattro rappresentazioni teatrali,
The Cockfight, The Whale,
The Shaggs: Philosophy of the World e Colazione da
Tiffanyche ha debuttato a
Broadway al Cort Theatre il 20 marzo del 2013. Cory ha recitato al
fianco della famosa attrice di Game of
Thrones, Emilia
Clarke.
8. Grazie alla sua
formazione classica e all’esperienza teatrale acquisita, l’anno
successivo Cory Michael Smith debutta al cinema. Nel 2014 gira film
come Camp X-Ray e Dog Food ma è
nel 2015 che per lui arriva la prima vera opportunità. L’attore
viene scelto per interpretare un ruolo minore nel film Carol diretto dal grande
Todd Haynes.
Il film, tratto dall’omonimo
romanzo di Patricia Highsmith, racconta la storia
di Therese Belivet (Rooney
Mara), un’aspirante fotografa, che intraprende una
relazione intima con una donna sposata e più grande di lei, Carol
Aird (Cate
Blanchett), nella New York degli anni cinquanta.
Carol è stato presentato al
Festival
di Cannes dove Rooney Mara è stata premiata come
migliore attrice.
7. Dopo aver avuto
la possibilità di recitare al fianco di una grandissima attrice
come Cate Blanchett, Cory continua la sua carriera e torna, nel
2017 a lavorare con Todd Haynes nel suo nuovo
film, La Stanza delle
Meraviglie (Wonderstruck). Un anno più tardi, lo
troviamo invece nel cast dei film 1985 diretto da
Yen Tan e First Man – Il
Primo Uomo diretto da Damien
Chazelle.
La pellicola di Chazelle è un
adattamento cinematografico della biografia scritta da James R.
Hanson, dal titolo First Man: The Life of Neil A.
Armstrong, pubblicata nel 2005. Il libro, così come il film,
racconta la storia del primo sbarco sulla luna e di come la
spedizione dell’apollo 11 abbia consacrato il mito di
Armstrong.
Cory Michael Smith serie tv
6. L’attore, dopo
aver sperimentato in teatro e al cinema, decide di dedicarsi anche
alla tv. Compatibilmente con i suoi impegni cinematografici e
parallelamente alla sua vita sul set, Cory Michael Smith, sbarca
anche in televisione.
Il suo primo esperimento televisivo
riguarda la miniserie inglese Olive
Kitteridge, andata in onda nel 2014.
Basata sull’omonimo romando del
2008 di Elizabeth Strout,Olive
Kitteridge è una serie in quattro puntate trasmesse sul
canale della HBO, e presentata in anteprima e
fuori concorso alla 71ª Mostra internazionale d’arte cinematografica
di Venezia. La serie racconta della vita di Olive
Kitteridge (Frances
McDormand), un’insegnante di matematica in pensione,
dal carattere freddo, severo e scostante. La donna vive in una
piccola cittadina del Maine insieme al marito farmacista Henry
Kitteridge (Richard Jenkins), un uomo mite, buono
e premuroso, il compagno perfetto per una donna così inaccessibile.
La coppia ha un solo figlio, Christopher (John Gallagher
Jr.) che purtroppo risente molto dell’assillante figura
materna.
Nelle sue John Gallagher
Jr., la serie ripercorre ben venticinque anni della vita
di Olive e analizza con occhio distaccato i problemi che la sua
famiglia si trova a dover affrontare, problemi come depressione,
lutti inaspettati e litigi tra familiari e amici. Nella serie Cory
Michael Smith ha un ruolo minore e interpreta John
Gallagher Jr., personaggio che compare solo nel primo
episodio.
Cory Michael Smith in Gotham
5. Il vero
trampolino di lancio per la carriera televisiva di Cory
Michael Smith è senza dubbio Gotham. Nel 2014,
infatti, l’attore viene scelto per il ruolo dell’enigmista nella
nuovissima serie targata Fox.
Creata da Bruno
Heller e basata sugli iconici personaggi della DC
Comics, Gotham è una serie tv che racconta
dell’adolescenza di Bruce Wayne. La storia inizia con l’assassinio
di Thomas e Martha, genitori del piccolo Bruce (David
Mazouz), uccisi da un rapinatore armato di pistola,
mentre il ragazzino assiste impotente all’omicidio. Il detective
Harvey Bullock (Donal Logue) e la nuova recluta
della polizia di Gotham, James Gordon (Benjamin
McKenzie) si occuperanno del caso, facendo di
tutto per rintracciare l’omicida dei Wayne e consegnarli alla
giustizia.
La serie, partendo dall’evento più
traumatico della vita di Bruce Wayne, ripercorre tutte le fasi
della vita di Batman prima che diventasse “l’uomo pipistrello”. In
Gotham, inoltre, vengono introdotti nuovi e vecchi personaggi come
Carmine Falcone (John Doman), boss locale, Fish
Mooney (Jada Pinkett
Smith), suo braccio destro, la taccheggiatrice Selina
Kyle (Camren
Bicondova), una giovane Catwoman e Oswald
Cobblepot (Robin Lord
Taylor), schiavetto di Fish Mooney, nonché giovane
Pinguino.
Cory Michael Smith, l’Enigmista di
Gotham City
4. Nella serie
Cory Michael Smith interpreta Edward
Nygma, anche conosciuto come Enigmista. Nygma è un
scienziato forense che lavora per il dipartimento della polizia di
Gotham City; Ed è un uomo bizzarro, timido e un po’ inquietante,
abituato a parlare per enigmi, costantemente preso di mira da
poliziotti bulli del dipartimento. Segretamente innamorato di
Kristen Kringle (Chelsea
Spack) ma tormentato dal suo fidanzato, il poliziotto
Tom Dougherty (Zachary Spicer), un giorno Edward
decide di ribellarsi uccidendo Dougherty per conquistare la sua
bella. Kristen tuttavia, terrorizzata da quel gesto così violento,
lo rifiuta, andando incontro anch’essa alla morte.
Deciso a liberare la sua follia
criminale e ad abbandonarsi al lato oscuro, Edward Nygma muore e
lascia il posto al suo alter ego, il malvagio Enigmista. Presto
però la sua condotta scellerata lo conduce nelle celle
dell’Arkham Asylum dove resta imprigionato fino a
quando il malvagio Pinguino (Robin Lord
Taylor) non decide di arruolarlo per i suoi piani di
conquista di Gotham.
L’accoppiata Cory Michael
Smith e Robin Lord Taylor è senza dubbio una delle più
entusiasmanti di tutta la serie. Pinguino e
l’Enigmista, infatti, sono sempre stati, insieme
ovviamente al Joker, due dei cattivi più
affascinanti dell’universo di Batman. Grazie alla serie scopriamo
finalmente cosa si nasconde dietro la loro terribile facciata, qual
è la loro storia e come mai sono diventati i più temibili criminali
di Gotham City.
Cory Michael Smith
interpreta Edward Nygma/l’Enigmista dal
2014 al 2019 e compare in ben 94 episodi,
dal pilot fino alla
puntata 5×12 dal
titolo “L’inizio”, che segna la fine della
serie Gotham.
Cory Michael Smith vita privata:
fidanzata, flirt e tante curiosità
3. A oggi non si
conoscono molti dettagli della vita privata di Cory Michael Smith,
tuttavia, molte delle cosa che sappiamo sono state rese note
proprio dall’attore stesso. Nel 2018, dopo tante speculazione fatte
a proposito della sua sessualità e delle sue passate relazioni
sentimentali, si è apertamente dichiarato
queer.
Il termine queer è utilizzato per
indicare una persone che non è eterosessuale né
cisgender. Un eterosessuale è una persona attratta
dal sesso opposto mentre un cisgender è una persona a proprio agio
con il suo sesso. Erroneamente potremmo pensare di essere tutti
cisgender ma non è così; basti pensare a tutte quelle persone che
non si riconoscono nel sesso che hanno dalla nascita.
Tutti i cisgender che decidono di
avviare il processo di transizione tra un sesso e l’altro,
attraverso terapia ormonale e interventi chirurgici, allora
diventano transgender.
2. Anche se la
storia non è mai stata confermata pare che Cory Michael
Smith e Emilia Clark abbiano avuto un breve flirt nel
lontano 2014. I due sono stati visti proprio quell’anno, mano nella
mano all’after party di Vanity Fair degli Oscar 2014.
Cory Michael Smith è su
Instagram
1. Come tutti gli
attori emergenti, anche Cory ha un account
Instagram
dove posta costantemente piccoli stralci della sua vita privata e
professionale. Per essere sempre aggiornati sui suoi spostamenti e
sui suoi nuovi progetti lavorativi – tra cui la serie Utopia
ferma in post-produzione – seguite i suoi account social.
L’Uomo
invisibile, un intenso e moderno thriller psicologico,
sarà disponibile nelle edizioni home video nei formati Dvd,
Blu-ray, 4k Ultra HD a partire dal 22 luglio con Universal Pictures
Home Entertainment Italia.
Prodotto dall’iconico Jason
Blum (Halloween, Split, Scappa – Get Out, Noi) e diretto
da Leigh Whannell (Saw, Insidious, Upgrade),
questo thriller psicologico rende attuale questo mutevole mostro
classico della Universal, che fa da sfondo alle vicende di una
donna forte che affronta il suo persecutore. Peter Travers, Rolling
Stone, lo definisce “Un ritratto attuale e tagliente per un horror
socialmente sensibile”. L’Uomo invisibile arriva a casa vostra con
tantissimi contenuti inediti da scoprire.
L’Uomo
invisibile segue la storia moderna dell’ossessione
ispirandosi al mostro classico Universal. Cecilia Kass (Elisabeth
Moss) torna lentamente a ricostruire la sua vita dopo la morte del
suo ex-fidanzato violento (Oliver Jackson-Cohen). Ma non passa
molto tempo prima che cominci a chiedersi se è davvero sparito per
sempre. Oltre al film, LL’Uomo
invisibile racchiude oltre venti minuti di contenuti
speciali esclusivi, tra cui la possibilità di conoscere più a fondo
la protagonista Elisabeth Moss, il commento al film con il regista
e scene eliminate che non volete assolutamente perdere.
Con una certificazione “Fresh” di
Rotten Tomatoes ed un punteggio del 91%, L’Uomo invisibile presenta
all’interno del suo cast la due volte vincitrice di Emmy e di
Golden Globe Elisabeth Moss (Noi, The Handmaid’s Tale). Ad
accompagnare la Moss, il vincitore del SAG Aldris Hodge (Black
Mirror, Straight Outta Compton), Oliver Jackson-Cohen (Hill House),
Storm Reid (Don’t Let Go, Euphoria).
Sono passati vent’anni da quando il
primo X-Men del 2000 è arrivato nelle sale
cinematografiche. Con l’acquisizione della Fox da parte della
Disney, un riavvio degli iconici mutanti targato Marvel Studios è ormai all’orizzonte.
ComicBookMovie ha raccolto i 20 momenti più iconici tratti dai
fumetti che si spera verranno adattati nell’Universo Cinematografico
Marvel. Di seguito la prima parte (qui
per recuperare la seconda parte):
Magneto strappa lo scheletro di Wolverine
Magneto ha sempre voluto
attaccare la Terra e provocare il panico di massa nella speranza di
riuscire a spazzare via migliaia di umani. Dopo una serie di
esperimenti fallimenti, era più determinato che mai a sconfiggere
gli X-Men. Durante uno scontro particolarmente accesso con
Wolverine, il cattivo lo sollevò in aria e cominciò a strappare
l’adamantio dalle sue ossa, davanti ai suoi compagni di squadra
inorriditi.
Magneto ha sempre avuto la capacità
di sopraffare Wolverine, ma farlo a pezzi in questo modo è stato
uno sviluppo scioccante che nessuno avrebbe mai immaginato che
potesse realmente accadere. Ciò ha cambiato a lungo la vita di
Wolverine (essendo più vulnerabile che mai senza uno scheletro
indistruttibile): naturalmente, l’evento ha tutto il potenziale
necessario per creare qualcosa di davvero incredibile sul grande
schermo.
Ciclope sposa Jean Grey
Le versioni più giovani di
Ciclope e Jean Grey sono state introdotte in X-Men: Apocalisse del 2016, ma la storia d’amore tra i
due non è mai stata esplorata fino in fondo. Si tratta di una delle
coppie di fumetti più iconiche di tutti i tempi, e scoprire di più
sulla loro relazione potrebbe essere altrettanto eccitante che
vederli entrare in azione come abbiamo visto fin’ora.
Scisma
Ciclope e Wolverine hanno
sempre avuto una relazione complicata, ma in seguito diventeranno
amici intimi. Tuttavia, quando Ciclope scelse di mandare alcuni dei
membri più giovani degli X-Men in una battaglia particolarmente
pericolosa, Wolverine non lo permise e anni di risentimento e
frustrazione alla fine incrinarono nuovamente il lororapporto.
Si formò uno “scisma” tra gli X-Men
ed emersero due squadre separate con idee molto diverse su come
proteggere il genere mutante dagli umani. Prima di allora, i due si
erano impegnati in una violenta battaglia che alla fine li avrebbe
costretti ad unirsi un’ultima volta per sconfiggere una Sentinella.
Quella battaglia sarebbe assolutamente epica in un contesto
live-action.
La morte di Wolverine
Il fatto che l’adattamento
di X-Men: Giorni di un futuro passato di Bryan Singer non
includesse questa scena chiave rappresenta una vera occasione
mancata, considerando quanto questo momento sia dannatamente
iconico.
Data la struttura narrativa del
film, potrebbe essere stato difficile includerlo, ma Wolverine che
viene sconfitta da una Sentinella (anche se non muore) è diventato
un momento assolutamente iconico. Inoltre, le Sentinelle potrebbero
affermarsi come una vera minaccia nel MCU.
La crocifissione di Angelo
Durante l’acclamata run
degli X-Men ad opera di Chris Claremont, il fumettista non ha mai
evitato di uccidere i mutanti quando la storia lo richiedeva. Il
“Massacro Mutante” è stato uno degli eventi più incredibili delle
serie crossover, in cui un gruppo noto come i Marauders si recano
sottoterra per massacrare i mutanti deformi noti come i
Morlock.
Mentre tentava di salvare un giovane
mutante in pericolo, Angelo fu catturato e crocifisso in una tavola
scioccante che si rivelò alquanto controversa a causa delle sue
connotazioni religiose. Indipendentemente da ciò, l’evento ebbe
conseguenze enorme su uno degli X-Men originali di Charles Xavier,
e sarebbe certamente una mossa audace per i Marvel Studios intraprendere un
percorso altrettanto oscuro con Warren Worthington III al
cinema.
Uncanny X-Men
I film sugli X-Men sono
sempre stati molto diversi dai fumetti, soprattutto per il modo in
cui alcuni mutanti si sono uniti alla squadra. Quando giungerà il
momento di riavviare il franchise, seguire la direzione di
“Giant-Size X-Men #1” potrebbe essere un modo intelligente per dare
alla saga nuova linfa.
Con molti membri del gruppo
originale intrappolati su Krakoa, l’isola vivente, Ciclope e Xavier
non hanno altra scelta che rivolgersi altrove per chiedere aiuto e
riunire una nuova squadra di X-Men per organizzare una missione di
salvataggio. Fu qui che vennero introdotti personaggi del calibro
di Wolverine e Storm. Saremo ancora più scioccati se il riavvio non
finisse per essere soprannominato proprio “Uncanny X-Men” dai
Marvel Studios!
Wolverine lotta contro il Club Infernale
Abbiamo già incontrato il
Club Infernale in X-Men: L’inizio. La storia del gruppo di nemici degli
X-Men con Wolverine non ha fatto altro che cementare lo status del
personaggio come preferito dai fan. Ad ogni modo, è il momento in
cui si scopre che il mutante presunto morto è in realtà ancora
vivo, che dovrebbe arrivare sul grande schermo prima o poi.
Si tratta di un un momento che
potrebbe fare la gioia esclusivamente dei fan dei fumetti, ma ciò
non esclude che se l’Hellfire Club dovesse fare davvero il suo
debutto nel MCU, il momento dello scontro con
Wolverine non deve assolutamente mancare!
La morte di Jean Grey
Abbiamo visto Jean Gray
“morire” in
X-Men 2, ma se e quando avremo un adattamento fedele della
“Saga della Fenica Nera” (perché sicuramente non era Dark
Phoenix dello scorso anno), si spera che possa avvenire
grazie ai Marvel Studios.
Travolta dal suo nuovo potere, Jean
scelse di sacrificarsi piuttosto che rischiare di perdere il
controllo, anche se Ciclope credeva di poter imparare a
padroneggiare le sue nuove abilità. È un momento straziante e
sebbene possa sembrare che un film futuro vada a ricostruire un
vecchio terreno rivisitando quest’evento, il team creativo dei
Marvel Studios potrebbe apportare
qualcosa di nuovo a questo arco narrativo così amato, probabilmente
come la Fox non è mai riuscita a fare.
L’ascesa di Arcangelo
A seguito degli eventi
della crocifissione di cui abbiamo parlato prima, Warren
Worthington III non ebbe altra scelta che farsi amputare le ali.
Poco dopo si suicidò, o almeno così sembrava. In realtà, aveva
stretto un accordo con Apocalisse in cambio di nuove ali di metallo
affilate come rasoi. Tuttavia Angelo, ormai irriconoscibile, non
aveva altra scelta che diventare il capo dei Quattro Cavalieri di
En Sabah Nur (Morte), dando così vita ad Arcangelo.
Anche dopo essere sfuggito alle
grinfie dell’antico mutante, Warren ha costantemente combattuto con
il suo lato oscuro e alla fine si è arreso, tentando nel mezzo di
diventare lui stesso una nuova Apocalisse. Tutto ciò potrebbe
funzionare davvero bene nel MCU e rivelarsi una direzione
affascinante per raccontare nuovamente un personaggio fin troppo
trascurato dai film originali.
Il nuovo casco di Charles Xavier
Ad un certo
punto, nei fumetti, gli X-Men vivono a Krakoa, una nazione sovrana
fondata da Charles Xavier che ha deciso che farà tutto il
possibile per proteggere il genere mutante. È diventato una specie
di maestro manipolatore e ha persino scoperto un modo per aiutare i
mutanti ad ingannare la morte.
Sia Sir
Patrick Stewart che
James McAvoy hanno svolto un ottimo lavoro nei panni di Charles
Xavier, quindi è ora di portare il personaggio in una nuova
direzione… direzione che potrebbe passare anche dal look del
personaggio, che potrebbe sfoggiare un nuovo casco. Inoltre, Krakoa
rappresenterebbe anche un bel cambiamento rispetto alla
X-Mansion.
La produzione di Mission
Impossible 7 è stata ritardata a causa della pandemia di
COVID-19, ma si prevede che le riprese partiranno ufficialmente in
autunno. Ciò è evidente da questa nuova foto dal dietro le quinte
condivisa su
Instagram dalla star Rebecca Ferguson, mentre l’attrice si appresta
a maneggiare un enorme fucile da cecchino come parte del suo
allenamento.
La Ferguson sta lavorando con la
Bare Arms, una società con sede nel Regno Unito che fornisce
consulenti militari e addestramento per armi da fuoco ad una
varietà di membri del cast di film e serie tv. Lo scatto condiviso
dalla Ferguson lascia quindi intendere che tutti i membri coinvolti
nella produzione si stanno preparando per tornare sul set non
appena sarà possibile.
La pandemia di Covid-19 ha avuto gli
effetti più disparati sulla produzione del film: ad esempio, il
rinvio delle riprese ha spinto Nicholas Hoult ad abbandonare il film
(l’attore avrebbe dovuto interpretare il villain principale, ma è
stato poi sostituito da
Esai Morales, noto per la serie Titans).
Le date di uscita di Mission
Impossible 7 e 8
Nei prossimi due capitoli della saga
di Mission Impossible, Tom
Cruise e Rebecca
Ferguson torneranno nei panni di Ethan Hunt e
Ilsa Faust. I due film vedranno coinvolti anche Shea
Whigham (Kong: Skull Island), Hayley
Atwell (Captain America: Il primo
vendicatore), Pom
Klementieff (Guardiani della Galassia)
e Esai
Morales (Ozark). Christopher
McQuarrie scriverà e dirigerà i film, che faranno il
loro debutto nelle sale americane rispettivamente il 19 novembre
2021 e il 4 novembre 2022.
Lo stunt di
Ben Affleck nei panni di Batman,
Richard Cetrone, ha rivelato il motivo per cui era
particolarmente eccitato all’idea di usare delle pistole durante le
riprese di una celebre scena di Batman v Superman: Dawn of Justice. Cetrone ha
interpretato lo stunt di Affleck anche in Suicide
Squad e Justice
League, sebbene nessuna di queste due apparizione del
Crociato di Gotham sia stata controversa come la scena di
sparatoria in BvS.
Batman v Superman: Dawn of Justice ha attirato
l’ira di molti fan per l’approccio del regista Zack
Snyder al personaggio del Cavaliere Oscuro. Le
critiche più accese si sono concentrate proprio sull’uso delle armi
da fuoco da parte di Batman, critiche che sono andate di pari passo
col fatto che il Crociato di Gotham uccidesse diverse persone
durante tutto l’arco narrativo del film.Questo perché, nella maggior parte delle raffigurazioni
moderne di Batman, il personaggio ha due regole: non uccide e non
usa pistole.
La decisione di
Snyder di ignorare quei tratti del personaggio abbastanza
consolidati ha inevitabilmente provocato le reazioni da parte di
quei fan che sentivano che il regista stesse violando alcuni degli
assetti morali fondamentali che definiscono l’eroe. Mentre tale
scelta divide ancora oggi molti appassionati, a quanto pare però ha
reso il lavoro dello stunt Richard Cetrone ancora più
eccitante.
Cetrone ha spiegato perché era così
eccitato per la scena degli scontri a fuoco durante un episodio del
podcast “Batman v Superman: By the Minute” (via
Screen Rant). La sequenza in questione è diventata una delle
più note e discusse dell’intero film. Armato di pistola in una mano
e di fucile automatico nell’altra, Batman combatte diversi uomini
appartenenti all’esercito fascista di Superman. “Sapevo che
avremmo incorporato le pistole e non tanto per l’aspetto legato
alla sparatoria, ma sapevo che avremmo incorporato le armi negli
attacchi”, ha spiegato Cetrone. “Sembrava che potesse
essere molto divertente per me perché avevo pistole in tutte e due
le mani, e potevo incorporarle nei combattimenti, tornare alle
riprese e poi tornare di nuovo ai combattimenti, perché quei
ragazzi venivamo da me in tutte le direzioni.”
La sequenza dell’incubo di Bruce
Wayne in Batman v Superman
Già in passato Cetrone aveva
rivelato che la scena dell’incubo di Bruce Wayne era stato aggiunta
in seguito. Lo stunt era particolarmente eccitato perché la natura
della scena gli ha conferito una maggiore libertà creativa. Cetrone
ha anche spiegato in che modo la scena era stata pensata in maniera
diversa rispetto a ciò che il pubblico ha visto al cinema:
“Avevamo Batman in giro con le pistole, con una primaria che
porta su una fionda, e con un secondario che si portava sul fianco…
ma non l’avete mai visto.”
Le parole di Cetrone
lasciando intendere che c’è stata sicuramente ampia libertà
creativa durante la realizzazione della sequenza dell’incubo in
Batman v Superman: Dawn of Justice, con Snyder
che ha sicuramente sfruttato appieno la natura onirica della scena.
L’eccitazione di Cetrone nel riuscire ad incarnare questa singolare
interpretazione di Batman era, probabilmente, lo stesso tipo di
sentimento che Snyder sperava di suscitare anche negli
spettatori.
Sono stati scelti i film della
sezione Venezia Classici della 77. Mostra
Internazionale d’Arte Cinematografica, che quest’anno
saranno ospitati all’interno del programma del festival Il
Cinema Ritrovato, promosso dalla Cineteca di
Bologna, che si svolgerà dal 25 al 31
agosto nella città emiliana. La collaborazione tra i due
festival è un segno concreto della solidarietà esistente e
della possibilità di superare le difficoltà del momento,
individuando inedite modalità condivise per uscire dall’isolamento
provocato dalla pandemia. La selezione di Venezia Classici
2020, arricchita di ulteriori titoli, verrà poi replicata
a Venezia nei mesi successivi.
La 77. Mostra Internazionale
d’Arte Cinematografica si terrà al Lido di
Venezia dal 2 al 12 settembre, diretta da
Alberto Barbera.
Venezia Classici è
la sezione che dal 2012 presenta alla Mostra in anteprima mondiale,
con crescente successo, una selezione dei migliori restauri
di film classici realizzati nel corso dell’ultimo anno da
cineteche, istituzioni culturali e produzioni di tutto il mondo.
Venezia Classici è curata da Alberto
Barbera con la collaborazione di Federico
Gironi.
Questo l’elenco completo dei
restauri di Venezia Classici selezionati per la
77. Mostra, che saranno proiettati dal 25 al 31
agosto al festival Il Cinema Ritrovato di
Bologna:
VENEZIA
CLASSICI
CRONACA DI UN
AMORE
di Michelangelo
ANTONIONI (Italia, 1950, B/N)
restauro: Cineteca di Bologna
CLAUDINE
di John BERRY (USA,
1974, colore)
restauro: Fox/Criterion/Disney
DEN MUSO (THE YOUNG
GIRL)
di Souleymane CISSÉ
(Mali, 1975, colore)
restauro: Cinemathéque Francaise
UTÓSZEZON (LATE
SEASON)
di ZoltánFÁBRI (Ungheria, 1966, B/N)
restauro: Hungarian National Film
Archive
SEDOTTA E
ABBANDONATA
di Pietro GERMI
(Italia, 1964, B/N)
restauro: Cineteca di Bologna
LA ÚLTIMA CENA (THE LAST
SUPPER)
di Tomás GUTIÉRREZ
ALEA (Cuba, 1976, colore)
restauro: Cineteca di Cuba
FUKUSHÛ SURU WA WARE NI
ARI (VENGEANCE IS MINE)
di Shôhei IMAMURA
(Giappone, 1979, colore)
restauro: Shochiku
MUHOMATSU NO ISSHO (THE
RICKSHAW MAN)
di Hiroshi INAGAKI
(Giappone, 1943, B/N)
restauro: Film
Foundation/Kadokawa
YOU ONLY LIVE
ONCE
di Fritz LANG (USA,
1937, B/N)
restauro: StudioCanal
SERPICO
di Sidney LUMET
(USA, 1973, colore)
restauro: StudioCanal
LE CERCLE
ROUGE
di Jean-Pierre
MELVILLE (Francia, 1970, colore)
restauro: StudioCanal
NEOKONCHENNAYA PYESA
DLYA MEKHANICHESKOGO PIANINO (UNFINISHED PIECE FOR THE PLAYER
PIANO)
di Nikita MIKHALKOV
(Unione Sovietica, 1977, colore)
Il design di un nuovo cinema europeo
sembra richiamare alla memoria quello del Senato
Galattico della celebre saga di Star Wars. Il Senato Galattico ha avuto un
ruolo molto importante nella trilogia prequel della saga
fantascientifica, con la Camera del Senato Galattico che ha posto
le basi non solo per l’ascesa al potere di Palpatine, ma anche per
l’epica battaglia tra il Signore Oscuro dei Sith e Yoda vista ne
La Vendetta dei Sith.
Una nuova esperienza cinematografica
debutterà in Francia il prossimo anno, grazie a Oma Cinema. Lo scopo del design del
cinema è quella di garantire il distanziamento sociale e di offrire
agli spettatori “un’esperienza immersiva verticale”.
Eppure, il rending 3D del progetto disponibile sul sito web
ufficiale ricorda moltissimo la Camera del Senato
Galattico. L’amministratore delegato di Oma Cinema, Pierre
Chican, ha affermato che lo scopo del progetto è quello di rendere
ogni posto disponibile il migliore all’interno della sala. Potete
dare un’occhiata al design in questione grazie al video di
seguito:
Star Wars e l’innovazione al cinema
per riportare in sala gli spettatori
Probabilmente, nelle intenzioni di
chi ha progettato il design di questo nuovo cinema non c’era alcun
intento di riportare alla memoria dello spettatore l’architettura
del Senato Galattico; ciononostante, è difficile non notare le
somiglianze. I cinema di tutto il mondo hanno dovuto subire una
lunga battuta d’arresto a causa della pandemia di Coronavirus
purtroppo ancora in corso. Un’esperienza cinematografica ispirata a
Star Wars sarebbe sicuramente motivo di
grande attrazione per gli affezionati alla sala, purtroppo ancora
restii a rischiare di tornare al cinema. Forse questo design
innovativo creerà una nuova tendenza che, a mano a mano,
influenzerà i cinema di tutto il mondo.
Per fortuna, le
persone che frequenteranno questo nuovo cinema innovativo a partire
dal prossimo anno, non dovranno fare i conti con le ambizioni del
malvagio Palpatine! Sebbene ci siano innumerevoli opzioni di
streaming che ad oggi ci permettono di poter godere di un film
nella tranquillità delle nostre case, ci sono ancora un fascino ed
una magia innegabili legati alla sala e al grande schermo, che
probabilmente non svaniranno mai. Questo cinema così ingegnoso
dovrebbe debuttare in Francia il prossimo anno, e siamo certi che
il suo design regalerà agli spettatori un’esperienza unica,
trasportandoli inevitabilmente in una galassia lontana,
lontana…
Il MCU ci ha abituati da
subito a svolte narrative avvincenti, intrecci appassionanti e una
storia costruita nella più meticolosa attenzione per i dettagli. Ci
sono state però delle volte in cui quello che è accaduto sul grande
schermo è stato decisamente imprevedibile, come zia May che scopre
l’identità segreta di Peter, o il twist del finale di saga, in cui
Tony si sacrifica per salvare l’intero universo. Ecco di seguito i
10 momenti inaspettati del MCU che hanno sorpreso
tutti gli spettatori.
Nell’atto finale di
Spider-Man: Homecoming, Peter Parker rifiuta l’offerta
di Tony Stark di unirsi agli Avengers, rifiuta quel costume
elegante di Iron Spider e torna al suo classico costume rosso e
blu. Di nuovo nella sua camera da letto, il tessi ragnatele si
toglie la maschera ed è allora che accade l’imprevisto.
In un momento che nessuno avrebbe
potuto prevedere, la zia di Peter compare sulla porta dietro suo
nipote ed esclama “Ma che ca***” mentre partono i titoli
di coda e il film si chiude con questo cliffhanger.
I Marvel Studios ci hanno fatto aspettare fino
all’uscita di
Spider-Man: Far From Home per capire come May avesse
reagito al fatto che suo nipote fosse un supereroe, anche se è un
peccato non aver mai visto la conversazione che è sicuramente
seguita alla scoperta.
Mentre sarebbe impreciso
dire che i fan hanno trascorso anni a chiedersi come Nick Fury
abbia perso la vista, è stata sicuramente una domanda senza
risposta che ha suscitato frequenti discussioni. Quando divenne
chiaro che Captain
Marvel avrebbe approfondito il discorso dello
S.H.I.E.L.D., era inevitabile aspettarsi delle risposte in merito,
ma chi avrebbe potuto immaginare che sarebbe finita così?
Nonostante sembri che Fury possa
perdere l’occhio per mano di uno degli Skrull, è invece capitato
che il futuro direttore dello S.H.I.E.L.D. viene ferito da Goose,
l’alieno Flerken che ha le sembianze di un gatto.
Sarebbe bastato un solo graffio, e
Fury è rimasto senza un occhio e una cicatrice dall’aspetto
sgradevole che abbiamo visto per la prima volta in Captain America: The Winter
Soldier. Questa scelta non è piaciuta a tutti i fan, ma
sicuramente è una svolta inaspettata.
I Marvel Studios hanno davvero
stabilito quanto sarebbero stati diversi i loro film quando il loro
primo “esperimento”, Iron Man,
si è concluso con questo colpo di scena finale.
Piuttosto che fingere che Iron Man
fosse la sua guardia del corpo come ha fatto la controparte dei
fumetti per tutti quegli anni, Tony Stark dice al mondo che “Io
sono Iron Man”, e non potevamo davvero chiedere un finale più
memorabile per il capitolo iniziale di quello che sarebbe diventato
poi il MCU.
Si tratta di un momento gestito
perfettamente dal regista Jon Favreau, e mentre alcuni fan sono
rimasti delusi dalla mancanza di identità segrete in questo mondo
condiviso, questa è stata comunque una scena grandiosa.
La morte dell’agente Coulson –
The Avengers, 2012
Nonostante non sia un
personaggio dei fumetti, l’agente Coulson ha riscosso un successo
immediato con gli spettatori, e la sua presenza ricorrente lo ha
trasformato in uno dei personaggi secondari preferiti dell’inizio
del MCU. Questo è stato determinante
per l’accoglienza così scioccata ricevuta dalla sua morte.
Dopo aver giocato un ruolo chiave
nell’assemblare i più potenti eroi della Terra per Nick Fury,
Coulson era lì per proteggere la squadra da Loki e ha usato la
tecnologia Destroyer per abbattere il dio dell’Inganno.
Naturalmente, essendo Loki… Loki,
riapparve pochi istanti dopo e utilizzando lo scettro dei Chitauri
contro lo stesso agente dello S.H.I.E.L.D. Sappiamo poi che Coulson
è stato salvato ed ha avuto una ricca carriera sul piccolo schermo,
tuttavia in quel momento siamo rimasti tutti sorpresi e
dispiaciuti.
Quando Captain America: The Winter Soldier è uscito
nel 2014, l’Universo Cinematografico Marvel era ancora agli inizi in
qualche modo, e avevamo appena iniziato a familiarizzare con lo
S.H.I.E.L.D.
La rivelazione che l’organizzazione
di spionaggio era stata sin dal suo inizio viziata dagli infiltrati
del HYDRA provocò un sorprendente colpo di scena, ma il fatto che
Capitan America alla fine fu costretto a tradire lo S.H.I.E.L.D. ed
esporre i loro segreti al mondo, con la collaborazione di Vedova
Nera, ha significato che il mandato di Nick Fury come creatore e
regista dei Vendicatori si era concluso molto prima di quanto
qualsiasi fan avrebbe potuto prevedere o immaginare.
È stato un errore sbarazzarsi dello
S.H.I.E.L.D. così presto? Forse ritardando questo colpo di scena,
ci sarebbero state più possibilità narrative, ma sicuramente questo
twist ha sorpreso i fan, ed è presente in uno dei film migliori
della Infinity Saga.
Forse si potrebbe pensare
che Captain America che solleva il Mjolnir in Avengers: Endgame meriterebbe più un posto
in questa lista, ma dopo che è stato vagamente anticipato in
Avengers: Age of Ultron, è stato un momento che in
qualche modo era previsto, e che tutti speravamo di vedere nel
finale della Infinity Saga.
Dopo la sua creazione, Vision
implora i più potenti eroi della Terra di riunirsi per fermare
Ultron una volta per tutte, e mentre la squadra si prepara a
partire, passa il Mjolnir a Thor, come fosse una cosa normale
sollevare il martello del Dio del Tuono.
Dimostrando che non è dalla parte di
Ultron ed è veramente degno di riunirsi al resto degli Avengers,
questo è stato un momento importante per Vision, che lo investe del
titolo di uno degli eroi più grandi eroi di questo universo
condiviso. Non a tutti è piaciuta quella scena, ma non si può
negare che sia stata inaspettata.
In Avengers:
Infinity War, la posta in gioco era ovviamente alta,
ma i fan erano convinti che il sequel non avrebbe necessariamente
ruotato attorno al Titano Pazzo, soprattutto con voci secondo cui
chiunque, da Annihilus a Galactus, sarebbe potuto arrivare
nell’universo cinematografico Marvel.
Di conseguenza, quando Thor conficcò
Stormbreaker nel petto di Thanos, sembrò per un attimo che il
Titano potesse essere sconfitto. Invece, il cattivo era ancora in
grado di schioccare le dita e sprigionare il potere delle Gemme
dell’Infinito per mettere in atto il suo piano mortale e
terribile.
Con ciò, amati eroi come Black
Panther, Bucky, Spider-Man e Groot si sono tutti trasformati in
cenere, scioccando i fan e lasciandoci tutti a chiederci come
sarebbero potuti tornare in vita. L’attesa è durata oltre un
anno.
Ovviamente, tutti quegli
eroi alla fine sarebbero stati riportati indietro grazie al primo
schiocco di Hulk che usa le Gemme dell’Infinito recuperate a spasso
nel tempo per invertire gli effetti dello schiocco di Thanos.
Tuttavia, con le forze del Titano
Pazzo che sono sul punto di sopraffare i più potenti eroi della
Terra, Tony Stark è costretto a prendere la situazione in mano
(letteralmente) quando indossa il Guanto dell’Infinito e schiocca
le dita – dichiarando “Io sono Iron Man” un’ultima volta – per
spazzare via Thanos e il suo enorme esercito.
Ci aspettavamo che l’eroe
incontrasse potenzialmente il suo creatore in Avengers:
Endgame, ma non così, e non in un modo che si
riferisse così perfettamente alla sua prima avventura nell’MCU. I fratelli Russo hanno fatto
centro.
Di tutti i modi in cui i
fan hanno immaginato che la storia di Captain America sarebbe
arrivata alla fine, chi avrebbe potuto immaginare che sarebbe stata
questa?
Tornando indietro nel tempo con le
Gemme dell’Infinito per riportarle al loro posto legittimo,
sembrava che Steve Rogers sarebbe tornato immediatamente al suo
presente… tranne che non è tornato. Contemporaneamente, un vecchio
con lo scudo di Capitan America torna ai giorni nostri, e allora
apprendiamo che Steve, compiuta la sua missione, per la prima volta
nella sua vita prende una decisione da “egoista”, resta nel
passato, il suo legittimo presente.
Quella bellissima scena finale di
Steve che balla con Peggy Carter non avrebbe potuto essere finale
migliore, ed è un finale che non avremmo certo potuto prevedere in
anticipo.
Se non vi ha sorpreso la
scena post-credits di
Spider-Man: Far From Home, non sappiamo davvero cosa
dire…
Sembrava probabile che potessimo
ottenere una menzione della Oscorp o qualcosa di simile, tuttavia
il notiziario con una news straordinaria che ha risuonato a Madison
Square ha davvero sorpreso il mondo. L’apparizione di J. Jonah
Jameson di J.K. Simmons ha davvero fatto cadere la mascella a
tutti!
Dato che non era abbastanza grande
come colpo di scena, Sony e Marvel hanno deciso addirittura di
fargli annunciare l’identità segreta di Spider-Man! E così, alla
fine di Far From Home, Peter Parker è stato ufficialmente
smascherato. Cosa potrà mai accadere adesso?
Himesh Patel, uno
degli attori di Tenet,
ha elogiato il lavoro di Christopher Nolan, sottolineando quanto,
durante la lavorazione del film, sia rimasto stupito dal fatto che
sia stata usata pochissima CGI. Patel è salito alla ribalta lo
scorso anno grazie al ruolo da protagonista nel film Yesterday di Danny Boyle. Purtroppo, ancora poco
sappiamo sul ruolo che l’attore indiano avrà nell’ultima fatica del
regista della trilogia de Il Cavaliere
Oscuro.
Sappiamo che il nome del suo
personaggio sarà Ahmad, e nell’ultimo trailer del film lo abbiamo
visto cospirare insieme ai personaggi di
Robert Pattinson e
John David Washington. Nolan si è impegnato a fondo
per mantenere il più stretto riserbo attorno alla storia del suo
film, il che rende l’arrivo nelle sale di Tenet ancora
più atteso.
Nonostante gli ultimi risvolti
attorno alla data di uscita del film (di
recente posticipato a data da destinarsi), Tenet
resta uno dei titoli più attesi dell’anno, con i membri del cast
che continuano ad alzare l’hype attorno al progetto. Intervistato
da
GQ India, Himesh Patel ha elogiato il modo in
cui Nolan affronta il lavoro sugli effetti speciali nei suoi film,
spiegando: “La sua dimensione è semplicemente incomprensibile.
Quando poi scopri che è stato fatto tutto a porte chiuse, con
pochissima CGI… è strabiliante”.
Tenet e la famigerata scena dell’aero
Parlando del film nello specifico,
l’attore ha aggiunto: “Non riesco a capire come siano in grado
di realizzare certe cose, ma Nolan trova sempre un modo. L’intera
crew entra in gioco quando si parla degli enormi stunt che vengono
realizzate sul set, come la scena dell’aereo che avete sicuramente
visto nel trailer. Quella era un vero aereo che la produzione ha
comprato soltanto per farlo esplodere!”
La famigerata
scena dell’aereo è stata effettivamente inclusa nel secondo
trailer di Tenet
e sembra essere opera del misterioso personaggio interpretato da
Pattinson. In realtà, gran parte della trama di Tenet è
ancora oggi un totale mistero: le poche cose che sono state
rivelate sulla trama sono che il film è ambientato nel mondo dello
spionaggio internazionale e che qualcuno sta lavorando per fermare
un evento paragonabile alla Terza Guerra Mondiale; inoltre,
sappiamo che l’azione del film avrà a che fare con una sorta di
manipolazione del tempo chiamata “Inversione”.
Nel corso della medesima intervista,
Snyder ha spiegato che c’è sempre una certa
responsabilità nel portare Superman, il più iconico degli eroi di DC, sul
grande schermo: “Superman è un personaggio così astratto, nei
suoi poteri e in ciò che è in grado di fare. Ogni volta che riesci
a riportarlo sulla Terra, diventa molto più riconoscibile, e per
questo è più interessante”, ha spiegato il regista. “Ho un
enorme rispetto per il suo codice morale, e penso che il suo posto
sia in cima alla piramide del mondo dei supereroi DC. Alla fine,
deve raggiungere quell’apice.”
Zack Snyder
ha intenzione, quindi, di portare Superman dritto verso quell’apice
nella versione di Justice
League in arrivo su HBO Max? A tal proposito, il
regista ha aggiunto: “Ho sempre pensato che fosse quello che
stavo facendo. Ora mi piace il tema della risurrezione, il
concetto. Chi è adesso? Che cos’è? Quando arrivi a toccare
l’eterno, nel senso che ritorni dalla tomba… che effetto avrà tutto
questo?”
Zack Snyder parla dei lavori sulla
Snyder Cut di Justice League durante la pandemia
Sempre durante la
stessa intervista, è stato chiesto al regista come è stato provare
a completare lo
Snyder Cut nel bel mezzo di una pandemia globale, con
Snyder che si è aperto circa le sfide che ha dovuto
affrontare:“È stato impegnativo, ma sarò onesto: la
nostra situazione lavorativa è piuttosto efficiente”, ha
spiegato il regista. “Ho un editor al piano di sopra, mentre al
piano di sotto abbiamo una sala di proiezione in modo da poter
guardare i giornalieri e gli effetti visivi. Il mio editor ed io
abbiamo questo fantastico sistema di editing speculare, che mi
permette di vedere esattamente cosa sta facendo.”
“Si tratta di
un’impostazione tecnologica davvero straordinaria”, ha
continuato Snyder. “Il problema è che non vorresti lasciarla. È
letteralmente dentro casa. Ci lavoriamo praticamente tutto il
giorno. A meno che i miei figli non vengano e mi trascinino fuori,
la maggior parte della giornata siamo concentrati sul
film.”
Vi ricordiamo che
la Snyder
Cut di Justice
League uscirà nel 2021 sulla piattaforma
streaming di Warner Bros HBO Max che è disponibile negli USA
dall’Aprile scorso. Attualmente non sappiamo se in Italia la
versione debutterà su qualche piattaforma streaming dato che HBO
MAX non è disponibile nel nostro paese. Ma sappiamo che HBO in
Italia ha un accordo in esclusiva con SKY, dunque potrebbe essere
una valida teoria pensare che in Italia il film possa essere
programmato su SKY CINEMA o su SKY ATLANTIC. Tuttavia, quest’ultima
è solo una supposizione dunque non ci resta che aspettare ulteriori
notizie.
Arriva da
Deadline la notizia che Gael García Bernal, attore messicano noto per
aver interpretato il giovane Ernesto Guevara de la Serna ne I
diari della motocicletta, è entrato ufficialmente a far parte
del cast del nuovo attesissimo progetto cinematografico di M. Night Shyamalan, l’acclamato regista di
The Sixth Sense – Il Sesto Senso e Unbreakable – Il
predestinato.
Il cast di OLD, che
arriverà nelle sale il 23 luglio 2021, annovera già Eliza
Scanlen (Piccole donne), Thomasin
McKenzie (JoJo Rabbit), Aaron Pierre
(Krypton), Alex Wolff (Hereditary – Le radici del
male), Vicky Krieps (Il filo nascosto),
Abbey Lee (Mad Max: Fury Road), Nikki
Amuka-Bird (Luther) e Ken Leung
(Lost).
Come la maggior parte dei suoi
film, anche i dettagli sulla trama di questo nuovo progetto di
Shyamalan sono avvolti nel mistero: non è escluso che il nuovo film
– ancora senza un titolo ufficiale – possa essere collegato in
qualche modo ai suoi lavori precedenti. Shyamalan sarà coinvolto
anche in qualità di produttore insieme ad Ashwin Rajan della
Blinding Edge Pictures e a Marc Bienstock. Steven Schneider,
invece, figurerà come produttore esecutivo.
Il nuovo film di M. Night Shyamalan verrà distribuito dalla
Universal, che si occuperà anche della distribuzione del prossimo
lavoro del regista: non sappiamo se i due film saranno collegati in
qualche modo. La Universal aveva già distribuito gli ultimi film di
Shyamalan, a partire da The
Visit e Split
(che si sono entrambi rivelati un grandissimo successo al
botteghino), fino ad arrivare all’ultimo Glass,
una sorta di sequel di Unbreakable e Split
combinati, che però non è stato accolto con lo stesso entusiasmo
dei predecessori.
Gli ultimi progetti di Gael García Bernal
Per quanto riguarda Gael García Bernal, di recente l’attore ha
recitato in Ema di Pablo Larraín (che arriverà nelle sale
italiane prossimamente, distribuito da Movies Inspired) e in
Wasp Network di Olivier Assayas (disponibile
in Italia direttamente su Netflix). Nel corso della sua carriera l’attore ha
collaborato con celebri registi come Pedro Almodóvar, Michel
Gondry, Alfonso Cuarón, James Marsh, Alejandro
González Iñárritu e il già citato Larraín, con cui ha girato ben
tre film.
Sulla trama de Gli
Eterni, l’atteso film Marvel che è stato posticipato al
2021 a causa dell’emergenza Covid-19 (il film sarebbe dovuto
arrivare nelle sale il prossimo novembre), sappiamo ancora poco.
Adesso, grazie ad un membro del cast, abbiamo la possibilità di
dare uno sguardo ad un concept dell’ambizioso cinecomic che sarà
diretto da Chloe Zhao.
L’attore sudcoreano Ma
Dong-seok, infatti, ha condiviso attraverso il suo account
Instagram uno
scatto in cui è possibile intravedere un concept che,
probabilmente, è stato donato a tutti i membri del cast come regalo
di benvenuto dai Marvel Studios all’epoca delle riprese. Nella
didascalia che ha accompagnato l’immagine, Dong-seok – che nel film
interpreterà Gilgamesh – ha scritto: “Gli Eterni uscirà a
febbraio 2021. Condivido con voi alcune foto dell’anno scorso, dal
set a Londra: 1) La roulotte di Gilgamesh; 2) La lettera di
benvenuto dei Marvel Studios; 3) La poltroncina
di Gilgamesh. Grazie come sempre per il vostro sostegno!”
Al momento non sappiamo se
quell’artwork verrà mai pubblicato ufficialmente. È probabile che
la Marvel decida di utilizzarlo come
teaser poster quando avrà inizio la campagna marketing del film,
che presumibilmente non inizierà prima del prossimo autunno.
Gli Eterni, diretto
da Chloe Zhao, vedrà nel cast Angelina
Jolie (Thena), Richard
Madden (Ikaris), Kit
Harington (Black Knight), Kumail
Nanjiani (Kingo), Lauren
Ridloff (Makkari), Brian Tyree
Henry (Phastos), Salma
Hayek (Ajak), Lia
McHugh (Sprite), Gemma
Chan (Sersi) e Don
Lee (Gilgamesh). La sceneggiatura è stata scritta
da Matthew e Ryan
Firpo, mentre l’uscita nelle sale è stata fissata al 12
febbraio 2021.
Secondo gli ultimi aggiornamenti, il
cinecomic includerà nel MCU gli esseri superpotenti e quasi
immortali conosciuti dai lettori come Eterni e i mostruosi
Devianti, creati da esseri cosmici conosciuti come Celestiali. Le
fonti hanno inoltre rivelato a The Hollywood Reporter che un
aspetto della storia riguarderà la storia d’amore tra Ikaris, un
uomo alimentato dall’energia cosmica, e Sersi, eroina che ama
muoversi tra gli umani.
Dopo avervi parlato di gemme
canadesi della recitazione come Jessica
Lucas, adesso ci spostiamo nel glorioso Regno Unito con
un’altra attrice di talento proveniente dal Galles. Scopriamo
insieme tutto quello che c’è da sapere su Erin
Richards, attrice di successo e interprete della famosa
serie tv Gotham.
Erin Richards film
10. Nata il 17
maggio del 1986 a Penarth, in Galles, Regno Unito, Erin Richards
comincia la sua carriera nel mondo dello spettacolo solo in età
adulta. Dopo aver frequentato il Royal Welsh College of
Music and Drama e studiato recitazione, comincia la sua
scalata in una reta inglese locale, la S4C, dove conduce
programmi per adolescenti in lingua gallese.
9. La sua prima
partecipazione a un film risale al 2005 quando entra nel cast di
Expiry Date, un horror comedy diretto da Karen
Bird. Qualche anno più tardi gira Abraham’s Point
(2008) e tre cortometraggi, 17 (2009),
Balance (2010) e Will Sampson (…and the
Self-Perpetuating Cycle of Unintended Abstinence)
(2012).
Erin Richards nel film Le Origini del Male (The Quiet Ones)
Fonte: IMDB
8. Progetti più
importanti arrivano qualche anno più tardi. Nel 2014, Erin
partecipa al film horror thriller Le Origini del
Male (The Quiet Ones) diretto da John
Pogue.
Siamo nel 1974 e il film racconta
la storia del professor Joseph Coupland (Jared
Harris), esperto di paranormale, e di un gruppo di suoi
studenti. Durante una lezione il docente arruola tre dei suoi
allievi più brillanti, Brian McNeil (Sam Claflin),
Krissi Dalton (Erin Richards) e Harry Abrams
(Rory Fleck-Byrne), per un esperimento che
dovrebbe provare l’esistenza del demonio e del paranormale.
Il compito dei ragazzi sarà quello
di filmare e prendere nota della vita di Jane Harper
(Olivia Cooke), una ragazza abbandonata prima dai
genitori biologici e poi più volte da quelli adottivi perché
affetta da disturbi del comportamento che sembrano essere
riconducibile a una grave possessione demoniaca.
7. Dello stesso
periodo, ricordiamo film come Open Grave (2013) –
un altro horror thriller diretto da Gonzalo López-Gallego -,
That Good Night (2017) e Irreplaceable
You (2018), una commedia romantica diretta da Stephanie
Laing.
Erin Richards serie tv
Megan Mullally e Erin Richards nella serie “Breaking In”
Fonte: IMDB
6. La carriera di
Erin Richards nel mondo dello spettacolo, tuttavia, non si limita
solo al cinema. L’attrice gallese, infatti, sin dal 2010 è molto
attiva anche sul piccolo schermo.
Dopo le prime ‘comparsate’ in serie
tv come Crash (2010) e Being
Human (2011), Erin ottiene un ruolo più importante e
duraturo nella serie Breaking In (2012).
La serie, andata in onda per due
stagioni sul canale della Fox, racconta la storia
di un team di giovanissimi nerd, non più che ventenni, che lavorano
in un’agenzia specializzata in sicurezza tecnologica. Il loro
compito è quello di accedere ai sistemi informatici della aziende
per verificare se sono adeguatamente protette.
Erin Richards entra a far parte
della serie solo dalla seconda stagione e interpreta il ruolo di
Molly Hughes per tutti i suoi 13 episodi.
Erin Richards in Merlin
Erin Richards nella serie “Merlin”
5. Tra i progetti
minori di Erin, quello più significativo è relativo alla sua
partecipazione alla serie tv Merlin.
La serie, andata in onda per cinque
stagioni sul canale BBC One, racconta delle
avventure di Merlino (Colin Morgan) e Artù
(Bradley James), ancora adolescente e ancora
lontano dal diventare re, e dell’evoluzione del loro rapporto.
Erin Richards compare solo negli
ultimi due episodi della quinta stagione di Merlin e interpreta il
personaggio di Eira, alleata di
Morgana, nonché compagna di Sir
Gwaine, uno dei Cavalieri della Tavola Rotonda e caro
amico di Merlino. Impegnata in un pericolo doppio gioco, Eira viene
beccata a passare informazioni vitali per il regno di
Camelot a Morgana e viene condannata a morte.
4. Successive alla
sua breve ma intensa esperienza sul set di Merlin, ci sono anche le
partecipazioni a serie di successo come Crossing
Lines (2013) e Misfits (2013).
Erin Richards in Gotham
3. Il successo
televisivo per Erin Richards, tuttavia, arriva solo nel 2014,
quando l’attrice gallese entra a far parte della nuova ed esaltante
serie targata Fox, dal titolo Gotham.
Creata da Bruno Heller e basata
sugli iconici personaggi della DC Comics, Gotham è una serie tv che
racconta dell’adolescenza di Bruce Wayne. La storia inizia con
l’assassinio di Thomas e Martha, genitori del piccolo Bruce
(David
Mazouz), uccisi da un rapinatore armato di pistola,
mentre il ragazzino assiste impotente all’omicidio. Il detective
Harvey Bullock (Donal Logue) e la nuova recluta
della polizia di Gotham, James Gordon (Benjamin
McKenzie) si occuperanno del caso, facendo di
tutto per rintracciare l’omicida dei Wayne e consegnarli alla
giustizia.
La serie, partendo
dall’evento più traumatico della vita di Bruce Wayne, ripercorre
tutte le fasi della vita di Batman prima che diventasse “l’uomo
pipistrello”. In Gotham, inoltre, vengono introdotti nuovi e vecchi
personaggi come Carmine Falcone (John Doman), boss
locale, Fish Mooney (Jada Pinkett
Smith), suo braccio destro, la taccheggiatrice Selina
Kyle (Camren
Bicondova), una giovane Catwoman e Oswald Cobblepot
(Robin Lord
Taylor), schiavetto di Fish Mooney, nonché giovane
Pinguino.
Nella serie Erin
Richards interpreta Barbara Kean, ex
fidanzata di James Gordon, mentalmente instabile.
Dopo aver tentato di uccidere Leslie Thompkins
(Morena
Baccarin), l’attuale compagna di Gordon, la Kean
finisce all’Arkham Asylum. Quando finalmente viene rilasciata dal
manicomio di Gotham, la Kean apre un nightclub, The Sirens, insieme
alla sua socia Tabitha Galavan
(Jessica
Lucas).
Erin Richards
interpreta Barbara Kean dal 2014 al 2019 e compare in ben 89
episodi, dal pilot fino alla puntata
5×12 dal titolo “L’inizio”, che
segna la fine della serie Gotham.
Erin Richards vita privata:
fidanzato, Instagram e tante curiosità
2. In una delle
tante interviste rilasciate ai giornali di tutto il mondo, Erin
Richards ha raccontato com’è stato fare l’audizione per il
ruolo di Barbara Kean in Gotham. A differenza dei altri
provini per altre serie tv o film, l’attrice ha raccontato di non
aver ricevuto lo script di prova da memorizzare per
l’audizione.
Il materiale relativo alla serie
Gotham era infatti classificato come ‘top secret’
e i direttori del casting della serie, per evitare fughe di
notizie, fornivano lo script solo pochi minuti prima del provino.
La Richards ha quindi raccontato d aver avuto pochissimo tempo per
memorizzare le battute e immedesimarsi nel suo personaggio.
Un’esperienza stressante di certo
ma anche tanto gratificante considerando i risultati e anche la
passione di Erin per il personaggio di Batman. Oltre infatti a
interpretare la Kean, Erin Richards ha anche diretto il centesimo
episodio della serie Gotham.
1. I giornali
scandalistici sono sempre a caccia di scoop e uno di questi sarebbe
proprio beccare il nuovo fidanzato di Erin
Richards…ammesso che l’attrice ne abbia uno! Sembra
infatti che la bella Erin sia ancora single e che non abbia nemmeno
in ballo qualche frequentazione casuale.
Se volete essere sempre aggiornati
sulla vita professionale e privata dell’attrice gallese, vi
invitiamo a seguire l’account Erin Richards
Instagram ufficiale.
Volto noto di cinema e televisione,
Kiefer Sutherland ha negli anni acquistato sempre
più fama grazie ai ruoli da lui ricoperti, in particolare quello di
Jack Bauer nella celebre serie 24. Affermatosi come uno
degli attori più pagati del piccolo schermo, Sutherland continua
ancora oggi a rinnovarsi, dimostrandosi prolifico come sempre e
pronto a guadagnare ulteriori consensi di pubblico e critica.
Ecco 10 cose che non sai di
Kiefer Sutherland.
Parte delle cose che non sai
sull’attore
Kiefer Sutherland: i suoi film e le
serie TV
10. Ha recitato in celebri
lungometraggi. L’attore inizia sin da giovane a recitare
per il cinema in film come Per fortuna c’è un ladro in
famiglia (1983), Il ragazzo della baia (1984), A
distanza ravvicinata (1986) e Stand by Me – Ricordo
di un’estate (1986), e Ragazzi perduti (1987),
con il quale divenne celebre. Negli anni successivi prese parte a
titoli come Fuoco cammina con me (1992), I tre
moschettieri (1993), con Chris
O’Donnell, Il momento di uccidere (1996),
In linea con l’assassino (2002), Identità violate
(2004), con Angelina
Jolie, Riflessi di paura (2008),
Melancholia (2011), con Kirsten
Dunst, Il fondamentalista
riluttante (2012), Pompei
(2014), Zoolander 2
(2016) di Ben
Stiller, e Flatliners – Linea mortale
(2017).
9. È noto per i suoi ruoli
televisivi. Dopo essere comparso in televisione agli inizi
della sua carriera con titoli come la serie Storie
incredibili (1985) e i film Trappola silenziosa
(1986) e Giustizia violenta (1986), Sutherland tornerà sul
piccolo schermo ricoprendo il ruolo del protagonista nella serie
24 (2001-2010), con cui ha ottenuto grandissima popolarità
e dove recita accanto a Kim
Raver. Continua poi con i titoli 24:
Redemption (2008), film tratto dalla serie, The
Confession (2011), Touch (2012-2013), e 24: Live
Another Day (2014). Dal 2016 al 2019 è invece protagonista di
Designated
Survivor, con Maggie Q.
Nel 2020 recita invece nella serie The Fugitive.
8. È anche
produttore. Nel corso degli anni Sutherland non ha
soltanto ricoperto il ruolo dell’interprete, ma per i titoli
televisivi che gli hanno dato grande popolarità ha ricoperto anche
il ruolo di produttore. Ha infatti svolto tale ruolo inizialmente
per la serie 24, producendo oltre 170 episodi, e
in seguito per The Confession, Touch, 24: Live Another Day
e Designated Survivor, di cui è stato produttore esecutivo
per tutti i 53 episodi che compongono la serie.
Kiefer Sutherland è su
Instagram
7. Ha un account
personale. L’attore è presente sul social network
Instagram con un profilo seguito da 206 mila persone. All’interno
di questo Sutherland è solito condividere immagini relative ai
propri lavori, sia quelli passati sia quelli a cui sta attualmente
lavorando. Non mancano poi anche post relativi ad altri suoi
progetti, specialmente relativi ai suoi tour musicali. Diverse sono
poi anche le immagini di suoi momenti di svago, in compagnia di
amici o colleghi.
Kiefer Sutherland: chi è suo
padre
6. È figlio di un noto
attore. Kiefer è figlio dell’attore Donald
Sutherland, celebre per la sua lunga carriera che
annovera tra i titoli più recenti anche la saga di Hunger
Games. Questi ebbe il figlio dal suo secondo matrimonio,
avuto con l’attrice canadese Shirley Douglas. Anche se i due
divorziarono dopo poco la nascita di Kiefer, questi continuò ad
intrattenere buoni rapporti con suo padre, desiderando infine
seguirne le orme nel mondo della recitazione. I due hanno poi avuto
modo di recitare insieme nei film Il momento di uccidere e
Il fuoco della giustizia.
Parte delle cose che non sai
sull’attore
Kiefer Sutherland in Stand By
Me
5. Rimase nel ruolo anche
durante le pause tra le riprese. L’attore ebbe uno dei
suoi primi ruoli importanti all’interno di Stand By Me – Ricordo di un’estate, dove interpreta il
bullo Ace. Sutherland raccontò in seguito di aver cercato il modo
di risultare ancor più credibile nel suo rapporto con i quattro
giovani protagonisti, e per riuscirci decise di restare nel
personaggio anche al di fuori delle riprese, mostrandosi così
scontroso con loro, e rendendoli vittime di diversi scherzi.
Kiefer Sutherland in 24
4. Si batté per mantenere
viva la particolarità della serie. In seguito al successo
della prima stagione, 24 ottenne il rinnovo per successivi
episodi. I produttori erano tentati per questi di abbandonare il
formato secondo cui gli eventi si svolgevano in tempo reale,
inclini a perseguire uno sviluppo più canonico. Sutherland,
tuttavia, non era d’accordo, e si batté affinché la serie
mantenesse la sua particolarità, che era anche il motivo del suo
successo. Questa venne infine tenuta, garantendo anche la buona
accoglienza delle successive stagioni.
3. Si fece un vero tatuaggio
per la serie. Nel corso della terza stagione viene
rivelato che il personaggio di Jack Bauer porta un intricato
tatuaggio nell’interno del braccio sinistro come ricordo di
un’operazione da lui condotta. Piuttosto che dover spendere diverse
ore di trucco ogni giorno per permettere di applicare e rimuovere
il tatuaggio, Sutherland decise di farselo fare realmente, così da
far risparmiare tempo e denaro alla produzione.
Kiefer Sutherland: il suo
patrimonio
2. È un attore molto
pagato. Grazie ai suoi numerosi ruoli cinematografici e
televisivi, come anche all’attività di produttore, Sutherland vanta
oggi un patrimonio di circa 100 milioni di dollari. A fare la sua
fortuna è stata ovviamente la serie 24, che gli ha
permetto da prima di essere indicato come il decimo divo più pagato
del 2006, e in seguito di diventare nel 2009 l’attore televisivo
più pagato al mondo, con un compenso di circa 550 mila dollari ad
episodio.
Kiefer Sutherland: età e
altezza
1. Kiefer Sutherland è nato
a Londra, Inghilterra, il 21 dicembre 1966. L’attore è
alto complessivamente 174 centimetri.
Volto iconico del cinema e della
televisione, Steve Buscemi ha negli anni dato
prova della sua grande versatilità, distinguendosi come attore,
sceneggiatore, doppiatore e regista. Ha costruito la propria
carriera recitando in alcuni dei film più celebri degli anni
Novanta, trovando ruoli adatti al proprio talento anche in tempi
più recenti, dove si è distinto anche grazie alla televisione e ad
alcune serie di particolare successo.
Ecco 10 cose che non sai di
Steve Buscemi.
Parte delle cose che non sai
sull’attore
Steve Buscemi: i suoi film e le
serie TV
10. Ha recitato in celebri
lungometraggi. L’attore inizia a guadagnare una prima
popolarità al cinema grazie a titoli come New York Stories
(1989) e I delitti del gatto nero (1990). Ottiene poi
grande notorietà grazie a Crocevia della morte (1990),
Barton Fink – È successo a Hollywood (1991) e Le iene
(1992). Successivi titoli di gran successo sono Pulp Fiction
(1994), con John
Travolta, Fargo (1996), Fuga da Los
Angeles (1996), con Kurt
Russell, Con Air (1997) e Il grande
Lebowski (1998), con JeffBridges. Recita poi in Armageddon
(1998), Coffe and Cigarettes (2003), Big Fish – Le
storie di una vita incredibile (2003), con Ewan
McGregor, Romance & Cigarettes (2005),
Oltre le regole
(2009), On the Road
(2012), Un weekend da
bamboccioni 2 (2013), Charlie
Thompson (2017), Morto Stalin, se ne fa un altro
(2017), Nancy
(2018), con Andrea
Riseborough, I morti non
muoiono (2019) e Il re di Staten Island
(2020).
9. Ha preso parte a note
serie TV. Dopo aver recitato in alcuni episodi di serie
come Miami Vice (1986), Racconti di mezzanotte
(1993) e nel film The Laramie Project (2002), Buscemi
ottiene un primo ruolo di rilievo sul piccolo schermo recitando nel
ruolo di Tony Blundetto nella serie I Soprano (2004-2006),
con James
Gandolfini. Successivamente ottiene nuovi ruoli in
serie come 30 Rock (2007-2013) e Boardwalk Empire –
L’impero del crimine (2010-2014), dove è protagonista nel
ruolo di Enoch “Nucky” Thompson, insieme all’attore Michael
Shannon. Terminata la serie, Buscemi continua a
recitare per la televisione in Portlandia (2011-2017),
Philip K. Dick’s Electric Dreams (2017) e Miracle
Workers (2019-in corso).
8. È anche regista,
sceneggiatore e produttore. Negli anni Buscemi si è
distinto anche per la sua attività dietro la macchina da presa. Nel
1996, infatti, debutta alla regia con il film Mosche da
bar, da lui anche scritto. Dirige poi Animal Factory
(2000), di cui è anche produttore, e quattro episodi della serie
I Soprano. Nel 2005 dirige Lonesome Jim, con
protagonista Casey
Affleck, mentre nel 2007 è autore di
Interview, con Sienna
Miller. Ha poi diretto episodi di serie come Nurse
Jackie – Terapia d’urto (2009-2011), Park Bench with Steve
Buscemi (2014-2015), Portlandia e Miracle
Workers.
Steve Buscemi in I Soprano
7. Ha interpretato un ruolo
di rilievo nella serie. L’attore compare all’interno de
I Soprano a partire dalla quinta stagione, e in
particolare dall’episodio intitolato Il cugino di Tony,
protraendo poi la sua presenza per 14 episodi. Per Buscemi si è
così trattato del primo ruolo stabile all’interno di un prodotto
televisivo. Il personaggio da lui ricoperto è quello di Tony
Blundetto, cugino del boss Tony Soprano, che si rivelerà centrale
negli eventi che conducono all’iconico finale della serie.
6. Ha ricevuto un
importante riconoscimento. Ben prima di comparire come
attore nella serie, Buscemi diresse l’episodio Pine
Barrens, per il quale ha ricevuto una nomination come miglior
regista di una serie drammatica agli Emmy Awards nel 2001. Nel
2004, assunti i panni di Tony Blundetto, viene candidato come
miglior attore non protagonista in una serie drammatica per il suo
ruolo nella quinta stagione. Pur non riportando vittorie, l’attore
ha così ulteriormente consolidato la propria popolarità sul piccolo
schermo.
Parte delle cose che non sai
sull’attore
Steve Buscemi in Le Iene
5. Sottrasse la parte al
regista Quentin Tarantino. Al momento dei casting per il
film Le Iene, Quentin Tarantino,
sceneggiatore e regista del film, dichiarò di volere per sé la
parte di Mr. Pink. Decise tuttavia di far sostenere un provino a
tutti gli altri attori, informando loro che sa davvero volevano la
parte avrebbero dovuto dimostrare di essere perfetti per questa,
altrimenti l’avrebbe interpretata da sé. Per sua sfortuna, Buscemi
risultò estremamente adeguato per il personaggio, e finì con
l’ottenere il ruolo.
4. Venne scoperto grazie ad
un altro film. Quello di Mr. Pink è uno dei ruoli più
memorabili del film, e ancora oggi il volto di Buscemi è associato
al personaggio. Le sue caratteristiche espressioni colpirono molto
anche lo stesso Tarantino, il quale scoprì l’attore grazie al video
provino che questi sostenne per un altro film. Il regista rimase in
particolare impressionato dalla capacità di Buscemi di assumere un
aria che lo faceva sembrare un vero e proprio criminale.
Steve Buscemi in Pulp Fiction
3. Ha un celebre cameo nel
film. Successivamente al successo di Le Iene,
Tarantino richiamò Buscemi per affidargli un cameo nel film
Pulp Fiction. Si tratta di un cameriere presente nella
scena in cui Vincent Vega e Mia Wallace si recano nel diner. Tale
ruolo venne affidato all’attore a mo’ di presa in giro per una sua
battuta nel precedente film del regista. Nei panni di Mr. Pink,
infatti, Buscemi recitava di non essere favorevole al lasciare
mance ai camerieri, ritrovandosi così ad interpretarne uno pochi
anni dopo.
Steve Buscemi: ha una moglie
2. Ha sposato una
regista. A partire dal 1987, l’attore è stato sposato con
la regista Jo Andres. I due sono sempre stati particolarmente
legati, mantenendo un certo distacco tra la loro vita privata e
quella pubblica. Nel 1990, dopo tre anni di matrimonio, è nato il
loro unico figlio, Lucian. La coppia è rimasta insieme fino alla
scomparsa di lei, avvenuta nel gennaio del 2019.
Steve Buscemi: età e altezza
1. Steve Buscemi è nato a
New York, Stati Uniti, il 13 dicembre del 1957. L’attore è
alto complessivamente 175 centimetri.
Arriva il 24 luglio su
Disney+ Turisti curiosi con Bob e
Mack, la nuova serie realizzata dalla Casa di Topolino in
collaborazione con National Geographic in sei
episodi. La serie, come informa la sinossi ufficiale, è
condotta dal corrispondente di ABC News Bob Woodruff e il
figlio Mack Woodruff, porta gli spettatori dentro a un’avventura
padre-figlio in alcuni dei luoghi più inaspettati del pianeta:
nazioni e territori spesso conosciuti per i loro conflitti, ma
ognuno con un potere unico di sorprendere, stupire e ispirare.
Insieme visiteranno la Colombia, la Papua Nuova Guinea, l’Etiopia,
il Pakistan, il Libano e l’Ucraina. Durante il viaggio, Bob e Mack
condivideranno momenti forti e toccanti che li porteranno a
cambiare prospettiva – non solo sul loro rapporto, ma anche
sulle persone e i luoghi.
La descrizione è naturalmente
accurata eppure per comprendere a pieno la natura di
Turisti curiosi con Bob e Mack, bisogna immergersi
dentro le immagini, le esperienze, i luoghi e le forti emozioni che
i protagonisti di questo “rogue trip” (questo il titolo originale
della serie) si trovano di volta in volta a gestire. Padre e figlio
si trovano a confrontarsi con territori difficile e spesso
inesplorati, a toccare con mano le conseguenze delle guerre, della
follia umana, portando alla luce un fatto incontrovertibile: la
natura trova sempre un modo di sopravvivere e andare avanti, ma è
anche totalmente indifesa di fronte ad attacchi, anche involontari,
sempre più violenti e massicci da parte dell’uomo, che resta il
predatore più pericoloso e temibile.
Turisti curiosi con Bob e Mack un
viaggio fisico e personale nella natura sconosciuta
Il primo episodio della serie ci
porta in Colombia, un Paese che Bob aveva conosciuto negli anni
della guerra e che ora ripercorre accanto a suo figlio. Per la
prima volta, l’ex corrispondente di guerra si trova ad attraversare
un territorio relativamente in pace, guardandolo sotto una luce
diversa, mentre il figlio è ammirato e sorpreso dal vedere il padre
“sul campo”, che non ha perso un grammo della sua grinta da
reporter, perfettamente a suo agio sia con dei militari che con i
pacifici abitanti della zona. L’esperienza, quindi, è relativa al
viaggio, all’avventura, come riporta il titolo, ma anche
all’aspetto più esistenziale del viaggio stesso, che si proietta
verso la conoscenza di sé nell’attraversare e scoprire nuove
realtà.
L’intento di Turisti
curiosi con Bob e Mack è egregiamente raggiunto attraverso
una scrittura che lascia parlare i fatti, gli eventi e uno stile
registico completamente mutuato dai migliori filmati National
Geographic: qualità assoluta dell’immagine, predilezione per il
landscape, vera e propria poesia naturale per
immagini.
La dimensione personale,
perfettamente bilanciata con quella informativa e documentaristica,
rende la serie una piacevole avventura “da divano” in un momento
storico in cui è ancora prematuro pensare di poter andare in quei
porti in un tempo prossimo. Può essere però un ottimo modo per
conoscere e fare una lista dei prossimi viaggi da fare, non appena
sarà di nuovo sicuro andare in giro per il mondo.
Poco più che trentenne e di origini
canadesi, Jessica Lucas è una delle attrici
emergenti degli ultimi anni. Dopo aver lavorato sia in tv che al
cinema per molti anni, ha conquistato finalmente il favore del
pubblico grazie al ruolo di Tabitha Galavan nella
serie Gotham.
Adesso scopriamo insieme, però,
tutto quello che c’è da sapere su Jessica Lucas e
la sua carriera in ascesa.
Jessica Lucas film
Jessica Lucas e Emily Browning nel film “Pompei”
10. Nata a
Vancouver, in Canada, il 24 settembre del 1985, Jessica Lucas ha
origini afro-canadesi ed europee, da parte di madre. Sin da bambina
manifesta una grande passione per la recitazione che entrambi i
genitori coltivano e arricchiscono. Jessica inizia a recitare già
dall’età di sette anni e comincia la sua formazione professionale
alla Children’s Art Theatre School di Toronto dove
studia dal 1992 al 1994.
9. Jessica
comincia la sua carriera in teatro con piccole
produzioni locali in Canada come Biancaneve e i Sette
Nani, il musical Grease, Cenerentola,
Mousetrap – commedia di genere poliziesco scritta da
Agatha Christie – e con alcuni medley musicali.
8. Grazie alla sua
formazione ‘classica’ e alla sua esperienza in teatro, Jessica
comincia la sua carriera nel mondo del cinema nel 2006 quando entra
a far parte del cast dei film She’s The Man –
tratto dalla commedia di William Shakespeare dal titolo “La
Dodicesima Notte” -, e The Covenant, diretto
da Renny Harlin.
Jessica Lucas e Laura Ramsey nel film “The Covenant”
Quest’ultimo film, divenuto un cult
del genere horror teen, racconta la storia di cinque famiglie
dotate di poteri sovrannaturali, discendenti della stirpe delle
streghe di Salem, che nel 1962 stringono un solenne patto di
silenzio per proteggere il loro segreto. Questo patto aiuterà la
stirpe di Salem a sopravvivere e al potere delle streghe di
perdurare.
Più di quattro secoli più tardi
sono i quattro eredi rimanenti delle famiglie, Caleb Danvers
(Steven
Strait), Pogue Perry (Taylor
Kitsch), Reid Garwin (Toby Hemingway)
e Tyler Simms (Chace
Crawford) a dover fare i conti con questa terribile e
pericolosa eredità.
7. A quei primi
esperimenti cinematografici ne seguono molti altri che portano
Jessica Lucas a recitare in film come Cloverfield (2008),
Amusement – Giochi pericolosi (2008), Big
Mama (2011), La casa (2013), Pompei (2014) e Quel momento
imbarazzante (2014).
6. Parallelamente
al cinema, Jessica continua a coltivare anche la sua carriera
televisiva. Dall’anno 2000, infatti, la vediamo in piccoli ruoli in
serie tv di successo come Seven Days (2000),
Boys & Girls (2001), 2030 CE
(2002-2003), Romeo! (2003), The L
World (2003), Secret of a Small Town
(2006), Split Decision (2006 – pilot purtroppo mai
andato in onda), CSI – Scena del Crimine (2007),
90210 (2008) e Psych (2011).
5. Oltre alle
‘comparsate’ e ai ruoli minori, nella carriera di Jessica, prima
che arrivasse al successo, ci sono anche molte collaborazioni
televisive durature. Tra queste ricordiamo
Edgemont (2001-2005, 40 episodi), Life As
We Know it (2004-2005, 13 episodi), Melrose
Place (2009-2010, 18 episodi), Amici di
Letto (2011, 13 episodi), Cult (2013, 13
episodi) e Gracepoint (2014, 8 episodi)
4. Jessica Lucas
ha inoltre partecipato alla realizzazione, negli anni di due film
per la televisione dal titolo Halloweentown II – La
Vendetta di Kalabar, diretto da Mary Lambert nel 2001 e
Damaged Care, diretto da Harry Winer nel 2002.
3. Ma il vero
successo televisivo per Jessica Lucas arriva solo
nel 2015, quando entra a far parte del cast della nuova serie
targata Fox, dal titolo Gotham.
Creata da Bruno
Heller e basata sugli iconici personaggi della DC
Comics, Gotham è una serie tv che
racconta dell’adolescenza di Bruce Wayne. La
storia inizia con l’assassinio di Thomas e Martha, genitori del
piccolo Bruce (David
Mazouz), uccisi da un rapinatore armato di pistola,
mentre il ragazzino assiste impotente all’omicidio. Il detective
Harvey Bullock (Donal Logue) e la nuova recluta
della polizia di Gotham, James Gordon (Benjamin
McKenzie) si occuperanno del caso, facendo di
tutto per rintracciare l’omicida dei Wayne e consegnarli alla
giustizia.
La serie, partendo
dall’evento più traumatico della vita di Bruce Wayne, ripercorre
tutte le fasi della vita di Batman prima che diventasse “l’uomo
pipistrello”. In Gotham, inoltre, vengono introdotti nuovi e vecchi
personaggi come Carmine Falcone (John Doman), boss
locale, Fish Mooney (Jada Pinkett
Smith), suo braccio destro, la taccheggiatrice Selina
Kyle (Camren
Bicondova), una giovane Catwoman e Oswald Cobblepot
(Robin Lord
Taylor), schiavetto di Fish Mooney, nonché giovane
Pinguino.
Nella serie,
Jessica Lucas interpreta Tabitha Galavan,
amica di vecchia data di Barbara Kean, ex
fidanzata di James Gordon. Membro della celebre
famiglia Dumas, dopo essere finita all’Arkham Asylum, riesce a
evadere inizia una carriera da criminale nella Lega delle Tenebre
sapientemente coperta dal suo lavoro di gestore del club
The Sirens. Sarà la stessa Tabitha a istruire la
piccola Selina Kyle e a muovere i fili del potere
criminale di Gotham. Il personaggio di Tabitha
Galavan è attivo nella serie Gotham dal
2015 al 2019, per ben 46 episodi, dalla 2×01 dal
titolo “L’ascesa dei cattivi” alla puntata
5×01 dal titolo “Anno Zero”.
Attualmente la Lucas è impegnata con la serie tv The
Murders (2019).
Jessica Lucas oggi: fidanzato,
Instagram e tante curiosità
2. Negli anni i
media hanno fatto tantissime speculazione su Jessica
Lucas e il suo fidanzato. Ebbene, facciamo un po’ di
chiarezza. Jessica si è sempre definita come una ragazza seria, un
po’ all’antica, insomma, una donna da un uomo alla volta. I flirt
da pagina rosa non le interessano né tanto meno la mentalità
superficiale della Hollywood degli ultimi anni.
Jessica Lucas è felicemente
fidanzata con Alex
Jermasek, un giovane macellaio e chef di Los Angeles.
Non sappiamo esattamente come i due si siano conosciuti ma la
proposta di matrimonio di Alex alla sua Jessica ha fatto il giro
del web.
Nel 2017, durante una vacanza in
Italia, la coppia si trovava a Firenze quando Jermasek, proprio sul
ponte Amerigo Vespucci di Firenze, si è inginocchiato per chiedere
alla Lucas di sposarlo.
La coppia si è sposata in gran
segreto un anno più tardi.
1. Una piccola
curiosità. A quanto pare, grazie forse anche alla sua formazione
alla Children’s Art Theatre School di Toronto, Jessica è
un’appassionata di musical. Nonostante non abbia
nessun interesse a intraprendere una carriera nel mondo della
musica, ha confessato di voler sperimentare con il genere
musical al cinema e perché no, un giorno forse,
arrivare anche a esibirsi a Broadway.
Grandi autori, registi premiati,
campioni dello sport, stelle del cinema, talenti italiani e
internazionali. Saranno loro i protagonisti della straordinaria
stagione televisiva di Sky 2020/2021 con
produzioni di successo, storie che fanno sognare, titoli inediti,
emozioni del grande sport e molto altro. Una stagione all’insegna
del Back to Next, con uno sguardo sempre rivolto
al futuro per continuare a evolversi e ad affrontare anche le sfide
più grandi con la qualità, la creatività e l’innovazione che da
sempre contraddistinguono Sky.
Come è avvenuto anche durante i
mesi di emergenza sanitaria, quando pensando fuori dagli schemi
l’azienda ha continuato a innovare, nonostante le difficoltà, per
proporre sempre una vasta offerta di contenuti, lineari e on
demand, e per garantire un’informazione accurata e tempestiva alle
famiglie italiane. La prossima stagione televisiva porterà ancora
una volta nelle case degli abbonati grandi contenuti, con
l’eccellenza di sempre e la libertà di fruirne come, quando e dove
si preferisce, on demand o con Sky Go, o per chi sceglie lo
streaming con NOW TV.
Inoltre, grazie alla novità
di Sky Wifi, il servizio ultra
broadband lanciato da poco in 124 città, sarà possibile
scegliere un’offerta tv, internet e voce unica nel suo genere,
che consente di combinare una connessione straordinariamente
performante – quella di Sky Wifi – con l’esperienza di visione
unica che offre Sky Q e con la varietà di
contenuti originali di qualitàche
abbracciano tutti gli ambiti, dall’intrattenimento alle news, dalle
serie tv al grande sport, dai documentari all’arte e ai programmi
per bambini. Sky si conferma così come un partner ideale per la
famiglia.
I titoli Sky Original
Per la stagione 2020/2021 grandi
novità vengono annunciate tra i progetti originali di serie
tv e nell’ambito dell’intrattenimento: un
altro grande nome del cinema italiano entra a far parte della
squadra Sky, Gabriele Muccino firmerà la sua prima serie
tv, reboot del suo film di successo A casa tutti
bene, mentre sono appena iniziate le riprese di
Speravo de morì prima, la serie su Francesco
Totti con Pietro Castellitto nel ruolo
dell’ex capitano della Roma. Queste ultime sono le due più recenti
novità che arricchiscono la line up di titoli Sky
Original in arrivo nei prossimi mesi: da Petra
con un’inedita Paola Cortellesi ai giovani protagonisti di
We Are
Who We Are di Luca Guadagnino, dall’antica Roma
dell’epico racconto firmato Matteo Rovere con
Romulus a Cops – Una banda di poliziotti con
Claudio Bisio e molti altri volti della
commedia italiana. Aspettando Anna di
Niccolò
Ammaniti, Domina con Kasia Smutniak e
un grande cast internazionale e anche i fratelli D’Innocenzo
al lavoro sulla loro prima serie tv e Salmo, produttore creativo e
musicale nonché attore di Blocco 181. Una forza produttiva
che è anche europea con Sky Studios,
attualmente al lavoro su oltre 50 progetti scripted in
tutto il continente, e con i migliori titoli internazionali HBO
e Showtime in onda su Sky Atlantic.
Sul fronte dell’intrattenimento Sky
annuncia oggi una grande new entry: arrivano in esclusiva i viaggi
di Pekin Express, uno dei format di
maggior successo degli ultimi anni, uno show straordinario capace
di esaltare come pochi il valore della scoperta e del
viaggio, che si affianca agli altri format già di casa su Sky
come X Factor, MasterChef, 4
Ristoranti, Family Food Fight, Italia’s Got
Talent – arricchendo l’intrattenimento di Sky, mai
stato così forte.
Protagonista della nuova
stagione sarà indubbiamente anche il cinema, con i titoli delle
grandi major internazionali su Sky Cinema:
Universal, Sony Pictures e da gennaio 2021 anche Warner Bros. Il
grande cinema italiano, con titoli come quelli di Vision
Distribution, Medusa e Rai Cinema, continua a trovare in Sky la
propria casa, tra i film più premiati della stagione e i campioni
d’incasso, con un’offerta davvero pensata per le più diverse
passioni cinematografiche. Divenuto ormai un canale di culto per
chi è alla ricerca di un racconto inedito, contemporaneo e
originale, Sky Arte continuerà a valorizzare il
patrimonio artistico nazionale e internazionale con grandi
produzioni originali che, nella prossima stagione, vedranno
protagonisti Raffaello, Botticelli e Pompei. Questi grandi titoli
si affiancheranno ai tantissimi altri che, sul canale,
racconteranno l’arte e la cultura nelle più varie forme.
Dai racconti cinematografici a
quelli di Sky Sport. Narrazioni a tutto tondo, dal
campo di gioco agli approfondimenti editoriali. Una programmazione
che spazia dal calcio italiano a quello internazionale, con Serie
A, Premier League, Bundesliga, Champions League, Europa League,
verso Euro 2020 del prossimo giugno. E poi i motori con in primo
piano Formula 1 e MotoGP, oltre a tennis, NBA, il ritorno della MLB
e le novità del wrestling AEW e dell’America’s Cup di vela. Una
carrellata di eventi live sui canali sportivi di Sky,
caratterizzati come sempre dall’inconfondibile Sky Touch.
Un anno di grandi appuntamenti
anche per l’informazione di Sky TG24 che, con
l’autorevolezza di sempre, informa il Paese su tutte le più
importanti notizie italiane e internazionali, forte anche delle
sinergie con Sky News e l’area news del gruppo Comcast. Non solo
notizie, ma anche inchieste, reportage, analisi e interviste, per
un canale sempre più votato all’approfondimento. Dopo essersi
distinto nel racconto della pandemia da Covid-19, trasmettendo
durante il lockdown il primo telegiornale interamente realizzato da
casa, nella prossima stagione Sky TG24 si appresta a seguire due
appuntamenti importantissimi per l’Italia e il mondo: le Elezioni
Regionali e le Presidenziali Usa.
L’offerta di Sky è anche per tutti,
con i canali free-to-air, TV8 e
Cielo: tante produzioni originali e show
innovativi, come il nuovissimo Name that tune – Indovina la
canzone e i programmi d’informazione da poco lanciati sul
canale, Ogni Mattina e TG8, che si uniscono
a una ampia programmazione di intrattenimento, cinema e sport.
Si è tenuta oggi la conferenza
stampa di presentazione della 35° Settimana Internazionale
della Critica che si svolgerà dal 2 al 12 settembre al
Lido di Venezia, nell’ambito della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica
di Venezia numero 77. L’edizione di quest’anno è
estremamente importante soprattutto perché si incarica di dare un
segnale di rinascita e ripartenza: il cinema può essere un modo per
tornare a vivere e fidarsi del mondo, dopo l’esperienza terribile e
condivisa di una pandemia globale, che purtroppo non può ancora
definirsi conclusa.
La selezione è curata dal Delegato
Generale della SIC Giona A. Nazzaro con i membri
della commissione di selezione Paola Casella, Simone
Emiliani, Beatrice Fiorentino e Roberto
Manassero.
LA SELEZIONE
2020
CONCORSO
50 O DOS BALLENAS SE
ENCUENTRAN EN LA PLAYA – 50 OR TWO WHALES MEET AT THE
BEACH
di Jorge Cuchí – Messico
Un agghiacciante romanzo di
formazione (anti)sentimentale. Un film nerissimo e follemente
lirico. La corsa verso l’autodistruzione di due adolescenti colti
in un vortice di annoiata disperazione nichilista. Retto da uno
sguardo privo di qualsiasi retorica, s’inoltra nei territori più
pericolosi e inquietanti del sentire contemporaneo offrendo una
riflessione sul mondo come immagine sconcertante.
Sinossi
Félix, un ragazzo di 17 anni, riceve
un invito su WhatsApp: vuoi giocare allaBlue Whale? Il gioco con le
50 sfide? Quello in cui alla fine devi ucciderti? Félix accetta. È
così che incontra Elisa.I dueiniziano a completare le sfide
insieme. 50 è la storia d͛amore didue adolescenti con tendenze
suicideche decidono di giocare insiemefinché morte non li separi.
Mancano solo 6 giorni.
HAYALETLER –
GHOSTS
di Azra Deniz Okyay – Turchia,
Qatar
Turchia oggi. Il film con il quale
il cinema turco discontinua il presente-Erdogan portando alla luce
del sole storie, volti, desideri e conflitti altrimenti sempre
intrecciati al simbolico e alle metafore. Un viaggio nel tessuto
urbano di una città, fra crisi politiche, desideri, conflitti, hip
hop e speculazioni. L’anno zero del cinema turco è questo.
Sinossi
Nel corso di una giornata in cui un
sovraccarico di corrente minaccia l’intero paese͕ quattro
personaggi incrociano le loro strade a Istanbul, in un quartiere in
fase di gentrificazione per la costruzione della “Nuova Turchia”:
una madre il cui figlio è in prigione, una giovane ballerina,
un’artista-attivista e un astuto intermediario. Le loro storie si
intrecciano nel corso di un affare di droga, offrendoci un racconto
ruggente della Turchia contemporanea
NON ODIARE – THOU SHALT NOT
HATE
di Mauro Mancini
Italia, Polonia
Un esempio di cinema civile come il
“cinema italiano di una volta”. Un film non urlato che va dritto al
cuore dei conflitti dell’oggi con un linguaggio chiaro e preciso. E
che non semplifica le problematiche in campo. Un Alessandro
Gassmann tutto contenuto in un dolore misurato che lo sguardo della
regia trasforma sapientemente in una possibilità di rinascita.
Sinossi
In una città del nord-est vive
Simone Segre, affermato chirurgo di origine ebraica: una vita
tranquilla, un appartamento elegante e nessun legame con il
passato. Un giorno si trova a soccorrere un uomo vittima di un
pirata della strada, ma quando scopre sul suo petto un tatuaggio
nazista, lo abbandona al suo destino. Preso dai sensi di colpa͕
rintraccia la famiglia dellΖuomo͗ Marica͕ la figlia maggiore͖
Marcello͕ adolescente contagiato dal seme dell͛odio razziale; il
piccolo Paolo. Verrà la notte in cui Marica busserà alla porta di
Simone, presentandogli inconsapevolmente il conto da pagare.
POHANI DOROGY – BAD
ROADS
di Natalya Vorozhbyt
Ucraina
La guerra ucraina raccontata
attraverso una serie di situazioni e quadri apparentemente
sconnessi fra di loro,ma che si rivelano invece profondamente
intrecciati. Un teatro della crudeltà retto da uno sguardo filmico
potente in grado di smontare la retorica della guerra. A tratti
insostenibile, ci presenta una cineasta dalla voce potente e
originale, nel segno di una scrittura matura e ricca di
potenzialità.
Sinossi
Quattro storie ambientate lungo le
strade del Donbass in guerra. Non esistono luoghi sicuri e nessuno
può dare un senso a ciò che sta accadendo. Nonostante siano
intrappolati nel caos, alcuni riescono comunque a esercitare
un’autorità sugli altri. Ma in questo mondo, dove il domani
potrebbe non arrivare mai, non tutti sono infelici e indifesi.
Anche le vittime più innocenti possono avere la loro occasione per
prendere il controllo.
SHORTA
di Anders Ølholm e Frederik Louis
Hviid
Danimarca
La reinvenzione del poliziesco
politico in stile Robert Aldrich. Poliziotti corrotti e poliziotti
che si illudono di appartenere ai “buoni”. Un assedio violentissimo
degno di Walter Hill e un virtuosismo visivo e muscolare
assolutamente stupefacente. Cinema schiettamente popolare, contro
le derive populiste del cinema d’intrattenimento.
Sinossi
I dettagli esatti di ciò che accadde
a Talib Ben Hassi, 19 anni, mentre si trovava sotto custodia della
polizia rimangono poco chiari. Gli agenti Jens e Mike sono di
pattuglia nel ghetto di Svalegården quando la radio annuncia la
morte di Talib, facendo esplodere la rabbia repressa e
incontrollabile dei giovani del quartiere, che ora bramano
vendetta. Così all’improǀǀisoi due poliziotti diventano un
bersaglio facile e devono lottare con le unghie e coi denti per
trovare una via d’uscita dal ghetto.
TOPSIDE
di Celine Held e Logan George
Una riflessione accurata e
visivamente potente sulla stratificazione di classe della società
nordamericana contemporanea. Un viaggio dal buio verso la luce per
un film che ripensa la grande lezione del cinema indipendente
statunitense. Un saggio di regia mirabile in grado di dare vita a
uno dei finali più strazianti e formalmente memorabili degli ultimi
anni. Una rivelazione.
Sinossi
Nelle viscere di New York City, una
bambina di cinque anni e sua madre vivono nei tunnel abbandonati
della metropolitana. In una feroce notte d’inverno dopo un
improvviso sgombero da parte della polizia madre e figlia saranno
costrette a risalire in superficie. La lotta per la sopravvivenza
porterà anche ad una straziante consapevolezza.
USATVANO NEBUS – THE FLOOD
WON’T COME
di Marat Sargsyan
Lituania
In qualche angolo dimenticato
dell’Europa dell’Est si combatte una guerra senza esclusione di
colpi. Un anziano militare che ne ha viste sin troppe di guerre
s’inoltra progressivamente in un territorio popolato di fantasmi.
Un film dotato di una straordinaria compattezza visiva e formale e
pieno di invenzioni narrative sorprendenti. Un’opera che lascerà il
segno.
Sinossi
Una schermata blu ci informa che la
guerra è iniziata. Che cosa serve? Raccogliere gli uomini, trovare
le armi o magari qualcuno ce le darà. Abbiamo bisogno di un posto,
un paese in cui la guerra possa svolgersi. Nessun problema, il
Colonnello è un vero professionista, ha già scatenato guerre su
ordine, o per fare ordine, in molte occasioni e in molti paesi. Ma
ora i suoi seguaci sono diventati grandi e hanno cominciato una
guerra nel suo paese. Non vorrebbe, ma deve combattere. Sta
invecchiando ed è stanco della guerra. Vorrebbe solo sedersi a
tavola davanti ad un piatto fumante di gustose costolette e fissare
lo schermo innocente di una TV, mentre il TG è in onda e il
presentatore tutto agghindato annuncia che la guerra è
iniziata.
EVENTI SPECIALI
Film d’apertura THE BOOK OF
VISION di Carlo S. Hintermann
Italia, Regno Unito, Belgio
Un’immersione fantasmagorica in una
dimensione alternativa del cinema. Un film potentemente onirico e
generoso nel quale il mondo e il cinema sono immaginati come un
rito delle origini e autentico desiderio di palingenesi. Un
melodramma sontuoso e lirico nel quale le storie del cinema
diventano una versione alternativa dell’umanità e delle sue
immagini.
Sinossi
Eva abbandona la sua carriera di
medico per immergersi nella Storia della medicina. È giunto il
tempo di mettere in discussione tutto: la propria natura, il
proprio corpo, la propria malattia, un destino segnato. Johan
Anmuth è un medico prussiano del Settecento in perenne conflitto
tra nuove spinte giornalistiche e antiche forme di animismo in The
Book of Vision è il manoscritto capace di intrecciare le due
esistenze in un vortice ininterrotto Niente si esaurisce nel
proprio tempo. È reale ciò che si desidera, non quello che
meramente accade.
Film di chiusura THE
ROSSELLINIS di Alessandro Rossellini
Italia, Lettonia
Una saga familiare come il più
appassionante dei romanzi d’appendice. La storia di Roberto
Rossellini evocata da uno sguardo affettuoso e disincantato.
Alessandro Rossellini, figlio di Renzo, nipote di Roberto, ci
conduce nel cuore di una storia infinita narrata con un candore
sconcertante. Un film intimamente “rosselliniano”.
Sinossi
Roberto Rossellini è stato un genio
del cinema ed un padre spiccatamente anticonformista. I suoi amori
hanno riempito le prime pagine dei giornali di tutto il mondo,
scandalizzando la rigida morale degli anni Cinquanta e dando alla
luce una famiglia numerosa, orgogliosamente multietnica e
decisamente allargata. Alessandro, primo nipote del grande regista,
ha avuto una carriera traballante da fotografo e un lungo passato
di tossicodipendenza. Come primo nipote di un genio͕ non si sente
all’altezza del cognome͘ Decide così di girare a ρρ anni il suo
primo film͕ affrontando con ironia la saga dei Rossellini e
obbligando i parenti ad un’impossibile terapia familiare davanti
alla macchina da presa.
LA SELEZIONE SIC@SIC 2020
CONCORSO
ACCAMÒRA (IN QUESTO MOMENTO) di Emanuela Muzzupappa
ADAM di Pietro Pinto
FINIS TERRAE di Tommaso Frangini
GAS STATION di Olga Torrico
J’ADOR di Simone Bozzelli
LE MOSCHE di Edgardo Pistone
WHERE THE LEAVES FALL di Xin Alessandro Zheng
EVENTI SPECIALI
Cortometraggio di apertura LES AIGLES DE CARTHAGETHE EAGLES OF
CARTHAGE di Adriano Valerio
Cortometraggio di chiusura ZOMBIE di Giorgio Diritti
La 35° Settimana
Internazionale della Critica si svolgerà dal 2 al 12
settembre. Di seguito l’immagine ufficiale dell’edizione di
quest’anno che è stata affidata alla giovane artista Fabiana
Mascolo:
Torna con una nuova formula
in tre diverse location il Festival Mix
Milanodi Cinema Gaylesbico e Queer
Culture: l’attesa 34a edizione
si terrà infatti dal 17 al 20 settembre presso il
Piccolo Teatro di Milano e per la prima
volta nel Cortile di Palazzo Reale a
Milano in collaborazione con AriAnteo e in
streaming su MYmovies.
Una modalità
“ibrida” del tutto inedita che permette di garantire la
continuità del festival nel pieno rispetto delle norme per
la sicurezza in vigore, sfruttando le nuove tecnologie
senza rinunciare alla sala cinematografica.
A inaugurare il ricco programma che
in quattro giorni offrirà il meglio produzione cinematografica gay
lesbica e queer, italiana e internazionale, all’insegna del nuovo
claim “Love Together”, è il film And
Then We Danced dello svedese di origine georgiana
Levan Akin: molto apprezzato alla Quinzaine des
Réalisateurs durante la 72a edizione del Festival
di Cannes e candidato dalla Svezia agli Oscar 2020, è il
racconto di un percorso di formazione, di accettazione e
consapevolezza, sullo sfondo di una società conservatrice e
patriarcale come quella georgiana. Non a caso il film è stato
oggetto di proteste, anche violente, in Georgia, a causa del
contenuto, ritenuto “offensivo nei confronti della tradizione” del
Paese.
Oltre alle proiezioni, suddivise
nelle consuete tre sezioni competitive – Lungometraggi, Documentari
e Cortometraggi – il festival sarà arricchito da un consistente
programma di appuntamenti di letteratura, teatro e
musica, sia in streaming che in presenza, che intende
allargare i confini del Festival coinvolgendo la città di Milano e
creando occasioni di incontro, scambio, confronto e intrattenimento
intorno alle tematiche LGBTQ+. La cura e l’attenzione che gli
organizzatori del festival hanno messo negli anni per la
realizzazione di un evento a 360 gradi come questo, dimostra il
legame che il MIX ha con il suo territorio, che lo ha portato a
essere un fondamentale punto di riferimento nel panorama culturale
LGBTQ+ italiano e non solo, sapendo rinnovare ogni anno il rapporto
con il suo pubblico, sempre più numeroso – 12.000 spettatori solo
nel 2019, +40% rispetto al 2018.
Come per le ultime edizioni, tutte
le proiezioni saranno ad ingresso gratuito per le amiche e gli
amici del MIX che effettueranno il tesseramento
all’associazione MIX Milano APS tramite il sito. La nuova
campagna di tesseramento partirà a fine luglio, ulteriori
informazioni su festivalmixmilano.com. Per
garantire la massima sicurezza di pubblico e operatori, i biglietti
per tutte le proiezioni e per la partecipazione agli eventi
collaterali, sia in streaming che in presenza, saranno prenotabili
solo dal sito, attraverso un’apposita piattaforma.
Organizzato da MIX Milano APS
(Associazione di Promozione Sociale), il festival è diretto e
prodotto da Paolo Armelli, Andrea Ferrari e Debora Guma insieme a
un team di giovani e intraprendenti figure professionali. La
selezione dei film a tematica lesbica è realizzata in
collaborazione con IMMAGINARIA, International Film Festival of
Lesbians and other Rebellious Women.
Il primo volume di
The Old Guard, la “Vecchia Guardia”, edito in Italia da
Panini Comics e disponibile dal 23 luglio, è la
storia di due donne e di tre uomini immortali… o quasi. Andy,
Nicky, Joe, Booker e Nile formano un gruppo di mercenari che
operano a fin di bene, accomunati da capacità dalle origini
misteriose: non invecchiano e non possono essere uccisi. Quando un
ex agente della CIA affida loro l’incarico di salvare dei bambini
rapiti, la situazione precipiterà rischiando di portare il loro
segreto sotto gli occhi di tutti.
A raccontare le gesta di questa
“pattuglia fantasma” l’affermato scrittore Greg Rucka,
famoso per Lazarus e per un acclamato ciclo di storie su
Wonder Woman, e il disegnatore argentino
Leandro Fernandez, al quale si deve l’incredibile
realizzazione di epiche scene di battaglia. Insieme, i due danno
vita a una narrazione esplosiva: un vero e proprio thriller, con
scene d’azione mozzafiato e momenti introspettivi.
Dal primo volume è stata realizzata
una trasposizione filmica già disponibile su Netflix, diretta da Gina Prince-Bythewood con
Charlize Theron e Luca Marinelli.
The Rossellinis è
il film documentario di Alessandro Rossellinievento Speciale di Chiusura della 35a Settimana Internazionale della
Critica. Protagonisti sono
Isabella Rossellini, Renzo Rossellini, Robin Rossellini, Ingrid
Rossellini, Gil Rossellini, Nur Rossellini e Katherine
Brown. Prodotto da B&B Film,
coprodotto da VFS
Film con Rai Cinema in
associazione con Istituto Luce Cinecittà con
il sostegno diMibactCreative Media Europe, Regione Lazio, POR FESR Lazio 14-20,
National Film Centre of Latvia.
Roberto Rossellini è stato un genio del cinema e un padre
spiccatamente anticonformista. I suoi amori hanno riempito le prime
pagine dei giornali di tutto il mondo, scandalizzando la rigida
morale degli anni Cinquanta e dando alla luce una famiglia
numerosa, orgogliosamente multietnica e decisamente allargata.
Alessandro, primo nipote del grande regista, ha avuto una
carriera traballante da fotografo e un lungo passato di
tossicodipendenza. Come primo nipote di un genio, non si sente
all’altezza del cognome. Decide così di girare a 55 anni il suo
primo film, affrontando con ironia la saga dei Rossellini e
obbligando i parenti a un’impossibile terapia familiare davanti
alla macchina da presa.
NOTE DI REGIA
Mio nonno era un uomo davvero
all’avanguardia, ma non solo nel cinema. Il circo mediatico nato
intorno alla sua figura e alla nostra famiglia ci ha lasciato in
eredità un album di bellissime fotografie patinate e cinegiornali
dai toni scandalistici. Tutto ciò ha avuto per me e gli altri
discendenti un peso enorme, influenzando le nostre vite, anche dopo
la sua scomparsa. Questo film è l’occasione di restituire
un’immagine autentica della famiglia. Oltre il mito, c’è una
famiglia dalla storia intensa e anche dolorosa, proprio come tutte
le altre.
Il cinema non ha mai visto un
supereroe come Bloodshot,
e ora è pronto per conquistarvi a casa con le edizioni home video
nei formati Dvd, Blu-ray, 4k Ultra HD, a partire dal 22 luglio con
Universal Pictures Home Entertainment Italia. Il film sarà anche
disponibile in edizione Steelbook Blu-ray dal 7 luglio.
Basato sul celebre fumetto di
Valiant Comics, edito in Italia da Star Comics, Vin
Diesel interpreta il soldato Ray Garrison,
recentemente ucciso durante una missione. Viene riportato in vita
grazie alla nanotecnologia dalla RST Corporation, nei panni del
supereroe Bloodshot. Grazie alla tecnologia con cui è
stato modificato, Bloodshot è una vera e propria forza
inarrestabile – il guerriero più forte che RST abbia mai creato –
ed ha abilità incredbili. Ma oltre ad aver modificato il suo corpo,
la compagnia ha preso possesso della sua mente, manipolando i suoi
pensieri e i suoi ricordi. Ray non è più sicuro di ciò che è reale,
ma è determinato a scoprire la verità ad ogni costo.
Bloodshot, il
film
Nel cast, oltre alla star
Vin
Diesel, anche
Guy Pearce (Iron
Man 3, Alien: Covenant) e Eiza
Gonzales (Fast & Furious: Hobbs & Shaw, Baby
Driver) diretti dal regista esordiente Dave
Wilson. Le edizioni Dvd, Blu-ray e 4k Ultra HD sono ricche
di contenuti speciali, tra cui scene eliminate ed estese ed un
finale alternativo del film. Inoltre, tanti extra da dietro le
quinte insieme al cast e alla troupe, le papere e molto altro, per
scoprire l’universo di Bloodshot e la realizzazione del film.
La prima tiratura delle edizioni
Dvd, Blu-ray e 4k Ultra HD avrà all’interno una speciale card di
Bloodshot fornita da Star Comics, che vi permetterà di poter
scaricare gratuitamente le prime 16 pagine del celebre fumetto
attraverso un semplice QR Code. Un motivo in più per non
lasciarselo sfuggire da subito!
Ovunque a Hollywood e dintorni ci
sono talenti nascosti. Il cinema, così come la televisione, è
sempre alla ricerca di nuovi attori promettenti, per formare nuove
generazioni di artisti dell’intrattenimento. Tra le tante sorprese
degli ultimi anni c’è senza dubbio David Mazouz,
già noto al grande pubblico per aver interpretato il piccolo
Bruce Wayne nella serie Gotham.
Oggi scopriamo insieme
tutto quello che c’è da sapere su David Mazouz e
sulla sua folgorante carriera.
10. Nato il
19 febbraio del 2001, David Mazouz proviene da una
famiglia di religione ebraica; suo padre è un medico originario
della Tunisia mentre sua madre è una psicoterapeuta di origini
greche. Per seguire le tradizioni di famiglia, David frequenta nel
2015 la Shalhebet High School, una scuola ebraica ortodossa.
9. Nonostante la
giovane età e la sua educazione tradizionale, David comincia molto
presto a muovere i primi passi nel mondo dello spettacolo. A otto
anni, infatti, ha iniziato a recitare in alcuni spot
pubblicitari al fianco dell’attore
Kiefer Sutherland.
8. I primi passi
nel mondo del cinema, David Mazouz li compie nel 2011 quando
partecipa al film Coming & Going di
Edoardo Ponti. Da quel momento la sua carriera
prende il volo e negli anni successivi lo vediamo in film come
Sanitarium (2013), L’Inventore di
Giochi (2014), Incarnate (2016) e infine
The Darkness (2016).
The Darkness è un
film horror del 2016, diretto da Greg McLean, in
cui David Mazouz ha la possibilità di recitare al fianco del grande
Kevin
Bacon. Il film racconta la storia di una famiglia in
viaggio al Gran Canyon e degli strani eventi successivi a
quell’escursione. Dopo aver visitato il posto, i bambini cominciano
a comportarsi in maniera molto strana e, preoccupati, i genitori
cercano di capirne il motivo. Tutto sarà ricondotto ad alcune rocce
misteriose prese come ricordo dai bambini proprio al Gran
Canyon.
David Mazouz serie tv
David Mazouz nel film “La Forza del Perdono” (Amish
Grace)
7. La carriera del
giovane Mazouz, tuttavia, non si sviluppa solo sul grande schermo.
David, infatti, parallelamente al cinema, continua a coltivare il
suo talento anche per la tv. La sua prima esperienza sul piccolo
schermo risale al 2010 quando prende parte da film per la tv
La Forza del Perdono.
Il film, diretto da Gregg
Champion, si ispira a fatti realmente accaduti. Il
2 ottobre del 2006, in una piccola comunità Amish
nella contea di Lancaster, Pennsylavia, Stati Uniti, un uomo armato
prende in ostaggio dieci ragazze nella West Nickel Mines School. Lo
squilibrato, Charles Carl Roberts IV, dopo poche ore spara,
uccidendo, cinque delle dieci ragazze, tutte in età compresa tra i
sei e i tredici anni, per poi rivolgere l’arma contro se
stesso.
Quell’atroce avvenimento che ha
scosso non solo gli Stati Uniti ma il mondo intero, crea scompiglio
in tutta la comunità Amish di Lancaster. Il film segue più da
vicino le reazioni delle famiglie delle piccole vittime e in
particolare di Ida Graber (Kimberly Williams –
Paisley). La donna, distrutta dalla morte di sua figlia,
non sembra intenzionata a perdonare il pazzo omicida né tanto meno
sua moglie Amy Roberts (Tammy Blanchard).
Il comportamento di Ida fa
discutere e indignare quasi i suoi fratello Amish che da sempre
vivono secondo i dettami della religione cattolica e praticano il
perdono e la misericordia. Tuttavia, il dolore per la perdita della
figlia e la rabbia per il folle gesto di Carl Roberts, mettono alla
prova la fede incondizionata di Ida e portano scompiglio in tutta
la comunità.
6. Negli anni
successivi, David Mazouz recita, seppur come semplice comparsa, in
diverse serie tv di successo come Mike & Molly
(2010), Private Practice (2011), fho(2011),
The Office (2011), Touch
(2012-2013), Drop Dead Diva (2014) e nel film per
la tv Dear Dumb Diary(2013).
5. Ma la vera
svolta per la carriera del giovanissimo David Mazouz avviene solo
nel 2014. Quello stesso anno, infatti, l’attore viene scelto per
interpretare un ruolo di grande rilievo nella nuova serie targata
Fox, dal titolo Gotham.
Creata da Bruno
Heller e basata sugli iconici personaggi della DC
Comics, Gotham
è una serie tv che racconta dell’adolescenza di Bruce
Wayne.
La storia inizia
con l’assassinio di Thomas e Martha, genitori del piccolo Bruce
(David Mazouz), uccisi da un rapinatore armato di
pistola all’uscita del teatro. Bruce assiste all’omicidio ma non è
in grado di fermare il criminale. Il detective Harvey Bullock
(Donal Logue) e la nuova recluta della polizia di
Gotham,
James Gordon (Benjamin
McKenzie) si occuperanno del caso, facendo di
tutto per rintracciare l’omicida dei Wayne e consegnarli alla
giustizia.
La serie, partendo
dall’evento più traumatico della vita di Bruce Wayne, ripercorre
tutte le fasi della vita di Batman prima che diventasse “l’uomo
pipistrello”. In Gotham,
inoltre, vengono introdotti nuovi e vecchi personaggi come Carmine
Falcone (John Doman), boss locale, Fish Mooney (Jada Pinkett
Smith), suo braccio destro, la taccheggiatrice Selina
Kyle (Camren
Bicondova), una giovane Catwoman e Oswald Cobblepot
(Robin Lord
Taylor), schiavetto di Fish Mooney, nonché giovane
Pinguino.
La serie, andata in onda sul canale
della Fox, dal 2014 al 2019, per quattro stagioni e ben cento
episodi, è stata un enorme successo e anche il punto di lancio
della carriera di David. L’accoppiata David Mazouz
e
Camren Bicondova, nei panni dei giovani Batman e
Catwoman, è riuscita a sorprendere il pubblico
guadagnandosi il favore degli spettatori.
David Mazouz oggi: fidanzata,
Instagram e tante curiosità
4. David Mazouz
oggi ha soli diciannove anni ed è già uno degli attori emergenti
più pagati della tv. Il ruolo del giovane Bruce Wayne gli ha
portato fortuna ma, per quelli che lo conoscono davvero, non si è
trattato affatto di fortuna ma del destino. Sembra, infatti, che
David e Batman condividano il giorno del
compleanno, ovvero il 19 febbraio. Che siate superstiziosi
o meno, questa è davvero una bella coincidenza!
3. La connessione
tra David e il suo personaggio in Gotham sembra avere radici molto
profonde. L’attore infatti ha confessato di aver sempre
amato Batman e tutto il suo universo e di preferirlo a
tutti gli altri supereroi targati DC Comics o Marvel. Il motivo è che Batman, a
differenza degli altri, non ha dei veri superpoteri ma è un
semplice essere umano come tanti che però si batte contro la
criminalità.
2.David
Mazouz, così come tanti giovani attori, sogna una carriera
ricca di eventi e collaborazioni importanti. Vorrebbe infatti aver
la possibilità un giorno di lavorare con alcuni dei suoi miti come
Steven
Spielberg, Leonardo
DiCaprio, Tim
Burton, Sean
Penn, JJ
Abrams e molti altri ancora. David ha inoltre un
sorprendente lato comico che vorrebbe esplorare lavorando con geni
della comicità come Adam
Sandler,Tina
Fey e Amy Poehler e magari arrivare
fino al Saturday Night Live.
1. Nonostante sia fin troppo
giovane per avere una vita sentimentale così attiva, i tabloid sono
sempre alla ricerca della nuova fidanzata di David Mazouz. Dopo
aver ficcanasato per anni e aver fatto supposizioni errate su di
una possibile relazione con la sua collega e amica Camren
Bicondova, pare che adesso l’attenzione dei media sia
tutta puntata su di una certa Talia. La ragazza in
questione ha infatti accompagnato David al ballo scolastico lo
scorso anno. A dimostrarlo c’è una foto, pubblicata da Mazouz
stesso sul suo account Instagram.
A oggi non si hanno informazioni
circa la ragazza in questione né tanto meno sulla natura della loro
relazione. Non sappiamo quindi se sono semplici amici o se sono una
coppia. Staremo a vedere.
Per adesso, se volete essere sempre
informati su tutte le vicende personali e professionali
dell’attore, seguito l’account ufficiale di David Mazouz
Instagram.