Che il Joker di
Todd Phillips sia un film diverso rispetto agli
adattamenti Marvel e DC dal fumetto al
cinema, era cosa ben nota, visto che il film verrà presentato a
Festival del calibro di Venezia e
Toronto, ma non alle
varie convention di fumetto, come il Comic Con di San Diego. Ma
semmai avessimo ancora il dubbio della natura del film, il
produttore dello stesso, Michael E. Uslan,
ha di recente
commentato proprio l’alterità del Joker di
Joaquin Phoenix rispetto a tutti gli altri
prodotti del genere.
Il produttore esecutivo ha detto che
il film è “diverso e unico” e “diverso rispetto a
qualsiasi film di fumetti che tu abbia mai visto”.
“Todd Phillips è il regista e
lui ha avuto una visione incredibile della storia. Tutto ciò che
posso dirti è che, a mio modesto parere, il mondo sta diventando un
po’ troppo saturo di film e serie TV sui fumetti”, ha Uslan a
Colonia, nell’ambito della CCXP.
“Quando prendo un giornale e
scopro che il 5 maggio 2027 uscirà Ant-Man 5… Oh mio Dio, è meglio
che lo scriva nel mio calendario! Non essendo un grande fan della
saturazione dei media, adoro quando esce qualcosa che è diverso ed
è unico”.
Uslan, che al CCXP ha anche difeso
il casting di Robert Pattinson in The
Batman e ha consigliato ai detrattori di fidarsi della
visione dello sceneggiatore-regista Matt Reeves,
ripone la stessa fiducia nella visione di Phillips per il suo film
spin-off senza Batman.
“Pensavo che Guardiani della
Galassia fosse diverso e unico quando è uscito. Ho pensato che
Deadpool fosse diverso e unico quando è uscito. Questo film di
Joker è diverso e unico ed è diverso da qualsiasi film di fumetti
abbiate mai visto”, ha detto Uslan.
“Forse è più simile a un film di
Martin Scorsese, drammatico noir a basso budget, ma ho tutta la
fiducia nel mondo in Todd, nel brillante talento Joaquin Phoenix,
in Robert De Niro. È un gruppo incredibile di persone che ha dato
vita a questa opera.L’approccio che Todd Phillips ha
adottato è più una storia di origine che uno studio di una persona
malata di mente che poi diventa Joker. È un film intimo con uno
scopo molto specifico. Sarà davvero interessante vedere come verrà
accolto.”
Vi ricordiamo
che Joker vede nel cast
anche Zazie Beetz, Frances
Conroy, Brett
Cullen, Dante
Pereira-Olson, Douglas
Hodge e Josh Pais e che
arriverà nelle sale il 4 ottobre 2019, come
ufficializzato nelle ultime settimane dalla Warner Bros.
Contrariamente alle altre
apparizioni del personaggio
nei Batman di Tim
Burton, nella trilogia del Cavaliero
Oscuro di Christopher
Nolan e in Suicide
Squad, Joker sarà ambientato
nel 1980 e racconterà l’evoluzione di un uomo ordinario e la sua
trasformazione nel criminale che tutti conosciamo.
Di seguito la prima sinossi ufficiale:
Joker ruota attorno all’iconico
arcinemico di Batman ed è una storia originale e autonoma mai vista
sul grande schermo. L’esplorazione di Arthur Fleck (Joaquin
Phoenix), un uomo trascurato dalla società, non sarà solo lo studio
di un personaggio grintoso, ma anche il racconto di un tema molto
più ampio.
Il modo in cui i Marvel Studios sono riusciti a
intrecciare storie e personaggi nei ventidue film finora prodotti è
davvero ammirevole, motivando ogni scelta, dettaglio o apparizione
fugace apparentemente banale. Questo non ha impedito allo studio di
lasciare indietro alcune figure del MCU, smettendo
di menzionarle nel corso del franchise per svariate ragioni.
Ecco allora le più celebri “assenze”
di cui non si parla più:
1The Leader
Chiudiamo questa lista con un altro volto de
L’incredibile Hulk che avrebbe potuto tramutarsi in uno dei villain
più interessanti: The Leader. Un decennio dopo
stiamo ancora aspettando che questa figura emerga e probabilmente
tutto ciò non accadrà mai. Peccato, perché la squadra di
supercattivi del MCU ne avrebbe davvero bisogno…
Dopo lo slittamento della data
d’uscita, comunicato lo scorso anno dalla produzione, non si
erano più sentite notizie in merito alla produzione di Indiana
Jones 5, con Harrison Ford. Fino a
questo momento, quando Discussing Film ha
annunciato la data di inizio riprese del film.
Secondo l’account Twitter del
giornale, il film entrerà nella fase di riprese il prossimo aprile
2020, negli studi di Londra.
Steven Spielberg’s ‘INDIANA JONES 5’ is
eyeing to begin filming in April 2020 in London. (EXCLUSIVE)
pic.twitter.com/zw0OX8WaxW
Si tratterà del primo film della
serie a cui George Lucas non lavorerà, e sembra
che questa cosa turbi un po’ Frank Marshall che,
consapevole del nuovo regime produttivo, ha comunque in altre sedi
esternato il suo dispiacere per non poter godere anche questa volta
della presenza e della consulenza di Lucas al film.
Alla regia Steven Spielberg, con Indiana
Jones 5 che vedrà tornare anche il leggendario
protagonista, Harrison Ford. I veterani del
franchise, Kathleen
Kennedy e Frank Marshall, si
occuperanno della produzione. A firmare la sceneggiatura
Jonathan Kasdan, figlio di Lawrence
Kasdan (autore dello script de I predatori
dell’arca perduta).
Alan Horn,
Presidente dei Walt Disney Studios, ha
dichiarato: “Indiana Jones è uno dei più grandi eroi della
storia del cinema. È raro avere una tale perfetta combinazione di
regista, produttori, attore e personaggi e noi non potevamo essere
più eccitati di avere quest’altra avventura con Harrison e
Steven.”
Finalmente vede la luce (almeno in
Italia) Un giorno di pioggia a New York, l’ultimo
film del regista culto Woody Allen, finito
nell’oblio per non si sa per quale ragione (dato che fu assolto in
due stati diversi e in due procedimenti diversi) in seguito alle
accuse riaffiorate dopo vent’anni grazie al movimento Me
Too. Ebbene ecco il film girato e pronto da diversi anni
che uscirà al cinema in Italia grazie a Lucky Red
il 10 Ottobre.
Woody Allen torna
alla commedia romantica e lo fa in grande stile. Sullo sfondo di
una poetica New York, una coppia di giovani fidanzati è alle prese
con improbabili incontri che cambieranno il corso di un weekend
romantico, mandandolo in fumo. Un cast d’eccezione diretto
magistralmente da Woody Allen. Tra i protagonisti
il candidato all’Oscar
Jude Law, il candidato all’Oscar
Timothée Chalamet, le giovani star
Selena Gomez ed
Elle Fanning.
Un giorno di pioggia a New York, il film
Woody Allen torna a Manhattan con
Un giorno di pioggia a New York, una commedia romantica che
racconta la storia di due fidanzatini del college, Gatsby (Timothée
Chalamet) e Ashleigh (Elle Fanning), i cui piani per un weekend
romantico da trascorrere insieme a New York vanno in fumo non
appena mettono piede in città. I due, fin dal loro arrivo a New
York, si ritrovano separati e si imbattono in una serie di incontri
casuali e bizzarre avventure, ciascuno per proprio conto.
Pochi giorni fa l’Hollywood
Reporter aveva menzionato il nome di Andy Serkis
come possibile sostituto di Ruben Fleischer alla regia di Venom
2, sequel già in cantiere da diversi mesi, ma non
c’era stata ancora la conferma ufficiale da parte della Sony. Nelle
ultime ore però ha fatto parlare l’immagine – poi cancellata dal
profilo Instagram – pubblicata da Tom Hardy che
ritraeva proprio Serkis.
Il mistero rimane: perché l’attore
ha tempestivamente tolto la foto? Forse non era ancora autorizzato
a rivelare l’identità del nuovo regista? Per saperlo non ci resta
che attendere il responso dello studio nelle prossime
settimane.
A quanto pare Serkis, che ha già
diretto due lungometraggi (Breathe e
Mowgli), è dato come potenziale regista del film
sul simbionte dei fumetti Marvel insieme ad altri candidati
in lizza incontrati dalla Sony. Lo studio inoltre, vorrebbe
iniziare i lavori entro Novembre 2019.
Vi ricordiamo che Tom
Hardy tornerà a interpretare Eddie Brock anche nel
sequel di Venom, progetto già in
sviluppo dopo l’inaspettato successo al box office dello scorso
autunno, e a confermarlo è stata la produttrice Amy
Pascal in una recente intervista dove si è parlato, tra le
altre cose, anche del possibile crossover con Spider-Man e del
futuro di Miles Morales.
“Posso dire che Tom Hardy ci
sarà, ma d’altronde aveva interpretato magnificamente quel
personaggio nel primo film. Credo che il trionfo al botteghino sia
stato determinato da un paio di fattori, uno dei quali è l’ottimo
lavoro svolto dalla Sony nel creare quel franchise con una vita e
un mondo tutto suo. Il secondo è ovviamente Tom Hardy. Quando pensi
a Venom, non riusciresti a immaginare nessuno, tranne lui, seduto
in quella vasca di aragoste.“
E sul possibile incontro tra
Spider-Man e Venom al cinema, la
Pascal è sembrata più cauta, spiegando che “l’importante è
assicurarsi che questi franchise funzionino individualmente, ma
siamo ben consapevoli dell’interesse dei fan in merito e a tutti
piacerebbe vedere un crossover. Mai dire mai, magari potrebbe
succedere…“
Il premio Oscar Lupita
Nyong’O è la protagonista di una nuova commedia horror,
Little Monsters, in cui interpreta un’insegnante
che tenta di mettere in salvo i suoi studenti durante un’apocalisse
zombie.
L’attrice di 12 anni
schiavo interpreta Miss Caroline, che si ritrova a dover
affrontare orde di non morti quando fa visita allo zoo con i suoi
studenti. Sfortunatamente, gli unici sopravvissuti sono il suo
collega (Alexander England) e un personaggio
televisivo ubriaco interpretato da Josh Gad.
Il regista Abe
Forsythe descrive il film come un “film Pixar vietato ai
minori”, e il trailer del film sembra riassumere perfettamente
questo concetto.
Lupita Nyong’O è
arrivata di recente nelle nostre sale nei pannid ella protagonista
di Noi – Us, l’horror
distopico di Jordan Peele, mentre la rivedremo nel
ruolo di Maz Kanata in Star Wars: L’Ascensa di
Skywalker, l’Episodio IX della saga di Guerre
Stellari che arriverà al cinema a dicembre 2019.
Nell’edizione homevideo di
Avengers: Endgame, oltre alle scene eliminate, alle
gag e alle interviste
al cast, sarà possibile dare uno sguardo al film insieme al
commento audio dei registi Joe e Anthony
Russo e degli sceneggiatori Christopher Markus e Stephen
McFeely, e quelli che trovate qui sotto sono tutti i segreti
svelati sul film:
1La decapitazione di Steve
Rogers
Abbiamo sentito parlare di una sequenza
eliminata che prevedeva la decapitazione di Captain
America, approfondita poi durante il commento:
“Esisteva un’altra versione in cui Thanos apriva un grande
portale sul campo di battaglia e diventava evidente che nel suo
arco di tempo era arrivato sulla Terra“, spiega
Markus. “Si sarebbe avvicinato ai Vendicatori del futuro
lanciandogli la testa di Captain America del 2012“.
Mentre la D23 Expo
2019 si avvicina sempre di più, la Disney continua a
diffondere dettagli su quelli che saranno i panel della convention.
Sappiamo già che trai protagonisti di questa edizione ci saranno la
serie Disney+ The Mandalorian e alcuni
annunci importanti dei Marvel Studios, ma sappiamo anche
che molte novità potrebbero arrivare dalle piattaforme di servizi
in streaming sotto il controllo della Casa di Topolino: Disney+, Hulu ed ESPN+.
Durante la presentazione, verranno
mostrati “contenuti mai visti prima, ospiti a sorpresa, spettacoli
e rivelazioni” per i film e le serie di Disney, Pixar, Marvel,
Star
Wars, National Geographic e altro ancora. Il panel offrirà
anche un primo sguardo a Lilly e il Vagabondo, The Mandalorian e
High School Musical: The Musical: The Series.
D23 Expo 2019 si svolgerà presso il
Convention Center di Anaheim dal 23 al 25 agosto 2019. Ecco di
seguito il programma dei panel Disney+, Hulu e ESPN+:
Venerdì, 23 agosto
10 a.m. – ESPN+ Presents Peyton’s Places Special
Screening and NFL 100th Anniversary Trivia
12 p.m. – Walt Disney Animation Studios Panel with Eric
Goldberg and Mark Henn
12:30 p.m. – The World According to Jeff Goldblum Q&A
with Jeff Goldblum
1:15 p.m. – Phineas and Ferb Conversation with Dan
Povenmire and Jeff “Swampy” Marsh
In occasione della presentazione a
Londra de Il Re
Leone di Jon Favreau, ecco
l’intervista ai doppiatori originali del film, Billy
Eichner (Timon), Seth Rogen (Pumbaa) ed
Elton John, autore e interprete di The Circle
of Life, la canzone principale della colonna sonora originale
del film, e di tutte le altre canzoni del film. Il Re Leone
arriverà in sala il prossimo 21 agosto.
Basato su una sceneggiatura scritta
da Jeff Nathanson, il film è stato
realizzato con le stesse tecniche di animazione computerizzata
utilizzare per portare alla luce Il Libro della
Giungla (2016). Jon
Favreau, che dirige anche questo secondo live
action Disney, dovrà questa volta affrontare
una sfida in più, visto che in questo caso non ci sarà nessun
personaggio umano su cui basare le inquadrature e le scene.
Nel cast de Il Re
Leone figurano Donald Glover,
nel ruolo di Simba, e James Earl
Jones, che torna a
essere Mufasa. Seth
Rogen e Billy Eichner
doppieranno
Pumba e Timon. Nel cast
anche John Kani, visto in Civil War, che darà
voce a Rafiki e Alfre
Woodard, che
sarà Sarabi. Chiwetel
Ejiofor sarà Scar.
Continuano a trapelare on line
dettagli si Star
Wars: L’Ascesa di Skywalker, il film del franchise che
chiuderà, si dice per sempre, la parabola narrativa degli
Skywalker. Qualche settimana fa era stato rivelato in rete il
primo Sith Trooper, e
adesso arrivano nuove indiscrezioni su chi sono e cosa
rappresentano queste nuove guardie.
Sembra infatti che si tratti di un
corpo di guardia armato che ha dei legami nientemeno che con
l’Imperatore Palpatine. Apparentemente, questi nuovi
Stormtrooper sono “nascosti all’interno di una flotta enorme” nelle
Regioni sconosciute, e da alcuni recenti romanzi, collegati al
film, sappiamo che si tratta di una zona di interesse di
Palpatine.
Si dice anche che questa flotta sia
composta da Star Destroyer e con altre armi molto simili alla Morte
Nera, capaci di distruggere interi pianeti, quindi. Kylo Ren ha un
dispositivo chiamato Wayfinder che sta pianificando di utilizzare
per trovare quelle navi e “sbloccare l’eredità di Palpatine”. È
difficile dire come questo si leghi all’apparente risurrezione del
maestro Sith.
Questo potrebbe indicare che tra
Palpatine e Snoke potrebbe esserci stata complicità, dopotutto i
Sith Trooper somigliano, per look, alla guardia Pretoriana del
defunto Leader Supremo.
L’Ascesa di
Skywalker, capitolo conclusivo della nuova trilogia
del franchise diretto da J.J. Abrams,
arriverà nelle sale a dicembre 2019.
Nel cast Daisy
Ridley, Oscar
Isaac, John
Boyega, Kelly Marie
Tran, Naomi
Ackie, Joonas Suotamo,Adam
Driver, Anthony Daniels, Billy
Dee Williams Lupita Nyong’o, Domhnall
Gleeson, Billie Lourd e il veterano del
franchise Mark Hamill. Tra le new entry
c’è Richard E. Grant.
Il ruolo di Leia Organa sarà
interpretato di nuovo da Carrie Fisher, usando del
girato mai visto prima da Star Wars: Il Risveglio della
Forza. “Tutti noi amiamo disperatamente Carrie
Fisher – ha dichiarato Abrams – Abbiamo cercato
una perfetta conclusione alla saga degli Skywalker nonostante la
sua assenza. Non sceglieremo mai un altra attrice per il ruolo, né
mai potremmo usare la computer grafica. Con il supporto e la
benedizione della figlia, Billie, abbiamo trovato il modo di
onorare l’eredità di Carrie e il ruolo di Leia in Episodio IX,
usando del girato mai visto che abbiamo girato insieme per Episodio
VII.”
Star Wars: L’Ascesa di
Skywalker, le teorie sul significato del titolo
Sappiamo ormai che Avengers:
Infinity War ed Endgame sono film la cui
produzione ha lavorato con un livello di segretezza elevatissimo,
tanto che per alcune scene importanti dei film, sono stati scritti
copioni finti o battute alternative, così da confondere degli
eventuali leak.
Nel video che segue, diffuso in
occasione dell’arrivo in Home Video di Avengers:
Endgame, Kevin Feige spiega che durante la produzione dei
due film esisteva un codice rosso, che indicava lo script
originale, e un codice blu, che invece si riferiva allo script
vero.
Tuttavia, quello che lo Studio ha
pensato di regalare ai propri fan è un oggetto davvero prezioso,
ovvero un video in cui vengono mostrate, in forma di animazione, le
scene fake che erano state scritte per i film, in particolare per
le morti di Infinity War. Ecco il video di
seguito:
Dopo gli eventi devastanti di
Avengers: Infinity War (2018), l’universo è in rovina a causa degli
sforzi del Titano Pazzo, Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti
in vita dopo lo schiocco, i Vendicatori dovranno riunirsi ancora
una volta per annullare le azioni del villain e ripristinare
l’ordine nell’universo una volta per tutte, indipendentemente dalle
conseguenze che potrebbero esserci.
Netflix ha finalmente pubblicato il
primo trailer ufficiale di The
Irishman, il nuovo film di Martin
Scorsese che aprirà la 57ma edizione del New York Film
Festival prima di debuttare sulla piattaforma di streaming in
autunno. Protagonisti della pellicola, Robert De
Niro, Al Pacino e Joe
Pesci, in un’epica saga sulla criminalità organizzata
nell’America del dopoguerra.
La storia è raccontata attraverso
gli occhi del veterano della Seconda Guerra Mondiale, Frank Sheeran
– imbroglione e sicario – che ha lavorato al fianco di alcune delle
figure più importanti del 20° secolo: nel corso dei decenni, uno
dei più grandi misteri irrisolti della storia americana, la
scomparsa del leggendario sindacalista Jimmy Hoffa, ci accompagnerà
in uno straordinario viaggio attraverso i segreti del crimine
organizzato, i suoi meccanismi interni, le rivalità e le
connessioni con la politica tradizionale.
Il percorso di Ben
Affleck nell’universo DC si è concluso due anni fa con
Justice League, con l’attore che ha
definitivamente detto addio al progetto solista su
Batman ora nelle mani di Matt
Reeves che riavvierà per l’ennesima volta le sorti del
crociato di Gotham al cinema.
Nuovi dettagli sul film mai
realizzato da Affleck sono emersi durante il podcast Happy Sad
Confused di Josh Horowitz in cui il reporter di MTV ha parlato con
il direttore della fotografia Robert Richardson
delle scene ambientate all’interno dell’Arkham
Asylum, con la presenza di alcuni personaggi dei fumetti
ad esso connessi:
“Volevo girare Batman con Ben
perché quello era il prossimo film che avevamo in programma. C’era
una sceneggiatura, ma non era particolarmente amata. Ci stava
lavorando molto per cambiarla e sottolineare gli aspetti più folli
della storia, cercando di entrare di più ad Arkham dove c’erano i
villain“.
Vi ricordiamo che le motivazioni che
hanno spinto l’attore a lasciare il progetto erano di natura
creativa, non avendo trovato “il modo più adatto per raccontare
la mia versione di Batman, pure se in compagnia di un ottimo
sceneggiatore. È come se non riuscissi a decifrarlo fino
in fondo…Quindi ho pensato che fosse giunto il momento di
permettere a qualcun altro di provarci, e vi assicuro che la Warner
Bros. si trova davvero in ottime mani“.
The Batman, il
cinecomic diretto da Matt Reeves che riavvierà le
sorti del crociato di Gotham al cinema con Robert
Pattinson nel ruolo del protagonista. l cinecomic dovrebbe
svolgersi negli anni Novanta, epoca tornata di moda nel corso
dell’ultima stagione anche grazie al successo di un altro
cinecomic, Captain Marvel dei Marvel
Studios.
Per alcuni 1990 fa rima con gli
adattamenti di Batman di Tim
Burton che prepararono le basi per i futuri cinefumetti e
che sono stati fonte di ispirazione per Zack
Snyder per quanto riguarda una scena particolare di
Batman V
Superman: Dawn of Justice(dove il regista aveva
omaggiato lo scontro tra il cavaliere oscuro e Pinguino di
Batman Returns del 1992), per non parlare del
fatto che alcune delle più importanti trame a fumetti sul
personaggio provengono proprio da quel decennio.
Secondo i report, Reeves ha optato
per le storie di Batman: Anno Uno come possibile
punto di riferimento, proprio per conferire al suo film un tono da
genere noir enfatizzando le capacità investigative dell’eroe.
Nessuna notizia ufficiale invece sul casting, con la Warner Bros.
impegnata a trovare il perfetto sostituto di Affleck e altri
interpreti che possano riempire la ricca galleria di villain
prevista.
Per The Batman è
stata già fissata l’uscita in sala il 25 giugno
2021.
In Avengers:
Endgame abbiamo ritrovato un Thor irriconoscibile, con
problemi di dipendenza dall’alcoolizzato, sovrappeso, senza onore e
nobiltà, rassegnato dagli eventi di Infinity War che gli hanno
strappato via la famiglia e il suo popolo.
“Mi piaceva quella
direzione“, ha dichiarato Chris
Hemsworth a proposito del Lebowski Thor, “Perché
stava contraddicendo tutte le aspettative.” E a quanto pare la
bozza iniziale del film prevedeva un ritorno alla sua solita forma
fisica verso la metà del film, decisione a cui l’attore si è
opposto senza indugi. “Amavo quella versione di Thor, era così
diversa da qualsiasi altro modo in cui avevo interpretato il
personaggio che poi ha preso una piega tutta sua“.
“Dopo il primo Thor mi sentivo
limitato dall’atteggiamento rigido e serioso del personaggio.”
ha raccontato Hemsworth in un’intervista con Variety, “Così in
vista di Ragnarok ho contattato Kevin Feige per proporgli un’idea
abbastanza radicale. Il problema era che passati The Avengers e The
Dark World ero come intrappolato nel ruolo, costretto in una
tipologia di casting che mi avrebbe perseguitato per sempre. Quello
era tutto ciò che aveva da offrirmi? Pensavo ci fosse dell’altro
che potevamo fare.“
Questa trasformazione fisica è stata
documentata sul set, e qui sotto potete vederne un assaggio con la
“vestizione” del Dio del Tuono.
Dopo gli eventi devastanti di
Avengers: Infinity War (2018), l’universo è in rovina a causa degli
sforzi del Titano Pazzo, Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti
in vita dopo lo schiocco, i Vendicatori dovranno riunirsi ancora
una volta per annullare le azioni del villain e ripristinare
l’ordine nell’universo una volta per tutte, indipendentemente dalle
conseguenze che potrebbero esserci.
Tra i vari cinecomic attualmente in
sviluppo tratti dai fumetti DC c’è anche New Gods,
affidato alla regia di Ava DuVernay che scriverà
la sceneggiatura insieme a Tom King (fumetttista
conosciuto per i suoi lavori su Mister Miracle, Swamp Thing,
Nightwing, The Vision). Non abbiamo ancora nessun dettaglio
sulla trama, ma proprio grazie alla DuVernay sappiamo che
Darkseid, il principale antagonista del Quarto
mondo di Jack Kirby, sarà nell’adattamento.
Chi ha familiarità con i fumetti
saprà che la frase “Darkseid Is” è apparsa per la prima
volta durante la run di Grant Morrison, ripresa nella recente
miniserie di Mister Miracle scritta da Tom King. Fondamentalmente
significa che Darkseid è assoluto, che le cose muoiono e saranno
distrutte, ma Darkseid non morirà mai.
Restano quindi da scoprire gli
ulteriori dettagli su New Gods, che a quanto pare presenterà
Mister Miracle e Big Barda come
protagonisti e Granny Goodness e le Furie
Femminili nel ruolo di antagoniste principali. Chi conosce
i fumetti DC saprà che la prima fa parte dell’Elite di
Darkseid, il signore di Apokolis, e gestisce
l’orfanotrofio del pianeta con una feroce disciplina,
servendosi anche delle Furie per creare un’élite di guerrieri
attraverso il lavaggio del cervello e la tortura.
Con il contributo di King la Warner
Bros gioca in casa, affidandosi ad una delle penne più affermate e
amate dai lettori dei fumetti che ha contribuito al recente riavvio
delle avventure di Batman (serie terminata prematuramente).
Creato e disegnato
da Jack Kirby, il fumetto originale fu
pubblicato la prima volta nel 1971, portando al grande pubblico le
storie dei Nuovi Dei, ovvero
i nativi dei pianeti gemelli di Nuova Genesi e
Apokolips.
Vi ricordiamo che, anni fa, la
DuVernay è stata ad un passo dal dirigere un altro atteso
cinecomic, ovvero Black
Panther, finito poi nelle mani di Ryan
Coogler. Secondo alcune
indiscrezioni, New Gods non sarà
collegato all’universo cinematografico DC, dunque la speranza di
vedere nel film i personaggi già introdotti è pari a zero.
A quattro mesi dagli ultimi
aggiornamenti è Deadline a riportare che Jonathan
Goldstein e John Francis Daley sono
entrati ufficialmente in trattative per scrivere e dirigere il film
su Dungeons
& Dragons, il celebre gioco di ruolo nato nel 1974 e
già adattato sul piccolo schermo come serie animata nel 1984 e al
cinema nel 2002 (allora diretto da Courtney Solomon,
con Jeremy Irons e Justin Whalin).
La coppia è reduce dalla regia di
Game Night, commedia prodotta da New Line e Warner
Bros, ma tra i lavori più recenti c’è anche la sceneggiatura di
Spider-Man: Homecoming e l’impegno, poi abbandonato, con
The Flash, il cinecomic con Ezra
Miller che invece è stato affidato a Andy
Muschietti.
A Marzo That Hashtag Show aveva
diffuso una una lista di possibili candidati ad interpretare il
ruolo protagonista del film, tra cui spiccavano i nomi di
Will Smith, Josh Brolin, Chris
Pratt, Vin Diesel, Matthew McConaughey,
Jamie Foxx, Joel Edgerton, Dave Bautista, Jeremy
Renner, eJohnny
Depp.
L’uscita nelle sale di Dungeons
& Dragonsè stata invece fissata
al 19 novembre 2021.
Stanno facendo molto discutere delle
affermazioni di Joe Russo, uno dei due registi di
Avengers: Endgame, in merito al suo “odio” verso
Tony Stark. Il regista ha infatti scherzato, durante un’ospitata al
Tonight Show, sul fatto che la prima volta che ha sentito
Stark definirsi un “miliardario, playboy, filantropo”, avrebbe
voluto ucciderlo, e così ha deciso che l’avrebbe fatto in
Endgame.
La polemica è stata immediata, da
parte dei fan che invece, a ragione, adorano l’eroe interpretato da
Robert Downey Jr.. E così, Joe
Russo, per replicare, ha rincarato la dose con un
tweet:
In questo caso ribadisce che non
solo avrebbe voluto vedere Tony Stark morire, ma avrebbe voluto
farlo addirittura in Civil War.
Si tratta, naturalmente, di
affermazioni provocatorie, che però il popolo di internet dei fan
Marvel non è pronto ad accogliere,
tanto che le reazioni in rete sono state violente e numerose:
Dopo gli eventi devastanti di
Avengers: Infinity War (2018), l’universo è in rovina a causa degli
sforzi del Titano Pazzo, Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti
in vita dopo lo schiocco, i Vendicatori dovranno riunirsi ancora
una volta per annullare le azioni del villain e ripristinare
l’ordine nell’universo una volta per tutte, indipendentemente dalle
conseguenze che potrebbero esserci.
Avengers:
Endgame arriverà tra pochi giorni in versione
homevideo, con contenuti extra, interviste e scene inedite da
gustare rivivendo tutte le emozioni evocate dal film in sala.
Quelle che trovate di seguito sono
alcune delle foto più belle raccolte nel dietro le quinte con gli
attori e i registi sul set: da Chris
Hemsworth che indossa i panni del nuovo Thor a
Brie
Larson che torna in quelli di Captain Marvel.
1I magnifici tre
Li
chiamavano i magnifici tre: Thor, Captain America e Iron Man
finalmente riuniti per combattere a viso aperto Thanos nel
confronto definitivo con Thanos. Sono loro il cuore della Infinity
Saga, visto che sono stati protagonisti di trilogie e hanno formato
il cuore forte dei primi Vendicatori.
IT: Capitolo Due
durerà quasi tre ore. A dichiararlo è lo stesso regista,
Andy Muschietti, a Digital Spy,
durante un’intervista con il giornale. Forte del successo riscosso
dal primo film, il regista si sente spinto ad osare e giocare di
più anche perché la seconda parte del romanzo di Stephen
King che racconterà è quella più intensa, sia per quello
che riguarda le emozioni sia per la componente spaventosa, senza
dubbio la parte che più attira il pubblico.
A DS, Muschietti ha spiegato che un
film è sempre molto diverso in fase di scrittura, durante la quale
tutto sembra fondamentale. Questo però spesso porta a primi
montaggi che durano anche quattro ore, una lunghezza difficilmente
vendibile e sostenibile da parte dello spettatore, per cui, dopo un
lavoro di taglia e cuci in sala di montaggio, Muschietti è riuscito
ad avere la sua versione di 2 ore e 45 minuti, una
durate corposa ma a quanto pare necessaria per inserire tutti i
dettagli importanti nella storia.
Sembra che dopo i primi screen,
nessuno si sia lamentato del prodotto finale, né tanto meno della
durata, mentre King in persona ha definito EPICA la scena del
confronto finale tra i Perdenti e il Clown Pennywise.
Vi ricordiamo che l’uscita
nelle sale di IT: Capitolo
Due è fissata al 6 settembre
2019. Nel cast figurano, oltre a McAvoy,Jessica Chastain nei panni di Bev, mentre
Jay Ryan sarà
Ben, Isaiah
Mustafa Mike, Bill
Hader Richie, James
Ransone Eddie, Andy Bean Stan,
e Bill Skarsgård tornerà a interpretare
Pennywise il Clown Ballerino.
Dopo lo sfogo di
Emanuelle Seigner, attrice e moglie di
Roman Polanski, che aveva commentato negativamente
un aspetto particolare del nuovo lavoro di Quentin
TarantinoC’era una volta a
Hollywood, è arrivato un altro sfogo nei confronti del
regista e del trattamento di un personaggio particolare mostrato
sullo schermo: stavolta ad intervenire è la figlia di Bruce Lee, Shannon Lee,
affermando che il ritratto del padre offerto dal regista è
“scoraggiante”.
Nel film lo stuntman interpretato
da Brad Pitt, Cliff Booth, scambia una serie di
insulti arroganti con Lee (che ha il volto di Mike Moh), e i due
concordano di sfidarsi sul set dello show televisivo “The Green
Hornet” in cui la star delle arti marziali sconfigge facilmente
Booth nel primo round, mentre nel secondo, è Booth a colpire Lee
stordendolo.
La figlia di Lee ha descritto la
scena “scoraggiante” per il modo in cui viene rappresentato il
personaggio, ovvero un “arrogante sbruffone, e in verità, mio
padre era un asiatico-americano nella Hollywood degli anni ’60 che
ha dovuto lavorare molto più duramente degli altri per riuscire a
guadagnarsi il rispetto“.
“Riesco a capire tutto il
ragionamento alla base di ciò che è ritratto nel film“, ha
detto in un’intervista, “Capisco che i due personaggi sono
antieroi e questo è un po’ come una fantasia rabbiosa di ciò che
potrebbe accadere, e che stanno rappresentando un tempo
caratterizzato da razzismo ed esclusione. Capisco anche che
volevano rendere il personaggio di Brad Pitt un supereroe in grado
di battere Bruce Lee. Ma non avevano bisogno di
trattarlo come faceva la Hollywood bianca quando era
vivo.”
“Ho visto il film sabato, ed
è stato spiacevole trovarmi in quel cinema e ascoltare le
risate del pubblico davanti alle scene con mio
padre“, ha concluso la Lee.
L’uscita nelle sale
di C’era
una volta a Hollywood è fissata al 9 settembre
2019. Di seguito la prima sinossi: La
storia si svolge a Los Angeles nel 1969, al culmine di quella che
viene chiamata “hippy” Hollywood. I due protagonisti sono Rick
Dalton (Leonardo DiCaprio), ex star di una serie televisiva
western, e lo stunt di lunga data Cliff Booth (Brad Pitt). Entrambi
stanno lottando per farcela in una Hollywood che non riconoscono
più. Ma Rick ha un vicino di casa molto famoso…Sharon
Tate.
Nel cast anche Damian
Lewis, Dakota
Fanning, Nicholas
Hammond,Emile
Hirsch, Luke
Perry, Clifton Collins
Jr., Keith
Jefferson, Timothy Olyphant, Tim Roth, Kurt
Russell e Michael
Madsen. Rumer Willis, Dreama
Walker, Costa Ronin, Margaret Qualley,
Madisen Beaty e Victoria
Pedretti. Infine Damon Herriman sarà
Charles Manson. Il film segnerà anche l’ultima apparizione
cinematografica di Luke
Perry, morto lo scorso 4 marzo.
“Ho lavorato alla sceneggiatura
per cinque anni, e vissuto nella contea di Los Angeles per gran
parte della mia vita, anche nel 1969, e all’epoca avevo sette
anni“, ha dichiarato Tarantino. “Sono davvero felice di
poter raccontare la storia di una città e di una Hollywood che non
esistono più, e non potrei essere più entusiasta dei miei due
attori protagonisti.“
In occasione della presentazione a
Londra de Il Re
Leone di Jon Favreau, ecco l’intervista ai doppiatori
originali del film, Chiwetel Ejiofor (Scar) e
Florence Kasumba (Shenzi), e ad Hans
Zimmer, compositore delle musiche originali, tornato a
lavorare su questo particolare live action. Il Re
Leone arriverà in sala il prossimo 21 agosto.
Basato su una sceneggiatura scritta
da Jeff Nathanson, il film è stato
realizzato con le stesse tecniche di animazione computerizzata
utilizzare per portare alla luce Il Libro della
Giungla (2016). Jon
Favreau, che dirige anche questo secondo live
action Disney, dovrà questa volta affrontare
una sfida in più, visto che in questo caso non ci sarà nessun
personaggio umano su cui basare le inquadrature e le scene.
Nel cast de Il Re
Leone figurano Donald Glover,
nel ruolo di Simba, e James Earl
Jones, che torna a
essere Mufasa. Seth
Rogen e Billy Eichner
doppieranno
Pumba e Timon. Nel cast
anche John Kani, visto in Civil War, che darà
voce a Rafiki e Alfre
Woodard, che
sarà Sarabi. Chiwetel
Ejiofor sarà Scar.
Diverse scene sono state tagliate
dal montaggio finale di Avengers:
Endgame, ma i fan non devono temere perché saranno
contenute nell’edizione homevideo del film in arrivo tra pochissimi
giorni. Volete però sapere di cosa si tratta e cosa possiamo
aspettarci?
Di seguito trovate tutti i dettagli di ogni scena:
1Il ricordo di Cap
Ci
troviamo ancora all’interno dell’Avengers Compound, con
Steve Rogers e Rhodey che
riassumono la storia delle gemme dell’infinito e la spalla di Tony
che chiede delucidazioni sul perché il Tesseract sia finito sul
fondo dell’oceano durante la seconda guerra mondiale.
Nel
farlo interroga Cap sull’episodio dell’aereo schiantato alla fine
del film del 2011, il primo standalone su Steve Rogers.
La Valigia dell’Attore
2019, sedicesima edizione, si chiude con un bilancio
estremamente positivo. Non solo per le proiezioni sempre gremite,
così come gli incontri con gli attori e registi, ma per quello che
ha raccontato. Il festival di La Maddalena celebra il lavoro
d’attore, nella memoria di Gian Maria Volonté, uno
dei più grandi interpreti di tutti i tempi. Nel venticinquennale
della morte è stato ricordato con tre film, Ogro,
Porte aperte e il restauro, magnifico, di
A ciascuno il suo. Gli hanno reso omaggio
Angela Molina, Alessandro Haber, Renato
Carpentieri. E addirittura da due libri, Gian Maria
Volonté di Mirko Capozzoli, e Gian Maria
Volonté: recito dunque sono di Giovanni
Savastano.
Ma mai come quest’anno, La Valigia
dell’Attore è stato un evento dedicato alla memoria, non solo di
Volonté, ma anche di tutto quello che ha trasmesso, culturalmente e
storicamente, alle generazioni future. Le menzioni speciali
assegnate quest’anno ad Alessandro Gazale e
Francesca Niedda, splendidi protagonisti di
Ovunque proteggimi di Bonfiacio Angius,
rappresentano il presente di questa eredità.
Il futuro è Lorenzo
Fantastichini, al quale è stato consegnato da Le isole
del cinema il Premio Volonté assegnato
postumo al padre Ennio. Il premio è stato consegnato da Gianfranco
Cabiddu, regista de La stoffa dei sogni, di cui era protagonista
Ennio. Da quel set, Cabiddu ha tratto dieci toccanti minuti di
ricordo, Ennio, attore tra cinema e teatro.
Anche Lorenzo farà l’attore, come
gli allievi del ValigiaLab, quest’anno tenuto da
Carlo Cecchi. Saranno loro il futuro del cinema,
del teatro, del festival stesso. Come Giovanni Battista
Origo, autore del cortometraggio Gong,
undici minuti di piano sequenza claustrofobico che mette alla
berlina l’intellettualismo e il politicamente corretto di una
generazione e di una classe sociale. Sette corti nel suo curriculum
e tanto talento. “Adesso, dopo tanti cortometraggi, sto
preparando due documentari e, finalmente, il mio primo
lungometraggio”. E speriamo arrivi presto.
Un festival che si è chiuso con gli
splendidi ricordi di Renato Carpentieri su Gian
Maria dal set di Porte Aperte, stimolato dalle
domande di Fabio Ferzetti, Boris Sollazzo e Fabrizio Deriu,
moderatori degli incontri del festival. “Avevo 46 anni ed
esordivo al cinema, e la prima scena della mia vita è stato un
piano a due con Gian Maria Volonté. Per concentrarmi e superare
l’ansia, mentre dicevo le mie battute ero concentrato sul suo viso.
Era perfetto, straordinario, con pochi sussulti dei muscoli del
viso mi stava trasmettendo l’essenza del suo personaggio. Quando
finimmo la scena disse a Gianni Amelio “Ma dove lo hai trovato?”,
in senso positivo. Fu una gran giornata sul set, quella”.
Vincitore del David di Donatello come migliore attore protagonista
per La tenerezza (“Dopo ho scoperto che
Valerio Mastandrea aveva scommesso su di me. Con la vincita è
andato a farsi una cena di pesce”), Carpentieri, una vita
dedicata al teatro, è stato scoperto tardi dal cinema, ma ha
recuperato in fretta. Nell’ultimo anno ha partecipato a film
importanti come La paranza dei bambini,
Momenti di trascurabile felicità e
Ride, l’opera prima proprio di Mastandrea. Ha
lavorato con registi come Mario Martone, i
fratelli Taviani, Gabriele
Salvatores, Emidio Greco e Nanni
Moretti.
La sedicesima Valigia dell’attore ha
raccontato anche tanto del nuovo cinema sardo, una realtà
importante, da Angius a Paolo Zucca che con
L’uomo che comprò la Luna si è reso protagonista
del più clamoroso caso cinematografico dell’anno. Ma anche
Enrico Pau, con il suo bellissimo corto
Gabriel, presentato in anteprima internazionale a
La Maddalena. E Francesco Piras, che ha aperto il
festival con Il nostro concerto, cortometraggio
poetico e musicale. Un cinema fatto anche di interpreti, come
quelli di Angius, come Jacopo Cullin per
Zucca.
Sedici edizioni de La Valigia
dell’attore hanno alimentato un data base di questo
mestiere che si arricchisce anno dopo anno, di aneddoti, ricordi,
consigli e riflessioni, contribuendo a svelare il mistero di un
lavoro dietro il quale c’è fatica, sudore, insicurezza, sofferenza,
gioia, e tutte quelle altre emozioni e sensazioni che fanno parte
della vita e che si cerca di portare sullo schermo o su un
palcoscenico per raccontare storie. Le prossime arriveranno a La
Valigia dell’attore 2020, diciassettesima edizione.
Premio Volonté 2019 a Ennio
Fantastichini – MOTIVAZIONE
Ennio. Basta il nome di
battesimo. Come Diego nel calcio, Michelangelo nell’arte, Gian
Maria al cinema. Quel cognome lungo, al massimo, lo pronunci tutto
attaccato, ma non serve. Basta quel nome per richiamare alla mente,
al cuore e un po’ anche allo stomaco quella vitalità esplosiva,
quel sorriso, quegli occhi che erano accoglienti ma sapevano essere
anche pugnali, quel corpo che era sorprendentemente agile
nonostante la stazza, perché Ennio Fantastichini era grande, nel
senso letterale del termine e in quello metaforico.
Sul set, ma anche fuori, davanti
alla macchina da presa come a un tavolo da pranzo, sapeva essere
dolcissimo, delicato, ma anche feroce; commovente e irritante,
selvaggio e disciplinatissimo, spudorato e timido. Spariva Ennio,
come quando ci ha lasciati tutti senza avvertire. Sapeva diventare
schivo, costruendo quei silenzi pieni di significato che la
macchina da presa sapeva catturare così bene anche quando il
regista non era poi così bravo, ma sapeva anche riempire ogni
spazio vuoto con battute, istrionismi, overacting che non era mai
gigioneria, ma al massimo generosità.
Forse per questo ha saputo
essere straordinario ovunque: tv, teatro, cinema. Ha saputo essere
Vanzetti dopo Volonté, uscendone alla grande, cattivo per i
Manetti, diventare un’icona sociale per Virzì, navigare tra
Shakespeare ed Eduardo con l’amico e sodale Rubini per Cabiddu. Di
Ennio, che era un gigante, ti rimangono impressi pure i ruoli meno
famosi e celebrati, perché lì forse sentivi di più la sua
pennellata unica, e c’è da giurare che Mastandrea in Perfetti
Sconosciuti abbia rubato un po’ al Fantastichini di Saturno Contro
sul disegnare l’omosessualità senza retorica.
È inutile andare a cercare nella
carriera, nei nomi, nei titoli, il motivo di un premio così ovvio.
Rimane solo la vertigine di quanto ancora avrebbe potuto darci, di
quanti ruoli avrebbe scolpito, sempre meglio, perché Ennio
invecchiando migliorava.
Pensaci tu, Lorenzo, a
continuare, fottendotene della sua eredità. Perché lui era così,
non dimenticava nulla e nessuno, ma era Ennio e basta. Ed è l’unica
lezione che conta.
A24 ha diffuso il primo trailer di
The
Lighthouse, il nuovo film di Robert
Eggers (acclamato regista di The Witch)
che vede protagonisti Robert Pattinson e
Willem Dafoe. Presentato al Festival di Cannes
nella sezione Quinzaine des Réalisateurs, uscirà nelle sale il 18
ottobre 2019.
La storia segue le disavventure di
due guardiani di un faro situato su una lontana e misteriosa isola
del New England alla fine del XIX secolo. Si tratta del secondo
lungometraggio del filmaker americano premiato nel 2015 al Sundance
per la miglior regia con la sua opera prima, The Witch, uno degli
horror più apprezzati dell’ultimo decennio.
C’è un solo fotogramma all’interno
del nuovo adattamento de Il Re
Leone diretto da Jon Favreau realizzato senza l’intervento
della cgi, mentre il resto del film – come vedrete prossimamente al
cinema – vanta avanzatissime riprese e immagini costruite
interamente grazie al lavoro della grafica digitale. Il mistero,
tenuto nascosto finora, è stato rivelato dallo stesso Favreu su
Twitter.
“Questo è l’unico fotogramma
ripreso dal vivo de Il Re Leone. Ci sono 1490
fotogrammi creati da animatori e artisti della CGI. Ho inserito un
singolo fotogramma che abbiamo fotografato in Africa per vedere se
qualcuno riuscisse a notarlo. È la prima scena di apertura del film
che introduce
This is the only real shot in
#TheLionKing. There are 1490 rendered shots created by
animators and CG artists. I slipped in one single shot that we
actually photographed in Africa to see if anyone would notice. It
is the first shot of the movie that begins The Circle of Life.
pic.twitter.com/CO0spSyCv4
Vi ricordiamo che Il Re
Leone arriverà nelle nostre sale il 21
Agosto.
Basato su una sceneggiatura scritta
da Jeff Nathanson, il film è stato
realizzato con le stesse tecniche di animazione computerizzata
utilizzare per portare alla luce Il Libro della
Giungla (2016). Jon
Favreau, che dirige anche questo secondo live
action Disney, dovrà questa volta affrontare
una sfida in più, visto che in questo caso non ci sarà nessun
personaggio umano su cui basare le inquadrature e le scene.
Nel cast de Il Re
Leone figurano, oltre a Glover,
anche James Earl Jones, che torna a
essere Mufasa. Seth
Rogen e Billy
Eichner doppieranno Pumba e Timon.
Nel cast anche John Kani, visto in Civil War,
che darà voce
a Rafiki e Alfre
Woodard, che
sarà Sarabi. Chiwetel
Ejiofor sarà Scar.
Di seguito la sinossi ufficiale:
Simba, il figlio di
Mufasa e principe delle Terre del Branco, spera di seguire le orme
del padre. Il fratello minore di Mufasa, Scar, complotta per
tradire Mufasa e conquistare le Terre del Branco, costringendo
Simba all’esilio, dove incontra Timon e Pumbaa. Simba deve
stringere un’alleanza e ricostruirsi completamente per prendere ciò
che è giustamente suo.
La ABC ha diffuso il teaser promo
di The Good Doctor 3, l’attesissimo terza stagione
della serie di successo The Good
Doctor.
Il primo episodio di debutterà il
23 Settembre 2019 sulla ABC. Nella terza stagione
di The Good
Doctor Dr. Shaun Murphy (Freddie
Highmore), un giovane chirurgo con autismo e sindrome dei
savant, continua a usare la sua straordinaria regali medici presso
l’unità chirurgica dell’ospedale San Bonaventura. Mentre le sue
amicizie si approfondiscono, Shaun lavora più duramente di quanto
abbia mai fatto prima di iniziare a uscire, mentre naviga nel suo
ambiente e nelle sue relazioni per dimostrare ai suoi colleghi che
il suo talento come chirurgo salverà delle vite. La serie è di
David Shore (“House”), e “Lost” e “Hawaii Five-0” star Daniel Dae
Kim.
The Good Doctor 3
In The Good
Doctor protagonisti
Freddie Highmore nei panni del Dr. Shaun Murphy,
Antonia Thomas nel ruolo del Dr. Claire Browne,
Nicholas Gonzalez nel ruolo del Dr. Neil Melendez,
Hill Harper come Dr. Marcus Andrews,
Richard Schiff come Dr. Aaron Glassman,
Christina Chang come Dr. Audrey Lim, Fiona
Gubelmann come Dr. Morgan Reznick, Will Yun
Lee come Dr. Alex Park, Paige Spara come Lea Dilallo e Jasika Nicole
come Dr. Carly Lever.
La serie è di Sony Pictures
Television e ABC Studios. David Shore è il produttore
esecutivo e showrunner. Anche Daniel Dae Kim, Erin Gunn, David
Kim e Sebastian Lee sono produttori esecutivi. Gli ABC Studios
fanno parte dei Disney Television Studios, una collezione di studi
composta da 20th Century Fox Television, ABC Studios e Fox 21
Television Studios.
Dopo aver dato uno
sguardo a Roberto Benigni nei panni di Geppetto,
ecco arrivare la prima immagine ufficiale di Federico
Ielapi, il giovanissimo protagonista di
Pinocchio di Matteo Garrone.
Coproduzione internazionale
Italia/Francia, la pellicola uscirà nelle sale italiane
a Natale distribuita da 01 Distribution.
“Sono molto felice di
aver avuto modo di collaborare con un grande artista
come Mark Coulier, già impegnato nella
realizzazione dei personaggi di Harry
Pottere vincitore di due premi Oscar
per Grand Budapest Hotel e The Iron
Lady.” ha dichiarato il regista parlando del lavoro
sugli effetti speciali. “Sapevamo di non voler ricorrere a
tecniche digitali nella creazione dei personaggi diPinocchio, e per questo motivo ci
siamo affidati a Mark, che grazie allo special make-up è riuscito a
restituire la magia e insieme il realismo delle creature immaginate
da Collodi, sorprendendoci e trasportandoci in un’atmosfera
fiabesca. Speriamo che quello stesso stupore arrivi al pubblico, e
soprattutto agli spettatori più piccoli“.
Avengers:
Endgame ha segnato la fine del viaggio all’interno del
MCU di diversi attori, mentre altri
sono in procinto di rinnovare i propri contratti con i
Marvel Studios sulla base dei film che li vedranno
impegnati durante la Fase 4 e 5.
Ma a che punto sono quelli relativi
alle star ancora disponibili? Ecco qualche previsione in base alle
informazioni raccolte negli ultimi mesi:
1Chadwick Boseman
Considerando il successo incredibile ottenuto
lo scorso anno da Black Panther, sarebbe sciocco
non dare a Chadwick
Boseman l’opportunità di riprendere il ruolo di
T’Challa in altri film (escluso ovviamente Black Panther
2, annunciato nel corso del Comic-Con).
In
attesa di notizie sull’uscita del sequel, sappiamo che l’attore ha
firmato un contratto da cinque film con lo studio.
Nella ricca galleria di cameo che
troveremo in Jay and Silent Bob Reboot, il film
scritto, diretto e interpretato da Kevin Smith che
fungerà sia da sequel sia da soft reboot del franchise, ci
sarà anche Matt Damon in un ruolo che i fan dei
Marvel Studios conoscono piuttosto
bene e che l’ha reso protagonista di uno dei momenti più esilaranti
del franchise.
A rivelarlo è lo stesso Smith su
Instagram allegando una foto insieme all’attore:
“Se avete visto il trailer
saprete che Matt Doman è tornato! Matt era già nella festa di Jay
and Silent Bob strike back, quindi quando sono iniziati i lavori
del nuovo film lo abbiamo contattato per vedere se voleva tornare
sulla scena del crimine. E quando ha confermato, ho subito iniziato
a pensare a come utilizzarlo al meglio e quale ruolo avrebbe potuto
interpretare. Mia moglie Jen Schwalbach ha suggerito “Perché non lo
usiamo come Loki?” e io “Non posso, Loki è
morto!“.
Damon era già entrato nei panni del
Dio dell’Inganno all’inizio di Thor: Ragnarok,
quando va in scena lo spettacolo teatrale che ricostruisce gli
eventi di The Dark World e il sacrificio di Loki.
Vi ricordiamo che l’originale del
2001, intitolato Jay e Silent Bob Strike
Back, aveva segnato il debutto sulle scene della coppia di
strafumati Jay (Mewes) e Silent Bob (Smith), recatosi nella città
degli angeli per impedire che il loro fumetto Bluntman and
Chronic venisse trasformato in un film.
Tornerà protagonista il duo comico
composto dallo stesso Smith e Jason Mewes,
che avevamo visto insieme l’ultima volta sul grande schermo nel
2006 in Clerks II (ma l’attore era
comparso già nei cinque film precedenti dell’amico ambientati
all’interno del View Askewverse).
In questo nuovo capitolo i
personaggi continueranno nella loro folle impresa aiutati da Becky
(Rosario Dawson), che faceva già parte del cast di
Clerks 2. Con loro, nel film, anche Jason Lee, Brian O’Halloran,
Shannon Elizabeth, Frankie Shaw, Justin Long, Harley Quinn Smith,
Chris Jericho, Jason Biggs, James Van Der Beek, Grant Gustin e Tom
Cavanagh.
Diversi mesi dopo il rumor – mai
confermato – sul possibile ritorno nel MCU di Lady Sif,
si torna a parlare della supereroina interpretata da Jaimie
Alexander in relazione a Thor: Love
and Thunder, quarto capitolo del franchise annunciato
durante il Comic-Con di San Diego che vedrà Natalie
Portman impugnare il Mjolnir come nuova “Dea” del
Tuono.
La guerriera asgardiana era apparsa
l’ultima volta nell’universo cinematografico in Thor: The
Dark World e brevemente nella serie Agents of
S.H.I.E.L.D, e da allora la sua assenza ingiustificata ha
lasciato delusa buona parte del pubblico affezionato. E ora che
Valchiria, la nuova sovrana di Asgard nominata da Thor avrà bisogno
della sua regina (come dichiarato da Tessa
Thompson nel corso del panel di San Diego), quale migliore
candidata se non Sif assumerebbe l’ambito ruolo?
Di sicuro l’attrice sembra
disponibile a rivestire i panni del personaggio, e l’ha ribadito
con questo tweet. I Marvel Studios ascolteranno le sue preghiere, e
quelle dei fan, riportando in scena Lady Sif in tempo per le
riprese di Love and Thunder?
Thor: Love
and Thunder è il titolo ufficiale del quarto capitolo
sulle avventure del Dio del Tuono nel MCU, ma ad impugnare il
Mjolnir stavolta sarà Jane Foster, interpretata di nuovo da
Natalie
Portman, come confermato sabato durante il panel dei
Marvel Studios al Comic-Con.
Taika Waititi
tornerà alla regia di un film dei Marvel Studios dopo Thor:
Ragnarok, così come Chris
Hemsworth e Tessa
Thompson riprenderanno i rispettivi ruoli di Thor e
Valchiria dopo l’ultima apparizione in Avengers:
Endgame. L’ispirazione del progetto arriva dal
fumetto The Mighty Thor, descritto da Waititi come “la
perfetta combinazione di emozioni, amore, tuono e storie
appassionanti con la prima Thor femmina dell’universo“.
L’uscita nelle sale è fissata invece al 5 novembre 2021.