Per troppo a lungo la principessa è stata raffigurata come una donna bisognosa di essere salvata da un cavaliere o un principe azzurro. Fortunatamente, negli ultimi decenni, sono stati realizzati una serie di film che hanno decostruito questo stereotipo fornendo principesse del tutto capaci di badare a sé stesse. Da Mulana Brave – Ribelle, da Oceaniaa Biancaneve e il cacciatore, fino al recente Damsel, sono solo alcuni di titoli che propongono ciò, a cui si può aggiungere il film del 2022 dal titolo The Princess (qui la recensione).
Diretto da Le-Van Kiet (regista anche di Furie e Sharks: Incubo dagli abissi), questo film si propone infatti di resistiture allo spettatore una principessa estremamente abile tanto nel gestire gli intrighi a corte quanto i combattimenti. La somiglianza con il citato Damsel – disponibile su Netflix – che vede protagonista la nota attrice Millie Bobby Brown è quasi sospetta, ma per quanto i due film siano simili, The Princessoffre una più approfondita riflessione sul ruolo della donna, sugli archetipi e gli stereotipi che ne possono derivare.
Un film d’avventura che si prefige dunque di raccontare qualcosa che va al di là di ciò che si vede e che per ogni appassionato del genere è senza dubbio un titolo da non perdere. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a The Princess. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e al signifcato del finale. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
La trama e il cast di The Princess
Protagonista del film è una bella e determinata principessa nelle cui mani risiede il destino del regno. Quando la giovane reale viene promessa in sposa al crudele e sociopatico Julius, lei si rifiuta categoricamente. La principessa viene così rapita e rinchiusa in una remota torre, da cui dovrà evadere a tutti i costi se vuole impedire al suo pretendente di usurpare il trono di suo padre, il Re, e salvare il regno da un destino nefasto. Per lei sarà dunque l’occasione per mettersi alla prova e dimostrare tutto il suo valore.
Ad interpretare la principessa protagonista vi è l’attrice Joey King, nota per aver recitato nella trilogia The Kissing Booth e per le serie The Act e We Were the Lucky Ones. Per The Princessl’attrice ha fatto circa “l’85-90% di quello che le si vede fare nel film“, quindi si è allenata a brandire una spada e nel combattimento. Nel ruolo di Julius vi è invece l’attore Dominic Cooper, mentre Olga Kurylenko è Moira, la sua spietata amante. Veronica Ngo, invece, è Linh, addestratrice della principessa.
Nel ruolo del re si ritrova Ed Stoppard, mentre Alex Reid è la regina. Completano il cast Katelyn Rose Downey nel ruolo di Violet, la sorella della principessa, Kristofer Kamiyasu in quelli di Khai, lo zio di Linh, e Fergus O’Donnell quelli di Kurr, uno dei soldati di Julius. Antoni Davidov e Todor Kirilov sono rispettivamente il Merc Leader e l’Heavy Merc. Ad interpretare la principessa da giovane, invece, vi è Allegra du Toit.
Cosa accade nel finale e perché il nome della principessa non viene rivelato?
Nel terzo atto di The Princess, la Principessa riesce a tornare di nascosto al castello, dove si riunisce con Linh e Violet. Le tre si dotano di armi in un magazzino segreto e la Principessa e Linh combattono i mercenari, mentre Violet libera Khai. La Principessa si scontra poi anche Moira, uccidendola. A quel punto affronta Julius in un combattimento singolo e con l’astuzia riesce a decapitarlo, ponendo fine alla sua minaccia. Finalmente convinto della forza della figlia, il re la nomina erede al trono e decreta che le donne del regno possano scegliere la propria strada nella vita.
The Princessè ovviamente da intendere come una storia ampiamente simbolica. Vengono forniti pochissimi dettagli sul regno o sul mondo circostante e i personaggi sono tutti molto semplici. C’è un motivo per cui la principessa non viene nominata: è intesa più come un archetipo che come una persona reale, e tutti gli altri personaggi della storia la vedono solo come il suo ruolo e non come un individuo a sé stante. La storia è quindi intesa come una sovversione del comune tropo della “principessa in un castello”, in cui l’archetipo della principessa esiste solo per essere salvato da qualcun altro.
Alla fine de The Princess la protagonista viene nominata successore del re, il che solleva la questione del perché il re non avrebbe potuto farlo fin dall’inizio. Il film suggerisce che la principessa doveva dimostrare la sua forza e il suo coraggio sia ai suoi genitori che al pubblico in generale – rappresentato dagli spettatori della battaglia finale – prima di essere accettata. Il finale del film consolida così la storia come una narrazione del superamento violento della tradizione patriarcale, rivelando che la principessa è molto più di una semplice principessa.
Il trailer di The Princess e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire di The Princessgrazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Apple TV e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di giovedì 27 giugno alle ore 21:20 sul canale Rai 4.
La Francia è terra di sapori (Chocolat), di fioricoltura (La signora delle rose) e di fragranze. Su questi ultimi si è concentrato il film del 2019 dal titolo I profumi di Madame Walberg, diretto da Grégory Magne, qui al suo secondo lungometraggio dopo L’air de rien, commedia del 2012. Anche questo suo secondo film è una commedia, nel pieno della tradizione francese, ma presenta anche elementi più “drammatici” che conferiscono al racconto un’emotività ancor più forte.
L’idea per questo film, come ha raccontato il regista, è nata quando in mezzo ad una folla un profumo familiare ha catturato la sua attenzione. Da lì è nata la curiosità di esplorare la vita di una persona con il senso dell’olfatto più sviluppato rispetto a quello di una persona normale e come questa abilità possa influenzare le sue relazioni sociali, le sue emozioni o il suo carattere. Il regista ha poi deciso di concentrarsi su chi sulle capacità del proprio olfatto ha costruito una carriera professionale.
Con la sfida di proporre ciò sullo schermo, come anche la volontà di resistituire l’idea degli odori, I profumi di Madame Walberg si configura dunque come una visione piacevole e appassionante. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a I profumi di Madame Walberg. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e al suo finale. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
Protagonista di questa storia è Anne Walberg, una donna un pò altezzosa e poco cordiale, con una grande fama nel campo dei profumi. Anne produce incredibili fragranze che rivende a diverse aziende di alto livello. Abituata a comportarsi come una diva, visto il suo talento e successo, Anna, ama stare da sola e si preoccupa solo di se stessa, è una donna puntigliosa dalle grandi pretese. Guillaume Favre, invece, è il suo nuovo autista, un uomo solare, dal carattere aperto e allegro.
Guillaume ha però appena divorziato da sua moglie, si sta trasferendo in una nuova casa e sta cercando di ottenere l’affido di sua figlia. In un momento così complicato, per Guillaume il lavoro rappresenta l’unico punto fermo. I due, nonostante siano dotati di caratteri opposti e spesso finiscano con il litigare, scopriranno a poco a poco un’intensa amicizia che li trasformerà e li spingerà a riappropriarsi della propria vita. Proprio come le essenze di Anne, anche la “contaminazione” tra loro darà vita a qualcosa di incredibile.
Il cast del film
Ad interpretare Anne Walberg vi è l’attrice Emmanuelle Devos, celebre per i film Sulle mie labbra (2001) e I re e la regina (2004), ma recentemente vista in Tromperie – Inganno (2021), Masquerade – Ladri d’amore(2023) e A silence (2024). Per prepararsi a questo ruolo, l’attrice ha deciso di saperne di più del mestiere di Anne e ha perciò trascorso molto tempo insieme a Christine Nagel, uno dei “nasi” più celebri di Francia, creatrice di profumi per grandi marchi tra cui Lancômee Guerlain.
Il personaggio principale del film, in realtà, si ispira al famoso “naso” che ha ideato J’adore, iconica fragranza di Dior. Nel ruolo di Guillame, invece, si ritrova l’attore Grégory Montel, noto in Francia per il personaggio dell’agente della Bohème borghese Gabriel Sarda nella serie Call My Agent!. Accanto a loro si ritrova poi il noto attore spagnolo Sergi López nel ruolo del dottor Patrick Ballester, specializzato in problemi olfattivi. Completano il cast Gustave Kervern nel ruolo di Arsène e Zéli Rixhon in quello di Léa Favre, figlia di Guillaume.
Nel corso del film, Anne rivela a Guillame di soffrire di perdita dell’olfatto, specialmente quando si trova sottopressione. Quando un giorno, demoralizzata dalla cosa, Anne prende dei sonniferi di troppo, lui decide di portarla immediatamente in ospedale, al cospetto del dottor Patrick Ballester, specializzato in problemi olfattivi. Nel far ciò, però, Guillame si vede tolti dei punti dalla patente per guida spericolata e perde dunque il suo lavoro di autista. Ma Anne si è ormai affezionata a lui e tenta di rintracciarlo.
Quando finalmente lo trova, impegnato ora con un lavoro da tagliaerba, Anne gli proprone di diventare il suo agente, mentre lei continuerà a lavorare con un olfatto che sta piano piano tornando, con l’intento di reintrodursi nell’industria dei profumi che l’ha respinta. Guillaume accetta con entusiasmo e con quel suo nuovo lavoro si presenta al tribunale, dove ottiene l’affidamento congiunto della figlia. Il film si conclude poi con i due protagonisti che entrano nella sede di Dior per presentare i loro nuovi profumi.
Il trailer di I profumi di Madame Walberg e dove vedere il film in streaming e in TV
Sfortunatamente il film non è presente su nessuna delle piattaforme streaming attualmente attive in Italia. È però presente nel palinsesto televisivo di giovedì 27 giugno alle ore 21:20 sul canale Rai 3. Di conseguenza, per un limitato periodo di tempo sarà presente anche sulla piattaforma Rai Play, dove quindi lo si potrà vedere anche oltre il momento della sua messa in onda. Basterà accedere alla piattaforma, completamente gratuita, per trovare il film e far partire la visione.
È però bene notare che, nonostante sia indicato come protagonista del film, Willis abbia in realtà un ruolo molto ridotto. L’attore, infatti, ha negli ultimi anni ridotto drasticamente i suoi impegni cinematografici, limitandosi a brevi apparizioni che comportano dunque il minimo impegno possibile. Questa formula, da molti criticata, si è dimostrata particolarmente vantaggiosa per lui, che ha così avuto modo di districarsi tra diversi lungometraggi girati tutti in brevi periodi.
Ora che l’attore ha annunciato il suo ritiro, recuperare anche questi suoi ultimi film può essere un dovuto omaggio alla sua carriera. Prima di intraprendere una visione di I predoni, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla spiegazione del finale. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
Dave Bautista e Christopher Meloni in I predoni. Foto di Brian Douglas
La trama di I predoni
La storia si apre su una banda di criminali armati fino ai denti mette che a segno il colpo perfetto sottraendo a un noto istituto di credito una cifra pari a circa 3 miliardi di dollari, lasciandosi alle spalle una sconvolgente scia di morti e sangue. Per investigare sulla brutale rapina, verrà chiamato l’agente dell’FBI Jonathan Montgomery, affiancato dal suo collega Stockwell e dall’ultimo arrivato Wells. I sospetti dei tre ricadono immediatamente sul ricco magnate e proprietario della banca Jeffery Hubert, che sembra aver agito per conto di alcuni suoi potenti clienti.
Mentre le indagini conducono sempre più verso una fitta rete di intrighi e corruzione, un’altra rapina, sempre in una banca appartenente a Hubert, non farà altro che confermare le ipotesi di partenza: è in atto una potente cospirazione segreta, dovuta forse a un vecchio debito da riscattare, che il ricco magnate vuole nascondere a ogni costo. Gli agenti dell’FBI, che per risolvere il caso si spingeranno al confine tra bene e male, scopriranno però che dietro le terribili rapine potrebbe celarsi qualcosa che non ha niente a che fare con il denaro.
Il cast del film
Ad interpretare l’agente speciale Jonathan Montgomery vi è l’attore Christopher Meloni, noto per aver interpretato il detective Elliot Stabler nel legal drama della NBC Law & Order: Unità vittime speciali. Nel ruolo dell’agente Stockwell vi è invece Dave Bautista, oggi noto principalmente per il ruolo di Drax nel Marvel Cinematic Universe ma anche per film come Bussano alla porta e Glass Onion. L’agente Wells, invece, è interpretato da AdrianGrenier, noto soprattutto per la sua interpretazione di Vincent Chase nella serie televisiva Entourage.
Vi sono poi Texas Battle nel ruolo del Ranger TJ Jackson e Johnathon Schaech in quello del Detective Brian Mims. Bruce Willis ricopre il ruolo di Jeffrey Hubert, il proprietario della banca che subisce un furto, sul quale però ricadono diversi sospetti. Willis accettò di partecipare a I predoni a patto di girare tutte le proprie scene nel minor numero possibile di giorni. Completano poi il cast gli attori Lydia Hull nei panni dell’agente speciale Lydia Chase, Tyler Jon Olson in quelli del Detective Zach Derohan e Danny A. Abeckaser in quelli del Detective Antonio Leon.
Una scena di I predoni. Foto di Brian Douglas
La spiegazione del finale di I predoni
Nel finale del film si scopre che Hubert aveva cospirato con il senatore Cook per impedire a suo fratello Alexander di rilevare l’azienda. I due hanno informato l’unità Ranger con informazioni false su una minaccia terroristica in Costa Rica. I Ranger inviati vennero quindi giudicati come agenti disonesti e caddero in un’imboscata di una squadra di Forze Speciali che non sapeva della loro innocenza. TJ fu l’unico sopravvissuto e fu salvato da Wells, allora cecchino delle Forze Speciali.
Con i suoi beni congelati, Hubert effettua dunque frettolosamente grossi prelievi di denaro non autorizzati per fuggire dal Paese. TJ viene invece rintracciato dall’FBI in un locale per concerti e preso in custodia. L’agente speciale Wells dell’FBI si rivela a questo punto essere il capo della banda di ladri e tre membri delle forze speciali che hanno attaccato la squadra di TJ sono suoi complici. Wells ha infatti pianificato le rapine come vendetta per il massacro dei Ranger a cui ha preso parte.
Ricordando un dettaglio chiave nella posizione di una mappa, il detective Mims prevede che Wells sia il ladro e arriva mentre egli si prepara a lasciare il nascondiglio con il denaro. Tormentato dalla coscienza sporca e dalla prognosi terminale di cancro della moglie, Mims supplica Wells di permettergli di restituire il denaro rubato e di fare ammenda. Wells cerca di ragionare con Mims, ma lo uccide quando Mims alza la pistola. Qualche tempo dopo, Montgomery rintraccia Hubert a Tijuana, in Messico.
Trova Wells che si sta preparando a uccidere Hubert in un ristorante e gli dice che il denaro rubato non avrebbe riportato indietro nessuno, ma che ci sono molte persone che invece soffrono per le sue azioni. Montgomery si siede allora al tavolo di Hubert, sorseggia del vino con lui solo per poi pugnalarlo con una lama nascosta. Wells, dopo aver sparato alla guardia del corpo di Hubert, scambia uno sguardo con Montgomery e se ne va. Il film, dunque, si conclude portando alla luce temi come la corruzione nelle sfere del potere e il labile confine tra bene e male.
Il trailer di I predoni e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire di I predoni grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Apple TV e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di giovedì 27 giugno alle ore 21:20 sul canale Rai 4.
Empire Magazine ha condiviso nuove immagini e cover dedicate a Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere. Nelle immagini, oltre ai protagonisti Galadriel e Sauron, possiamo dare anche un primo sguardo agli Spettri dei Tumuli che faranno il loro debutto nella seconda stagione della serie Prime Video.
Il Signore degli Anelli: Gli anelli del potere tornerà il 29 agosto. Fino ad allora, i fan possono solo speculare sulle prossime avventure. Se non avete ancora visto la prima stagione, è disponibile in streaming su Prime Video. Preparatevi a un’altra epica saga nella Terra di Mezzo.
La prima stagione deIl Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere ha ottenuto un successo senza precedenti, è stata vista da più di 100 milioni di persone in tutto il mondo, con più di 24 miliardi di minuti di streaming. L’attesissima serie ha conquistato più di 25 milioni di spettatori nel mondo nel suo primo giorno di uscita, divenendo il più grande debutto nella storia di Prime Video, e ha anche debuttato al n. 1 nelle classifiche di streaming generali di Nielsen nel suo weekend di uscita.
Lo show ha inoltre battuto tutti i precedenti record di spettatori di Prime Video, e ha portato nuove iscrizioni a Prime più di qualsiasi altro contenuto precedentemente lanciato. Inoltre, Gli Anelli del Potere è la prima serie Original in ogni area del mondo – Nord America, Europa, area Asia-Pacifico, America Latina e nel resto del mondo. Il finale di stagione è stato un evento culturale globale con numerosi hashtag dedicati alla serie tra cui #TheRingsofPower e altri in trend su Twitter in 27 Paesi per un totale di oltre 426 ore nel weekend.
La seconda stagione di Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere è prodotta dagli showrunner ed executive producers J.D. Payne & Patrick McKay. A loro si uniscono gli executive producer Lindsey Weber, Callum Greene, Justin Doble, Jason Cahill e Gennifer Hutchison, insieme alla co-executive producer Charlotte Brandstrom, i produttori Kate Hazell e Helen Shang e i co-produttori Andrew Lee, Matthew Penry-Davey e Clare Buxton.
La nuova stagione debutterà a livello globale giovedì 29 agosto 2024 su Prime Video, in più lingue e in oltre 240 Paesi e territori. Per rimanere aggiornati su tutte le novità relative alla serie Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere, visitate la pagina dedicata sul sito di Amazon MGM Studios.
Sony e Legendary hanno annunciato che il loro film live-action Street Fighter, basato sui classici videogiochi di Capcom, uscirà nelle sale il 20 marzo 2026.
La notizia della data di uscita arriva poco dopo la notizia che Danny e Michael Philippou, i gemelli registi australiani meglio conosciuti per il loro film horror A24 Talk to Me, hanno lasciato la direzione del progetto. I dettagli sulla trama dell’adattamento cinematografico sono ancora nascosti, ma dato quello che è stato annunciato oggi, ci si può aspettare che presto sentiremo parlare di un nuovo regista per questo importante progetto basato sulla IP. Sony distribuirà il film, co-sviluppato e prodotto con Capcom.
Dal lancio del franchise nel 1987, sono state vendute più di 49 milioni di unità in tutto il mondo, rendendo Street Fighter uno dei franchise più conosciuti e con i maggiori incassi di tutti i tempi. Il capitolo più recente, Street Fighter 6, è stato rilasciato su PlayStation 5, PlayStation 4, Xbox Series X | S e PC tramite Steam lo scorso giugno.
Anche se per il momento il fine settimana del 20 marzo 2026 non ha ancora rivali diretti, altri titoli che usciranno in quel periodo includono The Cat in the Hat della Warner Bros. il 6 marzo, la nuova interpretazione di Mike Flanagan de L’Esorcista il 13 marzo e il sequel di Universal di The Super Mario Bros. Movie il 3 aprile.
Street Fighter è già arrivato sul grande schermo?
Street Fighter ha debuttato sul grande schermo nel 1994, durante un’ondata di adattamenti di videogiochi che comprendeva anche Super Mario Bros. e Mortal Kombat. Il film era interpretato da Jean-Claude Van Damme nei panni del colonnello Guile, leader di una forza di pace che si oppone al dominio del tirannico dittatore M. Bison (Raul Julia, nel suo ultimo ruolo prima della morte per cancro allo stomaco).
Il film si avvaleva di un cast eclettico, tra cui Ming-Na Wen, Kylie Minogue e Wes Studi; nonostante il solido pedigree da film d’azione dello sceneggiatore e regista Steven E. de Souza, autore di 48 ore, Commando e Die Hard, il film fu un flop per la critica, anche se guadagnò 99 milioni di dollari con un budget di 35 milioni. Capcom ci ha riprovato con Street Fighter: The Legend of Chun-Li del 2009, con Kristin Kreuk di Smallville nel ruolo di protagonista e Neal McDonough, Chris Klein e Michael Clarke Duncan. Questa volta, non solo la critica non è stata altrettanto gentile, ma anche il pubblico non è stato interessato; il film ha incassato 12,8 milioni di dollari a fronte di un budget di 50 milioni, ponendo fine alle ambizioni cinematografiche di Capcom fino ad oggi.
Il primo gioco Street Fighter è uscito nel 1987, ma il suo seguito del 1991, Street Fighter II, è considerato un enorme miglioramento rispetto al suo predecessore e rimane uno dei videogiochi più venduti di tutti i tempi. L’ultimo capitolo della serie, Street Fighter 6, è uscito l’anno scorso. Il nuovo film di Capcom e Legendary su Street Fighter sta cercando un regista; non è ancora stata annunciata una data di uscita.
Cosa sappiamo di questa versione di Street Fighter
Diretto dal regista Kitao Sakurai, Street Fighter porterà la battaglia dalle sale giochi al grande schermo con hadouk, calci rotanti e tutti i vostri personaggi preferiti.
Street Fighter vede protagonisti Noah Centineo nel ruolo di Ken Masters, Andrew Koji nel ruolo di Ryu, Callina Liang nel ruolo di Chun-Li, Joe “Roman Reigns” Anoa’i nel ruolo di Akuma, David Dastmalchian nel ruolo di M. Bison, Cody Rhodes nel ruolo di Guile, Andrew Schulz nel ruolo di Dan Hibiki, Eric André nel ruolo di Don Sauvage, Vidyut Jammwal nel ruolo di Dhalsim, con Curtis “50 Cent” Jackson nel ruolo di Balrog e Jason Momoa nel ruolo di Blanka.
L’uscita nelle sale di Street Fighter è prevista per il 16 ottobre 2026.
RS Productions è lieta di annunciare l’uscita nei cinema italiani dal 18 luglio di PADRE PIO di Abel Ferrara (Go Go Tales, Mary, Siberia, Pasolini, Zero and ones), che ne firma anche la sceneggiatura insieme a Maurizio Braucci.
Girato in Puglia, PADRE PIO è ambientato nel 1920 all’indomani della Prima Guerra Mondiale, quando la storia del religioso, interpretato da Shia LaBeouf, ha inizio. Arrivato in uno sperduto convento di Cappuccini a San Giovanni Rotondo,sulle montagne del Gargano, Padre Pio darà inizio al suo ministero e al suo cammino religioso personale – in cui la misteriosa apparizione delle stimmate coinciderà con un tragico evento che cambierà il corso della storia mondiale.
Il film è unalibera interpretazione e un ritratto il più possibile fedele dei primi anni del cammino spirituale del noto Frate Cappuccino e del suo ministero a San Giovanni Rotondo e delle vicissitudini che lo legarono agli abitanti del luogo. Tra povertà, malattie e disordini politici, l’arrivo del frate sarà fondamentale per riavvicinare alla religione quel luogo di devastazione all’apparenza dimenticato da Dio e i suoi abitanti. Nell’assistenza ai poveri e agli ultimi, con amore ed empatia, dopo la devastazione della prima guerra industriale, Padre Pio troverà la sua vocazione, ma dovrà anche affrontare inquietanti visioni, tormenti personali e le sue debolezze di uomo terreno.
Il film su Padre Pio dal 18 luglio al cinema
A vestire i panni del Santo di Pietralcina, in un’intensa interpretazione, la star internazionale Shia LaBeouf(tra le sue ultime pellicole da interprete Pieces of a Woman, Sangue Chiama Sangue, Honey Boy, Borg McEnroe), accompagnato dagli interpreti italiani Marco Leonardi (Il mio posto è qui), Asia Argento, Vincenzo Crea (Gloria!).
PADRE PIO è una co-produzione Italia-Germania, prodotto da Maze Pictures, Interlinea Film e Rimsky Productions, in associazione con Carte Blanche, con il contributo di Apulia Film Fund di Apulia Film Commission e Regione Puglia a valere su risorse del POR Puglia FESR-FSE 2014/2020, con il patrocinio e contributo della Direzione Generale Cinema e Audiovisivo, e con il sostegno della Regione Lazio – Fondo Regionale per il Cinema e l’Audiovisivo.
PADRE PIO del regista Abel Ferrarasarà nei cinema italiani dal 18 luglio distribuito da RS Productions.
Padre Pio, la trama
È la fine della Prima Guerra Mondiale e i giovani soldati italiani tornano a San Giovanni Rotondo, una terra di povertà, violenza storica e dominio ferreo della Chiesa e dei suoi ricchi proprietari terrieri. Le famiglie sono disperate, gli uomini sono distrutti, ma vittoriosi. Arriva anche Padre Pio in uno sperduto convento di Cappuccini, per iniziare il suo ministero evocando un’aura di carisma irresistibile, santità e visioni di Gesù, Maria e del Diavolo stesso. La vigilia delle prime elezioni libere in Italia fa da sfondo a un massacro storico, un evento tragico che cambierà il corso del mondo
Gli aggiornamenti ufficiali sui piani della Lucasfilm e della regista Sharmeen Obaid-Chinoy per il film di Star Wars incentrato su Rey sono stati pochi da quando il progetto è stato annunciato per la prima volta durante l’evento Celebration dello scorso anno, ma le voci continuano a rincorrersi e ora ci sono maggiori notizie su dovrebbero iniziare le riprese, insieme anche ad alcuni altri dettagli. Secondo l’insider Daniel Richtman, le riprese dovrebbero iniziare a settembre. Precedenti indiscrezioni avevano inoltre riportato che la Lucasfilm sta effettuando il casting per gli attori che interpreteranno i due apprendisti Jedi di Rey e il cattivo.
Richtman afferma però che il film sarà caratterizzato da “un sacco di nuovi giovani protagonisti“. Questi potrebbero essere gli studenti dell’accademia Jedi di Rey, ma alcune indiscrezioni hanno riportato che nel film ci saranno anche degli apprendisti Sith, quindi forse come Rey sta addestrando una nuova generazione di Jedi, qualuno potrebbe stare facendo la medesima cosa per conto delle forze del male. Per il momento si tratta di indiscrezioni non confermate, ma se davvero le riprese dovessero iniziare in autunno, possiamo aspettarci di sapere qualcosa di più di certo nelle prossime settimane.
Cosa sappiamo su Star Wars: Episodio X?
I dettagli sulla trama non sono ancora stati resi noti, ma sappiamo che il film sarà ambientato quindici anni dopo gli eventi de Star Wars: L’ascesa degli Skywalker e che Rey sarà una “potente maestra Jedi” che gestisce la propria accademia di addestramento quando la ritroveremo. La regia è affidata a Sharmeen Obaid-Chinoy, mentre il titolo per ora sembra essere Star Wars: Episode X – A New Beginning. Daisy Ridley, come noto, riprenderà il ruolo di Rey.
“Stavo morendo di paura prima di salire sul palco, perché nessuno sapeva che l’avrei fatto”, ha detto Daisy Ridley della sua apparizione a sorpresa al panel di Celebration. “Nessuno sapeva che sarei andata a Celebration, a parte Kathy [Kennedy] e un paio di persone. Ero così nervosa. Oh, mio Dio. È stata un’accoglienza meravigliosa. Sono molto emozionata. La storia è davvero bella. Sto aspettando di leggere il copione perché, ovviamente, non ho altri aggiornamenti. Non è quello che mi aspettavo, ma sono molto eccitato“.
Daisy Ridley ha mantenuto il riserbo sulla storia, ma ha confermato che il film sarà il prossimo progetto di Star Wars ad entrare in produzione. “Conosco la trama di un film. Non voglio dire che sia solo quella, ma è quello che mi è stato detto. E immagino che sarà il prossimo film, credo. Voglio dire, ancora una volta, non so, dopo gli scioperi e tutto il resto, quanto velocemente tutto ricomincerà. Ma sì, per ora conosco la storia di un film e credo che la gente sarà molto eccitata“.
Dal venerdì 28 giugno, “Fancy Dance“, il film Apple Original diretto da Erica Tremblay con protagonista la candidata all’Oscar® Lily Gladstone sarà disponibile su Apple TV+.
Da quando la sorella è scomparsa, Jax (Lily Gladstone) si prende cura della nipote Roki (Isabel Deroy-Olson), arrangiandosi nella riserva Seneca-Cayuga in Oklahoma. Ogni minuto libero è dedicato alla ricerca della sorella scomparsa, mentre aiuta Roki a prepararsi per un imminente powwow. Rischiando di perdere la custodia della ragazza in favore del padre di Jax, le due si mettono in viaggio e setacciano il territorio per rintracciare la madre di Roki in tempo per il powwow. Quella che inizia come una ricerca si trasforma gradualmente in un’indagine molto più profonda sulle complessità e le contraddizioni delle donne indigene che si muovono in un mondo colonizzato e alla mercé di un sistema giudiziario fallimentare. Gladstone recita insieme a Isabel Deroy-Olson, Ryan Begay, Crystle Lightning, Audrey Wasilewski e Shea Whighami.
Isabel Deroy-Olson and Lily Gladstone star in “Fancy Dance,” in select theaters June 21 and streaming on Apple TV+ June 28.
“Fancy Dance”, una produzione Confluential Films e Significant Productions/AUM Group, è prodotto da Deidre Backs, Erica Tremblay, Heather Rae, Nina Yang Bongiovi e Tommy Oliver. Bird Runningwater, Lily Gladstone, Forest Whitaker e Charlotte Koh sono produttori esecutivi.
Distribuzione: Apple TV+
Regia: Erica Tremblay
Cast: Lily Gladstone, Isabel Deroy-Olson, Ryan Begay, Crystle Lightning con Audrey Wasilewski e Shea Whigham
Scritto da: Erica Tremblay e Miciana Alise
Produttori: Deidre Backs, Erica Tremblay, Heather Rae, Nina Yang Bongiovi e Tommy Olive
Produttori esecutivi: Bird Runningwater, Lily Gladstone, Forest Whitaker e Charlotte Koh
Isabel Deroy-Olson and Lily Gladstone star in “Fancy Dance,” in select theaters June 21 and streaming on Apple TV+ June 28.
Fancy Dance, cosa c’è da sapere
La Fancy Dance è una delle forme più amate e popolari di danza dei nativi americani. Eseguita in occasione di grandi raduni chiamati powwows, serve a celebrare la cultura e la comunità. I partecipanti, vestiti con costumi folcloristici, si riuniscono in cerchio intorno a un tamburo, intrecciando i loro movimenti in armonia e seguendone il ritmo. Storicamente, i nativi americani hanno subito diverse restrizioni legali alla pratica delle loro cerimonie religiose; oggi, la Fancy Dance ha recuperato il suo posto all’interno delle comunità indigene come potente simbolo di resilienza e orgoglio culturale.
La serie TV live-action One Piece di Netflix ha scelto i primi nuovi attori per la sua prossima seconda stagione, aggiungendo quattro volti nuovi che interpreteranno altrettanti cattivi del fumetto. Di seguito le new entry pronte a salpare per l’avventura:
Julia Rehwald (Star Wars Young Jedi Adventures) è Tashigi
Rob Colletti (I molti santi del New Jersey) è Wapol
Ty Keough (Le ultime 24 ore) è Dalton
ONE PIECE – la serie
ONE PIECE è un’avventura piratesca live action, creata in collaborazione con Shueisha e prodotta da Tomorrow Studios (an ITV Studios partner) e Netflix.
Co-Showrunners / Sceneggiatori / Produttori Esecutivi: Matt Owens & Joe Tracz
Produttori Esecutivi: Eiichiro Oda, Marty Adelstein e Becky Clements con Tomorrow Studios, Tetsu Fujimura, Chris Symes e Steven Maeda
Cast: Iñaki Godoy (Monkey D. Luffy), Mackenyu (Roronoa Zoro), Emily Rudd (Nami), Jacob Romero (Usop) e Taz Skylar (Sanji).
Basata sulla serie manga più venduta della storia del Giappone e scritta da Eiichiro Oda, One Piece è un’impareggiabile avventura leggendaria ambientata in alto mare. Monkey D. Luffy è un giovane avventuriero da sempre alla ricerca di una vita libera. Luffy parte dal suo piccolo villaggio per intraprendere un viaggio pericoloso alla ricerca del leggendario tesoro One Piece e per diventare il Re dei Pirati! Tuttavia, per trovare l’inestimabile premio Luffy dovrà mettere insieme la ciurma dei suoi sogni, trovare una nave, scandagliare in lungo e in largo il vasto mare azzurro, seminare i Marine e farla in barba a temibili rivali.
One Piece, i nuovi membri del cast della seconda stagione
Nella prima stagione Iñaki Godoy era l’aspirante re dei pirati Monkey D. Luffy, insieme a lui la ciurma di Cappello di Paglia era formata da Mackenyu nei panni di Roronoa Zoro, Emily Rudd nei panni di Nami, Jacob Romero nei panni di Usopp e Taz Skylar nei panni di Sanji, e tutti riprenderanno i loro ruoli per la seconda stagione. La prima stagione di One Piece è stata lanciata il 31 agosto 2023 su Netflix ottenendo un solido numero di spettatori in streaming e elogi da parte della critica.
Creata in collaborazione con Shueisha, editore di manga di One Piece e prodotta da Tomorrow Studios (un partner di ITV Studios) e Netflix, la serie TV live-action è prodotta esecutivamente dal creatore di manga e anime Eiichiro Oda, così come da co-showrunner Matt Owens e Joe Tracz.
Lionsgate ha rilasciato il trailer di “Flight Risk“, thriller d’azione diretto da Mel Gibson con protagonista Mark Wahlberg, che sfoggia un “look” decisamente inedito. Secondo la trama ufficiale, il film segue “un pilota (Wahlberg) incaricato di trasportare un Air Marshall (Michelle Dockery) che scorta fuggitivo (Topher Grace) al processo. Mentre attraversano la natura selvaggia dell’Alaska, la tensione sale e la fiducia viene messa alla prova, poiché non tutti a bordo sono quelli che sembrano“.
“Flight Risk” segna la terza collaborazione tra Gibson e Wahlberg. La prima è stata nella commedia del 2017 “Daddy’s Home 2“, seguita da “Father Stu” nel 2022. Per Wahlberg, però, sarà la prima volta che recita sotto la guida di Gibson come regista. Per quanto riguarda il suo ruolo, Variety ha descritto il personaggio di Wahlberg come un uomo “calvo e psicotico” con un “accento del sud e lampi di un luccichio sociopatico negli occhi“.
Gibson dirige il film con una sceneggiatura di Jared Rosenberg. John Davis, John Fox, Bruce Davey e Gibson sono i produttori. Tra i produttori esecutivi figurano Alex Lebovici, Jenny Hinkey, Ryan D. Smith, Natasha Stassen, Allen Cheney, Christopher Woodrow, K. Blaine Johnston, Christian Mercuri, Petr Jákl, Vicki Christianson, Nick Guerra, Russell Hollander, Jon Huddle, Patrick Josten, Walter Josten e Jordan Wagner.
Mel Gibson torna così alla regia dopo La battaglia di Hacksaw Ridge nel 2016, film candidato all’Oscar che raccontava la storia di Desmond Doss, vincitore della medaglia d’onore della seconda guerra mondiale. Flight Risk sarà per lui il sesto film da regista, avendo debuttato in tale ruolo nel 1993 con L’uomo senza volto per poi realizzare Breaveheart – Cuore impavido (1995), La passione di Cristo (2004), Apocalypto (2006) e il film bellico poc’anzi citato. Il nuovo lungometraggio, inoltre, porterà avanti il rapporto di Gibson con la Lionsgate, in quanto produttrice anche del precedente film dell’attore e regista.
Mark Wahlberg interpreta un cattivo in Flight Risk
Parlando con Collider, Wahlberg elogia il tempo trascorso lavorando al film, dicendo che ama “lavorare con persone che hanno un grande talento” come Gibson. In termini di personaggio, Wahlberg ha descritto il ruolo come “lo stronzo più pazzo che tu abbia mai visto”.“È stato fenomenale. Davvero, essendo io una spugna e amando lavorare con persone che hanno un grande talento e poter semplicemente guardarlo ed essere uno studente per circa 20 giorni è stato straordinario. Interpreto lo stronzo più pazzo che tu abbia mai visto. Non interpreto un cattivo dai tempi di Fear. È fuori scala.”
Stravince Matteo Garrone con ben 7 premi ai Nastri d’Argento 2024, con IoCapitano miglior film. Il voto dei Giornalisti Cinematografici gli ha assegnato anche i Nastri per la migliore regia, la produzione (Archimede con Rai Cinema e molti partner internazionali), la fotografia di Paolo Carnera (che vince anche per Adagio di Stefano Sollima), il montaggio di Marco Spoletini, il sonoro in presa diretta di Maricetta Lombardo e il miglior casting director Francesco Vedovati (che vince anche per Enea di Pietro Castellitto).
Così l’annuncio dei Giornalisti Cinematografici che hanno premiato con una pioggia di Nastri d’Argento, eccezionalmente in tutte le categorie, il ‘Film dell’anno’,C’è ancora domanidi Paola Cortellesi e, con ben 5 Nastri, ai quali si aggiunge un riconoscimento per i produttori, il miglior esordio: Palazzina LafdiMichele Riondinoche ha vinto anche per la sceneggiatura (di Riondino con Maurizio Braucci), il miglior attore protagonista sempre Riondino, il non protagonista Elio Germano e per la migliore canzone originale, La mia terra, musica, testo e interpretazione di Diodato.
Nastri d’Argento 2024 – I premi assegnati dal voto dei giornalisti
La migliore commedia va a Un mondo a parte di Riccardo Milani e anche alla produzione del film (Wildside, società del gruppo Fremantle in associazione con Medusa Film). Le migliori attrici votate in due cinquine davvero speciali sono Micaela Ramazzotti protagonista del suo stesso film d’esordio, Felicità, e Isabella Rossellini per la splendida prova da non protagonista nel film di Alice Rohrwacher La Chimera. Per la commedia ex aequo tra Virginia Raffaele protagonista di Un mondo a parte e Pilar Fogliati che vince (per il secondo anno consecutivo) con Maurizio Lombardi per Romeo è Giulietta.
A Francesco Vedovati il Premio per il casting di Io Capitano e di Enea di Pietro Castellitto, un Nastro d’Argento che festeggia il decennale con un Premio ritirato dalla Presidente dell’associazione casting Laura Muccino, premiata quest’anno con Sara Casani anche per C’è ancora domani. A Finalmente l’albadi Saverio Costanzo – con un cast tecnico soprattutto internazionale (quindi poco candidabile nelle ‘cinquine per il regolamento dei Nastri) sono andati i Nastri d’Argento per la migliore scenografia di Laura Pozzaglio e per i costumi di Antonella Cannarozzi. Infine la musica: il Nastro d’Argento per Gloria! va a Margherita Vicario anche regista del film e al coautore della colonna sonora Dade. Infine il miglior soggetto originale, con un Premio a sorpresa in ex aequo per due film molto diversi tra loro è andato agli autori di Another end – con il regista e sceneggiatore Piero Messina sono Valentina Gaddi, Sebastiano Melloni e Giacomo Bendotti – e al team di scrittura del film di Marco Risi, anche sceneggiatore, Il punto di rugiada Riccardo De Torrebruna, Francesco Frangipane e Enrico Galiano. A tutti gli sceneggiatori premiati anche quest’anno con Nastri e targhe dedicate, andranno anche le penne d’argento special editionin collaborazione con Campo Marzio.
C’è ancora domani, “Film dell’anno” ai Nastri d’Argento 2024
Un film con il quale Paola Cortellesi – premiata anche come sceneggiatrice, per il suo esordio da regista e attrice protagonista – ha acceso un riflettore sui diritti violati e sulla violenza contro le donne con un successo sorprendente sotto ogni punto di vista, ma anche uno sguardo sul femminile in una dichiarazione d’amore per il grande cinema di ieri. Al suo film stupefacente i Premi dei Giornalisti Cinematografici vanno eccezionalmente a tutte le categorie artistiche e tecniche: agli sceneggiatori, con lei Furio Andreotti e Giulia Calenda, e al cast straordinario di protagonisti: Valerio Mastandrea,Romana Maggiora Vergano, Emanuela Fanelli, Giorgio Colangeli e Vinicio Marchioni, che riceve anche il Premio Persol ‘Personaggio dell’anno’. Per uno speciale apprezzamento ‘collettivo’ Nastri anche alla squadra artistica e tecnica di altissima qualità di un film che ha conquistato il pubblico siglando una svolta clamorosa anche nel ritorno in sala degli spettatori.
Nastri quindi alla produzione Wildside, società del gruppo Fremantle, e Vision Distribution, società del gruppo Sky, in collaborazione con SKY e con Netflix. I Nastri d’Argento vanno inoltre all’intera squadra di talento che ha lavorato per un grande risultato collettivo: Davide Leone per la fotografia, Valentina Mariani al montaggio, Lele Marchitelli autore delle musiche originali, Paola Comencini per la scenografia, Alberto Moretti per i costumi, Filippo Porcari e Federica Ripani per il suono in presa diretta e alle casting director Laura Muccino e Sara Casani. Premi al cast anche per Francesco Centorame (tra i ‘Biraghi’ dell’anno), Lele Vannoli, Paola Tiziana Cruciani, Yonv Joseph e Alessia Barela. E tre riconoscimenti speciali, pur non essendo categorie previste nel regolamento dei Nastri d’Argento anche all’arredatrice Fiorella Cicolini, al trucco di Ermanno Spera, all’hairstylist Teresa Di Serio.
Una stagione di Premi giovani
Come già anticipato, sono soprattutto i giovani al centro dei Premi speciali assegnati come ogni anno dal Direttivo Nazionale insieme ai partner dei Nastri d’Argento; anche ai due straordinari protagonisti di Io capitanoSeydou Sarr e Moustapha Fall un riconoscimento speciale per la grande emozione che ci hanno regalato nel film di Matteo Garrone arrivato fino agli Oscar®. Premiati i registi Brando De Sica, Margherita Vicario e Catrinel Marlon, il talento di Ludovica Martino, Romana Maggiora Vergano, Francesco Centorame, Rebecca Antonaci, Alessandro Fella, Yile Yara Vianello, Domenico Cuomo, Gianmarco Franchini, fino ad Alain Parroni con Giulio Pennacchi e Beatrice Puccilli (Una sterminata domenica) per la sceneggiatura.
Più dettagliatamente i Premi Guglielmo Biraghi dedicati tradizionalmente ai giovani sono andati a: Francesco Centorame, in coppia con Romana Maggiora Vergano (Nastro d’Argento con i protagonisti) nel film di Paola Cortellesi C’è ancora domani in cui interpreta il suo fidanzato, Rebecca Antonaci giovanissima protagonista del film di Saverio Costanzo Finalmente l’alba, Alessandro Fella, che dopo un esordio nella fiction, è stato scelto da Marco Risi per Il punto di rugiada e, tra La Chimera e La bella estate, Yile Yara Vianello.
Nastro SIAE per la sceneggiatura
Ancora il Nastro SIAE per la sceneggiatura va agli autori di Una sterminata domenica: Alain Parroni, classe ’92, regista del film Premio speciale della Giuria Orizzonti di Venezia di cui è sceneggiatore con Giulio Pennacchi e Beatrice Puccilli. Al film sorpresa dell’anno, Gloria!di Margherita Vicario, che vince anche il Nastro per la musica, va il Premio Speciale BNL BNP Paribasnovità di questa edizione ai Nastri d’Argento, consegnato alla regista personalmente dalla Presidente della Banca Claudia Cattani. Un film in cui come dice in sintesi la motivazione “La liturgia di uno spartito classico diventa un inno capace di liberare l’energia di una vera e propria rivoluzione al femminile”.
Una sorpresa legata al cinema di genere e soprattutto ad un successo anche internazionale, dal Festival Catalano di Sitges a Los Angeles, è Brando De Sica, con il suo film d’esordio Mimì – Il principe delle tenebre che riceve il Premio Nastri d’Argento Hamilton Behind the camera consegnato da Andreas Albeck, brand manager Hamilton Italia, nella special edition del decennale Behind the camera ai Nastri d’Argento. Nella motivazione l’apprezzamento per “Un tuffo nel miglior fantasy, presentato fuori concorso a Locarno e vincitore di una menzione speciale al Festival di Sitges per una commedia in cui una Napoli soprannaturale diventa teatro di leggende noir in un’atmosfera ricca di emozioni che svela il tocco di un esordio già maturo”.
Con De Sica anche il riconoscimento speciale a Domenico Cuomo, l’inquietante Mimì protagonista del film che arriva ai Nastri sulla scia di una napoletanissima popolarità anche televisiva, tra Mare Fuori e Un Professore.
Ancora, il Premio Graziella Bonacchi, amatissima agente e straordinaria talent scout scomparsa troppo presto, va a Gianmarco Franchini esordiente tra quattro talenti straordinari come Toni Servillo, Pierfrancesco Favino, Adriano Giannini e Valerio Mastandrea sul set di Adagio: lo ha lanciato, con loro, il regista Stefano Sollima e sul palcoscenico dei Nastri d’Argento lo premia la Presidente di UNITA, l’associazione degli attori, Mia Benedetta proprio quest’anno neoregista festeggiata ai Corti d’Argento.
E punta su una coppia in cui spicca una prova d’attrice davvero speciale il Nuovo Imaie con il suo Premio, consegnato dal Presidente Andrea Miccichè, a Ludovica Martino, segnalata in coppia con un attore dalla professionalità più matura come Marco Leonardi, vince per la coraggiosa prova d’attrice nel film di Daniela Porto e Cristiano Bortone Il mio posto è qui.
Sigla infine un esordio non facile e il suo passaggio dalla moda e dai riflettori del set alla regia, il Premio Fondazione Nobis, presieduta dall’attrice Elena Croce Nobis, per Catrinel Marlon e alla sua opera prima Girasoli, un debutto “coraggioso per un film difficile e intenso già diretto con sicurezza per raccontare la malattia mentale in un tempo di reclusione, ma anche la possibilità di una vita finalmente libera”. All’attrice, ora regista, anche il Premio Wella Professionalsper l’immagine consegnato da Salvatore Clemensi.
Il Nastro d’Argento speciale 2024
Niente Premi alla carriera ma un Nastro speciale quest’anno per Giulio Base autore, regista e protagonista con Anne Parillaud di À la recherche che cita Proust e Visconti ma ne usa solo la suggestione in una personalissima ricerca tra memoria e passioni non solo legate al cinema.
À la recherche è una vera e propria pièce cinematografica, una provocazione d’autore in cui è evidente la voglia di andare oltre il ruolo di attore – ora anche Direttore del Festival di Torino – ormai sempre di più dietro la macchina da presa.
La selezione 2024
Quaranta i titoli nel palmarès di quest’edizione dedicata ai film #soloalcinema che ricevono stasera a Roma Nastri e Premi speciali nell’arena del MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolo e nella selezione finale votata da 100 giornalisti specializzati. Le candidature, anche sulla base di segnalazioni dei colleghi che quotidianamente seguono le attività giornalistiche sul cinema e l’intera selezione sono del Direttivo Nazionale dei Giornalisti Cinematografici SNGCI che ha coordinato la selezione dei Nastri d’Argento composto da Laura Delli Colli (Presidente), Fulvia Caprara (Vice presidente), Oscar Cosulich, Maurizio di Rienzo, Susanna Rotunno, Paolo Sommaruga e Stefania Ulivi, con Romano Milani Segretario Generale e Franco Mariotti Sindaco. Come ogni anno lo scrutinio del voto è stato affidato al Notaio Alessandra Temperini.
I Nastri d’Argento con Cinema Revolution – La rivoluzione continua
In questa 78.ma edizione, realizzata con il sostegno del MiC Ministero della Cultura – Direzione Generale Cinema e audiovisivo, stili e generazioni diverse e soprattutto tanti premi giovani, che segnano sia nelle candidature e nel voto dei Giornalisti che nelle joint venture con i partner dei Nastri d’Argento, una svolta di cambiamento che ora attende la prova più difficile del ritorno in sala. “Per questo – sottolinea la Presidente Laura Delli Colli a nome del Direttivo Nazionale – i Nastri d’Argento hanno deciso di tornare, come da tradizione, a limitare la selezione dei film #soloalcinema: un atto di solidarietà e di impegno dei Nastri d’Argento per la campagna ‘Cinema Revolution – La rivoluzione continua’ appena lanciata dal MiC con la seconda edizione per un’estate all’insegna del cinema italiano”. Fino al 19 settembre oltre tre mesi di iniziative e promozioni accompagnate e sostenute da una imponente campagna di comunicazione. Dal 14 giugno al 14 settembre film italiani ed europei a soli 3 euro e 50 grazie a un contributo di 3 euro coperto su ogni biglietto dal MiC. E ai Nastri d’Argento si avvia alla seconda fase della comunicazione con il lancio degli spot in programma nei cinema e sui media dall’inizio di luglio.
Sarah Michelle Gellar, l’iconica protagonista della serie Buffy l’ammazzavampiri ha firmato per entrare a far parte del cast della prossima serie prequel di “Dexter“, “Dexter: Original Sin“, la tanto attesa storia delle origini per Paramount+ e Showtime. Come riportato da Variety, Gellar interpreterà il ruolo di Tanya Martin, capo della CSI presso il Dipartimento di Polizia di Miami e nuovo capo di Dexter. Il suo, però, sembra sarà un ruolo da guest star e non è dunque detto che sarà presente in tutti gli episodi.
L’attrice si unisce così ai membri del cast già annunciati che recitano nella serie prequel di “Dexter”: Christian Slater nel ruolo di Harry Morgan, Patrick Gibson nel ruolo di Dexter Morgan, Patrick Dempsey nel ruolo di Aaron Spencer, Molly Brown nel ruolo di Debra Morgan, James Martinez nel ruolo di Angel Batista, Christina Milian nel ruolo di Maria LaGuerta, Alex Shimizu nel ruolo di Vince Masuka e Reno Wilson nel ruolo di Bobby Watt.
La serie, come precedentemente riportato, è ambientata nella Miami del 1991, “Dexter: Original Sin” segue Dexter nel suo passaggio da studente a serial killer vendicativo. Quando i suoi impulsi sanguinari non possono più essere ignorati, Dexter deve imparare a canalizzare la sua oscurità interiore. Con la guida del padre Harry, adotta un codice che lo aiuta a trovare e uccidere le persone che meritano di essere eliminate dalla società senza finire nel mirino delle forze dell’ordine. Nel mentre, inizia anche uno stage di medicina legale presso il Dipartimento di Polizia di Miami.
Sarah Michelle Gellar in Scream 2
La carriera di Sarah Michelle Gellar
Conosciuta soprattutto per il suo ruolo iconico di Buffy Summers in “Buffy l’ammazzavampiri“, la Gellar ha partecipato ad altre serie televisive come “Wolf Pack” della Paramount+, “The Crazy Ones” della CBS con Robin Williams e “Ringer” della CW. “Sarah Michelle Gellar è un’icona della cultura pop che completa perfettamente il nostro cast di prim’ordine che comprende, tra gli altri, Christian Slater e Patrick Dempsey“, ha dichiarato Nina Diaz, presidente dei contenuti e chief creative officer di Showtime/MTV Entertainment Studios & Paramount Media Networks. “Siamo entusiasti del suo ritorno nella famiglia Showtime/MTV Entertainment Studios e della sua partecipazione alla storia delle origini del franchise di ‘Dexter’“.
Torna Creuza de Mà – Musica per Cinema, la manifestazione ideata e diretta dal regista Gianfranco Cabiddu e organizzata dall’associazione culturale Backstage, la cui diciottesima edizione si svolgerà dal 23 al 28 luglio a Carloforte, splendido borgo dal fascino senza pari situato nel sud della Sardegna sull’isola di San Pietro.
Mai come quest’anno l’appuntamento con Creuza de Mà, che nel 2024 spegne le sue prime diciotto candeline, riesce a consolidare la commistione tra due arti come musica e cinema in un gioco di continui rimandi che creano un connubio perfetto. Musiciste approdate al cinema, attori e attrici passati dietro la macchina da presa, ma anche attori che diventano musicisti, oltre ovviamente ad autori di colonne sonore e tanti altri professionisti che lavorano con la musica e le immagini, ma anche studenti e appassionati: sono questi gli ingredienti che costruiranno il racconto del festival.
Come sempre oltre al cartellone di proiezioni, concerti e incontri con gli ospiti, Creuza de Mà rappresenta anche un momento di riflessione più profonda rivolta a quelli che saranno i cineasti e i compositori di domani. Saranno infatti a Carloforte per vivere l’esperienza del Campus 30 allievi del Centro Sperimentale di Cinematografia insieme ad altri 12 allievi musicisti provenienti da diverse realtà formative. Nato nel 2017, “CAMPUS musica e suono per il cinema e per l’audiovisivo” è infatti una parte quotidiana del programma di Creuza de Mà dedicata, oltre alle masterclass e agli incontri con i maestri ospiti del festival, a mostrare i cortometraggi CSC prodotti negli anni all’interno di questo percorso.
Creuza de Mà, edizione 2024
Tra gli ospiti della diciottesima edizione, sarà a Carloforte Margherita Vicario, musicista, attrice e recentemente anche regista, che presenterà al pubblico il suo splendido Gloria!, prodotto da tempesta con Rai Cinema in coproduzione con tellfilm e uscito nelle sale italiane grazie a 01 Distribution. Il film, che dopo l’esordio al festival di Berlino sta riscuotendo un enorme successo di pubblico e critica ottenendo riconoscimenti in diversi festival di tutto il mondo, rende omaggio al lavoro delle compositrici e delle musiciste con una storia ambientata in un collegio femminile nella Venezia di fine Settecento. Margherita Vicario presenterà il film in sala, e incontrerà il pubblico per raccontare la sua carriera e la sua prima volta dietro la macchina da presa.
Speciale anche la presenza di Michele Riondino, che torna a Carloforte con uno degli esordi alla regia più acclamati della recente stagione cinematografica, Palazzina LAF. Trionfatore agli ultimi David di Donatello (miglior attore protagonista per Michele Riondino, miglior attore non protagonista per Elio Germano, miglior canzone originale per “La mia Terra” di Diodato), Michele Riondino oltre a presentare il suo film, regalerà al festival uno speciale concerto che infiammerà il sabato di Creuza con i suoi The Revolving Bridge, band tarantina nata nel 2013 a Unomaggio Taranto che ha macinato chilometri in giro per l’Italia portando ovunque lo spirito del rock’n’roll.
Ad arricchire il calendario delle proiezioni anche due progetti documentaristici che hanno con il sonoro un rapporto molto differente. MUR, coraggioso esordio dietro la macchina da presa per Kasia Smutniak girato al confine tra Polonia e Bielorussia, che sarà introdotto in sala dall’autore della colonna sonora Lorenzo Tomio, e Enzo Jannacci – Vengo anch’io, appassionato ritratto diretto da Giorgio Verdelli dedicato a un genio della nostra canzone, che è stato un attore e autore di colonne sonore per il cinema.
Tra gli altri ospiti che si daranno appuntamento sull’isola: i compositori e musicisti Pivio, Riccardo Giagni, Michele Braga, Max Viale, la produttrice Francesca Cima, la montatrice Annalisa Forgione e la sound editor Daniela Bassani.
Nella continua ricerca di connessioni tra i linguaggi, per la prima volta Creuza de Mà ospiterà anche un incontro dedicato ai podcast realizzato in collaborazione con Chora Media alla presenza di Luca Micheli (Head of Music & Sound Chora Media) e Marco Villa(Editorial Content Lead Chora Media), per raccontare questa nuova frontiera del racconto sonoro e parlare di come nasce un podcast dal punto di vista dei contenuti, della musica e del sound design.
Fiore all’occhiello della manifestazione sono ovviamente anche i live, come l’immancabile concerto al tramonto nella splendida cornice delle Ciassette, diventato una vera e propria tradizione del festival. A musicare il tramonto in questo scenario mozzafiato con le sue rocce a picco sul mare sarà per questa edizione il quartetto d’archi degli Gnu Quartet, formazione ligure che vanta collaborazioni in tante colonne sonore e centinaia di palchi e che quest’anno, come il festival, festeggia 18 anni di attività.
Imperdibili anche gli appuntamenti serali al Giardino di Note tra cui il concerto di Arrogalla, artista sonoro nato in Sardegna che con il suo progetto fonde sonorità popolari sarde, tropicali e mediterranee con i paesaggi sonori catturati in diretta nella natura che incontrano l’hip hop astratto e la musica contemporanea, il tutto elaborato attraverso il linguaggio del dub delle origini, e la grande chiusura del festival domenica 28 con il Concerto Musiche da Film nel cuore pulsante di Carloforte in piazza Repubblica, con inedite partiture arrangiate per banda da Pivio e Pasquale Catalano eseguite dalla Banda Musicale.
Nell’ambito del progetto Campus, nella giornata di sabato 27 luglio saranno proprio proiettati i cortometraggi degli allievi diplomati Centro Sperimentale di Cinematografia, musicati nell’ambito del progetto CAMPUS 2022/23. Nel corso della serata sarà assegnato il Premio Giovani Compositori musica per cinema ad honorem ad Alessandro Speranza, giovane compositore prematuramente scomparso, a In Spirito, cortometraggio diretto da Nicolò Folin e musicato da Lorenzo Barcella, presentato alla Cinef di Cannes lo scorso maggio.
Oltre ai corti del progetto Campus, sarà inoltre proiettato il cortometraggio made in Sardinia Galanzieri di Alberto Diana, che rievoca il percorso delle tradizionali imbarcazioni a vela latina che, un secolo fa, trasportavano la galena dai principali giacimenti fino all’isola di S. Pietro.
Gli appuntamenti di Creuza de Mà si terranno, come di consueto, nei due cine-teatri Mutua e Cavallera per le proiezioni e gli incontri, ma saranno scenario del festival anche il centro cittadino con la Piazza e il suggestivo Giardino di Note, oltre che lo straordinario scenario delle “Ciassette” che come da tradizione ospiterà il concerto al tramonto. Il programma completo di Creuza de Mà sarà annunciato nelle prossime settimane.
Apple TV+ ha presentato oggi le prime immagini della quarta stagione dell’acclamata serie di spionaggio, vincitrice del premio BAFTA, Slow Horses, con protagonista il premio Oscar Gary Oldman. Adattata da “Spook Street“, il quarto romanzo della serie di spionaggio “Slough House” di Mick Herron, vincitrice del CWA Gold Dagger Award.
Slow Horses – stagione 4: data di uscita
la quarta stagione di Slow Horses farà il suo debutto su Apple TV+ il 4 settembre con i primi due episodi seguiti da un nuovo episodio settimanale, fino al 2 ottobre.
Slow Horses – stagione 4: la trama il cast di
Slow Horses è un dramma di spionaggio dallo humor cupo e segue una squadra di agenti dell’intelligence britannica che prestano servizio in un dipartimento della discarica dell’MI5, noto in modo non affettuoso come Slough House. La quarta stagione si apre con un attentato che fa esplodere i segreti personali, scuotendo le già instabili fondamenta di Slough House.
Gary Oldman interpreta Jackson Lamb, il brillante e irascibile leader delle spie che finiscono a Slough House a causa di errori che hanno messo fine alla loro carriera, poiché spesso si ritrovano a vagare tra il fumo e gli specchi del mondo dello spionaggio. Accanto a lui, un cast pluripremiato che include la candidata all’Oscar Kristin Scott Thomas, il vincitore del BAFTA Scotland Award Jack Lowden, Saskia Reeves, Rosalind Eleazar, Christopher Chung, Aimee-Ffion Edwards, Kadiff Kirwan e il candidato all’Oscar Jonathan Pryce. Il vincitore del SAG Hugo Weaving, la vincitrice del BAFTA Joanna Scanlan, la vincitrice dell’IFTA Ruth Bradley, Tom Brooke e James Callis si uniscono a Slow Horses nella quarta stagione.
Slow Horses è prodotto per Apple TV+ da See-Saw Films e adattato per la televisione da Will Smith (“Veep – Vicepresidente incompetente”). Jamie Laurenson, Hakan Kousetta, Iain Canning, Emile Sherman, Jane Robertson, Julian Stevens, Douglas Urbanski, Gail Mutrux, Graham Yost e Will Smith sono i produttori esecutivi della serie. La quarta stagione è diretta da Adam Randall.
Le prime tre stagioni di Slow Horses, che hanno tutte il punteggio Certified Fresh su Rotten Tomatoes, sono disponibili in streaming globale su Apple TV+. Oltre all’imminente quarta stagione, Apple TV+ ha recentemente annunciato anche una quinta stagione che sarà adattata dal quinto romanzo, “London Rules”.
Dalla sua prima stagione nel 2022, Slow Horses ha vinto due BAFTA Television Awards e ha ottenuto altre nove nomination. Le vittorie del 2024 sono state per il Miglior montaggio: Fiction (Sam Williams) e Miglior sonoro: Fiction (Sound Team), mentre le nomination del 2023 e del 2024 comprendono quelle per la Miglior Serie Drammatica, la prima di Oldman come Miglior Attore Protagonista, quella di Lowden come Miglior Attore Non Protagonista, il Miglior Montaggio: Fiction (Zsófia Tálas); Miglior Montaggio: Fiction (Katie Weiland); Miglior musica originale: Fiction (Daniel Pemberton e Mick Jagger); Miglior sonoro: Fiction (Martin Jensen, Joe Beal, Duncan Price, Craig Butters, Sarah Elias e Andrew Sissons); e Miglior trucco e acconciatura (Lucy Sibbick). La serie è stata anche premiata come miglior serie drammatica in lingua inglese ai C21 International Drama Awards 2022.
Come l’invasione da parte degli alieni con il super udito di A Quiet Place – Un posto tranquillo ebbe inizio ci era stato già brevemente mostrato con un flashback in A Quiet Place II, ma con il nuovo capitolo di questo franchise di fantascienza-horror si entra finalmente ancor più nel vivo di quel drammatico giorno. Il racconto si amplia infatti grazie al prequel A Quiet Place – Giorno 1, diretto non da John Krasinski (che si è occupato della regia dei primi due film), bensì da Michael Sarnoski, già distintosi per il film Pig, con Nicolas Cage.
Un nuovo capitolo questo che, in attesa del terzo film della serie principale, offre dunque una nuova prospettiva sulla vicenda, pur se limitata a pochi personaggi e sostanzialmente ad un raggio d’azione piuttosto ristretto. Si può però prendere quella di A Quiet Place – Giorno 1 come emblema di ciò che può essere accaduto anche in altre parti degli Stati Uniti e del mondo. Di fondo, ciò che risulta interessante è il primo approccio con gli alieni, la scoperta delle loro capacità e delle loro debolezze, come anche le prime reazioni da parte dell’umanità e in questo il film non delude.
La trama di A Quiet Place – Giorno 1
Tutto ha inizio, come sempre avviene, senza alcun avvertimento. D’improvviso il cielo si illumina di stelle cadenti, che si rivelano però ben presto essere non stelle ma ciò che una misteriosa specie aliena – priva di vista ma dotata di pelle dura come una corazza e di un udito estremamente sensibile – ha usato per giungere sulla Terra. Ha così inizio la loro invasione, che getta ben presto il mondo nel più completo silenzio. In questo contesto di morte e paura, Samira (Lupita Nyong’o) ed Eric (Joseph Quinn) dovranno cercare di raggiungere le navi di salvataggio, naturalmente senza fare il minimo rumore.
A Quiet Place – Giorno 1, tra tensione ed emozione
Con A Quiet Place – Giorno 1 Sarnoski sembra far sua la lezione di Krasinksi e dei suoi co-sceneggiatori Scott Beck e Bryan Woods. Puntando su una premessa semplice – il dover giungere in un dato punto della città per sfuggire alla minaccia aliena – egli ha sia l’occasione di attraversare New York per mostrarci la devastazione che l’ha lacerata, sia proporre una dietro l’altra sequenze dove si alternano tensione ed emozione. Ecco allora che sequenze come il primo attacco – che si svolge in una strada dove la polvere sollevata non permette di vedere cosa stia accadendo e che non può non far pensare all’orrore dell’11 settembre 2001 – o quella nella metropolitana, risultano di grande impatto.
Come i primi due film, però, anche A Quiet Place – Giorno 1 si svela essere a suo modo incentrato non solo sulla paura dell’invasore, ma anche sul rapporto tra padri e figli, seppur in modo diverso. Rapporti che nel loro venire esplorati all’interno di questo contesto di distruzione permettono ai personaggi di caricarsi di viva umanità e farsi così portatori di emozioni sincere. C’è infatti tutta una struggente storia che riguarda il passato di Samira che permette di affezionarsi a lei e sviluppare nei suoi confronti quel coinvolgimento emotivo che permette al film di non essere un banale invasion movie fracassone. Naturalmente, a farla da padrone in tutto ciò è ancora una volta il sonoro.
It’s Sound!
“È il suono!”, suggeriva la prima pagina di un giornale che si intravede brevemente in A Quiet Place – Un posto tranquillo, rivelando come fosse dunque il rumore ad attrarre gli spaventosi alieni. Tutto il franchise è dunque stato costruito proprio su una particolare attenzione nei confronti dei suoni e dei silenzi, riuscendo a far stare lo spettatore con il fiato sospeso e portandolo a temere ogni minima variazione a riguardo. A Quiet Place – Giorno 1 si svolge parzialmente in un mondo ancora rumoroso, che deve ancora capire l’importanza del silenzio. Ma più questo subentra nel racconto più il lavoro svolto qui sul sonoro acquista valore e contribuisce al fine del film.
Lupita Nyong’o in A Quiet Place – Giorno 1
Un nuovo sguardo sull’invasione aliena
Va poi detto che non era scontato che si scegliesse di affidarsi a personaggi inediti per questo prequel. Krasinski avrebbe tranquillamente potuto decidere di riproporsi insieme a sua moglie Emily Blunt e agli interpreti dei loro figli per raccontare di più sulla famiglia Abbott prima e durante l’invasione. Come anticipato, si è invece scelto – saggiamente – di offrire un nuovo punto di vista sulla vicenda, affidandosi a nuovi personaggi che potessero offrire nuove sfumature della paura e dell’istinto di sopravvivenza dell’umanità. Da un lato ritroviamo dunque Lupita Nyong’o, sinceramente struggente con quel suo sguardo espressivo che le aveva fruttato l’Oscar per 12 anni schiavo.
Dall’altro vi è Joseph Quinn, che dopo l’exploit ottenuto con il ruolo di Eddie Munson nella quarta stagione di Stranger Things si mette qui alla prova con personaggio completamente diverso. Sono loro due a portare avanti il racconto, forse più esile rispetto ai precedenti due film (e con qualche sequenza poco giustificata), ma che proprio in questa semplicità trova le occasioni per stupire e generare pathos. Certo, questo nuovo sguardo sull’invasione aliena non aggiunge poi molto, ma senza dubbio permette di evitare un senso di già visto e offre una nuova esperienza da brivido. E se una volta in sala, durante la visione, si avrà timore di compiere il minimo rumore, vorrà dire che il film avrà raggiunto il suo scopo.
A volte accade che nella Top 10 di Netflixcompaiano titoli che fanno sorgere domande su come e perché abbiano raggiunto l’ambita e gloriosa vetta. Questa settimana è il turno della serie spagnola Gangs of Galicia (titolo originale Clanes), uno scialbo crime sulla mafia galiziana, che si affianca maldestramente ai grandi titoli di Netflix del momento, come l’amata serie Bridgerton o la commovente Ni una más. Prodotta da Jorge Guerricaechevarría e diretta dal regista Roger Gual (Maradona: sogno benedetto, 7 años), la serie è composta da 7 episodi di circa 50 minuti ciascuno e vede protagonisti gli affascinanti attori Tamar Novas (Alto mare, Il caos dopo di te) e Clara Lago (L’uomo sul treno, Ocho apellidos catalanes, In Family I Trust).
Gangs of Galicia Trama
Tratta da una storia vera di narcotraffico nella penisola iberica, Gangs of Galicia segue la determinata e coraggiosa avvocata Ana (Clara Lago) che, incapace di accettare la misteriosa uccisione del padre, Silva (Monti Castiñeiras), decide di indagare sul suo passato. Dopo la lettura del testamento in cui il padre cede parte del denaro a due donne sconosciute, Ana si trasferisce nella vecchia cittadina del padre, Cambados, per indagare sul suo passato e scoprire chi e perché lo ha ucciso. Mentre è in cerca di risposte, si ritrova però presto coinvolta negli affari loschi di Daniel (Tamar Novas), il figlio di un noto e influente trafficante di droga a capo del clan Padín.
Sullo sfondo di omicidi, ricatti, soprusi e corruzione, il thriller spagnolo assume i tratti di un appassionato dramma romantico quando pone l’attenzione sul complicato rapporto tra Ana e Daniel: due persone dalle attitudini e professioni completamente opposte che si ritrovano a collaborare e ad avvicinarsi sempre più, come legate da un delicato filo rosso che, tempo prima, aveva sconvolto le vite dei loro padri. Infatti, non ci vorrà molto prima che Ana scopra che dietro l’assassinio del padre si nasconde la sete di vendetta di José Padín (Miguel de Lira), da tempo in carcere a causa della collaborazione di Silva come informatore della polizia. Però, mentre cerca a sua volta di vendicarsi, Ana e il figlio di Padín finiscono per provare forti sentimenti l’uno per l’altra, scatenando il sospetto e l’irrequietezza sia del clan che della polizia.
In parallelo alla storia romantica principale, si sviluppa anche quella dei due adolescenti Marco e Maria: lui, nipote di Togno e Nilo, i fratelli di Padín che cercano di portare avanti gli affari di famiglia con l’aiuto di Daniel; lei, figlia di Laura, la misteriosa primogenita di Silva e sorellastra inconsapevole di Ana. Proprio come Romeo e Giulietta, ostacolati da famiglie di “fazione” opposta, Marco e Maria cercano in tutti i modi di sfuggire all’odio e all’oppressione delle loro famiglie per vivere liberamente il loro amore. Un amore molto più appassionante, travolgente e romanzato di quello dei protagonisti Ana e Daniel, tanto da concludersi tragicamente, proprio come l’indimenticabile storia dei due amanti shakespeariani.
Jorge Guerricaechevarría e Roger Gual raccolgono tutti i cliché del gangster movie e li mescolano compulsivamente con quelli tipici della telenovela, sperando di dare vita a un prodotto adrenalinico, appassionante e originale. In realtà, Gangs of Galicia stenta a stare in piedi. Prevedibilità, ritmo troppo lento e noioso (persino durante le scene di azione con tanto di esplosioni e omicidi a sangue freddo) e un cast poco convinto sono solo alcuni dei difetti che emergono fin dal primo episodio. La serie fatica così tanto a catturare l’attenzione dello spettatore che, nonostante la trama sia disseminata di “plot twist” (anche questi poco coinvolgenti e a tratti paradossali), perseverare nella visione diventa più un atto di coraggio che di fede. Forse proprio per la sfida che rappresenta, la serie ha raggiunto la Top 10, una sorta di sfida per lo spettatore!
Con una scrittura priva di profondità emotiva e originalità, e una regia poco attenta e dinamica, Gangs of Galicia è un tentativo grossolano di combinare generi diversi e portare sul piccolo schermo una “epica storia” di mafia, senza mai raggiungere però l’equilibrio necessario per affascinare e coinvolgere davvero il pubblico dell’iconico Tudum.
Proiezioni ed eventi esclusivi immersi nella natura, per stimolare la creatività e proporre nuove iniziative e visioni nella cinematografia. Al via la diciassettesima edizione del Faito Doc Festival, in programma dal 17 al 24 luglio, sull’omonimo monte a 1.200 metri sul mare di Vico Equense. Il Festival, ideato e diretto da Nathalie Rossetti e Turi Finocchiaro, affronta in questa edizione il tema delle “Radici”.
Faito Doc Festival, 50 documentari selezionati
Saranno 50 i documentari protagonisti di quest’anno, provenienti da più di 20 Paesi nel mondo: 27 di questi gareggeranno nelle tre competizioni previste dal Festival: una dedita ai lungometraggi e due ai cortometraggi, tra cui quella dedicata alle scuole di cinema. Non solo documentari di creazione ma tanti eventi speciali in corrispondenza col tema riempiranno le giornate. Tra questi la masterclass di Maricetta Lombardo, una delle più importanti professioniste del suono in Italia, vincitrice di premi come i David di Donatello, e momenti musicali, come il concerto di tammorra pimontese che si terrà il 24 luglio.
I film verranno valutati dalla giuria internazionale “I Magnifici” composta da Sergio Guataquira Sarmiento (regista), vincitore edizione 2023 con ‘Adieu Sauvage’, Colombia – Belgio; Rudi Maerten (montatore), Belgio; Perrine Robert (Responsabile dei programmi, Lyon Capitale TV), Francia; Diletta Ciociano (caporedattore di Taxi Drivers), Italia; Marcello Bivona (regista), Italia.
La “Giuria dei professionisti” verrà affiancata dalla “Giuria Internazionale dei Giovani”, dalla “Giuria il Camino” e dalla “Giuria del Faito Doc Camp”. I vincitori del festival riceveranno in premio le creazioni dell’inventore belga Cricou,amante del riciclaggio ma anche opere originali dei Residenti della comunità il Camino e creazioni della Bottega Baobab del Commercio Equo e Solidale della CPS.
«Per spiegare il tema di quest’anno mutuiamo le parole di Hannah Arendt: “Il peggior male non è radicale, è il male senza radici. Proprio perché non ha radici, questo male non conosce limiti e può raggiungere vertici impensabili, macchiando il mondo intero”. Cosa significa avere o non avere radici e come ritrovarle?», raccontano i direttori artistici.
Faito Doc Festival, il focus sulla Palestina
È previsto un focus sulla Palestina nella giornata di sabato 20 giugno, con la proiezione del film “Ma’loul fête sa destruction” di Michel Khleifi a cui seguirà al tramonto lo spettacolo con Omar Suleiman, “La terra delle arancetristi”, con adattamento e regia di Patrizia di Martino, tratto dal racconto di Ghassan Khanafani. Lo stesso Omar offrirà poi al pubblico una degustazione di cucina tipica palestinese, seguirà “Going Home” dell’anglo-palestinese Omar Al Qattan, che giunge al Festival da Amman.
Diversi film sui migranti in questa edizione, come dimostrano le proiezioni di “Un Paese di Resistenza” di Shu Aiello e Catherine Catella che segue la lotta e il percorso di vita di Mimmo Lucano, registe già premiate al Faito Doc Fest nel 2016 con “Un Paese di Calabria”. Successivamente la proiezione di “Apnea”, di Stefano Poggioni, Claudia Cataldi ed Elena Poggioni, di “Go friend go” di Gabriele Licchelli, Francesco Lorusso e Andrea Settembrini e di “Sconosciuti puri” di Valentina Cicogna e Mattia Palombo, offriranno punti di vista approfonditi sulla questione.
Quest’anno ci sarà il Pitching Faito Doc
Numerose le attività di quest’anno come il Pitching Faito Doc “delle Ali per gli Autori”, laboratorio di scrittura documentaria creato da tre anni per incoraggiare gli autori e le autrici. Ad accogliere i giovani autori e i loro progetti saranno i Mentori Marilyn Watelet (SABAM – Belgio), Massimo Iannetta (SCAM – Belgio/Italia), Amel Bouzid (Script Doctoring – Tunisia) e Giuseppe Bisceglia (Scuola Holden – Italia).
Torna il DOC NOW! guidato dal giornalista di Taxidrivers Antonio Maiorino, con lo scopo di cogliere, attraverso una serie di interviste con esperti, i fenomeni più rilevanti del cinema documentario contemporaneo. Ospiti per l’edizione 2024 Michel Khleifi, al quale il Faito Doc quest’anno rende omaggio come Padrino del Festival premiandolo per tutta la sua opera cinematografica e proiettando il suo film: “Noce en Galilée” che vinse il Premio della critica nel 1987 a Cannes. Valentina Cicogna e Mattia Colombocon “Sconosciuti puri” saranno anche ospiti del Doc Now!
Inoltre il festival offre proiezioni di “classici” per grandi e bambini col Docs for Kids a cura di Milena Bochet, e il laboratorio Faito Giovani con Poesie nella natura con Bénédicte Mancini. Mostre di Land Art con l’Accademia di Belle arti di Napoli e torna la “Biblioteca Vivente” con i residenti del Centro terapeutico Il Camino e una Cena sensoriale “alle radici del gusto” coordinata da Elisa Frascà. E ancora mostre di disegni, fotografie, e opere originali in 3D. Incontri e passeggiate artistiche nel bosco a cura del naturalista Nando Fontanella.
La preservazione del parco naturale è valorizzata da una scenografia creata da giovani volontari provenienti da tutto il mondo, con materiali naturali, riciclati e trasformati.
Deadpool & Wolverine è ormai a solo un mese di distanza da noi e i rumor sul film si stanno ora intensificando. Ryan Reynolds ha infatti ora fatto parlare i fan con un criptico post su Instagram in cui si vede quello che sembra essere un breve frammento di filmato del threequel, con una bandiera degli Avengers con l’emblema della squadra che soffia nella brezza. Tuttavia, l’iconico logo è stato deturpato con la “A” del simbolo dell’anarchia, facendo ipotizzare che si tratti della squadra di Varianti che si riunisce per combattere Cassandra Nova e i suoi alleati malvagi nel Vuoto.
Secondo The Geeky Cast, questa squadra sarebbe composta da Deadpool (Ryan Reynolds), Wolverine (Hugh Jackman), Blade (Wesley Snipes), X-23 (Dafne Keen), Gambit (Channing Tatum), la Torcia Umana (Chris Evans) ed Elektra (Jennifer Garner). Sembra un po’ troppo bello per essere vero, se vogliamo essere onesti. Tuttavia, se questi personaggi saranno effettivamente presenti nel film, questo potrebbe essere il momento giusto per metterli in mostra e far sì che i fan siano entusiasti di vedere qualcosa di più di un semplice team-up Deadpool/Wolverine.
Se da un lato questo è un grande punto di forza, di cui siamo tutti entusiasti, dall’altro è anche la base della campagna di marketing di Deadpool & Wolverine fin dall’inizio. Un’ulteriore scossa per aumentare l’interesse non guasterebbe, visto che siamo sicuri che il film sarà pieno di cammei e sorprese. Se siamo davvero fortunati, questo significa che questa settimana potrebbe arrivare un ultimo trailer che fornisca un ulteriore contesto per questa misteriosa bandiera di “Avengers”.
Deadpool & Wolverine riunisce il protagonista Ryan Reynolds con Shawn Levy, regista di Free Guy e The Adam Project, che ha firmato la regia dell’atteso progetto. Hugh Jackman uscirà finalmente dal suo pensionamento da supereroi per riprendere il ruolo di Wolverine. Sebbene i dettagli ufficiali della storia di Deadpool & Wolverine, con protagonista Ryan Reynolds, non siano infatti ancora stati rivelati, si presume che la trama riguarderà il Multiverso. Il modo più semplice per i Marvel Studios di unire la serie di film di Deadpool – l’unica parte del franchise degli X-Men sopravvissuta all’acquisizione della Fox da parte della Disney – è stabilire che i film di Reynolds si siano svolti in un universo diverso.
Ciò preserva i film degli X-Men della Fox nel loro universo, consentendo al contempo a Deadpool e Wolverine, di nuovo interpretato da Hugh Jackman, viaggiare nell’universo principale dell’MCU. Nel film saranno poi presenti anche personaggi presenti nei primi due film di Deadpool, come Colossus e Testata Mutante Negasonica. Da tempo, però, si vocifera che anche altri X-Men possano fare la loro comparsa nel film, come anche alcuni altri supereroi della Marvel comparsi sul grande schermo nei primi anni Duemila, in particolare il Daredevil di Ben Affleck.
Una voce recente afferma che anche Liev Schreiber sia presente riprendendo il suo ruolo Sabretooth. Di certo, Morena Baccarin (Vanessa), Karan Soni (Dopinder), Leslie Uggams (Blind Al), Rob Delaney (Peter) e Shioli Kutsuna (Yukio) torneranno tutti nei panni dei rispettivi personaggi, e a loro si uniranno i nuovi arrivati in franchising Emma Corrin (The Crown) e Matthew Macfadyen (Succession), i cui ruoli sono ancora segreti. Un recente report afferma inoltre che la TVA di Loki, incluso l’agente Mobius (Owen Wilson) e Miss Minutes, saranno coinvolti nel film. Deadpool & Wolverineuscirà nei cinema il 26 luglio 2024.
Ecco, in esclusiva per Cinefilos.it, una clip da La morte è un problema dei vivi, il nuovo film che vi lascerà… morti dal ridere!
I Wonder Pictures è lieta di portare nelle sale italiane dal 4 luglio La morte è un problema dei vivi diretta dal pluripremiato regista finlandese Teemu Nikki (Euthanizer, Il cieco che non voleva vedere Titanic).
Protagonisti sono Risto (Pekka Strang) e Arto (Jari Virman), vicini di casa che non potrebbero essere più diversi: il primo è un impresario di pompe funebri dipendente dal gioco d’azzardo, in crisi matrimoniale, con una suocera alcolizzata e un figlio per cui è raramente presente; il secondo è un mite educatore in una scuola per l’infanzia, convive con la ricercatrice Saija e i due cercano da tempo di allargare la famiglia, ma l’attesa gravidanza tarda ad arrivare. La ruota gira per entrambi nel modo più inaspettato quando Risto si ritrova schiacciato dai debiti e ad Arto viene diagnostica una condizione più unica che rara: è nato con l’85% di cervello in meno rispetto alla media. Da vicini di casa, Risto e Arto, l’uomo senza cuore e l’uomo senza cervello, divengono così una strana coppia di becchini che deve svolgere il lavoro sporco per un’attività illegale molto particolare.
Presentato all’interno del Concorso Progressive Cinema della Festa del Cinema di Roma 2023, LA MORTE È UN PROBLEMA DEI VIVI è una commedia nera originale e commovente sull’amicizia e il perdono, sulle assurdità della vita e su come affrontarle giorno dopo giorno. Ad accompagnare la brillante sceneggiatura, le musiche originali del compositore Marco Biscarini (Volevo nascondermi, Lubo, Un giorno devi andare) alla prima collaborazione con il regista Teemu Nikki.
Per molti fan di Star Wars, Andorè uno dei migliori show Disney+ ambientati nella Galassia molto, molto Lontana che la Lucasfilm abbia prodotto, e anche se sappiamo come finisce la storia dell’agente ribelle Cassian Andor, c’è molta eccitazione per l’imminente seconda stagione, che porterà direttamente agli eventi di Rogue One: A Star Wars Story. Durante un’apparizione all’ACE Superhero Comic Con di quest’anno, l’attore Diego Lunaha dunque condiviso il suo entusiasmo per l’inizio della produzione, confermando che vedremo altri personaggi di Rogue One.
“Posso dirvi che Rogue One sta arrivando, quindi ci saranno personaggi che riconoscerete. Ci saranno cose interessanti. Per chi ama Rogue One, questa stagione sarà molto speciale. E sarà affascinante andare direttamente a Rogue One dopo aver visto questa seconda stagione, perché vedrete quel film da una prospettiva diversa. Ve lo prometto“. “È fantastico“, ha poi continuato Luna. “L’unica cosa che posso dirvi è quello che succede alla fine. È il mondo alla rovescia. È l’unica cosa di cui non si parla in un’intervista, ma qui sappiamo tutti qual è la fine“.
“Posso dirvi una cosa: Tony Gilroy è uno scrittore fantastico e ha creato dei personaggi fantastici che abbiamo conosciuto nella prima stagione di Andor. Sarà una seconda stagione molto ricca, perché tutte quelle storie sono importanti oggi. È un vero pezzo d’insieme. La prima stagione è stata molto complicata e tutto deve essere risolto. Ogni storia è importante“. Inizialmente si pensava che Luna si riferisse all’ex droide imperiale K2 (doppiato da Alan Tudyk), ma secondo The Playlist anche Ben Mendelsohn tornerà nel ruolo del cattivo ufficiale imperiale Orson Krennic.
Oltre a Diego Luna, i protagonisti originali di Andor sono Stellan Skarsgård nel ruolo di Luthen Rael, Adria Arjona nel ruolo di Bix Caleen, Fiona Shaw nel ruolo di Maarva Andor, Denise Gough nel ruolo di Dedra Meero, Kyle Soller nel ruolo di Syril Karn e Genevieve O’Reilly nel ruolo di Mon Mothma.
Le riprese della Stagione 2 di Andor sono terminate nel febbraio 2024. Il debutto della seconda stagione era originariamente previsto per l’agosto 2024. Tuttavia, gli scioperi hanno ritardato le riprese della Stagione 2, facendo slittare la data di uscita. Skarsgård ha dichiarato che i nuovi episodi arriveranno “verso la fine dell’anno o all’inizio del prossimo”.
La Stagione 1 di Andor ha debuttato nel settembre 2022 su Disney+. La prima stagione, composta da 12 episodi, ha ottenuto recensioni estremamente positive da parte della critica e ha ricevuto una nomination agli Emmy per la categoria Outstanding Drama Series.
Quest’ultimo ha ora rotto il suo silenzio sulla notizia oggi con un lungo post su Instagram che lo vede fare qualche accenno a ciò che i fan possono aspettarsi da Lanterns, il primo team-up live-action di Hal Jordan e John Stewart. “Finalmente posso parlare di ciò a cui ho lavorato nell’ultimo anno e oltre. Dagli studi DC e dalla Warner Bros, stiamo portando Lanterns sulla HBO. Chris, Damon e io l’abbiamo creata; Chris la sta scrivendo e dirigendo mentre io e Damon scriviamo e produciamo esecutivamente“.
“Mi piace pensare che provenga dai creatori di Ozark, Watchmen della HBO e, naturalmente, Batman incontra Elmer Fudd“, ha aggiunto King. “Stiamo lavorando con una squadra di sceneggiatori da sogno, per mettere insieme qualcosa di emozionante, epico, intimo, concreto, divertente e vero: una serie di supereroi che unisce le glorie dei fumetti con l’eccellenza di una fiction di prestigio della HBO”.
“È un onore lavorare su questi personaggi, basandoci su ciò che hanno creato i titani John Broome, Gil Kane, Denny O’Neil e il mio vecchio amico (e fan di Batman/Fudd), Neal Adams. Siamo infinitamente ispirati e grati per la creatività di tanti creatori di fumetti delle Lanterne dal 1940 a questo mercoledì. A livello personale, la mia defunta madre era una dirigente della Warner: tornare nel suo lotto, costruire qualcosa di bello che le sarebbe piaciuto, è una sensazione davvero speciale“.
Ryan Reynolds in una scena del poco apprezzato film Lanterna Verde
Cosa sappiamo di Lanterns?
La serie Lanternssegue due personaggi centrali dell’Universo DC: la nuova recluta John Stewart e il veterano Hal Jordan. La storia vede i nostri poliziotti intergalattici coinvolti in un oscuro mistero terrestre mentre indagano su un omicidio nel cuore dell’America, una premessa molto intrigante che promette una miscela di avventure cosmiche e lavoro investigativo concreto, e qualcosa di nettamente diverso dalla norma DC.
James Gunn e Peter Safran, Co-Presidenti e Co-CEO dei DC Studios, hanno dichiarato: “Siamo entusiasti di portare questo titolo fondamentale della DC alla HBO con Chris, Damon e Tom al timone. John Stewart e Hal Jordan sono due dei personaggi più avvincenti della DC e Lanterns li porta in vita in una storia poliziesca originale che è una parte fondamentale del DCU unificato che lanceremo la prossima estate con Superman“.
I Marvel Studios hanno reso “canonici” i progetti della Marvel Television su Netflix poco prima del lancio di Echo su Disney+ all’inizio di quest’anno. Sebbene ci aspettiamo ancora che lo studio scelga a quali personaggi e quali storie fare riferimento nel MCU, sono già stati arruolati diversi volti noti. Ora, mentre aspettiamo di vedere attori del calibro di Charlie Cox (Daredevil), Vincent D’Onofrio (Kingpin) e Jon Bernthal (The Punisher) fare la loro apparizione in Daredevil: Born Again, l’attore che ha interpretato Iron Fist per Netflix ha espresso il suo interesse a unirsi a loro.
Durante una recente intervista con The Nerd Shepherd, l’interprete di Danny Rand/Iron Fist, Finn Jones, ha condiviso la sua convinzione che ci sia ancora “molto spazio per la crescita di quel personaggio“. Ha aggiunto: “Penso di essere in un momento della mia carriera in cui mi piacerebbe continuare a crescere con quel personaggio“. Per quanto riguarda l’aspetto che vorrebbe avere, Jones ha detto di essere ancora desideroso di recitare in una serie di Heroes for Hire con il Luke Cage di Mike Colter.
“Mi piacerebbe vedere di nuovo la chimica tra me e Mike. È sempre stata fantastica. Penso che siano personaggi davvero interessanti da mettere insieme“, ha stuzzicato. “Se volessero riportare me e Mike a fare una serie TV di Heroes For Hire, penso che sarebbe la strada giusta“. Dato però che la serie Iron Fist è stata recensita male, sembra improbabile per Jones un’altra occasione per interpretare l’eroe. In rete, inoltre, si è parlato della possibilità che i Marvel Studios introducano un nuovo Iron Fist nella prossima serie animata Eyes of Wakanda.
Finn Jones in una scena di Iron Fist
Iron Fist: la trama e il cast della serie Netflix
Iron Fist è la serie televisiva statunitense ideata da Scott Buck e basata sull’omonimo personaggio dei fumetti Marvel Comics. La serie è ambientata all’interno del Marvel Cinematic Universe (MCU), ed è il quarto di una serie di show che hanno condotto al crossover della miniserie The Defenders. Nella prima stagione, dopo essere sparito e dato per presunto morto per quindici anni, Danny Rand fa ritorno a New York City, determinato a riprendere il controllo dell’azienda di famiglia da Harold Meachum e i suoi figli Ward Meachum e Joy Meachum e pronto a combattere il crimine grazie alla sua maestria nel kung-fu e all’abilità di evocare l’incredibile potere dell’Iron Fist.
Nella seconda stagione, invece, dopo gli eventi di The Defenders, Rand si dedica a proteggere New York in assenza di Matt Murdock, fino a quando un nuovo nemico non minaccia l’identità di Rand e coloro a cui tiene. Finn Jones interpreta il protagonista Danny Rand, un esperto di arti marziali con l’abilità di evocare il potere del Pugno d’acciaio. Fanno parte del cast anche Jessica Henwick, Jessica Stroup, Tom Pelphrey, Ramón Rodríguez, Sacha Dhawan, Rosario Dawson e David Wenham. Nella seconda stagione si uniscono Simone Missick e Alice Eve.
La star di Black Panther: Wakanda Forever, Letitia Wright, ha anticipato un suo ritorno nel MCU durante un’intervista rilasciata a The View. La Wright ha inoltre affermato: “Ci sono un sacco di cose in arrivo”. Visto che su Internet circolano voci sulla presenza di più di 60 personaggi in Avengers 5, è possibile che la sua Shuri sia tra questi. Non c’è praticamente modo di far riunire i Vendicatori contro una minaccia che mette in pericolo il mondo senza che Black Panther appaia in qualche modo.
Tuttavia, l’attrice non ha intenzione di far uscire il gatto dal sacco. “Se si tratta di… diciamo… diciamo…“. Wright ha riflettuto prima di andare oltre. “Vorrei continuare con Shuri. È uno dei miei personaggi preferiti, una tale benedizione, onestamente, non scherzo. Le sono così grata“. Ad oggi unBlack Panther 3 non è stato annunciato ufficialmente dai Marvel Studios. Infatti, sono stati molto attenti a non dire esattamente cosa sta succedendo al momento con il franchise.
Un’ipotesi interessante potrebbe essere quella di rivedere il personaggio di Wright in Eyes of Wakanda, l’annunciata serie animata della Marvel. Manca circa un mese al Comic-Con di San Diego e questo evento dovrebbe essere l’occasione giusta per portare alcune risposte sulle ultime parti della Fase 5 e 6 della Saga del Multiverso dei Marvel Studios. Quella potrebbe essere dunque una buona occasione per annunciare anche quale sarà il futuro del franchise e dove potremo rivedere Shuri nel MCU.
Come già detto, Eyes of Wakanda arriverà su Disney+ quest’anno. Ma, mentre la strada verso Avengers: Secret Warsprosegue, i fan attendono anche un Black Panther 3. Collider ha chiesto a Nate Moore, il produttore della Marvel, quali fossero i piani per un’altra immersione nel mondo di Black Panther già all’epoca dell’uscita di Wakanda Forever. Il dirigente creativo ha risposto che tutto dipende dall’accoglienza dei fan nei confronti del secondo film. Come noto, questo ha ottenuto pareri positivi e ha raggiunto un ottimo incasso, lasciando la porta decisamente aperta per un terzo film.
Un tempo i film western erano onnipresenti a Hollywood come lo sono oggi i film di supereroi. Gli studios li sfornavano anno dopo anno, alcuni meglio di altri, ma dopo un certo punto il genere si è spento. È un peccato, perché è uno dei generi più belli e avvincenti della storia del cinema. Ma continua a vivere nell’era dello streaming! Che siate alla ricerca di qualcosa di classico, di moderno o di una via di mezzo, abbiamo raccolto un elenco dei migliori film western presenti su Netflix in questo momento.
Non trovate quello che state cercando? Consultate il nostro elenco dei migliori film western del 21° secolo, dei migliori film western di registi non americani o degli spettacoli che hanno aperto la strada a “Yellowstone“. Per altri consigli, sfogliate il nostro elenco dei migliori film su Netflix di tutti i generi. Un’unica sola eccezione, la serie Godless, perché ricorda tanto un intramontabile film western!
Highwaymen – L’ultima imboscata (2019)
Sostenuto dalla coppia di protagonisti Woody Harrelson e Kevin Costner, The Highwaymen racconta l’affascinante storia vera dei due uomini di legge che, usciti dalla pensione, riuscirono finalmente a catturare la famigerata coppia di terrorizzatori Bonnie e Clyde. Diretto da John Lee Hancock, The Highwaymen è un racconto ricco di azione e di riflessioni che coniuga il genere western con una storia vera che mostra l’altro lato di una storia ben raccontata, alla maniera di Wicked. Candidato al premio del pubblico del SXSW, The Highwaymen è una corsa all’insegna del brivido.
Concrete Cowboy (2020)
Interpretato da un sempre straordinario Idris Elba, Concrete Cowboy racconta la storia dell’adolescente Cole (Caleb McLaughlin) che, dopo essere stato mandato a vivere con il padre con cui ha un rapporto disfunzionale, trova conforto e un senso di libertà in un gruppo di cowboy neri di Philadelphia. Diretto da Ricky Staub, vincitore del premio “Directors to Watch” del Palm Spring International Film Festival per questo progetto, Concrete Cowboy è una storia commovente con un cast ancora più grande, che dà il meglio di sé. Con i temi dell’identità e del raggiungimento dell’età, fondamentali per la narrazione, questo film è allo stesso tempo unico e profondamente relazionabile.
Cowboy Bebop (2021)
Basata sull’adorata serie anime, Cowboy Bebop vede una banda di improbabili eroi riunirsi con un obiettivo comune: eliminare per sempre il crimine dalla nostra galassia. Interpretata da attori del calibro di John Cho e Mustafa Shakir, la serie riesce a camminare magnificamente sulla linea tra l’astronomico surreale e il genuinamente tenero. Sicuramente citabile e con un sacco di stile, questo reboot è adorato sia dai fan dell’originale che dai nuovi fan. Con una trama piena di divertimento non-stop, Cowboy Bebop merita le sue lodi infinite, evidenziate dall’acclamato punteggio del 100% su Rotten Tomatoes e dalla nomination per un Primetime Emmy.
Thar (2022)
Dimenticate tutto ciò che sapete sui western del profondo sud americano: Thar è qui per raccontare una storia ambientata nell’India degli anni Ottanta. Quando nella piccola città del Rajasthan si moltiplicano gli omicidi inaspettati, l’ispettore Surekha Singh (Anil Kapoor) viene assunto per indagare, anche se il percorso del caso mette in discussione il passato dell’antiquario Siddharth (Harshvardhan Kapoor) quando i due si incrociano.
Sostenuto dall’affiatamento dei due protagonisti, che sono in realtà padre e figlio, Thar è una rappresentazione brutale e senza fronzoli di un poliziesco immerso in alcuni dei migliori tropi del genere western. Certamente non volgare con le sue immagini cruente e i suoi omicidi dettagliati, Thar ha ottenuto numerosi premi in India, con riconoscimenti per la recitazione, la regia e la fotografia.
The Harder They Fall (2021)
Un fantastico omaggio agli spaghetti western, la premessa di The Harder They Fall è semplice ma efficace: il fuorilegge Nat Love (Jonathan Majors) riunisce i suoi alleati più duri per rintracciare Rufus Buck (Idris Elba), un nemico di Love appena uscito di prigione. Ispirata a fatti realmente accaduti, la storia è un divertimento senza sosta, sostenuto da uno degli ensemble western più intelligenti degli ultimi tempi. Affascinante, vivace e divertente come pochi, The Harder They Fall è un western da non perdere, soprattutto se si considera la vittoria del BAFTA per lo scrittore/regista Jeymes Samuel.
Godless
Questa brutale miniserie creata da Scott Frank è ambientata nel 1884 e segue il capo della banda Frank Griffin (Jeff Daniels) mentre dà la caccia al giovane fuorilegge ed ex studente di Griffin, Roy Goode (Jack O’Connell). Tuttavia, quello che all’inizio sembra un normale inseguimento tra gatti e topi si trasforma in qualcosa di unico quando i due finiscono a La Belle, nel New Mexico, una cittadina composta quasi esclusivamente da donne. Ricca di interpretazioni superbe da parte di tutto l’ensemble, Godless è una miniserie esteticamente deliziosa ma tematicamente brutale, con un occhio all’intrattenimento ricco di azione e uno al dramma emotivamente coinvolgente. Amata sia dal pubblico che dalla critica, Godless ha certamente meritato i tre Primetime Emmy vinti.
La ballata di Buster Scruggs (The Ballad of Buster Scruggs)
Questo film antologico, realizzato per la prima volta dagli iconici fratelli Coen, è interpretato da attori del calibro di James Franco e Brendan Gleeson e presenta sei diverse storie del Vecchio West, ognuna delle quali affonda le proprie radici nel dramma violento del genere western classico. Un’indimenticabile cavalcata selvaggia ricca di sei storie uniche, ognuna appassionante come l’altra, La ballata di Buster Scruggs è forse meglio riassunta dalle sue impressionanti tre nomination agli Oscar 2019 per la musica, i costumi e la sceneggiatura. La tipica miscela dei fratelli Coen di commedia enigmatica e azione spesso grintosa si mostra in tutto il suo splendore, con La ballata di Buster Scruggs un perfetto esempio del genio cinematografico della coppia.
Un western moderno, immerso nei migliori pregi dei suoi predecessori, Il potere del cane vede protagonista Benedict Cumberbatch nei panni di Phil Burbank, la quintessenza del cowboy. Tuttavia, l’enigmatico stile di vita di Phil, passato a castrare vitelli e a nuotare nel fango, viene presto minacciato quando lui e suo fratello incontrano Rose (Kirsten Dunst) e suo figlio Peter (Kodi Smit-McPhee). L’amorevole ode al western della regista Jane Campion, brutale ma elegante, è stata sottolineata dalla vittoria dell’Oscar 2022 per la miglior regia, mentre il film ha ottenuto ben 11 altre nomination. Il film ha vinto anche l’ambito premio come miglior film ai BAFTA, e il suo successo dimostra senza dubbio che il genere western è qui non solo per restare, ma per prosperare.
Il presidente dei Marvel StudiosKevin Feige è apparso come ospite nella prima edizione dell’Official Marvel Podcast e sebbene ci siano stati pochi punti di discussione oltre al suo entusiasmo per Deadpool & Wolverine, Feige ha fornito un aggiornamento significativo su The Fantastic Four. Dopo aver elogiato il regista Matt Shakman (WandaVision), Feige ha rivelato: “Inizieremo le riprese alla fine di luglio. Il giorno dopo il Comic-Con [International: San Diego] sarà il primo giorno di riprese di Fantastic Four“.
Questo chiude la porta alla possibilità che la First Family della Marvel si riunisca nella Hall H? Visto che Feige ha anche confermato che la produzione si svolgerà a Londra, non scommetteremmo su qualcosa di più di un video messaggio. Ancor più interessante, però, è il fatto che in un’altra parte dell’intervista, il dirigente ha confermato che The Fantastic Four si svolge in una realtà alternativa degli anni Sessanta.
“Sì, è ambientato in un passato alternativo“, ha rivelato. “Ci sono state molte persone intelligenti, che hanno notato che quel paesaggio urbano non assomigliava esattamente alla New York che conosciamo, o che esisteva negli anni ’60 nel nostro mondo. Sono osservazioni intelligenti, non c’è che dire“.
“Sono estremamente eccitato perché penso che i Fantastici Quattro sono dei pilastri leggendari dell’Universo Marvel con cui non abbiamo mai potuto giocare o esplorare in modo significativo al di fuori di Doctor Strange nel Multiverso della Follia e alcune divertenti prese in giro, nel modo in cui lo stiamo facendo in quel film“, ha aggiunto Feige. “Quindi sono estremamente eccitato per questo“.
The Fantastic Four: quello che c’è da sapere sul film
Il film è atteso al cinema il 25 luglio 2025. Come al solito con la Marvel, i dettagli della storia rimangono segreti. Ma nei fumetti, i The Fantastic Four sono astronauti che vengono trasformati in supereroi dopo essere stati esposti ai raggi cosmici nello spazio. Reed acquisisce la capacità di allungare il suo corpo fino a raggiungere lunghezze sorprendenti. Sue, la fidanzata di Reed (e futura moglie), può manipolare la luce per diventare invisibile e lanciare potenti campi di forza. Johnny, il fratello di Sue, può trasformare il suo corpo in fuoco che gli dà la capacità di volare. E Ben, il migliore amico di Reed, viene completamente trasformato in una Cosa, con dei giganteschi massi arancioni al posto del corpo, che gli conferiscono una super forza.
Fanno parte del cast anche Julia Garner, Paul Walter Hauser, John Malkovich, Natasha Lyonne e Ralph Ineson nel ruolo di Galactus. Come confermato da Kevin Feige, il film avrà un’ambientazione nel passato, in degli anni Sessanta alternativi rispetto alla nostra realtà di Terra-616, per cui sarà interessante capire come i quattro protagonisti si uniranno agli altri eroi Marvel che conosciamo. Franklyn e Valeria Richards, figli di Reed e Sue, potrebbero comparire nel film, mentre Dottor Destino potrebbe avere un semplice cameo nel finale.
L’episodio 5, “Night“, l’ultima puntata di The Acolyte, è ora in streaming e porta in primo piano orrore e brividi. La serie, che ci porta nell’era dell’Alta Repubblica di Star Wars per la prima volta in live-action, è ambientata circa 100 anni prima degli eventi della trilogia prequel.
Amandla Stenberg interpreta le gemelle sensibili alla Forza Osha e Mae, che sono state spinte in direzioni diverse dopo che gli Jedi hanno visitato la loro congrega di streghe anni fa. Creata dalla creatrice Leslye Headland, The Acolyte si allontana dal franchise che abbiamo visto, ma le connessioni con la tradizione di Star Wars rimangono abbondanti. Nell’episodio della scorsa settimana, Mae ha deciso di separarsi dal misterioso maestro oscuro che stava servendo.
È venuta a Khofar per continuare la sua caccia omicida a quattro Jedi. Aveva già ucciso il Maestro Indara (Carrie-Anne Moss) e il Maestro Torbin (Dean-Charles Chapman), ma ha concluso il suo piano prima di arrivare al Maestro Jedi Wookiee Kelnacca (Joonas Suotamo). Tuttavia, il maestro di Mae lo ha raggiunto comunque. Osha, il Maestro Sol (Lee Jung-jae), Jeckie (Dafne Keen), Yord (Charlie Barnett) e un gruppo di Jedi hanno seguito Mae sul pianeta della foresta e ora devono affrontare il potentissimo maestro oscuro di Mae.
La battaglia di spade laser più colorata di Star Wars
È una prova dell’eccellente coreografia di combattimento di The Acolyteche le immagini fisse di questa battaglia sono così difficili da catturare. La trilogia dei sequel era caratterizzata da un uso pesante delle spade laser, mentre i film originali erano caratterizzati da movimenti lenti e metodici. Le coreografie dei prequel sono sempre state le preferite dai fan, famose per i loro combattimenti veloci e acrobatici.
The Acolyte ci ha regalato un ritorno rinfrescante a questo stile e l’ultimo episodio è ricco di alcuni dei più emozionanti duelli con le spade laser. Inoltre, l’Episodio 5 presenta la battaglia di spade laser più colorata che Star Wars abbia mai visto. L’Attacco dei Cloni probabilmente deteneva il titolo fino ad ora, con il verde, il blu e il viola presenti nell’arena di Petranaki. In questo episodio, invece, abbiamo un’incredibile esibizione di spade laser verdi, blu, rosse e gialle in un unico intenso scontro.
Le parole di Sol richiamano Ahsoka Tano
“Porti un’arma Jedi. Ma non sei un Jedi”. Le parole di Sol al suo avversario, che è ancora mascherato e nasconde la sua identità, ci ricordano immediatamente Ahsoka Tano. “Non sono una Jedi”, ha detto in più occasioni la togruta preferita da tutti. In Star Wars Rebels, Ahsoka (Ashley Eckstein) esclama con fermezza queste parole a Darth Vader (James Earl Jones).
In Ahsoka, la serie live-action in solitaria del personaggio, Ahsoka (Rosario Dawson) riecheggia nuovamente queste parole. Nelle ultime uscite di Star Wars, il dogma dei Jedi ha ricevuto un’attenzione maggiore, quindi le parole incentrate su ciò che rende un “vero” Jedi sono diventate più importanti.
Cortosis Metal ha fatto il suo debutto nel film “Star Wars”?
In Una nuova alba, un romanzo di Star Wars di John Jackson Miller, fa la sua prima apparizione un metallo raro chiamato cortosis. Da allora è stato citato nella letteratura e nei videogiochi, ma The Acolyte potrebbe averlo portato per la prima volta in un film dal vivo. Il cortosis è un metallo prezioso nel canone di Star Wars. Può reindirizzare il calore e assorbire l’energia dei colpi di blaster. Forse la cosa più impressionante è che quando la cortosis viene raffinata correttamente e trasformata in armatura, può resistere ai colpi di spada laser e mettere temporaneamente in cortocircuito l’arma Jedi.
Quando i Jedi nell’Episodio 5 colpiscono il minaccioso elmo del loro nemico, vediamo le loro spade laser perdere potenza e sembrare brevemente in cortocircuito. Questo sembra essere il primo indizio dell’arrivo della cortosi nel live-action di Star Wars. Sol ammette anche di indossare l’elmo non solo per nascondere la sua identità, ma anche per impedire ai Jedi di leggere la sua mente. Questo amplierebbe le capacità di Cortosis e ci ricorderebbe anche il Magneto del franchise di X-Men.
Doppie spade laser in un modo nuovo
Jecki ha un momento fantastico, brandendo due spade laser verdi in un’impressionante dimostrazione di abilità, ma questo non è l’unico caso di dualismo nell’episodio 5 di The Acolyte. La gamma di trucchi del misterioso nemico si amplia quando la sua maschera viene finalmente rimossa, rivelando che si tratta di Qimir (Manny Jacinto). Oltre alla composizione del suo elmo in grado di disattivare le spade laser e di bloccare la lettura mentale della Forza, anche la sua spada laser ha una qualità unica.
Con una mossa fulminea, Qimir divide la sua spada, formandone due da una. Darth Maul (Ray Park) ha avuto una rivelazione simile ne La minaccia fantasma, sorprendendo i suoi avversari quando il rosso sparava da entrambe le estremità della sua sciabola. Fortunatamente, la rivelazione di The Acolyte non è stata svelata nel trailer come quella di Darth Maul.
Le parole di Mae riportano ad Anakin Skywalker
Dopo un lungo tira e molla di inseguimenti, duelli e rotture, Mae e Osha si ritrovano finalmente faccia a faccia per un momento di solitudine. L’episodio 3, il flashback de The Acolyte, mostra le gemelle in giovane età con la congrega di streghe. Quell’episodio si è basato molto sui parallelismi tra le gemelle e un giovane Anakin Skywalker. Il concepimento immacolato, i campioni di sangue per i midi-clorian, i test mentali della Forza e le parole condivise prima di iniziare l’addestramento Jedi hanno creato evidenti collegamenti tra Osha, Mae e il giovane Anakin Skywalker (Jake Lloyd) che abbiamo conosciuto ne La minaccia fantasma.
Ora, con i gemelli in età più avanzata, il parallelo continua con un riferimento a un Anakin più vecchio (Hayden Christensen) ne La vendetta dei Sith. “Ti hanno messo contro di me“, dice Mae a Osha, in contrasto con la direzione che pensavamo avrebbe preso dopo l’Episodio 4, quando aveva deciso di costituirsi. Qui, dopo gli scontri quasi fatali con i Jedi, Mae sembra tentare di allontanare ancora una volta Osha da loro. Le sue parole rispecchiano quelle di Anakin nella battaglia finale con Obi-Wan Kenobi (Ewan McGregor). “L’hai messa contro di me”, esclama con dolore e furia, riferendosi a Padmé (Natalie Portman) che si era rifiutata di seguirlo lungo un sentiero oscuro.
La guarigione della Forza e la musica familiare collegano The Acolyte a “L’ascesa di Skywalker”
The Acolyte ha fatto collegamenti con i prequel di Star Wars di episodio in episodio, e ora spicca un suggestivo richiamo al film finale della trilogia sequel. Qimir si trova sopra Osha, gravemente ferita da Mae, ed esegue un uso della Forza raramente visto. Tende la mano verso la ferita e la guarisce con la Forza, permettendole di riprendere lentamente conoscenza. Ne L’ascesa di Skywalker, abbiamo visto Rey (Daisy Ridley) usare questa abilità più volte.
In primo luogo, l’abbiamo vista curare la ferita di una terrificante creatura simile a un serpente, facendola diventare calma e non combattiva. Successivamente, usa la Forza per guarire una ferita da spada laser inferta a Kylo Ren (Adam Driver). Spiega che usa la Forza per trasferire un po’ di vita da se stessa a un altro, guarendolo.
Inoltre, mentre Qimir guarisce e parla con Osha si sente la musica del tema di Kylo. Si tratta semplicemente di un accenno al collegamento con i sequel o stiamo ricevendo un indizio più profondo su ciò che verrà? Rey e Kylo hanno formato una Diade di Forza, e il “potere di due” è stato fortemente enfatizzato con Osha e Mae. Il concetto di “due come uno” è stato al centro di tuttoThe Acolyte. Osha e Mae sono una Diade di Forza?
Manca meno di un mese all’uscita di Deadpool & Wolverine e le voci sui personaggi che potrebbero comparire nel film si fanno ora piu insistenti. L’ultimo rapporto di Daniel Richtman sostiene che un certo attore riprenderà il suo ruolo probabilmente più famoso, e per qualcosa di più di un semplice cameo. Come già riportato negli scorsi giorni, a quanto pare Wesley Snipes tornerà a vestire i panni di Blade, ma rimarrà come personaggio secondario per una buona parte della durata del film.
Questo sarebbe in linea con una precedente indiscrezione secondo cui Wade Wilson e Logan assembleranno una propria squadra di “Vendicatori” composta da varianti del Multiverso per sconfiggere Cassandra Nova. Durante la prima puntata di The Official Marvel Podcast, Kevin Feigeha confermato che lo studio ha tenuto nascosti almeno alcuni personaggi fino a quando il pubblico non si siederà in sala per vedere il threequel.
“L’intera vicenda è cruenta, sboccata e vietata ai minori come ci si aspetterebbe, ma è anche estremamente accattivante ed emotiva. Vederli interagire con gli agenti della TVA e con le persone che conoscono quell’organizzazione dalla prima e dalla seconda stagione di Loki è un’emozione. La combinazione di tutti questi mondi diversi e di tutti questi sapori diversi, e forse anche di qualche altro che la gente non conoscerà finché non vedrà il film, è entusiasmante“.
Questo significa che Snipes potrebbe rimanere nei panni di Blade per Avengers: Secret Wars? È possibile, ma Mahershala Aliè ancora destinato a interpretare una nuova versione del Daywalker nell’MCU, dunque sarà interessante capire se effettivamente il Blade di Snipes sarà nel film è cosa ciò potrebbe significare per il futuro del personaggio.
Deadpool & Wolverineriunisce il protagonista Ryan Reynolds con Shawn Levy, regista di Free Guy e The Adam Project, che ha firmato la regia dell’atteso progetto. Hugh Jackman uscirà finalmente dal suo pensionamento da supereroi per riprendere il ruolo di Wolverine. Sebbene i dettagli ufficiali della storia di Deadpool & Wolverine, con protagonista Ryan Reynolds, non siano infatti ancora stati rivelati, si presume che la trama riguarderà il Multiverso. Il modo più semplice per i Marvel Studios di unire la serie di film di Deadpool – l’unica parte del franchise degli X-Men sopravvissuta all’acquisizione della Fox da parte della Disney – è stabilire che i film di Reynolds si siano svolti in un universo diverso.
Ciò preserva i film degli X-Men della Fox nel loro universo, consentendo al contempo a Deadpool e Wolverine, di nuovo interpretato da Hugh Jackman, viaggiare nell’universo principale dell’MCU. Nel film saranno poi presenti anche personaggi presenti nei primi due film di Deadpool, come Colossus e Testata Mutante Negasonica. Da tempo, però, si vocifera che anche altri X-Men possano fare la loro comparsa nel film, come anche alcuni altri supereroi della Marvel comparsi sul grande schermo nei primi anni Duemila, in particolare il Daredevil di Ben Affleck.
Una voce recente afferma che anche Liev Schreibersia presente riprendendo il suo ruolo Sabretooth. Di certo, Morena Baccarin (Vanessa), Karan Soni (Dopinder), Leslie Uggams (Blind Al), Rob Delaney (Peter) e Shioli Kutsuna (Yukio) torneranno tutti nei panni dei rispettivi personaggi, e a loro si uniranno i nuovi arrivati in franchising Emma Corrin (The Crown) e Matthew Macfadyen(Succession), i cui ruoli sono ancora segreti. Un recente report afferma inoltre che la TVA di Loki, incluso l’agente Mobius (Owen Wilson) e Miss Minutes, saranno coinvolti nel film. Deadpool & Wolverineuscirà nei cinema il 26 luglio 2024.
Mentre la produzione di Superman continua, vengono svelati nuovi look dei personaggi del prossimo blockbuster. Le foto del set del film sono emerse sui social media e offrono un nuovo sguardo a Nicholas Hoult nei panni di Lex Luthor. Il leggendario cattivo della DC Comics è pronto a scontrarsi con Superman in un altro adattamento della loro storica rivalità nei fumetti. La versione di Nicholas Hoult di Lex sembra aver passato un brutto quarto d’ora, a giudicare dal trucco applicato. Resta da vedere cosa abbia causato le ferite al cattivo, una volta che Superman sarà nelle sale l’11 luglio 2025.
James Gunn dirigerà Superman, mentre il regista della trilogia di Guardiani della Galassia è impegnato a pianificare il futuro dell’Universo DC insieme a Peter Safran. Il film seguirà una versione giovane dell’Uomo d’Acciaio, interpretata da David Corenswet. Clark Kent cercherà di bilanciare la sua vita di giornalista del Daily Planet con le sue attività di eroe tra i più potenti del pianeta. Ma, mentre altri adattamenti di Superman per il grande schermo hanno presentato il personaggio come un salvatore solitario, la versione di Clark Kent interpretata da Corenswet vivrà già in un mondo pieno di esseri potenti e di strani avvenimenti.
Il cast di Superman comprende ancheRachel Brosnahan nel ruolo di Lois Lane, l’impavida reporter che si innamora di Clark Kent nella maggior parte degli adattamenti del personaggio. Dopo aver intrattenuto il mondo nel ruolo diThe Marvelous Mrs. Maisel per anni, la Brosnahan si calerà nei panni della coraggiosa protagonista interpretata da Amy Adams nel DC Extended Universe. I dettagli della trama di Superman sono ancora riservati, ma anche se Kal-El deve stare attento a Lex Luthor, il miliardario non sarà l’unico cattivo in agguato nell’ombra. L’Ingegnere (María Gabriela de Faría) è una forza da tenere in considerazione a Metropolis. Di seguito potete vedere le nuove immagini dal set di Superman.
I thought this was interesting: I can’t tell if this is Nicholas Hoult for sure, but I thought the bald wig with the scarring was interesting… pic.twitter.com/Ig9M3L2ZVY
Superman ha affrontato molti potenti cattivi nel corso degli anni, ma nessuno sembra disprezzarlo più di Lex Luthor. Il cattivo è stato interpretato da Jesse Eisenberg quando Henry Cavill era l’Uomo d’Acciaio, e quella versione dell’antagonista ha adottato misure estreme per sconfiggere il suo nemico. Prima di entrare nel cast di Superman, Hoult ha interpretato Renfield nella storia dell’assistente di Dracula (Nicolas Cage). L’attore ha anche doppiato Jon in The Garfield Movie all’inizio di quest’anno.
Superman ha combattuto contro Lex Luthor in graphic novel, videogiochi, film e serie televisive. La prossima estate, David Corenswet e Nicholas Hoult avranno l’opportunità di espandere l’eredità di questa faida di sangue. Il primo film dell’Universo DC debutterà l’11 luglio 2025.
Dopo la grande rivelazione di ieri sera che l’Uomo d’Acciaio (David Corenswet) dovrà affrontare un nuovo formidabile nemico nel reboot Superman di James Gunn, abbiamo un’altra serie di foto dal set di Cleveland, Ohio, che ci permettono di dare un’occhiata più da vicino a questo misterioso cattivo. Non sappiamo ancora con esattezza di chi si tratti (Ultraman? Midnighter? Bizarro? Ulysses?), ma chiunque si riveli essere, è chiaramente abbastanza potente da rappresentare una minaccia fisica per l’Uomo del Domani e tenerlo bloccato a terra. Lo scooper MTTSH è comunque convinto che si tratti di Ultraman.
The whole point of the movie is that Lex creates a Superman clone. Ulysses is not another version of Superman, while Ultraman IS. And in this movie he's a clone instead of a Superman from an alternate reality https://t.co/t2wJHpSVeD
— MyTimeToShineHello (@MyTimeToShineH) June 26, 2024
Le foto ci permettono anche di vedere meglio María Gabriela de Faría nel ruolo del membro dell’Authority L’Ingegnere e Frank Grillo nel ruolo di Rick Flag Sr., che evidentemente stanno lavorando insieme per catturare Superman. È Lex Luthor (Nicholas Hoult) a dare gli ordini? O scopriremo che è Amanda Waller a tirare le fila? Non resta che attendere di poter avere maggiori informazioni a riguardo, nel mentre ecco qui di seguito le nuove foto diffuse:
"Superman" set photo spoilers ahead! David Corenswet's Superman was arrested in new set pictures taken today, which also feature Frank Grillo‘s Rick Flag Sr. and María Gabriela de Faría‘s The Engineer.
Superman, scritto e diretto da James Gunn, non sarà un’altra storia sulle origini, ma il Clark Kent che incontriamo per la prima volta qui sarà un “giovane reporter” a Metropolis. Si prevede che abbia già incontrato Lois Lane e, potenzialmente, i suoi compagni eroi (Gunn ha detto che esistono già in questo mondo e che l’Uomo di domani non è il primo metaumano del DCU). Il casting ha portato alla scelta degli attori David Corenswet e Rachel Brosnahan come Clark Kent/Superman e Lois Lane.
Il film è stato anche descritto come una “storia delle origini sul posto di lavoro“, suggerendo che una buona parte del film si concentrerà sull’identità civile di Superman, Clark Kent, che è un giornalista del Daily Planet. Secondo quanto riferito, Gunn ha consegnato la prima bozza della sua sceneggiatura prima dello sciopero degli sceneggiatori, ma ciò non significa che la produzione non subirà alcun impatto in futuro.
“Superman è il vero fondamento della nostra visione creativa per l’Universo DC. Non solo Superman è una parte iconica della tradizione DC, ma è anche uno dei personaggi preferiti dai lettori di fumetti, dagli spettatori dei film precedenti e dai fan di tutto il mondo”, ha detto Gunn durante l’annuncio della lista DCU. “Non vedo l’ora di presentare la nostra versione di Superman, che il pubblico potrà seguire e conoscere attraverso film, animazione e giochi”.
In particolare, il film fa leva su antiche leggende popolari di spiriti, demoni e dei culti a loro dedicati. Ci troviamo dunque in pieno territorio paranormale, e in particolare al cospetto della figura del Signore del Disordine. Era questo un ruolo affidato ad un contadino o un sottodiano durante il periodo natalizio per presiedere la festa dei folli. Costui era dunque responsabile delle disgregazioni natalizie, che spesso includevano ubriachezza e festa selvaggia. Nel tempo questa figura è andata estinguendosi, ma rimangono le leggende legate alle sue attività.
Il film fa dunque riferimento a tutto ciò per dar vita ad un racconto che fa della sua ambiguità e del costante senso di mistero il suo punto di forza, anche a costo di non risolvere tutti i suoi enigmi. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a Il Signore del Disordine. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla spiegazione del finale. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
La trama e il cast di Il Signore del Disordine
Il racconto si svolge in un piccolo villaggio della campagna inglese. Qui, Rebecca Holland, sacerdote della chiesa anglicana locale, è molto legata alla sua bambina. Ogni anno in inverno, la comunità si riunisce per celebrare la Festa del Raccolto, una ricorrenza di origine pagana. In molti indossano maschere e costumi della tradizione e tutti tengono in mano una torcia che li accompagna durante la processione nel bosco. Durante i festeggiamenti, però, la figlia di Rebecca scompare misteriosamente.
La polizia e tutti gli abitanti del villaggio si uniscono alle ricerche della bambina di cui non si trova nessuna traccia. Ma quando iniziano a emergere inquietanti prove riguardo a presenze demoniache che vivono nei boschi, le indagini prendono una strada completamente diversa. Con suo grande orrore, Rebecca comincia a scoprire l’oscuro passato del villaggio che nasconde terribili segreti e dovrà decidere quanto è disposta a sacrificare per salvare sua figlia dalle grinfie del male puro.
Ad interpretare Rebecca Holland vi è l’attrice Tuppence Middleton, celebre per la serie Sense8 e vista anche nei film Mank, Edison – L’uomo che illuminò il mondo e Downton Abbey. Nel ruolo di sua figlia Grace vi è l’attrice EvieTempleton, mentre l’amica Bryony è interpretata da Alexa Goodall. Matt Stokoe e Luc Ineson interpretano rispettivamente Henry Holland e Darry Nash. L’attore Ralph Ineson, che interpreterà Galactus nel film The Fantastic Four, interpreta invece Jocelyn Abney.
La spiegazione del finale del film
La ricerca di Grace prende una piena soprannaturale quando Rebecca chiese agli abitanti del villaggio di pregare per sua figlia e un uomo di Jocelyn Abney afferma di credere che Grace sia stata rapita Gallowgog e che nemmeno il Signore in cui Rebecca crede può salvare Grace da lui. La ragazza sarebbe dunque il prezzo che gli abitanti del villaggio devono pagare allo spirito affinché egli stia lontano dal loro raccolto. Un’anziana signora di nome Miri racconta a quel punto a Rebecca della leggenda folcloristica che riguarda Gallowgog.
Secondo l’anziana donna, si tratta dello “spirito della terra“. Viene a questo punto raccontata la storia di un uomo di nome Tobias Bron, chiamato il Signore del Disordine, che nel 1621 affermò di essere stato contattato da Gallowgog, uno spirito che prometteva meraviglie per il villaggio. Come dono a Gallowgog, Tobias e gli abitanti del villaggio costruirono un granaio nero dove lasciarono offerte per lo spirito. Tuttavia, queste offerte si rivelano essere bambini. Quando la chiesa lo venne a sapere, pose fine a questa oscura usanza bruciando vivi Bron e i suoi seguaci.
Rebecca scopre poi che anche il figlio di Jocelyn è scomparso in simili circostanze, ma l’uomo non ha alcun interesse a scoprire cosa ne è stato di lui, in quanto si ritiene grato dei benefici che sono seguiti a quel sacrificio. Rebecca capisce di potersi rivolgere solo a Bryony, amica di sua figlia, che le rivela di come entrambi facessero parte del club naturalistico. Per quanto sembrasse innocente, questo si svela essere una copertura per insegnare ai bambini del villaggio qualcosa di più sul folklore.
C’è una stanza segreta in cui Jocelyn Abney insegnava ai bambini del Signore del Disordine e Gallowgog. Rebecca scopre così che sua figlia è stata scelta come dono dagli abitanti del villaggio per lo spirito di Gallowgog. Secondo Bryony, Grace si trovava dunque nel fienile nero con lo spirito al momento della scompars. Il motivo della scelta di Grace era semplice: era la figlia del vicario. Non poteva esserci vendetta migliore che offrire qualcuno della famiglia cristiana agli spiriti in cui il villagio crede.
Successivamente, Rebecca viene attaccata dagli abitanti del villaggio, che la conducono nella stanza segreta di Jocelyn. Qui capisce che l’unico modo per fronteggiare quel culto è far credere loro di essersi sottomessa al loro volere. Dopo aver convinto Jocelyn e il resto del villaggio di ciò, viene condotta al granaio nero, dove Rebecca trova sua figlia legata e con il volto coperto. Le due si riuniscono ma c’era un senso di tristezza in Rebecca, che sa che non le sarebbe stato permesso di andarsene.
Grace è un’offerta fatta a Gallowgog, che non sarebbe stato felice se gli fosse stata portata via. Alla fine lo spirito di Gallowgog si manifesta e Rebecca decide di offrirgli la sua ciocca di capelli. Questa scena è fondamentale perché è essenzialmente una negoziazione tra Gallowgog e Rebecca. Lei spera che lo spirito le permetta di riportare a casa sua figlia, ma a quale costo? I capelli sono importanti nella magia popolare e offrire una ciocca della sua mano potrebbe simboleggiare che Rebecca si sottomette allo spirito.
Potrebbe essere il suo modo di permettere allo spirito di prendere il controllo su di lei, oppure potrebbe aver promesso di assicurarsi sempre che lui riceva altri sacrifici per stare lontano dal raccolto. È anche possibile che Gallowgog le abbia permesso di andarsene dopo che lei ha dimostrato di essere pronta a sottomettersi a lui per riportare a casa sua figlia. In ogni caso, una volta uscita dal granaio con sua figlia, Rebecca viene eletta come sostituta di Jocelyn, che viene dunque ucciso.
Nella scena finale, Rebecca è tornata in chiesa come vicario, ma la sua personalità è cambiata. Dopo aver assistito a quelle che in precedenza aveva definito “vecchie storie” che prendevano vita, ci si chiede se l’intera esperienza abbia scosso la sua fede religiosa. Oppure, l’esperienza ha rafforzato la sua fede perché, alla fine, ha riportato a casa sua figlia ed è uscita viva da quella situazione straziante? Il Signore del Disordine lascia al pubblico l’interpretazione del finale.
Forse l’esperienza ha aiutato Rebecca a capire gli abitanti del villaggio e a convincerli ad abbandonare i riti barbarici e ad adottare il cristianesimo. Un’altra possibilità è che Rebecca abbia finto di essere un vicario devoto, ma che in realtà abbia preso sul serio il suo ruolo di Signore del Disordine e che ogni anno debba offrire un dono a Gallowgog come da contratto. Ciò che è certo, è che qualcosa è avvenuto nel granaio nero e Rebecca non è più quella che avevamo conosciuto fino a quel momento.
Il trailer di Il Signore del Disordine e dove vederlo in streaming e in TV
Sfortunatamente il film non è presente su nessuna delle piattaforme streaming attualmente attive in Italia. È però presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 26 giugno alle ore 21:20 sul canale Rai 4. Di conseguenza, per un limitato periodo di tempo sarà presente anche sulla piattaforma Rai Play, dove quindi lo si potrà vedere anche oltre il momento della sua messa in onda. Basterà accedere alla piattaforma, completamente gratuita, per trovare il film e far partire la visione.