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Killers of the Flower Moon: Martin Scorsese non vuole sentire lamentele sulla durata del film

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Oltre ad aver parlato del fenomeno Barbenheimer, il premio Oscar Martin Scorsese ha condiviso i suoi pensieri con Hindustan Times sulla durata di Killers of the Flower Moon, l’epopea western che supera in termini di minutaggio Oppenheimer di Christopher Nolan. La pellicola va oltre le tre ore e mezza, ben 206 minuti e propio in merito alla lungezza e alla durata il regista  non vuole sentire alcuna lamentela.

La gente dice che sono tre ore, ma dai, puoi sederti davanti alla TV e guardare qualcosa per cinque ore“, ha detto Martin Scorsese. “Inoltre, ci sono molte persone che guardano il teatro per 3,5 ore. Ci sono attori veri sul palco, non puoi alzarti e andare in giro. Dategli questo rispetto. Date un po’ di rispetto al cinema”.

James Cameron ha condiviso pensieri simili quando alcuni spettatori si sono lamentati delle tre ore di durata di “Avatar: La via dell’Acqua”. “Non voglio che nessuno si lamenti della lunghezza quando si siedono e guardano la televisione per otto ore“, ha detto Cameron alla rivista Empire. “Posso quasi scrivere questa parte della recensione. “Il film di tre ore terribilmente lungo…” È come, dammi una cazzo di pausa. Ho visto i miei figli sedersi e vedere cinque episodi di un’ora di seguito. Ecco il grande cambiamento di paradigma sociale che deve avvenire: va bene alzarsi e andare a fare pipì”. Killers of the Flower Moon di Scorsese uscirà nelle sale il 20 ottobre per Apple e Paramount.

Killers of the Flower Moon, il film

Oltre a dirigere, Martin Scorsese ha scritto la sceneggiatura con Eric Roth, co-sceneggiatore di Dune e A Star is BornLeonardo DiCaprio interpreta Ernest Burkhart, il nipote di un potente allevatore locale interpretato da Robert De Niro, mentre Lily Gladstone interpreta la moglie Osage Mollie e Jesse Plemons è Tom White, l’agente dell’FBI incaricato di indagare sugli omicidi. Il cast include anche Brendan Fraser e John Lithgow.

Killers of the Flower Moon riunisce ancora una volta Martin Scorsese con i collaboratori di lunga data Leonardo DiCaprio e Robert De Niro. Insieme a loro ci sono l’attore premio Oscar Brendan Fraser, Jesse Plemons, Lily Gladstone, Tantoo Cardinal, Jason Isbell, Sturgill Simpson, Louis Cancelmi, William Belleau, Tatanka Means, Michael Abbott Jr., Pat Healy, Scott Shepherd e molti altri. La pellicola è diretto e prodotto da Martin Scorsese. Il film è una produzione di Apple Studios, Imperative Entertainment e Appian Way Productions, con Dan Friedkin e Bradley Thomas come produttori.

Tiana: il personaggio de La principessa e il ranocchio protagonista di una serie tv per Disney+

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Joyce Sherri scriverà e dirigerà Tiana, una nuova serie animata per Disney+. A darne notizia è il noto sito americano VarietyIl progetto musicale è stato originariamente annunciato nel 2020 durante una giornata degli investitori Disney. La serie è stata precedentemente descritta come il seguito del film d’animazione del 2009 “La principessa e il ranocchio”, che introduceva il personaggio di TianaAnika Noni Rose presterà la propria voce nella versione originale di Tiana. Inizialmente si prevedeva che la serie debuttasse nel 2023, ma ora si dice che verrà lanciata nel 2024.

I lavoro più recente di Joyce Sherri come sceneggiatore televisivo è stato la miniserie horror di Netflix “Midnight Mass” di Mike Flanagan. Ha anche scritto e diretto cortometraggi come “Beauty”, “Forever”, “Down, Down, Baby” e “The Family Romance”. Ha anche vinto il concorso per sceneggiature Slamdance 2020 per il suo lungometraggio, “Sweet Sixteen”, ed è stata selezionata per il Sundance Institute Screenwriters Intensive 2021.

La descrizione ufficiale di Tiana afferma che lo spettacolo seguirà il personaggio del titolo mentre “parte per una nuova grande avventura nei panni della appena incoronata Principessa di Maldonia, ma un richiamo al suo passato di New Orleans è dietro l’angolo”. Walt Disney Animation Studios produrrà Tiana, così come lo studio aveva già realizzato “La principessa e il ranocchio”. Nathan Curtis produrrà, con Jennifer Lee e Stella Meghie come produttori esecutivi. Meghie era precedentemente assegnata come scrittrice e regista della serie, ma rimane a bordo come EP.La Disney aveva anche annunciato in precedenza il seguito delle serie Disney+ di film come “Zootropolis”, “Big Hero 6”, “Moana” e “Cars”. 

Barbenheimer: per Martin Scorsese offre agli Studios “la speranza che emerga un cinema diverso”

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Martin Scorsese non ha visto Barbie di Greta Gerwig o Oppenheimer di Christopher Nolan, ma ciò non gli ha impedito di celebrare il fenomeno “Barbenheimer” durante una recente intervista con l’Hindustan Times. Lo stesso Martin Scorsese ha qualche legame con Barbie, poiché il film è interpretato e co-prodotto dalla sua protagonista in “The Wolf of Wall Street Margot Robbie e girato dal suo direttore della fotografia e collaboratore lunga data Rodrigo Prieto. Quest’ultimo ha girato Barbie proprio dopo aver terminato il lavoro su Killers of the Flower Moon di Martin Scorsese.

Penso che la combinazione di ‘Oppenheimer‘ e ‘Barbie‘ sia stata qualcosa di speciale“, ha detto Scorsese. “Sembrava, odio quella parola, ma la tempesta perfetta. È successo al momento giusto. E la cosa più importante è che la gente è andata a vederli in un cinema. E penso che sia meraviglioso.” Barbie ha incassato 1,4 miliardi di dollari per diventare la Warner Bros.’ il miglior incasso al botteghino della storia. Oppenheimer è stato anche un enorme successo per la Universal con 939 milioni di dollari in tutto il mondo, una somma inaudita per un dramma biografico di tre ore, vietato ai minori. Insieme, i due blockbuster hanno guadagnato oltre 2,3 miliardi di dollari.

Il modo in cui si adattava perfettamente – un film con un tale valore di puro intrattenimento, con i colori vivaci – e un film con tale severità e forza, praticamente sul pericolo della fine della nostra civiltà – non potresti vedere film più diversi lavorare insieme”, ha detto Scorsese“Offre qualche speranza che emerga un cinema diverso, diverso da quello che abbiamo avuto negli ultimi 20 anni, a parte il grande lavoro svolto nel cinema indipendente. Mi dà sempre fastidio questo fatto, che i film indipendenti vengano relegati alla categoria ‘indie’. Film che piacerebbero solo a un certo tipo di persone. Mostrateli semplicemente su un piccolo schermo da qualche parte.”

Scorsese non è l’unico grande regista a festeggiare “Barbie” e Oppenheimer nelle ultime settimane. Denis Villeneuve ha dichiarato  all’Associated Press il mese scorso che il film di Nolan che si avvicina al miliardo di dollari ricorda che i film in studio possono essere arte.“C’è questa convinzione che i film, nella mente di alcune persone, siano diventati contenuti invece che una forma d’arte. Odio la parola ‘contenuto‘”, ha detto. “Il fatto che film come Oppenheimer escano sul grande schermo e diventino un evento riporta alla luce l’idea che si tratta di una forma d’arte straordinaria che deve essere vissuta nei cinema.”

Skybound Entertainment: nel futuro un universo di Invincible e collaborazioni con il Giappone

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In occasione del MIA | Mercato Internazionale Audiovisivo diretto da Gaia Tridente, Skybound Entertainment ha rivelato che è nei piani della società lavorare a un’espansione del franchise di Invincible, già serie tv e fumetto di successo. Secondo le parole di Marge Dean, a capo dell’Animation Studios di Skybound Entertainment, la casa di produzione è al lavoro su Invincible Universe, un universo condiviso che avrà al centro i supereroi già amati dal grande pubblico non solo sulle pagine a fumetti, ma anche nell’audiovisivo.

Stando a quanto dichiarato da Dean, il reparto animazione della casa di produzione di Robert Kirkman è al lavoro su una serie di prodotti che saranno tutti ambientati nell’Universo di Invincible e che contribuiranno ad espanderne la storia e l’immaginario.

Durante il keynote Marge Dean ha parlato del successo di Invinciblerivelando che Amazon non ha usato particolari leve di marketing e il successo è avvenuto quasi per caso e con l’aiuto del passaparola: “Adoro Amazon, sono fantastici, ma non c’era quasi nessun marketing per questo spettacolo. Un numero significativo di persone che normalmente non guardano queste cose hanno trovato lo spettacolo e hanno colto l’occasione”.

Nel frattempo, la serie animata, Invincible, tornerà su Prime Video da novembre con la sua seconda stagione in due parti dopo una pausa di quasi tre anni. La seconda stagione vedrà Mark venire a patti con la verità su suo padre, in seguito agli eventi del finale della prima stagione. I nuovi episodi, inoltre, introdurranno anche Angstrom Levy, un formidabile supercriminale con la capacità di attraversare più dimensioni e formare un multiverso. Nel frattempo è stato rilasciato anche uno speciale autonomo su Atom Eve. Per quanto riguarda il film live action, invece, non si sa ancora se e in che modo si porrà nei confronti della serie animata.

Nel corso del panel, Marge Dean ha anche esposto le prossime collaborazioni di Skybound Entertainment con il mercato Giapponese, annunciando che la casa di produzione si lancerà anche nella realizzazione di anime, sia con il “prestito” di PI Skybound  al Giappone, sia, nel percorso inverso, con la realizzazione di film o serie d’animazione di PI giapponesi per il mercato di lingua inglese.

L’uomo ombra: Margot Robbie e Brad Pitt in trattative per produrre il remake

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Due società di produzione guidate da celebrità – la LuckyChap di Margot Robbie e la Plan B di Brad Pitt – sono in trattative per coprodurre un remake della classica commedia misteriosa del 1934 “The Thin Man”, in Italia noto con il titolo de L’Uomo Ombra. LuckyChap e Plan B non hanno ancora avviato alcuna discussione sul casting a causa dello sciopero SAG-AFTRA in corso. Tuttavia, secondo le fonti, entrambe le società erano intenzionate ad assicurarsi i diritti esclusivi per l’importante serie di film già prima dello sciopero della WGA, iniziato a maggio. Le due società produrrebbero congiuntamente.

I diritti della serie “The Thin Man – L’Uomo Ombra” sono diventati disponibili solo di recente. In precedenza, Rob Marshall e Johnny Depp avrebbero  dovuto dirigere e recitare rispettivamente in un altro progetto di remake. Tuttavia, la Warner Brothers dichiarò all’epoca che il progetto non aveva mai avuto il via libera ed era stato demolito nel 2012.  Basato sul romanzo poliziesco di Dashiell Hammett, “The Thin Man – L’Uomo Ombra” è un giallo su un marito e una moglie che collaborano per trovare un conoscente scomparso, che in seguito viene trovato assassinato. Diretto da WS Van Dyke, il film del 1934 vedeva William Powell nei panni del marito Nick Charles e Myrna Loy nei panni della moglie Nora Charles.

La coppia marito-moglie si unisce per risolvere l’omicidio, organizzando una cena in cui invitano i sospettati. “The Thin Man” è stato nominato a quattro Academy Awards, tra cui quello per il miglior film e il miglior attore per William Powell. È stato seguito da cinque sequel.  “Ciò che rende il film così divertente non è il svelamento dell’omicidio ma il rapporto centrale del film tra Nora e Nick Charles, un rapporto che ha ridefinito la rappresentazione cinematografica del matrimonio“, scrivono Rob Nixon e Margarita Landazuri per Turner Classic Movies. “Ha anche contribuito a definire il tono e lo stile di un nuovo genere hollywoodiano allora emergente: la commedia demenziale”. Se LuckyChap e Plan B coprodurranno, questo sarà il primo remake di “The Thin Man” da quando il film originale è uscito nel 1934.

Loki: Disney rivela i numeri della premiere della seconda stagione

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La première della seconda stagione di Loki ha registrato ottimi numeri di spettatori nei primi tre giorni di disponibilità. Secondo Disney, il lancio della seconda stagione della serie Marvel Studios ha raccolto 10,9 milioni di visualizzazioni nei primi tre giorni di disponibilità, con la première che ha debuttato il 5 ottobre. Una visualizzazione è definita come il tempo di streaming totale diviso per il tempo di esecuzione, è un metro di misura che adottano sia Disney e Netflix per quantificare il numero di spettatori che un contenuto ha raccolto. 

Gli streamer hanno lentamente iniziato a fornire informazioni più approfondite sugli spettatori per i loro titoli. Recentemente, la Disney ha annunciato che il film “Elemental” ha raccolto 26,4 milioni di visualizzazioni nei suoi primi cinque giorni su Disney+, mentre il live-action “La Sirenetta” ha raccolto 16 milioni nello stesso lasso di tempo. Nel frattempo, si dice che la serie live-action di Star Wars: Ahsoka abbia generato 14 milioni di visualizzazioni in cinque giorni quando ha debuttato ad agosto.

Tom Hiddleston è tornato nel ruolo del dio del male nella seconda stagione di “Loki”, insieme alle star della prima stagione come Owen Wilson, Gugu Mbatha-Raw, Sophia Di Martino, Tara Strong e la nuova aggiunta Ke Huy Quan.

Eric Martin è il capo sceneggiatore e produttore esecutivo della seconda stagione. Hiddleston è anche produttore esecutivo insieme al capo dei Marvel Studios Kevin Feige e Stephen Broussard, Louis D’Esposito, Victoria Alonso, Brad Winderbaum, Kevin R. Wright, Justin Benson e Aaron Moorhead e Michael Waldron. Trevor Waterson è co-produttore esecutivo. Benson & Moorhead, Dan Deleeuw e Kasra Farahani sono stati i registi della stagione. I nuovi episodi di Loki debuttano giovedì alle 21:00 ET/18:00 PT su Disney+.

Al via il Mia Market 2023 con la sua 9^ edizione con oltre 80 eventi

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Torna il MIA | Mercato Internazionale Audiovisivo diretto da Gaia Tridente che si svolgerà a Roma dal 9 al 13 Ottobre nelle sue storiche sedi di Palazzo Barberini e del Cinema Barberini. 

Il Mercato romano si presenta alla sua 9^ edizione  con oltre 80 eventi tra panel e incontri, keynote e interviste e masterclass, 5 content  showcase – da quest’anno tutti internazionali , 4 pitching forum 50 market screening e 11 presentazioni di film ancora in progress. E ancora, 9 premi, 5 esperienze immersive in realtà virtuale, una sala tech dotata di uno schermo LED curvo Absen Cinema passo 2.5 di 8 metri per 4 e di un tappeto sensoriale per le demo di virtual production, 2 live podcast. 121 i progetti selezionati che saranno presentati tra Co-Production Market & Pitching Forum e Content Showcase, con titoli in sviluppo e work in progress, provenienti da ben 47 paesi.

L’edizione del MIA di quest’anno porta a compimento un processo di maturazione sviluppatosi nel corso degli anni che ha garantito al mercato una crescita continua e il riconoscimento internazionale da parte di tutta l’industria audiovisiva. 

Il MIA 2023 si presenta ricco e ampio in termini di contenuti e di ricerca curatoriale, con un programma ambizioso ed “esteso”, che coniuga un attento lavoro di studio e ricerca del comparto industriale nelle varie categorie di formato e di generi di cui il MIA si occupa, per trasformarlo in uno strumento chiave per lo sviluppo del mercato nazionale e internazionale. Una fucina di discussione e confronto per i maggiori player del mercato, un fondamentale hub di co-produzione e di vendita, con potenzialità di crescita ancora ampie per soddisfare le necessità del complesso ecosistema audiovisivo. 

Il MIA rappresenta un unicum nel settore, uno dei pochi appuntamenti professionali a mettere realmente insieme industria e creatività. E’ dedicato a un’ampia gamma di generi e formati, rappresentando le istanze di tutti gli interlocutori della filiera e anticipando i temi e gli spazi del futuro, che troveranno una nuova sede proprio in questa edizione del mercato. Un teatro ideale per un business che si basa sulla visionarietà degli imprenditori, sulla loro passione e dedizione e sul rischio che si corre quando si lavora su un prodotto immateriale. 

Tra le opere italiane presentate nei content showcase del MIA 2023, troviamo Sono ancora vivo, con la regia di Roberto Saviano, un progetto di animazione tratto dal suo graphic novel autobiografico. Sempre tra i progetti di animazione anche il lungometraggio Fiammetta con la sceneggiatura di Enzo D’Alò, sulla storia di Fiammetta e Boccaccio. In ambito Doc, l’esordio alla regia dell’attrice Kasja Smutniak con Walls dedicato alla drammatica questioni dei migranti al confine tra Polonia e Bielorussia. Per i Drama, Miss Fallaci, nuova serie originale di Paramount+ per l’Italia prodotta da Minerva Pictures e Paramount Television International Studios, in associazione con RedString Pictures, che vede Miriam Leone come protagonista nei panni della giovane Oriana Fallaci; e ancora Fireworks di Susanna Nicchiarelli prodotta da Fandango e Rai Fiction. Tra i film Per amore di una donna di Guido Chiesa prodotto da Colorado Film Production e Vivo film con Rai Cinema. 

Tra le opere internazionali, la serie A Prophet, co-produzione internazionale di  CPB Films e Media Musketeers Studios, Co-prodotta da UGC, Orange Studio, Entourage Series e Savon Noir, per OCS tratta dall’omonimo film di Jacques Audiard del 2009;  l’attesa serie The Count of Monte Cristo, diretta da Bille August e prodotta da Palomar, in collaborazione con DEMD Productions, Rai Fiction e France TV.  E ancora il nuovo atteso progetto di animazione del creatore di Paw Patrol Keith Chapman, PaddyPaws; e Savages! il nuovo lungometraggio in stop-motion del pluripremiato regista Claude Barras candidato all’Oscar nel 2017.  Per i film, Persona non grata di Antonin Svoboda, fondatore del collettivo austriaco Coop99 filmproduktion insieme ai colleghi registi e produttori Jessica Hausner e Barbara Albert; En vigília opera prima di Vigília Collective, Clara Serrano Llorens e Gerard Simó Gimeno, prodotto da Ringo Media e ancora il terzo lungometraggio del portoghese André Gil Mata, Sob a chama da candeia/The Flame of a Candle.

Il MIA è oggi uno dei principali appuntamenti di mercato internazionali dedicati all’industria audiovisiva. Nato nel 2015 e cresciuto grazie alla consolidata joint venture tra ANICA (Associazione Nazionale Industrie Cinematografiche Audiovisive e Digitali), presieduta da Francesco Rutelli e APA (Associazione Produttori Audiovisivi) presieduta da Chiara Sbarigia, gode del supporto del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, ICE-Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane, e del contributo di Creative Europe MEDIA. Riceve inoltre il sostegno del Ministero della Cultura, del Ministero delle Imprese e del Made in Italy e della Regione Lazio

Il settimo figlio: libro, trama e cast del film con Jeff Bridges

Il settimo figlio: libro, trama e cast del film con Jeff Bridges

Nell’ultimo decennio gli adattamenti per il cinema di storie fantasy sono aumentati considerevolmente, data anche la grande richiesta di prodotti di questo genere. Grazie a questi si può essere trasportati in luoghi magici, al cospetto di creature benevole o esseri particolarmente orripilanti e maligni. Tra i tanti titoli di successo, ve ne sono anche diversi che non hanno purtroppo avuto la possibilità di affermarsi allo stesso modo. Uno di questi è Il settimo figlio (qui la recensione), film del 2014 diretto dal regista russo Sergej Vladimirovič Bodrov. Tra gli sceneggiatori si annovera invece anche Steven Knight, autore di film come Locke e La promessa dell’assassino.

Il libro da cui Il settimo figlio è tratto è quello omonimo di Joseph Delaney, pubblicato nel 2004 e primo di una serie che dark fantasy composta da ben 13 romanzi. Questa si basa sulla leggenda folkloristica del settimo figlio di un settimo figlio, il quale otterrebbe una serie di straordinari poteri magici. Il numero sette vanta infatti una serie di lunghi significati mitici, dalle sette virtù ai sette peccati capitali. Da qui si sviluppa la storia di questo primo racconto, che trova nel suo protagonista il guerriero per eccellenza. Si narrano dunque qui le sue origini e la sua formazione, lasciando aperto il racconto per dei sequel.

Sequel che, a causa dell’insuccesso del film, sembrano non dover mai vedere la luce. A fronte di un budget di 95 milioni di dollari, Il settimo figlio è arrivato ad incassarne solo 115 in tutto il mondo. Un risultato troppo basso, che ha di fatto posto subito fine alla serie. Prima di intraprendere una visione di questo unico film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Il settimo figlio: la trama del film

La vicenda si svolge nel 1572, un’epoca buia che vede scatenarsi una guerra tra le forze del sovrannaturale e gli uomini. Secoli prima, il Maestro John Gregory aveva imprigionato in una profonda grotta la feroce strega Madre Malkin, la quale è però ora riuscita a fuggire con il desiderio di soddisfare una propria vendetta. Ad accorgersi di ciò è il giovane apprendista di Gregory, William Bradley, il quale non manca di avvertire il suo maestro dell’accaduto. Lo stregone sa benissimo di ciò che questo evento può significare. La strega, che nei secoli ha acquisito sempre più potere, sembra ora essere inarrestabile e pronta ad uccidere tutti coloro che si porranno sul suo cammino.

L’unica speranza per gli uomini si rivela essere il giovane apprendista Tom Ward, settimo figlio di un settimo figlio, il solo in grado di sconfiggere la potente maga e la sua magia nera. Prima di poter compiere quanto è destinato a fare, il ragazzo dovrà però essere addestrato alle arti magiche, padroneggiandole al meglio. Lo scontro con la strega è sempre più vicino e lui è davvero l’ultima possibilità per tornare a far regnare il bene sul mondo. Il suo percorso, però, sarà ricco di imprevisti, di persone di cui non potersi fidare e di pericoli che il giovane mai avrebbe immaginato di incontrare.

Il settimo figlio cast

Il settimo figlio: il cast del film

Ad interpretare il protagonista Tom Ward vi è l’attore Ben Barnes, divenuto celebre per i film Le cronache di Narnia – Il principe Caspian e Dorian Gray. Il ruolo era in realtà stato offerto a Sam Claflin, che aveva anche accettato. A causa di impegni sopraggiunti in seguito, l’attore ha però dovuto rinunciare alla parte, che è a quel punto andata a Barnes. L’attrice Olivia Williams, recentemente vista nel film premiato agli Oscar The Father, interpreta invece Mam Ward, la madre di Tom. Nei panni di William Bradley, l’apprendista di Gregory, vi è invece Kit Harington. L’attore, noto per il ruolo di Jon Snow in Il Trono di Spade, ha potuto recitare nel film proprio grazie ad una pausa delle riprese della serie.

Nei panni del potente maestro John Gregory vi è l’attore premio Oscar Jeff Bridges. Per lui si è trattato del terzo film fantasy girato nell’arco di due anni. Gli altri due sono The Giver – Il mondo di Jonas e R.I.P.D.- Poliziotti dall’aldilà. Ad interpretare la strega Malkin si ritrova invece la premio Oscar Julianne Moore, la quale torna qui a recitare con Bridges ad anni di distanza da Il grande Lebowski. Nel film sono poi presenti l’attrice Alicia Vikander nei panni di Alice Deae, misteriosa ragazza in cui si imbatterà il protagonista. Antjie Traue è invece la madre di lei, Lizzie. Djimon Hounsou è infine Radu, il fedele servitore di Malkin.

Il settimo figlio: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Il settimo figlio è infatti disponibile nel catalogo di Rakuten TV, Google Play, Apple iTunes, Now e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di lunedì 9 ottobre alle ore 21:00 sul canale 20 Mediaset.

Fonte: IMDb

Attacco al potere 3: trama, cast e curiosità sul film

Attacco al potere 3: trama, cast e curiosità sul film

Con il film del 2013 Attacco al potere – Olympus Has Fallen, il regista Antoine Fuqua aveva portato sul grande schermo il racconto di un attentato terroristico al principale centro del potere degli Stati Uniti, ovvero la Casa Bianca. Affermatosi come un grande successo, nel 2016 è stato poi realizzato un Attacco al potere 2, mentre con l’arrivo nel 2018 di Attacco al potere 3 (titolo italiano di Angel Has Fallen) si è dato vita ad una trilogia dedicata alle azioni dell’agente Mike Banning. Diretto da Ric Roman Waugh, anche noto per Snitch – L’infiltrato, quest’ultimo capitolo ha riproposto elementi dei precedenti ma inseriti in una storia inedita.

Dopo aver salvato la Casa Bianca e Londra, in questo terzo film della trilogia il protagonista si trova ad essere il principale accusato di un attacco nei confronti del Presidente degli Stati Uniti. Ancora una volta dunque il punto di vista viene rovesciato, portando l’uomo di giustizia ad essere ingiustamente accusato e bisognoso di riabilitare il proprio nome. Situazioni simili avvengono anche in opere come Taken 3 – L’ora della verità, The Bourne Identity, Out of Time e nel celebre film del 1979 I tre giorni del Condor.

La nuova storia ha per Attacco al potere 3 rappresentato dunque un cambio interessante rispetto ai precedenti film, portandolo ad affermarsi come un buon successo. A fronte di un budget di 40 milioni, il film ne ha infatti guadagnati circa 146 in tutto il mondo. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e al suo prossimo sequel. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Attacco al potere 3: la trama del film

Nel nuovo film, l’agente del Secret Service Mike Banning si vede sottoposto ad un addestramento in una struttura militare poiché prossimo ad assumere la carica di Direttore del Secret Service, su volontà del presidente Allan Trumbull. Lo stato di salute di Banning, tuttavia, non è dei migliori. Egli soffre infatti di emicranie, insonnia e di un forte dolore alla schiena. Consapevole che ciò basterebbe a non fargli ottenere il ruolo, tiene dunque tutto ciò quanto più segreto possibile. A peggiorare la situazione arriva un attacco effettuato con droni armati proprio mentre Banning si trova insieme al Presidente durante una gita di pesca.

Pur riuscendo a salvare Trumbull, il quale però ferito entra in coma, Banning si vede accusato dall’agente dell’FBI Helen Thompson di essere lui il colpevole di quanto avvenuto. Tracce del suo DNA vengono infatti ritrovate nel furgone usato per lanciare i droni. Banning si vede dunque sottoposto ad arresto. Mentre viene trasferito verso il carcere, un’imboscata da parte di misteriosi assalitori permette a Banning di fuggire. Consapevole di doversi nascondere il meglio possibile, l’agente potrà ora contare solo su sé stesso per scoprire chi ha ordinato l’attacco e perché lo vogliano incastrare.

Attacco al potere 3 cast

Attacco al potere 3: il cast del film

Ad interpretare nuovamente il ruolo dell’agente Mike Banning vi è l’attore Gerard Butler, che riprende così il ruolo per la terza volta. Particolarmente devoto al personaggio, egli si allenò anche in questo caso al fine di poter eseguire quante più acrobazie senza dover ricorrere a controfigure. A causa di un suo infortunio, però, la produzione del film si trovò a dover attendere tre mesi per permettere all’attore di guarire completamente. Accanto a lui, nel ruolo del Presidente Allan Trumbull vi è invece il premio Oscar Morgan Freeman. Come da lui dichiarato, ad averlo spinto a recitare anche in questo terzo capitolo è stato il ricco compenso offertogli.

L’attrice Piper Perabo interpreta qui il ruolo di Leah Banning, moglie di Mike. Nei precedenti due film il personaggio era stato interpretato da Radha Mitchell, la quale ha però per il terzo film rinunciato in favore della Perabo. L’attore Nick Nolte compare nel ruolo di Clay Banning, padre di Mike e veterano del Vietnam. Nolte, in realtà, ha sfiorato l’occasione di partecipare realmente a quella guerra, sentendosi sempre incompleto per non esservi potuto andare. Compaiono poi nel film anche Tim Blake Nelson nel ruolo del vicepresidente Martin Kirby e Danny Huston in quelli del criminale Wade Jennings. Jada Pinkett Smith è invece l’agente Helen Thompson.

Attacco al potere 3: i sequel, il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

In seguito ai buoni guadagni ottenuti anche da questo terzo capitolo, i produttori hanno confermato la volontà di dar vita anche ad un quarto, un quinto e un sesto film, portando così Attacco al potere a diventare una vera e propria saga cinematografica al pari di un titolo simile come Die Hard. Il prossimo lungometraggio è dunque già in fase di sviluppo, con Waugh confermato come regista e Butler nuovamente pronto a vestire i panni dell’agente Banning. Il titolo del quarto film, inoltre, è stato già rivelato e sarà Night Has Fallen.

In attesa di vedere questo sequel, è possibile fruire del terzo film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Attacco al potere 3 è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Apple iTunes, Google Play, Now e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di lunedì 9 ottobre alle ore 21:20 sul canale Italia 1.

Fonte: IMDb

Piccoli Brividi: recensione della serie Disney+

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Piccoli Brividi: recensione della serie Disney+

Da sempre periodo di passaggio nel sentimento comune, tra cambio di stagione, nuovi inizi (le scuole!), e buoni propositi, ottobre è anche il mese che ci accompagna nella cosiddetta Spooky Season, ovvero la stagione degli spettri, di film horror e di… piccoli brividi.

Mai così letterale è stato un ottobre come quello del 2023, che, su Disney+, vede ritornare la serie culto in una nuova versione modernizzata, che che continua a rendere onore alla collana di libri di R.L. Stine.

La serie originale era un appuntamento fisso per tutte quella generazione che è stata bambina negli anni ’90, e adesso, da venerdì 13 ottobre, la serie torna nella sua veste moderna sulla piattaforma, con i primi cinque episodi, pronta a raccontare una storia piena di suspance e di avventura, ma anche piena di fantasmi, misteri e orrore.

Piccoli Brividi, la trama della serie Disney+

La nuova serie Piccoli Brividi segue un gruppo di cinque liceali che intraprendono un viaggio difficile e inaspettato per indagare sulla tragica scomparsa, avvenuta tre decenni prima, di un adolescente di nome Harold Biddle, inconsapevoli del fatto che quello che sta accadendo a loro ha un legame con oscuri segreti nel passato dei loro genitori.

Poche righe che sintetizzano il nucleo centrale di una trama molto ricca di situazioni e personaggi e che sottolineano subito la principale differenza di questa serie contemporanea con gli originali adattamenti per la tv degli anni ’90. Il nuovo Piccoli Brividi ha una solidissima trama orizzontale, a differenza degli episodi (e dei romanzi) auto-conclusivi che caratterizzavano la serie.

Con un inizio che però lascia pensare diversamente, dal momento che almeno nel primo blocco, i protagonisti vengono presentati mentre, parallelamente, entrano in contatto con il soprannaturale e con la “maledizione” di Harold Biddle. Una volta formata la “Scooby gang” dell’occasione, la storia prosegue spedita, con colpi di scena, suspance e divertimento, mentre i cinque giovani protagonisti si addentrano nel mistero che li ha visti, loro malgrado, protagonisti.

Cinque protagonisti vincenti

Il risultato è uno spooky serial avvincente, indirizzato a un pubblico molto giovane che comincia ad approcciarsi al genere con cautela. I brividi ci sono, e sono effettivamente piccoli, ma il tutto è dosato e messo in equilibrio con cinque personalità ben tratteggiate e assortite, che non rinunciano a un sano tocco di ironia e avventatezza.

Come la serie originale, i protagonisti sono tutti ragazzi molto giovani che non per forza trovano il loro lieto fine o la loro risoluzione alla fine della storia. Tuttavia, sebbene si protenda decisamente per un finale conciliatorio, è divertente e accattivante che sia stata lasciata comunque una porta aperta per il futuro, non tanto per un prosieguo della stessa storia, chiaramente conclusa, ma quanto per una continuazione dell’orrore, che può assumere molti volti e diverse forme.

Piccoli Brividi è interpretata da Justin Long (Barbarian) e Rachael Harris (Lucifer), insieme ai giovani Zack Morris (EastEnders), Isa Briones (Star Trek: Picard), Miles McKenna (Guilty Party), Ana Yi Puig (Gossip Girl) e Will Price (The Equalizer – Il vendicatore).

Nicholas Stoller (I Muppet) e Rob Letterman (Pokémon: Detective Pikachu) hanno sviluppato la serie e sono produttori esecutivi, insieme a Hilary Winston (Community), Neal H. Moritz (il franchise di Fast & Furious), Iole Lucchese (Clifford – Il grande cane rosso), Pavun Shetty (The Boys), Conor Welch (Platonic), Caitlin Friedman (La ragazza di Stillwater), Erin O’Malley (New Girl) e Kevin Murphy (Desperate Housewives) di Scholastic Entertainment. James Eagan (Legends of Tomorrow) e Nick Adams (BoJack Horseman) sono coproduttori esecutivi.

The Crown: l’ultima stagione in due parti su Netflix. Ecco le date

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L’ultima stagione di The Crown uscirà su Netflix divisa in due parti, il 16 novembre sarà resa disponibile la prima (episodi 1-4), mentre il 14 dicembre uscirà la seconda con gli ultimi 6 episodi. Quest’ultima stagione racconta gli eventi dal 1997 al 2005, coprendo ampiamente il mandato di Tony Blair (Bertie Carvel).

La prima parte vedrà Elizabeth Debicki riprendere il ruolo della Principessa Diana insieme a Dominic West nei panni del Principe Carlo. Imelda Staunton continua a regnare come Regina Elisabetta II insieme a Jonathan Pryce (Principe Filippo) e Lesley Manville (Principessa Margaret). Tornano anche Salim Daw (Mohamed Al Fayed) e Khalid Abdalla (Dodi Fayed). Al loro debutto ci sono Rufus Kampa (il Principe William) e Fflyn Edwards (il Principe Harry). Nella seconda parte, ad assumere i ruoli del Principe William e del Principe Harry saranno Ed McVey e Luther Ford. Insieme a loro ci sarà Meg Bellamy nei panni di Kate Middleton. Si tratta dei ruoli di debutto per i tre attori.

The Crown 6 la trama

Una relazione sboccia tra la Principessa Diana e Dodi Fayed prima del tragico incidente. Il principe William cerca di reintegrarsi nella vita all’Eton College dopo la morte di sua madre mentre la monarchia deve cavalcare l’onda dell’opinione pubblica. Con l’avvicinarsi del suo Giubileo d’Oro, la Regina riflette sul futuro della monarchia, che vedrà il matrimonio di Carlo e Camilla e l’inizio di una nuova favola reale tra William e Kate.

Da quando è arrivata su Netflix nel 2016, la serie The Crown ha vinto e ha ricevuto nomination per numerosi premi, tra cui 15 nomination ai BAFTA, 10 nomination ai Golden Globe (di cui 4 vittorie), 69 nomination agli Emmy in 5 stagioni (con 21 vittorie in 4 stagioni) e altri ancora. Quest’ultima stagione porterà alla conclusione sessanta ore di uno show che ha introdotto star come Claire Foy, Vanessa Kirby, Emma Corrin e Josh O’Connor.

Informazioni su THE CROWN 6:

  • Date di uscita: 16 novembre (Parte 1 – 4 episodi) + 14 dicembre 2023 (Parte 2 – 6 episodi)
  • Format: 10 episodi da 60 minuti
  • Ideata e scritta da: Peter Morgan
  • Produttori esecutivi: Peter Morgan, Suzanne Mackie, Andy Harries, Stephen Daldry, Matthew Byam Shaw e Robert Fox
  • Cast: Imelda Staunton (Regina Elisabetta II), Jonathan Pryce (Principe Filippo), Lesley Manville (Principessa Margaret), Dominic West (Principe Carlo), Elizabeth Debicki (Principessa Diana), Claudia Harrison (Principessa Anna) e Olivia Williams (Camilla Parker Bowles). Bertie Carvel interpreta Tony Blair, mentre Salim Daw è Mohamed Al Fayed e Khalid Abdalla è Dodi Fayed. Luther Ford è il principe Harry, mentre Rufus Kampa e Fflyn Edwards interpretano rispettivamente William e Harry nei primi episodi.

Doppio passo: Lorenzo Borghini racconta la sua opera prima

Doppio passo: Lorenzo Borghini racconta la sua opera prima

Abbiamo chiacchierato con Lorenzo Borghini, regista di Doppio passo, sua opera prima. Un film che mette al centro i valori del giovane protagonista, Claudio (Giulio Baranek), e anche il suo conflitto interiore. Claudio è lo storico capitano della Carrarese, un trascinatore, ma quando viene scaricato dalla squadra la sua vita cambia. Un investimento sbagliato e altri eventi lo metteranno in crisi come uomo e come padre di famiglia.

Sei riuscito a unire calcio e cinema, due capisaldi del nostro paese, che ruolo hanno entrambi nella tua vita

Il calcio mi piace. Fin da piccolo mio papà mi portava allo stadio a guardare la Fiorentina. C’è sempre stata una grande passione da tifoso perché non ho mai giocato come professionista. Il mondo del cinema invece è entrato della mia vita a 15 anni in maniera seria quando mio papà mi faceva vedere le commedie all’italiana anni ‘60 e Kubrik da lì si è accesa una fiamma dentro di me. Ho studiato al DAMS, sono andato a Busan in Corea del Sud dove ho fatto una tesi sul cinema coreano e sudcoreano. Poi nel 2009 ho iniziato a fare i primi corti mentre ero in università e da lì ho coltivato la mia passione per il cinema fino al 2019 quando mio papà mi ha raccontato un aneddoto su una partita che aveva visto allo stadio. Un tifoso che imprecando verso un giocatore gli diceva “Sei un disutile” da lì è nata la battuta che dice il personaggio di Bebo Storti che interpreta il presidente della Carrarese nei confronti di Claudio Russo e dall’altra è nata l’idea del film che con il pretesto del calcio racconti il dramma di un uomo che perde il suo lavoro.

Per me è Doppio passo non è un film sportivo anzi è un racconto sociale di un uomo che vive un dramma familiare, che si scontra con le brutture della vita da cui il calcio lo aveva sempre protetto. Quando viene sputato fuori dall’industria purtroppo sbaglia questo investimento che gli avrebbe garantito la rendita futura una volta smesso di giocare. Alcuni giocatori lo fanno, soprattutto quelli che non giocano ad alti livelli, dopo una certa età devono fare questi investimenti per il bene della famiglia perché purtroppo non sanno fare altro se non giocare a calcio. Ho scelto il calciatore proprio per questo, anche se poteva essere un pallavolista o un tennista, perché a differenza degli impiegati A 36 anni nel mondo del calcio sei fuori se non ti metti in proprio. È anche un film sul capitalismo perché mostra tutto quel lato di promesse non mantenute e di contratti ma c’è di fondo una importanza legata allo status di una persona che prima è osannato e tutti gli stanno intorno e appena non conta più niente e va a lavorare alle cave nessuno lo aiuta più tranne la moglie che poi si allontana a sua volta spaventata. Il fil rouge calcio-cinema mi è venuto spontaneo perché conosco bene entrambi i mondi. Mi piace anche il tennis ma il calcio essendo uno sport di squadra con una storia del genere era l’arena giusta per raccontare questa vicenda”.

Un dramma interiore quello di Claudio ma alla fine lo subisce il “doppio passo”?

“Lo subisce ma allo stesso tempo impara a farlo. Per riuscire a uscire dall’empasse in cui si è cacciato deve fare quella finta che da giocatore non gli è mai riuscita, non era uno da dribbling come racconta suo padre nel film. Però deve fare questo doppio passo nel finale con un evento che si porterà dietro per sempre, perché Claudio è un buono. Anche se è cresciuto in periferia con amici non proprio raccomandabili mantiene la sua salda moralità”.

Dal dramma al thriller con qualche nota di mistero: c’è un genere che più ti piacerebbe provare a dirigere nel futuro.

“Sono molto iperattivo, ho una commedia surreale ambientata tutta in un giorno, in nove ore dalla mattina alla sera. Il protagonista è un uomo di 30 anni che si è laureato e ha preso l’abilitazione da avvocato ma vive un po’ alla giornata fino a quando arriva la chiamata da uno studio legale per un colloquio dove non sono ammessi barba troppo lunga o piercing. Lui ha una barba molto folta e la sua missione è farsi questa barba e vive una odissea lunga un giorno in cui lui non riesce a farsi questa barba. Comicità di Francesco Nuti ma approccio un po’ alla fratelli Coen. Non l’ho scritta io ma l’abbiamo acquistata con la mia società da uno sceneggiatore con cui collaboro e spero di farla uscire la prossima estate. È tutta ambientata a Firenze, con una deriva urbana. Una Firenze diversa, non si vedranno mai i monumenti un po’ più periferica”.

L’ultima volta che siamo stati bambini: recensione del film di Claudio Bisio

Il mondo visto attraverso lo sguardo di un bambino, è un mondo fatto di infinite e diverse possibilità. È un mondo intessuto di colori, vivacità, spesso deformato dalla sua visione edulcorata della realtà, che gli arriva in maniera diversa poiché filtrata dalla fantasia. Nell’esordio alla regia di Claudio Bisio, L’ultima volta che siamo stati bambini, succede esattamente questo. L’attore sceglie di debuttare dietro la macchina da presa facendo suo il romanzo omonimo di Fabio Bartolomei, dal quale fiorisce una commedia dolceamara, piena di sguardi incantati, sogni, semplicità, ma anche tanto dolore. Perché sullo sfondo della fanciullezza, rappresentata dai quattro piccoli protagonisti, c’è una pagina di Storia che ancora oggi sconvolge, e di cui dovremmo sempre avere memoria: l’Olocausto. Con L’ultima volta che siamo stati bambini, Bisio vuole anche commemorare il rastrellamento del ghetto di Roma, avvenuto ottanta anni fa, di preciso il 16 ottobre del 1943. Nel cast, un gruppo di giovanissimi: Vincenzo Sebastiani, Alessio di Domenicantonio, Carlotta de Leonardis, Lorenzo Mc Govern Zaini. La sceneggiatura è scritta a quattro mani da Fabio Bonifacci e lo stesso Claudio Bisio, L’ultima volta che siamo stati bambini è in sala dal 12 ottobre distribuito da Medusa Film.

L’ultima volta che siamo stati bambini, la trama

Roma, 1943. Italo (Vincenzo Sebastiani), Vanda (Carlotta de Leonardis), Cosimo (Alessio di Domenticantonio) e Riccardo (Lorenzo Mc Govern Zaini) sono amici inseparabili. Sono quattro bambini spensierati, che passano le giornate a giocare a fare i soldati o, nel caso di Vanda, a curare le loro immaginarie ferite di guerra. Ognuno di loro ha però alle spalle una situazione ben diversa. Italo è cresciuto con la mente pre-impostata al fascismo a causa del padre, che è il Federale. Cosimo invece è povero, ed ha il padre al confino poiché fa parte dei dissidenti. Vanda è orfana, ma soprattutto molto religiosa grazie al suo essere cresciuta con le suore. E infine c’è Riccardo, che proviene da una benestante famiglia ebrea. I quattro sono legati da un patto di sputo, da una lealtà indistruttibile, nonostante li separino a livello sociale ed economico enormi differenze.

Ma cosa importa quando c’è l’amicizia, quella vera e sentita, e la condivisione di giochi e spensieratezza, a tenerli uniti? A cambiare la loro vita sarà però una giornata in particolare, il 16 ottobre: Riccardo è scomparso, portato via insieme alla sua famiglia da qualche parte per lavorare. Italo, grazie al lavoro del padre, crederà di aver scoperto dove è stato portato l’amico, e per onorare il loro patto di sputo i tre amici decideranno di partire per la Germania con l’intenzione di chiedere ai tedeschi di lasciarlo andare. Non appena scopriranno il loro viaggio, in cui seguono i binari del treno che suppongono essere andato in Germania, Vittorio (Federico Cesari), il fratello di Italo, insieme a suor Agnese (Marianna Fontana), si metteranno sulle loro tracce per ritrovarli.

L'ultima volta che siamo stati bambini Film 2023
Foto di Paolo Ciriello

Dentro un insieme di racconti

Sin dai primi minuti di L’ultima volta che siamo stati bambini è chiaro quali siano state le influenze di Claudio Bisio mentre, con impegno, edificava la struttura narrativa del film (che comunque non gli fa perdere la sua originale identità). Nella devozione di Italo al Duce, nel suo idolatrarlo e idealizzarlo, ritroviamo il patriottismo di Jojo in Jojo Rabbit. Italo, proprio come Jojo crede, con l’ingenuità che caratterizza la sua età, che gli ebrei non siano meritevoli di avere la stessa posizione sociale di coloro che hanno sangue puro. Addirittura si chiede perché scelgano di essere ebrei, come se diventarlo fosse un’opzione, poiché cresciuto in ambiente fascista che lavora solo sul fare il lavaggio del cervello. Non sa però da cosa parta davvero il suo pensiero, sa solo che deve essere così, come accadeva a tutto il popolo italiano nell’era della Seconda Guerra Mondiale.

Ed è proprio nel modo di affrontare la guerra, con spensieratezza e inconsapevolezza, giocando ai soldati, illudendosi di poter vincere medaglie o riconoscimenti, o credendo che basti “solo” andare in Germania a chiedere ai tedeschi di liberare il loro amico Riccardo, in realtà deportato, che ritroviamo Giosuè di La vita è bella. Rimanendo in silenzio, giocando a nascondino, pensando al campo di concentramento come ad un’area di intrattenimento perché poi, se fa il bravo, vince il carro armato. E infine, nel tema del viaggio, dell’avventura, del salvataggio in cui è insito tutto il senso dell’unione, della lealtà e dell’amicizia che spingono Italo, Cosimo e Vanda a partire, troviamo il riferimento a I Goonies, e quasi possiamo sentire in sottofondo, o addirittura nel sottotesto, la frase “Goonies never say die”.

Una commedia semplice, ma toccante

Ciò che però colpisce di più di L’ultima volta in cui siamo stati bambini è la semplicità del racconto. Sia a livello di sceneggiatura che di regia non ci sono slanci particolari, c’è solo il desiderio di voler essere chiari, limpidi, calibrati, perché si vuole arrivare dritti al punto, al cuore dell’intera opera. I dialoghi scritti sono per l’appunto semplici, genuini; le dinamiche divertenti, in grado di strappare sempre un sorriso. È una storia che non ha bisogno di specifiche operazioni o di virtuosisimi, perché si affida alla sua essenza, al suo significato più intimo. Vuole, anzi quasi ha bisogno, di essere scanzonata, intrisa di buoni sentimenti ed emozioni. I piccoli protagonisti si esprimono in modo sempre molto diretto, quasi comico, sono pieni di desideri.

Ma anche molto ingenui. L’ingenuità, l’inconsapevolezza, l’infantilità, li muove a svolgere quell’operazione di salvataggio che per loro si trasforma nella missione della vita. Eppure, dietro quell’ atmosfera bambinesca, si respira un’aria pesante, minacciosa. Come dice lo stesso Bisio, questo è un film che non è né una favola né una narrazione puramente realistica. Viaggia in una terra di mezzo, in cui è facile lasciarsi trasportare dalle simpatiche situazioni in cui si ritrovano i bambini, mal tempo stesso cerca di rammentarci quale sia lo sfondo e l’atroce contesto in cui esse si svolgono. Quello messo in campo è un dolore percepito a ondate, e come spesso accade nel gioco dei contrasti, fruire una storia che ha un livello così alto di comicità, rende ancora più traumatici gli inserti drammatici quando si presentano, seppur consumati nell’arco di poche inquadrature.

L'ultima volta che siamo stati bambini personaggi

Crescere, per diventare grandi

L’ultima volta che siamo stati bambini si sistema dunque sulle spalle, piccole, dei suoi protagonisti. Affrontando il tipico road movie, in cui si stabilizza il doppio tono del film, commedia e dramma, rintracciamo il percorso di crescita di Italo, Cosimo e Vanda, che alla fine del loro cammino non saranno più gli stessi che erano quando lo hanno intrapreso. C’è sempre un momento in cui si smette di essere bambini, ed è la vita che ad un certo punto ci impone di diventare quell’adulto che non vorremmo mai essere, perché inevitabilmente si cessa di vedere il mondo con gli stessi colori di prima. Diventa più grigio e più spento. E la realtà, in particolare quella raccontata nel film ma di cui ancora sentiamo “la scossa” con l’attuale situazione Ucraina, inizia a fare davvero paura.

Ma se percepiamo così tanto la trasformazione dei protagonisti, è solo merito dei suoi interpreti. Vincenzo Sebastiani, Alessio di Domenicantonio e Carlotta de Leonardis restituiscono una performance autentica, credibile, sincera, quasi come se non avessero dovuto fare il minimo sforzo per calarsi nei panni di quei bambini un po’ sperduti. Reggono il racconto e il suo intreccio dall’inizio alla fine con disinvoltura e verità. Tanto da superare i loro colleghi adulti, come Federico Cesari che per il ruolo di Vittorio, fratello di Italo, non sembra essersi ben adattato. L’ultima volta che siamo stati bambini diventa, in conclusione, un esordio efficace, in cui traspare tutto l’amore di Claudio Bisio verso le pagine di Bartolomei. Che, nelle battute finali, porta a chiederci: quando è stata l’ultima volta che siamo stati bambini?

Box office: L’esorcista- il credente primo in classifica

Box office: L’esorcista- il credente primo in classifica

Al box office del fine settimana appena concluso si classifica primo L’esorcista- il credente: il film è il sesto capitolo della serie cinematografica dell’esorcista e l’unico sequel in cui è presente l’attrice Ellen Burstyn nel suo ruolo originale di Chris MacNeil. La pellicola incassa €332.635 nel solo week end e supera il milione di euro di incassi dalla sua uscita nelle sale il 5 ottobre.

Al secondo posto ritroviamo Paw Patrol: il super film; si tratta di un cartone animato, sequel di Paw Patrol: il film. La pellicola ha incassato €194.299 a fronte di un totale superiore al milione di euro dal suo arrivo nei cinema il 28 settembre.

Terzo classificato è Assassinio a Venezia: terzo capitolo della saga su Hercule Poirot, tratto dal romanzo di Agatha Christie, la pellicola con Kenneth Branagh e Michelle Yeoh incassa €171.724 su un totale di 7 milioni di euro dal suo approdo nelle sale il 14 settembre.

Box office: il resto della classifica

Al quarto e quinto posto ritroviamo rispettivamente Volevo un figlio maschio e Talk to me. Volevo un figlio maschio, commedia italiana con Enrico Brignano e Maurizio Casagrande, incassa €146.305, mentre Talk to me, horror scritto e diretto dai fratelli Philippou, raggiunge un incasso di €117.455 a fronte di un totale di quasi 1 milione e mezzo di euro dalla sua uscita nelle sale il 28 settembre. Al sesto posto, dopo più di un mese nei cinema, si mantiene Io Capitano, pellicola di Matteo Garrone basata su tematiche attuali, che incassa €110.866 su un totale di quasi 3 milioni di euro dalla sua uscita il 7 settembre.

Settimo ed ottavo classificato sono Asteroid City e Nata per te: Asteroid city, nuova attesa pellicola del regista Wes Anderson, incassa €100.793, raggiungendo il milione di euro di incasso totale dalla sua uscita il 28 settembre. Nata per te, dramma italiano, guadagna €94.531.

Ultimi due classificati sono rispettivamente The Creator, pellicola fantascientifica su un futuro distopico, e Oppenheimer, nuova grande opera biografica di Christopher Nolan. The Creator incassa €80.512 mentre Oppenheimer incassa €74.923, a fronte di un totale che supera ampiamente i 27 milioni di euro dalla sua uscita nelle sale il 23 agosto.

Ballerina: tutto quello che c’è da sapere sul film Netflix

Ballerina: tutto quello che c’è da sapere sul film Netflix

Come ormai ampiamente noto, negli ultimi anni Netflix ha trovato una vera e propria miniera d’oro nelle serie e nei film di produzione coreana. Dal successo planetario di Squid game fino a titoli come The Glory, HellboundNon siamo più viviXo, Kitty e La casa di carta: Corea passando poi a film come Kill Boksooon, JUNG_E, Sweet & Sour e Unlocked, solo per citarne alcuni, la piattaforma si è dunque dotata di numerosi titoli di produzione coreana, che hanno sempre riscontrato un forte interesse di pubblico. Ad essi si è ora unito il revenge movie Ballerina, diretto da Chung-Hyun Lee, già regista per Netflix del thriller The Call.

Con questo nuovo film, Lee affronta invece la dinamica della ricerca di vendetta da parte, in questo caso, di un’agguerrita protagonista. Tra spettacolari sequenze di combattimento, scene particolarmente emotive e tanta violenza, Ballerina è dunque un titolo da non perdere per gli amanti del genere. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si indicheranno i passaggi da seguire per poter vedere comodamente il film su Netflix.

La trama di Ballerina

Dopo anni di separazione, le ex compagne di classe Ok-ju e Min-hee si rincontrano all’improvviso: Min-hee è ora una ballerina professionista, che lavora anche part-time presso la panetteria in cui Ok-ju si imbatte per comprarsi una torta di compleanno. Ok-ju, invece, sta attraversando un periodo difficile e si sta prendendo una pausa dal suo lavoro stressante e isolante come guardia del corpo personale d’élite per clienti VIP. Ma dopo essersi riavvicinate, le due iniziano a frequentarsi assiduamente, organizzando servizi fotografici, andando in spiaggia, tingendosi i capelli a vicenda. La loro rinnovata amicizia viene però spezzata nel momento in cui Ok-ju ritrova il cadavere di Min-hee.

La ragazza sembra essersi tolta la vita e lascia un biglietto con un indizio criptico su chi l’avrebbe spinta a fare una cosa del genere, insieme a una supplica scritta a mano: “Per favore, vendicami… so che lo farai“. Attingendo al suo arsenale di capacità investigative e di difesa, l’addolorata Ok-ju si mette dunque sulle tracce del sadico e spietato Choi-Pro, che ritiene essere il responsabile. Per vendicare la morte di Min-hee, Ok-ju deve però affrontare da sola un letale mondo sotterraneo gestito da bande di droga, dove si perpetrano crimini violenti e scioccanti contro le donne. Facendosi strada tra tutto ciò, Ok-ju tenterà dunque di ottenere la vendetta a cui ambisce.

Ballerina Park Yu-rim

Il cast di Ballerina

Il personaggio principale Ok-ju è un’ex guardia del corpo con incredibili abilità nel combattimento, nell’uso delle armi, nella guida e praticamente tutto ciò di cui un eroe d’azione potrebbe aver bisogno. Ad interpretarla vi è Jeon Jong-Seo, attrice sudcoreana che ha ad oggi recitato in cinque film e due miniserie televisive. Il suo ruolo più recente è stato quello di Tokyo o Lee Hong-Dan nella serie Netflix La casa di carta: Corea. Jong-Seo aveva inoltre già lavorato con il regista Lee nel film horror Netflix The Call, dove interpretava uno dei due personaggi principali, Young-Sook. È anche conosciuta per i suoi ruoli nei film Burning e Mona Lisa and the Blood Moon.

Nel ruolo di Min-hee vi è invece Park Yu-rim, la quale ha recitato in tre progetti precedenti prima di Ballerina. Recentemente è infatti apparsa nella serie TV Miracle Brothers, come anche in un episodio dello show Extraordinary Attorney Woo. Yu-rim è però principalmente nota per il ruolo dell’attrice coreana non udente Lee Yoon-a nel film vincitore di un Oscar Drive My Car. Nel ruolo dell’antagonista Choi-Pro vi è invece Ji Hun-Kim, anche lui noto per la serie La casa di carta: Corea, dove ha interpretato Denver. Proprio l’esperienza maturata su quel set, per il quale ha dovuto allenarsi nel combattimento, gli è tornata utile per Ballerina, per il quale ha dunque potuto non ricorrere a controfigure.

Ballerina Ji Hun-Kim

La colonna sonora di Ballerina

La colonna sonora del film è stata composta da Lee Seong-hwa, il rapper, cantante e produttore sudcoreano noto come GRAY. “Ho sempre desiderato lavorare sulla musica da film. Quando mi è stata offerta la musica da film per Ballerina, ho pensato che fosse il destino”, ha detto GRAY. Il musicista ha dunque poi composto la colonna sonora utilizzando una vasta gamma di toni per guidare la varietà di emozioni presenti nel corso del film, dalla musica più calda, incentrata sul pianoforte, per Ok-ju e l’amicizia di Min-hee fino alle scene inquietanti in cui Ok-ju si propone di trovare Choi, passando per le avvincenti sequenze di combattimento. Come ha aggiunto il regista Lee, “La musica ha stabilito la direzione e il punto di riferimento per il nostro lavoro”.

Il trailer di Ballerina e come vedere il film su Netflix

Come anticipato, è possibile fruire di Reptile unicamente grazie alla sua presenza nel catalogo di Netflix, dove attualmente è al 4° posto della Top 10 dei film più visti sulla piattaforma in Italia. Per vederlo, basterà dunque sottoscrivere un abbonamento generale alla piattaforma scegliendo tra le opzioni possibili. Si avrà così modo di accedere al catalogo e di guardare il titolo in totale comodità e al meglio della qualità video, avendo poi anche accesso a tutti gli altri prodotti presenti nella piattaforma.

Fonte: IMDb, Netflix

La quattordicesima domenica del tempo ordinario di Pupi Avatisu SKY

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Arriva in prima tv su Sky La quattordicesima domenica del tempo ordinario, di Pupi Avati, una pellicola intrisa di nostalgia e ironia, che riflette sul tempo che passa, sui legami, i sogni e i fallimenti, mercoledì 11 ottobre alle 21.15 su Sky Cinema Due (alle 21.45 anche su Sky Cinema Romance), in streaming su NOW e disponibile on demand.

Avati dirige un grande e sorprendente cast corale che comprende Gabriele Lavia, Edwige Fenech, Massimo Lopez, Lodo Guenzi, Camilla Ciraolo, Nick Russo e Cesare Bocci. La quattordicesima domenica del tempo ordinario è una produzione Duea Film, Minerva Pictures con Vision Distribution in collaborazione con Sky.

La trama del film La quattordicesima domenica del tempo ordinario

Bologna, anni 70. Marzio, Samuele e Sandra sono giovanissimi e ognuno ha un suo sogno da realizzare. La musica, la moda, o forse la carriera. I due ragazzi, amici per la pelle, fondano il gruppo musicale I Leggenda e sognano il successo. Sandra è un fiore di bellezza e aspira a diventare indossatrice. Qualche anno dopo, nella quattordicesima domenica del tempo ordinario, Marzio sposa Sandra mentre Samuele suona l’organo. Quella ‘quattordicesima domenica’ diventa il titolo di una loro canzone, la sola da loro incisa, la sola ad essere diffusa da qualche radio locale. Poi un giorno di quei meravigliosi anni novanta in cui tutto sembra loro possibile, si appalesa all’improvviso la burrasca, un vento contrario e ostile che tutto spazza via.Li ritroviamo 35 anni dopo. Cosa è stato delle loro vite, dei loro rapporti? Ma soprattutto cosa ne è stato dei loro sogni?

L’esorcista – Il credente: la spiegazione del finale del film

L’esorcista – Il credente: la spiegazione del finale del film

Il finale de L’esorcista – Il credente ruota attorno a un ultimo esorcismo che dovrebbe salvare le vite di Katherine e Angela, evento che include importanti rivelazioni, morti e la preparazione di una nuova trilogia di film. Riprendendo quasi 50 anni dopo la storia dell’originale L’esorcista di William Friedkin, il sequel sposta l’attenzione del franchise su nuove famiglie la cui vita cambia quando le loro figlie vengono possedute dai demoni. Questo porta Victor (Leslie Odom Jr.) a mettersi sulle tracce di Chris MacNeil (Ellen Burstyn) nella speranza che possa aiutare le due famiglie a salvare le ragazze. Alla fine, il destino delle ragazze viene messo nelle mani dei loro genitori e di vari leader spirituali.

Non sorprende che la tensione in L’esorcista – Il credente cresca fino a un esorcismo finale che mette in bilico i destini di Katherine (Olivia O’Neill) e Angela (Lidya Jewett). Questo avviene dopo che Angela è stata confinata in un istituto psichiatrico, mentre i genitori di Katherine cercano di aiutarla a casa. Chris è assente dall’esorcismo finale dopo essere stata pugnalata agli occhi da Katherine, ma incoraggia Victor a reclutare persone diverse, di ogni provenienza e credo religioso, per aiutarlo a compiere l’esorcismo finale. L’intera storia si conclude in maniera piuttosto ordinata, poiché non c’è nessuna scena post-credits di L’esorcista – Il credente, ma le rivelazioni finali – che andiamo ad analizzare in questo articolo – lasciano comunque spazio a un sequel.

L’esorcismo finale e la scelta di chi deve morire

L’esorcista - Il credente recensione
(from left) Angela Fielding (Lidya Jewett) and Katherine (Olivia Marcum) in The Exorcist: Believer, directed by David Gordon Green.

L’esorcismo finale de L’esorcista – Il credente ha luogo a casa di Victor. Katherine e Angela vengono portate sul posto dopo che questo è stato attrezzato per un esorcismo. A Victor si uniscono i genitori di Katherine, il pastore della chiesa di Katherine, l’infermiera vicina di casa di Victor che in precedenza voleva farsi suora, un medico specializzato in erbe e un altro vicino di casa di Victor che crede in Dio. Il piano va subito a monte quando il prete cattolico dice loro che non può condurre l’esorcismo come promesso, ma passa il comando all’infermiera Ann (Ann Dowd).

I primi tentativi di far uscire il demone dalle ragazze sono infruttuosi, in quanto queste si fanno beffe di Ann per il suo passato, ma il medico delle erbe aiuta a ribaltare la serata. Questo porta il demone a rivelare che deve essere fatta una scelta impossibile tra le persone presenti: devono scegliere quale ragazza vive e quale muore. Il demone afferma che solo una di loro sopravviverà, il che si collega a una decisione mortale del passato di Victor. Mentre Victor e la madre di Katherine, Miranda (Jennifer Nettles), concordano sul fatto che non possono e non vogliono fare quella scelta, il padre di Katherine, Tony (Norbert Leo Butz), si fa prendere dal panico e dice al demone di aver scelto che Katherine viva.

Inizialmente sembra che la decisione di Tony sia accettata dal demone, poiché Angela inizia a fluttuare nell’aria prima di crollare a terra senza battito cardiaco e Katherine inizia a parlare e a sembrare normale. Tuttavia, è qui che entra in gioco la natura ingannevole del demone: Angela ricomincia a respirare, ma Katherine muore. Mentre si cerca di salvare la vita di Katherine, questa viene portata via dal mondo dei vivi. La scelta di morte fatta da Tony in L’esorcista – Il credente rispecchia quella fatta da Victor nel suo passato, dove chi viene scelto per vivere muore davvero.

Viene svelata la decisione di Victor di salvare sua moglie e non Angela

Una delle grandi rivelazioni sul finale di L’esorcista – Il credente risale alla sequenza di apertura del film, che porta alla morte della moglie di Victor. Un terremoto ad Haiti lascia la moglie incinta con gravi ferite e a Victor viene detto che deve prendere una decisione difficile: scegliere se tenere in vita la moglie o la bambina non ancora nata. Il desiderio della moglie era che lui proteggesse la bambina a tutti i costi, e il fatto che Angela sia viva dopo il salto temporale di 13 anni indica che lui ha seguito questa scelta.

È solo durante l’esorcismo che il demone rivela a tutti che Victor ha effettivamente scelto di salvare sua moglie invece di Angela, ma che la bambina è sopravvissuta all’operazione. La rivelazione che Victor ha preferito la moglie ad Angela ricontestualizza gran parte del loro rapporto. Non è una cosa che Angela sapeva da sola, ma spiega perché ora Victor è così protettivo e attento nei suoi confronti. L’esorcista – Il credente si concentra sulla paura, quindi non c’è tempo per Victor e Angela di parlare della rivelazione dopo che lei si è ripresa, ma non sarebbe sorprendente se questo mettesse a dura prova la loro relazione in futuro, se lei se ne ricordasse.

Dove finisce Katherine ne L’esorcista – Il credente

L'esorcista - Il credenteAngela, sopravvissuta all’esorcismo, ha un destino chiaro quando torna a scuola, ma la fine di Katherine in L’esorcista – Il credente è più tragica. Il film indica che viene trascinata all’inferno dopo la sua morte. Katherine viene mostrata di nuovo nel bosco prima di iniziare a essere trascinata sott’acqua da molte mani. Questa sembra essere una rappresentazione visiva di Katherine che viene portata all’Inferno dai demoni dopo essere stata ingannata per essere il sacrificio. Non è chiaro se L’esorcista – Il credente sia l’ultima volta che il franchise mostrerà Katherine o se la sua esperienza all’Inferno entrerà in qualche modo nel sequel.

Il ritorno di Regan

La sorpresa più grande del finale del film è il ritorno di Linda Blair nel ruolo di Regan in L’esorcista – Il credente. Il film fa molteplici riferimenti a ciò che è accaduto a Regan dopo L’esorcista, ma lei non è parte attiva della storia. Il suo destino viene invece lasciato come un mistero persistente per la maggior parte del tempo. Fortunatamente, L’esorcista – Il credente conferma che Regan è viva e vegeta, riportando Linda Blair per un breve cameo. Regan viene mostrata mentre si riunisce a Chris in ospedale durante una delle scene finali. L’apparizione è un’indicazione che gli spettatori potrebbero vedere molto di più di Regan in The Exorcist: Deceiver.

Il demone è lo stesso de L’esorcista?

Un punto della storia di L’esorcista – Il credente che potrebbe creare una certa confusione è l’identità del demone principale che possiede Katherine e Angela. Non viene mai nominato, ma si fa riferimento al fatto che il demone conosce Chris e che lei ha già incontrato questo essere spirituale in passato. Nonostante l’implicazione che il demone di L’esorcista – Il credente sia Pazuzu, è stato confermato che non è così. Il regista David Gordon Green lo ha rivelato durante le interviste precedenti all’uscita del film (via IGN), affermando che il sequel ha un nuovo demone. Tuttavia, si rifiuta di confermare l’identità del nuovo demone, e anche L’esorcista – Il credente non la rivela.

Il fatto che la vita di Angela venga salvata in L’esorcista – Il credente potrebbe anche avere qualcosa di più di quello che sembra. Durante i momenti finali, vengono mostrati dei flash della benedizione di protezione che la madre di Angela riceve quando è ancora incinta. Questo potrebbe significare che la benedizione è in realtà ciò che ha salvato la vita di Angela, rendendo il parallelo con la scelta della morte di Victor una coincidenza. Questo significherebbe che la benedizione è abbastanza forte da impedire al demone di uccidere Angela, ma le permette comunque di essere posseduta. In definitiva, spetta a ogni spettatore decidere a quale lettura credere.

Come L’esorcista – Il credente anticipa L’esorcista – Deceiver

Considerando che la Universal ha annunciato L’esorcista – Il credente come inizio di una nuova trilogia, non sorprende che il finale lasci la porta aperta al suo sequel. È confermato che il seguito si chiamerà The Exorcist: Deceiver, il che indica che c’è di più in quello che il pubblico vede qui. Il pastore chiama espressamente il demone “ingannatore” dopo la proposta iniziale della scelta di morte, quindi questo potrebbe essere un segno che i destini di Katherine e Angela non sono così segnati come si crede. In ogni caso, non c’è dubbio che il demone tornerà in qualche forma, forse facendo leva sul dolore che i genitori di Katherine stanno combattendo.

La storia di The Exorcist: Deceiver si baserà sicuramente anche sul ricongiungimento di Chris e Regan. La decisione di riportare Linda Blair per una breve scena è certamente destinata a far sì che il pubblico sia entusiasta di avere lei ed Ellen Burstyn in ruoli più importanti nel sequel. Entrambe le attrici hanno avuto un ruolo importante in L’esorcista – Il credente e, sebbene i loro ruoli nel sequel non siano ancora stati confermati ufficialmente, l’intenzione è piuttosto chiara. La domanda diventa quindi se The Exorcist: Deceiver sposterà completamente l’attenzione del franchise sulla famiglia MacNeil o se Victor, Angela e altri rimarranno in primo piano.

Il vero significato del finale de L’esorcista – Il credente

Il significato del finale di L’esorcista – Il credente è un finale di speranza e di fede. Nonostante sia un film dell’orrore sulla possessione demoniaca di due giovani ragazze con morti brutali, L’esorcista – Il credentelascia al pubblico il messaggio che credere nel bene, e persino in Dio, è ciò di cui tutti hanno bisogno. Sembra che solo dopo che Victor crede che l’esorcismo possa funzionare e si ricongiunge con la figlia attraverso la sciarpa della moglie, il suo atteggiamento e il destino della ragazza comincino a cambiare. Se c’è qualche dubbio su L’esorcista – Il credente il vero significato di speranza e fede, il monologo finale della voce fuori campo di Ann Dowd lo chiarisce.

Martin Scorsese esorta i giovani cineasti a reinventare il cinema nell’era dello streaming

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Martin Scorsese ha affermato che l’industria dell’intrattenimento è in un “periodo di reinvenzione” del cinema durante il suo Screen Talk al BFI London Film Festival, esortando i giovani registi a utilizzare le nuove tecnologie per reinventare invece di creare “contenuti”. Quando il regista Edgar Wright gli ha chiesto se potesse diventare in qualche modo un portavoce dello stato attuale del cinema, Martin Scorsese ha riso e ha detto: “Non volevo essere l’ultima linea di difesa“.

Onestamente penso che ormai la cosa sia stata respinta per tutti voi. E lo dico davvero: non so dove andrà il cinema”, ha continuato Martin Scorsese. “Perché deve essere lo stesso degli ultimi 90-100 anni? Non è così. Preferiamo i film degli ultimi 90-100 anni? Lo faccio, ma sono vecchio. I più giovani vedranno il mondo intorno a loro in un modo diverso, lo vedrai frammentato… Cosa significa una ripresa adesso? Non lo so più. Non penso che significhi nulla… Siete tutti in procinto di reinventarlo. È un momento davvero straordinario e molto ha a che fare con la tecnologia”.

Martin Scorsese ha affermato che, sebbene la nuova tecnologia offra maggiore libertà, dovrebbe anche indurre i giovani registi a “ripensare a ciò che vuoi dire e a come vuoi dirlo”. Ha aggiunto: “Idealmente, spero – esito a usare la parola – film ‘seri’ potrebbero ancora essere realizzati con questa nuova tecnologia e questo nuovo mondo da cui facciamo parte.” Ricordando il suo amore per il cinema da bambino, Scorsese vuole che anche questi film più “seri” ritornino nei cinema. “Temo che i film in franchising conquisteranno i cinema“, ha detto. “Chiedo sempre ai proprietari delle sale di creare uno spazio in cui i più giovani possano dire di voler vedere questo nuovo film, che non è un film in franchising, in una sala e condividerlo con tutti coloro che li circondano. Tanto che hanno voglia di andare a teatro, che è qualcosa di invitante che non gli fa dire che potrebbero vederlo a casa. Perché credo che l’esperienza di vedere un film con molte persone sia ancora la chiave. Ma non sono sicuro che ciò possa essere raggiunto facilmente a questo punto.

Quando Edgar Wright gli ha chiesto dell’aumento dei registi visti come “fornitori di contenuti“, Scorsese ha scherzato dicendo che “il contenuto è qualcosa che mangi e butti via“, aggiungendo: “Ma se vuoi vivere un’esperienza che possa arricchire la tua vita, è diverso.Scorsese è stato al London Film Festival per promuovere il suo ultimo film, Killers of the Flower Moon, con Leonardo DiCaprioRobert De Niro, e Lily Gladstone. L’epico dramma western è stato presentato in anteprima mondiale a Cannes all’inizio di quest’anno e da allora è stato proiettato nel circuito dei festival. Basato sull’omonimo libro di David Grann, “Killers of the Flower Moon” segue le indagini del governo sui misteriosi omicidi di membri della tribù Osage in Oklahoma durante gli anni ’20. Killers of the Flower Moon arriverà in Italia al cinema il 19 ottobre 2023. Distribuito da 01 Distribution.

Guillermo Del Toro rivela perché non ha diretto il sequel di Pacific Rim

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Guillermo del Toro ha rivelato di aver dovuto abbandonare la regia del sequel del suo blockbuster kaiju del 2013 “Pacific Rim” a causa di conflitti di programmazione con “La forma dell’acqua”. Il regista ha abbandonato il film del 2018 “Pacific Rim: La Rivolta” a causa di notevoli ritardi causati dal ritardo nel pagamento di un produttore sui palcoscenici di Toronto, ha rivelato Del Toro a Collider in una recente intervista.

Ci stavamo preparando a farlo, era diverso dal primo, ma era una continuazione di molte delle cose che stavo cercando di farePoi quello che è successo è… voglio dire, è per questo che la vita è pazzesca, giusto? – dovevano dare un acconto per gli Studios alle 17:00, altrimenti avremmo perso lo spazio a Toronto per molti mesi“, ha detto Del Toro. “Così, ho detto: ‘Non dimenticare che perderemo gli studios’, e le cinque sono arrivate e se ne sono andate, e abbiamo perso i teatri di posa per girare. Hanno detto: “Bene, possiamo girarlo in Cina”. E io: “Cosa intendi con noi?” Devo andare a fare ‘Shape of Water.‘”

Pacific Rim: La Rivolta” è stato infine diretto da Steven S. DeKnight. Sebbene Del Toro avesse voluto che “Pacific Rim” fosse l’inizio di un franchise, il sequel ha ricevuto recensioni mediocri. Anche se Del Toro è accreditato come produttore esecutivo del sequel, ammette di non aver mai visto “Pacific Rim: La Rivolta”. Non ho visto il film finale perché è come guardare i filmati amatoriali della tua ex moglie. È terribile se sono buoni e peggio se sono cattivi, o il contrario. Non vuoi saperlo“, ha spiegato Del Toro.“Quindi non l’ho visto. Ho letto la sceneggiatura finale ed era molto diversa. Alcuni elementi erano gli stessi ma molto diversi.

Frankenstein: Guillermo del Toro aggiorna sul film e conferma il cast

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L’imminente adattamento di Frankenstein di Guillermo del Toro ha finalmente ricevuto un aggiornamento dal regista, appena sette mesi dopo un rapporto iniziale sul processo di casting. Acclamato per film come Il labirinto del fauno, Hellboy, La forma dell’acqua – grazie a cui ha vinto l’Oscar come miglior regista – e La fiera delle illusioni, del Toro si prepara dunque ora a realizzare la propria versione della creatura di Mary Shelley. Il film sarà, come già anticipato, prodotto da Netflix, con cui il regista torna a collaborare dopo lo splendido Pinocchio.

Come riportato da Collider, appena sette mesi dopo che Oscar Isaac, Mia Goth e Andrew Garfield sono stati scelti per i ruoli chiave di Frankenstein, del Toro ha aggiornato ora sullo stato attuale del suo prossimo adattamento. Il regista non solo ha riconfermato la presenza di tali star nel cast, ma ha svelato che ad esse si è ora aggiunto anche il due volte premio Oscar Christoph Waltz. del Toro ha poi rivelato che intende iniziare le riprese nel febbraio 2024, spiegando che: Ci stiamo lavorando. Inizieremo le riprese a febbraio, ed è un film che volevo fare da 50 anni, da quando ho visto il primo Frankenstein”.

Ho avuto un’illuminazione, ed è fondamentalmente un film che ha richiesto molta crescita e molti strumenti, per cui non avrei potuto farlo 10 anni fa. – continua del Toro – Ora sono abbastanza coraggioso o abbastanza pazzo o qualcosa del genere, e affronteremo la cosa. Nel cast ci sono Oscar Isaac, Andrew Garfield, Christoph Waltz, Mia Goth e ci stiamo lavorando”. Già da ora, il film è uno dei progetti più attesi tra quelli in preparazione, considerando la capacità del regista messicano di esplorare i conflitti interiori dei mostri e degli esseri più disumani, unendo tutto ciò ad un gusto estetico senza eguali.

Il Frankenstein di del Toro sarà un film “profondamente emotivo”

Il produttore J. Miles Dale ha recentemente anticipato che il Frankenstein di del Toro offrirà una storia “profondamente emotiva”, che rivisiterà il romanzo originale del 1818 per dare al racconto una svolta incentrata sulla famiglia, un tema ricorrente che è stato presente già nel lavoro del regista negli ultimi anni. “Negli ultimi due film, con Nightmare Alley e poi con Pinocchio, abbiamo affrontato l’intero rapporto padre-figlio. Questa versione di Frankenstein segue molto quella strada tematica. Quindi, si può dire che sia il terzo film di una trilogia sui padri di Guillermo. È eccitante, e quando leggi la sceneggiatura, è molto emozionante e, ovviamente, molto iconica“, ha spiegato Dale.

WISH: Jennifer Lee rivela che non è mai stato fatto “un viaggio così ampio su un cattivo”

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Trai titolo più attesi dell’anno c’è senza dubbio Wish, il nuovo film d’animazione prodotto interamente da Disney Animation e uno dei primi film interamente diretti dalla nuova Chief Creative Officer della Disney Animation, la resta di Frozen Jennifer Lee. Proprio in merito a questo film durante un incontro al BFI London Film Festival, il direttore creativo della Disney Animation ha affermato di essere rimasta “colpita” dal lavoro fatto per la realizzazione di WISH, in particolare dal lavoro fatto dall’attore Chris Pine per interpretare il ruolo del cattivo nel film.

“Fin dalla prima immagine del film, è ritratto come un eroe – e potrebbe benissimo esserlo in quel momento”, ha detto il regista e capo dello studio riguardo al personaggio malvagio di quest’ultimo. “Ed è stato uno dei miei sogni da realizzare, avere il protagonista e il cattivo completamente allineati. E poi nel momento in cui imparano di più, vedi quel cambiamento e ognuno fa scelte diverse.” “Non abbiamo mai realizzato un viaggio così ampio su un cattivo”, ha continuato Lee. “E anche Chris Pine ha fatto questo, perché è ciò di cui ha bisogno per entrare emotivamente nella carne del personaggio. Quindi è stato un partner davvero incredibile per farlo. È così intelligente e sa cantare, quindi ha continuato a sentirsi vivo.” Ogni giorno sempre di più.”

Cosa sappiamo su WISH?

Wish, che arriverà il 21 dicembre nelle sale italiane. Il film Walt Disney Animation Studios Wish accoglie il pubblico nel magico regno di Rosas, dove la brillante sognatrice Asha esprime un desiderio così potente da essere accolto da una forza cosmica, una piccola sfera di sconfinata energia chiamata Star. Insieme, Asha e Star affrontano un nemico formidabile – il sovrano di Rosas, Re Magnifico – per salvare la sua comunità e dimostrare che quando la volontà di un umano coraggioso si unisce alla magia delle stelle, possono accadere cose meravigliose.

Il film Wish è diretto dal regista premio Oscar Chris Buck (FrozenFrozen 2 – Il Segreto di Arendelle) e Fawn Veerasunthorn (Raya e l’ultimo drago), e prodotto da Peter Del Vecho (Frozen, Frozen 2 – Il Segreto di Arendelle) e Juan Pablo Reyes Lancaster Jones (Encanto). Jennifer Lee (FrozenFrozen 2 – Il Segreto di Arendelle) è la produttrice esecutiva, oltre che sceneggiatrice del progetto insieme a Allison Moore (Notte stellata, Manhunt). Le canzoni originali sono firmate dalla cantautrice nominata ai Grammy Julia Michaels e dal produttore/cantautore/musicista vincitore del Grammy Benjamin Rice, mentre la colonna sonora è composta da Dave Metzger.

The Creator: la proiezione speciale in collaborazione con WMF – We Make Future

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Si è svolta a Milano, presso l’Auditorium San Fedele, la proiezione speciale in anteprima del film The Creator, l’epico thriller d’azione 20th Century Studios, New Regency ed Entertainment One distribuito da The Walt Disney Company Italia, ora nelle sale italiane.

Durante l’evento, spazio non solo alla proiezione cinematografica in anteprima, ma anche a interviste e discussioni con esperti sulle evoluzioni dell’Artificial Intelligence e le relative applicazioni in ambiti di vita personale e professionale.

A condurre la serata, realizzata in esclusiva per un parterre di Creator e professionisti del settore AI & Digital – Tech, Cosmano LombardoFounder e CEO di Search On Media Group e ideatore del WMF – che ha introdotto la visione della pellicola con un’intervista a Robot Sophia, l’umanoide più avanzato al mondo, ospite speciale dell’evento.

A seguire, la proiezione dell’epico thriller, diretto da Gareth Edwards (Rogue One, Godzilla), e interpretato da John David Washington (Tenet), Gemma Chan (Eternals), Ken Watanabe (Inception), Sturgill Simpson (Io e Lulù), l’esordiente Madeleine Yuna Voyles e la vincitrice dell’Academy Award® Allison Janney (Tonya).  Tanti i temi trattati dalla pellicola, alcuni dei quali ripresi durante il panel a tre voci che ha concluso la serata. Ad intervenire il Direttore del Dipartimento di Computing Sciences dell’Università Bocconi di Milano, Riccardo Zecchina, la Client Officer di IPSOS Silvia Andreani e l’Head of SEO & AI Tech presso Search On Media Group Giorgio Taverniti.

Ad emergere nel panel il tema della percezione da parte dell’opinione pubblica, tra sentimenti e aspettative, sulle evoluzioni dell’Artificial Intelligence e delle conseguenti applicazioni nel quotidiano, ma anche il gap tecnico e di risorse per il suo sviluppo computazionale-cognitivo tra l’Italia e altri paesi, così come ampio spazio è stato dedicato ad uno dei settori oggi forse più impattati dall’AI, quello della content creation.

Tutte tematiche e opportunità di formazione, quelle emerse dal dibattito, che verranno riprese e analizzate anche in occasione dell’AI Festival,  evento internazionale dedicato all’Intelligenza Artificiale e alle sue applicazioni business, etiche, socio-culturali e istituzionali, organizzato da WMF i prossimi 14 e 15 febbraio 2024, presso la fiera MiCo di Milano. Solo uno dei numerosi appuntamenti che, dal 2016, WMF realizza insieme alla sua realtà organizzatrice Search On Media Group al fine di diffondere cultura, formazione e informazione proprio su tutto ciò che riguarda l’Artificial Intelligence e i suoi strumenti.

Fantastici Quattro, la squadra è stata scelta: sarà “diverso da qualsiasi cosa tu abbia mai visto prima”

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Per mesi sono circolate voci sul cast del film Fantastici Quattro dei Marvel Studios. È stato proposto un nome dopo l’altro per ciascun membro della Prima Famiglia Marvel, ma non sappiamo ancora con certezza chi vestirà i panni di Mister Fantastic, Donna Invisibile, Torcia Umana e La Cosa. Matt Shakman rimane saldo alla regia del tanto atteso riavvio e ha recentemente condiviso un aggiornamento con Collider su come stanno procedendo i lavori.

Mi sono assolutamente divertito”, dice. “È un mio sogno poter lavorare su questo. Ho amato quei personaggi fin da quando ero piccolo. È un mondo fantastico in cui trovarsi. La sceneggiatura è fantastica, i personaggi sono brillanti. Sono super emozionato. ” Matt Shakmanha confermato che il piano attuale prevede che le riprese inizino la prossima primavera e  ha aggiunto che Fantastici Quattro sarà girati ai Pinewood Studios di Londra. Il lavoro di pre-produzione ha avuto luogo durante gli scioperi della WGA e del SAG-AFTRA e ha ammesso che il processo ha presentato una buona dose di sfide.

Entrando nel dettagli nel processo e sulle sfide affrontate in pre produzione ha aggiunto: Sai, come traduci queste abilità in live-action in modo dinamico? Perché alcune cose che funzionano magnificamente in John Byrne e Jack Kirby sono un po’ più difficili quando le giri. Come fai a assicurarti che le cose siano eccitanti ma anche basate su un aspetto scientifico, che fa anche parte dei Fantastici Quattro che amo? Ci sono alcune cose di cui sono super entusiasta.

Per quanto riguarda la tanto attesa rivelazione del cast, sembra che il quartetto sia stato scelto e che verrà fatto un annuncio una volta terminato lo sciopero SAG-AFTRA in corso. Tengo le dita incrociate affinché ottengano un ottimo affare molto presto e possiamo tornare indietro. Poi, una volta risolto il problema, ci sarà un piano a quel punto, ma non posso dire troppo. Ci sarà un annuncio prima o poi! So che Internet è molto entusiasta di scoprirlo, e io sono entusiasta di condividerlo. Ma non posso ancora farlo.

Shakman ha concluso dicendo che i Fantastici Quattro ” faranno le cose in modo molto diverso dal punto di vista della storia e “[un] punto di vista cinematografico che si adatta davvero al materiale”. Ed ha continuato aggiungendo: “Penso che sarà diverso da qualsiasi cosa tu abbia mai visto prima, e sicuramente diverso da qualsiasi cosa tu abbia mai visto prima alla Marvel”.

Si dice che Adam Driver, Jake Gyllenhaal e Matt Smith siano in corsa per interpretare Reed Richards, mentre Vanessa Kirby e Joseph Quinn sarebbero rispettivamente una scelta per Sue Storm e Johnny Storm. Ebon Moss-Bachrach, nel frattempo, potrebbe essere Ben Grimm.  Fantastici Quattro uscirà nelle sale il 2 maggio 2025.

Frozen 3: il dirigente Disney condivide aggiornamenti sul sequel!

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La Disney spera di tornare regolarmente ai vertici del botteghino dopo una manciata di fallimenti e, all’inizio di quest’anno, il CEO Bob Iger ha raddoppiato il suo impegno quando ha confermato i piani per i nuovi film Frozen 3 e Toy Story. Anche se Jennifer Lee non tornerà a dirigere il primo film (insieme a Chris Buck) a causa dei suoi impegni come dirigente, sembra che il trequel stia rapidamente iniziando a prendere forma alla Disney. Parlando al BFI London Film Festival, il direttore creativo della Disney Animation ha affermato di essere rimasta “sbalordita” da ciò che ha visto finora.

“Ogni mattina della scorsa settimana mi hanno ritagliato uno spazio per lavorare con il team creativo e sono rimasto sbalordito ed emozionato”, ha rivelato Lee. “Non so ancora cosa sto facendo – non sto facendo nulla – tranne quello che faccio adesso, cioè lavoriamo su ogni progetto come una squadra e io sono lì con la creatività. Ma con “Frozen”, solo un po’ di più.” È bello sapere che Lee rimarrà coinvolta nel franchise che ha contribuito a creare, soprattutto perché oltre a co-dirigere Frozen e Frozen 2, ha anche scritto le sceneggiature. Ha anche scritto l’attesissimo Wish della Disney, con Ariana DeBose e Chris Pine che debutterà presto nelle sale di tutto il mondo!

Dopo che Strange World è stato inaspettatamente stroncato da critica e pubblico, Disney Animation cercherà di rimediare con Wish e i primi buzz indicano che l’avventura musicale sarà un successo. Per quanto riguarda Frozen 3, il successo è garantito, cosa che era evidente dal successo del secondo capitolo sei anni dopo l’uscita del primo film. Wish uscirà nelle sale il 22 novembre, mentre il debutto di Frozen 3 è attualmente “TBD”.

I 10 film mystery più belli su Netflix

I 10 film mystery più belli su Netflix

Il mystery/giallo è un genere che, da quando si è imposto con sempre più decisione nel panorama cinematografico, ha appassionato molto gli spettatori. Le ragioni risiedono in particolare nelle sue trame intricate e avvincenti, piene di tensione che, se ben costruite, sono capaci di agganciare il pubblico alla storia fino al suo epilogo. Netflix, una delle piattaforme più redditizie nel mondo dello streaming, ha nel tempo arricchito la sua offerta con film di questo tipo molto interessanti, i quali sono stati in grado anche di suscitare più spunti di riflessione da parte di chi li fruisce. Vediamo perciò quali sono le dieci pellicole migliori presenti su Netflix da non potersi proprio perdere.

Enola Holmes

enola holmes Millie Bobby Brown

Nel mentre vestiva i panni dell’eroina Undici, Millie Bobby Brown ha deciso di indossare anche quelli dell’investigatrice Enola Holmes, sorella del celebre Sherlock. I film, ben due, prendono il nome della loro protagonista, e sono dei gialli/mystery frizzanti, divertenti e giovanili, capaci di coinvolgere il pubblico dentro l’indagine soprattutto perché spinti dal continuo richiamo di Enola, che parla direttamente con i suoi spettatori rompendo la quarta parete. La storia si incentra in particolare sul tentativo della giovane di fermare l’avanzamento di una legge di riforma inglese che limiterebbe i diritti delle donne nel paese. Una vera chicca da gustarsi.

Glass Onion – Knives Out

Glass Onion - A Knives Out Mistery

Se cercate un Hercule Poirot in chiave moderna, allora non potete non guardare le avventure di Benoit Blanc. Glass Onion – Knives Out in particolare (sequel di Cena con delitto – Knives Out) ha una trama davvero ben strutturata, e come fu anche per il suo predecessore, possiede un cast stellare e ben assortito, che garantisce sano divertimento e movimento alla storia. Un mystery che, proprio come il suo titolo, si svelerà a strati, esattamente come una cipolla. L’indagine si svolge all’interno della maxi villa del miliardario Miles Bron, il quale invita su un’isola greca il suo stravagante gruppo di amici per una “cena con delitto”. Il film è stato persino candidato agli Oscar, nella categoria Miglior sceneggiatura non originale a Rian Johnson (che ne è anche regista).

La ragazza della palude

LA RAGAZZA DELLA PALUDE

Un altro mystery degno di nota è La ragazza della palude, con protagonista Daisy Edgar-Jones nei panni di Kya, una ragazza che vive per l’appunto in una palude, dopo essere stata abbandonata dai suoi genitori. L’incidente scatenante che darà inizio all’indagine è il ritrovamento del corpo di un giovane ragazzo lì dove lei abita. Verrà così accusata di omicidio e finirà sotto processo. Ciò che rende avvincente la storia è il suo sdoppiarsi a livello narrativo: da una parte, infatti, si segue l’udienza in tribunale, dall’altra scopriamo lentamente quale sia il passato di Kya e cosa davvero è successo nella palude dentro la quale si è sempre sentita protetta. Il film è basato sull’omonimo romanzo di Delia Owens.

Reptile

Reptile Netflix

Reptile è mystery/giallo che ha da poco debuttato sulla piattaforma di Netflix. Diretto da Grant Singer, ha come protagonista Benicio del Toro nei panni del detective Tom Nichols. Questi, in seguito a un orrendo omicidio di un giovane agente immobiliare, decide di scoprire la verità su un caso in cui nulla è come sembra. Nonostante sia stato criticato per essere troppo contorto, il film presenta comunque un cast che regala grandi performance, fra cui quella di Justin Timberlake, il quale interpreta il fidanzato dell’assassinato.

The Pale Blue Eye – I delitti di West Point

The Pale Blue Eye Christian Bale

Con The Pale Blue Eye – I delitti di West Point torniamo indietro nel tempo, precisamente al 1830. Protagonista è il detective Augustus Landor, il quale inizia a indagare su una serie di omicidi avvenuti all’Accademia Militare degli Stati Uniti. Landor non sarà però solo, perché verrà aiutato da un giovanissimo Edgar Allan Poe, che nel film ricopre il ruolo di cadetto di West Point. The Pale Blue Eye – I delitti di West Point è l’adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo di Louis Bayard, uscito nel 2006.

The Nice Guys

The Nice Guys film

The Nice Guys è una serie di generi: un dramma, un noir, una commedia… e un mystery, che è la componente preponderante della trama. Siamo nella Los Angeles del 1977. Il film, diretto da Shane Black, segue la storia di due investigatori, Holland March e Jackson Healy, mentre lavorano insieme per risolvere la scomparsa di un’attrice pornografica. Il primo crede che ci sia stato uno scambio di identità con un’altra ragazza di nome Amelia, e così Healy lo aiuta a scoprire quale sia la verità che si cela dietro. Pieno di azione, ma anche con molti momenti di divertissement, The Nice Guys riesce a costruire un mystery prelibato, agganciando il suo pubblico fino alle ultime scene.

La donna alla finestra

Recensione del film La donna alla finestra

Tra i più intriganti mistery su Netflix vi è il film diretto da Joe Wright, tratto dal bestseller “The Woman in the Window” di AJ Finn, racconta la storia di Anna Fox, una giovane donna che soffre di d’ansia e di agorafobia, disturbi che non le permettono di uscire fuori di casa. Quando una nuova famiglia, i Russell, si trasferisce di fronte a casa sua, Anna ha un nuovo passatempo: spiare i suoi nuovi vicini di casa. Sembrano una famiglia modello, formata dal padre Alistair, la madre Jane e il figlio adolescente Ethan. Ma un giorno, mentre osserva la famiglia dalla finestra, scopre un terribile segreto, qualcosa che non avrebbe dovuto vedere e che cambia per sempre la sua vita. Ad arricchire tale pellicola, vi è un cast all star composto da Amy Adams, Gary Oldman e Julianne Moore.

State of Play

State of Play - scopri la verità

Arriviamo ora a State of Play, anche questo un mystery-thriller dal cast davvero stellare: troviamo infatti Russell Crowe, Ben Affleck, Rachel McAdams ed Helen Mirren. La trama si focalizza su alcune indagini che prendono il via dopo la morte di Sonia Baker, assistente e amante del deputato americano Stephen Collins. Il film, diretto da Kevin Macdonald, è basato sull’omonima serie televisiva inglese della BBC e quando uscì nel 2009 ricevette recensioni positive da parte della critica. Per la sua nota politica, oltre che per il suo livello di tensione, State of Play merita una visione.

Prisoners

Prisoners

Altro film mystery meritante attenzione è Prisoners, diretto dal più che bravo Dennis Villeneuve. A interpretare i principali protagonisti Hugh Jackman e Jake Gyllenhaal, i quali vestono i panni rispettivamente di Keller Dover e del detective Loki. Il film segue il rapimento di due giovani ragazze in Pennsylvania, una di queste figlia proprio di Dover. Costruito con sequenze al cardiopalma e una tensione sempre crescente, Prisoners ha ricevuto non solo critiche positive da parte sia di pubblico che di critica, ma anche una candidatura all’Oscar nella sezione Migliore fotografia.

I segreti di Wind River

i segreti di wind river

Concludiamo con questo mysery diretto e scritto da Taylor Sheridan troviamo due Avengers molto amati da fan e pubblico tutto. I protagonisti di I segreti di Wind River sono infatti Jeremy Renner ed Elizabeth Olsen, che svestono i panni dei supereroi Marvel per indossare quelli di Cory Lamert e Jane Banner, rispettivamente un agente del FWS e un’agente del FBI. Nella storia, i due cercano di risolvere un caso che ha come protagonista una giovane nativa americana trovata morta nella riserva indiana di Wind River, nel Wyoming. Quando uscì, il film ebbe un grande successo commerciale, ma ricevette anche buone recensioni da parte della critica. A convincere furono sia l’ottima regia che le performance del cast.

Star Wars: Guillermo del Toro rivela il personaggio protagonista del suo film!

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Negli ultimi anni, abbiamo visto Lucasfilm spostare l’attenzione sul racconto delle storie di Star Wars su Disney+. Sebbene il franchise abbia riscontrato un grande successo in streaming, uno dei motivi principali per cui non abbiamo un film dal 2019 sono i frequenti scontri creativi della presidente della Lucasfilm Kathleen Kennedy con i registi che ingaggia.

Ad esempio come è accaduto con Rogue Squadron di Patty Jenkins poi cancellato, la stessa Kennedy aveva confermato l’esistenza di un film sviluppato da Kevin Feige e Michael Waldron, salvo poi fare marcia indietro e smentire quelle voci. E questi sono solo due film di cui si è parlato molto.  Prima che Solo: A Star Wars Story venisse demolito dal critica e pubblico 2018, il piano prevedeva che un certo numero di spin off incentrati su personaggi famosi  al centro della scena nei loro film.

L’idea fu abbandonata, ecco perché personaggi del calibro di Obi-Wan Kenobi e The Book of  Boba Fett divennero poi serie televisive.  Recentemente abbiamo appreso che Guillermo del Toro (Pacific Rim) e David S. Goyer (L’uomo d’acciaio) stavano sviluppando un film di Star Wars quattro anni fa e il regista ha ora confermato che sarebbe ruotato attorno a uno dei cattivi più iconici del franchise.

“Abbiamo assistito all’ascesa e alla caduta di Jabba the Hutt, quindi ero super felice”, rivela nel video qui sotto Guillermo del Toro . “Stavamo facendo un sacco di cose, e poi non è di mia proprietà, non sono soldi miei, e poi è una di quelle 30 sceneggiature che se ne vanno. A volte sono amareggiato, a volte no. Mi rivolgo sempre alla mia squadra e dico: “Buona pratica, ragazzi. Buona pratica. Abbiamo progettato un mondo fantastico. Abbiamo progettato cose fantastiche. Abbiamo imparato.”

Jabba Guillermo del toro

“Non puoi mai essere ingrato nei confronti della vita. Qualunque cosa la vita ti mandi, c’è qualcosa da imparare da essa. Quindi, sai, mi fido dell’universo, lo faccio”, continua del Toro. “Quando qualcosa non succede, dico: ‘Perché?’ Cerco di dialogare con me stesso: ‘Perché non è successo?’ E più nuoti controcorrente con l’universo, meno ti renderai conto di dove stai andando.” Secondo Goyer, questo film di Jabba the Hutt conteneva “una sceneggiatura interessante” e ha aggiunto che “sono state prodotte molte illustrazioni interessanti”.

A questo punto, è ovvio che non lo vedremo mai diventare realtà, un peccato visto che siamo sicuri che Del Toro avesse delle idee davvero uniche per questo angolo pieno di creature dell’universo di Star WarsGuarda l’intervista completa qui sotto.

What If 2: dettagli rivelano i piani per Nebula e un possibile nuovo team dei Guardiani della Galassia

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Un elenco completo dei presunti titoli degli episodi di What If…? 2, la seconda attesa stagione di What If…? è recentemente arrivata online e ora abbiamo maggiori dettagli sulla presunta première, “E se… Nova si unisse ai Nova Corps?” Sebbene i dettagli specifici della storia non siano stati condivisi, un importante leaker ha rivelato che questo episodio è stato originariamente prodotto per la terza stagione dello show televisivo animato prima di essere inserito nella seconda.

Tuttavia, ancora più intrigante è chi si unirà a Nebula nel Nova Corps.  Apparentemente vedremo Korg, Miek, Nova Prime, Yon-Rogg e Howard the Duck, rendendoli forse la squadra più unica che abbiamo mai visto nel MCU! Potrebbero essere questi i nuovi Guardiani della Galassia in questa realtà? È possibile e non possiamo fare a meno di chiederci se la storia si svolgerà nella realtà di T’Challa Star-Lord.  Ecco il resto di What If…? i titoli degli episodi della seconda stagione di cui vociferano.

  •  What If… Peter Quill Attacked Earth’s Mightiest Heroes?
  •  What If… Kahhori Reshaped the World?
  • What If… Hela found the Ten Rings?
  • What If… lron Man Crashed into the Grandmaster?
  • What If… Happy Hogan Saved Christmas?
  • What If… Captain Carter Fought the Hydra Stomper?
  • What If… The Avengers Assembled in 1602?
  • What If… Strange Supreme Intervened?

In merito alla serie WHAT IF 2, Bryan Andrews  aveva rivelato:  “Abbiamo avuto così tante idee per gli episodi e Kevin [Feige] ha detto, ‘Dammi solo un elenco di circa 30.’ E poi Kevin non riusciva nemmeno a ridurlo. Stranamente, c’erano idee che continuavano a rimanere in giro, quindi un paio di quelle idee arrivano nella stagione 2, e poi ce ne sono alcune che potrebbero apparire nella stagione 3.” “Così tante buone idee, così tante idee divertenti, alcune erano semplicemente troppo pazze. Dicono semplicemente: ‘Non siamo ancora pronti per questo.’ Quindi penso che sia questo il motivo per cui nella terza stagione vedremo alcune delle cose folli che stavamo lanciando fuori dal cancello.”

Sebbene i Marvel Studios non abbiano ancora fatto annunci ufficiali, è stato precedentemente riportato che What If…? la seconda stagione arriverà su Disney+ intorno a Natale.

Al regista di Moon Knight Mohamed Diab i film DCEU di Zack Snyder “non sono piaciuti”

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Zack Snyder deve davvero essere considerato uno dei registi più controversi di tutti i tempi. Mentre alcuni rifiutano completamente lo stile del regista, altri ritengono che sia la cosa migliore che possa capitare ai film sui supereroi e acclamano i film che compongono lo “SnyderVerse” come tra i più completi che il genere ha da offrire. Un uomo che possiamo tranquillamente collocare nella prima categoria è il regista di Moon Knight Mohamed Diab.

Mentre parlava con Arabicmarvel, a Diab è stato chiesto cosa pensa del fatto che il collega regista del MCU James Gunn subentri come co-CEO dei DC Studios, e lui ha risposto sottolineando che non era un grande fan de “il periodo passato” dei film DC – anche se ammette di aver trovato la Zack Snyder’s Justice League “significativamente migliore” della versione cinematografica.

“So che ad alcune persone non piace James Gunn, ma lo vedo come un grande artista che farà un ottimo lavoro. Francamente, non mi è piaciuto il periodo passato. L’ultimo film, Justice League [di Zack Snyder], era decisamente migliore della prima versione, ma alla fine, il lavoro di Snyder in tutti i film che ha realizzato non mi ha attratto.””Mi sono piaciuti molto di più i film di James Gunn”, ha continuato Diab. “Penso che sia un artista molto più bravo e uno scrittore molto intelligente, e farà un lavoro eccellente per la DC. Spero che la gente non si limiti a criticarlo perché se perde il pubblico della DC, è finito. Ma è un artista, e creerà cose meravigliose.”

Diab non è mai stato timido nell’esprimere la sua opinione sui colleghi registi e su altri film tratti dai fumetti, e in precedenza ha criticato sia Wonder Woman 1984 che Black Adam per ciò che percepisce come un affronto nei confronti del suo paese d’origine, l’Egitto. C’è però un personaggio DC di cui è fan. “Sono un fan di Batman. Mi piacerebbe dare a Batman una prospettiva diversa, uno stile Noir. Un film drammatico. Christopher Nolan ci ha fatto capire che è un film drammatico su qualcuno che vive una tragedia. La nuova prospettiva in The Batman è molto carino. Che si tratti di Batman o di qualcun altro, l’idea di una persona con una vera storia umana, non solo un supereroe volante.”

Per quanto riguarda Moon Knight e una potenziale seconda stagione, Diab ha afferma di non sapere ancora cosa i Marvel Studios hanno in serbo per Marc Spector e i suoi vari personaggi, ma sembra fiducioso che Oscar Isaac avrà l’opportunità di riprendere il ruolo ad un certo punto. .

Labyrinth 2: Scott Derrickson aggiorna sull’annunciato sequel

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Labyrinth 2: Scott Derrickson aggiorna sull’annunciato sequel

Poco dopo aver lasciato Doctor Strange nel multiverso della follia dei Marvel Studios nel 2020, Scott Derrickson ha firmato per dirigere un altro sequel ambientato in una dimensione alternativa sconvolgente per lo studio di proprietà della Sony TriStar Pictures, Labyrinth 2, il sequel del classico avventura fantasy di Jim Henson: The Labyrinth.

Da allora gli aggiornamenti sono stati praticamente inesistenti, quindi si presumeva generalmente che il progetto fosse stato accantonato, ma il regista di The Black Phone  ha ora rivelato che Labyrinth 2 è ancora in fase di sviluppo, anche se non ha idea di quando entrerà effettivamente in produzione.

“Non siamo mai arrivati ​​al punto in cui lo studio volesse realizzarla, ma ero molto orgoglioso del lavoro che ci abbiamo fatto”, ha spiegato Derrickson a ComicBook.com . “Ed è un progetto molto difficile da trasformare in qualcosa di commercialmente fattibile, perché è così fantasioso e surreale che non c’è modo di farlo a buon mercato. E allo stesso tempo, è così audace e diverso che è un film difficile per uno studio si senta competente e abbia un valore commerciale sufficiente per guadagnare un profitto. Quindi penso che sia un osso duro da risolvere, ma tutto quello che posso dirti è che sono molto orgoglioso del lavoro che abbiamo fatto su di esso. Certamente aveva in mente un grande film.”

Quando gli è stato chiesto se il piano fosse quello di scegliere un altro attore per il ruolo di Jareth il Re dei Goblin in seguito alla scomparsa del leggendario David Bowie, Derrickson ha rifiutato di entrare troppo nei dettagli, ma ha detto che “hanno avuto un’idea davvero interessante“. “Dato che il progetto è ancora in fase di sviluppo, probabilmente non dovrei dire quali sono i piani perché penso che abbiamo avuto un’idea davvero interessante, ma non voglio smentirla nel caso in cui il film venga realizzato.”

L’originale del 1986 vedeva Jennifer Connelly nei panni di un’adolescente di nome Sarah che entra in uno strano regno fantasy nel tentativo di salvare il suo fratellino da Jareth il Re dei Goblin (Bowie). Lì incontra alcune creature strane e meravigliose (Hoggle, Ludo e Sir Didymus) che la aiutano nella sua ricerca per raggiungere il castello del re.

Sebbene abbia ricevuto un’accoglienza tiepida al momento della sua uscita, il film da allora ha raggiunto lo status di cult e nel corso degli anni abbiamo visto vari fumetti, libri e videogiochi spin-off. Ogni anno si tiene anche un ballo in maschera dei fan, considerato uno dei più grandi del suo genere al mondo. Maggie Levin ( Into the Dark, My Valentine ) è stata incaricata di scrivere la sceneggiatura del sequel quando è stato annunciato per la prima volta nel 2020, mentre Brian e Lisa Henson di The Jim Henson Company erano a bordo come produttori.

Superman: Legacy, James Gunn condivide fan art di Isabela Merced come Hawkgirl e Nathan Fillion come Lanterna Verde

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Il regista di Superman: Legacy, James Gunn, ha recentemente utilizzato Instagram per condividere alcune opere d’arte raffiguranti Edi Gathegi nei panni di Michael Holt, alias Mr. Terrific, e i Guardiani della Galassia Vol. 2 e 3 ha ora ha fatto lo stesso con due degli altri personaggi DC che faranno il loro debutto sul grande schermo nel prossimo riavvio DCU.

Questa opera d’arte mette in evidenza Hawkgirl, che sarà interpretata dall’attrice di Transformers: L’ultimo Cavaliere Isabela Merced e una seconda illustrazione che mette in risalto il Green Lantern Guy Gardner, che sarà interpretato dall’attore di The Suicide Squad Nathan Fillion.

Si ipotizzava che i disegni di Mr. Terrific potessero essere un concept design ufficiale, ma ora sappiamo che si tratta in realtà di pezzi realizzati dai fan di Davi Alves (di seguito troverete anche la sua interpretazione di Anthony Carrigan nei panni di Metamorpho). Tuttavia, se James Gunn mette in risalto queste immagini, potrebbero suggerirci un’idea dell’aspetto che ha in mente per questi personaggi.

Superman: Legacy, tutto quello che sappiamo sul film

Superman: Legacy, scritto e diretto da James Gunn, non sarà un’altra storia sulle origini, ma il Clark Kent che incontriamo per la prima volta qui sarà un “giovane reporter” a Metropolis. Si prevede che abbia già incontrato Lois Lane e, potenzialmente, i suoi compagni eroi (Gunn ha detto che esistono già in questo mondo e che l’Uomo di domani non è il primo metaumano del DCU). Il casting, come già detto, ha portato alla scelta degli attori David Corenswet e Rachel Brosnahan come Clark Kent/Superman e Lois Lane.

Il film è stato anche descritto come una “storia delle origini sul posto di lavoro“, suggerendo che una buona parte del film si concentrerà sull’identità civile di Superman, Clark Kent, che è un giornalista del Daily Planet. Secondo quanto riferito, Gunn ha consegnato la prima bozza della sua sceneggiatura prima dello sciopero degli sceneggiatori, ma ciò non significa che la produzione non subirà alcun impatto in futuro.

“Superman: Legacy è il vero fondamento della nostra visione creativa per l’Universo DC. Non solo Superman è una parte iconica della tradizione DC, ma è anche uno dei personaggi preferiti dai lettori di fumetti, dagli spettatori dei film precedenti e dai fan di tutto il mondo”, ha detto Gunn durante l’annuncio della lista DCU. “Non vedo l’ora di presentare la nostra versione di Superman, che il pubblico potrà seguire e conoscere attraverso film, film d’animazione e giochi”. Superman: Legacy uscirà nelle sale l’11 luglio 2025.