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8 delle rivelazioni dei costumi dei supereroi più controverse di tutti i tempi

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Un paio di giorni fa, i DC Studios e James Gunn hanno condiviso un primo sguardo a David Corenswet vestito da Superman. È passato un po’ di tempo dall’ultima volta che abbiamo visto un costume da supereroe dividere le opinioni in misura così ampia, ma non è certo la prima volta.

L’Uomo d’Acciaio non è il primo personaggio ad essere al centro della scena in un’anteprima spettacolare che ha lo scopo di entusiasmare i fan. Anche se di solito funziona, ci sono occasioni in cui i fan odiano ciò che vedono. Altri, invece, si affrettano a difendere ciò che di solito equivale a una completa revisione che avviene durante il passaggio dalla pagina allo schermo.

Questo non è un elenco dei peggiori costumi dei film di supereroi… ma solo di quelli che hanno diviso le opinioni quando sono stati mostrati per la prima volta al mondo (e che a volte continuano a farlo ancora oggi).

Spider-Man (The Amazing Spider-Man)

The Amazing Spider-Man 2011
© 2011 – Columbia Pictures Industries, Inc. All Rights Reserved. **ALL IMAGES ARE PROPERTY OF SONY PICTURES ENTERTAINMENT INC.

The Amazing Spider-Man non è riuscito a raccontare la “Untold Story” promessa nei trailer e la storia delle origini di Peter Parker ha finito per svolgersi in modo molto simile al suo predecessore.

La Sony ha però dato una scossa alla tuta di Spidey, e i fan non sono stati contenti. La mancanza della “cintura” ha rovinato l’aspetto per molti, così come la texture simile a quella di un pallone da basket e il design piuttosto affollato intorno ai polsi (per quanto riguarda il logo, avrebbe sempre ricevuto una risposta di amore/odio).

In seguito, anche gli occhi dorati e le scarpe da ginnastica hanno diviso le opinioni, ma il reveal del costume di The Amazing Spider-Man 2 è andato decisamente meglio un paio di anni dopo.

Captain America (Captain America: il primo vendicatore)

La prima occhiata al Vendicatore a stelle e strisce dei Marvel Studios è arrivata sotto forma di foto del set e, ragazzi, a molti non è piaciuta affatto l’interpretazione di Captain America: Il primo vendicatore ha ripreso il costume di Steve Rogers dell’epoca della Seconda Guerra Mondiale.

L’abito è stato paragonato a una trapunta e si è rivelato un alimento perfetto per coloro che sostenevano che Chris Evans fosse troppo magro per interpretare un Super Soldato.

In seguito avrebbe dimostrato che si sbagliavano, naturalmente, mentre l’uniforme di Cap è risultata molto più bella in movimento. Tuttavia, Chris Evans si è ritrovato a indossare un altro costume che ha suscitato polemiche quando è uscito The Avengers (nemmeno lui era un fan di questo film).

The X-Men (X-Men)

X men The Marvels

Il genere dei film di supereroi era agli albori quando uscì X-Men, quindi Bryan Singer riuscì per lo più a farla franca apportando cambiamenti radicali alla squadra di mutanti.

Alla fine abbiamo ottenuto un film piuttosto buono, ma i costumi di pelle nera della squadra hanno ancora diviso le opinioni. È abbastanza facile capire perché lo spandex colorato non sia stato scelto nel 2000; gli X-Men, però, meritavano di più di tute con zero personalità.

L’unica volta che gli eroi hanno indossato un costume simile a quello dei fumetti è stato durante i momenti finali di X-Men: Apocalypse (ma non è durato). Fortunatamente, i Marvel Studios si stanno muovendo per cambiare la situazione.

The Joker (Suicide Squad)

Suicide Squad

È stato un pasticcio. Inizialmente, l’entusiasmo per Suicide Squad di David Ayer era positivo. Il regista era reduce dal successo di Fury e un’interpretazione cupa e grintosa della Task Force X sembrava esattamente ciò di cui il DCEU aveva bisogno per differenziarsi dal MCU.

Poi abbiamo visto il Joker di Jared Leto. La notizia che il vincitore dell’Oscar avrebbe interpretato il Clown Principe del Crimine ci ha fatto credere che avremmo avuto un’interpretazione del cattivo superiore persino a quella di Heath Ledger de Il Cavaliere Oscuro. I tatuaggi… i denti… la scritta “Damaged” sulla fronte… non era quello che i fan della DC volevano. Il prodotto finito non sembrava migliore.

Green Lantern (Green Lantern)

Ryan ReynoldsRyan-Reynolds Green Lantern

Bisognava essere presenti per capire come è stata la preparazione all’uscita di Lanterna Verde. Le concept art trapelate che mostravano il Corpo delle Lanterne Verdi hanno rapidamente creato entusiasmo, portando alla convinzione radicata che questo film sarebbe stato lo Star Wars o l’Avatar della DC.

La scelta di Ryan Reynolds per il ruolo di Hal Jordan ha ovviamente suscitato polemiche fin dall’inizio e, quando è uscito il primo trailer, le polemiche si sono fatte sentire. I VFX incompiuti hanno fatto sembrare l’attore una vera e propria barzelletta. Per quanto riguarda i membri del Corpo, sono stati fatti paragoni poco lusinghieri con il tipo di personaggi rudimentali in computer grafica che si potevano vedere negli anni ’90. Le immagini del montaggio finale erano leggermente migliori, ma una tuta completamente in computer grafica era un grosso errore.

Green Goblin (Spider-Man)

spider-man

Per questa voce ci teniamo al verde e passiamo all’Universo Marvel. Sam Raimi ha tentato di adattare fedelmente il Goblin Verde in Spider-Man del 2002 (i filmati di prova lo dimostrano), solo per decidere che non avrebbe funzionato.

All’epoca non c’era la tecnologia necessaria per realizzare un Goblin animato e realistico, quindi il cattivo fu rivisto e assomigliò a quello che molti avrebbero poi descritto come un Power Ranger verde.

Da un punto di vista narrativo, il cambiamento aveva senso. Tuttavia, era insipido e mancava di gran parte delle caratteristiche che facevano emergere il personaggio dalla pagina. I Marvel Studios hanno cercato di rimediare a questa mancanza e diremmo che ci sono riusciti.

Scarlet Witch (Avengers: Age of Ultron)

Scarlet Witch

I Marvel Studios hanno sempre avuto un’ottima reputazione per quanto riguarda i costumi. Purtroppo, la versione di Avengers: Age of Ultron non era quello che alcuni fan avevano in mente per l’atteso debutto in live-action del personaggio.

Volevano vedere Elizabeth Olsen con gli abiti succinti dei fumetti, non con quelli che si riducono essenzialmente a vestiti da strada. Nel corso degli anni sono stati testati diversi look, ma alla fine WandaVision è riuscita a ottenere un design fedele al fumetto (senza sembrare biancheria intima). È un peccato che ci sia voluto così tanto tempo per arrivarci.

Superman (SUPERMAN)

superman film 2025

Abbiamo già parlato molto di questo costume rivelato questa settimana, ma si tratta di un caso innegabilmente unico. Per la maggior parte, il costume ha ricevuto una risposta positiva dai fan desiderosi di vedere SUPERMAN.

Tuttavia, è la presentazione a causare un problema. Facendo sedere l’Uomo d’Acciaio nel tentativo di ritrarlo come un uomo comune, l’abito è appallottolato e sembra poco aderente. E perché si toglie gli stivali ignorando la distruzione che piove fuori dalla sua finestra? Non c’è da stupirsi che le persone siano divise su questo tema.

Come si inseriscono i film originali de Il pianeta delle scimmie nella nuova serie?

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Il regno del pianeta delle scimmie (recensione) è l’ultimo arrivato di una serie molto prolifica, ma il regista del film non ha dimenticato le sue radici. Nel podcast Inside Total Film, Wes Ball ha teorizzato come il classico film di Charlton Heston, Il pianeta delle scimmie, si inserisca nella continuità più ampia. Kingdom si svolge tre secoli dopo la linea temporale di Cesare (Andy Serkis) dei film precedenti. Questo lascia molto spazio alla possibilità che il film originale che ha dato il via a tutto esista ancora.

Penso che ci siano ancora molti, molti anni in mezzo, quando entra in scena la realtà di Charlton Heston, dove un’astronave cade dal cielo su un pianeta pieno di scimmie. La connessione di tutti questi film è sempre stata un po’ allentata, non sono come altri franchise là fuori che sono così assolutamente scolpiti nella pietra che non puoi violare le cose – è sempre stata un po’ allentata“.

La recente ondata di prequel di franchise popolari, come House of the Dragon o TheRings of Power, offre pochissima flessibilità. La storia di questi mondi fantastici è talmente nota che qualsiasi deviazione dal materiale di partenza può provocare notevoli ire da parte dei fan. Secondo la logica di Ball, la serie Apes è libera da tali restrizioni. Egli assicura persino agli spettatori che, nell’attuale cultura del reboot, non c’è alcun timore che l’interpretazione di Heston venga messa in ombra.

Il pianeta delle scimmie regna ancora sovrano

Il pianeta delle scimmie

Il pianeta delle scimmie del 1968 è stato un’impresa monumentale per i film di fantascienza. Mantenendo l’86% su Rotten Tomatoes, il film rimane lo standard a cui tutti gli altri vengono paragonati. Con una serie di battute di dialogo citabili e l’interpretazione appassionata di Heston, il commento sociale lo rende un classico. Anche se in passato è stato rifatto in uno degli adattamenti più controversi, Ball non crede che l’attuale franchise vada in quella direzione.

Nella mia mente, se potessimo scegliere, non torneremmo indietro e rifaremmo la versione del 1968, ma costruiremmo tutto il percorso fino ad essa e poi ricominceremmo da capo, tornando a guardare la versione del ’68 e il franchise“, ha spiegato Ball. Intende mantenere intatta l’eredità e non vede alcun motivo per cui debba essere rifatta. E poiché c’è molto spazio tra un film e l’altro, può lasciare che Il pianeta delle scimmie esista da solo.

Qualsiasi remake de Il pianeta delle scimmie probabilmente impallidirebbe rispetto all’originale. Gli effetti pratici sono ancora magistrali e il colpo di scena finale è diventato grande quanto il film stesso. Il film delle scimmie non dipende da un solo personaggio per andare avanti. Come ogni buon film di fantascienza, dipende dai temi che si traducono nella società attuale. Kingdom of the Planet of the Apes può tranquillamente esistere accanto al suo nonno ed essere perfettamente accettabile. A suo merito, Kingdom ha avuto una reazione promettente da parte della critica ed è una degna aggiunta al franchise. Gli spettatori potranno vedere questo manicomio nelle sale a partire dal 10 maggio.

Batman: Caped Crusader, dal 1° agosto la nuova serie d’animazione su Prime Video

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Prime Video ha annunciato la data di uscita dell’attesissima nuova serie di animazione Batman: Caped Crusader, prodotta da Warner Bros. Animation, Bad Robot Productions e 6th & Idaho, che debutterà in anteprima con tutti e dieci gli episodi giovedì 1 agosto. Prime Video, inoltre, ha svelato le prime immagini ufficiali di questo nuovo entusiasmante show, che offrono al pubblico un’interessante panoramica del mondo di Gotham City e di alcuni personaggi iconici, tra i più amati dai fan, presenti nella prossima stagione. I personaggi, con relative descrizioni, includono Bruce Wayne/Batman, Selina Kyle/Catwoman, la dottoressa Harleen Quinzel/Harley Quinn, il commissario Jim Gordon e Clayface.

  • BATMAN – Un freddo e implacabile vendicatore del male, apparentemente più macchina che uomo. Forgiato nel fuoco della tragedia, ogni fibra del suo essere è votata all’eliminazione del crimine.
  • BRUCE WAYNE  Agli occhi del mondo, Bruce Wayne è un dilettante superficiale, apparentemente impegnato a sperperare la vasta fortuna dei genitori in attività frivole e piaceri edonistici. In realtà, si tratta di una maschera elaborata, costruita con cura per distogliere l’attenzione dalle sue attività come Batman.
  • SELINA KYLE / “CATWOMAN” – Selena Kyle è un’ereditiera allegra e viziata la cui famiglia ha perso la propria fortuna dopo che il padre è stato incarcerato per appropriazione indebita. Nonostante abbia perso i suoi privilegi, Selina si rifiuta di smettere di vivere nel lusso e diventa Catwoman, che considera un modo “divertente” per riuscire a mantenere il proprio stile di vita sfarzoso.
  • DOTTORESSA HARLEEN QUINZEL / “HARLEY QUINN” – Nonostante l’atteggiamento amichevole e vivace, la dottoressa Harleen Quinzel è una brillante psichiatra che ha in cura alcuni personaggi di spicco dell’élite di Gotham. Tuttavia, nei panni di Harley Quinn, si trasforma in una persona completamente diversa. Una minaccia inquietante, silenziosa e calcolatrice che dispensa segretamente la sua idea contorta di giustizia ai più spregevoli tra i suoi clienti d’élite.
  • COMMISSARIO JIM GORDON – Ex poliziotto di quartiere, Gordon è stato assunto perché stesse al gioco del sistema corrotto facendo passare il tempo fino alla pensione, ormai prossima. Ma hanno sottovalutato Jim Gordon. Il suo carattere irreprensibile lo porta a scontrarsi con poliziotti corrotti e politici disonesti. Per non parlare del fatto che si ritrova a dover fare i conti con un vigilante squilibrato che picchia i criminali di Gotham.
  • CLAYFACE – Grazie a dei tratti facciali “unici”, Basil Karlo è stato da sempre etichettato come attore di film di serie B. Frustrato dalle limitazioni che il suo aspetto pone alla sua carriera e alla sua vita privata (si è innamorato perdutamente della sua co-protagonista), Karlo ha riposto le sue speranze in un siero sperimentale che prometteva di cambiare i tratti del suo volto. Tuttavia, il siero non solo lo ha sfigurato, ma ha stravolto anche quello che rimaneva della sua sanità mentale, creando Clayface, questo tragico villain in cerca di vendetta.

Batman: Caped Crusader sarà disponibile in esclusiva su Prime Video in oltre 240 paesi e territori nel mondo, a partire da giovedì 1° agosto.

Batman: Caped Crusader

Benvenuti a Gotham City, dove i corrotti sono più numerosi dei buoni, i criminali imperversano indisturbati e i cittadini rispettosi della legge vivono in un costante stato di terrore. Forgiato dal fuoco della tragedia, il ricco Bruce Wayne diventa qualcosa di più e, allo stesso tempo, meno che umano: BATMAN. La sua crociata personale per la giustizia attira alleati inaspettati all’interno del Dipartimento di Polizia di Gotham City (GCPD) e del Gotham City Hall, ma le sue azioni eroiche finisco per generare conseguenze letali e impreviste.

La serie è una rivisitazione della mitologia di Batman attraverso lo sguardo visionario degli executive producers J.J. Abrams, Matt Reeves e Bruce Timm. Basata sui personaggi della DC, Batman: Caped Crusader è prodotta dalla Warner Bros. Animation, dalla Bad Robot Productions di Abrams e dalla 6th & Idaho di Reeves. Oltre ad Abrams, Reeves e Timm, tra gli executive producers figurano anche Ed Brubaker, James Tucker, Daniel Pipski, Rachel Rusch Rich e Sam Register.

Krysten Ritter sembra confermare il ritorno di Jessica Jones nel MCU

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Jessica Jones sta per fare il suo ritorno nel MCU? Anche se nulla è confermato, un nuovo post su Instagram di Krysten Ritter ha lasciato intendere che la vedremo riprendere il ruolo il prima possibile… o forse è solo uno scherzo!

Ritter sfoggia dei bellissimi capelli viola in una nuova storia IG. Nei fumetti, quando Jessica divenne per la prima volta una supereroina – allora conosciuta come Jewel – lo fece in spandex e con, appunto, capelli rosa/viola.

Lo scorso aprile, Krysten Ritter ha risposto positivamente quando le è stato chiesto se fosse disposta a tornare nei panni di Jessica. “Non ne ho idea; lo spero! Penso che la gente ami Jessica; lo so perché lo vivo”, ha detto. “La Marvel è così riservata – lo sto semplicemente dicendo che, ovviamente, sarei lì in un secondo. Avrei i miei stivali e la mia giacca pronti per il rock.”

Il suo ritorno è stato reso ancora più probabile dalla decisione dei Marvel Studios di rendere i suoi programmi TV Netflix (prodotti da Marvel Television) ufficialmente parte del “canone” dell’MCU.

Abbiamo sentito a lungo voci sui piani per il ritorno di Jessica, e anche se non è successo in She-Hulk: Attorney at Law o Echo, Daredevil: Born Again potrebbe essere il posto giusto (se non nel prima metà della serie, sicuramente la seconda).

Cosa sappiamo su Daredevil: Born Again?

Lo sceneggiatore di The Punisher, Dario Scardapane, è salito a bordo come nuovo showrunner della serie Daredevil: Born Again, le cui riprese sono concluse da poco.

I dettagli specifici della trama sono ancora nascosti, ma sappiamo che Daredevil: Born Again vedrà Matt Murdock/Daredevil (Charlie Cox) confrontarsi con la sua vecchia nemesi Kingpin (Vincent D’Onofrio), che abbiamo visto tornare di corsa a New York nel finale di stagione di Echo. È probabile che Fisk sia in corsa per la carica di sindaco di New York o che sia già stato nominato a tale carica quando la storia prenderà il via.

Non è previsto che la serie Daredevil: Born Again si protragga per i 18 episodi inizialmente annunciati. Secondo una recente indiscrezione, la serie dovrebbe andare in onda per 9 (forse 6) episodi prima di fare una pausa a metà stagione. Daredevil: Born Again  non ha ancora una data di uscita ufficiale, ma è ancora inserita nel calendario aggiornato della Disney per il 2024.

Entrambi i personaggi hanno debuttato nel Marvel Cinematic Universe nel 2021. Kingpin è stato guest-star nella serie Disney+ Hawkeye e Matt Murdock è apparso brevemente in Spider-Man: No Way Home. Cox è stato anche guest-star in due episodi di She-Hulk: Attorney at Law, dove ha mostrato un lato più leggero dell’eroe. Kingpin, invece, è stato tra i protagonisti della recente serie Echo.

Matt Dillon presidente di giuria di Alice nella città 2024

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Matt Dillon presidente di giuria di Alice nella città 2024

Alice nella città punta sempre più sui cortometraggi alla scoperta di registi emergenti e nuovi talenti. Per l’edizione 2024 rafforza la propria squadra con Christian De Schutte, che sarà responsabile internazionale della sezione dedicata ai corti della prossima edizione del festival, in programma dal 16 al 27 ottobre – parallelamente alla Festa del Cinema di Roma e in sinergia con il MIA (Mercato Internazionale Audiovisivo) – all’Auditorium Parco della Musica, all’Auditorium Conciliazione e al Palazzo Esposizioni.

A presiedere la giuria che assegnerà il premio per il miglior cortometraggio sarà l’attore e regista internazionale Matt Dillon, tra i più talentuosi e versatili di Hollywood e atteso nei prossimi giorni al Festival di Cannes per presenterà il film biografico “Maria” di Jessica Palud, nel quale interpreta il ruolo di Marlon Brando di cui ricorrono quest’anno i 100 anni dalla nascita.

“Vengo a imparare, non a insegnare” aveva dichiarato Matt Dillon che, dopo l’esperienza di presidente di giuria per l’opera prima nel 2016, torna ad Alice nella città in un’edizione che ancora più che in passato punterà sul mondo dei cortometraggi. Dal 16 al 18 ottobre si terrà la seconda edizione degli Short Film Days, spazio di networking ospitato a Palazzo delle Esposizioni e dedicato al cinema breve, settore industriale dinamico, giovane e variegato, passerella privilegiata per i talenti emergenti prima dell’esordio nel lungometraggio.

Quello dei cortometraggi è un settore che nasce con una vocazione fortemente internazionale perché la principale forma di circuitazione avviene nei festival. Anche per questo Alice nella città ha deciso di rafforzare la selezione del concorso internazionale con l’inserimento di una figura professionale riconosciuta dall’industry e dai festival di tutto il mondo come Christian De Schutter, con un’esperienza ventennale nella promozione del talento e di contenuti audiovisivi, esperto di screen strategies, fino allo scorso anno direttore del Flanders Image e membro del Board European Film Promotion e che coordinerà quest’anno, con gli altri membri del comitato, la selezione corti a partire dal marchè del Festival di Cannes.

“Siamo felici di accogliere in giuria Matt Dillon e lo ringraziamo per aver accettato di essere il Presidente del concorso Onde corte – dichiarano Fabia Bettini e Gianluca Giannelli, Direttori di Alice nella città -. Siamo certi che metterà un’attenzione e una cura particolare nel giudicare la selezione dei cortometraggi che a differenza dei film devono avere una forza in più per catturare lo spettatore in pochi minuti. Avere Dillon con noi sarà anche occasione di stimolo per i registi in concorso, e ci permetterà di rafforzare una linea di ricerca legata al racconto breve su cui stiamo investendo con convinzione, come dimostra l’ingresso nella squadra di Christian De Schutter nel coordinamento della selezione dei corti”

The Bear 3: il primo teaser, ecco quando arriverà su Hulu

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The Bear 3: il primo teaser, ecco quando arriverà su Hulu

Jeremy Allen White ha condiviso su Instagram il primo teaser di The Bear 3 in cui ritroviamo Carmen nella sua cucina. Il teaser non mostra molto, ma annuncia che tutti gli episodi della terza stagione del premiato show saranno disponibili su Hulu dal 27 giugno. In Italia, la serie è distribuita da Disney+.

Chi è coinvolto in The Bear?

The Bear è prodotto da Christopher Storer, Joanna Calo, Hiro Murai, Nate Matteson e Josh Senior. La commedia drammatica è interpretata da Jeremy Allen White, Edebiri, Moss-Bachrach, Abby Elliott, Lionel Boyce, Liza Colón-Zayas, Edwin Lee Gibson e Matty Matheson. La seconda stagione ha inoltre introdotto nuovi personaggi interpretati da una schiera di ospiti all-star, tra cui Jamie Lee Curtis, Sarah Paulson, Will Poulter, Olivia Colman, John Mulaney, Molly Gordon e Bob Odenkirk.

L’ultima stagione ha seguito Carmen ‘Carmy’ Berzatto, Sydney Adamu e Richard ‘Richie’ Jerimovich mentre lavoravano per trasformare il loro lugubre locale di panini in un posto di livello superiore“, si legge nella logline. “Mentre riducono il ristorante all’osso, la squadra intraprende un viaggio di trasformazione, ognuno costretto a confrontarsi con il passato e a fare i conti con chi vuole essere in futuro“.

Spider-Gwen, in arrivo un live-action da Sony – rumor

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Spider-Gwen, in arrivo un live-action da Sony – rumor

In casa SONY sembra arrivato il momento di Spider-Gwen. Sebbene Venom e Venom: La furia di Carnage siano stati dei successi al botteghino, nessuno di questi film ha ricevuto recensioni particolarmente entusiastiche e il terribile Morbius ha fatto abbandonare ogni possibile volontà di portare avanti un universo condiviso di personaggi secondari legati a Spider-Man.

Con Madame Web sia stato promosso come un’avventura indipendente e un film che finalmente puntava i riflettori su alcuni degli eroi del mondo di Spider-Man, sembrava che il terreno fosse pronto per un nuovo franchise di supereroi guidato da donne. Tre Spider-Women che entrano in azione sotto l’occhio vigile di Cassandra Webb sembrava una mossa geniale, ma quando è arrivata nei cinema il pubblico si è reso conto che il film era qualcosa di molto diverso rispetto a quanto pubblicizzato.

Uno dei più grandi flop critici e commerciali che il genere abbia mai visto, Madame Web ha chiarito che è necessario apportare dei cambiamenti. Probabilmente è troppo tardi per Kraven il Cacciatore e Venom: The Last Dance, ma Sony potrebbe finalmente essere sul punto di fare un passo nella giusta direzione.

Secondo lo scooper @MyTimeToShineH, un film live-action su Spider-Gwen è nelle prime fasi di sviluppo presso lo studio. Non abbiamo altro su cui lavorare, ma se Spider-Man rimarrà off-limits perché è nel MCU, lei è senza dubbio la migliore scelta possibile su cui concentrarsi.

Molti sosterranno che Miles Morales dovrebbe essere una priorità maggiore, ma è stato ampiamente riportato che apparirà in Spider-Man 4, ponendo le basi affinché l’MCU si concentri su due Spider-Men nella prossima trilogia. Gwen è apparsa per la prima volta in Edge of Spider-Verse #2 nel 2014. Creata dallo scrittore Jason Latour e dall’artista Robbi Rodriguez, questa Gwen Stacy proviene da un universo alternativo in cui Gwen Stacy è stata morsa da un ragno radioattivo al posto di Peter Parker.

Non dirmi che hai paura unico film italiano al Tribeca Film Festival 2024

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Non dirmi che hai paura (Samia), il secondo lungometraggio cinematografico diretto da Yasemin Şamdereli, in collaborazione con Deka Mohamed Osman, sarà presentato in Concorso al Tribeca Film Festival 2024 nella sezione International Narrative Competition, unico film a rappresentare l’Italia al festival.

NON DIRMI CHE HAI PAURA

  • Titolo internazionale: Samia
  • Regia: Yasemin Şamdereli, in collaborazione con Deka Mohamed Osman
  • Con: llham Mohamed Osman, Fathia Mohamed Absie, Fatah Ghedi
  • Nazionalità: Italia, Germania, Belgio
  • Durata: 102 min

Non dirmi che hai paura, la trama

All’età di 9 anni scopre di avere un grande talento: corre più veloce di tutti gli altri. Con l’aiuto del suo migliore amico Ali, Samia trasforma questo talento in un sogno: rappresentare la Somalia ai Giochi Olimpici di Pechino nel 2008. Samia arriva ultima nella gara dei 200m femminili, ma il mondo intero ha fatto il tifo per lei in un momento davvero magico. Al ritorno in Somalia, Samia diventa bersaglio delle rappresaglie dei governanti islamici del Paese perché ha corso senza velo, un peccato mortale imperdonabile. Rischiando la vita, la ragazza decide di intraprendere il viaggio per raggiungere l’Europa. La storia di Samia racconta il coraggio di una giovane donna che sfida un regime brutale e lotta per la sua libertà e per il suo futuro.

Non dirmi che hai paura (Feltrinelli, 2014) è stato vincitore del Premio Strega Giovani e finalista al Premio Strega, e longlisted all’International IMPAC Dublin Literary Award, uno dei premi più prestigiosi al mondo. Pubblicato dai più grandi editori in tutto il mondo, è un caso editoriale che ha venduto più di 500.000 copie solo in Italia e più di 800.000 nel mondo.

In seguito alla pubblicazione del libro, Giuseppe Catozzella è stato nominato dalle Nazioni Unite Ambasciatore di buona volontà per l’Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR), per “aver fatto conoscere in tutto il mondo la storia di una migrante, e attraverso di lei di tutti i migranti”.

Peter Weir riceverà il Leone d’Oro alla carriera a Venezia 81

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Peter Weir riceverà il Leone d’Oro alla carriera a Venezia 81

Il Festival del Cinema di Venezia onorerà il regista e sceneggiatore australiano Peter Weir – i cui lavori comprendono L’Attimo Fuggente, The Truman Show e Master and Commander: Sfida ai confini del mare – con il Leone d’Oro 2024 alla carriera.

“Con un totale di soli tredici film diretti nel corso di quarant’anni, Peter Weir si è assicurato un posto nel firmamento dei grandi registi del cinema moderno”, ha dichiarato il direttore artistico di Venezia Alberto Barbera e aggiunge che Weir si è affermato alla fine degli anni ’70 come protagonista della rinascita del cinema australiano grazie a due film: Le auto che mangiarono Parigi (1974) e il classico cult Picnic at Hang Rock ( 1975). Il successo internazionale dei due film successivi, “Gallipoli” e “Un anno vissuto pericolosamente”, ha poi “aperto le porte di Hollywood”. “Weir unisce riflessioni su temi personali e necessità di raggiungere un pubblico quanto più vasto possibile”, ha continuato Barbera.

Ha inoltre osservato che “Weir ha rafforzato il proprio ruolo nell’establishment di Hollywood, pur mantenendo le distanze dall’industria cinematografica americana. “Witness”, “Mosquito Coast”, “Dead Poet Society”, “Fearless”, “The Truman Show” e “Master and Commander” sono le tappe principali di una carriera artistica che ha conservato la sua integrità di fondo nel profondo del successo commerciale dei film che ha realizzato”, ha concluso il dirigente di Venezia.

L’Attimo FuggenteThe Truman Show sono stati presentati in anteprima mondiale a Venezia. Weir ha commentato: “La Mostra del Cinema di Venezia e il suo Leone d’Oro fanno parte del folklore del nostro mestiere. Essere scelto come destinatario del lavoro di una vita come regista è un onore considerevole”. L’81a edizione di Venezia si svolgerà dal 28 agosto al 28 settembre 7.

Speak No Evil – Non parlare agli sconosciuti, il trailer del film Blumhouse

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Una famiglia americana, dopo aver stretto amicizia con una famiglia inglese durante un viaggio, viene invitata a passare un weekend nella loro tenuta di campagna. Quella che all’inizio sembra una vacanza da sogno, però, si trasforma presto in un incubo.

Dalla Blumhouse, la casa produttrice di Black Phone, Scappa – Get Out e L’uomo invisibile,  arriva Speak No Evil – Non parlare agli sconosciuti, un thriller intenso e ricco di suspense ambientato ai nostri giorni, interpretato dal vincitore del premio BAFTA James McAvoy (Split, Glass) in una performance avvincente nei panni del carismatico proprietario della tenuta, la cui ospitalità nasconde un’indicibile oscurità.

Speak No Evil – Non parlare agli sconosciuti è interpretato da Mackenzie Davis (Terminator: Destino Oscuro, Halt and Catch Fire) e dal vincitore del premio SAG Scoot McNairy (Argo, A Quiet Place II) nei panni della coppia americana Louise e Ben Dalton che, insieme alla figlia undicenne Agnes (Alix West Lefler; The Good Nurse, Riverdale), accetta l’invito per il weekend di Paddy (McAvoy), di sua moglie Ciara (Aisling Franciosi; Il Trono di Spade, The Fall – Caccia al Serial Killer) e del loro misterioso e muto figlio Ant (l’emergente Dan Hough).

Scritto e diretto da James Watkins, lo sceneggiatore e regista di Eden Lake e della pluripremiata storia di fantasmi gotici The Woman in Black, Speak No Evil – Non parlare con gli sconosciuti è basato sulla sceneggiatura del film horror danese del 2022 Gæsterne, scritto da Christian Tafdrup e Mads Tafdrup. Il film ha ottenuto 11 nomination ai Danish Film Awards, l’equivalente danese degli Oscar.

Speak No Evil – Non parlare agli sconosciuti è prodotto da Jason Blum (Five Nights at Freddy’s, M3GAN) per Blumhouse e da Paul Ritchie (McMafia, Harry Palmer – Il caso Ipcress) ed ha come produttore esecutivo Beatriz Sequeira per Blumhouse, Jacob Jarek e Christian Tafdrup.

La Storia è la serie dell’anno, le nomination ai Nastri d’Argento Grandi Serie 202a

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La Storia di Francesca Archibugi, dal romanzo di Elsa Morante, con una straordinaria Jasmine Trinca, Elio Germano, Asia Argento, i giovani Lorenzo Zurzolo, Francesco Zenga e con Valerio Mastandrea è la ‘Serie dell’anno’ 2024. Lo annunciano i Giornalisti Cinematografici Italiani (SNGCI) che per la quarta volta a Napoli consegneranno i Nastri d’Argento ai titoli vincitori nei ‘generi’ più seguiti e ai protagonisti più amati dal pubblico. Scritta da Giulia Calenda, Ilaria Macchia, Francesco Piccolo, Francesca Archibugi e prodotta da Picomedia, in collaborazione con Rai Fiction, in collaborazione con Thalie Images, La Storia riceverà i premi per la regia di Francesca Archibugi, anche sceneggiatrice, per la sceneggiatura, per la produzione e per i protagonisti sabato 1° Giugno a Napoli nella serata finale dell’evento dei Giornalisti Cinematografici con la Film Commission Regione Campania, con il sostegno del MiC – Direzione Generale Cinema e audiovisivo, main  sponsor SIAE.

Saranno oltre cento i giornalisti cinematografici a votare nei prossimi giorni i migliori tra i titoli finalisti in cinque diversi ‘generi’ narrativi: Commedia, Crime, Drama, Dramedy e Film Tv. Per ogni serie, con la produzione, regia e sceneggiatura, sarà considerato anche il valore del cast artistico e tecnico nella sua coralità.

Come tradizione dei Nastri d’Argento, quattro le ‘cinquine’ di attrici e attori protagonisti e non che entrano in voto nei prossimi giorni. E nel racconto della grande fiction, i Giornalisti sceglieranno anche le ‘icone’ dell’anno, personalità che hanno siglato la stagione con l’eccellenza e l’originalità delle loro interpretazioni, cui si aggiungeranno i premi per i talenti più giovani.

Le candidature

Con i vincitori scelti dai Giornalisti tra i titoli candidati (serie andate in onda su reti e piattaforme dal 1° maggio 2023 al 30 aprile 2024), ancora una volta il meglio della serialità sarà protagonista della serata di gala che concluderà l’evento a Palazzo Reale, sul palcoscenico del Teatro di Corte.

I 23 titoli in gara selezionati che concorrono nelle cinque categorie (Disney+, Netflix, Paramount+, Prime Video, Rai e Sky) sono, in ordine alfabetico, nella Commedia’: Call My Agent – Italia – seconda stagione, Gigolò per caso, Non ci resta che il crimine – La serie, Questo mondo non mi renderà cattivo, Vita da Carlo – seconda stagione. Nel Crime’ sono in cinquina I Bastardi di Pizzofalcone – quarta stagione, Il Clandestino – Un investigatore a Milano, Il metodo Fenoglio – L’estate fredda, Il Re – seconda stagione, Monterossi La serie – seconda stagione. Nel Drama’ si sfidano A casa tutti bene – seconda stagione, I Leoni di Sicilia, La Lunga Notte – La caduta del Duce, Supersex, Un’Estate Fa. Nel ‘Dramedy’ sono candidati Antonia, Doc – Nelle tue mani – terza stagione, Studio Battaglia – seconda stagione, Un amore, Un Professore – seconda stagione. Tre infine i titoli che concorrono al Nastro d’Argento per il miglior ‘Film Tv’: Margherita delle stelle, Napoli milionaria e Raul Gardini.

Ed ecco le attrici che hanno regalato al pubblico particolari interpretazioni: nella cinquina delle protagoniste in gara ci sono Giusy Buscemi (Vanina – Un vicequestore a Catania), Miriam Leone (I Leoni di Sicilia), Claudia Pandolfi (Un’Estate Fa, Un Professore), Isabella Ragonese (Il Re), Micaela Ramazzotti (Un amore). Per le non protagoniste concorrono invece Linda Caridi (Supersex), Michela Cescon (Blanca), Ludovica Martino (Vita da Carlo), Ottavia Piccolo (Un amore), Carla Signoris (Monterossi La serie).

Per gli attori i protagonisti sono: Stefano Accorsi (Un amore), Alessio Boni (Il metodo Fenoglio – L’estate fredda, La Lunga Notte – La caduta del Duce), Edoardo Leo (Il Clandestino – Un investigatore a Milano), Michele Riondino (I Leoni di Sicilia), Luca Zingaretti (Il Re). Per i non protagonisti Giovanni Ludeno (Le indagini di Lolita Lobosco), Giorgio Marchesi (Studio Battaglia, Vanina – Un vicequestore a Catania), Vincenzo Nemolato (Supersex), Pierpaolo Spollon (Blanca, Doc – Nelle tue mani), Thomas Trabacchi (Studio Battaglia, Un Professore).

A Napoli con Film Commission Regione Campania

I Nastri Grandi Serie, evento dei Giornalisti Cinematografici Italiani realizzato con il sostegno del MiC – Direzione Generale Cinema e audiovisivo – main sponsor SIAE – in collaborazione con la Film Commission Regione Campania – sottolinea a nome del Direttivo Nazionale dei Giornalisti Cinematografici la Presidente Laura Delli Colli continuano, unici nel panorama dei grandi premi istituzionali, ad accendere un riflettore sulla produzione che in pochi anni in Italia, come nel mondo, ha cambiato storytelling e pubblico di una serialità che nasce dalla grande professionalità artistica e tecnica del cinema. Un fenomeno che ha reso protagonista l’industria e il talento italiani sul mercato internazionale e che non a caso ha portato i premi per le Serie nella Regione che vanta il fermento più interessante della fiction nazionale, in competizione non solo per la popolarità ma anche  per originalità e innovazione”.

“Anche quest’anno siamo lieti di partecipare con il Sindacato Giornalisti Cinematografici alla realizzazione di questo prestigioso evento” – dichiara Titta Fiore, Presidente della Film Commission Regione Campania. “Il numero e la qualità delle grandi serie realizzate in Campania indicano che la domanda di contenuti fortemente identitari si è andata efficacemente saldando con l’azione della nostra Film Commission e della Regione Campania che mette l’audiovisivo e l’innovazione digitale al centro delle politiche regionali di sviluppo, promozione culturale e turistica, con sensibili ricadute sull’occupazione. Napoli e la Campania si confermano ancora una volta protagoniste dell’audiovisivo, non solo nazionale, per la ricchezza dei talenti, il fascino dei luoghi, il fermento creativo e produttivo che continua a dare vita ad alcuni fra i maggiori successi della grande serialità delle ultime stagioni. Lo testimoniano il ritorno di titoli consolidati come “L’amica geniale”,  “I Bastardi di Pizzofalcone” e il ciclo sul teatro di Eduardo, l’arrivo di nuovi e importanti progetti in una stagione da record, con 15 serie realizzate nel 2023, e l’approccio alla serialità di un settore in costante crescita qual è l’animazione”.

La selezione

Del Direttivo Nazionale che ha selezionato i titoli, con la Presidente Laura Delli Colli, fanno parte Fulvia Caprara (Vicepresidente), Oscar Cosulich, Maurizio di Rienzo, Susanna Rotunno, Paolo Sommaruga, Stefania Ulivi, Romano Milani (Segretario Generale).

SERIE DELL’ANNO 

LA STORIA (RAI)

Regia Francesca ARCHIBUGI

Protagonisti Jasmine TRINCA, Elio GERMANO, Asia ARGENTO, Lorenzo ZURZOLO, Francesco ZENGA

e con Valerio MASTANDREA

Una produzione PICOMEDIA in collaborazione con RAI FICTION in collaborazione con THALIE IMAGES

Sceneggiatura Giulia CALENDA, Ilaria MACCHIA, Francesco PICCOLO, Francesca ARCHIBUGI

LE CANDIDATURE 2024

Per ogni Serie, con la Produzione, Regia e Sceneggiatura, si considera anche il valore del Cast artistico e tecnico nella sua coralità

MIGLIOR SERIE ‘COMMEDIA’

  • CALL MY AGENT – ITALIA | SECONDA STAGIONE (SKY)

Regia Luca RIBUOLI

Prodotta da SKY STUDIOS e PALOMAR

Sceneggiatura Lisa NUR SULTAN con Federico BACCOMO e Dario D’AMATO

  • GIGOLÒ PER CASO (PRIME VIDEO)

Regia EROS PUGLIELLI

Una produzione LUCKY RED

Sceneggiatura Tommaso RENZONI, Daniela DELLE FOGLIE

  • NON CI RESTA CHE IL CRIMINE – LA SERIE (SKY)

Regia Massimiliano BRUNO e Alessio Maria FEDERICI

Una produzione SKY STUDIOS e ITALIAN INTERNATIONAL FILM, una società LMG

Sceneggiatura Massimiliano BRUNO (head writer), Andrea BASSI, Gianluca BERNARDINI,

Herbert Simone PARAGNANI

  • QUESTO MONDO NON MI RENDERÀ CATTIVO (NETFLIX)

Scritta e diretta da ZEROCALCARE

Prodotta da MOVIMENTI PRODUCTION, società del gruppo BANIJAY, in collaborazione con BAO PUBLISHING

  • VITA DA CARLO | SECONDA STAGIONE (PARAMOUNT+)

Regia Carlo VERDONE, Valerio VESTOSO

Prodotta da Luigi e Aurelio DE LAURENTIIS

Creata da Carlo VERDONE, NICOLA GUAGLIANONE, MENOTTI

Sceneggiatura Carlo VERDONE, Pasquale PLASTINO, Ciro ZECCA, Luca MASTROGIOVANNI

MIGLIOR SERIE ‘CRIME’ 

  • I BASTARDI DI PIZZOFALCONE | QUARTA STAGIONE (RAI)

Regia Monica VULLO e Riccardo MOSCA

Una coproduzione RAI FICTION – CLEMART

Sceneggiatura Salvatore BASILE, Angelo PETRELLA, Paolo TERRACCIANO, Massimiliano GOVERNI

  • IL CLANDESTINO – UN INVESTIGATORE A MILANO (RAI)

Regia Rolando RAVELLO

Una coproduzione RAI FICTION – ITALIAN INTERNATIONAL FILM, una società LMG

Creata da Ugo RIPAMONTI, Renato SANNIO

Sceneggiatura Ugo RIPAMONTI, Renato SANNIO, Michele PELLEGRINI

  • IL METODO FENOGLIO – L’ESTATE FREDDA (RAI)

Regia Alessandro CASALE

Una coproduzione RAI FICTION – CLEMART

Sceneggiatura Gianrico CAROFIGLIO, Doriana LEONDEFF, Antonio LEOTTI, Oliviero DEL PAPA

  • IL RE | SECONDA STAGIONE (SKY)

Regia Giuseppe GAGLIARDI

Una produzione SKY STUDIOS con THE APARTMENT e WILDSIDE, entrambe società del gruppo FREMANTLE,

in collaborazione con ZOCOTOCO

Sceneggiatura Alessandro FABBRI e Peppe FIORE, Federico GNESINI (ep. 5 e 6) 

  • MONTEROSSI LA SERIE | SECONDA STAGIONE (PRIME VIDEO)

Regia Roan JOHNSON

Una produzione PALOMAR in collaborazione con PRIME VIDEO

Sceneggiatura Roan JOHNSON, Davide LANTIERI, Alessandro ROBECCHI

MIGLIOR SERIE ‘DRAMA’

  • A CASA TUTTI BENE | SECONDA STAGIONE (SKY)

Regia Gabriele MUCCINO

Prodotta da SKY STUDIOS e LOTUS PRODUCTION, società di LEONE FILM GROUP

Sceneggiatura Gabriele MUCCINO, Barbara PETRONIO (head writer e produttrice creativa), Camilla BUIZZA, Gabriele GALLI, Andrea NOBILE

Regia Paolo GENOVESE

Una produzione COMPAGNIA LEONE CINEMATOGRAFICA – LOTUS PRODUCTION,

una società di LEONE FILM GROUP

Sceneggiatura Ludovica RAMPOLDI, Stefano SARDO

  • LA LUNGA NOTTE – LA CADUTA DEL DUCE (RAI)

Regia Giacomo CAMPIOTTI

Una coproduzione RAI FICTION – ÈLISEO ENTERTAINMENT

Da un’idea di Franco BERNINI

Sceneggiatura Franco BERNINI, Bernardo PELLEGRINI 

  • SUPERSEX (NETFLIX)

Regia Matteo ROVERE, Francesco CARROZZINI, Francesca MAZZOLENI

Prodotta da THE APARTMENT, una società del gruppo FREMANTLE e GRØENLANDIA,

società del gruppo BANIJAY

Creata e scritta da Francesca MANIERI

  • UN’ESTATE FA (SKY)

Regia Davide MARENGO e Marta SAVINA

Prodotto da SKY STUDIOS e FABULA PICTURES

Creata da Michele ALBERICO e Massimo BACCHINI

Sceneggiatura Valerio CILIO, Federico FAVOT, Michele ALBERICO, Massimo BACCHINI

MIGLIOR SERIE ‘DRAMEDY’   

  • ANTONIA (PRIME VIDEO)

Regia Chiara MALTA

Una produzione FIDELIO e GRØENLANDIA, società del gruppo BANIJAY, in collaborazione con PRIME VIDEO

in collaborazione con RAI FICTION

Sceneggiatura Elisa CASSERI, Carlotta CORRADI, Chiara MARTEGIANI

  • DOC – Nelle tue mani | TERZA STAGIONE (RAI)

Regia Jan Maria MICHELINI (ep. 1-4), Nicola ABBATANGELO (ep. 5-10), Matteo OLEOTTO (ep. 11-16)

Una produzione LUX VIDE, una società del gruppo FREMANTLE, in collaborazione con RAI FICTION

Sceneggiatura Francesco ARLANCH, Viola RISPOLI

  • STUDIO BATTAGLIA | SECONDA STAGIONE (RAI)

Regia Simone SPADA

Una produzione PALOMAR con TEMPESTA in collaborazione con RAI FICTION

Sceneggiatura Lisa NUR SULTAN, Federico BACCOMO (ep. 1 e 3)

  • UN AMORE (SKY)

Regia Francesco LAGI

Prodotta da SKY STUDIOS e CATTLEYA

Creata da Stefano ACCORSI e Enrico AUDENINO

Sceneggiatura Enrico AUDENINO, Giordana MARI, Teresa GELLI, Francesco LAGI, Stefano ACCORSI

  • UN PROFESSORE | SECONDA STAGIONE (RAI)

Regia Alessandro CASALE

Una coproduzione RAI FICTION, BANIJAY STUDIOS ITALY

Sceneggiatura Sandro PETRAGLIA (ep. 1-12), Valentina GADDI (ep. 4, 6, 8, 10),

Sebastiano MELLONI (ep. 4, 6, 8, 10), Fidel SIGNORILE (ep. 3, 5, 7, 9) 

MIGLIOR ‘FILM TV’

  • MARGHERITA DELLE STELLE (RAI)

Regia Giulio BASE

Una coproduzione RAI FICTION – MINERVA PICTURES

Sceneggiatura Monica ZAPELLI con Federico TADDIA

  • NAPOLI MILIONARIA (RAI)

Regia Luca MINIERO

Una produzione PICOMEDIA in collaborazione con RAI FICTION

Sceneggiatura Massimo GAUDIOSO, Filippo GILI 

  • RAUL GARDINI (RAI)

Regia Francesco MICCICHÈ

Una coproduzione RAI FICTION – AURORA TV

Sceneggiatura Giovanni FILIPPETTO, Francesco MICCICHÈ, Denise PARDO

ATTRICE PROTAGONISTA

  • Giusy BUSCEMI  Vanina – Un vicequestore a Catania
  • Miriam LEONE  I Leoni di Sicilia
  • Claudia PANDOLFI  Un’estate fa, Un Professore
  • Isabella RAGONESE  Il Re
  • Micaela RAMAZZOTTI  Un amore

ATTORE PROTAGONISTA

  • Stefano ACCORSI  Un amore
  • Alessio BONI  Il metodo Fenoglio – L’estate fredda, La lunga notte – La caduta del Duce
  • Edoardo LEO  Il Clandestino – Un investigatore a Milano
  • Michele RIONDINO  I Leoni di Sicilia
  • Luca ZINGARETTI  Il Re

ATTRICE NON PROTAGONISTA

  • Linda CARIDI  Supersex
  • Michela CESCON  Blanca
  • Ludovica MARTINO  Vita da Carlo
  • Ottavia PICCOLO  Un amore
  • Carla SIGNORIS  Monterossi La serie  

ATTORE NON PROTAGONISTA

  • Giovanni LUDENO  Le indagini di Lolita Lobosco
  • Giorgio MARCHESI  Studio Battaglia, Vanina – Un vicequestore a Catania
  • Vincenzo NEMOLATO  Supersex
  • Pierpaolo SPOLLON  Blanca, Doc – Nelle tue mani
  • Thomas TRABACCHI  Studio Battaglia,  Un Professore

Batman: Caped Crusader – dal 1° agosto su Prime Video

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Batman: Caped Crusader – dal 1° agosto su Prime Video

Prime Video ha annunciato la data di uscita dell’attesissima nuova serie di animazione Batman: Caped Crusader, prodotta da Warner Bros. Animation, Bad Robot Productions e 6th & Idaho, che debutterà in anteprima con tutti e dieci gli episodi giovedì 1 agosto. Prime Video, inoltre, ha svelato le prime immagini ufficiali di questo nuovo entusiasmante show, che offrono al pubblico un’interessante panoramica del mondo di Gotham City e di alcuni personaggi iconici, tra i più amati dai fan, presenti nella prossima stagione. I personaggi, con relative descrizioni, includono Bruce Wayne/Batman, Selina Kyle/Catwoman, la dottoressa Harleen Quinzel/Harley Quinn, il commissario Jim Gordon e Clayface.

  • BATMAN – Un freddo e implacabile vendicatore del male, apparentemente più macchina che uomo. Forgiato nel fuoco della tragedia, ogni fibra del suo essere è votata all’eliminazione del crimine.
  • BRUCE WAYNE  Agli occhi del mondo, Bruce Wayne è un dilettante superficiale, apparentemente impegnato a sperperare la vasta fortuna dei genitori in attività frivole e piaceri edonistici. In realtà, si tratta di una maschera elaborata, costruita con cura per distogliere l’attenzione dalle sue attività come Batman.
  • SELINA KYLE / “CATWOMAN” – Selena Kyle è un’ereditiera allegra e viziata la cui famiglia ha perso la propria fortuna dopo che il padre è stato incarcerato per appropriazione indebita. Nonostante abbia perso i suoi privilegi, Selina si rifiuta di smettere di vivere nel lusso e diventa Catwoman, che considera un modo “divertente” per riuscire a mantenere il proprio stile di vita sfarzoso.
  • DOTTORESSA HARLEEN QUINZEL / “HARLEY QUINN” – Nonostante l’atteggiamento amichevole e vivace, la dottoressa Harleen Quinzel è una brillante psichiatra che ha in cura alcuni personaggi di spicco dell’élite di Gotham. Tuttavia, nei panni di Harley Quinn, si trasforma in una persona completamente diversa. Una minaccia inquietante, silenziosa e calcolatrice che dispensa segretamente la sua idea contorta di giustizia ai più spregevoli tra i suoi clienti d’élite.
  • COMMISSARIO JIM GORDON – Ex poliziotto di quartiere, Gordon è stato assunto perché stesse al gioco del sistema corrotto facendo passare il tempo fino alla pensione, ormai prossima. Ma hanno sottovalutato Jim Gordon. Il suo carattere irreprensibile lo porta a scontrarsi con poliziotti corrotti e politici disonesti. Per non parlare del fatto che si ritrova a dover fare i conti con un vigilante squilibrato che picchia i criminali di Gotham.
  • CLAYFACE – Grazie a dei tratti facciali “unici”, Basil Karlo è stato da sempre etichettato come attore di film di serie B. Frustrato dalle limitazioni che il suo aspetto pone alla sua carriera e alla sua vita privata (si è innamorato perdutamente della sua co-protagonista), Karlo ha riposto le sue speranze in un siero sperimentale che prometteva di cambiare i tratti del suo volto. Tuttavia, il siero non solo lo ha sfigurato, ma ha stravolto anche quello che rimaneva della sua sanità mentale, creando Clayface, questo tragico villain in cerca di vendetta.

Batman: Caped Crusader sarà disponibile in esclusiva su Prime Video in oltre 240 paesi e territori nel mondo, a partire da giovedì 1° agosto.

Interstellar Games, il progetto animato di LOVIT e Rai Kids

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Interstellar Games, il progetto animato di LOVIT e Rai Kids

È stato presentato ieri in un gremito Salone d’Onore del Coni, il progetto Interstellar Games, il nuovo cartone animato multisport realizzato in Italia e che sarà visibile in tutto il mondo, prodotto da LOVIT che sarà distribuito su Rai Kids, tratto dal romanzo di Silvia Salis, “La Bambina più forte del mondo”, che prenderà vita attraverso la storia, appunto di Stella, una bimba che ha un super potere.

Di giorno deve nascondere la sua vera forza a tutte le sue compagne che la considerano un maschiaccio, ma che di notte si lancia in un match mozzafiato contro super atleti, che provengono da ogni dove.  Ma Stella non sarà da sola in questa avventura: con lei ci saranno due super ragazzine come lei, Tere con il potere del volo e Dani che corre veloce come il vento. Una serie animata comedy molto adrenalinica, un cartoon educational che raccoglie i valori inclusivi dello sport, con un linguaggio fresco e pop, in cui tutte le bambine possono diventare…le più forti del mondo!!!

Alla presentazione del progetto, condotta da Eleonora Daniele, sono intervenuti, oltre alla padrona di casa Silvia Salis, vice presidente vicario del Coni, anche Andrea Abodi – Ministro per lo sport e i giovani, Giovanni Malagò – Presidente Coni, Luca Pancalli – Presidente CIP, Marco Mezzaroma – Presidente Sport e Salute, Fabrizio Salini, Ceo di LOVIT e Luca Milano direttore di Rai Kids.

I bambini devono imparare a conoscere lo sport, perché lo sport non ha età – ha detto Silvia Salis, entusiasta per la partenza di questa nuova avventura che ha costruito passo dopo passo. Questo è un cartone che parla di squadra, di regole, di sport. Ai ragazzi bisogna parlare in modo diverso, con il loro linguaggio. Lo sport porta tutti verso qualcosa: quello che ti penalizza in una disciplina può essere un punto di forza in un’altra. Lo sport non ti lascia mai in panchina e ti fa vivere in un ambiente sano. È una grande opportunità”Giovanni Malagò presidente del Coni ha mostrato grande gioia per l’arrivo di questo nuovo cartone animato: “Conosco bene il percorso di Silvia. Il merito di un’iniziativa così è tutto suo. Capisco la sua soddisfazione. Silvia è uno spot per il Coni, per lo sport italiano e per i futuri atleti e atlete”.

Questo prodotto – ha detto il Ministro Andrea Abodi – fa emergere sensibilità, ha valore evocativo ed educativo. Porta a galla l’utilità della lettura e della scrittura. L’obiettivo è sempre portare i bambini a fare sport: Silvia Salis dimostra quante siano le modalità con cui lo sport possa servire la cultura nazionale”.

Russell Crowe protagonista di Bear Country di Derrick Borte

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Russell Crowe protagonista di Bear Country di Derrick Borte

Il premio Oscar Russell Crowe (Il Gladiatore) collaborerà nuovamente con il regista di Il giorno sbagliato Derrick Borte nel thriller d’azione Bear Country.

Crowe interpreterà il vecchio ma formidabile proprietario di un club, Manco Kapak, che è stato derubato da un uomo armato mascherato. Ora, le sue aspirazioni di vendere il suo club e cavalcare verso il tramonto insieme alla sua ragazza appaiono più lontane che mai. I capi del cartello gli stanno con il fiato sul collo e un giovane parvenu si è spacciato per un nuovo ragazzo in città desideroso di acquistare il club.

Borte, insieme a Daniel Forte (American Dreamer), ha scritto la sceneggiatura basata sul romanzo di Thomas Perry, Strip. A Higher Standard gestirà le vendite sul mercato di Cannes. Mark Fasano (Marlowe) della Nickel City Pictures produrrà insieme a Jeffrey Greenstein (The Bricklayer) di A Higher Standard, Mark Bower e Bruno Mustic di Life & Soul Pictures, e David Lipper e Robert A. Daly jr. di film di Latigo che stanno cofinanziando con Gramercy Park Media.

Russell Crowe, star di A Beautiful Mind, LA Confidential e Il Gladiatore, è coinvolto attualmente in una produzione a Norimberga e ha in arrivo Kraven il Cacciatore.

Riguardo alla collaborazione con Russell Crowe, Borte ha detto: “Dopo la grande esperienza che abbiamo condiviso su Il giorno sbagliato, stavo cercando un altro progetto con Russell – uno che gli permettesse di mostrare di più di ciò che così tante persone (incluso me) hanno amato tanto. Ed entrambi abbiamo capito subito che Bear Country era il progetto giusto”.

“Bear Country manterrà gli spettatori col fiato sospeso con molta azione e sorprese in serbo. Russell porta sullo schermo un’energia accattivante e ha contribuito a coltivare alcuni dei migliori thriller degli ultimi tempi”, ha aggiunto Fasano.

Jeremy Strong in trattative per il biopic su Bruce Springsteen con Jeremy Allen White

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Jeremy Strong potrebbe unirsi a Jeremy Allen White in Deliver Me From Nowhere, il film dei 20th Century Studios su Bruce Springsteen e la realizzazione del suo album del 1982, “Nebraska”.

La star di Succession è in trattative per interpretare il manager di lunga data di Springsteen (White), Jon Landau, nel film diretto da Scott Cooper. Cooper sta anche scrivendo il film, basato sul libro di Warren Zane del 2023 “Deliver Me From Nowhere: The Making of Bruce Springsteen’s Nebraska”.

Si prevedeva che “Nebraska”, il seguito del doppio album di Springsteen del 1980 “The River“, sarebbe stato un disco rock di successo con la E Street Band. Invece, si è rivelato un album solista ridotto all’osso, realizzato su un registratore a quattro tracce. Il libro racconta la storia del percorso artistico di Springsteen nella realizzazione del disco.

Springsteen e Landau sono coinvolti nella realizzazione del film, le cui riprese dovrebbero iniziare in autunno. “È un onore irripetibile collaborare con Bruce Springsteen, un artista stimolante e incomparabile che rappresenta così tanto per così tanti”, ha dichiarato il presidente di Disney Live Action e 20th Century Studios David Greenbaum il mese scorso quando il progetto è stato annunciato. “La profonda autenticità della sua storia è in ottime mani con il mio amico Scott Cooper con cui sono entusiasta di collaborare ancora una volta”.

Jeremy Strong è stato recentemente nominato per la prima volta al Tony per il suo lavoro in “An Enemy of the People”. È stato nominato a tre Emmy – ha vinto nel 2020 – per il ruolo di Kendall Roy in Succession. Lo vedremo nei panni del famigerato avvocato Roy Cohn accanto a Sebastian Stan nei panni del giovane Donald Trump in “The Apprentice”, che sarà presentato in anteprima al 77° Festival di Cannes.

Furiosa: ecco chi interpreterà Max nel film!

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Furiosa: ecco chi interpreterà Max nel film!

Il regista di Furiosa: A Mad Max Saga, George Miller, ha recentemente confermato che il prossimo prequel presenterà un’apparizione a sorpresa di Max Rockatansky. E così, quello che avrebbe potuto essere uno dei maggiori punti di discussione del film non è più una sorpresa!

Abbiamo incontrato il personaggio per la prima volta in Mad Max del 1979, dove era interpretato da Mel Gibson. L’attore ha continuato a riprendere il ruolo in Mad Max 2 e Mad Max Beyond Thunderdome, con Tom Hardy che ha preso il posto in Mad Max: Fury Road del 2015.

Durante una recente proiezione, George Miller ha annunciato che Jacob Tomuri interpreterà Max in Furiosa: “Era Jacob Tomuri la controfigura di Tom Hardy [in Fury Road]”, ha detto Miller ai partecipanti (tramite SFFGazette.com). “Ha fatto anche altre acrobazie. È uno stuntman neozelandese e stava facendo altre acrobazie nel film, e ho pensato: ‘Chi è meglio di lui?'”.

Queste dichiarazioni da una parte confermano la presenza di Max nel film, dall’altra indicano anche che il personaggio non sarà molto visibile, forse solo da lontano, e probabilmente non valeva la pena arruolare Tom Hardy per un ruolo così piccolo. Miller sta progettando un altro prequel, ambientato ancora una volta prima degli eventi di Fury Road, e scommetteremmo che arruolerà un attore più giovane per quel progetto.

Ecco Jacob Tomuri in compagnia di Tom Hardy in un post dal suo profilo Instagram:

Furiosa: A Mad Max Saga, quello che sappiamo sul film

In Furiosa: A Mad Max Saga, Anya Taylor-Joy assume il ruolo che è stato di Charlize Theron in Mad Max: Fury Road. La sinossi ufficiale recita: mentre il mondo va in rovina, la giovane Furiosa viene strappata dal Luogo Verde delle Molte Madri, e cade nelle mani di una grande Orda di Motociclisti guidata dal Signore della Guerra Dementus. Attraversando le Terre Desolate, si imbattono nella Cittadella presieduta da Immortan Joe. Mentre i due tiranni si battono per il predominio, Furiosa deve sopravvivere a molte prove e mettere insieme i mezzi per trovare la strada di casa.

Taylor-Joy ha rivelato che il film è molto diverso da Fury Road. Mentre quest’ultimo era un “road movie” che si svolge in pochi giorni, questo nuovo film è invece descritto come un racconto più “epico, che si svolge su un più lungo periodo di tempo, e in un certo senso impari a conoscere Furiosa meglio in questo modo“. Atteso da molti anni e a lungo bloccato da una disputa legale tra Miller e la Warner Bros. il film è ora in fase di post-produzione. Furiosa è scritto, diretto e prodotto da George Miller insieme al suo partner di produzione di lunga data Doug Mitchell. Oltre a Taylor-Joy, nel film ci sarà anche Chris Hemsworth nel ruolo del villain. Furiosa debutterà nelle sale il 24 maggio 2024.

A Quiet Place: Giorno 1, nuovo “spaventoso” trailer Italiano Ufficiale

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Eagle Pictures ha diffuso il nuovo “spaventoso” trailer Italiano Ufficiale di A quiet Place: Giorno 1, l’attesissimo terzo capitolo del franchise e prequel di A Quiet Place, dal 26 giugno nelle sale italiane, distribuito da Eagle Pictures. 

A quiet Place: Giorno 1 è stato scritto da John Krasinski e Michael Sarnoski e diretto da Michael Sarnoski con protagonisti Lupita Nyong’o, Joseph Quinn, Alex Wolff and Djimon Hounsou.

Paramount Pictures presenta, In associazione con Michael Bay, Una produzione Platinum Dunes / Sunday Night. PRODUTTORI ESECUTIVI Allyson Seeger, Vicki Dee Rock PRODUTTORI Michael Bay, Andrew Form, p.g.a., Brad Fuller, John Krasinski BASATO SUI PERSONAGGI CREATI DA Bryan Woods e Scott Beck.

Il prequel svelerà l’arrivo degli alieni ciechi che hanno completamente conquistato il mondo immaginato per la prima volta da John Krasinski nell’originale del 2018. . E’ un sequel spin-off di A Quiet Place e A Quiet Place 2.

Barbara Ronchi ospite del BFF42: “Abbiamo il dovere di sostenere i progetti in cui crediamo”

L’attrice Barbara Ronchi (premiata ai David di Donatello per Settembre e candidata anche quest’anno per Rapito) è tra gli ospiti del Bellaria Film Festival, dove ha ricevuto il Premio Casa Rossa per la sua interpretazione nel film Io e il secco, opera d’esordio di Gianluca Santoni. Proprio in occasione della proiezione di quest’ultimo, l’attrice ha ricordato l’importanza delle opere prime, soffermandosi sul dovere che avverte nei loro confronti.

“Quella di Io e il secco è una sceneggiatura, scritta da Gianluca Santoni e Michela Straniero, che è stata scritta nel 2017, quando ha anche partecipato e vinto un premio al Solinas. – racconta l’attrice Da lì ha avuto inizio un lungo processo per cercare una produzione che sostenesse il progetto e ci sono voluti anni prima che si concretizzasse. Io sono arrivata nel corso di questo processo. Mi è stata segnalata la sceneggiatura, che ho trovato molto bella, ho sostenuto due provini e mi sono unita al progetto”.

Il film racconta la storia di Denni, un bambino di dieci anni molto legato alla madre e stanco di vedere la donna maltrattata da suo padre. Per fermare questa violenza decide di assumere un killer per ucciderlo. Il criminale ingaggiato dal ragazzino è il Secco, un delinquente sprovveduto che non ha mai ucciso nessuno e non ha intenzione di iniziare adesso. L’uomo ha solo un disperato bisogno di soldi e progetta così di avvicinare il padre di Danni solo con lo scopo di derubarlo. Inizia così un’avventura strampalata e un’amicizia improbabile che aiuterà i due a capire meglio il valore dei rapporti tra padri e figli.

Barbara Ronchi e il sostegno alle opere prime

In certi progetti ci cadi un po’ per caso. Per Fai bei sogni [regia di Marco Bellocchio] è stato così, mentre Io e il secco l’ho proprio voluto fare. L’ho voluto perché riconosco la difficoltà che c’è nel produrre gli esordi e io, oggi, posso essere un aiuto in tal senso, da un punto di vista produttivo. Penso che abbiamo un po’ il dovere, nei confronti dei progetti in cui crediamo, di sostenerli e io continuerò a farlo con opere prime che meritino di essere viste e di circolare”.

Naturalmente non si tratta di beneficienza, come dicevo bisogna crederci davvero in un progetto per decidere di sostenerlo. Personalmente scelgo di fare un film non sul ruolo ma sulla storia. Se la storia mi piace e penso di poter essere un ingranaggio perché possa essere raccontata allora mi unisco. Non potrei mai fare un film solo perché un ruolo è bello. Sarebbe un esercizio di stile fine a sé stesso, mi sentirei sola. I ruoli che mi piacciono, quando leggo una sceneggiatura, sono quelli che riescono a commuovermi o che mi inteneriscono. Non è tanto quello che fa il personaggio, quanto quello che mi lascia come emozione”.

“La verità è che non so in quante copie usciranno questi film e forse verranno visti più nei festival che non al cinema. – afferma l’attrice – Ecco perché la mia presenza in tali eventi può fare la differenza, perché magari c’è un pubblico che viene per vedere me e scopre il film. Il punto è che quando si stabiliscono le copie di un film a volte è come se si stesse dando un giudizio al merito del film, ma io mi auguro che gli esercenti imparino a fidarsi sempre di più del loro pubblico, magari proponendo anche titoli all’apparenza “rischiosi”.

Io e il secco Barbara Ronchi
Barbara Ronchi in Io e il secco.

Io e il secco: una storia di figli, padri e madri

L’attrice condivide poi qualcosa in più su Io e il secco, a partire dal suo ruolo di madre nel film. Una tipologia di personaggio ricoperta più volte nella sua carriera perché “interpretare il ruolo della madre mi ha dato la possibilità di recitare più con i bambini che con i grandi. Non è facile, ma è molto bello. I bambini, quando non sono “addestrati” e sono invece genuini, sanno anche essere straordinari. Ti spingono ad essere sincero, altrimenti se menti se ne accorgono. Naturalmente è importante anche che i registi sappiano dirigerli, magari non fornendo loro tutto quello che c’è da sapere in anticipo”.

Per Io e il secco è andata così. Francesco Lombardo, l’interprete di Danni, non ha letto la sceneggiatura. Giorno per giorno gli veniva raccontata la storia, permettendogli anche di recitare le battute che gli venivano più naturali e oneste”. L’attrice condivide poi una sua riflessione sui temi del film, tra cui si ritrova appunto quello degli abusi domestici: “Il film ci spinge anche a chiederci quali siano i nostri modelli di riferimento. Credo che noi donne abbiamo avuto tanto tempo per ragionare sulla nostra emancipazione e ciò che vogliamo o non vogliamo essere, mentre gli uomini probabilmente questo percorso devono ancora farlo”.

LEGO Star Wars: Rebuild the Galaxy, teaser trailer dello speciale animato in quattro episodi

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Disney+ ha diffuso il teaser trailer dello speciale animato in quattro episodi LEGO Star Wars: Rebuild the Galaxy. Lo speciale animato LEGO Star Wars: Rebuild the Galaxy mostra la lunga collaborazione tra Lucasfilm e l’azienda danese di giocattoli The LEGO Group.

È difficile credere che siano passati venticinque anni dall’inizio dell’innovativa collaborazione tra Lucasfilm e The LEGO Group”, afferma il produttore esecutivo James Waugh. “In questo lasso di tempo, LEGO Star Wars ha dato ai nostri fan il potere unico di liberare la loro immaginazione e di giocare con gli elementi della galassia in qualsiasi modo possibile… e di costruire. Ed è proprio con questo spirito che ci siamo proposti di “Rebuild the Galaxy” come mai prima d’ora. Attingendo al genio di Dan Hernandez e Benji Samit, due dei più talentuosi autori di commedie con cui ho avuto la fortuna di lavorare, abbiamo mescolato e abbinato i set LEGO per mettere insieme X-fighter imperiali, TIE-Wing ribelli e, sì, anche Darth Jar Jar. Questo speciale in quattro parti è una celebrazione di tutto ciò che è Star Wars, LEGO e delle cose incredibili che possono avvenire solo quando questi due fantastici brand si uniscono”.

Gli showrunner e produttori esecutivi Dan Hernandez e Benji Samit aggiungono: “L’opportunità di lavorare con LEGO e Lucasfilm per ricostruire la galassia è stata un sogno che si è avverato. Collezioniamo set LEGO Star Wars da venticinque anni e abbiamo affrontato questo progetto con l’entusiasmo tipico dei fan, costruendo questa storia letteralmente mattoncino per mattoncino. Per i nuovi fan, questo sarà un luogo emozionante per entrare nel mondo di LEGO Star Wars mentre quelli di lunga data vedranno alcune cose che non hanno mai pensato possibili”. Hernandez e Samit sono gli artefici di progetti animati acclamati come Tartarughe Ninja – Caos mutante, Pokémon: Detective Pikachu e La famiglia Addams 2.

In LEGO Star Wars: Rebuild the Galax, l’intera galassia di Star Wars si mescola completamente quando un comune nerfherder, Sig Greebling (Gaten Matarazzo), porta alla luce un potente artefatto proveniente da un tempio Jedi nascosto. Si ritrova così a vivere un’avventura in una nuova versione della galassia, meravigliosamente selvaggia e contorta, dove i buoni sono cattivi, i cattivi sono buoni e il destino di tutti dipende dalla capacità di Sig di diventare l’eroe in grado di rimettere insieme tutti i pezzi.

Las Azules, il nuovo crime drama in lingua spagnola di Apple TV+

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Las Azules, il nuovo crime drama in lingua spagnola di Apple TV+

Apple TV+ ha svelato oggi le prime immagini di Las Azules, il nuovo crime drama in lingua spagnola con un cast e una troupe interamente ispanici guidati dalla candidata all’Ariel Award Bárbara Mori (“Perdidos en La Noche”, “La Negociadora”, “La Mujer De Mi Hermano”). Ideata dal regista e showrunner Fernando Rovzar (“Monarca”, “Sr. Ávila”) e dal vincitore dell’International Emmy Award Pablo Aramendi (“Tijuana”, “Los Elegidos”), la serie farà il suo debutto su Apple TV+ il 31 luglio con i primi due episodi dei dieci totali, seguiti da un episodio a settimana fino al 25 settembre.

Ambientato nel 1970 e ispirato a fatti realmente accaduti, Las Azules racconta la storia di quattro donne che sfidano le norme ultraconservatrici dell’epoca e si uniscono alla prima forza di polizia femminile del Messico, per poi scoprire che la loro squadra è una trovata pubblicitaria per distrarre i media da un brutale serial killer. Mentre il numero dei cadaveri aumenta, María (Bárbara Mori), la cui determinazione a catturare l’assassino diventa un’ossessione, Gabina (Amorita Rasgado), il cui padre è un rinomato poliziotto, Ángeles (Ximena Sariñana), una brillante analista di impronte digitali, e Valentina (Natalia Téllez), una giovane ribelle, organizzano un’indagine segreta per riuscire in ciò che nessun agente maschio era stato in grado di fare e consegnare il serial killer alla giustizia.

La serie Las Azules è interpretata da Mori, Sariñana, Téllez, Rasgado, Miguel Rodarte, Leonardo Sbaraglia, Christian Tappan e Horacio García Rojas. 

Fernando Rovzar, la candidata all’Emmy Award Wendy Riss (“Yellowstone”, “Genius”, “The Killing”), Erica Sanchez Su (“Monarca”, “La Venganza de Las Juanas”, “Paramédicos”), Sandra Solares (“Point Break”, “Y Tú Mamá También”, “Instructions Not Included”) e il vincitore dell’International Emmy Award Billy Rovzar (“Monarca”, “Control Z”, “Sr. Ávila”) sono produttori esecutivi. La serie è prodotta per Apple TV+ da Lemon Studios.

Ryan Coogler dirigerà Black Panther 3, ma la Marvel lo vuole anche per X-Men?

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Ryan Coogler, già regista di Black Panther e Black Panther: Wakanda Forever, ha sempre detto che sarebbe più che felice di rimanere a bordo del franchise e tornare alla guida di un terzo film, e una nuova voce ora sostiene che abbia firmato per fare proprio quel progetto.

Tuttavia, i Marvel Studios potrebbero tenere d’occhio il regista per un altro prossimo progetto MCU! Secondo MyTimeToShineHello, lo studio vuole che Ryan Coogler prenda il timone del previsto riavvio di X-Men. Sembra che anche il regista di Mufasa: Il Re Leone, Barry Jenkins, potrebbe essere nel radar della Marvel.

Per quanto riguarda gli X-Men, si prevede che presto verrà annunciato uno sceneggiatore e non avremmo problemi a credere che Kevin Feige e co. vorrebbero che un regista del calibro di Coogler riportasse gli eroi mutanti sul grande schermo, anche se la volontà di Feige non corrisponde per forza con la disponibilità di Coogler a dirigere quel film.

Ryan Coogler sta attualmente girando il suo film sui vampiri senza titolo con Michael B. Jordan, e sta anche producendo una serie di progetti Disney+ MCU, oltre a occuparsi del riavvio di X-Files. Se ha effettivamente firmato per dirigere Black Panther 3, potrebbe pensarci due volte prima di aggiungere un altro enorme franchise al suo carico di lavoro.

Lioness con Zoe Saldana avrà una scenda stagione!

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Lioness con Zoe Saldana avrà una scenda stagione!

Lioness è stata rinnovata per la seconda stagione da Paramount+, secondo quanto riportato da Variety. Precedentemente intitolata “Special Ops: Lioness“, la serie ha debuttato con la prima stagione sul canale di streaming nel luglio 2023. La serie è stata creata da Taylor Sheridan, che l’ha prodotta nell’ambito del suo ampio contratto globale con Paramount.

La serie è interpretata da Zoe Saldana, Laysla De Oliveira, Nicole Kidman, Michael Kelly e Morgan Freeman. Morgan Freeman sarà un series regular nella seconda stagione. Nel cast anche Dave Annable, Jill Wagner, LaMonica Garrett, James Jordan, Austin Hébert, Jonah Wharton e Hannah Love Lanier.

Il nostro pubblico di Paramount+ si è unito clamorosamente a sostegno della storia avvincente e globale di ‘Lioness’ e delle eccezionali interpretazioni di Zoe Saldaña, Laysla De Oliveira e Nicole Kidman“, ha dichiarato Jeff Grossman, vicepresidente esecutivo della programmazione di Paramount+. “Non vediamo l’ora di vedere la suspense e l’azione che Taylor Sheridan e il suo team di incredibile talento ci regaleranno nella seconda stagione“.

Di cosa parla Lioness?

La serie, che si ispira a un vero programma militare americano, segue la vita di Joe (Saldaña) “mentre tenta di bilanciare la sua vita personale e professionale come punta di diamante della CIA nella guerra al terrorismo”, secondo il logline ufficiale.

Lioness ha conquistato il pubblico di tutto il mondo diventando una delle prime serie globali più viste su Paramount+ lo scorso anno“, ha dichiarato Chris McCarthy, Office of the CEO, Paramount Global e presidente e CEO di Showtime/MTV Entertainment Studios. “Guidata dalla magistrale narrazione di Taylor Sheridan e dalle straordinarie interpretazioni di Nicole Kidman e Zoe Saldaña, la seconda stagione promette di immergere il pubblico in un altro avvincente e adrenalinico viaggio“.

Secondo Paramount, la serie ha totalizzato quasi 6 milioni di spettatori nella prima settimana su Paramount+ e nell’anteprima lineare andata in onda su Paramount Network.

Taylor Sheridan è produttore esecutivo della serie insieme a Saldaña, Kidman e Wagner. David C. Glasser, Ron Burkle, Bob Yari, David Hutkin, David Lemanowicz, Geyer Kosinski, Michael Friedman e Keith Cox sono anche produttori esecutivi. La serie è prodotta da MTV Entertainment Studios e 101 Studios ed è distribuita da Paramount Global Content Distribution.

Il mio posto è qui: intervista ai registi Cristiano Bortone e Daniela Porto

Esce il 9 maggio al cinema il film Il mio posto è qui (qui la recensione), distribuito da Adler Entertainment. Diretto da Cristiano Bortone e Daniela Porto, questo offre un racconto che si svolge all’indomani della fine della Seconda Guerra mondiale, in un piccolo paese calabrese. Qui vivono Marta (Ludovica Martino), ragazza madre promessa in sposa ad un uomo che non ama, e Lorenzo (Marco Leonardi), omosessuale locale conosciuto come “l’organizzatore dei matrimoni”. Tra loro nasce una profonda amicizia che porta la giovane ragazza a sfidare i pregiudizi della comunità che li circonda e a lottare per trovare il proprio posto nel mondo come donna.

Il film è tratto dal romanzo omonimo della stessa Daniela Porto, pubblicato con Sperling & Kupfer, che compie qui il suo esordio come regista accanto al marito e insieme portano sul grande schermo un’opera che parla del passato ma guarda al presente, offrendo uno sguardo femminile che porta a riflettere sulla condizione femminile, le sue difficoltà e le sue conquiste. Tematiche che hanno portato il film ad essere accostato a C’è ancora domani di Paola Cortellesi, con cui condivide alcuni elementi in comune.

Se sono usciti due film simili come il nostro e quello della Cortellesi a distanza di poco tempo, – afferma Daniela Porto – “significa che c’è un bisogno – e la cronaca purtroppo ce ne dà ragione – di parlare di queste tematiche: dell’emancipazione femminile e del rapporto uomo-donna. Questo perché nonostante il femminismo, le battaglie sociali e le conquiste ottenute non c’è stata ancora la capacità di ricreare e ripensare in modo sano il rapporto tra un uomo e una donna”.

Il film affronta anche la problematicità del chi va via e chi rimane nel meridione. In questo senso il titolo è una manifestazione di resistenza. Si parla troppo del meridione in termini negativi, mentre in questi piccoli paesini si possono ritrovare – e abbiamo effettivamente ritrovato – realtà meravigliose con persone talmente innamorate del loro territorio che non vogliono abbandonarlo ma fanno quel che possono per migliorarlo”, racconta Cristiano Bortone.

Il mio posto è qui: l’adattamento del romanzo

Come si diceva, Il mio posto è qui è l’adattamento dell’omonimo romanzo di Daniela Porto, chiamata per il film a firmare non solo la sceneggiatura ma anche la regia. “Il libro l’ho scritto per mio piacere personale.”, racconta l’autrice, “Poi Cristiano mi ha convinto ad adattarlo e alla fine ho ceduto”.So perfettamente che il linguaggio della scrittura e il linguaggio cinematografico devono sottostare a delle regole diversa.”, racconta Porto, parlando del processo di adattamento del suo romanzo. “Quindi abbiamo dovuto sacrificare qualcosa del romanzo, ad esempio abbiamo compresso molto i personaggi secondari anche se penso non abbiano perso la loro bellezza”

“Il film deve ovviamente andare dritto al punto, ma è stato più facile del previsto, perché il libro era già scritto con delle scene chiave che abbiamo riportato fedelmente.”, conclude la scrittrice. “Spesso gli adattamenti di un libro vengono criticati perché sembra tradiscano il materiale di partenza”. – aggiunge Bortone – “Sapevo che Daniela non avrebbe resistito alla tentazione di adattare ciò che aveva scritto e conosce così bene. Non a tutti gli scrittori capita questa opportunità e solo con lei a bordo del progetto potevamo avere la certezza che saremmo riusciti a riportare il cuore del romanzo sul grande schermo”.

Il mio posto è qui
Cristiano Bortone, Daniela Porto e Ludovica Martino sul set di Il mio posto è qui. © Angrisano

Ludovica Martino e Marco Leonardi, i protagonisti del film

Nei ruoli di Marta e Lorenzo, come anticipato, si ritrovano gli attori Ludovica Martino e Marco Leonardi. Iniziando da quest’ultimo, i due registi raccontano che: “Quando ha letto il copione ci ha subito chiamato per dirci che era una vita che aspettava di trovare un ruolo così. Si è messo al servizio di Lorenzo e gli ha donato una vitalità incredibile. Mentre scrivevo il romanzo, non avevo delle precise indicazioni fisiche per questo personaggio, ma Marco è riuscito ad interpretarlo nel modo migliore possibile, facendo emergere ogni sua sfumatura”.

“Anche Ludovica è stata subito entusiasta del progetto” – racconta Daniela Porto – “Per un’attrice non è facile trovare un ruolo che non sia “la moglie di…” o “l’amante di…” e questo ruolo da protagonista è stata per lei un’opportunità importante. Ha dato tantissimo al personaggio. Con i suoi sguardi, i suoi movimenti, riesce a trasmettere molto”. “Inizialmente ero esitante nello sceglierla” – rivela la regista – “perché il curriculum di Ludovica sembrava lasciar intendere un orientamento verso altri ruoli”.

“Però quando ci ha spiegato i movimenti di Marta e il suo percorso psicologico, ci ha dimostrato di aver centrato pienamente il personaggio. A quel punto il ruolo era suo“. “Ludovica è un’attrice pazzesca. Nei prossimi anni e decenni ci confermerà di essere un’attrice vera, tra le più brave della sua generazione. Non si sente arrivata, studia e studia continuamente per perfezionarsi sempre. Per questo film ha ad esempio studiato il dialetto calabrese in modo impeccabile“, spiega Bortone.

GUARDA ANCHE: Il mio posto è qui: intervista a Ludovica Martino e Marco Leonardi

Il mio posto è qui Cristiano Bortone Daniela Porto
Cristiano Bortone e Daniela Porto sul set di Il mio posto è qui. © Angrisano

I luoghi e i colori di Il mio posto è qui

Inizialmente ci siamo chiesti se girarlo in bianco e nero, ma ci siamo risposti subito: no. Il fatto che sia ambientato negli anni Quaranta non significa che bisogna per forza richiamare il neorealismo. L’uso dei colori ci ha permesso di restituire ancor di più la durezza e la crudezza di quei luoghi. Poi abbiamo cercato con le scenografie e i costumi di attenerci a delle realtà ben precise. Abbiamo fatto delle ricerche fotografiche dell’epoca e anzi la realtà era anche peggiore in molti casi”, racconta Porto. “Abbiamo girato a Gerace, in provincia di Reggio Calabria. È uno dei paesini mantenuti con meno interventi architettonici, ancora caratterizzato da edifici in pietra“, aggiunge Bortone.

I due registi parlano poi dell’importanza ricopert dal colore nel film: “Abbiamo svolto un lungo lavoro di ricerca anche sui colori e i costumi. Perché effettivamente in quegli anni la gente non andava in giro con vestiti a fiori o a pois. Se si guardano le foto di quell’epoca sono vestiti di sacchi, di stracci, di indumenti color terra, come gli ambienti che li circondano. Nel film abbiamo dunque usato colori accesi come contrasto, legato a momenti di libertà e speranza dei due protagonisti”. Tutti questi elementi, come affermato dai due registi, hanno permesso di ottenere quell’atmosfera realistica che dona ulteriore valore alle vicende di Marta e Lorenzo in Il mio posto è qui.

Il Signore degli Anelli: The Hunt for Gollum, Warner Bros annuncia il primo nuovo film diretto da Andy Serkis

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La Warner Bros. distribuirà il primo dei suoi nuovi film de “Il Signore degli Anelli” nel 2026 The Hunt for Gollum, che sarà incentrato sul Gollum di Andy Serkis. Il regista della trilogia originale de “Il Signore degli Anelli“, Peter Jackson, e i suoi partner Fran Walsh e Philippa Boyens stanno producendo il film e “saranno coinvolti in ogni fase del processo“, ha dichiarato David Zaslav, amministratore delegato di Warner Bros. Discovery, durante una conferenza stampa di giovedì.

Il progetto è attualmente nelle fasi iniziali di sviluppo della sceneggiatura degli scrittori Walsh e Boyens, insieme a Phoebe Gittins e Arty Papageorgiou, e “esplorerà trame ancora da raccontare“, ha detto Zaslav.

In un comunicato stampa di giovedì mattina, lo studio Warner Bros. ha rivelato che il titolo provvisorio del film è “Il Signore degli Anelli: The Hunt for Gollum“, che sarà diretto e interpretato da Andy Serkis nel suo iconico ruolo principale. Il film sarà prodotto da Ken Kamins, con Serkis e Jonathan Cavendish di The Imaginarium.

Cosa aspettarci da Il Signore degli Anelli: The Hunt for Gollum

La Warner Bros. ha annunciato per la prima volta nel febbraio 2023 che i dirigenti dello studio Mike De Luca e Pam Abdy, appena insediati, avevano concluso un accordo per la realizzazione di “più” film basati sugli amati libri di J.R.R. Tolkien. I progetti saranno sviluppati attraverso l’etichetta WB New Line Cinema. Freemode, una divisione di Embracer Group, ha concluso l’accordo per i diritti di adattamento di libri come “Il Signore degli Anelli” e “Lo Hobbit” nell’ambito di un’impresa denominata Middle-earth Enterprises.

“Per oltre due decenni, gli spettatori hanno accolto la trilogia cinematografica de “Il Signore degli Anelli” grazie all’innegabile devozione che Peter, Fran e Philippa hanno dimostrato nel proteggere l’eredità delle opere di Tolkien e nel garantire che il pubblico potesse sperimentare l’incredibile mondo da lui creato in un modo che onorasse la sua visione letteraria“, hanno dichiarato De Luca e Abdy in un comunicato di giovedì. “Siamo onorati che abbiano accettato di essere nostri partner in questi due nuovi film. Con l’arrivo di Andy alla regia di “Il Signore degli Anelli: The Hunt for Gollum“, continuiamo un importante impegno verso l’eccellenza che è un vero e proprio segno distintivo di come tutti noi vogliamo avventurarci nel futuro e contribuire ulteriormente alla storia cinematografica del Signore degli Anelli“.

Jackson, Walsh e Boyens hanno aggiunto: “È un onore e un privilegio tornare nella Terra di Mezzo con il nostro buon amico e collaboratore Andy Serkis, che ha un conto in sospeso con quel fetente di Gollum! Come fan di lunga data della vasta mitologia del Professor Tolkien, siamo orgogliosi di lavorare con Mike De Luca, Pam Abdy e l’intero team della Warner Bros. per un’altra epica avventura!

Yesssss, Precious“, ha detto Andy Serkis. “È arrivato ancora una volta il momento di avventurarsi nell’ignoto con i miei cari amici, gli straordinari e incomparabili guardiani della Terra di Mezzo Peter, Fran e Philippa. Con Mike e Pam, e anche il team della Warner Bros in questa missione, insieme alla WETA e alla nostra famiglia di registi in Nuova Zelanda, è semplicemente tutto troppo delizioso…

La trilogia originale de “Il Signore degli Anelli“, diretta da Peter Jackson, ha incassato quasi 3 miliardi di dollari in tutto il mondo; la trilogia successiva di Jackson basata su “Lo Hobbit” di Tolkien ha eguagliato quegli incassi.

La prima trilogia di Jackson, “LOTR”, era interpretata da Elijah Wood, Ian McKellen, Liv Tyler, Viggo Mortensen, Sean Astin e Cate Blanchett. Il trio di film è stato candidato a 30 premi Oscar e ha portato a casa 17 trofei, tra cui quello di miglior film per “Il Signore degli Anelli: Il ritorno del re“.

Unfrosted: quanto del film è effettivamente una storia vera?

Unfrosted: quanto del film è effettivamente una storia vera?

Negli ultimi anni, tutti i tipi di prodotti hanno avuto la loro “storia d’origine” drammatica sullo schermo. Sebbene la nascita di una marca di scarpe popolare o di un dispositivo elettronico portatile possa non sembrare intrinsecamente cinematografica, grandi film come Air e BlackBerry hanno esplorato le circostanze uniche della loro creazione e il loro impatto culturale duraturo. Ciò non significa che questo stile di film non possa essere preso in giro, come Jerry Seinfeld che ha offerto un’interpretazione comica della creazione delle Pop-Tarts. Unfrosted esplora una fittizia battaglia di armi tra aziende alimentari rivali, Kellogg’s e Post, per creare il prodotto perfetto per la colazione.

Rappresentando la nascita del tostapane preferito dagli americani come un evento storico sismico, Seinfeld mette in ridicolo molti dei cliché comuni ai film biografici. Il film non manca certo di elementi ridicoli: qualsiasi film con Christian Slater nei panni di un lattaio cattivo e un paio di camei scioccanti di personaggi televisivi iconici non può chiedere al pubblico di prenderlo così sul serio. Sebbene l’intenzione fosse quella di intrattenere, Unfrosted allude ad alcuni eventi storici e a conflitti aziendali reali.

La battaglia tra Kellogg’s e Post in Unfrosted è una storia vera

Unfrosted racconta i valorosi sforzi compiuti dall’inventore di cibo Bob Cabana (Seinfeld), dalla scienziata della NASA Donna Stankowski (Melissa McCarthy) e dal capo della Kellogg’s Edsel Kellogg III (Jim Gaffigan) per mettere insieme un team di esperti per creare un prodotto di pasticceria per la colazione. Le ricerche di Bob iniziano dopo aver scoperto i resti di una focaccia al gusto di frutta in un cassonetto vicino agli stabilimenti della Post.

Questo suggerisce che l’azienda rivale e l’eccentrica direttrice Marjorie Post (Amy Schumer) abbiano sviluppato un prodotto portatile per la colazione che potrebbe essere facilmente accantonato e tostato. Sebbene molti dei personaggi siano di fantasia, Marjorie Post era una persona reale e Bob è vagamente basato sul vero dipendente della Kellogg’s, William Post. Marjorie era la figlia dell’innovatore americano di prodotti per la prima colazione C.W. Post e fu a capo della General Foods Corporation per la maggior parte della sua vita.

Sebbene il gioco sporco descritto in Unfrosted sia in gran parte sensazionalizzato, Kellogg’s e Post avevano una vera e propria rivalità che includeva il furto di idee. Entrambe le aziende furono fondate a Battle Creek, nel Michigan, e svilupparono ricette di cereali all’avanguardia all’inizio del XX secolo. Post ha notoriamente rubato la ricetta di Kellogg per i Corn Flakes per produrre il marchio contraffatto noto come “Post Toasties”.

Lo storico Howard Markel ha paragonato la loro rivalità a quella tra Ford e General Motors. Negli anni ’60, entrambe le aziende svilupparono contemporaneamente ricette di pasticceria per la prima colazione, con Post che annunciò i “Country Squares” avvolti nella carta stagnola nel 1963. Tuttavia, Kellogg’s li ha battuti sul mercato quando le Pop-Tarts sviluppate da Bill Post sono state presentate nel 1964.

Mentre Unfrosted presenta Bob e Donna che cercano di trovare un nome per il loro prodotto attraverso una serie di giovani gruppi di prova, Kellogg’s ha effettivamente testato il gusto delle Pop-Tart con i bambini. Bill Post portò per la prima volta i prototipi ai suoi figli quando lavorava come manager presso la Hekman Biscuit Company, che in seguito sarebbe diventata la Keebler Food Company. All’interno, i prodotti erano inizialmente conosciuti come “focaccine alla frutta” prima che venisse sviluppato il nome “Pop-Tart”, in riferimento al movimento della “pop art” che ha dominato gli anni ’60 grazie all’influenza di Andy Warhol. Sebbene una versione romanzata di Warhol, interpretata da Dan Levy, faccia un cameo in Unfrosted, il suo coinvolgimento nelle Pop Tarts è puramente speculativo.

Unfrosted incorpora personaggi storici reali

Unfrosted personaggi reali

Una delle trame più ridicole di Unfrosted coinvolge l’attore Thurl Ravenscroft (Hugh Grant) che guida una rivoluzione delle mascotte dei cereali contro Kellogg’s, poiché temono di essere “sostituite” a causa della popolarità delle Pop-Tarts. Pur non essendo un malvagio attore shakespeariano come Grant lo ritrae, Ravenscroft era la vera voce di Tony la Tigre nelle pubblicità dei Frosted Flakes. Oltre ad aver doppiato il personaggio per oltre cinque decenni, Ravenscroft ha anche ideato il famigerato tormentone “Sono fantastici!”, come viene rappresentato in Unfrosted. Era anche noto per aver doppiato i personaggi di diverse attrazioni Disney e ha prestato la voce per la canzone “You’re A Mean One Mr. Grinch” nel classico speciale natalizio Come il Grinch rubò il Natale.

Anche se non sono stati coinvolti nella creazione delle Pop-Tarts, il team che Bob e Donna riuniscono in Unfrosted è composto da personaggi storici reali. Jack LaLanne (James Marsden) era un “drogato di fast food” che divenne un appassionato di nutrizione di fama mondiale e sviluppò programmi volti a migliorare la salute della nazione. LaLanne si guadagnò in seguito il soprannome di “Padrino del Fitness”. Bobby Moynihan interpreta il vero “Chef Boyardee” che guida l’omonima marca di pasta in scatola. In realtà, la ricetta prende il nome dall’immigrato italiano Ettore Boiardi, che fondò l’azienda nel 1928. Nel film c’è anche un cameo di AdrianMartinez nel ruolo di Tom Carvel, un uomo d’affari di origine greca che ha creato il popolare marchio di gelati soft-serve Carvel.

Unfrosted fa allusioni a eventi storici degli anni ’60

Unfrosted fa allusioni a eventi storici degli anni '60

I tentativi di satira di Seinfeld sono chiaramente finalizzati a rivelare la superficialità della drammatizzazione di prodotti sviluppati solo per ottenere un profitto. Unfrosted presenta una versione alternativa della storia in cui l’importanza dello sviluppo degli alimenti per la prima colazione è più importante della corsa allo spazio tra Stati Uniti e Unione Sovietica. Il film suggerisce che il Presidente John F. Kennedy (Bill Burr) abbia avuto un ruolo attivo nell’incoraggiare Kellogg’s a sviluppare le Pop-Tart prima che la ricetta potesse essere acquisita dai russi. La tensione si acuisce quando Marjorie Post incontra il Primo Segretario dell’Unione Sovietica Nikita Krusciov (Dean Norris) per discutere di un potenziale accordo.

Sebbene le recensioni siano state finora negative, Unfrosted riflette la reale ascesa della commercializzazione negli anni ’60. Il boom economico degli Stati Uniti ha portato a un aumento della pubblicità e allo sviluppo di marchi e spot facilmente identificabili. Il boom economico degli Stati Uniti portò a un aumento della pubblicità e allo sviluppo di marchi e spot facilmente identificabili. Facendo in modo che i consumatori rispondessero emotivamente ai prodotti in cui investivano, le aziende americane si assicurarono che nomi come “Pop-Tarts” venissero associati a qualcosa di più della semplice colazione.

Palm Royale, la spiegazione del finale: gravidanze, sparatorie e identità segrete!

In soli dieci episodi, Palm Royale di Apple TV+ copre un sacco di tempo. Seguendo Maxine (Kristen Wiig), l’aspirante mondana intenzionata a seguire i suoi sogni attraverso la sua ascesa sociale a Palm Beach, la serie comprende di tutto: segreti, crimini, amicizie improbabili, matrimoni in decadenza e persino complotti per omicidio. Ma niente può superare il finale, “Maxine Throws a Party“, quando la storia si conclude in modo drammatico.

Per tutta la stagione, Maxine si è preparata al Beach Ball, la festa annuale che Norma (Carol Burnett) organizza come suo fiore all’occhiello. Assumendo il controllo, Maxine ospita la festa per il cinquantesimo anniversario, anche se lei e la sua co-conduttrice, Evelyn (Allison Janney), sono in lotta per il potere, poiché ognuna spera di succedere alla malata Norma. Tuttavia, Norma ha i suoi piani, soprattutto per uccidere Maxine, che incolpa di averle rovinato la vita.

Il finale si svolge al Beach Ball e tutto va a rotoli. Maxine viene abbandonata dal suo astronauta; Douglas (Josh Lucas) lavora per convincere Maxine del suo nuovo piano d’affari; Perry Donahue (Jordan Bridges) torna dal carcere; Mary trama per uccidere il Presidente Nixon; e Norma spera di riprendersi la sua corona con la forza, se necessario. Con tanti personaggi diversi che tramano per se stessi, non c’è da stupirsi che le cose vadano male, lasciando il caos dietro di sé alla conclusione della prima stagione.

Cosa succede tra Douglas e Maxine?

Palm Royale

Douglas e Maxine sono in difficoltà nel loro matrimonio. Con l’inganno quasi costante di Douglas, la bugia di Maxine di 20 anni fa su quando ha abortito e obiettivi drasticamente diversi, è un miracolo che stiano ancora insieme. Tuttavia, il finale complica ulteriormente il loro matrimonio.

Nel penultimo episodio, Douglas rivela a Maxine il suo nuovo piano: trasformare la casa di Norma in un club. Maxine è contraria all’idea e, in quanto conservatore, avrebbe bisogno della sua firma. Douglas intende procedere comunque, credendo di poter convincere Maxine, il che porta a una discussione. Maxine teme che Norma ne esca e si rifiuta di firmare. Douglas è quasi rassegnato, ma una minaccia del suo socio d’affari Pinky (Roberto Sanchez) gli dà una nuova motivazione. Il discorso di Douglas sul desiderio di avere un’eredità e di non avere un figlio che porti avanti il suo nome convince Maxine. Lei stessa racconta il piano a Norma, rendendo l’anziana donna ancora più intenzionata a distruggerla. Naturalmente, proprio quando la coppia è in sintonia, il loro piano per fare l’annuncio viene interrotto.

Ma la questione più importante che viene alla luce è la relazione di Douglas con Mitzi (Kaia Gerber), amica e manicure di Maxine. Colpevole e influenzata da una Norma vendicativa, Mitzi racconta a Maxine della sua gravidanza, ma omette chi sia il padre. Maxine incoraggia la giovane donna a dirlo al padre, scoprendo troppo tardi che è il suo stesso marito a nascondere la sua infedeltà. Con tutti i loro segreti svelati, il matrimonio di Maxine e Douglas è più precario che mai.

Perché Maxine ha perso la calma e ha insultato tutti?

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Dopo essere stata abbandonata dal suo astronauta e insultata dalle sue presunte amiche Evelyn e Dinah (Leslie Bibb), Maxine si trova in una situazione di vulnerabilità che non fa che peggiorare. Quando Ann Holiday (Mindy Cohn) arriva e riferisce che il suo coma è stato causato dall’insulina, Maxine capisce che Norma ha pianificato di ucciderla. Questo dà a Maxine la forza di minacciare Norma, la regina di Palm Beach in persona, il che non fa che irritare ancora di più Norma.

Il colpo finale arriva quando Maxine si rende conto che Douglas è il padre del bambino non ancora nato di Mitzi. Maxine è arrivata a Palm Beach con fiducia, ma sta lentamente perdendo la pazienza, ma sembra credere che dare tutto a Douglas avrebbe salvato il loro matrimonio. La perdita di questa speranza ha cambiato la sua prospettiva. Tradita una volta di troppo, Maxine perde la calma. Dalla sua posizione sul palco, usa il microfono per attaccare i suoi ospiti. Smaschera i regali economici di Pinky alla moglie Raquel (Claudia Ferri) e insulta Raquel. Fa il nome di Evelyn e Dinah e rivela la relazione tra Douglas e Mitzi di fronte al suo pubblico prigioniero, tra cui il Presidente.

Evelyn ha perso tutto?

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Dopo la morte del marito, Evelyn rischia la rovina da quando la figliastra Linda (Laura Dern) ha ereditato tutti i soldi. Evelyn inizia a reinventarsi, rimanendo affascinata da una balena e iniziando una relazione con Eddie (Jason Canela), ex di Dinah, che lavora al club. Ma teme di perdere il suo nuovo amore per la mancanza di soldi. Il suo tentativo di co-condurre il Beach Ball per ottenere fondi fallisce quando Norma, rivelando la sua guarigione, si rifiuta di darle del denaro. Ma, saputo che Linda ha lasciato la città, Evelyn pensa di rimanere nella sua vecchia casa, anche se rivela la sua situazione a Eddie.

Tuttavia, nella villa dei Rollins, scoprono Linda e Virginia (Amber Chardae Robinson) intrappolate nel seminterrato. Dopo che Linda tenta di convincere Mary a non uccidere Nixon, Mary viene rinchiusa e quando Virginia cerca di farla uscire, rimane intrappolata lei stessa. Evelyn accetta di farle uscire in cambio della casa e di una grossa somma di denaro, permettendole di rimanere a Palm Beach e di vivere la vita che desidera.

Chi è davvero Norma in Palm Royale?

Norma Palm Royale

Norma è un elemento centrale della storia. Con una vita avvolta nel mistero, la sua grande rivelazione è stata costruita per tutta la stagione. Alla festa, rivela lentamente la sua guarigione, prima a Robert e poi a Evelyn e Maxine, ma la verità più scioccante arriva dopo. Arrabbiata per il fatto che Maxine la faccia franca rubando la sua fortuna, Norma chiede a Robert (Ricky Martin) di ereditare tutto, lasciando Maxine e Douglas senza nulla. Tuttavia, l’amicizia tra Robert e Maxine preoccupa Norma e lo costringe a scegliere tra lei e Maxine.

Ciò richiede una riflessione da parte di Robert, che parla con Axel Rosenhips (Paul Sand), vecchia fiamma di Norma, mentre Ann Holiday racconta l’incredibile vita di Norma alla festa. Axel ricorda che Norma è tornata dal collegio come una “persona diversa” dopo aver vissuto la tragedia di trovare la sua compagna di stanza, Agnes, morta. Axel non ci pensa, commentando che all’epoca i diabetici spesso morivano giovani, ma a Robert, che ha somministrato l’insulina a Norma, il dettaglio fa venire in mente una cosa. Affronta Norma chiamandola con il suo vero nome, Agnes.

Il fatto che Norma sia Agnes, che deve aver ucciso la vera Norma e aver preso il suo posto, spiega il suo comportamento spietato di ricattare la società e persino di complottare per uccidere Maxine. Agnes ha ingannato tutti per decenni, convincendo il mondo di essere Norma Dellacort. Questo colpo di scena è pieno di ironia perché, nello stesso episodio, Norma dice a Evelyn che un’estranea non può essere la regina di Palm Beach quando lei stessa è un’estranea.

Chi è stato ucciso alla fine di Palm Royale?

palm royale douglas

Nel primo episodio, Palm Royale ha mostrato il colpo di pistola ma non ha rivelato chi fosse il bersaglio. Con l’obiettivo di Norma di uccidere Maxine e il piano di Mary di assassinare il Presidente Nixon, non mancavano le situazioni di pericolo alla festa. Tuttavia, è il piano di Mary che si avvicina di più. Nascosta sopra tutti, Mary osserva. Mentre Maxine ha un crollo sul palco, Nixon decide che è ora di andarsene e Maxine lo insegue, pregandolo di restare. Questo distrae i Servizi Segreti e persino Robert accorre per calmare Maxine. È allora che Mary spara, proprio mentre Linda accorre per fermarla, afferrando la pistola.

Il colpo parte, ma Nixon non viene ferito. È invece Robert a cadere a terra. Mentre Robert sanguina, i Servizi Segreti trattengono Maxine e scoprono Linda con la pistola, ma Mary è scomparsa. Questo tragico colpo di scena rende incerta la sopravvivenza di Robert nella seconda stagione e fa sorgere la domanda su chi verrà incolpato del crimine. Con un sanguinoso cliffhanger, il finale di Palm Royale è immediatamente memorabile.

I 13 migliori legal drama da vedere in questo momento su Netflix

I 13 migliori legal drama da vedere in questo momento su Netflix

Sentite l’adrenalina quando vedete gli avvocati che lottano per la giustizia in un legal drama ? Oppure la tensione dell’aula di tribunale vi tiene con il fiato sospeso? Se la risposta è sì a una o a entrambe le domande, siete nel posto giusto. Che siate appassionati di legge, di legal drama o semplicemente amanti della buona narrazione, i legal drama possono essere una delle esperienze di intrattenimento più soddisfacenti. Da eventi reali e documentari ben studiati ad affascinanti fiction, questi sono i migliori legal drama su Netflix in questo momento. Ora, avvicinatevi al banco, avvocati.

Suits (2011 – 2019)

Suits Golden Globe 2024

Gabriel Macht e Patrick J. Adams condividono perfettamente lo schermo come co-protagonisti dell’amata serie via cavo Suits, creata da Aaron Korsh. Combinando la tensione sul posto di lavoro con il dramma legale, Suits sboccia da una premessa di base di un super intelligente che abbandona il college (Adams) per trovare lavoro in uno studio legale d’élite, evolvendosi in una complessa storia interpersonale di personaggi affascinanti che navigano nella politica dell’ufficio. Caratterizzata da un cast stellare ed esteso, che include la reginetta Meghan Markle e la reginetta della fantascienza Gina Torres, Suits è una serie spiritosa con un fandom dedicato che non ha fatto che crescere nel corso degli anni.

The Night Agent (2023 – Present)

The Night Agent (Netflix)

L’importante creatore di show Shawn Ryan (The Shield) porta l’omonimo romanzo di Matthew Quirk fuori dalla pagina e sugli schermi televisivi in questa nuova esplosiva serie piena di azione, cospirazioni e spionaggio politico. The Night Agent segue l’agente dell’FBI Peter Sutherland (Gabriel Basso), che riceve una telefonata alla Casa Bianca che lo coinvolge in una disperata caccia all’uomo per un potenziale traditore del governo degli Stati Uniti che potrebbe mettere in pericolo l’intero Paese. Chiunque ami una buona serie di spionaggio con tutti i campanelli, i fischietti e le sparatorie al cardiopalma, si divertirà sicuramente a scendere in questa tana del coniglio insieme al nostro stallone, l’agente Sutherland.

Partner Track (2022)

Partner Track

Tratto dal romanzo del 2013 di Helen Wan, Partner Track segue una giovane e idealista avvocatessa di nome Ingrid (Arden Cho), disposta a tutto pur di diventare socia del suo studio, compreso saltare le vacanze, dare buca al fidanzato e non farsi coinvolgere in scontri sul lavoro. Ci sono solo due piccoli problemi: un collega casualmente razzista (Nolan Gerard Funk) che è in lizza per la posizione e un nuovo membro del team (Dominic Sherwood) con cui ha un passato. La serie combina una storia d’amore appassionata con problemi di vita reale come le microaggressioni, entrambi elementi che la distinguono dal genere.

The Lincoln Lawyer (2022 – Present)

The Lincoln Lawyer

Dagli autori di molti dei migliori legal drama televisivi, David E. Kelley (Boston Legal, Ally McBeal) e Ted Humphrey (The Good Wife), arriva The Lincoln Lawyer, un dramma giudiziario scritto con intelligenza e ricco di azione, mistero e persino un po’ di comicità. Basato sugli omonimi romanzi di Michael Connelly, la premessa di The Lincoln Lawyer è semplice: Un avvocato che esercita la professione dalla sua Lincoln Town Car. Ma la storia diventa molto più intricata man mano che si svolge. Manuel Garcia-Rulfo (Assassinio sull’Orient Express) assume il ruolo principale precedentemente occupato da Matthew McConaughey nell’adattamento cinematografico, affiancato dall’incredibile Neve Campbell (Scream) e dalla sottovalutata Becki Newton (Ugly Betty).

NCIS (2003 – Present)

NCIS

I drammi e i procedurali criminali sono una dozzina al giorno d’oggi, ma pochi superano una manciata di stagioni e ancora meno riescono a mantenere il livello di qualità di NCIS, attualmente alla sua diciannovesima stagione. Seguendo il Naval Criminal Investigative Service, la serie è contemporanea di show come Law & Order: Special Victims Unit, ed è probabilmente la più affascinante delle fiction più famose della televisione. Nonostante i numerosi cambiamenti nel cast avvenuti negli ultimi anni, la serie rimane un punto fermo della prima serata, uno dei pochi police procedural ancora in onda che rimane saldamente all’interno della formula del “cattivo della settimana” resa popolare nei primi anni 2000. Terza serie sceneggiata non animata più longeva attualmente in onda negli Stati Uniti, la serie ha dato vita a numerosi spinoff, tra cui NCIS: New Orleans e il più recente NCIS: Hawaii, ma non c’è niente di meglio del brio dell’originale, diretto, fino a poco tempo fa, dallo stoico e affidabile Leroy Jethro Gibbs (Mark Harmon), e del suo chiaro impegno a chiudere le questioni in sospeso con un sorriso.

Mindhunter (2017 – 2019)

Mindhunter

L’Unità di Scienze Comportamentali dell’FBI, attualmente parte dell’Unità di Analisi Comportamentale, è ben nota agli appassionati di fiction poliziesche, essendo presente in diversi show del genere. Mindhunter racconta la storia romanzata di un gruppo di agenti della BSU incaricati di indagare sui serial killer tra la fine degli anni ’70 e l’inizio degli anni ’80 per risolvere il numero sempre crescente di casi che sfidavano l’approccio tradizionale della polizia.

Spesso lodata per l’accuratezza con cui ritrae famigerati assassini come Ed Kemper (Cameron Britton) e Charles Manson (Damon Herriman), Mindhunter va oltre la consueta struttura procedurale, che si concentra quasi esclusivamente sui crimini in sé, per lasciare ai suoi personaggi principali il tempo di brillare e presentare agli spettatori le loro storie. È una serie emozionante e coinvolgente, che tiene il pubblico con il fiato sospeso, chiedendosi quale sarà il prossimo sviluppo, se il prossimo colloquio degli agenti Ford (Groff) e Tench (McCallany) con Kemper, sui crimini su cui stanno attualmente indagando, o sul tentativo dell’agente Tench di capire il suo silenzioso figlio di sei anni.

When They See Us (2019)

When They See Us (2019)

A volte una storia è così importante che, anche se straziante, deve essere raccontata e ascoltata. When They See Us è una storia di questo tipo. Quando cinque adolescenti di Harlem, Kevin Richardson (Asante Blackk), Antron McCray (Caleel Harris), Yusef Salaam (Ethan Herisse), Korey Wise (Jharrel Jerome) e Raymond Santana (Marquis Rodriguez), vengono ingiustamente accusati di una brutale aggressione ai danni di un corridore a Central Park, le loro vite diventano un incubo. La serie limitata segue la storia reale di queste cinque persone, dalla scoperta da parte della polizia al lungo processo in tribunale.

La serie limitata si basa su eventi accaduti nel 1989 a Central Park, a New York. La serie racconta gli eventi e le esperienze di questi ragazzi e mette in luce i pregiudizi del sistema giudiziario. When They See Us  ha ricevuto un ampio consenso da parte della critica alla sua uscita ed è stata nominata per una serie di premi, vincendo un Peabody e un Emmy Award. Con un cast corale, un tema sociale urgente e recensioni positive, questo è uno spettacolo da non perdere.

Unbelievable (2019)

Unbelievable (2019)

Anche le persone migliori nell’ambito della legge e dell’ordine possono commettere errori orribili. Unbelievable lo dimostra più volte. È la storia di Marie Adler, una ragazza di 18 anni che denuncia di essere stata violentata da un intruso mascherato che si è introdotto in casa sua. Ma invece di ottenere giustizia, viene accusata di mentire e vittimizzata dagli investigatori che sostengono che stia facendo false accuse. E così, ritratta la sua dichiarazione. Alla fine, due detective decidono di seguire tutte le prove e di scoprire la verità per rendere giustizia a Marie.

La miniserie originale di Netflix si basa su un articolo di T. Christian Miller e Ken Armstrong, vincitore del premio Pulitzer nel 2015, e sul loro libro A False Report. La serie si concentra su Marie e sulle sue esperienze con la polizia, i tribunali, i giudici e la giuria nel corso di otto episodi. La pluripremiata serie ha ottenuto molte recensioni entusiastiche e il plauso della critica.

Hyena (2020)

Hyena è un altro avvincente legal drama K che vale la pena di vedere. È la storia di due ambiziosi avvocati rivali, Jung Geum-ja (Kim Hye-soo) e Yoon Hee-Jae (Ju Ji-hoon) che lavorano presso Song & Kim, uno studio legale che rappresenta la crème-de-la-crème della Corea del Sud. Jung e Yoon sono entrambi estremamente competitivi e ambiziosi, ma ognuno con il proprio arsenale legale. Jung è un’anima audace che non si ferma davanti ai confini dell’etica, delle emozioni, della legge e della giustizia, e farebbe di tutto per avere successo.

Con il suo atteggiamento “whatever it takes”, la sua mente acuta e il suo forte istinto di sopravvivenza, Jung può abbattere il suo concorrente in qualsiasi momento. Yoon, invece, è l’estremo opposto di Jung. È un avvocato d’élite, brillante, egoista, sicuro di sé e che crede in se stesso. Ma non riesce sempre a tenere il passo con l’astuzia di Jung e si fa superare da lei. Tuttavia, non permetterà mai che qualcosa ostacoli la sua ambizione.

Better Call Saul (2015 – 2022)

Better Call Saul 6

Ecco un’altra eccezionale opera dei creatori di Breaking Bad. Spin-off del dramma poliziesco di successo di Vince Gilligan e Peter Gould, Better Call Saul inizia circa sei anni prima degli eventi di Breaking Bad ad Albuquerque, nel New Mexico, approfondendo anche la storia di Saul Goodman. La storia segue il viaggio di James McGill (Bob Odenkirk), da truffatore diventato avvocato di mezza tacca a Saul Goodman, avvocato penalista con problemi morali.

Bob Odenkirk ruba la scena nel ruolo di Jimmy McGill, attraverso le sue lotte e i suoi successi nella vita professionale e personale, le infinite fughe e gli incontri con nemici pericolosi, che vanno da squali aziendali di alto profilo a spietati signori della droga. La serie, eccentrica, spiritosa e coinvolgente, è stata acclamata dalla critica e ha ottenuto numerose nomination e premi, tra cui Primetime Emmy Awards e Golden Globe Awards.

Alias Grace (2017)

Alias Grace (2017)

Se siete fan di Margaret Atwood o semplicemente amate i thriller del XIX secolo, questa è la serie perfetta per voi. Anche se non lo siete, Alias Grace ha tutti gli ingredienti della buona letteratura: una storia avvincente, personaggi intriganti e uno sguardo alla storia, in particolare al sistema legale di un’epoca passata.

Ambientato nel 1843 in Canada, Alias Grace racconta la vera storia di Grace Marks, tratta dall’omonimo romanzo storico di Margaret Atwood. La trama segue la storia della domestica sedicenne Grace (Sarah Gadon), condannata per l’omicidio del suo datore di lavoro, Thomas Kinnear, e sospettata di aver ucciso anche la governante Nancy Montgomery.

How To Get Away With Murder (2014 – 2020)

How To Get Away With Murder (2014 - 2020)

Annalise Keating (Viola Davis) è una professoressa e uno dei più brillanti avvocati di Philadelphia. How to Get Away With Murder segue Annalise e cinque dei suoi studenti mentre usano la loro intelligenza, le loro abilità e le lezioni in classe per coprire un omicidio. La serie, ricca di colpi di scena, ruota attorno alle conseguenze di un grave incidente che attraversa gli anni e sconvolge non solo la vita di ogni personaggio, ma anche il sistema sociale e legale. La trama si infittisce e si infittisce in ogni stagione con nuovi problemi e personaggi, tutti impegnati a sfuggire a una sola cosa: la morte!

Altro fiore all’occhiello della produttrice Shonda Rhimes, HTGAWM ha ottenuto grandi riconoscimenti e un’ottima accoglienza da parte del pubblico e della critica. Questa serie legal drama, vincitrice di un Emmy e di un Golden Globe, è una delle serie più popolari e più seguite su Netflix al momento.

House of Cards (2013 – 2018)

È comprensibile che in questo momento siate titubanti nel guardare una serie con Kevin Spacey, visti i suoi crimini. Tuttavia, il coinvolgimento di Spacey non dovrebbe far passare in secondo piano il fatto che House of Cards ha cambiato la televisione per sempre. La prima grande serie originale di Netflix ha alzato il livello di qualità della produzione e i primi due episodi sono stati diretti nientemeno che da David Fincher. House of Cards ha sostanzialmente dato il via al fenomeno del binge-watching. Sebbene la qualità della serie sia diminuita nel tempo, le prime due stagioni sono tra le più avvincenti della televisione politica mai create. Abbiamo anche uno dei più grandi personaggi femminili a memoria d’uomo: La Claire Underwood di Robin Wright.

Il Segreto di Liberato, recensione del documentario sul musicista partenopeo

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A Napoli tutti hanno un segreto. Con questa premessa, quasi una giustificazione, si apre Il Segreto di Liberato, il documentario sull’ascesa del musicista partenopeo che ha costruito intorno al mistero della sua vera identità una mitologia che si alimenta con il sound evocativo e assai specifico, della sua produzione. Ma quanto è importante il mistero della sua vera identità di fronte all’emozione che la sua musica riesce a smuovere?

Intorno a questa domanda si srotola la storia raccontata a otto mani da Francesco Lettieri, Giorgio Testi (per la parte in live action), LRNZ e Giuseppe Squillaci (per le sequenze animate) e che mescola il linguaggio del documentario convenzionale, con il racconto di un viaggio di formazione affidato all’animazione.

Il Segreto di Liberato, cosa racconta il documentario

E così testimonianze e interviste ai collaboratori di Liberato, immagini rubate, filmati di repertorio e riprese della città di Napoli, grande co-protagonista della storia, si intrecciano con un film d’animazione in cui assistiamo alla crescita e alla formazione, musicale, emotiva, sessuale, umana, di un ragazzino con l’ambizione della musica e “la guerra in testa”. Due racconti che si intrecciano e in armonia accompagnano lo spettatore dalla nascita del “fenomeno Liberato” con l’uscita del videoclip di 9 maggio, fino al tour europeo dell’estate 2023, aprendo una porta sul passato del misterioso artista.

Il Segreto di LiberatoLa narrazione documentaristica si snoda attraverso i racconti personali di chi ha interagito negli anni con Liberato, condividendone non solo il segreto dell’identità, ma soprattutto il progetto artistico, le passioni, il modo di fare, la filosofia di vita. Francesco Lettieri, già regista dei videoclip dell’artista, è non solo regista, ma anche trai protagonisti di un racconto tanto divertente e coinvolgente nella parte live action, quanto romantico e malinconico nelle splendidamente sequenze animate. Immagini pure e potenti, capaci di restituire quello stato d’animo tipico della (post) adolescenza, quando le emozioni sono percepite amplificate e totalizzanti, a fior di pelle, e ogni strada sembra contemporaneamente impraticabile eppure l’unica percorribile.

Mentre la troupe di Liberato lo accompagna nel “Turnamm’ a cas’” tour dell’estate 2023 (di sole tre tappe “perché sei scarso”, lo prendono in giro in una scena del film), tra risate, aneddoti e il protagonista stesso, opportunamente mascherato e truccato, che si racconta senza mai prendersi troppo sul serio, i disegni di LRNZ (Lorenzo Ceccotti) prendono vita in flashback in cui un’animazione essenziale e sensuale racconta la storia di un ragazzino con la vocazione per la musica e con l’amore per Napoli, adottando un linguaggio potente e realistico, vero, nonostante indugi spesso in visioni, suggestioni e momenti onirici.

Tra tammorre e distorsioni elettroniche

Il Segreto di Liberato tenta anche di analizzare le ragioni del successo dell’artista, coinvolgendo discografici e critici musicali che hanno seguito dall’inizio la nascita di questo fenomeno. E persino chi di musica capisce poco e niente si rende conto che in quel miscuglio di linguaggi, tempi storici e stili c’è qualcosa di particolare e irresistibile. La musica di Liberato riesce a essere universale, a-temporale e contemporanea, mescola sonorità sintetiche e tradizionali, tammorre e distorsioni elettroniche, mixando la musicalità della lingua napoletana arcaica con la sintesi dell’inglese, generando un ritmo trascinante e tribale, viscerale, evocando demoni e divinità. E tutto questo appare inequivocabile e lampante nelle scene riprese dai suoi concerti in giro per l’Europa e a Napoli.

Napoli. Quella città/ventre che lo ha visto nascere e crescere, che lo tiene incollato alle sue strade e al suo mare, che popola la morfologia delle sue canzoni di luoghi e personaggi fantastici, che ama visceralmente e dalla quale è ricambiato con ardore. Quella stessa città che gli ha permesso di festeggiare uno scudetto storico, chiamandolo, da solo con un pianoforte, a suonare in mezzo al prato dello Stadio Diego Armando Maradona, il 7 maggio del 2023, con addosso una maglia della squadra con il numero 95. No, non 95 ma 9-5, 9 maggio.

9 maggio m’è sfunnat

Si tratta di una data speciale, per Liberato. Non è solo il titolo del suo primo singolo, ma un appuntamento per tutti i suoi fan. È sempre successo qualcosa di speciale il 9 maggio. Quest’anno arriva al cinema, per una settimana, il film-evento che celebra non solo il personaggio, ma anche il suo percorso, la sua squadra, i suoi fan, la sua città. Il Segreto di Liberato sembra anche svelarci (sul serio?) perché questa data è così importante, ma è l’unico mistero su cui fa luce. Alla fine della visione non sappiamo chi c’è dietro la maschera, forse perché, un po’ come l’Uomo Ragno, Liberato possono essere tutti: egli è una città, è un pensiero, è un modo di vivere, di fare musica, di amare, di tifare Napoli. È un ragazzino che in un giorno di pioggia, decide di tirarsi su il cappuccio della felpa. E nascondendosi dietro a una maschera si è… Liberato.

The Decameron: prime foto della serie Netflix girata in Italia

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The Decameron: prime foto della serie Netflix girata in Italia

Netflix ha rivelato la data di uscita di The Decameron per la sua prossima serie drammatica storica. The Decameron è un dramedy storico in stile soap che cerca di esaminare i temi della divisione in classi, della lotta per il potere e della sopravvivenza in tempo di pandemia, con personaggi allo stesso tempo ridicoli e sfortunati.

Il dramma d’epoca è interpretato da Zosia Mamet, Saoirse-Monica Jackson, Tanya Reynolds, Amar Chadha-Patel, Leila Farzad, Lou Gala, Karan Gill, Tony Hale, Douggie McMeekin e Jessica Plummer. Oltre alla data di uscita, Netflix ha rilasciato anche una manciata di foto della serie in arrivo, con l’anteprima di alcuni dei protagonisti.

Siamo nella Firenze del 1348 tormentata dalla peste nera quando alcuni nobili con servitù al seguito accettano un invito a rifugiarsi nel lusso di una maestosa villa nella campagna toscana e attendere la fine della pestilenza. Ma mentre le convenzioni sociali si sgretolano, quello che è iniziato come un gioco scatenato di sesso e alcol si trasforma in una vera e propria lotta per la sopravvivenza.

The Decameron vede Jenji Kohan nel ruolo di produttrice esecutiva con la sua Tilted Productions, insieme a Blake McCormick e Tara Herrmann sempre per Tilted Productions. Kathleen Jordan è ideatrice, showrunner e produttrice esecutiva. Michael Uppendahl è regista di quattro degli otto episodi e produttore esecutivo.

Quando uscirà The Decameron?

La data di uscita di The Decameron è stata fissata per luglio 2024, quando arriverà la serie creata da Kathleen Jordan (Teenage Bounty Hunters).

Di seguito le nuove foto di Decameron: The Decameron è un dramedy storico in stile soap che cerca di esaminare i temi della divisione in classi, della lotta per il potere e della sopravvivenza in tempo di pandemia, con personaggi allo stesso tempo ridicoli e sfortunati. Siamo nella Firenze del 1348 tormentata dalla peste nera quando alcuni nobili con servitù al seguito accettano un invito a rifugiarsi nel lusso di una maestosa villa nella campagna toscana e attendere la fine della pestilenza. Ma mentre le convenzioni sociali si sgretolano, quello che è iniziato come un gioco scatenato di sesso e alcol si trasforma in una vera e propria lotta per la sopravvivenza.

Kathleen Jordan è creatrice, showrunner e produttrice esecutiva della serie. Jenji Kohan (Orange is the New Black), Blake McCormick e Tara Herrman sono anche produttori esecutivi tramite Tilted Productions. Tra i registi della serie c’è Michael Uppendahl (Fargo, American Crime Story).

The Decameron vede Jenji Kohan nel ruolo di produttrice esecutiva con la sua Tilted Productions, insieme a Blake McCormick e Tara Herrmann sempre per Tilted Productions. Kathleen Jordan è ideatrice, showrunner e produttrice esecutiva. Michael Uppendahl è regista di quattro degli otto episodi e produttore esecutivo.

The Shrouds: nuove foto del nuovo film di David Cronenberg

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The Shrouds: nuove foto del nuovo film di David Cronenberg

L’ultimo film di David Cronenberg sarà presentato in anteprima al Festival di Cannes questo mese, e questo porta un nuove immagini di The Shrouds  mentre aspettiamo le prime reazioni al film stesso.

Il poster, che è stato realizzato per il festival, presenta le star Vincent Cassel e Diane Kruger.

The Shrouds film david cronenberg

Karsh, un uomo d’affari innovativo e un vedovo in lutto, costruisce un dispositivo per connettersi con i morti all’interno di un sudario“, si legge nella sinossi. “Installato nel suo controverso cimitero all’avanguardia, il dispositivo permette a lui e ai suoi clienti di guardare i loro cari defunti decomporsi in tempo reale”. L’attività rivoluzionaria di Karsh è sul punto di fare breccia nel mainstream internazionale quando diverse tombe del suo cimitero, tra cui quella di sua moglie, vengono vandalizzate e quasi distrutte. Mentre lotta per scoprire un chiaro movente per l’attacco, il mistero di chi ha compiuto questo scempio, e perché, lo spinge a rivalutare la sua attività, il suo matrimonio e la fedeltà alla memoria della moglie defunta, e lo spinge a nuovi inizi“.

In precedenza Diane Kruger aveva confermato di interpretare tre diversi personaggi in The Shrouds. Ha dichiarato a Deadline Hollywood nel dicembre 2023: “È probabilmente il film più personale di David perché tratta della perdita di sua moglie, che è morta di cancro. Con il particolare modo di David di raccontare la storia e il dolore, è un film che affronta il tema della perdita e del lutto, dell’essere stati in coppia per così tanto tempo, di una relazione così lunga e di cosa sia il vero amore. Io interpreto la moglie, sua sorella, e un avatar che lui ha creato in sua memoria“.

Secondo un recente annuncio del distributore francese Pyramide Films (via World of Reel), anche The Shrouds dovrebbe durare 116 minuti. Questo sarebbe il film più lungo di Cronenberg, battendo Dead Ringers del 1988 e Naked Lunch del 1991, che raggiungeva i 115 minuti.

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